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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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L’approfondimento>> terreni in fondazione. Nelle verifiche agli stati limite ultimi per ildimensionamento geotecnico <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong> muro (GEO),si considera lo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalraggiungimento <strong>del</strong>la resistenza <strong>del</strong> terreno. L’analisi può esserecondotta con l’Approccio 1 Combinazione 2 (A2+M2+R2).Ci troviamo di fronte al caso di fondazione di lunghezza illimitatasoggetta a carico eccentrico ed inclinato; consideriamo lacondizione di carico per cui il sovraccarico in superficieagisce fino alla verticale passante per il lembo posteriore<strong>del</strong>la fondazione (massima eccentricità, massima inclinazione<strong>del</strong>la risultante). Determiniamo tutte le sollecitazioni agenti sullafondazione: N, T, M (momento valutato stavolta rispetto allamezzeria <strong>del</strong>la fondazione).Dalla tabella <strong>dei</strong> pesi sopra riportata risulta un peso totalemuro+terreno = 407,78 kN/m che è un azione permanentesfavorevole per questo SLU; dalla tabella 6.2.I, γ G1 = 1,0 (A2) GEO.Le componenti verticali <strong>del</strong>le spinte Pa sono state ricavate nellaverifica precedente, in cui per ϕ’ k è stato assunto proprio ilcoefficiente parziale γ M = γ φ ’= 1,25 <strong>del</strong> gruppo M2; quella dovutaal terreno è un’azione permanente sfavorevole (γ G1 = 1,0); quelladovuta al sovraccarico è un’azione variabile sfavorevole (γ Q1 = 1,3).Quindi, la componente <strong>del</strong>la risultante <strong>del</strong>le forze in direzionenomale (N) al piano di posa ovvero Ed, azione di progetto == 407,78 kN/m+24,54 kN/m+4,33∗1,3 kN/m = 437,95 kN/mallo stesso modo la componente orizzontale <strong>del</strong>la risultante <strong>del</strong>leforze agente in direzione parallela al piano di posa (sollecitazionedi taglio T) sarà data dalla somma <strong>del</strong>le componenti orizzontali <strong>del</strong>lespinte Pa: T =139,17 kN/m+24,58∗1,3 kN/m = 171,12 kN/m.Il momento risultante sulla fondazione rispetto alla sua mezzeria(positivo in senso antiorario) è quindi:M = 407,78∗(-0,413)+(24,54+4,33∗1,3)∗(-2,20)+139,17∗H/3+24,58∗1,3∗H/2 = 158,13 kN∗m/me = eccentricità = M/N= 0,36 mt; inclinazine <strong>del</strong>la forzarisultante sul piano di posa = arctan (171,12/437,95) = 21,3°procedendo ora al calcolo <strong>del</strong> carico limite <strong>del</strong>la fondazionesecondo Brinch-Hansen si ha:q lim =1/2γ B’N γ s γ d γ i γ b γ g γ + qN q s q d q i q b q g q + cN c s c d c i c b c g c =136,63 kPaconsiderando che la larghezza effettiva <strong>del</strong>la fondazione èB’=B-2e = 3,68 m, c = 0 e q = 18x0,65mt = 12 kPa; ϕ’ k = 27°; N γ = 12,42; N q = 13,19;s γ = dγ = bγ = gγ = s q = d q = b q = g q = 1;i γ = 0,202; i q = 0,337 (dipendenti da N e da T).Essendo poi γ R = 1 (tabella 6.5.I), si ha Rd, resistenza diprogetto = 136,63 kPa∗3,68 m = 502,80 kN/m e si ottiene:Ed< Rd verifica soddisfatta.Nello stato limite ultimo di collasso per scorrimento, l’azionedi progetto è data dalla componente <strong>del</strong>la risultante <strong>del</strong>le forze indirezione parallela al piano di scorrimento <strong>del</strong>la fondazione,mentre la resistenza di progetto è il valore <strong>del</strong>la forza parallelaallo piano cui corrisponde lo scorrimento <strong>del</strong> muro.Anche in questo caso l’analisi può essere condotta conl’Approccio 1 Combinazione 2 (A2+M2+R2).Ed = 139,17 kN/m + 24,58∗1,3 kN/m = 171,12 kN/m(azione di progetto)essendo il coefficiente di attrito base fondazione-terreno pari atg δ dove δ = 2/3 ϕ’ d = 18°Rd = 407,78 kN/m ∗ tg δ = 132,50 kN/m;la verifica a slittamento non risulta soddisfatta essendo Ed > RdNota: nel calcolo <strong>del</strong>la resistenza di progetto Rd si è trascurata,a favore di stabilità e come solitamente avviene per questo SLU,la componente verticale <strong>del</strong>la spinta <strong>del</strong> terreno; anche volendoconsiderarla la verifica non sarebbe comunque soddisfatta inragione <strong>del</strong>la forte riduzione che il coefficiente parzialeγ M = γ Qφ ’= 1,25 opera sul valore caratteristico <strong>del</strong>l’angolo diresistenza a taglio ϕ’ k . La componente verticale <strong>del</strong>la spinta dovutaal sovraccarico invece, essendo un’azione variabile favorevole, noncontribuisce alla Rd poiché è resa nulla dal corrispondenteγ Q1 = 0 (colonna A2 tabella 6.2.I)Per brevità di esposizione non sono state considerate le azionisismiche, che la norma prevede di trattare come forze staticheequivalenti pari al prodotto <strong>del</strong>le forze di gravità per opportunicoefficienti sismici (analisi pseudo-statica). I valori <strong>dei</strong> coefficientisismici orizzontale kh e verticale kv (ulteriore novità rispetto alDM ‘96), possono essere valutati mediante le espressioni:kh = βm (amax/g); kv = 0,5 khin cui amax è l’accelerazione massima orizzontale attesa al sitocomprensiva <strong>dei</strong> coefficienti di amplificazione stratigrafica etopografica, mentre βm è un coefficiente riduttivo variabile con lecategorie di sottosuolo. Rimandando al capitolo 7 per ulterioriapprofondimenti, si aggiunge soltanto che le azioni di calcolo daconsiderare nel caso sismico sono date dalle azioni gravitazionalipermanenti, dalla spinta statica applicata ad H/3, dall’incremento dispinta sismica applicata ad H/2, e dalle forze di inerzia agentidirettamente sul muro e sul terrapieno applicate nel loro baricentro.La spinta dovuta al sovraccarico non viene considerata in condizionisismiche. Le componenti verticali <strong>del</strong>le forze di inerzia devonoessere valutate agenti sia verso l’alto sia verso il basso, in modo daprodurre gli effetti più sfavorevoli. Il coefficiente di spinta attiva ècalcolato mediante la formula di Mononobe e Okabe (basata sullateoria di Coulomb) e assume differenti valori per le diversedefinizioni <strong>del</strong>la tangente <strong>del</strong>l’angolo θ (dipendente dai coefficientisismici kh, kv), specificate in funzione <strong>del</strong>la presenza o meno<strong>del</strong>l’acqua di porosità e <strong>del</strong> comportamento di quest’ultima inpresenza <strong>del</strong>l’azione sismica. Rispetto al caso statico, le verifiche aglistati limite ultimi devono essere effettuate ponendo pari all’unità icoefficienti parziali sulle azioni e impiegando i parametri geotecnicie le resistenze di progetto, con i valori <strong>dei</strong> coefficienti parzialiindicati nella verifica in condizioni statiche.16professioneGeologo 23-2010

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