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Gnovembre 2010PROFESSIONEEOLOGONotiziario <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>numero 25Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (cov. in L27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Roma Aut. 76/2008 - contiene I.P.Accelerogrammi per gli studi dimicrozonazione sismicaBilancio preventivo 2010<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Rischio radon e pianificazioneurbanistica a Roma6


PROFESSIONEGEOLOGORivista trimestrale <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Anno IX numero 25 Novembre 2010Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Roma572/2002 <strong>del</strong> 15 ottobre 2002Direttore responsabileTiziana GuidaRedazioneEugenio Di Loreto, Marina FabbriFabio Garbin, Gianluigi GiannellaMassimo Parente, Roberto SpalvieriRoberto TroncarelliSegreteriaErika MurriDirezione, Redazione,Amministrazione<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 RomaTel. 06 360 001 66, Fax 06 360 001 67ordine@geologilazio.itprofessionegeologo@geologilazio.itwww.geologilazio.itGrafica e impaginazioneAgicom srlVia Flaminia, 20 - 00060Castelnuovo di Porto (RM)Tel. 06 90 78 285Fax 06 90 79 256lucamallamo@agicom.itStampaSEA TipolitografiaVia Cassia km 36,300Zona industriale Settevene - Nepi (VT)PubblicitàAgicom srlVia Flaminia, 20 - 00060Castelnuovo di Porto (RM)Tel. 06 90 78 285Fax 06 90 79 256lucamallamo@agicom.itChiuso in redazione il 24 ottobre 2010Il punto <strong>del</strong> Direttoredi Tiziana Guida 3L’editoriale <strong>del</strong> Presidentedi Eugenio Di Loreto 7ArticoliAccelerogrammi di riferimento per gli studi di microzonazione sismicadi Antonio Colombi e Guido Martini 8La gestione <strong>del</strong>le terre e rocce da scavodi Raffaele Rizzo 10La geologia di Allumiere tra passato e presentedi Roberto Brancaleoni e Violetta Menichini 14L’ente informaRischio radon e pianificazione urbanistica nel territorio di Roma capitaledi Claudio Succhiarelli 18Recensioni“Il pianeta di Geo - La geologia per i più piccoli”di Enrico Micca<strong>dei</strong>“Bioremediation – Il rimedio ambientale con metodi biologici”di Michele Caiazzo e Riccardo Viselli“La temperatura <strong>del</strong>la terra sta cambiando?”di Riccardo Visellirubrica a cura di Fabio Garbin e Massimo Parente 22Corrispondenza 24Attività <strong>del</strong> consiglioNuove Circolari per il rilascio <strong>del</strong>l’autorizzazione ai laboratori geotecnicidi Roberto Troncarelli 25Bilancio Preventivo <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> relativo all’esercizio 2010 26L’ A.P.C.: da imposizione a strumento di crescitadi Gianluigi Giannella e Fabio Garbin 28Elenco <strong>del</strong>iberea cura <strong>del</strong> Segretario 33Aggiornamento Alboa cura <strong>del</strong> Segretario 34Immagine di copertina:Cava di Sassicari, Civitavecchia (RM)foto di Tiziana GuidaLa riproduzione totale o parziale degliarticoli e <strong>del</strong>le foto, vietata ai sensi <strong>del</strong>l’art.65 <strong>del</strong>la L. 633/41, può essere autorizzatasolo dalla Direzione5


EOLOGOGL’Editoriale<strong>del</strong> PresidenteEugenio Di LoretoPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>UN ANNO FORMIDABILE E’ passato un anno dal rinnovo <strong>del</strong>Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>. E’ stato un anno denso di attività e impegni, affrontato da tutti icomponenti con senso di responsabilità ed entusiasmo pari al numero e alla complessità<strong>dei</strong> problemi da risolvere e degli impegni assunti con gli iscritti.Innanzi<strong>tutto</strong> voglio sottolineare il ruolo svolto nei servizi per il disbrigo <strong>del</strong>le numerosepratiche amministrative dal nostro efficiente personale di segreteria (che si è arricchitocon l’impiego part-time di una unità operativa) ben coordinato dall’ottimo Segretario,Marina Fabbri.Un prezioso lavoro, ma poco evidente per chi osserva dall’esterno, è stato svolto dalTesoriere Troncarelli, che ha studiato diligentemente la contabilità pubblica e, attraversoun confronto costante con il Consiglio Nazionale, ci ha consentito di vedere approvato ilbilancio 2010 senza rilievi.Uno degli aspetti fondamentali che hanno caratterizzato le nostre attività è stato quello<strong>del</strong>la partecipazione, con il coinvolgimento diretto degli iscritti alle attività Ordinistiche,con la costituzione di 5 Commissioni Provinciali, attraverso diversi incontri presso lanostra sede, ma soprat<strong>tutto</strong> nelle realtà locali (Rieti, Frosinone e Viterbo) durante i qualisi è instaurato un dialogo costruttivo.Uno sforzo organizzativo impegnativo è stato profuso nella realizzazione di corsi relativiall’aggiornamento professionale: ben 9 Corsi organizzati, con un numero di partecipantipari a 840, una spesa sostenuta di circa 1400 Euro, per un totale di 720 crediti APCconseguiti. Tali eventi, predisposti dalla apposita Commissione coordinata dal dinamicoGigi Giannella, hanno offerto agli iscritti la possibilità di approfondire il loro standardprofessionale, ma soprat<strong>tutto</strong> hanno rappresentato occasioni per confrontarsi e conoscersi.Abbiamo inoltre patrocinato più di 150 Corsi ed eventi organizzati da altri Enti, tramitel’apposita Commissione presieduta dal Consigliere Claudio Paniccia. Devo anchericordare l’eccellente contributo di idee ai lavori <strong>del</strong> Consiglio fornito dal Prof. Capelli,dimessosi nel mese di maggio.Importanti novità sono rappresentate dalla istituzione di tre nuove Commissioni:“Giovani iscritti”, “Geotermia” e “Scuola”, alle quali hanno collaborato, rispettivamenteaccanto ai Consiglieri Ruisi, Spalvieri e Tufoni, numerosi iscritti, portando avanti unaserie di proposte concrete e innovative.Uno <strong>dei</strong> principali obbiettivi è stato quello <strong>del</strong>la Comunicazione, con la creazionedi un nuovo sito web, che viene costantemente aggiornato da un equipe di colleghi/collaboratori esterni, brillantemente coordinati dal Consigliere Guida, la quale è ancheil Direttore <strong>del</strong> Notiziario, che da quest’anno ha assunto una nuova veste grafica e dicontenuti.Accanto alle attività istituzionali, sono stati stabiliti proficui rapporti di collaborazionecon le Amministrazioni Pubbliche, che hanno portato, in special modo con il Comune diRoma, ad importanti attività di valorizzazione <strong>del</strong>la figura <strong>del</strong> geologo nella CommissioneAlta Vigilanza sui Parcheggi, e nella stipula di una Convenzione con Roma-Metropolitane,grazie allo straordinario impegno profuso dal VicePresidente Garbin, in collaborazionecon il Consigliere Salucci.Altrettanto fruttuoso è stato il rapporto di collaborazione con gli altri Ordini Regionali,che ha visto un momento di alta valenza nel “Forum sul dissesto idrogeologico” <strong>del</strong> mesedi giugno a Roma, i cui lavori sono stati coordinati dal nostro Segretario Fabbri. Legrandi potenzialità ed il valore aggiunto che i livelli locali rappresentano per la nostracategoria costituiscono le basi per quell’affermazione lenta e difficile <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>lageologia nelle politiche di sviluppo e per configurare un geologo moderno ed adeguatoai mutamenti scientifici e tecnologici. Ritengo che gli Ordini regionali abbiano saputoportare all’attenzione <strong>del</strong>la opinione pubblica il ruolo <strong>del</strong> geologo, nella prevenzionedai rischi e nella pianificazione <strong>del</strong> territorio, nella gestione <strong>del</strong>le risorse e persino neimomenti drammatici <strong>del</strong>l’emergenza, per mettersi a disposizione <strong>del</strong>la società civile.Per tutte queste ragioni, in occasione <strong>del</strong>le imminenti elezioni di rinnovo <strong>del</strong> CNG, èauspicabile che si avvii un profondo rinnovamento, affinché il C.N. diventi un puntodi riferimento certo e insostituibile e non un ente distante e inavvicinabile agli iscritti.Per questo motivo invito tutti i geologi <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> ad una massiccia partecipazione alleprossime consultazioni elettorali.PROFESSIONEGEOLOGO7


ACCELEROGRAMMI DIRIFERIMENTO PER GLI STUDI DIMICROZONAZIONE SISMICAAntonio ColombiGeologo, Regione <strong>Lazio</strong>acolombi@regione.lazio.itGuido MartiniGeologo, ENEAguido.martini@enea.itLa DGR <strong>Lazio</strong> 387/09 ha riclassificatosimicamente il territorio <strong>del</strong>laRegione sulla base <strong>dei</strong> criteri nazionalistabiliti dall’OPCM 3519/06. La stessa<strong>del</strong>iberazione prevede che la Regioneemani Linee Guida per gli studi diMicrozonazione Sismica (MS) ai fini <strong>del</strong>lapianificazione urbanistica e territoriale.Tramite una convenzione con la Regione<strong>Lazio</strong>, ENEA ha eseguito l’analisi <strong>del</strong>lapericolosità sismica regionale con l’obiettivodi raggruppare le Unità AmministrativaSismica (UAS) 1 in Gruppi (di seguitoCluster) con caratteristiche sismologicheomogenee. A partire dagli spettri dirisposta ad hazard uniforme calcolatidall’INGV 2 (probabilità di eccedenza inferioreal 10% in 50 anni) sono stati individuatiin base alle forme spettrali sei Cluster diUAS (fig. 1) e le relative sei forme spettralirappresentative. Per ogni UAS è statocalcolato il valore di Ag 0rifcorrispondentealla massima accelerazione attesa <strong>del</strong>suolo, vale a dire per T=0, calcolato come90 esimo percentile <strong>dei</strong> valori elaborati daINGV (probabilità di eccedenza inferiore al 10%in 50 anni) compresi all’interno <strong>dei</strong> relativiconfini amministrativi. Le NTC08 erelativa circolare 3 consentono, nell’analisidinamiche, l’utilizzo di registrazioni dieventi naturali a condizione che la loroscelta sia rappresentativa <strong>del</strong>la sismicità<strong>del</strong> sito e sia adeguatamente giustificatain base alle caratteristiche sismogenetiche <strong>del</strong>lasorgente, alle condizioni <strong>del</strong> sito di registrazione,alla magnitudo, alla distanza dalla sorgente edalla massima accelerazione orizzontale attesaal sito. Gli Accelerogrammi naturalidevono essere selezionati e scalati in mododa approssimare gli spettri di rispostanel campo di periodi di interesse per ilproblema in esame. Per le analisi dinamiche<strong>dei</strong> “sistemi geotecnici” (terreno-fondazione),per le analisi di Risposta Sismica Locale(RSL) e per l’instabilità <strong>del</strong> versante,dovranno essere utilizzati non meno dicinque Accelerogrammi. Conformementealle disposizioni contenute nelle NTC08,la selezione <strong>del</strong>le registrazioni naturali diriferimento è stata eseguita interrogando labanca dati accelerometrica European StrongMotion database 4 sulla base <strong>dei</strong> parametri4 Ambraseys N., Smit P., Berardi R., RinaldisD., Cotton F. & Berge-Thierry C., 2000.Dissemination of European Strong-MotionData. CD-ROM collection. European Council,Environment and Climate Research Programme.sismologici <strong>del</strong>la magnitudo e <strong>del</strong>la distanzaepicentrale, come risultanti dall’analisi<strong>del</strong>la pericolosità sismica regionale.Per ciascun Gruppo di UAS sono statecosì individuate le cinque registrazioniaccelerometriche naturali aventi le formespettrali più simili allo spettro ad hazarduniforme rappresentativo <strong>del</strong> Gruppo.Tali registrazioni sono state ulteriormenteadattate allo spettro di riferimentoseguendo una metodologia che consentedi mantenere le caratteristiche naturalidegli Accelerogrammi. Il risultato consistein registrazioni accelerometriche spettrocompatibilicon i livelli di pericolositàsismica <strong>dei</strong> singoli Gruppi di UAS. Tutti gliAccelerogrammi (quelli naturali e quelli spettrocompatibili)sono stati infine normalizzatial relativo picco di accelerazione, inmodo da poter essere successivamentescalati al valore di Ag 0rifcalcolato perla UAS di interesse. Per ciascuna <strong>del</strong>le402 UAS <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, sul sito web <strong>del</strong>la1 Come definite e indicate nell’all. 1 <strong>del</strong>la DGR<strong>Lazio</strong> 387 <strong>del</strong> 22 maggio 2009.2 Convenzione INGV-DPC 2004 – 2006, ProgettoS1 “Proseguimento <strong>del</strong>la assistenza al DPCper il completamento e la gestione <strong>del</strong>la mappa dipericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM3274 e progettazione di ulteriori sviluppi”.3 Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 – Istruzioniper l’applicazione <strong>del</strong>le “Nuove normetecniche per le costruzioni” di cui al DM 14gennaio 2008.8Fig. 1 – Distribuzione <strong>del</strong>le UAS classificate in gruppi omogenei di pericolosità sismica


Accelerogrammi di riferimento per gli studi di microzonazione sismicaGEOLOGORegione è disponibile un set di cinqueAccelerogrammi di riferimento per gli studidi Livello 3 di MS e per studi di RSL. Perl’esecuzione <strong>del</strong>le analisi di Livello 3 di MSo di RSL si è così in grado di selezionaregli Accelerogrammi compatibili con illivello di pericolosità sismica locale erappresentativi <strong>del</strong> moto atteso <strong>del</strong> suolo incondizioni pianeggianti e su roccia (Suolo diCategoria A – NTC08). Gli Accelerogrammi(naturali e spettro-compatibili) dovranno essereutilizzati nelle analisi dinamiche conmo<strong>del</strong>li numerici <strong>del</strong> suolo, come inputsismico da riportare al substrato rigido conopportune tecniche di deconvoluzione,da descrivere nella relazione illustrativa.Le simulazioni numeriche dinamichedovranno essere ripetute adottandocome input sismico almeno tutte lecinque tracce accelerometriche naturalirelative alla UAS di interesse; restafacoltativa l’ulteriore esecuzione disimulazioni numeriche che utilizzinogli accelerogrammi spettro-compatibili.Il risultato finale andrà calcolato comemedia <strong>dei</strong> valori di amplificazione localeottenuti da tutte le simulazioni numericheeseguite. I file numerici (in formato testo)degli accelerogrammi di riferimento pertutte le UAS, suddivise per province, sonoa disposizione per il download sul sito web<strong>del</strong>l’Area Difesa <strong>del</strong> Suolo <strong>del</strong>la Regione(fig. 2). L’ultima colonna si riferisce alvalore di Ag 0rifda utilizzare per scalareaccelerogrammi non regionali. Per ogniUAS può essere scaricato un archivioFile: 1257001_000_A.txtAccumoli 2310 0.010TIME(s) NAT(g) SPC(g) NAT(cm/s*s) SPC(cm/s*s)0.000 -0.68476E-05 0.00000E+00 -0.67175E-02 0.00000E+000.010 -0.74598E-04 0.19917E-06 -0.73181E-01 0.19539E-030.020 0.24646E-04 0.74095E-06 0.24178E-01 0.72687E-03Esempio di accelerogramma: prime righe <strong>del</strong> file di testo relativo al Comune di Accumolicompresso (formato *.zip) contenente lecinque registrazioni di riferimento (naturalie spettro-compatibili), opportunamentescalate al corrispondente valore di Ag 0rif. Inomi <strong>dei</strong> singoli archivi sono stati assegnatiadottando la seguente codifica:• Per le UAS <strong>dei</strong> capoluoghi è statoutilizzato il codice ISTAT <strong>del</strong> relativoComune seguito dal codice “_000” (adesempio, per Colfelice: 1260027_000);• Per le UAS <strong>del</strong>le isole amministrative,è stato aggiunto al codice ISTAT<strong>del</strong> Comune, il codice “_001” (adesempio, per Colfelice - Isola amministrativa:1260027_001);• Per i Municipi <strong>del</strong> Comune di Romasono stati aggiunti al codice ISTATi codici “_010”, “_020”, e così via(es. Roma I: 1258091_010; Roma XX:1258091_200).L’unica eccezione è data dall’IsolaAmministrativa <strong>del</strong> XX Municipio,alla quale è stato assegnato il nome1258091_201. I nomi <strong>del</strong>le singoletracce contenute in ogni archivio sonocontrassegnati da lettere (A, B, C, D, E),aggiunte al nome <strong>del</strong> relativo archivio. Adesempio l’archivio relativo al Comune diAccumoli (1257001_000), contiene i filedi testo (vale a dire le tracce accelerometrichescalate ad Ag 0rif): 1257001_000_A.txt;1257001_000_B.txt; 1257001_000_C.txt;1257001_000_D.txt; 1257001_000_E.txt.In ogni file di testo, la prima riga riportail nome <strong>del</strong>la UAS, il numero <strong>dei</strong> puntied il passo <strong>del</strong>l’incremento in tempo <strong>del</strong>lesingole accelerazioni; la seconda riga leintestazioni <strong>del</strong>le colonne; dalla terza rigain poi i valori organizzati in 5 colonne:Le informazioni nella prima rigasono leggibili nel formato Fortran(A35,1X,I4,1X,F5.3); le intestazioni<strong>del</strong>le colonne nella seconda riga sonoseparate da spazi e quindi leggibili informato libero o nel formato Fortran(A7,3X,A6,8X,A6,8X,A11,3X,A11); i datidalla terza riga in poi sono separati daspazi e quindi leggibili in formato libero onel formato Fortran (F7.3,4(2X,E12.5)).L’incolonnamento e la separazione <strong>dei</strong> datiaccelerometrici mediante spazi consente lalettura/apertura automatica <strong>dei</strong> file conprogrammi di tabulazione elettronica.In alternativa agli AccelerogrammiRegionali di riferimento è possibileutilizzare ulteriori accelerogrammipurché siano selezionati conformementealle caratteristiche sismogenetiche <strong>del</strong>lasorgente, alla distanza <strong>del</strong>la sorgente, allamassima accelerazione orizzontale attesa alsito ed ottenute in condizioni di “free-field”su suolo di Categoria A e opportunamentescalati al valore di Ag 0rifcorrispondentealla UAS nella quale si eseguirà l’analisi diMS o RSL.L’uso di accelerogrammi diversi rispetto aquelli regionali di riferimento, dovrà essereadeguatamente giustificato e descrittonella relazione illustrativa. E’ implicitoche il loro utilizzo nelle analisi dinamichedovrà seguire i vincoli riportati nelle LineeGuida di prossima emanazione.Fig. 2 – Sito web regionale per il download degliaccelerogrammi: www.regione.lazio.it/web2/contents/ambiente/argomento.php?vms=5Colonna 1:Colonna 2:Colonna 3:Colonna 4:Colonna 5:tempo in secondi;registrazione NATurale[NAT(g)] espressa in frazioni<strong>del</strong>l’accelerazione di gravità g(corrispondente a 981 cm/sec 2 );registrazione SPettro-Compatibile[SPC(g)] espressa in g;registrazione NATurale [NAT(cm/s*s)] espressa in cm/sec 2 ;registrazione SPettro-Compatibile[SPC(cm/s*s)] espressa in cm/sec 2 .9


La gestione <strong>del</strong>le terree rocce da scavoRaffaele RizzoGeologo, esperto in tematiche ambientali su rifiuti e bonifichera.rizzo@alice.itUn campo di attività, nel settoreambientale, in cui operano molticolleghi e che, malgrado questo, offreancora grandi possibilità di sviluppoprofessionale è quello <strong>dei</strong> rifiuti e <strong>del</strong>lebonifiche. Questo primo articolo affronta,più in particolare, la problematica <strong>del</strong>leterre e rocce da scavo (T&R). La gestione<strong>del</strong>le T&R ha vissuto, negli ultimi anni,una serie di controversie ed evoluzioninormative che hanno riguardato la loroinclusione o meno nel regime <strong>dei</strong> rifiuti.10Da questo contesto sono state stralciatele rocce ed i terreni da estrazione, di cuial Dlgs 117/08 “Gestione <strong>dei</strong> rifiuti <strong>del</strong>leindustrie estrattive”.Di seguito si analizzeranno le azioni daattuare nel trattare le terre e rocce dascavo nel caso in cui siano rifiuti e nelcaso, invece, in cui possano considerarsisottoprodotti.Secondo l’attuale normativa (art. 183<strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 c.d. Testo Unicoambientale) si intende come rifiuto“qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nellecategorie riportate nell’allegato A alla parte IV<strong>del</strong> presente decreto e di cui il detentore si disfi,o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.Un’importante differenza rispetto allanormativa preesistente è la scomparsa<strong>del</strong>l’esclusione <strong>del</strong>le T&R dal regime dirifiuto; ora, infatti, non si escludono lerocce e terre da scavo dalla nozione dirifiuto, ma considerandole sottoprodotti,si prevede l’utilizzo secondo criteri bendefiniti.In ambito normativo assume rilevanzal’art. 185 comma 1 lettera c-bis <strong>del</strong> 152/06,così come modificato dall’art. 20, c.10-sexies <strong>del</strong> D.L. 185/2008, che escludedai rifiuti: “il suolo non contaminato ealtro materiale allo stato naturale escavatonel corso <strong>del</strong>l’attività di costruzione, ove sia certoche il materiale sarà utilizzato a fini di costruzioneallo stato naturale nello stesso sito in cui e’ statoscavato”.In dettaglio va verificato:• l’assenza di contaminazionecon riferimento ai valori <strong>del</strong>leCSC (Concentrazioni Soglia diContaminazione) riportate nell’Allegato5, Tab.1, Parte IV <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006.Il materiale escavato deve avere lecaratteristiche proprie <strong>del</strong> materialecome rinvenuto in natura fatti salvi ivalori <strong>del</strong> fondo naturale;• che derivi da escavazione in fase dicostruzione;• che sia certo il suo riutilizzo nello stessosito in cui è stato escavato.La dimostrazione deve avvenire medianteun progetto, a firma <strong>del</strong> geologo, cheindichi <strong>dei</strong> volumi e <strong>del</strong>le modalità <strong>del</strong>riutilizzo ai fini costruttivi. Tali materialisaranno gestiti all’interno <strong>del</strong>la normativaurbanistica (DIA, permesso di costruire).Lo “stato naturale” implica l’assenza ditrasformazioni.L’art. 186 <strong>del</strong> Dlgs 152/06 entra poinel merito <strong>del</strong>le azioni da valutare per ilriutilizzo come sottoprodotto. Le terre erocce da scavo devono rispettare tutte le


La gestione <strong>del</strong>le terre e rocce da scavoGEOLOGOcondizioni previste nel medesimo articoloe, comprendendo il materiale di scavo<strong>del</strong>le gallerie, possono essere utilizzate perreinterri, riempimenti, rimo<strong>del</strong>lazioni, rilevati e inprocessi industriali in sostituzione <strong>dei</strong> materialidi cava (come sottoprodotti ai sensi <strong>del</strong>l’art. 183<strong>del</strong> D.Lgs 152/06), purché rispettino leseguenti condizioni:• l’utilizzo integrale <strong>del</strong>la parte destinataa riutilizzo sia tecnicamente possibilesenza necessità di preventivo trattamentoo trasformazioni preliminari persoddisfare i requisiti merceologici e diqualità ambientale idonei a garantireche il loro impiego non dia luogoad emissioni e, più in generale, adimpatti ambientali qualitativamentee quantitativamente diversi da quelliordinariamente consentiti ed autorizzatiper il sito dove sono destinate adessere utilizzate. Va ricordato chesono trasformazioni e trattamenti leoperazioni che modificano il caratterechimico, fisico o merceologico <strong>del</strong>leterre e rocce da scavo. Il trattamentoè definito ex art. 2, D.Lgs. 36/2003:“i processi fisici, termici, chimici o biologici,incluse le operazioni di cernita, che modificanole caratteristiche <strong>dei</strong> rifiuti, allo scopo di ridurneil volume o la natura pericolosa, di facilitarne iltrasporto, di agevolare il recupero o di favorirnelo smaltimento in condizioni di sicurezza”. Siritiene si possa considerare applicabiletale condizione <strong>del</strong>l’art.186 nei casi incui, pur operando un trattamento <strong>del</strong>leT&R, questo non sia effettuato con lafinalità di garantire che il loro impiegonon dia luogo ad emissioni e, più ingenerale, ad impatti ambientali diversida quelli ordinariamente consentitied autorizzati per il sito dove sonodestinate ad essere utilizzate. Nel casoin cui il trattamento fosse necessario perevitare tali emissioni ed impatti l’art.186 non è applicabile, e il materialeviene considerato “rifiuto”.• sia garantito un elevato livello di tutelaambientale. Questo può ad esempioessere fatto con la valutazione <strong>del</strong>lacompatibilità ambientale per analogiacon il test di cessione (punto 7.31bisD.M. 05/02/1998). Anche questostudio rientra tra le competenze <strong>del</strong>geologo.• sia accertato che non provengono da siticontaminati o sottoposti ad interventidi bonifica ai sensi <strong>del</strong> titolo V <strong>del</strong>laparte quarta <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006.Va effettuata la verifica di assenza dicontaminazione con riferimento aivalori <strong>del</strong>le CSC <strong>del</strong>l’Allegato 5, tab.1, parte IV <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 ecompatibilità con il sito di destinazione.A parere <strong>del</strong>lo scrivente non sono terree rocce da scavo ai sensi <strong>del</strong>l’art. 186 iterreni provenienti da siti sottoposti adinterventi di bonifica conclusi.• Le loro caratteristiche chimiche echimico-fisiche siano tali che il loroimpiego nel sito prescelto non determinirischi per la salute e per la qualità<strong>del</strong>le matrici ambientali interessate edavvenga nel rispetto <strong>del</strong>le norme di tutela<strong>del</strong>le acque superficiali e sotterranee,<strong>del</strong>la flora, <strong>del</strong>la fauna, degli habitate <strong>del</strong>le aree naturali protette. Si devedimostrare che il materiale da utilizzarenon è contaminato con riferimentoalla destinazione d’uso <strong>del</strong> medesimo,oltre che la compatibilità di dettomateriale con il sito di destinazione. Ilcampionamento di un terreno vieneeffettuato ai sensi <strong>del</strong>la norma UNI10802. Qualora si analizzino compostiorganici volatili (VOC), il campionesarà prelevato in apposite fiale dagas-cromatografia, in conformitàalle norme EPA 5021A 20003 o EPA5035A 2002 e analizzato direttamenteper evitare il rischio di perdere alcuni diquesti composti caratterizzati da un’altavolatilità.In rapporto al sito di destinazione, leverifiche analitiche dovranno attestare laconformità <strong>del</strong> materiale di scavo ai limitidi cui alle colonne A e B tab. 1 allegato5, titolo V, Parte IV D.Lgs. 152/06. Se ilmateriale è destinato ad essere impiegatoin aree aventi uso a “verde pubblico –privato, residenziale” tra cui rientrano learee agricole e, nella maggior parte <strong>dei</strong>casi, anche gli interventi di recuperoambientale di cave coltivate occorrerà farriferimento ai parametri <strong>del</strong>la tabella A.Se destinato ad essere impiegato in areeaventi uso “commerciale ed industriale”sidovrà far riferimento, invece, alla tabellaB. Inizialmente abbiamo detto che leT&R possono essere reimpiegate anchecome sottoprodotti in processi industriali,in sostituzione <strong>dei</strong> materiali di cava, cosìcome previsto dal punto 2 <strong>del</strong>l’art 183 c. 1lettera p, secondo cui: “il loro impiego sia certosin dalla fase di produzione integrale e avvengadirettamente nel corso <strong>del</strong> processo di produzioneo di utilizzazione preventivamente individuato edefinito”.Stante tale definizione, pertanto,non è necessario che l’utilizzazione<strong>del</strong> sottoprodotto, avvenga nello stessoprocesso produttivo da cui ha avutoorigine, essendo sufficiente che il processodi utilizzazione, peraltro integrale, siastato preventivamente individuato edefinito. (Corte di Cassazione -SezioneTerza Penale, Sentenza 29 luglio 2008, n.31462). Quanto ai requisiti merceologiciConsigli operativi per la corretta gestione <strong>del</strong>sottoprodotto• Rispetto <strong>del</strong>le norme citate nell’articolo• Predisposizione di un elaborato progettuale, secondo quanto previsto dall’art. 186, commi 2, 3 e 4, <strong>del</strong>d.lgs. n. 152/2006 (con individuazione tra l’altro <strong>del</strong>la destinazione <strong>del</strong>le terre)• Verifica <strong>del</strong>le caratteristiche chimiche e chimico-fisiche <strong>del</strong>le terre e rocce da scavo in accordo con larelazione geologica di progetto mediante sondaggi o con scavi, oltre che caratteristiche geotecniche perl’eventuale uso come miscele o aggregato• Il materiale deve essere accompagnato durante il trasporto da un documento che ne attesti la provenienzae la destinazione e, qualora richiesto, deve essere esibita agli organi di controllo• Corretta gestione <strong>del</strong>le operazioni di scavo evitando miscelazioni tra materiali differenti (solo terra e nonaltro)• Valutazioni preventive sulla scelta di deposito e/o stoccaggio di cantiere (previo accertamento analitico etemporale-quantitativo per l’eventuale utilizzo di Deposito Temporaneo, di R13 o di D15).11


La gestione <strong>del</strong>le terre e rocce da scavoGEOLOGOe di qualità ambientale richiesti dalsottoprodotto vanno seguite le norme UNIEN 13242:2008, UNI EN 13285:2004 suaggregati e miscele, oltre che le indicazioni<strong>del</strong>la Circolare Min. Amb. <strong>del</strong> 15/07/05,n. UL/2005/5205 per l’operatività nelsettore edile, stradale e ambientale. Vainfine dimostrato il valore economico dimercato tramite ad esempio: l’elenco prezziutilizzati nei capitolati speciali d’appaltodi opere pubbliche; il prezziario listiniufficiali di Amministrazioni pubbliche; icontratti che dimostrano cessioni a titolooneroso in un contesto di domanda dimercato.Ove la gestione non avvenga comecontemplato dagli art 185 e 186, le T&Randranno gestite secondo le norme suirifiuti, avendosi la possibilità di recupero odi smaltimento.Per il recupero ci si dovrà attenere al D.M.5/2/98 come integrato dal Dlgs 186/06(attualmente è in corso una revisione erivisitazione ed a breve sarà pubblicato unnuovo Decreto).È utile memorizzare le tre possibilitàdi stoccaggio <strong>dei</strong> rifiuti nell’ambito <strong>del</strong>cantiere di scavo prima <strong>del</strong>l’invio a terzi,per le quali è necessaria la figura <strong>del</strong>responsabile tecnico, tra cui il geologo: ildeposito temporaneo, la messa in riservaR13 e il deposito preliminare D15 (questiultimi due sono classificati negli allegati B eC alla parte IV <strong>del</strong> Dlgs 152/06).1-Il deposito temporaneo DT. Ilraggruppamento di rifiuti effettuato,prima <strong>del</strong>la raccolta, nel luogo in cui glistessi sono prodotti e nel rispetto <strong>del</strong>lecondizioni definite dall’art. 183, comma 1,lett. m), <strong>del</strong> D.lgs.152/06. Il DT è sottratto, secondo ildisposto degli articoli 208, comma 17 e210 comma 5, <strong>del</strong> D.lgs. 152/06, al regimeautorizzatorio, mentre è soggetto al divietodi miscelazione e all’obbligo di tenuta <strong>dei</strong>registri di carico e scarico, previsti dall’art.187 e dall’art. 190 <strong>del</strong> D.lgs. 152/06.I rifiuti possono essere tenuti in stoccaggioprima <strong>del</strong> conferimento a terzi autorizzati,senza necessità di autorizzazione acondizione che: Il deposito <strong>dei</strong> rifiuti è effettuato nellostesso luogo di produzione I rifiuti sono raggruppati per categorieomogenee e nel rispetto <strong>del</strong>le relativenorme tecniche Sono rispettati i seguenti criteri relativialla durata e alla quantità, ed inparticolare il produttore <strong>dei</strong> rifiuti puòscegliere tra due specifiche opzioni: 1) seaccumulare ingenti quantitativi di rifiuti(indipendentemente dalle quantità indeposito) da conferire a recupero oa smaltimento con una determinatafrequenza (massimo 2 mesi se rifiutipericolosi; massimo 3 mesi, se rifiuti nonpericolosi). 2) se mantenere in depositoquantità limitate di rifiuti (massimo 10o 20 mc a seconda che si tratti di rifiutipericolosi o non pericolosi) per un lassodi tempo maggiore e comunque nonsuperiore ad un anno.2-La Messa in riserva. È normatadall’art 6 <strong>del</strong> D.M. 5/2/98, le cui indicazionida seguire sono definite nell’allegato 5allo stesso Decreto. È caratterizzata dallostoccaggio di materie destinate al recuperoed ha un limite quantitativo che dipendedall’art. 7 e dall’allegato 4 al Decretostesso.Altro requisito ai fini <strong>del</strong> recupero èdato dal rispetto <strong>dei</strong> parametri <strong>del</strong> testdi cessione, descritto all’art. 9 <strong>del</strong> D.M.5/2/98. Si ricorda che il test va effettuatosu di un campione rappresentativosecondo la UNI 10802 e secondo i criterie le modalità di cui all’allegato 3 <strong>del</strong> D.M.5/2/98 ed almeno ad ogni inizio di attivitàe, successivamente, ogni 12 mesi (salvodiverse prescrizioni autorizzative e dicontrollo) e ogni volta che intervengonomodifiche nel processo di recupero.3-Deposito preliminare D15. E’autorizzato per via ordinaria ex art. 208 oart. 210 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/06.Va rilevato che l’attività di recupero <strong>del</strong>leterre e rocce da scavo è descritta nelle sueoperazioni con procedura semplificatadalla tipologia 7.31bis <strong>del</strong>l’allegato 1,Suballegato 1 al D.M. 05/02/1998.Le attività di recupero previste dallaprocedura semplificata sono: l’industria<strong>del</strong>la ceramica e <strong>dei</strong> laterizi (R5),l’utilizzo per recuperi ambientali (R10), laformazione di rilevati e sottofondi stradali(R5).E’ possibile valutare modalità di recuperonon previste dalla tipologia semplificataricorrendo a procedure ordinarie ex art.208 o art. 210 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/06.Lo smaltimento in discarica (D1) perrifiuti pericolosi o non pericolosi hacome indirizzo per la caratterizzazione ilnovellato <strong>del</strong> D.M. 5/8/05 che differenziai rifiuti da smaltire. Per la tipologia didiscarica il riferimento è, invece, il D.M.36/03 necessario sia per la progettazioneche per individuare le caratteristichegestionali.Questi ultimi due decreti sono quelliutilizzati dai colleghi che operano nellagestione <strong>del</strong>le discariche.Approfondimenti suwww.geoambiente.euG13Modalità di stoccaggio1- Solo nel cantiere di produzione. Deposito temporaneo (art.183 comma 1 lettera m). Non richiede autorizzazione2- Messa in riserva (R13). Autorizzazione (Art. 6 DM 5/2/98)3- Deposito preliminare (D15). Autorizzazione (Art. 208 o 210 Dlgs 152/06)4- Discarica o deposito sul suolo (D1). Autorizzazione (Art. 208 o 210 Dlgs 152/06)


LA GEOLOGIA DIALLUMIERE TRAPASSATO E PRESENTERoberto BrancaleoniGeologo, Geoplanning servizi per il territorio s.r.l.roberto.brancaleoni@geoplanning.itVioletta MenichiniGeologo, libera professionistavioletta.menichini@tiscali.itLe origini e le vicende di Allumiere, paese<strong>del</strong>la provincia di Roma arrampicatosui Monti <strong>del</strong>la Tolfa e affacciato sul marTirreno, sono strettamente connesse econseguenti all’assetto geologico <strong>del</strong> proprioterritorio.Infatti il paese nasce come villaggio diminatori dopo la scoperta, avvenuta nel XVsecolo sui Monti <strong>del</strong>la Tolfa, di importantigiacimenti di alunite. I minatori lavoravanonelle miniere pontificie all’estrazione diquesto minerale, da cui si ottiene l’allume,un materiale che ebbe un notevole impattosull’economia medievale e che per almenotre secoli ha rappresento fonte di notevolericchezza per lo Stato Pontificio. La geologia<strong>del</strong> territorio allumierasco ha rappresentatoin passato una preziosa risorsa e ricchezzaper i nostri antenati, mentre oggi, lostesso particolare assetto geologico puòrappresentare un problema per la gestione<strong>del</strong> territorio, e per la pianificazioneurbanistica: infatti tale contesto geologicoè caratterizzato da domi vulcanici, conannessi giacimenti idrotermali di solfati esolfuri (risorsa), che “spuntando” hannosollevato sensibilmente i preesistenti terrenisedimentari flyschiodi esponendoli cosìad un precario equilibrio per la forza digravità, per le morfologie acclivi createsi eper i contatti inclinati tra argille e vulcaniti.Per ricordare questo legame il 9 ottobresi è tenuto il convegno “la <strong>Geologi</strong>a diAllumiere: dalla gestione <strong>del</strong>le risorse alla gestione<strong>del</strong> territorio”, organizzato ad Allumieredall’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> e dalComune, presso il Palazzo <strong>del</strong>la ReverendaCamera Apostolica. Il Palazzo è sede diun importante museo storico-naturalisticointitolato all’ingegnere minerario AdolfoKlitsche, che merita una visita qualoravi troviate a passare da Allumiere. Per unassaggio e possibile visitare il sito http://digilander.libero.it/museoallumiere. Icontributi <strong>dei</strong> relatori intervenuti, introdottidal vicepresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> Fabio Garbin, hanno fatto il puntosulle attuali conoscenze circa la geologia <strong>del</strong>14Fig 1 - Schema geologico <strong>del</strong>la regione Tolfetano-Cerite (Menichini V.)territorio, e fornito utili indicazioni sullemodalità con cui rapportarsi a tale territorioe su come gestirlo in maniera oculata. Pertutti i colleghi che non erano presentiriportiamo di seguito una sintesi <strong>del</strong>lageologia di Allumiere e un breve cennoall’industria <strong>del</strong>l’allume.<strong>Geologi</strong>a di Allumiere e inquadramentogeodinamicoLa regione Tolfetano - Cerite, a cuiappartiene il territorio di Allumiere,è racchiusa da un quadrilatero idealerappresentato dal corso <strong>del</strong> FiumeMignone, dal corso <strong>del</strong> Fosso <strong>del</strong>la Mola edal Mare Tirreno (Figura.1). La presenza dicolline alte oltre 600 m a meno di 10 km dalmare è dovuta all’attività, oggi estinta, <strong>del</strong>lamanifestazione vulcanica più antica <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> (età radiometrica media: 3 milioni dianni fa) che, per età e composizione chimica<strong>dei</strong> prodotti emessi, è affine alla ProvinciaMagmatica Toscana e non alla contigua e piùrecente Provincia Comagmatica Romana,comprendente i distretti vulcanici Vicano,Vulsino, Sabatino ed Albano. Il basamento<strong>del</strong>le formazioni vulcaniche è costituito, inprevalenza, da formazioni sedimentariedi origine marina; con il vulcanismo lecondizioni di sedimentazione cambiano


La geologia di Allumiere tra passato e presenteGEOLOGOverso ambienti lagunari e continentali. DalNeogene ad oggi, l’area mediterranea è statainteressata da importanti eventi tettoniciconnessi alla strutturazione definitiva <strong>del</strong>lacatena Alpina ed alla formazione <strong>del</strong>lecatene Appenninica e Betica. (Doglioniet al., 1999; Lustrino, 2000). Le fasidistensive sono state accompagnate damanifestazioni vulcaniche distribuite lungo<strong>tutto</strong> il margine orientale <strong>del</strong> Tirreno. Learee <strong>del</strong>la Provincia Magmatica Toscana(Toscana ed alto <strong>Lazio</strong>) sono caratterizzateda sollevamenti anomali <strong>dei</strong> sedimentimarini neogenici che, per essere spiegatirichiedono la concomitanza, sia <strong>dei</strong> fattorieustatici (variazioni relative <strong>del</strong> livello<strong>del</strong> mare) sia <strong>dei</strong> fattori tettonici, sia deglieffetti di sollevamento prodotti da intrusionimagmatiche a bassa profondità (Marinelliet al., 1993). A partire da circa 1 Ma, inizial’attività <strong>del</strong>la Provincia ComagmaticaRomana con gli apparati Vulsino, Sabatino,Albano e <strong>del</strong>la Provincia Napoletana con ilSomma Vesuvio ed i Campi Flegrei.StratigrafiaDi seguito sono riportate alcune indicazionistratigrafiche con la segnalazione <strong>dei</strong>lavori nei quali possono essere trovatiapprofondimenti. La Figura 1 è uno schemageologico semplificato <strong>del</strong>l’area in oggetto.Complesso basaleL’analisi <strong>del</strong>la successione stratigraficainizia con i calcari marini <strong>del</strong> ComplessoBasale che affiorano solo in piccolissimilembi isolati tra Tolfa e Ladispoli o chesono stati incontrati nel corso di sondaggiprofondi effettuati nell’ambito di ricerchegeotermiche. Si tratta di formazioni calcareemolto antiche (triassico – giurassiche)che testimoniano vicende geologicheantecedenti al sollevamento <strong>del</strong>la catenaAppenninica e alla strutturazione <strong>del</strong>l’areamediterranea cosi come la vediamo oggi(Doglioni et al., 1995)Complesso <strong>del</strong> FlyschLe rocce che maggiormente affiorano nellaregione in esame sono quelle <strong>del</strong> Complesso<strong>dei</strong> Flysch, di età Cretacico -Oligocenica. Sitratta di un insieme di formazioni roccioseche si sono plasmate in ambienti simili e conmeccanismi simili. Le migliori esposizionisi hanno lungo i tagli stradali <strong>del</strong>laBraccianese, tra Allumiere e Civitavecchia,lungo la strada provinciale Tolfa - SantaSevera e lungo la strada comunale cheda Allumiere scende verso la zona de LaFontanaccia. Sono terreni eterogenei siaper granulometria, da argilla a sabbia, cheper composizione, da calcareo/calcareo- marnosa a quarzosa. L’aspetto tipico diquesti terreni è, pertanto, caratterizzato daalternanza di strati di litoidi, costituiti dacalcari o calcari marnosi, arenarie calcareeo quarzose con intercalati banchi diargille tipicamente fogliettate ed a fratturascagliosa (Fazzini et al.,1972). Verso la costa,tra Sant’Agostino e Ladispoli, affiora ilComplesso <strong>del</strong>la Pietraforte; si tratta di dueformazioni flyschioidi, la Pietraforte s.s. egli Argilloscisti Varicolori, che costituisconoun grosso corpo a geometria lentiformeall’interno <strong>del</strong> Flysch calcarei (Civitelli eCorda, 1982).Terreni neogeniciA partire dal Miocene si passa, lentamente,dalle argille, tipiche di bacini profondi, alleargille sabbiose e quindi, alle sabbie ed alleghiaie. I terreni ascrivibili a quest’epocasono ben esposti da E a NE di Tolfa eda NW di Allumiere. Si tratta di depostimarini a granulometria variabile daargillosa a sabbioso ghiaiosa con, a luoghi,lenti di gesso. Le ricostruzioni fatte in baseai microfossili presenti ed alle strutturee sequenze sedimentarie, permettono diindividuare, ad oriente di Tolfa, un bacino“Pianta <strong>del</strong>la Cava Ballotta” (redatta da ArchFrancesco Navone il 5 aprile 1784. Archiviosedimentario subsidente colmato da flussidetritici; mentre, ad W di Allumiere, siestendeva, probabilmente, una propagginemeridionale <strong>del</strong> Bacino di Tarquinia. Inbase alle ricostruzioni strutturali e geofisichesi può ritenere che l’attività vulcanica siainiziata lungo una faglia, obliterata dallacoltre vulcanica principale, che bordava adW il bacino di Tolfa (De Rita et al.,1997)Complesso vulcanicoI dati stratigrafici collocano alla fine <strong>del</strong>Pliocene l’inizio <strong>del</strong>l’attività vulcanica <strong>dei</strong>Monti <strong>del</strong>la Tolfa con la quale inizia ilsollevamento e l’emersione <strong>del</strong>l’area. Levulcaniti tolfetano- ceriti sono distribuitein due coltri principali coincidenti con iMonti <strong>del</strong>la Tolfa ed i Monti Ceriti, ed inpiccoli affioramenti isolati tra i quali i piùimportanti sono il Monte la Tolfaccia, laMontagnola e Fosso Eri.I depositi e le formazioni vulcaniche, cheoggi si possono riconoscere sul territorio,derivano principalmente da attività siaesplosiva che effusiva ma affioramenti diipoabissaliti e considerazioni gravimetriche,suggeriscono la presenza di intrusionimagmatiche a bassa profondità. Lapeculiarità <strong>del</strong> vulcanismo tolfetano èl’emissione di lave viscose che tendono aformare strutture positive, domi vulcanici,che costituiscono l’ossatura <strong>dei</strong> Monti <strong>del</strong>laTolfa e <strong>dei</strong> Monti Ceriti. Il sollevamentoindotto dal vulcanismo è evidente nellequote <strong>dei</strong> sedimenti pliocenici che sono statiportati fino a 400 m s.l.m. In concomitanzae successivamente all’attività vulcanicasi innescano imponenti fenomeni dicircolazione idrotermale con formazionedi giacimenti di solfuri e solfati. Questidepositi sono stati molto studiati in passatoda Negretti et al., 1966; Lombardi et al.,1974; in tempi più recenti da Clausen eHolm, 1990 e De Rita et al., 1997Depositi quaternariPer quanto riguarda i depositi piùrecenti, rivestono particolare importanzai sedimenti riferibili al Pleistocene cheaffiorano tra Civitavecchia, Allumiere eTarquinia, dalla costa fino alla media valle<strong>del</strong> Fiume Mignone. Si tratta di depositicon granulometria variabile, in funzione<strong>del</strong>l’ambiente di formazione, da argillafino a ghiaia e ciottoli e contenenti, neitermini argilloso sabbiosi, paleofaune checonsentono di collocare stratigraficamentei terreni e di fare ricostruzioni paleoambientali; (Palombo, 2004 e Conato e DaiPra, 1980).15


La geologia di Allumiere tra passato e presenteGEOLOGOAltri depositi vulcaniciNell’area <strong>dei</strong> Monti <strong>del</strong>la Tolfa gliaffioramenti di depositi riferibili all’attività<strong>del</strong> complesso Sabatino, che si è esplicatain un lasso di tempo tra circa 600 ka e85 ka, sono numerosi. In particolare sihanno coltri spesse pochi metri pressoCasale Conserva, ad E di Tolfa, e pressola Farnesiana. Studi recenti sui Sabatiniindicano la presenza di un centro eruttivo,oggi sepolto, a sud <strong>del</strong> Lago di Braccianonel quale si sarebbe concentrata un’intensaattività esplosiva antecedente i 449 ka i cuiprodotti, per caratteristiche di dispersionee composizione, potrebbero costituire <strong>dei</strong>marker per la datazione <strong>dei</strong> depositi riferibilial Pleistocene Medio. (Sottili et al., 2004)bollente e girata per 24 ore. La soluzione cosìottenuta veniva avviata alla cristallizzazione,che avveniva dopo circa 15 giorni. Il metodod’estrazione principale era mediante scavoa cielo aperto; solo a partire dall’800 venneintrodotta la più economica coltivazionein galleria. Nel 1500, le miniere di allume,gli stabilimenti e l’indotto davano lavoroa più di 700 persone: una cifra enorme separagonata alle “industrie” <strong>del</strong> tempo. Inbase alle registrazioni storiche, nel periododi massima attività <strong>del</strong>l’industria, tra il1462 e il 1803, furono lavorate 17 milionidi tonnellate di alunite per la produzionedi circa 350.000 tonnellate di allume. Lascoperta <strong>del</strong>l’allume sintetico, nel 1788,e <strong>dei</strong> coloranti sintetici a metà <strong>del</strong>l’800,resero l’industria <strong>del</strong>l’allume obsoleta edantieconomica. Per contrastare il declino<strong>del</strong>l’industria mineraria, venne dato ungrande impulso all’estrazione di solfuridi ferro e piombo presenti in giacimentiubicati nelle porzioni più alterate <strong>del</strong> FlyschTolfetano e prodotti dagli stessi processigeologici che, nelle vulcaniti, hanno portatoalla formazione <strong>del</strong>l’alunite e <strong>del</strong> caolino.Anche in questo caso, la scarsa economicità<strong>del</strong>l’estrazione, connessa anche alla difficoltàdi gestire miniere con un gradiente termicoimportante, portarono alla definitivachiusura <strong>del</strong>le miniere di Allumiere nel1950. Oggi risultano attive alcune cave diinerti ed una miniera di caolino sfruttatamolto raramente.L’industria <strong>del</strong>l’allumeL’attività estrattiva sui Monti <strong>del</strong>la Tolfaè iniziata a metà <strong>del</strong> 1400 con la scoperta<strong>del</strong>l’alunite ad opera di Giovanni daCastro, commissario generale <strong>del</strong>le entrateper la Camera Apostolica nella capitale enella provincia. Tale scoperta rivoluzionògli assetti politici <strong>del</strong>l’epoca in quantopermetteva allo Stato Pontificio di affrancarsidall’allume turco. (Delumeau, 1962). PapaPio II riporta, nei suoi “Commentarii”, ildiscorso che gli fece Giovanni da Castro:“Oggi ti porto la vittoria sui Turchi.[….]Io ho scoperto sette montagne talmentericche d’allume che se ne potrebberoapprovvigionare sette mondi…” L’allumeera fondamentale per l’industria tessile,cioè per la maggiore industria <strong>del</strong> tardomedioevo e <strong>del</strong> rinascimento, inoltreveniva usato come impermeabilizzante edin medicina. L’allume è un solfato idrato[KAl (SO ) 2·12(H O)] prodotto a partire4 2dall’alunite [KAl 3(SO 4) 2(OH) 6], mineraleche si forma, insieme alla caolinite, comeprodotto <strong>del</strong>l’alterazione <strong>del</strong>le roccevulcaniche, a composizione da intermediaad acida, da parte di fluidi idrotermalicontenenti acido solfidrico (H 2S) e dallaloro interazione con acque di falda esuperficiali. (Rye et al., 1992; Lombardi etal., 1979). Il procedimento che permettevala trasformazione da alunite ad allumedurava circa due mesi e si articolava inquattro fasi. La calcinazione, consistevanel “cuocere” il minerale sul fuoco per ungiorno; successivamente la macerazioneveniva effettuata innaffiando mucchi diminerale già calcinato per più di un mesefino ad ottenere una pasta morbida. Nellalisciviazione la pasta veniva gettata in acqua“Pianta <strong>del</strong>la montagna ove trovasi la cava di pietra d’allume” (Fougeroux de Bondaroy, anno 1766)17


EOLOGOL’ente informaRischio radon epianificazione urbanisticanel territorio di Roma CapitaleClaudio SucchiarelliGeologo, Ente Speciale Roma Capitale – Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica,Direzione Programmazione e Pianificazione <strong>del</strong> Territorio, U.O. – Pianificazione Urbanistica Generale – P.R.G.claudio.succhiarelli@comune.roma.itLa letteratura scientifica negli ultimidecenni ha messo in luce e provato chei prodotti di decadimento radioattivo <strong>del</strong> gasradon ( 222 Rn), sono in grado di contribuireall’aumento di incidenza di tumori maligni<strong>del</strong> polmone. In Italia l’Istituto Superioredi Sanità ha stimato che il 10% <strong>dei</strong> casidi cancro <strong>del</strong> polmone (3.000 casi circaall’anno) è attribuibile all’esposizione alradon indoor (fig.1), di cui le sorgentiprincipali sono il suolo e, in misura minore, imateriali edilizi impiegati, e che per quantoriguarda il suolo i parametri importantiFig. 1 – Confronto <strong>del</strong>l’incidenza <strong>dei</strong> diversi inquinanti per l’insorgenza <strong>del</strong> tumore polmonare dove idati sperimentali evidenziano il radon come la seconda causa dopo il fumo da sigaretta [da: TrevisiR., Caricato A.P., Romano F. De Filippis G. e De Giorgi A., (senza data)].sono la costituzione geolitologica vulcanicae la presenza di faglie e fratture limitrofe osottostanti gli insediamenti edilizi tramite lequali il gas risalirebbe dal profondo per poifuoriuscire dal suolo, penetrare negli edificie quindi concentrarsi nei locali abitativi.Il radon è la componente maggiore per ilrilascio di radioattività nell’ambiente incui viviamo (fig. 2) e i risultati degli studiepidemiologici dimostrano che l’esposizionea questo gas nelle abitazioni “aumenta in18modo statisticamente significativo il rischiodi tumore polmonare, e che tale aumentoè proporzionale al livello di esposizione. Inparticolare, l’analisi combinata degli studieuropei ha permesso di stimare che ad ogniincremento di 100 Bq/m 3 di concentrazionedi radon media corrisponde un incremento<strong>del</strong> rischio <strong>del</strong> 16% circa” (Darby S. etalii, 2005; Istituto Superiore di Sanita’,Dipartimento Tecnologie e Salute,Centro Nazionale per la prevenzione edil controllo <strong>del</strong>le Malattie, (2008) . “E’stata anche evidenziata una forte sinergiatra il radon ed il fumo di sigaretta, a causa<strong>del</strong>la quale il rischio dovuto all’esposizioneal radon è molto più alto (circa 25 volte)per i fumatori che per i non fumatori.Anche per i non fumatori, comunque, vi èun incremento di rischio significativo. Vasottolineato che il rischio aumenta in modostatisticamente significativo non solo perelevate esposizioni al radon, ma anche peresposizioni prolungate a concentrazioni diradon medio-basse, che non superano i 200Bq/m 3 .” [Istituto Superiore di Sanita’,Dipartimento Tecnologie e Salute,Centro Nazionale per la prevenzione edil controllo <strong>del</strong>le Malattie, (2008)].Il territorio di Roma Capitale, inrelazione alla sua costituzione geologica,principalmente vulcanica, presentacondizioni favorevoli di rischio per la saluteumana connessa con le emanazioni diffusedi radon dal suolo testimoniate da pregressistudi scientifici sperimentali.A livello territoriale, le norme urbanisticheche tutelano le attività umane e larealizzazione <strong>del</strong>le opere edilizie in relazioneai rischi geologici e igienico sanitari presentisul territorio, sono date dal Piano RegolatoreGenerale e dal Regolamento Edilizio.Il Piano Regolatore Generale ha funzioninormative di pianificazione e collocazionedegli insediamenti abitativi, produttivi,di servizio pubblico (scuole ospedali ufficiecc.) e infrastrutturali (vie di comunicazionestradali, ferroviarie ecc.) in relazione,tra l’altro, ai rischi geologici presenti nelterritorio.Il Regolamento Edilizio rappresenta uninsieme di norme che disciplina lo sviluppotecnico <strong>del</strong>l’abitato e <strong>del</strong>le sue opereassociate.In relazione a ciò, le conoscenze <strong>dei</strong> rischigeologici consentono di operare le scelte dipiano più adeguate, attraverso l’analisi <strong>del</strong>leidoneità e la predisposizione di interventiper la mitigazione <strong>del</strong>le dinamiche naturaliesogene (franosità, problematiche idraulichedi esondazione <strong>del</strong> reticolo idrografico,ecc.) ed endogene (sismicità, subsidenza,emissioni gassose ecc.)Nel febbraio 2008, nell’ambito<strong>del</strong>l’espressione <strong>dei</strong> pareri per l’approvazione<strong>del</strong> Piano Regolatore Generale <strong>del</strong> Comunedi Roma (ora Ente Speciale Roma Capitale),il Servizio XI <strong>del</strong>l’Azienda Sanitaria LocaleRoma “C”, che si occupa <strong>del</strong>l’abitabilitàdegli edifici nel territorio di Roma inrelazione agli aspetti igienici e sanitari, haprescritto all’amministrazione comunaledi “garantire alla collettività un adeguato


EOLOGOGL’ente informaFig. 2 – Fonti <strong>del</strong>le diverse sorgenti <strong>del</strong>la radioattività naturale in cui si evidenzia come il radonrappresenti la componente principale [(da: Trevisi R., Caricato A.P., Romano F. De FilippisG. e De Giorgi A., (senza data)].livello di protezione sanitaria dai rischi legatiall’inquinamento da radon” attraverso“interventi che prevedano la riduzione,rimozione o diliuizione dopo il rilascio <strong>del</strong>leconcentrazioni inquinanti mediante misureda inserire nel contesto <strong>del</strong>la pianificazioneurbanistica <strong>del</strong> territorio nel qualel’attenzione sia puntata sugli aspetti sanitarie le ripercussioni sulla salute umana.”[Azienda Unità Sanitaria Locale Roma“C”, Servizio XI Interzonale EsameProgetti, Abitabilità, Acque Potabili(P.A.A.P.), (2008)]. Successivamente ilSottocomitato Scientifico <strong>del</strong> progettoCCM “Avvio <strong>del</strong> Piano Nazionale Radonper la riduzione <strong>del</strong> rischio di tumorepolmonare in Italia” (nominato con Decreto<strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Salute il 31/03/2006)),coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità,tenendo conto <strong>del</strong>le recenti risultanze deglistudi scientifici epidemiologici europei e<strong>del</strong>le conseguenti evoluzioni normative inmateria di esposizione al radon in altri Paesie in ambito internazionale, e considerandoche in molte Regioni e Comuni italianisi stavano aggiornando gli strumentinormativi e regolamentari urbanistici,ha emanato una raccomandazionetecnica applicativa, indirizzata alleRegioni e Province Autonome, dove vienedefinito che, le strategie preventive diintervento con migliore rapporto costo/efficacia riguardanti la riduzione <strong>del</strong>laconcentrazione di accumulo di radon indoorconsistono nell’introduzione per gli edificidi nuova costruzione di sistemi semplici diprevenzione <strong>del</strong>l’ingresso <strong>del</strong> radon e <strong>del</strong>lapredisposizione per eventuali interventi diriduzione <strong>del</strong>la sua concentrazione postoperam.“L’adozione di tali accorgimenti in fase dicantiere ha un costo generalmente moltolimitato, sostanzialmente trascurabilerispetto al costo complessivo <strong>del</strong>l’edificio.Inoltre, alcuni di questi accorgimenticostruttivi hanno un effetto positivo anchein relazione all’isolamento dall’umidità <strong>del</strong>terreno. Questa strategia, già adottata inpassato da alcuni Paesi quali l’Irlanda, si staora diffondendo come uno <strong>dei</strong> sistemi piùefficaci per ridurre il numero complessivodegli effetti sanitari attribuibili al radon.Per esempio, l’Health Protection Agency<strong>del</strong>la Gran Bretagna ha raccomandato(a maggio <strong>del</strong> 2008) l’estensione a tuttigli edifici di nuova costruzione <strong>del</strong> livellobase di protezione (cioè la posa di unamembrana impermeabile al radon), primanon richiesto nelle zone a bassa probabilitàdi alte concentrazioni di radon.” [IstitutoSuperiore di Sanita’, DipartimentoTecnologie e Salute, Centro Nazionaleper la prevenzione ed il controllo<strong>del</strong>le Malattie, (2008)], mentre altri statieuropei prevedono, nei loro regolamentiedilizi, l’introduzione di semplici sistemi diprevenzione per tutte le nuove costruzionie di sistemi più complessi nelle zone amaggiore presenza di radon (ad es. l’Irlanda,vedi http://www.rpii.ie/radon/building.html). Il Sottocomitato inoltre specifica cheuna tale strategia di prevenzione andrebbeapplicata in Italia il prima possibile, inquanto ogni edificio di nuova costruzionerealizzato senza queste tecniche preventivepotrà aver bisogno, soprat<strong>tutto</strong> nelle zonegeologiche a maggiore presenza di radon,di un successivo intervento di mitigazioneche avrà un costo più elevato ed un’efficaciainferiore, rispetto a un edificio costruito conadeguati accorgimenti. Il SottocomitatoScientifico quindi raccomanda che:1) “negli strumenti urbanistici (pianidi coordinamento, piani regolatori,regolamenti edilizi, ecc.) di tutti gli entipreposti alla pianificazione e controllo <strong>del</strong>territorio (in particolare le amministrazionicomunali) sia introdotta la prescrizione pertutti i nuovi edifici (e non solo in quelli situatiin zone geologiche a maggiore presenzadi radon, n.d.a.) di adottare semplicied economici accorgimenti costruttivifinalizzati alla riduzione <strong>del</strong>l’ingresso diradon ed a facilitare (e quindi rendere piùefficace, n.d.a.) l’installazione di sistemidi rimozione <strong>del</strong> radon che si rendesseronecessari successivamente alla costruzione<strong>del</strong>l’edificio”2) e, inoltre che “analoghe prescrizionisiano adottate per quegli edifici soggetti alavori di ristrutturazione o manutenzionestraordinaria che coinvolgano in modosignificativo le parti a contatto con il terreno(attacco a terra)”.“…Come ausilio all’applicazione diquesta raccomandazione, si segnala cheesistono diverse guide, sia in italiano che ininglese, che descrivono anche in dettagliogli accorgimenti costruttivi citati, e cheun apposito gruppo di lavoro di questoSottocomitato Scientifico sta elaborandospecifiche linee guida e schede tecniche.Tutti questi documenti verranno elencatie, ove possibile, messi a disposizione suisiti <strong>del</strong> CCM e <strong>del</strong>l’Istituto Superiore diSanità relativi al Piano Nazionale Radon(www.iss.it/pnr oppure www.iss.it/radon).” [Istituto Superiore di Sanita’,Dipartimento Tecnologie e Salute,Centro Nazionale per la prevenzione edil controllo <strong>del</strong>le Malattie, (2008)].In relazione alle indicazioni tecniche e agliobiettivi degli enti istituzionali sovraordinatiriguardanti la protezione degli edifici dinuova costruzione dalle emissioni gassoseradioattive <strong>del</strong> radon dal sottosuolo,l’amministrazione di Roma Capitale potràrecepire in modo completo la prescrizione<strong>del</strong>la ASL Roma ”C” nel Piano RegolatoreGenerale (anche con il supporto tecnicodegli enti sovraordinati), sviluppandola neiseguenti punti principali (fig. 3):• inserimento nelle Norme Tecnichedi Attuazione <strong>del</strong> Piano Regolatore19


GEOLOGOL’ente informaconsentire l’emanazione e l’aggiornamento<strong>del</strong>le norme tecniche in modo organico euniforme sul territorio nazionale da parte<strong>del</strong>le amministrazioni locali e comunali, chegiocano un ruolo determinante nella lorocorretta ed efficace applicazione attraversogli strumenti urbanistici e i regolamentiedilizi.Fig. 3 – Principali fasi di recepimento proposte per la mitigazione <strong>del</strong> rischio radon nella pianificazioneurbanistica per il territorio di Roma Capitale (da Succhiarelli C., 2010).Generale che per i nuovi edifici sianoprevisti interventi e misure di riduzione<strong>del</strong>le concentrazioni alla fonte;• inserimento nel RegolamentoEdilizio degli aspetti e <strong>del</strong>le specifichetecniche costruttive da adottare nellaprogettazione degli edifici per prevenirel’ingresso <strong>del</strong> radon attraverso leopere fondali, le tubazioni ed il pianodi calpestio al contatto con il suolostesso e inoltre a facilitare l’eventualeinstallazione di sistemi di rimozione<strong>del</strong> radon che si rendessero necessarisuccessivamente;• una rappresentazione cartografica chedefinisca e consenta di visualizzare laproblematica sul territorio elaborandoi dati disponibili;• attività di divulgazione pubblicariguardante il rischio radon checonsenta di produrre una equilibratae corretta informazione circa l’origine,gli effetti e i rimedi riguardanti ilrischio.Inoltre gli accorgimenti tecnico-costruttividovranno essere mutuati (e aggiornati)dalle specifiche linee guida e annesseschede tecniche in fase di predisposizionenell’ambito <strong>del</strong> Piano Nazionale Radono da quelle messe a disposizione da entie istituti con riconosciuta esperienza inmateria.Nel <strong>Lazio</strong>, attualmente uno <strong>dei</strong> primi comuniche sta recependo di propria iniziativala Raccomandazione <strong>del</strong> SottocomitatoScientifico <strong>del</strong>l’Istituto Superiore di Sanità èil comune di Oriolo Romano che prevede diintrodurla in un apposito articolo nel nuovoregolamento edilizio comunale.Vi è infine da osservare che negli ultimianni, prima <strong>del</strong>la emanazione <strong>del</strong>laraccomandazione <strong>del</strong> Piano NazionaleRadon, l’attenzione nell’introduzione dinorme a livello comunale e provincialeriguardanti il rischio radon ha riguardatodiverse amministrazioni dove possiamo, tral’altro, ricordare ad esempio:a) nell’area romana, i comuni di Ciampinoe Marino;b) nella regione Veneto, i comuni diGalzignano Terme (2004) e Vo’ (2006) inprovincia di Padova;c) nella regione Lombardia, la Provincia diMilano (2005).Per i comuni di Ciampino e Marino, aseguito di studi condotti dalla Regione <strong>Lazio</strong>sulla pericolosità <strong>del</strong>le emissioni gassosetossico nocive dal sottosuolo presenti sulloro territorio, le amministrazioni hannoemanato prescrizioni tecniche che sonostate integrate nei rispettivi Piani regolatori.Queste ultime osservazioni evidenzianocome lo sviluppo <strong>del</strong> Piano NazionaleRadon insieme con quelli <strong>dei</strong> Pianispecifici <strong>del</strong>le amministrazioni regionali,rivestano un contributo fondamentalenella gestione sanitaria <strong>del</strong> rischio radon e<strong>del</strong>la sua mitigazione, in quanto possonoBibliografiaAzienda Unità Sanitaria Locale Roma“C”, Servizio XI Interzonale EsameProgetti, Abitabilità, Acque Potabili(P.A.A.P.), (2008) – Parere sul PianoRegolatore Generale <strong>del</strong> Comune di Roma,pp. 6, Roma.Darby S., Hill D., Auvinen A., Barros-Dios J.M., Baysson H., Bochicchio F.,Deo H., Falk R., Forastiere F., HakamaM., Heid I., Kreienbrock L., Kreuzer M.,Lagarde F., Mäkeläinen I., Muirhead C.,Oberaigner W., Pershagen G., Ruano-Ravina A., Ruosteenoja E., Schaffrath-Rosario A., Tirmarche M., Tomacek L.,Whitley E., Wichmann H.E., Doll R.,(2005) - Radon in homes and lung cancerrisk: collaborative analysis of individualdata from 13 European case-control studies.Br. Med. J. 330, 223–226.Istituto Superiore di Sanita’,Dipartimento Tecnologie e Salute,Centro Nazionale per la prevenzioneed il controllo <strong>del</strong>le Malattie, (2008)– Raccomandazione <strong>del</strong> SottocomitatoScientifico <strong>del</strong> Progetto CCM “Avvio <strong>del</strong>Piano Nazionale Radon per la riduzione<strong>del</strong> Rischio di Tumore Polmonare in Italia”,pag. 3, Roma.Succhiarelli C., (2010) - Procedure tecnicoamministrativeper la mitigazione <strong>del</strong> rischioradon nel Piano Regolatore Generale <strong>del</strong>Comune di Roma, presentazione in AA.VV., “Il radon: un rischio geologico”, http://www.geologilazio.it/formazione/000188/Corso-teoricopratico-di-aggiornamentoprofessionale-Il-radon-un-rischio-geologico, corso teorico/pratico di aggiornamentoprofessionale, Roma 11 e 12 giugno 2010,<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, Universitàdegli studi RomaTre-Dipartimento diScienze <strong>Geologi</strong>che, http://geologilazio.it/public/file/2010/07/9_Presentazione_Succhiarelli_Radon.pdf.Trevisi R., Caricato A.P., Romano F.De Filippis G. e De Giorgi A. (senza data)– Una scuola senza radon, Provincia diLecce, pp. 34, Lecce)21


EOLOGORecensionia cura di Fabio Garbin e Massimo ParenteIL PIANETA DI GEOLa geologia per i più piccoliAutore: Enrico Micca<strong>dei</strong>Editore: Amaltea Edizioni – Raiano (Aq)Pagine: 83Anno: 2008Prezzo di copertina: euro 15,00E’ una piccolagrande operadivulgativa di geologia indirizzata ai bambini<strong>del</strong>la scuola elementare, dai contenutifacilmente fruibili e tuttavia trattati semprecon ampio rigore scientifico. Le pagine sonocoloratissime, accattivanti, di immediatafruibilità sia per il maestro elementare,sia per la sua scolaresca. Illustrazionie schemi rendono ancora più agevolela comprensione di tutti gli argomentiesposti. L’autore ha cercato di correlare iconcetti fondamentali <strong>del</strong>le Scienze <strong>del</strong>laTerra a piccoli gesti quotidiani: attraversoil programma didattico ministeriale <strong>del</strong>lematerie ufficiali scolastiche (italiano,matematica, ecc.) ha messo in luce labellezza <strong>del</strong> nostro pianeta, stimolandola curiosità <strong>dei</strong> bambini con argomenticome GEO-Geografia, GEO-Storia, Geo-Italiano, GEO-Lingue, GEO-Matematica,GEO-Geometria, GEO-Scienze, GEO-Educazione artistica, GEO-Educazionemusicale, GEO-Educazione tecnica, GEO-Educazione fisica e GEO-Educazionecivica. Segue una sezione dedicata ai Parchid’Abruzzo completa di schede anagrafichegeologiche. Sono inoltre trattati, seppurbrevemente, i quattro GeoParchi presentisul territorio nazionale. Alla fine <strong>del</strong> testoé presente anche una sezione dedicata aigiochi (cruciverba geologici, geo-puzzle,ecc.), laddove divertendosi è possibileverificare il livello di approfondimentoraggiunto. Enrico Micca<strong>dei</strong> per questolibro ha ricevuto nel 2009 il premionazionale di letteratura naturalisticaParco Majella per la sezione saggistica,concorso svoltosi sotto l’Alto Patronato<strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong>la Repubblica Italiana.Nella nota critica <strong>del</strong>la giuria viene messoin evidenza come “la difficoltà di spiegarecon parole semplici e comprensibili, rivolteai più piccoli, la <strong>Geologi</strong>a - materia cosìdifficile quanto affascinante - è superatadalla grande capacità <strong>del</strong>l’autore cheriesce ad essere essenziale, regalando unlibro ben strutturato ed efficace”.Finqui abbiamo assolto il ruolo diremmoquasi istituzionale di recensori <strong>del</strong> libro.Vorremmo ora che possa trasparire palesela meraviglia e lo stupore che abbiamovisto negli occhi e nello sguardo di alcunibambini quando hanno preso in manoil libro e lo hanno iniziato a sfogliare, viavia attratti da qualcosa di stimolante, che,forse ve ne sarete accorti, può trasmetterepassione ed entusiasmo anche ai più grandi.Enrico Micca<strong>dei</strong>Docente di Fotogeologia e <strong>Geologi</strong>aAmbientale per la Facoltà di ScienzeMatematiche, Fisiche e Naturali pressol´Università degli studi “GabrieleD´Annunzio di Chieti-Pescara”. L’attivitàscientifica é testimoniata dalla pubblicazionedi numerosi lavori a carattere scientifico,su riviste nazionali ed internazionali.Dallalaurea (avvenuta all’Università La Sapienzadi Roma nella seconda parte degli anniottanta) ad oggi si occupa di divulvazionedi Scienze <strong>del</strong>la Terra attraverso lezioni,escursioni e seminari presso le scuole diogni ordine e grado.E’ consigliere nazionale<strong>del</strong>l´Associazione Italiana di <strong>Geologi</strong>a eTurismo.Bioremediation – Il rimedio ambientale con metodibiologiciAutori: MICHELE CAIAZZO, RICCARDO VISELLIEditore: Liguori EditorePagine: 105Anno: 2010Prezzo di copertina: euro 10,00Si tratta di unc o m p e n d i odivulgativo con una prefazione moltoben articolata <strong>del</strong> Professore LuigiNicolais. Il libro affronta il tema <strong>del</strong>labioremediation ovvero il risanamentobiologico attraverso l’impiego di sistemibiologici per l’eliminazione o la riduzione<strong>del</strong>l’inquinamento <strong>del</strong>l’aria, <strong>del</strong>le acquee <strong>dei</strong> suoli di aree o siti contaminati. Inpratica, si descrivono metodi naturali basatisulla normale attività di flora, microflora emicrofauna opportunamente direzionateallo scopo di “biosanare” il nostro territorio.L’obiettivo <strong>del</strong> testo è quello di fornire unapanoramica <strong>dei</strong> sistemi di bonifica coni sistemi tradizionali, non biologici, e lastrada alternativa rappresentata appuntodai sistemi biologici <strong>del</strong>la bioremediation.22Vengono descritte le principali sostanzeinquinanti e la loro diffusione nelsottosuolo con particolare riferimentoai siti presenti in Italia. Le due tecnichedi bonifica, non biologica e biologica,sono messe a confronto in un’analisi chene espone anche i limiti operativi. Gliautori, e si capisce molto bene dal libro,sembrano ben motivati dall’ampliamento<strong>del</strong> quadro <strong>del</strong>le possibilità tecniche peril recupero di siti inquinati, auspicandouna forte ricerca in questo settore, cheallo stato attuale è mutuata per la quasitotalità dagli Stati Uniti. Il lettore non siaspetti un manuale tecnico con il qualeprogettare interventi di bonifica naturali;il libro rappresenta uno stimolo peruna conoscenza più approfondita <strong>dei</strong>sistemi di bonifica biologici. Senz’altro lawwwbioremedion rappresenta una innovazionee nuova frontiera, come dicono gliautori, io aggiungerei probabilmenteanche complementare ai sistemi nonbiologici. Per concludere, il libro è scrittocon un linguaggio piacevole e di facile erapida lettura, la dizione “Compendiodivulgativo” che appare in copertina èpienamente soddisfatta. Anche le personemeno competenti in materia non avrannodifficoltà ad arrivare alle conclusioni <strong>del</strong>leultime pagine.Michele CaiazzoManager, Direttore Confservizi Campania.Riccardo ViselliGeologo, Servizio Tecnico Federambiente.Luigi NicolaisDocente Universitario, Ministro <strong>del</strong>laRepubblica.


EOLOGOGRecensioniLa temperatura <strong>del</strong>la terra sta cambiando?Autori: RICCARDO VISELLIEditore: Libreria universitariaPagine: 140Anno: 2010Prezzo di copertina: euro 11,00Sono in tantia parlare dicambiamenti climatici oggi e soprat<strong>tutto</strong>persone non addette ai lavori. Sembraquasi che la notizia più importante, ovverol’unica notizia che riprende la stampa, siarelativa ad un indiscutibile aumento <strong>del</strong>latemperatura globale.Invece, se avete la pazienza di sfogliarele pagine di questo testo divulgativo contanti numeri e grafici relativi alle misure<strong>del</strong>la temperatura nelle diverse stazionisparse un po’ in <strong>tutto</strong> il mondo e relativeagli ultimi 150 anni (prima non esistevanostazioni di misura), vi accorgerete di unsistema molto complicato che identifica untrend globale in aumento, ma con gli ultimidati che vanno nella direzione opposta.Il testo non appare motivato da passioneambientalista a tutti i costi, anzi viritroverete nelle pagine finali dove non cisarà una conclusione a favore di una tesio l’altra, ma si porranno innumerevolidomande sul clima, a mio parere moltointeressanti, che lasceranno al lettore ilforte dubbio sulle cause <strong>del</strong> cambiamentoclimatico, sulla sua previsione e soprat<strong>tutto</strong>sull’informazione che viene trasmessa.Riccardo ViselliGeologo, Servizio Tecnico Federambiente.Invitiamo i colleghi che hanno pubblicato un libro ad inviarne una copia presso la sede <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>, per consentirci direcensirlo in questra rubrica. Fabio Garbin e Massimo Parente.geologilazio.itwww.geologilazio.itVisita il nuovo sitoweb <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.Iscrivendoti allanewsletter riceveraivia e-mail tutte lenovità inserite sulsito.23


EOLOGOCorrispondenzaFinalmente inizia il dibattito. E che dibattito!Lettera all’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> <strong>del</strong> collega massimo parenteFinalmente inizia il dibattito. E chedibattito!I mesi di giugno e luglio scorsi sono statisegnati a Roma da due importati eventi diincontro e di discussione sullo stato <strong>del</strong>lanostra professione. Il primo evento è statoquello offerto dal convegno “Le frane incasa”, Roma 16 giugno 2010, organizzatodai colleghi <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, ai qualivanno i miei complimenti per il successo<strong>del</strong>l’iniziativa, sia per i contenuti che perl’organizzazione. Bravi! Ma entriamo nelmerito, anzi<strong>tutto</strong> non si è trattato di unadiscussione interna a noi <strong>Geologi</strong>, mauna discussione alla presenza di Autorità“autorevoli” finalmente! Potrei quasidire che questo convegno sulle frane èstato programmato in perfetto tempismo,forse per caso, con il successivo convegnosul “Mercato <strong>del</strong>la geologia in Italia”,Roma 8 e 9 luglio, organizzato dal CNG.Direi quasi propedeutico a quest’ultimoed in giornate ravvicinate. Si, perché èsembrato che le amarezze che ha suscitatoil convegno di giugno, identificando i malio più propriamente gli effetti e le cause <strong>del</strong>dissesto idrogeologico, siano stati seguitinel successivo convegno dall’analisi <strong>del</strong>lafigura <strong>del</strong> Geologo, evidenziandone i limitie rappresentatività, ma anche autorità,che tale figura dovrebbe avere per essereattore principale nel processo <strong>del</strong> dissestoidrogeologico (prevenzione e risanamento).Potrei quasi dire con una battuta che aldissesto idrogeologico è seguito il dissesto <strong>del</strong>Geologo rinominando i rispettivi incontri!Che dire, il dissesto idrogeologico è sottogli occhi di tutti ed è inutile commentarlo:l’interesse <strong>del</strong>le persone è presente soloquando ti colpisce direttamente, poipassa. La politica se ne occupa poco,stritolando da una parte quei colleghi che,essendo <strong>dei</strong> tecnici, spesso sono visti come“inopportuni”. L’intervento <strong>del</strong>la collegaTiziana Guida è illuminante in questosenso per l’enorme vantaggio economicoche il nostro Paese potrebbe beneficiare dauna buona programmazione preventiva diinterventi.Poi, è arrivato il convegno di luglio,sembrerebbe <strong>del</strong>la resa <strong>dei</strong> conti tra laprofessione ed il mondo accademico(ma non sarà così). Il confronto tra laprofessione e il mondo accademico, hasubito confermato il punto debole <strong>dei</strong> nostricompiti nell’attività professionale, attuali efuturi. Certo, anche futuri. Quelli che sonoin relazione con le esigenze di una geologia24moderna, che parte da forti competenzetradizionali, ma che si arricchisce dicompetenze più tecniche e complementariall’esercizio <strong>del</strong>la professione. Se leggiamoil rapporto <strong>del</strong>l’indagine <strong>del</strong> CRESME sulmercato <strong>del</strong>la geologia e le richieste <strong>dei</strong>colleghi, ci rendiamo subito conto di quantaconsapevolezza e buon senso è radicatoin questi colleghi che hanno partecipatoall’indagine. Infatti, l’escursus che è statofatto al convegno sull’offerta formativa<strong>dei</strong> vari Atenei, tranne pochissimi casi,si è rivelato illuminate; mi è sembrato diassistere, ad esempio, all’indice <strong>del</strong> librodi geotecnica (il famoso Terzaghi-Peck) incui ad ogni voce era assegnato un corso diinsegnamento. Insomma proprio nientedi nuovo! Nessun nuovo insegnamentoche vada nella direzione di una figura digeologo più progettista e qualificato. Comese fosse stato mal recepito il messaggiorivolto al mondo accademico negli annipassati. Eppure se n’era parlato!Tutto ciò ha confermato le convinzioni miee di molti di voi con cui parlo: il geologoprofessionista, il bravo professionista,sviluppa gran parte <strong>del</strong>le sue qualifichenell’esercizio <strong>del</strong> suo lavoro. Perché?Perché gran parte <strong>dei</strong> corsi universitari nonconsiderano oggi le esigenze di un mercato,quello <strong>del</strong>la geologia appunto, che richiedemaggiore tecnicismo e competenze insettori come quello progettuale ad esempio.Il Geologo ha bisogno di corsi che dianomaggiori capacità per entrare nel mondo<strong>del</strong>la progettazione. Forse alcuni di noivogliono essere più progettisti e questa èun’esigenza reale e di sopravvivenza perquelli che svolgono la professione libera;ormai forse l’unica condizione rimastaper i liberi professionisti. Cosa aspettal’Università a potenziare l’offerta tecnicoprogettuale<strong>del</strong> Geologo con l’introduzionedi nuove materie? Non abbiamo certobisogno <strong>del</strong>lo “spezzettamento” <strong>del</strong>lageotecnica, rivenduta in numerosi corsi,che apparentemente qualificano il geologo.Anche i recenti Eurocodici ci darebberouna mano per introdurre significativicambiamenti agli insegnamenti <strong>del</strong> corsodi Laurea in <strong>Geologi</strong>a. Poi, il singolo potràscegliere se essere un geologo tecnicoprogettista,oppure più rivolto alle scienzenaturali. Uno <strong>dei</strong> nostri problemi dicategoria è appunto la formazione, oggiinadeguata e povera di contenuti innovativinecessari al “nuovo” Geologo. Le APC,di cui non concordo l’obbligatorietà,suppliscono a carenze formative, manon forniscono ulteriori qualifichericonosciute al Geologo. Queste sonoassegnate dall’Università, che purtroppo èindietro. Poi, mi riesce difficile da accettarecome mai le discipline geologiche sianoofferte nel corso di Laurea in Ingegneriae da noi non succede la stessa cosa.Forse dovremmo aprirci molto di più erinnovare, magari auspicando la pensionedi qualcuno. Sono ottimista. Da questiconvegni si esce sempre con un sensopositivo e di ritrovato vigore professionale.Bene ha fatto l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, con i suoicorsi di formazione, che al di là <strong>del</strong>l’aspettoformativo, sta ricreando una coscienzacomune di categoria. Andate avanti e apritealle altre professioni! Dobbiamo crescereed abbiamo bisogno di guardarci intornoper crescere. E’ fuori di dubbio che siamochiamati tutti noi a creare i presupposti diun cambiamento. Non possiamo tirarcifuori, nessuno escluso.Massimo Parentemaxpar@gmail.comG


EOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioBILANCIO PREVENTIVO DELL’ORDINEDEI GEOLOGI DEL LAZIO RELATIVOALL’ESERCIZIO 2010PARTE I - ENTRATE - ANNO 2010CENTRO DIRESPONSABILITÀContoResidui attivi Previsioni Previsoni Previsionepresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010TITOLO IENTRATE TRIBUTARIETITOLO IIENTRATE DATRASFERIMENTICORRENTITITOLO IIIENTRATEEXTRA-TRIBUTARIE- Fondo iniziale di cassa € 0,00 € 70.000,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE1) Contributi1 - Albo Professionale € 36.291,25 € 145.165,00 € 148.920,00 € 109.006,002 - Elenco Speciale € 5.236,25 € 20.945,00 € 19.435,00 € 16.300,003 - Albo Professionale anni precedenti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 11.872,504 - Elenco Speciale anni precedenti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 1.800,005 - Tassa iscrizione Albo € 200,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 1.900,006 - Tassa iscrizione Elenco Speciale € 40,00 € 80,00 € 200,00 € 180,00TOTALE TITOLO I € 41.767,50 € 167.190,00 € 170.555,00 € 211.058,50UNITÀ PREVISIONALE DI BASE2) Trasferimenti da parte di Enti pubblici1 - Trasferimenti da parte <strong>del</strong>lo Stato € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Trasferimenti da parte <strong>del</strong>le Regioni € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,003 - Trasferimenti da parte di Province e Comuni € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Trasferimenti da parte di altri enti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO II € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE3) Entrate per servizi1 - Diritti di vidimazione/liquidazione € 120,00 € 1.200,00 € 1.000,00 € 900,002 - Certificati € 7,50 € 75,00 € 100,00 € 80,003 - Tessere e Timbri € 97,00 € 970,00 € 750,00 € 675,00Totale € 224,50 € 2.245,00 € 1.850,00 € 1.655,00CENTRO DIRESPONSABILITÀsegueTITOLO IIIENTRATEEXTRA-TRIBUTARIETITOLO IVENTRATE PERALIENAZIONEBENI ERISCOSSIONECREDITITITOLO VENTRATEDERIVANTI DATRASFERIMENTIIN CONTOCAPITALEResidui attivi Previsioni Previsoni PrevisioneContopresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010UNITÀ PREVISIONALE DI BASE4) Entrate straordinarie1 - Contributi da terzi € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Pubblicità € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,003 - Altri proventi € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00Totale € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE5) Entrate finanziarie1 - Interessi bancari € 10,50 € 105,00 € 140,00 € 112,502 - Interessi postali € 11,00 € 110,00 € 110,00 € 99,003 - Interessi dep.cauzionali € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00Totale € 21,50 € 215,00 € 250,00 € 211,50TOTALE TITOLO III € 246,00 € 2.460,00 € 2.100,00 € 1.866,50UNITÀ PREVISIONALE DI BASE6) Alienazione beni e riscossione crediti1 - Alienazione beni immobili € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Alienazione immobili Tecniche € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,003 - Realizzo di vincoli immobiliari € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Riscossione crediti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO IV € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE7) Trasferiementi in conto capitale1 - Trasferimenti da parte <strong>del</strong>lo Stato € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Trasferimenti da parte <strong>del</strong>le Regioni ORDINE REGIONALE DEL € 0,00 LAZIO € 0,00 € 0,00 € 0,003 - Trasferimenti da parte di Province e Comuni € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Trasferimenti da parte di altri enti € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE PARTE TITOLO II - USCITE V - ESERCIZIO € 0,00 2010€ 0,00 € 0,00 € 0,00CENTRO DIRESPONSABILITÀTITOLO I SPESE CORRENTICONTOResidui passivi Previsioni Previsioni Previsionepresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010UNITÀ PREVISIONALE DI BASE1) Attività <strong>del</strong> Consiglio1 - Spese riunioni Consiglio € 250,00 € 1.500,00 € 1.500,00 € 1.300,002 - Rimborso spese attività consiglieri (per soli consigli) € 150,00 € 3.200,00 € 3.200,00 € 2.850,003 - Spese consiglieri per commiss., rappresent., hotel, ecc € 90,00 € 1.900,00 € 2.500,00 € 2.250,004 - Assicurazioni € 130,00 € 2.200,00 € 2.200,00 € 1.950,005 - Elezioni € 225,00 € 2.500,00 € 0,00 € 0,006 - Spese postali per elezioni € 250,00 € 2.000,00 € 0,00 € 0,007 - Stampati per elezioni € 75,00 € 1.150,00 € 0,00 € 0,00Totale € 1.170,00 € 14.450,00 € 9.400,00 € 8.350,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE2) Coordinamento con CNG e OO. RR.1 - Riunioni, rappresentanza € 160,00 € 1.600,00 € 3.000,00 € 2.700,00€ 160,00 € 1.600,00 € 3.000,00 € 2.700,00TotaleUNITÀ PREVISIONALE DI BASE3) Congressi e Convegni1 - Spese di partecipazione a congressi e convegni € 300,00 € 1.500,00 € 4.000,00 € 3.600,002 - Rimborsi € 160,00 € 500,00 € 2.000,00 € 1.700,003 - Attività CUP e Consulte Interprofessionali € 150,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 900,004 - Congresso Ordini Regionali € 0,00 € 0,00 € 100,00 € 90,005 - Promoz. e ricorrenze € 0,00 € 0,00 € 1.000,00 € 850,006 - Organizz. corsi e assemblee € 0,00 € 4.000,00 € 14.000,00 € 12.500,007 - Premio di laurea C.F. Boni € 250,00 € 5.000,00 € 3.000,00 € 2.700,00Totale € 860,00 € 12.000,00 € 25.100,00 € 22.340,0026CENTRO DIRESPONSABILITÀTITOLO VIACCENSIONEPRESTITIbilancio preventivo anno 2010_DEFINITIVOTITOLO VIIPARTITEDI GIROResidui attivi Previsioni Previsoni PrevisioneContopresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010UNITÀ PREVISIONALE DI BASE8) Accensione prestiti1 - Accensione mutui € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Assunzione di altri debiti finanziari € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,003 - Emissione abbligazioni € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO VI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE9) Entrate partite di giro1 - Quote c/CNG € 425,00 € 8.500,00 € 8.700,00 € 8.000,002 - Quote c/CNG non dovute € 100,00 € 250,00 € 300,00 € 250,003 - Ritenute erariali € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Ritenute previdenziali ed assistenziali € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO VII € 525,00 € 8.750,00 € 9.000,00 € 8.250,00RIEPILOGO DEI TITOLITITOLO I € 41.767,50 € 167.190,00 € 170.555,00 € 211.058,50TITOLO II € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO III € 246,00 € 2.460,00 € 2.100,00 € 1.866,50TITOLO IV € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO V € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO VI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO VII € 525,00 € 8.750,00 € 9.000,00 € 8.250,00TOTALE GENERALE DELLE ENTRATE € 42.538,50 € 178.400,00 € 181.655,00 € 221.175,00AVANZO DI AMMINISTRAZIONE INIZIALE€ 36.663,40(come da situazione amministrativa 2008)AVANZO DI AMMINISTRAZIONE INIZIALEPRESUNTO€ 36.663,40TOTALE € 42.538,50 € 215.063,40 € 218.318,40 € 221.175,00


Pubblichiamo il bilancio preventivo 2010<strong>del</strong>l’OGL approvato dal ConsiglioNazionale il 19 maggio 2010 con Deliberan. 129/2010. Questo bilancio è statoapprovato dal nuovo Consiglio <strong>del</strong>l’OGLappena insediatosi e non contiene,pertanto, sostanziali modifiche rispetto aibilanci approvati negli anni precedenti. Ilconto economico preventivo viene redattoin modo da consentire gli investimentinecessari a sviluppare il programma che ilConsiglio si è dato. La sua pubblicazione èORDINE REGIONALE DEL LAZIOEOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioquindi occasione per dare un’idea <strong>dei</strong> costi<strong>del</strong>le attività svolte dall’<strong>Ordine</strong> e dimostrache, agendo su efficienza, efficacia edeconomicità, si possono raggiungere buonirisultati ottimizzando le spese e senzaaumentare la “pressione” sugli iscritti.CENTRO DIRESPONSABILITÀsegueAFFARI ISTITUZIONALI EPROMOZIONALICONTOResidui passivi Previsioni Previsioni Previsionepresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010UNITÀ PREVISIONALE DI BASE4) Stampa1 - Stampa Notiziario € 360,00 € 7.200,00 € 7.000,00 € 6.300,002 - Impaginazione grafica Notiziario € 150,00 € 4.600,00 € 3.500,00 € 3.150,003 - Spese postali spedizione Notiziario € 115,00 € 2.300,00 € 2.500,00 € 2.200,004 - Quota <strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> Giornalisti € 0,00 € 150,00 € 300,00 € 270,005 - Iscrizione Tribunale € 10,00 € 200,00 € 500,00 € 450,006 - Pubblicazioni non periodiche - Dispense € 20,00 € 400,00 € 700,00 € 630,007 - Stampa Albo Professionale € 115,00 € 2.300,00 € 100,00 € 90,008 - Stampa Tariffario € 0,00 € 0,00 € 100,00 € 90,00Totale € 770,00 € 17.150,00 € 14.700,00 € 13.180,00SERVIZI GENERALIUNITÀ PREVISIONALE DI BASE5) Spese personale1 - Stipendi ed altri emolumenti € 1.625,00 € 23.042,11 € 18.000,00 € 16.200,002 - Contributi Inps, Inpdap, Inail € 1.025,00 € 11.200,00 € 16.000,00 € 14.500,003 - Contributi Irap € 140,00 € 1.500,00 € 3.000,00 € 2.700,004 - Buoni Mensa € 60,00 € 1.000,00 € 1.300,00 € 1.170,005 - Ritenute Sindacali € 15,00 € 300,00 € 350,00 € 315,006 - Indennità di fine rapporto € 125,00 € 2.500,00 € 1.500,00 € 1.350,007 - Indennità di fine rapporto pregresse € 0,00 € 0,00 € 350,00 € 315,008 - Assicurazioni € 25,00 € 500,00 € 450,00 € 405,009 - Concorso per assunzione personale € 375,00 € 4.800,00 € 0,00 € 0,0010 - Collaborazioni occasionali € 120,00 € 800,00 € 1.000,00 € 900,00Totale € 3.510,00 € 45.642,11 € 41.950,00 € 37.855,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE6) Funzionamento sede1 - Affitti e spese condominiali € 1.650,00 € 27.000,00 € 28.000,00 € 25.200,002 - Elettricità - Gas - N.U. € 300,00 € 1.400,00 € 1.800,00 € 1.600,003 - Telefono € 360,00 € 3.600,00 € 3.800,00 € 3.420,004 - Manutenzione macchine e locali (estintori, riparazioni € 350,00 € 1.000,00 € 1.500,00 € 1.350,005 - Internet € 400,00 € 4.000,00 € 4.500,00 € 4.050,006- Pulizie sede ORDINE REGIONALE DEL € LAZIO 85,00 € 1.700,00 € 2.000,00 € 1.800,00Totale € 3.145,00 € 38.700,00 € 41.600,00 € 37.420,00CENTRO DIRESPONSABILITÀbilancio preventivo anno 2010_DEFINITIVOsegueSERVIZI GENERALICENTRO DIRESPONSABILITÀCONTOResidui passivi Previsioni Previsioni Previsionepresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010UNITÀ PREVISIONALE DI BASE7) Spese generali1 - Postali € 150,00 € 3.000,00 € 4.000,00 € 3.600,002 - Cancelleria e stampati € 400,00 € 3.000,00 € 3.200,00 € 2.850,003 - Realizzazione e registrazione logo € 10,00 € 100,00 € 100,00 € 90,004 - Spese contratti di servizi € 100,00 € 2.000,00 € 1.500,00 € 1.350,005 - Consulenze (commercialista, avvocato, ecc) € 925,00 € 18.500,00 € 15.000,00 € 13.500,006 - Esazione quote annuali € 150,00 € 2.000,00 € 2.500,00 € 2.250,007 - Spese bancarie € 50,00 € 750,00 € 900,00 € 800,008 - Spese di CCP € 15,00 € 300,00 € 400,00 € 360,009 - Acquisto libri, riviste, abbonamenti € 75,00 € 200,00 € 1.000,00 € 900,0010 - Acquisto timbri e tessere € 50,00 € 1.000,00 € 1.100,00 € 990,0011 - Spese varie (acqua, caffè, addobbi, abbonamento RA € 100,00 € 450,00 € 600,00 € 550,0012 - Valori bollati € 70,00 € 700,00 € 750,00 € 675,00Totale € 2.095,00 € 32.000,00 € 31.050,00 € 27.915,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE8) Oneri Finanziari1 - Oneri bancari € 55,00 € 200,00 € 300,00 € 270,002 - Oneri postali € 20,00 € 100,00 € 150,00 € 120,003 - Imposte su interessi attivi € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Altre imposte € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00Totale € 75,00 € 300,00 € 450,00 € 390,00UNITÀ PREVISIONALE DI BASE9) Organi istituzionali1 - Nucleo di valutazione € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Revisore <strong>dei</strong> conti € 170,00 € 2.500,00 € 1.800,00 € 1.500,00ORDINETotaleREGIONALE DEL€LAZIO170,00 € 2.500,00 € 1.800,00 € 1.500,00TOTALE TITOLO I € 11.955,00 € 164.342,11 € 169.050,00 € 151.650,00CONTOResidui passivi Previsioni Previsioni Previsionepresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010TITOLO II SPESE IN CONTO CAPITALEUNITÀ PREVISIONALE DI BASEINVESTIMENTI 10) Gestione amministrativa sedebilancio preventivo anno 2010_DEFINITIVO1 - Acquisti impianti, hardware, informatica € 175,00 € 1.100,00 € 3.000,00 € 2.700,002 - Mobili ed arredi € 210,39 € 4.207,89 € 605,00 € 550,00TOTALE TITOLO II € 385,39 € 5.307,89 € 3.605,00 € 3.250,00TITOLO III ESTINZIONE DI MUTUIUNITÀ PREVISIONALE DI BASEESTINZIONE DI MUTUI 11) Estinzione di mutui1- Estinzione di mutui € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,002 - Spese € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO III € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO IV PARTITE DI GIROUNITÀ PREVISIONALE DI BASE12) Partite di giro1 - Quote incassate c/CNG € 420,00 € 8.500,00 € 8.700,00 € 7.560,00PARTITE DI GIRO 2 - Restituzione quote non dovute € 100,00 € 250,00 € 300,00 € 225,003 - Ritenute erariali € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,004 - Ritenute previdenziali ed assistenziali € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,005 - Entrate diverse € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TOTALE TITOLO IV € 520,00 € 8.750,00 € 9.000,00 € 7.785,00Residui passivi Previsioni Previsioni PrevisioneCONTOpresunti fine di competenza di competenza di cassaanno 2009 anno 2009 anno 2010 anno 2010RIEPILOGO DEI TITOLITITOLO I € 11.955,00 € 164.342,11 € 169.050,00 € 151.650,00TITOLO II € 385,39 € 5.307,89 € 3.605,00 € 3.250,00TITOLO III € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00TITOLO IV € 520,00 € 8.750,00 € 9.000,00 € 7.785,00TOTALE GENERALE DELLE USCITE € 12.860,39 € 178.400,00 € 181.655,00 € 162.685,00AVANZO DI AMMINISTRAZIONE FINALE PRESUNTO € 36.663,40 € 36.663,40FONDO CASSA FINALE PRESUNTO € 58.490,00TOTALE A PAREGGIO € 12.860,39 € 215.063,40 € 218.318,40 € 221.175,00bilancio preventivo anno 2010_DEFINITIVO27


EOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioL’ A.P.C.: da imposizione astrumento di crescitaGianluigi GiannellaGeologo professionistagianluigigiannella@geologilazio.itSiamo prossimi al termine, previsto per il31 dicembre, <strong>del</strong> triennio sperimentale<strong>del</strong>l’Aggiornamento ProfessionaleContinuo (APC) e pur essendo ancoraazzardato avventurarsi in qualsiasivalutazione finale, è opportuno tentare difare il punto <strong>del</strong>la situazione ripercorrendole varie tappe. Il Parlamento Europeo,attraverso la Direttiva 2005/36/CErelativa al riconoscimento <strong>del</strong>le qualificheprofessionali, ha invitato gli Stati membria stabilire le modalità con cui possaessere garantita la formazione continuaFabio GarbinGeologo professionistavicepresidente@geologilazio.itai professionisti. Richiamandosi alla citatadirettiva e ai sensi <strong>del</strong>l’art. 5, comma 3<strong>del</strong>la legge 339/1990 e degli artt. 7 e 9 <strong>del</strong>leNorme deontologiche riguardanti l’esercizio <strong>del</strong>laprofessione <strong>del</strong> geologo in Italia (<strong>del</strong>ibera CNG143/06), con <strong>del</strong>ibera 128 <strong>del</strong> 12 dicembre2007 il Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> hareso obbligatorio l’APC per tutti gli iscrittiall’<strong>Ordine</strong> attraverso l’approvazione <strong>del</strong>“Regolamento per l’AggiornamentoProfessionale Continuo”, successivamenteaggiornato alla versione attualmentevigente (Delibera 68/2010). Tra le diversemodifiche risalta l’esclusione <strong>dei</strong> geologiiscritti all’Elenco Speciale dall’obbligo<strong>del</strong> conseguimento <strong>dei</strong> crediti APC. Cosacomporta l’istituzione <strong>del</strong>l’APC? Per igeologi iscritti all’Albo Professionale,l’obbligo di conseguire 50 crediti per iltriennio 2008-2010 con deroghe - previstedall’articolo 2 - per chi:• dichiara di non esercitare attivitàprofessionale in forma libera odipendente;• è in maternità, fino ad un massimo di2 anni, salvo diversa certificazione <strong>del</strong>28


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglion. corso luogo, data crediti APC partecipantiquota dipartecipazionespese sostenutesaldoeconomicototale crediti APCassegnaticosto percredito1Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC2008Roma, 13 marzo 2010 8 220 gratuita 930,00 € 930,00 € 1760 € 0,532Rilevamento geomorfologico e geologico <strong>del</strong>QuaternarioRoma - Piana <strong>del</strong> Cavaliere, 3-5maggio 201024 35 € 40,00 1.329,00 € 0,00 € 840 € 0,003 Il ruolo <strong>del</strong> geologo nelle valutazioni ambientali Viterbo, 24 maggio 2010 8 66 gratuita 292,00 € 292,00 € 528 € 0,554 Il Radon: un rischio geologico Roma, 11 e 12 giugno 2010 11 59 gratuita 102,00 € 102,00 € 649 € 0,165 Il ruolo <strong>del</strong> geologo nelle valutazioni ambientali Roma, 30 giugno 2010 8 71 gratuita 59,00 € 59,00 € 568 € 0,106 Il ruolo <strong>del</strong> geologo nelle valutazioni ambientali Frosinone, 20 luglio 2010 8 72 gratuita 99,50 € 99,50 € 576 € 0,1778La <strong>Geologi</strong>a di Allumiere tra passato e presente:dalla gestione <strong>del</strong>le risorse alla gestione <strong>del</strong>territorioNuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC2008Allumiere, 9 ottobre 2010 7 49 gratuita - 0,00 € 343 € 0,00Roma, 15 ottobre 2010 8 190 gratuita 949,00 € 949,00 € 1520 € 0,629Rilevamento geomorofologico in ambiente Cappadocia/Carsoli-Oricola, 25-26carsicoottobre 201016 16 € 60,00 952,15 € -7,85 € 256 € 0,00TOTALE MARZO/OTTOBRE 2010 98 778 2.352,65 € 7040 € 0,33medico;• abbia subito un intervento chirurgicoimportante o sia affetto da malattiagrave;• sia assente dall’Italia per un periodosuperiore ad un anno;• svolga la propria attività all’estero;• abbia superato il 65° anno d’età(l’esonero non è automatico, occorredarne informativa circostanziataall’OGL, che a sua volta dovrà<strong>del</strong>iberare la deroga).Va specificato che l’acquisizione <strong>dei</strong>crediti, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 6 <strong>del</strong> Regolamento,avviene principalmente attraverso lapartecipazione a convegni, a seminari o acorsi di aggiornamento professionale, mapuò essere parzialmente conseguita fino almassimo di 15 crediti anche attraverso altreattività come la docenza, la pubblicazione diarticoli o libri, la partecipazione a comitatiscientifici, ecc. Gli Ordini Regionali,invece, sono stati direttamente investiti <strong>dei</strong>compiti di promuovere un’adeguata offertadi aggiornamento, di favorire - per quantopossibile - la gratuità <strong>del</strong>la formazione,Tutto sull’APCNella sezione APC <strong>del</strong> nostro sito web http://www.geologilazio.it/formazione/apc.aspx trovate il Regolamento APC, il codicedeontologico di autodisciplina e di etica professionale <strong>dei</strong> geologi, ilvademecum per l’acquisizione <strong>dei</strong> crediti formativi, l’elenco <strong>dei</strong> corsivalidati, il fac-simile per la domanda di accreditamento corsi per gli entiorganizzatori ed il mo<strong>del</strong>lo di richiesta deroga APC per i casi previstiagli artt. 2 e 5 <strong>del</strong> regolamento. La Commissione APC <strong>del</strong>l’OGLsi riunisce ogni due settimane ed istruisce le richieste pervenute diaccreditamento <strong>dei</strong> corsi svolti o da svolgere esclusivamente nellaRegione <strong>Lazio</strong>. Successivamente la Commissione nazionale APC,visto l’esito <strong>del</strong>le valutazioni <strong>del</strong>la Commissione OGL, valida i corsie assegna definitivamente i crediti. L’elenco di tutti i corsi accreditatiè pubblicato dall’OGL all’indirizzo http://www.geologilazio.it/formazione/elencoapc.aspxdi verificare e certificare l’assolvimento<strong>del</strong>l’obbligo <strong>del</strong>la formazione, di applicarele sanzioni disciplinari nel caso dimancato adempimento <strong>del</strong>l’obbligo diaggiornamento (art. 8 <strong>del</strong> Regolamento).A livello nazionale, infine, è stata istituitauna Commissione APC che è presiedutadal Consigliere <strong>del</strong> CNG PiergiacomoBeer ed è composta da 8 membridesignati dagli OO.RR. con il compitodi migliorare ed avvicinare sempre piùil regolamento alle reali esigenze degliiscritti. L’APC inizialmente è statoaccolto dalla maggior parte <strong>dei</strong> colleghicon il fastidio o l’avversione con le qualigeneralmente si subisce un’imposizione.Perplessità e preoccupazioni derivavano,infatti, dai timori <strong>del</strong>le conseguenze cheavrebbe comportato sul piano economicoe <strong>del</strong> tempo da sottrarre all’attivitàprofessionale. Pertanto molti sono statii dissensi, che in parte si sono stemperatisolo quando, a freddo, è stato possibilefare alcune considerazioni. Anche se nonfosse stato formalmente e legalmentestabilito, l’aggiornamento professionaleè un obbligo <strong>del</strong> professionista: possonoperò far discutere le modalità scelte perraggiungere l’obiettivo, modalità che, nelcaso specifico, potranno essere modificateattraverso la revisione <strong>del</strong> Regolamento.In accordo con queste valutazioni, la granparte <strong>dei</strong> colleghi intervistati per mezzo diquestionari anonimi distribuiti nel corsodegli ultimi eventi formativi organizzatidall’OGL si dichiara consapevole<strong>del</strong>l’utilità <strong>dei</strong> corsi di aggiornamento peril confronto e lo scambio di conoscenze29


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consigliotra colleghi, pur restando contraria almetodo impositivo stabilito dal CNG.Perplessità suscita l’abrogazione dalRegolamento <strong>del</strong>l’obbligatorietà APC pergli iscritti all’Elenco Speciale, rappresentatiprevalentemente da geologi che nellepubbliche amministrazioni e in Entipubblici quotidianamente sono chiamatia svolgere attività di controllo e di verifica<strong>dei</strong> lavori prodotti dai liberi professionisti:chi più di loro dovrebbe essere tenutoall’aggiornamento professionale? Ulterioridubbi derivano dall’aumento <strong>dei</strong> creditistabilito per le attività istituzionali degliOrdini regionali. Per il Consiglio <strong>del</strong>l’OGL,l’APC rappresenta uno stimolo e unasfida che si traduce in un grosso impegnosia per le attività organizzative di eventiformativi, per i quali si è imperativamentestabilito un elevato livello qualitativo,sia per gli aspetti amministrativi chehanno richiesto il potenziamento <strong>del</strong>lasegreteria per far fronte alle numeroserichieste di accreditamento <strong>dei</strong> corsi,alle attività connesse allo svolgimento<strong>del</strong>le manifestazioni e a quelle, future, diverifica e certificazione <strong>del</strong>l’assolvimento<strong>del</strong>l’obbligo <strong>del</strong>la formazione da partedegli iscritti.Grande impegno è anche quello, nonsecondario, di ottimizzare i costi di gestione<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> attraverso il contenimento <strong>dei</strong>maggiori oneri economici che comportanol’attuazione <strong>del</strong>le nuove competenze. Magli sforzi fatti hanno dato buoni risultati epossiamo essere contenti di essere riuscitiad organizzare 9 eventi da marzo ad oggial confronto <strong>dei</strong> 2 all’anno tenuti in mediain precedenza. Gli eventi si sono svolti nonsolo a Roma ma anche nelle province <strong>del</strong><strong>Lazio</strong>, con la partecipazione gratuita o abasso costo di un pubblico sempre moltonumeroso, come ad esempio quello deglioltre 200 iscritti che hanno seguito lelezioni di geologia e geotecnica <strong>del</strong> Prof.Eros Aiello.Un grande ringraziamento va ai numerosie generosi docenti che hanno collaboratoa titolo volontario e gratuito per larealizzazione di quanto è stato fatto e,confidiamo, sarà fatto in futuro. Invitiamoi colleghi a una maggiore collaborazionecon l’OGL attraverso la proposta dinuove iniziative, di manifestazioni su temied argomenti di interesse generale o dispecifici settori, con l’obiettivo di renderel’APC sempre più utile a tutta la categoriacome strumento di crescita culturale, oltreche professionale. L’esperienza acquisitanel corso di quest’ultimo semestre ci facapire che molte <strong>del</strong>le preoccupazioniiniziali degli iscritti sono state in buonaparte superate: i costi sono sostenibili el’offerta è ampia e spazia su una vastagamma di argomenti; la formazione facilitalo svolgimento <strong>del</strong>l’attività professionale edil tempo utilizzato per seguire le lezioniè spesso ampiamente recuperato nellosvolgimento <strong>del</strong> lavoro; l’occasione diincontro facilita le relazioni sociali ed ilconfronto sulle problematiche professionalie ci dà consapevolezza <strong>del</strong>l’utilità sociale <strong>del</strong>nostro lavoro; il contatto tra professionisticrea opportunità di collaborazioniprofessionali e l’acquisizione di nuoviincarichi. Ma soprat<strong>tutto</strong> ci si è resi contoche 50 crediti nel triennio si acquisisconocon solo un paio di giornate formativeall’anno. Per questo motivo sappiamo chemolti colleghi hanno già superato, e dimolto, il target <strong>dei</strong> crediti richiesto.Ciononostante siamo anche realisti econsapevoli che, nonostante gli sforziprofusi, un’alta percentuale di iscrittinon sta ottemperando al conseguimento<strong>dei</strong> crediti APC e che, comunque, molticolleghi alla fine <strong>del</strong> 2010 non riuscirannoad ottenere i 50 crediti stabiliti dal CNG.Ancora una volta è sugli Ordini regionaliche ricade l’onere <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>Regolamento APC in merito all’azionesanzionatoria degli iscritti inottemperanti.Non sono al momento <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> chiarii limiti <strong>del</strong>la discrezionalità di ciascun<strong>Ordine</strong> regionale sull’applicazione <strong>del</strong>lesanzioni, ma l’indirizzo <strong>del</strong>l’OGL è quelloche l’APC debba essere per gli iscritti“premiante” e non “penalizzante”.Mentre lo scopo dichiarato <strong>del</strong>l’APC erae rimane quello di elevare e cercare diuniformare lo standard <strong>del</strong>la prestazioneprofessionale di tutti i geologi, si staevidenziando un insperato e preziosoeffetto collaterale, mai palesato né cercatoda chi lo ha proposto: dopo diversi anniper la prima volta abbiamo visto cosìtanti colleghi insieme, spesso impegnatia scambiarsi opinioni, appunti, testied esperienze e, almeno in alcuni casi,a coordinarsi per evitare scontri nellacontesa di incarichi professionali. L’APC,aumentando le occasioni di confronto traiscritti, ci sta formando non solo comesingoli professionisti, ma soprat<strong>tutto</strong>come categoria finalmente cosciente econsapevole di se stessa e <strong>del</strong>la propriaforza. Altre professioni più consolidate emolto più radicate <strong>del</strong>la nostra hanno giàimparato e collaudato l’importanza ed ilpotere che è dato dal contarsi, contare emostrarsi all’esterno come gruppo coeso.Noi lo stiamo imparando solo adesso.D’altronde in questo non ci hanno aiutatoné la giovane età <strong>del</strong>la nostra professione,né il tipo di lavoro che facciamo, spessosvolto da soli in campagna di fronte ad unaffioramento o ad una cassetta catalogatrice.Sarà, forse, proprio questo effetto di spiritodi corpo a farci riappacificare con l’APC:da aggiornamento professionale impostoad aggiornamento professionale che staformando una categoria.Comunicazione all’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> crediti APC acquisitiAi sensi <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong> Regolamento, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2011 gli iscrittiall’Albo Professionale dovranno dare dimostrazione all’OGL di aver ottemperato all’obbligo di conseguimentodi 50 crediti APC nel triennio 2008-2010. Il Consiglio si sta adoperando per facilitare i colleghi e la segreterianello svolgimento degli adempimenti rispettivamente di riconoscimento e di verifica e controllo previsti dalRegolamento, predisponendo un sistema informatico che prevede l’inserimento online <strong>dei</strong> dati. Le istruzionisu come fare per aver riconosciuti i crediti acquisiti per l’APC saranno diffuse appena disponibili.31


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> ConsiglioElenco Delibere<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>l’OGL dal 8 giugno al 21 settembre 2010a cura <strong>del</strong> SEGRETARIODel.75/2010 Ratifica incarico diconsulenza alla Dott.ssa EmilianaAntonangeli per la revisione <strong>dei</strong> bilancianni precedentiDel.76/2010 Inserimento <strong>del</strong> collegaGiuseppe Diano nella Consulta <strong>dei</strong> giovaniiscritti.Del.77/2010 IscrizioniDel.78/2010 TrasferimentiDel.79/2010 Pagamenti e rimborsiDel.80/2010 Approvazione <strong>del</strong> BilancioConsuntivo 2009Del.81/2010 Approvazione <strong>del</strong>ledimissioni come Referente <strong>del</strong>laCommissione Provinciale di Roma e <strong>del</strong>Presidente Di Loreto e nomina quale suosostituto <strong>del</strong> Consigliere TufoniDel.82/2010 Approvazione <strong>del</strong>l’AllegatoTecnico alla Convenzione stipulata il 10maggio u.s con Roma Metropolitane-<strong>Ordine</strong> degli Ingegneri-ISPRA-<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Del.83/2010 Pagamenti e rimborsiDel.84/2010 Invio al Comune di Romadi nominativi di colleghi da inserire nellaCAV <strong>del</strong> Piano Urbano ParcheggiDel.85/2010 Concessione patrocinio aduna pubblicazioneDel.86/2010 Pagamenti e rimborsiDel.87/2010 Designazione terna perla Commissione Edilizia <strong>del</strong> Comune diBleraDel.88/2010 Ratifica <strong>del</strong>l’impegno araccogliere in una pubblicazione con l’ARPgli articoli <strong>del</strong>le escursioni geologicheed enograstronomiche pubblicate nelnotiziario Professione Geologo.Del.89/2010 Incarico all’Arch.Catenacci per la realizzazione di unapiattaforma integrativa per la gestione online<strong>del</strong>l’Albo <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> e <strong>del</strong>l’APCDel.90/2010 Concessione patrocinio perIl Centro di GeoTecnologie <strong>del</strong>l’Universitàdi Siena per le attività di FormazioneProfessionale e continua.Del.91/2010 IscrizioniDel.92/2010 Pagamenti e rimborsiDel.93/2010 Adozione <strong>del</strong>la CircolareCNG 288/08 relativa ai rimborsi spese peri ConsiglieriDel.94/2010 Acquisto dalla ditta ETABETA di un videoproiettoreDel.95/2010 Ratifica <strong>del</strong> documento“Regolamento per disciplina <strong>del</strong>laCommissione Pari opportunità”, enomina <strong>del</strong> Consigliere Tiziana GuidaVice Coordinatrice <strong>del</strong>la Commissione.Del.96/2010 Concessione <strong>del</strong> patrocinioa due manifestazioni e stanziamento,per quanto riguarda la “Giornata inmemoria <strong>del</strong> Prof. Funiciello”, di euro500 omnicomprensivi, come contributoper la realizzazione di CD da distribuireai partecipanti.Del.97/2010 Istituzione <strong>del</strong>la“Commissione per la diffusione geologicae ambientale nelle scuole” e approvazionesuo RegolamentoDel.98/2010 Integrazione <strong>del</strong>laCommissione Deontologia professionale,Contenzioso e Disciplinare con ilVicepresidente Garbin e il ConsiglierePanicciaDel.99/2010 Apertura procedimentodisciplinareDel.100/2010 IscrizioniDel.101/2010 TrasferimentiDel.102/2010 IscrizioniDel.103/2010 Pagamenti e rimborsiDel.104/2010 Organizzazione, insiemeal DPC, <strong>del</strong>la giornata di studi “Metodi erisultati <strong>del</strong>la Microzonazione Sismica: lalezione <strong>del</strong> terremoto aquilano”, per il 3dicembre p.v., presso la sede <strong>del</strong> DPC diVia Vitorchiano 4Del.105/2010 Aumento frequenza, apartire dal 2011, <strong>del</strong>la rivista ProfessioneGeologo.Del.106/2010 Impegno di spesa per lecopie <strong>del</strong> DVD “Indirizzi e criteri per leindagini di Microzonazzione Sismica” daallegare a Professione Geologo.Del.107/2010 CancellazioniDel.108/2010 IscrizioniDel.109/2010 Pagamenti e rimborsiE’ possibile consultare il testo <strong>del</strong>le principali<strong>del</strong>ibere per esteso ed i verbali <strong>del</strong>le riunioni <strong>del</strong>Consiglio sul nuovo sito webwww.geologilazio.it33


EOLOGOAggiornamento AlboNUOVE ISCRIZIONI22 luglio 2010Luca ColantuonoA.P. sez. A n° 1856Marta PischiuttaA.P. sez. A n° 1857Lorenzo D’Agostino07 settembre 2010A.P. sez. A n° 1858Valerio TufoniA.P. sez. A n° 1859Flavio RossignuoloA.P. sez. B n° 921 settembre 2010Melissa PaoneA.P. sez. A n° 1860CANCELLAZIONI21 settembre 2010Annamaria CarpinoTRASFERIMENTI07 settembre 2010Fabio Olivada Ord. <strong>Geologi</strong> <strong>Lazio</strong>a Ord. <strong>Geologi</strong> Emilia RomagnaERRATA CORRIGENel precedente numero <strong>del</strong>Notiziario, nella tabella <strong>del</strong>l’articolosui siti geologici di importanzaregionale, a cura di Daniela Nolasco,è stato riportato erroneamente illago di Posta Fibreno in provinciadi Latina anziché in provincia diFrosinone. Ce ne scusiamo con ilettori.curiositàCappadocia (AQ). Errata progettazione di opere di difesa <strong>del</strong> suolo? Foto di Tiziana Guida34

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