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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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EOLOGOGL’Editoriale<strong>del</strong> PresidenteRoberto TroncarelliPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Recentemente ho preso il treno alla Stazione Ostiense: uno spettacolo indecorosoper i fruitori <strong>del</strong> “servizio” è dir poco! Il lato Sud <strong>del</strong>la stazione è occupato da unaccampamento (una tendopoli lungo i marciapiedi) di etnie variopinte ed incontrollate,bagni pubblici praticamente distrutti e destinati ad altro uso e centinaia di metri di tapisroulant immobili che hanno obbligato una tenerissima coppia di anziani a trascinarsidietro, arrancando, una valigia lungo i tunnel deserti, controllandosi continuamente allespalle, quasi in attesa di un’imminente aggressione. Mi direte: che c’entra <strong>tutto</strong> questocon la nostra professione e con questo editoriale?Io trovo che sia l’ennesima dimostrazione di come qualsiasi iniziativa, intervento, opera,azione, senza una programmazione ed un controllo siano destinati al fallimento. Mispiego meglio. Le recentissime vicende politiche di questa estate travagliata, un nuovoperiodo buio ed offensivo per la collettività di questo paese, in costante ed inesorabiledeclino, hanno toccato da vicino e rischiato di provocare uno sconquasso anche negliassetti professionali in generale ed in quelli ordinistici in particolare. La prima versione<strong>del</strong>la manovra economica <strong>del</strong> Governo prevedeva infatti preoccupanti misure perla liberalizzazione <strong>del</strong>l’accesso alle professioni. Nella versione definitiva l’articolato<strong>del</strong> decreto è stato in parte corretto, mantenendo l’art. 33 <strong>del</strong>la Costituzione Italiana,che prevede il superamento <strong>del</strong>l’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio <strong>del</strong>laprofessione. La storia insegna che ad ogni “deregulation” è poi seguito un periodo dicaos nelle gestioni, nei controlli, nel rispetto <strong>del</strong>le condizioni minime di sicurezza, nelleverifiche procedurali, ecc.Alla Stazione Ostiense (ma non solo!) lo Stato è assente, non controlla. E il risultato èquello che ho descritto in premessa.Da alcuni parlamentari è stato “usato” il tema <strong>del</strong>l’emergenza, sempre ruffiano eleva micidiale sull’opinione pubblica, per giustificare la proposta di “liberalizzazione”<strong>del</strong>le professioni; tale azione, di stampo eccessivamente progressista, soprat<strong>tutto</strong> per leprofessioni che come la nostra si occupano anche di tutela <strong>del</strong> territorio, causerebbe graviricadute sulla sicurezza <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>dei</strong> cittadini. In tal senso, invece, si dovrebbeprocedere verso la direzione opposta: lo Stato (chissà perché continuo ad usare lamaiuscola? Da qui in poi non lo faccio più) dovrebbe garantire sempre più la competenza<strong>dei</strong> tecnici, soprat<strong>tutto</strong> di quelli impegnati in settori sensibili, affinché non vi siano rischiper la sicurezza, la salute ed il benessere <strong>del</strong>la collettività e vengano poste come obiettiviprimari di ogni azione la tutela e la salvaguardia <strong>del</strong>l’ambiente.Né erano apparse convincenti le motivazioni <strong>dei</strong> politici “liberalizzatori” che avevanogiustificato la loro proposta anche sostenendo che gli Ordini Professionali sono un frenoallo sviluppo e che la loro abolizione avrebbe prodotto un libero mercato <strong>del</strong>le consulenzeprofessionali in regime di concorrenza. La storia recente (D. Lgs. 163/06) insegna cheogni volta che l’elemento di cernita di un’opera pubblica/incarico è stato il “prezzo piùbasso” si è prodotto un livellamento, ovviamente verso il basso, <strong>del</strong>la qualità <strong>dei</strong> lavori/forniture/prestazioni. Ciò non è accettabile!Per di più costoro dimenticano che “vendere” una consulenza non è come vendere unprodotto.In quest’ultimo caso, se l’offerta è abbondante e variegata, il prezzo scende; per laconsulenza professionale avviene spesso il contrario; il professionista più quotato, chepratica onorari più alti <strong>del</strong>la media, è spesso più ricercato <strong>del</strong> giovane neo-laureatoche si sta affacciando nella giungla <strong>del</strong>la libera professione. La scelta <strong>del</strong>la prestazioneprofessionale, fatte salve quelle per interventi molto modesti, solitamente non si fondasolo sul prezzo, ma su un rapporto fiduciario e consolidato nel tempo tra committentee tecnico incaricato.Pertanto la speranza che rendendo libero l’accesso alla professione si possa instaurareun regime di libera concorrenza appare, secondo me, <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> infondata. Oltre<strong>tutto</strong>la concorrenza senza un “contenitore” di fatto non può esistere: i meccanismiconcorrenziali hanno bisogno, per garantire la qualità <strong>del</strong> servizio offerto, di un “brand”che è il riconoscimento associativo. Il tentativo “liberalizzatore” era sostenuto anchedagli interessi di una parte <strong>del</strong>la grande imprenditoria, che punta da tempo ad acquisirefette importanti di mercato attinenti i servizi di ingegneria (nei quali, vi ricordo, sonoinclusi quelli di nostra competenza), ledendo gli interessi degli iscritti ai vari ordiniprofessionali. Ed infine occorre ricordare che, appena ventilata questa possibile apertura,7PROFESSIONEGEOLOGO


i malpensanti avevano “sussurrato” che dietro l’abolizione degli Ordini si nascondesse, neanche troppo velato, il tentativo <strong>del</strong>l’asfitticoente previdenziale statale di mettere le mani sulle più nutrite casse previdenziali private, nel nostro caso l’EPAP.Tuttavia, sarebbe da irresponsabili non convenire sulla necessità di sottoporre ad un “restyling” gli Ordini, i quali cominciano aguardare al futuro con spirito autocritico, ritenendo ormai improcrastinabile una seria e profonda riforma <strong>del</strong>le professioni.I professionisti sono assolutamente pronti e disposti a contribuire alla propria modernizzazione, evitando però liberalizzazioni selvagge,che non hanno mai portato i benefici auspicati.Questa disponibilità, espressa più volte anche in incontri ufficiali con gli organi deputati, è stata alla fine recepita nella versione definitiva<strong>del</strong> testo <strong>del</strong>la manovra economica, che ha imposto anche una scadenza temporale (12 mesi dall’entrata in vigore <strong>del</strong>la legge, ma teneteconto che siamo in Italia…..) per procedere alla riforma. I principali punti si cui dovrà incentrarsi quest’ultima sono: l’accesso liberodopo Esame Stato, l’obbligo APC sulla base di regolamento predisposto dai Consigli Nazionali, la disciplina <strong>del</strong> tirocinio, trasparenza<strong>del</strong>le parcelle, obbligo per il professionista, a tutela <strong>del</strong> committente, di stipulare un’assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio<strong>del</strong>l’attività professionale, l’istituzione di organi specifici, diversi da quelli amministrativi, per le questioni disciplinari e la pubblicitàlibera. Infine non occorre dimenticare che gli ordini dovrebbero svolgere un ruolo <strong>del</strong>icato di controllo <strong>dei</strong> propri iscritti e di garanzia<strong>dei</strong> diritti <strong>dei</strong> cittadini, sottoponendo gli iscritti stessi alle regole deontologiche e vigilando sul rispetto di queste ultime. In sostanza gliordini dovrebbero essere quindi corpi istituzionalizzati, che agiscono da mediatori nel nome <strong>del</strong> bene comune in quanto i propri iscrittinon sono al servizio esclusivo <strong>dei</strong> propri clienti, ma svolgono una funzione “super partes”.Qualche rapido commento sui punti principali <strong>del</strong>la riforma e qualche altra riflessione “sparsa”.Il Decreto ha introdotto il nuovo contratto di apprendistato (per i giovani sotto i 29 anni) che sarà applicato al praticantato professionale;tale contratto consentirà di inquadrare i giovani praticanti anche con contratto di apprendista, <strong>del</strong>la durata massima di 3 anni, conun’aliquota contributiva ridotta al 5.84% per il datore di lavoro; oltre<strong>tutto</strong>, per quanto afferisce i tirocini formativi, modalità, si stastudiando, di concerto con il MIUR, la possibilità di introdurli già nel corso degli studi.Purtroppo il Decreto ha anche introdotto una nuova e più severa aliquota di tassazione <strong>del</strong>le rendite finanziarie - utile sugli investimenti- <strong>del</strong>le casse di previdenza privatizzate, passata dal 12,50 al 20%. È iniqua perché le casse hanno lo scopo di accumulare capitali pererogare poi trattamenti previdenziali, regolarmente assoggettati poi a prelievo fiscale. Pertanto è come se noi contribuenti privatifossimo tassati due volte!Per concludere, dopo aver commentato da professionista la manovra negli aspetti correlati, vorrei chiosare brevemente sulle questionipiù generali. La manovra penalizza la piccola borghesia, quella alla quale la gran parte di noi liberi professionisti appartiene, nontanto perché la sottopone all’ennesimo “giro di vite” (ma non siamo una vite senza fine!) quanto piuttosto perché lascia beffardamenteinalterati sia l’attuale immobilità nella lotta contro la grande elusione fiscale sia gli appannaggi, i privilegi, i vantaggi di un corposogruppo di cittadini, comprendente anche i politici, ma che include anche <strong>tutto</strong> il dispendioso apparato statale, che va dall’impiegatofino al manager i quali, fatte ovviamente e fortunatamente salve le ampie sacche di funzionari solerti ed onesti, non rendono conto diniente e a nessuno per quanto attiene orari, raggiungimento di obiettivi, competenza, cortesia, disponibilità e continuano impunementea percepire, nel caso <strong>dei</strong> grandi manager, emolumenti e trattamenti previdenziali a fine carriera, <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> sproporzionati ai benefici chela loro opera ha prodotto sulla comunità. Ed etichettano come benestante (come se fosse una vergogna eventualmente esserlo) e spessoevasore il professionista che invece basa la propria affermazione, personale, economica e sociale esclusivamente sulle proprie capacità,sulle proprie competenze, ecc.. Spesso non ci si rende conto che l’economia è sostenuta soprat<strong>tutto</strong> da questi, da <strong>tutto</strong> il settore privato,a partire dai titolari <strong>del</strong>le aziende, ai lavoratori autonomi fino agli ultimi <strong>dei</strong> dipendenti i quali, loro si, contribuiscono alla ricchezza eallo sviluppo <strong>del</strong> paese, non pesando sulle casse già prosciugate <strong>del</strong>lo stato.E noi liberi professionisti non solo non siamo ricchi, ma siamo tra quelli che dichiarano <strong>tutto</strong> quello che guadagnano, lasciando allostato, tra una cosa e l’altra, ben più <strong>del</strong>la metà <strong>del</strong> proprio reddito, avendo in cambio poco o nulla, in termini di credibilità <strong>del</strong> sistema,di servizi, di assistenza.La frustrazione aumenta al pensiero che noi dobbiamo farci i conti per uscire a cena con gli amici, per organizzare un week end o perPROFESSIONEuna spesa necessaria, mentre c’è chi pasteggia a nostro carico con pochi euro, chi occupa immeritatamente e per “segnalazione” politicaEOLOGOi posti istituzionali senza legiferare equamente e con competenza per garantire uno stato di diritto. Rispetto a noi che “campiamo” <strong>del</strong>nostro lavoro sono solo più incapaci, ammanicati, intrighini, spregiudicati, ma soprat<strong>tutto</strong> ci fanno marameo quando ci indignamo per<strong>tutto</strong> ciò.Ma allora in questo quadro disastroso, vale ancora la pena parlare di Ordini Professionali? Secondo me si. Perché le rinascite nonnascono d’ambl è con un tocco di bacchetta magica, bensì con modesti ma continui contributi, idee, passaggi, proposte, promossi eperorati da chi crede che il futuro e il nostro paese possano offrire scenari finalmente migliori.8


IL METODO AIRBORNE EM PERLA GEOLOGIA APPLICATA:IL WORKSHOP DI GEOITALIAAntonio MenghiniGeofisicoam@aarhusgeo.comAndrea ViezzoliGeofisicoav@aarhusgeo.comNell’ambito di Geoitalia 2011, svoltosilo scorso mese al Lingotto di Torino,è stato organizzato un Workshop sulmetodo airborne elettromagnetico (AEM),applicato all’idrogeologia, alla geotecnicae all’ambiente. Questa tecnica geofisica èin grado di fornire informazioni di estremodettaglio, con una risoluzione lateralenotevole, nell’ordine di poche decinedi metri, e sino a notevoli profondità(mediamente oltre i 200 m), coprendozone molto vaste, nell’ordine di decine ocentinaia di kmq.Per tali motivi si tratta sicuramente di unmetodo estremamente idoneo per lo studio<strong>del</strong> territorio su scala comunale, provincialeo regionale. I campi di applicazione sonoquelli connessi alla distribuzione <strong>del</strong>laresistività elettrica, il parametro fornitodall’inversione <strong>dei</strong> dati: dalla ricerca <strong>del</strong>leacque sotterranee, allo studio di fenomenifranosi, dalla ricerca di aree contaminate,allo studio <strong>del</strong>l’intrusione marina lungo lefasce costiere.Ovviamente, considerati i costi fissiFoto 1: Il sistema SkyTEM visto da terra. Sipossono riconoscere tutti gli strumenti utilizzatiper la realizzazione <strong>del</strong> sondaggio TEM veroe proprio (trasmettitore e ricevitore) e quelli perla navigazione ed il controllo <strong>del</strong> sistema (GPS,laser, inclinometri). In questo caso è stato montatoanche un magnetometro per l’acquisizione <strong>del</strong>campo geomagnetico, rilevato durante le fasi dispegnimento <strong>del</strong> sistema trasmittente.10Foto 2: Il sistema SkyTEM visto dall’elicottero. Il loop trasmittente presenta una forma esagonale, dilato pari a 22 m. Al centro l’unità ricevente che registra i dati ed il generatore di corrente. Sulla sinistrasi vede il coil ricevente.di movimentazione <strong>del</strong>le attrezzature,il metodo diventa economicamentevantaggioso solo nel caso sia necessarioindagare superfici molto vaste, nell’ordinedi diverse decine di kmq: a parità didensità di misure, qualsiasi confrontocon la classica geofisica “a terra”, risultaenormemene vantaggioso, sia in termini dicosti che di tempi di esecuzione. Tanto perfornire un’idea grossolana sui costi, si tengaconto che l’acquisizione e l’inversione <strong>dei</strong>dati per km lineare può variare dai 100 ai200 Euro.È senza dubbio questo uno <strong>dei</strong> motivi percui il Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente Danese hainserito le prospezioni airborne EM comepropedeutiche, nell’ambito di un grandeprogetto nazionale sullo studio e sullatutela <strong>del</strong>le acque sotterranee (Moller etal., 2009). Anche il Servizio <strong>Geologi</strong>coStatunitense sta avviando una iniziativasimile, mentre quello Australiano le utilizzaanche per identificare zone idonee per laricarica artificiale degli acquiferi.La prospezione AEM è in grado difornire la distribuzione tridimensionale<strong>del</strong>la resistività elettrica (sia laterale chein profondità). Si possono poi ricavareinformazioni derivate, come la geometriae la profondità di acquifero o di unacquiclude.Nei sistemi airborne da elicottero (HTEM)sia il loop trasmittente che il coil riceventevengono trasportati su di un’unica strutturasolidale, posta a circa 30-40 m da terra.La distanza tra il sistema trasmittentericevente,nell’ordine <strong>dei</strong> 20 m, rendeminimo il disturbo arrecato dal veivolo(Foto 1).Nel loop trasmittente (Foto 2) vieneimmessa una corrente, di solito in forma dionde quadre, con frequenze di ripetizionevariabili da 2,5 a 250 Hz. Nel momentoin cui si azzera bruscamente la corrente(“turn-off ”), secondo quanto previsto dallalegge di Faraday, si produce un campoelettromagnetico primario, di brevissimadurata, che tende ad annullarsi in tempirapidissimi (nell’ordine <strong>dei</strong> millisecondi).Questo induce poi <strong>del</strong>le correnti vacanti nelsottosuolo, che si propagano, col passare<strong>del</strong> tempo, sempre più in profondità e conun allargamento progressivo, secondo unamodalità che ricorda degli anelli di fumo.Queste correnti indotte si dissipano intempi rapidissimi, producendo a loro volta,un campo elettromagnetico secondario,che viene misurato dal coil ricevente (Foto


Permeametro BoutwellGiovanni CaprioniGeologo, Tecnico sperimentatore Geoplanning Servizi per il Territorio S.r.l.giovanni.caprioni@geoplanning.itQuintilio napoleoniIngegnere, Direttore Tecnico E&G S.r.l.q.napoleoni@eandg.itluiGi traMontiIngegnere, Libero professionistaluigitramonti@gmail.comFabio GarbinGeologo, Libero professionistavicepresidente@geologilazio.itMaurizio SCarapazziGeologo, Direttore di laboratorio Geoplanning Servizi per il Territorio S.r.l.m.scarapazzii@geoplanning.itmanti di impermeabilizzazione, cosìI come definiti nei D.lgs. n. 152/2006 e dalD.lgs. n. 36/2003, hanno lo scopo di isolare irifiuti dall’ambiente circostante e prevenirecosì la fuoriuscita <strong>dei</strong> contaminanti liquidie gassosi. Questi sistemi sono barrierecomposte, in generale, da terreno dispostoa strati (argilla) e materiale sintetico comei manti polimerici (geomembrane). Nellediscariche i manti si distinguono in mantidi fondo e manti di copertura.Il rischio principale <strong>del</strong>le discariche èl’inquinamento <strong>del</strong>le acque di falda, poichél’interazione <strong>dei</strong> liquidi generati dalladecomposizione <strong>dei</strong> rifiuti, incrementatianche con l’eventuale infiltrazione <strong>del</strong>leacque meteoriche, forma il percolato.Questo può migrare all’esterno <strong>del</strong> corpo<strong>dei</strong> rifiuti, attraverso i sistemi barriera,fino a raggiungere le acque di falda.Per tale motivo il parametro geotecnicopiù importante per i manti argillosi è laconducibilità idraulica, la quale governal’efficacia <strong>del</strong>la barriera. La conducibilitàidraulica è spesso misurata con prove dilaboratorio su provini di piccole dimensioniestratti dalle barriere, ma l’esperienzaha dimostrato come la conducibilità insito è sostanzialmente un parametro piùaffidabile in quanto le prove testano lamacrostruttura <strong>del</strong> terreno influenzandovolumi nettamente maggiori. Ciò èparticolarmente importante nei mantiargillosi costruiti artificialmente perché lastessa tecnica costruttiva (compattazioneper strati) può determinare una forteanisotropia <strong>del</strong>la barriera finita.La permeabilità in sito su terreni a bassapermeabilità può essere ottenuta condiversi metodi; lo studio condotto in questolavoro mostra come l’uso <strong>del</strong> Double StageBoutwell Permeameter (TSB) rappresenta,ad oggi, la migliore tecnologia per unavalida caratterizzazione <strong>del</strong>la permeabilità<strong>del</strong>le barriere e una semplice valutazione<strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong>le tecniche costruttive.L’efficacia <strong>del</strong> metodo risiede nellapossibilità di modificare nel corso<strong>del</strong>la prova la geometria <strong>del</strong>l’area diassorbimento, ciò consente di studiare il14Fig. 1 Geometria di filtrazione nelle due fasicomportamento <strong>del</strong>la barriera rispetto siaalla filtrazione verticale sia alla filtrazioneorizzontale (Fig. 1). Il rapporto di“anisotropia” che si ricava è un importanteindice sulla qualità <strong>del</strong>la messa in opera<strong>del</strong> materiale argilloso. Inoltre, la provapuò essere eseguita su una barriera diprova costruita usando gli stessi materialie tecniche costruttive <strong>del</strong>la barrieradefinitiva (campo prove), verificando in talmodo se, con i materiali scelti e le tecnichedi messa in opera adottate, gli standardnormativi per la conducibilità idraulicasiano raggiunti (Fig. 2).MetodologiePer la misura <strong>del</strong>la permeabilità in sito sumanti di impermeabilizzazione, le provepiù diffuse sono:1 infiltrometro a singolo anelloaperto o chiuso (O/SSRI);2 infiltrometro a doppio anelloaperto o chiuso (O/SDRI).Nel loro complesso le prove O/SSRI e O/SDRI permettono di investigare grandivolumi di terreno, ma l’analisi è soggettaa incognite che possono causare errori nontrascurabili, come ad esempio le variazionitermiche nell’acqua o nello strumentoe la valutazione <strong>del</strong>l’avanzamento <strong>del</strong>fronte umido che è soggetta all’impiegodi tensiometri nel terreno con le bennote notevoli difficoltà nel loro uso.Un’altra limitazione importante di questeprove è l’impossibilità di distinguere ilcontributo alla permeabilità misurata<strong>del</strong>la componente verticale e di quellaorizzontale.Infatti, tutti i test in sito sono ovviamenteinfluenzati dall’anisotropia <strong>del</strong> terreno e,come è noto, se il flusso orizzontale non èimpedito, l’effetto è di incrementare da 2 a5 ordini di grandezza il valore reale di k v.Per questa ragione, grazie alla possibilitàdi variare la geometria di filtrazione,la prova TSB può essere utilizzata perterreni naturali o compattati che hannouna conducibilità idraulica uguale ominore a 1x10 -6 m/s, assumendo unafiltrazione tridimensionale nella quale siala conducibilità verticale che orizzontalesono determinate separatamente. Si può


Permeametro BoutwellGEOLOGOFig. 2 Esempi di casi applicatividimostrare come questi valori ottenutisiano rispettivamente il valore massimopossibile <strong>del</strong>la permeabilità in direzioneverticale e il valore minimo possibile <strong>del</strong>lapermeabilità in direzione orizzontale(Boutwell, 1992). I valori reali sono poiottenuti mediante un mo<strong>del</strong>lo analiticoabbastanza complesso (Boutwell, 1992).La prova TSB è standardizzata attraverso lanorma ASTM 6391 “Standard Test Method forField Measurement of Hydraulic Conductivity ofPorous Materials Using Two Stages of Infiltrationfrom a Borehole”. Nel corso degli anni sonostate messe in luce una serie di limitazioniche la strumentazione originaria mostravaed è stato sviluppato un nuovo tipo dipermeametro che, pur nel rispetto <strong>del</strong>procedimento analitico di interpretazionee <strong>del</strong>l’impostazione generale <strong>del</strong>la prova,ha consentito di migliorare sensibilmentesia l’assemblaggio <strong>del</strong>la strumentazione siala sua messa in opera.L’analisi <strong>dei</strong> risultati è basata sull’equazionidi Hvorslev adattate a diverse condizionial contorno con la tecnica <strong>del</strong> potenzialeimmagine (Carslaw & Jaeger 1959) con leipotesi:1 Terreno omogeneo2 Pressione neutra nulla alla base<strong>del</strong> permeametro (nella fase 1) eal centro <strong>del</strong>la parete <strong>del</strong> foro diapprofondimento (nella fase 2)3 Rigonfiamento completo altermine <strong>del</strong>la prova4 Mezzo indefinitamente esteso inorizzontaleAttrezzAture necessArie per eseguireunA provA tsBAttrezzatura di scavo - Deve permetteredi avanzare il foro fino alle profonditàdesiderate. Normalmente è utilizzata unatrivella.Casing – È a tenuta stagna e in acciaiocon diametro interno 10 cm, mentre nellaparte superiore sono presenti gli elementidi connessione con l’apparato superiore.Ogni connessione è a tenuta stagna.Apparato superiore – È composto da un tappodi acciaio avvitato al casing. È attrezzatocon un sistema di controllo <strong>dei</strong> flussi. Soloper il TEG l’apparato superiore è provvistodi un alloggio per il termometro.Sigillante anulare - Di solito è utilizzata labentonite per sigillare lo spazio tra le pareti<strong>del</strong> foro e quelle <strong>del</strong> casing. Ma questomateriale può dare qualche problema disuzione alterando le misure.Sistema <strong>del</strong> controllo <strong>dei</strong> flussi - E’ realizzatocon componenti per la regolarizzazione<strong>dei</strong> flussi.Buretta – È in PVC trasparente e graduatecon risoluzione di 1 mm.Sistema termico - È un termometro perla misura <strong>del</strong>la temperature <strong>del</strong>l’acquadurante le fasi <strong>del</strong>la prova, le suecomponenti devono avere una lunghezzatale da raggiungere la parte inferiore <strong>del</strong>TEG.TEG - È un altro permeametro, identico alprimo, ma avente la parte inferiore chiusa.La temperatura <strong>del</strong>l’acqua e l’effettovolumetrico <strong>del</strong>le variazioni termiche sullivello di acqua nella buretta sono entrambimonitorati dal TEG. Le fluttuazione <strong>del</strong>TEG sono utilizzate per correggere leregistrazioni poiché le fluttuazioni <strong>del</strong>livello <strong>del</strong>l’acqua nelle burette causate davariazioni termiche non possono essereattribuite ai flussi. Il problema <strong>del</strong>levariazioni termiche è molto pronunciatoquando si usano diametri <strong>del</strong>le burettemolto piccoli in terreni con conducibilitàidraulica di 5x10 -10 m/s o meno.procedurA d’instAllAzioneOgni step deve essere eseguito con curaper ridurre il disturbo <strong>del</strong> terreno.Inizialmente si scava un foro con undiametro di 30 cm (più grande <strong>del</strong> diametro<strong>del</strong> casing, circa 10 cm, in quanto devecontenere il sigillante tra l’infiltrometro ele pareti <strong>del</strong> foro) fino ad una profonditàadeguata, poi si sigilla il permeametro nelterreno. Lo si inserisce sul fondo paralleloall’asse <strong>del</strong> foro e centrale. Il livelloinferiore <strong>del</strong> foro deve essere piano, liberoda residui di scavo e non eccedente troppoil diametro <strong>del</strong> permeametro.Al termine di questa fase il casing vieneriempito d’acqua facendola defluire al suointerno ponendo attenzione a non erodereil terreno sul fondo <strong>del</strong> permeametro. Èinoltre importante, in ogni stage, assicurarsiche non ci siano bolle d’aria intrappolatesotto l’apparato superiore o nel sistema <strong>dei</strong>flussi; lo spurgo <strong>del</strong>l’aria avviene attraversouna valvola.Una volta che il casing è impostato esigillato la prima fase può iniziare. Nellostage 1 il flusso in direzione orizzontale èminimo, per massimizzare l’effetto <strong>del</strong>lafiltrazione verticale, mentre nel secondo,data la forma allungata <strong>del</strong>la cameradi filtrazione, è massimo per esaltarel’influenza <strong>del</strong>la filtrazione orizzontale.Ogni registrazione riporta la data, iltempo in cui è effettuata la misura, lalettura corrispondente alla parte inferiore<strong>del</strong> menisco <strong>del</strong>l’acqua nella buretta <strong>del</strong>permeametro e <strong>del</strong> TEG e la temperatura<strong>del</strong>l’acqua <strong>del</strong> TEG. La frequenza <strong>del</strong>leletture dipende dall’andamento <strong>del</strong> test.Quando il livello <strong>del</strong>la buretta diventatroppo basso è possibile eseguire il refill allostesso modo di come la buretta è riempitainizialmente e continuare nelle misure.Il primo stage è considerato completoquando si raggiungono le condizionistazionarie.Nel secondo stage il foro è approfonditosenza rivestimento per circa 1 o 2volte il diametro <strong>del</strong> permeametro permassimizzare l’effetto <strong>del</strong> k h(permeabilitàorizzontale), poi il casing è ricolmatod’acqua e le misure azzerate per la fase 2.Nelle vicinanze <strong>del</strong> permeametro puòessere installato un tensiometro per lamisura <strong>del</strong>la suzione in quanto questa,comportandosi come un carico idraulicoaggiuntivo rispetto alla misura <strong>dei</strong>livelli nella buretta, può sovrastimarela permeabilità modificando anche ilrapporto tra k v/k h.15


Permeametro BoutwellGEOLOGOBiBliogrAfiAA.S.T.M.:D6391–99; “Field measurementof hydraulic conductivity limits of porousmaterials using Two Stages of infiltrationfrom a borehole”Boutwell G.P. (1992); “The STEI Two-Stage Borehole field Permeability Test”,Geotechnical Committee Houston Branch,ASCE: Containment liner Technologyand Subtitle D, March 12, Houston, Texas(US);Daniel, D.E. (1989), “In situ Hydraulicconductivity tests for compacted clay”.Journal of geotechnical engineering, ASCE, Vol. 115, No. 9, Sept, 1989,pp.1205-1226.Fig 3 Dettaglio. Affinché le geometrie siano rispettate è necessario porre cura all’installazione.conclusioniQuesto test permette la misura separata<strong>del</strong>la conducibilità idraulica verticalee orizzontale; in tal modo è possibilestimare il coefficiente di anisotropia ericavare una valutazione attendibileanche sull’efficacia <strong>del</strong>la metodologia dimessa in opera degli strati argillosi. Adesempio se la permeabilità orizzontale èpiù grande di 4-5 volte quella verticale,anche se quest’ultima è sufficientementebassa, gli strati compattati non sono chiusicorrettamente e questo può rappresentareuna via di fuga <strong>del</strong>l’acqua attraverso lastratificazione. Il test è particolarmentesuscettibile alla geometria <strong>del</strong>la barrieraimpermeabile, quindi rappresenta unvalido strumento per l’individuazione disituazioni che possono generare puntideboli al sistema di confinamento <strong>dei</strong> rifiuti.Il numero <strong>del</strong>le prove necessario dipendedalle dimensioni <strong>del</strong>l’area in esame. Ogniprova richiede approssimativamenteun’area di 4x4m e le prove non dovrebberoessere posizionate ad una distanza inferiorea 40 volte il diametro <strong>del</strong> casing.Boutwell e Derick (1986) affermanoche l’affidabilità <strong>dei</strong> risultati e i valoridi permeabilità determinati con questaprova sono paragonabili a quelli eseguiti inlaboratorio su campioni di ottima qualità,ma più rappresentativi in quanto eseguitisu un volume 100 volte maggiore di unprovino triassiale.Fig. 4 Strumentazione fissata. Si noti il TEG sulfondo e i due tensiometri posti alle profondità <strong>del</strong>lafase 1 e 2.Daniel D.E., (1994); “State of art:Laboratory Hydraulic ConductivityTest for Saturated Soils”, HydraulicConductivity and Waste ContaminantTrasport in Soil, ASTM STP 1142, DavidE. Daniel and Stephen J. Trautwein Eds.,American Society for testing and Materials,Phila<strong>del</strong>phia (US);Hvorsel, J. (1951), “Time lag andsoil permeability in ground waterobservations”, bulletin No. 36, USA/COEWES Vicksburg, MS.GeoTesting Express Corporation, (1998);“The Two-Stage Borehole Test for ClayLiners”, sito internet <strong>del</strong>la GeoTestingExpress Corporation: www.geotest.com,Boxborough, Massachusetts (US);Trautwein S.J., Boutwell G.P., (1994);“In situ Hydraulic Conductivity tests forcompacted soil liners and caps”, HydraulicConductivity and Waste ContaminantTrasport in Soil, ASTM STP 1142, DavidE. Daniel and Stephen J. Trautwein Eds.,American Society for testing and Materials,Phila<strong>del</strong>phia (US);17


IL MODELLO DI WINKLERALLA LUCE DELLE NTC 2008Leonardo EvangelistiGeologoleonardoevangelisti@alice.itSpesso, nell’ambito di studi geologici egeotecnici condotti per la costruzionedi edifici civili e/o industriali, alcuniprogettisti <strong>del</strong>le strutture richiedonoal geologo anche uno o più valori <strong>del</strong>“coefficiente di Winkler”, valutato indirezione verticale e talora anche indirezione orizzontale. Fig1Fig 1In questa breve nota cercheremo didare lo spunto per ulteriori personaliapprofondimenti su un argomento moltocomplesso e dibattuto, all’evidenzasempre attuale e di interesse praticoper chiunque, a vario titolo, si occupi ointervenga nel progetto e/o nel calcolodi fondazioni (superficiali, profonde).Premettiamo che: a) il coefficiente inquestione non è un parametro geotecnico;b) non è assolutamente un valorenumerico atto a valutare l’entità di uncedimento di fondazione; c) non è affattoun parametro legato ad un mo<strong>del</strong>lo diinterazione terreno-struttura superatoo necessariamente da “superare” conl’evoluzione <strong>del</strong>la normativa tecnica (NTC2008), soprat<strong>tutto</strong> nella progettazionecivile ordinaria.Il problema <strong>del</strong>la reciproca interazionetra terreno e struttura riguarda: opere difondazione (dirette, indirette), opere disostegno, opere interrate, e viene affrontatocon il fine di ottenere le sollecitazioni (tagli,momenti flettenti) e le deformazioni cheil terreno, attraverso la sua reazione aicarichi imposti, determina sull’elementostrutturale con esso a contatto in condizionidi esercizio. Questo consente di fatto ilFig 218dimensionamento finale <strong>del</strong>l’elementostesso e in via esemplificativa determinail congruo e corretto posizionamento<strong>del</strong>le armature nelle strutture in c.a..Fig 2 Limitando per ora il discorso allefondazioni superficiali, si può asserireche l’andamento <strong>del</strong>le pressioni dicontatto (reazioni) all’interfaccia terrenofondazione,è ben conosciuto a livelloteorico solo per gli schemi classici diriferimento: struttura rigida, strutturaflessibile sottoposte a carico uniforme, suterreno coesivo o su terreno granulare.Esso varia in verità da caso a caso,essendo strettamente dipendente dallarigidezza relativa <strong>dei</strong> due mezzi a contattooltre che dalla reale e non facilmenteprevedibile distribuzione <strong>del</strong> carico.In tale ottica, risulta quindi necessariorappresentare la fondazione e il terrenocon mo<strong>del</strong>li semplici, sufficientementeaderenti alla realtà, trascurando spessola rigidezza <strong>del</strong>la struttura in elevazionepoiché, in genere, inferiore a quella <strong>del</strong>lastruttura di fondazione. Relativamente alcomportamento <strong>del</strong> terreno, il mo<strong>del</strong>lodi Winkler (1867) ha storicamenterappresentato l’unico approccio semplice erapido al problema ed è stato, nel tempo,anche oggetto di numerose modificheed integrazioni. Nella sua formulazioneoriginaria, il mo<strong>del</strong>lo caratterizza il terrenocon una relazione lineare:k w= p/s [ F/L 3 ] (1)in cui la deformazione verticale s di unpunto all’interfaccia terreno-fondazioneè direttamente proporzionale allapressione di contatto p sullo stesso punto.k wè dunque una costante, definitamodulo o coefficiente di reazione o piùfrequentemente coefficiente di Winklerverticale, con dimensioni di una pressione(p) [F/L 2 ] diviso una lunghezza (s) [L] .Questa formula è basata sull’ipotesiche “l’abbassamento” di ogni elemento<strong>del</strong>l’area caricata sia indipendente dallapressione sugli elementi vicini ed assimilail sottosuolo immediatamente al di sotto<strong>del</strong>la fondazione ad un insieme di molleaccostate, indipendenti l’una dall’altra.Viene assunto quindi un legame di tipoelastico-lineare in cui le molle esercitanouna “forza” reattiva dal basso verso l’altoproporzionale al cedimento che subisconoe dove k w(rigidezza <strong>del</strong>la molla) è lacostante di proporzionalità. È noto che peruna fondazione usuale posata sul terreno,il rapporto tra p ed s è tutt’altro checostante, diminuendo all’aumentare di p evariando in punti diversi <strong>del</strong>la base <strong>del</strong>lafondazione. Inoltre, il mo<strong>del</strong>lo suppone didover trascurare l’influenza tensionale chele varie porzioni di area caricata esercitanoanche su elementi di terreno posti al di fuori<strong>del</strong>la loro verticale, alle diverse profondità.Nonostante queste ed altre limitazioni, ilmo<strong>del</strong>lo di Winkler rappresenta ancor oggiun mo<strong>del</strong>lo ampiamente implementato neisoftware di calcolo strutturale, anche inquelli che adottano analisi numeriche aglielementi finiti o alle differenze finite, checonsentirebbero di mo<strong>del</strong>lare il terreno(entro la profondità significativa) con leggicostitutive molto più complesse <strong>del</strong> semplicelegame elastico-lineare, tenendo contoanche <strong>del</strong>la rigidezza <strong>del</strong>la sovrastruttura.In particolare il calcolo FEM di unastruttura comprensiva <strong>del</strong>le fondazioni,sia in campo statico che sismico, assumespesso “vincoli di tipo Winkler” nei nodidi fondazione, con gradi di libertà concessialla sola traslazione verticale (z) ed allarotazione attorno ad assi orizzontali (x,y).Evidentemente, l’onere computazionalenon è trascurabile e l’approssimazionenell’assumere alcuni parametri dicomportamento <strong>dei</strong> terreni senza accurateindagini (sito/laboratorio), può rivelarsiin molti di questi casi maggiore rispettoalla “semplice” assunzione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo diWinkler; diversamente, solo la particolarerilevanza <strong>del</strong>l’opera potrebbe giustificarei maggiori costi necessari per una piùraffinata, nonché realistica valutazione<strong>del</strong>l’interazione terreno-struttura.Come è noto, dal punto di vista sperimentalek wpuò essere ottenuto mediantel’esecuzione di prove di carico su piastra.Questo metodo pone principalmentela seguente questione: la profonditàinfluenzata dal carico è pari a circa 2volte il diametro <strong>del</strong>la piastra; utilizzandola piastra D = 760 mm si potrebbe anchestudiare il comportamento di una trave dilarghezza B = 0,80 mt, ma dal punto divista pratico, se è relativamente semplicesviluppare grandi forze con normalimartinetti idraulici, non è altrettantofacile disporre in cantiere di adeguati


IL MODELLO DI WINKLER ALLA LUCE DELLE NTC 2008EOLOGOmezzi di contrasto (macchinari, elementistrutturali già esistenti, etc.) utilizzabili.L’esecuzione di prove di carico su piastra(eseguite abitualmente nel campo <strong>del</strong>lageotecnica stradale per determinazionianaloghe, ma con finalità completamentediverse), pone <strong>del</strong>le problematicheoperative quasi sempre non trascurabiliper l’ottenimento <strong>del</strong> k wdi Winkler. Seil deposito è sufficientemente uniformenella profondità significativa, è possibiletuttavia applicare le formule di Terzaghi(per piastre di diametro 300 mm) agli esiti<strong>del</strong>la prova, tenendo conto degli ulteriorieffetti dimensionali e fermo restandoche scadimenti nelle caratteristiche dideformabilità <strong>del</strong> deposito di terreno entrola profondità significativa possono nonessere osservate:k w= k piastra · [(B+b)/2B] 2 per terrenigranulari (2)k w= (k piastra· b)/ 1,5 B per terrenicoesivi (3)In cui B è la larghezza <strong>del</strong>la fondazione,b è il diametro <strong>del</strong>la piastra, k piastraè il coefficiente di Winkler ricavatoelaborando gli esiti <strong>del</strong>la prova. Esistono<strong>del</strong>le tabelle utili per verificare la congruità<strong>del</strong>le determinazioni sperimentali di k piastrache non hanno però nessuna attendibilitàper una determinazione immediata obibliografica che dir si voglia <strong>del</strong> k w, ilquale richiede, come abbiamo visto, unavalutazione appropriata al singolo caso.In letteratura tecnica si individuanovari approcci concettualmente differentiper la stima <strong>del</strong> coefficiente di Winkler,legati sia alle caratteristiche geotecniche<strong>del</strong> suolo <strong>del</strong>la generica fondazione dilarghezza B, sia alle sue caratteristichestrutturali; se ne riportano nel seguitoalcuni. Partendo dalla definizione <strong>del</strong>parametro di cui alla (1), è facile intuireche una determinazione <strong>del</strong>lo stesso puòavvenire semplicemente rapportando aduna determinata pressione di esercizioderivante dal calcolo strutturale (azione diprogetto E dsensu NTC 2008), il cedimentos calcolato per il caso in esame proprio conquel carico, tenendo ovviamente conto<strong>del</strong>la stratigrafia geotecnica che indagini diroutine hanno consentito di definire nellaprofondità significativa. Nel caso di terrenicoesivi, il calcolo <strong>del</strong> cedimento puòessere affrontato con i metodi <strong>del</strong>la Teoria<strong>del</strong>l’Elasticità, avendo di fatto assimilato ilsottosuolo ad un semispazio non continuo(come invece è nel mo<strong>del</strong>lo di Boussinesq),a comportamento elastico-lineare edinteressando, ai fini <strong>del</strong> problema, ilcedimento immediato, calcolabile con laseguente formula:s = (q · B/E u) · (1-ν 2 ) · I (4)dove: q rappresenta la pressione applicatautilizzando una condizione di carico alloSLE in “combinazione frequente” (vd.NTC2008 § 2.5.3); E uè il modulo di Young(o di elasticità longitudinale) non drenato,valutato ad esempio come tangente al trattoiniziale <strong>del</strong>la curva sforzo-deformazioniottenuta da prova ELL; ν è il coefficientedi Poisson che in condizioni non drenate èpari a 0,5 (il termine (1-ν 2 ) è approssimatoall’unità); I è un coefficiente adimensionaleche tiene conto <strong>del</strong>lo spessore <strong>del</strong>lo stratodeformabile e <strong>del</strong>l’affondamento <strong>del</strong>lafondazione.In terreni granulari, per il calcolo <strong>del</strong>cedimento si può applicare anche ilmetodo di Burland & Burbidge (1985)che fa ricorso all’utilizzo di prove dipenetrazione dinamica standard (SPT),eseguite nella profondità significativa, inalternativa all’utilizzo <strong>del</strong>la (4) con E diYoung drenato e ν realistico.In merito alla condizione di carico assunta,bisogna osservare che l’utilizzo <strong>del</strong>le teorieelastiche è giustificato dal fatto che lecondizioni di esercizio presuppongonouno stato di sollecitazione nel terrenolontano da condizioni di collasso (SLU),per cui le sollecitazioni (E d) di interesseper il calcolo <strong>del</strong> parametro in esamesono quelle che contemplano le seguenticombinazioni <strong>del</strong>le azioni (NTC2008§ 2.5.3): combinazione frequente (SLEstatica), combinazione sismica (SLD =SLE sismica).Un altro metodo per ottenere il k wdiWinkler consiste nell’assumere condizioniedometriche nella (4), ovvero porre ν= 0 (assenza di deformazioni laterali incondizioni geostatiche). In questo caso, esolo in questo caso, il modulo di Young (E)coincide con il modulo edometrico (E ed),ottenibile quest’ultimo da comuni provedi compressione edometrica per terrenicoesivi o ricavabile dalla seguente formulain campo elastico:E ed= E · (1- ν)/ (1+ ν) · (1- 2ν) (5)Si ricorda che il modulo edometrico è unmodulo di tipo confinato, non definibileesclusivamente per litologie coesive. Perterreni granulari assimilati a mezzi elasticipuò essere ricavato elaborando, attraversola (5), il modulo di Young (E) ottenutotramite SPT ad esempio, con valorirealistici <strong>del</strong> rapporto di Poisson (ν). Laformula (4), ponendo altresì I = 1, si riducedunque a:s = (q · B/E ed) (6)da cui:k w= q/ (q · B/E ed) = E ed/ B (7)Bowles (1991), sempre con riferimentoalla (4), indica la seguente formula divalidità generale:k w= E / B · (1-ν 2 ) (8)Si fornisce di seguito anche unaformulazione proposta da Vesic (1961),ripresa poi da Bowles (1997) e daLancellotta et alii (1999) ritenuta moltoaffidabile per il calcolo <strong>del</strong> k w:k w= 0,65/B · [(E·B 4 )/(E cls· J)] 1/12 · E /(1-ν 2 ) (9)in cui E cls= 30.000 MPa; J = momentodi inerzia <strong>del</strong>la fondazione = 1/12 B ·H 3 (valida per sezioni rettangolari; H =spessore fondazione).In conclusione, un breve cenno alcoefficiente di Winkler orizzontale.Quest’ultimo viene utilizzato nello studio<strong>del</strong> comportamento di pali sollecitati dacarichi orizzontali in esercizio o nel casodi fondazioni superficiali, laddove occorramo<strong>del</strong>lare reazioni orizzontali, o ancorain alcune opere di sostegno come paratiedi pali o micropali. Anche in questo casoesistono svariate formulazioni in funzione<strong>del</strong> tipo di terreno, assimilato a molleorizzontali di rigidezza variabile conla profondità secondo diverse leggi divariazione. Si riporta di seguito quella diDavisson (1970) per pali di fondazione interreni incoerenti:k w h= β · Z / D (kg/cm 3 ) (10)In cui Z è la profondità e D il diametro <strong>del</strong>palo espressi in cm.Sabbia sofficeDr ≤ 30%Sabbia media30% < Dr ≤ 65%Sabbia addensataDr>65%Coefficiente βfuorifaldainfalda0,224 0,1240,672 0,4481,792 1,088Bowles (1991) invece lega il moduloorizzontale a quello verticale e propone laseguente relazione:k w h= 2 · k w(11)19


Pianificazione nell’arearomana e concessionidi derivazione di acquasotterraneaBenedetta CassianiGeologo, Autorità di bacino <strong>del</strong> Fiume Teverebenedetta.cassiani@abtevere.itManuela RuisiGeologo, Autorità di bacino <strong>del</strong> Fiume Teveremanuela.ruisi@abtevere.itPaolo TraversaGeologo, Autorità di bacino <strong>del</strong> Fiume Teverepaolo.traversa@abtevere.itLe Autorità di bacino, secondo l’art. 7 <strong>del</strong>R.D. 1775/33, così come modifcato dalD.Lgs. 152/06, sono tenute ad esprimereun parere sulle richieste di concessione peril prelievo di acqua pubblica, sia sotterraneache superficiale. Il parere vincolante, rivoltoall’Ufficio istruttore, viene espresso “inordine alla compatibilità <strong>del</strong>la utilizzazione con leprevisioni <strong>del</strong> Piano di tutela, ai fini <strong>del</strong> controllosull’equilibrio <strong>del</strong> bilancio idrico o idrologico, anchein attesa di approvazione <strong>del</strong> piano anzidetto”.Il parere che viene rilasciato dall’Autoritàdi bacino <strong>del</strong> Fiume Tevere per quantoriguarda l’area romana è strettamenteconnesso alle prescrizioni vigenti dettatedal Piano di bacino <strong>del</strong> Tevere per il trattometropolitano tra Castel Giubileo e la foce(PS5).Sono passati oramai otto anni dall’inizio<strong>del</strong>l’iter di approvazione di detto Piano: nel2003 è stato adottato il Progetto di Piano(vedi Professione Geologo n. 4 <strong>del</strong> novembre 2003)al quale è seguita, nel 2004, l’adozione<strong>del</strong>le Misure di Salvaguardia (vedi ProfessioneGeologo n. 5 <strong>del</strong> marzo 2004) per arrivareal febbraio 2009 con l’approvazione <strong>del</strong>Figura 1 - Stralcio <strong>del</strong>la Tavola di progetto P1Bi (1 di 2)Piano vero e proprio. In tutti questi anni, aseguito <strong>del</strong>le osservazioni pervenute e degliapprofondimenti <strong>del</strong>le conoscenze in alcunisettori, il Piano ha subito <strong>del</strong>le modifichee, con esso, anche i pareri <strong>del</strong>l’Autorità dibacino sulle domande di concessione diacqua pubblica.L’attività di pianificazione <strong>del</strong>la risorsaidrica degli acquiferi vulcanici <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> èscaturita, nel suo complesso, da una strettacollaborazione tra le Autorità di bacino<strong>del</strong> fiume Tevere e <strong>dei</strong> bacini regionali,basata sulla ferma convinzione che soltantoun’azione congiunta e coordinata avrebbepotuto avere la necessaria efficacia.In tal senso si è avviato un articolatoaccordo di programma tra le Autorità per losvolgimento di studi con il coinvolgimento<strong>del</strong> Laboratorio di Idrogeologia <strong>del</strong>Dipartimento di <strong>Geologi</strong>a <strong>del</strong>l’Universitàdegli Studi di Roma Tre (responsabilescientifico Prof. Giuseppe Capelli) ed ilCentro di Ricerca CERI <strong>del</strong>la SapienzaUniversità di Roma.Gli studi, protrattisi fino a <strong>tutto</strong> il 2007,hanno riguardato, nella prima fase, laricostruzione <strong>del</strong>la circolazione idricaprincipale nelle idrostrutture vulcanichelaziali, il calcolo <strong>del</strong> bilancio idricodistribuito e l’analisi <strong>del</strong>le pressioni e degliimpatti. Si è così arrivati all’individuazione<strong>del</strong>le aree a regime idraulico alterato ed allaelaborazione di criteri per la gestione <strong>del</strong>larisorsa.Con le medesime metodologie sonostate successivamente indagate le areeprospicienti significative, con particolareriferimento, nel bacino <strong>del</strong> F. Tevere, aisettori a nord <strong>del</strong> F. Aniene e al <strong>del</strong>ta <strong>del</strong> F.Tevere, a completamento <strong>del</strong>l’area di piano.Nella zona <strong>del</strong> <strong>del</strong>ta <strong>del</strong> Tevere, le misuredi conducibilità e temperatura hannoevidenziato problematiche connesse conl’intrusione di acqua marina e, per esigenzespecifiche di salvaguardia <strong>del</strong>la Tenutapresidenziale di Castelporziano, è statocondotto un ulteriore approfondimento.L’ultimo studio ha riguardato un parzialeaggiornamento <strong>dei</strong> dati di bilancio pertenere conto <strong>del</strong>la disponibilità <strong>dei</strong> dati sulcensimento <strong>del</strong>l’industria <strong>del</strong> 2001 e di unabanca dati, per quanto possibile, geograficache ha raccolto sia le concessioni assentitesia i pozzi denunciati ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs.275/93, costruita nell’ambito <strong>del</strong>lo studio.Su questi dati è stata condotta un’accurataanalisi <strong>del</strong>le utilizzazioni che ha prodottoalcuni suggerimenti operativi focalizzatisulle aree a regime idraulico alterato.L’importanza di una corretta definizione<strong>del</strong>le modalità di circolazione <strong>del</strong>l’acquae <strong>del</strong>le interconnessioni fra la circolazionesotterranea e superficiale è quanto maiattuale in relazione alle richieste <strong>del</strong>laDirettiva Quadro sulle Acque 2000/60 e<strong>del</strong>la Direttiva (figlia) sulle acque sotterranee2006/118. In questo senso, le esperienzematurate negli studi e nella pianificazionedegli acquiferi vulcanici laziali sono stateportate all’attenzione <strong>dei</strong> gruppi di lavoro<strong>del</strong>la Commissione Europea sulle acquesotterranee e nelle attività <strong>del</strong> progettodi ricerca <strong>del</strong> 6° Programma QuadroBRIDGE (Background cRiteria for theIDentification of Groundwater thrEsholds).21


GEOLOGOPianificazione nell’area romana e concessioni di derivazione diacqua sotterraneaGEOLOGOdi semplice applicazione e comprensione.I valori individuati tengono poi conto<strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> fabbisogni sul territorio, siacome vocazioni colturali che come contestometeoclimatico. Nel corso degli anni, siè assistito ad un graduale adeguamentoai valori guida nelle quantità richiestein concessione, soprat<strong>tutto</strong> per gli usiagricoli, grazie ad una maggiore attenzionenel dimensionamento e nelle modalitàdi utilizzo degli impianti. Permangonoalcune problematiche connesse con gliingenti volumi di risorsa richiesti da RomaCapitale nelle convenzioni urbanisticheper le aree destinate a verde pubblico,tarate evidentemente su vegetazioni moltoidroesigenti.Usi industrialiValutare le reali necessità degli usiAmbito temAticoDisposizioni inaree a regimeidraulico alteratoUsi <strong>del</strong>la risorsa- Per ragionidi pubblicointeresse- Connessi con ilProgramma diSviluppo RuraleregionaleNorme Tecniche diAttuazione- Art. 8: Definizionee strumenti diaggiornamento<strong>del</strong>le aree aregime idraulicoalterato- Art. 9: Disposizioniper l’utilizzo <strong>del</strong>larisorsa idrica nellearee a regimeidraulico alterato- Art. 9, comma 2;Art. 10, comma 4:Derogheindustriali è risultato molto difficoltoso,per la mancanza di precisi riferimentiscientifici e normativi. Nelle indicazioni dipianificazione per il rilascio <strong>del</strong>le concessionisi è dovuto far riferimento, quale unicodocumento esistente, alle migliori tecnichedisponibili nell’ambito <strong>del</strong>le AutorizzazioneIntegrata Ambientale, introdotta dal D.Lgs.n. 59/2005. In realtà, neanche qui siritrovano indicazioni puntuali sui consumiidrici. Sulla base quindi <strong>del</strong> principio dirisparmio idrico, già presente nel R.D.1775/33 e principio fondamentale <strong>del</strong>PGDAC, in collaborazione con gli ufficiprovinciali, per l’istruttoria <strong>del</strong>le domande diconcessione si richiedono informazioni sullecaratteristiche degli impianti e sui consumiprevisti in relazione alla produzione,evidenziando i risparmi consentiti dallemodificheAllegato A alle NTA- Definizionearee a regimeidraulico alteratoTabella 1 - Modifiche al PS5 a seguito <strong>del</strong>l’adozione <strong>del</strong> PTQ-AlbaniTavole P1Bi- Revisione <strong>del</strong>titolo- Differenziazionetra “aree critiche”e “aree diattenzione”- Revisionelegendatecnologie utilizzate.Usi domesticiL’uso domestico è definito dal R.D.1775/33 ed è riferito alle necessità primariedi un nucleo familiare. Da allora sonomutati sia il contesto sociale sia le tecnichedi perforazione. Sarebbe perciò opportunoridefinirlo legandolo a quantità tarate suifabbisogni medi per uso potabile (in basealle dotazioni previste nei Piani RegolatoriGenerali degli Acquedotti), sulla presenzadi servizi acquedottistici e sulle necessitàdi un orto familiare (50-100 mq). Si devepoi superare la contraddizione sussistentetra singolo nucleo familiare ed esigenzecondominiali.Usi idropotabiliFermo restando che gli usi idropotabilisono prioritari e fondamentali, si vuolesottolineare l’elemento di novità introdottodal recente PTQ Colli Albani nellapianificazione urbanistica, in cui si vincolanole nuove lottizzazioni alla preventivaverifica <strong>del</strong>le fonti di approvvigionamentoidrico. In tal senso, sarebbe auspicabile unaprogrammazione <strong>dei</strong> servizi acquedottisticibasata sulla valutazione <strong>del</strong>le disponibilitàdi risorsa e su una più mirata valutazione<strong>dei</strong> fabbisogni anziché sulla sola analisistatistica <strong>dei</strong> dati demografici.Riferimentihttp://www.abtevere.it/http://nfp-at.eionet.europa.eu/irc/eionetcircle/bridge/info/data/en/index.htmCapelli G., Mazza R. e Gazzetti C. (2005).Strumenti e strategie per la tutela e l’uso compatibile<strong>del</strong>la risorsa idrica nel <strong>Lazio</strong>. Gli acquiferivulcanici. Quaderni di tecniche di protezioneambientale. n.78, 1-216. Bologna. PitagoraEditrice.Ambito temAticoUso irriguoNorme Tecniche diAttuazionemodificheAllegato A alle NTA- Aggiornamentovalori guida neibacini idrogeologiciindividuatinell’ambitoterritoriale diriferimentoUso industriale- Specificatelimitazioni per usoigienico-sanitarionegli stabilimentiTabella 2 - Modifiche al PS5 a seguito <strong>del</strong>l’adozione <strong>del</strong> PGDACTavole P1BiAutorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Tevere – Editby M. Ruisi & P. Traversa (2005). Tevere PilotRiver Basin article 5 report pursuant to the waterframework directive. Gangemi Editore, Roma,novembre 2005, 1-17523


GEOETICA: DIBATTITOIN CORSO E NUOVEPROSPETTIVESilvia PeppoloniIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Romasilvia.peppoloni@ingv.itIl meraviglioso insieme di disciplinedenominate “Scienze <strong>del</strong>la Terra”, il cuioggetto di studio è il pianeta che abitiamoe i fenomeni che su esso si verificano, sisono trasformate nel tempo, in rispostaalle esigenze <strong>del</strong> progresso <strong>del</strong>l’uomo. Ecosì da scienze puramente descrittive,incentrate sulla semplice osservazione eclassificazione <strong>dei</strong> fenomeni naturali, sonodivenute scienze in grado di quantificarequei fenomeni, di riprodurli attraversomo<strong>del</strong>li, con l’utilizzo di tecnologie emetodologie sofisticate, con l’obiettivo diprevedere il loro verificarsi e di trovaresoluzioni tecniche sempre più efficaci per ilcontrollo e l’intervento sui loro effetti.Da alcuni anni in Italia sta crescendol’interesse per argomenti riguardantile implicazioni etiche, sociologiche eculturali <strong>del</strong>le Scienze <strong>del</strong>la Terra. LaGeoetica si occupa <strong>del</strong>le problematicherelative al modo di rapportarsi <strong>del</strong>l’uomoall’ambiente geologico. Tra i suoi principaliobiettivi vi è quello di evidenziare il ruoloe la responsabilità sociale <strong>del</strong> geologo,di incoraggiare l’analisi critica sull’uso<strong>del</strong>le risorse naturali, la valorizzazione ela salvaguardia <strong>del</strong> territorio, la correttainformazione sui rischi geologici, oltreche di coinvolgere la società nell’idea diun “patrimonio geologico” comune econdiviso.Qualunque sia il settore in cui si opera(l’ambito pubblico e istituzionale, ilsettore <strong>del</strong>la ricerca, professionale, <strong>del</strong>ladidattica o <strong>del</strong>l’informazione scientifica),è evidente che le scelte <strong>del</strong> geologohanno forti ripercussioni sociali, culturalied economiche. Dunque, è semprepiù sentita nella comunità geological’esigenza di confrontarsi con questioni cheriguardano sia i problemi geologici globali(cambiamenti climatici, eventi estremi edisastri, maggiore esposizione ai rischinaturali, uso razionale e sostenibile <strong>del</strong>legeo-risorse), sia gli aspetti di tipo socialee culturale come la corretta divulgazione<strong>dei</strong> risultati scientifici, il miglioramento24<strong>dei</strong> rapporti tra comunità scientifica, massmedia e opinione pubblica, il rispetto <strong>del</strong>lenormative ed il supporto alle decisionipolitiche, l’organizzazione di strumentididattici per sviluppare valori nei piùgiovani, il trasferimento alla società <strong>del</strong>laconsapevolezza <strong>del</strong> valore culturale <strong>del</strong>territorio e <strong>del</strong>la responsabilità nella suatutela.La sessione di Geoetica, organizzatanell’ambito <strong>del</strong>l’VIII Forum di Scienze<strong>del</strong>la Terra di Torino, con più di trentacontributi presentati, è stata l’occasioneper progredire nel dibattito. Gli autorevolirelatori intervenuti si sono confrontati,interrogandosi soprat<strong>tutto</strong> su qualistrategie e approcci metodologici possanofavorire lo sviluppo di atteggiamenti e diforme di pensiero critico rispetto a questitemi.I lavori <strong>del</strong>la sessione si sono aperti conun intervento in video <strong>del</strong> Prof. Ferrarotti,professore emerito e sociologo di famamondiale, che ha sottolineato le importantiricadute sociali <strong>del</strong>la ricerca e <strong>del</strong>la praticageologica. Si è parlato, inoltre, <strong>dei</strong> rischigeologici, <strong>del</strong>l’informazione scientifica e <strong>del</strong>ruolo <strong>dei</strong> mass media nella comunicazione<strong>dei</strong> risultati <strong>del</strong>le ricerche geologiche, <strong>del</strong>valore <strong>dei</strong> musei nella diffusione <strong>del</strong> saperegeologico-naturalistico in prospettivageoetica, degli aspetti deontologici <strong>del</strong>lanostra professione e si è dimostratocome la teoria di Darwin sull’evoluzione<strong>del</strong>la specie abbia avuto conseguenzerivoluzionarie sul piano culturale, ancoraoggi non adeguatamente considerate espesso osteggiate. Analogamente il Prof.Giorello, tra i più autorevoli filosofi <strong>del</strong>lascienza, ha evidenziato l’importantecontributo <strong>del</strong>le Scienze <strong>del</strong>la Terra aigrandi mutamenti culturali avvenutinella storia ed ha inquadrato questoinsieme di discipline in termini etici edepistemologici. Altri argomenti sonostati i criteri di valutazione <strong>del</strong>la ricercageologica, il ruolo <strong>dei</strong> geologi impegnatinella Pubblica Amministrazione,l’importanza <strong>del</strong>la didattica geologica nellescuole e <strong>del</strong>l’educazione al rischio <strong>dei</strong> piùgiovani. I contributi presentati da partedi due relatrici russe, da anni impegnatenell’ambito <strong>del</strong>la geoetica, hanno offertoai partecipanti una visione internazionale<strong>dei</strong> temi trattati. Particolarmente efficaceè stata la proposta di un “giuramento pergeologi”, su mo<strong>del</strong>lo di quello ippocraticoper i medici, presentato dal Prof. Matteucci,Presidente <strong>del</strong>la Commissione di Geoetica<strong>del</strong>la FIST, Federazione Italiana di Scienze<strong>del</strong>la Terra.Tutte le considerazioni emerse durantela sessione, costituiranno un importantecontributo al dibattito internazionale sullaGeoetica nei due autorevoli appuntamentiprevisti nel prossimo anno.Il primo sarà a Vienna, nell’Aprile 2012,con la sessione “Geoethics and NaturalHazards”, proposta nell’ambito <strong>del</strong>laAssemblea Generale <strong>del</strong>l’EuropeanGeosciences Union (http://meetings.copernicus.org/egu2012/). Tra lequestioni etiche più importanti, lasessione si propone di trattare quellerelative ai rischi naturali, evidenziandol’importanza di passare da una cultura<strong>del</strong>l’emergenza ad una cultura <strong>del</strong>laprevenzione e di cercare un equilibrio trale questioni economiche a breve terminee il più ampio impatto sociale derivantedai pericoli naturali. Si cercherà, inoltre,di presentare la Geoetica come strumentoin grado di dare le opportune rispostesociali alle minacce <strong>dei</strong> pericoli naturali,attraverso un’informazione responsabileed equilibrata sui rischi ai cittadini,evitando catastrofismi e superficialità,e una maggiore collaborazione coni mass media nella diffusione <strong>del</strong>leinformazioni scientifiche, con l’obiettivo ela consapevolezza di fornire un servizio dipubblica utilità.Il secondo appuntamento sarà il Simposiodi Geoetica, che si terrà all’interno <strong>del</strong>34° International <strong>Geologi</strong>cal Congress(Brisbane, Australia – Agosto 2012),


GEOETICA: DIBATTITO IN CORSO E NUOVE PROSPETTIVEGEOLOGOdove per la prima volta l’Italia saràrappresentata tra i Convener (http://www.34igc.org/). Il simposio si proponedi promuovere il dibattito sulla necessitàdi risolvere i dilemmi etici in relazioneai pericoli naturali, all’uso sostenibile edeco-compatibile <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong>la Terrae all’esplorazione <strong>del</strong>lo spazio, mostrandocome l’applicazione <strong>dei</strong> principi <strong>del</strong>laGeoetica ai processi decisionali possafavorire l’integrazione <strong>dei</strong> valori morali eculturali con le parti sociali, ambientali,tecniche ed economiche.Come già accennato, un’altra significativainiziativa per incoraggiare lo sviluppo<strong>del</strong>la Geoetica in Italia è stata avviatadalla stessa FIST Federazione Italiana diScienze <strong>del</strong>la Terra, con la creazione diuna Commissione di Geoetica. Tra i suoiobiettivi principali vi è la produzione diun documento di riflessione e di propostada sottoporre alla intera comunità <strong>dei</strong>geologi, che sottolinei nei suoi contenutila necessità di un coinvolgimento di tuttele componenti <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>le Scienze<strong>del</strong>la Terra per il consolidamento <strong>del</strong>laconsapevolezza pubblica <strong>del</strong> ruolo e <strong>del</strong>significato etico <strong>del</strong>la conoscenza e <strong>del</strong>lacompetenza <strong>del</strong> geologo nella gestione <strong>del</strong>sistema Terra.Anche il nuovo Consiglio Nazionale<strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> ha inserito tra gli obiettiviprogrammatici da perseguire l’aspetto etico<strong>del</strong>la professione <strong>del</strong> geologo, ribadendol’importanza di considerare i valori <strong>del</strong>laGeoetica nella pratica geologica, che hainevitabili implicazioni sociali relative allasicurezza, alla legalità, alla gestione <strong>del</strong>leattività antropiche in relazione al territorioe all’ambiente.Infine, anche l’iniziativa <strong>del</strong> nostro <strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, ovvero la creazione<strong>del</strong>la Consulta <strong>dei</strong> Giovani, si propone dicontribuire allo sviluppo di questi temiin ambito professionale soprat<strong>tutto</strong> trai giovani iscritti, proprio in virtù di quelloro (e anche nostro) entusiasmo per unaprofessione che, se condotta in modocorretto e responsabile, può davverodimostrare <strong>tutto</strong> il suo valore sociale.Dunque, intorno a questi temi c’è ungrande desiderio di approfondimento,anche se molti sono i punti su cui ancorariflettere e gli obiettivi a breve e lungotermine da mettere a fuoco.Noi geologi siamo continuamente acontatto con le problematiche territorialie la nostra attività anche progettuale èdi fondamentale importanza quando ènecessario trovare soluzioni a problemipratici compatibilmente con lapreservazione <strong>del</strong>l’ambiente. Pertanto,è opportuno che continuiamo adinterrogarci per cercare risposte e per darerisposte: quale criterio etico deve guidarela nostra attività? In che consiste la nostraresponsabilità sociale e individuale? Qualeè il giusto equilibrio tra sfruttamento econservazione <strong>del</strong>le geo-risorse in unaprospettiva di sostenibilità? In materiadi rischi naturali e di gestione <strong>del</strong>territorio, come possiamo acquisire unariconosciuta autorevolezza nell’informarecorrettamente la popolazione e nelsorvegliare le scelte operate dai decisoripolitici? Come possiamo avvalerci<strong>del</strong>le nuove tecnologie senza che essecompromettano l’ambiente naturale?Invito tutti a proporre idee e a mettere incomune esperienze, anche sottoponendoun abstract ai prossimi appuntamentiinternazionali di Vienna e di Brisbane.Ognuno di noi può assumersi laresponsabilità di portare il suo contributodi conoscenza a vantaggio di tutta lasocietà, rafforzando il rapporto di fiduciache può instaurarsi tra geologi, cittadini eamministratori locali, nella consapevolezzache la nostra funzione di servizio allacollettività può fare riferimento etrovare motivazione in tre presuppostifondamentali: competenza tecnicoscientifica,deontologia professionale edonestà intellettuale.Località Tre Cime di Lavaredo (BL). Foto di Tiziana Guida25


aggiornarsi in altamontagna, da geologie in sicurezzaMassimo PecciRicercatore geologo e Istruttore di Alpinismo <strong>del</strong> CAImaxpecci@yahoo.itEnea MancosuGeologo libero professionistaeneamanc@tiscali.itDario TufoniGeologo libero professionistadariotufoni@geologilazio.itmetà luglio 2011, nella splendidaA cornice <strong>del</strong>la Montagna <strong>dei</strong> Romani(e <strong>dei</strong> laziali), presso il Rifugio AngeloSebastiani al Terminillo, si è svolta la“3 giorni” di corso di aggiornamentoper i <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> dall’eloquentetitolo: “La sicurezza <strong>del</strong> geologo nelleattività di rilevamento in montagna e altamontagna” al quale hanno partecipato 20professionisti.Lo scopo <strong>del</strong> corso era definire il quadrogenerale degli elementi di rischio naturaleesistenti in questo ambiente geografico, avolte estremo, di montagna e, soprat<strong>tutto</strong>,in alta montagna, al fine di minimizzarnegli effetti, da un punto di vista personale,e contribuire a scelte e comportamentiall’insegna <strong>del</strong>la sicurezza nellosvolgimento <strong>del</strong>le attività di rilevamentodi terreno, tipiche, quindi, <strong>del</strong> geologo.Sono state presentate le problematiche e,tra le altre, dimostrate “dal vivo”, anchele tecniche di progressione in sicurezzae di assicurazione con la corda, al finedi orientare i partecipanti agli ulteriori esuccessivi approfondimenti <strong>del</strong> caso come,ad esempio, la frequentazione di corsiabilitanti successivi e la scelta di personalespecializzato abilitato ad eseguire lavoriin altezza. Il corso era particolarmenterivolto, oltre che agli interessati, aiprofessionisti che si trovano a frequentareper lavoro l’ambiente di montagna e, inparticolare, di alta montagna.La sicurezza (dal latino sed cura, o sinecura: “senza preoccupazione”) puòessere definita come la “conoscenzache l’evoluzione di un sistema nonprodurrà stati indesiderati”. In terminipiù semplici potremmo definirla come laconsapevolezza “che quello che faremonon provocherà <strong>dei</strong> danni. Il presupposto<strong>del</strong>la conoscenza è fondamentale da unpunto di vista epistemologico poiché unsistema può evolversi senza dar luogoa stati indesiderati, ma non per questoesso può essere ritenuto sicuro” (PECCIM., La sicurezza in montagna: unaquestione di conoscenza, comportamenti eprevenzione. SLM n. 35, 2009 - http://www.eim.gov.it/?q=it/node/1578).Se da un punto di vista teorico si potrebbea lungo discettare sulla sicurezza e sulle sueimplicazioni, per scendere al livello pratico,quello che comporta il rischio personalenello svolgimento <strong>del</strong>le attività di terrenotipiche <strong>del</strong> geologo, ci si può limitare al“vuoto legislativo” che contraddistingue eaccomuna tutte le attività che si svolgononell’ambiente naturale. Infatti, l’attivitàdi formazione e informazione sui rischilavorativi, a partire dai D. Lgs. 626/94e 242/96, è stata fino ad ora rivolta apersonale che opera in ambienti di lavoroben definiti e caratterizzabili (generalmenteall’interno di “strutture” e relative areequali insediamenti lavorativi e industriali,uffici, scuole, ospedali, ecc.).Per quanto riguarda invece le attività chesi svolgono in ambienti “naturali”, conparticolare riguardo a quelle che nonrientrano nell’ambito <strong>del</strong> D. Lgs. 494/96,poco è stato possibile fare, soprat<strong>tutto</strong> per lamancanza di specifici riferimenti normativie l’inapplicabilità di linee guida per laindividuazione e la valutazione <strong>dei</strong> rischi.Peraltro anche il tecnico e il ricercatoreche opera ”sul terreno” per effettuarerilievi topografici, geologici, geofisici, ecc.,deve, secondo la legge (art. 22, comma 1,D. Lgs. 626/94, anche nei testi integratiFoto n° 1 Un momento <strong>del</strong>la dimostrazione di uso <strong>del</strong>la corda in sicurezza, da parte di Maurizio Sola,gestore <strong>del</strong> rifugio Sebastiani e tecnico <strong>del</strong> Corpo Naz. di Soccorso Alpino e Speleologico <strong>del</strong> CAI27


Aggiornarsi in alta montagna, da geologi e in sicurezza…GEOLOGOpossibile, previsione <strong>del</strong>le valanghe, alfine di valutare il Rischio, relazionato conl’attività o gli insediamenti antropici. Lasempre più approfondita ricerca, nel qualeil Geologo può, per sua natura culturale,inserirsi con il proprio contributo comefigura leader, è la base <strong>del</strong> corso che, per gliinteressati, apre nuove tematiche di ricerca,lavoro, sviluppo. Costituisce, inoltre, uncontributo positivo alla conoscenza diun ambiente geografico che negli ultimitempi è sempre più accessibile alle attivitàricreative, ma che non ha alterato il propriogrado di NATURALITÀ, mantenendose non aumentando il proprio fattore diRischio.Questa appena richiamata è stata laprospettiva che ha caratterizzato le tresplendide giornate estive (almeno dal puntodi vista meteorologico) <strong>del</strong> Terminillo.Mi auguro che l’aggiornamento appenaconcluso presto essere integrato dagliaspetti relativi alla montagna autunnale einvernale che comportano tutta un’altraserie di conoscenze e attività tecnicoscientifichee pratiche.Arrivederci al rifugio Sebastiani con leprime nevicate, allora!Foto n° 2 <strong>Geologi</strong>a e geomorfologia “a cielo aperto” di fronte alla vetta <strong>del</strong> Terminillo, versante Est, aquota ca. 2000 m s.l.m.di successiva emanazione), “ricevereuna formazione sufficiente ed adeguatain materia di sicurezza e di salute, conparticolare riferimento al proprio posto dilavoro e alle proprie mansioni”, sui rischiderivanti dalla specifica attività e sui criterida seguire per la riduzione <strong>dei</strong> rischi stessi,sia per quanto riguarda i fattori esterni(fisici e tecnici), sia per quanto riguarda ilcomportamento.Si è cercato, quindi, con una serie dilezioni teoriche, alternate ad escursionisul terreno (visita ad un cantiere relativoad alcune opere di difesa attiva dallevalanghe, comprensivo di esercitazione dicompilazione di una scheda di rilevamentodati utili alla caratterizzazione geologicotecnica<strong>del</strong>l’ammasso roccioso e visitageologico applicativa nell’ambiente di altamontagna <strong>del</strong> Terminillo) di coniugarela sicurezza e la salvaguardia <strong>del</strong>lapropria incolumità con il valore aggiuntorappresentato dall’approfondimentorelativo alle conoscenza <strong>del</strong>le caratteristichegeologico-tecniche e geomorfologiche<strong>del</strong>l’ambiente, che la frequentazione<strong>del</strong>l’ambiente di montagna e alta montagnarichiedono. Per dirla con altre parole, nellapratica <strong>del</strong>le attività di rilevamento <strong>del</strong>territorio, i rischi ambientali (oggettivi)costituiscono solitamente l’obiettivo<strong>del</strong>l’attività stessa e, spesso, non vengonoconsiderati nella pianificazione <strong>del</strong>rilevamento come possibile sorgentedi rischio personale. Ribaltando laprospettiva e, quindi, partendo da unamigliore consapevolezza <strong>del</strong>le possibilisorgenti di rischio ambientale, non saràsoltanto la salvaguardia <strong>del</strong>la propriaintegrità a trarne giovamento, ma anche losvolgimento <strong>del</strong> lavoro professionale (o diricerca) a cui si è chiamati.Un ulteriore aspetto <strong>del</strong> corso è statal’approccio alla conoscenza <strong>del</strong>le dinamichefisico, climatiche, stagionali, geografiche,geometriche e geomorfologiche cheinnescano i movimenti di versante tipici<strong>del</strong>l’ambiente di montagna, vale a diresoprat<strong>tutto</strong> le frane, ma gettando le basiper la conoscenza di una nuova scienzaquale la Nivologia, per quanto riguardala conoscenza e prevenzione e, per quantoBIBLIOGRAFIACAI (annate varie) – Manuali dialpinismo, sci-alpinismo e arrampicatalibera.CNSAS – Manuali Sicuri in montagna.Pecci M. (2011) - Dispense <strong>del</strong> corsoLa sicurezza <strong>del</strong> geologo nelle attivitàdi rilevamento in montagna e altamontagna.Provincia di Torino (2006) – Guida allasicurezza in Montagna.29


Sulle rive di un antico oceano…Il museo geopaleontologico diRocca di CaveMaurizio ParottoDipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terra, Università degli Studi “Roma Tre”parotto@uniromatre.itIl piccolo rilievo su cui sorge il paesedi Rocca di Cave, sulle propagginimeridionali <strong>dei</strong> Monti Prenestini, è bennoto ai geologi da quando, agli inizi deglianni ’70, Federico Carbone, AntonioPraturlon e Giuseppe Sirna (allora inattività presso l’Istituto di <strong>Geologi</strong>a ePaleontologia <strong>del</strong>l’Università La Sapienzadi Roma) dimostrarono che corrispondevaa un tratto <strong>del</strong>la soglia (cioè <strong>del</strong> margine)<strong>del</strong>la Piattaforma carbonatica lazialeabruzzese,illustrando tutta una serie displendidi resti fossili <strong>del</strong> Cretaceo. Neglianni ’90 la ristrutturazione <strong>del</strong>la RoccaColonna, edificio storico <strong>del</strong>l’XI secolo,avviata dal Comune con finanziamentieuropei, offrì l’opportunità di valorizzarei ricchi affioramenti fossiliferi, con ilprogetto di realizzare nelle sale <strong>del</strong>castello, articolate su due piani, un museoper raccogliere e illustrare le tipicheassociazioni di “scogliera” dominate dalamellibranchi (rudiste e altri), gasteropodi,esacoralli, poriferi e rari echinidi. Alprogetto museale e alla sua realizzazionecollaborarono docenti <strong>del</strong> Dipartimento diScienze <strong>Geologi</strong>che <strong>del</strong>l’Università “RomaTre” che, dall’inaugurazione avvenuta nel2002, continuano a seguirne l’attività.La presentazione <strong>del</strong> materiale raccoltoe studiato è inserita in un itinerario cheripercorre la storia geologica di questosettore <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> da oggi indietro neltempo, per tappe successive, fino all’epoca<strong>del</strong> supercontinente Pangea, ovviamentecon particolare dettaglio al Cretaceosuperiore. Il percorso è scandito da unaserie di pannelli che accompagnano levetrine con i campioni di rocce e fossili, aiquali si affiancano diorami e plastici conricostruzioni degli ambienti <strong>del</strong> passatoe globi che illustrano i cambiamenti neltempo <strong>del</strong>la superficie <strong>del</strong>l’intero pianeta.L’attività è rivolta sia alle scuole, convisite guidate e laboratori, sia a visitatorioccasionali, che hanno a disposizioneaudio-guide che li aiutano nello scoprireil significato <strong>dei</strong> singoli stop previsti lungol’intero percorso. Le visite guidate nonsi esauriscono nelle sale <strong>del</strong>la Rocca, maproseguono lungo una serie di percorsiesterni, evidenziati da cartelli, tuttinell’area prossima al paese, che fanno30<strong>del</strong> Museo una vera e propria portad’accesso al territorio, un punto d’unionetra la struttura museale e il geosito. L’area<strong>del</strong>le “scogliere fossili” di Rocca di Caveè stata inserita, infatti, tra i siti geologicid’importanza regionale e selezionata traquelli che «per importanza scientifica, pregiopaesaggistico e rarità, sono meritevoli di tutela evalorizzazione, costituendo nel loro insieme ilpatrimonio geologico <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>».Dall’ampio terrazzo <strong>del</strong>la Rocca, checorona, a circa 1000 metri di quota,la sommità <strong>del</strong> piccolo rilievo su cuisorge il paese, la vista corre libera su<strong>tutto</strong> l’orizzonte, dalle dorsali interne<strong>del</strong>l’Appennino fino al mare: uno scenarioche varia senza fine al cambiare <strong>del</strong>la lucecon il passare <strong>del</strong>le ore, al trascorrere <strong>del</strong>lenubi, al fluire <strong>del</strong>le stagioni. Ma il terrazzoè anche una finestra sull’infinito, su uncielo libero alla vista e, soprat<strong>tutto</strong>, liberoda quell’inquinamento luminoso che hareso ormai difficile osservare le stelle daRoma. Il terrazzo stesso è un posto idealeper osservazioni a occhio nudo o con ilbinocolo: di giorno <strong>del</strong> paesaggio, di notte<strong>del</strong> cielo stellato.Ma si può andare oltre: la sommità <strong>del</strong>latorre cilindrica che si innalza nel cortile<strong>del</strong>la rocca ospita, infatti, un’ampiacupola che protegge un telescopio perosservazioni astronomiche, installatacon la collaborazione <strong>del</strong>l’Associazioneamatoriale Hipparcos, che organizza perLa Rocca Colonna che ospita il Museoi visitatori, con l’aiuto di esperti, seratededicate in modo specifico all’osservazione<strong>del</strong> cielo.Il museo ospita,inoltre, una centralinameteo gestita dall’Associazione EdmondoBernacca, che da qualche anno raccogliee mette in rete i dati meteorologici locali.È in corso di installazione, invece, unastazione sismografica per la rilevazione eregistrazione <strong>dei</strong> dati <strong>del</strong>l’attività sismicalocale, da mettere in rete.Infine, da quest’anno è iniziata lapubblicazione de I Quaderni <strong>del</strong> Museo,una rivista scientifica a periodicitàquadrimestrale, pensata per unadiffusione nelle scuole e per un pubblicogeneralista e di appassionati. Offre degliapprofondimenti sui temi più strettamentelegati alla geologia e alla paleontologia<strong>del</strong>l’area di Rocca di Cave (evoluzione<strong>del</strong> settore, itinerari geologici, presenza erilevanza <strong>dei</strong> fossili), oltre a temi di interessegeologico generale e rubriche divulgative(news, giochi, segnalazioni librarie). Èpresente, inoltre, uno spazio dedicato alladivulgazione astronomica, collegato alleattività svolte nell’osservatorio.Il Museo svolge la sua attività didattica e diricerca in coordinamento con gli altri museiscientifici e naturalistici <strong>del</strong>la Regione,all’interno <strong>del</strong>la Rete Sistemica Naturalisticae aderisce all’Associazione Nazionale <strong>dei</strong> Museiscientifici.Con il suo museo, per quanto di dimensionimodeste, Rocca di Cave è ormai un portoper viaggi senza limiti: attraverso gli spazi,verso pianeti, stelle e galassie, e attraversoil tempo, tra i resti di antichi mari…Museo Civico Geopaleontologico “Ardito Desio”,Piazza <strong>del</strong>la Torre, 11 – 00030 Rocca diCaveTelefono: 06.9584098/9574052;Fax: 06.9584025Sito web: www.museiresina.it;www.hipparcos.it ;email: hipparcos.cds@tiscali.itLa rivista I Quaderni <strong>del</strong> Museo è disponibilein versione cartacea e scaricabile online allink:http://www.regione.lazio.it/sistemmusei/sistem_resina/argomento1.php?id=80&vms=64&vmf=97


FINO ALL’ULTIMA GOCCIAFORUM <strong>del</strong> consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong>. (Roma, 18-19 Ottobre 2011)Eugenio Di LoretoConsigliere Nazionaleeugenio.diloreto@cngeologi.itLe recenti crisi idriche verificatesi inalcune zone <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, con problemidi utilizzo <strong>del</strong>le acque per uso idropotabile,hanno di nuovo posto all’attenzionepubblica il problema <strong>del</strong>l’acqua.L’acqua nel terzo millennio è unarisorsa di importanza vitale cui sonoindissolubilmente legate la storia<strong>del</strong>l’umanità e la vita stessa <strong>del</strong> pianeta.Nella realtà complessa <strong>del</strong> nostro paese,la fruibilità di questo bene è caratterizzatada discontinuità territoriali, qualitative equantitative.Una nuova coscienza deve guidare le scelteoperative per una gestione equilibrata <strong>del</strong>lerisorse idriche, in un contesto sempre piùcondizionato da problematiche pressanti:fabbisogno crescente, cambiamenticlimatici, desertificazione.Strumento imprescindibile alla base di ognipianificazione è la conoscenza. La figuraprofessionale <strong>del</strong> geologo può e deve forniretutte le informazioni tecnico-scientifichenecessarie all’individuazione <strong>dei</strong> problemie alla elaborazione <strong>del</strong>le soluzioni. E sonoproprio questi gli obiettivi <strong>del</strong> Forumorganizzato dal Consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong>: conoscere, analizzare, risolvere,perché in questa materia non ci si puòbasare su dilettantismo e approssimazione.Attraverso questo Forum, che si svolgeràa Roma, il Consiglio Nazionale intendeanche sensibilizzare l’Opinione Pubblica(cittadini ed istituzioni) sulle problematiche<strong>del</strong>la gestione e salvaguardia <strong>del</strong>le RisorseIdriche, dalla situazione internazionalefino ad analizzare con maggior dettaglio lasituazione Nazionale.Nella giornata <strong>del</strong> 18 ottobre sonopreviste due sessioni nelle quali sarà svoltaun’analisi <strong>del</strong>l’odierna e confusa situazione<strong>del</strong>le conoscenze <strong>del</strong>la risorsa naturaleacqua: domanda, offerta, disponibilità,fabbisogni e gestione, alla quale siaggiungono le complicate sovrapposizionidi normative e strutture organizzativecompetenti. Sarà puntato il dito verso gliostacoli che impediscono che si arrivi allagestione integrata <strong>del</strong>le risorse idriche e <strong>del</strong>territorio con le conseguenti scelte politicheed economiche, che sono sempre piùcondizionate dai cambiamenti climatici,con il frequente verificarsi di fenomeni disiccità, alla base <strong>dei</strong> problemi di carenzad’acqua, e un aumento progressivo <strong>del</strong>pericolo di fenomeni alluvionali catastroficiper esondazioni <strong>dei</strong> corsi d’acqua.Nel pomeriggio i lavori si concluderannocon una Tavola rotonda, coordinata dalgiornalista RAI Beppe Rovera, a cuisono stati invitati personalità politiche diorganismi <strong>del</strong>lo Stato e degli Enti locali,rappresentanti <strong>del</strong> mondo universitario edi Associazioni Onlus, nella quale verràfatto il punto <strong>del</strong>la situazione e verràformulata una mozione da trasmettere agliOrgani decisionali.La mattina <strong>del</strong> 19 ottobre i lavoririprenderanno con una cerimoniacelebrativa <strong>dei</strong> 20 anni <strong>del</strong>la istituzionedegli Ordini Regionali. In Italia nel 1991i geologi iscritti erano su scala nazionale7.657 mentre oggi sono ben 15.242. Saràl’occasione per ringraziare per il lavorosvolto i vari Presidenti che si sono succedutiin questi anni alla guida degli OrdiniRegionali, contribuendo alla crescita <strong>del</strong>lanostra professione.I lavori riprenderanno con una sessionefino all’ultimaGOCCIAfinoall’ultimaGOCCIAfino all’ultimaGOCCIAcoNsiGlio NazioNaleDei GeoloGifino all’ultimaGOCCIAForum NazioNalesull’acquaroma 18 - 19 ottobre 2011Teatro capranicaPiazza capranica 101dedicata alla conoscenza <strong>del</strong>l’acquae alla corretta comunicazione <strong>dei</strong>media, all’informazione <strong>dei</strong> cittadini eall’educazione <strong>dei</strong> giovani nelle scuole.Risulta evidente che non sono sufficientii soli strumenti legislativi, tecnici egestionali se non si preparano le coscienze<strong>dei</strong> cittadini, promovendo una nuovacultura affinché tutti possano acquisire leconoscenze necessarie per la comprensione<strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>l’acqua nella nostravita.Nel pomeriggio i lavori <strong>del</strong> Forum sarannoconclusi con la sessione dedicata aglieffetti <strong>del</strong>l’impatto antropico sugli aspettiqualitativi e quantitativi <strong>del</strong>la risorseidriche e alle problematiche di tutelae salvaguardia <strong>del</strong>le stesse. Nell’ultimocinquantennio si è registrato un progressivodecremento, talora drastico, <strong>del</strong>le portate<strong>del</strong>le manifestazioni sorgentizie e <strong>del</strong>livello <strong>dei</strong> pozzi, di contro si è assistitoad una accentuazione <strong>del</strong>la variabilitàclimatica che ha interessato l’interoterritorio nazionale, con un susseguirsi dieventi estremi (siccità, alluvioni). Questoha comportato, conseguentemente, neiperiodi di congiuntura meteorologica,un sovrasfruttamento <strong>del</strong>la risorsa idricasotterranea. A questo depauperamentodrastico <strong>del</strong>la risorsa idrica si èaccompagnato, talora, un degradoqualitativo <strong>del</strong>la stessa, le cui cause emodalità sono alquanto articolate nelterritorio nazionale. In alcuni particolarisituazioni si è assistito ad un progressivodegrado qualitativo legato ai fenomenid’ingressione marina che ha determinatoun accentuato deterioramento <strong>del</strong>la qualità<strong>del</strong>l’acqua destinata ad uso idropotabile.Maggiori informazioni sull’evento, gratuitoe per il quale è prevista l’assegnazione<strong>dei</strong> crediti per l’APC, sono indicati sulnuovo sito web <strong>del</strong> Consiglio Nazionale,(consultabile all’indirizzo www.cngeologi.it ).Vi invito a partecipare a questa importanteiniziativa.31


EOLOGORecensioniGEOTECNICAGUIDA PRATICA ALLA LUCE DELLE NUOVE NTCAutore: Romolo Di FrancescoEditore: Dario FlaccovioPagine: 214Anno: 2010Prezzo di copertina: euro 32Recensione a cura di Massimo ParenteIl testo nasce dall’entrata in vigore <strong>del</strong>leNorme tecniche per le costruzioni(NTC 2008) e la necessità di riesaminaregli aspetti geotecnici necessari allacomprensione <strong>dei</strong> nuovi metodi di analisibasati su concetti agli stati limiti ultimi e diesercizio contenuti negli Eurocodici 7 ed 8.La progettazione geotecnica, si aggiorna,diventa più “sensibile” alla componentegeologica, speriamo, che ne è la base dipartenza imprescindibile per una correttainterpretazione geotecnica progettuale.L’Autore è fortemente consapevole <strong>del</strong>lastrettissima correlazione tra geologia egeotecnica, come si legge spesso nel testo,e come la ricostruzione geologica di undeposito entri nella determinazione per lacaratterizzazione geotecnica di un sito.Il volume è organizzato in tre sezioni distinte,per cui dopo le prime 60 pagine circa chedescrivono i metodi di analisi agli SLU eSLE relativi a diverse strutture interagenticon i terreni, si passa alla caratterizzazionegeotecnica <strong>dei</strong> siti, che rappresenta il verocuore <strong>del</strong> libro con più di 100 pagine in cuiil tema molto ampio <strong>del</strong>la meccanica <strong>del</strong>leterre viene ripreso e descritto seguendoun percorso metodologico teorico edapplicativo estremamente interessanteper i risvolti pratici professionali. Siapprezza la chiarezza di esposizioneche l’Autore dedica alla determinazione<strong>del</strong>le caratteristiche fisiche <strong>dei</strong> terrenie l’importanza <strong>del</strong> significato che talivalori, facili da ottenere, assumono perla caratterizzazione geotecnica e la scelta<strong>del</strong>le prove di laboratorio da eseguire. Ognicapitolo è seguito da un utile riepilogo, perfissare i concetti affrontati. Chiude il librola sezione dedicata agli esempi applicatividi analisi agli SLU di tipo GEO.È utile segnalare che alla determinazione<strong>dei</strong> valori geotecnici caratteristici, comerichiesto dalle NTC 2008, l’Autore proponeun percorso di valutazione geologica, chestimola le qualità scientifiche, tecniche e diosservazione <strong>del</strong> professionista geologo.LA GEOLOGIA DELLA CITTà DI VITERBOAutore: Ugo ChiocchiniEditore: CangemiPagine: 190Anno: 2006Prezzo di copertina: euro 40opera è divisa in 13 capitoli e contieneL’ una documentazione cartograficacostituita da una carta geologica e da 8carte tematiche. Fa parte <strong>del</strong>la Collanadi Studi e Ricerche <strong>del</strong>l’Università degliStudi <strong>del</strong>la Tuscia.Rappresenta il risultato di un importantelavoro, svolto tra il 1999 ed il 2002, diraccolta, catalogazione e correlazionedi dati geologici preesistenti sulla partecentrale <strong>del</strong> territorio comunale diViterbo, integrato da rilevamenti in campoe successive analisi specialistiche, chehanno consentito di produrre questa operaanalitica di notevole dettaglio scientifico,corredata da carte tematiche ausiliarie.L’introduzione è costituita da unacorposa ed interessante anamnesi storicasull’origine <strong>del</strong>la città, e dalla successivaevoluzione nei secoli, condizionata enaturalmente legata alla configurazionegeologica e morfologica <strong>del</strong> sito.32Recensione a cura di Roberto TroncarelliParticolarmente ricco di dati, alcuni<strong>dei</strong> quali inediti, è l’ultimo capitolo“idrogeologia” che include una diffusatrattazione sulle acque sotterranee e sorgive<strong>del</strong>la Città di Viterbo, con particolareattenzione nella descrizione di tutti gliaspetti legati al termalismo locale.In particolare sono stati misurati unelevato numero di pozzi e piezometri dimonitoraggio, con campionamenti a scopogeochimico; è stata inoltre installata unacentralina climatologica.Circostanziate e ben documentateappaiono le descrizioni <strong>del</strong>le sorgenti,<strong>dei</strong> rapporti tra acque superficiali esotterranee, gli schemi di circolazioneipogea e la stima <strong>del</strong>le risorse idriche, concontinui richiami anche alle caratteristichechimico-fisiche e microbiologiche <strong>del</strong>leacque sotterranee e sorgive. Cennisignificativi vengono riportati anche perquanto attiene agli aspetti geotecnici<strong>del</strong>le unità litostratigrafiche riconosciute,alla sismicità <strong>del</strong> territorio interessatoed alla radioattività <strong>del</strong>le rocce igneeche lo caratterizzano in affioramento. Iltesto termina con una puntuale opera diomogeneizzazione e correlazione <strong>dei</strong> datiprovenienti da circa 50 perforazioni a varieprofondità.Concludendo, posso affermare chel’opera, grazie all’impostazione dal tagliosia didattico che applicativo, può risultareuna base propedeutica di approccio pergli studi di pianificazione urbanistica,nonché un utile strumento per chiunqueintenda approfondire, da un punto divista scientifico, aspetti riguardanti i varitemi che la complessa geologia <strong>del</strong>la cittàdi Viterbo propone. Risulta, infine, unprimo elemento di conoscenza e di analisigenerale per il tecnico che debba cimentarsiin attività di consulenza professionale edapplicata.


GEOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioCONVENZIONE TRA Il DIPARTIMENTO“TUTELA AMBIENTALE E DEL VERDE-PROTEZIONE CIVILE” DI ROMACAPITALE E L’ORDINE DEI GEOLOGIDEL LAZIOMARINA FABBRIGeologo, libero professionistasegretario@geologilazio.itChiha pianificato, progettato erealizzato (compresi i politici) i grossicentri urbani, nella maggior parte <strong>dei</strong>casi, si sa, non ha tenuto conto di concetticome “l’equilibrio <strong>del</strong>l’ambiente fisico” ola “previsione degli impatti <strong>del</strong>le attivitàumane sull’ambiente”. Ogni territoriopresenta <strong>dei</strong> Rischi di origine naturale chederivano appunto dalla naturale evoluzione<strong>del</strong>l’ambiente, quali i terremoti, le eruzionivulcaniche, i dissesti idrogeologici, ecc..La conoscenza <strong>del</strong>l’ambiente fisico in cuisi vive è il primo passo per una correttapianificazione urbanistica e per laprogettazione <strong>del</strong>le eventuali contromisuretecnologiche per mitigare i rischi. Inoltreè la stessa attività umana a modificarel’ambiente geologico, innescando dissestiidrogeologici, inquinando o depauperandole acque sotterranee, alterando la dinamicafluviale, modificando la morfologia conscavi, riporti ecc.Lo sviluppo <strong>dei</strong> centri abitati ha inoltreprodotto, nel corso <strong>del</strong> tempo, più tipologiedi attività, anche conflittuali fra loro, chehanno generato a lungo termine pesantisquilibri ambientali e gravi rischi per lepersone e le cose.Per quanto riguarda Roma, ad esempio,fin dall’antichità era consuetudine, perovvi motivi economici, estrarre i materialida costruzione da cave, soprat<strong>tutto</strong> insotterraneo, situate in posizione limitrofaall’opera da realizzare. Inoltre, sempreper esigenze legate all’urbanizzazione,furono costruite molte opere idrauliche nelsottosuolo. Altri scavi vennero realizzatiper esigenze di culto. Va da sé che l’enormeespansione edilizia subita dalla città diRoma, avvenuta senza una conoscenzaapprofondita <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong> sottosuolo, hafatto sì che sono presenti numerosissimecavità storiche sotterranee in aree oggialtamente urbanizzate, che costituiscono<strong>dei</strong> fattori di potenziale dissesto.A parte le cavità di natura antropica,l’emergenza più importante è stata ilrischio di inondazione fino alla costruzione<strong>dei</strong> muraglioni lungo il tratto urbano <strong>del</strong>Tevere, iniziata alla fine <strong>del</strong> XIX secolo.Anche oggi però, a seguito di violentitemporali, molte zone <strong>del</strong>la città vengonoallagate. Di nuovo però non è il fenomenonaturale, quantomeno non solamente, ilfattore di rischio. Infatti il carattere <strong>del</strong>leprecipitazioni che avvengono, di brevedurata e intense, non viene spesso tenuto indovuta considerazione nella progettazione<strong>del</strong>le opere idrauliche. A ciò si aggiungel’insufficiente funzionamento <strong>del</strong>la retefognaria, spesso abbinato a problemidi manutenzione e lo sconvolgimento<strong>del</strong>l’idrografia superficiale originariadovuto all’urbanizzazione; non ci sonopiù i numerosi piccoli fossi che primagarantivano la presenza di un efficacesistema di scorrimento naturale <strong>del</strong>le acqueverso il Fiume Tevere e il Fiume Aniene.Potremo continuare con le problematichelegate alle frane, seppur non eclatanti,localizzate soprat<strong>tutto</strong> lungo i marginioccidentali <strong>del</strong>l’alto di Monte Mario-Gianicolo, o interessanti i versanti piùacclivi <strong>del</strong>le valli approfondite dal reticolofluviale, anche queste innescate spessodall’intervento <strong>del</strong>l’uomo. Oppure coni processi di subsidenza nei depositialluvionali olocenici, il cui caso piùeclatante è quello di Via GiustinianoImperatore, o con le emissioni anomale digas (CO 2e secondariamente H 2S e Radon)di alcune aree.Ma tant’è. Noi <strong>Geologi</strong> siamo abituati aconvivere con le problematiche legate allacattiva gestione <strong>del</strong> territorio che hannoaumentato la possibilità che i fenomenidi dissesto si verifichino e la presenza dibeni e persone nelle aree dove tali eventisono possibili. E mentre ci battiamonelle opportune sedi affinché mo<strong>del</strong>li disviluppo realmente rispettosi <strong>del</strong>la storianaturale <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le dinamicheche lo mo<strong>del</strong>lano siano realmente adottati,è altrettanto importante e indispensabileoffrire il nostro contributo alla gestione<strong>del</strong>le situazioni di emergenza che siverificano.È stata quindi accolta con grandeentusiasmo la richiesta <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong>Dipartimento di Tutela Ambientale e<strong>del</strong> Verde-Protezione Civile di RomaCapitale (PC), Dott. Tommaso Profeta e<strong>del</strong> Dirigente <strong>del</strong>l’Unità Organizzativa“Prevenzione <strong>dei</strong> rischi e pianificazione<strong>del</strong>le emergenze”, Arch. G. MaurizioPortoghese, di sottoscrivere unaConvenzione finalizzata alla gestione <strong>del</strong>lesituazioni di emergenza in merito al rischioIL COMMENTO DEL PRESIDENTEMi sento di esprimere grande soddisfazione per l’importante obiettivo raggiunto, che spero possa essere il primodi futuri accordi, volti a consentire la messa in sicurezza di situazioni di rischio reale o potenziale e comunquenell’ottica di garantire quanto più possibile la pubblica sicurezza. Questa opportunità consentirà all’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> di proporsi, attraverso l’operato <strong>dei</strong> tecnici segnalati, con competenza e professionalità.È pertanto auspicabile che tale virtuosa iniziativa possa portare ad una crescente considerazione, da parte<strong>del</strong>l’opinione pubblica, <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>la nostra figura nel campo <strong>del</strong>la protezione civile e <strong>del</strong>la sicurezza<strong>del</strong>le persone e <strong>dei</strong> beni.Roberto Troncarelli33


EOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioidrogeologico nel territorio di RomaCapitale.Infatti la PC, in ragione <strong>del</strong>le attribuzioniistituzionali ed in accordo con gli Ufficicomunali competenti, ha assunto ilcoordinamento <strong>del</strong> piano di azioni e diinterventi necessari per la sicurezza <strong>del</strong>lepersone e <strong>dei</strong> beni, anche da un puntodi vista geomorfologico – ambientale.La PC però non ha <strong>Geologi</strong> all’interno<strong>del</strong> suo organico e in generale in <strong>tutto</strong>l’organigramma <strong>del</strong>l’Amministrazionecapitolina scarseggia tale figura.Conseguentemente la PC, mostrandogrande sensibilità e attenzione allaproblematica, ha ritenuto di avvalersi <strong>del</strong>supporto tecnico-scientifico <strong>del</strong> nostro<strong>Ordine</strong> Professionale.In questa ottica l’OGL e la PC hannosottoscritto il 21 luglio u.s. una Convenzione,<strong>del</strong>la durata di un anno, rinnovabile, inmerito alla gestione di eventuali situazionidi emergenza idrogeologica nel territoriocomunale, nel quale l’OGL ha fornito unelenco di 39 Professionisti (2 professionistiper ciascun Municipio, ad eccezione <strong>del</strong>Municipio XX che, per la sua estensione,ne prevederà 3) con specifiche competenzenell’ambito <strong>del</strong>le problematiche di dissestoidrogeologico e nella conoscenza <strong>del</strong>lageologia e <strong>del</strong> sottosuolo <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>comune di Roma. I Professionisti designatiaffiancheranno in modo volontario laPC nei sopralluoghi sui siti interessati daidissesti, allo scopo di fornire un supportotecnico nelle scelte <strong>del</strong>le conseguentiattività da programmare.È senza dubbio un grande risultato che vaverso il riconoscimento <strong>del</strong>le competenze<strong>del</strong> Geologo, quale tecnico capace di avereuna visione corretta <strong>del</strong> territorio attraversola conoscenza <strong>del</strong>le “leggi” che l’hannooriginato e di quelle che lo trasformeranno,cioè di avere una visione dinamica cheUn momento <strong>del</strong>l’incontro <strong>del</strong> 7 settembre scorso presso la sede <strong>del</strong>la Protezione Civile Comunaleconsente di prevedere gli effetti nel tempo<strong>del</strong>le scelte <strong>del</strong>l’uomo.È senza dubbio un grande e <strong>del</strong>icatoimpegno volto a contribuire alla messain sicurezza di situazioni di rischio ecomunque nell’ottica di garantire quantopiù possibile la pubblica sicurezza,impegno che sono sicura i 39 <strong>Geologi</strong>designati sapranno interpretare al meglio.Il primo incontro tra tutti gli attori diquesta avventura si è svolto il 7 settembrescorso presso la sede <strong>del</strong>la PC, in Via diPorta Metronia 2. Nell’incontro l’Arch. G.Maurizio Portoghese, coordinatore <strong>del</strong>leattività per la PC, ha ribadito l’importanzade ruolo <strong>del</strong> Geologo nella gestione <strong>del</strong>lesituazioni di emergenza idrogeologica edha illustrato le motivazioni che hannoportato la PC a rivolgersi all’OGL. Ha poiindicato le modalità con cui i professionistiaffiancheranno la PC nei sopralluoghiche saranno effettuati a seguito di eventicalamitosi.Infatti da una parte c’è l’esigenza diomogeneizzare i criteri con cui svolgere illavoro di supporto, essendo molti i <strong>Geologi</strong>chiamati, dall’altra è altrettanto importantesottolineare che, essendo la prima volta chel’OGL e PC firmano una Convenzione diquesto tipo, sarà lasciato spazio anche allasperimentazione, valutando fra qualchemese quanto emerso. È stato importanteiniziare, per perfezionare c’è sempretempo!ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTIIl Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> ha indetto per il giorno 18 novembre 2011 l’Assembleagenerale degli iscritti. Con l’occasione sarà festeggiato il ventennale <strong>del</strong>l’istituzione degli Ordini regionali esaranno conferite <strong>del</strong>le onorificenze all’esercizio <strong>del</strong>la professione agli iscritti al nostro <strong>Ordine</strong> con maggioreanzianità di iscrizione.Nel corso <strong>del</strong>l’incontro sarà illustrata l’attività svolta dal Consiglio e quella in progetto, e saranno affrontatele principali tematiche di attualità che riguardano la nostra categoria. Auspichiamo una partecipazionenumerosa e “costruttiva” poiché sarà dato ampio spazio ai contributi degli iscritti finalizzati a portare avantie migliorare l’azione intrapresa dal Consiglio. Il programma dettagliato e le modalità d’iscrizione saranno abreve pubblicati sul sito www.geologilazio.it34


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioLinee Guida per la Progettazionegeologica di Parcheggi a RomaFabio Garbinvicepresidente@geologilazio.itferma convinzione di questo <strong>Ordine</strong>È che la liberalizzazione nel settore <strong>del</strong>leprofessioni tecniche, contenuta anche nellarecente manovra economica <strong>del</strong> Governo,debba essere preceduta dall’emanazionedi regole certe, volte a salvaguardare sia lasicurezza <strong>del</strong>le opere da realizzare, sia laqualità <strong>del</strong>le prestazioni progettuali.L’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> ha infattitra le principali competenze istituzionaliquella di favorire la preparazione <strong>dei</strong>geologi e pertanto di migliorare la qualità<strong>del</strong>le prestazioni professionali che gli stessiforniscono ai propri committenti.Per ottenere un sempre più elevato livellodi qualità <strong>del</strong>le prestazioni <strong>dei</strong> propriiscritti, il Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, sul solco di quantogià avviato dal Consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> e predisposto da alcuni OrdiniRegionali, nel 2009 ha deciso di redigereil documento “Standard metodologici e dilavoro“, coordinato dall’allora consigliereFabio Melchiorri. L’obiettivo dichiaratodi questi standard era e rimane quello didare riferimenti certi per l’esecuzione deglistudi, non solo ai propri iscritti ma anche aivari Enti ed Amministrazioni committenti,sensibilizzandole ad utilizzarlo come utilestrumento di controllo e di validazione.Successivamente nel marzo 2010 l’UfficioExtra Dipartimentale Parcheggi <strong>del</strong>Comune di Roma ha stabilito di metterea punto una serie di indicazioni sullemodalità di presentazione e di valutazione<strong>dei</strong> progetti relativi alla realizzazione diparcheggi nel proprio territorio, chiedendola collaborazione degli Ordini Professionalicompetenti.Il Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> ha immediatamente aderito conentusiasmo alla specifica richiesta dicollaborazione, istituendo un’appositaCommissione fortemente voluta dall’alloraPresidente Eugenio Di Loreto e che hoavuto il piacere di coordinare.La Commissione ha avuto l’arduo macoinvolgente compito di redigere leLinee Guida e Metodologie di Lavoroper le attività geologiche connesse allaprogettazione ed alla realizzazione diParcheggi nel Comune di Roma.Le Linee Guida hanno l’obiettivo didescrivere le attività geologiche chedevono essere messe in atto nell’ambito<strong>del</strong>la progettazione e <strong>del</strong>la realizzazionedi parcheggi nel Comune di Roma,indispensabili per garantire la sicurezza, laprestazione in esercizio, l’economicità e lavita utile <strong>del</strong>le opere, nonché l’incolumità<strong>del</strong>le persone, il rispetto <strong>del</strong>l’ambiente ela conservazione <strong>dei</strong> manufatti circostantipotenzialmente interagenti.Affinché le opere di ingegneria civile sianorealizzate a regola d’arte, in completasicurezza ed a costi ragionevoli, è infattinecessaria una conoscenza approfondita<strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong> sottosuolo, intesocome complesso eterogeneo, costituito damateriali depositatisi a seguito di processinaturali e di attività antropiche.Le difficoltà interpretative nellaricostruzione <strong>dei</strong> mo<strong>del</strong>li di sottosuolo allascala <strong>del</strong> manufatto sono notevolmentecomplicate dalla grande variabilitàstratigrafica e geotecnica <strong>dei</strong> terreni checostituiscono il peculiare sottosuolo diRoma. Infatti, al di sopra di un substratosedimentario plio-pleistocenico, sonopresenti i prodotti piroclastici <strong>dei</strong> ColliAlbani e <strong>dei</strong> Monti Sabatini, ai qualisi intercalano terreni sedimentari diambiente fluvio-lacustre, in alcune areeerosi e ricoperti dalle alluvioni recenti<strong>del</strong> Tevere, <strong>del</strong>l’Aniene e degli affluentiminori. L’assetto geologico-stratigrafico èpoi ulteriormente complicato dalla diffusapresenza di una coltre di riporti, prodottain quasi 3000 anni di attività antropiche,caratterizzata da spessori, materiali,tipologie di deposizione ed età di messa inposto molto variabili.Il Mo<strong>del</strong>lo <strong>Geologi</strong>co <strong>del</strong>la zona di interesse,costituita dal sito specifico <strong>del</strong> parcheggioe da un suo intorno significativo, devepertanto consistere nella ricostruzione<strong>dei</strong> caratteri litologici, stratigrafici,strutturali, idrogeologici, geomorfologicie di pericolosità: il mo<strong>del</strong>lo stesso deveessere sviluppato in modo da costituirel’essenziale elemento di riferimento perinquadrare anche i problemi geotecnicispecifici legati al progetto <strong>del</strong>l’opera.Le Linee Guida rivestono pertantoun carattere multidisciplinare erappresentano il frutto <strong>del</strong> contributo divari colleghi esperti in diverse discipline<strong>del</strong>la geologia, sia liberi professionisti, siauniversitari, nonché pubblici dipendenti<strong>del</strong>l’Area Difesa <strong>del</strong> Suolo <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong>, <strong>del</strong> Dipartimento di ProtezioneCivile Nazionale e <strong>del</strong>l’ANAS, esperti<strong>del</strong>la Commissione V.I.A. <strong>del</strong> MATMMe Presidenti di OO.RR., i quali hannofattivamente collaborato alla stesuraed alla successiva revisione di questeLinee Guida e Metodologie di Lavoroche rappresentano un documento diriferimento specifico, esaustivo sulla base<strong>del</strong>le normative attualmente vigenti, nellaprogettazione di opere di fondamentaleimportanza in aree urbane.La necessità che si possa giungere ad unasvolta culturale che consenta al nostroPaese di ricercare un rapporto equilibratotra ambiente e sviluppo, favorendo lasalvaguardia geologica <strong>del</strong> territorio,passa anche attraverso queste propostemetodologiche.Le “Linee Guida e Metodologie di Lavoroper le Attività <strong>Geologi</strong>che connesse allaProgettazione ed alla Realizzazione diParcheggi nel Comune di Roma” sarannopresentate in un Convegno sui parcheggiorganizzato da <strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong>, Roma Capitale e Sigea che si terràil prossimo 2 dicembre.35


GEOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioAGGIORNAMENTOPROFESSIONALECONTINUO:UNA STORIA (IN)FINITA?Gianluigi GiannellaGeologo, libero professionistatesoriere@geologilazio.itDario TufoniGeologo, libero professionista. Coordinatore Commissione APC <strong>del</strong>l’OGLdariotufoni@geologilazio.itUna serie di aggiornamenti e di novitàci “costringono” a parlare ancora diAggiornamento Professionale Continuo.Molte tappe <strong>del</strong> percorso previsto dalRegolamento, che ricordiamo brevemente,si sono concluse: il termine <strong>del</strong> primotriennio “sperimentale” <strong>del</strong>l’APC al31 dicembre 2010; il termine per lapresentazione agli Ordini di appartenenza<strong>del</strong>la documentazione comprovante ilconseguimento <strong>dei</strong> fatidici 50 crediti (1°marzo 2011); il termine per gli OO.RR.per verificare l’avvenuto svolgimentoAPC <strong>dei</strong> propri iscritti e per rilasciare larelativa certificazione (giugno 2011). Neillustriamo quindi gli esiti per quantoriguarda l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.1038 è il numero degli iscritti all’AlboProfessionale che al 31/12/2011 avrebberodovuto assolvere agli adempimenti APC.Di questi, 417 hanno conseguito nei tempiutili il risultato prescritto. A 92 iscrittisono state riconosciute le deroghe previstedagli artt. 2 e 5 <strong>del</strong> Regolamento (a 31per non esercizio <strong>del</strong>la professione, a 7per residenza all’estero, a 4 per malattia,a 15 per maternità, a 35 per anzianitàoltre i 65 anni). 196 sono gli iscritti chehanno dichiarato di non aver conseguitoi 50 crediti nel triennio: di questi 10hanno comunicato di aver già recuperatoil debito formativo ai sensi <strong>del</strong>la circolare<strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> n. 337che istituisce, “in via straordinaria, un percorsodi recupero <strong>del</strong> debito formativo” che “prevede lapossibilità di recuperare i crediti mancanti rispettoai 50 crediti previsti per il triennio 2008-2010entro 18 mesi a far data dal 1° giugno 2011”.Come è stato riportato dai mezzi diinformazione, il provvedimento <strong>del</strong> CNGnon è né un condono, né una sanatoriama solo un modo per venire incontro asituazioni contingenti di una parte degliiscritti. E così come le proroghe <strong>dei</strong> terminiper la presentazione <strong>del</strong>le dichiarazionifiscali, il provvedimento non comporterà ilvaro di un condono alla sua scadenza: nonsarebbe rispettoso nei confronti <strong>dei</strong> colleghiche hanno assolto all’obbligo formativo.Facendo i conti, quindi, 705 colleghi - parial 68% degli iscritti all’Albo Professionale -hanno formalmente comunicato la propriaposizione, mentre 519 (che corrispondonocirca al 50% degli iscritti) risultanoattualmente in regola con gli obblighi APC.Confidiamo nella mutata sensibilità anche<strong>dei</strong> più intransigenti oppositori all’obbligo,molti <strong>dei</strong> quali ci risulta essersi incamminatisulla strada <strong>del</strong> recupero formativo.Vogliamo ricordare che la procedura diverifica e di certificazione <strong>del</strong>l’avvenutosvolgimento APC è completamente gestitadall’OGL attraverso un modulo onlineche consente agli interessati di gestire lecomunicazioni da e per l’<strong>Ordine</strong> mediantel’accesso alla propria area iscritti sul sitowww.geologilazio.it.A livello nazionale, il CNG, ai sensi<strong>del</strong>l’ultimo comma <strong>del</strong>l’art. 4 <strong>del</strong>Regolamento APC, ha rinnovato laCommissione APC con la nomina<strong>dei</strong> seguenti componenti: DomenicoCalcaterra (Consiglio Nazionale), CorradoCencetti (Consiglio Nazionale), FrancescoFragale (O.R. Calabria), GianluigiGiannella (O.R. <strong>Lazio</strong>), Francesca GorriniFig. 1. Corsi di aggiornamento professionale validati dalla Commissione APC nazionale nel triennio 2008-2010 (elaborazione <strong>dei</strong> dati <strong>del</strong>la Commissione presentati nell’incontro con i referenti APC degli OO.RR. <strong>del</strong>28 giugno 2011)37


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioFig. 2. Numero di crediti riconosciuti dalla Commissione APC nazionale nel triennio 2008-2010(elaborazione <strong>dei</strong> dati <strong>del</strong>la Commissione presentati nell’incontro con i referenti APC degli OO.RR. <strong>del</strong>28 giugno 2011)(O.R. Emilia Romagna), Maurizio Lazzari(O.R Basilicata), Gerardo Lombardi (O.R.Campania), Fabio Tortorici (O.R. Sicilia)e Ampelio Verrando (O.R. Liguria). Ilprof. Calcaterra è il Coordinatore <strong>del</strong>laCommissione ed è coadiuvato dal prof.Cencetti. La commissione si è insediatanella riunione <strong>del</strong> 31 maggio u.s. e si èriunita in seconda seduta il successivo 27giugno. I compiti <strong>del</strong>la Commissione sonodiversi, anche se quello più conosciutoe che assorbe la gran parte <strong>dei</strong> lavoririguarda la validazione <strong>dei</strong> corsi ai fini APCcon la relativa attribuzione <strong>dei</strong> crediti. Mala Commissione, oltre a formulare rispostea quesiti e a richieste di chiarimento, haassegnato dal Regolamento (art. 4) ancheil compito <strong>del</strong> monitoraggio, inteso comemezzo necessario per il controllo non solo<strong>del</strong>la tipologia e <strong>del</strong>la qualità degli eventiformativi, ma anche <strong>del</strong>la disponibilità<strong>del</strong>l’offerta formativa nei diversi contestiterritoriali e degli eventuali ostacoli perl’assolvimento degli obblighi APC da partedegli iscritti. Proprio per questa specificacompetenza, subito dopo l’insediamentosono state immediatamente organizzatee avviate le diverse attività che hannoconsentito di tracciare un primo quadroconoscitivo <strong>dei</strong> risultati conseguiti allafine <strong>del</strong> primo triennio, sperimentale,<strong>del</strong>l’APC. In occasione di un incontro <strong>del</strong>laCommissione con tutti i rappresentanti e/ocoordinatori <strong>del</strong>le Commissioni APC degliOO.RR. tenutosi a Roma il 28 giugno, ilprof. Calcaterra ha esposto i dati – elaboratidalla precedente Commissione nazionale –relativi al numero e tipo di manifestazioniaccreditate nelle diverse regioni e <strong>dei</strong>relativi crediti erogati, sinteticamenterielaborati nei seguenti grafici (figg. 1 e 2).In merito alle tematiche, il GIS è risultatoprevalente interessando circa il 14% <strong>dei</strong>corsi validati, bonifiche e discariche circail 12%, idrogeologia, idraulica e rischioidraulico circa l’8%, geomorfologia erischio geomorfologico il 7%, sicurezzae rilevamento geologico, separatamente,circa il 5%. Inaspettatamente eventiformativi su argomenti attualmente digrande richiamo come le NTC2008, lageofisica applicata e il rischio sismicorappresentano rispettivamente soltantoil 4.5%, il 3.5% e il 3.5% <strong>del</strong> totale.Ritornando alle attività <strong>del</strong>la CommissioneAPC, è stato quindi aperto un dibattitocon i referenti degli OO.RR. al fine diriuscire a fare per la prima volta il punto<strong>del</strong>la situazione a livello nazionale: sonostate raccolte informazioni, critiche esuggerimenti sul reale funzionamento<strong>del</strong>l’aggiornamento professionale cosìcome fissato dal regolamento vigente. Ilcontatto iniziale con i referenti regionali èstato poi consolidato attraverso la raccoltacentralizzata <strong>del</strong>le statistiche relative alraggiungimento <strong>dei</strong> crediti nel primotriennio. In tal modo la Commissionenazionale ha la possibilità di tenereaggiornato il Consiglio Nazionalesull’andamento <strong>del</strong>l’APC e di segnalarei punti critici che dovessero richiedereeventuali interventi correttivi.Altre iniziative nelle quali si è impegnatala Commissione nazionale riguardano lacostituzione di un’anagrafica unica deglieventi, l’organizzazione di manifestazionicongiunte su base nazionale, l’allestimentodi eventi FAD (Formazione A Distanza).Ha provveduto inoltre alla raccolta ecatalogazione di tutti i quesiti a cui leCommissioni nazionali hanno datorisposta negli ultimi tre anni e mezzo, esta procedendo alla pubblicazione <strong>del</strong>leFAQ sul rinnovato sito web <strong>del</strong> CNGwww.cngeologi.it. Ha attivato, inoltre,una nuova procedura per la trasmissione<strong>del</strong>le pratiche che utilizza uno spazioFTP, in attesa di definire nuove modalitàtelematiche per la gestione diretta con gliOO.RR. <strong>dei</strong> corsi da validare.L’obbligatorietà <strong>del</strong>l’aggiornamentoprofessionale ha prodotto un gran<strong>dei</strong>mpulso al cambiamento nella nostracategoria, innescando inevitabili processidi confronto, partecipazione, dibattito ecritica. Il CNG e gli OO.RR., inizialmentenel complesso forse non adeguatamentepronti, sono ora fortemente impegnati afornire supporti e strumenti per renderemeno gravoso e più vantaggioso perl’attività professionale il conseguimentodegli obiettivi APC. L’atteggiamentoiniziale di rifiuto <strong>del</strong>l’aggiornamentoobbligatorio <strong>del</strong>la gran parte <strong>dei</strong> geologi- dovuto anche solo come reazioneall’imposizione - sembra oggi iniziare astemperarsi man mano che i professionistisperimentano le condizioni che si sonocreate per favorire la partecipazione aglieventi formativi. Ma una cosa è ormaicerta: che l’aggiornamento professionalecontinuo è oggi per i geologi una realtàche, seppur migliorabile con progressiviadattamenti, molto difficilmente potràessere cancellata. Infatti il D.L. 138/2011,recentemente convertito in legge n.148/2011, all’art. 3, comma 5, lett. b)sancisce la ”previsione <strong>del</strong>l’obbligo per ilprofessionista di seguire percorsi di formazionecontinua permanente predisposta sulla base diappositi regolamenti emanati dai consigli nazionali…….. La violazione <strong>del</strong>l’obbligo di formazionecontinua determina un illecito disciplinare e cometale è sanzionato sulla base di quanto stabilitodall’ordinamento professionale che dovrà integraretale previsione”.E’ la fine di tutte le discussioni.39


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> ConsiglioElenco Delibere<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>l’OGL dal 31 maggio al 26 luglio 2011a cura di Marina FabbriDel.96/2011 accettazione offerta<strong>del</strong>l’Agicom S.r.l. pari a euro 400 + IVA(4%), per l’increment0 di 1/8 <strong>del</strong>le pagineil notiziario. Il costo aggiuntivo potrà esserecoperto dall’incremento <strong>del</strong>la vendita <strong>del</strong>lapubblicità, rimanendo nelle percentuale<strong>del</strong> 30% prevista dal contratto.Del.97/2011 erogazione all’Arch. PaolaPascoletti <strong>del</strong>la cifra di euro 2.000, per laprosecuzione <strong>dei</strong> lavori di riorganizzazione<strong>del</strong>l’archivio.Del.98/2011 concessione Patrocinioalla conferenza “Il fabbisogno incontrala disponibilità. La Geotermia ed ilGeoscambio come strumenti per lasostenibilità energetica degli edifici”,organizzato da UGD UnderGroundDynamics e Sapienza Università di Roma,che si terrà il 16 giugno u.s., presso laSapienza Università di Roma, Facoltà diIngegneria, Aula <strong>del</strong> Chiostro.Del.99/2011 ratifica <strong>del</strong>la spesa di euro230,80 per l’organizzazione <strong>del</strong> corso“Diagnostica e conservazione <strong>dei</strong> beniculturali”Del.100/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.101/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.102/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APC.Del.103/201 cancellazioniDel.104/2011 iscrizioniDel.105/2011 pagamenti e rimborsiDel.106/2011 approvazione <strong>del</strong>documento riguardante l’aggiornamento<strong>dei</strong> beni strumentali in nostro possessoDel.107/2011 accettazione <strong>del</strong>ledimissioni <strong>del</strong> Tesoriere Giannella dallaCommissione APC.Del.108/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.109/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.110/2011: non concessionecontributo economico al corso di AltaFormazione post-laurea in “Geo-Archeologia <strong>del</strong>la Media Valle <strong>del</strong> LiriDel.111/2011 impegno <strong>del</strong>la ciframassima di 200 euro per l’organizzazione<strong>del</strong> corso “Indagini geoarcheologiche:metodi, applicazioni e sviluppi sullageoarcheologia” <strong>del</strong> 23 giugno 2011,organizzato con la Soprintendenza diRoma e l’ICCD.Del.112/2011 cancellazione d’ufficio.Del.113/2011 trasferimentiDel.114/2011 pagamenti e rimborsiDel.115/2011 approvazione <strong>del</strong>documento in merito alle quote dimorosità vantate dal OGL al 31/12/2010e iscrizione nel fondo svalutazione <strong>dei</strong>crediti di quote di morosità pari a euro30.000Del.116.2011 approvazione <strong>del</strong> Bilancioconsuntivo 2010.Del.117/2011 invio nota dicomunicazione agli iscritti che hannoottemperato agli obblighi APC al 31dicembre 2011, inserendo sul sito webl’elencoDel.118/2011 concessione patrocinioall’Associazione Culturale Periti IndustrialiTrafelli per il Convegno sul risparmioenergetico <strong>del</strong> 7 ottobre dalle ore 15:00alle ore 20:00 presso l’Istituto IstruzioneSuperiore “FARADAY” Via Capo Sperone52, Lido di Ostia, Roma.Del.119/2011 approvazione bilanci<strong>dei</strong> corsi “Indagini geoarcheologiche:metodi, applicazioni e sviluppi sullageoarcheologia” e “Tecniche sismichepassive”. Per il primo sono stati spesi euro40, 65; per il secondo i costi sono statipari a euro 971,00, coperti dalle quoted’iscrizione.Del.120/2011 iscrizioniDel.121/2011 trasferimentiDel.122/2011 pagamenti e rimborsiDel.123/2011 designazione per laCommissione Urbanistica <strong>del</strong> Comunedi Lubriano (VT) <strong>dei</strong> colleghi SandroCantoni, Rosanna Fantucci e SanteCamilli.Del.124/2011 invio procedimenti legaliDel.125/2011 vidimazioni parcelleDel.126/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.127/2011 deroghe dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.128/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.129/2011 iscrizioniDel.130/2011 pagamenti e rimborsiDel.131/2011 ratifica <strong>del</strong>la firma<strong>del</strong>la Convenzione tra DipartimentoTutela Ambientale e <strong>del</strong> Verde Pubblico-Protezione Civile di Roma Capitale eOGLDel.132/2011 sospensione, condecorrenza immediata, degli iscritti morosiper l’anno 2010Del.133/2011 designazione per laCommissione Urbanistica <strong>del</strong> Comunedi Canino (VT) <strong>dei</strong> colleghi RobertoTroncarelli, Emma Bernardini e AntonioMancini.Del.134/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.135/2011 deroghe dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.136/2011 iscrizioniDel.137/2011 trasferimentiDel.138/2011 pagamenti e rimborsiIl testo <strong>del</strong>le principali <strong>del</strong>ibere per esteso ed iverbali <strong>del</strong>le riunioni <strong>del</strong>Consiglio sono consultabili sul sitowww.geologilazio.it41


EOLOGOAttività <strong>del</strong> ConsiglioAggiornamento Alboa cura di Marina FabbriNUOVE ISCRIZIONI31 MAGGIO 2011Barbara SavoA.P. sez. A n° 189428 GIUGNO 2011Renzo PetrungaroA.P. sez. A n° 1896Gianluca NataliaA.P. sez. A n° 189712 LUGLIO 2011Valerio FaccaA.P. sez. A n° 189826 LUGLIOAndrea SembroniA.P. sez. A n° 1899Mirko MorgiaA.P. sez. A n° 1900Andrea NardoniA.P. sez. A n° 1901Luciano MarinelliA.P. sez. A n° 1902Lorenzo BerardiA.P. sez. A n° 1903Marco OrfeiA.P. sez. A n° 1904curiositàCANCELLAZIONI31 MAGGIO 2011Antonio Morea16 GIUGNO 2011Giulio PazzagliTRASFERIMENTI16 GIUGNO 2011Raimondo Francesco Godanoda E.S. sez. A ad A.P. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n°189528 GIUGNO 2011Giovanni Valgimiglida A.P. sez. A a E.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n°37026 LUGLIO 2011Domenico Fiorenzada A.P. sez. A a E.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n°371errata corrigeNel numero 28 di Professione Geologoil volume “<strong>Geologi</strong>a e Geotecnicastradale. I materiali stradali e la lorocaratterizzazione” di Dario FlaccovioEditore è stato erroneamente attribuitoad un’altra casa editrice. Ce ne scusiamocon l’editore e con i lettori.Valle di Canneto, ParcoNazionale d’Abruzzo, <strong>Lazio</strong>e Molise, Comune di Settefrati(FR), 1020 m slm. Il laghettoin primo piano riceve parte<strong>del</strong>le acque che sgorgano dallevicine sorgenti <strong>del</strong> Fiume Melfa(portata media circa 1000 l /sec). Si tratta di una <strong>del</strong>le piùimportanti sorgenti <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>e appartiene al bacino <strong>dei</strong>Monti <strong>del</strong>la Meta. Alimentaun acquedotto che trasportaacqua di ottima qualità. Foto diAntonio Gerardi42

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