EOLOGORecensioniGEOTECNICAGUIDA PRATICA ALLA LUCE DELLE NUOVE NTCAutore: Romolo Di FrancescoEditore: Dario FlaccovioPagine: 214Anno: 2010Prezzo di copertina: euro 32Recensione a cura di Massimo ParenteIl testo nasce dall’entrata in vigore <strong>del</strong>leNorme tecniche per le costruzioni(NTC 2008) e la necessità di riesaminaregli aspetti geotecnici necessari allacomprensione <strong>dei</strong> nuovi metodi di analisibasati su concetti agli stati limiti ultimi e diesercizio contenuti negli Eurocodici 7 ed 8.La progettazione geotecnica, si aggiorna,diventa più “sensibile” alla componentegeologica, speriamo, che ne è la base dipartenza imprescindibile per una correttainterpretazione geotecnica progettuale.L’Autore è fortemente consapevole <strong>del</strong>lastrettissima correlazione tra geologia egeotecnica, come si legge spesso nel testo,e come la ricostruzione geologica di undeposito entri nella determinazione per lacaratterizzazione geotecnica di un sito.Il volume è organizzato in tre sezioni distinte,per cui dopo le prime 60 pagine circa chedescrivono i metodi di analisi agli SLU eSLE relativi a diverse strutture interagenticon i terreni, si passa alla caratterizzazionegeotecnica <strong>dei</strong> siti, che rappresenta il verocuore <strong>del</strong> libro con più di 100 pagine in cuiil tema molto ampio <strong>del</strong>la meccanica <strong>del</strong>leterre viene ripreso e descritto seguendoun percorso metodologico teorico edapplicativo estremamente interessanteper i risvolti pratici professionali. Siapprezza la chiarezza di esposizioneche l’Autore dedica alla determinazione<strong>del</strong>le caratteristiche fisiche <strong>dei</strong> terrenie l’importanza <strong>del</strong> significato che talivalori, facili da ottenere, assumono perla caratterizzazione geotecnica e la scelta<strong>del</strong>le prove di laboratorio da eseguire. Ognicapitolo è seguito da un utile riepilogo, perfissare i concetti affrontati. Chiude il librola sezione dedicata agli esempi applicatividi analisi agli SLU di tipo GEO.È utile segnalare che alla determinazione<strong>dei</strong> valori geotecnici caratteristici, comerichiesto dalle NTC 2008, l’Autore proponeun percorso di valutazione geologica, chestimola le qualità scientifiche, tecniche e diosservazione <strong>del</strong> professionista geologo.LA GEOLOGIA DELLA CITTà DI VITERBOAutore: Ugo ChiocchiniEditore: CangemiPagine: 190Anno: 2006Prezzo di copertina: euro 40opera è divisa in 13 capitoli e contieneL’ una documentazione cartograficacostituita da una carta geologica e da 8carte tematiche. Fa parte <strong>del</strong>la Collanadi Studi e Ricerche <strong>del</strong>l’Università degliStudi <strong>del</strong>la Tuscia.Rappresenta il risultato di un importantelavoro, svolto tra il 1999 ed il 2002, diraccolta, catalogazione e correlazionedi dati geologici preesistenti sulla partecentrale <strong>del</strong> territorio comunale diViterbo, integrato da rilevamenti in campoe successive analisi specialistiche, chehanno consentito di produrre questa operaanalitica di notevole dettaglio scientifico,corredata da carte tematiche ausiliarie.L’introduzione è costituita da unacorposa ed interessante anamnesi storicasull’origine <strong>del</strong>la città, e dalla successivaevoluzione nei secoli, condizionata enaturalmente legata alla configurazionegeologica e morfologica <strong>del</strong> sito.32Recensione a cura di Roberto TroncarelliParticolarmente ricco di dati, alcuni<strong>dei</strong> quali inediti, è l’ultimo capitolo“idrogeologia” che include una diffusatrattazione sulle acque sotterranee e sorgive<strong>del</strong>la Città di Viterbo, con particolareattenzione nella descrizione di tutti gliaspetti legati al termalismo locale.In particolare sono stati misurati unelevato numero di pozzi e piezometri dimonitoraggio, con campionamenti a scopogeochimico; è stata inoltre installata unacentralina climatologica.Circostanziate e ben documentateappaiono le descrizioni <strong>del</strong>le sorgenti,<strong>dei</strong> rapporti tra acque superficiali esotterranee, gli schemi di circolazioneipogea e la stima <strong>del</strong>le risorse idriche, concontinui richiami anche alle caratteristichechimico-fisiche e microbiologiche <strong>del</strong>leacque sotterranee e sorgive. Cennisignificativi vengono riportati anche perquanto attiene agli aspetti geotecnici<strong>del</strong>le unità litostratigrafiche riconosciute,alla sismicità <strong>del</strong> territorio interessatoed alla radioattività <strong>del</strong>le rocce igneeche lo caratterizzano in affioramento. Iltesto termina con una puntuale opera diomogeneizzazione e correlazione <strong>dei</strong> datiprovenienti da circa 50 perforazioni a varieprofondità.Concludendo, posso affermare chel’opera, grazie all’impostazione dal tagliosia didattico che applicativo, può risultareuna base propedeutica di approccio pergli studi di pianificazione urbanistica,nonché un utile strumento per chiunqueintenda approfondire, da un punto divista scientifico, aspetti riguardanti i varitemi che la complessa geologia <strong>del</strong>la cittàdi Viterbo propone. Risulta, infine, unprimo elemento di conoscenza e di analisigenerale per il tecnico che debba cimentarsiin attività di consulenza professionale edapplicata.
GEOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioCONVENZIONE TRA Il DIPARTIMENTO“TUTELA AMBIENTALE E DEL VERDE-PROTEZIONE CIVILE” DI ROMACAPITALE E L’ORDINE DEI GEOLOGIDEL LAZIOMARINA FABBRIGeologo, libero professionistasegretario@geologilazio.itChiha pianificato, progettato erealizzato (compresi i politici) i grossicentri urbani, nella maggior parte <strong>dei</strong>casi, si sa, non ha tenuto conto di concetticome “l’equilibrio <strong>del</strong>l’ambiente fisico” ola “previsione degli impatti <strong>del</strong>le attivitàumane sull’ambiente”. Ogni territoriopresenta <strong>dei</strong> Rischi di origine naturale chederivano appunto dalla naturale evoluzione<strong>del</strong>l’ambiente, quali i terremoti, le eruzionivulcaniche, i dissesti idrogeologici, ecc..La conoscenza <strong>del</strong>l’ambiente fisico in cuisi vive è il primo passo per una correttapianificazione urbanistica e per laprogettazione <strong>del</strong>le eventuali contromisuretecnologiche per mitigare i rischi. Inoltreè la stessa attività umana a modificarel’ambiente geologico, innescando dissestiidrogeologici, inquinando o depauperandole acque sotterranee, alterando la dinamicafluviale, modificando la morfologia conscavi, riporti ecc.Lo sviluppo <strong>dei</strong> centri abitati ha inoltreprodotto, nel corso <strong>del</strong> tempo, più tipologiedi attività, anche conflittuali fra loro, chehanno generato a lungo termine pesantisquilibri ambientali e gravi rischi per lepersone e le cose.Per quanto riguarda Roma, ad esempio,fin dall’antichità era consuetudine, perovvi motivi economici, estrarre i materialida costruzione da cave, soprat<strong>tutto</strong> insotterraneo, situate in posizione limitrofaall’opera da realizzare. Inoltre, sempreper esigenze legate all’urbanizzazione,furono costruite molte opere idrauliche nelsottosuolo. Altri scavi vennero realizzatiper esigenze di culto. Va da sé che l’enormeespansione edilizia subita dalla città diRoma, avvenuta senza una conoscenzaapprofondita <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong> sottosuolo, hafatto sì che sono presenti numerosissimecavità storiche sotterranee in aree oggialtamente urbanizzate, che costituiscono<strong>dei</strong> fattori di potenziale dissesto.A parte le cavità di natura antropica,l’emergenza più importante è stata ilrischio di inondazione fino alla costruzione<strong>dei</strong> muraglioni lungo il tratto urbano <strong>del</strong>Tevere, iniziata alla fine <strong>del</strong> XIX secolo.Anche oggi però, a seguito di violentitemporali, molte zone <strong>del</strong>la città vengonoallagate. Di nuovo però non è il fenomenonaturale, quantomeno non solamente, ilfattore di rischio. Infatti il carattere <strong>del</strong>leprecipitazioni che avvengono, di brevedurata e intense, non viene spesso tenuto indovuta considerazione nella progettazione<strong>del</strong>le opere idrauliche. A ciò si aggiungel’insufficiente funzionamento <strong>del</strong>la retefognaria, spesso abbinato a problemidi manutenzione e lo sconvolgimento<strong>del</strong>l’idrografia superficiale originariadovuto all’urbanizzazione; non ci sonopiù i numerosi piccoli fossi che primagarantivano la presenza di un efficacesistema di scorrimento naturale <strong>del</strong>le acqueverso il Fiume Tevere e il Fiume Aniene.Potremo continuare con le problematichelegate alle frane, seppur non eclatanti,localizzate soprat<strong>tutto</strong> lungo i marginioccidentali <strong>del</strong>l’alto di Monte Mario-Gianicolo, o interessanti i versanti piùacclivi <strong>del</strong>le valli approfondite dal reticolofluviale, anche queste innescate spessodall’intervento <strong>del</strong>l’uomo. Oppure coni processi di subsidenza nei depositialluvionali olocenici, il cui caso piùeclatante è quello di Via GiustinianoImperatore, o con le emissioni anomale digas (CO 2e secondariamente H 2S e Radon)di alcune aree.Ma tant’è. Noi <strong>Geologi</strong> siamo abituati aconvivere con le problematiche legate allacattiva gestione <strong>del</strong> territorio che hannoaumentato la possibilità che i fenomenidi dissesto si verifichino e la presenza dibeni e persone nelle aree dove tali eventisono possibili. E mentre ci battiamonelle opportune sedi affinché mo<strong>del</strong>li disviluppo realmente rispettosi <strong>del</strong>la storianaturale <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le dinamicheche lo mo<strong>del</strong>lano siano realmente adottati,è altrettanto importante e indispensabileoffrire il nostro contributo alla gestione<strong>del</strong>le situazioni di emergenza che siverificano.È stata quindi accolta con grandeentusiasmo la richiesta <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong>Dipartimento di Tutela Ambientale e<strong>del</strong> Verde-Protezione Civile di RomaCapitale (PC), Dott. Tommaso Profeta e<strong>del</strong> Dirigente <strong>del</strong>l’Unità Organizzativa“Prevenzione <strong>dei</strong> rischi e pianificazione<strong>del</strong>le emergenze”, Arch. G. MaurizioPortoghese, di sottoscrivere unaConvenzione finalizzata alla gestione <strong>del</strong>lesituazioni di emergenza in merito al rischioIL COMMENTO DEL PRESIDENTEMi sento di esprimere grande soddisfazione per l’importante obiettivo raggiunto, che spero possa essere il primodi futuri accordi, volti a consentire la messa in sicurezza di situazioni di rischio reale o potenziale e comunquenell’ottica di garantire quanto più possibile la pubblica sicurezza. Questa opportunità consentirà all’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> di proporsi, attraverso l’operato <strong>dei</strong> tecnici segnalati, con competenza e professionalità.È pertanto auspicabile che tale virtuosa iniziativa possa portare ad una crescente considerazione, da parte<strong>del</strong>l’opinione pubblica, <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>la nostra figura nel campo <strong>del</strong>la protezione civile e <strong>del</strong>la sicurezza<strong>del</strong>le persone e <strong>dei</strong> beni.Roberto Troncarelli33