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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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il punto <strong>del</strong> DirettoreConviverecon i rischiCari Amici, come per il precedente, anche questo nuovo numero diProfessione Geologo entrerà in un argomento, vivendolo geologicamentenei suoi aspetti più interessanti e inerenti la nostra professione. Se nelnumero precedente, come ricorderete, abbiamo cercato di offrire un panorama, il piùcompleto possibile, sul Piano d’Assetto Idrogeologico che le Autorità di Bacino hannopredisposto, in questo numero ci soffermeremo sui Rischi <strong>Geologi</strong>ci che gravano sullanostra Regione.Lo spirito è di far conoscere, capire e riflettere su un tema che ormai sempre di piùvedrà impegnato nel prossimo futuro il Geologo, sia esso dipendente o liberoprofessionista, sul fronte <strong>del</strong>la prevenzione.Noi tutti dobbiamo imparare a saper convivere con questi rischi e i <strong>Geologi</strong>, genio esregolatezza <strong>del</strong>la cultura ambientale e territoriale, devono essere consapevoli di porsi difronte agli eventi in aree a rischio, non con l’approssimazione chespesso accompagna i tecnici nella fase <strong>del</strong>la prima emergenza, macon la cognizione di chi comprende di saper trattare e prevenireun’entità, la natura, che quando si scatena nella sua formaparossistica è e sarà sempre e comunquepiù forte <strong>del</strong>l’uomo.Voleremo fra le pagine <strong>del</strong> nostronotiziario osservando i Rischi <strong>Geologi</strong>ciche si annidano nella storia e nel fascino<strong>del</strong>l’area metropolitana di Roma e dicome nel terzo millennio si cercherà di proteggere il patrimonio culturale e storico diuna città e di una cittadinanza che sembra inconsapevole di cosa sta rischiando.Non potevamo non confrontarci con il Rischio Sismico, che ci porterà a conoscereaspetti interessanti <strong>del</strong>la nostra Regione, anche in relazione alla prossima riclassificazionesismica che la Regione sta approntando, secondo quanto previsto dall’Ordinanza <strong>del</strong>Presidente <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri n. 3274 <strong>del</strong> 20 marzo 2003.Ci sposteremo lungo le coste laziali per capire quali rischi incombono sui nostri litorali,entità naturali che negli ultimi decenni hanno sopportato incredibili storture innaturali,che non hanno permesso di avere una dinamica costiera consona ad un giusto ecalibrato processo di sedimentazione e erosione.Infine una nostra collega <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente ci illustrerà gli interventi eseguiti,e i costi sopportati, inerenti il Rischio Idrogeologico; sarà questo un articolo chechiuderà il ragionamento iniziato nel numero precedente.Non mancheremo di ritemprarci nella rubrica degli itinerari geo-gastronomici,muovendoci lungo un percorso raccontato da un collega <strong>del</strong> Servizio <strong>Geologi</strong>co <strong>del</strong>laProvincia di Roma, in un settore <strong>del</strong>la campagna romana ricco di emergenzegeologiche e non solo.Anche questo quarto numero è pronto per essere letto e spero che abbia il gradimentoottenuto dai tre precedenti numeri. Siamo sempre qui in attesa <strong>del</strong>le vostre idee perrendere “Professione Geologo” un momento di riflessione e interesse.Vi lascio alla lettura con una frase di Antoine de Saint-Exupéry che credo sia adeguataper l’argomento che verrà sviscerato nelle pagine seguenti: «Questo Pianeta non ci è statoregalato dai nostri progenitori: esso ci è stato prestato per i nostri figli».Buona lettura e alla prossima.professionegeologo@geologilazio.comIl Direttore ResponsabileGeol.Antonio ColombiprofessioneGeologo 3-20033


L’indice<strong>del</strong> numero treLuglio 2002 0Rivista quadrimestrale<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Anno II - numero 3 - Luglio 2003Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Roma572/2002 <strong>del</strong> 15 ottobre 2002Direttore responsabileAntonio ColombiRedazioneMassimo Amodio, Manuela Ruisi,Roberto SalucciSegreteriaRosy SaccoDirezione, Redazione,Amministrazione<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 RomaTel. 06.36000166, Fax 06.36000167e-mail: segreteria@geologilazio.comprofessionegeologo@geologilazio.cominternet: www.geologilazio.comProgetto grafico e impaginazioneAndrea BenenatiVia Latina, 49 - 00179 RomaTel. 06.70493401e-mail: andrea.benenati@tiscalinet.itStampaCipes di Ezio FiorettaVia Sabaudia, 63 - 04100 LatinaPubblicitàLo StudiaccioViale Petrarca, 39 - 04100 LatinaTel. 0773.692870e-mail: lostudiaccio@libero.itChiuso in redazione il 16 giugno 2003Copertina stampata su carta ecologicaInterno stampato su carta riciclataImmagini di copertina:Carta Geolitologica per gentile concessione<strong>del</strong> Servizio <strong>Geologi</strong>co Regionale.Foto di Colombi, Millesimi, Lupino.La riproduzione totale o parziale degli articolie <strong>del</strong>le foto, vietata ai sensi <strong>del</strong>l’art. 65 <strong>del</strong>laL. 633/41, può essere autorizzatasolo dalla Direzione.Il punto <strong>del</strong> Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3di Antonio ColombiL’editoriale <strong>del</strong> Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7di Fabrizio MillesimiL’argomento - Il rischio di crollo per le cavità sotterranee . . 8di Maurizio Lanzini e Roberto SalucciL’argomento - I rischi naturali e il terremoto nel <strong>Lazio</strong> . . . 12di Calvino GaspariniUltim’ora - La riclassificazione sismica nel <strong>Lazio</strong> . . . . . . . . 16di Antonio ColombiL’argomento - Il rischio idrogeologico nel <strong>Lazio</strong> . . . . . . . . 19di Tiziana GuidaL’argomento - Erosione e ripascimento <strong>del</strong>le coste laziali . . 22di Massimo Gabellini, Paolo Lupino, Luisa NicolettiCircolari <strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> . . . . . . . . . 25Attività <strong>del</strong> Consiglio - Sintesi <strong>del</strong>le <strong>del</strong>ibere . . . . . . . . . . 28Aggiornamento Albo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29Linea diretta - La corrispondenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Rilevando e... mangiando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32di Alessio ArgentieriCorsi e Convegni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34professioneGeologo 3-20035


L’editoriale<strong>del</strong> PresidenteI <strong>Geologi</strong>d’Italiaa congressoIl Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>Fabrizio MillesimiSul Venerdì di Repubblica <strong>del</strong> primo maggio scorso, nell’articolo dedicato ai futurilavoratori e quindi ai lavori <strong>del</strong> futuro, una <strong>del</strong>le cinque professioni sulle qualiscommettere è “l’esperto <strong>del</strong> suolo”, colui che indicherà come proteggere ilterreno da erosione, desertificazione e alluvioni; quindi <strong>Geologi</strong>, Chimici e Agronomicontro quelle catastrofi <strong>del</strong> recente passato che sono però annunciate, e sempre conmaggior convincimento e frequenza, come imminenti.Al Geologo viene perciòriconosciuto, anche dalla stampa, il ruolo di “nuovo professionista”, capace di lavorare perle pubbliche amministrazioni nella tutela e nella salvaguardia di un bene prezioso, di unarisorsa non rinnovabile come il suolo. Registrando con soddisfazione l’essere stati inserititra le professioni in crescita nei prossimi dieci anni, ci viene spontaneo sottolineare chequesto “nuovo professionista” esiste e opera da decenni. È giunta quindi l’ora di parlarne!Dopo quaranta anni dall’istituzione <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> e dal conseguente riconoscimento <strong>del</strong>titolo professionale, i <strong>Geologi</strong> italiani avvertono la necessità di incontrarsi e di discuteredi argomenti strettamente connessi alla propria vita lavorativa.Dalla primitiva idea di chiamare i <strong>Geologi</strong> Italiani a Congresso è maturato un vero eproprio progetto, il quale, dopo i lavori iniziali, i successivi approfondimenti e i necessaripassaggi nei Consigli Regionali e in quello Nazionale, si realizzerà con il “CongressoNazionale degli Ordini Regionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>”.Le finalità <strong>del</strong> Congresso, che avrà cadenza biennale e il cui titolo, sede e data sarannodecisi dagli Ordini Regionali e dal Consiglio Nazionale, sono quelle di promuovere ilruolo <strong>del</strong>la categoria, incentivando la formazione sui nuovi indirizzi nel campoprofessionale, le relazioni con le Istituzioni, in particolar modo con gli organismi prepostial governo <strong>del</strong> territorio o <strong>del</strong>le risorse, col mondo <strong>del</strong>le Università, <strong>del</strong>la ricerca, <strong>del</strong>lavoro e <strong>del</strong>l’imprenditoria.Il Primo Congresso, che si svolgerà in autunno a Roma, sia per un aspetto legatoall’immagine unificante <strong>del</strong>la Capitale sia per privilegiare il rapporto con le IstituzioniNazionali, avrà per titolo “Professione Geologo: tra scienza e progettazione”; i lavoricongressuali saranno preceduti da una giornata, curata direttamente dal ConsiglioNazionale, in cui saranno presentati la ricerca <strong>del</strong> CENSIS sulle opportunità e i problemiaperti dall’innovazione <strong>del</strong>l’offerta formativa per il geologo e, inoltre, per esporre larisposta <strong>del</strong>l’Università ai decreti di riforma <strong>del</strong> corso di laurea.Nelle due giornate congressuali, invece, si discuteranno molteplici argomenti quali laprofessione <strong>del</strong> geologo nel quadro <strong>del</strong>la riforma <strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>le professioni, ilpassaggio da geologo consulente a geologo progettista, l’organizzazione e la certificazionein relazione all’aggiornamento professionale continui, e non mancheranno spazi didibattito, utili alla reciproca comprensione e alla votazione finale <strong>del</strong>le mozioni.Il Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> è impegnato con tutti i suoi membri all’organizzazione<strong>del</strong> Congresso e si sta adoperando affinché sia un successo in termini di partecipazione edi risultati “politici”; in tale ottica la scelta <strong>del</strong>la sede è caduta sulle centralissime due sale<strong>del</strong> Centro Convegni “Montecitorio Eventi”; tale ubicazione consente di portare ildibattito <strong>dei</strong> geologi ad un passo dai palazzi <strong>del</strong> potere, con una visibilità altissima e conun’offerta diversificata di alberghi e ristoranti, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Lapartecipazione al Congresso è gratuita in quanto le spese di organizzazione sarannocoperte dalle contribuzioni <strong>dei</strong> vari Ordini Regionali, dal Consiglio Nazionale e daglisponsor. Pertanto l’auspicio è che siano tanti i geologi ad intervenire, e in particolare chesiano tanti quelli residenti nella nostra Regione. Dal confronto e dalla conoscenza <strong>dei</strong>molteplici aspetti <strong>del</strong>la nostra vita professionale potremo tutti trarne grandi benefici,capiremo se la nostra è una professione destinata a un grande futuro (come ci accredita lastampa e come tutti ci auguriamo) o se sarà fagocitata da altre professioni emergenti.Il PresidenteFabrizio MillesimiprofessioneGeologo 3-20037


L’argomentoparliamo di...Il rischio di crolloper le cavitàsotterraneeForse poche città al mondosono così vulnerabili edesposte come Roma, e pochecittà al mondo presentano sulproprio territorio pericolositàgeologiche così diversificate.Ecco perchè il Rischio<strong>Geologi</strong>co nella Capitaleè alto e la prevenzione versoil patrimonio mondiale che lacittà rappresenta dovràessere un investimentofondamentalenei prossimi anni.di Maurizio Lanzini e Roberto Salucciliberi professionistilanzini@aconet.itr.salucci@tin.itNell’ultimo decennio è emersa unatipologia di dissesto che era inpassato trascurata o poco studiata: parliamo<strong>dei</strong> dissesti determinati da collassi acomponente verticale, dovuta a crollo divuoti sotterranei.Tali eventi possono essere legati a cause“naturali” come nel caso di fenomeni didissoluzione di formazioni geologichetravertinose o carbonatiche (crollo didoline e di cavità carsiche) e di crolli cheinteressano depositi alluvionali su bed-rockcarbonatici e con presenza di risalite difluidi fortemente aggressivi (sinkholes),oppure anche a crolli di ipogei di origineantropica, quali antiche cave in sotterraneo,catacombe, condotti e cisterne idrauliche,miniere ormai abbandonate, ecc..Conferme di questa cresciuta attenzioneverso tali fenomeni <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> particolarisono, per esempio, il Convegno diGrosseto organizzato dalla RegioneToscana a seguito <strong>del</strong> verificarsi <strong>dei</strong>sinkholes di Camaiore (1995) e <strong>del</strong>Bottegone (1999), il Convegno organizzatodalla SIGEA-<strong>Lazio</strong> e la Provincia diRoma, con il patrocinio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, sui rischi legati a cavitàdi origine antropica a Roma (1999), larealizzazione di una Banca Dati su voraginicausate da crolli di cavità sotterranee, sianaturali che antropiche, che ilDipartimento <strong>del</strong>la Protezione Civile stacompilando sin dal 1999, (si sono raccoltidati su più di mille dissesti, da quelli storicisino ai nostri giorni).Analoga iniziativa di studio è stata presadall’Ufficio di Protezione Civile <strong>del</strong>Comune di Roma che ha recentementeultimato uno studio sulle Cavità e sulleFrane <strong>del</strong> territorio comunale.Inoltre si cita lo studio concluso ad opera<strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong> e il Dipartimento diScienze <strong>del</strong>la Terra <strong>del</strong>la Terza Università diRoma finalizzato allo studio ed allavalutazione <strong>del</strong> rischio sinkhole nellanostra regione (cfr articolo numero 1Professione Geologo).Il tipo di fenomeno che stiamoanalizzando ha cause fortementediversificate come contesto geologico,condizioni naturali o antropiche chehanno determinato la formazione <strong>dei</strong>vuoti, ma, in tutti i casi, si realizza unaconvergenza <strong>del</strong>la manifestazione <strong>del</strong>dissesto che si configura come unaimprovvisa mobilizzazione di terreno che,a differenza <strong>del</strong>le frane, ha unacomponente verticale e che determinavoragini più o meno estese e profonde.A fronte di questa similarietà morfologica<strong>del</strong> dissesto, si sottolinea invece unadiversità di approccio di studio e diindagine fra le voragini originate dameccanismi “naturali” da quelle provocateda ipogei di origine antropica.Dopo l’articolo sui sinkhole nel numero 1di Professione Geologo, queste note sono8professioneGeologo 3-2003


Foto 1: Rete caveale presente nel settore orientale <strong>del</strong>l’area romana, riutilizzata come fungaia. (foto di M. Lanzini)finalizzate a fare il punto in relazione allevoragini legate a cavità sotterranee diorigine antropica.Casi storici in ItaliaLe voragini e crolli di ipogei antropici,prima <strong>del</strong>la Banca Dati <strong>del</strong>la ProtezioneCivile sopra citata, mai sono state oggettodi specifiche catalogazioni a scalanazionale. Un’importante fonte che si puòcitare è un testo, forse poco conosciuto:“Il dissesto geologico e geoambientale in Italiadal dopoguerra al 1990”, edito dal Servizio<strong>Geologi</strong>co Nazionale. In tale testo sonoelencati, separatamente per ogni regione edin ordine cronologico dal 1950 e sino al1990, i dissesti idrogeologici, sismici, diesondazione, di frana, ecc., che hannointeressato l’Italia; fra i dissesti elencati sonosegnalati anche numerosi crolli di cavitàsotterranee.Tutte le regioni risultanointeressate da fenomeni di crollo darelazionare sia a cause naturali che a ipogeidi origine antropica.Nel testo, con riferimento alla regione<strong>Lazio</strong>, sono indicati eventi di crolli e divoragini per gallerie sotterranee neiseguenti centri abitati: Onano,Tarquinia,Grotte di Castro, Castel Sant’Angelo eMontecompatri. Per la città di Roma nonsono elencati dissesti e ciò è dovutoprobabilmente al fatto che le voragini chesi sono verificate quasi mai hanno avutoconseguenze gravi e con vittime, mentrenel testo in oggetto sono elencati i dissestidi una certa gravità.Ipogei antropici nel <strong>Lazio</strong>:condizioni geologichee di uso <strong>del</strong> territorioper la presenza di ipogeiLa presenza di ipogei di origine antropicaha una distribuzione geografica legata adalcuni litotipi che nel passato hannorappresentato una utile e disponibile fontecome materiale da costruzione: comeesempio si citano le estese cave dipozzolana (Unità di Villa Senni, Pozzolanenere, ecc.) che si estendono al di sotto<strong>del</strong>l’area urbana romana, soprat<strong>tutto</strong> neiquadranti settentrionale, orientale emeridionale, oppure le cave di sabbie eghiaie presenti lungo la via Magliana e chehanno interessano i depositi <strong>del</strong>l’Unità diPonte Galeria.Depositi tufacei sono ancora all’origine diipogei antropici in tutta l’area sabatina edalbana, ma in queste zone, oltre ad antichearee di cava di materiale piroclastico chesono presenti in maniera subordinata, siaggiungono cantine, depositi, ricoveri dianimali, ecc. ormai in gran parteabbandonati ed in stato di degrado noncontrollato; nel tempo, cambiando lecondizioni socio-economiche, si segnalanoriutilizzi di tali ipogei, per esempio, comegarage. In queste zone le condizionigeologiche sono in genere costituite dallapresenza di depositi tufacei facilmentescavabili, con al tetto strati di tufo lapideo ocomunque più resistente. Ipogei e reticaveali sono inoltre presenti in tutte le areecon un passato minerario e nel <strong>Lazio</strong> sisegnalano ipogei prodotti da passate attivitàestrattive minerarie ad Allumiere e nell’areatolfetana.Le cavità sotterranee possono esserecaratterizzate da andamenti planoaltimetricimolto diversi: si rinvengonoipogei ad andamento lineare, più o menoramificato, oppure a vere e proprie reticaveali, con struttura a camere e pilastri, chepossono essere anche notevolmente estese.Si sottolinea un’importante differenzatipologica fra gli ipogei legata ad attività dicave o di miniera in sotterraneo e quellirealizzati come cantine e depositi: mentre iprimi hanno avuto come scopol’estrazione di una risorsa geologica(materiale da costruzione o minerali) epertanto il vuoto era successivamenteabbandonato dopo l’esaurimento <strong>del</strong>materiale da estrarre, le cantine ed idepositi sono stati scavati con uno scopofunzionale e per essere utilizzati nel tempo.Non sono rari i casi di cavità prodotte dacoltivazione di materiale da costruzione,successivamente riutilizzate con altri scopi;vedi l’esempio <strong>del</strong>le fungaie che soventehanno sviluppato le loro attività in reticaveali nel sottosuolo <strong>del</strong>l’area urbana diRoma (vedi foto 1).>>professioneGeologo 3-20039


Un altro esempio di ipogei realizzati conscopi funzionali sono i condotti idraulici,cisterne e tutte quelle opere di captazionee trasporto di acque che sono state scavatein sotterraneo, per non parlare poi <strong>dei</strong>numerosi ipogei di importanzaarcheologica che sono presenti nel centrostorico di Roma e di molti centri abitati<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.Per quanto riguarda la regione <strong>Lazio</strong> sonoelencati nella tabella 1 alcuni comuni neiquali sono stati segnalati dissesti per crollodi ipogei antropici e di cavità naturali.La conoscenza <strong>del</strong>l’ubicazione e <strong>del</strong>losviluppo <strong>del</strong>le cavità è di fondamentaleimportanza per la sicurezza <strong>dei</strong> centriabitati, cresciuti a dismisura con costruzioni(e ricostruzioni) spesso stratificate supreesistenti strutture e reti cavealisotterranee ormai dimenticate.La necessità di avere informazioni il piùpossibile precise e certe su passate voragini,sulla presenza o meno di ipogei e,possibilmente, correlati di elementi planoaltimetrici,appare fondamentale anche inrelazione a programmi di messa insicurezza <strong>del</strong> patrimonio edilizio, come laredazione <strong>del</strong> Fascicolo Fabbricato.Per la città di Roma sono disponibilialcuni testi con informazioni circa lapresenza di ipogei (vedi bibliografia) chepossono essere una utile fonte diinformazione, mentre per le rimanenti areeTabella 1RomaFrosinoneLatinaVoragini causateda crollo di ipogei antropiciRoma,Velletri, Colonna, FianoRomano, Marino, Frascati,AllumiereAnagniFoto 2: Voragine recentemente verificatasi nel territorio <strong>del</strong> VI Municipio, Roma. (foto M. Lanzini)laziali non esistono pubblicazionispecifiche, tranne testi con approcciospeleologico e di speleologia urbana.Risulta comunque che negli ultimi annisempre più comuni hanno eseguito ostanno eseguendo studi e indagini dimappatura e valutazione <strong>del</strong> rischio dicrollo (Roma, Montecompatri, Caprarola,ecc.), mentre in molti altri in genere sitende ad accettare l’inevitabile, ciclicavoragine con fatalistica rassegnazione.A tale proposito sarebbe utile che icolleghi che lavorano distribuiti sulterritorio facciano opera disensibilizzazione presso le amministrazionisu tali rischi che, anche se a volte menogravi rispetto al rischio sismico oidrogeologico, appaiono comunqueinsidiosi e pericolosi.Rischio perle aree urbaneLe ragioni per un attento studio sullecavità sotterranee emergono soprat<strong>tutto</strong>per le condizioni di pericolo in areeVoragini causateda fenomeni naturaliCapena, Gallicano, Marcellina,S.Angelo, Guidonia,Subiaco, JenneCampoli Appenninico,Trivigliano-- Sermoneta, Bassiano, SonninoBibliografia• ATTI <strong>del</strong> Convegno Le cavitàsotterranee nell’area urbana di Roma enella Provincia. Problemi di pericolosità egestione, SIGEA <strong>Lazio</strong> e Ufficio<strong>Geologi</strong>co <strong>del</strong>la Provincia di Roma,1999.• CATENACCI V., 1990, Il dissestogeologico e geoambientale in Italia daldopoguerra al 1990, Servizio<strong>Geologi</strong>co Nazionale.• LANZINI M., 1995, Il problema <strong>del</strong>lecavità sotterranee a Roma (un rischiogeologico), <strong>Geologi</strong>a <strong>del</strong>l’Ambiente, 3,luglio-settembre 1995.• SCIOTTI M., 1982, Engineering<strong>Geologi</strong>cal problem due to oldunderground quarries in the urban areaof Rome, Proc. 4th Internat. Congr.IAEG, New Delhi.• SCIOTTI M., 1984, Il problema <strong>del</strong>recupero <strong>del</strong>le zone interessate da vecchiecave in sotterraneo nell'area urbana diantichi centri abitati, Quarry andConstruction.• VARI AUTORI, 1995, La geologia diRoma. Il centro storico, Serv. Geol.Naz., Ist. Naz. Geof., Dip. Sc. Geol.III Univ. Roma.RietiViterboMontebuono, Montopoli Sabina,Poggio MirtetoCorchiano, Caprarola,Capodimonte,Arlena di Castro,Lubriano, Capodimonte,Monterosi, Piansano, Marta,Graffignano, Oriolo RomanoCittaducale, Posta, Poggio Catino,Borgorose, Pescorocchiano--• VENTRIGLIA U., 1971, <strong>Geologi</strong>a<strong>del</strong>la Città di Roma,AmministrazioneProvinciale di Roma.• VENTRIGLIA U., 2000, <strong>Geologi</strong>a<strong>del</strong> Territorio <strong>del</strong> Comune di Roma,Amministrazione Provinciale di Roma.10 professioneGeologo 3-2003


Fig. 1: Esempio di mappa di rete caveale rilevata con tecniche speleologiche nell’area <strong>del</strong> VI Municipio, Roma.urbane, che si instaurano qualora taligallerie e cavità sono presenti nelsottosuolo completamente dimenticate;infatti questa condizione determinaoggettivi pericoli di crolli e dissesti conconseguenti danni sia economici che, avolte, in termini di vite umane.Molto spesso il crollo di una cavitàsotterranea coinvolge il dissesto di tutti isottoservizi sovrastanti con conseguentiinterruzioni di reti stradali e <strong>del</strong>le retielettriche, telefoniche, idriche e fognarie(foto 2); molto spesso anzi la presenza direti idriche e fognarie lesionate e/ofatiscenti sono all’origine <strong>del</strong> crollo disottostanti gallerie.Le conseguenze di queste voraginiprovocano necessariamente la chiusura distrade con lo sconvolgimento degli usualiflussi di traffico e una sottrazione di spazio,che può durare da molti mesi ad alcunianni, ed a volte può coinvolgere inmaniera negativa le attività civili ecommerciali. Oltre a questi costi sociali sidebbono considerare i costi <strong>del</strong>la indaginie degli interventi di ripristino e di bonifica<strong>del</strong> tessuto urbano dissestato cherichiedono risorse economiche nontrascurabili, nonché soluzioni progettuali diconsolidamento particolarmente complessee non standard.Lo studio e la valutazione di questatipologia di dissesto è particolarmentecomplessa, ma, in linea generale, si possonoindividuare i seguenti indicatori perdefinire il rischio di sprofondamento legatoal crollo di cavità sotterranea di un’area:• numero di cavità;• profondità calotta;• dimensioni planimetriche caveali, cavitàunica, rete caveale;• percentuale di scavo <strong>del</strong>la rete caveale;• rapporto fra altezza e larghezza <strong>dei</strong> pilastri;• rapporto fra profondità e larghezza <strong>del</strong>lacavità;• tipologia (cava, cunicolo idraulico,catacomba, ecc.);• geologia, litologia, stratigrafia;• idrogeologia;• caratteristiche fisico-meccaniche <strong>dei</strong>terreni;• stato tensionale ed evolutivo <strong>del</strong>le gallerie(dedotto da analisi diagnostica visiva <strong>del</strong>lecavità);• presenza di strutture di sostegno insotterraneo;• reti idriche e fognarie lesionate e conperdite;• vibrazioni <strong>del</strong> traffico;• presenza di sovraccarichi - fondazionidirette.Per la individuazione di cavità sotterraneesono disponibili metodi indiretti(geoelettrica, tomografie elettriche, georadar,microgravimetria) e diretti (sondaggimeccanici, rilievi speleologici, rilievitopografici e indagini televisive in foro).I metodi geofisici sono basati sulla misuradi una proprietà specifica <strong>dei</strong> vuoti, che sipresentano come oggetti a bassa o nulladensità, rigidità nulla ed alta resistivitàelettrica. I problemi principali<strong>del</strong>l'utilizzo di metodologie geofisiche inzone ad alta urbanizzazione sono legatealla presenza di barriere fisiche cheimpediscono l’uso di configurazionigeometriche standardizzate e rumori difondo di varia natura che diminuisconola sensibilità <strong>del</strong>le varie strumentazioni. Imetodi indiretti (geofisici) nonpermettono ovviamente nessunavalutazione circa la precisa geometriadegli ipogei e lo stato fisico <strong>del</strong>le calottee <strong>dei</strong> pilastri, ma hanno però il vantaggiodi essere non distruttivi.I metodi diretti (rilevamenti topografici erilievi speleologici - figura 1) sono invececondizionati dalla effettiva possibilità diesplorazione in relazione alla presenza omeno di accessi alla rete caveale ed allecondizioni di sicurezza per i tecnici; unmetodo diretto che supera questiproblemi può essere l’indagine televisivain foro. Il vantaggio maggiore <strong>dei</strong> metodidiretti è quello di permettere una analisidiagnostica sullo stato fisico e di stabilità<strong>dei</strong> pilastri e <strong>del</strong>le calotte in baseall’esame visuale degli ipogei.professioneGeologo 3-2003 11


L’argomentoparliamo di...I rischi naturalie il terremotonel <strong>Lazio</strong>«Nel terremoto morivano ricchie poveri, istruiti e analfabeti,autorità e sudditi. Nelterremoto la natura realizzavaquello che la legge a paroleprometteva e nei fatti nonmanteneva: l'uguaglianza...».Così Silone scriveva dopo ilterremoto di Avezzano, maancora oggi la cultura <strong>del</strong>laprevenzione è vista come ungranello di sabbianell’ingraggio. I recentiterremoti <strong>del</strong>l’Algeria e <strong>del</strong>Giappone dimostranodrammaticamente quale è,invece, l’unica stradapercorribile.di Calvino GaspariniDirigente Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologiagasparini@ingv.itUna premessa va fatta vista lapubblicazione <strong>del</strong>la nuova Ordinanza<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministrino 3274 <strong>del</strong> 20 marzo 2003 (cfr articolopag.16); mi porta a riflettere seeffettivamente i mo<strong>del</strong>li che sono alla basedi questi studi siano effettivamente imigliori per le nostre conoscenze o almenosiano veritieri su ciò che promettono? Ilprovvedimento, estende la definizione disismico a <strong>tutto</strong> il territorio nazionale,suddividendolo in 4 categorie, come eranella vecchia normativa.Gli aspetti metodologici <strong>del</strong>la stima <strong>del</strong>lapericolosità, non hanno portato ad unnuovo risultato culturalmente escientificamente innovativo. La nuovaproposta di classificazione sismica <strong>del</strong>territorio nazionale ha utilizzato il metodoprobabilistico di Cornell, moltosperimentato a livello mondiale, ma anchemolto limitato, visti gli effetti degli ultimiterremoti, anche se il metodo, rispetto allavecchia classificazione, introduce unconcetto nuovo, vale a dire quello disorgente sismogenetica.A mio avviso nonrisolve il vero problema <strong>del</strong>la classificazione,che è appunto il basarsi prevalentementesulla storia sismica <strong>del</strong> territorio e non sullacapacità di questi a generare terremoti, enon è sufficiente l’introduzione <strong>dei</strong> distrettisismotettonici. Sembrerebbe che ancoranon si sappia stimare il potenziale sismicodi un territorio.I provvedimenti che saranno presiulteriormente a miglioramento <strong>del</strong>lanorma, come le verifiche sismiche,rimangono ugualmente sotto il capestro<strong>del</strong>la validità di base, che non prende inconsiderazione la microzonazione, e tuttigli altri effetti transitori e permanentiindotti dal terremoto e che invececoncorrono fortemente alladeterminazione <strong>del</strong> danno.TerminologiaVediamo di fare chiarezza sullaterminologia <strong>del</strong> rischio così comeproposta dall’UNESCO: il rischio R (risk)è definito come l’entità prevista <strong>del</strong> dannocausato da quell’evento naturale atteso; sidetermina per una data area e in undeterminato intervallo di tempo. Iparametri che concorrono alladeterminazione <strong>del</strong> rischio sono: E(elements), l’entità <strong>del</strong>l’elemento a rischio inquell’area e per quel determinato tempo, siesprime con una percentuale; lavulnerabilità V (vulnerability), è l’entità<strong>del</strong>la perdita sofferta da un dato elemento arischio, che si ha con il manifestarsi <strong>del</strong>fenomeno; la pericolosità H (hazard),ovvero la probabilità <strong>del</strong> manifestarsi<strong>del</strong>l’evento durante quell’intervallo ditempo e in quella specifica area. Quindi ilrischio può essere espresso come ilprodotto di: R=ExVxHLa stima globale <strong>del</strong> rischio si riassume12 professioneGeologo 3-2003


nell’analisi <strong>dei</strong> rapporti che intercorronofra i vari fattori di vulnerabilità <strong>del</strong>territorio e le diverse forme di pericolositàpossibili ed è data dalla somma <strong>dei</strong> varirischi (vedi Tabella 1).La determinazione numerica <strong>del</strong> rischio èfortemente variabile per la difficoltà digiungere ad una sicura parametrizzazione,in termini probabilistici <strong>del</strong>la pericolosità<strong>del</strong>l’evento calamitoso, <strong>del</strong>la vulnerabilità enella stima economica degli elementi arischio.In alcuni casi si può usare una relazionesemplificata il rischio specifico: Rs=VxH,dato dal prodotto, <strong>del</strong> danno subito dagliedifici in una zona al manifestarsi di undato terremoto. Mentre e chiamato dannopotenziale: D=ExV, il prodotto tra glielementi <strong>del</strong> rischio e la loro vulnerabilità.Tutti i tipi di rischio sono mitigabili datoche si rapportano ad un ambienteantropizzato, intervenendo nei confronti<strong>del</strong>la pericolosità, <strong>del</strong>la vulnerabilità, o <strong>del</strong>valore degli elementi a rischio.Nel concetto <strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong> rischio, cosìcom’è abitualmente diffuso nel caso <strong>dei</strong>terremoti, manca l’elemento di valutazioneinerente alla discontinuità <strong>del</strong> mezzo che èpeggiorativo <strong>del</strong> rischio e degli altri effetti<strong>del</strong> sisma e che è connesso con il terreno econ la topografia <strong>del</strong>l’area.Questo dovrebbe portare ad una nuovaTipo di rischioAlluvioneErosione costieraEruzione vulcanicaFranaMaremotoTerremotoRadiazioni naturaliMitigazioneSistemi di contenimento<strong>del</strong>le acqueRinascimento <strong>del</strong>le spiaggeInterventi sulle colateDrenaggio <strong>del</strong>le zonesoggette a distaccologica di classificazione, non più solo sullapericolosità <strong>del</strong>le aree amministrative masul comportamento <strong>dei</strong> terreni e <strong>del</strong>sottosuolo. La relazione <strong>del</strong> rischio devecontenere un nuovo termine da sommarsialla pericolosità, ed è indicativo <strong>del</strong>larisposta <strong>del</strong> suolo e <strong>del</strong> sottosuolo(microzonazione): R=ExVx(H+S).Il massimoterremoto attesoLa pericolosità sismica si valuta in terminiprobabilistici come, il massimo terremotoatteso di un’area in un intervallo di tempoModifica alla vulnerabilitàOpere ingegneristiche emovimenti di terreFrangifluttiRegolamentazione<strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> terrenoRegolamentazione<strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> terreno-- Reti di allarme-- Costruzioni antisismiche-- Costruzioni protettestabilito. L’analisi statistica si effettua con idati <strong>del</strong> catalogo sismico nelle due forme,corocentrica ed esocentrica, utilizzando lerelazioni d’attenuazione locale ottenute dadati empirici <strong>del</strong>le isosisme o in termini diaccelerazione di picco. I dati di catalogopossono essere ricavati da quelli messi in“rete” anche dall’INGV.Le principali strutture sismiche (corocentriche)<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> sono connesse con la catenaappenninica; l’alto reatino, la valle <strong>del</strong>Velino e <strong>del</strong> Salto, i monti Tiburtini, gliErnici e la valle <strong>del</strong>l’Aniene. Nel preappennino,i monti Lepini,Ausoni eAurunci; l’alta e media valle <strong>del</strong> Tevere congli apparati vulcanici Vulsini e Albani. Sonoattive sismicamente, le strutture distensive<strong>del</strong>l’avanpaese che si trovano anche inmare, poco significative dal punto di vistaregionale, ma molto per quello locale.I principali risentimenti (eventi esocentrici)provengono dai sismi <strong>del</strong>la catenaappenninica e nella fattispecie i principaliterremoti sono stati quelli <strong>del</strong> 1349 inIrpinia e Val Nerina, nel 1703nell’Aquilano, ancora nella Val Nerina chesi ripete nel 1860, nel 1706 nella zona<strong>del</strong>la Maiella, nel 1915 nel Fucino e nel1930 e nell’1980 ancora in Irpinia.Tra le metodologie statistiche che portanoalla stima <strong>del</strong> massimo evento sismico lepiù usate sono le distribuzioni statistiche diGumbel e di Weibull, entrambe danno<strong>del</strong>le curve asintotiche e tempi di ritorno.Tabella 1 – Esempio d’intervento per la riduzione di rischi. >>professioneGeologo 3-2003 13


Principali terremoti con aree epicentrali nel <strong>Lazio</strong>dal 1114 al 1984(fonte INGV)AnnoIntensitàMCSMagn.Sup.EpicentroAnnoIntensitàMCSMagn.Sup.Epicentro>>1114 VII 5,0 VITERBO1120 VIII 5,3 BASSO LAZIO1160 VII 5,0 VEROLI CECCANO1170 VIII 5,3 CECCANO1216 VIII 5,3 SUBIACO1231 VIII 5,3 MONTECASSINO1256 VII 5,0 COLLI LAZIALI1298 VIII 5,3 RIETI1299 VIII 5,3 SUBIACO1349 X 6,3 SANNIO S.ELIA1367 VII-VIII 5,1 S.ELIA E CASSINO1448 VII 4,6 ROMA1502 VIII 5,2 CITTADUCALE1599 IX 5,9 CASCIA NORCIA1627 VII-VIII 4,9 ACCUMOLI1639 IX 5,9 AMATRICE1639 VII 4,9 AMATRICE1654 IX-X 6,1 SORANO-MARSICA1695 IX 5,9 BAGNOREGIO1720 VII 5,0 ATINA CASSINO1723 VII 5,0 CASSINO1723 VII 5,0 CASSINO1738 VIII 5,3 BAGNOREGIO1752 VII 5,0 COLLI LAZIALI1755 VII 4,8 ACQUAPENDENTE1759 VII 4,9 AFFILE1764 VII 5,0 BAGNOREGIO1777 VII 4,8 SORA1782 VII 5,0 MONTE PORZIO CATONE1795 VII 5,0 SAN GREGORIO1800 VII 5,0 VELLETRI1806 VII 4,6 MONTECASSINO1806 VIII 5,5 COLLI ALBANI1810 VII 5,0 ARICCIA1812 VII 4,6 ROMA1819 VII 4,6 CORNETO1821 VII 4,8 RIETI1829 VII 4,6 COLLI ALBANI1844 VII 4,6 PALESTRINA1861 VII 4,6 MONTE PORZIO CATONE1863 VII 4,6 MONTECASSINO1873 VII-VIII 4,8 ALVITOUn’altra possibilità, meno cautelativa, èquella di considerare il massimorisentimento prodotto dai sismi.Nella figura 1 sono riportati i dati ottenutidai terremoti avvenuti dall’anno 1 al 1992.Risentimenti <strong>del</strong> IX° e X° grado MCS sihanno nell’alta Valle <strong>del</strong> Velino, nei montiReatini e nel Cicolano. Nel basso <strong>Lazio</strong>, asud <strong>del</strong>la Val Roveto e <strong>del</strong>imitati dal fiumeLiri, l’area a ridosso <strong>del</strong>l’Appenninoabruzzese e molisano. Le aree interessate daeventi <strong>del</strong>l’VIII° grado le ritroviamo inprovincia di Rieti, ad esclusione <strong>dei</strong>comuni <strong>del</strong>la valle <strong>del</strong> Tevere, nell’interaprovincia di Frosinone, e nelle aree <strong>dei</strong>Monti Lepini,Ausoni,Aurunci. In provincia1874 VIII 5,1 ALVITO1876 VII 5,0 PALESTRINA1877 VII-VIII 4,8 VEROLI1881 VII 4,6 CELLENO1881 VII 4,6 ROCCARESPAMPANI1882 VII 4,6 LATERA1882 VII 4,6 VITERBESE1883 VII 5,0 PALAZZOLO-ALBANO1883 VII 5,0 COLLI ALBANI1885 VII 4,8 MORRO REATINO1886 VII 5,0 ARICCIA1892 VII-VIII 5,2 LANUVIO1898 VIII 5,1 RIETI1899 VIII 5,5 FRASCATI1901 VIII 5,1 PALOMBARA SABINA1901 VII 5,0 ALVITO1903 VII 4,6 BAGNOREGIO1904 VII 4,6 MARSICA1904 VII 4,6 MARSICA-MONTE VELINO1910 VII 4,6 ACCUMOLI1915 VII 4,6 POGGIO MIRTETO1916 VIII 5,1 CITTAREALE1921 VII 4,6 GROTTE DI CASTRO1922 VII 4,6 LECCE NEI MARSI1924 VII 4,6 ONANO1927 VII 4,6 MARSICA1927 VIII 5,5 NEMI1931 VII 4,6 VILLA S.LUCIA1948 VII 4,6 RIVODUTRI1950 VII 4,6 REATINO-ACCUMOLI1957 VIII 5,1 CASTELGIORGIO1961 VIII 5,1 SORG. PESCHIERA1961 VIII 5,1 COLLE RINALDO1961 VIII 5,1 SORG. PESCHIERA1961 VIII 5,1 SORG. PESCHIERA1963 VIII 5,1 CITTADUCALE1963 VIII 5,1 AMATRICE1967 VII 4,6 ROCCASECCA1969 VII 4,6 TOLFA1971 VIII 5,1 TUSCANIA1971 VII 4,6 NORCIA1984 VIII 5,8 VAL COMINOdi Roma dalla valle <strong>del</strong>l’Aniene fino aiCastelli. Nel Viterbese, i Monti Volsini e laparte est <strong>del</strong> lago di Bolsena. La rimanenteparte <strong>del</strong>la regione è interessata darisentimenti <strong>del</strong> VII°/VI° MCS.Fenomeni gravitativiTra gli effetti permanenti di un sismaannoveriamo le frane sia terrose siarocciose, e quindi fanno parte <strong>del</strong> rischiosismico in senso lato. I sismi superiori alVII° possono determinare un’instabilità<strong>dei</strong> versanti con conseguente caduta dimassi ed attivazione di movimenti franosi.La valutazione <strong>del</strong> grado di pericolosità,connesso con i movimenti gravitativirichiede l’analisi <strong>dei</strong> fattori chedeterminano le condizioni d’instabilità, ele mutue interazioni fra questi almanifestarsi di un evento sismico. Ifenomeni d’instabilità avvengono, a partireda certe intensità (accelerazioni), conmaggiore frequenza laddove già in passatosi sono verificati, ma anche come innescoin situazioni di precario equilibrio.Il rilevamento <strong>del</strong>le forme e <strong>dei</strong> processiche si sono attivati sul territorio inoccasione <strong>dei</strong> terremoti, nonchél’indicazione <strong>del</strong> loro grado d’attività, èdato dal rilevamento macrosismicoeffettuato dopo ogni terremoto, o da unmirato rilevamento morfologico.Taliindagini permettono di effettuare unaprevisione in termini qualitativi <strong>del</strong>laricorrenza <strong>dei</strong> fenomeni. La pericolositàpuò essere valutata attraverso banche-dati,che contengano i principali elementiprevisionali, come caratteri litologici,topografici, giaciturali e natura <strong>del</strong>lecoperture detritiche superficiali che vannosoggette al sisma.Fenomeni carsiciLa bibliografia sismica degli ultimi duesecoli, ha dimostrato che in alcune aree <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> vi sono sufficienti elementi dicorrelazione tra sinkhole e attività sismica.In alcuni casi la presenza di “boati ebrontiti” uditi dalla popolazione, che finora non si correlavano direttamente aifenomeni carsici, sembrano invece essereper questi una condizione necessaria. Lipossiamo considerare elementi indicativiper riconoscere che l’attività sismica, se purad alta frequenza, è associabile a talifenomeni. Nelle aree a rischio di sinkhole,oltre alla sismicità ad alta frequenza, sirinvengono sistematicamentemanifestazioni idrotermali di tipo sulfureoe formazioni travertinose.Sembrerebbe che a seguito d’eventisismici, che abitualmente comportanocambiamenti alla circolazione idrica,avvenga una variazione degli equilibristatici tali da divenire causa deglisprofondamenti per alterazione o perditadegli equilibri <strong>del</strong>le formazioni satured’acqua. In altri casi si sono visti, in14 professioneGeologo 3-2003


Terremoto <strong>del</strong> Fucino <strong>del</strong> 13 gennaio 1915: carta <strong>del</strong>le isosisme (da MARTINELLI 1915).occasione d’eventi sismici, veri e propricrolli di sprofondamento,contemporaneamente all’evento o pocodopo, in altri ancora sembrerebbe che losprofondamento sia dovuto a fenomeni diliquefazione.TsunamiTra gli effetti transitori <strong>del</strong> terremoto cisono pure i maremoti (tsunami) che sonoonde lunghe anche alcuni chilometri, lalunghezza e l’altezza <strong>del</strong>le quali dipendonodalla forma <strong>del</strong> bacino in cui si propaganoe dal tipo di fenomeno che le ha causate.Per effetto di queste onde sulla costa enegli alvei fluviali, verso la foce, si hannoingressioni e regressioni di significativemasse d’acqua che non lasciano maiindenni i luoghi colpiti.Strutture sismiche attive capaci di generaremaremoti sono presenti, a largo <strong>del</strong>le costelaziali e particolarmente, nella zona diFiumicino, a sud di Anzio e dalle isolePonziane fino a Ventotene. Storicamente siricordano diversi episodi, ultimo ilterremoto di Anzio <strong>del</strong> 22 ottobre 1919.Radon e altri gas<strong>del</strong> sottosuoloIl Radon è un gas prodotto continuamenteda alcune rocce <strong>del</strong>la crosta terrestre per ildecadimento radioattivo <strong>del</strong>l’uranio e dialtri elementi minori contenuti nelle rocce,ed in particolar modo da Lave e Plutoniti(Basalti, Graniti,Trachiti, Sieniti, Porfidietc), tufi (Peperino), pozzolane, etc.Il Radon è un gas inerte, in pratica nonreagisce formando altri composti, ed hauna vita media di qualche giorno.Il Radon viene liberato, attraverso ladeformazione <strong>del</strong>le rocce, prima,contemporaneamente e dopo unterremoto. Lo ritroviamo nelle acque ocome flusso attraverso le fratture emicrofratture <strong>del</strong> suolo; in alcuni casi èaddirittura considerato un precursoresismico poiché le sue particelle aumentanoanche di mille volte la quantità normalealcuni giorni prima <strong>del</strong> sisma. Comeabbiamo detto, la sua concentrazione èmaggiore nei materiali vulcanici, peròspesso si riscontrano elevati tenori diradionucleidi anche nelle roccesedimentarie come marne, flysch etc.Altri gas nocivi che hanno emanazionistraordinarie in occasione di eventi sismici,sono l’anidride carbonica CO 2 , l’idrogenosolforato H 2S, che risalgono dal suoloattraverso le fratture e per rottura <strong>del</strong>letrappole, ristagnando nelle depressione <strong>del</strong>terreno, in quanto gas pesanti. Un esempiocaratteristico è dato dalle manifestazionigassose tossiche di Cava <strong>dei</strong> Selci, presso ilcomune di Ciampino. Questi fenomeni,non sempre localizzati, si caratterizzanonelle aree vulcaniche recenti come quelle<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, in cui si osserva spesso unrilascio anomalo di gas dal suolo inoccasione di eventi sismici.professioneGeologo 3-200315


Ultim’oraLa riclassificazionesismica nel <strong>Lazio</strong>:cosa cambieràSpesso in Italia si dice chesolo le disgrazie producanoazioni in modo tale che nonsi ripetano. Dopo il terremotoin Molise, i bambini mortisotto le macerie <strong>del</strong>la scuola,sono i padri <strong>del</strong>la nuovaordinanza in materia sismica.Sperando che siano gli ultimi.di Antonio ColombiMembro Gruppo di Lavoro per laRiclassificazione Sismica <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>acolombi@regione.lazio.itOrdinanza n° 3274 <strong>del</strong> 20/03/03 <strong>del</strong>L’ Presidente <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri,concernente Primi elementi in materia dicriteri generali per la classificazione sismica <strong>del</strong>territorio nazionale e di normative tecniche perle costruzioni in zona sismica (Suppl. Ord.G.U. n° 105 - 08/05/03), ha finalmentesbloccato un iter che ormai da troppotempo stagnava nell’attesa che eventidrammatici potessero far ripartire laquestione sulla sicurezza in campo sismico.E come ogni migliore tradizione italiana,un evento drammatico, il recenteterremoto in Molise, è accaduto ed hapermesso di riportare in primo piano lavulnerabilità dal punto di vista sismico<strong>del</strong>l’Italia.A seguito <strong>del</strong>l’evento sismico molisano laPresidenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri haistituito una Commissione tecnicoscientificanazionale (Commissione Calvi),incaricata di predisporre tutti gli elementiindispensabili per la successiva adozione diun assetto normativo provvisorio per laclassificazione sismica <strong>del</strong> territorionazionale e per la progettazioneantisismica, e la cui Ordinanza è il risultato<strong>del</strong> lavoro.L’Ordinanza fissa, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 93,comma 1, lettera g) <strong>del</strong> D. Lgs n. 112 <strong>del</strong>31.03.98, i criteri generali perl’individuazione <strong>del</strong>le zone sismiche eaggiorna le norme tecniche per lecostruzioni nelle medesime zone.La Regione <strong>Lazio</strong> ha istituito nel dicembrescorso un Gruppo di Lavoro interno conla prerogativa di seguire i lavori di questaCommissione, di partecipare alle riunionitecniche preparatorie alla ConferenzaStato-Regioni e di predisporre unaproposta di riclassificazione <strong>del</strong> territorioregionale. La riclassificazione è in diritturadi arrivo e per fine giugno sarà presentataalla Giunta Regionale per l’iteramministrativo.Ma vediamo in breve cosa proponel’Ordinanza 3274/03: l’art. 2 prevede chesiano le Regioni, secondo quanto stabilitodall’art. 94 <strong>del</strong> D.Lgs 112/98, sulla base <strong>dei</strong>Criteri generali indicati dallo Stato evalevoli per <strong>tutto</strong> il territorio nazionale, adindividuare, formare e aggiornare l’elenco<strong>del</strong>le zone sismiche. Le Zone Sismichesono fissate in numero di quattro, infunzione di quattro valori significativi <strong>del</strong>leaccelerazioni sismiche di progetto. Èlasciata piena autonomia e facoltà allesingole Regioni «…di introdurre o menol’obbligo <strong>del</strong>la progettazione sismica» nellaZona Sismica 4, la ex N.C.Nel medesimo articolo si dispone unregime transitorio di diciotto mesi in cuisolo per i lavori già iniziati, appaltati, conprogetti già approvati antecedentemente al20 marzo 2003, o con interventi diricostruzione in corso, si continuino adosservare le normative e la classificazionesismica vigente. Per tutti gli altri casi, fatto16 professioneGeologo 3-2003


Classificazione sismica <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>per i DM LL.PP. <strong>del</strong> 1984Proposta di classificazionesismica definitivaCategorie sismicheI cat. S12 (= zona 1)II cat. S9 (= zona 2)N.C. (= zona 4)Zone sismicheZona 1Zona 2Zona 3Zona 4salvo le opere e gli edifici di caratterestrategico ed infrastrutturali fondamentaliper la Protezione Civile, la progettazionedovrà seguire i criteri e le norme <strong>del</strong>lapresente Ordinanza.Per le opere pubbliche, pone una serie diproblemi perché non è chiaro a quale faseprogettuale debba applicarsi ed a qualeapprovazione si deve far riferimento(Comune, Regione/SDAR,soprintendenze ecc.).Si prevede, inoltre, l’obbligo <strong>del</strong>la verifica,secondo le nuove norme, a cura <strong>dei</strong>proprietari degli edifici strategici e <strong>del</strong>leopere infrastrutturali, che in fase di eventosismico devono garantire la funzionalità perle fasi di Protezione Civile, e sia degliedifici strategici e <strong>del</strong>le opereinfrastrutturali che per un evento sismicopossono assumere rilevanza in conseguenzadi un collasso. Le verifiche devonoavvenire entro cinque anni dalla data<strong>del</strong>l’ordinanza, con precedenza per gliedifici in Zona sismica 1 e 2. Se le suddetteopere sono state progettate dopo il 1984,per la stessa zona sismica per cui il comunerisulta classificato dalla recente ordinanza,non bisogna sottoporle a verifica.In tutti gli altri casi la progettazione potràessere conforme alla nuova normativa,oppure potrà svolgersi con la vecchianormativa, con obbligo di adeguarsi allanuova non oltre diciotto mesi. È benerilevare che, per 18 mesi, è possibile farriferimento alle vecchie norme, ma nonalla vecchia classificazione.A tal propositoin prima applicazione, in attesa <strong>del</strong>lariclassificazione da parte di ciascunRegione, è operante quella individuatadalla Proposta di Riclassificazione <strong>del</strong>laCommissione Grandi Rischi <strong>del</strong> 1998 conalcune correzioni che sono state inseriteper rendere più cautelativa e restrittiva lanuova classificazione in direzione di unamaggiore sicurezza.Infatti i Comuni precedentemente nonclassificati sono inseriti nella Zona Sismica4, i comuni inseriti in 1 a ,2 a e 3 a categoriaSismica (ex S=12/9/6) sono inclusirispettivamente nelle Zone Sismiche 1, 2 e3. Laddove nella Proposta <strong>del</strong> 1998 esistevaun passaggio da una categoria sismicamaggiore ad una minore, dovràobbligatoriamente essere mantenuta lacategoria sismica a maggiore pericolositàsismica.I Criteri e le Norme tecniche individuanoquattro valori di accelerazione orizzontaledi ancoraggio <strong>del</strong>lo spettro di rispostaelastico, ecco il motivo perché il numero<strong>del</strong>le zone sismiche è fissato in quattro.Ciascuna zona è individuata secondo valoridi accelerazione di picco orizzontale <strong>del</strong>suolo ag con periodo di ritorno di 475anni, con probabilità di superamento <strong>del</strong>10% in 50 anni. Questo significa che, in 50anni, vi è la probabilità <strong>del</strong> 10% che talepicco sia superato. Ciò allinea lavalutazione <strong>del</strong>la pericolosità sismica, di cuialle nuove norme, all’Eurocodice 8, con unnuovo metodo di progettazione basatosullo stato limite.Devono essere evitate situazioni di fortedisomogeneità nelle Zone Sismiche aiconfini tra Regioni diverse ed al tal fine sidovrà tenere conto <strong>del</strong>l’elaborato diriferimento compilato ed allegatoall’Ordinanza. Le Regioni potranno,attraverso studi, definire sottozone sismichenell’ambito di uno stesso Comune,differenziate in relazione alle caratteristichegeolitologiche e geomorfologiche didettaglio e dalle diverse condizioni diamplificazione. Il passaggio da zone diversedovrà però avvenire sempre in modograduale quindi senza salti di ZoneSismiche. È importante sottolineare inmodo rilevante che i nuovi criteri,prevedendo un intervento autonomo <strong>del</strong>leRegioni nella definizione <strong>del</strong>le sottozonesismiche inseriscono per la prima volta inmodo chiaro, la microzonazione sismica<strong>dei</strong> territori comunali.Le norme tecniche per la progettazioneper gli edifici, ponti e sui pendii (Allegati2/3/4) prevedono la definizione degli statilimite (Stato limite ultimo SLU, per ilterremoto di progetto e lo Stato limite didanno SLD, per sismi di intensità inferiore,anche se ricorrenti). La scelta <strong>del</strong>terremoto di progetto va fatta in relazionealla zonazione sismica <strong>del</strong>l’area ed alle >>professioneGeologo 3-2003 17


categorie di suolo di fondazione.In questo modo la risposta sismica locale èil perno fondamentale <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>lenorme tecniche e con essa si imponel’importanza <strong>del</strong>la microzonazione sismica,in funzione <strong>del</strong> substrato fondale; questopunto se recepito in sede amministrativa eprofessionale potrà far fare il salto di qualitàa noi <strong>Geologi</strong> visto che nel <strong>Lazio</strong> quasitutti i Comuni diventeranno sismici.Le indagini geognostiche e geologichediventano realmente propedeutiche perdeterminare in quale <strong>del</strong>le cinquecategorie di suolo (terreni A,B,C,D e F),definite per legge dall’Ordinanza, citroviamo. Per ogni categoria di suolo èfissata una descrizione litostratigrafìca conad essa associati i parametri di riferimentogeotecnici e sismici. Per terreniliquefacibili, o sottoconsolidati/sensitivi(terreni S1 e S2), o comunque noninquadrabili nelle cinque categorie base,sono prescritti studi speciali dimicrozonazione di dettaglio per definire larisposta sismica di sito in modo daindividuare l’azione sismica di progetto.Con essi bisognerà fornire lo spettro<strong>del</strong>l’accelerogramma <strong>del</strong> suolofondazionale.Il terremoto di progetto verrà infattifissato come spettro di risposta elastico<strong>del</strong>le ag e per ogni categoria di suolo difondazione vi è uno spettro di rispostaassociato.Per quanto la Regione <strong>Lazio</strong> il GdL per laRiclassificazione sismica ha preparato unaproposta di riclassificazione in cui, come èpossibile vedere nella figura 1 (colonnaRiclass. Definitiva) aumenta fortemente ilnumero <strong>dei</strong> Comuni classificati rispetto allaclassificazione fin qui operante e derivantedai Dm <strong>dei</strong> LL.PP. <strong>del</strong> 1983 (si passa da278 a 372 Comuni sismici).Aumentanofino al 10% <strong>del</strong> totale i Comuni in zonasismica 1, appartenenti tutti alle Provincedi Rieti e Frosinone. Nelle figure 2 e 3 èpossibile osservare visivamente comedovrebbe cambiare il tessuto classificativosismico nella Regione. Si è scelta la paroladovrebbe in quanto il G.d.L. prepara unelaborato tecnico che dovrà passare alvaglio <strong>del</strong>le sedi amministrative e politiche.Istogramma <strong>dei</strong> Comuni sismici <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>(totale 378 comuni)ComuniZona 1 - ex 1 a catZona 2 - ex 2 a catZona 3 - ex 3 a catZona 4 - ex NC350300250200150100500Totale comuni sismiciDM LL.PP.Il pensiero <strong>del</strong> G.d.L. è di lasciare per laZona Sismica 4 la non applicabilità <strong>del</strong>leprocedure antisismiche. Il passo successivo<strong>del</strong> Servizio <strong>Geologi</strong>co Regionale sarà dicontinuare gli studi di Microzonazionesismica, già eseguiti, con l’ottica di definirele sottozone sismiche perlomeno in queicomuni molto estesi (Roma, Rieti etc) oin quelle zone dove il voler e doveridentificare con un’unica zona sismica<strong>tutto</strong> il territorio comunale non ha unsenso geologico/sismico corretto.Dovendo concludere è possibile indicarecome l’Ordinanza n. 3274 renda semprepiù importante, propedeutico econdizionante il contributo <strong>del</strong> geologonel campo sismico, sia nella fased’acquisizione <strong>dei</strong> dati geognostici, sia nellacostruzione <strong>dei</strong> mo<strong>del</strong>li geologici,geotecnici, idrogeologici e sismici, sia nellavalutazione <strong>del</strong>la risposta sismica localeper i singoli interventi e sia per quantoconcerne le eventuali microzonazionisismiche. Infatti nell’ambito <strong>del</strong>lo stessocomune durante un evento sismico siproducono livelli di danno differenziatitra loro.La differenza <strong>del</strong> danno è attribuibile sia aidiversi sistemi costruttivi con cui sonorealizzati gli edifici, ma anche alle diverseamplificazioni sismiche locali <strong>dei</strong> terreni sucui insistono gli edifici. I fattori diProposta SSN1998Ordinanzan. 3274/03Riclassificazionedefinitiva935 36 36269 181 241 2580 156 94 77100 7 7 7278 371 371 371Amplificazione <strong>del</strong>le onde sismichecambiano rapidamente anche in pochimetri determinando effetti di sitocompletamente differenti, che produconodanni di diversa entità sulle opereantropiche. Gli studi di Microzonazionesismica effettuati dopo i terremoti inUmbria/Marche, in Molise e, per quantoconcerne la nostra Regione, negli studipiloti in alcuni comuni ad alto rischiosismico eseguiti fino allo scorso anno dalServizio <strong>Geologi</strong>co Regionale e dalPolitecnico di Milano, hanno dimostratocome preventivi studi avrebbero potuto epossono essere di aiuto nell’opera dipianificazione e di mitigazione <strong>dei</strong> rischi.Attraverso gli studi di Microzonazionesismica possono essere determinati i fattoridi amplificazione locali in modo ormaiattendibile.L’Ordinanza, all’art. 3, dispone che ilDipartimento di Protezione Civile, leRegioni, e gli Ordini Professionalipromuovano e realizzino programmi ecorsi di formazione in materia.Il sottoscritto è stato <strong>del</strong>egato dalConsiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> ad organizzare il primo Corsodi Microzonazione Sismica cheprobabilmente partirà a fine Settembre,così come è stato fatto per l’<strong>Ordine</strong><strong>del</strong>la Sicilia.18 professioneGeologo 3-2003


L’argomentoparliamo di...Il rischioidrogeologiconella Regione <strong>Lazio</strong>Uno stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>lerisorse economiche investiteper fronteggiare, purtropposempre in fase di emergenza,il problema <strong>del</strong> dissestoidrogeologico nella nostraRegione. Un articolooggettivo e puntuale dalquale emerge un’amaraconsiderazione sulla scarsaattenzione che ancora siperpetua verso l’investimentopreventivo. Ma la Legge parladi assetto idrogeologiconon di dissesto, giusto?di Tiziana GuidaGeologo libero professionistaConsulente esperto <strong>del</strong>la Segreteria Tecnicaper la Difesa <strong>del</strong> Suolo <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambientee <strong>del</strong>la Tutela <strong>del</strong> TerritorioIl territorio <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, per lasua conformazione morfologica, sipresta alle più svariate tipologie di dissestoidrogeologico: dalle frane di scorrimentoe/o colamento che si verificanoprevalentemente nei flysch miocenici e neidepositi argillosi e sabbiosi pliopleistocenici,alle frane di crollo neicarbonati, nel vulcanico e neiconglomerati, alle alluvioni nei fondovalle.I fenomeni di dissesto, interferendo con gliinsediamenti di tipo civile e produttivo,con le infrastrutture, con i beni ambientalie culturali che caratterizzano l’assettoantropico <strong>del</strong> territorio, determinanocondizioni di rischio più o meno elevato.La legge 183/89 sulla difesa <strong>del</strong> suoloassegna alle Autorità di Bacino il compitodi pianificare e programmare le azioni e lenorme d’uso finalizzate alla difesa <strong>del</strong>suolo. Nei 15 anni trascorsidall’emanazione <strong>del</strong>la legge si è verificatoun sensibile aggravamento <strong>del</strong>la situazionedi rischio nel nostro Paese, dovuto ad unamolteplicità di fattori, tra i quali emergonocertamente l’inadeguatezza e la scarsaefficacia <strong>del</strong>le misure di salvaguardiapreviste negli strumenti urbanisticiordinari.Tutto ciò ha permesso che troppospesso si costruisse senza tener conto <strong>del</strong>lareale e naturale vocazione <strong>del</strong> territorio, adesempio in aree in cui i corsi d’acquaesondavano in caso di piena,consentendone tra l’altro la laminazione, osu versanti già di per sé instabili in cui lemodificazioni morfologiche apportate daglisbancamenti, l’appesantimento dovuto allenuove strutture o l’inadeguata regimazione<strong>del</strong>le acque, aggravava la situazione.A fronte <strong>del</strong>le lacune evidenziatenell’applicazione <strong>del</strong>la Legge 183/89 e <strong>del</strong>continuo ripetersi di catastrofi, il legislatoreha ritenuto necessario intervenire con unprovvedimento d’urgenza che consentisse,tra l'altro, di accelerare l’applicazione <strong>del</strong>lastessa Legge 183/89 nelle aree a rischioconclamato.È stato quindi emanato il D.L. 180/98,meglio noto come Decreto Sarno, che haintrodotto nel sistema giuridico <strong>del</strong>la difesa<strong>del</strong> suolo misure urgenti per laprevenzione <strong>del</strong> rischio idrogeologico edha fornito una definizione univoca <strong>del</strong>concetto di rischio, identificandone anche idiversi gradi (da R1, moderato, a R4,molto elevato) in funzione <strong>dei</strong> danni chel’evento può provocare.Tale decreto, con lesuccessive modifiche ed integrazioni, hadato un notevole impulso alle attività dipianificazione <strong>del</strong>le Autorità di Bacino, siaprevedendo l’approvazione in tempiristretti di Piani Straordinari checontenessero in via prioritarial’individuazione e la perimetrazione <strong>del</strong>learee a maggior rischio idrogeologico (R4),sia accelerando la predisposizione el’attuazione <strong>dei</strong> Piani stralcio per l’AssettoIdrogeologico.Tali Piani, estendendo >>professioneGeologo 3-2003 19


l’indagine anche alle situazioni a rischiopotenziale, si configurano come unostrumento di pianificazione specialistica,con la capacità di incidere profondamenteai fini <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> territorio, ecostituiscono un chiaro punto diriferimento per indirizzare i soggettipreposti al governo <strong>del</strong> territorio versoscelte di programmazione coerenti con lereali possibilità di trasformazione <strong>del</strong>territorio stesso.Oggi in Italia si inizia ad avere un quadroabbastanza chiaro <strong>del</strong>le situazioni di rischiopiù elevato, sia di frana che di alluvione,per le quali sono stati programmati o sonogià in corso d’esecuzione interventi, spessomolto costosi e di forte impattoValle <strong>dei</strong> Calanchi, Bagnoregio - Viterbo.Foto di Tiziana GuidaStrada provinciale Montebuono - Rieti. Foto di Fabrizio Millesimi.ambientale, che comunque, di radoprevedono di mitigare al massimo ilrischio. Purtroppo sono praticamenteinesistenti le richieste di finanziamento perinterventi di <strong>del</strong>ocalizzazione (strumentoampiamente diffuso in altre nazioni eunico atto per eliminare completamente ilrischio), poiché raramente si effettuanoanalisi costi-benefici. Da tali analisi, infatti,emergerebbe sicuramente che spostare uninsediamento o un’attività, in molti casi, haun costo uguale se non inferiore rispetto almetterlo in sicurezza, con in più ilvantaggio di una definitiva eliminazione<strong>del</strong> rischio.Una volta assicurata l’incolumità <strong>del</strong>lepersone nelle aree a rischio idrogeologicopiù elevato l’attenzione deve essere rivoltaora al rischio “potenziale”, ovvero a quellearee in dissesto, e quindi a pericolosità, perle quali è prevista un’espansioneurbanistica. In tali aree qualsiasi struttura,una volta costruita, diventerà a rischio e lostesso varrà per le persone che lafrequenteranno. È su queste aree che oggibisogna attuare la prevenzione.La Regione <strong>Lazio</strong> ricade per il 42,2% <strong>del</strong>suo territorio nell’Autorità di Bacinonazionale <strong>del</strong> Tevere, per il 31% nei BaciniRegionali, per il 20,1% nell’Autorità diBacino nazionale <strong>del</strong> Liri Garigliano-Volturno e per il restante 3,6% nelleAutorità di Bacino interregionali <strong>del</strong> Fiorae <strong>del</strong> Tronto.Nel territorio <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, con iPiani Straordinari per le aree a rischioidrogeologico molto elevato ex DL180/98, approvati nel 1999 dalle Autoritàdi Bacino, sono state individuatecomplessivamente 1768 situazioni arischio, nelle quali attualmente vigono lemisure di salvaguardia di cui al DPCM29/09/1998.La Segreteria Tecnica per la Difesa <strong>del</strong>Suolo <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente staconducendo uno studio a livello nazionalesui Piani Stralcio di bacino per l’AssettoIdrogeologico (PAI), che riguarda le aree a“potenziale rischio idrogeologico piùelevato” (una prima sintesi di questo studioè pubblicata sul report “Pianificazioneterritoriale provinciale e rischioidrogeologico – Previsione e tutela” curatodal Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>la Tutela<strong>del</strong> Territorio in collaborazione con20 professioneGeologo 3-2003


Autorità di Bacino nella Regione <strong>Lazio</strong>VTRIRMInterregionale FioraRegionale <strong>Lazio</strong>FRNazionale Liri Garigliano VolturnoNazionale TevereLTInterregionale Trontolimiti provincialil’Unione Province Italiane).Taledefinizione è stata scelta per estendere, conil termine “potenziale”, il concetto dirischio anche alla pericolosità ed inoltreper contemplare la possibilità che laperimetrazione comprenda anche settorinon interessati da alcun dissesto (ipotesiconfermata da diverse Autorità, poiché lemetodologie utilizzate per perimetrareintroducono quasi sempre un margined’incertezza). Dallo studio emerge che,nella nostra Regione, in 366 comuni, cioèil 96,8% <strong>del</strong> totale, è presente almenoun’area a rischio potenziale (ricadente, adesempio, in “Fascia A” ovvero in un’areaesondabile per tempi di ritorno <strong>del</strong>la pienadi 50 anni, o su un versante interessato dauna frana attiva o quiescente).Complessivamente le aree in dissestoidraulico o geomorfologico interessanouna superficie pari a circa 1.252 km 2 checostituisce il 7,4% <strong>del</strong>la superficieregionale, di cui il 5,3% è relativo solo allefrane.Tale valore risulta alquanto inferiorea quello rilevato in altre Regioni con parilivello d’avanzamento degli studi.Dall’analisi <strong>dei</strong> dati storici contenuti nelprogetto AVI <strong>del</strong> CNR-GNDCI risultache, dal 1901 al 1990, sono circa 1074 lesegnalazioni di calamità naturali censite,273 <strong>del</strong>le quali si riferivano a frane e 483 apiene eccezionali o esondazioni.Nel triennio di finanziamento 1998-2000,con il D.L. 180/98 sono stati finanziati allaRegione <strong>Lazio</strong> 64 interventi urgenti per lariduzione <strong>del</strong> rischio idrogeologico per unammontare di oltre 33 milioni di euro.Trai più significativi si segnalano gli interventidi sistemazione idrogeologica nei comunidi Santa Marinella (RM) per 2 milioni dieuro, di Fiamignano (RI) per 1 milione dieuro e di Fabrica (VT),Allumiere (RM),Castel S. Elia (VT) e Bomarzo (VT) percirca novecentomila euro ciascuno.Successivamente sono stati trasferiti allaRegione fondi residui sulle annualità1999-2000, unitamente a nuovi fondi residisponibili per le medesime finalità dalD.L. 279/2000 “Decreto Soverato”, per unimporto globale pari ad oltre 9 milioni dieuro. Infine, con i fondi stanziati dallaLegge 179/02 - Collegato ambientale allafinanziaria, sono stati assegnati alla nostraRegione ulteriori 21.962.000 euro.Questi dati pongono in essere unadoverosa riflessione in ordine alla necessitàdi ridurre i livelli di rischio per lepopolazioni, non solo tramite opere didifesa passiva, ma tramite organici piani diinterventi che integrino le necessarie difesedegli insediamenti esistenti, con interventinon strutturali a carattere preventivo, qualiidonee misure di salvaguardia <strong>del</strong>territorio, manutenzione ordinaria <strong>dei</strong> corsid’acqua e <strong>dei</strong> versanti e <strong>del</strong>le opereesistenti, <strong>del</strong>ocalizzazione, ove necessario, diinsediamenti ed attività, potenziamento<strong>del</strong>le reti di monitoraggio e <strong>dei</strong> sistemi dipreallertamento, <strong>tutto</strong> questo al fine dieliminare gli attuali gravi squilibriidrogeologici e di contenere “costi” nonpiù sostenibili per l’intera comunità.Tutte le Autorità di Bacino presenti nellaRegione hanno adottato il progetto di PAI(solo il Tronto, che è in una fase piùavanzata, ha già adottato il Piano). Ilperiodo per le osservazioni, iniziato all’atto<strong>del</strong>la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale,si è concluso e l’iter prevede adesso losvolgimento <strong>del</strong>la conferenzaprogrammatica da parte <strong>del</strong>la Regione.I PAI, una volta approvati, porranno inessere l’insieme di misure non strutturali(norme d’uso <strong>del</strong> suolo nelle aree indissesto idrogeologico, nelle fasce fluviali,nelle aree a rischio idrogeologico, normeed indirizzi per interventi dimanutenzione, di rinaturazione, per operepubbliche, urbanistici, di monitoraggio) estrutturali (programmazione interventi erelativi fabbisogni finanziari) conl’obiettivo primario di garantire nelterritorio <strong>del</strong> bacino un livello di sicurezzaadeguato rispetto ai fenomeni di rischioidraulico ed idrogeologico.Il quadro <strong>dei</strong> fabbisogni finanziariprospettato nei PAI <strong>dei</strong> bacini ricadenti nelterritorio <strong>del</strong>la Regione prevedono unfabbisogno complessivo che supera i 500milioni di Euro per raggiungere, nell’arcodi un ventennio, condizioni di sicurezzaidrogeologica accettabili.professioneGeologo 3-2003 21


L’argomentoparliamo di...Erosione eripascimento<strong>del</strong>le coste lazialiI litorali laziali presentanotratti di pregio naturalisticodi alto livello, ma soffronoanche di una fragilità difronte alla normale azione<strong>del</strong> mare ed alla sconsiderataazione <strong>del</strong>l’uomo che negliultimi decenni ha impostoscelte pianificatorie sbagliate.Vediamo i rimedi chesi stanno eseguendoper mitigare il rischiodi erosione <strong>del</strong>le costenella nostra Regione.Massimo Gabellinigeologo presso l’ICRAM di Roma,m.gabellini@icram.orgPaolo Lupinoingegnere presso il Dipartimento OO.PP. - Regione <strong>Lazio</strong>,plupino@regione.lazio.itLuisa Nicolettibiologa presso l’ICRAM di Roma,l.nicoletti@icram.orgLa costa laziale si sviluppa per circa 300km (350 km comprese le isole pontine)con ampi tratti costituiti da spiagge (circa230 km). Il litorale si suddivide in 6 grandifalcate contraddistinte dalle propaggini <strong>dei</strong>monti <strong>del</strong>la Tolfa (Capo Linaro), dalla Foce<strong>del</strong> Tevere, da Capo d’Anzio, dal Circeo eda Gaeta.Dall’esame sistematico <strong>del</strong>la cartografia,dalle segnalazioni provenienti dal territorioe dalla constatazione diretta, si rilevanocirca 120 km di litorale in erosione cronica,con trend erosivi che vanno da 3.000mc/anno/km (Anzio, Formia) fino a20.000 mc/anno/km (Focene, Ostia).Il problema <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong>le coste haassunto un carattere emergenziale diesigenza sociale a partire dagli anni ’60-’70per una serie di fattori diretti ed indirettitra cui possono essere indicati comeprincipali:• decremento generalizzato <strong>del</strong> trasportosolido da parte <strong>dei</strong> fiumi per effetto didighe, <strong>del</strong>le escavazioni di inerti daglialvei, <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong> suolonell’entroterra con conseguenteinversione di tendenza di molti litorali (daavanzamento a regressione)• incremento <strong>del</strong>l’urbanizzazione <strong>del</strong>lacosta con distruzione <strong>del</strong>le dune (riservanaturale di sabbia per la compensazionedi eventi estremi) e realizzazione di opererigide nei pressi <strong>del</strong>la battigia (muri dicontenimento, scogliere, ecc.)• incremento <strong>del</strong>le affluenze turistiche connuova richiesta di aree per le attivitàbalneari.Questi fattori derivano da cause di ordinegenerale e riguardano precise scelte disviluppo socio-economico su cui sarebbeopportuno riflettere per trovare rimedi chene attenuino gli effetti più rovinosi.Gli effetti di tali scelte hanno comportato,nelle aree litoranee, deficit strutturali didimensioni così macroscopiche da nonpoter essere più affrontati con logiche didifesa passiva e locale tendenti a diminuireo contenere i fenomeni erosivi.Per fronteggiare il problema la Regione<strong>Lazio</strong> ha intrapreso un programmacontraddistinto da tre attività principali diverifica:• Verifica <strong>dei</strong> fabbisogni: l’esame <strong>del</strong>lebasi cartografiche e <strong>del</strong>le foto aereeconsente un confronto <strong>del</strong>le linee di rivae la loro evoluzione nel tempo (analisidiacroniche). Questo sistema haconsentito di valutare a larga scala lo stato<strong>dei</strong> litorali e di conseguenza di definire lemacro-esigenze che costituiscono ilpunto di partenza per i programmi diintervento.• Verifica <strong>dei</strong> sistemi di difesa adottati:per organizzare un programma organicodi interventi è necessario usciredall’ambito <strong>del</strong>le sperimentazioni a <strong>tutto</strong>campo ed operare <strong>del</strong>le scelte di indirizzogiustificate dall’oggettivo esame <strong>dei</strong>22 professioneGeologo 3-2003


isultati ottenuti con i differentiinterventi eseguiti. Le verificheeseguite non si limitano alla solavalutazione <strong>dei</strong> risultati rispettoalla capacità protettiva edall’efficacia degli interventi, mahanno riguardato anche l’analisicosti-benefici per tener conto<strong>del</strong>l’effettiva convenienza <strong>del</strong> sistemaadottato.Tale verifica non precludema ridefinisce il campo <strong>del</strong>leulteriori ricerche e sperimentazionifinalizzate alla individuazione <strong>del</strong>letecnologie più efficaci.• Verifica <strong>del</strong>le risorse naturali:l’esigenza di ingenti quantità disabbia per ricostruire e mantenere lespiagge soggette ad erosione, ha spintoalla ricerca di risorse sfruttabili a bassoimpatto ambientale ed a basso costo.Dalle attività svolte emerge un quadro dinotevoli disponibilità potenziali inparticolare per quanto riguarda cavemarine, non trascurando le risorsesinergiche legate al dragaggio degliavanporti e le risorse (di più difficileimpiego) bloccate nei bacini artificialidalle opere di sbarramento esistenti.TarquiniaCave marineNegli ultimi anni, la ricerca di nuove fontidi materiale da utilizzare per il ripascimento<strong>dei</strong> litorali in erosione ha riguardatol’ambiente marino. Sulla piattaformaViterboFiumicinoLitorali in erosioneOstiaRomaAnzioRietiLatinacontinentale, in particolare su fondali finoad una profondità di 120 metri, si possono,infatti, trovare depositi di sabbie relitte chepossono essere utilizzate ai fini <strong>del</strong>ripascimento. Si tratta di depositi sabbiosigeneralmente riferibili ad antiche spiagge; laloro formazione viene fatta risalire aiperiodi di basso stazionamento <strong>del</strong> livellomarino, che hanno caratterizzato il passatogeologico. La loro distribuzione, nonché leloro dimensioni, entrambe strettamenteconnesse a fattori locali, non ègeneralmente omogenea. L’utilizzazione ditali depositi comporta alcuni vantaggirispetto allo sfruttamento di cave a terra:elevate quantità, composizione molto similealla sabbia <strong>dei</strong> nostri litorali, costi menoelevati. Bisogna sottolineare come le attivitàdi estrazione di queste sabbie possanocomportare impatti sull’ambiente marino,con ricadute economiche anche ingenti. Inparticolare la sospensione di sedimento finedurante le operazioni di dragaggio puòdanneggiare ambienti sensibili che sitrovano nei dintorni (praterie di Posidoniaoceanica, fondi duri, ecc.) e ilcambiamento <strong>del</strong>la morfologia<strong>del</strong> fondale può influiresulle attività di pesca.A questo propositodiventa importante avereconoscenze dettagliate<strong>del</strong>l’ambiente in cui sitrovano i depositi per poterprevedere e stimare eventuali danni.FrosinoneRipascimento morbidoe studi di impattoambientaleDal 1999 la Regione <strong>Lazio</strong> ha effettuatointerventi di ripascimento per circa 4,5milioni di mc, diversificando le tecnologiedi difesa tra il ripascimento morbido ed ilripascimento protetto da pennelli o dabarriere soffolte in massi naturali.In particolare il ripascimento morbido èstato eseguito con sabbie provenienti da undeposito situato a largo di Anzio su unfondale di circa 45 m di profondità ai fini<strong>del</strong> ripascimento <strong>del</strong> litorale di Ostia.In questo contesto l’ICRAM (Istituto>>professioneGeologo 3-200323


Centrale per la Ricerca Applicata al Mare)ha avviato uno studio di impattoambientale.Lo studio è stato svolto in diverse fasi:prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>dei</strong> lavori di dragaggio, alfine di caratterizzare l’area e valutare lafattibilità ambientale <strong>dei</strong> prelievi di sabbia,durante e dopo le attività per la durata dicirca 3 anni, al fine di poter valutare tempie modi di recupero <strong>del</strong>l’ambiente. In ognifase sono state avviate indagini ambientaliriguardanti il popolamento bentonico edittico, la chimica e la granulometria <strong>dei</strong>sedimenti, le caratteristiche fisico-chimiche<strong>del</strong>la colonna d’acqua, la correntometria e ilparticellato sospeso.Le attività svolte prima <strong>dei</strong> lavori didragaggio hanno permesso di individuareun sito entro cui autorizzare i lavori diescavo e si sono rivelate utili al fine diminimizzare l’impatto sull’ambiente.Le indagini svolte durante e dopo i lavorihanno fornito informazioni utili per potervalutare eventuali tempi e modi di recupero<strong>del</strong>l’ambiente.Dai risultati ottenuti sono emersi alcuniimportanti aspetti: l’estensione <strong>del</strong>l’areamovimentata è risultata direttamenteproporzionale all’estensione <strong>del</strong>le alterazioniprodotte; è presente un’alterazionemorfologica e sedimentologica <strong>del</strong> fondaleRipascimento costiero sul litorale laziale.dragato che impedisce l’avanzamento <strong>del</strong>lereti a strascico <strong>dei</strong> pescherecci, rendendotali fondali inutilizzabili ai fini <strong>del</strong>la pesca astrascico; l’impatto sulle comunitàbentoniche è circoscritto all’area dragata e aquelle subito limitrofe.Attualmente, è in corso un intensoprogramma di ricerca di risorse a maremediante introspezioni geologiche (a cura<strong>del</strong>l’Università di Roma “La Sapienza”Dip. Scienze <strong>del</strong>la Terra) e valutazioni diimpatto ambientale sulla coltivazione dipossibili giacimenti.In questo contesto, l’ICRAM, estendendo evalorizzando quanto prodotto nell’indagine<strong>del</strong>l’area a largo di Anzio, ha avviato unostudio sulle ricadute ambientali connessoallo sfruttamento di depositi sabbiosisommersi ai fini <strong>del</strong> ripascimento in diversearee <strong>del</strong>la piattaforma continentale laziale(Montalto di Castro,Anzio, Gaeta,Torvaianica, ecc.).In questo studio è stata eseguitainizialmente una raccolta <strong>dei</strong> datidisponibili in letteratura, relativi aiprincipali aspetti ambientali <strong>del</strong>lapiattaforma continentale <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, al finedi fornire un quadro completo <strong>del</strong>leconoscenze attualmente disponibili. I datiafferenti alle diverse tematiche sono statipoi utilizzati per costruire un GIS sempreaggiornabile con dati nuovi e sono stateredatte una serie di carte tematiche a scala1:250.000.Si è poi proceduto, mediante campagneoceanografiche specifiche, allacaratterizzazione a maglia larga <strong>del</strong>le areepreviste per evidenziare eventualiincompatibilità con le attività di dragaggio.Le attività sopra esposte riguardano studiambientali nelle aree in cui sono presenti idepositi sabbiosi al largo.Ultimamente si è rivolta particolareattenzione anche alle aree destinate adinterventi di ripascimento mediantel’utilizzo di tali materiali.A questoproposito è stato avviato uno studio, incollaborazione con l’Università di Roma“La Sapienza” (Dip. Biologia Animale e<strong>del</strong>l’Uomo), riguardante i popolamenti amolluschi bivalvi di interesse commercialepresenti in queste zone. Infatti, gliinterventi di ripascimento <strong>del</strong>le spiaggepossono avere effetti sulle abbondanze e ledistribuzioni di specie oggetto di pescaprofessionale, quali la tellina, la vongola edil cannolicchio.Nel corso di questi anni, i risultati <strong>del</strong>leindagini condotte e l’esperienza acquisitahanno permesso man mano di migliorarela metodologia; alcuni aspetti, come lapesca a strascico e la pesca <strong>dei</strong> molluschisottocosta, sono risultati particolarmenteimportanti e pertanto sono diventatioggetto di campagne specifiche. È emersa,inoltre, l’importanza di una visionecomplessiva <strong>del</strong>l’ambiente di piattaformache consenta una pianificazione a livelloregionale <strong>del</strong>le attività di dragaggio. Infatti,una pianificazione <strong>del</strong>le attività permette dinon dover agire in emergenza trascurandogli aspetti ambientali che possono, tra lealtre cose, avere talvolta riscontrieconomici negativi anche molto ingenti.Su questi temi la Regione <strong>Lazio</strong> hapromosso uno programma di studi a livelloeuropeo ed è capofila <strong>del</strong> progettoBEACHMED finanziato dalla ComunitàEuropea, in collaborazione con altreamministrazioni <strong>del</strong>la Spagna (GeneralidadValenciana), <strong>del</strong>la Francia (Departement <strong>del</strong>’Herault), la Liguria, la Toscana el’Università di Firenze.24 professioneGeologo 3-2003


Le Circolari <strong>del</strong> CNGCIRCOLARE N°178Roma, 4 aprile 2003Rif. P/CR.c/1521Oggetto: Ricorsi inoltrati dalConsiglio Nazionale degli Ingegneri;dal Consiglio Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>degli Architetti di Roma; dalConsiglio Nazionale degli Architetti,Pianificatori, Paesaggisti eConservatori; dal ConsiglioNazionale degli Psicologi e dalConsiglio Nazionale <strong>dei</strong> Chimiciavverso il D.P.R. 5.06.2001, n° 328 -T.A.R. <strong>Lazio</strong> Sez. I - Sentenze n°1791/2003; 1854/2003; 1841/2003;2057/2003; 2066/2003Si comunica che il TAR <strong>Lazio</strong>, con lesentenze di cui all’oggetto, ha rigettato iricorsi prodotti dai CC.NN. degliIngegneri, degli Architetti, <strong>dei</strong> Chimici edegli Psicologi avverso il DPR 328/2001.Al riguardo si evidenzia come il TAR,esaminando il merito <strong>dei</strong> motivi diricorso proposti dai citati ConsigliNazionali, abbia ritenuto infondate tuttele censure mosse avverso il DPR328/2001 ed abbia, invece, condivisoquanto rilevato dal C.N.G. negli atti diintervento.Il CNG ha deciso di procedere allanotifica <strong>del</strong>la sentenza, al fine di fardecorrere il termine breve perl’impugnazione <strong>del</strong>la stessa (giorni 60) inluogo <strong>del</strong> termine di un anno e 45giorni.Con questa importante sentenza il CNGpuò dar luogo alle iniziative per accelerareil processo di rinnovamento <strong>dei</strong> profiliformativi ed il perfezionamento <strong>dei</strong> profiliprofessionali.Si allega copia <strong>del</strong>la sentenza n°1791/2003 (disponibile sul sito), il cuidispositivo si ripete integralmente nellealtre sentenze.CIRCOLARE N°179Roma, 5 aprile 2003Rif. P/CR.c/1522Oggetto: Proposta di legge regionalerelativa al Testo Unico per gli appaltipubblici e relativi allegati tecniciA conclusione <strong>del</strong> lavoro svolto dalC.N.G. all’interno di ITACA (Istituto perla Trasparenza, l’Aggiornamento e laCertificazione degli Appalti) si trasmette,allegato alla presente, l’articolato <strong>del</strong> TestoUnico in oggetto, approvato dallaConferenza <strong>dei</strong> Presidenti <strong>del</strong>le Regioni eProvince Autonome il 27 febbraio 2003,che a questo punto costituisce il testo diriferimento per tutte le leggi regionalirelative ai Lavori ed Appalti Pubblici.La redazione <strong>del</strong> testo ha richiesto circaun anno di lavoro e l’impegno <strong>del</strong> CNGè stato premiato con l’accettazione, daparte <strong>del</strong>l’intera Commissione e quindianche <strong>dei</strong> Consigli Nazionali <strong>del</strong>le altreprofessioni tecniche, di importantissimiprincipi circa le attività connesse con ivari livelli di progettazione geologica(preliminare, definitiva ed esecutiva) erelativa Direzione Lavori, la nonsubappaltabilità <strong>del</strong>le attività geologiche, irequisiti minimi per gli studi dicompatibilità e sicurezza sismica,geologica, geotecnica e geomorfologica,ecc.Dette previsioni normative sono statetracciate dal CNG in coerenza con lainnovativa proposta di Tariffa professionale(già trasmessa al Ministero <strong>del</strong>la Giustizia)e soprat<strong>tutto</strong> con l’ormai acquisito (vistoil favorevole responso <strong>del</strong> TAR <strong>Lazio</strong>)nuovo quadro legislativo <strong>del</strong>la c.d."Riforma <strong>del</strong>l’Università".Si sottolineano in particolare i contenutidegli articoli 8 (documenti speciali), 9(attività di progettazione, comma 7: nonsubappaltabilità <strong>del</strong>la relazione geologica),30 (affidamento e stipula <strong>dei</strong> contratti,comma 3: geologo nella D.L. quale"responsabile <strong>dei</strong> lavori geologici"), 33(garanzie ed assicurazioni, comma 5:polizza di R.C. estesa anche al geologo),34 (incarichi di direzione, comma 7: D.L.assunta da geologo o congiuntamente dageologo ed altro tecnico quando "labuona esecuzione <strong>dei</strong> lavori dipenda inmaniera determinante dagli aspettigeologici").Si allegano anche i testi di alcuni (quellidi interesse per i geologi) degli AllegatiTecnici al T.U., già esaminati e approvatidal Comitato Tecnico di ITACA ma nonancora passati dalla Conferenza <strong>dei</strong>Presidenti <strong>del</strong>le Regioni, checostituiscono i riferimenti attuativi <strong>del</strong>lanormativa. In particolare si tratta di:- Allegato 02/02/P. - Definizione especifiche tecniche <strong>dei</strong> livelli diprogettazione preliminare, definitiva edesecutiva di lavori, servizi, forniture.- Allegato 02/05/P.I. - Requisiti minimiper l’elaborazione <strong>dei</strong> documenti relativiallo studio di compatibilità e sicurezzasismica, geologica, geotecnica egeomorfologica.- Allegato 04/01/P - Caratteristiche econtenuti minimi <strong>dei</strong> cartelli nei luoghi dilavoro (che prevede sempre l’inserimento<strong>del</strong> geologo).- Allegato 05/02/P - Disciplinari tipo (alpunto 7: disciplinare per il geologo).Sarà compito degli Ordini regionalivigilare perché i testi <strong>del</strong>le leggi regionalirecepiscano totalmente i contenuti <strong>del</strong>laproposta in oggetto che, ripetiamo, è stataapprovata dalla Conferenza <strong>dei</strong> Presidentidi tutte le Regioni e Province Autonome.Si fa presente infine che presso ogniRegione è già costituito o è in via dicostituzione l’Osservatorio Regionale pergli Appalti, in cui sarebbe opportuno, vistii contenuti <strong>del</strong> T.U., la presenza di ungeologo, da sostenersi da parte degliOrdini regionali con ogni possibile e forteiniziativa.Testo Unico (disponibile sul sito)Allegati Tecnici (disponibile sul sito)professioneGeologo 3-2003 25


Notizie in affioramentoRapida miscellaneadi notizie geologiche> Come previsto dall’art. 4 <strong>del</strong>la Leggeistitutiva, L. 112 <strong>del</strong> 03/02/1963, l’<strong>Ordine</strong>sta predisponendo il Nuovo Albo edElenco Speciale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.Da quest’anno ci sarà la possibilità diinserire i recapiti telefonici e/o l’indirizzo@mail. Gli iscritti interessati a farpubblicare i propri dati dovranno inviareautorizzazione scritta alla Segreteria.Si rammenta, inoltre, di comunicarel’eventuale cambio di Residenza.————> Presso la sede <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> è consultabilela nuova opera sulla “<strong>Geologi</strong>a <strong>del</strong>la città diRoma” redatta dal Professor Ugo Ventrigliacon la collaborazione <strong>del</strong> Servizio<strong>Geologi</strong>co Provinciale, diretto dal collegaRaffaele Reitano.————> Si invitano tutti gli iscritti all’<strong>Ordine</strong> apresentare la propria disponibilità, periscritto allegando il Curriculum Vitae,al fine di essere inserito:• nell’elenco che il Consiglio consulta ogniqualvolta riceve richiesta di terna da parte<strong>dei</strong> Comuni <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> e <strong>del</strong>le Terne;• nelle terne <strong>del</strong>le Commissioni Esami diStato.————> Il prossimo autunno, in ottemperanzaall’art. 3 <strong>del</strong>l’Ordinanza PCM 3274/03,l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> organizzeràa Roma il primo Corso d’AggiornamentoProfessionale in Microzonazione Sismica.Considerato che i posti disponibili perquesto primo corso non saranno superioria 50 persone, gli interessati devono farpervenire al più presto la loro preadesionealla Segreteria.Altoriconoscimentoscientificoad un nostrogiovane collegaCongratulazione al giovane collegaSergio Cappucci, da poco iscritto alnostro <strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, per avervinto un premio internazionale<strong>del</strong>l’Accademia <strong>dei</strong> Lincei, per studi ericerche inerenti le problematichelegate alla Laguna di Venezia, con latesi di PhD“The stability and evolution of anintertidal mudflat in Venice lagoon”.Il Premio gli verrà consegnato alQuirinale il 20 di giugno. Il Consiglioe la Redazione si congratulano conSergio per il premio ricevuto.> La Regione <strong>Lazio</strong> ha istituito unaCommissione per la redazione <strong>del</strong> TestoUnico <strong>del</strong>la Norme in materiaUrbanistica. La Bozza <strong>del</strong> Testo è statasottoposta agli Ordini e CollegiProfessionali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> per eventualimodifiche ed osservazioni.————> Per completezza <strong>del</strong>l’articolo“Il Piano stralcio per l’assettoidrogeologico nel bacino <strong>del</strong> Tevere”apparso nel numero precedente, il collegaPaolo Traversa ci ha chiesto di pubblicareil riferimento bibliografico in meritoal tema trattato:• A. PRESTININZI - La valutazione <strong>del</strong>Rischio di frana: metodologie e applicazionial territorio <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong> -Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la TerraUniversità “La Sapienza” di Roma -Roma dicembre 2000.Sperimentazione <strong>del</strong>laDirettiva Quadro 2000/60/CEL’Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Tevere, lo scorso novembre 2002, è stata designataBacino Pilota per la sperimentazione <strong>del</strong>la Direttiva Quadro 2000/60/CE in materiadi acque. Per supportare e facilitare l’attuazione <strong>del</strong>la Direttiva, la CommissioneEuropea e gli Stati Membri hanno approntato <strong>del</strong>le linee guida su problemi di ordinetecnico. La fase di sperimentazione consiste nel verificare e sperimentare che lemetodologie guida stabilite in sedeeuropea siano realmente applicabilialle varie condizioni climatiche,tecniche e politiche degli statimembri.La direttiva dovrà essere recepita dalgoverno italiano nel dicembre 2003.Per avere informazioni sulla Direttivae sull’andamento <strong>del</strong>lasperimentazione si rimanda al sito<strong>del</strong>l’Autorità www.abtevere.it allasezione apposita “Pilot River Basin”.26 professioneGeologo 3-2003


I° Congresso Nazionale degliOrdini Regionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>Professione geologo: tra scienza e progettazioneRoma 6,7,8 novembre 2003 – Centro Congressi Montecitorio eventiGiovedì 6 novembreGiornata precongressuale(a cura <strong>del</strong> C.N.G.)- Presentazione <strong>del</strong>la ricerca affidata al CENSIS: l’innovazione<strong>del</strong>l’offerta formativa per il geologo: opportunità e problemiaperti- La risposta <strong>del</strong>l’Università ai decreti di riforma <strong>del</strong> corso dilaurea- Relatore ufficiale- Relatori invitati- Interventi programmati- DibattitoVenerdì 7 novembreApertura <strong>del</strong> Congresso- I° Sessione - La professione di geologo nel quadro <strong>del</strong>la riforma<strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>le professioni- Mattino- Interventi di apertura: Presidente <strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>, Autoritàinvitate (Presidente Regione <strong>Lazio</strong>, Presidente Provincia di Roma,Sindaco di Roma,ANCI, UPI,ANCE ecc.), Presidente C.N.G.- Relatori invitati- Interventi programmati e/o Sessione parallela, con mozioni finalida presentare all’Ufficio di Presidenza- Dibattito- Pomeriggio- II° Sessione - Dalla riforma <strong>del</strong> corso di laurea al D.P.R.n. 328/2001 - Geologo consulente e geologo progettista- Relatori invitati- Interventi programmati e/o Sessione parallela, con mozioni finalida presentare all’Ufficio di Presidenza- DibattitoSabato 8 novembreChiusura <strong>del</strong> Congresso- III° sessione - Aggiornamento professionale continuo:organizzazione e certificazione- Relatore- Interventi programmati e/o Sessione parallela, con mozioni finalida presentare all’Ufficio di Presidenza- Dibattito- Mozioni e votazioniIl Congresso è gratuito e possono partecipare tutti gli iscritti non sospesi.Ai fini organizzativi entro il 1 settembre sarà necessarioeffettuare la prescrizione utilizzando i moduli che verranno diffusi, ed entro il 1 ottobre dare la conferma <strong>del</strong>la partecipazione.Gli Ordini Regionali sono pregati di pubblicizzare il Regolamento <strong>del</strong> Congresso Nazionale degli Ordini Regionali, soprat<strong>tutto</strong> ai fini<strong>del</strong>la partecipazione e degli interventi.professioneGeologo 3-2003 27


Attività <strong>del</strong> ConsiglioLe sintesi <strong>del</strong>le <strong>del</strong>ibereConsiglio <strong>del</strong> 17.02.2003Presenti: Boni, Colombi, Gasparini,Millesimi, Paniccia, Ruisi.Assenti: Amodio, Bernardini, Salucci.Delibera C.R. 13/03Il Consiglio <strong>del</strong>ibera all’unanimitàl’approvazione <strong>del</strong>le modifiche all’art.3 <strong>del</strong>Regolamento di funzionamento degliOrdini Regionali.Consiglio <strong>del</strong> 03.03.2003Presenti: Boni, Colombi, Gasparini,Millesimi, Paniccia, Ruisi.Assenti: Amodio, Bernardini, Salucci.Il Presidente informa che il Bando <strong>del</strong>Comune di Roma relativo all’affidamentodi un servizio professionale per il ripristino<strong>del</strong>l’ex bacino lacustre di Gabi-Castiglionepotrebbe non essere conforme alla Legge415/98 ed al Regolamento 554/99. IlConsiglio <strong>del</strong>ega il Presidente ad inviareuna lettera al Comune di Roma e perconoscenza all’Autorità di Vigilanza LL.PP.Il Tesoriere propone al Consiglio diinserire nell’ordine <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong> prossimoConsiglio il problema <strong>del</strong> TimbroProfessionale.Propone inoltre, di prendere in esame, nelprossimo Consiglio, l’opportunità di unaseduta di Consiglio a Frosinone.Consiglio <strong>del</strong> 17.03.2003Presenti: Amodio, Bernardini, Boni,Gasparini, Paniccia, Salucci.Assenti: Colombi, Millesimi, Ruisi.Il Consiglio, esaminata la documentazionesulle modalità <strong>dei</strong> rimborsi spesa <strong>dei</strong>Consiglieri, ritiene, in attesa che ilMinistero di Giustizia si pronunci sullanatura di Ente Pubblico <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, di proseguire con laliquidazione <strong>dei</strong> rimborsi per missioni,trasferte ecc. <strong>dei</strong> Consiglieri in manieraanaloga a quanto fatto fino ad oggi.In adempimento alla circolare CNG n.168/2002, il Consiglio ritiene che, perora, il timbro attuale resta valido per i<strong>Geologi</strong> iscritti alla sezione A <strong>del</strong>l’AlboProfessionale e <strong>del</strong>l’Elenco Speciale,lasciando in sospeso l’appellativo diSpecialista, mentre il timbro <strong>del</strong>la sezione<strong>Geologi</strong> junior sarà definito dopo che ilConsiglio Nazionale e gli OO.RR. neavranno concordato forma e titolo. Si dàmandato al Presidente di prendere gliopportuni contatti.Il Tesoriere comunica che il CNG, con<strong>del</strong>ibera 10/2003 <strong>del</strong> 29 gennaio 2003, haapprovato il Bilancio Consuntivo 2001.È pervenuta da parte <strong>del</strong> CNG laproposta <strong>del</strong> nuovo Tariffario per leprestazioni professionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> conl’invito a far pervenire eventualiosservazioni entro il termineimprorogabile di sette giorni.AlcuniConsiglieri hanno provveduto adesaminare in maniera rapida ed informaleil documento ed a segnalare al CNGalcune opportune e possibili modifiche. IlConsiglio apprezza il lavoro svolto daiConsiglieri ma si rammarica di non averavuto l’opportunità di esaminare con ladovuta accuratezza un documento cosìimportante per la professione.Delibera C.R. 26/03Il Consiglio <strong>del</strong>ibera all’unanimità che laprossima riunione si svolgerà a Frosinone il07/04/2003, prevedendo al termine <strong>del</strong>laseduta, un incontro con gli iscritti <strong>del</strong>laprovincia.Consiglio <strong>del</strong> 07.04.2003c/o Sala Riunioni <strong>del</strong> Collegio Provinciale<strong>dei</strong> Periti Industriali di FrosinonePresenti: Amodio, Colombi, Millesimi,Paniccia, Salucci.Assenti: Bernardini, Boni, Gasparini, Ruisi.In merito alla richiesta di annullamento<strong>del</strong>l’avviso per l’affidamento di indaginigeologiche per il ripristino <strong>del</strong>l’ex bacinolacustre di Gabii-Castiglione, il Presidenteinforma che, il Comune di Roma, avendoricevuto anche parere favorevoledall’Autorità di Vigilanza per i LL.PP. connota <strong>del</strong> 20 marzo, ha comunicato che ilBando non sarà annullato. Inoltre ilComune di Roma ha richiesto la presenzadi un Geologo all’interno <strong>del</strong>laCommissione aggiudicatrice.Delibera C.R. 27/03Il Consiglio <strong>del</strong>ibera all’unanimità diratificare le seguenti terne per leCommissioni degli Esami di Stato perl’anno 2003 e di inviarle al Ministero<strong>del</strong>l’Istruzione <strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>laRicerca Scientifica:UNIVERSITÀ LA SAPIENZAProfessori Effettivi: Carlo Doglioni, GabrieleScarascia Mugnozza, Umberto Masi.Professori Supplenti: Giacomo Civitelli,Odino Grubessi, Sergio Lucchesi.Liberi Professionisti: Tiziana Guida,Giovanni Parlato.Dipendenti Pubblici: Antonio Colombi,Fabrizio Benedetti.Liberi Professionisti Supplenti: ClaudioPaniccia.UNIVERSITÀ ROMA TREProfessori Effettivi: Giuseppe Capelli,Giuseppe Bigi, Daniela Dolfi.Professori Supplenti: Domenico Cozzupoli,Massimo Mattei, Claudio Faccenna.Liberi Professionisti: Massimo Amodio,Fabio Garbin.Dipendenti Pubblici: Calvino Gasparini,Roberto Graciotti.Liberi Professionisti Supplenti: Aldo Pierro.Delibera C.R. 28/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Tribunaledi Roma per le iscrizioni all’Albo <strong>dei</strong>CTU, <strong>del</strong>ibera di <strong>del</strong>egare il TesoriereClaudio Paniccia a partecipare allariunione <strong>del</strong>l’8 aprile 2003.Delibera C.R. 29/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Tribunaledi Civitavecchia per le iscrizioni all’Albo<strong>dei</strong> CTU, <strong>del</strong>ibera di <strong>del</strong>egare il TesoriereClaudio Paniccia a partecipare allariunione <strong>del</strong> 13 maggio 2003.Delibera C.R. 30/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Tribunaledi Tivoli per le designazione di unrappresentante <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> a componente<strong>del</strong> Comitato per l’Albo <strong>dei</strong> CTU, <strong>del</strong>iberadi indicare il Presidente Fabrizio Millesimi.Delibera C.R. 31/03Il Tesoriere comunica che, a seguito28 professioneGeologo 3-2003


<strong>del</strong>l’acquisizione <strong>del</strong> nuovo Sistemainformativo <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> per la gestioneanagrafica e contabile degli iscritti, èopportuno l’aggiornamento <strong>del</strong> SistemaOperativo “Windows”. Il Consiglio<strong>del</strong>ibera di procedere all’aggiornamento<strong>dei</strong> suddetti programmi per sfruttare tuttele potenzialità <strong>del</strong> programma di gestioneattualmente in uso.Consiglio <strong>del</strong> 05.05.2003Presenti: Amodio, Boni, Gasparini,Millesimi, Paniccia, Ruisi, Salucci.Assenti: Bernardini, Colombi, Gasparini.Il Consiglio, riguardo la richiesta di parereper eventuali comportamenti nondeontologicamente corretti tenutidall’iscritto Geol. Filippo Ciruzzi epresentata da alcuni Ingegneri edArchitetti, dopo approfondita discussione,non ravvisa nei confronti <strong>del</strong> collegaCiruzzi, alcuna infrazione alle normedeontologiche professionali.Delibera C.R. 37/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Comunedi Roma di un Geologo nellacommissione giudicatrice <strong>del</strong> Bando per ilripristino <strong>del</strong>l’ex bacino lacustre di Gabii-Castiglione, <strong>del</strong>ibera di ratificare la nomina<strong>del</strong> Consigliere Colombi.Delibera C.R. 38/03Il Consiglio, sulla base <strong>del</strong>la richiestapervenuta da parte <strong>del</strong>l’iscritto...OMISSIS... e secondo quanto dispostodall’art. 15 <strong>del</strong>la Legge 616/1996, <strong>del</strong>iberadi aprire un procedimento disciplinare neiconfronti <strong>del</strong>l’iscritto ...OMISSIS... perappurare l’eventualità di uncomportamento non deontologicamentecorretto. Si dà mandato al Segretario didare seguito alla decisione secondo leprocedure stabilite.Delibera C.R. 39/03Il Consiglio, <strong>del</strong>ibera di nominare al suointerno una Commissione che si occupidegli adempimenti organizzativi <strong>del</strong>I° Congresso Nazionale degli OrdiniRegionali composta dal PresidenteMillesimi, dal Tesoriere Paniccia e dalSegretario Salucci.Delibera C.R. 41/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Tribunaledi Tivoli per le iscrizioni all’Albo <strong>dei</strong> CTUe <strong>dei</strong> Periti, <strong>del</strong>ibera di <strong>del</strong>egare laConsigliera Ruisi a partecipare allariunione che si svolgerà il 6 maggio 2003.Delibera C.R. 42/03Il Consiglio, vista la richiesta <strong>del</strong> Comunedi Palombara Sabina di un ulteriorenominativo per la Commissione EdiliziaComunale, in quanto uno <strong>dei</strong> trenominativi indicati (Del 71/0224/06/2002) si è reso indisponibile,<strong>del</strong>ibera di indicare la seguente nuovaterna: Geol. Feraboli Giorgio,Geol. Raffaele Fiorentino, Geol.AlbertoPollini.Aggiornamento AlboIscrizioni, trasferimenti, cancellazioniNuove iscrizioni3 marzo 2003Casagrande TizianoA.P. n° 1553Mitrano TommasoA.P. n° 1554Rossi DavidA.P. n° 1555Uzzo AlessandroA.P. n° 155617 marzo 2003Fantozzi LauraA.P. n° 1557Moretta RitaA.P. n° 1558Ricciardi ValerioA.P. n° 1559Roma MauroA.P. n° 1560Sottili GianlucaA.P. n° 15617 aprile 2003Menichini ViolettaA.P. n° 1562Bozzano FrancescaE.S. n° 2705 maggio 2003Pantenè SimonaA.P. n° 1563TrasferimentiDe Stefano NicolaDa Ord. <strong>Geologi</strong> Basilicataa Ord. <strong>Geologi</strong> <strong>Lazio</strong>A.P. n° 1564Cancellazioni3 marzo 2003De Pietro TommasoPaternò SalvatorePer qualsiasiinformazione osegnalazione potetecontattare la SignoraRosy SaccoTel. 06.36000166 - Fax 06.36000167e-mail: segreteria@geologilazio.comprofessioneGeologo 3-2003 29


Linea direttaLa corrispondenzaLettera <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> 3 marzo 2003Al Comune di RomaDirettore UO 4 Programma Roma CapitaleArch. Rossella CaputoResponsabile <strong>del</strong> ProcedimentoArch.Vittorio CentioniVia <strong>del</strong> Corso 476, ROMAe p.c.:All’Autorità di Vigilanza sui LL.PPServizio Ispettivo - Servizio Vigilanza, accertamentied ispezioni per la Regione <strong>Lazio</strong>Via Ripetta, 246 - 00196 ROMARoma, 3 marzo 2003Prot.n.: 112/V/2003Oggetto: Affidamento di un servizio professionale inerentele indagini geologiche, idrogeologiche e geochimichecon indicazioni sulla fattibilità tecnica relativa alripristino <strong>del</strong>l’ex bacino lacustre di Gabii-Castiglione.Richiesta annullamento bando a norma di legge.quelle d’impresa.La costruzione di pozzi e piezometri, l’esecuzione di perforazionie di prove di emungimento si configurano come attività diimpresa, soggetta alla Legge sugli Appalti Pubblici.Pertanto, l’avviso in oggetto non risulta corrispondente ad unalegittima selezione di professionisti per la prestazioneprofessionale <strong>del</strong>la relazione geologica.Gli elementi sopra esposti rendono l'avviso irregolare sul pianogiuridico e non conforme alla legge 415/98 sui LL.PP. e alRegolamento 554/99, per cui si richiedere l'immediatoannullamento e rettifica a norma di legge, con l'indicazione dinuovi termini di scadenza.Si resta disponibili per ogni eventuale chiarimento e consideratoche dovrà essere nominata una Commissione giudicatrice siritiene necessaria la presenza di un Geologo all’interno <strong>del</strong>laCommissione stessa. Questo <strong>Ordine</strong> si riserva comunque ogniazione anche legale a tutela <strong>del</strong>la professione di geologo.Il PresidenteDott. Geol. Fabrizio MillesimiIn relazione all’oggetto si richiama il concetto di valenza generaleche le prestazioni professionali non possono essere commiste aLa lettera <strong>del</strong> Comune di Roma all’Autorità di Vigilanza LL.PP. <strong>del</strong> 5 marzo 2003Comune di RomaDipartimento VIPolitiche <strong>del</strong>la Programmazione e Pianificazione<strong>del</strong> Territorio - Roma CapitaleIV U.O. Ufficio Roma Capitale - DirezioneRoma, 5 marzo 2003Prot.n. RM/740All’Autorità di Vigilanza sui LL.PP.Via Ripetta 246 - Fax 0636723362Oggetto: Affidamento servizio professionale inerente leindagini geologiche, idrogeologiche e geochimiche conindicazioni sulla fattibilità tecnica relativa al ripristino<strong>del</strong>l’ex bacino lacustre di Gabii-Castiglione.Richiesta parere.annullamento <strong>del</strong>l’Avviso in oggetto:Si fa presente che si è inteso affidare un servizio professionalerelativo ad indagini geologiche, idrogeologiche e geochimiche checomprende attività strumentali alla redazione di una relazione dicarattere professionale, così come previsto dall’art.16 punto 14quinquies <strong>del</strong>la legge 109/94 e successive integrazioni emodificazioni.Si allega copia <strong>del</strong>l’Avviso pubblico in oggetto.Si richiede cortesemente una risposta urgente, in considerazione<strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong>l’Avviso, fissata al 20 Marzo p.v.Il DirettoreRossella CaputoCon riferimento alla nota <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> 03.03.03(prot.n. 112/V/2003), che si allega in copia, si richiede diesprimere parere in merito alla legittimità <strong>del</strong>la richiesta di30 professioneGeologo 3-2003


La lettera <strong>del</strong>l’A.V. LL.PP. <strong>del</strong> 18 marzo al Comune di RomaAutorità per la vigilanza sui lavori pubbliciSettore Affari GiuridiciRoma, 18 marzo 2003Prot.n. 15025/03/SEGR Rif: lista 3/03Al Comune di RomaDipartimento VIIV U.O. Ufficio Roma Capitale Fax 06 67105611Oggetto: Affidamento servizio professionale inerente leindagini geologiche, idrogeologiche e geochimiche sullafattibilità tecnica relativa al ripristino <strong>del</strong>’ex bacinolacustre di Gabii-Castiglione.In relazione alla nota in data 5.3.20032, prot. 740, si da presente che aisensi <strong>del</strong>l’articolo 17, comma 14/quinquies, <strong>del</strong>la legge 109/94 e s.m.,le attività accessorie alla progettazione, ad eccezione <strong>del</strong>la relazionegeologica, possono essere affidate in subappalto dal progettista, incoerenza con il principio affermato dalla giurisprudenza secondo cui ilprogettista è sempre tenuto ad eseguire personalmente l’incarico, siapure con l’ausilio degli operatori materiali (vedasi in proposito lacircolare LL.PP. <strong>del</strong> 7.10.1996 n. 4488/UL).Al riguardo si fa presente che nella determinazione n. 30/2002,consultabile sul sito indicato a margine, sono specificate le prestazioniche costituiscono, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 50, comma 3, <strong>del</strong> DPR 554/99,servizi attinenti all’architettura ed all’ingegneria anche integrata e glialtri servi tecnici, suddivise in normali, speciali e accessorie: queste sono“quelle relative allo studio di prefattibilità ambientale , al piano dimanutenzione, alle analisi e alle indagini tecniche speciali, alle indagini,preliminari e definitive, geotecniche, idrogeologiche, sismiche,agronomiche, biologiche, chimiche e le relative relazioni,alle primeindicazioni e disposizioni per la stesura <strong>dei</strong> piani di sicurezza, allapredisposizione <strong>dei</strong> piani di sicurezza, ai rilievi planoaltimetrici, allemisurazioni, alle picchettazioni, ai rilievi <strong>del</strong>la rete <strong>dei</strong> servizi <strong>del</strong>sottosuolo ed ai piani di esproprio”.Si ricorda infine, che la scrivente Autorità ha emanato ladeterminazione n. 3/2002, avente ad oggetto “Relazione geologica”.Il DirigenteM.L. ChimentiLa lettera <strong>del</strong> Comune di Roma <strong>del</strong> 20 marzo all’<strong>Ordine</strong>Comune di RomaDipartimento VIPolitiche <strong>del</strong>la Programmazione e Pianificazione<strong>del</strong> Territorio - Roma CapitaleIV U.O. Ufficio Roma Capitale - DirezioneRoma 20 Marzo 2003Prot.n. RM/1020All’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>00196 Roma - Via Flaminia, 43Oggetto: Affidamento di un servizio professionaleinerente le indagini geologiche, idrogeologiche egeochimiche con indicazioni sulla fattibilità tecnicarelativa al ripristino <strong>del</strong>l’ex bacino lacustredi Gabii-Castiglione.A seguito <strong>del</strong>la Vs. <strong>del</strong> 03.3.2003 la scrivente ha interessatol’Autorità per la Vigilanza sui LL.PP. con nota n°740 <strong>del</strong>05.3.2003, ricevendone la risposta allegata, da cui trae confortosulla legittimità di quanto operato.Si tiene comunque a precisare che l’avviso non prevede,tantomeno consente, la “commistione” tra attività professionale ed’impresa limitando la partecipazione ai geologi professionisti iquali posso avvalersi <strong>del</strong>le imprese per le attività strumentaliall’espletamento <strong>del</strong>l’incarico.Si ricorda, infine, circa la necessaria presenza di un Geologoall’interno <strong>del</strong>la Commissione giudicatrice richiedendoneformalmente la nomina a codesto <strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>Si resta disponibili per ogni eventuale chiarimento.Distinti saluti.Il DirettoreRossella CaputoLettera <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> al Comune di Roma <strong>del</strong> 31 marzo 2003Al Comune di RomaDirettore UO 4 Programma Roma CapitaleArch. Rossella CaputoVia <strong>del</strong> Corso 476 – Roma Fax: 06 67105612Roma, 31 Marzo 2003Prot.n.: 153/V/2003 Vs. Rif.: RM/1020 <strong>del</strong> 20/03/2003Oggetto: Affidamento di un servizio professionale inerentele indagini geologiche, idrogeologiche e geochimiche conindicazioni sulla fattibilità tecnica relativa al ripristino<strong>del</strong>l’ex bacino lacustre di Gabii-Castiglione.In riferimento alla vs. cortese richiesta di un rappresentante diquesto <strong>Ordine</strong> in qualità di membro <strong>del</strong>la Commissionegiudicatrice per l’affidamento <strong>del</strong>l’incarico di cui all’oggetto, sicomunica che il Consiglio ha indicato quale propriorappresentante il Consigliere Antonio Colombi.Si informa che il nostro Rappresentante ha avuto il mandato diporre particolare attenzione al rispetto <strong>del</strong>le normative vigenti e<strong>del</strong>le Norme Deontologiche per l’esercizio <strong>del</strong>la professione diGeologo per verificare che:1. sia rispettato l’art. 14 <strong>del</strong>le Norme Deontologiche che preve<strong>del</strong>a netta distinzione fra interventi professionali, di cui è incaricatoil Professionista Geologo, e eventuali servizi imprenditoriali;2. sia rispettata l’inderogabilità <strong>dei</strong> minimi tariffari previsti dalD.M. GG.GG. 18.11.1971 e successivi aggiornamenti.Si rimane a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento ecollaborazione in merito.Il PresidenteDott. Geol. Fabrizio MillesimiprofessioneGeologo 3-2003 31


Rilevando e mangiandoescursioni geo-gastronomiche nel <strong>Lazio</strong>Continuamo a gironzolare incerca di affioramenti geologiciparticolari e situazioniambientali che possanoinvogliare a fermarci di frontea qualche piatto tipico.È la volta questa di unitinerario geo-gastronomiconella valle <strong>del</strong>l’Aniene,all’interno <strong>del</strong>la Provinciadi Roma.di Alessio ArgentieriGeologoProvincia di Roma - Servizio <strong>Geologi</strong>co,Difesa <strong>del</strong> Suoloaargentieri@tiscali.itProponeteci i vostri itinerari geologicima non scordate di indicarele soste gastronomiche!Nell’Appennino lazialeda Castel Madama a GenazzanoIl piacevole compito di proporreun’escursione che coniughi e compari lecaratteristiche geologiche <strong>del</strong> territorio conla sua tradizione culinaria trova spontaneoriscontro lungo un tragitto che attraversa ilsettore orientale <strong>del</strong>la Provincia di Roma,da Castel Madama a Genazzano Romano,tra gli alti bacini <strong>dei</strong> Fiumi Aniene e Sacco.La particolarità di questo itinerario risiedenel fatto che esso si snoda in un territorioche rappresenta una duplice “zona ditransizione”.A livello geologico si tratta diun’area chiave per la ricostruzione<strong>del</strong>l’evoluzione <strong>del</strong>l’Appennino laziale, inquanto settore di raccordo tra le strutturesabine ad Ovest ed il dominio dipiattaforma carbonatica laziale-abruzzese adEst. In parallelo, dal punto di vista enogastronomico,si realizza in quest’area lacoesistenza e la compenetrazione di culturediverse: ai sapori tipici <strong>del</strong>la CampagnaRomana si sovrappongono, spessoprendendo il sopravvento, le tradizioni <strong>del</strong>lacucina montanara appenninica, con fortiinfluenze dalla Marsica e dalla Ciociaria.Provenendo da Roma, l’escursione hainizio dall’uscita “Castel Madama”<strong>del</strong>l’Autostrada A24; da qui ci si immettesulla S.P. Empolitana, che si sviluppanell’ampia incisione <strong>del</strong> Fosso Empiglione,compresa tra la dorsale di Castel Madama aNord ed il margine settentrionale <strong>dei</strong>Monti Prenestini a Sud. La stradaprovinciale risale la valle <strong>del</strong>l’Empiglioneraggiungendo il Passo <strong>del</strong>la Fortuna (m 460s.l.m.), dominato dalla dorsale costituita dai“Calcari bioclastici” langhiano-serravalliani,sulla quale sorge il paese di Ciciliano. Pocoad Ovest <strong>del</strong> Passo si trovano (all’interno diuna villa, purtroppo di proprietà privata) iresti <strong>del</strong>l’insediamento di Trebula Suffenas,sviluppatosi dall’VIII-VII secolo a.C. al IIIsecolo d.C..Se non si ha la fortuna di visitare l’areaarcheologica, ci si può consolare alla vicinaHostaria Il Postiglione (S.P. Empolitana km13+500) o in alternativa al Ristorante AlPasso <strong>del</strong>la Fortuna (via Madonna <strong>del</strong>Carmine-Ciciliano), con sagne o pizzarelle(pasta lavorata a mano, a base d’acqua,farina di grano ed in piccola parte farina digranturco, condita con salsa di pomodoro,aglio, olio e peperoncino o con sugo dipecora) e carni alla brace (arrosticini dipecora, salsicce di suino, costate di manzodi produzione locale). Per gli estimatori <strong>dei</strong>gasteropodi, si segnala un’altra specialità diCiciliano: la polenta con le lumache.Chi invece resiste alle tentazioni <strong>del</strong>la gola,dal Passo <strong>del</strong>la Fortuna potrà deviare dalnostro itinerario percorrendo a piedi ilsentiero che risale il ripido versante <strong>dei</strong>Monti Prenestini sino al Santuario <strong>del</strong>laMentorella. Lungo il percorso si osservanoin affioramento, con stratificazionifortemente immergenti verso E, i “Calcaribioclastici” e la sottostante “Formazione diGuadagnolo”Auct., che costituiscono ilfianco orientale <strong>del</strong>l’anticlinale prenestina.Giunti al Santuario si potrà godere di unavisione panoramica <strong>del</strong>la depressione<strong>del</strong>l’alto bacino <strong>del</strong> torrente Fiumicino,compresa tra le strutture carbonatiche <strong>dei</strong>Monti Prenestini e Ruffi, al cui margineorientale sorgono i centri abitati diSambuci, Cerreto Laziale e Gerano.La S.P. Empolitana prosegue verso Sud,salendo con morbidi tornanti lungo irilievi collinari sviluppati nei sedimentipelitico-arenacei tortoniani <strong>del</strong>la“Formazione di Frosinone”Auct.. Dopoun po’ si giunge al paese di Pisoniano, dovesi segnala un altro sito di interessegastronomico: la Trattoria Bacco (ViaPiagge, 16); piatto tradizionale sono lesagne al sugo di baccalà (inaspettatoomaggio all’origine marina profonda <strong>del</strong>substrato geologico di Pisoniano!).Da Pisoniano si continua fino a San VitoRomano e di qui ci si immette sulla S.P. S.Vito-Bellegra, attraversando le grandistrutture plicative ad asse meridianosviluppatesi nelle unità silicoclastiche nellefasi compressive neogeniche.32professioneGeologo 3-2003


La particolarità <strong>del</strong>legeometrie deformative <strong>del</strong>settore di raccordo tra le unitàstrutturali prenestine e quelle <strong>dei</strong> MontiSimbruini e Affilani si percepirà appienouna volta giunti a Bellegra. Il paese è infattisituato su una rupe appartenenteall’allineamento di dorsali carbonatiche,orientato circa N-S, che corrisponde altratto meridionale <strong>del</strong>la “Linea Olevano-Antrodoco”Auct.. Lo sperone di Bellegra,costituito dai “Calcari bioclastici”,rappresenta la culminazione di un sistemadi scaglie embricate sovrapposte ai depositiRiferimenti Bibliograficiterrigenimiocenici mediantesuperfici diaccavallamento ad alto angolo.Tra le attrazioni bellegrane va infinemenzionata la trattoria <strong>del</strong>la Sora Iole (viaRoma, 160), meta obbligata per gli amanti<strong>del</strong>la cucina casareccia e “di sostanza”:menzione speciale per i sublimi ravioli di• AA.VV. [1990] Guide geologiche regionali - vol. 5 <strong>Lazio</strong>, a cura <strong>del</strong>la Società <strong>Geologi</strong>caItaliana, BE-MA editrice.• AVENA G.C., LUPIA PALMIERI E. & ZUCCARI A. [1967], Lineamentigeomorfologici <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong>l’Empiglione (<strong>Lazio</strong>), con particolare riguardo alla morfologia <strong>dei</strong>tufi. Atti <strong>del</strong> XX Congresso Geografico Italiano, Società Geografica Italiana (Roma,29/3-3/4/1967): 1-31.• CORRADO S. [1995], Nuovi vincoli geometrico-cinematici all'evoluzione neogenica <strong>del</strong>tratto meridionale <strong>del</strong>la linea Olevano-Antrodoco.;• CORRADO S. & PAROTTO M. [1995] Carta geologica <strong>del</strong>l’area compresa tra i MontiPrenestini ed i Monti Affilani (scala 1:25.000)., Boll. Soc. Geol. It., 114, 245-276.• DAMIANI A.V. [1982] Considerazioni sull’evoluzione geodinamica <strong>del</strong>la linea tettonica“Anticoli Corrado-Olevano Romano” e <strong>del</strong>le zone ad essa adiacenti (<strong>Lazio</strong>). Boll. Serv.Geol. d’It., vol. CIII: 177-240.• SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA [1967], Carta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia, Fogli 150“Roma” e 151 “Alatri” (scala 1:100.000).• VENTRIGLIA U. [1990], Idrogeologia <strong>del</strong>la Provincia di Roma - vol. IV RegioneOrientale, a cura <strong>del</strong>l’Amministrazione Provinciale di Roma.ricotta e spinaci e per le fettuccine!La complessità <strong>del</strong>l’assetto geologicostrutturaledi questo settore<strong>del</strong>l’Appennino laziale esercita un fortecontrollo anche sui caratterigeomorfologici ed idrogeologici. Ilrisultato è un paesaggio peculiare e riccodi contrasti, ma estremamente sensibile esoggetto ad una diffusa instabilità: talesettore risulta infatti tra quellimaggiormente interessati dafenomeni di dissesto idrogeologiconel territorio <strong>del</strong>la Provincia diRoma. Questo scenario ispirò idipinti di moltissimi paesaggistieuropei <strong>del</strong> secolo XIX, fra tutti l’ingleseCharles Coleman (che subì il fascino ditutte le bellezze naturali <strong>del</strong>l’alta Valle<strong>del</strong>l’Aniene, sposando un’avvenentemo<strong>del</strong>la sublacense, dalla quale ebbe ilfiglio Enrico, grande acquerellista <strong>del</strong>laCampagna Romana).Spostandoci verso Sud lungo l’asse<strong>del</strong>la dorsale, si raggiunge OlevanoRomano, che sorge, analogamente aBellegra, su un sistema di scaglie embricatecostituite dai “Calcari bioclastici” e dallesovrastanti “Marne ad Orbulina”. E chisinora avrà resistito alle tentazioni <strong>del</strong>lagola, affascinato dalle attrattive puramentegeologiche <strong>del</strong> nostro itinerario, dovràcapitolare al ristorante Sora Maria eArcangelo in Via Roma, che offre unacucina raffinata senza trascurare latradizione: da non perdere gli specialicannelloni (la ricetta <strong>del</strong> ripieno èsegretissima) serviti su un piatto rovente ele pappar<strong>del</strong>le alla lepre. Ma prima dilasciare Olevano, tappa obbligata allaCantina Sociale od ai numerosi piccoliproduttori <strong>del</strong>l’orgoglio enologico <strong>del</strong>laregione: il Cesanese.Sulla via <strong>del</strong> ritorno si caldeggia una sosta aGenazzano: chi ha ancora energie potràcercare gli affioramenti <strong>del</strong>le famose breccecalcaree poligeniche inglobate nella“Formazione di Frosinone”; i palati nonancora appagati troveranno invecesoddisfazione con gli gnocchetti a coda desoreca dalla Sora Nicolina (TrattoriaPalumbo- Via Garibaldi,16) o da Terremoto(consigliato dal Prof. Massimo Mattei!).professioneGeologo 3-200333


Corsi e Convegni30 giugno - 2 luglio 2003settembre 20035 settembre 200322 settembre - 3 ottobre 200310 ottobre 200328-31 ottobre 20036-7-8 novembre 200325-28 novembre 2003Valparaíso (Cile)I Seminary of Geothermal Energy and Alternative Sourcesfor Production of EnergyUniversidad Católica de Valparaíso, Facultad de IngenieríaInformazioni: Marcela Vásquez A.Tel: +56-32-27 3674 - Fax: +56-32-27 3671 - E-mail: asteceie@ucv.cl - www.ucv.clIUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia)Master universitario di I° livello (format C)GIS Geographical Information SystemsFormato a distanza con laboratorio a contatto accessibile a giovani con laurea triennaleIstituto Geografico Militare - Regione Veneto - Consorzio NettunoInformazioni: Dott.ssa Paola Freguia - Tel: 041.2572461, fax: 041.718726, cell. 340.7282199E-mail: freguia@iuav.it, mastersit@iuav.it - http://sit.iuav.it/mastersit.htmTermine di scadenza <strong>del</strong>la domanda di iscrizioneFirenze (Centro Didattico <strong>del</strong>l’Istituto Agronomico per l’Oltremare)Corso Base (2)Sistemi Informativi Geografici - GIS22 - 26 settembreSigea ToscanaTel: 055.599825 - E-mail: toscana@sigea.org - www.sigea.org/toscana.htmFirenze (IAO)Corso di Formazione (2 ed.)Sinergia tra dati telerilevati e GISIstituto Agronomico per l’Oltremare - Centro didatticoTel: 055.5061560 - Fax: 055.5061333 - E-mail: ramat@iao.florence.it - valessandro@iao.florence.itTermine di scadenza <strong>del</strong>la domanda di iscrizioneFirenze (Centro Didattico <strong>del</strong>l’Istituto Agronomico per l’Oltremare)Corso di Perfezionamento (2)Sistemi Informativi Geografici - GIS27-31 ottobre 2003Sigea ToscanaTel: 055.599825 - E-mail: toscana@sigea.org - www.sigea.org/toscana.htmVerona (Palazzo <strong>del</strong>la Gran Guardia)7 a Conferenza Nazionale ASITAL’Informazione Territoriale e la Dimensione <strong>del</strong> TempoASITA (Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali)Segreteria Organizzativa: conferenza@asita.itwww.asita.itRoma (Centro Congressi Montecitorio eventi)I° Congresso Nazionale degli Ordini Regionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>Professione geologo: tra scienza e progettazione<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Tel: 06.36000166 - Fax: 06.36000167 - E-mail: segreteria@geologilazio.comMilano (Fiera)Exhibition & ConferenceOILGAS 2003EIOM (Ente Italiano Organizzazione Mostre)ASSOEXPO (Associazione Promozione Mostre)Tel: +39 02.66070151 - Fax: +39 02.66070146; 02.66070161E-mail: bias.group@bias-net.com - www.expooilgas.it34 professioneGeologo 3-2003


<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 RomaTel 06.36000166 Fax 06.36000167E-mail segreteria@geologilazio.comwww.geologilazio.com

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