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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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Un’idea ambiziosa:la creazione <strong>del</strong> ParcoGeopaleontologico<strong>dei</strong> Monti LepiniAttualitàParliamo ancoradi Norme Tecnicheper le CostruzioniL’argomentoI geositi <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>dal censimentoalla valorizzazioneInformazioniPartono leVerifiche TecnicheSismiche


il punto <strong>del</strong> DirettoreCerchiamodi capiredove stiamoandandoInnanzi<strong>tutto</strong> vi ringrazio per aver accolto l’invito a farvi sentire. Spero che questosia solo l’inizio di una proficua collaborazione e che venga compresa da tuttil’utilità di avere a disposizione un mezzo di informazione come il nostro notiziarioProfessione Geologo. Dallo scambio di idee, opinioni ed esperienze possono infattinascere iniziative concrete e mirate per la nostra categoria.Nello scorso numero è stato lanciato un sasso, sono stati sollevati dubbi e perplessitàsulla reale competenza <strong>del</strong> geologo in seguito alle nuove Norme Tecniche sulleCostruzioni. Ebbene l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong>la Valle d’Aosta condividendo le preoccupazioniespresse dai colleghi ha richiesto al Presidente <strong>del</strong> Consiglio Nazionale, tramite unalettera che pubblichiamo, un’azione di carattere legislativo per rimediare alla mancanzadi riconoscimento <strong>del</strong>la nostra professionalità. E sempre sullo stesso argomentoriportiamo opinioni e analisi di altri colleghi per cercare di comprendere al meglio gliaspetti positivi e negativi di questo Testo Unico.E in questo clima di cambiamenti non si può non citare il Decreto Legislativo recantenorme in materia ambientale, approvato in via definitiva dal Consiglio <strong>dei</strong> Ministri indata 10 febbraio 2006 ed ora in attesa solo <strong>del</strong>la firma <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica.Una sua prima lettura lascia abbastanza interdetti e perplessi. Dedicheremo sicuramenteampio spazio per i dovuti approfondimenti nei prossimi numeri.Nelle pagine dedicate alle informazioni troverete anche un cenno alla Direttiva2005/36/CE sulle Libere Professioni in attesa che venga recepita dal nostro Governo eal Decreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Giustizia n. 682 <strong>del</strong> 14/11/2005 “Regolamento in materiadi misure compensative per l’esercizio <strong>del</strong>la professione di Geologo”.E ancora, troverete informazioni utili su incarichi da affidare al Geologo per le VerificheTecniche Sismiche.Infine, tornando al tema <strong>dei</strong> contributi al notiziario, vorrei richiedere unacollaborazione specifica. Con la redazione abbiamo pensato ad una rubrica che prevedauna panoramica di siti web utili ai professionisti, magari divisi per tematiche edeventualmente corredati da un breve commento. Per far questo però abbiamo bisognodi qualcuno che se ne possa occupare. Chi fosse interessato può darne comunicazionedirettamente al nostro indirizzo di posta elettronica.Il Direttore ResponsabileGeol. Manuela RuisiPer contattare la redazione:professionegeologo@geologilazio.comprofessioneGeologo 11-20063


L’indice<strong>del</strong> numero undiciIl punto <strong>del</strong> Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3di Manuela RuisiLuglio 20020Rivista quadrimestrale<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Anno IV - numero 11 - Marzo 2006Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Roma572/2002 <strong>del</strong> 15 ottobre 2002Luglio 2002Direttore responsabileManuela RuisiRedazioneMassimo Amodio, Eugenio Di Loreto,Calvino Gasparini, Roberto SalucciSegreteriaRosy SaccoDirezione, Redazione,Amministrazione<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 RomaTel. 06.36000166, Fax 06.36000167e-mail: ordine@geologilazio.comprofessionegeologo@geologilazio.cominternet: www.geologilazio.comProgetto grafico e impaginazioneAndrea Benenatimail@andreabenenati.comStampaCipes di Ezio FiorettaVia Sabaudia, 63 - 04100 LatinaPubblicitàLo StudiaccioViale Petrarca, 39 - 04100 LatinaTel. 0773.692870e-mail: lostudiaccio@libero.itChiuso in redazione il 20 febbraio 2006Copertina stampata su carta ecologicaInterno stampato su carta riciclataImmagine di copertina:Monti Lepini - Foto di Fabrizio ArditoLa riproduzione totale o parziale degli articolie <strong>del</strong>le foto, vietata ai sensi <strong>del</strong>l’art. 65<strong>del</strong>la L. 633/41, può essere autorizzatasolo dalla Direzione.0L’editoriale <strong>del</strong> Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6di Fabrizio MillesimiAttualità - Parliamo ancora di Norme Tecnicheper le CostruzioniLettera <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong>la Valle d’Aosta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8Intervento di Antonio Menghini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10Intervento di Maurizio Scarapazzi e Fabio Garbin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13L’articolo - Il Parco Geopaleontologico <strong>dei</strong> Monti Lepini . . .16di Daniele Raponi e Gaspare MorganteL’argomento - I geositi <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> dal censimentoalla valorizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20di Lucrezia CastoNotizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26Circolari <strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> . . . . . . . . . . . 29Linea diretta - La corrispondenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Attività <strong>del</strong> Consiglio - Sintesi <strong>del</strong>le <strong>del</strong>ibere . . . . . . . . . . .32Aggiornamento Albo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33Corsi e Convegni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34professioneGeologo 11-20065


AttualitàParliamo ancoradi Norme Tecnicheper le CostruzioniPubblichiamo la letterache l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong>la Valle d’Aosta ha inviatoal Consiglio Nazionale comegrido d’allarme circala competenza <strong>del</strong> Geologonelle nuove Norme Tecniche.Proseguiamo poil’approfondimento con leconsiderazioni di altri colleghi.Lettera <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>del</strong>la Valle d’AostaAosta, lì 23/0l/2006AlPresidente Consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> Dott. Pietro Antonio De Paolae p.c.A tutti gli Ordini Regionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>A tutti gli iscritti all’AlboOggetto: D.M. n.159 <strong>del</strong> 14-09-2005“Norme Tecniche per leCostruzioni”: quali prospettive?Come noto, in merito al quesito se ilGeologo possa avere competenza in campogeotecnico, si ricorda che, dopo lunghe edimpegnative discussioni tra colleghi e,soprat<strong>tutto</strong>, con altre professionalità, dovespesso le divergenze risultavano marcate, lasentenza <strong>del</strong> Consiglio di Stato n. 701<strong>del</strong> 1999 poneva fine o quantomenoattenuava il contenzioso, riconoscendopari dignità intellettuale al Geologosulla possibilità di eseguire e sottoscriveregli studi geotecnici, propedeutici edintegrativi a tutte le varie fasi progettualipreviste dal D.P.R. n. 554 <strong>del</strong> 1999(preliminari, definitive ed esecutive).Si formalizzava, pertanto, la possibilità diintraprendere un lavoro professionalmentelegittimato e che, seppur spesso complessoed impegnativo, risulta intellettualmentecoinvolgente e gratificante, anche per ilconcreto e diretto contributo tecnicofornito per la risoluzione di ricorrentiproblematiche connesse con laprogettazione sul territorio. Per molti<strong>Geologi</strong> era il legale riconoscimento diun’esperienza fatta in molti anni di lavorosul terreno, e per altri poneva le basi pernuove aspettative lavorative sulle qualiinvestire importanti risorse per il futuro.Con l’emanazione <strong>del</strong> nuovoRegolamento, di cui al D.P.R. n. 328 <strong>del</strong>05-06-2001, peraltro in fase di revisione eaggiornamento, che come noto integra ladisciplina <strong>del</strong>l’ordinamento di diverse8 professioneGeologo 11-2006


professionalità, compresaquella <strong>del</strong> Geologo, siconfermavano i nuoviorientamenti e siriconosceva la necessitàdi dare una preparazionepiù mirata a partire daglistudi universitari, connuovi e più specificicorsi introdotti nelpercorso di studi per laLaurea specialistica nellaclasse 86/S Scienze<strong>Geologi</strong>che (o 86/MScienze e tecnologiegeologiche).Ora, se ora si esaminaattentamente il recenteD.M. n. 159 det 14-09-2005 “NormeTecniche per leCostruzioni”, approvatodopo aver sentito gliOrdini Professionali,nascono dubbi,perplessità epreoccupazioni,contrariamente alla“molta soddisfazione”per l’approvazione <strong>del</strong>Testo Unico, espressadal Consiglio Nazionale in un articolosull’argomento riportato nel Bollettino <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> n. 1-2-3/2005 <strong>del</strong>gennaio/giugno.Per contro, si è d’accordo con molti altricolleghi i quali, così come peraltro anchesostenuto nell’articolo di A. Colombi - “Lenuove norme sulle costruzioni: un passoavanti?” edito da Professione Geologo,notiziario <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> - nov. 2005, ritengono che il nuovoTesto Unico sulle costruzioni possadefinitivamente e legalmente abrogare lacitata sentenza <strong>del</strong> Consiglio di Stato n.701/99, che, come già detto, dava pariopportunità agli Ingegneri e ai <strong>Geologi</strong> inmateria Geotecnica.A tale convinzione si è pervenutiinterpretando il D.M., ed in particolare ilcapitolo 7 “Nome per le opere interagenti coni terreni e con le rocce, per gli interventi neiterreni e per la sicurezza <strong>dei</strong> pendii”, Normeche, peraltro, sostituiscono i disposti di cuial noto D.M. LL.PP. <strong>del</strong> 11-03-1988.È proprio realistico pensare chel’applicazione rigorosa degli articoli <strong>del</strong>citato Decreto da parte degli Enti Pubblicipossa irrimediabilmente pregiudicarel’attività geotecnica al Geologo,comprensiva, ovviamente, di tutte quelleprestazioni connesse con le indagini e leprove geognostiche in sito ed inlaboratorio, in termini di programmazione,esecuzione e caratterizzazione <strong>dei</strong> siti.Peraltro, con il nuovo regolamento, proveed indagini dovranno essere eseguite soloda Laboratori Ufficiali appositamentecertificati presso il Ministero <strong>del</strong>leInfrastrutture.Proseguendo, al punto 7.2.1 -“Mo<strong>del</strong>lazionegeologica <strong>del</strong> sito”, il testo recita:«Il mo<strong>del</strong>lo geologico <strong>del</strong> sito... deve esseresviluppato in modo da consentire utileelemento di riferimento per l’inquadramento,da parte <strong>del</strong> progettista,<strong>del</strong>le problematichegeotecniche a piccola e agrande scala e <strong>del</strong>programma <strong>del</strong>leindagini».È evidente che è ilprogettista ad avere laprerogativa esclusiva distudiare le “problematichegeotecniche” econseguentemente diprogrammare leindagini di ricerca. Ladocumentazionegeologica risulta esseresolo una prestazione disupporto e diconsulenza alprogettista, anche se sivuole riconoscere alGeologo unamaggioreresponsabilità con la“validazione” <strong>del</strong>mo<strong>del</strong>lo geologicopredisposto.Si legge, inoltre, alpunto 7.2.2 - “Indagine,caratterizzazione e mo<strong>del</strong>lazionegeotecnica”: «...È responsabilità<strong>del</strong> progettista definire il piano<strong>del</strong>le indagini e la caratterizzazione geotecnicacorrispondente alle diverse fasi <strong>del</strong> progetto(preliminare, definitivo ed esecutivo)...»A questo punto è fondamentale chiarire edindividuare “chi è il progettista?”, percomprendere definitivamente qualeprofessionista è ufficialmente competentein campo geotecnico. Quello che è certo èche non siamo noi i progettisti, poiché chidimensiona, ad esempio, una casa di civileabitazione, un manufatto industriale, unastrada, una galleria, una diga e quant’altrodi strutturale, anche costruzioni di modestarllevanza, compreso gli interventi distabilizzazione e la messa in sicurezza <strong>dei</strong>versanti, è un Ingegnere, un Architetto,un Forestale, un Geometra o un Perito.È inutile convincerci <strong>del</strong> contrario, nelleAmministrazioni è così! Come peraltronelle grandi Società di servizi d’ingegneria,dove i mansionari vengono modificati e >>professioneGeologo 11-20069


Attualità>>strutturati attorno a professionalitàingegneristiche che, pertanto, assumonosempre un ruolo di maggiore importanza eprestigio. Nonostante possa anche essereconfermata la competenza <strong>del</strong> Geologo, èipotizzabile pensare che Enti Pubblici oaltri Committenti possano anche nonaccogliere Relazioni Geotecnichesottoscritte da <strong>Geologi</strong>, e accettare solorelazioni a firma <strong>del</strong> progettista.Le suddette considerazioni, sottoscritte da<strong>tutto</strong> il Consiglio Regionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong>la Valle d’Aosta, vogliono in sintesiriportare le profonde preoccupazionipervenute dagli iscritti, i quali nonpercepiscono nelle Norme alcunarivalutazione e riconoscimento <strong>del</strong>lapropria professionalità.È un grido d’allarme!Diteci, responsabilmente, che non è così!Ma ditelo anche agli Enti, ma soprat<strong>tutto</strong>agli Ingegneri, agli Architetti, ai Forestali eai Geometri i quali, in quanto progettisti,anche se spesso non supportati da adeguatae specifica professionalità, vedrannofinalmente accolte con successo le anticheistanze di una loro esclusiva competenzanel settore.Non vorremmo trattare la materia solo suiniziativa subordinata alla discrezionalità<strong>del</strong>l’Ingegnere, anche perché è facileipotizzare che il ricorso al subappaltopotrebbe, purtroppo, essere ricorrente,come nel recente passato!Ritenendo che a livello legislativo e nellesedi opportune si possa e si deve rimediarea quanto di equivoco possa esserci sugliargomenti esposti, rimaniamo in attesa diVostre autorevoli considerazioni in merito.Il Consiglio <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong>la Valle d’AostaDott. Paolo Castello - PresidenteDott. Stefano De Leo - Vice PresidenteDott. Dario Mori - TesoriereDott. Luca Pitet - ConsigliereDott. Mario Pignatelli - ConsigliereDott. Roby Vuillermoz - ConsigliereDott.Alessandro Bellini - SegretarioTanto rumoreper nullaAntonio MenghiniGeologo, libero professionistaantonio.menghini@tele2.itInnanzi<strong>tutto</strong> una doverosa premessa: speroche l’articolo di Antonio Colombiapparso sul precedente numero diProfessione Geologo, sia stato di validostimolo per affrontare in manieracostruttiva e critica lo spinoso tema <strong>del</strong>leNorme Tecniche per le Costruzioni, nonsolo per il sottoscritto, ma anche per altricolleghi. Non vorrei infatti che, come èaccaduto durante le sporadiche riunionitenute sul tema nel corso degli ultimi anni,il <strong>tutto</strong> si riduca in un semplice “faccia afaccia” che potrebbe sembrare,contrariamente a quanto è nella miaintenzione e, ne sono convinto, anche inquella <strong>del</strong> collega Colombi, una “questionepersonale”, un qualcosa <strong>del</strong> tipo “Antoniovs.Antonio”.Fra l’altro quelli che porrò in questointervento sono solo degli interrogativi,che mi sento di esporre in tutta umiltà, nelmio ruolo di semplice libero professionistache, alla data odierna (febbraio 2006),ancora non ha capito come vadanoapplicate <strong>del</strong>le semplici norme tecniche; equesto dopo ben 15 anni di attività nelcampo geotecnico.Per chi, come me, si attendeva dal TestoUnico sull’Edilizia un minimo dichiarezza, sperando che venisserofinalmente superate le moltepliciOrdinanze che si erano succedute dalmarzo 2003 in poi, è stato a dir poco<strong>del</strong>uso nel constatare che ci troviamoancora di fronte ad una situazione diestrema confusione.A mio parere èsemplicemente scandaloso che ciò accadain un campo così <strong>del</strong>icato come quello<strong>del</strong>l’edilizia, anti-sismica e non. O meglio,questo lo pensavo sino a qualche mese fa,visto che, in base alla mia esperienza, misto rendendo conto ogni giorno di più che“l’evento epocale” sbandierato tanto daisostenitori <strong>del</strong>l’OPCM 3274 che <strong>del</strong> TestoUnico, si sta rivelando nient’altro come unbuco nell’acqua: ad oggi praticamentenessuno applica le nuove norme; alcontrario la maggioranza <strong>dei</strong> Progettisti faricorso al provvidenziale periodo ditransizione di diciotto mesi, previsto dalTesto Unico, per cui preferiscono affidarsialle vecchie care norme. E non è unproblema di “arretratezza culturale” o didifesa estrema di posizioni ataviche: èsemplicemente perché le nuove normesono talmente confuse da risultareinapplicabili! In definitiva tutti si tengonoben lontani dall’imbarcarsi nell’avventuradi applicare quanto previsto dal TestoUnico (si badi bene una normativa tecnicae non un trattato filosofico!): ho avutoesperienza diretta di Progettisti che, nelmomento in cui si erano resi conto checiò avrebbe comportato non solo unadeguamento “sismico” che (secondo loro)poteva riguardare tutt’al più il geologo,incaricato di dire la sua sulla categoria disuolo, ma anche una completa rivoluzionenel loro modo di operare (anche Colombinel suo articolo ha minimizzato, come ipiù, che accanto alla tanto conclamata“azione sismica”, il Testo Unico preve<strong>del</strong>’applicazione degli Stati Limite e non più<strong>del</strong>le Tensioni Ammissibili), hanno tuttiprecipitosamente fatto marcia indietro,preferendo progettare con la vecchianormativa.L’inapplicabilità vale tanto per l’OPCM3274 (comprensivo di tutte le successivemodificazioni) che il Testo Unico.A riprova di quanto asserisco vi sono iseguenti fatti:10professioneGeologo 11-2006


• l’OPCM 3274 (si badi bene <strong>del</strong> marzo2003) è stata prorogata (pur avendo tuttii crismi <strong>del</strong>l’urgenza) per ben 3 volte(doveva infatti entrare in vigore nelnovembre <strong>del</strong> 2004, per poi slittaredapprima nel maggio 2005, poinell’agosto 2005 ed infine nell’ottobre2005): se le norme rappresentavanoeffettivamente «un Rinascimento<strong>del</strong>l’ingegneria sismica in Italia»(cit.“Norme antisismiche.Verso un paesepiù civile”, Prof. Ing. Gian MicheleCalvi (1) , L’Edilizia n.132), che bisognoc’era di rimandarne reiteratamentel’effettiva applicazione?• Cosa ancora più grave, l’OPCM 3333(gennaio 2004) rendeva palesel’inapplicabilità <strong>del</strong>le norme, in quantoallargava anche per gli edifici strategici(attenzione parliamo di ospedali, scuole,etc.) la possibilità di scegliere seprogettare con le vecchie norme (percapirci quelle “medioevali”).• Se queste nuove norme fosserorealmente fondamentali, diinoppugnabile validità scientifica, perchéad oggi e sino all’aprile <strong>del</strong> 2007 (!) èstata lasciata la possibilità di utilizzareanche le vecchie?Che la confusione sia totale lo dice poi ilfatto che l’adeguamento sismico o laprogettazione degli edifici <strong>del</strong>la Classe 2, lasi fa ancora con la vecchia normativa. Nonè paradossale che per rendere più sicurauna scuola, si lasci la possibilità di ignorarequesta normativa nuova di zecca? La realtàè che se si applicano le nuove norme «suscuole in muratura… si arriva in genere arisultati preoccupanti» (cit. Intervento<strong>del</strong>l’Ing. Giovanni Manieri <strong>del</strong> Servizio<strong>Geologi</strong>co Sismico <strong>del</strong>l’Emilia-Romagna,Giornata di studi sulla nuova classificazionesismica nazionale, Bologna 08/03/04).Per intenderci, come ha sottolineatol’Ing. Fausto Giovannardi sul ForumSismica <strong>del</strong>l’Emilia-Romagna(www.regione.emilia-romagna.it/geologia/forum/sismica), conl’applicazione <strong>del</strong>le nuove norme nel casodi edifici esistenti, come appunto le scuole,il rapporto tra forze sismiche e verticalirisulterebbe quadruplicato!E già le scuole… vale la pena rammentareche <strong>tutto</strong> è nato dal crollo di San Giulianodi Puglia e che l’OPCM 3274 fupresentata agli occhi degli Italiani come«il frutto <strong>del</strong> crollo <strong>del</strong>la Scuola Jovine, il veromonumento a questi innocenti caduti»(cit. Guido Bertolaso, Direttore <strong>del</strong>Dipartimento di Protezione Civile,Corriere <strong>del</strong>la Sera, novembre 2003).A parte il fatto che, cosa ancora piùraccapricciante, la Commissione Tecnica haappurato che il crollo fu causato daproblemi statici <strong>del</strong>la struttura e non dalsisma (rif. «San Giuliano, la scuola eracostruita male», Carlo Vulpio, Corriere <strong>del</strong>laSera <strong>del</strong>l’11/11/04), mi chiedo quanticolleghi siano disposti a sottoscrivere checon le nuove norme saremo in grado digarantire la sicurezza <strong>dei</strong> nostri figli.Stiamo ai fatti: ad oggi, per l’adeguamentosismico, dovrei in teoria (e sottolineo “inteoria” perché non mi risulta chel’applicazione <strong>del</strong>le nuove norme avvengacome effettivamente previsto dal TestoUnico) tener conto <strong>del</strong>le fatidiche“categorie di suolo”. Ma vogliamo essereun po’ onesti con noi stessi? Secondo voicon questo abbiamo effettivamente risoltoil complesso problema <strong>del</strong>le azionisismiche? Basta dire cioè se abbiamo a chefare con:a) un terreno litoide (categoria A)b)un terreno con Nspt < 15 (categoria D)c) un terreno con Nspt > 15 (categorie B,C od E)?Ho volutamente accorpato le ultime tre, inquanto ad esse viene assegnato un unicospettro di risposta, per cui ai fini progettualinon vi è alcuna differenza.Parecchi colleghi mi rispondono: «Ma se lalegge che deriva dagli Eurocodici prevedequesto, il nostro compito di tecnici è di seguirele norme senza disquisire più di tanto».E qui c’è un equivoco di fondo, in quantonessuno ha mai detto che gli Eurocodicidebbano essere presi come leggi calatedall’alto, ma come «<strong>del</strong>le guide chepropongono un approccio ricco di possibilità,che permette cioè di scegliere le vie che, a livellonazionale, si ritengano più appropriate. Perciòla discussione scientifica e tecnica sull’EC8 esulle interfacce con gli altri Eurocodici doveva digran lunga precedere l’emanazione di unanormativa…» (cit.“Norme antisismicheavanzate normali per un paese normale”,Prof. Ing.Teresa Crespellani (2) , L’Edilizian.113).E poi, avessero almeno recepitocorrettamente l’EC8! Vi sono invece unaserie di grossolane semplificazioni che lostravolgono <strong>del</strong> <strong>tutto</strong>:1)l’accorpamento <strong>del</strong>le categorie B, C, Enon è presente nell’Eurocodice 8 (rif.“Italia: Caraibi?”, Ing. Paolo Rugarli,www.regione.emilia-romagna.it/geologia/forum/sismica)2)nell’EC8 sono previste due famiglie dispettri di risposta, una per le zone ad altasismicità e una per quelle a bassasismicità, con le prime che sono moltopiù cautelative; siccome sono statemantenute solo queste ultime, neconsegue uno sbilanciamentoipercautelativo nei confronti <strong>del</strong>lasicurezza. In realtà l’esperienza maturatain Italia Centrale mostra che la famiglia abassa sismicità si adatta meglio allerisposte rilevate (rif.“Le nuove normetecniche per le zone sismiche: alcuneosservazioni da una prospettivageotecnica”, Prof. Ing.Teresa Crespellani,www.regione.emilia-romagna.it/geologia/forum/sismica)3)nell’EC8 non è prescritto lo“stratagemma” anti-scientifico diutilizzare cautelativamente il suolo tipoD (per capirci il peggiore), nel caso incui non si abbiano elementi per definirein quale situazione geologica siamo (rif.“Italia: Caraibi?”, Ing. Paolo Rugarli)4)l’utilizzo <strong>dei</strong> valori di Nspt, in luogo<strong>del</strong>le velocità <strong>del</strong>le onde di taglio (Vs), ègiustificato dall’assunto che unaformuletta semi-empirica, proposta dadue autori giapponesi (Otha e Gota,1978) (Vs= 69 Nspt 0,17 D 0,2 E F), valga per<strong>tutto</strong> il Mondo e per qualsiasi tipo diterreno. Per chi si occupa un minimo digeofisica applicata, è chiaro che si trattadi una forzatura colossale. D’altro cantoesistono evidenze sperimentali sulla nonaffidabilità di tale correlazione: l’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong>la Toscana, facendopropri i risultati <strong>del</strong> Progetto VEL(Valutazione degli Effetti Locali) haconcluso che:>>professioneGeologo 11-2006 11


Attualità>>• non è possibile eseguire la prova SPT intutti i tipi di terreno,• esiste un’elevata dispersione <strong>dei</strong> valori dicorrelazione Nspt/Vs,• i valori di Vs ottenuti dalla correlazionecon Nspt si discostano talora eccessivamentedai valori misurati in sito(rif. www.geologitoscana.it/varie/comunicati/osservazioniopcm.htm)La cosa assume poi aspetti ancora piùnebulosi, nel caso in cui la tanto agognataclassificazione <strong>del</strong> suolo venga fattaattraverso le Vs30: innanzi<strong>tutto</strong> c’è ancoraoggi (dopo ben 3 anni dall’uscita <strong>del</strong>laprima Ordinanza) un’evidente disaccordonel campo scientifico-professionale, suquale sia la metodologia più giusta perricavare tale parametro: c’è chi propone leprove down-hole, chi la MASW, chi laReMi, chi il dilatometro sismico, chi lapunta conica sismica… insomma, ilprofessionista è costretto a brancolarenell’incertezza più totale, fidandosiciecamente <strong>del</strong> commerciante di turno chevuole propinargli il “suo” metodo, quandoinvece dovrebbe esserci a monte unminimo di controllo, di certificazione daparte di esperti.Siamo sicuri che poi tutti abbiano afferratoil “senso” di questi primi 30 m, ovvero cheil valore di Vs30 va riferito in realtà alla«profondità compresa tra la sommità <strong>del</strong>deposito e lo strato in cui si ha il primosignificativo contrasto di impedenza»?(cit. Prof. Ing.Teresa Crespellani,www.regione.emilia-romagna.it/geologia/forum/sismica).Ma mi spingo ancora oltre: ammesso checi si metta d’accordo sul fatto che è dairresponsabili ricorrere alle correlazionicon le Nspt, che siano definiti una voltaper tutte i criteri per ricavare le Vs30, midite voi se con quelle pochissime (il più<strong>del</strong>le volte una sola) e costosissime indaginipuntuali (chi fa professione si rende conto<strong>del</strong> costo di un carotaggio di 30 m e diprove geofisiche fatte bene), abbiamofinalmente risolto i dubbisull’amplificazione sismica locale? E se apochi metri dal carotaggio sono inpresenza di un netto cambio litologico, taleda provocare pericolosi effetti diamplificazione?Quindi, ricapitolando, il tanto sbandierato“adeguamento sismico” si risolve onell’applicazione di norme ormai vetuste(con l’utilizzo <strong>del</strong> coefficiente epsilon,giustamente definito dagli esperti come il“coefficiente di ignoranza”, e checomunque non tengono affatto contodegli effetti di amplificazione locale) o dinorme grossolane, zeppe diapprossimazioni ed errori. Forse sarebbemeglio risparmiare questi soldi <strong>del</strong>lacollettività, per fare invece qualcosa di piùserio.A peggiorare il <strong>tutto</strong> arrivano poi altre“chicche”:a) sono scomparsi i coefficienti diamplificazione determinati dall’assettomorfologico, che invece erano statiintrodotti dall’OPCM 3431 (una voltache era stata fatta una cosa buona!);b)i valori di Vs30, Nspt e Cu devonoessere «valutati di concerto dal Progettista(!) e dal Committente» (!!!);c) la possibilità di avvalersi “<strong>del</strong>l’esperienza”e <strong>del</strong>le “conoscenze disponibili”, senzaquindi far ricorso ad indagini dirette,«nel caso di costruzioni di modestarilevanza e di zone ben conosciute dal puntodi vista geotecnico»d)il significato <strong>dei</strong> coefficienti parziali per iparametri <strong>del</strong> terreno, che dovrebberosostituire il vecchio “eta” è tutt’altro chechiaro, così come non è affatto chiarocome dobbiamo rapportarci con l’analisiagli Stati Limite.Certo non è facile proporre vie d’uscita aquesto disastro, anche se si potrebbeprovare a fare qualcosa: sono convinto adesempio che, come fatto giustamenteosservare dall’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong>laToscana (rif. www.geologitoscana.it/varie/comunicati/osservazioniopcm.htm)sarebbe opportuno introdurre il concettodi “modesta costruzione”, come per altrogià previsto dall’EC8, che introduce uncoefficiente di riduzione <strong>del</strong>le azioni per lecostruzioni minori (rif.“Italia: Caraibi?”,Ing. Paolo Rugarli). Questo poi con loscopo fondamentale di graduarel’approfondimento <strong>del</strong>le indaginigeognostiche in relazione all’importanza<strong>del</strong>l’intervento edilizio (anche questo giàprevisto dall’EC7 che rapportava i gradi dicomplessità <strong>del</strong>le indagini in funzione <strong>del</strong>lacategoria <strong>del</strong>le opere, rif.“Le nuove normetecniche per le zone sismiche: alcuneosservazioni da una prospettivageotecnica”, Prof. Ing.Teresa Crespellani,www.regione.emilia-romagna.it/geologia/forum/sismica).Tutto ciò per non fare di tutte le erbe unfascio, con le conseguenze che o non si faniente (caso attuale) o si fa male.Lo stesso <strong>Ordine</strong> <strong>del</strong>la Toscana pervieneinoltre alla conclusione, tutt’altro cheinfondata, che uno studio dicaratterizzazione sismica sia più consononell’ambito di una pianificazioneterritoriale, che questa sì tiene conto ditutte le condizioni al contorno, piuttostoche all’interno di un limitato interventoedilizio.Al termine di tutte queste considerazioni,vorrei sperare che tutti i colleghiconcordino con la Prof. Ing.TeresaCrespellani quando sostiene che «lenormative non possono essere un cantierepermanente in costante trasformazione»(cit.“Difesa dai terremoti e normativetecniche. Un’eredità difficile”, Democraziae Diritto n.3/2005) e che sarebbe alcontrario folle accettare l’idea che «lenorme devono essere cambiate con continuità»(cit. Prof. Gian Michele Calvi,“Era <strong>tutto</strong>previsto” di Bernardo Iovine, dallatrasmissione Report <strong>del</strong> 23/10/05, Rai 3).In definitiva ritengo che tra un anno,quando la Commissione consultiva per ilmonitoraggio renderà noti i suoi risultati,ci si renderà conto che le nuove normesono state praticamente ignorate dalla quasitotalità <strong>dei</strong> professionisti e che è stato fatto“tanto rumore per nulla”.NOTE(1) Docente di Ingegneria <strong>del</strong>l’Università DiPavia e Presidente <strong>del</strong>la Commissione Tecnicache ha redatto l’OPCM 3274.(2) Docente di Ingegneria Geotecnica Sismica<strong>del</strong>l’Università di Firenze.12professioneGeologo 11-2006


Circolare 349/STCe Norme tecnicheper le costruzioniQuesto articolo si collega a quanto già pubblicatosul nostro notiziario ad opera <strong>dei</strong> colleghi Roberto Salucci(n° 8/2005) e Antonio Colombi (n° 10/2005), ed ha lo scopodi chiarire il nuovo ruolo <strong>del</strong>le prove geotecnichee <strong>dei</strong> sondaggi ai fini progettuali.o istituti universitari di architettura; ilLaboratorio di Scienza <strong>del</strong>le Costruzioni<strong>del</strong> Centro Studi ed Esperienze <strong>dei</strong>Servizi Antincendi e di Protezione Civiledi Roma; il Laboratorio <strong>del</strong>l’IstitutoSperimentale di Rete Ferroviaria Italianas.p.a.; il Centro Sperimentale <strong>del</strong>l’EnteNazionale per le Strade di Cesano;b)laboratori autorizzati dal Ministero<strong>del</strong>le Infrastrutture e <strong>dei</strong> Trasporti, cheoperano attraverso l’Istituto <strong>del</strong>laConcessione. In questo caso sonocomprese anche le realtà nonpropriamente definibili come laboratori,quali le società che eseguono prove insito (ma questa è la dizione usata nellacircolare in oggetto).Tuttavia, solo dal mese di marzo <strong>del</strong> 2000,cioè dalla pubblicazione <strong>del</strong>la Circolare16.12.1999 n. 349/STC, sono stati stabilitiMaurizio ScarapazziGeologo - Direttore <strong>del</strong> laboratorio concessionatoGeoplanning servizi per il territorio s.r.l.laboratorio@geoplanning.itFabio GarbinGeologo - Membro <strong>del</strong> consiglio direttivo <strong>del</strong>l’A.L.G.I.Associazione Laboratori Geotecnici Italianif.garbin@algi.itIl D.M. 14/09/2005 “Norme tecnicheper le costruzioni” sostituisce il D.M.11/03/88: i sondaggi e le provegeotecniche eseguite in laboratorio e insito assumono rilevanza ufficiale.I laboratori di prova sono sempre stati unelemento importante per la sicurezza <strong>del</strong>lecostruzioni e da circa un trentennio ilLegislatore ha stabilito <strong>dei</strong> criteri perselezionare le strutture che effettuanoprove sui materiali da costruzione (acciai,calcestruzzi, ecc.).Solo recentemente è stata estesa laqualificazione anche alle società e agli entiche operano nel campo <strong>del</strong>le provegeotecniche. Non è un caso se ilriconoscimento ufficiale <strong>del</strong>le provegeotecniche è arrivato in Italia qualchedecennio dopo quello riguardante le provesui materiali da costruzione. La geotecnica,com’è noto, in Italia sconta un ritardoculturale che sicuramente ha pesato moltosulla sua diffusione e sulla sua accettazionequale elemento conoscitivo imprescindibileper la progettazione di un’opera.Il Legislatore, all’art. 59 <strong>del</strong> D.P.R.n. 380/01, che recepisce l’art. 20 <strong>del</strong>laLegge 1086/71, riconosce due tipi distrutture che hanno la facoltà di certificare prove(sui materiali o geotecniche):a) laboratori ufficiali, quali i laboratoridegli istituti universitari, <strong>dei</strong> politecnici e<strong>del</strong>le facoltà di ingegneria e <strong>del</strong>le facoltài requisiti per ottenere la concessione aeffettuare e a certificare prove geotecniche.L’ufficio che istruisce le richieste diconcessione è il Servizio tecnico centrale<strong>del</strong> Consiglio Superiore <strong>dei</strong> LavoriPubblici, il quale verifica il possesso <strong>dei</strong>requisiti <strong>del</strong> richiedente relativamente allecaratteristiche societarie, ai locali, alpersonale, alla capacità tecnica <strong>del</strong>lastruttura, all’idoneità e trasparenza <strong>del</strong>l’iter >>Foto di Renato Cerisola.professioneGeologo 11-2006 13


Attualità>>amministrativo e al sistema di gestione perla qualità.Circolare 349/STC <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>Lavori Pubblici <strong>del</strong> 16 dicembre 1999La Circolare specifica i requisiti che irichiedenti devono possedere per risultareidonei ad eseguire prove geotecniche insito ed in laboratorio.La norma distingue 3 settori diversi especifici:- settore A prove di laboratorio suterre;Foto di Renato Cerisola.- settore B prove di laboratorio surocce;- settore C prove geognostiche in sito,compreso il prelievo di campioni.Le strutture possono ottenere laconcessione per uno solo o più settori.Le caratteristiche di base richiesteriguardano:1.capacità tecnica: strumentazioni idoneeper numero e con caratteristichetecniche tali da poter eseguire tutte leprove geotecniche di routine; inparticolare le strumentazioni di misura <strong>del</strong>leforze e <strong>del</strong>le pressioni devono essere taratesemestralmente da laboratori ufficiali, al finedi controllare in modo continuol’affidabilità <strong>del</strong>le misure stesse;2.competenza: personale formatoall’esecuzione di prove sulla base <strong>del</strong>lanormativa di riferimento, con particolareattenzione ad un costanteaggiornamento <strong>del</strong>le tecnichesperimentali; inoltre la circolare richiedeche nella struttura operino almeno 3unità di personale a tempo pieno (perun solo settore di prova), oltre alDirettore <strong>del</strong> Laboratorio, il quale,insieme allo sperimentatore che firma ilcertificato, diventa personalmenteresponsabile <strong>del</strong>l’attività di prova e <strong>dei</strong>risultati;3.locali: luoghi adeguati a poter alloggiareun congruo numero di strumentazioni ein condizioni ambientali che nonFoto di Renato Cerisola.inficino i risultati <strong>del</strong>le prove(es. assenza di vibrazioni, sbalzi termicilimitati, eccessiva polverosità, ecc.);4.indipendenza <strong>del</strong>la struttura neiconfronti di società di costruzioni(ovvero presenza di un Garante chepersonalmente accerti l’indipendenza<strong>del</strong>la medesima);5.qualità: le strutture devono possedere edavere implementato da almeno un announ sistema di gestione per la qualità contutta la documentazione necessaria(manuale, procedure ed istruzioni) inriferimento alla normativa ISO 9001:2000.Norme tecniche per le costruzioni(Decreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>leInfrastrutture e <strong>dei</strong> Trasporti 14-09-2005)La citata circolare è partita in sordina.La sua pubblicazione non è stataaccompagnata contemporaneamente dauna norma che stabilisse l’obbligo per itecnici <strong>del</strong> pool di progettazione dirivolgersi, per le prove geotecniche, ailaboratori ufficiali o ai laboratori inconcessione. Opportunamente, occorredire, in quanto era necessario far passare untempo minimo affinché il “sistema” <strong>del</strong>leconcessioni andasse a regime, in modo cheun numero consistente di strutture fosseoperativo e risultasse in grado dirispondere efficacemente alle richieste <strong>del</strong>mercato.Tuttavia, la mancanza <strong>del</strong>l’obbligoha comportato una sorta di indifferenza <strong>dei</strong>committenti riguardo la possibilità dirivolgersi a queste strutture qualificate;inoltre i laboratori concessionati hannofaticato non poco a mantenere gli standardrichiesti dalla Circolare, dovendo essi14professioneGeologo 11-2006


PROVE DI LABORATORIOSUI TERRENIPROVE DI LABORATORIOSULLE ROCCEPROVEIN SITO• Analisi granulometrica• Misura <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>l’unità di volume• Misura <strong>del</strong> contenuto d’acqua• Misura <strong>del</strong> peso specifico <strong>dei</strong> grani• Determinazione <strong>dei</strong> limitidi consistenza• Misura <strong>del</strong> contenuto di sostanzeorganiche• Misura <strong>del</strong> contenuto di solfati• Misura <strong>del</strong> contenuto di carbonati• Prova di compressione edometrica• Prova di taglio diretto• Prova di compressione semplice• Prova di compressione triassiale• Prova per la determinazione <strong>del</strong>l’indicedi portanza CBR• Prova di permeabilità a carico costante• Prova di permeabilità a carico variabile• Misura <strong>del</strong>la densità relativa <strong>del</strong>le sabbie• Prova di compattazione• Prova di rigonfiamento• Misura <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>l’unità di volume• Misura <strong>del</strong> peso specifico <strong>del</strong> solido• Misura <strong>del</strong> contenuto d’acqua• Misura <strong>del</strong> coefficiente di imbibizione• Prova di gelività• Prova a carico concentrato(point load test)• Prova di compressione uniassiale• Prova di compressione triassiale• Prova di taglio diretto• Prova di flessione• Prova di trazione indiretta• Prova di resistenza all’usura• Prova di usura per attrito radente• Prova di resistenza all’abrasione• Misura <strong>del</strong>la velocità ultrasonica<strong>del</strong>le onde elastiche• Misura <strong>del</strong>la rugosità <strong>dei</strong> giunti (J.R.C.)• Prova Los Angeles• Prova sclerometrica• Prova di permeabilità• Perforazione a rotazioneo a distruzione di nucleo• Prelievo di campioni indisturbati• Rilievi di falda nel sondaggioe installazione di piezometri• Prova di pompaggio• Prove di permeabilità in foronei terreni (prove Lefranc)• Prova di permeabilità in foronelle rocce (Prova Lugeon)• Prove penetrometriche statiche• Prove con punta meccanica• Prove con punta elettrica• Prove con piezocono• Prove penetrometriche dinamiche• Standard Penetration Test (S.P.T.)• Continue a punta chiusa (S.C.P.T.)• Prove scissometriche (vane test)competere con laboratori che non avevanovincoli alcuni e che potevano offrire aprezzi più competitivi apparentemente glistessi servizi, anche se tali strutture ingenerale non risultano in grado di fornirele medesime garanzie.Il D.M. 14/09/2005, recante “Normetecniche per le costruzioni” ha colmatoquesta lacuna.Al punto 7.2.2 si stabilisce che «le indaginie prove devono essere eseguite e certificate dailaboratori di cui all’art. 59 <strong>del</strong> D.P.R.6.6.2001 n. 380. I laboratori su indicatifaranno parte <strong>del</strong>l’elenco depositato presso ilServizio tecnico centrale <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>leInfrastrutture e <strong>dei</strong> Trasporti».L’obbligo di rivolgersi a queste strutture,tuttavia, non decorre dalla pubblicazione<strong>del</strong> citato decreto. Il Legislatore, infatti, hastabilito una fase sperimentale diFoto di Renato Cerisola.applicazione <strong>del</strong>le norme tecniche didiciotto mesi dalla data di entrata in vigore<strong>del</strong>le stesse, consentendo, durante questoperiodo, l’uso <strong>del</strong>le normative previgenti.Dal 23 aprile 2007 sarà obbligatoriorivolgersi ai laboratori ufficiali o ailaboratori autorizzati in regime diconcessione.Il Servizio tecnico centrale pubblicasul suo sitowww.infrastrutturetrasporti.it/consuplpl’elenco <strong>del</strong>le strutture che hanno ottenutola concessione nei tre settori,suddividendole su base regionale.Gli scriventi ringraziano il collegaGeol. Fabio Faltelli, dirigente <strong>del</strong>ladivisione geotecnica <strong>del</strong> Servizio TecnicoCentrale <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>le Infrastrutturee <strong>dei</strong> Trasporti, per i suggerimenti e perla revisione critica <strong>del</strong> presente testo.professioneGeologo 11-2006 15


L’Articoloparliamo di...Il ParcoGeopaleontologico<strong>dei</strong> Monti LepiniPer la conservazione e lavalorizzazione <strong>del</strong> patrimonioambientale e naturalisticoe degli straordinari sitipaleontologici, nasce laproposta di un “geoparco”<strong>dei</strong> Monti Lepini.Superficie di strato con piste di Sauropodie Teropodi, Sezze (LT) Monti Lepini.Daniele Raponi e Gaspare Morgantein collaborazione con Dr. Stefano PaniguttiGeos - Studio Associato di <strong>Geologi</strong>awww.horst.itÈda circa un trentennio che è apertoil dibattito attorno alla trasformazione<strong>dei</strong> Monti Lepini in Parco Naturale.Il progetto è ambizioso, ma, come spessoavviene in Italia, dalle parole non si è mairiusciti a passare ai fatti.L’istituzione di un parco, di solito,rappresenta una grande possibilità disviluppo per un territorio, l’occasione perrealizzare una autentica valorizzazione<strong>del</strong>le risorse naturali.La disciplina che verrebbe introdotta conla creazione di un’area protetta sarebbeinfatti una valida garanzia diconservazione per <strong>tutto</strong> il comprensorio.Del resto i monti Lepini ci offrono, oltreun patrimonio ambientale e naturalisticodi assoluto valore, siti paleontologici distraordinaria importanza scientifica.È il caso <strong>del</strong> sito ad impronte fossili diDinosauro di Sezze Scalo, <strong>del</strong> Plattenkalkgiurassico di Bassiano e <strong>del</strong>le innumerevoliscogliere cretaciche a Rudiste.Senza contare inoltre che dal settembre2005 è stato inaugurato a Bassiano unlaboratorio interattivo di geologia.Ed è proprio partendo da questaconstatazione che, durante lo svolgimentodi un convegno sulla divulgazionescientifica tenutosi a Sermoneta (LT)nel settembre <strong>del</strong> 2005, è nata l’idea, omeglio l’utopia, di lanciare la propostadi un parco geopaleontologico<strong>dei</strong> Monti Lepini.Il sito ad impronte didinosauro di SezzePassione per la geologia, luce radente altramonto e ombre che conferisconospessore alle “depressioni” ritrovate in unacava di calcare <strong>dei</strong> Lepini. Una scopertache, banalmente, si potrebbe definireeccezionale, ma che nella pratica aprenuove ed interessanti prospettive sul passatogeologico <strong>del</strong> nostro Paese, rimettendo indiscussione acquisizioni ed ipotesiscientifiche ora in crisi.La scoperta <strong>del</strong>le impronte di dinosauro diSezze risale al luglio <strong>del</strong> 2003, quando unteam di geologi, Daniele Raponi, GaspareMorgante, su incarico concesso dalla XIIIComunità Montana <strong>dei</strong> Monti Lepini edAusoni finalizzato a ricercare tracce fossilidi dinosauri, coadiuvati dal Dr. FabioMarco Dalla Vecchia, paleoicnologo,individuò <strong>del</strong>le “strane tracce” presenti suuna superficie di strato calcarea in una cavapresso Sezze Scalo.Ad un attento esame, si sono rivelate dasubito come impronte di dinosauri, e ilsogno è diventato realtà, la chiara certezzache l’area lepina novanta milioni di anni faera popolata dai giganteschi e scenograficidinosauri. Immediata la segnalazione allaSoprintendenza Archeologica per il <strong>Lazio</strong>per la difesa <strong>del</strong> sito da occhi e maniindiscrete.Nella cava è ben esposta una sezione diparecchie decine di metri di potenza e16 professioneGeologo 11-2006


Impronte <strong>del</strong> sito di Sezze (LT).A sinistra sopra, particolare di una pistadi Sauropode; sotto, particolare di una pistadi Teropode. In basso, disegno <strong>del</strong> Sauropode(da “I Dinosauri dalla A alla Z” di D. Lambert,modificato da Geos - Studio Associato di <strong>Geologi</strong>a).scarsamente disturbata dalla tettonica. Sitratta di carbonati di piattaforma interna,ben stratificati e a geometria tabulare, confacies “fangose” (mudstone) prevalenti.Secondo il Foglio 159 “Frosinone” <strong>del</strong>laCarta <strong>Geologi</strong>ca d’Italia, essi risalgonoall’intervallo Daniano-Cenomanianosuperiore (PC 1 C 6 ). Da accurata indaginemicropaleontologica è stata accertata inrealtà un’età relativa al Cenomanianoinferiore.Nei blocchi accumulati sul piazzale di cavasono comuni le strutture di disseccamento(mud cracks) indicative di emersione. Siosservano anche brecce con clasti neri oarrossati in matrice marnosa verdastra,probabilmente dovute ad emersione. Sonopresenti inoltre intervalli stromatolitici confenestrae. Sul letto <strong>del</strong> piano di cavaaffiorano a tratti <strong>del</strong>le superfici di strato.Alcune di esse presentano evidenti mudcracks ed orme di dinosauro. Si tratta didepressioni prevalentemente subcircolari sudi un mudstone grigio dolomitizzato eprivo di strutture evidenti. Le depressionisono riempite dallo strato soprastante diuguale litologia, mentre, i due livelli sonoseparati da un velo di ossidazione dicolorazione marrone.Alcune depressionipresentano ancora il riempimentooriginario, altre sono state messecompletamente alla luce dall’erosione.Lo studio <strong>del</strong>le orme non si concentra solosulla raccolta <strong>dei</strong> dati dimensionali emorfologici che riguardano le improntestesse (numero e forma <strong>del</strong>le dita,lunghezza, larghezza ecc), e quelli cheriguardano l’intera pista (lunghezza eangolo <strong>del</strong> passo ecc), ma pone notevoleattenzione a tutte quelle che possonoessere le interazioni fra le varie piste,ovvero fra gli animaliche le hannolasciate.L’elaborazionedi tutta questamesse di dati,porta poi adefinire le variestime su dimensioni,abitudini, velocità ecc., ma anche a creare,attraverso l’integrazione con i datischeletrici, sedimentologici e stratigrafici,un mo<strong>del</strong>lo ambientale e paleogeografico ilpiù possibile completo e dettagliato.Le depressioni, subcircolari o informi,sembrano presentare bassi bordi diespulsione. Una depressione, checonservava ancora il riempimento, è statamessa alla luce per osservare la suamorfologia. Si tratta di una orma singola eisolata, larga circa 26 cm, lunga circa 16 cme profonda circa 8 cm a forma dimezzaluna (manus di un sauropode), conpareti quasi verticali. Dal margine concavo<strong>del</strong>la depressione è evidentementecollassato verso il fondo una “fetta” dimargine; questo dato risultaparticolarmente interessante poichérappresenta il cedimento <strong>del</strong> bordo <strong>del</strong>ladepressione causato dalla ripidità econseguente instabilità <strong>del</strong>la parete, allostato ancora inconsolidato <strong>del</strong> sedimento.Tale indizio è testimonianza <strong>del</strong> fatto che sitratta di una depressioneformata nelsedimento prima<strong>del</strong> suoseppellimento enon di unastruttura di carico(load cast)successiva al ricoprimento. Il Sauropodeche ha lasciato le sue orme durante lapasseggiata era un grande erbivoroquadrupede, mentre, i più piccoli e agilidinosauri carnivori sono attribuiti invece avari Teropodi. Dalla distribuzione <strong>del</strong>leorme sembra che, a volte, i piccolidinosauri fossero troppo leggeri per lasciareimpronte se non dove il grande animaleaveva creato <strong>dei</strong> bordi d’espulsione difango più morbido.All’interno <strong>del</strong>la “banda” di depressioni cheattraversa la superficie possono essereidentificate alcune depressioni subcircolari,lunghe 45-50 cm (L, lunghezza) che sitrovano disposte regolarmente insuccessione con uno stride (falcata, SL) di160-165 cm. Insieme a queste depressioniapparentemente organizzate, si trovanointercalate ulteriori depressioni simili,possibilmente dovute al passaggio di altriindividui. Orme di animali più piccoli chehanno impresso le loro zampe all’internodi quelle degli animali più grandi. Questeultime presentavano con molta probabilitàun fondo riempito da sedimento ricco diacqua e quindi più plastico <strong>del</strong> sedimentoesterno all’orma.Sono state identificate inoltre alcunedepressioni a struttura trifida, identificabilicome orme tridattili, lunghe attorno ai 20cm. Sembra esserci pure un allineamentodi queste strutture e una possibileorganizzazione in piste con similedirezione. Le impronte trifide hanno tuttele caratteristiche tipiche <strong>del</strong>leimpronte di Teropodi, sitratta infatti di improntemesaxoniche ovvero conla presenza di undito III più lungoe funzionalerispetto alle ditaII e IV e cheevidentementegioca il ruolomaggiore nel sopportare ilpeso <strong>del</strong>l’animale. L’impressione<strong>del</strong>le dita termina con la classicaforma a V, che identificachiaramente la presenza di artiglisulle dita stesse. Le improntesono abbastanza simmetriche, >>professioneGeologo 11-2006 17


L’Articoloparliamo di...In questa pagina, due immagini<strong>del</strong> Laboratorio Geopaleontologicodi Bassiano (LT).>>l’angolo fra le dita II e III e fra le dita III eIV è pressoché identico e di circa 40°.Tutte le impronte di Teropodi da noiidentificate sono strettamente digitigrade;in un’unica orma isolata è presentel’impressione <strong>del</strong> metapodio, ovvero diparte <strong>del</strong>le ossa metatarsali e <strong>del</strong> dito I.Anche l’angolo <strong>del</strong> passo che è di circa170°-180° si accorda perfettamente con ivalori tipici <strong>del</strong>le piste attribuite aiTeropodi (Thulborn, 1990), la lunghezza<strong>del</strong> passo è invece di circa 90 cm.Dai parametri <strong>del</strong>le impronte e <strong>del</strong>la pista,misurati secondo le indicazioni diLeonardi, (1987), è stato possibile ricavareinformazioni sulle dimensioni e le velocitàdegli autori di queste impronte. Il primoparametro ricavato è stato l’altezza all’anca(heigth at the hip), valutato secondo lemetodologie proposte da Alexander, (1976)e da Locley et al. (1983), il cui valoremedio è stato di circa 90 cm. Le velocitàricavate attraverso la metodologia propostada Alexander (1976) hanno fornito valorimolto bassi, di circa 3-4 km/h, tipici di unessere vivente che cammina lentamente.Gli autori di queste impronte, animali dicirca 3 metri di lunghezza e circa 100 chilidi peso, sono stati attribuiti a piccoli e agilidinosauri carnivori appartenenti alsottordine <strong>dei</strong> Teropoda. Un’attribuzionepiù specifica necessita di studi piùapprofonditi e di una comparazione alivello osteologico con i taxa dinosaurianipresenti in letteratura, che per il momentonon è stato possibile effettuare.Il Plattenkalk di BassianoNelle immediate vicinanze <strong>del</strong> centroabitato di Bassiano (Latina) è presente unsito fossilifero particolarmente interessante:il Plattenkalk di Bassiano. Plattenkalk è unavoce tedesca che significa letteralmente“calcare in lastre”, ovvero, piatto, in lastresottili, in altre parole “calcare litografico”.Giacimenti simili sono molto conosciuti ingeologia, basti pensare al Calcare litograficodi Solnhofen in Baviera (Germaniameridionale), ricchissimo di resti fossili, fracui Archeopterix (il primo rettile piumatorinvenuto), oppure, il Plattenkalk diPietraroia, nei pressi di Benevento, in cui èstato ritrovato il primo dinosauro italiano(Scipionics samniticus, detto “Ciro”) di cui siè già fatto cenno.Dal punto di vista scientifico, il giacimentodi Bassiano riveste una grandissimarilevanza; è infatti, l’unico giacimentocontente flora continentale relativa alGiurassico medio in tutta la dorsalecarbonatica <strong>dei</strong> Lepini,Ausoni e Aurunci, eprobabilmente, uno <strong>dei</strong> rari giacimenti diquesto tipo in tutta l’Italia centrale.L’ambiente di sedimentazione èidentificabile con un’ampia laguna confondali privi d’organismi che turbassero laquiete <strong>del</strong> fondo marino, ovvero, inposizione protetta nell’ambito <strong>del</strong>lapiattaforma carbonatica e posta nelleimmediate vicinanze di aree emerse convegetazione a conifere (Bravi, 1996).L’apporto di sedimenti nella laguna era perlo più dovuto al trasporto da parte d’ondea bassa energia (onde di marea), disedimenti fini <strong>del</strong>le aree circostanti.La roccia calcarea è caratterizzata daintervalli fittamente laminati, ovvero, èpresente una ciclica variazione <strong>del</strong>lospessore <strong>del</strong>le lamine in intervallisuccessivi. Eventi sedimentari a maggiorenergia cinetica (tipo tempeste, uragani,mareggiate), producevano periodicamentele intercalazioni detritiche di spessored’alcuni decimetri, contenenti piccoliforaminiferi, frammenti di molluschi edaltri organismi provenienti da aree piùaperte, esterne alla laguna. Sebbenel’ambiente di formazione <strong>del</strong> Plattenkalksia stato precedentemente identificato conun bacino con una forte concentrazione disali (Praturlon, 1965) per l’alta percentualedi dolomite <strong>del</strong> sedimento (pari a circal’80%), la presenza d’ostracodi a valvesottili, talora molto abbondanti, unitamenteall’assenza di minerali evaporitici ed allapresenza di ittioliti (pesci) <strong>del</strong> generePleuropholis, caratteristici, almeno per ilCretacico, di depositi a bassa salinità,lascerebbero prospettare l’ipotesi di unbacino a salinità ridotta, nel qualegiungevano abbondanti resti di floracontinentale (Brachiphyllum sp.), forsetrasportati da corsi d’acqua che sfociavanonella laguna. Riguardo invece l’altapercentuale di dolomite degli strati <strong>del</strong>Plattenkalk di Bassiano, si può osservareche sedimenti attuali, che ad esempio siritrovano nel Golfo Persico, contengonofino al 65% di dolomite di apporto eolico.L’analisi di dettaglio <strong>del</strong>la roccia di un grannumero di strati <strong>del</strong> Plattenkalk rivelainoltre la presenza di foraminiferi ed altrimicrofossili marini, evidenziando ilcarattere tidale di questa formazione, conapporto d’organismi (bivalvi, felci fossili) daaree marine vicine. La sedimentazionenella laguna, in gran parte legata alle mareeed alle tempeste, è da considerarsi alquantorapida: la buona conservazione <strong>dei</strong> restifossili può essere pertanto, almeno in parte,attribuita al rapido seppellimento.Gli studi condotti hanno consentito ladatazione <strong>del</strong> Plattenkalk che, diversamenteda quanto ipotizzato dai precedenti Autori(Praturlon, 1965; Colacicchi & Praturlon,1965a, b) che lo ascrivevano al passaggioGiurassico-Cretacico, risulterebbeattribuibile al Giurassico medio e, piùprecisamente, ad un intervallo compresocon ogni probabilità fra il Bajocianoinferiore ed il Bathoniano (intorno ai170-175 milioni di anni fa).I fossili rinvenuti nel Plattenkalk diBassiano sono quindi costituitiprincipalmente dai resti di conifere <strong>del</strong>genere Brachyphyllum, già segnalati dalProf. Praturlon <strong>del</strong>l’Università di RomaTre (1965), e, subordinatamente, da rari18professioneGeologo 11-2006


A destra, Brachiphyllum sp. LaboratorioGeopaleontologico di Bassiano (LT).In basso, disegno <strong>del</strong> Teropode(da “I Dinosauri dalla A alla Z” di D. Lambert,modificato da Geos - Studio Associato di <strong>Geologi</strong>a).pesci ascrivibili al genere Pleuropholis ecrostacei Decapodi Macruri; sono inoltrepresenti valve isolate di bivalvi bissati, tracui Catella sp., superfici con impronte dipiccoli bivalvi a valve aperte ma ancoraarticolate e abbondanti Coproliti (Bravi,1996; Dalla Vecchia, Morgante & Raponi,2003).Horst: laboratoriointerattivo di geologiaIl Laboratorio di Bassiano vuole essere unesempio di struttura museale moderna einnovativa, in grado di attrarre edentusiasmare i visitatori di ogni età, grazieall’utilizzo di tecnologia multimediale, siaanalogica che informatica.L’idea di fondo che ha animato larealizzazione <strong>del</strong>la struttura è stata quella dicreare un luogo in cui i visitatori possanointeragire attivamente con i macchinari e,attraverso l’esperienza diretta, possanocomprendere le tematiche che riguardanolo studio <strong>del</strong>le Scienze <strong>del</strong>la Terra.Il fruente è stimolato ad utilizzare, oltre allavista e all’udito, anche il senso <strong>del</strong> tatto, chesoprat<strong>tutto</strong> nelle persone più giovani,riveste una notevole importanza neiprocessi di assimilazione culturale.In questo particolarissimo caso il visitatorenon è semplice spettatore di vetrine epannelli, ma diventa attore protagonistafacendo funzionare le apparecchiature cheillustrano i vari processi geologici.Il risultato è quello di suscitare un vivoentusiasmo in coloro che fruiscono <strong>del</strong>lastruttura, entusiasmo che èper ovvie ragionimassimo nei piùpiccoli.tecnologia multimediale, attraverso la qualei visitatori potranno interagire direttamentecon gli argomenti trattati.L’esperienza diretta non si ferma peròall’utilizzo di sistemi informatici, ma vieneaffiancata da alcune esperienze dirette inun vero e proprio laboratorio didattico.Sarà possibile, grazie ad una serie di piccoliesperimenti, simulare in scala quello che igeologi realmente fanno.È importante sottolineare come sia diprimaria importanza nella filosofia diquesto tipo di laboratorio, l’attività praticasvolta dai ragazzi, che in questo modoimparano divertendosi, non vivendo quindil’apprendimento come una imposizionenoiosa e pedante.Questo tipo di strutture quindi servononon solo da un punto di vista <strong>del</strong>ladivulgazione <strong>del</strong>le Scienze <strong>del</strong>la Terra, macontribuiscono in maniera decisa allosviluppo <strong>del</strong>l’amore per la conoscenza,soprat<strong>tutto</strong> nei più giovani.Il laboratorio è diviso in vari settori,ognuno <strong>dei</strong> quali rappresenta una tematicaparticolare legata alla geologia epaleontologia, corredato di pannelliesplicativi in grado di fornire tutte leinformazioni necessarie alla comprensione<strong>del</strong>l’argomento trattato. Il laboratorio èinoltre arricchito di fossili provenienti daiMonti Lepini ed Ausoni, alcuni <strong>dei</strong> qualihanno un rilevante valore scientifico.internazionale per invogliare, armonizzare,sviluppare e integrare il turismo ecologicoe quello naturale, ovvero, preservativo <strong>del</strong>lanatura. Questo piano è stato concepitosulla base <strong>del</strong>le molteplici attrazioni dinatura geologica e paesaggistica <strong>dei</strong> diversipaesi europei. I punti fulcro di questainiziativa sono i seguenti: proteggere econservare i paesaggi per le generazionifuture ed invogliare il turismo a direttocontatto con la natura, ed in particolare,invogliare la conoscenza <strong>del</strong>le Scienze<strong>del</strong>la Terra con azioni culturali verso imass media, per far conoscere le diverseregioni appartenenti all’EuroGeoParknell’ambito internazionale.I Geopark locali, come potrebbe esserequello <strong>dei</strong> Lepini, devono essere legati daun concetto generale che deve esserecontinuamente aggiornato e sponsorizzatoglobalmente. Il progetto EuroGeoPark siprefigge infatti di raggiungere le seguentimete principali:• invogliare il lavoro nell’ambito turistico,sia nazionale che internazionale, con unconcetto chiaro e unitario dipresentazione e sponsorizzazione;• invogliare i punti di attrazione <strong>del</strong>lerispettive regioni (GeoPark) conl’integrazione <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong> paesaggio;• invogliare l’interesse nella <strong>Geologi</strong>a, ilpaesaggio e la protezione <strong>del</strong>la natura;• sviluppare iniziative culturali di <strong>Geologi</strong>a,Durante ilpercorsosonopresenti apiù riprese giochi multimediali chefanno scatenare la fantasia e il desideriodi scoperta <strong>dei</strong> ragazzi e <strong>dei</strong> bambini.Nonostante questo particolare tipo diapproccio, si è tentato di non tralasciaremai la precisione scientifica. L’esperienzadiretta avviene grazie all’utilizzo diUn’ideaper i Lepini: unGeopark UnescoL’idea di unEuroGeoPark <strong>dei</strong>Monti Lepini segue lafilosofia natanell’ambito di unprogrammastoria <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong>laprotezione <strong>del</strong>la natura per bambini in etàscolastica fino ai pensionati.La presente proposta di un GeoParkUnesco <strong>dei</strong> Lepini sarà presentata nellaprossima primavera a Latina in occasionedi una mostra sulle impronte fossili diDinosauro, con la speranza di sensibilizzarele Amministrazioni pubbliche locali perun’azione politica finalizzata a tal fine.professioneGeologo 11-2006 19


L’argomentoI geositi <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>dal censimentoalla valorizzazioneL’Assessorato alla Cultura<strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong> pubblicaun altro volume <strong>del</strong>la collanasui Beni Culturali <strong>Geologi</strong>ci.Nuovi geositi e controllo <strong>del</strong>lostato di conservazionedi quelli già censiti.Lucrezia CastoFunzionario <strong>del</strong> C.R.D. Regione <strong>Lazio</strong>lcasto@regione.lazio.itIBeni Culturali a carattere geologico <strong>del</strong><strong>Lazio</strong>: i Monti Lepini,Ausoni ed Aurunciè il quarto volume <strong>del</strong>la collana sui Benigeologici che il Centro Regionale per laDocumentazione <strong>dei</strong> Beni Culturali edAmbientali (C.R.D.), Ufficio afferenteall’Assessorato alla Cultura, Spettacolo eSport <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, pubblica daquando nel 1985 ha intrapreso l’attività dicensimento <strong>del</strong> patrimonio culturale nelterritorio regionale.L’elemento geologico, il sito geologicoindividuato sul territorio che diventa beneculturale: è questa la trasformazione checostituisce da oltre vent’anni l’impegno <strong>del</strong>C.R.D., quando nel 1979 il ConsiglioRegionale, su proposta <strong>del</strong>lo stessoAssessorato alla Cultura, ha adottato undocumento programmatico (1) , dove per laprima volta in Italia si <strong>del</strong>ineavano evenivano per così dire spiegate lecaratteristiche “primitive” di questa nuovacategoria di bene culturale: il bene geologico.Le caratteristiche “primitive” eranoincentrate essenzialmente sulla promozionedi una innovativa conoscenza <strong>del</strong> territorio,inteso come spazio reale su cui lepopolazioni vivono e operano, mediante le loropotenzialità culturali, in intimo rapporto conl’ambiente naturale e antropico.Veniva pertanto sancita l’unità <strong>del</strong> concetto<strong>del</strong> Bene Culturale, al posto <strong>del</strong>latradizionale divisione tra beni umanistici ebeni ambientali, precorrendo pertanto lelinee guida <strong>del</strong> sostrato normativo, adottatesuccessivamente in ambito nazionale con ilCodice Urbani.Gli strumenti di questa innovativaconoscenza <strong>del</strong> territorio erano individuatinel censimento e nella successivacatalogazione.Il censimento e lacatalogazione <strong>dei</strong> geositinell’Assessorato allaCultura <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>Con l’istituzione nel 1979 (2) <strong>del</strong> CentroRegionale per la Documentazione <strong>dei</strong>Beni Culturali ed Ambientali (poiriorganizzato con la Legge regionale 26luglio 1991, n. 31), inizia nel 1985 lasistematica catalogazione <strong>dei</strong> Beni Culturalisul territorio regionale.Tale attivitàrelativamente ai Beni Culturali geologici(geositi) può essere suddivisa in due fasi: laprima compresa tra il 1986 ed il 1996; laseconda iniziata nello stesso 1996 e ancorain corso di svolgimento.Il lavoro all’inizio fu intrapreso un po’ insordina, in uno scenario in ambitonazionale privo di iniziative, ad eccezione<strong>del</strong>l’attività svolta nella Regione EmiliaRomagna riguardante peròspecificatamente beni a caratteregeomorfologico.Durante la prima fase, il censimento è statocondotto, con rilievi puntuali direttamentesul territorio, da Lucrezia Casto,20 professioneGeologo 11-2006


funzionario <strong>del</strong> C.R.D. eFrancesco Zarlenga,direttore di ricerca<strong>del</strong>l’ENEA, a seguito diuna collaborazioneintercorsa tral’Amministrazione regionalee lo stesso ENEA edeffettuato in tre areecampione: la media Valle <strong>del</strong>Tevere, il Distretto vulcanico<strong>dei</strong> Colli Albani e la PianuraPontina, Fondana ed i MontiAusoni Meridionali con uncomplessivo investimentoterritoriale di 45 comuni,ricadenti nelle province diRieti, Roma e Latina.Per la scelta <strong>dei</strong> siti a rilevanzageologica, sono stati utilizzati icriteri espressi da Wimbledon(1990),Andersen (1996) e Gonggrijp(1992) e condivisi in ambito internazionaledurante i lavori <strong>del</strong> I° e II° Simposio diProGEO (Tabella 1).La raccolta <strong>dei</strong> dati scientifici è stata poiriversata in un’apposita scheda dirilevamento (di cui l’Assessorato allaCultura detiene il copyright), schedaperaltro adottata nel suo impiantostrutturale dal Servizio <strong>Geologi</strong>coFinlandese in una sua pubblicazione <strong>del</strong>1993.I risultati di questa prima ricerca hannodato luogo all’individuazione dicomplessivi 131 geositi: 60 nella mediaValle <strong>del</strong> Tevere; 44 nell’area <strong>dei</strong> ColliAlbani e 27 nella Pianura Pontina, Fondanae i Monti Ausoni meridionali; ognuno diessi è stato georeferenziato, fotografato,descritto scientificamente nella scheda e“valutato” in base ad una scala diimportanza (Tabella 1) legata al valorescientifico, alla rarità, alla testimonianzaculturale.I censimenti condotti nelle tre areecampione sono stati successivamentepubblicati nei primi tre volumi <strong>del</strong>lacollana sui Beni Culturali a carattere geologico<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> (Casto, 1996; Casto & Zarlenga,1992 per la media Valle <strong>del</strong> Tevere; Casto &Zarlenga, 1996 per il Distretto vulcanicoAlbano; e Casto & Zarlenga, 1997 per laPianura Pontina, Fondana ed i MontiAusoni Meridionali).La seconda fase è iniziata nel 1996 conindizione da parte <strong>del</strong>l’Amministrazioneregionale di un’Avviso pubblico (3)(reiterato nel 2002) per la sezione digeologi esperti in catalogazione di BeniCulturali a carattere geologico eformazione di graduatorie di merito inbase a titoli professionali.L’attività di censimento <strong>dei</strong> geositi è quindicontinuata sul restante territorio regionalecon l’affidamento di contratti dicatalogazione a professionisti esterni, il cuioperato è stato svolto con stesse modalitàprecedentemente descritte (rilevamento dicampagna) ed ha determinato ilcompletamento <strong>del</strong>la provincia di Latinaed ha interessato il territorio provinciale diViterbo, Rieti e Frosinone.Attualmente, con l’affidamento nel 2005degli ultimi 4 contratti di catalogazione, èprevista per il 2006 la copertura <strong>del</strong>l’interoterritorio regionale ed il completamento<strong>del</strong>la provincia di Roma.In parallelo a questa attività relativa ainuovi geositi, dal 2005 è stato ancheintrapreso il controllo <strong>del</strong>lo stato diconservazione <strong>dei</strong> siti oggetto <strong>dei</strong> primicensimenti per così dire storici, approntatitra il 1988 e il 1996 (in collaborazione conl’ENEA). Si è scoperto infatti che molti<strong>dei</strong> luoghi allora schedati sonoandati distrutti o fortementecompromessi. Nella definizione<strong>del</strong>le linee guida stabilite dalComitato di Studio regionale(di cui chi scrive fa parte) perla redazione <strong>del</strong> rapportoannuale sullo Stato<strong>del</strong>l’ambiente <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong>, tra gli altri, è statoriconosciuto fra i criteri divalutazione <strong>del</strong>la saluteambientale proprio lo stato diconservazione <strong>dei</strong> geositi, aseguito di un confrontoeffettuato tra un prima(vecchi censimenti) ed undopo (nuovi censimenti dicontrollo).I Beni Culturali a caratteregeologico <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>:i Monti Lepini, Ausonied AurunciDal 1997, anno di edizione <strong>del</strong> terzovolume (I Beni culturali a carattere geologico<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>: la Pianura Pontina, Fonadana e iMonti Ausoni Meridionali) molta strada èstata percorsa.L’impiego di risorse umane (catalogatoriesterni) ed economiche, voltespecificatamente alla catalogazione, inseritein Programmi regionali finalizzati allaconoscenza e alla migliore gestione <strong>del</strong>territorio, hanno determinato una notevoleaccelerazione nel rilevamento <strong>dei</strong> siti diimportanza geologica, permettendo atutt’oggi una raccolta complessiva di circaun migliaio di schede, dove per ognuna,come in passato, il sito è georeferenziato,fotografato, descritto scientificamente e“valutato” in base ad una scala diimportanza.I risultati <strong>dei</strong> censimenti relativi ai primicontratti di catalogazione, destinati alcompletamento <strong>del</strong>la provincia di Latina edi parte <strong>del</strong>la provincia di Frosinone, sonostati elaborati da Lucrezia Casto epubblicati nell’ottobre <strong>del</strong> 2005 nelvolume dal titolo: Beni Culturali a caratteregeologico <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>: i Monti Lepini,Ausonied Aurunci.I siti presentati in questo volume sono>>professioneGeologo 11-2006 21


L’argomento>>sono 148 (geositi di interesse primario),costituiscono una selezione proveniente daun catalogo di circa 400 geositi. Essi sonoil frutto di più censimenti effettuati dal1998 al 2005 ad opera di sette catalogatori(coordinati e diretti sempre da LucreziaCasto) nel territorio di 55 comuni, (4)ricadenti nell’area geografica <strong>dei</strong>Monti Volsci.Il primo censimento condotto tra il 1998 eil 1999 da Franco Capotorti ha riguardatoi comuni di Priverno e Sermoneta; tra il1999 ed il 2000 Carlo Rosa si è interessatodi Carpineto Romano, Gorga eMontelanico e Paola Cipollari ha rilevato idati <strong>dei</strong> comuni Norma, Prossedi, Segni,Cori, Rocca Massima, Roccasecca <strong>dei</strong>Volsci e Sonnino.Tra il 2000 e il 2001 due nuove campagnedi censimento hanno battuto i comuni <strong>dei</strong>Monti Ausoni e <strong>dei</strong> Monti AurunciCriteri di Selezione(secondo Andersen, 1996; Gonggrijp,1992;Wimbledon, 1990)• SITI MIGLIORI (“Best Sites”);• SITI UNICI (“Unique sites”);• I PRIMI (“Firsts”);• LE CARATTERISTICHESALIENTI (“Patterns”)Tabella 1Attribuzione <strong>del</strong> valore(secondo Gonggrijp, 1992; Panizza,1988; Sturm, 1994)• rarità e condizione, riferiti alprocesso di formazione e alsignificato scientifico• diversità e caratteristiche dirappresentatività• valore educativo-didattico• viabilità ed accessibilità• vulnerabilità• valore scenico• valore socio-economico• valore culturalemeridionali grazie all’attività dirilevamento rispettivamente di TaniaRuspandini e Sergio Cavelli.Successivamente tra il 2004 e il 2005 ilcensimento <strong>del</strong>l’area studiata è statocompletato da Marina Fabbri, (comuniinteressati dai prodotti <strong>del</strong> Vulcano Lazialee dal vulcanismo <strong>del</strong>la Valle Latina), SergioCavelli (comuni <strong>dei</strong> Monti Lepini edAusoni non interessati dai precendenticensimenti) ed Elisabetta Piccardi (Artena).Si parte quindi da censimenti effettuati inun intervallo di tempo abbastanza lungo(1998-2005), tale da registrare modifiche(in genere peggiorative) <strong>del</strong>lo stato diconservazione di alcuni luoghi. I daticontenuti in alcune schede pertanto sonostati aggiornati, per rendere conto <strong>del</strong>laprofonda trasformazione subita dal sito,uno <strong>dei</strong> casi più eclatanti riguarda lascheda n. 93 ad esempio, relativa alla cavadi sabbia quarzifera sita in località Bosco<strong>del</strong> Polverino in Priverno (immagine inquesta pagina), dove le due immaginitestimoniano lo stato <strong>del</strong> luogo nel 1999 enel 2004 dopo la riapertura <strong>del</strong>la cava.In altri casi l’aggiornamento è statoeffettuato per riportare i risultati di nuovericerche: si possono vedere in proposito leschede relative ai sinkholes o ad alcunegrotte carsiche dove sono presentiaggiornamenti scientifici derivati dagli Atti<strong>del</strong> Seminario sui sinkhole organizzatodall’APAT a Roma nel maggio 2004 edalla pubblicazione sulle grotte carsiche <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> di Mecchia et alii (2003).I siti presenti nel volume sono 148 (geositidi interesse primario), costituiscono unaselezione proveniente da un catalogo dicirca 400 geositi.La tutela e lavalorizzazioneWimbledon (in verbis), durante i lavori <strong>del</strong>II° Simposio Internazionale, tenutosi aRoma nel Maggio <strong>del</strong> 1996 (AA.VV,2000), indica nei cosiddetti cataloghiregionali una fase propedeutica e22professioneGeologo 11-2006


indispensabile alla scelta successiva di unnumero ristretto di geositi destinati allatutela “attiva”, tutela cioè attuata conspecifici provvedimenti normativi. Questicataloghi sono fisiologicamente ricchi disegnalazioni, sicuramente degne diconservazione. Ma non tutti i siti cosìindividuati, per la propria conservazionenecessitano di un vincolo, tutti però, percontinuare ad esistere, necessitano divalorizzazione. Molte volte la critica cheviene mossa verso chi si occupa di geositi,è quella di ritenere che ogni sito segnalatoabbia bisogno per la propria conservazionedi un vincolo. In effetti, in un concetto giàribadito da Casto & Zarlenga, (1992), sidiceva che ogni sasso può costituire laBIBLIOGRAFIAtestimonianza di un processo geologico ditrasformazione <strong>del</strong> territorio, ma non perquesto il territorio deve essere necessariamente<strong>tutto</strong> vincolato.I Beni culturali a carattere geologico <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>:i Monti Lepini,Ausoni ed Aurunci dimostra,riportando un’ampia casistica sia diesperienze italiane che di avvenimentiinternazionali, che la tutela, che permettela conservazione <strong>del</strong> Patrimonio geologicodi un territorio, non si attua esclusivamenteattraverso il vincolo, ma derivasoprat<strong>tutto</strong> dalla conoscenza e quindidalla coscienza da parte <strong>del</strong>lepopolazioni locali e <strong>del</strong>leAmministrazioni locali di possederequel bene, promuovendo pertantoAA.VV (2000) - Atti <strong>del</strong> The second Symposium on the protection of our <strong>Geologi</strong>cal HeritageRoma 20-21-22 maggio 1996ANDERSEN S. (1996) - Bornholm. En beskrivelse af omrader af national geologisk interesse. pp208.Geografforlaget Ed.CASTO L. (1996) - Il Censimento <strong>dei</strong> beni culturali a carattere geologico <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong> (Italia)(in inglese). In: Atti The second Symposium on the protection of our <strong>Geologi</strong>cal HeritageRoma 20-21-22 maggio 1996CASTO L. & ZARLENGA F. (1992) - I Beni Culturali a carattere geologico <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>: la Media Valle <strong>del</strong> Tevere,pp165. Ed. ENEACASTO L. & ZARLENGA F. (1996) - I Beni Culturali a carattere geologico nel <strong>Lazio</strong>: il Distretto Vulcanico diAlbano, pp143. Ed. ENEACASTO L. & ZARLENGA F. (1997) - I Beni Culturali a carattere geologico nel <strong>Lazio</strong>: la Pianura Pontina,Fondana e i Monti Ausoni Meridionali, pp117. Ed. ENEACRESTA S., FATTORI C., MANCINELLA D. & BASILICI S. (2005) - La Geodiversità <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>. Geositi egeoconservazione nel sistema <strong>del</strong>le aree protette. pp198.Ag. Reg. per i Parchi Regione <strong>Lazio</strong>GONGGRIJP G.P. (1992) - Earth-science conservation in the Netherland. Mém. Soc.Géol. France,165, 139-148MECCHIA G., MECCHIA M., PIRO M. & BARBATI M. (2003) - Le grotte <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>. I fenomeni carsici,elementi di geodiversità. ARP Agenzia Regionale Parchi.Assessorato Ambiente. Regione <strong>Lazio</strong> EdPANIZZA M. (1988) - I beni morfologici e tutela. Rivista bimestrale per i BB.CC. e NN. Della RegioneEmilia Romagna, fasc. 1/2, 73-74.STURM B. (1994) - The geotope concepì: geological nature conservation by town and cuntry planning.In: O’HALLORAN D., GREEN C., HARLEY M. & KNILL J. ED., <strong>Geologi</strong>cal and landscape Conservation.<strong>Geologi</strong>cal Society, London, 27-31WIMBLEDON W.A. (1990) - II° European Heritage Sites and Type site inventories. In: ANDERSEN ET ALII.Jb. Geol. B.-A, 133,657-658una sorta di tutela spontanea che vienedal basso.Nel volume alcuni <strong>dei</strong> 148 geositi presentifanno parte di aree protette, altri per leloro caratteristiche di rarirà, importanzascientifica e rappresentatività potrebberosicuramente essere inseriti nella “ReteRegionale <strong>del</strong>le Aree Protette” (in Crestaet alii, 2005) e quindi vincolati, altriancora,“non necessariamente vincolabili”,ma non per questo di importanza minore,costituiscono, unitamente ai primi duegruppi, l’insieme <strong>dei</strong> “Beni <strong>del</strong> patrimoniogeologico” <strong>del</strong>l’area e sono già inseriti initinerari ecologici promossi da cooperativelocali e destinati a soddisfare la crescentedomanda di “turismo verde” provenienteanche dagli altri paesi Europei.In conclusione, i 148 geositi “selezionati”,estratti da un sostrato di non conoscenza, daparte <strong>del</strong>le popolazioni che abitano queiterritori, che prima vivevano, nascosti aipiù, si sono rivelati carichi di significatiscientifici e di storia ed hanno quindimanifestato la loro valenza di Bene Culturale.Essi costituiscono pertanto il PatrimonioCulturale a carattere geologico <strong>dei</strong> MontiLepini,Ausoni ed Aurunci, la cuiconoscenza rappresenta per leAmministrazioni locali un formidabilestrumento di aiuto, efficace nelle decisionidi programmazione e gestione <strong>del</strong>territorio.NOTE(1) Del.Cons.Reg., 16 maggio 1979, n.642 “Pianoper il censimento e la catalogazione <strong>dei</strong> BeniCulturali e Ambientali”(2) Legge Regionale 6 marzo 1979, n.17(3) Del. G.Reg. 14 maggio 1996, n. 3901 e Del.G.Reg. 8 marzo 2002, n. 270(4) Artena, Bassiano, Carpineto Romano, Cori,Gavignano, Giuliano di Roma, Gorga, Maenza,Montelanico, Morolo, Norma, Patrica, ProssediRoccagorga, Rocca Massima, Segni, Sermoneta,Sezze, Sgurgola, Supino,Ameseno, Castro <strong>dei</strong> Volsci,Ceccano, Falvaterra, Fondi, Lesola, Monte SanBiagio, Pastena, Priverno, Roccasecca <strong>dei</strong> Volsci,Terracina, Vallecorsa, San Giovanni Incarico,Sonnino, Villa S. Stefano, Ausonia, Campodimele,Castelforte, Coreno Ausonio, Castelnuovo Parano,Esperia, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Pico,Pontecorvo, S. Ambrogio sul Garigliano, S.Apollinare, S. Giorgio al Liri, Sperlonga, SpignoSaturnia,Vallemaio,SS.Cosma e Damiano,S.Andreasul Garigliano.professioneGeologo 11-2006 23


NotizieWorkshop - La Riqualificazionefluviale, un approccio integrato per lagestione sostenibile <strong>dei</strong> corpi idricinaturali e artificiali e <strong>del</strong> territorioEugenio Di LoretoIl 1 febbraio 2006, presso la SalaConferenze, in Viale di Villa Pamphili 84,<strong>del</strong>l’Amministrazione Provinciale diRoma, si è svolto il Workshop “LaRiqualificazione fluviale, un approccio integratoper la gestione sostenibile <strong>dei</strong> corpi idricinaturali e artificiali e <strong>del</strong> territorio”.L’Obiettivo <strong>del</strong> workshop, promossodall’Assessorato Provinciale alle Politiche<strong>del</strong>la tutela ambientale <strong>del</strong>la Provincia diRoma, è stato quello di dare impulso alladiffusione di un nuovo approccio allagestione <strong>dei</strong> corsi d’acqua, basato su unavisione integrata <strong>del</strong>le problematiche esulla promozione di interventimultiobiettivo in grado di garantiresicurezza idraulica e salvaguardia <strong>del</strong> ruoloecologico <strong>dei</strong> corpi idrici.Il Coordinamento generale <strong>del</strong>la giornata,organizzata in due sezioni differenti(mattina e pomeriggio), è stato svolto dalDott. Bruno Panico, Dirigente <strong>del</strong> Servizio“Tutela <strong>del</strong>le acque, suolo e risorseidriche” <strong>del</strong>la Provincia di Roma.Il rappresentante <strong>del</strong>l’Assessore RosaRinaldi,Vice Presidente <strong>del</strong>la Provincia,dopo i saluti ai partecipanti, ha sottolineatonel suo intervento come l’Assessoratointenda consolidare, ampliare e aggiornarele conoscenze e la consapevolezza inmateria di gestione sostenibile <strong>del</strong>le risorseidriche, <strong>dei</strong> propri tecnici e in generale <strong>dei</strong>tecnici che operano nel settore acque nel<strong>Lazio</strong> e più in generale <strong>del</strong>la cittadinanza.Si sono quindi succedute le comunicazioni<strong>del</strong> Dott. Giulio Conte e Dott. GiuseppeSansoni, rispettivamente Presidente eConsigliere <strong>del</strong> CIRF (Centro Italiano perla Riqualificazione Fluviale) che nei lorointerventi hanno illustrato i caratteriessenziali <strong>del</strong>la riqualificazione fluviale el’importanza che questa può avere nellagestione integrata <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>lerisorse idriche. I relatorihanno sottolineato comela riqualificazionefluviale non sia uninsieme di tecniche, maessenzialmente unapproccio, un modointegrato di guardare ifiumi, con l’obiettivo diraggiungere il livello dicompromesso più altopossibile tra naturalità eusi antropici degliambienti fluviali.Tuttociò alla luce <strong>del</strong>la recentenormativa (D.l.vo152/99 e Direttivacomunitaria quadro sulleacque 2000/60/CE) chesancisce che per valutarelo stato ecologico <strong>dei</strong>corsi d’acqua si deveprendere atto che ilfiume non è solo acqua ma anchel’ambiente circostante e che quindil’alterazione fisica degli alvei rappresenta,per le comunità vegetali e animali che civivono, un impatto spesso più elevato e digran lunga persistente <strong>del</strong>l’inquinamento<strong>del</strong>le acque.Tra i vari interventi, succedutesi nel corso<strong>del</strong>la mattinata, segnaliamo quello <strong>del</strong>nostro collega Dott. Alfredo DiDomenicantonio, Dirigente <strong>del</strong>l’Autoritàdi Bacino <strong>del</strong> Tevere, che ha presentato, incollaborazione con i Dott. Manuela Ruisie Paolo Traversa, i risultati di uno studiocondotto sul Complesso Idrogeologico <strong>dei</strong>Colli Albani, mettendo in risalto come latutela <strong>del</strong> deflusso di base nellapianificazione di bacino sia unfondamentale elemento di riqualificazionefluviale.La Dott.ssa Laura Mancini <strong>del</strong>l’IstitutoSuperiore di Sanità ha quindi descritto, leconclusioni di una indagine sullo statoattuale e la funzionalità fluviale <strong>dei</strong> corsid’acqua <strong>del</strong>la Provincia di Roma.È seguita una tavola rotonda, coordinatadalla Provincia di Roma, a cui hannopartecipato gli Enti e le Istituzioni che sioccupano a vari livelli<strong>del</strong>la gestione e tutela<strong>del</strong>le acque:APAT,Autorità <strong>dei</strong> BaciniRegionali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>,CIRF, Comune diRiano, Consorzio diBonifica di Pratica diMare, Consorzio diBonifica Tevere e AgroRomano,Rappresentante<strong>del</strong>l’Assessoratoall’Ambiente eCooperazione tra iPopoli <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong>, IstitutoSuperiore di Sanità,Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>laTutela <strong>del</strong> Territorio. Ildibattito e il confrontotecnico che si è svoltosull’argomento è statoconcreto e costruttivo.Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio, ilavori <strong>del</strong> workshop sono stati incentratisulle esperienze di gestione <strong>del</strong> reticoloidrografico minore e <strong>del</strong>la manutenzione<strong>dei</strong> canali di bonifica. La discussione haavuto un taglio prettamente tecnico: con irappresentanti <strong>dei</strong> Consorzi di bonifica<strong>del</strong>la provincia di Roma, e il DirettoreTecnico ed il Responsabile UfficioManutenzioni <strong>del</strong> Consorzio di bonifica<strong>del</strong> Dese-Sile che sono intervenuti adescrivere le problematiche specifiche <strong>dei</strong>propri territori di competenza.Molto interessante e pregevole la relazione<strong>del</strong> geologo Dott. Giancarlo Bovina, incollaborazione con l’Ing. Stefano SalbitaniDirettore <strong>del</strong> Consorzio di Bonifica<strong>del</strong>l’Agro Pontino, sul tema “Esempi diriqualificazione ambientale <strong>dei</strong> canali dibonifica <strong>del</strong>la Pianura Pontina: il caso <strong>dei</strong>24 professioneGeologo 11-2006


canali Colmata e Mastropietro”. Il relatore haillustrato con notevole chiarezza lepossibilità, i vantaggi (ambientali, tecnici edeconomici) e le modalità tecnico-operativedi una gestione <strong>dei</strong> canali efficace ecoerente con il ruolo ecologico che essipossono svolgere.Il workshop, che ha visto una buonapartecipazione di tecnici, ha consentito dicomprendere i vantaggi e potenzialità <strong>del</strong>lariqualificazione fluviale intesa comeinsieme sinergico di tecniche ed azioni(afferenti a campi estremamente diversi)tese a rendere l’intero sistema fluviale (ilcorso d’acqua ed il territorio circostante)capace di espletare le proprie funzioniecosistemiche e soddisfare gli obiettivisocioeconomici.Per chi volesse ricevere ulterioriinformazioni, può contattare la segreteriaorganizzativa <strong>del</strong> workshopp.camuccio@provincia.roma.it e consultareil sito web <strong>del</strong> CIRF all’indirizzowww.cirf.org.Workshop - Analisi edapplicabilità <strong>del</strong>le tecnichedi ingegneria naturalisticarelative alla sistemazione<strong>dei</strong> versanti. Manuale diingegneria naturalisticaEugenio Di LoretoSi è svolto a Roma, il 2 febbraio u.s.,presso la Sala Tirreno <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong>, il Convegno “Analisi ed applicabilità<strong>del</strong>le tecniche di ingegneria naturalistica relativealla sistemazione <strong>dei</strong> versanti. Manuale diingegneria naturalistica”. I Lavori <strong>del</strong>Convegno sono stati aperti dagli indirizzidi saluto <strong>del</strong>l’Assessore all’Ambiente eCooperazione tra i Popoli On.le AngeloBonelli il quale ha riconosciuto l’utilità e lavalidità <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le tecniche diingegneria naturalistica nel quadro <strong>del</strong>leiniziative per la Difesa <strong>del</strong> Suolo nellaRegione <strong>Lazio</strong> e di un recente progetto dicantiere pilota in Nicaragua, nell’ambito<strong>del</strong>la cooperazione fra i popoli.Il Direttore <strong>del</strong>la Direzione Regionaleall’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli,dott. Raniero De Filippis, ha quindicoordinato le varie comunicazioni,succedutesi durante la mattinata.L’ing. Francesco Gubernale, <strong>del</strong>l’AreaDifesa <strong>del</strong> Suolo <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, hapresentato il 3° volume <strong>del</strong> Manuale diIngegneria Naturalistica (Sistemazione <strong>dei</strong>versanti), con allegato il DVD riguardantele esperienze <strong>dei</strong> cantieri pilota per gliinterventi di sistemazione <strong>dei</strong> versanti nellaRegione <strong>Lazio</strong>, e la Bozza di Quaderno diCantiere (1° Fascicolo) relativo allaPalificata viva doppia. Il Relatore nel corso<strong>del</strong>l’intervento, ha effettuato alcuneconsiderazioni sulle iniziative promosse sinqui dalla Regione <strong>Lazio</strong>, in collaborazionecon l’AIPIN, per la divulgazione in tutte lesedi istituzionali e professionali <strong>del</strong>leTecniche di Ingegneria Naturalistica, percui la pubblicazione di questo terzovolume va a completare un processoiniziato alcuni anni fa, ma che prevedeulteriori sviluppi con la pubblicazione dispecifici quaderni di cantiere.Di particolare significato il successivointervento <strong>del</strong> Prof. Florin Florineth,<strong>del</strong>l’Università di Vienna, che ha illustratoalcune esperienze e sperimentazioni disistemazioni di versante con tecniche diingegneria naturalistica in Centro Europa.Il relatore, che vanta una esperienzapluriennale nel settore, ha evidenziato laparticolare attenzione con la quale deveessere curata sia la fase progettuale chequella esecutiva degli interventi, e <strong>del</strong>lafondamentale importanza <strong>del</strong>monitoraggio <strong>del</strong>le opere eseguite.Successivamente sono intervenuti GiulianoSauli e Paolo Cornelini <strong>del</strong>l’AIPIN(Associazione Italiana per l’IngegneriaNaturalistica), che hanno svolto relazioniriguardanti, rispettivamente le “Tecniche diingegneria naturalistica applicate ai versanti” ele “Problematiche tecniche e deontologichenelle sistemazioni di versante con tecniche diingegneria naturalistica”.Sul piano strettamente tecnico sono stattepresentate le esperienze di sistemazione <strong>dei</strong>versanti in varie località in Italia: Provinciadi Bolzano, in aree calanchive <strong>del</strong>laBasilicata, Repubblica San Marino, RiservaNaturale Monti Navegna e Cervia (nel<strong>Lazio</strong>), e Parco Nazionale <strong>del</strong> Vesuvio.Molto interessanti gli interventi <strong>dei</strong> nostricolleghi <strong>Geologi</strong> Alessandro Trigila<strong>del</strong>l’APAT che ha presentato la “Banca dati<strong>del</strong>l’Inventario <strong>dei</strong> Fenomeni Franosi in Italia(progetto IFFI)” e Claudio Bicocchi <strong>del</strong>laRegione <strong>Lazio</strong>, che ha commentato la“Analisi <strong>del</strong>l’applicabilità e <strong>del</strong>la diffusionepotenziale nel <strong>Lazio</strong> <strong>del</strong>l’ingegneria naturalisticain funzione <strong>del</strong> substrato litologico”.Il Convegno ha visto una numerosapartecipazione da parte di amministratori etecnici esperti in diverse materie, asottolineare l’aspetto multi disciplinare <strong>del</strong>tema trattato. Rilevante la presenza <strong>dei</strong>geologi, sia liberi professionisti che pubblicidipendenti.Per ulteriori informazioni contattare laSegreteria tecnica <strong>del</strong> Convegno:Simona De Bartoli tel. 06 51 68 80 69,Francesco Gubernale tel. 06 51 68 84 75,Giovanni Falco tel. 06 51 68 30 19,Regione <strong>Lazio</strong> - Assessorato all’Ambientee Cooperazione tra i Popoli.Il materiale <strong>del</strong> Convegno è consultabilesul sito internet <strong>del</strong>la Regione:http://213.175.14.98/ambiente/ingegneria_naturalistica/home.shtml.professioneGeologo 11-2006 25


InformazioniPartono leVerifiche TecnicheSismicheAntonio ColombiOrdinanza <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>L’ Consiglio <strong>dei</strong> Ministri 3274 <strong>del</strong> 20Marzo 2003 prevedeva, al comma 3<strong>del</strong>l’art. 2, che, nei successivi cinque annidalla data di emanazione <strong>del</strong>la suddettanormativa, fosse fatto obbligo «...diprocedere a verifica, da effettuarsi a cura <strong>dei</strong>rispettivi proprietari, ...sia degli edifici diinteresse strategico che <strong>del</strong>le opereinfrastrutturali la cui funzionalità durante glieventi sismici assume ruolo fondamentale aifini <strong>del</strong>la protezione civile, sia degli edifici che<strong>del</strong>le opere infrastrutturali che possonoassumere rilevanza in relazione alleconseguenze di un eventuale collasso ... eriguardare in via prioritaria edifici ed opereubicate nelle zone sismiche 1 e 2…».La Regione <strong>Lazio</strong>, come le altre Regioni,in base al Decreto Legislativo 112/98,nel predisporre il proprio atto <strong>del</strong>iberativodi riclassificazione sismica, ha inseritonell’All. 2 <strong>del</strong>la DGR <strong>Lazio</strong> 766/03(http://213.175.14.98/ambiente/difesa_suolo/riclassificazione_sismica/riclassificazione_sismica.shtml o vedi Professione Geologo n. 4novembre 2003 ndr) gli edifici da sottoporrea verifica.Con la successiva OPCM 3362/04venivano definiti dallo Stato i criteri per lapredisposizione <strong>dei</strong> programmi temporali<strong>del</strong>le Verifiche Tecniche da parte <strong>del</strong>leAmministrazioni Regionali e la Regione<strong>Lazio</strong>, attraverso il Servizio <strong>Geologi</strong>coRegionale, ha presentato il proprioprogramma temporale per il 2004/2005che è stato approvato dalla Presidenza <strong>del</strong>Consiglio <strong>dei</strong> Ministri con la contestualeassegnazione di finanziamenti per circa7,5 milioni di Euro (G.U. 165 <strong>del</strong>18.07.2005).La Regione nel proprio bilanciofinanziario 2006, in via di discussione, hafinanziato un pari importo per far si che leAmministrazioni proprietarie degli edificidi questo primo programma (Comuni,Province e Regione stessa), non dovrannosostenere alcun esborso economico. Nelmedesimo Decreto di assegnazione <strong>dei</strong>fondi (OPCM <strong>del</strong> 6 giugno 2005), laPresidenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri fariferimento all’OPCM 3362/04 cheindicava in sei mesi (18 gennaio 2006) ilperiodo entro il quale le Amministrazioniproprietarie di edifici e/o di opereinteressate dai finanziamenti dovevanotrasmettere alla Regione <strong>Lazio</strong> ledetermine di affidamento di incarico aTecnici professionisti per la Redazione<strong>del</strong>le Verifiche Tecniche.Alla data di pubblicazione <strong>del</strong> presentenotiziario sono pervenute in Regionedetermine di incarico che copronosoltanto il 70% <strong>dei</strong> finanziamenti, con laseria possibilità da parte <strong>del</strong>leAmministrazioni inadempienti di perderequanto già finanziato. Infatti non è certa laemanazione di un atto di deroga da parte<strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministrisulla tempistica di assegnazione, viste ledifficoltà riscontrate in ogni Regione.In base al comma 1 <strong>del</strong>l’art. 3 <strong>del</strong>l’OPCM3362/04, la Regione <strong>Lazio</strong> con unaDeterminazione Dipartimentale hastabilito che fino ad un massimo <strong>del</strong> 20%<strong>del</strong> contributo per le Verifiche Tecniche perogni edificio venisse utilizzato per indaginidi carattere geologico/geotecnico.Il Servizio <strong>Geologi</strong>co Regionale stapredisponendo sia la Scheda di Sintesi <strong>del</strong>leVerifiche Tecniche e sia le Linee Guida perla Redazione <strong>del</strong>le Verifiche, che prestoverranno inviate ai Comuni e pubblicateondine sul sito istituzionale <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong> e <strong>del</strong> nostro <strong>Ordine</strong>. In talidocumenti è prevista la presenza <strong>del</strong>Geologo come tecnico-consulente chedovrà firmare e timbrare per la parte di suacompetenza.Pertanto le Amministrazioni all’atto<strong>del</strong>l’affidamento dovranno provvedere adincaricare un Geologo o informare ilTecnico specializzato di Ingegneria <strong>del</strong>leStrutture di avvalersi obbligatoriamente <strong>del</strong>Geologo per le indagini indicate nellaScheda di Sintesi <strong>del</strong>la Verifica Tecnica ditipo prettamente geologico-geotecnicogeofisico,laddove non esistendo datioggettivi le indaginigeologiche/geotecniche siano di reale enecessario bisogno per le opportuneconoscenze e valutazioni. In altresituazioni, quelle più semplici, il Geologochiamato a partecipare potrà utilizzare idati in suo possesso se interpretabili, sicurie realmente compatibili.Per quanto è a mia conoscenza, tenutoconto <strong>dei</strong> rapporti istituzionali che tengocon Funzionari di altre Regioni, credo chesiamo, se non gli unici, fra i pochi ad averequesto “privilegio”.Però attenzione che non so fino a quantosia realmente un privilegio e non una veraassunzione di forte responsabilità neiconfronti di ogni cittadino e di ogniamministrazione. Queste verificheserviranno per conoscere lo stato diagibilità e disponibilità di quegli edificistrategici in caso di evento sismico, vale adire dovranno essere edifici sicuri perpermettere di ricoverare sfollati, per attivarei Centri di collegamento <strong>dei</strong> primisoccorsi, i Centri di Comando eControllo, gli edifici di trasmissione <strong>dei</strong>dati e così via, quindi edifici ed opere chedi cui si deve essere sicuri che risultinoagibili anche per le scosse successive aquelle <strong>del</strong> “main-shock”.Non sarà quindi possibile, ne i <strong>Geologi</strong>potranno permettersi, di prendere a cuor26 professioneGeologo 11-2006


leggero ciò che redigeranno e firmeranno,ponendo la loro assunzione diresponsabilità a garanzia <strong>dei</strong> cittadini.Credo che aver permesso alla nostracategoria di essere parte integrante di unvero progetto strategico di prevenzionesismica a livello nazionale rappresenti da unlato una grande prova di responsabilità e divalorizzazione <strong>del</strong>la nostra categoria edall’altro una opportunità unica di crescitaprofessionale. Desidero però rammentareche la Regione, garante presso laPresidenza <strong>del</strong> Consiglio <strong>dei</strong> Ministri,<strong>del</strong>l’esecuzione secondo le linee guida<strong>del</strong>le Verifiche Tecniche, non permetteràimbrogli o verifiche camuffe, come non lopermetterà il Servizio <strong>Geologi</strong>coRegionale per quanto di sua competenza.L’essere entrati a pieno titolo in unprogetto in cui oggettivamente il 80% <strong>del</strong>lavoro è piena responsabilità di altre figureprofessionali, ci deve far essere consci chequel 20% deve essere dato al massimo esenza piegarsi a richieste di addolcire oinasprire il proprio giudizio, ben essendoconsci però che ciò che si richiede alGeologo è molto semplice e attuabile vistele proprie competenze nel campo.Ricordiamoci che oggi più che mai ogninostro atto può determinare conseguenzepositive o negative sulla comunità edeterminare l’aumento o la diminuzione<strong>del</strong> rischio geologico con conseguenza diperdita di vite umane.Tutto è partito da San Giuliano di Puglia.Nessuno un domani potrà permettersi larivisitazione <strong>del</strong>le stesse immagini di queipoveri bambini schiacciati dall’imperizia edalla scarsa professionalità prima che dallastessa scuola, avendo predisposto unaverifica tecnica sismica che assevererà chel’edificio sarà stabile e funzionante anchedopo un evento sismico. I <strong>Geologi</strong>dovranno, con scienza e coscienza, firmaree timbrare pensando di più al bene <strong>del</strong>lacomunità che al proprio interessepersonale, e non pensino di poterguadagnare denari, seppur non tantissimi,scrivendo o realizzando indagini scadenti.Non perdiamo questa grande opportunità.Sarà mia cura, se il Consiglio lo accetterà,organizzare una giornata di studio sulleVerifiche Tecniche Sismiche.La DirettivaEuropea sulleLibere ProfessioniMassimo AmodioPresso la Sala Conferenze <strong>del</strong> Palaculturadi Latina si è tenuto, il 13 gennaio u.s.,un incontro dal titolo “Libere Professioni: laDirettiva europea è una realtà”, organizzatodalla Associazione Ordini e CollegiProfessionali <strong>del</strong>la Provincia di Latina, cui ilnostro <strong>Ordine</strong> aderisce. Protagonisti<strong>del</strong>l’incontro, e <strong>del</strong>l’interessante dibattitoche ne è seguito, sono stati l’On. Ing.Stefano Zappalà (Deputato Europeo eRelatore <strong>del</strong>la Direttiva 36/05) ed il Prof.Avv. Gian Paolo Prandstraller.Riteniamo di fondamentale importanzache i Colleghi prendano coscienza di talenuovo riferimento normativo, la Direttiva2005/36/CE <strong>del</strong> 7 settembre 2005,pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale<strong>del</strong>l’Unione Europea <strong>del</strong> 30/09/2005, allaquale - naturalmente - si rimanda per unalettura approfondita. La Direttiva 36/05 èentrata in vigore dal 20 ottobre 2005, e daquesta data gli Stati membri hanno 2 anniper recepirla nella propria normativanazionale.L’Avv. Malinconico, Presidente<strong>del</strong>l’Associazione Ordini e CollegiProfessionali <strong>del</strong>la Provincia di Latina, haintrodotto l’analisi al nuovo testonormativo sostenendo, correttamente anostro parare, che «... La prestazioneprofessionale, quale importante portato storico<strong>del</strong>la nostra cultura, costituisce un mo<strong>del</strong>loterzo ed autonomo di produzione <strong>del</strong> servizio... garantisce la qualità <strong>del</strong> servizio e lapossibilità di offerta anche in ambiti territorialie di domanda minimi, evitando così il rischiodi concentrazione insito nella logica di mercato.Questo mo<strong>del</strong>lo viene messo in serio pericoloda una generica applicazione <strong>del</strong>le logiche dimercato o dalla generazione di ibridi come lesocietà miste con socio di capitale ...».Ci sentiamo di condividere in pienol’affermazione, da sempre sostenuta dallagran parte <strong>dei</strong> Professionisti italiani, ed inparticolare dal nostro Consiglio, secondocui «... il Professionista (quantomeno nei paesidi diritto continentale) è cosa profondamentediversa dall’impresa e richiede interventinormativi autonomi che, nello stesso tempo,tengano conto <strong>del</strong>le differenze normative checonnotano i diversi paesi».In tale contesto si colloca l’intervento <strong>del</strong>lanuova Direttiva europea sulle Professioni,che ha suscitato immediatamenteaspettative e timori. In attesa che, con laprossima legislatura, il Governopredisponga la normativa nazionale direcepimento, è utile affrontare il problemae suscitare un dibattito anche all’interno<strong>del</strong>la nostra categoria professionale, ingrado di costituire uno stimolo per ilLegislatore nazionale.La Direttiva costituisce, naturalmente, unaenunciazione di principi che dovrannotrovare applicazione puntuale nellanormativa di recepimento degli statimembri.Tra questi principi alcuni sono senzadubbio di rilevante interesse: in primoluogo, scopo <strong>del</strong>la direttiva è quello diconsentire l’eliminazione degli ostacoli allalibera circolazione di persone e servizinell’ambito degli stati membri; tale libertàdi circolazione comporta anche la facoltàdi esercitare, come lavoratore autonomo o>>professioneGeologo 11-2006 27


Informazioni>>subordinato, una Professione in uno Statomembro diverso da quello in cui ilcittadino europeo ha acquisito la relativaqualifica professionale.A tale necessità laDirettiva 36/05 risponde con chiarezza giànell’enunciazione <strong>del</strong>l’articolo 1:«La presente direttiva fissa le regole secondo cuilo Stato membro ospitante riconosce, perl’accesso alla professione e per il suo esercizio, lequalifiche professionali acquisite nello Statomembro di origine e che permettono al titolaredi queste qualifiche di esercitarvi la stessaprofessione».Si legge al comma 1 <strong>del</strong>l’articolo 4:«Il riconoscimento <strong>del</strong>le qualifiche professionalida parte <strong>del</strong>lo Stato membro ospitante permetteal beneficiario di accedere in tale Stato allastessa professione per la quale risulta qualificatonello membro di origine e di esercitarla allestesse condizioni <strong>dei</strong> cittadini <strong>del</strong>lo Statomembro ospitante».Ma, secondo quanto riportato nel comma3 <strong>del</strong>l’articolo 5: «In caso di spostamento ilprestatore è soggetto alle norme professionali (dicarattere professionale, legale o amministrativo)direttamente connesse alle qualificheprofessionali ... nonchè alle disposizionidisciplinari applicabili nello Stato membroospitante ai professionisti che, ivi, esercitano lastessa professione».In estrema sintesi, per esercitare unaprofessione, vale il titolo acquisito nel paesedi origine ma si applicano le normepreviste per l’esercizio <strong>del</strong>la stessa nel paeseospitante. In realtà, il riconoscimento <strong>del</strong>titolo <strong>del</strong> paese di origine può non essereautomatico, ma prevedere - eventualmentespecificandolo nella normativa direcepimento - un tirocinio di adattamentoo una prova attitudinale qualora ricorrinouna serie di condizioni (articoli 13, 14 e 15).In base al coordinamento <strong>del</strong>le condizioniminime di formazione, la direttiva al CapoIII (articoli 21 - 49) sancisce un principiodi riconoscimento automatico per leprofessioni di medico di base, medicospecialista, infermiere generale, dentista,dentista specialista, veterinario, farmacistaed architetto.Altri spunti interessanti derivano dallaformazione ed aggiornamentoprofessionale, che la direttiva pone inposizione centrale, ma - rispetto ai quali -non emerge con chiarezza quali siano iruoli e le competenze <strong>del</strong>le Istituzioninazionali coinvolte: il nostro auspicio è chela normativa di recepimento nazionalecolga lo spirito <strong>del</strong>la Direttiva 36/05 edattribuisca, in questo specifico argomento,alle Università e agli Ordini Professionali iruoli che rispettivamente gli competono.Nell’analisi <strong>del</strong>le ultime novità normativeche interessano la nostra professione, nonpuò sfuggire il Decreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>laGiustizia n°268 <strong>del</strong> 14/11/2005“Regolamento in materia di misurecompensative per l’esercizio <strong>del</strong>laprofessione di Geologo”. La data dipromulgazione di tale Decreto(14/11/2005) è immediatamente successivaalla data di effettiva entrata in vigore <strong>del</strong>laDirettiva 2005/36/CE (20/10/2005):essendo i temi normati dallo stessoDecreto n.268 sovrapposti nonmarginalmente a quanto trattato dallaDirettiva europea, di cui il Decreto stessonon sembra costituire la nomativa direcepimento, visto che la Direttiva2005/36 non viene neanche citata inpremessa, ci chiediamo se un maggiorcoordinamento tra il Legislatore Nazionalee quello Europeo non fosse stato piùopportuno.Cosa succederà ora?Il Decreto n.268/2005 verrà integratodalla normativa di recepimento <strong>del</strong>laDirettiva 2005/36/CE?Verrà completamente sostituito, magaristravolto dalla normativa di recepimento?Tutte le iniziative previste dal Decreton.268/2005 sono a scadenza come unprodotto alimentare, vista la data limite direcepimento <strong>del</strong>la Direttiva 2005/36/CE?I prossimi mesi ci forniranno indicazionipiù precise che tenteremo di trasferire aiColleghi.28professioneGeologo 11-2006


Le Circolari <strong>del</strong> CNGCIRCOLARE N° 238Roma, 12 ottobre 2005Rif. P/CR.c/3781Oggetto: Elezioni per il rinnovo<strong>dei</strong> Consigli degli OrdiniRegionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>- Riunione di insediamento<strong>del</strong> nuovo Consiglio.Si rende noto che questo ConsiglioNazionale ha chiesto gliopportuni chiarimenti al Ministero<strong>del</strong>la Giustizia sulle modalitàdi insediamento <strong>dei</strong> nuoviConsigli degli Ordini Regionali<strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>, nulla disponendoin materia il D.P.R.169/2005.In attesa che il citatoMinistero fornisca i richiestichiarimenti, appare opportunoche gli Ordini Regionali in indirizzonon diano luogo a nessunainiziativa relativa all’oggetto.Seguiranno ulteriori tempestivecomunicazioni.CIRCOLARE N° 239Roma, 13 ottobre 2005Rif. P/CR.c/3614Oggetto: D.P.R. 8 luglio2005, n. 169 – Elezioni peril rinnovo <strong>del</strong> ConsiglioNazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>. Predisposizioneelenchi degliaventi diritto al voto al 31ottobre 2005.Il Consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong>,- Visto l’art. 4 <strong>del</strong>la legge 17agosto 2005, n° 168, che fissa al15 novembre 2005 la data disvolgimento <strong>del</strong>le elezioni peril rinnovo <strong>del</strong> Consiglio Nazionale<strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>;- Visto l’art. 3, punto 1, <strong>del</strong>DPR 8 luglio 2005, n° 169, secondocui la data di indizione<strong>del</strong>le elezioni deve precedere diquindici giorni quella fissataper le votazioni e che, pertanto,la data di indizione <strong>del</strong>le elezioniper il Consiglio Nazionale<strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> è fissata al 31 ottobre2005;- Visto l’art. 3, punto 3, <strong>del</strong> richiamatoDPR n° 169/2005,secondo cui l’avviso di convocazioneper le elezioni <strong>del</strong>Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>deve essere inviato agliiscritti alla Sezione A ed alla SezioneB <strong>del</strong>l’Albo e <strong>del</strong>l’ElencoSpeciale, esclusi i sospesi dall’esercizio<strong>del</strong>la professione;- Visto l’art. 3, punto 4, <strong>del</strong> richiamatoDPR n° 169/2005,secondo cui l’avviso di convocazionedeve contenere, tra l’altro,anche l’indicazione <strong>del</strong> numerodegli iscritti alle due Sezioni<strong>del</strong>l’Albo e <strong>del</strong>l’ElencoSpeciale;- Visto l’art. 5, punto 2, <strong>del</strong>lalegge 12 novembre 1990, n°339, secondo cui i geologipubblici dipendenti iscritti nell’ElencoSpeciale sono elettorie possono essere anche eletti,invita gli Ordini in indirizzo apredisporre gli elenchi degliiscritti alle Sezioni A e B <strong>del</strong>l’Alboe <strong>del</strong>l’Elenco Specialeche abbiano diritto al voto ed atrasmetterli in tempo utile alConsiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>perché possa, il giorno 31ottobre 2005, adottare la <strong>del</strong>ibera<strong>del</strong>la indizione <strong>del</strong>le elezionicon la indicazione <strong>del</strong> numerodegli iscritti alle due Sezioniaventi diritto al voto.CIRCOLARE N° 240Roma, 25 novembre 2005Rif. P/CR.c/4726Oggetto: Aggiornamento<strong>del</strong>la Circolare n° 349/stc<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>le Infrastrutturee <strong>dei</strong> Trasporti <strong>del</strong>16 dicembre 1999.Il Servizio Tecnico Centrale <strong>del</strong>Ministero <strong>del</strong>le Infrastrutture eTrasporti ha istituito una Commissioneper la redazione di undocumento di revisione ed aggiornamento<strong>del</strong>la Circolare dicui all’oggetto. Il citato ServizioTecnico Centrale ha invitato apresentare eventuali osservazioni“in via succinta e puntuale” entrouna decina di giorni, da oggi.Si resta in attesa di riscontro.CIRCOLARE N° 241Roma, 30 dicembre 2005Rif. P/CR.c/5157Oggetto: Insediamento ConsiglioNazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>Si comunica che il ConsiglioNazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>, elettoin data 9 dicembre 2005 ed insediatosiil 29 dicembre 2005presso il Ministero <strong>del</strong>la Giustizia,risulta così composto:Sezione A• Pietro Antonio De PaolaPresidente• Gianfranco BruzziVice Presidente• Marino TrimboliSegretario• Egidio GrassoTesoriere• Piergiacomo BeerConsigliere• Gerardo NollediConsigliere• Enrico NucciConsigliere• Donatella PingitoreConsigliere• Mauro PompeiConsigliere• Giovanni PriviteraConsigliere• Umberto PuppiniConsigliere• Francesco QuartaConsigliere• Ermenegildo RossettiConsigliere• Beniamino TenutaConsigliereSezione B• Tommaso MascettiConsigliereCIRCOLARE N° 242Roma, 25 gennaio 2006Rif. P/CR.c/868Oggetto: Determinazionequote di iscrizione e dirittidi segreteria per l’anno 2006Il Ministero <strong>del</strong>la Giustizia, conDecreto <strong>del</strong> 16 gennaio 2006,ha approvato la <strong>del</strong>iberazione<strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> n° 127/2005 <strong>del</strong> 27settembre 2005, relativa allequote di iscrizione ed ai dirittidi segreteria per l’anno 2006,fissati nella seguente misura:• quote annuali dovute dai geologiiscritti all’Albo da oltredue anni: Euro 95,00• quote annuali dovute daigeologi iscritti all’Albo per ilprimo e secondo anno: Euro50,00• quote annuali dovute dai geologiiscritti all’Elenco Speciale:Euro 46,00• quote annuali dovute dai geologiiunior iscritti all’Albo:Euro 75,00• quote annuali dovute dai geologiiunior iscritti all’Albo peril primo e secondo anno: Euro48,00• quote annuali dovute dai geologiiunior iscritti all’ElencoSpeciale: Euro 45,00• diritti di segreteria per rilasciocopie di documenti, compresoil costo di riproduzione: Euro2,00 ogni 4 fogli o frazione.professioneGeologo 11-2006 29


Linea direttaLa corrispondenzaA: Responsabile <strong>del</strong> V Settore <strong>del</strong> Comune di CaninoGeom. Giuseppe BenedettiVia Roma, 3 - 01011 CANINO - (VT)Roma, 17 gennaio 2006Prot. n. 33/V/2006Oggetto: Conferimento incarico professionale, per un corrispettivo di importo inferiore a100.000,00 euro, avente per oggetto la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva,direzione <strong>dei</strong> lavori, liquidazione contabilità, coordinamento sicurezza in fase progettualee esecutiva ed indagine geognostica per messa in sicurezza <strong>del</strong> complesso scolasticoPaolo III Comune di Canino Via Vulci che insiste sul territorio <strong>del</strong>le zone soggette arischio sismico di cui all’art. 80, comma 21, <strong>del</strong>la legge 27.12.2002 n. 289.Questo Consiglio ha preso visione <strong>del</strong>l’avviso pubblico richiamato in oggetto, ed avendo rilevatoalcune irregolarità comunica quanto segue:Il bando, citando la necessità di fornire una relazione geologica senza prevedere l’incarico diretto alprofessionista Geologo configura, da parte <strong>del</strong> professionista incaricato Ingegnere-strutturista, ilsubappalto <strong>del</strong>la relazione geologica espressamente vietato dalla legge 451/98 all’art.17 comma 14quinquies che impone che l’incarico debba essere affidato direttamente al geologodall’Amministrazione appaltante;Relativamente agli incarichi per la redazione <strong>del</strong>le Relazioni <strong>Geologi</strong>che il Consiglio <strong>del</strong>la Autoritàper la Vigilanza sui LL.PP. ha espresso le seguenti determinazioni:Determinazione <strong>del</strong>l’Autorità per la Vigilanza sui LL.PP. n.19/2000«la redazione <strong>del</strong>la Relazione <strong>Geologi</strong>ca è di esclusiva competenza <strong>del</strong> Geologo professionista iscritto all’Albo<strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> e pertanto, qualora la Relazione <strong>Geologi</strong>ca faccia parte <strong>del</strong>l’oggetto di affidamento,l’Amministrazione appaltante deve procedere per l’affidamento al professionista geologo»Ciò può essere utilmente fatto seguendo due procedure:a) ricorrendo ad incarico diretto ad un geologo abilitato con un avviso o un bando parallelo a quellodi progettazione;b)prevedendo nel bando o nell’avviso che nel raggruppamento temporaneo di professionisti vi siaanche un geologo.Gli elementi suesposti rendono l’avviso irregolare sul piano giuridico e non conforme alle leggivigenti, per cui si richiede l’immediato annullamento e rettifica a norma di legge.Questo <strong>Ordine</strong> si riserva comunque ogni azione anche legale a tutela <strong>del</strong>la professione di Geologo.Distinti saluti.Il PresidenteDott. Geol. Fabrizio Millesimi30 professioneGeologo 11-2006


COMUNE DI CANINOResponsabile <strong>del</strong> V Settore Geom. Giuseppe BenedettiA: <strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 ROMAOggetto: Conferimento incarico professionale, per un corrispettivo di importo inferiore a 100.000,00 euro,avente per oggetto la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, direzione <strong>dei</strong> lavori, liquidazionecontabilità, coordinamento sicurezza in fase progettuale e esecutiva ed indagine geognostica per messa insicurezza <strong>del</strong> complesso scolastico Paolo III Comune di Canino Via Vulci che insiste sul territorio <strong>del</strong>le zonesoggette a rischio sismico di cui all’art. 80, comma 21, <strong>del</strong>la legge 27.12.2002 n. 289.In riferimento alla Vs <strong>del</strong> 17.01.2006 prot. 33/V/2006 inviata via fax il 17.01.2006 non sussistono i presupposti perl’annullamento e/o rettifica <strong>del</strong>l’avviso di cui all’oggetto.L’avviso in questione infatti precisa:- Trattandosi di progettazione completa il professionista partecipante dovrà garantire all’interno <strong>del</strong>la propria struttura lapresenza di un professionista geologo e di un professionista in possesso <strong>del</strong>l’abilitazione professionale per la coordinazione<strong>del</strong>la sicurezza ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. 494/96 s.m.i.- La presenza di dette figure professionali potrà manifestarsi sia sotto forma di componenti di eventuale associazionetemporanea, ovvero in qualità di responsabile <strong>del</strong>la prestazione, nominativamente indicato nell’offerta, in organico nellastruttura partecipante.- Il corrispettivo per il geologo sarà determinato in base alla tariffa professionale vigente, sul corrispettivo come sopradeterminato (comprese le spese) sarà applicata una riduzione <strong>del</strong> 20% ai sensi <strong>del</strong>la Legge 155 <strong>del</strong> 26.04.89 e <strong>del</strong>Regolamento Comunale per la disciplina <strong>dei</strong> contratti.Le indagini geognostiche, preventivamente autorizzate dall’Amministrazione, verranno liquidate a fattura.E l’art. 3 <strong>del</strong> disciplinare di incarico:- 1. Le prestazioni da eseguirsi in relazione al presente incarico, consistono nella:- progettazione completa (preliminare, definitiva e esecutiva);- coordinamento sicurezza in fase progettuale;- ogni altra documentazione tecnica necessaria per acquisire pareri e/o autorizzazioni richiesti dalla legge di finanziamento;- relazione geologica e geotecnica e relative indagini geognostiche.L’Amministrazione si riserva a suo insindacabile giudizio la facoltà di affidare la direzione <strong>dei</strong> lavori, liquidazione e contabilità eil coordinamento in fase esecutiva al professionista ad avvenuta approvazione <strong>del</strong> progetto esecutivo da parte <strong>del</strong>la Regione eprima <strong>del</strong>l’appalto <strong>dei</strong> lavori.Trattandosi di progettazione completa il professionista ha indicato:- per la coordinazione <strong>del</strong>la sicurezza il professionista ______________________ in possesso <strong>del</strong>l’abilitazione professionale aisensi <strong>del</strong> D.Lgs. 494/96 s.m. facente parte <strong>del</strong>la propria struttura e/o associato in ATI.- per le indagini geognostiche il geologo ______________________ facente parte <strong>del</strong>la propria struttura e/o associato in ATI.Detti professionisti sottoscrivono il presente atto in segno di accettazione.In linea quindi con la determinazione <strong>del</strong>l’Autorità per la vigilanza sui LL.PP. n. 19/2000.A disposizione per ogni eventuale ulteriore precisazione facendo presente il puntuale adempimento di questa Amministrazione,si inviano distinti saluti.Il Responsabile <strong>del</strong> V Settore(Geom. Giuseppe Benedetti)professioneGeologo 11-2006 31


Attività <strong>del</strong> ConsiglioLe sintesi <strong>del</strong>le <strong>del</strong>ibereConsiglio <strong>del</strong> 05.12.2005Presenti: Capelli, Colombi, Di Loreto,Gasparini, Melchiorri, Millesimi, Paniccia,Ruisi, Salucci, Stocchi.Assenti: Amodio.La Provincia di Roma organizza il16/12/2005 un incontro per l’avvio <strong>del</strong>forum Agenda 21 al quale parteciperà ilConsigliere Delegato Melchiorri.Il Presidente Millesimi ha partecipato alConvegno sulla <strong>Geologi</strong>a Urbanaorganizzato dalla Sigea e dalla Soc.Geoplanning presso la Sala convegni <strong>del</strong>CNR di Roma il giorno 28/11/2005,portando il saluto <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>.Il Tesoriere Gasparini ha partecipato allariunione nella quale il Presidente<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> Commercialisti ha espostole nuove evoluzioni <strong>del</strong>l’Antitrustevidenziando il fatto che si palesa lapossibile trasformazione degli Ordiniprofessionali in Associazioni.È pervenuto l’invito per la giornata sulla“Qualità ambientale <strong>del</strong> fiume Tevere - Nuovemetodologie di valutazione e primi risultati”alla quale parteciperà il Consigliere Capelli.Delibera C.R.104/05Il Consiglio, viste le varie richieste da partidi Enti e/o Società a patrocinare e/opartecipare a Convegni, Giornate di Studiecc., su proposta <strong>del</strong> Consigliere Colombi,<strong>del</strong>ibera all’unanimità di istituire unaCommissione di valutazione composta daiConsiglieri: Capelli, Colombi, Gasparini,Stocchi.Delibera C.R.106/05Il Consiglio, su proposta <strong>del</strong> PresidenteMillesimi, <strong>del</strong>ibera all’unanimità dinominare i seguenti <strong>del</strong>egati:- Comune di Roma: Segretario Salucci- Provincia di Roma: ConsigliereMelchiorri- Regione <strong>Lazio</strong>: Consigliere Colombi.Delibera C.R.107/05Il Consiglio, su proposta <strong>del</strong> PresidenteMillesimi <strong>del</strong>ibera all’unanimità dinominare i seguenti <strong>del</strong>egati:- Delegato con l’Università di RomaLa Sapienza: Prof. Carlo Boni- Delegato con l’Università di Roma Tre:Consigliere Capelli.Delibera C.R.108/05Il Consiglio, su proposta <strong>del</strong> PresidenteMillesimi, <strong>del</strong>ibera all’unanimità dinominare Responsabile Sito Internet ilVice Presidente Paniccia.Delibera C.R.109/05Il Consiglio, su proposta <strong>del</strong> DirettoreResponsabile Ruisi, <strong>del</strong>ibera all’unanimitàdi nominare il seguente Comitato diRedazione:Amodio, Di Loreto, Gasparinie Salucci.Delibera C.R.110/05Il Consiglio, su proposta <strong>del</strong> PresidenteMillesimi, <strong>del</strong>ibera all’unanimità dinominare Delegato con i Rapporti conFormedil Giorgio Feraboli.Delibera C.R.111/05Il Tesoriere informa che è arrivata da parte<strong>del</strong> Cup <strong>Lazio</strong>, la richiesta di contributoper azione legale e di consulenza relativoalla Legge Regionale sul FascicoloFabbricato. La parte spettante all’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> è di Euro 1.000,00 e vista lacopertura di bilancio, il Consiglio <strong>del</strong>iberaall’unanimità di provvedere a versarequanto di competenza.Consiglio <strong>del</strong> 20.12.2005Presenti: Amodio, Capelli, Di Loreto,Paniccia, Ruisi, Salucci, Stocchi.Assenti: Colombi, Gasparini, Melchiorri.Il Presidente comunica che con il rinnovo<strong>del</strong> Consiglio Nazionale si è concluso ilperiodo elettorale. Del nuovo Consigliofanno parte la Geologa Donatella Pingitore<strong>del</strong>la Sezione A ed il Dott. Mascetti <strong>del</strong>laSezione B <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong>, ai quali questo Consiglio manda imigliori auguri di un proficuo lavoro.Delibera C.R.113/05Il Tesoriere Gasparini ha trasmessoal Consiglio il Bilancio Preventivo perl’anno 2006, dopo attenta lettura ediscussione, il Consiglio all’unanimitàne <strong>del</strong>ibera l’approvazione.Consiglio <strong>del</strong> 10.01.2006Presenti: Amodio, Capelli, Colombi, DiLoreto, Melchiorri, Millesimi, Paniccia,Salucci, Stocchi.Assenti: Gasparini, Ruisi.È pervenuta una richiesta, da parte<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> degli Ingegneri <strong>del</strong>la provinciadi Frosinone, di verifica di iscrizione alnostro ordine relativa al nominativo <strong>del</strong>Dr. Claudio Carnevale, citato comecoordinatore <strong>del</strong>la sicurezza in fase diesecuzione in un cantiere di Frosinone.Dalla verifica di segreteria tale nominativonon risulta fra gli iscritti di questo <strong>Ordine</strong>e pertanto si provvederà a darnecomunicazione ai richiedenti.È pervenuto da parte <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong>Commercialisti di Roma l’invito allapresentazione <strong>del</strong>la Fondazione Etica edEconomia di Roma che si terrà a Roma il31 gennaio p.v. presso i saloni <strong>del</strong> GrandHotel Parco <strong>dei</strong> Principi di Roma a cuiparteciperà il Presidente Millesimi.Delibera C.R.02/06Il Consiglio <strong>del</strong>ibera all’unanimità diconcedere il patrocinio per i Corsi diTecnico Ambientale che si svolgerannonella provincia di Frosinone e Latinaorganizzati dalla società Eco UtilityCompany Srl.Consiglio <strong>del</strong> 30.01.2006Presenti: Amodio, Capelli, Colombi, DiLoreto, Melchiorri, Millesimi, Paniccia,Ruisi, Salucci, Stocchi.Assenti: Gasparini.Delibera C.R.09/06Il Vice Presidente Paniccia illustra alConsiglio uno schema riepilogativo <strong>dei</strong>preventivi ricevuti per l’affidamento<strong>del</strong>l’incarico di ristrutturazione e gestione<strong>del</strong> sito internet. Dalla loro analisi si stilauna graduatoria in base all’offertaeconomica.Il Consiglio <strong>del</strong>ibera all’unanimità diaffidare l’incarico per la ristrutturazione <strong>del</strong>sito e la gestione per l’anno 200632 professioneGeologo 11-2006


Aggiornamento AlboIscrizioni, trasferimenti, cancellazionial Sig. G.Toro per la somma di Euro4.187,00 omnicomprensiva, previa verificaamministrativa. In caso <strong>del</strong>l’assenza <strong>dei</strong>necessari requisiti da verificare si scorrerà lagraduatoria approvata.Consiglio <strong>del</strong> 02.02.2006Presenti: Capelli, Colombi, Di Loreto,Melchiorri, Millesimi, Paniccia, Ruisi,Salucci, Stocchi.Assenti: Amodio, Gasparini.I Consiglieri Ruisi e Di Loretocomunicano che hanno partecipato per ilConsiglio ai Convegni “La Riqualificazionefluviale” organizzato dalla Provincia diRoma il 1 febbraio 2006 e “Analisi edapplicabilità <strong>del</strong>le tecniche di ingegnerianaturalistica relative alla sistemazione <strong>dei</strong>versanti” organizzato dalla Regione <strong>Lazio</strong>in data odierna.Nuove iscrizioni10 gennaio 2006Abbattista FrancescoA.P. sez.A n°1678Delle Cese SilviaA.P. sez.A n°1679Panvini FernandaA.P. sez.A n°168130 gennaio 2006Baldi EmanueleA.P. sez.A n°1683Cavinato Maria LuigiaA.P. sez.A n°1684Pacioni EvaA.P. sez.A n°1685Selvaggio ClaudioA.P. sez.A n°1686RiammissioniDramis FrancescoNaldini EugeniaTrasferimentiFerrari CristinaDa Ord. <strong>Geologi</strong> ToscanaA Ord. <strong>Geologi</strong> <strong>Lazio</strong>A.P. sez.A n°1680Pucci GiuseppeDa E.S. sez.Aa A.P. sez.A n°1682Stefano CiolliDa A.P. sez.Aa E.S. sez.A n°299Travia GiuseppeDa Ord. <strong>Geologi</strong> EmiliaRomagnaa Ord. <strong>Geologi</strong> <strong>Lazio</strong>E.S. sez.A n°300Cancellazioni20 dicembre 2005Blasi LeopoldoFibbi Alessandro10 gennaio 2006Castagna RenatoCota GiuseppeLezza ClaudiaSalvatori PliniaSantangeli ElisabettaprofessioneGeologo 11-2006 33


Corsi e Convegni15 marzo 2006SalernoPalazzo di CittàSalone <strong>dei</strong> Marmi16 marzo 2006Potenza23 marzo 2006Termine richiestedi iscrizione3 aprile -30 settembre 2006Marina di San Salvo(Chieti)Giardino Botanico29-31 marzo 2006Roma31 marzo 2006San GiovanniValdarno (Arezzo)5-6 aprile 2006RomaAuditorium <strong>del</strong> Massimo4-5 maggio 2006NapoliCentro CongressiAteneo Federico IIConvegno- L’Evoluzione <strong>del</strong>la Normativa Tecnicasulle Costruzioni- La Sicurezza Strutturale e Sismica<strong>del</strong> Patrimonio Esistente<strong>Ordine</strong> degli Ingegneri <strong>del</strong>la Provincia di Salernotel. 089.224955 - fax. 089.241988Dipartimento di Ingegneria Civile - Università degliStudi di Salerno - tel. 089.964110 - fax 089.964109www.geologi.it/campania/corsi/salerno_15-03-2006.htmConvegnoL’innovazine tecnologicanella difesa <strong>del</strong> suoloComitato Provinciale A.Di.S. di PotenzaSala “Ingusso” Dipartimento Sanità Regione BasilicataInfo: tel./fax 0971.774339 - presidente@difesa<strong>del</strong>suolo.itwww.difesa<strong>del</strong>suolo.itMasterRestauro <strong>del</strong> Paesaggio MediterraneoScuola Superiore di Restauro <strong>del</strong> Paesaggioin collaborazione con Corso di Laurea Specialistica inGeografia e Processi Territoriali - Università di BolognaInfo: tel. 0871572470 - fax 0871540332info@ilpaesaggio.org - www.ilpaesaggio.orgCorso di aggiornamentoBonifica <strong>dei</strong> siti inquinatiSIGEA Società Italiana di <strong>Geologi</strong>a AmbientaleInfo: tel. 06.5943344 - 338-8319443 - fax 06.8845960info@sigeaweb.it - www.sigeaweb.itGiornata di StudioMetodologie e Strumenti per laProgettazione degli Interventi diBonifica Ambientale(analisi di rischio, geostatistica,mo<strong>del</strong>lazione numerica, GIS)S.I.A.P.A.T. Scuola Internazionale di AggiornamentoPermanente sui temi Ambientali e TerritorialiCentro di GeoTecnologie - Università degli Studi di SienaInfo: Sig.ra Barbara Ginanneschi - tel. 055 911.94.89fax 055 911.94.39 - ginanneschi2@unisi.itwww.geotecnologie.unisi.itConferenza9° Conferenza Italiana Utenti ESRISegreteria Organizzativa ESRI Italiatel 06.40696.229/216 - fax 06.40696.333info@esriitalia.it - www.esriitalia.it/conferenza2006/info.htmWorkshopWorkshop on EnvironmentalGeochemistry: Site Characterization,Waste Disposal, Data Analysis, CaseHistoriesProf. Benedetto De Vivo - Dipartimento di Geofisica eVulcanologia Università di Napoli Federico IIlufe<strong>del</strong>e@unina.itwww.dgv.unina.it/convegni/Eviron_workshop.htm16-18 maggio 2006TorinoLingotto Fiere31 maggio 2006Termine domandedi ammissione7-8-9 giugno 2006San GiovanniValdarno (Arezzo)1 giugno 2006Termine domandedi ammissionegiugno-luglio 2006San GiovanniValdarno (Arezzo)13-15 giugno 2006Barcellona - Spagna19-23 giugno 2006Urbino22-23 giugno 2006Vienna - AustriaEsposizione Internazionale <strong>del</strong>la Galleria in ItaliaINTERtunnel 06Mack Brooks ExhibitionsInfo: tel. 011.5069308 - fax: 011.5629236intertunnel@mackbrooks.com - www.intertunnel.comIncontri Tecnici PrimaveriliIl telerilevamento applicatoalla pedologiaCentro di GeoTecnologie - Università degli Studi di SienaInfo: Dott.ssa Serena Castignoni - tel. 0577.272875fax 0577.272875 - serena@stastudiosiena.it -servizi@stastudiosiena.it - www.geotecnologie.unisi.it/Formazione/IncontriTecnici/index.phpIncontri Tecnici Primaverili- Idrogeochimica e studio degli acquiferi- <strong>Geologi</strong>a applicata alla pianificazioneterritoriale- Certificazioni SQLCentro di GeoTecnologie - Università degli Studi di SienaInfo: Dr. Fabio Mantovani, fabio.mantovani@unisi.it -www.geotecnologie.unisi.it/Formazione/IncontriTecnici/index.phpCongresso5th Congress on GeoscientificCartography and Information SystemsEarth and Water Institut Cartogràfic de CatalunyaInfo: econgeo2006@icc.eswww.icc.es/econgeo2006/home.htmlCongressoAdria 2006 - International <strong>Geologi</strong>calCongress on the Adriatic RegionUniversità degli Studi di Urbino “Carlo Bo”Info: adria2006@uniurb.it - www.uniurb.it/adria2006European Groundwater Conference 2006held under the Austrian PresidencyInfo: www.umweltbundesamt.at/en/umweltschutz/wasser/wasser_events/eu-grundwasser200634 professioneGeologo 11-2006

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