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I sistemi tranviari in Europa e nel mondo - Urban Center

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Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno:un percorso di partecipazioneQuaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong>un’opportunità per la Valbisagno


INDICE1. Introduzione2. Perché il tram?3.L’<strong>in</strong>novazione tecnologica <strong>nel</strong> settore <strong>tranviari</strong>o4. Il tram <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong>5.Il tram a Genova ed <strong>in</strong> Val Bisagno (cenni storici)2 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


1. IntroduzioneLa Città di Genova, con i suoi 609.746 abitanti, è la 6 a città italiana per popolazione(dati ISTAT 2010) ed occupa una superficie di 240,45 km 2 , di questi solo il 30% risultaurbanizzato e <strong>in</strong> modo non uniforme; <strong>in</strong>fatti <strong>nel</strong>l’area compresa tra Sampierdarena eBoccadasse - Sturla, lungo la costa, e s<strong>in</strong>o a Marassi risalendo il Bisagno si concentraoltre il 20% della superficie urbanizzata ed oltre il 50% della popolazione. Come tuttele grandi città europee a Genova convergono lavoratori e studenti provenienti siadalla prov<strong>in</strong>cia che da fuori regione, ed al suo <strong>in</strong>terno si muovono giornalmente più di430.000 persone di cui 40,7% con il mezzo pubblico.Il trasporto pubblico è oggi svolto mediante un’estesa rete di autol<strong>in</strong>ee (autobus efilobus), da una serie di impianti speciali (funicolari ed ascensori) e da una ferrovia acremagliera (Pr<strong>in</strong>cipe-Granarolo). A queste si aggiunge la l<strong>in</strong>ea della metropolitana checollegherà Brignole con il centro cittad<strong>in</strong>o e con la Val Polcevera. In questo contestosi <strong>in</strong>serisce il completo r<strong>in</strong>novamento del nodo ferroviario di Genova che permetterà,dal 2015, di collegare rapidamente e con frequenze elevate il centro con il ponentecittad<strong>in</strong>o e la Val Polcevera.Rispetto al quadro precedentemente descritto, la zona della Val Bisagno risultapenalizzata <strong>in</strong> quanto non servita dalla rete ferroviaria e sprovvista di un sistema ditrasporto strutturato. Da un sondaggio svolto dall’ISPO <strong>nel</strong> 2010 risulta che il 92% deiresidenti <strong>nel</strong>la Val Bisagno si trova d’accordo ad affermare che “In Val Bisagno, quellodel traffico è un problema rilevante”, e il 95% ritiene necessario un <strong>in</strong>tervento cherenda più veloce e regolare il trasporto pubblico.1. Veduta di Genovaquaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno3


È qu<strong>in</strong>di evidente che la creazione di una nuova <strong>in</strong>frastruttura di trasporto pubblicoadeguata alle esigenze del cittad<strong>in</strong>o, che aiuti a caratterizzare e valorizzare la Valle, nonè solo una necessità, ma una precisa richiesta da parte di chi usufruisce del servizio.Un più adeguato sistema di trasporto consentirebbe <strong>in</strong>oltre di <strong>in</strong>serire la Val Bisagno<strong>nel</strong> già articolato contesto della mobilità pubblica, rendendo i suoi abitanti e la Vallestessa parte <strong>in</strong>tegrante della vita di Genova.Dal medesimo sondaggio emergono altri due dati significativi: il 63% degli <strong>in</strong>tervistatiè favorevole alla realizzazione di un sistema di trasporto che viaggi <strong>in</strong> sede protetta,per garantire maggiore velocità e puntualità, ed il 32% <strong>in</strong>dividua come possibilemezzo di trasporto la tranvia.2. Perché il tram?Dovendo def<strong>in</strong>ire le l<strong>in</strong>ee guida per progettazione del sistema di trasporto più idoneoalle esigenze di mobilità occorre <strong>in</strong>nanzi tutto <strong>in</strong>dividuare quali sono i parametriche possono condizionare la scelta. Tra i possibili <strong>in</strong>dicatori, quello sicuramente piùimportante è la capacità di trasporto della l<strong>in</strong>ea, che viene espressa come numero dipasseggeri che <strong>nel</strong>l’arco di un’ora possono viaggiare <strong>in</strong> una certa direzione [pphpd =passeggeri per ora per direzione]. Questo parametro viene ricavato effettuando unvero e proprio conteggio [1] delle persone che, <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata fascia oraria presa ariferimento, attraversano la zona <strong>in</strong> esame. Normalmente si effettua il conteggio <strong>nel</strong>leore di massima affluenza, quelle che solitamente vengono def<strong>in</strong>ite “ore di punta”,<strong>in</strong> questo modo il sistema di trasporto scelto sarà <strong>in</strong> grado di gestire i picchi senzaeccessivi affollamenti dei mezzi.Nell’immag<strong>in</strong>e successiva viene mostrato un confronto fra la capacità trasporto didifferenti <strong>sistemi</strong> urbani. Il dato è <strong>in</strong>dicativo e va di volta <strong>in</strong> volta associato ad un’ipotesieffettiva di esercizio. Nella fattispecie nei valori riportati è stata ipotizzata una frequenzadi servizio pari a 3 m<strong>in</strong>uti. Nella figura è stato <strong>in</strong>serito anche il riferimento a vetturesu gomma (bus o filobus) da 24 metri già circolanti <strong>in</strong> alcune città europee. Risultaevidente come l’unico sistema <strong>in</strong> grado di garantire una capacità pari o superiore a4000 passeggeri per ora per direzione (valore di servizio attualmente ipotizzatoper la Val Bisagno) risulta essere il sistema <strong>tranviari</strong>o.2. Rappresentazione al computer del tram <strong>in</strong> Val BisagnoPoiché la tranvia può viaggiare <strong>in</strong> sede protetta per la maggior parte del suo tracciato(possono essere previsti, ove necessario, tratti <strong>in</strong> sede promiscua come prescrittodal codice della strada) essa si presta ad essere il punto di forza per la mobilità. Inparticolare <strong>in</strong> un territorio come quello della Val Bisagno la tranvia rappresenterebbeil collegamento diretto fra le zone più periferiche e il centro della Città.[1] Nel caso di una l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> fase di progettazione o r<strong>in</strong>novamento deve essere eseguito un attento studiodi mobilità per dimensionare il servizio <strong>in</strong> funzione della domanda prevista a regime.4 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


Un importante riferimento anche per la similitud<strong>in</strong>e con il contesto genoveseè rappresentato dalla città di Nizza, dove l’<strong>in</strong>serimento del tram ha portato allariqualificazione di importanti aree cittad<strong>in</strong>e.Dismesso il 10 gennaio 1953, l’esercizio <strong>tranviari</strong>o è stato riprist<strong>in</strong>ato il 24 novembre2007.Molto importante per il nuovo sistema è l’”effetto rete”, cioè l’<strong>in</strong>tegrazione el’<strong>in</strong>terconnessione con gli altri <strong>sistemi</strong> di trasporto già presenti sul territorio (ascensori/funicolari, bus/filobus, metropolitana, treni) e la tranvia, <strong>in</strong> modo da massimizzar<strong>nel</strong>’utilizzo e coprirne i costi di gestione. Un sistema <strong>in</strong>terconnesso <strong>in</strong> modo efficienteconsente di raggiungere la maggior parte delle mete senza la necessità di utilizzarel’auto con riduzione della congestione stradale e dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento atmosferico.L’accessibilità e la fruizione della tranvia, a tutto vantaggio dell’effetto rete, potrannoessere migliorati mediante la creazione di parcheggi di <strong>in</strong>terscambio, perconsentire a tutti i cittad<strong>in</strong>i provenienti da quartieri coll<strong>in</strong>ari, dall’Alta Val Bisagno odall’autostrada, di lasciare l’auto privata per proseguire con il mezzo pubblico.In una situazione come quella della Val Bisagno oltre a configurarsi come la soluzioneottimale <strong>in</strong> base al rapporto “capacità di trasporto - costo dell’<strong>in</strong>frastruttura”, il tramrappresenta l’occasione per una riqualificazione e riorganizzazione urbanistica,basti pensare che <strong>nel</strong>la città di Bordeaux, tra il 1998 e il 2006, grazie all’<strong>in</strong>serimento deltram il valore degli immobili è salito dell’80% (fonte ilSole24Ore).Contemporaneamente alla realizzazione della tranvia, è svolta un’accurata attività diriqualificazione urbanistica, che ha determ<strong>in</strong>ato la riorganizzazione e la ristrutturazionedegli spazi urbani <strong>in</strong>crementando il turismo (e qu<strong>in</strong>di il commercio) e la vivibilitàcittad<strong>in</strong>a. Piazza Masséna rappresenta l’esempio più significativo di queste scelteurbanistiche; completamente ripavimentata duranti i lavori di posa dei b<strong>in</strong>ari oggi èdiventata il nuovo centro attrattivo per i visitatori ed il tram l’attraversa senza l’ausiliodi l<strong>in</strong>ee di alimentazione aerea grazie all’energia elettrica accumulata all’<strong>in</strong>terno dibatterie a bordo del convoglio.L’opera ha dimostrato tutte le sue potenzialità, ed a seguito dell’enorme successoconseguito sono già previste altre estensioni (alcune già <strong>in</strong> fase di realizzazione).quaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno5


Quantificando il consumo specifico dei differenti mezzi (espresso <strong>in</strong> gep/passkm,cioè grammi equivalenti di petrolio per passeggero per km) la tranvia risulta essereil mezzo con m<strong>in</strong>or consumo, a tutto vantaggio dell’economicità del servizio e dellam<strong>in</strong>or produzione di altri <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti, oltre alla CO 2. Va ricordato che l’energia elettricanecessaria alla movimentazione del tram viene prodotta all’<strong>in</strong>terno di centralielettriche lontane dai centri abitati, spostando il già ridotto <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento gassosolontano dai luoghi <strong>in</strong> cui viviamo. Qu<strong>in</strong>di il dato relativo all’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento gassoso deltram è da riferirsi <strong>in</strong> prossimità delle centrali di produzione dell’energia elettrica e non<strong>nel</strong>le zone da esso attraversate.3. L’<strong>in</strong>novazione tecnologica <strong>nel</strong> settore <strong>tranviari</strong>oConseguenza diretta del r<strong>in</strong>novato <strong>in</strong>teresse per il sistema <strong>tranviari</strong>o, è stato l’impulsoda parte dell’<strong>in</strong>dustria del settore al miglioramento del prodotto tecnologico.I nuovi <strong>sistemi</strong> e veicoli <strong>tranviari</strong> sono caratterizzati da un più attento design esternoed <strong>in</strong>terno, con l<strong>in</strong>ee più accattivanti e ambienti più confortevoli, che lo rendono iconadi un sistema <strong>in</strong>novativo e proiettato <strong>nel</strong> futuro. Tra le <strong>in</strong>novazioni tecnologiche piùimportanti vanno sicuramente evidenziate:1.arredi <strong>in</strong>terni multifunzionali: i nuovi tram presentano una maggior attenzione<strong>nel</strong>la gestione degli spazi <strong>in</strong>terni al f<strong>in</strong>e di consentire un comodo utilizzo del sistemaanche a persone anziane, diversamente abili o a genitori con carrozz<strong>in</strong>e per bamb<strong>in</strong>i;6. Interno di un moderno tramquaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno7


2.articolazione delle vetture: consente di comporre veicoli di lunghezze anchesuperiori ai 40 metri (il Comb<strong>in</strong>o di Budapest, con i suoi 54 metri, attualmenterappresenta il record del settore);3.pianale completamente ribassato: l’accesso al veicolo è situato a livello delmarciapiede permettendo una salita rapida ed agevole anche a coloro che hannoproblemi di mobilità quali anziani, persone disabili, donne <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te, ecc.;4.carrelli pivotanti: l’assetto meno rigido con carrelli <strong>in</strong> grado di ruotare<strong>in</strong>dipendentemente dalla cassa migliora notevolmente il comfort e la silenziositàdurante la marcia;5.doppie sospensioni: l’utilizzo di ammortizzatori fra carrello e cab<strong>in</strong>a e b<strong>in</strong>ario ecarrello, migliora ulteriormente il piacere del viaggio;6.nuove tecniche di posa dei b<strong>in</strong>ari: l’adozione di particolari materiali assorbenti,riduce, f<strong>in</strong>o quasi ad elim<strong>in</strong>arlo, lo stridio <strong>in</strong> curva; la tecnica di posa dell’armamento(rotaie e travers<strong>in</strong>e) utilizzando parti prefabbricate di tipo modulare rende più rapidoil completamento dell’<strong>in</strong>frastruttura riducendo i tempi di messa <strong>in</strong> esercizio dell’operae, di fatto, riducendo i tempi ed i disagi dovuti alla cantierizzazione;7. La rete <strong>tranviari</strong>a di Strasburgo7.vetture bidirezionali: la presenza di due cab<strong>in</strong>e di guida, sulle due estremità deltram, consentono il cambio del senso di marcia senza la necessità di a<strong>nel</strong>li di <strong>in</strong>versione.Questa possibilità non solo consente di ridurre lo spazio da dedicare dall’<strong>in</strong>frastruttura,ma anche di godere di una maggiore flessibilità <strong>nel</strong>la gestione, consentendo ai tramdi percorrere anche solo una tratta del tracciato, senza l’obbligo di dover raggiungereun a<strong>nel</strong>lo di <strong>in</strong>versione <strong>nel</strong> caso <strong>in</strong> cui parte della l<strong>in</strong>ea fosse momentaneamente<strong>in</strong>terdetta per qualsivoglia motivo;8.captazione dell’energia dal suolo: impedimenti o ragioni di opportunità tecnicae urbanistica possono richiedere di alimentare il tram senza obbligo (su specifichetratte) della posa della l<strong>in</strong>ea aerea di contatto: la moderna tecnologia offre <strong>in</strong> tal sensodiverse soluzioni dalla marcia autonoma a batteria (vedasi Place Masséna a Nizza) f<strong>in</strong>oa <strong>sistemi</strong> di presa di corrente da terra sia di tipo conduttivo che <strong>in</strong>duttivo;8 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


Il tram <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong>Il rilancio del settore <strong>tranviari</strong>o (avviato già <strong>nel</strong> corso degli anni ottanta) ha subìto proprio <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>, soprattutto <strong>in</strong> Francia ed <strong>in</strong> Germania (dopo la caduta del Muro di Berl<strong>in</strong>o),un notevole impulso con consistenti <strong>in</strong>vestimenti da parte dei Governi Centrali e dalle Amm<strong>in</strong>istrazioni Locali. Essi si concretizzano con il re<strong>in</strong>serimento del tram <strong>in</strong> numerosecittà o con l’estensione ed il r<strong>in</strong>novamento delle l<strong>in</strong>ee esistenti: il processo è tutt’ora <strong>in</strong> atto ed <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>, <strong>nel</strong> 2010, le nuove l<strong>in</strong>ee <strong>tranviari</strong>e erano <strong>in</strong> fase di costruzione erano20, e 5 quelle aperte all’esercizio.10 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


L’Italia non è esclusa da questo percorso di re<strong>in</strong>serimento o conferma del sistema<strong>tranviari</strong>o: seppur con ritardo rispetto agli altri Paesi, il tram è oggi presente <strong>in</strong> 12città (di cui 7 con impianti totalmente nuovi). Nella cart<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>sieme alle città dove iltram è stato conservato, sono <strong>in</strong>dicate anche le città <strong>in</strong> cui esso è stato recentementere<strong>in</strong>trodotto (Bergamo, Cagliari, Firenze, Mess<strong>in</strong>a Mestre, Padova e Sassari).Tra queste va menzionata la nuova tranvia di Firenze che, il 14 febbraio del 2011,ad un anno esatto dalla sua apertura, ha dimostrando tutte le sue potenzialità. Conquasi 8 milioni di passeggeri annui trasportati (<strong>in</strong> media 40.000 passeggeri nei giorniferiali e 28.000 <strong>in</strong> quelli festivi), il nuovo sistema di trasporto si è dimostrato v<strong>in</strong>centee competitivo. A completamento del successo dell’<strong>in</strong>iziativa vanno ricordati i datirelativi all’esercizio, che con 135.000 corse ha prodotto un’offerta di 271 milioni dipasseggeri. Da f<strong>in</strong>e di marzo 2010 (quando il servizio è entrato a regime) il sistemaha garantito una frequenza di 4 m<strong>in</strong>uti <strong>in</strong> tutta la fascia oraria dalle 7 alle 21 conuna puntualità del servizio <strong>nel</strong> 98,32% dei casi.quaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno11


Il tram-trenoIl tram-treno rappresenta una delle più <strong>in</strong>teressanti novità trasportistiche degli ultimi decenni.Tale filosofia, rapidamente diffusasi <strong>in</strong> tutto il <strong>mondo</strong>, riprende <strong>in</strong> chiave moderna lo schemadelle ferrovie per i servizi vic<strong>in</strong>ali o locali sviluppatesi <strong>nel</strong> secolo scorso <strong>in</strong> molti Paesi. Talepr<strong>in</strong>cipio migliora <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di efficienza (elim<strong>in</strong>ando tutte le “rotture di carico” [2] ) il pur validoschema delle “metropolitane di superficie” decl<strong>in</strong>ate a seconda delle esigenze e delle cultureche le rappresentano come LRT (Light Rail Transit), Stadt-Bahn, Métro Léger o Metrotranvia.Il tram-treno prevede il raccordo tra le reti <strong>tranviari</strong>e urbane e le l<strong>in</strong>ee ferroviarie al f<strong>in</strong>e dipermettere ai tram urbani di proseguire il proprio servizio su ferrovia per collegare i piùlontani sobborghi.In questa maniera si collegano <strong>in</strong> modo rapido ed efficiente i centri delle città con le localitàpiù lontane utilizzando al meglio le <strong>in</strong>frastrutture già esistenti (rete <strong>tranviari</strong>a urbana eferrovia) ed i veicoli (gli stessi tram).A titolo esplicativo possono essere citate le reti di Karlsruhe, Kassel e Saabrücken <strong>in</strong>Germania, i progetti <strong>in</strong> avanzata fase di realizzazione per numerose città della Francia (comeLione e Strasburgo) e diverse applicazioni <strong>in</strong> Nord America ed <strong>in</strong> Giappone.[2] Si def<strong>in</strong>isce “rottura di carico” la necessità per un viaggiatore di cambiare mezzo per proseguire il proprio viaggio.10. Tram-treno <strong>in</strong> centro a Karlsruhe 11. Tram urbani <strong>in</strong> servizio su ferrovia a fianco dei e treni TGV ad alta velocità12 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


5. Il tram a Genova ed <strong>in</strong> Val Bisagno (cenni storici)12. Inaugurazione della l<strong>in</strong>ea <strong>tranviari</strong>a a Prato <strong>nel</strong> 1897La prima tranvia elettrica genovese (Piazza Corvetto – Piazza Man<strong>in</strong>, attraverso ViaAssarotti) fu <strong>in</strong>augurata il 14 maggio 1893. Da quel momento la rete genovese siestese rapidamente <strong>in</strong> tutto il centro cittad<strong>in</strong>o raggiungendo anche Staglieno e SanGottardo (attraverso Via Montaldo) il 28 settembre 1895. Il 27 ottobre 1897 venne<strong>in</strong>augurato il completamento della l<strong>in</strong>ea della Val Bisagno f<strong>in</strong>o a Prato. Già <strong>nel</strong> 1900i tram raggiungevano Sturla a levante, Multedo a ponente e Pontedecimo <strong>in</strong> ValPolcevera.13. Ultime corse del tram a Prato <strong>nel</strong> 1966Alla f<strong>in</strong>e della Seconda Guerra Mondiale la rete genovese aveva un’estensione diesercizio pari a 286 km su cui erano <strong>in</strong> servizio 493 motrici <strong>tranviari</strong>e e 78 rimorchiate.Dalla f<strong>in</strong>e degli anni c<strong>in</strong>quanta le l<strong>in</strong>ee <strong>tranviari</strong>e <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono a subire unridimensionamento che proseguì f<strong>in</strong>o alla completa elim<strong>in</strong>azione del servizio <strong>nel</strong>1966. Proprio la Val Bisagno, la prima ad essere collegata con il centro città, vide anchel’epilogo del sistema <strong>tranviari</strong>o il 27 dicembre del 1966 alle 4:25 del matt<strong>in</strong>o, conl’ultima corsa dei tram a Genova.quaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno13


14. Vettura 927 di fronte alla stazione Brignole negli anni sessantaLa vettura tipo Genova, nota anche come “900” (<strong>in</strong> base ai numeri progressivi concui veniva immatricolata dalla f<strong>in</strong>e degli anni trenta dall’allora UITE) ha rappresentato<strong>nel</strong> settore <strong>tranviari</strong>o un punto di svolta <strong>nel</strong>la modernizzazione dei rotabili (impiegodi carrelli, carrozzeria portante, impianto di comando elettropneumatico e prestazionielevate).Per tale motivo le vetture articolate (tipo 1100, a due casse, direttamente derivatedalle “900”), una volta dismesse a Genova vennero trasferite ed utilizzate a Neuchâtel(<strong>in</strong> Svizzera) f<strong>in</strong>o al 1988. Una vettura <strong>tranviari</strong>a della serie “900” fu prelevata <strong>nel</strong> 1943come preda bellica dagli stabilimenti della Breda di Milano (dove era rimasta a causadell’<strong>in</strong>izio del secondo conflitto mondiale) dalle armate tedesche <strong>in</strong> ritirata. Il mezzovenne poi affidato alla rete <strong>tranviari</strong>a di Innsbruck dove la presenza dello scartamento15. Tram tipo "Genova" a Innsbruck il 9 maggio 2009metrico [3] lo rendeva compatibile con tale vettura. Il tram, rimasto <strong>in</strong> servizio f<strong>in</strong>o al1977, è oggi l’unico esemplare funzionante del gruppo ed è conservato a cura dellocale museo dei trasporti (Tiroler Museum Bahn) che dal 10 maggio 2009 lo harimesso <strong>in</strong> esercizio per l’effettuazione di alcune corse speciali.[3] Scartamento: distanza fra due rotaie di uno stesso b<strong>in</strong>ario. Lo scartamento metrico era utilizzato aGenova e corrisponde ad una distanza di 1000 mm. Oggi lo scartamento più largamente diffuso (uguale a quelloferroviario) è pari a 1435 mm.14 Trasporto Pubblico Locale <strong>in</strong> Valbisagno: un percorso di partecipazione


IconografiaFotografie 1-3-4-5-6-7-8-9-10 -11 realizzate da Riccardo GenovaFotografia 2realizzata da Fiorenzo Pampol<strong>in</strong>iFotografia 12realizzata da Peter Boehm (Düsseldorf)Fotografie 13 -14realizzate da Paolo GregorisFotografia 15realizzata da Roberta PittalugaAutoriRiccardo Bozzo, Riccardo Genova, Gabriele PrianoGli autori r<strong>in</strong>graziano Paolo Gregoris, Fiorenzo Pampol<strong>in</strong>i e Claudio Serra per la lorocollaborazioneProgetto grafico ed edit<strong>in</strong>gCarlotta BottaroÈ vietata la riproduzione parziale o totale del materiale presente <strong>nel</strong>la presente pubblicazionese non autorizzata dagli autoriquaderno n°1 - I <strong>sistemi</strong> <strong>tranviari</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> e <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> - Un’opportunità per la Valbisagno15

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