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1849-1948. Quella della Repubblica Romana ispirò la nostra ... - Anpi

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Sono straordinarie e non certo casuali le somiglianze tra <strong>la</strong> Costituzione <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>Repubblica</strong> <strong>Romana</strong> del<strong>1849</strong>, quel<strong>la</strong> di Mazzini, Garibaldi, Armellini e Saffi e quel<strong>la</strong> dell’Italia repubblicana che tutti noiconosciamo, entrata in vigore il 1° gennaio del 1948, quando il Paese era ancora accasciato sulle ferite<strong>del<strong>la</strong></strong> guerra. Vogliamo ricordarlo ora, in occasione dei 150 anni dell’unità nazionale. È chiaro che molti deipadri costituenti – che avevano concluso i loro dibattiti, i loro scontri politici e le polemiche – prima che <strong>la</strong>Costituente dicesse il suo “sì” il 22 dicembre del 1947, sicuramente avevano riletto con grande attenzione ledelibere e le carte degli eroici difensori di quel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> repubblica che aveva resistito per oltre un mese alletruppe del generale francese Oudinot, mandato a Roma per riportare sul trono temporale il “Papa re” Pio IX. Inquelle carte e in quel<strong>la</strong> Costituzione c’erano le speranze di quelle centinaia e centinaia di cittadini che eranomorti sul Gianicolo perdifendere l’indipendenza diuna “picco<strong>la</strong> Patria” cherappresentava tutti coloro che,anche a costo <strong>del<strong>la</strong></strong> vita,volevano l’Italia una eindipendente. Non si possonoancora una volta non ricordarequei giorni di guerra e le ore<strong>del<strong>la</strong></strong> fine, senza una grandecommozione. Si è commossoanche C<strong>la</strong>udio Fracassi nel suonotissimo e bellissimo librointito<strong>la</strong>to “La meravigliosastoria <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>Repubblica</strong> deibriganti”.Il Casino dei Quattro Venti distrutto a cannonate dai francesi. All’interno vi si svolsero terribilicombattimenti all’arma bianca tra invasori e difensori di Roma.Ed è per questo cheriprendiamo proprio da quellibro notizie e partico<strong>la</strong>ri.L’assemblea Costituente del <strong>1849</strong> era composta da centouno deputati eletti a suffragio universale che si eranoriuniti, sotto i continui bombardamenti francesi, in Campidoglio, nel Pa<strong>la</strong>zzo di Propaganda Fide e in altre sedioccasionali, per centotrentrasei sedute pubbliche e sette a porte chiuse. Gli eletti dal popolo erano ancorariuniti in Campidoglio per approvare proprio gli ultimi articoli <strong>del<strong>la</strong></strong> Costituzione, quando le prime compagnie disoldati francesi entravano inRoma. Tutti i par<strong>la</strong>mentari,come se niente fosseaccaduto, si erano ritrovatisul<strong>la</strong> piazza del Campidoglio eun paio di segretari si eranoalternati nel<strong>la</strong> lettura di tutta<strong>la</strong> Costituzione finalmenteapprovata, mentre migliaia dipersone ascoltavano insilenzio. Al<strong>la</strong> fine, gli eletti dalpopolo avevano apposto <strong>la</strong>loro firma nell’ultima pagina<strong>del<strong>la</strong></strong> carta costituzionale e poiconferito <strong>la</strong> cittadinanzaromana a tutti gli italiani,“stranieri”, che avevanocombattuto per <strong>la</strong> <strong>Repubblica</strong>.Subito dopo avevano ancorastabilito che, quindici di loro,Giuseppe Garibaldi nei giorni <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>Repubblica</strong><strong>Romana</strong>.Giuseppe Mazzini, uno dei triumviri <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>Repubblica</strong>.150° DELL’UNITÀ D’ITALIA l patria indipendente l 26 giugno 2011

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