Iparticolare, la programmélzione riJ"erita al <strong>FSE</strong> ha evidenziato scarse pert1ml.lance di avanzamentofinanziario 34 , fisico e procedurale, fornendo lln contributo molto limitato e. comunque, non strutturale allalotta alla disoccupazione, al potenziamento <strong>del</strong>le risorse urnane, all'integrazione nel mercato <strong>del</strong> lavoro e- più in generale agli obiettivi sanciti dalJa Strategia Europea per l'Occupazione.li <strong>POR</strong> <strong>Calabria</strong> 2000-2006. pur rappresentando un 'occasione di sperimentaziolle, non ha visto - almenofinora- effetti relativi né a tipologie di intervento innovative (progetti integrati. azioni di orientamento,consulenza ed inflwmazione, rafJorzamento dei sistemi, ecc ... ), né - più in generale un processo diapprendimento nelle istitllzioni, che compongono i sistemi <strong>del</strong>la fonnazione, istruzione e lavoro. Leopportunitil cIi realizzare inten'enli di ra[lòr:amell!o <strong>del</strong> sistema formativo e <strong>del</strong>l'istrnzione, <strong>del</strong> sistema<strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione. sembrano essere state accantonate nella prognulll11azione 2000-2006,nOLlostante le risorse stanziate in tal senso, eccetto che nella messa Cl regime, ma non ancoramodemìzzaziollc, dei servizi per l'impiego. Quasi inesistente è apparso il contributo nei conlì'onti deisistemi di istmzione, formazione e lavoro e nel sostegno ai processi di integrélzione.II valore aggiunto <strong>del</strong> <strong>FSE</strong> sembra dlluqne essersi limitato ad avere sostenuto la messa a regime <strong>del</strong> nuovosistema dei servizi per rimpiego, aver coinvolto il] attività formative soprattutto i disoccupati e i giovani,aver promosso lma maggiore attenzione alla parità uomo-donna e alla partecipazione femminile almercato <strong>del</strong> lavoro, nOl1chè ad aver sostenuto l'occupazione tramite forme assistenziali, quali LSlJ, LPLIe il sostegno al lavoro autonomo. E ciò in un contesto in cui anche gli stessi soggetti attuatori hannomostrato una moderata capacità di attivazione e di sviluppo di nuove competenze progettuali.AI fine di individuare le pratiche e le modalità di intervento che si sono distinte per la portata innovativa eper i risultati raggiunti, ma anche per trarre indicazioni e spunti di riflessione che consentano un ulteriorerafforzamento <strong>del</strong>l'efficacia e <strong>del</strong>J'eflicienza degli interventi da finanziare attraverso il <strong>POR</strong> <strong>FSE</strong> <strong>2007</strong><strong>2013.</strong> Sì ripork,no di seguito alcune sintetiche considerazioni, articolate in base alle priorità individuatedal Regolamento (CE) lI. 1081/2006 per la nuova programmazione.Adattabilit
,Inlr accedere alla formazione continua le fasce più deboli <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro;elaborare piani di organizzazione <strong>del</strong> lavoro più innovativi e produttivi:utilizzare una pluralità di strumenti ed attori per realizzare un alto livello dì concertazioue con la PSsociale ed Ìstitu/'Ìonale ai fini di una strategia Ìntegrata " fra sistemi" nel territorio.Per la futura programmazione si pone dunque l'esigenza, in virtù <strong>del</strong>le lezioni appese, di mettere in atto i.seguenti orientamenti strategici:raffòrzare il coordinamento t:1 !'ìntegrazione <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la formazione continua e intensilìcare ìJraccordo con la domanda di fonllazione, garantendo rispondenza ai fabbisogni. formativi <strong>del</strong>leimprese, dei settori e dei territori, tramite lo sviluppo e l'attuazione di sistemi e strategie, tra cuil'apprendistato. Ciò anche tramite la promozione di raccordi tra programmazione regionale e fondiinterproféssionali, //I)I/(;hé attraverso sedi di (;Onfi'onfo istituzionali come l'Osservatorio per lafòrmazione continulJ. [n tale quadro, va dunque garantito un più agevole accesso alla fonnazionecontinua ai lavo/'atori più anziani e mellO qualijìcafi, consolidando ed ampliando le opportunità dìriqualificazìone dei lavoratori occupati ultracinquantenni, i prestatori di lavoro temporanei e concontratti parasubordinati, nonché alle donne, ai lavoratori immigrati ed ai giovani per consentire loromaggiore stabì1ità occupazionale e miglioriprospettìve ed opportunità protèssionalì e di carriera;elaborare e diffèmderejhrme di organizzazione <strong>del</strong>lm'oro più innovative e produttive, nel favorire uncontesto in cui le imprese siano davvero "soggetti attivi", sostenendo lo sviluppo di spin (dr diimpresa dal settore <strong>del</strong>la ricerca pubblico e privato. E ciò mettendo a punto e Ha regime" servizispecifici di occupazione, formazione e sostegno al re inserimento professionale dei lavoratori nelcontesto di ristrutiurazioni aziendali e settoriali. Insieme a questo, al fine di incentivare lo sviluppo<strong>del</strong>la PMI, vanno t'Ormate figure professionali dirigenziali e manageriali, in grado di porsi comefigure propulsive;mantenere un livello elevato di concertazione con il partnenariato sociale ed istituzionale, realizzandouna strategia efficace nel mercato <strong>del</strong>la fonnazione, istruzione e <strong>del</strong> lavoro tramite una t'Ortecollaborazione ed un coordinamento istituzionale con gli Enti Locali, le imprese, le forze sociali e levarie articolazioni decentrate presenti nel territorio.Ocqlpabili.tilIn riferimento al perseguimento <strong>del</strong>la seconda priorità ossia quella di ra.fJòrzare l'accessoall'occupazione - il Regolamento comunitario invita a rafforzare e modemizzare le istituzioni <strong>del</strong> mercato<strong>del</strong> lavoro ed, in particolare, i Servizi per 1'lmpiego 36 • A livello di lezioni apprese dalla programmazione2000-2006, va segnalata la difficoltà <strong>del</strong> sistema calabrese a:stìuttare pienamente le risorse <strong>del</strong> <strong>FSE</strong> per mettere a regime e rafforzare il sistema dei servizi per/'impiego. ;mettere in atto un nuovo sistema di. accesso al lavoro nell' ottica di politiche attive <strong>del</strong> lavoro;utilizzare una pluralità di stmmentÌ ed attori per mettere in atto efticaci politiche per l'emersione <strong>del</strong>lavoro irregolare non adeguatamente portata avanti dalla programmazione passata ( vedi Misura3.12)37;--------_..._--" NcJrambito <strong>del</strong>l'azione di riordino c di ratìorzamcnlll <strong>del</strong>le autonomie locali, in particolare dci Comuni, è, oltre alla L.R.34!02,vcililsi la Legge n. 15/06. che promuove lo sviluppo <strong>del</strong>le unioni e <strong>del</strong>le fusioni volontarie dci ComwlÌ, dd comprensoricomunali c di altre formc di ç()llflborazionc. E ciò anche in sincrgia çon ill'unlO lIl. 3 St:rvizi essenziali e obiettivi misul"abili <strong>del</strong>QSN <strong>2007</strong>·<strong>2013.</strong> in cili si ~ostieoç ".. indispensabile "fj['olltarc e rimuovere la pcr,isknte ditricoltà a ot'ti'ire servizi collettivi inambiti essenziali per la qualità d
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