sommario <strong>marzo</strong> - <strong>aprile</strong> numero 2/2011fotografie di federica neeffin copertina: gli studenti dello iulmEditorialeEntrare in carcere ci ha reso migliori 3Quando a San Vittorel’arca dell’utopia prese il largo 4AffettivitàAffetti reclusi, sarebbe utilela mediazione familiare? 5Mogli, mariti, genitori e figlivittime dei nostri reati 7“Non voglio che i miei familiarisi abituino alla mia assenza” 9Se fossi uno dei miei genitori… 9Quando la moglie è in galera 10Dossier SeminarioQuesta è la stampa, bellezza... 11Un giorno in galera 12Il carcere, la pena e la speranza 14La passione criminale dei tg 15Raccontiamo la realtàsenza concetti presi a nolo 16Il 41 bis, un male necessario 17Intercettazioni: c’è una buona legge,basta applicarla 18Certezza della penanon vuol dire certezza della galera 19la visita alle serreNon culliamoci sul Progetto <strong>Bollate</strong> 20Le commissioni di reparto,uno strumento di democrazia 21Ottoni in concerto 21Nuovi progettiImpariamo insieme a fare musica 22Dal 7° reparto ortaggia km zero per tutto il carcere 23Sisifo, tra mitologia e attualità 24Quando è la slot-machine a dirti chi sei 25Poesia 26Il raccontoLa rivoluzione di Viola 27Dove ti portereiL’occasione fa l’uomo bambino 28Il carcere, se lo conosci lo eviti,se lo conosci non ti uccide 30Camus e le serate sociali 30CalcioVittorie spettacolaricon un pubblico da applausi 31Anime in pena 32102227312 carte<strong>Bollate</strong>
Entrare in carcereci ha reso miglioriQuant’è distante il carcere dallavita “normale”? La misura diquesta distanza sta nella nostrapaura (di entrarci) e nell’ideafantasmatica che ci siamo fatti della prigione.Come luogo dell’afflizione, della punizione,dell’espiazione, della privazione.Come luogo massimo della sfiga. Il carcereè tutto questo, certo, ma è anche il luogo didue definizioni omesse, che paiono debolisin dalla pretesa che implicano. Il carcerecome luogo della rieducazione e della “risocializzazione”.A ben pensarci, in fondo,è proprio questa pretesa a darci la misuradella distanza fra “normali” e detenuti,fra la società e gli antisociali. La Costituzioneci dice che quella è la missione delcarcere, ma noi sappiamo che si tratta diun’enunciazione di principio, un nobilebelletto per non chiamare l’inferno col suonome, un detersivo per lavarci la coscienza.Chi entra in carcere ne esce peggiore,non raccontiamoci balle… O no?L’esperienza del carcere di <strong>Bollate</strong> è lì adirci che il dubbio è fondato. Che la missionenon è impossibile. Che la Costituzionenon è stata scritta da un gruppo diillusi. Che quella finalità nobile di rieducazionee recupero è una strada percorribile.Faticosa, difficile, piena di ostacoli e contraddizionima percorribile. Una strada,una storia che va raccontata, mostrata,discussa, portata al confronto pubblico.Che va comunicata al mondo e prima ditutto a chi, come i giornalisti nel loro lavoro,trasmette e costruisce il cosiddettosenso comune. Ovvero costruisce l’idea, ela paura, che abbiamo del carcere.La redazione di carte<strong>Bollate</strong> ha volutoportare quest’esperienza agli allievi dellescuole di giornalismo di Milano, iniziandocon il master di giornalismo dell’universitàIulm, prevedendo poi di allargareil campo ai giornalisti professionisti. Iquattro incontri organizzati in università,e la giornata di “presa diretta” dei trentaallievi con la realtà del carcere, sono statiun’occasione straordinaria di rimessa indiscussione di luoghi comuni e cliché. Eanche un poderoso ripasso di principi giuridicie delle principali norme del codicedi procedura penale: dalla disamina degliarticoli della Costituzione su libertà, penee diritti, alla casistica d’applicazione dellemisure cautelari, del 41 bis (carcere duroper i mafiosi), delle pene alternative alcarcere, dell’ammissione al lavoro esternoo ad altri benefici, alla funzione del tribunaledel riesame e del magistrato di sorveglianza.Si è parlato anche di attualità,affrontando il tema delle intercettazionitelefoniche in relazione alle indagini ealla pubblicazione delle stesse. E si è affrontato,anche, il tema della devianza edei cosiddetti soggetti “criminogeni”, scoprendoattraverso la testimonianza dellacriminologa Patrizia Ciardiello quantosiamo, tutti, prigionieri di una somma diluoghi comuni. E quanto siamo incapacidi vedere le persone– le loro storie,le loro debolezze, laloro “normalità” criminale– dietro i fattidi cui devono rispondere.I seminari sono statitutti seguiti congrande passione esripamontis@gmail.comeditorialeSOSTENETECIcon una!donazionericeverete acasa il giornalecoinvolgimento. Aogni lectio magistralisè seguito un dibattitoserrato, connumerosi interventidegli allievi. E certamente hanno giocatoun grande ruolo l’autorevolezza e la competenzadelle personalità che carte<strong>Bollate</strong>ha coinvolto: il presidente emeritodella Corte Costituzionale Valerio Onida,il procuratore aggiunto di Milano AlbertoNobili, l’avvocato ed ex presidente dellaCommissione Giustizia della Camera GiulianoPisapia, il magistrato di sorveglianzaFrancesco Maisto. Il giurista UmbertoUrsetta oltre al direttore di carte<strong>Bollate</strong>Susanna Ripamonti e ad Assunta Sarlo, lecolleghe che con lo Sportello giuridico delcarcere hanno organizzato l’iniziativa.Chi ha avuto la possibilità di entrare e conoscereil carcere, stavolta, certamentene è uscito migliore.Iva n Be r n i,caporedattoreMaster in Giornalismo Università IulmIBAN: IT22 C 03051 01617 000030130049 BIC BARCITMMBKOIl nuovo carte<strong>Bollate</strong>via C. Belgioioso 12020157 MilanoRedazioneDritan AdemiSandra AriotaEdgardo BertulliElena CasulaAntonio D’AntonioAlessandro De LucaRomano Gallotta(impaginazione)Flavio GrugnettiHabib H’mamCarmelo ImpusinoAntonio LasalandraEnrico LazzaraStefano MaloyanClaudia MaddoloniMario MauriCarla MolteniFederica Neeff(art director)Remi N’diaye(fotoreporter)Silvia PalombiAndrea PasiniSusanna Ripamonti(direttrice responsabile)Nino SperaLella VegliaRoberta VillaMargit UrdlHanno collaborato aquesto numeroIvan BerniMaddalena CapalbiLucia CastellanoIchem CheikrouhouErika CrispoClaudio CurnisChiara DaffiniFabio FossatiLinda IricoGiuseppe LeoEmilio MariottiLuigi MirabelliRoberta ReiAssunta SarloIgnazio StagnoRoberto TortoraEditoregruppo carcereMario Cuminettionlusvia Tadino 1820131 MilanoComitato editorialeNicola De RienzoRenato MeleFranco Moro ViscontiMaria Chiara SettiDonazioneminimaannuale20 europer ricevere6 numeri delNuovo carte<strong>Bollate</strong>a casa vostra.Il versamentova effettuatocon un bonificointestato a “Amicidi carte<strong>Bollate</strong>” su:IT 22 C 03051 01617 000030130049bic barcitmmbkoindicando nellacausale il vostronome e indirizzo.Registrazione Tribunaledi Milanon. 862 del 13/11/2005Questo numero delNuovo carte<strong>Bollate</strong>è stato chiusoin redazione alle ore 18del 10/3/2011carte<strong>Bollate</strong>3