13.07.2015 Views

IL FASCINO DELLA SFIDA - DF Sport Specialist

IL FASCINO DELLA SFIDA - DF Sport Specialist

IL FASCINO DELLA SFIDA - DF Sport Specialist

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

trattava di una prima salita, ed anche qui l’opera di Ratti risulterà determinante, direi senza pari. Figuratevi che rimase appesoalla parete senza staffe, assicurato da un solo chiodo, per ben otto ore, mentre io ero impegnato sul passaggio chiave della salita.Nel 1936 con Vittorio Panzeri tracciò una nuova via sulla parete Sudsudovest della Torre Venezia nel Civetta, con l’uso di 20chiodi, di cui 8 lasciati, tra la via Tissi e la via Andrich.L’anno dopo la cordata lecchese composta da Stefano Longhi e Adolfo Anghileri ne effettuò la prima ripetizione.Nello stesso anno con Ginetto Esposito effettuò una nuova via, con importanti varianti della via dei tedeschi, Gabriel Haupte Karl Loempel, sulla Nordovest del Civetta, a destra della via Solleder, e a quei tempi procurò sensazione la notizia che Ratticon il solo martello da roccia e con le pedule da roccia ai piedi aveva attraversato il ghiacciaio pensile del Cristallo.Nel 1937 si spostò con me ed Esposito nelle Alpi Centrali e fu la volta della Nordest del Badile. In questa salita ci colsel’uragano. In parete c’erano altri due giovani alpinisti, i comaschi Molteni e Valsecchi, e questa calamità ci spinse a formareun’unica cordata di cinque uomini. Ratti, in chiusura, si prodigò con generosità senza pari, ma il suo spirito di sacrificio peril prossimo, il suo stoicismo spinto all’estremo non servì purtroppo ad impedire che succedesse un dramma. All’inizio delladiscesa, piegati dallo sforzo immane ed immenso, i due comaschi morirono.Nel 1938 con Gigi Vitali, suo grande amico da poco reduce dalla guerra d’Africa, aprì una nuova via alla Cima Su Alto, salitadi estrema libera ancora oggi ritenuta una delle più belle arrampicate in Civetta.Nel 1939, in occasione del campeggio del gruppo Nuova Italia al Bianco, traccia ancora con Gigi Vitali una stupenda salita allaOvest dell’Aiguille Noire de Peutérey.Vittorio Ratti in unarappresentazione storica di discesaa corda doppia del suo tempo.In quell’occasione, bloccati dal cattivo tempo e non potendocomunicare con nessuno, misero in apprensione per la lorovita tutto il mondo dell’alpinismo: ma loro se ne stavanotranquilli in bivacco.Ma poi le vicende della guerra diedero l’alt alla sua intensaattività. E si arriva così a quel triste 26 aprile del 1945quando, non ancora trentenne, il nostro Vittorio Ratticadde in una centralissima via di Lecco sotto le raffiche diun fucile mitragliatore.Vittorio Ratti alla sinistra di VittorioVarale, che intervista Gigi Vitali,dopo la sua prima scalata della pareteOvest dell’Aiguille Noire de Peutéreynell’agosto 1939.Il “fortissimo” era caduto. La sua generosità lo aveva messo inprima fila, la sua potenza leggendaria lo aveva spinto a credersiinvulnerabile: e così cadde, come solo i migliori possono cadere.La scomparsa di Vittorio ci gettò tutti nel più profondo doloree nella più viva costernazione, lasciandoci un vuoto incolmabile.Rimane, oltre tutto, il rimpianto per quanto avrebbe potutocompiere per la causa dell’alpinismo questo grande esempio diuomo, se la morte non fosse giunta così prematura.Parecchie famiglie lecchesi, i compagni di mille giorni inmontagna, conservano nelle loro abitazioni un angolo di paretericoperto da una fotografia del povero Ratti, in cui la sua figurasi staglia ancora alta, a ricordo di un impareggiabile esempio.E questo perché, oltre ad emergere come alpinista, fu un buonoe un generoso, che all’alpinismo lecchese ed italiano diedepagine di gloria ed il meglio di se stesso, riservando all’amicizia,fondata su incrollabili principi di solidarietà, tutti i suoi piùnobili e profondi sentimenti.*L’articolo viene pubblicato con la gentile concessione della Fondazione Riccardo Cassin.*Fotografie attinte dall’archivio della famiglia Ratti.Uomini&<strong>Sport</strong> | Maggio 2013 | 15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!