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La cura delle relazioni in riferimento alle pratiche di vicinato - Mag

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<strong>La</strong> pratica <strong>delle</strong> <strong>in</strong>tervisteLe Vic<strong>in</strong>e hanno chiesto a molte donne della propria città e ad alcuni uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong>raccontare la propria storia, <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> parole il sapere nato dalla loro praticaquoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> <strong>cura</strong> e responsabilità nei confronti del territorio. È <strong>in</strong>iziato così un ascoltoattivo, da cui sono nati dei libretti, molti articoli sui giornali locali, trascrizioni <strong>di</strong><strong>in</strong>terviste che rendono conto del lavoro e dell’esperienza <strong>di</strong> <strong>in</strong>fermiere, <strong>in</strong>segnanti,pensionati, s<strong>in</strong>dacalisti, donne e uom<strong>in</strong>i del volontariato, suore, levatrici, vigili, donne<strong>delle</strong> pulizie, sarte, commercianti, giornaliste, bi<strong>delle</strong>, impren<strong>di</strong>trici. Questi raccontimostrarono il volto sconosciuto della società, fanno vedere <strong>di</strong> che stoffa è fatta, suquali basi poggia la città, quella che lavora, che si oppone alla bruttezza e al degrado,che <strong>di</strong> fronte al <strong>di</strong>sagio, alla malattia, al dolore cerca <strong>di</strong> tessere nuove possibilità (ve<strong>di</strong>il libro che ho <strong>cura</strong>to per la <strong>Mag</strong> “Storie <strong>di</strong> vite e <strong>di</strong> imprese sociali”).Quando parlo <strong>di</strong> <strong>relazioni</strong> <strong>in</strong>tendo quelle vissute e <strong>in</strong>trecciate al <strong>di</strong> sopra <strong>delle</strong> logichefamiliari, <strong>delle</strong> regole e funzioni sociali, dei ruoli; realizzate per il piacere e ilparticolare tipo <strong>di</strong> sapere che esse danno, mai rese secondarie rispetto ad unprogetto, un obiettivo, mai “sacrificate” <strong>in</strong> nome <strong>di</strong> un pr<strong>in</strong>cipio superiore.Parlo <strong>di</strong> <strong>relazioni</strong> vere, quelle più vic<strong>in</strong>e alla modalità gioiosa del rapporto con lamadre, <strong>relazioni</strong> <strong>in</strong> cui si sviluppa agio, si rendono possibili momenti <strong>di</strong> felicità,all’<strong>in</strong>terno <strong>delle</strong> quali sono <strong>di</strong>cibili desideri, sentimenti, <strong>di</strong>fficoltà, contrad<strong>di</strong>zioni. Soloqueste consentono una vita sensata e ricca <strong>di</strong> slanci <strong>in</strong>ventivi, altrimenti sicostruiscono organizzazioni e appartenenze, strutture che sembrano forti, ma che alungo andare si svuotano <strong>di</strong> significato e si rivelano fragilissime.Essere vic<strong>in</strong>e, vic<strong>in</strong>i significa non allontanarsi mai dallo spazio dei rapporti umani, dal<strong>di</strong>alogo e dal confronto, unica garanzia <strong>di</strong> un mondo vero, reale, con<strong>di</strong>viso.Come si fa a sapere cosa accade <strong>in</strong> città, a livello profondo <strong>di</strong>co, se non si sa cosaaccade nei rapporti fra abitanti, <strong>in</strong>nanzitutto fra donne e uom<strong>in</strong>i?<strong>La</strong> vic<strong>in</strong>anza è una risorsa, ma spesso viene <strong>in</strong>vece ritenuta un ostacolo, perché agiscelo stereotipo del vic<strong>in</strong>o come “nemico”, presenza ostile e <strong>in</strong>quietante che ci spia dalpianerottolo, ci fa <strong>di</strong>spetti e sgarbi o me<strong>di</strong>ta vendette (ve<strong>di</strong> il massacro <strong>di</strong> Erba). Igiornali tutti i giorni parlano <strong>delle</strong> guerre e dei conflitti f<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> tribunale fra vic<strong>in</strong>i <strong>di</strong>casa. Eppure il vic<strong>in</strong>ato storicamente è all’orig<strong>in</strong>e della città stessa. Le cittàme<strong>di</strong>oevali, per esempio, nascono proprio da patti e v<strong>in</strong>coli fra vic<strong>in</strong>i: le “Vic<strong>in</strong>ìe”.IL VICINATO IN OGNI PARTE DEL MONDO12

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