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Il modello fenomenologico - A. Taverna

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stesso tempo non c'è dato di capire quale preciso stato d’animo provi. La capacità del pittore èappunto quella di cogliere le sfumature tra uno stato d’animo e l’altro, inserendole perfettamente nellospazio fisico e sociale della ragazza che legge la lettera. La finestra aperta lascia entrare la luce dafuori, ma tutto l’interesse è concentrato nella descrizione di ciò che avviene sul viso, più che nell’animadella fanciulla.Probabilmente se lo stesso visitatore accendesse la radio e si trovasse ad ascoltare “Rendering” diLuciano Berio, si accorgerebbe forse di provare stati d’animo simili a quelli vissuti davanti al quadro diVermeer. Si tratta di una composizione del 1989, in cui Berio ricostruisce gli appunti della DecimaSinfonia di Schubert, componendo un’opera che appartiene a Schubert, ma anche di Berio. L’autore èpresente nella scrittura, ma anche assente, nell’adattarsi a seguire le pieghe dello stile del suopredecessore. Tra le parti della sinfonia, vi sono degli accostamenti fatti con la celesta che purseguendo il linguaggio contemporaneo si fondono meravigliosamente con lo stile romantico sinfonico,peraltro ricostruito da Berio con la sensibilità del tardo novecento.Questi esempi vogliono evidenziare l’aspetto tipico della fenomenologia, la presenza discreta, attentaalle manifestazioni dell’animo, che non si fa contaminare da idee o modelli teorici del soggettoosservante e la capacità di dialogare, d’essere-con qualcuno senza rinunciare alla propria identità, masenza neanche sovrapporsi a quella dell’altro. Per quanto riguarda l’aspetto clinico, avere unosguardo <strong>fenomenologico</strong> significa essenzialmente considerare che il modo in cui una persona dipinge,suona, danza, non è in sé diverso dal modo in cui quella persona comunica con gli altri alla fermatadel tram, sul lavoro, al ristorante. Infatti, tutti questi sono aspetti del suo specifico modo di essere nelmondo. Dipingere per anni lo stesso quadro, che rappresenta un paesaggio romantico da cartolina,non è necessariamente una difesa, ma può anche essere la manifestazione di una strutturadell’essere di quella persona, che si rifletterà in modo simile sia che danzi, sia che si rapporti con ilpartner.L’analisi esistenziale di Binswanger<strong>Il</strong> concetto di essere-nel-mondo consente, nell’analisi esistenziale di Binswanger, di comprenderetanto l’alienato quanto il sano come appartenenti allo stesso mondo: il malato di mente è colui il quale,nell’alienazione ha trovato l’unico modo per lui possibile di essere-nel-mondo. Da questo nuovoapproccio al malato discende anche la diversa impostazione nella conduzione delle attività di arteterapia. Scopo principale, infatti, non è più quello di far produrre materiale per l’analisi diagnostica eclinica, ma lo sviluppo e il sostegno dell’attività creativa del paziente, alla quale si attribuisce un valoreintrinsecamente terapeutico. L’individuo è visto come protagonista all’interno delle dinamichedell’attività stessa e dei suoi processi relazionali con gli altri e con il mondo. Le immagini che ilpaziente produce durante un incontro di arteterapia sono viste come manifestazioni del suo modo diessere-nel-mondo, come espressione di un individuo unico ed irripetibile e possono diventare unmezzo per accedere al suo Io individuale; in altre parole, le strutturazioni esistenziali del malato sonoviste in sé come significati, anche se appaiono difficilmente rapportabili a quelle “normali”. L’interesse

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