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Salvami Regina - Araldi del Vangelo

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na al Cristianesimo. Sulle ombre <strong>del</strong>laStoria si distaccano le luci <strong>del</strong>l’apparizione<strong>del</strong>la nostra Madre Santa Mariain Guadalupe, come poi sarebbe successoin Europa con le apparizioni diLourdes e di Fatima. Maria, con tuttala sua bellezza e tutta la sua purezza, èvenuta a confortarci con la sua sollecitudinematerna. Ha riempito di gioiae di pace i nostri spiriti. Ci ha spintiespressamente ad edificare templi dedicatia suo Figlio Gesù e a Lei stessa,nostra Madre. Niente vi è di più amabile<strong>del</strong>la bellezza <strong>del</strong> volto <strong>del</strong>la Madrenostra, che riempie l’anima di autenticafelicità. Anche le vite dei santisono temi che hanno risvegliato il linguaggio<strong>del</strong>l’arte nel nostro Continente.Basti menzionare Santa Rosa daLima, San Martino di Porres e San Turibiodi Mogrovejo, tra gli altri.L’arte, strumento preziosodi evangelizzazioneIn questo contesto, gli artisti hannoespresso non solo la loro fede, maanche il loro senso catechetico, attraversola bellezza <strong>del</strong>le cose divine,che si riflette anche nelle moltepliciespressioni architettoniche, letterarie,culturali e musicali, strumentipreziosissimi <strong>del</strong>la prima e <strong>del</strong>la nuovaevangelizzazione <strong>del</strong>la Chiesa, edanche dei popoli americani.Gli artisti cristiani hanno avuto presentenel corso dei secoli che “ il cultonon esiste per l’arte, ma l’arte per ilculto”. Questa considerazione ci portaa non trascurare mai lo splendore <strong>del</strong>culto, il rituale <strong>del</strong>la Liturgia, l’armonia<strong>del</strong>la musica sacra, la cortesia <strong>del</strong>ladevozione, perché sono espressionidi bellezza che ci conducono ad un legamesempre più intimo con Cristo esono strumenti <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione.Perché la Liturgia ben vissutaesprime in maniera ammirabile tuttala bellezza <strong>del</strong>la fede.Cristo è la personificazione<strong>del</strong>la verità e <strong>del</strong>la bellezzaIl Cardinale Cipriani durante l’omelia nella Cattedrale di LimaConcretamente, la devozione allaUmanità di Cristo manifestata moltevolte, dall’innocenza <strong>del</strong>la sua infanziafino alla sua morte nella Croce, haaperto un panorama immenso di contemplazioneed espressione artisticareligiosa, oltre alla pratica religiosanelle sue forme di devozione popolare.Cristo è la verità e la bellezza in persona,la venuta <strong>del</strong>l’eternità nel tempo,<strong>del</strong>l’infinito nel finito. Anche la vita diSan Giuseppe, specialmente in America,svela una bellezza teologica, espressain modo mirabile nella pittura, <strong>del</strong>lavita <strong>del</strong>lo sposo castissimo di Maria.Così come la perdita <strong>del</strong>la contemplazionespirituale <strong>del</strong>le cose di Dioha ostacolato la capacità <strong>del</strong> dialogointerpersonale nella società in cuiviviamo, la bellezza <strong>del</strong>la conoscenzateologica indica il cammino di ritornoa questa centralità <strong>del</strong>la vita dichi crede in Cristo Nostro Signore. Sitratta di cercare da parte di tutti noila conoscenza <strong>del</strong>le realtà divine, nellamisura in cui questo è possibile adognuno di noi. (...)Dobbiamo sforzarci a riscattarelo splendore <strong>del</strong>la bellezzaPer concludere in una approssimazioneche ci permetta di trovare “puntidi appoggio” che esprimano le sfideaffrontate oggi dal processo di evangelizzazioneriguardo alla bellezza,mi permetto di proporre alcune idee:– È necessario coltivare nello spiritoattuale l’arte <strong>del</strong>la contemplazione,senza la quale la bellezza perde laforza che viene dalla ricchezza interiore<strong>del</strong>l’essere umano.– È urgente approfondire, nelcampo <strong>del</strong>la riflessione, lo studio <strong>del</strong>lametafisica che ci permetta di trascendereil lato meramente fisico nellaespressione <strong>del</strong>l’arte– Dobbiamo analizzare e, se necessario,correggere determinate formefalsamente artistiche che sono soltantoun rifiuto <strong>del</strong>l’ordine naturale <strong>del</strong>l’essereumano e, ancor più, una negazioneimplicita <strong>del</strong> contributo <strong>del</strong>la fedeche fa <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la bellezza unostrumento di evangelizzazione. Questeespressioni negative impoveriscono eostruiscono il processo evangelizzatore.– Essendo la liturgia il linguaggio<strong>del</strong>la fede, dobbiamo sforzarci specialmentea riscattare lo splendore<strong>del</strong>la bellezza, curando le forme diespressione come il canto, e quelleesteriori, come la pittura e l’eleganza.Non lasciamo che un complesso, avolte molto comune, confonda questivalori <strong>del</strong>la bellezza,: la povertà non èin lotta con la bellezza, né con la pulizia,né con l’eleganza.– Infine, citando il cardinale Ratzinger,è bene ricordare che la bellezzafallace, falsa – che acceca l’uomo enon lo fa uscire da se stesso per aprirsiall’estasi di elevarsi alle cime, ma loimprigiona totalmente e lo chiude in sestesso – è una bellezza che non risvegliala creatività <strong>del</strong>l’artista, al contrario,provoca l’ansia, la volontà di potere,la possessione, il puro piacere, labugia (Cfr il Messaggio ai partecipantial Meeting” di Rimini, 9/2/2003).Timothy RingNovembre 2005 · <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong> 45

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