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Salvami Regina - Araldi del Vangelo

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Questi sono gli antecedenti chespiegano il <strong>Vangelo</strong> d’oggi.II – Commento <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>33State attenti, vegliate, perchénon sapete quando sarà il momentopreciso.Essendo discepolo molto intimodi San Pietro, Marco trasmette nelsuo <strong>Vangelo</strong> – che, tra l’altro, è statoil primo ad essere scritto e divulgato– la sintesi <strong>del</strong>le predicazioni <strong>del</strong> nostroprimo Papa. La sua enfasi nel dire“State attenti! Vigilate...” ha originenell’impegno speciale manifestato dalsuo maestro negli ultimi anni di vita,nella città di Roma. Quest’attenzione,pervasa da zelo per le anime, compiendola missione <strong>del</strong> Signore: “Pascola lemie pecore”, era indirizzata ai problemiche allora interessavano la Chiesanascente.Senza soffermarci sull’analisi <strong>del</strong>lastoria di quasi due millenni fa, volgiamoil nostro sguardo al momento presente.La vigilanzia, virtù ausiliare <strong>del</strong>lasaggezza, in quanto si identifica conla sollecitudine, ha un importante ruolonella nostra vita spirituale e morale.Oltretutto, la saggezza ha uno strettolegame con la vita sociale <strong>del</strong>l’uomo.In vista di quali obiettivi si dovrebbedunque esercitare la pratica di questavirtù in quest’inizio <strong>del</strong> terzo millennio?Quasi non esiste un solo momentonel quale possiamo abbassare lanostra guardia.Azione <strong>del</strong>eteria dei mezzidi comunicazione socialePaolo VI: “Chi può ignorarei pericoli e i danni chequesti pur nobili strumentipossono procurare ai singoliindividui e alla società?”Benedetto XVI: “Delle idee erroneesi vanno oggi sempre più diffondendoattraverso i mezzi di comunicazionesociale in generale e, in manieraspecifica, attraverso i libri.”Giovanni Paolo II: “Questistessi mezzi di comunicazionehanno la capacità di arrecaregrande danno alle famiglie.”Da molto – con l’evoluzione <strong>del</strong>latecnica e <strong>del</strong>le scoperte scientifiche– i mezzi di comunicazione sociale sisono prestati ad una pericolosa e seducentepresentazione <strong>del</strong> male e <strong>del</strong>peccato. Già all’epoca di Leone XIII– alla fine <strong>del</strong> secolo XIX – troviamola chiara manifestazione <strong>del</strong>la preoccupazionedi quel Papa di compiantamemoria.“Gl’incentivi <strong>del</strong> vizio e i fatali allettamential peccato avanzano: intendiamodire le licenziose ed empie rappresentazioniteatrali; i libri e i giornaliscritti per fare apparire onesto il vizio esfatare la virtù; le stesse arti, già inventateper le comodità <strong>del</strong>la vita e l’onestosollievo <strong>del</strong>l’animo, sono utilizzate qualeesca per infiammare le passioni umane”.( 6 )Quattro anni più tardi, una nuovadichiarazione:“Insomma, l’ordine sociale è rotto finoalle sue fondamenta. Libri e giornali,scuole e cattedre di insegnamento, circolie teatri, monumenti e discorsi, fotografiee belle arti, tutto cospira a pervertiregli spiriti e corrompere i cuori” ( 7 )Ormai nel secolo XX, seguendosempre la stessa linea d’insegnamento,si fa sentire la voce di Papa Pio XI, anch’essadi gradita memoria:“D’altra parte non si dà oggi mezzopiù potente <strong>del</strong> cinema ad esercitare influssosulle moltitudini, sia per la naturastessa <strong>del</strong>le immagini proiettate sulloschermo, sia per la popolarità <strong>del</strong>lo spettacolocinematografico, infine per le circostanzeche l’accompagnano” ( 8 ).“La potenza <strong>del</strong> cinema sta in ciò, cheesso parla mediante immagini. Esse, congrande godimento e senza fatica, sonomostrate ai sensi anche di animi rozzi eprimitivi, che non avrebbero la capacitào almeno la volontà di compiere lo sforzo<strong>del</strong>l’astrazione e <strong>del</strong>la deduzione, che accompagnail ragionamento. Anche il leggere,o l’ascoltare, richiedono uno sforzo,che nella visione cinematografica è sostituitodal piacere continuato <strong>del</strong> succedersi<strong>del</strong>le immagini concrete” ( 9 ).Novembre 2005 · <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong>

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