30.07.2015 Views

Salvami Regina - Araldi del Vangelo

Salvami Regina - Araldi del Vangelo

Salvami Regina - Araldi del Vangelo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Storia per bambini… o per adulti pieni di fede?La lucciolaGiovanna piangeva afflitta: il giorno successivo, la sua casa sarebbestata pignorata per il pagamento di un debito già rimesso! Ma Dio,padre degli orfani e <strong>del</strong>le vedove, è venuto in suo aiuto, attraversouna semplice lucciola.Contemplando il sole cheMaria Teresa Ribeiro Matostramontava all’orizzonte,Giovanna pensava al suodestino, in compagnia diFernando, il figlioletto disei anni. Dopo un certo tempo di silenzio,chinata la testa sulle braccia si misea piangere. Quale la causa di questo dolore?Giovanna era rimasta vedova da pocotempo. Luigi, suo marito, era mortola primavera precedente. Era un ragazzomolto stimato in paese. Grazieal suo spirito imprenditoriale, era riuscitocon alcuni risparmi a comperarela casetta in cui ora si trovavano Giovannae il piccolo Fernando.L’acquisto, tuttavia, non soltanto gliaveva mangiato tutto quanto aveva risparmiato,ma lo aveva obbligato anchea fare alcuni debiti, che contava di pagareun po’ alla volta. La morte prematura– vittima di una epidemia che avevafatto irruzione nel villaggio lasciandomolte famiglie nel lutto e nel dolore –era venuta a interrompere i suoi piani.Luigi lavorava con molta dedizioneper un ricco proprietario, il quale, comericompensa, gli aveva imprestatoottocento franchi per l’acquisto <strong>del</strong>lapiccola proprietà. Il giovane si era impegnatoa pagare cento franchi all’annoal suo protettore.Sette rate erano state pagate conpuntualità, mancava soltanto l’ultima.Ma, durante l’epidemia, era morto ancheil creditore di Luigi ed ora i suoi erediesigevano dalla vedova il pagamento<strong>del</strong>la somma totale di ottocento franchi.Invano la vedova giurò e garantìche mancavano soltanto cento franchi.Non avendo alcuna ricevuta o unaqualche altra prova, il giudice deciseche la proprietà sarebbe stata vendutaper saldare il debito <strong>del</strong> marito deceduto.Il giorno seguente, la casa sarebbestata pignorata e lei, oltre ad averperduto il marito, sarebbe rimasta anchesenza un posto dove andare.Per questo la povera vedova, guardandoverso il cielo quella sera, apparivatanto triste: quella sarebbe statal’ultima notte che avrebbe trascorsonella sua piccola abitazione.* * *Fernando, senza capire bene quelloche stava succedendo, avvicinatosi allamamma le disse:– Mamma, non piangere più. Ricordatidi quello che papà diceva prima dimorire: “Dio è il protettore <strong>del</strong>le vedovee il papà degli orfani. In tutte ledifficoltà, prega Lui: Dio veglierà su divoi, non vi abbandonerà”. Non era cosìche lui diceva?– Sì, è così, figlio mio – rispose Giovanna,dolcemente consolata dal ricordodi queste parole.– Allora, perché mamma piangi tanto?Prega Dio, Egli ci deve soccorrere...– Hai ragione – ammise lei, abbracciandoil figlio che aveva saputo confortarlacon parole tanto inattese in unbambino <strong>del</strong>la sua età.La giovane madre inginocchiata,giunse le mani cominciò a pregare confervore.– O Padre Nostro, per mezzo <strong>del</strong>laVostra Madre, io Vi chiedo, ascoltatela preghiera di una povera madreafflitta e di un orfano abbandonato!Non abbiamo nessun aiuto in questomondo, ma Voi siete onnipotente eper questo Vi invochiamo nella nostraafflizione. Non permettete che l’ingiustiziaci cacci via da questa casa.* * *Al termine di questa preghiera, lagiovane vedova si sentì profondamentecommossa. Fernando che guardavadalla finestra, all’improvviso gridò:– Guarda, mamma, guarda! C’è unastella che si muove, guarda! ...Adessoè salita... scende più vicina a noi!...La stellina sta entrando dalla finestra,mamma!... Guarda come è bella!...– È una lucciola, una luccioletta, figliomio. Di giorno sembra un insettoqualunque, ma di notte brilla molto,come stai vedendo adesso.– Posso prenderla, mamma? Bruciacon quella lucetta?– No, non brucia, figlio mio. Puoiprenderla quanto vuoi. È una lucefredda, puoi prenderla senza paura.Fernando non aspettò neanche unmomento. Corse dietro alla lucciolache, penetrata nella stanza da let-46 <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong> · Novembre 2005

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!