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Osservatorio Permanente della ... - Lombardia Mobile

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<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale Relazione 2009<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong>2009<strong>della</strong> Programmazione TerritorialeRELAZIONE ANNUALE - ALLEGATISULLO STATO DELLA PIANIFICAZIONE IN LOMBARDIA1


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale Relazione 2009INDICEALLEGATI ALLA RELAZIONE ANNUALE SULLO STATO DELLA PIANIFICAZIONEIN LOMBARDIAAllegato 1 - Schede raccolta dati elaborate dagli Uffici Tecnici Provinciali ................. 1Allegato 2 - Metodologia di individuazione degli ambiti agricoli di interesse strategicoelaborati dagli Uffici Tecnici Provinciali ............................................ 67Allegato 3 - Stato di avanzamento dei PGT al 31.10.2009 ..................................133


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 1 Relazione 2009Allegato 1Schede raccolta dati elaborate dagliUffici Tecnici Provinciali1


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI BERGAMORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALECon deliberazione n. 560 del 23.10.2008 la Giunta provinciale ha approvato gli “Indirizzi operativi perl'adeguamento del PTCP vigente alla L.R. 12/05”.Tale documento definisce il metodo ed il programma delle attività per l‟adeguamento del PTCP,ovvero, sulla base <strong>della</strong> disciplina del PTCP vigente e con riferimento alle diverse tematichedell‟adeguamento, definisce le modalità operative con cui si intendono sviluppare gli interventiintegrativi e modificativi del Piano, nonché i livelli di priorità ad essi assegnati.La Provincia di Bergamo ritiene che l‟adeguamento debba essere attuato gradualmente, secondo unordine di temi prioritari individuati nel documento, anche tenuto conto di quanto previsto all‟art. 22delle NdA del PTCP “Componenti non essenziali del PTCP – Approvazione delle modifiche e degliadeguamenti non costituenti variante”.Per ciascun tema dell‟adeguamento vengono pertanto indicati: le fasi lavorative che comporta, icontenuti già presenti nel PTCP vigente rispetto a quelli richiesti dalla LR 12/05, la valutazionedell‟esigenza di intervenire per modificare il PTCP e la procedura che si intende adottare perprovvedervi (variante, modifica o adeguamento artt. 21/22 delle norme del PTCP).LINEE GUIDA EX ART. 16 DELLE NdA DEL PTCP:LINEE GUIDA PER IL DIMENSIONAMENTO E L‟INDIVIDUAZIONE DEGLI SVILUPPI INSEDIATIVI, PERLA VERIFICA D‟IMPATTO AMBIENTALE E DELLA QUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA EDURBANISTICA DEGLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE ED EDILIZIACon deliberazione n. 372 del 24 luglio 2008 la Giunta provinciale ha preso atto del documento.PIANI DI SETTORE EX ART. 17 DELLE NdA DEL PTCP:PIANO DI SETTORE PER LA DISCIPLINA DEGLI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTEDI CUI AL D.M. 09.05.2001Con deliberazione n. 561 del 23 ottobre 2008 la Giunta provinciale ha preso atto del Documentopreliminare del Piano di settore.PIANO DI SETTORE DELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALECon deliberazione n. 559 del 23 ottobre 2008 la Giunta provinciale ha preso atto del Documentopreliminare del Piano di settore.PIANO DI SETTORE PER LO SVILUPPO E L‟ADEGUAMENTO DELLA RETE DI VENDITA DELLESTRUTTURE COMMERCIALI AL DETTAGLIO DELLA MEDIA E GRANDE DISTRIBUZIONECon deliberazione n. 90 del 6 marzo 2008 la Giunta provinciale ha preso atto del Documentopreliminare del Piano di settore.PIANI DI INDIRIZZO FORESTALEIl Piano di Indirizzo Forestale <strong>della</strong> Provincia è in fase di definizione.Il PIF <strong>della</strong> Comunità Montana <strong>della</strong> Valle Seriana è attualmente in istruttoria provinciale.PROGETTI STRATEGICI EX ART. 14 COMMA 1 LETTERA E) DELLE NdA DEL PTCP:Progetto strategico per lo sviluppo integrato e il collegamento dei comprensori sciistici <strong>della</strong> ValleSeriana Superiore e <strong>della</strong> Val di Scalve.Con deliberazione n. 418 del 7 agosto 2008 la Giunta provinciale ha avviato il procedimento dimodifica del PTCP e la relativa VAS, inerente l‟approvazione del Progetto strategico.Con decreto regionale DG Qualità Ambiente n. 1455 del 17/02/2009 (data in cui si è svolta laseconda seduta del Forum pubblico e <strong>della</strong> Conferenza Vas), Regione <strong>Lombardia</strong>, nell‟esprimere ilproprio parere relativo alla valutazione d‟incidenza, ha indicato la necessità di prevedere un Accordodi programma.Con deliberazione del Consiglio provinciale n. 50 del 22/04/2009, la Provincia ha definito unprogramma di attività finalizzate ad avviare la procedura di predisposizione dell'Accordo diProgramma, come richiesto da Regione <strong>Lombardia</strong>.È attualmente in corso, in collaborazione con Regione <strong>Lombardia</strong>, la definizione dell‟Accordo diprogramma.3


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009ACCORDI INTERPROVINCIALIProtocollo d'intesa interprovinciale per il coordinamento delle programmazioni territoriali nell'ambitocostituito dalla Pianura Bergamasca e dall'Alto Cremasco.In collaborazione con la Provincia di Cremona, è stato predisposto un Protocollo d‟intesa sul tema delcoordinamento delle programmazioni territoriali <strong>della</strong> Pianura Bergamasca e dall'Alto Cremasco,interessate dagli effetti indotti dalla previsione del corridoio infrastrutturale intermodale di interesseeuropeo (costituito dalla linea ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano-Trieste e dall'autostrada Bre-Be-Mi). Il Protocollo, approvato dalla Provincia di Bergamo con DGP n. 111 del 26.02.2009, è statosottoscritto in data 5 marzo 2009 a Vailate (CR), dai rappresentanti delle due Province edall‟Assessore regionale alla Programmazione del territorio.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni(Totale Pareri rilasciati)Per nuovi PGT n. 46Per varianti PGT n. 1Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n. 9Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere orientativoPareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolantePGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP.Un Comune ha inviato un‟istanza ma non nella fase di istruttoriaprovinciale del PGT,bensì in una fase successiva all‟espressione delparere provinciale.n. 1n. 37n. 0Nelle previsioni di incremento delle superfici urbanizzate spesso non sono state prese inconsiderazione le indicazioni contenute nelle Linee Guida per gli sviluppi insediativi;sono state poco considerate le indicazioni dell‟art. 62 delle NdA del PTCP riguardo ad un adeguatoinserimento paesistico ed ambientale degli interventi.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di SportelloUnicoPareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Interventon. 38n. 1004


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALETutti i Comuni <strong>della</strong> Provincia di Bergamo hanno dato avvio al procedimento di formazione del PGT,ma spesso si tratta di un mero avvio formale. Specialmente per i Comuni di piccole dimensionisarebbe necessario prevedere delle modalità di sostegno, non solo economico, alla stesura del PGT.5


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI BRESCIARACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALE- Stato avanzamento delle procedure di adeguamento dei PTCP alla L.R. 12/05- La variante di adeguamento del PTCP alla lr 12/05 è stata adottata dal Consiglio Provinciale condeliberazione n. 14 del 31 marzo 2009 e trasmessa alla Regione l‟8 giugno 2009 per l‟espressionedel parere di competenza ai sensi dell‟art. 17 <strong>della</strong> stessa legge regionale12.- Per quanto riguarda le procedure di valutazione ambientale strategica, il Rapporto ambientale èstato pubblicato il 30 gennaio 2009 e messo a disposizione del pubblico, dei soggetti competenti inmateria ambientale e degli enti territorialmente interessati per garantire le idonee forme dipubblicità ai fini dell‟espressione del parere motivato dell‟autorità competente (Direttore dell‟AreaAmbiente). La seduta finale <strong>della</strong> Conferenza di Valutazione si è tenuta il 17 marzo 2009 ed ilparere motivato è stato reso il 19 marzo 2009. Il 10 febbraio 2009 sono stati coinvolti i settori delpubblico interessati in apposito forum convocato in seduta plenaria.- Per quanto riguarda la Valutazione di Incidenza, lo Studio di Incidenza è stato trasmesso allaRegione ed agli Enti Gestori delle Aree Protette interessate per l‟espressione dei pareri dicompetenza. Come da accordi con la stessa Regione il parere sullo Studio di Incidenza sarà resonell‟ambito del parere generale di cui all‟art. 17.- Rapporto fra contenuti del PTCP e azioni del PTR- Una prima e puntuale verifica di coerenza fra i contenuti del PTCP vigente e gli obiettivi del PTRproposto è già stata effettuata nelle fasi preliminari di elaborazione <strong>della</strong> variante di adeguamentodel alla lr 12/05. L‟esito di tale verifica è contenuto nell‟allegato 1 alla relazione <strong>della</strong> variante alPTCP adottata a marzo 2009 ed alla quale si rimanda per le verifiche puntuali.- Anche alla luce di tale elaborazione gli obiettivi del piano sono stati riordinati e implementati in unapposito articolo (art.3) in funzione dei compiti affidati ai PTCP dalla legge regionale 12 e dei temispecificamente affrontati dal PTR.- Di seguito sono trattati sinteticamente i principali obiettivi (connessi alle tematiche di fondo) <strong>della</strong>variante di adeguamento ed il relativo riscontro nelle indicazioni di piano e negli obiettivi di PTR:- la valorizzazione del sistema insediativo policentrico, attraverso il riconoscimento dei caratterilocali, il rafforzamento delle polarità esistenti e la definizione di regole e criteri per lalocalizzazione di nuove polarità. Ciò si sostanzia nel piano negli articoli relativi a poli attrattori,zone ecologicamente attrezzate e in generale negli articoli sulla concertazione e sui rapporti coni comuni, rispondendo alle sollecitazioni indicate negli obiettivi generali del PTR 13, 11, 9 e 3;- il miglioramento <strong>della</strong> qualità insediativa da attuarsi nella collaborazione con i comuni. Anche inquesto caso, in relazione alle specifiche competenze del PTCP, l‟obiettivo si concretizza, da unaparte nelle azioni di coordinamento del sistema dei servizi, degli insediamenti sovralocali, <strong>della</strong>tutela e valorizzazione delle qualità paesaggistiche e delle risorse naturali e, dall‟altra, nellaparticolare attenzione che il PTCP dedica all‟accessibilità alla rete di trasporto pubblico ed alrapporto fra il sistema <strong>della</strong> mobilità in genere e i nuovi insediamenti. Tale obiettivo èdirettamente riconducibile agli obiettivi generali 5 e 3 del PTR, sebbene le azioni prescrittive delpiano siano poi legate alle specifiche competenze provinciali e quindi, in qualche modo, piùcontenute rispetto all‟ampio spettro di attenzioni indicate nel PTR;- la razionalizzazione e il miglioramento dell‟efficacia organizzativa del sistema dei servizi diinteresse sovracomunale, in linea con gli obiettivi generali 3 e 4 del PTR;- il miglioramento <strong>della</strong> competitività del sistema produttivo agricolo sul territorio e lavalorizzazione delle funzioni di tutela ambientale e paesaggistiche (obiettivo generale 11, 13, 14e 19) attraverso l‟individuazione degli ambiti agricoli di interesse strategico, la declinazione degliindirizzi per la rete ecologica e la componente paesaggistica del PTCP;- il miglioramento dell‟accessibilità e delle reti infrastrutturali e la riduzione delle situazioni dicongestione e di insicurezza (obiettivi generali 2 e 8), tema particolarmente importante nelterritorio bresciano.- l‟adozione di strategie per incrementare l‟uso delle modalità di trasporto pubbliche o a basso6


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009impatto ambientale, e in generale per ridurre le emissioni in atmosfera (obiettivi generali 2 e 8);- il miglioramento delle condizioni di inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture(obiettivi generali 20 e 21);- lo sviluppo dell‟aeroporto di Montichiari attraverso l‟apposito piano d‟area regionale;- il miglioramento delle condizioni di qualità ambientale, il contenimento degli impatti e larazionalizzazione delle condizioni di uso delle risorse non rinnovabili, dell‟ambiente e delterritorio (obiettivo 16 del PTR)- l‟ampliamento <strong>della</strong> superficie delle aree naturali e l‟inversione <strong>della</strong> tendenza al progressivoimpoverimento <strong>della</strong> biodiversità (obiettivi generali 14, 17 e 19);- la tutela e la valorizzazione dei caratteri e degli elementi paesaggistici presenti sul territorio(obiettivi generali 14, 17 e 19);- il contenimento dei rischi sul territorio (obiettivo 8 del PTR).- Fanno quindi riferimento ai temi sollevati dal PTR molti degli strumenti messi in campo dal PTCP diBrescia. Esso individua la concertazione intercomunale, guidata dalla provincia, come strumentoprincipe per la propria attuazione, riconoscendo la necessità di coniugare sviluppo economico etutela del territorio attraverso la definizione di regole per “assicurare l‟equità nella distribuzione sulterritorio dei costi e dei benefici economici, sociali, ed ambientali derivanti dallo sviluppoeconomico, infrastrutturale ed edilizio” (obiettivo 9 del PTR).- Per quanto riguarda infine il tema del contenimento del consumo di suolo, indicato come obiettivoprioritario per i sistemi territoriali individuati dal PTR in Brescia, il piano conferma gli indirizzi giàpresenti nel PTCP vigente, pur nei limiti imposti dalla nuova normativa.Campo in cui descrivere le attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione /programmazione di area vasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livelloprovincialeATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE/PIANIFICAZIONE GENERALE- PIANI D’AREA- Piano d‟area di Montichiari: formalizzato con D.C.P. n° 22 del 29/06/2006 “Presa d‟atto delloschema di Piano d'area dell' aeroporto Gabriele d'Annunzio di Montichiari, ai sensi dell‟art. 42 deld.lgs. 267/00, proposto dalla Giunta provinciale con delibera n. 735 r.v. del 28.12.2005”. Inoltrecon D.G.P. n° 751 del 28/11/2006 “Presa d'atto del giudizio di compatibilita' ambientale nell'ambito<strong>della</strong> procedura di valutazione ambientale strategica dello schema di piano d'area per l'aeroporto G.d'annunzio di Montichiari” si è chiuso il procedimento di Valutazione ambientale strategica. Neldicembre del 2006 il Piano è stato trasmesso alla Regione <strong>Lombardia</strong>: attualmente la proposta diPiano è al vaglio <strong>della</strong> Regione stessa per l‟approvazione definitiva.- PIANI DI SETTORE- Si riporta di seguito un elenco di base <strong>della</strong> programmazione di settore di competenza dell‟Enteprovinciale, aggiornato con gli atti approvati fino al giugno 2009- Piano SENTIERISTICO PROVINCIALE - Approvazione D.C.P. n. 28 del 02/08/2002- AREA AMBIENTE- Piano provinciale cave - settori argille, carbonati, pietre ornamentali da taglio e calcari (approvatocon D.C.R. VII/120 del 21/12/2002- Piano provinciale cave 2005/2015 - settore sabbia e ghiaia (adottato D.C.P. n.30 del 27/09/02,approvato con D.C.R. VII/1114 del 25/11/2004 e pubblicato sul BURL n° 4 del 25/01/2005)- Variazione e rettifica del vigente Piano cave <strong>della</strong> Provincia di Brescia relativo ai settori merceologiciargilla, pietre ornamentali e calcari ai sensi <strong>della</strong> l.r. n. 14/1998 – Approvato con D.C.R.19/03/2008 n. VIII/582.- Piano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) e assimilabili (approvato con D.C.R. n°V/1343 del 21/02/1995)- Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR) – adottato con D.C.P. n. 1 del 20/01/2009.- SETTORE AGRICOLTURA- Piano agricolo provinciale 2004-2006 (approvato con D.C.P. n° 13 R.V. del 15/05/2006)- Piano di Indirizzo Forestale (P.I.F.) - approvato con D.C.P. n. 26 del 20/04/2009- SETTORE CACCIA-PESCA-SPORT- Piano faunistico –venatorio approvato con D.C.P. n° 68 del 20/12/1996 e n° 30 del 19/04/1999 esuccessive integrazioni approvate con D.C.P. n° 36 del 27/07/2001, n° 37 del 30/09/2002 e n° 22del 27/06/2003- Carta provinciale e il Piano ittico provinciale approvati con deliberazione consiliare 7.4.2004 n. 19R.V.. Su richiesta <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong>, nell‟ambito di quanto previsto dalla L.R. 30 luglio 2001n. 12 in materia di pesca e tutela del patrimonio ittico nonché dalla L.R. 12/2005, è in corso larevisione del piano ittico provinciale (incarico aggiudicato con determinazione dirigenziale7


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 200911.8.2006 n. 2209) con relativa Valutazione Ambientale Strategica con D.G.P. n. 525 del25.10.2007.- SETTORE PUBBLICA ISTRUZIONE, FORMAZIONE PROFESSIONALE, EDILIZIA SCOLASTICA- Osservazioni e proposte per il Piano regionale di dimensionamento per l‟a. s. 2008/2009- Progetto unitario dell‟ Assessorato alla Pubblica Istruzione, Formazione Professionale e EdiliziaScolastica per ricondurre tutte le competenze <strong>della</strong> Provincia in materia di istruzione, formazione eedilizia scolastica ad un quadro unitario (marzo 2007). Presentato alla relativa commissioneconsiliare e base per il futuro Piano provinciale- SETTORE TRASPORTI PUBBLICI- Programma Triennale dei servizi del Trasporto Pubblico Locale 2001 - 2003 – adottato conD.C.P.n.40 del 30/07/2001; approvato con D.G.R. n. VII/6625 del 29/10/2001,modificato conaggiornamento adottato con D.C.P. n. 47 del 25/11/2002 ed approvato con D.G.R. n. VII/1193 del24/01/2003.- PRIMO AGGIORNAMENTO AL PIANO TRIENNALE DEI SERVIZI 2001/2003. APPROVAZIONE DELLEMODIFICHE SPERIMENTALI EFFETTUATE DALLA DECORRENZA DEI CONTRATTI DI SERVIZIO (1GENNAIO 2005). – Approvato con D.C.P.n.5 del 12/02/2007.- DEFINIZIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO E ADESIONE AL PROGETTO INTERREG IIIB ALPFRAIL. –D.G.P.n.116 R.V. del 30/03/2004.- SETTORE LAVORI PUBBLICI- Piano <strong>della</strong> viabilità provinciale (allegato III del Ptcp approvato con D.C.P. n° 22 del 21 aprile 2004)- Piano del traffico <strong>della</strong> Viabilità extraurbana (approvato con D.C.P. n° 27 del 24/09/2007)- PIANO PERCORSI CICLABILI – Approvato con D.C.P.n.21 del 14/07/2008.- SETTORE PROTEZIONE CIVILE- Piano di emergenza e programma di previsione e prevenzione provinciale di protezione civile(approvato con D.C.P. n° 23 del 24/09/2007).- SETTORE ECONOMIA E ATTIVITA’ PRODUTTIVE- Proposta di “Documento di Analisi ed Indirizzo per lo Sviluppo del Sistema industriale Lombardo”DAISSIL: è in fase di deliberazione da parte <strong>della</strong> Giunta provinciale la richiesta di finanziamento.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNINumero di richieste di parere provincialeprovenienti dai Comuni (periodo01/07/2008-30/06/2009)Per PGT n. 52Per Varianti PGT n. 0per Piani integrati di intervento n. 38PAV n. 4Per sportelli unici n. 55TOTALE n. 149Numero di varianti ex art. 25 l.r. 12/05 ( L.23/97) n. 281Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con valutazioni favorevoli-COMPATIBILITA‟-Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con richieste di adeguamento aventecarattere vincolante e/o orientativo ( non è possibile disaggregare queste dueinformazioni in quanto la compatibilità condizionata contiene spesso siaindicazioni vincolanti che orientative) - COMPATIBILITA‟ CONDIZIONATANumero di pareri rilasciati dalla Provincia con valutazioni non favorevoli – NONCOMPATIBILITA‟n. 18n. 109n.3Numero di richieste da parte dei Comuni di modifica e / o integrazione al PTCP n.0Le principali problematiche riscontrate in sede di istruttoria sono: difficoltà di conciliare le tempistiche comunali e provinciali nella procedura di approvazione dei8


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PGT: l‟art. 13 <strong>della</strong> L.r. 12/05 “Approvazione degli atti costituenti il PGT” obbliga i Comuni, entro90 gg dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, a pena di inefficaciadegli atti, ad approvare le stesse in sede di Consiglio Comunale e contestualmente a provvedereall‟adeguamento del documento di Piano nel caso in cui la Provincia abbia ravvisato elementi diincompatibilità con le previsioni prevalenti del proprio PTCP. La Provincia ha tempo per emettereil proprio parere 120 gg dal ricevimento <strong>della</strong> relativa documentazione, con la facoltà diinterrompere i tempi per richiesta di integrazioni. Il fatto che tale interruzione dei tempi non valgaper la procedura comunale, obbliga i Comuni a produrre integrazioni in tempi strettissimi e laProvincia spesso a non poter sfruttare tutti i 120 gg , per non costringere i Comuni a doverriadottare i propri PGT. Efficacia delle valutazioni provinciali per quanto riguarda le indicazioni di carattere orientativo(direttive) e prescrizioni: la definizione da parte dell‟art. 18 <strong>della</strong> L.r. 12/05 degli effetti del PTCP edelle indicazioni avente carattere prescrittivo e prevalente, che si sovrappone ad una normativadi PTCP già calibrata in prescrizioni, direttive, indirizzi, raccomandazioni,…. crea difficoltà nelrapporto con i Comuni, che spesso in sede di determinazione finale sul PGT, disattendono il pareredi compatibilità provinciale, adducendo motivazioni non sempre condivisibili e costringendospesso la Provincia ad un contenzioso a livello giuridico. Valutazione sul solo documento di Piano e non su tutti gli atti di Pgt: tale norma di Legge nontiene conto <strong>della</strong> complessità dei singoli PTCP provinciali che, come nel caso di Brescia,contengono elementi oggetto di parere di compatibilità non rintracciabili nel Documento di Piano,ma solo nel Piano dei Servizi o nel Piano delle Regole. Le possibili alternative sono o effettuaredelle istruttorie incomplete che non tengono conto di tutti gli elementi di Ptcp, o esprimersi sudocumenti che in realtà non dovrebbero essere sottoposti al parere di compatibilità. Disomogeneità <strong>della</strong> documentazione e delle informazioni contenuto nel Documento di Piano(nonchè nel Piano delle Regole e nel Piano dei servizi) che dipendono dall‟interpretazione data dalProgettista e dall‟Amministrazione Comunale ai contenuti indicati nella L.R. 12/2005.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Sportello unico n. 55Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Piani integrati diinterventon. 42Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PEEP n. 3Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PAV n. 4Pareri PGT n. 35Pareri varianti PGT n. 1Numero totale pareri rilasciati nel PERIODO 01/07/2008 – 30/06/2009 n. 140SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo per segnalazioni, osservazioni ed individuazione di problematiche con ricadute ditrasformazione territoriale caratterizzanti il territorio provinciale e suscettibili di essereestesi (negli approfondimenti e nelle valutazioni) a livello regionale e di diventare oggettodi monitoraggio da parte dell’<strong>Osservatorio</strong>.Si rimanda ad una ulteriore comunicazione, da inviarvi entro il 30 ottobre 2009, un maggiorapprofondimento di questa sezione.Ad oggi si accenna ad alcune criticità evidenziate, scaturite anche dalle problematiche indicate nellasezione precedente, così riassumibili: Consumo di Suolo previsto nei PGT ampiamente superiore rispetto al trend di crescita, incontrasto con la minimizzazione del Consumo di Suolo; Strategie del PGT di estensione del Concetto di Urbanizzato; Individuazione di Centro Commerciale “Naturali”, in luogo dei Centri Commerciali ; Uso <strong>della</strong> L.R. 23/97 per l‟individuazione di aree a standard pubblico, riconvertite ad altradestinazione con la promozione di PII.9


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI COMORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALEIl PTCP <strong>della</strong> Provincia di Como è conforme ai disposti <strong>della</strong> L.R. 12/2005.La Provincia di Como persegue gli obiettivi strategici definiti dal PTCP in relazione:- all‟assetto idrogeologico e la difesa del suolo- alla tutela dell'ambiente e la valorizzazione degli ecosistemi- alla costituzione <strong>della</strong> rete ecologica provinciale per la conservazione delle biodiversità- alla sostenibilità dei sistemi insediativi mediante la riduzione del consumo di suolo- alla definizione dei Centri urbani aventi funzioni di rilevanza sovracomunale- all‟assetto <strong>della</strong> rete infrastrutturale <strong>della</strong> mobilità- al consolidamento del posizionamento strategico <strong>della</strong> Provincia di Como nel sistema economicoglobale- all‟introduzione <strong>della</strong> perequazione territoriale- alla costruzione di un nuovo modello di “governance” urbana.Tali obiettivi sono coerenti con gli indirizzi contenuti nel PTR.Durante il suddetto periodo 01/07/2008 – 30/06/2009 non è stato adottato o approvato alcunostrumento di pianificazione provinciale o variante. Alcuni piani di settore sono attualmente in itinere(Piano Cave, Piano Ittico, AdP inerente gli interventi viabilistici relativi al nuovo Ospedale Sant‟Annadi Como).SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni Per nuovi PGT n. 21Per varianti PGT n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere orientativo:- valutare gli interventi di adeguamento viabilistico locale in relazione alservizio di trasporto pubblico su gomma;- in relazione agli stabilimenti a RIR approfondire costi/benefici in sededi predisposizione <strong>della</strong> Scheda di Valutazione Tecnica per il NullaOsta Regionale all‟esercizio dell'attività;- attivare collaborazione ed interscambio dati con la Provincia inmateria di Sistemi Informativi Territoriali (SIT) contestualmenteall'approvazione del PGT.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolante:- adeguare le previsioni del DdP alle previsioni <strong>della</strong> rete ecologicadefinita nel PTCP;n. 20(N.B. i suddetti parericontengono richiested‟adeguamento sia acarattere orientativo, siaa carattere prescrittivo)n. 21(N.B. i suddetti parericontengono richiested‟adeguamento sia a10


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009- salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico e artistico esistente;- salvaguardare gli ambiti a vocazione agricola;- adeguare le previsioni del DdP alle norme sul sistema distributivocommerciale- conformare le previsioni di trasformazione territoriale proposte con lacomponente geologica, idrogeologica e sismica.PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP.carattere prescrittivo,sia a carattereorientativo)n. 0Principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispetto agliobiettivi/indirizzi/criteri contenuti nel PTCP:- individuazione degli ambiti del tessuto urbano consolidato;- precisazione <strong>della</strong> rete ecologica provinciale;- individuazione degli ambiti agricoli;- applicazione delle norme sul sistema distributivo commerciale;- componente geologica, idrogeologica e sismica;- procedure di VAS.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di SportelloUnico riconducibili a richieste di ampliamento e realizzazione di nuoviedifici industriali, artigianali e turistico-ricettivi.I pareri di compatibilità <strong>della</strong> Provincia contengono osservazioni riferitealle previsioni progettuali in relazione alla conservazione <strong>della</strong> reteecologica provinciale.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Intervento.I principali contenuti sono riconducibili a interventi in variante al PRGvigente al fine di permettere una trasformazione delle aree agricole inresidenziali/terziare (con prevalenza per la destinazione commerciale dimedia superficie).I pareri di compatibilità <strong>della</strong> Provincia contengono osservazioni riferite:- alla verifica delle caratteristiche dei PII proposti con i dispostinormativi di riferimento;- alla applicazione <strong>della</strong> procedura di VAS (verifica di esclusione) infase di predisposizione dei PII in variante agli strumenti urbanisticivigenti.n. 13n. 21(di cui 0 in variante alPTCP)SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALEA partire dalla fine del 1° semestre 2009 si è riscontrato un minor ricorso a strumenti diprogrammazione negoziata (con particolare riferimento ai PII), da attribuirsi presumibilmenteall‟entrata in vigore delle limitazioni imposte dalla modifica <strong>della</strong> Legge Regionale 12/2005 (con LR5/2009) e dei successivi “Criteri e modalità per l‟applicazione <strong>della</strong> norma”.11


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI CREMONARACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALEAvanzamento attività di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale:28 MAGGIO 2008: Adozione in Consiglio Provinciale con DCP n. 72 del 28/05/08 <strong>della</strong> Variante alPTCP corredata di rapporto ambientale16 LUGLIO 2008: Pubblicazione sul BURL – invio Regione <strong>Lombardia</strong> per verifica di competenza. Ilprovvedimento di adozione è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong> - SerieInserzioni e Concorsi n. 29 del 16 luglio 2008. Contestualmente al deposito la stessa è statatrasmessa alla Regione <strong>Lombardia</strong> per la valutazione di cui all‟art. 17, comma 7, <strong>della</strong> L.R. n.12/200516 LUGLIO – 15* SETTEMBRE 2008: Deposito e tempo per formulare Osservazioni (*art. 2963Codice civile). Durante tale periodo di pubblicazione e deposito sono state presentate n. 57osservazioni entro il termine prescritto del 15 settembre 200830 OTTOBRE 2008: Ufficio di Presidenza <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni (12° incontro). Ordine delgiorno: iter di approvazione <strong>della</strong> variante di adeguamento del PTCP - stato di avanzamentoosservazioni pervenute12 NOVEMBRE 2008 – Approvazione parere regionale. La Regione ha approvato positivamente ilproprio parere di competenza con d.g.r. n. 8406 del 12 novembre 2008 “verifica regionale ai sensidell‟art. 17 <strong>della</strong> l.r. 11.03.2005 n. 12 “legge per il governo del territorio” <strong>della</strong> variante diadeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento adottata dalla Provincia di Cremona”17 NOVEMBRE 2008: <strong>Osservatorio</strong> Provinciale sulla Pianificazione Territoriale (20° incontro). Ordinedel giorno:- iter di approvazione <strong>della</strong> variante di adeguamentodel PTCP – stato di avanzamento- osservazioni pervenute- criteri regionali ambiti agricoli strategici art. 15 c. 4 lr 12/05 come modificati dalla lr 4/0827 NOVEMBRE 2008: Prima esaminazione osservazioni pervenute da parte <strong>della</strong> Giunta Con atto n.698. La Giunta prende atto delle osservazioni pervenute e del parere regionale positivo approvatocon d.g.r. n. 8406 del 12 novembre 2008 e assumere decisioni per indirizzare la predisposizione dellecontrodeduzioni alle osservazioni pervenute e alle richieste di modifica regionali, previste ai sensi delcomma 8 dell‟art. 17 <strong>della</strong> l.r. 12/0513 GENNAIO 2009: Ufficio di Presidenza <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni (13° incontro). Ordine delgiorno:- Comunicazioni delle decisioni <strong>della</strong> Giunta in merito alle osservazioni pervenute (DGP 698 del27/11/2008)- Cronoprogramma (eventuale convocazione conferenza dei Comuni)- Linee guida per controdeduzioni29 GENNAIO 2009: Incontro di concertazione con Coldiretti relativo al confronto sulle tematicheinerenti il documento di osservazioni alla variante al PTCP (n. 44) predisposta dalla FederazioneItaliana Coltivatori Diretti10 FEBBRAIO 2009: Ufficio di Presidenza <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni (14° incontro). Ordine delgiorno:- Comunicazioni delle decisioni <strong>della</strong> Giunta in merito alla ulteriore disamina di osservazionipervenute e di proposte di modifiche alla variante di adeguamento del PTCP- Variazioni sul Cronoprogramma12


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009- Iniziative conseguenti da parte dell'Ufficio di Presidenza (eventuale convocazione conferenza deiComuni)I sindaci eletti a rappresentanza <strong>della</strong> Conferenza hanno sottoscritto all‟unanimità un documento(prot. n. 18394) avente oggetto “decisioni sulle iniziative da intraprendere in merito al percorso finaledi approvazione <strong>della</strong> variante al PTCP di adeguamento alla l.r. 12/05”17 FEBBRAIO 2009: Esame osservazioni pervenute da parte <strong>della</strong> Giunta Con atto n. 69 del 17febbraio 2009 “Ulteriore disamina delle osservazioni pervenute e proposte di modifiche alla variantedi adeguamento del PTCP alla l.r. 12/05”. La Giunta ha stabilito di procedere alle predisposizionedelle controdeduzioni delle 57 osservazioni pervenute nei termini di legge e delle 49 complessivefuori termine – per un totale di 106 osservazioni - e di non accogliere ulteriori osservazioni fuoritermine19 FEBBRAIO 2009: Commissione Consiliare Territorio - Piano Territoriale d‟Area dell‟Alto Cremasco(art. 35 Normativa del PTCP)4 MARZO 2009: Approvazione Consiliare Piano Territoriale d‟Area Alto Cremasco con DCP n. 36/09.Il Piano Territoriale d‟Area dell‟Alto Cremasco (P.A.A.C.) è approvato come modifica non sostanzialedel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente e <strong>della</strong> variante adottata, econseguentemente il P.A.A.C. è da inserire nei contenuti <strong>della</strong> Variante di adeguamento del PTCP incorso di approvazione, con una specifica sezione ai sensi dell‟art. 15 c..2 lett. h e c. 7bis <strong>della</strong> lr12/0510 MARZO 2009: Formulazione delle proposte di controdeduzione e trasmissione al ConsiglioRegionale - atto n. 121 del 10 marzo 2009. La Giunta ha formulato, ai sensi dell‟art. 17 comma 8<strong>della</strong> l.r. 12/05, come prima parte delle proposte di controdeduzioni alle osservazioni nonché dimodifiche conseguenti a richieste regionali, quanto contenuto nella “Relazione delle controdeduzionialle osservazioni pervenute e al parere regionale - parte prima”18 MARZO 2009: Commissione Consiliare Territorio. Esame <strong>della</strong> prima parte delle proposte dicontrodeduzioni e di modifiche conseguenti alle richieste del parere regionale formulate dalla Giunta25 MARZO 2009: Formulazione delle proposte di controdeduzione e trasmissione al ConsiglioRegionale - atto n. 157 del 25 marzo 2009. La Giunta ha formulato, ai sensi dell‟art. 17 comma 8<strong>della</strong> l.r. 12/05, come seconda e ultima parte delle proposte di controdeduzioni alle osservazioninonché di modifiche conseguenti a richieste regionali, quanto contenuto nella “Relazione dellecontrodeduzioni alle osservazioni pervenute e al parere regionale - parte seconda”27 MARZO 2009: Commissione Consiliare Territorio: esame <strong>della</strong> seconda e ultima parte delleproposte di controdeduzioni e di modifiche conseguenti alle richieste del parere regionale formulatedalla Giunta8 APRILE 2009: APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE DI ADEGUAMENTO DEL PTCP ALLA L.R.12/05 CON DCP n. 66. Approvazione delle proposte di controdeduzioni e di modifiche conseguenti arichieste del parere regionale e approvazione definitiva degli elaborati di piano conseguentementemodificati e integrati.20 MAGGIO 2009: Pubblicazione sul BURL n. 20 <strong>della</strong> DCP di APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTEDI ADEGUAMENTO DEL PTCP ALLA L.R. 12/05. Efficacia delle previsioni <strong>della</strong> variante al PTCP.Attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione / programmazione di areavasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livello provincialeIl PTCP di Cremona approvato nel 2003 ripartiva il territorio in 14 Aree di CoordinamentoIntercomunale (ACI) di riferimento per la concertazione e trova attuazione attraverso i pianiComunali (PRG e poi PGT – art. 11 Normativa), i piani di settore provinciali (art. 10), i pianiTerritoriali d‟Area (art. 35) e i progetti strategici (art. 36).In particolare questi ultime due tipologie sono riconducibili ad attività di pianificazione di areavasta e alcune iniziative di attuazione e appprofondimento del PTCP sono diventate campo disperimentazione dei contenuti innovativi <strong>della</strong> lr 12/05 e costituiscono una specifica sezione <strong>della</strong>variante di adeguamento al PTCP (ai sensi dell‟art. 15 c.2 lett. h – modalità per favorire ilcoordinamento tra le pianificazioni dei Comuni) - e hanno seguito interamente l‟iter procedurale diapprovazione.LE INIZIATIVE PIÙ AVANZATE DA SEGNALARE SONO:13


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 20091 - Il Piano territoriale d’Area (PtdA) di Crema [vedasi scheda ultimo aggiornamento a30/06/2008] – insieme a quello di Cremona già previsto dal PTCP (art. 35 Normativa) - riguardaquella porzione di territorio provinciale che ormai costituisce un unico sistema di relazioni efunzioni con la città di Crema pur non coincidendo con i confini amministrativi del medesimoComune e che coincide con il “bacino territoriale di gravitazione” del polo attrattore.L‟ambito territoriale del PTdA risulta essere costituito da tutti i comuni inseriti dal P.T.C.P.nell‟Area di Coordinamento Intercomunale (ACI) n. 3 – Crema, Bagnolo Cremasco, CampagnolaCremasca, Capergnanica, Casaletto Vaprio, Chieve, Cremosano, Madignano, Monte Cremasco,Pianengo, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Trescore Cremasco e Vaiano Cremasco – ai qualivanno aggiunti i comuni di Offanengo, Izano, Romanengo, Ricengo per un totale di 18 comuni ecirca 75.000 abitanti.Contenuti e stato di attuazione: 17 Consigli Comunali su 18 – uno astenuto – hanno deliberato direcepire e sviluppare nel proprio Piano di Governo del Territorio i contenuti sui temi sovracomunalidel PTdA relativi agli obiettivi approvati dal Comune nel protocollo sottoscritto il 3 aprile 2006,secondo i criteri di prevalenza stabiliti dagli artt. 15 e 18 <strong>della</strong> l.r. 12/05, esplicitati in un relativoallegato e sviluppati intorno a 5 obiettivi precedentemente approvati con un protocollo di intesanel febbraio 2006:1 - Costruzione di un quadro generale <strong>della</strong> situazione territoriale d‟Area secondo l‟analisisistemica utilizzata dal P.T.C.P.2 - Costruzione di un sistema insediativo sostenibile3 - Elaborare un assetto infrastrutturale, insediativo ed ambientale-paesaggistico per l‟intera Areaoggetto di Piano4 - riorganizzazione dei servizi pubblici e del commercio5 - metodologia che permetta il monitoraggio e l‟individuazione di un percorso verso la valutazioneambientale strategicaCon la sua approvazione in Consiglio provinciale (delibera n. 63 del 16 maggio 2007) il PTdAdiventa parte integrante ed attuativa dei contenuti <strong>della</strong> variante di adeguamento del PTCP allal.r. 12/05. I contenuti del PTdA così recepiti nel PTCP, saranno riferimento <strong>della</strong> verifica dicompatibilità prevista per l‟approvazione del Documento di Piano del PGT (art. 13 c. 5 lr 12/05).Parimenti il contenuto del PTdA deve essere recepito dai PGT comunali per i rispettivi obiettivi cuiogni ente ha aderito con la sottoscrizione del protocollo di intesa del 3 aprile 2006.2 - Il Piano Servizi dell’Area Di Coordinamento Intercomunale N. 13 del PTCP [vedasischeda ultimo aggiornamento a 30/06/2008] – in un contesto come quello tra Cremona eCasalmaggiore a bassa densità demografica, caratterizzato da un andamento <strong>della</strong> popolazionesostanzialmente stabile e da risorse finanziarie sempre più limitate le difficoltà a operaresingolarmente in materia di servizi da parte dei molti piccoli Comuni che caratterizzano il territorioprovinciale e le enormi potenzialità date dall‟associazionismo a livello intercomunale, hanno fattomaturare la necessità di un‟iniziativa di pianificazione sovracomunale in tema di servizi al fine dimettere a coerenza la domanda e l‟offerta di servizi presenti sul territorio e di fornire un eventualemodello di riferimento.La finalità principale del Piano dei Servizi sovracomunale dell‟ACI 13 è quello di favorire strategiedi cooperazione al fine di ottimizzare l‟uso e la gestione delle risorse territoriali, ambientali edeconomiche, di migliorare la qualità dei servizi e di accrescere la competitività territoriale con learee esterne, sviluppando le potenzialità offerte dalla L.R. n.12/2005 che all‟art. 9 ha ampliato ilconcetto di servizio e ha rafforzato l‟aspetto di sostenibilità finanziaria in materia di gestione deiservizi, fornendo anche gli strumenti giuridici a questa iniziativa di pianificazione sovracomunale(nei Comuni con popolazione inferiore ai ventimila abitanti il piano dei servizi può essere redattocongiuntamente tra più Comuni e condiviso a livello gestionale ed operativo).L‟ambito territoriale per la predisposizione di una proposta progettuale per un Piano dei ServiziIntercomunale riguarda i Comuni appartenenti all‟Area di Coordinamento Intercomunale (da qui inpoi ACI) n. 13 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) avente unapopolazione complessiva di oltre 11.000 abitanti suddivisa tra i Comuni di: Casteldidone, CingiaDe‟ Botti, Gussola, Motta Baluffi, Scandolara Ravara, S. Giovanni in Croce, S. Martino del Lago,Solarolo Rainerio, Torricella del Pizzo, Voltido.Lo stato di attuazione. Nell‟intesa approvata dagli enti locali interessati (per la provincia con d.g.p.n. 200 del 24 aprile 2007) i Comuni si impegnano: ad assumere le “Schede di rilievo dei servizi deiComuni dell‟A.C.I. 13” in allegato all‟interno del proprio futuro Piano di governo del territorio comequadro conoscitivo a supporto del Documento di Piano e del Piano dei Servizi, aggiornandole eintegrandole; ad assumere e sviluppare i contenuti strategici del “Documento di inquadramentodel Piano dei Servizi di Coordinamento Intercomunale dell‟A.C.I. 13” del 17 luglio 2006 all‟internodel proprio PGT come obiettivi del Documento di Piano:e del Piano dei Servizi; a promuovere lagestione associata dei settori tecnici, viabilistici, amministrativi, valorizzando le forme diaggregazione e di accordo esistenti a livello comunale e sovracomunale e attraverso l‟istituzione diun‟Agenzia di coordinamento e promozione territoriale con la compartecipazione anche finanziaria14


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009<strong>della</strong> Provincia.3 - Il Piano Strategico Della Media Pianura Cremonese tra Adda e Oglio [vedasi schedaultimo aggiornamento a 30/06/2008] - definisce i principali riferimenti per la redazione di unpiano intercomunale di carattere strategico-strutturale per l‟area del Soresinese, piano che potràassumere la forma di un piano intercomunale dei servizi, piuttosto che di un piano territorialed‟area, in funzione degli esiti delle analisi preliminari e delle indicazioni che verranno date daiComuni.La natura intercomunale del piano nasce dall‟esigenza di gestire in modo associato le risorseterritoriali e organizzative al fine di migliorare la qualità delle prestazioni del sistema territorialeattraverso il miglioramento delle infrastrutture territoriali e l‟aumento dell‟efficacia e dell‟efficienzadei servizi. Il carattere strategico del piano va nella direzione di un nuovo orientamento del farepianificazione che sempre più si sta diffondendo nella pratica e che sta affermandosi anche inregione <strong>Lombardia</strong> con l‟approvazione <strong>della</strong> legge sul governo del territorio.L‟ambito territoriale di analisi e di intervento è attualmente costituito dal comune di CappellaCantone e dai comuni di Cumignano sul Naviglio, Genivolta, Annicco, Azzanello, Casalmorano,Castelvisconti, Paderno Ponchielli, San Bassano, Soresina e Trigolo che aderiscono all‟Unione deiComuni del Soresinese (Aci n. 6), costituita con atto n. rep. 5382 del 18.09.01 e che fanno capo alComune di Soresina. Questo ambito si allarga ai territori dei comuni limitrofi appartenenti all‟ACIn.8: Bordolano, Casalbuttano, Corte de‟ Cortesi, ed all‟ACI n. 5 come il comune di Castelleone equello di Formigara per un totale di 16 Comuni per circa 40.000 residenti.Lo stato di Attuazione: dopo la sottoscrizione di un documento di intenti comune in data 8novembre 2005 è in fase di chiusura il “documento direttore” che orienterà le scelte deidocumenti di piani dei rispettivi PGT. Una parte dei Comuni proseguirà nello sviluppare talicontenuti di indirizzo invece con la redazione in forma associata dei rispettivi PGT.4 - Il Piano territoriale d’Area (PtAAC) dell’Alto Cremasco [vedasi scheda ultimoaggiornamento a 30/06/2008] – Il Piano Territoriale d‟Area dell‟Alto Cremasco è configuratocome strumento di attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) vigente –previsto dall‟art. 35 <strong>della</strong> Normativa – con l‟applicazione in via innovativa e sperimentale deicontenuti per la parte di carattere programmatorio del PTCP, definiti dalla Legge per il Governodel Territorio - art. 15 L.R. n. 12/2005. I comuni dell‟alto Cremasco, caratterizzati da una forteagricoltura legata alla presenza delle risorgive, si trovano collocati in una posizione di cerniera trala polarità di Crema e il sistema infrastrutturale in progetto, potendo usufruire in tal maniera digrandi opportunità per lo sviluppo del territorio, ma sono anche caratterizzati da grandi rischiambientali e sociali legati alla possibilità di subire le pressioni insediative di mobilità e di uso delsuolo indotte già prima <strong>della</strong> realizzazione di tali infrastrutture. La finalità principale del P.t.A.A.C.è quella di favorire strategie di cooperazione al fine di ottimizzare l‟uso e la gestione delle risorseterritoriali, ambientali ed economiche, di migliorare la qualità insediativa e di accrescere lacompetitività territoriale con le aree esterne.Il 26 febbraio 2008 è stato approvato il Protocollo d‟Intesa per la partecipazione alla redazione delPtAAC con DGP n. 98, e il 4 marzo 2009 è stato approvato il PtAAC con DCP n. 36.Il 5 marzo 2009 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra le Province di Bergamo eCremona per coordinamento delle programmazioni territoriali nell‟ambito costituito dalla PianuraBergamasca e dall‟Alto Cremasco, interessato dalla previsione del corridoio infrastrutturaleintermodale di interesse europeo costituito dalla linea ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano-Trieste e dall‟autostrada Bre-Be-Mi (Milano-Bergamo-Brescia).5 – Il Piano territoriale d’Area del Medio Cremonese dall’Oglio al Po. La nuova leggeregionale n. 12/05 apre nuovi scenari operativi e la proposta di un Piano Territoriale d‟Area delMedio cremonese “dall‟Oglio al Po” può costituire lo strumento alla scala più appropriata pergovernare la sostenibilità dello sviluppo di questa parte del territorio <strong>della</strong> provincia cremonese. Inbase agli incontri tenutisi con i sindaci dei comuni interessati, l‟ambito territoriale del PTdA ècostituito dai seguenti comuni : Gabbioneta Binanuova, Ostiano, Pescarolo ed Uniti, Cappella dePicenardi, Cicognolo, Pieve S. Giacomo, Derovere, S. Daniele Po, Stagno Lombardo, Pieve d‟Olmi,Sospiro, Cella Dati, Torre de Picenardi, Scandolara Ripa Oglio, Pessina Cremonese, Volongo,Grontardo, Gadesco Pieve Delmona, Isola Dovarese, Drizzona, Piadena.Il P.T.d.A., così come previsto dall‟art. 35 <strong>della</strong> Normativa del P.T.C.P. vigente, rappresenta unostrumento di pianificazione sovracomunale la cui funzione è quella di approfondire in un ambitoterritoriale intercomunale le strategie territoriali indicate dal P.T.C.P., integrandole e coordinandolecon gli indirizzi e le indicazioni contenute negli strumenti di pianificazione dei comuni interessati econ i grandi progetti territoriali in essi previsti.Lo stato di Attuazione: Il 5 novembre 2008 è stato approvato il Protocollo d‟Intesa per laredazione del Piano Territoriale d‟Area del Medio Cremonese dall‟Oglio al Po con DGP n. 638.15


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispetto agli obiettivi /indirizzi / criteri contenuti nel PTCPSi confermano le criticità già rilevate nei precedenti rapporti:I contenuti del PTCP – sia di carattere orientativo che prevalente secondo la definizione di cui all‟art.18 <strong>della</strong> l.r. 12/05 – sono da sviluppare in tutti e tre gli atti che compongono il PGT secondo la scala ela tipologia di tematica.La verifica di compatibilità al PTCP attiene soltanto al Documento di Piano.Il primo livello di criticità è dato dunque dal tipo di sviluppo redazionale dei contenuti del Documentodi Piano, rispetto a cui oggi si è in fase di assoluta sperimentazione: MAGGIORE E‟ LA PRESENZA E LADEFINIZIONE – anche cartografica - DEI CONTENUTI del Documento di Piano MINOREPROBLEMATICITA‟ si pone sulla nella fase <strong>della</strong> verifica di compatibilità sui temi sovracomunali delPTCP e VICEVERSA.Il secondo livello di criticità è dato dall‟impossibilità di poter valutare i contenuti sovracomunalisviluppati nel Piano dei Servizi e soprattutto nel Piano delle Regole: LA NORMATIVA DI CARATTEREPREVALENTE DEL PTCP VIENE SVILUPPATA IN PARTICOLARE NEL PIANO DELLE REGOLE DEL PGT EQUINDI NON PUÒ ESSERE VALUTATA IN SEDE DI VERIFICA DI COMPATBIILITÀ AL PTCP.Questo tipo di problematicità si accentua quando confluiscono nel PTCP – e nella relativa verifica dicompatibilità dei PGT - componenti <strong>della</strong> pianificazione di settore provinciale: per esempio il Piano diIndirizzo Forestale (l.r. 27/04); il piano di settore commerciale (lr 14/99 e s.m.i.); i piani di carattereambientale legati alla l.r. 26/03, ecc.Le modifiche introdotte dalla L.R. 4/2008 alla L.R. 12/05 prevedono per i Comuni con popolazioneinferiore ai 2.000 abitanti la possibilità di redarre e approvare il PGT in UN UNICO ATTO mantenendo icontenuti del D.d.P., del P.d.S. e del P.d.R. così come disposto dal nuovo art. 10 bis <strong>della</strong> L.R. 12/05.Fermo restando la limitazione stabilita dall‟art. 13 c. 7 <strong>della</strong> L.R. 12/05, per cui il solo Documento diPiano costituisce elemento di indagine per la verifica di compatibilità, risulta assai critica ladelimitazione dell‟oggetto di valutazione all‟interno di un PGT costituito da un unico atto. Nei primicasi riscontrati l‟organizzazione redazionale del Piano di Governo del Territorio non distingue in modochiaro gli elaborati e i contenuti riconducibili al solo Documento di Piano. Per assicurare una coerenteorganizzazione del Piano, specialmente per la componente normativa, spesso il PGT al suo internoprevede numerose duplicazioni di elaborati, aumentando così la difficoltà di lettura complessiva e nonultimo anche i costi di riproduzione. Sarebbe auspicabile in questo senso che, almeno per i PGTredatti secondo le modalità di cui all‟art. 10 bis <strong>della</strong> L.R. 12/05, la verifica di compatibilità PURATTENENDOSI AI SOLI CONTENUTI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE possa estendersi all‟intero PGT,redatto in un unico atto.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNINumero di richieste di parere provinciale provenienti daiComuniper strumenti generali (PGT) n. 43per varianti (PII, var DPR447/98)Formati organizzativi e procedure relative al rilascio dei pareri provinciali di compatibilità:Dirigente Responsabile: Arch. Maurizio RossiSettori interessati: Territorio, Agricoltura, Ambiente, ViabilitàModalità di avvio del procedimento: istanza dei comuniTempi: 120 giorni (PGT); 45 giorni (PII); max. 90 giorni (Sportello Unico Attività Produttive)Provvedimento conclusivo: Deliberazione di Giunta ProvincialeNumero di pareri rilasciati dalla Provincia con valutazioni favorevoli n. 2n. 33Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con richieste di adeguamentoavente carattere vincolanteNume Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con richieste diadeguamento avente carattere orientativon. 74n. 7416


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Numero di richieste da parte dei Comuni di modifica e / o integrazione alPTCPn. 0SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALESegnalazione ed individuazione di problematiche con ricadute di trasformazione territorialecaratterizzanti il territorio provinciale e suscettibili di essere estesi (negli approfondimenti e nellevalutazioni) a livello regionale e di diventare oggetto di monitoraggio da parte dell‟<strong>Osservatorio</strong>.1 - Tematica del recupero delle cascine dismesse sparse sul territorio – dal censimento effettuatodalla Provincia, già nel 2003 oltre un terzo delle oltre 4.500 cascine storiche (pre-1945) risultava averabbandonato la funzione agricola2 - Tematica <strong>della</strong> tutela delle aree golenali e pregolenali – dal 2005 le 13 Province rivierasche el‟autorità di Bacino del fiume Po stanno attuando i contenuti del sottoscrizione del “protocollo di intesaper la tutela e la valorizzazione del territorio e la promozione <strong>della</strong> sicurezza delle popolazioni <strong>della</strong>Valle del Po” ai sensi <strong>della</strong> ex l. 183/89 (ora D.Lgs 152/06)3 - Coordinamento tra programmazione e governo del territorio secondo i criteri definiti dalla L.R.12/05 e s.m.i. e la programmazione di settore relative ai seguenti temi:- impianti energetici per fonti rinnovabili- cave- rifiuti17


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI LECCORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 31 dicembre 2008SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALECampo in cui descrivere l’avanzamento delle attività relative alla procedura diadeguamento dei PTCP ai disposti <strong>della</strong> l.r.12/05, evidenziando in particolare gli aspettisignificativi con cui i singoli PTCP considerano e perseguono gli obiettivi enunciati dal PTR.Nel mese di luglio 2008 è stata convocata la Conferenza dei Comuni, delle Comunità Montane e degliEnti gestori delle aree regionali protette (14.07.2008) che ha espresso parere favorevole sullaproposta definitiva di variante di adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005.In data 24.07.2008 si è riunito il Consiglio Provinciale che con delibera n. 49 ha adottato la variantedi adeguamento.Nel mese di agosto si sono susseguite le procedure per l‟invio in Regione <strong>Lombardia</strong> e in data20.08.2008 la variante è stata pubblicata sul BURL.Nei successivi mesi di settembre, ottobre e novembre (17.09.2008, 03.10.2008 e 17.11.2008) sisono susseguiti incontri con il gruppo di lavoro regionale per l‟istruttoria del PTCP.Con DGR 8557 del 3 dicembre 2008 ad oggetto: “Determinazioni in merito alla Variante del PianoTerritoriale di Coordinamento adottato dalla Provincia di Lecco” trasmessa con nota regionale prot. n.Z1.2009.0001991 del 29.01.2009 (prot. provinciale n. 6010 del 06.02.2009) di approvazione deldocumento “Verifica regionale ai sensi dell‟art. 17 <strong>della</strong> LR 12/2005 del PTCP adottato dalla Provinciadi Lecco” è stata espressa la valutazione Regionale.In data 17.12.2008 si è infine svolto un confronto con la D.G. Territorio Urbanistica – Infrastrutturaper l‟informazione territoriale sulle caratteristiche dei contenuti informativi del PTCP.Campo in cui descrivere le attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione /programmazione di area vasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livelloprovincialeNel II semestre 2008 si sono susseguite le attività di pianificazione in attuazione dei Poli produttivi diinteresse sovracomunale indicati nel P.T.C.P. (Polo produttivo del Circondario Oggionese, TavoloTerritoriale Meratese). Nello specifico:• Tavolo Territoriale Meratese: Attività preliminari all‟esame e alla definizione dell‟“Accordo diProgramma per l‟avvio dell‟Agenda strategica di coordinamento locale per il sistema infrastrutturalee produttivo del meratese”, analisi delle alternative di sviluppo del sistema infrastrutturale inrelazione allo scenario di sviluppo del sistema produttivo e prima definizione dello studio difattibilità sulla viabilità meratese di connessione al sistema viabilistico pedemontano.• Polo Produttivo Ecologicamente attrezzato di interesse sovracomunale del Circondario Oggionese:Attività preliminari alla definizione dell‟approvazione “Accordo di programma per l‟avvio dell‟Agendastrategica di coordinamento locale per il polo produttivo del circondario oggionese”;Inoltre si segnala che la Provincia di Lecco partecipa al Progetto di produzione del “DatabaseTopografico. Infatti, nell‟ottica <strong>della</strong> raccolta, <strong>della</strong> gestione e dell‟aggiornamento di tutte leinformazioni necessarie a supportare la programmazione e la pianificazione territoriale, si è resoindispensabile avviare le procedure per realizzare una nuova cartografia tecnica di base in formatodigitale, aggiornata e condivisa, che costituirà il riferimento geografico per i Sistemi Informativi18


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Territoriali: pertanto, la Provincia di Lecco (quale Ente capofila) ha avviato nel 2007 il «Progetto diproduzione del “Database Topografico”» tutt‟ora in fase di realizzazione ed evoluzione epresumibilmente troverà compimento nella prima metà del 2010.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni* L‟Unione dei Comuni <strong>della</strong> Valvarrone ha presentato un unico PGT, ma inquesta schedatura viene conteggiato come 4 (Comuni di Introzzo, Tremenico,Sueglio e Vestreno).Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamentefavorevolePareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamentoaventi carattere orientativo(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)per nuovi PGT n. 6*per varianti PGT n. 0n. 0n. 6In generale per tutti i comuni si è richiesta una particolare attenzioneall‟inserimento paesaggistico, nonché alla ricerca di formearchitettoniche e soluzioni edilizie che perseguano obiettivi di svilupposostenibile e finalizzate al risparmio energetico e all‟impiego delleenergie rinnovabili.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamentoaventi carattere vincolante(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n. 6Sono state fornite indicazioni di carattere prevalente per quantoriguarda la componente idrogeologica del PGT e sulle previsioniriguardanti il sistema <strong>della</strong> mobilità e le infrastrutture <strong>della</strong> viabilità.PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP(indicare sinteticamente la fattispecie)n. 0Campo in cui descrivere le principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispettoagli obiettivi / indirizzi / criteri contenuti nel PTCP e per le eventuali segnalazioni di casi virtuosi diapplicazione <strong>della</strong> l.r. 12/2005 o di elementi da poter considerare esempi di “buone pratiche” neicontenuti dei PGT esaminatiPareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Sportello Unico(indicare sinteticamente per ciascun intervento: Comune di riferimento, principalidati dimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate, destinazioneurbanistica), eventuali osservazioni provinciali)n. 3Comune SUAP Mq. NoteMOLTENORealizzazionecomplessoproduttivo inFraz. Luzzanaarea circa 68.235mq.superficie copertacirca 25.600 mq.da PRG zona agricola19


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009BARZIO nuovo edificioprefabbricato aduso agrituristicoCARENNOrealizzazionestalla in loc. Morti circa 170 mq.circa 600 mc. da PRG zona E3 -agricola boschivada PRG zona F2Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Piani Integrati diIntervento(indicare sinteticamente: Comune di riferimento, principali dati dimensionali,situazione delle aree interessate (libere o occupate, destinazione urbanistica),eventuali osservazioni provinciali)n. 7Comune dimensionamento NoteMISSAGLIAMISSAGLIACASTELLOBRIANZACREMENOCASATENOVOPADERNOD‟ADDAGARLATEinterventi edilizi percirca mc. 10.000superficie coperta dicirca mq. 2.500superficie territorialecirca mq. 8.250volumetria di 9.900mc.volume circa mc.18.000.volumetriaresidenziale di circamc. 2.180la realizzazione di unparcheggio ad usopubblico mq. 415la cessione a titologratuito di area dicirca mq. 530.Comparto 1:superficie mq.26.150 circaComparto 2:superficie totale dimq. 1855.Comparto 3:superficie totale dimq. 12.730 circasuperficie territorialedi circa mq. 4.460volumetria di 5.370mc. circariqualificazione mediante cambio didestinazione da produttivo/artigianale aresidenzialeriqualificazione mediante cambio didestinazione da produttivo/artigianale aresidenziale – interessata anche unapiccola porzione di area agricolariqualificazione mediante cambio didestinazione da produttivo/artigianale aresidenzialeda PRG “D3 aree industriali dicompletamento” e parte “zonaomogenea E agricola”Recupero <strong>della</strong> volumetria di edificioartigianale – industriale dismesso e incondizioni di avanzato degrado(CASERE)Intervento classificato quale PII inquanto Documento di InquadramentoComunale prevede l ricorso a PII in casodi: rilocalizzazione delle aree dautilizzare per la realizzazione diattrezzature di uso pubblico” in varianteal PRGIntervento su tre comparti:Comparto 1: da PRG Zona D2, fascia dirispetto ferroviaria, zona E agricola estandard urbanistici produttiviComparto 2: Zona F1 aree per standardurbanistici residenziali, zona Bresidenziale di completamentoComparto 3: Zona F1 aree per standardurbanistici residenziali, zona Bresidenziale di completamento, zona C2edilizia economica e popolareda PRG “Aree a standard”20


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong> Regionale.21


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI LECCORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALECampo in cui descrivere l’avanzamento delle attività relative alla procedura diadeguamento dei PTCP ai disposti <strong>della</strong> l.r.12/05, evidenziando in particolare gli aspettisignificativi con cui i singoli PTCP considerano e perseguono gli obiettivi enunciati dal PTR.Verso la fine di gennaio 2009 (22.01.2009) si è svolto uno specifico incontro con la Regione<strong>Lombardia</strong> – D.G. Agricoltura sugli ambiti agricoli e sulla loro ridefinizione a seguito del parereregionale.Nella riunione dell‟Ufficio di Circondari del 03.02.2009, si sono esaminate le osservazioni al PTCPfornite da Comuni ed enti territorialmente interessati.In data 09.03.2009 è stata acquisita la “Valutazione di incidenza del Piano Territoriale diCoordinamento <strong>della</strong> Provincia di Lecco, ai sensi dell‟art. 5 del D.P.R. 357/97 e successivemodificazioni – Integrazione del precedente decreto n. 8110 del 17 maggio 2004” espressa dallaRegione <strong>Lombardia</strong> con Decreto Direzione Qualità dell‟Ambiente n. 2278 del 9.3.2009.Il 10.03.2009 si sono tenuti il forum PTCP e l‟ultima conferenza VAS prima <strong>della</strong> definitivaapprovazione in Consiglio Provinciale <strong>della</strong> variante di adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005avvenuta con delibera C.P. n. 7 del 23 e 24.3.2009.Il PTCP adeguato alla L.R. 12/2005 è entrato in vigore il 20.05.2009, data in cui è avvenuta lapubblicazione sul BURL dell‟avviso di approvazione definitiva <strong>della</strong> variante (Serie Inserzioni eConcorsi n. 20 del 20.5.2009).Campo in cui descrivere le attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione /programmazione di area vasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livelloprovincialeNel I semestre 2009 si sono susseguite le attività di pianificazione in attuazione dei Poli produttivi diinteresse sovracomunale indicati nel P.T.C.P. (Polo produttivo del Circondario Oggionese, TavoloTerritoriale Meratese, Polo produttivo di Colico). Nello specifico:• Tavolo Territoriale Meratese: in data 29 gennaio 2009 è stato definito, approvato e sottoscritto daparte <strong>della</strong> Provincia e dai Comuni partecipanti al Tavolo (Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate,Osnago, Paderno d‟Adda, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore) l‟Accordo di programmaper l’avvio dell’agenda strategica di coordinamento locale per la definizione del sistema ambientaleinfrastrutturale e produttivo del meratese;• Polo Produttivo Ecologicamente attrezzato di interesse sovracomunale del Circondario Oggionese: il4 febbraio 2009 è stato sottoscritto da parte <strong>della</strong> Provincia e dai Comuni interessati (Bosisio Parini,Dolzago, Molteno, Oggiono e Suello) il Documento di intesa per l‟attivazione dell‟agenda strategicadi coordinamento locale per il polo produttivo del circondario oggionese;• Polo produttivo di interesse sovracomunale di Colico: è di recente attivazione l‟Agenda Strategica diCoordinamento Locale per l‟attuazione del Polo produttivo di interesse sovracomunale di Colico, aisensi degli artt. 15 e 29 delle NdA del PTCP. A seguito <strong>della</strong> presentazione, da parte del Comune diColico, di istanza motivata per l‟attuazione e l‟ampliamento del polo produttivo, la GiuntaProvinciale (D.G.P. n. 173 del 04/06/2009) ha avviato il procedimento di formazione dell‟Agenda22


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Strategica e la contestuale variante integrativa al PTCP. è ora da attivare l‟informazione di avvio delprocedimento nelle forme di comunicazione, diretta e a mezzo di pubblicazione, specificate nelladelibera stessa.Con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 112 del 30/04/2009, è stato approvato e successivamentesottoscritto lo “Schema di accordo di partecipazione all‟infrastruttura per l‟informazione territoriale(IIT) <strong>della</strong> <strong>Lombardia</strong>”, il quale stabilisce che le modalità operative degli interventi previstinell‟Accordo vengano definite tramite specifici “Piani di Attività” stabiliti tra la Provincia di Lecco eU.O. Infrastruttura per l‟Informazione Territoriale <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong>Inoltre la Provincia di Lecco sta partecipando al Progetto di produzione del “DatabaseTopografico. Infatti, nell‟ottica <strong>della</strong> raccolta, <strong>della</strong> gestione e dell‟aggiornamento di tutte leinformazioni necessarie a supportare la programmazione e la pianificazione territoriale, si è resoindispensabile avviare le procedure per realizzare una nuova cartografia tecnica di base in formatodigitale, aggiornata e condivisa, che costituirà il riferimento geografico per i Sistemi InformativiTerritoriali: pertanto, la Provincia di Lecco (quale Ente capofila) ha avviato nel 2007 il «Progetto diproduzione del “Database Topografico”» tutt‟ora in fase di realizzazione ed evoluzione epresumibilmente troverà compimento nella prima metà del 2010.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni Per nuovi PGT n. 5Per varianti PGT n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamentoaventi carattere orientativo(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n. 5Nelle valutazioni di compatibilità espresse, in generale per tutti i comunisi è richiesta una particolare attenzione all‟inserimento paesaggistico,nonché alla ricerca di forme architettoniche e soluzioni edilizie cheperseguano obiettivi di sviluppo sostenibile e finalizzate al risparmioenergetico e all‟impiego delle energie rinnovabili.Indicazioni specifiche si sono fornite per quanto riguarda laprogrammazione commerciale, le attività produttive e la rete ecologica.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolante(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n. 5Sono state fornite indicazioni di carattere prevalente per quanto riguardala componente idrogeologica del PGT e sulle previsioni riguardanti ilsistema <strong>della</strong> mobilità e le infrastrutture <strong>della</strong> viabilità.PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCPn. 0(indicare sinteticamente la fattispecie)23


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Campo in cui descrivere le principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispettoagli obiettivi / indirizzi / criteri contenuti nel PTCP e per le eventuali segnalazioni di casi virtuosi diapplicazione <strong>della</strong> l.r. 12/2005 o di elementi da poter considerare esempi di “buone pratiche” neicontenuti dei PGT esaminatiPareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Sportello Unico(indicare sinteticamente per ciascun intervento: Comune di riferimento,principali dati dimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate,destinazione urbanistica), eventuali osservazioni provincialen. 1Comune SUAP Mq. NoteIntervento diArea a destinazionerealizzazioneproduttiva. Si è“nuovoInterventoapplicato lo SUAPcapannoneOSNAGOcomplessivo circa perché in deroga alleForgia” e di4250 mq.altezze consentite“nuovodalla normativa delstabilimentoPGT.industriale”Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Piani Integratidi Intervento(indicare sinteticamente: Comune di riferimento, principali dati dimensionali,situazione delle aree interessate (libere o occupate, destinazione urbanistica),eventuali osservazioni provinciali)n. 0SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, osservazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong>Regionale24


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI LODIRACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALEAvanzamento delle attività relative alla procedura di adeguamento dei PTCP ai disposti <strong>della</strong>l.r.12/05, (con evidenziazione degli aspetti significativi con cui i singoli PTCP considerano eperseguono gli obiettivi enunciati dal PTR)Rispetto all‟impostazione dello strumento e alle relazioni con il PTR si conferma quantocompitamente descritto all‟interno <strong>della</strong> “Scheda Raccolta Dati Provincia di Lodi” compilata nel corsodell‟attività di aggiornamento dell‟ OSSERVATORIO PERMANENTE DELLA PROGRAMMAZIONETERRITORIALE per il 1°SEMESTRE 2008Per quanto concerne il periodo di monitoraggio in esame si segnalano le attività di seguito elencate.Rispetto al procedimento di ADEGUAMENTO del PTCP alla l.r. 12/2005 e s.m.i.Si richiamano:- la delibera di CP n. 23 del 18 Luglio 2006 con cui si è proceduto all‟approvazione del percorso di“Attuazione e Adeguamento del PTCP vigente 1 alla Legge Regionale 11 Marzo 2005, n. 12 “Leggeper il governo del territorio”. Avvio del procedimento di adeguamento del PTCP vigente, ai sensidell‟art. 26.1 <strong>della</strong> LR 11 Marzo 2005, n. 12”Legge per il governo del territorio”.- l‟atto di Giunta Provinciale n. 162 dell‟8 Agosto 2007, con cui sono state deliberate le “Azioni diAdeguamento del PTCP vigente ai sensi dell‟art. 26, comma 1 <strong>della</strong> L.R. 11 Marzo 2005 n. 12“Legge per il governo del territorio”.”, dando contestualmente avvio al procedimento diValutazione Ambientale Strategica – VAS del PTCP.Lo svolgimento, l‟implementazione e la traduzione operativa delle Prioritarie Azioni diAdeguamento verrà sviluppato nel corso degli anni 2008 e 2009 secondo la definizioneCronoprogrammatica allegata alla suddetta deliberazione.Il 9 Luglio 2008, a corollario del percorso di adeguamento avviato, si è tenuto il Convegno “IlLodigiano che Vogliamo: dalle Vocazioni alle Strategie Territoriali”, aperto ad Istituzioni, EntiLocali e Territoriali e portatori di interessi, che ha visto lo svolgimento sia di contenuti politici, chedi contenuti e spunti di riflessione di natura più tecnica (in particolare in relazione ai temi del“consumo di suolo”, <strong>della</strong> “compensazione territoriale”, <strong>della</strong> modalità di gestione delle scelteterritoriali, e del tema <strong>della</strong> pianificazione negoziale.Prodotti scaturiti dalla giornata di lavoro:- Protocollo di Intesa tra Provincia di Lodi ed <strong>Osservatorio</strong> Nazionale sui Consumi di Suolo “per ladefinizione di protocolli per la misurazione dei cambiamenti di uso e copertura dei suoli e per illoro monitoraggio” , di prossima sottoscrizione;- Patto d‟Intesa tra Provincia di Lodi ed Enti Territoriali – in particolare Conferenza dei Comuni edell‟Ente Gestore del Parco Adda Sud – per una condivisione, a livello politico, dei punti chiaveutili al perseguimento dell‟obiettivo di “contenimento del consumo di suolo”, ovvero1La Provincia di Lodi è dotata di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – PTCP, approvato con delibera diConsiglio Provinciale n. 30 del 18 Luglio 2005, redatto ai sensi <strong>della</strong> Legge Regionale 1/2000. Lo stesso è vigentedall‟8 Febbraio 2006, a seguito <strong>della</strong> sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong> – SerieOrdinaria n. 6.25


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009dell‟impostazione di un modello di sviluppo locale basato su un “uso/utilizzo qualificato <strong>della</strong>risorsa suolo”.Si evidenziano i seguenti atti e passaggi procedimentali: La Determinazione Dirigenziale n. 90 del 9 Febbraio 2009 del Dirigente del Settore Viabilità,Trasporti, Strade e Urbanistica, Dott. Arch. Savino Garilli, con la quale si è procedutoall‟Approvazione in linea tecnica <strong>della</strong> Proposta di adeguamento del Piano Territoriale diCoordinamento Provinciale alla Legge Regionale 12/05 e degli elaborati del connesso processo diValutazione Ambientale Strategica, redatti in attuazione <strong>della</strong> DGP 162/07 e <strong>della</strong> DD 614/08. La trasmissione <strong>della</strong> suddetta Proposta di Adeguamento alla Giunta Provinciale per le valutazionidi carattere politico, la condivisione istituzionale interna e con i Comuni del Territorio, ancheacquisendo, attraverso le indicazioni dei Dirigenti di riferimento, i Referenti del CoordinamentoIstituzionale Interno ed Esterno di Piano e di VAS, costituito con DD n. 614/08. Tra il 20/02/2009 ed il 26/03/2009, ad esito <strong>della</strong> condivisione tecnica intersettoriale dei diversiAssessorati, facendo riferimento al suddetto Coordinamento Istituzionale Interno ed Esterno diPiano e di VAS, sono stati presentati i seguenti Contributi ad integrazione, avanzati dai Settori<strong>della</strong> Provincia di Lodi e da AATO. Ad esito <strong>della</strong> condivisione con i Comuni del Territorio; tra il 16/02/2009 ed il 19/03/2009 sonostati svolti e verbalizzati 54 incontri. le sedute <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni e dell‟Ente Gestore del Parco Adda Sud del:11 Febbraio 2009: Presentazione dello stato di avanzamento dell‟Adeguamento del PTCPVigente alla L.R. 12/2005 e s.m.i., nonché del relativo Processo di VAS25 Marzo 2009: Espressione del Parere ex art. 17.3 <strong>della</strong> L.R. 12/2005 e s.m.i. epresentazione degli esiti del percorso di condivisione con i Comuni le sedute <strong>della</strong> 3^ Commissione Provinciale Urbanistica, Trasporti Viabilità e Mobilità del:9 Febbraio 2009: Presentazione dello stato di avanzamento dell‟Adeguamento del PTCPVigente alla Legge Regionale 12/2005 e s.m.i. e del relativo Processo di VAS24 Febbraio 2009: Adeguamento del PTCP Vigente alla Legge Regionale 12/2005 e s.m.i. edel relativo Processo di VAS. Prima analisi dei temi strategici ed esame degli elaborati di Piano24 Marzo 2009: Adeguamento del PTCP Vigente alla Legge Regionale 12/2005 e s.m.i. e delrelativo Processo di VAS. Analisi dei temi strategici e prosecuzione dell‟esame degli elaboratidi Piano31 Marzo 2009: Espressione del parere favorevole Adozione del PTCP con atto di Consiglio Provinciale n. 8 del 6.04.09 trasmissione delibera CP di Adozione alle Province di Cremona, Milano, Pavia e Piacenza: p.12881 del 15.04.09 richiesta pubblicazione all‟albo pretorio dell‟ente <strong>della</strong> delibera ai Comuni, Parco Adda sud : p.12435 del 09.04.09 trasmissione delibera CP di adozione alle associazioni ambientaliste, associazioni imprenditoriali,associazioni culturali, organizzazioni sindacali, ordini professionali, autonomie funzionali: p.12878 del 15.04.09 trasmissione elaborati di piano al direttore dello STER: p. 14945 del 30.04.09 trasmissione elaborati di piano e integrazione VAS all‟ARPA dip. Di Lodi: p. 17382 del 20.05.09 richiesta pubblicazione delibera di adozione al BURL: p. 12365 del 08.04.09pubblicazione BURL n. 16 del 22.04.09 trasmissione elaborati di piano alla regione <strong>Lombardia</strong> DG territorio e urbanistica e p.c. STER diLodi, per parere di competenza: p. 13098 del 14.04.0926


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009 proroga del termine di presentazione delle osservazioni, deliberata con atto di Giunta Provincialen. 153 del 1.07.09Ultimi passaggi procedimentali: istanza di sospensione parere di competenza alla regione <strong>Lombardia</strong> DG territorio e urbanistica:p. 22723 del 02.07.09 proroga termine di presentazioni delle osservazioni ai Comuni: p. 22598 del 02.07.09.Rispetto al Processo di Valutazione Ambientale Strategica in data 26 Febbario 2009 si è svolta la seconda e finale Conferenza di Valutazione del Processo diVAS, all‟interno <strong>della</strong> quale sono stati presentati il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica eacquisiti i Pareri di ASL e ARPA di Lodi la Nota n. T1.2009.0004872 del 6 Marzo 2009, firmata digitalmente dal Dirigente Pietro Lenna<strong>della</strong> Direzione Generale Qualità dell‟Ambiente, Parchi e Aree Protette, segnala che la Valutazioned‟Incidenza sull‟adeguamento del PTCP <strong>della</strong> Provincia di Lodi alla Legge Regionale 12/05, saràespresso in occasione <strong>della</strong> formulazione del Parere regionale sulla Variante di PTCP l‟Autorità Competente per la VAS, d‟intesa con l‟Autorità Procedente, in data 25 Marzo 2009, haespresso Parere positivo condizionato all‟accoglimento di osservazioni circa la compatibilitàambientale <strong>della</strong> Proposta di Piano in Adeguamento, di cui alla DD n. 90 del 9 Febbraio 2009 delDirigente del Settore Viabilità, Trasporti, Strade e Urbanistica, Dott. Arch. Savino Garilli, ai sensidell‟art. 10 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e degli Indirizzi generali per laValutazione Ambientale di Piani e Programmi, approvati dal Consiglio regionale nella seduta del13 marzo 2007, atto n. VIII/0351, in attuazione del comma 1 dell‟articolo 4 <strong>della</strong> legge regionale11 Marzo 2005, n. 12 congiuntamente è stata assunta anche la Dichiarazione di Sintesi è stato avviato ed è in corso di perfezionamento la definizione di uno specifico Protocollo d‟Intesacon ASL e ARPA, da estendere anche a AATO, di Lodi al fine di conseguire: implementazione e scambio banche dati ambientali definizione di migliori condizioni di valutazione e costruzione delle VAS dei PGT comunali definizione di linee guida e coordinate generali per lo sviluppo delle VAS dei PGT da prevederenel PTCP gestione condivisa delle valutazioni alla VAS del PTCP.In relazione alle attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione / programmazione di areavasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livello provinciale, sono state implementate leseguenti attività e sperimentazioni: Schemi viabilistici e Procedure strategico-negoziali Procedura Complessa ”Schema Viabilistico Condiviso del Medio Lodigiano” che interessa i Comunidi Brembio, Livraga, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, Secugnago – in corso di attuazione.Atti correlati:- G.P. n. 130 del 06.08.2008 – Schema viabilistico condiviso del Medio Lodigiano. Approvazionedel SUB-PdIP (Protocollo d‟Intesa Puntuale) DUE in Comune di Orio Litta.- G.P. n. 128 del 06.08.2008 – Schema viabilistico condiviso del Medio Lodigiano. Approvazionedel SUB-PdIP (Protocollo d‟Intesa Puntuale) UNO in Comune di Ospedaletto Lodigiano.- In attuazione dello Schema Viabilistico Condiviso, Prot. N. 65/8 del 6/08/08 Protocollod‟Intesa Puntuale tra la Provincia di Lodi e i Comuni di Ospedaletto Lodigiano e Orio Litta perla realizzazione del sistema infrastrutturale relativo ai due Comuni e per il governo delleconnesse e interrelate trasformazioni insediative. - SUB-PdIP UNO: Attuazione del “PII ex PLBTicino”, in Comune di Ospedaletto Lodigiano”.- DGP n. 19 del 04.02.2009 - Schema Viabilistico Condiviso - SVC, relativo ai Comuni di27


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Brembio, Livraga, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano e Secugnago. Progetto preliminarerealizzazione dello stralcio 1.1 e 3.2 <strong>della</strong> Tangenziale di Ospedaletto finalizzatoall‟approvazione del Programma Triennale OO.PP. 2009/2011.- DGP n. 97 del 20.04.2009 – Schema Viabilistico Condiviso - SVC, relativo ai Comuni diBrembio, Livraga, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano e Secugnago. Approvazione di Variazioniinfrastrutturali in coerenza con l‟Adeguamento del PTCP vigente alla l.r. 12/2005 e smi. Procedura Complessa ”Schema Viabilistico Condiviso del Medio Lodigiano” che interessa i Comunidi Codogno e Casalpusterlengo – in corso di attuazione.Atti correlati:- DGP n. 49 del 13.03.2009 - Schema Viabilistico Condiviso - SVC del Sistema Infrastrutturaledi Casalpusterlengo e Codogno – Progetto definitivo <strong>della</strong> variante di Codogno <strong>della</strong> SP ex SS234 funzionale all‟avvio delle procedure espropriative di attuazione dell‟opera.- DGP n. 84 del 08.04.2009 - Schema Viabilistico Condiviso - SVC del Sistema Infrastrutturaledi Casalpusterlengo e Codogno – Presa d‟atto del progetto definitivo <strong>della</strong> variante diCasalpusterlengo e conseguenti adempimenti.- DGP n. 147del 04.06.2009 – Schema Viabilistico Condiviso - SVC del Sistema Infrastrutturaledi Casalpusterlengo e Codogno, relativo ai Comuni di Casalpusterlengo, Codogno, Cavacurta,Maleo, Ospedaletto Lodigiano, Somaglia e Terranova dei Passerini. Approvazione dello SVC. Progetto complessivo di “Riqualificazione <strong>della</strong> ex SS 235 tra la SS 9 via Emilia e lo svincoloautostradale di Lodi, (procedure composta da tre Fasi) – in corso di attuazione la FASE DUE.Non sono stati emanati nuovi Atti correlati.Si segnala comunque la Partecipazione alla Sperimentazione in seno al Processo di VAS del PTR,ritenendolo l'ambito più significativo del Territorio provinciale, quello relativo ai Comuni di BorgoSan Giovanni, Pieve Fissiraga e Cornegliano Laudense. Pianificazioni provinciali di SettoreProcedimento di Valutazione Ambientale Strategica – VAS del Piano Provinciale di Gestionedei Rifiuti Presa d‟atto del Piano provinciale di Gestione dei Rifiuti e del RapportoAmbientale (VAS), D.G.P. n. 158 del 16 Ottobre 2008. Progetti provinciali di Settoreo Progetto Provinciale di valorizzazione del Sistema Infrastrutturale, che si sviluppa nellaconsapevolezza e nella convinzione che sia indispensabile operare sulla rete infrastrutturaleanche pianificando e programmando una serie di interventi “fisici”, volti a dare sollievo allesituazioni di criticità-crisi <strong>della</strong> rete, relazionandoli tra loro e cercando di dare rispostecoerenti non solo alle domande di mobilità e trasporto, ma anche nel rispetto di quelle chesono le caratteristiche e le connotazioni proprie dei sistemi insediativo, ambientale ed agricololodigianoooProgetto Territoriale di valorizzazione del paesaggio agrario, che prevede la promozione e lavalorizzazione del sistema agricolo provinciale attraverso l‟implementazione e la messa asistema di tematiche e progettualità che consentano l‟integrazione del sistema agricoloaziendale produttivo con il sistema <strong>della</strong> mobilità dolce e il sistema <strong>della</strong> rete ecologica e deivalori ambientali. Il progetto è stato sviluppato all‟interno di una specifica “Tavola 3” di PTCP.Progetto Provinciale sulla Ciclabilità e la promozione <strong>della</strong> Mobilità Dolce, in un‟ottica divalorizzazione territoriale, sia con riferimento al “sistema ambientale”, che al “sistema deiservizi e <strong>della</strong> fruizione”, ovvero come rete di connessione tra servizi e funzioni territorialidifferenti, in una visione integrata e sostenibile.Attenzioni sviluppate: Condivisione “delle linee guida e degli obiettivi” di adeguamento del PTCP e del connesso processodi VAS, attivando un percorso di coinvolgimento all‟interno <strong>della</strong> Provincia (Assessorati,Commissione Territorio, Settori) e di coordinamento e di condivisione sul Territorio28


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009(Amministrazioni Comunali, Organi <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni e dell‟Ente Gestore del ParcoAdda Sud, Consorzi, ...)In quest‟ambito si segnala l‟impostazione di uno specifico Protocollo d‟Intesa con ASL, ARPA edATO, finalizzato alla valutazione condivisa <strong>della</strong> VAS dei PGT comunali in un quadro omogeneo dilinee guida e coordinate al livello provinciale.In relazione ad attività correlate ad attività ed a “procedure complesse” di iniziativa regionale sisegnala la partecipazione <strong>della</strong> Provincia di Lodi ai seguenti tavoli:- Partecipazione e produzione di contribuiti ai lavori dell‟<strong>Osservatorio</strong> regionale permanente <strong>della</strong>programmazione territoriale (art. 5 L.R. 12/2005 e s.m.i.).- Partecipazione al Tavolo Interprovinciale Regionale “per l‟attuazione e la gestione <strong>della</strong> LeggeUrbanistica Regionale – LUR 12/2005 e s.m.i.;- Partecipazione ai lavori dell‟ambito Territoriale del Po relativo al processo di redazione del PTR e diadeguamento del PTPR, anche con la predisposizione di contributi mirati;- Partecipazione ai lavori dell‟ambito Territoriale <strong>della</strong> Pianura Irrigua relativo al processo diredazione del PTR e di adeguamento del PTPR, anche con la predisposizione di contributi mirati;- Partecipazione ai lavori dell‟Unione delle Province Lombarde – UPL – Territorio;- Ricerca di valorizzazioni e sinergie tra processi di pianificazione di livelli differenti.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)per nuovi PGT n. 12 2per varianti PGT n. 0 3Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)Numero di pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste diadeguamento aventi carattere orientativo(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolante(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)n. 0n. 4n. 42 Nel periodo in oggetto sono stati espressi n° 4 pareri di compatibilità (di PGT) con il PTCP.- DGP n. 145 del 22.09.2008 – Comune di Massalengo- DGP n. 175 del 12.11.2008 – Comuni di Mulazzano e di Cervignano d‟Adda- DGP n. 42 del 13.03.2009 – Comune di Salerano sul Lambro- DGP n. 91 del 15/04/2009 – Comune di FombioNel periodo in oggetto è stata richiesta l‟espressione di n° 11 pareri di compatibilità con il PTCP, rispettivamenteper il PGT del Comune di Massalengo, Mulazzano e Cervignano d‟Adda, Boffalora d‟Adda, Camairago, Castiglioned‟Adda, Fombio, Livraga, Meleti, Ossago Lodigiano, Salerano sul Lambro, Secugnago, Tavazzano con Villavesco .3 Nel periodo in oggetto non sono stati espressi pareri di compatibilità di PGT in variante con il PTCP. Sono tuttaviastati rilasciati diversi pareri di compatibilità per varianti al PRG alla l.r. 23/97.29


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)n. 1Principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispetto agli obiettivi / indirizzi /criteri contenuti nel PTCP e per le eventuali segnalazioni di casi virtuosi di applicazione <strong>della</strong> l.r.12/2005 o di elementi da poter considerare esempi di “buone pratiche” nei contenuti dei PGTesaminati.Criticità riscontrate‣ Criticità riscontrate in relazione alla gestione del tematismo “Agricoltura” – sia nella definizionedelle aree agricole strategiche, che nella gestione delle fasce “periurbane”.Punti di Forza del modello lodigiano Implementazione di Protocolli di Intesa Comuni-Provincia per la gestione delle seguenti tematichee progettualità:- Sistema <strong>della</strong> Conoscenza –VAS;- Gestione <strong>della</strong> Sovracomunalità. ruolo “ponte” operato dall‟Ente provinciale verso i Comuni, in relazione alla partecipazione a Bandio iniziative promossi dalla Regione, (es. Progetto DB TOPOGRAFICO provinciale)Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di SportelloUnico(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Intervento(con riferimento al periodo oggetto di approfondimento)n. 2 + 1 4n. 4 54 1) G.P. n. 120 del 22/05/2009, Comune di Codogno. Parere di compatibilità col PTCP vigente in merito al Progettodi ampliamento dell‟insediamento produttivo presentato dalla Ditta AUDIO OHM s.r.l., ai sensi dell‟art. 5 delDPR 20/10/1998 n.447 e s.m.i., in variante al PRG;52) G.P. n. 40 del 05/03/2009, Comune di Borgo San Giovanni. Parere di compatibilità col PTCP vigente in meritoal Progetto di realizzazione di capannoni ad uso deposito presentato dalla Soc. CONTER S.p.A., ai sensi dell‟art.5 del DPR 20/10/1998 n.447 e s.m.i., in variante al PRG;3) Nota del Dirigente del 24/04/2009, Comune di Borgo San Giovanni. Procedimento Unico ai sensi del DPR447/98 e s.m.i. per la costruzione di un capannone in C.A.P. da adibire alla produzione di tappi di plastica –richiedente: ROEM s.n.c. - in variante al PRG.1) G.P. n. 30 del 25/02/2009, Comune di San Rocco al Porto. Programma integrato di Intervento denominato“Crocione”, in variante al P.R.G., adottato con deliberazione di C.C. n. 40 del 27.11.08. Parere di compatibilitàcon il P.T.C.P. vigente2) G.P. n. 98 del 20/04/2009, Comune di Santo Stefano Lodigiano. Programma Integrato di Intervento in varianteal PRG, adottato con deliberazione di C.C. n. 27 del 13.10.09. Parere di compatibilità con il P.T.C.P. vigente.3) G.P. n. 104 del 22/04/2009, Comune di Secugnago. Programma Integrato di Intervento in variante al P.R.G.,adottato con deliberazione di C.C. n. 8 del 17 marzo 2009. Parere di compatibilità con il P.T.C.P. vigente4) DGP n. 128 del 22.05.2009, Comune di Caselle Landi. Programma integrato di intervento denominato “di viaGerre”, in variante al P.R.G., adottato con deliberazione di C.C. n. 10 del 26.03.2009. Parere di compatibilitàcon il P.T.C.P. vigente.30


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, osservazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong>RegionaleCome contributo al lavoro dell‟<strong>Osservatorio</strong> si trasmette, in allegato al presente fascicolo, la tabella diMonitoraggio dello Stato di Attuazione delle procedure di Avvio del Procedimento del Procedimentodei PGT comunali <strong>della</strong> Provincia di Lodi, effettuato in relazione alla richiesta di collaborazionepervenuta da Regione <strong>Lombardia</strong>.Il materiale inviato si compone:- di una tabella riassuntiva contenente le informazioni fornite dai Comuni nel corso delle intervistetelefoniche effettuate a cura del Servizio Pianificazione Territoriale (oggi Servizio SviluppoUrbanistico);- <strong>della</strong> “Scheda-tipo” di approfondimento inoltrata ai Comuni;- delle “Schede-tipo” compilate e restituite dai Comuni, completate con le informazioni richieste.Rispetto all‟ultimo punto si precisa che non tutti i Comuni hanno già provveduto a re-inoltrare allaProvincia le Schede compilate.31


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI MANTOVARACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALECampo in cui descrivere l‟avanzamento delle attività relative alla procedura di adeguamento dei PTCPai disposti <strong>della</strong> l.r.12/05, evidenziando in particolare gli aspetti significativi con cui i singoli PTCPconsiderano e perseguono gli obiettivi enunciati dal PTRIl PTCP adeguato ai sensi <strong>della</strong> LR 12/05 è stato adottato con deliberazione del Consiglio Provincialen. 23 del 26 maggio 2009Al termine del percorso elaborativo si delibera…... di adottare gli elaborati: A.1 - Indirizzi Normativi e A2 - Tavole di Piano, nonché C3 -Dichiarazione di Sintesi <strong>della</strong> VAS, quali elaborati di carattere normativo e prescrittivo <strong>della</strong>variante al PTCP in adeguamento alla LR 12/2005;... di prendere atto dei documenti: B.1 - Relazione Illustrativa e B.2 - Allegati, quali documenti dicarattere analitico e metodologico <strong>della</strong> variante al PTCP in adeguamento alla LR 12/2005,... di prendere atto dei documenti: C.1 - Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica, C.2 ParereMotivato e 3, quali documenti del processo di VAS <strong>della</strong> variante al PTCP in adeguamento alla LR12/2005,I documenti del PTCPCon riferimento all’articolo 4 degli Indirizzi Normativi i documenti del PTCP risultano essere:A. Elaborati di carattere normativo – prescrittivo:A.1 - Indirizzi Normativi, in cui sono contenuti le finalità gli obiettivi, i dispositivi di carattereorientativo, prestazionale e normativo-prescrittivo, le modalità di adozione, di gestione e diattuazione del PTCP;A.2 - Tavole di piano, in cui sono rappresentati sia i temi del quadro conoscitivo e ricognitivo sia itemi del quadro dispositivo e progettuale del PTCP, articolati per sistemi tematici e proposti a duescale di rappresentazione: Tavole a scala 1:75.000 per cogliere le relazioni sovracomunali:. Tavola 1a Sistema paesaggistico - valore fisico e naturale. Tavola 1b Sistema paesaggistico – valore storico e culturale. Tavola 2 Sistema insediativo e produttivo. Tavola 3 Sistema del rischio, degrado e compromissione paesaggistica. Tavola 4 Sistema <strong>della</strong> mobilità e dei trasporti. Tavola 5 Sistema agricolo e rurale Tavole a scala 1:25.000 per cogliere le indicazioni puntuali:. Tavola 1 Indicazioni paesaggistiche e ambientali. sistema paesaggistico – valore fisico e culturale. sistema paesaggistico – valore storico e culturale. sistema del rischio, degrado e compromissione paesaggistica. Tavola 2 Indicazioni insediative, infrastrutturali e agricole. sistema insediativo e produttivo. sistema <strong>della</strong> mobilità e dei trasporti. sistema agricolo e ruraleB. Documenti di carattere analitico – metodologico:B.1 - Relazione illustrativa in cui, a partire dai contenuti del PTCP vigente, del DocumentoPreliminare del PTCP, sono illustrati: analisi, metodi, criteri, indirizzi e strumenti adottati nellaredazione del piano.B.2 – Allegato di piano in cui sono contenuti documenti informativi del quadro conoscitivo ericognitivo (R) e Linee Guida metodologiche (M)Allegati A - Schede di indagine (R)32


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009. A1 - Comuni: dotazioni e vocazioni. A2 - Caratteri delle Unità di Paesaggio provincialiAllegati B - Progetti di rilevanza sovralocale (R). B1 - Progetti: Sistema paesaggistico e rete verde. B2 - Progetti: Sistema <strong>della</strong> mobilità e dei trasporti. B3 - Progetti: Sistema insediativo e produttivoAllegati C - Repertori (R). C1 - Repertorio dei beni storico-culturali. C2 - Repertorio dei siti archeologici. C3 - Repertorio degli elementi di criticità e di degrado. C4 - Repertorio dei servizi e degli insediamenti di rilevanza sovralocale. C5 - Repertorio degli ambiti produttivi provinciali. C6 - Repertorio dei luoghi <strong>della</strong> percezione e <strong>della</strong> memoriaAllegati D - Linee Guida metodologiche (M). D1 - Riferimenti sovraordinati. D2 - Piani e programmi di competenza provinciale. D3 - Contenuti minimi del PGT. D4 - Caratteri del territorio rurale e del sistema produttivo agricolo. D5 - Criteri di mitigazione e di compensazione ambientaleC. Documenti del processo di VAS:C.1 Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica.C.2 Parere Motivato di VAS dell’Autorità Competente.C.3 Dichiarazione di Sintesi di VAS del PTCP.Il Documento Preliminare del PTCP (cfr. SCHEDA RACCOLTA DATI DALLE PROVINCE1°SEMESTRE 2007) ha posto attenzione all‟integrazione degli obiettivi definiti a livello regionalenel PTCP riconoscendo a questa operazione una valenza strategica in quanto la messa a coerenzadel sistema degli obiettivi sostanzia il disegno di riforma del sistema <strong>della</strong> pianificazionelombarda definito dalla LR 12/2005.Il PTCP fissa gli obiettivi, relativi all‟assetto e alla tutela del territorio provinciale, connessi ad interessidi rango provinciale o sovracomunale o costituenti attuazione <strong>della</strong> pianificazione regionale, fatti salvii limiti di sostenibilità di cui all‟articoloGli obiettivi del PTCP si conformano a tre principi ordinatori: sviluppo, qualità e sostenibilità.Gli obiettivi del PTCP si distinguono in:a) obiettivi strategici, rispondenti alla visione generale di sviluppo che il piano formula per l'interoterritorio provinciale ed esplicitati all‟articolo 3 degli Indirizzi Normativi;Gli obiettivi strategici rappresentano il riferimento primario per la redazione e l‟attuazione del PTCP.Gli atti e le azioni <strong>della</strong> Provincia e degli altri enti che incidono sull‟assetto e la tutela del territorioprovinciale, devono essere indirizzati ad assicurare il conseguimento dei seguenti obiettivi strategici:1. Promuovere e rafforzare il sistema territoriale come sistema reticolare e di relazioni.2. Garantire la qualità dell‟abitare e governare il processo di diffusione.3. Promuovere una mobilità efficiente e sostenibile e garantire un sistema infrastrutturaleintermodale, sicuro ed adeguato.4. Promuovere la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole.5. Attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuro e per il contenimento dei rischi dainquinamento ambientale.6. Perseguire la valorizzazione del paesaggio e la costruzione delle reti ecologiche.7. Valorizzare il sistema turistico e integrare i valori plurali del territorio.8. Promuovere il sistema economico, valorizzando il legame tra territori e produzioni.9. Incrementare le occasioni e le capacità di cooperazione, programmazione e progettazione tragli enti locali e i cittadini nella attuazione delle politiche territoriali.10. Garantire l‟uso razionale e l‟efficienza distributiva delle risorse energetiche e nonrinnovabili.b) obiettivi generali riferiti ai singoli sistemi tematici, definiscono criticità, potenzialità e priorità diciascuno dei sistemi. Tali obiettivi hanno, per loro natura, un carattere più articolato e di33


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009maggior dettaglio rispetto agli obiettivi strategici, rispetto ai quali risultano comunque coerenti,e costituiscono il riferimento più operativo per la definizione degli indirizzi e dei limiti disostenibilità, per il monitoraggio del piano e per le valutazioni di compatibilità;Con riferimento all‟articolo agli Indirizzi Normativi gli obiettivi generali sono:Art. 15 Obiettivi generali per il paesaggio mantovanoIl PTCP assume il paesaggio come testimonianza e documento del processo storico-evolutivo delrapporto tra l‟uomo, la sua cultura e l‟ambiente ed indica nella tutela, valorizzazione e ricomposizionedei caratteri paesistici, nella protezione delle risorse fisico-naturali, nella difesa del suolo, nellaregimazione idraulica e nella ricomposizione degli ecosistemi, gli obiettivi verso i quali finalizzare leproprie azioni.In particolare, in coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica <strong>della</strong> Convenzione Europea sulPaesaggio, del D.Lgs. 42/04 e <strong>della</strong> LR 12/05, i contenuti paesaggistici dei PTCP e le relativedisposizioni normative sono finalizzati a:salvaguardare gli aspetti caratteristici e significativi dei paesaggi riconosciuti, attraverso:La tutela degli ambiti di naturalità esistenti;La costruzione <strong>della</strong> Rete Verde Provinciale, tramite interventi diretti di implementazione deicorridoi ecologici esistenti e politiche di incentivo agli stessi; politiche di sviluppo di sistemi edaree di naturalità diffusa; promozione di modelli agricoli e di forme di turismo compatibili con lerisorse paesistico-ambientali e con le componenti antropiche presenti;Lo sviluppo di un sistema uniforme e condiviso di tutela per gli ambiti che presentano i medesimivalori paesaggistici per preservare la leggibilità del territorio e gli elementi di riconoscibilità deivari sistemi, ambiti ed elementi del paesaggio mantovano;la conservazione ed il mantenimento degli aspetti significativi e caratteristici di ogni paesaggio;La salvaguardia di singoli ambiti, sistemi ed elementi, ancorché non cartografati, cui il PTCP, inattuazione del PTR e <strong>della</strong> d.g.r. 8/6421 del 27/12/2007, riconosce rilevante valore naturale,storico – culturale e percettivo.gestire le trasformazioni del territorio in una prospettiva di sviluppo sostenibile, attraverso:l‟orientamento delle trasformazioni al recupero delle aree dismesse e/o degradate;la limitazione del consumo di suolo, in linea con gli obiettivi <strong>della</strong> LR 12/05 e smi, come daindirizzi per il sistema insediativo e nel rispetto dei limiti di sostenibilità del piano;la verifica <strong>della</strong> coerenza delle trasformazioni proposte con la forma urbana, gli andamentimorfologici e le condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio, e nel rispetto dei valoripaesaggistici presenti;l‟inserimento di elementi di mitigazione paesistico-ambientale a margine dei progettiinfrastrutturali, delle aree produttive e lungo i margini urbani;la progettazione e la predisposizione di idonei interventi di compensazione paesistico-ambientaleper qualsiasi tipologia di intervento (edilizio, infrastrutturale, ecc.), che alteri e modifichi ilpaesaggio, in cui si inserisce;l‟incremento <strong>della</strong> copertura vegetazionale negli ambiti rurali;la tutela delle visuali e degli elementi <strong>della</strong> percezione;il mantenimento <strong>della</strong> riconoscibilità dei nuclei urbani curandone il rapporto con il tessuto ruraleed evitando la saldatura dell‟edificato tra abitati contigui;pianificare il paesaggio mantovano, attraverso:la valorizzazione dei paesaggi riconosciuti, costituenti il paesaggio mantovano, attraverso formedi fruizione sia per la popolazione locale che turistica, purché compatibili e sostenibili;il ripristino e il recupero di situazioni di degrado e/o di compromissione paesistica, anchepotenziali, con particolare attenzione agli ambiti di escavazione, ai fini di un loro inserimentofunzionale entro la Rete Verde-Ecologica Provinciale, all‟infrastrutturazione, all‟urbanizzazione edai fenomeni di rischio idrogeologico;la creazione di nuovi paesaggi e di nuovi valori paesaggistici, che siano riconosciuti e condivisi,per un complessivo miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> popolazione locale;incentivare forme di cooperazione inter-istituzionale per la salvaguardia, la gestione e lapianificazione condivisa del paesaggio mantovano.Art. 32 Obiettivi per la Rete Verde ProvincialeIn attuazione delle indicazioni del PTPR, il PTCP individua come obiettivo strategico la costruzione<strong>della</strong> Rete Verde Provinciale (RVP) con funzione ecologica e fruitiva.Essa costituisce ulteriore articolazione e sviluppo <strong>della</strong> Rete Ecologica Provinciale già individuata nelPTCP vigente.Nel definire e promuovere la rete verde, la Provincia persegue i seguenti obiettivi specifici: garantire la tutela di habitat e/o specie animali e vegetali rare o minacciate, in particolare34


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009attraverso:– la tutela assoluta dei gangli primari;– l‟individuazione degli ulteriori nodi ecologici esistenti o potenziali da valorizzare come ganglisecondari;– la realizzazione dei corridoi ecologici esistenti e di connessione fra i gangli.evitare la frammentazione ecologica e facilitare l‟interconnessione delle aree naturali esistenti,ancorché non estese, attraverso processi di rinaturalizzazione;rafforzare la funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d‟acqua e dai canali, riconoscendoanche alle fasce di pertinenza e tutela fluviale il ruolo di ambiti vitali propri del corso d'acqua;promuovere processi di rinaturalizzazione, di ricostituzione di elementi naturali o semi-naturali(aree boscate, vegetazione ripariale, filari, stagni e zone umide) nel territorio rurale e favorirnel‟equilibrio e l‟integrazione con le pratiche agricole;rafforzare la funzione di corridoio entro gli ambiti urbanizzati svolta da parchi e giardinipubblichi, dalle aree verdi in genere, ancorché abbandonate;associare alla funzione strettamente ambientale quella turistica-ricreativa, promuovendo laconoscenza e la fruizione del territorio e la tutela degli ambiti a maggiore valenza percettiva;promuovere, nella collaborazione con i comuni, distribuzione spaziale degli insediamenti e livelloqualitativo degli stessi in modo da limitare l‟interferenza con la rete verde, favorire l‟incrementodei livelli di dotazione naturalistica (anche attraverso adeguati interventi compensativi emitigativi) e dare risposta ai punti di conflitto esistenti e potenziali.garantire l‟integrazione fra l‟infrastrutturazione del territorio e la rete verde, attraverso lacostruzione di fasce mitigative funzionali alla stessa;promuovere il coordinamento e l‟ottimizzazione delle risorse economiche e finanziarie,individuate ed individuabili, gestite dai vari Settori <strong>della</strong> Provincia o legate ad azioni specifiche dialtri Enti competenti, per la realizzazione integrata degli obiettivi <strong>della</strong> rete.Art. 36 Obiettivi generali per il sistema insediativoIl PTCP assume per il sistema insediativo i seguenti obiettivi generali e tematici verso i qualifinalizzare le proprie azioni:1. Assicurare la sostenibilità degli impatti degli insediamenti sulle risorse del territorio, in particolare: contenere e ridurre l‟impatto ambientale degli insediamenti, in particolare il consumo di risorsenon rinnovabili, energetiche e territoriali; minimizzare l‟ulteriore consumo di suolo, ridurne l‟impermeabilizzazione complessiva e garantirela sostenibilità delle trasformazioni e privilegiare la riutilizzazione del patrimonio dismessorispetto a nuove localizzazioni; favorire la densificazione del tessuto urbano consolidato, in particolare nei contesti di massimaaccessibilità, ed il riuso delle aree già urbanizzate. Favorire il policentrismo in particolare verso ipoli attrattori. sviluppare le funzioni e la capacità dei poli insediativi esistenti e di quelli progettati, nei limiti dicompatibilità derivanti dalla mitigazione dei loro impatti ambientali; prevedere opportune forme di salvaguardia dell‟ambiente dall‟inquinamento causato dagliinsediamenti industriali in aree non adatte e non sufficientemente equipaggiate con tecnologieadeguate; perseguire l‟identità e la reciproca distinzione dei centri urbani e del territorio rurale circostanteevitando gli sfrangiamenti insediativi, collocando le espansioni insediative in stretta continuitàcon il territorio urbanizzato ed evidenziando la percezione dei confini dell‟urbano; ridurre la dispersione dell‟offerta insediativa, assorbire la frammentazione e la polverizzazionedei siti industriali, a partire da quelli previsti e non utilizzati, attraverso interventi sulle reti diconnessione e sui servizi per la mobilità; concentrare le ulteriori potenzialità di offerta in collocazioni ottimali rispetto alle infrastruttureprimarie per la mobilità e al sistema dei servizi, che minimizzino l‟interferenza con lasalvaguardia delle risorse ambientali, storiche e paesaggistiche; contenere la sottrazione di suoli agricoli per usi urbani almeno per gli ambiti ad alta vocazioneproduttiva agricola; collocare gli eventuali ambiti per nuovi insediamenti in stretta contiguità conle aree urbane e minimizzando la frammentazione delle aziende agricole; sviluppare la struttura policentrica del territorio provinciale, le identità locali e le gerarchieurbane consolidate e perseguire la multifunzionalità insediativa dei poli urbani esistenti, comeelemento di qualificazione urbana contro il degrado e la compromissione paesaggistica.migliorare l‟accessibilità di ciascuno dei poli funzionali alla scala urbana e alla scala territoriale eregionale, sia con il trasporto collettivo che con quello privato e la mobilità non motorizzata,secondo le specifiche esigenze di ciascun polo;2. Perseguire una governance unitaria delle politiche insediative a scala territoriale, in particolare: coordinare a livello intercomunale le politiche urbane e la programmazione dell‟offerta di35


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009abitazioni e di servizi, in particolare nelle situazioni di maggiore integrazione degli insediamenti,anche in relazione alla programmazione dei servizi sovracomunali e specialistici; integrare a livello sovracomunale le scelte infrastrutturali e per la localizzazione dei servizi dirango territoriale; sviluppare la concertazione tra enti (accordi tra enti) sulle scelte e le iniziative sovracomunali; promuovere politiche selettive riguardo ad un ulteriore sviluppo delle aree produttive e diindividuare i poli produttivi attorno a cui concentrare le iniziative di rilevanza sovralocale eprovinciale. Questa attività pone in evidenza, accanto al tema <strong>della</strong> concertazione, la necessità diaffrontare il tema <strong>della</strong> cosiddetta compensazione o perequazione territoriale;3. Assicurare e mantenere una elevata qualità sociale e vitalità economica degli insediamenti, inparticolare: sviluppare la dotazione e razionalizzare la dislocazione dei servizi specialistici e di interessesovracomunale, scolastici e formativi, culturali, sportivi e ricreativi, sanitari e assistenziali, ecc.attraverso accordi alla dimensione territoriale; privilegiare la riqualificazione urbana, il recupero del patrimonio edilizio storico concentrato esparso, il riuso delle aree urbanizzate dimesse; distribuire nel tempo l‟attuazione delle aree edificabili attraverso una programmazionepluriennale concertata; per quanto riguarda l‟attuazione delle previsioni urbanistiche giàcontenute nei PRGC vigenti all‟adozione delle presenti norme si indirizzano i Comuni, in sede direvisione dei piani, a verificare l‟idoneità di ciascuna delle previsioni in essere non attuaterispetto all‟esigenza di concentrare l‟offerta secondo i criteri che precedono; dislocare le funzioni fortemente generatrici di mobilità presso i nodi strategici delle reti <strong>della</strong>mobilità, per assicurare la massima accessibilità e attrattività; assicurare una stretta coerenza fra le politiche dei servizi pubblici, l‟accessibilità con la rete delServizio Ferroviario e Bus e le eventuali scelte urbanistiche di espansione urbana, con l‟obiettivodi ridurre al minimo la necessità dell‟uso dell‟automobile per gli spostamenti a maggiorefrequenza;4. Promuovere lo sviluppo razionale e sostenibile delle aree produttive, in particolare: concentrare in particolare l‟offerta di aree specializzate per attività produttive (manifatturiere,commerciali e logistiche) negli ambiti specializzati per attività produttive di rilievosovracomunale suscettibili di sviluppo; concentrare le attività in un contenuto numero di poli di livello sovracomunale, distribuito inmodo equilibrato sul territorio provinciale; qualificare il tessuto produttivo provinciale, ossia qualificare le imprese e insieme le aree diinsediamento sia sul piano delle dotazioni che su quello morfologico; realizzare infrastrutture tradizionali e innovative, sviluppando investimenti nelle infrastrutture dicomunicazione delle informazioni basate sulle reti telematiche; favorire lo sviluppo di iniziative insediative in ambiti connessi a nodi logistici intermodali acqua,ferro, gomma; verificare le compatibilità localizzative rispetto alle risorse fisico-naturali, ai caratteri delpaesaggio e più in generale agli elementi di sensibilità del territorio, se svolta a livellosovralocale permette un più efficace controllo dei fattori di qualità ambientale e territoriali.5. Promuovere il miglioramento <strong>della</strong> qualità ecologica degli insediamenti, in particolare: governare le trasformazioni insediative secondo i principi forniti dai sistemi di gestioneambientale, valutare preventivamente gli effetti e gli impatti generabili sull‟area vasta eprevedere le azioni di mitigazione e compensazione ambientale da mettere in atto; valutare l‟entità dei consumi delle risorse dell‟ambito, delle opportunità di risparmio, diottimizzazione, di riciclo e recupero delle risorse stesse (energia, acqua, rifiuti); promuovere politiche incentivanti per il raggiungimento di elevati standards di efficienzaenergetica negli edifici (edilizia bioclimatica e risparmio energetico); prevedere il riordino urbanistico, di qualità architettonica, di opere di mitigazione eambientazione paesaggistica attraverso adeguate dotazioni ecologiche e ambientali, anchedestinando a tali finalità parte delle dotazioni prescritte di aree per attrezzature e spazi collettivi.Art. 48 Obiettivi generali per il sistema del rischio, degrado e compromissionepaesaggisticaIl PTCP persegue l‟obiettivo strategico di attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuroassumendo i seguenti obiettivi verso i quali finalizzare le proprie azioni: nelle aree e negli ambiti degradati o compromessi, favorire gli interventi di recupero eriqualificazione ai fini di reintegrare o reinterpretare i valori paesaggistici preesistenti ovvero direalizzare nuovi valori paesaggistici correlati con questi; perseguire il rallentamento del deflusso delle acque, soprattutto in caso di eventi atmosfericirilevanti, attraverso il convogliamento delle stesse in aree appositamente individuate e pertanto36


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009naturalmente idonee alla esondazione temporanea (come aree boscate o ambiti estrattividismessi);nelle aree e negli ambiti a rischio di degrado e/o compromissione paesaggistica, mettere in attomisure di prevenzione e di contenimento dei processi che lo determinano;concentrare prioritariamente gli interventi di compensazione in tali aree ed ambiti ai fini delperseguimento delle finalità soprindicate;perseguire la multifunzionalità insediativa dei poli urbani esistenti, come elemento diqualificazione urbana contro il degrado e la compromissione paesaggistica.Art. 54 Obiettivi generali per il sistema <strong>della</strong> mobilitàIl PTCP assume per il sistema <strong>della</strong> mobilità i seguenti obiettivi generali verso i quali finalizzare leproprie azioni: utilizzare le opportunità <strong>della</strong> maglia infrastrutturale per incentivare la creazione di un sistemapolicentrico, favorendo la connessione di Mantova ai corridoi interregionali e l‟accessibilitàinterna ai poli principali, tra poli secondari e tra aree periferiche. intervenire sul sistema delle infrastrutture di collegamento per favorire l‟accessibilità delterritorio mantovano alla rete regionale, nazionale ed europea, in particolare:- cogliere l‟occasione <strong>della</strong> ridefinizione in atto del sistema generale delle infrastrutture perperseguire accordi e percorsi di mediazione tesi a trasformare i nuovi attraversamenti inopportunità anche locali di connessione alle reti europee prioritarie;- integrare Mantova col sistema degli itinerari di lunga percorrenza prevedendo il collegamentocon Cremona e Brescia (poli di accesso regionale), con Parma e Reggio Emilia (alta velocitàferroviaria) e con Verona (aeroporto Catullo) in modo da ancorare il territorio alle relazioniest-ovest e nord-sud;- ottimizzare l‟accessibilità delle polarità urbane, con particolare riferimento a quelle cheintrattengono maggiori relazioni extralocali;- migliorare la funzionalità dei servizi ferroviari, in particolare di collegamento con le nuoveinfrastrutture Alta Velocità extraprovinciali;- potenziare le relazioni tra i nodi intermodali ed il sistema infrastrutturale alternativo allagomma, attraverso il completamento degli interventi di logistica connessi al sistemaferroviario e di navigazione commerciale con particolare attenzione al nodo di Valdaro ed alsistema portuale mantovano (Viadana, S. Benedetto, Revere, Ostiglia e Roncoferraro);- sviluppare i sistemi e le reti infrastrutturali per la comunicazione immateriale. Migliorare l‟accessibilità interna del territorio mantovano in termini di sicurezza, efficienza evelocità attraverso interventi - mirati e legati alla “gerarchia funzionale” dei tratti - dicompletamento, riqualificazione, messa in sicurezza e controllo delle interferenze con il sistemainsediativo, in particolare:- migliorare la rete di viabilità secondaria e di attraversamento urbano sulla base <strong>della</strong>progettualità già sviluppata;- controllare l‟urbanizzazione nei pressi delle grandi infrastrutture di collegamento;- sviluppare i servizi di trasporto provinciali e interprovinciali su tutta la rete ferroviaria <strong>della</strong>provincia;- potenziare le infrastrutture per il trasporto pubblico locale a livello intercomunale, a partiredall‟area interurbana mantovana;- creare condizioni più favorevoli alla mobilità non motorizzata (a piedi e in bicicletta);- sviluppare l‟intermodalità con riferimento alla minimizzazione dei tempi di spostamentocomplessivi e all‟integrazione tariffaria. Consentire un accesso sicuro, economicamente attuabile, socialmente accettabile edambientalmente sostenibile a persone, luoghi, beni e servizi, in particolare:- razionalizzare l‟offerta di trasporto facendo corrispondere agli spostamenti più consistenti, inparticolare del tipo casa-lavoro o in ambito urbano, la combinazione di modi di trasporto piùadeguata ed efficiente dai punti di vista economico e ambientale;- perseguire l'integrazione tra le differenti reti di trasporto mediante il potenziamento deisingoli sistemi infrastrutturali (gomma - ferro - acqua – aria - bicicletta) e dei nodi di scambiointermodale per il trasporto delle merci e delle persone;- ridurre l‟incidentalità e aumentare la sicurezza <strong>della</strong> mobilità per tutti gli utenti, a partire dallecategorie più esposte: pedoni e ciclisti;- monitorare lo stato di fattibilità e di realizzazione dei nuovi assi autostradali programmati edei connessi interventi sulla rete provinciale, per individuare ed affrontare eventuali effettinegativi sia sul sistema infrastrutturale che insediativo, paesaggistico e ambientale. riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più sostenibile- realizzare interventi di potenziamento <strong>della</strong> capacità di interscambio modale delle merci;- realizzare interventi sulla rete ferroviaria per facilitare la penetrazione delle merci attraverso37


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009l‟utilizzo dei raccordi ferroviari e le connessioni ai nodi di interscambio (scali ferroviari);- sviluppare il sistema portuale mantovano e completare il sistema idroviario padano venetonell‟ambito provinciale - inteso come struttura e come insieme di servizi e relazioni che adesso fanno capo - e potenziarne le connessioni a scala europea;- incentivare azioni che favoriscano l‟adozione da parte delle imprese di modalità di trasportobasate sul ferro e sull‟acqua.Garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità e sviluppare forme di mobilitàsostenibile, in particolare:- favorire la riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale per migliorarel‟integrazione tra i centri abitati e garantire alle persone un servizio efficace ed efficiente:frequente, sicuro, veloce ed adeguato a molteplici esigenze e percorsi;- intervenire sui centri di interscambio modale, sulle stazioni del servizio ferroviario e del TPL,incentivandone la fruibilità, l‟integrazione con i servizi urbani e l‟accessibilità pedonale eciclabile;- perseguire la capillarità <strong>della</strong> rete e del servizio, per permettere l‟utilizzo del mezzo pubblicoda parte di quote sempre maggiori di popolazione, anche mediante l‟utilizzazione di serviziatipici (servizi a chiamata);- promuovere e completare il sistema dei percorsi ciclabili a scala provinciale ed infraprovinciale;- incentivare la navigazione turistica dei laghi e dei fiumi nelle aree più pregiate <strong>della</strong> provincia.Ridurre i carichi di traffico nelle aree congestionate, in particolare:- valorizzare la mobilità lenta come importante complemento per la mobilità quotidiana dibreve raggio, e per i collegamenti casa-lavoro, casa-studio, realizzando percorsi ciclabiliprotetti intercomunali;- porre in atto misure per evitare la penetrazione nei centri urbani (in particolare Mantova) deiveicoli merci non strettamente afferenti ad essi;- trasferire gradualmente le merci dalla gomma ai sistemi a basso livello di inquinamentoferro/acqua;- incrementare la qualità e l‟efficienza degli itinerari stradali, anche agendo sulla gerarchia <strong>della</strong>rete viaria.Mettere in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo nella mobilità, in particolare:- ampliare la conoscenza e le azioni di governo dei flussi e <strong>della</strong> domanda, a partire daglispostamenti casa-lavoro;- introdurre servizi di infomobilità;- sostenere la promozione di servizi innovativi di trasporto finalizzati anche alla riduzionedell‟impatto ambientale degli spostamenti;- sensibilizzare ed incentivare operatori, cittadini ed enti locali verso servizi e pratiche dimobilità integrata e sostenibile.Individuazione delle reti tecnologiche, in particolare:- promuovere la pianificazione integrata delle reti tecnologiche nel sottosuolo e con le altre retiinfrastrutturali contenendone l‟impatto sul territorio, applicando le eventuali metodologie eavviando le specifiche di mappatura regionali.Promuovere la pianificazione integrata delle reti infrastrutturali e una progettazione che integripaesisticamente e ambientalmente gli interventi infrastrutturali- incentivare modalità di progettazione e mitigazione/compensazione degli impatti checoinvolgano attivamente il ruolo dell‟agricoltura, <strong>della</strong> forestazione e del paesaggio comeelemento di rinaturalizzazione e di valorizzazione;- considerare, nella progettazione di infrastrutture stradali, il loro ruolo di principale e dinamicopunto di vista nei confronti del paesaggio attraversato;- incentivare modalità di progettazione innovative che prevedano l‟interramento delle retitecnologiche in particolare negli ambiti più delicati paesaggisticamente e naturalisticamente;- garantire l‟integrazione fra reti per la mobilità e reti verdi attraverso una adeguata verificadell‟inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastruttureArt.66 Obiettivi generali per il sistema agricolo e rurale1. Il PTCP costituisce il quadro strategico di riferimento per le politiche volte a garantire lo sviluppo ela salvaguardia di attività agricole sostenibili e per la programmazione degli interventi nel territoriorurale.2. La pianificazione del territorio rurale attua inoltre gli obiettivi e gli indirizzi individuati dal presentepiano per ciascuna Unità Tipologica di Paesaggio di cui all‟articolo art.17.2, al fine di valorizzarel‟identità e le specificità paesaggistiche, socio-economiche, naturali-ambientali, storico-culturali dellesingole parti del territorio rurale.3. In coerenza con gli obiettivi primari <strong>della</strong> LR12/05:38


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009 promuovere un uso più corretto del territorio per soddisfare le esigenze insediative senzacompromettere il territorio libero; contenere il consumo di suolo, promuovendo un miglior uso di quello già compromesso, ancheattraverso il recupero e la riqualificazione delle aree dimesse; salvaguardare il territorio libero e il paesaggio assicurandone la tutela e la valorizzazione,tenendo conto degli aspetti relativi alla sicurezza (assetto idrogeologico, sismico, ecc…).4. Il PTCP si propone di perseguire la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attivitàagricole, attraverso: il miglioramento <strong>della</strong> competitività del settore agricolo e la valorizzazione <strong>della</strong>multifunzionalità dello spazio agricolo; il contenimento del consumo di suolo agricolo per usi urbani;il potenziamento <strong>della</strong> funzione paesaggistica ed ecosistemica dello spazio rurale;l‟integrazione di politiche per la salvaguardia del valore naturale, ambientale e paesaggisticocon politiche volte a garantire lo sviluppo di attività agricole sostenibili, sotto il profilo socioeconomicoe ambientale. il recupero del patrimonio edilizio esistente per usi compatibili con l‟agricoltura e ilcontenimento di ogni ulteriore nuova edificazione.5. Nel territorio rurale, la pianificazione provinciale, territoriale e settoriale, e la pianificazionecomunale perseguono inoltre i seguenti obiettivi: promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile e multifunzionale; preservare i suoli ad elevata vocazione agricola e quelli destinati alle produzioni tipiche locali; promuovere nelle aree marginali il mantenimento delle attività agricole e di comunità ruralivitali, quale presidio del territorio indispensabile per la sua salvaguardia, incentivando losviluppo nelle aziende agricole di attività complementari;promuovere la difesa del suolo e degli assetti idrogeologici, geologici ed idraulici esalvaguardare la sicurezza del territorio e le risorse naturali e ambientali;promuovere la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio rurale nella sua connotazioneeconomica e strutturale tradizionale;valorizzare la funzione dello spazio rurale di riequilibrio ambientale e di mitigazione degliimpatti negativi dei centri urbani e dei grandi tracciati infrastrutturali.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai ComuniNuovi PGT comuni di:Asola, Cavriana, Gazoldo degli Ippoliti, Marmirolo, Sabbioneta, VirgilioPer nuovi PGT n.6Per varianti PGT n.0Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere orientativo(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n. 6Tali richieste riguardano principalmente interventi mitigativi.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolante(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n. 6Tali richieste riguardano principalmente le modalità di innesto o interventosulla viabilità provinciale e prescrizioni sul dimensionamento (riduzione delconsumo di suolo).In particolare si prescrive che qualora i Piani Attuativi dei singoli compartioggetto di trasformazione abbiano valenza sovracomunale, ovverointerferiscano nel caso specifico con la viabilità Provinciale, vi sarà l‟obbligo39


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009di concordarne con questo Ente le modalità esecutive in fase attuativa,particolarmente in relazione ad eventuali nuovi innesti e/o accessi previstisulla rete stradale provinciale.Con riferimento al dimensionamento degli ambiti residenziali e produttivi siritiene che il Comune debba individuare delle priorità di attuazione,privilegiando gli ambiti di recupero e di completamento del tessuto urbanoesistente e demandando l‟attuazione di ambiti più critici.PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / o integrazioneal PTCP(indicare sinteticamente la fattispecie)n. 0Campo in cui descrivere le principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale suiPGT rispetto agli obiettivi / indirizzi / criteri contenuti nel PTCP e per le eventualisegnalazioni di casi virtuosi di applicazione <strong>della</strong> l.r. 12/2005 o di elementi da poterconsiderare esempi di “buone pratiche” nei contenuti dei PGT esaminatiNell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Asola, si riporta uno stralcio dalla relazioneistruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“le aree già previste dal PRGC vigente, sia residenziali che produttive, sono ancora ampiamentedisponibili all‟edificazione e vengono tutte riconfermate nel PGT: in parte come già assoggettate apiani attuativi approvati e in parte come ambiti di trasformazione; a questi si aggiungono alcuni nuoviambiti di trasformazione, localizzati in particolare a nord-est di Castelnuovo (ambiti residenziali R19,R20, R21), a sud (ambiti produttivi P5, P6, P7, P8) e a ovest (ambiti produttivi Pp4, P9) del poloproduttivo sovralocale esistente. I nuovi ambiti confermano sostanzialmente le scelte strategiche<strong>della</strong> variante generale del 2005 per quanto riguarda le direttrici di sviluppo residenziali e produttive,tuttavia alcune scelte localizzative mantengono criticità già evidenziate in sede di parere VAS, e inparticolare: gli ambiti residenziali R19, R20 e R21 sono posti oltre l‟ipotetica circonvallazione a nord diCastelnuovo, andando quindi a pregiudicare la funzionalità futura dell‟asse stradale in previsione,anche se si tratta di una strada comunale; inoltre l‟ambito R21 Dionisio è delimitato sul lato estdal canale di matrice storica denominato “Vaso Gambino” o “Tartaro Rabbioso”, per cui gli IN delPTCP indicano: sono gli elementi <strong>della</strong> rete idrica cui il Piano riconosce come specificità l’aversvolto nel corso dei decenni passati il ruolo di elemento ordinatore del sistema poderale agricolo edel modello organizzativo e d’uso del territorio agricolo e la cui trasformazione comporterebbeuna riduzione/azzeramento dell’identità paesistica degli stessi ambiti agricoli. gli ambiti produttivi P5, P6, P7, P8 proseguono l‟espansione del polo produttivo sovralocale,localizzato tra la SP2 e la SP5, ponendosi però sull‟altro lato <strong>della</strong> provinciale n.2, andando cosìad incrementare un processo di conurbazione arteriale già in atto che invece dovrebbe esserecontrastato per non compromettere ulteriormente la funzionalità <strong>della</strong> strada stessa; gli ambiti produttivi Pp1 e P4 nella frazione di Castelnuovo si pongono in ampliamento di un poloproduttivo esistente di livello comunale, per cui il PAP evidenzia problematiche relativeall‟accessibilità oltre a opportunità legate al completamento viabilistico del sistema “strada <strong>della</strong>calza”;Pertanto anche in base alle considerazioni sul dimensionamento e sul consumo di suolo agricolo,riportate ai punti successivi, si ritiene opportuno demandare la concreta attuazione degli ambiti ditrasformazione P5, P6, P7, P8, R19, R20, R21, successivamente al completamento degli altri ambitiproduttivi e residenziali previsti dal piano; in questo modo vengono definiti come prioritari gli altriambiti di trasformazione e si applica il concetto di gradualità illustrato a pag. 74 del documento dipiano. Inoltre tra i principali temi/obiettivi illustrati da pag. 57 a pag. 60 troviamo quello, trasversaleai vari sistemi, <strong>della</strong> Promozione incentivazione del risparmio energetico, tuttavia si deve rilevare cherispetto a questo ne le schede sugli ambiti di trasformazione ne le norme del piano delle regole dannoindirizzi o prescrizioni.”Nell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Cavriana, si riporta uno stralcio dalla relazioneistruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“come già riportato nel parere espresso sulla VAS, tra i principali obiettivi del piano vi è anche ilpotenziamento del settore turistico – ricettivo e delle attività di supporto; le azioni principali per ilconseguimento di questo obiettivo sono: la riconversione a destinazione turistico-ricreativa di attività40


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009zootecniche esistenti e dimesse anche con attività complementari al turismo, come le attività sportivee il potenziamento delle strutture ricettive esistenti. Tali indicazioni si traducono in due ambiti ditrasformazione a funzione prevalente turistico – ricreativa (AT6 e AT3) e uno con destinazionepolifunzionale (residenza e turistico-ricreativa, AT4) per una ST complessiva di circa 240.000mq,sottratta all‟uso agricolo. Tra questi, l‟AT4 comporta un notevole consumo di suolo agricolo(123.000mq) rispetto all‟insediamento agricolo esistente (19.000mq), mentre ad esempio l‟AT6prevede il solo recupero di un allevamento dismesso e l‟AT3 riguarda l‟ampliamento di una attivitàricettiva esistente, per una superficie complessiva di circa 20.000mq. L‟ambito AT4 era già statooggetto di una variante specifica nel 2004 (mai approvata definitivamente), che prevedeva un pianodi recupero interessante un‟area di circa 40.000mq da destinare alla sola residenza; la Provinciaaveva espresso parere negativo per alcuni motivi principali: la localizzazione è critica poiché distante dai centri abitato di Cavriana e di Guidizzolo, in pienaarea agricola, in prossimità <strong>della</strong> futura tangenziale di Guidizzolo, vicino ad un allevamentobovino e di fronte ad un ambito estrattivo attivo; l‟insediamento previsto è molto più vicino al centro abitato di Guidizzolo pertanto gli abitantiprevisti graviteranno maggiormente sul Comune di Guidizzolo e non su quello di Cavriana, conconseguente richiesta di servizi essenziali quali acquedotto, fognatura, gas ed eventualmenteanche di trasporto pubblico e di servizi terziari (commercio, istruzione, ecc …..); la localizzazione è in contrasto con le “Direttive e i criteri per l‟individuazione degli ambiti disviluppo insediativo” riportati all‟art.13 degli Indirizzi Normativi del P.T.C.P.: “…. - privilegiareforme insediative compatte rispetto a forme insediative frammentate e polverizzate, anche al finedel contenimento dei costi di infrastrutturazione primaria e di una migliore accessibilità, anchepedonale, ai servizi; - privilegiare, nelle scelte localizzative dello sviluppo insediativo, lariqualificazione funzionale e la ristrutturazione urbanistica dei vuoti con particolare attenzione allefrange urbane …….; - disincentivare le espansioni insediative lineari lungo le arterie stradali e leconurbazioni diffuse; …”. Inoltre con specifico riferimento alle aree agricole si dovrà prevedere “…il massimo contenimento di ulteriori espansioni dell‟edificato.” la verifica del dimensionamento residenziale ha evidenziato che la variante (222 abitanti teorici)rientra per intero nella quota di fabbisogno esogeno di competenza sovracomunale, inoltre lacapacità residua di P.R.G.C. è di ben 2.053 abitanti teorici (pari a circa 200.000mq di ST giàdisponibile). Questa quota così rilevante di fabbisogno esogeno sovracomunale e la maggioreprossimità a Guidizzolo dell‟insediamento proposto, dovrebbero orientare il Comune allaconcertazione preliminare, almeno con il Comune di Guidizzolo, come indicato agli artt. 12, 14 e17 degli IN, che prevedono lo strumento <strong>della</strong> concertazione tra più comuni in caso di opportunitàinsediative destinate a soddisfare una domanda di natura esogena. l‟area è caratterizzata dalla presenza di vincoli ambientali : il canale Arnò vincolato ai sensi <strong>della</strong>ex L.431/85, il vincolo ex L.1497/39; il settore Viabilità <strong>della</strong> Provincia ha prescritto di utilizzare gli accessi esistenti sulla SP15, anchese non è garantito l‟assenso alla trasformazione del passo agricolo esistente, a fronte <strong>della</strong>presenza di altri accessi carrai sullo stesso lato strada posti a distanza inferiore a 300mt.; In base a questi elementi si invitava il Comune a riconsiderare la previsione soprattutto in meritoalle destinazioni d‟uso e all‟incremento insediativo previsti, inoltre era necessaria una verificarispetto agli elementi di criticità rilevati e la concertazione con il Comune di Guidizzolo.La proposta era poi stata rivista nel 2006, inserendo anche la destinazione turistico-ricettiva afianco di quella residenziale ma mantenendo una superficie complessiva di circa 40.000mq. Anchesu questa proposta la Provincia aveva espresso un valutazione preliminare abbastanza criticaperché:la localizzazione distante dal centri abitato di Cavriana prefigura la realizzazione di un nuovoambito di sviluppo insediativo in piena area agricola, che costituisce quindi un nuovo fronte diespansione con conseguenti disagi sia per gli abitanti insediabili (pochi servizi) che per le areeagricole limitrofe. Questo può essere una opportunità oppure un rischio dipende da come vieneprogrammato e gestito dal comune di Cavriana o meglio dai comuni di Cavriana e Guidizzolo.la vicinanza con la futura tangenziale è un elemento negativo e non positivo sia per i futuriabitanti (inquinamento e rumore) che per l‟infrastruttura stessa poichè costituirebbe l‟inizio di unaespansione lineare lungo l‟arteria stradale con conseguenti richiesta futura di accessi;resta alta la disponibilità di aree residenziali sul territorio comunale, infatti la recenteapprovazione dei due PII (Cà Nova e Fontana Re) ha ulteriormente incrementato la quotaesogena di competenza sovracomunale. Quindi se da una parte non esiste una reale necessità dinuove aree residenziali, dall‟altra l‟eventuale individuazione di nuove aree andrebbe a discapito di41


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009quelle già individuate.Pur avendo evidenziato tali problematiche nel parere VAS, il documento di piano adottato non sembrarispondere agli interrogativi posti ma anzi ripropone la stessa scelta insediativa senza ulteriorielementi di analisi o approfondimento, incrementando (passando da 40.000mq del 2006 a140.000mq) ulteriormente il consumo di suolo agricolo. Pertanto, anche in virtù delsovradimensionamento residenziale meglio evidenziato ai punti successivi, si ritiene che debba esserestralciata dall‟ambito la destinazione residenziale a favore <strong>della</strong> sola destinazione turistico-ricettiva;inoltre l‟intervento edilizio dovrà interessare solo i volumi dell‟insediamento agricolo esistente, sia intermini quantitativi che localizzativi, senza incrementi ulteriori. In subordine la eventualerealizzazione degli impianti sportivi previsti (maneggio, campo da golf, …) dovrà essere precedutadalla redazione di un masterplan dell‟area da sottoporre alla concertazione preventiva tra i comuni diCavriana e Guidizzolo e la Provincia. “Nell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Gazoldo degli Ippoliti, si riporta uno stralciodalla relazione istruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“tra gli ambiti di trasformazione produttiva, i PL1 “Casella” e PL2 “Zani” sono quelli dimensionalmentepiù rilevanti e con le maggiori interferenze con il sistema agricolo e infrastrutturale, infatti hanno unasuperficie complessiva di circa 183.000mq (98.000 + 85.000) e, pur apprezzando la riconversione diun allevamento esistente, l‟impatto paesistico-ambientale rispetto all‟area agricola posta oltre labretellina a nord del capoluogo è comunque rilevante. Le schede relative agli ambiti di trasformazioneprevedono alcune misure di mitigazione che tuttavia sembrano insufficienti, pertanto si chiede diinserire nelle stesse schede la previsione di una quota percentuale <strong>della</strong> superficie territoriale (almenoil 10%) per la realizzazione di una fascia boscata (profonda almeno 25mt e con una superficie minimadi 2.000mq) da localizzare a nord verso l‟area agricola e a sud rispetto alla bretellina. le schede sugli ambiti di trasformazione inserite nell‟allegato B prevedono alcuni interventimitigativi/compensativi, tuttavia almeno per gli ambiti produttivi più grandi (PL1 e PL2) sipotrebbero proporre criteri di sostenibilità ambientali coerenti con la qualifica di area produttivaecologicamente attrezzata APEA (almeno per una quota parte <strong>della</strong> superficie in trasformazione),come ad esempio:o prevedere una gestione del ciclo delle acque e determinare le misure di controllo degli apportidi acque meteoriche;o evitare il tombamento di fossi, canali e corsi d‟acqua prevedendone invece unarinaturalizzazione;o garantire la massima permeabilità superficiale possibile;o installare impianti per la produzione di energia termica ed elettrica alimentati con fontirinnovabili (pannelli solari termici e fotovoltaici, impianti geotermici, etc);o ottimizzare il comportamento passivo dell‟edificio per la climatizzazione invernale ed estiva,mediante misure e strategie per il controllo dell‟impatto sole-aria;o garantire un adeguato livello di illuminazione naturale per contenere al massimo l‟uso di luceartificiale;”Nell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Marmirolo, si riporta uno stralcio dalla relazioneistruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“tra i nuovi ambiti di trasformazione produttiva e terziario – commerciale, si prevede la realizzazionedi un nuovo polo nella zona più a est del territorio comunale, posta tra la tangenziale - lotto 0 e ilconfine di Porto Mantovano; vengono infatti individuati due ambiti di trasformazione AT Sgarzari 1(ST=158.255mq) e AT Sgarzari 2 (ST=74.950mq) con destinazione prevalentemente produttiva. Ilparere provinciale in sede VAS, rispetto a tale scelta aveva evidenziato le criticità con i contenuti delPTCP: “tra le scelte di piano, l’ambito produttivo AT Sgarzari 1 presenta alcune criticità rispetto aicriteri insediativi ed ai contenuti del PTCP; infatti, mentre l’AT Sgarzari 2 si pone come area dicompletamento tra l’area produttiva esistente e la ferrovia, l’AT Sgarzari 1 comporta una diversascelta strategica rispetto alla localizzazione di un nuovo polo produttivo: infatti il PTCP individua ilpolo produttivo sovracomunale di Marmirolo e Porto Mantovano lungo la ex SS236, mentrel’individuazione dell’ambito Sgarzari 1 comporta la creazione di un nuovo polo in un’area attualmentenon servita dalle infrastrutture e vicina agli insediamenti residenziali di Porto Mantovano, in contrastocon le indicazioni del PTCP e del PAP, contrari alla dispersione insediativa e favorevoli all’ampliamentodei poli produttivi esistenti”. Il piano adottato non modifica le scelte relative al nuovo polo nonostanteil recepimento di alcuni importanti elementi del PTCP; infatti come si legge a pag.60 <strong>della</strong> relazione al42


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009documento di piano: “Il comune di Marmirolo è dotato di consistenti aree a destinazione produttiva,disponibili all’edificazione poste lungo la ex SS236 (per una ST complessiva di circa 300.000mq) edinserite nel Piano provinciale per le Attività Produttive (PAP) come polo di interesse sovralocale.Secondo l’orientamento emerso in fase di definizione del quadro conoscitivo, la futura realizzazione<strong>della</strong> tangenziale di Marmirolo in progetto dovrebbe creare i presupposti per generare dinamiche diattrazione degli investimenti che, quindi, provocherà l’insediamento di nuove aziende ed operatorieconomici. Di conseguenza, il PGT conferma i comparti soggetti a pianificazione attuativa previsti dalPRGC individuati lungo la ex SS236.”; il comune sceglie quindi di confermare il polo produttivosovracomunale esistente e individuato dal PTCP: in cui esiste una disponibilità residua consistente; vi sono potenzialità di sviluppo dell‟intermodalità ferro-gomma, attraverso la realizzazione delraccordo ferroviario con la stazione di Porto Mantovano; verrà collegato con i principali itinerari commerciali da ben tre infrastrutture viabilistiche di livelloprovinciale, la tangenziale di Marmirolo, quella di Porto Mantovano e la tangenziale nord diMantova, che qui confluiscono creando un nodo ad alta accessibilità sia per il traffico pesante cheper quello leggero.Tuttavia a pag. 61 <strong>della</strong> relazione stessa si propone la creazione di un “nuovo polo” produttivoche trova giustificazione nella interclusione delle aree agricole dovuta alla realizzazione del lotto 0<strong>della</strong> tangenziale di Porto, nelle richieste <strong>della</strong> proprietà e nella “opportunità” offerta proprio dallotto 0 <strong>della</strong> tangenziale di attrarre offerta insediativa. Tali giustificazioni non rispondono ad unfabbisogno reale di aree produttive e non sono coerenti con il piano territoriale provinciale; infatti,oltre hai criteri insediativi e alle motivazioni riportate ai punti precedenti, si aggiunge che: un‟area agricola di 16ha non può essere considerata “interclusa” e non più funzionaleall‟agricoltura se la dimensione media delle aziende agricole in provincia di Mantova è di 15 ettari,come indicato dai criteri provinciali per la valutazione dei PII in area agricola. l‟obiettivo principale di una tangenziale è quello di spostare soprattutto il traffico pesante al difuori dei centri abitati, con il doppio vantaggio di migliorare la vita dei cittadini e di eliminare“l‟ostacolo” allo scorrimento veloce per il trasporto merci. Se si propone un nuovo insediamentoproduttivo/commerciale proprio sulla tangenziale si compromette una infrastruttura appena natae concepita per lo scorrimento veloce e si sviluppa la conurbazione arteriale, fenomeno che ilPTCP vuole contrastare, come evidenziato all‟art.13 degli IN. l‟area agricola è classificata come ad alta sensibilità paesistica dal PGT ed è inserita nella reteecologica di 2° livello del PTCP; l‟area è al confine con il comune di Porto Mantovano e a contatto con insediamenti sia artigianaliche residenziali; il PGT di Porto Mantovano, che ha appena concluso la procedura di VAS, non prevede ambiti ditrasformazione in questa zona e conferma lo sviluppo delle aree produttive nel polo sovralocalelungo la exSS236;Pertanto in base a questi elementi si ritiene che l‟ambito AT Sgarzari 1 non sia coerente con ilPTCP e che debba essere riconvertito in area agricola di salvaguardia di cui verrà valutatanuovamente la trasformazione con il prossimo documento di piano (tra 5 anni), se sarannoverificate le seguenti condizioni:completa attuazione ed edificazione delle aree già previste nel polo sovracomunale lungo laexSS236;concertazione ed accordo sovracomunale e con la Provincia, sotto forma di protocollo d‟intesa,sulle modalità di attuazione dell‟area; “Nell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Sabbioneta, si riporta uno stralcio dalla relazioneistruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“Nella relazione viene illustrata una proposta di distinzione <strong>della</strong> aree agricole, tra aree destinate allaproduzione agricola pura e semplice e aree in qualche modo più vocate ad un eventuale sviluppoinsediativo (all‟interno del perimetro degli arginelli) la cui modifica futura non dovrebbe costituirevariante al PTCP. Tuttavia tale proposta non viene concretizzata nel piano delle regole (cartografia onorme) e nemmeno nella tavola 1 del documento di piano. Pur comprendendo e condividendo lospirito <strong>della</strong> proposta (evitare in futuro che una piccola modifica agli ambiti agricoli possa comportareuna variante al PTCP con il conseguente iter di approvazione) si ritiene prematuro l‟inserimento di unadistinzione di questo tipo, infatti il PGT propone già ambiti di trasformazione che vanno oltre la sogliadimensionale stabilita dei 5 anni e il PTCP in fase di adeguamento ha tra i suoi obiettivi principali43


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009proprio il tema degli ambiti agricoli strategici e delle eventuali varianti comunali.….In generale si condivide la scelta di ridurre le numerose aree previste dal vecchio PRGC e la sceltadi confermare solo quelle che si ritengono attuabili e coerenti con uno sviluppo sostenibile. Il PianoAttività Produttive <strong>della</strong> Provincia ha individuato due poli comunali per Sabbioneta che vengonoconfermati nel PGT: uno posto a sud <strong>della</strong> città murata, in cui si trova l‟ambito H; il secondo più anord, vicino a Breda Cisoni, in cui viene individuato l‟ambito B.Il parere provinciale sulla VAS indicava alcune criticità per l‟ambito B: “presenta numerosi impattinegativi sulle componenti ambientali, come si legge nel rapporto ambientale presentato: “i principalieffetti negativi sono riconducibili al consumo di suolo agricolo, agli impatti percettivi sul paesaggio esu ambiti di particolare valenza ambientale, come quello dell’Arginello nord, elemento riconosciuto diparticolare interesse storico-culturale e per la fruizione paesistica;…”; inoltre il PTCP individua inquest’ambito dei margini urbani di bassa permeabilità per cui gli IN prevedono “questi marginidevono essere sostanzialmente mantenuti nella loro configurazione, evitando interventi di espansioneinsediativa che ne alterino il valore storico e ne occultino la riconoscibilità” e ambiti caratterizzati darilevante presenza di colture tipiche o <strong>della</strong> tradizionale agricoltura mantovana.”.Il documento di piano propone degli interventi mitigativi in rapporto all‟arginello nord (fascia dirispetto di almeno 50mt) tuttavia le soluzioni proposte per l‟acceso all‟area non sono pienamentecompatibili con le infrastrutture provinciali: la soluzione A con innesto diretto sulla rotatoria è impraticabile poiché la rotatoria è statadimensionata per accogliere i 5 bracci già previsti, l‟inserimento di un sesto bracciocomporterebbe un notevole allargamento <strong>della</strong> stessa e una sostanziale modifica del progetto giàapprovato, pertanto il Settore Progettazione <strong>della</strong> Viabilità <strong>della</strong> Provincia ha espresso un parerenegativo rispetto a questa ipotesi; l‟ipotesi B è invece tutta da valutare in fase attuativa perché presenta delle criticità dovute alparticolare incrocio delle strade esistenti e necessita quindi di attente soluzioni tecniche daconcordare preventivamente con il Settore Progettazione <strong>della</strong> Viabilità.Pertanto per l‟ambito B si dovrà predisporre in fase attuativa uno studio di inserimento paesisticoambientaleda sottoporre alla Provincia per parere, inoltre in merito alla viabilità si dovrà escluderel„ipotesi A di accesso all‟area, mentre altre soluzioni di innesto sulla viabilità provinciale dovrannoessere concordate preventivamente con il Settore Progettazione <strong>della</strong> Viabilità <strong>della</strong> Provincia.Gli ambiti I e H prevedono l‟inserimento di medie strutture di vendita e si affacciano direttamentesulla viabilità provinciale, tuttavia dalle schede allegate al documento di piano non si comprende qualisaranno le modalità di innesto sulla stessa, pertanto si renderà necessario concordarepreventivamente con il Settore Progettazione <strong>della</strong> Viabilità le soluzioni previste.”Nell‟ambito <strong>della</strong> valutazione provinciale sul PGT di Virgilio, si riporta uno stralcio dalla relazioneistruttoria che chiarisce la principale criticità riscontrata:“si prevede un ambito di trasformazione a destinazione prevalentemente artigianale-produttivalocalizzato a Sud di Cappelletta, al confine con Borgoforte, precisamente delimitato dalla exSS Cisa edal nuovo tracciato dell‟autostrada Cremona-Mantova. In sede di parere VAS la Provincia avevarilevato alcune criticità, e in particolare: “l’ambito di trasformazione produttiva Cappelletta sud èlocalizzato in ampliamento dell’area produttiva esistente in Comune di Borgoforte, lungo la ex SS62<strong>della</strong> Cisa (in corrispondenza di un “nucleo urbano di margine caratterizzato da processi diconurbazione arteriale” come individuato alla tav.4 del PTCP) e in adiacenza al tracciato <strong>della</strong>Mantova – Cremona, inoltre come detto al punto precedente risponderà soprattutto ad esigenze dicrescita di tipo esogeno; questi elementi comportano una valutazione molto attenta <strong>della</strong> sceltainsediativa in relazione a: concertazione/confronto con il comune di Borgoforte e la Provincia per la definizione delledotazioni infrastrutturali, delle destinazioni funzionali previste, delle soluzioni viabilistiche interneall‟area e di collegamento con la viabilità provinciale, attraverso la riqualificazione degli accessiesistenti; sviluppo graduale del comparto e attenzione ai criteri di sostenibilità ambientale, che dovrannoessere inseriti nel documento di piano; eventuale collegamento con la viabilità provinciale e con la autostrada Mantova-Cremona einserimento paesistico-ambientale sia rispetto all‟area agricola circostante che alla viabilitàsovracomunale;”Tale parere scaturiva dal confronto con il Comune di Virgilio e anche con quello di Borgoforte, vistainfatti la localizzazione dell‟ambito si è ritenuta indispensabile una concertazione preventiva tra i due44


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009comuni, che ha visto la piena condivisione degli obiettivi di sviluppo dell‟area e indicato le successivefasi di confronto e accordo, utilizzando eventualmente lo strumento del protocollo di intesa.Il piano adottato, nella parte normativa riferita al documento di piano, recepisce le indicazioni emersein sede VAS, pertanto si condividono pienamente le Linee Guida per la predisposizione del piano e inparticolare per la parte che definisce il piano come “progetto integrato di interesse sovralocale,coordinato fra i comuni di Virgilio e Borgoforte”. Tuttavia si ritiene opportuno inserire alcuneindicazioni già riportate nella dichiarazione di sintesi: “prevedere a livello di piano un sistemaviabilistico di accesso al comparto esistente (Borgoforte) ed a quello futuro attraverso unariqualificazione dell’accesso in essere che continuerà ad essere un innesto canalizzato, ancorchépesantemente modificato, …….. lo sviluppo dell’area in Comune di Virgilio e l’ampliamentodell’esistente in Borgoforte sia subordinato all’approvazione congiunta dei due enti di un masterplandel comparto attuativo,….”Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Sportello Unicon. 5(indicare sinteticamente per ciascun intervento: Comune di riferimento, principali datidimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate, destinazioneurbanistica), eventuali osservazioni provinciali)Comuni di: Castelbelforte (2), Poggio Rusco, Suzzara, Viadana.Comune di Castelbelforte: “Il progetto propone l‟ampliamento di un impianto didistribuzione carburante nel Comune di Castelbelforte, lungo la ex SS249 - GardesanaOrientale in direzione Casteldario. La variante urbanistica consiste nel cambio didestinazione d‟uso di un‟area di circa 1.000mq da zona E2 (agricola) a zona E3 (Normeper l‟installazione di impianti stradali di distribuzione carburanti pubblici e privati), perconsentire l‟installazione di un impianto di distribuzione per il gas metano secondo laNormativa regionale di Settore.L‟impianto esistente era stato autorizzato attraverso una procedura di sportello unico invariante urbanistica per consentire lo spostamento del distributore già esistenteall‟interno del centro abitato.Dall‟esame degli elaborati non emergono contrasti insanabili con il PTCP e non sievidenziano elementi di sovracomunalità, pertanto la Provincia esprime parerefavorevole sulla proposta di Variante Urbanistica in merito alla compatibilità con il PTCPin quanto:- non si evidenziano interferenze rilevanti con gli elementi, i sistemi e gli ambitipaesistici del P.T.C.P.; l‟impatto con il paesaggio agrario circostante è in realtàlimitato al solo lato est poiché sugli altri fronti esistono insediamenti di vario tipo(produttivi, residenziali e il depuratore).- è coerente con i criteri per l‟individuazione dell‟area ai sensi dell‟art. 2 del DPR447/98 e <strong>della</strong> DGR 6/41318 del 05/02/1999 (allegato B) come ampliamento diattività esistente. Inoltre la zona E3 di variante consente unicamente l‟insediamentodi distributori di carburante, evitando la possibilità di future espansioni produttive.Tuttavia si confermano le prescrizioni già espresse nel precedente parere (prot. n.28274 del 06/04/2006): poiché “il P.T.C.P. individua il canale Molinella come canale dimatrice storica, situato sul fronte nord a poca distanza dal nuovo insediamento. Purnon ravvisando la necessità di particolari tutele (vista la distanza tra i due elementi) siinvita il richiedente alla realizzazione di piantumazioni ad alto fusto nelle aree verdipreviste nel planivolumetrico sui lati nord ed est, prospicienti il canale Molinella e l’areaagricola più vasta.” Inoltre l’Area Ambientale <strong>della</strong> Provincia ha rilevato che: la modalità scelta per smaltire i reflui del servizio igienico (letti assorbenti) non deveprevedere nessun scarico in corpo idrico superficiale; riguardo l’impianto di autolavaggio, considerata la tipologia del refluo che si originada tale impianto, si ritiene poco opportuno quanto di dubbia efficacia, l’immissionedello stesso in un sistema di letti assorbenti; si demanda, in ogni caso, alla ASL lavalutazione <strong>della</strong> congruità del sistema proposto con le previsioni delle disposizionisanitarie in materia; riguardo lo scarico delle acque di prima pioggia in cis, sono fatti salvi gli obblighiposti in capo al titolare dello scarico ai fini <strong>della</strong> regolamentazione dello stesso, aisensi D.Lgs. 152/99 e succ. modd.e integg.: pertanto per tale tipologia di scarico,45


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009andrà presentata apposita domanda di autorizzazione allo scarico alla Provincia diMantova, Servizio Acque e Suolo e Protezione Civile;Per quanto riguarda gli atti autorizzativi da parte <strong>della</strong> Provincia si ricorda che dovrannoessere richiesti in forma esplicita ai settori competenti e comunque ottenuti prima <strong>della</strong>approvazione definitiva in sede di consiglio comunale. “Comune di Castelbelforte: “Ai sensi dell‟art.5 del DPR 447/98 la conferenza di serviziviene indetta quando: “il progetto sia conforme alle norme vigenti in materiaambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro ma lo strumento urbanistico non individuiaree destinate all’insediamento di impianti produttivi, ovvero questi siano insufficienti inrelazione al progetto presentato…..”, pertanto si richiede al responsabile delprocedimento di dichiarare la sussistenza di tali condizioni che costituiscono ilpresupposto per la valutazione <strong>della</strong> proposta di variante urbanistica.Il progetto propone la realizzazione di un essiccatoio a torre e di un silos di stoccaggioin ampliamento di un‟attività esistente di carattere agro-industriale, localizzata in areaproduttiva-agricola ad ovest del capoluogo. La variante consiste unicamente nellamodifica delle altezze massime consentite dalle NTA per il silos di stoccaggio, passandodai 9,00mt. consentiti ai 22,00mt. previsti.Dall‟esame degli elaborati non emergono contrasti insanabili con il PTCP e non sievidenziano elementi di sovracomunalità, pertanto la Provincia esprime parerefavorevole sulla proposta di Variante Urbanistica in merito alla compatibilità con il PTCPin quanto:- non si evidenziano interferenze rilevanti con gli elementi, i sistemi e gli ambitipaesistici del P.T.C.P.;- è coerente con i criteri per l‟individuazione dell‟area ai sensi dell‟art. 2 del DPR447/98 e <strong>della</strong> DGR 6/41318 del 05/02/1999 (allegato B) come ampliamento diattività esistente.Per quanto riguarda gli atti autorizzativi da parte <strong>della</strong> Provincia si ricorda che dovrannoessere richiesti in forma esplicita ai settori competenti e comunque ottenuti prima <strong>della</strong>approvazione definitiva in sede di consiglio comunale. “Comune di Poggio Rusco: “Premesso che ai sensi dell‟art.5 del DPR 447/98 laconferenza di servizi viene indetta quando: “il progetto sia conforme alle norme vigentiin materia ambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro ma lo strumento urbanisticonon individui aree destinate all’insediamento di impianti produttivi, ovvero questi sianoinsufficienti in relazione al progetto presentato…..”, si richiede al Comune di PoggioRusco di dichiarare tale conformità al fine di procedere alla discussione sulla proposta divariante urbanistica.Il progetto propone il cambio di destinazione d‟uso di una porzione di fabbricatoesistente, da magazzino artigianale a locale per il commercio al dettaglio, localizzatonel polo produttivo di livello sovralocale esistente nella zona sud del comune, al confinecon Mirandola.La variante urbanistica proposta può considerarsi di rilievo comunale e pienamentecompatibile con le previsioni del PTCP vigente, poiché si inserisce in un ambitoproduttivo esistente, riconosciuto dal PTCP come polo sovralocale. Pertanto la Provinciaesprime parere favorevole sulla proposta di Variante Urbanistica in merito allacompatibilità con il PTCP in quanto:- non si evidenziano interferenze rilevanti con gli elementi, i sistemi e gli ambitipaesistici del PTCP;- si ritiene coerente con il PTCP la localizzazione proposta in quanto si configura come“riuso” di una struttura produttiva esistente e conforme ai criteri per l‟individuazionedi aree da destinare ad insediamenti produttivi, di cui all‟art. 2 del DPR 447/98 eall‟allegato B <strong>della</strong> DGR 6/41318 del 05/02/1999 punto 3. comma 1): “Riusi ecompletamenti di aree industriali esistenti”.Per quanto riguarda eventuali atti autorizzativi da parte <strong>della</strong> Provincia si ricorda chedovranno essere richiesti in forma esplicita ai settori competenti. “Comune di Suzzara: “Premesso che ai sensi dell‟art.5 del DPR 447/98 la conferenza di46


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009servizi viene indetta quando: “il progetto sia conforme alle norme vigenti in materiaambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro ma lo strumento urbanistico non individuiaree destinate all’insediamento di impianti produttivi, ovvero questi siano insufficienti inrelazione al progetto presentato…..”, si richiede al Comune di Suzzara di dichiarare taleconformità al fine di procedere alla discussione sulla proposta di variante urbanistica.Il progetto propone la realizzazione di un opificio industriale con relativa area per caricoe scarico mezzi <strong>della</strong> ditta NALA MOTORS Srl, in una zona con destinazione agricola,posta a nord del polo produttivo di livello provinciale esistente di Suzzara. Si trattadell‟ampliamento di un‟attività produttiva già presente nel territorio comunale. Nelnuovo insediamento l‟impresa svolgerà attività di montaggio per la realizzazione dimotori elettrici, connesse con la gestione logistica e con lo stoccaggio dei materialisemilavorati e dei prodotti finiti.Dall‟esame degli elaborati la proposta non risulta in contrasto con il P.T.C.P., pertantola Provincia esprime valutazione favorevole sulla proposta di Variante Urbanistica inmerito alla compatibilità con il P.T.C.P., in quanto:- non si evidenziano interferenze rilevanti con gli elementi, i sistemi e gli ambitipaesistici del PTCP, ed è coerente con le indicazioni relative al sistema insediativourbano e infrastrutturale illustrate alla tav.4: gli elementi di maggior rilievoriguardano l‟individuazione del polo produttivo di livello provinciale (cog.3) nella zonaadiacente e la definizione di “ambito per la localizzazione di funzioni di interessesovralocale” (cog.3) a cui è associata la scheda progetto n.13 dell‟allegato H,contenente alcune indicazioni progettuali esplicitate in seguito;- si ritiene coerente con il P.T.C.P. la localizzazione proposta in quanto si configuracome “rilocalizzazione” di attività produttiva esistente e “completamento” di areaindustriale esistente con riferimento al polo produttivo di livello provinciale, per cui gliIndirizzi Normativi prevedono che: “….rappresentano un riferimento prioritario per ladefinizione delle politiche insediative. […] sono previste possibilità di incrementodimensionale con specifico riferimento alla quota riconducibile alla componenteesogena in modo subordinato e finalizzato al completamento delle infrastruttureprogrammate.”; inoltre è coerente con i criteri per l‟individuazione di aree dadestinare ad insediamenti produttivi, di cui all‟art. 2 del DPR 447/98 e all‟allegato B<strong>della</strong> DGR 6/41318 del 05/02/1999 punto 3. comma 1): “Riusi e completamenti diaree industriali esistenti.” e comma 2): “Rilocalizzazione di attività produttiveesistenti”.Tuttavia si rilevano alcuni elementi di riflessione progettuale:a) l‟area è individuata come ambito per la realizzazione di funzioni di interessesovralocale e per la realizzazione di progetti di rilevanza sovracomunale inrelazione al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie, pertanto “ …..in concomitanza alla realizzazione dei nuovi interventi dovrà essere prevista lapredisposizione di servizi connessi alla rete infrastrutturale ferro-gomma-acqua.L’integrazione tra le differenti reti di trasporto mediante l’individuazione e ilpotenziamento di efficienti nodi di scambio intermodale è l’obiettivo che deveessere perseguito anche nelle politiche di pianificazione e programmazione deicomuni.”; inoltre si rileva la presenza di un intervento di potenziamento eprevisione di nuovo raccordo ferroviario sulla linea Suzzara-Ferrara per la logisticadelle merci, tale intervento “….dovrà fare in modo di minimizzare gli impatti sufattori ambientali, quali l’inquinamento acustico e atmosferico, e quelli sullacircolazione idrica superficiale e sotterranea, sulle aree agricole e sul paesaggio.”;infine si rileva la vicinanza di alcune corti azzonate dal PRGC a destinazioneresidenziale nei confronti delle quali è necessario prevedere interventi dimitigazione.b) viene individuato un nodo critico <strong>della</strong> mobilità sovralocale (cog.2) nell‟intersezione<strong>della</strong> strada provinciale n. 50 e la tangenziale nord; in realtà il temainfrastrutturale è di più ampio respiro e riguarda la riorganizzazione del sistema dicollegamento tra l‟area produttiva esistente a ovest <strong>della</strong> provinciale e la nuovaarea prevista a est, oltre ai collegamenti da e per le infrastrutture di livellosovralocale (strade provinciali e autostrada). Nello studio di compatibilitàambientale presentato, che si può considerare veritiero, si stima che il trafficoveicolare indotto dal nuovo insediamento non crei condizioni tali che possanodeterminare situazioni di congestione, in particolare sulla SP50.c) nell‟ambito <strong>della</strong> conferenza di servizi del 07/12/2007, che ha comportato lavariante urbanistica al PRGC per nuovi insediamenti produttivi in quest‟area, è47


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009emerso un problema di tipo idraulico per quanto riguarda lo scarico delle acquemeteoriche in corpo idrico superficiale delle aree in espansione previste e anche diquelle già insediate ad ovest <strong>della</strong> SP50; in particolare lo scarico idricocomplessivo che andrebbe a confluire nel canale Dugale Imperia sarebbe superiorealla portata attuale del canale stesso, pertanto si rendono necessarie alcune opereparziali a carico dei singoli interventi previsti e altre più generali che coinvolgonoanche gli insediamenti già esistenti: ad esempio un bacino di laminazione in cuiconvogliare le acque di tutta l‟area a est del capoluogo ed eventualmente unadeguamento del canale Dugale Imperia.Poiché l‟intervento <strong>della</strong> NALA MOTORS Srl si colloca nell‟area compresa all‟interno di unpiù ampio progetto di sviluppo – delocalizzazione – riconversione produttiva nelComune di Suzzara, si ritiene opportuno segnalare che alcuni dei temi elencati possonotrovare soluzioni parziali nella fase di realizzazione dell‟intervento in progettoattraverso:- estensione <strong>della</strong> fascia a verde (alberature ad alto fusto in essenze autoctone),prevista negli elaborati progettuali, lungo i lati adiacenti le strade Barzagola e ValleSaliceto a tutta la porzione sud-est ed est dell‟area di intervento, di mitigazioneambientale verso gli insediamenti presenti, secondo modalità che tengano conto delleproposte del Consorzio di Bonifica;- intervento di risagomatura del fosso posto sui lati sud ed est del comparto, perl‟intero sviluppo, ed opere accessorie di adeguamento secondo le indicazioni delConsorzio di Bonifica;- la viabilità interna di collegamento con la strada interna al PP29 e quindi con larotatoria esistente sulla SP50 dovrà essere conclusa prima <strong>della</strong> realizzazionedell‟insediamento in progetto, poiché non potrà essere utilizzata la strada vicinaleBarzagola come sbocco provvisorio sulla SP50. A tale proposito il traffico dei mezzi dae per il nuovo insediamento, una volta in esercizio, dovrà necessariamente utilizzarela viabilità interna al comparto produttivo per immettersi sulla SP50 e non la stradaBarzagola.Mentre per altri è necessario un livello diverso da quello dello sportello unico, diprogrammazione e pianificazione, che costituisca riferimento per tutto l‟area interessatadallo sviluppo produttivo e che dovrà tener conto degli esiti del tavolo tecnico istituitotra il Comune di Suzzara, la Provincia di Mantova e IVECO SpA (la cui finalità è laredazione di un protocollo d’intesa per precisare gli obiettivi strategici, il ruolo degli enticoinvolti e per rendere partecipi del progetto gli organi istituzionali del Comune e lacittà. (dal verbale del 1°incontro del gruppo tecnico del 05/12/2007).A questi elementi si dovrà aggiungere il tema del rischio idraulico evidenziato dalConsorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po.Per quanto riguarda eventuali atti autorizzativi da parte <strong>della</strong> Provincia si ricorda chedovranno essere richiesti in forma esplicita ai settori competenti.”Comune di Viadana: “Ai sensi dell‟art.5 del DPR 447/98 la conferenza di servizi vieneindetta quando: “il progetto sia conforme alle norme vigenti in materia ambientale,sanitaria e di sicurezza del lavoro ma lo strumento urbanistico non individui areedestinate all’insediamento di impianti produttivi, ovvero questi siano insufficienti inrelazione al progetto presentato…..”, pertanto si richiede al responsabile delprocedimento di dichiarare la sussistenza di tali condizioni, che costituiscono ilpresupposto per la valutazione <strong>della</strong> proposta di variante urbanistica.Il progetto presentato riguarda un ambito di trasformazione individuato dal PGTrecentemente approvato: l‟ambito P4; tale previsione riguardava un‟area di 8000mqcirca, con destinazione produttiva, da assoggettare a piano attuativo, localizzata lungola SP59 tra Bellaguarda e Casaletto, lontano da altri insediamenti produttivi: tale sceltaera finalizzata alla realizzazione di un distributore di carburante e proprio per questo lacompatibilità con il PTCP era favorevole.Il progetto proposto è relativo al suddetto piano attuativo, ma in variante al PGT: siprevede un consistente ampliamento (l‟area viene raddoppiata) e, oltre al già previstodistributore di carburante, viene inserita la previsione di magazzino per prodotti agricolicon spazi commerciali; questo comporta la creazione di un‟area produttiva non piùstrettamente legata al sistema <strong>della</strong> viabilità, lontano dai poli produttivi esistenti, lungouna strada provinciale e in area agricola, che sarebbe quindi caratterizzata da elementidi contrasto con i criteri insediativi definiti all‟art.13 degli IN del PTCP.48


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Tuttavia, poiché la Provincia si esprime sulle indicazioni degli strumenti urbanisticicomunali che assumono valenza provinciale o sovracomunale (art.15 comma 1, art.18comma 1, <strong>della</strong> LR12/05), e in questo caso non si rilevano tali elementi, la Provinciaesprime parere favorevole sulla proposta di variante urbanistica in merito allacompatibilità con il P.T.C.P., poiché è relativa ad un intervento di valenza comunale.Si segnala che la LR12/05 prevede una procedura specifica per i piani attuativi cheintroducono varianti agli atti di PGT ed è descritta all‟art.14 <strong>della</strong> stessa.Inoltre per quanto riguarda eventuali ulteriori atti autorizzativi da parte <strong>della</strong> Provinciasi ricorda che dovranno essere richiesti in forma esplicita ai settori competenti, inquanto il presente parere riguarda esclusivamente la proposta di variante urbanistica ela relativa compatibilità con il PTCP. “Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di Piani Integratidi Interventon. 1(indicare sinteticamente: Comune di riferimento, principali dati dimensionali, situazionedelle aree interessate (libere o occupate, destinazione urbanistica), eventualiosservazioni provinciali)Comune di Curtatone: “Il Comune di Curtatone ha adottato il PII successivamentealla conclusione <strong>della</strong> procedura di Valutazione Ambientale Strategica, in tale fase laProvincia ha espresso un parere in cui si evidenziava la criticità di alcuni elementi delpiano in relazione alla sostenibilità ambientale: uno di questi è il tema <strong>della</strong>minimizzazione del consumo di suolo, obiettivo prioritario <strong>della</strong> LR 12/05, eparticolarmente rilevante in un PII con un‟estensione di 158.000mq, soprattutto inrelazione alle aree di espansione esistenti nel Comune di Curtatone. Il documento diinquadramento non svolge una adeguata verifica in merito allo stato di attuazione delPRGC vigente, pertanto è utile una precisazione, che non riguarda direttamente il PIIEdera (verificato ancora rispetto ai criteri del PTCP vigente), ma il PGT in fase diredazione e gli ulteriori piani di lottizzazione che saranno inseriti nello stesso: il PGT sidovrà occupare prioritariamente <strong>della</strong> verifica dello stato di attuazione del PRGCvigente, per arrivare ad una corretta valutazione del consumo di suolo previsto neiprossimi 5 anni in rapporto alla crescita <strong>della</strong> popolazione prevista; infatti se dovesseroessere confermati i dati sulla capacità residua del PRGC vigente indicati nella tabella diverifica <strong>della</strong> capacità insediativa a pag.33 <strong>della</strong> relazione illustrativa (allegata al PII),rapportati ai 5 anni di validità del documento di piano, saremmo ben oltre i valorimassimi previsti dal PTCP quindi risulterebbe molto difficile verificare la compatibilitàrispetto al PTCP di altri due nuovi ambiti di trasformazione (PL609 e 610), a meno chetale previsione non venisse compensata con la restituzione alla destinazione agricola diaree di espansione già previste nel PRGC vigente o con una programmazione a lungotermine (oltre i 10 anni) concertata con i Comuni <strong>della</strong> Grande Mantova.Le motivazioni a supporto delle indicazioni seguenti sono dettagliate nella RelazioneIstruttoria allegata, che è parte integrante e sostanziale del presente parere.La valutazione generale, risultante dall‟esame del P.I.I., è favorevole in merito allacompatibilità con il PTCP, condizionata al recepimento delle indicazioni di seguitoriportate, da assumere in sede di delibera di approvazione del Piano stesso con lemodalità ritenute più opportune per gli eventuali atti integrativi:a) gli effetti sulla viabilità locale e sovralocale sono sostenibili se avverrà la contestualerealizzazione <strong>della</strong> rotatoria sulla SP29 (punto 16 del protocollo d‟intesa) e del nuovoasse intercomunale di scorrimento urbano di connessione con la stessa (punto 15);tali interventi sono localizzati nel Comune di Virgilio e a carico di altri piani attuativi,però risultano fondamentali per la sostenibilità, dal punto di vista dell‟impatto sultraffico, del PII “Edera”: quindi la realizzazione degli interventi infrastrutturalisopraccitati dovrà essere contestuale a quelli previsti per lo stesso PII “Edera” e ilcompletamento del nuovo asse viario via Arginotto – SP29 costituisce la condizionenecessaria per il rilascio dei permessi di costruire relativi ai singoli edifici;a) si ricorda che le strutture commerciali previste dovranno rispettare in particolare larecente D.g.r. 5 dicembre 2007 n. 8/6024 “Medie Strutture di Vendita - Disposizioni49


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009attuative del Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006-2008” per cui, in particolare:- i comuni devono prevedere modalità di valutazione degli impatti commerciali,urbanistico-territoriali ed ambientali degli interventi di cui alle domande per ilrilascio dell‟autorizzazione commerciale al fine di accertare gli effetti d‟impattosul contesto socioeconomico, territoriale, urbanistico, paesistico e ambientale;- non possono essere autorizzate singole medie strutture di vendita anche sepreviste all‟interno di piani attuativi o di strumenti di programmazione negoziata,che configurano una grande struttura di vendita organizzata in forma unitariaancorché allocate in uno o più insediamenti edilizi non concepiti e gestiti in modounitario;pur apprezzando gli interventi mitigativi già previsti (criteri progettuali di qualità, ampiearee destinate al verde urbano, fasce alberate a protezione dalla infrastrutturestradali), si ritiene opportuno che il lato sud del piano venga maggiormente mitigato, inrapporto all‟area agricola, attraverso la piantumazione di un doppio filare di alberi adalto fusto; inoltre gli interventi mitigativi previsti, in particolare le fasce alberate lungola viabilità principale, dovranno essere realizzati contestualmente alle opereinfrastrutturali stesse, e mantenute per almeno 5 anni;”SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, osservazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong>RegionaleL‟ENTITA‟ E LA TIPOLOGIA DELLE VARIANTI APPROVATE NELLA PRIMA PARTE DEL 2007 NONDETERMINANO RICADUTE DI LIVELLO SOVRAPROVINCIALE.50


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI MILANORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALEL'adeguamento del PTCP vigente alla L.R. 12/05 è stato disposto con la deliberazione n. 884 del16/11/05 (avviso BURL n. 48 del 30/11/05). Sulla base delle Linee di indirizzo programmatico delPresidente Podestà, la nuova Amministrazione Provinciale ha ritenuto di rivedere sostanzialmente laproposta tecnica di adeguamento elaborata dalla precedente Amministrazione.Con la deliberazione di Giunta n. 606 del 28/7/2009 (avviso BURL n.34 del 26/8/09) è stato quindiformalmente riavviato il procedimento di adeguamento e la contestuale procedura di valutazioneambientale strategica che accompagna e integra l‟elaborazione del Piano provvedendo allavalutazione degli effetti sull'ambiente derivanti dall‟attuazione del Piano, così come dispostodall‟articolo 4 <strong>della</strong> L.R. 12/05 in ottemperanza alle disposizioni <strong>della</strong> Direttiva comunitaria n.42 del2001.Si è pertanto aperta la consultazione finalizzata all‟acquisizione preventiva delle esigenze e delleproposte in merito dei soggetti istituzionali (comuni, enti gestori delle aree regionali protette, altrienti locali, altre province interessate, autonomie funzionali) e delle rappresentanze sociali (partisociali, ordini professionali, associazioni ambientaliste o portatrici di interessi diffusi) attinenti letematiche di interesse e competenza <strong>della</strong> pianificazione territoriale provinciale e connesse adinteressi di rango provinciale o sovra comunale (scadenza 12 ottobre 2009).Strumenti di pianificazione-programmazione d’area vasta.Piani d‟Area 6 . La Provincia di Milano in collaborazione con i Comuni raggruppati in 10 ambiti territorialiomogenei - denominati “Tavoli Interistituzionali” - e contraddistinti da una chiara identificazioneculturale, sociale ed economica, ha attivato delle esperienze di copianificazione per elaborarestrumenti di governo delle trasformazioni del territorio che approfondiscono e dettagliano a scalalocale le indicazioni del PTCP e forniscono importanti indicazioni per la pianificazione comunale,denominati Piani d’Area. I Piani d'Area sono strumenti di pianificazione territoriale di naturavolontaristica collocati a una scala intermedia tra il PTCP e i Piani comunali. Rappresentanoun‟opportunità per mettere a sistema processi, esigenze, aspettative, attraverso l‟adesionepartecipata delle comunità locali al fine di gestire le trasformazioni del territorio in manieracoordinata. Il Piano d‟Area, strumento flessibile e variamente articolabile, agisce parallelamente a duescale, quella sovracomunale e quella comunale, ricostruisce un quadro di riferimento strategico per laporzione di territorio che indaga e, sulla base delle problematiche incontrate, delle possibilità disviluppo e <strong>della</strong> visione strategica condivisa dalle amministrazioni coinvolte, elabora un quadropropositivo declinato in progetti, obiettivi e politiche d‟azione, definisce uno scenario di lungo periodoed elabora progetti da realizzarsi nel breve-medio periodo.Le esperienze di co-pianificazione avviate con la collaborazione <strong>della</strong> Provincia di Milano comprendono10 piani d'area, corrispondenti ai 10 ambiti territoriali (tavoli interistituzionali) che caratterizzano ilterritorio <strong>della</strong> provincia di Milano, e uno studio d'area che interessa 9 comuni appartenenti ai tavolidell'Abbiatense-Binaschino e del Sud Milano. Ciascuno dei 10 tavoli interistituzionali ha in corso diredazione o ha ultimato, il proprio strumento di pianificazione d‟area che presenta caratteristichediverse per ciascun ambito dovute sia alla diversa peculiarità territoriale d‟area sia ad un approcciodiversificato nell‟elaborazione tecnica dello strumento.Lo stato di attuazione dell‟attività dei Piani e studi d‟area è il seguente:Conclusi: Piano d‟Area “Martesana Adda”, “Nord Milano”, “Brianza”, “Sud-Est Milano”, “Abbiatense-6 (ulteriori informazioni sui singoli Piani d’area, documentazioni ed elaborazioni prodotte sono disponibili e scaricabili dal sito webPianificazione Territoriale – Strumenti e servizi, nella sezione appositamente dedicata ai Piani d’Area)51


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Binaschino” e Studio d‟Area “SP40”Enti coinvolti: 130 Comuni e 2 ProvinceIn fase di conclusione il Piano d‟Area “Rhodense”Enti coinvolti: 12 ComuniAvanzamento elaborazioni: Piani d‟Area “Magentino” e “Sud Milano”Enti coinvolti: 29 ComuniAvviato il Piano d‟Area “Castanese”Enti coinvolti: 11 ComuniSottoscritto accordo propedeutico all‟avvio del Piano d‟Area “Legnanese”Enti coinvolti: 11 ComuniProtocollo di intesa relativo alla problematica dell’inserimento territoriale dell’Aeroporto diBresso (Protocollo d‟intesa tra Presidenza Consiglio dei Ministri, Ministero dei Trasporti, Regione<strong>Lombardia</strong>, Provincia di Milano, Agenzia del Demanio, ENAC, Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo eMilano, Consorzio Parco Nord Milano per verificare con uno studio la fattibilità <strong>della</strong> ricollocazionedell‟aeroporto di Bresso e per risolvere a breve termine le questioni attinenti la sicurezza dell‟area, ilriassetto delle strutture aeroportuali esistenti, le modalità di riutilizzo funzionale delle aree demanialilimitrofe all‟aeroporto).Il Protocollo è stato sottoscritto il 31/7/07 (assenti Ministero Trasporti e Regione <strong>Lombardia</strong>). IlTavolo interistituzionale e la Segreteria tecnica sono attivi e lo studio di fattibilità è stato concluso econsegnato il 22 giugno 2009.ReGiS. Rete dei Giardini Storici. Si è costituita la Rete dei Giardini Storici – ReGiS – con lasottoscrizione l'11 dicembre 2008 <strong>della</strong> Carta Costitutiva. Alla Rete partecipano attivamente il Centrodi Documentazione Storica del comune di Cinisello Balsamo, con il ruolo di coordinatore unitamentealla Provincia di Milano, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, con i comuni diCesano Maderno, Desio, Lainate e Monza, costituendo, congiuntamente alle università, alle scuole ealle associazioni locali, un primo nucleo di Enti rappresentativi dei parchi e giardini storici. (ulterioriinformazioni sulla ReGiS sono consultabili e scaricabili dal sito web Pianificazione Territoriale nellasezione Paesaggio e ambiente al seguente link:http://www.provincia.mi.it/pianificazione_territoriale/paesaggio_ambiente/Rete_dei_Giardini_Storici.html)Protocollo d’intesa con il Comune di Milano. Il 27/04/2009 è stato deliberato dalla GiuntaProvinciale il Protocollo d‟intesa con il Comune di Milano (beneficiario del contributo regionale per ilDBT) al fine di condividere le esperienze in ambito cartografico, ottimizzare le relative risorse degliEnti, creare un ambito di riferimento unitario per la gestione delle future trasformazioni, conparticolare riferimento ad EXPO 2015. La Direzione Centrale Pianificazione e assetto del territorio è ilpromotore e referente di tale Protocollo, di cui è già in corso l‟attuazione nell‟ambito dell‟attività diproduzione dei DataBaseTopografici.Accordo di partecipazione all'infrastruttura per l'informazione territoriale a supporto delSIT integrato in attuazione dell'art.3 <strong>della</strong> L.R. 12/05Con decreto n.6982 del 8/7/09 Regione <strong>Lombardia</strong> e Provincia di Milano hanno siglato l'accordo di cuisopra, nell'ambito del quale la Direzione Centrale Pianificazione e Assetto del Territorio intendeproporre ed avviare attività condivise volte a migliorare la diffusione e la qualità degli strumenti diconoscenza del territorio che sono indispensabili per attuare una corretta programmazione e gestionedel governo del territorio.Protocollo d’intesa “Progetto Abbazie” – programma di riqualificazione dei sistemi paesisticiabbaziali di Chiaravalle, Mirasole, Monluè, Viboldone, Morimondo e <strong>della</strong> Certosa di Pavia nellapianura irrigua milanese. Il protocollo d‟intesa è stato sottoscritto il 13 maggio 2008 da Regione<strong>Lombardia</strong>, Provincia di Milano, Provincia di Pavia, Comune di Milano, Parco Agricolo Sud Milano,Parco del Ticino, Navigli Lombardi, Consorzio di bonifica Est Ticino – Villoresi, Confagricoltura Milano eLodi, Unione Provinciale Agricoltori di Pavia, Confederazione Italiana Agricoltori di Pavia e FederazioneProvinciale Coltivatori Diretti di Pavia e di Milano. L‟accordo in corso, nell‟ambito del quale stannoprocedendo i lavori, ha come finalità la riqualificazione dei sistemi paesistici abbaziali nella pianurairrigua milanese e pavese.Gli obiettivi strategici del progetto riguardano quattro tematiche. 1) Paesaggio: propone la tutela e lavalorizzazione dei centri abbaziali con il recupero e la valorizzazione di manufatti idraulici/mulini,52


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009cascine e la riqualificazione del paesaggio abbaziale con il potenziamento delle tipologie agrarie <strong>della</strong>bassa pianura irrigua come le marcite. 2) Agricolo- ambientale: contempla azioni di rimboschimentodi aree rurali con la creazione di parchi 3) Fruizione: promuove lo sviluppo <strong>della</strong> rete ciclopedonale dicollegamento dei centri abbaziali e l'avvio di attività agricole multifunzionali. 4) Sviluppo turistico:potenzia la promozione dei circuiti turistico-culturali attraverso itinerari e visite guidate.Il programma di riqualificazione – strategie, obiettivi e azioni correlate - risulta particolarmenteimportante in per le interrelazioni che instaura con Expo 2015.Per quanto riguarda infine l‟aggiornamento del quadro relativo ai Piani e ai Programmi di Settoreprovinciali si fa riferimento ai dati inseriti nel sistema informativo Q.Ter.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni 7 Per nuovi PGT n. 32Per varianti PGT n. 6Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con valutazioni completamentefavorevoli:- parere di compatibilità 8- parere di compatibilità completamente favorevole- parere di compatibilità condizionata (vedi sotto)Numero di pareri rilasciati dalla Provincia con richieste di adeguamentoaventi carattere orientativoNumero di pareri rilasciati dalla Provincia con richieste di adeguamentoaventi carattere vincolanteNumero di pareri rilasciati dalla Provincia con valutazioni sfavorevole(parere di incompatibilità)Numero di richieste da parte dei Comuni di modifica e/o integrazione alPTCPn. 29 (di cui 4 per var.PGT)n. 3n. 26n. 26 (Non è possibilesuddividere il dato perle due categorie, cherientrano entrambinella categoria deipareri di compatibilitàcondizionata giàconteggiati sopra)n. 0n. 0Principali criticita’ riscontrate nella valutazione provinciale sui PGT:A livello generale si sono riscontrate delle difficoltà a porre in relazione ai PTCP vigenti, costruiti sullabase <strong>della</strong> struttura dei PRG e secondo quanto previsto dalla normativa antecedente la L.R 12/05, lanuova struttura dei PGT e la normativa vigente.Si riscontrano inoltre:eterogeneità dei PGT istruiti;incongruenze nella collocazione e caratterizzazione di elaborati propri del Documento di Piano dasottoporre a verifica di compatibilità con il PTCP all‟interno di altri atti del PGT (Piano delle7 PGT (in rosso i Comuni <strong>della</strong> provincia di Monza e Brianza): Agrate Brianza, Albiate, Basiano, Bellusco, BernateTicino, Besate, Busnago, Cambiago, Caponago, Carate Brianza, Carpiano, Castano Primo, Cavenago di Brianza,Cesano Maderno, Correzzana, Desio, Gaggiano, Giussano, Inzago, Masate, Melzo, Motta Visconti, Muggiò, Ornago,Peschiera Borromeo, Rosate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzano Rosa, Usmate Velate, Vignate.VARIANTI PGT: Vaprio d‟Adda, Pozzuolo Martesana, Barlassina, Trezzo sull‟Adda, Motta Visconti, Cornaredo.8 Comuni di: Agrate Brianza, Barlassina (var.PGT), Basiano, Bellusco, Bernate Ticino, Besana Brianza, Caponago,Carate Brianza, Carpiano, Castano Primo, Cavenago di Brianza, Correzzana, Desio, Giussano, Masate, Melzo, MottaVisconti (PGT+variantePGT), Ornago, Peschiera Borromeo, Pozzuolo Martesana, Rosate, Sulbiate, Trezzano Rosa,Trezzo sull‟Adda (var. PGT), Usmate Velate, Vignate, Vaprio d‟Adda (var.PGT), Zibido san Giacomo.53


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Regole,Piano dei Servizi) non oggetto di valutazione di compatibilità con il PTCP da parte <strong>della</strong>Provincia;criticità dovute all‟esclusiva competenza, nella valutazione di compatibilità dei PGT al PTCP, sulDocumento di Piano e non su tutti gli atti del PGT.Si fa altresì presente la necessità di razionalizzare l‟utilizzo degli strumenti urbanistici in fasetransitoria fino all‟approvazione dei PGT comunali, secondo quanto disciplinato dall‟art.25 <strong>della</strong> LR12/05.Dall‟esame dei dati relativi al numero di pareri espressi dalla Provincia (2005-2009) sugli strumentiurbanistici comunali suddivisi per tipologia, è evidente come le amministrazioni comunali ricorrano inmodo eccessivo a strumenti di programmazione e pianificazione negoziata quali i PII ovvero astrumenti di pianificazione di carattere teoricamente “eccezionale” quali le varianti assunte ai sensi<strong>della</strong> normativa sullo Sportello Unico, anche avvalendosi di una non univoca e chiara normativa diriferimento. Si assiste pertanto al consolidamento di un “fenomeno” urbanistico che risulta in crescitae che presenta significativi riflessi, spesso critici, sul processo di pianificazione territoriale eurbanistico del territorio provinciale e dei singoli comuni. Infatti, in assenza dei PGT comunali, talistrumenti - quali PII e Sportelli Unici - hanno assunto un ruolo sempre più determinante nellapianificazione dei territori comunali rischiando di vanificare il processo di pianificazione complessivodei PGT medesimi in assenza di una valutazione complessiva e sistematica delle scelte insediative e ditutela, che vengono parzialmente e progressivamente anticipate dalla pluralità degli strumentinegoziali (in particolare PII, ma anche e sempre in modo più ricorrente “Sportelli unici” e limitando difatto un‟azione pianificatoria basata su strategie che interessino l‟intero territorio comunale.Infine si segnalano in particolare le seguenti criticità più ricorrenti riscontrate all‟interno dei PGTrispetto agli obiettivi / indirizzi /criteri contenuti nel PTCP vigente: previsioni di rilevanti trasformazioni urbanistiche che configgono con gli obiettivi diminimizzazione del consumo di suolo; carenza nell‟inserimento paesistico-ambientale degli interventi; disattenzione nella ricomposizione/riqualificazione delle frange urbane; carenza nel recepimento ed attuazione del progetto di rete ecologica carenza di mitigazioni/compensazioni ambientali; carenza nella tutela e riqualificazione dei corsi d‟acqua e criticità nei confronti dei disposti dellefasce fluviali del P.A.I.;carenza nell‟analisi paesistica in particolar modo per quanto riguarda gli ambiti edificaticonsolidati;carenza nell‟individuazione nelle cartografie delle fasce di rispetto <strong>della</strong> viabilità di progetto edesistente.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di SportelloUnico 9 :- totale pareri- parere di compatibilità completamente favorevole- parere di compatibilità condizionata- parere di incompatibilitàPareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Intervento 4- totale pareri- parere di compatibilità completamente favorevole- parere di compatibilità condizionata- parere di incompatibilitàn. 30n. 15n. 14n. 1n. 85n. 44n. 39n. 29 Le indicazioni richieste per ciascun intervento in relazione alle procedure comunali di PII e SUAP [Comune diriferimento, principali dati dimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate, destinazioneurbanistica), osservazioni provinciali] sono contenute in schede allegate54


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI PAVIARACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALECampo in cui descrivere l‟avanzamento delle attività relative alla procedura di adeguamento dei PTCPai disposti <strong>della</strong> l.r.12/05, evidenziando in particolare gli aspetti significativi con cui i singoli PTCPconsiderano e perseguono gli obiettivi enunciati dal PTRIn relazione all‟adeguamento del PTCP, è proseguita la relativa attività, con particolare riferimento alprocesso <strong>della</strong> Valutazione Ambientale Strategica arrivando a definire il cosiddetto documento discoping, da presentare alle autorità ambientali individuate e agli Enti interessati. In questa fase, si èinoltre proceduto alla definizione <strong>della</strong> metodologia, nonché alla redazione di apposita cartografia perl‟individuazione nel PTCP degli ambiti agricoli di interessa strategico che risulta uno dei principalitemi dell‟adeguamento del PTCP. Analogamente si è provveduto alla definizione e metodologia, ecartografica <strong>della</strong> rete ecologica provinciale , nonché <strong>della</strong> bozza delle norme idrogeologiche e <strong>della</strong>relativa cartografia.Campo in cui descrivere le attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione /programmazione di area vasta in discussione / preparazione / formalizzati, a livello provinciale.Relativamente alla pianificazione di settore <strong>della</strong> Provincia, attualmente sono in fase di avvio delprocesso di VAS il Piano di Indirizzo Forestale (PIF), e il Piano Agricolo. E‟ nella fase conclusiva diapprovazione l‟iter del Piano Provinciale dei Rifiuti. Si è conclusa la fase di scooping e diorientamento del Piano Ittico.In merito alla programmazione di area vasta, dopo la conclusione del processo di VAS, è in fase diapprovazione il Piano di Indirizzo Forestale <strong>della</strong> Comunità Montana Oltrepò Pavese.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni Per nuovi PGT n. 13Per varianti PGT n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n. 0Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere orientativon. 13Le richieste di carattere orientativo, riguardano fondamentalmente ilrichiamo agli indirizzi del PTCP, e ad indicazioni di caratterepaesaggistico. Riguardano inoltre il richiamo di disposizioni regionali, inmateria commerciale.55


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolanten. 13Le richieste riguardano principalmente il richiamo alle prescrizioni delPTCP, rispetto alla componente naturalistica e ambientale, einfrastrutturale in caso di trasformazioni di rilevante impatto. Per duePGT, è stato data una valutazione di non compatibilità per alcune parti inquanto in contrasto con le previsioni di tutela del Piano Paesistico didettaglio Barco-Certosa (Comune di Borgarello), e per non averaffrontato le criticità infrestrutturali derivanti da una previsione di unagrande struttura di vendita-centro commerciale (Comune di Albuzzano).PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP.n. 0Campo in cui descrivere le principali criticità riscontrate dalla valutazione provinciale sui PGT rispettoagli obiettivi / indirizzi / criteri contenuti nel PTCP e per le eventuali segnalazioni di casi virtuosi diapplicazione <strong>della</strong> l.r. 12/2005 o di elementi da poter considerare esempi di “buone pratiche” neicontenuti dei PGT esaminatiLe principali criticità riguardano l‟eccessivo sovradimensionamento degli ambiti di trasformazione eresidenziali e produttivi, nonché il fatto che parte dei comuni considerano la VAS come un obbligo enon come un‟opportunità. Quest‟ultima considerazione vale anche per la redazione dei Piani diGoverno del Territorio. Tuttavia si segnalano 2 comuni che nella redazione dei loro Piani di Governodel territorio, hanno affrontato in parte alcune tematiche secondo lo spirito <strong>della</strong> legge 12/2005 erelativi criteri attutivi: in particolare il Comune di Tromello ha fatto uno studio adeguato <strong>della</strong>componente agricola, mentre il comune di Casteggio che non ha ancora adottato il PGT, si è distintoper il processo <strong>della</strong> VAS.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di SportelloUnicon. 7Comuni di Bressana Bottarone (300.000 mq di st, di aree agricoledestinate ad insediamento logistico); Broni (100.000 mq di st di areeagricole destinate ad un insediamento produttivo; Gropello Cairoli(3.000 mq di St di aree libere destinate ad un autolavaggio); mandriano(120.000 mq di St di aree agricole occupate in aprte da un allevamentosuinicolo destinate ad un insediamento logistico); San Genesio ed Uniti(10.000 mq di aree agricole destinate alla realizzazione di un fabbricatoad usdo laboratorio di analisi mediche); San Genesio ed Uniti 10.000mq di aree agricole per ampliamento di un insediamento produttivo;Torre de Negri (1000 mq di aree agricole per l‟ampliamento diun‟attività produttiva).Le osservazioni riguardano di norma l‟inserimento paesaggisticodell‟intervento e il richiamo di alcuni indirizzi del PTCP.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Interventon. 6I Comuni interessati sono:Casorate Primo (4 PII), Giussago,Zavattarello. Le trasformazioni più rilevanti sono ovviamente avvenutea Casorate Primo che sinteticamente possono così riassumersi: PII,comportante una superficie territoriale pari a circa 10,000 mq, per latrasformazione di aree libere agricole dismesse/servizi in aree adestinazione artigianale e terziarie. : PII, comportante una superficieterritoriale pari a circa 14,000 mq, per la trasformazione di aree libereagricole dismesse/servizi in aree a destinazione residenziale e terziarie.: PII, comportante una superficie territoriale pari a circa 15,000 mq, perla trasformazione di aree libere agricole dismesse/servizi in aree adestinazione residenziale per scopi sociali e opera pubblica. : PII,comportante una superficie territoriale pari a circa 70,000 mq, per latrasformazione di aree in parte libere agricole dismesse/servizi, e inaorte occupate in aree a destinazione residenziale, teriziarie,commerciali e ricettive.56


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Le osservazioni di carattere orientativo riguardano le non sufficientecongruenza rispetto alla normativa regionale (in genere mancanza dipluralità di destinazioni d‟uso e funzioni).In merito al PII di Giussago su aree destinate dal vigente PRG a servizidi circa 10.000 mq. si proponeva la loro riclassificazione a residenziale eservizi di interesse pubblico.Infine in merito a due PII, per i quali il Comune di Broni richiedeva laverifica di compatibilità al vigente Piano Territoriale di CoordinamentoProvinciale (PTCP), la Provincia, con due distinte note, rappresentava alcomune che a seguito delle nuove disposizioni al fine di non esprimersisu un atto illegittimo, non avrebbe operato nessuna valutazione dicompatibilità, e invitava tra l‟altro l‟Amministrazione Comunale in via diautotutela ad assumere tutti gli atti necessari su un atto che potevaessere annullato davanti all‟autorità amministrativa. Tutto ciò in quantoi due PII sono stati adottati in data 30 marzo 2009, e quindisuccessivamente al 14 marzo 2009 data dalla quale sono divenuteefficaci le disposizioni <strong>della</strong> l.r.5/2009. Pertanto i due PII non potevanoessere adottati.SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALEDovendo la Provincia esprimersi esclusivamente in merito alla verifica di compatibilità al PTCPvigente per gli aspetti sovracomunali, si è rilevato che i Comuni utilizzano sia lo strumento delloSUAP che quello dei PII , per produrre varianti surrettizie ai loro strumenti urbanistici.In tal senso con una semplice dichiarazione del responsabile del procedimento, viene aggirato tuttoquanto viene richiesto dalla normativa del DPR 447/98, propedeutico all‟atttivazione di tutta laconseguente procedura. Rispetto ai PII, nel dare atto che la situazione è migliorata rispettoall‟attuazione di PII in aree agricole, mentre di contro non sembra molto rispettata la diposizionesulla strategicità delle opere da attuarsi a supporto dei PII.Si riscontra inoltre il fatto che i Comunisubiscono come un obbligo il processo <strong>della</strong> VAS57


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI SONDRIORACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALENella primavera 2009 si è conclusa la fase di valutazione ambientale strategica propedeuticaall‟adozione del Piano, avvenuta con delibera di Consiglio provinciale n. 29 del 20 aprile 2009. Con lapubblicazione dell‟adozione del PTCP sul BURL n. 25 del 24 giugno 2009 si sono aperti i termini per leosservazioni al Piano e si è aperta l‟istruttoria regionale la cui conclusione è prevista entro il 30ottobre 2009.Gli obiettivi del Piano, già presenti nell‟edizione di piano adottato nel 2006, sono stati confermati nelprocesso di integrazione avvenuto nel corso del 2009 e costituiscono il presupposto strategico alquale sono uniformate le attività di progettazione di tutte le componenti integrative del Piano.All‟obiettivo generale di conservazione, tutela e rafforzamento <strong>della</strong> qualità ambientale totale delterritorio <strong>della</strong> provincia quale peculiarità e garanzia di un equilibrato sviluppo socio-economico delterritorio, il PTCP perviene attraverso le seguenti macro azioni:- Valorizzazione e tutela delle peculiarità paesistico ambientali del territorio, promuovendo lecomponenti ambientali del territorio provinciale, attribuendo ad esse valenza di risorsapaesaggistica, storico, culturale, nonché fattore di produzione del reddito. La molteplice valenza ditali risorse comporta un equilibrio corretto tra la necessità di tutela e la valorizzazione dei territori,con lo scopo di tradurre le azioni di tutela in un vantaggio economico utilizzabile sia dal turismo chedall‟agricoltura.Il PTCP al riguardo analizza e costruisce gli elementi di significativo valore ambientale e leeccellenze territoriali, introducendo una normativa che risponda all‟esigenza di tutela evalorizzazione delle peculiarità paesistico ambientali diffuse.- Miglioramento dell‟accessibilità sia riguardo ai collegamenti strategici di scenario interessanti isistemi interregionali e transfrontalieri che quelli riguardanti la riqualificazione degli assi viari dellestrade statali SS.36 e SS 38.Il Piano affronta le prospettive di scenario relativamente ai collegamenti interregionali edinternazionali, rappresentati dalle ipotesi di traforo ferroviario lungo la direttrice Mesolcina-Ticino edel traforo del Mortirolo per il collegamento del tiranese e dell‟Alta Valtellina con la provincia diBrescia.Punto essenziale è comunque la previsione dell‟intero progetto di riqualificazione delle Strade StataliSS.36 e SS. 38.- Razionalizzazione dell‟uso delle acque e riqualificazione dei corpi idrici quali elementi costitutivi delpaesaggio montano e vallivo, attraverso la predisposizione di un Piano di Bacino che analizzi lecomplesse relazioni di criticità del sistema idrico connesse agli usi plurimi <strong>della</strong> risorse, alcoordinamento delle pianificazioni, alle ripercussioni paesistico ambientali.- Razionalizzazione dell‟uso del territorio con l‟obiettivo di riduzione del consumo di suolo,ottimizzazione delle scelte localizzative, sviluppo <strong>della</strong> cooperazione intercomunale.Le problematiche riguardo alla necessità di razionalizzazione dell‟uso del suolo emergono dallalettura dei processi di trasformazione in atto, che hanno prodotto una trasformazione importantedel tessuto urbano consolidato senza la presenza di una razionalizzazione degli insediamentiproduttivi di valenza sovraccomunale. Il PTCP al riguardo prevede norme orientate allarazionalizzazione dell‟uso del suolo e dei rapporti tra gli enti locali.- Riqualificazione territoriale finalizzata a rimuovere le principali criticità paesaggistiche esistenti, chehanno determinato ambiti di degrado e di compromissione paesaggistica del territorio; il pianointroduce indirizzi per la pianificazione comunale tesi a ridurre i fenomeni antropici quali ladestrutturazione delle frange urbane e periurbane, la formazione delle conurbazioni e l‟abbandonodei nuclei storici.- Innovazione delle reti attraverso lo sviluppo delle tecnologie delle comunicazioni e razionalizzazioni58


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009delle reti di trasporto dell‟energia, che costituiscono un elemento di degrado paesistico ambientalediffuso sul territorio provinciale.- Innovazione dell‟offerta turistica finalizzata alla diversificazione dell‟offerta integrata orientata allamaggiore sostenibilità e allo sviluppo diffuso.- Valorizzazione e salvaguardia dell‟agricoltura nel rispetto <strong>della</strong> molteplicità delle sue funzioni,riconoscendone il ruolo svolto nella conservazione del paesaggio (che nel Piano adottato eraavvenuto con l‟identificazione delle zone agricole di fondovalle e di mezzacosta, dei varchiinedificabili, del paesaggio dei terrazzamenti, delle conoidi) in un‟ottica più estesa di articolazionedel sistema rurale paesistico ambientale e mediante l‟introduzione di specifiche normative ditutela e di indirizzi per i comuni.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai ComuniArdenno parere n. 41593 del 25 novembre 2008Morbegno parere n. 9074 dell‟11 marzo 2009Campodolcino parere n. 14766 del 20 aprile 2009Per nuovi PGT n. 3Per varianti PGT n.Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamente favorevole n.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere orientativo(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n.articolazione unità di paesaggio, dimensionamentoPareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamento aventicarattere vincolante(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)n.adeguamento ambiti agricoli strategici, adeguamento infrastrutture,compatibilità geologicaPGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e / ointegrazione al PTCP(indicare sinteticamente la fattispecie)n.Dal momento che la provincia di Sondrio non dispone di PTCP vigente, il parere di compatibilità <strong>della</strong>provincia è stato espresso su richiesta <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong>, nell‟ambito dell‟istruttoria in capoalla DG Territorio ed Urbanistica. Nelle sezioni di riferimento sono state distinte le tipologie dirichiesta di adeguamento più ricorrenti <strong>della</strong> provincia, fatto salvo che in assenza di PTCP vigente laformulazione del parere non ha carattere vincolanteSportello Unico(indicare sinteticamente per ciascun intervento: Comune di riferimento,principali dati dimensionali, situazione delle aree interessate (libere ooccupate, destinazione urbanistica), eventuali osservazioni provinciali)Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali di PianiIntegrati di Intervento(indicare sinteticamente: Comune di riferimento, principali datidimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate,destinazione urbanistica), eventuali osservazioni provinciali)n.n.59


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, osservazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong>Regionale60


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009PROVINCIA DI VARESERACCOLTA DATI 1 Luglio 2008 - 30 Giugno 2009SEZIONE IPIANIFICAZIONE PROVINCIALEAvanzamento delle attività relative alla procedura di adeguamento dei PTCP ai disposti <strong>della</strong> l.r.12/05Il PTC <strong>della</strong> Provincia di Varese è stato approvato con d.c.p. n. 27 dell‟11.04.2007 ed è vigentedal 02.05.2007 a seguito di pubblicazione sul BURL n. 18/2007 dell‟avviso di approvazione.Il Piano è stato redatto in conformità ai disposti <strong>della</strong> l.r. 12/2005. È in corso di programmazione ilsuo aggiornamento, per quanto concerne la componente paesaggistica, in funzione del raccordo colPTR; in tale occasione è previsto di affrontare anche il tema <strong>della</strong> revisione delle previsioni inerentigli ambiti agricoli.Attività di aggiornamento sugli strumenti di pianificazione / programmazionediscussione / preparazione / formalizzati, a livello provincialedi area vasta inNessuna variazione rispetto alla scheda dell‟anno 2008.SEZIONE IIPIANIFICAZIONE DEI COMUNIRichieste di parere provinciale sui PGT provenienti dai Comuni* si specifica che le richieste pervenute (nessuna nel 2008) sono 19, maper 14 delle stesse le istruttorie si sono chiuse dopo il 30 giugno2009, pertanto ne sarà dato atto col rapporto dell‟anno 2010.Pareri rilasciati dalla Provincia con valutazione completamentefavorevolePareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamentoaventi carattere orientativo.Nel caso di specie (PGT di Bregano), sono state chieste modificherispetto alla disciplina delle aree agricole, con riferimento alla loro tutelapaesaggistica, nonché implementazioni rispetto alla componentegeologica.Pareri rilasciati dalla Provincia contenenti richieste di adeguamentoaventi carattere vincolante(indicare sinteticamente la fattispecie delle richieste formulate)PGT contenenti richieste da parte dei Comuni di modifica e /o integrazione al PTCPper nuovi PGT n. 5(+14)*per varianti PGT n. 0n. 4n. 1n. 0n. 0(indicare sinteticamente la fattispecie)61


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Quasi tutti i PGT hanno mostrato uno “scollamento” tra previsioni urbanistiche e componentegeologica, tali da comportare, a seguito dell‟istruttoria provinciale e del confronto Provincia – Comune,modifiche e/o integrazioni sia al Documento di Piano ed al Piano delle Regole, sia allo studio geologico.Particolarmente critica, sempre, la carenza di approfondimenti in merito alla disponibilità di risorsaidrica sotterranea; in alcuni casi si è riscontrata, altresì, una preoccupante sottovalutazione del tema“depurazione”: le previsioni di crescita insediativa ignoravano il raggiunto limite di capacità deidepuratori.La detrazione di superfici ricadenti in ambiti agricoli non risulta sempre pienamente giustificata,tuttavia, nel corso del processo di VAS sono state segnalate le criticità che avrebbero condotto a parerinegativi in sede di compatibilità, consentendo ai Comuni di intervenire in tempo utile a modificare leprevisioni del PGT.Frequenti rilievi sono stati mossi rispetto all‟incidenza di talune previsioni sulla rete ecologicaprovinciale, ove i PGT non avevano previsto idonee misure compensative atte a mantenere lacontinuità <strong>della</strong> rete o ad innalzarne il livello di funzionalità ecologica.Pressoché sempre assenti risultano, inoltre, le analisi sull‟efficienza del sistema di mobilità urbana,nonché le considerazioni sulla compatibilità delle trasformazioni proposte rispetto alla capacità dellerete viaria di assorbire il maggior traffico indotto dalle stesse.Ulteriore rilievo riguarda gli obiettivi di crescita insediativa, che, in buona parte dei PGT, non risultanosempre ben motivati e, oltretutto, appaiono disgiunti da un‟attenta verifica sulle politiche urbane, lacui “offerta” è talvolta strutturata in modo tale da comportare una sorta di concorrenzialità tra lepolitiche espansive e quelle di recupero, a tutto svantaggio di queste ultime. Si deve, inoltre, rilevareuna costante tendenza all‟acritica conferma di previsioni contenute nei PRG previgenti, sulla scorta diasserzioni, giuridicamente assai opinabili ed ingiustificate sotto il profilo urbanistico, tendenti aconsolidare presunti “diritti edificatori acquisiti”.Un ultimo inciso riguarda il PUGSS, anch‟esso pressoché sempre assente, salvo un paio di casi traquelli esaminati.Pareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali diSportello Unicon. 22COMUNE DITTA Sup. Terr. Zona Urb. Tipo pratica EsitoBusto Arsizio Agesp S.p.A. Standard Ristrutturazione Piena compatibilitàCairateIn‟s MercatiS.p.A.5.200 mq E NuovoinsediamentoMSVIncompatibile conprevisioniprescrittiveCaravate LAE S.r.l. 6.000 mq D + Zona Umida + Ampliamento Piena compatibilitàrispetto stradaleCaronno Pertusella Croci S.n.c. B Ampliamento Piena compatibilitàCassano Magnago Zoodom S.r.l. B Cambio d‟uso Piena compatibilitàCocquio TrevisagoCimaInfortunisticaS.r.l.4.000 mq D + rispettostradaleNuovoinsediamentoPiena compatibilitàDaverio Drusi S.n.c. D Ristrutturazione Piena compatibilitàper insediamentoMSVGavirate Imm. Barbara 2.000 mq D Nuovo Piena compatibilitàinsediamentoGavirate Alpe 13 S.r.l. D Cambio d‟uso Compatibilitàcondizionata allarisoluzione diproblemi viabilisticiGavirateOssolaTrasporti830 mq B Ampliamento Piena compatibilitàJerago con Orago Novello S.r.l. 10.300 mq E NuovoinsediamentoIncompatibile conprevisioni diindirizzo in materiapaesaggisticaSamarate Serma Union 4.280 mq D - E Ampliamento Piena compatibilitàS.p.A.Saronno Cemsa S.p.A. B Ampliamento Piena compatibilitàtramiterecuperosuperficiaccessorieSesto Calende Enrico 3.475 mq D Ampliamento Piena compatibilità62


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Colombo S.r.l.Solbiate Arno Ervi S.r.l. 7.200 mq D - E Ampliamento Piena compatibilitàSolbiate Olona Imm. Ecos 5.000 mq D - E Cambio d‟uso Piena compatibilitàSumirago M.C.A. S.r.l. 1.500 mq E Ampliamento Compatibilitàcondizionata averifichegeologicheSumirago Euromicromec E Recinzione eParcheggioCompatibilitàcondizionata averifichegeologicheUboldo A.D.R. S.p.A. 16.000 mq Area agricola Ampliamento Piena compatibilitàUboldo Sicad S.p.A. 34.400 mq Ambito ditrasformazioneproduttivoAmpliamentoUboldo BG Edile S.r.l. 4.000 mq Area agricola NuovoinsediamentoVergiateCimplastaS.p.A.Compatibilitàcondizionata amitigazionipaesaggistiche eprocesso di bonificaNon compatibilecon previsioniprescrittive14.390 mq E Ampliamento Piena compatibilitàPareri rilasciati dalla Provincia relativi a procedure comunali diPiani Integrati di Intervento(indicare sinteticamente: Comune di riferimento, principali datidimensionali, situazione delle aree interessate (libere o occupate,destinazione urbanistica), eventuali osservazioni provinciali)n. 30Comune Sup. comparto Volume/SLP Area già Zona PRGEsitoedificataBesnatePII “Monte Rosa”7.068 mq 3.400 mc NO F Compatibilitàcondizionata averifiche geologicheBesnatePII “Geretta”BuguggiatePII “Via XXVAprile”CadrezzatePII “Via donGuanella”CadrezzatePII “MonteGrappa”Cardano al CampoPII “Via SanRocco”Casorate S.nePII “Via Verbano”Casorate S.nePII “Via de Amicis”Casorate S.nePII “Via Torino”CislagoPII “Via Cav.14.605 mq 13.500 mc NO C - F Compatibilitàcondizionata aintegrazione delprogetto9.144 mq 6.401 mc NO D Piena compatibilità15.360 mq 4.260 mc (res.)+ 2.100 mq(ricettivo)SÌ E Piena compatibilità1.005 mq 4.000 mc SÌ B Compatibilitàcondizionata averifiche geologichee processo dibonifica23.000 mq 5.600 mc (res.)+ 6.400 mq(industria)63SÌ B - D Compatibilitàcondizionata averifiche geologichee processo dibonificaSÌ A Piena compatibilità450 mq 4.408 mc(ricettivo)2.900 mq 7.200 mc SÌ A Compatibilitàcondizionata averifichepaesaggistiche eintegrazionedocumentazionegeologica290 mq 2.506 mc SÌ A Incompatibile conprevisioni diindirizzo in materiapaesaggistica2.900 mq 2.700 mq SÌ B - D Piena compatibilità


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009Vittorio Veneto”DaverioPII “Via Roma”DaverioPII “Via Verdi”GaviratePII “Via XXVAprile”GaviratePII “Via Litta”GermignagaPII “VillaBottacchi”Induno OlonaPII “ex Trolli”Laveno M.lloPII “ex CircoloOperaio”MarnatePII “Ambito 1”MarnatePII “Ambito 2”MarnatePII “Ambito 3”MarnatePII “Ambito 5”MercalloPII “ex Herma”MercalloPII “Via Torino”MercalloPII “Via Milano”MorazzonePII “Picchio Rosso”SamaratePII “Monte Nero”Sesto CalendePII “Mitika S.r.l.”Solbiate OlonaPII “ex SIR”VaresePII “Via Saffi”Venegono Sup.PII “ex Velamp”10.100 mq 5.930 mc NO C - F Compatibilitàcondizionata averifiche geologiche10.500 mq 747 mq (centro SÌ D – E - F Piena compatibilitàpolivalente)2.655 mq 3.442 mc (res.) SÌ A - B Piena compatibilità+ 216 mq(comm.)1.500 mq 616 mq (res.)SÌ B Piena compatibilità+ 141 mq (uff.)31.205 mq 8.726 mc (res.)+ 4.000 mq(ricettivo)SÌ (solo la Villa) E Evidenziate criticitàrispetto a previsioniorientative eprescrittive, daaffrontare a cura delComune prima diapprovare il PII.5.800 mq 7.260 mc SÌ D Compatibilitàcondizionata averifiche geologiche2.568 mq 8.635 mc SÌ Standard Piena compatibilità.Raccomandateintegrazioni delprogetto, in meritoagli aspettiviabilistici8.500 mq 7.600 mc NO C Piena compatibilità1.638 mq 2.100 mc SÌ D Piena compatibilità6.900 mq 7.430 mc NO B Piena compatibilità6.600 mq 7.225 mc NO C Piena compatibilità16.143 mq 4.000 mq SÌ D – E – rispettostradaleNon compatibile conprevisioniorientative20.400 mq 3.547 mq(ampliamenti)SÌ D Compatibile, conprescrizioni47.000 mq 2.111 mqSÌ D Compatibile con(ampliamenti)prescrizioni2.580 mq 900 mc NO B Piena compatibilità17.650 mq 7.480mq (res.+ terz. +direz.)NO C - E Compatibile.Evidenziatanecessità diapprofondimenti acarico del Comune1.250 mq Cambio d‟uso SÌ D Compatibile, conprescrizioni30.223 mq 25.000 mcSÌ P.A. Piena compatibilità(res.) + 2.000mq (MSV)18.500 mq 7.450 mq (res.) SÌ D Piena compatibilità+ 1.800 mq(MSV) + 2.400mq (eser. vic.)+ 2.600 mq(uff.)30.000 mq 36.300 mc SÌ Standard – P.A. Compatibilitàcondizionata daprescrizioni sullacomponentegeologica64


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 2 Relazione 2009SEZIONE IIICONTRIBUTI SPECIFICI ALL’ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO REGIONALECampo a disposizione per segnalazioni, osservazioni, contributi vari all‟attività dell‟<strong>Osservatorio</strong>Regionale65


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Allegato 2Metodologia di individuazione degliambiti agricoli di interessestrategico elaborati dagli UfficiTecnici Provinciali67


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009BERGAMOCome indicato nel documento “Indirizzi operativi per l'adeguamento del PTCP vigente alla L.R.12/05” approvato con deliberazione <strong>della</strong> Giunta provinciale n. 560 del 23.10.2008,l‟adeguamento del PTCP alla tematica in oggetto appare di particolare importanza perchédirettamente incidente sulla struttura e sulla normativa dei PGT e costituisce elementoimprescindibile in considerazione del fatto che la perimetrazione degli ambiti è essenziale perindirizzare adeguatamente la predisposizione degli strumenti urbanistici locali, rispetto ai qualila perimetrazione individuata dal PTCP acquista valore prescrittivo e prevalente.Per quanto riguarda la procedura, valutato che la perimetrazione degli “ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico” determina l‟introduzione ex novo nel PTCP di unadisciplina prescrittiva e prevalente che costituisce elemento essenziale del Piano, dovrà essereattivata una variante al PTCP con procedimento di VAS.La metodologia di individuazione degli “ambiti destinati all‟attività agricola di interessestrategico” è in corso di definizione.Si segnala che, nella fase transitoria di cui all‟art. 25 c. 4 <strong>della</strong> LR 12/05, oltre alle norme delPTCP vigente, costituiscono riferimento utile, in particolare per l‟individuazione delle areeagricole, anche le disposizioni di cui alla Deliberazione <strong>della</strong> Giunta provinciale n. 52 del21.02.2008 “PTCP. Procedure per la valutazione di compatibilità degli strumenti urbanisticicomunali con il PTCP, da applicare nel periodo transitorio, sino all‟adeguamento del PTCPvigente alla L.R. 12/2005”.Ci si riferisce in particolare alle disposizioni di cui ai seguenti articoli del PTCP vigente:Art. 58 – Paesaggio montano debolmente antropizzato e Paesaggio montano antropizzato coninsediamenti sparsiArt. 59 - Versanti delle zone collinari e pedemontaneArt. 60 - Contesti a vocazione agricola caratterizzati dalla presenza del reticolo irriguo, dallafrequenza di presenze arboree e dalla presenza di elementi e strutture edilizie di preminentesignificato storico culturaleArt. 61 - Aree di colture agrarie con modeste connotazioni arboree, irrigue e fondiarieArt. 65 - Aree agricole con finalità di protezione e conservazioneArt. 92 - Zone ricadenti in aree finalizzate precipuamente all'attività agricolaBRESCIATrattazione del tema degli ambiti agricoli nel PTCP69


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009La trattazione del tema agricolo è stata immaginata nel PTCP come un percorso di progressivoapprofondimento e messa a fuoco, da compiersi in modo strettamente integrato con i comuni econ la Conferenza che li rappresenta. Un percorso che può essere sommariamente descrittocome articolato in tre fasi: Strategie di area vasta. In questa prima fase si individuano i dati e i temi di area vasta, eduna griglia di criteri riferiti ai temi di competenza sovracomunale, che devono essereutilizzati dai comuni per una prima proposta di ambiti agricoli nel rispetto delle principalivocazioni del territorio agricolo: produttiva, di tutela paesistica, di tutela o salvaguardiaambientale e di identità territoriale. Si elaborano cartografie conoscitive relative per esempioal valore agroforestale (secondo la metodologia prevista dall‟ERSAL), o relative ai valoripaesaggistici e ambientali. Il progetto di rete ecologica, allegato al PTCP vigente, potràessere utilizzato per individuare le zone e i corridoi di maggiore importanza per larealizzazione delle funzioni naturalistiche. Equilibrio tra sviluppo e tutela. Questa seconda fase riguarda le aree più vicine ai centriurbani, dove assume importanza centrale l‟individuazione di un equilibrio tra le dueapparentemente opposte esigenze di tutela delle funzioni produttive agricole e di sviluppodelle funzioni urbane. In questa fase sono molto importanti i dati dei comuni relativi allostato delle aziende agricole, oltre che ovviamente le informazioni relative alle previsioni diespansione urbana futura. Devono essere quindi individuati i dati relativi alle areeperiurbane degradate o dimesse, e più in generale alle condizioni dei margini urbani. Regole per la gestione. La normativa del PTCP contiene ai sensi <strong>della</strong> lr 12/05 i criteri perl‟approfondimento delle aree agricole nella pianificazione comunale, nonché specifiche normeper la loro valorizzazione, uso e tutela, in coerenza con quanto individuato in sedeprovinciale sulla base delle proposte comunali. A tal fine si ritiene che le modifiche allaperimetrazione degli ambiti agricoli debbano essere estremamente contenute in quanto icomuni hanno effettuato le proprie proposte tenendo già in considerazione i fattori diapprofondimento <strong>della</strong> scala locale.In una logica di governo del territorio gli ambiti non possono essere individuati con riferimentosemplicemente al valore agroforestale, ma devono essere rapportati e armonizzati in mododinamico agli altri temi territoriali interrelati. Ragionando in questo modo si passa da unavisione di semplice tutela ad immaginare gli ambiti come occasione per valorizzare il complessodelle funzioni afferenti all‟agricoltura.Criteri per l’individuazione degli ambiti agricoliTenuto conto delle precedenti considerazioni e degli indirizzi regionali approvati a settembre2008, il Gruppo di lavoro per la variante di adeguamento ha definito, con riferimento alle tremacroaree socio-economica, paesistica e ambientale, i criteri da utilizzare per giungere allacostruzione di una carta degli ambiti agricoli in Provincia di Brescia.70


Preservare i suoli ad elevato valoreagroforestale a partire dalle condizioni dispecifica produttività dei suoliSocio-economicaPreservare il territorio ad uso agricolo in quanto risorsa nonrinnovabileMacroarea<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Criteri diriferimentoNote esplicativeAttività utili di supporto perl’individuazione degli ambitiagricoli1In generale la scarsità del suoloagricolo e la elevata densità urbanadel territorio lombardo rendononecessario adottare politiche dicontenimento di una risorsa ormaiscarsa.Il consumo di suolo agricolo dovràderivare da ragionamenti attenti didimensionamento e ottimizzazionedell‟uso <strong>della</strong> risorsa.Si dovranno inoltre valutareattentamente le alternativepercorribili per minimizzare l‟uso<strong>della</strong> risorsa, dando per esempiopriorità al riuso del patrimonioedilizio esistente non utilizzato, e alriuso del suolo già urbanizzato ointercluso.Censire aree urbane dismesse, areeintercluse, aree degradate o in statodi abbandono, che si trovanoall‟intero o ai margini dell‟abitatoEvidenziare la presenza di usi civiciIdentificare aree agricole in declino,che non recepiscono piùfinanziamenti, o con manufatti ediliziin dismissione, o comunque insituazione di oggettiva scarsafunzionalitàInserire i ragionamenti sul consumodi suolo in una visione di area vasta,anche attraverso la collaborazionecon gli uffici degli altri comuni e <strong>della</strong>provincia2Le potenziali espansioni futuredovranno essere dove possibileorientate verso aree con valoreagroforestale inferiore (semprecomunque da intendersi comeseconda scelta rispetto al riuso di cuial criterio precedente)Questo criterio deve comunqueessere utilizzato in modo congiuntocon altri criteri, quale per esempiol‟esigenza di perseguire una formaurbana compatta.Confrontare eventuali dati e studilocali con la carta del valoreagroforestale fornita dalla Provincia,esegnalare eventuali correzioni agliuffici provincialiIl consumo di suolo agricolo adelevato valore agroforestale dovràessere motivato rispetto allealternative percorribili, qualora nelcomune esistano terreni a valoreagroforestale inferiore nei dintornidelle aree urbane71


Evitare la saldatura delle aree urbane e i fenomenidi conurbazione, e rafforzare la funzionepaesaggistica dei margini urbaniFavorire la diversificazionedelle aziende agricoleValorizzare lefiliere agro-silvopastoralieproduzioni tipicheRiconoscimento dei sistemiagricoli di particolare rilevanza,salvaguardando le aziendeagricole presenti sul territorio<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Evitare di frammentare i principalipoderi in parti di minore funzionalità.Ricostruire, anche sulla base delleinformazioni fornite dalla provincia,la mappatura delle aziende sulterritorio3Mappare la presenza di vincoli ascopo igienico-sanitario al fine digarantire le distanze minimerichieste4Tutelare le aree connesse con laproduzione agricola anche per laspecifica valenza paesisticaEvidenziare la presenza di colture,biologiche o legnose di pregioEvidenziare la presenza di colturetipiche locali connesse con filiere diprodotti tipici5Adottare azioni che incoraggino levocazioni d‟uso turistico ricreative edidattiche del territorio agricoloRafforzare gli elementi del paesaggioagrario, soprattutto dove operanoaziende agrituristiche, prevedendoanche percorsi e attrezzature per lafruizioneMappare aziende che svolgonofunzioni diverse da quella agricolaintensiva o di allevamento, e lerelative aree di pertinenza intesecome contesto paesaggistico diriferimento integrato nel valoreturistico fruitivo e didatticodell‟azienda6Mantenere la riconoscibilità dei nucleiabitati e del loro patrimonio storico eurbano, anche rafforzandone lapercezione visiva e l‟organizzazionetradizionale del territorioEvitare la saldatura tra centri urbaniattraverso lo sviluppo lineare degliinsediamenti lungo le stradeextraurbane, mantenendo gli ambitiagricoli adiacenti alle stradeTutelare e rafforzare tutte lesituazioni in cui il margine tra abitatie campagna è chiaramenteidentificabilePrendere in considerazione leindicazioni sulle aree ditrasformazione condizionata di cuiall‟art. 83 delle NTA del PTCPvigente, e approfondirnel‟applicabilità alla scala localetenendo conto degli altri criterienunciati nella presente tabellaRecuperare in un disegno urbanisticoe paesaggistico unitario le areedimesse, intercluse e abbandonate almargine degli abitati72


Valorizzare gli elementi storici eculturali del paesaggio agrarioCompattare la forma urbana ed evitare la frammentazione delterritorio agricolo e del sistema poderaleSalvaguardareestensione econtinuitàterritoriale discalasovracomunale<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Criterio inserito dopo DGR n 8059/086Evitare la previsione di insediamentifisicamente disgiunti dall‟areaurbanizzata consolidata o dai nucleirurali esistenti.7Il perimetro degli ambiti agricoli deveessere disegnato in modo dacontribuire a compattare la formaurbana, contenendo lo sviluppo delperimetro dell‟abitato.Mantenere l‟integrità dei poderiprogrammando attentamente lacollocazione degli insediamenti edelle infrastrutture.8Mantenere la continuitàintercomunale del territorio agricolo,tenendo conto <strong>della</strong> situazioneesistente nei comuni confinanti.Salvaguardare ambiti agricoli adelevato valore percettivo, peresempio da o verso centri e nucleistorici.Tutelare e rafforzare gli elementinaturalistici nel paesaggio agrarioche costituisce contesto diriferimento per fontanili e relativeaste di deflusso, per i corsi d‟acqua eper le aree naturalistiche di pregio.Localizzare i fontanili, le aste dideflusso, le aree boscate e i filari, esviluppo di progetto dipotenziamento degli elementinaturali (in particolare filari e fascetampone), anche attraversomeccanismi compensativi.73


Salvaguardare la funzione ambientale degliambiti extraurbaniSalvaguardare e potenziare i corsid‟acqua minori e le aree naturalistiche<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Evitare di interrompere la rete deicanali irrigui e dei corsi d‟acquaminori, e rafforzare l‟uso agricolo onaturalistico nelle fasce adiacenti.Individuare il reticolo idricoprincipale e minore, evidenziandopunti di discontinuità e situazionicritiche9Considerare le aree agricole qualeelemento strutturale per ilpotenziamento <strong>della</strong> rete ecologicaprovinciale.10Salvaguardare i varchi naturalisticicritici nelle aree che presentanosituazioni di conurbazione.Tutelare e rafforzare le aree boscatee naturalistiche e in generalerafforzare le condizioni dibiodiversità.Salvaguardare la funzioneambientale connessa con l‟attitudinedei suoli allo spandimentoagronomico dei liquami, privilegiandoil mantenimento ad uso agricolo diquelli più adattiVerificare a livello di dettaglio locale idati <strong>della</strong> carta forestaleVerificare le classi di fattibilità dellostudio geologicoSalvaguardare le aree con consistentilimitazioni idrogeologicheNella tabella, accanto a ciascun criterio di riferimento, sono riportate alcune note esplicative esuggerimenti sulle attività che a livello locale possono essere sviluppate dai comuni perpredisporre le loro proposte.La tabella contiene essenzialmente criteri di carattere qualitativo, in quanto si ritiene il loroutilizzo più efficace al fine di sviluppare una valutazione delle proposte dei comuni che permettadi verificare la coerenza con gli obiettivi del PTCP, tenendo allo stesso tempo conto delle mutueinterazioni tra i diversi tematismi.I criteri costituiscono di fatto una elaborazione dei sette criteri contenuti al punto 4.3.2, pagina15, del documento Modalità per la pianificazione comunale (i criteri attuativi dell‟art 7 <strong>della</strong> LR12/2005), che la Regione <strong>Lombardia</strong> suggerisce come riferimento per l‟individuazione delle areeagricole nel Piano delle Regole.In calce alla tabella dei criteri si è ritenuto di proporre anche un elenco di indicatori di supporto,da utilizzare in accompagnamento ai criteri qualitativi. Gli indicatori sono funzionali ad unaverifica dimensionale delle proposte che complessivamente emergono dai comuni. Scopo di tali74


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009indicatori è soprattutto quello di permettere una verifica di sostenibilità <strong>della</strong> sommatoria delleproposte dei comuni, finalizzata a ottimizzare e programmare nel tempo il consumo di suolo, e adare conto dei dimensionamenti nell‟ambito del percorso di valutazione ambientale strategica.Indicatori di supportoIncidenza relativa <strong>della</strong> superficie agricolaSuperficie agricola / Superficie urbanizzata eagricolaIncidenza relativa degli ambiti agricoliSuperficie ambiti agricoli / SuperficieagricolaIncidenza relativa del consumo di suoloSuperficie urbanizzata / Superficieurbanizzata e agricolaIndice di attuazione del pianoSuperficie urbanizzabile (previsionipregresse e ambiti di trasformazione) /Superficie urbanizzata (esistente)Indice di compattezzaSommatoria delle aree urbanizzate totali /sommatoria perimetri delle aree urbanizzateIndice di boscositàSuperficie aree boscate / Superficie territoriocomunalePercorso operativoAnche da un punto di vista operativo il percorso per l‟individuazione degli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico è stato organizzato in fasi successive.Terminata la fase di messa a punto dei criteri e delle linee guida si è chiesto ai comuni diformulare una prima proposta perimetrazione degli ambiti agricoli strategici. A tal fine laprovincia ha messo a disposizione basi cartografiche, tratte dal PTCP stesso o da elaborazioniappositamente prodotte utilizzando banche dati disponibili (ad esempio SIARL), che sintetizzanogli aspetti produttivi prioritari (es: carta valore agroforestale secondo linee guida regionali) e gliaspetti complementari di tipo ecologico e paesaggistico. Come già detto i criteri contengono siaaspetti qualitativi, riferiti ai temi paesaggistici, ambientali e di produzione agricola, sia aspettiquantitativi, legati per esempio al consumo di suolo per le trasformazioni urbane.In una seconda fase le proposte sono state composte in un mosaico verificando la rispondenzaai criteri preventivamente concordata. La verifica è stata condotta in appositi tavoli dicollaborazione e approfondimento con i comuni, tesi a rendere coerenti le strategie generali con75


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009le individuazioni puntuali. Nella fase di confronto si è messo a punto anche lo schema diapproccio normativo.L‟esito finale è rappresentato da una scala di indicatori degli ambiti agricoli strategici e dalledisposizioni normative dell‟art. 126 che regola le attività ammesse e le eventuali future propostedi modifica agli ambiti durante la fase di gestione del piano, tenendo in conto l‟evoluzione delledinamiche territoriali a scala sovralocale.In relazione ai differenti ambiti territoriali <strong>della</strong> provincia risulta evidente come il tema degliambiti agricoli strategici abbia sicuramente a che fare con le zone di pianura irrigua, mentre perla fascia a urbanizzazione più densa lungo la A4 e per le zone di collina, di lago e soprattutto dimontagna il quadro è più variegato e complesso.Nel caso delle aree a carattere tendenzialmente metropolitano lungo la A4 le aree agricole sipresentano maggiormente frastagliate, intercluse e isolate tra loro rispetto ad una matricediffusa prevalente di carattere urbano. In questo caso, ferma restando la continuitàsovracomunale, la considerazione integrata delle funzioni produttiva, paesaggistica e ambientaleassume valore strategico per la conservazione e valorizzazione delle aree agricole rimanenti, adevitarne il riassorbimento nell‟area urbanizzata e la perdita <strong>della</strong> funzione di riequilibrioecologico ambientale.Nel caso delle aree di montagna, collinari, costiere e di fondovalle si presentano situazionidiverse da quelle <strong>della</strong> pianura irrigua. Gli ambiti agricoli dovranno in questo caso rafforzare letutele già esistenti e già riconosciute dai comuni (es. aree DOC e DOCG), e in parte già presentinel PTCP vigente, per garantire continuità ad ambiti dotati di elevata qualità paesaggistica eambientale ad integrazione di quella agricola.Percorso tecnico-amministrativoIl percorso di individuazione degli ambiti agricoli strategici, basato sulla presentazione delleproposte da parte di comuni e la successiva verifica a livello sovracomunale, ha preso avvio nel2007 con la predisposizione del Documento preliminare per la variante di adeguamento delPTCP alla LR 12/05 e del Documento di proposta di percorso per l‟individuazione degli ambitiagricoli strategici, corredato da appositi criteri e informazioni messe a disposizione dallaProvincia.I documenti sono stati presentati agli Enti interessati, in particolare Comuni, Comunità Montaneed Enti Gestori delle Aree Regionali Protette, ad inizio 2008.Il percorso, oggetto di successivi approfondimenti negli incontri tecnici di aprile e maggio, si èconcretizzato a partire dal mese di maggio con la trasmissione all‟Ufficio di Piano delle propostedi perimetrazione, che ad agosto avevano superato le cento unità.Dopo l‟approvazione dei criteri regionali per l‟individuazione degli ambiti e delle aree agricolecon DGR 8059 del 29 settembre 2008, si è provveduto, da ottobre 2008, in accordo con l‟Ufficiodi Presidenza <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni, delle Comunità Montane e delle Aree Regionali76


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Protette, all‟esame congiunto delle proposte presentate, coinvolgendo gli Enti in forma singola oin gruppi omogenei per territorio o tematica, al fine di:– rendere coerenti le proposte presentate tenuto conto anche dei criteriregionali;– acquisire le proposte in corso di elaborazione;– predisporre una copertura degli ambiti agricoli strategici estesa all‟interoterritorio provinciale.A dicembre 2008 la Bozza di Piano è stata trasmessa alla Conferenza dei Comuni perl‟espressione del parere di competenza ai sensi dell‟art. 17, comma 3 <strong>della</strong> LR 12/05.A marzo 2009, chiusa la procedura di VAS con la dichiarazione di sintesi ed il parere motivatodell‟autorità competente, il Consiglio provinciale ha adottato la variante di adeguamento alla LR12/05 con deliberazione n. 14 del 31 marzo 2009.COMOLe norme del PTCPIl Piano Territoriale di Coordinamento <strong>della</strong> Provincia di Como ha affrontato la problematicaconcernente le aree agricole ricercando da un lato la coerenza con il sistema <strong>della</strong> rete ecologicaprovinciale, allo scopo di evidenziare e rafforzare l'azione di salvaguardia ambientalepotenzialmente esercitabile dalle aree agricole, e dall'altro prevedendo e organizzando unpercorso analitico di maggiore specificità che metta in luce le valenze ed il ruolo economicoproduttivodi tali aree. Nella fattispecie, la materia è normata come segue dall'art. 15 commi 1-7 delle NTA del PTCP:Il PTCP tutela le aree a vocazione agricola e, a tal fine, persegue i seguenti obiettivi:1 non sottrarre aree di pregio all'attività agricola, allo scopo di evitare il consumo deiterreni a maggiore vocazione agricola;2 favorire processi di modernizzazione delle imprese agricole;3 consentire lo sviluppo di processi produttivi biocompatibili ed ecosostenibili.Il PTCP, considerate le specifiche funzioni di carattere culturale, paesaggistico, ecologicoambientalee produttivo, identifica gli ambiti agricoli di cui all'articolo 15 <strong>della</strong> L.R. 12/2005,corrispondenti al sistema <strong>della</strong> rete ecologica provinciale. La Provincia, entro 90 giornidall'approvazione del PTCP, definisce i criteri e le modalità per l'individuazione, da parte deiComuni, delle aree destinate all'attività agricola.Per le finalità di cui sopra gli strumenti urbanistici comunali e intercomunali individuanoall'interno <strong>della</strong> rete ecologica le aree a vocazione agricola ovvero quelle che percollocazione, dimensioni, fertilità e facilità di meccanizzazione risultano particolarmenteidonee allo svolgimento di un'attività agricola razionale e remunerativa. L'individuazione di77


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009tali aree dovrà essere effettuata evitando la frammentazione dei comparti agricoli e laformazione di aree residuali, mantenendo cioè unità di adeguata estensione e compattezza.In tali aree, per l'edificazione ai fini agricoli, si applicano le disposizioni <strong>della</strong> L.R. 12/2005.Gli strumenti urbanistici comunali e intercomunali dovranno prevedere, nel rispetto <strong>della</strong>normativa vigente, adeguate distanze per le nuove edificazioni previste in zone contigue allearee a vocazione agricola in presenza di strutture agricole preesistenti.Il PTCP promuove il mantenimento e il recupero delle aree di pascolo in montagna demandandoai Piani di Sviluppo Socio Economico delle Comunità Montane (PSSE) l'individuazione dellearee maggiormente vocate.I PSSE recepiscono le indicazioni del PTCP in merito alla salvaguardia <strong>della</strong> rete ecologicaprovinciale e subordinano l'eventuale ampliamento dei pascoli a discapito del bosco ad unloro razionale utilizzo, anche mediante l'impiego di recinzioni elettrificate mobili allo scopo dievitare fenomeni di sotto e sovrapascolamento.In sintesi, il PTCP individua pertanto l'ambito agricolo di riferimento alla scala provincialeassociandolo concettualmente e cartograficamente all'ambito <strong>della</strong> rete ecologica provinciale(riconoscendone quindi implicitamente l'importante funzione di carattere ecologico epaesaggistico), mentre demanda agli strumenti urbanistici comunali ed intercomunalil'individuazione alla scala locale delle aree destinate all'attività agricola, ovvero di quelle chesulla scorta di alcuni parametri di carattere generale (collocazione, dimensioni, fertilità, facilitàdi meccanizzazione, compattezza ecc.) risultano particolarmente idonee allo svolgimento diun'attività agricola razionale e remunerativa (prevale pertanto, seppure in modo non esclusivo,la valutazione dell'aspetto economico-produttivo del contesto agricolo).Il quadro territorialeOccorre considerare il fatto che la superficie agricola utilizzata (SAU) copre in Provincia di Comoun'estensione di circa 24.000 ettari (dati 2004), pari a circa il 19% <strong>della</strong> superficie territoriale<strong>della</strong> provincia. Tale indice è pari a meno <strong>della</strong> metà di quello medio <strong>della</strong> <strong>Lombardia</strong> (43%circa) ed è uno dei più bassi <strong>della</strong> regione, superiore solo a quello <strong>della</strong> provincia di Varese(18% circa). Come termine di paragone, la provincia di Milano, che pure presenta un grado diurbanizzazione molto elevato, dispone di una SAU pari al 43% <strong>della</strong> superficie provinciale,mentre la provincia con la SAU più elevata (Cremona) supera il 77%.Se nel territorio di montagna la carenza di terreni agricoli è in gran parte dovuta all'oggettivadifficoltà legata all'orografia del territorio, alla presenza dei laghi e al frastagliato confine italosvizzero,nel territorio di collina e pianura posto a sud <strong>della</strong> direttrice Como-Lecco(potenzialmente il migliore dal punto di vista agricolo) il consumo di terreno agricolo è dovutoprevalentemente all'elevatissima urbanizzazione. In tale situazione un'ulteriore erosione <strong>della</strong>superficie agricola, o una sua ulteriore frammentazione, rischia di condurre l'agricolturacomasca sotto la dimensione minima necessaria per la sopravvivenza.78


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Sul territorio provinciale si riconoscono tre principali categorie di utilizzo del suolo agricolo:1. Terreni interessati da coltivazioni intensive specializzate. Rientrano in questa tipologia lecolture florovivaistiche in genere (in terra o in vaso, sia protette in serre fisse che protetteda coperture stagionali o in piena aria), nonché le colture orticole, le colture frutticole, siaarboree che arbustive, la vite e l'olivo. Questa tipologia d'uso non richiede terreni diestensione particolarmente ampia e può essere attuata anche in prossimità di zoneurbanizzate. Al presente si stima che nell'intera provincia tale tipologia interessi unasuperficie compresa tra i 400 e i 500 ettari.2. Terreni connessi ad aziende zootecniche. Rientrano in questa tipologia i terreni coltivati aprato e seminativi destinati ad uso foraggero. Oltre alla produzione di colture foraggere,questi terreni hanno anche la funzione di consentire l'utilizzazione agronomica dei refluizootecnici, nonché il mantenimento di adeguate distanze tra gli allevamenti e gliinsediamenti non agricoli. Al presente si stima che nell'intera provincia tale tipologiainteressi una superficie compresa tra i 16.000 e i 17.000 ettari.3. Altre colture. Rientrano prevalentemente in questa tipologia i seminativi non legati all'usozootecnico. Al presente si stima che la tipologia interessi nell'intera provincia una superficiecompresa tra i 5.000 e i 6.000 ettari, concentrati per la maggior parte nella zona <strong>della</strong> bassacomasca (aree collinari e di pianura).Sono escluse altre tipologie di habitat, quali aree forestali non soggette ad uso agricolo, incolti oaree naturali, oggetto di salvaguardia attraverso altri strumenti di pianificazione (rete ecologicaprovinciale, PIF, ecc.).I criteri e le modalità per l’individuazione degli ambiti agricoliPer le finalità di cui sopra, con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 11/1847 del 12 febbraio2007 la Provincia di Como ha definito quindi specifici “Criteri e modalità per l‟individuazionedelle aree destinate all‟attività agricola ai sensi dell‟art. 15, comma 2, delle Norme Tecniche diAttuazione”.Tali criteri vengono di seguito integralmente riportati.Finalità ed obiettivi1. Il presente documento definisce i Criteri e le Modalità per l‟individuazione, da parte deiComuni, delle aree destinate all‟attività agricola, ai sensi dell‟art. 15, comma 2 delle NormeTecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP),approvato dal Consiglio Provinciale in data 2 agosto 2006 con Deliberazione n° 59/35993, epubblicato sul Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong> n° 38 - Serie Inserzioni eConcorsi, del giorno 20 settembre 2006.79


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Campo di applicazione1. I contenuti del presente documento dovranno essere applicati da parte dei Comuni perl‟individuazione alla scala comunale delle aree agricole, a norma dell‟art. 15, comma 4, <strong>della</strong>Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12.2. Il presente documento e applicato inoltre nell‟ambito del procedimento per la valutazione dicompatibilità degli strumenti urbanistici comunali e intercomunali con il PTCP, inottemperanza agli adempimenti previsti dalla Legge Regionale 11 marzo 2005, n° 12 (esuccessive modifiche e integrazioni).Criteri per l’individuazione delle aree agricole1. All'interno <strong>della</strong> rete ecologica provinciale, l'individuazione alla scala comunale di areeagricole dovrà perseguire in primo luogo la finalità di mantenere la presenza di un'attivitàagricola vitale sul territorio.2. I Comuni dovranno identificare preventivamente tutte le aziende agricole operanti sulproprio territorio, tenendo conto sia delle aziende agricole che hanno il proprio centroaziendale sul territorio comunale sia di quelle che conducono terreni nel territorio comunalepur avendo la sede in altri comuni, ed in particolare si farà riferimento a:a) Terreni interessati da colture specializzate di pregio e legate ad un elevatoinvestimento iniziale:1. colture florovivaistiche;2. colture arboree e/o arbustive permanenti (alberi da frutto, piccoli frutti, vite, olivo);3. colture orticole protette e non.b) Terreni che hanno usufruito di contributi nell'ambito <strong>della</strong> politica agricola comunitaria,necessari per poter usufruire dei titoli di pagamento unico del nuovo regime di aiuti;c) Terreni necessari per la conduzione delle attività zootecniche, corrispondenti alleseguenti esigenze:1. terreni interessati da colture foraggere, compresi i pascoli;2. terreni utilizzati per il corretto spandimento agronomico dei reflui zootecnici, secondola specifica normativa;3. terreni necessari per il mantenimento del giusto rapporto capi/ettaro.3. A tale scopo andranno presi in considerazione i dati contenuti nel SIARL a livello catastale,che potranno comunque essere integrati con eventuali informazioni aggiuntive disponibili.80


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20094. I Comuni dovranno procedere quindi alla mappatura dei terreni ad uso agricolo, distintinelle tre categorie sopra elencate, nonché alla mappatura dei fabbricati destinati adallevamenti zootecnici.5. I dati cartografici andranno georeferenziati attraverso determinate specifiche tecniche, dapredisporre in coerenza con la struttura del Sistema Informativo Territoriale del PTCP.Criteri per l’individuazione delle aree destinate all’agricoltura con efficacia prevalenteai sensi dell’art. 15 <strong>della</strong> L.R. 12/20051. Una volta definite le aree agricole mediante le procedure precedentemente illustrate, iComuni dovranno individuare quelle aventi efficacia prevalente ai sensi dell'art. 15 <strong>della</strong> l.r.12/2005.A tale scopo si dovrà operare nel seguente modo:selezionare le aree agricole a colture specializzate, come definite all‟art. 3, comma 2, lett.a) dei presenti criteri;selezionare i comparti agricoli come definiti al precedente art. 3, comma 2, lett. b) e c)aventi dimensioni significative, individuati compattando aree agricole contigue efunzionalmente connesse, eventualmente ricomprendendo elementi di ricucitura delpaesaggio agrario quali siepi, filari, strade interpoderali. A tale fine potranno essereincluse in detti comparti anche aree non individuate quali agricole, purché intercluse oconfinanti con aree agricole per oltre la metà del proprio perimetro.2. Per ciascuno dei comuni appartenenti ad una dato contesto territoriale morfologicamenteomogeneo (pianura, collina, montagna, secondo la classificazione ISTAT) è calcolata inprima istanza la media delle superfici ad uso agricolo registrate nella banca dati SIARL perciascuna delle aziende operanti nel comune.3. La soglia minima per la "significatività" dimensionale dei comparti è basata sulla media deivalori ricavati per i comuni appartenenti a ciascuno dei contesti territorialimorfologicamente omogenei, ed è determinata dai Comuni all‟interno degli intervalli diseguito riportati:a) per i comuni classificati “di pianura” su base ISTAT: da 5 a 6 ha;b) per i comuni classificati “di collina” su base ISTAT: da 4 a 5 ha;c) per i comuni classificati “di montagna” su base ISTAT: da 9 a 10 ha.81


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20094. In un ottica di pianificazione coordinata, la continuità/compattezza delle aree destinateall'attività agricola dovrà tenere conto anche delle aree agricole presenti nei comunicontermini, allo scopo di favorire la preservazione di comparti ampi ed omogenee alla scalasovracomunale.5. In linea generale, nel valutare la continuità/compattezza delle aree destinate all'attivitàagricola:a) andrà data priorità ai terreni appartenenti ad aziende zootecniche rispetto a quellinon zootecnici;b) allo scopo di favorire la meccanizzazione e ridurre i costi <strong>della</strong> produzione agricola,andrà data priorità ai terreni a giacitura pianeggiante rispetto a quelli declivi;c) andranno preferenzialmente identificati poligoni con idoneo coefficiente di formaperimetrale, cioè non eccessivamente allungati e/o frastagliati..6. Più in generale, l'individuazione delle aree destinate all'attività agricola dovrà concorrere, inpositivo, al progetto urbanistico di riqualificazione e riorganizzazione del territoriocomunale, attraverso la messa in valore delle funzioni produttive, di presidio ambientale, dimantenimento del presidio economico, sociale e culturale che esse svolgono.Criteri per l’attuazione dell’art. 15, comma 5, delle Norme del PTCP1. Il disposto di cui all'art. 15 comma 5, delle norme di piano stabilisce che gli strumentiurbanistici comunali e intercomunali prevedano, nel rispetto <strong>della</strong> normativa vigente,adeguate distanze per le nuove edificazioni previste in zone contigue alle aree a vocazioneagricola in presenza di strutture agricole preesistenti.2. Il disposto si configura quale norma a sé, che introduce un vincolo di salvaguardia "a valle"dell'individuazione delle aree destinate all'attività agricola, e che appare pertanto esterno esuccessivo al processo di individuazione delle medesime.3. Tale fattispecie è da riferirsi in prevalenza alle aziende zootecniche per le quali sussisteun'effettiva problematicità di coesistenza con i contesti abitati (prevalentemente dovuta adinterferenza di natura olfattiva e a norme d'igiene).4. In particolare andranno evidenziate e possibilmente risolte eventuali conflittualità tra areedestinate ad uso residenziale ed allevamenti o terreni utilizzati per lo spandimentoagronomico dei reflui zootecnici.I criteri e le modalità sopra elencati appaiono sostanzialmente coerenti negli obiettivi con quellisuccessivamente definiti dalla Regione <strong>Lombardia</strong> con deliberazione <strong>della</strong> Giunta Regonale n.82


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20098/8059 del 19 settembre 2009 avente oggetto “Criteri per la definizione degli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali”.Prime valutazioni delle ricadute sui PGTAlla data odierna, nella provincia di Como sono stati sottoposti a procedura di valutazione dicompatibilità, con espressione del relativo provvedimento di competenza provinciale, un totaledi 27 PGT (circa il 17% del totale).Per tutte le citate istruttorie è stata analizzata anche la problematica concernentel‟identificazione degli ambiti destinati all‟attività agricola e sono state espresse le relativevalutazioni.In linea generale si è frequentemente riscontrata, da parte degli estensori dei PGT,un‟applicazione non pienamente corretta dei criteri definiti da Provincia e Regione perl‟individuazione delle aree agricole strategiche e prevalenti. La mancata inclusione di alcunearee agricole tra quelle prioritarie appare non di rado originata dall‟inserimento delle medesimetra gli ambiti di proposta trasformazione.A parziale giustificazione è peraltro da segnalare l‟oggettiva difficoltà, in alcuni specifici contestiterritoriali, di individuare idonei ambiti ove localizzare le aree di trasformazione, essendo le areeagricole sostanzialmente complementari a quelle di interesse per la salvaguardia <strong>della</strong>biodiversità (rete ecologica provinciale), sottoposte ad una parallela e rigorosa griglia divalutazione <strong>della</strong> sostenibilità degli interventi trasformativi.CREMONAIl percorso per l’individuazione degli ambiti agricoli strategici del PTCP di Cremona ècosì sintetizzabile:Fase 1 – periodo marzo 2006 – aprile 2008Questo periodo è caratterizzato da un‟intensa attività per l‟individuazione di quelli che allora lal.r. 12/05 si limitava a definire “ambiti destinati all‟attività agricola” e in assenza di specificicriteri regionali, introdotti a seguito <strong>della</strong> modifica legislativa apportata al comma 4 dell‟articolo15 <strong>della</strong> l.r. 12/05 apportata dalla l.r. 4/2008.Fase 2 – periodo aprile 2008 – aprile 2009La proposta di individuazione degli ambiti agricoli strategici viene perfezionata una prima voltaalla luce delle modifiche legislative intervenute quando la Variante al PTCP di adeguamento allal.r. 12/05 è prossima all‟adozione e poi, in ordine ai criteri approvati con D.g.r. n. 8059/08, insede di recepimento del parere regionale di competenza con l‟approvazione definitiva.83


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009FASE 1L‟aspetto metodologico utilizzato dalla Provincia di Cremona relativo all‟individuazione degliambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico si è soffermato soprattutto sulle fasidel graduale approfondimento tecnico - istituzionale in cui, a partire dalla primavera del 2006, siè avviato formalmente il processo di adeguamento del Piano Territoriale di Cremona alla L.R.12/05, di cui l‟individuazione dei cosiddetti “ambiti agricoli” costituisce il fulcro <strong>della</strong> variante alpiano, così come deliberato dal Consiglio Provinciale con atto n. 38 del 29 marzo 2006.Il metodo perseguito è stato quello dunque <strong>della</strong> gradualità <strong>della</strong> definizione cartografica degliambiti agricoli, da cui si è mossa la concertazione con gli enti locali e le associazioni dicategoria, a partire dalle previsioni dei PRG vigenti e da proposte pervenute da ottobre 2006 adagosto 2007. In questo percorso è stata maturata l‟esigenza di costruire una norma che neltempo garantisse flessibilità nella gestione del piano salvaguardando l‟obiettivo di contenere ilconsumo di suolo agricolo (art. 3 Normativa).L‟esito di tale confronto appare dunque sia nel metodo che nel merito, una proposta per ilgoverno del territorio a livello provinciale coerente ai principi ispiratori <strong>della</strong> L.R. 12/05:sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione,flessibilità, compensazione ed efficienza (art. 1 comma 2).Il documento approvato con D.G.R. 8/1681 del 29/12/05 par. 4.3.2.– “Modalità per lapianificazione comunale (L.R. 12/05 art. 7)” ha costituito un punto di riferimento importante perl‟impostazione metodologica <strong>della</strong> definizione degli ambiti agricoli del PTCP di Cremona. Ciò, senon altro, perché in questa fase <strong>della</strong> redazione <strong>della</strong> variante questi criteri costituivano l‟unicodocumento ufficiale e giuridicamente efficace sulla materia, anche se con riferimento alle areedestinate all‟agricoltura nel Piano delle Regole del PGT comunale.Infatti sempre al paragrafo. 4.3.2., riferito ai contenuti delle “aree destinate all‟agricoltura” delPiano delle Regole, il documento regionale definiva che “in sede di prima applicazione le areeagricole sono individuate d’intesa con la provincia, considerando i caratteri fisiografici,paesaggisitici ed ambientali che connotano il territorio”. Ciò significava che i Comunieventualmente anche in assenza degli ambiti agricoli del PTCP erano tenuti a un accordo con laProvincia su questi temi.Infine, in sede di prima applicazione le aree agricole, sono state individuate, d‟intesa con laProvincia, considerando il valore agroforestale dei suoli e i caratteri fisiografici, paesaggistici edambientali che connotano il territorio.Questa affermazione introduceva la modalità del confronto e <strong>della</strong> copianificazione tra Comune eProvincia in materia di definizione delle aree agricole del PGT. Parimenti, tali azioni sono statealla base <strong>della</strong> concertazione tra livelli di governo del territorio utilizzata dalla Provincia diCremona per la definizione degli ambiti agricoli.Per operare il maggiore confronto tecnico e la più ampia condivisione politica, si è ritenutoopportuno partire da una possibile intesa per l‟utilizzo di una carta “provvisoria” e “speditiva”,84


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009nella fase di “regime transitorio” per la redazione dei PGT e la verifica compatibilità al PTCP deiprimi piani di governo del territorio prodotti.La prima elaborazione propedeutica alla costruzione di una carta prima proposta per ladefinizione degli ambiti agricoli, è stata nella primavera del 2006 tramite la produzione di unacarta di sintesi delle sottoclassi per la capacità d‟uso agricolo dei suoli, secondo il metodo“Metland”, al fine di verificare la disposizione dei suoli fertili (capacità alta e media). L‟analisi<strong>della</strong> capacità d‟uso agricola dei suoli si è concentrata sulle aree comprese nelle zone E dei PRGvigenti: sono state pertanto escluse le aree aventi altra destinazione d‟uso del suolo neglistrumenti urbanistici comunali. Ciò alla luce di quanto espresso nella definizione di zonaomogenea E nel D.M. 1444/68.Questa carta di sintesi agronomica confermava quanto è empiricamente noto per il sistematerritoriale <strong>della</strong> pianura irrigua. Una lettura prevalentemente “agronomica” o“pedologica” dei suoli del territorio provinciale fotografava infatti una situazionemolto omogenea, dal momento che tutto il suolo non urbanizzato <strong>della</strong> Provincia diCremona risultava essere notevolmente fertile: alta e media capacità d’uso agricolo.Applicando pedissequamente il metodo “Metland” proposto dalla già citata bozza di indirizziregionali queste aree sarebbero state potenzialmente classificabili come “ambito destinatoall‟attività agricola”.Fatta eccezione per le aree golenali, l‟applicazione acritica <strong>della</strong> metodologia proposta dai criteriregionali avrebbe comportato l‟INCLUSIONE negli ambiti agricoli da vincolare delle aree acapacità d‟uso elevata o molto elevata, cioè quasi tutta la superficie del suolo <strong>della</strong> Provincia.I centri urbani sono evidentemente sorti storicamente intorno alle aree più fertili. Il rischio diun‟applicazione limitata agli aspetti agronomici dei suoli è quindi quello di “chiudere in casa” iComuni, nel contesto <strong>della</strong> pianura irrigua. E‟ stato necessario quindi ricercare degli indicatori dialtra natura per poter proseguire nella definizione degli ambiti agricoli.Per l‟individuazione degli ambiti agricoli si è cercato quindi di procedere gradualmenteseparando la fase <strong>della</strong> “PERIMETRAZIONE” – che coinvolgeva più direttamente gli enti locali -da quella <strong>della</strong> “CLASSIFICAZIONE” – che interessava maggiormente le categorie del mondoagricolo.La sintesi data dalla sovrapposizione <strong>della</strong> pianificazione comunale e sovracomunale hapermesso quindi di giungere all‟individuazione di un indicatore di carattere urbanistico, partendodalle previsioni dei Piani Regolatori Generali dei Comuni frutto di decisioni già maturate tra idiversi attori del governo del territorio, anche se sulla base di un contesto legislativo differente.Sono queste le premesse metodologiche e di contenuto su cui si è avviata la redazione di unaprima rappresentazione cartografica, denominata “Carta di prima individuazione degli ambitiagricoli”, <strong>della</strong> quale la Giunta Provinciale ha presa atto <strong>della</strong> con delibera n. 296 del 3 ottobre2006.La “carta di prima individuazione degli ambiti agricoli” non aveva e non ha alcun valore85


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009giuridico. Ha costituito il punto di partenza per la concertazione e derivava dalla lettura delleprevisioni urbanistiche dei PRG, del PTCP e dalla Carta <strong>della</strong> Capacità d‟uso agricolo dei suoli(ERSAF 1994), tenendo conto <strong>della</strong> metodologia proposta nella bozza di documento regionaleper l‟individuazione degli ambiti agricoli.Nello specifico, per una prima perimetrazione provvisoria si è preso un indicatore di carattereurbanistico, partendo dalle previsioni dei Piani Regolatori Generali dei Comuni sulle zoneomogenee E, utilizzando la banca dati del M.I.SU.R.C.. Le aree agricole soggette ad altreprevisioni urbanistiche non ancora attuate sono state pertanto escluse dall‟indagine per ladefinizione degli ambiti agricoli del PTCP.La prima individuazione degli ambiti agricoli del PTCP di Cremona è partita dalle sceltestrategiche dei PRG comunali, attestandosi sul perimetro delle sottozone omogenee E, in cui èvietata l‟edificazione per le attività produttive primarie ma non la coltivazione, definendole “areead uso agricolo di rispetto urbano”, in modo che la restante parte delle zone E dei pianiComunali venivano proposte provvisoriamente all‟interno degli ambiti agricoli del PTCP.Alla luce degli obiettivi del Sistema Informativo Integrato (SIT) previsto dall‟art. 3 <strong>della</strong> L.R.12/05, la scelta operata è stata quella di organizzare da subito una struttura di dati cartograficie alfanumerici per la definizione degli ambiti agragricoli del PTCP in grado di implementare e asua volta implementarsi attraverso le procedure del SIT. agricoli del PTCP in grado diimplementare e a sua volta implementarsi attraverso le procedure del SIT.agricoli del PTCP in grado di implementare e a sua volta implementarsi attraverso leprocedure del SIT:I cardini del percorso tecnico per la perimetrazione degli ambiti agricoli strategicipresi in considerazione sono stati: gradualità dell’elaborazione tecnica, processopartecipato, sperimentazione nella pianificazione di scala sovracomunale.Riassumendo: la "Carta di prima individuazione degli ambiti agricoli – proposta per la concertazione" era dicarattere orientativo ed è partita dalla sintesi delle previsioni <strong>della</strong> pianificazione di livellocomunale e sovracomunale. La carta, provvisoria e priva di valore giuridico, diventava per laProvincia documento di riferimento ai fini <strong>della</strong> verifica di compatibilità al PTCP fino allaredazione delle carte definitive; con tale proposta presentata nell‟ottobre 2006 è stato dato avvio alla prima fase diconcertazione che si è protratta fino al 14 agosto 2007. Gli Enti Locali in questa fase hannopresentato 120 proposte; I Comuni che avviavano la redazione del PGT potevano far riferimento a questa primaproposta per contribuire con approfondimenti tematici di scala locale alla definizione dellecarte agroforestali definitive del PTCP; I Comuni, entro i termini sopra fissati, hanno potuto articolare contributi su questa primaproposta attraverso:86


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009- aggiornamenti delle previsioni <strong>della</strong> pianificazione locale;- richieste di variazione <strong>della</strong> perimetrazione;- proposta di prima perimetrazione per quei Comuni che risultavano privi di aree inclusenelle "aree agricole di rispetto urbano" individuate;- proposte per l'utilizzo e la valorizzazione degli ambiti agricoli.Dopo la presentazione ufficiale <strong>della</strong> carta di prima individuazione degli ambiti agricoli, laconcertazione si è sviluppata con una serie di incontri programmati sul territorio, per ciascunambito di riferimento, approfondendo la tematica fino alla scala locale.La richiesta ufficiale dell‟acquisizione delle proposte da parte dei Comuni a partire dallarappresentazione sintetica delle previsioni degli strumenti urbanistici comunali, ha comportato lanecessità di esplicitare le modalità di valutazione delle proposte stesse. La valutazione inoltredoveva essere omogenea sia per le proposte direttamente acquisite dagli enti locali, sia perquelle indirettamente recuperate dalla sintesi delle previsioni del PRG. Allo stesso tempo i criteridi valutazioni dovevano essere coerenti con le proposte per gli ambiti agricoli acquisite dai Pianidi Governo del Territorio che nel frattempo venivano redatti e soprattutto adottati. A questopunto era diventato inevitabile appoggiare la valutazione delle proposte per gli ambiti agricolidel PTCP alla coerenza con le modalità per individuare a livello comunale, nel Piano delle regoledel PGT e le aree destinate all‟agricoltura (par. 4.3.2. <strong>della</strong> d.g.r. 8/1681 del dicembre 2005).A questa valutazione di opportunità si accompagnava la felice congruenza tra i criteri regionali equelli del PTCP in materia insediativi e paesistica (art. 3 e art. 20 <strong>della</strong> Normativa).La formulazione di eventuali richieste di variazione <strong>della</strong> perimetrazione e proposta ex novo diprima perimetrazione ha potuto far riferimento ai contenuti metodologici desunti dalla D.G.R.8/1681 del 29/12/05 – Modalità per la pianificazione comunale (par. 4.3.2.).L'attività di concertazione condotta dalla Provincia a partire dal confronto diretto con gli EntiLocali sulla formulazione di eventuali richieste di variazione <strong>della</strong> perimetrazione proposta con laCarta di prima individuazione degli ambiti agricoli si è protratta fino al 14 agosto 2007. Leproposte pervenute sono state valutate facendo riferimento ai seguenti contenuti metodologici:DGR 8/1681 del 29/12/05 par. 4.3.2; Normativa PTCP CREMONA vigente (artt. 14 – 19).Nello stesso tempo veniva proseguito il confronto tecnico e istituzionale attraverso i tavolidell'<strong>Osservatorio</strong> provinciale per la pianificazione territoriale e l'Ufficio di Presidenza <strong>della</strong>Conferenza dei Comuni. Sulla base di questi approfondimenti e grazie soprattutto al confrontodiretto quasi quotidiano oltre 120 incontri - con amministratori, tecnici comunali e consulenti èmaturata una proposta cartografica e in particolare una bozza di normativa, che tenesse contodelle sollecitazioni pervenute in termini di gradualità e di flessibilità nella gestione degli ambitiagricoli senza venir meno allo scopo di contenere il consumo di suolo agricolo. Tra il dicembre2007 e il gennaio 2008, sempre in un'ottica di concertazione si è voluto portare a conoscenza invia preliminare di tale proposta gli Enti Locali, con i quali si sono sviluppati una seconda serie di87


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009incontri programmati sul territorio, per ciascun ambito di riferimento, approfondendo latematica fino alla scala locale. Oltre a una prima bozza di normativa, a livello cartograficodurante tali incontri è stato distribuito un estratto del territorio provinciale alla scala 1:120.000<strong>della</strong> proposta degli ambiti agricoli del PTCP, insieme ad un estratto specifico relativo ad ogniterritorio comunale alla scala 1:10.000 e al territorio di ogni parco regionale (1:25.000).FASE 2Il parere favorevole sulla variante al PTCP, espresso quasi all‟unanimità, dalla Conferenzadei Comuni e delle Aree Regionali Protette, afferma che sia “possibile confermare laproposta di variante di adeguamento alla L.R. 12/05 presentata il 15/02 allaConferenza dei Comuni, in quanto coerente con le disposizioni di legge intervenuterelativamente alla individuazione degli “ambiti destinati all’attività agricola diinteresse strategico. Infatti, in assenza di una definizione regionale di "interesse strategico",gli altri presupposti del nuovo testo modificato sono stati ampiamente soddisfatti nella propostaavanzata dalla Provincia di Cremona: la concertazione con gli enti locali è stata ampia edocumentata; per quanto attiene la coerenza con le disposizioni regionali tutta la valutazionecondotta ha tenuto conto degli indirizzi contenuti nella D.G.R. VIII/1681 "criteri per lapianificazione comunale" - unico documento regionale ufficiale in cui si parli di aree agricole alladata del 9 aprile 2008. Per la redazione <strong>della</strong> variante sono state acquisite le proposte deiComuni pervenute in un arco temporale di concertazione dal 26 ottobre 2006 al 14agosto 2007, valutate secondo la coerenza con i criteri regionali di cui alla D.G.R.VIII/1681/05 per l‟individuazione delle aree destinate all‟agricoltura nel PGT comunale (rif. cap.4.3.2)”.Nel parere espresso favorevolmente in data 9 aprile 2008, la Conferenza dei Comuni e delleAree Regionali Protette chiedeva inoltre che, in materia di ambiti agricoli strategici, “lerichieste ulteriori di modifica <strong>della</strong> cartografia acquisite venissero valutate in sede dicontrodeduzioni alle osservazioni pervenute”, ritenendo valide ed efficaci anche quellepresentate prima dell‟adozione in Consiglio provinciale. Non essendo infatti previste esplicitesalvaguardie alla variante al PTCP adottata dalla L.R. 12/05, restava invariato il poterenegoziale del singolo Comune fino all‟approvazione definitiva del PTCP in Consiglio Provinciale,in una cornice di regole condivise. Il Consiglio Provinciale ha ratificato in sede di adozioneil 28 maggio 2008 con atto n. 72 questa richiesta formulata dai Comuni e dai Parchi.Successivamente all‟adozione <strong>della</strong> variante al PTCP e durante l‟iter istruttorio <strong>della</strong> stessa per ilparere di competenza regionale, la Giunta Regionale ha approvato il documento “Criteri per ladefinizione degli ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico nei PTCP ai sensi delcomma 4 dell‟art.15 <strong>della</strong> l.r. n. 12/05”, D.g.r. n.8059 del 19 settembre 2008, che definiscepuntualmente come debbano essere considerati ”ambiti agricoli strategici, quelle parti diterritorio provinciale connotate da uno specifico e peculiare rilievo sotto il profilo congiuntodell’esercizio dell’attività agricola, dell’estensione e delle caratteristiche agronomiche del88


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009territorio”.Nel parere di competenza sopraccitato e approvato il 12 novembre 2008 con d.g.r. 8406, laRegione riconosceva la conformità metodologica <strong>della</strong> variante di adeguamento ai successivicriteri regionali stabilendo che la Provincia, in sede di approvazione definitiva del PTCP, avrebbedovuto, inoltre, dare atto <strong>della</strong> conformità puntuale delle scelte assunte in merito agli ambitidestinati all‟attività agricola di interesse strategico ai “Criteri per la definizione degli ambitidestinati all‟attività agricola di interesse strategico nei PTCP”, approvati con D.g.r. n. 8059 del19 settembre 08, nonché dell‟avvenuta consultazione con i Comuni.La giunta Provinciale, con atto n. 698 del 27 novembre 2008 ha deliberato, perciò, di valutare leproposte comunali acquisite nel periodo 15 agosto 2007 – 27 maggio 2008 in materia didefinizione degli ambiti agricoli strategici ai sensi dell‟art. 15 c. 4 l.r 12/05, al fine di garantire ilproseguimento <strong>della</strong> concertazione istituzionale, così come determinato al punto 1 <strong>della</strong>deliberazione consiliare di adozione <strong>della</strong> variante al PTCP n. 72 del 28 maggio 2008 e diottemperare a quanto disposto dal parere di competenza <strong>della</strong> Regione <strong>Lombardia</strong> approvatocon d.g.r. n. 8406/08 relativamente alla attestazione dell‟avvenuta consultazione con i Comuni.Conseguentemente, preso atto delle decisioni assunte dalla Provincia, l‟ufficio di Presidenza<strong>della</strong> Conferenza dei Comuni e delle Aree Regionali Protette di cui all‟art. 16 <strong>della</strong> l. r. 12/05 hadato atto dell‟avvenuta consultazione con i Comuni come previsto dalla D.g.r. n.8059 del 19settembre 2008. Ciò è avvenuto nel quattordicesimo incontro dell‟ufficio di Presidenza tenutosi il10 febbraio 2009 con la sottoscrizione all‟unanimità da parte dei sindaci eletti a rappresentanza<strong>della</strong> Conferenza, di un documento (prot. n. 18394) avente oggetto “decisioni sulle iniziative daintraprendere in merito al percorso finale di approvazione <strong>della</strong> variante al PTCP diadeguamento alla l.r. 12/05”.La Variante dei adeguamento alla L.R. 12/05 e s.m.i. e quindi la perimetrazione degli ambitiagricoli strategici è stata approvata con DCP n. 66 dell‟8/04/2009 in cui il Consiglio Provincialeha inoltre dato atto <strong>della</strong> conformità puntuale delle scelte assunte in merito agli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico ai “Criteri per la definizione degli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico nei PTCP”, approvati con D.G.R. n. 8059 del 19settembre 2008, nonché dell‟avvenuta consultazione con i Comuni, come meglio specificatonell‟estratto dalla “Relazione delle controdeduzioni alle osservazioni pervenute e al parereregionale”. La variante di adeguamento è divenuta efficace dopo la pubblicazione sul BURLSerie Inserzioni n.20 del 20/05/2009.Contenuti e gestione degli ambiti agricoli: il monitoraggioElaborati prescrittivi:Nella Variante di adeguamento del PTCP alla l.r. 12/05, l‟individuazione degli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico ha già una rappresentazione cartografica unitaria nella“Carta D - delle Tutele e delle salvaguardie” ed è assistita da una normativa di tutela esalvaguardia univoca con l‟articolo 19bis “Salvaguardie territoriali: gli ambiti destinati all‟attività89


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009agricola di interesse strategico”. Infatti il primo comma del suddetto articolo recita:”Sonosottoposte a salvaguardia le aree in cui è previsto il mantenimento <strong>della</strong> destinazione agricoladei suoli, definite “ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico” e riportate nellaCarta delle tutele e delle salvaguardie”.“Carta G - Carta per la gestione degli ambiti agricoli strategici (suddivisa in 5 sezioni allascala 1:25.000) Carta tematica di CONTENUTO ORIENTATIVO con valore operativo e gestionaledi MONITORAGGIO (elaborato di progetto del piano). Le aree individuate nella Carta delle tutelee delle salvaguardie del P.T.C.P. come “ambiti destinati all‟attività agricola di interessestrategico”, sono parimenti riportate nella “Carta per la gestione degli ambiti agricoli strategici”per facilitarne la consultazione e il recepimento nei Piani di Governo del Territorio comunalisecondo le modalità procedure contenute ai punti 2 e 3 dell‟art. 19 bis <strong>della</strong> Normativa. La Cartaper la gestione degli ambiti agricoli strategici è un elaborato di progetto del piano con efficaciaorientativa ai sensi dell‟art. 42 e ha valore operativo ai fini del monitoraggio delle procedure digestione degli ambiti agricoli.Altri elaborati orientativi per la caratterizzazione degli ambiti agricoli strategici:Allegato 6 - Atlante dei caratteri delle aree agricoleNuovo “Elaborato per la gestione del piano” relativamente ai contenuti del PTCP sui temi delsistema rurale. Esso concorre a definire i criteri e le modalità per individuare a scala comunalele aree agricole, ai sensi del comma 4 dell‟art. 15 <strong>della</strong> l.r. 12/05 insieme a: capitolo 5nell‟Appendice D “Individuazione dei contenuti minimi dei PGT sugli aspetti sovracomunali” dicui agli artt. 11 e 12 <strong>della</strong> Normativa del PTCP; nei capitoli 4.1 e 4.3 del Documento Direttore ecap. 9 Relazione Tecnica Variante; L‟Allegato n. 6 ”Atlante dei caratteri delle aree agricole” è asua volta comprensivo di I - Ricognizione del patrimonio edilizio agricolo dei 115 comuni, II -Carta del valore agricolo del suolo, III - Carta di caratterizzazione del territorio rurale.Allegato 6.I - Ricognizione del patrimonio edilizio agricolo dei 115 ComuniE‟ una sezione dell‟Atlante dei caratteri delle aree agricole dedicata al tema delle cascinestoriche e consiste in una sintesi dei dati rilevati attraverso il Censimento del patrimonio edilizioagricolo provinciale effettuato nel 2000-2001 e oggetto di specifica pubblicazione editoriale neldicembre 2003. I Comuni durante la redazione del PGT o sue varianti possono procedere aintegrazioni e rettifiche cartografiche di maggior dettaglio da predisporre secondo le modalitàdel Sistema Informativo Territoriale provinciale relativamente all‟aggiornamento eall‟approfondimento <strong>della</strong> Ricognizione del patrimonio edilizio agricolo dei 115 comuni che trovariferimento agli articoli 11, 19 bis e 20 <strong>della</strong> Normativa.Allegato 6.II - Carta del valore agricolo del suolo (suddivisa in 2 sezioni alla scala1:50.000)E‟ una sezione dell‟Atlante dei caratteri delle aree agricole dedicata al tema <strong>della</strong> fertilità deisuoli e consiste in una sintesi dei dati rilevati attraverso la Carta di capacità d‟uso agricolo dei90


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009suoli prodotta da ERSAL ed elaborata secondo la metodologia riportata nel capitolo 9 <strong>della</strong>Relazione Tecnica – Integrazioni al Documento Direttore.Allegato 6.III - Carta di caratterizzazione del territorio rurale (suddivisa in 2 sezioni allascala 1:50.000). E‟ una sezione dell‟Atlante dei caratteri delle aree agricole dedicata al tema<strong>della</strong> caratterizzazione del sistema rurale provinciale elaborata secondo la metodologia riportatanel capitolo 9 <strong>della</strong> Relazione Tecnica – Integrazioni al Documento Direttore. I Comuni durantela redazione del PGT o sue varianti possono procedere a integrazioni e rettifiche cartografiche dimaggior dettaglio da predisporre secondo le modalità del Sistema Informativo Territorialeprovinciale relativamente all‟aggiornamento e all‟approfondimento <strong>della</strong> Carta dicaratterizzazione del territorio rurale che trova riferimento agli articoli 11, 19 bis e 20 <strong>della</strong>Normativa.L‟estensione degli ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico individuati dal PTCPdi Cremona è pari all‟85,2% di quella del territorio provinciale. La superficie degli ambiti agricolistrategici provinciali risulta di 1.508.812.830 mq su 1.770.951.706 mq, valore <strong>della</strong> superficieprovinciale. A livello lombardo si tratta di uno dei valori percentuali più alti riscontrabili anchesul territorio regionale di pianura irrigua, che conferma la volontà e l‟obiettivo di sostenere larealtà agricola presente sul territorio, offrendo gli strumenti per proteggere i suoli agricoli dacontinue e progressive erosioni per altri usi funzionali.Ad esemplificazione dei criteri assunti per la gestione del piano in materia di ambiti agricolistrategici, di seguito si offre una illustrazione non tecnica delle modalità di modifica sia in sensorestrittivo che di ampliamento, delle superfici classificate dal PTCP ad ambito agricolo diinteresse strategico dell‟articolo 19bis <strong>della</strong> Normativa del PTPC. Le modalità per gestire questemodifiche sono agganciate previste tramite indici in percentuale di superficie, riportate nellaTabella delle soglie dimensionali di riferimento per le variazioni degli ambiti agricoli dell‟articolo19bis <strong>della</strong> Normativa.In particolare è il terzo comma dell‟art. 19bis “Salvaguardie territoriali: gli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico” <strong>della</strong> Normativa riguarda le procedure di gestionenella fase post-approvazione del piano e sviluppa il tema <strong>della</strong> flessibilità per la gestione delPTCP. In estrema sintesi la Normativa riconduce le diverse casistiche possibili a tre tipologie diprocedure di variazione del PTCP:1. Modalità semplificata speciale: definita come “Modifiche non sostanziali cartografiche delPTCP secondo la procedura del primo comma dell’art. 34 <strong>della</strong> Normativa”, che fariferimento ai commi 11 e 12 dell‟art. 17 <strong>della</strong> l.r. 12/05 (Approvazione del piano territorialedi coordinamento provinciale).2. Modalità semplificata normale: definita come “Modifiche non sostanziali del PTCP secondo laprocedura del secondo comma dell’art. 34 <strong>della</strong> Normativa”, che fa riferimento ai commi 11e 12 dell‟art. 17 <strong>della</strong> l.r. 12/05 (Approvazione del piano territoriale di coordinamentoprovinciale).91


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20093. Modalità variante ordinaria del PTCP: definita come “Variante al PTCP ai sensi dell’art. 17 c.14 <strong>della</strong> l.r.12/05 secondo la procedura del secondo comma dell’art. 40 <strong>della</strong> Normativa”, lacui procedura di approvazione fa riferimento ai commi da 1 a 10 dell‟art. 17 <strong>della</strong> l.r. 12/05(Approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale).I valori delle soglie dimensionali per la variazioni degli ambiti agricoli del PTCP possono esserevariate con variante sostanziale al PTCP di cui all‟art. 40 a partire da cinque anni dall‟entrata invigore del piano. Per cinque anni, dunque, pari alla durata dell‟efficacia del Documento di Pianodel PGT comunale e di un ciclo amministrativo, non sarà possibile cambiare le soglie degliindicatori quantitativi per distinguere le varianti ordinarie del Piano dalle modifiche nonsostanziali da attuare con procedure semplificate. Ciò al fine di garantire per un congruo arcotemporale sia una parità di trattamento nel rapporto con i comuni, che nel frattempocompleteranno la produzione <strong>della</strong> prima generazione di PGT, sia la verifica dell‟efficacia dellenorme assunte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PTCP definiti all‟articolo 3 <strong>della</strong>Normativa. Le superfici per ciascun territorio comunale, sottratte nel tempo, agli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico attraverso una o più modifiche di tipo non sostanzialeillustrate ai casi 1 e 2 (disciplinate dall‟art. 34 del PTCP) si sommano fino al raggiungimento<strong>della</strong> soglia dimensionale massima di riferimento per le variazioni degli ambiti agricoli fissatanella Tabella 2 dell‟articolo 19 bis <strong>della</strong> Normativa. In tale calcolo viene considerato a scomputol‟estensione delle “aree agricole esterne”, attualmente individuate nell‟Allegato 6-III “Carta dicaratterizzazione del territorio rurale”, che il Comune può eventualmente chiedere diricomprendere negli ambiti agricoli strategici del PTCP attraverso modifiche al PTCP di cui ai casi1 e 2. Raggiunta però la soglia massima consentita in tabella 2, il Comune per ridurreulteriormente la superficie degli ambiti agricoli strategici dovrebbe procedere alla richiesta diuna variante ordinaria del PTCP, assai lunga e complessa.Infatti la Normativa del PTCP dispone che “qualora la richiesta di variazione <strong>della</strong> superficie degliambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico, sommata alle superfici già sottratteagli stessi nel tempo attraverso una o più varianti di tipo non sostanziale, risulti esseresuperiore rispetto alle soglie dimensionali di riferimento massime per ciascun territoriocomunale di cui alla tabella 2, si procede a una variante sostanziale ai sensi dell’art. 17 c.14<strong>della</strong> l.r. 12/05 di cui all’art. 40”.La Provincia gestirà attraverso il SIT il monitoraggio degli indicatori quantitativi di cui allatabella 1 e in particolare l‟estensione degli ambiti agricoli esterni, così come previsto dalRapporto Ambientale <strong>della</strong> VAS. Inoltre tale monitoraggio permetterà di stimare per ogniterritorio comunale lo stato dell‟arte delle superfici degli ambiti agricoli strategici modificate conil susseguirsi nel tempo delle proposte di modificazioni avanzate dai Comuni, al fine di verificareil rispetto delle soglie dimensionali stabilite nella Tabella 2 per l‟utilizzo <strong>della</strong> “modalitàsemplificata normale” di variazione degli stessi.92


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Per quanto riguarda la necessità di rendere pubblico il monitoraggio <strong>della</strong> gestione del PTCP suidati delle superfici agricole relative a ciascun comune viene inserita la “Tabella 9.16 - I valori ele percentuali per Comune degli INDICATORI QUANTITATIVI individuati nella tabella 1: criteriper valutare le proposte di variazione degli ambiti agricoli dell’art. 19 bis <strong>della</strong> Normativa” con ivalori per ogni territorio comunale delle superfici espressi in mq e in percentuale riferiti a:ambiti agricoli destinati all‟attività agricola di interesse strategico (vincolati ai sensi dell‟art. 18c. 2 <strong>della</strong> l.r. 12/05); aree agricole esterne (non vincolate ai sensi dell‟art. 18 c. 2 <strong>della</strong> l.r.12/05); aree urbane consolidate e aree urbane di espansione. I valori sono riferiti a quellipresenti al momento dell‟approvazione <strong>della</strong> Variante di adeguamento del PTCP.Ad ogni variazione prodotta alle superfici degli ambiti destinati all‟attività agricola di interessestrategico del PTCP saranno aggiornati i valori degli indicatori di monitoraggio riportati nellatabella 9.16.Prime valutazioni delle ricadute sui PGTOltre il 45% dei Comuni hanno già trasmesso il proprio PGT adottato per la verifica dicompatibilità al PTCP adeguato alla l.r. 12/05 secondo la procedura di cui all‟art. 13 c. 5 e c. 7<strong>della</strong> stessa legge. La valutazione complessiva è di un pieno recepimento dell‟individuazionedegli ambiti agricoli strategici del PTCP nei Piani di Governo del Territorio, che vieneperfezionato in sede di verifica di compatibilità usufruendo delle procedure di gradualità eflessibilità definite nella Normativa del PTCP all‟articolo 19bis.LECCOIl metodo utilizzato nel PTCP di Lecco per la definizione degli ambiti destinati all‟attività agricoladi interesse strategico è descritto nello specifico elaborato “Monografia E – Ambiti e areeagricole”, approvato con la variante di adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 e s.m.i. (D.G.P.n. 7 del 23 e 24 marzo 2009).All‟interno del “sistema rurale paesistico” provinciale, cioè del territorio prevalentemente nonedificato e urbanizzato in cui dominano assetti ambientali naturali o naturaliformi, attività ed usiconnessi al settore primario, sono stati riconosciuti, ai sensi dell‟art. 15 c. 4 <strong>della</strong> L.R. 12/2005,16 “sistemi rurali”, entro i quali si sono definiti gli ambiti destinati all’attività agricola diinteresse strategico.I “sistemi rurali” si configurano come contesti territoriali dove dominano gli usi del suoloconnessi all‟attività agricola che si relazionano al più ampio sistema rurale paesistico dell‟intornoe ai sistemi urbani presenti sul territorio.SistemiruraliIDDescrizione93


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Sistemirurali deipaesaggiinsubriciSistemirurali dellevalli e deiversantiinterniSistemirurali deiversantiaperti sullapianuraLa conoide di Colico con seminativi, prati stabili, da vicenda e1fruttiferi2 I versanti a lago di Dervio, Bellano e Varenna con olivo, vite e coltiviI versanti a lago di Lierna, Mandello e Abbadia Lariana con olivo, vite3e colture orticole4 La Valle di Margno e Casargo. Prati stabili e coltiviI prati e i seminativi <strong>della</strong> Valsassina, con i versanti e i terrazzi di5Barzio e Moggio6 La vigna e i coltivi di Valmadrera e CivateI versanti, i dossi e le conche a foraggere e fruttiferi di Monte7Marenzo e CalolziocorteSistemirurali dellecollinemorenicheABCLa piana e le conche dei laghi moreniciIl corridoio tra il lago di Annone e il monte Crocione (da Dolzago-Oggiono a Galbiate)Monti di Brianza da Olgiate Molgora a GarlateRispetto ai sistemi rurali, gli ambiti destinati all’attività agricola:- nelle aree interne e perilacuali (sistemi 1-7), si pongono prevalentemente a cornice,fungendo da luoghi di connessione e passaggio ai sistemi a prevalente valenza ambientale epaesaggistica;- nel più articolato sistema rurale <strong>della</strong> Brianza e <strong>della</strong> pianura (sistemi A-I), risultanoprevalentemente inglobati all‟interno di una cortina edificata e urbanizzata.Il PTCP assume quindi l‟obiettivo di conservare gli spazi aperti e il paesaggio agrario,qualificando e valorizzando il ruolo dell‟impresa agricola multifunzionale anche come soggetto<strong>della</strong> manutenzione territoriale e <strong>della</strong> offerta di servizi di qualità ambientale (biodiversità,paesaggio agrario, educazione ambientale) e minimizzando il consumo di suolo nella suadimensione quantitativa ma anche per i fattori di forma. A tal fine il Piano individua gli ambitidestinati alla attività agricola di interesse strategico di cui all‟art. 15, 4° comma, <strong>della</strong> L.R.12/2005 riconoscendo, distintamente per gli ambiti dell‟orizzonte montano e per quelli <strong>della</strong>collina e pianura, i territori caratterizzati dalla presenza di suoli di elevata e media fertilità edalla presenza di colture agrarie che rappresentano il carattere dominante degli ambiti stessi.94


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Criteri per l’individuazione1. determinazione del valore intrinseco dei suoli sulla base <strong>della</strong> “capacità d‟uso” (fonte Cartadei suoli ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all‟Agricoltura ed alle Foreste; Capacità d‟usodei suoli dal progetto Cartografia Geoambientale);2. definizione del grado di riduzione del valore intrinseco dei suoli in funzione degli usi in atto(fonte Regione <strong>Lombardia</strong> DUSAF – Destinazione d‟Uso dei Suoli Agricoli e Forestali);3. determinazione del valore agricolo del sistema rurale (alto, moderato, basso);4. interpretazione critica del Quadro Strategico e del Quadro Strutturale del PTCP (Assettoinsediativo, Valori paesistici e ambientali);5. interpretazione critica dello schema di Rete Ecologica del PTCP (scenario 6) e delleapplicazioni relative alla Biopermeabilità e al sistema delle Aree protette;6. analisi e interpretazione degli strati cartografici relativi all‟uso del suolo tra cui la Cartadell‟uso del suolo: progetto di Cartografia Geoambientale <strong>della</strong> C.M. <strong>della</strong> Valsassina,Valvarrone, Esino e Riviera e la Carta dell‟Uso del suolo <strong>della</strong> Pianura Brianzola –1994;7. interpretazione delle Ortofoto - TerraItaly CGR. 2003;8. Recenti applicazioni per la Rete Ecologica;9. i paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal PTR (Strumento Operativo 9);10. interpretazione critica del lavoro “L‟agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizzazionedel Paesaggio Agrario Lecchese” (Provincia di Lecco 2003);11. le unità di paesaggio (Scenario n. 9 del PTCP).Le analisi condotte per l‟individuazione degli “ambiti agricoli” si sono mosse a partire dallametodologia definita e dalle disposizioni regionali 10 , finalizzata alla determinazione del “Valoreagricolo del sistema rurale” sulla base <strong>della</strong> combinazione di indici che rendono conto <strong>della</strong>capacità d‟uso dei suoli -ponderata secondo le 8 classi <strong>della</strong> Land Capability - e degli usi delsuolo in atto.In ordine alla capacità d‟uso dei suoli le fonti prese in considerazione sono state le “Carte <strong>della</strong>Capacità d‟uso dei suoli” prodotte dalle Comunità Montane negli anni 80, nell‟ambito delprogetto di “Cartografia Geoambientale” (ad eccezione <strong>della</strong> C.M. <strong>della</strong> Valle San Martino) e, perla pianura e la collina, l‟analoga cartografia redatta da ERSAF nell‟ambito del Programmaregionale di Cartografia dei Suoli.Ad integrazione e ulteriore conferma delle analisi ci si è avvalsi anche del lavoro "I suoli <strong>della</strong>Brianza Lecchese", prodotto dalla Provincia di Lecco nel 2001 che a partire dal 1997 ha datoinizio ad un'indagine conoscitiva finalizzata alla promozione <strong>della</strong> conoscenza delle risorse localiper la corretta gestione del territorio agricolo.L'indice di fertilità derivato da una valutazione ragionata di tali parametri è stato articolato sulle95


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009seguenti 3 classi:Fertilità BuonaIl suolo non ha particolari limitazioni nella scelta delle colture. Gli elementi chimici <strong>della</strong> fertilitàsono sufficienti ed equilibrati fra loro. Con le concimazioni è necessario integrare solo leasportazioni <strong>della</strong> coltura praticata.Fertilità SufficienteIl suolo ha solo alcune particolari limitazioni derivate da carenza di elementi chimici <strong>della</strong>fertilità. Con le concimazioni è necessario integrare solo le asportazioni <strong>della</strong> coltura praticata.Fertilità ScarsaIl suolo ha molte limitazioni derivate dai carenza di elementi chimici <strong>della</strong> fertilità o da eccessi diacidità. Per effettuare le concimazioni è necessario conoscere gli elementi che devono essereincrementati per assicurare la produttività delle colture. La scelta delle colture è condizionatadalla loro adattabilità alle condizioni limitanti riscontrate.E‟ possibile dedurre che il 62% circa <strong>della</strong> superficie agroforestale monitorata risulta di buonafertilità; il 37% è stato classificato come "sufficiente" e solo l'1% è risultato di livello "scarso".Per gli usi del suolo sono state considerate sia le carte degli Usi del Suolo redatte dalleComunità Montane nell‟ambito del progetto di Cartografia Geoambientale - che nell‟ambito <strong>della</strong>redazione del PTCP sono state assemblate e integrate per la parte <strong>della</strong> Valle San Martino -, siala carta <strong>della</strong> “Destinazione d‟Uso dei Suoli Agricoli e Forestali (DUSAF) – ERSAF 2002” che offreuna lettura congruente per l‟intero territorio provinciale.Altri riferimenti, utili anche in ordine alle capacità agronomico-produttive dei suoli ed alledestinazioni colturali in atto, sono stati forniti dal lavoro “L‟agricoltura, i segni, le forme.Progetto di valorizzazione del Paesaggio Agrario Lecchese” (Provincia di Lecco 2003) a cui s‟èfatto riferimento anche per riferire gli “ambiti agricoli” al più ampio contesto ambientale epaesaggistico.L‟applicazione, stante la pressoché esclusiva presenza di suoli di III e IV classe (con punteggirispettivamente pari a 75 e 65) e la scarsissima presenza di legnose agrarie, porta ad attribuireai suoli punteggi compresi fra 80 e 85 e pertanto ad assegnare un “Valore Agricolo Moderato” apressoché tutte le aree interesse agronomico <strong>della</strong> provincia. Le aree con colture permanenti acui può essere assegnato un punteggio superiore ed essere riconosciute con “Valore AgricoloAlto” sono di dimensione talmente modesta da non poter essere di per sé individuate comeautonomi ambiti agricoli.L‟individuazione degli ambiti agricoli strategici di interesse provinciale è dunque avvenuta sullabase degli elementi indicati nella DGR n. 8059 del 19 settembre 2008.Anche sul tema dell‟agricolo, viene prevista dal PTCP la possibilità ai Comuni di accordarsi in“Agende Strategiche di Coordinamento Locale” per proporre interventi sovracomunali,garantendo il rispetto del “bilancio” del sistema delle aree rurali di cui sopra.Prime valutazioni delle ricadute sui PGT96


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009L‟impostazione proposta dalla Provincia di Lecco per l‟individuazione degli ambiti destinatiall‟attività agricola di interesse strategico ha trovato il consenso di gran parte dei Comuni <strong>della</strong>Provincia (peraltro confermato nel parere favorevole <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni, delleComunità Montane e degli Enti gestori delle Aree Regionali Protette sulla variante diadeguamento alla L.R. 12/2005), essendo il tema del consumo di suolo percepito comefondamentale da molte Amministrazioni.Quasi tutti i PGT, infatti, ripropongono come obiettivo la limitazione del consumo di suolo e lasalvaguardia del sistema paesaggistico e rurale.I contributi collaborativi e le proposte di modifica degli elaborati del PTCP inerenti gli ambitiagricoli, che hanno riguardato modifiche puntuali piuttosto che l‟impostazione <strong>della</strong> proposta,sono stati recepiti nella stesura finale <strong>della</strong> variante.Negli incontri di confronto con i Comuni durante le fasi di predisposizione dei PGT, si è rilevatauna preoccupazione per l‟edificazione in area agricola.Il PTCP (art. 57 NdA) ha quindi ripreso la L.R. 12/2005, sottolineando la possibilità, per iComuni di introdurre nel PGT limitazioni quantitative e qualitative agli interventi ammissibili, inconformità con quanto previsto dall‟art. 59 <strong>della</strong> L.R. 12/2005.I Piani di Governo del Territorio finora istruiti recepiscono le prescrizioni e gli orientamenti delPTCP.L‟impostazione proposta nel PTCP, finalizzata alla valorizzazione ed alla promozione dell‟attivitàagricola, tenuto conto anche di alcune particolarità di nicchia del territorio provinciale (vigneti,oliveti) potrebbe apparire eccessivamente restrittiva.Tuttavia, i “criteri per l‟individuazione delle aree agricole nei PGT” definiti nel PTCP (art. 57 NdA)permettono al PGT, entro limitate soglie quantitative, di individuare aree in riduzione, daindicare prioritariamente entro gli “ambiti di accessibilità sostenibile”, e comunquelimitatamente ad aree in stretta aderenza al tessuto urbano consolidato.Alcune problematiche si presentano per proposte di interventi puntuali (insediamenticommerciali), specie lungo le principali infrastrutture viarie, interessando ambiti del sistemarurale-paesistico- ambientale ovvero il disegno <strong>della</strong> rete ecologica provinciale.LODIIl Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale si pone come “Obiettivo Generale” quello di“governare la pressione insediativa alimentata dalla vicinanza dell’area metropolitana milanese,al fine di mantenere l’equilibrio e l’identità <strong>della</strong> Provincia, limitando l’espansionedell’urbanizzato, ovvero contenendo e razionalizzando il consumo <strong>della</strong> risorsa suolo attraversola promozione di un “uso qualificato” del suolo agricolo”.Tale orientamento, che esprime la traduzione di una “volontà politica”, ovvero di una “volontà diintento condivisa con il territorio”, ha prodotto l‟individuazione di una serie di Macro-Obiettivi,opportunamente interrelati al processo di Valutazione Ambientale Strategica attivato in seno al97


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009procedimento di Adeguando del P.T.C.P., che hanno trovato riscontro all‟interno del Piano ehanno prodotto la definizione di una serie di “politiche” volte a:1. Promuovere e rafforzare il sistema territoriale come sistema reticolare e di relazioni;2. Garantire la qualità dell‟abitare, contenere il consumo di suolo e compattare la formaurbana;3. Razionalizzare il sistema <strong>della</strong> mobilità;4. Promuovere la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole;5. Valorizzare il sistema turistico;6. Sostenibilità delle risorse energetiche e integrazione nel paesaggio degli impianti diproduzione energetica.Un primo prodotto dell‟impostazione data al processo di attuazione/adeguamento del Piano èstato l‟impegno formale assunto dalla Provincia di Lodi, dai Comuni <strong>della</strong> Provincia e dall‟EnteGestore del Parco Adda Sud ad operare, nell‟ambito delle rispettive pianificazioni, in direzionedel perseguimento di un obiettivo di CONSUMO SOSTENIBILE di SUOLO.Il suddetto impegno, approvato con votazione unanime da parte <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni edell‟Ente Gestore del Parco Adda Sud, nella seduta del 10 Dicembre 2008, attraversol‟applicazione di un parametro (proposto) – da applicare lungo un orizzonte di 10 anni – checonsenta una crescita insediativa massima contenuta e complessivamente non superiore all‟1%<strong>della</strong> superficie totale <strong>della</strong> Provincia di Lodi.A livello operativo, il percorso di costruzione del PTCP è stato consolidato, secondo laRidefinizione del quadro delle Azioni prioritarie e delle relative Sub Azioni “di processo”. Inparticolare, con riferimento al tematismo “agricoltura” il riferimento corre all‟AZIONE CINQUE,-“Ambiti Agricoli”, che ha visto la ri-definizione delle Sub Azioni 5.1/5.2/5.3/5.4 el‟introduzione di una Sub Azione 5.5, secondo la seguente declinazione:5.15.25.35.45.5Individuazione di criteri e procedure per la redazione dello Studio di valutazione<strong>della</strong> compatibilità agroforestale delle previsioni di trasformazione dell‟uso delsuolo.Individuazione degli ambiti destinati all‟attività agricola da rappresentare nel PTCPcon specifico riferimento alle elaborazioni effettuate dal Settore Agricoltura.Criteri e modalità di definizione a scala comunale delle aree da destinareprevalentemente allo svolgimento dell‟attività agricola.Regolamento tematico per la definizione a scala comunale delle aree da destinareprevalentemente allo svolgimento dell‟attività agricola.Divulgazione e consultazione tra i Comuni <strong>della</strong> Provincia per la condivisione dellescelte di definizione degli Ambiti Agricoli Strategici.Le suddette “politiche” ed i prodotti derivati dall‟implementazione delle “azioni” e delle “sub-98


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009azioni” del processo di Adeguamento, sono state strutturate all‟interno dello strumento P.T.C.P.in forma di norme, indirizzi ed orientamenti, a seconda del livello di cogenza e <strong>della</strong> competenzaattribuita all‟Ente provinciale dalla normativa regionale vigente.Il P.T.C.P. Adeguato, ai sensi <strong>della</strong> l.r. 12/2005 e s.m.i., è stato adottato con atto diDelibera di Consiglio Provinciale n. 8 del 6 Aprile 2009 e ad oggi sta svolgendo ilproprio iter di approvazione.All‟interno <strong>della</strong> Provincia di Lodi, il tema agricoltura ha un significato socio-economico e culturaletale da coincidere con il significato stesso di territorio. Nel lodigiano, infatti, “l‟interventodell‟uomo è stato talmente capillare, intenso, continuo da lasciare ben poco terreno inviolato e datrasformare quest‟area da una landa acquitrinosa a un territorio praticamente senza tare, doveogni elemento è stato funzionalizzato al disegno più generale dell‟agrosistema localeIl territorio del Lodigiano è caratterizzato da un paesaggio agricolo tipico fortemente connotatodall‟orientamento produttivo, all‟interno del quale gli elementi costituitivi sono rappresentatidalle cascine, dai corsi d‟acqua e dal succedersi di “raccolte stanze verdi” 11 costituite da campidelimitati da filari. La presenza di aste fluviali primarie ha mo<strong>della</strong>to aree naturalisticamentecomplesse e diversificate che rappresentano elementi di spicco del territorio. Alcuni di questisono stati riconosciuti come “aree di importanza comunitaria” ai sensi <strong>della</strong> direttiva Habitat. Lastessa istituzione e permanenza del Parco Adda Sud, sia a livello amministrativo che territoriale,testimonia non solo l‟importanza naturalistica e il carattere agro-naturale diffuso del territorio,ma, soprattutto, la volontà di tutelare quello che è il patrimonio dell‟identità culturale lodigiana.L‟individuazione degli ambiti agricoli strategici è stata quindi condotta sulla base dei seguentielementi: il riconoscimento <strong>della</strong> particolare rilevanza dell‟attività agricola; l‟estensione e continuità territoriale di scala sovracomunale, anche in rapporto allacontinuità e all‟economia di scala produttiva e alla qualificazione di peculiari filiere e diproduzioni tipiche; le condizioni di specifica produttività dei suoli.Non sono qualificate come ambiti agricoli strategici, le parti di territorio incluse negli ambiti ditrasformazione di cui all’art. 8, secondo comma, lettera e), <strong>della</strong> l.r. n. 12/2005, individuati daPiani di Governo del Territorio vigenti alla data di approvazione del PTCP Adeguato.In fase di Adeguamento dello strumento vigente, sono pertanto stati formulati e/o acquisiti iseguenti elementi di conoscenza:a. la valutazione <strong>della</strong> classe del valore agroforestale;b. gli aspetti socioeconomici del settore agro-silvo-pastorale comprensivi delle filiereagroindustriali e le opportunità multifunzionali dell‟agricoltura;99


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009c. la valutazione <strong>della</strong> vocazione turistico-fruitiva dell‟attività agricola;d. gli studi e le analisi esistenti in ordine all’economia di settore sotto il profilo <strong>della</strong>competitività ;e. la ricognizione <strong>della</strong> presenza di elementi naturali e di valenza ambientalespecificamente connessi all’attività agricola, anche con riferimento alla Rete EcologicaRegionale e alle connotazioni paesaggistiche dei contesti rurali caratterizzanti le diverseunità tipologiche del paesaggio;f. la valutazione delle interferenze con le aree urbanizzate e le infrastrutture per lamobilità e i grandi impianti industriali ed energetici;g. le relazioni con le aree territoriali del Programma di sviluppo rurale 2007-2013.Le attività produttive forestali costituiscono spesso attività antropiche di particolare rilievoanche negli ambiti di valore ambientale e paesaggistico e nelle aree non soggette atrasformazione urbanistica. All‟interno del PTCP sono pertanto stati indicati, con riferimento aidiversi ambiti rurali identificati, specifici criteri e modalità per la salvaguardia e la valorizzazionedell‟attività agro-silvo-pastorale di tali tipi di ambiti, in coerenza con le disposizioni Comunitariein materia di agricoltura (Reg. n. 1782/03/CE e Reg. n. 1257/1999/CE) e con eventuali altristrumenti pianificatori incidenti sulle medesime superfici.Il PTCP recepisce gli indirizzi ed i contenuti del Piano di Indirizzo Forestale e dei Piani di Bonificae si raccorda al Piano Agricolo Triennale provinciale. A tal fine la Province ha provveduto, inparticolare, a distinguere le superfici forestali destinate ad attività produttive (ambiti destinatiall‟attività agricola), dalle superfici boscate aventi finalità paesaggistica, ambientale, ecologica e“di difesa dal dissesto idrogeologico” che, invece, rientrano negli ambiti rurali a prevalentevalenza ambientale e paesistica.Definizione degli ambiti strategici: quadro valutativoCome in precedenza richiamato, in sede di definizione degli Ambiti Agricoli Strategici si è tenutoconto di quanto suggerito dalla delibera n. 8/8059 del 2008, integrandone, dove possibile, leindicazioni attraverso l‟utilizzo di tutte le risorse a disposizionePer la valutazione <strong>della</strong> classe del valore agro-forestale è stato seguito il metodo MetlandLa procedura di valutazione si basa sulle seguenti tre fasi:1. determinazione del valore intrinseco dei suoli (vocazione agricola), basata sulla attribuzionedi punteggi alle classi di capacità d'uso dei suoli redatta da ERSAF.2. definizione, mediante punteggi, del grado di riduzione di tale valore (destinazione agricolareale), valutato in base all'uso reale del suolo. Lo strato informativo utilizzato è la cartaDUSAF2, realizzata da ERSAF.3. calcolo e determinazione del valore agricolo del sistema paesistico rurale, sulla base <strong>della</strong>combinazione tra i due attori precedenti.Tale combinazione produce una serie di valori numerici (ai valori numerici più alti corrispondeun più alto valore agricolo), che si collocano in un range teorico che va da 0 a 114, e che100


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009devono poi essere ripartiti nelle classi di valore finali.A tale scopo vengono adottati, con criterio ragionato, intervalli in grado di rappresentare almeglio la specificità e la distribuzione dei valori del sistema paesistico rurale provinciale. Neldato finale lo strato informativo in formato “grid” è stato successivamente modificato inserendola delimitazione delle aree urbanizzate, delle aree idriche e di altre aree di non suolo (dati trattida DUSAF2).La conseguente cartografia prevede pertanto la ripartizione del territorio nelle seguenti classi:- Valore agricolo alto (punteggio >90): comprende suoli caratterizzati da una buonacapacità d‟uso, adatti a tutte le colture o con moderate limitazioni agricole e/o dalla presenzadi colture redditizie (seminativi, frutteti, vigneti, prati e pascoli – in particolare quelli situatinelle zone di produzione tipica – , colture orticole e ortoflorovivaistiche, ecc.). La classecomprende quindi i suoli ad elevato e molto elevato valore produttivo, particolarmentepregiati dal punto di vista agricolo.- Valore agricolo moderato (punteggio 65-90): vi sono compresi suoli adatti all‟agricoltura edestinati a seminativo o prati e pascoli, ma con limitazioni colturali di varia entità e soggettitalvolta a fenomeni di erosione e dissesto, in particolare nelle zone montane. La classecomprende quindi i suoli a minore valore produttivo, sui quali peraltro l‟attivitàagrosilvopastorale svolge spesso importanti funzioni di presidio ambientale e divalorizzazione del paesaggio.- Valore agricolo basso o assente (punteggio indicativo


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009localizzato nelle zone golenali o entro argine e nell‟area collinare di Graffignana.Tuttavia la definizione <strong>della</strong> “funzione”, che dovrebbe tener conto <strong>della</strong> pluralità di obiettivi tipici<strong>della</strong> multifunzionalità dell‟agricoltura [come peraltro ben descritto nel documento negli indirizziper la definizione delle norme di valorizzazione, uso e tutela delle aree agricole], non soloconsente di classificare il territorio con un approccio olistico, ma permette anche di considerarele singole aree in relazione alla loro funzione agricola. Ciò significa valutare il territorio nontanto in relazione all‟uso del suolo, cioè al tipo di coltura o destinazione in atto, ma allaconnessione tecnica con l‟attività agricola e, quindi, nel contesto dell‟azienda agricola che loutilizza.La stessa D.g.r. n.8/8059, per la definizione degli ambiti agricoli strategici, prevedel‟opportunità di prendere in considerazione non solo il valore agro-forestale, ma anche altriaspetti quali quelli socio-economici, le funzioni turistico fruitive e di valenza ambientaledell‟attività agricola nonché le interferenze con le aree urbanizzate, le infrastrutture e i grandiimpianti industriali ed energetici; senza per altro fornire (ad esclusione dell‟ultimo) indicazionimetodologiche in merito.Tale indicazione e “non indicazione” rafforza la necessità di integrare il metodo propostoutilizzando un approccio che si basi su una dettagliata conoscenza del territorio, in modo daconsentire di considerare “le aree agricole come parte costitutiva centrale di un sistema rurale”e “l’agricoltura come fattore determinante dello spazio rurale” come riportato nel documento diindirizzo del PTCP.E‟ evidente che questo tipo di analisi 12 richiede la disponibilità di strumenti idonei a unavalutazione di dettaglio basati su una logica multicriteriale, nonché un supporto informativocoerente e aggiornato.TeRESA (Territorio Rurale E Sviluppo Agricolo), è il Sistema Informativo Territoriale messo apunto dal Settore Agricoltura. Si tratta di un sistema multicriteri costituito da una banca datinumerica e da un supporto cartografico, che è stato allestito e utilizzato in funzione <strong>della</strong>definizione e progettazione di azioni per la salvaguardia del territorio rurale. Le elaborazionipredisposte hanno rivelato la validità del SIT quale strumento di controllo e gestione delterritorio e dell‟attività agricola nella provincia di Lodi in grado di orientare le politiche diprogrammazione del settore da parte dell‟Amministrazione provinciale .La base informativa – sviluppata su base catastale per l‟intero territorio provinciale – haconsentito di mettere a punto e implementare nel SIT uno schema metodologico per lavalutazione e la classificazione del territorio lodigiano a livelli di dettaglio diversi, in funzionedelle specifiche finalità delle elaborazioni di volta in volta predisposte, mediante metodologie dianalisi multicriteria gerarchica. ),102


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Lo schema metodologico sviluppato consente di elaborare la base dati numerica e cartograficaallo scopo di derivare informazioni utili sia per una miglior conoscenza del territorio, sia comesupporto all‟attività pianificatoria e di programmazione dell‟amministrazione provinciale.L‟efficacia del sistema di valutazione implementato nel SIT risiede in una struttura aperta chegarantisce la massima flessibilità all‟utente in relazione alla definizione delle elaborazioniottenibili, alla individuazione delle informazioni disponibili e alla scelta dei criteri di ponderazioneutilizzabili.A livello operativo, il percorso per la definizione degli ambiti agricoli e la lorocaratterizzazione si è articolato nelle seguenti fasi:a) Individuazione delle aree agricole;b) Caratterizzazione delle aree agricole mediante l‟analisi multicriteria;c) Individuazione degli ambiti agricoli strategicia) Individuazione delle aree agricoleL‟individuazione dell‟ambito agricolo è stato basato sulle seguenti basi di dati relative all‟uso delsuolo: cartografia catastale provinciale; uso del suolo derivato da base dati SIARL; uso del suolo DUSAF-SIARL; MISURC <strong>della</strong> Provincia di Lodi.b) Caratterizzazione delle aree agricole mediante l’analisi multicriteriaTale fase dell‟attività ha richiesto lo sviluppo da parte del Settore Agricoltura e Ambiente Ruraledel sistema informativo di supporto alle decisioni territoriali e ha previsto dapprima larealizzazione di un database numerico-cartografico e successivamente la messa a punto delsistema di valutazione basato sull‟analisi multicriteria.Le fonti utilizzate sono state molteplici e hanno riguardato dati provenienti sia da databasenumerici, sia da fonti cartografiche. Le fonti utilizzate sono in continua evoluzione.La cartografia disponibile è stata utilizzata per la determinazione di nuovi attributi associati aglielementi territoriali utilizzati come riferimento. Questi sono stati identificati con due livelliterritoriale: aziendale e particellare.L‟analisi a base aziendale consente di associare le informazioni alle aziende agricole collocate sulterritorio e identificate geograficamente dal loro centro aziendale. Questo consente dievidenziare la struttura produttiva dell‟azienda e di associarla al comune di appartenenza dauna parte e ai terreni utilizzati dall‟altra. Infine lo strato delle particelle catastali consente diarrivare al massimo dettaglio di identificazione dell‟uso del suolo disponibile per cartografievettoriali.Le particelle catastali sono elemento identificativo delle porzioni di territorio condotte dalleaziende agricole e sono quindi riconducibili sia al comune in cui sono collocate, sia all‟aziendache ne detiene il titolo d‟uso.103


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Il valore degli attributi di questi tematismi di riferimento è stato determinato con diversi metodi:- direttamente, quando la corrispondenza tra l‟elemento numerico o cartografico da cuiorigina l‟attributo è di tipo univoco;- per aggregazione, quando più elementi numerici sono riconducibili allo stesso poligono diriferimento;- per sovrapposizione cartografica negli altri casi.Dopo aver predisposto il database numerico, ne sono state definite le modalità diinterrogazione, allo scopo di derivare informazioni utili per la caratterizzazione e la valutazionedel territorio.Nello specifico sono stati definiti tre diversi metodi di interrogazione dei database costruiti,selezionabili dall‟utente: presenza, prevalenza e valore.Il metodo <strong>della</strong> presenza è stato messo a punto per poter derivare un‟informazione del tiposì/no per una qualunque delle informazioni contenute nei database numerici. Per le informazioniinterrogate (campi dei database), il sistema legge nel database i record del campo selezionato eassocia il valore sì alla presenza di informazioni (record in cui è letto un valore), e il valore noall‟assenza di informazioni (ovvero ai record con valore 0).Con il metodo <strong>della</strong> prevalenza viene valutato un insieme di informazioni, ovvero di campi, deidatabase numerici costruiti. Per il gruppo di campi selezionati, il sistema attribuisce a ognicomune, azienda o particella catastale l‟informazione relativa al campo che interessa lasuperficie maggiore del poligono considerato o, in altri termini, l‟informazione prevalente.Attraverso il metodo del valore, le informazioni contenute nei database vengono elaborate perderivare un indice numerico unico per comune, azienda o particella catastale.Il sistema traduce i valori numerici dell‟informazione interrogata in indici, ponendo uguale a 100il valore più alto registrato e calcolando gli altri indici attraverso una proporzione. In altreparole, il sistema assegna l‟indice 100 all‟azienda o alla particella col valore più alto perl‟informazione selezionata, calcolando poi i restanti indici.I criteri di interrogazione dei database numerici messi a punto consentono di derivareun‟informazione unica (per comune, azienda o particella catastale) per uno specifico set di datiselezionato.Per poter combinare informazioni di diverso tipo è stato implementato uno schema di analisimulticriteria per derivare degli indici multifattoriali.Prodotti dell‟analisiViene di seguito proposta una sintesi di quelle che sono state le elaborazioni e le indicazioniderivate dall‟applicazione del metodo indicato.Indicatori degli aspetti socio-economici del sistema agricolotavola A.3 - “classificazione dei centri aziendali delle aziende agricole localizzate sul territorio, inrelazione alla loro superficie aziendale (SAU) espressa come indice con valore massimo pari a104


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009100”;tavola A.4 - “posizionamento delle aziende (indicate per superficie aziendale) rispetto ai nucleiurbani”;tavola A.5 - “classificazione delle aziende in relazione all‟ordinamento produttivo - produzionivegetali”tavola A.6 - “classificazione delle aziende in relazione all‟ordinamento produttivo - allevamenti”.Indicatori <strong>della</strong> vocazione turistico-fruitiva dell’attività agricolatavola A.7 - “aziende che hanno attivato iniziative finalizzate alla vendita diretta dei propriprodotti (spacci) o alla ristorazione (agriturismi), che hanno aderito al disciplinare del marchio“Lodigiano Terra Buona”, presenza di fattorie didattiche”.tavola A.8. - “indicatore <strong>della</strong> vocazione turistico-fruitiva del territorio” (applicazione dell‟analisimulticriteria)Indicatori relativi alla competitività, vitalità e criticità del settore agricolotavola A.9 e A.10 - “indicatore di vitalità delle aziende agricole e dei territori da loro condotti”(applicazione dell‟analisi multicriteria).tavola A.13- “indicatore di pressione zootecnica su base aziendale” (produzione di azoto diorigine zootecnica per unità di superficie condotta)A livello territoriale l‟aspetto del carico zootecnico non può essere considerato come unicocriterio per la individuazione delle zone critiche. Infatti, alla pressione zootecnica deve essereassociata la fragilità dell‟area.Per questo motivo sono stati definiti due indicatori relativi al rischio legato ai rilasci azotati (chenon sono solo quelli di origine zootecnica) verso le acque superficiali e profonde.tavola A.14 - “indicatore di rischio acque superficiali su base aziendale” (produzione di azoto diorigine zootecnica per unità di superficie condotta) - (applicazione dell‟analisi multicriteria)tavola A.15 - “indicatore di rischio acque profonde su base aziendale” (produzione di azoto diorigine zootecnica per unità di superficie condotta) - (applicazione dell‟analisi multicriteria)Indicatori delle presenza di elementi naturali e di valenza ambientale connessiall’attività agricolatavola A.17 - “indicatore di valore ambientale - paesistico” (valorizzazione delle aree chericadono nelle zone di protezione speciale, nei siti di importanza comunitaria, in aree protette ecorridoi <strong>della</strong> rete ecologica di I Livello) - (applicazione dell‟analisi multicriteria)tavola A.18 - “indicatore di tutela ambientale” - (applicazione dell‟analisi multicriteria)Indicatori delle interferenze con aree urbanizzate e infrastrutture per la mobilitàtavola A.19 - “indicatore di interferenze delle aree urbanizzate e delle infrastrutture sul sistemaagricolo” (con spunto metodologico al modello Val.Te.R.) - (applicazione dell‟analisimulticriteria)c) Individuazione degli ambiti agricoli strategiciSulla base <strong>della</strong> caratterizzazione del territorio agricolo effettuata è stato possibile trarre alcune105


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009indicazioni per la individuazione degli Ambiti Agricoli Strategici.La prima considerazione è derivata dal fatto che si è riscontrata una rilevanza “oggettiva”dell‟agricoltura all‟interno <strong>della</strong> Provincia di Lodi, leggibile sia in termini di estensione che dicontinuità territoriale a scala sovra comunale. Infatti, il territorio pur con diverse vocazioni,risponde sempre ai requisiti di un‟agricoltura che esplichi la fondamentale connessione traattività di produzione (vegetale e animale) e territorio. In questo senso nel territorio provincialenon si rilevano aree agricole che non risultino essenziali, e quindi strategiche, per ilmantenimento di una attività agricola produttiva, economicamente sostenibile e in grado dimantenere il territorio dal punto di vista naturalistico-paesaggistico.Tale considerazione ha portato alla definizione di tutto il territorio agricolo provinciale comericadente negli Ambiti Agricoli Strategici, anche nelle zone periurbane . Di fatto, non si sonoriscontrate differenziazioni significative delle caratteristiche del tessuto agricolo tra le areeperiurbane e la parte rimanente del territorio.Questa definizione degli Ambiti Agricoli Strategici è in linea con la metodologia utilizzata che nonrappresenta un sistema di perimetrazione statica del territorio, ma costituisce uno strumento diconoscenza e valutazione finalizzato alla valutazione dinamica del territorio e, quindi, unostrumento di accompagnamento e monitoraggio del PTCP nel corso <strong>della</strong> sua validità operativa.Tale deduzione appare inoltre essere perfettamente in linea con l‟impostazione di “protezione<strong>della</strong> risorsa territorio (di caratterizzazione “agricola”)” che Regione <strong>Lombardia</strong> ha introdotto siaa livello politico (si ricordi l‟obiettivo PTR di contenimento del consumo di suolo), che a livellonormativo prevedendo attraverso la previsione di maggiorazione del Contributo di Costruzioneai sensi dell‟art. 43 comma 2 l.r. 12/05 (D.g.r. n.8059/08).Oltre a ciò, l‟analisi effettuata ha evidenziato che il territorio agricolo lodigiano pur mantenendouna sua unicità e integrità, presenta alcune aree in cui la connessione del sistema produttivocon aree a valenza naturale e paesaggistica è più forte.Si tratta di territori dove l‟attività agricola produttiva rimane l‟elemento caratterizzante maassume in modo più significativo anche una valenza multifunzionale orientata sia allamanutenzione di un territorio che presenta elementi di fragilità, sia alla fruizione delle areeparticolarmente vocate dal punto di vista paesaggistico. E‟ evidente, quindi che il mantenimentodi queste funzioni risulta strettamente legato al mantenimento dell‟attività produttiva checonsente alle aziende agricole di presidiare il territorio.Il PTCP, interpretando il sistema rurale-paesistico-ambientale regionale e sulla base delleprecedenti analisi, definisce tre ambiti agricoli strategici:• Ambiti agricoli di pianura irrigua ovvero quelle parti del territorio rurale particolarmenteidonee, per tradizione, vocazione e specializzazione, allo svolgimento di attività diproduzione di beni agro-alimentari ad alta intensità e concentrazione; in tali ambiti possonoessere presenti limitate aree di valore naturale e ambientale.• Ambiti agricoli di valorizzazione ambientale ovvero quelle parti del territorio rurale106


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009caratterizzate dalla presenza di elementi rilevanti di naturalità e dall‟integrazione delsistema ambientale e del relativo patrimonio naturale con l‟azione dell‟uomo volta allacoltivazione e trasformazione del suolo.• Ambiti agricoli periurbani ovvero quelle parti del territorio rurale più prossimi ai centriabitati in cui le esigenze dell‟interazione devono essere colte nella doppia direzione: dallefunzioni urbane verso le funzioni agricole e dalle funzioni agricole in direzione delledifferenti funzioni urbane.La rappresentazione finale del tematismo agricoltura - e quindi degli Ambiti AgricoliStrategici - è espressa nel PTCP in adeguamento, adottato con D.C.P. n. 8 del 6 Aprile2009 all’interno <strong>della</strong> Tavola 2.2 “Tavola delle Indicazioni di Piano – Il SistemaRurale”.Definizione degli ambiti agricoli strategici : la Dimensione PartecipativaLa Proposta Tecnica, presentata nel corso <strong>della</strong> Conferenza dei Comuni tenutasi in data 11Febbraio 2009, è stata distribuita in formato digitale alle Amministrazioni comunali, al fine diconsentire un approfondimento <strong>della</strong> materia e dei contenuti esposti.Nell‟occasione, i Comuni, presenti e non presenti (successivamente aggiornati sui contenutitrattati nel corso <strong>della</strong> Conferenza), sono stati invitati a partecipare ad incontri dedicati,organizzati con l‟obiettivo di presentare i principali elementi di novità introdotti e raccogliere nelcontempo un riscontro sul grado di Condivisione delle scelte operate e di monitorare edaccogliere – per quanto possibile – le eventuali prime Osservazioni formulate da parte deiComuni.Ad esito <strong>della</strong> condivisione con i Comuni del Territorio sono stati svolti e verbalizzati 54 incontri.Ciascuno dei Comuni che ha accolto l‟invito <strong>della</strong> Provincia, partecipando agli Incontri dedicati,ha potuto esprimere il proprio livello di Condivisione rispetto ai temi sviluppati dalla PropostaTecnica, formulando nel contempo, qualora lo abbia ritenuto utile ed opportuno, Osservazioni,Annotazioni e Segnalazioni ritenute migliorative per il rapporto tra Pianificazione Locale e PianoTerritoriale di Coordinamento Provinciale.Aggregando i dati contenuti in ciascuna Scheda di Verbalizzazione è stato alfinepossibile delineare uno Scenario di Condivisione <strong>della</strong> Proposta Tecnica di PTCP chefosse rappresentativo del contesto provinciale.In relazione al tematismo agricoltura viene di seguito esplicitata una lettura del suddetto lavorodi aggregazione dati , richiamando in particolare il giudizio espresso dai Comuni in relazione allaPrima Proposta di Ambiti Agricoli Strategici – AAS ed alla Ri-definizione Strategica dei Corridoi<strong>della</strong> Rete dei Valori ambientali e le tipologie di Osservazioni raccolte.“Tema 7 - Prima Proposta di Ambiti Agricoli Strategici – AAS”, articolata a partire dallecoordinate individuate dalla Giunta Provinciale con atto n. 172 del 6 Novembre 2008, dellestrategie validate dall‟Intesa fra Provincia di Lodi ed Enti territoriali e basata sulla valorizzazione<strong>della</strong> coerenza delle indicazioni di Piano in relazione ai diversi Sistemi analizzati (fisico-naturale,107


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009paesaggistica e insediativo-infrastrutturale).Livello di Condivisione manifestato dai Comuni 51 %Livello di “Non Condivisione” manifestato dai Comuni 0 %Comuni che non hanno espresso un giudizio, ovvero che hannoespresso un giudizio di condivisione perfezionato dalla formulazionedi Osservazioni49 %“Tema 4 - Ri-definizione Strategica dei Corridoi <strong>della</strong> Rete dei Valori ambientali”, con la rigerarchizzazionedel Corridoio relativo al Fiume Lambro e del Corridoio Trasversale del MedioLodigiano di Connessione fra Sistema del Lambro e Sistema dell‟Adda.Livello di Condivisione manifestato dai Comuni 79 %Livello di “Non Condivisione” manifestato dai Comuni 0 %Comuni che non hanno espresso un giudizio, ovvero che hannoespresso un giudizio di condivisione perfezionato dalla formulazionedi Osservazioni21 %Successivamente alla chiusura <strong>della</strong> fase di consultazione, la cartografia e gli elaborati di PTCPsono stati in parte integrati e/o modificati, anche in relazione alle Osservazioni espresse daidiversi Comuni.Prime valutazioni delle ricadute <strong>della</strong> definizione degli Ambiti Agricoli Strategici sui PGTCome anticipato in fase di apertura di relazione, essendo lo strumento provinciale ancora in fasedi “adeguamento”, ovvero non avendo conseguito lo status di “approvazione definitiva” e“vigenza”, e tenendo conto del fatto che la l.r. 12/2005 e s.m.i. non prevede per i contenutidefiniti dal P.T.C.P. l‟introduzione di un “regime di salvaguardia” rispetto alla disciplina dellearee agricole, lo stesso strumento non è ancora nella condizione di poter imporre delle ricadutesignificative a livelli di “pianificazione sotto-ordinate”.Tuttavia, proprio in considerazione del carattere attuativo del processo di adeguamento delPTCP alla l.r. 12/2005 e s.m.i., pare interessante ed opportuno rilevare come, nell‟ambitodell‟implementazione di alcuni tra i Piani di Governo del Territorio vigenti sul territorioprovinciale, la Provincia di Lodi ed i Comuni abbiano avviato percorsi specifici di protocollazione(approvazione e sottoscrizione di Protocolli di Intesa puntuali di natura “volontaristica”) volti alla“gestione <strong>della</strong> dimensione e delle questioni di rilevanza sovracomunale” interessanti i PGT,nonché “dello scambio di informazioni” utili all‟implementazione del Sistema <strong>della</strong> Conoscenza“locale” e “provinciale”.Le suddette esperienze, che hanno interessato in particolare i Comuni di Somaglia, Marudo,Mulazzano e Cervignano d‟Adda, Massalengo, Castiglione d‟Adda (pgt adottato), OssagoLodigiano (pgt adottato), hanno consentito agli stessi di disporre, in fase di definizione degliAmbiti Agricoli di PGT, di uno strumento di conoscenza basato sull‟applicazione <strong>della</strong>108


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009metodologia di valutazione multicriteriale (sviluppato ed adattato alla dimensione “locale”).Lo stesso Studio (o Sperimentazione) è stato poi utilizzato dall‟Ente provinciale, comeriferimento ed approfondimento analitico, in occasione <strong>della</strong> formulazione ed espressione delparere di competenza sul P.G.T. posto in capo alla Provincia.Tale approccio, ha consentito inoltre di dare operatività ed applicazione ad alcuni elementi di“verifica” previsti e definiti dal PTCP vigente come la redazione di uno Studio di Valutazione<strong>della</strong> compatibilità agroforestale (Articolo 27 – I.N.), agevolando la possibilità di addivenire allaformulazione di uno strumento comunale (PGT) maggiormente coerente al PTCP vigente.MANTOVALa legge n. 12/2005, come modificata dalla legge n. 4/2008, stabilisce che “il PTCP definisce gliambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico, analizzando le caratteristiche, lerisorse naturali e le funzioni e dettando i criteri e le modalità per individuare a scala comunale learee agricole”.Secondo quanto indicato nella Delibera di Giunta Regionale 8/8059 (Criteri per la definizionedegli ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico nei PTCP) si considerano AmbitiAgricoli Strategici “quelle parti del territorio con particolare rilievo sotto il profilo congiuntodell‟esercizio <strong>della</strong> attività agricola, dell‟estensione e delle caratteristiche agronomiche delterritorio; l‟individuazione deve avvenire sulla base di:• il riconoscimento <strong>della</strong> particolare rilevanza dell‟attività agricola;• l‟estensione e la continuità territoriale di scala sovracomunale, anche in rapporto allacontinuità e all‟economia di scala produttiva e alla qualificazione di particolari filiere e diproduzioni;• la condizione di specifica produttività dei suoli.”Le analisi effettuate per il Piano Agricolo Triennale provinciale confermano ed evidenziano comela provincia di Mantova risulti caratterizzata da un territorio sostanzialmente orientatoall‟agricoltura e sottolineano che:1. la quasi totalità del territorio provinciale evidenzia la presenza di valori agricoli diffusi edelevati;2. Spesso gli ambiti a “minor valore agricolo” corrispondono ad ambiti caratterizzati da un piùelevato valore paesistico – ambientale, appartengono al sistema delle aree natuali protette(ad esempio il sistema delle zone umide provinciali) o ancora sono le aree caratterizzate dauna elevata vulnerabilità dell‟acquifero;3. il metodo Metland, proposto dai documenti regionali quale riferimento metodologico daassumere per la determinazione degli Ambiti Agricoli Strategici, non esaurisce lacaratterizzazione degli ambiti agricoli in quanto non coglie le valenze socioeconomiche eproduttive delle attività agricole insediate.109


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20094. le elaborazioni proposte non evidenziano inoltre il delicato tema del rapporto tra ambitiagricoli e paesistici da una parte e ambiti insediativi urbani, infrastrutture e ambiti ditrasformazione dall‟altra.Il Piano Agricolo Triennale segnala come l‟attività agricola deve riuscire a rispondere adesigenze non solo produttive e quindi deve necessariamente caratterizzarsi. Le opportunità dicaratterizzazione di questo specifico territorio sono molteplici; le funzioni da promuovere comecomplementari ed aggiuntive rispetto alla produzione agricola sono diverse, spaziano dalturismo alla conservazione e valorizzazione ambientale, alla produzione per finalità energetiche,alla zootecnia.Le indicazioni <strong>della</strong> Regione segnalano l‟esigenza di strutturare il rapporto fra agricoltura erisorse ambientali e paesistiche in modo da valorizzare il sistema rurale paesistico ambientale inquanto territorio prevalentemente libero da insediamenti o non urbanizzato, soggetto ad usiproduttivi primariQuesto spazio territoriale concorre, unitamente agli ambiti urbanizzati e insediativi, a formare latotalità del territorio regionale e ricopre un ruolo essenziale per il bilancio ambientalecomplessivo <strong>della</strong> regione. Tale sistema, gestito in modo sostenibile, svolge funzioni decisiveanche per l‟equilibrio ambientale, la compensazione ecologica e la difesa idrogeologica, per iltamponamento degli agenti inquinanti e la fitodepurazione, per il mantenimento <strong>della</strong>biodiversità, <strong>della</strong> ricchezza paesistica e per contrastare il cambiamento climatico.La multifunzionalità di tale sistema richiede il riconoscimento di una struttura articolata ecomplessa, costituita da sottosistemi diversi, caratterizzati da contesti e aspetti specifici, pertipologie funzionali e caratteristiche che possono anche sovrapporsi ed essere compresenti sumedesimi ambiti areali.La diversificazione delle funzioni dell‟agricoltura dovrà pertanto essere legata all‟ambiente, alterritorio, all‟emergere di una domanda legata a beni e servizi “privati” (agriturismo e funzioniricreative) e “pubblici” (salute, formazione e uso del paesaggio agrario, protezione del territorio)sottende la compresenza <strong>della</strong> risorsa idrica in quantità adeguate e qualità tale da poterdocumentare l‟eccellenza del territorio, anche per l‟elevato valore simbolico che si riconosceall‟acqua come testimonianza di naturalità.A partire da queste considerazioni il Piano Agricolo Triennale sottolinea alcuni aspetti dispecificità che l‟agricoltura esprime e che l‟impostazione del Documento regionale sembraconsiderare solo parzialmente. Il Piano segnala l‟esigenza di prevedere l‟attività di una specificaattività analitico conoscitiva finalizzata alla:• definizione di modelli e criteri che sappiano mantenere in equilibrio le esigenze disalvaguardia delle attività agricole, sviluppo dei centri abitati e tutela del paesaggio.• definizione di un sistema efficace di tutela e valorizzazione degli ambiti e degli elementi delsistema agricolo di particolare valenza paesaggistica.• definizione di un insieme di strumenti valutativi, concertativi, compensativi e mitigativi per110


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009gestire i conflitti fra le esigenze di sviluppo insediativo e infrastrutturale, gli obiettivi dicontenimento del consumo del suolo agricolo e la tutela paesaggistica e ambientale.Questa attività permetterà di programmare un indispensabile confronto con altri enti e soggettiche sono coinvolti nella redazione del PGT. Le attività da prevedere permetteranno di:• definire un sistema adeguato di caratterizzazione del sistema agricolo rurale e delle sueinterrelazioni con gli altri sistemi socio-economici e insediativi.• individuare un sistema di obiettivi specifici, operativi e tematici in grado di orientare leprevisioni e le azioni del PTCP e dei PGT;• determinare le azioni regolative (norme, indirizzi, regole, soglie, ecc...) e le azioni dirette(progetti, interventi, procedure, ecc...), direttamente connesse e coerenti con gli obiettivi,da concordare, coordinare e assumere nei diversi strumenti di pianificazione;• costruire un sistema adeguato di indicatori per il controllo e la verifica dell‟efficacia deglistrumenti e delle azioni.Inoltre nell‟ambito <strong>della</strong> redazione del “quadro di conoscenze” la caratterizzazione degli ambitiagricoli può essere integrata dalle relazioni esistenti tra lo spazio rurale e le altre destinazionidel territorio, attraverso l‟utilizzo di un set aggiuntivo di indicatori.A titolo esemplificativo si individuano:1. Indicatori sulla consistenza e la pressione degli ambiti insediativi urbani:• incidenza <strong>della</strong> superficie urbanizzata sulla superficie agricola• indice di consumo di suolo e di area urbanizzata per abitante• indice di compattezza e di frammentazione degli abitati2. Indicatori sulla consistenza degli ambiti paesaggistici e naturali:• indice di densità delle aree naturali e paesaggistiche tutelate• indice di boscosità e di incidenza <strong>della</strong> superficie naturale3. Indicatori sulla consistenza degli ambiti e delle attività agricole:• Indici sul valore agricolo (eventualmente utilizzando il metodo METLAND ricalibrato inbase ai caratteri del territorio provinciale)• Indici sulle diverse produzioni agricole (intensive e specializzate)• Indici sulla produzione zootecnica• Indici sulla trasformazione agroindustrialeL’individuazione delle aree rurali per l’applicazione del PSR 2007-2013La regione <strong>Lombardia</strong> ha inteso adottare la procedura nazionale per la definizione delle areerurali. Tale procedura prevede una prima classificazione del territorio basata sulle zonealtimetriche di ciascuna provincia con l‟esclusione dei comuni capoluogo, ottenendo 10 diversearee:4. montagna relativamente rurale 6. pianura relativamente rurale5. montagna rurale 7. pianura rurale6. collina relativamente rurale 8. pianura rurale urbanizzata111


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20097. collina rurale urbanizzata 9. pianura urbana8. collina urbana 10. urbano strettoLe aree 3 e 7 fanno esclusivo riferimento alla provincia di Mantova mentre, l‟area 10 comprendetutti i comuni lombardi capoluogo.Per esprimere efficacemente e sinteticamente le differenze esistenti tra i territori regionali, le 10aree sono state successivamente aggregate in 4 aree, così denominate:A. poli urbani (PU)B. aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (ARAIS)C. aree rurali intermedie (ARI)D. aree rurali con problemi di sviluppo (ARPS)Le 3 aree rurali costituiscono l‟82 % del territorio e concentrano il 34,5 % <strong>della</strong> popolazioneregionale. L‟analisi a livello provinciale evidenzia la presenza di aree rurali per oltre il 97 % delterritorio, ulteriormente distinte in aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (ARAIS) perl‟89 % ed in aree rurali intermedie (ARI) per l‟8 %. Queste ultime comprendono i sei comuni dicollina con il 10 % <strong>della</strong> popolazione provinciale.Nel polo urbano di Mantova si concentra il 12 % <strong>della</strong> popolazione provinciale con una densitàquattro volte superiore alla media provinciale.Le aree rurali mantovane rappresentano l‟11,6 % del territorio regionale e sono abitate dal 10,9% <strong>della</strong> popolazione complessiva regionale.Il rapporto tra agricoltura e le aree naturali protetteIl territorio <strong>della</strong> Provincia di Mantova è stato sottoposto da secoli ad un intensa azioneantropica che ne ha mo<strong>della</strong>to la morfologia e il tessuto rurale. Questa condizione, comune allatotalità <strong>della</strong> Pianura Padana, ha fatto sì che oggi gli unici ambienti naturali o seminaturali sianolocalizzati prevalentemente lungo le fasce fluviali dei principali Fiumi che solcano i territoriomantovano: il Po, il Mincio, l‟Oglio, il Chiese e il Secchia.Questi ambiti rappresentano da circa un trentennio le aree dove si concentrano le politiche diconservazione <strong>della</strong> natura. Oltre a rappresentare i principali e prioritari corridoi per laconservazione <strong>della</strong> biodiversità, gli ambiti fluviali sono stati oggetto di importanti forme ditutela ambientale e paesistica, come i parchi regionali, le riserve regionali, i parchi locali diinteresse sovracomunale e i siti Natura 2000 – SIC e ZPS.Si riporta una breve sintesi dei caratteri del sistema delle aree naturali protette con riferimentoai caratteri del sistema agricolo:1. Il circondario A: Alto MantovanoIl 26,75 % del territorio del circondario A risulta interessato da vincoli e/o da indicazioni dicarattere pianificatorio capaci di limitare e condizionare l‟attività insediativa; dal confronto conla media provinciale (30,64 %) il dato a livello di circondario risulta inferiore, mente i valoriinerenti i comuni di Acquanegra sul Chiese e Ponti sul Mincio rasentano il doppio del valoremedio provinciale.112


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Nel circondario A, 11 dei 21 comuni risultano interessati dal progetto di valorizzazioneambientale <strong>della</strong> rete ecologica provinciale e realizzano il 26,10 % del valore medio dicircondario, in rapporto al 23,36 % <strong>della</strong> media provinciale. La rete ecologica di 1° livellocomprende il territorio dei colli morenici mantovani identificando in particolare un nodo diprimaria importanza, in cui rientra la parte più settentrionale del territorio provinciale (ovveroparte dei comuni di Ponti sul Mincio e Monzambano) che coincide con la Riserva Naturale diCastellaro Lagusello e un corridoio che comprende la parte restante dei colli da CastellaroLagusello a Castiglione delle Stiviere. Queste zone sono segnalate dal PTPR, insieme al fiumeChiese, come ambito caratterizzato dalla presenza di molteplici aree assoggettate a vincolo exlege 1497/39; il PTCP assume tale vincolo, confermandone gli attuali confini anche se, nelladefinizione degli ambiti rientranti nella rete, essi non sono stati seguiti, avendo agito nell‟otticadi individuare solo i territori ecologicamente più pregiati.Sempre nella rete di 1° livello sono compresi i corsi dei fiumi Mincio e Oglio (nelle parti cherientrano nel circondario) seguendo in generale i confini definiti dai Parchi e il corso del fiumeChiese, per il quale c‟è in progetto di creare un parco locale di interesse sovracomunale (PLIS).Da segnalare in particolare, lungo il corridoio del fiume Oglio, il nodo comprendente la RiservaNaturale delle Bine e la foce del fiume Chiese. La rete ecologica di 2° livello si fonda su trecorridoi che si dipartono da Castiglione delle Stiviere: il primo collega trasversalmente i collimorenici con il Po lungo i canali Gazzolina e Piubega, il secondo corre parallelamente alla fasciadei colli morenici unendo Medole a Guidizzolo, Volta Mantovana e Monzambano, il terzo collegale reti di 1° livello dei colli morenici e del fiume Chiese, passando ad ovest di Castel Goffredo.Nel territorio dell‟Alto Mantovano sono presenti i Parchi Regionali del Mincio e il Parco dell‟OglioSud. Il primo si estende tra il confine con la provincia di Brescia a nord ed il confine del Po a sudcomprendendo l‟intera valle del fiume Mincio. É gestito da un Consorzio costituito tra laProvincia ed i Comuni interessati dalla perimetrazione dell‟area naturale: Bagnolo San Vito,Curtatone, Goito, Mantova, Marmirolo, Monzambano, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Rodigo,Roncoferraro, Sustinente, Virgilio, Volta Mantovana.Il Parco dell‟Oglio Sud comprende il basso tratto planiziale del fiume Oglio che si estende dalconfine con il Parco Oglio Nord alla confluenza con il fiume Po interessando le province diCremona e Mantova (solo marginalmente il circondario A con i comuni di Casalromano, Cannetosull‟Oglio, Acquanegra sul Chiese).Nel circondario A sono anche presenti alcune Riserve naturali regionali:• Riserva naturale Complesso morenico di Castellaro Lagusello• Riserva naturale Le Bine: (cod. EUAP0315), nata come Oasi Faunistica del WWF, è stataistituita Riserva naturale regionale con DGR n. IV/769 dell‟1 ottobre 1987, ha un‟estensionedi 96,45 ettari.• Riserva naturale Vallazza: (cod. EUAP0336) è stata istituita con DGR n. 102 del 24 gennaio1991, ha un‟estensione di 537,50 ettari.113


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009• Riserva naturale Valli del Mincio: (cod. EUAP0339) è stata istituita con DGR n. III/1739dell‟11 ottobre 1984, ha un‟estensione di 1.081,68 ha.Sono stati inoltre definiti 6 ambiti territoriali: 2 Zone a Protezione Speciale (ZPS) “Valli delMincio” e 5 Siti d‟Importanza Comunitaria (SIC) nel circondario A “Le Bine”, “Valli di Mosio”,“Lanche di Gerra Gavazzi e Runate”, “Vallazza”, “Complesso morenico diCastellaro Lagusello”.2. Il circondario B: Viadanese - Oglio - PoIl 46,74 % del territorio del circondario B risulta interessato da vincoli e/o da indicazioni capacidi limitare e condizionare l‟attività insediativa, con un grado notevolmente superiore alla mediaprovinciale (30,64 %); a livello comunale emergono i seguenti valori: decisamente basso perSabbioneta (6,87 %) e notevolmente elevato per Dosolo (80,62 %).Nel circondario si evince che 8 comuni su 10 risultano interessati dal progetto di valorizzazioneambientale <strong>della</strong> rete ecologica provinciale e che essi realizzano il 26,86 % del valore medio dicircondario (in rapporto al 23,36 % <strong>della</strong> media provinciale). I comuni di Sabbioneta e RivaroloMantovano non comprendono superfici interessate da rete ecologica di 1° livello, l‟estensionemaggiore riguarda principalmente Dosolo (43,48 %) e Gazzuolo (46,26 %).In questo circondario la rete ecologica di 1° livello si fonda sui corsi del fiume Po (in cui rientraanche lo stepping stone delle riserva naturale Garzaia di Pomponesco) seguendo in generale ilconfine delle fasce fluviali definite dal Piano di Bacino, e del fiume Oglio, seguendo il confine delParco. Si tratta di corridoi fluviali che si incontrano nel nodo <strong>della</strong> foce dell‟Oglio nel Po.La rete di 2° livello prevede un corridoio che collega il Parco dell‟Oglio all‟area vincolata ex legge1497/39 di Sabbioneta e due corridoi che hanno in comune i punti di partenza e di arrivo,rispettivamente San Matteo delle Chiaviche e Viadana; il primo segue il corso dello scoloPodiola, il secondo ha un andamento quasi completamente aderente al corridoio di 1° livello delfiume Po con un fine che si potrebbe definire di area di rispetto di quest‟ultimo.I comuni di Bozzolo, Marcaria, S. Martino dell‟Argine, Gazzuolo, Commessaggio, Viadana sonointeressati dalla presenza del Parco Regionale dell‟Oglio Sud.Nel territorio circondariale sono poi presenti due Riserve naturali regionali: Garzaia diPomponesco e le Torbiere di Marcaria, 2 Siti d‟Importanza Comunitaria (SIC) quali la LancaCascina S. Alberto e le Torbiere di Marcarla e 3 ZPS “Parco Oglio Sud”, “Po”, “Pomponesco”.3. Il circondario C: OltrepòIl 25,12 % del territorio del circondario C risulta interessato da vincoli e/o da indicazioni dicarattere pianificatorio capaci di limitare e condizionare l‟attività insediativa; dal confronto conla media provinciale (30,64 %) il dato a livello di circondario risulta inferiore, mente i valoriinerenti i comuni di Motteggiana, Serravalle a Po, Pieve di Coriano rasentano il doppio del valoremedio provinciale.Inoltre, nel circondario di riferimento si evince che 15 comuni su 23 risultano interessati dalprogetto di valorizzazione ambientale <strong>della</strong> rete ecologica provinciale e che essi realizzano il114


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 200919,44 % del valore medio di circondario (in rapporto al 23,36 % <strong>della</strong> media provinciale).In questo circondario la rete ecologica di 1° livello si basa sui corsi del fiume Po (in cui rientranoanche le riserve naturali Isola Boschina e Isola Boscone) e del fiume Secchia, seguendo ingenerale il confine delle fasce fluviali definite dal Piano di Bacino, ovvero gli argini, e il nodocostituito dalla Riserva naturale delle Paludi del Busatello.Nell‟Oltrepò la rete di 2° livello segue il corso dei principali canali che solcano il territorio: lungoil Po Vecchio e lo scolo Zara in sinistra Secchia e, lungo il canale <strong>della</strong> bonifica Mantovana-Reggiana, la Fossalta Superiore (che ripercorre un antico ramo del fiume Po), la FossaltaInferiore, il Dugale Roversella, il canale Sermide e il Canale Gronda Sud (in parte) in destraSecchia. Per quanto riguarda il territorio del Circondario a nord del Po, un corridoio di 2° livelloè compreso tra il Canal Bianco (un canale artificiale scavato per permettere, insieme ad altre vied‟acqua, la navigazione fra Milano e l‟Adriatico) e lo scolo Zuli in un primo tratto e lo scoloRedefosso fino ad Ostiglia.In relazione alle valenze naturalistiche, il territorio è interessato in parte dalla perimetrazionedel Parco naturale regionale del Mincio, da 2 Parchi locali di interesse sovracomunale(Pegognaga e Suzzara), 3 Zone a Protezione Speciale (Isola Boscone e Paludi di Ostiglia e Po)appartenenti alla Rete Natura 2000 e riconosciute come Zone umide d‟importanza internazioneai sensi <strong>della</strong> Convenzione di Ramsar ed 3 Siti d‟Importanza Comunitaria (Isola Boschina, IsolaBoscone e Ostiglia). Le aree ZPS e SIC ricadono nell‟ambito appunto delle tre Riserve naturaliregionali qui presenti oltre che in un ampia fascia golenale del Po.4. Il circondario D: Medio MantovanoIl 31,28 % del territorio del circondario D risulta interessato da vincoli e/o da indicazioni dicarattere pianificatorio capaci di limitare e condizionare l‟attività insediativa; dal confronto conla media provinciale (30,64 %) il dato a livello di circondario risulta lievemente superiore, menteil valore inerente il comune di Villimpenta (67,34 %) supera il doppio del valore medioprovinciale.Inoltre, nel circondario di riferimento, si evince che 10 comuni su 16 risultano interessati dalprogetto di valorizzazione ambientale <strong>della</strong> rete ecologica provinciale e che essi realizzano il23,04 % del valore medio di circondario (in rapporto al 23,36 % <strong>della</strong> media provinciale).Nel Circondario D, il disegno <strong>della</strong> rete ecologica di 1° livello si basa sui corsi del fiume Po e delfiume Mincio (nel tratto da Porto Mantovano alla foce), seguendo per lo più rispettivamente iconfini definiti dal Piano di Bacino per le fasce fluviali e dal Parco del Mincio. A costituireun‟alternativa per il collegamento del Mincio al Po, è stato individuato un corridoio lungo ilpaleoalveo del fiume Mincio.La rete ecologica di 2° livello prevede il secondo tratto del corridoio proveniente da Castiglionedelle Stiviere lungo il fosso Vecchio Osone (fino a Castellucchio) per poi proseguire fino al Po inadiacenza al corridoio del paleoalveo del Mincio con funzione di area di rispetto dello stesso.Sempre in Destra Mincio è stato individuato un corridoio a sud-ovest <strong>della</strong> città di Mantova che115


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009chiude quella che potremmo definire una cintura verde che circonda la città lungo il fiumeMincio.Più articolata la presenza di ambiti di 2° livello in Sinistra Mincio: un corridoio parte daCastiglione Mantovano e arriva a Villimpenta collegando Canedole, Castelbelforte, Bigarello eCastel d‟Ario; un secondo corridoio corre parallelamente a quest‟ultimo seguendo il corso delCanale Allegrezza.Un terzo corridoio, sempre con andamento parallelo al corso del Mincio, ha lo scopo di collegareRoncoferraro con i corridoi precedentemente descritti. Un ruolo particolare è svolto da unambito con andamento nord-sud posto immediatamente ad est dell‟abitato di Goito fino alDiversivo di Mincio (e quindi compreso in parte nel Circondario A), in quanto costituisce unazona cuscinetto del parco del Mincio che a Goito, appunto, subisce una strozzatura. Questoambito è collegato ai corridoi in Sinistra Mincio da un corridoio compreso tra Roverbella eMarmirolo.In relazione alle valenze naturalistiche, il territorio è interessato in parte dalla perimetrazionedel Parco naturale regionale del Mincio e da 2 Zone a Protezione Speciale appartenenti alla ReteNatura 2000 quali Bosco <strong>della</strong> Fontana e le Valli del Mincio; quest‟ultime sono anchericonosciute Zone umide d‟importanza internazionale ai sensi <strong>della</strong> Convenzione di Ramsar. IlBosco <strong>della</strong> Fontana, inoltre, è istituito Riserva naturale statale, mentre le Valli del Mincio e laVallazza sono istituite Riserve naturali regionali.Ambiti agricoli strategici e loro gestioneAlla luce dell‟insieme delle considerazioni precedentemente esposte, si ritiene che il sistemarurale mantovano risulti da considerare strategico nella sua interezza e che non siasensatamente possibile distinguere aree di minor strategicità rispetto ad altre. Pertanto, unprimo elemento di conoscenza assunto nella definizione degli ambiti agricoli è riferibile alladeterminazione che indica tutte le aree definite negli strumenti urbanistici come agricole, sianopotenzialmente da ricomprendere negli ambiti agricoli strategici provinciali.Si segnala l‟opportunità di una verifica da fare rispetto alle aree definite agricole nel MISURC (ilmosaico informatizzato degli strumenti urbanistici comunali), ovvero rispetto al fatto che in essesiano/non siano ricomprese aree con valenze naturalistiche/ecologiche/di difesa del dissestoidrogeologico piuttosto che agricole produttive (per esempio aree boscate, aree golenali, ecc)che sono tutelate e normate secondo criteri, finalità e obiettivi diversi da quelli <strong>della</strong>valorizzazione e <strong>della</strong> protezione per attività agricole.La caratterizzazione degli ambiti agricoli strategiciCome segnalato in precedenza, l‟applicazione degli indirizzi regionali per l‟individuazione, aisensi <strong>della</strong> Legge sul Governo del Territorio (LR 12/05) degli ambiti agricoli nei PTCP, segnalauna serie di criticità che sono così sintetizzabili:• L‟adeguamento del PTCP alla LR 12/2005 non intende sconvolgere l‟impianto del PTCPvigente. Pertanto si suggerisce la possibilità di partire dall‟individuazione delle attitudini116


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009funzionali del territorio rurale così come presenti nel PTCP vigente e mutuate dalle analisiper il Piano di Indirizzo Forestale, attraverso cui far emergere gli elementi dicaratterizzazione del territorio provinciale. Per l‟individuazione di questi ambiti sono statipresi in considerazione sia gli aspetti fisici che caratterizzano il territorio, l‟idrografia, ilsistema <strong>della</strong> rete irrigua, la morfologia, ecc., sia quelli amministrativi e in particolare laperimetrazione delle aree naturali protette, delle aziende faunistiche venatorie, la presenzadi centri urbanizzati di grandi dimensioni, la presenza di infrastrutture ad elevato impattoambientale.• Occorre ricordare come anche gli orientamenti regionali adottati nella programmazione disettore confermano tale carattere nello svolgere un ruolo di presidio del territorio, per gliaspetti identitari e culturali che essa tramanda, per la varietà di prodotti e paesaggi chegenera.La redazione degli indirizzi normativi per gli ambiti destinati all‟attività agricolaS‟ intende riportare qui alcune questioni relative alla determinazione di possibili indirizzinormativi per gli ambiti destinati all‟attività agricola di cui all‟art. 15, comma 4 <strong>della</strong> LR 12/05 apartire dalla restituzione dalla “Istruttoria delle proposte dei comuni sugli ambiti agricolistrategici definiti nel PTCP in adeguamento alla LR 12/2005” svolta in stretto coordinamento conla Conferenza dei Comuni per il PTCP del 6 ottobre 2008.Nell‟incontro del 6 ottobre 2008, con riferimento alle modifiche alla LR 12/2005 apportate conLR 4/2008 e dei conseguenti criteri regionali approvati con DGR 8059/2008, è statoformalmente richiesto ai comuni, ai sensi del c. 4 dell‟Art. 15 <strong>della</strong> LR 12/2005, di formulare leproprie proposte in merito alla definizione e individuazione degli ambiti destinati all‟attivitàagricola di interesse strategico del PTCP, valutando i criteri e le indicazioni elaborate dallaProvincia nella proposta di PTCP.Successivamente a questo incontro si sono svolte altre sedute per definire i contenuti degliIndirizzi Normativi del PTCP per gli ambiti agricoli strategici sviluppando alcuni approfondimentie verificandone la significatività con l‟Ufficio di Presidenza e la Commissione Tecnica <strong>della</strong>Conferenza dei Comuni.Il giorno 7 dicembre 2008 sono scaduti i termini previsti per la raccolta delle proposte deicomuni.I Comuni che hanno formalmente presentato proposte e osservazioni sono stati: Bagnolo SanVito, Canneto sull'Oglio, Castellucchio, Castiglione delle Stiviere, Goito, Mantova, Marcaria,Medole, Piubega, Pomponesco e Rodigo.Prime valutazioni e recepimento delle osservazioni e proposte formulate dai ComuniDalla lettura delle osservazioni presentate emergono due temi che sintetizzano molte delleosservazioni e proposte pervenute.1. Definizione e individuazione degli ambiti agricoli strategici:Vengono espresse preoccupazioni in merito al rischio che la caratterizzazione strategica117


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009assegnata per definizione alla gran parte degli ambiti agricoli possa costituire un vincoloeccessivo alla autonomia decisionale del Comune ed alle iniziative di sviluppo economico.• Si propone di individuare una zona agricola intermedia tra gli abitati e gli ambiti agricoliin cui interagiscano norme di tutela e salvaguardia reciproca tra sistema urbano esistema agricolo;• Si propone di escludere dagli ambiti agricoli strategici: le aree di espansione previstenei PRG e PGT vigenti, le aree agricole di rispetto dei PRG vigenti e dei PGT in itinerequali ambiti di interazione agricolo/urbano, le aree naturali e a prevalente valenzaambientale quali Aree Protette, SIC e ZPS e zone in Fasce A e B del PAI;• Si chiede di esplicitare il livello e la normativa di salvaguardia dei nuovi corridoiinfrastrutturali, esclusi dagli ambiti agricoli strategici, anche in relazione alle realipossibilità di finanziamento e realizzazione;• Si chiede di verificare la corretta e motivata apposizione dei margini di sviluppo urbanoe delle aree esondabili e di verificare il valore agricolo derivante dall‟applicazione delmetodo METLAND per alcune aree limitrofe agli abitati;• Si chiede di poter disporre delle tavole di piano ad una scala di maggiore dettaglio.2. Definizione di indirizzi per il dimensionamento dei PGT:• Si rileva il rischio che l‟applicazione <strong>della</strong> media provinciale favorisca i grandi comuni(che hanno consumato tanto) e penalizzi i piccoli comuni che hanno consumato poco.• Stessa preoccupazione viene espressa per le modalità con cui saranno valutate le areegià poste in trasformazione nei PRG vigenti (con e senza piani attuativi approvati eattuate solo in parte).• Si propone di introdurre coefficienti correttivi finalizzati ad evitare penalizzazioni troppoconsistenti per i piccoli comuni ed a garantire ed a modulare le quote in relazioneall‟andamento del consumi di suolo nei singoli comuni sia in % che in valore assoluto.• Si chiede di valutare l‟andamento del consumo di suolo e delle quote di sviluppo anchecon riferimento alla superficie territoriale del comune, al numero di centri abitati e allaprevisioni di grandi opere infrastrutturali che possono costituire attrazione per grandiinterventi di sviluppo insediativo, in particolare produttivo.In merito alle osservazioni e proposte dei comuni è possibile dichiarare che non si rilevanosostanziali elementi di incompatibilità con le proposte di PTCP e che, oltre al recepimento giàeffettuato nella proposta finale di PTCP (illustrata al successivo punto 4), saranno possibiliulteriori momenti di verifica per concordare le possibili integrazioni agli indirizzi normativi. Siintende sottolineare come i principi e i criteri che si intendono applicare nel PTCP e nei PGT sonoindirizzati a dare risposte concrete a specifici obiettivi espressi nella LR 12/05 e ad istaurare unrapporto dialettico tra i due strumenti di piano e tra Provincia e Comune. L‟obiettivo operativoriguarda la definizione di regole condivise che devono trovare un livello adeguato di applicazionenella verifica puntuale con i singoli comuni, evitando predeterminazioni assolute e118


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009immodificabili. E‟ evidente che il PTCP trova possibilità di efficacia delle proprie indicazioni solonel recepimento da parte dei comuni nei PGT.Sulle singole questioni si possono formulare le seguenti prime valutazioni:1. Per quanto riguarda gli ambiti agricoli è già stata assunta nel PTCP la definizione di un‟areadi interazione, demandata ai PGT e da concordare con la Provincia, unitamente agli ambitidi trasformazione (nelle fasi di VAS o di parere di compatibilità dei PGT). Le aree diespansioni e le aree agricole di rispetto dei PRG vigenti, se confermate nei PGT, noncostituiranno ambiti agricoli strategici. Tutte le indicazioni cartografiche (margini) potrannoessere oggetto di revisione, anche in fase di redazione del PGT, in relazione alle realicondizioni di rischio e criticità.2. Per quanto riguarda gli ambiti “a prevalente” valore ambientale e paesaggistico, si ritienepiù corretta la definizione di ambiti agricoli “ad elevata” valenza naturale e paesaggistica, incui perseguire uno sviluppo equilibrato tra attività agricole e risorse naturali.3. Per quanto riguarda le quote insediative dei piani, sono allo studio coefficienti correttivi chepossano garantire efficienza, equità ed efficacia del modello di calcolo, da concordare con icomuni. Anche per quanto riguarda le aree di espansione dei PRG vigenti, è prevista unanormativa, da approfondire e concordare, che ne permetta il mantenimento.Le indicazioni contenute nella normativa del PTCPLa Regione <strong>Lombardia</strong> ha determinato che la tutela e la valorizzazione delle attività agricole edel paesaggio rurale debbano essere affrontate nei PTCP attraverso la disciplina degli ambitiagricoli in cui venga operata una distinzione tra aree agricole “normali”, ambiti agricoli strategicie ambiti a prevalente valenza naturale e paesaggistica.Per la Provincia di Mantova tale impostazione deve essere sostanzialmente adeguata allaspecificità del territorio, dell‟economia e <strong>della</strong> storia mantovana, al fine di perseguire non laseparazione ma l‟integrazione, non il prevalere ma la ricerca di equilibrio tra bisogni e interessianche conflittuali tra sistema agricolo (vegetale e animale), sistema insediativo (residenziale eproduttivo) e sistema paesaggistico (naturale e culturale).Alcune valutazioni supportano l‟impostazione <strong>della</strong> Provincia:1. Tutto il territorio provinciale, ad esclusione delle aree urbane, delle infrastrutture e dellearee naturali (esistenti e previste) è da considerare ambito destinato all‟attività agricola.2. Tutte le aree agricole concorrono (direttamente o indirettamente) a mantenere e svilupparenel mantovano un comparto agricolo, alimentare e zootecnico d‟eccellenza e di elevataspecializzazione.3. Pertanto la quasi totalità delle aree su cui si svolge o si può svolgere l‟attività agricola, inProvincia di Mantova, è considerata di interesse strategico, anche applicando i criteriregionali.4. Inoltre, tutte le aree agricole concorrono alla costruzione del paesaggio rurale conparticolare attenzione per gli ambiti e gli elementi del sistema paesaggistico già tutelati119


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009(parchi, riserve, Sic e Zps, ecc…) o compresi nella rete ecologica provinciale.Queste valutazioni trovano riscontro anche dall‟applicazione del modello indicato dalla Regioneper la caratterizzazione del territorio rurale (metodo METLAND) da cui emerge che la quasitotalità del territorio provinciale non edificato assume valore agricolo molto e mediamenteelevato.Tale impostazione è stata portata al confronto ed ha ottenuto la condivisione da parte delleprincipali rappresentanze del mondo agricolo. Il tema degli ambiti agricoli strategici del PTCP èstato inoltre portato al confronto con la Conferenza dei Comuni, per le ricadute e la necessità ditrovare integrazione nei Piani di Governo del Territorio dei comuni stessi.Gli esiti di tali confronti saranno inseriti nella proposta di PTCP che la prossima settimana laprovincia porterà alla presa d‟atto in Giunta Provinciale e consegnerà ai comuni, agli altri enti eagli altri soggetti interessati per completare le fasi preliminari all‟adozione del piano.Nella proposta finale di PTCP vengono ribaditi i concetti sopra riportati e vengono identificatiquali ambiti agricoli di interesse strategico provinciale:• le aree agricole come indicate nei PRG comunali (l‟insieme delle zone E) da assumere qualeriferimento prioritario per la riconfigurazione delle aree agricole comunali;• le aree che, pur presentando nel PRG comunale una differente destinazione (produttiva,residenziale, servizi...) risultano, alla data di redazione del PTCP, parte integrante delsistema produttivo agricolo provinciale.Per l‟insieme di queste aree, che costituiscono la componente produttiva del sistema rurale epaesistico provinciale (come indicato dalla regione) il PTCP definisce:1. gli ambiti agricoli ad elevata caratterizzazione produttiva. Questi ambiti rappresentano lospazio di attività delle imprese per la produzione agricola. Gli strumenti di governo delterritorio dovranno perseguire la loro conservazione in termini di continuità e riconoscere laloro valenza strategica al fine di consentire la permanenza delle attività produttive agricolericonoscendo le differenti necessità proprie <strong>della</strong> multifunzionalità agricola.2. gli ambiti agricoli vocati e soggetti a trasformazione negli strumenti urbanistici vigenti enella progettualità del PTCP.3. gli ambiti agricoli ad elevata valenza naturale e paesaggistica. Questi ambiti sonorappresentati dalle zone su cui insiste già una disciplina di tutela (parchi, riserve, Sic e Zps,corridoi <strong>della</strong> rete ecologica provinciale di 1° livello).4. gli ambiti agricoli di interazione tra sistema insediativo e sistema agricolo. Questi ambitisono rappresentati dagli spazi più prossimi ai centri abitati in cui le esigenze dell‟interazionedevono essere colte nella doppia direzione: dalle funzioni urbane vs le funzioni agricole edalle funzioni agricole vs le funzioni urbane.La definizione nel PTCP delle 4 tipologie di ambiti agricoli deve trovare diretta e specificaindividuazione e disciplina nei PGT unitamente agli ambiti di trasformazione ed agli ambiti deltessuto urbano consolidato.120


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Individuazione e disciplina degli ambiti sopra indicati, in particolare quelli di trasformazioneurbana e di interazione, è sottoposta a valutazione di compatibilità che, se positiva, noncostituisce variante ordinaria di PTCP a assume valore di aggiornamento e attuazione del PTCPstesso.La valutazione di compatibilità, in particolare per le aree di trasformazione urbana riguardasostanzialmente il rispetto dei criteri insediativi, localizzativi e dimensionali del PTCP, nonchél‟assunzione di requisiti di mitigazione, compensazione e sostenibilità.Connesso al tema degli ambiti agricoli strategici è anche la proposta per il correttodimensionamento degli ambiti di trasformazione nei PGT, finalizzato al contenimento delconsumo di suolo libero ed alla qualificazione ambientale delle iniziative di trasformazioneinsediativa.Anche questa proposta è stata portata al confronto con la Conferenza dei Comuni e muove dauna analisi dei dati degli ultimi anni finalizzata a determinare un valore soglia da non superarenel quinquennio di durata dei PGT. Punto di partenza è il valore medio provinciale riscontrato diampliamento delle aree residenziali e produttive (e quindi di territorio agricolo consumato),determinato in circa il 3% .MILANOIl Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) <strong>della</strong> provincia di Milano attualmentevigente è stato approvato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n.55 del 14/10/2003(BURL n. 45 del 05/11/2003) ed è stato redatto ai sensi <strong>della</strong> l.r. 1/2000, pertanto non contienel‟individuazione degli ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico, in quanto la lorotrattazione nel piano vigente non è ovviamente adeguata a rispondere alle disposizioni <strong>della</strong>successiva l.r. 12/2005. L‟ art. 15 c. 4 <strong>della</strong> l.r. 12/2005, come modificato dalla l.r. 4/2008,stabilisce infatti che il PTCP deve definire gli ambiti destinati all‟attività agricola di interessestrategico analizzando le caratteristiche, le risorse naturali e le funzioni, e dettare i criteri e lemodalità di individuazione delle aree agricole a scala comunale oltre alle specifiche norme divalorizzazione, di uso e tutela. Le modifiche alla l.r. 12/2005 introdotte dalla l.r. 4/2008stabiliscono altresì che tali ambiti debbano essere definiti in conformità ai criteri deliberati dallaGiunta Regionale e in seguito all‟acquisizione delle proposte dei Comuni.La provincia di Milano, in seguito all‟avvio del procedimento di adeguamento del PTCP vigentealla l.r. 12/2005 avvenuto nel novembre 2005, ha predisposta una proposta tecnica diadeguamento in base ai contenuti del “Documento di indirizzo” e linee guida per l‟adeguamentodel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente” approvato nel luglio 2006 dalConsiglio Provinciale. Una prima proposta di adeguamento del PTCP è stata licenziata dallaGiunta al Consiglio Provinciale nel gennaio 2008 e presentata alla Conferenza dei Comuni e degliEnti gestori delle aree regionali protette nell‟Assemblea del 13 febbraio 2008, in cui la121


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Conferenza ha manifestato l‟esigenza di introdurre integrazioni al progetto presentato. Glielaborati di progetto sono stati quindi aggiornati e integrati e la proposta di adeguamento èstata ripresentata alla Giunta Provinciale che nel giugno 2008 ne ha deciso l‟inoltro al ConsiglioProvinciale. Dopo il passaggio in Conferenza dei Comuni nel settembre 2008, la proposta diadeguamento è stata presentata al Consiglio Provinciale nel marzo 2009 e ritirata a seguito<strong>della</strong> presentazione di emendamenti.La nuova Amministrazione Provinciale ha ritenuto di rivedere sostanzialmente la propostatecnica di adeguamento elaborata dalla precedente Amministrazione.Con deliberazione di Giunta n. 606 del 28/07/2009 (avviso BURL n. 34 del 26/08/2009) è statoquindi formalmente riavviato il procedimento di adeguamento e la contestuale procedura divalutazione ambientale strategica che accompagna e integra l‟elaborazione del Pianoprovvedendo alla valutazione degli effetti sull‟ambiente derivanti dall‟attuazione del Piano, cosìcome disposto dall‟art. 4 <strong>della</strong> l.r. 12/2005 in ottemperanza alle disposizioni <strong>della</strong> DirettivaComunitaria n. 42 del 2001.Si è pertanto aperta la consultazione finalizzata all‟acquisizione preventiva delle esigenze e delleproposte in merito dei soggetti istituzionali (comuni, Enti gestori delle aree regionali protette,altri Enti locali, altre Province interessate, Autonomie funzionali) e delle rappresentanze sociali(Parti sociali, Ordini professionali, Associazioni ambientaliste o portatrici di interessi diffusi)attinenti le tematiche di interesse e competenza <strong>della</strong> pianificazione territoriale provinciale econnesse ad interessi di rango provinciale o sovra comunale.Nel corso delle analisi funzionali all‟espressione <strong>della</strong> valutazione di compatibilità dei Piani diGoverno del Territorio con il PTCP <strong>della</strong> Provincia, si riscontrano spesso attenzioni verso letematiche <strong>della</strong> qualificazione paesaggistica del territorio così come nei confrontidell‟inserimento delle infrastrutture e <strong>della</strong> gestione del rapporto delle relative ricaduteterritoriali.In generale gli strumenti urbanistici comunali mostrano una discreta attenzione verso obiettiviconnessi al miglioramento degli aspetti vegetazionali e naturalistici dei territori non edificati , siaper migliorare le caratteristiche qualitative degli stessi ambiti, sia per arricchire di elementiqualificanti l‟insieme formato da territori urbanizzati e territori meno antropizzati, sia infine infunzione di mitigare gli impatti derivati da pressioni esogene connesse al quadroinfrastrutturale.Va altresì ricordato che lo stesso Piano Territoriale di Coordinamento vigente <strong>della</strong> Provincia diMilano, anche attraverso il “Repertorio B – Repertorio degli interventi di riqualificazioneambientale”, prevede che tutte le trasformazioni debbano essere accompagnate da adeguatemisure di mitigazione e compensazione ambientale; nell‟attività di espressione delle valutazionidi compatibilità rispetto al PTCP è pertanto frequente il richiamo al rafforzamento di tale tipo diprevisione.122


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009PAVIARelazione sintetica relativa alla metodologia di individuazione degli ambiti destinati all‟attivitàagricola di interesse strategico ai sensi dell‟art.15 l.r. 12/05 (D.g.r. n.8059/08) e primevalutazioni delle ricadute sui PGT;La valutazione è stata effettuata inizialmente a partire dal Quadro Conoscitivo del territorio,attraverso una “ricostruzione organica, che colga, in modo sintetico ed unitario, le interazionitra i vari sistemi e fattori che connotano il territorio”.In sede iniziale di definizione del Piano vanno infatti perseguiti tre aspetti concatenati:individuazione delle criticità che rappresentano situazioni di forte rischio o assumonoelevata rilevanza;selezione dei principali fattori che determinano nel contesto territoriale di riferimento (dasoli o insieme con effetti cumulativi le criticità ambientali;definizione delle scelte di pianificazione e delle conseguenti azioni che possono influirepositivamente su tali fattori allo scopo di eliminare o ridurre le criticità ambientali, limitarele pressioni dei fattori antropici e migliorare lo stato di qualità.L‟obbligo di motivazione delle scelte strategiche operate è richiesto dalla l.r.12/2005 e succ.modif. e integraz. e dai criteri applicativi dell‟art.15 approvati con DGR n.fattori di criticità che caratterizzano il territorio”.La valutazione dei principali fattori di pressione, in riferimento alle tematiche ambientali, sibasa inizialmente sulla raccolta di un set di indicatori, che permettono di rappresentare lo stato(e talvolta l‟evoluzione) di qualità dell‟ambiente.L‟esito di questo lavoro consiste in una valutazione delle opportunità e dei fattori di criticità checaratterizzano il territorio sia per lo stato di fatto sia per le dinamiche evolutive delle situazioniaccertate, con la proposta di politiche e azioni da attuare con il Piano.Per poter esplicitare le scelte di progetto, come occasione di miglioramento di una situazioneche presenta alcuni elementi di negatività, si è costruita la carta delle potenzialità del territorioprovinciale, che sintetizza, seleziona e pondera alcuni tematismi specifici.L‟operazione di valutazione in questo caso ha utilizzato come supporto il SIT, che ha portato alla“formulazione di un quadro dei limiti alle trasformazioni del territorio e al suo utilizzo”, chederivano dalle "caratteristiche morfologiche o geologiche dei terreni, dalla presenza di fattori dirischio ambientale connessi con la vulnerabilità delle risorse naturali, dalla presenza di unospecifico interesse pubblico alla difesa del suolo, alla sicurezza idraulica e alla tutela dei valoripaesaggistici, culturali e naturalistici insiti nel territorio”.La carta delle potenzialità costituisce essa stessa un importante momento valutativo, poiché hal'obiettivo di individuare nel territorio le tutele ambientali e naturalistiche e le vocazioni allatrasformazione in linea con le caratteristiche delle componenti territoriali.La procedura “consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte strategiche,123


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009sotto il profilo <strong>della</strong> garanzia <strong>della</strong> coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo stato delterritorio.Nella formulazione di un quadro dei limiti alle trasformazioni del territorio e al suo utilizzo, ilQuadro Conoscitivo "ricostruisce in maniera organica lo stato <strong>della</strong> pianificazione e l'insiemedelle previsioni che incidono sull'ambito territoriale (...), nonché i vincoli che derivano daprovvedimenti amministrativi".La carta degli ambiti agricoli costituisce pertanto uno strumento funzionale alla valutazione enon va concepita come un Piano, e costituisce un passaggio fondamentale in fase diconcertazione con gli altri enti per motivare il percorso trasparente che ha portato alle scelte diPiano.Si tratta, in altre parole, dell‟interpretazione di sintesi di quel percorso analitico-critico delquadro pianificatorio, programmatorio e progettuale in atto, in cui sono riportati gli indirizzi, leprescrizioni ed i vincoli che vertono sul territorio in esame. Tutti questi elementi, naturalmente,non hanno tra loro valenza e cogenza omogenea, né costituiscono tutti dati immutabili daassumere acriticamente; certamente però rappresentano un elemento indispensabile su cuiimpostare i successivi passaggi.La costruzione e la scelta degli ambiti agricoli di interesse strategicoPer valutare il livello di criticità e le opportunità delle componenti territoriali (dei sistemiambientale, insediativo, <strong>della</strong> mobilità e del territorio rurale) allo stato attuale, è stato assuntodal PTCP un set di indicatori derivanti dall‟analisi e dalla elaborazione dei seguenti dati ecartografie:- Rete verde provinciale;- Valore Agroforestale;- Parchi locali di interesse sovracomunale 2009;- Oasi faunistiche e zone di riproduzione cattura;- Rete ecologica regionale;- Rete natura 2000;- Piano Territoriale Paesistico Regionale;- Banca dati Sistema Informativo Agricolo Regione <strong>Lombardia</strong>;- Grafo strade provinciale;- MISURCDalla lettura congiunta, per ogni sistema o componente ambientale/territoriale, <strong>della</strong>valutazione per lo stato di fatto derivante dal gruppo di indicatori pertinenti è stato possibileformulare le politiche/azioni necessarie per ricercare uno sviluppo sostenibile del territorioprovinciale anche sotto forma di indirizzi e prescrizioni normative..La definizione degli ambiti agricoli muove dalla più generale classificazione provinciale che ilPTCP, sulla base delle attribuzioni assegnategli dalla L.R. 12/2005, ha definito per il territorioagricolo, individuando gli elementi ed i sistemi da tutelare, recependo e specificando le124


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009previsioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ed operando, in coordinamento con ipiani di settore una prima individuazione degli ambiti del territorio rurale secondo l‟articolazionenormativa prevista dalla nuova legge urbanistica.Dalla relazione tra le diverse caratterizzazioni territoriali, ambientali, strutturali e socioeconomiche,l‟articolazione del territorio rurale provinciale, sulle definizioni di legge, è stata cosìripartita:- aree di valore naturale ed ambientale;- ambiti agricoli di rilievo paesaggistico;- ambiti ad alta vocazione produttiva agricola;La valutazione delle aree idonee a questi usi è stata conseguita attraverso la sovrapposizionecartografica delle Unità di paesaggio, che sono state assunte come matrice strutturale diriferimento, agli elementi che contribuiscono a definire la potenzialità all'utilizzo agricolo e allafruizione antropica e faunistica di aree naturali, quali:- zone ed elementi di valore naturale, faunistico e floristico:- parchi nazionali e regionali e riserve naturali esistenti ;- siti di interesse comunitario (SIC) ezone di protezione speciale (ZPS);- piani di assestamento forestale;- istituti faunistici;- corsi d'acqua e zone fluviali tutelate dal PTCP costituenti le dorsali principali <strong>della</strong> reteecologica provinciale;- vegetazione igrofila e ripariale e filari alberati, siepi e specie floristiche protette;- formazioni boschive a prevalenza latifoglie e miste (latifoglie e conifere).- zone ed elementi a servizio del sistema agrario:- culture specializzate (vigneti, oliveti, frutteti);- aree servite da reti irrigue di derivazione esistenti e di progetto;- canali di bonifica;- zone ed elementi di interesse paesaggistico e di fruizione turistico-ricreativa del territorio:- agriturismi e fattorie didattiche;- viabilità- storica e panoramica;- sentieri e strade forestali; sistema <strong>della</strong> centuriazione;- rete ciclopedonale di collegamento.- vincoli:- aree forestali e boschive;- zone fluviali ;- bacini e corsi d'acqua e fasce di espansione fluviale inondabili;- zone ed elementi di interesse storico-archeologico;- zone di tutela naturalistica;125


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009- parchi nazionali, riserve naturali.SONDRIOPer l‟individuazione degli “Ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico” si sonoutilizzati gli elementi di conoscenza già presenti nel Piano Territoriale adottato nell‟ottobre 2006e le indicazioni progressivamente affinate da Regione <strong>Lombardia</strong> in fase di predisposizione delPTR, ovvero lo strumento operativo “SO9 - Criteri per ambiti agricoli” – Direzione Territorio eUrbanistica, 11 dicembre 2007, Strumenti Operativi del Piano Territoriale Regionale, approvatocon DGR n. 6447 del 16.01.2008 e successivamente la DGR 19 settembre 2008 n. 8/8059“Criteri per la definizione degli ambiti agricoli destinati all‟attività agricola di interesse strategiconei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale” .Quest‟ultima indica e riassume i distinti compiti in materia di definizione degli ambiti destinatiall‟attività agricola che competono al PTCP ed ai PGT dei comuni, precisando che gli ambitidefiniti dal Piano provinciale sono connotati da un‟estensione significativa alla scala comunale,oltre che da specifico rilievo agricolo.La definizione degli ambiti strategici è avvenuta in coerenza con gli obiettivi generali del PTCP econ le scelte di pianificazione conseguenti, tenendo conto <strong>della</strong> definizione contenuta nellacircolare secondo la quale “si considerano ambiti strategici ai fini dell‟applicazione del comma 4art. 15 L.R. 12/2005 quelle parti di territorio provinciale connotate da uno specifico e peculiarerilievo sotto il profilo congiunto dell‟esercizio dell‟attività agricola, dell‟estensione e dellecaratteristiche agronomiche del territorio”.L‟individuazione degli ambiti agricoli strategici di interesse provinciale è stata effettuata nelrispetto del principio sopra riportato, tenendo conto del riconoscimento <strong>della</strong> particolarerilevanza dell‟attività agricola, dell‟estensione e continuità territoriale in scala sovraccomunale edelle condizioni di specifica produttività dei suoli.Per la valutazione <strong>della</strong> produttività dei suoli è stata effettuata, con le procedure dell‟ allegato 2alla DGR 8/8059 “Determinazione del valore agricolo del sistema rurale paesisticoprovinciale” lavalutazione <strong>della</strong> classe del valore agro-forestale attraverso i tre passaggi descritti nel modelloMetland, in primo luogo la determinazione del valore intrinseco dei suoli (vocazione agricola),basata sulla attribuzione di punteggi alle classi di capacità d'uso identificate nel territorioprovinciale. Lo strato informativo di riferimento utilizzato nel corso del lavoro proviene dallacartografia redatta da ERSAF nell‟ambito del Programma Regionale di cartografia dei Suoli e, peril territorio montano, dalla Carta dei Suoli d‟Italia.La peculiarità del territorio provinciale fa si che, secondo i dati ERSAF, le aree aventi lecaratteristiche di maggior produttività secondo le classi di Land Capability sono tutte collocatenel fondovalle, spesso in ambiti posti a ridosso degli abitati e delle aree di frangia destrutturate,126


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009e quindi l‟individuazione puntuale degli ambiti agricoli strategici ha dovuto rapportarsi con laframmentarietà dei fondi e con le conseguenti difficoltà di interfacciare questi valori con ilprincipio di estensione e continuità di scala sovraccomunale.Capacità d‟uso dei suoli <strong>della</strong> provincia di SondrioLa seconda fase dell‟analisi è consistita nella definizione, mediante punteggi, del grado diriduzione del valore ottenuto dalla prima carta (destinazione agricola reale), valutato in baseall'uso reale del suolo. Lo strato informativo di riferimento utilizzato, congruente sull‟interoterritorio regionale, è costituito dalla cartografia <strong>della</strong> destinazione d‟uso agricola e forestale<strong>della</strong> <strong>Lombardia</strong> (DUSAF 2007).Per meglio valutare e ponderare il valore da attribuire alle aree in base all‟uso del suolopresente, il tema è stato integrato da informazioni di altre banche dati disponibili, regionali elocali, e dalle conoscenze territoriali dei pianificatori, entrambi strumenti utili a caratterizzare levalenze specifiche e complesse del territorio provinciale, in particolare, in primo luogo lalocalizzazione delle zone riconosciute come vocate per la produzione di prodotti di pregio e tipicilocali e le informazioni relative alle aziende presenti sul territorio .I punteggi utilizzati sono differenziati e modulati diversamente in relazione all‟analisi sugli usidel suolo effettuata a livello provinciale. Nel territorio delle provincia di Sondrio assumonoparticolare rilevanza la presenza del paesaggio terrazzato coltivato a vite, elementodell‟architettura rurale di particolare interesse storico-paesitico, nel quale si sviluppa l‟attivitàdel comparto vitivinicolo provinciale, sfruttando il versante Retico <strong>della</strong> Valtellina, che peresposizione al sole si presta particolarmente alla coltivazione <strong>della</strong> vite e la presenza diimponenti conoidi di deiezione allo sbocco delle principali valli laterali sul fiume Adda e sullaMera.Grado di riduzione <strong>della</strong> vocazione agricola in base all‟uso del suolo (destinazione agricola reale)Dalla combinazione dei due fattori precedenti discendono il calcolo e la determinazione delvalore agricolo, come richiesto dalla procedura per la definizione del sistema paesistico rurale.La combinazione delle due carte infatti produce una serie di valori numerici (ai valori numericipiù alti corrisponde un più alto valore agricolo), che si collocano in un range teorico che va da 0a 114, che devono poi essere ripartiti nelle classi di valore finali: a tale scopo, successivamentealla delimitazione delle aree urbanizzate e delle aree idriche e di non suolo, vengono adottati,con criterio ragionato, intervalli in grado di rappresentare al meglio la specificità e ladistribuzione dei valori del sistema paesistico rurale provinciale. La cartografia che ne seguedistingue il territorio provinciale in tre classi di differente valore agroforestale:- valore agricolo alto (punteggio >90): comprende suoli caratterizzati da una buona capacitàd‟uso, adatti a tutte le colture o con moderate limitazioni agricole e/o dalla presenza dicolture redditizie (seminativi, frutteti, vigneti, prati e pascoli – in particolare quelli situatinelle zone di produzione tipica – , colture orticole e ortoflorovivaistiche, ecc.). La classecomprende quindi i suoli ad elevato e molto elevato valore produttivo, particolarmente127


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009pregiati dal punto di vista agricolo.- valore agricolo moderato (punteggio indicativo 65/70-90): vi sono compresi suoli adattiall‟agricoltura e destinati a seminativo o prati e pascoli, ma con limitazioni colturali di variaentità e soggetti talvolta a fenomeni di erosione e dissesto, in particolare nelle zonemontane. La classe comprende quindi i suoli a minore valore produttivo, sui quali peraltrol‟attività agrosilvopastorale svolge spesso importanti funzioni di presidio ambientale e divalorizzazione del paesaggio.- valore agricolo basso o assente (punteggio indicativo


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Tali corridoi, oltre ad essere elementi strutturanti la rete ecologica in senso longitudinale, sicaratterizzano anche quali elementi di connessione ecologica “trasversale”, tra i due versantiche vi si affacciano.Gli “elementi naturali a valenza ambientale” presenti in tali ambiti sono quelli di pertinenzafluviale (vegetazione ripariale), siepi e piccoli boschi di pianura e boschi collinari lungo i versantinon coltivati.Altri elementi conoscitivi di supporto alla progettazione sono stati desunti dal Piano AgricoloTriennale <strong>della</strong> Provincia di Sondrio (anni 2002/2003, successivamente prorogato fino al 2006),che contiene indicazioni puntuali sulla situazione agricola provinciale, oltre che alcuneindicazioni di sviluppo strategico e dal Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013.Da questi documenti è possibile rilevare come i comparti trainanti dell‟agricoltura provincialesono la zootecnia, orientata alla produzione del latte anche a supporto <strong>della</strong> filiera piano-montee alla produzione di prodotti tipici, la frutticoltura, la viticoltura ed i prodotti alimentari tipici.Si riportano sinteticamente di seguito alcuni elementi riguardanti i comparti che caratterizzanol‟agricoltura provinciale in quanto le attività agricole dei comparti trainanti divengono a tutti glieffetti “attività agricola strategica” e gli ambiti territoriali in cui si svolgono assumono ruolostrategico come definito all‟art. 43 delle NTA di Piano.ZootecniaLa caratteristica <strong>della</strong> zootecnia provinciale è quella di essere articolata sia nel fondovalle chenegli alpeggi, con le aziende di maggior dimensione collocate nel fondovalle, dove sono presentile maggiori risorse foraggere. Le piccole aziende, che spesso trovano integrazione di redditodall‟attività agricola, sono invece collocate in più parti del territorio provinciale e svolgono unruolo importante per il contenimento dei fenomeni di degrado ambientale e paesistico.FrutticolturaLa frutticoltura <strong>della</strong> provincia di Sondrio è caratterizzata dalla netta presenza del melo, con unasuperficie di 1.200 ettari ed una produzione di circa 35.000/40.000 tonnellate.L‟impianto del melo è di origine recente, sviluppatasi nel territorio valtellinese nell‟ultimodopoguerra, incrementandosi notevolmente, tanto da divenire il secondo comparto perimportanza economica nell‟ambito dell‟agricoltura provinciale, dopo la zootecnica e prima <strong>della</strong>viticoltura.La coltivazione del melo risente dell‟elevato frazionamento <strong>della</strong> proprietà, a fronte del quale viè una struttura moderna di commercializzazione e di raccolta delle produzioni, capace diconcentrare con efficienza la produzione locale.Infatti circa il 65% delle mele raccolte è consegnato dai singoli produttori alle tre grandicooperative esistenti.ViticolturaLa viticoltura valtellinese si estende sul versante orografico destro del fiume Adda, utilizzandol‟esposizione a sud del versante Retico ed è insediata su un territorio caratterizzato dalla129


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009presenza di terrazzi e conoidi.Il paesaggio terrazzato si estende dall‟inizio <strong>della</strong> Valtellina fino ad oltre Tirano, con la parte piùinteressante dove si producono i vini D.O.C. e D.O.C.G., collocati nel tratto che va da Ardenno aTirano e costituisce un elemento di contestuale pregio per l‟agricoltura ed il paesaggio.In base ai rilievi censuari, la superficie iscritta all‟albo dei vigneti del Valtellina D.O.C. è intornoai 600 ettari, ma la produzione effettiva delle uve è ottenuta da solo 350 dei 600 ettari iscrittiufficialmente all‟albo.La viticoltura <strong>della</strong> provincia di Sondrio rispetto ad altre realtà <strong>della</strong> <strong>Lombardia</strong> ha visto unaforte contrazione dei vigneti iscritti, soprattutto nel periodo 1981/1990, dovuta all‟abbandono<strong>della</strong> coltivazione dei terrazzamenti che costituisce anche un rischio dal punto di vistaidrogeologico.Prodotti alimentari tipiciLe produzioni che caratterizzano il panorama alimentare sono prevalentemente riconducibili alreparto dei prodotti tipici e tradizionali e comprendono:- i formaggi Bitto, Valtellina Casera, Scimudin ed altri formaggi di importanza locale- la bresaola ed i salumi minori di tipo artigianale- i vini D.O.C., D.O.C.G. e I.G.T.- i prodotti del settore pastario e dolciario (pizzoccheri, bisciola) e del miele.Valutazioni sulle ricadute nei PGTLa proposta di individuazione degli ambiti agricoli strategici del Piano è stata sottopostaall‟esame dei comuni nel periodo gennaio- marzo 2009, a margine <strong>della</strong> procedura divalutazione ambientale strategica in corso per l‟adozione del Piano. La proposta di ambitistrategici del PTCP del 2009, pur come illustrata nei contenuti metodologici nel paragrafoprecedente, è stata coerenziata con i contenuti cartografici già presenti nella versione di PTCPadottato nel 2006 sulla quale i comuni e gli enti territoriali avevano avuto modo di esprimersi infase di osservazioni al Piano e comunque negli anni intercorsi tra un‟adozione e l‟altra. Perquesto motivo in via generale le individuazioni delle aree agricole del nuovo PTCP integrato,sebbene corrette e modificate secondo le indicazioni <strong>della</strong> DGR 8059/2008, non sono stateoggetto di critica rilevante da parte dei comuni. Solo in rarissime e puntuali situazioni leosservazioni da parte delle amministrazioni comunali si sono direttamente riferite ai criteriseguiti per la rappresentazione <strong>della</strong> aree agricole nel Piano territoriale, ovvero all‟assenza deirequisiti per lo svolgimento dell‟attività agricola per la presenza sul territorio di situazioni giàurbanizzate, infrastrutture o vincoli strutturali. Più in generale il rilievo comunale deriva dalfatto che tali aree, principalmente quelle di fondovalle ma non solo di frangia urbana sonodotate delle principali opere di urbanizzazione e pertanto rispondono in modo generico alleaspettative di trasformazione locale.L‟attuale fase nella quale tutti gli enti sono impegnati a predisporre il proprio strumento dipianificazione , consente nella fase partecipativa comune a ciascuno dei procedimenti, di130


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009intervenire reciprocamente all‟elaborazione e valutazione del tematismo relativoall‟individuazione degli ambiti agricoli strategici e delle aree agricole, salvo restando il rispettodelle condizioni poste dalla delibera regionale .A tal scopo, dopo l‟adozione del PTCP, sono stati resi disponibili in formato georeferenziato iprincipali strati informativi del PTCP con valenza prescrittiva, tra cui anche quello di tipopoligonale costituito dagli ambiti agricoli strategici.Nel caso dei comuni che hanno adottato il PGT , la fase collaborativa si è concentratanell‟espressione di parere espresso durante l‟adozione dei Piani stessi. Dall‟esame effettuato suiPiani adottati si riscontrano approcci molto diversi tra loro alla componente agricola del Pianosolo in parte ascrivibili alle caratteristiche territoriali dei comuni.131


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Allegato 3Stato di avanzamento dei PGTal 31.10.2009133


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Stato avanzamento PGT adottati al 31.10.2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 ACQUANEGRA CREMONESE CR 1249 9 04/03/20092009 AGNOSINE BS 1841 39 30/09/20092009 AGRA VA 405 15 15/04/20092009 ALBAREDO ARNABOLDI PV 206 15 15/04/20092009 ALBIATE MB 6027 17 29/04/20092009 ALMENNO SAN BARTOLOMEO BG 5732 5 04/02/20092009 ANGOLO TERME BS 2614 43 28/10/20092009 ANNICCO CR 2039 19 13/05/20092009 ANTEGNATE BG 2942 6 11/02/20092009 ANZANO DEL PARCO CO 1665 35 02/09/20092009 ARCISATE VA 9859 2 14/01/20092008 ARDENNO SO 3271 34 20/08/20082009 AZZANELLO CR 699 21 27/05/20092009 AZZANO SAN PAOLO BG 7554 28 15/07/20092009 AZZATE VA 4297 36 09/09/20092009 AZZIO VA 755 24 17/06/20092009 BAGNOLO CREMASCO CR 4807 6 11/02/20092009 BALLABIO LC 3843 42 21/10/20092008 BARANZATE MI 11055 34 20/08/20082009 BARBIANELLO PV 843 22 03/06/20092009 BARGHE BS 1137 29 22/07/20092009 BARZAGO LC 2558 20 20/05/20092009 BASTIDA DE` DOSSI PV 187 37 16/09/20092009 BEDIZZOLE BS 11318 2 14/01/20092009 BELGIOIOSO PV 6280 19 13/05/20092008 BELLUSCO MB 7024 50 10/12/20082009 BEREGUARDO PV 2754 19 13/05/20092009 BERGAMO BG 115781 18 06/05/20092008 BERNATE TICINO MI 3074 52 24/12/20082009 BESATE MI 1983 21 27/05/20092007 BESOZZO VA 8971 27 04/07/20072009 BINAGO CO 4577 14 08/04/20092009 BISUSCHIO VA 4200 2 14/01/20092009 BOFFALORA D`ADDA LO 1597 20 20/05/20092009 BOLLATE MI 37305 41 14/10/20092009 BOLTIERE BG 5402 7 18/02/20092009 BONATE SOPRA BG 7895 22 03/06/2009135


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 BONATE SOTTO BG 6404 5 04/02/20092009 BORGO SAN SIRO PV 1066 42 21/10/20092009 BOTTICINO BS 10480 20 20/05/20092009 BREGANO VA 778 2 14/01/20092009 BREGNANO CO 5902 10 11/03/20092009 BREMBIO LO 2611 36 09/09/20092009 BRUSAPORTO BG 4977 25 24/06/20092009 BUSNAGO MI 5637 11 18/03/20092008 CABIATE CO 7215 52 24/12/20082009 CALVATONE CR 1295 41 14/10/20092009 CAMAIRAGO LO 633 19 13/05/20092008 CAMISANO CR 1319 46 12/11/20082009 CAMPIONE D`ITALIA CO 2155 41 14/10/20092009 CAMPODOLCINO SO 1058 1 07/01/20092009 CAMPOSPINOSO PV 866 15 15/04/20092009 CANNETO SULL`OGLIO MN 4560 4 28/01/20092009 CAPERGNANICA CR 1983 20 20/05/20092009 CAPIZZONE BG 1299 3 21/01/20092008 CAPONAGO MI 5112 52 24/12/20082009 CAPPELLA CANTONE CR 566 21 27/05/20092009 CAPRALBA CR 2426 15 15/04/20092009 CARLAZZO CO 2976 33 19/08/20092009 CARPENEDOLO BS 11975 19 13/05/20092009 CASALBUTTANO ED UNITI CR 4119 20 20/05/20092009 CASALE CREMASCO - VIDOLASCO CR 1808 20 20/05/20092009 CASALETTO CEREDANO CR 1179 22 03/06/20092009 CASALETTO VAPRIO CR 1650 21 27/05/20092009 CASALMAGGIORE CR 14592 26 01/07/20092009 CASALMORANO CR 1642 5 04/02/20092009 CASALMORO MN 2216 41 14/10/20092009 CASALZUIGNO VA 1324 20 20/05/20092009 CASSAGO BRIANZA LC 4336 2 14/01/20092009 CASTANO PRIMO MI 10678 9 04/03/20092009 CASTEL D`ARIO MN 4746 29 22/07/20092009 CASTEL MELLA BS 10032 32 12/08/20092009 CASTELBELFORTE MN 2803 22 03/06/20092009 CASTELMARTE CO 1311 18 06/05/20092009 CASTELNOVETTO PV 661 43 28/10/20092009 CASTELVERDE CR 5380 19 13/05/2009136


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 CASTELVISCONTI CR 349 22 03/06/20092009 CASTIGLIONE D`ADDA LO 4836 33 19/08/20092009 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN 21317 5 04/02/20092009 CAVA MANARA PV 6362 33 19/08/20092009 CELLATICA BS 4862 4 28/01/20092009 CENATE SOPRA BG 2472 19 13/05/20092009 CENE BG 4143 7 18/02/20092009 CERETE BG 1592 5 04/02/20092009 CERVENO BS 667 24 17/06/20092009 CESANO MADERNO MB 36006 22 03/06/20092009 CHIARI BS 18363 17 29/04/20092009 CHIURO SO 2524 22 03/06/20092009 CICOGNOLO CR 919 8 25/02/20092009 CINGIA DE` BOTTI CR 1218 30 29/07/20092008 CIVIDATE AL PIANO BG 5149 44 29/10/20082009 CIVIDATE CAMUNO BS 2732 8 25/02/20092009 COGLIATE MB 7998 42 21/10/20092009 COLZATE BG 1662 21 27/05/20092009 CONCESIO BS 14125 5 04/02/20092009 COPIANO PV 1651 19 13/05/20092009 CORNALBA BG 296 27 08/07/20092009 CORNAREDO MI 20439 9 04/03/20092009 CORTE DE` FRATI CR 1413 32 12/08/20092009 CORTENOVA LC 1311 7 18/02/20092009 CORTEOLONA PV 2176 21 27/05/20092009 COSTA VOLPINO BG 9001 3 21/01/20092009 COZZO PV 405 43 28/10/20092009 CREDARO BG 3127 5 04/02/20092009 CREMELLA LC 1734 1 07/01/20092009 CUMIGNANO SUL NAVIGLIO CR 433 20 20/05/20092009 CUVIO VA 1642 39 30/09/20092009 DERVIO LC 2736 18 06/05/20092009 DORNO PV 4534 23 10/06/20092009 DOSOLO MN 3351 20 20/05/20092009 DOVERA CR 3877 41 14/10/20092009 DRESANO MI 2825 32 12/08/20092009 DRIZZONA CR 537 6 11/02/20092009 DUNO VA 152 20 20/05/20092007 ERBA CO 16946 27 04/07/2007137


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 FARA OLIVANA CON SOLA BG 1243 5 04/02/20092009 FERNO VA 6785 42 21/10/20092009 FERRERA DI VARESE VA 666 21 27/05/20092009 FILIGHERA PV 838 22 03/06/20092009 FOMBIO LO 2046 3 21/01/20092008 FONTENO BG 711 44 29/10/20082009 FORMIGARA CR 1126 26 01/07/20092009 GAGGIANO MI 8791 21 27/05/20092009 GALBIATE LC 8669 20 20/05/20092009 GANDOSSO BG 1478 5 04/02/20092009 GARDONE RIVIERA BS 2703 18 06/05/20092009 GAVARDO BS 11257 31 05/08/20092008 GAZOLDO DEGLI IPPOLITI MN 2833 48 26/11/20082009 GENIVOLTA CR 1116 26 01/07/20092009 GENZONE PV 370 1 07/01/20092008 GHEDI BS 17760 46 12/11/20082008 GIRONICO CO 2196 49 03/12/20082009 GOMBITO CR 653 8 25/02/20092009 GORLA MAGGIORE VA 5064 31 05/08/20092009 GRANDATE CO 2922 1 07/01/20092009 GRANTOLA VA 1265 28 15/07/20092009 GRIANTE CO 682 7 18/02/20092009 GUSSAGO BS 16175 21 27/05/20092009 INZAGO MI 9770 24 17/06/20092008 IRMA BS 162 51 17/12/20082009 ISORELLA BS 3978 8 25/02/20092009 IZANO CR 1994 30 29/07/20092009 LAZZATE MB 7356 42 21/10/20092009 LIVRAGA LO 2607 22 03/06/20092009 LOSINE BS 557 30 29/07/20092009 LURAGO MARINONE CO 2339 29 22/07/20092008 LURATE CACCIVIO CO 10128 53 31/12/20082009 MADIGNANO CR 3022 25 24/06/20092009 MAGHERNO PV 1547 22 03/06/20092007 MAGREGLIO CO 593 43 24/10/20072008 MALEGNO BS 2078 53 31/12/20082009 MALGESSO VA 1277 2 14/01/20092009 MANERBA DEL GARDA BS 4692 21 27/05/20092009 MANERBIO BS 13219 3 21/01/2009138


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2008 MARCIGNAGO PV 2433 52 24/12/20082009 MARIANA MANTOVANA MN 700 21 27/05/20092009 MARONE BS 3248 23 10/06/20092009 MELETI LO 477 24 17/06/20092009 MERONE CO 4082 17 29/04/20092009 MEZZANINO PV 1484 25 24/06/20092009 MEZZEGRA CO 1014 43 28/10/20092009 MISANO DI GERA D`ADDA BG 2988 19 13/05/20092009 MOGGIO LC 513 20 20/05/20092009 MOIO DE` CALVI BG 201 43 28/10/20092008 MONTIRONE BS 4710 53 31/12/20082009 MONTODINE CR 2464 42 21/10/20092009 MONVALLE VA 1896 11 18/03/20092009 MOZZANICA BG 4427 23 10/06/20092009 MUGGIO` MB 22964 22 03/06/20092009 NICORVO PV 367 43 28/10/20092009 OGGIONO LC 8457 26 01/07/20092009 OLGINATE LC 7064 28 15/07/20092008 OLIVETO LARIO LC 1173 20 20/05/20092009 OLMO AL BREMBO BG 516 25 24/06/20092009 OLTRESSENDA ALTA BG 189 10 11/03/20092009 ONO SAN PIETRO BS 985 33 19/08/20092009 ORINO VA 864 21 27/05/20092009 OSIO SOTTO BG 11279 20 20/05/20092009 OSSAGO LODIGIANO LO 1447 18 06/05/20092009 OSSUCCIO CO 999 4 28/01/20092009 OSTIGLIA MN 7092 28 15/07/20092009 PADERNO D`ADDA LC 3826 38 23/09/20092009 PADERNO FRANCIACORTA BS 3686 24 17/06/20092009 PADERNO PONCHIELLI CR 1480 21 27/05/20092009 PALESTRO PV 2083 40 07/10/20092009 PEDRENGO BG 5469 20 20/05/20092008 PESCAROLO ED UNITI CR 1562 30 23/07/20082009 PESCHIERA BORROMEO MI 22091 5 04/02/20092008 PESSINA CREMONESE CR 708 49 03/12/20082009 PEZZAZE BS 1604 22 03/06/20092009 PIADENA CR 3575 21 27/05/20092009 PIERANICA CR 1135 7 18/02/20092008 PISOGNE BS 8034 50 10/12/2008139


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 POGNANA LARIO CO 854 6 11/02/20092009 POLPENAZZE DEL GARDA BS 2488 12 25/03/20092009 PONCARALE BS 5143 29 22/07/20092009 PONNA CO 267 35 02/09/20092009 PORTALBERA PV 1513 31 05/08/20092009 PRATA CAMPORTACCIO SO 2790 23 10/06/20092009 PREMOLO BG 1158 24 17/06/20092009 PRIMALUNA LC 2110 2 14/01/20092009 PUEGNAGO SUL GARDA BS 3132 15 15/04/20092009 QUINTANO CR 882 15 15/04/20092009 RAMPONIO VERNA CO 412 24 17/06/20092009 RANCIO VALCUVIA VA 948 19 13/05/20092009 RANCO VA 1291 5 04/02/20092009 REA PV 459 27 08/07/20092009 REMEDELLO BS 3340 16 22/04/20092008 RIVA DI SOLTO BG 834 39 24/09/20082009 RIVOLTA D`ADDA CR 7743 24 17/06/20092009 RODENGO - SAIANO BS 8274 22 03/06/20092008 ROMANENGO CR 2914 53 31/12/20082009 RONCO BRIANTINO MB 3292 41 14/10/20092009 RONCOBELLO BG 460 17 29/04/20092009 ROSASCO PV 675 5 04/02/20092009 ROVELLO PORRO CO 5865 5 04/02/20092009 SALE MARASINO BS 3346 21 27/05/20092009 SAN GIOVANNI DEL DOSSO MN 1292 19 13/05/20092009 SAN GIULIANO MILANESE MI 35174 26 01/07/20092009 SAN MARTINO DEL LAGO CR 510 42 21/10/20092009 SAN MARTINO SICCOMARIO PV 5421 14 08/04/20092009 SANGIANO VA 1478 20 20/05/20092009 SANNAZZARO DE` BURGONDI PV 5974 20 20/05/20092009 SANT`OMOBONO TERME BG 3505 33 19/08/20092009 SANTA CRISTINA E BISSONE PV 1996 21 27/05/20092009 SCANZOROSCIATE BG 9388 4 28/01/20092009 SCHILPARIO BG 1291 26 01/07/20092009 SECUGNAGO LO 2053 23 10/06/20092009 SEMIANA PV 254 9 04/03/20092008 SERLE BS 3051 49 03/12/20082009 SESTO CALENDE VA 10604 22 03/06/20092009 SESTO SAN GIOVANNI MI 80886 8 25/02/2009140


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2009 SETTIMO MILANESE MI 18846 19 13/05/20092009 SIRMIONE BS 7830 22 03/06/20092009 SOLBIATE CO 2523 9 04/03/20092009 SORESINA CR 9236 21 27/05/20092009 SOSPIRO CR 3104 25 24/06/20092009 SPINO D`ADDA CR 6869 30 29/07/20092009 SUSTINENTE MN 2254 26 01/07/20092009 TAINO VA 3621 28 15/07/20092009 TAVAZZANO CON VILLAVESCO LO 5879 19 13/05/20092009 TAVERNOLE SUL MELLA BS 1439 16 22/04/20092009 TORRE DE` BUSI LC 1935 19 13/05/20092009 TORRE DE` ROVERI BG 2215 20 20/05/20092009 TORRE DI SANTA MARIA SO 868 24 17/06/20092009 TRAONA SO 2391 22 03/06/20092008 TREZZANO ROSA MI 4488 52 24/12/20082009 TRIGOLO CR 1718 20 20/05/20092009 TRUCCAZZANO MI 5542 40 07/10/20092008 URAGO D`OGLIO BS 3766 49 03/12/20082009 VALLE SALIMBENE PV 1433 32 12/08/20092009 VALTORTA BG 321 6 11/02/20092009 VAREDO MB 12651 34 26/08/20092008 VERTEMATE CON MINOPRIO CO 3933 34 20/08/20082009 VIADANICA BG 1112 29 22/07/20092009 VIDIGULFO PV 5675 1 07/01/20092009 VIGEVANO PV 60738 41 14/10/20092009 VIGOLO BG 614 25 24/06/20092009 VILLA CARCINA BS 10716 19 13/05/20092009 VILLANUOVA SUL CLISI BS 5640 28 15/07/20092009 VIRGILIO MN 10901 2 14/01/20092009 VISTARINO PV 1435 22 03/06/20092009 VIZZOLO PREDABISSI MI 3971 41 14/10/20092009 VOLTIDO CR 435 6 11/02/20092009 ZANDOBBIO BG 2565 15 15/04/2009141


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 2009Stato avanzamento PGT approvati al 31.10.2009Anno Comune Prov. N. abitanti N. BURL Data BURL2008 AGNADELLO CR 3577 12 19/03/20082009 AGRATE BRIANZA MB 14671 19 13/05/20092008 ALBINO BG 17938 43 22/10/20082008 ALBIOLO CO 2516 43 22/10/20082009 ALBUZZANO PV 2990 39 30/09/20092007 ALFIANELLO BS 2428 49 05/12/20072009 ALSERIO CO 1149 30 29/07/20092009 ALZANO LOMBARDO BG 13247 35 02/09/20092009 ALZATE BRIANZA CO 5029 15 15/04/20092009 ASOLA MN 9950 32 12/08/20092009 BARBARIGA BS 2388 16 22/04/20092008 BAREGGIO MI 16622 12 19/03/20082008 BARLASSINA MB 6633 22 28/05/20082009 BARZANA BG 1690 32 12/08/20092009 BASIANO MI 3444 10 11/03/20092008 BERBENNO BG 2459 31 30/07/20082009 BERZO SAN FERMO BG 1250 39 30/09/20092008 BESANA IN BRIANZA MB 15110 35 27/08/20082009 BOLGARE BG 5139 15 15/04/20092009 BONEMERSE CR 1340 27 08/07/20092009 BORNASCO PV 2332 40 07/10/20092009 BOTTANUCO BG 5133 41 14/10/20092006 BOVISIO MASCIAGO MB 16157 51 20/12/20062009 BRANZI BG 736 25 24/06/20092009 BREMBILLA BG 4200 34 26/08/20092008 BRESSO MI 26348 35 27/08/20082008 BRIGNANO GERA D`ADDA BG 5581 3 16/01/20082008 BRIOSCO MB 5774 33 13/08/20082009 BRUMANO BG 98 26 01/07/20092007 BUCCINASCO MI 26444 7 14/02/20072009 BULCIAGO LC 2947 15 15/04/20092008 BURAGO DI MOLGORA MB 4281 33 13/08/20082009 CALVAGESE DELLA RIVIERA BS 3328 36 09/09/20092008 CALVISANO BS 8367 45 05/11/20082009 CAMBIAGO MI 6126 10 11/03/20092009 CAMERATA CORNELLO BG 646 24 17/06/20092007 CAPIAGO INTIMIANO CO 5456 18 02/05/2007142


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20092009 CARATE BRIANZA MB 17846 20 20/05/20092008 CARNATE MB 7388 6 06/02/20082009 CARPIANO MI 3337 41 14/10/20092008 CASALOLDO MN 2542 32 06/08/20082007 CASSANO MAGNAGO VA 21239 17 26/04/20072009 CASSINA VALSASSINA LC 485 34 26/08/20092007 CASSINETTA DI LUGAGNANO MI 1802 14 04/04/20072009 CASTEGNATO BS 7460 14 08/04/20092009 CASTELLEONE CR 9398 19 13/05/20092009 CAVENAGO DI BRIANZA MB 6487 31 05/08/20092009 CAVRIANA MN 3864 41 14/10/20092007 CAZZAGO SAN MARTINO BS 10758 40 03/10/20072008 CEDEGOLO BS 1264 47 19/11/20082008 CERIANO LAGHETTO MB 6113 16 16/04/20082009 CERMENATE CO 8896 29 22/07/20092009 CERVIGNANO D`ADDA LO 1925 17 29/04/20092008 CLAINO CON OSTENO CO 553 35 27/08/20082009 COCCAGLIO BS 8144 16 22/04/20092009 COLERE BG 1147 27 08/07/20092009 COLOGNE BS 7428 31 05/08/20092008 COLOGNO AL SERIO BG 10315 51 17/12/20082009 COMUN NUOVO BG 3764 15 15/04/20092009 CONFIENZA PV 1680 12 25/03/20092007 CORNA IMAGNA BG 984 52 27/12/20072009 CORREZZANA MB 2368 31 05/08/20092008 CREDERA RUBBIANO CR 1668 9 27/02/20082009 CREMONA CR 71998 15 15/04/20092009 CUCCIAGO CO 3367 41 14/10/20092009 CURA CARPIGNANO PV 3703 9 04/03/20092009 DESIO MB 39023 26 01/07/20092008 FERRERA ERBOGNONE PV 1142 18 30/04/20082009 FIESSE BS 2167 29 22/07/20092009 FINO MORNASCO CO 9188 6 11/02/20092007 GAMBOLO` PV 9850 21 23/05/20072007 GARBAGNATE MONASTERO LC 2375 25 20/06/20072007 GERA LARIO CO 962 33 16/08/20072009 GIUSSANO MB 23544 20 20/05/20092007 GORLA MINORE VA 8194 48 27/11/20072007 GRAVELLONA LOMELLINA PV 2573 45 07/11/20072008 GREZZAGO MI 2669 3 16/01/20082008 GRONTARDO CR 1405 3 16/01/2008143


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20092009 IDRO BS 1890 14 08/04/20092009 INTROZZO LC 128 15 15/04/20092009 INVERNO E MONTELEONE PV 1165 31 05/08/20092009 LENO BS 13998 15 15/04/20092009 LOGRATO BS 3640 38 23/09/20092009 LOMAGNA LC 4517 13 01/04/20092007 LUMEZZANE BS 23962 47 21/11/20072008 MACLODIO BS 1468 12 19/03/20082009 MADONE BG 3911 20 20/05/20092009 MARCHENO BS 4411 41 14/10/20092009 MARMIROLO MN 7576 22 03/06/20092009 MARTIGNANA DI PO CR 1616 35 02/09/20092008 MARUDO LO 1399 5 30/01/20082009 MASATE MI 3038 10 11/03/20092008 MASSALENGO LO 3752 48 26/11/20082008 MAZZANO BS 10950 45 05/11/20082009 MELZO MI 18294 30 29/07/20092007 MOGLIA MN 5998 30 25/07/20072009 MONTELLO BG 2945 29 22/07/20092009 MONTICELLO BRIANZA LC 4224 38 23/09/20092007 MONZA MB 120826 51 19/12/20072009 MORBEGNO SO 11879 43 28/10/20092009 MORENGO BG 2604 38 23/09/20092009 MOTTA VISCONTI MI 7376 36 09/09/20092008 MOZZATE CO 7842 15 09/04/20082006 MOZZO BG 7282 51 20/12/20062009 MULAZZANO LO 5613 10 11/03/20092009 ORNAGO MB 4192 43 28/10/20092007 ORZINUOVI BS 12068 32 08/08/20072008 ORZIVECCHI BS 2457 40 01/10/20082009 OSNAGO LC 4707 13 01/04/20092009 PADENGHE SUL GARDA BS 4149 34 26/08/20092009 PAITONE BS 1923 8 25/02/20092009 PALOSCO BG 5633 29 22/07/20092009 PARATICO BS 4267 34 26/08/20092009 PASSIRANO BS 6933 31 05/08/20092008 PAVONE DEL MELLA BS 2801 32 06/08/20082008 PIAN CAMUNO BS 4108 20 14/05/20082007 PIANICO BG 1439 7 14/02/20072009 PIEVE ALBIGNOLA PV 929 26 01/07/20092009 PIEVE PORTO MORONE PV 2764 24 17/06/2009144


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20092009 POGNANO BG 1508 31 05/08/20092009 POMPIANO BS 3732 15 15/04/20092008 PONTEVICO BS 6956 38 17/09/20082008 POZZOLENGO BS 3316 51 17/12/20082007 POZZUOLO MARTESANA MI 7859 25 20/06/20072008 PREVALLE BS 6361 27 02/07/20082009 PROVAGLIO D`ISEO BS 6635 38 23/09/20092007 QUINZANO D`OGLIO BS 6289 20 16/05/20072008 REVERE MN 2575 6 06/02/20082009 ROBBIO PV 6142 25 24/06/20092009 ROE` VOLCIANO BS 4427 18 06/05/20092008 ROGNO BG 3827 8 20/02/20082009 ROMANO DI LOMBARDIA BG 17803 26 01/07/20092009 RONAGO CO 1707 38 23/09/20092007 RONCELLO MI 3284 29 18/07/20072009 RONCOLA BG 731 39 30/09/20092009 ROSATE MI 5231 14 08/04/20092009 ROTA D`IMAGNA BG 883 27 08/07/20092009 RUDIANO BS 5375 40 07/10/20092008 SABBIO CHIESE BS 3634 33 13/08/20082008 SABBIONETA MN 4366 48 26/11/20082009 SALERANO SUL LAMBRO LO 2591 20 20/05/20092009 SALO` BS 10419 42 21/10/20092006 SAN FERMO DELLA BATTAGLIA CO 4402 50 13/12/20062008 SAN ZENO NAVIGLIO BS 4297 49 03/12/20082007 SANTO STEFANO TICINO MI 4294 47 21/11/20072008 SEDRINA BG 2556 6 06/02/20082008 SELLERO BS 1495 25 18/06/20082008 SENNA COMASCO CO 3137 45 05/11/20082009 SERGNANO CR 3498 40 07/10/20092007 SESTO ED UNITI CR 2902 24 13/06/20072009 SOLFERINO MN 2600 35 02/09/20092007 SOMAGLIA LO 3453 39 26/09/20072009 SONCINO CR 7586 13 01/04/20092009 SPIRANO BG 5365 34 26/08/20092009 STEZZANO BG 12146 21 27/05/20092009 STRADELLA PV 11425 24 17/06/20092009 SUEGLIO LC 145 15 15/04/20092009 SULBIATE MB 3761 15 15/04/20092009 SULZANO BS 1929 15 15/04/20092009 TREMENICO LC 201 15 15/04/2009145


<strong>Osservatorio</strong> <strong>Permanente</strong> <strong>della</strong> Programmazione Territoriale – Allegato 3 Relazione 20092009 TREVIOLO BG 9950 41 14/10/20092007 TREZZO SULL`ADDA MI 12300 25 20/06/20072009 TROMELLO PV 3707 30 29/07/20092007 UBOLDO VA 10087 12 21/03/20072009 UGGIATE - TREVANO CO 4222 31 05/08/20092009 USMATE VELATE MB 9549 19 13/05/20092008 VAIANO CREMASCO CR 3873 39 24/09/20082009 VAILATE CR 4430 41 14/10/20092009 VALBREMBO BG 3564 40 07/10/20092009 VALBRONA CO 2668 10 11/03/20092009 VALMOREA CO 2733 23 10/06/20092008 VANZAGHELLO MI 5199 19 07/05/20082007 VAPRIO D`ADDA MI 7364 42 17/10/20072009 VERDELLO BG 7641 32 12/08/20092009 VEROLANUOVA BS 8009 34 26/08/20092009 VESTRENO LC 301 15 15/04/20092009 VEZZA D`OGLIO BS 1432 35 02/09/20092008 VIADANA MN 18777 8 20/02/20082009 VIGNATE MI 8625 8 25/02/20092008 VILLACHIARA BS 1342 21 21/05/20082008 VILLONGO BG 7356 20 14/05/20082007 ZERBOLO` PV 1456 7 14/02/20072009 ZIBIDO SAN GIACOMO MI 6420 7 18/02/2009146

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