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GALEAZZI Giancarlo, I MARCHIGIANI NELLA COSTITUENTE

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Continuava intanto la sua opera di diffusione dell’ideale repubblicano, tanto che nel 1910 fudenunciato per vilipendio ai sovrani defunti. All’interno del PRI si dichiarò contrario alla guerralibica e al colonialismo. In quell’occasione entrò nella Direzione nazionale e nella Commissioneesecutiva come rappresentante della maggioranza, mentre il suo conterraneo Oliviero Zuccarinidiveniva segretario politico. Pregiudicato politico, quando l’Italia entrò nel primo conflittomondiale, si dichiarò interventista arruolandosi poi volontario. Tornato, si dedicò alla ricostruzionedel partito, e nel ’19 fu arrestato, per aver effettuato propaganda sovversiva tra i soldati di ritornodal fronte. Nel 1920 il XIV Congresso del partito, tenutosi ancora ad Ancona, decise di fondare unquotidiano e di affidarne la direzione al Conti, il quale il 15 gennaio 1921 uscì con “La VoceRepubblicana” di cui, oltre che fondatore, rimase direttore sino al dicembre del ’22, quando ilgiornale fu chiuso dalla censura fascista, per poi pubblicarlo durante il periodo clandestino ed infineritornare a dirigerlo nel 1944, quando la testata tornò ad essere pubblica. Nelle elezioni del 1921Conti fu eletto deputato in Parlamento nel Collegio di Roma. Nel 1922-23, durante il regimefascista, ebbe dei contrasti con Mussolini ed in seguito, in sede parlamentare, manifestò attivamentela sua opposizione al regime. Con Randolfo Pacciardi, Raffaele Rossetti, Fernando Schiavetti eCino Macelli, sempre nel ’23, fondò il movimento antifascista “L’Italia libera”. Così per quindicianni, fu sorvegliato speciale, prima della polizia e quindi dell’OVRA. Dopo la liberazione di Roma(1944) Conti dette inizio alla sua battaglia per la Repubblica, indicando come via da perseguirequella delle autonomie regionali e comunali. Tra il 1945 e il 1946, diresse “La Costituente”, rivistadi cultura e politica da lui stesso fondata dopo la liberazione. Nel 1945 si trovò in contrasto conPacciardi, subentratogli nella direzione de “La Voce Repubblicana” e nel novembre dello stessoanno si dimise dalla Direzione del PRI, che nel 1946 dedicava invece i lavori del suo congressonazionale all’esame di un progetto di Costituzione repubblicana dello Stato, elaborato durantel’occupazione nazista da Conti con la collaborazione di Tomaso Perassi. Conti fu eletto deputatoalla Assemblea Costituente nel Collegio di Roma, Latina, Viterbo e Frosinone. Quando laCostituente elesse un Ufficio di Presidenza composto di un presidente e di quattro vicepresidenti,Conti fu uno dei vicepresidenti e fece parte anche della Commissione dei 75. Nel 1948 fusenatore di diritto sino allo scioglimento anticipato nel 1953. Fu presidente del gruppo repubblicanoal Senato, dopodiché non volle riproporre la sua candidatura. Negli anni ’50, nel dibattito pro econtro l’accettazione di Ugo La Malfa nel partito, Conti, che era contrario, fu messo in minoranzada Pacciardi, per cui si dimise dal partito. Morì a Roma nel 1957.Giuseppe Filippini nacque a Pesaro nel 1879. Dopo avere studiato Legge all’Università diRoma, tornò a Pesaro per dedicarsi all’attività professionale, impegnandosi anche in un’intensaattività di propaganda e di organizzazione del socialismo non solo nel pesarese ma anchenell’anconetano e in Romagna. Nel 1903 venne eletto per la prima volta consigliere comunale aPesaro, quindi diede anche un grande contributo alla costituzione della Camera del lavoro. Fu poieletto consigliere provinciale nel 1910, e deputato nel 1919, riconfermato nel 1921. Nel 1922 passòal Partito socialista unitario. Con l’avvento del fascismo venne violentemente emarginato dalla vitapolitica attiva, continuò a vivere a Pesaro dove esercitò la sua attività professionale, diventando unodegli avvocati più rinomati. Dopo il 25 luglio, riallacciò i contatti con l’antifascismo militante erappresentò il Partito socialista nel CLN. Nel 1947 si schierò con il Psli aderendo alla scissione diPalazzo Barberini. Morì a Pesaro nel 1972. Neanche Filippini fece parte della “Commissione dei75” e partecipò quindi ai lavori dell’Assemblea Costituente tenendosi ai margini dal dibattito suitemi più propriamente costituzionali mentre fu molto attivo in aula e nelle commissioni per quantoriguardava tutti gli altri problemi, svolgendo egregiamente il suo mandato. Impegno che siintensificò nella legislatura successiva, quella che va dal 1948 al 1953, quando fu senatore di diritto.Piero Malvestiti nacque ad Apiro (MC), nel 1899. Trasferitosi in Lombardia, dove conseguì ildiploma di ragioniere, partecipò in qualità di ufficiale alla prima guerra mondiale e gli fu conferitala Croce al Merito. Subito dopo il conflitto lavorò presso la Banca Popolare di Milano e frequentò15

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