Capitolo terzoIl pane nutre gli affamati e la pietà sazia il tuo cuoreDar da mangiare e da bere, vestire gli ignudi, accogliere i pellegrini,visitare i carcerati e gli ammalati, seppellire i morti.«Le opere di misericordia sono delle azioni concrete di bontà neiconfronti degli altri. La tradizione della Chiesa ne suddivide leprincipali in due gruppi di sette: opere di misericordia corporale eopere di misericordia spirituale»(Catechismo diocesano, n. 168).Le opere di misericordia, compiute per amore del Signore, ci conduconoa una vita di perfezione poiché ci rendono più simili a Lui. Lamisericordia, intesa come disponibilità a entrare nel cuore dell’altro,consiste soprattutto nella nostra esperienza di Dio e del Principio-amore,che è lo Spirito Santo. Ora passeremo in rassegna le quattordiciopere, associando ad ognuna un’immagine della nostra memoriadi cristiani, o un versetto biblico: ci aiuteranno ad accogliere megliola misericordia del Dio, che è amore, già presente nei nostri cuori e chechiede di essere portato ai massimi livelli della agápe. Sarà una consolanteoccasione di dialogare con voi, dialogo che, nella mediazione salvificadi una comunità di cristiani, non dovrebbe mancare mai...Dar da mangiare agli affamati. Basta andare, per esempio,a un versetto prezioso (Gv 6,26ss), per comprendere meglio comeil pane che spegne ogni fame, la vera manna dal cielo, insomma lasazietà ultima, potrà venirci unicamente dal Signore: «In verità, inverità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, maperché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi nonil cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che ilFiglio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il39
suo sigillo». Ogni uomo è nel cuore dell’eucaristia: destinatario deldono di Dio, (ottenuto con l’epiclesi, cioè nell’invocazione eucaristicadello Spirito Santo) e, insieme, responsabile in qualche mododella mancanza di cibo e servizi essenziali per tanti nostri fratelli inCristo. Nella carenza di cibo o, al contrario, nel suo spreco, si giocal’umanità e la dignità delle persone. Quest’opera di misericordia simisura oggi con cifre a sei zeri. Diceva Simon Weil che “dare un pezzodi pane è più che fare un discorso, come la croce di Gesù è più cheuna parabola”.In una società che, nonostante la crisi, resta ricca di risorse, almenoumane, ci sono centinaia di migliaia di persone che patisconoletteralmente la fame. Smisuratamente peggiore è la situazione diintere popolazioni nelle aree depresse o desertificate. Ogni volta chedaremo da mangiare a uno solo di questi nostri fratelli più piccoli,daremo in realtà da mangiare al Signore. “Più il fratello è piccolo,più il Cristo è presente in lui” – diceva san Giovanni Crisostomo 39 .Il fratello “più piccolo” può essere per noi oggi il più lontano, il piùnascosto, colui che è invisibile, perché disperso in una folla sterminatadi altri poveri, che non sono appariscenti solo perché nonfanno notizia e vivono in aree troppo lontane da noi. Chiedendo aDio di darci «oggi il nostro pane quotidiano» preghiamo non pernoi stessi soltanto, ma per tutti i fratelli. Un sesto della popolazionemondiale soffre la fame: sono ancora tanti i “Lazzaro” ai quali non èconsentito di sedersi alla mensa dei tanti ricchi “Epuloni”. La Chiesaha la responsabilità etica di rispondere ai richiami alla solidarietà ealla condivisione che ci vengono da Gesù. Il punto è che la fame delmondo dipende soprattutto dalla «scarsità di risorse sociali, la piùimportante delle quali è di natura istituzionale» (CV 27). Anzichérassegnarsi a politiche ed economie miopi e colpevoli, diamo inveceascolto al cuore del “buon Samaritano” che ci batte nel petto, alla39 S. Giovanni Crisostomo, Omelia 45 sugli Atti degli Apostoli: PG 60, pp. 318-320.40
- Page 2: Vincenzo BertoloneUbi caritas et am
- Page 5 and 6: sulle necessità che, dalla meditaz
- Page 7 and 8: papa Benedetto XVI sintetizzò cos
- Page 10: tutte le stagioni della vita, l’a
- Page 14 and 15: nostra predicazione e nella cateche
- Page 16 and 17: vasta e complessa tavolozza dell’
- Page 18 and 19: Questo amore di Dio arriva fino all
- Page 20 and 21: miracoli e doni d’amore d’ogni
- Page 22 and 23: dell’amore eucaristico, che è am
- Page 24 and 25: L’essere umano, avendo imparato a
- Page 26 and 27: mo esempio di “carità sfrenata
- Page 30 and 31: Capitolo secondoSaremo giudicati su
- Page 32 and 33: ale del territorio, che raccomando
- Page 34 and 35: In un mirabile testo di Tobia (Tb 4
- Page 36 and 37: (Lc 6,36): questo non è un vago e
- Page 38 and 39: posto 36 , “carità della ragione
- Page 42 and 43: liturgia d’amore vissuta in primo
- Page 44 and 45: uno sgradevole disprezzo per chi, m
- Page 46 and 47: cuore per mezzo di varie virtù all
- Page 48 and 49: ne gravi o terminali, senza mostrar
- Page 50 and 51: delinquenti. Un mondo spesso spieta
- Page 52: clinicamente, sia per accomiatarsi
- Page 55 and 56: occorre essere sempre pronti a disc
- Page 57 and 58: diventa anche opera di carità quan
- Page 59 and 60: dove si annidano anche i mali del m
- Page 61 and 62: tica l’opera di misericordia spir
- Page 63 and 64: co” in grado di trovare una possi
- Page 65 and 66: che è venuta o vive nel mondo e ch
- Page 67 and 68: ma intesa propriamente con il signi
- Page 69 and 70: sofferenza e nella misteriosa gioia
- Page 71 and 72: dell’antiusura, per venire incont
- Page 73: Finito di stamparenel mese di Sette