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Untitled - ARCIDIOCESI METROPOLITANA DI CATANZARO ...

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suo sigillo». Ogni uomo è nel cuore dell’eucaristia: destinatario deldono di Dio, (ottenuto con l’epiclesi, cioè nell’invocazione eucaristicadello Spirito Santo) e, insieme, responsabile in qualche mododella mancanza di cibo e servizi essenziali per tanti nostri fratelli inCristo. Nella carenza di cibo o, al contrario, nel suo spreco, si giocal’umanità e la dignità delle persone. Quest’opera di misericordia simisura oggi con cifre a sei zeri. Diceva Simon Weil che “dare un pezzodi pane è più che fare un discorso, come la croce di Gesù è più cheuna parabola”.In una società che, nonostante la crisi, resta ricca di risorse, almenoumane, ci sono centinaia di migliaia di persone che patisconoletteralmente la fame. Smisuratamente peggiore è la situazione diintere popolazioni nelle aree depresse o desertificate. Ogni volta chedaremo da mangiare a uno solo di questi nostri fratelli più piccoli,daremo in realtà da mangiare al Signore. “Più il fratello è piccolo,più il Cristo è presente in lui” – diceva san Giovanni Crisostomo 39 .Il fratello “più piccolo” può essere per noi oggi il più lontano, il piùnascosto, colui che è invisibile, perché disperso in una folla sterminatadi altri poveri, che non sono appariscenti solo perché nonfanno notizia e vivono in aree troppo lontane da noi. Chiedendo aDio di darci «oggi il nostro pane quotidiano» preghiamo non pernoi stessi soltanto, ma per tutti i fratelli. Un sesto della popolazionemondiale soffre la fame: sono ancora tanti i “Lazzaro” ai quali non èconsentito di sedersi alla mensa dei tanti ricchi “Epuloni”. La Chiesaha la responsabilità etica di rispondere ai richiami alla solidarietà ealla condivisione che ci vengono da Gesù. Il punto è che la fame delmondo dipende soprattutto dalla «scarsità di risorse sociali, la piùimportante delle quali è di natura istituzionale» (CV 27). Anzichérassegnarsi a politiche ed economie miopi e colpevoli, diamo inveceascolto al cuore del “buon Samaritano” che ci batte nel petto, alla39 S. Giovanni Crisostomo, Omelia 45 sugli Atti degli Apostoli: PG 60, pp. 318-320.40

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