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Lauria - Città del Beato Domenico Lentini

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decise d’insediarsi nel posto<br />

chiamandolo Iriae, in memoria<br />

<strong>del</strong>l’iride (latino: iris) che li aveva<br />

benevolmente accolti. La<br />

tesi <strong>del</strong>la colonizzazione greca<br />

non è mai stata verificata per<br />

l’assenza di una sistematica<br />

campagna di scavi sul territorio<br />

comunale e nei paesi limitrofi;<br />

rimane ampia pure la gamma<br />

di possibilità sulle origini <strong>del</strong><br />

nome. Il canonico don Nicola<br />

Curzio ha spiegato la nascita<br />

<strong>del</strong>la città come il risultato <strong>del</strong>la<br />

migrazione, in tempi diversi,<br />

di gente scampata alla distruzione<br />

<strong>del</strong>le vicine Iriae, Seleuci<br />

e Blanda. Iriae si presume possa<br />

essere la città, menzionata<br />

prima, i cui abitanti decisero<br />

di trovare rifugio, per qualche<br />

sconosciuta ragione (presumibilmente<br />

tra il 280 e il 275 a.C.<br />

a causa <strong>del</strong>le incursioni di Pirro<br />

che combatteva contro i romani),<br />

nei luoghi in cui poi sorgerà<br />

il castello di Ruggiero di <strong>Lauria</strong><br />

e che all’epoca erano ricoperti<br />

abbondantemente di piante di<br />

lauro; Seleuci, viene idealmente<br />

collocata nella contrada, che<br />

poi ha italianizzato il suo nome<br />

in Seluci, rasa al suolo dai romani<br />

nel corso <strong>del</strong>la seconda<br />

guerra punica (fine <strong>del</strong> III seco-<br />

lo a.C.) per il sostegno offerto<br />

ai cartaginesi; Blanda, invece,<br />

sarebbe stata individuata in<br />

una porzione di territorio, nei<br />

pressi di Tortora, che nel 914<br />

d.C. fu definitivamente distrutta<br />

dai saraceni con la conseguenza<br />

di essere abbandonata<br />

dalla popolazione, spostatasi<br />

in parte nell’attuale quartiere<br />

Ravita, tra i due rioni <strong>del</strong>la città.<br />

Dalla contrazione <strong>del</strong>le parole<br />

latine laurus (lauro) e Iriae<br />

sarebbe, quindi, derivato originariamente<br />

il nome, <strong>Lauria</strong>, anche<br />

se l’etimologia ipotizza che<br />

il suo nome derivi invece dal<br />

contenitore per l’olio, posto<br />

sotto il torchio, che i bizantini<br />

chiamavano laurion. Più verosimile<br />

è l’ipotesi che la rifondata<br />

Iriae sia poi diventata Uria (città<br />

aurea) per volere <strong>del</strong> tribuno<br />

consolare Caio Emilio Mamercino<br />

(latino: Caius Æmilius Mamercinus)<br />

che volle premiare<br />

la laboriosità degli abitanti. Lo<br />

scrittore francescano, Giovanni<br />

Franchini, <strong>del</strong>l’Ordine dei Frati<br />

Minori Conventuali, facendo<br />

riferimento agli antichi latini,<br />

chiama <strong>Lauria</strong> coi nomi di Ulci,<br />

Ulciana Colonia, Luria e Laorina.<br />

Nel 406 i visigoti di Alarico<br />

la distrussero ma nel 460,<br />

LAURIA<br />

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