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23_12_2016larbitro416
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PUNTI DI VISTA<br />
renze sostanziali tra l’arbitraggio dei tuoi tempi e<br />
quello attuale?<br />
«Grazie alle tante telecamere ai direttori di gara oggi<br />
viene visto tutto. Capita quindi spesso che viene attaccato<br />
da giornalisti e opinionisti. Un tempo l’arbitro<br />
era il padrone assoluto del campo e non veniva mai<br />
contestato, qualsiasi decisione assumesse. Un Padre<br />
eterno, insomma!».<br />
Un tempo la moviola non esisteva; a breve potrebbe<br />
essere di supporto all’arbitro sul campo…<br />
«La moviola mette certamente a nudo gli sbagli, ma ti<br />
può dare anche ragione. Ritengo ad ogni modo che<br />
si tratti di uno strumento che non aiuta gli arbitri; aiuta<br />
piuttosto a fomentare le critiche! Non dovrebbe essere<br />
utilizzata in campo, perché i veri intenditori di calcio<br />
sanno che si tratta di uno sport bello così com’è, con<br />
la squadra arbitrale che ne è parte integrante, errori<br />
compresi. Bene invece l’introduzione degli addizionali,<br />
che sono davvero di grande aiuto al direttore di gara.<br />
Che si usi la moviola solo per scopo didattici!».<br />
A tuo giudizio, negli anni, qual è stata la modifica<br />
più stravolgente al regolamento del gioco<br />
del calcio?<br />
«La condotta gravemente sleale, oggi “DOGSO”, che<br />
fino allo scorso anno era troppo severa. La revisione<br />
di questa stagione è stata davvero opportuna. Non<br />
si poteva espellere un difendente che nella propria<br />
di rigore commette fallo nel solo tentativo di impossessarsi<br />
del pallone, non entrando intenzionalmente<br />
sull’avversario. L’ammonizione e il calcio di rigore<br />
sono più che sufficienti».<br />
Perché gli arbitri italiani sono i più bravi al mondo?<br />
«Perché i dirigenti li preparano a dovere. Gli allenamenti<br />
a cui devono sottoporsi per superare le prove<br />
atletiche e i frequenti incontri tecnici permettono<br />
quella formazione che a livello internazionale tutti ci<br />
invidiano. Proprio questi raduni, a pro dell’uniformità<br />
di giudizio, consentono ai nostri arbitri di parlare la<br />
stessa lingua e di affiatarsi. E questo è oggi molto<br />
importante dato che nella nostra Serie A la squadra<br />
arbitrale è composta da sei persone».<br />
PV<br />
n. 4/2016<br />
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