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Amplificatore integrato Classé Audio CAP 151<br />
Nella pagina accanto: la disposizione è molto<br />
ordinata e la cablatura è ridotta all’ essenziale.<br />
Al centro è ben visibile il robusto<br />
trasformatore toroidale che, come da tradizione,<br />
è montato su supporti elastici per evitare<br />
il trasferimento di vibrazioni allo chassis.<br />
Per abbreviare il percorso dei cablaggi la<br />
batteria a di condensatori a capacità ripartita<br />
è al centro, vicino al trasformatore e ai finali<br />
di potenza.<br />
A destra: lo stadio finale di potenza è realizzato<br />
in un solo elemento che comprende i finali,<br />
gli stadi pilota, gli amplificatori di tensione<br />
e i circuiti di compensazione. I componenti<br />
sono di ottima qualità: resistenze<br />
antinduttive, semiconduttori selezionati e<br />
condensatori Wima.<br />
In alto: tutte le entrate e le uscite sono gestite<br />
da micro relais. Il primo stadio che il segnale<br />
incontra è realizzato con i bellissimi operazionali<br />
della Bun Brown a basso rumore.<br />
vello assoluto poiché, purtroppo, nell’integrato<br />
la dimensione della scena è variabile<br />
col volume sonoro. Il senso dell’erogazione<br />
di questi 150 watt fa sì che sia più percettibile<br />
“l’accelerazione” nel passaggio dai piano<br />
ai forte. Entrando maggiormente nei<br />
particolari devo dire che la tenebrosa voce<br />
di Nick Cave è stata resa con una dose di<br />
carnalità veramente notevole, forse con<br />
una debole sottolineatura della gamma medio-bassa.<br />
Data la tendenza al velluto e alla<br />
sensualità nella riproduzione, i più esperti<br />
dedurranno che manchino i dettagli più minuti.<br />
Ciò non è vero, anzi c’è un’illuminazione<br />
dei particolari più in ombra degno<br />
dei migliori fondi scuri di un virtuoso della<br />
pittura come Guercino. Lo stesso vale in<br />
Cassandra Wilson la cui particolare emissione<br />
“di gola” trova un grandissimo spessore,<br />
senza pregiudizio per l’ordito generale<br />
della musica. Di questa particolare capacità<br />
ho trovato conferma all’ascolto delle<br />
Sonate per viola da gamba e cembalo.<br />
Ogni sfumatura espressiva trova un riscontro<br />
magnifico all’ascolto, anzi il particolare<br />
gusto del periodo per i contrasti e per la<br />
scrittura brillante, viene magnificato da<br />
questo integrato che sembra comprendere<br />
la musica come pochi altri. Il software di<br />
qualsiasi genere viene valorizzato in ogni<br />
sua sfumatura, con un miglioramento dei<br />
CD meno riusciti, specialmente se il lettore<br />
ha sonorità tendenti al chiaro e alla minuzia<br />
dei particolari, per cui vedrei di buon<br />
occhio, oltre naturalmente quello della casa,<br />
il CEC o il Copland.<br />
Volendo quantificare il valore dell’integrato<br />
direi che è un apparecchio di intelligenza<br />
sovrana, poiché permette di attingere ai<br />
piaceri assoluti della high end a prezzi ancora<br />
giustificabili. Non vedo grandi concorrenti,<br />
considerando il cocktail delle prestazioni.<br />
Il prezzo è molto interessante perché, sebbene<br />
non basso in assoluto, costituisce<br />
un’alternativa concreta ed economica alle<br />
amplificazioni definitive. Soppesando la selettività<br />
di alcune amplificazioni, i limiti nel<br />
pilotaggio di altre, la gioia di fare musica di<br />
questo integrato appare veramente contagiosa<br />
e senza pretese. In definitiva il CAP<br />
151 in ogni occasione esibisce un equilibrio<br />
perfetto, un must specie per chi spazi con<br />
disinvoltura tra i vari generi musicali. Per dirla<br />
con un neologismo: consigliatissimo!<br />
<strong>SUONO</strong> • maggio 2003