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SUONO n° 356

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Amplificatore integrato Classé Audio CAP 151<br />

Nella pagina accanto: la disposizione è molto<br />

ordinata e la cablatura è ridotta all’ essenziale.<br />

Al centro è ben visibile il robusto<br />

trasformatore toroidale che, come da tradizione,<br />

è montato su supporti elastici per evitare<br />

il trasferimento di vibrazioni allo chassis.<br />

Per abbreviare il percorso dei cablaggi la<br />

batteria a di condensatori a capacità ripartita<br />

è al centro, vicino al trasformatore e ai finali<br />

di potenza.<br />

A destra: lo stadio finale di potenza è realizzato<br />

in un solo elemento che comprende i finali,<br />

gli stadi pilota, gli amplificatori di tensione<br />

e i circuiti di compensazione. I componenti<br />

sono di ottima qualità: resistenze<br />

antinduttive, semiconduttori selezionati e<br />

condensatori Wima.<br />

In alto: tutte le entrate e le uscite sono gestite<br />

da micro relais. Il primo stadio che il segnale<br />

incontra è realizzato con i bellissimi operazionali<br />

della Bun Brown a basso rumore.<br />

vello assoluto poiché, purtroppo, nell’integrato<br />

la dimensione della scena è variabile<br />

col volume sonoro. Il senso dell’erogazione<br />

di questi 150 watt fa sì che sia più percettibile<br />

“l’accelerazione” nel passaggio dai piano<br />

ai forte. Entrando maggiormente nei<br />

particolari devo dire che la tenebrosa voce<br />

di Nick Cave è stata resa con una dose di<br />

carnalità veramente notevole, forse con<br />

una debole sottolineatura della gamma medio-bassa.<br />

Data la tendenza al velluto e alla<br />

sensualità nella riproduzione, i più esperti<br />

dedurranno che manchino i dettagli più minuti.<br />

Ciò non è vero, anzi c’è un’illuminazione<br />

dei particolari più in ombra degno<br />

dei migliori fondi scuri di un virtuoso della<br />

pittura come Guercino. Lo stesso vale in<br />

Cassandra Wilson la cui particolare emissione<br />

“di gola” trova un grandissimo spessore,<br />

senza pregiudizio per l’ordito generale<br />

della musica. Di questa particolare capacità<br />

ho trovato conferma all’ascolto delle<br />

Sonate per viola da gamba e cembalo.<br />

Ogni sfumatura espressiva trova un riscontro<br />

magnifico all’ascolto, anzi il particolare<br />

gusto del periodo per i contrasti e per la<br />

scrittura brillante, viene magnificato da<br />

questo integrato che sembra comprendere<br />

la musica come pochi altri. Il software di<br />

qualsiasi genere viene valorizzato in ogni<br />

sua sfumatura, con un miglioramento dei<br />

CD meno riusciti, specialmente se il lettore<br />

ha sonorità tendenti al chiaro e alla minuzia<br />

dei particolari, per cui vedrei di buon<br />

occhio, oltre naturalmente quello della casa,<br />

il CEC o il Copland.<br />

Volendo quantificare il valore dell’integrato<br />

direi che è un apparecchio di intelligenza<br />

sovrana, poiché permette di attingere ai<br />

piaceri assoluti della high end a prezzi ancora<br />

giustificabili. Non vedo grandi concorrenti,<br />

considerando il cocktail delle prestazioni.<br />

Il prezzo è molto interessante perché, sebbene<br />

non basso in assoluto, costituisce<br />

un’alternativa concreta ed economica alle<br />

amplificazioni definitive. Soppesando la selettività<br />

di alcune amplificazioni, i limiti nel<br />

pilotaggio di altre, la gioia di fare musica di<br />

questo integrato appare veramente contagiosa<br />

e senza pretese. In definitiva il CAP<br />

151 in ogni occasione esibisce un equilibrio<br />

perfetto, un must specie per chi spazi con<br />

disinvoltura tra i vari generi musicali. Per dirla<br />

con un neologismo: consigliatissimo!<br />

<strong>SUONO</strong> • maggio 2003

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