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SUONO n° 356

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POSTA<br />

NON È TUTTO ORO CIÒ CHE LUCCICA,<br />

NON TUTTO L’ORO LUCCICA<br />

Salve, questa mattina mi è capitato di leggere<br />

una recensione sull’ultimo numero<br />

di <strong>SUONO</strong> (aprile 2003) del lettore SACD<br />

della Lector, l’SCD-2. Si parla nell’articolo del<br />

SCD-2 come del primo lettore SACD italiano. Bene,<br />

questo lettore ha delle “strane” somiglianze<br />

con un lettore SACD della cinese Xindak che,<br />

guarda caso ha anche la stessa sigla (SCD-2). Come<br />

si potrà notare dalle foto su http://www.xindakaudio.com/en/products/productinfo.asp?id=S<br />

ACD, http://www.xindakaudio.com/en/download.asp,<br />

http://www.docet-lector.com/scd2.htm,<br />

le due macchine sono praticamente identiche (almeno<br />

dalle foto) e quella italiana sembra semplicemente<br />

“rimarcata” rispetto a quella cinese.<br />

Allora, posso anche immaginare che l’italiana<br />

Lector abbia apportato delle modifiche al lettore<br />

di base cinese, ma perché non dichiararlo e<br />

quindi rimarcare le differenze e i motivi della notevole<br />

differenza di prezzo tra il lettore marcato<br />

Xindak e quello Lector?<br />

Il lettore Lector costa di listino 3.990 euro, mentre<br />

quello cinese, sul mercato americano<br />

(http://www.bertrandaudio.com/Products/XIN-<br />

DAK/Xindak.htm) costa 1.695 dollari. Non mi risulta<br />

che quest’ultimo sia importato in Italia,<br />

ma anche tenendo conto della differenza di IVA<br />

tra il mercato americano e quello italiano, il<br />

prezzo in Italia potrebbe aggirarsi intorno ai<br />

2.000 euro. In cosa consiste la differenza tra i due<br />

lettori? In cosa si sostanzia la differenza di prezzo<br />

(quasi il doppio)? O mi manca qualche informazione<br />

(cosa assolutamente probabile) o c’è<br />

qualcosa che non mi torna.<br />

Saluti.<br />

Cesare Lorenti<br />

Gent. Sig. Corciulo, visitando il sito della Red Rose<br />

(M.Levinson) ho notato qualche mese fa che<br />

nella sezione SACD c’era un link al sito:<br />

www.store.acousticsound.com dove vendevano il<br />

lettore SACD della Xindak a 1.650 dollari. Poiché<br />

sembra essere identico al Lector SCD-2, come<br />

mai la Lector lo vende ad un prezzo così elevato?<br />

http://www.xindakaudio.com /en/products/productinfo.asp?id=SACD<br />

Cordiali saluti<br />

Emilio D’Onofrio<br />

Tutte le lettere vengono esaminate in redazione<br />

e quelle considerate utili per l’interesse<br />

generale vengono girate al redattore più<br />

opportuno per la compilazione della risposta.<br />

Pertanto, per ogni caso ove non intervenga il<br />

direttore, verrà specificato il nome del<br />

redattore intervenuto. Avvertiamo che non<br />

possiamo fornire risposte private e che, a<br />

causa dello spazio tiranno, risponderemo sul<br />

giornale solo ad una piccola parte della posta.<br />

Non dimenticate di comunicare un numero di<br />

telefono per eventuali chiarimenti. Scrivete a:<br />

La posta di <strong>SUONO</strong><br />

Via Ferruccio 4b - 00185 Roma<br />

Cari D’Onofrio e Lorenti, come avrete letto nei<br />

recentissimi ultimi numeri di <strong>SUONO</strong> (incluso<br />

questo), anche l’hi-fi si confronta ora con gli effetti<br />

positivi e negativi, della globalizzazione industriale,<br />

anche se, rispetto ad altri settori, con<br />

più sorpresa da parte dell’utente.<br />

Qualche anno fa non furono molti a gridare allo<br />

scandalo quando, in campo automobilistico,<br />

sulla base della stessa scocca vennero sviluppate<br />

tre differenti vetture (differenti ma in parte uguali):<br />

Thema e Croma del gruppo Lancia-Fiat e<br />

Saab 9000 condivisero il mercato senza particolari<br />

critiche al fatto che i tre modelli costavano<br />

decisamente in maniera differente. La cosa si<br />

è ripetuta poi con il Van chiamato Ulysse, se non<br />

sbaglio, non sono un esperto di cose automobilistiche<br />

e forse chissà quante altre volte: mi vengono<br />

in mente vari modelli Fiat clonati dalla<br />

Seat, di cui se non sbaglio l’azienda italiana<br />

possedeva una partecipazione prima dell’ingresso<br />

Volkswagen, ma prendete le mie informazioni<br />

con le molle.<br />

Tornando alle “nostre cose da audiofili” vorrei<br />

inoltre rilevare il fatto che il presupposto è sbagliato!<br />

Simili non vuol dire uguali e infatti i due<br />

lettori, che evidentemente sono, per così dire,<br />

“frutto della stessa scocca”, utilizzano uno stadio<br />

di uscita chiaramente, almeno per noi che abbiamo<br />

avuto in mano l’apparecchio della casa<br />

italiana, differente: differenti sono anche le valvole<br />

adottate da quelle dello Xindak protette da<br />

una capsula in alluminio.<br />

Mi colpisce però il fatto che nell’eventuale diatriba<br />

sul “chi copia chi” non sia venuto in<br />

mente a nessuno la possibilità che “rimarcato”<br />

(il termine non è proprio esatto) possa essere lo<br />

Xindek!<br />

Nella prova del Lector, pubblicata nel numero di<br />

Aprile, mi sembrava che fosse ben evidenziato,<br />

ma evidentemente non a sufficienza, che il livello<br />

di ingegnerizzazione, le soluzioni tecniche adottate,<br />

l’originalità del prodotto lo fanno distaccare<br />

dall’abituale standard della produzione<br />

orientale per terzi.<br />

Per deduzione, e per stima (mai celata) del livello<br />

tecnico abituale nell’operato di Claudio Romagnoli,<br />

riteniamo plausibile quanto affermato<br />

nelle conclusioni della prova: come molti altri<br />

progettisti - costruttori, la Lector ha sviluppato<br />

la sua “opera dell’ingegno” e poi se l’è fatta realizzare<br />

in parte o quasi per intero, lì dove il rapporto<br />

tra costi, qualità e affidabilità (che vuol dire<br />

anche costanza di prestazioni nella produzione)<br />

è risultato migliore.<br />

Se avessimo ritenuto differentemente (se cioè<br />

valutassimo il Lector un clone della Xindak, solo<br />

più costoso!) non ci saremmo peritati di segnalarlo,<br />

sempre sulla base di deduzioni, deduzioni<br />

che comportano comunque uno scostamento<br />

minimo o massimo dalla realtà dei fatti;<br />

Così è accaduto qualche mese fa per un lettore<br />

DVD Audio troppo simile a un altro a cui era verosimile<br />

attribuire la paternità di progetto e il cui<br />

costo era inferiore!<br />

Ho ritenuto opportuno ascoltare la “campana”,<br />

se pur necessariamente di parte, della Lector:<br />

Romagnoli mi ha confermato che, oltre allo stadio<br />

di uscita, sono originali e prerogativa dell’apparecchio<br />

Lector:<br />

- Circuito di alimentazione per l’alta tensione delle<br />

valvole del tipo parallelo shunt anziché serie.<br />

- Introduzione del mute relé nello stadio di uscita.<br />

- Meccanica Sony della serie a doppio pick up anziché<br />

singolo.<br />

- Microprocessore con rom singola e software<br />

proprietario anziché a eeprom separata, per migliorare<br />

il fattore di jitter (un solo oscillatore<br />

anziché due) e le performance del software. Al<br />

cambio di traccia non vengono caricate le info<br />

video come fanno i DVD-SACD e dunque è<br />

maggiore la velocità nel cambio traccia con il<br />

segnale tra le tracce; maggior è anche la velocità<br />

nella lettura iniziale della toc (ca.10 sec<br />

anzichè 25).<br />

Ho controllato e quanto affermato sembra risponde<br />

al vero, anche se naturalmente non<br />

posso confermare se tali soluzioni sono utilizzate<br />

o meno su un apparecchio (Xindak) che<br />

non ho mai visto.<br />

Sono differenze che giustificano una così sensibile<br />

differenza di prezzo e quale è il “prezzo<br />

giusto”? La mia risposta sarà necessariamente<br />

molto articolata…<br />

Innanzi tutto alcune considerazioni sul nostro<br />

metodo di giudizio relativamente al rapporto<br />

costo/prestazioni di un apparecchio: benché, si<br />

suppone, esperti, noi non siamo dei costruttori;<br />

abbiamo cioè una percezione solo parziale<br />

dei costi di produzione, dei costi delle parti, dei<br />

costi di ingegnerizzazione di ogni determinato<br />

prodotto.<br />

La regola dell’ “1 a 5” inaugurata da Roberto<br />

Rocchi per i cavi è valida in quel settore, dove<br />

il numero dei componenti in gioco è ridotto e<br />

principalmente per Rocchi (e per coloro a cui<br />

Rocchi trasferisce il suo sapere) perché Rocchi<br />

si è divertito a costruire cavi acquisendo conoscenze<br />

in merito. Non è pedissequamente applicabile<br />

(non tanto in merito al rapporto tra l’uno<br />

e il cinque, quanto nel stabilire l’uno) in altri<br />

settori, anche se il nostro desiderio di acquisire<br />

conoscenza in queste problematiche è<br />

parte della decisione di fungere da consulenti per<br />

:nlf o comunque lavorare a più stretto contatto<br />

con i costruttori.<br />

Come giudichiamo allora la convenienza di un<br />

prodotto?<br />

Lavorando di deduzione, paragonandolo ai suoi<br />

simili, ad apparecchi di poco superiori o inferiori<br />

di prezzo: in questo senso il Lector non solo è stato<br />

paragonato a prodotti dalle caratteristiche più<br />

o meno simili, ma ha dato vita a un interessantissimo<br />

confronto al top con altri lettori SACD nocompromise<br />

con buoni risultati: una sintesi di<br />

questo confronto la trovate in questo numero<br />

nella sezione “Amateur”.<br />

Perché lo Xindak costa così poco?<br />

Azzardo alcune tesi tutte condivisibili e tutte<br />

contestabili, ma come detto non conosco né il<br />

prodotto né profondamente l’azienda…<br />

- Come certo sapete, la Cina non rispetta le normative<br />

internazionali sul copyright e può darsi che<br />

questo le consenta di immettere sul mercato un prodotto<br />

di cui non è riconosciuta in termini monetari<br />

la paternità, esattamente così come sul mercato<br />

cinese si trovano DVD o CD più o meno originali<br />

a prezzi stracciatissimi…<br />

8 maggio 2003 • <strong>SUONO</strong>

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