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POSTA<br />
NON È TUTTO ORO CIÒ CHE LUCCICA,<br />
NON TUTTO L’ORO LUCCICA<br />
Salve, questa mattina mi è capitato di leggere<br />
una recensione sull’ultimo numero<br />
di <strong>SUONO</strong> (aprile 2003) del lettore SACD<br />
della Lector, l’SCD-2. Si parla nell’articolo del<br />
SCD-2 come del primo lettore SACD italiano. Bene,<br />
questo lettore ha delle “strane” somiglianze<br />
con un lettore SACD della cinese Xindak che,<br />
guarda caso ha anche la stessa sigla (SCD-2). Come<br />
si potrà notare dalle foto su http://www.xindakaudio.com/en/products/productinfo.asp?id=S<br />
ACD, http://www.xindakaudio.com/en/download.asp,<br />
http://www.docet-lector.com/scd2.htm,<br />
le due macchine sono praticamente identiche (almeno<br />
dalle foto) e quella italiana sembra semplicemente<br />
“rimarcata” rispetto a quella cinese.<br />
Allora, posso anche immaginare che l’italiana<br />
Lector abbia apportato delle modifiche al lettore<br />
di base cinese, ma perché non dichiararlo e<br />
quindi rimarcare le differenze e i motivi della notevole<br />
differenza di prezzo tra il lettore marcato<br />
Xindak e quello Lector?<br />
Il lettore Lector costa di listino 3.990 euro, mentre<br />
quello cinese, sul mercato americano<br />
(http://www.bertrandaudio.com/Products/XIN-<br />
DAK/Xindak.htm) costa 1.695 dollari. Non mi risulta<br />
che quest’ultimo sia importato in Italia,<br />
ma anche tenendo conto della differenza di IVA<br />
tra il mercato americano e quello italiano, il<br />
prezzo in Italia potrebbe aggirarsi intorno ai<br />
2.000 euro. In cosa consiste la differenza tra i due<br />
lettori? In cosa si sostanzia la differenza di prezzo<br />
(quasi il doppio)? O mi manca qualche informazione<br />
(cosa assolutamente probabile) o c’è<br />
qualcosa che non mi torna.<br />
Saluti.<br />
Cesare Lorenti<br />
Gent. Sig. Corciulo, visitando il sito della Red Rose<br />
(M.Levinson) ho notato qualche mese fa che<br />
nella sezione SACD c’era un link al sito:<br />
www.store.acousticsound.com dove vendevano il<br />
lettore SACD della Xindak a 1.650 dollari. Poiché<br />
sembra essere identico al Lector SCD-2, come<br />
mai la Lector lo vende ad un prezzo così elevato?<br />
http://www.xindakaudio.com /en/products/productinfo.asp?id=SACD<br />
Cordiali saluti<br />
Emilio D’Onofrio<br />
Tutte le lettere vengono esaminate in redazione<br />
e quelle considerate utili per l’interesse<br />
generale vengono girate al redattore più<br />
opportuno per la compilazione della risposta.<br />
Pertanto, per ogni caso ove non intervenga il<br />
direttore, verrà specificato il nome del<br />
redattore intervenuto. Avvertiamo che non<br />
possiamo fornire risposte private e che, a<br />
causa dello spazio tiranno, risponderemo sul<br />
giornale solo ad una piccola parte della posta.<br />
Non dimenticate di comunicare un numero di<br />
telefono per eventuali chiarimenti. Scrivete a:<br />
La posta di <strong>SUONO</strong><br />
Via Ferruccio 4b - 00185 Roma<br />
Cari D’Onofrio e Lorenti, come avrete letto nei<br />
recentissimi ultimi numeri di <strong>SUONO</strong> (incluso<br />
questo), anche l’hi-fi si confronta ora con gli effetti<br />
positivi e negativi, della globalizzazione industriale,<br />
anche se, rispetto ad altri settori, con<br />
più sorpresa da parte dell’utente.<br />
Qualche anno fa non furono molti a gridare allo<br />
scandalo quando, in campo automobilistico,<br />
sulla base della stessa scocca vennero sviluppate<br />
tre differenti vetture (differenti ma in parte uguali):<br />
Thema e Croma del gruppo Lancia-Fiat e<br />
Saab 9000 condivisero il mercato senza particolari<br />
critiche al fatto che i tre modelli costavano<br />
decisamente in maniera differente. La cosa si<br />
è ripetuta poi con il Van chiamato Ulysse, se non<br />
sbaglio, non sono un esperto di cose automobilistiche<br />
e forse chissà quante altre volte: mi vengono<br />
in mente vari modelli Fiat clonati dalla<br />
Seat, di cui se non sbaglio l’azienda italiana<br />
possedeva una partecipazione prima dell’ingresso<br />
Volkswagen, ma prendete le mie informazioni<br />
con le molle.<br />
Tornando alle “nostre cose da audiofili” vorrei<br />
inoltre rilevare il fatto che il presupposto è sbagliato!<br />
Simili non vuol dire uguali e infatti i due<br />
lettori, che evidentemente sono, per così dire,<br />
“frutto della stessa scocca”, utilizzano uno stadio<br />
di uscita chiaramente, almeno per noi che abbiamo<br />
avuto in mano l’apparecchio della casa<br />
italiana, differente: differenti sono anche le valvole<br />
adottate da quelle dello Xindak protette da<br />
una capsula in alluminio.<br />
Mi colpisce però il fatto che nell’eventuale diatriba<br />
sul “chi copia chi” non sia venuto in<br />
mente a nessuno la possibilità che “rimarcato”<br />
(il termine non è proprio esatto) possa essere lo<br />
Xindek!<br />
Nella prova del Lector, pubblicata nel numero di<br />
Aprile, mi sembrava che fosse ben evidenziato,<br />
ma evidentemente non a sufficienza, che il livello<br />
di ingegnerizzazione, le soluzioni tecniche adottate,<br />
l’originalità del prodotto lo fanno distaccare<br />
dall’abituale standard della produzione<br />
orientale per terzi.<br />
Per deduzione, e per stima (mai celata) del livello<br />
tecnico abituale nell’operato di Claudio Romagnoli,<br />
riteniamo plausibile quanto affermato<br />
nelle conclusioni della prova: come molti altri<br />
progettisti - costruttori, la Lector ha sviluppato<br />
la sua “opera dell’ingegno” e poi se l’è fatta realizzare<br />
in parte o quasi per intero, lì dove il rapporto<br />
tra costi, qualità e affidabilità (che vuol dire<br />
anche costanza di prestazioni nella produzione)<br />
è risultato migliore.<br />
Se avessimo ritenuto differentemente (se cioè<br />
valutassimo il Lector un clone della Xindak, solo<br />
più costoso!) non ci saremmo peritati di segnalarlo,<br />
sempre sulla base di deduzioni, deduzioni<br />
che comportano comunque uno scostamento<br />
minimo o massimo dalla realtà dei fatti;<br />
Così è accaduto qualche mese fa per un lettore<br />
DVD Audio troppo simile a un altro a cui era verosimile<br />
attribuire la paternità di progetto e il cui<br />
costo era inferiore!<br />
Ho ritenuto opportuno ascoltare la “campana”,<br />
se pur necessariamente di parte, della Lector:<br />
Romagnoli mi ha confermato che, oltre allo stadio<br />
di uscita, sono originali e prerogativa dell’apparecchio<br />
Lector:<br />
- Circuito di alimentazione per l’alta tensione delle<br />
valvole del tipo parallelo shunt anziché serie.<br />
- Introduzione del mute relé nello stadio di uscita.<br />
- Meccanica Sony della serie a doppio pick up anziché<br />
singolo.<br />
- Microprocessore con rom singola e software<br />
proprietario anziché a eeprom separata, per migliorare<br />
il fattore di jitter (un solo oscillatore<br />
anziché due) e le performance del software. Al<br />
cambio di traccia non vengono caricate le info<br />
video come fanno i DVD-SACD e dunque è<br />
maggiore la velocità nel cambio traccia con il<br />
segnale tra le tracce; maggior è anche la velocità<br />
nella lettura iniziale della toc (ca.10 sec<br />
anzichè 25).<br />
Ho controllato e quanto affermato sembra risponde<br />
al vero, anche se naturalmente non<br />
posso confermare se tali soluzioni sono utilizzate<br />
o meno su un apparecchio (Xindak) che<br />
non ho mai visto.<br />
Sono differenze che giustificano una così sensibile<br />
differenza di prezzo e quale è il “prezzo<br />
giusto”? La mia risposta sarà necessariamente<br />
molto articolata…<br />
Innanzi tutto alcune considerazioni sul nostro<br />
metodo di giudizio relativamente al rapporto<br />
costo/prestazioni di un apparecchio: benché, si<br />
suppone, esperti, noi non siamo dei costruttori;<br />
abbiamo cioè una percezione solo parziale<br />
dei costi di produzione, dei costi delle parti, dei<br />
costi di ingegnerizzazione di ogni determinato<br />
prodotto.<br />
La regola dell’ “1 a 5” inaugurata da Roberto<br />
Rocchi per i cavi è valida in quel settore, dove<br />
il numero dei componenti in gioco è ridotto e<br />
principalmente per Rocchi (e per coloro a cui<br />
Rocchi trasferisce il suo sapere) perché Rocchi<br />
si è divertito a costruire cavi acquisendo conoscenze<br />
in merito. Non è pedissequamente applicabile<br />
(non tanto in merito al rapporto tra l’uno<br />
e il cinque, quanto nel stabilire l’uno) in altri<br />
settori, anche se il nostro desiderio di acquisire<br />
conoscenza in queste problematiche è<br />
parte della decisione di fungere da consulenti per<br />
:nlf o comunque lavorare a più stretto contatto<br />
con i costruttori.<br />
Come giudichiamo allora la convenienza di un<br />
prodotto?<br />
Lavorando di deduzione, paragonandolo ai suoi<br />
simili, ad apparecchi di poco superiori o inferiori<br />
di prezzo: in questo senso il Lector non solo è stato<br />
paragonato a prodotti dalle caratteristiche più<br />
o meno simili, ma ha dato vita a un interessantissimo<br />
confronto al top con altri lettori SACD nocompromise<br />
con buoni risultati: una sintesi di<br />
questo confronto la trovate in questo numero<br />
nella sezione “Amateur”.<br />
Perché lo Xindak costa così poco?<br />
Azzardo alcune tesi tutte condivisibili e tutte<br />
contestabili, ma come detto non conosco né il<br />
prodotto né profondamente l’azienda…<br />
- Come certo sapete, la Cina non rispetta le normative<br />
internazionali sul copyright e può darsi che<br />
questo le consenta di immettere sul mercato un prodotto<br />
di cui non è riconosciuta in termini monetari<br />
la paternità, esattamente così come sul mercato<br />
cinese si trovano DVD o CD più o meno originali<br />
a prezzi stracciatissimi…<br />
8 maggio 2003 • <strong>SUONO</strong>