08.05.2017 Views

Tecnologie alimentari 3 aprile 2017

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

www.interprogettied.com<br />

Produzione di yogurt:<br />

i due sistemi principali<br />

<strong>Tecnologie</strong> non termiche<br />

per succhi di frutta e vegetali<br />

Impianti per<br />

additivi funzionali<br />

POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />

RIVISTA DELLE<br />

SISTEMI PER PRODURRE<br />

ANNOXXVIII N.3 APRILE <strong>2017</strong><br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 1 28/04/17 12:07


Una formula unica<br />

per l’efficienza<br />

energetica<br />

www.bosch-energy.it<br />

Siamo la ESCo del Gruppo Bosch<br />

Ti affianchiamo per individuare, realizzare e gestire<br />

soluzioni integrate e sostenibili, capaci di fare<br />

dell’energia il fattore competitivo della tua impresa.<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 2 28/04/17 12:07<br />

pag 232


Soluzioni Bühler per produrre<br />

sostituti della carne di alta qualità.<br />

Conquisti nuovi segmenti di mercato<br />

grazie a proteine testurizzate estratte<br />

da soia, semi oleosi, legumi, cereali e<br />

altre fonti di proteine di origine vegetale.<br />

Regoli forma, consistenza, colore<br />

e sapore dei suoi prodotti in base alle<br />

richieste del suo mercato target e realizzi<br />

sostituti della carne di eccellente qualità.<br />

Venga a trovarci ad<br />

Interpack <strong>2017</strong><br />

Padiglione 03<br />

Stand D28/D24<br />

Scopra di più: buhlergroup.com/tvp<br />

o nutrition@buhlergroup.com<br />

Un passo avanti<br />

nell’innovazione.<br />

Sostituti della<br />

carne realizzati<br />

mediante<br />

estrusione.<br />

01_03_SOMMARIO.indd 1 28/04/17 12:08


sommario<br />

32 Produzione di yogurt: i due sistemi principali<br />

A coagulo rotto o compatto. Sono i due processi di trasformazione dello yogurt<br />

più utilizzati. Per entrambi è fondamentale la scelta della materia prima.<br />

Il confezionamento deve avvenire in asettico.<br />

pag. 32<br />

36 Origine del latte in etichetta: il decreto diventa operativo<br />

Entra in vigore il “decreto latte”: dal 19 <strong>aprile</strong> <strong>2017</strong> le aziende devono<br />

indicare in etichetta l’origine del latte, anche quando usato come ingrediente<br />

in alcuni prodotti lattiero caseari. Altri paesi Ue hanno approvato<br />

una normativa nazionale analoga. Con il risultato di un indebolimento<br />

del legislatore comunitario su una materia di suo interesse.<br />

pag. 36<br />

40 Succhi di frutta e vegetali: cresce l’utilizzo delle tecnologie<br />

non termiche<br />

Per conservare la freschezza e la qualità del succo, l’industria sta ricorrendo in modo<br />

crescente a tecniche che non utilizzano energia termica, come quelle basate sull’alta<br />

pressione e sui campi elettrici pulsanti.<br />

pag. 40<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 APRILE <strong>2017</strong><br />

2<br />

44 Innovativa determinazione gravimetrica del grasso totale<br />

in latte e derivati<br />

Una svolta nella metodica di determinazione dei grassi totali nei prodotti lattierocaseari,<br />

con una riduzione drastica del tempo impiegato nel processo e del costo<br />

per analisi. L’estrattore a microonde Ethos X di Milestone triplica la produttività<br />

rispetto ai metodi tradizionali.<br />

48 Impianti per additivi funzionali: un settore in crescita<br />

moderata<br />

Ammonta a un 1,95 miliardi di dollari il mercato mondiale degli impianti<br />

per la produzione di additivi funzionali, che negli ultimi anni è cresciuto a un tasso<br />

medio del 5,6%. Le vendite maggiori si registrano nell’area asiatica, seguite<br />

da quelle in Nordamerica.<br />

EDITORIALI<br />

Una filiera integrata per garantire sicurezza e qualità (F. Goi) 5<br />

Tecnologia e crescita, un rapporto a due velocità (F. Bray) 7<br />

ATTUALITÀ<br />

Cibo a domicilio, un mercato in fermento (Explorer) 8<br />

Le buone pratiche contro lo spreco alimentare 10<br />

News fatti, persone, aziende 14<br />

APPUNTAMENTI<br />

News appuntamenti 22<br />

L’agenda 25<br />

INGREDIENTI<br />

Un centro di ricerca e sviluppo per prodotti nutraceutici e integratori 26<br />

GLOBAL WATCH<br />

Ingredienti bio e meno zucchero: l’evoluzione dei succhi di frutta 30<br />

SICUREZZA<br />

Produzione di yogurt: i due sistemi principali (L. Leali) 32<br />

Origine del latte in etichetta: il decreto diventa<br />

operativo (G. Favagrossa, M. Scorsone) 36<br />

pag. 44<br />

pag. 48<br />

SCIENZA E TECNOLOGIA<br />

Succhi di frutta e vegetali: cresce l’utilizzo delle tecnologie non termiche (F. Bray) 40<br />

Innovativa determinazione gravimetrica del grasso totale in latte<br />

derivati (D. Carnaroglio, C. Pirola) 44<br />

News scienza e tecnologia 47<br />

IMPIANTI<br />

Impianti per additivi funzionali: un settore in crescita moderata (G. Tamburini) 48<br />

ENERGIA<br />

Le potenzialità della cogenerazione in uno stabilimento di produzione<br />

salumi (S. Stagni) 54<br />

AUTOMAZIONE E STRUMENTAZIONE<br />

News automazione e strumentazione 56<br />

PACKAGING<br />

Controllo qualità nel confezionamento di stecchi gelato (M. Catizone) 58<br />

News packaging 61<br />

MATERIALI<br />

News materiali 63<br />

RUBRICHE<br />

Elenco inserzionisti 64<br />

A<br />

01_03_SOMMARIO.indd 2 28/04/17 12:08


ABSolutely Genuine Food<br />

SOLUZIONI INGREDIENTISTICHE PERSONALIZZATE PER ALIMENTI DI QUALITÀ,<br />

NATURALMENTE SICURI E NON GENETICAMENTE MODIFICATI.<br />

ABS Food Srl Via Spagna, 22 - Peraga di Vigonza (PD) - Tel. +39 049 8936851 - www.absfood.com - info@absfood.com<br />

01_03_SOMMARIO.indd 3 28/04/17 12:08


Il vostro DCS è in grado di fornire<br />

informazioni sugli asset critici?<br />

Massimizzare la disponibilità degli asset, ridurre i consumi energetici e proteggere<br />

gli asset principali con il sistema di automazione di processo PlantPAx. Una vera<br />

soluzione di controllo plant-wide che includendo power e motor control si integra<br />

in modo semplice con i vostri dispositivi per fornire prestazioni di livello superiore.<br />

PlantPAx...il DCS moderno.<br />

Per vedere come è possibile ottenere questo risultato, visitate:<br />

www.rockwellautomation.com/go/plantpax24<br />

PlantPAx is a trademark of Rockwell Automation, Inc. Copyright © <strong>2017</strong> Rockwell Automation, Inc. All Rights Reserved. AD2014-10-EN<br />

04_05_EDITORIALE.indd 4 02/05/17 16:14


editoriale<br />

Eeditoriale<br />

Francesco Goi<br />

Dopo il successo di Expo 2015 e di Cibus 2016, si è tenuta presso il quartiere fieristico di Parma Cibus Connect,<br />

una due giorni organizzata per garantire la continuità con l’evento biennale di Cibus e assicurare un colloquio<br />

costante con gli operatori commerciali esteri.<br />

Superando i problemi legati ai neo protezionismi e al rallentamento del commercio mondiale, l’Italia è stata<br />

recentemente riconosciuta l’”healthiest Country in the world” grazie alla qualità e alla sicurezza dei suoi prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>. Cibus Connect ha rappresentato l’occasione per comunicare ai buyer internazionali i valori che<br />

hanno determinato questo primato.<br />

Nel corso del Forum internazionale sul “Posizionamento del Made in italy Alimentare nell’evoluzione internazionale<br />

dei consumi”, produttori, distributori ed esperti di settore si sono confrontati su come intervenire per aumentare<br />

i consumi sul mercato interno e come migliorare ulteriormente l’export del food made in Italy.<br />

In particolare, gli esponenti delle aziende <strong>alimentari</strong> hanno messo in evidenza l’importanza di un’efficace integrazione<br />

di filiera: infatti, un’accurata scelta e controllo della materia prima agricola impiegata rappresentano le<br />

UNA FILIERA INTEGRATA<br />

PER GARANTIRE SICUREZZA E QUALITÀ<br />

condizioni indispensabili per ottenere la qualità e la sicurezza dei prodotti finiti.<br />

Altrettanto importante è la collaborazione di imprese grandi e medio piccole nella distribuzione dei prodotti italiani<br />

all’estero, soprattutto nelle aree di mercato difficilmente raggiungibili dalle PMI.<br />

Commentando la situazione del mercato interno, dove la caduta dei consumi sembra arrestarsi, il Presidente di<br />

Federalimentare Scordamaglia ha espresso una netta opposizione alla proposta di un aumento delle aliquote IVA<br />

e uno scambio aumento aliquote/riduzione cuneo, definito “scellerato”. Provvedimenti di questo tipo, secondo il<br />

Presidente, sarebbero in contrasto con il sostegno dato al settore dagli ultimi Governi e rischierebbero di riaggravare<br />

il problema dei consumi, scesi del 14% dal 2008 ad oggi.<br />

www.interprogettied.com<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

5<br />

04_05_EDITORIALE.indd 5 02/05/17 14:49


C<br />

M<br />

Y<br />

CM<br />

MY<br />

CY<br />

CMY<br />

K<br />

BIG<br />

DECISIONS<br />

CALL FOR<br />

BIG IDEAS<br />

Working with Innova Market Insights<br />

you get more than great data,<br />

you get great tools to save you time.<br />

And great people who care about you and<br />

getting you where you need to go.<br />

Let’s talk now.<br />

The Insights You Need Now <br />

www.innovadatabase.com<br />

06_07_EDITORIALE TECNICO.indd 6 28/04/17 12:09


e<br />

Ttecnico<br />

|di Franco Bray<br />

editoriale tecnico<br />

La crescita è determinata dalla scoperta di metodi innovativi che consentano di utilizzare meglio le risorse e<br />

gli operatori disponibili. Questo favorisce il miglioramento dei redditi e dell’economia. Il motore per questo<br />

tipo di crescita è quindi la tecnologia applicata.<br />

In questo momento sembra che di questo fattore di crescita ce ne sia meno rispetto al secolo passato e che<br />

molta parte del progresso si basi sulla tecnologia applicata all’IT, come cellulare e correlati: word computing<br />

e stampa tridimensionale ne sono un esempio.<br />

Nel Novecento la crescita della produttività espressa in output per persona è stata superiore all’1% all’anno<br />

fino agli anni ’80. Enorme influenza hanno avuto alcune scoperte e applicazioni come l’elettricità, la sterilizzazione,<br />

la surgelazione e la biochimica.<br />

Esiste quindi un ritardo fra i progressi tecnologici in IT e i miglioramenti nelle loro applicazioni industriali.<br />

TECNOLOGIA E CRESCITA,<br />

UN RAPPORTO A DUE VELOCITÀ<br />

Un fattore di rallentamento nell’industria alimentare è costituito dalle applicazioni delle ultime evoluzioni<br />

scientifiche che, al momento del confronto con il mercato, stentano ad affermarsi. Vedi ad esempio gli<br />

OGM, le nanotecnologie e, in parte, le biotecnologie. Le stesse applicazioni tecnologiche per l’ambiente,<br />

che impegnano fortemente la ricerca dell’industria alimentare, nel settore sono difficilmente quantificabili<br />

in termini di crescita corrispondente. Quanto più il significato implicito nella tecnologia si “specializza”,<br />

tante più risorse devono essere investite per convincere un consumatore sempre più critico sulle applicazioni<br />

degli sviluppi scientifici.<br />

È necessario quindi identificare i problemi e comunicare i vantaggi e le opportunità connessi a questi argomenti<br />

controversi. Sono necessarie meno promozione e più informazione scientifica, se vogliamo che le<br />

scoperte si traducano in progressi economici.<br />

L’innovazione è ciò che si impara per la prima volta a fare meglio. La tecnologia è ciò che si produce concretamente<br />

utilizzando la scoperta innovativa. E affinché essa si traduca in crescita economica è necessario<br />

che la scienza sia comprensibile e credibile da parte di un consumatore che si auspica privo di pregiudizi.<br />

www.interprogettied.com<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

7<br />

06_07_EDITORIALE TECNICO.indd 7 28/04/17 12:09


trend<br />

Il delivery market<br />

sta acquistando<br />

importanza nel<br />

settore alimentare,<br />

ponendosi in linea<br />

con il crescente trend<br />

del consumo<br />

on demand.<br />

Gli ordini effettuati<br />

attraverso tecnologie<br />

digitali velocizzano<br />

i tempi di consegna.<br />

di<br />

Explorer<br />

CIBO A DOMICILIO,<br />

UN MERCATO IN FERMENTO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

8<br />

Da qualche anno la consegna a domicilio di pasti attraverso<br />

organizzazioni industriali specializzate cresce fortemente<br />

in quasi tutti i paesi occidentali.<br />

Questo mercato in fermento e sempre più competitivo è<br />

ben lontano dal punto di saturazione: il delivery market,<br />

come esso è stato definito, genera un valore totale di circa<br />

70 miliardi di dollari, di cui il 15% proviene dall’online.<br />

Il fenomeno è particolarmente interessante per due ragioni:<br />

da una parte sta dimostrando una creatività di evoluzione<br />

e implementazione di soluzioni innovative a una velocità<br />

senza precedenti e, dall’altra, consolida i peculiari<br />

modelli di business che rispondono alla crescente abitudine<br />

dei consumatori alla diffusione dell’on demand economy.<br />

A Milano l’anno scorso è apparsa Foodora, la startup nata<br />

a Monaco di Baviera nel 2014 che offre la delivery per<br />

ristoranti medium & high level, e in novembre Deliveroo,<br />

azienda inglese nata nel 2012, valutata 140 milioni di<br />

dollari. Entrambe hanno invaso la città con flyer di buoni<br />

sconto, pubblicità, biciclette “fucsia-Foodora” e scooter<br />

con impresso il canguro mascotte di Deliveroo attraverso<br />

le strade del centro.<br />

Ordini on-line, applicazioni telefoniche e altre tecnologie<br />

simili rendono estremamente semplici le vendite del ristorante<br />

di asporto e la successiva consegna casalinga.<br />

Interessante il ritmo con cui i ristoranti stanno adottando<br />

le nuove tecnologie legate alla consegna e l’asporto.<br />

Consegna e ordini carryout sono tra i segmenti in più rapida<br />

espansione, e un numero crescente di ristoranti entrano<br />

in commercio con questi servizi. Il vecchio modello<br />

dove i ristoranti fanno la loro consegna di pizze e/o hamburger<br />

viene superato dai servizi di consegna di terze parti,<br />

che stanno nascendo a livello locale, regionale e nazionale<br />

per sfruttare la tendenza. Opzioni per ristoranti<br />

includono ordini di carry-out attraverso il più facile sistema<br />

www.interprogettied.com<br />

08_09_ART_EXPLORER.indd 8 28/04/17 12:10


trend<br />

online con consegna del cibo ai clienti<br />

o alle imprese nel quartiere in bicicletta,<br />

in auto o furgone. Le semplici<br />

pizzerie che hanno a lungo dominato<br />

il mercato di fornitura casalinga vengono<br />

superate dal sistema che è in<br />

rapida evoluzione, dove i clienti possono<br />

ordinare dal proprio telefono, o<br />

tramite siti web, al ristorante o a servizi<br />

di terze parti. Promuovere l’asporto<br />

e la consegna degli ordini offre ai<br />

ristoratori un flusso di reddito lucrativo<br />

che funziona per tutti i tipi di specialità,<br />

non solo fast food.<br />

Menù particolarmente elaborati come<br />

il sushi, ad esempio, stanno conquistando<br />

il mercato. In questa nuova attività<br />

ci sono alcune sfide da considerare<br />

per il ristorante. Infatti, la gestione<br />

delle consegne e ordini per asporto può<br />

interferire con le normali operazioni del<br />

ristorante in house. Per questa nuova<br />

attività, i ristoranti devono approntare<br />

uno spazio speciale per preparare adeguatamente<br />

gli ordini, che prevedono<br />

ad esempio condimenti appropriati,<br />

tovaglioli, posate e materiale di comunicazione.<br />

Inoltre, si richiede più personale<br />

all’interno e soprattutto per la<br />

consegna su veicoli adeguatamente<br />

attrezzati con le temperature richieste<br />

per la sicurezza del piatto pronto.<br />

Infatti, spesso, il tutto si svolge in atmosfere<br />

refrigerate e, in alcuni casi, dove<br />

la temperatura mantenuta è quella del<br />

prodotto appena pronto.<br />

In tutto il mondo, il mercato per la<br />

consegna del pasto è pari a 83 miliardi<br />

di euro, l’1% del totale del mercato<br />

alimentare e il 4% del cibo venduto<br />

attraverso ristoranti e catene di fast<br />

food. Il sistema è già maturo nella<br />

maggior parte dei paesi, con un tasso<br />

di crescita annuo complessivo stimato<br />

al 3,5% per i prossimi cinque anni.<br />

Di gran lunga, la forma più comune<br />

di consegna è il modello tradizionale,<br />

in cui il consumatore effettua un ordine<br />

al salone locale, pizza o ristorante<br />

cinese, e attende la tempestiva<br />

consegna del cibo alla porta. Questa<br />

categoria tradizionale ha una quota<br />

di mercato del 90%, e la maggior<br />

parte di quegli ordini, quasi tre quar-<br />

Ordini on-line,<br />

app telefoniche<br />

e altre tecnologie<br />

semplificano<br />

le vendite<br />

e le consegne<br />

a casa da parte<br />

del ristorante<br />

d’asporto<br />

Foodora offre<br />

il servizio delivery<br />

per ristoranti<br />

di medio<br />

e alto livello<br />

ti, avvengono ancora per telefono.<br />

Tuttavia, come in tanti altri settori,<br />

l’aumento della tecnologia digitale<br />

sta rimodellando il mercato. I consumatori<br />

abituati allo shopping on line<br />

attraverso applicazioni o siti web,<br />

con la massima convenienza e trasparenza,<br />

si aspettano sempre la<br />

stessa affidabilità quando si tratta di<br />

ordinare la cena.<br />

Per accedere al mercato globale, al<br />

ristoratore conviene utilizzare il sistema<br />

degli aggregatori, piuttosto di<br />

quello “personale”, perché troveranno<br />

più efficiente esternalizzare il costo<br />

della logistica.<br />

L’invito ai migliori ristoratori per cambiare<br />

insieme il mondo del food delivery<br />

suggestionerà la catena, in<br />

quanto consentirà di raggiungere<br />

sempre più clienti. La sfida dovrebbe<br />

essere quella che ha sempre caratterizzato<br />

l’attività, cioè continuare a<br />

preparare il miglior cibo, ma in condizioni<br />

più difficili. Di fronte a questa<br />

evoluzione, in termini di profitto, per<br />

la ristorazione sarà in gioco il risultato<br />

fra i clienti conquistati in-sito e quelli<br />

persi che hanno scelto la consegna a<br />

domicilio, il cui valore unitario sicuramente<br />

è meno profittevole.<br />

I vincitori assoluti, in questa rivoluzione,<br />

sono le catene del delivery.<br />

E il consumatore, in termini di convenience.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

9<br />

08_09_ART_EXPLORER.indd 9 28/04/17 12:10


attualità<br />

Ogni anno più di un terzo<br />

della produzione mondiale<br />

di cibo si perde o si spreca<br />

lungo la filiera. Ma dagli scarti<br />

si possono ottenere ingredienti,<br />

mangimi, bioplastiche, energia,<br />

cosmetici e altro ancora.<br />

L’Enea è in prima linea<br />

nella ricerca per il loro recupero<br />

e per la produzione di alimenti<br />

meno deperibili. E pubblica<br />

un decalogo anti-spreco.<br />

LE BUONE PRATICHE CONTRO<br />

LO SPRECO ALIMENTARE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

10<br />

Scienziati in campo per ridurre gli sprechi <strong>alimentari</strong>.<br />

Dalle buone pratiche sotto forma di decalogo alle nuove<br />

frontiere della ricerca con tecnologie e metodologie<br />

innovative: è la sfida dell’Enea contro lo spreco alimentare<br />

per “sfruttare al meglio quel giacimento di risorse<br />

preziose nascosto nella spazzatura”, come sottolineano<br />

gli esperti del Dipartimento Sostenibilità dell’Agenzia.<br />

I dati Fao parlano chiaro: in Italia, un anno di spreco<br />

alimentare potrebbe sfamare quasi 44 milioni e<br />

mezzo di persone. A livello mondiale i numeri sono<br />

altrettanto allarmanti: ogni anno più di un terzo della<br />

produzione mondiale di cibo si perde o si spreca lungo<br />

la filiera, circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti sprecati<br />

solo considerando la frazione commestibile.<br />

Possono trasformarsi in proteine e zuccheri utili per<br />

produrre ingredienti <strong>alimentari</strong>, nutraceutici e mangimi<br />

per la zootecnia. Ma gli scarti <strong>alimentari</strong> possono diventare<br />

anche bioplastiche o energia sotto forma di<br />

biogas. Non solo. Dagli scarti di uva e arance si ricavano<br />

polifenoli, pectine e fibre, utilizzabili in nutraceutica<br />

e cosmetica. Secondo l’Ue entro il 2030 con il riciclo<br />

dei rifiuti al 70% e lo smaltimento in discarica al 5%,<br />

grazie all’economia circolare si possono creare 580 mila<br />

posti di lavoro e risparmi per le imprese pari all’8% del<br />

fatturato annuo.<br />

Con laboratori all’avanguardia, studi e attività pluriennali,<br />

l’Enea è in prima linea nella ricerca per la produzione<br />

di biogas e di compost di qualità, per la realizzazione<br />

di alimenti meno deperibili e di processi di<br />

produzione sostenibili, oltre che nella divulgazione di<br />

buone pratiche per la riduzione degli sperperi di cibo.<br />

È proprio da queste attività e dall’esperienza pluriennale<br />

dei suoi ricercatori che Enea ha preso spunto per<br />

promuovere comportamenti più responsabili, finaliz-<br />

www.interprogettied.com<br />

10_13_ART_ENEA.indd 10 28/04/17 12:11


attualità<br />

zati a ridurre gli sprechi e risparmiare<br />

denaro ed energia. In occasione<br />

della Giornata mondiale contro lo<br />

spreco alimentare, lo scorso 5 febbraio,<br />

Enea ha pubblicato un decalogo<br />

per promuovere alcune buone<br />

pratiche.<br />

I NUMERI DELLO SPRECO<br />

In Europa sono in media 180 i kg di<br />

cibo pro-capite sprecati all’anno<br />

mentre ammontano a 164 kg/anno<br />

in Italia, che è al settimo posto nella<br />

classifica europea.<br />

Secondo i dati Enea, nel nostro<br />

Paese vengono gettati nel cassonetto<br />

circa 5,5 milioni di tonnellate<br />

di cibo/anno, in pratica 42 kg di<br />

cibo a persona sotto forma di avanzi<br />

non riutilizzati e alimenti scaduti<br />

o andati a male, con un valore economico<br />

che si aggira intorno ai 13<br />

miliardi di euro all’anno. Di questi<br />

42 kg, oltre 10 sono costituiti da<br />

verdure e prodotti ortofrutticoli per<br />

un totale di oltre 1,3 milioni di tonnellate.<br />

Con i prodotti vegetali che<br />

gettiamo nella spazzatura, oltre a<br />

fitosanitari e nutraceutici, potremmo<br />

produrre 41 milioni di m 3 di<br />

biometano, l’equivalente dell’energia<br />

necessaria per riscaldare 46<br />

mila appartamenti, con un risparmio<br />

di circa 2 milioni di tonnellate<br />

di CO 2<br />

. Ma non è tutto. I nostri<br />

scarti possono trasformarsi in cibi<br />

“Superfood” per mantenerci in forma,<br />

cosmetici per farci belli o nuovi<br />

alimenti per la zootecnia.<br />

IMPIANTI E PRODOTTI INNOVATIVI<br />

Grazie a laboratori e impianti di ultima<br />

generazione, competenze e<br />

professionalità pluriennali, l’Enea<br />

punta a trasformare lo scarto di un<br />

settore in materia prima per un altro,<br />

da rifiuti a risorse.<br />

In questo contesto l’impegno dell’Enea<br />

va dal brevetto per la trasformazione<br />

delle acque di scarto della lavorazione<br />

delle olive in prodotti per<br />

la conservazione degli alimenti o in<br />

antiossidanti ricchi di polifenoli, alla<br />

valorizzazione degli scarti dell’industria<br />

lattiera con lo sviluppo di prodotti<br />

ad alto valore aggiunto. L’Enea<br />

dispone infatti di impianti pilota o<br />

dimostrativi per migliorare la sostenibilità<br />

delle diverse fasi produttive e<br />

la qualità dei prodotti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />

A questo scopo, sviluppa e applica<br />

nuove tecnologie da impiegare nei<br />

processi di trasformazione e stabilizzazione<br />

dei prodotti <strong>alimentari</strong> freschi<br />

e trasformati, con l’obiettivo di<br />

preservarne le caratteristiche sensoriali<br />

e nutrizionali. Partendo da biomasse<br />

vegetali o da scarti e sottoprodotti<br />

dell’industria di trasformazione<br />

e grazie alla combinazione di tecnologie<br />

avanzate di separazione, recupero<br />

e purificazione, è in grado di<br />

realizzare nuovi prodotti ad alto valore<br />

aggiunto come prodotti delattosati<br />

per soggetti intolleranti e a basso<br />

contenuto di sostanze allergizzanti,<br />

vino dealcolato, latte d’asina reidratato<br />

per uso farmaceutico e cosmetico,<br />

oli essenziali e molecole antiossidanti<br />

benefiche per la salute e da<br />

utilizzare anche nel biocontrollo.<br />

INNOVAZIONE SCIENTIFICA<br />

E INDUSTRIALE<br />

Nei laboratori Enea, si studia come<br />

i processi di trasformazione industriale<br />

e i materiali utilizzati per il<br />

In occasione<br />

della Giornata<br />

mondiale contro<br />

lo spreco alimentare,<br />

Enea ha pubblicato<br />

un decalogo<br />

per promuovere<br />

alcune buone<br />

pratiche<br />

packaging influiscano sulla conservazione<br />

di prodotti ortofrutticoli di<br />

IV gamma; o come migliorare i sistemi<br />

di conservazione per coniugare<br />

una sana alimentazione con i<br />

tempi veloci della vita quotidiana<br />

(non a caso, si chiamano prodotti<br />

“ready to eat”). Non ultimo, grazie<br />

ai profili genomici, microbiologici,<br />

organolettici e aromatici, Enea è<br />

attiva per allungare la shelf life degli<br />

alimenti, mantenendo le proprietà<br />

organolettiche, prolungandone i<br />

tempi disponibili per il consumo e<br />

dunque diminuendo gli sprechi.<br />

Ma gli scarti possono trasformarsi<br />

in packaging alimentare. In questo<br />

contesto, in totale accordo con i<br />

principi dell’economia circolare,<br />

Enea ha sviluppato imballaggi funzionali<br />

come film e dispositivi biodegradabili<br />

di origine naturale con<br />

proprietà antimicrobiche e al tempo<br />

stesso ha messo a punto tecnologie<br />

di estrazione dei polifenoli presenti<br />

nelle acque di vegetazione, per utilizzarli<br />

come molecole bioattive interagenti<br />

con il film polimerico.<br />

Laboratori e hall tecnologiche presenti<br />

all’Enea offrono competenze<br />

specifiche nelle differenti fasi della<br />

filiera e vantano una lunga storia<br />

nella ricerca sull’agroalimentare<br />

mettendo a disposizione servizi tec-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

11<br />

10_13_ART_ENEA.indd 11 28/04/17 12:11


attualità<br />

nologici avanzati, dotazioni e competenze<br />

che forniscono anche supporto<br />

alla creazione di attività di<br />

start-up e spin-off.<br />

DAI RIFIUTI, FERTILIZZANTI PER<br />

L’AGRICOLTURA E BIOCARBURANTI<br />

Enea ha sviluppato ampie competenze<br />

anche nello sviluppo di modelli<br />

di gestione sostenibile dei rifiuti.<br />

Presso il Centro Ricerche<br />

Casaccia è stato realizzato un<br />

“compostatore di comunità’” per<br />

trattare i rifiuti della mensa. Grazie<br />

a questa tecnologia innovativa di<br />

compostaggio ideale per trattare<br />

rifiuti di piccoli contesti collettivi<br />

come condomini, mense, hotel, si<br />

ricava un ammendante per l’agricoltura<br />

e la florovivaistica.<br />

Enea è attiva anche per la produzione<br />

di biocarburanti e la valorizzazione<br />

degli scarti agro<strong>alimentari</strong> con il<br />

Biodigestore anaerobico da cui si<br />

ottiene energia green.<br />

ICF_SITO_232,5mmX134mm_Layout 1 13/03/13 17.18 Pagina 1<br />

“Stiamo parlando di nuovi percorsi<br />

di sviluppo attraverso il recupero<br />

e la valorizzazione degli scarti di<br />

produzione”, sottolinea Nicola<br />

Colonna, responsabile Laboratorio<br />

Sostenibilità, qualità e sicurezza<br />

delle produzioni agro<strong>alimentari</strong><br />

dell’Enea. “Dagli scarti, infatti, si<br />

possono ottenere diversi prodotti<br />

e sfruttare queste potenzialità è<br />

indispensabile oltre che per l’ambiente<br />

anche per l’efficienza ed<br />

economicità del prodotto finale:<br />

occorre infatti pensare al riutilizzo<br />

come a una cascata dove dallo<br />

scarto si ottengono prima composti<br />

ad alto valore aggiunto e poi via<br />

via quelli a valore minore fino ad<br />

arrivare al biogas”.<br />

“Il futuro è qui”, conclude Roberto<br />

Balducchi, responsabile del laboratorio<br />

Bioprodotti e Bioprocessi<br />

dell’Enea. “Dobbiamo cambiare<br />

radicalmente la concezione di scarto<br />

e rifiuto perché ogni giorno grazie<br />

alla ricerca scopriamo il valore<br />

nascosto di molti sottoprodotti e<br />

materie prime-seconde a cui oggi<br />

l’industria associa solo costi di gestione<br />

e smaltimento. Questo scenario<br />

apre la strada a una molteplicità<br />

di percorsi di sviluppo in<br />

termini di nuove professioni, nuovi<br />

prodotti e nuove sfide per la ricerca<br />

applicata”.<br />

www.interprogettied.com<br />

Sfoglia ICF anche sul tuo computer.<br />

Fiere, Convegni e tante News<br />

10_13_ART_ENEA.indd 12 28/04/17 12:11


O-RING in FEP/PFA<br />

Con nucleo in Silicone/FPM<br />

Pronti a magazzino<br />

CARATTERISTICHE<br />

t max 230 °C<br />

t min. -70 °C<br />

Resistenza chimica totale,<br />

elasticità superiore, atossicità<br />

DIMENSIONI<br />

da corda 1,78 a 25.4 mm<br />

secondo le norme AS/BS<br />

(1,78 / 2,62 / 3,53 / 5,34 / 7)<br />

e metrici (esempio Øi1700x8)<br />

GMFluorcarbon srl<br />

srl<br />

experience<br />

Via Don Milani, 47/49 - 24050 CIVIDATE AL PIANO (BG)<br />

gmfluorcarbon@gmail.com<br />

MADE IN ITALY<br />

10_13_ART_ENEA.indd 13 28/04/17 12:11


news [fatti, persone, aziende]<br />

ABB POTENZIA LA DISTRIBUZIONE ELETTRICA DELLO STABILIMENTO<br />

NESTLÉ A BENEVENTO<br />

Lo stabilimento ABB a Dalmine (BG)<br />

ABB si è aggiudicata la fornitura di un quadro di distribuzione secondaria<br />

in media tensione tipo UniSec per lo stabilimento Nestlé di<br />

Benevento, dove si producono surgelati a marchio Buitoni. Il quadro<br />

sarà dotato di relè di protezione REF615, con protocollo di comunicazione<br />

IEC61850 e messaggistica Goose, e la fornitura comprende anche<br />

lo studio di selettività MT/BT. L’installazione sarà curata dalla società<br />

Elettrica Rizzi di Gorle (BG) e la messa in servizio è prevista a breve.<br />

L’ampliamento della rete elettrica rientra in un più vasto progetto di<br />

potenziamento delle capacità produttive del sito. A dicembre dello<br />

scorso anno Nestlé ha infatti annunciato un piano di investimenti per<br />

complessivi 48 milioni di euro con l’obiettivo di trasformare lo stabilimento<br />

di Benevento, oggi focalizzato sulla sola produzione per il mercato<br />

domestico, in un “hub internazionale” dedicato allo sviluppo di<br />

competenze e alla produzione delle pizze Buitoni. Con il rinnovamento<br />

delle linee saranno introdotte le tecnologie più avanzate per portare<br />

la fabbrica campana a un livello di eccellenza in grado di diffondere<br />

questi apprezzati prodotti anche nei mercati esteri.<br />

“L’affidabilità della soluzione che abbiamo proposto, il pieno supporto<br />

tecnico assicurato in fase di progettazione e preventivazione e le nostre<br />

tecnologie innovative sono tutti elementi che hanno influito sulla scelta<br />

del cliente di affidarsi anche questa volta, come già in passato, ad ABB”,<br />

afferma Corrado Guarnieri, account manager. “Si tratta del primo progetto<br />

che realizziamo per il Gruppo Nestlé con l’utilizzo degli innovativi<br />

relè REF615, che hanno la possibilità di comunicare tra di loro e con il<br />

sistema di controllo della rete e consentono di spingere la selettività a<br />

un livello molto elevato. La comunicazione tramite rete ethernet cablata<br />

o wireless, basata sul protocollo IEC61850, assicura rapidità di intervento<br />

e configurazioni per l’allacciamento anche a Smart Grid”.<br />

I quadri UniSec di media tensione isolati in aria fino a 24 kV, 1250 A,<br />

25 kA fabbricati nello stabilimento ABB di Dalmine (BG) sono i più<br />

versatili sul mercato poiché offrono un’ampia gamma di unità funzionali<br />

e permettono di realizzare soluzioni personalizzate, facili modifiche,<br />

rapide sostituzioni e ammodernamenti degli accessori principali. Il ridotto<br />

numero di componenti e la loro standardizzazione richiedono<br />

minori risorse per la manutenzione e per la formazione del personale,<br />

la cui sicurezza è garantita in ogni circostanza.<br />

NUMERI POSITIVI PER I SALUMI PIACENTINI DOP<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Un Consorzio piccolo ma di grandi<br />

numeri quello dei Salumi DOP<br />

Piacentini che segna una produzione<br />

molto positiva. In particolare per la<br />

Pancetta Piacentina e la Coppa<br />

Piacentina che hanno chiuso il 2016<br />

con +10% in termini di pezzi prodotti.<br />

Il Salame Piacentino, forte di<br />

una crescita sbalorditiva negli anni<br />

precedenti, ha subito invece una lieve<br />

flessione.<br />

Entrando nel dettaglio, il Salame<br />

Piacentino DOP ha registrato una<br />

produzione di 1.473.945 pezzi; la<br />

Pancetta Piacentina DOP invece si<br />

attesta a 138.435 pezzi e la Coppa<br />

Piacentina DOP a 420.582 pezzi. Il<br />

totale dei Salumi DOP Piacentini prodotti<br />

è quindi di 2.032.962 pezzi.<br />

Soddisfazione del presidente del<br />

Consorzio Antonio Grossetti che<br />

sottolinea come dietro a questi<br />

numeri positivi ci sia la grande abilità<br />

imprenditoriale delle aziende.<br />

“I nostri associati in questi anni<br />

hanno visto costantemente aumentare<br />

i costi di produzione,<br />

mentre i prezzi di vendita sono rimasti<br />

invariati. Ciononostante<br />

hanno saputo reggere e contrastare<br />

il periodo difficile. Questo vuol<br />

dire che alla fine il mercato ha premiato<br />

la qualità”.<br />

Piacenza è una eccellenza nel settore<br />

agroalimentare e i salumi piacentini<br />

sono un vanto per l’Emilia<br />

Romagna e del made in Italy. “Sul<br />

fronte dell’export i nostri principali<br />

partner sono quelli europei.<br />

Germania, Inghilterra e Francia sono<br />

in testa alla nostra classifica.<br />

Abbiamo delle speranze per il mercato<br />

americano anche se ora con la<br />

politica di Trump non so se saranno<br />

esportabili nel breve periodo o occorrerà<br />

aspettare di più”, ha continuato<br />

il presidente.<br />

14<br />

www.interprogettied.com<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 14 02/05/17 16:09


news [fatti, persone, aziende]<br />

BARBARA BORDONI<br />

VICEPRESIDENTE DEI GIOVANI<br />

DI FEDERALIMENTARE<br />

Il presidente dei Giovani<br />

Imprenditori di Federalimentare<br />

Alessandro Squeri, da poco alla<br />

guida della federazione, ha<br />

scelto e annunciato la sua<br />

squadra: Barbara Bordoni, di<br />

Salumificio Bordoni, sarà vicepresidente.<br />

Il presidente Squeri<br />

ha anche scelto le deleghe su<br />

temi di alto interesse, scegliendo<br />

per Barbara Bordoni la cura<br />

delle attività in sinergia con<br />

Confindustria.<br />

Laureata in Economia e gestione<br />

aziendale presso l’Università<br />

Cattolica del Sacro di Cuore<br />

di Milano, Barbara si occupa<br />

del settore commerciale, con<br />

particolare attenzione all’export,<br />

nell’azienda di famiglia.<br />

Dal 2012 presidente in carica<br />

dei Giovani Imprenditori di<br />

www.interprogettied.com<br />

Assica - Associazione<br />

Industriali delle Carni e dei<br />

Salumi, è fermamente convinta<br />

di quanto sia “importante<br />

che il Gruppo Giovani di Assica<br />

collabori con i Giovani di<br />

Federalimentare”, per il bene<br />

del settore agroalimentare italiano<br />

e del Made in Italy.<br />

Squeri ha sottolineato che la<br />

sua è “una squadra ampiamente<br />

rappresentativa dell’industria<br />

alimentare del Paese e<br />

fatta da giovani che si rimboccano<br />

le maniche ogni giorno<br />

nelle proprie aziende per portare<br />

il meglio delle produzioni<br />

italiane nel mondo”. Fra le sue<br />

priorità: “comunicare quello<br />

che facciamo perché quando<br />

si parla di aziende Made in<br />

Italy – e con questo termine<br />

intendo tutta la filiera dal<br />

campo alla tavola – si parla del<br />

meglio del settore alimentare<br />

a livello mondiale in termini di<br />

qualità, sicurezza per il consumatore<br />

e sostenibilità”.<br />

“Il ruolo dei Giovani è sempre<br />

più fondamentale per<br />

Federalimentare, in un mondo<br />

che cambia velocemente e<br />

in cui c’è purtroppo una tendenza<br />

all’immobilismo o a<br />

non percepire adeguatamente<br />

il senso di indispensabile<br />

urgenza; imprenditori giovani<br />

con una visione innovativa<br />

e di futuro<br />

danno un oggettivo<br />

valore aggiunto che<br />

Federalimentare intende<br />

valorizzare a pieno<br />

come propria parte integrante”,<br />

ha commentato il presidente<br />

di Federalimentare<br />

Luigi Scordamaglia.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

15<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 15 28/04/17 12:13


news [fatti, persone, aziende]<br />

INTERNET OF THINGS E BIG DATA SPINGONO<br />

L’INNOVAZIONE NEL FOOD<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Joseph Fiondella,<br />

Sealed Air<br />

Food Care<br />

Executive<br />

Director<br />

of Systems<br />

& Integration<br />

Grazie alle tecnologie avanzate e a una<br />

maggiore connettività, le apparecchiature<br />

e le fabbriche diventano sempre più intelligenti.<br />

Pertanto, le aziende hanno a disposizione<br />

una quantità enorme di dati<br />

sulla produzione. Allo stesso tempo, però,<br />

le risorse necessarie a gestire tutte queste<br />

informazioni possono essere insufficienti<br />

o inadeguate, complicando i processi<br />

aziendali anziché snellirli. In che modo le<br />

aziende possono fare tesoro di questa importante<br />

quantità di informazioni e dati<br />

per trarre dei vantaggi significativi nei processi<br />

produttivi, così da ottenere un impatto<br />

reale sulla redditività?<br />

Secondo quanto riportato in “Voice of<br />

the Enterprise: IoT Organisational<br />

Dynamics”, pubblicato dagli analisti di<br />

451 Research1, nel <strong>2017</strong> il 90% delle<br />

aziende globali investirà nell’Internet of<br />

Things (IoT). Il 71% sfrutta già i sistemi<br />

di dati IoT e prevede un aumento delle<br />

spese del 33% nei prossimi mesi.<br />

L’ottimizzazione dei processi e il miglioramento<br />

dei prodotti sono i vantaggi più<br />

attesi, rispettivamente, dal 68% e dal<br />

42% dalle aziende.<br />

Nel settore alimentare, l’inarrestabile<br />

progresso tecnologico, la nascita di piccole<br />

realtà aziendali e i big data rappresentano<br />

una spinta verso nuovi livelli di<br />

innovazione e redditività. A fronte di tali<br />

mutamenti, Sealed Air Food Care sta trasformando<br />

il business del packaging in<br />

un’attività professionale di conoscenza<br />

avanzata, grazie al lancio della gamma di<br />

servizi CogniPRO che offrono tutto il<br />

supporto necessario alle aziende del settore<br />

alimentare.<br />

“I servizi CogniPRO di Sealed Air Food<br />

Care nascono dall’integrazione di tecnologie<br />

all’avanguardia, analisi sofisticate<br />

dei dati e informazioni fruibili, per intervenire<br />

direttamente sulla redditività e<br />

mantenere i clienti in posizioni commerciali<br />

sempre innovative”, spiega Joseph<br />

Fiondella, Sealed Air Food Care Executive<br />

Director of Systems & Integration.<br />

“Attualmente, le aziende di trasformazione<br />

alimentare traggono molto vantaggio<br />

dall’utilizzo di sistemi e materiali<br />

Cryovac ® per il confezionamento sottovuoto.<br />

La nuova gamma di servizi<br />

CogniPRO può semplificare e potenziare<br />

le loro prestazioni per garantire miglioramenti<br />

su tutti i livelli operativi. Questo è<br />

il grande vantaggio dell’implementazione<br />

del modo di pensare legato ai big data<br />

e dell’impiego delle tecnologie di Internet<br />

of Things (IoT), come stanno sperimentando<br />

le aziende più lungimiranti del settore<br />

alimentare. Questa strategia commerciale<br />

deve essere adottata subito per<br />

non rischiare di rimanere legati a procedure<br />

non competitive”.<br />

I servizi CogniPRO, grazie al monitoraggio<br />

e all’analisi predittiva dei dati, le sfide<br />

correlate all’operatività e alle risorse possono<br />

essere evitate, consentendo ai processi<br />

di rispettare sempre le scadenze e i<br />

limiti di budget previsti. Inoltre, operazioni<br />

più efficienti consentono di ottenere<br />

un consumo energetico più basso e<br />

una produzione di scarti ridotta, potenziando<br />

le credenziali di sostenibilità delle<br />

aziende.<br />

Fiondella ha sottolineato che “tra pochi<br />

anni, il monitoraggio delle apparecchiature<br />

e l’analisi dei big data saranno competenze<br />

normali per i produttori <strong>alimentari</strong>”.<br />

“Sealed Air desidera fornire<br />

supporto alle aziende nell’implementazione<br />

della tecnologia delle apparecchiature<br />

più avanzata per raccogliere, analizzare<br />

e ottimizzare i dati. In questo<br />

modo, i produttori potranno utilizzare le<br />

loro informazioni in tempo reale come<br />

valore aggiuntivo per portare avanti interventi<br />

strategici e ottenere vantaggi<br />

competitivi”.<br />

Prefiggendosi l’obiettivo di seguire i<br />

clienti in ogni fase del processo di produzione<br />

con un approccio competitivo,<br />

CogniPRO include quattro passaggi:<br />

• I consolidati “Essential Cryovac Core<br />

Services”: installazione, manutenzione,<br />

ricondizionamento e riparazione<br />

delle apparecchiature.<br />

• “CogniPRO Core Services”: processi di<br />

confezionamento, revisione e formazione.<br />

In questa fase, lo stato delle apparecchiature<br />

viene monitorato confrontandolo<br />

con i target e le esigenze<br />

dell’azienda, avvalendosi inoltre del<br />

supporto di consulenza personalizzata<br />

e dei corsi di formazione per i dipendenti<br />

forniti dal personale specializzato<br />

di Sealed Air.<br />

• Il terzo passaggio è rappresentato dai<br />

“CogniPRO Integration Services” che<br />

semplificano lo sviluppo e la gestione<br />

dei progetti dei clienti, come la preparazione<br />

delle linee, la personalizzazione<br />

del sistema e la configurazione del<br />

software.<br />

• Infine, “CogniPRO Link Services”: monitoraggio<br />

delle attrezzature, analisi<br />

dei dati e identificazione del miglioramento<br />

delle prestazioni. In particolare,<br />

“l’applicazione del tempo di attività<br />

critico” sarà gestita per evitare i problemi<br />

ancora prima che si verifichino,<br />

potenziare l’efficienza operativa complessiva<br />

e ridurre il collasso imprevisto<br />

dei processi produttivi e i relativi costi.<br />

“Sealed Air desidera mettere in campo<br />

tutta la sua competenza ed esperienza<br />

per analizzare i risultati e garantire l’interconnessione<br />

tra tutti gli elementi del<br />

ciclo di produzione”, conclude Fiondella.<br />

“In questo modo, si otterrà un prodotto<br />

finale in grado di superare i risultati previsti<br />

della strategia di mercato”.<br />

16<br />

www.interprogettied.com<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 16 28/04/17 12:13


POTENZIA LE TUE ABILITA’,<br />

DIVENTA UN FOOD TECH MASTER!<br />

PROSSIMI CORSI IN PROGRAMMA<br />

><br />

><br />

SNACK PELLETS<br />

05 - 08 Giugno <strong>2017</strong><br />

Sede Gruppo Pavan - Italia<br />

DRY PASTA<br />

09 - 13 Ottobre <strong>2017</strong><br />

Sede Gruppo Pavan - Italia<br />

SCONTO<br />

PRENOTA PRIMA<br />

-500€<br />

per ulteriori informazioni<br />

www.foodtechmaster.com | marketing@pavan.com<br />

VISIT OUR<br />

STAND AT<br />

HALL 3<br />

STAND E17<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 17 28/04/17 12:13


news [fatti, persone, aziende]<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

18<br />

NASCE LA BUSINESS<br />

UNIT RITTAL<br />

AUTOMATION SYSTEMS<br />

Protagonista internazionale nel settore degli<br />

armadi per quadri di comando, della loro climatizzazione<br />

e dei componenti per la distribuzione<br />

di corrente elettrica, oltre che attore di primo<br />

piano nel campo delle soluzioni complete per<br />

Data Center ad alta efficienza energetica, Rittal<br />

è da tempo impegnata per l’efficientamento del<br />

processo produttivo per quadristi e costruttori<br />

di apparecchiature elettriche. La creazione della<br />

nuova Business Unit “Rittal Automation<br />

Systems” (RAS) è la più recente concretizzazione<br />

di questo impegno, all’interno di un percorso<br />

di lunga durata che già negli scorsi anni ha<br />

visto una stretta collaborazione tra le aziende<br />

parte del Friedhelm Loh Group, finalizzata alla<br />

creazione di una catena del valore per il costruttore<br />

di quadri. Le priorità nel settore della costruzione<br />

dei quadri elettrici di comando sono<br />

dettate da questa semplice formula: aumentare<br />

l’efficienza e l’innovazione e ridurre i costi. Con<br />

l’avvicendarsi di Industry 4.0 e la diffusione di<br />

un approccio meccatronico alla progettazione<br />

e produzione, i dati end-to-end sono oggi l’elemento<br />

chiave per raggiungere questi obiettivi<br />

in qualsiasi processo automatizzato. La possibilità<br />

di gestire un prototipo virtuale e un flusso<br />

di lavoro digitale che collega tra loro tutte le fasi<br />

del processo senza soluzione di continuità, stabilisce<br />

la base dell’efficienza e dell’efficacia,<br />

dalla progettazione fino alla produzione automatizzata<br />

e oltre. Ciò è possibile grazie alla digitalizzazione<br />

dei processi, alla standardizzazione<br />

di prodotti, dati e interfacce e alla completa<br />

integrazione dei sistemi software come CAx,<br />

PDM ed ERP nelle strutture PLM (Product<br />

Lifecycle Management). L‘utilizzo di dati coerenti<br />

attraverso tutti i processi di sviluppo del<br />

prodotto è il prerequisito per l’integrazione di<br />

tutte le discipline ingegneristiche e l’implementazione<br />

della cosiddetta quarta rivoluzione industriale<br />

nel settore della quadristica. Questa<br />

consapevolezza è alla base della stretta collaborazione<br />

sviluppata negli scorsi anni tra Rittal e<br />

le altre società del Friedhelm Loh Group, destinata<br />

a offrire una proposta coordinata che combina<br />

progettazione, soluzioni di sistema e automazione.<br />

UN’APP VERIFICA L’AUTENTICITÀ<br />

DEI CONTRASSEGNI DOC E DOCG<br />

Stampa di sicurezza, sistema di gestione<br />

integrata degli ordini e tracciatura/tracciabilità:<br />

questi gli elementi chiave che<br />

caratterizzano da sempre i contrassegni<br />

vini a denominazione d’origine dell’Istituto<br />

Poligrafico e Zecca dello Stato, al<br />

servizio dello Stato e del cittadino attraverso<br />

prodotti e servizi anticontraffazione<br />

a elevato valore aggiunto.<br />

Ma da oggi l’autenticità del contrassegno<br />

potrà essere verificata anche online<br />

grazie a un altro efficace strumento nella<br />

lotta alla contraffazione: l’app<br />

TrustYourWine. L’importante novità è<br />

stata presentata a Vinitaly, presso lo<br />

stand del Prosecco DOC che ha ospitato<br />

il convegno “Il contrassegno di Stato<br />

come servizio a valore aggiunto”.<br />

“Con TrustYourWine si potrà riscontare<br />

l’autenticità dei dati riportati sul contrassegno<br />

di Stato delle bottiglie DOCG<br />

e DOC e l’effettiva provenienza del<br />

vino”, ha spiegato l’Amministratore<br />

delegato di Ipzs Paolo Aielli . Un ulteriore<br />

e immediato strumento, questo,<br />

a tutela sia del produttore sia del consumatore<br />

finale. E che potenzialmente<br />

può interessare quasi due miliardi di<br />

“fascette” a denominazione di origine<br />

prodotte ogni anno da Ipzs.<br />

“L’importanza del contrassegno di<br />

Stato” – dichiara Stefano Zanette, presidente<br />

del Consorzio Prosecco DOC–<br />

“è tale che non appena ci siamo costituiti<br />

come Consorzio abbiamo deciso di<br />

andare nella direzione certificazione,<br />

sebbene non fosse per noi obbligatorio.<br />

Ciò in virtù di un principio di equità e di<br />

trasparenza, certificato dallo Stato, volto<br />

a garantire il produttore e favorire la<br />

scelta consapevole del consumatore.<br />

Inoltre, questo si è rivelato per noi uno<br />

strumento fondamentale per verificare i<br />

dati della produzione e quindi avviare adeguate<br />

politiche di programmazione”.<br />

Come funziona Trust Your Wine? È semplice.<br />

Tramite la fotocamera dello<br />

smartphone è possibile fotografare il<br />

datamatrix stampato sul contrassegno di<br />

Stato (l’app consente anche di digitare o<br />

dettare il codice). A seguire, s’interroga il<br />

sistema informativo Ipzs; si verifica la corrispondenza<br />

del codice di controllo con<br />

quello presente sul contrassegno di<br />

Stato; si visualizzano sul dispositivo mobile<br />

informazioni relative alla bottiglia di<br />

vino (alcune delle quali riportate in etichetta,<br />

come cantina e anno di produzione,<br />

e altre non presenti come il numero<br />

di certificato del lotto).<br />

Non si tratta di una delle tante app sui<br />

vini, ma di quella ufficiale che interroga<br />

un sistema informativo dello Stato. “È<br />

sicura” – spiega l’ad di Ipzs, Aielli – “perché<br />

il sistema si basa su algoritmi robusti<br />

che forniscono un identificativo alfanumerico<br />

per ogni esemplare di prodotto.<br />

Inoltre, le informazioni sono distribuite<br />

tra i sistemi informativi dell’Ipzs, degli<br />

organismi di controllo e dei produttori”.<br />

In definitiva, con TrustYourWine sono<br />

garantiti: la sicurezza dell’acquisto, il controllo<br />

veloce e, tramite la conservazione<br />

della lista dei controlli, la possibilità di<br />

segnalare alle autorità eventuali dubbi<br />

sull’autenticità dei prodotti.<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 18 28/04/17 12:13


news [fatti, persone, aziende]<br />

UNA NUOVA SEDE PER ROBOPAC IBERICA<br />

Si è svolta recentemente l’inaugurazione dello stabilimento di<br />

Vinaròs (Castellón), che ospiterà le attività commerciali e di assistenza<br />

tecnica sulle macchine automatiche Robopac al servizio<br />

dei mercati di Spagna e Portogallo.<br />

Oltre 100 i clienti presenti all’evento,<br />

in rappresentanza delle principali<br />

aziende locali. Nell’occasione,<br />

sono state organizzate anche due<br />

interessanti giornate di seminario<br />

tecnico per gli addetti ai lavori<br />

sull’applicazione della nuova direttiva<br />

europea inerente la sicurezza<br />

dei carichi pallettizzati su trasporto<br />

stradale.<br />

Nella nuova sede – più moderna e spaziosa rispetto alla precedente<br />

– è infatti stato installato anche il TechLab, il laboratorio<br />

di ricerca più avanzato del settore, dedicato all’innovazione continua<br />

nel campo della stabilizzazione dei carichi e alla consulenza<br />

al cliente sulla medesima direttiva europea, che a breve entrerà<br />

in vigore in tutti i paesi membri dell’Ue.<br />

Il TechLab di Robopac Iberica si va ad aggiungere a quelli già<br />

presenti nelle sedi Robopac in Italia, Usa e prossimamente in<br />

Germania, completando così l’offerta di una consulenza specializzata<br />

e un servizio a 360° per i propri clienti nei mercati più<br />

strategici.<br />

La sede di Robopac Ibérica consentirà al gruppo di consolidare<br />

la leadership locale – che si basa su tradizione imprenditoriale,<br />

ricerca, innovazione e un servizio tecnico<br />

d’eccellenza – e pertanto di servire ancora<br />

più da vicino e in modo efficiente questi<br />

mercati.<br />

www.interprogettied.com<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

19<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 19 28/04/17 12:13


FASIN<br />

news [fatti, persone, aziende]<br />

VINITALY <strong>2017</strong>, IL SALONE DEL VINO È SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE<br />

Dopo quattro giorni di business<br />

e promozione per il mondo<br />

vitivinicolo, il 51° Vinitaly ha<br />

chiuso registrando 128 mila<br />

presenze da 142 nazioni. In<br />

crescita l’internazionalità del<br />

salone che quest’anno ha visto<br />

aumentare i top buyer stranieri<br />

accreditati che hanno toccato<br />

quota 30.200 (+8% sul<br />

2016), sul totale dei 48 mila<br />

visitatori esteri. Un risultato ottenuto<br />

grazie agli investimenti<br />

nell’incoming da parte di<br />

Veronafiere, in collaborazione con il ministero<br />

dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia.<br />

“Vinitaly <strong>2017</strong>, che abbiamo simbolicamente<br />

battezzato come edizione ‘50+1’ – commenta<br />

il presidente di Veronafiere, Maurizio<br />

Danese – “rappresenta il primo e concreto<br />

passo del nuovo percorso di sviluppo che<br />

guarda ai prossimi 50 anni. I risultati premiamo<br />

la spinta verso una sempre più netta separazione<br />

tra il momento riservato al business<br />

in fiera e il fuori salone pensato per i<br />

wine lover in città. Proprio Vinitaly and the<br />

City quest’anno ha portato nel centro storico<br />

di Verona e nel comune di Bardolino oltre 35<br />

mila appassionati. L’obiettivo ora è continuare<br />

in questa direzione, forti dei nuovi strumenti<br />

messi a disposizione con la trasformazione<br />

in Spa di Veronafiere e dal piano<br />

industriale collegato da 100 milioni di euro,<br />

con investimenti mirati sulla filiera wine e<br />

sulla digital transformation”.<br />

“I numeri di questa edizione” – spiega il direttore<br />

generale di Veronafiere,<br />

Giovanni Mantovani – “testimoniano<br />

la crescita del ruolo<br />

b2b di Vinitaly a livello internazionale,<br />

con buyer sempre più<br />

qualificati da tutto il mondo.<br />

Basta guardare alla top ten delle<br />

presenze degli operatori stranieri<br />

che mostrano incrementi<br />

da quasi tutte le nazioni: Stati<br />

Uniti (+6%), Germania (+3%),<br />

Regno Unito (+4%), Cina<br />

(+12%), Francia e Canada (stabili),<br />

Russia (+42%), Giappone<br />

(+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda<br />

e Belgio (+6%). A questa lista si aggiunge la<br />

buona performance del Brasile (+29%), senza<br />

dimenticare il debutto assoluto a Vinitaly di<br />

Panama e Senegal. Per quanto riguarda invece<br />

l’Italia, assistiamo a un consolidamento degli<br />

arrivi da tutte le regioni del Paese”.<br />

Con più di 4.270 aziende espositrici da 30<br />

paesi (aumentate nel complesso del 4% sul<br />

2016, in particolare quelle estere, del 74%),<br />

Vinitaly si conferma il più importante salone<br />

internazionale per il vino e i distillati ma anche<br />

momento di riflessione fondamentale<br />

per il settore vitivinicolo nazionale ed europeo,<br />

come hanno sottolineato la presenza<br />

del ministro alle Politiche agricole Maurizio<br />

Martina, il commissario europeo all’Agricoltura<br />

Phil Hogan, i ministri dell’Agricoltura di<br />

Malta e Polonia e il viceministro all’Agricoltura<br />

russo. Nel corso della rassegna, i riflettori<br />

sono stati puntati sui mercati consolidati (ma<br />

non maturi) ed emergenti, con un’attenzione<br />

particolare agli sviluppi futuri della possibile<br />

svolta protezionista degli Stati Uniti e le ricadute<br />

della Brexit.<br />

Ma si è guardato molto ad Oriente, con Verona<br />

e Vinitaly punto di partenza di una nuova Via<br />

della seta per il vino italiano diretto in Cina che<br />

viaggia su e-commerce ed educational. A<br />

Vinitaly, 1919, il gigante cinese della distribuzione<br />

online to offline di wine&spirit, ha stretto<br />

un accordo con la Vinitaly International<br />

Academy e il fondatore Robert Yang ha promesso<br />

di aumentare entro il 2020 le vendite<br />

italiane nel Paese del dragone di oltre 2 milioni<br />

di bottiglie per almeno 68 milioni di euro di<br />

fatturato.<br />

La Cina ha scelto Vinitaly come riferimento europeo<br />

per il vino, come ha ribadito l’arrivo a<br />

Verona anche degli altri colossi commerciali<br />

come Alibaba, Cofco, Winehoo e Suning.<br />

Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si<br />

sono tenuti quasi 400 convegni, seminari, incontri<br />

di formazione sul mondo del vino. In<br />

primo piano, come sempre, il calendario delle<br />

degustazioni: più di 250 soltanto quelle organizzate<br />

direttamente da Vinitaly e dai consorzi<br />

delle Regioni, che hanno visto, tra le altre, una<br />

esclusiva per celebrare i 50 anni del Sassicaia.<br />

Ad integrare e ampliare l’offerta di Vinitaly, si<br />

sono svolte come ogni anno in contemporanea<br />

Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere<br />

sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna<br />

su accessori e tecnologie per la filiera<br />

oleicola e vitivinicola che ha tagliato il traguardo<br />

delle 20 edizioni.<br />

La 52ª edizione di Vinitaly è in programma dal<br />

15 al 18 <strong>aprile</strong> 2018.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

20<br />

www.interprogettied.com<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 20 28/04/17 12:13


FASINT_PUBB ok_Layout 1 24/03/15 11:10 Pagina 1<br />

Services and Technology for Life Science<br />

E-Val Pro<br />

Fasinternational presenta il sistema a filo Ellab di prossima<br />

generazione per le convalide termiche<br />

Fino a 40 canali in un unico strumento l Dimensioni compatte, solo 3 kg di peso<br />

In alluminio anodizzato l Display touch da 8” l Ingressi per termocoppie, 4-20 mA, 0-10 V e I/O relay<br />

Collegamento dei sensori tramite connettore USB intelligente l Funzionamento stand alone o via LAN/USB<br />

Batteria interna ricaricabile l Ampia memoria interna<br />

Fasinternational Srl | Via Selvanesco 75 Milano | Tel. +39 02 3491751 | info@fasint.it | www.fasint.it<br />

14_21_NEWS_ATTULITA.indd 21 28/04/17 12:13


appuntamenti<br />

AQUAFARM GIÀ PROIETTATA VERSO L’EDIZIONE 2018<br />

Dopo la prima edizione, che si è affermata come punto di riferimento su acquacoltura,<br />

vertical farming e algocoltura a livello nazionale e nel bacino del Mediterraneo, AquaFarm<br />

si sta preparando il terreno per il 2018.<br />

Diverse le aziende che hanno rinnovato la propria adesione e altre che hanno deciso di<br />

investire nella manifestazione dopo aver partecipato<br />

da visitatori nel <strong>2017</strong>. Biorigin si conferma sponsor<br />

della manifestazione, la Regione Sicilia rinnova il patrocinio<br />

prendendo un’area ampia dove promuovere<br />

le aziende e le realtà locali. Complessivamente sono<br />

16 le aziende che hanno già sottoscritto l’impegno<br />

formale e altrettante sono in fase finale. Sul fronte dei<br />

contenuti scientifici e di aggiornamento, sono partite<br />

già da subito dopo la fine della scorsa edizione le<br />

consultazioni con i componenti del comitato scientifico<br />

e si prevede che le linee generali del programma<br />

saranno disponibili in occasione della manifestazione<br />

Seafood a Bruxelles a fine <strong>aprile</strong>.<br />

OPPORTUNITÀ PER LE INDUSTRIE ITALIANE<br />

A THAIFEX-WORLD OF FOOD ASIA<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

La prossima edizione di Thaifex-World of<br />

food Asia sarà una nuova importante opportunità<br />

per l’industria italiana in un mercato<br />

di cui la Thailandia è la principale porta<br />

di ingresso. Dal 31 maggio al 4 giugno<br />

Bangkok ospiterà una nuova edizione del<br />

grande salone del food&beverage organizzato<br />

da Koelnmesse Pte Ltd (Singapore) in<br />

collaborazione con DITP-Department of<br />

International Trade Promotion e TCC-Thai<br />

Chamber of Commerce.<br />

Una rassegna alla quale sono attesi più di 45<br />

mila visitatori e che occuperà 93.500 metri<br />

quadrati, 14 mila in più rispetto al 2016,<br />

dove esporranno oltre duemila aziende da<br />

tutto il mondo; in primo piano le collettive<br />

nazionali, veri e propri “highlights” della<br />

manifestazione. Fra queste la compagine<br />

italiana, giunta alla sua quinta edizione e<br />

frutto della sempre più intensa e proficua<br />

collaborazione fra Koelnmesse Italia<br />

(Anuga), Fiere di Parma e Federalimentare<br />

(Cibus), una partnership che a Thaifex non<br />

solo ribadisce gli impegni delle tre realtà nel<br />

creare concrete occasioni di successo nei<br />

principali mercati del mondo, ma – grazie<br />

alla collaborazione di ICE-Agenzia per la promozione<br />

all’estero e l’internazionalizzazione<br />

– propone eventi e approfondimenti per gli<br />

operatori in visita, oltre a organizzare la partecipazione<br />

alle cinque giornate di Bangkok<br />

di buyers dell’area Asean che saranno protagonisti<br />

di una serata di networking e incontri<br />

in fiera con gli espositori italiani.<br />

La collettiva italiana occuperà uno spazio di<br />

circa 500 metri quadrati con una quarantina<br />

di espositori, fra cui Balconi, Consorzio tutela<br />

Formaggio Asiago, Farchioni Olii,<br />

Lameri, Limmi-B&G, Monviso, Vergani<br />

Secondo e Tradizione Italiana-Italian Food<br />

Tradition con Acetificio Marcello De Nigris,<br />

Basso Fedele & Figli, Besana, D’Amico D&D<br />

Italia, La Doria, Pastificio Di Martino.<br />

Una fiera che per le aziende italiane sarà,<br />

ancora una volta, il miglior modo per creare<br />

nuovi contatti o consolidare i rapporti esistenti<br />

in uno dei mercati che fa registrare il<br />

più forte tasso di sviluppo del settore<br />

food&beverage, con una crescita del giro di<br />

affari di oltre l’11% annuo. Un mondo,<br />

quello dell’area Asian-Pacific, nel quale è<br />

maturata negli ultimi anni una “voglia di<br />

qualità”, la curiosità, la volontà di conoscere<br />

meglio il gusto dei Paesi che da sempre<br />

sono dei veri e propri punti di riferimento<br />

nella cultura del gusto e del “buon vivere”.<br />

Un mercato nel quale si è fortemente sviluppata<br />

anche la domanda di cibi e bevande<br />

“healthy”, che possano contribuire a uno<br />

stato di maggiore benessere degli individui,<br />

ma anche di cibi che siano confezionati e<br />

presentati in modo opportuno, oltre che<br />

gradevole.<br />

Tutto questo in un clima economico decisamente<br />

positivo, che vede la Thailandia al<br />

centro dell’Asean, l’associazione di stati<br />

all’interno dei quali dal 2015 sono state eliminate<br />

tutte le barriere e le tariffe doganali.<br />

Di fatto una grande area di libero scambio<br />

che ha dato un ulteriore, fortissimo impulso<br />

alla circolazione di merci fra gli Stati membri,<br />

facilitando la penetrazione delle aziende<br />

italiane in questa grande comunità dalla<br />

forte crescita a cui aderiscono Filippine,<br />

Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia,<br />

Brunei, Laos, Vietnam, Birmania, Cambogia<br />

e Timor Est.<br />

22<br />

www.interprogettied.com<br />

22_25_NEWS_APPUNTAMENTI.indd 22 28/04/17 12:14


22_25_NEWS_APPUNTAMENTI.indd POMPE CUCCHI_PUBBBL.indd 2 23 02/05/17 12:32 10:19


appuntamenti<br />

A MEAT+ FOCUS SULLE TECNOLOGIE PER LA LAVORAZIONE DELLE CARNI<br />

La manifestazione targata<br />

Ipack-Ima e parte di The<br />

Innovation Alliance, in programma<br />

a Fiera Milano dal 29<br />

maggio al 1 giugno 2018, sta<br />

presentando in questi giorni<br />

alla propria community di riferimento<br />

il nuovo progetto<br />

Meat+.<br />

Concepito ascoltando le esigenze<br />

delle aziende della filiera,<br />

Meat+ esalterà alcune importanti<br />

fasi del processo di<br />

lavorazione e conservazione di<br />

carni e affettati unendo una<br />

parte espositiva dall’allestimento<br />

coordinato e in posizione di<br />

assoluto rilievo, a sezioni dimostrative<br />

e appuntamenti formativo-divulgativi.<br />

Al centro di<br />

questi focus tematici saranno,<br />

nell’edizione 2018, le tecnologie<br />

per la catena del freddo,<br />

fondamentali a tutte le latitudini<br />

per conservare i prodotti prima,<br />

durante e dopo la lavorazione,<br />

e le piccole attrezzature<br />

per la produzione, il taglio e il<br />

confezionamento dei prodotti<br />

a base di carne, sempre più utilizzate<br />

anche dalla grande industria,<br />

oltre che dalla GDO,<br />

negozianti al dettaglio e ristorazione.<br />

Si tratta, infatti, di varie tipologie<br />

di macchinari e materiali<br />

che consentono da un lato di<br />

assicurare un’ottima qualità<br />

nella preparazione dei prodotti<br />

e dall’altro di aumentare la loro<br />

shelf life.<br />

Oltre a queste sezioni tematiche,<br />

Meat-Tech offrirà ai propri<br />

visitatori stimoli e proposte<br />

su nuovi materiali e imballaggi<br />

che saranno in mostra nel salone<br />

satellite Ipack-Mat.<br />

Organizzato da Ipack-Ima in<br />

collaborazione con Material<br />

ConneXion, Ipack-Mat esporrà<br />

materiali innovativi e funzionalizzati,<br />

unitamente a prodotti<br />

per il segmento premium<br />

con focus specifici su anticontraffazione,<br />

smart packaging e<br />

packaging ad alto valore aggiunto<br />

e basso impatto ambientale.<br />

Meat-Tech, l’unica mostra italiana<br />

dedicata alle tecnologie<br />

per il settore ittico e della carne,<br />

si sta delineando come<br />

punto di incontro privilegiato<br />

per gli operatori nazionali e internazionali.<br />

A quattordici mesi<br />

dall’apertura, risultava già occupato<br />

da primarie aziende<br />

italiane e straniere oltre il 60%<br />

degli spazi disponibili.<br />

Meat-Tech 2018 è organizzata<br />

da Ipack Ima srl, joint venture<br />

tra Fiera Milano e Ucima<br />

(Unione Costruttori Italiani<br />

Macchine Automatiche per il<br />

Confezionamento e l’Imballaggio).<br />

DALLA TEORIA ALLA PRATICA: UN WORKSHOP SULLA EN ISO 13849-1<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Il rispetto della Direttiva Macchine<br />

2006/42/CE e delle norme ad essa collegate<br />

rappresenta oggi un imperativo per<br />

chiunque operi nell’ambito dell’automazione<br />

industriale. Per quanto riguarda la<br />

sicurezza funzionale, da qualche anno<br />

ormai, sono stati introdotti nuovi concetti<br />

di progettazione sicura piuttosto chiari<br />

ed oggettivi che obbligano però i progettisti<br />

ad un complesso processo di validazione<br />

finale.<br />

Per supportare in questa fase costruttori,<br />

system integrator, progettisti ed End<br />

User, la divisione LifeTime Services di Sick<br />

ha organizzato un workshop per l’11 e<br />

12 maggio a Parma. Nel primo giorno il<br />

seminario affronterà la EN ISO 13849-1<br />

da un punto di vista teorico, spiegandone<br />

revisioni ed interpretazioni, descrivendo<br />

i livelli di sicurezza riconosciuti ed illustrando<br />

le modalità per calcolarli. La<br />

seconda giornata, invece, vedrà i partecipanti<br />

impegnati in esercitazioni pratiche<br />

per imparare a valutare i rischi di<br />

macchine ed impianti, effettuare verifiche<br />

hardware e software, calcolare il<br />

Performance Level (PL) e trovare misure<br />

tecniche di riduzione del rischio già in<br />

fase di progettazione.<br />

“La norma EN ISO 13849-1 non è una novità,<br />

ma è indubbio che ci sono ancora<br />

numerose difficoltà sulla sua corretta applicazione”,<br />

afferma Dario Colucci, Service<br />

Manager di Sick S.p.A. “Per questo motivo<br />

abbiamo deciso di organizzare un workshop<br />

che, come raramente accade, unisce<br />

all’aspetto normativo una giornata di<br />

esercitazioni in aula. Forti della nostra<br />

esperienza nella consulenza sulla sicurezza<br />

funzionale, abbiamo pensato che questa<br />

formula possa essere di reale interesse<br />

per tutte le figure che lavorano nella progettazione<br />

e nella modifica di macchine e<br />

impianti”.<br />

Scambio di informazioni utili e condivisione<br />

sempre più stretta delle aree di lavoro:<br />

ma Industry 4.0 significa anche e soprattutto<br />

sicurezza, che Sick garantisce con<br />

Sick SafetyPLUS ® , un servizio che affianca<br />

i clienti sia in fase di progettazione sia nei<br />

casi in cui si debbano integrare soluzioni<br />

di sicurezza certificate in impianti già sviluppati<br />

e in uso. Dopo una puntuale valutazione<br />

dei rischi delle macchine, Sick<br />

sviluppa le soluzioni necessarie per la riduzione<br />

del rischio e redige un documento<br />

che include i riferimenti al quadro normativo<br />

per la conformità ai RES (Requisiti<br />

Essenziali di Sicurezza), la descrizione<br />

funzionale e il layout con il posizionamento<br />

degli equipaggiamenti relativi alla sicurezza<br />

e, infine, il dimensionamento delle<br />

protezioni.<br />

24<br />

www.interprogettied.com<br />

22_25_NEWS_APPUNTAMENTI.indd 24 28/04/17 12:14


appuntamenti<br />

L’agenda<br />

Interpack<br />

4-10 maggio <strong>2017</strong><br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.interpack.de<br />

Fruit&Veg Innovation<br />

8-11 maggio <strong>2017</strong><br />

Milano<br />

www.fruitinnovation.it<br />

Seed & Chips<br />

8-11 maggio <strong>2017</strong><br />

Milano<br />

www.seedsandchips.com<br />

Tuttofood<br />

8-11 maggio <strong>2017</strong><br />

Milano<br />

www.tuttofood.it<br />

Vitafoods Europe<br />

9-11 maggio <strong>2017</strong><br />

Ginevra, Svizzera<br />

www.vitafoods.eu.com<br />

Macfrut<br />

10-12 maggio <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.macfrut.com<br />

Slow Fish<br />

18-21 maggio <strong>2017</strong><br />

Genova<br />

www.slowfood.it<br />

SPS Italia<br />

23-25 maggio <strong>2017</strong><br />

Parma<br />

www.spsitalia.it<br />

THAIFEX-World of Food Asia<br />

31 maggio - 4 giugno <strong>2017</strong><br />

Bankok, Thailandia<br />

www.koelnmesse.it/thaifex<br />

IFT17<br />

25-28 giugno <strong>2017</strong><br />

Las Vegas, Usa<br />

www.iftevent.org<br />

Drinktec<br />

11-15 settembre <strong>2017</strong><br />

Monaco di Baviera, Germania<br />

www.drinktec.com<br />

Process Expo<br />

19-22 settembre <strong>2017</strong><br />

Chicago, Usa<br />

www.myprocessexpo.com<br />

Swop<br />

7-10 novembre <strong>2017</strong><br />

Shanghai, Cina<br />

www.swop-online.com/en<br />

Gluten Free Expo<br />

18-21 novembre <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.glutenfreeexpo.eu<br />

Lactose Free Expo<br />

18-21 novembre <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.lactosefreeexpo.com<br />

Upakovka<br />

23-26 gennaio 2018<br />

Mosca, Russia<br />

www.upakovka-tradefair.com<br />

Prosweets-ISM<br />

28-31 gennaio 2018<br />

Colonia, Germania<br />

www.prosweets.com<br />

www.ism-cologne.com<br />

Fieragricola<br />

31 gennaio-3 febbraio 2018<br />

Verona<br />

www.fieragricola.it<br />

da più di 50 anni leader in ricerca e innovazione nel settore del gelato<br />

Ingredienti funzionali per l’industria del gelato<br />

NOVITA’<br />

Microscopio<br />

coldstage<br />

3D<br />

www.interprogettied.com<br />

NOVITA’<br />

CREMODAN Naturatex Vegan<br />

CREMODAN FruitPro<br />

Danisco in Italia è distribuita da FIS: tel. 041 3097996<br />

www.fisnet.it<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

25<br />

22_25_NEWS_APPUNTAMENTI.indd 25 28/04/17 12:14


ingredienti<br />

Inaugurati i nuovi<br />

laboratori di ricerca &<br />

sviluppo di Giellepi.<br />

Sono attrezzati con<br />

macchine di ultima<br />

generazione per lo studio,<br />

la realizzazione<br />

e il controllo tecnologico<br />

di prototipi di integratori<br />

<strong>alimentari</strong> e di alimenti<br />

a fini medici speciali.<br />

UN CENTRO DI RICERCA<br />

E SVILUPPO PER PRODOTTI<br />

NUTRACEUTICI E INTEGRATORI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

26<br />

Giellepi Spa ha inaugurato il nuovo centro di ricerca e<br />

sviluppo, una struttura ultramoderna di oltre 1.500 metri<br />

quadrati, con uffici e laboratori di sviluppo galenico, tecnologico<br />

e scientifico.<br />

Le attività principali di Giellepi, con sede operativa a Lissone<br />

(MB) e specializzata nello studio e sviluppo di integratori<br />

<strong>alimentari</strong> e medical device innovativi pronti per la commercializzazione<br />

di aziende farmaceutiche e nutraceutiche,<br />

si dividono in: “Giellepi Ingredients” (distribuzione di<br />

materie prime per prodotti finiti) e “Giellepi Health<br />

Science” (sviluppo di prodotti finiti esclusivi, quali integratori<br />

<strong>alimentari</strong> e medical devices).<br />

In un mercato sempre più competitivo e globale Giellepi<br />

propone la propria visione strategica orientata all’innovazione<br />

attraverso la creazione di nuove materie prime e<br />

formulazioni nel mondo dell’integrazione alimentare e<br />

dell’alimentazione particolare.<br />

L’attività di ricerca di Giellepi è orientata alla maggiore<br />

conoscenza delle sostanze attive presenti nelle materie<br />

prime, alla loro funzione metabolica, alla biodisponibilità,<br />

ma anche alla sicurezza d’uso e modalità di applicazione<br />

in un ambito di regime alimentare.<br />

Una consolidata partnership con importanti aziende produttrici<br />

di materie prime a livello internazionale consente<br />

a Giellepi di offrire alla propria clientela un elevato expertise<br />

applicativo e funzionale per la creazione di innovative<br />

formulazioni. Ingredienti scelti e sicuri e una consolidata<br />

esperienza tecnica, tecnologica e scientifica sono alla base<br />

della creazione di prodotti finiti di grande qualità e contenuto<br />

innovativo.<br />

L’innovazione passa attraverso materie prime più efficaci<br />

e sicure e si traduce in formulazioni specifiche, validate sia<br />

con studi preclinici che clinici. Le due divisioni,<br />

“Ingredients” e “Health Science”, lavorano in sinergia allo<br />

www.interprogettied.com<br />

26_29_ART_GIELLEPI.indd 26 28/04/17 12:15


ingredienti<br />

scopo di offrire soluzioni all’avanguardia<br />

per l’industria farmaceutica e nutraceutica<br />

con il supporto di moderni<br />

laboratori di ricerca e sviluppo. Questi<br />

elementi rendono unico e peculiare il<br />

modello di business aziendale e collocano<br />

Giellepi nel mercato nutraceutico<br />

come unica azienda italiana in<br />

grado di offrire un servizio globale ai<br />

propri clienti, dall’expertise della materia<br />

prima al prodotto finito.<br />

Giellepi con la propria Divisione<br />

Health Science si propone come punto<br />

di riferimento, nazionale e internazionale,<br />

per lo sviluppo di prodotti<br />

innovativi (integratori <strong>alimentari</strong>, medical<br />

device e alimenti a fini medici<br />

speciali) per tutte le aziende che intendono<br />

operare nel mercato dei prodotti<br />

salutistici ad alto profilo etico,<br />

efficaci e sicuri per la salute, supportati<br />

da dati scientificamente provati.<br />

L’elevato contenuto scientifico, proprio<br />

dei prodotti Giellepi, è coniugato<br />

con l’uso di moderne tecnologie produttive<br />

derivanti da importanti partnership<br />

e da un network internazionale<br />

creato in 20 anni di attività su<br />

questo mercato.<br />

L’organizzazione aziendale è composta<br />

da un team di esperti in grado di<br />

raggiungere, in modo efficace ed<br />

efficiente, gli obiettivi aziendali, offrendo<br />

un servizio esclusivo ai propri<br />

partner.<br />

La nuova sede di Giellepi ospiterà<br />

un’importante organizzazione denominata<br />

“Health Science Academy”<br />

presenziata da importanti società internazionali<br />

operanti nel settore,<br />

Istituti di ricerca, università ed opinion<br />

leader, con lo scopo di divulgare i risultati<br />

della propria ricerca nel settore<br />

e incentivare una corretta cultura<br />

nell’ambito del miglioramento della<br />

salute.<br />

La sua mission è “studiare, sviluppare<br />

e portare sul mercato specialità che<br />

offrono innovative opportunità di crescita<br />

ai brand dei nostri clienti”.<br />

A sinistra:<br />

la sede di Giellepi<br />

a Lissone (MB)<br />

Sopra: l’intervento<br />

di Carlo Terruzzi,<br />

Managing<br />

Director di<br />

Giellepi, all’evento<br />

inaugurale:<br />

”Innovazione<br />

e sperimentazione<br />

clinica in<br />

nutraceutica”<br />

“UNA STRUTTURA DI RIFERIMENTO PER<br />

LA RICERCA SCIENTIFICA NEL SETTORE”<br />

Carlo Terruzzi, Managing Director di<br />

Giellepi, ha introdotto l’incontro<br />

“Innovazione e sperimentazione clinica<br />

in nutraceutica”: “In un mercato<br />

maturo, l’innovazione è un ingrediente<br />

fondamentale per il successo dei<br />

prodotti e delle aziende che li distribuiscono.<br />

Giellepi fin dalla nascita ha<br />

nel proprio DNA il gene dell’innovazione<br />

e della propensione alla ricerca<br />

scientifica finalizzata alla creazione di<br />

prodotti di successo. Con l’apertura<br />

del nuovo centro ricerche” – ha proseguito<br />

Terruzzi – “Giellepi potrà<br />

esprimere un significativo potenziale<br />

nel campo della ricerca scientifica applicata<br />

ai prodotti nutraceutici e alle<br />

materie prime, alla sperimentazione<br />

clinica atta a garantirne la sicurezza<br />

d’uso e l’efficacia. All’interno del centro<br />

ricerche troverà collocazione una<br />

nuova Academy of Health Science<br />

con l’ambizione di diventare un punto<br />

di riferimento per le aziende orientate<br />

a prodotti innovativi, supportati<br />

scientificamente e ad alto contenuto<br />

tecnologico”.<br />

Nel suo intervento, il presidente di<br />

Confapi Maurizio Casasco ha spiegato<br />

che “in Italia le piccole e medie industrie,<br />

quelle che Confapi rappresenta<br />

da più di 70 anni, come Giellepi,<br />

hanno contribuito in maniera determinante<br />

a fare la storia industriale e<br />

produttiva di questo nostro Paese. lo<br />

studio delle molecole e delle materie<br />

prime ha riscosso, negli ultimi anni,<br />

grande interesse in ambito sportivo”.<br />

Giuseppe Derosa, responsabile<br />

dell’unità di Diabetologia e Malattie<br />

Metaboliche - IRCCS Policlinico San<br />

Matteo, Università di Pavia, ha definito<br />

nutraceutico “un alimento che<br />

fornisce benefici salutistici oltre al<br />

proprio contenuto nutrizionale”. “I<br />

nutraceutici determinano effetti benefici<br />

per la salute, in particolare per<br />

la prevenzione e il trattamento delle<br />

malattie croniche, quali l’ipertensione<br />

arteriosa, la dislipidemia e il diabete<br />

mellito. Deve, però, essere chiaro” –<br />

ha sottolineato Derosa – “che questi<br />

effetti devono essere rigorosamente<br />

dimostrati con appropriati studi, sperimentali<br />

e clinici. I nutraceutici, inoltre,<br />

non vanno intesi come un’alternativa<br />

al farmaco, ma come un utile<br />

co-adiuvante per il trattamento di tali<br />

patologie”.<br />

Marco Fiorani, Pharma HQ Business<br />

Development Nutraceuticals & Food<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

27<br />

26_29_ART_GIELLEPI.indd 27 02/05/17 16:09


ingredienti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Supplements di Angelini Spa, ha riportato<br />

alcuni dati dell’analisi effettuata<br />

dal Centro Studi FederSalus<br />

sullo stato del settore nutraceutico in<br />

Italia, che appare in ottima forma:<br />

“Oltre all’aumento della produzione<br />

e del fatturato industriale per quasi il<br />

70% delle imprese, più del 50% delle<br />

imprese dichiara un aumento<br />

dell’occupazione (oggi oltre 8.000<br />

addetti) e più del 70% ha incrementato<br />

gli investimenti in innovazione<br />

tecnologica, di processo di prodotto<br />

e qualità. L’export interessa il 65%<br />

delle imprese di cui 1/4 esporta oltre<br />

il 25% e 1 su 10 oltre il 50%”.<br />

Dall’alto: la sala<br />

di miscelazione,<br />

compressione<br />

e preparazione<br />

capsule;<br />

la sala controlli<br />

del laboratorio;<br />

controllo<br />

di compresse<br />

e capsule<br />

LABORATORI ATTREZZATI CON<br />

MACCHINE DI ULTIMA GENERAZIONE<br />

Nei nuovi laboratori di ricerca & sviluppo<br />

di Giellepi si svolgono le attività<br />

di studio, realizzazione e controllo<br />

tecnologico di prototipi.<br />

I prodotti, oggetto di sviluppo, sono<br />

integratori <strong>alimentari</strong>, medical devices<br />

ed alimenti a fini medici speciali,<br />

realizzati in forme di somministrazione<br />

classiche come compresse, compresse<br />

rivestite, capsule di gelatina<br />

dura riempite con polveri o granulati,<br />

in flacone e in bustine, soluzioni o<br />

sospensioni bevibili.<br />

I prodotti realizzati vengono poi controllati<br />

nelle loro caratteristiche fisicochimiche,<br />

analitiche e tecnologiche e<br />

sottoposti a studi di stabilità.<br />

Il laboratorio è composto da numerose<br />

stanze attrezzate con macchine<br />

modernissime di ultima generazione.<br />

Il magazzino è locale a temperatura<br />

controllata (15-25°C) munito di scaffalature<br />

in metallo per lo stoccaggio<br />

di materie prime, di prodotti semilavorati<br />

o prodotti finiti.<br />

La sala controlli del laboratorio ospita<br />

vari strumenti di misura (pHmetro,<br />

termobilancia, misuratore attività<br />

dell’acqua, rifrattometro, viscosimetro<br />

ecc). Per la determinazione della<br />

granulometria di polveri e granulati è<br />

predisposto un vibrovaglio Fritch munito<br />

di setacci intercambiabili. In questo<br />

locale vengono effettuati controlli<br />

tecnologici sui prodotti finiti, sui<br />

semilavorati e sui campioni di stabilità.<br />

La sala stabilità è equipaggiata con<br />

tre camere climatiche che permettono<br />

lo stoccaggio di materiali in condizioni<br />

di conservazione come previsto<br />

dalle normative ICH. Le camere<br />

sono in rete per un monitoraggio e<br />

una registrazione dati costante.<br />

Nella sala pesate di trovano le bilance<br />

(tecnica e analitica) per la ripartizione<br />

delle materie prime destinate a prove<br />

tecnologiche e micro-pesate, oltre al<br />

Compattatore volumetrico Erweka<br />

per la determinazione della densità<br />

apparente al versamento e allo scuotimento<br />

di polveri e granulati.<br />

Nella sala granulazione e filmatura<br />

operano il Granulatore L. F. Glatt a<br />

letto fluido per granulazione polveri,<br />

ricoperture, produzione di pellets e<br />

la Bassina GS per la filmatura cosmetica<br />

di compresse (filmatura colorata)<br />

o funzionale (gastroprotezione).<br />

Queste macchine permettono la<br />

realizzazione di piccoli lotti produttivi.<br />

Entrambe sono dotate di PLC<br />

per la registrazione dei parametri di<br />

lavorazione.<br />

La sala di miscelazione, compressione<br />

e preparazione capsule ospita: il miscelatore<br />

Novinox, modulabile su due<br />

tipologie (miscelatore a V o Bicono);<br />

la comprimitrice B&D Italia Modello<br />

PZ-Zero Matr. PZ0-1606, attrezzabile<br />

con vari punzoni e dotata di PLC per<br />

la registrazione dei parametri di lavorazione;<br />

l’opercolatrice da banco manuale,<br />

che permette la produzione di<br />

campioni di capsule di gelatina dura<br />

riempite con polveri o granulati; il<br />

friabilometro Erweka: apparecchio<br />

per la determinazione della friabilità<br />

delle compresse, viene valutata la<br />

perdita di peso delle compresse dopo<br />

averle sottoposte a stress meccanico<br />

(impatto e sfregamento); il durometro<br />

Erweka, apparecchio che determina<br />

le dimensioni (diametro e spessore<br />

delle compresse) e la durezza delle<br />

compresse. Queste ultime strumentazioni<br />

servono per effettuare controlli<br />

di processo durante la produzione<br />

di compresse.<br />

Il locale lavaggio è destinato alla bonifica,<br />

pulizia e lavaggio di parti di<br />

macchine e apparecchiature voluminose<br />

e/o pesanti.<br />

Nella sala per la preparazione di soluzioni<br />

e sospensioni sono disponibili<br />

agitatori meccanici o magnetici che<br />

possono miscelare e disperdere i<br />

componenti nel solvente acquoso,<br />

eventualmente riscaldato da piastre<br />

termostatate.<br />

28<br />

www.interprogettied.com<br />

26_29_ART_GIELLEPI.indd 28 28/04/17 12:15<br />

forbo_g


LA LINEA IDEALE<br />

TRA EFFICIENZA,<br />

PRATICITÀ E DURATA.<br />

EXTREMULTUS | Nastri elastici blu<br />

SUI NASTRI TRASPORTATORI FORBO<br />

PROLINK | Nastri modulari in plastica<br />

SI MUOVE L’ECCELLENZA<br />

TRANSILON | Nastri in PVC, PU, Silicone<br />

DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE<br />

PROPOSITION | Cinghie dentate con rivestimento<br />

I nastri di trasporto e di processo FORBO<br />

sono preferiti da costruttori ed utilizzatori<br />

di impianti che vogliono ottenere la<br />

massima efficienza dalle proprie macchine.<br />

Soluzioni riconosciute a livello mondiale<br />

come “eccellenza di settore” per affidabilità,<br />

facilità di pulizia e durata, si confermano dei<br />

veri e propri alleati dell’industria alimentare.<br />

Preferire nastri FORBO significa ottenere<br />

flussi di lavoro sempre impeccabili, ridurre la<br />

necessità di manutenzione e fermi macchina,<br />

diminuire i tempi necessari per pulizia e<br />

sanificazione degli impianti, il tutto con la<br />

sicurezza di un servizio di assistenza rapido<br />

in tutto il mondo grazie alle numerose filiali.<br />

Forbo Siegling Italia S.p.A.<br />

Via Sondrio 4 - 20037 Paderno Dugnano (MI) - ITALY<br />

Telefono: +39 02 9100231 - Email: siegling.it@forbo.com<br />

www.forbo-siegling.com<br />

forbo_guida retail_230x285.indd 1 20/04/17 15:35<br />

26_29_ART_GIELLEPI.indd 29 28/04/17 12:15


global watch<br />

INGREDIENTI BIO E MENO ZUCCHERO:<br />

L’EVOLUZIONE DEI SUCCHI DI FRUTTA<br />

L’impiego di zuccheri alternativi e di ingredienti funzionali o di origine vegetale, oltre all’enfatizzazione del<br />

valore energetico, caratterizzano il settore dei succhi di frutta. Presentiamo una selezione di prodotti presenti<br />

sul mercato internazionale (con il contributo di helpdesk@innovami.com).<br />

Dalla selezione internazionale riguardante i prodotti attualmente<br />

sul mercato dei succhi di frutta e vegetali risultano alcuni dati<br />

salienti, che si possono riassumere in questo modo: ridotta presenza<br />

di zucchero aggiunto, vasto utilizzo di ingredienti bio, frequente<br />

evidenziazione dell’aspetto energetico, presenza di mix<br />

con differenti varietà di frutta. Molti prodotti sono arricchiti con<br />

zuccheri alternativi (stevia, sucralosio, HFCS, sciroppo di agave).<br />

Interessante la presenza in alcuni prodotti di fermenti lattici come<br />

WOW, GERMANIA<br />

Succo e semi<br />

WAHAHA, CINA<br />

Succo di mango<br />

TRINA, SPAGNA<br />

Succo di limone<br />

VIO, GERMANIA<br />

Succo di limone e mela<br />

YOGA, ITALIA<br />

Purea di pesca e succo d’uva<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

30<br />

ARIZONA, USA<br />

Succo di limone, pera e mirtilli<br />

www.interprogettied.com<br />

30_31_GLOBAL WATCH.indd 30 28/04/17 12:16


global watch<br />

arricchitori funzionali e, nel caso ad esempio del Suja, con funzionalità<br />

coagulante. Questo prodotto è originale nella sua composizione<br />

in quanto contiene anche aceto e nettare di cocco.<br />

Abbastanza diffusa la presenza di additivi di origine vegetale con<br />

funzione addensante (gomma di acacia, Trina). Frequente uso di<br />

acido ascorbico come antiossidante.<br />

Esemplare la composizione di Wow basata su: succo e semi di<br />

chia mela, melone e pomegranate. E quella di Yoga: 75% purea<br />

di pesca, succo di uva e acido ascorbico.<br />

Del tutto “naturale” è BioToday, basato solo su sciroppo di agave<br />

e aroma estratto da frutti di bosco. Lo sciroppo ha un basso<br />

GI (Glycemic Index), perché consiste per il 90% in fruttosio.<br />

Quanto più basso è GI, maggiore è l’energia rilasciata.<br />

Da segnalare il cinese Wahaha, per la presenza di succo fermentato<br />

di mango, oltre a lievito.<br />

Il prodotto Energy SuperFruit contiene zucchero di canna, succo<br />

di acai, yerba mate, estratto di guarana e Vitamine B.<br />

In sette giorni Detox condensa il concetto diffuso dal marketing<br />

per i prodotti salutistici. Esso è integrato con Linee guida indicative<br />

per una settimana Detox e la spiegazione su “a cosa serve<br />

detossificarsi”.<br />

Babasucco si presenta in diverse funzionalità e ingredienti principali<br />

fra cui Detox (spirulina, spinaci); Digestivo (zenzero, carota);<br />

Antiage (cetriolo, acai); Tonico (succo arricchito con pepe di cajenna).<br />

DEL MONTE, UK<br />

Succo di ananas da concentrato<br />

SUJA, USA<br />

Aceto di cocco, limone e nettare di cocco<br />

BIO TODAY, OLANDA<br />

Sciroppo di agave, con lamponi<br />

DETOX, ITALIA<br />

Succhi vegetali per disintossicarsi e dimagrire<br />

STEAZ ENERGY, USA<br />

Succo di acai, estratto di guarana<br />

www.interprogettied.com<br />

BABASUCCO, ITALIA<br />

Succhi depurativi e funzionali<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

31<br />

30_31_GLOBAL WATCH.indd 31 28/04/17 12:16


sicurezza<br />

A coagulo rotto<br />

o compatto. Sono i due<br />

processi di trasformazione<br />

dello yogurt più utilizzati.<br />

Per entrambi<br />

è fondamentale la scelta<br />

della materia prima.<br />

Il confezionamento deve<br />

avvenire in asettico.<br />

di Livio<br />

Leali*<br />

PRODUZIONE DI YOGURT:<br />

I DUE SISTEMI PRINCIPALI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

*Ex direttore<br />

della Centrale<br />

del Latte di Milano<br />

e già docente<br />

di Ispezione e Controllo<br />

del Latte e degli<br />

Alimenti Derivati<br />

nell’Università degli<br />

Studi di Milano<br />

La tecnologia di produzione dello yogurt si caratterizza<br />

principalmente in due sistemi di processo, a seconda del<br />

tipo di prodotto che si vuole ottenere. Il tipo più diffuso<br />

è quello a coagulo rotto (brassèe o stirred) mentre nei<br />

paesi orientali, dove lo yogurt è nato, si preferisce il tipo<br />

compatto (fermè o set) che tuttavia da anni ha trovato<br />

applicazione anche in molti Paesi occidentali, a cominciare<br />

dalla Francia e dalla Svizzera, per citare due dei più<br />

innovativi in Europa. In principio infatti il prodotto sarebbe<br />

stato importato dall’Asia centrale e nel nostro continente<br />

la prima sede di sviluppo sono stati i Balcani, a<br />

cominciare dalla Bulgaria, tanto che tuttora uno dei fermenti<br />

usati per la sua produzione è denominato<br />

Lactobacillus bulgaricus. In Italia sono commercializzati<br />

diversi tipi di yogurt compatto, ma le marche che lo vendono<br />

in genere lo fanno fabbricare in Grecia, dove viene<br />

indicato come “yogurt colato“.<br />

Per entrambi i tipi di yogurt vale il principio di iniziare<br />

dalla scelta della materia prima. Soprattutto si deve controllare<br />

che il latte di partenza non contenga sostanze<br />

inibenti, cioè in particolare residui di antibiotici o disinfettanti.<br />

La miglior soluzione è quella di scegliere comunque<br />

un latte che risponda ai requisiti igienici previsti<br />

dalle norme vigenti per la produzione di latte<br />

classificato “di alta qualità“. I primi interventi da compiere<br />

sono un processo di concentrazione, l’omogeneizzazione,<br />

la pastorizzazione e il conseguente raffreddamento.<br />

La concentrazione si ottiene mediante il<br />

passaggio in un apparecchio di evaporazione, che dia<br />

un effetto del 10% circa di sottrazione dell’acqua, in<br />

modo da elevare il tenore di residuo secco del latte.<br />

Anche l’aggiunta di siero proteine, composte di albumine<br />

e globuline, può concorrere a rendere la materia prima<br />

più consistente. Il trattamento di omogeneizzazione<br />

32<br />

www.interprogettied.com<br />

32_35_ART_LEALI.indd 32 28/04/17 12:17


sicurezza<br />

SCHEMA DEL PROCESSO<br />

DI PRODUZIONE<br />

DELLO YOGURT COMPATTO<br />

SERBATOIO CON LATTE INSEMENZATO<br />

CONFEZIONATRICE<br />

CAMERA TERMOSTATICA A 45°C<br />

CELLA FRIGORIFERA A 4°C<br />

BANCHINA DI CARICO<br />

a 200-250 atmosfere giova per rendere<br />

uniformità alla materia prima e<br />

per conferire stabilità al prodotto. La<br />

pastorizzazione, effettuata con gli<br />

abituali apparecchi a scambio termico,<br />

è opportuno venga applicata a<br />

una temperatura più elevata di quella<br />

usata per il latte pastorizzato destinato<br />

al consumo diretto, ossia a<br />

90-95°C, livello ritenuto utile a conferire<br />

maggior corposità al prodotto<br />

in quanto provoca la denaturazione<br />

delle sieroproteine, componenti che<br />

si devono invece salvaguardare,<br />

come è noto, per il latte pastorizzato<br />

destinato al consumo diretto. Il raffreddamento<br />

che segue deve essere<br />

regolato a 45°C, temperatura ideale<br />

per predisporre il latte a favorire lo<br />

sviluppo dei fermenti specifici dello<br />

yogurt, cioè Streptococcus thermophilus<br />

e Lactobacillus bulgaricus. Il<br />

latte a 45°C viene raccolto in un serbatoio,<br />

insemenzato con una miscela<br />

dei due fermenti, quindi viene<br />

subito inoltrato alle macchine confezionatrici:<br />

pertanto le confezioni<br />

contengono il latte pronto per essere<br />

trasformato in yogurt. A questo<br />

fine si provvede trasferendo le confezioni<br />

in una camera termostatica,<br />

che mantenga una temperatura di<br />

45°C, alla quale le confezioni vengono<br />

fatte sostare per un tempo di<br />

circa tre ore, necessario perché il<br />

latte coaguli; lo yogurt è così formato<br />

e a questo punto i vasetti devono<br />

subito essere trasferiti in una cella<br />

frigorifera per raffreddarli a 4°C ed<br />

essere poi conservati a tale temperatura.<br />

Il raffreddamento può essere<br />

ottenuto anche nella medesima camera<br />

usata per la termostatazione,<br />

qualora venga attrezzata per essere<br />

convertita a produrre anche il freddo.<br />

Un tempestivo e spinto raffreddamento<br />

è assai importante per<br />

In principio lo<br />

yogurt sarebbe<br />

stato importato<br />

dall’Asia centrale:<br />

in Europa la prima<br />

sede di sviluppo<br />

è stata la Bulgaria,<br />

tanto che tuttora<br />

uno dei fermenti<br />

usati per la<br />

sua produzione<br />

è chiamato<br />

Lactobacillus<br />

bulgaricus<br />

bloccare l’attività dei fermenti lattici<br />

e la conservazione al freddo va mantenuta<br />

sino alla vendita. Nelle operazioni<br />

che si compiono con la distribuzione<br />

e con la esposizione nei<br />

banchi di vendita si deve avere molto<br />

riguardo a non agitare le confezioni<br />

per evitare la formazione di<br />

sineresi, cioè la separazione di siero<br />

che si raccoglie in superficie nei vasetti<br />

e conferisce uno sgradevole<br />

effetto al prodotto.<br />

Queste precauzioni sono importanti<br />

per il tipo di yogurt compatto e richiedono<br />

attenzione da parte di chi<br />

maneggia le partite di tale yogurt.<br />

Converrà sensibilizzare al riguardo gli<br />

addetti al trasporto e anche gli operatori<br />

dei punti vendita.<br />

LA COLTURA STARTER<br />

Come nella preparazione di yogurt<br />

a coagulo rotto, anche per il tipo<br />

compatto riveste molta importanza<br />

la purezza ed efficacia della coltura<br />

starter. Questa deve essere composta<br />

dai due classici fermenti, l’uno a<br />

forma di cocco, l’altro di bastoncino.<br />

Si tratta di Streptococcus thermophilus<br />

e Lactobacillus bulgaricus<br />

mescolati di norma in proporzione<br />

di 2:1. L’abbinamento di questi due<br />

fermenti rappresenta un esempio<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

33<br />

32_35_ART_LEALI.indd 33 28/04/17 12:17


BIOCHI<br />

sicurezza<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

(Foto Polish Treasure)<br />

Da sinistra: yogurt<br />

a coagulo rotto<br />

e yogurt compatto<br />

classico di simbiosi batterica, in<br />

quanto ciascuno, sviluppandosi,<br />

produce sostanze che influenzano<br />

positivamente la vitalità dell’altro.<br />

Streptococcus thermophilus libera<br />

acido formico e CO 2<br />

, che esercitano<br />

azione stimolante su L. bulgaricus,<br />

mentre quest’ultimo produce vari<br />

aminoacidi, tra i quali in particolare<br />

la valina, che favorisce la crescita<br />

dello streptococco. Inoltre, agendo<br />

in associazione, entrambi tali fermenti<br />

danno luogo alla formazione<br />

di acido lattico, in misura rilevante e<br />

assai maggiore di quanto siano in<br />

grado di produrre separatamente.<br />

Ditte specializzate forniscono colture<br />

starter pronte e di sicura efficacia,<br />

sia allo stato liquido che concentrato,<br />

oppure preparate in polvere o<br />

anche liofilizzate.<br />

Il tank usato per contenere il latte di<br />

partenza è bene che sia dotato di<br />

coibentazione ed è meglio che sia di<br />

tipo asettico per una miglior protezione<br />

contro indesiderabili inquinamenti:<br />

allo scopo certi impianti prevedono<br />

anche una sovrappressione<br />

con gas inerte. È importante assicurarsi<br />

che i flussi di lavaggio, detersione<br />

e disinfezione delle attrezzature<br />

dell’intero ciclo del processo<br />

garantiscano condizioni di sterilità,<br />

per evitare inquinamenti, soprattutto<br />

da parte di forme batteriche<br />

estranee, tra le quali sono da temere<br />

particolarmente i fagi, che contrastano<br />

l’azione dei fermenti. Nel<br />

caso si prepari yogurt alla frutta, si<br />

deve scegliere forniture che siano in<br />

grado di operare con cautele igieniche<br />

e buona regola, per esempio, è<br />

quella di ottenere tale fornitura in<br />

serbatoi asettici. Nei tipi di yogurt<br />

compatto la frutta si trova sul fondo<br />

dei contenitori oppure anche in superficie<br />

e deve essere dosata con<br />

sistemi che siano in grado di assicurare<br />

un giusto rapporto tra il prodotto<br />

e l’ingrediente aggiunto; le nor-<br />

me vigenti stabiliscono che la frutta<br />

sia contenuta in una proporzione<br />

del 15-20%.<br />

Per il confezionamento, somma importanza<br />

assume l’impiego di macchine<br />

confezionatrici di tipo asettico.<br />

Si deve tener conto che gli inquinamenti<br />

dello yogurt accadono, in<br />

buona parte dei casi, a livello del<br />

confezionamento e sono per lo più<br />

dovuti a lieviti e muffe in genere;<br />

questi fattori inquinanti cadono nel<br />

prodotto dall’aria dell’ambiente e<br />

causano difetti che si manifestano in<br />

superficie e sono rilevabili subito,<br />

all’apertura della confezione.<br />

Pertanto le confezionatrici asettiche,<br />

se ben congegnate, evitano che tali<br />

inconvenienti si verifichino. Per lo<br />

stoccaggio delle produzioni giova<br />

disporre di una cella automatizzata,<br />

dove è molto importante che le partite<br />

di yogurt compatto vengano<br />

depositate senza subire scosse disponendosi,<br />

possibilmente in linea,<br />

con il criterio del “first in first out”.<br />

Nel processo di produzione dello yogurt<br />

compatto è raccomandabile<br />

adottare ogni precauzione per evitare<br />

agitazioni delle confezioni allo<br />

scopo di impedire fenomeni di sineresi<br />

che si manifestano con lo sgradevole<br />

affioramento di siero sulla<br />

superficie del prodotto. Infine giova<br />

ricordare la necessità di applicare,<br />

lungo tutto il ciclo di produzione, un<br />

corretto monitoraggio secondo i criteri<br />

del noto sistema HACCP.<br />

34<br />

www.interprogettied.com<br />

32_35_ART_LEALI.indd 34 28/04/17 12:17


BIOCHIM_BEVANDE 2014-8_Layout 1 18/04/14 14:52 Pagina 1<br />

Coloranti naturali<br />

Estratti vegetali Antiossidanti naturali<br />

BIOCHIM<br />

Via Puccini, 81<br />

20080 Casarile (MI)<br />

Tel. 02 90096205<br />

Fax 02 9052754<br />

www.biochim.it<br />

32_35_ART_LEALI.indd 35 28/04/17 12:17


sicurezza<br />

Entra in vigore il “decreto latte”:<br />

dal 19 <strong>aprile</strong> <strong>2017</strong> le aziende<br />

devono indicare in etichetta<br />

l’origine del latte, anche quando<br />

usato come ingrediente in alcuni<br />

prodotti lattiero-caseari.<br />

Altri paesi Ue hanno approvato<br />

una normativa nazionale<br />

analoga. Con il risultato<br />

di un indebolimento<br />

del legislatore comunitario<br />

su una materia di suo interesse.<br />

di Gianluca<br />

Favagrossa<br />

e Mauro<br />

Scorsone*<br />

ORIGINE DEL LATTE IN ETICHETTA:<br />

IL DECRETO DIVENTA OPERATIVO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

*Area legale<br />

e delle relazioni<br />

industriali<br />

di UnionAlimentari<br />

Il 19 <strong>aprile</strong> <strong>2017</strong> rappresenta una data importante per il comparto<br />

lattiero-caseario. Infatti, il cosiddetto “decreto latte”,<br />

diventa operativo e le aziende devono riportare in etichetta<br />

l’origine del latte, destinato tal quale al consumatore, oppure<br />

ingrediente in alcuni specifici prodotti lattiero-caseari.<br />

L’iniziativa legislativa ha avuto uno slancio iniziale notevole,<br />

in seguito alla notizia dell’approvazione in Francia di un analogo<br />

impianto normativo sull’indicazione d’origine e che ha<br />

visto aggiungersi anche altri paesi comunitari. Ad esempio,<br />

il Portogallo, la Lituania e la Grecia.<br />

Tuttavia, riteniamo che il fiorire di iniziative nazionali rappresenti<br />

un momento di grande debolezza del legislatore<br />

comunitario, e un danno per i principi di libera circolazione<br />

delle merci, costituenti la nostra Unione, oltre che<br />

maggiori oneri a carico di sole talune imprese, oltre che<br />

un processo d’informazione dei consumatori non standardizzato<br />

per tutta l’Ue.<br />

Infatti, non possiamo dimenticare che tale materia è di interesse<br />

comunitario e precisamente del regolamento<br />

1169/2011 (art. 26, comma 5). La Commissione Europea<br />

nel 2015, con un’indagine, considerando il possibile impatto<br />

sociale ed economico, era giunta alla conclusione di non<br />

doversi procedere a imporre nuovi obblighi di etichettatura.<br />

I motivi sono indubbiamente riferibili all’impatto sui<br />

costi produttivi industriali e ai possibili effetti di vincolo e<br />

limitazione, che ne potrebbero conseguire sugli approvvigionamenti.<br />

Per questo tale normativa, seppur mossa dal principio indiscutibile<br />

di migliorare e ampliare le informazioni offerte al consumatore,<br />

per l’approccio adottato e per l’assenza di un lavoro<br />

comunitario condiviso di armonizzazione, si fa carico di significativi<br />

scontenti da parte delle imprese, che nei fatti sono<br />

chiamate ad attuarla. Inoltre, il frettoloso percorso legislativo<br />

e la limitata condivisione con gli operatori dell’industria di tra-<br />

36<br />

www.interprogettied.com<br />

36_39_ART_SCORSONE.indd 36 28/04/17 12:18


sicurezza<br />

sformazione hanno reso necessaria la<br />

pubblicazione, a distanza di pochissimi<br />

giorni, di una Circolare ad opera del<br />

Ministero dello Sviluppo Economico, in<br />

modo da cercare di colmare diverse lacune<br />

applicative non considerate in fase<br />

di stesura del Decreto interministeriale.<br />

La Circolare del 24 febbraio <strong>2017</strong> ha<br />

infatti cercato di trovare, attraverso i<br />

chiarimenti, anche delle soluzioni pratiche<br />

applicative, ma per il principio di<br />

gerarchia delle fonti, non possono certo<br />

oltrepassare i vincoli stringenti imposti<br />

dallo stesso Decreto.<br />

L’ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI<br />

Consideriamo ora nello specifico le diciture<br />

definite nel decreto e le puntualizzazioni<br />

contenute nella Circolare del<br />

Ministero dello Sviluppo Economico.<br />

Presupposto iniziale è che le indicazioni<br />

sull’origine devono essere indelebili,<br />

visibili e facilmente leggibili, mentre<br />

non devono essere nascoste, oscurate,<br />

limitate o separate da altre indicazioni<br />

scritte o grafiche o altri elementi che<br />

potrebbero interferire.<br />

Il singolo Paese. Nel caso sia possibile<br />

far riferimento a uno solo paese le diciture<br />

da impiegare in etichetta saranno<br />

le seguenti: “paese di mungitura” seguito<br />

dal nome del paese nel quale il<br />

latte è stato munto; “paese di condizionamento”<br />

o “ paese di trasformazione”<br />

seguito dal nome del paese nel<br />

quale il latte è stato condizionato o<br />

trasformato.<br />

Qualora il paese di mungitura e di trasformazione<br />

o condizionamento coincidessero<br />

potrà essere utilizzata la semplice<br />

dicitura “origine del latte” seguita<br />

dal nome del paese.<br />

Più Paesi. Se il latte o il prodotto lattiero-caseario<br />

sono composti da latte<br />

proveniente da diversi paesi è prevista<br />

la possibilità di utilizzare la dicitura<br />

“Latte di Paesi Ue” ovvero “Latte di<br />

Paesi non Ue” (per le operazioni di<br />

mungitura). Oppure “latte condizionato“<br />

o “latte trasformato” seguita<br />

dalla dicitura “Paesi UE” o “Paesi non<br />

UE” (per la fase di condizionamento/<br />

trasformazione).<br />

www.interprogettied.com<br />

Operazioni Operazioni Dicitura Diciture<br />

di mungitura di condizionamento Complete abbreviate<br />

o trasformazione<br />

Italia Italia Paese di mungitura: Italia<br />

Paesi di condizionamento/di trasformazione: Italia Origine del latte: Italia<br />

Francia e Italia Francia Latte di paesi UE<br />

Latte condizionato/trasformato: Francia Origine del latte UE<br />

Germania, Francia, Italia Francia, Italia Latte di paesi UE Origine del latte UE<br />

Latte condizionato / trasformato in paesi UE<br />

Polonia, Spagna Svizzera Latte di paesi UE<br />

Latte condizionato / trasformato: Svizzera<br />

o Latte condizionato / trasformato in Paesi non UE<br />

Svizzera Svizzera Paese di mungitura: Svizzera<br />

o Latte di paesi non UE<br />

Latte condizionato / trasformato: Svizzera<br />

o Latte condizionato / trasformato in Paesi non UE Origine del latte: Svizzera<br />

o Origine del latte non UE<br />

Svizzera, Francia, Italia Spagna Latte di paesi UE e latte di paesi non UE<br />

Latte condizionato / trasformato: Spagna<br />

o Latte condizionato / trasformato in Paesi UE<br />

Tali formule sono consentite sia quando<br />

vi è una selezione di latti nello stesso imballaggio,<br />

sia quando l’impresa responsabile<br />

delle informazioni utilizzi di volta<br />

in volta latte proveniente da un solo<br />

paese ma che vi sia abitualmente variabilità<br />

nell’approvvigionamento.<br />

In caso di mungitura e di condizionamento<br />

o trasformazione avvenuta in più<br />

paesi, il decreto, a differenza del caso<br />

relativo a un solo paese (origine del latte…),<br />

non prevede esplicitamente una<br />

formula tale da poter riassumere sotto<br />

una stessa e unica le diciture di origine,<br />

relative a mungitura e condizionamento<br />

o trasformazione. Difficile comprendere<br />

la voluntas legislatoris: tuttavia, la circolare<br />

del Mise, per analogia, chiarisce che<br />

in caso di mungitura, di condizionamento<br />

o di trasformazione in più paesi, può<br />

essere impiegata la dicitura “origine del<br />

latte: UE” oppure “non UE”.<br />

Quale origine. Per i formaggi, la ricotta,<br />

il mascarpone, lo yogurt e similari dobbiamo<br />

fare riferimento al paese di trasformazione<br />

secondo il codice doganale,<br />

in base al principio di origine non<br />

preferenziale: quindi individuato come<br />

il luogo ove è avvenuta “l’ultima trasformazione<br />

o lavorazione sostanziale<br />

ed economicamente giustificata, effettuata<br />

presso un’impresa attrezzata a<br />

tale scopo, che si sia conclusa con la<br />

fabbricazione di un prodotto nuovo o<br />

abbia rappresentato una fase importate<br />

del processo di fabbricazione”.<br />

Dobbiamo considerare attentamente<br />

questa disposizione doganale in quanto<br />

se il prodotto lattiero-caseario è stato<br />

diviso, sezionato, affettato, tritato,<br />

frantumato, tagliato, pulito, macinato,<br />

refrigerato, congelato, surgelato o<br />

scongelato, non potremmo ai sensi del<br />

regolamento 852/2004, art. 2, paragrafo<br />

1, lettera n) considerarlo un prodotto<br />

che ha subito un trattamento tale<br />

da “trasformarlo”. Pertanto qualora un<br />

formaggio prodotto in Ue venisse solo<br />

porzionato in Italia non potremmo utilizzare<br />

il riferimento all’Italia.<br />

Per il latte a lunga conservazione o UHT<br />

il paese di condizionamento è inteso<br />

come il luogo in cui è avvenuto l’ultimo<br />

trattamento termico del latte.<br />

Il decreto non si applica in modo indiscriminato<br />

a tutti gli scambi tra operatori,<br />

in quanto è il preimballaggio destinato<br />

al consumatore finale che obbliga<br />

all’indicazione. Un operatore potrebbe<br />

cedere del latte o del formaggio ad altri<br />

operatori del settore alimentare che<br />

utilizzano i prodotti come ingredienti di<br />

alimenti composti (per esempio della<br />

pasta ripiena, del gelato), e in tal caso il<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

37<br />

36_39_ART_SCORSONE.indd 37 28/04/17 12:18


sicurezza<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

prodotto finale non sarà vincolato a riportare<br />

le indicazioni di origine. In altri<br />

contesti, le informazioni relative all’origine<br />

risultano invece indispensabili per<br />

adempiere agli obblighi sui prodotti<br />

successivamente commercializzati (ad<br />

esempio il caso del latte consegnato<br />

sfuso a un caseificio, che produce prodotti<br />

per consumatori e/o collettività).<br />

LA QUESTIONE DELL’APPLICABILITÀ<br />

Per quanto riguarda l’applicabilità della<br />

norma, chiaramente sono soggette<br />

le imprese che fabbricano in Italia per<br />

destinare il prodotto al mercato nazionale.<br />

Seppur non sia estensibile, a causa<br />

dei principi di mutuo riconoscimento,<br />

a prodotti legalmente fabbricati o<br />

commercializzati in altri Paesi, resta<br />

discutibile, se non plausibile, che l’obbligo<br />

si applichi in generale quando il<br />

responsabile delle indicazioni in etichetta<br />

sia un OSA con sede in Italia,<br />

anche qualora il prodotto sia fabbricato<br />

in un altro paese. Tuttavia è verosimile<br />

che solo in fase di contenzioso<br />

sarà possibile dirimere tale questione<br />

di applicabilità. In questa fase gli<br />

esempi in tabella sono eseguiti secondo<br />

il principio più estensivo, diversamente<br />

sarebbero in molti casi indicazioni<br />

facoltative e non vincolanti.<br />

Infine, la circolare prende in esame alcuni<br />

esempi di diciture già diffuse sul mercato,<br />

quali “100% latte sardo”, “ nodini<br />

di latte pugliese”, “latte 100%<br />

italiano”, “100% latte italiano” o “latte<br />

italiano 100%”, ed in tali casi si precisa<br />

che, senza creare confusione nel consumatore,<br />

potranno essere impiegate,<br />

oppure mantenute, in aggiunta a quelle<br />

definite nel decreto.<br />

Il decreto non si<br />

applica in modo<br />

indiscriminato<br />

a tutti gli scambi<br />

tra operatori,<br />

in quanto<br />

è il preimballaggio<br />

destinato<br />

al consumatore<br />

finale che obbliga<br />

all’indicazione<br />

I PRODOTTI ESCLUSI DALLA NORMATIVA<br />

Entrando nel merito possiamo rilevare<br />

come questo non si applica in alcuni<br />

casi:<br />

• ai prodotti DOP ed IGP;<br />

• ai prodotti biologici;<br />

• al latte fresco, in quanto interessato<br />

da una normativa specifica;<br />

• ai prodotti contenenti latte che non<br />

costituiscono prodotto lattiero caseario,<br />

tra cui i formaggi fusi, regolamentati<br />

dalla Convenzione internazionale<br />

di Stresa del 1951, non<br />

rientranti nella definizione di formaggi<br />

di cui al Regio decreto 2033<br />

del 15/10/1925, ma anche gelati,<br />

merendine, dessert, ecc.;<br />

• ai prodotti trasformati a base di latte<br />

e i prodotti venduti sfusi, o imballati<br />

nei luoghi di vendita su richiesta del<br />

consumatore o preimballati per la<br />

vendita diretta.<br />

Tuttavia, qualora l’azienda che pone in<br />

commercio i prodotti esclusi dalla normativa<br />

volesse volontariamente riportare<br />

l’origine del latte, dovrebbe considerare<br />

il dettato normativo cosi come<br />

indicato nella Circolare del Ministero e<br />

sinteticamente illustrato in precedenza.<br />

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E SANZIONI<br />

Le disposizioni si applicano dal 19 <strong>aprile</strong><br />

<strong>2017</strong> al 31 marzo 2019 e i prodotti<br />

non conformi, portati a stagionatura,<br />

immessi sul mercato o etichettati potranno<br />

essere commercializzati fino<br />

all’esaurimento delle scorte e comunque<br />

non oltre il 16 ottobre <strong>2017</strong>.<br />

Dal punto di vista sanzionatorio è stato<br />

fatto richiamo all’art. 4 della legge 3<br />

febbraio 2011 n. 4, dalla quale scaturisce<br />

anche la competenza concorrente<br />

dei due dicasteri (MISE e MIPAAF) a<br />

disciplinare le indicazioni attraverso decreti<br />

applicativi (art. 4 comma 3): senza<br />

dilungarci in aspetti inerenti le procedure<br />

d’infrazione comunitarie a tale testo<br />

normativo, va detto che lo stesso dispone<br />

una sanzione da 1.600,00 a<br />

9.500,00 euro.<br />

Altro aspetto degno di rilievo è che a<br />

decorrere dalla data di entrata in vigore<br />

del decreto è abrogato l’articolo 1-bis<br />

del decreto-legge 24 giugno 2004, n.<br />

157, normativa sostanzialmente inapplicabile<br />

sull’obbligo dell’origine dei<br />

prodotti <strong>alimentari</strong>, poiché in contrasto<br />

con le norme comunitarie.<br />

Mentre questo articolo è in fase di ultimazione<br />

il Ministero delle Politiche<br />

Agricole pubblica, sul suo portale web,<br />

un primo decreto a firma del solo<br />

Ministro Maurizio Martina ed un secondo,<br />

a distanza di 48 ore, che sostanzialmente<br />

fa un passo indietro rispetto<br />

a quanto disposto con il precedente.<br />

L’incertezza, la confusione se non l’inquietudine<br />

che tale norma sta generando<br />

è sempre più evidente, poiché senza<br />

entrare in valutazioni dettagliate di<br />

questi due ultimi atti, quel che emerge<br />

è un dicastero che non considera le<br />

problematiche che genera con tali atti<br />

al mondo imprenditoriale, quello delle<br />

imprese e degli imprenditori che concorrono<br />

in un mercato ormai globalizzato,<br />

e della necessità di regole certe e<br />

di tempi adeguati per poter gestire i<br />

cambiamenti.<br />

Per concludere, ci auguriamo comunque<br />

che le problematiche applicative<br />

derivanti da una mancanza di chiarezza<br />

normativa non si tramutino, in questo<br />

periodo di sperimentazione, in<br />

sanzioni capaci di mettere in difficoltà<br />

le aziende nazionali, a vantaggio di<br />

quelle comunitarie o estere, non soggette<br />

agli stessi adempimenti, ovvero<br />

in imposizioni per le imprese, senza<br />

però alcuna effettiva utilità per i consumatori,<br />

con il reale fine di aiutare il<br />

comparto primario, che però sembra<br />

avere una visione focalizzata solo al<br />

sistema Italia.<br />

038<br />

www.interprogettied.com<br />

36_39_ART_SCORSONE.indd 38 28/04/17 12:18


36_39_ART_SCORSONE.indd 39 28/04/17 12:18


scienza&tecnologia<br />

Per conservare la freschezza<br />

e la qualità del succo,<br />

l’industria sta ricorrendo<br />

in modo crescente a<br />

tecniche che non utilizzano<br />

energia termica, come<br />

quelle basate sull’alta<br />

pressione e sui campi<br />

elettrici pulsanti.<br />

di Franco<br />

Bray<br />

SUCCHI DI FRUTTA E VEGETALI:<br />

CRESCE L’UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE<br />

NON TERMICHE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Cresce l’utilizzo delle tecnologie avanzate non termiche<br />

nel settore dei succhi di frutta e vegetali.<br />

Per mantenere la freschezza del prodotto, oltre all’alta<br />

qualità della materia prima, vengono richieste adeguate<br />

tecniche di processo e conservazione. Nella fase di<br />

trasformazione da frutta a succo si applicano nuovi<br />

processi, come l’utilizzo di gas inerte e presse sotto<br />

vuoto, per consentire di conservare tutti i componenti<br />

naturali del frutto nel succo. In realtà, sono le tecnologie<br />

del trattamento finale che maggiormente contribuiscono<br />

a una prolungata conservabilità del prodotto.<br />

Tali tecnologie sono essenzialmente quelle ad alta pressione<br />

e i campi elettrici pulsanti. La finalità è quella di<br />

ottenere succhi “freschi”, “verdi” e “naturali”, che il<br />

marketing preferisce al fine di venire incontro alle richieste<br />

di un consumatore sempre più sensibile a processi<br />

tecnologici ritenuti invasivi.<br />

Per mantenere un prodotto industriale “fresco” si è<br />

ricorso, da Pasteur in poi, all’energia termica applicata<br />

affinché durante la conservazione non avvengano modifiche<br />

dei caratteri sensoriali e nutrizionali del succo.<br />

Il tutto sia per la convenienza del consumatore sia per<br />

ridurre il livello di retail waste, in sostanza gli scarti<br />

nella fase finale di offerta sugli scaffali. Da ricordare<br />

che questa fase di selezione finale nel punto di vendita<br />

rappresenta una quota del 15%. Anche se la temperatura<br />

del trattamento termico è decisamente diminuita<br />

attraverso, ad esempio, il processo di flash pastorizzazione,<br />

sono richiesti certi livelli per raggiungere l’inattivazione<br />

enzimatica e microbica.<br />

Queste esigenze sono sfociate nelle più avanzate tecniche<br />

di inattivazione “fredda”, quelle basate sulla pressione<br />

e, alternativamente, sull’elettricità pulsante.<br />

Introdotte alla fine degli anni ‘80, la prima di esse si è<br />

40<br />

www.interprogettied.com<br />

40_43_ART_BRAY.indd 40 28/04/17 12:18


scienza&tecnologia<br />

ulteriormente sviluppata nei livelli di<br />

pressione applicata che oggi possono<br />

essere di 2000-3000 bar (UHPH)<br />

per periodi di tempo sempre più<br />

contenuti in termini di secondi.<br />

La tecnologia elettrica pulsante,<br />

oggi definita electroporation, avviene<br />

a una temperatura di circa 35°C,<br />

comunque inferiore a 40°C, facendo<br />

attraversare il flusso del succo<br />

fra elettrodi e non richiedendo praticamente<br />

tempo d’attesa. In queste<br />

condizioni, un succo di arancio<br />

appena spremuto può mantenersi<br />

fino a 30 giorni, non refrigerato.<br />

La disponibilità di queste tecnologie<br />

alternative di conservazione offre<br />

oggi condizioni avanzate per lo sviluppo<br />

di sempre nuovi prodotti soprattutto<br />

con l’uso di innovative ed<br />

“esotiche” materie prime.<br />

Riportiamo una breve selezione di<br />

alcune ricerche tese all’ottimizzazione<br />

dei processi per ottenere contemporaneamente<br />

sicurezza microbiologica<br />

e conservazione dei<br />

contenuti.<br />

Nel processo dei succhi, il fouling<br />

o “incrostazione” si riferisce generalmente<br />

al deposito di particolato<br />

su superfici o setti di processo.<br />

Esso ne può compromettere la funzionalità,<br />

considerando che il fouling<br />

è una limitazione all industrializzazione<br />

a membrana dei succhi<br />

di frutta. La centrifugazione risulta<br />

un pretrattamento benefico che<br />

può essere utilizzato per diminuire<br />

l’incrostazione e per aumentare le<br />

prestazioni del processo a membrana.<br />

Tuttavia, lo studio mostra<br />

che la centrifugazione non ha lo<br />

stesso effetto sul chiarimento a<br />

membrana dei diversi succhi di<br />

frutta. Centrifugazione a 2.000<br />

rpm è un pretrattamento utile per<br />

chiarire il succo di melograno; ma<br />

il pretrattamento a 4.000 giri risulta<br />

un metodo più appropriato per<br />

il chiarimento a membrana del succo<br />

di barbabietola rossa.<br />

Gli effetti di quattro importanti fasi di<br />

lavorazione sul succo di melograno,<br />

cioè pastorizzazione, trattamento<br />

enzimatico, filtrazione e concentrazione<br />

termica, sono stati valutati basandosi<br />

sulle caratteristiche fisicochimiche,<br />

composti bioattivi (fenoli,<br />

flavonoidi e antociani) e attività antiossidante<br />

(DPPH, FRAP e CUPRAC).<br />

La pastorizzazione non ha avuto alcun<br />

effetto significativo sul contenuto<br />

fenolico totale, ma ha ridotto in<br />

modo significativo il contenuto totale<br />

di flavonoidi antociani e totali. Lo<br />

stesso dicasi per i valori FRAP e<br />

CUPRAC. Il valore IC50 è aumentato<br />

notevolmente durante il trattamento<br />

enzimatico, la filtrazione e la concentrazione<br />

termica. Risulta interessante<br />

constatare l’influenza della successiva<br />

industrializzazione sui valori nutrizionali.<br />

L’elaborazione del succo di melograno<br />

per la successiva produzione<br />

di melograno concentrato ha portato<br />

ad una riduzione complessiva di contenuto<br />

fenolico totale, contenuto<br />

totale antociani flavonoidi e totali rispettivamente<br />

del 68%, 46% e<br />

61%. Inoltre, il trattamento ha causato<br />

riduzioni di capacità antiossidante<br />

totale rispettivamente del 27% e<br />

9%, determinata mediante i metodi<br />

CUPRAC e FRAP.<br />

Da questi risultati si deduce che la<br />

lavorazione industriale dei succhi di<br />

frutta (cioè pastorizzazione, chiarificazione,<br />

filtrazione e concentrazione)<br />

espone i fitochimici presenti<br />

a diversi fattori negativi che possono<br />

portare ad alterazioni indeside-<br />

L’industria dei<br />

succhi di frutta<br />

punta a prodotti<br />

sempre più<br />

“freschi”, “verdi”<br />

e “naturali”,<br />

per venire incontro<br />

alle richieste<br />

di un consumatore<br />

sempre più<br />

sensibile a processi<br />

tecnologici ritenuti<br />

invasivi<br />

rate nei composti bioattivi e attività<br />

antiossidante. La possibilità di variazione<br />

di composti bioattivi (fenoli,<br />

flavonoidi e antociani) e attività antiossidante<br />

durante le diverse fasi di<br />

lavorazione su larga scala è un problema<br />

che richiede la necessità di<br />

ottimizzare i valori delle singole fasi<br />

di processo.<br />

Le caratteristiche fisico-chimiche e<br />

gli effetti inibitori di nanoparticelle<br />

di argento colloidale commerciali<br />

sono stati studiati come inibitori di<br />

patogeni. In sostanza, nanoparticelle<br />

di argento come potenziale agente<br />

antimicrobico efficace nell’industria<br />

alimentare. Mediante<br />

microanalisi per mezzo del microscopio<br />

elettronico a scansione e<br />

dispersione di energia dei raggi X,<br />

la struttura e la presenza di nanoparticelle<br />

di argento sono stati confermati.<br />

L’applicazione di queste<br />

nanoparticelle di argento a concentrazione<br />

di 2 e 0,25 ug mL-1 ha inibito<br />

la crescita di ceppi patogeni<br />

testati. L’uso di nanoparticelle di Ag<br />

è un aspetto cruciale, dato che diversi<br />

microbi patogeni hanno sviluppato<br />

meccanismi di resistenza<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

41<br />

40_43_ART_BRAY.indd 41 28/04/17 12:18


scienza&tecnologia<br />

batterica ai composti antimicrobici<br />

tradizionali. I risultati ottenuti mostrano<br />

che l’efficacia di soluzioni<br />

comprendenti nano-argento dipende<br />

dalla diluizione delle nanoparticelle<br />

e dalla suscettibilità del microrganismo.<br />

(A. Szterk, 2016)<br />

Gli effetti degli ultrasuoni (US) sono<br />

studiati sul miglioramento del flusso<br />

di ultrafiltrazione e delle resistenze<br />

idrodinamiche sulla membrana, in<br />

considerazione che il limite più importante<br />

dell’ultrafiltrazione è il declino<br />

di flusso durante la lavorazione.<br />

Un’ultrafiltrazione a flusso incrociato<br />

di concentrato di arancio è stato eseguito<br />

a 37 e 80 kHz. I risultati hanno<br />

mostrato che 37 kHz aumenta il flusso<br />

di permeazione in forma maggiore<br />

di 80 kHz, ma che la resistenza<br />

all’incrostazione è stata ottenuta per<br />

gorgogliamento del gas inferiore a<br />

80 kHz. (A. Faezian, 2016)<br />

Lo studio<br />

di tecnologie<br />

antimicrobiche<br />

per la sicurezza<br />

del succo<br />

è un argomento<br />

molto presente<br />

nella ricerca<br />

scientifica<br />

co durante il chiarimento. I risultati<br />

hanno mostrato che TMP e velocità<br />

di avanzamento hanno effetti importanti<br />

sul tempo di flusso permeato<br />

e il contrasto su ciascun relativo<br />

meccanismo di fouling. Il flusso permeato<br />

è aumentato incrementando<br />

la velocità di avanzamento e TMP.<br />

Sebbene il chiarimento di membrana<br />

diminuisca la torbidità e l’acidità,<br />

l’acido ascorbico totale, i suoi componenti<br />

polifenoli e l’attività antiossidante<br />

non sono cambiati in modo<br />

significativo nel succo finale. La microfiltrazione<br />

elimina oltre il 90%<br />

delle particelle di succo di arancia<br />

amara e conserva i suoi principali<br />

composti nutrizionali con successo.<br />

Nell’estrazione del succo di arancia,<br />

grandi particelle amare, che generano<br />

sapori negativi nel prodotto<br />

finale, vengono bruciate sulle pareti<br />

dell’evaporatore durante la concentrazione<br />

del succo. La microfiltrazione<br />

del succo è un metodo atto<br />

ad eliminare queste particelle, prevenire<br />

sapori indesiderati durante<br />

l’evaporazione del succo e la forma-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

Una microfiltrazione di succo d’arancia<br />

amara è stata eseguita con<br />

tre livelli (0,3, 0,6 e 0,9 bar) di pressione<br />

transmembrana (TMP) e tre<br />

velocità di alimentazione (0,3, 0,9 e<br />

1,2 m/s) per valutarne gli effetti sui<br />

valori risultanti di flusso di permeato,<br />

inquinamento della membrana<br />

(utilizzando il modello di Hermia) e<br />

le proprietà fisico-chimiche del suc-<br />

42<br />

www.interprogettied.com<br />

40_43_ART_BRAY.indd 42 28/04/17 12:18


scienza&tecnologia<br />

per migliorare la sua attività antimicrobica.<br />

Con questo studio viene dimostrato<br />

che nanoemulsioni e nanoparticelle<br />

solide lipidiche basate su emulsioni<br />

petroliografiche possono essere utilizzate<br />

per migliorare l’attività antimicrobica<br />

di olii essenziali nei succhi<br />

di frutta e controllare la loro liberazione<br />

in funzione della temperatura.<br />

(L Slavislak, <strong>2017</strong>)<br />

Il mercato dei succhi di frutta e vegetali<br />

è in crescita a livello globale.<br />

Esso è sempre più caratterizzato da<br />

denominazioni come “fresh”, “cold<br />

press”, “green”, “puro” che sono<br />

zione di fouling che diminuisce le<br />

prestazioni del processo. Aumentare<br />

la velocità di alimentazione in tutte<br />

le fasi del processo e la pressione<br />

transmembrana nelle prime fasi del<br />

trattamento di chiarificazione sono<br />

due strumenti utili per aumentare<br />

l’efficienza complessiva del processo.<br />

(Z. Djomedh, 2016)<br />

I succhi sono sensibili a problemi<br />

microbici soprattutto dovuti all’esistenza<br />

di un alto valore di attività<br />

dell’acqua. Lo studio di tecnologie<br />

antimicrobiche ideali per la sicurezza<br />

del succo è un argomento notevolmente<br />

presente nella ricerca<br />

scientifica.<br />

Gli olii essenziali (EO) sono sempre<br />

più utilizzati come composti naturali<br />

antimicrobici, applicati a prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>, come i succhi di<br />

frutta. Tuttavia l’effetto del sistema<br />

di erogazione per migliorare la loro<br />

attività antimicrobica non è stato<br />

ampiamente studiato.<br />

Limonene (da 0 a 10 μL / mL) è stato<br />

aggiunto a sospensioni microbiche<br />

(~ 105 CFU / mL) di agenti patogeni<br />

selezionati. Fra questi, lo<br />

Streptococco aureus è risultato il<br />

patogeno più sensibile, mentre la<br />

Salmonella enterica ha mostrato<br />

una continua crescita in tutte le<br />

concentrazioni. Nanoemulsioni stabili<br />

e nanoparticelle solide lipidiche<br />

sono state preparate usando un olio<br />

di alcano. Gli effetti interfacciali e la<br />

distribuzione omogenea del limonene<br />

nelle nanoemulsioni hanno<br />

migliorato il suo effetto antimicrobico<br />

(8 e 12 μL / mL) contro S. aureus.<br />

Le concentrazioni acquose più<br />

elevate a seguito di espulsione da<br />

SLN hanno ulteriormente accentuato<br />

l’attività antimicrobica pronunciata<br />

a concentrazioni di limonene<br />

limitatamente superiori. Di conseguenza,<br />

i risultati confermano che<br />

i sistemi di erogazione basati sull’emulsione<br />

sono in grado di distribuire<br />

efficacemente il limonene all’interno<br />

di una sospensione microbica<br />

gli attributi ricercati dal consumatore<br />

quando acquista un prodotto<br />

premium. L’industria opera attraverso<br />

l’innovazione tecnologica applicata<br />

al processo, per raggiungere<br />

questi obbiettivi.<br />

REFERENZE<br />

A. Faeziah, J. Food Processing<br />

Preservation, 12-2016<br />

A. Szterk, J. Food Processing,<br />

4-2016<br />

Z. Diomedh, Food Technology,<br />

9-2016<br />

L. Slavislak, J. Food Science, 4-<strong>2017</strong><br />

Bray Consulting: franco_bray@fastwebnet.it<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

43<br />

40_43_ART_BRAY.indd 43 28/04/17 12:18


scienza&tecnologia<br />

Una svolta nella metodica<br />

di determinazione<br />

dei grassi totali nei<br />

prodotti lattiero-caseari,<br />

con una riduzione drastica<br />

del tempo impiegato<br />

nel processo e del costo<br />

per analisi. L’estrattore<br />

a microonde Ethos X<br />

di Milestone triplica<br />

la produttività rispetto<br />

ai metodi tradizionali.<br />

di Diego<br />

Carnaroglio*<br />

e Camillo<br />

Pirola**<br />

DETERMINAZIONE GRAVIMETRICA<br />

INNOVATIVA DEL GRASSO<br />

TOTALE IN LATTE E DERIVATI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

*Application Manager<br />

di Milestone<br />

** Marketing Manager<br />

di Milestone<br />

www.milestonesrl.com<br />

La determinazione del contenuto totale di grasso nel latte<br />

e prodotti derivati è standardizzata da metodi ufficiali quali<br />

Weibull-Stoldt, Schmid-Bondzynski-Ratzlaff e Röse-<br />

Gottlieb. Questi metodi comportano generalmente processi<br />

lunghi e laboriosi. Inoltre, sono necessari grandi<br />

quantitativi di solvente per rimuovere il grasso dalla matrice<br />

del campione e ciò implica costi particolarmente elevati.<br />

La ricerca e sviluppo di Milestone srl ha prodotto una<br />

soluzione innovativa per questo settore di applicazione<br />

sviluppando un estrattore a microonde, Ethos X, che permette,<br />

in un unico passaggio, di determinare la quantità<br />

totale di acidi grassi presenti in tutte le tipologie di matrici<br />

a base di latte e derivati. Paragonando il tempo impiegato<br />

per determinare 12 campioni con metodi ufficiali,<br />

Ethos X di Milestone consente la determinazione gravimetrica<br />

di più di 36 campioni, triplicando la produttività<br />

rispetto ai metodi tradizionali. Il metodo Milestone, validato<br />

con metodi ufficiali con risultati di eccellente comparabilità<br />

e ripetibilità, rappresenta la svolta nella metodica<br />

di determinazione dei grassi totali nel latte e derivati,<br />

consentendo una riduzione drastica del tempo impiegato<br />

nel processo e del costo per analisi.<br />

IL SUPERAMENTO DELLE TECNICHE TRADIZIONALI<br />

Sono passati quasi 120 anni da quando M. Weibull scopre<br />

che i lipidi legati alle proteine possono essere separati<br />

attraverso una reazione di idrolisi. Dopo 30 anni, J.<br />

Großfeld riprende l’argomento ed estrae diversi analiti<br />

contenuti in campioni <strong>alimentari</strong> attraverso un processo<br />

liquido-liquido. Circa 30 anni dopo, W. Stoldt rielabora il<br />

metodo di Weibull creando quella che attualmente è la<br />

metodica ufficiale per la determinazione degli acidi grassi<br />

in diverse matrici, ossia il metodo Weibull-Stoldt.<br />

Dopo questo metodo, considerato il metodo universale<br />

44<br />

www.interprogettied.com<br />

44_46_ART_MILESTONE.indd 44 28/04/17 12:19


scienza&tecnologia<br />

di estrazione per tutte le matrici, si<br />

sono sviluppati negli anni altri processi<br />

di estrazione ufficiali, quali Roese-<br />

Gottlieb per il latte, latte in polvere,<br />

crema e siero, Weibull-Berntrop e<br />

Schmid-Bondzynski-Ratzlaff per il<br />

formaggio. Queste tecniche di estrazione<br />

classica si differenziano sia per<br />

il tipo di idrolisi effettuata, alcalina o<br />

acida, sia per il tipo di solventi utilizzati<br />

durante la fase di estrazione.<br />

Tutte queste tecniche hanno un comune<br />

denominatore: implicano un<br />

processo lungo e laborioso e un elevato<br />

consumo di solventi.<br />

Nel 2016 Milestone lancia Ethos X,<br />

una piattaforma a microonde unica<br />

sul mercato capace di ottenere una<br />

determinazione gravimetrica del grasso<br />

totale nel latte e nei prodotti caseari.<br />

Il nuovo metodo semplifica drasticamente<br />

il processo operativo,<br />

riducendo il consumo di solventi e di<br />

conseguenza il costo finale dell’analisi.<br />

I PLUS DEL METODO INNOVATIVO<br />

Il principale vantaggio della tecnologia<br />

di riscaldamento a microonde<br />

offerta dall’Ethos X di Milestone risiede<br />

nella capacità di riscaldare il<br />

campione selettivamente, portando<br />

di conseguenza ad un’accelerazione<br />

I principali vantaggi di Ethos X<br />

- Riduzione dei tempi di estrazione<br />

- Produttività quadruplicata<br />

- Ridotto consumo di solventi<br />

- Recupero quantitativo<br />

- Unico metodo per tutte le matrici<br />

rilevante nel processo ad estrazione.<br />

Inoltre, permette di lavorare sopra il<br />

punto di ebollizione del solvente con<br />

una pressione fino a 30 bar, garantendo<br />

una performance di estrazione<br />

dell’acido grasso di molto superiore<br />

rispetto al metodo Soxhlet<br />

tradizionale.<br />

Il metodo ufficiale Weibull-Stoldt è<br />

composto da otto steps consecutivi<br />

che necessitano di un tempo superiore<br />

alle 9 ore: una prima fase di idrolisi,<br />

seguita da una seconda fase di estrazione<br />

dell’acido grasso all’interno del<br />

solvente, coadiuvati da diverse fasi di<br />

work-up e lavaggio del campione. Da<br />

qui l’esigenza di un metodo gravimetrico<br />

più snello, che riesca a ridurre i<br />

passaggi di lavoro.<br />

Milestone propone un’idrolisi parallela<br />

all’estrazione che permette di<br />

ridurre i tempi di analisi a meno di 3<br />

ore. L’idrolisi viene eseguita conte-<br />

Le performance<br />

di Ethos X<br />

di Milestone<br />

stualmente all’estrazione all’interno<br />

di contenitori chiusi e in pressione,<br />

muniti di agitatore magnetico per<br />

l’ottimizzazione dell’omogeneizzazione<br />

delle due fasi. Questa fase elimina<br />

qualsiasi processo intermedio<br />

di lavorazione e di lavaggio del campione<br />

dall’acido. Tale vantaggio, aggiunto<br />

al riscaldamento selettivo<br />

delle microonde e alla possibilità di<br />

lavorare oltre il punto di ebollizione<br />

del solvente, permette di ridurre il<br />

tempo di idrolisi a pochi minuti migliorando<br />

al contempo l’efficienza di<br />

estrazione.<br />

Ethos X di Milestone permette di processare<br />

in maniera simultanea fino a<br />

12 diversi campioni per volta (fino a<br />

10 g per contenitore), offrendo la più<br />

alta produttività presente sul mercato.<br />

La quantità di solvente utilizzata è<br />

minima, 25mL per contenitore, e viene<br />

quasi interamente recuperata grazie<br />

ad un kit costituito da un rotore<br />

per evaporazione (RAR-12) e ad un<br />

sistema per la formazione del vuoto<br />

con condensatori (CombiVac).<br />

L’evaporazione del solvente nel rotore<br />

RAR consente un’evaporazione<br />

assistita a microonde che permette di<br />

ridurre a soli 20 minuti l’intera evaporazione<br />

e di evitare la degradazione<br />

degli acidi grassi durante tale processo,<br />

inconveniente ricorrente nel caso<br />

si esegua un’evaporazione in forni<br />

convenzionali. Il solvente viene evaporato<br />

all’interno di innovative vaschette<br />

di alluminio che consentono<br />

il rapido raffreddamento dopo il processo<br />

di evaporazione. Questo evita<br />

un ulteriore passaggio intermedio di<br />

raffreddamento nell’essiccatore, consentendo<br />

all’operatore di effettuare<br />

direttamente la pesata finale.<br />

Un altro grosso vantaggio operativo<br />

offerto dall’Ethos X è rappresentato<br />

dalla semplicità operativa del metodo:<br />

l’operatore viene infatti guidato<br />

in tutte le fasi del processo da un software<br />

dedicato che, in maniera automatica,<br />

ricalcola la percentuale finale<br />

di grasso del campione a partire dalle<br />

pesate eseguite in partenza.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

45<br />

44_46_ART_MILESTONE.indd 45 28/04/17 12:19


TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

LA PROCEDURA OPERATIVA<br />

Come descritto in precedenza, Ethos<br />

X consente attraverso un metodo gravimetrico<br />

di determinare il contenuto<br />

totale di grasso nel latte, latticini e<br />

prodotti caseari in due soli step operativi:<br />

idrolisi ed estrazione eseguiti<br />

contestualmente (40 minuti); evaporazione<br />

del solvente (20 minuti).<br />

Si pesano all’interno di contenitori<br />

chiusi dai 3 ai 10 g di campione, fino<br />

ad un massimo di 12 campioni simultaneamente<br />

per estrazione. Ad<br />

essi si aggiungono in sequenza una<br />

quantità di acido solforico o cloridrico<br />

diluiti e una quantità pesata di<br />

cicloesano. Una volta chiusi i contenitori,<br />

viene settato il metodo predefinito<br />

all’interno del software e in<br />

maniera completamente automatizzata<br />

il campione viene scaldato fino<br />

alla temperatura definita dal metodo.<br />

L’idrolisi e l’estrazione degli acidi<br />

grassi avvengono in concomitanza,<br />

con un tempo totale di processo<br />

di 40 minuti. Terminata l’estrazione,<br />

la soluzione all’interno dei vessel si<br />

presenterà separata in due fasi: la<br />

fase acquosa con la parte idrolizzata<br />

del campione sul fondo del vessel e<br />

quella organica al di sopra, quest’ultima<br />

contenente tutti gli acidi grassi<br />

contenuti nel campione, ora solubili<br />

in solventi organici. Un’aliquota<br />

pesata di solvente organico viene<br />

trasferita all’interno di vaschette di<br />

alluminio inserite all’interno del reattore<br />

RAR-12 con 12 posizioni, dedicato<br />

all’evaporazione controllata<br />

del solvente. Il riscaldamento selettivo<br />

delle microonde viene infatti<br />

coadiuvato ad una pompa a vuoto<br />

e a due condensatori per il recupero<br />

Il metodo<br />

prevede due step<br />

operativi: idrolisi<br />

ed estrazione<br />

(a sinistra);<br />

evaporazione<br />

del solvente<br />

(a destra)<br />

del solvente. Questo assicura, insieme<br />

ad un rapido raffreddamento<br />

delle vaschette di alluminio, un’evaporazione<br />

conservativa del campione,<br />

eliminando qualsiasi rischio di<br />

degradazione termica dell’acido<br />

grasso. Terminata l’evaporazione, i<br />

campioni possono essere pesati direttamente,<br />

senza necessità di raffreddamento<br />

in essiccatore. Il software,<br />

collegato alla bilancia<br />

analitica, registra e calcola automaticamente<br />

la percentuale totale di<br />

acido grasso per ciascun campione.<br />

Il tempo totale di lavoro è di circa 3<br />

ore con una produttività di 12 campioni<br />

per volta.<br />

LA VALIDAZIONE<br />

Per validare il metodo di determinazione<br />

a microonde della quantità totale<br />

di grasso nei prodotti lattierocaseari,<br />

sono stati selezionati sei<br />

diversi prodotti, la cui quantità totale<br />

di acidi grassi era stata precedentemente<br />

stabilita con i relativi metodi di<br />

riferimento. La comparabilità e la riproducibilità<br />

dei risultati sono stati<br />

determinati per mezzo di deviazione<br />

standard su un insieme di 10 valori di<br />

dati. Idrolisi ed estrazione in parallelo<br />

di tutti i campioni sono stati condotti<br />

utilizzando una combinazione di acido<br />

solforico diluito e cicloesano. La<br />

differenza nel contenuto di lipidi tra i<br />

metodi di riferimento e il metodo di<br />

estrazione a microonde Ethos X sono<br />

molto simili ai valori standard ricavati<br />

con metodi ufficiali (comparabilità).<br />

Anche la ripetibilità mostra risultati<br />

entro i limiti di ripetibilità ufficiali. Il<br />

limite di rilevabilità dello strumento è<br />

stato stabilito a 0,5 g, mentre il più<br />

alto misurabile si attesta attorno ai 15<br />

g. L’evidenza di questa gamma di lavoro<br />

è stata dimostrata, almeno per<br />

il limite inferiore, attraverso la determinazione<br />

su latte magro 0,03% di<br />

massa grassa.<br />

CONCLUSIONI<br />

Ethos X di Milestone, strumento dedicato<br />

alla determinazione degli acidi<br />

grassi totali nel latte e latticini, accoppiato<br />

con il rotore di evaporazione da<br />

12 posizioni RAR-12, permette di<br />

ottenere gli stessi risultati di accuratezza<br />

dei metodi ufficiali (Weibull-<br />

Stoldt, Schmid-Bondzynski-Ratzlaff,<br />

Roese - Gottlieb).<br />

I principali vantaggi di questo metodo<br />

gravimetrico sono: riduzione drastica<br />

dei tempi di estrazione: idrolisi<br />

ed estrazione di 12 campioni in soli<br />

40 minuti; produttività quadruplicata,<br />

con più di 36 campioni al giorno;<br />

ridotto consumo di solventi (25 mL di<br />

solvente per vessel); elevati recuperi<br />

e ripetibilità; unico metodo per tutte<br />

le matrici a base di latte e latticini.<br />

Ethos X rappresenta una soluzione<br />

unica sul mercato per la determinazione<br />

gravimetrica del grasso totale<br />

nel latte e prodotti lattiero-caseari<br />

con la più alta produttività e con il più<br />

basso investimento iniziale.<br />

Prodotto Metodo Valore Metodo Ripetibilità Comparabilità<br />

di Riferimento di Riferimento [%] a microonde [%] [%] (n=10) [%]<br />

Formaggio a pasta molle WS 27.04 27.85 0.25 0.71<br />

Yoghurt al limone WS 3.20 3.48 0.07 0.19<br />

Chester SBR 33.97 34.90 0.11 0.99<br />

Camembert SBR 22.17 22.70 0.10 0.36<br />

Latte RG 1.50 1.57 0.11 0.14<br />

Yoghurt in polvere RG 28.93 29.42 0.15 0.37<br />

046<br />

www.interprogettied.com<br />

44_46_ART_MILESTONE.indd 46 28/04/17 12:19


scienza&tecnologia<br />

SUPERFICI METALLICHE<br />

ANTIBATTERICHE PER MACCHINE<br />

ALIMENTARI<br />

Un team europeo di ricercatori<br />

coordinato dall’Università degli<br />

Studi di Parma assieme a una<br />

rete di aziende partner, tra cui<br />

l’impresa vicentina Ecor<br />

Research, sta sviluppando la<br />

prima superficie metallica antibatterica<br />

e fluidorepellente al mondo, portandoci un passo più vicini<br />

alla produzione di elettrodomestici e macchinari per l’industria agroalimentare<br />

autopulenti.<br />

L’innovazione è nata in seno al progetto TresClean (High throughput<br />

laser texturing of self-cleaning and antibacterial surfaces) promosso<br />

nell’ambito del programma comunitario Horizon 2020. Il team si è<br />

ispirato a meccanismi con cui alcune piante, quali ad esempio il loto,<br />

rendono le proprie foglie non permeabili all’acqua.<br />

Le superfici delle foglie hanno suggerito l’idea che si possano creare<br />

anche sui metalli delle strutture che, nel ridurre la bagnabilità, individuino<br />

nuove funzionalità quale appunto quella di prevenire l’adesione<br />

batterica. L’applicazione di tale concetto ad elementi metallici crea una<br />

vasta prospettiva di applicazione per tutti quei componenti sensibili<br />

alla contaminazione batterica, spaziando dall’utilizzo nell’ambito<br />

dell’industria alimentare alle applicazioni domestiche o biomedicali.<br />

Il team di TresClean impiega dispositivi di marcatura laser a impulsi<br />

ultracorti e alta frequenza per creare sulle lamiere una topografia<br />

superficiale concepita per imitare la superficie della foglia di loto e<br />

prevenire l’adesione di liquidi. Tale topografia è in grado di intrappolare<br />

minuscole bolle di aria che riducono al minimo l’area di contatto<br />

tra la superficie stessa e i liquidi.<br />

“Le foglie di loto si mantengono pulite grazie alle loro particolari<br />

tessiture superficiali che consentono all’acqua di permanere in forma<br />

di piccole gocce sferiche evitandone la diffusione. In tali condizioni i<br />

batteri non hanno la possibilità di aderire poiché il contatto con la<br />

superficie è ridotto in modo significativo”, spiega il professor Luca<br />

Romoli, coordinatore del progetto TresClean. “Allo stesso modo con<br />

il laser si possono creare sui metalli superfici la cui topografia è in grado<br />

di promuovere l’antibattericità senza l’aggiunta di agenti chimici”.<br />

Le superfici metalliche sono sottoposte a uno specifico processo di<br />

marcatura laser che fa uso di dispositivi ottici innovativi per il comune<br />

impiego industriale: laser a impulsi ultracorti, ma di elevata potenza<br />

media, sono deflessi da teste di scansione che consentono la loro<br />

movimentazione con velocità che possono raggiungere i 200 m/s.<br />

Con un target di prodotto concepito per i componenti di macchinari<br />

destinati all’industria alimentare, TresClean ha l’ambizione di incidere<br />

in misura significativa sulla produttività: “Le vasche negli stabilimenti<br />

caseari devono essere pulite ogni 6-8 ore per evitare una<br />

crescita esponenziale dei batteri. Ciò ne limita l’utilizzo, incidendo di<br />

conseguenza negativamente sulla resa”, afferma il professor Romoli.<br />

www.interprogettied.com<br />

Improve your aseptic<br />

dairy production<br />

with GEA<br />

NiSoPURE: sterile water with<br />

less energy and less steam.<br />

The NiSoPURE is a stand-alone skid able to<br />

produce the required sterile water to flush<br />

aseptic chambers with low environmental<br />

impact. Connected to the homogenizer,<br />

NiSoPURE drastically reduces the consumption<br />

of energy, water and steam.<br />

ADV_<strong>Tecnologie</strong>Alimentari_April<strong>2017</strong>_NiSoPURE_EN.indd 1 07/03/<strong>2017</strong> 11:36:16<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

47<br />

47_47_NEWS_SCIENZE_TECNOLOGIA.indd 47 28/04/17 12:19


impianti<br />

Ammonta a un<br />

1,95 miliardi di dollari<br />

il mercato mondiale<br />

degli impianti per la<br />

produzione di additivi<br />

funzionali, che negli<br />

ultimi anni cresce<br />

a un tasso medio del 5,6%.<br />

Le vendite maggiori<br />

si registrano nell’area<br />

asiatica, seguite<br />

da quelle in Nordamerica.<br />

a cura di<br />

??<br />

TITOLO TITOLO<br />

ITITOLO IMPIANTI TITOLO PER ADDITIVI FUNZIONALI:<br />

UN SETTORE IN CRESCITA MODERATA<br />

di Giuseppe<br />

Tamburini<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

48<br />

Il mercato mondiale degli impianti per la produzione di additivi<br />

funzionali destinati all’industria alimentare ha raggiunto<br />

nel 2016 il valore di 1,95 miliardi di dollari, con un tasso<br />

di crescita medio annuo del 5,6% nell’arco degli ultimi 11<br />

anni (figura 1): dopo una forte crescita nei primi anni 2000<br />

protrattasi fino al 2007, il mercato si è stabilizzato su tassi di<br />

crescita più moderati dopo la crisi del 2008-2009.<br />

I dati si riferiscono ai macchinari e attrezzature e relativo<br />

engineering per la produzione di additivi funzionali utilizzati<br />

nell’industria alimentare. Per additivi funzionali si intendono<br />

quelle sostanze che possono essere di origine naturale o<br />

sintetica, generalmente aggiunte in piccoli quantitativi agli<br />

alimenti, al fine di aumentarne la vita utile, conferire all’alimento<br />

una maggior sicurezza sotto il profilo sanitario (per<br />

esempio la sicurezza microbiologica), aumentarne il valore<br />

nutrizionale o l’aspetto estetico, o per facilitarne la lavorazione<br />

industriale (in quest’ultimo caso sono detti coadiuvanti<br />

di processo). Non sono compresi gli impianti per gli aromi,<br />

in quanto rappresentano una tipologia di prodotti a sé stanti,<br />

con caratteristiche differenti.<br />

Spesso gli additivi <strong>alimentari</strong> vengono suddivisi in naturali e<br />

sintetici; tuttavia in realtà molti additivi che vengono sintetizzati<br />

per via chimica sono spesso disponibili anche in natura:<br />

per esempio la vitamina C (acido ascorbico) e il suo isomero<br />

(acido eritorbico) sono le stesse sostanze che si trovano nelle<br />

arance. Analogamente l’acido citrico, che viene prodotto su<br />

scala industriale per fermentazione enzimatica degli zuccheri,<br />

in realtà è presente in abbondanza negli agrumi.<br />

Ovviamente qui ci si riferisce agli impianti per produzione<br />

su scala industriale. Attualmente il mercato maggiore<br />

è quello asiatico, che supera anche il mercato<br />

nordamericano (tabella 1).<br />

UNA GAMMA DIVERSIFICATA A SECONDA<br />

DELL’ADDITIVO PRODOTTO<br />

Gli impianti per la produzione di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali<br />

sono estremamente diversificati, classificabili fondamentalmente<br />

in base alla tipologia di additivo prodotto, anche se in<br />

realtà diversi additivi esercitano più di una funzione. Per esempio<br />

gli stabilizzanti hanno spesso anche una funzione emulsionante,<br />

alcuni coloranti hanno anche la funzione di migliorare<br />

il gusto dell’alimento ecc.<br />

www.interprogettied.com<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 48 28/04/17 12:20


Impianti per la produzione di addensanti<br />

e stabilizzanti, generalmente<br />

idrocolloidi<br />

Alcuni tipici addensanti - stabilizzanti<br />

utilizzati nell’industria alimentare sono:<br />

• amidi: ottenuti per lavorazione da<br />

mais, frumento o riso (macinazione ad<br />

umido), estratti dalla patata. Gli amidi<br />

possono poi essere ulteriormente lavorati<br />

con processi chimici, fisici e biologici<br />

per ottenere i cosiddetti amidi modificati<br />

aventi determinate caratteristiche a<br />

seconda dell’impiego cui sono destinati.<br />

Tali processi consistono nell’intervenire<br />

in modo mirato sulle proprietà dell’amido<br />

in maniera tale da migliorarne<br />

l’attivazione a freddo, la resistenza alla<br />

cottura, allo sforzo di taglio, alla sterilizzazione<br />

e agli acidi, nonché la stabilità<br />

durante i processi di congelamento -<br />

scongelamento;<br />

• altri polisaccaridi quali alginati, carragenina,<br />

gomma di guar, gomma di xantano,<br />

gomma di semi di carrube, gomma<br />

di karaya, gomma di gellano,<br />

gomma di tara, gomma adragante,<br />

gomma di semi di carrube. I processi di<br />

ottenimento sono diversi a seconda del<br />

tipo di polisaccaride: cottura di batteri in<br />

processi di fermentazione, macinazione,<br />

estrazione e purificazione, maceraimpianti<br />

Gli impianti<br />

per la produzione<br />

di additivi<br />

<strong>alimentari</strong><br />

funzionali sono<br />

molto diversificati<br />

e vengono<br />

classificati<br />

soprattutto<br />

in base<br />

alla tipologia<br />

di additivo<br />

prodotto<br />

(Foto Palsgaard)<br />

Figura 1 - Domanda mondiale di impianti per additivi <strong>alimentari</strong><br />

funzionali: 2005 - 2016<br />

Tab. 1 - Vendite mondiali di impianti per la produzione di additivi<br />

<strong>alimentari</strong> funzionali suddivise per area geografica: anno 2016<br />

Figura 2 - Vendite mondiali di impianti per la produzione di additivi<br />

<strong>alimentari</strong> funzionali suddivise per area geografica (in %): anno 2016<br />

Area geografica Milioni $<br />

Nord America, di cui: 585<br />

. Usa 525<br />

. Canada 60<br />

America Latina 140<br />

Europa Occidentale 325<br />

Europa dell’Est 40<br />

CSI 75<br />

Asia - Pacifico, di cui: 645<br />

. Giappone 180<br />

. Cina 175<br />

. India 30<br />

. altri paesi 260<br />

Africa - Medio Oriente 140<br />

Totale 1.950<br />

Fonte: analisi incrociata industrie degli additivi e coadiuvanti<br />

<strong>alimentari</strong> - produttori di impianti<br />

www.interprogettied.com<br />

49<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 49 28/04/17 12:20


impianti<br />

Tab. 2 - Vendite mondiali di impianti per la produzione<br />

di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali suddivise in base al tipo<br />

di additivo prodotto: anno 2016<br />

Figura 3 - Vendite mondiali di impianti per la produzione<br />

di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali suddivise per tipo di additivo<br />

prodotto (in %): anno 2016<br />

Tipologia di impianto Milioni $<br />

Impianti per la produzione di addensanti e stabilizzanti 640<br />

Impianti per la produzione di dolcificanti 520<br />

Impianti per la produzione di coloranti 180<br />

Impianti per la produzione di sostituti di grassi 70<br />

Impianti per la produzione di enzimi 120<br />

Impianti per la produzione di vitamine 90<br />

Impianti per la produzione di anti ossidanti 50<br />

Impianti per la produzione di conservanti 65<br />

Impianti per la produzione di emulsionanti 215<br />

Totale 1.950<br />

Fonte: analisi incrociata industrie degli additivi e coadiuvanti<br />

<strong>alimentari</strong> - produttori di impianti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

zione, estrazione di essudati secchi di<br />

fusti e rami di leguminose ecc;<br />

• pectina, ottenuta per estrazione da<br />

polpa di mela o scorza di agrumi;<br />

• gelatina: è l’idrocolloide più usato<br />

nell’industria alimentare come stabilizzante-addensante,<br />

sia in termini di volume<br />

che di valore. Uno dei processi più<br />

usati per la produzione di addensante<br />

- stabilizzante gelatina è quello che parte<br />

dalla pelle di maiale, in quanto genera<br />

meno acqua di scarico e richiede pretrattamenti<br />

più semplici e più brevi<br />

rispetto a processi che utilizzano materiali<br />

di partenza diversi (quali ossa o pelli<br />

bovine);<br />

• altri vari: per esempio caseina, ottenuta<br />

dal latte per separazione tramite precipitazione<br />

con acidi o per azione enzimatica.<br />

Impianti per la produzione di antiossidanti<br />

Gli antiossidanti vengono aggiunti<br />

agli alimenti per aumentarne la vita<br />

utile, ritardando l’effetto degradante<br />

derivante dal processo di ossidazione<br />

da parte degli agenti atmosferici; in<br />

genere svolgono anche la funzione di<br />

correttori di acidità. A loro volta i tipi<br />

di processi usati per produrre gli antiossidanti<br />

sono diversi in base alla tipologia<br />

di antiossidanti:<br />

• antiossidanti naturali: vengono ottenuti<br />

commercialmente con processi di<br />

fermentazione naturale da fonti di origine<br />

naturale vegetale quali l’acido<br />

ascorbico e il tocoferolo;<br />

• antiossidanti naturali - identici ottenuti<br />

per sintesi chimica, copiando la formula<br />

di quelli naturali;<br />

• antiossidanti sintetici ottenuti quindi<br />

tramite un processo di sintesi chimica:<br />

tra gli antiossidanti ammessi a livello<br />

europeo rientrano il BHA (idrossianisolo<br />

butilato), il BHT (idrossitoluenbutilato)<br />

i gallati e gli eritorbati (l’acido<br />

eritorbico è ottenuto come sottoprodotto<br />

nel processo di produzione<br />

dell’acido ascorbico).<br />

Impianti per la produzione di enzimi<br />

Gli enzimi sono in sostanza dei catalizzatori<br />

biologici che favoriscono determinate<br />

reazioni. Vengono ampiamente<br />

utilizzati nell’industria alimentare, per<br />

esempio nell’industria lattiero - casearia<br />

con funzione coagulante, nell’industria<br />

dei succhi di frutta per scindere la pectina<br />

ottenendo succhi di frutta limpidi e<br />

stabili, nell’industria della birra per aumentare<br />

la fermentabilità, nell’industria<br />

dei prodotti da forno permettendo di<br />

ridurre l’utilizzo di additivi chimici, e garantendo<br />

l’ottenimento di pane di alta<br />

qualità, a lievitazione uniforme e in gra-<br />

do di mantenere più a lungo la freschezza.<br />

La maggior parte degli enzimi utilizzati<br />

nell’industria alimentare non sono<br />

presenti nel prodotto finito, ma vengono<br />

impiegati nel processo produttivo:<br />

sono pertanto coadiuvanti di processo.<br />

La grossa diffusione degli enzimi in<br />

Europa è stata determinata dalla crescente<br />

disponibilità di enzimi ad uno<br />

stato più puro, dovuta, a sua volta, ad<br />

un continuo miglioramento delle tecnologie<br />

di purificazione. Gli enzimi infatti,<br />

ottenuti per estrazione da fonti di origine<br />

naturale, vengono in genere sottoposti<br />

a processi di purificazione, anche<br />

se il prodotto finale può ancora contenere<br />

tracce degli altri costituenti naturali<br />

delle fonti d’origine dell’enzima. Tipici<br />

enzimi utilizzati nell’industria alimentare<br />

sono ad esempio la protease, l’amilase,<br />

la cellulase / pettinase ecc.<br />

Impianti per la produzione di edulcoranti<br />

(o dolcificanti sostitutivi dello zucchero)<br />

Anche qui i processi di produzione sono<br />

molto diversificati, in base al tipo di edulcorante<br />

prodotto:<br />

• polialcoli: a loro volta possono essere<br />

suddivisi in due categorie: polialcoli semplici<br />

(xilitolo, mannitolo e sorbitolo), e<br />

polialcoli complessi (maltitolo e lattitolo).<br />

I primi vengono ottenuti per idrogenazione<br />

dei polisaccaridi, mentre i secondi<br />

50<br />

www.interprogettied.com<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 50 28/04/17 12:20


impianti<br />

vengono ottenuti per idrogenazione dei<br />

disaccaridi;<br />

• isomalt: viene ottenuto a partire da<br />

saccarosio: dopo isomerizzazione enzimatica<br />

con formazione di isomaltulosio,<br />

il glucosil - 1,6 fruttosio viene idrogenato<br />

con la formazione di una miscela di<br />

glucosilsorbitolo e glucosilmannitolo;<br />

• ciclammati: sono ottenuti come sali<br />

di sintesi (di sodio o calcio) dell’acido<br />

ciclamico;<br />

• acesulfame: viene ottenuto per sintesi<br />

del sale di potassio di una immide;<br />

• aspartame: è un dipeptide L-aspartil-<br />

L-fenilalanin metilestere (APM) composto<br />

da due amminoacidi, l’acido aspartico<br />

e la fenilalanina esterificata. Viene<br />

ottenuto industrialmente tramite processi<br />

di sintesi o di fermentazione microbica.<br />

Il perfezionamento delle tecniche<br />

di ingegneria genetica microbica e una<br />

più razionale selezione dei ceppi hanno<br />

contribuito a migliorare e rendere più<br />

competitiva ed efficiente la produzione<br />

di aspartame mediante fermentazione<br />

microbica, consentendo di superare le<br />

problematiche legate alla sintesi chimica,<br />

che necessita di un processo di separazione<br />

e purificazione lungo e costoso<br />

di una soluzione racemica che si forma<br />

in fase di produzione;<br />

• neotame: ottenuto dall’aspartame<br />

tramite reazione di un amino - gruppo<br />

libero con dimetilbutirraldeide;<br />

• sucralosio: ottenuto dallo zucchero<br />

per sostituzione di 3 gruppi ossidrilici<br />

con atomi di cloro;<br />

• taumatina ottenuta per estrazione<br />

della gelatina in cui sono immersi i semi<br />

della pianta africana thaumatococcus<br />

daniellii;<br />

• glucosidi steviolici ottenuti dalla pianta<br />

stevia (Paraguay e Brasile);<br />

• saccarina, spesso utilizzata come sale<br />

(per esempio saccarinato di sodio) nelle<br />

bevande e nei prodotti dolciari: può essere<br />

ottenuta in diversi modi tramite<br />

processi di sintesi: a metà degli anni ’50<br />

del secolo scorso è stato messo a punto<br />

un processo industriale che parte dall’acido<br />

antranilico, trattato con acido nitroso,<br />

biossido di solfo, cloro e ammoniaca.<br />

Un altro possibile processo parte dal 2<br />

I coloranti<br />

possono essere<br />

completamente<br />

naturali,<br />

o sostanze naturali<br />

che vengono<br />

concentrate<br />

e chimicamente<br />

modificate, oppure<br />

possono essere<br />

ottenuti per<br />

imitazione<br />

di sintesi<br />

di sostanze<br />

naturali,<br />

o infine essere<br />

completamente<br />

artificiali<br />

- cloro toluene. Un altro processo messo<br />

a punto da Fahlberg e Remsen, che partiva<br />

da toluene, ha rese piuttosto basse;<br />

• HFCS (sciroppo di glucosio - fruttosio<br />

ottenuto dall’amido di mais, un dolcificante<br />

non ipocalorico molto usato): il<br />

processo di produzione di HFCS, messo<br />

a punto dall’Agency of Industrial Science<br />

and Technology of Ministry of<br />

International Trade and Industry of Japan,<br />

viene realizzato per via enzimatica. Si parte<br />

con la produzione di sciroppo di glucosio<br />

utilizzando gli enzimi alfa- amilasi e<br />

gluco- amilasi che agiscono sull’amido<br />

ottenendo una certa percentuale di zuccheri<br />

semplici: allo sciroppo di glucosio<br />

così ottenuto si aggiunge l’enzima xilosio<br />

isomerasi che converte il glucosio in fruttosio.<br />

Laddove siano richiesti sciroppi ad<br />

alta concentrazione (55%) sono stati<br />

messi a punto processi – quali la cromatografia<br />

su colonne di zeoliti o resine a<br />

scambio ionico – che permettono di raggiungere<br />

le concentrazioni volute, separando<br />

gli altri componenti.<br />

Impianti per la produzione di coloranti<br />

I coloranti possono essere completamente<br />

naturali, oppure sostanze naturali<br />

che vengono concentrate e chimicamente<br />

modificate, oppure possono<br />

essere ottenuti per imitazione di sintesi<br />

di sostanze naturali, o infine essere completamente<br />

artificiali, ottenuti anch’essi<br />

per sintesi chimica. Un esempio di colorante<br />

naturale è la cocciniglia, colorante<br />

naturale rosso del torlo dell’uovo, ottenuto<br />

però anche per estrazione dei corpi<br />

essiccati delle femmine di coccinella,<br />

e molto utilizzato per colorare aperitivi.<br />

Uno dei coloranti <strong>alimentari</strong> naturali più<br />

usati è il caramello, utilizzato nell’industria<br />

delle bevande, delle salse, nell’industria<br />

dei prodotti da forno e dolciaria<br />

e dei gelati. Per poterne disporre in<br />

quantità adeguate agli utilizzi richiesti<br />

sono stati messi a punto diversi processi<br />

industriali che utilizzano miscele di zuccheri<br />

che vengono fatte reagire con alcali,<br />

solfiti e/o ammoniaca da soli o in<br />

combinazione tra loro, ottenendo diversi<br />

tipi di caramello. Come additivo colorante<br />

per alimenti sono disponibili commercialmente<br />

quattro tipologie di<br />

caramello con la sigla E150 seguita<br />

dalla lettera a, oppure b, oppure c, oppure<br />

d rispettivamente, la cui autorizzazione<br />

all’uso negli alimenti è stata valutata<br />

dall’Efsa (Agenzia europea per la<br />

sicurezza alimentare).<br />

Un altro esempio di colorante naturale<br />

è il carotene: viene prodotto in piccole<br />

quantità per estrazione da fonti naturali<br />

(per esempio con solvente), oppure<br />

con processi industriali: tra questi uno è<br />

quello messo a punto dalla Basf basato<br />

sulla reazione di Wittig, un altro è quello<br />

basato sulla reazione di Grignard messo<br />

a punto dalla Hoffman - La Roche.<br />

Tra i coloranti completamente artificiali<br />

compaiono i coloranti azoici, i triarilmetani,<br />

l’indigotina ecc, tutti ottenuti tramite<br />

processi di sintesi chimica organica.<br />

Impianti per la produzione di vitamine<br />

Sono numerosissime le vitamine aggiunte<br />

in piccole dosi agli alimenti: nonostante<br />

siano disponibili in natura, vengono<br />

generalmente ottenute su scala industriale<br />

tramite processi di sintesi. Per<br />

esempio la vitamina C viene ottenuta<br />

industrialmente partendo da D - glucosio<br />

che viene sottoposto a vari step di trasformazione<br />

tramite reazioni chimiche e / o<br />

processi fermentativi di natura microbica.<br />

Impianti per la produzione di conservanti<br />

I conservanti vengono aggiunti agli<br />

alimenti per inibire, ritardare o arresta-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

51<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 51 28/04/17 12:20


impianti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

52<br />

Tab. 3 - Previsioni di sviluppo della domanda mondiale di impianti<br />

per la produzione di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali per area geografica: 2016 - 2020 (1)<br />

Area geografica Milioni $ IMA% (2)<br />

2016 2020<br />

Nord America, di cui: 585 710 +5,0<br />

. Usa 525 640 +5,1<br />

. Canada 60 70 +3,9<br />

America Latina 140 155 +2,6<br />

Europa Occidentale 325 380 +4,0<br />

Europa dell’Est 40 49 + 5,2<br />

CSI 75 81 + 1,9<br />

Asia - Pacifico, di cui: 645 790 + 5,2<br />

. Giappone 180 195 + 2,0<br />

. Cina 175 230 + 7,1<br />

. India 30 47 + 11,9<br />

. altri paesi 260 318 + 5,2<br />

Africa - Medio Oriente 140 165 + 4,0<br />

Totale mondo 1.950 2.330 + 4,6<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2016<br />

(2)<br />

IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2016 - 2020<br />

Fonte: consensus aziende <strong>alimentari</strong> - produttori di impianti<br />

re la crescita di micro-organismi o per<br />

prevenire qualsiasi tipo di degradazione<br />

dell’alimento dovuta all’azione di<br />

micro-organismi. Sono diverse le tipologie<br />

di conservanti <strong>alimentari</strong>: propionati,<br />

benzoati, sorbati, parabeni (esteri<br />

dell’acido para-idrossibenzoico, unici<br />

fenoli approvati per la conservazione<br />

microbiologica degli alimenti).<br />

Generalmente i conservanti <strong>alimentari</strong>,<br />

nonostante disponibili in natura, vengono<br />

prodotti industrialmente tramite<br />

processi di sintesi chimica organica. La<br />

nisina (E234), un conservante antibiotico<br />

ottenuto dal lactococcus lactis,<br />

non viene prodotto sinteticamente, ma<br />

ricavato da fonti naturali quali il latte<br />

attraverso processi biotech.<br />

Impianti per la produzione di emulsionanti<br />

Gli emulsionanti vengono utilizzati per<br />

migliorare la struttura, il gusto, l’aspetto<br />

e la vita utile degli alimenti, oltre che per<br />

ridurre i grassi in esso presenti. Uno degli<br />

impieghi maggiori degli emulsionanti<br />

nel settore alimentare è nell’industria dei<br />

prodotti da forno con la funzione di favorire<br />

una miglior qualità dell’impasto.<br />

Numerosissime sono le tipologie di<br />

emulsionanti: mono- e di-gliceridi di acidi<br />

grassi e loro esteri (per esempio gliceril-monostearato),<br />

esteri lactilati (per<br />

esempio stearoil lactilato), mono- e diesteri<br />

di propilenglicole, esteri del sorbitano<br />

(per esempio sorbitan monostearato),<br />

polisorbati (per esempio<br />

poliossimetilene sorbitan monolaurato).<br />

Diversi sono quindi anche i processi utilizzati<br />

per la produzione di emulsionanti<br />

<strong>alimentari</strong>. Per esempio il glicole polipropilenico<br />

(E 1520) viene ottenuto industrialmente<br />

per idratazione dell’ossido di<br />

propilene, utilizzando sia una reazione<br />

non catalizzata ad elevata temperatura<br />

(200-220°C), sia una reazione catalizzata<br />

da una resina scambiatrice o da piccole<br />

quantità di acido solforico o di alcali<br />

condotta a temperature più basse<br />

(150-180°C), seguite da un processo di<br />

purificazione. Tra gli emulsionanti di origine<br />

naturale uno dei più usati è la lecitina:<br />

la lecitina può essere estratta da oli<br />

vegetali, in particolare olio di soia. Il processo<br />

di estrazione prevede una serie di<br />

passaggi di vario tipo (meccanici, chimico-fisici,<br />

di raffinazione, deumidificazione,<br />

filtrazione, deodorizzazione ecc) fino<br />

a ottenere la lecitina pura (98%) utilizzabile<br />

nell’industria alimentare.<br />

Impianti per la produzione di sostituti<br />

dei grassi<br />

Un esempio è rappresentato da Olestra ®<br />

brevettato nel 1971 dalla Procter &<br />

Gamble e approvato dalla US FDA nel<br />

1996: viene prodotto attraverso un processo<br />

di trans-esterificazione di acidi<br />

grassi che formano i sucresteri a elevato<br />

grado di esterificazione.<br />

L’elenco riportato è significativo della<br />

molteplicità dei processi industriali per la<br />

produzione di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali,<br />

che coinvolgono sintesi chimiche,<br />

processi chimico-fisici, processi meccanici,<br />

processi di raffinazione e purificazione,<br />

fino alle biotecnologie. Pertanto<br />

anche la gamma di impianti è molto<br />

diversificata, oltre al fatto che poi i diversi<br />

additivi, una volta ottenuti, vengono<br />

molto spesso miscelati fra loro in proporzioni<br />

assai variabili in funzione dell’uso<br />

cui sono destinati per ottenere apposite<br />

formulazioni sinergiche.<br />

A livello mondiale le vendite di impianti<br />

per la produzione di addensanti e stabilizzanti<br />

rappresentano la quota più consistente<br />

delle vendite totali di impiantistica<br />

per additivi <strong>alimentari</strong> funzionali<br />

(circa un terzo); seguono le vendite di<br />

impianti per la produzione di dolcificanti<br />

con un altro 27% circa (tabella 2);<br />

comunque l’incidenza percentuale delle<br />

varie tipologie di impianti sulle vendite<br />

totali è variabile da un’area geografica<br />

all’altra:<br />

• per esempio negli Usa prevalgono le<br />

vendite di impianti per dolcificanti (circa<br />

il 38% del totale), seguite dalle vendite<br />

per addensanti e stabilizzanti (circa il<br />

26% delle vendite totali);<br />

• in Europa Occidentale le vendite di<br />

impianti per addensanti e stabilizzanti<br />

sono al primo posto (39% delle vendite<br />

totali), seguite dalle vendite di impianti<br />

per dolcificanti (circa il 18% delle vendite<br />

totali);<br />

• in Giappone le vendite di impianti per<br />

addensanti e stabilizzanti sono al primo<br />

posto con una quota di oltre il 40% delle<br />

vendite totali, seguite dalle vendite di<br />

impianti per coloranti e degli impianti<br />

per emulsionanti (con un 17% ciascuna<br />

www.interprogettied.com<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 52 02/05/17 16:08


Figura 4 - Peso percentuale delle varie aree geografiche sulle vendite mondiali di impianti<br />

per la produzione di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali: 2016 - 2020<br />

impianti<br />

rispettivamente). Da notare poi che anche<br />

all’interno delle varie tipologie di<br />

impianti come classificati in tabella 2, la<br />

gamma di impianti è molto diversificata<br />

a seconda del tipo di processo e di prodotto<br />

che si vuole ottenere.<br />

Nonostante il progressivo processo di<br />

consolidamento dell’industria produttrice<br />

di additivi <strong>alimentari</strong>, la domanda di<br />

impiantistica per la produzione di tali<br />

additivi è ancora largamente frammentata<br />

e diversificata. Il numero di aziende<br />

produttrici di additivi <strong>alimentari</strong> è ancora<br />

molto elevato, specialmente nelle<br />

aree geografiche “emergenti” (in particolare<br />

Asia). Rispetto al totale, sono<br />

ancora una minoranza le industrie (in<br />

pratica solo le grosse industrie) che coprono<br />

un’ampia gamma di prodotti che<br />

comprendano sia i coadiuvanti di processo<br />

(quali enzimi o emulsionanti), sia<br />

gli additivi con funzione di migliorare le<br />

performances (nutrizionali, di conservazione,<br />

estetiche, salutistiche) dell’alimento<br />

(quali antiossidanti, coloranti,<br />

conservanti). Pertanto, accanto ai grossi<br />

produttori, molto diversificati al proprio<br />

interno in termini di produzione e<br />

di relativi processi adottati, esiste un<br />

elevato numero di aziende minori focalizzate<br />

su singoli additivi o su una gamma<br />

ristretta di additivi, ciascuno con<br />

proprie caratteristiche peculiari. Sono<br />

infine in aumento produzioni “ad hoc”<br />

da realizzarsi tramite opportuni blend di<br />

varie tipologie di additivi, il che significa<br />

richiesta di tecnologie di processo più<br />

sofisticate e “mirate” alle specifiche esigenze<br />

del cliente.<br />

Tra gli additivi che richiedono tecnologie<br />

di processo più sofisticate figurano gli<br />

enzimi, le vitamine o i dolcificanti ipocalorici;<br />

in questo settore possono operare<br />

solo grosse aziende specializzate che, a<br />

loro volta, si rivolgono a produttori di<br />

impianti con una particolare esperienza<br />

nel settore della bio-ingegneria.<br />

IN INDIA E CINA È ATTESA LA CRESCITA<br />

MAGGIORE<br />

Per quanto concerne il futuro la domanda<br />

mondiale di impianti per la produzione<br />

di additivi <strong>alimentari</strong> funzionali dipenderà<br />

da una serie di considerazioni:<br />

• il mercato a valle degli additivi <strong>alimentari</strong><br />

ha raggiunto una certa maturità, ma<br />

i fattori che hanno fatto da traino negli<br />

anni passati continueranno a fare da<br />

traino anche nei prossimi anni: richiesta<br />

di maggior conservazione dell’alimento<br />

o della bevanda in fase di trasporto,<br />

stoccaggio, distribuzione; richiesta di<br />

prodotti sempre più sicuri e affidabili<br />

sotto il profilo dell’alimentazione; richiesta<br />

di processi di lavorazione degli alimenti<br />

più efficienti (ausiliari di processo);<br />

• un ulteriore fattore di stimolo al mercato<br />

verrà dalla continua innovazione di<br />

prodotto e dall’affermarsi di innovative<br />

tecnologie di processo, con modifiche<br />

dei processi esistenti, sempre più focalizzati<br />

su produzioni “custom”, considerando<br />

l’elevata diversificazione delle tipologie<br />

di additivi richiesti dal mercato:<br />

additivi rispondenti alle specifiche applicazioni,<br />

con dosaggi e miscelazione di<br />

vari componenti opportunamente calibrati,<br />

additivi a determinato grado di<br />

purezza, additivi “plurifunzionali”.<br />

Pertanto si assisterà anche a una sempre<br />

maggior selezione del fornitore di impianti<br />

in base a criteri quali:<br />

• provato know-how sia dei processi<br />

produttivi, sia di applicazione finale del<br />

prodotto;<br />

• capacità di fornire impianti rispondenti<br />

a criteri di economie di scala;<br />

• consulenza e assistenza tecnica al cliente<br />

(il produttore di additivi), nella scelta<br />

del processo più idoneo alle sue esigenze<br />

e della materia prima di partenza;<br />

• consapevolezza di muoversi in un<br />

settore industriale ad alta regolamentazione;<br />

• conoscenza del mercato e delle relative<br />

tendenze in termini di prodotti che<br />

questo richiede;<br />

• flessibilità dell’impianto.<br />

A livello globale il mercato dell’impiantistica<br />

per additivi <strong>alimentari</strong> funzionali<br />

è previsto crescere nei prossimi anni a un<br />

tasso medio annuo del 4,6% – leggermente<br />

inferiore a quello registrato<br />

nell’arco dell’ultimo decennio – per arrivare<br />

ad attestarsi a 2,33 miliardi di dollari<br />

nel 2020.<br />

In termini di tipologie di impianti richiesti<br />

dal mercato quelli a maggior tasso di<br />

crescita saranno gli impianti per dolcificanti<br />

(in particolare HFCS e sorbitolo), gli<br />

impianti per enzimi nell’industria dei<br />

prodotti da forno, gli impianti per conservanti<br />

e, tra gli impianti per idrocolloidi,<br />

quelli per la produzione di pectina<br />

(idrocolloide naturale).<br />

A livello di aree geografiche la crescita<br />

maggiore è attesa per India e Cina (tabella<br />

3); buone le prospettive di crescita<br />

in Nord America, più moderate in<br />

Europa Occidentale (qui i paesi a tasso<br />

di crescita superiore alla media saranno<br />

Francia e Germania); non molto brillanti<br />

le prospettive di crescita in America<br />

Latina, condizionata dalla crisi brasiliana,<br />

e nella CSI (Russia, Ucraina). Moderate<br />

le prospettive di crescita in Africa e<br />

Medio Oriente.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

53<br />

48_53_ART_TAMBURINI.indd 53 28/04/17 12:20


energia<br />

Segata riduce del 30%<br />

la bolletta energetica<br />

del sito produttivo grazie<br />

all’installazione di un<br />

gruppo di cogenerazione<br />

di ETW Energietechnik,<br />

rappresentata in Italia<br />

da Ranieri Tonissi.<br />

a cura di<br />

??<br />

di<br />

Sergio Stagni*<br />

TITOLO<br />

LE POTENZIALITÀ<br />

TITOLO<br />

DELLA<br />

ITITOLO<br />

COGENERAZIONE<br />

TITOLO<br />

IN UNO<br />

STABILIMENTO DI PRODUZIONE SALUMI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

*Area Commerciale<br />

di Ranieri Tonissi<br />

Con una vasta gamma di referenze della salumeria italiana,<br />

Segata Spa rappresenta bene i valori della nostra industria alimentare:<br />

attaccamento al territorio, costante ricerca del meglio<br />

nella materia prima, attenzione ai clienti e al consumatore finale.<br />

Per meglio affrontare le problematiche energetiche dello<br />

stabilimento di Trento, Segata si è dotata di un impianto di<br />

cogenerazione di ultima generazione finalizzato alla produzione<br />

di energia per gli impianti produttivi e di riscaldamento<br />

per gli ambienti aziendali.<br />

“La nostra azienda è fortemente energivora, per cui abbiamo<br />

dovuto pensare a una soluzione per il risparmio energetico”,<br />

spiega Lorenzo Segata, responsabile dei processi produttivi di<br />

Segata. “Abbiamo individuato quella più immediata nella<br />

cogenerazione, essendo noi consumatori sia di energia termica<br />

che di energia elettrica. Questa soluzione ci consente non<br />

solo un risparmio energetico notevole, ma anche un’ottimizzazione<br />

dal punto di vista ambientale”.<br />

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO<br />

Il progetto ha avuto inizio con l’affidamento dell’incarico<br />

ad Ape Servizi – partner di Ranieri Tonissi Spa, azienda di<br />

Genova attiva nel settore energetico dal 1886 – di realizzare<br />

un audit energetico e una valutazione tecnicoeconomica<br />

relativa all’implementazione di un impianto<br />

di cogenerazione all’interno dello stabilimento di produzione<br />

salumi.<br />

Le linee di produzione, attive 7 giorni su 7 per 24 ore al<br />

giorno, necessitano infatti in maniera continuativa sia di<br />

energia termica, sotto forma di vapore ed acqua calda,<br />

sia di energia elettrica. L’audit energetico ha confermato<br />

la validità del progetto e si è quindi deciso di dare avvio<br />

all’intervento.<br />

Nel corso della progettazione è stata presa la decisione<br />

di estendere l’intervento anche alla centrale termica esistente,<br />

al fine di realizzare un nuovo polo energetico con<br />

accresciuta efficienza.<br />

Gli obiettivi alla base del progetto possono essere riassunti<br />

in tre punti essenziali: riduzione dei consumi energetici<br />

nel pieno rispetto dell’ambiente; riduzione dei<br />

costi di produzione e maggiore competitività per l’azienda;<br />

sviluppo di un nuovo sistema di monitoraggio accurato<br />

dei fabbisogni energetici.<br />

54<br />

www.interprogettied.com<br />

54_55_ART_RANIERI-TONISSI.indd 54 28/04/17 15:09


energia<br />

UN IMPIANTO DA 800 KWE<br />

L’impianto è stato realizzato dalla tedesca<br />

ETW Energietechnik GmbH, rappresentata<br />

in Italia da Tonissi Power<br />

(www.tonissipower.com), divisione di<br />

Ranieri Tonissi Spa, ed è stato installato<br />

in collaborazione con Ape Servizi.<br />

L’impianto ha una potenzialità produttiva<br />

a pieno regime di 800 kWe.<br />

Rilevante è anche la potenzialità di<br />

recupero di energia termica dal cogeneratore,<br />

in considerazione delle importanti<br />

e continuative esigenze di<br />

acqua calda e vapore espresse dalle<br />

linee produttive: 390 kWth con vettore<br />

vapore saturo a 6 bar (532 kg/h)<br />

e 471 kWth con vettore acqua calda<br />

con salto termico 85/70°C (24 m 3 /h).<br />

2800 ton/anno le emissioni di CO 2<br />

in<br />

atmosfera evitate rispetto alla situazione<br />

precedente: un risparmio pari<br />

al 46% che garantisce, come fortemente<br />

voluto della proprietà di<br />

Segata, un netto miglioramento<br />

dell’impatto ambientale della propria<br />

produzione a salvaguardia del territorio<br />

e del contesto di lavorazione<br />

delle sue eccellenze.<br />

L’installazione del cogeneratore è stata<br />

l’occasione anche per aumentare<br />

l’efficienza dell’impianto esistente di<br />

produzione vapore, con la sostituzione<br />

delle due caldaie esistenti con due<br />

nuove caldaie a vapore ad alta efficienza;<br />

tali nuove caldaie, oltre a integrare<br />

la produzione di calore quando<br />

richiesto dalle linee produttive, costituiscono<br />

anche il sistema di back-up<br />

dell’impianto di cogenerazione nelle<br />

ore di fermo per manutenzione.<br />

Con una potenza<br />

inserita<br />

di 1891 kW<br />

di combustibile,<br />

il gruppo di<br />

cogenerazione<br />

ottiene il 42,3%<br />

di rendimento<br />

elettrico<br />

e il 45,5%<br />

di rendimento<br />

termico, per<br />

un rendimento<br />

globale<br />

dell’87,8%<br />

Si è intervenuti infine anche sugli impianti<br />

di stabilimento esistenti, convertendo<br />

parte delle utenze alimentate a<br />

vapore in sistemi ad acqua calda così<br />

da rendere possibile il completo utilizzo<br />

del calore recuperato dal circuito motore<br />

del cogeneratore, massimizzando<br />

la resa energetica del sistema.<br />

Le performance sono di grande interesse:<br />

oltre 6,5 milioni di kWhe e oltre<br />

7 milioni di kWhth; la copertura del<br />

90% del fabbisogno elettrico dello<br />

stabilimento e il 90% di quello termico<br />

per un totale stimato di oltre 8000<br />

ore annue di funzionamento.<br />

Il ritorno economico si può tradurre<br />

in un taglio del 30% della bolletta<br />

energetica dello stabilimento con un<br />

tempo di ritorno dell’investimento<br />

vicino ai 2 anni.<br />

LE PERFORMANCE<br />

DEL COGENERATORE<br />

Basato sulla tecnologia del cogeneratore<br />

di produzione MWM, l’impianto<br />

di cogenerazione è stato progettato e<br />

assemblato negli stabilimenti di ETW<br />

Energietechnik a Moers, in Germania.<br />

Il gruppo di cogenerazione MWM<br />

utilizzato è il modello TCG2016V16C<br />

alimentato a gas naturale che eroga<br />

a pieno regime 800 kWe e 861<br />

kWth, questi ultimi meglio suddivisi<br />

in 407 kWth recuperati dal circuito di<br />

raffreddamento motore, olio e intercooler<br />

e 454 kWth recuperati dai<br />

4360 kg/h di fumi esausti a 459°C.<br />

Con una potenza inserita di 1891 kW<br />

di combustibile, il gruppo di cogenerazione<br />

registra performance di grande<br />

rilievo: 42,3% di rendimento elettrico<br />

e il 45,5% di rendimento termico, per<br />

un rendimento globale dell’87,8%.<br />

Il motore è controllato dal sistema<br />

nativo TEM-EVO, che consente la gestione<br />

ottimale dell’unità di generazione<br />

e di tutti gli ausiliari a essa collegati.<br />

I dati del TEM-EVO sono poi<br />

ripresi da un sistema di monitoraggio,<br />

controllo e sincronizzazione con<br />

la rete, di progettazione integrale<br />

ETW, realizzato su CPU Siemens S7,<br />

soluzione ottimale per la semplicità<br />

di comunicazione e interfaccia con i<br />

sistemi gestionali utilizzati dai clienti.<br />

Se la generazione elettrica è compito<br />

dell’affidabile e performante alternatore<br />

Marelli MJB450MB4 alla tensione<br />

di 400 V, il recupero termico si<br />

differenzia in due unità.<br />

Il calore sottratto dal circuito di raffreddamento<br />

primario da camicie motore,<br />

olio lubrificante e primo stadio intercooler<br />

viene recuperato da uno scambiatore<br />

a piastre che assicura, a regime, la<br />

produzione di 24 m 3 /h di acqua calda<br />

con salto termico 85/70°C.<br />

Il calore dei gas di scarico, opportunamente<br />

convogliato tramite tubazioni<br />

coibentate al fine di non disperdere inutilmente<br />

in aria kW preziosi e dotate di<br />

bypass modulante per gestire la giusta<br />

quantità di calore richiesto, viene recuperato<br />

da una caldaia SIAT per la produzione<br />

di 532 kg/h di vapore saturo a 6<br />

bar, che viene poi destinato alle utenze<br />

di stabilimento. La caldaia è dotata inoltre<br />

di un secondo stadio di recupero dei<br />

fumi che aggiunge circa 80 kW al circuito<br />

di recupero del motore.<br />

Il gruppo di cogenerazione, i quadri di<br />

comando e controllo, la componentistica<br />

elettronica e tutti i sistemi di recupero<br />

calore sono alloggiati in un container<br />

insonorizzato da 40”<br />

appositamente realizzato per tale funzione;<br />

lungo 12 m, largo 3 m e alto 2,6<br />

m consente il giusto spazio per lo svolgimento<br />

agevole e al riparo dagli agenti<br />

atmosferici di tutte le attività richieste<br />

dal programma manutentivo del cogeneratore.<br />

Il container è insonorizzato,<br />

come tutta la linea gas di scarico, e<br />

garantisce il contenimento delle<br />

emissioni acustiche sotto i 65 dB(A)<br />

a 10 m dallo stesso.<br />

Particolare attenzione è posta al rispetto<br />

dei fattori ambientali: le emissioni<br />

nocive dei gas di scarico sono<br />

assicurate conformi ai valori prescritti<br />

e vigenti per la provincia di Trento:<br />

NOx < 500 mg/Nm 3 e CO < 300 mg/<br />

Nm 3 ; un catalizzatore ossidante installato<br />

sulla linea fumi assicura il rispetto<br />

delle prescrizioni imposte in<br />

fase autorizzativa.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

55<br />

54_55_ART_RANIERI-TONISSI.indd 55 28/04/17 15:09


automazione/strumentazione<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

NEL SEGNO DELL’INTEROPERABILITÀ<br />

Riferimento internazionale nei settori<br />

dell’acquisizione automatica dei dati e<br />

dell’automazione industriale, Datalogic<br />

è protagonista anche quest’anno della<br />

manifestazione SPS IPC Drives, l’evento<br />

italiano più importante nel settore<br />

dell’automazione industriale, che avrà<br />

luogo dal 23 al 25 maggio presso Fiere<br />

di Parma.<br />

Questa edizione di SPS vedrà impegnate<br />

le più importanti aziende del settore nel<br />

mostrare le opportunità offerte dal piano<br />

governativo Industria 4.0 e il contributo<br />

in tema di smart manufacturing<br />

che l’industria può concretamente offrire<br />

ai propri clienti per aumentare flessibilità<br />

ed efficienza del mercato.<br />

Datalogic, che con i suoi prodotti ha<br />

contribuito ad innestare i primi processi<br />

di automazione intelligente e continua<br />

ad affiancare clienti in tutto il mondo<br />

lungo il percorso di evoluzione<br />

tecnologica, propone, presso lo Stand<br />

D004 - Padiglione 3, soluzioni di interoperabilità<br />

tra sistemi di visione, identificazione<br />

e tracciabilità, sistemi di<br />

controllo e sicurezza, tecnologie laser<br />

scanner, imager e camere lineari, dispositivi<br />

manuali per la raccolta automatica<br />

dei dati in mobilità, con l’intento di offrire<br />

le soluzioni più adatte a ciascun<br />

impianto, combinando insieme più tecnologie<br />

per massimizzare la produttività<br />

e il ritorno sull’investimento.<br />

In particolare, questa edizione vedrà<br />

protagonista Laser Sentinel, la soluzione<br />

Datalogic completa, che l’azienda<br />

bolognese intende lanciare proprio in<br />

occasione di SPS Parma, orientata alle<br />

applicazioni per il monitoraggio della<br />

sicurezza in ambito Factory Automation<br />

e Intra logistica. Uno scanner laser di<br />

sicurezza molto flessibile, che memorizza<br />

l’ambiente sicuro, dotato di tutte<br />

le funzioni necessarie per applicazioni<br />

sia statiche (celle robotizzate, macchine<br />

per la protezione perimetrale, protezioni<br />

di apertura della macchina, trasportatori<br />

ecc.), sia dinamiche (veicoli a<br />

guida automatica, carrelli elevatori), il<br />

tutto racchiuso in un dispositivo compatto<br />

con prestazioni di rilevazione di<br />

alto livello.<br />

Laser Sentinel può gestire fino a tre<br />

aree simultaneamente, che possono<br />

essere configurate come “aree di attenzione”<br />

fino a 20 metri o “aree sicure”<br />

fino a 5,5 m, entrambe su un angolo di<br />

275°. Le sue caratteristiche ottiche innovative,<br />

con filtraggio del segnale,<br />

rendono il Laser Sentinel affidabile anche<br />

nelle più difficili condizioni ambientali.<br />

Con questo prodotto, il primo di<br />

un’intera famiglia di prodotti che<br />

Datalogic presenterà nel corso del<br />

<strong>2017</strong>, l’azienda completa il proprio portafoglio<br />

in ambito sicurezza, forte del<br />

sostegno di partnership prestigiose e<br />

della fiducia dimostrata dai clienti.<br />

Altro prodotto protagonista dell’edizione di<br />

Parma, presentato in anteprima nell’edizione<br />

autunnale di Norimberga, sarà Matrix<br />

120, il più piccolo scanner industriale disponibile<br />

sul mercato, che ha già riscosso<br />

feedback positivi. L’unico ultra compatto e<br />

con tecnologia 2D imager, facilmente integrabile<br />

in ogni tipo di ambito produttivo,<br />

ideale per una vasta gamma di applicazioni<br />

di raccolta dati nei settori OEM e<br />

Manufacturing, in particolare per il settore<br />

elettronico, per la produzione di PCB board,<br />

il Packaging, Food&Beverage, Label-<br />

Print&Apply, per il settore chimico e delle<br />

analisi biomedicali e per l’applicazione in<br />

chioschi e totem.<br />

Dopo il successo riscosso nell’edizione di<br />

Norimberga, Datalogic ripropone la<br />

Demo Bottling, simulazione di un tipico<br />

processo industriale di imbottigliamento<br />

integrato in tutte le fasi di ispezione (riempimento,<br />

chiusura, etichettatura) e<br />

identificazione (1D/2D, OCR), all’insegna<br />

dell’interoperabilità, grazie a: sensori<br />

serie S100 per la rilevazione di materiale<br />

trasparente e verifica della<br />

presenza di liquido; sensore di luminescenza<br />

serie S8 per la rilevazione di etichette;<br />

l’innovativo processore di visione<br />

MX-E che, grazie al collegamento<br />

Ethernet con le nuove camere digitali<br />

E100 Series, è in grado di ispezionare la<br />

chiusura e il livello del liquido della bottiglia;<br />

la smart camera a colori P-Series<br />

che verifica il colore dell’etichetta presente<br />

sulle bottiglie; il lettore 2D Matrix<br />

300N e Matrix 210 per tracciabilità del<br />

codice a barre e non ultimo le innovative<br />

barriere di sicurezza SLIM, che grazie al<br />

profilo ultra-sottile sono in grado di<br />

adattarsi a qualsiasi macchina automatica.<br />

Altre soluzioni Datalogic esposte sono:<br />

Soluzione PST (Pattern Sorting Tool);<br />

Matrix family (M120-210-300-410);<br />

Soluzione Intralogistics; Angolo Sensor<br />

& Safety; Demo Robotic cell; Area general<br />

manufacturing; PowerScan 9100.<br />

La nuova organizzazione interna di<br />

Datalogic per quattro Industry di riferimento<br />

(Retail, Manufacturing, T&L,<br />

Healthcare), si rifletterà anche nel punto<br />

espositivo, con uno stand ricco di<br />

modelli integrativi e soluzioni applicative<br />

per settore.<br />

Ci saranno spazi appositi dedicati alle<br />

demo, dove Datalogic presenterà soluzioni<br />

integrate, che aprono nuove prospettive<br />

nella realtà dell’automazione<br />

industriale e vanno a inquadrarsi all’interno<br />

del nuovo paradigma ”Industry<br />

4.0” sulla cosiddetta Smart Factory.<br />

056<br />

www.interprogettied.com<br />

56_57_NEWS_AUTOM/STRUM.indd 56 28/04/17 12:21


automazione/strumentazione<br />

LETTORE DI CODICI A BARRE COMPATTO<br />

Principale fornitore mondiale di<br />

lettori di codici a barre industriali<br />

e di sistemi di visione, Cognex<br />

Corporation ha annunciato<br />

oggi l’aggiunta della serie<br />

DataMan 70 alla sua riuscita linea<br />

di lettori di codici a barre<br />

fissi compatti. DataMan 70 offre<br />

tassi di lettura ottimali per<br />

codici a barre 1D e 2D su etichetta<br />

in un dispositivo talmente<br />

piccolo da stare nel palmo<br />

della mano.<br />

La serie DataMan 70 di Cognex<br />

offre ai produttori e agli operatori<br />

logistici prestazioni più elevate<br />

rispetto agli scanner laser<br />

raster o a linea singola a un<br />

prezzo equivalente. Le opzioni<br />

di configurazione flessibili e le<br />

dimensioni ridotte lo rendono<br />

inoltre idoneo a essere installato<br />

in spazi angusti delle linee di<br />

produzione e di macchinari.<br />

“Abbiamo visto crescere in<br />

modo esponenziale la richiesta<br />

dei nostri lettori di codici a barre<br />

fissi compatti da parte degli<br />

utenti di scanner laser stanchi<br />

delle basse prestazioni e della<br />

breve durata del prodotto”, afferma<br />

Carl Gerst, Cognex<br />

Senior Vice President, Prodotti<br />

ID. “Il nuovo DataMan 70 offre<br />

una formazione più avanzata<br />

delle immagini in grado di leggere<br />

persino codici su etichette<br />

danneggiati o distorti ed è progettato<br />

senza parti mobili, il che<br />

significa che non necessita di<br />

manutenzione”.<br />

DataMan 70 è ottimizzato con<br />

algoritmi di lettura di codici a<br />

barre di punta del settore e con<br />

LED controllati singolarmente<br />

che garantiscono tassi di lettura<br />

costanti ed elevati. Con dimensioni<br />

di appena 22,2mm x 35,8<br />

mm x 42,4 mm, è ultra-compatto<br />

ma sufficientemente potente<br />

da gestire le più complesse applicazioni<br />

di lettura di codici a<br />

barre su etichetta.<br />

Cognex Corporation progetta,<br />

sviluppa, fabbrica e commercializza<br />

una vasta gamma di<br />

prodotti che consentono l’integrazione<br />

tra la più sofisticata<br />

tecnologia di visione e i macchinari<br />

industriali, rendendoli<br />

capaci di “vedere”. I prodotti<br />

Cognex comprendono lettori di<br />

codici a barre, sistemi e sensori<br />

di visione industriale utilizzati in<br />

fabbriche, magazzini e centri di<br />

distribuzione in tutto il mondo<br />

per guidare, misurare, ispezionare,<br />

identificare e garantire la<br />

qualità della produzione e della<br />

distribuzione di un’ampia gamma<br />

di articoli.<br />

DISPOSITIVI DI SICUREZZA MULTIFUNZIONE<br />

Tritecnica presenta i nuovi dispositivi di sicurezza multifunzione<br />

Euchner MGB2, che verranno illustrati alla prossima<br />

fiera SPS-IPC Drives Italia (23-25 maggio <strong>2017</strong> a Parma,<br />

Padiglione 6 - Stand B032).<br />

Questi innovativi interblocchi di sicurezza costituiscono la<br />

naturale evoluzione dei dispositivi della serie MGB, che<br />

sono ormai uno standard riconosciuto a livello globale e<br />

rappresentano lo stato dell’arte di questo tipo di apparecchiature.<br />

La nuova famiglia MGB2 è stata sviluppata con<br />

l’intento di affiancare le versioni già esistenti, ampliandone<br />

le possibili funzioni e rendendo il sistema flessibile e<br />

personalizzabile, in modo semplice e veloce. Sarà quindi<br />

possibile integrare tutte le funzioni legate al controllo dei<br />

ripari di sicurezza in un unico dispositivo.<br />

Per semplificarne ulteriormente l’integrazione<br />

in sistemi di automazione<br />

di alto livello, i sistemi MGB2<br />

sono equipaggiati con il modulo<br />

MBM, che permette il collegamento<br />

diretto al Bus Profinet e<br />

utilizza il protocollo Profisafe, rendendo<br />

così possibile anche la gestione<br />

dei segnali di sicurezza.<br />

Questo modulo è collegabile sia<br />

direttamente al modulo elettronico<br />

del sistema MGB2, sia tramite<br />

www.interprogettied.com<br />

cavo, permettendo così il montaggio remoto di più di un<br />

dispositivo della serie.<br />

I dispositivi modulari MGB2 possono inoltre venir equipaggiati<br />

con diverse combinazioni di attuatori e per diversi tipi<br />

di funzioni aggiuntive rispetto a quelle classiche di interblocco<br />

e blocco di sicurezza in Ple secondo ISO 13849.<br />

Ogni modulo è facilmente sostituibile in qualsiasi momento,<br />

anche durante il funzionamento, permettendo così di<br />

variare le modalità di esercizio o di effettuare riparazioni<br />

di parti danneggiate in modo estremamente veloce, con<br />

una drastica riduzione dei tempi di fermo macchina.<br />

Come i sistemi della precedente serie MGB, anche i nuovi<br />

MGB2 sono realizzati in una robusta<br />

custodia adatta all’impiego in ambienti<br />

industriali e possono venir<br />

utilizzati come riscontro di<br />

arresto dei ripari, grazie alla<br />

particolare conformazione<br />

e resistenza della piastra di<br />

fissaggio integrata. Sono inoltre<br />

idonei per il controllo di porte scorrevoli<br />

o incernierate e, grazie alla forza di trattenimento<br />

del blocco di 2000 N, possono venir impiegati per<br />

prevenire l’apertura indesiderata dei ripari di sicurezza<br />

come richiesto dalla norma ISO 14119, quali dispositivi<br />

a transponder ad alto livello di codifica.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

57<br />

56_57_NEWS_AUTOM/STRUM.indd 57 28/04/17 12:21


packaging<br />

Nell’imballaggio secondario<br />

delle confezioni multiple<br />

è essenziale la corretta<br />

assegnazione del lotto per<br />

volume, tipo e pezzatura.<br />

La cartonatrice Dienst,<br />

dotata di lettori di codici<br />

a camera e sensori di<br />

visione Sick, confeziona<br />

assortimenti diversi di gelati<br />

Magnum in sacchetto<br />

all’interno di scatole<br />

pieghevoli di vario tipo.<br />

di Marco<br />

Catizone*<br />

CONTROLLO QUALITÀ<br />

NEL CONFEZIONAMENTO<br />

DI STECCHI GELATO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

*Product Manager<br />

Identification & Vision<br />

di Sick Spa<br />

Per esame sensoriale degli stecchi gelato si possono intendere<br />

due cose: la sensazione del cioccolato che scrocchia<br />

quando si morde la copertura con la successiva esplosione<br />

di gusto, oppure il controllo qualità tramite sensori<br />

nel processo di produzione e imballaggio. Nella cartonatrice<br />

orizzontale tipo HK 4 di Dienst Verpackungstechnik<br />

GmbH, quest’ultimo processo viene svolto anche dai<br />

lettori di codici a camera e dai sensori di visione di Sick.<br />

Uno stecco gelato deve piacere. Caramello, cioccolato,<br />

fragola, lampone o mandorla, un solo gelato per ogni<br />

gusto o anche una confezione assortita: Unilever sa come<br />

soddisfare gli amanti di questo prodotto. Secondo i dati<br />

forniti dall’azienda, nel 2014 è stato venduto in tutto il<br />

mondo un miliardo di Magnum in stecco. Una parte è<br />

arrivata sul mercato in confezioni singole, un’altra in confezioni<br />

multiple.<br />

L’assegnazione giusta del lotto per volume, tipo e pezzatura<br />

svolge un ruolo decisivo nell’imballaggio secondario<br />

delle confezioni multiple. All’appassionato del gelato interessa<br />

che il prodotto acquistato corrisponda al suo gusto<br />

preferito, che la lavorazione sia avvenuta in tempi rapidi<br />

(catena del freddo) e che la data di scadenza stampigliata<br />

sulla confezione fornisca informazioni affidabili sulla freschezza<br />

del contenuto.<br />

Il produttore dei gelati, che gestisce anche l’impianto,<br />

deve invece avere la certezza che sulla macchina per l’imballaggio<br />

siano alimentati e sigillati cartoni diversi con<br />

assortimenti altrettanto differenziati. I modelli sempre<br />

nuovi di scatole pieghevoli costituiscono un’ulteriore sfida<br />

in tale processo.<br />

FORMATI DIVERSI SU UN’UNICA MACCHINA<br />

La cartonatrice orizzontale HK 4 è uno dei modelli top<br />

della gamma Dienst per l’automatizzazione del processo<br />

58<br />

www.interprogettied.com<br />

58_60_ART_SICK.indd 58 28/04/17 12:21


packaging<br />

d’imballaggio in scatole pieghevoli<br />

preincollate, rispondendo ai massimi<br />

requisiti di varietà dei formati, brevi<br />

tempi di allestimento, ergonomia e<br />

disponibilità sicura con una manipolazione<br />

delicata dei prodotti.<br />

La cartonatrice orizzontale del tipo HK<br />

4 ha una struttura modulare. Nella<br />

variante da 6 pollici la macchina è piccola,<br />

compatta e può lavorare fino a<br />

300 scatole pieghevoli al minuto.<br />

La refrigerazione non è necessaria<br />

durante l’imballaggio del gelato nelle<br />

scatole pieghevoli. La HK 4 collegata<br />

a valle della linea di produzione prende<br />

i sacchetti dei gelati in arrivo, destinati,<br />

per esempio, alle confezioni<br />

da sei di Magnum Mini Bianco,<br />

Magnum Mini Mandorle e Magnum<br />

Mini Classico. Un lettore di codici a<br />

camera Lector620 Professional di Sick<br />

legge il QR code sulla scatola pieghevole.<br />

Se coincide con i dati del piano<br />

di produzione, l’assortimento dei gelati<br />

in arrivo sarà trasferito dallo spintore<br />

nelle scatole pieghevoli.<br />

“Prima allarghiamo le linguette delle<br />

scatole, poi inseriamo i prodotti e alla<br />

fine richiudiamo le linguette. Posso<br />

controllare se i dati coincidono con<br />

quelli della produzione al più tardi<br />

quando la prima scatola si trova sotto<br />

il lettore del QR code”, così Roland<br />

Kaluza, responsabile di progettazione<br />

alla Dienst Verpackungstechnik<br />

GmbH, spiega la procedura. “I deflettori<br />

spingono la linguetta inferiore<br />

verso l’alto non appena la scatola è<br />

stata montata poi, dopo l’erogazione<br />

della colla a spruzzo, la linguetta di<br />

copertura viene premuta in posizione.<br />

A questo punto la scatola è chiusa”.<br />

Se è stato letto un QR code sbagliato,<br />

la macchina verbalizza il riconoscimento<br />

errato ed esclude automaticamente<br />

la scatola pieghevole senza<br />

interrompere il processo d’imballaggio.<br />

Se vengono lette tre scatole errate,<br />

la macchina si arresta perché i<br />

dati del QR code non coincidono con<br />

quelli del controllo di produzione. In<br />

questo modo si evitano confezionamenti<br />

errati. “Tramite il QR code si<br />

può, in linea di principio, sorvegliare<br />

l’intera catena di creazione del valore”,<br />

aggiunge Roland Kaluza. “La<br />

produzione e l’imballaggio dei generi<br />

<strong>alimentari</strong> sono soggetti a norme di<br />

qualità particolarmente severe. E il<br />

gelato figura tra i prodotti <strong>alimentari</strong><br />

più sensibili in assoluto”.<br />

La macchina HK 4 è in grado di riempire<br />

con i gelati Magnum fino a 180<br />

scatole pieghevoli al minuto.<br />

Attualmente esistono sette formati<br />

Il Lector620<br />

Professional<br />

è in grado<br />

di leggere i codici<br />

nell’arco di frazioni<br />

di secondo<br />

diversi di scatole per i vari schemi di<br />

confezionamento. I sacchetti contenenti<br />

i gelati vengono disposti in una<br />

o due file, due strati da tre file, due<br />

da quattro file o anche da cinque file.<br />

La data di scadenza viene stampata<br />

al laser sulle scatole pieghevoli solo<br />

alla fine del confezionamento dell’imballaggio<br />

secondario. Il sensore di<br />

visione 2D Inspector di Sick verifica la<br />

presenza della data. La confezione<br />

multipla è ora completa.<br />

LETTORE DI CODICI A CAMERA<br />

COMPATTO<br />

I sensori della famiglia di prodotti<br />

Lector62x sono lettori di codici a camera<br />

compatti realizzati per le esigenze<br />

specifiche dell’industria. Essi identificano<br />

con estrema affidabilità i tipi<br />

di codici più diffusi, sia in movimento<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

59<br />

58_60_ART_SICK.indd 59 28/04/17 12:21


packaging<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

che fermi, anche se di pessima qualità.<br />

Le dimensioni molto compatte<br />

garantiscono flessibilità di montaggio<br />

anche in spazi esigui. I lettori di codici<br />

Lector620 Professional coniugano<br />

impiego universale ed economicità.<br />

La custodia metallica compatta e robusta<br />

con grado di protezione IP 65<br />

– oppure IP 67 come optional – è di<br />

circa due terzi più piccola rispetto a<br />

quasi tutti i lettori di codici 2D industriali.<br />

Le scanalature della custodia, i<br />

tasselli scorrevoli con distanze dei fori<br />

variabili e i connettori M12 orientabili<br />

ne garantiscono il montaggio rapido<br />

e sicuro in qualsiasi momento.<br />

La gamma dei<br />

sensori di visione<br />

Inspector<br />

Molteplici sono anche le possibilità di<br />

integrare i lettori di codici in modo<br />

semplice e aperto all’interno dell’ambiente<br />

informatico del cliente.<br />

Ethernet TCP/IP, FTP, EtherNet/IP,<br />

Profinet, CANopen, interfaccia seriale,<br />

I/O digitali: tutte le interfacce dati<br />

importanti sono integrate nel dispositivo<br />

della famiglia Lector62x. A ciò<br />

si aggiunge un’interfaccia USB,<br />

anch’essa integrata in tutti i dispositivi,<br />

che consente funzionalità complete<br />

di assistenza e diagnosi.<br />

UNA SOLUZIONE INTELLIGENTE PER<br />

L’ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI<br />

Per applicazioni di elaborazione<br />

delle immagini, il sensore di visione<br />

Inspector rappresenta una soluzione<br />

intelligente in un unico<br />

dispositivo. Indipendentemente dalla<br />

funzione, verifica qualità e completezza,<br />

riconosce la posizione del pezzo o<br />

effettua misurazioni. La robusta custodia<br />

di metallo IP 67 è adatta all’uso<br />

industriale, mentre l’intelligente elaborazione<br />

delle immagini rende il dispositivo<br />

Inspector adatto ad applicazioni<br />

con velocità elevata. Le<br />

possibilità di fissaggio variabile sono<br />

concepite per facilitare l’adattamento<br />

alle esigenze ottiche dei vari ambiti di<br />

impiego dei clienti. Ciò permette<br />

un’ottimale ispezione, anche in caso<br />

di oggetti difficili da identificare come<br />

elementi riflettenti e adesivi multicolori.<br />

Grazie alle numerose interfacce, la<br />

famiglia di prodotti Inspector fornisce<br />

un supporto completo per la gestione,<br />

il controllo e la raccolta dei dati.<br />

Ogni anno arriva sul mercato una<br />

grande varietà di alimenti nuovi. Se i<br />

gusti del gelato aumentano, i modelli<br />

di scatole pieghevoli fanno altrettanto.<br />

Ora, per esempio, esistono<br />

nuove scatole di Magnum con angoli<br />

arrotondati e un design esclusivo<br />

che attira l’attenzione: del resto, anche<br />

l’occhio vuole la sua parte.<br />

La cartonatrice orizzontale HK 4 confeziona<br />

efficacemente lotti e assortimenti<br />

diversi di gelati in sacchetto<br />

all’interno di scatole pieghevoli di<br />

vario tipo.<br />

60<br />

www.interprogettied.com<br />

58_60_ART_SICK.indd 60 28/04/17 12:21


packaging<br />

SI RAFFORZA LA BASE ASSOCIATIVA DI UCIMA<br />

Nel corso degli ultimi dodici<br />

mesi ben 10 aziende hanno<br />

scelto di entrare a far parte di<br />

Ucima per poter usufruire dei<br />

servizi professionali offerti<br />

dall’associazione a supporto<br />

delle aziende del settore. Si<br />

tratta di Altopack (Lucca),<br />

Bonfiglioli Engineering<br />

(Ferrara), Effe 3 TI (Vercelli), FT<br />

System (Piacenza), Ilpra (Pavia),<br />

Kuka Roboter Italia (Torino), M.<br />

C. Automation (Bologna),<br />

Enrico Aureli, presidente di Ucima<br />

Omron Electronics (Milano),<br />

Technowrapp (Belluno) e<br />

Tecnosweet (Alba).<br />

L’adesione di queste nuove realtà<br />

conferma la vitalità delle<br />

aziende del settore e il ruolo di<br />

assoluto rilievo giocato dall’associazione.<br />

Entrando nel sodalizio<br />

associativo le nuove associate<br />

potranno infatti<br />

contribuire, assieme alle altre<br />

130 già in associazione, a definire<br />

politiche strategiche comuni,<br />

attività e iniziative atte a far<br />

crescere e prosperare il settore.<br />

L’associazione offre inoltre un ricco<br />

calendario di attività formative<br />

attraverso la Scuola di Formazione<br />

Beni Strumentali, SBS.<br />

“Siamo molto orgogliosi di poter<br />

continuare ad accogliere<br />

nuovi soci”, commenta il presidente<br />

di Ucima, Enrico Aureli.<br />

“La nostra associazione è ormai<br />

un punto di riferimento imprescindibile<br />

per le aziende del nostro<br />

settore e un sistema articolato<br />

di primissimo livello di<br />

servizi a supporto delle normali<br />

attività aziendali”.<br />

IMBALLAGGIO ITALIANO IN LIEVE CRESCITA<br />

I dati preconsuntivi dell’Istituto Italiano<br />

Imballaggio indicano una crescita dell’1,5% per<br />

la produzione di imballaggi espressa in peso.<br />

Sul finire dell’anno scorso tutti gli indicatori previsionali<br />

si sono ridimensionati rispetto alle previsioni<br />

iniziali, compresa l’attività manifatturiera<br />

che, secondo Prometeia, aumenta dell’1,2% e<br />

non del 2% come si ipotizzava a maggio 2016,<br />

rallentando quindi la crescita in atto. Di questo<br />

fenomeno risente anche il settore del packaging,<br />

strettamente legato all’attività manifatturiera,<br />

frenando il proprio trend di crescita.<br />

Non è solo la frenata previsionale degli indicatori<br />

economici nazionali ad influire sulla produzione<br />

di packaging in Italia, ma anche l’andamento del<br />

commercio estero. Infatti analizzando i primi 10<br />

mesi dell’anno le importazioni dovrebbero chiudere<br />

con un +9%. Ad influire su questa crescita<br />

abbiamo, da una parte, le politiche di mercato<br />

delle multinazionali che decidono le movimentazioni<br />

interne, basandosi su decisioni puramente<br />

commerciali, dall’altro – per certi settori – l’appetibilità<br />

di alcuni mercati di utilizzo italiani. L’area<br />

vetro per esempio registra, sempre, guardando i<br />

primi 10 mesi dell’anno scorso, un aumento delle<br />

importazioni di circa il 10%: se da una parte<br />

questo è dovuto alle scelte commerciali dei grossi<br />

gruppi internazionali, che decidono di importare<br />

imballaggi vuoti dalle consociate estere,<br />

dall’altra c’è anche da considerare l’appetibilità<br />

di alcuni mercati italiani come il vino che attirano<br />

molti competitors esteri. In un settore come il<br />

vetro, quando ragioniamo in termini di peso,<br />

questo influisce in maniera importante. D’altro<br />

www.interprogettied.com<br />

canto le esportazioni crescono di poco, solo 1%<br />

rispetto al 2015.<br />

Il Consumo apparente, che deriva dal classico<br />

calcolo produzione + import - export, chiude con<br />

una crescita di circa il 2,5%. La crescita contenuta<br />

del settore rispecchia pienamente la situazione<br />

economica nazionale e internazionale, dove la<br />

ripresa risulta essere un pochino più rallentata<br />

rispetto a quello che ci si aspettava.<br />

Un altro aspetto da considerare nell’area packaging<br />

è l’andamento dei prezzi delle materie prime.<br />

Per il 2016 si registrano andamenti differenti per i<br />

vari materiali: in calo i polimeri per la produzione<br />

degli imballaggi in plastica sia per quanto riguarda<br />

i polimeri materia prima vergine che per quelli provenienti<br />

da riciclo. I primi registrano un calo medio<br />

dell’8% e gli altri del 5%. In calo anche le quotazioni<br />

di alcune materie prime per imballaggi cellulosici,<br />

dove il cartone ondulato registra un -4%,<br />

sostanzialmente stabili fogli e cartoncini, in aumento<br />

dell’1,1% la materia prima per la produzione<br />

dei sacchi ad uso industriale.<br />

Diverso l’andamento delle quotazioni relative ai<br />

metalli, che crescono sia per l’acciaio che per l’alluminio.<br />

Per il primo si registrano variazioni delle<br />

quotazioni a due cifre, +18%, guidate soprattutto<br />

dalla crescita del prezzo del lamierino per fusti;<br />

importanti anche la crescita della materia prima<br />

proveniente da riciclo. Per quanto riguarda l’alluminio<br />

si registra un incremento del 5%. Va considerato<br />

che queste considerazioni sull’andamento<br />

delle quotazioni delle materie prime si<br />

riferiscono alle quotazioni registrate presso la<br />

Camera di Commercio di Milano.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

061<br />

61_61_NEWS_PACKAGING.indd 61 28/04/17 12:22


<strong>Tecnologie</strong> per l’industria Food & Bev<br />

In concomitanza con<br />

Alimentare<br />

Visione Alimentare e Tracciabilità<br />

Nel <strong>2017</strong> l’evento verticale di riferimento per le tecnologie Food<br />

& Bev (strumentazione e processo, efficienza impianti/MES,<br />

sicurezza alimentare, energy management, direttiva macchine,<br />

packaging ecc.) fa tappa a Verona.<br />

Le opportunità per aziende e operatori si moltiplicano, grazie<br />

alla concomitanza con mcT Visione e Tracciabilità (logistica<br />

e identificazione automatica) e SAVE, a coinvolgere il mondo<br />

delle tecnologie per l’automazione, la strumentazione e la<br />

sensoristica.<br />

Il programma prevede:<br />

✔ sei sessioni plenarie in contemporanea<br />

✔ una parte espositiva con più di cinquanta aziende partecipanti<br />

✔ workshop, seminari, corsi di formazione<br />

✔ coffee-break e buffet offerti dagli sponsor<br />

✔ in esclusiva gratuitamente tutti i contenuti in PDF<br />

Supported by<br />

<br />

<br />

Organizzato da<br />

Partner ufficiale<br />

19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Fiera di Verona<br />

Registrazione<br />

gratuita per<br />

gli operatori<br />

professionali<br />

16<br />

edizioni di successo<br />

600<br />

operatori previsti<br />

+50<br />

aziende rappresentate<br />

6<br />

convegni plenari<br />

+20<br />

workshop<br />

www.eiomfiere.it/mctalimentare_verona<br />

04_05_EDITORIALE.indd 4 28/04/17 12:08


materiali<br />

SOLUZIONI PER IMBALLAGGI TRASPARENTI<br />

www.interprogettied.com<br />

Tra i principali fornitori di additivi poliolefinici,<br />

Milliken proporrà, al prossimo Salone<br />

Interpack <strong>2017</strong>, soluzioni innovative per applicazioni<br />

negli imballaggi trasparenti in polipropilene<br />

e PET. Al salone, che si terrà dal 4 al<br />

10 maggio a Düsseldorf, Milliken dimostrerà<br />

come il PP NX UltraClear sia l’opzione ottimale<br />

e conveniente per aiutare le aziende di<br />

marca a soddisfare le richieste sempre più<br />

marcate di imballaggi che offrano allo stesso<br />

tempo un uso efficiente delle risorse e un’estetica<br />

attraente.<br />

“Il PP NX UltraClear, un polipropilene chiarificato<br />

con il Millad ® NX 8000 di Milliken, è il<br />

materiale ideale per conferire eccezionale<br />

trasparenza, qualità estetiche e maggiore sostenibilità<br />

a una vasta serie di applicazioni nel<br />

packaging commerciale”, secondo Sami T.K.<br />

Palanisami, Commercial Manager EMEA di<br />

Milliken. “Esso offre la trasparenza di materiali<br />

come il PET, ma anche specifici vantaggi<br />

in diversi processi” e sarà al centro delle presentazioni<br />

di Milliken a Interpack <strong>2017</strong> (padiglione<br />

10, stand C32).<br />

Quando si parla di packaging termoformato<br />

e pieghevole, il PP NX UltraClear offre<br />

un’ampia serie di proprietà e vantaggi prestazionali<br />

per i trasformatori e le aziende di<br />

marca, che permettono a questa resina di<br />

essere una soluzione di imballaggio per tutte<br />

le esigenze. Tra questi:<br />

Trasparenza come il vetro<br />

- L’idea di applicazioni in<br />

polipropilene termoformato<br />

dall’aspetto lattiginoso è un ricordo<br />

del passato. Per la termoformatura e gli<br />

imballaggi in lastre, il PP NX UltraClear è<br />

all’altezza delle resine più somiglianti al vetro,<br />

come l’A-PET e il polistirolo, offrendo in<br />

oltre un aspetto più lucente rispetto al normale<br />

polipropilene nucleato standard.<br />

Leggerezza - Il PP NX UltraClear ha una densità<br />

significativamente più bassa, rispetto ad<br />

altre materie plastiche alternative, riducendo<br />

così il peso del pezzo finito. La densità<br />

del PP di 0,9kg/m³ rispetto a quella del PET<br />

di 1,37kg/m³ permette ai trasformatori di<br />

produrre un numero significativamente<br />

maggiore di vassoi per kg di materiale, e<br />

questo minore consumo di materiale contribuisce<br />

anche a ridurre le eco-tasse.<br />

Rigidità e resistenza all’urto - Per ottenere con<br />

il PP NX UltraClear la stessa rigidità dell’A-PET,<br />

la lastra di PP deve essere tipicamente del<br />

15–20% più spessa rispetto ad una lastra di<br />

A-PET vergine. Ma, scegliendo forme con nervature<br />

o comunque migliorate, si riesce spesso<br />

ad ovviare alla necessità di maggiore spessore<br />

di pareti. La inferiore densità del PP NX<br />

UltraClear fornisce prodotti molto più leggeri<br />

dei loro equivalenti in PET, a pari rigidità.<br />

Efficacia di sigillatura - Il polipropilene è<br />

noto per essere molto robusto e facile da<br />

sigillare. I film sigillanti in PP standard tengono<br />

ancora bene anche in presenza di<br />

residui sui bordi e sull’esterno dei vassoi. Un<br />

vassoio mono-materiale in PP e un film in PP<br />

offrono il vantaggio di un sistema riciclabile<br />

al 100% senza l’uso di adesivi.<br />

Capacità di riempimento a caldo, sterilizzazione<br />

e microonde - Il PP NX UltraClear è<br />

una scelta molto valida per qualunque bicchiere<br />

o vassoio termoformato, in presenza<br />

di temperature elevate. La sua eccellente<br />

resistenza al calore e le buone prestazioni<br />

alle basse temperature lo rendono idoneo<br />

per applicazioni con riempimento a caldo e<br />

cottura a microonde, permettendo così un<br />

uso “dal frigo al microonde”.<br />

Riciclabilità e sostenibilità - Il polipropilene<br />

offre un efficace ciclo di economia circolare,<br />

poiché il PP riciclato ha un importante mercato<br />

per una vasta gamma di prodotti finiti.<br />

Tra i materiali, il PP è quello che consuma la<br />

minore quantità di energia nella fase di produzione,<br />

producendo le più basse emissioni<br />

di anidride carbonica. La sua minore densità<br />

fa sì che la scelta di questa resina riduca, in<br />

termini assoluti, la quantità di rifiuti. Le applicazioni<br />

in PP NX UltraClear termoformato<br />

sono più semplici da riciclare per la loro natura<br />

monomateriale.<br />

Gli stampatori a iniezione usano il PP NX<br />

UltraClear perché può contribuire a migliorare<br />

la produttività e rafforzare la sostenibilità. Il<br />

materiale permette agli stampatori di ridurre<br />

le temperature di lavorazione da 235°C a<br />

190°C, consentendo così un minore consumo<br />

di energia, inferiori emissioni di CO 2<br />

e tempi<br />

di ciclo del 10% più veloci.<br />

Il PP NX UltraClear permette alle aziende di<br />

marca di realizzare bottiglie leggere, con maniglie<br />

integrate e forme complesse e accattivanti.<br />

Queste bottiglie, realizzate in estrusione<br />

blow molding (EBM) sono anche vuotabili più<br />

facilmente e velocemente, rispetto alle altre<br />

alternative. Il polipropilene prodotto con l’additivo<br />

Millad NX 8000E di Milliken offre più<br />

bassa densità e minore peso, rispetto al vetro<br />

e alle materie plastiche alternative per EBM.<br />

Per esempio, le bottiglie e i flaconi trasparenti<br />

prodotti con PP NX UltraClear hanno una densità<br />

di 0,9 g/cc rispetto ai 1,35 g/cc del PET, pur<br />

garantendo lo stesso livello di trasparenza. A<br />

Interpack, i visitatori potranno rendersi conto<br />

direttamente delle caratteristiche di facile<br />

svuotamento dì tali bottiglie, che riducono i<br />

rifiuti di questi prodotti.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

63<br />

62_63_NEWS_MATERIALI.indd 63 28/04/17 12:22


www.interprogettied.com<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 1 28/04/17 12:07<br />

www.bosch-energy.it www.bosch-energy.it<br />

Siamo la ESCo del Gruppo Siamo Bosch la ESCo del Gruppo Bosch<br />

Ti affianchiamo per individuare, Ti affianchiamo realizzare per e gestire individuare, realizzare e gestire<br />

soluzioni integrate e sostenibili, soluzioni capaci integrate di fare e sostenibili, capaci di fare<br />

dell’energia il fattore competitivo dell’energia della il fattore tua impresa. competitivo della tua impresa.<br />

Qualunque sia il tuo Qualunque rompicapo sia formulativo, il tuo rompicapo le soluzioni formulativo, stabilizzanti le soluzioni FARA ® stabilizzanti FARA ®<br />

ti garantiscono sempre ti garantiscono il migliore equilibrio sempre tra migliore innovazione, equilibrio qualità tra innovazione, e costi. qualità e costi.<br />

FARA ® è un marchio Giusto FARA ® Faravelli è un marchio SpAGiusto Faravelli SpA<br />

www.faravelli.it • fara@faravelli.it www.faravelli.it • food@faravelli.it<br />

• fara@faravelli.it • food@faravelli.it<br />

Life is tasty with us! Life is tasty with us!<br />

Seguici anche su Seguici anche su<br />

pag 232 x 285.indd 1 pag 232 x 285.indd 1 11/03/16 10:37<br />

11/03/16 10:37<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 2 28/04/17 11:24<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 3 28/04/17 11:24<br />

www.pulitori.it | info@pulitori.it<br />

Pulitori Ed Affini Spa: Via A.Grandi 2 - 25125 Brescia - Tel. 030.2686111 - Fax 030.2686192<br />

Filiale Milano: Via A.Grandi 19 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 02.66016593- Fax 02.66016695<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 4 28/04/17 11:24<br />

Le copertine di TECNOLOGIE ALIMENTARI<br />

RIVISTA DELLE<br />

N.3 - APRILE <strong>2017</strong><br />

POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />

ANNOXXVIII N.3 APRILE <strong>2017</strong><br />

RIVISTA DELLE<br />

Produzione di yogurt:<br />

i due sistemi principali<br />

<strong>Tecnologie</strong> non termiche<br />

per succhi di frutta e vegetali<br />

Impianti per<br />

additivi funzionali<br />

SISTEMI PER PRODURRE<br />

Una formula Una unica formula unica<br />

per l’efficienza per l’efficienza<br />

energetica energetica<br />

Fara Fara ® , la ® mossa , la mossa giusta giusta<br />

DA 90<br />

ANNI<br />

INSIEME<br />

DA 90<br />

ANNI<br />

INSIEME<br />

studionoise.it<br />

Specialisti nelle<br />

Pulizie Agro<strong>alimentari</strong><br />

SISTEMI PER PRODURRE<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />

REDAZIONE Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Laura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />

COMITATO DI REDAZIONE: Franco Bray, Livio Leali, Francesca Mostardini<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Diego Carnaroglio, Marco Catizone, Explorer, Gianluca Favagrossa,<br />

Camillo Pirola, Mauro Scorsone, Sergio Stagni, Giuseppe Tamburini<br />

IMPAGINAZIONE: Studio Grafico Page - Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana (www.studiograficopage.it)<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.3 <strong>2017</strong><br />

64<br />

In questo numero abbiamo parlato di...<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />

ABB 14<br />

ABS FOOD 3<br />

AQUAFARM 22<br />

AROMATA GROUP 19<br />

BIOCHIM 35<br />

BOSCH<br />

2A COP.<br />

BUHLER 1<br />

COGNEX 57<br />

CONSORZIO SALLUMI DOP PIACENTINI 14<br />

DATALOGIC 56<br />

DIENST 58<br />

ECOR RESEARCH 47<br />

EIOM 62<br />

ENEA 10<br />

FASINTERNATIONAL 21<br />

FEDERALIMENTARE 15<br />

FIORIO COLORI 1A COP, 39<br />

FIS 25<br />

FORBO SIEGLING ITALIA 29<br />

GEA 47<br />

GIELLEPI 26<br />

GIUSTO FARAVELLI<br />

3A COP.<br />

GMFLUORCARBON 13<br />

INNOVA MARKET INSIGHT 6<br />

INTERPROGETTI EDITORI 12<br />

IPACK-IMA 15, 24<br />

ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO 61<br />

MEAT+ 24<br />

MILESTONE 44<br />

NESTLÈ 14<br />

PAVAN GROUP 17<br />

POMPE CUCCHI 23<br />

PULITORI&AFFINI<br />

4A COP.<br />

RANIERI TONISSI 54<br />

R-BIOPHARM<br />

INSERTO<br />

RITTAL 18<br />

ROBOPAC 19<br />

ROCKWELL AUTOMATION 4<br />

SEALED AIR FOOD CARE 16<br />

SICK 24, 58<br />

THAIFEX-WORLD OF FOOD ASIA 22<br />

TRITECNICA 57<br />

UCIMA 61<br />

UNILEVER 58<br />

UNIONALIMENTARI 36<br />

VINITALY 20<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax 031 4128181<br />

www.interprogettied.com<br />

DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi<br />

Tel. 031 4128181 - e-mail vendite@interprogettied.com<br />

AMMINISTRAZIONE: amministrazione@interprogettied.com<br />

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com),<br />

Flavio Mariani (f.mariani@interprogettied.com)<br />

© Copyright Interprogetti Editori Srl<br />

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. É vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli,<br />

fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />

TARIFFE ABBONAMENTI<br />

Italia: spedizione ordinaria € 61,00, contrassegno € 65,00<br />

Estero: spedizione ordinaria € 89,50, spedizione prioritaria Europa € 101,00<br />

spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 125,00 spedizione prioritaria Oceania € 140,00<br />

Una copia € 8,00<br />

L’Iva sugli abbonamenti possono essere sottoscritti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’editore<br />

ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive modificazioni e integrazioni.<br />

Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987<br />

Direttore responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 26/04/<strong>2017</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />

Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio<br />

della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - via<br />

Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità<br />

suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e<br />

spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003<br />

è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati, nonché richiedere<br />

elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.<br />

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2<br />

del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti<br />

Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno (LC), Via Maggiolino 34 F,<br />

vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri<br />

soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello<br />

svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa.<br />

I soggetti che possono conoscere i predetti fati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla<br />

stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti,<br />

tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai<br />

sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7,<br />

comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

www.interprogettied.com<br />

64_INSERZ COLOPHON.indd 64 02/05/17 16:08


Fara ® , la mossa giusta<br />

DA 90<br />

ANNI<br />

INSIEME<br />

Qualunque sia il tuo rompicapo formulativo, le soluzioni stabilizzanti FARA ®<br />

ti garantiscono sempre il migliore equilibrio tra innovazione, qualità e costi.<br />

Life is tasty with us!<br />

Seguici anche su<br />

FARA ® è un marchio Giusto Faravelli SpA<br />

www.faravelli.it • fara@faravelli.it • food@faravelli.it<br />

pag 232 x 285.indd 1 11/03/16 10:37<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 3 28/04/17 12:07


studionoise.it<br />

www.pulitori.it | info@pulitori.it<br />

Specialisti nelle<br />

Pulizie Agro<strong>alimentari</strong><br />

Pulitori Ed Affini Spa: Via A.Grandi 2 - 25125 Brescia - Tel. 030.2686111 - Fax 030.2686192<br />

Filiale Milano: Via A.Grandi 19 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 02.66016593- Fax 02.66016695<br />

COVER_TA_03-<strong>2017</strong>.indd 4 28/04/17 12:07

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!