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Giugno 2017

Livorno non stop Giu '17

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LIVORNOnonstop è...<br />

10<br />

industrie livornesi<br />

Specializzata in modellini radiocomandati esportati in quasi tutti i continenti dagli anni ‘70<br />

si è dovuta definitivamente arrendere nel 2000 all’invasione dei prodotti giapponesi e cinesi<br />

Monteleone, la fabbrica livornese<br />

che ha fatto la felicità dei bambini<br />

(e dei grandi) di tutto il mondo<br />

di Giovanni Giorgetti<br />

Su un blog di giocattoli d’epoca,<br />

giorni fa, mi colpì l’appello<br />

di un signore romano al quale<br />

avevano rubato in casa a<br />

Roma ed era particolarmente<br />

addolorato, non tanto per il furto<br />

stesso (di poco valore) ma<br />

per la sparizione di due motoscafini<br />

della ditta Vittorio Monteleone<br />

di Livorno che erano i<br />

suoi giocattoli preferiti fin da<br />

quando era ragazzo. In rete<br />

chiedeva le misure di uno di<br />

esso, praticamente introvabile,<br />

per poterlo rifare. Fortunatamente<br />

l’appello è stato accolto<br />

da un signore tedesco<br />

che ne possedeva uno e che<br />

gli ha fornito tutte le caratteristiche<br />

tecniche richieste.<br />

Da qui lo spunto per fare delle<br />

ricerche e parlare della fabbrica<br />

dei modellini Monteleone<br />

che, abbiamo scoperto, ha fatto<br />

la felicità di milioni di bambini<br />

(ma anche di adulti), in<br />

quanto sono stati esportati in<br />

Vincenzo Monteleone (1922 - 2015)<br />

quasi tutto il mondo.<br />

Vittorio Monteleone (Toto per<br />

gli amici) nacque a Modena il<br />

9 gennaio 1922 da Nicola e<br />

Maria ed era il secondo di dieci<br />

figli. Il padre, impiegato di<br />

banca, dopo vari spostamenti,<br />

fu trasferito a Livorno e qui<br />

fissò la sua definitiva dimora,<br />

ad Ardenza, in via del Mare.<br />

Vittorio, pertanto, divenne presto<br />

“livornese”. Terminato il<br />

Liceo Classico dai Gesuiti, per<br />

volere dei suoi i genitori si<br />

Il noto marchio Monteleone su una confezione di giocattoli.<br />

Il capannone dell’Industria Giocattoli Monteleone S.r.l. che era posto in<br />

via delle Sorgenti 452 e, sotto, l’interno di un reparto di confezionamento.<br />

iscrisse al Corso Ufficiali dell’Accademia<br />

Navale ma, accortosi<br />

che non era adatto a<br />

quella vita, partì per il servizio<br />

militare.<br />

Seguì un periodo burrascoso<br />

che val la pena raccontare.<br />

L’otto settembre del 1943<br />

(l’armistizio tra Italia e Alleati),<br />

lo colse a Roma e con<br />

mezzi di fortuna tornò a Livorno.<br />

Il viaggio fu particolarmente<br />

avventuroso: per non<br />

farlo catturare dai tedeschi un<br />

parroco lo aveva travestito da<br />

prete ed in treno una pia donna<br />

voleva farsi addirittura confessare<br />

temendo di morire sotto<br />

i bombardamenti. Toto se<br />

la cavò dicendo che non aveva<br />

ancora preso i voti.<br />

Il Bando Graziani del 9 novembre<br />

1943: “In caso di mancata<br />

presentazione dei militari<br />

soggetti alla predetta chiamata,<br />

oltre alle pene stabilite

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