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Giugno 2017

Livorno non stop Giu '17

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LIVORNOnonstop è...<br />

4<br />

amarcord<br />

Totò e Livorno<br />

Il grande artista conobbe la nostra città in occasione del servizio militare<br />

e proprio qui nacque la celebre battuta “Siamo uomini o caporali?”<br />

Martedì 22 gennaio 1957: Totò, applauditissimo, si presenta tra il pubblico della Gran Guardia all’inizio dello spettacolo “A prescindere”. (foto Del Secco)<br />

di Marcello Faralli<br />

La Caserma Carlo Pisacane di via Nazionale (oggi viale G. Marconi) in una<br />

cartolina d’epoca dove Totò ha svolto il servizio militare a Livorno.<br />

22/1/1957: Totò mentre sale sul palco<br />

della Gran Guardia tra gli applausi<br />

degli ospiti della famiglia Marinari-Lippi<br />

nel palchetto d’onore. A fianco:<br />

la locandina dello spettacolo “A<br />

prescindere”. (foto Del Secco)<br />

Il 15 aprile scorso ricorreva il cinquantesimo<br />

anniversario della<br />

morte di Totò. Può sembrare fuori<br />

luogo che questo mensile di<br />

costume livornese ricordi il grande<br />

attore e fantasista napoletano.<br />

Ma scoprirete che tra Antonio<br />

De Curtis (alias Antonio Griffo<br />

Focas Flavio Angelo Ducas<br />

Comnemo Porfirogenito Gagliardi<br />

de Curtis di Bisanzio) e Livorno<br />

c’è una forte comunanza.<br />

Racconta, nella sua prefazione<br />

al libro “Siamo uomini o caporali?”<br />

(da cui è tratto il film omonimo)<br />

della sua permanenza in<br />

città per il servizio di leva. Era<br />

poco più che un ragazzo quando<br />

decise di arruolarsi volontario<br />

nell’esercito e venne assegnato<br />

al 22° reggimento di stanza<br />

a Pisa. Comprese subito che<br />

l’esercizio meno gravoso, che<br />

gli riusciva meglio, era quello di<br />

“marcare visita”. Divenne ben<br />

presto uno specialista non gradito<br />

ai superiori i quali, appena<br />

si presentò l’occasione lo spedirono<br />

a un battaglione di fanteria<br />

destinato alla Francia. Ma<br />

nel paese transalpino non arrivò<br />

mai perché il suo repertorio<br />

di recitatore di malesseri lo portò<br />

al ricovero nell’ospedale di<br />

Alessandria.<br />

Scongiurata la destinazione transalpina<br />

fu successivamente assegnato,<br />

dopo una breve permanenza<br />

all’87° reggimento di fanteria<br />

di Siena, all’88° di stanza a<br />

Livorno. E qui sembra essersi<br />

adattato se è vero, come dice,<br />

che vi terminò il servizio militare.<br />

Racconta però che ebbe come<br />

graduato il famigerato caporale:<br />

“il caporale per antonomasia,<br />

uno di quelli che ti fanno odiare<br />

per un numero imprecisato<br />

di generazioni la vita e il rego<br />

segue a pag. 5

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