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VIAGGI NELLA FANTASIA

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melodioso, fecero cadere metà dei suoi uomini in mare. Lui si salvò<br />

grazie all’ arpa donatagli dal padre Apollo che rendeva sordi il suonatore<br />

mentre la suonava e chi stava ascoltando. Successivamente approdò<br />

nell’ isola dei Ciclopi a cui, di nascosto, rubò il cibo. Dopo tante tempeste<br />

ed incontri con vari mostri, approdò a Cipro. Al porto incontrò un<br />

giovane, che in realtà era suo padre travestito, a cui chiese dove si<br />

trovasse il re Eurione. Egli gli rispose che si trovava nella sua reggia<br />

circondata da mostri e demoni. Disse, inoltre, che in quei giorni il<br />

sovrano era molto adirato e che, perciò, occorreva stare ancora più<br />

attenti. Ascanio stava per ringraziarlo per le sue parole, quando si<br />

accorse che era scomparso; così capì che era suo padre e, fiducioso, si<br />

recò alla reggia. Si mise a suonare la sua arpa stordendo tutti i mostri ivi<br />

presenti; poi, con la spada, li tagliò a metà. Ne rimaneva solo uno<br />

ancora vivo: aveva la coda da scorpione, il corpo da drago alato, cinque<br />

teste umane nelle quali due occhi ardenti per ciascuna lo fissavano e su<br />

una c’era un unico capello d’ oro. Non aveva dubbi: quello era il re.<br />

Eurione parlò con voce roca ma solenne: “O straniero, come osi entrare<br />

nel mio castello. Questo affronto lo pagherai con la vita!”. Neanche ebbe<br />

finito di pronunciare la frase che si gettò addosso ad Ascanio, ma egli ne<br />

approfittò per sguainare la spada e tagliargli il capello. In quello stesso<br />

istante il mostro si trasformò in un ometto basso e calvo che gli chiese di<br />

risparmiargli la vita; egli, impietosito, accettò. Poi, felice, tornò dalla<br />

principessa Efigenia che lo attendeva impaziente. Ben presto i due si<br />

sposarono, regnarono saggiamente ed ebbero due figli che erano l’ una<br />

il contrario dell’ altro: la bambina era timida e calma, con i capelli di color<br />

argento come la Luna; mentre il maschietto era solare e vivace, con i<br />

capelli di color oro come il Sole. Ascanio ed Efigenia, quando morirono,<br />

salirono all’ Olimpo e diventarono semidei.<br />

Testo realizzato da Moracci Ginevra (classe I C)<br />

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