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Tecnologie alimentari 4 maggio 2017

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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Da rifiuti <strong>alimentari</strong><br />

a risorse sostenibili<br />

Impianti per il confezionamento<br />

del for<strong>maggio</strong><br />

Le innovazioni<br />

dell’imballaggio<br />

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sommario<br />

26 Cresce il settore dei prodotti “senza”<br />

Si intensifica l’offerta di prodotti che portano sulla confezione la precisazione<br />

“senza” seguita dal nome di una o più sostanze escluse dalla composizione<br />

dell’alimento, in quanto ritenute non gradite da un rilevante numero di<br />

consumatori.<br />

pag. 26<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 MAGGIO <strong>2017</strong><br />

2<br />

32 Da rifiuti <strong>alimentari</strong> a risorse sostenibili<br />

Recenti studi evidenziano la crescente tendenza a sfruttare gli scarti di cibo<br />

come materie prime per l’ottenimento di energia o di sostanze utili allo<br />

sviluppo di nuovi prodotti. Presentiamo alcuni esempi di processi di riutilizzo<br />

dei rifiuti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />

38 Impianti per il confezionamento di formaggi:<br />

un mercato guidato dai player europei<br />

Un settore maturo, che cresce lentamente, ma in modo stabile. In Europa<br />

Occidentale si concentra il 37% della domanda. Peculiare la situazione italiana,<br />

dove si richiedono gli impianti più diversificati e sofisticati, allo scopo di confezionare<br />

formaggi con un’ampia varietà di caratteristiche.<br />

44 Un ampliamento di gamma per accrescere le applicazioni<br />

Pompe Cucchi ha ulteriormente ampliato le sue potenzialità ed ha acquisito le<br />

certificazioni per consolidare l’affermazione sui mercati internazionali più qualificati.<br />

54 Tecnologia, materiali, design: le innovazioni dell’imballaggio<br />

Il packaging coinvolge numerosi ambiti di ricerca e produzione, come la scienza<br />

e la tecnologia dei materiali, i processi produttivi, la distribuzione, la comunicazione<br />

e l’immagine. L’evoluzione punta verso l’imballaggio attivo e intelligente, in grado di<br />

interagire con i prodotti e l’ambiente circostante.<br />

EDITORIALI<br />

I fattori per consolidare i record (F. Goi) 5<br />

ATTUALITÀ<br />

News fatti, persone, aziende 7<br />

APPUNTAMENTI<br />

News appuntamenti 20<br />

INGREDIENTI<br />

News ingredienti 24<br />

SICUREZZA<br />

Cresce il settore dei prodotti “senza”(L. Leali) 26<br />

News sicurezza 30<br />

SCIENZA E TECNOLOGIA<br />

Da rifiuti <strong>alimentari</strong> a risorse sostenibili (F. Bray) 32<br />

pag. 32<br />

pag. 44<br />

pag. 38<br />

pag. 54<br />

MACCHINE E IMPIANTI<br />

News macchine 36<br />

Impianti per il confezionamento di formaggi: un mercato guidato<br />

dai player europei (G. Tamburini) 38<br />

COMPONENTI<br />

Un ampliamento di gamma per accrescere le applicazioni (F. Goi) 44<br />

STRUMENTAZIONE<br />

Una visione intelligente e flessibile (A. Bignami) 48<br />

News strumentazione 52<br />

PACKAGING<br />

Tecnologia, materiali, design: le innovazioni dell’imballaggio (B. Del Curto) 54<br />

Anche gli imballaggi pensano (M. Streich) 60<br />

News packaging 63<br />

RUBRICHE<br />

Elenco inserzionisti 64<br />

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Nel <strong>2017</strong> l’evento verticale di riferimento per le tecnologie Food<br />

& Bev (strumentazione e processo, efficienza impianti/MES,<br />

sicurezza alimentare, energy management, direttiva macchine,<br />

packaging ecc.) fa tappa a Verona.<br />

Le opportunità per aziende e operatori si moltiplicano, grazie<br />

alla concomitanza con mcT Visione e Tracciabilità (logistica<br />

e identificazione automatica) e SAVE, a coinvolgere il mondo<br />

delle tecnologie per l’automazione, la strumentazione e la<br />

sensoristica.<br />

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✔ sei sessioni plenarie in contemporanea<br />

✔ una parte espositiva con più di cinquanta aziende partecipanti<br />

✔ workshop, seminari, corsi di formazione<br />

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convegni plenari<br />

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editoriale<br />

Eeditoriale<br />

Francesco Goi<br />

Più volte abbiamo sottolineato i brillanti risultati dell’industria alimentare italiana, specie per quanto riguarda l’esportazione<br />

che, come attestano i dati recentemente diffusi dall’Istat, ha raggiunto la quota record di 7,7 miliardi<br />

di euro, con un incremento dell’8% rispetto al 2016.<br />

Questo traguardo è stato possibile anche grazie ad una ritrovata efficienza del Sistema Paese.<br />

“L’internazionalizzazione e l’innovazione”, come ha ricordato il Presidente di Federalimentare Scordamaglia,<br />

“rappresentano l’arma vincente per consolidare il primato nel food & beverage”.<br />

Queste eccellenze sono condivise anche da altri comparti industriali e l’Italia - non va dimenticato - tuttora rappresenta<br />

il secondo Paese manifatturiero in Europa e il settimo del mondo.<br />

I risultati positivi, ottenuti nonostante le difficoltà che continuano a caratterizzare questa fase dello sviluppo industriale,<br />

richiedono tuttavia conferme e sostegno. Ricordiamo che il PIL è rimasto invariato dal 2000, mentre è<br />

cresciuto di oltre il 20% quello dei <strong>maggio</strong>ri competitors europei. Alcuni dei fattori determinanti per rafforzare le<br />

positività raggiunte si possono trarre dalla relazione annuale del Presidente di Confindustria Boccia.<br />

I FATTORI PER<br />

CONSOLIDARE I RECORD<br />

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Il traguardo Industria 4.0 riconosce la centralità della persona ed esalta le potenzialità delle nuove tecnologie.<br />

L’impiego di risorse umane giovani e preparate è indispensabile per innalzare il grado di competitività del sistema<br />

Italia. A questo proposito è preoccupante che il 41% delle imprese italiane non impieghi laureati, a fronte del<br />

18% della Spagna e del 20% della Germania; solo il 20% delle imprese italiane che innovano impiega una percentuale<br />

di laureati superiore al 10%.<br />

Le imprese italiane sono consapevoli di dover disporre di strumenti tecnologici innovativi: nel 2016 hanno incrementato<br />

del 4% gli investimenti in macchinari e impianti. Questo andamento dovrà essere confermato e possibilmente<br />

migliorato perché, sempre di più, l’esportazione italiana si rivolge ai Paesi più avanzati e richiede prodotti<br />

di elevata qualità.<br />

L’affermazione delle reti d’impresa (circa 4000 con oltre 15000 aziende coinvolte) rappresenta una realtà strettamente<br />

legata a Industria 4.0 e dimostra come gli imprenditori sempre di più si allontanino dall’individualismo.<br />

Un limite insuperabile per la crescita delle imprese virtuose continua ad essere costituito da una pressione fiscale<br />

troppo penalizzante per le scelte degli investitori.<br />

E poi, il costo dell’energia. E’ positivo che il Governo si sia impegnato a colmare il differenziale di competitività rispetto<br />

ai principali paesi manifatturieri: tuttora, infatti, il costo energetico è superiore del 30% rispetto alla media europea.<br />

Infine la necessità, per le imprese europee, di non finire schiacciate tra i colossi mondiali politici ed economici.<br />

Nell’ultimo decennio si sono registrare numerose fusioni e acquisizioni tra le società dei Paesi più avanzati: anche<br />

l’impresa europea rappresenta una categoria funzionale al consolidamento della crescita.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

5


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news [fatti, persone, aziende]<br />

10 ANNI DI CRESCITA AL SERVIZIO DEL FOOD E DELLA NUTRACEUTICA<br />

VICTA Food SRL è stata fondata<br />

nel 2007 con l’impegno di promuovere<br />

e distribuire ingredienti<br />

e additivi funzionali per l’industria<br />

alimentare e nutraceutica, avvalendosi<br />

delle esperienze tecnicocommerciali<br />

maturate in Italia e<br />

all’estero nel mercato alimentare<br />

del business to business.<br />

Quest’anno l’azienda di Mogliano<br />

Veneto (TV) festeggia il decimo anniversario;<br />

in questo periodo ha<br />

costantemente accresciuto le sue<br />

conoscenze ed esperienze, stabilendo<br />

rapporti di collaborazione e partnership con le <strong>maggio</strong>ri<br />

aziende operanti sul mercato italiano.<br />

Nel corso degli anni Victa ha costantemente arricchito la gamma di<br />

rappresentate, società europee produttrici di ingredienti e additivi<br />

ad alto valore aggiunto. Attualmente sono le seguenti: COSUCRA<br />

(produttore di inulina da cicoria, oligofruttosio, proteine isolate da<br />

pisello, fibre da pisello); PROVA (produttore di estratti, aromi naturali<br />

e naturali-identici di vaniglia, cacao, caffè e altre note dolci);<br />

LIPOFOODS (microincapsulati per il settore alimentare e dietetico,<br />

quali minerali - ferro, calcio, zinco -,<br />

fitosteroli, caffeina); STERNCHEMIE<br />

(lecitine di soia e di girasole fluide,<br />

in polvere, granulari, “latte” di cocco<br />

in polvere spray); BTSA (tocoferoli<br />

naturali ed estratti ricchi in tocoferoli,<br />

oli omega-3 da pesce, da lino<br />

e da alga a diverso titolo, fluidi e in<br />

povere); DIVI’S (betacarotene, licopene,<br />

luteina, astaxantina, vitamina<br />

A, vitamine D2 e D3).<br />

“L’obiettivo per il breve-medio termine”<br />

– afferma Moreno Cappelletto,<br />

General Manager - “è quello di consolidare<br />

la presenza, sviluppando nuove idee e collaborazioni, partendo<br />

dalla base dei risultati molto positivi ottenuti finora.<br />

Anche nel futuro Intendiamo distinguerci per efficienza, competenza<br />

e dedizione, interpretando i bisogni del mercato e fornendo<br />

risposte rapide ed efficaci.<br />

Le aziende con cui collaboriamo sono vocate al servizio e, oltre a<br />

disporre di laboratori qualificati, sono in grado di fornire consulenze<br />

e soluzioni su misura per soddisfare anche i clienti più esigenti”.<br />

Per avere ulteriori informazioni consultare il sito www.victa.it.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

7


news [fatti, persone, aziende]<br />

EXPORT DA RECORD PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Il presidente di Federalimentare<br />

Luigi Scordamaglia<br />

Formazione per l’Industria 4.0 nel food<br />

“Laddove le iniziative aziendali<br />

sono integrate con una puntuale<br />

analisi del fabbisogno<br />

formativo e con l’erogazione di<br />

una formazione di qualità, i risultati<br />

raggiunti sono estremamente<br />

rilevanti”. È quello che<br />

risulta dall’indagine condotta<br />

tra la fine del 2016 e marzo<br />

<strong>2017</strong> dagli Enti di formazione<br />

sugli esiti dei quattordici Piani<br />

settoriali agro<strong>alimentari</strong> relativi<br />

all’Avviso 5/2015 di<br />

Fondimpresa. I progetti hanno<br />

coinvolto 750 imprese <strong>alimentari</strong>,<br />

di cui l’80% Pmi, in 16 regioni,<br />

con 26.030 ore di formazione,<br />

in aula e con modalità<br />

innovative, per 4.032 lavoratori.<br />

Una spesa complessiva di 6,5<br />

milioni di euro finanziata per il<br />

70% da Fondimpresa e che le<br />

singole aziende hanno integrato<br />

con risorse proprie.<br />

L’indagine, realizzata su indicazione<br />

delle parti sociali attraverso<br />

il Comitato tecnico permanente<br />

per la formazione<br />

continua dell’industria alimentare,<br />

ha coinvolto 1.300 lavoratori<br />

e 200 aziende. I risultati<br />

sono stati illustrati il 12 <strong>maggio</strong><br />

a Roma, presso il Centro<br />

Congressi Cavour, in occasione<br />

del convegno “Formazione e<br />

competenze per l’Industria 4.0<br />

nell’agroalimentare”, organizzato<br />

da Federalimentare, Fai<br />

CISL, Flai CGIL e Uila UIL che si<br />

terrà dalle 9.30 alle 13.<br />

Un lavoro degno di nota per un<br />

settore che ha dimostrato, anche<br />

durante la crisi, una grande<br />

capacità di tenuta, chiudendo<br />

il 2016 con un’inversione di<br />

tendenza: la produzione alimentare<br />

ha messo a segno un<br />

+1,1%, il migliore incremento<br />

dal 2010, e l’export ha raggiunto<br />

quota 30 miliardi di euro.<br />

Misure come quelle introdotte<br />

dal Piano Nazionale “Industria<br />

4.0” potranno contribuire ulteriormente<br />

al rilancio della competitività<br />

delle imprese e alla<br />

trasformazione tecnologica del<br />

sistema produttivo alimentare,<br />

grazie alla previsione di incentivi<br />

fiscali per gli investimenti privati<br />

a sostegno delle aziende<br />

“Oltre qualsiasi previsione”.<br />

Questo il giudizio di Luigi<br />

Scordamaglia, presidente di<br />

Federalimentare, sull’anticipazione<br />

dei dati Istat che rivelano<br />

un +8% rispetto al 2016<br />

sul nostro export alimentare<br />

che arriva così a quota 7,7 miliardi<br />

di euro. “Nuovo record<br />

per il settore che rappresentiamo<br />

e che si conferma trainante<br />

per tutto l’export italiano”.<br />

Continua il presidente:<br />

“Un risultato eccezionale che<br />

è frutto di un sistema Paese<br />

che finalmente funziona in<br />

maniera efficiente e coordinata,<br />

e questo accade anche<br />

grazie alle risorse messe in<br />

campo con il piano Made in<br />

che innovano. Affinché ciò possa<br />

avvenire sarà necessario affiancarvi<br />

l’attuazione di un programma<br />

di attività formative su<br />

tre ambiti di intervento: alfabetizzazione<br />

digitale di massa;<br />

difesa delle professioni più vulnerabili;<br />

formazione e accrescimento<br />

di nuove competenze e<br />

abilità. In tal senso Fondimpresa<br />

svolge un compito strategico<br />

per il futuro del Paese.<br />

Il 12 <strong>maggio</strong> è stato affrontato,<br />

in particolare, il tema delle<br />

competenze professionali e<br />

tecniche capaci di rispondere<br />

all’evoluzione della domanda<br />

delle imprese in ottica 4.0.<br />

Oggetto del Convegno sarà il<br />

ruolo chiave della formazione<br />

continua, quale efficace strumento<br />

di coordinamento delle<br />

politiche volte a soddisfare i<br />

fabbisogni emergenti e ad alimentare<br />

il processo innovativo.<br />

Italy, alle azioni dell’ICE condotte<br />

in stretto coordinamento<br />

con Federalimentare e non<br />

ultima alla priorità data dal<br />

governo al settore agroalimentare<br />

che finalmente smette<br />

di essere nell’immaginario<br />

collettivo la cenerentola<br />

dell’economia, acquisendo a<br />

tutti gli effetti un ruolo di leadership<br />

nel rilancio del<br />

Paese”.<br />

“Abbiamo sempre detto che<br />

internazionalizzazione e innovazione<br />

rappresentano l’arma vincente”<br />

– ricorda Scordamaglia<br />

– “per consolidare il primato<br />

mondiale del food and beverage<br />

italiano e i risultati dell’esportazione<br />

e del rilancio degli<br />

investimenti con le misure di<br />

Industria 4.0 nel settore alimentare<br />

lo confermano oltre<br />

qualsiasi previsione. Adesso<br />

bisogna insistere in questo<br />

senso anche prorogando le misure<br />

di Industria 4.0 per le quali<br />

le risorse vanno individuate<br />

ad ogni costo tagliando la spesa<br />

improduttiva”.<br />

Particolarmente rilevante è<br />

poi in quest’ambito il dato relativo<br />

agli scambi con la Russia<br />

che segnano per il settore alimentare<br />

un più che incoraggiante<br />

+45% nonostante le<br />

sanzioni. E dopo l’incontro fra<br />

il nostro Presidente del<br />

Consiglio e il Presidente Putin,<br />

Scordamaglia auspica una<br />

svolta sulle sanzioni. “Basta<br />

far pagare al settore alimentare<br />

italiano il prezzo di un sistema<br />

sanzionatorio inutile e<br />

controproducente che appare<br />

ancora più inaccettabile se si<br />

considera che durante il periodo<br />

delle sanzioni gli Usa hanno<br />

significativamente aumentato<br />

il loro business con la<br />

federazione russa”.<br />

8<br />

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9


news [fatti, persone, aziende]<br />

ANCORA IN CRESCITA LE ESPORTAZIONI DI SALUMI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Crescono nel 2016 le esportazioni<br />

di salumi italiani. Secondo<br />

le elaborazioni Assica<br />

(Associazione industriali delle<br />

carni e dei salumi aderente a<br />

Confindustria) sui primi dati<br />

pubblicati da Istat nel corso del<br />

2016 il nostro export ha fatto<br />

registrare un +6,3% per<br />

173.210 ton e un +4,8% per<br />

1,4 miliardi di euro.<br />

Un ottimo risultato maturato<br />

nonostante il rallentamento<br />

del commercio mondiale che ha destato<br />

molte preoccupazioni soprattutto nella prima<br />

metà dell’anno e il crescente ricorso a<br />

misure protezionistiche da parte di numerosi<br />

paesi terzi.<br />

Particolarmente dinamica nel corso dell’anno<br />

è risultata la domanda dei partner comunitari<br />

ma, dopo un primo semestre opaco,<br />

ha ripreso vigore anche quella dei Paesi terzi.<br />

Su quest’ultima ha indubbiamente pesato<br />

il calo degli Usa, penalizzati dal confronto<br />

con il biennio precedente che aveva fatto<br />

registrare crescite del 20% anno. Un mercato,<br />

quello statunitense, sul quale pesano<br />

i timori per le nuove misure protezionistiche<br />

annunciate da Trump.<br />

Nel corso del 2016 hanno mostrato un andamento<br />

crescente anche le importazioni di<br />

salumi, salite a 54.220 ton (+7%) per un<br />

valore di 197,7 milioni di euro (+5,7%).<br />

Il saldo commerciale del settore ha registrato<br />

un incremento del 4,7% per 1,2 miliardi<br />

Il presidente di Assica<br />

Nicola Levoni<br />

di euro. Le esportazioni di salumi,<br />

inoltre, hanno mostrato, in<br />

termini di fatturato, un passo<br />

più veloce sia rispetto a quello<br />

dell’industria alimentare<br />

(+3,6%) sia rispetto a quello<br />

generale del Paese (+1,2%).<br />

Ottimo 2016 per le esportazioni<br />

di salumi verso la Ue che ha<br />

registrato un +6,3% in quantità<br />

per oltre 141.090 tonnellate<br />

e un +5,4% in valore per<br />

più di 1.104,7 milioni di euro.<br />

All’interno della Ue un contributo positivo<br />

è arrivato da tutti i nostri principali partner<br />

commerciali con la sola eccezione dell’Austria.<br />

Molto vivace in particolare il trend<br />

evidenziato dalla Spagna. All’interno della<br />

Ue, discreta la performance verso la<br />

Germania, che si è confermata primo mercato<br />

di destinazione dei salumi italiani con<br />

circa 32.730 ton (+2%) e 297,8 milioni di<br />

euro (+3,2%). Decisiva per questa piazza<br />

la crescita dei salami cui si sono sommati<br />

gli incrementi di tutte le altre famiglie di<br />

salumi con la sola eccezione dei prosciutti<br />

crudi stagionati.<br />

Importante incremento della Francia che<br />

ha visto gli arrivi di salumi italiani salire a<br />

circa 32.390 ton (+10,2%) per un valore di<br />

250,2 milioni di euro (+7,2%). Grazie a<br />

questa performance la Francia è tornata a<br />

insidiare, almeno con riferimento alle<br />

quantità, il primato teutonico nel panorama<br />

del nostro export. Al risultato hanno<br />

contribuito positivamente tutte le principali<br />

categorie di salumi, soprattutto i prosciutti<br />

crudi stagionati.<br />

“Una buona performance” – ha commentato<br />

Nicola Levoni, presidente di Assica –<br />

“ancora più apprezzabile perché arriva in<br />

un anno dalle molteplici difficoltà. Nel<br />

2016, infatti, abbiamo avuto a che fare con<br />

ostacoli vecchi, come la chiusura del mercato<br />

russo, ma anche con nuove sfide.<br />

Penso a Brexit, il cui impatto sull’economia<br />

è ancora tutto da verificare, ma anche alle<br />

crescenti tensioni geopolitiche che nel corso<br />

dei mesi hanno aumentato l’instabilità<br />

dando nuovo impulso a politiche protezionistiche<br />

e nazionalistiche.<br />

Un fenomeno, questo del crescente ritorno<br />

al protezionismo, largamente diffuso – basta<br />

pensare che dal 2008 al 2016 sono state<br />

implementate oltre 4.000 nuove barriere<br />

commerciali – e che non ha risparmiato<br />

neppure le economie avanzate, primi fra<br />

tutti gli Stati Uniti, patria del free trade.<br />

Proprio sul finire dell’anno, infatti, il presidente<br />

Trump ha annunciato una forte rifocalizzazione<br />

sul mercato interno e un probabile<br />

innalzamento dei dazi,<br />

un’eventualità che andrebbe a colpire anche<br />

importanti prodotti della salumeria,<br />

vanificando molti dei risultati raggiunti nel<br />

recente passato con il superamento degli<br />

ostacoli non tariffari.<br />

Per fronteggiare queste nuove sfide, consapevoli<br />

che l’export è un traino irrinunciabile,<br />

Assica sta lavorando fianco a fianco con le<br />

nostre Istituzioni e con quelle europee per<br />

sostenere il fondamentale lavoro che svolgono<br />

sia sul fronte tecnico sanitario, sia in<br />

ambito commerciale e agroalimentare e<br />

non da ultimo sul piano dell’indispensabile<br />

diplomazia economica.<br />

Un lavoro questo che non si è mai fermato<br />

e che proprio nel corso dei difficili mesi passati<br />

ha portato ad importanti risultati quali<br />

l’apertura del mercato delle Filippine e il<br />

riconoscimento da parte della Cina dell’indennità<br />

da malattia vescicolare della<br />

Macroregione del Nord che pone le basi<br />

all’apertura del mercato cinese alle carni<br />

suine fresche e ai prodotti a breve stagionatura.<br />

10<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

12<br />

OITA: DUE RICERCHE<br />

SULLA LOGISTICA<br />

ALIMENTARE HI-TECH<br />

OITA, l’Osservatorio<br />

Interdisciplinare Trasporto<br />

Alimenti, ha avviato il proprio<br />

programma di ricerca sulla<br />

logistica alimentare. Hanno<br />

preso il via i primi due progetti<br />

con il Centro di Ricerca sulla<br />

Supply Chain degli Alimenti<br />

dell’Alma Mater Studiorum di<br />

Bologna, direttore il professor<br />

Riccardo Manzini. Le ricerche<br />

avranno durata semestrale e i risultati scientifici saranno esposti<br />

nelle tesi magistrali di due laureandi. I temi saranno: Internet of<br />

Things e connettività; l’ultimo miglio della distribuzione alimentare<br />

ai tempi dell’e-commerce.<br />

Obiettivo fondamentale dell’Osservatorio (www.oita-italia.com)<br />

è migliorare la logistica degli alimenti e delle altre merci che necessitano<br />

di controllo delle condizioni di trasporto e stoccaggio al<br />

fine di garantire la sicurezza, la qualità e la minimizzazione degli<br />

sprechi e degli scarti. Tutto ciò richiede approfondimenti scientifici<br />

in ambiti nuovi o relativamente poco esplorati. Per questo OITA<br />

ha avviato un programma di attività con università ed enti di ricerca<br />

e il sostegno di aziende ed enti economici che condividono<br />

interessi e valori dell’Osservatorio.<br />

Il primo progetto, sponsorizzato da Volkswagen Veicoli<br />

Commerciali Italia, esamina come le tecnologie e le applicazioni<br />

che fanno uso della connettività possono portare vantaggi al settore<br />

della logistica a temperatura controllata. La ricerca analizza<br />

lo stato dell’arte e le prevedibili evoluzioni nell’arco dei prossimi<br />

cinque anni delle dotazioni di base dei veicoli e dei sensori applicabili<br />

al vano di carico e ai singoli contenitori e merci, ed esplora<br />

la sinergia tra i due ambiti e le possibili applicazioni.<br />

Lo sponsor della seconda ricerca è Lamberet Italia, azienda leader<br />

nel settore degli allestimenti per il trasporto a temperatura controllata<br />

ed estremamente interessata a cogliere le tendenze del<br />

mercato per anticiparle con la propria offerta. Il progetto parte<br />

dalla considerazione che l’esplosione dell’e-commerce e della<br />

consegna a domicilio di cibi e di piatti pronti ha e avrà un forte<br />

impatto sulla distribuzione e sul trasporto, per esaminare l’attuale<br />

regolamentazione, le nuove tecnologie per conservare gli alimenti<br />

deperibili e la loro influenza sulle dotazioni dei mezzi di<br />

trasporto. La ricerca esplorerà i cambiamenti in corso e prevedibili<br />

nella catena logistica ed i suoi flussi, attuati per soddisfare le<br />

esigenze di un “ultimo miglio” sempre più parcellizzato e “su<br />

misura”, per tipologia di merce e di destinatario, salvaguardando<br />

l’efficienza dei processi e la sostenibilità sia ambientale che economica<br />

della filiera (e le tasche del cliente finale).<br />

MORTADELLA BOLOGNA IGP:<br />

CRESCE IL SEGMENTO<br />

DEL PRE-AFFETTATO<br />

La Mortadella Bologna IGP ha fatto registrare nel 2016<br />

una produzione di circa 38 milioni di chili, in linea con<br />

quella dello scorso anno. Rispetto al 2015, in particolare,<br />

è stato il segmento del pre-affettato a far segnare indici<br />

positivi con un +11% sull’anno precedente, con una<br />

produzione che si attesta su oltre 7 milioni di kg. Negli<br />

ultimi anni, si continua a registrare una crescita inarrestabile<br />

di questa modalità di offerta. Questo dimostra<br />

che il pre-affettato incontra in maniera significativa il<br />

favore dei consumatori, coniugando l’alta qualità e il<br />

gusto con la praticità di utilizzo e una <strong>maggio</strong>re conservabilità.<br />

Rimane sempre il suo inconfondibile profumo, il tratto distintivo<br />

e caratteristico della Mortadella Bologna IGP, tanto<br />

che più dell’80% viene venduta al banco taglio, dove è<br />

possibile apprezzarne appieno l’aroma delicato e la fragranza.<br />

Di questo 80%, il 60% viene venduto nel circuito della<br />

distribuzione moderna e il 40% nel Normal Trade.<br />

“Sicuramente anche il mercato della Mortadella Bologna<br />

ha risentito, in particolare nell’ultimo anno, oltreché<br />

della crisi dei consumi ancora non del tutto risolta, dei<br />

condizionamenti che scaturiscono da opinioni di tendenza<br />

che trovano spazio presso la pubblica opinione”,<br />

ha dichiarato Corradino Marconi, presidente del<br />

Consorzio Mortadella Bologna. Il fatto stesso però che<br />

siamo riusciti a mantenerci in linea con i risultati dell’anno<br />

precedente ci dà ragione sul cammino che abbiamo<br />

intrapreso. Infatti, attraverso una comunicazione mirata,<br />

un’accurata selezione degli eventi e attraverso il coinvolgimento<br />

delle aziende consorziate che quotidianamente<br />

si impegnano per garantire ai consumatori un<br />

prodotto di sempre <strong>maggio</strong>re qualità, stiamo raggiungendo<br />

il nostro obiettivo, che è quello di far capire al<br />

consumatore finale l’importanza di acquistare un prodotto<br />

IGP”.<br />

Per quanto riguarda l’export, si conferma il trend dello<br />

scorso anno secondo cui circa un 15% del totale delle<br />

vendite è stato destinato alle esportazioni per un valore<br />

di circa 100 milioni di euro. Il<br />

principale partner si conferma il<br />

mercato europeo con la<br />

Germania, la Francia e la Spagna<br />

che rimangono saldamente i<br />

principali Paesi estimatori.<br />

Anche i mercati extra Ue offrono<br />

grandi potenziali, come ad<br />

esempio quello Usa.<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

DACHSER FOOD LOGISTICS RILEVA TUTTE LE QUOTE DI PAPP ITALIA<br />

Con effetto retroattivo dal primo gennaio<br />

<strong>2017</strong>, Dachser rileva tutte le quote<br />

di Papp Italia, azienda italiana specializzata<br />

nella logistica alimentare,<br />

detenute dal socio di Monaco di<br />

Baviera Balthasar Papp.<br />

Dachser, azienda di servizi logistici internazionali,<br />

diventa così socio unico<br />

dell’impresa con sede a Pradelle di<br />

Nogarole Rocca nei pressi di Verona.<br />

Con l’acquisizione Dachser intende<br />

ampliare notevolmente la logistica<br />

contrattuale in Italia continuando a<br />

internazionalizzarla nei prossimi anni.<br />

“Papp Italia vanta grande know-how<br />

ed esperienza nel trasporto e stoccaggio<br />

alimentare e un portafoglio di logistica<br />

contrattuale molto variegato.<br />

La distribuzione tramite piattaforma<br />

cross-docking con un’elevata percentuale<br />

di consegne dirette garantisce<br />

processi molto snelli e una celerità<br />

imbattibile”, afferma Alfred Miller,<br />

Managing Director Dachser Food<br />

Logistics. “Su questa ottima base possiamo<br />

sviluppare servizi in grado di<br />

attrarre ulteriormente i produttori e<br />

distributori di generi <strong>alimentari</strong> europei.<br />

Per questa ragione già da<br />

quest’anno investiremo fortemente<br />

sia nel personale, sia nell’infrastruttura<br />

informatica”.<br />

Come paese produttore e consumatore<br />

di generi <strong>alimentari</strong>, l’Italia svolge<br />

un ruolo importante nel trasporto<br />

merci in Europa. Con l’aumento dei<br />

volumi di importazione ed esportazione<br />

Dachser rafforza sempre più la sua<br />

posizione nella rete “European Food<br />

Network”.<br />

Papp Italia continuerà a essere gestita<br />

dall’attuale management. L’ex socio<br />

Balthasar Papp, si ritira dal settore warehousing<br />

e groupage Italia, per concentrare<br />

le sue capacità manageriali<br />

su priorità interne, come ad esempio<br />

la digitalizzazione in azienda.<br />

Dachser e Papp Italia collaborano dal<br />

2010 nella logistica alimentare a temperatura<br />

controllata tra Germania e<br />

Italia. A metà 2012 Dachser aveva acquisito<br />

il 50% dell’azienda italiana. I<br />

due partner avevano fondato nel<br />

2013, insieme ad altri dieci imprenditori<br />

della logistica alimentare europea,<br />

lo European Food Network: la più<br />

grande rete di distribuzione a temperatura<br />

controllata in Europa.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

13


news [fatti, persone, aziende]<br />

ACCORDO STRATEGICO FRA OCME E ROBOPAC<br />

Un accordo tra due note famiglie<br />

imprenditoriali finalizzato<br />

a una strategia di crescita e internazionalizzazione<br />

delle due<br />

storiche realtà aziendali coinvolte:<br />

Ocme e Robopac.<br />

All’indomani dell’annuncio,<br />

Carlotta Gatteschi, Valentina<br />

Aureli ed Enrico Aureli commentano<br />

la scelta effettuata e<br />

gli obiettivi societari condivisi:<br />

“Abbiamo deciso insieme di<br />

Fare Sistema, mettendo a fattor<br />

comune i punti di forza di<br />

ciascuna azienda. Si sono incontrate<br />

due realtà aziendali<br />

che per Vision e Cultura<br />

Imprenditoriale sono cresciute<br />

in un contesto globale, dove<br />

sono numerosi i casi nei quali<br />

Fare Sistema è sinonimo di successo<br />

del business”.<br />

Proprio nei mercati internazionali<br />

Ocme e Robopac hanno<br />

consolidato la propria crescita:<br />

dapprima attraverso la creazione<br />

di filiali commerciali e per il<br />

service post vendita, poi attraverso<br />

investimenti mirati in unità<br />

produttive in tutto il mondo,<br />

dalla Cina alle Americhe,<br />

nell’ottica di un approccio local<br />

for local che sta dando risultati<br />

vincenti e che ha da sempre<br />

accomunato le due aziende.<br />

Unendo i punti di forza, ora, le<br />

due realtà hanno compiuto un<br />

passo ulteriore, sommando<br />

esperienze e competenze e<br />

raggiungendo la massa critica<br />

necessaria per presidiare al meglio<br />

il mercato globale.<br />

“Grazie a questa lungimirante<br />

collaborazione” – commenta<br />

Carlotta Gatteschi, in qualità di<br />

Presidente – “Ocme si arricchisce<br />

di una cultura industriale<br />

molto importante, che si aggiunge<br />

alla cultura tecnologica,<br />

alla eccellenza tecnologica, alla<br />

qualità dei prodotti e all’internazionalità<br />

che già sono patrimonio<br />

consolidato e identità<br />

della nostra azienda”.<br />

Alla guida di Ocme, Carlotta<br />

Gatteschi, Valentina Aureli ed<br />

Enrico Aureli ricopriranno la<br />

carica di amministratori delegati<br />

delle rispettive competenze.<br />

“È nostra ferma intenzione e<br />

massimo interesse valorizzare e<br />

far crescere ulteriormente il<br />

Da sinistra, Enrico Aureli ( Robopac), Carlotta Gatteschi (Ocme), Valentina<br />

Aureli ed Alfredo Aureli (Robopac)<br />

marchio Ocme” – commentano<br />

Valentina ed Enrico Aureli<br />

– “sinonimo di elevata qualità<br />

e affidabilità”.<br />

“Siamo due grandi realtà complementari,<br />

che condividendo le<br />

stesse strategie hanno una prospettiva<br />

di lavoro e di sviluppo<br />

comune”, commenta Valentina<br />

Aureli. Le parole d’ordine saranno:<br />

ampliamento della strategia<br />

local for local, gestione manageriale,<br />

impulso allo sviluppo<br />

tecnologico, sempre guidato<br />

dalla grande passione per il prodotto<br />

e per la soddisfazione del<br />

cliente finale così come del<br />

System Integrator.<br />

L’incontro tra Ocme e Robopac<br />

è stato naturale, una storia già<br />

scritta: “Abbiamo già sviluppato<br />

insieme diversi progetti” –<br />

confermano Carlotta Gatteschi<br />

ed Enrico Aureli – “presso vari<br />

clienti importanti, un esempio<br />

per tutti l’impianto Mahou, il<br />

produttore di birra leader in<br />

Spagna”.<br />

EVERTON ACQUISISCE LA CROATA HERBARIUM<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Everton, realtà italiana specializzata nella produzione e commercializzazione<br />

di tè, tisane, infusi, solubili e zuccheri, annuncia l’acquisizione di Herbarium<br />

d.o.o., azienda croata di lavorazione e confezionamento di erbe, parte del<br />

grande gruppo Spider Grupa, leader nel settore delle piante ed erbe officinali.<br />

Ufficializzata lo scorso febbraio a Zagabria, l’acquisizione assegna il 51%<br />

di Herbarium a Everton che si conferma così uno dei big player nel settore,<br />

l’unico in Italia a vantare un modello di business diretto che prevede il governo<br />

completo di tutte le fasi di lavorazione.<br />

“L’acquisizione di Herbarium ci permette di rafforzare ulteriormente la nostra<br />

posizione nel settore delle erbe officinali e di consolidare la nostra presenza<br />

sul mercato con una migliorata capacità produttiva e di confezionamento, per<br />

rispondere puntualmente e in breve tempo alle richieste dei nostri clienti”, ha<br />

dichiarato Federico Dodero, nuovo presidente di Herbarium.<br />

Un importante investimento a conferma della filosofia aziendale basata sul<br />

controllo e l’integrazione della filiera verticale, che consente di garantire l’altissima<br />

qualità del prodotto lungo tutto il processo, dal campo allo scaffale.<br />

La sede di Herbarium in Croazia<br />

14<br />

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Bühler<br />

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gamma di soluzioni per la realizzazione di<br />

prodotti dolciari ricoperti e ripieni: sistemi per<br />

il dosaggio, la pesatura, la miscelazione, la<br />

cottura, fino all’estrusione, alla ricopertura, al<br />

taglio, al temperaggio ed al raffreddamento<br />

dei prodotti finiti.<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

PROFOOD TECH, DEBUTTO POSITIVO<br />

Sono stati i 447 espositori da<br />

16 Paesi a decretare il successo<br />

di ProFood Tech, la biennale<br />

dedicata alle tecnologie per<br />

il food & beverage svoltasi a<br />

Chicago dal 4 al 6 aprile scorso.<br />

Una soddisfazione non<br />

solo per l’efficacia della rassegna,<br />

ma per la qualità dei<br />

6.500 visitatori di alto profilo<br />

che hanno voluto essere presenti<br />

a questa prima edizione;<br />

dati che nessuno si aspettava<br />

all’esordio di questo nuovo<br />

evento e che – dunque – ribadiscono<br />

la positiva stagione di<br />

questo importante segmento<br />

dell’economia mondiale.<br />

A distanza di un mese e mezzo<br />

dal debutto è dunque possibile<br />

parlare di una nuova, concreta<br />

opportunità nell’area<br />

economica Nafta, che ha indubbiamente<br />

confermato la<br />

propria attenzione verso una<br />

proposta di qualità in un settore<br />

centrale per i propri flussi<br />

economici: “La risposta del<br />

settore al nostro format è stata<br />

assolutamente positiva”, ha<br />

commentato Gerald Böse, presidente<br />

e CEO di Koelnmesse<br />

GmbH. “L’alto livello di internazionalità<br />

di questa premiere<br />

conferma la competenza di<br />

Koelnmesse nel mondo del<br />

food e nelle tecnologie per il<br />

food, da Anuga a Anuga<br />

FoodTec, fino alle tante declinazioni<br />

che organizziamo in<br />

tutto il mondo”.<br />

Una rassegna fortemente verticale,<br />

rivolta esclusivamente<br />

ai fornitori dell’industria alimentare<br />

e delle bevande,<br />

come abbiamo già ricordato;<br />

l’unica in questo grande mercato<br />

a rispondere alle necessità<br />

di uno specifico settore,<br />

una specializzazione che il<br />

settore ha premiato decretando,<br />

di fatto, che la biennale è<br />

l’evento di riferimento per<br />

tutto il grande mercato nord<br />

americano. La scelta di<br />

Koelnmesse, Pmmi (l’associazione<br />

delle imprese che si occupano<br />

di packaging e delle<br />

tecnologie connesse) e Idfa,<br />

l’associazione dell’industria<br />

lattiero-casearia leader in<br />

Nord America, di creare una<br />

nuova vetrina a Chicago si è<br />

rivelata vincente.<br />

Una soddisfazione palpabile<br />

nelle giornate di fiera e ancora<br />

di più oggi, quando le relazioni,<br />

i contatti si stanno trasformando<br />

in concrete<br />

opportunità. Anche per le<br />

imprese italiane che non si<br />

sono lasciate sfuggire questa<br />

occasione: l’Italia si è schierata<br />

con una nutrita compagine,<br />

preceduta solo dai 366<br />

espositori statunitensi, dalle<br />

20 imprese turche e dalle 15<br />

partecipazioni dal vicino<br />

Canada. Il “made in Italy” ha<br />

avuto dieci alfieri: Galdi,<br />

Italdibipack e Stommpy che<br />

Gerald Böse, presidente e Ceo<br />

di Koelnmesse GmbH<br />

hanno esposto singolarmente,<br />

a cui si sono aggiunte le<br />

sette imprese raccolte nella<br />

collettiva italiana (Fbr Elpo, Icf<br />

& Welko, Manghi, Melegari,<br />

Pieralisi, Pietribiasi<br />

Michelangelo, Tmci Padovan,<br />

Zambelli Packaging) allestita<br />

su una superficie di un centinaio<br />

di metri quadrati.<br />

L’appuntamento con la prossima<br />

ProFood Tech è dal 26 al<br />

28 marzo 2019.<br />

MEGADYNE FESTEGGIA I 60 ANNI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

16<br />

Grande successo di pubblico anche quest’anno per la partecipazione di Megadyne alla 70a<br />

edizione di Hannover Messe, che ha richiamato nella città tedesca oltre 220.000 visitatori da<br />

tutto il mondo. Nei cinque intensissimi giorni di fiera, Hannover si è confermata capitale mondiale<br />

dell’industria e Megadyne era tra i suoi protagonisti, con una superficie espositiva di 300<br />

m² e tanti nuovi prodotti presentati durante la manifestazione.<br />

Tra questi Megalinear Quiet Self Track, le cinghie silenziose<br />

e self tracking in poliuretano, Silver2, nuova generazione<br />

di cinghie che garantisce <strong>maggio</strong>ri prestazioni e RPP<br />

Steel, cinghie in gomma EPDM e cavi in acciaio, oltre alla<br />

nuova gamma di cinghie e nastri trasportatori specifici per<br />

il settore food.<br />

Hannover Messe è stata per Megadyne anche l’occasione<br />

per festeggiare a livello internazionale i 60 di storia dell’azienda:<br />

durante il secondo giorno di manifestazione infatti<br />

si è svolto un pranzo per celebrare questo importante anniversario,<br />

a cui hanno partecipato oltre 200 ospiti. Un traguardo<br />

notevole raggiunto, come ha sottolineato Giorgio<br />

Tadolini, Ceo di Megadyne Group, grazie ai dipendenti e ai<br />

clienti che, insieme alla proprietà, hanno costruito, anno<br />

dopo anno, una grande storia di successo.<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

SCOVENNA (ROCKWELL AUTOMATION) PRESIDENTE DI ANIE AUTOMAZIONE<br />

Fabrizio Scovenna, Country Sales<br />

Director di Rockwell Automation<br />

Italian Region, è il nuovo presidente<br />

di Anie Automazione. Eletto<br />

dall’assemblea degli associati per il<br />

biennio <strong>2017</strong>-2019, succede a<br />

Giuliano Busetto, recentemente<br />

eletto presidente della federazione.<br />

Scovenna intende operare in<br />

continuità con le precedenti presidenze.<br />

“Sono molto onorato di<br />

essere stato eletto presidente di<br />

Anie Automazione che rappresenta<br />

uno dei settori più strategici e<br />

avanzati tra i nostri comparti industriali;<br />

una realtà strettamente legata<br />

alla natura del nostro paese<br />

che trova parte della sua forza in<br />

quel substrato di eccellenze di piccole<br />

e medie dimensioni”, afferma<br />

Fabrizio Scovenna. “Ritengo sia<br />

importante che nel nostro piano<br />

per il prossimo biennio, oltre all’obiettivo<br />

di continuare a far crescere<br />

il numero degli associati includendo<br />

un <strong>maggio</strong>r numero di aziende<br />

che operano nel settore dell’automazione<br />

di processo, venga dedicata<br />

una particolare attenzione alle<br />

piccole e medie imprese, colonna<br />

portante del nostro sistema manifatturiero”.<br />

Il cambiamento che sta<br />

attraversando il mondo industriale,<br />

e che si comincia a percepire anche<br />

in Italia, è alla base dell’ampio e<br />

concreto programma presentato<br />

da Scovenna agli associati Anie. Un<br />

piano che ruota attorno a tre temi<br />

(digitalizzazione, Pmi e internazionalizzazione)<br />

e a tre specifiche aree<br />

di sviluppo. Prima tra tutti la digitalizzazione<br />

e quindi il tema di<br />

Industria 4.0, sul quale l’associazione<br />

intende svolgere un ruolo di<br />

guida, soprattutto a supporto delle<br />

piccole e medie imprese. Il secondo<br />

tema è quello delle Pmi e<br />

dell’internazionalizzazione e infine<br />

la collaborazione con le altre associazioni.<br />

“Sono convinto che le<br />

associazioni possano giocare un<br />

ruolo fondamentale nella creazione<br />

e consolidamento del tanto<br />

auspicato sistema paese. Ritengo<br />

pertanto che una <strong>maggio</strong>re collaborazione<br />

e una crescita delle azioni<br />

sinergiche tra i vari rappresentanti<br />

di categoria possano<br />

contribuire ad aiutare le aziende<br />

italiane a mantenere il proprio vantaggio<br />

competitivo nel panorama<br />

globale”, conclude.<br />

Scovenna è un ingegnere elettronico<br />

del Politecnico di Milano e ha<br />

sviluppato un particolare interesse<br />

per l’Intelligenza Artificiale, che lo<br />

ha portato ad avere esperienze nel<br />

settore informatico di gruppi come<br />

Enimont e Ansaldo con i quali ha<br />

collaborato per qualche anno, per<br />

poi approdare in Allen-Bradley, poi<br />

acquisita da Rockwell Automation<br />

dove ha ricoperto diversi ruoli.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

17


news [fatti, persone, aziende]<br />

OLTRE 800 OPERATORI A MCT ALIMENTARE<br />

Si archivia con un risultato positivo la giornata<br />

verticale mcT <strong>Tecnologie</strong> per l’Alimentare,<br />

dedicata a tutti gli operatori<br />

professionali che operano nel panorama<br />

dell’industria alimentare e nel settore<br />

food & beverage, svoltasi a Milano lo scorso<br />

19 aprile.<br />

Oltre 800 sono stati infatti gli operatori<br />

specializzati che hanno partecipato alla<br />

giornata, organizzata da Eiom con il patrocinio<br />

di Anipla (Associazione Nazionale per<br />

l’Automazione) e Federalimentare<br />

(Federazione Italiana dell’Industria<br />

Alimentare) e che si è svolta in concomitanza<br />

con mcT Visione e Tracciabilità – mostra<br />

convegno dedicata alle soluzioni industriali<br />

di identificazione automatica, e di<br />

SAVE Milano – evento leader per la strumentazione<br />

e l’automazione industriale.<br />

L’appuntamento di Milano ha visto il coinvolgimento<br />

di operatori dell’industria alimentare<br />

e del settore food & beverage,<br />

Marchisio che ha introdotto alle tematiche<br />

del convegno; Sergio Paganelli<br />

(Gruppo RFID Anie Automazione) è poi<br />

intervenuto con casi applicativi di grande<br />

attualità con focus sui sistemi di visione e<br />

RFID per l’industria 4.0; Marco Giusti<br />

(Altran Italia) ha riportato le esperienze<br />

dell’azienda maturate nel mondo dell’automazione<br />

e della tecnologia alimentare,<br />

mentre il tema dei sistemi di visione ad<br />

alte performance è stato invece oggetto<br />

dell’intervento di Eugenio Meregalli<br />

(Keyence).<br />

Gianluca Gervasoni (Siemens) ha affrontato<br />

il tema degli RFID nell’era dell’Internet<br />

of Things, ossia come cambierà la<br />

tracciabilità dei prodotti nella quarta rivoluzione<br />

industriale; Massimo Castelletti<br />

(Opto Engineering) ha presentato i nuovi<br />

sistemi intelligenti di visione per la food<br />

inspection, basati su reti neurali e autoapprendimento;<br />

mentre Federico Baglioni<br />

controllo qualità legato all’utilizzo dell’Internet<br />

of Things nell’Industry 4.0.<br />

Oltre al convegno mattutino, la giornata si<br />

è sviluppata intorno a un’importante area<br />

espositiva in cui erano presenti i leader di<br />

mercato con le ultime novità e ha visto al<br />

pomeriggio gli approfondimenti tenuti dalle<br />

stesse aziende partecipanti, coinvolte in<br />

una serie di workshop tecnico-applicativi<br />

inerenti al tema della giornata.<br />

mcT <strong>Tecnologie</strong> per l’Alimentare gode del<br />

supporto di importanti centri di ricerca,<br />

esperti e associazioni, e si conferma anno<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

quali responsabili di produzione, direttori<br />

di stabilimento, progettisti, responsabili di<br />

linea, responsabili della ricerca, buyer, impiantisti,<br />

manutentori, system integrator,<br />

tecnici e strumentisti e molti altri ancora.<br />

“Industria alimentare: tecnologie e soluzioni<br />

di produzione, magazzino e distribuzione<br />

per l’efficienza della filiera” è stato<br />

il tema dell’importante convegno mattutino<br />

coordinato da Carlo Marchisio<br />

(Consulente industriale Food&Bev<br />

Industry), in cui sono state presentate soluzioni<br />

innovative e case study incentrate<br />

su tematiche di grande interesse.<br />

La mattinata è stata aperta proprio da<br />

(Auco Italia) ha illustrato alcune case history<br />

di grande rilievo, tra cui ricordiamo<br />

Barilla e Zuegg, sulle strategie di automazione<br />

della produzione nell’industria alimentare,<br />

al fine di ridurre i guasti e diminuire<br />

i costi di gestione. Matteo Longoni<br />

(Moxoff) ha esposto invece casi di successo<br />

legati alla modellistica matematica di<br />

automazione, mostrando opportunità di<br />

innovazione e di stimolo all’introduzione<br />

di tecnologie sempre più avanzate nei<br />

processi produttivi <strong>alimentari</strong>.<br />

A chiudere la mattinata Giovanni Virgili<br />

(Carpigiani/Ali) che è intervenuto parlando<br />

dell’automazione per il processo di<br />

dopo anno appuntamento fondamentale<br />

per tutti gli operatori qualificati che vogliono<br />

conoscere le più avanzate soluzioni<br />

applicative, comprendere il mercato, le<br />

tendenze e le novità del settore, oltre che<br />

sviluppare nuove opportunità di business.<br />

La prossima edizione di mcT <strong>Tecnologie</strong><br />

per l’Alimentare è in programma a Verona<br />

il 19 ottobre, in contemporanea con l’evento<br />

di riferimento in Italia per le tecnologie<br />

industriali: SAVE Mostra Convegno<br />

dedicata alle Soluzioni e Applicazioni<br />

Verticali di Automazione, Strumentazione,<br />

Sensori in programma il 18 e 19 ottobre<br />

a Veronafiere.<br />

18<br />

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appuntamenti<br />

IPACK-IMA 2018: UN PUNTO DI SVOLTA<br />

Si è tenuta a Interpack la prima presentazione internazionale di Ipack-<br />

Ima 2018, la manifestazione in programma a Fiera Milano dal 29 <strong>maggio</strong><br />

al 1 giugno 2018, evento di riferimento nelle tecnologie di processo<br />

e confezionamento food e non food.<br />

Alla presenza di giornalisti, rappresentanti di associazioni imprenditoriali<br />

e aziende provenienti da Austria, Brasile, Cina, Francia, Grecia,<br />

Germania, Gran Bretagna, Italia, Nigeria, Singapore, Svezia, Svizzera,<br />

Stati Uniti d’America, Taiwan, Turchia, Riccardo Cavanna e Domenico<br />

Lunghi, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato della<br />

società che organizza la manifestazione, hanno presentato le principali<br />

novità che caratterizzeranno Ipack-Ima 2018.<br />

“Un’edizione che segnerà un importante punto di svolta”, ha<br />

ConneXion Italia, sarà interamente dedicata alle soluzioni materiali<br />

innovative, intese come materie prime, semilavorati e componenti per<br />

prodotti e imballaggi ad alto valore aggiunto e contenitori innovativi<br />

per dar vita ad una fucina di idee e spunti creativi per le funzioni strategiche<br />

aziendali, dalla Ricerca & Sviluppo al Marketing. Ipack-Mat sarà<br />

sinergica agli analoghi saloni satellite Plast-Mat e Print-Mat delle mostre<br />

Plast e Print4all.<br />

Un’alta grande novità di Ipack-Ima 2018 è, infatti, la sua adesione a<br />

The Innovation Alliance.<br />

“È un nuovo e importante progetto che mette assieme, in logica sinergica,<br />

cinque importanti manifestazioni: Plast, Print4all, Meat-Tech e<br />

Intralogistica Italia, Oltre a Ipack-Ima”, racconta Domenico Lunghi.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

20<br />

dichiarato in apertura Cavanna. “Dopo l’acquisizione della società<br />

organizzatrice da parte di Ucima (Unione Costruttori Italiani<br />

Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) e<br />

Fiera Milano, sono state ridefinite le linee strategiche della manifestazione<br />

con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’internazionalità<br />

della fiera e rendere l’Italia una tappa obbligata per gli operatori<br />

del settore interessati a conoscere le ultime innovazioni<br />

tecnologiche, i materiali più performanti e le soluzioni di logistica<br />

all’avanguardia”.<br />

Grazie al supporto delle principali aziende italiane produttrici di macchine<br />

per il confezionamento, associate ad Ucima, e agli espositori<br />

storici della manifestazione, è stata implementata una nuova suddivisone<br />

del layout espositivo in base ai mercati di destinazione.<br />

Ciascun padiglione ospiterà infatti le aziende espositrici in base alle<br />

principali industrie di riferimento, identificate attraverso otto business<br />

community: Food, Fresh&Convenience; Confectionary; Beverage;<br />

Pasta, Bakery & Milling; Industrial & Durable Goods; Health & Personal<br />

Care; Chemicals Industrial & Home, Fashion & Luxury.<br />

Sono stati definiti inoltre alcuni grandi temi trasversali alle business<br />

community che contraddistingueranno sia le proposte in mostra sia gli<br />

approfondimenti didattici e convegnistici. Anticontraffazione, e-commerce,<br />

sostenibilità e Industry 4.0 saranno i file rouge che caratterizzeranno<br />

Ipack-Ima 2018.<br />

Inoltre, i materiali innovativi saranno al centro di una nuova sezione<br />

espositiva Ipack-Mat. Organizzata in collaborazione con Material<br />

“Su una superficie espositiva di 140 mila m² saranno in mostra differenti<br />

mondi produttivi uniti da una forte logica di filiera: dal processing<br />

al packaging, dalla lavorazione della plastica alla stampa industriale,<br />

commerciale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette,<br />

fino alla movimentazione e allo stoccaggio della merce pronta al<br />

consumo”.<br />

“La nostra manifestazione” – continua Lunghi – “potrà quindi contare<br />

su una campagna di promozione amplificata da quella del sistema<br />

The Innovation Alliance che si unisce a quella gestita direttamente”.<br />

Una rete di agenti in 40 Paesi e attività di comunicazione in oltre 70<br />

nazioni che assicureranno un incremento del numero di visitatori nazionali<br />

e internazionali”.<br />

Sono oltre 150.000 i visitatori attesi a Fiera Milano nei cinque giorni di<br />

svolgimento delle 5 manifestazioni.<br />

Queste novità stanno registrando una ottima risposta da parte delle<br />

aziende del settore. Ad un anno dall’inizio della manifestazione, infatti,<br />

il 60% degli spazi espositivi disponibili è già stato opzionato da primarie<br />

aziende nazionali e internazionali che hanno scelto Ipack-Ima<br />

quale vetrina privilegiata per presentare al mercato le loro ultime innovazioni.<br />

La promozione a Interpack ha confermato la valenza strategica del<br />

progetto con un grande numero di visitatori che si sono già pre-registrati<br />

per non perdere l’appuntamento del 2018 e nuovi espositori che<br />

intendono essere tra i principali protagonisti di questo importante progetto<br />

espositivo.<br />

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appuntamenti<br />

QUALYFOOD WEEK, UNA SETTIMANA<br />

DI FORMAZIONE PER IL SETTORE ALIMENTARE<br />

Qualyfood Week, che a detta degli operatori<br />

del settore rappresenta la migliore formazione<br />

professionale, è una settimana intensiva di<br />

formazione tecnico-scientifica per l’industria<br />

alimentare che conferma la Fiera di Cremona<br />

come osservatorio privilegiato su uno dei settori<br />

chiave dell’economia nazionale.<br />

Quattro i corsi di formazione in calendario<br />

presso la Fiera di Cremona:<br />

26 giugno <strong>2017</strong> - Il quadro normativo aggiornato<br />

in tema d’informazione del consumatore:<br />

le attuali regole e sanzioni.<br />

Sono finalmente entrate da poco in vigore<br />

le nuove regole e le relative sanzioni relative<br />

all’informazione del consumatore: tanti nuovi<br />

adempimenti, limitazioni e aspetti pratici<br />

da rivedere. Il corso proporrà anche un’ampia<br />

rassegna degli errori più frequenti e diversi<br />

casi di studio.<br />

27-28 giugno <strong>2017</strong> - Il sistema Haccp, corretta<br />

applicazione, conferma e validazione.<br />

Si tratta di un corso di formazione pratico<br />

“definitivo”, in grado di fornire le competenze<br />

integrali per poter eseguire Audit interni<br />

nell’ambito della verifica del sistema HACCP<br />

(l’attestato rilasciato soddisfa i requisiti degli<br />

standard in ambito di sicurezza alimentare).<br />

29 giugno <strong>2017</strong> - Aromi, composti aromatizzanti<br />

e proprietà sensoriali. Aggiornamenti<br />

tecnici e normativi.<br />

Un corso di formazione necessario per tutti<br />

gli utilizzatori sul complesso settore degli aromi<br />

e delle sostanze aromatizzanti. Le più recenti<br />

applicazioni di tali sostanze vengono<br />

discusse in funzione di un perfezionamento<br />

delle proprietà sensoriali e della complessa<br />

normativa di riferimento in continuo aggiornamento.<br />

30 giugno <strong>2017</strong> - Microbiologia, igiene e riflessi<br />

legali.<br />

Un corso di aggiornamento particolarmente<br />

adatto per gli operatori coinvolti nelle<br />

tematiche legate all’igiene e alla sicurezza<br />

alimentare, che devono necessariamente<br />

conoscere, da un lato, le più recenti metodiche<br />

analitiche (anche rapide) e, dall’altro<br />

lato, la normativa di riferimento.<br />

Quest’ultima però non sempre viene interpretata<br />

secondo una valutazione di buon<br />

senso del dato analitico, quanto, piuttosto,<br />

in modo rigido e alla lettera. Quali sono i<br />

profili sanzionatori in caso di non conformità,<br />

qual è la giurisprudenza sui campionamenti<br />

analitici e sulla significatività delle<br />

analisi?<br />

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appuntamenti<br />

LA COGENERAZIONE VERSO L’INDUSTRIA 4.0<br />

Torna di scena a Milano, il 29 giugno<br />

<strong>2017</strong>, la giornata mcTER, evento di riferimento<br />

in Italia dedicato alle tematiche<br />

della cogenerazione, dell’energia e<br />

dell’efficienza energetica.<br />

mcTER da anni è divenuto il punto d’incontro<br />

privilegiato del settore, con l’edizione<br />

dello scorso anno che ha visto la<br />

partecipazione di oltre 1.300 operatori<br />

qualificati tra progettisti, ingegneri, impiantisti,<br />

responsabili tecnici, manager,<br />

integratori, utilizzatori di energia e calore<br />

dall’industria, dal terziario e dai servizi.<br />

La cogenerazione resta uno dei metodi<br />

più efficaci che la tecnologia mette a di-<br />

to, ricavandone inoltre i valori utili per la<br />

manutenzione predittiva (individuando<br />

ad esempio i parametri indice fuori controllo).<br />

Il tema della sessione plenaria mcTER<br />

sarà proprio “La cogenerazione verso<br />

l’Industria 4.0” con interventi che spazieranno<br />

dagli aggiornamenti normativi agli<br />

strumenti a supporto, alle strategie utilizzate,<br />

fino ad arrivare ai casi applicativi<br />

a cura delle aziende protagoniste.<br />

L’evento verticale potrà inoltre offrire agli<br />

operatori altri importanti atout: anche<br />

nel <strong>2017</strong> sarà affiancato da diversi appuntamenti<br />

sinergici, a iniziare dalla se-<br />

Cogenerazione), Italcogen (Associazione<br />

dei costruttori e distributori di impianti<br />

di Cogenerazione), FIPER (Federazione<br />

Italiana Produttori di Energia da Fonti<br />

Rinnovabili), ITABIA (Italian Biomass<br />

Association), CIR (Centro Italiano<br />

Riscaldamento), Assogasmetano<br />

(Associazione Nazionale Imprese<br />

Distributrici Metano Autotrazione), CIG<br />

(Consorzio Italiano Gas), AssoEsco<br />

(Associazione Italiana delle Energy<br />

Service Company), AssoEge<br />

(Associazione Esperti in Gestione dell’Energia),<br />

AIAT (Associazione Ingegneri<br />

Ambiente e Territorio) oltre che con il<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

sposizione per contenere le emissioni e<br />

risparmiare energia primaria, grazie alla<br />

<strong>maggio</strong>r efficienza degli impianti.<br />

Come per il resto del mondo industriale,<br />

anche nel caso degli impianti cogenerativi<br />

il tema del passaggio ad Industria 4.0<br />

risulta quanto mai attuale; e nel prossimo<br />

futuro non potrà che crescere di importanza,<br />

visto che consentirà di controllare<br />

al meglio i sistemi progettati così da<br />

far loro raggiungere prestazioni ottimali.<br />

Nell’ambito di queste nuove tecnologie,<br />

software possono essere elaborati e applicati<br />

per mantenere l’impianto nelle<br />

condizioni ideali e in funzione dell’operatività<br />

richiesta, arrivando anche ad influire<br />

sulle scelte gestionali: ad esempio,<br />

il monitoraggio continuo, anche da remoto,<br />

consente il controllo dei consumi<br />

energetici dell’impianto, come pure di<br />

regolarne i parametri utilizzando i dati<br />

statistici raccolti durante il funzionamen-<br />

sta edizione di mcTER Forest, giornata<br />

verticale dedicata a soluzioni, tecnologie,<br />

componenti per impianti alimentati a<br />

biomassa, anche in assetto cogenerativo;<br />

e dalla quinta edizione di mcTER<br />

Biometano Bio-Gas, dedicata ai biocombustibili<br />

gassosi, in cui si farà il punto sul<br />

settore, con particolare attenzione al<br />

mercato del biometano.<br />

Tra i Platinum Sponsor partecipanti ricordiamo<br />

2G, ABB, AB Energy, Bosch<br />

Energy and Building Solutions, E-ON,<br />

Ecospray Technologies, Ener-G, GE<br />

Jenbacher, Intergen, Liquigas, Nidec-Asi,<br />

Tonissi Power.<br />

L’iniziativa mcTER è organizzata da Eiom<br />

con il patrocinio di Ati (Associazione<br />

Termotecnica Italiana) e del CTI<br />

(Comitato Termotecnico Italiano), del<br />

CIB (Consorzio Italiano Biogas e<br />

Gassificazione), di Cogena (Associazione<br />

Italiana per la Promozione della<br />

sostegno il supporto promozionale de<br />

“La Termotecnica”, di “Cogenerazione”,<br />

della “Guida Biomasse - Bio-Gas” e di<br />

“Energia e Dintorni“(Organo ufficiale<br />

del CTI).<br />

La giornata mcTER si svolgerà seguendo<br />

il format consolidato, mettendo al centro<br />

la formazione e l’aggiornamento professionale<br />

insieme al business.<br />

Al mattino è quindi previsto lo svolgimento<br />

delle specifiche sessioni congressuali,<br />

mentre nel pomeriggio avranno invece<br />

luogo i workshop tecnico-applicativi organizzati<br />

dalle stesse aziende partecipanti,<br />

per presentare le soluzioni tecnologiche<br />

all’avanguardia sui temi della cogenerazione<br />

e dell’efficienza energetica. L’evento<br />

sarà inoltre arricchito, come sempre, da<br />

un’ampia area espositiva a favorire il contatto<br />

diretto, il business e la collaborazione<br />

tra visitatori, aziende e professionisti<br />

operanti nel settore.<br />

22<br />

www.interprogettied.com


appuntamenti<br />

L’agenda<br />

IFT17<br />

25-28 giugno <strong>2017</strong><br />

Las Vegas, Usa<br />

www.iftevent.org<br />

mcTER Cogenerazione<br />

29 giugno <strong>2017</strong><br />

Milano<br />

www.mcter.com/<br />

cogenerazione_milano/<br />

Drinktec<br />

11-15 settembre <strong>2017</strong><br />

Monaco di Baviera, Germania<br />

www.drinktec.com<br />

Process Expo<br />

19-22 settembre <strong>2017</strong><br />

Chicago, Usa<br />

www.myprocessexpo.com<br />

Anuga<br />

7-10 ottobre <strong>2017</strong><br />

Colonia, Germania<br />

www.anuga.com<br />

SAVE<br />

18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Verona<br />

www.exposave.com<br />

MCM<br />

18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Verona<br />

www.mcmonline.it<br />

Swop<br />

7-10 novembre <strong>2017</strong><br />

Shanghai, Cina<br />

www.swop-online.com/en<br />

Upakovka<br />

23-26 gennaio 2018<br />

Mosca, Russia<br />

www.upakovka-tradefair.com<br />

Prosweets-ISM<br />

28-31 gennaio 2018<br />

Colonia, Germania<br />

www.prosweets.com<br />

www.ism-cologne.com<br />

Fieragricola<br />

31 gennaio-3 febbraio 2018<br />

Verona<br />

www.fieragricola.it<br />

Aquafarm<br />

15-16 febbraio 2018<br />

Pordenone<br />

www.aquafarm.show<br />

Anuga Foodtec<br />

20-23 marzo 2018<br />

Colonia, Germania<br />

www.anugafoodtec.com<br />

Vinitaly<br />

15-18 aprile 2018<br />

Verona<br />

www.vinitaly.com<br />

Alimentaria<br />

16-19 aprile 2018<br />

Barcellona, Spagna<br />

www.<strong>alimentari</strong>a-bcn.com<br />

Ipack-Ima<br />

15-18 <strong>maggio</strong> 2018<br />

Milano<br />

www.ipackima.it<br />

Gluten Free Expo<br />

18-21 novembre <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.glutenfreeexpo.eu<br />

Lactose Free Expo<br />

18-21 novembre <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.lactosefreeexpo.com<br />

www.interprogettied.com<br />

Meat Tech<br />

15-18 <strong>maggio</strong> 2018<br />

Milano<br />

www.meat-tech.it<br />

All4Pack Paris<br />

26-29 novembre 2018<br />

Parigi, Francia<br />

www.all4pack.com<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

23


ingredienti<br />

SOLUZIONI FUNZIONALI<br />

A BASE DI ESTRATTI VEGETALI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

24<br />

Chimab amplia la gamma<br />

Carnitex con Carnitex BA e<br />

Carnitex AC, innovative soluzioni<br />

funzionali a base di<br />

estratti vegetali per la stabilità<br />

di aroma e colore negli<br />

alimenti sottoposti a trattamento<br />

termico.<br />

Colore e aroma sono componenti<br />

fondamentali nella<br />

percezione degli alimenti e<br />

nella loro scelta.<br />

Consumatori e industrie richiedono<br />

sempre più prodotti<br />

senza additivi, con<br />

etichette “pulite e corte”.<br />

La R&D di Chimab amplia la<br />

gamma Carnitex con nuove soluzioni funzionali a base di estratti<br />

vegetali in grado di stabilizzare aroma e colore dei prodotti <strong>alimentari</strong><br />

sottoposti a trattamento termico.<br />

I nuovi Carnitex sono pensati specificatamente per conferire<br />

aroma, colore, aspetto attraente e naturalmente piacevole ai<br />

prodotti <strong>alimentari</strong>. Sono a base di estratti vegetali e senza<br />

numeri E, pertanto in linea con i trend “naturale” ed “etichetta<br />

pulita”.<br />

Inoltre la speciale caratterizzazione aromatica e cromatica rende la<br />

nuova linea Carnitex particolarmente indicata nelle applicazioni<br />

cotte a base carne e meat analogue.<br />

Carnitex è ideale per un’ampia gamma di applicazioni. Soddisfa<br />

anche le aspettative dei consumatori più esigenti e attenti, in<br />

quanto l’azione aromatica e colorante avviene grazie a materie<br />

prime naturali.<br />

Sostiene perfettamente la strategia dell’etichetta pulita, semplice,<br />

e “short”. Ideale anche per prodotti vegetariani e vegani. La<br />

linea Carnitex è anche Carnitex BC, soluzione funzionale a base<br />

di estratti naturali per stabilizzare aroma e colore nei prodotti<br />

freschi a base carne o meat analogue.<br />

Per ulteriori informazioni si può contattare Chimab inviando una<br />

e-mail a chimab@chimab.it<br />

I plus della gamma Carnitex:<br />

• a base di estratti vegetali naturali<br />

• caratterizzazione aromatica<br />

• termostabile<br />

• colore ottimale<br />

• naturale, senza additivi<br />

CRESCE IL MERCATO<br />

DEGLI ANTIOSSIDANTI<br />

Il mercato globale degli antiossidanti<br />

sta assistendo a una crescita<br />

costante. Il cambiamento<br />

delle preferenze dei consumatori<br />

a favore dei cibi pronti e il forte<br />

desiderio di antiossidanti naturali<br />

e prodotti <strong>alimentari</strong> con etichette<br />

pulite sono fattori che<br />

danno slancio alla domanda. Le<br />

nuove innovazioni dei prodotti e<br />

l’espansione della capacità da<br />

parte degli operatori del settore,<br />

come DSM, BASF, Kalsec e<br />

ADM, sono fattori che alimentano<br />

la crescita del mercato.<br />

Lo studio “Global Antioxidants<br />

Market, Forecast to 2021”, parte<br />

del programma Visionary<br />

Science Growth Partnership<br />

Service di Frost & Sullivan, rileva<br />

che i prodotti derivati da fonti<br />

vegetali come gli estratti di tè, la<br />

frutta e gli estratti vegetali sono<br />

in ascesa. Anche l’utilizzo di prodotti<br />

combinati, ad esempio antiossidanti<br />

naturali e di sintesi con<br />

omega-3, sta guadagnando<br />

popolarità. Si prevede che il mercato<br />

globale degli antiossidanti<br />

crescerà con un tasso di crescita<br />

annuale composto (CAGR) del<br />

5,2% nel periodo 2016-2021,<br />

raggiungendo quota 485,17<br />

milioni di dollari di entrate.<br />

“La preferenza dei consumatori<br />

per gli antiossidanti naturali, sostenuta<br />

dall’offerta di un crescente<br />

numero di prodotti con<br />

indicazioni sulla salute dimostrate,<br />

aiuterà il mercato degli antiossidanti<br />

naturali a espandersi<br />

rapidamente”, afferma Arun<br />

Ramesh, analista di Frost &<br />

Sullivan. “Tuttavia, i prezzi inferiori,<br />

la <strong>maggio</strong>re resistenza al<br />

calore durante la trasformazione<br />

dei prodotti <strong>alimentari</strong>, il <strong>maggio</strong>r<br />

numero di indicazioni scientifiche<br />

e la <strong>maggio</strong>re disponibilità<br />

sono fattori che favoriscono<br />

gli antiossidanti di sintesi”.<br />

Alcuni dei fattori che trainano la<br />

domanda di antiossidanti a livello<br />

globale:<br />

• si prevede che la crescente domanda<br />

di prodotti a base di<br />

carne e latticini a livello globale<br />

darà slancio a segmenti del<br />

settore alimentare come carne<br />

e pollame, oli e grassi in<br />

Europa e latticini nella regione<br />

Asia-Pacifico;<br />

• a causa della messa al bando<br />

degli oli parzialmente idrogenati<br />

(PHO) prevista per giugno<br />

2018, la domanda di antiossidanti<br />

dovrebbe aumentare<br />

con un CAGR del 5,1% previsto<br />

nei prossimi 5 anni;<br />

• requisiti di conservazione prolungata<br />

e mantenimento di<br />

gusto, colore, stabilità e freschezza<br />

daranno slancio all’uso<br />

di antiossidanti nei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>;<br />

• ci sarà una crescente diffusione<br />

degli antiossidanti naturali<br />

come rosmarino e tocoferoli<br />

misti rispetto agli ingredienti di<br />

sintesi come BHA (butilidrossianisolo),<br />

BHT (butilidrossitoluene),<br />

TBHQ (terz-butil-idrochinone),<br />

ascorbil palmitato e<br />

gallato propilico.<br />

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sicurezza<br />

Si intensifica l’offerta<br />

di prodotti che portano<br />

sulla confezione la<br />

precisazione “senza”<br />

seguita dal nome di una<br />

o più sostanze escluse<br />

dalla composizione<br />

dell’alimento, in quanto<br />

ritenute non gradite<br />

da un rilevante numero<br />

di consumatori.<br />

di Livio<br />

Leali*<br />

CRESCE IL SETTORE DEI PRODOTTI<br />

“SENZA”<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

*Ex direttore<br />

della Centrale<br />

del Latte di Milano<br />

e già docente<br />

di Ispezione e Controllo<br />

del Latte e degli<br />

Alimenti Derivati<br />

nell’Università degli<br />

Studi di Milano<br />

Le esigenze degli acquirenti di prodotti <strong>alimentari</strong> si sono<br />

sempre più affinate e oltre alle preferenze del gusto sono<br />

divenute attente agli effetti sulla salute. Per soddisfare<br />

sempre più tale orientamento l’industria alimentare prepara<br />

prodotti adatti anche agli effetti salutistici. Ecco<br />

comparire via via alimenti dichiarati privi di componenti<br />

che una certa fascia di consumatori più attenti ritiene<br />

necessario escludere. Sono gli alimenti che portano in<br />

vista sulla confezione di solito la voce “senza…”, seguita<br />

dal nome dell’ingrediente non compreso nel prodotto.<br />

Da una rilevazione panoramica del notevole numero<br />

di alimenti di tale tipo presenti sul mercato si incontrano<br />

in prima linea i prodotti che portano sulla confezione la<br />

voce “senza glutine” (oppure gluten-free), requisito<br />

considerato addirittura indispensabile per le persone<br />

affette da celiachia. La celiachia è uno stato di intolleranza<br />

permanente al glutine, sostanza presente in comuni<br />

cereali come frumento, orzo, segale e avena. Ne<br />

sono privi invece riso, mais, grano saraceno, quinoa,<br />

miglio. In Italia la celiachia è riconosciuta come malattia<br />

sociale, interessa l’1% della popolazione. I cibi dichiarati<br />

“senza glutine” portano in genere sulla confezione un<br />

simbolo rappresentato da una spiga sbarrata. Sono considerati<br />

prodotti dietetici, a garanzia di sicurezza per il<br />

consumatore celiaco. Da alcuni studi approfonditi è<br />

emerso che i soggetti nati nei mesi di giugno e luglio<br />

sono esposti a <strong>maggio</strong>r rischio di soffrire di celiachia, che<br />

in genere colpisce più frequentemente le donne. La diagnosi<br />

di tale disturbo si conferma con la ricerca di specifici<br />

anticorpi nel sangue. I casi di celiachia stanno segnando<br />

una incidenza in crescita: in un solo anno, dal<br />

2012 al 2013, si è registrato un aumento di quasi 16.000<br />

casi, con una particolare concentrazione in alcune regioni,<br />

come la Lombardia. Poiché un ritardo nel riconosci-<br />

26<br />

www.interprogettied.com


sicurezza<br />

mento diagnostico espone al rischio<br />

dell’insorgenza di gravi conseguenze,<br />

quali l’osteoporosi e l’infertilità<br />

nella donna, malnutrizione e ritardo<br />

nella crescita nei bambini, il problema<br />

della sensibilità al glutine e della<br />

patologia che comporta, come appunto<br />

la celiachia, è oggetto di studio<br />

presso un apposito Tavolo ministeriale.<br />

Certi prodotti non si limitano a essere<br />

segnalati “senza glutine”, ma<br />

associano l’esclusione di qualche<br />

altro componente. Così vi sono gallette<br />

di riso senza glutine e senza<br />

sale aggiunto, una crostatina bio ai<br />

frutti rossi senza glutine e senza latte,<br />

oltre a speciali merendine senza<br />

glutine, senza latte, senza lievito e<br />

senza olio di palma. Questi due ultimi<br />

ingredienti sono frequentemente<br />

esclusi per soddisfare certe esigenze:<br />

il lievito, non gradito da persone affette<br />

da intolleranza, che spesso peraltro<br />

risulta essere presunta in<br />

quanto non scientificamente accertata;<br />

ciò nonostante tra i senza lievito<br />

esistono crackers, biscotti e pure<br />

dei preparati per brodo. L’olio di palma<br />

è ricavato dai frutti della palma<br />

da olio, dai cui semi si ottiene invece<br />

l’olio di palmisto. Si tratta di grassi<br />

solidi o semisolidi, dai quali, con un<br />

processo di frazionamento, si separa<br />

la parte liquida (olio di palma bifrazionato)<br />

. Nel 2016 la disponibilità<br />

annua mondiale di olio di palma è<br />

stata calcolata in 66,22 milioni di<br />

tonnellate. È largamente usato per<br />

la frittura dei cibi e per la preparazione<br />

di prodotti confezionati come<br />

biscotti, merendine, gelati, cioccolato,<br />

zuppe già pronte, perché dà cremosità<br />

e croccantezza, funge da<br />

addensante; possiede una forte resistenza<br />

alla temperatura e al sole;<br />

L’industria<br />

alimentare<br />

è sempre più<br />

attenta al trend<br />

delle diete salutiste<br />

(foto The Free<br />

From Fairy)<br />

anche per tale motivo è preferito per<br />

la conservazione dei cibi confezionati.<br />

Essendo incolore e insapore, è<br />

versatile e facilmente lavorabile e<br />

infine ha il pregio di essere molto<br />

economico. Esiste una marca di biscotti<br />

(le Veneziane) dichiarati senza<br />

glutine, senza olio di palma e senza<br />

uova. Così Cèrèal offre biscotti al<br />

grano saraceno chiamati “Buoni<br />

Senza”, che escludono glutine, lievito,<br />

zuccheri aggiunti e olio di palma.<br />

Plasmon prepara biscotti per<br />

“grandi” senza olio di palma e con<br />

ridotto contenuto di grassi saturi.<br />

L’avvertimento della esclusione<br />

dell’olio di palma è motivato da una<br />

ragione salutistica: la sua parte grassa<br />

contiene acidi grassi saturi, che<br />

concorrono ad aumentare il tasso<br />

ematico di colesterolo. Molti cibi<br />

vengono elencati nella categoria dei<br />

“senza colesterolo”: si va dagli ortaggi<br />

alla frutta, dai cereali ai funghi,<br />

agli oli vegetali (fitosteroli) e comunque<br />

a prodotti che non cotengono<br />

sostanze grasse solide.<br />

Un’altra serie di prodotti molto diffusa<br />

è quella dei “senza lattosio”; vi appartengono<br />

in partenza il latte e i suoi<br />

derivati. La tecnica di preparazione<br />

attualmente più diffusa consiste nel<br />

scindere la molecola di lattosio nelle<br />

due componenti glicidiche, glucosio e<br />

galattosio. Questo risultato si ottiene<br />

mediante aggiunta dell’enzima “lattasi”.<br />

La mancanza nell’intestino di<br />

tale enzima è causa in molte persone<br />

di impossibilità di digerire il lattosio,<br />

che rimane integro e provoca disturbi<br />

nell’apparato gastro-enterico (diarrea<br />

ecc.) per cui si instaura nel soggetto<br />

colpito uno stato di intolleranza al latte,<br />

ai latticini in genere e ai prodotti<br />

che li contengono. Il marchio “Accadì“<br />

brevettato dalla Centrale del Latte di<br />

Milano è nato, per iniziativa del sottoscritto,<br />

al fine di denominare un latte<br />

sottoposto a uno speciale processo<br />

applicato allo scopo di ottenere la scissione<br />

del lattosio mediante l’uso del<br />

sistema degli enzimi bloccati. Per poter<br />

usare la definizione “latte“, che<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

27


sicurezza<br />

Riso, mais,<br />

grano saraceno,<br />

quinoa<br />

(nella foto Yoga<br />

Journal)<br />

e miglio sono<br />

privi di glutine<br />

già ricordato all’inizio, per loro il ricorso<br />

a prodotti senza glutine è indispensabile.<br />

Quando l’offerta non è<br />

così distinta si può pensare tuttavia<br />

che anche chi non è celiaco, faccia<br />

ricorso a prodotti indicati con l’avvertenza<br />

senza glutine, sovente espressa<br />

in lingua inglese con la sigla “glutenfree”.<br />

I prodotti che si qualificano<br />

“senza glutine” sono numerosi, anche<br />

su varie tipologie di prodotti: persino<br />

i formaggi fusi svizzeri, come i<br />

noti spicchi Tigre, portano sulla confezione<br />

l’avvertenza “senza glutine”.<br />

Qualcuno potrebbe persino pensare<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

per essere tale, in Italia, non consentiva<br />

aggiunta al prodotto di alcuna sostanza<br />

estranea, non si è fatto ricorso<br />

all’uso diretto dell’enzima, ma si è<br />

studiato un metodo di contatto<br />

dell’enzima con il latte mediante un<br />

supporto, costituito da una speciale<br />

fibra porosa capace di trattenere l’enzima.<br />

L’idea iniziale era di chiamare il<br />

prodotto con le iniziali dei termini inglesi<br />

Higt Digestibility cioè HD, ma le<br />

indagini svelarono che la sigla era già<br />

utilizzata da altri e pertanto si pensò di<br />

verbalizzarla con il termine Accadì.<br />

Ora viene impresso sui contenitori per<br />

richiamare la caratteristica del “senza<br />

lattosio” come appare, per esempio,<br />

sulla confezione di una mozzarella<br />

prodotta da Granarolo che, avendo<br />

acquisito la Centrale del Latte di<br />

Milano, ne ha ereditato le produzioni.<br />

A Granarolo si deve l’iniziativa di altri<br />

prodotti, come per esempio una bevanda<br />

vegetale UHT a base di riso, che<br />

tra l’altro accomuna anche la caratteristica<br />

di essere senza glutine, oltre<br />

appunto a quella di “senza lattosio”.<br />

La latteria sociale Meran produce uno<br />

yogurt magro dichiarato “senza lattosio”<br />

e pure in Alto Adige, con il marchio<br />

Schar, vengono prodotte fette<br />

biscottate che assommano parecchi<br />

“senza” con riguardo a lattosio, frumento<br />

e glutine. Sotto il marchio<br />

“Nutrifree” viene commercializzato<br />

un pangrattato senza glutine e dichiarato<br />

“naturalmente privo di lattosio”.<br />

In prima linea<br />

nel mercato<br />

degli alimenti<br />

“senza” si trovano<br />

i prodotti che<br />

portano sulla<br />

confezione la voce<br />

“gluten-free”<br />

Una nota azienda svizzera offre invece<br />

caramelle senza zucchero.<br />

Come si evince da questa elencazione<br />

sia pur sommaria di casi, la categoria<br />

dei prodotti “senza” copre<br />

un’area di consumi piuttosto ampia<br />

e questa constatazione rende possibile<br />

ritenere che l’offerta trovi interesse<br />

da parte degli acquirenti. Nel settore<br />

della GDO vengono usualmente<br />

allestiti nei negozi appositi scomparti<br />

dedicati per esempio ai prodotti senza<br />

glutine. Si pensa che esista un interesse<br />

di quella parte dei consumatori<br />

che li acquistano in quanto<br />

affetti da celiachia; come abbiamo<br />

che tale caratteristica sia un pregio.<br />

Ma il settore scientifico comprende<br />

anche pareri controversi. Ricercatori<br />

dell’Università dell’Illinois di Chicago<br />

hanno analizzato l’urina di 73 persone<br />

di varia età (da 6 a 80 anni) che da<br />

cinque anni consecutivi ingerivano<br />

cibi senza glutine e in essa hanno riscontrato<br />

livelli alti di arsenico, addirittura<br />

doppio del normale ed anche<br />

importanti tracce di mercurio. Questo<br />

può essere considerato un aspetto<br />

critico nei confronti della eccessiva<br />

diffusione dei “senza glutine”, che<br />

alcuni considerano persino essere divenuti<br />

una moda.<br />

28<br />

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sicurezza<br />

DIAGNOSTICA MOLECOLARE PER L’ANALISI DI ALIMENTI<br />

La PCR (reazione a catena della polimerasi)<br />

è un importante metodo di analisi per gli<br />

alimenti e per la diagnostica clinica. Con la<br />

PCR si duplicano e analizzano specifiche<br />

sequenze di DNA. Nell’analisi di alimenti, i<br />

test PCR sono utilizzati in numerose applicazioni,<br />

ad esempio per la rilevazione di<br />

microrganismi patogeni, per l’identificazione<br />

di allergeni, per la rivelazione di organismi<br />

geneticamente modificati (OGM) o per<br />

l’identificazione di specie animali. I test PCR<br />

offrono molti vantaggi: sono altamente specifici,<br />

sensibili, robusti, rapidi e affidabili.<br />

Inoltre, è possibile l’automazione.<br />

I kit PCR per l’analisi di alimenti messi a disposizione<br />

da R-Biopharm sono: SureFood ®<br />

Allergen 4plex; SureFood FISH ID; GEN-IAL ®<br />

Beer Kit.<br />

Le aree di applicazione dei test PCR per l’analisi<br />

di alimenti sono le seguenti: contaminazioni<br />

microbiche, rilevazione di allergeni,<br />

inquinanti delle bevande, rilevazione di<br />

OGM, identificazione di specie animali.<br />

La rilevazione di contaminazioni microbiche<br />

è uno dei principali campi di applicazione<br />

della PCR nell’analisi degli alimenti. La linea<br />

di prodotti SureFast ® rileva una vasta gamma<br />

di batteri patogeni quali Salmonella,<br />

Listeria, Legionella, Escherichia coli (noto<br />

anche come E. coli), Pseudomonas,<br />

Histomonas, Staphylococcus aureus,<br />

SureFood FISH ID<br />

SureFood Allergen 4plex<br />

Gen-Ial Beer Kit<br />

Bacillus cereus, Campylobacter, Clostridium,<br />

Vibrio, STEC o EHEC. Vengono offerti anche<br />

kit qualitativi real-time PCR trascrittasi inversa<br />

per la rilevazione di Norovirus, virus<br />

dell’Epatite e dell’influenza negli alimenti. I<br />

kit sono adatti per tutti i principali strumenti<br />

real-time PCR presenti in commercio.<br />

La prima fase di tutte le procedure analitiche<br />

riguarda il campionamento, che deve<br />

essere rappresentativo, e l’omogeneizzazione.<br />

Dopo la lisi delle cellule organiche<br />

dell’alimento, il DNA viene preparato utilizzando<br />

diversi kit di preparazione del DNA o<br />

dell’RNA dedicati sia ai batteri che ai virus.<br />

I kit SureFood Prep Basic e SureFood Prep<br />

Advanced sono adatti per alimenti solidi e<br />

mangimi di origine vegetale o animale. Per<br />

le bevande, sono utilizzati specifici kit di<br />

preparazione del DNA a seconda della matrice,<br />

mentre la nuova linea QuickGEN consente<br />

una gestione semplice e veloce.<br />

Il sistema modulare di preparazione e rilevazione<br />

del DNA può essere usato in modo<br />

indipendente. L’amplificazione del DNA<br />

bersaglio richiede l’uso, in aggiunta ai kit, di<br />

un termociclatore con due (FAM / HEX) fino<br />

a quattro (FAM / HEX / ROX / Cy5) canali di<br />

rilevazione.<br />

TRASPORTO SICURO PER CIBI FRAGILI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Al fine di risolvere con successo i problemi di trasporto in depressione di<br />

prodotti del settore alimentare – come noci, semi, fagioli, caramelle, così<br />

come compresse e capsule nutraceutiche – il trasportatore piFlow ® t Piab<br />

è dedicato al trattamento delicato di ingredienti e prodotti fragili.<br />

Promettendo di rivoluzionare la gestione automatizzata dei prodotti fragili,<br />

il piFlow ® t ha caratteristiche innovative e una rivoluzionaria tecnologia<br />

(in attesa di brevetto).<br />

“Una bassa velocità controllata, un ingresso guidato sul conveyor e l’eliminazione<br />

di tutti gli angoli acuminati, sono le chiavi del nostro successo,<br />

garantendo che le compresse vengano trattate con profonda cura nei<br />

nostri trasportatori. Non ci saranno più compresse scheggiate negli impianti<br />

che utilizzano piFlow ® t”, dichiara Jarno Tahvanainen,<br />

Vicepresidente della divisione Handling Material.<br />

Adatto a trasportare oltre quattro milioni di compresse per ora, piFlow ® t<br />

si rivolge principalmente al settore farmaceutico della compresse e delle<br />

capsule. Tuttavia, il conveyor per compresse può essere utilizzato per<br />

trasportare qualsiasi materiale<br />

fragile in un impianto di<br />

lavorazione. Altre potenziali<br />

applicazioni sono infatti dolci<br />

ricoperti/caramelle, chicchi di<br />

caffè tostati e noci intere.<br />

Eliminando l’utilizzo di attrezzature<br />

inadeguate agli standard, e in alternativa a procedure manuali<br />

massacranti, piFlow ® t trasferirà in maniera sicura le compresse alle diverse<br />

unità di processo, quali presse, ricopertori a tamburo e linee di confezionamento<br />

blister, evitando tutti i rischi di danneggiamento.<br />

Al centro del piFlow ® t vi è piGentle, una tecnologia innovativa (in attesa<br />

di brevetto) che mantiene un flusso delicato di compresse, regolando<br />

la pressione di alimentazione della pompa, garantendo che le compresse,<br />

le capsule o gli altri prodotti fragili vengano movimentati il più<br />

delicatamente possibile.<br />

30<br />

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sicurezza<br />

LASER ANTI-FRODI PER CONTROLLI RAPIDI E AFFIDABILI<br />

Un laser in grado di scoprire in pochi<br />

secondi eventuali sostanze tossiche<br />

nei cibi direttamente sui banconi<br />

di negozi, mercati e<br />

supermercati, ma anche lungo l’intera<br />

filiera industriale. Non è fantascienza<br />

ma una tecnologia innovativa<br />

messa a punto da Enea per<br />

contrastare le frodi <strong>alimentari</strong> riuscendo<br />

a scoprire la presenza di<br />

sostanze tossiche quali l’istamina nel pesce, a causa di una cattiva<br />

conservazione, o l’adulterazione del latte in polvere con<br />

composti utilizzati generalmente per colle e plastiche come la<br />

melammina. Il laser-antifrodi è stato sviluppato dai ricercatori del<br />

Centro di Frascati insieme a sei partner industriali nell’ambito del<br />

progetto triennale SAL@CQO finanziato con 3 milioni di euro<br />

dal Ministero dello Sviluppo Economico. Queste tecnologie anticontraffazione<br />

sono in grado anche di rilevare nei succhi di<br />

frutta l’aggiunta di acqua e dolcificanti non dichiarati in etichetta,<br />

nell’extravergine di oliva la presenza di olii vegetali a basso<br />

costo e nel vino un eccessivo contenuto di metanolo.<br />

“Abbiamo sviluppato una strumentazione ottica innovativa, basata<br />

su una tecnologia laser a infrarosso, che permette di individuare<br />

le frodi <strong>alimentari</strong> e di garantire<br />

la qualità e la sicurezza del cibo<br />

che finisce sulle nostre tavole. Per<br />

ora siamo nella fase di sperimentazione<br />

ma puntiamo a realizzare nel<br />

giro di poco tempo strumenti trasportabili<br />

e maneggevoli per un’analisi<br />

rapida e precisa del cibo sia nel<br />

punto vendita che nel luogo di produzione,<br />

da affidare alle istituzioni<br />

che si occupano dei controlli e a tutte quelle industrie e catene di<br />

distribuzione che puntano a mantenere un elevato standard di<br />

qualità. E tutto questo sarà possibile senza ricorrere a personale<br />

altamente specializzato”, sottolinea Gianfranco Giubileo del<br />

Laboratorio Diagnostiche e Metrologia dell’Enea.<br />

Il team di ricercatori Enea guarda oltre e sta già testando strumenti<br />

portatili in cui il raggio laser possa viaggiare lungo una fibra<br />

ottica o venga addirittura sostituito da un LED. Ma non esclude di<br />

creare anche sistemi miniaturizzati e app per smartphone che<br />

permettano al consumatore di fare in pochi secondi uno screening<br />

del cibo che si sta per acquistare, per sapere se è di qualità e se è<br />

stato conservato bene, rispettando ad esempio la catena del freddo<br />

come nel caso dei surgelati.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

31


scienza&tecnologia<br />

Recenti studi evidenziano<br />

la crescente tendenza<br />

a sfruttare gli scarti di cibo<br />

come materie prime<br />

per l’ottenimento di energia<br />

o di sostanze utili allo<br />

sviluppo di nuovi prodotti.<br />

Presentiamo alcuni esempi<br />

di processi di riutilizzo<br />

dei rifiuti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />

di Franco<br />

Bray<br />

DA RIFIUTI ALIMENTARI<br />

A RISORSE SOSTENIBILI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

I rifiuti <strong>alimentari</strong> stanno emergendo come una delle<br />

questioni più critiche al mondo, poiché i crescenti livelli<br />

di essi sono un pericolo, fra l’altro, per la sicurezza alimentare,<br />

l’uso del suolo e la derivante produzione di<br />

metano associata al cambiamento climatico. Come istituzioni<br />

chiave del sistema alimentare mondiale, i produttori<br />

e retails adottano misure per ridurre e smaltire<br />

gli stessi. Le aziende <strong>alimentari</strong> promuovono programmi<br />

di contenimento dei rifiuti come parte delle loro più ampie<br />

iniziative di sostenibilità. A tal fine, esse cercano di<br />

ottimizzare i processi e le modalità di produzione, regolamentazione<br />

e, sempre più intensamente, il riutilizzo<br />

dei componenti attivi dello scarto. I risultati della ricerca<br />

indicano alcuni risultati positivi, come la trasformazione<br />

dei rifiuti <strong>alimentari</strong> in energie alternative e una <strong>maggio</strong>re<br />

efficienza nei sistemi di donazione di alimenti. La ricerca<br />

evidenzia che il concetto di sfruttamento selettivo<br />

dei rifiuti è sempre più diffuso, inserito nel più ampio<br />

disegno della sostenibilità, definizione piuttosto usata<br />

nelle industrie <strong>alimentari</strong>, che vogliono essere riconosciute<br />

come aziende legittime, etiche e rispettose<br />

dell’ambiente.<br />

I rifiuti <strong>alimentari</strong> e agricoli emergono quindi come una<br />

risorsa con potenziale significativo da utilizzare come materia<br />

prima per l’ottenimento di prodotti preziosi non solo<br />

nelle bioraffinerie. L’analisi più recente fornisce una panoramica<br />

generale delle attuali tendenze nella valorizzazione<br />

dei rifiuti <strong>alimentari</strong> e agricoli per l’ottenimento di<br />

un crescente numero di sostanze chimiche e materiali<br />

utilizzando tecnologie avanzate per lo sfruttamento del<br />

rifiuto. Particolare attenzione è rivolta alle strategie di valorizzazione<br />

e riutilizzazione dei rifiuti di seconda generazione<br />

per la realizzazione di prodotti di valore più elevato<br />

e commerciabili, oppure la trasformazione convenziona-<br />

32<br />

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scienza&tecnologia<br />

le dei rifiuti <strong>alimentari</strong> (incenerimento<br />

per il recupero di energia, per mangime<br />

o compostaggio) in una materia<br />

prima funzionale e sostenibile.<br />

Riportiamo recenti esempi di processi<br />

di riutilizzo degli scarti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />

ITTICA<br />

Utilizzando la tecnica di estrazione<br />

con O-solvent, sono state effettuate<br />

ricerche su scarti di scampi e gamberetti<br />

per l’ottenimento di carotenoide.<br />

La quantità di antiossidante è<br />

risultata superiore partendo da<br />

scampi (68%), ma anche quella ottenuta<br />

partendo dai gamberetti risulta<br />

del tutto interessante (35%).<br />

È stata valutata l’estrazione ad alta<br />

pressione (HPE) di astaxantina dai<br />

rifiuti di gamberetti a diverse pressioni<br />

(0,1-600 MPa) e tempi di detenzione<br />

e con diversi solventi (acetone,<br />

diclorometano ed etanolo) e sono<br />

stati determinati i rendimenti di<br />

estrazione e la qualità degli estratti.<br />

Sono stati confrontati l’attività antiossidante<br />

dell’estratto da HPE e<br />

l’estrazione convenzionale del solvente<br />

(a pressione ambiente) e il radicale<br />

anionico superossido di potenzialità<br />

di scavenging. Inoltre, le<br />

superfici di gusci di gamberi dopo<br />

diversi trattamenti sono stati caratterizzati<br />

dalla microscopia a scansione<br />

elettronica. I risultati hanno rivelato<br />

che HPE ha portato a una <strong>maggio</strong>re<br />

resa di estrazione dell’astaxantina e<br />

ha richiesto tempi di estrazione più<br />

brevi. Per l’elevata resa di estrazione<br />

dell’astaxantina, HPE ha portato a<br />

una migliore attività antiossidante<br />

nell’estratto rispetto all’estrazione<br />

convenzionale del solvente.<br />

FRUTTA<br />

La trasformazione di pesche per produrre<br />

polpa di frutta genera rifiuti<br />

solidi e liquidi ricchi di fitofarmaci.<br />

Quindi, l’obiettivo dello studio è stato<br />

quello di verificare l’utilizzo di<br />

questi rifiuti per l’estrazione di naturali<br />

antiossidanti, basata su un disegno<br />

sperimentale completo e utilizzando<br />

la metodologia della<br />

superficie di risposta. I parametri<br />

studiati sono stati la quantità di solvente,<br />

il numero di estrazioni e il<br />

tempo di estrazione. Gli estratti sono<br />

stati analizzati mediante spettrofotometria.<br />

I risultati migliori sono stati<br />

quelli relativi alla criptoxantina, la<br />

zeaxantina e la luteina, che rappresentano<br />

il 66% dei pigmenti di<br />

estrazione rispetto al contenuto totale<br />

dei carotenoidi presenti nei rifiuti<br />

della frutta.<br />

L’elaborazione industriale dell’ananas<br />

genera sottoprodotti: dalla buccia,<br />

che rappresenta la porzione più<br />

grande (30-42%), seguito dal nucleo,<br />

lo stelo e la corona. Questi sottoprodotti<br />

rappresentano il 50% del<br />

peso totale dell’ananas e sono una<br />

fonte potenziale di composti importanti<br />

come saccarosio, glucosio, fruttosio,<br />

cellulosa, fibra e fenolici.<br />

Questi composti possono essere<br />

estratti per ottenere bromelina e nanocristalli<br />

di cellulosa. Anche la farina<br />

dalla buccia ha un ottimo potenziale<br />

prebiotico per sostenere i batteri probiotici<br />

nell’intestino. Gli zuccheri fermentabili<br />

e altre sostanze nutritive<br />

rendono gli estratti di ananas ottimi<br />

supporti per produrre anche aceto e<br />

vanillina e per estrarre appunto composti<br />

bioattivi che possono essere<br />

utilizzati nelle industrie <strong>alimentari</strong>,<br />

farmaceutiche o connesse.<br />

Sono state proposte diverse tecnologie<br />

per il trattamento di acque reflue<br />

contaminate da specie metalliche.<br />

Tra le diverse tecnologie,<br />

l’estrazione di ioni metallici con materiali<br />

solidi come la silice, carbone<br />

attivo e resine è quella standard oggi<br />

ampiamente investigata.<br />

Nello studio, vengono utilizzati gli<br />

scarti di frutta applicati all’estrazione<br />

a filiera solida, di rame e piombo<br />

presenti come contaminanti nell’acqua<br />

fluviale, attraverso la preconcentrazione<br />

degli ioni metallici.<br />

In particolare, la buccia di banane<br />

macinata ed essiccata è stata caratterizzata<br />

da FTIR per identificare i<br />

gruppi funzionali responsabili della<br />

sua capacità di conglobare gli ioni<br />

metallici presenti nell’acqua fluviale.<br />

Il materiale è stato testato nell’estrazione<br />

di ioni di rame e piombo<br />

dall’acqua ed è stato applicato su<br />

sistema a colonna in una sperimentazione<br />

che ha testato la sua capacità<br />

di preconcentrare il rame e il<br />

piombo dall’acqua del fiume grezzo<br />

contaminata.<br />

(D. Castro, Industrial & Engineering<br />

Chemistry Research, 7-2016)<br />

VINO<br />

La vinificazione genera grandi<br />

quantità di pomace d’uva. Questo<br />

sottoprodotto ha attirato l’attenzione<br />

dell’industria alimentare, a causa<br />

del suo elevato contenuto di sostanze<br />

nutritive e composti bioattivi.<br />

Tradizionalmente, la vinacce di<br />

vino è stata utilizzata per ottenere<br />

alcool di vino, coloranti <strong>alimentari</strong><br />

e olio di semi d’uva. Più recentemente,<br />

la ricerca si è concentrata<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

33


scienza&tecnologia<br />

sulla produzione di altri prodotti a<br />

valore aggiunto, come estratti di<br />

composti bioattivi, principalmente<br />

fenoli, recupero di acido tartarico e<br />

produzione di farine. Le funzioni<br />

più comuni associate ai prodotti di<br />

vinacce di vino sono il loro uso<br />

come antiossidanti, seguiti dal loro<br />

uso come fortificanti, coloranti e<br />

agenti antimicrobici. Questi prodotti<br />

sono stati principalmente applicati<br />

alla preparazione di mangimi per<br />

animali e pesci e, in misura minore,<br />

ai prodotti a base di cereali.<br />

OLIO D’OLIVA<br />

Un recente studio si è occupato della<br />

distribuzione dei composti bioat-<br />

composti all’interno del frutto d’oliva,<br />

il livello cellulare e le loro interazioni.<br />

Considerando i possibili meccanismi<br />

di trasformazione della<br />

perdita di β-sitosterolo e α-tocoferolo,<br />

questi possono essere sviluppati in<br />

nuove tecniche per massimizzare la<br />

loro ritenzione nell’olio d’oliva e il loro<br />

recupero da flussi di rifiuti.<br />

BROCCOLI E POMODORI<br />

Lo scopo di uno studio recentemente<br />

effettuato è stato quello di valutare<br />

l’uso potenziale dei rifiuti vegetali<br />

(steli e foglie) per estrarre<br />

polifenoli antiossidanti. Sono stati<br />

eseguiti due diversi metodi di estrazione:<br />

ultrasuoni (40 kHz) e conven-<br />

per sviluppare sistemi di una gestione<br />

rispettosa dell’ambiente creando<br />

profitto per i produttori nel settore<br />

agro-alimentare.<br />

(A. Aires Food Science and<br />

Technology 1-17)<br />

CAROTE<br />

L’obiettivo di questo studio è stato<br />

quello di valutare l’aggiunta di scarti<br />

di lavorazione delle carote, sotto<br />

forma di farina essiccata, per il miglioramento<br />

sensoriale e nutrizionale<br />

della pasta alimentare, sostituendo<br />

così gli additivi<br />

eventualmente utilizzati. Paste prodotte<br />

esclusivamente con campioni<br />

di frumento tenero sono state pre-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

tivi estraibili negli scarti di lavorazione<br />

e come essi possono influenzare<br />

i parametri di processo, essere usati<br />

per aumentare la conservazione<br />

dell’olio di oliva e ottimizzare il loro<br />

recupero da flussi di rifiuti. È stato<br />

dimostrato che gli scarti provenienti<br />

dalla produzione dell’olio di oliva<br />

possono essere una buona fonte di<br />

β-sitosterolo, con potenziali applicazioni<br />

nei settori alimentare, nutraceutico<br />

e farmaceutico a causa della<br />

sua attività antitumorale e di abbassamento<br />

del colesterolo.<br />

Inoltre, la perdita di processo di<br />

β-sitosterolo e α-tocoferolo è superiore<br />

a quella originale nell’olio e nello<br />

squalene. Ciò viene spiegato considerando<br />

la distribuzione di questi<br />

zionali a 70°C. In entrambi i metodi<br />

sono stati utilizzati solventi alcalini<br />

e acidi. La composizione polifenolica<br />

è stata valutata mediante HPLC.<br />

I risultati hanno mostrato una variazione<br />

significativa della composizione<br />

polifenolica e dell’attività antiossidante<br />

con il tipo di campione, il<br />

pH del solvente e il metodo di estrazione.<br />

Inoltre è stato possibile osservare<br />

che il metanolo acido e<br />

70°C consente l’estrazione di quantità<br />

significative di acidi fenolici e<br />

flavonoidi. Sulla base dei risultati, i<br />

rifiuti broccoli, fagioli verdi e pomodori<br />

possono essere utilizzati per<br />

estrarre polifenoli antiossidanti, e<br />

l’uso di tali rifiuti per estrarre i polifenoli<br />

possono essere l’occasione<br />

Gli scarti<br />

provenienti<br />

dalla produzione<br />

dell’olio di oliva<br />

possono essere<br />

una buona fonte<br />

di β-sitosterolo<br />

parate con il 10% e 20% di farina<br />

di carota e confrontate con i campioni<br />

preparati con β-carotene commerciale.<br />

I campioni cotti ottenuti<br />

con farina di carota del 20% hanno<br />

mostrato un aumento del 307% nei<br />

livelli di carotenoidi, 132% nella capacità<br />

totale antiossidante e 608%<br />

nelle fibre totali e miglioramenti nei<br />

confronti delle pasta con aggiunta<br />

di β-carotene commerciale. Inoltre,<br />

questi campioni sono risultati avere<br />

un tasso di accettazione <strong>maggio</strong>re<br />

da parte dei degustatori durante<br />

una valutazione sensoriale. I risultati<br />

hanno dimostrato che lo sfruttamento<br />

di questi rifiuti abbondanti<br />

ed economici per lo sviluppo di nuovi<br />

ingredienti naturali con appeal<br />

34<br />

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scienza&tecnologia<br />

funzionale è molto interessante.<br />

(S. Flores, Food Quality, 12-16)<br />

SEMI DI MELONE<br />

In un altro studio, semi di melone giallo<br />

(Cucumis melo l.), considerati un rifiuto<br />

industriale e domestico, sono stati utilizzati<br />

come fonte oleosi per produrre biodiesel<br />

mediante reazione di transesterificazione<br />

in metanolo. I risultati hanno<br />

mostrato che l’olio di semi di melone<br />

potrebbe essere una nuova fonte per la<br />

produzione di biodiesel, con un tasso di<br />

conversione vicino all’85%. I dati di<br />

equilibrio hanno mostrato che il biodiesel<br />

ottenuto da olio di semi di melone ha<br />

presentato vantaggi nel processo di produzione,<br />

dal momento che il biodiesel è<br />

facilmente separato dal metanolo e dal<br />

glicerolo nella fase di separazione, evitando<br />

costi aggiuntivi nella fase finale di<br />

purificazione.<br />

(R. Suzara, Environmental Progress<br />

& Sustainable Energy, 12-16)<br />

Uno studio<br />

ha valutato<br />

l’aggiunta di scarti<br />

di lavorazione<br />

delle carote per<br />

il miglioramento<br />

sensoriale<br />

e nutrizionale<br />

della pasta<br />

CAFFÈ<br />

Una tecnologia innovativa sfrutta i<br />

rifiuti dal caffè estratto: come una<br />

polvere riduce i tempi e i costi per<br />

estrarre il biofuel. Lo scarto dalla<br />

produzione del caffè diventa una<br />

fonte commercialmente più competitiva<br />

per un olio energetico. Il processo<br />

si traduce in un significativo<br />

beneficio ambientale confrontato<br />

con quello tradizionale per ottenere<br />

diesel da fonte fossile. Il sistema<br />

combina l’estrazione di olii dal caffè<br />

sfruttato e la conversione in “coffee<br />

biodiesel”.<br />

(N.Vizak, Lancaster University,<br />

6-2016)<br />

Ogni anno circa il 50% degli alimenti<br />

commestibili e sani viene scartato<br />

nelle famiglie e nei supermercati<br />

dell’Ue, mentre 79 milioni di cittadini<br />

comunitari vivono sotto la soglia<br />

di povertà e 16 milioni dipendono<br />

dagli aiuti <strong>alimentari</strong> delle istituzioni<br />

caritative. Il CSA (Comitato speciale<br />

agricoltura) dell’Ue ha recentemente<br />

sollecitato misure urgenti per dimezzare<br />

i rifiuti <strong>alimentari</strong> entro il 2025<br />

e per migliorare l’accesso al cibo per<br />

i cittadini bisognosi.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

35


macchine<br />

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Nella lavorazione dei prodotti <strong>alimentari</strong> la<br />

purezza ha la massima priorità. Per offrire<br />

una protezione assoluta contro le contaminazioni,<br />

Boge Kompressoren ha ampliato la<br />

serie dei compressori scroll EO: la nuova EO<br />

11 tratta aria compressa oil-free nel segmento<br />

di potenza 11 kW. Boge copre quindi tutta<br />

la gamma di potenza da 5,5 kW a 22 kW.<br />

La serie EO funziona con un numero variabile<br />

di gruppi vite, da uno a quattro. In alternativa,<br />

EO 11 può essere potenziata nella versione<br />

Upgrade-Ready con un terzo<br />

compressore. Inoltre EO 11 è disponibile con<br />

essiccatore per aria compressa a ciclo frigorifero,<br />

integrato o separato, su serbatoio o<br />

come sistema duplex e multiplo. In combinazione<br />

con un funzionamento a minimo<br />

59dB(A), il design compatto della macchina<br />

ne favorisce l’uso nelle vicinanze della postazione<br />

di lavoro.<br />

Aria compressa oil-free per applicazioni critiche:<br />

Boge soddisfa questo requisito con i suoi<br />

compressori Eccentric-Oilfree (EO). La ricetta<br />

del successo è la tecnologia del compressore<br />

scroll, che non richiede lubrificazione a olio:<br />

le spirali di alluminio nella camera di compressione<br />

ingranano le une nelle altre senza toccarsi.<br />

L’aria compressa oil-free è priva di olio e<br />

di vibrazioni pulsanti. Per un adattamento<br />

flessibile al fabbisogno di aria compressa la<br />

carcassa del compressore può alloggiatore<br />

fino a quattro compressori. La serie EO da 10<br />

bar copre portate tra 490 l/min e 1.960 l/min,<br />

quella da 8 bar portate d’aria compressa tra<br />

620 l/min e 2.480 l/min. La serie EO, a struttura<br />

modulare, è disponibile con essiccatore<br />

per aria compressa a ciclo frigorifero, integrato<br />

o separato, su serbatoio o come sistema<br />

duplex e multiplo. La nuova EO 11, come l’EO<br />

17, è disponibile nella versione upgrade. Al<br />

compressore a due stadi può essere aggiunto<br />

un terzo gruppo vite o un essiccatore a ciclo<br />

frigorifero integrato. Il sistema elettrico necessario<br />

è già implementato in modo che gli<br />

utenti possano potenziare la macchina in<br />

maniera flessibile. Il design della macchina è<br />

stato progettato per uno sfruttamento ottimale<br />

dello spazio. Le soluzioni di sistema EO<br />

sono quindi più strette di una porta standard.<br />

In combinazione con un funzionamento silenzioso<br />

a minimo 59 dB(A), il compressore è<br />

indicato per l’installazione nelle vicinanze della<br />

postazione di lavoro.<br />

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036<br />

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impianti<br />

Un settore maturo,<br />

che cresce lentamente,<br />

ma in modo stabile.<br />

In Europa Occidentale<br />

si concentra il 37%<br />

della domanda. Peculiare<br />

la situazione italiana,<br />

dove si richiedono gli impianti<br />

più diversificati e sofisticati,<br />

allo scopo di confezionare<br />

formaggi con un’ampia<br />

varietà di caratteristiche.<br />

a cura di<br />

??<br />

di Giuseppe<br />

Tamburini<br />

TITOLO TITOLO<br />

IMPIANTI PER IL CONFEZIONAMENTO<br />

ITITOLO TITOLO<br />

DI FORMAGGI: UN MERCATO GUIDATO<br />

DAI PLAYER EUROPEI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

(Foto Dupont)<br />

Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento<br />

di formaggi ha raggiunto nel 2016 il valore di 1,5 miliardi<br />

di dollari. Si tratta di un mercato sostanzialmente maturo,<br />

ma in crescita abbastanza stabile nel tempo. Dopo un<br />

tasso di incremento dell’ordine del 3,5 - 4% medio annuo<br />

tra il 1980 e l’inizio degli anni 2000, la domanda ha ulteriormente<br />

rallentato; negli ultimi undici anni il tasso di<br />

crescita medio annuo è stato del 3,4%, con una leggera<br />

flessione solo nel 2008 e 2009 (figura 1).<br />

Il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è quello dell’Europa<br />

Occidentale, che da solo vale oltre il 37% del mercato<br />

mondiale, seguito da quello nordamericano: per contro il<br />

mercato asiatico è ancora di dimensioni limitate (tabella 1).<br />

Gli Usa hanno registrato nel corso degli anni 2000 una<br />

buona dinamica negli investimenti per la produzione e il<br />

confezionamento di formaggi, assorbendo sempre <strong>maggio</strong>ri<br />

quote di latte per la produzione di formaggi (attualmente<br />

di poco superiore al 40%); negli anni a venire<br />

comunque il tasso di crescita dovrebbe rallentare, pur<br />

restando sempre positivo.<br />

In America Latina il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è<br />

quello brasiliano seguito da quello argentino (tabella 2).<br />

La crisi economica in Brasile ha comportato, da parte dei<br />

produttori locali di formaggi, una serie di strategie per<br />

contrastarla, in termini non solo di canali di distribuzione<br />

o campagne promozionali, ma anche di tipologie di confezioni:<br />

per esempio confezioni di dimensioni più piccole<br />

per ridurre il prezzo unitario del prodotto. Nonostante il<br />

perdurare della crisi economica, che comunque andrà<br />

presumibilmente attenuandosi nei prossimi anni, l’impiantistica<br />

e accessoristica di confezionamento (anche<br />

sostituzione di parti dell’impianto) dovrebbe continuare<br />

a registrare trend di crescita moderatamente positivi (3-<br />

4% medio annuo) in relazione alla capacità dei produt-<br />

38<br />

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tori locali di ridurre i propri costi di<br />

produzione e di puntare su una riorganizzazione<br />

della logistica di distribuzione,<br />

grazie anche all’adozione di<br />

nuovi tipi di confezioni (per esempio<br />

confezioni in grado di garantire una<br />

conservazione più duratura del prodotto,<br />

confezioni a <strong>maggio</strong>r facilità<br />

d’uso ecc).<br />

Anche il mercato messicano presenta<br />

buone opportunità di crescita, grazie<br />

soprattutto al produttore locale leader<br />

(Lactalis Alimentos Mexico) che<br />

continua a rafforzare la propria posizione<br />

sul mercato, con investimenti<br />

produttivi e di confezionamento,<br />

forte della sua consolidata esperienza<br />

nel settore lattiero-caseario.<br />

Per contro, meno brillante è la situazione<br />

in Argentina, secondo mercato<br />

latinoamericano, dovuta a una ridotta<br />

disponibilità di latte materia prima,<br />

con impatto negativo su tutta la filiera<br />

a valle dell’industria casearia. Gli<br />

unici investimenti potranno venire<br />

dai produttori dei brand più costosi,<br />

che comunque sono destinati a una<br />

minoranza di consumatori.<br />

In Cile l’impiantistica per il confezionamento<br />

di formaggi nel corso degli<br />

anni passati ha registrato una dinamica<br />

piuttosto sostenuta (con tassi di<br />

crescita del 6-7% medio annuo): ma<br />

di recente si è registrato un forte rallentamento,<br />

dovuto a un altrettanto<br />

sensibile rallentamento dei consumi<br />

a valle di formaggi, che sono consiimpianti<br />

Figura 1 - Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento di<br />

formaggi: 2005 - 2016<br />

IMA% (Incremento medio annuo percentuale) 2005 - 2016: +3,4<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />

Tab. 1 - Domanda mondiale di impianti per il confezionamento<br />

di formaggi: anno 2016<br />

Area geografica Milioni $<br />

Nord America, di cui: 405<br />

. Usa 380<br />

. Canada 25<br />

America Latina 150<br />

Europa Occidentale 560<br />

Europa dell’Est, di cui: 85<br />

. Polonia 45<br />

. altri paesi 40<br />

CSI 92<br />

Asia - Pacifico 102<br />

Africa - Medio Oriente 106<br />

Totale mondo 1.500<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />

Figura 2 - Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento<br />

di formaggi suddiviso per area geografica (in %) : anno 2016<br />

Tab. 2 - Il mercato degli impianti per il<br />

confezionamento di formaggi in America Latina<br />

suddiviso per paese: anno 2016<br />

Paese Milioni $<br />

Brasile 55<br />

Argentina 40<br />

Messico 30<br />

Cile 10<br />

Altri paesi 15<br />

Totale CSI 150<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie -<br />

industrie di impiantistica in America Latina<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

39


impianti<br />

Tab. 3 - Il mercato degli impianti per il confezionamento<br />

di formaggi nella CSI suddiviso per paese: anno 2016<br />

Tab. 4 - Il mercato asiatico degli impianti per il confezionamento<br />

di formaggi suddiviso per principali paesi: anno 2016<br />

Paese Milioni $<br />

Russia 58<br />

Ucraina 14<br />

Bielorussia 10<br />

Paesi Baltici 10<br />

Totale CSI 92<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />

nell’area CSI<br />

Paese Milioni $<br />

Cina 26<br />

Giappone 21<br />

India 12<br />

Sud Corea 18<br />

Australia - Nuova Zelanda 25<br />

Altri ns (1)<br />

Totale Asia - Oceania 102<br />

(1)<br />

Non significativi<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica nell’area asiatica<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

polacca che hanno consentito negli<br />

anni pregressi un <strong>maggio</strong>r reddito<br />

disponibile; anche le importazioni di<br />

formaggi già confezionati sono aumentate<br />

negli ultimi anni, ma i produttori<br />

locali (tra cui spicca la società<br />

Hochland Polska Sp zoo) hanno mantenuto<br />

le loro posizioni, adeguando<br />

le proprie produzioni alla crescita dei<br />

consumi interni. Anche per il futuro<br />

le prospettive dell’impiantistica in<br />

Polonia rimangono decisamente positive,<br />

con prevedibili tassi di crescita<br />

non dissimili da quelli registrati in<br />

passato; oltre a tutto si tenga presente<br />

che in Polonia i consumi pro capite<br />

di formaggi sono ancora inferiori di<br />

circa un 40% rispetto alla media<br />

dell’Europa Occidentale.<br />

Anche nella Repubblica Ceca le prospettive<br />

di crescita della domanda di<br />

impianti di confezionamento per l’industria<br />

casearia rimangono positive,<br />

anche se con ritmi inferiori rispetto<br />

alla Polonia, grazie alla crescente domanda<br />

di formaggi di qualità e prezzo<br />

più elevati: oltre a tutto i produttori<br />

locali sono ben posizionati come<br />

quote di mercato (i primi tre produttori<br />

cechi di formaggi detengono una<br />

quota vicina al 50% del mercato<br />

domestico), e sono pertanto in condizioni<br />

finanziarie tali da poter investire<br />

in impiantistica per soddisfare la<br />

domanda interna.<br />

In generale tutti gli altri mercati minori<br />

dell’Est Europa hanno prospettiderati<br />

attualmente dai consumatori<br />

come prodotti “cari”, che vengono<br />

acquistati in prevalenza nei periodi di<br />

campagna promozionale.<br />

Tra i mercati minori dell’area latinoamericana<br />

le prospettive migliori spettano<br />

al Perù: il settore dei formaggi<br />

ha beneficiato dell’aumento del potere<br />

d’acquisto dei consumatori peruviani,<br />

che hanno “riscoperto” questo<br />

alimento dopo che per anni era<br />

stato considerato un alimento “di<br />

lusso”: di questa mutata situazione<br />

ha saputo approfittare il produttore<br />

leader - Grupo Gloria SA - che ha una<br />

quota di mercato prossima al 50%,<br />

spingendo molto su tutti i canali di<br />

vendita, compresi i piccoli distributori<br />

indipendenti, e offrendo nuove tipologie<br />

di confezioni.<br />

I <strong>maggio</strong>ri mercati nell’Europa<br />

Occidentale sono Francia, Germania<br />

e Italia: insieme in questi tre paesi si<br />

concentrano circa i due terzi della domanda<br />

europea occidentale di impiantistica<br />

per il confezionamento di<br />

In Francia,<br />

Germania e Italia<br />

si concentrano<br />

circa i due terzi<br />

della domanda<br />

europea<br />

occidentale<br />

di impiantistica<br />

per il<br />

confezionamento<br />

di formaggi<br />

e il 22% di quella<br />

mondiale<br />

formaggi e il 22% di quella mondiale.<br />

Il mercato italiano però si differenzia<br />

dagli altri mercati europei per la richiesta<br />

di impianti di confezionamento<br />

più diversificati e sofisticati, in<br />

quanto si tratta di confezionare tipologie<br />

di formaggi con caratteristiche<br />

spesso molto differenti tra loro, quindi<br />

anche con esigenze di conservazione<br />

e trasporto differenti. La dinamica<br />

dell’impiantistica per l’industria<br />

casearia italiana è sostenuta essenzialmente<br />

dalle esportazioni di formaggi<br />

che negli ultimi dieci anni<br />

sono aumentate a un ritmo del 6,5<br />

- 7% medio annuo, a fronte di un<br />

costante e progressivo calo dei consumi<br />

interni e in un contesto mondiale<br />

di sostanziale stagnazione nei valori<br />

degli scambi internazionali di<br />

prodotti caseari nell’ultimo biennio.<br />

Nell’Europa dell’Est i mercati più rilevanti<br />

sono quello polacco, in prima<br />

posizione, seguito da quello ceco e<br />

da quello ungherese, comunque di<br />

dimensioni molto inferiori rispetto a<br />

quello polacco. Il mercato polacco è<br />

anche quello che nel corso degli anni<br />

2000 ha registrato il <strong>maggio</strong>r tasso di<br />

crescita (+5% medio annuo). In particolare<br />

nel 2016 la domanda di impianti<br />

e accessori per l’industria del<br />

confezionamento di formaggi è stata<br />

favorita da un cresciuto orientamento<br />

dei consumatori polacchi verso<br />

formaggi di qualità grazie alle buone<br />

condizioni generali dell’economia<br />

40<br />

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impianti<br />

In Cina e India,<br />

il progressivo<br />

aumento<br />

dei consumi<br />

di for<strong>maggio</strong><br />

favorisce gli<br />

investimenti<br />

in tecnologie<br />

di imballaggio<br />

(Foto Fanuc)<br />

ve di crescita sostanzialmente positive,<br />

anche se moderate. In Slovacchia<br />

la domanda di impianti di confezionamento<br />

proviene per circa il 50%<br />

da quattro grossi produttori di formaggi<br />

che dominano la produzione<br />

locale. La domanda di impianti è<br />

spinta dall’ aumento dei consumi di<br />

formaggi di qualità, con introduzione<br />

di nuove tipologie di prodotti e confezioni,<br />

e dalle campagne promozionali<br />

in favore dei prodotti caseari.<br />

In Romania, nonostante il for<strong>maggio</strong><br />

non confezionato ancora sia preponderante,<br />

si assiste negli ultimi tempi<br />

ad un <strong>maggio</strong>r consumo di formaggi<br />

confezionati, specie per quanto riguarda<br />

il for<strong>maggio</strong> locale tradizionale<br />

Telemea (simile alla feta). La<br />

tendenza verso il consumo di formaggi<br />

confezionati è destinata a<br />

continuare nel prossimo futuro, anche<br />

grazie al progressivo diffondersi<br />

delle grosse catene di distribuzione<br />

organizzata nel paese.<br />

La Bulgaria, un mercato molto piccolo<br />

e sostanzialmente ancora agli albori,<br />

si sta comunque orientando<br />

verso un <strong>maggio</strong>r uso di formaggi<br />

confezionati.<br />

Anche il piccolo, ma qualificato mercato<br />

sloveno, dopo una certa crisi<br />

negli anni passati, resta positivamente<br />

orientato, grazie ad una ripresa<br />

della domanda a valle di formaggi<br />

confezionati: oltre a tutto la domanda<br />

di impianti e tecnologie per il confezionamento<br />

nel paese è favorita<br />

dal fatto che la produzione di formaggi<br />

è saldamente nelle mani di<br />

pochi grossi produttori a elevata leva<br />

finanziaria: i primi tre produttori sloveni<br />

di formaggi coprono circa il<br />

62% del mercato nazionale.<br />

Infine anche il mercato ungherese<br />

dell’impiantistica per il confezionamento<br />

di formaggi offre discrete opportunità<br />

di crescita: nonostante il<br />

for<strong>maggio</strong> artigianale non confezionato<br />

domini ancora il mercato ungherese,<br />

molto frammentato per<br />

numero di produttori, la domanda di<br />

formaggi confezionati sta registrando<br />

tassi di crescita superiori a quelli<br />

della domanda di for<strong>maggio</strong> artigianale<br />

non confezionato; ciò in concomitanza<br />

con un aumento della quota<br />

di produzione locale di formaggi a<br />

scapito delle importazioni. Tutto ciò<br />

non può che avere un impatto positivo<br />

sul mercato a monte dell’impiantistica<br />

per confezionamento.<br />

Nella CSI il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni<br />

è quello russo (tabella 3).<br />

Nel 2014 in Russia è stato introdotto<br />

l’embargo sulle importazioni di vari<br />

prodotti, tra cui i formaggi, dalla Ue. I<br />

produttori locali di formaggi però non<br />

sono stati subito capaci di approfittare<br />

della situazione favorevole, non<br />

essendo in grado di adeguare i prezzi<br />

dei loro prodotti alle esigenze di una<br />

domanda in crisi. Nel 2016 però la<br />

situazione si è ristabilizzata: è ripartita<br />

una produzione locale di formaggi in<br />

grado di soddisfare <strong>maggio</strong>rmente la<br />

domanda interna prima coperta dalle<br />

importazioni e, seppure lentamente,<br />

sono ripartiti anche gli investimenti in<br />

impianti e macchinari di confezionamento.<br />

Per il futuro è prevedibile un<br />

ulteriore aumento degli investimenti<br />

in impiantistica, favoriti da un progressivo<br />

recupero della produzione locale<br />

di formaggi da vendere confezionati,<br />

oltre cha da un aumento della gamma<br />

di prodotti (spesso di nicchia) e di confezioni<br />

offerte.<br />

L’Ucraina si presenta come un mercato<br />

attualmente poco incline agli<br />

investimenti, in relazione a un trend<br />

sostanzialmente stagnante, se non in<br />

leggero declino, della domanda a<br />

valle di formaggi.<br />

Il piccolo mercato della Bielorussia per<br />

contro è un mercato dinamico; il paese<br />

infatti è un forte produttore di formaggi<br />

sia artigianali sfusi che confezionati.<br />

La domanda di impiantistica è<br />

favorita da due fattori a valle: elevata<br />

quota di esportazioni, soprattutto verso<br />

la Russia, ma anche verso mercati<br />

nuovi quali il mercato asiatico o del<br />

medio oriente, e tendenza dei consumi<br />

interni, globalmente stagnanti,<br />

verso formaggi di qualità e prezzo più<br />

elevato che richiedono particolari tipi<br />

di confezionamento (per esempio per<br />

la conservazione degli aromi).<br />

Infine anche il piccolo mercato dei<br />

paesi baltici resta positivamente<br />

orientato, soprattutto in Lituania ed<br />

Estonia, grazie al lancio di nuovi prodotti,<br />

in particolare formaggi di qualità<br />

(di gusto gourmet) e alla crescita<br />

della distribuzione organizzata.<br />

In Asia - Oceania i mercati più significativi<br />

sono quello cinese, australiano,<br />

giapponese, indiano e sud-coreano<br />

(tabella 4); tra questi di gran<br />

lunga i più dinamici sono quello indiano<br />

e quello cinese, pur trattandosi<br />

di mercati di dimensioni ancora<br />

limitate.<br />

In Cina il consumo di for<strong>maggio</strong> è<br />

molto basso (consumo pro capite di<br />

poche centinaia di grammi/anno),<br />

ma in forte crescita soprattutto fra i<br />

giovani, anche in relazione alla crescente<br />

penetrazione delle catene di<br />

fast food (Pizza Hut e McDonalds),<br />

alla “modernization theory” e al crescente<br />

fenomeno dell’urbanizzazione.<br />

Spinta dalla crescita dei consumi,<br />

anche la produzione locale di for-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

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impianti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

42<br />

Tab. 5 - Il mercato degli impianti per il confezionamento di formaggi<br />

in Africa - Medio Oriente suddiviso per principali paesi: anno 2016<br />

Paese Milioni $<br />

Turchia 41<br />

Iran 25<br />

Egitto 23<br />

Israele 10<br />

Sud Africa 7<br />

Altri ns (1)<br />

Totale Asia – Oceania 106<br />

(1)<br />

Non significativi<br />

Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica nell’area<br />

africana - medio orientale<br />

maggi confezionati è in forte aumento,<br />

anche per contrastare le importazioni<br />

di formaggi dall’estero, che<br />

ancora incidono per circa un terzo<br />

dei consumi nazionali e sono cresciute<br />

negli ultimi anni a ritmi molto elevati;<br />

per esempio nel 2013 le importazioni<br />

erano più che raddoppiate<br />

rispetto al 2010. Anche le esportazioni<br />

di formaggi dalla Cina sono comunque<br />

in aumento, ma a ritmi più<br />

moderati rispetto alle importazioni.<br />

Un ulteriore impulso agli investimenti<br />

in impiantistica viene dalla progressiva<br />

evoluzione delle tecnologie, sia<br />

per quanto riguarda il processo produttivo<br />

sia per quanto riguarda il<br />

confezionamento, da parte dei grossi<br />

produttori locali di for<strong>maggio</strong>: per<br />

esempio la società Bright Dairy and<br />

Food Co, che detiene una quota di<br />

oltre il 50% nelle vendite al dettaglio<br />

di formaggi nel paese, sta espandendo<br />

il proprio business all’infuori della<br />

Cina, tramite partecipazioni con società<br />

estere tecnologicamente avanzate,<br />

con acquisizione di know how:<br />

ha infatti di recente acquisito la società<br />

australiana Mundella Foods, la<br />

società neozelandese Synlait Milk<br />

Ltd, e il gigante israeliano Tnuve<br />

Food Industries.<br />

Anche in India gli investimenti in tecnologie<br />

di imballaggio sono in forte<br />

evoluzione favorite da una serie di<br />

fattori: progressivo aumento dei con-<br />

sumi di for<strong>maggio</strong> attualmente ancora<br />

molto bassi, progressivo passaggio<br />

da un modello di produzione “disorganizzato”<br />

ad un modello di produzione<br />

“organizzato”, lancio di nuove<br />

varianti di prodotti caseari e confezioni,<br />

intense campagne promozionali<br />

da parte dei produttori locali di formaggi<br />

(tra cui spicca la GCMMF -<br />

Gujarat Cooperative Milk Marketing<br />

Federation col suo marchio Amul),<br />

rafforzamento della rete di distribuzione<br />

di formaggi confezionati.<br />

Tra i paesi asiatici minori spiccano per<br />

stato delle tecnologie di confezionamento<br />

Giappone e Australia - Nuova<br />

Zelanda; tra i due il mercato con le<br />

<strong>maggio</strong>ri potenzialità è quello giapponese,<br />

che ha consumi procapite di<br />

formaggi ancora bassi (circa 2,3 kg/<br />

persona/anno), ma in moderata crescita<br />

nel tempo. Moderate basse le<br />

prospettive di crescita nella <strong>maggio</strong>r<br />

parte degli altri paesi asiatici, Sud<br />

Corea compresa: in Thailandia la<br />

quasi totalità dei formaggi consumati<br />

è di importazione.<br />

Nell’area africana - medio orientale il<br />

mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è<br />

quello turco: seguono Iran ed Egitto<br />

(tabella 5).<br />

In Turchia è in atto una progressiva<br />

tendenza all’uso di formaggi confezionati<br />

a scapito dei tradizionali formaggi<br />

artigianali non confezionati,<br />

e questa tendenza è destinata a raf-<br />

forzarsi ulteriormente nei prossimi<br />

anni, spinta soprattutto dalle private<br />

label che puntano a rafforzare le<br />

proprie quote di mercato tramite<br />

aperture di nuovi punti vendita in<br />

particolare nelle aree suburbane,<br />

con l’obiettivo di vendere formaggi<br />

confezionati a un numero sempre<br />

<strong>maggio</strong>re di consumatori.<br />

Anche in Iran è in atto una marcata<br />

tendenza verso formaggi confezionati<br />

a scapito dei tradizionali formaggi<br />

non confezionati (in cui fino a<br />

poco tempo fa dominava il for<strong>maggio</strong><br />

molle Iranian UF cheese): i grossi<br />

produttori locali di formaggi puntano<br />

a proporre nuove e diversificate tipologie<br />

di formaggi più sofisticati e confezionati,<br />

che si vanno diffondendo<br />

anche nelle aree rurali.<br />

In Israele il mercato è consolidato, ma<br />

con adozione di tecnologie di produzione<br />

e confezionamento altamente<br />

d’avanguardia e sofisticate: oltre a<br />

tutto il mercato dei formaggi è saldamente<br />

nelle mani di pochissimi grossi<br />

produttori (tra cui spicca di gran<br />

lunga Tnuva Food Industries) a elevata<br />

leva finanziaria.<br />

Buone prospettive di crescita presenta<br />

pure il mercato egiziano, nonostante<br />

la difficile situazione del paese:<br />

il for<strong>maggio</strong> sta divenendo un alimento<br />

sempre più popolare, l’economia<br />

è comunque in crescita, i produttori<br />

locali sanno adeguare i prezzi alle<br />

esigenze della richiesta, puntando<br />

comunque su formaggi confezionati<br />

da poter vendere e distribuire su larga<br />

scala.<br />

Molto più incerte sono le prospettive<br />

per l’impiantistica in Sud Africa, dato<br />

che gli investimenti sono condizionati<br />

da una serie di problematiche nel<br />

mercato a valle dei formaggi: il for<strong>maggio</strong>,<br />

nelle condizioni di generale<br />

incertezza economica del paese e di<br />

alta inflazione, è considerato dai più<br />

un alimento “caro”; inoltre i problemi<br />

legati all’obesità, che ha raggiunto<br />

un elevato livello di penetrazione<br />

soprattutto nel ceto medio e medioalto,<br />

che è il <strong>maggio</strong>r consumatore di<br />

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impianti<br />

formaggi, non giocano certo a favore<br />

di un aumento dei consumi.<br />

PROSPETTIVE POSITIVE<br />

Globalmente il mercato dell’impiantistica<br />

per il confezionamento di<br />

formaggi industriali è previsto crescere<br />

a un tasso medio annuo del<br />

4,2% nell’arco dei prossimi anni,<br />

leggermente superiore a quello registrato<br />

negli anni pregressi, per<br />

arrivare ad attestarsi a 1,77 miliardi<br />

di dollari nel 2020.<br />

I motivi delle positive prospettive di<br />

crescita del mercato vanno ricercati<br />

in una serie di fattori:<br />

- il crescente spostamento dal consumo<br />

di formaggi non confezionati, che<br />

ancora sono predominanti nelle aree<br />

ad economia “emergente”, verso il<br />

consumo di formaggi confezionati,<br />

più confacenti ai moderni stili di vita;<br />

- il diffondersi della distribuzione organizzata<br />

e delle catene di fast food,<br />

della ristorazione commerciale e collettiva,<br />

catering e ingrosso;<br />

- l’esigenza di tempi di conservazione<br />

del for<strong>maggio</strong> più lunghi;<br />

- una crescente diversificazione delle<br />

tipologie di formaggi e delle relative<br />

confezioni: formaggi porzionati in<br />

varie pezzature, formaggi ad aromi<br />

differenti, for<strong>maggio</strong> grattugiato<br />

confezionato ecc.<br />

Le potenzialità di crescita decisamente<br />

più elevate sono previste in Cina e<br />

India, con tassi di crescita ipotizzati<br />

del 16% medio annuo e del 18%<br />

medio annuo rispettivamente nell’arco<br />

dei prossimi quattro anni.<br />

In un contesto mondiale di mercato<br />

dominato dai produttori di impianti<br />

tedeschi (in prima posizione) e italiani,<br />

ma al contempo minacciati dalla<br />

crescente competizione da parte dei<br />

paesi “emergenti” (Sud America,<br />

Asia, Medio Oriente) i fattori vincenti<br />

per un produttore di impianti di<br />

confezionamento sono:<br />

- l’offerta di un know how d’avanguardia:<br />

si tratta infatti di un anello<br />

della filiera lattiero-casearia ad altissimo<br />

contenuto tecnologico e innova-<br />

tivo. Alcuni esempi dell’evoluzione<br />

tecnologica: confezionamento flow<br />

pack di formaggi in atmosfera modificata<br />

per lavaggio gas, che comporta<br />

diversi vantaggi, quali: lunga shelf life<br />

del prodotto, mantenimento di tutte<br />

le sue caratteristiche originarie (freschezza,<br />

colore, aroma ecc) intatte o<br />

quasi, garanzia di assoluta protezione<br />

igienica del for<strong>maggio</strong>, validità dell’estetica;<br />

confezionamento sottovuoto<br />

“skin”: si tratta di un sistema utilizzato<br />

per saldare il film superiore (skin)<br />

intorno alla porzione di for<strong>maggio</strong><br />

sull’intera superficie della confezione<br />

rigida inferiore o sulla vaschetta preformata,<br />

creando una seconda pelle.<br />

Il confezionamento skin offre il vantaggio,<br />

oltre che di allungare i tempi<br />

di conservazione dell’alimento, di<br />

aumentarne il valore aggiunto: per<br />

esempio permette di evitare che il<br />

for<strong>maggio</strong> trasudi, grazie alla ritenzione<br />

dei liquidi in esso contenuti; sistemi<br />

di saldatura della confezione a<br />

controllo elettronico operanti in modalità<br />

automatica e semiautomatica<br />

con personalizzazione dei programmi<br />

operativi, che permettono di ottimizzare<br />

tempi e costi delle varie fasi del<br />

confezionamento; macchinari in grado<br />

di realizzare formati differenti in<br />

film sia rigido che flessibile con cambio<br />

rapido dei formati; realizzazione<br />

di confezioni rigide che utilizzano un<br />

tipo di lamina in plastica richiudibile,<br />

che consente facilità di utilizzo al consumatore<br />

che non finisce tutto il prodotto<br />

in una sola volta e vuole rinchiudere<br />

la confezione in frigorifero;<br />

macchinari che consentano una personalizzazione<br />

della confezione in<br />

termini di dimensioni, tipologie del<br />

prodotto confezionato (porzioni con<br />

crosta, formaggi molli, for<strong>maggio</strong><br />

grattugiato ecc), tipologia di trasporto<br />

e distribuzione; confezionamento<br />

di formaggi sottovuoto in termoformato<br />

con film flessibile; confezionamento<br />

di formaggi di piccole porzioni<br />

avvolti in termoformato in verticale<br />

con film laminato;<br />

- la fornitura di servizi: consulenza<br />

(Foto Multivac)<br />

Si prevede<br />

che nei prossimi<br />

anni il mercato<br />

dell’impiantistica<br />

per il<br />

confezionamento<br />

di formaggi<br />

industriali crescerà<br />

mediamente<br />

del 4,2% all’anno<br />

pre-vendita con abilità nel seguire il<br />

cliente in fase di progettazione e utilizzo<br />

dei macchinari in funzione delle<br />

applicazioni; consulenza post-vendita<br />

con garanzia di assistenza tecnica<br />

programmata e su richiesta con rapida<br />

fornitura delle parti di ricambio;<br />

- il rispetto delle normative: i macchinari<br />

devono essere conformi alle più<br />

rigide norme igienico sanitarie previste<br />

per gli stabilimenti <strong>alimentari</strong><br />

dall’analisi HACCP e dagli standard<br />

BRC / IFS. HCCP sta per Hazard<br />

Analysis and Critical Control Points<br />

previsti dai Regolamenti CE n. 178/02<br />

e 853/2004; BRC sta per British Real<br />

Consortium e vale per tutti i produttori<br />

che vogliano entrare nel mercato<br />

inglese della GDO, mentre IFS sta per<br />

International Food Standard ed è uno<br />

standard internazionale condiviso dalle<br />

filiere della GDO: la certificazione<br />

secondo gli standard IFS (sviluppati<br />

originariamente dai retailer tedeschi<br />

BDH) sta diventando un requisito richiesto<br />

da molte catene della distribuzione<br />

europea, in particolare quelle<br />

tedesche e francesi.<br />

Gli aspetti normativi sono un elemento<br />

essenziale su cui puntano i<br />

produttori europei di impianti di confezionamento,<br />

attualmente leader<br />

mondiali, per battere la concorrenza<br />

asiatica o di altri paesi “emergenti”<br />

e mantenere o aumentare le proprie<br />

quote di mercato.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

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43


componenti<br />

Pompe Cucchi<br />

ha ulteriormente<br />

ampliato le sue<br />

potenzialità<br />

ed ha acquisito<br />

le certificazioni per<br />

consolidare l’affermazione<br />

sui mercati internazionali<br />

più qualificati.<br />

di Francesco<br />

Goi<br />

UN AMPLIAMENTO DI GAMMA<br />

PER ACCRESCERE LE APPLICAZIONI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

In apertura:<br />

pompe dosatrici<br />

serie NX con<br />

variatore<br />

oleodinamico,<br />

in esecuzione<br />

FDA per impianto<br />

alimentare<br />

Continua il periodo favorevole per Pompe Cucchi che,<br />

nel corso degli anni, ha migliorato la presenza sul mercato<br />

proponendo tecnologie innovative ed acquisendo<br />

<strong>maggio</strong>re competitività: ne parliamo con l’Amministratore<br />

Dele gato Antonio Franchin.<br />

Ing. Franchin, qual è il Suo giudizio sui risultati ottenuti<br />

da Pompe Cucchi nel 2016?<br />

Nel 2015 avevamo già raggiunto il record del fatturato,<br />

un risultato che è stato ulteriormente incrementato del<br />

20% lo scorso anno. I settori in cui abbiamo ottenuto<br />

i risultati più brillanti sono stati la chimica, l’alimentare<br />

e il comparto antincendio.<br />

Quali sviluppi tecnologici hanno <strong>maggio</strong>rmente inciso<br />

per il raggiungimento di questi brillanti risultati?<br />

Abbiamo sviluppato nuove esecuzioni anche per il<br />

pompaggio e il dosaggio di liquidi leggermente abrasivi:<br />

in queste linee di prodotto sono stati sviluppati<br />

nuovi trattamenti e impiegati nuovi materiali per gli<br />

ingranaggi.<br />

Un significativo balzo in avanti è stato raggiunto dalle<br />

pompe con trascinamento magnetico, anche nelle esecuzioni<br />

in titanio, impiegate principalmente nei settori<br />

farmaceutico e alimentare per assicurare l’assenza di<br />

contaminazione batteriologica dei liquidi pompati.<br />

Abbiamo inoltre sviluppato un’evoluzione delle pompe<br />

dosatrici della serie N per raggiungere elevati standard<br />

sanitari. Queste pompe presentano all’interno superfici<br />

con finiture ≤0,8µ, attacchi tri-clamp e finiture superficiali<br />

interne ed esterne nel rispetto degli standard<br />

<strong>alimentari</strong>.<br />

Sono stati inoltre implementati i materiali relativi agli<br />

ingranaggi alternativi all’acciaio AISI 316L. Attualmente<br />

44<br />

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componenti<br />

vengono realizzati anche con materiali<br />

plastici certificati FDA: in tal<br />

modo le pompe dosatrici serie N<br />

sono completamente conformi alla<br />

normativa FDA.<br />

La gamma si è ulteriormente arricchita<br />

con le pompe della serie S,<br />

completamente ricavate da barra.<br />

In questo ambito verranno abbandonati<br />

i corpi pompa e i coperchi<br />

ricavati da fusione, per una <strong>maggio</strong>re<br />

facilità nel reperimento dei<br />

materiali più easy e, soprattutto,<br />

per la possibilità di disporre di materiali<br />

alternativi senza avere grossi<br />

oneri di fusione, di modelli, ecc.:<br />

questo vale, per esempio, per l’esecuzione<br />

in acciaio al carbonio, richiesta<br />

specificamente dalle pompe<br />

API 676.<br />

Questa serie, che verrà implementata<br />

fino ai modelli da 1000 l/min,<br />

sarà realizzata anche con ghisa sferoidale,<br />

acciaio al carbonio AISI 316<br />

L, bronzo; le pompe saranno flangiate<br />

ed eventualmente dotate di<br />

trascinamento magnetico.<br />

L’esecuzione flangiata permette costi<br />

più competitivi e ingombri più<br />

ridotti.<br />

Contemporaneamente abbiamo affrontato<br />

anche il problema della certificazione.<br />

Nell’aprile di quest’anno<br />

abbiamo conseguito la certificazione<br />

CU TR 012 valida per il settore industriale<br />

russo, che sostituisce la vecchia<br />

RTN dal luglio 2016.<br />

Per il mercato russo disponiamo anche<br />

della certificazione EAC, che ha<br />

sostituito la vecchia Gost-R.<br />

Antonio Franchin,<br />

Amministratore<br />

Delegato<br />

di Pompe Cucchi<br />

Pompa serie NX,<br />

in esecuzione ATEX,<br />

con doppia camera<br />

di preriscaldo,<br />

trascinamento<br />

magnetico,<br />

controllo<br />

di temperatura<br />

Tutti questi sviluppi tecnologici giustificano<br />

un certo ottimismo anche<br />

per il breve-medio termine?<br />

In effetti, anche il <strong>2017</strong> è partito<br />

molto bene. Le pompe della nuova<br />

serie hanno trovato interessanti applicazioni,<br />

essendo molto più competitive<br />

rispetto a quelle della generazione<br />

precedente, soprattutto<br />

nell’esecuzione con trascinamento<br />

magnetico.<br />

Le certificazioni russe confermano<br />

il vostro interesse per i mercati internazionali…<br />

Occorre precisare che la certificazione<br />

russa è molto importante anche<br />

per il mercato italiano; soprattutto<br />

in alcuni settori industriali i costruttori<br />

italiani, che forniscono i mercati<br />

dell’area CIS attraverso le società<br />

di ingegneria, pretendono questa<br />

certificazione.<br />

All’estero disponiamo di un grande<br />

potenziale di crescita, soprattutto<br />

con i nuovi distributori. Quello operante<br />

sul mercato tedesco, in particolare,<br />

può contare su una rete capillare<br />

nei vari settori industriali e<br />

nelle diverse land del Paese.<br />

Anche il distributore russo ha identificato<br />

nuove applicazioni in settori<br />

particolarmente difficili, dal punto<br />

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Pompe ad ingranaggi<br />

serie N API 676, in esecuzione<br />

ATEX, con trascinamento<br />

magnetico, esecuzione<br />

customizzata per un impianto<br />

chimico in Messico<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

45


Pompe ad ingranaggi serie NX,<br />

a trascinamento magnetico, in esecuzione<br />

speciale per piattaforma marina<br />

di vista tecnologico, che ha prodotto<br />

un buon incremento del fatturato.<br />

Il mercato italiano rimane abbastanza<br />

statico e, per il momento,<br />

riteniamo di poter crescere ulteriormente<br />

soprattutto sui mercati internazionali.<br />

Pompa ad<br />

ingranaggi serie<br />

NX in AISI 316L<br />

con doppia camera<br />

di preriscaldo,<br />

con riscaldatori<br />

elettrici ATEX<br />

Pompe per spinta<br />

schiumogeno<br />

con motori diesel/<br />

elettrico<br />

Il recente ampliamento di gamma<br />

consentirà una <strong>maggio</strong>re penetrazione<br />

di altri comparti industriali?<br />

Nel corso degli ultimi due anni si è<br />

registrata una certa staticità del settore<br />

Oil & Gas, che ultimamente<br />

sembra si stia riprendendo.<br />

Attualmente, peraltro, siamo <strong>maggio</strong>rmente<br />

focalizzati nei settori alimentare<br />

e della chimica fine, dove le<br />

pompe dosatrici della serie N trovano<br />

applicazioni sempre più numerose,<br />

anche con i nuovi sviluppi per le<br />

applicazioni in campo sanitario.<br />

Quali sono, a Suo avviso, i fattori<br />

determinanti per i risultati molto<br />

positivi di questi anni?<br />

Un fattore decisivo è rappresentato<br />

dallo studio della nuova serie di<br />

pompe, che ha permesso di acquisire<br />

<strong>maggio</strong>re competitività e di ampliare<br />

la gamma delle applicazioni<br />

grazie all’impiego di materiali innovativi.<br />

È stata importante anche la grande<br />

flessibilità interna dal punto di vista<br />

produttivo: nel 2016 anche l’inserimento<br />

di due nuovi centri di lavoro<br />

DMG Mori ha contribuito a rendere<br />

più competitiva e più elastica la produzione,<br />

consentendo di far fronte<br />

a consegne sempre più urgenti e<br />

pressanti.<br />

Oltre a quelli sostenuti per le macchine<br />

utensili, sono previsti per<br />

quest’anno altri investimenti?<br />

Quest’anno prevediamo di completare<br />

la serie S con i modelli di portata<br />

<strong>maggio</strong>re: dovremmo arrivare a pompe<br />

con portata fino a 2000 l/min.<br />

Contiamo inoltre di implementare<br />

la parte gestionale, soprattutto per<br />

quanto riguarda l’ottimizzazione<br />

dei cicli di lavoro e il migliore impiego<br />

delle macchine utensili: attualmente<br />

sono in corso contatti con<br />

alcune aziende di software per affrontare<br />

nel modo migliore questa<br />

problematica, in grado di migliorare<br />

ulteriormente il nostro servizio.<br />

Pompe dosatrici serie N,<br />

in titanio, trascinamento<br />

magnetico, con variatore<br />

oleodinamico e regolazione<br />

servo comandata<br />

con segnale 4-20 mA<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

46<br />

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strumentazione<br />

Un sistema per<br />

la visione artificiale in<br />

grado di auto-impostarsi<br />

apprendendo<br />

direttamente in linea<br />

i parametri di idoneità<br />

di forme e colori. Albert,<br />

frutto della joint venture<br />

fra Opto Engineering<br />

e Sensure, è stato<br />

pensato inizialmente<br />

per l’industria dei prodotti<br />

da forno, ma si adatta<br />

a molti altri settori<br />

<strong>alimentari</strong>.<br />

di Alessandro<br />

Bignami<br />

UNA VISIONE INTELLIGENTE<br />

E FLESSIBILE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Massimo<br />

Castelletti,<br />

Product<br />

Manager<br />

in Opto<br />

Engineering<br />

Un sistema di visione intelligente e facile da usare, progettato<br />

in modo specifico per l’industria alimentare. Si<br />

chiama Albert ed è il frutto della joint venture tutta<br />

italiana Sensoe, formata da Opto Engineering e<br />

Sensure, specializzate rispettivamente nei componenti<br />

hardware e nei sistemi software<br />

per la visione artificiale.<br />

Opto Engineering – un centinaio<br />

di dipendenti tra la sede centrale<br />

di Mantova e le quattro filiali<br />

commerciali nel mondo<br />

– progetta e realizza dal 2002<br />

ottiche, soluzioni di illuminazione<br />

e telecamere. In collaborazione<br />

con Sensure, ha sviluppato e<br />

lanciato recentemente un sistema<br />

di visione artificiale completo,<br />

pensato per un settore che l’azienda lombarda non<br />

aveva ancora approcciato, come quello dell’industria<br />

alimentare, in particolare per il controllo di forme e colori<br />

nell’ambito della trasformazione dei prodotti da forno.<br />

“È un sistema fortemente integrato, compatto e semplice<br />

da gestire”, commenta il<br />

Product Manager Massimo<br />

Castelletti, che abbiamo incontrato<br />

in occasione di Save e<br />

mcT Alimentare, le mostreconvegno<br />

sinergiche che si<br />

sono svolte a San Donato<br />

Milanese lo scorso aprile. Nel<br />

corso dell’evento Opto<br />

Engineering ha mostrato una<br />

“demo” per presentare ai visitatori<br />

il sistema Albert in fun-<br />

48<br />

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strumentazione<br />

zione, opportunità offerta anche a<br />

SPS Italia a Parma. “Abbiamo presentato<br />

il sistema anche alla fiera<br />

Vision di Stoccarda e al CibusTec di<br />

Parma: proprio in queste settimane<br />

stiamo chiudendo accordi per le<br />

prime applicazioni”. Se il sistema<br />

completo così configurato non è<br />

ancora stato installato sul mercato,<br />

il software, che ne rappresenta il<br />

nucleo centrale, è stato in realtà già<br />

ampiamente sperimentato grazie<br />

alle esperienze accumulate dalla<br />

casa produttrice Sensure proprio<br />

nel settore dei prodotti da forno.<br />

Da questo specifico know how, è<br />

emersa la volontà di Opto<br />

Engineering di scegliere l’industria<br />

del bakery come target iniziale,<br />

sebbene il sistema possa adattarsi<br />

facilmente a molti altri prodotti,<br />

<strong>alimentari</strong> e non solo.<br />

“Siamo partiti dall’industria alimentare<br />

non soltanto per attuare una<br />

strategia commerciale, ma perché in<br />

questo settore si gioca oggi la sfida<br />

più importante per il sistema Albert.<br />

Nel food, infatti, la visione artificiale<br />

rappresenta da tempo una questione<br />

cruciale e non semplice da affrontare.<br />

La natura del prodotto da<br />

ispezionare, infatti, è molto variabi-<br />

le e pone delle difficoltà nel controllo<br />

di visione. L’operatore stesso,<br />

talvolta, fatica a individuare quale<br />

prodotto sia idoneo e quale no. I<br />

criteri di accettabilità possono essere<br />

soggettivi e spesso sono il risultato<br />

di una combinazione di più<br />

parametri”.<br />

In che modo Albert fa fronte a tali<br />

problemi? “La principale innovazione<br />

del sistema consiste nell’utilizzo<br />

di reti neurali, che non rappresentano<br />

certamente una novità<br />

in sé: il fatto inedito riguarda però<br />

la loro applicazione nel campo della<br />

visione artificiale industriale.<br />

Esse consentono di ottenere” –<br />

spiega Castelletti – “un sistema di<br />

visione intelligente e self learning,<br />

che è in grado di apprendere in<br />

modo autonomo le caratteristiche<br />

di forma e di colore dei prodotti,<br />

direttamente da un lotto di produzione.<br />

L’apprendimento si basa su<br />

tecniche di intelligenza artificiale,<br />

un approccio basato sulla combinazione<br />

fra statistiche e tecnologia<br />

delle reti neurali. Il software imita<br />

il cervello umano, imparando dagli<br />

esempi”. Una volta conclusa la<br />

fase di apprendimento, Albert è<br />

pronto per la fase di cernita.<br />

Interfacce<br />

del sistema<br />

di visione Albert<br />

Interfacciabile con un PLC, rileva,<br />

segnalandoli attraverso una barra<br />

luminosa integrata, i prodotti non<br />

conformi per forma o colore: ad<br />

esempio biscotti rotti, con finiture<br />

superficiali imperfette, oppure in<br />

parte bruciati, come può capitare<br />

per quelli posizionati verso i lati del<br />

nastro trasportatore. A quel punto<br />

i prodotti non idonei possono essere<br />

scartati con un qualsiasi sistema<br />

di espulsione integrato in linea.<br />

Albert è in grado di memorizzare<br />

le immagini dei prodotti difettosi,<br />

tenendo traccia dei motivi di scarto:<br />

la successiva analisi di questi<br />

dati permette così di migliorare il<br />

processo.<br />

Come vengono decisi i parametri<br />

per l’idoneità? “È il sistema stesso<br />

che, analizzando direttamente i<br />

prodotti in linea e utilizzando la sua<br />

intelligenza artificiale, sceglie e tara<br />

le proprie soglie di accettabilità”,<br />

dichiara il Product Manager. “Una<br />

volta chiarito questo, il sistema funziona<br />

con grande semplicità e flessibilità.<br />

Qui sta il suo valore aggiunto.<br />

Non è infatti necessario, come<br />

nelle soluzioni di visione tradizionali,<br />

una programmazione del software<br />

complessa e a misura della singo-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

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49


strumentazione<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Sopra: interfaccia<br />

software<br />

del sistema<br />

In alto: fette<br />

biscottate<br />

ispezionate<br />

da Albert<br />

la applicazione. Albert non è un<br />

sistema rigido che deve essere riprogrammato<br />

ogni volta che si<br />

cambia un prodotto. Abbiamo invece<br />

creato una barra di severità<br />

che può stringere o allentare i parametri<br />

già impostati nel sistema, senza<br />

fermare la linea. Se per esempio<br />

un produttore cambia alcuni ingredienti<br />

che determinano un colore<br />

leggermente diverso, ma idoneo, è<br />

sufficiente variare lievemente la<br />

barra per accettare il prodotto, o<br />

eventualmente ripetere la fase di<br />

apprendimento di Albert, che è<br />

molto rapida e non interrompe la<br />

fase di controllo, e tarare nuovamente<br />

il sistema sul lotto di produzione.<br />

Crediamo che questa flessibilità<br />

sarà molto apprezzata<br />

dall’industria alimentare, dove sono<br />

molto frequenti i cambi di prodotto<br />

sulla stessa linea, anche minimi”.<br />

Il sistema viene installato poco prima<br />

del confezionamento? “Sì, valutando<br />

caso per caso dove è il punto<br />

più adatto della linea in cui<br />

integrarlo. Nel caso delle applicazioni<br />

nel bakery, la collocazione ideale<br />

è solitamente all’uscita del forno.<br />

Con il tempo le aziende<br />

<strong>alimentari</strong> tenderanno a progettare<br />

le linee anche in funzione del sistema<br />

di visione, che non è un semplice<br />

accessorio, ma uno strumento<br />

essenziale per aumentare il controllo<br />

e la qualità della produzione”.<br />

La velocità del sistema raggiunge<br />

un metro al secondo o 20 pezzi al<br />

secondo, ma sono valori indicativi,<br />

dato che molto dipende dalle dimensioni<br />

del prodotto da ispezionare<br />

e dalla velocità della linea su<br />

cui viene applicato. Oltre ai prodotti<br />

da forno, dalle fette biscottate ai<br />

biscotti, tipiche applicazioni possono<br />

riguardare surgelati, dolci e gelati<br />

industriali, ma anche pizza,<br />

carne e pesce. Meno adatte sono<br />

frutta e a verdura, perché i pezzi<br />

non sono quasi mai disgiunti.<br />

Castelletti è convinto che Albert sia<br />

in grado di trovare uno spazio importante<br />

nel mercato alimentare,<br />

rispondendo alle esigenze dei frequenti<br />

cambiamenti di prodotto:<br />

“La flessibilità, la facilità di installazione<br />

e di utilizzo e la capacità di<br />

autoimpostarsi nella fase di apprendimento<br />

superano, minimizzandone<br />

i costi, la complessa fase di settaggio<br />

e l’estrema personalizzazione<br />

dei sistemi tradizionali”.<br />

50<br />

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ANNO V - NUMERO 2 - MAGGIO / GIUGNO 2016<br />

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ANNOVII NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO2016<br />

ATTUALITÀ<br />

Un Rinascimento<br />

della ricerca farmaceutica<br />

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INDUSTRIA<br />

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L’appuntamento per<br />

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La tracciabilità Latte e derivati: studi<br />

dell’Unione Europea<br />

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la ubfornitura<br />

Mensile - anno VII - n°4 settembre/ottobre 2016<br />

Pag. 04<br />

Pag. 26<br />

Pag. 30<br />

EURAL GNUTTI<br />

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MOVIMENTAZIONE SICURA ED EFFICIENTE<br />

Dalla ricezione fino al confezionamento questa catena produttiva necessita<br />

di essere efficiente, sicura e facilmente sanificabile.<br />

Forbo Siegling dispone di un’ampia gamma di prodotti sviluppati per questo.<br />

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ICF - Rivista dell'Industria Chimica<br />

e Farmaceutica è la nuova rivista di<br />

Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />

esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />

settori di riferimento, rappresenta uno<br />

strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />

una presentazione completa dell'innovazione<br />

tecnologica ad essi dedicata.<br />

<strong>Tecnologie</strong> Alimentari, la rivista tecnico-scientifica<br />

di riferimento per i tecnologi<br />

<strong>alimentari</strong>, illustra le reali innovazioni,<br />

con i contributi dei massimi<br />

esperti dei diversi comparti del settore.<br />

Ingredienti macchine e attrezzature<br />

per ottenere l'eccellenza del<br />

prodotto alimentare.<br />

La Subfornitura, la rivista che presenta<br />

l'attuale realtà della lavorazione<br />

per conto terzi, i cui protagonisti<br />

hanno acquisito una <strong>maggio</strong>re specializzazione<br />

e collaborano con il<br />

committente per la messa a punto<br />

del prodotto finito.<br />

La Plastica Oggi e Domani rivista<br />

dedicata al settore materie plastiche<br />

che fornisce, un’informazione esaustiva<br />

sulle nuove tecnologie, i materiali<br />

e le applicazioni.<br />

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Italia: o spedizione ordinaria 40,00 €<br />

o contrassegno 43,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 58,50 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />

o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />

o contrassegno 65,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />

o contrassegno 65,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />

Nome ..............................................................................................<br />

Cognome ........................................................................................<br />

Ditta/ente ........................................................................................<br />

Via ...................................................................................................<br />

Città ...............................................................................................<br />

Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />

Tel....................................................................................................<br />

e-mail .............................................................................................<br />

Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

Firma................................................................................................<br />

Modalità di pagamento:<br />

o Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

o Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

o Carta di credito:<br />

o<br />

o<br />

Scadenza...................................................................................<br />

Italia: o spedizione ordinaria 45,00 €<br />

o contrassegno 48,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 60,00 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />

o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />

o spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />

n. carta<br />

Titolare carta..............................................................................<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Servizio abbonamenti<br />

Interprogetti Editori Srl - Via Maggiolino 34F - 23849 Rogeno LC<br />

Tel./fax 031 4128181 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com


strumentazione<br />

PIATTAFORMA I/O MIGLIORA LA CONNETTIVITÀ IN AREE A RISCHIO<br />

Aziende di produzione e industriali possono<br />

ora portare i dispositivi implementati<br />

nelle aree a rischio nella Connected<br />

Enterprise via Ethernet/IP grazie alla nuova<br />

piattaforma Ex I/O Allen-Bradley serie<br />

1719 di Rockwell Automation. Con questa<br />

piattaforma, gli utenti possono accedere<br />

ai dati dei dispositivi di campo e controllare<br />

più facilmente le operazioni di processo<br />

in aree a rischio. Come parte del sistema<br />

di controllo distribuito (DCS) PlantPAx di<br />

Rockwell Automation, il modulo Ex I/O<br />

serie 1719 permette agli utenti di monitorare<br />

le operazioni utilizzando una piattaforma<br />

comune che comunica con il DCS o<br />

gli altri sistemi di automazione. Questo<br />

contribuisce a creare un flusso continuo di<br />

informazioni a livello di impianto e di<br />

azienda. “La piattaforma Ex I/O Serie 1719<br />

è ideale per le aziende che stanno adottando<br />

un approccio smart manufacturing<br />

e che cercano di sfruttare la potenza delle<br />

proprie informazioni nella Connected<br />

Enterprise”, afferma Joe Rosing, product<br />

manager di Rockwell Automation.<br />

“L’interfaccia della piattaforma<br />

EtherNet/IP e il protocollo<br />

Hart 7 aiutano gli utenti a<br />

integrare più facilmente i<br />

dispositivi in tempo reale e i<br />

dati di sensori nel proprio sistema<br />

PlantPAx”. La nuova<br />

piattaforma I/O è integrata<br />

nell’ambiente di progettazione<br />

Rockwell Software Studio<br />

5000, che semplifica l’esperienza dell’utente<br />

e può aiutare a ridurre i tempi di<br />

configurazione. Inoltre, un adattatore DLR<br />

(device-level-ring) di rete Ethernet/IP consente<br />

una topologia DLR per contribuire a<br />

migliorare la resilienza della rete, e un alimentatore<br />

opzionale N + 1 fornisce ridondanza<br />

di alimentazione. La piattaforma I/O<br />

distribuito è certificata per l’uso in Classe<br />

I, Divisione 2 (Nord America) e zona 2 aree<br />

a rischio (globale). Come a sicurezza intrinseca<br />

I/O, si connette ai dispositivi di<br />

campo in Classe I, Divisione 1 (Nord<br />

America) e Zona 1 (Globale) aree a rischio.<br />

Sono disponibili in tre modelli di chassis,<br />

fornendo ovunque scalabilità<br />

da otto a 45 moduli I/O su una singola<br />

scheda. Una volta operativa, una funzione<br />

“rimozione e inserimento con<br />

alimentazione” (RIUP) consente agli utenti<br />

di sostituire i moduli ed effettuare i collegamenti,<br />

mentre un sistema è in funzione<br />

(non in atmosfera pericolosa). Questo<br />

può aiutare a migliorare la flessibilità nella<br />

manutenzione e ad aumentare la disponibilità<br />

del sistema. La piattaforma I/O funziona<br />

in un ampio intervallo di temperature<br />

ed è progettata per l’utilizzo in settori<br />

con applicazioni pericolose, come oil&gas,<br />

chimica, life science, farmaceutica, alimentare<br />

e bevande.<br />

GATEWAY IIOT PER APPLICAZIONI A TEMPERATURA ESTESA<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

La gestione di vaste quantità di dati generati dai<br />

dispositivi periferici può mettere in difficoltà le<br />

aziende che intendono realizzare<br />

nuove applicazioni in ambito IIoT<br />

(Industrial Internet of Things). Diverse<br />

aziende hanno pertanto adottato<br />

un’architettura basata sull’elaborazione<br />

delle informazioni nei nodi periferici (edge<br />

computing): il trattamento dei dati avviene<br />

localmente nel gateway IoT e solo i<br />

dati considerati critici vengono inviati<br />

al sistema centrale, oppure le decisioni<br />

vengono prese direttamente<br />

a livello locale nel nodo periferico.<br />

Questa strategia non solo riduce i costi<br />

della trasmissione dati, ma permette anche<br />

di ottenere tempi di risposta più rapidi<br />

per gestire processi industriali critici.<br />

La nuova soluzione presentata da Moxa serie<br />

UC-8100-ME-T è un sistema di elaborazione<br />

periferico collegabile alle reti 4G LTE progettato<br />

per le applicazioni IIoT. Il sistema di elaborazione<br />

UC-8100-ME-T è basato sul processore<br />

ARM ® Cortex-A8 da 1 GHz e dispone di due<br />

porte seriali RS-232/422/485 e due porte LAN<br />

Ethernet a 10/100 Mbps, oltre a uno zoccolo Mini<br />

PCIe predisposto per ospitare un modulo cellulare<br />

3G/4G LTE.<br />

Le velocità di connessione delle reti 4G LTE sono<br />

anche di dieci volte superiori a quelle tipiche delle<br />

reti mobili delle generazioni precedenti.<br />

Tuttavia, tale miglioramento va a discapito di una<br />

<strong>maggio</strong>re generazione di calore nel gateway IIoT.<br />

Per garantire una piattaforma di elaborazione<br />

IIoT affidabile, Moxa offre dei modelli compatibili<br />

con le reti LTE garantiti per il funzionamento<br />

nella gamma di temperatura estesa. Tutte le unità<br />

vengono collaudate esaustivamente in una<br />

camera climatica, per essere certi che il sistema<br />

di calcolo connesso a una rete LTE possa funzionare<br />

correttamente nell’intervallo di temperature<br />

compreso da -40°C a 70°C. Inoltre, la tecnologia<br />

di avvio sicuro brevettata Secure Boot protegge<br />

il kernel Linux.<br />

52<br />

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strumentazione<br />

SISTEMA DI VISIONE PERSONALIZZABILE<br />

Cognex Corporation, tra i <strong>maggio</strong>ri<br />

produttori internazionali di<br />

sistemi di visione industriale, ha<br />

presentato la nuova serie In-<br />

Sight ® 7000, una gamma di sistemi<br />

di visione indipendenti dal<br />

design ultra-robusto ed estremamente<br />

modulare. La seconda<br />

generazione della serie In-Sight<br />

7000 rappresenta un progresso<br />

in termini di prestazioni, flessibilità<br />

e facilità di integrazione.<br />

Questi nuovi potenti sistemi di<br />

visione eseguono ispezioni rapide<br />

e precise che tengono il passo<br />

con linee di produzione sempre<br />

più veloci, mentre le loro dimensioni<br />

compatte sono adatte a linee<br />

di produzione con spazi limitati.<br />

Il design modulare, davvero<br />

unico, della serie In-Sight 7000<br />

offre più di 400 configurazioni<br />

diverse rendendo questi sistemi<br />

di visione i più flessibili attualmente<br />

disponibili sul mercato.<br />

“Si tratta del primo sistema di<br />

visione interamente personalizzabile<br />

del settore”, afferma<br />

Joerg Kuechen, Senior Vice<br />

President, Vision Products di<br />

Cognex. “L’illuminazione e l’ottica<br />

modulare, inclusa la messa a<br />

fuoco automatica intercambiabile,<br />

riducono la necessità di illuminazione<br />

esterna e consentono<br />

all’utente di configurare il sistema<br />

in base alle sue esigenze specifiche,<br />

il che contribuisce anche<br />

a ridurre i tempi di fermo quando<br />

i requisiti della linea di produzione<br />

vengono modificati”.<br />

I robusti sistemi In-Sight 7000<br />

hanno una protezione di grado<br />

IP67 e includono la Flexible Image<br />

Technology<br />

(Tecnologia di immagine<br />

flessibile). Questi sistemi<br />

di visione completi dispongono di<br />

una luce LED circolare brevettata<br />

che produce un’illuminazione<br />

omogenea e diffusa su tutta l’immagine,<br />

evitando il ricorso a costosi<br />

sistemi di illuminazione<br />

esterna. Diverse opzioni di illuminazione<br />

colorate, filtri ottici e polarizzatori<br />

sono facilmente intercambiabili<br />

per adattarsi ai<br />

requisiti specifici dell’applicazione.<br />

Inoltre, l’ampia gamma di<br />

lenti intercambiabili C-mount e<br />

S-mount e le opzioni di lenti con<br />

messa a fuoco automatica industriali<br />

ne accrescono la versatilità.<br />

Come tutti i sistemi di visione In-<br />

Sight di Cognex, la serie In-Sight<br />

7000 utilizza In-Sight Explorer<br />

per impostare e monitorare le<br />

ispezioni di visione della macchina.<br />

Questo software include l’interfaccia<br />

EasyBuilder ® che offre<br />

una configurazione passo-passo<br />

molto semplice e la visualizzazione<br />

su foglio di calcolo In-Sight per<br />

un <strong>maggio</strong>re controllo. I sistemi<br />

includono anche un set completo<br />

di potenti strumenti di visione In-<br />

Sight, compresa la tecnologia per<br />

la verifica della corrispondenza<br />

dei modelli PatMax RedLine, il<br />

riconoscimento ottico dei caratteri<br />

OCRMax e la tecnologia di<br />

estrazione delle caratteristiche<br />

SurfaceFX.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

53


packaging<br />

Il packaging coinvolge<br />

numerosi ambiti di ricerca<br />

e produzione, come la<br />

scienza e la tecnologia<br />

dei materiali,<br />

i processi produttivi,<br />

la distribuzione,<br />

la comunicazione<br />

e l’immagine. L’evoluzione<br />

punta verso l’imballaggio<br />

attivo e intelligente,<br />

in grado di interagire<br />

con i prodotti<br />

e l’ambiente circostante.<br />

di Barbara<br />

Del Curto*<br />

TECNOLOGIA, MATERIALI,<br />

DESIGN: LE INNOVAZIONI<br />

DELL’IMBALLAGGIO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

*Dipartimento<br />

di Chimica, Materiali<br />

e Ingegneria Chimica<br />

“Giulio Natta”<br />

Dalla rivoluzione industriale in poi, l’imballaggio è stato<br />

uno strumento utilizzato dal mondo della produzione<br />

e del commercio per conservare e spostare ogni forma<br />

di merce nello spazio e nel tempo. Questo ruolo solo<br />

apparentemente semplice rivela tutta la sua complessità<br />

non appena si inizia a combinare la molteplicità dei<br />

prodotti con le numerose possibilità di soluzioni di imballaggio.<br />

Il packaging è stato e sarà la soluzione per<br />

rendere il consumo, in precedenza riservato a pochi,<br />

accessibile a molti. E ha permesso, soprattutto, di ampliare<br />

la gamma di prodotti offerti oggi, anche a livello<br />

mondiale, e questo nel rispetto di un principio molto<br />

caro alle imprese: la massima efficienza al minor costo<br />

possibile.<br />

Nei Paesi come il nostro ad elevata concentrazione<br />

industriale e dove vi è una forte presenza di imballaggio,<br />

il deterioramento della merce è stato minimizzato<br />

e si attesta intorno al 2-3%, mentre nei Paesi in via di<br />

sviluppo si arriva fino al 50% delle merci che viene<br />

perso a causa della scarsa o nulla efficacia delle confezioni<br />

[1]. Bisogna quindi riconoscere all’imballaggio,<br />

anche a quello più semplice, la capacità di generare<br />

grande ricchezza.<br />

Il 34% del packaging prodotto in Italia è utilizzato nel<br />

settore dei prodotti <strong>alimentari</strong>; nel complesso il segmento<br />

che muove la <strong>maggio</strong>r quantità di imballaggio è quello<br />

di frutta fresca, seguita dal vino, acqua minerale e<br />

prodotti a base di pomodoro.<br />

In passato l’imballo è stato definito un “male necessario”<br />

mentre oggi il consumatore informato e attento è<br />

consapevole che l’imballaggio garantisce la garanzia di<br />

acquisto di prodotti che sono stati conservati nel migliore<br />

dei modi per il tempo necessario, per tutto il percorso,<br />

dalla fase di trasporto al luogo di vendita, fino a casa.<br />

54<br />

www.interprogettied.com


LA CLASSIFICAZIONE<br />

DEGLI IMBALLAGGI<br />

L’evoluzione del packaging si pone<br />

come un percorso intricato di<br />

aspetti che vale la pena guardare,<br />

analizzando alcune caratteristiche<br />

principali. La sua complessità nasce<br />

dalla continua interazione di stimoli<br />

provenienti da diversi campi:<br />

dal settore della comunicazione in<br />

continuo cambiamento e sviluppo,<br />

dalla trasformazione del sistema di<br />

distribuzione, nonché dalle innovazioni<br />

nei settori dei materiali e<br />

delle tecnologie.<br />

Si deve considerare che il packaging<br />

deve la sua forma attuale ai continui<br />

sviluppi, seguendo un’evoluzione di<br />

percorsi, delle tecnologie, dei materiali<br />

e del confezionamento. I materiali<br />

si sono evoluti notevolmente,<br />

modificando la possibilità di essere<br />

utilizzati e ampliando la propria<br />

gamma di applicazioni in nuovi segmenti,<br />

generando nuove soluzioni,<br />

prendendo innovazioni di materiali<br />

da altri settori e trasferendoli al<br />

packaging in un continuo progresso<br />

tecnologico.<br />

L’evoluzione tecnologica dei materiali<br />

ha permesso il miglioramento e<br />

la messa a punto di piccoli dettagli,<br />

idee innovative, che ad oggi appaiono<br />

scontati. La scienza e tecnologia<br />

dei materiali, le soluzioni di design,<br />

le innovazioni di prodotto sono<br />

così reciprocamente diventati causa<br />

ed effetto dei cambiamenti [4].<br />

Il packaging presenta varie funzioni:<br />

trasporto, conservazione del<br />

prodotto, informazione e creaziopackaging<br />

Gli obiettivi per tutti i packaging<br />

sono quindi quello di prolungare la<br />

shelf life del prodotto, ridurre gli<br />

scarti (food waste reduce), migliorare<br />

la qualità e sicurezza alimentare,<br />

prestando attenzione alla sostenibilità<br />

e ai costi.<br />

Negli ultimi anni il packaging ha infatti<br />

ricevuto sempre più attenzione<br />

e sono progressivamente aumentate<br />

le sue funzionalità. Oggi l’attività<br />

di ricerca e la disciplina stessa del<br />

packaging sono in continua crescita,<br />

tant’è che vi sono fiere dedicate [2],<br />

ma anche eventi e mostre, oltre alla<br />

presenza sul mercato di istituzioni e<br />

consorzi (Istituto Italiano<br />

Imballaggio, Consorzio Nazionale<br />

Imballaggi, Comieco). La documentazione<br />

specifica si caratterizza per<br />

pubblicazioni e redazionali (come<br />

Italia Imballaggio, Impackt), oltre<br />

ovviamente essere oggetto di studio<br />

in molti centri di ricerca e università<br />

italiane.<br />

La storia del packaging prevede il<br />

coinvolgimento di numerosi ambiti<br />

di ricerca e della produzione quali la<br />

scienza e tecnologia dei materiali, il<br />

settore legato allo sviluppo dei processi<br />

produttivi, il sistema di distribuzione,<br />

l’ambito della comunicazione<br />

e il pensiero iconografico.<br />

Questi campi diversi hanno trovato<br />

nel packaging un interessante punto<br />

d’incontro [3].<br />

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L’imballaggio primario,<br />

secondario e terziario<br />

non vivono separati,<br />

ma devono essere<br />

collegati in equilibrio<br />

con tutti i diversi aspetti,<br />

dalla comunicazione<br />

alle funzionalità<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

55


packaging<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

ne di immagine, estetica ecc.<br />

Nell’esercizio delle sue funzioni,<br />

l’imballaggio deve prendersi cura<br />

del contenuto e proteggerlo; ma<br />

prima che il prodotto arrivi al supermercato,<br />

ha viaggiato a lungo.<br />

Durante questi tragitti, diversi tipi di<br />

imballaggio sono coinvolti; in particolare<br />

è possibile individuare tre diversi<br />

tipi di imballaggio.<br />

Imballaggio primario: si distingue<br />

per la confezione singola che rappresenta<br />

una singola unità nel supermercato.<br />

Spesso il primario è la<br />

confezione a diretto contatto con gli<br />

alimenti. È la confezione che il consumatore<br />

riceve insieme con il cibo<br />

contenuto. Negli ultimi anni, imballaggi<br />

attivi e intelligenti, che sono<br />

cioè in grado di interagire con il contenuto,<br />

sono stati testati come imballaggio<br />

primario.<br />

Imballaggio secondario: è composto<br />

da un certo numero di imballaggi<br />

primari. A volte è venduto direttamente<br />

al consumatore, mentre a<br />

volte la sua funzione si ferma all’arrivo<br />

nel supermercato.<br />

Imballaggio terziario: questo tipo di<br />

imballaggio è concepito per facilitare<br />

e ottimizzare il trasporto. Il più<br />

comune esempio è rappresentato<br />

dal pallet. Più in generale, anche i<br />

sacchetti che sono utilizzati allo scopo<br />

di trasportare i prodotti appartengono<br />

alla categoria di imballaggio<br />

terziario.<br />

L’imballaggio primario, secondario<br />

e terziario non vivono separati, ma<br />

devono essere collegati in equilibrio<br />

con tutti i diversi aspetti del packaging,<br />

da quello di comunicazione<br />

agli aspetti funzionali [5].<br />

LE FUNZIONI PRINCIPALI<br />

La funzione principale del confezionamento<br />

è la protezione di un prodotto<br />

per mantenerne la qualità<br />

nello spazio e nel tempo e può essere<br />

ulteriormente interpretata<br />

come la materializzazione di un servizio<br />

offerto dal produttore al consumatore.<br />

Una volta che il compito<br />

Verso un packaging naturalmente tecnologico<br />

Il Consorzio Comieco con il Club Carta e Cartoni ha contribuito alla realizzazione del nuovo volume<br />

“Packaging naturalmente tecnologico: innovazioni sostenibili per il food packaging a base di carta e<br />

cartone”, a cura di Barbara Del Curto, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Politecnico<br />

di Milano, e pubblicato da Edizioni Dativo.<br />

Il libro, da cui è tratto l’articolo che pubblichiamo in queste pagine, è un approfondito excursus<br />

sulle ultime innovazioni sostenibili legate al packaging contro lo spreco alimentare. Oggi si registra<br />

uno spreco che raggiunge percentuali significative rispetto al<br />

consumo alimentare. Tutto questo non può più essere tollerato,<br />

per ovvie motivazioni etiche e sociali, ma anche per il livello<br />

di sostenibilità del sistema alimentare. In questo contesto il<br />

packaging riveste un ruolo strategico: la vita utile dei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>, dalla fase di produzione a quella di conservazione<br />

fino alle nostre tavole, è fortemente dipendente dal packaging di<br />

prodotto. Nuovi ed efficienti materiali, tecnologie di produzione<br />

a basso consumo energetico, soluzioni di protezione per la<br />

conservazione e l’isolamento sono solo alcune delle sfide<br />

tecnologiche in corso. Ricerca e trasferimento tecnologico nel<br />

settore del packaging possono così contribuire a risolvere o<br />

ridurre i problemi della sostenibilità alimentare solo attraverso<br />

un nuovo approccio al packaging. Lo smart packaging è a questo<br />

proposito un approccio integrato (dalla progettazione al design,<br />

dalla comunicazione alla dismissione) che tiene conto di tutti<br />

gli aspetti della filiera di generazione di un nuovo prodotto<br />

valorizzandone ogni fase e tutti gli attori coinvolti in un’ottica<br />

virtuosa di economia circolare.<br />

di far arrivare integro il prodotto<br />

fino al punto vendita è completato,<br />

la confezione modifica il proprio status<br />

trasformandosi in uno strumento.<br />

Questa trasformazione rivela<br />

uno spostamento del baricentro:<br />

dalla figura di acquirente a quella di<br />

utente di un servizio. L’attenzione<br />

infatti si sposta al concetto di utilizzo,<br />

alla procedura e alla sequenza di<br />

manipolazione della confezione che<br />

portano al godimento e all’uso del<br />

contenuto.<br />

L’utente è destinato ad interagire<br />

con il prodotto secondo le istruzioni<br />

più o meno precise fornite dalla<br />

confezione stessa.<br />

In generale, è comunemente riconosciuto<br />

che un packaging deve<br />

possedere una chiave comunicativa<br />

e soprattutto caratteristiche funzionali<br />

in grado di rendere il contenuto<br />

migliore di quello che sarebbe senza<br />

la confezione stessa. L’imballaggio<br />

emerge quindi come di decisivo valore<br />

aggiunto, in grado di fare la<br />

differenza tra prodotti che sono simili<br />

e incentivando o scoraggiandone<br />

l’acquisto.<br />

Tutto ciò implica per le imprese, al<br />

fine di rimanere competitivi, che devono<br />

diventare sempre più specializzate<br />

anche nella scelta delle confezioni<br />

utilizzate, prestando<br />

attenzione alla qualità in termini di<br />

capacità di conservazione e facilità<br />

di utilizzo. E non va dimenticato il<br />

concetto di sostenibilità ambientale<br />

visto che la consapevolezza del pubblico<br />

a questa tematica lo porta (un<br />

utente su tre) a preferire materiali<br />

riciclabili [4].<br />

All’interno dell’universo dei materiali<br />

utilizzati per imballaggi, la carta<br />

ha e ha sempre avuto un ruolo particolare.<br />

La carta è un elemento fondamentale<br />

di supporto nella confezione,<br />

ed è apprezzato dai<br />

consumatori grazie al suo carattere<br />

naturale e “amichevole”. La carta è<br />

legata all’evoluzione del packaging,<br />

era presente all’inizio dello sviluppo<br />

56<br />

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packaging<br />

del packaging, anche prima della<br />

produzione industriale.<br />

A partire dal 1870, oltre alla carta, il<br />

cartone ha iniziato ad essere presente<br />

in applicazioni di imballaggio.<br />

L’impiego di cartone per la produzione<br />

di scatole ha rapidamente dimostrato<br />

molti vantaggi rispetto ad<br />

altri materiali quali legno o metallo:<br />

in primo luogo, la possibilità di<br />

stampare direttamente sulla superficie<br />

del materiale; in secondo luogo<br />

il fatto che se non riempito, i cartoni<br />

possono essere appiattiti. Questi<br />

aspetti, con altri legati all’industrializzazione<br />

della produzione di cartone,<br />

hanno permesso a questo materiale<br />

di essere, ad oggi, uno dei<br />

materiali più comuni e utilizzati in<br />

applicazioni di imballaggio, sia nel<br />

confezionamento primario che secondario.<br />

Grazie al semplice processo di stampa<br />

sulla sua superficie, il cartone da<br />

imballo è adatto ad essere rinnovato<br />

continuamente, cambiando la sua<br />

pelle. La pelle di confezionamento<br />

ha una importanza primaria per le<br />

finalità del designer di packaging.<br />

Il progettista del packaging ha il<br />

ruolo di pianificare la funzionalità e<br />

valutare i costi per soddisfare il consumatore,<br />

oltre che quello di lavorare<br />

sulla forma, dimensioni e dettagli<br />

al fine di creare l’identità di ogni<br />

prodotto e la differenziazione tra i<br />

vari prodotti.<br />

I NUOVI SCENARI<br />

Nel settore alimentare il ruolo del<br />

packaging che fino a qualche anno<br />

si limitava a proteggere il contenuto<br />

da contaminazioni esterne fornendo<br />

un supporto per comunicare informazioni<br />

al consumatore, oggi<br />

diventa oggetto di molte ricerche<br />

nel campo dei materiali e delle tecnologie.<br />

L’impiego di nuovi materiali<br />

e delle nanotecnologie in questo<br />

settore è diventato quindi rilevante<br />

e numerose aziende hanno attivato<br />

i propri programmi di ricerca in questo<br />

settore evidenziandone le prospettive<br />

sia per migliorare i prodotti<br />

già in commercio, sia per svilupparne<br />

nuovi ed espandere le quote di<br />

mercato già acquisite. L’innovazione<br />

più significativa è rappresentata dal<br />

packaging funzionale, o smart<br />

packaging, che si riferisce a quelle<br />

soluzioni di packaging in cui è previsto<br />

l’impiego di un materiale, un<br />

trattamento superficiale, una tecnica<br />

di confezionamento o altro in<br />

grado di svolgere una funzione aggiuntiva<br />

rispetto a quelle tradizionali<br />

di contenimento e generica protezione<br />

dei prodotti. Altrettanto<br />

innovativi sono gli studi relativi<br />

all’impiego di conservanti che agiscono<br />

se necessario e gli alimenti<br />

cosiddetti interattivi.<br />

Gli imballaggi <strong>alimentari</strong> svolgono<br />

infatti un ruolo centrale nel mantenimento<br />

della qualità e sicurezza dei<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> durante la conservazione<br />

e il trasporto: nel caso di<br />

prodotti minimamente processati,<br />

inoltre, contribuiscono all’estensione<br />

della shelf-life, impedendo fattori<br />

o condizioni sfavorevoli. Tali funzioni<br />

sono assolte dai materiali da<br />

imballaggio di base, quali derivati<br />

cellulosici, polimeri, vetro,<br />

metallo o loro varie combinazioni,<br />

al fine di sfruttare<br />

le proprietà chimico-fisiche<br />

dei materiali stessi per<br />

svolgere le funzioni specifiche<br />

di protezione fisica<br />

e creare le condizioni fisico-chimiche<br />

adeguate<br />

per i prodotti che sono<br />

essenziali per ottenere<br />

una durata di conservazione<br />

soddisfacente<br />

e il mantenimento di qualità<br />

e sicurezza alimentare.<br />

Ovviamente, tali funzioni<br />

devono essere svolte in aggiunta<br />

alle proprietà di base<br />

dei materiali da imballaggio<br />

(meccaniche, ottiche e termiche)<br />

e ottemperando le stringenti regolamentazioni<br />

nazionali.<br />

La ricerca tecnico-scientifica legata<br />

L’imballaggio<br />

attivo comprende<br />

additivi capaci<br />

di scavenging<br />

o assorbimento<br />

di ossigeno,<br />

anidride carbonica,<br />

etilene, umidità<br />

e/o odore e sapore<br />

contaminanti<br />

alla scienza e tecnologia dei materiali<br />

ha sviluppato differenti tipi di<br />

materiali da imballaggio, al fine di<br />

migliorare la loro efficacia nel mantenere<br />

la qualità del cibo, con una<br />

particolare attenzione alla possibilità<br />

di ridurre le contaminazioni microbiche<br />

ed il loro effetto sulla shelf<br />

life di prodotto, oltre che sviluppare<br />

materiali nanotecnologici direttamente<br />

a contatto con gli alimenti.<br />

ACTIVE, INTELLIGENT<br />

E SMART PACKAGING<br />

Partendo dalla considerazione che<br />

l’imballaggio può essere considerato<br />

un’interfaccia tra il contenuto e<br />

l’ambiente esterno, uno delle principali<br />

innovazioni negli ultimi anni,<br />

è rappresentato dagli imballaggi<br />

attivi e intelligenti.<br />

A differenza degli imballaggi tradizionali,<br />

che devono essere totalmente<br />

inerti, l’imballaggio attivo è<br />

progettato per interagire con i contenuti<br />

e/o l’ambiente circostante [6].<br />

Le definizioni indicate nel regolamento<br />

1935/2004/CE e dal regolamento<br />

450/2009/CE prendono in<br />

considerazione materiali e oggetti<br />

attivi come “materiali e oggetti che<br />

hanno lo scopo di estendere la conservabilità<br />

o mantenere o migliorare<br />

le condizioni del cibo imballato”.<br />

Essi sono progettati per incorporare<br />

deliberatamente componenti che<br />

rilasciano o assorbono sostanze<br />

all’interno o dal cibo imballato o<br />

dall’ambiente interno del pack.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

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57


packaging<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

D’altra parte, materiali e oggetti intelligenti<br />

significa “materiali e oggetti<br />

che controllano le condizioni<br />

di alimenti confezionati o dell’ambiente<br />

circostante il cibo”.<br />

Pertanto scopo dell’imballaggio attivo<br />

è l’estensione della shelf-life del<br />

cibo e la manutenzione o addirittura<br />

il miglioramento della sua qualità,<br />

mentre lo scopo dell’imballaggio<br />

intelligente è di fornire un’indicazione,<br />

ad esempio, per monitorare<br />

la freschezza del cibo. Ci sono molti<br />

tipi differenti di materiali e oggetti<br />

intelligenti e attivi. Le sostanze<br />

responsabili per la funzione attiva o<br />

intelligente possono essere contenute<br />

in un contenitore, separato ad<br />

esempio in un sacchetto di carta, o<br />

direttamente incorporato nel materiale<br />

di confezionamento. Un importante<br />

obiettivo è quello di progettare<br />

materiali funzionali che<br />

includono l’agente attivo nella loro<br />

struttura in cui detta sostanza attiva<br />

possa agire o essere rilasciata in<br />

modo controllato. Inoltre, la progettazione<br />

di materiali funzionali<br />

porta benefici nella fase di confezionamento<br />

semplificando la movimentazione,<br />

e migliora la sicurezza<br />

dei consumatori, eliminando la possibilità<br />

potenziale di consumare accidentalmente<br />

una bustina. Inoltre,<br />

i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti<br />

possono essere composti di<br />

uno o più strati o parti di vari tipi di<br />

materiali, come le materie plastiche,<br />

carta e cartone o rivestimenti<br />

e vernici. Considerando gli imballaggi<br />

attivi, che comprendono gli<br />

additivi o “esaltatori di freschezza”,<br />

che possono partecipare a una serie<br />

di imballaggi migliorando la funzione<br />

di conservazione del sistema di<br />

confezionamento primario.<br />

L’imballaggio attivo comprende additivi<br />

capaci di scavenging o assorbimento<br />

di ossigeno, anidride carbonica,<br />

etilene, umidità e/o odore e<br />

sapore contaminanti, liberando<br />

ossigeno, anidride carbonica, umidità,<br />

etanolo, sorbati, antiossidanti<br />

Negli ultimi<br />

dieci anni,<br />

gli imballaggi attivi<br />

e intelligenti<br />

nel settore<br />

alimentare hanno<br />

vissuto una crescita<br />

significativa<br />

e/o altri conservanti e antimicrobici<br />

e anche mantenere il controllo della<br />

temperatura. L’ampia diversità<br />

dei dispositivi di imballaggio attivi<br />

hanno applicazioni specifiche ai<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> individuali per i<br />

quali la shelf-life può essere estesa<br />

sostanzialmente, purché i meccanismi<br />

del deterioramento del cibo siano<br />

capiti e controllati.<br />

L’imballaggio intelligente è quel<br />

packaging che è in grado di controllare<br />

efficacemente le proprietà del<br />

cibo che racchiude o dell’ambiente<br />

in cui è inserito ed è in grado di informare<br />

il produttore, il rivenditore<br />

o il consumatore dello stato di queste<br />

proprietà. L’imballaggio intelligente<br />

è un’estensione della funzione<br />

di comunicazione di imballaggi<br />

tradizionali e comunica informazioni<br />

al consumatore in base alla sua<br />

capacità di percepire, rilevare o registrare<br />

cambiamenti esterni o interni<br />

nell’ambiente del prodotto.<br />

Fondamentalmente, ci sono due<br />

tipi di imballaggi intelligenti: uno<br />

basato sulla misura della condizione<br />

del pacchetto all’esterno mentre<br />

l’altro misura direttamente la<br />

qualità del cibo prodotto, cioè<br />

all’interno della confezione. In<br />

quest’ultimo caso potrebbe esserci<br />

diretto contatto con il cibo e vi è<br />

sempre la necessità di un marcatore<br />

indicativo della qualità e/o la sicurezza<br />

degli alimenti confezionati.<br />

Alcuni esempi includono gli<br />

indicatori di tempo-temperatura<br />

(TTI), indicatori di perdite di gas,<br />

indicatori di maturazione, indicatori<br />

di tossina, biosensori e identificazione<br />

a radiofrequenza.<br />

Sebbene nettamente diversi dal<br />

concetto di imballaggi attivi, le caratteristiche<br />

di imballaggi intelligenti<br />

possono essere utilizzate per<br />

verificare l’efficacia e l’integrità di<br />

sistemi e degli imballaggi attivi.<br />

MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVA-<br />

TIVE PER IL CONFEZIONAMENTO<br />

Tra le tecnologie emergenti vi sono<br />

i nanocompositi che costituiranno<br />

una parte significativa del mercato<br />

dell’imballaggio del cibo e delle bevande<br />

nel prossimo futuro, anche se<br />

ad oggi non sembrano ancora ampiamente<br />

diffusi. Alcune delle applicazioni<br />

associate alle nanotecnologie<br />

comprendono il miglioramento<br />

del gusto, del colore, del sapore,<br />

della consistenza dei prodotti <strong>alimentari</strong>,<br />

oppure una <strong>maggio</strong>re<br />

assor bimento e la biodisponibilità di<br />

alimenti o ingredienti <strong>alimentari</strong><br />

(nutrienti), oltre allo sviluppo di nuovi<br />

materiali di imballaggio alimentare<br />

con migliorate proprietà meccaniche,<br />

di barriera e proprietà<br />

antimicrobiche. Le nanotecnologie<br />

sono in continuo sviluppo per migliorare<br />

la tracciabilità e il monitoraggio<br />

delle condizioni del cibo du-<br />

58<br />

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packaging<br />

rante il trasporto e lo stoccaggio.<br />

Sono progettati imballaggi per migliorare<br />

le caratteristiche fondamentali<br />

quali le proprietà di resistenza,<br />

di barriera, le proprietà<br />

antimicrobiche e la stabilità al calore<br />

e al freddo, che sono obiettivi in<br />

parte raggiunti utilizzando materiali<br />

nanocompositi. Altre applicazioni<br />

includono nanotubi di carbonio o<br />

nanosensori. Quando si parla di nanotubi<br />

si descrivono cilindri con diametri<br />

in nanoscala utilizzabili<br />

nell’imballaggio alimentare per migliorarne<br />

le proprietà meccaniche,<br />

anche se è stato recentemente scoperto<br />

che essi possono anche esercitare<br />

potenti effetti antimicrobici;<br />

mentre i nanosensori potrebbero<br />

essere utilizzati per rilevare sostanze<br />

chimiche, agenti patogeni e tossine<br />

negli alimenti.<br />

PASSATO, PRESENTE E FUTURO<br />

Negli ultimi dieci anni, gli imballaggi<br />

attivi e intelligenti hanno visto<br />

una crescita significativa, la ricerca<br />

evidenzia anche come i nuovi prodotti<br />

e le tecnologie utilizzate stanno<br />

sfidando lo status quo dei tradizionali<br />

imballaggi di alimenti e<br />

bevande. Nel mercato del<br />

Giappone a metà degli anni ‘70, i<br />

materiali per l’imballaggio attivi e<br />

intelligenti erano già ampiamente<br />

studiati come si evince da pubblicazioni<br />

e articoli, mentre solo alla<br />

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Bibliografia<br />

[1] www.Fao.org, www.fao.org/ docrep/ 014/mb060e/mb060e00.pdf.<br />

L’analisi realizzata nel 2011 dalla FAO stima gli sprechi <strong>alimentari</strong> nel mondo in 1,3 miliardi di<br />

tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano.<br />

[2] http://www.ipack-ima.com<br />

[3] Bucchetti V., 2005. Packaging design. FrancoAngeli, Milano, Italy.<br />

[4] Bucchetti V., [et al.], 2002. PackAge: storia, costume, industria, funzioni e futuro dell’imballaggio.<br />

Lupetti, Milano, Italy.<br />

[5] Ferraresi M., 2003. Il Packaging. Oggetto e comunicazione. FrancoAngeli, Milano, Italy.<br />

[6] Pereira de Abreu D.A., Cruz J.M., Paseiro Losada P., 2012. Active and Intelligent Packaging for the<br />

Food Industry. Food Reviews International 28, 146-187.<br />

[7] Piergiovanni L., Lee D.S., Yam K.L., 2008. Food packaging science and technology. CRC press.<br />

[8] Restuccia D., Spizzirri U.G., Parisi O.I., Cirillo G., Curcio M., Iemma F., Puoci F., Vinci G., Picci N.,<br />

2010. New EU regulation aspects and global market of active and intelligent packaging for food<br />

industry applications. Food Control 21, 1425-1435.<br />

metà degli anni ‘90 ha risvegliato<br />

l’attenzione del settore packaging<br />

in Europa e negli Stati Uniti.<br />

Il mercato globale per gli imballaggi<br />

attivi e intelligenti per alimenti e bevande<br />

come l’imballaggio accoppiato<br />

con atmosfera controllata/modificata<br />

è aumentato tra il 2005 e il<br />

2014 con un tasso di crescita annuale<br />

di circa il 6,9%.<br />

Considerando la diffusione di imballaggi<br />

attivi e intelligenti nel mercato<br />

Ue, va detto che le questioni di accettazione<br />

da industrie utilizzatrici,<br />

nonché il più conservatore comportamento<br />

dei consumatori europei in<br />

materia di innovazioni nei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>, sono i punti chiave che<br />

devono ancora essere affrontati. La<br />

bassa diffusione nei paesi dell’Unione<br />

europea di imballaggi attivi e intelligenti<br />

è correlata a due ragioni<br />

principali: la prima è il costo e la seconda<br />

è l’accettazione.<br />

Considerando i costi, è ovvio che<br />

saranno drasticamente ridotti con<br />

l’applicazione su una più ampia scala<br />

in fase di produzione. Sono in corso<br />

discussioni per capire se i consumatori<br />

saranno pronti a pagare i<br />

costi supplementari per gli strumenti<br />

aggiuntivi di qualità/sicurezza.<br />

Relativamente all’accettazione,<br />

spesso i consumatori non percepiscono<br />

i materiali attivi e intelligenti<br />

come un forte vantaggio, ma vi sono<br />

studi che dimostrano che i consumatori<br />

sono aperti alla <strong>maggio</strong>r parte<br />

delle innovazioni in questo settore<br />

purché il materiale sia sicuro e l’informazione<br />

univoca per l’utente.<br />

Inoltre, i consumatori richiedono<br />

materiali di imballaggio alimentare<br />

che siano più naturali, monouso,<br />

potenzialmente biodegradabili, nonché<br />

riciclabili.<br />

Nonostante gli ostacoli che devono<br />

ancora essere superati nel prossimo<br />

futuro, vi è un forte interesse per<br />

l’imballaggio attivo e intelligente che<br />

sarà uno strumento tecnico nel mercato<br />

con un alto potenziale, e che<br />

permetterà sia una comunicazione<br />

più trasparente per i consumatori,<br />

sia di rispondere alla necessità per il<br />

settore retail per controllare meglio<br />

la catena di produzione alimentare<br />

[7], [8].<br />

Considerando il contrasto tra la necessità<br />

di standardizzazione e la richiesta<br />

di diversificazione, i materiali<br />

e le tecnologie oggi rappresentano<br />

un’opportunità per nuove soluzioni<br />

funzionali. Lungo questa direzione,<br />

l’approccio è quello di utilizzare materiali<br />

e tecnologie di sperimentazione,<br />

che possono anche essere già<br />

adoperati in altri campi e di applicarli<br />

al settore dell’imballaggio, per<br />

individuare nuove soluzioni promettenti<br />

soprattutto per l’imballaggio<br />

attivo e intelligente.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

59


packaging<br />

Sicuri, efficienti,<br />

intelligenti e sostenibili.<br />

Pur mantenendo<br />

la fondamentale<br />

funzione di protezione,<br />

il packaging alimentare<br />

moderno ha aggiunto<br />

molte funzionalità, legate<br />

anche all’estetica<br />

e alla vita commerciale<br />

del prodotto. Fino<br />

a interagire con<br />

il contenuto, l’ambiente<br />

esterno e il consumatore.<br />

Con le confezioni sottovuoto Skin,<br />

la conservabilità del prodotto<br />

si allunga notevolmente (Foto Sealpac)<br />

di Melanie<br />

Streich<br />

ANCHE GLI IMBALLAGGI PENSANO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

Se l’umidità<br />

in eccesso viene<br />

sottratta da<br />

speciali strati<br />

Absorber,<br />

diminuisce<br />

il rischio<br />

di formazione<br />

di muffe o germi<br />

(Foto Fraunhofer<br />

IVV)<br />

Gli imballaggi moderni sanno pensare, fungono da promemoria,<br />

prolungano la conservabilità dei beni <strong>alimentari</strong>, si<br />

lasciano riscaldare semplicemente premendo un pulsante,<br />

influiscono sui nostri sensi con il loro aspetto, odore e caratteristiche<br />

tattili, e a volte sanno anche parlare. Le odierne<br />

funzionalità del packaging per il settore alimentare<br />

vanno ben oltre il compito originale di proteggere i cibi.<br />

Le confezioni devono mettere d’accordo numerose esigenze<br />

contemporaneamente: requisiti di marketing e<br />

distribuzione, disposizioni legislative in termini di sicurezza<br />

e igiene, richieste dei consumatori in fatto di sostenibilità<br />

o facilità d’uso, e il tutto a bassi costi di produzione,<br />

trasporto e magazzinaggio. Grazie a macchine d’avanguardia,<br />

con tecnologie di propulsione automatizzate e<br />

funzioni controllate da sensori e microprocessori, assieme<br />

a materiali innovativi prodotti e smaltibili secondo criteri<br />

sostenibili, l’industria del packaging è riuscita a trasformare<br />

un’idea vecchia di 6.000 anni in un moderno prodotto<br />

di alta tecnologia.<br />

LA CONFEZIONE DEVE OFFRIRE PROTEZIONE<br />

Lo scopo principale di qualsiasi confezione, tuttavia, è e<br />

rimane quello di proteggere il contenuto durante il trasporto<br />

e la permanenza a magazzino. Gli imballaggi evitano<br />

contaminazioni o danneggiamenti e proteggono i<br />

60<br />

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packaging<br />

beni <strong>alimentari</strong> da influssi ambientali<br />

negativi come luce, ossigeno o umidità.<br />

Essi tutelano dal deterioramento<br />

causato da microorganismi ed evitano<br />

la perdita di aromi o vitamine.<br />

Secondo le stime dell’Organizzazione<br />

delle Nazioni Unite per l’alimentazione<br />

e l’agricoltura (Fao), ogni anno a<br />

livello mondiale vanno perdute fino a<br />

1,3 miliardi di tonnellate di cibo. In<br />

parte la merce fresca si deteriora durante<br />

il trasporto, non viene consumata<br />

per tempo o risulta invendibile<br />

perché non conforme agli standard<br />

prestabiliti. E molto spesso accade<br />

che beni <strong>alimentari</strong> ancora idonei al<br />

consumo vengano scartati dagli acquirenti<br />

perché hanno superato il<br />

termine minimo di conservazione.<br />

Di questa problematica nella sua<br />

complessità si è fatta carico ormai più<br />

di sei anni fa l’iniziativa Save Food,<br />

sostenuta dalla Fao, l’Unep<br />

(Programma delle Nazioni Unite per<br />

l’ambiente) e l’ente Messe Düsseldorf<br />

in collaborazione con rinomate aziende,<br />

organizzazioni e istituti di ricerca<br />

a livello mondiale. L’obiettivo comune<br />

è la ricerca di soluzioni per evitare le<br />

perdite e gli sprechi di beni <strong>alimentari</strong><br />

lungo tutta la catena del valore. Per<br />

giungere allo scopo bisogna disporre<br />

di un’infrastruttura adeguata, verificare<br />

ed eventualmente modificare<br />

norme e standard per gli imballaggi,<br />

lanciare campagne di informazione<br />

e, non ultimo, adeguare di conseguenza<br />

le confezioni stesse.<br />

Già per la terza volta consecutiva, l’iniziativa<br />

con il congresso Save Food<br />

di caratura internazionale ha disposto<br />

di una piattaforma adatta in apertura<br />

di Interpack, dal 4 al 10 <strong>maggio</strong> <strong>2017</strong><br />

a Düsseldorf, con svariati esperti provenienti<br />

dall’economia, ricerca, politica<br />

e società civile riuniti nella lotta<br />

contro lo spreco di cibo. Nell’ambito<br />

della fiera si è svolta per la seconda<br />

volta la mostra speciale di Save Food<br />

presso l’innovationparc, che dal 2008<br />

ad ogni edizione Interpack dedica<br />

particolare spazio a un tema scelto<br />

del settore.<br />

L’IGIENE, UNA PRIORITÀ ASSOLUTA<br />

Specialmente quando si tratta<br />

dell’imballaggio di beni <strong>alimentari</strong>,<br />

l’igiene ha priorità assoluta.<br />

Soprattutto per merci delicate, come<br />

carne o salumi, vigono severissime<br />

norme igieniche. Intere linee di produzione<br />

ad alte prestazioni, comprensive<br />

di tritacarne, porzionatori e<br />

impianto di sigillatura vaschette, non<br />

sono incentrate soltanto su performance,<br />

flessibilità e qualità del prodotto,<br />

ma soprattutto sulle interfacce,<br />

perché sono quest’ultime a<br />

influire in modo particolare sulla produttività.<br />

La sicurezza dei cibi è responsabilità<br />

delle aziende. Le verifiche interne<br />

dell’igiene sono d’obbligo, ma ancora<br />

più importante è escludere fin<br />

dall’inizio possibili fonti di problemi<br />

igienici. Iniziando con il basilare<br />

Hygienic Design, passando per componenti<br />

di facile pulizia, per finire con<br />

la sterilizzazione dell’ambiente circostante<br />

mediante raggi UV ad onda<br />

corta, gli impianti di avanguardia offrono<br />

standard igienici di altissimo<br />

livello.<br />

In special modo nel settore del selfservice,<br />

in questi ultimi anni si è imposta<br />

la confezione Skin, un imballaggio<br />

formato da due componenti:<br />

vaschetta in PP o CPET e pellicola sigillata<br />

Skin. “Con le confezioni sottovuoto<br />

Skin, la conservabilità del prodotto<br />

si allunga notevolmente”,<br />

afferma Stefan Dangel, Sales e<br />

Marketing Manager presso Sealpac.<br />

Comandi intuitivi<br />

con l’interfaccia<br />

HMI 4.0 di Bosch<br />

(Foto Bosch)<br />

L’IMBALLAGGIO INTELLIGENTE<br />

La forza innovativa dell’industria degli<br />

imballaggi è enorme. Chi opera nel<br />

campo delle moderne tecnologie di<br />

packaging non può fare a meno di<br />

occuparsi di nanotecnologia, elettronica<br />

organica e stampata. Già da diverso<br />

tempo, le confezioni ingegnose<br />

e intelligenti, in grado di riconoscere<br />

e regolare in maniera mirata il livello<br />

di freschezza del prodotto alimentare,<br />

non sono più un’utopia.<br />

Gli imballaggi attivi regolano il livello<br />

di umidità, inibiscono la formazione<br />

di germi o li eliminano addirittura,<br />

grazie ad esempio ai cosiddetti<br />

Absorber. La presenza di ferro fa sì<br />

che le bevande sensibili all’ossigeno,<br />

come le birre o i succhi di frutta, rimangano<br />

fresche più a lungo.<br />

L’aggiunta di sale nella confezione<br />

impedisce la formazione di condensa<br />

e consente ad esempio agli champignon<br />

– che normalmente cambiano<br />

colore entro breve tempo – di conservare<br />

più a lungo un aspetto invitante.<br />

“L’idea era di creare una confezione<br />

capace di assorbire e regolare l‘umidità”,<br />

spiega la dottoressa Cornelia<br />

Stramm dell’Istituto Fraunhofer per<br />

la tecnologia di processo e di confezionamento<br />

(Fraunhofer-Institut für<br />

Verfahrenstechnik und Verpackung,<br />

IVV) di Freising (Germania), illustrando<br />

l’obiettivo del progetto di ricerca.<br />

FRESCHEZZA RICONOSCIBILE<br />

A VISTA D’OCCHIO<br />

Nelle moderne confezioni, speciali sensori<br />

rendono visibile l’idoneità al consumo<br />

di un bene alimentare. Esse reagiscono<br />

all’emissione di particolari gas<br />

o altre sostanze e ne danno segnale<br />

con variazioni di colore o fluorescenza.<br />

In questo modo è ravvisabile a vista<br />

d’occhio in quale stato si trova il prodotto<br />

alimentare in questione. Uno dei<br />

motivi più frequenti per il deterioramento<br />

di generi <strong>alimentari</strong> è l’interruzione<br />

della catena del freddo.<br />

Intelligenti indicatori termo-temporali<br />

segnalano tali interruzioni, nella <strong>maggio</strong>r<br />

parte dei casi cambiando colore.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

61


packaging<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

LA SOSTENIBILITÀ<br />

COME DISCIPLINA DI BASE<br />

Le esigenze dei consumatori nei confronti<br />

delle confezioni <strong>alimentari</strong><br />

sono elevate. Non solo la sicurezza e<br />

l’igiene, ma anche la sostenibilità fa<br />

parte dei canoni imposti al settore del<br />

packaging. In primo luogo, i consumatori<br />

associano al concetto di sostenibilità<br />

le tematiche del riciclaggio e<br />

dello smaltimento. L’ampliamento<br />

dei sistemi di vuoti a rendere e recupero,<br />

così come chiare direttive in<br />

proposito, hanno portato a un ingente<br />

incremento del riutilizzo di imballaggi<br />

in questi ultimi anni. Soprattutto<br />

in Europa si ricicla sempre di più; entro<br />

il 2020 tutti gli Stati dell’Ue sono<br />

tenuti a recuperare la metà del proprio<br />

volume di rifiuti.<br />

Inoltre, per la valutazione di confezioni<br />

sostenibili giocano un ruolo essenziale<br />

anche la qualità e la quantità di<br />

materiale impiegato nonché le dimensioni<br />

dell’imballaggio rispetto al<br />

contenuto. Un chiaro trend del settore<br />

punta su materie prime rinnovabili.<br />

Quest’ultime vengono utilizzate al<br />

posto di materiali convenzionali con<br />

l’obiettivo di un migliore bilancio di<br />

CO 2<br />

, e spesso se ne evidenzia la particolare<br />

sostenibilità. Da alcuni studi,<br />

però, risulta che, se si osserva l’intero<br />

ciclo di vita di un prodotto, anche i<br />

cosiddetti materiali convenzionali,<br />

come le classiche materie plastiche,<br />

possono presentare vantaggi ambientali,<br />

offerti ad esempio da efficienti<br />

sistemi di riciclaggio. In fondo,<br />

per poter giudicare la soluzione più<br />

Il concetto<br />

di Industria 4.0<br />

è ormai diventato<br />

uno standard<br />

nella produzione<br />

alimentare.<br />

Impianti<br />

intelligenti<br />

aumentano<br />

flessibilità<br />

ed efficienza<br />

nel processo<br />

di imballaggio<br />

(Foto Gerhard<br />

Schubert GmbH)<br />

Speciali sistemi<br />

di presa per<br />

il confezionamento<br />

di delicati prodotti<br />

da forno<br />

(Foto Gerhard<br />

Schubert GmbH)<br />

sostenibile è necessario un approccio<br />

che consideri ciascun caso applicativo<br />

nel suo insieme e tenga presente i<br />

diversi fattori per tutti gli stadi della<br />

catena del valore.<br />

IMBALLAGGIO 4.0<br />

Oltre alle aspettative dei consumatori,<br />

l’industria del packaging si trova a<br />

dover affrontare anche le accresciute<br />

esigenze dei propri clienti. Alle richieste<br />

di <strong>maggio</strong>re flessibilità ed efficienza,<br />

il settore risponde con un approccio<br />

di fabbrica intelligente e<br />

interconnessa, che integri la classica<br />

struttura meccanica con sensori, software<br />

e servizi.<br />

Il concetto di Industria 4.0 è ormai<br />

diventato uno standard nell’industria<br />

alimentare ed è strettamente legato<br />

all’industria dei componenti, che possono<br />

essere considerati degli apripista<br />

per il progresso tecnologico. La mostra<br />

speciale “Components - Special<br />

trade fair by Interpack” ha presentato<br />

accanto a modernissime tecnologie<br />

di trasmissione, controllo e sensori,<br />

anche prodotti per l’elaborazione<br />

industriale delle immagini, tecniche<br />

di manipolazione, software e comunicazione<br />

per l’industria nonché sistemi<br />

completi di automazione per macchine<br />

d’imballaggio.<br />

I moderni impianti sono in grado<br />

non solo di fornire in maniera autonoma<br />

informazioni relative agli stati<br />

di processo e di sistema, ma anche<br />

di comunicare fra loro e, dove necessario,<br />

correggere da soli le diverse<br />

fasi di processo. “I prodotti intelligenti<br />

controllano in maniera indivi-<br />

duale il proprio processo di fabbricazione.<br />

Inoltre, grazie alla<br />

comunicazione al di là della catena<br />

del valore, il ciclo di vita di un prodotto<br />

è tracciabile dall’inizio alla<br />

fine. Da qui possono nascere modelli<br />

di business completamente inediti”,<br />

dichiara Hartmut Rauen, vicedirettore<br />

generale della Federazione<br />

tedesca dei costruttori di macchine<br />

e impianti (VDMA).<br />

Uno dei precursori dello sfruttamento<br />

di queste tecnologie avanzate è la<br />

Bosch Packaging Technology che, a<br />

partire da Interpack in <strong>maggio</strong> <strong>2017</strong>,<br />

ha in progetto di equipaggiare tutte<br />

le nuove macchine di processo e imballaggio<br />

con la cosiddetta Human<br />

Machine Interface di prossima generazione:<br />

la HMI 4.0. Fra le tante novità<br />

spiccano i comandi intuitivi guidati<br />

tramite tecnologia multi-touch,<br />

simile a quella degli smartphone o<br />

tablet. Il sistema comunica immediatamente<br />

eventuali malfunzionamenti<br />

e fornisce inoltre informazioni su<br />

possibili cause nonché consigli su<br />

come eliminare il problema. “Questa<br />

è un’innovazione rivoluzionaria”, afferma<br />

Stefan König, direttore di divisione<br />

presso la Bosch Packaging<br />

Technology.<br />

Per la società moderna, gli imballaggi<br />

sono indispensabili. Ciò vale soprattutto<br />

per i beni <strong>alimentari</strong> e diventa<br />

particolarmente evidente dove<br />

gli imballaggi mancano, nei Paesi in<br />

via di sviluppo. Spesso i cibi si deteriorano<br />

a causa di insufficienza o<br />

addirittura mancanza di imballaggi<br />

per il trasporto e la permanenza a<br />

magazzino, prima ancora di giungere<br />

al consumatore. Nelle nazioni industrializzate,<br />

invece, la confezione<br />

non solo deve proteggere a dovere<br />

il prodotto, ma deve anche presentarsi<br />

bene dal punto di vista estetico.<br />

E deve anche spiccare negli scaffali<br />

ricolmi di merce dei supermercati,<br />

perché la <strong>maggio</strong>r parte dei clienti<br />

decide effettivamente solo al momento<br />

dell’acquisto quale prodotto<br />

mettere nel carrello.<br />

62<br />

www.interprogettied.com


packaging<br />

BUONE PROSPETTIVE PER IL PACKAGING OUT-OF-HOME<br />

Una nuova ricerca dell’Istituto<br />

Smithers Pira, commissionata<br />

dal Gruppo Asia Pulp & Paper<br />

(APP), rileva che il mercato europeo<br />

del packaging out-ofhome<br />

(OOH) crescerà del 6%<br />

per raggiungere un valore totale<br />

di 6 miliardi di euro entro il<br />

2020. La ricerca “Trend europei<br />

per il packaging out-of-home al<br />

2022” è stata presentata nel<br />

corso di una tavola rotonda dedicata<br />

ai professionisti del settore<br />

presso la fiera internazionale<br />

Interpack di Düsseldorf, in<br />

Germania.<br />

Secondo il rapporto di APP, la<br />

crescita di questo segmento di<br />

mercato è guidata dall’espansione<br />

dei mercati fast food e<br />

fast-casual, nonché dalla ricerca,<br />

da parte dei ristoranti e altri<br />

punti di ristoro, di nuove forme<br />

di consegna a domicilio. Tali<br />

servizi di consegna, a loro volta,<br />

stanno guidando un fenomeno<br />

di “premiumizzazione”<br />

trasversale<br />

alla categoria degli operatori<br />

del settore food, che mira a<br />

replicare l’ambientazione e lo<br />

stile tipici dell’esperienza di<br />

consumo del ristorante attraverso<br />

il packaging.<br />

I mercati del packaging, sia<br />

nell’Europa Occidentale sia in<br />

quella Orientale, sono stimati in<br />

crescita. Secondo la ricerca, il<br />

valore totale del mercato del<br />

packaging nell’Ovest Europa<br />

nel 2016 è stato pari a 184 miliardi<br />

di dollari, con un’attesa di<br />

crescita del 2,8% annuo fino al<br />

2020. Per l’Est Europa viene stimato<br />

un incremento ancora più<br />

rapido, pari al 3% annuo a partire<br />

da un valore base di 48,1<br />

miliardi di dollari registrato nel<br />

2016. Ciò è dovuto in parte alla<br />

<strong>maggio</strong>re potenzialità di crescita<br />

per il consumo di cibo e bevande<br />

OOH, parallela nei mercati<br />

dell’Europa dell’Est a quella<br />

dei redditi discrezionali, rispetto<br />

al mercato OOH relativamente<br />

saturo dell’Europa Ovest.<br />

“Le recenti innovazioni del settore<br />

della consegna a domicilio,<br />

quali la nascita di Deliveroo,<br />

hanno generato nuove opportunità<br />

per il packaging in<br />

Europa”, afferma Liz Wilks,<br />

Director Sustainability &<br />

Stakeholder Engagement<br />

Europe del Gruppo Asia Pulp &<br />

Paper. “Ristoranti e catene di<br />

fast food stanno cercando di<br />

replicare l’atmosfera dei loro<br />

locali attraverso il packaging per<br />

coloro che scelgono il consumo<br />

casalingo. Ai produttori di<br />

packaging si offre la possibilità<br />

di trarre beneficio da questa<br />

area di crescita lavorando a<br />

stretto contatto con il settore<br />

alimentare per l’innovazione<br />

anche in questo campo”.<br />

SOLUZIONI ADESIVE A BASE ACQUA<br />

Basf ha avviato recentemente una collaborazione strategica con<br />

HP Indigo, protagonista internazionale nelle macchine da stampa<br />

digitali. Obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare<br />

adesivi a base acqua per il flexible packaging particolarmente<br />

adatti alla tecnologia di stampa HP Indigo ElectroInk, che utilizza<br />

un processo di stampa digitale altamente flessibile e veloce.<br />

Gli adesivi a base acqua di Basf rappresentano un’alternativa<br />

rispettosa dell’ambiente ed economicamente vantaggiosa rispetto<br />

alle tecnologie tradizionali, soprattutto quando si tratta<br />

di imballaggi flessibili per il settore alimentare. Le soluzioni ottenute<br />

con sistemi Epotal ® presentano notevoli vantaggi rispetto<br />

agli adesivi a base solvente e a quelli solvent-less. Oltre a un<br />

minor impatto ambientale, questi sistemi garantiscono <strong>maggio</strong>re<br />

flessibilità al cliente, riducendo notevolmente i tempi di produzione<br />

grazie ad alcune proprietà intrinseche del polimero.<br />

“HP è costantemente alla ricerca di soluzioni che riducano ulteriormente<br />

i tempi di lavorazione facendo crescere il valore<br />

delle applicazioni della la stampa digitale”, ha commentato<br />

Nurit Raccah, Labels and Packaging Media and Materials<br />

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Business Manager, della divisione Indigo di HP. “Questa collaborazione<br />

strategica con Basf, leader nel settore degli adesivi,<br />

conferma il nostro impegno costante nel fornire ai clienti di HP<br />

Indigo soluzioni end-to-end complete e capaci di garantire performance<br />

di alto livello”.<br />

La crescita di HP Indigo nel settore del flexible packaging comporta<br />

che ci sia una completa rispondenza delle performance<br />

adesive con le esigenze del processo HP Indigo ElectronInk. Basf<br />

ha realizzato diverse soluzioni di laminazione per la stampa<br />

digitale, come gli adesivi per laminazione per gli imballaggi<br />

<strong>alimentari</strong>.<br />

“Abbiamo recentemente sviluppato una gamma di adesivi<br />

innovativi a base acqua che garantiscono alte performance<br />

per gli inchiostri digitali: Epotal ® DP3820x e Basonat® LR<br />

9056”, ha detto Axel Weiss, Head of Marketing Dispersions<br />

for Industrial Ashesives Europe di Basf. “Grazie alla collaborazione<br />

con HP Indigo Pack Ready Coating, questi adesivi<br />

consentono la produzione di retortable pack con un’ottima<br />

qualità di laminazione”.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

63


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REDAZIONE Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Laura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />

COMITATO DI REDAZIONE: Franco Bray, Livio Leali, Francesca Mostardini<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Barbara Del Curto, Melanie Streich, Giuseppe Tamburini<br />

IMPAGINAZIONE: Studio Grafico Page - Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana (www.studiograficopage.it)<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />

64<br />

In questo numero abbiamo parlato di...<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />

2G 31<br />

ABS FOOD 3<br />

ANIE AUTOMAZIONE 17<br />

AROMATA GROUP 9<br />

ASIA PULP & PAPER 63<br />

ASSICA 10<br />

BASF 63<br />

BIOCHIM<br />

2A COP.<br />

BOGE 36<br />

BOSCH PACKAGING TECHNOLOGY 60<br />

BUHLER 15<br />

CHIMAB 11, 24<br />

COGNEX 52<br />

COMIECO 54<br />

COMPOSIZIONI PROFUMANTI 13<br />

DACHSER FOOD LOGISTICS 13<br />

EIOM 4, 18, 22<br />

ENEA 31<br />

EVERTON 14<br />

FEDERALIMENTARE 8<br />

FIORIO COLORI 17<br />

FIS 36<br />

FORBO SIEGLING ITALIA<br />

4A COP.<br />

GERHARD SCHUBERT 60<br />

GIUSTO FARAVELLI<br />

3A COP.<br />

GMFLUORCARBON 25<br />

HERBARIUM 14<br />

HP INDIGO ELECTROINK 63<br />

INNOVA MARKET INSIGHT 6<br />

INTERGEN (IML GROUP) 53<br />

INTERPACK 60<br />

INTERPROGETTI EDITORI 51<br />

IPACK-IMA 20, 23<br />

MEGADYNE 16<br />

MONTENEGRO 35<br />

MORTADELLA BOLOGNA IGP 12<br />

MOXA 52<br />

OCME 14<br />

OITA 12<br />

OPTO ENGINEERING 48<br />

PAPP ITALIA 13<br />

PAVAN GROUP 29<br />

PIAB 30<br />

POMPE CUCCHI 37, 44<br />

PROFOOD TECH 16<br />

PRUFTECHNIK 21<br />

PULITORI & AFFINI 1<br />

QUALYFOOD WEEK 21<br />

R-BIOPHARM 30<br />

ROBOPAC 14<br />

ROCKWELL AUTOMATION 17, 52<br />

SACMAR 47<br />

SEALPAC 60<br />

SIAD 19<br />

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Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987<br />

Direttore responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 25/05/<strong>2017</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />

Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />

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