Tecnologie alimentari 4 maggio 2017
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
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Da rifiuti <strong>alimentari</strong><br />
a risorse sostenibili<br />
Impianti per il confezionamento<br />
del for<strong>maggio</strong><br />
Le innovazioni<br />
dell’imballaggio<br />
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sommario<br />
26 Cresce il settore dei prodotti “senza”<br />
Si intensifica l’offerta di prodotti che portano sulla confezione la precisazione<br />
“senza” seguita dal nome di una o più sostanze escluse dalla composizione<br />
dell’alimento, in quanto ritenute non gradite da un rilevante numero di<br />
consumatori.<br />
pag. 26<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 MAGGIO <strong>2017</strong><br />
2<br />
32 Da rifiuti <strong>alimentari</strong> a risorse sostenibili<br />
Recenti studi evidenziano la crescente tendenza a sfruttare gli scarti di cibo<br />
come materie prime per l’ottenimento di energia o di sostanze utili allo<br />
sviluppo di nuovi prodotti. Presentiamo alcuni esempi di processi di riutilizzo<br />
dei rifiuti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />
38 Impianti per il confezionamento di formaggi:<br />
un mercato guidato dai player europei<br />
Un settore maturo, che cresce lentamente, ma in modo stabile. In Europa<br />
Occidentale si concentra il 37% della domanda. Peculiare la situazione italiana,<br />
dove si richiedono gli impianti più diversificati e sofisticati, allo scopo di confezionare<br />
formaggi con un’ampia varietà di caratteristiche.<br />
44 Un ampliamento di gamma per accrescere le applicazioni<br />
Pompe Cucchi ha ulteriormente ampliato le sue potenzialità ed ha acquisito le<br />
certificazioni per consolidare l’affermazione sui mercati internazionali più qualificati.<br />
54 Tecnologia, materiali, design: le innovazioni dell’imballaggio<br />
Il packaging coinvolge numerosi ambiti di ricerca e produzione, come la scienza<br />
e la tecnologia dei materiali, i processi produttivi, la distribuzione, la comunicazione<br />
e l’immagine. L’evoluzione punta verso l’imballaggio attivo e intelligente, in grado di<br />
interagire con i prodotti e l’ambiente circostante.<br />
EDITORIALI<br />
I fattori per consolidare i record (F. Goi) 5<br />
ATTUALITÀ<br />
News fatti, persone, aziende 7<br />
APPUNTAMENTI<br />
News appuntamenti 20<br />
INGREDIENTI<br />
News ingredienti 24<br />
SICUREZZA<br />
Cresce il settore dei prodotti “senza”(L. Leali) 26<br />
News sicurezza 30<br />
SCIENZA E TECNOLOGIA<br />
Da rifiuti <strong>alimentari</strong> a risorse sostenibili (F. Bray) 32<br />
pag. 32<br />
pag. 44<br />
pag. 38<br />
pag. 54<br />
MACCHINE E IMPIANTI<br />
News macchine 36<br />
Impianti per il confezionamento di formaggi: un mercato guidato<br />
dai player europei (G. Tamburini) 38<br />
COMPONENTI<br />
Un ampliamento di gamma per accrescere le applicazioni (F. Goi) 44<br />
STRUMENTAZIONE<br />
Una visione intelligente e flessibile (A. Bignami) 48<br />
News strumentazione 52<br />
PACKAGING<br />
Tecnologia, materiali, design: le innovazioni dell’imballaggio (B. Del Curto) 54<br />
Anche gli imballaggi pensano (M. Streich) 60<br />
News packaging 63<br />
RUBRICHE<br />
Elenco inserzionisti 64<br />
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editoriale<br />
Eeditoriale<br />
Francesco Goi<br />
Più volte abbiamo sottolineato i brillanti risultati dell’industria alimentare italiana, specie per quanto riguarda l’esportazione<br />
che, come attestano i dati recentemente diffusi dall’Istat, ha raggiunto la quota record di 7,7 miliardi<br />
di euro, con un incremento dell’8% rispetto al 2016.<br />
Questo traguardo è stato possibile anche grazie ad una ritrovata efficienza del Sistema Paese.<br />
“L’internazionalizzazione e l’innovazione”, come ha ricordato il Presidente di Federalimentare Scordamaglia,<br />
“rappresentano l’arma vincente per consolidare il primato nel food & beverage”.<br />
Queste eccellenze sono condivise anche da altri comparti industriali e l’Italia - non va dimenticato - tuttora rappresenta<br />
il secondo Paese manifatturiero in Europa e il settimo del mondo.<br />
I risultati positivi, ottenuti nonostante le difficoltà che continuano a caratterizzare questa fase dello sviluppo industriale,<br />
richiedono tuttavia conferme e sostegno. Ricordiamo che il PIL è rimasto invariato dal 2000, mentre è<br />
cresciuto di oltre il 20% quello dei <strong>maggio</strong>ri competitors europei. Alcuni dei fattori determinanti per rafforzare le<br />
positività raggiunte si possono trarre dalla relazione annuale del Presidente di Confindustria Boccia.<br />
I FATTORI PER<br />
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Il traguardo Industria 4.0 riconosce la centralità della persona ed esalta le potenzialità delle nuove tecnologie.<br />
L’impiego di risorse umane giovani e preparate è indispensabile per innalzare il grado di competitività del sistema<br />
Italia. A questo proposito è preoccupante che il 41% delle imprese italiane non impieghi laureati, a fronte del<br />
18% della Spagna e del 20% della Germania; solo il 20% delle imprese italiane che innovano impiega una percentuale<br />
di laureati superiore al 10%.<br />
Le imprese italiane sono consapevoli di dover disporre di strumenti tecnologici innovativi: nel 2016 hanno incrementato<br />
del 4% gli investimenti in macchinari e impianti. Questo andamento dovrà essere confermato e possibilmente<br />
migliorato perché, sempre di più, l’esportazione italiana si rivolge ai Paesi più avanzati e richiede prodotti<br />
di elevata qualità.<br />
L’affermazione delle reti d’impresa (circa 4000 con oltre 15000 aziende coinvolte) rappresenta una realtà strettamente<br />
legata a Industria 4.0 e dimostra come gli imprenditori sempre di più si allontanino dall’individualismo.<br />
Un limite insuperabile per la crescita delle imprese virtuose continua ad essere costituito da una pressione fiscale<br />
troppo penalizzante per le scelte degli investitori.<br />
E poi, il costo dell’energia. E’ positivo che il Governo si sia impegnato a colmare il differenziale di competitività rispetto<br />
ai principali paesi manifatturieri: tuttora, infatti, il costo energetico è superiore del 30% rispetto alla media europea.<br />
Infine la necessità, per le imprese europee, di non finire schiacciate tra i colossi mondiali politici ed economici.<br />
Nell’ultimo decennio si sono registrare numerose fusioni e acquisizioni tra le società dei Paesi più avanzati: anche<br />
l’impresa europea rappresenta una categoria funzionale al consolidamento della crescita.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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VICTA Food SRL è stata fondata<br />
nel 2007 con l’impegno di promuovere<br />
e distribuire ingredienti<br />
e additivi funzionali per l’industria<br />
alimentare e nutraceutica, avvalendosi<br />
delle esperienze tecnicocommerciali<br />
maturate in Italia e<br />
all’estero nel mercato alimentare<br />
del business to business.<br />
Quest’anno l’azienda di Mogliano<br />
Veneto (TV) festeggia il decimo anniversario;<br />
in questo periodo ha<br />
costantemente accresciuto le sue<br />
conoscenze ed esperienze, stabilendo<br />
rapporti di collaborazione e partnership con le <strong>maggio</strong>ri<br />
aziende operanti sul mercato italiano.<br />
Nel corso degli anni Victa ha costantemente arricchito la gamma di<br />
rappresentate, società europee produttrici di ingredienti e additivi<br />
ad alto valore aggiunto. Attualmente sono le seguenti: COSUCRA<br />
(produttore di inulina da cicoria, oligofruttosio, proteine isolate da<br />
pisello, fibre da pisello); PROVA (produttore di estratti, aromi naturali<br />
e naturali-identici di vaniglia, cacao, caffè e altre note dolci);<br />
LIPOFOODS (microincapsulati per il settore alimentare e dietetico,<br />
quali minerali - ferro, calcio, zinco -,<br />
fitosteroli, caffeina); STERNCHEMIE<br />
(lecitine di soia e di girasole fluide,<br />
in polvere, granulari, “latte” di cocco<br />
in polvere spray); BTSA (tocoferoli<br />
naturali ed estratti ricchi in tocoferoli,<br />
oli omega-3 da pesce, da lino<br />
e da alga a diverso titolo, fluidi e in<br />
povere); DIVI’S (betacarotene, licopene,<br />
luteina, astaxantina, vitamina<br />
A, vitamine D2 e D3).<br />
“L’obiettivo per il breve-medio termine”<br />
– afferma Moreno Cappelletto,<br />
General Manager - “è quello di consolidare<br />
la presenza, sviluppando nuove idee e collaborazioni, partendo<br />
dalla base dei risultati molto positivi ottenuti finora.<br />
Anche nel futuro Intendiamo distinguerci per efficienza, competenza<br />
e dedizione, interpretando i bisogni del mercato e fornendo<br />
risposte rapide ed efficaci.<br />
Le aziende con cui collaboriamo sono vocate al servizio e, oltre a<br />
disporre di laboratori qualificati, sono in grado di fornire consulenze<br />
e soluzioni su misura per soddisfare anche i clienti più esigenti”.<br />
Per avere ulteriori informazioni consultare il sito www.victa.it.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
7
news [fatti, persone, aziende]<br />
EXPORT DA RECORD PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Il presidente di Federalimentare<br />
Luigi Scordamaglia<br />
Formazione per l’Industria 4.0 nel food<br />
“Laddove le iniziative aziendali<br />
sono integrate con una puntuale<br />
analisi del fabbisogno<br />
formativo e con l’erogazione di<br />
una formazione di qualità, i risultati<br />
raggiunti sono estremamente<br />
rilevanti”. È quello che<br />
risulta dall’indagine condotta<br />
tra la fine del 2016 e marzo<br />
<strong>2017</strong> dagli Enti di formazione<br />
sugli esiti dei quattordici Piani<br />
settoriali agro<strong>alimentari</strong> relativi<br />
all’Avviso 5/2015 di<br />
Fondimpresa. I progetti hanno<br />
coinvolto 750 imprese <strong>alimentari</strong>,<br />
di cui l’80% Pmi, in 16 regioni,<br />
con 26.030 ore di formazione,<br />
in aula e con modalità<br />
innovative, per 4.032 lavoratori.<br />
Una spesa complessiva di 6,5<br />
milioni di euro finanziata per il<br />
70% da Fondimpresa e che le<br />
singole aziende hanno integrato<br />
con risorse proprie.<br />
L’indagine, realizzata su indicazione<br />
delle parti sociali attraverso<br />
il Comitato tecnico permanente<br />
per la formazione<br />
continua dell’industria alimentare,<br />
ha coinvolto 1.300 lavoratori<br />
e 200 aziende. I risultati<br />
sono stati illustrati il 12 <strong>maggio</strong><br />
a Roma, presso il Centro<br />
Congressi Cavour, in occasione<br />
del convegno “Formazione e<br />
competenze per l’Industria 4.0<br />
nell’agroalimentare”, organizzato<br />
da Federalimentare, Fai<br />
CISL, Flai CGIL e Uila UIL che si<br />
terrà dalle 9.30 alle 13.<br />
Un lavoro degno di nota per un<br />
settore che ha dimostrato, anche<br />
durante la crisi, una grande<br />
capacità di tenuta, chiudendo<br />
il 2016 con un’inversione di<br />
tendenza: la produzione alimentare<br />
ha messo a segno un<br />
+1,1%, il migliore incremento<br />
dal 2010, e l’export ha raggiunto<br />
quota 30 miliardi di euro.<br />
Misure come quelle introdotte<br />
dal Piano Nazionale “Industria<br />
4.0” potranno contribuire ulteriormente<br />
al rilancio della competitività<br />
delle imprese e alla<br />
trasformazione tecnologica del<br />
sistema produttivo alimentare,<br />
grazie alla previsione di incentivi<br />
fiscali per gli investimenti privati<br />
a sostegno delle aziende<br />
“Oltre qualsiasi previsione”.<br />
Questo il giudizio di Luigi<br />
Scordamaglia, presidente di<br />
Federalimentare, sull’anticipazione<br />
dei dati Istat che rivelano<br />
un +8% rispetto al 2016<br />
sul nostro export alimentare<br />
che arriva così a quota 7,7 miliardi<br />
di euro. “Nuovo record<br />
per il settore che rappresentiamo<br />
e che si conferma trainante<br />
per tutto l’export italiano”.<br />
Continua il presidente:<br />
“Un risultato eccezionale che<br />
è frutto di un sistema Paese<br />
che finalmente funziona in<br />
maniera efficiente e coordinata,<br />
e questo accade anche<br />
grazie alle risorse messe in<br />
campo con il piano Made in<br />
che innovano. Affinché ciò possa<br />
avvenire sarà necessario affiancarvi<br />
l’attuazione di un programma<br />
di attività formative su<br />
tre ambiti di intervento: alfabetizzazione<br />
digitale di massa;<br />
difesa delle professioni più vulnerabili;<br />
formazione e accrescimento<br />
di nuove competenze e<br />
abilità. In tal senso Fondimpresa<br />
svolge un compito strategico<br />
per il futuro del Paese.<br />
Il 12 <strong>maggio</strong> è stato affrontato,<br />
in particolare, il tema delle<br />
competenze professionali e<br />
tecniche capaci di rispondere<br />
all’evoluzione della domanda<br />
delle imprese in ottica 4.0.<br />
Oggetto del Convegno sarà il<br />
ruolo chiave della formazione<br />
continua, quale efficace strumento<br />
di coordinamento delle<br />
politiche volte a soddisfare i<br />
fabbisogni emergenti e ad alimentare<br />
il processo innovativo.<br />
Italy, alle azioni dell’ICE condotte<br />
in stretto coordinamento<br />
con Federalimentare e non<br />
ultima alla priorità data dal<br />
governo al settore agroalimentare<br />
che finalmente smette<br />
di essere nell’immaginario<br />
collettivo la cenerentola<br />
dell’economia, acquisendo a<br />
tutti gli effetti un ruolo di leadership<br />
nel rilancio del<br />
Paese”.<br />
“Abbiamo sempre detto che<br />
internazionalizzazione e innovazione<br />
rappresentano l’arma vincente”<br />
– ricorda Scordamaglia<br />
– “per consolidare il primato<br />
mondiale del food and beverage<br />
italiano e i risultati dell’esportazione<br />
e del rilancio degli<br />
investimenti con le misure di<br />
Industria 4.0 nel settore alimentare<br />
lo confermano oltre<br />
qualsiasi previsione. Adesso<br />
bisogna insistere in questo<br />
senso anche prorogando le misure<br />
di Industria 4.0 per le quali<br />
le risorse vanno individuate<br />
ad ogni costo tagliando la spesa<br />
improduttiva”.<br />
Particolarmente rilevante è<br />
poi in quest’ambito il dato relativo<br />
agli scambi con la Russia<br />
che segnano per il settore alimentare<br />
un più che incoraggiante<br />
+45% nonostante le<br />
sanzioni. E dopo l’incontro fra<br />
il nostro Presidente del<br />
Consiglio e il Presidente Putin,<br />
Scordamaglia auspica una<br />
svolta sulle sanzioni. “Basta<br />
far pagare al settore alimentare<br />
italiano il prezzo di un sistema<br />
sanzionatorio inutile e<br />
controproducente che appare<br />
ancora più inaccettabile se si<br />
considera che durante il periodo<br />
delle sanzioni gli Usa hanno<br />
significativamente aumentato<br />
il loro business con la<br />
federazione russa”.<br />
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9
news [fatti, persone, aziende]<br />
ANCORA IN CRESCITA LE ESPORTAZIONI DI SALUMI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Crescono nel 2016 le esportazioni<br />
di salumi italiani. Secondo<br />
le elaborazioni Assica<br />
(Associazione industriali delle<br />
carni e dei salumi aderente a<br />
Confindustria) sui primi dati<br />
pubblicati da Istat nel corso del<br />
2016 il nostro export ha fatto<br />
registrare un +6,3% per<br />
173.210 ton e un +4,8% per<br />
1,4 miliardi di euro.<br />
Un ottimo risultato maturato<br />
nonostante il rallentamento<br />
del commercio mondiale che ha destato<br />
molte preoccupazioni soprattutto nella prima<br />
metà dell’anno e il crescente ricorso a<br />
misure protezionistiche da parte di numerosi<br />
paesi terzi.<br />
Particolarmente dinamica nel corso dell’anno<br />
è risultata la domanda dei partner comunitari<br />
ma, dopo un primo semestre opaco,<br />
ha ripreso vigore anche quella dei Paesi terzi.<br />
Su quest’ultima ha indubbiamente pesato<br />
il calo degli Usa, penalizzati dal confronto<br />
con il biennio precedente che aveva fatto<br />
registrare crescite del 20% anno. Un mercato,<br />
quello statunitense, sul quale pesano<br />
i timori per le nuove misure protezionistiche<br />
annunciate da Trump.<br />
Nel corso del 2016 hanno mostrato un andamento<br />
crescente anche le importazioni di<br />
salumi, salite a 54.220 ton (+7%) per un<br />
valore di 197,7 milioni di euro (+5,7%).<br />
Il saldo commerciale del settore ha registrato<br />
un incremento del 4,7% per 1,2 miliardi<br />
Il presidente di Assica<br />
Nicola Levoni<br />
di euro. Le esportazioni di salumi,<br />
inoltre, hanno mostrato, in<br />
termini di fatturato, un passo<br />
più veloce sia rispetto a quello<br />
dell’industria alimentare<br />
(+3,6%) sia rispetto a quello<br />
generale del Paese (+1,2%).<br />
Ottimo 2016 per le esportazioni<br />
di salumi verso la Ue che ha<br />
registrato un +6,3% in quantità<br />
per oltre 141.090 tonnellate<br />
e un +5,4% in valore per<br />
più di 1.104,7 milioni di euro.<br />
All’interno della Ue un contributo positivo<br />
è arrivato da tutti i nostri principali partner<br />
commerciali con la sola eccezione dell’Austria.<br />
Molto vivace in particolare il trend<br />
evidenziato dalla Spagna. All’interno della<br />
Ue, discreta la performance verso la<br />
Germania, che si è confermata primo mercato<br />
di destinazione dei salumi italiani con<br />
circa 32.730 ton (+2%) e 297,8 milioni di<br />
euro (+3,2%). Decisiva per questa piazza<br />
la crescita dei salami cui si sono sommati<br />
gli incrementi di tutte le altre famiglie di<br />
salumi con la sola eccezione dei prosciutti<br />
crudi stagionati.<br />
Importante incremento della Francia che<br />
ha visto gli arrivi di salumi italiani salire a<br />
circa 32.390 ton (+10,2%) per un valore di<br />
250,2 milioni di euro (+7,2%). Grazie a<br />
questa performance la Francia è tornata a<br />
insidiare, almeno con riferimento alle<br />
quantità, il primato teutonico nel panorama<br />
del nostro export. Al risultato hanno<br />
contribuito positivamente tutte le principali<br />
categorie di salumi, soprattutto i prosciutti<br />
crudi stagionati.<br />
“Una buona performance” – ha commentato<br />
Nicola Levoni, presidente di Assica –<br />
“ancora più apprezzabile perché arriva in<br />
un anno dalle molteplici difficoltà. Nel<br />
2016, infatti, abbiamo avuto a che fare con<br />
ostacoli vecchi, come la chiusura del mercato<br />
russo, ma anche con nuove sfide.<br />
Penso a Brexit, il cui impatto sull’economia<br />
è ancora tutto da verificare, ma anche alle<br />
crescenti tensioni geopolitiche che nel corso<br />
dei mesi hanno aumentato l’instabilità<br />
dando nuovo impulso a politiche protezionistiche<br />
e nazionalistiche.<br />
Un fenomeno, questo del crescente ritorno<br />
al protezionismo, largamente diffuso – basta<br />
pensare che dal 2008 al 2016 sono state<br />
implementate oltre 4.000 nuove barriere<br />
commerciali – e che non ha risparmiato<br />
neppure le economie avanzate, primi fra<br />
tutti gli Stati Uniti, patria del free trade.<br />
Proprio sul finire dell’anno, infatti, il presidente<br />
Trump ha annunciato una forte rifocalizzazione<br />
sul mercato interno e un probabile<br />
innalzamento dei dazi,<br />
un’eventualità che andrebbe a colpire anche<br />
importanti prodotti della salumeria,<br />
vanificando molti dei risultati raggiunti nel<br />
recente passato con il superamento degli<br />
ostacoli non tariffari.<br />
Per fronteggiare queste nuove sfide, consapevoli<br />
che l’export è un traino irrinunciabile,<br />
Assica sta lavorando fianco a fianco con le<br />
nostre Istituzioni e con quelle europee per<br />
sostenere il fondamentale lavoro che svolgono<br />
sia sul fronte tecnico sanitario, sia in<br />
ambito commerciale e agroalimentare e<br />
non da ultimo sul piano dell’indispensabile<br />
diplomazia economica.<br />
Un lavoro questo che non si è mai fermato<br />
e che proprio nel corso dei difficili mesi passati<br />
ha portato ad importanti risultati quali<br />
l’apertura del mercato delle Filippine e il<br />
riconoscimento da parte della Cina dell’indennità<br />
da malattia vescicolare della<br />
Macroregione del Nord che pone le basi<br />
all’apertura del mercato cinese alle carni<br />
suine fresche e ai prodotti a breve stagionatura.<br />
10<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
12<br />
OITA: DUE RICERCHE<br />
SULLA LOGISTICA<br />
ALIMENTARE HI-TECH<br />
OITA, l’Osservatorio<br />
Interdisciplinare Trasporto<br />
Alimenti, ha avviato il proprio<br />
programma di ricerca sulla<br />
logistica alimentare. Hanno<br />
preso il via i primi due progetti<br />
con il Centro di Ricerca sulla<br />
Supply Chain degli Alimenti<br />
dell’Alma Mater Studiorum di<br />
Bologna, direttore il professor<br />
Riccardo Manzini. Le ricerche<br />
avranno durata semestrale e i risultati scientifici saranno esposti<br />
nelle tesi magistrali di due laureandi. I temi saranno: Internet of<br />
Things e connettività; l’ultimo miglio della distribuzione alimentare<br />
ai tempi dell’e-commerce.<br />
Obiettivo fondamentale dell’Osservatorio (www.oita-italia.com)<br />
è migliorare la logistica degli alimenti e delle altre merci che necessitano<br />
di controllo delle condizioni di trasporto e stoccaggio al<br />
fine di garantire la sicurezza, la qualità e la minimizzazione degli<br />
sprechi e degli scarti. Tutto ciò richiede approfondimenti scientifici<br />
in ambiti nuovi o relativamente poco esplorati. Per questo OITA<br />
ha avviato un programma di attività con università ed enti di ricerca<br />
e il sostegno di aziende ed enti economici che condividono<br />
interessi e valori dell’Osservatorio.<br />
Il primo progetto, sponsorizzato da Volkswagen Veicoli<br />
Commerciali Italia, esamina come le tecnologie e le applicazioni<br />
che fanno uso della connettività possono portare vantaggi al settore<br />
della logistica a temperatura controllata. La ricerca analizza<br />
lo stato dell’arte e le prevedibili evoluzioni nell’arco dei prossimi<br />
cinque anni delle dotazioni di base dei veicoli e dei sensori applicabili<br />
al vano di carico e ai singoli contenitori e merci, ed esplora<br />
la sinergia tra i due ambiti e le possibili applicazioni.<br />
Lo sponsor della seconda ricerca è Lamberet Italia, azienda leader<br />
nel settore degli allestimenti per il trasporto a temperatura controllata<br />
ed estremamente interessata a cogliere le tendenze del<br />
mercato per anticiparle con la propria offerta. Il progetto parte<br />
dalla considerazione che l’esplosione dell’e-commerce e della<br />
consegna a domicilio di cibi e di piatti pronti ha e avrà un forte<br />
impatto sulla distribuzione e sul trasporto, per esaminare l’attuale<br />
regolamentazione, le nuove tecnologie per conservare gli alimenti<br />
deperibili e la loro influenza sulle dotazioni dei mezzi di<br />
trasporto. La ricerca esplorerà i cambiamenti in corso e prevedibili<br />
nella catena logistica ed i suoi flussi, attuati per soddisfare le<br />
esigenze di un “ultimo miglio” sempre più parcellizzato e “su<br />
misura”, per tipologia di merce e di destinatario, salvaguardando<br />
l’efficienza dei processi e la sostenibilità sia ambientale che economica<br />
della filiera (e le tasche del cliente finale).<br />
MORTADELLA BOLOGNA IGP:<br />
CRESCE IL SEGMENTO<br />
DEL PRE-AFFETTATO<br />
La Mortadella Bologna IGP ha fatto registrare nel 2016<br />
una produzione di circa 38 milioni di chili, in linea con<br />
quella dello scorso anno. Rispetto al 2015, in particolare,<br />
è stato il segmento del pre-affettato a far segnare indici<br />
positivi con un +11% sull’anno precedente, con una<br />
produzione che si attesta su oltre 7 milioni di kg. Negli<br />
ultimi anni, si continua a registrare una crescita inarrestabile<br />
di questa modalità di offerta. Questo dimostra<br />
che il pre-affettato incontra in maniera significativa il<br />
favore dei consumatori, coniugando l’alta qualità e il<br />
gusto con la praticità di utilizzo e una <strong>maggio</strong>re conservabilità.<br />
Rimane sempre il suo inconfondibile profumo, il tratto distintivo<br />
e caratteristico della Mortadella Bologna IGP, tanto<br />
che più dell’80% viene venduta al banco taglio, dove è<br />
possibile apprezzarne appieno l’aroma delicato e la fragranza.<br />
Di questo 80%, il 60% viene venduto nel circuito della<br />
distribuzione moderna e il 40% nel Normal Trade.<br />
“Sicuramente anche il mercato della Mortadella Bologna<br />
ha risentito, in particolare nell’ultimo anno, oltreché<br />
della crisi dei consumi ancora non del tutto risolta, dei<br />
condizionamenti che scaturiscono da opinioni di tendenza<br />
che trovano spazio presso la pubblica opinione”,<br />
ha dichiarato Corradino Marconi, presidente del<br />
Consorzio Mortadella Bologna. Il fatto stesso però che<br />
siamo riusciti a mantenerci in linea con i risultati dell’anno<br />
precedente ci dà ragione sul cammino che abbiamo<br />
intrapreso. Infatti, attraverso una comunicazione mirata,<br />
un’accurata selezione degli eventi e attraverso il coinvolgimento<br />
delle aziende consorziate che quotidianamente<br />
si impegnano per garantire ai consumatori un<br />
prodotto di sempre <strong>maggio</strong>re qualità, stiamo raggiungendo<br />
il nostro obiettivo, che è quello di far capire al<br />
consumatore finale l’importanza di acquistare un prodotto<br />
IGP”.<br />
Per quanto riguarda l’export, si conferma il trend dello<br />
scorso anno secondo cui circa un 15% del totale delle<br />
vendite è stato destinato alle esportazioni per un valore<br />
di circa 100 milioni di euro. Il<br />
principale partner si conferma il<br />
mercato europeo con la<br />
Germania, la Francia e la Spagna<br />
che rimangono saldamente i<br />
principali Paesi estimatori.<br />
Anche i mercati extra Ue offrono<br />
grandi potenziali, come ad<br />
esempio quello Usa.<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
DACHSER FOOD LOGISTICS RILEVA TUTTE LE QUOTE DI PAPP ITALIA<br />
Con effetto retroattivo dal primo gennaio<br />
<strong>2017</strong>, Dachser rileva tutte le quote<br />
di Papp Italia, azienda italiana specializzata<br />
nella logistica alimentare,<br />
detenute dal socio di Monaco di<br />
Baviera Balthasar Papp.<br />
Dachser, azienda di servizi logistici internazionali,<br />
diventa così socio unico<br />
dell’impresa con sede a Pradelle di<br />
Nogarole Rocca nei pressi di Verona.<br />
Con l’acquisizione Dachser intende<br />
ampliare notevolmente la logistica<br />
contrattuale in Italia continuando a<br />
internazionalizzarla nei prossimi anni.<br />
“Papp Italia vanta grande know-how<br />
ed esperienza nel trasporto e stoccaggio<br />
alimentare e un portafoglio di logistica<br />
contrattuale molto variegato.<br />
La distribuzione tramite piattaforma<br />
cross-docking con un’elevata percentuale<br />
di consegne dirette garantisce<br />
processi molto snelli e una celerità<br />
imbattibile”, afferma Alfred Miller,<br />
Managing Director Dachser Food<br />
Logistics. “Su questa ottima base possiamo<br />
sviluppare servizi in grado di<br />
attrarre ulteriormente i produttori e<br />
distributori di generi <strong>alimentari</strong> europei.<br />
Per questa ragione già da<br />
quest’anno investiremo fortemente<br />
sia nel personale, sia nell’infrastruttura<br />
informatica”.<br />
Come paese produttore e consumatore<br />
di generi <strong>alimentari</strong>, l’Italia svolge<br />
un ruolo importante nel trasporto<br />
merci in Europa. Con l’aumento dei<br />
volumi di importazione ed esportazione<br />
Dachser rafforza sempre più la sua<br />
posizione nella rete “European Food<br />
Network”.<br />
Papp Italia continuerà a essere gestita<br />
dall’attuale management. L’ex socio<br />
Balthasar Papp, si ritira dal settore warehousing<br />
e groupage Italia, per concentrare<br />
le sue capacità manageriali<br />
su priorità interne, come ad esempio<br />
la digitalizzazione in azienda.<br />
Dachser e Papp Italia collaborano dal<br />
2010 nella logistica alimentare a temperatura<br />
controllata tra Germania e<br />
Italia. A metà 2012 Dachser aveva acquisito<br />
il 50% dell’azienda italiana. I<br />
due partner avevano fondato nel<br />
2013, insieme ad altri dieci imprenditori<br />
della logistica alimentare europea,<br />
lo European Food Network: la più<br />
grande rete di distribuzione a temperatura<br />
controllata in Europa.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
13
news [fatti, persone, aziende]<br />
ACCORDO STRATEGICO FRA OCME E ROBOPAC<br />
Un accordo tra due note famiglie<br />
imprenditoriali finalizzato<br />
a una strategia di crescita e internazionalizzazione<br />
delle due<br />
storiche realtà aziendali coinvolte:<br />
Ocme e Robopac.<br />
All’indomani dell’annuncio,<br />
Carlotta Gatteschi, Valentina<br />
Aureli ed Enrico Aureli commentano<br />
la scelta effettuata e<br />
gli obiettivi societari condivisi:<br />
“Abbiamo deciso insieme di<br />
Fare Sistema, mettendo a fattor<br />
comune i punti di forza di<br />
ciascuna azienda. Si sono incontrate<br />
due realtà aziendali<br />
che per Vision e Cultura<br />
Imprenditoriale sono cresciute<br />
in un contesto globale, dove<br />
sono numerosi i casi nei quali<br />
Fare Sistema è sinonimo di successo<br />
del business”.<br />
Proprio nei mercati internazionali<br />
Ocme e Robopac hanno<br />
consolidato la propria crescita:<br />
dapprima attraverso la creazione<br />
di filiali commerciali e per il<br />
service post vendita, poi attraverso<br />
investimenti mirati in unità<br />
produttive in tutto il mondo,<br />
dalla Cina alle Americhe,<br />
nell’ottica di un approccio local<br />
for local che sta dando risultati<br />
vincenti e che ha da sempre<br />
accomunato le due aziende.<br />
Unendo i punti di forza, ora, le<br />
due realtà hanno compiuto un<br />
passo ulteriore, sommando<br />
esperienze e competenze e<br />
raggiungendo la massa critica<br />
necessaria per presidiare al meglio<br />
il mercato globale.<br />
“Grazie a questa lungimirante<br />
collaborazione” – commenta<br />
Carlotta Gatteschi, in qualità di<br />
Presidente – “Ocme si arricchisce<br />
di una cultura industriale<br />
molto importante, che si aggiunge<br />
alla cultura tecnologica,<br />
alla eccellenza tecnologica, alla<br />
qualità dei prodotti e all’internazionalità<br />
che già sono patrimonio<br />
consolidato e identità<br />
della nostra azienda”.<br />
Alla guida di Ocme, Carlotta<br />
Gatteschi, Valentina Aureli ed<br />
Enrico Aureli ricopriranno la<br />
carica di amministratori delegati<br />
delle rispettive competenze.<br />
“È nostra ferma intenzione e<br />
massimo interesse valorizzare e<br />
far crescere ulteriormente il<br />
Da sinistra, Enrico Aureli ( Robopac), Carlotta Gatteschi (Ocme), Valentina<br />
Aureli ed Alfredo Aureli (Robopac)<br />
marchio Ocme” – commentano<br />
Valentina ed Enrico Aureli<br />
– “sinonimo di elevata qualità<br />
e affidabilità”.<br />
“Siamo due grandi realtà complementari,<br />
che condividendo le<br />
stesse strategie hanno una prospettiva<br />
di lavoro e di sviluppo<br />
comune”, commenta Valentina<br />
Aureli. Le parole d’ordine saranno:<br />
ampliamento della strategia<br />
local for local, gestione manageriale,<br />
impulso allo sviluppo<br />
tecnologico, sempre guidato<br />
dalla grande passione per il prodotto<br />
e per la soddisfazione del<br />
cliente finale così come del<br />
System Integrator.<br />
L’incontro tra Ocme e Robopac<br />
è stato naturale, una storia già<br />
scritta: “Abbiamo già sviluppato<br />
insieme diversi progetti” –<br />
confermano Carlotta Gatteschi<br />
ed Enrico Aureli – “presso vari<br />
clienti importanti, un esempio<br />
per tutti l’impianto Mahou, il<br />
produttore di birra leader in<br />
Spagna”.<br />
EVERTON ACQUISISCE LA CROATA HERBARIUM<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Everton, realtà italiana specializzata nella produzione e commercializzazione<br />
di tè, tisane, infusi, solubili e zuccheri, annuncia l’acquisizione di Herbarium<br />
d.o.o., azienda croata di lavorazione e confezionamento di erbe, parte del<br />
grande gruppo Spider Grupa, leader nel settore delle piante ed erbe officinali.<br />
Ufficializzata lo scorso febbraio a Zagabria, l’acquisizione assegna il 51%<br />
di Herbarium a Everton che si conferma così uno dei big player nel settore,<br />
l’unico in Italia a vantare un modello di business diretto che prevede il governo<br />
completo di tutte le fasi di lavorazione.<br />
“L’acquisizione di Herbarium ci permette di rafforzare ulteriormente la nostra<br />
posizione nel settore delle erbe officinali e di consolidare la nostra presenza<br />
sul mercato con una migliorata capacità produttiva e di confezionamento, per<br />
rispondere puntualmente e in breve tempo alle richieste dei nostri clienti”, ha<br />
dichiarato Federico Dodero, nuovo presidente di Herbarium.<br />
Un importante investimento a conferma della filosofia aziendale basata sul<br />
controllo e l’integrazione della filiera verticale, che consente di garantire l’altissima<br />
qualità del prodotto lungo tutto il processo, dal campo allo scaffale.<br />
La sede di Herbarium in Croazia<br />
14<br />
www.interprogettied.com
Bühler<br />
Countlines.<br />
Sistemi all’avanguardia<br />
per l’industria dolciaria.<br />
Bühler è in grado di offrire tecnologia di<br />
processo all’avanguardia, compresa una vasta<br />
gamma di soluzioni per la realizzazione di<br />
prodotti dolciari ricoperti e ripieni: sistemi per<br />
il dosaggio, la pesatura, la miscelazione, la<br />
cottura, fino all’estrusione, alla ricopertura, al<br />
taglio, al temperaggio ed al raffreddamento<br />
dei prodotti finiti.<br />
Parliamone.<br />
consumerfoods@buhlergroup.com<br />
Innovations for a better world.
news [fatti, persone, aziende]<br />
PROFOOD TECH, DEBUTTO POSITIVO<br />
Sono stati i 447 espositori da<br />
16 Paesi a decretare il successo<br />
di ProFood Tech, la biennale<br />
dedicata alle tecnologie per<br />
il food & beverage svoltasi a<br />
Chicago dal 4 al 6 aprile scorso.<br />
Una soddisfazione non<br />
solo per l’efficacia della rassegna,<br />
ma per la qualità dei<br />
6.500 visitatori di alto profilo<br />
che hanno voluto essere presenti<br />
a questa prima edizione;<br />
dati che nessuno si aspettava<br />
all’esordio di questo nuovo<br />
evento e che – dunque – ribadiscono<br />
la positiva stagione di<br />
questo importante segmento<br />
dell’economia mondiale.<br />
A distanza di un mese e mezzo<br />
dal debutto è dunque possibile<br />
parlare di una nuova, concreta<br />
opportunità nell’area<br />
economica Nafta, che ha indubbiamente<br />
confermato la<br />
propria attenzione verso una<br />
proposta di qualità in un settore<br />
centrale per i propri flussi<br />
economici: “La risposta del<br />
settore al nostro format è stata<br />
assolutamente positiva”, ha<br />
commentato Gerald Böse, presidente<br />
e CEO di Koelnmesse<br />
GmbH. “L’alto livello di internazionalità<br />
di questa premiere<br />
conferma la competenza di<br />
Koelnmesse nel mondo del<br />
food e nelle tecnologie per il<br />
food, da Anuga a Anuga<br />
FoodTec, fino alle tante declinazioni<br />
che organizziamo in<br />
tutto il mondo”.<br />
Una rassegna fortemente verticale,<br />
rivolta esclusivamente<br />
ai fornitori dell’industria alimentare<br />
e delle bevande,<br />
come abbiamo già ricordato;<br />
l’unica in questo grande mercato<br />
a rispondere alle necessità<br />
di uno specifico settore,<br />
una specializzazione che il<br />
settore ha premiato decretando,<br />
di fatto, che la biennale è<br />
l’evento di riferimento per<br />
tutto il grande mercato nord<br />
americano. La scelta di<br />
Koelnmesse, Pmmi (l’associazione<br />
delle imprese che si occupano<br />
di packaging e delle<br />
tecnologie connesse) e Idfa,<br />
l’associazione dell’industria<br />
lattiero-casearia leader in<br />
Nord America, di creare una<br />
nuova vetrina a Chicago si è<br />
rivelata vincente.<br />
Una soddisfazione palpabile<br />
nelle giornate di fiera e ancora<br />
di più oggi, quando le relazioni,<br />
i contatti si stanno trasformando<br />
in concrete<br />
opportunità. Anche per le<br />
imprese italiane che non si<br />
sono lasciate sfuggire questa<br />
occasione: l’Italia si è schierata<br />
con una nutrita compagine,<br />
preceduta solo dai 366<br />
espositori statunitensi, dalle<br />
20 imprese turche e dalle 15<br />
partecipazioni dal vicino<br />
Canada. Il “made in Italy” ha<br />
avuto dieci alfieri: Galdi,<br />
Italdibipack e Stommpy che<br />
Gerald Böse, presidente e Ceo<br />
di Koelnmesse GmbH<br />
hanno esposto singolarmente,<br />
a cui si sono aggiunte le<br />
sette imprese raccolte nella<br />
collettiva italiana (Fbr Elpo, Icf<br />
& Welko, Manghi, Melegari,<br />
Pieralisi, Pietribiasi<br />
Michelangelo, Tmci Padovan,<br />
Zambelli Packaging) allestita<br />
su una superficie di un centinaio<br />
di metri quadrati.<br />
L’appuntamento con la prossima<br />
ProFood Tech è dal 26 al<br />
28 marzo 2019.<br />
MEGADYNE FESTEGGIA I 60 ANNI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
16<br />
Grande successo di pubblico anche quest’anno per la partecipazione di Megadyne alla 70a<br />
edizione di Hannover Messe, che ha richiamato nella città tedesca oltre 220.000 visitatori da<br />
tutto il mondo. Nei cinque intensissimi giorni di fiera, Hannover si è confermata capitale mondiale<br />
dell’industria e Megadyne era tra i suoi protagonisti, con una superficie espositiva di 300<br />
m² e tanti nuovi prodotti presentati durante la manifestazione.<br />
Tra questi Megalinear Quiet Self Track, le cinghie silenziose<br />
e self tracking in poliuretano, Silver2, nuova generazione<br />
di cinghie che garantisce <strong>maggio</strong>ri prestazioni e RPP<br />
Steel, cinghie in gomma EPDM e cavi in acciaio, oltre alla<br />
nuova gamma di cinghie e nastri trasportatori specifici per<br />
il settore food.<br />
Hannover Messe è stata per Megadyne anche l’occasione<br />
per festeggiare a livello internazionale i 60 di storia dell’azienda:<br />
durante il secondo giorno di manifestazione infatti<br />
si è svolto un pranzo per celebrare questo importante anniversario,<br />
a cui hanno partecipato oltre 200 ospiti. Un traguardo<br />
notevole raggiunto, come ha sottolineato Giorgio<br />
Tadolini, Ceo di Megadyne Group, grazie ai dipendenti e ai<br />
clienti che, insieme alla proprietà, hanno costruito, anno<br />
dopo anno, una grande storia di successo.<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
SCOVENNA (ROCKWELL AUTOMATION) PRESIDENTE DI ANIE AUTOMAZIONE<br />
Fabrizio Scovenna, Country Sales<br />
Director di Rockwell Automation<br />
Italian Region, è il nuovo presidente<br />
di Anie Automazione. Eletto<br />
dall’assemblea degli associati per il<br />
biennio <strong>2017</strong>-2019, succede a<br />
Giuliano Busetto, recentemente<br />
eletto presidente della federazione.<br />
Scovenna intende operare in<br />
continuità con le precedenti presidenze.<br />
“Sono molto onorato di<br />
essere stato eletto presidente di<br />
Anie Automazione che rappresenta<br />
uno dei settori più strategici e<br />
avanzati tra i nostri comparti industriali;<br />
una realtà strettamente legata<br />
alla natura del nostro paese<br />
che trova parte della sua forza in<br />
quel substrato di eccellenze di piccole<br />
e medie dimensioni”, afferma<br />
Fabrizio Scovenna. “Ritengo sia<br />
importante che nel nostro piano<br />
per il prossimo biennio, oltre all’obiettivo<br />
di continuare a far crescere<br />
il numero degli associati includendo<br />
un <strong>maggio</strong>r numero di aziende<br />
che operano nel settore dell’automazione<br />
di processo, venga dedicata<br />
una particolare attenzione alle<br />
piccole e medie imprese, colonna<br />
portante del nostro sistema manifatturiero”.<br />
Il cambiamento che sta<br />
attraversando il mondo industriale,<br />
e che si comincia a percepire anche<br />
in Italia, è alla base dell’ampio e<br />
concreto programma presentato<br />
da Scovenna agli associati Anie. Un<br />
piano che ruota attorno a tre temi<br />
(digitalizzazione, Pmi e internazionalizzazione)<br />
e a tre specifiche aree<br />
di sviluppo. Prima tra tutti la digitalizzazione<br />
e quindi il tema di<br />
Industria 4.0, sul quale l’associazione<br />
intende svolgere un ruolo di<br />
guida, soprattutto a supporto delle<br />
piccole e medie imprese. Il secondo<br />
tema è quello delle Pmi e<br />
dell’internazionalizzazione e infine<br />
la collaborazione con le altre associazioni.<br />
“Sono convinto che le<br />
associazioni possano giocare un<br />
ruolo fondamentale nella creazione<br />
e consolidamento del tanto<br />
auspicato sistema paese. Ritengo<br />
pertanto che una <strong>maggio</strong>re collaborazione<br />
e una crescita delle azioni<br />
sinergiche tra i vari rappresentanti<br />
di categoria possano<br />
contribuire ad aiutare le aziende<br />
italiane a mantenere il proprio vantaggio<br />
competitivo nel panorama<br />
globale”, conclude.<br />
Scovenna è un ingegnere elettronico<br />
del Politecnico di Milano e ha<br />
sviluppato un particolare interesse<br />
per l’Intelligenza Artificiale, che lo<br />
ha portato ad avere esperienze nel<br />
settore informatico di gruppi come<br />
Enimont e Ansaldo con i quali ha<br />
collaborato per qualche anno, per<br />
poi approdare in Allen-Bradley, poi<br />
acquisita da Rockwell Automation<br />
dove ha ricoperto diversi ruoli.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
17
news [fatti, persone, aziende]<br />
OLTRE 800 OPERATORI A MCT ALIMENTARE<br />
Si archivia con un risultato positivo la giornata<br />
verticale mcT <strong>Tecnologie</strong> per l’Alimentare,<br />
dedicata a tutti gli operatori<br />
professionali che operano nel panorama<br />
dell’industria alimentare e nel settore<br />
food & beverage, svoltasi a Milano lo scorso<br />
19 aprile.<br />
Oltre 800 sono stati infatti gli operatori<br />
specializzati che hanno partecipato alla<br />
giornata, organizzata da Eiom con il patrocinio<br />
di Anipla (Associazione Nazionale per<br />
l’Automazione) e Federalimentare<br />
(Federazione Italiana dell’Industria<br />
Alimentare) e che si è svolta in concomitanza<br />
con mcT Visione e Tracciabilità – mostra<br />
convegno dedicata alle soluzioni industriali<br />
di identificazione automatica, e di<br />
SAVE Milano – evento leader per la strumentazione<br />
e l’automazione industriale.<br />
L’appuntamento di Milano ha visto il coinvolgimento<br />
di operatori dell’industria alimentare<br />
e del settore food & beverage,<br />
Marchisio che ha introdotto alle tematiche<br />
del convegno; Sergio Paganelli<br />
(Gruppo RFID Anie Automazione) è poi<br />
intervenuto con casi applicativi di grande<br />
attualità con focus sui sistemi di visione e<br />
RFID per l’industria 4.0; Marco Giusti<br />
(Altran Italia) ha riportato le esperienze<br />
dell’azienda maturate nel mondo dell’automazione<br />
e della tecnologia alimentare,<br />
mentre il tema dei sistemi di visione ad<br />
alte performance è stato invece oggetto<br />
dell’intervento di Eugenio Meregalli<br />
(Keyence).<br />
Gianluca Gervasoni (Siemens) ha affrontato<br />
il tema degli RFID nell’era dell’Internet<br />
of Things, ossia come cambierà la<br />
tracciabilità dei prodotti nella quarta rivoluzione<br />
industriale; Massimo Castelletti<br />
(Opto Engineering) ha presentato i nuovi<br />
sistemi intelligenti di visione per la food<br />
inspection, basati su reti neurali e autoapprendimento;<br />
mentre Federico Baglioni<br />
controllo qualità legato all’utilizzo dell’Internet<br />
of Things nell’Industry 4.0.<br />
Oltre al convegno mattutino, la giornata si<br />
è sviluppata intorno a un’importante area<br />
espositiva in cui erano presenti i leader di<br />
mercato con le ultime novità e ha visto al<br />
pomeriggio gli approfondimenti tenuti dalle<br />
stesse aziende partecipanti, coinvolte in<br />
una serie di workshop tecnico-applicativi<br />
inerenti al tema della giornata.<br />
mcT <strong>Tecnologie</strong> per l’Alimentare gode del<br />
supporto di importanti centri di ricerca,<br />
esperti e associazioni, e si conferma anno<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
quali responsabili di produzione, direttori<br />
di stabilimento, progettisti, responsabili di<br />
linea, responsabili della ricerca, buyer, impiantisti,<br />
manutentori, system integrator,<br />
tecnici e strumentisti e molti altri ancora.<br />
“Industria alimentare: tecnologie e soluzioni<br />
di produzione, magazzino e distribuzione<br />
per l’efficienza della filiera” è stato<br />
il tema dell’importante convegno mattutino<br />
coordinato da Carlo Marchisio<br />
(Consulente industriale Food&Bev<br />
Industry), in cui sono state presentate soluzioni<br />
innovative e case study incentrate<br />
su tematiche di grande interesse.<br />
La mattinata è stata aperta proprio da<br />
(Auco Italia) ha illustrato alcune case history<br />
di grande rilievo, tra cui ricordiamo<br />
Barilla e Zuegg, sulle strategie di automazione<br />
della produzione nell’industria alimentare,<br />
al fine di ridurre i guasti e diminuire<br />
i costi di gestione. Matteo Longoni<br />
(Moxoff) ha esposto invece casi di successo<br />
legati alla modellistica matematica di<br />
automazione, mostrando opportunità di<br />
innovazione e di stimolo all’introduzione<br />
di tecnologie sempre più avanzate nei<br />
processi produttivi <strong>alimentari</strong>.<br />
A chiudere la mattinata Giovanni Virgili<br />
(Carpigiani/Ali) che è intervenuto parlando<br />
dell’automazione per il processo di<br />
dopo anno appuntamento fondamentale<br />
per tutti gli operatori qualificati che vogliono<br />
conoscere le più avanzate soluzioni<br />
applicative, comprendere il mercato, le<br />
tendenze e le novità del settore, oltre che<br />
sviluppare nuove opportunità di business.<br />
La prossima edizione di mcT <strong>Tecnologie</strong><br />
per l’Alimentare è in programma a Verona<br />
il 19 ottobre, in contemporanea con l’evento<br />
di riferimento in Italia per le tecnologie<br />
industriali: SAVE Mostra Convegno<br />
dedicata alle Soluzioni e Applicazioni<br />
Verticali di Automazione, Strumentazione,<br />
Sensori in programma il 18 e 19 ottobre<br />
a Veronafiere.<br />
18<br />
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aromatico desiderato, senza alterare il sapore del<br />
prodotto ed eliminando i composti volatili indesiderati.
appuntamenti<br />
IPACK-IMA 2018: UN PUNTO DI SVOLTA<br />
Si è tenuta a Interpack la prima presentazione internazionale di Ipack-<br />
Ima 2018, la manifestazione in programma a Fiera Milano dal 29 <strong>maggio</strong><br />
al 1 giugno 2018, evento di riferimento nelle tecnologie di processo<br />
e confezionamento food e non food.<br />
Alla presenza di giornalisti, rappresentanti di associazioni imprenditoriali<br />
e aziende provenienti da Austria, Brasile, Cina, Francia, Grecia,<br />
Germania, Gran Bretagna, Italia, Nigeria, Singapore, Svezia, Svizzera,<br />
Stati Uniti d’America, Taiwan, Turchia, Riccardo Cavanna e Domenico<br />
Lunghi, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato della<br />
società che organizza la manifestazione, hanno presentato le principali<br />
novità che caratterizzeranno Ipack-Ima 2018.<br />
“Un’edizione che segnerà un importante punto di svolta”, ha<br />
ConneXion Italia, sarà interamente dedicata alle soluzioni materiali<br />
innovative, intese come materie prime, semilavorati e componenti per<br />
prodotti e imballaggi ad alto valore aggiunto e contenitori innovativi<br />
per dar vita ad una fucina di idee e spunti creativi per le funzioni strategiche<br />
aziendali, dalla Ricerca & Sviluppo al Marketing. Ipack-Mat sarà<br />
sinergica agli analoghi saloni satellite Plast-Mat e Print-Mat delle mostre<br />
Plast e Print4all.<br />
Un’alta grande novità di Ipack-Ima 2018 è, infatti, la sua adesione a<br />
The Innovation Alliance.<br />
“È un nuovo e importante progetto che mette assieme, in logica sinergica,<br />
cinque importanti manifestazioni: Plast, Print4all, Meat-Tech e<br />
Intralogistica Italia, Oltre a Ipack-Ima”, racconta Domenico Lunghi.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
20<br />
dichiarato in apertura Cavanna. “Dopo l’acquisizione della società<br />
organizzatrice da parte di Ucima (Unione Costruttori Italiani<br />
Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) e<br />
Fiera Milano, sono state ridefinite le linee strategiche della manifestazione<br />
con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’internazionalità<br />
della fiera e rendere l’Italia una tappa obbligata per gli operatori<br />
del settore interessati a conoscere le ultime innovazioni<br />
tecnologiche, i materiali più performanti e le soluzioni di logistica<br />
all’avanguardia”.<br />
Grazie al supporto delle principali aziende italiane produttrici di macchine<br />
per il confezionamento, associate ad Ucima, e agli espositori<br />
storici della manifestazione, è stata implementata una nuova suddivisone<br />
del layout espositivo in base ai mercati di destinazione.<br />
Ciascun padiglione ospiterà infatti le aziende espositrici in base alle<br />
principali industrie di riferimento, identificate attraverso otto business<br />
community: Food, Fresh&Convenience; Confectionary; Beverage;<br />
Pasta, Bakery & Milling; Industrial & Durable Goods; Health & Personal<br />
Care; Chemicals Industrial & Home, Fashion & Luxury.<br />
Sono stati definiti inoltre alcuni grandi temi trasversali alle business<br />
community che contraddistingueranno sia le proposte in mostra sia gli<br />
approfondimenti didattici e convegnistici. Anticontraffazione, e-commerce,<br />
sostenibilità e Industry 4.0 saranno i file rouge che caratterizzeranno<br />
Ipack-Ima 2018.<br />
Inoltre, i materiali innovativi saranno al centro di una nuova sezione<br />
espositiva Ipack-Mat. Organizzata in collaborazione con Material<br />
“Su una superficie espositiva di 140 mila m² saranno in mostra differenti<br />
mondi produttivi uniti da una forte logica di filiera: dal processing<br />
al packaging, dalla lavorazione della plastica alla stampa industriale,<br />
commerciale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette,<br />
fino alla movimentazione e allo stoccaggio della merce pronta al<br />
consumo”.<br />
“La nostra manifestazione” – continua Lunghi – “potrà quindi contare<br />
su una campagna di promozione amplificata da quella del sistema<br />
The Innovation Alliance che si unisce a quella gestita direttamente”.<br />
Una rete di agenti in 40 Paesi e attività di comunicazione in oltre 70<br />
nazioni che assicureranno un incremento del numero di visitatori nazionali<br />
e internazionali”.<br />
Sono oltre 150.000 i visitatori attesi a Fiera Milano nei cinque giorni di<br />
svolgimento delle 5 manifestazioni.<br />
Queste novità stanno registrando una ottima risposta da parte delle<br />
aziende del settore. Ad un anno dall’inizio della manifestazione, infatti,<br />
il 60% degli spazi espositivi disponibili è già stato opzionato da primarie<br />
aziende nazionali e internazionali che hanno scelto Ipack-Ima<br />
quale vetrina privilegiata per presentare al mercato le loro ultime innovazioni.<br />
La promozione a Interpack ha confermato la valenza strategica del<br />
progetto con un grande numero di visitatori che si sono già pre-registrati<br />
per non perdere l’appuntamento del 2018 e nuovi espositori che<br />
intendono essere tra i principali protagonisti di questo importante progetto<br />
espositivo.<br />
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appuntamenti<br />
QUALYFOOD WEEK, UNA SETTIMANA<br />
DI FORMAZIONE PER IL SETTORE ALIMENTARE<br />
Qualyfood Week, che a detta degli operatori<br />
del settore rappresenta la migliore formazione<br />
professionale, è una settimana intensiva di<br />
formazione tecnico-scientifica per l’industria<br />
alimentare che conferma la Fiera di Cremona<br />
come osservatorio privilegiato su uno dei settori<br />
chiave dell’economia nazionale.<br />
Quattro i corsi di formazione in calendario<br />
presso la Fiera di Cremona:<br />
26 giugno <strong>2017</strong> - Il quadro normativo aggiornato<br />
in tema d’informazione del consumatore:<br />
le attuali regole e sanzioni.<br />
Sono finalmente entrate da poco in vigore<br />
le nuove regole e le relative sanzioni relative<br />
all’informazione del consumatore: tanti nuovi<br />
adempimenti, limitazioni e aspetti pratici<br />
da rivedere. Il corso proporrà anche un’ampia<br />
rassegna degli errori più frequenti e diversi<br />
casi di studio.<br />
27-28 giugno <strong>2017</strong> - Il sistema Haccp, corretta<br />
applicazione, conferma e validazione.<br />
Si tratta di un corso di formazione pratico<br />
“definitivo”, in grado di fornire le competenze<br />
integrali per poter eseguire Audit interni<br />
nell’ambito della verifica del sistema HACCP<br />
(l’attestato rilasciato soddisfa i requisiti degli<br />
standard in ambito di sicurezza alimentare).<br />
29 giugno <strong>2017</strong> - Aromi, composti aromatizzanti<br />
e proprietà sensoriali. Aggiornamenti<br />
tecnici e normativi.<br />
Un corso di formazione necessario per tutti<br />
gli utilizzatori sul complesso settore degli aromi<br />
e delle sostanze aromatizzanti. Le più recenti<br />
applicazioni di tali sostanze vengono<br />
discusse in funzione di un perfezionamento<br />
delle proprietà sensoriali e della complessa<br />
normativa di riferimento in continuo aggiornamento.<br />
30 giugno <strong>2017</strong> - Microbiologia, igiene e riflessi<br />
legali.<br />
Un corso di aggiornamento particolarmente<br />
adatto per gli operatori coinvolti nelle<br />
tematiche legate all’igiene e alla sicurezza<br />
alimentare, che devono necessariamente<br />
conoscere, da un lato, le più recenti metodiche<br />
analitiche (anche rapide) e, dall’altro<br />
lato, la normativa di riferimento.<br />
Quest’ultima però non sempre viene interpretata<br />
secondo una valutazione di buon<br />
senso del dato analitico, quanto, piuttosto,<br />
in modo rigido e alla lettera. Quali sono i<br />
profili sanzionatori in caso di non conformità,<br />
qual è la giurisprudenza sui campionamenti<br />
analitici e sulla significatività delle<br />
analisi?<br />
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FORNIRE INNOVATIVE SOLUZIONI PER IMPIANTI DI MANUTENZIONE.<br />
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appuntamenti<br />
LA COGENERAZIONE VERSO L’INDUSTRIA 4.0<br />
Torna di scena a Milano, il 29 giugno<br />
<strong>2017</strong>, la giornata mcTER, evento di riferimento<br />
in Italia dedicato alle tematiche<br />
della cogenerazione, dell’energia e<br />
dell’efficienza energetica.<br />
mcTER da anni è divenuto il punto d’incontro<br />
privilegiato del settore, con l’edizione<br />
dello scorso anno che ha visto la<br />
partecipazione di oltre 1.300 operatori<br />
qualificati tra progettisti, ingegneri, impiantisti,<br />
responsabili tecnici, manager,<br />
integratori, utilizzatori di energia e calore<br />
dall’industria, dal terziario e dai servizi.<br />
La cogenerazione resta uno dei metodi<br />
più efficaci che la tecnologia mette a di-<br />
to, ricavandone inoltre i valori utili per la<br />
manutenzione predittiva (individuando<br />
ad esempio i parametri indice fuori controllo).<br />
Il tema della sessione plenaria mcTER<br />
sarà proprio “La cogenerazione verso<br />
l’Industria 4.0” con interventi che spazieranno<br />
dagli aggiornamenti normativi agli<br />
strumenti a supporto, alle strategie utilizzate,<br />
fino ad arrivare ai casi applicativi<br />
a cura delle aziende protagoniste.<br />
L’evento verticale potrà inoltre offrire agli<br />
operatori altri importanti atout: anche<br />
nel <strong>2017</strong> sarà affiancato da diversi appuntamenti<br />
sinergici, a iniziare dalla se-<br />
Cogenerazione), Italcogen (Associazione<br />
dei costruttori e distributori di impianti<br />
di Cogenerazione), FIPER (Federazione<br />
Italiana Produttori di Energia da Fonti<br />
Rinnovabili), ITABIA (Italian Biomass<br />
Association), CIR (Centro Italiano<br />
Riscaldamento), Assogasmetano<br />
(Associazione Nazionale Imprese<br />
Distributrici Metano Autotrazione), CIG<br />
(Consorzio Italiano Gas), AssoEsco<br />
(Associazione Italiana delle Energy<br />
Service Company), AssoEge<br />
(Associazione Esperti in Gestione dell’Energia),<br />
AIAT (Associazione Ingegneri<br />
Ambiente e Territorio) oltre che con il<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
sposizione per contenere le emissioni e<br />
risparmiare energia primaria, grazie alla<br />
<strong>maggio</strong>r efficienza degli impianti.<br />
Come per il resto del mondo industriale,<br />
anche nel caso degli impianti cogenerativi<br />
il tema del passaggio ad Industria 4.0<br />
risulta quanto mai attuale; e nel prossimo<br />
futuro non potrà che crescere di importanza,<br />
visto che consentirà di controllare<br />
al meglio i sistemi progettati così da<br />
far loro raggiungere prestazioni ottimali.<br />
Nell’ambito di queste nuove tecnologie,<br />
software possono essere elaborati e applicati<br />
per mantenere l’impianto nelle<br />
condizioni ideali e in funzione dell’operatività<br />
richiesta, arrivando anche ad influire<br />
sulle scelte gestionali: ad esempio,<br />
il monitoraggio continuo, anche da remoto,<br />
consente il controllo dei consumi<br />
energetici dell’impianto, come pure di<br />
regolarne i parametri utilizzando i dati<br />
statistici raccolti durante il funzionamen-<br />
sta edizione di mcTER Forest, giornata<br />
verticale dedicata a soluzioni, tecnologie,<br />
componenti per impianti alimentati a<br />
biomassa, anche in assetto cogenerativo;<br />
e dalla quinta edizione di mcTER<br />
Biometano Bio-Gas, dedicata ai biocombustibili<br />
gassosi, in cui si farà il punto sul<br />
settore, con particolare attenzione al<br />
mercato del biometano.<br />
Tra i Platinum Sponsor partecipanti ricordiamo<br />
2G, ABB, AB Energy, Bosch<br />
Energy and Building Solutions, E-ON,<br />
Ecospray Technologies, Ener-G, GE<br />
Jenbacher, Intergen, Liquigas, Nidec-Asi,<br />
Tonissi Power.<br />
L’iniziativa mcTER è organizzata da Eiom<br />
con il patrocinio di Ati (Associazione<br />
Termotecnica Italiana) e del CTI<br />
(Comitato Termotecnico Italiano), del<br />
CIB (Consorzio Italiano Biogas e<br />
Gassificazione), di Cogena (Associazione<br />
Italiana per la Promozione della<br />
sostegno il supporto promozionale de<br />
“La Termotecnica”, di “Cogenerazione”,<br />
della “Guida Biomasse - Bio-Gas” e di<br />
“Energia e Dintorni“(Organo ufficiale<br />
del CTI).<br />
La giornata mcTER si svolgerà seguendo<br />
il format consolidato, mettendo al centro<br />
la formazione e l’aggiornamento professionale<br />
insieme al business.<br />
Al mattino è quindi previsto lo svolgimento<br />
delle specifiche sessioni congressuali,<br />
mentre nel pomeriggio avranno invece<br />
luogo i workshop tecnico-applicativi organizzati<br />
dalle stesse aziende partecipanti,<br />
per presentare le soluzioni tecnologiche<br />
all’avanguardia sui temi della cogenerazione<br />
e dell’efficienza energetica. L’evento<br />
sarà inoltre arricchito, come sempre, da<br />
un’ampia area espositiva a favorire il contatto<br />
diretto, il business e la collaborazione<br />
tra visitatori, aziende e professionisti<br />
operanti nel settore.<br />
22<br />
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appuntamenti<br />
L’agenda<br />
IFT17<br />
25-28 giugno <strong>2017</strong><br />
Las Vegas, Usa<br />
www.iftevent.org<br />
mcTER Cogenerazione<br />
29 giugno <strong>2017</strong><br />
Milano<br />
www.mcter.com/<br />
cogenerazione_milano/<br />
Drinktec<br />
11-15 settembre <strong>2017</strong><br />
Monaco di Baviera, Germania<br />
www.drinktec.com<br />
Process Expo<br />
19-22 settembre <strong>2017</strong><br />
Chicago, Usa<br />
www.myprocessexpo.com<br />
Anuga<br />
7-10 ottobre <strong>2017</strong><br />
Colonia, Germania<br />
www.anuga.com<br />
SAVE<br />
18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />
Verona<br />
www.exposave.com<br />
MCM<br />
18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />
Verona<br />
www.mcmonline.it<br />
Swop<br />
7-10 novembre <strong>2017</strong><br />
Shanghai, Cina<br />
www.swop-online.com/en<br />
Upakovka<br />
23-26 gennaio 2018<br />
Mosca, Russia<br />
www.upakovka-tradefair.com<br />
Prosweets-ISM<br />
28-31 gennaio 2018<br />
Colonia, Germania<br />
www.prosweets.com<br />
www.ism-cologne.com<br />
Fieragricola<br />
31 gennaio-3 febbraio 2018<br />
Verona<br />
www.fieragricola.it<br />
Aquafarm<br />
15-16 febbraio 2018<br />
Pordenone<br />
www.aquafarm.show<br />
Anuga Foodtec<br />
20-23 marzo 2018<br />
Colonia, Germania<br />
www.anugafoodtec.com<br />
Vinitaly<br />
15-18 aprile 2018<br />
Verona<br />
www.vinitaly.com<br />
Alimentaria<br />
16-19 aprile 2018<br />
Barcellona, Spagna<br />
www.<strong>alimentari</strong>a-bcn.com<br />
Ipack-Ima<br />
15-18 <strong>maggio</strong> 2018<br />
Milano<br />
www.ipackima.it<br />
Gluten Free Expo<br />
18-21 novembre <strong>2017</strong><br />
Rimini<br />
www.glutenfreeexpo.eu<br />
Lactose Free Expo<br />
18-21 novembre <strong>2017</strong><br />
Rimini<br />
www.lactosefreeexpo.com<br />
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Meat Tech<br />
15-18 <strong>maggio</strong> 2018<br />
Milano<br />
www.meat-tech.it<br />
All4Pack Paris<br />
26-29 novembre 2018<br />
Parigi, Francia<br />
www.all4pack.com<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
23
ingredienti<br />
SOLUZIONI FUNZIONALI<br />
A BASE DI ESTRATTI VEGETALI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
24<br />
Chimab amplia la gamma<br />
Carnitex con Carnitex BA e<br />
Carnitex AC, innovative soluzioni<br />
funzionali a base di<br />
estratti vegetali per la stabilità<br />
di aroma e colore negli<br />
alimenti sottoposti a trattamento<br />
termico.<br />
Colore e aroma sono componenti<br />
fondamentali nella<br />
percezione degli alimenti e<br />
nella loro scelta.<br />
Consumatori e industrie richiedono<br />
sempre più prodotti<br />
senza additivi, con<br />
etichette “pulite e corte”.<br />
La R&D di Chimab amplia la<br />
gamma Carnitex con nuove soluzioni funzionali a base di estratti<br />
vegetali in grado di stabilizzare aroma e colore dei prodotti <strong>alimentari</strong><br />
sottoposti a trattamento termico.<br />
I nuovi Carnitex sono pensati specificatamente per conferire<br />
aroma, colore, aspetto attraente e naturalmente piacevole ai<br />
prodotti <strong>alimentari</strong>. Sono a base di estratti vegetali e senza<br />
numeri E, pertanto in linea con i trend “naturale” ed “etichetta<br />
pulita”.<br />
Inoltre la speciale caratterizzazione aromatica e cromatica rende la<br />
nuova linea Carnitex particolarmente indicata nelle applicazioni<br />
cotte a base carne e meat analogue.<br />
Carnitex è ideale per un’ampia gamma di applicazioni. Soddisfa<br />
anche le aspettative dei consumatori più esigenti e attenti, in<br />
quanto l’azione aromatica e colorante avviene grazie a materie<br />
prime naturali.<br />
Sostiene perfettamente la strategia dell’etichetta pulita, semplice,<br />
e “short”. Ideale anche per prodotti vegetariani e vegani. La<br />
linea Carnitex è anche Carnitex BC, soluzione funzionale a base<br />
di estratti naturali per stabilizzare aroma e colore nei prodotti<br />
freschi a base carne o meat analogue.<br />
Per ulteriori informazioni si può contattare Chimab inviando una<br />
e-mail a chimab@chimab.it<br />
I plus della gamma Carnitex:<br />
• a base di estratti vegetali naturali<br />
• caratterizzazione aromatica<br />
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CRESCE IL MERCATO<br />
DEGLI ANTIOSSIDANTI<br />
Il mercato globale degli antiossidanti<br />
sta assistendo a una crescita<br />
costante. Il cambiamento<br />
delle preferenze dei consumatori<br />
a favore dei cibi pronti e il forte<br />
desiderio di antiossidanti naturali<br />
e prodotti <strong>alimentari</strong> con etichette<br />
pulite sono fattori che<br />
danno slancio alla domanda. Le<br />
nuove innovazioni dei prodotti e<br />
l’espansione della capacità da<br />
parte degli operatori del settore,<br />
come DSM, BASF, Kalsec e<br />
ADM, sono fattori che alimentano<br />
la crescita del mercato.<br />
Lo studio “Global Antioxidants<br />
Market, Forecast to 2021”, parte<br />
del programma Visionary<br />
Science Growth Partnership<br />
Service di Frost & Sullivan, rileva<br />
che i prodotti derivati da fonti<br />
vegetali come gli estratti di tè, la<br />
frutta e gli estratti vegetali sono<br />
in ascesa. Anche l’utilizzo di prodotti<br />
combinati, ad esempio antiossidanti<br />
naturali e di sintesi con<br />
omega-3, sta guadagnando<br />
popolarità. Si prevede che il mercato<br />
globale degli antiossidanti<br />
crescerà con un tasso di crescita<br />
annuale composto (CAGR) del<br />
5,2% nel periodo 2016-2021,<br />
raggiungendo quota 485,17<br />
milioni di dollari di entrate.<br />
“La preferenza dei consumatori<br />
per gli antiossidanti naturali, sostenuta<br />
dall’offerta di un crescente<br />
numero di prodotti con<br />
indicazioni sulla salute dimostrate,<br />
aiuterà il mercato degli antiossidanti<br />
naturali a espandersi<br />
rapidamente”, afferma Arun<br />
Ramesh, analista di Frost &<br />
Sullivan. “Tuttavia, i prezzi inferiori,<br />
la <strong>maggio</strong>re resistenza al<br />
calore durante la trasformazione<br />
dei prodotti <strong>alimentari</strong>, il <strong>maggio</strong>r<br />
numero di indicazioni scientifiche<br />
e la <strong>maggio</strong>re disponibilità<br />
sono fattori che favoriscono<br />
gli antiossidanti di sintesi”.<br />
Alcuni dei fattori che trainano la<br />
domanda di antiossidanti a livello<br />
globale:<br />
• si prevede che la crescente domanda<br />
di prodotti a base di<br />
carne e latticini a livello globale<br />
darà slancio a segmenti del<br />
settore alimentare come carne<br />
e pollame, oli e grassi in<br />
Europa e latticini nella regione<br />
Asia-Pacifico;<br />
• a causa della messa al bando<br />
degli oli parzialmente idrogenati<br />
(PHO) prevista per giugno<br />
2018, la domanda di antiossidanti<br />
dovrebbe aumentare<br />
con un CAGR del 5,1% previsto<br />
nei prossimi 5 anni;<br />
• requisiti di conservazione prolungata<br />
e mantenimento di<br />
gusto, colore, stabilità e freschezza<br />
daranno slancio all’uso<br />
di antiossidanti nei prodotti<br />
<strong>alimentari</strong>;<br />
• ci sarà una crescente diffusione<br />
degli antiossidanti naturali<br />
come rosmarino e tocoferoli<br />
misti rispetto agli ingredienti di<br />
sintesi come BHA (butilidrossianisolo),<br />
BHT (butilidrossitoluene),<br />
TBHQ (terz-butil-idrochinone),<br />
ascorbil palmitato e<br />
gallato propilico.<br />
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di prodotti che portano<br />
sulla confezione la<br />
precisazione “senza”<br />
seguita dal nome di una<br />
o più sostanze escluse<br />
dalla composizione<br />
dell’alimento, in quanto<br />
ritenute non gradite<br />
da un rilevante numero<br />
di consumatori.<br />
di Livio<br />
Leali*<br />
CRESCE IL SETTORE DEI PRODOTTI<br />
“SENZA”<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
*Ex direttore<br />
della Centrale<br />
del Latte di Milano<br />
e già docente<br />
di Ispezione e Controllo<br />
del Latte e degli<br />
Alimenti Derivati<br />
nell’Università degli<br />
Studi di Milano<br />
Le esigenze degli acquirenti di prodotti <strong>alimentari</strong> si sono<br />
sempre più affinate e oltre alle preferenze del gusto sono<br />
divenute attente agli effetti sulla salute. Per soddisfare<br />
sempre più tale orientamento l’industria alimentare prepara<br />
prodotti adatti anche agli effetti salutistici. Ecco<br />
comparire via via alimenti dichiarati privi di componenti<br />
che una certa fascia di consumatori più attenti ritiene<br />
necessario escludere. Sono gli alimenti che portano in<br />
vista sulla confezione di solito la voce “senza…”, seguita<br />
dal nome dell’ingrediente non compreso nel prodotto.<br />
Da una rilevazione panoramica del notevole numero<br />
di alimenti di tale tipo presenti sul mercato si incontrano<br />
in prima linea i prodotti che portano sulla confezione la<br />
voce “senza glutine” (oppure gluten-free), requisito<br />
considerato addirittura indispensabile per le persone<br />
affette da celiachia. La celiachia è uno stato di intolleranza<br />
permanente al glutine, sostanza presente in comuni<br />
cereali come frumento, orzo, segale e avena. Ne<br />
sono privi invece riso, mais, grano saraceno, quinoa,<br />
miglio. In Italia la celiachia è riconosciuta come malattia<br />
sociale, interessa l’1% della popolazione. I cibi dichiarati<br />
“senza glutine” portano in genere sulla confezione un<br />
simbolo rappresentato da una spiga sbarrata. Sono considerati<br />
prodotti dietetici, a garanzia di sicurezza per il<br />
consumatore celiaco. Da alcuni studi approfonditi è<br />
emerso che i soggetti nati nei mesi di giugno e luglio<br />
sono esposti a <strong>maggio</strong>r rischio di soffrire di celiachia, che<br />
in genere colpisce più frequentemente le donne. La diagnosi<br />
di tale disturbo si conferma con la ricerca di specifici<br />
anticorpi nel sangue. I casi di celiachia stanno segnando<br />
una incidenza in crescita: in un solo anno, dal<br />
2012 al 2013, si è registrato un aumento di quasi 16.000<br />
casi, con una particolare concentrazione in alcune regioni,<br />
come la Lombardia. Poiché un ritardo nel riconosci-<br />
26<br />
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sicurezza<br />
mento diagnostico espone al rischio<br />
dell’insorgenza di gravi conseguenze,<br />
quali l’osteoporosi e l’infertilità<br />
nella donna, malnutrizione e ritardo<br />
nella crescita nei bambini, il problema<br />
della sensibilità al glutine e della<br />
patologia che comporta, come appunto<br />
la celiachia, è oggetto di studio<br />
presso un apposito Tavolo ministeriale.<br />
Certi prodotti non si limitano a essere<br />
segnalati “senza glutine”, ma<br />
associano l’esclusione di qualche<br />
altro componente. Così vi sono gallette<br />
di riso senza glutine e senza<br />
sale aggiunto, una crostatina bio ai<br />
frutti rossi senza glutine e senza latte,<br />
oltre a speciali merendine senza<br />
glutine, senza latte, senza lievito e<br />
senza olio di palma. Questi due ultimi<br />
ingredienti sono frequentemente<br />
esclusi per soddisfare certe esigenze:<br />
il lievito, non gradito da persone affette<br />
da intolleranza, che spesso peraltro<br />
risulta essere presunta in<br />
quanto non scientificamente accertata;<br />
ciò nonostante tra i senza lievito<br />
esistono crackers, biscotti e pure<br />
dei preparati per brodo. L’olio di palma<br />
è ricavato dai frutti della palma<br />
da olio, dai cui semi si ottiene invece<br />
l’olio di palmisto. Si tratta di grassi<br />
solidi o semisolidi, dai quali, con un<br />
processo di frazionamento, si separa<br />
la parte liquida (olio di palma bifrazionato)<br />
. Nel 2016 la disponibilità<br />
annua mondiale di olio di palma è<br />
stata calcolata in 66,22 milioni di<br />
tonnellate. È largamente usato per<br />
la frittura dei cibi e per la preparazione<br />
di prodotti confezionati come<br />
biscotti, merendine, gelati, cioccolato,<br />
zuppe già pronte, perché dà cremosità<br />
e croccantezza, funge da<br />
addensante; possiede una forte resistenza<br />
alla temperatura e al sole;<br />
L’industria<br />
alimentare<br />
è sempre più<br />
attenta al trend<br />
delle diete salutiste<br />
(foto The Free<br />
From Fairy)<br />
anche per tale motivo è preferito per<br />
la conservazione dei cibi confezionati.<br />
Essendo incolore e insapore, è<br />
versatile e facilmente lavorabile e<br />
infine ha il pregio di essere molto<br />
economico. Esiste una marca di biscotti<br />
(le Veneziane) dichiarati senza<br />
glutine, senza olio di palma e senza<br />
uova. Così Cèrèal offre biscotti al<br />
grano saraceno chiamati “Buoni<br />
Senza”, che escludono glutine, lievito,<br />
zuccheri aggiunti e olio di palma.<br />
Plasmon prepara biscotti per<br />
“grandi” senza olio di palma e con<br />
ridotto contenuto di grassi saturi.<br />
L’avvertimento della esclusione<br />
dell’olio di palma è motivato da una<br />
ragione salutistica: la sua parte grassa<br />
contiene acidi grassi saturi, che<br />
concorrono ad aumentare il tasso<br />
ematico di colesterolo. Molti cibi<br />
vengono elencati nella categoria dei<br />
“senza colesterolo”: si va dagli ortaggi<br />
alla frutta, dai cereali ai funghi,<br />
agli oli vegetali (fitosteroli) e comunque<br />
a prodotti che non cotengono<br />
sostanze grasse solide.<br />
Un’altra serie di prodotti molto diffusa<br />
è quella dei “senza lattosio”; vi appartengono<br />
in partenza il latte e i suoi<br />
derivati. La tecnica di preparazione<br />
attualmente più diffusa consiste nel<br />
scindere la molecola di lattosio nelle<br />
due componenti glicidiche, glucosio e<br />
galattosio. Questo risultato si ottiene<br />
mediante aggiunta dell’enzima “lattasi”.<br />
La mancanza nell’intestino di<br />
tale enzima è causa in molte persone<br />
di impossibilità di digerire il lattosio,<br />
che rimane integro e provoca disturbi<br />
nell’apparato gastro-enterico (diarrea<br />
ecc.) per cui si instaura nel soggetto<br />
colpito uno stato di intolleranza al latte,<br />
ai latticini in genere e ai prodotti<br />
che li contengono. Il marchio “Accadì“<br />
brevettato dalla Centrale del Latte di<br />
Milano è nato, per iniziativa del sottoscritto,<br />
al fine di denominare un latte<br />
sottoposto a uno speciale processo<br />
applicato allo scopo di ottenere la scissione<br />
del lattosio mediante l’uso del<br />
sistema degli enzimi bloccati. Per poter<br />
usare la definizione “latte“, che<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
27
sicurezza<br />
Riso, mais,<br />
grano saraceno,<br />
quinoa<br />
(nella foto Yoga<br />
Journal)<br />
e miglio sono<br />
privi di glutine<br />
già ricordato all’inizio, per loro il ricorso<br />
a prodotti senza glutine è indispensabile.<br />
Quando l’offerta non è<br />
così distinta si può pensare tuttavia<br />
che anche chi non è celiaco, faccia<br />
ricorso a prodotti indicati con l’avvertenza<br />
senza glutine, sovente espressa<br />
in lingua inglese con la sigla “glutenfree”.<br />
I prodotti che si qualificano<br />
“senza glutine” sono numerosi, anche<br />
su varie tipologie di prodotti: persino<br />
i formaggi fusi svizzeri, come i<br />
noti spicchi Tigre, portano sulla confezione<br />
l’avvertenza “senza glutine”.<br />
Qualcuno potrebbe persino pensare<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
per essere tale, in Italia, non consentiva<br />
aggiunta al prodotto di alcuna sostanza<br />
estranea, non si è fatto ricorso<br />
all’uso diretto dell’enzima, ma si è<br />
studiato un metodo di contatto<br />
dell’enzima con il latte mediante un<br />
supporto, costituito da una speciale<br />
fibra porosa capace di trattenere l’enzima.<br />
L’idea iniziale era di chiamare il<br />
prodotto con le iniziali dei termini inglesi<br />
Higt Digestibility cioè HD, ma le<br />
indagini svelarono che la sigla era già<br />
utilizzata da altri e pertanto si pensò di<br />
verbalizzarla con il termine Accadì.<br />
Ora viene impresso sui contenitori per<br />
richiamare la caratteristica del “senza<br />
lattosio” come appare, per esempio,<br />
sulla confezione di una mozzarella<br />
prodotta da Granarolo che, avendo<br />
acquisito la Centrale del Latte di<br />
Milano, ne ha ereditato le produzioni.<br />
A Granarolo si deve l’iniziativa di altri<br />
prodotti, come per esempio una bevanda<br />
vegetale UHT a base di riso, che<br />
tra l’altro accomuna anche la caratteristica<br />
di essere senza glutine, oltre<br />
appunto a quella di “senza lattosio”.<br />
La latteria sociale Meran produce uno<br />
yogurt magro dichiarato “senza lattosio”<br />
e pure in Alto Adige, con il marchio<br />
Schar, vengono prodotte fette<br />
biscottate che assommano parecchi<br />
“senza” con riguardo a lattosio, frumento<br />
e glutine. Sotto il marchio<br />
“Nutrifree” viene commercializzato<br />
un pangrattato senza glutine e dichiarato<br />
“naturalmente privo di lattosio”.<br />
In prima linea<br />
nel mercato<br />
degli alimenti<br />
“senza” si trovano<br />
i prodotti che<br />
portano sulla<br />
confezione la voce<br />
“gluten-free”<br />
Una nota azienda svizzera offre invece<br />
caramelle senza zucchero.<br />
Come si evince da questa elencazione<br />
sia pur sommaria di casi, la categoria<br />
dei prodotti “senza” copre<br />
un’area di consumi piuttosto ampia<br />
e questa constatazione rende possibile<br />
ritenere che l’offerta trovi interesse<br />
da parte degli acquirenti. Nel settore<br />
della GDO vengono usualmente<br />
allestiti nei negozi appositi scomparti<br />
dedicati per esempio ai prodotti senza<br />
glutine. Si pensa che esista un interesse<br />
di quella parte dei consumatori<br />
che li acquistano in quanto<br />
affetti da celiachia; come abbiamo<br />
che tale caratteristica sia un pregio.<br />
Ma il settore scientifico comprende<br />
anche pareri controversi. Ricercatori<br />
dell’Università dell’Illinois di Chicago<br />
hanno analizzato l’urina di 73 persone<br />
di varia età (da 6 a 80 anni) che da<br />
cinque anni consecutivi ingerivano<br />
cibi senza glutine e in essa hanno riscontrato<br />
livelli alti di arsenico, addirittura<br />
doppio del normale ed anche<br />
importanti tracce di mercurio. Questo<br />
può essere considerato un aspetto<br />
critico nei confronti della eccessiva<br />
diffusione dei “senza glutine”, che<br />
alcuni considerano persino essere divenuti<br />
una moda.<br />
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DIAGNOSTICA MOLECOLARE PER L’ANALISI DI ALIMENTI<br />
La PCR (reazione a catena della polimerasi)<br />
è un importante metodo di analisi per gli<br />
alimenti e per la diagnostica clinica. Con la<br />
PCR si duplicano e analizzano specifiche<br />
sequenze di DNA. Nell’analisi di alimenti, i<br />
test PCR sono utilizzati in numerose applicazioni,<br />
ad esempio per la rilevazione di<br />
microrganismi patogeni, per l’identificazione<br />
di allergeni, per la rivelazione di organismi<br />
geneticamente modificati (OGM) o per<br />
l’identificazione di specie animali. I test PCR<br />
offrono molti vantaggi: sono altamente specifici,<br />
sensibili, robusti, rapidi e affidabili.<br />
Inoltre, è possibile l’automazione.<br />
I kit PCR per l’analisi di alimenti messi a disposizione<br />
da R-Biopharm sono: SureFood ®<br />
Allergen 4plex; SureFood FISH ID; GEN-IAL ®<br />
Beer Kit.<br />
Le aree di applicazione dei test PCR per l’analisi<br />
di alimenti sono le seguenti: contaminazioni<br />
microbiche, rilevazione di allergeni,<br />
inquinanti delle bevande, rilevazione di<br />
OGM, identificazione di specie animali.<br />
La rilevazione di contaminazioni microbiche<br />
è uno dei principali campi di applicazione<br />
della PCR nell’analisi degli alimenti. La linea<br />
di prodotti SureFast ® rileva una vasta gamma<br />
di batteri patogeni quali Salmonella,<br />
Listeria, Legionella, Escherichia coli (noto<br />
anche come E. coli), Pseudomonas,<br />
Histomonas, Staphylococcus aureus,<br />
SureFood FISH ID<br />
SureFood Allergen 4plex<br />
Gen-Ial Beer Kit<br />
Bacillus cereus, Campylobacter, Clostridium,<br />
Vibrio, STEC o EHEC. Vengono offerti anche<br />
kit qualitativi real-time PCR trascrittasi inversa<br />
per la rilevazione di Norovirus, virus<br />
dell’Epatite e dell’influenza negli alimenti. I<br />
kit sono adatti per tutti i principali strumenti<br />
real-time PCR presenti in commercio.<br />
La prima fase di tutte le procedure analitiche<br />
riguarda il campionamento, che deve<br />
essere rappresentativo, e l’omogeneizzazione.<br />
Dopo la lisi delle cellule organiche<br />
dell’alimento, il DNA viene preparato utilizzando<br />
diversi kit di preparazione del DNA o<br />
dell’RNA dedicati sia ai batteri che ai virus.<br />
I kit SureFood Prep Basic e SureFood Prep<br />
Advanced sono adatti per alimenti solidi e<br />
mangimi di origine vegetale o animale. Per<br />
le bevande, sono utilizzati specifici kit di<br />
preparazione del DNA a seconda della matrice,<br />
mentre la nuova linea QuickGEN consente<br />
una gestione semplice e veloce.<br />
Il sistema modulare di preparazione e rilevazione<br />
del DNA può essere usato in modo<br />
indipendente. L’amplificazione del DNA<br />
bersaglio richiede l’uso, in aggiunta ai kit, di<br />
un termociclatore con due (FAM / HEX) fino<br />
a quattro (FAM / HEX / ROX / Cy5) canali di<br />
rilevazione.<br />
TRASPORTO SICURO PER CIBI FRAGILI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Al fine di risolvere con successo i problemi di trasporto in depressione di<br />
prodotti del settore alimentare – come noci, semi, fagioli, caramelle, così<br />
come compresse e capsule nutraceutiche – il trasportatore piFlow ® t Piab<br />
è dedicato al trattamento delicato di ingredienti e prodotti fragili.<br />
Promettendo di rivoluzionare la gestione automatizzata dei prodotti fragili,<br />
il piFlow ® t ha caratteristiche innovative e una rivoluzionaria tecnologia<br />
(in attesa di brevetto).<br />
“Una bassa velocità controllata, un ingresso guidato sul conveyor e l’eliminazione<br />
di tutti gli angoli acuminati, sono le chiavi del nostro successo,<br />
garantendo che le compresse vengano trattate con profonda cura nei<br />
nostri trasportatori. Non ci saranno più compresse scheggiate negli impianti<br />
che utilizzano piFlow ® t”, dichiara Jarno Tahvanainen,<br />
Vicepresidente della divisione Handling Material.<br />
Adatto a trasportare oltre quattro milioni di compresse per ora, piFlow ® t<br />
si rivolge principalmente al settore farmaceutico della compresse e delle<br />
capsule. Tuttavia, il conveyor per compresse può essere utilizzato per<br />
trasportare qualsiasi materiale<br />
fragile in un impianto di<br />
lavorazione. Altre potenziali<br />
applicazioni sono infatti dolci<br />
ricoperti/caramelle, chicchi di<br />
caffè tostati e noci intere.<br />
Eliminando l’utilizzo di attrezzature<br />
inadeguate agli standard, e in alternativa a procedure manuali<br />
massacranti, piFlow ® t trasferirà in maniera sicura le compresse alle diverse<br />
unità di processo, quali presse, ricopertori a tamburo e linee di confezionamento<br />
blister, evitando tutti i rischi di danneggiamento.<br />
Al centro del piFlow ® t vi è piGentle, una tecnologia innovativa (in attesa<br />
di brevetto) che mantiene un flusso delicato di compresse, regolando<br />
la pressione di alimentazione della pompa, garantendo che le compresse,<br />
le capsule o gli altri prodotti fragili vengano movimentati il più<br />
delicatamente possibile.<br />
30<br />
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sicurezza<br />
LASER ANTI-FRODI PER CONTROLLI RAPIDI E AFFIDABILI<br />
Un laser in grado di scoprire in pochi<br />
secondi eventuali sostanze tossiche<br />
nei cibi direttamente sui banconi<br />
di negozi, mercati e<br />
supermercati, ma anche lungo l’intera<br />
filiera industriale. Non è fantascienza<br />
ma una tecnologia innovativa<br />
messa a punto da Enea per<br />
contrastare le frodi <strong>alimentari</strong> riuscendo<br />
a scoprire la presenza di<br />
sostanze tossiche quali l’istamina nel pesce, a causa di una cattiva<br />
conservazione, o l’adulterazione del latte in polvere con<br />
composti utilizzati generalmente per colle e plastiche come la<br />
melammina. Il laser-antifrodi è stato sviluppato dai ricercatori del<br />
Centro di Frascati insieme a sei partner industriali nell’ambito del<br />
progetto triennale SAL@CQO finanziato con 3 milioni di euro<br />
dal Ministero dello Sviluppo Economico. Queste tecnologie anticontraffazione<br />
sono in grado anche di rilevare nei succhi di<br />
frutta l’aggiunta di acqua e dolcificanti non dichiarati in etichetta,<br />
nell’extravergine di oliva la presenza di olii vegetali a basso<br />
costo e nel vino un eccessivo contenuto di metanolo.<br />
“Abbiamo sviluppato una strumentazione ottica innovativa, basata<br />
su una tecnologia laser a infrarosso, che permette di individuare<br />
le frodi <strong>alimentari</strong> e di garantire<br />
la qualità e la sicurezza del cibo<br />
che finisce sulle nostre tavole. Per<br />
ora siamo nella fase di sperimentazione<br />
ma puntiamo a realizzare nel<br />
giro di poco tempo strumenti trasportabili<br />
e maneggevoli per un’analisi<br />
rapida e precisa del cibo sia nel<br />
punto vendita che nel luogo di produzione,<br />
da affidare alle istituzioni<br />
che si occupano dei controlli e a tutte quelle industrie e catene di<br />
distribuzione che puntano a mantenere un elevato standard di<br />
qualità. E tutto questo sarà possibile senza ricorrere a personale<br />
altamente specializzato”, sottolinea Gianfranco Giubileo del<br />
Laboratorio Diagnostiche e Metrologia dell’Enea.<br />
Il team di ricercatori Enea guarda oltre e sta già testando strumenti<br />
portatili in cui il raggio laser possa viaggiare lungo una fibra<br />
ottica o venga addirittura sostituito da un LED. Ma non esclude di<br />
creare anche sistemi miniaturizzati e app per smartphone che<br />
permettano al consumatore di fare in pochi secondi uno screening<br />
del cibo che si sta per acquistare, per sapere se è di qualità e se è<br />
stato conservato bene, rispettando ad esempio la catena del freddo<br />
come nel caso dei surgelati.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
31
scienza&tecnologia<br />
Recenti studi evidenziano<br />
la crescente tendenza<br />
a sfruttare gli scarti di cibo<br />
come materie prime<br />
per l’ottenimento di energia<br />
o di sostanze utili allo<br />
sviluppo di nuovi prodotti.<br />
Presentiamo alcuni esempi<br />
di processi di riutilizzo<br />
dei rifiuti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />
di Franco<br />
Bray<br />
DA RIFIUTI ALIMENTARI<br />
A RISORSE SOSTENIBILI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
I rifiuti <strong>alimentari</strong> stanno emergendo come una delle<br />
questioni più critiche al mondo, poiché i crescenti livelli<br />
di essi sono un pericolo, fra l’altro, per la sicurezza alimentare,<br />
l’uso del suolo e la derivante produzione di<br />
metano associata al cambiamento climatico. Come istituzioni<br />
chiave del sistema alimentare mondiale, i produttori<br />
e retails adottano misure per ridurre e smaltire<br />
gli stessi. Le aziende <strong>alimentari</strong> promuovono programmi<br />
di contenimento dei rifiuti come parte delle loro più ampie<br />
iniziative di sostenibilità. A tal fine, esse cercano di<br />
ottimizzare i processi e le modalità di produzione, regolamentazione<br />
e, sempre più intensamente, il riutilizzo<br />
dei componenti attivi dello scarto. I risultati della ricerca<br />
indicano alcuni risultati positivi, come la trasformazione<br />
dei rifiuti <strong>alimentari</strong> in energie alternative e una <strong>maggio</strong>re<br />
efficienza nei sistemi di donazione di alimenti. La ricerca<br />
evidenzia che il concetto di sfruttamento selettivo<br />
dei rifiuti è sempre più diffuso, inserito nel più ampio<br />
disegno della sostenibilità, definizione piuttosto usata<br />
nelle industrie <strong>alimentari</strong>, che vogliono essere riconosciute<br />
come aziende legittime, etiche e rispettose<br />
dell’ambiente.<br />
I rifiuti <strong>alimentari</strong> e agricoli emergono quindi come una<br />
risorsa con potenziale significativo da utilizzare come materia<br />
prima per l’ottenimento di prodotti preziosi non solo<br />
nelle bioraffinerie. L’analisi più recente fornisce una panoramica<br />
generale delle attuali tendenze nella valorizzazione<br />
dei rifiuti <strong>alimentari</strong> e agricoli per l’ottenimento di<br />
un crescente numero di sostanze chimiche e materiali<br />
utilizzando tecnologie avanzate per lo sfruttamento del<br />
rifiuto. Particolare attenzione è rivolta alle strategie di valorizzazione<br />
e riutilizzazione dei rifiuti di seconda generazione<br />
per la realizzazione di prodotti di valore più elevato<br />
e commerciabili, oppure la trasformazione convenziona-<br />
32<br />
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scienza&tecnologia<br />
le dei rifiuti <strong>alimentari</strong> (incenerimento<br />
per il recupero di energia, per mangime<br />
o compostaggio) in una materia<br />
prima funzionale e sostenibile.<br />
Riportiamo recenti esempi di processi<br />
di riutilizzo degli scarti agro-<strong>alimentari</strong>.<br />
ITTICA<br />
Utilizzando la tecnica di estrazione<br />
con O-solvent, sono state effettuate<br />
ricerche su scarti di scampi e gamberetti<br />
per l’ottenimento di carotenoide.<br />
La quantità di antiossidante è<br />
risultata superiore partendo da<br />
scampi (68%), ma anche quella ottenuta<br />
partendo dai gamberetti risulta<br />
del tutto interessante (35%).<br />
È stata valutata l’estrazione ad alta<br />
pressione (HPE) di astaxantina dai<br />
rifiuti di gamberetti a diverse pressioni<br />
(0,1-600 MPa) e tempi di detenzione<br />
e con diversi solventi (acetone,<br />
diclorometano ed etanolo) e sono<br />
stati determinati i rendimenti di<br />
estrazione e la qualità degli estratti.<br />
Sono stati confrontati l’attività antiossidante<br />
dell’estratto da HPE e<br />
l’estrazione convenzionale del solvente<br />
(a pressione ambiente) e il radicale<br />
anionico superossido di potenzialità<br />
di scavenging. Inoltre, le<br />
superfici di gusci di gamberi dopo<br />
diversi trattamenti sono stati caratterizzati<br />
dalla microscopia a scansione<br />
elettronica. I risultati hanno rivelato<br />
che HPE ha portato a una <strong>maggio</strong>re<br />
resa di estrazione dell’astaxantina e<br />
ha richiesto tempi di estrazione più<br />
brevi. Per l’elevata resa di estrazione<br />
dell’astaxantina, HPE ha portato a<br />
una migliore attività antiossidante<br />
nell’estratto rispetto all’estrazione<br />
convenzionale del solvente.<br />
FRUTTA<br />
La trasformazione di pesche per produrre<br />
polpa di frutta genera rifiuti<br />
solidi e liquidi ricchi di fitofarmaci.<br />
Quindi, l’obiettivo dello studio è stato<br />
quello di verificare l’utilizzo di<br />
questi rifiuti per l’estrazione di naturali<br />
antiossidanti, basata su un disegno<br />
sperimentale completo e utilizzando<br />
la metodologia della<br />
superficie di risposta. I parametri<br />
studiati sono stati la quantità di solvente,<br />
il numero di estrazioni e il<br />
tempo di estrazione. Gli estratti sono<br />
stati analizzati mediante spettrofotometria.<br />
I risultati migliori sono stati<br />
quelli relativi alla criptoxantina, la<br />
zeaxantina e la luteina, che rappresentano<br />
il 66% dei pigmenti di<br />
estrazione rispetto al contenuto totale<br />
dei carotenoidi presenti nei rifiuti<br />
della frutta.<br />
L’elaborazione industriale dell’ananas<br />
genera sottoprodotti: dalla buccia,<br />
che rappresenta la porzione più<br />
grande (30-42%), seguito dal nucleo,<br />
lo stelo e la corona. Questi sottoprodotti<br />
rappresentano il 50% del<br />
peso totale dell’ananas e sono una<br />
fonte potenziale di composti importanti<br />
come saccarosio, glucosio, fruttosio,<br />
cellulosa, fibra e fenolici.<br />
Questi composti possono essere<br />
estratti per ottenere bromelina e nanocristalli<br />
di cellulosa. Anche la farina<br />
dalla buccia ha un ottimo potenziale<br />
prebiotico per sostenere i batteri probiotici<br />
nell’intestino. Gli zuccheri fermentabili<br />
e altre sostanze nutritive<br />
rendono gli estratti di ananas ottimi<br />
supporti per produrre anche aceto e<br />
vanillina e per estrarre appunto composti<br />
bioattivi che possono essere<br />
utilizzati nelle industrie <strong>alimentari</strong>,<br />
farmaceutiche o connesse.<br />
Sono state proposte diverse tecnologie<br />
per il trattamento di acque reflue<br />
contaminate da specie metalliche.<br />
Tra le diverse tecnologie,<br />
l’estrazione di ioni metallici con materiali<br />
solidi come la silice, carbone<br />
attivo e resine è quella standard oggi<br />
ampiamente investigata.<br />
Nello studio, vengono utilizzati gli<br />
scarti di frutta applicati all’estrazione<br />
a filiera solida, di rame e piombo<br />
presenti come contaminanti nell’acqua<br />
fluviale, attraverso la preconcentrazione<br />
degli ioni metallici.<br />
In particolare, la buccia di banane<br />
macinata ed essiccata è stata caratterizzata<br />
da FTIR per identificare i<br />
gruppi funzionali responsabili della<br />
sua capacità di conglobare gli ioni<br />
metallici presenti nell’acqua fluviale.<br />
Il materiale è stato testato nell’estrazione<br />
di ioni di rame e piombo<br />
dall’acqua ed è stato applicato su<br />
sistema a colonna in una sperimentazione<br />
che ha testato la sua capacità<br />
di preconcentrare il rame e il<br />
piombo dall’acqua del fiume grezzo<br />
contaminata.<br />
(D. Castro, Industrial & Engineering<br />
Chemistry Research, 7-2016)<br />
VINO<br />
La vinificazione genera grandi<br />
quantità di pomace d’uva. Questo<br />
sottoprodotto ha attirato l’attenzione<br />
dell’industria alimentare, a causa<br />
del suo elevato contenuto di sostanze<br />
nutritive e composti bioattivi.<br />
Tradizionalmente, la vinacce di<br />
vino è stata utilizzata per ottenere<br />
alcool di vino, coloranti <strong>alimentari</strong><br />
e olio di semi d’uva. Più recentemente,<br />
la ricerca si è concentrata<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
33
scienza&tecnologia<br />
sulla produzione di altri prodotti a<br />
valore aggiunto, come estratti di<br />
composti bioattivi, principalmente<br />
fenoli, recupero di acido tartarico e<br />
produzione di farine. Le funzioni<br />
più comuni associate ai prodotti di<br />
vinacce di vino sono il loro uso<br />
come antiossidanti, seguiti dal loro<br />
uso come fortificanti, coloranti e<br />
agenti antimicrobici. Questi prodotti<br />
sono stati principalmente applicati<br />
alla preparazione di mangimi per<br />
animali e pesci e, in misura minore,<br />
ai prodotti a base di cereali.<br />
OLIO D’OLIVA<br />
Un recente studio si è occupato della<br />
distribuzione dei composti bioat-<br />
composti all’interno del frutto d’oliva,<br />
il livello cellulare e le loro interazioni.<br />
Considerando i possibili meccanismi<br />
di trasformazione della<br />
perdita di β-sitosterolo e α-tocoferolo,<br />
questi possono essere sviluppati in<br />
nuove tecniche per massimizzare la<br />
loro ritenzione nell’olio d’oliva e il loro<br />
recupero da flussi di rifiuti.<br />
BROCCOLI E POMODORI<br />
Lo scopo di uno studio recentemente<br />
effettuato è stato quello di valutare<br />
l’uso potenziale dei rifiuti vegetali<br />
(steli e foglie) per estrarre<br />
polifenoli antiossidanti. Sono stati<br />
eseguiti due diversi metodi di estrazione:<br />
ultrasuoni (40 kHz) e conven-<br />
per sviluppare sistemi di una gestione<br />
rispettosa dell’ambiente creando<br />
profitto per i produttori nel settore<br />
agro-alimentare.<br />
(A. Aires Food Science and<br />
Technology 1-17)<br />
CAROTE<br />
L’obiettivo di questo studio è stato<br />
quello di valutare l’aggiunta di scarti<br />
di lavorazione delle carote, sotto<br />
forma di farina essiccata, per il miglioramento<br />
sensoriale e nutrizionale<br />
della pasta alimentare, sostituendo<br />
così gli additivi<br />
eventualmente utilizzati. Paste prodotte<br />
esclusivamente con campioni<br />
di frumento tenero sono state pre-<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
tivi estraibili negli scarti di lavorazione<br />
e come essi possono influenzare<br />
i parametri di processo, essere usati<br />
per aumentare la conservazione<br />
dell’olio di oliva e ottimizzare il loro<br />
recupero da flussi di rifiuti. È stato<br />
dimostrato che gli scarti provenienti<br />
dalla produzione dell’olio di oliva<br />
possono essere una buona fonte di<br />
β-sitosterolo, con potenziali applicazioni<br />
nei settori alimentare, nutraceutico<br />
e farmaceutico a causa della<br />
sua attività antitumorale e di abbassamento<br />
del colesterolo.<br />
Inoltre, la perdita di processo di<br />
β-sitosterolo e α-tocoferolo è superiore<br />
a quella originale nell’olio e nello<br />
squalene. Ciò viene spiegato considerando<br />
la distribuzione di questi<br />
zionali a 70°C. In entrambi i metodi<br />
sono stati utilizzati solventi alcalini<br />
e acidi. La composizione polifenolica<br />
è stata valutata mediante HPLC.<br />
I risultati hanno mostrato una variazione<br />
significativa della composizione<br />
polifenolica e dell’attività antiossidante<br />
con il tipo di campione, il<br />
pH del solvente e il metodo di estrazione.<br />
Inoltre è stato possibile osservare<br />
che il metanolo acido e<br />
70°C consente l’estrazione di quantità<br />
significative di acidi fenolici e<br />
flavonoidi. Sulla base dei risultati, i<br />
rifiuti broccoli, fagioli verdi e pomodori<br />
possono essere utilizzati per<br />
estrarre polifenoli antiossidanti, e<br />
l’uso di tali rifiuti per estrarre i polifenoli<br />
possono essere l’occasione<br />
Gli scarti<br />
provenienti<br />
dalla produzione<br />
dell’olio di oliva<br />
possono essere<br />
una buona fonte<br />
di β-sitosterolo<br />
parate con il 10% e 20% di farina<br />
di carota e confrontate con i campioni<br />
preparati con β-carotene commerciale.<br />
I campioni cotti ottenuti<br />
con farina di carota del 20% hanno<br />
mostrato un aumento del 307% nei<br />
livelli di carotenoidi, 132% nella capacità<br />
totale antiossidante e 608%<br />
nelle fibre totali e miglioramenti nei<br />
confronti delle pasta con aggiunta<br />
di β-carotene commerciale. Inoltre,<br />
questi campioni sono risultati avere<br />
un tasso di accettazione <strong>maggio</strong>re<br />
da parte dei degustatori durante<br />
una valutazione sensoriale. I risultati<br />
hanno dimostrato che lo sfruttamento<br />
di questi rifiuti abbondanti<br />
ed economici per lo sviluppo di nuovi<br />
ingredienti naturali con appeal<br />
34<br />
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scienza&tecnologia<br />
funzionale è molto interessante.<br />
(S. Flores, Food Quality, 12-16)<br />
SEMI DI MELONE<br />
In un altro studio, semi di melone giallo<br />
(Cucumis melo l.), considerati un rifiuto<br />
industriale e domestico, sono stati utilizzati<br />
come fonte oleosi per produrre biodiesel<br />
mediante reazione di transesterificazione<br />
in metanolo. I risultati hanno<br />
mostrato che l’olio di semi di melone<br />
potrebbe essere una nuova fonte per la<br />
produzione di biodiesel, con un tasso di<br />
conversione vicino all’85%. I dati di<br />
equilibrio hanno mostrato che il biodiesel<br />
ottenuto da olio di semi di melone ha<br />
presentato vantaggi nel processo di produzione,<br />
dal momento che il biodiesel è<br />
facilmente separato dal metanolo e dal<br />
glicerolo nella fase di separazione, evitando<br />
costi aggiuntivi nella fase finale di<br />
purificazione.<br />
(R. Suzara, Environmental Progress<br />
& Sustainable Energy, 12-16)<br />
Uno studio<br />
ha valutato<br />
l’aggiunta di scarti<br />
di lavorazione<br />
delle carote per<br />
il miglioramento<br />
sensoriale<br />
e nutrizionale<br />
della pasta<br />
CAFFÈ<br />
Una tecnologia innovativa sfrutta i<br />
rifiuti dal caffè estratto: come una<br />
polvere riduce i tempi e i costi per<br />
estrarre il biofuel. Lo scarto dalla<br />
produzione del caffè diventa una<br />
fonte commercialmente più competitiva<br />
per un olio energetico. Il processo<br />
si traduce in un significativo<br />
beneficio ambientale confrontato<br />
con quello tradizionale per ottenere<br />
diesel da fonte fossile. Il sistema<br />
combina l’estrazione di olii dal caffè<br />
sfruttato e la conversione in “coffee<br />
biodiesel”.<br />
(N.Vizak, Lancaster University,<br />
6-2016)<br />
Ogni anno circa il 50% degli alimenti<br />
commestibili e sani viene scartato<br />
nelle famiglie e nei supermercati<br />
dell’Ue, mentre 79 milioni di cittadini<br />
comunitari vivono sotto la soglia<br />
di povertà e 16 milioni dipendono<br />
dagli aiuti <strong>alimentari</strong> delle istituzioni<br />
caritative. Il CSA (Comitato speciale<br />
agricoltura) dell’Ue ha recentemente<br />
sollecitato misure urgenti per dimezzare<br />
i rifiuti <strong>alimentari</strong> entro il 2025<br />
e per migliorare l’accesso al cibo per<br />
i cittadini bisognosi.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
35
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purezza ha la massima priorità. Per offrire<br />
una protezione assoluta contro le contaminazioni,<br />
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serie dei compressori scroll EO: la nuova EO<br />
11 tratta aria compressa oil-free nel segmento<br />
di potenza 11 kW. Boge copre quindi tutta<br />
la gamma di potenza da 5,5 kW a 22 kW.<br />
La serie EO funziona con un numero variabile<br />
di gruppi vite, da uno a quattro. In alternativa,<br />
EO 11 può essere potenziata nella versione<br />
Upgrade-Ready con un terzo<br />
compressore. Inoltre EO 11 è disponibile con<br />
essiccatore per aria compressa a ciclo frigorifero,<br />
integrato o separato, su serbatoio o<br />
come sistema duplex e multiplo. In combinazione<br />
con un funzionamento a minimo<br />
59dB(A), il design compatto della macchina<br />
ne favorisce l’uso nelle vicinanze della postazione<br />
di lavoro.<br />
Aria compressa oil-free per applicazioni critiche:<br />
Boge soddisfa questo requisito con i suoi<br />
compressori Eccentric-Oilfree (EO). La ricetta<br />
del successo è la tecnologia del compressore<br />
scroll, che non richiede lubrificazione a olio:<br />
le spirali di alluminio nella camera di compressione<br />
ingranano le une nelle altre senza toccarsi.<br />
L’aria compressa oil-free è priva di olio e<br />
di vibrazioni pulsanti. Per un adattamento<br />
flessibile al fabbisogno di aria compressa la<br />
carcassa del compressore può alloggiatore<br />
fino a quattro compressori. La serie EO da 10<br />
bar copre portate tra 490 l/min e 1.960 l/min,<br />
quella da 8 bar portate d’aria compressa tra<br />
620 l/min e 2.480 l/min. La serie EO, a struttura<br />
modulare, è disponibile con essiccatore<br />
per aria compressa a ciclo frigorifero, integrato<br />
o separato, su serbatoio o come sistema<br />
duplex e multiplo. La nuova EO 11, come l’EO<br />
17, è disponibile nella versione upgrade. Al<br />
compressore a due stadi può essere aggiunto<br />
un terzo gruppo vite o un essiccatore a ciclo<br />
frigorifero integrato. Il sistema elettrico necessario<br />
è già implementato in modo che gli<br />
utenti possano potenziare la macchina in<br />
maniera flessibile. Il design della macchina è<br />
stato progettato per uno sfruttamento ottimale<br />
dello spazio. Le soluzioni di sistema EO<br />
sono quindi più strette di una porta standard.<br />
In combinazione con un funzionamento silenzioso<br />
a minimo 59 dB(A), il compressore è<br />
indicato per l’installazione nelle vicinanze della<br />
postazione di lavoro.<br />
da più di 50 anni leader in ricerca e innovazione nel settore del gelato<br />
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036<br />
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impianti<br />
Un settore maturo,<br />
che cresce lentamente,<br />
ma in modo stabile.<br />
In Europa Occidentale<br />
si concentra il 37%<br />
della domanda. Peculiare<br />
la situazione italiana,<br />
dove si richiedono gli impianti<br />
più diversificati e sofisticati,<br />
allo scopo di confezionare<br />
formaggi con un’ampia<br />
varietà di caratteristiche.<br />
a cura di<br />
??<br />
di Giuseppe<br />
Tamburini<br />
TITOLO TITOLO<br />
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ITITOLO TITOLO<br />
DI FORMAGGI: UN MERCATO GUIDATO<br />
DAI PLAYER EUROPEI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
(Foto Dupont)<br />
Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento<br />
di formaggi ha raggiunto nel 2016 il valore di 1,5 miliardi<br />
di dollari. Si tratta di un mercato sostanzialmente maturo,<br />
ma in crescita abbastanza stabile nel tempo. Dopo un<br />
tasso di incremento dell’ordine del 3,5 - 4% medio annuo<br />
tra il 1980 e l’inizio degli anni 2000, la domanda ha ulteriormente<br />
rallentato; negli ultimi undici anni il tasso di<br />
crescita medio annuo è stato del 3,4%, con una leggera<br />
flessione solo nel 2008 e 2009 (figura 1).<br />
Il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è quello dell’Europa<br />
Occidentale, che da solo vale oltre il 37% del mercato<br />
mondiale, seguito da quello nordamericano: per contro il<br />
mercato asiatico è ancora di dimensioni limitate (tabella 1).<br />
Gli Usa hanno registrato nel corso degli anni 2000 una<br />
buona dinamica negli investimenti per la produzione e il<br />
confezionamento di formaggi, assorbendo sempre <strong>maggio</strong>ri<br />
quote di latte per la produzione di formaggi (attualmente<br />
di poco superiore al 40%); negli anni a venire<br />
comunque il tasso di crescita dovrebbe rallentare, pur<br />
restando sempre positivo.<br />
In America Latina il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è<br />
quello brasiliano seguito da quello argentino (tabella 2).<br />
La crisi economica in Brasile ha comportato, da parte dei<br />
produttori locali di formaggi, una serie di strategie per<br />
contrastarla, in termini non solo di canali di distribuzione<br />
o campagne promozionali, ma anche di tipologie di confezioni:<br />
per esempio confezioni di dimensioni più piccole<br />
per ridurre il prezzo unitario del prodotto. Nonostante il<br />
perdurare della crisi economica, che comunque andrà<br />
presumibilmente attenuandosi nei prossimi anni, l’impiantistica<br />
e accessoristica di confezionamento (anche<br />
sostituzione di parti dell’impianto) dovrebbe continuare<br />
a registrare trend di crescita moderatamente positivi (3-<br />
4% medio annuo) in relazione alla capacità dei produt-<br />
38<br />
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tori locali di ridurre i propri costi di<br />
produzione e di puntare su una riorganizzazione<br />
della logistica di distribuzione,<br />
grazie anche all’adozione di<br />
nuovi tipi di confezioni (per esempio<br />
confezioni in grado di garantire una<br />
conservazione più duratura del prodotto,<br />
confezioni a <strong>maggio</strong>r facilità<br />
d’uso ecc).<br />
Anche il mercato messicano presenta<br />
buone opportunità di crescita, grazie<br />
soprattutto al produttore locale leader<br />
(Lactalis Alimentos Mexico) che<br />
continua a rafforzare la propria posizione<br />
sul mercato, con investimenti<br />
produttivi e di confezionamento,<br />
forte della sua consolidata esperienza<br />
nel settore lattiero-caseario.<br />
Per contro, meno brillante è la situazione<br />
in Argentina, secondo mercato<br />
latinoamericano, dovuta a una ridotta<br />
disponibilità di latte materia prima,<br />
con impatto negativo su tutta la filiera<br />
a valle dell’industria casearia. Gli<br />
unici investimenti potranno venire<br />
dai produttori dei brand più costosi,<br />
che comunque sono destinati a una<br />
minoranza di consumatori.<br />
In Cile l’impiantistica per il confezionamento<br />
di formaggi nel corso degli<br />
anni passati ha registrato una dinamica<br />
piuttosto sostenuta (con tassi di<br />
crescita del 6-7% medio annuo): ma<br />
di recente si è registrato un forte rallentamento,<br />
dovuto a un altrettanto<br />
sensibile rallentamento dei consumi<br />
a valle di formaggi, che sono consiimpianti<br />
Figura 1 - Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento di<br />
formaggi: 2005 - 2016<br />
IMA% (Incremento medio annuo percentuale) 2005 - 2016: +3,4<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />
Tab. 1 - Domanda mondiale di impianti per il confezionamento<br />
di formaggi: anno 2016<br />
Area geografica Milioni $<br />
Nord America, di cui: 405<br />
. Usa 380<br />
. Canada 25<br />
America Latina 150<br />
Europa Occidentale 560<br />
Europa dell’Est, di cui: 85<br />
. Polonia 45<br />
. altri paesi 40<br />
CSI 92<br />
Asia - Pacifico 102<br />
Africa - Medio Oriente 106<br />
Totale mondo 1.500<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />
Figura 2 - Il mercato mondiale degli impianti per il confezionamento<br />
di formaggi suddiviso per area geografica (in %) : anno 2016<br />
Tab. 2 - Il mercato degli impianti per il<br />
confezionamento di formaggi in America Latina<br />
suddiviso per paese: anno 2016<br />
Paese Milioni $<br />
Brasile 55<br />
Argentina 40<br />
Messico 30<br />
Cile 10<br />
Altri paesi 15<br />
Totale CSI 150<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie -<br />
industrie di impiantistica in America Latina<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
39
impianti<br />
Tab. 3 - Il mercato degli impianti per il confezionamento<br />
di formaggi nella CSI suddiviso per paese: anno 2016<br />
Tab. 4 - Il mercato asiatico degli impianti per il confezionamento<br />
di formaggi suddiviso per principali paesi: anno 2016<br />
Paese Milioni $<br />
Russia 58<br />
Ucraina 14<br />
Bielorussia 10<br />
Paesi Baltici 10<br />
Totale CSI 92<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica<br />
nell’area CSI<br />
Paese Milioni $<br />
Cina 26<br />
Giappone 21<br />
India 12<br />
Sud Corea 18<br />
Australia - Nuova Zelanda 25<br />
Altri ns (1)<br />
Totale Asia - Oceania 102<br />
(1)<br />
Non significativi<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica nell’area asiatica<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
polacca che hanno consentito negli<br />
anni pregressi un <strong>maggio</strong>r reddito<br />
disponibile; anche le importazioni di<br />
formaggi già confezionati sono aumentate<br />
negli ultimi anni, ma i produttori<br />
locali (tra cui spicca la società<br />
Hochland Polska Sp zoo) hanno mantenuto<br />
le loro posizioni, adeguando<br />
le proprie produzioni alla crescita dei<br />
consumi interni. Anche per il futuro<br />
le prospettive dell’impiantistica in<br />
Polonia rimangono decisamente positive,<br />
con prevedibili tassi di crescita<br />
non dissimili da quelli registrati in<br />
passato; oltre a tutto si tenga presente<br />
che in Polonia i consumi pro capite<br />
di formaggi sono ancora inferiori di<br />
circa un 40% rispetto alla media<br />
dell’Europa Occidentale.<br />
Anche nella Repubblica Ceca le prospettive<br />
di crescita della domanda di<br />
impianti di confezionamento per l’industria<br />
casearia rimangono positive,<br />
anche se con ritmi inferiori rispetto<br />
alla Polonia, grazie alla crescente domanda<br />
di formaggi di qualità e prezzo<br />
più elevati: oltre a tutto i produttori<br />
locali sono ben posizionati come<br />
quote di mercato (i primi tre produttori<br />
cechi di formaggi detengono una<br />
quota vicina al 50% del mercato<br />
domestico), e sono pertanto in condizioni<br />
finanziarie tali da poter investire<br />
in impiantistica per soddisfare la<br />
domanda interna.<br />
In generale tutti gli altri mercati minori<br />
dell’Est Europa hanno prospettiderati<br />
attualmente dai consumatori<br />
come prodotti “cari”, che vengono<br />
acquistati in prevalenza nei periodi di<br />
campagna promozionale.<br />
Tra i mercati minori dell’area latinoamericana<br />
le prospettive migliori spettano<br />
al Perù: il settore dei formaggi<br />
ha beneficiato dell’aumento del potere<br />
d’acquisto dei consumatori peruviani,<br />
che hanno “riscoperto” questo<br />
alimento dopo che per anni era<br />
stato considerato un alimento “di<br />
lusso”: di questa mutata situazione<br />
ha saputo approfittare il produttore<br />
leader - Grupo Gloria SA - che ha una<br />
quota di mercato prossima al 50%,<br />
spingendo molto su tutti i canali di<br />
vendita, compresi i piccoli distributori<br />
indipendenti, e offrendo nuove tipologie<br />
di confezioni.<br />
I <strong>maggio</strong>ri mercati nell’Europa<br />
Occidentale sono Francia, Germania<br />
e Italia: insieme in questi tre paesi si<br />
concentrano circa i due terzi della domanda<br />
europea occidentale di impiantistica<br />
per il confezionamento di<br />
In Francia,<br />
Germania e Italia<br />
si concentrano<br />
circa i due terzi<br />
della domanda<br />
europea<br />
occidentale<br />
di impiantistica<br />
per il<br />
confezionamento<br />
di formaggi<br />
e il 22% di quella<br />
mondiale<br />
formaggi e il 22% di quella mondiale.<br />
Il mercato italiano però si differenzia<br />
dagli altri mercati europei per la richiesta<br />
di impianti di confezionamento<br />
più diversificati e sofisticati, in<br />
quanto si tratta di confezionare tipologie<br />
di formaggi con caratteristiche<br />
spesso molto differenti tra loro, quindi<br />
anche con esigenze di conservazione<br />
e trasporto differenti. La dinamica<br />
dell’impiantistica per l’industria<br />
casearia italiana è sostenuta essenzialmente<br />
dalle esportazioni di formaggi<br />
che negli ultimi dieci anni<br />
sono aumentate a un ritmo del 6,5<br />
- 7% medio annuo, a fronte di un<br />
costante e progressivo calo dei consumi<br />
interni e in un contesto mondiale<br />
di sostanziale stagnazione nei valori<br />
degli scambi internazionali di<br />
prodotti caseari nell’ultimo biennio.<br />
Nell’Europa dell’Est i mercati più rilevanti<br />
sono quello polacco, in prima<br />
posizione, seguito da quello ceco e<br />
da quello ungherese, comunque di<br />
dimensioni molto inferiori rispetto a<br />
quello polacco. Il mercato polacco è<br />
anche quello che nel corso degli anni<br />
2000 ha registrato il <strong>maggio</strong>r tasso di<br />
crescita (+5% medio annuo). In particolare<br />
nel 2016 la domanda di impianti<br />
e accessori per l’industria del<br />
confezionamento di formaggi è stata<br />
favorita da un cresciuto orientamento<br />
dei consumatori polacchi verso<br />
formaggi di qualità grazie alle buone<br />
condizioni generali dell’economia<br />
40<br />
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impianti<br />
In Cina e India,<br />
il progressivo<br />
aumento<br />
dei consumi<br />
di for<strong>maggio</strong><br />
favorisce gli<br />
investimenti<br />
in tecnologie<br />
di imballaggio<br />
(Foto Fanuc)<br />
ve di crescita sostanzialmente positive,<br />
anche se moderate. In Slovacchia<br />
la domanda di impianti di confezionamento<br />
proviene per circa il 50%<br />
da quattro grossi produttori di formaggi<br />
che dominano la produzione<br />
locale. La domanda di impianti è<br />
spinta dall’ aumento dei consumi di<br />
formaggi di qualità, con introduzione<br />
di nuove tipologie di prodotti e confezioni,<br />
e dalle campagne promozionali<br />
in favore dei prodotti caseari.<br />
In Romania, nonostante il for<strong>maggio</strong><br />
non confezionato ancora sia preponderante,<br />
si assiste negli ultimi tempi<br />
ad un <strong>maggio</strong>r consumo di formaggi<br />
confezionati, specie per quanto riguarda<br />
il for<strong>maggio</strong> locale tradizionale<br />
Telemea (simile alla feta). La<br />
tendenza verso il consumo di formaggi<br />
confezionati è destinata a<br />
continuare nel prossimo futuro, anche<br />
grazie al progressivo diffondersi<br />
delle grosse catene di distribuzione<br />
organizzata nel paese.<br />
La Bulgaria, un mercato molto piccolo<br />
e sostanzialmente ancora agli albori,<br />
si sta comunque orientando<br />
verso un <strong>maggio</strong>r uso di formaggi<br />
confezionati.<br />
Anche il piccolo, ma qualificato mercato<br />
sloveno, dopo una certa crisi<br />
negli anni passati, resta positivamente<br />
orientato, grazie ad una ripresa<br />
della domanda a valle di formaggi<br />
confezionati: oltre a tutto la domanda<br />
di impianti e tecnologie per il confezionamento<br />
nel paese è favorita<br />
dal fatto che la produzione di formaggi<br />
è saldamente nelle mani di<br />
pochi grossi produttori a elevata leva<br />
finanziaria: i primi tre produttori sloveni<br />
di formaggi coprono circa il<br />
62% del mercato nazionale.<br />
Infine anche il mercato ungherese<br />
dell’impiantistica per il confezionamento<br />
di formaggi offre discrete opportunità<br />
di crescita: nonostante il<br />
for<strong>maggio</strong> artigianale non confezionato<br />
domini ancora il mercato ungherese,<br />
molto frammentato per<br />
numero di produttori, la domanda di<br />
formaggi confezionati sta registrando<br />
tassi di crescita superiori a quelli<br />
della domanda di for<strong>maggio</strong> artigianale<br />
non confezionato; ciò in concomitanza<br />
con un aumento della quota<br />
di produzione locale di formaggi a<br />
scapito delle importazioni. Tutto ciò<br />
non può che avere un impatto positivo<br />
sul mercato a monte dell’impiantistica<br />
per confezionamento.<br />
Nella CSI il mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni<br />
è quello russo (tabella 3).<br />
Nel 2014 in Russia è stato introdotto<br />
l’embargo sulle importazioni di vari<br />
prodotti, tra cui i formaggi, dalla Ue. I<br />
produttori locali di formaggi però non<br />
sono stati subito capaci di approfittare<br />
della situazione favorevole, non<br />
essendo in grado di adeguare i prezzi<br />
dei loro prodotti alle esigenze di una<br />
domanda in crisi. Nel 2016 però la<br />
situazione si è ristabilizzata: è ripartita<br />
una produzione locale di formaggi in<br />
grado di soddisfare <strong>maggio</strong>rmente la<br />
domanda interna prima coperta dalle<br />
importazioni e, seppure lentamente,<br />
sono ripartiti anche gli investimenti in<br />
impianti e macchinari di confezionamento.<br />
Per il futuro è prevedibile un<br />
ulteriore aumento degli investimenti<br />
in impiantistica, favoriti da un progressivo<br />
recupero della produzione locale<br />
di formaggi da vendere confezionati,<br />
oltre cha da un aumento della gamma<br />
di prodotti (spesso di nicchia) e di confezioni<br />
offerte.<br />
L’Ucraina si presenta come un mercato<br />
attualmente poco incline agli<br />
investimenti, in relazione a un trend<br />
sostanzialmente stagnante, se non in<br />
leggero declino, della domanda a<br />
valle di formaggi.<br />
Il piccolo mercato della Bielorussia per<br />
contro è un mercato dinamico; il paese<br />
infatti è un forte produttore di formaggi<br />
sia artigianali sfusi che confezionati.<br />
La domanda di impiantistica è<br />
favorita da due fattori a valle: elevata<br />
quota di esportazioni, soprattutto verso<br />
la Russia, ma anche verso mercati<br />
nuovi quali il mercato asiatico o del<br />
medio oriente, e tendenza dei consumi<br />
interni, globalmente stagnanti,<br />
verso formaggi di qualità e prezzo più<br />
elevato che richiedono particolari tipi<br />
di confezionamento (per esempio per<br />
la conservazione degli aromi).<br />
Infine anche il piccolo mercato dei<br />
paesi baltici resta positivamente<br />
orientato, soprattutto in Lituania ed<br />
Estonia, grazie al lancio di nuovi prodotti,<br />
in particolare formaggi di qualità<br />
(di gusto gourmet) e alla crescita<br />
della distribuzione organizzata.<br />
In Asia - Oceania i mercati più significativi<br />
sono quello cinese, australiano,<br />
giapponese, indiano e sud-coreano<br />
(tabella 4); tra questi di gran<br />
lunga i più dinamici sono quello indiano<br />
e quello cinese, pur trattandosi<br />
di mercati di dimensioni ancora<br />
limitate.<br />
In Cina il consumo di for<strong>maggio</strong> è<br />
molto basso (consumo pro capite di<br />
poche centinaia di grammi/anno),<br />
ma in forte crescita soprattutto fra i<br />
giovani, anche in relazione alla crescente<br />
penetrazione delle catene di<br />
fast food (Pizza Hut e McDonalds),<br />
alla “modernization theory” e al crescente<br />
fenomeno dell’urbanizzazione.<br />
Spinta dalla crescita dei consumi,<br />
anche la produzione locale di for-<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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41
impianti<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
42<br />
Tab. 5 - Il mercato degli impianti per il confezionamento di formaggi<br />
in Africa - Medio Oriente suddiviso per principali paesi: anno 2016<br />
Paese Milioni $<br />
Turchia 41<br />
Iran 25<br />
Egitto 23<br />
Israele 10<br />
Sud Africa 7<br />
Altri ns (1)<br />
Totale Asia – Oceania 106<br />
(1)<br />
Non significativi<br />
Fonte: analisi incrociata industrie casearie - industrie di impiantistica nell’area<br />
africana - medio orientale<br />
maggi confezionati è in forte aumento,<br />
anche per contrastare le importazioni<br />
di formaggi dall’estero, che<br />
ancora incidono per circa un terzo<br />
dei consumi nazionali e sono cresciute<br />
negli ultimi anni a ritmi molto elevati;<br />
per esempio nel 2013 le importazioni<br />
erano più che raddoppiate<br />
rispetto al 2010. Anche le esportazioni<br />
di formaggi dalla Cina sono comunque<br />
in aumento, ma a ritmi più<br />
moderati rispetto alle importazioni.<br />
Un ulteriore impulso agli investimenti<br />
in impiantistica viene dalla progressiva<br />
evoluzione delle tecnologie, sia<br />
per quanto riguarda il processo produttivo<br />
sia per quanto riguarda il<br />
confezionamento, da parte dei grossi<br />
produttori locali di for<strong>maggio</strong>: per<br />
esempio la società Bright Dairy and<br />
Food Co, che detiene una quota di<br />
oltre il 50% nelle vendite al dettaglio<br />
di formaggi nel paese, sta espandendo<br />
il proprio business all’infuori della<br />
Cina, tramite partecipazioni con società<br />
estere tecnologicamente avanzate,<br />
con acquisizione di know how:<br />
ha infatti di recente acquisito la società<br />
australiana Mundella Foods, la<br />
società neozelandese Synlait Milk<br />
Ltd, e il gigante israeliano Tnuve<br />
Food Industries.<br />
Anche in India gli investimenti in tecnologie<br />
di imballaggio sono in forte<br />
evoluzione favorite da una serie di<br />
fattori: progressivo aumento dei con-<br />
sumi di for<strong>maggio</strong> attualmente ancora<br />
molto bassi, progressivo passaggio<br />
da un modello di produzione “disorganizzato”<br />
ad un modello di produzione<br />
“organizzato”, lancio di nuove<br />
varianti di prodotti caseari e confezioni,<br />
intense campagne promozionali<br />
da parte dei produttori locali di formaggi<br />
(tra cui spicca la GCMMF -<br />
Gujarat Cooperative Milk Marketing<br />
Federation col suo marchio Amul),<br />
rafforzamento della rete di distribuzione<br />
di formaggi confezionati.<br />
Tra i paesi asiatici minori spiccano per<br />
stato delle tecnologie di confezionamento<br />
Giappone e Australia - Nuova<br />
Zelanda; tra i due il mercato con le<br />
<strong>maggio</strong>ri potenzialità è quello giapponese,<br />
che ha consumi procapite di<br />
formaggi ancora bassi (circa 2,3 kg/<br />
persona/anno), ma in moderata crescita<br />
nel tempo. Moderate basse le<br />
prospettive di crescita nella <strong>maggio</strong>r<br />
parte degli altri paesi asiatici, Sud<br />
Corea compresa: in Thailandia la<br />
quasi totalità dei formaggi consumati<br />
è di importazione.<br />
Nell’area africana - medio orientale il<br />
mercato di <strong>maggio</strong>ri dimensioni è<br />
quello turco: seguono Iran ed Egitto<br />
(tabella 5).<br />
In Turchia è in atto una progressiva<br />
tendenza all’uso di formaggi confezionati<br />
a scapito dei tradizionali formaggi<br />
artigianali non confezionati,<br />
e questa tendenza è destinata a raf-<br />
forzarsi ulteriormente nei prossimi<br />
anni, spinta soprattutto dalle private<br />
label che puntano a rafforzare le<br />
proprie quote di mercato tramite<br />
aperture di nuovi punti vendita in<br />
particolare nelle aree suburbane,<br />
con l’obiettivo di vendere formaggi<br />
confezionati a un numero sempre<br />
<strong>maggio</strong>re di consumatori.<br />
Anche in Iran è in atto una marcata<br />
tendenza verso formaggi confezionati<br />
a scapito dei tradizionali formaggi<br />
non confezionati (in cui fino a<br />
poco tempo fa dominava il for<strong>maggio</strong><br />
molle Iranian UF cheese): i grossi<br />
produttori locali di formaggi puntano<br />
a proporre nuove e diversificate tipologie<br />
di formaggi più sofisticati e confezionati,<br />
che si vanno diffondendo<br />
anche nelle aree rurali.<br />
In Israele il mercato è consolidato, ma<br />
con adozione di tecnologie di produzione<br />
e confezionamento altamente<br />
d’avanguardia e sofisticate: oltre a<br />
tutto il mercato dei formaggi è saldamente<br />
nelle mani di pochissimi grossi<br />
produttori (tra cui spicca di gran<br />
lunga Tnuva Food Industries) a elevata<br />
leva finanziaria.<br />
Buone prospettive di crescita presenta<br />
pure il mercato egiziano, nonostante<br />
la difficile situazione del paese:<br />
il for<strong>maggio</strong> sta divenendo un alimento<br />
sempre più popolare, l’economia<br />
è comunque in crescita, i produttori<br />
locali sanno adeguare i prezzi alle<br />
esigenze della richiesta, puntando<br />
comunque su formaggi confezionati<br />
da poter vendere e distribuire su larga<br />
scala.<br />
Molto più incerte sono le prospettive<br />
per l’impiantistica in Sud Africa, dato<br />
che gli investimenti sono condizionati<br />
da una serie di problematiche nel<br />
mercato a valle dei formaggi: il for<strong>maggio</strong>,<br />
nelle condizioni di generale<br />
incertezza economica del paese e di<br />
alta inflazione, è considerato dai più<br />
un alimento “caro”; inoltre i problemi<br />
legati all’obesità, che ha raggiunto<br />
un elevato livello di penetrazione<br />
soprattutto nel ceto medio e medioalto,<br />
che è il <strong>maggio</strong>r consumatore di<br />
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impianti<br />
formaggi, non giocano certo a favore<br />
di un aumento dei consumi.<br />
PROSPETTIVE POSITIVE<br />
Globalmente il mercato dell’impiantistica<br />
per il confezionamento di<br />
formaggi industriali è previsto crescere<br />
a un tasso medio annuo del<br />
4,2% nell’arco dei prossimi anni,<br />
leggermente superiore a quello registrato<br />
negli anni pregressi, per<br />
arrivare ad attestarsi a 1,77 miliardi<br />
di dollari nel 2020.<br />
I motivi delle positive prospettive di<br />
crescita del mercato vanno ricercati<br />
in una serie di fattori:<br />
- il crescente spostamento dal consumo<br />
di formaggi non confezionati, che<br />
ancora sono predominanti nelle aree<br />
ad economia “emergente”, verso il<br />
consumo di formaggi confezionati,<br />
più confacenti ai moderni stili di vita;<br />
- il diffondersi della distribuzione organizzata<br />
e delle catene di fast food,<br />
della ristorazione commerciale e collettiva,<br />
catering e ingrosso;<br />
- l’esigenza di tempi di conservazione<br />
del for<strong>maggio</strong> più lunghi;<br />
- una crescente diversificazione delle<br />
tipologie di formaggi e delle relative<br />
confezioni: formaggi porzionati in<br />
varie pezzature, formaggi ad aromi<br />
differenti, for<strong>maggio</strong> grattugiato<br />
confezionato ecc.<br />
Le potenzialità di crescita decisamente<br />
più elevate sono previste in Cina e<br />
India, con tassi di crescita ipotizzati<br />
del 16% medio annuo e del 18%<br />
medio annuo rispettivamente nell’arco<br />
dei prossimi quattro anni.<br />
In un contesto mondiale di mercato<br />
dominato dai produttori di impianti<br />
tedeschi (in prima posizione) e italiani,<br />
ma al contempo minacciati dalla<br />
crescente competizione da parte dei<br />
paesi “emergenti” (Sud America,<br />
Asia, Medio Oriente) i fattori vincenti<br />
per un produttore di impianti di<br />
confezionamento sono:<br />
- l’offerta di un know how d’avanguardia:<br />
si tratta infatti di un anello<br />
della filiera lattiero-casearia ad altissimo<br />
contenuto tecnologico e innova-<br />
tivo. Alcuni esempi dell’evoluzione<br />
tecnologica: confezionamento flow<br />
pack di formaggi in atmosfera modificata<br />
per lavaggio gas, che comporta<br />
diversi vantaggi, quali: lunga shelf life<br />
del prodotto, mantenimento di tutte<br />
le sue caratteristiche originarie (freschezza,<br />
colore, aroma ecc) intatte o<br />
quasi, garanzia di assoluta protezione<br />
igienica del for<strong>maggio</strong>, validità dell’estetica;<br />
confezionamento sottovuoto<br />
“skin”: si tratta di un sistema utilizzato<br />
per saldare il film superiore (skin)<br />
intorno alla porzione di for<strong>maggio</strong><br />
sull’intera superficie della confezione<br />
rigida inferiore o sulla vaschetta preformata,<br />
creando una seconda pelle.<br />
Il confezionamento skin offre il vantaggio,<br />
oltre che di allungare i tempi<br />
di conservazione dell’alimento, di<br />
aumentarne il valore aggiunto: per<br />
esempio permette di evitare che il<br />
for<strong>maggio</strong> trasudi, grazie alla ritenzione<br />
dei liquidi in esso contenuti; sistemi<br />
di saldatura della confezione a<br />
controllo elettronico operanti in modalità<br />
automatica e semiautomatica<br />
con personalizzazione dei programmi<br />
operativi, che permettono di ottimizzare<br />
tempi e costi delle varie fasi del<br />
confezionamento; macchinari in grado<br />
di realizzare formati differenti in<br />
film sia rigido che flessibile con cambio<br />
rapido dei formati; realizzazione<br />
di confezioni rigide che utilizzano un<br />
tipo di lamina in plastica richiudibile,<br />
che consente facilità di utilizzo al consumatore<br />
che non finisce tutto il prodotto<br />
in una sola volta e vuole rinchiudere<br />
la confezione in frigorifero;<br />
macchinari che consentano una personalizzazione<br />
della confezione in<br />
termini di dimensioni, tipologie del<br />
prodotto confezionato (porzioni con<br />
crosta, formaggi molli, for<strong>maggio</strong><br />
grattugiato ecc), tipologia di trasporto<br />
e distribuzione; confezionamento<br />
di formaggi sottovuoto in termoformato<br />
con film flessibile; confezionamento<br />
di formaggi di piccole porzioni<br />
avvolti in termoformato in verticale<br />
con film laminato;<br />
- la fornitura di servizi: consulenza<br />
(Foto Multivac)<br />
Si prevede<br />
che nei prossimi<br />
anni il mercato<br />
dell’impiantistica<br />
per il<br />
confezionamento<br />
di formaggi<br />
industriali crescerà<br />
mediamente<br />
del 4,2% all’anno<br />
pre-vendita con abilità nel seguire il<br />
cliente in fase di progettazione e utilizzo<br />
dei macchinari in funzione delle<br />
applicazioni; consulenza post-vendita<br />
con garanzia di assistenza tecnica<br />
programmata e su richiesta con rapida<br />
fornitura delle parti di ricambio;<br />
- il rispetto delle normative: i macchinari<br />
devono essere conformi alle più<br />
rigide norme igienico sanitarie previste<br />
per gli stabilimenti <strong>alimentari</strong><br />
dall’analisi HACCP e dagli standard<br />
BRC / IFS. HCCP sta per Hazard<br />
Analysis and Critical Control Points<br />
previsti dai Regolamenti CE n. 178/02<br />
e 853/2004; BRC sta per British Real<br />
Consortium e vale per tutti i produttori<br />
che vogliano entrare nel mercato<br />
inglese della GDO, mentre IFS sta per<br />
International Food Standard ed è uno<br />
standard internazionale condiviso dalle<br />
filiere della GDO: la certificazione<br />
secondo gli standard IFS (sviluppati<br />
originariamente dai retailer tedeschi<br />
BDH) sta diventando un requisito richiesto<br />
da molte catene della distribuzione<br />
europea, in particolare quelle<br />
tedesche e francesi.<br />
Gli aspetti normativi sono un elemento<br />
essenziale su cui puntano i<br />
produttori europei di impianti di confezionamento,<br />
attualmente leader<br />
mondiali, per battere la concorrenza<br />
asiatica o di altri paesi “emergenti”<br />
e mantenere o aumentare le proprie<br />
quote di mercato.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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43
componenti<br />
Pompe Cucchi<br />
ha ulteriormente<br />
ampliato le sue<br />
potenzialità<br />
ed ha acquisito<br />
le certificazioni per<br />
consolidare l’affermazione<br />
sui mercati internazionali<br />
più qualificati.<br />
di Francesco<br />
Goi<br />
UN AMPLIAMENTO DI GAMMA<br />
PER ACCRESCERE LE APPLICAZIONI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
In apertura:<br />
pompe dosatrici<br />
serie NX con<br />
variatore<br />
oleodinamico,<br />
in esecuzione<br />
FDA per impianto<br />
alimentare<br />
Continua il periodo favorevole per Pompe Cucchi che,<br />
nel corso degli anni, ha migliorato la presenza sul mercato<br />
proponendo tecnologie innovative ed acquisendo<br />
<strong>maggio</strong>re competitività: ne parliamo con l’Amministratore<br />
Dele gato Antonio Franchin.<br />
Ing. Franchin, qual è il Suo giudizio sui risultati ottenuti<br />
da Pompe Cucchi nel 2016?<br />
Nel 2015 avevamo già raggiunto il record del fatturato,<br />
un risultato che è stato ulteriormente incrementato del<br />
20% lo scorso anno. I settori in cui abbiamo ottenuto<br />
i risultati più brillanti sono stati la chimica, l’alimentare<br />
e il comparto antincendio.<br />
Quali sviluppi tecnologici hanno <strong>maggio</strong>rmente inciso<br />
per il raggiungimento di questi brillanti risultati?<br />
Abbiamo sviluppato nuove esecuzioni anche per il<br />
pompaggio e il dosaggio di liquidi leggermente abrasivi:<br />
in queste linee di prodotto sono stati sviluppati<br />
nuovi trattamenti e impiegati nuovi materiali per gli<br />
ingranaggi.<br />
Un significativo balzo in avanti è stato raggiunto dalle<br />
pompe con trascinamento magnetico, anche nelle esecuzioni<br />
in titanio, impiegate principalmente nei settori<br />
farmaceutico e alimentare per assicurare l’assenza di<br />
contaminazione batteriologica dei liquidi pompati.<br />
Abbiamo inoltre sviluppato un’evoluzione delle pompe<br />
dosatrici della serie N per raggiungere elevati standard<br />
sanitari. Queste pompe presentano all’interno superfici<br />
con finiture ≤0,8µ, attacchi tri-clamp e finiture superficiali<br />
interne ed esterne nel rispetto degli standard<br />
<strong>alimentari</strong>.<br />
Sono stati inoltre implementati i materiali relativi agli<br />
ingranaggi alternativi all’acciaio AISI 316L. Attualmente<br />
44<br />
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componenti<br />
vengono realizzati anche con materiali<br />
plastici certificati FDA: in tal<br />
modo le pompe dosatrici serie N<br />
sono completamente conformi alla<br />
normativa FDA.<br />
La gamma si è ulteriormente arricchita<br />
con le pompe della serie S,<br />
completamente ricavate da barra.<br />
In questo ambito verranno abbandonati<br />
i corpi pompa e i coperchi<br />
ricavati da fusione, per una <strong>maggio</strong>re<br />
facilità nel reperimento dei<br />
materiali più easy e, soprattutto,<br />
per la possibilità di disporre di materiali<br />
alternativi senza avere grossi<br />
oneri di fusione, di modelli, ecc.:<br />
questo vale, per esempio, per l’esecuzione<br />
in acciaio al carbonio, richiesta<br />
specificamente dalle pompe<br />
API 676.<br />
Questa serie, che verrà implementata<br />
fino ai modelli da 1000 l/min,<br />
sarà realizzata anche con ghisa sferoidale,<br />
acciaio al carbonio AISI 316<br />
L, bronzo; le pompe saranno flangiate<br />
ed eventualmente dotate di<br />
trascinamento magnetico.<br />
L’esecuzione flangiata permette costi<br />
più competitivi e ingombri più<br />
ridotti.<br />
Contemporaneamente abbiamo affrontato<br />
anche il problema della certificazione.<br />
Nell’aprile di quest’anno<br />
abbiamo conseguito la certificazione<br />
CU TR 012 valida per il settore industriale<br />
russo, che sostituisce la vecchia<br />
RTN dal luglio 2016.<br />
Per il mercato russo disponiamo anche<br />
della certificazione EAC, che ha<br />
sostituito la vecchia Gost-R.<br />
Antonio Franchin,<br />
Amministratore<br />
Delegato<br />
di Pompe Cucchi<br />
Pompa serie NX,<br />
in esecuzione ATEX,<br />
con doppia camera<br />
di preriscaldo,<br />
trascinamento<br />
magnetico,<br />
controllo<br />
di temperatura<br />
Tutti questi sviluppi tecnologici giustificano<br />
un certo ottimismo anche<br />
per il breve-medio termine?<br />
In effetti, anche il <strong>2017</strong> è partito<br />
molto bene. Le pompe della nuova<br />
serie hanno trovato interessanti applicazioni,<br />
essendo molto più competitive<br />
rispetto a quelle della generazione<br />
precedente, soprattutto<br />
nell’esecuzione con trascinamento<br />
magnetico.<br />
Le certificazioni russe confermano<br />
il vostro interesse per i mercati internazionali…<br />
Occorre precisare che la certificazione<br />
russa è molto importante anche<br />
per il mercato italiano; soprattutto<br />
in alcuni settori industriali i costruttori<br />
italiani, che forniscono i mercati<br />
dell’area CIS attraverso le società<br />
di ingegneria, pretendono questa<br />
certificazione.<br />
All’estero disponiamo di un grande<br />
potenziale di crescita, soprattutto<br />
con i nuovi distributori. Quello operante<br />
sul mercato tedesco, in particolare,<br />
può contare su una rete capillare<br />
nei vari settori industriali e<br />
nelle diverse land del Paese.<br />
Anche il distributore russo ha identificato<br />
nuove applicazioni in settori<br />
particolarmente difficili, dal punto<br />
www.interprogettied.com<br />
Pompe ad ingranaggi<br />
serie N API 676, in esecuzione<br />
ATEX, con trascinamento<br />
magnetico, esecuzione<br />
customizzata per un impianto<br />
chimico in Messico<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
45
Pompe ad ingranaggi serie NX,<br />
a trascinamento magnetico, in esecuzione<br />
speciale per piattaforma marina<br />
di vista tecnologico, che ha prodotto<br />
un buon incremento del fatturato.<br />
Il mercato italiano rimane abbastanza<br />
statico e, per il momento,<br />
riteniamo di poter crescere ulteriormente<br />
soprattutto sui mercati internazionali.<br />
Pompa ad<br />
ingranaggi serie<br />
NX in AISI 316L<br />
con doppia camera<br />
di preriscaldo,<br />
con riscaldatori<br />
elettrici ATEX<br />
Pompe per spinta<br />
schiumogeno<br />
con motori diesel/<br />
elettrico<br />
Il recente ampliamento di gamma<br />
consentirà una <strong>maggio</strong>re penetrazione<br />
di altri comparti industriali?<br />
Nel corso degli ultimi due anni si è<br />
registrata una certa staticità del settore<br />
Oil & Gas, che ultimamente<br />
sembra si stia riprendendo.<br />
Attualmente, peraltro, siamo <strong>maggio</strong>rmente<br />
focalizzati nei settori alimentare<br />
e della chimica fine, dove le<br />
pompe dosatrici della serie N trovano<br />
applicazioni sempre più numerose,<br />
anche con i nuovi sviluppi per le<br />
applicazioni in campo sanitario.<br />
Quali sono, a Suo avviso, i fattori<br />
determinanti per i risultati molto<br />
positivi di questi anni?<br />
Un fattore decisivo è rappresentato<br />
dallo studio della nuova serie di<br />
pompe, che ha permesso di acquisire<br />
<strong>maggio</strong>re competitività e di ampliare<br />
la gamma delle applicazioni<br />
grazie all’impiego di materiali innovativi.<br />
È stata importante anche la grande<br />
flessibilità interna dal punto di vista<br />
produttivo: nel 2016 anche l’inserimento<br />
di due nuovi centri di lavoro<br />
DMG Mori ha contribuito a rendere<br />
più competitiva e più elastica la produzione,<br />
consentendo di far fronte<br />
a consegne sempre più urgenti e<br />
pressanti.<br />
Oltre a quelli sostenuti per le macchine<br />
utensili, sono previsti per<br />
quest’anno altri investimenti?<br />
Quest’anno prevediamo di completare<br />
la serie S con i modelli di portata<br />
<strong>maggio</strong>re: dovremmo arrivare a pompe<br />
con portata fino a 2000 l/min.<br />
Contiamo inoltre di implementare<br />
la parte gestionale, soprattutto per<br />
quanto riguarda l’ottimizzazione<br />
dei cicli di lavoro e il migliore impiego<br />
delle macchine utensili: attualmente<br />
sono in corso contatti con<br />
alcune aziende di software per affrontare<br />
nel modo migliore questa<br />
problematica, in grado di migliorare<br />
ulteriormente il nostro servizio.<br />
Pompe dosatrici serie N,<br />
in titanio, trascinamento<br />
magnetico, con variatore<br />
oleodinamico e regolazione<br />
servo comandata<br />
con segnale 4-20 mA<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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strumentazione<br />
Un sistema per<br />
la visione artificiale in<br />
grado di auto-impostarsi<br />
apprendendo<br />
direttamente in linea<br />
i parametri di idoneità<br />
di forme e colori. Albert,<br />
frutto della joint venture<br />
fra Opto Engineering<br />
e Sensure, è stato<br />
pensato inizialmente<br />
per l’industria dei prodotti<br />
da forno, ma si adatta<br />
a molti altri settori<br />
<strong>alimentari</strong>.<br />
di Alessandro<br />
Bignami<br />
UNA VISIONE INTELLIGENTE<br />
E FLESSIBILE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Massimo<br />
Castelletti,<br />
Product<br />
Manager<br />
in Opto<br />
Engineering<br />
Un sistema di visione intelligente e facile da usare, progettato<br />
in modo specifico per l’industria alimentare. Si<br />
chiama Albert ed è il frutto della joint venture tutta<br />
italiana Sensoe, formata da Opto Engineering e<br />
Sensure, specializzate rispettivamente nei componenti<br />
hardware e nei sistemi software<br />
per la visione artificiale.<br />
Opto Engineering – un centinaio<br />
di dipendenti tra la sede centrale<br />
di Mantova e le quattro filiali<br />
commerciali nel mondo<br />
– progetta e realizza dal 2002<br />
ottiche, soluzioni di illuminazione<br />
e telecamere. In collaborazione<br />
con Sensure, ha sviluppato e<br />
lanciato recentemente un sistema<br />
di visione artificiale completo,<br />
pensato per un settore che l’azienda lombarda non<br />
aveva ancora approcciato, come quello dell’industria<br />
alimentare, in particolare per il controllo di forme e colori<br />
nell’ambito della trasformazione dei prodotti da forno.<br />
“È un sistema fortemente integrato, compatto e semplice<br />
da gestire”, commenta il<br />
Product Manager Massimo<br />
Castelletti, che abbiamo incontrato<br />
in occasione di Save e<br />
mcT Alimentare, le mostreconvegno<br />
sinergiche che si<br />
sono svolte a San Donato<br />
Milanese lo scorso aprile. Nel<br />
corso dell’evento Opto<br />
Engineering ha mostrato una<br />
“demo” per presentare ai visitatori<br />
il sistema Albert in fun-<br />
48<br />
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strumentazione<br />
zione, opportunità offerta anche a<br />
SPS Italia a Parma. “Abbiamo presentato<br />
il sistema anche alla fiera<br />
Vision di Stoccarda e al CibusTec di<br />
Parma: proprio in queste settimane<br />
stiamo chiudendo accordi per le<br />
prime applicazioni”. Se il sistema<br />
completo così configurato non è<br />
ancora stato installato sul mercato,<br />
il software, che ne rappresenta il<br />
nucleo centrale, è stato in realtà già<br />
ampiamente sperimentato grazie<br />
alle esperienze accumulate dalla<br />
casa produttrice Sensure proprio<br />
nel settore dei prodotti da forno.<br />
Da questo specifico know how, è<br />
emersa la volontà di Opto<br />
Engineering di scegliere l’industria<br />
del bakery come target iniziale,<br />
sebbene il sistema possa adattarsi<br />
facilmente a molti altri prodotti,<br />
<strong>alimentari</strong> e non solo.<br />
“Siamo partiti dall’industria alimentare<br />
non soltanto per attuare una<br />
strategia commerciale, ma perché in<br />
questo settore si gioca oggi la sfida<br />
più importante per il sistema Albert.<br />
Nel food, infatti, la visione artificiale<br />
rappresenta da tempo una questione<br />
cruciale e non semplice da affrontare.<br />
La natura del prodotto da<br />
ispezionare, infatti, è molto variabi-<br />
le e pone delle difficoltà nel controllo<br />
di visione. L’operatore stesso,<br />
talvolta, fatica a individuare quale<br />
prodotto sia idoneo e quale no. I<br />
criteri di accettabilità possono essere<br />
soggettivi e spesso sono il risultato<br />
di una combinazione di più<br />
parametri”.<br />
In che modo Albert fa fronte a tali<br />
problemi? “La principale innovazione<br />
del sistema consiste nell’utilizzo<br />
di reti neurali, che non rappresentano<br />
certamente una novità<br />
in sé: il fatto inedito riguarda però<br />
la loro applicazione nel campo della<br />
visione artificiale industriale.<br />
Esse consentono di ottenere” –<br />
spiega Castelletti – “un sistema di<br />
visione intelligente e self learning,<br />
che è in grado di apprendere in<br />
modo autonomo le caratteristiche<br />
di forma e di colore dei prodotti,<br />
direttamente da un lotto di produzione.<br />
L’apprendimento si basa su<br />
tecniche di intelligenza artificiale,<br />
un approccio basato sulla combinazione<br />
fra statistiche e tecnologia<br />
delle reti neurali. Il software imita<br />
il cervello umano, imparando dagli<br />
esempi”. Una volta conclusa la<br />
fase di apprendimento, Albert è<br />
pronto per la fase di cernita.<br />
Interfacce<br />
del sistema<br />
di visione Albert<br />
Interfacciabile con un PLC, rileva,<br />
segnalandoli attraverso una barra<br />
luminosa integrata, i prodotti non<br />
conformi per forma o colore: ad<br />
esempio biscotti rotti, con finiture<br />
superficiali imperfette, oppure in<br />
parte bruciati, come può capitare<br />
per quelli posizionati verso i lati del<br />
nastro trasportatore. A quel punto<br />
i prodotti non idonei possono essere<br />
scartati con un qualsiasi sistema<br />
di espulsione integrato in linea.<br />
Albert è in grado di memorizzare<br />
le immagini dei prodotti difettosi,<br />
tenendo traccia dei motivi di scarto:<br />
la successiva analisi di questi<br />
dati permette così di migliorare il<br />
processo.<br />
Come vengono decisi i parametri<br />
per l’idoneità? “È il sistema stesso<br />
che, analizzando direttamente i<br />
prodotti in linea e utilizzando la sua<br />
intelligenza artificiale, sceglie e tara<br />
le proprie soglie di accettabilità”,<br />
dichiara il Product Manager. “Una<br />
volta chiarito questo, il sistema funziona<br />
con grande semplicità e flessibilità.<br />
Qui sta il suo valore aggiunto.<br />
Non è infatti necessario, come<br />
nelle soluzioni di visione tradizionali,<br />
una programmazione del software<br />
complessa e a misura della singo-<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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49
strumentazione<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Sopra: interfaccia<br />
software<br />
del sistema<br />
In alto: fette<br />
biscottate<br />
ispezionate<br />
da Albert<br />
la applicazione. Albert non è un<br />
sistema rigido che deve essere riprogrammato<br />
ogni volta che si<br />
cambia un prodotto. Abbiamo invece<br />
creato una barra di severità<br />
che può stringere o allentare i parametri<br />
già impostati nel sistema, senza<br />
fermare la linea. Se per esempio<br />
un produttore cambia alcuni ingredienti<br />
che determinano un colore<br />
leggermente diverso, ma idoneo, è<br />
sufficiente variare lievemente la<br />
barra per accettare il prodotto, o<br />
eventualmente ripetere la fase di<br />
apprendimento di Albert, che è<br />
molto rapida e non interrompe la<br />
fase di controllo, e tarare nuovamente<br />
il sistema sul lotto di produzione.<br />
Crediamo che questa flessibilità<br />
sarà molto apprezzata<br />
dall’industria alimentare, dove sono<br />
molto frequenti i cambi di prodotto<br />
sulla stessa linea, anche minimi”.<br />
Il sistema viene installato poco prima<br />
del confezionamento? “Sì, valutando<br />
caso per caso dove è il punto<br />
più adatto della linea in cui<br />
integrarlo. Nel caso delle applicazioni<br />
nel bakery, la collocazione ideale<br />
è solitamente all’uscita del forno.<br />
Con il tempo le aziende<br />
<strong>alimentari</strong> tenderanno a progettare<br />
le linee anche in funzione del sistema<br />
di visione, che non è un semplice<br />
accessorio, ma uno strumento<br />
essenziale per aumentare il controllo<br />
e la qualità della produzione”.<br />
La velocità del sistema raggiunge<br />
un metro al secondo o 20 pezzi al<br />
secondo, ma sono valori indicativi,<br />
dato che molto dipende dalle dimensioni<br />
del prodotto da ispezionare<br />
e dalla velocità della linea su<br />
cui viene applicato. Oltre ai prodotti<br />
da forno, dalle fette biscottate ai<br />
biscotti, tipiche applicazioni possono<br />
riguardare surgelati, dolci e gelati<br />
industriali, ma anche pizza,<br />
carne e pesce. Meno adatte sono<br />
frutta e a verdura, perché i pezzi<br />
non sono quasi mai disgiunti.<br />
Castelletti è convinto che Albert sia<br />
in grado di trovare uno spazio importante<br />
nel mercato alimentare,<br />
rispondendo alle esigenze dei frequenti<br />
cambiamenti di prodotto:<br />
“La flessibilità, la facilità di installazione<br />
e di utilizzo e la capacità di<br />
autoimpostarsi nella fase di apprendimento<br />
superano, minimizzandone<br />
i costi, la complessa fase di settaggio<br />
e l’estrema personalizzazione<br />
dei sistemi tradizionali”.<br />
50<br />
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ANNOVII NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO2016<br />
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della ricerca farmaceutica<br />
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la ubfornitura<br />
Mensile - anno VII - n°4 settembre/ottobre 2016<br />
Pag. 04<br />
Pag. 26<br />
Pag. 30<br />
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ICF - Rivista dell'Industria Chimica<br />
e Farmaceutica è la nuova rivista di<br />
Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />
esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />
settori di riferimento, rappresenta uno<br />
strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />
una presentazione completa dell'innovazione<br />
tecnologica ad essi dedicata.<br />
<strong>Tecnologie</strong> Alimentari, la rivista tecnico-scientifica<br />
di riferimento per i tecnologi<br />
<strong>alimentari</strong>, illustra le reali innovazioni,<br />
con i contributi dei massimi<br />
esperti dei diversi comparti del settore.<br />
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per ottenere l'eccellenza del<br />
prodotto alimentare.<br />
La Subfornitura, la rivista che presenta<br />
l'attuale realtà della lavorazione<br />
per conto terzi, i cui protagonisti<br />
hanno acquisito una <strong>maggio</strong>re specializzazione<br />
e collaborano con il<br />
committente per la messa a punto<br />
del prodotto finito.<br />
La Plastica Oggi e Domani rivista<br />
dedicata al settore materie plastiche<br />
che fornisce, un’informazione esaustiva<br />
sulle nuove tecnologie, i materiali<br />
e le applicazioni.<br />
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o spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />
o contrassegno 65,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />
o contrassegno 65,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
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Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />
Nome ..............................................................................................<br />
Cognome ........................................................................................<br />
Ditta/ente ........................................................................................<br />
Via ...................................................................................................<br />
Città ...............................................................................................<br />
Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />
Tel....................................................................................................<br />
e-mail .............................................................................................<br />
Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />
ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />
ed alla comunicazione degli stessi.<br />
Firma................................................................................................<br />
Modalità di pagamento:<br />
o Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />
o Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />
o Carta di credito:<br />
o<br />
o<br />
Scadenza...................................................................................<br />
Italia: o spedizione ordinaria 45,00 €<br />
o contrassegno 48,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 60,00 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />
o spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />
n. carta<br />
Titolare carta..............................................................................<br />
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Servizio abbonamenti<br />
Interprogetti Editori Srl - Via Maggiolino 34F - 23849 Rogeno LC<br />
Tel./fax 031 4128181 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com
strumentazione<br />
PIATTAFORMA I/O MIGLIORA LA CONNETTIVITÀ IN AREE A RISCHIO<br />
Aziende di produzione e industriali possono<br />
ora portare i dispositivi implementati<br />
nelle aree a rischio nella Connected<br />
Enterprise via Ethernet/IP grazie alla nuova<br />
piattaforma Ex I/O Allen-Bradley serie<br />
1719 di Rockwell Automation. Con questa<br />
piattaforma, gli utenti possono accedere<br />
ai dati dei dispositivi di campo e controllare<br />
più facilmente le operazioni di processo<br />
in aree a rischio. Come parte del sistema<br />
di controllo distribuito (DCS) PlantPAx di<br />
Rockwell Automation, il modulo Ex I/O<br />
serie 1719 permette agli utenti di monitorare<br />
le operazioni utilizzando una piattaforma<br />
comune che comunica con il DCS o<br />
gli altri sistemi di automazione. Questo<br />
contribuisce a creare un flusso continuo di<br />
informazioni a livello di impianto e di<br />
azienda. “La piattaforma Ex I/O Serie 1719<br />
è ideale per le aziende che stanno adottando<br />
un approccio smart manufacturing<br />
e che cercano di sfruttare la potenza delle<br />
proprie informazioni nella Connected<br />
Enterprise”, afferma Joe Rosing, product<br />
manager di Rockwell Automation.<br />
“L’interfaccia della piattaforma<br />
EtherNet/IP e il protocollo<br />
Hart 7 aiutano gli utenti a<br />
integrare più facilmente i<br />
dispositivi in tempo reale e i<br />
dati di sensori nel proprio sistema<br />
PlantPAx”. La nuova<br />
piattaforma I/O è integrata<br />
nell’ambiente di progettazione<br />
Rockwell Software Studio<br />
5000, che semplifica l’esperienza dell’utente<br />
e può aiutare a ridurre i tempi di<br />
configurazione. Inoltre, un adattatore DLR<br />
(device-level-ring) di rete Ethernet/IP consente<br />
una topologia DLR per contribuire a<br />
migliorare la resilienza della rete, e un alimentatore<br />
opzionale N + 1 fornisce ridondanza<br />
di alimentazione. La piattaforma I/O<br />
distribuito è certificata per l’uso in Classe<br />
I, Divisione 2 (Nord America) e zona 2 aree<br />
a rischio (globale). Come a sicurezza intrinseca<br />
I/O, si connette ai dispositivi di<br />
campo in Classe I, Divisione 1 (Nord<br />
America) e Zona 1 (Globale) aree a rischio.<br />
Sono disponibili in tre modelli di chassis,<br />
fornendo ovunque scalabilità<br />
da otto a 45 moduli I/O su una singola<br />
scheda. Una volta operativa, una funzione<br />
“rimozione e inserimento con<br />
alimentazione” (RIUP) consente agli utenti<br />
di sostituire i moduli ed effettuare i collegamenti,<br />
mentre un sistema è in funzione<br />
(non in atmosfera pericolosa). Questo<br />
può aiutare a migliorare la flessibilità nella<br />
manutenzione e ad aumentare la disponibilità<br />
del sistema. La piattaforma I/O funziona<br />
in un ampio intervallo di temperature<br />
ed è progettata per l’utilizzo in settori<br />
con applicazioni pericolose, come oil&gas,<br />
chimica, life science, farmaceutica, alimentare<br />
e bevande.<br />
GATEWAY IIOT PER APPLICAZIONI A TEMPERATURA ESTESA<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
La gestione di vaste quantità di dati generati dai<br />
dispositivi periferici può mettere in difficoltà le<br />
aziende che intendono realizzare<br />
nuove applicazioni in ambito IIoT<br />
(Industrial Internet of Things). Diverse<br />
aziende hanno pertanto adottato<br />
un’architettura basata sull’elaborazione<br />
delle informazioni nei nodi periferici (edge<br />
computing): il trattamento dei dati avviene<br />
localmente nel gateway IoT e solo i<br />
dati considerati critici vengono inviati<br />
al sistema centrale, oppure le decisioni<br />
vengono prese direttamente<br />
a livello locale nel nodo periferico.<br />
Questa strategia non solo riduce i costi<br />
della trasmissione dati, ma permette anche<br />
di ottenere tempi di risposta più rapidi<br />
per gestire processi industriali critici.<br />
La nuova soluzione presentata da Moxa serie<br />
UC-8100-ME-T è un sistema di elaborazione<br />
periferico collegabile alle reti 4G LTE progettato<br />
per le applicazioni IIoT. Il sistema di elaborazione<br />
UC-8100-ME-T è basato sul processore<br />
ARM ® Cortex-A8 da 1 GHz e dispone di due<br />
porte seriali RS-232/422/485 e due porte LAN<br />
Ethernet a 10/100 Mbps, oltre a uno zoccolo Mini<br />
PCIe predisposto per ospitare un modulo cellulare<br />
3G/4G LTE.<br />
Le velocità di connessione delle reti 4G LTE sono<br />
anche di dieci volte superiori a quelle tipiche delle<br />
reti mobili delle generazioni precedenti.<br />
Tuttavia, tale miglioramento va a discapito di una<br />
<strong>maggio</strong>re generazione di calore nel gateway IIoT.<br />
Per garantire una piattaforma di elaborazione<br />
IIoT affidabile, Moxa offre dei modelli compatibili<br />
con le reti LTE garantiti per il funzionamento<br />
nella gamma di temperatura estesa. Tutte le unità<br />
vengono collaudate esaustivamente in una<br />
camera climatica, per essere certi che il sistema<br />
di calcolo connesso a una rete LTE possa funzionare<br />
correttamente nell’intervallo di temperature<br />
compreso da -40°C a 70°C. Inoltre, la tecnologia<br />
di avvio sicuro brevettata Secure Boot protegge<br />
il kernel Linux.<br />
52<br />
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strumentazione<br />
SISTEMA DI VISIONE PERSONALIZZABILE<br />
Cognex Corporation, tra i <strong>maggio</strong>ri<br />
produttori internazionali di<br />
sistemi di visione industriale, ha<br />
presentato la nuova serie In-<br />
Sight ® 7000, una gamma di sistemi<br />
di visione indipendenti dal<br />
design ultra-robusto ed estremamente<br />
modulare. La seconda<br />
generazione della serie In-Sight<br />
7000 rappresenta un progresso<br />
in termini di prestazioni, flessibilità<br />
e facilità di integrazione.<br />
Questi nuovi potenti sistemi di<br />
visione eseguono ispezioni rapide<br />
e precise che tengono il passo<br />
con linee di produzione sempre<br />
più veloci, mentre le loro dimensioni<br />
compatte sono adatte a linee<br />
di produzione con spazi limitati.<br />
Il design modulare, davvero<br />
unico, della serie In-Sight 7000<br />
offre più di 400 configurazioni<br />
diverse rendendo questi sistemi<br />
di visione i più flessibili attualmente<br />
disponibili sul mercato.<br />
“Si tratta del primo sistema di<br />
visione interamente personalizzabile<br />
del settore”, afferma<br />
Joerg Kuechen, Senior Vice<br />
President, Vision Products di<br />
Cognex. “L’illuminazione e l’ottica<br />
modulare, inclusa la messa a<br />
fuoco automatica intercambiabile,<br />
riducono la necessità di illuminazione<br />
esterna e consentono<br />
all’utente di configurare il sistema<br />
in base alle sue esigenze specifiche,<br />
il che contribuisce anche<br />
a ridurre i tempi di fermo quando<br />
i requisiti della linea di produzione<br />
vengono modificati”.<br />
I robusti sistemi In-Sight 7000<br />
hanno una protezione di grado<br />
IP67 e includono la Flexible Image<br />
Technology<br />
(Tecnologia di immagine<br />
flessibile). Questi sistemi<br />
di visione completi dispongono di<br />
una luce LED circolare brevettata<br />
che produce un’illuminazione<br />
omogenea e diffusa su tutta l’immagine,<br />
evitando il ricorso a costosi<br />
sistemi di illuminazione<br />
esterna. Diverse opzioni di illuminazione<br />
colorate, filtri ottici e polarizzatori<br />
sono facilmente intercambiabili<br />
per adattarsi ai<br />
requisiti specifici dell’applicazione.<br />
Inoltre, l’ampia gamma di<br />
lenti intercambiabili C-mount e<br />
S-mount e le opzioni di lenti con<br />
messa a fuoco automatica industriali<br />
ne accrescono la versatilità.<br />
Come tutti i sistemi di visione In-<br />
Sight di Cognex, la serie In-Sight<br />
7000 utilizza In-Sight Explorer<br />
per impostare e monitorare le<br />
ispezioni di visione della macchina.<br />
Questo software include l’interfaccia<br />
EasyBuilder ® che offre<br />
una configurazione passo-passo<br />
molto semplice e la visualizzazione<br />
su foglio di calcolo In-Sight per<br />
un <strong>maggio</strong>re controllo. I sistemi<br />
includono anche un set completo<br />
di potenti strumenti di visione In-<br />
Sight, compresa la tecnologia per<br />
la verifica della corrispondenza<br />
dei modelli PatMax RedLine, il<br />
riconoscimento ottico dei caratteri<br />
OCRMax e la tecnologia di<br />
estrazione delle caratteristiche<br />
SurfaceFX.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
53
packaging<br />
Il packaging coinvolge<br />
numerosi ambiti di ricerca<br />
e produzione, come la<br />
scienza e la tecnologia<br />
dei materiali,<br />
i processi produttivi,<br />
la distribuzione,<br />
la comunicazione<br />
e l’immagine. L’evoluzione<br />
punta verso l’imballaggio<br />
attivo e intelligente,<br />
in grado di interagire<br />
con i prodotti<br />
e l’ambiente circostante.<br />
di Barbara<br />
Del Curto*<br />
TECNOLOGIA, MATERIALI,<br />
DESIGN: LE INNOVAZIONI<br />
DELL’IMBALLAGGIO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
*Dipartimento<br />
di Chimica, Materiali<br />
e Ingegneria Chimica<br />
“Giulio Natta”<br />
Dalla rivoluzione industriale in poi, l’imballaggio è stato<br />
uno strumento utilizzato dal mondo della produzione<br />
e del commercio per conservare e spostare ogni forma<br />
di merce nello spazio e nel tempo. Questo ruolo solo<br />
apparentemente semplice rivela tutta la sua complessità<br />
non appena si inizia a combinare la molteplicità dei<br />
prodotti con le numerose possibilità di soluzioni di imballaggio.<br />
Il packaging è stato e sarà la soluzione per<br />
rendere il consumo, in precedenza riservato a pochi,<br />
accessibile a molti. E ha permesso, soprattutto, di ampliare<br />
la gamma di prodotti offerti oggi, anche a livello<br />
mondiale, e questo nel rispetto di un principio molto<br />
caro alle imprese: la massima efficienza al minor costo<br />
possibile.<br />
Nei Paesi come il nostro ad elevata concentrazione<br />
industriale e dove vi è una forte presenza di imballaggio,<br />
il deterioramento della merce è stato minimizzato<br />
e si attesta intorno al 2-3%, mentre nei Paesi in via di<br />
sviluppo si arriva fino al 50% delle merci che viene<br />
perso a causa della scarsa o nulla efficacia delle confezioni<br />
[1]. Bisogna quindi riconoscere all’imballaggio,<br />
anche a quello più semplice, la capacità di generare<br />
grande ricchezza.<br />
Il 34% del packaging prodotto in Italia è utilizzato nel<br />
settore dei prodotti <strong>alimentari</strong>; nel complesso il segmento<br />
che muove la <strong>maggio</strong>r quantità di imballaggio è quello<br />
di frutta fresca, seguita dal vino, acqua minerale e<br />
prodotti a base di pomodoro.<br />
In passato l’imballo è stato definito un “male necessario”<br />
mentre oggi il consumatore informato e attento è<br />
consapevole che l’imballaggio garantisce la garanzia di<br />
acquisto di prodotti che sono stati conservati nel migliore<br />
dei modi per il tempo necessario, per tutto il percorso,<br />
dalla fase di trasporto al luogo di vendita, fino a casa.<br />
54<br />
www.interprogettied.com
LA CLASSIFICAZIONE<br />
DEGLI IMBALLAGGI<br />
L’evoluzione del packaging si pone<br />
come un percorso intricato di<br />
aspetti che vale la pena guardare,<br />
analizzando alcune caratteristiche<br />
principali. La sua complessità nasce<br />
dalla continua interazione di stimoli<br />
provenienti da diversi campi:<br />
dal settore della comunicazione in<br />
continuo cambiamento e sviluppo,<br />
dalla trasformazione del sistema di<br />
distribuzione, nonché dalle innovazioni<br />
nei settori dei materiali e<br />
delle tecnologie.<br />
Si deve considerare che il packaging<br />
deve la sua forma attuale ai continui<br />
sviluppi, seguendo un’evoluzione di<br />
percorsi, delle tecnologie, dei materiali<br />
e del confezionamento. I materiali<br />
si sono evoluti notevolmente,<br />
modificando la possibilità di essere<br />
utilizzati e ampliando la propria<br />
gamma di applicazioni in nuovi segmenti,<br />
generando nuove soluzioni,<br />
prendendo innovazioni di materiali<br />
da altri settori e trasferendoli al<br />
packaging in un continuo progresso<br />
tecnologico.<br />
L’evoluzione tecnologica dei materiali<br />
ha permesso il miglioramento e<br />
la messa a punto di piccoli dettagli,<br />
idee innovative, che ad oggi appaiono<br />
scontati. La scienza e tecnologia<br />
dei materiali, le soluzioni di design,<br />
le innovazioni di prodotto sono<br />
così reciprocamente diventati causa<br />
ed effetto dei cambiamenti [4].<br />
Il packaging presenta varie funzioni:<br />
trasporto, conservazione del<br />
prodotto, informazione e creaziopackaging<br />
Gli obiettivi per tutti i packaging<br />
sono quindi quello di prolungare la<br />
shelf life del prodotto, ridurre gli<br />
scarti (food waste reduce), migliorare<br />
la qualità e sicurezza alimentare,<br />
prestando attenzione alla sostenibilità<br />
e ai costi.<br />
Negli ultimi anni il packaging ha infatti<br />
ricevuto sempre più attenzione<br />
e sono progressivamente aumentate<br />
le sue funzionalità. Oggi l’attività<br />
di ricerca e la disciplina stessa del<br />
packaging sono in continua crescita,<br />
tant’è che vi sono fiere dedicate [2],<br />
ma anche eventi e mostre, oltre alla<br />
presenza sul mercato di istituzioni e<br />
consorzi (Istituto Italiano<br />
Imballaggio, Consorzio Nazionale<br />
Imballaggi, Comieco). La documentazione<br />
specifica si caratterizza per<br />
pubblicazioni e redazionali (come<br />
Italia Imballaggio, Impackt), oltre<br />
ovviamente essere oggetto di studio<br />
in molti centri di ricerca e università<br />
italiane.<br />
La storia del packaging prevede il<br />
coinvolgimento di numerosi ambiti<br />
di ricerca e della produzione quali la<br />
scienza e tecnologia dei materiali, il<br />
settore legato allo sviluppo dei processi<br />
produttivi, il sistema di distribuzione,<br />
l’ambito della comunicazione<br />
e il pensiero iconografico.<br />
Questi campi diversi hanno trovato<br />
nel packaging un interessante punto<br />
d’incontro [3].<br />
www.interprogettied.com<br />
L’imballaggio primario,<br />
secondario e terziario<br />
non vivono separati,<br />
ma devono essere<br />
collegati in equilibrio<br />
con tutti i diversi aspetti,<br />
dalla comunicazione<br />
alle funzionalità<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
55
packaging<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
ne di immagine, estetica ecc.<br />
Nell’esercizio delle sue funzioni,<br />
l’imballaggio deve prendersi cura<br />
del contenuto e proteggerlo; ma<br />
prima che il prodotto arrivi al supermercato,<br />
ha viaggiato a lungo.<br />
Durante questi tragitti, diversi tipi di<br />
imballaggio sono coinvolti; in particolare<br />
è possibile individuare tre diversi<br />
tipi di imballaggio.<br />
Imballaggio primario: si distingue<br />
per la confezione singola che rappresenta<br />
una singola unità nel supermercato.<br />
Spesso il primario è la<br />
confezione a diretto contatto con gli<br />
alimenti. È la confezione che il consumatore<br />
riceve insieme con il cibo<br />
contenuto. Negli ultimi anni, imballaggi<br />
attivi e intelligenti, che sono<br />
cioè in grado di interagire con il contenuto,<br />
sono stati testati come imballaggio<br />
primario.<br />
Imballaggio secondario: è composto<br />
da un certo numero di imballaggi<br />
primari. A volte è venduto direttamente<br />
al consumatore, mentre a<br />
volte la sua funzione si ferma all’arrivo<br />
nel supermercato.<br />
Imballaggio terziario: questo tipo di<br />
imballaggio è concepito per facilitare<br />
e ottimizzare il trasporto. Il più<br />
comune esempio è rappresentato<br />
dal pallet. Più in generale, anche i<br />
sacchetti che sono utilizzati allo scopo<br />
di trasportare i prodotti appartengono<br />
alla categoria di imballaggio<br />
terziario.<br />
L’imballaggio primario, secondario<br />
e terziario non vivono separati, ma<br />
devono essere collegati in equilibrio<br />
con tutti i diversi aspetti del packaging,<br />
da quello di comunicazione<br />
agli aspetti funzionali [5].<br />
LE FUNZIONI PRINCIPALI<br />
La funzione principale del confezionamento<br />
è la protezione di un prodotto<br />
per mantenerne la qualità<br />
nello spazio e nel tempo e può essere<br />
ulteriormente interpretata<br />
come la materializzazione di un servizio<br />
offerto dal produttore al consumatore.<br />
Una volta che il compito<br />
Verso un packaging naturalmente tecnologico<br />
Il Consorzio Comieco con il Club Carta e Cartoni ha contribuito alla realizzazione del nuovo volume<br />
“Packaging naturalmente tecnologico: innovazioni sostenibili per il food packaging a base di carta e<br />
cartone”, a cura di Barbara Del Curto, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Politecnico<br />
di Milano, e pubblicato da Edizioni Dativo.<br />
Il libro, da cui è tratto l’articolo che pubblichiamo in queste pagine, è un approfondito excursus<br />
sulle ultime innovazioni sostenibili legate al packaging contro lo spreco alimentare. Oggi si registra<br />
uno spreco che raggiunge percentuali significative rispetto al<br />
consumo alimentare. Tutto questo non può più essere tollerato,<br />
per ovvie motivazioni etiche e sociali, ma anche per il livello<br />
di sostenibilità del sistema alimentare. In questo contesto il<br />
packaging riveste un ruolo strategico: la vita utile dei prodotti<br />
<strong>alimentari</strong>, dalla fase di produzione a quella di conservazione<br />
fino alle nostre tavole, è fortemente dipendente dal packaging di<br />
prodotto. Nuovi ed efficienti materiali, tecnologie di produzione<br />
a basso consumo energetico, soluzioni di protezione per la<br />
conservazione e l’isolamento sono solo alcune delle sfide<br />
tecnologiche in corso. Ricerca e trasferimento tecnologico nel<br />
settore del packaging possono così contribuire a risolvere o<br />
ridurre i problemi della sostenibilità alimentare solo attraverso<br />
un nuovo approccio al packaging. Lo smart packaging è a questo<br />
proposito un approccio integrato (dalla progettazione al design,<br />
dalla comunicazione alla dismissione) che tiene conto di tutti<br />
gli aspetti della filiera di generazione di un nuovo prodotto<br />
valorizzandone ogni fase e tutti gli attori coinvolti in un’ottica<br />
virtuosa di economia circolare.<br />
di far arrivare integro il prodotto<br />
fino al punto vendita è completato,<br />
la confezione modifica il proprio status<br />
trasformandosi in uno strumento.<br />
Questa trasformazione rivela<br />
uno spostamento del baricentro:<br />
dalla figura di acquirente a quella di<br />
utente di un servizio. L’attenzione<br />
infatti si sposta al concetto di utilizzo,<br />
alla procedura e alla sequenza di<br />
manipolazione della confezione che<br />
portano al godimento e all’uso del<br />
contenuto.<br />
L’utente è destinato ad interagire<br />
con il prodotto secondo le istruzioni<br />
più o meno precise fornite dalla<br />
confezione stessa.<br />
In generale, è comunemente riconosciuto<br />
che un packaging deve<br />
possedere una chiave comunicativa<br />
e soprattutto caratteristiche funzionali<br />
in grado di rendere il contenuto<br />
migliore di quello che sarebbe senza<br />
la confezione stessa. L’imballaggio<br />
emerge quindi come di decisivo valore<br />
aggiunto, in grado di fare la<br />
differenza tra prodotti che sono simili<br />
e incentivando o scoraggiandone<br />
l’acquisto.<br />
Tutto ciò implica per le imprese, al<br />
fine di rimanere competitivi, che devono<br />
diventare sempre più specializzate<br />
anche nella scelta delle confezioni<br />
utilizzate, prestando<br />
attenzione alla qualità in termini di<br />
capacità di conservazione e facilità<br />
di utilizzo. E non va dimenticato il<br />
concetto di sostenibilità ambientale<br />
visto che la consapevolezza del pubblico<br />
a questa tematica lo porta (un<br />
utente su tre) a preferire materiali<br />
riciclabili [4].<br />
All’interno dell’universo dei materiali<br />
utilizzati per imballaggi, la carta<br />
ha e ha sempre avuto un ruolo particolare.<br />
La carta è un elemento fondamentale<br />
di supporto nella confezione,<br />
ed è apprezzato dai<br />
consumatori grazie al suo carattere<br />
naturale e “amichevole”. La carta è<br />
legata all’evoluzione del packaging,<br />
era presente all’inizio dello sviluppo<br />
56<br />
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packaging<br />
del packaging, anche prima della<br />
produzione industriale.<br />
A partire dal 1870, oltre alla carta, il<br />
cartone ha iniziato ad essere presente<br />
in applicazioni di imballaggio.<br />
L’impiego di cartone per la produzione<br />
di scatole ha rapidamente dimostrato<br />
molti vantaggi rispetto ad<br />
altri materiali quali legno o metallo:<br />
in primo luogo, la possibilità di<br />
stampare direttamente sulla superficie<br />
del materiale; in secondo luogo<br />
il fatto che se non riempito, i cartoni<br />
possono essere appiattiti. Questi<br />
aspetti, con altri legati all’industrializzazione<br />
della produzione di cartone,<br />
hanno permesso a questo materiale<br />
di essere, ad oggi, uno dei<br />
materiali più comuni e utilizzati in<br />
applicazioni di imballaggio, sia nel<br />
confezionamento primario che secondario.<br />
Grazie al semplice processo di stampa<br />
sulla sua superficie, il cartone da<br />
imballo è adatto ad essere rinnovato<br />
continuamente, cambiando la sua<br />
pelle. La pelle di confezionamento<br />
ha una importanza primaria per le<br />
finalità del designer di packaging.<br />
Il progettista del packaging ha il<br />
ruolo di pianificare la funzionalità e<br />
valutare i costi per soddisfare il consumatore,<br />
oltre che quello di lavorare<br />
sulla forma, dimensioni e dettagli<br />
al fine di creare l’identità di ogni<br />
prodotto e la differenziazione tra i<br />
vari prodotti.<br />
I NUOVI SCENARI<br />
Nel settore alimentare il ruolo del<br />
packaging che fino a qualche anno<br />
si limitava a proteggere il contenuto<br />
da contaminazioni esterne fornendo<br />
un supporto per comunicare informazioni<br />
al consumatore, oggi<br />
diventa oggetto di molte ricerche<br />
nel campo dei materiali e delle tecnologie.<br />
L’impiego di nuovi materiali<br />
e delle nanotecnologie in questo<br />
settore è diventato quindi rilevante<br />
e numerose aziende hanno attivato<br />
i propri programmi di ricerca in questo<br />
settore evidenziandone le prospettive<br />
sia per migliorare i prodotti<br />
già in commercio, sia per svilupparne<br />
nuovi ed espandere le quote di<br />
mercato già acquisite. L’innovazione<br />
più significativa è rappresentata dal<br />
packaging funzionale, o smart<br />
packaging, che si riferisce a quelle<br />
soluzioni di packaging in cui è previsto<br />
l’impiego di un materiale, un<br />
trattamento superficiale, una tecnica<br />
di confezionamento o altro in<br />
grado di svolgere una funzione aggiuntiva<br />
rispetto a quelle tradizionali<br />
di contenimento e generica protezione<br />
dei prodotti. Altrettanto<br />
innovativi sono gli studi relativi<br />
all’impiego di conservanti che agiscono<br />
se necessario e gli alimenti<br />
cosiddetti interattivi.<br />
Gli imballaggi <strong>alimentari</strong> svolgono<br />
infatti un ruolo centrale nel mantenimento<br />
della qualità e sicurezza dei<br />
prodotti <strong>alimentari</strong> durante la conservazione<br />
e il trasporto: nel caso di<br />
prodotti minimamente processati,<br />
inoltre, contribuiscono all’estensione<br />
della shelf-life, impedendo fattori<br />
o condizioni sfavorevoli. Tali funzioni<br />
sono assolte dai materiali da<br />
imballaggio di base, quali derivati<br />
cellulosici, polimeri, vetro,<br />
metallo o loro varie combinazioni,<br />
al fine di sfruttare<br />
le proprietà chimico-fisiche<br />
dei materiali stessi per<br />
svolgere le funzioni specifiche<br />
di protezione fisica<br />
e creare le condizioni fisico-chimiche<br />
adeguate<br />
per i prodotti che sono<br />
essenziali per ottenere<br />
una durata di conservazione<br />
soddisfacente<br />
e il mantenimento di qualità<br />
e sicurezza alimentare.<br />
Ovviamente, tali funzioni<br />
devono essere svolte in aggiunta<br />
alle proprietà di base<br />
dei materiali da imballaggio<br />
(meccaniche, ottiche e termiche)<br />
e ottemperando le stringenti regolamentazioni<br />
nazionali.<br />
La ricerca tecnico-scientifica legata<br />
L’imballaggio<br />
attivo comprende<br />
additivi capaci<br />
di scavenging<br />
o assorbimento<br />
di ossigeno,<br />
anidride carbonica,<br />
etilene, umidità<br />
e/o odore e sapore<br />
contaminanti<br />
alla scienza e tecnologia dei materiali<br />
ha sviluppato differenti tipi di<br />
materiali da imballaggio, al fine di<br />
migliorare la loro efficacia nel mantenere<br />
la qualità del cibo, con una<br />
particolare attenzione alla possibilità<br />
di ridurre le contaminazioni microbiche<br />
ed il loro effetto sulla shelf<br />
life di prodotto, oltre che sviluppare<br />
materiali nanotecnologici direttamente<br />
a contatto con gli alimenti.<br />
ACTIVE, INTELLIGENT<br />
E SMART PACKAGING<br />
Partendo dalla considerazione che<br />
l’imballaggio può essere considerato<br />
un’interfaccia tra il contenuto e<br />
l’ambiente esterno, uno delle principali<br />
innovazioni negli ultimi anni,<br />
è rappresentato dagli imballaggi<br />
attivi e intelligenti.<br />
A differenza degli imballaggi tradizionali,<br />
che devono essere totalmente<br />
inerti, l’imballaggio attivo è<br />
progettato per interagire con i contenuti<br />
e/o l’ambiente circostante [6].<br />
Le definizioni indicate nel regolamento<br />
1935/2004/CE e dal regolamento<br />
450/2009/CE prendono in<br />
considerazione materiali e oggetti<br />
attivi come “materiali e oggetti che<br />
hanno lo scopo di estendere la conservabilità<br />
o mantenere o migliorare<br />
le condizioni del cibo imballato”.<br />
Essi sono progettati per incorporare<br />
deliberatamente componenti che<br />
rilasciano o assorbono sostanze<br />
all’interno o dal cibo imballato o<br />
dall’ambiente interno del pack.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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57
packaging<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
D’altra parte, materiali e oggetti intelligenti<br />
significa “materiali e oggetti<br />
che controllano le condizioni<br />
di alimenti confezionati o dell’ambiente<br />
circostante il cibo”.<br />
Pertanto scopo dell’imballaggio attivo<br />
è l’estensione della shelf-life del<br />
cibo e la manutenzione o addirittura<br />
il miglioramento della sua qualità,<br />
mentre lo scopo dell’imballaggio<br />
intelligente è di fornire un’indicazione,<br />
ad esempio, per monitorare<br />
la freschezza del cibo. Ci sono molti<br />
tipi differenti di materiali e oggetti<br />
intelligenti e attivi. Le sostanze<br />
responsabili per la funzione attiva o<br />
intelligente possono essere contenute<br />
in un contenitore, separato ad<br />
esempio in un sacchetto di carta, o<br />
direttamente incorporato nel materiale<br />
di confezionamento. Un importante<br />
obiettivo è quello di progettare<br />
materiali funzionali che<br />
includono l’agente attivo nella loro<br />
struttura in cui detta sostanza attiva<br />
possa agire o essere rilasciata in<br />
modo controllato. Inoltre, la progettazione<br />
di materiali funzionali<br />
porta benefici nella fase di confezionamento<br />
semplificando la movimentazione,<br />
e migliora la sicurezza<br />
dei consumatori, eliminando la possibilità<br />
potenziale di consumare accidentalmente<br />
una bustina. Inoltre,<br />
i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti<br />
possono essere composti di<br />
uno o più strati o parti di vari tipi di<br />
materiali, come le materie plastiche,<br />
carta e cartone o rivestimenti<br />
e vernici. Considerando gli imballaggi<br />
attivi, che comprendono gli<br />
additivi o “esaltatori di freschezza”,<br />
che possono partecipare a una serie<br />
di imballaggi migliorando la funzione<br />
di conservazione del sistema di<br />
confezionamento primario.<br />
L’imballaggio attivo comprende additivi<br />
capaci di scavenging o assorbimento<br />
di ossigeno, anidride carbonica,<br />
etilene, umidità e/o odore e<br />
sapore contaminanti, liberando<br />
ossigeno, anidride carbonica, umidità,<br />
etanolo, sorbati, antiossidanti<br />
Negli ultimi<br />
dieci anni,<br />
gli imballaggi attivi<br />
e intelligenti<br />
nel settore<br />
alimentare hanno<br />
vissuto una crescita<br />
significativa<br />
e/o altri conservanti e antimicrobici<br />
e anche mantenere il controllo della<br />
temperatura. L’ampia diversità<br />
dei dispositivi di imballaggio attivi<br />
hanno applicazioni specifiche ai<br />
prodotti <strong>alimentari</strong> individuali per i<br />
quali la shelf-life può essere estesa<br />
sostanzialmente, purché i meccanismi<br />
del deterioramento del cibo siano<br />
capiti e controllati.<br />
L’imballaggio intelligente è quel<br />
packaging che è in grado di controllare<br />
efficacemente le proprietà del<br />
cibo che racchiude o dell’ambiente<br />
in cui è inserito ed è in grado di informare<br />
il produttore, il rivenditore<br />
o il consumatore dello stato di queste<br />
proprietà. L’imballaggio intelligente<br />
è un’estensione della funzione<br />
di comunicazione di imballaggi<br />
tradizionali e comunica informazioni<br />
al consumatore in base alla sua<br />
capacità di percepire, rilevare o registrare<br />
cambiamenti esterni o interni<br />
nell’ambiente del prodotto.<br />
Fondamentalmente, ci sono due<br />
tipi di imballaggi intelligenti: uno<br />
basato sulla misura della condizione<br />
del pacchetto all’esterno mentre<br />
l’altro misura direttamente la<br />
qualità del cibo prodotto, cioè<br />
all’interno della confezione. In<br />
quest’ultimo caso potrebbe esserci<br />
diretto contatto con il cibo e vi è<br />
sempre la necessità di un marcatore<br />
indicativo della qualità e/o la sicurezza<br />
degli alimenti confezionati.<br />
Alcuni esempi includono gli<br />
indicatori di tempo-temperatura<br />
(TTI), indicatori di perdite di gas,<br />
indicatori di maturazione, indicatori<br />
di tossina, biosensori e identificazione<br />
a radiofrequenza.<br />
Sebbene nettamente diversi dal<br />
concetto di imballaggi attivi, le caratteristiche<br />
di imballaggi intelligenti<br />
possono essere utilizzate per<br />
verificare l’efficacia e l’integrità di<br />
sistemi e degli imballaggi attivi.<br />
MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVA-<br />
TIVE PER IL CONFEZIONAMENTO<br />
Tra le tecnologie emergenti vi sono<br />
i nanocompositi che costituiranno<br />
una parte significativa del mercato<br />
dell’imballaggio del cibo e delle bevande<br />
nel prossimo futuro, anche se<br />
ad oggi non sembrano ancora ampiamente<br />
diffusi. Alcune delle applicazioni<br />
associate alle nanotecnologie<br />
comprendono il miglioramento<br />
del gusto, del colore, del sapore,<br />
della consistenza dei prodotti <strong>alimentari</strong>,<br />
oppure una <strong>maggio</strong>re<br />
assor bimento e la biodisponibilità di<br />
alimenti o ingredienti <strong>alimentari</strong><br />
(nutrienti), oltre allo sviluppo di nuovi<br />
materiali di imballaggio alimentare<br />
con migliorate proprietà meccaniche,<br />
di barriera e proprietà<br />
antimicrobiche. Le nanotecnologie<br />
sono in continuo sviluppo per migliorare<br />
la tracciabilità e il monitoraggio<br />
delle condizioni del cibo du-<br />
58<br />
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packaging<br />
rante il trasporto e lo stoccaggio.<br />
Sono progettati imballaggi per migliorare<br />
le caratteristiche fondamentali<br />
quali le proprietà di resistenza,<br />
di barriera, le proprietà<br />
antimicrobiche e la stabilità al calore<br />
e al freddo, che sono obiettivi in<br />
parte raggiunti utilizzando materiali<br />
nanocompositi. Altre applicazioni<br />
includono nanotubi di carbonio o<br />
nanosensori. Quando si parla di nanotubi<br />
si descrivono cilindri con diametri<br />
in nanoscala utilizzabili<br />
nell’imballaggio alimentare per migliorarne<br />
le proprietà meccaniche,<br />
anche se è stato recentemente scoperto<br />
che essi possono anche esercitare<br />
potenti effetti antimicrobici;<br />
mentre i nanosensori potrebbero<br />
essere utilizzati per rilevare sostanze<br />
chimiche, agenti patogeni e tossine<br />
negli alimenti.<br />
PASSATO, PRESENTE E FUTURO<br />
Negli ultimi dieci anni, gli imballaggi<br />
attivi e intelligenti hanno visto<br />
una crescita significativa, la ricerca<br />
evidenzia anche come i nuovi prodotti<br />
e le tecnologie utilizzate stanno<br />
sfidando lo status quo dei tradizionali<br />
imballaggi di alimenti e<br />
bevande. Nel mercato del<br />
Giappone a metà degli anni ‘70, i<br />
materiali per l’imballaggio attivi e<br />
intelligenti erano già ampiamente<br />
studiati come si evince da pubblicazioni<br />
e articoli, mentre solo alla<br />
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Bibliografia<br />
[1] www.Fao.org, www.fao.org/ docrep/ 014/mb060e/mb060e00.pdf.<br />
L’analisi realizzata nel 2011 dalla FAO stima gli sprechi <strong>alimentari</strong> nel mondo in 1,3 miliardi di<br />
tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano.<br />
[2] http://www.ipack-ima.com<br />
[3] Bucchetti V., 2005. Packaging design. FrancoAngeli, Milano, Italy.<br />
[4] Bucchetti V., [et al.], 2002. PackAge: storia, costume, industria, funzioni e futuro dell’imballaggio.<br />
Lupetti, Milano, Italy.<br />
[5] Ferraresi M., 2003. Il Packaging. Oggetto e comunicazione. FrancoAngeli, Milano, Italy.<br />
[6] Pereira de Abreu D.A., Cruz J.M., Paseiro Losada P., 2012. Active and Intelligent Packaging for the<br />
Food Industry. Food Reviews International 28, 146-187.<br />
[7] Piergiovanni L., Lee D.S., Yam K.L., 2008. Food packaging science and technology. CRC press.<br />
[8] Restuccia D., Spizzirri U.G., Parisi O.I., Cirillo G., Curcio M., Iemma F., Puoci F., Vinci G., Picci N.,<br />
2010. New EU regulation aspects and global market of active and intelligent packaging for food<br />
industry applications. Food Control 21, 1425-1435.<br />
metà degli anni ‘90 ha risvegliato<br />
l’attenzione del settore packaging<br />
in Europa e negli Stati Uniti.<br />
Il mercato globale per gli imballaggi<br />
attivi e intelligenti per alimenti e bevande<br />
come l’imballaggio accoppiato<br />
con atmosfera controllata/modificata<br />
è aumentato tra il 2005 e il<br />
2014 con un tasso di crescita annuale<br />
di circa il 6,9%.<br />
Considerando la diffusione di imballaggi<br />
attivi e intelligenti nel mercato<br />
Ue, va detto che le questioni di accettazione<br />
da industrie utilizzatrici,<br />
nonché il più conservatore comportamento<br />
dei consumatori europei in<br />
materia di innovazioni nei prodotti<br />
<strong>alimentari</strong>, sono i punti chiave che<br />
devono ancora essere affrontati. La<br />
bassa diffusione nei paesi dell’Unione<br />
europea di imballaggi attivi e intelligenti<br />
è correlata a due ragioni<br />
principali: la prima è il costo e la seconda<br />
è l’accettazione.<br />
Considerando i costi, è ovvio che<br />
saranno drasticamente ridotti con<br />
l’applicazione su una più ampia scala<br />
in fase di produzione. Sono in corso<br />
discussioni per capire se i consumatori<br />
saranno pronti a pagare i<br />
costi supplementari per gli strumenti<br />
aggiuntivi di qualità/sicurezza.<br />
Relativamente all’accettazione,<br />
spesso i consumatori non percepiscono<br />
i materiali attivi e intelligenti<br />
come un forte vantaggio, ma vi sono<br />
studi che dimostrano che i consumatori<br />
sono aperti alla <strong>maggio</strong>r parte<br />
delle innovazioni in questo settore<br />
purché il materiale sia sicuro e l’informazione<br />
univoca per l’utente.<br />
Inoltre, i consumatori richiedono<br />
materiali di imballaggio alimentare<br />
che siano più naturali, monouso,<br />
potenzialmente biodegradabili, nonché<br />
riciclabili.<br />
Nonostante gli ostacoli che devono<br />
ancora essere superati nel prossimo<br />
futuro, vi è un forte interesse per<br />
l’imballaggio attivo e intelligente che<br />
sarà uno strumento tecnico nel mercato<br />
con un alto potenziale, e che<br />
permetterà sia una comunicazione<br />
più trasparente per i consumatori,<br />
sia di rispondere alla necessità per il<br />
settore retail per controllare meglio<br />
la catena di produzione alimentare<br />
[7], [8].<br />
Considerando il contrasto tra la necessità<br />
di standardizzazione e la richiesta<br />
di diversificazione, i materiali<br />
e le tecnologie oggi rappresentano<br />
un’opportunità per nuove soluzioni<br />
funzionali. Lungo questa direzione,<br />
l’approccio è quello di utilizzare materiali<br />
e tecnologie di sperimentazione,<br />
che possono anche essere già<br />
adoperati in altri campi e di applicarli<br />
al settore dell’imballaggio, per<br />
individuare nuove soluzioni promettenti<br />
soprattutto per l’imballaggio<br />
attivo e intelligente.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
59
packaging<br />
Sicuri, efficienti,<br />
intelligenti e sostenibili.<br />
Pur mantenendo<br />
la fondamentale<br />
funzione di protezione,<br />
il packaging alimentare<br />
moderno ha aggiunto<br />
molte funzionalità, legate<br />
anche all’estetica<br />
e alla vita commerciale<br />
del prodotto. Fino<br />
a interagire con<br />
il contenuto, l’ambiente<br />
esterno e il consumatore.<br />
Con le confezioni sottovuoto Skin,<br />
la conservabilità del prodotto<br />
si allunga notevolmente (Foto Sealpac)<br />
di Melanie<br />
Streich<br />
ANCHE GLI IMBALLAGGI PENSANO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
Se l’umidità<br />
in eccesso viene<br />
sottratta da<br />
speciali strati<br />
Absorber,<br />
diminuisce<br />
il rischio<br />
di formazione<br />
di muffe o germi<br />
(Foto Fraunhofer<br />
IVV)<br />
Gli imballaggi moderni sanno pensare, fungono da promemoria,<br />
prolungano la conservabilità dei beni <strong>alimentari</strong>, si<br />
lasciano riscaldare semplicemente premendo un pulsante,<br />
influiscono sui nostri sensi con il loro aspetto, odore e caratteristiche<br />
tattili, e a volte sanno anche parlare. Le odierne<br />
funzionalità del packaging per il settore alimentare<br />
vanno ben oltre il compito originale di proteggere i cibi.<br />
Le confezioni devono mettere d’accordo numerose esigenze<br />
contemporaneamente: requisiti di marketing e<br />
distribuzione, disposizioni legislative in termini di sicurezza<br />
e igiene, richieste dei consumatori in fatto di sostenibilità<br />
o facilità d’uso, e il tutto a bassi costi di produzione,<br />
trasporto e magazzinaggio. Grazie a macchine d’avanguardia,<br />
con tecnologie di propulsione automatizzate e<br />
funzioni controllate da sensori e microprocessori, assieme<br />
a materiali innovativi prodotti e smaltibili secondo criteri<br />
sostenibili, l’industria del packaging è riuscita a trasformare<br />
un’idea vecchia di 6.000 anni in un moderno prodotto<br />
di alta tecnologia.<br />
LA CONFEZIONE DEVE OFFRIRE PROTEZIONE<br />
Lo scopo principale di qualsiasi confezione, tuttavia, è e<br />
rimane quello di proteggere il contenuto durante il trasporto<br />
e la permanenza a magazzino. Gli imballaggi evitano<br />
contaminazioni o danneggiamenti e proteggono i<br />
60<br />
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packaging<br />
beni <strong>alimentari</strong> da influssi ambientali<br />
negativi come luce, ossigeno o umidità.<br />
Essi tutelano dal deterioramento<br />
causato da microorganismi ed evitano<br />
la perdita di aromi o vitamine.<br />
Secondo le stime dell’Organizzazione<br />
delle Nazioni Unite per l’alimentazione<br />
e l’agricoltura (Fao), ogni anno a<br />
livello mondiale vanno perdute fino a<br />
1,3 miliardi di tonnellate di cibo. In<br />
parte la merce fresca si deteriora durante<br />
il trasporto, non viene consumata<br />
per tempo o risulta invendibile<br />
perché non conforme agli standard<br />
prestabiliti. E molto spesso accade<br />
che beni <strong>alimentari</strong> ancora idonei al<br />
consumo vengano scartati dagli acquirenti<br />
perché hanno superato il<br />
termine minimo di conservazione.<br />
Di questa problematica nella sua<br />
complessità si è fatta carico ormai più<br />
di sei anni fa l’iniziativa Save Food,<br />
sostenuta dalla Fao, l’Unep<br />
(Programma delle Nazioni Unite per<br />
l’ambiente) e l’ente Messe Düsseldorf<br />
in collaborazione con rinomate aziende,<br />
organizzazioni e istituti di ricerca<br />
a livello mondiale. L’obiettivo comune<br />
è la ricerca di soluzioni per evitare le<br />
perdite e gli sprechi di beni <strong>alimentari</strong><br />
lungo tutta la catena del valore. Per<br />
giungere allo scopo bisogna disporre<br />
di un’infrastruttura adeguata, verificare<br />
ed eventualmente modificare<br />
norme e standard per gli imballaggi,<br />
lanciare campagne di informazione<br />
e, non ultimo, adeguare di conseguenza<br />
le confezioni stesse.<br />
Già per la terza volta consecutiva, l’iniziativa<br />
con il congresso Save Food<br />
di caratura internazionale ha disposto<br />
di una piattaforma adatta in apertura<br />
di Interpack, dal 4 al 10 <strong>maggio</strong> <strong>2017</strong><br />
a Düsseldorf, con svariati esperti provenienti<br />
dall’economia, ricerca, politica<br />
e società civile riuniti nella lotta<br />
contro lo spreco di cibo. Nell’ambito<br />
della fiera si è svolta per la seconda<br />
volta la mostra speciale di Save Food<br />
presso l’innovationparc, che dal 2008<br />
ad ogni edizione Interpack dedica<br />
particolare spazio a un tema scelto<br />
del settore.<br />
L’IGIENE, UNA PRIORITÀ ASSOLUTA<br />
Specialmente quando si tratta<br />
dell’imballaggio di beni <strong>alimentari</strong>,<br />
l’igiene ha priorità assoluta.<br />
Soprattutto per merci delicate, come<br />
carne o salumi, vigono severissime<br />
norme igieniche. Intere linee di produzione<br />
ad alte prestazioni, comprensive<br />
di tritacarne, porzionatori e<br />
impianto di sigillatura vaschette, non<br />
sono incentrate soltanto su performance,<br />
flessibilità e qualità del prodotto,<br />
ma soprattutto sulle interfacce,<br />
perché sono quest’ultime a<br />
influire in modo particolare sulla produttività.<br />
La sicurezza dei cibi è responsabilità<br />
delle aziende. Le verifiche interne<br />
dell’igiene sono d’obbligo, ma ancora<br />
più importante è escludere fin<br />
dall’inizio possibili fonti di problemi<br />
igienici. Iniziando con il basilare<br />
Hygienic Design, passando per componenti<br />
di facile pulizia, per finire con<br />
la sterilizzazione dell’ambiente circostante<br />
mediante raggi UV ad onda<br />
corta, gli impianti di avanguardia offrono<br />
standard igienici di altissimo<br />
livello.<br />
In special modo nel settore del selfservice,<br />
in questi ultimi anni si è imposta<br />
la confezione Skin, un imballaggio<br />
formato da due componenti:<br />
vaschetta in PP o CPET e pellicola sigillata<br />
Skin. “Con le confezioni sottovuoto<br />
Skin, la conservabilità del prodotto<br />
si allunga notevolmente”,<br />
afferma Stefan Dangel, Sales e<br />
Marketing Manager presso Sealpac.<br />
Comandi intuitivi<br />
con l’interfaccia<br />
HMI 4.0 di Bosch<br />
(Foto Bosch)<br />
L’IMBALLAGGIO INTELLIGENTE<br />
La forza innovativa dell’industria degli<br />
imballaggi è enorme. Chi opera nel<br />
campo delle moderne tecnologie di<br />
packaging non può fare a meno di<br />
occuparsi di nanotecnologia, elettronica<br />
organica e stampata. Già da diverso<br />
tempo, le confezioni ingegnose<br />
e intelligenti, in grado di riconoscere<br />
e regolare in maniera mirata il livello<br />
di freschezza del prodotto alimentare,<br />
non sono più un’utopia.<br />
Gli imballaggi attivi regolano il livello<br />
di umidità, inibiscono la formazione<br />
di germi o li eliminano addirittura,<br />
grazie ad esempio ai cosiddetti<br />
Absorber. La presenza di ferro fa sì<br />
che le bevande sensibili all’ossigeno,<br />
come le birre o i succhi di frutta, rimangano<br />
fresche più a lungo.<br />
L’aggiunta di sale nella confezione<br />
impedisce la formazione di condensa<br />
e consente ad esempio agli champignon<br />
– che normalmente cambiano<br />
colore entro breve tempo – di conservare<br />
più a lungo un aspetto invitante.<br />
“L’idea era di creare una confezione<br />
capace di assorbire e regolare l‘umidità”,<br />
spiega la dottoressa Cornelia<br />
Stramm dell’Istituto Fraunhofer per<br />
la tecnologia di processo e di confezionamento<br />
(Fraunhofer-Institut für<br />
Verfahrenstechnik und Verpackung,<br />
IVV) di Freising (Germania), illustrando<br />
l’obiettivo del progetto di ricerca.<br />
FRESCHEZZA RICONOSCIBILE<br />
A VISTA D’OCCHIO<br />
Nelle moderne confezioni, speciali sensori<br />
rendono visibile l’idoneità al consumo<br />
di un bene alimentare. Esse reagiscono<br />
all’emissione di particolari gas<br />
o altre sostanze e ne danno segnale<br />
con variazioni di colore o fluorescenza.<br />
In questo modo è ravvisabile a vista<br />
d’occhio in quale stato si trova il prodotto<br />
alimentare in questione. Uno dei<br />
motivi più frequenti per il deterioramento<br />
di generi <strong>alimentari</strong> è l’interruzione<br />
della catena del freddo.<br />
Intelligenti indicatori termo-temporali<br />
segnalano tali interruzioni, nella <strong>maggio</strong>r<br />
parte dei casi cambiando colore.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
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61
packaging<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
LA SOSTENIBILITÀ<br />
COME DISCIPLINA DI BASE<br />
Le esigenze dei consumatori nei confronti<br />
delle confezioni <strong>alimentari</strong><br />
sono elevate. Non solo la sicurezza e<br />
l’igiene, ma anche la sostenibilità fa<br />
parte dei canoni imposti al settore del<br />
packaging. In primo luogo, i consumatori<br />
associano al concetto di sostenibilità<br />
le tematiche del riciclaggio e<br />
dello smaltimento. L’ampliamento<br />
dei sistemi di vuoti a rendere e recupero,<br />
così come chiare direttive in<br />
proposito, hanno portato a un ingente<br />
incremento del riutilizzo di imballaggi<br />
in questi ultimi anni. Soprattutto<br />
in Europa si ricicla sempre di più; entro<br />
il 2020 tutti gli Stati dell’Ue sono<br />
tenuti a recuperare la metà del proprio<br />
volume di rifiuti.<br />
Inoltre, per la valutazione di confezioni<br />
sostenibili giocano un ruolo essenziale<br />
anche la qualità e la quantità di<br />
materiale impiegato nonché le dimensioni<br />
dell’imballaggio rispetto al<br />
contenuto. Un chiaro trend del settore<br />
punta su materie prime rinnovabili.<br />
Quest’ultime vengono utilizzate al<br />
posto di materiali convenzionali con<br />
l’obiettivo di un migliore bilancio di<br />
CO 2<br />
, e spesso se ne evidenzia la particolare<br />
sostenibilità. Da alcuni studi,<br />
però, risulta che, se si osserva l’intero<br />
ciclo di vita di un prodotto, anche i<br />
cosiddetti materiali convenzionali,<br />
come le classiche materie plastiche,<br />
possono presentare vantaggi ambientali,<br />
offerti ad esempio da efficienti<br />
sistemi di riciclaggio. In fondo,<br />
per poter giudicare la soluzione più<br />
Il concetto<br />
di Industria 4.0<br />
è ormai diventato<br />
uno standard<br />
nella produzione<br />
alimentare.<br />
Impianti<br />
intelligenti<br />
aumentano<br />
flessibilità<br />
ed efficienza<br />
nel processo<br />
di imballaggio<br />
(Foto Gerhard<br />
Schubert GmbH)<br />
Speciali sistemi<br />
di presa per<br />
il confezionamento<br />
di delicati prodotti<br />
da forno<br />
(Foto Gerhard<br />
Schubert GmbH)<br />
sostenibile è necessario un approccio<br />
che consideri ciascun caso applicativo<br />
nel suo insieme e tenga presente i<br />
diversi fattori per tutti gli stadi della<br />
catena del valore.<br />
IMBALLAGGIO 4.0<br />
Oltre alle aspettative dei consumatori,<br />
l’industria del packaging si trova a<br />
dover affrontare anche le accresciute<br />
esigenze dei propri clienti. Alle richieste<br />
di <strong>maggio</strong>re flessibilità ed efficienza,<br />
il settore risponde con un approccio<br />
di fabbrica intelligente e<br />
interconnessa, che integri la classica<br />
struttura meccanica con sensori, software<br />
e servizi.<br />
Il concetto di Industria 4.0 è ormai<br />
diventato uno standard nell’industria<br />
alimentare ed è strettamente legato<br />
all’industria dei componenti, che possono<br />
essere considerati degli apripista<br />
per il progresso tecnologico. La mostra<br />
speciale “Components - Special<br />
trade fair by Interpack” ha presentato<br />
accanto a modernissime tecnologie<br />
di trasmissione, controllo e sensori,<br />
anche prodotti per l’elaborazione<br />
industriale delle immagini, tecniche<br />
di manipolazione, software e comunicazione<br />
per l’industria nonché sistemi<br />
completi di automazione per macchine<br />
d’imballaggio.<br />
I moderni impianti sono in grado<br />
non solo di fornire in maniera autonoma<br />
informazioni relative agli stati<br />
di processo e di sistema, ma anche<br />
di comunicare fra loro e, dove necessario,<br />
correggere da soli le diverse<br />
fasi di processo. “I prodotti intelligenti<br />
controllano in maniera indivi-<br />
duale il proprio processo di fabbricazione.<br />
Inoltre, grazie alla<br />
comunicazione al di là della catena<br />
del valore, il ciclo di vita di un prodotto<br />
è tracciabile dall’inizio alla<br />
fine. Da qui possono nascere modelli<br />
di business completamente inediti”,<br />
dichiara Hartmut Rauen, vicedirettore<br />
generale della Federazione<br />
tedesca dei costruttori di macchine<br />
e impianti (VDMA).<br />
Uno dei precursori dello sfruttamento<br />
di queste tecnologie avanzate è la<br />
Bosch Packaging Technology che, a<br />
partire da Interpack in <strong>maggio</strong> <strong>2017</strong>,<br />
ha in progetto di equipaggiare tutte<br />
le nuove macchine di processo e imballaggio<br />
con la cosiddetta Human<br />
Machine Interface di prossima generazione:<br />
la HMI 4.0. Fra le tante novità<br />
spiccano i comandi intuitivi guidati<br />
tramite tecnologia multi-touch,<br />
simile a quella degli smartphone o<br />
tablet. Il sistema comunica immediatamente<br />
eventuali malfunzionamenti<br />
e fornisce inoltre informazioni su<br />
possibili cause nonché consigli su<br />
come eliminare il problema. “Questa<br />
è un’innovazione rivoluzionaria”, afferma<br />
Stefan König, direttore di divisione<br />
presso la Bosch Packaging<br />
Technology.<br />
Per la società moderna, gli imballaggi<br />
sono indispensabili. Ciò vale soprattutto<br />
per i beni <strong>alimentari</strong> e diventa<br />
particolarmente evidente dove<br />
gli imballaggi mancano, nei Paesi in<br />
via di sviluppo. Spesso i cibi si deteriorano<br />
a causa di insufficienza o<br />
addirittura mancanza di imballaggi<br />
per il trasporto e la permanenza a<br />
magazzino, prima ancora di giungere<br />
al consumatore. Nelle nazioni industrializzate,<br />
invece, la confezione<br />
non solo deve proteggere a dovere<br />
il prodotto, ma deve anche presentarsi<br />
bene dal punto di vista estetico.<br />
E deve anche spiccare negli scaffali<br />
ricolmi di merce dei supermercati,<br />
perché la <strong>maggio</strong>r parte dei clienti<br />
decide effettivamente solo al momento<br />
dell’acquisto quale prodotto<br />
mettere nel carrello.<br />
62<br />
www.interprogettied.com
packaging<br />
BUONE PROSPETTIVE PER IL PACKAGING OUT-OF-HOME<br />
Una nuova ricerca dell’Istituto<br />
Smithers Pira, commissionata<br />
dal Gruppo Asia Pulp & Paper<br />
(APP), rileva che il mercato europeo<br />
del packaging out-ofhome<br />
(OOH) crescerà del 6%<br />
per raggiungere un valore totale<br />
di 6 miliardi di euro entro il<br />
2020. La ricerca “Trend europei<br />
per il packaging out-of-home al<br />
2022” è stata presentata nel<br />
corso di una tavola rotonda dedicata<br />
ai professionisti del settore<br />
presso la fiera internazionale<br />
Interpack di Düsseldorf, in<br />
Germania.<br />
Secondo il rapporto di APP, la<br />
crescita di questo segmento di<br />
mercato è guidata dall’espansione<br />
dei mercati fast food e<br />
fast-casual, nonché dalla ricerca,<br />
da parte dei ristoranti e altri<br />
punti di ristoro, di nuove forme<br />
di consegna a domicilio. Tali<br />
servizi di consegna, a loro volta,<br />
stanno guidando un fenomeno<br />
di “premiumizzazione”<br />
trasversale<br />
alla categoria degli operatori<br />
del settore food, che mira a<br />
replicare l’ambientazione e lo<br />
stile tipici dell’esperienza di<br />
consumo del ristorante attraverso<br />
il packaging.<br />
I mercati del packaging, sia<br />
nell’Europa Occidentale sia in<br />
quella Orientale, sono stimati in<br />
crescita. Secondo la ricerca, il<br />
valore totale del mercato del<br />
packaging nell’Ovest Europa<br />
nel 2016 è stato pari a 184 miliardi<br />
di dollari, con un’attesa di<br />
crescita del 2,8% annuo fino al<br />
2020. Per l’Est Europa viene stimato<br />
un incremento ancora più<br />
rapido, pari al 3% annuo a partire<br />
da un valore base di 48,1<br />
miliardi di dollari registrato nel<br />
2016. Ciò è dovuto in parte alla<br />
<strong>maggio</strong>re potenzialità di crescita<br />
per il consumo di cibo e bevande<br />
OOH, parallela nei mercati<br />
dell’Europa dell’Est a quella<br />
dei redditi discrezionali, rispetto<br />
al mercato OOH relativamente<br />
saturo dell’Europa Ovest.<br />
“Le recenti innovazioni del settore<br />
della consegna a domicilio,<br />
quali la nascita di Deliveroo,<br />
hanno generato nuove opportunità<br />
per il packaging in<br />
Europa”, afferma Liz Wilks,<br />
Director Sustainability &<br />
Stakeholder Engagement<br />
Europe del Gruppo Asia Pulp &<br />
Paper. “Ristoranti e catene di<br />
fast food stanno cercando di<br />
replicare l’atmosfera dei loro<br />
locali attraverso il packaging per<br />
coloro che scelgono il consumo<br />
casalingo. Ai produttori di<br />
packaging si offre la possibilità<br />
di trarre beneficio da questa<br />
area di crescita lavorando a<br />
stretto contatto con il settore<br />
alimentare per l’innovazione<br />
anche in questo campo”.<br />
SOLUZIONI ADESIVE A BASE ACQUA<br />
Basf ha avviato recentemente una collaborazione strategica con<br />
HP Indigo, protagonista internazionale nelle macchine da stampa<br />
digitali. Obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare<br />
adesivi a base acqua per il flexible packaging particolarmente<br />
adatti alla tecnologia di stampa HP Indigo ElectroInk, che utilizza<br />
un processo di stampa digitale altamente flessibile e veloce.<br />
Gli adesivi a base acqua di Basf rappresentano un’alternativa<br />
rispettosa dell’ambiente ed economicamente vantaggiosa rispetto<br />
alle tecnologie tradizionali, soprattutto quando si tratta<br />
di imballaggi flessibili per il settore alimentare. Le soluzioni ottenute<br />
con sistemi Epotal ® presentano notevoli vantaggi rispetto<br />
agli adesivi a base solvente e a quelli solvent-less. Oltre a un<br />
minor impatto ambientale, questi sistemi garantiscono <strong>maggio</strong>re<br />
flessibilità al cliente, riducendo notevolmente i tempi di produzione<br />
grazie ad alcune proprietà intrinseche del polimero.<br />
“HP è costantemente alla ricerca di soluzioni che riducano ulteriormente<br />
i tempi di lavorazione facendo crescere il valore<br />
delle applicazioni della la stampa digitale”, ha commentato<br />
Nurit Raccah, Labels and Packaging Media and Materials<br />
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Business Manager, della divisione Indigo di HP. “Questa collaborazione<br />
strategica con Basf, leader nel settore degli adesivi,<br />
conferma il nostro impegno costante nel fornire ai clienti di HP<br />
Indigo soluzioni end-to-end complete e capaci di garantire performance<br />
di alto livello”.<br />
La crescita di HP Indigo nel settore del flexible packaging comporta<br />
che ci sia una completa rispondenza delle performance<br />
adesive con le esigenze del processo HP Indigo ElectronInk. Basf<br />
ha realizzato diverse soluzioni di laminazione per la stampa<br />
digitale, come gli adesivi per laminazione per gli imballaggi<br />
<strong>alimentari</strong>.<br />
“Abbiamo recentemente sviluppato una gamma di adesivi<br />
innovativi a base acqua che garantiscono alte performance<br />
per gli inchiostri digitali: Epotal ® DP3820x e Basonat® LR<br />
9056”, ha detto Axel Weiss, Head of Marketing Dispersions<br />
for Industrial Ashesives Europe di Basf. “Grazie alla collaborazione<br />
con HP Indigo Pack Ready Coating, questi adesivi<br />
consentono la produzione di retortable pack con un’ottima<br />
qualità di laminazione”.<br />
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REDAZIONE Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Laura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />
COMITATO DI REDAZIONE: Franco Bray, Livio Leali, Francesca Mostardini<br />
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Barbara Del Curto, Melanie Streich, Giuseppe Tamburini<br />
IMPAGINAZIONE: Studio Grafico Page - Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana (www.studiograficopage.it)<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2017</strong><br />
64<br />
In questo numero abbiamo parlato di...<br />
In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />
2G 31<br />
ABS FOOD 3<br />
ANIE AUTOMAZIONE 17<br />
AROMATA GROUP 9<br />
ASIA PULP & PAPER 63<br />
ASSICA 10<br />
BASF 63<br />
BIOCHIM<br />
2A COP.<br />
BOGE 36<br />
BOSCH PACKAGING TECHNOLOGY 60<br />
BUHLER 15<br />
CHIMAB 11, 24<br />
COGNEX 52<br />
COMIECO 54<br />
COMPOSIZIONI PROFUMANTI 13<br />
DACHSER FOOD LOGISTICS 13<br />
EIOM 4, 18, 22<br />
ENEA 31<br />
EVERTON 14<br />
FEDERALIMENTARE 8<br />
FIORIO COLORI 17<br />
FIS 36<br />
FORBO SIEGLING ITALIA<br />
4A COP.<br />
GERHARD SCHUBERT 60<br />
GIUSTO FARAVELLI<br />
3A COP.<br />
GMFLUORCARBON 25<br />
HERBARIUM 14<br />
HP INDIGO ELECTROINK 63<br />
INNOVA MARKET INSIGHT 6<br />
INTERGEN (IML GROUP) 53<br />
INTERPACK 60<br />
INTERPROGETTI EDITORI 51<br />
IPACK-IMA 20, 23<br />
MEGADYNE 16<br />
MONTENEGRO 35<br />
MORTADELLA BOLOGNA IGP 12<br />
MOXA 52<br />
OCME 14<br />
OITA 12<br />
OPTO ENGINEERING 48<br />
PAPP ITALIA 13<br />
PAVAN GROUP 29<br />
PIAB 30<br />
POMPE CUCCHI 37, 44<br />
PROFOOD TECH 16<br />
PRUFTECHNIK 21<br />
PULITORI & AFFINI 1<br />
QUALYFOOD WEEK 21<br />
R-BIOPHARM 30<br />
ROBOPAC 14<br />
ROCKWELL AUTOMATION 17, 52<br />
SACMAR 47<br />
SEALPAC 60<br />
SIAD 19<br />
VICTA FOOD & TRADE 1A COP., 7<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax 031 4128181<br />
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ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive modificazioni e integrazioni.<br />
Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />
Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987<br />
Direttore responsabile: Francesco Goi<br />
Finito di stampare il 25/05/<strong>2017</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />
Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />
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della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - via<br />
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è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati, nonché richiedere<br />
elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.<br />
Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2<br />
del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti<br />
Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno (LC), Via Maggiolino 34 F,<br />
vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri<br />
soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello<br />
svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa.<br />
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