Arcobaleno03/2017
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Le "Curiosi Cub"<br />
dai Voli di Chil<br />
"La Fuga di SaveGaGa"<br />
“Siamo dello stesso sangue, fratellino tu ed io”<br />
11<br />
SAVEGAGA era un bimbo che abitava su un pianeta lontano dalla Terra. Questo pianeta<br />
si chiamava VIOLETTA e ogni città aveva un nome che conteneva la parola<br />
VIOLETTA. SAVEGAGA conosceva BALLAVIOLETTA , DORMIVIOLETTA , … e così<br />
via, un pianeta tutto color viola, e guai a chi osava utilizzare parole che non contenessero la<br />
parola VIOLETTA. Il suo villaggio era circondato da grandi alberi viola, con braccia e occhi per<br />
impedire a chiunque di oltrepassare quella linea di confine del pianeta e ogni cosa all’interno<br />
era stranamente di colore scuro. Tutti gli anziani del villaggio non avevano voglia di parlare<br />
dell’esterno e si limitavano a sapere che li a casa loro andava tutto bene e non avevano bisogno<br />
d’altro. Persino il cielo era viola, ma in realtà non era cielo ma una enorme copertura di<br />
vetro che impediva a tutti di sapere come fosse realmente il suo colore.<br />
A cena c’erano solo lamponi, prugne, patate viola, uva viola.<br />
Ma questo villaggio era troppo strano per SaveGAGA, che era un bambino molto curioso e<br />
a volte anche disubbidiente, perché cercava ripetutamente di oltrepassare gli alberi animati<br />
protettori del villaggio per vedere cosa ci fosse aldilà di quelle grandi chiome viola. Ma nulla<br />
non ci riusciva mai, veniva riconsegnato dai rametti poliziotti ai suoi genitori che lo rimproveravano<br />
in continuazione.<br />
Ma un giorno tutto avrebbe potuto cambiare la sua vita, il meccanismo della copertura del<br />
villaggio aveva qualcosa che non andava e il vento cominciò a soffiare talmente forte che<br />
parte della copertura si staccò e avreste dovuto vedere quante erano le cose che fluttuavano<br />
nell’aria. Uno spettacolo insolito e destabilizzante per gli abitanti di VIOLETTA tanto che fu<br />
ordinato loro di rinchiudersi nelle proprie case ( sempre viola) e non uscire per tutta la durata<br />
dell’uragano. Fu proprio questo<br />
che suscitò curiosità in SAVE-<br />
GAGA , che al posto di chiudere<br />
le finestre al piano di sopra<br />
della sua abitazione, le lasciò<br />
spalancate e rimase immobile<br />
sul cornicione della finestra ad<br />
ammirare il magnifico fenomeno.<br />
Il vento soffiava talmente<br />
forte che SAVEGAGA stava<br />
per perdere l’equilibrio mentre<br />
gli si catapultava addosso una<br />
enorme palla di un colore diverso<br />
dal viola ma soprattutto<br />
aveva le piume e SAVEGAGA<br />
non sapeva nemmeno cosa fossero<br />
le piume. Era un tacchino