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SCIENZA<br />
MARTIRIO DI SAN LORENZO<br />
Le Lacrime di San Lorenzo sono associate, secondo la tradizione,<br />
al martirio del Santo, arso vivo su una graticola nel 258 dopo<br />
Cristo. San Lorenzo è stato uno dei sette diaconi di Roma e la<br />
sua morte avvenne durante le persecuzioni contro i cristiani<br />
volute dall’imperatore Valeriano. Nella chiesa di San Lorenzo in<br />
Lucina, a Roma, è conservata un’urna dove ci sarebbe la graticola<br />
dove è morto il Santo di origine spagnola. Molti artisti hanno<br />
rappresentato il martirio in diverse opere esposte nelle chiese di<br />
tutta la penisola, come la tela del Tiziano nella chiesa dei Gesuiti<br />
a Venezia. È considerato patrono di bibliotecari, cuochi, lavoratori<br />
del vetro, librai, pasticcieri, pompieri e rosticcieri.<br />
dove non si vedono questi fastidiosi aloni luminosi<br />
che alterano la visione dell’orizzonte. Naturalmente<br />
si deve poter osservare un’ampia fetta di cielo.<br />
2 Mettersi comodi è fondamentale: bisogna<br />
stare con il naso all’insù per diverse ore. A<br />
seconda del luogo scelto dotarsi di sdraio, coperte,<br />
lettini o quant’altro possa servire a passare alcune<br />
ore in compagnia comodamente.<br />
3 Trovare il punto di origine delle stelle cadenti.<br />
Non è strettamente necessario, ma sapere da<br />
dove si originano nel cielo può facilitarne l’osservazione.<br />
Bisogna guardare il cielo a Nord - Est e trovare<br />
la costellazione di Perseo, da qui il nome Perseidi,<br />
che si trova sotto Cassiopea, una costellazione a<br />
forma di W. Se non si ha dimestichezza con stelle<br />
e costellazione non è un problema, ci sono delle<br />
app per smartphone che possono aiutare nella<br />
ricerca dei corpi celesti. Un’occhiata per capire dove<br />
guardare e poi lo smartphone deve sparire.<br />
4 La parola d’ordine è pazienza. Gli occhi devono<br />
abituarsi al buio, può servire anche mezz’ora,<br />
solo dopo questa fase di adattamento si potrà godere<br />
appieno dello spettacolo del cielo. Guardare<br />
lo smartphone rovina il processo di adattamento,<br />
per questo è meglio metterlo a riposo. Telescopi<br />
e binocoli, inoltre, sono in questo caso inutili: ridurrebbero<br />
la visuale della volta celeste. Invece gli<br />
amanti della fotografia possono scattare immagini<br />
suggestive, basta avere un cavalletto, impostare un<br />
Iso elevato, massima apertura, breve esposizione e<br />
incrociare le dita. Basta dunque poco per ammirare<br />
uno spettacolo che ci ricorda quanto siamo piccoli<br />
di fronte all’immensità del cosmo. Ah, un ultimo<br />
consiglio: pensate a tanti desideri, non si sa mai<br />
che qualcuno si avveri.<br />
G<br />
LE ORIGINI<br />
DELLE STELLE CADENTI<br />
Le Perseidi sono in realtà polvere di cometa,<br />
precisamente della Swift-Tuttle che ogni<br />
133 anni compie un giro attorno al Sole.<br />
Durante questo passaggio lascia una scia di<br />
polveri che la Terra attraversa tra il 17 luglio<br />
e il 24 agosto ogni anno. Quando arrivano a<br />
contatto dell’atmosfera terrestre la colpiscono<br />
a velocità molto elevate, siamo nell’ordine dei<br />
200mila chilometri all’ora, e si disintegrano in<br />
una scia incandescente. Quella visibile dalla<br />
Terra. Se l’area attraversata è ricca di detriti<br />
allora lo spettacolo è assicurato, inoltre, se si<br />
è fortunati si può assistere alla caduta di un<br />
bolide, una meteora di dimensioni maggiori,<br />
che entrando nell’atmosfera illumina la volta<br />
celeste. È un fenomeno raro, ma quando lo si<br />
vede è indimenticabile.<br />
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