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Gulli Agosto 2017

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SCIENZA<br />

MARTIRIO DI SAN LORENZO<br />

Le Lacrime di San Lorenzo sono associate, secondo la tradizione,<br />

al martirio del Santo, arso vivo su una graticola nel 258 dopo<br />

Cristo. San Lorenzo è stato uno dei sette diaconi di Roma e la<br />

sua morte avvenne durante le persecuzioni contro i cristiani<br />

volute dall’imperatore Valeriano. Nella chiesa di San Lorenzo in<br />

Lucina, a Roma, è conservata un’urna dove ci sarebbe la graticola<br />

dove è morto il Santo di origine spagnola. Molti artisti hanno<br />

rappresentato il martirio in diverse opere esposte nelle chiese di<br />

tutta la penisola, come la tela del Tiziano nella chiesa dei Gesuiti<br />

a Venezia. È considerato patrono di bibliotecari, cuochi, lavoratori<br />

del vetro, librai, pasticcieri, pompieri e rosticcieri.<br />

dove non si vedono questi fastidiosi aloni luminosi<br />

che alterano la visione dell’orizzonte. Naturalmente<br />

si deve poter osservare un’ampia fetta di cielo.<br />

2 Mettersi comodi è fondamentale: bisogna<br />

stare con il naso all’insù per diverse ore. A<br />

seconda del luogo scelto dotarsi di sdraio, coperte,<br />

lettini o quant’altro possa servire a passare alcune<br />

ore in compagnia comodamente.<br />

3 Trovare il punto di origine delle stelle cadenti.<br />

Non è strettamente necessario, ma sapere da<br />

dove si originano nel cielo può facilitarne l’osservazione.<br />

Bisogna guardare il cielo a Nord - Est e trovare<br />

la costellazione di Perseo, da qui il nome Perseidi,<br />

che si trova sotto Cassiopea, una costellazione a<br />

forma di W. Se non si ha dimestichezza con stelle<br />

e costellazione non è un problema, ci sono delle<br />

app per smartphone che possono aiutare nella<br />

ricerca dei corpi celesti. Un’occhiata per capire dove<br />

guardare e poi lo smartphone deve sparire.<br />

4 La parola d’ordine è pazienza. Gli occhi devono<br />

abituarsi al buio, può servire anche mezz’ora,<br />

solo dopo questa fase di adattamento si potrà godere<br />

appieno dello spettacolo del cielo. Guardare<br />

lo smartphone rovina il processo di adattamento,<br />

per questo è meglio metterlo a riposo. Telescopi<br />

e binocoli, inoltre, sono in questo caso inutili: ridurrebbero<br />

la visuale della volta celeste. Invece gli<br />

amanti della fotografia possono scattare immagini<br />

suggestive, basta avere un cavalletto, impostare un<br />

Iso elevato, massima apertura, breve esposizione e<br />

incrociare le dita. Basta dunque poco per ammirare<br />

uno spettacolo che ci ricorda quanto siamo piccoli<br />

di fronte all’immensità del cosmo. Ah, un ultimo<br />

consiglio: pensate a tanti desideri, non si sa mai<br />

che qualcuno si avveri.<br />

G<br />

LE ORIGINI<br />

DELLE STELLE CADENTI<br />

Le Perseidi sono in realtà polvere di cometa,<br />

precisamente della Swift-Tuttle che ogni<br />

133 anni compie un giro attorno al Sole.<br />

Durante questo passaggio lascia una scia di<br />

polveri che la Terra attraversa tra il 17 luglio<br />

e il 24 agosto ogni anno. Quando arrivano a<br />

contatto dell’atmosfera terrestre la colpiscono<br />

a velocità molto elevate, siamo nell’ordine dei<br />

200mila chilometri all’ora, e si disintegrano in<br />

una scia incandescente. Quella visibile dalla<br />

Terra. Se l’area attraversata è ricca di detriti<br />

allora lo spettacolo è assicurato, inoltre, se si<br />

è fortunati si può assistere alla caduta di un<br />

bolide, una meteora di dimensioni maggiori,<br />

che entrando nell’atmosfera illumina la volta<br />

celeste. È un fenomeno raro, ma quando lo si<br />

vede è indimenticabile.<br />

25

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