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La Subfornitura 4 Settembre 2017

La Subfornitura è una rivista pensata per ottimizzare il rapporto tra le aziende di subfornitura tecnica e i loro committenti, dedicando spazio ad offerta e domanda. Il sito web di Interprogetti Editore è gestito da Alkimedia - Web Agency Milano

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Mensile - anno VIII - n°4 settembre <strong>2017</strong><br />

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la ubfornitura<br />

Pag. 10<br />

ANIMA<br />

Meccanica 4.0: crescono<br />

gli investimenti<br />

Pag. 20<br />

MICRONORA 2018<br />

Il futuro delle<br />

microtecniche<br />

Pag. 24<br />

MORETTI<br />

<strong>La</strong>vorazioni speciali<br />

per l’industria energetica


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e di movimentazione, sistemi di automazione, motori elettrici.<br />

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SOMMARIO<br />

anno VIII - n. 4 <strong>Settembre</strong> <strong>2017</strong><br />

04 10<br />

Leghe dure di alluminio; il futuro, anzi il presente<br />

Meccanica 4.0: crescono gli investimenti<br />

A Micronora 2018 il futuro delle microtecniche<br />

20<br />

24<br />

<strong>La</strong>vorazioni speciali per l’industria energetica<br />

CAM semplificato per l’elettroerosione a filo<br />

30<br />

Sistema di trasmissione per macchine<br />

ad alta precisione<br />

36<br />

Storia di copertina<br />

• Leghe dure di alluminio; il futuro,<br />

anzi il presente (F. Goi).........................................4<br />

Editoriale<br />

• Vincenti in casa del leader (F. Goi)......................9<br />

Attualità<br />

• Meccanica 4.0: crescono gli investimenti........10<br />

• Notizie attualità....................................................12<br />

Appuntamenti<br />

• A Micronora 2018 il futuro<br />

delle microtecniche.............................................20<br />

• Notizie appuntamenti..........................................22<br />

Subfornitori<br />

• <strong>La</strong>vorazioni speciali per l’industria energetica<br />

(A. Bignami)..............................................................24<br />

Sicurezza<br />

• Notizie sicurezza..................................................28<br />

Software<br />

• CAM semplificato per l’elettroerosione a filo......30<br />

• Notizie software...................................................34<br />

Macchine e utensili<br />

• Sistema di trasmissione per macchine<br />

ad alta precisione................................................36<br />

• Notizie macchine utensili...................................40<br />

• Una sinergia vincente da 25 anni......................42<br />

• Notizie utensili.....................................................44<br />

Componenti e materiali<br />

• Un laboratorio all’avanguardia per i test<br />

sui prototipi..........................................................46<br />

• Servoazionamenti decentralizzati su tavola<br />

rotante (M. Zimmermann).......................................48<br />

• Notizie componenti..............................................50<br />

• Notizie materiali...................................................51<br />

Automazione e strumentazione<br />

• Notizie automazione/strumentazione.................52<br />

Rubriche<br />

• Nonsolosubfornitura............................................54<br />

• Elenco inserzionisti..............................................56<br />

2 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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competitività<br />

MADE IN ITALY


STORIA DI COPERTINA<br />

SEMILAVORATI<br />

L’esigenza del rispetto<br />

dell’ecosostenibilità e<br />

l’introduzione di nuove<br />

normative hanno accelerato<br />

l’affermazione di questa<br />

tipologia di prodotto, già da<br />

diversi anni appartenente<br />

della gamma di Eural Gnutti.<br />

<strong>La</strong> lega 6026 LF, senza<br />

piombo e senza stagno, è<br />

già stata adottata da alcune<br />

aziende di primo piano di<br />

diversi comparti industriali.<br />

di Francesco Goi<br />

A<br />

partire dall’ultimo trimestre del<br />

2016 Eural Gnutti può contare su<br />

un andamento degli ordini molto<br />

positivo, che ha trovato conferma nel<br />

primo semestre di quest’anno. “Il <strong>2017</strong><br />

è sicuramente da annoverare tra gli anni<br />

buoni” - osserva il Sales Director Giorgio<br />

Di Betta - “e, anche per il prossimo anno,<br />

le prospettive sono molto promettenti.<br />

I nostri settori di riferimento stanno<br />

vivendo un periodo favorevole, a partire<br />

dall’automotive, che sta realizzando una<br />

crescita molto sostenuta; anche gli altri<br />

comparti dell’industria meccanica stanno<br />

registrando numeri in crescendo.<br />

Per quanto ci riguarda, il trend positivo<br />

rappresenta una conferma della correttezza<br />

degli investimenti sostenuti per le<br />

leghe dure, speciali per la barra”.<br />

Leghe dure di alluminio;<br />

il futuro, anzi il presente<br />

Sopra, fabbrica<br />

di estrusione<br />

a Rovato (BS);<br />

sotto, fonderia<br />

di Pontevico (BS)<br />

già da diversi decenni, è stata quella di<br />

dotarsi di una propria fonderia e di dedicarsi<br />

alla produzione di leghe dure e di barre<br />

per torneria.<br />

Le barre e i semilavorati in leghe speciali di<br />

alluminio sono prodotti di nicchia, altamente<br />

tecnologici e molto complessi, realizzati da<br />

poche aziende al mondo.<br />

L’alluminio, grazie alla sua leggerezza, alle<br />

caratteristiche meccaniche molto elevate e<br />

alla possibilità di essere tornito in maniera<br />

altamente produttiva con costi contenuti,<br />

è un metallo sempre più adottato dalle<br />

grandi aziende meccaniche. Altre peculiarità<br />

dei prodotti realizzati con leghe dure sono<br />

la saldabilità, la resistenza alla corrosione,<br />

l’attitudine all’anodizzazione, quindi la<br />

possibilità di avere caratteristiche meccaniche<br />

notevolmente incrementate grazie<br />

all’anodizzazione dura. Sono possibili anche<br />

l’anodizzazione decorativa e la colorazione<br />

dei prodotti, se gli stessi devono essere<br />

Giorgio<br />

Di Betta,<br />

Sales Director<br />

di Eural Gnutti<br />

esposti all’interno della loro applicazione<br />

(è il caso, per esempio, delle lampade, che<br />

presentano basi colorate)”.<br />

ALLA VIGILIA DI UN’ULTERIORE<br />

CHIAVE DI VOLTA<br />

“Il mondo è sempre più orientato ad operare<br />

scelte che privilegiano l’ecologia, anche sul<br />

piano politico”, continua Di Betta.<br />

UNA SCELTA DI PRODOTTI SPECIALI<br />

“Le applicazioni dell’alluminio sono molto<br />

numerose”, aggiunge Di Betta. “Solo con<br />

l’estrusione vengono realizzati profilati per<br />

applicazioni civili e industriali: generalmente,<br />

però, vengono utilizzate le cosiddette<br />

leghe tenere.<br />

<strong>La</strong> scelta vincente di Eural Gnutti, adottata<br />

4 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


Barre trafilate<br />

“Ecosostenibilità, economia circolare, riciclo<br />

oggi sono le parole chiave che condizionano<br />

le strategie aziendali.<br />

Eural Gnutti è all’avanguardia per quanto<br />

riguarda il riciclo, ma è il caso di soffermarsi<br />

soprattutto sull’ecosostenibilità.<br />

Stanno cambiando le normative inerenti gli<br />

elementi nocivi contenuti nelle leghe dure. È<br />

noto che, per una migliore lavorazione dei<br />

metalli, le leghe richiedono la presenza del<br />

piombo in qualità di rompitruciolo. Quando<br />

incontra l’utensile, il piombo si scioglie ad<br />

una temperatura inferiore rispetto al resto<br />

della lega e rompe il truciolo, che viene<br />

evacuato.<br />

<strong>La</strong> direttiva internazionale RoHS (Restriction<br />

of Hazardous Substances) negli anni<br />

Duemila era modificata, consentendo per le<br />

leghe di alluminio un contenuto massimo<br />

di piombo dello 0,40% in peso.<br />

Già allora Eural era stata all’avanguardia,<br />

attraverso lo sviluppo della lega 6026,<br />

caratterizzata da una lavorabilità molto<br />

buona e contenente appunto lo 0,40%<br />

di piombo.<br />

Entro il prossimo novembre uscirà la<br />

nuova versione della direttiva RoHS che<br />

ha abbassato il limite massimo di piombo<br />

accettato: secondo l’Esenzione 6D il<br />

contenuto massimo di piombo, entro tre<br />

anni, non dovrà superare lo 0,10%. Tre<br />

anni rappresentano il tempo sufficiente<br />

per iniziare il processo di sostituzione delle<br />

leghe contenenti piombo.<br />

Eural Gnutti, in questo ambito, costituisce<br />

l’azienda più all’avanguardia a livello<br />

mondiale; la sua offerta, infatti, comprende<br />

una serie di leghe lavorabili all’utensile, in<br />

assenza di piombo.<br />

In particolare, la lega 6026 LF, oltre a non<br />

contenere piombo, si caratterizza anche<br />

per l’assenza di stagno, un elemento rompitruciolo<br />

utilizzato da altri produttori, che<br />

presenta lo svantaggio della fragilità, oltre<br />

ad essere di difficile gestione e a rallentare<br />

i processi produttivi.<br />

<strong>La</strong> lega 6026 LF, che riteniamo essere la<br />

scelta più valida all’interno di questo sistema,<br />

è già disponibile sul mercato e adottata<br />

per le applicazioni di alcuni dei maggiori<br />

brand del settore automotive, ma non solo.<br />

Raggiunto questo traguardo, non intendiamo<br />

fermarci, ma proseguire la Ricerca<br />

& Sviluppo nel campo dell’ecosostenibilità,<br />

puntando a trovare soluzioni sempre<br />

innovative.<br />

Questo rappresenta un punto chiave per la<br />

nostra attività: l’alluminio sta diventando<br />

uno dei pochissimi metalli speciali, al tempo<br />

stesso economicamente vantaggioso e<br />

totalmente ecologico.<br />

L’impiego di altri metalli con caratteristiche<br />

meccaniche di un certo rilievo non consente<br />

di prescindere dall’elemento piombo. Detto<br />

questo, è utile ricordare come l’alluminio<br />

assicuri anche livelli di produttività particolarmente<br />

elevati; la lega 6026 LF ha<br />

superato con successo le prove effettuate<br />

non solo nei torni di ultima generazione, ma<br />

anche impiegando macchine più datate.<br />

Alcuni nostri clienti, che hanno completamente<br />

sostituito i materiali utilizzati in precedenza,<br />

ci tengono a sottolineare come i<br />

loro prodotti siano realizzati esclusivamente<br />

con leghe ecologiche, che rappresentano il<br />

futuro, anzi ormai il presente”.<br />

LEADER NONOSTANTE<br />

LA BUROCRAZIA, UN PROBLEMA<br />

NON SOLO ITALIANO<br />

“Purtroppo la burocrazia italiana, ma anche<br />

quella europea”, - continua Di Betta –<br />

“continuano a rappresentare un ostacolo<br />

non indifferente per lo sviluppo della<br />

nostra azienda. Le leggi vigenti in Italia, per<br />

esempio le RoHS, sono decise a Bruxelles e<br />

applicate a livello continentale, anche i dazi<br />

sono stabiliti a livello europeo: non solo in<br />

Italia la struttura burocratica è veramente<br />

stucchevole.<br />

Come Eural Gnutti, sempre più presente<br />

nelle associazioni europee dell’alluminio,<br />

siamo partecipi dell’andamento di queste<br />

situazioni e sorpresi della farraginosità di<br />

certe strutture. Anche a livello europeo i<br />

tempi per maturare determinate decisioni e<br />

applicarle sono tuttora inaccettabili.<br />

In compenso, anche nel nostro settore,<br />

i concorrenti extra-europei non devono<br />

rispondere a determinate normative inerenti<br />

l’ambiente di lavoro: i comportamenti<br />

scorretti, oltre a rappresentare un danno<br />

gravissimo per il Pianeta, consentono loro<br />

di ridurre considerevolmente i costi.<br />

Nonostante queste penalizzazioni, Eural<br />

Gnutti ha maturato scelte strategiche importanti<br />

che l’hanno portata ad essere il maggiore<br />

produttore di barre trafilate di leghe<br />

dure nel mondo occidentale e tra i primissimi<br />

anche a livello mondiale. Ricordo che Eural<br />

Gnutti continua ad essere un’azienda familiare,<br />

che compete con colossi multinazionali<br />

di enorme capacità economica: nonostante<br />

questo rappresenta un riferimento a livello<br />

planetario.<br />

Questo è possibile grazie alla capacità di<br />

interpretare l’andamento del mercato e<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 5


STORIA DI COPERTINA<br />

nale; siamo molto motivati anche a servire<br />

i nostri clienti commercianti e i clienti<br />

di dimensioni medio-piccole, che ci piace<br />

accompagnare nella loro crescita.<br />

<strong>La</strong> fascia alta comprende anche le aziende<br />

cui vendiamo qualche tonnellata di materiale<br />

l’anno, ma che realizzano prodotti di<br />

qualità, per i quali non utilizzano certamente<br />

i materiali provenienti da aree industriali<br />

meno qualificate.<br />

Per quanto concerne l’attività sui mercati<br />

esteri, abbiamo aperto due uffici commerciali<br />

negli Stati Uniti (con magazzino) e<br />

in Germania. Siamo molto strutturati per<br />

l’esportazione, disponendo anche di una<br />

rete di agenti operanti in tutti i mercati<br />

dove la meccanica offre opportunità. Siamo<br />

organizzati per fornire un servizio efficiente<br />

in ogni angolo della Terra”.<br />

LE LEGHE PIÙ PERFORMANTI<br />

E RICHIESTE DAL MERCATO<br />

“<strong>La</strong> gamma produttiva di Eural Gnutti” –<br />

prosegue Di Betta – “è particolarmente<br />

ricca e composta da leghe in grado di<br />

soddisfare per lo meno il 90% del fabbisogno<br />

della meccanica. Pur non essendo<br />

moltissime (sono 16 a catalogo), la società<br />

ha scelto di realizzare tutte le leghe in grado<br />

di soddisfare le esigenze più sentite del<br />

mercato. Si è preferito favorire l’economia<br />

di scala, non inserendo nella gamma leghe<br />

troppo simili tra loro e indirizzando il cliente<br />

verso le leghe più performanti.<br />

I nostri clienti spesso sono i “numeri<br />

uno” nelle rispettive tipologie produttive<br />

(freni per automobile, cambi, ecc.). Volendo<br />

applicare le nostre soluzioni ai loro<br />

prodotti, nel rispetto delle loro differenti<br />

necessità, siamo noi a proporre le leghe<br />

Stampigliatura<br />

sulle barre estruse<br />

Eural<br />

all’ingegno di inventare cose nuove rispondenti<br />

a necessità concrete ed economicamente<br />

valide sia per il produttore che per<br />

l’utilizzatore: prodotti anche avanzati, ma<br />

troppo costosi e/o di difficile industrializzazione,<br />

in pratica non sarebbero utilizzabili.<br />

<strong>La</strong> famiglia Gnutti è sempre presente in<br />

azienda, ad affrontare qualsiasi tipo di problematica<br />

e ad assumere rapide decisioni,<br />

sempre con grande flessibilità.<br />

Ogni anno si producono nuove tipologie di<br />

leghe, ma il successo della 6026 non è mai<br />

stato replicato.<br />

Un’attenta organizzazione e gestione<br />

aziendale (con il relativo efficace controllo<br />

dei costi), una profonda conoscenza del<br />

rapporto della fornitura e una fortissima<br />

vocazione all’esportazione rappresentano<br />

gli altri punti di forza prioritari della società.<br />

Abbiamo ottenuto numerose commesse<br />

importanti anche nei paesi in cui hanno<br />

sede i maggiori concorrenti, un risultato<br />

sicuramente molto gratificante.<br />

Un’altra peculiarità fondamentale della<br />

nostra azienda è rappresentata dalla presenza<br />

diffusa su tutti i mercati: il contributo<br />

da parte del maggiore cliente al nostro<br />

fatturato non supera il 3%.<br />

Generalmente le multinazionali amano fornire<br />

le grandi strutture, da cui spesso ricavano<br />

una quota di fatturato anche del 15-20%.<br />

Eural Gnutti fornisce clienti di altissimo<br />

livello, ma ha supportato anche la crescita<br />

di molte aziende della fascia media del<br />

mercato, anch’esse centrali per gli obiettivi<br />

aziendali, che prevedono da parte nostra un<br />

supporto in grado di favorire la loro crescita.<br />

Riferendoci ai clienti cui ci rivolgiamo, la<br />

fascia alta del mercato non è rappresentata<br />

soltanto dalla grande azienda internaziomigliori<br />

per le loro specifiche applicazioni:<br />

per svolgere questa funzione nel migliore<br />

dei modi abbiamo notevolmente rafforzato<br />

il servizio di Ricerca & Sviluppo impegnato<br />

nell’assistenza al cliente.<br />

Non sempre l’utilizzatore percepisce la<br />

necessità del passaggio di lega, in realtà<br />

esistente. Ogni volta che viene sostituita<br />

una lega su una macchina utensile, occorre<br />

modificare i parametri della macchina (velocità,<br />

tempi, ecc.) e non sempre gli utilizzatori<br />

dispongono dell’esperienza per svolgere al<br />

meglio questa operazione. Il nostro staff che<br />

collabora con il cliente è costituito da tecnici<br />

espertissimi, che conoscono molto bene le<br />

macchine utensili, le applicazioni industriali,<br />

i prodotti finali e sono in grado di impostare<br />

la macchina del cliente scegliendo i<br />

parametri e gli utensili adeguati affinché<br />

le nostre leghe esprimano il massimo delle<br />

loro prestazioni. Si diventa così consulenti<br />

specializzati di aziende che già vantano una<br />

notevole esperienza nei rispettivi settori.<br />

Abbiamo realizzato moltissimi interventi<br />

presso i nostri clienti, riuscendo spesso a<br />

incrementare la loro produttività anche<br />

del 30-40%.<br />

L’assistenza è stata rafforzata e anche pubblicizzata,<br />

puntando a rimuovere eventuali<br />

riserve per le leghe senza piombo attraverso<br />

un servizio “chiavi in mano”.<br />

Di fronte a questo approccio non mancano i<br />

dubbi di alcuni e le barriere iniziali. <strong>La</strong> crisi,<br />

peraltro, ha accresciuto l’interesse degli<br />

utilizzatori verso le soluzioni realmente più<br />

performanti: rispetto al passato, troviamo<br />

un maggior numero di “porte aperte” e<br />

un’attenzione maggiore<br />

per le nuove<br />

proposte.<br />

I manager delle<br />

aziende spesso sono<br />

riluttanti a promuovere<br />

il cambiamento,<br />

che nella loro ottica<br />

rappresenta comunque<br />

un rischio: probabilmente,<br />

sarà il<br />

cambio della legislazione<br />

a rappresentare<br />

una spinta forse<br />

definitiva per l’affermazione<br />

dei materiali<br />

ecosostenibili”.<br />

6 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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Costruzioni<br />

meccaniche<br />

di precisione<br />

Qualità<br />

Professionalità<br />

Organizzazione<br />

Affidabilità


8 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.3 <strong>2017</strong><br />

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EDITORIALE<br />

di Francesco Goi<br />

VINCENTI IN CASA DEL LEADER<br />

Mentre scriviamo questo editoriale ad Hannover è in<br />

corso la Emo, la maggiore rassegna mondiale del<br />

settore macchine utensili. <strong>La</strong> partecipazione italiana,<br />

come sempre, è prestigiosa e numerosa: comprende infatti 274<br />

imprese, solo i padroni di casa tedeschi sono più rappresentati.<br />

Vedremo i risultati, ma già ora si può affermare che la trasferta<br />

delle nostre aziende è iniziata sotto ottimi auspici.<br />

Negli anni recenti la Emo rappresentava per le imprese<br />

italiane soprattutto l’occasione per prendere contatto con<br />

nuovi potenziali clienti e nuovi mercati: l’esportazione, infatti,<br />

nell’ultimo decennio ha in buona parte compensato la situazione<br />

stagnante del mercato interno.<br />

Quest’anno è diverso. Prima di affrontare l’impegnativa trasferta<br />

di Hannover, i costruttori di macchine utensili hanno potuto<br />

affilare le armi cogliendo una notevole affermazione sul mercato<br />

italiano dove, finalmente, la ripresa è stata consistente,<br />

la maggiore degli ultimi dieci anni.<br />

L’Italia, anche dopo la crisi, assorbe circa il 42% delle vendite<br />

e consolida il suo ruolo di secondo mercato europeo:<br />

attualmente sul mercato italiano si registra una crescita pari<br />

a tre volte quella mondiale.<br />

<strong>La</strong> ripresa del mercato interno ha dato un’ulteriore spinta<br />

ai costruttori italiani che, anche negli anni più complessi,<br />

non hanno mai smesso di investire per conservare una posizione<br />

di primo piano al top della tecnologia.<br />

Anche i mercati esteri, peraltro, stanno confermandosi vivaci<br />

e in grado di consolidare la crescita maturata nel corso<br />

degli ultimi anni.<br />

Nel primo trimestre del <strong>2017</strong> la domanda di macchine utensili<br />

italiane è cresciuta del 2,7% rispetto allo stesso periodo<br />

dello scorso anno.<br />

L’ultima rilevazione ha messo in evidenza la ripresa delle vendite<br />

negli Stati Uniti, ritornati al vertice della classifica dei mercati<br />

di sbocco, superando Germania: le altre posizioni di vertice sono<br />

occupate da Cina, Francia, Polonia e Spagna. Si tratta di un<br />

risultato importante, che trova conferma anche nella crescita<br />

di altri paesi del continente americano.<br />

<strong>La</strong> Emo sarà anche l’occasione per prendere contatto con<br />

la nuova realtà di Industria 4.0 che, mentre per qualcuno<br />

rappresenta uno slogan, l’auspicio di far parte del mondo che<br />

innova, per la buona parte delle migliori italiane rappresenta<br />

veramente la nuova rivoluzione industriale.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 9


ATTUALITÀ<br />

STUDI DI MERCATO<br />

Per il <strong>2017</strong> si prevede<br />

un incremento produttivo<br />

del 3,7%, grazie anche agli<br />

investimenti tecnologici<br />

(+13,3%) incentivati dal<br />

Piano nazionale Industria<br />

4.0. Tra i settori di Anima<br />

che hanno puntato di più<br />

sull’iperammortamento<br />

spiccano le tecnologie<br />

alimentari, le valvole<br />

industriali e la caldareria.<br />

Meccanica 4.0:<br />

crescono gli investimenti<br />

Le notizie dall’industria meccanica<br />

italiana sono positive. Le previsioni<br />

<strong>2017</strong> della produzione segnano un<br />

+3,7%, pari a 46,6 miliardi di euro. Un<br />

salto rispetto ai 45 miliardi di euro a consuntivo<br />

2016, che aveva superato i risultati<br />

del 2015 con un +1,1%. Nessuno dei 36<br />

settori rappresentati da Federazione Anima<br />

riporta un segno negativo.<br />

Il grafico a istogramma fotografa l’andamento<br />

storico della manifattura meccanica<br />

dal 1990 al <strong>2017</strong>. Quasi trent’anni di<br />

produzione cresciuta stabilmente a ritmi<br />

costanti, con soltanto alcune eccezioni,<br />

fino al 2008. Dal 2009, come in tanti altri<br />

settori, si sono persi improvvisamente 16<br />

punti. I valori della produzione hanno iniziato<br />

la risalita solo nel 2015 e si prospetta<br />

un buon balzo nel <strong>2017</strong>.<br />

“<strong>La</strong> moderata euforia deriva anche dall’accelerazione<br />

degli investimenti in tecnologie,<br />

che si è attivata già nel 2016”, dice il<br />

presidente di Anima Alberto Caprari. “Gli<br />

incentivi del Piano nazionale Industria 4.0<br />

hanno dato a imprese e imprenditori un<br />

contributo, anche psicologico, a una crescita<br />

che ora deve diventare solida e strutturale”.<br />

Una percezione che trova conferma nei dati<br />

degli investimenti, che tra il 2015 e il 2016<br />

hanno segnato appena un +0,3%, mentre<br />

nel <strong>2017</strong> è prevista una crescita consistente<br />

del 13,3%. “Sono bei numeri che non si<br />

leggevano da diversi anni. Parliamo di inno-<br />

Foto Austin Fraser<br />

Il Ceo Massimiiano<br />

Butera<br />

vazione tecnologica iniettata nelle nostre<br />

fabbriche, sia in termini di miglioramento<br />

ed efficienza nei processi produttivi, ma<br />

anche di sviluppo di nuovi prodotti e servizi<br />

4.0”, continua Caprari.<br />

FOCUS SULLE TECNOLOGIE 4.0<br />

L’Ufficio studi Anima ha analizzato quali<br />

sono i settori rappresentati dalla Federazione,<br />

maggiormente coinvolti nelle incentivazioni<br />

previste dal Piano nazionale Industria<br />

4.0, promosso dal ministero dello Sviluppo<br />

economico.<br />

In particolare le tecnologie alimentari, le<br />

valvole industriali e la caldareria hanno<br />

investito milioni di euro in tecnologie 4.0<br />

per i processi e i prodotti sia nel 2016<br />

che nel <strong>2017</strong>, in forza della sola misura<br />

dell’iperammortamento applicata a beni<br />

materiali e immateriali, così come indicato<br />

dagli allegati A e B del Piano ministeriale.<br />

<strong>La</strong> tabella evidenzia come la crescita dei<br />

settori “di ingresso” del 4.0 in azienda sia<br />

ben più incisiva (+6,4% come produzione<br />

e +16,9% come investimenti) rispetto alla<br />

media dei comparti Anima.<br />

EXPORT IN LIEVE CRESCITA<br />

“Innovazione e ricerca sono due elementi<br />

fondamentali per essere davvero competitivi,<br />

soprattutto nel commercio internazionale”,<br />

sottolinea Caprari. L’export<br />

nel 2016, rispetto all’anno precedente, è<br />

cresciuto dello 0,9%. Secondo le previsioni<br />

<strong>2017</strong>, si esporterà un valore di merci pari al<br />

+2,5%. Si passa perciò dai 26,3 miliardi di<br />

euro del 2016 ai 26,9 miliardi di euro nel<br />

corso di quest’anno. <strong>La</strong> quota export 2016<br />

ha rappresentato il 58,4% del totale delle<br />

produzioni, mentre nel <strong>2017</strong> si stima sarà<br />

pari al 57,8%. Risulta evidente pertanto, il<br />

contributo positivo apportato dal mercato<br />

interno italiano, che sta mostrando segni<br />

di ripresa.<br />

10 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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<strong>La</strong> Farnesina a sostegno del settore<br />

Il Ministero degli Affari Esteri e della<br />

Cooperazione Internazionale (Maeci) e<br />

Anima, la Federazione delle associazioni<br />

nazionali dell’industria meccanica, hanno<br />

firmato la dichiarazione d’intenti per il<br />

sostegno all’internazionalizzazione delle<br />

imprese della meccanica varia e affine.<br />

Maeci e Anima intendono intensificare<br />

i rapporti di collaborazione<br />

per incrementare il supporto<br />

all’internazionalizzazione delle imprese<br />

associate ad Anima, nell’ambito delle<br />

attività che il Maeci svolge a favore di<br />

tutte le imprese presenti sui mercati<br />

internazionali o che ne hanno l’intenzione.<br />

“Riteniamo un privilegio poter siglare<br />

un impegno concreto con la Farnesina,<br />

per favorire la promozione dell’industria<br />

meccanica italiana nel mondo”, dichiara<br />

Caprari, presidente di Anima. “È un segno<br />

forte di vicinanza delle istituzioni alla<br />

realtà industriale nazionale. Manifesta<br />

consapevolezza di quanto l’export<br />

sia importante per il nostro tessuto<br />

manifatturiero. Oggi noi della meccanica<br />

italiana cerchiamo incessantemente nuovi<br />

mercati geografici e segmenti applicativi,<br />

per le nostre efficienti tecnologie. Ci<br />

sentiamo come tanti Cristoforo Colombo,<br />

alla scoperta di chi apprezza il Made in<br />

Italy nel mondo. Per poter continuare<br />

a produrre, ma anche vendere in Italia,<br />

è divenuto indispensabile sostenersi<br />

sempre più con le vendite internazionali<br />

e i dati Anima lo mostrano chiaro: ormai<br />

il 60% delle nostre produzioni esce dai<br />

confini nazionali. Significa mediamente<br />

sei prodotti su dieci ed è una percentuale<br />

destinata a crescere, trainando lo<br />

sviluppo tecnologico sempre più verso<br />

produzioni premium, con le quali ci<br />

distinguiamo. Nel <strong>2017</strong>, le previsioni<br />

mostrano un notabile incremento<br />

del 2,5%, che infonde fiducia.<br />

Il Maeci favorirà la partecipazione<br />

propria e della rete diplomaticoconsolare<br />

italiana a iniziative che<br />

abbiano come oggetto l’analisi di mercati<br />

esteri e l’individuazione di possibilità di<br />

business all’estero nei settori di interesse<br />

nei quali operano le imprese associate<br />

ad Anima. Questo è il cuore dell’accordo<br />

tra Maeci e Anima che sarà perseguito<br />

nei prossimi anni.<br />

“I comparti rappresentati da Federazione<br />

Anima esportano la gran parte di quel che<br />

producono, con punte del 90% in alcuni<br />

settori delle tecnologie per l’edilizia o della<br />

componentistica specializzata”, puntualizza<br />

Caprari. “Gli Stati Uniti sono divenuti il primo<br />

paese export per la meccanica italiana. Con<br />

un sostenuto ritmo di crescita dal 2012<br />

a oggi gli Usa hanno richiesto in misura<br />

maggiore tecnologie meccaniche, superando<br />

la Germania e la Francia, che hanno mantenuto<br />

un andamento costante negli anni di<br />

crisi, con un leggero aumento negli ultimi<br />

tre semestri. Stabile anche il Regno Unito,<br />

in quarta posizione, nonostante i timori per<br />

la Brexit. Preoccupante il decremento della<br />

Russia che sta riducendo il suo valore export,<br />

scendendo in ottava posizione”, commenta<br />

il presidente Caprari. “Le sanzioni, appena<br />

rinnovate, stanno aggravando le difficoltà<br />

della eccellenza che è la meccanica italiana,<br />

non solo molto richiesta ma fondamentale<br />

per lo sviluppo di questo grande paese. Negli<br />

ultimi mesi, le imprese stanno operando con<br />

soluzioni alternative come joint venture o<br />

partnership industriali”.<br />

Tra i paesi da cui importiamo componenti<br />

e macchinari la Germania occupa il primo<br />

posto. <strong>La</strong> Cina aumenta il suo valore, mantenendo<br />

però un divario importante dal<br />

partner tradizionale e storico tedesco.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 11


ATTUALITÀ<br />

TECNOLOGIE ADDITIVE<br />

Due big del manufattiero italiano si associano ad Aita<br />

FCA Italia e Olivetti sono entrate a far parte<br />

di Aita-Associazione Tecnologie Additive,<br />

nata nel 2014 con l’obiettivo di approfondire<br />

e analizzare le tematiche<br />

legate alle tecnologie additive<br />

e favorire il confronto tra<br />

gli attori di questo innovativo<br />

comparto manifatturiero<br />

che opera per aggregazione<br />

di materiali.<br />

I due prestigiosi brand,<br />

espressione delle radici e<br />

della tradizione industriale<br />

del paese, si stanno infatti<br />

orientando verso questa<br />

nuova frontiera di produzione.<br />

Con l’ingresso di FCA<br />

Italia e Olivetti, il numero<br />

ACCORDO COMMERCIALE CON IL CANADA<br />

L’industria meccanica italiana è favorevole<br />

alla ratifica del Ceta, l’accordo di libero<br />

scambio con il Canada. “Abbiamo bisogno di<br />

rinnovate relazioni commerciali e di mercati<br />

liberi”, afferma Alberto Caprari, presidente<br />

di Anima/Confindustria. “Il trattato può<br />

contribuire ad abbattere alcune barriere tra<br />

i Paesi, che sovente generano un impoverimento<br />

reciproco e, nel nostro caso, limitano<br />

la diffusione di buone ed efficienti<br />

tecnologie. Nel 2016<br />

la meccanica rappresentata<br />

da Federazione Anima ha<br />

esportato in Canada un valore<br />

complessivo di 340 milioni<br />

di euro in prodotti, in calo<br />

del 5% rispetto al 2015. Negli<br />

ultimi cinque anni il Canada si<br />

è affermato come un partner<br />

importante per la nostra industria<br />

manifatturiera e, quindi,<br />

un Paese che apprezza le<br />

nostre tecnologie e macchinari.<br />

Auspichiamo pertanto<br />

Il presidente di Aita Luigi Galdabini<br />

L’industria meccanica favorevole alla ratifica del Ceta<br />

Alberto Caprari, presidente<br />

di Anima/Confindustria<br />

degli associati a Aita cresce a 104 rafforzando<br />

ulteriormente la rappresentatività<br />

dell’associazione che già annovera grandi<br />

aziende quali: Air Liquide,<br />

El.En, Ge Avio, Lloyd’s Register,<br />

Linde, Prima Industrie,<br />

Renishaw e Siemens.<br />

“Siamo onorati di accogliere<br />

FCA Italia e Olivetti nella<br />

nostra associazione e certi<br />

che il loro contributo sarà<br />

fondamentale al dibattito e<br />

al confronto sul tema che<br />

evidentemente riguarda<br />

aree sempre più ampie di<br />

manifatturiero”, ha commentato<br />

Luigi Galdabini,<br />

presidente di Aita.<br />

che il Ceta renda ancora più agevole questo<br />

rapporto di collaborazione, che si è instaurato<br />

sulla stima reciproca e per la qualità delle<br />

competenze specifiche. Nel 2016 la metà del<br />

valore esportato da Anima è costituito da<br />

turbine a gas, valvole e rubinetti e pompe<br />

idrauliche. Diversi altri settori registrano<br />

incrementi nel valore esportato, come le<br />

macchine edili, stradali, minerarie, gli impianti<br />

per sollevamento, serrature e<br />

ferramenta, macchine e forni<br />

per panifici, apparecchiature<br />

per impianti di riscaldamento,<br />

carrelli industriali semoventi.<br />

Anche la vicinanza ‘empatica’<br />

tra i due popoli conta. <strong>La</strong><br />

recente visita ad Amatrice<br />

del premier Justin Trudeau<br />

testimonia chiaramente la<br />

presenza di valori comuni<br />

forti, che possano portare a<br />

un’ulteriore evoluzione della<br />

partnership industriale tra<br />

Italia e Canada”.<br />

MISURAZIONE 3D<br />

Creaform vince il premio<br />

IDEA <strong>2017</strong><br />

Protagonista internazionale nelle<br />

soluzioni di misurazione 3D ad alta<br />

precisione e nei servizi di engineering,<br />

Creaform ha annunciato che la<br />

sua soluzione di CMM portatile e gli<br />

scanner 3D, che includono Metra-<br />

SCAN 3D, C-Track e HandyPROBE<br />

Next, sono arrivati terzi classificati,<br />

nella categoria Prodotti commerciali<br />

e industriali, durante gli International<br />

Design Excellence Awards (IDEA),<br />

una competizione internazionale di<br />

design di eccellenza tenuta annualmente<br />

dalla Industrial Design Society<br />

of America (IDSA).<br />

Più di due dozzine di esperti di design<br />

di tutto il mondo hanno dato il loro<br />

giudizio a prodotti appartenenti a 20<br />

categorie. Il concorso di quest’anno<br />

ha attirato centinaia di iscrizioni da<br />

parte di marche di design, aziende e<br />

università da 54 Paesi. I prodotti sono<br />

stati giudicati in base all’innovazione<br />

nel design, all’esperienza utente, ai<br />

benefici per i clienti e per la società,<br />

e all’estetica.<br />

“Siamo entusiasti che la soluzione<br />

di Creaform abbia vinto un premio<br />

così prestigioso assegnato dalla<br />

Industrial Design Society of America”,<br />

riferiscono Nicolas Lebrun e<br />

François Lessard, due dei designer<br />

industriali senior di Creaform. “Battere<br />

così tanti validi concorrenti è<br />

veramente un onore. Questo premio<br />

testimonia l’approccio avveniristico<br />

di Creaform alla metrologia e al<br />

controllo qualità, oltre che la sua<br />

bravura nello sviluppo del prodotto,<br />

che unisce innovazione, un design<br />

superlativo e un’esperienza utente<br />

senza paragoni”.<br />

<strong>La</strong> linea di CMM ottici portatili ha<br />

anche vinto il premio Red Dot: Best of<br />

the Best - Product Design 2016 per la<br />

sua qualità e per il design innovativo.<br />

12 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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DESIGN DI PRODOTTO<br />

Il Red Dot Award alle catene portacavi Igus<br />

Per ben due volte quest’anno Igus ha ricevuto il Red Dot Award per<br />

l’innovativo design di prodotto. Al CRM Igus, un modulo di rotazione per<br />

applicazioni in spazi molto ridotti, e alla catena portacavi TH3, la prima<br />

catena portacavi in plastica al mondo conforme alle direttive sul design<br />

igienico, è stato conferito da una giuria internazionale l’ambito premio<br />

per la qualità del design e l’innovazione.<br />

Nello sviluppo del prodotto lo specialista in motion plastics Igus non punta<br />

solo sui continui miglioramenti delle caratteristiche del materiale, ma<br />

anche sul design innovativo e compatibile con l’applicazione, che migliora<br />

la tecnologia e riduce i costi. Ne sono un<br />

esempio il CRM Igus e la catena portacavi<br />

dal design igienico TH3, che hanno ricevuto<br />

il Red Dot Award. Quest’anno produttori e<br />

designer provenienti complessivamente da<br />

54 nazioni hanno presentato i loro prodotti<br />

innovativi, che sono stati valutati da una<br />

giuria composta da 39 persone. Il premio fa<br />

parte dei concorsi di design più apprezzati<br />

al mondo e viene conferito dal 1955.<br />

Nel caso del CRM (compact rotation module) Igus si tratta di un modulo<br />

di rotazione estremamente compatto per applicazioni in cui devono<br />

essere realizzati movimenti circolari fino 360 gradi in ambienti molto<br />

costretti. Come in tutte le catene portacavi per movimenti circolari Igus<br />

anche con il CRM è possibile trasmettere energia, dati e altri media,<br />

senza interferenze e in modo flessibile, in questo modo si può aumentare<br />

la sicurezza dell’impianto ed evitare interruzioni impreviste. Il modulo<br />

viene consegnato direttamente pronto per essere montato e convince<br />

anche perché è facile da installare. L’angolo di rotazione può essere<br />

anche letto su una metrica presente sul dispositivo.<br />

<strong>La</strong> catena portacavi TH3 è la prima catena portacavi in plastica al<br />

mondo sviluppata secondo le “direttive sul design igienico”. Grazie al<br />

design aperto la catena è molto facile da pulire, gli angoli arrotondati<br />

e una struttura priva di viti evitano spazi morti e la germinazione che<br />

ne deriva. Il materiale tipicamente blu<br />

per componenti in plastica nell’industria<br />

alimentare possiede inoltre una buona<br />

resistenza ai detergenti aggressivi e<br />

alle sostanze chimiche. Pertanto questa<br />

catena portacavi è adatta per campi<br />

di applicazione in cui ci deve essere il<br />

massimo rispetto delle norme igieniche<br />

e cavi e tubi flessibili devono essere<br />

(Fonte: Igus GmbH)<br />

condotti in sicurezza.<br />

TRATTAMENTI TERMICI<br />

Carbotempra è una azienda di trattamenti<br />

termici, con impianti di ultima<br />

generazione, dotata di laboratorio per<br />

prove metallurgiche e tecnologiche.<br />

L’azienda è specializzata nella tempra<br />

di acciai per cuscinetti e speciali, nella<br />

cementazione gassosa e carbonitrurazione.<br />

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Con il fuoco<br />

non scherziamo<br />

<strong>La</strong>boratorio metallurgico<br />

Cementazione<br />

Carbonitrurazione<br />

Tempra e rinvenimento<br />

Sottoraffreddamento<br />

Normalizzazione<br />

Ricottura normale e in bianco<br />

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ATTUALITÀ<br />

MACCHINE UTENSILI<br />

Makino cresce in Europa e Asia<br />

Il Ceo di Makino Europe<br />

P. Anders Ingemarsson<br />

Il produttore giapponese di macchine<br />

utensili Makino Milling Machine Co.,<br />

Ltd. ha chiuso l’anno fiscale registrando<br />

un fatturato stabile a livello globale.<br />

<strong>La</strong> forte crescita delle esportazioni<br />

ha compensato la debolezza della<br />

domanda sul mercato interno. Nonostante<br />

le grandi incertezze politiche<br />

in tutto il mondo, negli Stati Uniti, in<br />

Europa e in Asia sono stati raggiunti<br />

nuovi livelli record di fatturato. In<br />

Europa gli ordini sono aumentati di<br />

oltre il 70% con importanti contributi<br />

dal settore aerospaziale e da quello<br />

dei componenti industriali.<br />

P. Anders Ingemarsson, presidente e<br />

Ceo di Makino Europe, ha comunicato<br />

che nell’esercizio fiscale 2016, che si è<br />

concluso il 31 marzo <strong>2017</strong>, è stato registrato<br />

un fatturato consolidato globale<br />

di 153.641 milioni di yen, in calo del 5,1%<br />

rispetto allo scorso anno (+1,7% nelle<br />

valute locali). Anche se in Giappone il<br />

Gruppo ha registrato un calo del fatturato<br />

del 7,9%, in tutte le altre regioni le<br />

vendite hanno raggiunto livelli record,<br />

con crescite rispetto allo scorso anno<br />

(in valute locali) del 10,3% in America,<br />

dell’8,5% in Europa e del 4,2% in Asia<br />

(Giappone escluso). Il risultato operativo<br />

del Gruppo ha raggiunto i 9.660<br />

milioni di Yen, mentre l´utile netto è<br />

stato di 7.596 milioni di Yen.<br />

Gli ordini in Europa sono cresciuti di<br />

oltre il 70% grazie a importanti contratti<br />

acquisiti nel settore aerospaziale<br />

e all´importante sviluppo registrato<br />

nel settore dei componenti industriali.<br />

Progressi particolarmente positivi<br />

sono stati compiuti in Francia, Italia,<br />

Spagna e Polonia.<br />

Il calo del business in Giappone va<br />

imputato principalmente alle dinamiche<br />

del settore degli stampi. Inoltre,<br />

nel corso dell’anno c´è stata una<br />

generale titubanza relativa alle spese<br />

in conto capitale. In questo anno<br />

fiscale si prevede un aumento degli<br />

investimenti, in particolare nell’industria<br />

automobilistica, dove saranno<br />

introdotti diversi nuovi modelli. Inoltre<br />

è attesa un´ulteriore crescita a seguito<br />

degli importanti investimenti effettuati<br />

da Makino in nuovi centri per la lavorazione<br />

degli stampi nel settore automotive.<br />

Lo scorso gennaio, Makino ha<br />

aperto un nuovo centro tecnologico a<br />

Nagoya per rafforzare ulteriormente le<br />

sue attività di supporto tecnico locale<br />

nella regione.<br />

Lo sviluppo positivo del resto dell’Asia<br />

è collegato prevalentemente al mercato<br />

dei macchinari di produzione. In<br />

Cina è stato registrato un importante<br />

aumento degli ordinativi, grazie alle<br />

nuove opportunità emerse nei mercati<br />

IT e automotive, e in India, dove è<br />

cresciuto il business dei veicoli a due<br />

e a quattro ruote e delle applicazioni<br />

agricole. I trend di crescita registrati in<br />

Cina e in India dovrebbero proseguire<br />

nel corso dell’esercizio attuale. Inoltre,<br />

la crescente diffusione di funzionalità<br />

avanzate negli smartphone genererà<br />

un aumento della domanda di macchine<br />

utensili di fascia alta. Per affrontare<br />

la crescente richiesta di centri di<br />

lavoro nella regione asiatica, Makino<br />

sta investendo significativamente per<br />

ampliare le proprie capacità produttive<br />

a Singapore.<br />

All’inizio di quest’anno negli Stati Uniti<br />

Makino Inc. ha compiuto due importanti<br />

passi per rafforzare la sua posizione<br />

in Nord America: a gennaio è<br />

stato inaugurato un nuovo centro tecnologico<br />

a Monterrey, in Messico; successivamente<br />

Makino ha annunciato la<br />

sua fusione con Global EDM Supplies,<br />

fornitore di materiali di consumo per<br />

macchine per elettroerosione al fine di<br />

supportare l’espansione della divisione<br />

SST Consumables di Makino.<br />

Sebbene il mercato statunitense abbia<br />

registrato un significativo aumento del<br />

fatturato rispetto all’anno fiscale 2015,<br />

toccando un nuovo record, gli ordini<br />

raccolti sono stati inferiori rispetto<br />

all´anno precedente a causa di un<br />

calo nel settore automotive e nel rinvio<br />

di importanti ordini nel settore aerospaziale.<br />

Considerando le prospettive<br />

positive del settore dei semiconduttori<br />

e della possibile concretizzazione<br />

delle opportunità rinviate in ambito<br />

aerospaziale, quest´anno gli ordini<br />

dovrebbero superare i livelli raggiunti<br />

negli scorsi anni.<br />

Nell´anno del suo 80° anniversario,<br />

Makino guarda al futuro con una focalizzazione<br />

chiara sulle tecnologie più<br />

innovative, offrendo soluzioni dedicate<br />

a clienti provenienti da una grande<br />

varietà di settori.<br />

14 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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TAVOLA ROTONDA API<br />

L’autonomia lombarda? Un’opportunità per il 74% delle Pmi<br />

Autonomia e opportunità per le<br />

imprese: questo il focus della<br />

tavola rotonda organizzata da<br />

API, che si è tenuta recentemente<br />

a Palazzo Pirelli. Protagonisti<br />

i consiglieri della Regione<br />

Lombardia Stefano Bruno Galli,<br />

Alessandro Alfieri, e Paolo Galassi,<br />

presidente API. Fabio Rubini,<br />

redattore di “Libero”, ha moderato<br />

l’incontro.<br />

Il dibattito sull’autonomia è<br />

un’opportunità per un confronto<br />

su un tema di grande attualità<br />

che coinvolge il futuro della<br />

manifattura lombarda. Per conoscere<br />

il pensiero delle imprese<br />

associate è stato promosso un<br />

sondaggio realizzato dall’ufficio<br />

studi dell’Associazione. Ma cosa<br />

hanno risposto le imprese?<br />

Alla domanda “Pensa che andrà<br />

a votare al referendum consultivo<br />

del 22 ottobre <strong>2017</strong>?” il 65%<br />

ha espresso parere favorevole,<br />

il 13% negativo e il 22% non ha<br />

ancora preso una decisione in<br />

merito. Le motivazioni più frequenti<br />

espresse dalla maggioranza<br />

sono strettamente correlate a: la<br />

volontà di esprimere il voto, dare<br />

il proprio contributo per inviare<br />

un segnale chiaro alla politica,<br />

far sì che vi sia una maggiore<br />

attenzione alle necessità della<br />

Regione più produttiva d’Italia. I<br />

contrari, viceversa, dichiarano di<br />

non credere che il referendum sia<br />

la strada giusta per l’autonomia o<br />

nella politica in generale.<br />

Alla domanda: “A suo parere il<br />

conferimento di maggiori poteri,<br />

competenze e risorse al Pirellone<br />

rappresenta un’opportunità per le<br />

imprese?”. Il 74% ha risposto sì, il<br />

4% no e il 22% non so. Tra i pareri<br />

negativi, invece, c’è chi sostiene<br />

che si creerebbero le condizioni<br />

per generare conflitti tra Stato e<br />

Regione o chi chiede lo sviluppo<br />

di una politica industriale.<br />

Infine, è stato chiesto alle imprese<br />

che hanno partecipato al sondaggio<br />

di esprimersi in merito alle<br />

azioni prioritarie che la Regione<br />

Lombardia dovrebbe mettere in<br />

atto, qualora acquisisse ulteriori<br />

forme e condizioni particolari di<br />

autonomia. Il 47% del panel ha<br />

indicato una diminuzione delle<br />

imposte regionali come prima iniziativa,<br />

il 34% richiede che siano<br />

aumentati i fondi per le imprese<br />

e il 19% ritiene che si dovrebbe<br />

investire nel miglioramento delle<br />

infrastrutture.<br />

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ATTUALITÀ<br />

MATERIALI PLASTICI<br />

Ensinger inaugura una filiale in Sud Corea<br />

Ottava filiale in Asia, con ufficio commerciale e magazzino di materiali<br />

plastici semilavorati. Ensinger ha recentemente inaugurato<br />

una nuova sede nella cittadina di Ilsan nei pressi di Seul. <strong>La</strong> filiale<br />

Ensinger Korea Ltd si compone dell’ufficio commerciale e del magazzino<br />

per lo stoccaggio dei materiali semilavorati, permettendo così<br />

tempi più brevi di approvvigionamento per i clienti del crescente<br />

mercato della Sud Corea. Il paese è uno dei principali esportatori di<br />

tecnologia dei semiconduttori, molto attivo anche negli ambiti della<br />

tecnologia medicale e della produzione di schermi. Oltre a supportare<br />

questi settori, la nuova struttura Ensinger si rivolgerà anche<br />

al mercato della tecnologia alimentare, dell’industria aeronautica,<br />

dell’ingegneria meccanica e al mercato dei trasporti. Situata nella<br />

zona nord-est dell’area metropolitana di Seul, la nuova filiale è<br />

ottimamente collegata alla capitale oltre che alle città di Incheon,<br />

Ansan, Bucheon e Hwasung, nelle quali sono dislocate le sedi di<br />

numerosi gruppi e aziende operanti nell’industria di processo. Inoltre,<br />

Ensinger Korea potrà contare sul supporto delle infrastrutture<br />

di Ensinger Asia Holding a Singapore per la gestione del rapporto<br />

con i clienti. Il team commerciale è guidato dal General Manager<br />

Jinho Park, ingegnere delle materie plastiche che, prima di entrare<br />

in Ensinger, ha ricoperto varie posizioni in una società produttrice<br />

di materie plastiche di livello internazionale. Ilsan è l’ottava filiale<br />

in Asia per il Gruppo Ensinger, che va ad affiancare i due impianti<br />

di produzione di Cina e Malesia le filiali commerciali presenti in<br />

Giappone, Cina, Singapore, India e Taiwan.<br />

INCARICHI<br />

Christopher Rossi Ceo di Kennametal<br />

Il Consiglio di amministrazione<br />

di Kennametal Inc. ha nominato<br />

Christopher (Chris) Rossi, presidente<br />

e Ceo della società e,<br />

contestualmente, lo ha cooptato<br />

nel Consiglio. Chris succede a<br />

Ron De Feo, al quale il Consiglio<br />

ha affidato il ruolo di Presidente<br />

Esecutivo. Entrambe le nomine<br />

sono entrate in vigore il 1° agosto<br />

<strong>2017</strong>.<br />

“In oltre 30 anni di esperienza<br />

con responsabilità da leader,<br />

Chris ha ottenuto risultati<br />

sostenibili in un´ampia varietà<br />

di funzioni, dalle operations<br />

al marketing e vendite, dalla<br />

ricerca e sviluppo al product<br />

management fino alla supply<br />

chain e innovazione tecnologica”,<br />

ha dichiarato <strong>La</strong>wrence<br />

W. Stranghoener, presidente<br />

del Consiglio di amministrazione<br />

di Kennametal. “Ci aspettiamo<br />

che Chris prosegua il cammino<br />

di trasformazione già intrapreso<br />

dall’azienda, sviluppando al<br />

contempo una strategia e una<br />

visione per il futuro che continui<br />

a dare risultati ai nostri<br />

clienti, ai membri del team e<br />

agli azionisti”.<br />

“Vogliamo ringraziare Ron De<br />

Feo per i notevoli progressi che<br />

ha conseguito negli ultimi diciotto<br />

mesi nel riposizionamento<br />

di Kennametal”, ha proseguito<br />

Stranghoener. “Ron lavorerà a<br />

stretto contatto con Chris per<br />

assicurare un passaggio di consegne<br />

senza intoppi per tutti i<br />

nostri stakeholder; apprezziamo<br />

molto il suo costante contributo<br />

alla leadership”.<br />

Rossi è stato Ceo di Dresser-<br />

Rand in Siemens dal settembre<br />

2015 al maggio <strong>2017</strong>. In precedenza,<br />

da quando ne è entrato<br />

a far parte nel 1987, Rossi ha<br />

ricoperto diverse posizioni di<br />

leadership nel gruppo Dresser-<br />

Rand, nelle sue società affiliate<br />

e in quelle rilevate: è stato<br />

vicepresidente esecutivo per le<br />

operations a livello globale, vicepresidente<br />

per la tecnologia e lo<br />

sviluppo del business e vicepresidente<br />

esecutivo per le vendite<br />

after-market a livello globale.<br />

Rossi ha una laurea in ingegneria<br />

meccanica conseguita alla<br />

Virginia Tech e un master MBA<br />

in finanza aziendale e gestione<br />

delle operations conseguito<br />

alla Simon School of Business<br />

dell´Università di Rochester.<br />

“Sono entusiasta di entrare a<br />

far parte di una società i cui<br />

marchi godono di una reputazione<br />

così buona sul mercato e<br />

che ha una tradizione di innovazione<br />

continua e di impegno nei<br />

confronti dei clienti”, ha commentato<br />

Rossi. “Non vedo l’ora<br />

di collaborare con la squadra<br />

di Kennametal in tutto il mondo<br />

per continuare a costruire un<br />

futuro forte per l’azienda, i nostri<br />

clienti, gli azionisti e le nostre<br />

comunità”.<br />

“Non vediamo l’ora che Chris<br />

con la sua esperienza traghetti<br />

Kennametal verso un nuovo<br />

capitolo della sua trasformazione”,<br />

ha commentato Ron De<br />

Feo, attuale presidente e Ceo di<br />

Kennametal. “È stato un piacere<br />

guidare il team Kennametal in<br />

questi ultimi 18 mesi. Insieme<br />

abbiamo fatto grandi progressi<br />

e abbiamo posto l’azienda nelle<br />

condizioni ottimali per assicurarsi<br />

un futuro di successo”.<br />

16 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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EVENTI<br />

Segnali di ripresa alle Giornate Nazionali di Saldatura<br />

Le GNS9, Giornate Nazionali di<br />

Saldatura - 9ª edizione, si sono<br />

confermate una delle conferenze<br />

tecnico-scientifiche più importanti<br />

in Europa. Anche in questa<br />

edizione sono state eguagliate<br />

le presenze di addetti ai lavori<br />

registrate negli ultimi anni con<br />

poco meno di 1600 iscritti.<br />

Un dato registrato in un periodo<br />

in cui si intravvedono appena<br />

i primi segnali di ripresa e che<br />

testimonia la diffusa volontà di<br />

rispondere proattivamente alla<br />

non facile situazione economica;<br />

un dato che conferma le GNS<br />

come un evento la cui formula<br />

permane centrata sulle aspettative<br />

dell’industria e dei professionisti<br />

dei diversi settori coinvolti.<br />

Nell’ambito della cerimonia<br />

inaugurale è stata presentata<br />

una relazione relativa allo stato<br />

dell’arte dei materiali d’apporto<br />

per la saldatura ad arco di<br />

leghe ferrose e non, da parte di<br />

Gerhard Posch Chairman della<br />

Commissione II dell’IIW.<br />

A seguire la relazione dell’ingegner<br />

Marco De Marco (Gruppo<br />

IIS) che ha descritto gli aspetti<br />

più significativi della resistenza<br />

alla corrosione dei giunti saldati,<br />

individuando le linee di sviluppo<br />

della materia di maggior interesse<br />

per il futuro.<br />

Prima delle tradizionali premiazioni<br />

è stato inoltre presentato<br />

da uno degli autori, Carlo d’Elia<br />

della redazione de “Il Giorno” di<br />

Milano, un cortometraggio realizzato<br />

per documentare l’esperienza<br />

effettuata con un gruppo<br />

di migranti e richiedenti asilo,<br />

che hanno frequentato un corso<br />

di qualificazione nel processo<br />

di saldatura a filo continuo con<br />

protezione gassosa, nel tentativo<br />

di trovare sbocchi lavorativi<br />

a livello nazionale o europeo.<br />

<strong>La</strong> conclusione della cerimonia è<br />

stata dedicata alle premiazioni,<br />

che abbracciano ormai da alcuni<br />

anni alcune delle principali<br />

componenti della fabbricazione<br />

mediante saldatura: i requisiti di<br />

qualità del costruttore, secondo<br />

UNI EN ISO 3834 (con il premio<br />

dedicato nell’occasione<br />

allo scomparso ingegner Giulio<br />

Costa), le figure di coordinamento<br />

e ispezione (con il premio<br />

“Franco Lezzi”), il premio agli<br />

addetti alle prove non distruttive<br />

qualificati in accordo ad ISO<br />

9712 (il premio “Angela Cevenini”),<br />

la struttura produttiva<br />

(con il premio IIS Service), la<br />

premiazione dei vincitori delle<br />

Olimpiadi Nazionali della Saldatura<br />

IV edizione (manifestazione<br />

a partecipazione gratuita organizzata<br />

dal Gruppo IIS che valorizza<br />

e premia le professionalità<br />

esistenti in Italia nel settore). I<br />

primi classificati delle quattro<br />

categorie in gara si sono aggiudicati<br />

i premi in palio offerti dal<br />

Gruppo IIS (Trofeo e assegno del<br />

valore di 1.500,00 euro) e i premi<br />

a cura degli sponsor ufficiali:<br />

Linde Gas Italia che ha messo<br />

in palio una saldatrice portatile<br />

EWM serie Pico 160 adatta per<br />

saldatura ad elettrodo rivestito e<br />

TIG Liftarc e Lincoln Electric Italia<br />

che ha offerto una maschera<br />

auto-oscurante multi processo<br />

- serie Viking 4C.<br />

Infine è stato assegnato il premio<br />

ad honorem “EWE Long<br />

Life Achievment”, istituito dalla<br />

Federazione Europea della Saldatura,<br />

attribuito in questa occasione<br />

ad Armando Belmondo,<br />

che ha dedicato buona parte<br />

della propria carriera allo sviluppo<br />

di processi di saldatura<br />

nel settore aerospaziale.<br />

Ai workshop, vero elemento<br />

centrale della manifestazione,<br />

sono intervenuti come relatori<br />

speaker di prestigio rappresentanti<br />

di importanti società,<br />

istituzioni, associazioni e centri<br />

di ricerca.<br />

In parallelo alle GNS9, si è<br />

svolta in contemporanea la “3a<br />

Giornata del Microjoining” dal<br />

tema “Learn More About PCB”.<br />

Il convegno, che si colloca tra i<br />

maggiori eventi del comparto, ha<br />

coinvolto tecnici ed esperti del<br />

settore PCB con l’obiettivo di<br />

portare gli utenti a contatto con<br />

alcuni dei principali produttori<br />

nazionali del circuito stampato<br />

ed i loro fornitori diretti, offrendo<br />

una panoramica della tecnologia<br />

produttiva attuale e futura di<br />

questi componenti.<br />

<strong>La</strong> formula dell’evento è quella<br />

collaudata che vede sei sessioni<br />

a tema di mezza giornata<br />

ciascuna, nelle quali vengono<br />

presentate le relazioni tecnicoscientifiche.<br />

Le prime due sessioni<br />

in parallelo a partire dal<br />

pomeriggio del primo giorno, le<br />

altre quattro in parallelo con la<br />

stessa formula nella seconda<br />

giornata.<br />

<strong>La</strong> manifestazione prevede<br />

anche la presenza di espositori<br />

dei marchi più prestigiosi che<br />

operano nel settore dei prodotti,<br />

delle macchine, delle attrezzature,<br />

degli equipaggiamenti e<br />

delle soluzioni tecnologiche per<br />

il mondo delle costruzioni e degli<br />

altri componenti saldati.<br />

18 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE<br />

SUPPLY CHAIN<br />

Tecnest compie 30 anni<br />

Un ritardo di mezz’ora voluto dal notaio<br />

per scardinare una strana sequenzialità di<br />

numeri 7. È nata così Tecnest, l’azienda di<br />

Udine leader nelle soluzioni di supply chain<br />

e gestione della produzione, che da poco ha<br />

festeggiato i 30 anni di fondazione. Era il 17<br />

luglio del 1987. Alle 19.30, quattro giovani<br />

ingegneri si presentarono davanti al notaio<br />

per dare vita a un’azienda che avrebbe<br />

anticipato il futuro. Nei suoi 30 anni di storia,<br />

Tecnest non ha smesso di crescere. Anzi, è<br />

proprio qui la sua forza: “Non ci siamo mai<br />

fermati. Siamo partiti quando l’informatica<br />

era una cosa per pochi e ci ritroviamo<br />

oggi con la tecnologia che pervade tutta la<br />

nostra quotidianità. L’innovazione chiama<br />

innovazione ed è per questo che, dopo 30<br />

anni, continuiamo a crescere”, spiega Fabio<br />

Pettarin presidente di Tecnest nonché socio<br />

fondatore insieme con Mario Chientaroli.<br />

Tutto ebbe inizio da un’intuizione: “Nella<br />

nostra precedente esperienza in Zanussi<br />

ci eravamo accorti che le piccole e medie<br />

imprese, quelle che hanno sempre rappresentato<br />

l’ossatura economica dell’Italia, non<br />

venivano considerate quando si parlava<br />

di gestione e controllo della produzione.<br />

Abbiamo così deciso di mettere a disposizione<br />

delle realtà più piccole del settore manifatturiero<br />

l’innovazione e la tecnologia”,<br />

prosegue Pettarin. Un’idea vincente perché<br />

Tecnest è stata tra le primissime aziende<br />

in Italia ad approcciarsi ad un mercato<br />

settoriale. “Eravamo alla vigilia di quella<br />

rivoluzione informatica che ha cambiato<br />

radicalmente la nostra vita. Con Tecnest<br />

ci siamo messi al servizio delle imprese<br />

per metterle nelle condizioni, attraverso<br />

una miglior gestione delle informazioni,<br />

di pianificare, gestire e ottimizzare i loro<br />

processi produttivi attraverso la tecnologia<br />

informatica”, aggiunge Chientaroli. “Abbiamo<br />

quindi sviluppato uno dei primi software<br />

di schedulazione della produzione in Italia<br />

che oggi è diventato una suite completa per<br />

l’Advanced Planning & Scheduling (APS), la<br />

Manufacturing Execution (MES) e l’operations<br />

management”.<br />

Pettarin e Chientaroli, ai tempi solo trentaduenni,<br />

intravidero la strada giusta da<br />

percorrere. “Alla razionalità che è un po’<br />

tipica degli ingegneri abbiamo unito quel<br />

pizzico di incoscienza che invece caratterizza<br />

gli imprenditori dando vita a una realtà<br />

che, partendo dal produttore di sedie primo<br />

nostro cliente, oggi coinvolge aziende manifatturiere<br />

di diversi settori e dimensioni, in<br />

tutta Italia e all’estero”. Partiti dagli uffici di<br />

via Tullio a Udine con un solo dipendente,<br />

Pettarin e Chientaroli – ai quali si è aggiunto<br />

cinque anni fa Giorgio Apolloni quale socio<br />

– sono arrivati nella moderna sede di Tavagnacco,<br />

dopo aver aperto anche una filiale a<br />

Cinisello Balsamo (MI), con una cinquantina<br />

di dipendenti, l’80% dei quali proveniente da<br />

una formazione universitaria in ingegneria<br />

gestionale o informatica.


APPUNTAMENTI<br />

IN FRANCIA<br />

Il settore<br />

delle microtecnologie<br />

e della precisione<br />

è in ottima salute e offre<br />

soluzioni oggi considerate<br />

indispensabili in quasi<br />

tutti i settori industriali.<br />

Al salone di Besançon<br />

saranno in mostra<br />

le aziende e le applicazioni<br />

più innovative.<br />

Il successo di Micronora 2016 ne ha<br />

confermato il ruolo di evento leader a<br />

livello internazionale nel settore della<br />

microtecnologia e dell’alta precisione.<br />

Dedicata a un mercato dinamico e crescente,<br />

l’edizione 2018, in Francia dal 25<br />

al 28 settembre, si rivolgerà all’intero settore<br />

delle microtecnologie, proponendo<br />

un’ampia offerta che spazia dalla ricerca<br />

e sviluppo alla tecnologia di subappalto<br />

e produzione.<br />

Michèle Blondeau, direttrice generale del<br />

salone, illustra le ragioni per le quali le<br />

microtecniche non hanno mai goduto di<br />

A Micronora 2018 il futuro<br />

delle microtecniche<br />

Michèle Blondeau,<br />

direttrice generale<br />

di Micronora<br />

tanta salute quanto ora. <strong>La</strong> sollecitazione<br />

in costante aumento da parte dei committenti<br />

induce l’industria microtecnica<br />

a fornire strumenti che consentano loro<br />

di rispondere sempre più rapidamente,<br />

in modo più efficace e a costi sempre<br />

inferiori, alle esigenze di progetti di crescente<br />

complessità.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Signora Blondeau,<br />

come si spiega la straordinaria vitalità<br />

del settore della precisione e delle<br />

microtecniche?<br />

R. - Non si può evitare di constatare<br />

che questo settore continua a proporre<br />

innovazioni in tutti i campi, che si tratti<br />

di microfabbricazione, nel settore dei<br />

materiali o degli strumenti di controllo<br />

o, ancora, di automatismi, per non<br />

menzionarne che alcuni. Grazie a tali<br />

avanzamenti tecnologici, si mettono a<br />

punto prodotti più leggeri, più economici,<br />

meno inquinanti e meglio rispondenti<br />

alle necessità.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Quali sono i settori<br />

interessati da queste soluzioni innovative?<br />

R. - Quasi tutti i settori industriali presentano<br />

ampio spazio di applicazione. Infatti<br />

gli obiettivi in oggetto sono altrettanto<br />

validi per la fabbricazione automobilistica<br />

quanto per l’aeronautica, il medicale, gli<br />

articoli di lusso, le telecomunicazioni o l’elettronica.<br />

Pertanto si può affermare che<br />

sono poche le industrie che possono fare<br />

a meno delle microtecnologie. Dovendo<br />

far fronte a sfide di progettazione e fabbricazione<br />

complesse, le grandi aziende<br />

così come le piccole e medie aziende sono<br />

sempre alla ricerca di soluzioni innovative.<br />

Questo spiega il loro interesse per tali<br />

tecnologie. Un’evoluzione che non rischia<br />

di esaurirsi e che consente di affermare<br />

che le aziende microtecniche saranno<br />

sempre più chiamate in causa. Senza il<br />

loro apporto, sarebbe impossibile realizzare<br />

le imprese tecnologiche di domani<br />

che vedranno nascere tanto la vettura<br />

autonoma quanto aerei elettrici o nuove<br />

20 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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“Microns & Nano d’Or”: sei categorie in gara<br />

Considerato dai professionisti come<br />

indiscutibile benchmark dell’innovazione,<br />

“Microns & Nano d’Or” premia le<br />

innovazioni microtecnologiche e<br />

nanotecnologiche che vengono presentate<br />

per la prima volta in fiera.<br />

<strong>La</strong> nanotecnologia ha notevoli potenzialità<br />

di sviluppo e applicazione e per questo<br />

Micronora ha deciso di incoraggiare<br />

le aziende di questo settore a entrare<br />

nella competizione finora riservata alla<br />

microtecnologia, per la categoria dei<br />

“prodotti che integrano soluzioni di<br />

nanotecnologie”. Il vincitore riceverà un<br />

“Nano d’Or”.<br />

Le sei categorie che parteciperanno<br />

alla competizione sono: componenti<br />

microtecnici; dispositivi e sottounità<br />

che integrano componenti microtecnici;<br />

strumenti e strumenti di produzione<br />

microtecnici (stampaggio, stampaggio e<br />

formatura, strumenti di controllo, ecc.);<br />

macchine utensili e macchine di produzione<br />

microtecniche, sistemi automatizzati,<br />

raccordi; dimostratori e prototipi micro e<br />

nano, riservati a laboratori, centri tecnici<br />

e uffici di design; prodotti che integrano<br />

soluzioni di nanotecnologia.<br />

soluzioni medicali personalizzate. Da qui<br />

la creazione della fabbrica del futuro.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Le edizioni del salone<br />

sono solitamente complete già a 7-8 mesi<br />

prima dell’apertura. Come se lo spiega?<br />

R. - Rafforzando la sua specificità nei settori<br />

dell’alta precisione, della miniaturizzazione<br />

e dell’integrazione delle funzioni<br />

complesse, indispensabili per la realizzazione<br />

di prodotti sempre più intelligenti,<br />

Micronora è pienamente in linea con le<br />

esigenze di tali settori. Tutte le evoluzioni<br />

tecnologiche di grande portata, tanto<br />

nell’ambito della progettazione quanto in<br />

quello della produzione, sono presenti in<br />

ogni edizione. Dalla R&S alla subfornitura,<br />

sino agli strumenti di produzione. Segno<br />

dei tempi, il salone è pertanto divenuto<br />

un punto di riferimento anche per le<br />

nanotecnologie. Inoltre, la sua notorietà e<br />

la sua internazionalizzazione rafforzata a<br />

ciascuna edizione fanno di Micronora un<br />

appuntamento imprescindibile in Europa<br />

e non solo.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’industria microtecnica<br />

è interessata dal concept Industria 4.0?<br />

R. - Innovatrici infaticabili, le aziende<br />

microtecniche sono decisamente rivolte<br />

verso il futuro. Il nostro salone lo prova<br />

a ogni edizione, con prodotti, metodi<br />

e soluzioni di avanguardia. Sebbene la<br />

trasformazione digitale sia la chiave del<br />

futuro dell’industria e alcune aziende<br />

necessitino di essere accompagnate<br />

per aderire a questa quarta rivoluzione<br />

industriale, altre non hanno atteso che<br />

l’industria del futuro diventasse una<br />

priorità nazionale per farne il proprio<br />

presente. Per una motivazione molto<br />

semplice: l’iniziativa Industria 4.0 esalta<br />

la produttività migliorandone il funzionamento<br />

globale. È sufficiente menzionare,<br />

per illustrarne i vantaggi, il<br />

miglior sfruttamento dei dati forniti dai<br />

molteplici strumenti informatici utilizzati<br />

dalle aziende che si consegue. Una<br />

sfida di vasta portata… Basti ricordare,<br />

per illustrare questi vantaggi, il miglior<br />

sfruttamento dei dati forniti dai vari<br />

strumenti informatici multipli utilizzati<br />

dalle aziende.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Quali saranno i punti<br />

forti della prossima edizione?<br />

R. - L’innovazione prima di tutto. Quanto<br />

all’Industria 4.0, il digitale nelle microtecniche,<br />

tema dal prossimo Zoom, sarà uno<br />

dei momenti forti del salone, con una cella<br />

di fabbricazione i cui elementi saranno connessi<br />

in tempo reale. Inoltre gli incontri B2B<br />

dell’11° Micro Nano Event consentiranno<br />

alle aziende o ai laboratori di ricerca di<br />

avviare delle collaborazioni al fine di affrontare<br />

al meglio i mercati europei. Tali incontri<br />

avranno luogo il 27 e il 28 settembre.<br />

Un programma di conferenze avrà inoltre<br />

luogo parallelamente al salone e verterà<br />

sugli argomenti di scottante attualità dal<br />

punto di vista tecnologico. Infine, il concorso<br />

“Microns e Nano d’Or” ricompenserà le<br />

innovazioni più emblematiche.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 21


APPUNTAMENTI<br />

L’AGENDA<br />

Forum Meccatronica<br />

26 settembre <strong>2017</strong><br />

Ancona<br />

www.forumeccatronica.it<br />

Alihankinta Subcontracting Fair<br />

26-28 settembre <strong>2017</strong><br />

Tampere, Finlandia<br />

www.alihankinta.fi<br />

SAVE<br />

18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Verona<br />

www.exposave.com<br />

VPC - Valvole Pompe<br />

Componenti<br />

18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Verona<br />

www.eiomfiere.it/vpc<br />

ICSE (CPhI)<br />

24-26 ottobre <strong>2017</strong><br />

Francoforte sul Meno, Germania<br />

www.cphi.com<br />

FMB<br />

7-9 novembre <strong>2017</strong><br />

Bad Salzuflen, Germania<br />

www.fmb-messe.de<br />

SPS IPC Drives<br />

28-30 novembre <strong>2017</strong><br />

Norimberga, Germania<br />

www.mesago.de/en/SPS<br />

Samumetal<br />

1-3 febbraio 2018<br />

Pordenone<br />

www.samuexpo.com/samumetal<br />

Fornitore Offresi<br />

15-17 febbraio 2018<br />

Erba (CO)<br />

www.fornitoreoffresi.com<br />

Mecspe<br />

22-24 marzo 2018<br />

Parma<br />

www.mecspe.com<br />

Midest<br />

27-30 marzo 2018<br />

Parigi, Francia<br />

www.midest.com<br />

CeMAT<br />

23-27 aprile 2018<br />

Hannover, Germania<br />

www.cemat.de<br />

Hannover Messe<br />

23-27 aprile 2018<br />

Hannover, Germania<br />

www.hannovermesse.de<br />

BIE - Brescia Industrial Exhibition<br />

17-19 maggio 2018<br />

Brescia<br />

www.fierabie.com<br />

Ipack-Ima<br />

29 maggio - 1 giugno 2018<br />

Milano<br />

www.ipack-ima.com<br />

Plast<br />

29 maggio - 1 giugno 2018<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

Additive Manufacturing Europe<br />

26-28 giugno 2018<br />

Amsterdam, Paesi Bassi<br />

www.amshow-europe.com<br />

Fastener Fair Italy<br />

26-27 settembre 2018<br />

Milano<br />

www.fastenerfairitaly.com<br />

31.BI-MU<br />

9-13 ottobre 2018<br />

Milano<br />

www.bimu.it<br />

Jimtof<br />

1-6 novembre 2018<br />

Tokyo, Giappone<br />

www.jimtof.org/en<br />

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE<br />

Forum Meccatronica fa il punto sulla digitalizzazione 4.0<br />

Si rinnova l’appuntamento con il Forum Meccatronica, mostra-convegno<br />

ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione e realizzata in<br />

collaborazione con Messe Frankfurt Italia. <strong>La</strong> quarta edizione, che avrà<br />

come tema “Tecnologie abilitanti per la digitalizzazione 4.0 dell’industria”,<br />

è in programma il 26 settembre, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona.<br />

Le soluzioni tecnologiche che concorrono alla digitalizzazione 4.0 dell’industria<br />

saranno le protagoniste della giornata. Durante la sessione plenaria,<br />

dopo i saluti istituzionali degli organizzatori, autorevoli rappresentanti del<br />

territorio e del mondo industriale – Regione Marche, Marchet Azienda<br />

speciale della Camera di Commercio di Ancona, DIH Regione Marche,<br />

IMQ, Politecnico Milano – faranno il punto sulla situazione italiana, condivideranno<br />

le loro esperienze e introdurranno le tematiche che saranno<br />

approfondite nel corso della giornata.<br />

Le più importanti aziende fornitrici di prodotti e soluzioni per l’automazione<br />

industriale si alterneranno in una serie di interventi strutturati in tre sessioni<br />

convegnistiche parallele – Progettazione, Produzione, Prestazioni – sui<br />

recenti sviluppi tecnologici in ambito motion control, robotica, software<br />

industriale, impiantistica, con una particolare attenzione alla progettazione<br />

meccatronica e alle soluzioni che concorrono alla realizzazione di<br />

un’industria 4.0. Il tutto sotto la regia di OEM e End User che forniranno<br />

testimonianze dirette della loro esperienza verso i temi affrontati e spunti<br />

da sviluppare nel dibattito con il pubblico.<br />

<strong>La</strong> qualità degli interventi e delle tematiche è stata riconosciuta dall’Ordine<br />

degli Ingegneri di Ancona e dal Collegio dei Periti Industriali di Ancona<br />

e Macerata che accrediteranno crediti formativi professionali (CFP) ai<br />

partecipanti. L’evento è patrocinato da: Comune di Ancona, Università<br />

Politecnica delle Marche, Politecnico di Milano, Club Meccatronica, Confindustria<br />

Marche Nord, Polo Meccatronica e Prom Facility, e supportato<br />

da Marchet, azienda speciale della Camera di Commercio di Ancona.<br />

In occasione del Forum sarà inoltre presentato un estratto dello studio<br />

sul territorio “Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia”,<br />

realizzato dal Professor Giambattista Gruosso del Politecnico di Milano:<br />

una ricerca realizzata annualmente dal 2015, nell’area geografica in<br />

cui il Forum Meccatronica si svolge, con l’obiettivo di investigare la<br />

capacità di innovazione del comparto dell’industria meccatronica e<br />

dell’automazione in Italia.<br />

Nell’area espositiva sarà possibile approfondire in modo dedicato, con i<br />

professionisti del settore, gli aspetti tecnologici trattati nelle conferenze.<br />

Il Forum rappresenta così<br />

un momento di confronto<br />

tra tutti gli attori della filiera<br />

dell’automazione industriale:<br />

i fornitori di soluzioni e prodotti<br />

incontrano i costruttori<br />

di macchine, gli integratori di<br />

sistemi e gli utilizzatori finali<br />

per discutere delle più innovative<br />

soluzioni tecnologiche<br />

presenti sul mercato.<br />

22 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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APPUNTAMENTI<br />

A PARIGI NEL 2018<br />

Midest: verso un grande evento<br />

francese per l’industria<br />

Un grande evento francese dedicato<br />

alle attrezzature e alle tecnologie per la<br />

produzione e ai know how industriali vede la<br />

luce. Le aziende, le istituzioni e le associazioni<br />

professionali lo richiedevano a viva voce da<br />

diversi anni e la prima edizione si svolgerà in<br />

marzo 2018, sotto l’egida del gruppo GL events.<br />

Organizzatore storico del salone Industrie<br />

e, più recentemente, di Smart Industries, il<br />

gruppo GL events accoglierà, al loro fianco,<br />

dall’edizione parigina del 2018, i saloni<br />

Midest, leader francese della subfornitura<br />

industriale, e Tolexpo, specializzato nelle<br />

tecnologie della lamiera e della saldatura.<br />

E in quest’ottica le società Reed Expositions<br />

France SA e GL events sono giunte alle fasi<br />

finali dei negoziati per l’acquisizione da parte<br />

di GL events di Midest, il salone storico della<br />

subfornitura industriale, che nel dicembre<br />

2016 a Paris-Nord Villepinte ha riunito 1.400<br />

espositori e accolto 35.000 operatori del<br />

settore. In occasione dell’ultima edizione,<br />

il salone Midest si è svolto nell’ambito di<br />

“Convergence pour l’Industrie du Futur”<br />

(Convergenza per l’industria del futuro) e<br />

“Alliance pour l’Industrie du futur” (Alleanza<br />

per l’industria del futuro).<br />

L’operazione consentirà di mettere in atto<br />

tutte le sinergie necessarie per questo<br />

raggruppamento a servizio delle società<br />

industriali francesi e internazionali. Il primo<br />

appuntamento sarà dal 27 al 30 marzo 2018<br />

a Paris Nord Villepinte. Sono attesi 2.700<br />

espositori e più di 50.000 professionisti in<br />

visita, su una superficie espositiva di oltre<br />

100.000 metri quadrati.<br />

TAGLIO LASER<br />

IMBUTITURA<br />

CARPENTERIA<br />

TRANCIATURA<br />

meccanica<br />

BUTERA<br />

Meccanica Butera srl<br />

L’esperienza trentennale di ieri e la capacità di<br />

innovarsi e crescere di oggi: l’essenza di Meccanica<br />

Butera. Imbutitura, Tranciatura, Taglio <strong>La</strong>ser e<br />

Carpenteria: la sostanza.<br />

www.meccanicabutera.it<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 23


SUBFORNITORI<br />

MECCANICA<br />

Moretti ha conquistato<br />

la fiducia di diversi<br />

colossi internazionali<br />

che producono impianti<br />

per il settore energetico,<br />

in particolare nella<br />

lavorazione di pale<br />

per le turbine a gas.<br />

Parallelamente, realizza<br />

una propria gamma<br />

di attrezzature modulari<br />

e sistemi di fissaggio.<br />

<strong>La</strong>vorazioni speciali<br />

per l’industria energetica<br />

Ugelli per il settore<br />

energetico<br />

di Alessandro Bignami<br />

Una piccola grande realtà nella<br />

subfornitura meccanica e nella<br />

produzione di attrezzature di fissaggio<br />

dei pezzi. Piccola rispetto ai colossi<br />

internazionali del settore energetico per<br />

cui compie la maggior parte delle sue<br />

lavorazioni meccaniche. Grande, o comunque<br />

di dimensioni di un certo rilievo e<br />

tecnologicamente avanzata, rispetto alla<br />

media delle officine meccaniche conto<br />

terzi di cui l’Italia è disseminata. Dimostrando<br />

abilità nell’adattarsi agli improvvisi<br />

Paletta statorica<br />

per turbina<br />

Francesco Moretti,<br />

direttore generale<br />

dell’omonima ditta.<br />

cambiamenti del mercato<br />

e acquisendo una<br />

conoscenza approfondita<br />

dei materiali, Moretti è oggi<br />

affermata soprattutto nella lavorazione<br />

di pale per le turbine a gas<br />

destinate all’industria energetica.<br />

L’azienda ha affiancato da tempo all’attività<br />

di subfornitura, che resta la principale,<br />

la produzione di attrezzature modulari e<br />

sistemi di fissaggio a depressione.<br />

Abbiamo incontrato nella sede di Villa<br />

Guardia, in provincia di Como, il direttore<br />

generale Francesco Moretti.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Signor Moretti, da<br />

cosa è partita l’esperienza dell’azienda?<br />

R. - All’inizio ci rivolgevamo soprattutto,<br />

con i servizi di fresatura e tornitura, al<br />

mercato delle macchine per il movimento<br />

terra, dato che nel Comasco<br />

operavano molti costruttori importanti<br />

del settore. Un giorno un cliente ha<br />

notato la qualità e l’efficacia dei sistemi<br />

di fissaggio che realizzavamo per le<br />

nostre lavorazioni interne e ha voluto<br />

che le producessimo anche per lui. Da<br />

lì è poi nata una divisione della società<br />

dedicata alle attrezzature modulari di<br />

bloccaggio, con un logo, un sito web e<br />

un’identità propri.<br />

24<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


Una veduta aerea della sede di Moretti a Villa Guardia (CO)<br />

di carburante. Gli impianti richiedevano<br />

tantissimi particolari, gruppi, assiemi,<br />

elementi di plastica e gomma… A fine<br />

anni Novanta, l’acquisizione del nostro<br />

principale cliente, una multinazionale,<br />

da parte di General Electric, ha di nuovo<br />

rimescolato le carte: la nuova proprietà ha<br />

abbandonato progressivamente la linea<br />

dei distributori di carburante e ha sviluppato<br />

quella delle turbine a gas. Abbiamo<br />

saputo adeguarci a questo mutamento di<br />

domanda e oggi le lavorazioni meccaniche<br />

dedicate alle pale per le turbine rappresentano<br />

oltre l’80% del nostro lavoro.<br />

cui appunto gli interventi sulle turbine.<br />

In questo ambito, noi realizziamo pezzi<br />

nuovi per sostituire quelli danneggiati<br />

all’interno degli impianti, non facciamo<br />

riparazioni.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Chi è il vostro cliente<br />

tipico?<br />

R. - È il costruttore delle turbine o il<br />

service che si occupa della manutenzione,<br />

che in molti casi fa parte del<br />

primo. <strong>La</strong> taglia media del nostro target<br />

va dalla medio-grande alla molto<br />

grande.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Il logo diverso serve<br />

a distinguere la produzione delle attrezzature<br />

dalla vostra attività principale, la<br />

lavorazione di subfornitura?<br />

R. - Sì, abbiamo portato avanti parallelamente<br />

i due business, che hanno<br />

logiche e mercati differenti. Per quanto<br />

riguarda l’attività di subfornitura meccanica,<br />

abbiamo costantemente investito<br />

nell’aggiornamento tecnologico. A metà<br />

anni Novanta c’è stata una svolta. Da<br />

terzisti semplici, talvolta coinvolti solo<br />

per una singola fase della lavorazione,<br />

abbiamo voluto fare un passo in più,<br />

ampliando il nostro ruolo di subfornitori:<br />

a partire dall’approvigionamento del<br />

materiale alle diverse lavorazioni, fino ai<br />

pre-montaggi e all’assiemaggio.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Cambiando anche i<br />

settori di riferimento?<br />

R. - Sì, a seconda dell’evoluzione del mercato.<br />

Quasi spariti dal territorio i costruttori<br />

di macchine movimento terra, il nostro<br />

target principale diventò la distribuzione<br />

L’officina<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Da quello che poteva<br />

diventare un problema, è nata un’opportunità.<br />

R. - È vero, anche se all’inizio non è<br />

stato facile. Non avevamo una competenza<br />

specifica per il settore energetico,<br />

però ci siamo adattati e abbiamo imparato.<br />

Di quell’esperienza abbiamo fatto<br />

tesoro, conquistando la fiducia di altri<br />

clienti del settore.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Oltre che con le<br />

diverse caratteristiche della lavorazione,<br />

avete dovuto confrontarvi con le peculiarità<br />

del mercato energetico…<br />

R. - Sì, è un settore abbastanza atipico.<br />

Annate molto positive si alternano a<br />

periodi di stagnazione. Il mondo del<br />

gas soffre molto le complesse condizioni<br />

geopolitiche di Nordafrica, Medio Oriente<br />

e Russia, da dove proviene la maggior<br />

parte della materia prima. Anche il prezzo<br />

del petrolio ha un’incidenza importante.<br />

Se è alto, ci sono i margini per<br />

investire in attività di manutenzione, tra<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Come è organizzata<br />

la vostra lavorazione?<br />

R. - I reparti principali della nostra officina<br />

sono la fresatura, la rettifica e l’elettroerosione.<br />

Sono impegnati circa 30<br />

addetti e oltre 30 macchine di ultima<br />

generazione. Per la fresatura abbiamo<br />

sia macchine a 5 assi, sia linee flessibili,<br />

formate da due macchine e 10 pallet:<br />

questo ci consente di aumentare la flessibilità,<br />

cambiando velocemente tipo di<br />

lavorazione. Interagendo con service di<br />

manutenzione che operano in tutto il<br />

mondo, dobbiamo garantire tempi rapidi<br />

di risposta.<br />

Partiamo quasi sempre da un microfuso<br />

in materiali molto specifici, leghe di nichel<br />

che poche officine sono in grado di lavorare.<br />

Trattare questi materiali richiede una<br />

formazione specifica e molta esperienza.<br />

Quando ci trovammo a dover realizzare<br />

le prime pale abbiamo dovuto affrontare<br />

e superare parecchie difficoltà. Ora per<br />

noi queste lavorazioni rappresentano la<br />

quotidianità.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 25


SUBFORNITORI<br />

Reparto elettroerosione<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Siete una realtà di<br />

una certa dimensione…<br />

R. - Come officina meccanica siamo<br />

abbastanza grandi. In alcune lavorazioni<br />

che continuiamo a fare, al di fuori dal<br />

settore turbine, ci troviamo infatti a competere<br />

con aziende più piccole. Il discorso<br />

si capovolge quando ci confrontiamo con<br />

i clienti del settore energetico, quasi sempre<br />

colossi internazionali al cui cospetto<br />

risultiamo minuscoli. Ma ciò non ci ha<br />

impedito di conquistare la loro fiducia.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - <strong>La</strong>vorare con grandi<br />

società è un vantaggio?<br />

R. - Direi di sì. Dal punto di vista commerciale,<br />

l’unico problema è che il potere<br />

contrattuale in fase di trattativa è quasi<br />

nullo. Per contro, non ci sono pratica-<br />

<strong>La</strong>vorazioni<br />

meccaniche<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’acquisto del capannone<br />

adiacente ha portato dei cambiamenti<br />

al vostro lavoro quotidiano?<br />

R. - È stato un allargamento necessario,<br />

anche perché abbiamo appena compiuto<br />

un importante investimento nei macchinari<br />

e lo spazio a disposizione era finito.<br />

<strong>La</strong> nuova area non è ancora sfruttata al<br />

100%, ma ci consentirà ulteriori potenziamenti<br />

della produzione, non appena<br />

arriveranno altre macchine. Al momenmente<br />

rischi di insolvenza. Credo però<br />

che i maggiori benefici siano in campo<br />

operativo. <strong>La</strong>vorare con le grandi società è<br />

una scuola, perché richiede di adeguare la<br />

struttura e il controllo qualità, certificare<br />

le procedure, garantire la tracciabilità dei<br />

pezzi. Per esempio, siamo fra le poche<br />

realtà del settore ad avvalersi di un ingegnere<br />

dedicato esclusivamente a report,<br />

documentazioni e pratiche burocratiche.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Con l’estero come<br />

sta andando?<br />

R. - <strong>La</strong> sua quota di fatturato varia molto di<br />

anno in anno, più che altro per via dell’incostanza<br />

del mercato interno. Tendenzialmente<br />

è attorno al 40%. <strong>La</strong>voriamo molto<br />

in Svizzera, che è a un passo dalla nostra<br />

sede, nel resto d’Europa e in Medio Oriente.<br />

Sala misurazioni 3D<br />

26 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


to ospita attività di “contorno”, come<br />

i controlli non distruttivi con i liquidi<br />

penetranti per la verifica delle cricche,<br />

uno show room dedicato ai nostri pezzi<br />

e una spaziosa sala riunioni.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - State notando delle<br />

tendenze particolari nel vostro settore?<br />

R. - Più che altro nell’evoluzione dei<br />

materiali. È lì la sfida più impegnativa.<br />

Se le lavorazioni che aumentano<br />

di complessità vengono risolte<br />

da macchine sempre più sofisticate,<br />

la conoscenza dei materiali<br />

consente di fare ancora la differenza,<br />

favorendo le scelte e gli<br />

investimenti migliori nell’utensileria,<br />

che rappresenta per noi la maggiore voce<br />

di spesa, dopo il personale. Individuare<br />

gli utensili e le macchine più adatti a un<br />

certo materiale è uno dei fattori strategici,<br />

insieme al servizio.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Il <strong>2017</strong> che segnali<br />

sta dando?<br />

R. - I primi mesi sono stati positivi e le<br />

premesse per un ulteriore avanzamento<br />

a fine anno ci sono tutte. Però oggi è<br />

impossibile fare una previsione realistica.<br />

Piano a depressione<br />

vacuum<br />

Sotto a sinistra:<br />

attrezzatura<br />

modulare<br />

A destra:<br />

workstation per<br />

sistemi vacuum<br />

Fino a una decina d’anni fa, si aveva<br />

una proiezione precisa sull’intero anno,<br />

grazie ai forecast annuali dei maggiori<br />

clienti, che subivano variazioni minime a<br />

consuntivo. Oggi i forecast sono trimestrali,<br />

e qualche volta vengono smentiti.<br />

<strong>La</strong> parola programmazione è ormai un<br />

tabù e questo<br />

disorienta chi deve investire,<br />

non solo nel nostro settore.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Ha tratto qualche<br />

ispirazione dalle fiere Mecspe e Fornitore<br />

Offresi di quest’anno?<br />

R. - Fornitore Offresi è una fiera piuttosto<br />

locale, ancora molto concentrata sul<br />

distretto meccanico dell’Alta Lombardia.<br />

Mecspe invece, pur mantenendo una<br />

dimensione raccolta, abbraccia un’am-<br />

pia fetta della filiera. A Parma abbiamo<br />

incontrato in poche ore tanti clienti e<br />

partner che altrimenti avremmo dovuto<br />

visitare con lunghi e costosi spostamenti.<br />

Fuori dall’Italia, invece, mi ha sorpreso<br />

la manifestazione di Taipei, Timtos.<br />

È una delle fiere nei paesi emergenti<br />

che stanno mettendo in discussione, per<br />

qualità dell’esposizione e affluenza, la<br />

storica “triade” degli eventi internazionali<br />

dedicati alle macchine utensili: Emo<br />

in Europa, IMTS in America e Jimtof in<br />

Giappone.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’altro vostro business,<br />

dicevamo all’inizio, è la produzione<br />

di sistemi di fissaggio a depressione.<br />

Quanto conta nel vostro volume di affari?<br />

R. - È una nostra attività storica, che<br />

non abbiamo mai voluto abbandonare,<br />

ma che oggi gioca un ruolo marginale<br />

rispetto alla lavorazione di subfornitura,<br />

generando il 15% circa del fatturato. Una<br />

percentuale che ci piacerebbe aumentare,<br />

essendo legata a un prodotto che progettiamo<br />

e sviluppiamo noi, diversamente<br />

dall’attività di subfornitura. Il problema<br />

è che, se inizialmente eravamo solo noi<br />

e qualche costoso concorrente tedesco<br />

a offrire queste attrezzature, oggi<br />

il mercato è molto affollato,<br />

anche da gruppi internazionali<br />

che hanno una rete commerciale<br />

mondiale ben più potente<br />

della nostra. Noi vinciamo più<br />

che altro sulla singola applicazione<br />

e sul servizio, facendoci<br />

apprezzare da chi vuole qualcosa<br />

di più rispetto al prodotto<br />

standard del catalogo.<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Obiettivi a<br />

medio termine?<br />

R. - Vorremo aggiungere delle<br />

tecnologie per la lavorazione<br />

dei particolari, per esempio<br />

nell’ambito delle forature. L’intento<br />

è quello di dotarci progressivamente<br />

di tutti i sistemi<br />

che permettano di realizzare<br />

il pezzo esattamente<br />

come lo vuole il committente. È<br />

anche così che intendiamo il tema<br />

del servizio.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 27


SICUREZZA<br />

PRODOTTI<br />

APPLICAZIONI<br />

Chiusura affidabile per forni industriali<br />

Nel mondo altamente industrializzato e automatizzato di oggi,<br />

con una maggiore attenzione alla sicurezza dei macchinari<br />

e alla salvaguardia dell’operatore, l’esperienza dell’utente in<br />

termini di interazione umana con un prodotto o un dispositivo<br />

ha acquisito un’estrema importanza.<br />

Quando Memmert, produttore leader di forni termici da laboratorio<br />

e industriali, era alla ricerca di una chiusura affidabile<br />

e, al contempo, ergonomica per il proprio dispositivo di<br />

ultima generazione, ha lavorato con Southco, produttore<br />

internazionale di chiusure, cerniere e fissaggi,<br />

per sviluppare un meccanismo di chiusura<br />

che ha migliorato la qualità e<br />

l’efficienza dei forni.<br />

<strong>La</strong> generazione precedente<br />

di dispositivi Memmert inglobava<br />

un sistema di chiusura a più punti nello sportello principale<br />

esterno, che sigillava il pannello dello sportello contro perdite<br />

e contaminazioni e aiutava il mantenimento di temperature<br />

costanti.<br />

Quando si lavora con elementi molto sensibili, come campioni<br />

di sangue e sostanze chimiche pericolose, l’utente finale deve<br />

essere certo di fornire risultati precisi, garantendo che non<br />

ci sia alcuna probabilità di contaminazione. Ciò ha creato la<br />

necessità di un sistema di chiusura che fornisse il necessario<br />

livello di compressione, senza compromettere l’estetica o<br />

l’esperienza dell’utente.<br />

“Stiamo cercando di migliorare la funzionalità e il design della<br />

nostra maniglia e del nostro meccanismo di chiusura”, ha detto<br />

Christoph Oster, gestione progetti di ricerca e sviluppo Memmert.<br />

“Avevamo bisogno di un sistema che fosse innovativo<br />

e facile da usare e di una chiusura che fornisse prestazioni<br />

costanti e affidabili. Era anche importante che lo sportello<br />

fosse dotato di un sistema di chiusura a spinta scorrevole che<br />

riducesse le vibrazioni, che potrebbero influire potenzialmente<br />

sul processo in corso e su quanto contenuto all’interno, durante<br />

l’apertura e la chiusura”.<br />

Quando si manipolano elementi sensibili in un ambiente di<br />

laboratorio, l’accessibilità e la fruibilità dell’apparecchiatura<br />

sono essenziali. Quindi Memmert ha cercato una soluzione di<br />

chiusura che potesse permettere all’utente di accedere all’interno<br />

del forno senza utilizzare le mani per aprire lo sportello.<br />

Tuttavia, il meccanismo di chiusura era comunque necessario<br />

per evitare l’apertura accidentale dello sportello stesso.<br />

“<strong>La</strong> fruibilità dell’impugnatura era un elemento essenziale.<br />

Avevamo bisogno di creare un sistema che fosse facile da<br />

aprire e chiudere, a prescindere che si utilizzasse una mano,<br />

un ginocchio o qualsiasi altra cosa a portata di mano durante<br />

l’uso quotidiano in laboratorio, nonché che fornisse flessibilità<br />

nell’altezza utilizzabile”, ha detto Oster.<br />

<strong>La</strong> concezione della nuova chiusura per il forno Memmert si<br />

è basata sulla chiusura a leva R5 di Southco, un meccanismo<br />

per impieghi gravosi scelto per il suo elevato carico di trazione,<br />

l’installazione a scomparsa e la comprovata funzionalità<br />

nelle applicazioni industriali.<br />

Tuttavia, oltre alla funzionalità, la chiusura doveva<br />

adattarsi anche a uno spazio limitato nell’applicazione,<br />

senza compromettere l’estetica<br />

o l’esperienza dell’utente. Memmert<br />

ha lavorato insieme al team di<br />

progettazione di Southco per sviluppare<br />

un prodotto completamente su misura<br />

che soddisfacesse tutti i requisiti di<br />

progetto.<br />

Il design della chiusura ha inglobato la<br />

funzionalità di blocco a spinta, garantendo<br />

resistenza alla vibrazione e una funzione<br />

di chiusura secondaria integrata, che crea una<br />

compressione costante della guarnizione dello<br />

sportello. I sistemi di chiusura hanno aiutato a migliorare<br />

e semplificare l’ergonomia d’uso, rendendo più facile per<br />

l’operatore l’apertura/chiusura, a prescindere dall’altezza o<br />

dalla parte del corpo, un obiettivo chiave identificato all’inizio<br />

del progetto.<br />

L’apertura e la chiusura dello sportello sono scorrevoli e affidabili<br />

per tutta la durata del prodotto. Il meccanismo della maniglia<br />

offre un’impugnatura sicura ed ergonomica per l’utente.<br />

Relativamente alla produzione, la soluzione di Southco fornisce<br />

funzionamento affidabile, integrazione semplificata nel<br />

processo produttivo e un design pre-assemblato per facilitare<br />

il montaggio e l’installazione, consentendo manutenzione/<br />

assistenza semplici e fruibilità per l’utente finale.<br />

Gli utenti finali apprezzano la nuova generazione di dispositivi<br />

Memmert per la loro qualità generale, ma anche per la loro<br />

facilità d’uso, nella cui percezione la maniglia dello sportello<br />

gioca un ruolo importante. In applicazioni di laboratorio medico<br />

sensibili, la maniglia fornisce sicurezza nei test e consente un<br />

funzionamento senza problemi.<br />

28 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


www.interprogettied.com n.4 2015 - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 29


SOFTWARE<br />

PROGRAMMAZIONE<br />

Una tecnologia CAM<br />

innovativa può<br />

e deve semplificare<br />

l’intero processo<br />

di programmazione:<br />

Esprit è una soluzione<br />

intelligente per<br />

l’elettroerosione a filo,<br />

in grado di riconoscere<br />

automaticamente<br />

i profili lavorabili.<br />

Il taglio di profili complessi e angoli<br />

difficili è il dominio tipico dei processi<br />

di elettroerosione a filo, in grado di<br />

creare forme ultra precise e finiture di<br />

alta qualità che sarebbe quasi impossibile<br />

realizzare con altri mezzi. Tuttavia, il fatto<br />

che una forma sia difficile da lavorare<br />

non significa necessariamente che debba<br />

essere anche difficile da programmare.<br />

<strong>La</strong>vorare con filo e acqua, invece che con<br />

velocità e avanzamenti, rappresenta una<br />

sfida per i sistemi CAM originariamente<br />

sviluppati per applicazioni di fresatura<br />

e tornitura convenzionali. Il concetto<br />

alla base della rimozione del materiale<br />

tramite un utensile non è semplice da<br />

CAM semplificato per<br />

l’elettroerosione a filo<br />

tradurre quando si passa all’erosione<br />

del materiale con un filo sottile. Certo<br />

termini come “contornatura” e “pocketing”<br />

in ultima analisi hanno lo stesso<br />

significato per il prodotto finale, ma i<br />

mezzi per ottenere questo risultato sono<br />

notevolmente diversi quando si utilizza<br />

l’elettroerosione a filo.<br />

<strong>La</strong>vorare con filo e acqua richiede una<br />

prospettiva dedicata nello sviluppo del<br />

CAM che possa offrire diverse opportunità<br />

per l’innovazione nella lavorazione dei<br />

metalli. Esprit è diventato un protagonista<br />

nel settore dell’elettroerosione a filo, sostenendo<br />

costantemente l’innovazione nella<br />

programmazione. L’innovazione comincia<br />

mettendo alla prova il modo di pensare<br />

tradizionale. Ma l’innovazione può offrire<br />

benefici anche quando si applicano metodi<br />

tradizionali in maniera non tradizionale.<br />

RICONOSCERE L’UNICITÀ<br />

DELLE FORME LAVORATE<br />

A ELETTROEROSIONE<br />

Attraversare un pezzo di metallo con un<br />

filo conduttore è un modo realmente<br />

efficiente di ritagliare forme complesse.<br />

Quelle forme complesse hanno proprietà<br />

fisiche uniche per il processo di taglio<br />

a filo. Pareti con inclinazioni costanti,<br />

inclinazioni variabili, zone verticali, spigoli<br />

vivi, spigoli smussati, spigoli vivi<br />

che diventano spigoli smussati e l’elenco<br />

potrebbe continuare a lungo.<br />

Un primo passo per semplificare il processo<br />

di programmazione è far riconoscere<br />

e memorizzare al sistema CAM quelle<br />

proprietà uniche in modo che sia possibile<br />

automatizzare la programmazione del<br />

taglio a filo. Esprit è un sistema CAM<br />

basato su profili che riconosce automaticamente<br />

i profili lavorabili specifici della<br />

lavorazione di filo. Le scelte disponibili<br />

includono la matrice (tasca), il punzone,<br />

il foro, il profilo aperto e persino le caratteristiche<br />

del profilo di tornitura per le<br />

macchine a filo dotate di tavola rotante.<br />

Particolare enfasi è posta sulla creazione<br />

veloce e facile di profili lavorabili per<br />

l’elettroerosione a filo. Le proprietà dettagliate<br />

sui profili XY e UV, sull’altezza<br />

del pezzo, sulle inclinazioni e sugli angoli<br />

Figura 1<br />

Figura 2<br />

Figura 1 -<br />

Il riconoscimento<br />

dei profili<br />

di Esprit individua<br />

le superfici<br />

che possono<br />

essere<br />

lavorate con<br />

elettroerosione<br />

a filo e ignora<br />

il resto<br />

Figura 2 -<br />

Esprit riconosce<br />

automaticamente<br />

con un solo clic<br />

tutte le aperture<br />

della matrice<br />

in una piastra<br />

30 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


Figura 3<br />

sono associate ai profili per elettroerosione<br />

in modo che, indipendentemente<br />

dal tipo o dal numero di operazioni che<br />

devono essere applicate ai profili stessi,<br />

l’integrità dei dati sottostanti rimanga<br />

invariata. Quando le proprietà EDM sono<br />

incorporate nei profili, l’intero processo<br />

di programmazione viene semplificato in<br />

quanto la maggior parte dei dati necessari<br />

per la programmazione proviene da<br />

un’unica fonte affidabile.<br />

AGGIUNGERE FLESSIBILITÀ<br />

A UNA SOLUZIONE A FILO<br />

Nell’ambito dell’elettroerosione a filo<br />

Esprit Wire EDM può vantare una lunga<br />

tradizione di confronto con partner, clienti<br />

ed esperti per comprendere al meglio<br />

le reali esigenze applicative e mettere<br />

a punto soluzioni innovative. Il controllo<br />

computerizzato sincronizzato delle<br />

guide superiori e inferiori della macchina<br />

consente la lavorazione di inclinazioni<br />

estreme, inclinazioni composte e un mix<br />

di profili superiori e inferiori indipendenti<br />

sullo stesso pezzo. Esprit assicura che<br />

il filo segua un percorso complesso in<br />

maniera costante e altamente controllata.<br />

Quando si crea un’operazione di elettroerosione<br />

in Esprit, tutte le operazioni –<br />

sgrossatura, ripassi di finitura e linguette<br />

– vengono create come entità separate.<br />

Questo metodo offre due vantaggi.<br />

In primo luogo, il programmatore può<br />

facilmente modificare l’ordine dei tagli<br />

o manualmente per alcuni tagli o automaticamente<br />

utilizzando una funzione<br />

Figura 3 - Quando<br />

devono essere<br />

lavorate solo<br />

alcune pareti,<br />

le singole<br />

superfici piene<br />

sono facilmente<br />

selezionate per<br />

il riconoscimento<br />

dei profili<br />

Figura 4 - Esprit<br />

rileva l’altezza<br />

massima e minima<br />

del piano e i<br />

profili in maniera<br />

precisa, anche<br />

su pareti curve<br />

Figura 5 - Combinando la contornatura<br />

su profili grandi con il pocketing<br />

co-core per le piccole aperture<br />

è possibile tagliare in maniera<br />

efficace profili particolari a 2 assi<br />

Figura 4<br />

avanzata di ordinamento che modifica<br />

con un unico comando l’ordine di tutti i<br />

tagli. Questo è un vantaggio importante<br />

quando si deve lavorare una serie di<br />

profili multipli.<br />

In secondo luogo, anche se i tagli vengono<br />

generati separatamente, restano<br />

sotto il controllo dell’operazione originale<br />

definita dal programmatore. Qualora<br />

si rendesse necessaria una modifica di<br />

piccola entità, il programmatore deve<br />

modificare solo quella singola operazione<br />

e tutte le lavorazioni associate saranno<br />

automaticamente rigenerate. L’utilizzo di<br />

una relazione parent/child in un programma<br />

di lavorazione a elettroerosione offre<br />

la massima flessibilità e facilità d’uso.<br />

LA TECNICA “DIVIDE ET IMPERA” PER<br />

AFFRONTARE LE FORME DIFFICILI<br />

Chi si occupa di programmare lavorazioni<br />

a elettroerosione utilizza due metodi<br />

principali per la rimozione di materiale<br />

all’interno di una cavità a tasca. <strong>La</strong><br />

prima è un’operazione di contornatura<br />

che segue il profilo dell’apertura, seguita<br />

dalla rimozione del materiale residuo<br />

in un solo pezzo. Il secondo metodo,<br />

chiamato pocketing no-core, viene utilizzato<br />

quando il residuo di materiale<br />

è troppo piccolo o troppo complesso<br />

da rimuovere. In questo metodo, il filo<br />

erode gradualmente tutto il materiale<br />

all’interno di una cavità con passate di<br />

taglio progressive.<br />

Un vantaggio di Esprit per l’elettroerosione<br />

a filo è la capacità di combinare<br />

facilmente diverse strategie per<br />

rendere più efficiente la rimozione dei<br />

materiali. Esprit semplifica la combinazione<br />

di strategie e la personalizzazione<br />

dell’ordine dei tagli per massimizzare<br />

l’efficienza.<br />

Prendiamo il caso del profilo di una<br />

matrice relativamente semplice, ad eccezione<br />

di alcune piccole aperture lungo i<br />

bordi. Se il filo per la sgrossatura è troppo<br />

grande per creare piccole aperture, il<br />

profilo può essere prima contornato in<br />

modalità G40 con funzione look-ahead<br />

per evitare che il filo entri nelle piccole<br />

aperture.<br />

Una volta che il residuo viene rimosso,<br />

si fa seguire un’operazione di pocketing<br />

no-core per rimuovere solola piccola<br />

quantità di materiale che rimane. Poi<br />

la stessa operazione di contornatura<br />

si occuperà della finitura dell’intero<br />

profilo, poiché il look-ahead riconoscerà<br />

che ora le aperture sono state svuotate.<br />

Il pocketing a 4 assi porta questo concetto<br />

a un livello ulteriormente avanzato.<br />

Le opzioni integrate identificano<br />

e isolano automaticamente l’area<br />

più grande all’interno di una cavità<br />

complessa che può consentire una<br />

rimozione del materiale. Questa zona<br />

“core” viene rimossa con una semplice<br />

operazione di contornatura a due assi.<br />

Successivamente si applica un percorso<br />

a filo a 4 assi no-core pocketing per<br />

rimuovere solo il materiale che rimane.<br />

COMPENSARE LA PRECEDENTE<br />

RIMOZIONE DI MATERIALE<br />

A volte si pre-lavora un grosso foro o<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 31


SOFTWARE<br />

un incavo all’interno di una tasca per<br />

rimuovere la maggior quantità possibile<br />

di materiale e, allo stesso tempo, evitare<br />

di stressare il materiale. Altre volte, un<br />

modello prevede una tasca con un profilo<br />

interno delle forme più disparate. Le<br />

passate di pocketing devono riconoscere<br />

e adattarsi alla forma di una cavità<br />

interna per evitare di tagliare a vuoto.<br />

Figura 6 -<br />

Il pocketing<br />

a 4 assi rileva<br />

l’area più grande<br />

per la rimozione<br />

del materiale<br />

e successivamente<br />

applica il no-core<br />

pocketing solo<br />

al materiale<br />

residuo. In tal<br />

modo si velocizza<br />

la lavorazione<br />

di cavità complesse<br />

LAVORAZIONE NON PRESIDIATA<br />

E SICURA<br />

Le moderne macchine per elettroerosione<br />

a filo sono costruite in modo<br />

da poter funzionare per lunghi periodi<br />

senza richiedere il presidio ravvicinato di<br />

un operatore. Tra le caratteristiche che<br />

consentono questa autonomia vanno<br />

citati il sistema automatico di infilatura, i<br />

tool per i setup di parti multiple, i sistemi<br />

di rilevamento e feedback per il controllo<br />

adattativo e l’elettronica avanzata.<br />

Un grande potenziale per la produzione<br />

24 ore su 24 è offerto dal raggruppamento<br />

dei pezzi e dalla loro lavorazione<br />

in sequenza, ad esempio nel caso dei<br />

dettagli simili di matrici per stampi che<br />

possono essere settati per lavorazioni<br />

multiple. Tuttavia, questo tipo di lavoro<br />

richiede una capacità di programmazione<br />

avanzata che consenta di ottenere<br />

la massima affidabilità e un risparmio<br />

sui costi.<br />

Esprit include strategie di lavorazione<br />

che aggiungono automaticamente degli<br />

stop ad una determinata distanza lungo<br />

il percorso del filo per trattenere il residuo,<br />

poi genera la finitura appropriata e<br />

quindi rigenera automaticamente il percorso<br />

rimuovendo gli stop nella giusta<br />

sequenza per rimuovere il materiale in<br />

sicurezza. Per un’ulteriore flessibilità, è<br />

possibile istruire il programma in modo<br />

da attendere che un operatore sia presente<br />

prima di tagliare gli stop.<br />

È inoltre importante avere una stima<br />

precisa del tempo di taglio per ciascun<br />

part program. Stime affidabili sono fondamentali<br />

per programmare e pianificare<br />

lavorazioni non presidiate negli orari<br />

disponibili. Quando si imposta una lavorazione<br />

da eseguire durante la notte,<br />

una stima puntuale del tempo assicurerà<br />

che il lavoro sarà terminato al mattino.<br />

I programmatori possono visualizzare i<br />

tempi di ciclo in un documento Esprit<br />

o generare rapidamente un rapporto<br />

completo e accurato di tutti i tempi di<br />

ciclo e della durata complessiva del ciclo,<br />

oltre a tutte le posizioni del filo, i dati<br />

relativi al filo e al pezzo e le specifiche<br />

istruzioni per il setup.<br />

L’automazione del processo di elettroerosione<br />

a filo può aiutare le officine a<br />

ridurre i costi di produzione e migliorare<br />

la velocità di risposta.<br />

AUTOMAZIONE<br />

E PERSONALIZZAZIONE<br />

GESTITA DALL’UTENTE<br />

Esprit fornisce un lettore universale di<br />

dati che consente agli utenti di accedere<br />

ai dati di taglio raccomandati dal produttore<br />

per ogni specifica marca e modello<br />

di macchina per elettroerosione a filo.<br />

L’Esprit EDM Expert System è un componente<br />

integrato di Esprit Wire EDM,<br />

accessibile da qualsiasi pagina operativa<br />

dello strumento. Il programmatore<br />

sceglie le dimensioni del filo e i dati<br />

del pezzo per visualizzare le strategie<br />

di taglio ottimali. Una volta scelta una<br />

strategia, con un solo clic vengono caricati<br />

i valori raccomandati dal produttore.<br />

Utilizzando come base i database forniti<br />

da Esprit, gli utenti possono modificare<br />

i dati per ottimizzare ulteriormente la<br />

lavorazione e creare strategie di taglio<br />

personalizzate. Le modifiche al database<br />

possono essere salvate in un nuovo file<br />

o andare a sovrascrivere il database<br />

esistente.<br />

I dati relativi ai tagli vengono memorizzati<br />

in file XML esterni, semplici da utilizzare<br />

e facili da aggiornare. Tuttavia, per<br />

evitare all’operatore di uscire da Esprit e<br />

consentirgli di lavorare direttamente sul<br />

codice XML, l’Expert System permette ai<br />

programmatori di modificare il proprio<br />

database direttamente nell’ambiente di<br />

lavoro Esprit.<br />

Questo metodo semplificato di modifica<br />

dei dati in un ambiente familiare<br />

consente ai programmatori di testare<br />

e ottimizzare le strategie di taglio rapidamente<br />

durante il lavoro, senza dover<br />

apprendere il linguaggio XML.<br />

Figura 7 - Il no-core pocketing offre<br />

l’opzione di offset costante intorno a<br />

un foro preesistente o una transizione<br />

omogenea tra la forma di una cavità<br />

interna e un profilo esterno<br />

32 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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SOFTWARE<br />

INGEGNERIA DI AUTOMAZIONE<br />

Soluzione per una progettazione efficiente<br />

Eplan Cogineer è un software innovativo per generare automaticamente<br />

gli schemi elettrici e fluidici. “Abbiamo sviluppato una soluzione<br />

facile da usare e molto innovativa per quanto riguarda la funzionalità”,<br />

spiega Stefano Casazza, Country Manager di Eplan Italy. “Le regole di<br />

configurazione meccatronica e di automazione possono essere inserite<br />

in modo intuitivo e rapido senza conoscenza di un linguaggio di programmazione<br />

di alto livello. <strong>La</strong> conoscenza delle macro di Eplan può<br />

bastare. Sono proprio le macro che servono come base per la creazione<br />

degli insiemi di regole. Non importa se gli schemi vengono generati in<br />

base alle strutture funzionali della macchina o dell’impianto, o secondo<br />

le necessità specifiche di ogni cliente. Eplan Cogineer si adatta esattamente<br />

al modo di lavorare e impostare i progetti di ogni cliente e<br />

non richiede modifiche al modo gestire le informazioni. I risultati sono<br />

convincenti: una soluzione flessibile per tutti, che è piacevole da usare<br />

e consente di risparmiare tempo e denaro. “<strong>La</strong> compatibilità al 100%<br />

dei dati di progettazione consente agli utenti Eplan Cogineer di essere<br />

produttivi immediatamente e di poterne beneficiare subito”, aggiunge<br />

Casazza. “E lo fa in modo completamente indipendente dalle persone<br />

coinvolte nel processo”. Caratteristiche essenziali di Eplan Cogineer<br />

sono evidenti risparmi di tempo grazie alla generazione automatica dei<br />

progetti e aumento della qualità poiché si evitano errori.<br />

Eplan Cogineer è in grado di generare tutta la documentazione elettrotecnica<br />

con un solo clic. Ciò si traduce in due vantaggi importanti.<br />

In primo luogo, garantisce l’implementazione di regole progettuali e<br />

strutture definite senza errori, producendo così una documentazione<br />

di alta qualità. In secondo luogo, sostanzialmente più progetti possono<br />

essere sviluppati nello stesso lasso di tempo poiché non è più<br />

necessario ricorrere al “copia e incolla” di pagine o macro. Eplan<br />

Cogineer offre la continuità progettuale assoluta: dalla strutturazione<br />

del prodotto, al riutilizzo delle macro e ciò assicura la massima<br />

precisione ed efficienza.<br />

“Imparare facendo” è il motto per gli utenti. Eplan Cogineer è stato<br />

progettato per essere uno strumento facilmente implementabile per<br />

configurare e generare progetti in Eplan Electric P8 o Eplan Fluid. Non<br />

importa se le macchine o gli impianti sono già stati strutturati secondo<br />

le “funzioni-macchina” o secondo altri criteri: Eplan Cogineer ha un<br />

approccio alla configurazione scalabile e consente di poter combinare<br />

metodi di lavorazione tradizionali e configurazioni anche solo di piccole<br />

parti del progetto.<br />

SUITE<br />

Integrazione dei dati per applicazioni IoT e industria 4.0<br />

È disponibile la nuova versione della dataFEED<br />

OPC Suite di Softing con connettore REST e<br />

supporto per i database NoSQL. Il connettore<br />

REST, presentato quest’anno in versione beta<br />

alla fiera di Hannover, consente di integrare i<br />

dati provenienti dalle reti di automazione nelle<br />

applicazioni che supportano i protocolli REST.<br />

I dati possono provenire da diverse sorgenti<br />

tra cui i sistemi di controllo di produttori leader<br />

come Siemens, Rockwell Automation,<br />

Mitsubishi e B&R, nonché dai server OPC UA<br />

o OPC Classic. Insieme con la seconda nuova<br />

funzionalità, il supporto all’accesso in scrittura<br />

ai database NoSQL come MongoDB, la data-<br />

FEED OPC Suite è ideale per le applicazioni<br />

IoT e industria 4.0. I protocolli REST vengono<br />

utilizzati in particolare per la comunicazione<br />

con applicazioni basate su cloud, ad esempio<br />

il Production Performance Manager di Bosch<br />

Software Innovations. I database<br />

NoSQL consentono l’elaborazione<br />

di grandi quantità di dati ad alte prestazioni.<br />

Per questo sono spesso<br />

alla base degli avanzati metodi di<br />

analisi (“Big Data Analytics”), che<br />

possono essere usati per esempio<br />

per la manutenzione predittiva.<br />

“Rendere disponibili in maniera efficiente e<br />

affidabile i dati di produzione è una sfida fondamentale<br />

per implementare con successo<br />

molte applicazioni IoT e industria 4.0”, dice<br />

Andreas Roeck, Data Integration Product<br />

Manager di Softing Industrial. “<strong>La</strong> dataFEED<br />

OPC Suite offre ai nostri clienti e ai nostri partner<br />

ampie possibilità di soddisfare in modo<br />

semplice, flessibile e durevole le condizioni<br />

richieste per l’integrazione dei dati”.<br />

<strong>La</strong> dataFEED OPC Suite di Softing mette a<br />

disposizione in un unico prodotto un pacchetto<br />

completo di componenti per comunicazione<br />

su OPC e cloud IoT. Oltre all’interfaccia<br />

integrata REST, il gateway MQTT e il supporto<br />

OPC UA consentono di integrare facilmente<br />

sia controllori proprietari sia controllori di<br />

nuova generazione con soluzioni cloud come<br />

Microsoft Azure o IBM Bluemix. L’interfaccia<br />

utente di ultima generazione, che offre impostazioni<br />

predefinite intelligenti e pratiche e<br />

un’intuitiva guida utente, facilita l’integrazione<br />

e offre la massima usabilità.<br />

34 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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MACCHINE UTENSILI<br />

APPLICAZIONI<br />

Huron ha scelto<br />

di equipaggiare<br />

i suoi modelli a 5 assi<br />

con una soluzione<br />

di trasmissione Redex,<br />

che consente precisione,<br />

modularità e riduzione<br />

dei costi.<br />

Sistema di trasmissione per<br />

macchine ad alta precisione<br />

Huron ha una storia lunga 130 anni<br />

di cultura tecnica e industriale e fa<br />

parte dei tre principali produttori<br />

francesi di macchine utensili.<br />

Le fresatrici a testa universale della serie<br />

MU di Huron, molto apprezzate da diverse<br />

generazioni di ingegneri e tecnici, sono<br />

da tempo state sostituite dalle più recenti<br />

macchine a 5 assi ad alta precisione.<br />

Alcuni vantaggi fondamentali spiegano<br />

facilmente perché sia stata tanto preferita<br />

negli ultimi decenni. Apprezzata fin<br />

dal primo giorno per l’estrema rigidità<br />

dei suoi telai e la conseguente rigidità<br />

naturale che ne deriva, Huron non esita a<br />

confermare in questo ambito il forte conservatorismo<br />

dei suoi reparti di ingegneria<br />

e progettazione. “Le nostre strutture,<br />

che sono state a lungo ottimizzate con<br />

calcoli strutturali, hanno ampiamente<br />

dimostrato la loro eccezionale qualità<br />

nelle condizioni operative”, ha affermato<br />

Jean-François Killian, capo dei reparti<br />

R&S, progettazione e design di Huron.<br />

Queste condizioni operative sono particolarmente<br />

esigenti se si considera<br />

che Huron fornisce macchine in settori<br />

high-tech come l’aeronautica, l’industria<br />

spaziale, la difesa e lo stampaggio di<br />

precisione. Ma, soprattutto, l’intero progetto<br />

di ogni macchina viene fatto in base<br />

agli utensili utilizzati e alle forze a cui<br />

sono sottoposti durante la lavorazione.<br />

“Le aziende di questi settori apprezzano<br />

realmente le finiture superficiali e la<br />

precisione della lavorazione offerte dalle<br />

nostre macchine, in particolare quando<br />

vengono utilizzate per lavorare i metalli<br />

duri”, ha dichiarato Killian, che ha citato<br />

ad esempio la fabbricazione di parti<br />

in Inconel o titanio, come parametri di<br />

riferimento.<br />

Le dimensioni non contano: le macchine<br />

a 5 assi della Huron hanno conquistato<br />

il settore degli strumenti di precisione e<br />

delle protesi mediche, ma anche quello<br />

dei grandi stampi e dei componenti strutturali<br />

per l’industria aeronautica.<br />

Quando è stato il momento di espandere<br />

l’offerta di Huron con l’aggiunta di nuove<br />

soluzioni per il sistema di trasmissione<br />

che sostituissero od offrissero alternative<br />

alle solite tecnologie, l’incontro con Redex<br />

è stato abbastanza naturale.<br />

36<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

“Sapevamo già che Redex era un produttore<br />

francese conosciuto in tutto il mondo<br />

per i suoi prodotti ad alta tecnologia<br />

dotati di una precisione eccezionale”, ha<br />

affermato Killian. “Ma quando si guardano<br />

più da vicino i loro riduttori, se ne ha<br />

la conferma”. I primi contatti tra Huron<br />

e Redex hanno confermato la capacità di<br />

quest’ultima di fornire soluzioni modulari<br />

pronte all’uso adatte alle più esigenti<br />

applicazioni delle macchine utensili.<br />

“<strong>La</strong> nostra esperienza con Redex può<br />

essere sintetizzata così: il rischio tecnico<br />

ridotto alla sua espressione più semplice”,<br />

ha dichiarato Killian.<br />

Una volta avviato il primo progetto, Phiwww.interprogettied.com


Macchine robuste e affidabili<br />

Con sede in Alsazia, Huron Graffenstaden<br />

impiega oltre 170 persone e ha tre filiali per<br />

l’export, nonché una vasta rete di agenti<br />

specializzati in molti paesi. Ha un fatturato<br />

di 40 milioni di euro.<br />

Per il Ceo Bernard Echevard i punti di<br />

forza dell’azienda sono “macchine utensili<br />

affidabili, precise e robuste che sono<br />

dotate delle tecnologie più recenti; clienti<br />

affezionati; competenza riconosciuta in tutto<br />

il mondo; squadre guidate; e un futuro molto<br />

promettente che si basa sull’eccellenza<br />

e sull’innovazione”. Dal 2008 Huron<br />

Graffenstaden è parte del gruppo industriale<br />

indiano Jyoti. Una parte importante dei suoi<br />

reparti di produzione e di supporto si trova<br />

in un nuovissimo stabilimento di 20.000 m²<br />

situato a Eschau, in Francia.<br />

Una nuova area di 10.000 m², che sarà<br />

completata nel 2018, accoglierà poi i reparti<br />

che si trovano ancora nella sede originaria<br />

dell’azienda a Illkirch.<br />

precarico meccanico. In questo modo è<br />

stata enormemente semplificata l’integrazione<br />

meccanica e, soprattutto, si è<br />

evitato di dover cambiare il numero di<br />

assi gestiti dal controllo numerico. Tra le<br />

altre ragioni va citato il notevole risparmio<br />

sul costo della trasmissione.<br />

Uno dei vantaggi di questa soluzione<br />

modulare era che, se necessario, sarebbe<br />

stato possibile equipaggiarla successivamente<br />

con un sistema di precarico elettrico.<br />

Successivamente, questa soluzione<br />

con precarico elettrico è stata effettivamente<br />

e rapidamente implementata<br />

quando la configurazione lo ha richiesto.<br />

Non sorprende che i risultati siano stati<br />

migliori del previsto e che la soluzione di<br />

Redex sia stata immediatamente adottata<br />

su tutte le macchine successive.<br />

lippe Le Floc’h, Key Account Expert di<br />

Redex per la Francia e il Benelux, ha<br />

instaurato una stretta collaborazione con<br />

i suoi contatti dei reparti di ingegneria e<br />

progettazione di Huron. Come di consueto,<br />

quando si tratta di applicazioni<br />

di questo tipo, l’obiettivo iniziale era<br />

identificare chiaramente quali fossero i<br />

parametri strategici.<br />

“Siamo stati rapidamente in grado di<br />

definire insieme tutti gli elementi delle<br />

specifiche”, ha detto Floc’h. “Dopo di<br />

che, è stata Redex a impegnarsi e a raccomandare<br />

formati, opzioni, posizionamento<br />

e metodi di regolazione”.<br />

Un tecnico di grande esperienza di Redex<br />

Un recente<br />

progetto<br />

che ha visto<br />

la collaborazione<br />

fra Huron<br />

e Redex riguarda<br />

una macchina<br />

per applicazioni<br />

aeronautiche<br />

con lunghezza<br />

della corsa di 18 m<br />

è stato persino inviato da Huron a partecipare<br />

attivamente al set-up iniziale<br />

e ai test.<br />

“Il livello di discussioni tecniche che<br />

abbiamo con Redex è esattamente lo<br />

stesso che abbiamo da tempo con i nostri<br />

fornitori di motori, trasmissioni e sistemi<br />

di misura lineare”, ha spiegato Killian.<br />

“Come nel caso di Redex, scegliamo<br />

sempre le aziende che sono leader internazionali<br />

nei loro settori. In ogni caso,<br />

abbiamo accesso diretto ai loro migliori<br />

specialisti di settore”.<br />

Per motivi di sicurezza tecnica, l’azienda<br />

ha scelto di equipaggiare le primissime<br />

macchine con sistemi di trasmissione con<br />

Il progetto più recente è quello di una<br />

macchina destinata a essere utilizzata in<br />

applicazioni aeronautiche con lunghezza<br />

della corsa di 18 metri.<br />

Ma, come ricorda Le Floc’h, “con la soluzione<br />

a pignone e cremagliera di Redex,<br />

è solo il primo metro a costare davvero.<br />

Dopo di che, basta aggiungere segmenti<br />

di cremagliera per allungare il sistema<br />

quanto necessario”.<br />

Una forte argomentazione che ha portato<br />

molti produttori ad attuare questa<br />

soluzione su altre macchine e anche su<br />

quelle in cui la lunghezza della corsa<br />

avrebbe permesso di considerare altre<br />

scelte tecnologiche.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 37


MACCHINE UTENSILI<br />

Meccanica ad alta precisione<br />

Redex è un gruppo industriale francese specializzato nella<br />

meccanica ad alta precisione per macchine utensili e per<br />

l’industria dell’acciaio. Protagonista internazionale nel settore,<br />

il gruppo registra un fatturato annuo di quasi 50 milioni di euro<br />

(che negli ultimi dieci anni è raddoppiato).<br />

Redex produce e assembla macchine e componenti di<br />

macchine per l’industria. Il suo core business è la costruzione<br />

con precisione al micron di macchinari che arrivano a<br />

pesare diverse tonnellate. <strong>La</strong> qualità e la precisione dei suoi<br />

prodotti sono conosciute in tutto il mondo. Tramite le sue<br />

filiali internazionali situate nel Regno Unito, negli Stati Uniti,<br />

in Italia, in Germania, in Spagna, in Cina e in India, l’azienda<br />

esporta il 90% della produzione in molti paesi industriali quali la<br />

Germania, la Corea, il Giappone o come gli Stati Uniti e la Cina.<br />

Questo successo è dovuto alla completa padronanza che<br />

il Gruppo Redex ha del suo processo produttivo. Tutti i suoi<br />

prodotti sono progettati e fabbricati nei suoi due stabilimenti<br />

nella Francia centro-settentrionale. Ciò consente al gruppo di<br />

garantire la massima qualità e la consegna puntuale. Redex<br />

possiede anche due filiali in Germania, situate a Pforzheim<br />

nel Baden-Württemberg, che producono attrezzature ad alta<br />

tecnologia per i settori siderurgico e metallurgico.<br />

<strong>La</strong> soluzione CubiConcept di Redex offre un riduttore<br />

epicicloidale particolarmente rigido con un giuoco angolare<br />

molto ridotto<br />

Il CubiConcept di Redex è il più avanzato<br />

sistema di trasmissione a pignone<br />

e cremagliera sul mercato ed è scelto<br />

dagli operatori di macchine utensili più<br />

esigenti del mondo.<br />

Per come sono progettati, i sistemi di<br />

trasmissione a pignone e cremagliera<br />

offrono un momento di inerzia migliore<br />

(più basso), una frequenza naturale<br />

superiore, una maggiore efficienza e una<br />

precisione complessiva indipendente dalla<br />

lunghezza della corsa. Senza contare<br />

che uno dei maggiori vantaggi è la loro<br />

versatilità, soprattutto in termini di flessibilità<br />

rispetto alla lunghezza installata.<br />

Il set-up è più veloce e più semplice,<br />

con conseguente maggiore affidabilità,<br />

la manutenzione è più semplice e, alla<br />

fine, il costo totale (TCO) è altamente<br />

competitivo.<br />

Inventato e prodotto da Redex, Cubi-<br />

Concept offre un riduttore epicicloidale<br />

particolarmente rigido con un giuoco<br />

angolare molto ridotto. Interamente sviluppato<br />

all’interno della sua struttura<br />

cubica, CubiConcept si inserisce sul telaio<br />

principale di una macchina come se fosse<br />

parte del telaio stesso.<br />

L’esclusivo design cubico elimina la tradizionale<br />

esigenza delle estensioni del<br />

telaio ultra-rigide e precise che sono<br />

solitamente richieste quando si utilizzano<br />

i riduttori “standard”.<br />

E ne consegue che queste estensioni del<br />

telaio, tipicamente utilizzate per supportare<br />

i sistemi di trasmissione, non sono più<br />

necessarie perché sono incorporate all’interno<br />

del sistema di trasmissione stesso.<br />

Di conseguenza, il design della macchina<br />

è notevolmente semplificato. I lunghi e<br />

costosi calcoli strutturali con sofisticati<br />

software CAD 3D vengono eseguiti non<br />

dagli utilizzatori dei sistemi di trasmissione,<br />

ma da Redex, il fornitore del sistema<br />

di trasmissione. Lo stesso vale per le campagne<br />

di sviluppo e per i test sul campo.<br />

Inoltre, la lavorazione dei telai deve tener<br />

conto di forme molto più semplici legate<br />

solo alle interfacce di collegamento, consentendo<br />

di ottenere risparmi economici<br />

e procedure di messa in servizio molto<br />

semplici e molto più veloci.<br />

Gli sviluppi più recenti del CubiConcept<br />

di Redex, che saranno svelati alla Emo di<br />

Hannover insieme a molti altri miglioramenti<br />

del prodotto, confermeranno la sua<br />

posizione di riferimento internazionale<br />

per queste funzioni critiche per il settore<br />

delle macchine utensili.<br />

38 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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MACCHINE PRODOTTI UTENSILI<br />

CENTRI DI LAVORO<br />

Flessibilità a 5 assi<br />

<strong>La</strong> struttura particolarmente rigida<br />

della macchina e la bassa inerzia<br />

assicurano alla a500Z, ultima novità<br />

della famiglia di centri di lavoro<br />

orizzontale a 5 assi di Makino, la<br />

stessa efficienza che normalmente<br />

ci si aspetterebbe da una macchina<br />

a 4 assi. Il basamento realizzato con<br />

una fusione in pezzo unico, il<br />

supporto a tre punti e il design<br />

inclinato del basamento offrono<br />

rigidità e ottima stabilità. <strong>La</strong><br />

struttura con inclinazione simmetrica,<br />

simile ad alcune delle macchine della<br />

serie a1, assicura un loop di forza minimizzato<br />

favorendo una maggiore efficienza. Con la tecnologia innovativa<br />

di Makino, la tavola girevole è dotata di uno sbalzo minimo e di<br />

un’ottima rigidità.<br />

<strong>La</strong> a500Z è dotata di un mandrino Makino HS-A63 che offre una<br />

coppia di 303 Nm. I Job Shop di fascia alta si trovano spesso a<br />

dover affrontare frequenti modifiche del modello, tempi di<br />

programmazione ridotti e numerose operazioni di posizionamento<br />

e indexaggio, nonché cicli di ispezione manuale sulla macchina.<br />

<strong>La</strong> a500Z offre un’elevata accuratezza di posizionamento grazie<br />

alla breve distanza tra il punto di rotazione dell’asse A e la<br />

posizione del pezzo. <strong>La</strong> minimizzazione delle differenze di livello<br />

nelle giunture nella lavorazione indexata e la capacità di<br />

movimentare pezzi pesanti e di offrire una rapida accelerazione e<br />

decelerazione nella lavorazione a 5 assi simultanei riducono<br />

ulteriormente il tempo di taglio e di non taglio.<br />

Il centro di lavoro offre una corsa dell´asse X da 730 mm, dell´asse<br />

Y da 750 mm e dell´asse Z da 700 mm ed è in grado di gestire un<br />

pezzo di dimensioni massime e peso rispettivamente pari a ø630<br />

mm x 500 mm e 400 kg. Il dispositivo automatico per il cambio<br />

pallet (APC) ad alta velocità e la funzione di caricamento orizzontale<br />

sono ulteriori funzionalità che consentono di incrementare<br />

l’efficienza della macchina.<br />

Le macchine Makino sono rinomate per la loro tecnologia di<br />

controllo termico e la a500Z non fa eccezione.<br />

Una struttura termicamente simmetrica si combina con un efficace<br />

sistema di rimozione del calore dal mandrino, dalle strutture di<br />

supporto, come le viti a sfera e i motori, garantendo stabilità e<br />

precisione di lavorazione della macchina nel corso di lunghe ore<br />

di funzionamento. Le viti a sfera e le chiocciole con nucleo<br />

raffreddato impediscono al calore di formarsi e creare distorsioni<br />

termiche con gli errori che ne conseguono. Anche i motori Direct<br />

Drive sugli assi B/C sono dotati di camicie di raffreddamento per<br />

sopprimere la produzione del calore.<br />

<strong>La</strong> gestione efficace del liquido refrigerante e dei trucioli<br />

rappresenta una necessità imprescindibile per una macchina<br />

che deve offrire elevati livelli di produttività e che genera quindi<br />

elevate quantità di trucioli al minuto. A differenza di quanto<br />

normalmente avviene nelle tavole rotobasculanti<br />

a 5 assi, la a500Z ha un´ampia vasca di<br />

raccolta situata sotto la tavola. Un<br />

abbondante flusso di liquido refrigerante<br />

proveniente dagli ugelli superiori e dal<br />

sistema di lavaggio della parete e della<br />

sezione sporgente elimina l’accumulo<br />

dei trucioli garantendo che cadano<br />

direttamente nella vasca, consentendone<br />

un’ottima evacuazione. Anche il sistema<br />

di carico pallet (PLS) ha un sistema di<br />

lavaggio della sezione sporgente e un<br />

ottimo sistema di pulizia per facilitare<br />

l’evacuazione del truciolo.<br />

Per favorire ulteriormente una maggiore produttività,<br />

la a500Z dispone del controllo Makino Professional 6 (PRO<br />

6). Il controllo è facile da usare e abbatte la curva di<br />

apprendimento per i nuovi operatori.<br />

Caratteristiche come le funzioni avanzate Geometric Intelligence<br />

(GI) per il controllo del movimento riducono il tempo di ciclo<br />

complessivo, soprattutto per la produzione di componenti tipici<br />

come valvole idrauliche e box elettronici. <strong>La</strong> foratura con GI<br />

permette al mandrino e all’utensile di procedere disegnando un<br />

arco di foro in foro, invece di seguire un percorso “squadrato”. Ciò<br />

riduce i tempi di non-taglio rispetto alla comune foratura. D´altro<br />

canto, la fresatura con il GI è progettata per migliorare le prestazioni<br />

di fresatura 2D, permettendo all’utente di definire una tolleranza di<br />

arrotondamento angolare su ogni percorso di fresatura.<br />

Il controllore Makino PRO 6 è dotato della tecnologia di Controllo<br />

attivo dell´inerzia (Inertia Active Control - IAC) per aumentare<br />

l´efficienza. L’IAC riceve un<br />

feedback dai servomotori<br />

ed imposta l’accelerazione e<br />

la decelerazione di ciascun<br />

pallet in maniera ottimale.<br />

<strong>La</strong> a500Z è pronta per<br />

l’automazione sia con pallet<br />

che con la movimentazione<br />

di parti. <strong>La</strong> macchina può<br />

essere integrata facilmente<br />

con le soluzioni di<br />

automazione intelligente<br />

sviluppate da Makino,<br />

compresi sistemi come<br />

MMC2 e VIP con robot a 6<br />

assi e sistemi di automazione<br />

standard disponibili sul<br />

mercato. Una macchina<br />

a500Z può anche essere<br />

facilmente integrata nei<br />

sistemi esistenti.<br />

40 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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www.interprogettied.com n.4 2015 - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 41


UTENSILI<br />

DISTRIBUZIONE<br />

Il Consorzio Distributori<br />

Utensili celebra<br />

l’anniversario raggiungendo<br />

numeri importanti: 29.500<br />

articoli in vendita in<br />

rappresentanza di 154 tra<br />

i più prestigiosi marchi<br />

produttori di utensili,<br />

componenti e accessori<br />

per l’industria.<br />

Un catalogo di vendita di oltre<br />

1.500 pagine, con 29.500 articoli<br />

in rappresentanza di 154 tra i più<br />

prestigiosi marchi produttori di utensili,<br />

componenti e accessori per l’industria,<br />

26 utensilerie associate con oltre 37 punti<br />

Una sinergia vincente<br />

da 25 anni<br />

vendita, 350 dipendenti e un fatturato<br />

complessivo nel 2016 di 180 milioni<br />

di euro. Un marchio privato (TKN) riconosciuto<br />

per la qualità, oltre che per la<br />

convenienza, con cui ha sviluppato nel<br />

2016 un volume di vendita di oltre 8<br />

milioni di euro, attraverso il magazzino<br />

centralizzato di Caponago (MB). Numeri<br />

importanti, che ben fotografano il ruolo<br />

svolto dal Consorzio Distributori Utensili,<br />

CDU, nel mercato italiano della distribuzione<br />

industriale e rappresentano le<br />

dimensioni di un “caso di successo”, che<br />

rappresenta molteplici aspetti di unicità.<br />

CDU è, infatti, la prima e unica realtà consortile<br />

che opera in questo ambito. Una<br />

storia iniziata nel settembre 1992 ad Agrate<br />

Brianza (MB), nel cuore della Lombardia, e<br />

ben presto estesasi fino a coprire dal Nord<br />

al Sud l’intero Paese, al punto che oggi il<br />

presidente è Marco Terranova, titolare della<br />

Terranova Srl di Catania.<br />

“A venticinque anni dalla sua fondazione,<br />

i princìpi che hanno portato alla nascita<br />

del nostro Consorzio e ne hanno accompagnato<br />

lo sviluppo sono ancora attuali”,<br />

afferma il presidente. “Quanti ebbero l’idea<br />

del Consorzio furono certamente dei<br />

visionari lungimiranti e coraggiosi: anche<br />

perché mettere in rete fra loro aziende<br />

42 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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Il presidente<br />

Marco Terranova<br />

differenti, a quei tempi, voleva dire saper<br />

precorrere i tempi. Oggi, in un mercato<br />

in così profonda e continua evoluzione, il<br />

Consorzio rappresenta per tutti noi il punto<br />

fermo della nostra attività quotidiana: il<br />

luogo dove poterci confrontare con altri<br />

colleghi in assoluta trasparenza, mettere<br />

in comune problemi ed esigenze, trovare<br />

soluzioni efficaci e condivise, riuscire a<br />

realizzare ciò che, da soli, sarebbe difficile<br />

se non impossibile. E i nostri stessi clienti<br />

ne beneficiano: servizi rapidi, consulenza<br />

tecnica, una gamma estremamente ampia<br />

e qualificata di prodotti e soluzioni, un<br />

catalogo che non ha eguali”.<br />

Sono molteplici, infatti, gli elementi che<br />

hanno decretato, nel tempo, la crescita del<br />

Consorzio CDU e, con esso, delle utensilerie<br />

associate. Primo fra tutti il supporto offerto<br />

nella gestione dei rapporti con i fornitori,<br />

sotto il profilo tecnico e commerciale: “È un<br />

rapporto che si è sviluppato nel tempo e si<br />

è arricchito di valore grazie alla condivisione<br />

da parte degli stessi fornitori, tutti marchi<br />

di riferimento a livello non solo nazionale<br />

nei propri segmenti di mercato, delle politiche<br />

di crescita del Consorzio”, afferma<br />

Aldo Ferro, coordinatore del Consorzio.<br />

“Con loro si è via via andati ben al di là<br />

della semplice negoziazione delle migliori<br />

condizioni commerciali, perché alla base<br />

vi è una approfondita conoscenza tecnica<br />

da parte dei nostri Consorziati, coinvolti in<br />

gruppi di lavoro per la selezione dei partner<br />

in funzione della innovatività delle soluzioni<br />

proposte, dell’affidabilità e della qualità dei<br />

prodotti, della gamma e del servizio”.<br />

Il coordinatore<br />

Aldo Ferro<br />

Se quello degli utensili da taglio rappresenta<br />

il settore ancora oggi predominante<br />

nel catalogo CDU, a esso si sono affiancati<br />

altri settori importanti: dagli strumenti di<br />

misura alle attrezzature per le macchine<br />

utensili, dagli abrasivi alla saldatura, agli<br />

utensili manuali e agli elettroutensili, dai<br />

prodotti chimici all’antinfortunistica, fino<br />

alle attrezzature per officina e all’arredamento<br />

industriale. E, in ciascuno di questi<br />

settori, a fianco dei marchi dei produttori<br />

di riferimento del mercato, si è andato ad<br />

aggiungere il marchio privato del Consorzio,<br />

TKN.<br />

Un’ulteriore scelta, questa, che si è rivelata<br />

vincente: “Il marchio privato è stata<br />

una scelta determinante per il nostro Consorzio”,<br />

racconta Mauro Massa, direttore<br />

del Centro Distributori Utensili. Per sua<br />

natura non è soggetto ad alcun tipo di<br />

concorrenza, orizzontale o verticale che<br />

sia. Ci permette di garantire da un lato<br />

una giusta marginalità, mentre dall’altro<br />

fidelizza i nostri clienti, che ci percepiscono<br />

come un vero e proprio partner, e hanno<br />

prodotti di alta qualità a prezzi interessanti.<br />

È anche una risposta che il Consorzio è in<br />

grado di offrire al processo di maturazione<br />

estremamente rapido dei prodotti tecnici<br />

di larga diffusione, anche perché abbiamo<br />

saputo da subito impostare una filosofia<br />

del marchio privato in linea con la nostra<br />

stessa identità, offrendo prodotti con un<br />

grado di affidabilità ineccepibile. Il progressivo<br />

ampliamento della gamma, poi, è<br />

la logica conseguenza del cammino fin qui<br />

intrapreso, inserendo gradualmente nuove<br />

categorie con alta domanda”.<br />

Non solo marchio privato: grazie, infatti, a<br />

una collaborazione ormai consolidata con<br />

il gruppo tedesco E/D/E, cui aderiscono<br />

50 distributori specializzati, dal 1997 il<br />

Consorzio CDU è diventato anche importatore<br />

e distributore ufficiale per l’Italia dei<br />

prodotti a marchio Format.<br />

“Attraverso il rapporto con E/D/E, sottolinea<br />

Terranova”, siamo venuti a contatto con<br />

una realtà internazionale di riferimento, che<br />

ci ha fornito importanti spunti anche sotto il<br />

profilo organizzativo. Il rapporto con E/D/E<br />

ci consente di respirare le tendenze del<br />

mercato tedesco e di approfondire le dinamiche<br />

della grande distribuzione tecnica”.<br />

Così, oggi, dal magazzino di Caponago,<br />

vengono gestiti annualmente ordini per<br />

circa 8 milioni di euro di prodotti TKN e<br />

Format, a testimonianza del ruolo che essi<br />

hanno saputo acquistare nel panorama<br />

della distribuzione industriale italiana.<br />

Ma il Consorzio CDU offre anche un altro<br />

tipo di supporto ai propri Consorziati: quello<br />

gestionale. “Dall’amministrazione alla<br />

finanza, dal marketing alla vendita, il Consorzio<br />

ha sempre voluto garantire ai propri<br />

Consorziati un aiuto concreto alla crescita”,<br />

afferma il coordinatore Aldo Ferro. “Credo<br />

che, anche grazie a questo tipo di supporto,<br />

le utensilerie consorziate abbiano saputo<br />

superare anche i momenti di mercato più<br />

difficili e di crisi, condividendo i problemi e<br />

insieme individuando le soluzioni, sempre<br />

potendo contare su una struttura, a monte,<br />

che li aiutava a guardare avanti. A titolo<br />

solo di esempio, fin dal 1997 il Consorzio<br />

ha sviluppato un proprio progetto internet<br />

ed intranet, che si è evoluto nel tempo e che<br />

oggi consente agli associati di conoscere in<br />

tempo reale le disponibilità nel magazzino<br />

centralizzato e di ricevere la merce ordinata<br />

entro le 24 ore successive”.<br />

Ora nuove sfide attendono il Consorzio:<br />

“In primo luogo rafforzare le relazioni<br />

con i nostri fornitori è il primo obiettivo<br />

che come CDU ci siamo posti nell’arco di<br />

questo mandato”, conclude il presidente<br />

del Consorzio, Marco Terranova. “Insieme<br />

a questo, è fondamentale centralizzare<br />

sempre più servizi e attività che prima ciascuno<br />

di noi gestiva singolarmente. E poi vi<br />

è l’obiettivo di far crescere ulteriormente la<br />

base consortile: più utensilerie e più punti<br />

vendita, con particolare attenzione all’area<br />

del Centro-Sud Italia”.<br />

Sfide impegnative e ambiziose, ma alla<br />

portata di una squadra che ha già saputo<br />

scrivere 25 anni di storia.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 43


UTENSILI<br />

BARRE DI TORNITURA<br />

<strong>La</strong>vorazioni di grandi diametri<br />

Seco Tools ha annunciato oggi che il suo<br />

sistema di utensili con smorzamento delle<br />

vibrazioni Steadyline ® include ora le barre di<br />

tornitura/barenatura con diametro da 60 mm<br />

e 80 mm. Si tratta di una soluzione affidabile<br />

pronta all’uso che aumenta la produttività<br />

nella lavorazione di fori di grandi dimensioni<br />

e profondità. Queste maggiori dimensioni<br />

sono ideali per l’uso in applicazioni nel settore<br />

gas-petrolifero, nonché nelle lavorazioni<br />

generiche di componenti che richiedono<br />

sporgenze dell’utensile fino a 600 mm con<br />

barre di diametro 60 mm o 800 mm con barre<br />

di diametro di 80 mm.<br />

Le barre di tornitura/barenatura di grande<br />

diametro sono dotate di connessione BA<br />

e dispongono di un adattatore BA-GL per<br />

montare le unità di tornitura GL50. <strong>La</strong> connessione<br />

GL brevettata da Seco è dotata di<br />

un’interfaccia cono-flangia polilobata<br />

che assicura un accurato<br />

centraggio e una perfetta ripetibilità<br />

oltre che una veloce sostituzione<br />

delle unità. <strong>La</strong> connessione GL<br />

consente di eseguire operazioni<br />

di tornitura e di barenatura con la<br />

stessa barra.<br />

L’avanzato sistema di smorzamento<br />

delle vibrazioni degli utensili Steadyline<br />

assorbe le vibrazioni prima che si diffondano<br />

attraverso la barra. Una volta posizionata la<br />

barra, è possibile smontare e rimontare le<br />

teste senza dover reimpostare il sistema.<br />

Le barre Steadyline sono disponibili<br />

in dimensioni 6xD, 8xD e 10xD ed in varie<br />

versioni, incluse Seco-Capto C6, C8 e<br />

HSK-T. Il sistema comprende inoltre unità<br />

di taglio compatte con connessione GL; sia<br />

le barre che le unità presentano canali di<br />

adduzione del refrigerante per l’evacuazione<br />

ottimale del truciolo.<br />

UNA GAMMA COMPLETA<br />

Alesatura e barenatura di precisione<br />

Protagonista internazionale nella realizzazione di utensili e soluzioni<br />

per lavorazioni meccaniche di altissima qualità e precisione, Big<br />

Kaiser presenterà in occasione della fiera EMO <strong>2017</strong> ad Hannover<br />

(Germania) il suo portafoglio completo di utensili per alesatura e<br />

barenatura di precisione.<br />

Nella cornice dello spazioso stand caratterizzato dai distintivi<br />

colori bianco e blu, i visitatori avranno modo di vedere dal<br />

vivo la gamma completa di utensili Big Kaiser per lavorazioni<br />

di precisione, e confrontarsi con tecnici esperti per trovare la<br />

soluzione più adatta alle proprie esigenze.<br />

Sono quattro i nuovi prodotti che Big Kaiser introdurrà a EMO:<br />

• EWE: una nuova generazione di teste di alesatura con connettività<br />

wireless verso la app Big Kaiser per smartphone e tablet, per<br />

una gestione e configurazione ancora più semplice degli utensili.<br />

• Torque Fit: unità di montaggio di portapinza dinamometrico con<br />

sensore acustico integrato e indicatore<br />

della coppia che segnala l’eccessivo serraggio<br />

della ghiera, questo per garantire<br />

la massima precisione nel serraggio e<br />

assicurare lavorazioni ultra precise evitando<br />

l’utilizzo di molteplici chiavi dinamometriche.<br />

• Level Master FM: nuova versione della<br />

bolla elettronica a due assi di Big<br />

Kaiser con connettività wireless,<br />

per semplificare la regolazione corretta<br />

e precisa delle macchine verso<br />

un dispositivo remoto con display.<br />

• C-Centering Cutter: fresa multifunzione<br />

per la smussatura e la foratura di precisione,<br />

con lubrificazione interna per un’ottima evacuazione dei<br />

trucioli, la geometria negativa evita la formazione di<br />

residui metallici sui taglienti aumentando in maniera<br />

significativa la durata degli utensili.<br />

Allo stand sarà inoltre esposta al pubblico la moto<br />

a due tempi più veloce del mondo, la Suter 500<br />

di Suter Racing, di cui Big Kaiser è partner tecnologico<br />

ufficiale.<br />

“Il nostro motto per la EMO è ‘higher performance<br />

guaranteed’, cioè garantire sempre le migliori<br />

prestazioni, facendo incontrare gli utensili<br />

tra i migliori presenti sul mercato con vere<br />

eccellenze tecnologiche quali Suter Racing”,<br />

illustra Taku Ichij, Ceo di Big Kaiser. “L’esperienza<br />

di Suter sottolinea come sia possibile raggiungere risultati<br />

straordinari mettendo insieme l’esperienza e l’entusiasmo con un<br />

know-how tecnologico unico, un approccio che è in linea con la<br />

filosofia di Big Kaiser”.<br />

44 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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COMPONENTI<br />

RICERCA E SVILUPPO<br />

Nella sede di Elesa<br />

una struttura<br />

modernamente attrezzata<br />

opera in sinergia<br />

con la divisione R&D<br />

nel percorso di sviluppo,<br />

prototipazione e verifica<br />

di ogni nuovo componente.<br />

Un laboratorio<br />

all’avanguardia per i test<br />

sui prototipi<br />

È<br />

un’azienda di riferimento internazionale<br />

nella progettazione e produzione<br />

di componenti e accessori<br />

normalizzati realizzati in materiali plastici<br />

e metallici, destinati a settori industriali<br />

diversificati. Elesa Spa garantisce<br />

l’affidabilità sia nei materiali impiegati<br />

sia nel livello delle prestazioni.<br />

Esiste un profondo legame tra l’attività<br />

della divisione Ricerca & Sviluppo e<br />

quella del laboratorio, vero e proprio<br />

fiore all’occhiello dell’azienda con sede<br />

a Monza.<br />

“Il nostro laboratorio è strutturato in<br />

primo luogo per servire i reparti interni<br />

all’azienda, a cominciare dalla divisione<br />

R&D, dove operano ingegneri con competenze<br />

in ambito meccanico ed elettronico,<br />

con cui abbiamo un rapporto di<br />

collaborazione quotidiana. Ugualmente<br />

ci interfacciamo con l’ufficio tecnico per<br />

l’industrializzazione e le fasi successive<br />

dello sviluppo di un prodotto e con i<br />

reparti produttivi per assicurare la qualità<br />

di ogni componente realizzato”, spiega<br />

l’ingegner Mario Villa, coordinatore<br />

del laboratorio di Elesa, una laurea in<br />

ingegneria chimica a indirizzo materiali<br />

e una consolidata esperienza specifica<br />

nei materiali polimerici.<br />

Insieme a Villa, nel laboratorio opera<br />

un team di tecnici, specializzati in meccanica<br />

e ingegneria dei materiali. Un<br />

gruppo di lavoro snello e flessibile che<br />

si avvale di una strumentazione moderna<br />

e completa, per eseguire i più differenti<br />

test: dalla resistenza meccanica a quella<br />

agli urti, dalla resistenza termica o<br />

allo scoppio alle misurazioni del flusso<br />

o della portata massica per liquidi o<br />

gas, fino alla resistenza alla luce solare<br />

(suntest) o ai test in camera climatica sul<br />

comportamento dei materiali a basse o<br />

alte temperature. “Il nostro target sono<br />

innanzitutto i tecnici e i progettisti di<br />

macchine e attrezzature industriali. Per<br />

loro il nostro catalogo è una sorta di<br />

riferimento nel momento in cui devono<br />

progettare un nuovo prodotto. Del<br />

resto un tecnico è particolarmente in<br />

grado di apprezzare i ‘plus’ dei nostri<br />

prodotti. Non è un caso che noi soli<br />

forniamo i valori di resistenza di gran<br />

parte dei nostri prodotti. L’appendice<br />

tecnica rende poi il nostro catalogo<br />

una sorta di manuale. Del resto la molteplicità<br />

dei prodotti che realizziamo<br />

e la gamma particolarmente ampia di<br />

materiali impiegati, talvolta nello stesso<br />

componente, richiedono uno spettro di<br />

controlli e analisi davvero significativo”,<br />

afferma ancora Villa.<br />

46 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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È in particolare nella fase di creazione<br />

di un nuovo prodotto che l’apporto del<br />

laboratorio aziendale si fa importante.<br />

“Il processo di sviluppo di un prodotto è<br />

complesso. Si parte da una lista di requisiti<br />

dai quali dipendono le proprietà che<br />

il nuovo prodotto dovrà avere: requisiti<br />

estetici, di geometria e di performance in<br />

ambito meccanico, chimico, di resistenza<br />

alla temperatura, anche in funzione<br />

dei diversi contesti in cui dovrà trovare<br />

applicazione. Vengono anche utilizzati<br />

specifici software di simulazione e di calcolo<br />

strutturale per le prime valutazioni<br />

teoriche, procedendo alla selezione di<br />

materiali che permettano di raggiungere<br />

le prestazioni attese e tenendo in considerazione<br />

le specificità del processo di<br />

trasformazione che si dovrà adottare”.<br />

Si passa, a questo punto, alla fase di<br />

prototipazione, che in Elesa si sviluppa<br />

su tre livelli. Il primo livello ha l’obiettivo<br />

di fornire indicazioni principalmente<br />

sugli aspetti legati all’estetica e ai<br />

comportamenti. Il secondo prototipo,<br />

realizzato con materiali reali mediante<br />

uno stampo pilota, è utilizzato per finalizzare<br />

la selezione dei materiali con test<br />

specifici e ottimizzare le performance del<br />

nuovo prodotto. Infine, il terzo prototipo<br />

valida il prodotto: viene progettato e<br />

costruito lo stampo definitivo, necessario<br />

per effettuare una pre-serie che viene<br />

validata anche in funzione del processo<br />

produttivo impiegato.<br />

“In tutto questo processo, il laboratorio<br />

viene costantemente coinvolto per l’effettuazione<br />

dei numerosi test ai quali<br />

sono sottoposti i prototipi”, continua<br />

ancora Villa. “Ma il nostro lavoro prosegue<br />

e si sviluppa anche successivamente,<br />

lungo tutto il processo produttivo. Ogni<br />

articolo, infatti, nel momento in cui entra<br />

Nel laboratorio<br />

di Elesa opera<br />

un team di tecnici,<br />

specializzati<br />

in meccanica<br />

e ingegneria<br />

dei materiali,<br />

che si avvale<br />

di una<br />

strumentazione<br />

moderna<br />

e completa,<br />

per eseguire<br />

i più svariati test<br />

nella fase di industrializzazione, viene<br />

sottoposto a controlli necessari a verificarne<br />

la funzionalità e la conformità alle<br />

prestazioni attese. E ciò vale sia per ogni<br />

articolo, che per i diversi componenti di<br />

cui un prodotto può esser fatto”.<br />

Così, se in produzione vengono svolti<br />

numerosi controlli dimensionali ed estetici,<br />

spesso occorre tornare in laboratorio<br />

per effettuare test specifici: “È il caso del<br />

controllo del colore, che in Elesa assume<br />

un’importanza particolare, perché siamo<br />

tra i pochi a realizzare componenti del<br />

nostro tipo utilizzando materiali colorati,<br />

e in particolare seguendo anche le specifiche<br />

richieste dei nostri clienti. È infatti<br />

importante controllare il processo di<br />

trasformazione assicurando la massima<br />

uniformità e ripetibilità del colore: noi<br />

vogliamo garantire la stabilità del colore,<br />

sia al momento della produzione sia nel<br />

tempo, durante l’uso dei componenti che<br />

produciamo.<br />

Ogni punto colore è definito attraverso<br />

coordinate: la produzione deve collocarsi<br />

in modo stabile entro valori definiti di<br />

tolleranza attorno al punto colore. E,<br />

in alcuni casi, come il bianco o il grigio,<br />

ogni minima variazione è avvertita<br />

dall’occhio”.<br />

Altra categoria di prodotti che richiedono<br />

test ripetuti e accurati è quella dei<br />

componenti per l’oleodinamica: “Se, in<br />

generale, Elesa compie costantemente<br />

controlli e test su diversi lotti di produzione,<br />

anche su articoli consolidati,<br />

per monitorare la stabilità delle loro<br />

prestazioni e caratteristiche, per alcuni<br />

prodotti eseguiamo test sul 100% della<br />

produzione. È il caso degli indicatori di<br />

livello a colonna, per cui ogni singolo<br />

articolo prodotto viene sottoposto a<br />

controlli specifici per verificare e assicurare<br />

l’ottimale tenuta della saldatura,<br />

utilizzando una strumentazione dedicata.<br />

Sui fluidi e i loro comportamenti<br />

abbiamo sviluppato una serie di test<br />

performanti, che riguardano, oltre alla<br />

tenuta, la resistenza alla pressione, alla<br />

sollecitazione termica o agli urti o alla<br />

combinazione di più fattori”.<br />

In Elesa, l’accuratezza nei controlli interessa<br />

la maggior parte delle produzioni:<br />

“Per esempio sottoponiamo le nostre<br />

cerniere a cicli di sollecitazione a fatica<br />

particolarmente intensi, per garantirne<br />

la resistenza anche in condizioni quattro<br />

volte più gravose rispetto alle normali<br />

condizioni di utilizzo. Analogamente<br />

possiamo citare” – conclude Villa –<br />

“l’esempio delle impugnature girevoli,<br />

anch’esse sottoposte a test intensivi di<br />

resistenza all’usura”.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 47


COMPONENTI<br />

INDUSTRIA MECCANICA<br />

MEquadrat costruisce<br />

banchi di prova<br />

utilizzando la tecnologia<br />

di asservimento<br />

decentralizzata<br />

di Kollmorgen.<br />

di Martin Zimmermann*<br />

È<br />

impossibile immaginare oggi componenti<br />

elettrici senza materiali con<br />

funzioni optoelettriche. Per fare in<br />

modo che questi componenti risultino<br />

affidabili a livello di applicazione, occorre<br />

conoscere con esattezza, prima dell’integrazione,<br />

la struttura molecolare interna<br />

del materiale che li compone.<br />

MEquadrat (ME²) costruisce a questo<br />

scopo banchi di prova per eseguire test<br />

costituiti da tavole rotanti. Sull’unità<br />

rotante sono installati servoazionamenti<br />

decentralizzati di Kollmorgen.<br />

Sottili, tondeggianti e con bordi laterali ben<br />

definiti: i componenti optoelettrici in vetro,<br />

grazie al colore bianco latte, hanno un<br />

aspetto poco appariscente. Questa estetica<br />

minimalista è il risultato del processo produttivo<br />

dove a partire da blocchi più grandi<br />

vengono tagliati quelli che saranno poi i<br />

numerosi componenti. Per mettere ordine<br />

nel materiale sfuso prima del montaggio<br />

nei dispositivi occorrono procedimenti che<br />

permettono di rilevare la crescita della<br />

struttura molecolare interna.<br />

Servoazionamenti<br />

decentralizzati su tavola rotante<br />

Nyffenegger raccontando come ME² inizi<br />

a introdurre nuove tecniche nell’industria<br />

meccanica sempre con molto anticipo.<br />

Questa filosofia si riflette al momento in<br />

un impianto di prova che opera grazie<br />

ai servoazionamenti decentralizzati della<br />

serie AKD-N di Kollmorgen. “In questo<br />

modo siamo in grado di determinare la<br />

posizione di inserimento ideale per i provini”,<br />

spiega l’ingegnere meccatronico.<br />

“Quando escono dal nostro impianto, ne<br />

conosciamo con esattezza l’orientamento<br />

e il comportamento”, aggiunge.<br />

Per i diversi procedimenti di misura i<br />

materiali attraversano sei stazioni di<br />

prova su una tavola rotante. Sulla tavola<br />

rotante ME² ha installato sei servoassi<br />

che dopo ogni passaggio sollevano i<br />

provini e li trasportano, insieme al movimento<br />

rotatorio della tavola, verso la<br />

stazione successiva. “Le stazioni di misura<br />

sono posizionate fisse nella macchina,<br />

mentre per il posizionamento dei provini<br />

ci avvaliamo dei servomotori AKM<br />

che operano con una precisione fino a<br />

due centesimi di millimetro”, descrive<br />

Felix Aeschimann, responsabile software<br />

presso ME². I servoazionamenti decentralizzati<br />

AKD-N azionano a questo scopo<br />

servomotori AKM compatti che a loro<br />

volta sono collegati, in quanto assi di<br />

movimentazione, a viti a ricircolo di sfere<br />

in quanto unità lineare.<br />

TUTTO IN UN NORMALE CAVO<br />

“Il bello dell’AKD-N è che possiamo collegarlo<br />

con un cavo ad anello. Ci basta un<br />

solo cavo per tutto: potenza, comunicazione<br />

e sistema di sicurezza”, si compiace<br />

Stefan Nyffenegger. <strong>La</strong> particolarità che<br />

caratterizza la struttura dei sistemi di servoazionamento<br />

decentralizzati è inoltre<br />

la presenza, tra il modulo alimentatore<br />

nell’armadio e i sei servoazionamenti<br />

che si spostano sulla tavola rotante,<br />

di un anello collettore grazie al quale<br />

DETERMINARE LA STRUTTURA<br />

DEI MATERIALI<br />

Per poter determinare con certezza la<br />

struttura a reticolo dei materiali vetrosi<br />

si utilizzano gli impianti di ispezione di<br />

(ME²). L’azienda, con sede a Root in<br />

Svizzera, è specializzata in banchi di prova<br />

per eseguire test. “Costruiamo macchinari<br />

che fino ad oggi non esistevano”,<br />

osserva l’amministratore delegato Stefan<br />

*Key account manager di Kollmorgen<br />

48<br />

<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong>


nell’armadio di distribuzione che osservando<br />

il collegamento tra questo e la<br />

macchina. Niente più fasci di cavi spessi<br />

e quindi nessun problema dovuto a tracciati<br />

ingombranti e installazioni lunghe e<br />

complesse.<br />

In modo altrettanto elegante ME² ha<br />

realizzato il collegamento tra il controller<br />

della macchina e il motion control.<br />

<strong>La</strong> centralina di calcolo è un CompactRIO<br />

della National Instruments (NI) con<br />

ambiente <strong>La</strong>bVIEW.<br />

ME² utilizza questo sistema in laboratorio<br />

partnership tecnica tra ME² e Kollmorgen.<br />

“Quando cerchiamo un fornitore<br />

adatto alle nostre esigenze, l’assistenza<br />

del costruttore è uno dei punti cruciali”,<br />

sottolinea Nyffenegger.<br />

“Creiamo soluzioni speciali e questo ci<br />

pone sempre di fronte a nuove sfide da<br />

risolvere rapidamente”. L’obiettivo era<br />

mettere in funzione gli impianti il più<br />

rapidamente possibile, dal momento che<br />

i clienti spesso concedono lassi di tempo<br />

molto ristretti dallo sviluppo alla messa<br />

in servizio.<br />

I servomotori della serie AKM<br />

di Kollmorgen<br />

l’unità di prova non deve invertire la<br />

propria direzione e può invece muoversi<br />

continuamente in cerchio. Il fatto che<br />

l’anello collettore interrompa il collegamento<br />

via cavo tra l’alimentazione e i<br />

servoazionamenti ha rappresentato una<br />

nuova sfida per i sistemi di sicurezza. <strong>La</strong><br />

combinazione di AKD-C e AKD-N ha la<br />

funzione di sicurezza “Safe Torque Off”<br />

(STO) certificata TÜV di serie.<br />

SOLUZIONE CON ANELLO<br />

COLLETTORE E FUNZIONE<br />

DI SICUREZZA<br />

Considerando la routine quotidiana, in<br />

cui gli addetti alla produzione intervengono<br />

continuamente sulla macchina,<br />

la disattivazione della coppia in sicurezza<br />

rappresenta tuttavia una funzione<br />

indispensabile. Per questo motivo<br />

Kollmorgen ha sviluppato, insieme al<br />

costruttore di anelli collettori Stemmann<br />

di Schüttdorf, una soluzione certificata<br />

TÜV che è stata poi presentata a ME²<br />

come soluzione di azionamento pronta<br />

per il montaggio. L’anello collettore è<br />

montato nell’asse mediano della tavola<br />

rotante e consente, in combinazione con<br />

i sistemi di collegamento a cavo singolo,<br />

un’installazione assolutamente rapida e<br />

confortevole che si trasmette alle unità a<br />

valle: potenza, comunicazione e sicurezza<br />

passano infatti come in un filo di perle da<br />

un servoconvertitore AKD-N al dispositivo<br />

successivo. Il vantaggio correlato a questa<br />

struttura risulta evidente sia guardando<br />

I servoazionamenti<br />

decentralizzati<br />

AKD-N sono<br />

posizionati intorno<br />

all’asse mediano<br />

della macchina<br />

occupando un<br />

ingombro minimo<br />

L’unità<br />

di alimentazione<br />

AKD-C si occupa<br />

dell’alimentazione<br />

dei servoazionamenti<br />

decentralizzati<br />

per l’analisi precisa dei componenti. “In<br />

Svizzera potremmo essere gli unici che<br />

combinano il CompactRIO con <strong>La</strong>bVIEW<br />

a un motion control così importante”,<br />

osserva Felix Aeschimann. Il partner<br />

NI unisce i comandi per il controller di<br />

movimento via Modbus al nuovo motion<br />

controller PCMM di Kollmorgen.<br />

Il collegamento a <strong>La</strong>bVIEW degli azionamenti,<br />

possibile grazie al PCMM, rappresenta<br />

uno dei punti di forza nella<br />

Il partner NI unisce i comandi<br />

per il controller di movimento via Modbus<br />

al nuovo motion controller PCMM<br />

di Kollmorgen<br />

INSTALLAZIONE PIÙ RAPIDA = PIÙ<br />

TEMPO PER LO SVILUPPO<br />

“Siamo una piccola azienda, perciò interessati<br />

a tempi di prefinanziamento ridotti.<br />

Per questo motivo acquistiamo sistemi<br />

tecnici il più possibile modulari e preconfezionati”.<br />

Per il direttore delle vendite<br />

è chiaro che la percentuale dei costi per<br />

l’installazione e il montaggio deve essere<br />

per quanto possibile minima rispetto al<br />

totale dei costi per il macchinario. “Meno<br />

cablaggi dobbiamo realizzare, tanto<br />

meglio. Siamo ingegneri e non elettricisti.<br />

ME² si guadagna il pane con servizi di<br />

ingegneria. Per questo motivo ci piacciono<br />

così tanto soluzioni complete chiavi in<br />

mano come quelle di Kollmorgen”.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 49


COMPONENTI<br />

APPLICAZIONI INDUSTRIALI<br />

Riduttori epicicloidali in 20 grandezze<br />

Affermata nella produzione di riduttori,<br />

motoriduttori e sistemi di azionamento,<br />

Bonfiglioli lancia la nuova serie 300M<br />

di riduttori epicicloidali per applicazioni<br />

industriali.<br />

Con i suoi stadi di riduzione ottimizzati, la<br />

serie 300M è sinonimo di massime prestazioni<br />

e di una densità di coppia più elevata a<br />

parità di dimensioni compatte ed è disponibile<br />

in 20 grandezze con una coppia di uscita<br />

da 1,3 a 1,300 kNm. I riduttori epicicloidali<br />

della serie 300M fino al 50% di coppia in<br />

più a un elevato numero di cicli. <strong>La</strong> nuova<br />

serie 300M di Bonfiglioli è completamente<br />

intercambiabile con la nota serie di riduttori<br />

epicicloidali 300 ed è configurabile in<br />

versione con motore integrato, con motori<br />

elettrici con standard IEC e NEMA e con<br />

motori idraulici.<br />

Opzionalmente,<br />

Bonfiglioli offre<br />

per l’intera serie<br />

un sistema compatto di attacco motore<br />

auto-ventilato che triplica le prestazioni<br />

termiche. Questo sistema di auto-ventilato<br />

è robusto e si collega direttamente al<br />

motore in modo affidabile, consentendo<br />

l’utilizzo della piena potenza meccanica<br />

senza necessità di ulteriori circuiti di raffreddamento<br />

esterni.<br />

Grazie al nuovo design la<br />

serie 300M assicura compattezza,<br />

risparmi economici<br />

e un aumento fino al<br />

20% di durata e affidabilità.<br />

Con l’attacco motore autoventilato<br />

integrato opzionale,<br />

la nuova serie 300M consente<br />

di risparmiare almeno una grandezza di<br />

riduttore e rappresenta un’alternativa<br />

eccezionale ai riduttori elicoidali.<br />

Inoltre questa opzione integrata è<br />

eco-compatibile, in quanto non occorre<br />

alcun sistema di raffreddamento esterno<br />

con olio o acqua.<br />

Le tipiche industrie di applicazione sono<br />

la movimentazione materiali, gru e argani,<br />

l’industria mineraria, il recycling, la gestione<br />

delle acque reflue, l’industria alimentare<br />

e delle bevande, nonché numerose<br />

altre industrie in cui è richiesta un’elevata<br />

densità di coppia unitamente a un’ottimizzazione<br />

degli spazi.<br />

RIDUZIONE DEI COSTI DI GESTIONE<br />

<strong>La</strong> tecnologia al servizio del cost saving<br />

NSK ha sviluppato uno strumento<br />

che permette agli utilizzatori di<br />

misurare rapidamente i potenziali<br />

risparmi dei costi ottenuti nel<br />

tempo utilizzando cuscinetti NSK<br />

nelle più svariate applicazione.<br />

L’App può essere scaricata su<br />

tutti i dispositivi, telefoni o tablet,<br />

basati su sistema Apple, Android<br />

o Windows, oppure direttamente<br />

sul vostro PC o laptop. Una volta<br />

scaricata, l’App consentirà di<br />

confrontare direttamente i costi<br />

di acquisto, installazione, manutenzione,<br />

sostituzione, fermi<br />

impianto ecc. tra la soluzione<br />

utilizzata e un cuscinetto NSK.<br />

Dato che i gestori di impianti<br />

subiscono pressioni sempre<br />

maggiori per ridurre i costi e<br />

aumentare i margini di profitto,<br />

sta diventando sempre più importante<br />

riuscire a calcolare rapidamente<br />

i costi totali di gestione<br />

(TCO - Total Cost of Ownership)<br />

dei componenti prima della loro<br />

installazione. Tuttavia si tratta di<br />

un’operazione spesso complessa<br />

dato che sono molte le variabili<br />

da considerare lungo tutta la vita<br />

utile di un componente.<br />

Identificare subito la soluzione<br />

più vantaggiosa dal punto di vista<br />

economico, ad esempio, non è<br />

così facile.<br />

Fare un raffronto diretto tra i<br />

prezzi iniziali di acquisto delle<br />

unità può essere facile, ma<br />

molto spesso il cuscinetto più<br />

economico sarà quello che<br />

richiederà più tempo per il montaggio<br />

e interventi di manutenzione<br />

aggiuntiva, con il rischio<br />

di cedimenti prematuri che provocherebbero<br />

il fermo impianto<br />

generando costi aggiuntivi di<br />

sostituzione. Alcuni, attirati dal<br />

prezzo relativamente basso dei<br />

cuscinetti, potrebbero pensare<br />

che sia un buon investimento,<br />

ma, come spiega Tim Cains, NSK<br />

European Key Account Manager,<br />

tutto questo potrebbe essere un<br />

errore estremamente costoso.<br />

“I cuscinetti svolgono una funzione<br />

primaria in ogni applicazione<br />

e un cedimento potrebbe<br />

portare al fermo dell’impianto, e<br />

addirittura provocare danni ad<br />

altri componenti, con un conseguente<br />

aumento dei costi. Individuare<br />

un cuscinetto in grado<br />

di garantire nel tempo un funzionamento<br />

affidabile consente<br />

di ridurre al minimo gli interventi<br />

di manutenzione e di riparazione,<br />

oltre ai guasti improvvisi.<br />

Abbiamo raccolto molte storie<br />

di successo, garantendo ai nostri<br />

clienti un risparmio di centinaia<br />

di migliaia di pound all’anno,<br />

semplicemente consigliando e<br />

installando i cuscinetti più adatti<br />

per le loro esigenze”.<br />

50 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

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MATERIALI<br />

MEDAGLIA D’ORO MATERIAL HEALTH<br />

Profili termoisolanti sostenibili<br />

I profili termoisolanti di Ensinger non aumentano solo l’efficienza<br />

energetica degli edifici ma soddisfano anche i massimi standard<br />

in fatto di sostenibilità: sottoposti a verifica secondo i severi<br />

criteri dell’organizzazione Cradle to Cradle Products Innovation<br />

Institute, insulbar ESP e insulbar REG hanno conquistato la<br />

medaglia d’oro della certificazione Material Health.<br />

Cosa rende un prodotto veramente sostenibile? Il chimico e<br />

tecnico dei processi Michael Braungart, precursore dell’economia<br />

circolare, ha trovato una risposta in proposito: tutti i<br />

componenti, nonché la produzione degli stessi devono essere<br />

innocui per la salute e l’ambiente, per sostenere una completa<br />

riconduzione nel ciclo dei materiali riciclabili. Nella valutazione<br />

del prodotto da parte di istituti di prova come l’EPEA viene presa<br />

in esame l’intera filiera della produzione “cradle to cradle”:<br />

dalla culla alla culla.<br />

“Tutti i materiali impiegati nel prodotto finito e i loro componenti<br />

chimici vengono scientificamente e periodicamente valutati sin<br />

nei minimi dettagli ogni due anni nel corso di un audit”, spiega<br />

Michael Möller, del reparto Research and Material Development<br />

di Ensinger. “<strong>La</strong> certificazione conseguita secondo il processo di<br />

valutazione Cradle to Cradle Material Health documenta il nostro<br />

impegno a favore dell’innovazione, della trasparenza e della<br />

sostenibilità, nonché quello dei nostri clienti che valorizzano<br />

le proprie finestre, porte e facciate con insulbar”.<br />

Ad entrambi i prodotti è stato assegnato l’oro nella categoria<br />

Material Health, che valuta l’impatto dei prodotti su salute e<br />

ambiente. Il profilo universale, insulbar REG, rinforzato con fibre<br />

di vetro ed estremamente resistente, si presta ottimamente per<br />

tutti i più comuni profili di telai in alluminio. Insulbar ESP è un<br />

profilo speciale con proprietà elettrostatiche ottimizzate per<br />

un efficiente rivestimento a polveri. Come per la Dichiarazione<br />

ambientale di prodotto (EPD), già a disposizione per insulbar RE,<br />

anche il Cradle to Cradle Material Health Certificate significa<br />

importanti crediti nella certificazione degli edifici, ad esempio<br />

secondo lo standard LEED.<br />

TECNOPOLIMERI<br />

Poliammidi per l’automotive<br />

RadiciGroup Performance<br />

Plastics, l’area di business<br />

del gruppo specializzata nella<br />

produzione di tecnopolimeri a<br />

base poliammide e altri polimeri,<br />

amplia il proprio portafoglio<br />

prodotti introducendo nel<br />

mercato brasiliano una nuova<br />

gamma a base di Poliftalammide<br />

(PPA), il Radilon ® Aestus T.<br />

Si tratta di una linea ad elevate<br />

performance e resistente alle<br />

alte temperature, sviluppata per<br />

rispondere alle nuove tendenze<br />

e agli standard internazionali<br />

richiesti dal settore automobilistico.<br />

Con questo nuovo brand<br />

RadiciGroup mette a disposizione<br />

prodotti ideali in applicazioni<br />

legate al comparto sottocofano,<br />

in grado di garantire non solo<br />

massima resistenza alle alte<br />

temperature, ma anche elevata<br />

resistenza alla fiamma, ai fluidi<br />

aggressivi e, non da ultimo,<br />

resistenza chimica. Il lancio<br />

ufficiale sul mercato nazionale<br />

si è svolto in occasione di<br />

Feiplastic <strong>2017</strong>, in Brasile. Nel<br />

settore dell’automotive sempre<br />

più la poliammide, grazie<br />

alle sue caratteristiche fisicomeccaniche<br />

e strutturali, va<br />

a sostituire i metalli: a fronte<br />

delle nuove tendenze nell’industria<br />

auto, come motori più<br />

piccoli e potenti, limiti di CO 2<br />

più<br />

bassi, e riduzione dello spazio<br />

sottocofano, le PA rispondono<br />

con caratteristiche di resistenza<br />

strutturale e termica anche<br />

a temperature elevate, facilità<br />

di trasformazione e prezzo<br />

competitivo. “L’obiettivo non è<br />

semplicemente quello di ridurre<br />

i costi, ma ridurre il peso dei<br />

veicoli, aumentare la sicurezza<br />

dei conducenti e ridurre le<br />

emissioni di CO 2<br />

, migliorando<br />

inoltre l’efficienza energetica<br />

delle automobili.<br />

E queste sono le attrattive<br />

principali di Radilon Aestus<br />

T”, dice Jane Campos, Country<br />

Manager di RadiciGroup Performance<br />

Plastics in Brasile.<br />

“Non possiamo non menzionare<br />

la sua elevata temperatura<br />

di fusione e di deformazione<br />

sotto carico; l’ottima resistenza<br />

all’invecchiamento prolungato<br />

in miscela di aria, glicol e<br />

alcool-benzina; e buona fluidità,<br />

fattore questo che rende possibile<br />

lo stampaggio di elementi di<br />

spessore fine”.<br />

Oltre a quello dell’industria<br />

automobilistica, RadiciGroup<br />

opera in numerosi altri settori:<br />

elettrico/elettronico, elettrodomestici<br />

e industriale. “Siamo<br />

forti di oltre 35 anni di esperienza<br />

nel mercato dei tecnopolimeri“,<br />

ha sottolineato Gianluigi<br />

Molteni, Head of Marketing &<br />

Business Development Radicigroup<br />

Perfomance Plastics<br />

Americas & Pacific. Oggi la<br />

nostra struttura globale, contraddistinta<br />

da un network di<br />

unità produttive, commerciali,<br />

MKT e R&D in Italia e nel resto<br />

d’Europa, Nord e Sud America e<br />

Asia, ci consente di soddisfare<br />

tutti i clienti con un’offerta completa,<br />

innovativa e sostenibile”.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 51


AUTOMAZIONE / STRUMENTAZIONE<br />

INTERFACCE<br />

Comunicazione industriale per qualunque ambiente PC<br />

Le schede PC sono il modo più veloce e semplice per dotare i<br />

dispositivi di automazione di un’interfaccia Fieldbus o Real-Time<br />

Ethernet. Hilscher propone diverse soluzioni<br />

versatili e adatte a tutti gli ambienti PC.<br />

Per consentire la comunicazione tra PC industriali<br />

e tutti i dispositivi a bordo macchina,<br />

Hilscher ha progettato le schede PC CifX e i<br />

device da barra DIN NetHost FB e NetHost RTE.<br />

Le schede PC CifX, come tutti i prodotti Hilscher,<br />

sono basate sul chip multi-protocollo netX e<br />

sono quindi in grado di gestire tutti i protocolli<br />

industriali, sia master che slave. Dal punto di<br />

vista software sono facilmente integrabili:<br />

numerosi esempi, sia compilati che in formato<br />

sorgente sono rilasciati gratuitamente.<br />

Inoltre, sono disponibili driver per molti<br />

sistemi operativi quali Windows, Linux, CE,<br />

QNX e VxWorks. Caricando il firmware<br />

opportuno è possibile far eseguire alla<br />

scheda il protocollo desiderato. Tutti i firware,<br />

i software di configurazione e gli esempi applicativi<br />

(Toolkit) sono scaricabili gratuitamente dal sito Hilscher.<br />

Le schede CifX, in quanto basate sui processori netX, sono<br />

componenti attivi, ossia componenti in cui la macchina a stati<br />

del protocollo viene eseguita completamente ed autonomamente<br />

sulla scheda PC. Lo scambio dati con l’applicazione utente avviene<br />

attraverso l’accesso con Dual-Port-Memory o DMA (Direct<br />

Memory Access).<br />

Le API (Application Protocol Interface), ben documentate e di facile<br />

integrazione, permettono a qualunque applicazione di<br />

dialogare con le schede PC ed in generale con tutti i dispositivi<br />

Hilscher, riutilizzando il know how acquisito anche<br />

in altri progetti. Sono disponibili<br />

anche driver per RTX ed Intime.<br />

I dispositivi netHost FB e netHost<br />

RTE sono componenti da guida<br />

DIN e si interfacciano con<br />

l’applicazione PC tramite le<br />

stesse API delle schede CifX.<br />

Sono disponibili per i protocolli<br />

Profinet, Ethernet/IP, Ether-<br />

CAT, Profibus, Canopen e Devicenet<br />

master. Attraverso i driver Hilscher<br />

per i vari sistemi operativi, un’applicazione<br />

scritta per le schede CifX funziona<br />

anche con i dispositivi netHost e viceversa.<br />

Sia le schede cifX che i netHost Hilscher si basano su principi<br />

di universalità e versatilità, il che consente il loro utilizzo su tutti i<br />

PC industriali sfruttando appieno tutte le funzionalità.<br />

MISURAZIONI DIMENSIONALI<br />

Proiettore di profili automatico e digitale<br />

Con l’introduzione della Serie<br />

IM-7000, Keyence scrive un<br />

capitolo importante nella storia<br />

delle misurazioni dimensionali,<br />

offrendo uno strumento in grado<br />

di risolvere i problemi che rendevano<br />

altamente complesse<br />

questo genere di operazioni. Le<br />

misurazioni dimensionali infatti<br />

richiedevano personale altamente<br />

qualificato e tempi molto lunghi,<br />

ma nonostante ciò i risultati delle<br />

misurazioni risultavano spesso<br />

imprecisi e variavano a seconda<br />

dell’operatore che aveva eseguito<br />

la misurazione.<br />

Con la Serie IM invece, è sufficiente<br />

posizionare gli oggetti<br />

sulla piattaforma di misurazione,<br />

quindi premere il pulsante e in<br />

pochi secondi si ottengono tutte<br />

le misure, senza errori o incongruenze<br />

dovuti a errori degli operatori.<br />

Risulta dunque evidente<br />

come questo strumento di misurazione<br />

possa essere utilizzato<br />

anche da personale non specializzato<br />

per eseguire facilmente<br />

misurazioni di elevata precisione.<br />

Oltre che per la maggior precisione<br />

rispetto a calibri, microscopi di<br />

misurazione e micrometri tradizionali,<br />

la Serie IM si contraddistingue<br />

per la rapidità con cui è in<br />

grado di eseguire le misurazioni;<br />

è possibile infatti eseguire misurazioni<br />

simultanee in un massimo<br />

di 99 punti, in un’unica operazione<br />

e in pochi secondi grazie anche<br />

alla possibilità di posizionare l’oggetto<br />

da misurare liberamente sul<br />

piatto. Il sistema di misurazione<br />

istantanea tramite immagini rileva<br />

automaticamente la posizione<br />

e l’orientamento dell’oggetto da<br />

misurare.<br />

Dotata di un interfaccia intuitiva<br />

e utilizzabile da chiunque e di<br />

una unità di illuminazione anulare<br />

facilmente programmabile, la<br />

Serie IM-7000 Keyence consentirà<br />

all’utente di ridurre il tempo<br />

necessario alla formazione degli<br />

operatori e di conseguenza di<br />

ottenere un incremento della<br />

produttività, un miglioramento<br />

dell’affidabilità e una notevole<br />

riduzione dei costi. <strong>La</strong> posizione<br />

e l’orientamento del target<br />

appoggiato sul piano di misurazione<br />

vengono rilevati automaticamente.<br />

Trovando il pezzo<br />

e confrontandolo con la forma<br />

registrata, è possibile eseguire<br />

misurazioni accurate senza dover<br />

posizionare in modo preciso il<br />

target. I target possono essere<br />

misurati a prescindere da dove<br />

vengono posizionati all’interno<br />

del campo visivo.<br />

52 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


AUTOMAZIONE / STRUMENTAZIONE<br />

INDUSTRIA 4.0<br />

<strong>La</strong> tecnologia One-Cable al servizio<br />

della progettazione<br />

Rilancio delle imprese italiane, Industry 4.0 e smart factory:<br />

niente di tutto questo è possibile senza un chiaro progetto<br />

di automazione, sia che riguardi una singola macchina sia<br />

che coinvolga l’intera linea di produzione. Oggi più che<br />

mai è di fondamentale importanza adottare un approccio di<br />

ampio respiro che non si focalizzi su singole competenze<br />

e soluzioni, ma che tenga conto di meccanica, elettronica<br />

ed informatica. Solo in questo modo sarà possibile, infatti,<br />

raggiungere gli obiettivi di advanced automation alla base<br />

dello smart manufacturing.<br />

Grazie alla meccatronica le macchine diventano ancora più<br />

intelligenti e connesse: non più una trasmissione univoca<br />

di segnali, ma un vero dialogo in rete per un continuo<br />

scambio di informazioni. Prima di addentrarsi nel campo<br />

dell’informatica e dell’elettronica, però, la rivoluzione parte<br />

dalla meccanica. E qui gli encoder la fanno da protagonisti,<br />

essendo la base della cinematica e della meccanica di<br />

movimento, nonché riferimento tecnologico dell’intero<br />

mercato motion. Insieme alla tecnologia One-Cable, essi<br />

sono uno dei punti di riferimento nella digitalizzazione<br />

4.0 dell’industria; Mirko Dibenedetto, Product Manager<br />

Motion Control Sensors di Sick Spa, presenterà le loro<br />

potenzialità nell’intervento “<strong>La</strong> tecnologia One-Cable al<br />

servizio della progettazione” nel corso della sessione<br />

di Progettazione prevista in occasione della prossima<br />

edizione del Forum Meccatronica, il 26 settembre ad<br />

Ancona.<br />

Introdotta da Sick quasi sei anni fa, la One-Cable<br />

Technology associata alla comunicazione Hiperface DSL<br />

ha rivoluzionato il mercato. L’integrazione del doppino<br />

encoder all’interno del cavo di potenza motore, infatti,<br />

semplifica il cablaggio e consente la costruzione di<br />

sistemi più leggeri. In più, l’interfaccia completamente<br />

digitale registra, analizza e trasmette dati di posizione e<br />

informazioni ausiliarie, come ad esempio temperatura,<br />

velocità e stato di funzionamento per un condition<br />

monitoring in tempo reale che permette di intervenire<br />

in qualsiasi momento sul motor feedback e di attuare<br />

degli interventi di manutenzione solo quando è realmente<br />

necessario.<br />

“Le aziende manifatturiere vogliono rendere più<br />

performanti, smart e semplici le macchine attuali, e<br />

hanno quindi bisogno di hardware sempre più compatti,<br />

software capaci di comunicare su diverse piattaforme<br />

e soluzioni di feedback motore intelligenti con elevate<br />

capacità di diagnostica”, afferma l’ingegner Dibenedetto.<br />

“Stiamo lavorando anche a nuovi motori torque, come<br />

dimostra la continua espansione della serie Direct Drive<br />

basata su tecnologia capacitiva, per fornire feedback su<br />

assi con diametri elevati, pur garantendo sempre elevate<br />

performance”.<br />

“In ambito meccatronico stiamo registrando un nuovo<br />

trend, che sta acquisendo sempre più importanza: la<br />

gestione sicura degli assi”, conclude Dibenedetto.<br />

“Questa comporta, ad esempio, i monitoraggi in sicurezza<br />

SLS e SLP, oltre all’STO, e garantisce al drive un controllo<br />

costante mediante i sistemi di feedback motore evoluti.<br />

Adottando un unico cavo per la comunicazione tra motore<br />

e drive, la tecnologia DSL (Digital Servo Link) semplifica il<br />

cablaggio e consente la costruzione di motori più leggeri.<br />

L’interfaccia completamente digitale, inoltre, è in grado di<br />

registrare e analizzare importanti informazioni utili per una<br />

maggiore efficienza produttiva e una migliore capacità<br />

diagnostica”.<br />

Hiperface DSL ® , il protocollo digitale conforme allo<br />

standard RS485 e leader nei sistemi di feedback digitali per<br />

la tecnologia servo drive, è stato aperto di recente e può<br />

essere utilizzato ora anche su dispositivi a marchio non<br />

Sick. <strong>La</strong> gamma DSL si sta espandendo anche nel campo<br />

del safety in applicazioni motion con componenti, quali il<br />

recente EEx37, un motor feedback robusto, intelligente<br />

ed economico. Disponibile in versione mono o multigiro,<br />

con una risoluzione di 15 o 17 bit, ha un diametro di<br />

37 mm e si basa sul protocollo digitale Hiperface DSL,<br />

sfruttando tutti i benefici del collegamento one-cable<br />

per una comunicazione diretta col drive. <strong>La</strong> tecnologia<br />

capacitiva, inoltre, non necessita di alcun cuscinetto,<br />

andando così ad aumentare ulteriormente la longevità del<br />

dispositivo. <strong>La</strong> certificazione SIL3 relativa al protocollo DSL<br />

è enfatizzata da una variante Safety, sia per il controllo<br />

della velocità che di posizione, certificata SIL2.<br />

www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 53


NONSOLOSUBFORNITURA<br />

Mostre<br />

Verona, Basilica Palladiana<br />

VAN GOGH. TRA IL GRANO E IL CIELO<br />

7 ottobre <strong>2017</strong> - 8 aprile 2018<br />

<strong>La</strong> nascita e la formazione del genio di Van Gogh<br />

attraverso 43 meravigliosi dipinti e 86 straordinari<br />

disegni: è la grande mostra allestita<br />

dal 7 ottobre all’8 aprile 2018 negli spazi della<br />

Basilica Palladiana di Vicenza. In primo piano,<br />

un focus mai fatto prima d’ora dei cinque anni<br />

di permanenza in Olanda, quando il dolore e la<br />

disperazione del vivere diventano per l’artista<br />

le uniche modalità dell’esistenza, da cui però<br />

scaturiranno le sue immagini, le sue visioni, il<br />

suo colore.<br />

Con il titolo “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”,<br />

l’importante esposizione segna il ritorno di<br />

Marco Goldin a Vicenza con una selezione<br />

strepitosi capolavori, resa possibile grazie<br />

Vincent van Gogh, Ulivi, 1889<br />

all’apporto decisivo di quello scrigno vangoghiano<br />

che è il Kroller-Muller Museum in<br />

Olanda e ai prestiti concessi da una decina di<br />

musei internazionali. <strong>La</strong> mostra, “con un taglio<br />

del tutto diverso rispetto ad altre che ho curato<br />

su o attorno a Van Gogh negli ultimi quindici<br />

anni” - sottolinea lo storico dell’arte – “studia<br />

dapprincipio, e in modo approfondito, i cinque<br />

anni della permanenza olandese dell’artista,<br />

nel Brabante, da Etten nella primavera del 1881<br />

fino all’autunno del 1885 a Nuenen. Ma anche<br />

i mesi meravigliosi trascorsi nell’autunno del<br />

1883 nella regione del Drenthe, quella più amata<br />

dai paesaggisti olandesi e nella quale Van<br />

Gogh realizza alcuni fogli di squisita eleganza”.<br />

Il percorso espositivo ideato dal curatore<br />

punta proprio a “fare entrare nel laboratorio<br />

dell’anima di Van Gogh, in quel luogo segreto,<br />

solo a lui noto, nel quale si sono formate le<br />

sue immagini. Spesso nella condivisione dei<br />

temi in primo luogo con Jean-Francois Millet<br />

e poi con gli artisti della cosiddetta Scuola<br />

dell’Aia, una sorta di versione olandese della<br />

Scuola di Barbizon”. Dando grande spazio al<br />

disegno, da cui Van Gogh partì quando decise<br />

di votarsi interamente all’arte, al modo dei celebrati<br />

maestri dell’antico. Ma la mostra, dopo<br />

l’inedito approfondimento sugli esordi olandesi,<br />

proseguirà con i dipinti più famosi del maestro,<br />

per far comprendere quanto quella lunga<br />

formazione da autodidatta sia stata in realtà<br />

l’”indispensabile grammatica, della mano e<br />

dello spirito, per accendere quel colore nuovo<br />

che Van Gogh ha fatto vibrare come luogo di un<br />

cuore turbato e di un’anima lacerata”.<br />

Una profondità di indagine e ricerca che si<br />

riverserà in qualunque tipo di immagine prenda<br />

corpo sulla tela, dagli interni dei ristoranti<br />

parigini ai ritratti, dalle nature morte al ponte<br />

levatoio appena fuori Arles, fino agli ulivi di<br />

Provenza o ai campi di grano ad Auvers. Ecco<br />

dunque sfilare nella Basilica Palladiana i<br />

quadri più conosciuti del periodo parigino e di<br />

quello provenzale, tra Arles e Saint-Remy, e dei<br />

70 giorni conclusivi della sua vita a Auvers-sur-<br />

Oise, dove morirà alla fine di luglio del 1890.<br />

Protagonista è sempre più la natura, diventa<br />

il luogo della sua tormentata interiorità, uno<br />

“spazio” – conclude Goldin – “riempito di colori,<br />

di visioni, di sogni, di urla e di strepiti. Di<br />

sospiri e respiri singhiozzanti, di improvvise e<br />

così brevi accensioni di felicità. Quello spazio<br />

che solo Van Gogh, prima e poi, ha saputo dipingere<br />

in questo modo”.<br />

www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/veneto<br />

Mudec - Museo delle Culture<br />

EGITTO - LA STRAORDINARIA SCOPERTA<br />

DEL FARAONE AMENOFI II<br />

13 settembre <strong>2017</strong> - 7 gennaio 2018<br />

<strong>La</strong> mostra, tramite la figura del valoroso<br />

faraone Amenofi II e il periodo in cui<br />

visse (1427-1401 a.C.), ha lo scopo di<br />

presentare gli aspetti principali della<br />

civiltà dell’antico Egitto.<br />

<strong>La</strong> vita di Amenofi II è narrata attraverso<br />

l’esposizione di statue, armi,<br />

stele commemorative e evocazioni<br />

dell’Egitto di cui egli fu eroico protagonista.<br />

<strong>La</strong> sua instancabile attività<br />

militare ed edilizia e i paesaggi egiziani<br />

vengono evocati virtualmente<br />

con esperienze immersive nelle<br />

atmosfere nilotiche. <strong>La</strong> vita quotidiana<br />

delle classi sociali più vicine<br />

alla corte è illustrata, tra l’altro,<br />

con oggetti legati alla moda e alla<br />

cura del corpo, che mostrano il livello tecnologico<br />

e sociale raggiunto in questo periodo<br />

della storia egizia.<br />

Segue una sezione che, attraverso il tema<br />

delle concezioni funerarie, fornisce spunti di<br />

riflessione sulla lunga durata e complessità<br />

della civiltà egizia.<br />

Infine si raggiunge il cuore della mostra: un’esperienza<br />

unica permette di entrare nella sala<br />

a pilastri della tomba di Amenofi II e vivere la<br />

sensazionale scoperta archeologica di questa<br />

sepoltura nella Valle dei Re tramite i documenti<br />

originali di Victor Loret, l’archeologo<br />

che la scoprì, oggi proprietà dell’Università<br />

Statale di Milano. Fra i tesori conservati nella<br />

tomba vi erano le mummie di molti faraoni,<br />

che là erano stati nascosti per sottrarli alle<br />

offese dei profanatori di tombe.<br />

www.mudec.it<br />

Bologna, MAMbo - Museo d’Arte Moderna<br />

di Bologna<br />

ANIME. DI LUOGO IN LUOGO.<br />

CHRISTIAN BOLTANSKI<br />

Fino al 12 novembre <strong>2017</strong><br />

Christian Boltanski, Animitas (blans), <strong>2017</strong><br />

È dedicato a Christian Boltanski il progetto<br />

speciale che la città di Bologna promuove<br />

in ambito culturale per l’anno <strong>2017</strong>. L’autore<br />

francese, uno dei massimi artisti internazionali<br />

viventi, è protagonista di un articolato<br />

programma di eventi riuniti sotto il titolo Anime.<br />

Di luogo in luogo, promosso da Comune<br />

di Bologna e Emilia-Romagna Teatro Fondazione,<br />

in collaborazione con Associazione<br />

Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e<br />

Regione Emilia-Romagna.<br />

Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge<br />

da giugno a novembre attraverso un percorso<br />

scandito in vari interventi e diversi luoghi<br />

della città, che consente di presentare l’opera<br />

di Boltanski in tutte le sue dimensioni<br />

espressive: l’omonima mostra antologica al<br />

MAMbo, l’installazione performativa Ultima<br />

al teatro Arena del Sole, l’installazione<br />

Réserve presso l’ex bunker polveriera nel<br />

Giardino Lunetta Gamberini, il progetto<br />

54 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


speciale Take Me (I’m Yours) all’interno dell’ex<br />

parcheggio Giuriolo. Il progetto è inoltre stato<br />

anticipato a partire da metà giugno dall’intervento<br />

di arte pubblica Billboards realizzato<br />

nelle zone periferiche della città.<br />

www.mambo-bologna.org<br />

Libri<br />

Paolo Cognetti<br />

LE OTTO MONTAGNE<br />

Giulio Einaudi Editori<br />

Paolo Cognetti ha vinto la 71esima edizione<br />

del Premio Strega con Le otto montagne.<br />

L’autore, che ha vinto anche la quarta edizione<br />

del Premio Strega Giovani <strong>2017</strong>, felice<br />

e commosso per il prestigioso riconoscimento,<br />

ha dedicato la vittoria alla montagna,<br />

“perché è un posto abbandonato,<br />

dimenticato e distrutto,<br />

in molti casi dalla città, e io mi<br />

sono votato a cercare di raccontarlo”.<br />

Le otto montagne<br />

racconta la storia di Pietro,<br />

un ragazzino di città solitario<br />

e un po’ scontroso, del suo<br />

rapporto con i genitori, con il<br />

suo amico Bruno e, soprattutto,<br />

con la montagna. l’autore<br />

sul palco dello Strega avverte:<br />

“Natura è una parola che usano<br />

le persone di città”.<br />

<strong>La</strong> montagna, nella sua scarna<br />

bellezza, dura e selvaggia,<br />

segna l’anima per sempre, lascia<br />

l’impronta in chi vi è nato<br />

e in chi l’ha amata. Diventa una<br />

categoria dello spirito e, anche<br />

quando la si lascia in cerca di<br />

un altrove più conveniente,<br />

non ci si può mai staccare<br />

veramente da essa. Basta un<br />

suono, un profumo, e si è risucchiati.<br />

È questo che capita<br />

ai personaggi del romanzo,<br />

che non riescono a farne a meno,<br />

e vanno e ritornano, senza<br />

mai lasciarla veramente.<br />

È una storia “di padri e figli,<br />

di abbandono della civiltà, di<br />

libertà della vita selvatica. Ho<br />

sempre avuto il ricordo di una<br />

grande felicità vissuta da bambino<br />

tra i boschi. Qualunque<br />

cosa sia il destino abita nelle montagne che<br />

abbiamo sopra la testa”. (Paolo Cognetti).<br />

www.einaudi.it<br />

Carlo Rovelli<br />

L’ORDINE DEL TEMPO<br />

Adelphi<br />

Come le Sette brevi lezioni di fisica, che ha<br />

raggiunto un pubblico immenso in ogni parte<br />

del mondo, questo libro tratta di qualcosa<br />

della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge,<br />

semplicemente perché è un mistero di cui<br />

ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo.<br />

E un mistero non solo per ogni profano,<br />

ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo<br />

trasformarsi in modo radicale, da Newton a<br />

Einstein, alla meccanica quantistica, infine<br />

alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli<br />

stesso è uno dei principali teorici.<br />

Nelle equazioni di Newton era sempre presente,<br />

ma oggi nelle equazioni<br />

fondamentali della fisica<br />

il tempo sparisce. Passato<br />

e futuro non si oppongono<br />

più come a lungo si è<br />

pensato. E a dileguarsi per<br />

la fisica è proprio ciò che<br />

chiunque crede sia l’unico<br />

elemento sicuro: il presente.<br />

Sono tre esempi degli incontri<br />

straordinari su cui si<br />

concentra questo libro, che<br />

è uno sguardo su ciò che la<br />

fisica è stata e insieme ci<br />

introduce nell’officina dove<br />

oggi la fisica si sta facendo.<br />

www.adelphi.it<br />

Christophe Boltanski<br />

IL NASCONDIGLIO<br />

Sellerio<br />

<strong>La</strong> storia dei Boltanski è quella di una stravagante<br />

famiglia intellettuale che ha vissuto<br />

per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento<br />

in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha<br />

costruito tutto il proprio mondo. Il racconto<br />

della loro vicenda segue la struttura dell’abitazione<br />

e attraversa in maniera progressiva<br />

ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici<br />

personaggi. È un cammino che inizia nel cortile<br />

dov’è parcheggiata la Fiat Cinquecento<br />

e prosegue verso la cucina, l’ufficio, il bagno<br />

e le camere da letto, fino al luogo clou,<br />

“l’entre deux”, il nascondiglio letteralmente<br />

incastrato tra le mura dove il nonno Étienne,<br />

ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni<br />

per sfuggire alla deportazione.<br />

Il padre di Étienne, il bisnonno, era emigrato<br />

in Francia nel 1895 da Odessa, dopo aver<br />

abbandonato il sogno di diventare cantante<br />

lirico. A Parigi trova lavoro come operaio alla<br />

Citroën, e durante la Prima guerra mondiale<br />

conosce la futura moglie, la bisnonna Niania,<br />

infermiera. Étienne sarà il loro unico figlio, ed<br />

è lui, il medico malinconico, la figura centrale<br />

del romanzo, assieme alla moglie Myriam.<br />

<strong>La</strong> donna viene dalla Bretagna dove è stata<br />

cresciuta dalla matrigna, ed è claudicante a<br />

causa della poliomielite avuta da bambina,<br />

ma che rinnega con tutti. Sono la sua forza<br />

impetuosa e il carattere autoritario a mantenere<br />

saldo intorno a lei l’intero clan.<br />

Per raccontare il vertiginoso collage identitario<br />

da cui proviene, un corpo unico dalle<br />

membra molteplici, Christophe Boltanski<br />

ha interrogato i parenti, grattato nei ricordi<br />

d’infanzia, indagato nelle tracce lasciate<br />

dagli antenati, redatto uno scrupoloso inventario<br />

dell’appartamento. Con grande<br />

ironia ne scaturisce l’emozione di<br />

una libertà reinventata ogni giorno, un<br />

anticonformismo esasperato, nevrotico<br />

e creativo, il paradosso di uno spazio<br />

chiuso e limitato che contiene invece<br />

tutto e tutti: “Noi che fluttuavamo<br />

senza appigli, senza radici, noi che per<br />

le nostre origini bizzarre, per le nostre<br />

abitudini particolari, per il nostro rifiuto<br />

o la nostra incapacità di far parte di<br />

un qualsiasi gruppo etichettabile, pensavamo<br />

di essere diversi dagli altri, al<br />

punto da vivere ripiegati su noi stessi,<br />

in fin dei conti assomigliavamo a tutto<br />

il resto del mondo”.<br />

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www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 55


Pag. 10<br />

ANIMA<br />

Meccanica 4.0: crescono<br />

gli investimenti<br />

Pag. 20<br />

MICRONORA 2018<br />

Il futuro delle<br />

microtecniche<br />

Mensile - anno VIII - n°4 settembre <strong>2017</strong><br />

Pag. 24<br />

MORETTI<br />

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Materiali <strong>La</strong>vorati:<br />

• Acciaio Inox 304/316/303/307<br />

• Inconel628, Alloy, Monel<br />

• Acciai comuni da costruzione;<br />

• Acciai speciali;<br />

• Acciai automatici e leghe leggere;<br />

• Materiali plastici.<br />

<strong>La</strong>vorazioni eseguite:<br />

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• Aeronautico e navale<br />

• Costruttori di macchine/impianti<br />

• Elettromeccanico<br />

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• Settore Petrolchimico<br />

• Valvole e piccoli gruppi premontati<br />

• Ruote dentate e ingranaggi<br />

• Medicale<br />

• Settore alimentare<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />

Flavio Mariani (f.mariani@interprogettied.com)<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax 031 4128181<br />

www.interprogettied.com<br />

© Copyright Interprogetti Editori Srl<br />

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />

di articoli, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

ABBIAMO PARLATO DI...<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />

TARIFFE ABBONAMENTI<br />

Italia: spedizione ordinaria € 61,00, contrassegno € 65,00<br />

Estero: spedizione ordinaria € 89,50, spedizione prioritaria Europa € 101,00<br />

spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 125,00 spedizione prioritaria Oceania € 140,00<br />

Una copia € 8,00<br />

AGAZZI GIANCARLO 7<br />

AITA 12<br />

ANIMA 10, 12<br />

API 15<br />

BIG KAISER 44<br />

BONFIGLIOLI 50<br />

CARBOTEMPRA 13<br />

CDU - CONSORZIO DISTRIBUTORI UTENSILI 42<br />

CHIARI BRUNO 1<br />

CM CERLIANI 33<br />

CPM 3<br />

CREAFORM 12<br />

EIOM 45<br />

ELESA 46<br />

ENSINGER 15, 16, 51<br />

EPLAN 34<br />

ESPRIT 30<br />

EURAL GNUTTI 1A COP., 4<br />

F.LLI LOCATELLI<br />

4A COP.<br />

FCA ITALIA 12<br />

FIXI LOMBARDIA<br />

2A COP.<br />

FUCHS LUBRIFICANTI 39<br />

GIORNATE NAZIONALI DI SALDATURA 18<br />

HILSCHER 52<br />

HURON 36<br />

IGUS 13<br />

INTERPROGETTI EDITORI 41<br />

KENNAMETAL 16<br />

KEYENCE 52<br />

MAKINO 14, 40<br />

MECCANICA BUTERA 23<br />

MECNOVA 29<br />

MEMMERT 28<br />

MEQUADRAT 48<br />

MICRONORA 8, 20<br />

MIDEST 23<br />

MOLLIFICIO GARDESANO 35<br />

MOLLIFICIO LOMBARDO 17<br />

MORETTI 24<br />

NSK 50<br />

OLIVETTI 12<br />

PORDENONE FIERE<br />

3A COP.<br />

RADICIGROUP 51<br />

REDEX 36<br />

SECO TOOLS 44<br />

SFORTEC INDUSTRY 19<br />

SICK 53<br />

SOFTING 34<br />

SOUTHCO 28<br />

TECNEST 19<br />

L’Iva sugli abbonamenti possono essere sottoscritti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è<br />

assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive<br />

modificazioni e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Testata in corso di certificazione di tiratura e diffusione in conformità al regolamento CSST<br />

Certificazione Stampa Specializzata Tecnica<br />

Registrazione al Tribunale di Milano n. 260 in data 07/05/2010<br />

Direttore responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 18/09/<strong>2017</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />

Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche<br />

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dell’attività giornalistica.<br />

Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno<br />

(LC), Via Maggiolino 34 F, vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche<br />

cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o<br />

saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività<br />

giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa.<br />

I soggetti che possono conoscere i predetti fati sono esclusivamente i predetti professionisti,<br />

nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi<br />

dell’art.7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare,<br />

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Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere<br />

l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle<br />

norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

56 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n. 4 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com


Materiali <strong>La</strong>vorati:<br />

• Acciaio Inox 304/316/303/307<br />

• Inconel628, Alloy, Monel<br />

• Acciai comuni da costruzione;<br />

• Acciai speciali;<br />

• Acciai automatici e leghe leggere;<br />

• Materiali plastici.<br />

<strong>La</strong>vorazioni eseguite:<br />

• Tornitura da barra fino a Ф65<br />

• Tornitura di ripresa fino a Ф 180<br />

• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300<br />

• Produzione ingranaggi e dentatura<br />

• Piccoli assemblaggi di precisione<br />

F.lli Locatelli s.r.l.<br />

meccanica di precisione dal 1967<br />

Settori di sbocco:<br />

• Aeronautico e navale<br />

• Costruttori di macchine/impianti<br />

• Elettromeccanico<br />

• Illuminotecnica<br />

• Raccorderia speciale o ad alta pressione<br />

• Settore Petrolchimico<br />

• Valvole e piccoli gruppi premontati<br />

• Ruote dentate e ingranaggi<br />

• Medicale<br />

• Settore alimentare<br />

F.lli locatelli s.r.l.<br />

Via ghiaie n°25 Paladina (BG)<br />

Info e contatti: Tel: 035637913 - Fax: 035637917<br />

E-mail: info@locatelli.bg.it - Sito: www.locatelli.bg.it

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