La Subfornitura 4 Settembre 2017
La Subfornitura è una rivista pensata per ottimizzare il rapporto tra le aziende di subfornitura tecnica e i loro committenti, dedicando spazio ad offerta e domanda. Il sito web di Interprogetti Editore è gestito da Alkimedia - Web Agency Milano
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Mensile - anno VIII - n°4 settembre <strong>2017</strong><br />
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la ubfornitura<br />
Pag. 10<br />
ANIMA<br />
Meccanica 4.0: crescono<br />
gli investimenti<br />
Pag. 20<br />
MICRONORA 2018<br />
Il futuro delle<br />
microtecniche<br />
Pag. 24<br />
MORETTI<br />
<strong>La</strong>vorazioni speciali<br />
per l’industria energetica
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SOMMARIO<br />
anno VIII - n. 4 <strong>Settembre</strong> <strong>2017</strong><br />
04 10<br />
Leghe dure di alluminio; il futuro, anzi il presente<br />
Meccanica 4.0: crescono gli investimenti<br />
A Micronora 2018 il futuro delle microtecniche<br />
20<br />
24<br />
<strong>La</strong>vorazioni speciali per l’industria energetica<br />
CAM semplificato per l’elettroerosione a filo<br />
30<br />
Sistema di trasmissione per macchine<br />
ad alta precisione<br />
36<br />
Storia di copertina<br />
• Leghe dure di alluminio; il futuro,<br />
anzi il presente (F. Goi).........................................4<br />
Editoriale<br />
• Vincenti in casa del leader (F. Goi)......................9<br />
Attualità<br />
• Meccanica 4.0: crescono gli investimenti........10<br />
• Notizie attualità....................................................12<br />
Appuntamenti<br />
• A Micronora 2018 il futuro<br />
delle microtecniche.............................................20<br />
• Notizie appuntamenti..........................................22<br />
Subfornitori<br />
• <strong>La</strong>vorazioni speciali per l’industria energetica<br />
(A. Bignami)..............................................................24<br />
Sicurezza<br />
• Notizie sicurezza..................................................28<br />
Software<br />
• CAM semplificato per l’elettroerosione a filo......30<br />
• Notizie software...................................................34<br />
Macchine e utensili<br />
• Sistema di trasmissione per macchine<br />
ad alta precisione................................................36<br />
• Notizie macchine utensili...................................40<br />
• Una sinergia vincente da 25 anni......................42<br />
• Notizie utensili.....................................................44<br />
Componenti e materiali<br />
• Un laboratorio all’avanguardia per i test<br />
sui prototipi..........................................................46<br />
• Servoazionamenti decentralizzati su tavola<br />
rotante (M. Zimmermann).......................................48<br />
• Notizie componenti..............................................50<br />
• Notizie materiali...................................................51<br />
Automazione e strumentazione<br />
• Notizie automazione/strumentazione.................52<br />
Rubriche<br />
• Nonsolosubfornitura............................................54<br />
• Elenco inserzionisti..............................................56<br />
2 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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STORIA DI COPERTINA<br />
SEMILAVORATI<br />
L’esigenza del rispetto<br />
dell’ecosostenibilità e<br />
l’introduzione di nuove<br />
normative hanno accelerato<br />
l’affermazione di questa<br />
tipologia di prodotto, già da<br />
diversi anni appartenente<br />
della gamma di Eural Gnutti.<br />
<strong>La</strong> lega 6026 LF, senza<br />
piombo e senza stagno, è<br />
già stata adottata da alcune<br />
aziende di primo piano di<br />
diversi comparti industriali.<br />
di Francesco Goi<br />
A<br />
partire dall’ultimo trimestre del<br />
2016 Eural Gnutti può contare su<br />
un andamento degli ordini molto<br />
positivo, che ha trovato conferma nel<br />
primo semestre di quest’anno. “Il <strong>2017</strong><br />
è sicuramente da annoverare tra gli anni<br />
buoni” - osserva il Sales Director Giorgio<br />
Di Betta - “e, anche per il prossimo anno,<br />
le prospettive sono molto promettenti.<br />
I nostri settori di riferimento stanno<br />
vivendo un periodo favorevole, a partire<br />
dall’automotive, che sta realizzando una<br />
crescita molto sostenuta; anche gli altri<br />
comparti dell’industria meccanica stanno<br />
registrando numeri in crescendo.<br />
Per quanto ci riguarda, il trend positivo<br />
rappresenta una conferma della correttezza<br />
degli investimenti sostenuti per le<br />
leghe dure, speciali per la barra”.<br />
Leghe dure di alluminio;<br />
il futuro, anzi il presente<br />
Sopra, fabbrica<br />
di estrusione<br />
a Rovato (BS);<br />
sotto, fonderia<br />
di Pontevico (BS)<br />
già da diversi decenni, è stata quella di<br />
dotarsi di una propria fonderia e di dedicarsi<br />
alla produzione di leghe dure e di barre<br />
per torneria.<br />
Le barre e i semilavorati in leghe speciali di<br />
alluminio sono prodotti di nicchia, altamente<br />
tecnologici e molto complessi, realizzati da<br />
poche aziende al mondo.<br />
L’alluminio, grazie alla sua leggerezza, alle<br />
caratteristiche meccaniche molto elevate e<br />
alla possibilità di essere tornito in maniera<br />
altamente produttiva con costi contenuti,<br />
è un metallo sempre più adottato dalle<br />
grandi aziende meccaniche. Altre peculiarità<br />
dei prodotti realizzati con leghe dure sono<br />
la saldabilità, la resistenza alla corrosione,<br />
l’attitudine all’anodizzazione, quindi la<br />
possibilità di avere caratteristiche meccaniche<br />
notevolmente incrementate grazie<br />
all’anodizzazione dura. Sono possibili anche<br />
l’anodizzazione decorativa e la colorazione<br />
dei prodotti, se gli stessi devono essere<br />
Giorgio<br />
Di Betta,<br />
Sales Director<br />
di Eural Gnutti<br />
esposti all’interno della loro applicazione<br />
(è il caso, per esempio, delle lampade, che<br />
presentano basi colorate)”.<br />
ALLA VIGILIA DI UN’ULTERIORE<br />
CHIAVE DI VOLTA<br />
“Il mondo è sempre più orientato ad operare<br />
scelte che privilegiano l’ecologia, anche sul<br />
piano politico”, continua Di Betta.<br />
UNA SCELTA DI PRODOTTI SPECIALI<br />
“Le applicazioni dell’alluminio sono molto<br />
numerose”, aggiunge Di Betta. “Solo con<br />
l’estrusione vengono realizzati profilati per<br />
applicazioni civili e industriali: generalmente,<br />
però, vengono utilizzate le cosiddette<br />
leghe tenere.<br />
<strong>La</strong> scelta vincente di Eural Gnutti, adottata<br />
4 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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Barre trafilate<br />
“Ecosostenibilità, economia circolare, riciclo<br />
oggi sono le parole chiave che condizionano<br />
le strategie aziendali.<br />
Eural Gnutti è all’avanguardia per quanto<br />
riguarda il riciclo, ma è il caso di soffermarsi<br />
soprattutto sull’ecosostenibilità.<br />
Stanno cambiando le normative inerenti gli<br />
elementi nocivi contenuti nelle leghe dure. È<br />
noto che, per una migliore lavorazione dei<br />
metalli, le leghe richiedono la presenza del<br />
piombo in qualità di rompitruciolo. Quando<br />
incontra l’utensile, il piombo si scioglie ad<br />
una temperatura inferiore rispetto al resto<br />
della lega e rompe il truciolo, che viene<br />
evacuato.<br />
<strong>La</strong> direttiva internazionale RoHS (Restriction<br />
of Hazardous Substances) negli anni<br />
Duemila era modificata, consentendo per le<br />
leghe di alluminio un contenuto massimo<br />
di piombo dello 0,40% in peso.<br />
Già allora Eural era stata all’avanguardia,<br />
attraverso lo sviluppo della lega 6026,<br />
caratterizzata da una lavorabilità molto<br />
buona e contenente appunto lo 0,40%<br />
di piombo.<br />
Entro il prossimo novembre uscirà la<br />
nuova versione della direttiva RoHS che<br />
ha abbassato il limite massimo di piombo<br />
accettato: secondo l’Esenzione 6D il<br />
contenuto massimo di piombo, entro tre<br />
anni, non dovrà superare lo 0,10%. Tre<br />
anni rappresentano il tempo sufficiente<br />
per iniziare il processo di sostituzione delle<br />
leghe contenenti piombo.<br />
Eural Gnutti, in questo ambito, costituisce<br />
l’azienda più all’avanguardia a livello<br />
mondiale; la sua offerta, infatti, comprende<br />
una serie di leghe lavorabili all’utensile, in<br />
assenza di piombo.<br />
In particolare, la lega 6026 LF, oltre a non<br />
contenere piombo, si caratterizza anche<br />
per l’assenza di stagno, un elemento rompitruciolo<br />
utilizzato da altri produttori, che<br />
presenta lo svantaggio della fragilità, oltre<br />
ad essere di difficile gestione e a rallentare<br />
i processi produttivi.<br />
<strong>La</strong> lega 6026 LF, che riteniamo essere la<br />
scelta più valida all’interno di questo sistema,<br />
è già disponibile sul mercato e adottata<br />
per le applicazioni di alcuni dei maggiori<br />
brand del settore automotive, ma non solo.<br />
Raggiunto questo traguardo, non intendiamo<br />
fermarci, ma proseguire la Ricerca<br />
& Sviluppo nel campo dell’ecosostenibilità,<br />
puntando a trovare soluzioni sempre<br />
innovative.<br />
Questo rappresenta un punto chiave per la<br />
nostra attività: l’alluminio sta diventando<br />
uno dei pochissimi metalli speciali, al tempo<br />
stesso economicamente vantaggioso e<br />
totalmente ecologico.<br />
L’impiego di altri metalli con caratteristiche<br />
meccaniche di un certo rilievo non consente<br />
di prescindere dall’elemento piombo. Detto<br />
questo, è utile ricordare come l’alluminio<br />
assicuri anche livelli di produttività particolarmente<br />
elevati; la lega 6026 LF ha<br />
superato con successo le prove effettuate<br />
non solo nei torni di ultima generazione, ma<br />
anche impiegando macchine più datate.<br />
Alcuni nostri clienti, che hanno completamente<br />
sostituito i materiali utilizzati in precedenza,<br />
ci tengono a sottolineare come i<br />
loro prodotti siano realizzati esclusivamente<br />
con leghe ecologiche, che rappresentano il<br />
futuro, anzi ormai il presente”.<br />
LEADER NONOSTANTE<br />
LA BUROCRAZIA, UN PROBLEMA<br />
NON SOLO ITALIANO<br />
“Purtroppo la burocrazia italiana, ma anche<br />
quella europea”, - continua Di Betta –<br />
“continuano a rappresentare un ostacolo<br />
non indifferente per lo sviluppo della<br />
nostra azienda. Le leggi vigenti in Italia, per<br />
esempio le RoHS, sono decise a Bruxelles e<br />
applicate a livello continentale, anche i dazi<br />
sono stabiliti a livello europeo: non solo in<br />
Italia la struttura burocratica è veramente<br />
stucchevole.<br />
Come Eural Gnutti, sempre più presente<br />
nelle associazioni europee dell’alluminio,<br />
siamo partecipi dell’andamento di queste<br />
situazioni e sorpresi della farraginosità di<br />
certe strutture. Anche a livello europeo i<br />
tempi per maturare determinate decisioni e<br />
applicarle sono tuttora inaccettabili.<br />
In compenso, anche nel nostro settore,<br />
i concorrenti extra-europei non devono<br />
rispondere a determinate normative inerenti<br />
l’ambiente di lavoro: i comportamenti<br />
scorretti, oltre a rappresentare un danno<br />
gravissimo per il Pianeta, consentono loro<br />
di ridurre considerevolmente i costi.<br />
Nonostante queste penalizzazioni, Eural<br />
Gnutti ha maturato scelte strategiche importanti<br />
che l’hanno portata ad essere il maggiore<br />
produttore di barre trafilate di leghe<br />
dure nel mondo occidentale e tra i primissimi<br />
anche a livello mondiale. Ricordo che Eural<br />
Gnutti continua ad essere un’azienda familiare,<br />
che compete con colossi multinazionali<br />
di enorme capacità economica: nonostante<br />
questo rappresenta un riferimento a livello<br />
planetario.<br />
Questo è possibile grazie alla capacità di<br />
interpretare l’andamento del mercato e<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 5
STORIA DI COPERTINA<br />
nale; siamo molto motivati anche a servire<br />
i nostri clienti commercianti e i clienti<br />
di dimensioni medio-piccole, che ci piace<br />
accompagnare nella loro crescita.<br />
<strong>La</strong> fascia alta comprende anche le aziende<br />
cui vendiamo qualche tonnellata di materiale<br />
l’anno, ma che realizzano prodotti di<br />
qualità, per i quali non utilizzano certamente<br />
i materiali provenienti da aree industriali<br />
meno qualificate.<br />
Per quanto concerne l’attività sui mercati<br />
esteri, abbiamo aperto due uffici commerciali<br />
negli Stati Uniti (con magazzino) e<br />
in Germania. Siamo molto strutturati per<br />
l’esportazione, disponendo anche di una<br />
rete di agenti operanti in tutti i mercati<br />
dove la meccanica offre opportunità. Siamo<br />
organizzati per fornire un servizio efficiente<br />
in ogni angolo della Terra”.<br />
LE LEGHE PIÙ PERFORMANTI<br />
E RICHIESTE DAL MERCATO<br />
“<strong>La</strong> gamma produttiva di Eural Gnutti” –<br />
prosegue Di Betta – “è particolarmente<br />
ricca e composta da leghe in grado di<br />
soddisfare per lo meno il 90% del fabbisogno<br />
della meccanica. Pur non essendo<br />
moltissime (sono 16 a catalogo), la società<br />
ha scelto di realizzare tutte le leghe in grado<br />
di soddisfare le esigenze più sentite del<br />
mercato. Si è preferito favorire l’economia<br />
di scala, non inserendo nella gamma leghe<br />
troppo simili tra loro e indirizzando il cliente<br />
verso le leghe più performanti.<br />
I nostri clienti spesso sono i “numeri<br />
uno” nelle rispettive tipologie produttive<br />
(freni per automobile, cambi, ecc.). Volendo<br />
applicare le nostre soluzioni ai loro<br />
prodotti, nel rispetto delle loro differenti<br />
necessità, siamo noi a proporre le leghe<br />
Stampigliatura<br />
sulle barre estruse<br />
Eural<br />
all’ingegno di inventare cose nuove rispondenti<br />
a necessità concrete ed economicamente<br />
valide sia per il produttore che per<br />
l’utilizzatore: prodotti anche avanzati, ma<br />
troppo costosi e/o di difficile industrializzazione,<br />
in pratica non sarebbero utilizzabili.<br />
<strong>La</strong> famiglia Gnutti è sempre presente in<br />
azienda, ad affrontare qualsiasi tipo di problematica<br />
e ad assumere rapide decisioni,<br />
sempre con grande flessibilità.<br />
Ogni anno si producono nuove tipologie di<br />
leghe, ma il successo della 6026 non è mai<br />
stato replicato.<br />
Un’attenta organizzazione e gestione<br />
aziendale (con il relativo efficace controllo<br />
dei costi), una profonda conoscenza del<br />
rapporto della fornitura e una fortissima<br />
vocazione all’esportazione rappresentano<br />
gli altri punti di forza prioritari della società.<br />
Abbiamo ottenuto numerose commesse<br />
importanti anche nei paesi in cui hanno<br />
sede i maggiori concorrenti, un risultato<br />
sicuramente molto gratificante.<br />
Un’altra peculiarità fondamentale della<br />
nostra azienda è rappresentata dalla presenza<br />
diffusa su tutti i mercati: il contributo<br />
da parte del maggiore cliente al nostro<br />
fatturato non supera il 3%.<br />
Generalmente le multinazionali amano fornire<br />
le grandi strutture, da cui spesso ricavano<br />
una quota di fatturato anche del 15-20%.<br />
Eural Gnutti fornisce clienti di altissimo<br />
livello, ma ha supportato anche la crescita<br />
di molte aziende della fascia media del<br />
mercato, anch’esse centrali per gli obiettivi<br />
aziendali, che prevedono da parte nostra un<br />
supporto in grado di favorire la loro crescita.<br />
Riferendoci ai clienti cui ci rivolgiamo, la<br />
fascia alta del mercato non è rappresentata<br />
soltanto dalla grande azienda internaziomigliori<br />
per le loro specifiche applicazioni:<br />
per svolgere questa funzione nel migliore<br />
dei modi abbiamo notevolmente rafforzato<br />
il servizio di Ricerca & Sviluppo impegnato<br />
nell’assistenza al cliente.<br />
Non sempre l’utilizzatore percepisce la<br />
necessità del passaggio di lega, in realtà<br />
esistente. Ogni volta che viene sostituita<br />
una lega su una macchina utensile, occorre<br />
modificare i parametri della macchina (velocità,<br />
tempi, ecc.) e non sempre gli utilizzatori<br />
dispongono dell’esperienza per svolgere al<br />
meglio questa operazione. Il nostro staff che<br />
collabora con il cliente è costituito da tecnici<br />
espertissimi, che conoscono molto bene le<br />
macchine utensili, le applicazioni industriali,<br />
i prodotti finali e sono in grado di impostare<br />
la macchina del cliente scegliendo i<br />
parametri e gli utensili adeguati affinché<br />
le nostre leghe esprimano il massimo delle<br />
loro prestazioni. Si diventa così consulenti<br />
specializzati di aziende che già vantano una<br />
notevole esperienza nei rispettivi settori.<br />
Abbiamo realizzato moltissimi interventi<br />
presso i nostri clienti, riuscendo spesso a<br />
incrementare la loro produttività anche<br />
del 30-40%.<br />
L’assistenza è stata rafforzata e anche pubblicizzata,<br />
puntando a rimuovere eventuali<br />
riserve per le leghe senza piombo attraverso<br />
un servizio “chiavi in mano”.<br />
Di fronte a questo approccio non mancano i<br />
dubbi di alcuni e le barriere iniziali. <strong>La</strong> crisi,<br />
peraltro, ha accresciuto l’interesse degli<br />
utilizzatori verso le soluzioni realmente più<br />
performanti: rispetto al passato, troviamo<br />
un maggior numero di “porte aperte” e<br />
un’attenzione maggiore<br />
per le nuove<br />
proposte.<br />
I manager delle<br />
aziende spesso sono<br />
riluttanti a promuovere<br />
il cambiamento,<br />
che nella loro ottica<br />
rappresenta comunque<br />
un rischio: probabilmente,<br />
sarà il<br />
cambio della legislazione<br />
a rappresentare<br />
una spinta forse<br />
definitiva per l’affermazione<br />
dei materiali<br />
ecosostenibili”.<br />
6 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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Costruzioni<br />
meccaniche<br />
di precisione<br />
Qualità<br />
Professionalità<br />
Organizzazione<br />
Affidabilità
8 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.3 <strong>2017</strong><br />
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EDITORIALE<br />
di Francesco Goi<br />
VINCENTI IN CASA DEL LEADER<br />
Mentre scriviamo questo editoriale ad Hannover è in<br />
corso la Emo, la maggiore rassegna mondiale del<br />
settore macchine utensili. <strong>La</strong> partecipazione italiana,<br />
come sempre, è prestigiosa e numerosa: comprende infatti 274<br />
imprese, solo i padroni di casa tedeschi sono più rappresentati.<br />
Vedremo i risultati, ma già ora si può affermare che la trasferta<br />
delle nostre aziende è iniziata sotto ottimi auspici.<br />
Negli anni recenti la Emo rappresentava per le imprese<br />
italiane soprattutto l’occasione per prendere contatto con<br />
nuovi potenziali clienti e nuovi mercati: l’esportazione, infatti,<br />
nell’ultimo decennio ha in buona parte compensato la situazione<br />
stagnante del mercato interno.<br />
Quest’anno è diverso. Prima di affrontare l’impegnativa trasferta<br />
di Hannover, i costruttori di macchine utensili hanno potuto<br />
affilare le armi cogliendo una notevole affermazione sul mercato<br />
italiano dove, finalmente, la ripresa è stata consistente,<br />
la maggiore degli ultimi dieci anni.<br />
L’Italia, anche dopo la crisi, assorbe circa il 42% delle vendite<br />
e consolida il suo ruolo di secondo mercato europeo:<br />
attualmente sul mercato italiano si registra una crescita pari<br />
a tre volte quella mondiale.<br />
<strong>La</strong> ripresa del mercato interno ha dato un’ulteriore spinta<br />
ai costruttori italiani che, anche negli anni più complessi,<br />
non hanno mai smesso di investire per conservare una posizione<br />
di primo piano al top della tecnologia.<br />
Anche i mercati esteri, peraltro, stanno confermandosi vivaci<br />
e in grado di consolidare la crescita maturata nel corso<br />
degli ultimi anni.<br />
Nel primo trimestre del <strong>2017</strong> la domanda di macchine utensili<br />
italiane è cresciuta del 2,7% rispetto allo stesso periodo<br />
dello scorso anno.<br />
L’ultima rilevazione ha messo in evidenza la ripresa delle vendite<br />
negli Stati Uniti, ritornati al vertice della classifica dei mercati<br />
di sbocco, superando Germania: le altre posizioni di vertice sono<br />
occupate da Cina, Francia, Polonia e Spagna. Si tratta di un<br />
risultato importante, che trova conferma anche nella crescita<br />
di altri paesi del continente americano.<br />
<strong>La</strong> Emo sarà anche l’occasione per prendere contatto con<br />
la nuova realtà di Industria 4.0 che, mentre per qualcuno<br />
rappresenta uno slogan, l’auspicio di far parte del mondo che<br />
innova, per la buona parte delle migliori italiane rappresenta<br />
veramente la nuova rivoluzione industriale.<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 9
ATTUALITÀ<br />
STUDI DI MERCATO<br />
Per il <strong>2017</strong> si prevede<br />
un incremento produttivo<br />
del 3,7%, grazie anche agli<br />
investimenti tecnologici<br />
(+13,3%) incentivati dal<br />
Piano nazionale Industria<br />
4.0. Tra i settori di Anima<br />
che hanno puntato di più<br />
sull’iperammortamento<br />
spiccano le tecnologie<br />
alimentari, le valvole<br />
industriali e la caldareria.<br />
Meccanica 4.0:<br />
crescono gli investimenti<br />
Le notizie dall’industria meccanica<br />
italiana sono positive. Le previsioni<br />
<strong>2017</strong> della produzione segnano un<br />
+3,7%, pari a 46,6 miliardi di euro. Un<br />
salto rispetto ai 45 miliardi di euro a consuntivo<br />
2016, che aveva superato i risultati<br />
del 2015 con un +1,1%. Nessuno dei 36<br />
settori rappresentati da Federazione Anima<br />
riporta un segno negativo.<br />
Il grafico a istogramma fotografa l’andamento<br />
storico della manifattura meccanica<br />
dal 1990 al <strong>2017</strong>. Quasi trent’anni di<br />
produzione cresciuta stabilmente a ritmi<br />
costanti, con soltanto alcune eccezioni,<br />
fino al 2008. Dal 2009, come in tanti altri<br />
settori, si sono persi improvvisamente 16<br />
punti. I valori della produzione hanno iniziato<br />
la risalita solo nel 2015 e si prospetta<br />
un buon balzo nel <strong>2017</strong>.<br />
“<strong>La</strong> moderata euforia deriva anche dall’accelerazione<br />
degli investimenti in tecnologie,<br />
che si è attivata già nel 2016”, dice il<br />
presidente di Anima Alberto Caprari. “Gli<br />
incentivi del Piano nazionale Industria 4.0<br />
hanno dato a imprese e imprenditori un<br />
contributo, anche psicologico, a una crescita<br />
che ora deve diventare solida e strutturale”.<br />
Una percezione che trova conferma nei dati<br />
degli investimenti, che tra il 2015 e il 2016<br />
hanno segnato appena un +0,3%, mentre<br />
nel <strong>2017</strong> è prevista una crescita consistente<br />
del 13,3%. “Sono bei numeri che non si<br />
leggevano da diversi anni. Parliamo di inno-<br />
Foto Austin Fraser<br />
Il Ceo Massimiiano<br />
Butera<br />
vazione tecnologica iniettata nelle nostre<br />
fabbriche, sia in termini di miglioramento<br />
ed efficienza nei processi produttivi, ma<br />
anche di sviluppo di nuovi prodotti e servizi<br />
4.0”, continua Caprari.<br />
FOCUS SULLE TECNOLOGIE 4.0<br />
L’Ufficio studi Anima ha analizzato quali<br />
sono i settori rappresentati dalla Federazione,<br />
maggiormente coinvolti nelle incentivazioni<br />
previste dal Piano nazionale Industria<br />
4.0, promosso dal ministero dello Sviluppo<br />
economico.<br />
In particolare le tecnologie alimentari, le<br />
valvole industriali e la caldareria hanno<br />
investito milioni di euro in tecnologie 4.0<br />
per i processi e i prodotti sia nel 2016<br />
che nel <strong>2017</strong>, in forza della sola misura<br />
dell’iperammortamento applicata a beni<br />
materiali e immateriali, così come indicato<br />
dagli allegati A e B del Piano ministeriale.<br />
<strong>La</strong> tabella evidenzia come la crescita dei<br />
settori “di ingresso” del 4.0 in azienda sia<br />
ben più incisiva (+6,4% come produzione<br />
e +16,9% come investimenti) rispetto alla<br />
media dei comparti Anima.<br />
EXPORT IN LIEVE CRESCITA<br />
“Innovazione e ricerca sono due elementi<br />
fondamentali per essere davvero competitivi,<br />
soprattutto nel commercio internazionale”,<br />
sottolinea Caprari. L’export<br />
nel 2016, rispetto all’anno precedente, è<br />
cresciuto dello 0,9%. Secondo le previsioni<br />
<strong>2017</strong>, si esporterà un valore di merci pari al<br />
+2,5%. Si passa perciò dai 26,3 miliardi di<br />
euro del 2016 ai 26,9 miliardi di euro nel<br />
corso di quest’anno. <strong>La</strong> quota export 2016<br />
ha rappresentato il 58,4% del totale delle<br />
produzioni, mentre nel <strong>2017</strong> si stima sarà<br />
pari al 57,8%. Risulta evidente pertanto, il<br />
contributo positivo apportato dal mercato<br />
interno italiano, che sta mostrando segni<br />
di ripresa.<br />
10 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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<strong>La</strong> Farnesina a sostegno del settore<br />
Il Ministero degli Affari Esteri e della<br />
Cooperazione Internazionale (Maeci) e<br />
Anima, la Federazione delle associazioni<br />
nazionali dell’industria meccanica, hanno<br />
firmato la dichiarazione d’intenti per il<br />
sostegno all’internazionalizzazione delle<br />
imprese della meccanica varia e affine.<br />
Maeci e Anima intendono intensificare<br />
i rapporti di collaborazione<br />
per incrementare il supporto<br />
all’internazionalizzazione delle imprese<br />
associate ad Anima, nell’ambito delle<br />
attività che il Maeci svolge a favore di<br />
tutte le imprese presenti sui mercati<br />
internazionali o che ne hanno l’intenzione.<br />
“Riteniamo un privilegio poter siglare<br />
un impegno concreto con la Farnesina,<br />
per favorire la promozione dell’industria<br />
meccanica italiana nel mondo”, dichiara<br />
Caprari, presidente di Anima. “È un segno<br />
forte di vicinanza delle istituzioni alla<br />
realtà industriale nazionale. Manifesta<br />
consapevolezza di quanto l’export<br />
sia importante per il nostro tessuto<br />
manifatturiero. Oggi noi della meccanica<br />
italiana cerchiamo incessantemente nuovi<br />
mercati geografici e segmenti applicativi,<br />
per le nostre efficienti tecnologie. Ci<br />
sentiamo come tanti Cristoforo Colombo,<br />
alla scoperta di chi apprezza il Made in<br />
Italy nel mondo. Per poter continuare<br />
a produrre, ma anche vendere in Italia,<br />
è divenuto indispensabile sostenersi<br />
sempre più con le vendite internazionali<br />
e i dati Anima lo mostrano chiaro: ormai<br />
il 60% delle nostre produzioni esce dai<br />
confini nazionali. Significa mediamente<br />
sei prodotti su dieci ed è una percentuale<br />
destinata a crescere, trainando lo<br />
sviluppo tecnologico sempre più verso<br />
produzioni premium, con le quali ci<br />
distinguiamo. Nel <strong>2017</strong>, le previsioni<br />
mostrano un notabile incremento<br />
del 2,5%, che infonde fiducia.<br />
Il Maeci favorirà la partecipazione<br />
propria e della rete diplomaticoconsolare<br />
italiana a iniziative che<br />
abbiano come oggetto l’analisi di mercati<br />
esteri e l’individuazione di possibilità di<br />
business all’estero nei settori di interesse<br />
nei quali operano le imprese associate<br />
ad Anima. Questo è il cuore dell’accordo<br />
tra Maeci e Anima che sarà perseguito<br />
nei prossimi anni.<br />
“I comparti rappresentati da Federazione<br />
Anima esportano la gran parte di quel che<br />
producono, con punte del 90% in alcuni<br />
settori delle tecnologie per l’edilizia o della<br />
componentistica specializzata”, puntualizza<br />
Caprari. “Gli Stati Uniti sono divenuti il primo<br />
paese export per la meccanica italiana. Con<br />
un sostenuto ritmo di crescita dal 2012<br />
a oggi gli Usa hanno richiesto in misura<br />
maggiore tecnologie meccaniche, superando<br />
la Germania e la Francia, che hanno mantenuto<br />
un andamento costante negli anni di<br />
crisi, con un leggero aumento negli ultimi<br />
tre semestri. Stabile anche il Regno Unito,<br />
in quarta posizione, nonostante i timori per<br />
la Brexit. Preoccupante il decremento della<br />
Russia che sta riducendo il suo valore export,<br />
scendendo in ottava posizione”, commenta<br />
il presidente Caprari. “Le sanzioni, appena<br />
rinnovate, stanno aggravando le difficoltà<br />
della eccellenza che è la meccanica italiana,<br />
non solo molto richiesta ma fondamentale<br />
per lo sviluppo di questo grande paese. Negli<br />
ultimi mesi, le imprese stanno operando con<br />
soluzioni alternative come joint venture o<br />
partnership industriali”.<br />
Tra i paesi da cui importiamo componenti<br />
e macchinari la Germania occupa il primo<br />
posto. <strong>La</strong> Cina aumenta il suo valore, mantenendo<br />
però un divario importante dal<br />
partner tradizionale e storico tedesco.<br />
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ATTUALITÀ<br />
TECNOLOGIE ADDITIVE<br />
Due big del manufattiero italiano si associano ad Aita<br />
FCA Italia e Olivetti sono entrate a far parte<br />
di Aita-Associazione Tecnologie Additive,<br />
nata nel 2014 con l’obiettivo di approfondire<br />
e analizzare le tematiche<br />
legate alle tecnologie additive<br />
e favorire il confronto tra<br />
gli attori di questo innovativo<br />
comparto manifatturiero<br />
che opera per aggregazione<br />
di materiali.<br />
I due prestigiosi brand,<br />
espressione delle radici e<br />
della tradizione industriale<br />
del paese, si stanno infatti<br />
orientando verso questa<br />
nuova frontiera di produzione.<br />
Con l’ingresso di FCA<br />
Italia e Olivetti, il numero<br />
ACCORDO COMMERCIALE CON IL CANADA<br />
L’industria meccanica italiana è favorevole<br />
alla ratifica del Ceta, l’accordo di libero<br />
scambio con il Canada. “Abbiamo bisogno di<br />
rinnovate relazioni commerciali e di mercati<br />
liberi”, afferma Alberto Caprari, presidente<br />
di Anima/Confindustria. “Il trattato può<br />
contribuire ad abbattere alcune barriere tra<br />
i Paesi, che sovente generano un impoverimento<br />
reciproco e, nel nostro caso, limitano<br />
la diffusione di buone ed efficienti<br />
tecnologie. Nel 2016<br />
la meccanica rappresentata<br />
da Federazione Anima ha<br />
esportato in Canada un valore<br />
complessivo di 340 milioni<br />
di euro in prodotti, in calo<br />
del 5% rispetto al 2015. Negli<br />
ultimi cinque anni il Canada si<br />
è affermato come un partner<br />
importante per la nostra industria<br />
manifatturiera e, quindi,<br />
un Paese che apprezza le<br />
nostre tecnologie e macchinari.<br />
Auspichiamo pertanto<br />
Il presidente di Aita Luigi Galdabini<br />
L’industria meccanica favorevole alla ratifica del Ceta<br />
Alberto Caprari, presidente<br />
di Anima/Confindustria<br />
degli associati a Aita cresce a 104 rafforzando<br />
ulteriormente la rappresentatività<br />
dell’associazione che già annovera grandi<br />
aziende quali: Air Liquide,<br />
El.En, Ge Avio, Lloyd’s Register,<br />
Linde, Prima Industrie,<br />
Renishaw e Siemens.<br />
“Siamo onorati di accogliere<br />
FCA Italia e Olivetti nella<br />
nostra associazione e certi<br />
che il loro contributo sarà<br />
fondamentale al dibattito e<br />
al confronto sul tema che<br />
evidentemente riguarda<br />
aree sempre più ampie di<br />
manifatturiero”, ha commentato<br />
Luigi Galdabini,<br />
presidente di Aita.<br />
che il Ceta renda ancora più agevole questo<br />
rapporto di collaborazione, che si è instaurato<br />
sulla stima reciproca e per la qualità delle<br />
competenze specifiche. Nel 2016 la metà del<br />
valore esportato da Anima è costituito da<br />
turbine a gas, valvole e rubinetti e pompe<br />
idrauliche. Diversi altri settori registrano<br />
incrementi nel valore esportato, come le<br />
macchine edili, stradali, minerarie, gli impianti<br />
per sollevamento, serrature e<br />
ferramenta, macchine e forni<br />
per panifici, apparecchiature<br />
per impianti di riscaldamento,<br />
carrelli industriali semoventi.<br />
Anche la vicinanza ‘empatica’<br />
tra i due popoli conta. <strong>La</strong><br />
recente visita ad Amatrice<br />
del premier Justin Trudeau<br />
testimonia chiaramente la<br />
presenza di valori comuni<br />
forti, che possano portare a<br />
un’ulteriore evoluzione della<br />
partnership industriale tra<br />
Italia e Canada”.<br />
MISURAZIONE 3D<br />
Creaform vince il premio<br />
IDEA <strong>2017</strong><br />
Protagonista internazionale nelle<br />
soluzioni di misurazione 3D ad alta<br />
precisione e nei servizi di engineering,<br />
Creaform ha annunciato che la<br />
sua soluzione di CMM portatile e gli<br />
scanner 3D, che includono Metra-<br />
SCAN 3D, C-Track e HandyPROBE<br />
Next, sono arrivati terzi classificati,<br />
nella categoria Prodotti commerciali<br />
e industriali, durante gli International<br />
Design Excellence Awards (IDEA),<br />
una competizione internazionale di<br />
design di eccellenza tenuta annualmente<br />
dalla Industrial Design Society<br />
of America (IDSA).<br />
Più di due dozzine di esperti di design<br />
di tutto il mondo hanno dato il loro<br />
giudizio a prodotti appartenenti a 20<br />
categorie. Il concorso di quest’anno<br />
ha attirato centinaia di iscrizioni da<br />
parte di marche di design, aziende e<br />
università da 54 Paesi. I prodotti sono<br />
stati giudicati in base all’innovazione<br />
nel design, all’esperienza utente, ai<br />
benefici per i clienti e per la società,<br />
e all’estetica.<br />
“Siamo entusiasti che la soluzione<br />
di Creaform abbia vinto un premio<br />
così prestigioso assegnato dalla<br />
Industrial Design Society of America”,<br />
riferiscono Nicolas Lebrun e<br />
François Lessard, due dei designer<br />
industriali senior di Creaform. “Battere<br />
così tanti validi concorrenti è<br />
veramente un onore. Questo premio<br />
testimonia l’approccio avveniristico<br />
di Creaform alla metrologia e al<br />
controllo qualità, oltre che la sua<br />
bravura nello sviluppo del prodotto,<br />
che unisce innovazione, un design<br />
superlativo e un’esperienza utente<br />
senza paragoni”.<br />
<strong>La</strong> linea di CMM ottici portatili ha<br />
anche vinto il premio Red Dot: Best of<br />
the Best - Product Design 2016 per la<br />
sua qualità e per il design innovativo.<br />
12 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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DESIGN DI PRODOTTO<br />
Il Red Dot Award alle catene portacavi Igus<br />
Per ben due volte quest’anno Igus ha ricevuto il Red Dot Award per<br />
l’innovativo design di prodotto. Al CRM Igus, un modulo di rotazione per<br />
applicazioni in spazi molto ridotti, e alla catena portacavi TH3, la prima<br />
catena portacavi in plastica al mondo conforme alle direttive sul design<br />
igienico, è stato conferito da una giuria internazionale l’ambito premio<br />
per la qualità del design e l’innovazione.<br />
Nello sviluppo del prodotto lo specialista in motion plastics Igus non punta<br />
solo sui continui miglioramenti delle caratteristiche del materiale, ma<br />
anche sul design innovativo e compatibile con l’applicazione, che migliora<br />
la tecnologia e riduce i costi. Ne sono un<br />
esempio il CRM Igus e la catena portacavi<br />
dal design igienico TH3, che hanno ricevuto<br />
il Red Dot Award. Quest’anno produttori e<br />
designer provenienti complessivamente da<br />
54 nazioni hanno presentato i loro prodotti<br />
innovativi, che sono stati valutati da una<br />
giuria composta da 39 persone. Il premio fa<br />
parte dei concorsi di design più apprezzati<br />
al mondo e viene conferito dal 1955.<br />
Nel caso del CRM (compact rotation module) Igus si tratta di un modulo<br />
di rotazione estremamente compatto per applicazioni in cui devono<br />
essere realizzati movimenti circolari fino 360 gradi in ambienti molto<br />
costretti. Come in tutte le catene portacavi per movimenti circolari Igus<br />
anche con il CRM è possibile trasmettere energia, dati e altri media,<br />
senza interferenze e in modo flessibile, in questo modo si può aumentare<br />
la sicurezza dell’impianto ed evitare interruzioni impreviste. Il modulo<br />
viene consegnato direttamente pronto per essere montato e convince<br />
anche perché è facile da installare. L’angolo di rotazione può essere<br />
anche letto su una metrica presente sul dispositivo.<br />
<strong>La</strong> catena portacavi TH3 è la prima catena portacavi in plastica al<br />
mondo sviluppata secondo le “direttive sul design igienico”. Grazie al<br />
design aperto la catena è molto facile da pulire, gli angoli arrotondati<br />
e una struttura priva di viti evitano spazi morti e la germinazione che<br />
ne deriva. Il materiale tipicamente blu<br />
per componenti in plastica nell’industria<br />
alimentare possiede inoltre una buona<br />
resistenza ai detergenti aggressivi e<br />
alle sostanze chimiche. Pertanto questa<br />
catena portacavi è adatta per campi<br />
di applicazione in cui ci deve essere il<br />
massimo rispetto delle norme igieniche<br />
e cavi e tubi flessibili devono essere<br />
(Fonte: Igus GmbH)<br />
condotti in sicurezza.<br />
TRATTAMENTI TERMICI<br />
Carbotempra è una azienda di trattamenti<br />
termici, con impianti di ultima<br />
generazione, dotata di laboratorio per<br />
prove metallurgiche e tecnologiche.<br />
L’azienda è specializzata nella tempra<br />
di acciai per cuscinetti e speciali, nella<br />
cementazione gassosa e carbonitrurazione.<br />
www.giovettiadv.com<br />
Con il fuoco<br />
non scherziamo<br />
<strong>La</strong>boratorio metallurgico<br />
Cementazione<br />
Carbonitrurazione<br />
Tempra e rinvenimento<br />
Sottoraffreddamento<br />
Normalizzazione<br />
Ricottura normale e in bianco<br />
Sabbiatura<br />
Via N. Sauro, 12 - 20862 Arcore (MB)<br />
Tel. +39 039615545 / +39 0396013244<br />
www.carbotempra.it<br />
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ATTUALITÀ<br />
MACCHINE UTENSILI<br />
Makino cresce in Europa e Asia<br />
Il Ceo di Makino Europe<br />
P. Anders Ingemarsson<br />
Il produttore giapponese di macchine<br />
utensili Makino Milling Machine Co.,<br />
Ltd. ha chiuso l’anno fiscale registrando<br />
un fatturato stabile a livello globale.<br />
<strong>La</strong> forte crescita delle esportazioni<br />
ha compensato la debolezza della<br />
domanda sul mercato interno. Nonostante<br />
le grandi incertezze politiche<br />
in tutto il mondo, negli Stati Uniti, in<br />
Europa e in Asia sono stati raggiunti<br />
nuovi livelli record di fatturato. In<br />
Europa gli ordini sono aumentati di<br />
oltre il 70% con importanti contributi<br />
dal settore aerospaziale e da quello<br />
dei componenti industriali.<br />
P. Anders Ingemarsson, presidente e<br />
Ceo di Makino Europe, ha comunicato<br />
che nell’esercizio fiscale 2016, che si è<br />
concluso il 31 marzo <strong>2017</strong>, è stato registrato<br />
un fatturato consolidato globale<br />
di 153.641 milioni di yen, in calo del 5,1%<br />
rispetto allo scorso anno (+1,7% nelle<br />
valute locali). Anche se in Giappone il<br />
Gruppo ha registrato un calo del fatturato<br />
del 7,9%, in tutte le altre regioni le<br />
vendite hanno raggiunto livelli record,<br />
con crescite rispetto allo scorso anno<br />
(in valute locali) del 10,3% in America,<br />
dell’8,5% in Europa e del 4,2% in Asia<br />
(Giappone escluso). Il risultato operativo<br />
del Gruppo ha raggiunto i 9.660<br />
milioni di Yen, mentre l´utile netto è<br />
stato di 7.596 milioni di Yen.<br />
Gli ordini in Europa sono cresciuti di<br />
oltre il 70% grazie a importanti contratti<br />
acquisiti nel settore aerospaziale<br />
e all´importante sviluppo registrato<br />
nel settore dei componenti industriali.<br />
Progressi particolarmente positivi<br />
sono stati compiuti in Francia, Italia,<br />
Spagna e Polonia.<br />
Il calo del business in Giappone va<br />
imputato principalmente alle dinamiche<br />
del settore degli stampi. Inoltre,<br />
nel corso dell’anno c´è stata una<br />
generale titubanza relativa alle spese<br />
in conto capitale. In questo anno<br />
fiscale si prevede un aumento degli<br />
investimenti, in particolare nell’industria<br />
automobilistica, dove saranno<br />
introdotti diversi nuovi modelli. Inoltre<br />
è attesa un´ulteriore crescita a seguito<br />
degli importanti investimenti effettuati<br />
da Makino in nuovi centri per la lavorazione<br />
degli stampi nel settore automotive.<br />
Lo scorso gennaio, Makino ha<br />
aperto un nuovo centro tecnologico a<br />
Nagoya per rafforzare ulteriormente le<br />
sue attività di supporto tecnico locale<br />
nella regione.<br />
Lo sviluppo positivo del resto dell’Asia<br />
è collegato prevalentemente al mercato<br />
dei macchinari di produzione. In<br />
Cina è stato registrato un importante<br />
aumento degli ordinativi, grazie alle<br />
nuove opportunità emerse nei mercati<br />
IT e automotive, e in India, dove è<br />
cresciuto il business dei veicoli a due<br />
e a quattro ruote e delle applicazioni<br />
agricole. I trend di crescita registrati in<br />
Cina e in India dovrebbero proseguire<br />
nel corso dell’esercizio attuale. Inoltre,<br />
la crescente diffusione di funzionalità<br />
avanzate negli smartphone genererà<br />
un aumento della domanda di macchine<br />
utensili di fascia alta. Per affrontare<br />
la crescente richiesta di centri di<br />
lavoro nella regione asiatica, Makino<br />
sta investendo significativamente per<br />
ampliare le proprie capacità produttive<br />
a Singapore.<br />
All’inizio di quest’anno negli Stati Uniti<br />
Makino Inc. ha compiuto due importanti<br />
passi per rafforzare la sua posizione<br />
in Nord America: a gennaio è<br />
stato inaugurato un nuovo centro tecnologico<br />
a Monterrey, in Messico; successivamente<br />
Makino ha annunciato la<br />
sua fusione con Global EDM Supplies,<br />
fornitore di materiali di consumo per<br />
macchine per elettroerosione al fine di<br />
supportare l’espansione della divisione<br />
SST Consumables di Makino.<br />
Sebbene il mercato statunitense abbia<br />
registrato un significativo aumento del<br />
fatturato rispetto all’anno fiscale 2015,<br />
toccando un nuovo record, gli ordini<br />
raccolti sono stati inferiori rispetto<br />
all´anno precedente a causa di un<br />
calo nel settore automotive e nel rinvio<br />
di importanti ordini nel settore aerospaziale.<br />
Considerando le prospettive<br />
positive del settore dei semiconduttori<br />
e della possibile concretizzazione<br />
delle opportunità rinviate in ambito<br />
aerospaziale, quest´anno gli ordini<br />
dovrebbero superare i livelli raggiunti<br />
negli scorsi anni.<br />
Nell´anno del suo 80° anniversario,<br />
Makino guarda al futuro con una focalizzazione<br />
chiara sulle tecnologie più<br />
innovative, offrendo soluzioni dedicate<br />
a clienti provenienti da una grande<br />
varietà di settori.<br />
14 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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TAVOLA ROTONDA API<br />
L’autonomia lombarda? Un’opportunità per il 74% delle Pmi<br />
Autonomia e opportunità per le<br />
imprese: questo il focus della<br />
tavola rotonda organizzata da<br />
API, che si è tenuta recentemente<br />
a Palazzo Pirelli. Protagonisti<br />
i consiglieri della Regione<br />
Lombardia Stefano Bruno Galli,<br />
Alessandro Alfieri, e Paolo Galassi,<br />
presidente API. Fabio Rubini,<br />
redattore di “Libero”, ha moderato<br />
l’incontro.<br />
Il dibattito sull’autonomia è<br />
un’opportunità per un confronto<br />
su un tema di grande attualità<br />
che coinvolge il futuro della<br />
manifattura lombarda. Per conoscere<br />
il pensiero delle imprese<br />
associate è stato promosso un<br />
sondaggio realizzato dall’ufficio<br />
studi dell’Associazione. Ma cosa<br />
hanno risposto le imprese?<br />
Alla domanda “Pensa che andrà<br />
a votare al referendum consultivo<br />
del 22 ottobre <strong>2017</strong>?” il 65%<br />
ha espresso parere favorevole,<br />
il 13% negativo e il 22% non ha<br />
ancora preso una decisione in<br />
merito. Le motivazioni più frequenti<br />
espresse dalla maggioranza<br />
sono strettamente correlate a: la<br />
volontà di esprimere il voto, dare<br />
il proprio contributo per inviare<br />
un segnale chiaro alla politica,<br />
far sì che vi sia una maggiore<br />
attenzione alle necessità della<br />
Regione più produttiva d’Italia. I<br />
contrari, viceversa, dichiarano di<br />
non credere che il referendum sia<br />
la strada giusta per l’autonomia o<br />
nella politica in generale.<br />
Alla domanda: “A suo parere il<br />
conferimento di maggiori poteri,<br />
competenze e risorse al Pirellone<br />
rappresenta un’opportunità per le<br />
imprese?”. Il 74% ha risposto sì, il<br />
4% no e il 22% non so. Tra i pareri<br />
negativi, invece, c’è chi sostiene<br />
che si creerebbero le condizioni<br />
per generare conflitti tra Stato e<br />
Regione o chi chiede lo sviluppo<br />
di una politica industriale.<br />
Infine, è stato chiesto alle imprese<br />
che hanno partecipato al sondaggio<br />
di esprimersi in merito alle<br />
azioni prioritarie che la Regione<br />
Lombardia dovrebbe mettere in<br />
atto, qualora acquisisse ulteriori<br />
forme e condizioni particolari di<br />
autonomia. Il 47% del panel ha<br />
indicato una diminuzione delle<br />
imposte regionali come prima iniziativa,<br />
il 34% richiede che siano<br />
aumentati i fondi per le imprese<br />
e il 19% ritiene che si dovrebbe<br />
investire nel miglioramento delle<br />
infrastrutture.<br />
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ATTUALITÀ<br />
MATERIALI PLASTICI<br />
Ensinger inaugura una filiale in Sud Corea<br />
Ottava filiale in Asia, con ufficio commerciale e magazzino di materiali<br />
plastici semilavorati. Ensinger ha recentemente inaugurato<br />
una nuova sede nella cittadina di Ilsan nei pressi di Seul. <strong>La</strong> filiale<br />
Ensinger Korea Ltd si compone dell’ufficio commerciale e del magazzino<br />
per lo stoccaggio dei materiali semilavorati, permettendo così<br />
tempi più brevi di approvvigionamento per i clienti del crescente<br />
mercato della Sud Corea. Il paese è uno dei principali esportatori di<br />
tecnologia dei semiconduttori, molto attivo anche negli ambiti della<br />
tecnologia medicale e della produzione di schermi. Oltre a supportare<br />
questi settori, la nuova struttura Ensinger si rivolgerà anche<br />
al mercato della tecnologia alimentare, dell’industria aeronautica,<br />
dell’ingegneria meccanica e al mercato dei trasporti. Situata nella<br />
zona nord-est dell’area metropolitana di Seul, la nuova filiale è<br />
ottimamente collegata alla capitale oltre che alle città di Incheon,<br />
Ansan, Bucheon e Hwasung, nelle quali sono dislocate le sedi di<br />
numerosi gruppi e aziende operanti nell’industria di processo. Inoltre,<br />
Ensinger Korea potrà contare sul supporto delle infrastrutture<br />
di Ensinger Asia Holding a Singapore per la gestione del rapporto<br />
con i clienti. Il team commerciale è guidato dal General Manager<br />
Jinho Park, ingegnere delle materie plastiche che, prima di entrare<br />
in Ensinger, ha ricoperto varie posizioni in una società produttrice<br />
di materie plastiche di livello internazionale. Ilsan è l’ottava filiale<br />
in Asia per il Gruppo Ensinger, che va ad affiancare i due impianti<br />
di produzione di Cina e Malesia le filiali commerciali presenti in<br />
Giappone, Cina, Singapore, India e Taiwan.<br />
INCARICHI<br />
Christopher Rossi Ceo di Kennametal<br />
Il Consiglio di amministrazione<br />
di Kennametal Inc. ha nominato<br />
Christopher (Chris) Rossi, presidente<br />
e Ceo della società e,<br />
contestualmente, lo ha cooptato<br />
nel Consiglio. Chris succede a<br />
Ron De Feo, al quale il Consiglio<br />
ha affidato il ruolo di Presidente<br />
Esecutivo. Entrambe le nomine<br />
sono entrate in vigore il 1° agosto<br />
<strong>2017</strong>.<br />
“In oltre 30 anni di esperienza<br />
con responsabilità da leader,<br />
Chris ha ottenuto risultati<br />
sostenibili in un´ampia varietà<br />
di funzioni, dalle operations<br />
al marketing e vendite, dalla<br />
ricerca e sviluppo al product<br />
management fino alla supply<br />
chain e innovazione tecnologica”,<br />
ha dichiarato <strong>La</strong>wrence<br />
W. Stranghoener, presidente<br />
del Consiglio di amministrazione<br />
di Kennametal. “Ci aspettiamo<br />
che Chris prosegua il cammino<br />
di trasformazione già intrapreso<br />
dall’azienda, sviluppando al<br />
contempo una strategia e una<br />
visione per il futuro che continui<br />
a dare risultati ai nostri<br />
clienti, ai membri del team e<br />
agli azionisti”.<br />
“Vogliamo ringraziare Ron De<br />
Feo per i notevoli progressi che<br />
ha conseguito negli ultimi diciotto<br />
mesi nel riposizionamento<br />
di Kennametal”, ha proseguito<br />
Stranghoener. “Ron lavorerà a<br />
stretto contatto con Chris per<br />
assicurare un passaggio di consegne<br />
senza intoppi per tutti i<br />
nostri stakeholder; apprezziamo<br />
molto il suo costante contributo<br />
alla leadership”.<br />
Rossi è stato Ceo di Dresser-<br />
Rand in Siemens dal settembre<br />
2015 al maggio <strong>2017</strong>. In precedenza,<br />
da quando ne è entrato<br />
a far parte nel 1987, Rossi ha<br />
ricoperto diverse posizioni di<br />
leadership nel gruppo Dresser-<br />
Rand, nelle sue società affiliate<br />
e in quelle rilevate: è stato<br />
vicepresidente esecutivo per le<br />
operations a livello globale, vicepresidente<br />
per la tecnologia e lo<br />
sviluppo del business e vicepresidente<br />
esecutivo per le vendite<br />
after-market a livello globale.<br />
Rossi ha una laurea in ingegneria<br />
meccanica conseguita alla<br />
Virginia Tech e un master MBA<br />
in finanza aziendale e gestione<br />
delle operations conseguito<br />
alla Simon School of Business<br />
dell´Università di Rochester.<br />
“Sono entusiasta di entrare a<br />
far parte di una società i cui<br />
marchi godono di una reputazione<br />
così buona sul mercato e<br />
che ha una tradizione di innovazione<br />
continua e di impegno nei<br />
confronti dei clienti”, ha commentato<br />
Rossi. “Non vedo l’ora<br />
di collaborare con la squadra<br />
di Kennametal in tutto il mondo<br />
per continuare a costruire un<br />
futuro forte per l’azienda, i nostri<br />
clienti, gli azionisti e le nostre<br />
comunità”.<br />
“Non vediamo l’ora che Chris<br />
con la sua esperienza traghetti<br />
Kennametal verso un nuovo<br />
capitolo della sua trasformazione”,<br />
ha commentato Ron De<br />
Feo, attuale presidente e Ceo di<br />
Kennametal. “È stato un piacere<br />
guidare il team Kennametal in<br />
questi ultimi 18 mesi. Insieme<br />
abbiamo fatto grandi progressi<br />
e abbiamo posto l’azienda nelle<br />
condizioni ottimali per assicurarsi<br />
un futuro di successo”.<br />
16 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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EVENTI<br />
Segnali di ripresa alle Giornate Nazionali di Saldatura<br />
Le GNS9, Giornate Nazionali di<br />
Saldatura - 9ª edizione, si sono<br />
confermate una delle conferenze<br />
tecnico-scientifiche più importanti<br />
in Europa. Anche in questa<br />
edizione sono state eguagliate<br />
le presenze di addetti ai lavori<br />
registrate negli ultimi anni con<br />
poco meno di 1600 iscritti.<br />
Un dato registrato in un periodo<br />
in cui si intravvedono appena<br />
i primi segnali di ripresa e che<br />
testimonia la diffusa volontà di<br />
rispondere proattivamente alla<br />
non facile situazione economica;<br />
un dato che conferma le GNS<br />
come un evento la cui formula<br />
permane centrata sulle aspettative<br />
dell’industria e dei professionisti<br />
dei diversi settori coinvolti.<br />
Nell’ambito della cerimonia<br />
inaugurale è stata presentata<br />
una relazione relativa allo stato<br />
dell’arte dei materiali d’apporto<br />
per la saldatura ad arco di<br />
leghe ferrose e non, da parte di<br />
Gerhard Posch Chairman della<br />
Commissione II dell’IIW.<br />
A seguire la relazione dell’ingegner<br />
Marco De Marco (Gruppo<br />
IIS) che ha descritto gli aspetti<br />
più significativi della resistenza<br />
alla corrosione dei giunti saldati,<br />
individuando le linee di sviluppo<br />
della materia di maggior interesse<br />
per il futuro.<br />
Prima delle tradizionali premiazioni<br />
è stato inoltre presentato<br />
da uno degli autori, Carlo d’Elia<br />
della redazione de “Il Giorno” di<br />
Milano, un cortometraggio realizzato<br />
per documentare l’esperienza<br />
effettuata con un gruppo<br />
di migranti e richiedenti asilo,<br />
che hanno frequentato un corso<br />
di qualificazione nel processo<br />
di saldatura a filo continuo con<br />
protezione gassosa, nel tentativo<br />
di trovare sbocchi lavorativi<br />
a livello nazionale o europeo.<br />
<strong>La</strong> conclusione della cerimonia è<br />
stata dedicata alle premiazioni,<br />
che abbracciano ormai da alcuni<br />
anni alcune delle principali<br />
componenti della fabbricazione<br />
mediante saldatura: i requisiti di<br />
qualità del costruttore, secondo<br />
UNI EN ISO 3834 (con il premio<br />
dedicato nell’occasione<br />
allo scomparso ingegner Giulio<br />
Costa), le figure di coordinamento<br />
e ispezione (con il premio<br />
“Franco Lezzi”), il premio agli<br />
addetti alle prove non distruttive<br />
qualificati in accordo ad ISO<br />
9712 (il premio “Angela Cevenini”),<br />
la struttura produttiva<br />
(con il premio IIS Service), la<br />
premiazione dei vincitori delle<br />
Olimpiadi Nazionali della Saldatura<br />
IV edizione (manifestazione<br />
a partecipazione gratuita organizzata<br />
dal Gruppo IIS che valorizza<br />
e premia le professionalità<br />
esistenti in Italia nel settore). I<br />
primi classificati delle quattro<br />
categorie in gara si sono aggiudicati<br />
i premi in palio offerti dal<br />
Gruppo IIS (Trofeo e assegno del<br />
valore di 1.500,00 euro) e i premi<br />
a cura degli sponsor ufficiali:<br />
Linde Gas Italia che ha messo<br />
in palio una saldatrice portatile<br />
EWM serie Pico 160 adatta per<br />
saldatura ad elettrodo rivestito e<br />
TIG Liftarc e Lincoln Electric Italia<br />
che ha offerto una maschera<br />
auto-oscurante multi processo<br />
- serie Viking 4C.<br />
Infine è stato assegnato il premio<br />
ad honorem “EWE Long<br />
Life Achievment”, istituito dalla<br />
Federazione Europea della Saldatura,<br />
attribuito in questa occasione<br />
ad Armando Belmondo,<br />
che ha dedicato buona parte<br />
della propria carriera allo sviluppo<br />
di processi di saldatura<br />
nel settore aerospaziale.<br />
Ai workshop, vero elemento<br />
centrale della manifestazione,<br />
sono intervenuti come relatori<br />
speaker di prestigio rappresentanti<br />
di importanti società,<br />
istituzioni, associazioni e centri<br />
di ricerca.<br />
In parallelo alle GNS9, si è<br />
svolta in contemporanea la “3a<br />
Giornata del Microjoining” dal<br />
tema “Learn More About PCB”.<br />
Il convegno, che si colloca tra i<br />
maggiori eventi del comparto, ha<br />
coinvolto tecnici ed esperti del<br />
settore PCB con l’obiettivo di<br />
portare gli utenti a contatto con<br />
alcuni dei principali produttori<br />
nazionali del circuito stampato<br />
ed i loro fornitori diretti, offrendo<br />
una panoramica della tecnologia<br />
produttiva attuale e futura di<br />
questi componenti.<br />
<strong>La</strong> formula dell’evento è quella<br />
collaudata che vede sei sessioni<br />
a tema di mezza giornata<br />
ciascuna, nelle quali vengono<br />
presentate le relazioni tecnicoscientifiche.<br />
Le prime due sessioni<br />
in parallelo a partire dal<br />
pomeriggio del primo giorno, le<br />
altre quattro in parallelo con la<br />
stessa formula nella seconda<br />
giornata.<br />
<strong>La</strong> manifestazione prevede<br />
anche la presenza di espositori<br />
dei marchi più prestigiosi che<br />
operano nel settore dei prodotti,<br />
delle macchine, delle attrezzature,<br />
degli equipaggiamenti e<br />
delle soluzioni tecnologiche per<br />
il mondo delle costruzioni e degli<br />
altri componenti saldati.<br />
18 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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SUPPLY CHAIN<br />
Tecnest compie 30 anni<br />
Un ritardo di mezz’ora voluto dal notaio<br />
per scardinare una strana sequenzialità di<br />
numeri 7. È nata così Tecnest, l’azienda di<br />
Udine leader nelle soluzioni di supply chain<br />
e gestione della produzione, che da poco ha<br />
festeggiato i 30 anni di fondazione. Era il 17<br />
luglio del 1987. Alle 19.30, quattro giovani<br />
ingegneri si presentarono davanti al notaio<br />
per dare vita a un’azienda che avrebbe<br />
anticipato il futuro. Nei suoi 30 anni di storia,<br />
Tecnest non ha smesso di crescere. Anzi, è<br />
proprio qui la sua forza: “Non ci siamo mai<br />
fermati. Siamo partiti quando l’informatica<br />
era una cosa per pochi e ci ritroviamo<br />
oggi con la tecnologia che pervade tutta la<br />
nostra quotidianità. L’innovazione chiama<br />
innovazione ed è per questo che, dopo 30<br />
anni, continuiamo a crescere”, spiega Fabio<br />
Pettarin presidente di Tecnest nonché socio<br />
fondatore insieme con Mario Chientaroli.<br />
Tutto ebbe inizio da un’intuizione: “Nella<br />
nostra precedente esperienza in Zanussi<br />
ci eravamo accorti che le piccole e medie<br />
imprese, quelle che hanno sempre rappresentato<br />
l’ossatura economica dell’Italia, non<br />
venivano considerate quando si parlava<br />
di gestione e controllo della produzione.<br />
Abbiamo così deciso di mettere a disposizione<br />
delle realtà più piccole del settore manifatturiero<br />
l’innovazione e la tecnologia”,<br />
prosegue Pettarin. Un’idea vincente perché<br />
Tecnest è stata tra le primissime aziende<br />
in Italia ad approcciarsi ad un mercato<br />
settoriale. “Eravamo alla vigilia di quella<br />
rivoluzione informatica che ha cambiato<br />
radicalmente la nostra vita. Con Tecnest<br />
ci siamo messi al servizio delle imprese<br />
per metterle nelle condizioni, attraverso<br />
una miglior gestione delle informazioni,<br />
di pianificare, gestire e ottimizzare i loro<br />
processi produttivi attraverso la tecnologia<br />
informatica”, aggiunge Chientaroli. “Abbiamo<br />
quindi sviluppato uno dei primi software<br />
di schedulazione della produzione in Italia<br />
che oggi è diventato una suite completa per<br />
l’Advanced Planning & Scheduling (APS), la<br />
Manufacturing Execution (MES) e l’operations<br />
management”.<br />
Pettarin e Chientaroli, ai tempi solo trentaduenni,<br />
intravidero la strada giusta da<br />
percorrere. “Alla razionalità che è un po’<br />
tipica degli ingegneri abbiamo unito quel<br />
pizzico di incoscienza che invece caratterizza<br />
gli imprenditori dando vita a una realtà<br />
che, partendo dal produttore di sedie primo<br />
nostro cliente, oggi coinvolge aziende manifatturiere<br />
di diversi settori e dimensioni, in<br />
tutta Italia e all’estero”. Partiti dagli uffici di<br />
via Tullio a Udine con un solo dipendente,<br />
Pettarin e Chientaroli – ai quali si è aggiunto<br />
cinque anni fa Giorgio Apolloni quale socio<br />
– sono arrivati nella moderna sede di Tavagnacco,<br />
dopo aver aperto anche una filiale a<br />
Cinisello Balsamo (MI), con una cinquantina<br />
di dipendenti, l’80% dei quali proveniente da<br />
una formazione universitaria in ingegneria<br />
gestionale o informatica.
APPUNTAMENTI<br />
IN FRANCIA<br />
Il settore<br />
delle microtecnologie<br />
e della precisione<br />
è in ottima salute e offre<br />
soluzioni oggi considerate<br />
indispensabili in quasi<br />
tutti i settori industriali.<br />
Al salone di Besançon<br />
saranno in mostra<br />
le aziende e le applicazioni<br />
più innovative.<br />
Il successo di Micronora 2016 ne ha<br />
confermato il ruolo di evento leader a<br />
livello internazionale nel settore della<br />
microtecnologia e dell’alta precisione.<br />
Dedicata a un mercato dinamico e crescente,<br />
l’edizione 2018, in Francia dal 25<br />
al 28 settembre, si rivolgerà all’intero settore<br />
delle microtecnologie, proponendo<br />
un’ampia offerta che spazia dalla ricerca<br />
e sviluppo alla tecnologia di subappalto<br />
e produzione.<br />
Michèle Blondeau, direttrice generale del<br />
salone, illustra le ragioni per le quali le<br />
microtecniche non hanno mai goduto di<br />
A Micronora 2018 il futuro<br />
delle microtecniche<br />
Michèle Blondeau,<br />
direttrice generale<br />
di Micronora<br />
tanta salute quanto ora. <strong>La</strong> sollecitazione<br />
in costante aumento da parte dei committenti<br />
induce l’industria microtecnica<br />
a fornire strumenti che consentano loro<br />
di rispondere sempre più rapidamente,<br />
in modo più efficace e a costi sempre<br />
inferiori, alle esigenze di progetti di crescente<br />
complessità.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Signora Blondeau,<br />
come si spiega la straordinaria vitalità<br />
del settore della precisione e delle<br />
microtecniche?<br />
R. - Non si può evitare di constatare<br />
che questo settore continua a proporre<br />
innovazioni in tutti i campi, che si tratti<br />
di microfabbricazione, nel settore dei<br />
materiali o degli strumenti di controllo<br />
o, ancora, di automatismi, per non<br />
menzionarne che alcuni. Grazie a tali<br />
avanzamenti tecnologici, si mettono a<br />
punto prodotti più leggeri, più economici,<br />
meno inquinanti e meglio rispondenti<br />
alle necessità.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Quali sono i settori<br />
interessati da queste soluzioni innovative?<br />
R. - Quasi tutti i settori industriali presentano<br />
ampio spazio di applicazione. Infatti<br />
gli obiettivi in oggetto sono altrettanto<br />
validi per la fabbricazione automobilistica<br />
quanto per l’aeronautica, il medicale, gli<br />
articoli di lusso, le telecomunicazioni o l’elettronica.<br />
Pertanto si può affermare che<br />
sono poche le industrie che possono fare<br />
a meno delle microtecnologie. Dovendo<br />
far fronte a sfide di progettazione e fabbricazione<br />
complesse, le grandi aziende<br />
così come le piccole e medie aziende sono<br />
sempre alla ricerca di soluzioni innovative.<br />
Questo spiega il loro interesse per tali<br />
tecnologie. Un’evoluzione che non rischia<br />
di esaurirsi e che consente di affermare<br />
che le aziende microtecniche saranno<br />
sempre più chiamate in causa. Senza il<br />
loro apporto, sarebbe impossibile realizzare<br />
le imprese tecnologiche di domani<br />
che vedranno nascere tanto la vettura<br />
autonoma quanto aerei elettrici o nuove<br />
20 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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“Microns & Nano d’Or”: sei categorie in gara<br />
Considerato dai professionisti come<br />
indiscutibile benchmark dell’innovazione,<br />
“Microns & Nano d’Or” premia le<br />
innovazioni microtecnologiche e<br />
nanotecnologiche che vengono presentate<br />
per la prima volta in fiera.<br />
<strong>La</strong> nanotecnologia ha notevoli potenzialità<br />
di sviluppo e applicazione e per questo<br />
Micronora ha deciso di incoraggiare<br />
le aziende di questo settore a entrare<br />
nella competizione finora riservata alla<br />
microtecnologia, per la categoria dei<br />
“prodotti che integrano soluzioni di<br />
nanotecnologie”. Il vincitore riceverà un<br />
“Nano d’Or”.<br />
Le sei categorie che parteciperanno<br />
alla competizione sono: componenti<br />
microtecnici; dispositivi e sottounità<br />
che integrano componenti microtecnici;<br />
strumenti e strumenti di produzione<br />
microtecnici (stampaggio, stampaggio e<br />
formatura, strumenti di controllo, ecc.);<br />
macchine utensili e macchine di produzione<br />
microtecniche, sistemi automatizzati,<br />
raccordi; dimostratori e prototipi micro e<br />
nano, riservati a laboratori, centri tecnici<br />
e uffici di design; prodotti che integrano<br />
soluzioni di nanotecnologia.<br />
soluzioni medicali personalizzate. Da qui<br />
la creazione della fabbrica del futuro.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Le edizioni del salone<br />
sono solitamente complete già a 7-8 mesi<br />
prima dell’apertura. Come se lo spiega?<br />
R. - Rafforzando la sua specificità nei settori<br />
dell’alta precisione, della miniaturizzazione<br />
e dell’integrazione delle funzioni<br />
complesse, indispensabili per la realizzazione<br />
di prodotti sempre più intelligenti,<br />
Micronora è pienamente in linea con le<br />
esigenze di tali settori. Tutte le evoluzioni<br />
tecnologiche di grande portata, tanto<br />
nell’ambito della progettazione quanto in<br />
quello della produzione, sono presenti in<br />
ogni edizione. Dalla R&S alla subfornitura,<br />
sino agli strumenti di produzione. Segno<br />
dei tempi, il salone è pertanto divenuto<br />
un punto di riferimento anche per le<br />
nanotecnologie. Inoltre, la sua notorietà e<br />
la sua internazionalizzazione rafforzata a<br />
ciascuna edizione fanno di Micronora un<br />
appuntamento imprescindibile in Europa<br />
e non solo.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’industria microtecnica<br />
è interessata dal concept Industria 4.0?<br />
R. - Innovatrici infaticabili, le aziende<br />
microtecniche sono decisamente rivolte<br />
verso il futuro. Il nostro salone lo prova<br />
a ogni edizione, con prodotti, metodi<br />
e soluzioni di avanguardia. Sebbene la<br />
trasformazione digitale sia la chiave del<br />
futuro dell’industria e alcune aziende<br />
necessitino di essere accompagnate<br />
per aderire a questa quarta rivoluzione<br />
industriale, altre non hanno atteso che<br />
l’industria del futuro diventasse una<br />
priorità nazionale per farne il proprio<br />
presente. Per una motivazione molto<br />
semplice: l’iniziativa Industria 4.0 esalta<br />
la produttività migliorandone il funzionamento<br />
globale. È sufficiente menzionare,<br />
per illustrarne i vantaggi, il<br />
miglior sfruttamento dei dati forniti dai<br />
molteplici strumenti informatici utilizzati<br />
dalle aziende che si consegue. Una<br />
sfida di vasta portata… Basti ricordare,<br />
per illustrare questi vantaggi, il miglior<br />
sfruttamento dei dati forniti dai vari<br />
strumenti informatici multipli utilizzati<br />
dalle aziende.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Quali saranno i punti<br />
forti della prossima edizione?<br />
R. - L’innovazione prima di tutto. Quanto<br />
all’Industria 4.0, il digitale nelle microtecniche,<br />
tema dal prossimo Zoom, sarà uno<br />
dei momenti forti del salone, con una cella<br />
di fabbricazione i cui elementi saranno connessi<br />
in tempo reale. Inoltre gli incontri B2B<br />
dell’11° Micro Nano Event consentiranno<br />
alle aziende o ai laboratori di ricerca di<br />
avviare delle collaborazioni al fine di affrontare<br />
al meglio i mercati europei. Tali incontri<br />
avranno luogo il 27 e il 28 settembre.<br />
Un programma di conferenze avrà inoltre<br />
luogo parallelamente al salone e verterà<br />
sugli argomenti di scottante attualità dal<br />
punto di vista tecnologico. Infine, il concorso<br />
“Microns e Nano d’Or” ricompenserà le<br />
innovazioni più emblematiche.<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 21
APPUNTAMENTI<br />
L’AGENDA<br />
Forum Meccatronica<br />
26 settembre <strong>2017</strong><br />
Ancona<br />
www.forumeccatronica.it<br />
Alihankinta Subcontracting Fair<br />
26-28 settembre <strong>2017</strong><br />
Tampere, Finlandia<br />
www.alihankinta.fi<br />
SAVE<br />
18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />
Verona<br />
www.exposave.com<br />
VPC - Valvole Pompe<br />
Componenti<br />
18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />
Verona<br />
www.eiomfiere.it/vpc<br />
ICSE (CPhI)<br />
24-26 ottobre <strong>2017</strong><br />
Francoforte sul Meno, Germania<br />
www.cphi.com<br />
FMB<br />
7-9 novembre <strong>2017</strong><br />
Bad Salzuflen, Germania<br />
www.fmb-messe.de<br />
SPS IPC Drives<br />
28-30 novembre <strong>2017</strong><br />
Norimberga, Germania<br />
www.mesago.de/en/SPS<br />
Samumetal<br />
1-3 febbraio 2018<br />
Pordenone<br />
www.samuexpo.com/samumetal<br />
Fornitore Offresi<br />
15-17 febbraio 2018<br />
Erba (CO)<br />
www.fornitoreoffresi.com<br />
Mecspe<br />
22-24 marzo 2018<br />
Parma<br />
www.mecspe.com<br />
Midest<br />
27-30 marzo 2018<br />
Parigi, Francia<br />
www.midest.com<br />
CeMAT<br />
23-27 aprile 2018<br />
Hannover, Germania<br />
www.cemat.de<br />
Hannover Messe<br />
23-27 aprile 2018<br />
Hannover, Germania<br />
www.hannovermesse.de<br />
BIE - Brescia Industrial Exhibition<br />
17-19 maggio 2018<br />
Brescia<br />
www.fierabie.com<br />
Ipack-Ima<br />
29 maggio - 1 giugno 2018<br />
Milano<br />
www.ipack-ima.com<br />
Plast<br />
29 maggio - 1 giugno 2018<br />
Milano<br />
www.plastonline.org<br />
Additive Manufacturing Europe<br />
26-28 giugno 2018<br />
Amsterdam, Paesi Bassi<br />
www.amshow-europe.com<br />
Fastener Fair Italy<br />
26-27 settembre 2018<br />
Milano<br />
www.fastenerfairitaly.com<br />
31.BI-MU<br />
9-13 ottobre 2018<br />
Milano<br />
www.bimu.it<br />
Jimtof<br />
1-6 novembre 2018<br />
Tokyo, Giappone<br />
www.jimtof.org/en<br />
AUTOMAZIONE INDUSTRIALE<br />
Forum Meccatronica fa il punto sulla digitalizzazione 4.0<br />
Si rinnova l’appuntamento con il Forum Meccatronica, mostra-convegno<br />
ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione e realizzata in<br />
collaborazione con Messe Frankfurt Italia. <strong>La</strong> quarta edizione, che avrà<br />
come tema “Tecnologie abilitanti per la digitalizzazione 4.0 dell’industria”,<br />
è in programma il 26 settembre, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona.<br />
Le soluzioni tecnologiche che concorrono alla digitalizzazione 4.0 dell’industria<br />
saranno le protagoniste della giornata. Durante la sessione plenaria,<br />
dopo i saluti istituzionali degli organizzatori, autorevoli rappresentanti del<br />
territorio e del mondo industriale – Regione Marche, Marchet Azienda<br />
speciale della Camera di Commercio di Ancona, DIH Regione Marche,<br />
IMQ, Politecnico Milano – faranno il punto sulla situazione italiana, condivideranno<br />
le loro esperienze e introdurranno le tematiche che saranno<br />
approfondite nel corso della giornata.<br />
Le più importanti aziende fornitrici di prodotti e soluzioni per l’automazione<br />
industriale si alterneranno in una serie di interventi strutturati in tre sessioni<br />
convegnistiche parallele – Progettazione, Produzione, Prestazioni – sui<br />
recenti sviluppi tecnologici in ambito motion control, robotica, software<br />
industriale, impiantistica, con una particolare attenzione alla progettazione<br />
meccatronica e alle soluzioni che concorrono alla realizzazione di<br />
un’industria 4.0. Il tutto sotto la regia di OEM e End User che forniranno<br />
testimonianze dirette della loro esperienza verso i temi affrontati e spunti<br />
da sviluppare nel dibattito con il pubblico.<br />
<strong>La</strong> qualità degli interventi e delle tematiche è stata riconosciuta dall’Ordine<br />
degli Ingegneri di Ancona e dal Collegio dei Periti Industriali di Ancona<br />
e Macerata che accrediteranno crediti formativi professionali (CFP) ai<br />
partecipanti. L’evento è patrocinato da: Comune di Ancona, Università<br />
Politecnica delle Marche, Politecnico di Milano, Club Meccatronica, Confindustria<br />
Marche Nord, Polo Meccatronica e Prom Facility, e supportato<br />
da Marchet, azienda speciale della Camera di Commercio di Ancona.<br />
In occasione del Forum sarà inoltre presentato un estratto dello studio<br />
sul territorio “Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia”,<br />
realizzato dal Professor Giambattista Gruosso del Politecnico di Milano:<br />
una ricerca realizzata annualmente dal 2015, nell’area geografica in<br />
cui il Forum Meccatronica si svolge, con l’obiettivo di investigare la<br />
capacità di innovazione del comparto dell’industria meccatronica e<br />
dell’automazione in Italia.<br />
Nell’area espositiva sarà possibile approfondire in modo dedicato, con i<br />
professionisti del settore, gli aspetti tecnologici trattati nelle conferenze.<br />
Il Forum rappresenta così<br />
un momento di confronto<br />
tra tutti gli attori della filiera<br />
dell’automazione industriale:<br />
i fornitori di soluzioni e prodotti<br />
incontrano i costruttori<br />
di macchine, gli integratori di<br />
sistemi e gli utilizzatori finali<br />
per discutere delle più innovative<br />
soluzioni tecnologiche<br />
presenti sul mercato.<br />
22 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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APPUNTAMENTI<br />
A PARIGI NEL 2018<br />
Midest: verso un grande evento<br />
francese per l’industria<br />
Un grande evento francese dedicato<br />
alle attrezzature e alle tecnologie per la<br />
produzione e ai know how industriali vede la<br />
luce. Le aziende, le istituzioni e le associazioni<br />
professionali lo richiedevano a viva voce da<br />
diversi anni e la prima edizione si svolgerà in<br />
marzo 2018, sotto l’egida del gruppo GL events.<br />
Organizzatore storico del salone Industrie<br />
e, più recentemente, di Smart Industries, il<br />
gruppo GL events accoglierà, al loro fianco,<br />
dall’edizione parigina del 2018, i saloni<br />
Midest, leader francese della subfornitura<br />
industriale, e Tolexpo, specializzato nelle<br />
tecnologie della lamiera e della saldatura.<br />
E in quest’ottica le società Reed Expositions<br />
France SA e GL events sono giunte alle fasi<br />
finali dei negoziati per l’acquisizione da parte<br />
di GL events di Midest, il salone storico della<br />
subfornitura industriale, che nel dicembre<br />
2016 a Paris-Nord Villepinte ha riunito 1.400<br />
espositori e accolto 35.000 operatori del<br />
settore. In occasione dell’ultima edizione,<br />
il salone Midest si è svolto nell’ambito di<br />
“Convergence pour l’Industrie du Futur”<br />
(Convergenza per l’industria del futuro) e<br />
“Alliance pour l’Industrie du futur” (Alleanza<br />
per l’industria del futuro).<br />
L’operazione consentirà di mettere in atto<br />
tutte le sinergie necessarie per questo<br />
raggruppamento a servizio delle società<br />
industriali francesi e internazionali. Il primo<br />
appuntamento sarà dal 27 al 30 marzo 2018<br />
a Paris Nord Villepinte. Sono attesi 2.700<br />
espositori e più di 50.000 professionisti in<br />
visita, su una superficie espositiva di oltre<br />
100.000 metri quadrati.<br />
TAGLIO LASER<br />
IMBUTITURA<br />
CARPENTERIA<br />
TRANCIATURA<br />
meccanica<br />
BUTERA<br />
Meccanica Butera srl<br />
L’esperienza trentennale di ieri e la capacità di<br />
innovarsi e crescere di oggi: l’essenza di Meccanica<br />
Butera. Imbutitura, Tranciatura, Taglio <strong>La</strong>ser e<br />
Carpenteria: la sostanza.<br />
www.meccanicabutera.it<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 23
SUBFORNITORI<br />
MECCANICA<br />
Moretti ha conquistato<br />
la fiducia di diversi<br />
colossi internazionali<br />
che producono impianti<br />
per il settore energetico,<br />
in particolare nella<br />
lavorazione di pale<br />
per le turbine a gas.<br />
Parallelamente, realizza<br />
una propria gamma<br />
di attrezzature modulari<br />
e sistemi di fissaggio.<br />
<strong>La</strong>vorazioni speciali<br />
per l’industria energetica<br />
Ugelli per il settore<br />
energetico<br />
di Alessandro Bignami<br />
Una piccola grande realtà nella<br />
subfornitura meccanica e nella<br />
produzione di attrezzature di fissaggio<br />
dei pezzi. Piccola rispetto ai colossi<br />
internazionali del settore energetico per<br />
cui compie la maggior parte delle sue<br />
lavorazioni meccaniche. Grande, o comunque<br />
di dimensioni di un certo rilievo e<br />
tecnologicamente avanzata, rispetto alla<br />
media delle officine meccaniche conto<br />
terzi di cui l’Italia è disseminata. Dimostrando<br />
abilità nell’adattarsi agli improvvisi<br />
Paletta statorica<br />
per turbina<br />
Francesco Moretti,<br />
direttore generale<br />
dell’omonima ditta.<br />
cambiamenti del mercato<br />
e acquisendo una<br />
conoscenza approfondita<br />
dei materiali, Moretti è oggi<br />
affermata soprattutto nella lavorazione<br />
di pale per le turbine a gas<br />
destinate all’industria energetica.<br />
L’azienda ha affiancato da tempo all’attività<br />
di subfornitura, che resta la principale,<br />
la produzione di attrezzature modulari e<br />
sistemi di fissaggio a depressione.<br />
Abbiamo incontrato nella sede di Villa<br />
Guardia, in provincia di Como, il direttore<br />
generale Francesco Moretti.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Signor Moretti, da<br />
cosa è partita l’esperienza dell’azienda?<br />
R. - All’inizio ci rivolgevamo soprattutto,<br />
con i servizi di fresatura e tornitura, al<br />
mercato delle macchine per il movimento<br />
terra, dato che nel Comasco<br />
operavano molti costruttori importanti<br />
del settore. Un giorno un cliente ha<br />
notato la qualità e l’efficacia dei sistemi<br />
di fissaggio che realizzavamo per le<br />
nostre lavorazioni interne e ha voluto<br />
che le producessimo anche per lui. Da<br />
lì è poi nata una divisione della società<br />
dedicata alle attrezzature modulari di<br />
bloccaggio, con un logo, un sito web e<br />
un’identità propri.<br />
24<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
Una veduta aerea della sede di Moretti a Villa Guardia (CO)<br />
di carburante. Gli impianti richiedevano<br />
tantissimi particolari, gruppi, assiemi,<br />
elementi di plastica e gomma… A fine<br />
anni Novanta, l’acquisizione del nostro<br />
principale cliente, una multinazionale,<br />
da parte di General Electric, ha di nuovo<br />
rimescolato le carte: la nuova proprietà ha<br />
abbandonato progressivamente la linea<br />
dei distributori di carburante e ha sviluppato<br />
quella delle turbine a gas. Abbiamo<br />
saputo adeguarci a questo mutamento di<br />
domanda e oggi le lavorazioni meccaniche<br />
dedicate alle pale per le turbine rappresentano<br />
oltre l’80% del nostro lavoro.<br />
cui appunto gli interventi sulle turbine.<br />
In questo ambito, noi realizziamo pezzi<br />
nuovi per sostituire quelli danneggiati<br />
all’interno degli impianti, non facciamo<br />
riparazioni.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Chi è il vostro cliente<br />
tipico?<br />
R. - È il costruttore delle turbine o il<br />
service che si occupa della manutenzione,<br />
che in molti casi fa parte del<br />
primo. <strong>La</strong> taglia media del nostro target<br />
va dalla medio-grande alla molto<br />
grande.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Il logo diverso serve<br />
a distinguere la produzione delle attrezzature<br />
dalla vostra attività principale, la<br />
lavorazione di subfornitura?<br />
R. - Sì, abbiamo portato avanti parallelamente<br />
i due business, che hanno<br />
logiche e mercati differenti. Per quanto<br />
riguarda l’attività di subfornitura meccanica,<br />
abbiamo costantemente investito<br />
nell’aggiornamento tecnologico. A metà<br />
anni Novanta c’è stata una svolta. Da<br />
terzisti semplici, talvolta coinvolti solo<br />
per una singola fase della lavorazione,<br />
abbiamo voluto fare un passo in più,<br />
ampliando il nostro ruolo di subfornitori:<br />
a partire dall’approvigionamento del<br />
materiale alle diverse lavorazioni, fino ai<br />
pre-montaggi e all’assiemaggio.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Cambiando anche i<br />
settori di riferimento?<br />
R. - Sì, a seconda dell’evoluzione del mercato.<br />
Quasi spariti dal territorio i costruttori<br />
di macchine movimento terra, il nostro<br />
target principale diventò la distribuzione<br />
L’officina<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Da quello che poteva<br />
diventare un problema, è nata un’opportunità.<br />
R. - È vero, anche se all’inizio non è<br />
stato facile. Non avevamo una competenza<br />
specifica per il settore energetico,<br />
però ci siamo adattati e abbiamo imparato.<br />
Di quell’esperienza abbiamo fatto<br />
tesoro, conquistando la fiducia di altri<br />
clienti del settore.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Oltre che con le<br />
diverse caratteristiche della lavorazione,<br />
avete dovuto confrontarvi con le peculiarità<br />
del mercato energetico…<br />
R. - Sì, è un settore abbastanza atipico.<br />
Annate molto positive si alternano a<br />
periodi di stagnazione. Il mondo del<br />
gas soffre molto le complesse condizioni<br />
geopolitiche di Nordafrica, Medio Oriente<br />
e Russia, da dove proviene la maggior<br />
parte della materia prima. Anche il prezzo<br />
del petrolio ha un’incidenza importante.<br />
Se è alto, ci sono i margini per<br />
investire in attività di manutenzione, tra<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Come è organizzata<br />
la vostra lavorazione?<br />
R. - I reparti principali della nostra officina<br />
sono la fresatura, la rettifica e l’elettroerosione.<br />
Sono impegnati circa 30<br />
addetti e oltre 30 macchine di ultima<br />
generazione. Per la fresatura abbiamo<br />
sia macchine a 5 assi, sia linee flessibili,<br />
formate da due macchine e 10 pallet:<br />
questo ci consente di aumentare la flessibilità,<br />
cambiando velocemente tipo di<br />
lavorazione. Interagendo con service di<br />
manutenzione che operano in tutto il<br />
mondo, dobbiamo garantire tempi rapidi<br />
di risposta.<br />
Partiamo quasi sempre da un microfuso<br />
in materiali molto specifici, leghe di nichel<br />
che poche officine sono in grado di lavorare.<br />
Trattare questi materiali richiede una<br />
formazione specifica e molta esperienza.<br />
Quando ci trovammo a dover realizzare<br />
le prime pale abbiamo dovuto affrontare<br />
e superare parecchie difficoltà. Ora per<br />
noi queste lavorazioni rappresentano la<br />
quotidianità.<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 25
SUBFORNITORI<br />
Reparto elettroerosione<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Siete una realtà di<br />
una certa dimensione…<br />
R. - Come officina meccanica siamo<br />
abbastanza grandi. In alcune lavorazioni<br />
che continuiamo a fare, al di fuori dal<br />
settore turbine, ci troviamo infatti a competere<br />
con aziende più piccole. Il discorso<br />
si capovolge quando ci confrontiamo con<br />
i clienti del settore energetico, quasi sempre<br />
colossi internazionali al cui cospetto<br />
risultiamo minuscoli. Ma ciò non ci ha<br />
impedito di conquistare la loro fiducia.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - <strong>La</strong>vorare con grandi<br />
società è un vantaggio?<br />
R. - Direi di sì. Dal punto di vista commerciale,<br />
l’unico problema è che il potere<br />
contrattuale in fase di trattativa è quasi<br />
nullo. Per contro, non ci sono pratica-<br />
<strong>La</strong>vorazioni<br />
meccaniche<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’acquisto del capannone<br />
adiacente ha portato dei cambiamenti<br />
al vostro lavoro quotidiano?<br />
R. - È stato un allargamento necessario,<br />
anche perché abbiamo appena compiuto<br />
un importante investimento nei macchinari<br />
e lo spazio a disposizione era finito.<br />
<strong>La</strong> nuova area non è ancora sfruttata al<br />
100%, ma ci consentirà ulteriori potenziamenti<br />
della produzione, non appena<br />
arriveranno altre macchine. Al momenmente<br />
rischi di insolvenza. Credo però<br />
che i maggiori benefici siano in campo<br />
operativo. <strong>La</strong>vorare con le grandi società è<br />
una scuola, perché richiede di adeguare la<br />
struttura e il controllo qualità, certificare<br />
le procedure, garantire la tracciabilità dei<br />
pezzi. Per esempio, siamo fra le poche<br />
realtà del settore ad avvalersi di un ingegnere<br />
dedicato esclusivamente a report,<br />
documentazioni e pratiche burocratiche.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Con l’estero come<br />
sta andando?<br />
R. - <strong>La</strong> sua quota di fatturato varia molto di<br />
anno in anno, più che altro per via dell’incostanza<br />
del mercato interno. Tendenzialmente<br />
è attorno al 40%. <strong>La</strong>voriamo molto<br />
in Svizzera, che è a un passo dalla nostra<br />
sede, nel resto d’Europa e in Medio Oriente.<br />
Sala misurazioni 3D<br />
26 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
to ospita attività di “contorno”, come<br />
i controlli non distruttivi con i liquidi<br />
penetranti per la verifica delle cricche,<br />
uno show room dedicato ai nostri pezzi<br />
e una spaziosa sala riunioni.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - State notando delle<br />
tendenze particolari nel vostro settore?<br />
R. - Più che altro nell’evoluzione dei<br />
materiali. È lì la sfida più impegnativa.<br />
Se le lavorazioni che aumentano<br />
di complessità vengono risolte<br />
da macchine sempre più sofisticate,<br />
la conoscenza dei materiali<br />
consente di fare ancora la differenza,<br />
favorendo le scelte e gli<br />
investimenti migliori nell’utensileria,<br />
che rappresenta per noi la maggiore voce<br />
di spesa, dopo il personale. Individuare<br />
gli utensili e le macchine più adatti a un<br />
certo materiale è uno dei fattori strategici,<br />
insieme al servizio.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Il <strong>2017</strong> che segnali<br />
sta dando?<br />
R. - I primi mesi sono stati positivi e le<br />
premesse per un ulteriore avanzamento<br />
a fine anno ci sono tutte. Però oggi è<br />
impossibile fare una previsione realistica.<br />
Piano a depressione<br />
vacuum<br />
Sotto a sinistra:<br />
attrezzatura<br />
modulare<br />
A destra:<br />
workstation per<br />
sistemi vacuum<br />
Fino a una decina d’anni fa, si aveva<br />
una proiezione precisa sull’intero anno,<br />
grazie ai forecast annuali dei maggiori<br />
clienti, che subivano variazioni minime a<br />
consuntivo. Oggi i forecast sono trimestrali,<br />
e qualche volta vengono smentiti.<br />
<strong>La</strong> parola programmazione è ormai un<br />
tabù e questo<br />
disorienta chi deve investire,<br />
non solo nel nostro settore.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Ha tratto qualche<br />
ispirazione dalle fiere Mecspe e Fornitore<br />
Offresi di quest’anno?<br />
R. - Fornitore Offresi è una fiera piuttosto<br />
locale, ancora molto concentrata sul<br />
distretto meccanico dell’Alta Lombardia.<br />
Mecspe invece, pur mantenendo una<br />
dimensione raccolta, abbraccia un’am-<br />
pia fetta della filiera. A Parma abbiamo<br />
incontrato in poche ore tanti clienti e<br />
partner che altrimenti avremmo dovuto<br />
visitare con lunghi e costosi spostamenti.<br />
Fuori dall’Italia, invece, mi ha sorpreso<br />
la manifestazione di Taipei, Timtos.<br />
È una delle fiere nei paesi emergenti<br />
che stanno mettendo in discussione, per<br />
qualità dell’esposizione e affluenza, la<br />
storica “triade” degli eventi internazionali<br />
dedicati alle macchine utensili: Emo<br />
in Europa, IMTS in America e Jimtof in<br />
Giappone.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - L’altro vostro business,<br />
dicevamo all’inizio, è la produzione<br />
di sistemi di fissaggio a depressione.<br />
Quanto conta nel vostro volume di affari?<br />
R. - È una nostra attività storica, che<br />
non abbiamo mai voluto abbandonare,<br />
ma che oggi gioca un ruolo marginale<br />
rispetto alla lavorazione di subfornitura,<br />
generando il 15% circa del fatturato. Una<br />
percentuale che ci piacerebbe aumentare,<br />
essendo legata a un prodotto che progettiamo<br />
e sviluppiamo noi, diversamente<br />
dall’attività di subfornitura. Il problema<br />
è che, se inizialmente eravamo solo noi<br />
e qualche costoso concorrente tedesco<br />
a offrire queste attrezzature, oggi<br />
il mercato è molto affollato,<br />
anche da gruppi internazionali<br />
che hanno una rete commerciale<br />
mondiale ben più potente<br />
della nostra. Noi vinciamo più<br />
che altro sulla singola applicazione<br />
e sul servizio, facendoci<br />
apprezzare da chi vuole qualcosa<br />
di più rispetto al prodotto<br />
standard del catalogo.<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - Obiettivi a<br />
medio termine?<br />
R. - Vorremo aggiungere delle<br />
tecnologie per la lavorazione<br />
dei particolari, per esempio<br />
nell’ambito delle forature. L’intento<br />
è quello di dotarci progressivamente<br />
di tutti i sistemi<br />
che permettano di realizzare<br />
il pezzo esattamente<br />
come lo vuole il committente. È<br />
anche così che intendiamo il tema<br />
del servizio.<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 27
SICUREZZA<br />
PRODOTTI<br />
APPLICAZIONI<br />
Chiusura affidabile per forni industriali<br />
Nel mondo altamente industrializzato e automatizzato di oggi,<br />
con una maggiore attenzione alla sicurezza dei macchinari<br />
e alla salvaguardia dell’operatore, l’esperienza dell’utente in<br />
termini di interazione umana con un prodotto o un dispositivo<br />
ha acquisito un’estrema importanza.<br />
Quando Memmert, produttore leader di forni termici da laboratorio<br />
e industriali, era alla ricerca di una chiusura affidabile<br />
e, al contempo, ergonomica per il proprio dispositivo di<br />
ultima generazione, ha lavorato con Southco, produttore<br />
internazionale di chiusure, cerniere e fissaggi,<br />
per sviluppare un meccanismo di chiusura<br />
che ha migliorato la qualità e<br />
l’efficienza dei forni.<br />
<strong>La</strong> generazione precedente<br />
di dispositivi Memmert inglobava<br />
un sistema di chiusura a più punti nello sportello principale<br />
esterno, che sigillava il pannello dello sportello contro perdite<br />
e contaminazioni e aiutava il mantenimento di temperature<br />
costanti.<br />
Quando si lavora con elementi molto sensibili, come campioni<br />
di sangue e sostanze chimiche pericolose, l’utente finale deve<br />
essere certo di fornire risultati precisi, garantendo che non<br />
ci sia alcuna probabilità di contaminazione. Ciò ha creato la<br />
necessità di un sistema di chiusura che fornisse il necessario<br />
livello di compressione, senza compromettere l’estetica o<br />
l’esperienza dell’utente.<br />
“Stiamo cercando di migliorare la funzionalità e il design della<br />
nostra maniglia e del nostro meccanismo di chiusura”, ha detto<br />
Christoph Oster, gestione progetti di ricerca e sviluppo Memmert.<br />
“Avevamo bisogno di un sistema che fosse innovativo<br />
e facile da usare e di una chiusura che fornisse prestazioni<br />
costanti e affidabili. Era anche importante che lo sportello<br />
fosse dotato di un sistema di chiusura a spinta scorrevole che<br />
riducesse le vibrazioni, che potrebbero influire potenzialmente<br />
sul processo in corso e su quanto contenuto all’interno, durante<br />
l’apertura e la chiusura”.<br />
Quando si manipolano elementi sensibili in un ambiente di<br />
laboratorio, l’accessibilità e la fruibilità dell’apparecchiatura<br />
sono essenziali. Quindi Memmert ha cercato una soluzione di<br />
chiusura che potesse permettere all’utente di accedere all’interno<br />
del forno senza utilizzare le mani per aprire lo sportello.<br />
Tuttavia, il meccanismo di chiusura era comunque necessario<br />
per evitare l’apertura accidentale dello sportello stesso.<br />
“<strong>La</strong> fruibilità dell’impugnatura era un elemento essenziale.<br />
Avevamo bisogno di creare un sistema che fosse facile da<br />
aprire e chiudere, a prescindere che si utilizzasse una mano,<br />
un ginocchio o qualsiasi altra cosa a portata di mano durante<br />
l’uso quotidiano in laboratorio, nonché che fornisse flessibilità<br />
nell’altezza utilizzabile”, ha detto Oster.<br />
<strong>La</strong> concezione della nuova chiusura per il forno Memmert si<br />
è basata sulla chiusura a leva R5 di Southco, un meccanismo<br />
per impieghi gravosi scelto per il suo elevato carico di trazione,<br />
l’installazione a scomparsa e la comprovata funzionalità<br />
nelle applicazioni industriali.<br />
Tuttavia, oltre alla funzionalità, la chiusura doveva<br />
adattarsi anche a uno spazio limitato nell’applicazione,<br />
senza compromettere l’estetica<br />
o l’esperienza dell’utente. Memmert<br />
ha lavorato insieme al team di<br />
progettazione di Southco per sviluppare<br />
un prodotto completamente su misura<br />
che soddisfacesse tutti i requisiti di<br />
progetto.<br />
Il design della chiusura ha inglobato la<br />
funzionalità di blocco a spinta, garantendo<br />
resistenza alla vibrazione e una funzione<br />
di chiusura secondaria integrata, che crea una<br />
compressione costante della guarnizione dello<br />
sportello. I sistemi di chiusura hanno aiutato a migliorare<br />
e semplificare l’ergonomia d’uso, rendendo più facile per<br />
l’operatore l’apertura/chiusura, a prescindere dall’altezza o<br />
dalla parte del corpo, un obiettivo chiave identificato all’inizio<br />
del progetto.<br />
L’apertura e la chiusura dello sportello sono scorrevoli e affidabili<br />
per tutta la durata del prodotto. Il meccanismo della maniglia<br />
offre un’impugnatura sicura ed ergonomica per l’utente.<br />
Relativamente alla produzione, la soluzione di Southco fornisce<br />
funzionamento affidabile, integrazione semplificata nel<br />
processo produttivo e un design pre-assemblato per facilitare<br />
il montaggio e l’installazione, consentendo manutenzione/<br />
assistenza semplici e fruibilità per l’utente finale.<br />
Gli utenti finali apprezzano la nuova generazione di dispositivi<br />
Memmert per la loro qualità generale, ma anche per la loro<br />
facilità d’uso, nella cui percezione la maniglia dello sportello<br />
gioca un ruolo importante. In applicazioni di laboratorio medico<br />
sensibili, la maniglia fornisce sicurezza nei test e consente un<br />
funzionamento senza problemi.<br />
28 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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www.interprogettied.com n.4 2015 - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 29
SOFTWARE<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
Una tecnologia CAM<br />
innovativa può<br />
e deve semplificare<br />
l’intero processo<br />
di programmazione:<br />
Esprit è una soluzione<br />
intelligente per<br />
l’elettroerosione a filo,<br />
in grado di riconoscere<br />
automaticamente<br />
i profili lavorabili.<br />
Il taglio di profili complessi e angoli<br />
difficili è il dominio tipico dei processi<br />
di elettroerosione a filo, in grado di<br />
creare forme ultra precise e finiture di<br />
alta qualità che sarebbe quasi impossibile<br />
realizzare con altri mezzi. Tuttavia, il fatto<br />
che una forma sia difficile da lavorare<br />
non significa necessariamente che debba<br />
essere anche difficile da programmare.<br />
<strong>La</strong>vorare con filo e acqua, invece che con<br />
velocità e avanzamenti, rappresenta una<br />
sfida per i sistemi CAM originariamente<br />
sviluppati per applicazioni di fresatura<br />
e tornitura convenzionali. Il concetto<br />
alla base della rimozione del materiale<br />
tramite un utensile non è semplice da<br />
CAM semplificato per<br />
l’elettroerosione a filo<br />
tradurre quando si passa all’erosione<br />
del materiale con un filo sottile. Certo<br />
termini come “contornatura” e “pocketing”<br />
in ultima analisi hanno lo stesso<br />
significato per il prodotto finale, ma i<br />
mezzi per ottenere questo risultato sono<br />
notevolmente diversi quando si utilizza<br />
l’elettroerosione a filo.<br />
<strong>La</strong>vorare con filo e acqua richiede una<br />
prospettiva dedicata nello sviluppo del<br />
CAM che possa offrire diverse opportunità<br />
per l’innovazione nella lavorazione dei<br />
metalli. Esprit è diventato un protagonista<br />
nel settore dell’elettroerosione a filo, sostenendo<br />
costantemente l’innovazione nella<br />
programmazione. L’innovazione comincia<br />
mettendo alla prova il modo di pensare<br />
tradizionale. Ma l’innovazione può offrire<br />
benefici anche quando si applicano metodi<br />
tradizionali in maniera non tradizionale.<br />
RICONOSCERE L’UNICITÀ<br />
DELLE FORME LAVORATE<br />
A ELETTROEROSIONE<br />
Attraversare un pezzo di metallo con un<br />
filo conduttore è un modo realmente<br />
efficiente di ritagliare forme complesse.<br />
Quelle forme complesse hanno proprietà<br />
fisiche uniche per il processo di taglio<br />
a filo. Pareti con inclinazioni costanti,<br />
inclinazioni variabili, zone verticali, spigoli<br />
vivi, spigoli smussati, spigoli vivi<br />
che diventano spigoli smussati e l’elenco<br />
potrebbe continuare a lungo.<br />
Un primo passo per semplificare il processo<br />
di programmazione è far riconoscere<br />
e memorizzare al sistema CAM quelle<br />
proprietà uniche in modo che sia possibile<br />
automatizzare la programmazione del<br />
taglio a filo. Esprit è un sistema CAM<br />
basato su profili che riconosce automaticamente<br />
i profili lavorabili specifici della<br />
lavorazione di filo. Le scelte disponibili<br />
includono la matrice (tasca), il punzone,<br />
il foro, il profilo aperto e persino le caratteristiche<br />
del profilo di tornitura per le<br />
macchine a filo dotate di tavola rotante.<br />
Particolare enfasi è posta sulla creazione<br />
veloce e facile di profili lavorabili per<br />
l’elettroerosione a filo. Le proprietà dettagliate<br />
sui profili XY e UV, sull’altezza<br />
del pezzo, sulle inclinazioni e sugli angoli<br />
Figura 1<br />
Figura 2<br />
Figura 1 -<br />
Il riconoscimento<br />
dei profili<br />
di Esprit individua<br />
le superfici<br />
che possono<br />
essere<br />
lavorate con<br />
elettroerosione<br />
a filo e ignora<br />
il resto<br />
Figura 2 -<br />
Esprit riconosce<br />
automaticamente<br />
con un solo clic<br />
tutte le aperture<br />
della matrice<br />
in una piastra<br />
30 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
Figura 3<br />
sono associate ai profili per elettroerosione<br />
in modo che, indipendentemente<br />
dal tipo o dal numero di operazioni che<br />
devono essere applicate ai profili stessi,<br />
l’integrità dei dati sottostanti rimanga<br />
invariata. Quando le proprietà EDM sono<br />
incorporate nei profili, l’intero processo<br />
di programmazione viene semplificato in<br />
quanto la maggior parte dei dati necessari<br />
per la programmazione proviene da<br />
un’unica fonte affidabile.<br />
AGGIUNGERE FLESSIBILITÀ<br />
A UNA SOLUZIONE A FILO<br />
Nell’ambito dell’elettroerosione a filo<br />
Esprit Wire EDM può vantare una lunga<br />
tradizione di confronto con partner, clienti<br />
ed esperti per comprendere al meglio<br />
le reali esigenze applicative e mettere<br />
a punto soluzioni innovative. Il controllo<br />
computerizzato sincronizzato delle<br />
guide superiori e inferiori della macchina<br />
consente la lavorazione di inclinazioni<br />
estreme, inclinazioni composte e un mix<br />
di profili superiori e inferiori indipendenti<br />
sullo stesso pezzo. Esprit assicura che<br />
il filo segua un percorso complesso in<br />
maniera costante e altamente controllata.<br />
Quando si crea un’operazione di elettroerosione<br />
in Esprit, tutte le operazioni –<br />
sgrossatura, ripassi di finitura e linguette<br />
– vengono create come entità separate.<br />
Questo metodo offre due vantaggi.<br />
In primo luogo, il programmatore può<br />
facilmente modificare l’ordine dei tagli<br />
o manualmente per alcuni tagli o automaticamente<br />
utilizzando una funzione<br />
Figura 3 - Quando<br />
devono essere<br />
lavorate solo<br />
alcune pareti,<br />
le singole<br />
superfici piene<br />
sono facilmente<br />
selezionate per<br />
il riconoscimento<br />
dei profili<br />
Figura 4 - Esprit<br />
rileva l’altezza<br />
massima e minima<br />
del piano e i<br />
profili in maniera<br />
precisa, anche<br />
su pareti curve<br />
Figura 5 - Combinando la contornatura<br />
su profili grandi con il pocketing<br />
co-core per le piccole aperture<br />
è possibile tagliare in maniera<br />
efficace profili particolari a 2 assi<br />
Figura 4<br />
avanzata di ordinamento che modifica<br />
con un unico comando l’ordine di tutti i<br />
tagli. Questo è un vantaggio importante<br />
quando si deve lavorare una serie di<br />
profili multipli.<br />
In secondo luogo, anche se i tagli vengono<br />
generati separatamente, restano<br />
sotto il controllo dell’operazione originale<br />
definita dal programmatore. Qualora<br />
si rendesse necessaria una modifica di<br />
piccola entità, il programmatore deve<br />
modificare solo quella singola operazione<br />
e tutte le lavorazioni associate saranno<br />
automaticamente rigenerate. L’utilizzo di<br />
una relazione parent/child in un programma<br />
di lavorazione a elettroerosione offre<br />
la massima flessibilità e facilità d’uso.<br />
LA TECNICA “DIVIDE ET IMPERA” PER<br />
AFFRONTARE LE FORME DIFFICILI<br />
Chi si occupa di programmare lavorazioni<br />
a elettroerosione utilizza due metodi<br />
principali per la rimozione di materiale<br />
all’interno di una cavità a tasca. <strong>La</strong><br />
prima è un’operazione di contornatura<br />
che segue il profilo dell’apertura, seguita<br />
dalla rimozione del materiale residuo<br />
in un solo pezzo. Il secondo metodo,<br />
chiamato pocketing no-core, viene utilizzato<br />
quando il residuo di materiale<br />
è troppo piccolo o troppo complesso<br />
da rimuovere. In questo metodo, il filo<br />
erode gradualmente tutto il materiale<br />
all’interno di una cavità con passate di<br />
taglio progressive.<br />
Un vantaggio di Esprit per l’elettroerosione<br />
a filo è la capacità di combinare<br />
facilmente diverse strategie per<br />
rendere più efficiente la rimozione dei<br />
materiali. Esprit semplifica la combinazione<br />
di strategie e la personalizzazione<br />
dell’ordine dei tagli per massimizzare<br />
l’efficienza.<br />
Prendiamo il caso del profilo di una<br />
matrice relativamente semplice, ad eccezione<br />
di alcune piccole aperture lungo i<br />
bordi. Se il filo per la sgrossatura è troppo<br />
grande per creare piccole aperture, il<br />
profilo può essere prima contornato in<br />
modalità G40 con funzione look-ahead<br />
per evitare che il filo entri nelle piccole<br />
aperture.<br />
Una volta che il residuo viene rimosso,<br />
si fa seguire un’operazione di pocketing<br />
no-core per rimuovere solola piccola<br />
quantità di materiale che rimane. Poi<br />
la stessa operazione di contornatura<br />
si occuperà della finitura dell’intero<br />
profilo, poiché il look-ahead riconoscerà<br />
che ora le aperture sono state svuotate.<br />
Il pocketing a 4 assi porta questo concetto<br />
a un livello ulteriormente avanzato.<br />
Le opzioni integrate identificano<br />
e isolano automaticamente l’area<br />
più grande all’interno di una cavità<br />
complessa che può consentire una<br />
rimozione del materiale. Questa zona<br />
“core” viene rimossa con una semplice<br />
operazione di contornatura a due assi.<br />
Successivamente si applica un percorso<br />
a filo a 4 assi no-core pocketing per<br />
rimuovere solo il materiale che rimane.<br />
COMPENSARE LA PRECEDENTE<br />
RIMOZIONE DI MATERIALE<br />
A volte si pre-lavora un grosso foro o<br />
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SOFTWARE<br />
un incavo all’interno di una tasca per<br />
rimuovere la maggior quantità possibile<br />
di materiale e, allo stesso tempo, evitare<br />
di stressare il materiale. Altre volte, un<br />
modello prevede una tasca con un profilo<br />
interno delle forme più disparate. Le<br />
passate di pocketing devono riconoscere<br />
e adattarsi alla forma di una cavità<br />
interna per evitare di tagliare a vuoto.<br />
Figura 6 -<br />
Il pocketing<br />
a 4 assi rileva<br />
l’area più grande<br />
per la rimozione<br />
del materiale<br />
e successivamente<br />
applica il no-core<br />
pocketing solo<br />
al materiale<br />
residuo. In tal<br />
modo si velocizza<br />
la lavorazione<br />
di cavità complesse<br />
LAVORAZIONE NON PRESIDIATA<br />
E SICURA<br />
Le moderne macchine per elettroerosione<br />
a filo sono costruite in modo<br />
da poter funzionare per lunghi periodi<br />
senza richiedere il presidio ravvicinato di<br />
un operatore. Tra le caratteristiche che<br />
consentono questa autonomia vanno<br />
citati il sistema automatico di infilatura, i<br />
tool per i setup di parti multiple, i sistemi<br />
di rilevamento e feedback per il controllo<br />
adattativo e l’elettronica avanzata.<br />
Un grande potenziale per la produzione<br />
24 ore su 24 è offerto dal raggruppamento<br />
dei pezzi e dalla loro lavorazione<br />
in sequenza, ad esempio nel caso dei<br />
dettagli simili di matrici per stampi che<br />
possono essere settati per lavorazioni<br />
multiple. Tuttavia, questo tipo di lavoro<br />
richiede una capacità di programmazione<br />
avanzata che consenta di ottenere<br />
la massima affidabilità e un risparmio<br />
sui costi.<br />
Esprit include strategie di lavorazione<br />
che aggiungono automaticamente degli<br />
stop ad una determinata distanza lungo<br />
il percorso del filo per trattenere il residuo,<br />
poi genera la finitura appropriata e<br />
quindi rigenera automaticamente il percorso<br />
rimuovendo gli stop nella giusta<br />
sequenza per rimuovere il materiale in<br />
sicurezza. Per un’ulteriore flessibilità, è<br />
possibile istruire il programma in modo<br />
da attendere che un operatore sia presente<br />
prima di tagliare gli stop.<br />
È inoltre importante avere una stima<br />
precisa del tempo di taglio per ciascun<br />
part program. Stime affidabili sono fondamentali<br />
per programmare e pianificare<br />
lavorazioni non presidiate negli orari<br />
disponibili. Quando si imposta una lavorazione<br />
da eseguire durante la notte,<br />
una stima puntuale del tempo assicurerà<br />
che il lavoro sarà terminato al mattino.<br />
I programmatori possono visualizzare i<br />
tempi di ciclo in un documento Esprit<br />
o generare rapidamente un rapporto<br />
completo e accurato di tutti i tempi di<br />
ciclo e della durata complessiva del ciclo,<br />
oltre a tutte le posizioni del filo, i dati<br />
relativi al filo e al pezzo e le specifiche<br />
istruzioni per il setup.<br />
L’automazione del processo di elettroerosione<br />
a filo può aiutare le officine a<br />
ridurre i costi di produzione e migliorare<br />
la velocità di risposta.<br />
AUTOMAZIONE<br />
E PERSONALIZZAZIONE<br />
GESTITA DALL’UTENTE<br />
Esprit fornisce un lettore universale di<br />
dati che consente agli utenti di accedere<br />
ai dati di taglio raccomandati dal produttore<br />
per ogni specifica marca e modello<br />
di macchina per elettroerosione a filo.<br />
L’Esprit EDM Expert System è un componente<br />
integrato di Esprit Wire EDM,<br />
accessibile da qualsiasi pagina operativa<br />
dello strumento. Il programmatore<br />
sceglie le dimensioni del filo e i dati<br />
del pezzo per visualizzare le strategie<br />
di taglio ottimali. Una volta scelta una<br />
strategia, con un solo clic vengono caricati<br />
i valori raccomandati dal produttore.<br />
Utilizzando come base i database forniti<br />
da Esprit, gli utenti possono modificare<br />
i dati per ottimizzare ulteriormente la<br />
lavorazione e creare strategie di taglio<br />
personalizzate. Le modifiche al database<br />
possono essere salvate in un nuovo file<br />
o andare a sovrascrivere il database<br />
esistente.<br />
I dati relativi ai tagli vengono memorizzati<br />
in file XML esterni, semplici da utilizzare<br />
e facili da aggiornare. Tuttavia, per<br />
evitare all’operatore di uscire da Esprit e<br />
consentirgli di lavorare direttamente sul<br />
codice XML, l’Expert System permette ai<br />
programmatori di modificare il proprio<br />
database direttamente nell’ambiente di<br />
lavoro Esprit.<br />
Questo metodo semplificato di modifica<br />
dei dati in un ambiente familiare<br />
consente ai programmatori di testare<br />
e ottimizzare le strategie di taglio rapidamente<br />
durante il lavoro, senza dover<br />
apprendere il linguaggio XML.<br />
Figura 7 - Il no-core pocketing offre<br />
l’opzione di offset costante intorno a<br />
un foro preesistente o una transizione<br />
omogenea tra la forma di una cavità<br />
interna e un profilo esterno<br />
32 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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SOFTWARE<br />
INGEGNERIA DI AUTOMAZIONE<br />
Soluzione per una progettazione efficiente<br />
Eplan Cogineer è un software innovativo per generare automaticamente<br />
gli schemi elettrici e fluidici. “Abbiamo sviluppato una soluzione<br />
facile da usare e molto innovativa per quanto riguarda la funzionalità”,<br />
spiega Stefano Casazza, Country Manager di Eplan Italy. “Le regole di<br />
configurazione meccatronica e di automazione possono essere inserite<br />
in modo intuitivo e rapido senza conoscenza di un linguaggio di programmazione<br />
di alto livello. <strong>La</strong> conoscenza delle macro di Eplan può<br />
bastare. Sono proprio le macro che servono come base per la creazione<br />
degli insiemi di regole. Non importa se gli schemi vengono generati in<br />
base alle strutture funzionali della macchina o dell’impianto, o secondo<br />
le necessità specifiche di ogni cliente. Eplan Cogineer si adatta esattamente<br />
al modo di lavorare e impostare i progetti di ogni cliente e<br />
non richiede modifiche al modo gestire le informazioni. I risultati sono<br />
convincenti: una soluzione flessibile per tutti, che è piacevole da usare<br />
e consente di risparmiare tempo e denaro. “<strong>La</strong> compatibilità al 100%<br />
dei dati di progettazione consente agli utenti Eplan Cogineer di essere<br />
produttivi immediatamente e di poterne beneficiare subito”, aggiunge<br />
Casazza. “E lo fa in modo completamente indipendente dalle persone<br />
coinvolte nel processo”. Caratteristiche essenziali di Eplan Cogineer<br />
sono evidenti risparmi di tempo grazie alla generazione automatica dei<br />
progetti e aumento della qualità poiché si evitano errori.<br />
Eplan Cogineer è in grado di generare tutta la documentazione elettrotecnica<br />
con un solo clic. Ciò si traduce in due vantaggi importanti.<br />
In primo luogo, garantisce l’implementazione di regole progettuali e<br />
strutture definite senza errori, producendo così una documentazione<br />
di alta qualità. In secondo luogo, sostanzialmente più progetti possono<br />
essere sviluppati nello stesso lasso di tempo poiché non è più<br />
necessario ricorrere al “copia e incolla” di pagine o macro. Eplan<br />
Cogineer offre la continuità progettuale assoluta: dalla strutturazione<br />
del prodotto, al riutilizzo delle macro e ciò assicura la massima<br />
precisione ed efficienza.<br />
“Imparare facendo” è il motto per gli utenti. Eplan Cogineer è stato<br />
progettato per essere uno strumento facilmente implementabile per<br />
configurare e generare progetti in Eplan Electric P8 o Eplan Fluid. Non<br />
importa se le macchine o gli impianti sono già stati strutturati secondo<br />
le “funzioni-macchina” o secondo altri criteri: Eplan Cogineer ha un<br />
approccio alla configurazione scalabile e consente di poter combinare<br />
metodi di lavorazione tradizionali e configurazioni anche solo di piccole<br />
parti del progetto.<br />
SUITE<br />
Integrazione dei dati per applicazioni IoT e industria 4.0<br />
È disponibile la nuova versione della dataFEED<br />
OPC Suite di Softing con connettore REST e<br />
supporto per i database NoSQL. Il connettore<br />
REST, presentato quest’anno in versione beta<br />
alla fiera di Hannover, consente di integrare i<br />
dati provenienti dalle reti di automazione nelle<br />
applicazioni che supportano i protocolli REST.<br />
I dati possono provenire da diverse sorgenti<br />
tra cui i sistemi di controllo di produttori leader<br />
come Siemens, Rockwell Automation,<br />
Mitsubishi e B&R, nonché dai server OPC UA<br />
o OPC Classic. Insieme con la seconda nuova<br />
funzionalità, il supporto all’accesso in scrittura<br />
ai database NoSQL come MongoDB, la data-<br />
FEED OPC Suite è ideale per le applicazioni<br />
IoT e industria 4.0. I protocolli REST vengono<br />
utilizzati in particolare per la comunicazione<br />
con applicazioni basate su cloud, ad esempio<br />
il Production Performance Manager di Bosch<br />
Software Innovations. I database<br />
NoSQL consentono l’elaborazione<br />
di grandi quantità di dati ad alte prestazioni.<br />
Per questo sono spesso<br />
alla base degli avanzati metodi di<br />
analisi (“Big Data Analytics”), che<br />
possono essere usati per esempio<br />
per la manutenzione predittiva.<br />
“Rendere disponibili in maniera efficiente e<br />
affidabile i dati di produzione è una sfida fondamentale<br />
per implementare con successo<br />
molte applicazioni IoT e industria 4.0”, dice<br />
Andreas Roeck, Data Integration Product<br />
Manager di Softing Industrial. “<strong>La</strong> dataFEED<br />
OPC Suite offre ai nostri clienti e ai nostri partner<br />
ampie possibilità di soddisfare in modo<br />
semplice, flessibile e durevole le condizioni<br />
richieste per l’integrazione dei dati”.<br />
<strong>La</strong> dataFEED OPC Suite di Softing mette a<br />
disposizione in un unico prodotto un pacchetto<br />
completo di componenti per comunicazione<br />
su OPC e cloud IoT. Oltre all’interfaccia<br />
integrata REST, il gateway MQTT e il supporto<br />
OPC UA consentono di integrare facilmente<br />
sia controllori proprietari sia controllori di<br />
nuova generazione con soluzioni cloud come<br />
Microsoft Azure o IBM Bluemix. L’interfaccia<br />
utente di ultima generazione, che offre impostazioni<br />
predefinite intelligenti e pratiche e<br />
un’intuitiva guida utente, facilita l’integrazione<br />
e offre la massima usabilità.<br />
34 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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MACCHINE UTENSILI<br />
APPLICAZIONI<br />
Huron ha scelto<br />
di equipaggiare<br />
i suoi modelli a 5 assi<br />
con una soluzione<br />
di trasmissione Redex,<br />
che consente precisione,<br />
modularità e riduzione<br />
dei costi.<br />
Sistema di trasmissione per<br />
macchine ad alta precisione<br />
Huron ha una storia lunga 130 anni<br />
di cultura tecnica e industriale e fa<br />
parte dei tre principali produttori<br />
francesi di macchine utensili.<br />
Le fresatrici a testa universale della serie<br />
MU di Huron, molto apprezzate da diverse<br />
generazioni di ingegneri e tecnici, sono<br />
da tempo state sostituite dalle più recenti<br />
macchine a 5 assi ad alta precisione.<br />
Alcuni vantaggi fondamentali spiegano<br />
facilmente perché sia stata tanto preferita<br />
negli ultimi decenni. Apprezzata fin<br />
dal primo giorno per l’estrema rigidità<br />
dei suoi telai e la conseguente rigidità<br />
naturale che ne deriva, Huron non esita a<br />
confermare in questo ambito il forte conservatorismo<br />
dei suoi reparti di ingegneria<br />
e progettazione. “Le nostre strutture,<br />
che sono state a lungo ottimizzate con<br />
calcoli strutturali, hanno ampiamente<br />
dimostrato la loro eccezionale qualità<br />
nelle condizioni operative”, ha affermato<br />
Jean-François Killian, capo dei reparti<br />
R&S, progettazione e design di Huron.<br />
Queste condizioni operative sono particolarmente<br />
esigenti se si considera<br />
che Huron fornisce macchine in settori<br />
high-tech come l’aeronautica, l’industria<br />
spaziale, la difesa e lo stampaggio di<br />
precisione. Ma, soprattutto, l’intero progetto<br />
di ogni macchina viene fatto in base<br />
agli utensili utilizzati e alle forze a cui<br />
sono sottoposti durante la lavorazione.<br />
“Le aziende di questi settori apprezzano<br />
realmente le finiture superficiali e la<br />
precisione della lavorazione offerte dalle<br />
nostre macchine, in particolare quando<br />
vengono utilizzate per lavorare i metalli<br />
duri”, ha dichiarato Killian, che ha citato<br />
ad esempio la fabbricazione di parti<br />
in Inconel o titanio, come parametri di<br />
riferimento.<br />
Le dimensioni non contano: le macchine<br />
a 5 assi della Huron hanno conquistato<br />
il settore degli strumenti di precisione e<br />
delle protesi mediche, ma anche quello<br />
dei grandi stampi e dei componenti strutturali<br />
per l’industria aeronautica.<br />
Quando è stato il momento di espandere<br />
l’offerta di Huron con l’aggiunta di nuove<br />
soluzioni per il sistema di trasmissione<br />
che sostituissero od offrissero alternative<br />
alle solite tecnologie, l’incontro con Redex<br />
è stato abbastanza naturale.<br />
36<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
“Sapevamo già che Redex era un produttore<br />
francese conosciuto in tutto il mondo<br />
per i suoi prodotti ad alta tecnologia<br />
dotati di una precisione eccezionale”, ha<br />
affermato Killian. “Ma quando si guardano<br />
più da vicino i loro riduttori, se ne ha<br />
la conferma”. I primi contatti tra Huron<br />
e Redex hanno confermato la capacità di<br />
quest’ultima di fornire soluzioni modulari<br />
pronte all’uso adatte alle più esigenti<br />
applicazioni delle macchine utensili.<br />
“<strong>La</strong> nostra esperienza con Redex può<br />
essere sintetizzata così: il rischio tecnico<br />
ridotto alla sua espressione più semplice”,<br />
ha dichiarato Killian.<br />
Una volta avviato il primo progetto, Phiwww.interprogettied.com
Macchine robuste e affidabili<br />
Con sede in Alsazia, Huron Graffenstaden<br />
impiega oltre 170 persone e ha tre filiali per<br />
l’export, nonché una vasta rete di agenti<br />
specializzati in molti paesi. Ha un fatturato<br />
di 40 milioni di euro.<br />
Per il Ceo Bernard Echevard i punti di<br />
forza dell’azienda sono “macchine utensili<br />
affidabili, precise e robuste che sono<br />
dotate delle tecnologie più recenti; clienti<br />
affezionati; competenza riconosciuta in tutto<br />
il mondo; squadre guidate; e un futuro molto<br />
promettente che si basa sull’eccellenza<br />
e sull’innovazione”. Dal 2008 Huron<br />
Graffenstaden è parte del gruppo industriale<br />
indiano Jyoti. Una parte importante dei suoi<br />
reparti di produzione e di supporto si trova<br />
in un nuovissimo stabilimento di 20.000 m²<br />
situato a Eschau, in Francia.<br />
Una nuova area di 10.000 m², che sarà<br />
completata nel 2018, accoglierà poi i reparti<br />
che si trovano ancora nella sede originaria<br />
dell’azienda a Illkirch.<br />
precarico meccanico. In questo modo è<br />
stata enormemente semplificata l’integrazione<br />
meccanica e, soprattutto, si è<br />
evitato di dover cambiare il numero di<br />
assi gestiti dal controllo numerico. Tra le<br />
altre ragioni va citato il notevole risparmio<br />
sul costo della trasmissione.<br />
Uno dei vantaggi di questa soluzione<br />
modulare era che, se necessario, sarebbe<br />
stato possibile equipaggiarla successivamente<br />
con un sistema di precarico elettrico.<br />
Successivamente, questa soluzione<br />
con precarico elettrico è stata effettivamente<br />
e rapidamente implementata<br />
quando la configurazione lo ha richiesto.<br />
Non sorprende che i risultati siano stati<br />
migliori del previsto e che la soluzione di<br />
Redex sia stata immediatamente adottata<br />
su tutte le macchine successive.<br />
lippe Le Floc’h, Key Account Expert di<br />
Redex per la Francia e il Benelux, ha<br />
instaurato una stretta collaborazione con<br />
i suoi contatti dei reparti di ingegneria e<br />
progettazione di Huron. Come di consueto,<br />
quando si tratta di applicazioni<br />
di questo tipo, l’obiettivo iniziale era<br />
identificare chiaramente quali fossero i<br />
parametri strategici.<br />
“Siamo stati rapidamente in grado di<br />
definire insieme tutti gli elementi delle<br />
specifiche”, ha detto Floc’h. “Dopo di<br />
che, è stata Redex a impegnarsi e a raccomandare<br />
formati, opzioni, posizionamento<br />
e metodi di regolazione”.<br />
Un tecnico di grande esperienza di Redex<br />
Un recente<br />
progetto<br />
che ha visto<br />
la collaborazione<br />
fra Huron<br />
e Redex riguarda<br />
una macchina<br />
per applicazioni<br />
aeronautiche<br />
con lunghezza<br />
della corsa di 18 m<br />
è stato persino inviato da Huron a partecipare<br />
attivamente al set-up iniziale<br />
e ai test.<br />
“Il livello di discussioni tecniche che<br />
abbiamo con Redex è esattamente lo<br />
stesso che abbiamo da tempo con i nostri<br />
fornitori di motori, trasmissioni e sistemi<br />
di misura lineare”, ha spiegato Killian.<br />
“Come nel caso di Redex, scegliamo<br />
sempre le aziende che sono leader internazionali<br />
nei loro settori. In ogni caso,<br />
abbiamo accesso diretto ai loro migliori<br />
specialisti di settore”.<br />
Per motivi di sicurezza tecnica, l’azienda<br />
ha scelto di equipaggiare le primissime<br />
macchine con sistemi di trasmissione con<br />
Il progetto più recente è quello di una<br />
macchina destinata a essere utilizzata in<br />
applicazioni aeronautiche con lunghezza<br />
della corsa di 18 metri.<br />
Ma, come ricorda Le Floc’h, “con la soluzione<br />
a pignone e cremagliera di Redex,<br />
è solo il primo metro a costare davvero.<br />
Dopo di che, basta aggiungere segmenti<br />
di cremagliera per allungare il sistema<br />
quanto necessario”.<br />
Una forte argomentazione che ha portato<br />
molti produttori ad attuare questa<br />
soluzione su altre macchine e anche su<br />
quelle in cui la lunghezza della corsa<br />
avrebbe permesso di considerare altre<br />
scelte tecnologiche.<br />
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MACCHINE UTENSILI<br />
Meccanica ad alta precisione<br />
Redex è un gruppo industriale francese specializzato nella<br />
meccanica ad alta precisione per macchine utensili e per<br />
l’industria dell’acciaio. Protagonista internazionale nel settore,<br />
il gruppo registra un fatturato annuo di quasi 50 milioni di euro<br />
(che negli ultimi dieci anni è raddoppiato).<br />
Redex produce e assembla macchine e componenti di<br />
macchine per l’industria. Il suo core business è la costruzione<br />
con precisione al micron di macchinari che arrivano a<br />
pesare diverse tonnellate. <strong>La</strong> qualità e la precisione dei suoi<br />
prodotti sono conosciute in tutto il mondo. Tramite le sue<br />
filiali internazionali situate nel Regno Unito, negli Stati Uniti,<br />
in Italia, in Germania, in Spagna, in Cina e in India, l’azienda<br />
esporta il 90% della produzione in molti paesi industriali quali la<br />
Germania, la Corea, il Giappone o come gli Stati Uniti e la Cina.<br />
Questo successo è dovuto alla completa padronanza che<br />
il Gruppo Redex ha del suo processo produttivo. Tutti i suoi<br />
prodotti sono progettati e fabbricati nei suoi due stabilimenti<br />
nella Francia centro-settentrionale. Ciò consente al gruppo di<br />
garantire la massima qualità e la consegna puntuale. Redex<br />
possiede anche due filiali in Germania, situate a Pforzheim<br />
nel Baden-Württemberg, che producono attrezzature ad alta<br />
tecnologia per i settori siderurgico e metallurgico.<br />
<strong>La</strong> soluzione CubiConcept di Redex offre un riduttore<br />
epicicloidale particolarmente rigido con un giuoco angolare<br />
molto ridotto<br />
Il CubiConcept di Redex è il più avanzato<br />
sistema di trasmissione a pignone<br />
e cremagliera sul mercato ed è scelto<br />
dagli operatori di macchine utensili più<br />
esigenti del mondo.<br />
Per come sono progettati, i sistemi di<br />
trasmissione a pignone e cremagliera<br />
offrono un momento di inerzia migliore<br />
(più basso), una frequenza naturale<br />
superiore, una maggiore efficienza e una<br />
precisione complessiva indipendente dalla<br />
lunghezza della corsa. Senza contare<br />
che uno dei maggiori vantaggi è la loro<br />
versatilità, soprattutto in termini di flessibilità<br />
rispetto alla lunghezza installata.<br />
Il set-up è più veloce e più semplice,<br />
con conseguente maggiore affidabilità,<br />
la manutenzione è più semplice e, alla<br />
fine, il costo totale (TCO) è altamente<br />
competitivo.<br />
Inventato e prodotto da Redex, Cubi-<br />
Concept offre un riduttore epicicloidale<br />
particolarmente rigido con un giuoco<br />
angolare molto ridotto. Interamente sviluppato<br />
all’interno della sua struttura<br />
cubica, CubiConcept si inserisce sul telaio<br />
principale di una macchina come se fosse<br />
parte del telaio stesso.<br />
L’esclusivo design cubico elimina la tradizionale<br />
esigenza delle estensioni del<br />
telaio ultra-rigide e precise che sono<br />
solitamente richieste quando si utilizzano<br />
i riduttori “standard”.<br />
E ne consegue che queste estensioni del<br />
telaio, tipicamente utilizzate per supportare<br />
i sistemi di trasmissione, non sono più<br />
necessarie perché sono incorporate all’interno<br />
del sistema di trasmissione stesso.<br />
Di conseguenza, il design della macchina<br />
è notevolmente semplificato. I lunghi e<br />
costosi calcoli strutturali con sofisticati<br />
software CAD 3D vengono eseguiti non<br />
dagli utilizzatori dei sistemi di trasmissione,<br />
ma da Redex, il fornitore del sistema<br />
di trasmissione. Lo stesso vale per le campagne<br />
di sviluppo e per i test sul campo.<br />
Inoltre, la lavorazione dei telai deve tener<br />
conto di forme molto più semplici legate<br />
solo alle interfacce di collegamento, consentendo<br />
di ottenere risparmi economici<br />
e procedure di messa in servizio molto<br />
semplici e molto più veloci.<br />
Gli sviluppi più recenti del CubiConcept<br />
di Redex, che saranno svelati alla Emo di<br />
Hannover insieme a molti altri miglioramenti<br />
del prodotto, confermeranno la sua<br />
posizione di riferimento internazionale<br />
per queste funzioni critiche per il settore<br />
delle macchine utensili.<br />
38 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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PEOPLE. Personal commitment<br />
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MACCHINE PRODOTTI UTENSILI<br />
CENTRI DI LAVORO<br />
Flessibilità a 5 assi<br />
<strong>La</strong> struttura particolarmente rigida<br />
della macchina e la bassa inerzia<br />
assicurano alla a500Z, ultima novità<br />
della famiglia di centri di lavoro<br />
orizzontale a 5 assi di Makino, la<br />
stessa efficienza che normalmente<br />
ci si aspetterebbe da una macchina<br />
a 4 assi. Il basamento realizzato con<br />
una fusione in pezzo unico, il<br />
supporto a tre punti e il design<br />
inclinato del basamento offrono<br />
rigidità e ottima stabilità. <strong>La</strong><br />
struttura con inclinazione simmetrica,<br />
simile ad alcune delle macchine della<br />
serie a1, assicura un loop di forza minimizzato<br />
favorendo una maggiore efficienza. Con la tecnologia innovativa<br />
di Makino, la tavola girevole è dotata di uno sbalzo minimo e di<br />
un’ottima rigidità.<br />
<strong>La</strong> a500Z è dotata di un mandrino Makino HS-A63 che offre una<br />
coppia di 303 Nm. I Job Shop di fascia alta si trovano spesso a<br />
dover affrontare frequenti modifiche del modello, tempi di<br />
programmazione ridotti e numerose operazioni di posizionamento<br />
e indexaggio, nonché cicli di ispezione manuale sulla macchina.<br />
<strong>La</strong> a500Z offre un’elevata accuratezza di posizionamento grazie<br />
alla breve distanza tra il punto di rotazione dell’asse A e la<br />
posizione del pezzo. <strong>La</strong> minimizzazione delle differenze di livello<br />
nelle giunture nella lavorazione indexata e la capacità di<br />
movimentare pezzi pesanti e di offrire una rapida accelerazione e<br />
decelerazione nella lavorazione a 5 assi simultanei riducono<br />
ulteriormente il tempo di taglio e di non taglio.<br />
Il centro di lavoro offre una corsa dell´asse X da 730 mm, dell´asse<br />
Y da 750 mm e dell´asse Z da 700 mm ed è in grado di gestire un<br />
pezzo di dimensioni massime e peso rispettivamente pari a ø630<br />
mm x 500 mm e 400 kg. Il dispositivo automatico per il cambio<br />
pallet (APC) ad alta velocità e la funzione di caricamento orizzontale<br />
sono ulteriori funzionalità che consentono di incrementare<br />
l’efficienza della macchina.<br />
Le macchine Makino sono rinomate per la loro tecnologia di<br />
controllo termico e la a500Z non fa eccezione.<br />
Una struttura termicamente simmetrica si combina con un efficace<br />
sistema di rimozione del calore dal mandrino, dalle strutture di<br />
supporto, come le viti a sfera e i motori, garantendo stabilità e<br />
precisione di lavorazione della macchina nel corso di lunghe ore<br />
di funzionamento. Le viti a sfera e le chiocciole con nucleo<br />
raffreddato impediscono al calore di formarsi e creare distorsioni<br />
termiche con gli errori che ne conseguono. Anche i motori Direct<br />
Drive sugli assi B/C sono dotati di camicie di raffreddamento per<br />
sopprimere la produzione del calore.<br />
<strong>La</strong> gestione efficace del liquido refrigerante e dei trucioli<br />
rappresenta una necessità imprescindibile per una macchina<br />
che deve offrire elevati livelli di produttività e che genera quindi<br />
elevate quantità di trucioli al minuto. A differenza di quanto<br />
normalmente avviene nelle tavole rotobasculanti<br />
a 5 assi, la a500Z ha un´ampia vasca di<br />
raccolta situata sotto la tavola. Un<br />
abbondante flusso di liquido refrigerante<br />
proveniente dagli ugelli superiori e dal<br />
sistema di lavaggio della parete e della<br />
sezione sporgente elimina l’accumulo<br />
dei trucioli garantendo che cadano<br />
direttamente nella vasca, consentendone<br />
un’ottima evacuazione. Anche il sistema<br />
di carico pallet (PLS) ha un sistema di<br />
lavaggio della sezione sporgente e un<br />
ottimo sistema di pulizia per facilitare<br />
l’evacuazione del truciolo.<br />
Per favorire ulteriormente una maggiore produttività,<br />
la a500Z dispone del controllo Makino Professional 6 (PRO<br />
6). Il controllo è facile da usare e abbatte la curva di<br />
apprendimento per i nuovi operatori.<br />
Caratteristiche come le funzioni avanzate Geometric Intelligence<br />
(GI) per il controllo del movimento riducono il tempo di ciclo<br />
complessivo, soprattutto per la produzione di componenti tipici<br />
come valvole idrauliche e box elettronici. <strong>La</strong> foratura con GI<br />
permette al mandrino e all’utensile di procedere disegnando un<br />
arco di foro in foro, invece di seguire un percorso “squadrato”. Ciò<br />
riduce i tempi di non-taglio rispetto alla comune foratura. D´altro<br />
canto, la fresatura con il GI è progettata per migliorare le prestazioni<br />
di fresatura 2D, permettendo all’utente di definire una tolleranza di<br />
arrotondamento angolare su ogni percorso di fresatura.<br />
Il controllore Makino PRO 6 è dotato della tecnologia di Controllo<br />
attivo dell´inerzia (Inertia Active Control - IAC) per aumentare<br />
l´efficienza. L’IAC riceve un<br />
feedback dai servomotori<br />
ed imposta l’accelerazione e<br />
la decelerazione di ciascun<br />
pallet in maniera ottimale.<br />
<strong>La</strong> a500Z è pronta per<br />
l’automazione sia con pallet<br />
che con la movimentazione<br />
di parti. <strong>La</strong> macchina può<br />
essere integrata facilmente<br />
con le soluzioni di<br />
automazione intelligente<br />
sviluppate da Makino,<br />
compresi sistemi come<br />
MMC2 e VIP con robot a 6<br />
assi e sistemi di automazione<br />
standard disponibili sul<br />
mercato. Una macchina<br />
a500Z può anche essere<br />
facilmente integrata nei<br />
sistemi esistenti.<br />
40 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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UTENSILI<br />
DISTRIBUZIONE<br />
Il Consorzio Distributori<br />
Utensili celebra<br />
l’anniversario raggiungendo<br />
numeri importanti: 29.500<br />
articoli in vendita in<br />
rappresentanza di 154 tra<br />
i più prestigiosi marchi<br />
produttori di utensili,<br />
componenti e accessori<br />
per l’industria.<br />
Un catalogo di vendita di oltre<br />
1.500 pagine, con 29.500 articoli<br />
in rappresentanza di 154 tra i più<br />
prestigiosi marchi produttori di utensili,<br />
componenti e accessori per l’industria,<br />
26 utensilerie associate con oltre 37 punti<br />
Una sinergia vincente<br />
da 25 anni<br />
vendita, 350 dipendenti e un fatturato<br />
complessivo nel 2016 di 180 milioni<br />
di euro. Un marchio privato (TKN) riconosciuto<br />
per la qualità, oltre che per la<br />
convenienza, con cui ha sviluppato nel<br />
2016 un volume di vendita di oltre 8<br />
milioni di euro, attraverso il magazzino<br />
centralizzato di Caponago (MB). Numeri<br />
importanti, che ben fotografano il ruolo<br />
svolto dal Consorzio Distributori Utensili,<br />
CDU, nel mercato italiano della distribuzione<br />
industriale e rappresentano le<br />
dimensioni di un “caso di successo”, che<br />
rappresenta molteplici aspetti di unicità.<br />
CDU è, infatti, la prima e unica realtà consortile<br />
che opera in questo ambito. Una<br />
storia iniziata nel settembre 1992 ad Agrate<br />
Brianza (MB), nel cuore della Lombardia, e<br />
ben presto estesasi fino a coprire dal Nord<br />
al Sud l’intero Paese, al punto che oggi il<br />
presidente è Marco Terranova, titolare della<br />
Terranova Srl di Catania.<br />
“A venticinque anni dalla sua fondazione,<br />
i princìpi che hanno portato alla nascita<br />
del nostro Consorzio e ne hanno accompagnato<br />
lo sviluppo sono ancora attuali”,<br />
afferma il presidente. “Quanti ebbero l’idea<br />
del Consorzio furono certamente dei<br />
visionari lungimiranti e coraggiosi: anche<br />
perché mettere in rete fra loro aziende<br />
42 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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Il presidente<br />
Marco Terranova<br />
differenti, a quei tempi, voleva dire saper<br />
precorrere i tempi. Oggi, in un mercato<br />
in così profonda e continua evoluzione, il<br />
Consorzio rappresenta per tutti noi il punto<br />
fermo della nostra attività quotidiana: il<br />
luogo dove poterci confrontare con altri<br />
colleghi in assoluta trasparenza, mettere<br />
in comune problemi ed esigenze, trovare<br />
soluzioni efficaci e condivise, riuscire a<br />
realizzare ciò che, da soli, sarebbe difficile<br />
se non impossibile. E i nostri stessi clienti<br />
ne beneficiano: servizi rapidi, consulenza<br />
tecnica, una gamma estremamente ampia<br />
e qualificata di prodotti e soluzioni, un<br />
catalogo che non ha eguali”.<br />
Sono molteplici, infatti, gli elementi che<br />
hanno decretato, nel tempo, la crescita del<br />
Consorzio CDU e, con esso, delle utensilerie<br />
associate. Primo fra tutti il supporto offerto<br />
nella gestione dei rapporti con i fornitori,<br />
sotto il profilo tecnico e commerciale: “È un<br />
rapporto che si è sviluppato nel tempo e si<br />
è arricchito di valore grazie alla condivisione<br />
da parte degli stessi fornitori, tutti marchi<br />
di riferimento a livello non solo nazionale<br />
nei propri segmenti di mercato, delle politiche<br />
di crescita del Consorzio”, afferma<br />
Aldo Ferro, coordinatore del Consorzio.<br />
“Con loro si è via via andati ben al di là<br />
della semplice negoziazione delle migliori<br />
condizioni commerciali, perché alla base<br />
vi è una approfondita conoscenza tecnica<br />
da parte dei nostri Consorziati, coinvolti in<br />
gruppi di lavoro per la selezione dei partner<br />
in funzione della innovatività delle soluzioni<br />
proposte, dell’affidabilità e della qualità dei<br />
prodotti, della gamma e del servizio”.<br />
Il coordinatore<br />
Aldo Ferro<br />
Se quello degli utensili da taglio rappresenta<br />
il settore ancora oggi predominante<br />
nel catalogo CDU, a esso si sono affiancati<br />
altri settori importanti: dagli strumenti di<br />
misura alle attrezzature per le macchine<br />
utensili, dagli abrasivi alla saldatura, agli<br />
utensili manuali e agli elettroutensili, dai<br />
prodotti chimici all’antinfortunistica, fino<br />
alle attrezzature per officina e all’arredamento<br />
industriale. E, in ciascuno di questi<br />
settori, a fianco dei marchi dei produttori<br />
di riferimento del mercato, si è andato ad<br />
aggiungere il marchio privato del Consorzio,<br />
TKN.<br />
Un’ulteriore scelta, questa, che si è rivelata<br />
vincente: “Il marchio privato è stata<br />
una scelta determinante per il nostro Consorzio”,<br />
racconta Mauro Massa, direttore<br />
del Centro Distributori Utensili. Per sua<br />
natura non è soggetto ad alcun tipo di<br />
concorrenza, orizzontale o verticale che<br />
sia. Ci permette di garantire da un lato<br />
una giusta marginalità, mentre dall’altro<br />
fidelizza i nostri clienti, che ci percepiscono<br />
come un vero e proprio partner, e hanno<br />
prodotti di alta qualità a prezzi interessanti.<br />
È anche una risposta che il Consorzio è in<br />
grado di offrire al processo di maturazione<br />
estremamente rapido dei prodotti tecnici<br />
di larga diffusione, anche perché abbiamo<br />
saputo da subito impostare una filosofia<br />
del marchio privato in linea con la nostra<br />
stessa identità, offrendo prodotti con un<br />
grado di affidabilità ineccepibile. Il progressivo<br />
ampliamento della gamma, poi, è<br />
la logica conseguenza del cammino fin qui<br />
intrapreso, inserendo gradualmente nuove<br />
categorie con alta domanda”.<br />
Non solo marchio privato: grazie, infatti, a<br />
una collaborazione ormai consolidata con<br />
il gruppo tedesco E/D/E, cui aderiscono<br />
50 distributori specializzati, dal 1997 il<br />
Consorzio CDU è diventato anche importatore<br />
e distributore ufficiale per l’Italia dei<br />
prodotti a marchio Format.<br />
“Attraverso il rapporto con E/D/E, sottolinea<br />
Terranova”, siamo venuti a contatto con<br />
una realtà internazionale di riferimento, che<br />
ci ha fornito importanti spunti anche sotto il<br />
profilo organizzativo. Il rapporto con E/D/E<br />
ci consente di respirare le tendenze del<br />
mercato tedesco e di approfondire le dinamiche<br />
della grande distribuzione tecnica”.<br />
Così, oggi, dal magazzino di Caponago,<br />
vengono gestiti annualmente ordini per<br />
circa 8 milioni di euro di prodotti TKN e<br />
Format, a testimonianza del ruolo che essi<br />
hanno saputo acquistare nel panorama<br />
della distribuzione industriale italiana.<br />
Ma il Consorzio CDU offre anche un altro<br />
tipo di supporto ai propri Consorziati: quello<br />
gestionale. “Dall’amministrazione alla<br />
finanza, dal marketing alla vendita, il Consorzio<br />
ha sempre voluto garantire ai propri<br />
Consorziati un aiuto concreto alla crescita”,<br />
afferma il coordinatore Aldo Ferro. “Credo<br />
che, anche grazie a questo tipo di supporto,<br />
le utensilerie consorziate abbiano saputo<br />
superare anche i momenti di mercato più<br />
difficili e di crisi, condividendo i problemi e<br />
insieme individuando le soluzioni, sempre<br />
potendo contare su una struttura, a monte,<br />
che li aiutava a guardare avanti. A titolo<br />
solo di esempio, fin dal 1997 il Consorzio<br />
ha sviluppato un proprio progetto internet<br />
ed intranet, che si è evoluto nel tempo e che<br />
oggi consente agli associati di conoscere in<br />
tempo reale le disponibilità nel magazzino<br />
centralizzato e di ricevere la merce ordinata<br />
entro le 24 ore successive”.<br />
Ora nuove sfide attendono il Consorzio:<br />
“In primo luogo rafforzare le relazioni<br />
con i nostri fornitori è il primo obiettivo<br />
che come CDU ci siamo posti nell’arco di<br />
questo mandato”, conclude il presidente<br />
del Consorzio, Marco Terranova. “Insieme<br />
a questo, è fondamentale centralizzare<br />
sempre più servizi e attività che prima ciascuno<br />
di noi gestiva singolarmente. E poi vi<br />
è l’obiettivo di far crescere ulteriormente la<br />
base consortile: più utensilerie e più punti<br />
vendita, con particolare attenzione all’area<br />
del Centro-Sud Italia”.<br />
Sfide impegnative e ambiziose, ma alla<br />
portata di una squadra che ha già saputo<br />
scrivere 25 anni di storia.<br />
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UTENSILI<br />
BARRE DI TORNITURA<br />
<strong>La</strong>vorazioni di grandi diametri<br />
Seco Tools ha annunciato oggi che il suo<br />
sistema di utensili con smorzamento delle<br />
vibrazioni Steadyline ® include ora le barre di<br />
tornitura/barenatura con diametro da 60 mm<br />
e 80 mm. Si tratta di una soluzione affidabile<br />
pronta all’uso che aumenta la produttività<br />
nella lavorazione di fori di grandi dimensioni<br />
e profondità. Queste maggiori dimensioni<br />
sono ideali per l’uso in applicazioni nel settore<br />
gas-petrolifero, nonché nelle lavorazioni<br />
generiche di componenti che richiedono<br />
sporgenze dell’utensile fino a 600 mm con<br />
barre di diametro 60 mm o 800 mm con barre<br />
di diametro di 80 mm.<br />
Le barre di tornitura/barenatura di grande<br />
diametro sono dotate di connessione BA<br />
e dispongono di un adattatore BA-GL per<br />
montare le unità di tornitura GL50. <strong>La</strong> connessione<br />
GL brevettata da Seco è dotata di<br />
un’interfaccia cono-flangia polilobata<br />
che assicura un accurato<br />
centraggio e una perfetta ripetibilità<br />
oltre che una veloce sostituzione<br />
delle unità. <strong>La</strong> connessione GL<br />
consente di eseguire operazioni<br />
di tornitura e di barenatura con la<br />
stessa barra.<br />
L’avanzato sistema di smorzamento<br />
delle vibrazioni degli utensili Steadyline<br />
assorbe le vibrazioni prima che si diffondano<br />
attraverso la barra. Una volta posizionata la<br />
barra, è possibile smontare e rimontare le<br />
teste senza dover reimpostare il sistema.<br />
Le barre Steadyline sono disponibili<br />
in dimensioni 6xD, 8xD e 10xD ed in varie<br />
versioni, incluse Seco-Capto C6, C8 e<br />
HSK-T. Il sistema comprende inoltre unità<br />
di taglio compatte con connessione GL; sia<br />
le barre che le unità presentano canali di<br />
adduzione del refrigerante per l’evacuazione<br />
ottimale del truciolo.<br />
UNA GAMMA COMPLETA<br />
Alesatura e barenatura di precisione<br />
Protagonista internazionale nella realizzazione di utensili e soluzioni<br />
per lavorazioni meccaniche di altissima qualità e precisione, Big<br />
Kaiser presenterà in occasione della fiera EMO <strong>2017</strong> ad Hannover<br />
(Germania) il suo portafoglio completo di utensili per alesatura e<br />
barenatura di precisione.<br />
Nella cornice dello spazioso stand caratterizzato dai distintivi<br />
colori bianco e blu, i visitatori avranno modo di vedere dal<br />
vivo la gamma completa di utensili Big Kaiser per lavorazioni<br />
di precisione, e confrontarsi con tecnici esperti per trovare la<br />
soluzione più adatta alle proprie esigenze.<br />
Sono quattro i nuovi prodotti che Big Kaiser introdurrà a EMO:<br />
• EWE: una nuova generazione di teste di alesatura con connettività<br />
wireless verso la app Big Kaiser per smartphone e tablet, per<br />
una gestione e configurazione ancora più semplice degli utensili.<br />
• Torque Fit: unità di montaggio di portapinza dinamometrico con<br />
sensore acustico integrato e indicatore<br />
della coppia che segnala l’eccessivo serraggio<br />
della ghiera, questo per garantire<br />
la massima precisione nel serraggio e<br />
assicurare lavorazioni ultra precise evitando<br />
l’utilizzo di molteplici chiavi dinamometriche.<br />
• Level Master FM: nuova versione della<br />
bolla elettronica a due assi di Big<br />
Kaiser con connettività wireless,<br />
per semplificare la regolazione corretta<br />
e precisa delle macchine verso<br />
un dispositivo remoto con display.<br />
• C-Centering Cutter: fresa multifunzione<br />
per la smussatura e la foratura di precisione,<br />
con lubrificazione interna per un’ottima evacuazione dei<br />
trucioli, la geometria negativa evita la formazione di<br />
residui metallici sui taglienti aumentando in maniera<br />
significativa la durata degli utensili.<br />
Allo stand sarà inoltre esposta al pubblico la moto<br />
a due tempi più veloce del mondo, la Suter 500<br />
di Suter Racing, di cui Big Kaiser è partner tecnologico<br />
ufficiale.<br />
“Il nostro motto per la EMO è ‘higher performance<br />
guaranteed’, cioè garantire sempre le migliori<br />
prestazioni, facendo incontrare gli utensili<br />
tra i migliori presenti sul mercato con vere<br />
eccellenze tecnologiche quali Suter Racing”,<br />
illustra Taku Ichij, Ceo di Big Kaiser. “L’esperienza<br />
di Suter sottolinea come sia possibile raggiungere risultati<br />
straordinari mettendo insieme l’esperienza e l’entusiasmo con un<br />
know-how tecnologico unico, un approccio che è in linea con la<br />
filosofia di Big Kaiser”.<br />
44 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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RICERCA E SVILUPPO<br />
Nella sede di Elesa<br />
una struttura<br />
modernamente attrezzata<br />
opera in sinergia<br />
con la divisione R&D<br />
nel percorso di sviluppo,<br />
prototipazione e verifica<br />
di ogni nuovo componente.<br />
Un laboratorio<br />
all’avanguardia per i test<br />
sui prototipi<br />
È<br />
un’azienda di riferimento internazionale<br />
nella progettazione e produzione<br />
di componenti e accessori<br />
normalizzati realizzati in materiali plastici<br />
e metallici, destinati a settori industriali<br />
diversificati. Elesa Spa garantisce<br />
l’affidabilità sia nei materiali impiegati<br />
sia nel livello delle prestazioni.<br />
Esiste un profondo legame tra l’attività<br />
della divisione Ricerca & Sviluppo e<br />
quella del laboratorio, vero e proprio<br />
fiore all’occhiello dell’azienda con sede<br />
a Monza.<br />
“Il nostro laboratorio è strutturato in<br />
primo luogo per servire i reparti interni<br />
all’azienda, a cominciare dalla divisione<br />
R&D, dove operano ingegneri con competenze<br />
in ambito meccanico ed elettronico,<br />
con cui abbiamo un rapporto di<br />
collaborazione quotidiana. Ugualmente<br />
ci interfacciamo con l’ufficio tecnico per<br />
l’industrializzazione e le fasi successive<br />
dello sviluppo di un prodotto e con i<br />
reparti produttivi per assicurare la qualità<br />
di ogni componente realizzato”, spiega<br />
l’ingegner Mario Villa, coordinatore<br />
del laboratorio di Elesa, una laurea in<br />
ingegneria chimica a indirizzo materiali<br />
e una consolidata esperienza specifica<br />
nei materiali polimerici.<br />
Insieme a Villa, nel laboratorio opera<br />
un team di tecnici, specializzati in meccanica<br />
e ingegneria dei materiali. Un<br />
gruppo di lavoro snello e flessibile che<br />
si avvale di una strumentazione moderna<br />
e completa, per eseguire i più differenti<br />
test: dalla resistenza meccanica a quella<br />
agli urti, dalla resistenza termica o<br />
allo scoppio alle misurazioni del flusso<br />
o della portata massica per liquidi o<br />
gas, fino alla resistenza alla luce solare<br />
(suntest) o ai test in camera climatica sul<br />
comportamento dei materiali a basse o<br />
alte temperature. “Il nostro target sono<br />
innanzitutto i tecnici e i progettisti di<br />
macchine e attrezzature industriali. Per<br />
loro il nostro catalogo è una sorta di<br />
riferimento nel momento in cui devono<br />
progettare un nuovo prodotto. Del<br />
resto un tecnico è particolarmente in<br />
grado di apprezzare i ‘plus’ dei nostri<br />
prodotti. Non è un caso che noi soli<br />
forniamo i valori di resistenza di gran<br />
parte dei nostri prodotti. L’appendice<br />
tecnica rende poi il nostro catalogo<br />
una sorta di manuale. Del resto la molteplicità<br />
dei prodotti che realizziamo<br />
e la gamma particolarmente ampia di<br />
materiali impiegati, talvolta nello stesso<br />
componente, richiedono uno spettro di<br />
controlli e analisi davvero significativo”,<br />
afferma ancora Villa.<br />
46 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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È in particolare nella fase di creazione<br />
di un nuovo prodotto che l’apporto del<br />
laboratorio aziendale si fa importante.<br />
“Il processo di sviluppo di un prodotto è<br />
complesso. Si parte da una lista di requisiti<br />
dai quali dipendono le proprietà che<br />
il nuovo prodotto dovrà avere: requisiti<br />
estetici, di geometria e di performance in<br />
ambito meccanico, chimico, di resistenza<br />
alla temperatura, anche in funzione<br />
dei diversi contesti in cui dovrà trovare<br />
applicazione. Vengono anche utilizzati<br />
specifici software di simulazione e di calcolo<br />
strutturale per le prime valutazioni<br />
teoriche, procedendo alla selezione di<br />
materiali che permettano di raggiungere<br />
le prestazioni attese e tenendo in considerazione<br />
le specificità del processo di<br />
trasformazione che si dovrà adottare”.<br />
Si passa, a questo punto, alla fase di<br />
prototipazione, che in Elesa si sviluppa<br />
su tre livelli. Il primo livello ha l’obiettivo<br />
di fornire indicazioni principalmente<br />
sugli aspetti legati all’estetica e ai<br />
comportamenti. Il secondo prototipo,<br />
realizzato con materiali reali mediante<br />
uno stampo pilota, è utilizzato per finalizzare<br />
la selezione dei materiali con test<br />
specifici e ottimizzare le performance del<br />
nuovo prodotto. Infine, il terzo prototipo<br />
valida il prodotto: viene progettato e<br />
costruito lo stampo definitivo, necessario<br />
per effettuare una pre-serie che viene<br />
validata anche in funzione del processo<br />
produttivo impiegato.<br />
“In tutto questo processo, il laboratorio<br />
viene costantemente coinvolto per l’effettuazione<br />
dei numerosi test ai quali<br />
sono sottoposti i prototipi”, continua<br />
ancora Villa. “Ma il nostro lavoro prosegue<br />
e si sviluppa anche successivamente,<br />
lungo tutto il processo produttivo. Ogni<br />
articolo, infatti, nel momento in cui entra<br />
Nel laboratorio<br />
di Elesa opera<br />
un team di tecnici,<br />
specializzati<br />
in meccanica<br />
e ingegneria<br />
dei materiali,<br />
che si avvale<br />
di una<br />
strumentazione<br />
moderna<br />
e completa,<br />
per eseguire<br />
i più svariati test<br />
nella fase di industrializzazione, viene<br />
sottoposto a controlli necessari a verificarne<br />
la funzionalità e la conformità alle<br />
prestazioni attese. E ciò vale sia per ogni<br />
articolo, che per i diversi componenti di<br />
cui un prodotto può esser fatto”.<br />
Così, se in produzione vengono svolti<br />
numerosi controlli dimensionali ed estetici,<br />
spesso occorre tornare in laboratorio<br />
per effettuare test specifici: “È il caso del<br />
controllo del colore, che in Elesa assume<br />
un’importanza particolare, perché siamo<br />
tra i pochi a realizzare componenti del<br />
nostro tipo utilizzando materiali colorati,<br />
e in particolare seguendo anche le specifiche<br />
richieste dei nostri clienti. È infatti<br />
importante controllare il processo di<br />
trasformazione assicurando la massima<br />
uniformità e ripetibilità del colore: noi<br />
vogliamo garantire la stabilità del colore,<br />
sia al momento della produzione sia nel<br />
tempo, durante l’uso dei componenti che<br />
produciamo.<br />
Ogni punto colore è definito attraverso<br />
coordinate: la produzione deve collocarsi<br />
in modo stabile entro valori definiti di<br />
tolleranza attorno al punto colore. E,<br />
in alcuni casi, come il bianco o il grigio,<br />
ogni minima variazione è avvertita<br />
dall’occhio”.<br />
Altra categoria di prodotti che richiedono<br />
test ripetuti e accurati è quella dei<br />
componenti per l’oleodinamica: “Se, in<br />
generale, Elesa compie costantemente<br />
controlli e test su diversi lotti di produzione,<br />
anche su articoli consolidati,<br />
per monitorare la stabilità delle loro<br />
prestazioni e caratteristiche, per alcuni<br />
prodotti eseguiamo test sul 100% della<br />
produzione. È il caso degli indicatori di<br />
livello a colonna, per cui ogni singolo<br />
articolo prodotto viene sottoposto a<br />
controlli specifici per verificare e assicurare<br />
l’ottimale tenuta della saldatura,<br />
utilizzando una strumentazione dedicata.<br />
Sui fluidi e i loro comportamenti<br />
abbiamo sviluppato una serie di test<br />
performanti, che riguardano, oltre alla<br />
tenuta, la resistenza alla pressione, alla<br />
sollecitazione termica o agli urti o alla<br />
combinazione di più fattori”.<br />
In Elesa, l’accuratezza nei controlli interessa<br />
la maggior parte delle produzioni:<br />
“Per esempio sottoponiamo le nostre<br />
cerniere a cicli di sollecitazione a fatica<br />
particolarmente intensi, per garantirne<br />
la resistenza anche in condizioni quattro<br />
volte più gravose rispetto alle normali<br />
condizioni di utilizzo. Analogamente<br />
possiamo citare” – conclude Villa –<br />
“l’esempio delle impugnature girevoli,<br />
anch’esse sottoposte a test intensivi di<br />
resistenza all’usura”.<br />
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COMPONENTI<br />
INDUSTRIA MECCANICA<br />
MEquadrat costruisce<br />
banchi di prova<br />
utilizzando la tecnologia<br />
di asservimento<br />
decentralizzata<br />
di Kollmorgen.<br />
di Martin Zimmermann*<br />
È<br />
impossibile immaginare oggi componenti<br />
elettrici senza materiali con<br />
funzioni optoelettriche. Per fare in<br />
modo che questi componenti risultino<br />
affidabili a livello di applicazione, occorre<br />
conoscere con esattezza, prima dell’integrazione,<br />
la struttura molecolare interna<br />
del materiale che li compone.<br />
MEquadrat (ME²) costruisce a questo<br />
scopo banchi di prova per eseguire test<br />
costituiti da tavole rotanti. Sull’unità<br />
rotante sono installati servoazionamenti<br />
decentralizzati di Kollmorgen.<br />
Sottili, tondeggianti e con bordi laterali ben<br />
definiti: i componenti optoelettrici in vetro,<br />
grazie al colore bianco latte, hanno un<br />
aspetto poco appariscente. Questa estetica<br />
minimalista è il risultato del processo produttivo<br />
dove a partire da blocchi più grandi<br />
vengono tagliati quelli che saranno poi i<br />
numerosi componenti. Per mettere ordine<br />
nel materiale sfuso prima del montaggio<br />
nei dispositivi occorrono procedimenti che<br />
permettono di rilevare la crescita della<br />
struttura molecolare interna.<br />
Servoazionamenti<br />
decentralizzati su tavola rotante<br />
Nyffenegger raccontando come ME² inizi<br />
a introdurre nuove tecniche nell’industria<br />
meccanica sempre con molto anticipo.<br />
Questa filosofia si riflette al momento in<br />
un impianto di prova che opera grazie<br />
ai servoazionamenti decentralizzati della<br />
serie AKD-N di Kollmorgen. “In questo<br />
modo siamo in grado di determinare la<br />
posizione di inserimento ideale per i provini”,<br />
spiega l’ingegnere meccatronico.<br />
“Quando escono dal nostro impianto, ne<br />
conosciamo con esattezza l’orientamento<br />
e il comportamento”, aggiunge.<br />
Per i diversi procedimenti di misura i<br />
materiali attraversano sei stazioni di<br />
prova su una tavola rotante. Sulla tavola<br />
rotante ME² ha installato sei servoassi<br />
che dopo ogni passaggio sollevano i<br />
provini e li trasportano, insieme al movimento<br />
rotatorio della tavola, verso la<br />
stazione successiva. “Le stazioni di misura<br />
sono posizionate fisse nella macchina,<br />
mentre per il posizionamento dei provini<br />
ci avvaliamo dei servomotori AKM<br />
che operano con una precisione fino a<br />
due centesimi di millimetro”, descrive<br />
Felix Aeschimann, responsabile software<br />
presso ME². I servoazionamenti decentralizzati<br />
AKD-N azionano a questo scopo<br />
servomotori AKM compatti che a loro<br />
volta sono collegati, in quanto assi di<br />
movimentazione, a viti a ricircolo di sfere<br />
in quanto unità lineare.<br />
TUTTO IN UN NORMALE CAVO<br />
“Il bello dell’AKD-N è che possiamo collegarlo<br />
con un cavo ad anello. Ci basta un<br />
solo cavo per tutto: potenza, comunicazione<br />
e sistema di sicurezza”, si compiace<br />
Stefan Nyffenegger. <strong>La</strong> particolarità che<br />
caratterizza la struttura dei sistemi di servoazionamento<br />
decentralizzati è inoltre<br />
la presenza, tra il modulo alimentatore<br />
nell’armadio e i sei servoazionamenti<br />
che si spostano sulla tavola rotante,<br />
di un anello collettore grazie al quale<br />
DETERMINARE LA STRUTTURA<br />
DEI MATERIALI<br />
Per poter determinare con certezza la<br />
struttura a reticolo dei materiali vetrosi<br />
si utilizzano gli impianti di ispezione di<br />
(ME²). L’azienda, con sede a Root in<br />
Svizzera, è specializzata in banchi di prova<br />
per eseguire test. “Costruiamo macchinari<br />
che fino ad oggi non esistevano”,<br />
osserva l’amministratore delegato Stefan<br />
*Key account manager di Kollmorgen<br />
48<br />
<strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong>
nell’armadio di distribuzione che osservando<br />
il collegamento tra questo e la<br />
macchina. Niente più fasci di cavi spessi<br />
e quindi nessun problema dovuto a tracciati<br />
ingombranti e installazioni lunghe e<br />
complesse.<br />
In modo altrettanto elegante ME² ha<br />
realizzato il collegamento tra il controller<br />
della macchina e il motion control.<br />
<strong>La</strong> centralina di calcolo è un CompactRIO<br />
della National Instruments (NI) con<br />
ambiente <strong>La</strong>bVIEW.<br />
ME² utilizza questo sistema in laboratorio<br />
partnership tecnica tra ME² e Kollmorgen.<br />
“Quando cerchiamo un fornitore<br />
adatto alle nostre esigenze, l’assistenza<br />
del costruttore è uno dei punti cruciali”,<br />
sottolinea Nyffenegger.<br />
“Creiamo soluzioni speciali e questo ci<br />
pone sempre di fronte a nuove sfide da<br />
risolvere rapidamente”. L’obiettivo era<br />
mettere in funzione gli impianti il più<br />
rapidamente possibile, dal momento che<br />
i clienti spesso concedono lassi di tempo<br />
molto ristretti dallo sviluppo alla messa<br />
in servizio.<br />
I servomotori della serie AKM<br />
di Kollmorgen<br />
l’unità di prova non deve invertire la<br />
propria direzione e può invece muoversi<br />
continuamente in cerchio. Il fatto che<br />
l’anello collettore interrompa il collegamento<br />
via cavo tra l’alimentazione e i<br />
servoazionamenti ha rappresentato una<br />
nuova sfida per i sistemi di sicurezza. <strong>La</strong><br />
combinazione di AKD-C e AKD-N ha la<br />
funzione di sicurezza “Safe Torque Off”<br />
(STO) certificata TÜV di serie.<br />
SOLUZIONE CON ANELLO<br />
COLLETTORE E FUNZIONE<br />
DI SICUREZZA<br />
Considerando la routine quotidiana, in<br />
cui gli addetti alla produzione intervengono<br />
continuamente sulla macchina,<br />
la disattivazione della coppia in sicurezza<br />
rappresenta tuttavia una funzione<br />
indispensabile. Per questo motivo<br />
Kollmorgen ha sviluppato, insieme al<br />
costruttore di anelli collettori Stemmann<br />
di Schüttdorf, una soluzione certificata<br />
TÜV che è stata poi presentata a ME²<br />
come soluzione di azionamento pronta<br />
per il montaggio. L’anello collettore è<br />
montato nell’asse mediano della tavola<br />
rotante e consente, in combinazione con<br />
i sistemi di collegamento a cavo singolo,<br />
un’installazione assolutamente rapida e<br />
confortevole che si trasmette alle unità a<br />
valle: potenza, comunicazione e sicurezza<br />
passano infatti come in un filo di perle da<br />
un servoconvertitore AKD-N al dispositivo<br />
successivo. Il vantaggio correlato a questa<br />
struttura risulta evidente sia guardando<br />
I servoazionamenti<br />
decentralizzati<br />
AKD-N sono<br />
posizionati intorno<br />
all’asse mediano<br />
della macchina<br />
occupando un<br />
ingombro minimo<br />
L’unità<br />
di alimentazione<br />
AKD-C si occupa<br />
dell’alimentazione<br />
dei servoazionamenti<br />
decentralizzati<br />
per l’analisi precisa dei componenti. “In<br />
Svizzera potremmo essere gli unici che<br />
combinano il CompactRIO con <strong>La</strong>bVIEW<br />
a un motion control così importante”,<br />
osserva Felix Aeschimann. Il partner<br />
NI unisce i comandi per il controller di<br />
movimento via Modbus al nuovo motion<br />
controller PCMM di Kollmorgen.<br />
Il collegamento a <strong>La</strong>bVIEW degli azionamenti,<br />
possibile grazie al PCMM, rappresenta<br />
uno dei punti di forza nella<br />
Il partner NI unisce i comandi<br />
per il controller di movimento via Modbus<br />
al nuovo motion controller PCMM<br />
di Kollmorgen<br />
INSTALLAZIONE PIÙ RAPIDA = PIÙ<br />
TEMPO PER LO SVILUPPO<br />
“Siamo una piccola azienda, perciò interessati<br />
a tempi di prefinanziamento ridotti.<br />
Per questo motivo acquistiamo sistemi<br />
tecnici il più possibile modulari e preconfezionati”.<br />
Per il direttore delle vendite<br />
è chiaro che la percentuale dei costi per<br />
l’installazione e il montaggio deve essere<br />
per quanto possibile minima rispetto al<br />
totale dei costi per il macchinario. “Meno<br />
cablaggi dobbiamo realizzare, tanto<br />
meglio. Siamo ingegneri e non elettricisti.<br />
ME² si guadagna il pane con servizi di<br />
ingegneria. Per questo motivo ci piacciono<br />
così tanto soluzioni complete chiavi in<br />
mano come quelle di Kollmorgen”.<br />
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COMPONENTI<br />
APPLICAZIONI INDUSTRIALI<br />
Riduttori epicicloidali in 20 grandezze<br />
Affermata nella produzione di riduttori,<br />
motoriduttori e sistemi di azionamento,<br />
Bonfiglioli lancia la nuova serie 300M<br />
di riduttori epicicloidali per applicazioni<br />
industriali.<br />
Con i suoi stadi di riduzione ottimizzati, la<br />
serie 300M è sinonimo di massime prestazioni<br />
e di una densità di coppia più elevata a<br />
parità di dimensioni compatte ed è disponibile<br />
in 20 grandezze con una coppia di uscita<br />
da 1,3 a 1,300 kNm. I riduttori epicicloidali<br />
della serie 300M fino al 50% di coppia in<br />
più a un elevato numero di cicli. <strong>La</strong> nuova<br />
serie 300M di Bonfiglioli è completamente<br />
intercambiabile con la nota serie di riduttori<br />
epicicloidali 300 ed è configurabile in<br />
versione con motore integrato, con motori<br />
elettrici con standard IEC e NEMA e con<br />
motori idraulici.<br />
Opzionalmente,<br />
Bonfiglioli offre<br />
per l’intera serie<br />
un sistema compatto di attacco motore<br />
auto-ventilato che triplica le prestazioni<br />
termiche. Questo sistema di auto-ventilato<br />
è robusto e si collega direttamente al<br />
motore in modo affidabile, consentendo<br />
l’utilizzo della piena potenza meccanica<br />
senza necessità di ulteriori circuiti di raffreddamento<br />
esterni.<br />
Grazie al nuovo design la<br />
serie 300M assicura compattezza,<br />
risparmi economici<br />
e un aumento fino al<br />
20% di durata e affidabilità.<br />
Con l’attacco motore autoventilato<br />
integrato opzionale,<br />
la nuova serie 300M consente<br />
di risparmiare almeno una grandezza di<br />
riduttore e rappresenta un’alternativa<br />
eccezionale ai riduttori elicoidali.<br />
Inoltre questa opzione integrata è<br />
eco-compatibile, in quanto non occorre<br />
alcun sistema di raffreddamento esterno<br />
con olio o acqua.<br />
Le tipiche industrie di applicazione sono<br />
la movimentazione materiali, gru e argani,<br />
l’industria mineraria, il recycling, la gestione<br />
delle acque reflue, l’industria alimentare<br />
e delle bevande, nonché numerose<br />
altre industrie in cui è richiesta un’elevata<br />
densità di coppia unitamente a un’ottimizzazione<br />
degli spazi.<br />
RIDUZIONE DEI COSTI DI GESTIONE<br />
<strong>La</strong> tecnologia al servizio del cost saving<br />
NSK ha sviluppato uno strumento<br />
che permette agli utilizzatori di<br />
misurare rapidamente i potenziali<br />
risparmi dei costi ottenuti nel<br />
tempo utilizzando cuscinetti NSK<br />
nelle più svariate applicazione.<br />
L’App può essere scaricata su<br />
tutti i dispositivi, telefoni o tablet,<br />
basati su sistema Apple, Android<br />
o Windows, oppure direttamente<br />
sul vostro PC o laptop. Una volta<br />
scaricata, l’App consentirà di<br />
confrontare direttamente i costi<br />
di acquisto, installazione, manutenzione,<br />
sostituzione, fermi<br />
impianto ecc. tra la soluzione<br />
utilizzata e un cuscinetto NSK.<br />
Dato che i gestori di impianti<br />
subiscono pressioni sempre<br />
maggiori per ridurre i costi e<br />
aumentare i margini di profitto,<br />
sta diventando sempre più importante<br />
riuscire a calcolare rapidamente<br />
i costi totali di gestione<br />
(TCO - Total Cost of Ownership)<br />
dei componenti prima della loro<br />
installazione. Tuttavia si tratta di<br />
un’operazione spesso complessa<br />
dato che sono molte le variabili<br />
da considerare lungo tutta la vita<br />
utile di un componente.<br />
Identificare subito la soluzione<br />
più vantaggiosa dal punto di vista<br />
economico, ad esempio, non è<br />
così facile.<br />
Fare un raffronto diretto tra i<br />
prezzi iniziali di acquisto delle<br />
unità può essere facile, ma<br />
molto spesso il cuscinetto più<br />
economico sarà quello che<br />
richiederà più tempo per il montaggio<br />
e interventi di manutenzione<br />
aggiuntiva, con il rischio<br />
di cedimenti prematuri che provocherebbero<br />
il fermo impianto<br />
generando costi aggiuntivi di<br />
sostituzione. Alcuni, attirati dal<br />
prezzo relativamente basso dei<br />
cuscinetti, potrebbero pensare<br />
che sia un buon investimento,<br />
ma, come spiega Tim Cains, NSK<br />
European Key Account Manager,<br />
tutto questo potrebbe essere un<br />
errore estremamente costoso.<br />
“I cuscinetti svolgono una funzione<br />
primaria in ogni applicazione<br />
e un cedimento potrebbe<br />
portare al fermo dell’impianto, e<br />
addirittura provocare danni ad<br />
altri componenti, con un conseguente<br />
aumento dei costi. Individuare<br />
un cuscinetto in grado<br />
di garantire nel tempo un funzionamento<br />
affidabile consente<br />
di ridurre al minimo gli interventi<br />
di manutenzione e di riparazione,<br />
oltre ai guasti improvvisi.<br />
Abbiamo raccolto molte storie<br />
di successo, garantendo ai nostri<br />
clienti un risparmio di centinaia<br />
di migliaia di pound all’anno,<br />
semplicemente consigliando e<br />
installando i cuscinetti più adatti<br />
per le loro esigenze”.<br />
50 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
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MATERIALI<br />
MEDAGLIA D’ORO MATERIAL HEALTH<br />
Profili termoisolanti sostenibili<br />
I profili termoisolanti di Ensinger non aumentano solo l’efficienza<br />
energetica degli edifici ma soddisfano anche i massimi standard<br />
in fatto di sostenibilità: sottoposti a verifica secondo i severi<br />
criteri dell’organizzazione Cradle to Cradle Products Innovation<br />
Institute, insulbar ESP e insulbar REG hanno conquistato la<br />
medaglia d’oro della certificazione Material Health.<br />
Cosa rende un prodotto veramente sostenibile? Il chimico e<br />
tecnico dei processi Michael Braungart, precursore dell’economia<br />
circolare, ha trovato una risposta in proposito: tutti i<br />
componenti, nonché la produzione degli stessi devono essere<br />
innocui per la salute e l’ambiente, per sostenere una completa<br />
riconduzione nel ciclo dei materiali riciclabili. Nella valutazione<br />
del prodotto da parte di istituti di prova come l’EPEA viene presa<br />
in esame l’intera filiera della produzione “cradle to cradle”:<br />
dalla culla alla culla.<br />
“Tutti i materiali impiegati nel prodotto finito e i loro componenti<br />
chimici vengono scientificamente e periodicamente valutati sin<br />
nei minimi dettagli ogni due anni nel corso di un audit”, spiega<br />
Michael Möller, del reparto Research and Material Development<br />
di Ensinger. “<strong>La</strong> certificazione conseguita secondo il processo di<br />
valutazione Cradle to Cradle Material Health documenta il nostro<br />
impegno a favore dell’innovazione, della trasparenza e della<br />
sostenibilità, nonché quello dei nostri clienti che valorizzano<br />
le proprie finestre, porte e facciate con insulbar”.<br />
Ad entrambi i prodotti è stato assegnato l’oro nella categoria<br />
Material Health, che valuta l’impatto dei prodotti su salute e<br />
ambiente. Il profilo universale, insulbar REG, rinforzato con fibre<br />
di vetro ed estremamente resistente, si presta ottimamente per<br />
tutti i più comuni profili di telai in alluminio. Insulbar ESP è un<br />
profilo speciale con proprietà elettrostatiche ottimizzate per<br />
un efficiente rivestimento a polveri. Come per la Dichiarazione<br />
ambientale di prodotto (EPD), già a disposizione per insulbar RE,<br />
anche il Cradle to Cradle Material Health Certificate significa<br />
importanti crediti nella certificazione degli edifici, ad esempio<br />
secondo lo standard LEED.<br />
TECNOPOLIMERI<br />
Poliammidi per l’automotive<br />
RadiciGroup Performance<br />
Plastics, l’area di business<br />
del gruppo specializzata nella<br />
produzione di tecnopolimeri a<br />
base poliammide e altri polimeri,<br />
amplia il proprio portafoglio<br />
prodotti introducendo nel<br />
mercato brasiliano una nuova<br />
gamma a base di Poliftalammide<br />
(PPA), il Radilon ® Aestus T.<br />
Si tratta di una linea ad elevate<br />
performance e resistente alle<br />
alte temperature, sviluppata per<br />
rispondere alle nuove tendenze<br />
e agli standard internazionali<br />
richiesti dal settore automobilistico.<br />
Con questo nuovo brand<br />
RadiciGroup mette a disposizione<br />
prodotti ideali in applicazioni<br />
legate al comparto sottocofano,<br />
in grado di garantire non solo<br />
massima resistenza alle alte<br />
temperature, ma anche elevata<br />
resistenza alla fiamma, ai fluidi<br />
aggressivi e, non da ultimo,<br />
resistenza chimica. Il lancio<br />
ufficiale sul mercato nazionale<br />
si è svolto in occasione di<br />
Feiplastic <strong>2017</strong>, in Brasile. Nel<br />
settore dell’automotive sempre<br />
più la poliammide, grazie<br />
alle sue caratteristiche fisicomeccaniche<br />
e strutturali, va<br />
a sostituire i metalli: a fronte<br />
delle nuove tendenze nell’industria<br />
auto, come motori più<br />
piccoli e potenti, limiti di CO 2<br />
più<br />
bassi, e riduzione dello spazio<br />
sottocofano, le PA rispondono<br />
con caratteristiche di resistenza<br />
strutturale e termica anche<br />
a temperature elevate, facilità<br />
di trasformazione e prezzo<br />
competitivo. “L’obiettivo non è<br />
semplicemente quello di ridurre<br />
i costi, ma ridurre il peso dei<br />
veicoli, aumentare la sicurezza<br />
dei conducenti e ridurre le<br />
emissioni di CO 2<br />
, migliorando<br />
inoltre l’efficienza energetica<br />
delle automobili.<br />
E queste sono le attrattive<br />
principali di Radilon Aestus<br />
T”, dice Jane Campos, Country<br />
Manager di RadiciGroup Performance<br />
Plastics in Brasile.<br />
“Non possiamo non menzionare<br />
la sua elevata temperatura<br />
di fusione e di deformazione<br />
sotto carico; l’ottima resistenza<br />
all’invecchiamento prolungato<br />
in miscela di aria, glicol e<br />
alcool-benzina; e buona fluidità,<br />
fattore questo che rende possibile<br />
lo stampaggio di elementi di<br />
spessore fine”.<br />
Oltre a quello dell’industria<br />
automobilistica, RadiciGroup<br />
opera in numerosi altri settori:<br />
elettrico/elettronico, elettrodomestici<br />
e industriale. “Siamo<br />
forti di oltre 35 anni di esperienza<br />
nel mercato dei tecnopolimeri“,<br />
ha sottolineato Gianluigi<br />
Molteni, Head of Marketing &<br />
Business Development Radicigroup<br />
Perfomance Plastics<br />
Americas & Pacific. Oggi la<br />
nostra struttura globale, contraddistinta<br />
da un network di<br />
unità produttive, commerciali,<br />
MKT e R&D in Italia e nel resto<br />
d’Europa, Nord e Sud America e<br />
Asia, ci consente di soddisfare<br />
tutti i clienti con un’offerta completa,<br />
innovativa e sostenibile”.<br />
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AUTOMAZIONE / STRUMENTAZIONE<br />
INTERFACCE<br />
Comunicazione industriale per qualunque ambiente PC<br />
Le schede PC sono il modo più veloce e semplice per dotare i<br />
dispositivi di automazione di un’interfaccia Fieldbus o Real-Time<br />
Ethernet. Hilscher propone diverse soluzioni<br />
versatili e adatte a tutti gli ambienti PC.<br />
Per consentire la comunicazione tra PC industriali<br />
e tutti i dispositivi a bordo macchina,<br />
Hilscher ha progettato le schede PC CifX e i<br />
device da barra DIN NetHost FB e NetHost RTE.<br />
Le schede PC CifX, come tutti i prodotti Hilscher,<br />
sono basate sul chip multi-protocollo netX e<br />
sono quindi in grado di gestire tutti i protocolli<br />
industriali, sia master che slave. Dal punto di<br />
vista software sono facilmente integrabili:<br />
numerosi esempi, sia compilati che in formato<br />
sorgente sono rilasciati gratuitamente.<br />
Inoltre, sono disponibili driver per molti<br />
sistemi operativi quali Windows, Linux, CE,<br />
QNX e VxWorks. Caricando il firmware<br />
opportuno è possibile far eseguire alla<br />
scheda il protocollo desiderato. Tutti i firware,<br />
i software di configurazione e gli esempi applicativi<br />
(Toolkit) sono scaricabili gratuitamente dal sito Hilscher.<br />
Le schede CifX, in quanto basate sui processori netX, sono<br />
componenti attivi, ossia componenti in cui la macchina a stati<br />
del protocollo viene eseguita completamente ed autonomamente<br />
sulla scheda PC. Lo scambio dati con l’applicazione utente avviene<br />
attraverso l’accesso con Dual-Port-Memory o DMA (Direct<br />
Memory Access).<br />
Le API (Application Protocol Interface), ben documentate e di facile<br />
integrazione, permettono a qualunque applicazione di<br />
dialogare con le schede PC ed in generale con tutti i dispositivi<br />
Hilscher, riutilizzando il know how acquisito anche<br />
in altri progetti. Sono disponibili<br />
anche driver per RTX ed Intime.<br />
I dispositivi netHost FB e netHost<br />
RTE sono componenti da guida<br />
DIN e si interfacciano con<br />
l’applicazione PC tramite le<br />
stesse API delle schede CifX.<br />
Sono disponibili per i protocolli<br />
Profinet, Ethernet/IP, Ether-<br />
CAT, Profibus, Canopen e Devicenet<br />
master. Attraverso i driver Hilscher<br />
per i vari sistemi operativi, un’applicazione<br />
scritta per le schede CifX funziona<br />
anche con i dispositivi netHost e viceversa.<br />
Sia le schede cifX che i netHost Hilscher si basano su principi<br />
di universalità e versatilità, il che consente il loro utilizzo su tutti i<br />
PC industriali sfruttando appieno tutte le funzionalità.<br />
MISURAZIONI DIMENSIONALI<br />
Proiettore di profili automatico e digitale<br />
Con l’introduzione della Serie<br />
IM-7000, Keyence scrive un<br />
capitolo importante nella storia<br />
delle misurazioni dimensionali,<br />
offrendo uno strumento in grado<br />
di risolvere i problemi che rendevano<br />
altamente complesse<br />
questo genere di operazioni. Le<br />
misurazioni dimensionali infatti<br />
richiedevano personale altamente<br />
qualificato e tempi molto lunghi,<br />
ma nonostante ciò i risultati delle<br />
misurazioni risultavano spesso<br />
imprecisi e variavano a seconda<br />
dell’operatore che aveva eseguito<br />
la misurazione.<br />
Con la Serie IM invece, è sufficiente<br />
posizionare gli oggetti<br />
sulla piattaforma di misurazione,<br />
quindi premere il pulsante e in<br />
pochi secondi si ottengono tutte<br />
le misure, senza errori o incongruenze<br />
dovuti a errori degli operatori.<br />
Risulta dunque evidente<br />
come questo strumento di misurazione<br />
possa essere utilizzato<br />
anche da personale non specializzato<br />
per eseguire facilmente<br />
misurazioni di elevata precisione.<br />
Oltre che per la maggior precisione<br />
rispetto a calibri, microscopi di<br />
misurazione e micrometri tradizionali,<br />
la Serie IM si contraddistingue<br />
per la rapidità con cui è in<br />
grado di eseguire le misurazioni;<br />
è possibile infatti eseguire misurazioni<br />
simultanee in un massimo<br />
di 99 punti, in un’unica operazione<br />
e in pochi secondi grazie anche<br />
alla possibilità di posizionare l’oggetto<br />
da misurare liberamente sul<br />
piatto. Il sistema di misurazione<br />
istantanea tramite immagini rileva<br />
automaticamente la posizione<br />
e l’orientamento dell’oggetto da<br />
misurare.<br />
Dotata di un interfaccia intuitiva<br />
e utilizzabile da chiunque e di<br />
una unità di illuminazione anulare<br />
facilmente programmabile, la<br />
Serie IM-7000 Keyence consentirà<br />
all’utente di ridurre il tempo<br />
necessario alla formazione degli<br />
operatori e di conseguenza di<br />
ottenere un incremento della<br />
produttività, un miglioramento<br />
dell’affidabilità e una notevole<br />
riduzione dei costi. <strong>La</strong> posizione<br />
e l’orientamento del target<br />
appoggiato sul piano di misurazione<br />
vengono rilevati automaticamente.<br />
Trovando il pezzo<br />
e confrontandolo con la forma<br />
registrata, è possibile eseguire<br />
misurazioni accurate senza dover<br />
posizionare in modo preciso il<br />
target. I target possono essere<br />
misurati a prescindere da dove<br />
vengono posizionati all’interno<br />
del campo visivo.<br />
52 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
AUTOMAZIONE / STRUMENTAZIONE<br />
INDUSTRIA 4.0<br />
<strong>La</strong> tecnologia One-Cable al servizio<br />
della progettazione<br />
Rilancio delle imprese italiane, Industry 4.0 e smart factory:<br />
niente di tutto questo è possibile senza un chiaro progetto<br />
di automazione, sia che riguardi una singola macchina sia<br />
che coinvolga l’intera linea di produzione. Oggi più che<br />
mai è di fondamentale importanza adottare un approccio di<br />
ampio respiro che non si focalizzi su singole competenze<br />
e soluzioni, ma che tenga conto di meccanica, elettronica<br />
ed informatica. Solo in questo modo sarà possibile, infatti,<br />
raggiungere gli obiettivi di advanced automation alla base<br />
dello smart manufacturing.<br />
Grazie alla meccatronica le macchine diventano ancora più<br />
intelligenti e connesse: non più una trasmissione univoca<br />
di segnali, ma un vero dialogo in rete per un continuo<br />
scambio di informazioni. Prima di addentrarsi nel campo<br />
dell’informatica e dell’elettronica, però, la rivoluzione parte<br />
dalla meccanica. E qui gli encoder la fanno da protagonisti,<br />
essendo la base della cinematica e della meccanica di<br />
movimento, nonché riferimento tecnologico dell’intero<br />
mercato motion. Insieme alla tecnologia One-Cable, essi<br />
sono uno dei punti di riferimento nella digitalizzazione<br />
4.0 dell’industria; Mirko Dibenedetto, Product Manager<br />
Motion Control Sensors di Sick Spa, presenterà le loro<br />
potenzialità nell’intervento “<strong>La</strong> tecnologia One-Cable al<br />
servizio della progettazione” nel corso della sessione<br />
di Progettazione prevista in occasione della prossima<br />
edizione del Forum Meccatronica, il 26 settembre ad<br />
Ancona.<br />
Introdotta da Sick quasi sei anni fa, la One-Cable<br />
Technology associata alla comunicazione Hiperface DSL<br />
ha rivoluzionato il mercato. L’integrazione del doppino<br />
encoder all’interno del cavo di potenza motore, infatti,<br />
semplifica il cablaggio e consente la costruzione di<br />
sistemi più leggeri. In più, l’interfaccia completamente<br />
digitale registra, analizza e trasmette dati di posizione e<br />
informazioni ausiliarie, come ad esempio temperatura,<br />
velocità e stato di funzionamento per un condition<br />
monitoring in tempo reale che permette di intervenire<br />
in qualsiasi momento sul motor feedback e di attuare<br />
degli interventi di manutenzione solo quando è realmente<br />
necessario.<br />
“Le aziende manifatturiere vogliono rendere più<br />
performanti, smart e semplici le macchine attuali, e<br />
hanno quindi bisogno di hardware sempre più compatti,<br />
software capaci di comunicare su diverse piattaforme<br />
e soluzioni di feedback motore intelligenti con elevate<br />
capacità di diagnostica”, afferma l’ingegner Dibenedetto.<br />
“Stiamo lavorando anche a nuovi motori torque, come<br />
dimostra la continua espansione della serie Direct Drive<br />
basata su tecnologia capacitiva, per fornire feedback su<br />
assi con diametri elevati, pur garantendo sempre elevate<br />
performance”.<br />
“In ambito meccatronico stiamo registrando un nuovo<br />
trend, che sta acquisendo sempre più importanza: la<br />
gestione sicura degli assi”, conclude Dibenedetto.<br />
“Questa comporta, ad esempio, i monitoraggi in sicurezza<br />
SLS e SLP, oltre all’STO, e garantisce al drive un controllo<br />
costante mediante i sistemi di feedback motore evoluti.<br />
Adottando un unico cavo per la comunicazione tra motore<br />
e drive, la tecnologia DSL (Digital Servo Link) semplifica il<br />
cablaggio e consente la costruzione di motori più leggeri.<br />
L’interfaccia completamente digitale, inoltre, è in grado di<br />
registrare e analizzare importanti informazioni utili per una<br />
maggiore efficienza produttiva e una migliore capacità<br />
diagnostica”.<br />
Hiperface DSL ® , il protocollo digitale conforme allo<br />
standard RS485 e leader nei sistemi di feedback digitali per<br />
la tecnologia servo drive, è stato aperto di recente e può<br />
essere utilizzato ora anche su dispositivi a marchio non<br />
Sick. <strong>La</strong> gamma DSL si sta espandendo anche nel campo<br />
del safety in applicazioni motion con componenti, quali il<br />
recente EEx37, un motor feedback robusto, intelligente<br />
ed economico. Disponibile in versione mono o multigiro,<br />
con una risoluzione di 15 o 17 bit, ha un diametro di<br />
37 mm e si basa sul protocollo digitale Hiperface DSL,<br />
sfruttando tutti i benefici del collegamento one-cable<br />
per una comunicazione diretta col drive. <strong>La</strong> tecnologia<br />
capacitiva, inoltre, non necessita di alcun cuscinetto,<br />
andando così ad aumentare ulteriormente la longevità del<br />
dispositivo. <strong>La</strong> certificazione SIL3 relativa al protocollo DSL<br />
è enfatizzata da una variante Safety, sia per il controllo<br />
della velocità che di posizione, certificata SIL2.<br />
www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 53
NONSOLOSUBFORNITURA<br />
Mostre<br />
Verona, Basilica Palladiana<br />
VAN GOGH. TRA IL GRANO E IL CIELO<br />
7 ottobre <strong>2017</strong> - 8 aprile 2018<br />
<strong>La</strong> nascita e la formazione del genio di Van Gogh<br />
attraverso 43 meravigliosi dipinti e 86 straordinari<br />
disegni: è la grande mostra allestita<br />
dal 7 ottobre all’8 aprile 2018 negli spazi della<br />
Basilica Palladiana di Vicenza. In primo piano,<br />
un focus mai fatto prima d’ora dei cinque anni<br />
di permanenza in Olanda, quando il dolore e la<br />
disperazione del vivere diventano per l’artista<br />
le uniche modalità dell’esistenza, da cui però<br />
scaturiranno le sue immagini, le sue visioni, il<br />
suo colore.<br />
Con il titolo “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”,<br />
l’importante esposizione segna il ritorno di<br />
Marco Goldin a Vicenza con una selezione<br />
strepitosi capolavori, resa possibile grazie<br />
Vincent van Gogh, Ulivi, 1889<br />
all’apporto decisivo di quello scrigno vangoghiano<br />
che è il Kroller-Muller Museum in<br />
Olanda e ai prestiti concessi da una decina di<br />
musei internazionali. <strong>La</strong> mostra, “con un taglio<br />
del tutto diverso rispetto ad altre che ho curato<br />
su o attorno a Van Gogh negli ultimi quindici<br />
anni” - sottolinea lo storico dell’arte – “studia<br />
dapprincipio, e in modo approfondito, i cinque<br />
anni della permanenza olandese dell’artista,<br />
nel Brabante, da Etten nella primavera del 1881<br />
fino all’autunno del 1885 a Nuenen. Ma anche<br />
i mesi meravigliosi trascorsi nell’autunno del<br />
1883 nella regione del Drenthe, quella più amata<br />
dai paesaggisti olandesi e nella quale Van<br />
Gogh realizza alcuni fogli di squisita eleganza”.<br />
Il percorso espositivo ideato dal curatore<br />
punta proprio a “fare entrare nel laboratorio<br />
dell’anima di Van Gogh, in quel luogo segreto,<br />
solo a lui noto, nel quale si sono formate le<br />
sue immagini. Spesso nella condivisione dei<br />
temi in primo luogo con Jean-Francois Millet<br />
e poi con gli artisti della cosiddetta Scuola<br />
dell’Aia, una sorta di versione olandese della<br />
Scuola di Barbizon”. Dando grande spazio al<br />
disegno, da cui Van Gogh partì quando decise<br />
di votarsi interamente all’arte, al modo dei celebrati<br />
maestri dell’antico. Ma la mostra, dopo<br />
l’inedito approfondimento sugli esordi olandesi,<br />
proseguirà con i dipinti più famosi del maestro,<br />
per far comprendere quanto quella lunga<br />
formazione da autodidatta sia stata in realtà<br />
l’”indispensabile grammatica, della mano e<br />
dello spirito, per accendere quel colore nuovo<br />
che Van Gogh ha fatto vibrare come luogo di un<br />
cuore turbato e di un’anima lacerata”.<br />
Una profondità di indagine e ricerca che si<br />
riverserà in qualunque tipo di immagine prenda<br />
corpo sulla tela, dagli interni dei ristoranti<br />
parigini ai ritratti, dalle nature morte al ponte<br />
levatoio appena fuori Arles, fino agli ulivi di<br />
Provenza o ai campi di grano ad Auvers. Ecco<br />
dunque sfilare nella Basilica Palladiana i<br />
quadri più conosciuti del periodo parigino e di<br />
quello provenzale, tra Arles e Saint-Remy, e dei<br />
70 giorni conclusivi della sua vita a Auvers-sur-<br />
Oise, dove morirà alla fine di luglio del 1890.<br />
Protagonista è sempre più la natura, diventa<br />
il luogo della sua tormentata interiorità, uno<br />
“spazio” – conclude Goldin – “riempito di colori,<br />
di visioni, di sogni, di urla e di strepiti. Di<br />
sospiri e respiri singhiozzanti, di improvvise e<br />
così brevi accensioni di felicità. Quello spazio<br />
che solo Van Gogh, prima e poi, ha saputo dipingere<br />
in questo modo”.<br />
www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/veneto<br />
Mudec - Museo delle Culture<br />
EGITTO - LA STRAORDINARIA SCOPERTA<br />
DEL FARAONE AMENOFI II<br />
13 settembre <strong>2017</strong> - 7 gennaio 2018<br />
<strong>La</strong> mostra, tramite la figura del valoroso<br />
faraone Amenofi II e il periodo in cui<br />
visse (1427-1401 a.C.), ha lo scopo di<br />
presentare gli aspetti principali della<br />
civiltà dell’antico Egitto.<br />
<strong>La</strong> vita di Amenofi II è narrata attraverso<br />
l’esposizione di statue, armi,<br />
stele commemorative e evocazioni<br />
dell’Egitto di cui egli fu eroico protagonista.<br />
<strong>La</strong> sua instancabile attività<br />
militare ed edilizia e i paesaggi egiziani<br />
vengono evocati virtualmente<br />
con esperienze immersive nelle<br />
atmosfere nilotiche. <strong>La</strong> vita quotidiana<br />
delle classi sociali più vicine<br />
alla corte è illustrata, tra l’altro,<br />
con oggetti legati alla moda e alla<br />
cura del corpo, che mostrano il livello tecnologico<br />
e sociale raggiunto in questo periodo<br />
della storia egizia.<br />
Segue una sezione che, attraverso il tema<br />
delle concezioni funerarie, fornisce spunti di<br />
riflessione sulla lunga durata e complessità<br />
della civiltà egizia.<br />
Infine si raggiunge il cuore della mostra: un’esperienza<br />
unica permette di entrare nella sala<br />
a pilastri della tomba di Amenofi II e vivere la<br />
sensazionale scoperta archeologica di questa<br />
sepoltura nella Valle dei Re tramite i documenti<br />
originali di Victor Loret, l’archeologo<br />
che la scoprì, oggi proprietà dell’Università<br />
Statale di Milano. Fra i tesori conservati nella<br />
tomba vi erano le mummie di molti faraoni,<br />
che là erano stati nascosti per sottrarli alle<br />
offese dei profanatori di tombe.<br />
www.mudec.it<br />
Bologna, MAMbo - Museo d’Arte Moderna<br />
di Bologna<br />
ANIME. DI LUOGO IN LUOGO.<br />
CHRISTIAN BOLTANSKI<br />
Fino al 12 novembre <strong>2017</strong><br />
Christian Boltanski, Animitas (blans), <strong>2017</strong><br />
È dedicato a Christian Boltanski il progetto<br />
speciale che la città di Bologna promuove<br />
in ambito culturale per l’anno <strong>2017</strong>. L’autore<br />
francese, uno dei massimi artisti internazionali<br />
viventi, è protagonista di un articolato<br />
programma di eventi riuniti sotto il titolo Anime.<br />
Di luogo in luogo, promosso da Comune<br />
di Bologna e Emilia-Romagna Teatro Fondazione,<br />
in collaborazione con Associazione<br />
Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e<br />
Regione Emilia-Romagna.<br />
Il progetto, a cura di Danilo Eccher, si svolge<br />
da giugno a novembre attraverso un percorso<br />
scandito in vari interventi e diversi luoghi<br />
della città, che consente di presentare l’opera<br />
di Boltanski in tutte le sue dimensioni<br />
espressive: l’omonima mostra antologica al<br />
MAMbo, l’installazione performativa Ultima<br />
al teatro Arena del Sole, l’installazione<br />
Réserve presso l’ex bunker polveriera nel<br />
Giardino Lunetta Gamberini, il progetto<br />
54 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
speciale Take Me (I’m Yours) all’interno dell’ex<br />
parcheggio Giuriolo. Il progetto è inoltre stato<br />
anticipato a partire da metà giugno dall’intervento<br />
di arte pubblica Billboards realizzato<br />
nelle zone periferiche della città.<br />
www.mambo-bologna.org<br />
Libri<br />
Paolo Cognetti<br />
LE OTTO MONTAGNE<br />
Giulio Einaudi Editori<br />
Paolo Cognetti ha vinto la 71esima edizione<br />
del Premio Strega con Le otto montagne.<br />
L’autore, che ha vinto anche la quarta edizione<br />
del Premio Strega Giovani <strong>2017</strong>, felice<br />
e commosso per il prestigioso riconoscimento,<br />
ha dedicato la vittoria alla montagna,<br />
“perché è un posto abbandonato,<br />
dimenticato e distrutto,<br />
in molti casi dalla città, e io mi<br />
sono votato a cercare di raccontarlo”.<br />
Le otto montagne<br />
racconta la storia di Pietro,<br />
un ragazzino di città solitario<br />
e un po’ scontroso, del suo<br />
rapporto con i genitori, con il<br />
suo amico Bruno e, soprattutto,<br />
con la montagna. l’autore<br />
sul palco dello Strega avverte:<br />
“Natura è una parola che usano<br />
le persone di città”.<br />
<strong>La</strong> montagna, nella sua scarna<br />
bellezza, dura e selvaggia,<br />
segna l’anima per sempre, lascia<br />
l’impronta in chi vi è nato<br />
e in chi l’ha amata. Diventa una<br />
categoria dello spirito e, anche<br />
quando la si lascia in cerca di<br />
un altrove più conveniente,<br />
non ci si può mai staccare<br />
veramente da essa. Basta un<br />
suono, un profumo, e si è risucchiati.<br />
È questo che capita<br />
ai personaggi del romanzo,<br />
che non riescono a farne a meno,<br />
e vanno e ritornano, senza<br />
mai lasciarla veramente.<br />
È una storia “di padri e figli,<br />
di abbandono della civiltà, di<br />
libertà della vita selvatica. Ho<br />
sempre avuto il ricordo di una<br />
grande felicità vissuta da bambino<br />
tra i boschi. Qualunque<br />
cosa sia il destino abita nelle montagne che<br />
abbiamo sopra la testa”. (Paolo Cognetti).<br />
www.einaudi.it<br />
Carlo Rovelli<br />
L’ORDINE DEL TEMPO<br />
Adelphi<br />
Come le Sette brevi lezioni di fisica, che ha<br />
raggiunto un pubblico immenso in ogni parte<br />
del mondo, questo libro tratta di qualcosa<br />
della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge,<br />
semplicemente perché è un mistero di cui<br />
ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo.<br />
E un mistero non solo per ogni profano,<br />
ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo<br />
trasformarsi in modo radicale, da Newton a<br />
Einstein, alla meccanica quantistica, infine<br />
alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli<br />
stesso è uno dei principali teorici.<br />
Nelle equazioni di Newton era sempre presente,<br />
ma oggi nelle equazioni<br />
fondamentali della fisica<br />
il tempo sparisce. Passato<br />
e futuro non si oppongono<br />
più come a lungo si è<br />
pensato. E a dileguarsi per<br />
la fisica è proprio ciò che<br />
chiunque crede sia l’unico<br />
elemento sicuro: il presente.<br />
Sono tre esempi degli incontri<br />
straordinari su cui si<br />
concentra questo libro, che<br />
è uno sguardo su ciò che la<br />
fisica è stata e insieme ci<br />
introduce nell’officina dove<br />
oggi la fisica si sta facendo.<br />
www.adelphi.it<br />
Christophe Boltanski<br />
IL NASCONDIGLIO<br />
Sellerio<br />
<strong>La</strong> storia dei Boltanski è quella di una stravagante<br />
famiglia intellettuale che ha vissuto<br />
per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento<br />
in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha<br />
costruito tutto il proprio mondo. Il racconto<br />
della loro vicenda segue la struttura dell’abitazione<br />
e attraversa in maniera progressiva<br />
ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici<br />
personaggi. È un cammino che inizia nel cortile<br />
dov’è parcheggiata la Fiat Cinquecento<br />
e prosegue verso la cucina, l’ufficio, il bagno<br />
e le camere da letto, fino al luogo clou,<br />
“l’entre deux”, il nascondiglio letteralmente<br />
incastrato tra le mura dove il nonno Étienne,<br />
ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni<br />
per sfuggire alla deportazione.<br />
Il padre di Étienne, il bisnonno, era emigrato<br />
in Francia nel 1895 da Odessa, dopo aver<br />
abbandonato il sogno di diventare cantante<br />
lirico. A Parigi trova lavoro come operaio alla<br />
Citroën, e durante la Prima guerra mondiale<br />
conosce la futura moglie, la bisnonna Niania,<br />
infermiera. Étienne sarà il loro unico figlio, ed<br />
è lui, il medico malinconico, la figura centrale<br />
del romanzo, assieme alla moglie Myriam.<br />
<strong>La</strong> donna viene dalla Bretagna dove è stata<br />
cresciuta dalla matrigna, ed è claudicante a<br />
causa della poliomielite avuta da bambina,<br />
ma che rinnega con tutti. Sono la sua forza<br />
impetuosa e il carattere autoritario a mantenere<br />
saldo intorno a lei l’intero clan.<br />
Per raccontare il vertiginoso collage identitario<br />
da cui proviene, un corpo unico dalle<br />
membra molteplici, Christophe Boltanski<br />
ha interrogato i parenti, grattato nei ricordi<br />
d’infanzia, indagato nelle tracce lasciate<br />
dagli antenati, redatto uno scrupoloso inventario<br />
dell’appartamento. Con grande<br />
ironia ne scaturisce l’emozione di<br />
una libertà reinventata ogni giorno, un<br />
anticonformismo esasperato, nevrotico<br />
e creativo, il paradosso di uno spazio<br />
chiuso e limitato che contiene invece<br />
tutto e tutti: “Noi che fluttuavamo<br />
senza appigli, senza radici, noi che per<br />
le nostre origini bizzarre, per le nostre<br />
abitudini particolari, per il nostro rifiuto<br />
o la nostra incapacità di far parte di<br />
un qualsiasi gruppo etichettabile, pensavamo<br />
di essere diversi dagli altri, al<br />
punto da vivere ripiegati su noi stessi,<br />
in fin dei conti assomigliavamo a tutto<br />
il resto del mondo”.<br />
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www.interprogettied.com n.4 <strong>2017</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 55
Pag. 10<br />
ANIMA<br />
Meccanica 4.0: crescono<br />
gli investimenti<br />
Pag. 20<br />
MICRONORA 2018<br />
Il futuro delle<br />
microtecniche<br />
Mensile - anno VIII - n°4 settembre <strong>2017</strong><br />
Pag. 24<br />
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DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />
<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />
VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />
Flavio Mariani (f.mariani@interprogettied.com)<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax 031 4128181<br />
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Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />
di articoli, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />
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In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />
TARIFFE ABBONAMENTI<br />
Italia: spedizione ordinaria € 61,00, contrassegno € 65,00<br />
Estero: spedizione ordinaria € 89,50, spedizione prioritaria Europa € 101,00<br />
spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 125,00 spedizione prioritaria Oceania € 140,00<br />
Una copia € 8,00<br />
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ANIMA 10, 12<br />
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EPLAN 34<br />
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KENNAMETAL 16<br />
KEYENCE 52<br />
MAKINO 14, 40<br />
MECCANICA BUTERA 23<br />
MECNOVA 29<br />
MEMMERT 28<br />
MEQUADRAT 48<br />
MICRONORA 8, 20<br />
MIDEST 23<br />
MOLLIFICIO GARDESANO 35<br />
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RADICIGROUP 51<br />
REDEX 36<br />
SECO TOOLS 44<br />
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SICK 53<br />
SOFTING 34<br />
SOUTHCO 28<br />
TECNEST 19<br />
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assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive<br />
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dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio<br />
dell’attività giornalistica.<br />
Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno<br />
(LC), Via Maggiolino 34 F, vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche<br />
cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o<br />
saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività<br />
giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa.<br />
I soggetti che possono conoscere i predetti fati sono esclusivamente i predetti professionisti,<br />
nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi<br />
dell’art.7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare,<br />
cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare.<br />
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere<br />
l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle<br />
norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />
56 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n. 4 <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com
Materiali <strong>La</strong>vorati:<br />
• Acciaio Inox 304/316/303/307<br />
• Inconel628, Alloy, Monel<br />
• Acciai comuni da costruzione;<br />
• Acciai speciali;<br />
• Acciai automatici e leghe leggere;<br />
• Materiali plastici.<br />
<strong>La</strong>vorazioni eseguite:<br />
• Tornitura da barra fino a Ф65<br />
• Tornitura di ripresa fino a Ф 180<br />
• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300<br />
• Produzione ingranaggi e dentatura<br />
• Piccoli assemblaggi di precisione<br />
F.lli Locatelli s.r.l.<br />
meccanica di precisione dal 1967<br />
Settori di sbocco:<br />
• Aeronautico e navale<br />
• Costruttori di macchine/impianti<br />
• Elettromeccanico<br />
• Illuminotecnica<br />
• Raccorderia speciale o ad alta pressione<br />
• Settore Petrolchimico<br />
• Valvole e piccoli gruppi premontati<br />
• Ruote dentate e ingranaggi<br />
• Medicale<br />
• Settore alimentare<br />
F.lli locatelli s.r.l.<br />
Via ghiaie n°25 Paladina (BG)<br />
Info e contatti: Tel: 035637913 - Fax: 035637917<br />
E-mail: info@locatelli.bg.it - Sito: www.locatelli.bg.it