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Kitesoul Magazine #21 Edizione Italiana

In questo numero: Sardinia Grand Slam, Lighthouse to Leighton, Endurance Capo Verde Islands, F-one Dealer Meeting in Dakhla, Oahu strike mission, Cipro, Eleveight Kites, Jeremy Burlando, Joshua Emanuel, Emanuele Martinez, Kite and the City, How to Jibe in 4 ways, 7 passi per iniziare a fare freestyle, La guida definitiva per scegliere il tuo surfino e molto altro.

In questo numero: Sardinia Grand Slam, Lighthouse to Leighton, Endurance Capo Verde Islands, F-one Dealer Meeting in Dakhla, Oahu strike mission, Cipro, Eleveight Kites, Jeremy Burlando, Joshua Emanuel, Emanuele Martinez, Kite and the City, How to Jibe in 4 ways, 7 passi per iniziare a fare freestyle, La guida definitiva per scegliere il tuo surfino e molto altro.

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Photo: frankiebees.com, Rider: E. Jaspan<br />

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Nick Jacobsen<br />

James Boulding


LIVE FREE<br />

RIDE FREE<br />

Keahi de Aboitiz<br />

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Direttore Responsabile<br />

David Ingiosi<br />

david.ingiosi@kitesoul.com<br />

Redattore tecnico wave<br />

Mitu Monteiro<br />

Redattore tecnico freestyle<br />

Alberto Rondina<br />

Tecnica<br />

Renato Casati<br />

Photo & Video<br />

Maurizio Cinti<br />

Grafica<br />

Giuseppe Esposito<br />

Traduzioni italiano-inglese<br />

Daniela Meloni<br />

DICEMBRE 2017 - GENNAIO 2018<br />

BIMESTRALE<br />

Testi<br />

David Ingiosi, James Boulding, Keahi de<br />

Aboitiz, Moona White, Ulrich Frank,<br />

Chris Bobryk, Gianluca Cavaiola, Alessio<br />

Alfieroni, Giorgia Notaro, Renato<br />

Casati, Kari Schibevaag, Laci Kobulsky,<br />

Alby Rondina.<br />

Immagini<br />

Reemedia, Svetlana Romantsova, Mario<br />

Saragò, Mark Andrew Culp, Laci<br />

Kobulsky, Eleveight Kites, Red Bull,<br />

RRD, F-One, RRD, F-One, Toby<br />

Bromwich, Cabrinha, Naish, Core.<br />

Cover:<br />

Rider: Set Teixeira<br />

Photo: F-One Courtesy<br />

Editore e pubblicità<br />

VISU Media<br />

Via Cavour, 20<br />

24030 Ambivere (BG)<br />

Amministratore Unico<br />

Federico Sugoni<br />

fs@kitesoul.com<br />

Registrazione Tribunale<br />

di Bergamo n°10/2014<br />

del 15/04/2014.<br />

Copyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong><br />

La VISU Media è titolare esclusiva della<br />

testata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i diritti di<br />

pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo<br />

da parte di terzi di testi, fotografie e disegni,<br />

anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara<br />

pienamente disponibile a valutare - e se del<br />

caso regolare le eventuali spettanze di terzi<br />

per la pubblicazione di immagini di cui non<br />

sia stato eventualmente possibile reperire la<br />

fonte. Informativa e Consenso in materia di<br />

trattamento dei dati personali (Codice Privacy<br />

d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il<br />

Titolare del trattamento dei dati personali, ex<br />

art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sede<br />

legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa<br />

La informa che i Suoi dati, eventualmente da<br />

Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,<br />

trattati e conservati nel rispetto del decreto<br />

legislativo ora enunciato anche per attività<br />

connesse all’azienda.<br />

La lettura della presente informativa deve<br />

intendersi quale presa visione dell’Informativa<br />

ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati<br />

personali alla VISU Media varrà quale consenso<br />

espresso al trattamento dei dati personali<br />

secondo quanto sopra specificato. L’invio di<br />

materiale (testi, fotografie, disegni, etc.) alla<br />

VISU Media deve intendersi quale espressa<br />

autorizzazione alla loro libera utilizzazione da<br />

parte di VISU Media per qualsiasi fine e a titolo<br />

gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla<br />

pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto<br />

cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione<br />

(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale<br />

di vendita e Paese del mondo.<br />

FEDERICO SUGONI<br />

Editore<br />

Manager d’Azienda<br />

ed Imprenditore, si appassiona al<br />

surf da giovanissimo, ma scopre<br />

l’amore per il Kitesurf da grande<br />

durante un viaggio alle Hawaii.<br />

Il kite è la sua più grande<br />

passione dopo sua figlia. Nel 2014<br />

fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />

GIUSEPPE ESPOSITO<br />

Direttore creativo<br />

Kiter sin da piccolo, rider per RRD<br />

Italia, laureato in Design della<br />

Comunciazione al Politecnico di<br />

Milano. Con questo incarico ha<br />

potuto finalmente unire le sue due<br />

passioni: il kite ed il design.<br />

DAVID INGIOSI<br />

Direttore Responsabile<br />

Giornalista professionista e<br />

video maker specializzato in<br />

vela, avventure di mare, viaggi e<br />

sport acquatici, da oltre 15 anni<br />

racconta da dentro il "pianeta<br />

blu". Si è innamorato del kitesurf<br />

diversi anni fa in Sardegna poi ha<br />

viaggiato in tutto il mondo come<br />

istruttore Iko.<br />

MAURIZIO CINTI<br />

Videomaker<br />

Appassionato di cinema<br />

e fotografia. Skater, Snowboarder<br />

e Wakeboarder, appena ha<br />

conosciuto il kitesurf, tutto il resto<br />

è diventato un ricordo, inizia con<br />

il freestyle,ma ora ama le onde<br />

grandi e potenti. La ricerca dello<br />

swell perfetto è la sua passione.


KITESOUL MAGAZINE<br />

Feel The Flow<br />

RENATO “DR. KITE” CASATI<br />

Direttore tecnico<br />

Wave team rider RRD. Kitesurfer<br />

dal 2000, è stato giudice ed<br />

atleta PKRA e KPWT. Ha scritto<br />

continuativamente per diverse<br />

riviste di settore<br />

negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di<br />

Como e Sardegna, ma sverna fra<br />

le onde Capoverdiane.<br />

MITU MONTEIRO<br />

Redattore tecnico wave<br />

Capoverdiano di Sal, Rider<br />

Ufficiale F-One, Manera. Campione<br />

Mondiale wave KPWT nel 2008 e<br />

tre volte Vice Campione Mondiale.<br />

Inizia giovanissimo con il Surf<br />

e con il Windsurf, dopo<br />

poco scopre il Kitesurf<br />

e diventa amore puro.<br />

ALBERTO RONDINA<br />

Redattore tecnico freestyle<br />

È il miglior esponente del<br />

Kite Italiano nel mondo delle<br />

competizioni, Rider Ufficiale<br />

per Cabrinha Kites, Neil Pryde e<br />

GoPro. Quattro volte Campione<br />

Italiano, Campione Europeo 2010 e<br />

terzo classificato nel Campionato<br />

Mondiale PKRA 2012.<br />

DANIELA MELONI<br />

Traduttrice professionista<br />

Daniela ha vissuto principalmente<br />

all’estero, dove ha conseguito<br />

la laurea in Giurisprudenza e<br />

iniziato la sua carriera. Capisce di<br />

avere una passione per gli sport<br />

acquatici nel 2007 quando si<br />

ritrasferisce nella costa ovest della<br />

Sardegna e incontra suo marito,<br />

il kitesurfer Enrico Giordano.<br />

Dal 2009 è una traduttrice<br />

professionista. Amante del SUP e<br />

fotografa amatoriale non manca<br />

mai di fotografare o riprendere<br />

una sessione wave di kite o SUP.


TENDENZE<br />

Imparare<br />

il kitefoil?<br />

Oggi<br />

possono<br />

tutti...<br />

Come prende velocità, la tavola si stacca dall'acqua e inizia il silenzio. Attorno a noi<br />

solo il rumore del vento che soffia e spinge il nostro kite. Questa è la sensazione<br />

che prova chi plana a bordo di un kitefoil. Chi di voi non ha ancora sentito parlare di<br />

questa spettacolare disciplina del kitesurf, probabilmente vive in una caverna. Negli<br />

ultimi due anni infatti il kitefoil è stato protagonista di una diffusione che è arrivata<br />

come una valanga a spazzare la tribù dei rider, allargando di fatto i confini di questo<br />

sport verso orizzonti ad oggi ancora in piena evoluzione e tutt'altro che definiti.


PINNE FUTURISTICHE PER GESTIRE IL LIFT<br />

In pratica nel kitefoil il rider utilizza una tavola dotata di speciali appendici idrodinamiche,<br />

dette hydrofoil, a forma di "T" rovesciata che consentono alla tavola in planata<br />

di sollevarsi completamente dall'acqua in modo da ridurre notevolmente l'attrito<br />

e navigare a velocità incredibili. Quanto alle ali, si possono usare normali kite<br />

gonfiabili oppure i kite a cassoni. I vantaggi del kitefoil, oltre alla stupenda sensazione<br />

di planare a mezzo metro dall'acqua, sono che si può navigare già con 5-6 nodi di<br />

vento, inoltre permette di uscire anche in condizioni di mare con chop formato, visto<br />

che la tavola plana al d sopra dei frangenti e infine consente andature di bolina con<br />

angoli fino a 40 gradi.<br />

In realtà i rider esperti con il kitefoil ci fanno davvero di tutto: carvate mozzafiato,<br />

salti giganteschi e manovre freestyle. Quello che è certo è che questo sport continuerà<br />

a diffondersi a macchia d'olio, soprattutto ora che la Federazione Mondiale della<br />

Vela guarda al kitefoil come possibile candidato alle Olimpiadi di Tokyo 2020.<br />

KITEFOIL: COL PIANTONE CORTO IMPARANO TUTTI<br />

Nel frattempo cresce il numero di praticanti in tutto il mondo, si collaudano nuovi<br />

materiali, aumentano le competizioni dedicate e naturalmente, come avviene quando<br />

uno sport diventa tendenza, nuovi appassionati si avvicinano a questa disciplina. Un<br />

apprendistato però tutt'altro che semplice quello del kitefoil in realtà, anche per chi<br />

già è un kiter esperto. Serve tempo, dedizione e pazienza. Ma anche istruttori qualificati<br />

e magari lezioni mirate.<br />

Proprio con l'obiettivo di rendere il più semplice possibile la scoperta di questa nuova<br />

disciplina, ridurre i tempi di apprendimento e fare pratica in sicurezza, recentemente<br />

tutti i grandi brand del mercato, da North Kiteboarding a Cabrinha, da RRd a Slingshot<br />

a F-One, hanno sviluppato piantoni di lunghezza progressiva che partono dai<br />

45 centimetri, inoltre alcuni di loro hanno realizzato dei video tutorial appositi che<br />

insegnano i primi rudimenti e rendono tutto più facile.<br />

TUTORIAL ON LINE: DA ZERO A HERO<br />

Le lezioni on line oltre a spiegare cos'è e cosa permette di fare il kitefoil, sono concepite<br />

come un vero e proprio corso base che comprende l'equipaggiamento, l'assemblaggio<br />

delle appendici, le procedure di sicurezza, il body drag, la partenza dall'acqua,<br />

il riding, i cambi di direzione e i salti. Un'attenzione particolare è quindi dedicata al<br />

controllo del lift della tavola sull'acqua, sull'assetto del corpo e sul corretto bilanciamento<br />

del peso.<br />

Piaccia o meno, il kitefoil è qui per rimanere ed è fantastico perché è una delle nuove<br />

tendenza più divertenti e innovative del kitesurf. Insomma siamo alla foiling mania.<br />

David Ingiosi


SOMMARIO<br />

PORTFOLIO<br />

SARDINIA GRAND SLAM<br />

COMPETIZIONI<br />

18 30 38<br />

Nico Parlier, asso mondiale<br />

del Kite Foil<br />

Lighthouse to Leighton,<br />

voglia di endurance<br />

d'amore<br />

WAVE RIDING<br />

CIPRO<br />

NUOVI BRAND<br />

80<br />

Oahu strike mission<br />

98<br />

2 Ragazze kiter e un<br />

bebé<br />

108<br />

Eleveight Kites, il nuovo<br />

brand internazionale che<br />

farà volare i kiters!<br />

VELERIE<br />

134<br />

Emanuele Martinez, Mr.<br />

Zenitramsails: riparare<br />

le vele è un atto<br />

ESPERIENZE<br />

STRAPLESS<br />

140 148<br />

Kite and the City COME CAMBIARE<br />

DIREZIONE IN 4 MODI


ENDURANCE F-ONE ESPERIENZE<br />

46 52 72<br />

Una grande avventura<br />

tra le isole di Capoverde<br />

Dakhla Global Meeting<br />

2018: una festa del kite<br />

Prima di essere lo<br />

SledgeHammer<br />

RIDER<br />

KITE WORLD RECORD<br />

RIDERS<br />

122<br />

Jeremy Burlando, pochi<br />

anni e un talento da<br />

campione<br />

126<br />

Portfolio Joshua Emanuel made<br />

the biggest jump on<br />

WOO, 28.9 mt<br />

130<br />

Portfolio La ragazza del kite con<br />

una gamba sola<br />

FREESTYLE<br />

TECNICA<br />

FOCUS<br />

156<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

170<br />

Abc surfino: guida<br />

ragionata alla scelta<br />

dell'oggetto di desideri<br />

188<br />

RRD SALEROSA V4 LTDCLASSIC<br />

CORE CORE 720 | GREEN ROOM<br />

| RIPPER 3 PRO WAVE PERFOR-<br />

MANCE


18<br />

PORTFOLIO<br />

Alberto Rondina<br />

RIDER: ALBERTO RONDINA<br />

FOTO: LACI KOBULSKY


20 PORTFOLIO<br />

JULIAN MEISTER<br />

RIDER: JULIAN MEISTER<br />

FOTO: LUKAS PITSCH


22 PORTFOLIO<br />

JULIEN LELEU<br />

RIDER: JULIEN LELEU<br />

FOTO: SVETLANA ROMANTSOVA


24 PORTFOLIO<br />

MITU MONTEIRO<br />

RIDER: MITU MONTEIRO<br />

FOTO: WILLY HADORN


26 PORTFOLIO<br />

CARL FERREIRA<br />

RIDER: CARL FERREIRA<br />

FOTO: HIGH LIGHT PROD


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30<br />

SARDINA GRAND SLAM<br />

Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />

Nico Parlier è il nuovo Campione del Mondo di Kite Foil! Il<br />

Sardinia Grand Slam, la finalissima della Kite Foil Gold Cup,<br />

ha emesso il suo verdetto ed ha incoronato nel magnifico<br />

scenario del Poetto di Cagliari il nuovo Campione di questa<br />

discipline. Dodici le prove complessive realizzate nel corso<br />

delle 4 giornate di gara!<br />

Nico Parlier<br />

ASSO MONDIALE DEL KITE FOIL


David Ingiosi


32<br />

SARDINA GRAND SLAM<br />

Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />

Dal 4 all’8 ottobre 2017 nella suggestiva<br />

location del Poetto (Sesta Fermata,<br />

stabilimento EI) di Cagliari, si è disputato<br />

il Sardinia Grand Slam, tappa finale<br />

della Kite Foil Gold Cup organizzata<br />

dalla GLEsport asd e dallo Yachting Club<br />

Cagliari e sotto l’egida della IKA (International<br />

Kiteboarding Association).<br />

Il Sardinia Grand Slam costituiva l’atto<br />

conclusivo del Kite Foil Gold World<br />

Championship che quest'anno aveva già<br />

ha portato i più forti kiters del mondo<br />

in Korea e per ben 2 volte in Cina, prima<br />

a Weifang e poi a Pingtan. A dominare<br />

la gara è stato il francese Nico<br />

Parlier.<br />

Un risultato annunciato visto l’andamento<br />

delle regate dei giorni scorsi. Al<br />

francese è bastata la prima giornata di<br />

gara per prendere le misure sull’altro<br />

pretendente al trono, il connazionale<br />

Axel Mazella, ed inanellare ben sette<br />

primi piazzamenti sui 12 a disposizione<br />

e portare a casa il titolo iridato.<br />

Come annunciato la vera battaglia è<br />

stata per il secondo e terzo posto. Medaglia<br />

d’argento per il francese Axel Mazelle<br />

che riesce a strappare il secondo<br />

posto per soli 3 punti all’ormai ex Campione<br />

del Mondo Maxime Nocher.


34<br />

SARDINA GRAND SLAM<br />

Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil


Ottima prova per l'italiano Mario<br />

Calbucci<br />

Nessuna novità nei posti immediatamente<br />

sotto al podio con il quarto posto del britannico<br />

Guy Bridge e il quinto posto di Theo<br />

De Ramecourt. Primo tra gli azzurri il neo<br />

campione italiano Mario Calbucci, sesto in<br />

classifica, autore di un’ottima prova qui al<br />

Poetto. Una prestazione costante la sua nel<br />

corso giorni, che gli ha permesso di rimanere<br />

sempre a ridosso della parte alta della<br />

classifica.<br />

Per quanto riguarda le donne, si laurea<br />

campionessa del Mondo la britannica Steph<br />

Bridge seguita dalla francese Anaïs Mai Desjardins<br />

e dalla tedesca Sabrina Schlossnikel.


36<br />

SARDINA GRAND SLAM<br />

Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />

Mirco Babini:<br />

"Spiaggia del Poetto, spot d'eccellenza"<br />

“E’ stata davvero una gran Finale – è il commento<br />

di Mirco Babini, presidente dell’IKA<br />

– International Kiteboarding Association<br />

– abbiamo avuto in gara i 39 top rider internazionali<br />

che si sono dati battaglia per<br />

portare a casa il titolo di Campione del Mondo.<br />

Cagliari e la spiaggia del Poetto si sono<br />

confermate ancora una volta più che all’altezza<br />

di ospitare eventi di livello internazionale.<br />

Per quanto riguarda il Kiteboarding,<br />

ed in generale gli sport con la vela, il Poetto<br />

è ormai riconosciuto in tutto il mondo come


uno dei migliori spot internazionali per le<br />

competizioni e per il training. Mi auguro<br />

che questo patrimonio venga ulteriormente<br />

valorizzato in maniera costante nei prossimi<br />

anni con l’organizzazione di eventi e, perché<br />

no, con la realizzazione di un’accademia<br />

per il coaching ad alto livello riservata al<br />

perfezionamento e alla pratica dei campioni<br />

nazionali e mondiali di queste discipline”.


38<br />

COMPETIZIONI<br />

Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />

Lighthouse<br />

to Leighton,<br />

voglia di<br />

endurance<br />

Il prossimo 9 dicembre si disputa sulla costa Ovest della terra dei canguri l'8°<br />

edizione della Red Bull Lighthouse to Leighton, prova long distance di 19<br />

chilometri dall'isola di Rottnest alla spiaggia di Leighton. In gara quest'anno<br />

anche l'italiano Gianluca Cavaiola che ci racconta la sua voglia di endurance.<br />

Testo David Ingiosi


40<br />

COMPETIZIONI<br />

Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />

Il mondo dei kiter si divide in due categorie:<br />

quelli che vogliono saltare più<br />

in alto possibile e coloro che invece<br />

vogliono planare a tutta velocità,<br />

correre sul filo dei 40 nodi. E sbaragliare<br />

gli avversari. La Red Bull Lighthouse<br />

to Leighton, competizione di<br />

endurance che quest'anno parte il 9<br />

dicembre.<br />

Dove c'è il marchio della bevanda<br />

energetica austriaca, si sa si respira<br />

spettacolo, adrenalina e avventura<br />

e la Lighthouse to Leighton è un<br />

evento che riunisce al meglio tutti<br />

questi ingredienti. La gara, alla sua<br />

8° edizione, è una prova di 19 chilometri<br />

che si svolge sulla costa Ovest<br />

dell'Australia, dall'isola di Rottnest,<br />

un ex prigione aborigena oggi esclusiva<br />

stazione turistica, verso il continente,<br />

fino alla spiaggia di Leighton,<br />

situata poco a Nord di Fremantle.<br />

APPASSIONATI E CAMPIONI<br />

SI DANNO BATTAGLIA<br />

Il punto di forza di questa maratona<br />

del kite è che vi possono partecipare<br />

grandi campioni e semplici appassionati<br />

e ciascuno può competere<br />

con qualsiasi mezzo: hydrofoil,<br />

surfino, tavola race e twintip. Nell'<br />

edizione 2016 hanno preso parte 135<br />

concorrenti che hanno dato il meglio<br />

approfittando dei venti costanti tra i<br />

22 e i 24 nodi che hanno soffiato su<br />

tutto il percorso. A vincere la gara lo<br />

scorso anno è stato il francese Nico<br />

Parlier che si è schierato al via della<br />

Red Bull Lighthouse to Leighton<br />

con due obiettivi: vincere la regata e<br />

battere il record di percorrenza dei<br />

19 chilometri registrato nel 2014 da<br />

Olly Bridge con il tempo di 22 minuti<br />

e 7 secondi. Il buon Parlier era in ottima<br />

forma e ha centrato entrambi gli<br />

obiettivi conquistando il primo posto<br />

assoluto e battendo il nuovo record<br />

della regata con il tempo di 19 minuti<br />

e 3 secondi.


QUEST'ANNO SELEZIONATO<br />

ANCHE<br />

UN ITALIANO<br />

In gara quest'anno alla Red Bull<br />

Lighthouse to Leighton è stato selezionato<br />

anche l'italiano Gianluca<br />

Cavaiola che ci racconta un po' di sé<br />

e della sua voglia di endurance.<br />

Gianluca puoi raccontare un po' di te<br />

a chi non ti conosce e soprattutto la<br />

tua esperienza nel kitesurf?<br />

Ciao a tutti, innanzitutto grazie a<br />

tutta la redazione di <strong>Kitesoul</strong> per<br />

questa intervista e l’opportunità. Il<br />

mio nome è Gianluca Cavaiola, sono<br />

nato a Fondi in provincia di Latina,<br />

ho vent’anni e sono un rider italiano<br />

di kiteboarding freestyle. Ho iniziato<br />

a praticare questa disciplina nel mio<br />

home spot a Salto di Fondi verso la<br />

fine dell’estate 2012 e grazie ad alcuni<br />

miei amici mi sono subito avvicinato<br />

alla disciplina del freestyle.<br />

Nell’estate successiva, nel 2013,<br />

ho partecipato per la prima volta al<br />

Campionato Italiano di Freestyle anche<br />

se il mio livello tecnico era ancora<br />

molto basso rispetto agli altri rider<br />

in competizione e per questo motivo<br />

ho perso entrambe le mie heat.<br />

Ciò però ha segnato il mio punto di<br />

partenza, ho imparato molto durante<br />

l’evento e ho cominciato a prendere<br />

spunto dagli altri rider per imparare<br />

nuove manovre. L’anno successivo<br />

sono andato decisamente meglio e<br />

con un po’ di impegno, determinazione<br />

e anche un pizzico di fortuna ho<br />

concluso in terza posizione il Campionato<br />

Italiano Juniores. Il 2015 ha<br />

segnato il mio passaggio dalla categoria<br />

Juniores a quella Open e ho<br />

partecipato a entrambe le discipline<br />

Freestyle e Big Air. Il livello è stato<br />

molto più alto e non sono riuscito ad<br />

ottenere una buona posizione. Nel<br />

2016, dopo essermi trasferito oltre<br />

oceano, ho preso parte all’Australian<br />

National Kiteboarding League, a<br />

Perth, nel famoso spot di Safety Bay<br />

e ho concluso l’evento in quarta posizione,<br />

anche se sfortunatamente<br />

mi mi sono infortunato rompendomi<br />

un dito e ho abbandonare l’evento<br />

prima del dovuto.<br />

Come mai ti trovi in Australia?<br />

Lo scorso anno mi sono trasferito a<br />

Perth, in Western Australia, perché<br />

durante l’ultima competizione ho<br />

sentito la necessità di allenarmi di


42<br />

COMPETIZIONI<br />

Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />

più e l’Australia era il posto che più<br />

soddisfava questa esigenza sia per<br />

gli allenamenti e quindi le condizioni<br />

climatiche, sia in termini di nuove<br />

esperienze in competizioni di varie<br />

discipline e sia per continuare i miei<br />

studi in sport e fitness.<br />

Conoscevi già la Red Bull Lighthouse<br />

to Leighton e come è nata l'idea di<br />

prendervi parte?<br />

Per essere onesto devo ammettere<br />

che non conoscevo la Red Bull<br />

Lighthouse to Leighton. Durante il<br />

periodo del mio infortunio al dito, nel<br />

quale non potevo allenarmi, ho sentito<br />

parlare di questa famosa regata e<br />

sono andato a vederla da spettatore<br />

rimanendo stupito dall’organizzazione<br />

dell’evento, dal numero di atleti<br />

che vi prendono parte e da nomi importanti<br />

dello scenario mondiale del<br />

kiteboarding come Aaron Hadlow e<br />

Sam Light, i quali si contendevano<br />

il titolo. Per tutti questi motivi è nata<br />

l’idea di provare a partecipare per<br />

l’anno successivo anche non avendo<br />

alcuna esperienza in questa disciplina.<br />

Ho fatto così l’iscrizione diversi<br />

mesi fa nell’attesa che l’organizzazione<br />

della Red Bull annunciasse i rider<br />

selezionati per partecipare alla<br />

regata.<br />

Come è andata la selezione?<br />

A causa delle numerose richieste<br />

di iscrizione all’evento e con solo<br />

140 posti disponibili, l’organizzazione<br />

dell’evento Red Bull si è riservata<br />

il diritto di selezione degli atleti<br />

che parteciperanno alla regata il 9<br />

dicembre prossimo. Purtroppo però<br />

non sono stati specificati i criteri seguiti<br />

per la selezione. Tutti gli atleti<br />

sono però stati invitati a partecipare<br />

a un meeting pre-gara durante il<br />

quale sono stati annunciati tutti gli<br />

atleti selezionati e per mia fortuna il<br />

mio nome era tra questi.<br />

Quali sono secondo te le difficoltá di<br />

questa gara?<br />

La Red Bull Lighthouse to Leighton<br />

è una regata che parte dall’isola<br />

di Rottnest e arriva sulla spiaggia<br />

di Leighton, sulla costa di Perth. La<br />

distanza totale è di circa 20 km. Essendo<br />

improntata come una Race,<br />

la difficoltà della gara consiste nel<br />

mantenere ritmi alti dalla partenza<br />

fino all’arrivo e velocità elevata, poi<br />

trattandosi di una traversata in pieno<br />

oceano ciò non sarà poi così scontato.<br />

Per non perdere tempo e quindi<br />

posizioni bisognerà, inoltre, mantenere<br />

sempre lo stesso bordo durante


44<br />

COMPETIZIONI<br />

Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />

tutta la regata che normalmente<br />

dura dai 25 ai 40 minuti. Sfidare infine<br />

i campioni in questa disciplina<br />

non sarà altrettanto facile.<br />

Come ti stai preparando e quali attrezzature<br />

userai?<br />

Per quanto riguarda la preparazione,<br />

posso dirvi che il fattore che può fare<br />

la differenza in questa competizione<br />

sarà la resistenza fisica, soprattutto<br />

nelle gambe. Per questo motivo gli<br />

allenamenti che sto seguendo non<br />

sono solamente tecnici ma anche<br />

fisici in palestra. Sto cercando di<br />

lavorare molto sulla resistenza muscolare<br />

e sul Core System. Per quanto<br />

riguarda, invece, le attrezzature,<br />

utilizzerò il nuovo Obsession MK10<br />

di casa Roberto Ricci Design con il<br />

settaggio a quattro linee e una tavola<br />

Poison V4 140x42 cm.<br />

Quali sono le tue aspettative?<br />

La Red Bull Lighthouse to Leighton<br />

sarà un’esperienza completamente<br />

nuova per me e per questo motivo<br />

non riesco ad avere aspettative<br />

specifiche. Anche la disciplina<br />

Race mi è completamente nuova e<br />

per questo motivo l’unica aspettativa<br />

che ho è quella di prepararmi al<br />

massimo e dare il massimo durante<br />

la competizione sperando di concludere<br />

tra le prime posizioni.


46<br />

ENDURANCE<br />

Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />

UNA GRANDE AVVENTURA T<br />

Immaginate di essere sulla<br />

spiaggia di Boa Vista e volgere<br />

lo sguardo all'oceano. Nella<br />

vostra mente Sal è lì da qualche<br />

parte davanti a voi. Scene<br />

del pro rider local Mitu Monteiro<br />

che da spettacolo sulle<br />

onde capoverdiane che si<br />

scolpiscono nella vostra memoria.<br />

I piedi affondati nella<br />

soffice sabbia, l'odeore del<br />

sale, l'acqua che vi accarezza<br />

le gambe e la sensazione di<br />

essere a casa, la fantasia che<br />

vola alto, la voglia di partire<br />

che brucia in gola come nel<br />

petto. Preparate il vostro kite<br />

pronti a surfare onde e stamparvi<br />

un sorriso sulla faccia<br />

da un orecchio all'altro.<br />

Questa specie di ronzio, la<br />

mia assoluta voglia di avventura<br />

e superare i miei limiti<br />

sono state la molla che mi<br />

ha permesso di trasformare il<br />

progetto Kite4Change in una<br />

realtà concreta.<br />

Insomma, chi sono? Mi chiamo<br />

Ulrich, ma tutti mi conoscono<br />

semplicemente come<br />

Uli. Sono nato nel settembre<br />

del 1988 nella parte tedesca<br />

del Mar Baltico e l'oceano mi<br />

a sempre dato una grande energia,<br />

una spinta magica, un<br />

richiamo verso casa.<br />

A 9 anni ho cominciato la mia<br />

avventura acquatica veleg-<br />

Ulrich Frank


RA LE ISOLE DI CAPOVERDE<br />

giando a bordo degli Optimist<br />

utilizzando una vela di plastica<br />

che avevo cucito io stesso.<br />

Non appena le mie abilità veliche<br />

si sono evoluto a iniziato<br />

ad andare anche su catamarani<br />

e sul windsurf. Mi è piaciuto<br />

così tanto che a 14 anni mi<br />

sono messo a insegnare agli<br />

altri ragazzi.<br />

L'oceano a quel punto mi stava<br />

offrendo la possibilità di<br />

prendere in mano la mia vita.<br />

Sono stato cacciato da scuola<br />

all'età di 15 anni e questo<br />

evento ha generato in me sufficiente<br />

energia per rivoluzionare<br />

il mio status quo. A 17<br />

anni ho lasciato la Germania e<br />

inseguito il mio sogno legato<br />

agli sport acquatici andando<br />

in Sardegna, un'isola meravigliosa<br />

che si trova lungo le<br />

coste italiane.<br />

Lavorando come istruttore ho<br />

perfezionato le mie capacità<br />

veliche e di insegnamento<br />

condividendo la gioia di<br />

queste attività con molte persone.<br />

Dopo l'estate del 2007<br />

ho risposto a un'offerta di lavoro<br />

come istruttore alle Maldive<br />

per la stagione invernale.<br />

Il destino ha voluto che il titolare<br />

mi ha assegnato il ruolo<br />

di manager del centro sportivo,<br />

un segnale positivo che mi


48<br />

ENDURANCE<br />

Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />

indicava di aver fatto la scelta<br />

giusta? Avevo solo 18 anni.<br />

Nel frattempo stavo aggiungendo<br />

una nuova disciplina<br />

al mio arsenale, insegnare il<br />

kitesurf, uno sport ideale per<br />

i venti forti di spot come Sotavento<br />

a Fuerteventura, nelle<br />

isole Canarie.<br />

Dopo Fuerteventura, sono tornato<br />

in Sardegna nel 2009 e<br />

mi sono completamente immerso<br />

nell'attività di gestore<br />

del centro. La mia determinazione,<br />

la capacità di adattarmi<br />

e improvvisare, il mio<br />

spirito pratico si sono rivelate<br />

doti preziose. Sono rimasto lì<br />

per numerosi anni lavorando<br />

con migliaia di clienti, fissando<br />

regole nello spot, crescendo<br />

come general manager<br />

e imparando anche l'italiano,<br />

l'olandese e l'inglese.<br />

Negli ultimi 5 anni, a partire<br />

dal 2012, faccio base in uno<br />

dei migliori spot del lago di<br />

Garda, Malcesine, sempre<br />

in Italia. Avendo contribuito<br />

alla nascita del club WwwindSquare<br />

come istruttore,<br />

attualmente svolgo anche<br />

l'attività di general manager.<br />

La stagione invernale del lago<br />

di Garda, troppo rigida, è perfetta<br />

per dedicarsi ai viaggi,<br />

anche perché praticamente la<br />

location si svuota a livello turistico.<br />

Così nel 2015 ho deciso<br />

di partire per Capo Verde.<br />

Il risultato è stato di innamorarmi<br />

non solo dell'isola ma<br />

anche della popolazione locale.<br />

Dalla mia passione per<br />

l'oceano e le onde e la mia<br />

voglia di avventura nel mio<br />

radar è entrata molto presto<br />

la traversata di 75 km da a Sal<br />

a Boa Vista.<br />

Pronto a portare a termine<br />

la missione da solo anche se<br />

con assistenza in acqua mi<br />

sono scontrato con la richiesta<br />

di 1.000 euro per il costo<br />

delle barche di appoggio. Era<br />

decisamente troppo per il mio<br />

budget. Così ho iniziato a pensare<br />

ad altre opportunità di<br />

realizzare il mio sogno.<br />

A dicembre del 2016 ho cominciato<br />

a cercare altre persone<br />

disposte a condividere con me<br />

l'esperienza. Divertimento e


avventura con un gruppo privilegiato<br />

di kiter. Bello, no?<br />

Vicino alla met, ma non troppo.<br />

Sentivo di perdere qualcosa,<br />

qualcosa di più grande. Girando<br />

per l'isola ho incontrato<br />

una ragazza italiana di nome<br />

Sonia. Aveva costruito un asilo<br />

per 80 bambini, in prevalenza<br />

poveri. Facendo 1 più 1, la<br />

connessione che cercavo era<br />

lì davanti a me, ora era solo<br />

questione di curare i dettagli.<br />

Con l'attenzione e il supporto<br />

al progetto di aiutare questi<br />

ragazzi, oraticamente l'idea<br />

dell'evento era nata.<br />

E così è accaduto. I soldi sono<br />

stati raccolti e donati lo scorso<br />

anno per la prima edizione<br />

del Downwind da Sal a Boa<br />

Vista. E quest'anno l'obiettivo<br />

è di raccogliere fondi per aiutare<br />

gli 80 ragazzi a studiare<br />

per un anno intero. Già 12.000<br />

euro sono stati accumulati<br />

attraverso il progetto di fundrising<br />

on line. Ho creato un<br />

periodo di tempo a partire dal<br />

1 di febbraio per scegliere il<br />

giorno migliore per compiere<br />

la traversata<br />

Il periodo di attesa è di circa<br />

una settimana che passerete<br />

con noi a Boa Vista. Qui potete<br />

godere dell'atmosfera rilassata<br />

dei locals, fare downwind<br />

lungo costa e visitare i<br />

migliori spot wave della zona.<br />

Una volta deciso il giorno della<br />

traversata, il giorno prima<br />

con un piccolo volo di 10


50<br />

ENDURANCE<br />

Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />

minuti raggiungeremo Sal e<br />

nella serata ci sarà un briefing<br />

sulla sicurezza e una cena<br />

insieme.<br />

Il giorno successivo intorno<br />

alle 7,30 ci incontreremo<br />

al Mitu&Djo KiteCenter dove<br />

prepareremo l'attrezzatura e<br />

dopo aver stivato i nostri bagagli<br />

sulle barche lasceremo<br />

Sal ed entreremo in oceano. Lo<br />

stesso Mitu ha confermato la<br />

sua partecipazione all'evento.<br />

Un vero onore averlo con noi!<br />

Non appena saremo in vista<br />

di Boa Vista le barche si fermeranno<br />

per creare la linea di<br />

arrivo. La regata si chiude sulla<br />

spiaggia di Morabeza dove<br />

Marco Stevanato e sua moglie<br />

Leila (di Brescia) ci daranno il<br />

benvenuto.<br />

La distanza effettiva tra le due<br />

isole è di 75 km e ci vogliono<br />

circa 3 ore per coprirle con il<br />

kite. Partecipare è molto semplice.<br />

Dovete solo registrarvi<br />

on line e selezioneremo i migliori<br />

25 rider. Abbiamo ancora<br />

posti liberi.


Perché solo 25 rider?<br />

Dal primo giorno Kite Downwind<br />

è stato concepito come<br />

un'opportunità di vivere un'avventura,<br />

incontrare gente con<br />

le stesse passioni e fare del<br />

bene agli altri. Credo che un<br />

gruppo di partecipanti sia la<br />

soluzione migliore per archiviare<br />

un'esperienza così bella,<br />

connettersi con la natura, il<br />

Paese e la gente. E per questo<br />

abbiamo limitato il numero a<br />

25 partecipanti.<br />

Boa Vista è facile da raggiungere<br />

con un volo di 6 ore da<br />

molti aeroporti italiani con<br />

Neos. L'iscrizione alla gara<br />

costa 330 euro molti dei quali<br />

andranno direttamente<br />

all'asilo di Sonia. Se non avete<br />

la possibilità di raggiungerci<br />

e fare il Downwind visitate il<br />

progetto di Fundraising e supportate<br />

la nostra causa.


52<br />

F-ONE<br />

Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />

DAKHLA GLOBAL<br />

MEETING 2018<br />

UNA FESTA DEL KITE<br />

Il successo di un evento è decretato soprattutto dal<br />

fatto che nessuno degli invitati se ne vorrebbe andare.<br />

Per il Dakhla Global Meeting 2018 organizzato dal 23 al<br />

29 ottobre da F-One è stato proprio così. Una festa del<br />

kitesurf (e non solo) organizzata di tutto punto dalla<br />

crew del brand francese con dentro tanti ingredienti<br />

che hanno fatto sentire tutti a casa: una calorosa<br />

accoglienza, un'atmosfera informale, professionisti<br />

e tecnici competenti super disponibili e poi loro, i<br />

nuovi giocattoli del catalogo 2018, kite, tavole, barre<br />

e accessori pronti per essere presentati, spiegati in<br />

ogni minimo dettaglio e finalmente testati in acqua<br />

uno a uno. Se poi tutto questo avviene in una location<br />

davvero magica come Dakhla in mezzo al deserto marocchino,<br />

capite come le lancette dell'orologio in certi<br />

frangenti possono fermarsi e non si vuole tornare più.<br />

L'occasione per noi della redazione di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>,<br />

come al solito in questi appuntamenti internazionali,<br />

si è rivelata quanto di più efficace per conoscere<br />

da vicino quest'azienda francese fondata nel 1989<br />

da Raphael Salles, incontrare il suo team, respirare la<br />

sua filosofia e toccare con mano ogni singola attrezzatura.<br />

Ecco a voi allora il nostro resoconto di questo<br />

Dakhla Global Meeting 2018 targato F-One.<br />

Dakhla: paesaggi lunari e una laguna di acqua piatta<br />

(e profonda)<br />

Partiamo proprio dalla location. I kiter di tutto il mondo<br />

conoscono Dakhla che negli ultimi anni sta riscuotendo<br />

una grande popolarità non solo per le condizioni<br />

straordinarie di vento e mare che offre, ma anche per<br />

la magia del suo territorio circondato dal deserto, i<br />

colori abbaglianti dalle incredibili sfumature e le mille<br />

suggestioni di una cultura antica. Ad ospitare il meeting<br />

di F-One è il Dakhla Club, una struttura di nuova<br />

costruzione situata sul lato Est della laguna. È proprio<br />

quest'ultima a fare da splendida cornice all'evento.


Testo: David Ingiosi<br />

Foto: Willy Hadorn


54<br />

F-ONE<br />

Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />

Formata da una grande penisola che da un lato si affaccia<br />

direttamente sull’oceano Atlantico e nell'entroterra<br />

crea questo fantastico specchio d'acqua sempre<br />

battuto dal vento, viene anche chiamata laguna<br />

del "Rio de Oro" perché, secondo un’antica leggenda,<br />

al tramonto i pesci dorati venivano in superficie, colorando<br />

l’intera distesa d’acqua. Anche nel mese di ottobre<br />

grazie alla sua posizione prossima al Tropico del<br />

Cancro, lo spot offre un clima secco e le temperature<br />

durante il giorno oscillano dai 25 ai 35 gradi. Condizioni<br />

ideali che non a caso da qualche hanno spinto gli


organizzatori del PKRA World Tour a organizzare ogni<br />

anno proprio qui a Dakhla una tappa del circuito mondiale<br />

Freestyle.<br />

RAPHAEL SALLES, MANAGER GENTILUOMO<br />

E SURFISTA DI RAZZA<br />

Ad accogliere il gruppo di ospiti del meeting, tutti distributori<br />

mondiali del brand francese, più noi dello<br />

staff di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e i redattori di altre prestigiose<br />

riviste internazionali di kitesurf, è lo stesso<br />

patron di F-One, Raphael Salles, un vero gentelman,


56<br />

F-ONE<br />

Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />

elegante e alla mano al tempo stesso, oltre che un imprenditore<br />

affermato e soprattutto un ottimo waterman<br />

a 360 gradi, capace di muoversi con disinvoltura<br />

tra le onde con un Sup come con un Hydrofoil. Con<br />

lui lo staff tecnico di F-One a partire dai progettisti, il<br />

kite designer Robert Graham, il giovane architetto navale<br />

Charles Bertrand, l'ingegnere degli accessori Paco<br />

Isoardi, il brand manager Belar Diaz e infine il brand<br />

manager di Manera Julien Salles, figlio di Bernard. Poi<br />

tanti atleti del team internazionale, tutti giovani, allegri<br />

e motivati: il campione strapless Mitu Monteiro,<br />

Camille Delannoy, lo spagnolo David TonyJuan, il brasiliano<br />

Set Teixeira, il francese Paul Serin, il marocchino<br />

Ismail Adarzane e Tituan Galea. Con loro anche la<br />

responsabile comunicazione Chloè Champs, sorta di<br />

factotum efficiente, sempre sorridente e disponibile<br />

che per noi del magazine è un vero piacere incontrare<br />

dopo mesi di messaggi, mail, telefonate per condividere<br />

i contenuti del brand sulle nostre pagine. Insomma<br />

un bel team affiatato, solido e molto amichevole.<br />

SPIEGAZIONI TECNICHE E TEST IN ACQUA PRESSO IL<br />

CENTRO KBC<br />

Confluito il folto gruppo di ospiti praticamente da ogni<br />

parte del globo (per l'Italia l'amico Luca Marcis), e dopo<br />

una giornata di ambientamento nell'atmosfera marocchina<br />

e i paesaggi lunari della laguna antistante il residence,<br />

siamo pronti per il fitto calendario di giornate<br />

che prevedevano in mattinata le presentazioni ufficiali<br />

di tutta la collezione tecnica 2018, sup, kitesurf, surf<br />

e hydrofoil, compresi gli accessori del brand Manera<br />

con mute, trapezi, bag e shorts, il tutto arricchito da<br />

spiegazioni e commenti tecnici su ogni modello. Quindi<br />

nel pomeriggio si passava all'azione con il test dei<br />

materiali allestiti nel bel centro sportivo KBC gestito<br />

da quel fenomeno tedesco di Thomas Beckmann che<br />

con la sua crew di istruttori ci ha offerto un'ottima<br />

assistenza tecnica e supporto in acqua con i gommoni.<br />

Non sono mancate anche delle fantastiche uscite<br />

sul famoso wave spot di Westpoint in oceano Atlantico<br />

che ha regalato giornate di onde mozzafiato (fino a<br />

3 metri) e divertimento per tutti a bordo di ogni tipo


58<br />

F-ONE<br />

Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />

di tavola. Senza contare le cene insieme, le serate di<br />

chiacchiere a fiume, il forte thè marocchino e le stellate<br />

clamorose che hanno accompagnato tutto il nostro<br />

soggiorno.<br />

KITE F-ONE: SOLO TRE MODELLI, MA ECCELLENTI<br />

Dopo la presentazione ufficiale di Raphael (con un piccolo<br />

aggiornamento sulla querelle giudiziale vinta contro<br />

Bruno Lagagnoux per difendere il Bandit dall'accusa<br />

di essere una copia del Bow kite) e una breve ricognizione<br />

sulla recente attività dell'azienda e la sua posizione<br />

nel mercato, si è partiti con la gamma di Sup<br />

presentata da Belar Diaz. Poi si entrati nel vivo della<br />

collezione kitesurf. Prima tutte le ali con il famoso Bandit,<br />

vera icona del popolo dei kiter, al suo undicesimo<br />

anno di produzione che quest'anno si presenta rinnovato,<br />

più stabile, leggero, controllabile, con un set di<br />

briglie nuove e una nuova valvola centrale. Il lime è il


colore che lo contraddistinguerà nel 2018. Curiosità: sapevate<br />

che da quando è stata sviluppata quest'ala fino<br />

ad oggi il team del brand ha realizzato 80 prototipi? I<br />

capolavori non nascono dal nulla! Poi ancora il Furtive,<br />

una vela tecnica, aggressiva, ad alte prestazioni, sviluppata<br />

con l'aiuto del campione mondiale di velocità<br />

Alex Caizergues, dall'aspect ratio più stretta e con doti<br />

boliniere e di hang time assolutamente fantastiche.<br />

Quindi il Breeze, un'ala da light wind, intuitiva, potente<br />

e maneggevole. Altra novità di quest'anno la nuova ala<br />

Freestyle, il Wtf!?, un gioiellino che attesta l'interesse<br />

di F-One per il Freestyle spiegato accuratamente dai<br />

ragazzi del team Paul, David e Set. Interessante anche<br />

la nuova barra Linx a doppia configurazione: Low e High<br />

V di cui troverete ampio spazio nei prossimi numeri del<br />

magazine.


60<br />

F-ONE<br />

Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />

Per raccontare e spiegare il mondo delle tavole F-One,<br />

oltre allo stesso Raphael in persona, c'è Charles, che<br />

formato alla prestigiosa Università di Architettura Navale<br />

di Southampton, in Inghilterra, snocciola come se<br />

niente fosse, dati, numeri, concetti di fluidodinamica e<br />

nozioni aeronautiche, oltre a materiali e soluzioni tec-


RIVOLUZIONE<br />

HYDROFOI<br />

niche adottati dall'azienda. Quindi loro, le tavole naturalmente<br />

in grande spolvero: Trax (Freeride/Freestyle),<br />

WTF!? (New School), Spicy (Wakestyle), Next e Unik<br />

(Freeride)<br />

F-ONE TERZO BRAND MONDIALE PER NUMERO<br />

DI ALI VENDUTE<br />

Ne viene fuori che tutti questi prodotti sono un concentrato<br />

di studio, tecnologia e passione. Tanta ricerca<br />

sui materiali, tante ore spese in studio e sui principali<br />

laboratori per i test e i collaudi delle attrezzature: Capoverde<br />

per il Wave e Tarifa per il Freestyle. Una fatica<br />

e investimenti ripagati però dalla comunità dei kiter<br />

di tutto il mondo che dal 1996 continuano a scegliere<br />

le attrezzature del brand francese che lo ricordiamo, a<br />

livello di ali, con oltre 13.000 pezzi venduti ogni anno<br />

si attesta come terzo Brand al mondo. Con una piccola<br />

differenza: provate a guardare quanti modelli hanno<br />

in catalogo gli altri marchi in testa alla classifica! Del<br />

resto questa è la filosofia vincente di questa azienda:<br />

concentrarsi sul prodotto, anzi su pochi prodotti di assoluta<br />

eccellenza, invece che su tanti accessori inutili.<br />

RIVOLUZIONE HYDROFOIL: F-ONE TRACCIA LA ROTTA<br />

Ma dove F-One è veramente avanti è il mondo degli hydrofoil.<br />

Accessibilità, tecnologia, prestazioni, ricerca<br />

continua, sono le loro parole d'ordine. Basta vedere le<br />

tavole in catalogo: pure "macchine da vento leggero"<br />

declinate in forme e soluzioni tecniche che rappresentano<br />

lo stato dell'arte di questa disciplina; una dimensione<br />

nuova che sta rivoluzionando il nostro sport<br />

e contaminando a macchia d'olio ogni parte del mondo.<br />

Per il Dakhla Global Meeting 2018 è stata scelta questa<br />

laguna marocchina proprio per esaltare il riding e<br />

le condizioni ideali di Dakhla dove esprimere al meglio<br />

le prestazioni delle pinne immerse del foil. Tutti i<br />

partecipanti al meeting hanno volato a pelo d'acqua,<br />

alcuni anche partendo da zero e con poche ore di session.<br />

Emozioni e sensazioni davvero impagabili quelle<br />

del foil che tutti dovrebbero provare. E un segno importante<br />

che il lavoro del Brand francese sta segnando non<br />

solo il presente, ma anche il futuro del Foil. Se non è un<br />

successo questo! Salam ‘alayk!


62<br />

INTERVISTA<br />

Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />

CHARLES<br />

BERTRAND:<br />

NESSUN GIORNO<br />

DI NOIA IN<br />

F-ONE!<br />

CHARLES, PUOI RACCONTARCI UN PO' DI TE, LE TUE<br />

PASSIONI E IL TUO BACKGROUND PROFESSIONALE?<br />

Sono un tipo tranquillo che ama il mare e ogni genere<br />

di mezzo a vela. Sono cresciuto nel Nord della Francia<br />

prima di spostarmi a studiare architettura navale<br />

e design in Inghilterra. Da allora in poi ho seguito<br />

studi di Fluido Dinamica per poi iniziare a lavorare a<br />

progetti professionali con yacht designer freelance.<br />

Dopo alcuni anni la mia strada ha incrociato quella<br />

di F-One e ho incontrato Raphael. Quasi subito sono<br />

entrato nel team a lavorare nel settore R&D e prima<br />

che lo realizzassi veramente sono passati 5 anni!<br />

COME È SUCCESSO CHE UN GIOVANE ARCHITET-<br />

TO NAVALE SIA ORMAI COMPLETAMENTE IMMERSO<br />

NELL'INDUSTRIA DEL KITESURF? COSA TI PIACE DI<br />

QUESTO SETTORE E IN CHE MODO LO TROVI DIVERSO<br />

DAL MONDO DELLE BARCHE A VELA?<br />

Stavo cominciando a muovere i primi passi come<br />

yacht designer quando nel 2008 la crisi economica<br />

mondiale ha intaccato anche il settore nautico e ho<br />

dovuto cambiare i miei piani. Stavo mandando cur-


iculum alle aziende nautiche quando ho incontrato<br />

F-One e ho subito apprezzato l'atmosfera del brand<br />

ed ero motivato a lavorare con Raphael e Robert Graham.<br />

Da ragazzo praticavo windsurf quindi ero pronto<br />

a gettarmi nel mondo degli sport acquatici. È stato<br />

un cambiamento piuttosto importante rispetto<br />

all'industria delle barche a vela. Credo che la differenza<br />

maggiore è che qui si realizzano dispositivi più<br />

piccoli ma in grande numero. Ogni settore naturalmente<br />

presenta un certo tradizionalismo ma apprezzo<br />

il modo dinamico di affrontare il lavoro da parte di<br />

F-One. La cosa che mi piace di più è che posso lavorare<br />

alle tavole da kite, ai SUP e ai foil in una stessa<br />

giornata. Produciamo migliaia di pezzi eppure siamo<br />

sempre pronti a reagire alle novità e ad adattarci velocemente.<br />

Non ci si annoia mai.<br />

CINQUE ANNI FA SEI ENTRATO IN F-ONE. CHE TIPO DI<br />

AZIENDA TI SEI TROVATO DAVANTI ALL'EPOCA?<br />

Quando ho incontrato il team, F-ONE si era appena<br />

trasferita in una nuova sede e stava affrontando una<br />

nuova fase. Quindi nonostante fosse un'azienda solida<br />

c'era ancora molto da sviluppare al suo interno.<br />

Gli uffici che all'epoca sembravano così grandi e vuoti<br />

ora sono affollati ma quello spirito non è cambiato!<br />

IL TUO RUOLO COME DESIGNER È COINVOLTO<br />

NELL'EVOLUZIONE DEL FOIL, ANZI UNA RIVOLUZIONE,<br />

DAL RACING AL FREERIDING, IN TUTTO IL MONDO.<br />

COME CI SI SENTE A ESSERE PARTE DI TUTTO QUES-<br />

TO?<br />

Credo che Raphael sapesse benissimo a un certo<br />

punto di puntare sul foil quando sono entrato<br />

nell'azienda e sicuramente ha rappresentato per me<br />

un progetto che dalle motivazioni forti per il mio ruolo.<br />

I foil hanno dentro tante discipline e questa è la<br />

cosa più interessante. Può essere difficile per certi<br />

versi perché lavoriamo al limite in termine di design<br />

e produzione. Nulla arriva facilmente. Ma sono estremamente<br />

felice e grato di lavorare in prima linea<br />

su questo fenomeno mondiale.


64<br />

INTERVISTA<br />

Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />

PUOI SPIEGARCI LA FILOSOFIA DI F-ONE NEL FOIL DE-<br />

SIGN E QUALI SONO LE VOSTRE PRIORITÀ NELLO SVI-<br />

LUPPO DELLE ATTREZZATURE?<br />

La filosofia di F-ONE parte sempre dalla volontà di<br />

realizzare il miglior prodotto possibile e ciò vuol dire<br />

scegliere i materiali più adatti e sviluppare le migliori<br />

soluzioni tecniche anche se può essere faticoso<br />

e costoso. Questa è l'unica maniera che abbiamo per<br />

implementare le nostre conoscenze e soddisfare le<br />

esigenze dei nostri clienti. Ecco perché nel 2015 abbiamo<br />

iniziato al progetto di foil in carbonio dalle<br />

alte prestazioni. da quel momento in poi abbiamo<br />

lavorato per rendere le attrezzature più accessibili<br />

a tutti senza alterare la loro qualità e le prestazioni.<br />

L'altro aspetto prevalente nel design di F-One è la<br />

versatilità. Il Bandit rappresenta un po' l'epitome di<br />

questo, ma vale anche per la nostra gamma di hydrofoil.<br />

Se per esempio sviluppiamo un foil per il surf,<br />

vogliamo che sia buono anche per il kite. Il risultato<br />

è che i nostri 1.200 foil da surf sono fantastiche an-


che per il kite tra le onde piccole e possono essere<br />

utilizzate anche per imparare l'hydrofoil con grandi<br />

risultati.<br />

C'È QUALCHE PRODOTTO DEL VOSTRO CATALOGO DI<br />

CUI SIETE PARTICOLARMENTE ORGOGLIOSI?<br />

Cerco sempre di dare il meglio e lavorare duro quindi<br />

la verità è che sono orgoglioso di ogni singolo<br />

prodotto. Naturalmente su alcuni prodotti si sente<br />

maggiormente la mia firma e ho sempre grande soddisfazione<br />

e motivazione ad avere buoni feedback e<br />

statistiche di vendita a riguardo.<br />

TI VEDI DI PIÙ COME UN CREATIVO OPPURE UNO CHE<br />

RISOLVE PROBLEMI?<br />

Per risolvere problemi devi essere creativo! Le restrizioni<br />

sviluppano la creatività. Sicuramente mi<br />

piace non avere vincoli quando sviluppo il design ma<br />

non mi vedo come un artista o un inventore. Mi sento


66<br />

INTERVISTA<br />

Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />

più come un architetto il cui lavoro è individuare e<br />

mettere insieme pezzi di un sistema più complesso<br />

che deve essere funzionale e bello esteticamente.<br />

PUOI DESCRIVERE L'INTERO PROCESSO DI REALIZ-<br />

ZAZIONE DI UN NUOVO MODELLO DI HYDROFOIL?<br />

Raramente partiamo da un foglio bianco e quando lo<br />

facciamo richiede un sacco di interazione. Spesso invece<br />

rispondiamo ad una precisa richiesta lavorando


su un prodotto già esistente nel nostro catalogo. In<br />

questo caso cerchiamo di mantenere tutte le caratteristiche<br />

buone che già offre mentre sviluppiamo<br />

quelle nuove. Quando dobbiamo partire da zero invece<br />

ci guardiamo intorno, apriamo gli occhi e la nostra<br />

mente per cercare l'ispirazione dal nostro sport ma<br />

anche in altri, altri settori o anche semplicemente<br />

nella natura. Per essere più specifici, quando lavoro<br />

a una nuova ala per il piantone so che ho un range di<br />

parametri con cui posso giocare per ottenere le caratteristiche<br />

volute: area, aspect ratio, profilo della<br />

sezione e spessore, torsioni, etc... Posso modificare<br />

ciascuno di questi per ottenere un certo numero di<br />

combinazioni e il mio lavoro è trovare quella giusta<br />

per raggiungere l'obbiettivo e soddisfare la richiesta.<br />

Devo anche settare il tutto affinché il dispositivo<br />

funzioni al meglio con il nostro ampio range di attrezzature<br />

e fare in modo che sia pronto all'uso.<br />

NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO VISTO UNA PROGRES-<br />

SIVA DIFFUSIONE DEL FOILING IN TUTTO IL PIANETA,<br />

UN PROCESSO CHE HA COINVOLTO PRO RIDER E SEM-<br />

PLICI APPASSIONATI. LA PAROLA CHIAVE SEMBRA ES-<br />

SERE "ACCESSIBILITÀ". COME LAVORATE IN QUESTO<br />

SENSO?<br />

Il Foiling è rinato 4 o 5 volte attraverso il suo sviluppo<br />

soprattutto nella scena del Racing dove i primi<br />

foil erano concepiti per ottenere il massimo delle<br />

prestazioni ed erano difficili da domare per i principianti.<br />

Ecco perché chiunque abbia provato con il foil<br />

in questi anni ha sempre parlato di una esperienza<br />

molto difficile. Ma abbiamo fatto i compiti a casa e<br />

abbiamo imparato come disegnare foil che avessero<br />

sempre ottime prestazioni ma fossero anche più<br />

semplici da gestire. La misura dell'ala anteriore è<br />

un parametro chiave insieme al piantone. Un piantone<br />

corte aiuta molto nella fase di apprendimento<br />

e un'ala anteriore larga permette di decollare anche<br />

a bassa velocità senza spaventare il rider. Quindi oc-


68<br />

INTERVISTA<br />

Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />

corre sempre passare attraverso questa fase di apprendimento<br />

ma ora è tutto più semplice anche solo<br />

di un paio di anni fa. Detto questo per noi è cruciale<br />

avere un sistema modulare che può adattarsi alle<br />

varie esigenze, che permette di cambiare e passare<br />

ad ali più piccole o più grandi e rendere la navigazione<br />

sempre più commisurata alle esigenze dei rider.<br />

ANCHE LE TAVOLE DA HYDROFOIL SONO ALTRETTAN-<br />

TO IMPORTANTI RISPETTO ALLE APPENDICI. QUALI<br />

SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE TAV-<br />

OLE F-ONE IN TERMINI DI FORME, MATERIALI, SOLUZ-<br />

IONI TECNICHE, SISTEMI DI CONNESSIONE?<br />

Abbiamo un range di tavole disponibili con tre differenti<br />

costruzioni: bambù, carbonio e costruzione<br />

stampata. Abbiamo lavorato all'evoluzione delle<br />

misure delle tavole partendo da una tavola 51 fino<br />

alle tavole da racing puro usate nel World Tour. Riteniamo<br />

che non bisogna esagerare con le dimensioni<br />

corte perché la lunghezza porta stabilità maggiore<br />

e galleggiamento quando serve. Cambiamo molto di<br />

più la larghezza che influisce tanto sulle doti boliniere,<br />

la velocità massima e l'efficienza. È importanti<br />

avere anche bordi sottili così come un outline specifico<br />

che è determinante per la stabilità quando si tocca<br />

l'acqua di nuovo. Abbiamo lavorato molto al box KF<br />

standard e più profonda KF box in modo da ottenere<br />

un sistema facile da assemblare ma stiamo concentrati<br />

anche sul top plate per offrire opzioni diverse<br />

nel futuro.<br />

IL LAVORO DI F-ONE SUL FOIL COMPRENDE ANCHE IL<br />

SURF, IL WINDSURF E IL SUP: COME SI SFRUTTA TUT-<br />

TA QUESTA CONOSCENZA ANCHE NEL KITE?<br />

Essere capaci di lavorare a differenti foil è molto utile<br />

e arricchisce la conoscenza di tutto questo settore.<br />

Ogni soluzione è un'opportunità di apprendere qualcosa<br />

di nuovo e applicarlo anche ad altri scenari. Lo


sviluppo fatto sui foil da surf e SUP ci ha permesso<br />

per esempio di lavorare sulla larghezza dell'ala anteriore<br />

per il kite. Il windfoiling a sua volta è stata una<br />

fantastica sfida in termini di resistenza strutturale<br />

e anche qui ci ha aiutato a migliorare tutto il resto.<br />

L'ATTREZZATURA PER IL FOIL ANCORA COSTA PAREC-<br />

CHIO. È POSSIBILE AD OGGI RIDURRE ULTERIOR-<br />

MENTE I COSTI SENZA INTACCARE LE PRESTAZIONI?<br />

VOI DI F_ONE AVETE SVILUPPATO UN SISTEMA DI<br />

COSTRUZIONE STAMPATA CHE FORSE PUÒ ESSERE LA<br />

SOLUZIONE. VUOI DIRCI QUALCOSA IN PIÙ A RIGUAR-<br />

DO?<br />

Sì assolutamente, abbiamo visto crescere l'interesse<br />

verso il foil ma affinché diventi una disciplina veramente<br />

popolare è necessario che i prodotti siano facili<br />

ed economici. È qualcosa a cui abbiamo lavorato<br />

e siamo molto entusiasti delle prime reazioni. Il nostro<br />

nuovo foil sarà disponibile a partire dalla prossima<br />

primavera e comporterà grande accessibilità,<br />

ottime prestazioni e prezzi davvero concorrenziali.<br />

Tutto questo è stato possibile attraverso un nuovo<br />

processo di iniezione di carbonio. Sentirete parlarne<br />

di più molto presto!


70<br />

INTERVISTA<br />

Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />

CHARLES TU SEI ANCHE UN OTTIMO RIDER. PUOI<br />

DARE QUALCHE SUGGERIMENTO AI PRINCIPIANTI CHE<br />

VOGLIONO AVVICINARSI A QUESTA DISCIPLINA?<br />

Il primo consiglio è di cominciare con l'attrezzatura giusta:<br />

un piantone corto (55 o 65 cm) e un'ala anteriore<br />

grande (1000/1200cm²). Quando poi volete comprarvi la<br />

vostra attrezzatura sceglierete a un piantone più lungo<br />

(90cm) e un'ala media (800/1000) quindi si può magari<br />

iniziare con l'attrezzatura di una scuola o i un noleggio<br />

e poi andare in un negozio. Quando avete preso l'attrezzatura<br />

preparate a cambiare le vostre abitudini. Il<br />

foil richiede una pressione del piede anteriore diversa<br />

dall'assetto del kite e non sempre viene naturale ai rider<br />

tradizionali. Se però accettate questa sfida, allora<br />

sarete gratificati. Cominciate in un giorno con vento<br />

sufficiente a rilanciare l'ala e prima di decollare cercate<br />

di navigare un po' solo con la tavola tenendola in<br />

acqua. Quando siete confidenti con questo assetto e<br />

l'equilibrio delle gambe, lasciate venire fuori gentilmente<br />

la tavola dall'acqua e sarà magia.


72<br />

ESPERIENZE<br />

Prima di essere lo SledgeHammer<br />

Prima di essere lo SledgeHammer<br />

Uno degli ultimi avamposti per veri bohemien e<br />

sognatori, le Florida Keys sono la patria di artisti,<br />

musicisti, scrittori e kiteboarder. Sono<br />

anche la casa di eroi locali come Paul Menta e<br />

Blake Olsen. Paul è un kiteboarder di lunga data<br />

che ha aiutato questo sport a diffondersi fin dai<br />

primi anni. Blake invece è un giovane pieno di<br />

energia positiva con una passione profonda per<br />

miei compagni di viaggio. La prossima settimana<br />

sarebbe stata spesa tra giorni di vento e foto<br />

e video di kitesurf. Non era certo la mia prima<br />

avventura con questi ragazzi e non sarebbe stata<br />

l'ultima. Avendo la possibilità di vivere in<br />

questo modo, ho cominciato a riflettere sulla mia<br />

vita: è stupefacente come il kiteboarding possa<br />

trasformare completamente le nostre vite.<br />

il riding e per aiutare gli altri. Non è raro<br />

vederlo chiudere un back roll su un molo pieno<br />

di gente. Mi sono ritrovato in una macchina con<br />

due dei miei, Chris Bobryk e Steve Lee. Volevamo<br />

fare una visita a Blake. Avevamo due obiettivi.<br />

Primo dare un'occhiata alla scena del kitesurf<br />

di Key West e poi fare qualche foto e video<br />

shooting.<br />

Sei anni fa ero un postino. Lavoravo almeno 50<br />

ore a settimana e raramente avevo tempo libero.<br />

Dopodichè la mia vita ha cambiato corso. Ho fatto<br />

lezioni di kiteurf presso il centro MACkite<br />

in Michigan. È lì che ho conosciuto per la prima<br />

volta Chris. Prima di essere conosciuto come The<br />

American Sledgehammer, era un giovane istruttore<br />

che sognava di fare carriera nel mondo del<br />

Lo scenario attorno all'autostrada ci dava la<br />

possibilità di allontanarci dal fragore di quella<br />

metropoli che è Miami per inoltrarci tra le<br />

acque cristalline e le palme piene di vento delle<br />

Florida Keys. Ho dato un'occhiata nello specchietto<br />

retrovisore per vedere una macchina piena<br />

di kite e attrezzature fotografiche accanto ai<br />

kite. Dopo il corso mi sono innamorato di questo<br />

sport. Andavo in spiaggia ogni giorno dopo il<br />

lavoro aspettando il vento. Non ero solo. C'era<br />

sempre anche Chris e nel tempo abbiamo stretto<br />

una forte amicizia. Ricordo di essermi divertito<br />

così tanto quell'estate come mai era capitato<br />

nei prevedenti sette anni. Con nuovi obiettivi


74<br />

ESPERIENZE<br />

Prima di essere lo SledgeHammer<br />

ho cominciato a pianificare di lasciare il lavoro<br />

che non era più adatto alla nuova persona che ero<br />

diventato. Ho comprato un computer, software di<br />

editing e una macchina fotografica. Nel frattempo<br />

Chris si era trasferito Hatteras dove aveva preso<br />

il suo primo sponsor.


Durante il periodo successivo mi sono dato da<br />

fare girando video senza sosta e scrivendo<br />

email. Finché un giorno nell'autunno del 2012<br />

ho ricevuto una telefonata. Era Chris e cercava<br />

un cameraman per un nuovo progetto. Inutile dire<br />

che ho lasciato il mio lavoro, fatto i bagagli<br />

e mi sono messo sulla strada. Abbiamo passato<br />

team e ho cominciato a produrre video per la<br />

scuola. Non potevo essere più felice. In qualche<br />

modo avevo trasformato la mia passione nel mio<br />

lavoro. Il nostro ultimo progetto si chiama Ride<br />

With Black ed è una serie di "How-To Vlog" per il<br />

canale YouTube. Questo ci porta al mio viaggio<br />

alle Key West con Chris and Steve.<br />

il mese successivo esplorando la costa Est degli<br />

Stati Uniti con Best Kiteboarding RV, girando<br />

video e demo. Dopo il tour siamo saltati su un<br />

aereo e siamo andati due mesi in Brasile. Chris<br />

stava crescendo come kiter, mentre io accrescevo<br />

la mia esperienza e le mie abilità come filmaker.<br />

Erano in nostri anni formativi per la nostra<br />

successiva carriera. È vero quello che si dice:<br />

se puoi sognarlo, allora puoi farlo diventare<br />

realtà.<br />

Siamo arrivati la sera presto e abbiamo cenato<br />

al Salute on the beach con Blake. La mattina<br />

successiva ci siamo diretti verso il primo spot<br />

Smathers Beach, una piccola spiaggia lì vicino.<br />

Il vento ha cominciato a soffiare nel pomeriggio<br />

spingendo tutti i ragazzi in acqua. Io stesso<br />

dopo avere settato un timer sulla mia fotocamera,<br />

ho preso un kite e sono uscito per una<br />

session con gli amici. Acqua piatta e venti stabili<br />

hanno trasformato tutto in una fantastica<br />

Chris è andato avanti diventando The American<br />

Sledgehammer, mentre io ho trovato lavoro nel<br />

settore delle produzioni video girando documentari<br />

per la televisione. Per quanto amassi quel<br />

lavoro tuttavia la mia passione per il kitesurf<br />

uscita. Verdetto: Smathers è un ottimo spot per<br />

i nuovi rider. L'unico requisito è che si deve<br />

saper lanciare il kite in una spiaggia molto<br />

piccola. Dopo la session abbiamo avuto modo di<br />

parlare con alcuni local.<br />

era ancora più forte. La mia esperienza e i miei<br />

viaggi mi fecero tornare dove tutto era iniziato<br />

presso il centro MACkite. Sono entrato nel loro


76<br />

ESPERIENZE<br />

Prima di essere lo SledgeHammer<br />

Come kiteboarder, ci troviamo con un senso della<br />

comunità che non è comune agli altri sport. Sono<br />

sicuro che sapete di cosa sto parlando. Una semplice<br />

conversazione sulle condizioni è una fantastica<br />

porta aperta per conoscere nuovi amici.<br />

La crew di Key west è una delle più socievole che<br />

abbia mai incontrato.<br />

Quando stavamo per chiudere tutte le attrezzature<br />

è arrivato di corsa un kiter chiamato Jay<br />

che cercava attrezzatura da noleggiare. Chris e<br />

Blake sono stati i primi a offrirgli l'attrezzatura.<br />

Dopo aver preparato tutto Jay ha detto di<br />

essere un pilota di F-16 e lui stesso aveva un<br />

aereo monomotore pronto a partire in aeroporto.<br />

Era così entusiasta dell'uscita in kite che gli<br />

avevamo permesso di fare che si è offerto di<br />

farci fare un giro sul suo aeroplano.<br />

Il giorno successivo i ragazzi sono andati ad<br />

esplorare le isole in aereo. Poi per restituire<br />

il favore a Jay abbiamo portato lui e i suoi<br />

amici in una crociera in barca. Abbiamo raggiunto<br />

un posto a circa un miglio dalla costa che<br />

i locali chiamano "backcountry”. Acqua fino alle<br />

ginocchia, mangrovie e piccole isole di sabbia<br />

circondate dall'oceano blu e verde. Abbiamo passato<br />

il pomeriggio surfando attorno alla barca,<br />

bevendo birra e conoscendo meglio i nostri nuovi<br />

amici.


78<br />

ESPERIENZE<br />

Prima di essere lo SledgeHammer<br />

Backcountry è senza dubbio uno dei migliori spot<br />

delle Keys. Stando al largo in oceano i venti<br />

sono garantiti. Inoltre si ha tanto spazio per<br />

provare nuove manovre. Surfare in queste acque<br />

regala un grande senso di libertà perché non ci<br />

sono spiagge e ostacoli nelle vicinanze.<br />

Il giorno dopo dovevamo visitare lo spot preferito<br />

di Blake: il White Street Pier. Se non avete<br />

una barca allora questo è senza dubbio la location<br />

migliore per rider esperti. Il molo crea<br />

una piccola finestra di vento perfetta per fare<br />

Freestyle e dare spettacolo. Per Chris e Blake è<br />

stato un fantastico parco giochi. Abbiamo passato<br />

il pomeriggio a filmare i ragazzi che grindavano<br />

il molo.


Al tramonto io e Chris abbiamo continuato a surfare<br />

sui molti rails che affioravano nell'acqua.<br />

Non c'è nulla di meglio che le avventure e le<br />

amicizie che porta con sé il kite.<br />

Questo viaggio mi ha fatto riflettere su una delle<br />

lezioni più importanti che mi hanno insegnato il<br />

kiteboarding e i viaggi. In un certo senso le<br />

nostre vite sono come libri. Ogni singola esperienza,<br />

ogni chilometro percorso, diventano un<br />

pezzo della tua storia e in fondo un pezzo di<br />

te. Messi tutti insieme i giorni diventano vita.<br />

Guardando indietro trovo che ci siano due cose<br />

che risaltano: il cambiamento e le avversità.<br />

Entrambi permettono di crescere. In un certo<br />

senso sono dei catalizzatori del nostro amore<br />

per questo sport. Il kitesurf porta amici, novità<br />

e nuove sfide.<br />

Essenzialmente c'è solo da scrivere più pagine<br />

possibile del vostro libro. Ognuno di noi ha<br />

storie da raccontare. Assicuratevi di continuare<br />

a scrivere le vostre.


80<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

Oahu<br />

strike<br />

mission


82<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission


James Boulding<br />

Entrando nel quartier generale di Cabrinha kites in<br />

Maui questo inverno si aveva l'impressione che c'era<br />

un ronzio nell'aria attorno al nuovo Drifter kite, con i<br />

ragazzi del team R&D impegnati nel lavoro di collaudo<br />

delle briglie che tornavano in ufficio con sabbia in ogni<br />

orifizio possibile e con il tipico sorriso da un'orecchio<br />

all'altro di chi pratica sport acquatici. La cosa fantastica<br />

di essere alle isole Hawaii è l'abbondanza di swell<br />

per tutti i mesi invernali, cosa che rende il loro lavoro<br />

molto invidiabile.<br />

Con il product shoot appena dietro l'angolo c'eravamo<br />

imbarcati in un periodo di attesa di una bella swell<br />

per caricare tutta l'attrezzatura e chiudere il lavoro. Ai<br />

primi segnali di onde solide abbiamo chiamato Keahi<br />

de Aboitiz e Moona Whyte per farli avvicinare a Oahu<br />

per vedere se potevamo ottenere il miglior risultato.<br />

Nonostante siano vicine le isole dell'arcipelago delle<br />

Hawaii offrono condizioni differenti. I venti stagionali<br />

a Maui soffiano cross shore lungo la costa nord ma<br />

in particolare Oahu questi venti hanno una direzione<br />

più offshore. Questa è la ragione per cui Maui è la più<br />

famosa location per gli sport acquatici.<br />

Oahu viene battuta dalle swell invernali è può essere<br />

uno spot feroce anche per i surfisti più esperti.<br />

Con una buona previsione meteo in arrivo io e Anders<br />

Krüger, il videomaker di Cabrinha, abbiamo impacchettato<br />

tutta l'attrezzatura, riempito i kitebag<br />

con tutti i nuovi kite e tavole e ci siamo imbarcati su<br />

un volo verso Oahu per raggiungere gli altri. Addormentandomi<br />

la prima notte tutto quello che potevo<br />

sentire era il rumore dell'acqua che si infrangeva<br />

leggera sulla costa. È sempre un'incognita seguire le<br />

swell: nonostante le previsioni sempre più attendibili<br />

conoscere l'esatta potenza e la tipologia delle onde<br />

in arrivo non è così ovvio. Speravo davvero che tutto<br />

fosse andato liscio.<br />

Al risveglio l'indomani era chiaro che non era ancora<br />

arrivata, così siamo andati a Mokes per cominciare il<br />

lavoro. Non appena sono cominciate ad arrivare onde<br />

di una certa misura abbiamo capito che la swell stava<br />

arrivando così abbiamo smontato e rimesso tutto<br />

in macchina per raggiungere Backyards. Entrambi gli<br />

spot sono molto diversi. Prima di girare verso backyards<br />

si segue un tratto di circa 200 metri del famoso


84<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

‘Sunset’ break che arriva a Backyards con una sezione<br />

spettacolare e paurosa in cui di certo non ci si<br />

vuole trovare nei giorni più grandi. È certamente uno<br />

dei luoghi più affascinanti della costa e io stesso ci ho<br />

passato giorni interi in acqua.<br />

Guardando al largo Keahi e Moona sfruttavano il vento<br />

offshore rafficato mentre scendevano da onde<br />

grandi come case. Era chiaro come la parte dell'onda<br />

migliore era sempre l'ultima esattamente nel punto<br />

dove si fermava il vento con l'effetto di creare il<br />

gioco rischio vs premio. Neri buchi di vento non c'è<br />

molto altro da fare a parte il body drag e sperare di<br />

uscirne. Guardare questi scenari attraverso l'obiettivo<br />

di una macchina fotografica non sempre rende giustizia<br />

alle situazioni reali ed è curioso come questo sia<br />

ancora più vero in fatto di onde. Un'immagine congela<br />

l'istante in cui il romanticismo sparisce e sembra<br />

ci siano infinite prospettive per decidere cosa fare,<br />

come surfare e godere dell'onda, ma poi tornando<br />

nella realtà può accadere esattamente il contrario di<br />

ciò che si pensava. I tempi di reazione sono minimi e<br />

quelle decisioni prese in pochi secondo fanno la differenza<br />

tra il trovarsi in situazioni estremamente pericolose<br />

oppure rimpiangere di non averci provato.


86<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

Attraverso il mio obiettivo da 500 mm possono intercettare<br />

le espressioni del viso dei ragazzi che fanno<br />

su e giù durante la session e mi sembra di condividere<br />

le loro emozioni in acqua anche in effetti io rimango<br />

perfettamente asciutto in spiaggia. Come è arrivato<br />

un set di bombe sulla line up di Sunset ero contento<br />

che i ragazzi potessero sfruttare la forza propulsiva<br />

del kite per tirarsi via il più presto possibile da quelle<br />

masse d'acqua. La guardia costiera aveva cominciato<br />

a tirare fuori dall'acqua surfisti, mentre alcuni di loro<br />

venivano sputati lungo la costa e si sdraiavano a terra<br />

in debito di ossigeno.


88<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

Keahi de Aboitiz<br />

C'è voluto un po' per convincermi all'inizio, ma poi<br />

sono stato entusiasta quando i ragazzi hanno premuto<br />

il grilletto e abbiamo deciso di volare fino a Oahu<br />

per fare lo shooting dei nuovi prodotti in catalogo per<br />

il 2018. L'attrezzatura era appena arrivata a Maui e con<br />

una delle migliori swell dell'anno in arrivo, ho fatto la<br />

valigia e convinto i ragazzi a venire per documentare<br />

il tutto prima che lo shooting ufficiale iniziasse a Maui<br />

qualche giorno dopo. Quando fai le tue chiamate può<br />

essere stressante il non sapere se ne varrà davvero<br />

la pena, ma sentivo di dover correre il rischio. Come<br />

sanno tutti coloro che hanno surfato a Backyards,<br />

cosa importa non è tanto il meteo previsto, è sempre<br />

una bella incognita e non sai nulla di certo su quello<br />

che troverai. Sembra un posto con una sua anima e<br />

un cervello e ti serve solo di essere lì e sperare, ma<br />

quando tutto fila liscio allora è uno degli spot più belli<br />

al mondo.<br />

Le grandi swell da Ovest a Oahu possono essere molto<br />

interessanti. Alcune onde amano questa direzione<br />

altre no, ma per i due principali spot qui a Oahu,<br />

questo è esattamente quello che tutti vorrebbero. Lo<br />

spot migliore è Kauai. Una volta che la direzione della<br />

swell va oltre un certo punto finisce con una differenza<br />

enorme nella taglia delle onde dalla fine della<br />

north shore fino all'altra. Con il vento che ha iniziato<br />

a soffiare presto, il programma era di girare qualcosa<br />

giù lungo la costa prima di andare a Backyards non<br />

appena le condizioni fossero migliori.<br />

Con alcuni buoni shoot nella sacca e con alcuni set<br />

decenti che cominciavano ad avvicinarsi, ci siamo resi<br />

conto che era giunto il momento per cambiare location<br />

e prepararci al secondo round. Quando siamo arrivati<br />

a Backyards, la swell è già lì pronta ad aspettarci.<br />

Scendendo in spiaggia la prima cosa che ho notato<br />

è una'onda di 8 piedi che troneggiava sulla line up.<br />

Ho deciso di lasciare questo primo set a Moona che si<br />

divertiva e dava spettacolo in acqua tra quelle bombe<br />

finché la swell non iniziato davvero a pompare.<br />

In effetti era quasi troppo grande. Quella che pensavamo<br />

essere la session perfetta si stava trasformando<br />

in una difficile uscita. In un'ora la swell era arrivata a<br />

10-12 piedi e stava diventando come il gioco del gatto<br />

e del topo. Una volta raggiunta quella misura ha<br />

cominciato a rompere tra il secondo e il terzo reef e<br />

anche se laggiù c'erano delle gemme pazzesche pren-


90<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

derle non era affatto facile. Il vento con un eufemismo<br />

poteva dirsi rafficato con 25-30 nodi e 12 nodi nei<br />

buchi di vento. La cosa divertente è che una volta che<br />

sei sull'onda buona davver non importa nulla. Mi ci è<br />

voluto qualche minuto di caccia dopodiché ne ho trovata<br />

una perfetta. Una barra lunga uno yard su cui ho<br />

eseguito delle belle manovre tanto che mi sentivo di<br />

tornare a casa felice. Siamo riusciti a portare a casa<br />

delle belle foto.<br />

Come è cambiata la direzione del vento dal mare<br />

quello che pensavamo si trasformasse in un disastro<br />

lungo la costa era invece assolutamente controllabile<br />

quindi siamo rimasti a surfare sfruttando ancora la<br />

luce rimasta per un paio d'ore. Con il vento da Ovest<br />

la swell era solida ma le onde migliori erano lunghe la<br />

metà, ma dopo la nostra ultima session le cose erano


cambiate in modo molto più favorevole. Vento pulito,<br />

onde perfette e un modo fantastico di produrre otimi<br />

contenuti per lo shooting. Ci siamo meritati qualche<br />

birra e ci sentivamo tutti molto contenti.<br />

Dopo il secondo giorno era chiaro che la swell stava<br />

incrementando ancora rendendo molti degli spot lungo<br />

la costa fuori controllo. Nonostante questo quando<br />

abbiamo raggiunto la spiaggia ho visto una delle onde<br />

più belle che rompeva sul reef. Era seguita da un set di<br />

onde sui 12 piedi che rompevano irregolari lasciando<br />

la line up spumeggiante di schiuma ma quella prima<br />

era così perfetta da motivarmi ad entrare in acqua.<br />

Il vento era girato un po' e nonostante fosse molto<br />

più offshore vedevo delle spume bianche la fuori che<br />

mi facevano sentire di provarci. Una cosa ho imparato<br />

su me stesso negli anni è che preferisco uscire


92<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

e provare piuttosto che andare a casa chiedendomi<br />

come sarebbe stato. È stata una sessione solitaria ma<br />

la mia decisione era giusta anche se ho dovuto pagare<br />

il prezzo di due solide onde che mi hanno messo a<br />

dura prova, ma per il resto ho trovato delle gemme<br />

per cui valeva la pena essere lì.<br />

Non c'era modo di testare meglio il nuovo drifter e<br />

sono davvero soddisfatto di avere constatato che ha<br />

superato brillantemente la prova. Avevamo avuto i<br />

nostri doni ed era tempo di impacchettare l'attrezzatura<br />

e tornare a Maui per il resto dello shooting. Non<br />

è stato facile ma certe volte sono proprio queste sfide<br />

che rendono le sessioni più interessanti e memorabili!


Moona White<br />

Il nostro weekend a Oahu per lo shooting del nuovo<br />

materiale 2018 è stato pieno di azione. Siamo arrivati<br />

nel mio home spot presto nel primo giorno per prendere<br />

la prima luce del mattino. Il vento non era molto<br />

forte, ma ero eccitata all'idea di provare il Drifter per<br />

la prima volta. È stato fantastico vedere il mio nuovo<br />

bianco e blu Drifter volare nel cielo con alle spalle<br />

le bellissime montagne di Waianae. Abbiamo preso<br />

all'inizio le piccole onde giusto per scaldarci per poi<br />

approfittare della swell in arrivo.<br />

Avevamo de macchine stracariche di ali, tavole e attrezzature<br />

per le riprese mentre guidavamo per 30<br />

minuti lungo la costa da una parte all'altra della North<br />

Shore to the other. Potevamo vedere piccoli picchi<br />

d'onda ogni volta che passavamo un surf break. Ero<br />

eccitata e ansiosa allo stesso tempo come succede<br />

sempre quando vado a Backyards. Le onde sono pulite<br />

e potenti e il reef è basso. Il vento è leggermente<br />

offshore e molto rafficato. Quale modo migliore per<br />

testare il nuovo materiale in queste difficili condizioni?<br />

Naturalmente l'attrezzatura Cabrinha ha rispettato<br />

il suo nome ed è uscita vittoriosa dalla potenza della<br />

North Shore. Abbiamo prese delle divertenti onde<br />

nel pomeriggio, contenti per quel vento che ci aveva<br />

benedetto e il materiale girato da Anders e James. Ma<br />

potevo vedere Mokes dalla spiaggia di Backyards e<br />

quel cielo pulito sopra le montagne era un invito. Vedevo<br />

il gran potenziale di quel bel vento e la direzione<br />

Ovest della swell che garantiva solide onde.<br />

I ragazzi hanno acconsentito a chiudere le attrezzature<br />

e dirigersi lì per un'ultima session serale. Come<br />

siamo arrivatoi alla spiaggia gli altri kiter stavano andando<br />

via dopo una bella giornata di vento e onde.<br />

Io e Keahi abbiamo gonfiato i kite più velocemente<br />

possibile e come siamo entrati in acqua ci siamo resi<br />

conto che la swell ancora pompava bene e scuoteva<br />

il reef. L'oceano era un'enorme massa di acqua bianca<br />

di schiuma ma niente che i nostri Drifters e le S-quads<br />

non potessero affrontare. Siamo stati gli ultimi a uscire<br />

dall'acqua solo quando è arrivato il tramonto.<br />

Il giorno successivo la sweel era ancora più forte. Le<br />

previsioni confermavano come fosse troppo grosso<br />

e disordinato. Ho deciso di non fare kite durante<br />

la giornata ma Keahi stava pensando di affrontare<br />

quelle onde di taglia Xl. Abbiamo esplorato la costa


94<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission<br />

a caccia di qualche spot, ma alla fine abbiamo deciso<br />

che Backyards sarebbe stato anche quel giorno la<br />

spiaggia migliore. Keahi ha preparato nervosamente<br />

l'attrezzatura mentre i fotografi assemblavano fotocamere<br />

e obiettivi. Il vento era difficile ma interpretare,<br />

ma se c'è qualcuno che può farlo al meglio quello<br />

è proprio Keahi.<br />

Con un bacio di saluto l'ho lasciato sulla spiaggia<br />

mentre riprendevo la macchina per salire su un punto<br />

dove avrei avuto una visuale dall'alto della line up. Anders<br />

mi guidava con dei messaggi sul cellulare indicandomi<br />

dove aveva filmato Keahi un paio di anni prima.<br />

Ho tirato fuori la mia fotocamera e sono salita sul<br />

tetto della macchina cercando la posizione migliore


per riprendere il tutto al meglio.<br />

Ogni tanto vedevo un kite giallo tra gli alberi e Keahi<br />

surfare onde giganti. Mi sono ricordata che non<br />

indossava il suo giubbotto di salvataggio che aveva<br />

dimenticato a casa, ma contava sul suo puro istinto<br />

di waterman per sopravvivere a quella session. Finalmente<br />

l'ho visto rientrare in spiaggia e ho tirato un<br />

sospiro di sollievo. Ancora una volta Keahi ha spinto<br />

i suoi limiti un po' più in là e dato occasione ai nuovi<br />

kite di essere testati con le condizioni estreme che<br />

solo uno spot come Oahu può offrire.


96<br />

WAVE RIDING<br />

Oahu strike mission


98<br />

CIPRO<br />

2 Ragazze kiter e un bebé<br />

KARI SCHIBEVAAG<br />

2 RAGAZZE KITER E UN BEBÉ


COSA SUCCEDE PRIMA DI PARTIRE:<br />

KARI: TINE DOVE ANDIAMO?<br />

TINE: NON NE HO IDEA.<br />

KARI: VOGLIO DIRE IN QUALE PAESE?<br />

TINE: NON LO SO, STAVO PENSANDO ALLA GRECIA, MA NON SONO SICURA.<br />

KARI: OK DUE RAGAZZE BIONDE IN VIAGGIO QUINDI...<br />

TINE: È CALDO, SOLEGGIATO E VENTOSO, DEVE ESSERE BELLO.<br />

KARI: SÌ. SONO PRONTA. HAI I BIGLIETTI PER L'AEREO?<br />

TINE: SÌ, È TUTTO PRONTO!


100<br />

CIPRO<br />

2 Ragazze kiter e un bebé<br />

CIPRO<br />

È giovedì e l'aereo ha appena lasciato Oslo, Gardermoen,<br />

in Norvegia. Elias dorme come un bimbo, quale è. Tine<br />

e io proviamo anche noi a riposare ma non è facile in un<br />

areo pieno di gente. Siamo entrambi gelose di Elias, lui<br />

sembra lontano da qualche parte nei suoi sogni, forse sta<br />

surfando grandi onde o mangiando un bel gelato. Tine nel<br />

frattempo sta studiando la mappa e dice che forse andiamo<br />

in Grecia o in Turchia, si vedrà.<br />

Elias se ne è stato tranquillo per il tutto il viaggio finché<br />

non abbiamo raggiunto Cipro (in circa 4 ore). Riguardo a<br />

coloro che dicono che è difficile viaggiare con un bimbo,<br />

beh non ne sono sicura, pensavo fosse abbastanza semplice.<br />

Elias ha due anni e ama tutti i tipi di grandi macchine;<br />

quando si sveglia è su di giri: era all'interno di un<br />

aereo e ora è seduto in un autobus. Per lui è eccitante.<br />

Cipro è un'isola divisa in due parti: quella greca e quella<br />

turca. Quale è l'una e l'altra? Abbiamo organizzato un<br />

transfert dall'aeroporto all'hotel. Tal, il kite manager, è<br />

venuto a prenderci e dopo appena un minuto di guida già<br />

lo tempestiamo di domande su dove siamo e dove stiamo<br />

andando, insomma siamo completamante perse. Tal ci<br />

guarda e sorride (secondo me chiedendosi, ma queste<br />

due sono solo bionde o cosa?). "Voi e il vostro bimbo<br />

starete nella parte turca e l'amerete! Promesso", ci dice.<br />

APHRODITE BEACHFRONT VILLAGE<br />

Tal lavora al Kite Resort e conosce l'isola molto bene.<br />

Mentre guida ci racconta dei posti e delle differenze<br />

tra i vari spot. Realizziamo che non conosciamo nulla<br />

di quest'isola e dove ci sta portando. Conosciamo solo<br />

quello che abbiamo visto su internet e sembrava carino.<br />

Ci vogliono circa 40 minuti dall'aeroporto all'Aphrodite<br />

Beachfront Village. Si trova lungo la costa nord di Cipro.<br />

È un grande resort con molti servizi per tutti. Tine e io<br />

abbiamo fatto tanti viaggi insieme prima e dopo che Elias<br />

è venuto al mondo. L'unica cosa diversa è che ora cerchiamo<br />

sempre i posti dove anche lui può divertirsi. Il resort<br />

sembrava molto bello dalle fotografie e ora non abbiamo<br />

che da testarlo.<br />

Alloggiamo in piccolo appartamento molto carino con<br />

una vista sul mare. Al momento la struttura non è piena<br />

quindi è facile farsi un giro e prendere confidenza con<br />

tutti i servizi. Siamo curiose di vedere la spiaggia, così<br />

non aspettiamo neanche un minuto. Sembra bella e sorridiamo<br />

a vicenda. Pranziamo nel giardino del Beachfront<br />

Village e poi facciamo kite camminando per appena 10<br />

metri fino all'oceano: non potrebbe essere più facile di<br />

così.<br />

I GIORNI VOLANO...<br />

Cipro ci sta trattando bene eccetto che per la sveglia<br />

che non sta lavorando come dovrebbe. È settata alle 9,<br />

quando comincia la colazione, ma continua a svegliarci<br />

alle 5. Abbiamo provato a spostarla ma non è cambiato<br />

nulla. Ogni giorno un bel sorriso e un buon giorno alle 5!


102<br />

CIPRO<br />

2 Ragazze kiter e un bebé<br />

Prima della colazione ci tuffiamo in piscina, facciamo<br />

qualche sessione di sup, un giro in bici oppure giochiamo<br />

a footboall o andiamo in palestra. È difficile stare dietro<br />

a un bambino di due anni ma ci aiuta a rimanere in forma.<br />

Penso che questo alla fine è l'obiettivo del nostro viaggio.<br />

Dopo 5 ore di giochi arriva il momento della colazione.<br />

Dopo esserci svegliate alle 5 è bello fare una deliziosa<br />

colazione a bordo piscina. Ogni mattina prendiamo toast<br />

con uova, frutta e yogurt, succo di frutta e caffè. Elias è<br />

più propenso per i più sani pancakes con la Nutella. Siamo<br />

in paradiso!<br />

Dopo la colazione il tempo della veglia è finito per Elias.<br />

Durante il suo sonnellino la mamma e io entriamo in acqua.<br />

Gonfiamo i kite nel giardino e quando arriva il vento<br />

è facile entrare in acqua. Un occhio per Elias intento a<br />

fare il suo riposino e uno per noi. La prima a rientrare a<br />

terra è sua mamma, ma poi quando anche io ho bisogno<br />

di una pausa le do il cambio. In acqua oltre a noi ci sono


soltanto un altro paio di kite, quindi come potete capire,<br />

bisogna assolutamente rispettare le precedenze per non<br />

farsi nemici qui...<br />

L'Aphrodite Beachfront Village è una struttura perfetta<br />

per famiglie e kiter che vogliono godersi la vita. Si alloggia<br />

in appartamenti bellissimi, si mangia bene e si possono<br />

praticare molte attività.<br />

KITE, SUP, GITE IN BICI O IN FATTORIA E SEDUTE IN SPA<br />

Se trovate giornate senza vento non è un problema qui a<br />

Cipro. Potete fare delle bellissime escursioni con il Sup<br />

in acque cristalline oppure tra le onde. Potete fare giri in<br />

bici in spiaggia oppure in montagna, nuotare, andare in<br />

palestra o alla SPA, giocare a pallavollo o a football oppure<br />

semplicemente rilassarvi e leggere un libro a bordo<br />

piscina o in spiaggia.


104<br />

CIPRO<br />

2 Ragazze kiter e un bebé<br />

Siamo andate anche a fare qualche giro sull'isola e abbiamo<br />

trovato alcuni spot molto belli sia per il kite che<br />

per il Sup. L'isola offre un sacco di opportunità. Mentre<br />

girate in macchina potete vedere le coltivazioni di olive<br />

che la gente del posto utilizza non solo per fare l'olio. Ci<br />

sono tantissime piante di ulivi sull'isola e altri vegetali.<br />

La cosa buona di Cipro è che gli agricoltori non usano<br />

pesticidi e le fattorie sono ecologiche. Si può passare in<br />

queste fattorie e assaggiare o acquistare i loro prodotti.<br />

Abbiamo fatto colazione in una di queste e la cosa che mi<br />

è piaciuta di più è che i pomodori sapevano di pomodoro.<br />

Se fate un viaggio a Cipro dovete assolutamente visitare<br />

una di queste fattorie!<br />

Abbiamo fatto una bellissima vacanza a Cipro e tutti e<br />

tre ci siamo divertiti a fare quello che adoriamo. Elias è<br />

stato molto felice di usare tutte le piscine, la spiaggia e<br />

ogni cosa che il resort offriva, mentre io e Tine abbiamo<br />

sorriso tutto il tempo per aver passato una vera vacanza.


Il tempo vola e dopo 10 giorni è tempo di riprendere la<br />

macchina e fare rotta sulla Norvegia per nuove avventure.<br />

Grazie per il giorni che ci hai regalato Aphrodite Beachfront<br />

Village! Spero di tornare una altra volta!


106<br />

CIPRO<br />

2 Ragazze kiter e un bebé<br />

CIPRO:<br />

Voli da: Lamaca o Ercam<br />

Moneta: Turkish Lira e Euro/Dollari.<br />

Alloggio: Aphrodite Beachfront Village<br />

Web page: www.aphrodiebeachfront.com<br />

Da portare: vestiti est ivi e giacche epantaloni lunghi<br />

per la sera e la mattina quando rinfresca. Visi sorridenti<br />

pronti a rilassarsi o a passare all'azione...


Hotels da Sogno<br />

e Vento Costante<br />

Lasciati<br />

sorpendere<br />

da questo<br />

Brasile<br />

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Visita i nostri site e prenota il tuo prossimo kite trip<br />

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108<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />

Eleveight<br />

Kites<br />

IL NUOVO BRAND<br />

INTERNAZIONALE CHE FARÀ<br />

VOLARE I KITERS!<br />

Fondato solo da qualche mese, il nuovo Brand<br />

Eleveight Kites è arrivato come una bomba nel<br />

mercato del kiteboarding mondiale andando subito a<br />

posizionarsi nella fascia medio alta del<br />

mercato.


TESTO: DAVID INGIOSI<br />

PHOTO: ELEVEIGHT KITES COURTESY


110<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />

Da agosto 2017 infatti, i prodotti sono già disponibili<br />

negli shop e nelle scuole. Una<br />

distribuzione globale con centri operativi in Europa,<br />

Stati Uniti e Australia.<br />

Interessante la scelta di puntare su una rete di<br />

Ambassadors pronti a divulgare il Brand, far<br />

testare i prodotti e dargli visibilità a 360 gradi. Tra<br />

questi, in Italia abbiamo incontrato Alessio<br />

Alferoni, rider nonché istruttore da più di 10 anni, che<br />

fa base stabile allo Stagnone di Marsala<br />

dove lo si vede ogni giorno entrare in acqua e dare<br />

lezioni, o semplicemente dedicarsi al riding<br />

con qualsiasi condizione. Lui, ex Ambassador di Best<br />

Kiteboarding, ci racconta come e perché ha<br />

sposato questo nuovo progetto, nonché la filosofia di<br />

Eleveight Kites e del suo team, con una<br />

panoramica dettagliata dei prodotti in catalogo.


112<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />

Alessio, tu sei un personaggio abbastanza noto<br />

nell'ambiente del kitesurf che frequenti ormai<br />

da diversi anni, vuoi spiegare brevemente chi<br />

sei e qual’è la tua esperienza in questo mondo<br />

per chi ancora non ti conosce?<br />

Innanzi tutto un saluto a tutti i lettori di KITE-<br />

SOUL MAGAZINE! Sono Alessio Alferoni, romano<br />

classe ’79 e per la prima volta mi sono avvicinato<br />

al mondo del kiteboarding nell’estate<br />

del 2005, frequentando un corso base presso<br />

la scuola di mio fratello Giampiero, il centro<br />

F.S.K.I. di Focene, in provincia di Roma, quasi<br />

più per una sfida con gli amici che per vero interesse.<br />

Questo pensiero mutò in pochi giorni,<br />

quando realizzai che questo sport poteva rappresentare<br />

per me non solo un'occasione di svago,<br />

di piacere e di aggregazione, ma una vera<br />

opportunità di carriera professionale. Dopo due<br />

anni di pratica presi la prima licenza di Istruttore<br />

ed iniziai a lavorare nella stessa scuola di<br />

mio fratello. In seguito, ebbi la fortuna di essere<br />

chiamato da Stefano Viscuso, patron dello<br />

shop Sport&Company a Roma, che mi invitò a<br />

collaborare nella sua scuola presso la Rambla<br />

di Maccarese, sempre sul litorale romano, che<br />

diressi poi per i successivi tre anni. Un'esperienza<br />

più che gratificante, di cui porto ancora<br />

oggi un bellissimo ricordo, un periodo breve ma<br />

intenso che si concluse con l’organizzazione<br />

di un grande evento, il REO, Roma Event One,<br />

in cui collaborai come co-organizzatore proprio<br />

insieme al Viscuso e a Tommaso Caldani,<br />

quest’ultimo ora nel team Ozone Italia. Durante<br />

questo periodo ricevetti molte richieste di collaborazione,<br />

ma una su tutte sembrava essere<br />

più interessante ed ambiziosa delle altre, quindi<br />

lasciata la “mia” Roma, mi trasferii in Sicilia<br />

a Marsala, esattamente allo Stagnone, ed iniziai<br />

a lavorare come istruttore presso il Sicily<br />

Kite Lounge, ora SICILY STAGNONE KITE PARK.<br />

Questo spot e questa scuola sono stati per me<br />

la vera rampa di lancio in questo mondo, dandomi<br />

la possibilità di andare in acqua quasi<br />

tutti i giorni, per 10 mesi l'anno, acquisendo<br />

competenze sia sotto l'aspetto didattico che in<br />

quello commerciale, e dopo 12 anni eccoci qui,<br />

un pò invecchiati ma sempre pronti a veleggiare!<br />

NB: Se qualcuno nel frattempo si chiedesse<br />

che fine abbia fatto mio fratello, potete andarlo<br />

a trovare a Los Angeles dove potrete fare kitesurf<br />

e surf in una delle città piu affascinanti<br />

e divertenti al mondo! Chissà se anche il mio<br />

futuro sarà oltreoceano?!


Quando per te questa passione si è trasformata<br />

in una vera e propria carriera professionale?<br />

Dopo quanto raccontato prima, il secondo passo<br />

molto importante per me è stato quello di<br />

rappresentare il brand Best Kiteboarding in<br />

Italia insieme a Filippo Costanzo, allora storico<br />

rappresentante di Best, quest’incarico mi ha<br />

rigenerato con stimoli nuovi ma soprattutto<br />

completamente diversi da ciò che facevo prima,<br />

questo mi ha permesso di conoscere tantissime<br />

nuove persone nel settore, girare l'Italia<br />

visitando nuove scuole e shop ancora a me<br />

sconosciuti, accrescere quindi ancor di più la<br />

mia esperienza professionale in questo ambiente.<br />

Nel 2017 sei entrato a far parte del progetto<br />

di Eleveight Kites, il nuovo brand. Con quale<br />

spirito e con quali ambizioni ti sei avvicinato a<br />

questa avventura?<br />

C’è da dire che il mio primo incarico come rappresentante<br />

fu una bella gavetta, mi trovai subito<br />

a mio agio, grazie anche allo staff international<br />

con cui collaboravo che mi aiutò non<br />

poco all’inizio, ma purtroppo l’azienda Best<br />

Kiteboarding alla fine del 2016 era in una situazione<br />

di stallo, e quindi ci iniziammo a guardare<br />

intorno chiedendoci quale sarebbe stato<br />

il nostro futuro. Nell'estate del 2017 Filippo ed<br />

io venimmo invitati a conoscere un nuovo progetto,<br />

cosi volammo in Portogallo. Difficile spiegare<br />

l’entusiasmo di quell’incontro, 4 giorni<br />

fantastici con persone meravigliose arrivate<br />

da tutto il mondo, il progetto era ambizioso ed<br />

i vertici aziendali ci davano grande sicurezza,<br />

cosi abbiamo accettato questa sfida non facile:<br />

lanciare questo nuovo brand, Eleveight kites,<br />

in un mercato piccolo e alquanto saturo come<br />

quello del kitesurf.


114<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />

Che ruolo hai in Eleveight?<br />

I dirigenti del brand mi hanno affidato lo stesso<br />

incarico che ricoprivo prima, quindi rappresentare<br />

il marchio in tutta Italia, sempre<br />

insieme al mio socio Filippo Costanzo. La mia<br />

figura è quella di Ambassador del brand, inoltre<br />

mi occupo delle vendite, dei contatti con<br />

scuole e negozi, dell’organizzazione di testday,<br />

del tour italiano che ci vede impegnati una<br />

volta l’anno in giro per tutti gli spot del paese e<br />

di tutte le altre attività legate al brand.<br />

Qual'è la filosofia di Eleveight Kites e perché ti<br />

è piaciuta subito?<br />

Quello che ci ha spronato ad abbracciare questo<br />

progetto è stata l'ambizione di immettere<br />

nel mercato dei prodotti nuovi, performanti, innovativi,<br />

ma soprattutto la stima nei confronti<br />

del team, in particolare di un fuoriclasse come<br />

Peter Stiewe che è il principale fondatore di<br />

Eleveight nonché il progettista di tutta la linea<br />

di produzione del marchio, ma anche dei suoi<br />

soci, Eleveight è sì un brand neonato ma i suoi<br />

vertici possono vantare ognuno più di 15 anni di<br />

esperienza nel settore. attualmente il marchio<br />

Eleveight Kites è presente in Russia, Australia,<br />

Sud Africa, Europa, Sud America, Stati Uniti<br />

e Canada. Contiamo già oltre 350 operatori<br />

tra shop e scuole sparsi nel mondo, insomma<br />

è stata una vera bomba che a livello di risultati,<br />

almeno fino ad ora, ha sorpreso anche noi!<br />

Quindi siamo soddisfatti e motivati ad andare<br />

avanti, migliorandoci e sviluppando ciò che al<br />

cliente finale serve: innovazione, performance,<br />

sicurezza, facilità di utilizzo ed un prezzo vantaggioso<br />

rispetto agli altri top brand.


Il nome del Brand è curioso, rimanda al termine<br />

inglese Elevator, ascensore, a sottolineare<br />

la dimensione verticale e più spettacolare<br />

del kite, giusto?<br />

Esatto, il nome del brand è nato dalla parola<br />

ELEVATOR, a rappresentare il kite nella sua<br />

dimensione verticale, un kite che ti manda in<br />

alto e ti regala sensazioni incredibili di libertà;<br />

combinato alla parola "eight" ossia il numero<br />

8, il famoso otto che si esegue con il kite all'interno<br />

della finestra di volo e che è il biglietto<br />

d'ingresso per tutti coloro che approcciano<br />

questa disciplina. Ovviamente l’otto è anche<br />

il segno dell’infinito, il nostro logo, ossia l’infinita<br />

passione che ognuno di noi ha per questo<br />

sport, ma anche la nostra visione e spirito<br />

per l’infinito, l’armonia e la sostenibilità. È un<br />

nome bellissimo non trovate!?!<br />

Come è strutturata l'azienda nel mondo e qual'è<br />

il suo quartier generale?<br />

La sede principale e operativa di Eleveight per<br />

l'Europa è in Germania, mentre altre due sedi<br />

sono in Australia e negli Stati Uniti. Per la produzione<br />

dei kites invece l'azienda opera in Sri<br />

Lanka nella factory di Aqua Dynamics, mentre<br />

per i test delle attrezzature e dei prototipi, tra<br />

gli spot principali ci sono lo Stagnone in Sicilia,<br />

Paracuru in Brasile e lo stesso Sri Lanka,<br />

che tra oceano e lagune offre un laboratorio eccellente<br />

per migliorare il prodotto.<br />

Su quali prodotti punta il vostro catalogo?<br />

La linea di prodotti Eleveight prevede tre modelli<br />

di kite per il mercato globale e uno esclusivo<br />

concepito per le scuole. Quest'ultimo si chiama<br />

PS (Progression Series), si tratta di un'ala a


116<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!


tre strut con profilo delta, mono ripstop, fornita<br />

solo alle scuole ad un prezzo molto conveniente,<br />

questo per farci conoscere ed entrare con<br />

piu impatto nel mercato. Presenta un’esclusiva<br />

innovazione sulla parte iniziale delle briglie, un<br />

sistema elastico, una soluzione che massimizza<br />

il comfort del rider in navigazione e soprattutto<br />

permette di gestire molto bene le raffiche.<br />

Misure disponibili 4, 6, 8, 10 e 12 mt, in quattro<br />

colorazioni. Tra le innumerevoli caratteristiche<br />

di questo kite ci sono l’immediato rilancio<br />

dall'acqua, un ottimo depower, una velocità di<br />

rotazione moderata, rinforzi sulla leading edge<br />

nei punti critici e un’altissima stabilità in volo.<br />

Un kite molto intuitivo e facile che può tranquillamente<br />

essere guidato da un principiante<br />

alle prime armi, ma che farà divertire anche i<br />

piu bravi. Poi abbiamo l'RS (Freeride Series) un<br />

kite con profilo delta ibrido a 3 strut, doppio<br />

ripstop, disponibile nelle misure 5, 6, 7, 8, 9,<br />

10, 12, 14 e 17 e prodotto in quattro colorazioni.<br />

Tra le caratteristiche dell’RS troviamo la buona<br />

velocità di rotazione ed ottime doti di bolina,<br />

un aspect ratio medio alto lo rende il kite da<br />

grandi salti e hang time. Le misure 14 e 17 da<br />

light wind montano delle prolunghe da 3 mt. Di<br />

seguito nel catalogo Elev8 troviamo l'FS (Freestyle<br />

Series), il nostro modello di punta, è il<br />

kite che utilizzo di più personalmente, un Open<br />

C a 5 strut sempre realizzato con tessuto D2,<br />

prodotto nelle misure 6, 7, 8, 9, 10, 12, 14 e 16, in<br />

tre colorazioni. E’ il kite dedicato al Freestyle e<br />

wakestyle, con ottime prestazioni anche per chi<br />

ama i kiteloop, grazie alla sua rapida e potente<br />

rotazione, una buona dote di bolina ed anche la<br />

grande stabilità, non per ultimo uno slack abbondante,<br />

rendono l’FS il mio kite preferito tra<br />

tutti i modelli. L'ultimo ma non ultimo modello<br />

è il WS (Wave Series), un open C a 3 strut, tessuto<br />

D2, prodotto nelle misure 5, 7, 9, 11, anche<br />

se per il prossimo anno è previsto un incremento<br />

di misure a fronte delle tante richieste per<br />

questo modello che è stato il più venduto della<br />

serie. Tre le colorazioni in catalogo. Rapido e<br />

diretto nella rotazione, stabile grazie all’ottimo<br />

drift in downwind, leggera la pressione sulla<br />

barra per facilitare il controllo ad una mano,<br />

un ottimo hang time per agevolare il freestyle<br />

strapless. Queste le molteplici caratteristiche<br />

che rendono il WS IL kite da wave. Questa è la<br />

“Elev8 production” per quanto riguarda i kites,<br />

mentre la barra di controllo è un modello unico<br />

in 2 misure per tutte le ali, con linee di 22 metri<br />

e una vera novità sul chicken loop: il sistema<br />

esclusivo “Quick-Matic” che permette di riagganciare<br />

il quick release senza dover alzare la<br />

cuffia, ma semplicemente spingendolo dentro<br />

il blocco del cicken loop. Un clam cleat mobile<br />

permette di regolare la lunghezza del depower<br />

mentre sia sulle front che sulle back è possibile<br />

trimmare le linee senza dover arrivare al<br />

kite. Ottimo il grip.


118<br />

NUOVI BRAND<br />

Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />

Cosa mi dici invece delle tavole?<br />

Le tavole bidirezionali in produzione per ora<br />

sono due: la PROCESS, tavola da freeride in tre<br />

misure (135, 139 e 144) e la IGNITION, tavola da<br />

vento leggero adatta anche ai primi passi nelle<br />

partenze grazie alla sua generosità in centimetri<br />

(150). Per entrambe la costruzione wood<br />

core è segno di leggerezza e di un estetica molto<br />

gradevole, ma sono anche resistenti grazie<br />

agli inserti in carbonio. Due anche i modelli da<br />

wave, l’ ESCAPE e la CURL. La prima con il nuovo<br />

shape no-nose, nelle misure 4´11 x 17 ½ x 2 - 20<br />

Ltr / 5´4 x 18 ½ x 2 3/16 - 25.5Ltr La seconda è un<br />

moderno short board shape nelle misure 5´7 x<br />

17 5/8 x 2 - 23 Ltr / 5´10 x 19 x 2 ¼ - 26.5Ltr. Entrambi<br />

I modelli sono thruster con future box,<br />

tantissimi altri dettagli su questi due gioielli<br />

fatti a mano -e sul resto (Eleveight fornisce<br />

anche pompe per il kite, pads, straps, pinnette<br />

e altri accessori oltre a tutte le parti di ricambio)<br />

li trovate sul sito www.eleveightkites.com.<br />

Per quanto riguarda gli atleti chi avete nel<br />

team?<br />

La filosofia del marchio è stata quella di non<br />

lanciarsi subito tra gli atleti wave o freestyle,<br />

ma di avere diversi ambassadors in giro per il<br />

mondo. Attualmente la nostra icona agonistica<br />

è Nuno "Stru" Figueiredo, wave rider eccezionale<br />

e una persona splendida che ho avuto la<br />

fortuna di conoscere in Portogallo. Qualche settimana<br />

fa Nuno ha portato il nostro WS tra le<br />

onde giganti di Nazaré in Portogallo, da brividi!<br />

A breve si costruirà anche la rete di atleti nazionali<br />

ed internazionali.<br />

Qui allo Stagnone ti vediamo sempre in acqua,<br />

è una palestra eccezionale ma anche una vetrina<br />

efficace per i vostri kites, giusto?<br />

Lo Stagnone è uno spot di riferimento per tutta<br />

l'Europa e non solo, di conseguenza è una vetrina<br />

commerciale unica. Qui riusciamo, come<br />

detto prima, a testare i nostri prodotti ed averli<br />

in volo per molte ore al giorno, questo comporta<br />

un continuo scambio di informazioni con la<br />

factory e con il nostro progettista, inoltre anche<br />

utilizzarli per le lezioni o per i noleggi, ci<br />

fa ricevere una quantità di informazioni importantissime<br />

per lo sviluppo dei nostri prodotti,<br />

i feedback dell’utente finale sono ORO per noi!


Tu Alessio come istruttore hai formato centinaia<br />

di kiters, frequenti il kite da anni, perché<br />

secondo te un rider oggi dovrebbe acquistare le<br />

attrezzature Eleveight?<br />

Direi per avere prodotti innovativi, di qualità,<br />

frutto di ricerca sui materiali, sui dispositivi di<br />

sicurezza in primis ma anche frutto di un lavoro<br />

accurato da parte di professionisti di rango<br />

come Peter insieme a tutti quelli che non ho<br />

nominato, non per questo meno importanti.


GLOBAL BAR V8<br />

SIMPLE / FUNCTIONAL / SAFE / DURABLE<br />

Simplicity is our mission.<br />

We remove any unnecessary items, instead of adding them,<br />

to make every component more functional.<br />

Simply said : ”you cannot break what does not exist”.<br />

-THE RRD EXCLUSIVE RIGID THREAD LINES-<br />

We obviously still deliver you the bar with the exclusive RRD Rigid thread lines. These lines are made with using the most recent<br />

fibers and an innovative production process. Not only are the lines easier to untwist, but most importantly, they don’t stretch!<br />

EXTREMELY COMPACTED<br />

DYNEEMA BRAIDED SOCK<br />

DYNEEMA UNI-DIRECTIONAL<br />

FIBERS


ONE BAR FOR ALL KITES<br />

No need to ‘change any game’ with the release of our 8th version of the RRD Global Bar.<br />

Because of the great history of performance, we have kept our new version simple, reliable,<br />

and packed with the same great features of the previous versions. But with the V8,<br />

we now take another step forward with new components and redesigned parts.<br />

RIDERS: ABEL LAGO -KITE: RELIGION MK8 - PHOTO: SVETLANA ROMANTSOVA<br />

“OUR LINES DON’T STRETCH”<br />

-NEVER LOSE YOUR TRIM-<br />

INDUSTRY STANDARD BRAIDED LINES<br />

CAN STRETCH UP TO 25.0 cm<br />

RRD RIGID THREAD LINES<br />

CAN STRETCH UP TO 2.5 cm<br />

MAXIMUM STRETCH ON A 25 m LINE<br />

www.robertoriccidesigns.com


122<br />

RIDER<br />

Jeremy Burlando, pochi anni e un talento da campione<br />

Jeremy<br />

Burlando<br />

POCHI ANNI E UN TALENTO DA CAMPIONE<br />

Italiano, 12 anni, campione del mondo<br />

Junior, atleta internazionale Core, parla<br />

5 lingue e ha la fortuna e la voglia di potersi<br />

allenare praticamente tutti i giorni...<br />

Volete saperne di più?<br />

Jeremy Burlando nasce a Venezia il 18<br />

luglio 2005. Lo incontro in uno dei rari<br />

pomeriggi in cui non c'è vento a El Medano<br />

(Tenerife, isole Canarie). Jeremy<br />

vive qui da un anno, dopo aver trascorso<br />

un paio d'anni in Egitto.<br />

L'ho visto diversi giorni in acqua e non<br />

passa certo inosservato, sia per l'altissimo<br />

livello, sia per il look da atleta... Lo<br />

potresti guardare in qualunque posto al<br />

mondo, ristorante o cinema, ma capiresti<br />

subito da lontano che è un rider, di quell<br />

veri.<br />

Alla sua età ha già girato il mondo, parla<br />

5 lingue, si allena tutti i giorni che c'è<br />

vento, e a scuola non manca un colpo;<br />

insomma, oltre che in acqua, è un fenomeno<br />

anche nella vita.<br />

Merito anche di papà Michele, mentore e<br />

allenatore, con cui ha iniziato a far wake<br />

a 7 anni e kite in Egitto a 9 anni e mezzo.<br />

Merito di un papà che fin da piccolo<br />

se lo portava in spalla o nelle gambe sul<br />

kite per trasmettergli la passione, quella<br />

vera. Merito di un ragazzino che l'ha recepita<br />

e fatta propria impostando la propria<br />

vita sui valori genuini dello sport e<br />

Renato Casati


124<br />

RIDER<br />

Jeremy Burlando, pochi anni e un talento da campione<br />

non sulla Playstation o i cartoni davanti<br />

alla tv.<br />

Nel 2017 arrivano le prime partecipazioni<br />

alle gare che contano. Alla prima gara<br />

a cui partecipa, la Coupe du Monde in<br />

Francia a St. Pierre la Mer, Ika circuit, si<br />

piazza al 2° posto. Poi subito dopo si laurea<br />

Campione del mondo in World Kiteboarding<br />

League.<br />

Non passa certo inosservato il campioncino,<br />

tanto che subito arriva un contratto<br />

Core dapprima come Canary rider, ma in<br />

pochi mesi si trasforma in International<br />

Core rider. Un sogno per molti, ma già<br />

una realtà per lui.<br />

Jeremy mi guarda dolcemente mentre<br />

risponde alle domande, ma in lui s'intravede<br />

subito il piglio, lo sguardo, la determinazione<br />

di chi ha le idee chiare nella<br />

vita e sui propri obiettivi. Quando gli


chiedi le manovre preferite o quelle da<br />

chiudere in futuro ti snocciola in mezzo<br />

secondo tutto lo scibile tecnico a suon<br />

di "Heart Attack, Back Mobe, Front Blind<br />

Mobe, 313, 315, 317, 319... Le apprende su<br />

internet, studiandole frame by frame con<br />

il papà. Ma le fa subito sue in un modo<br />

non comune per un ragazzo di quell'età.<br />

Ha le idee chiare Jeremy: diventare campione<br />

del mondo e vivere di kite emulando<br />

i suoi idoli, Hadlow, Pasteur, Whaley,<br />

etc. Sono certo ce la farà, ringraziando i<br />

sacrifici di papà Michele, con il supporto<br />

di Core, e la propria determinazione<br />

nel raggiungere i propri obiettivi. Forza<br />

Jeremy!


126<br />

KITE WORLD RECORD<br />

Joshua Emanuel made the biggest jump on WOO, 28.9 mt<br />

Joshua Emanuel<br />

MADE THE BIGGEST JUMP ON WOO<br />

Continua la lunga battaglia per il primo posto assoluto del salto più alto misurato con il sensore<br />

brevettato da WooSport. Martedì 7 novembre nello spot di Kite Beach spot in Sud Africa in<br />

una giornata con vento di circa 40 nodi il pro rider Joshua Emanuel del team Core Kites è riuscito<br />

a compiere un salto di 28.9 metri stabilendo il nuovo record mondiale. Il primato precedente<br />

di 28.6 metri era stato stabilito da Nick Jacobsen.<br />

Durante la sessione Joshua ha utilizzato un'ala di 9 metri CORE XR5.<br />

ECCO TUTTI I DATI REGISTRATI DEL RECORD REGISTRATI DA WOOSPORT:<br />

> ALTEZZA 28.9 metri<br />

> AIR TIME: 11.5 secondi<br />

> G LANDING: 7.3<br />

Vi ricordiamo che pochi mesi fa Joshua Emanuel si è aggiudicato il Red Bull Megaloop Challenge<br />

2017. Congratulazioni Joshua!


5 STRUT FRAME<br />

INTELLIGENT ARC<br />

SHORT BRIDLE SYSTEM<br />

CORE INTELLIGENT<br />

TRIM SYSTEM (CIT)<br />

FASTER TURNING SPEED<br />

SPEED PUMP SYSTEM<br />

SPEED VALVE 2<br />

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THE NEW XR5 WILL TAKE YOU TO PLACES<br />

YOU'VE NEVER BEEN BEFORE.<br />

POWERED BY 10 YEARS OF<br />

ITERATIVE INNOVATION.<br />

5.0<br />

6.0<br />

7.0<br />

8.0<br />

9.0<br />

10.0<br />

11.0<br />

12.0<br />

13.5<br />

15.0<br />

17.0<br />

19.0<br />

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High Performance Freeride+<br />

Freestyle<br />

Wave


130<br />

RIDERS<br />

La ragazza del kite con una gamba sola<br />

La ragazza<br />

del kite con<br />

una gamba<br />

sola<br />

Frances Osorio Rivera è il suo nome ed è una kiter con una<br />

sola gamba, ma non è solo questo. Quando la incontrate<br />

notate una profondità nei suoi occhi che suggerisce che<br />

potrebbe fare veramente qualsiasi cosa. È forte nel vero<br />

senso della parola. Probabilmente perché è una veterana<br />

dell'esercito degli Stati Uniti. Il suo retaggio portoricano<br />

anche ha molto ha a che fare con quello che Frances:<br />

appassionata e fiera, anche se sensibile e con una grande<br />

umanità.


Nata in Puerto Rico Frances<br />

ha sviluppato un amore per<br />

l'acqua quando era molto<br />

piccola. Praticava nuoto agonistico<br />

e all'età di 12 anni tra<br />

le sue isole aveva il miglior<br />

tempo nei 50 metri Freestyle<br />

riuscendo ad arrivare nelle<br />

finali del campionato del Centro<br />

America. Dopo il nuoto ha<br />

cominciato ad essere attratta<br />

da altri sport estremi come<br />

il bodyboarding, il surf e lo<br />

skateboard. Frances amava<br />

l'adrenalina che gli davano<br />

queste discipline. Dopo essersi<br />

rotta una gamba proprio<br />

praticando skate, ha scoperto<br />

il kitesurf guardando chi lo<br />

praticava a Ocean Park Beach<br />

(Puerto Rico). Grazie alla sua<br />

curiosità, il suo coraggio e determinazione<br />

è riuscita a stare<br />

in piedi sulla tavola e navigare<br />

dopo appena 4 ore con l'aiuto<br />

di ragazzi locali che gli hanno<br />

dato lezione e gli hanno venduto<br />

un kite.<br />

“Il mio primo kite è stato un<br />

11 metri Yarga, un vero C- kite<br />

e onestamente sembrava un<br />

14 metri di oggi. Ero scatenata<br />

quando ho iniziato e al<br />

tempo i rider non erano molti.<br />

Sapevo come lanciare il kite e<br />

salire sulla tavola, ma a parte<br />

questo ho dovuto imparare da<br />

sola con tutte le conseguenze<br />

del caso tutte quelle regole<br />

che rendono un rider sicuro".<br />

Frances si è innamorata di<br />

questo sport e la sua progressione<br />

è stata veloce grazie<br />

alla sua forte attitudine. A<br />

20 anni ha deciso di entrare<br />

nell'esercito degli Stati Uniti<br />

come medico e si è presto<br />

adattata alla vita militare. Per<br />

molto tempo ha accettato di<br />

non poter praticare il kitesurf<br />

ma era contenta di servire il<br />

suo Paese.<br />

In seguito Frances ha perso<br />

la sua gamba in un incidente<br />

stradale e no ha più potuto<br />

continuare la carriera mili-


132<br />

RIDERS<br />

La ragazza del kite con una gamba sola<br />

tare. È tornata in Puerto Rico.<br />

“È stato un momento difficile<br />

della mia vita, avevo perso<br />

una gamba e non potevo<br />

tornare indietro. Ero shoccata<br />

e frustrata. Ho dovuto superare<br />

una serie di sentimenti, ma<br />

più di tutto ero arrabbiata".<br />

A breve distanza dall'incidente<br />

Frances è partita per un lungo<br />

viaggio e dedicandosi al<br />

trekking, al nuoto, cercando<br />

di schiarirsi la mente e aprirla<br />

a differenti culture e mentalità:<br />

San Diego, Tijuana Mexico,<br />

Rosarito Mexico, Cozumel<br />

Mexico, Jamaica, St Thomas,<br />

Haiti, Idaho,The Grand Canyon<br />

Arizona, Seattle e Vancouver,<br />

British Colombia, Alberta e<br />

Okinawa Valley in Canada.<br />

Tornata a Puerto Rico con soli<br />

20 dollari ha cominciato a<br />

dare lezioni di kite. with $20<br />

bucks to her name and started<br />

instructing kiteboarding.<br />

“È stato strano all'inizio fare<br />

kite con una protesi, ma dopo<br />

un po' mi ci sono abituata,<br />

ho deciso che non mi avrebbe<br />

fermato". Frances ha fatto<br />

l'istruttrice per 4 anni presso<br />

il centro 15 knots kiteboarding<br />

school diventando un ottimo<br />

istruttore.<br />

Volendo crescere nel mondo<br />

del kite Frances ha ottenuto<br />

un lavoro di responsabile delle<br />

vendite all'Adventure Sports in<br />

Miami e ancora oggi insegna<br />

di tanto in tanto.<br />

“Stare a Miami mi ha veramente<br />

fatto progredire come<br />

kiter. Il livello qui è alto e ciò<br />

ti spinge a fare sempre meglio".<br />

Oggi Fances è atleta per Vetscape.org.<br />

È anche coinvolta<br />

con challengedathletes.org<br />

dove presta lavoro come volontaria<br />

insegnando agli altri<br />

il kitesurf. “Aiutare gli altri mi<br />

da gioia, soprattutto coloro<br />

che vivono situazioni simili<br />

alla mia. Questo sport mi ha<br />

aiutato ad affrontare gli ostacoli<br />

più grandi, è come una<br />

terapia".<br />

Essere una persona amputata<br />

è un lungo viaggio, un viaggio<br />

che non termina e che va<br />

affrontato ogni giorno. Vedere<br />

gli altri in situazioni simili ti<br />

aiuta a superare tutto, ti mette<br />

il sorriso ed è fonte di ispirazione.


134<br />

VELERIE<br />

Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />

EMANUELE MARTINEZ<br />

MR. ZENITRAMSAILS: RIPARARE LE VELE È UN ATTO D'AMORE<br />

Sullo spot dello Stagnone a Marsala (Sicilia) opera da diversi anni<br />

la veleria Zeintramsails che si occupa di riparazioni di vele e barre<br />

da kitesurf, ma anche di vele da windsurf e di barche. Ce ne parla<br />

il titolare, Emanuele Martinez, originario di Marsala che a soli 26<br />

anni è ormai un velaio affermato, appassionato di water sport a<br />

360 gradi e assolutamente innamorato del suo lavoro.<br />

Emanuele, certi lavori nascono dalla passione.<br />

Puoi raccontare il tuo rapporto con il mare e<br />

quando hai cominciato a praticare gli sport<br />

acquatici?<br />

Essendo nato a Marsala, città del vento, ho<br />

sempre praticato sport velici. Sin da quando<br />

ero piccolo, a circa 6 anni, ho cominciato<br />

a navigare sugli Optimist e lì è nata la mia<br />

passione per il mare e la vela. Qualche anno<br />

dopo ho cominciato a praticare il windsurf e<br />

successivamente, quando è esplosa la moda<br />

del kitesurf, mi sono dedicato anche a questa<br />

disciplina. Oggi a 26 anni mi ritengo infatti<br />

un velista completo perché pratico tutte le<br />

discipline e anche piuttosto bene. Anche mio<br />

fratello più grande naviga da sempre in barca<br />

a vela.<br />

Quando questa passione si è trasformata in<br />

attività professionale?<br />

Circa dieci anni fa acquistai una macchina da<br />

cucire industriale classica da pelletteria per<br />

ripararmi le vele della barca, un po' per gioco<br />

un po' per necessità, visto che all'epoca non<br />

esistevano velerie sul nostro territorio. Facendo<br />

pratica con vele vecchie e all'inizio passando<br />

anche per molti errori alla fine ho imparato<br />

a cucire. Oltre alle mie di vele ho cominciato a<br />

riparare anche quelle dei miei amici sia velisti<br />

che windsurfisti che non sapevano a chi rivolgersi<br />

e a poco a poco da una semplice passione<br />

mi sono ritrovato con in mano un lavoro<br />

vero e proprio. All'inizio eseguivo le riparazioni<br />

all'interno di un magazzino a casa mia<br />

in contrada Spagnola, vicino allo Stagnone.<br />

Dopodichè con l'acquisto di altre macchine da<br />

cucire più tecniche e con l'aumento del lavoro<br />

cinque anni fa ho aperto un vero e proprio<br />

laboratorio più grande, sempre in zona. Inoltre<br />

da due anni ho un'altra sede direttamente<br />

sullo spot dello Stagnone a Santa Maria.<br />

Il lavoro artigianale è stato negli anni snobbato<br />

a favore di studi universitari e impieghi<br />

da ufficio non sempre gratificanti. Ora con la<br />

crisi sta tornando in voga anche tra i giovani<br />

imparare un mestiere. Tu invece ci hai sempre<br />

creduto. Perché?<br />

Il mio lavoro per me è una passione. Io amo<br />

fare il velaio e lo faccio con il cuore. A volte<br />

nelle giornate di vento torno a casa dopo aver<br />

lavorato anche 10-12 ore e quasi non sento la<br />

fatica. Insomma sono contento. Ho sempre<br />

avuto una buona manualità. Ricordo che da<br />

ragazzo tornavo da scuola e cominciavo a<br />

lavorare alle riparazioni, oppure andavo in giro<br />

sulle barche a prendere misure per le vele.<br />

Raccontaci il tuo lavoro. Che tipo di riparazioni<br />

offre la tua veleria?<br />

La veleria Zenitramsails offre servizi di<br />

riparazione di kite in tutte le loro parti, dalla<br />

saldatura delle valvole, all'incollaggio dei<br />

bladder, alla cucitura del canopy. Ci occupiamo<br />

anche del trimmaggio e riparazione delle<br />

barre, così come delle briglie. Ripariamo anche<br />

vele da windsurf e delle barche. Insomma<br />

siamo un laboratorio a 360 gradi.


David Ingiosi | Photo: Mario Saragò<br />

Il lavoro manuale di una veleria non può<br />

prescindere dalle macchine. Tu di che tipo di<br />

attrezzature disponi?<br />

Oggi abbiamo cinque macchine da cucire<br />

professionali da veleria che eseguono la cucitura<br />

triple stich tipica di queste riparazioni.<br />

Hanno il braccio lungo per arrivare a cucire<br />

anche vele di grandi dimensioni. Mi rifornisco<br />

di queste macchine da Mario Ferrari, un<br />

professionista del settore unico in Italia. Con<br />

me lavorano diversi collaboratori, nella sede<br />

di Santa Maria c'è una ragazza che si occupa<br />

principalmente della segreteria ma esegue<br />

anche piccole riparazioni e poi c'è un ragazzo<br />

tedesco che invece è un velaio come me.<br />

Il tuo laboratorio è una postazione privilegiata<br />

per testare con mano la qualità e la resistenza<br />

dei materiali dei vari brand. Quante ne vedi<br />

e che idea hai dei prodotti? Come fai con gli<br />

approvvigionamenti di materiali?<br />

Le vele da kite negli anni hanno conosciuto<br />

un'evoluzione importante a livello di prestazioni<br />

e materiali e di conseguenza la riparazione<br />

è più complicata. Oggi oltre alle prestazioni<br />

i rider nelle riparazioni guardano anche la<br />

grafica. Oggi in questo lavoro la differenza la<br />

fa chi è capace di riparare una vela mantenen-


136<br />

VELERIE<br />

Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />

La differenza sostanziale sta nelle macchine<br />

da cucire. Noi abbiamo macchine professionali<br />

che garantiscono cuciture di qualità, per esempio<br />

il corretto tiraggio del filo. Poi essendo<br />

una veleria qualificata abbiamo materiali originali<br />

che garantiscono prestazioni (portanza e<br />

shape) e aspetto estetico. Spesso non è detto<br />

che a un servizio professionale corrisponde un<br />

prezzo più alto. Mi capita molte volte di dover<br />

rifare riparazioni eseguite da persone improvvisate,<br />

quindi alla fine chi vuole risparmiare in<br />

realtà spende il doppio.<br />

do le prestazioni dell'ala ma anche la sua<br />

parte grafica, chi insomma esegue riparazioni<br />

diciamo "invisibili". Oggi collaboro con molti<br />

brand e per avere i colori originali delle ali di<br />

qualunque anno chiedo direttamente a loro<br />

e poi mi rivolgo a un grande fornitore italiano<br />

di questi materiali che ha sede in Liguria. Per<br />

quanto riguarda invece valvole e cavi ordino<br />

tutto in Francia.<br />

Quali sono le rotture più frequenti e a cosa<br />

sono dovute?<br />

Le rotture più comuni sono per quanto riguarda<br />

i kite un po' datati il rincollaggio delle<br />

valvole, si tratta di una riparazione banale ma<br />

che se non è fatta bene, dopo una settimana<br />

si scolla nuovamente. Poi il taglio nel canopy<br />

quando il kite crasha sull'acqua o a terra e poi<br />

i buchi nei bladder.<br />

Che differenza c'è tra una riparazione occasionale<br />

e una in un centro specializzato come<br />

il tuo?<br />

Puoi dare dei consigli sulla manutenzione<br />

dell'attrezzatura?<br />

Per allungare la vita di ali e barre c'è un'unica<br />

strada che è quella di sciacquare tutto con acqua<br />

dolce e farlo asciugare bene per togliere<br />

il salino, sabbia, terra. Importante è anche<br />

passare l'acqua su cicken loop, cavi e all'interno<br />

della barra dove ci sono le regolazioni. Non<br />

ultimo occorre evitare di lasciare per troppo<br />

tempo l'attrezzatura sotto l'esposizione dei<br />

raggi solari e del vento. Spesso mi capita di<br />

dover rinforzare il bordo della leading edge<br />

usurato perché l'ala è stata lasciata al lungo al<br />

vento a flappare.<br />

Quali sono le vele più indistruttibili sul mercato<br />

secondo la tua esperienza?<br />

Sorride...<br />

La veleria Zenitramsails gestisce anche<br />

spedizioni giusto?<br />

La veleria ha una clientela locale naturalmente<br />

ma essendo lo Stagnone uno spot internazionale<br />

abbiamo anche clienti da tutta italia e<br />

dall'estero. Siamo organizzati con un servizio<br />

di ritiro merce e spedizioni, per cui in massimo<br />

tre giorni riceviamo l'attrezzatura, la<br />

ripariamo e la rispediamo al mittente.


BEFORE/AFTER<br />

A un rider che parte per un viaggio esotico in<br />

luoghi desolati che kit di riparazione consigli<br />

di portare?<br />

Oltre ai kit di riparazione standard in dotazione<br />

nelle vele, consiglio di portarsi dietro<br />

un tubo di colla e del canopy adesivo per far<br />

fronte ad eventuali strappi.<br />

Chi vuole effettuare una riparazione come ti<br />

trova? Hai un sito web?<br />

Il sito della veleria è www.zenitramsails.com<br />

dove è possibile trovare anche l'indirizzo email<br />

per eventuali informazioni, richieste e invio di<br />

foto delle eventuali rotture da riparare.


138<br />

VELERIE<br />

Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />

LA DIFFERENZA<br />

SOSTANZIALE STA<br />

NELLE MACCHINE DA<br />

CUCIRE.<br />

WWW.ZENITRAMSAILS.COM


140<br />

ESPERIENZE<br />

Kite and the City<br />

Q uando penso a uno spot dove uscire<br />

in kite immagino spesso lunghe spiagge,<br />

un paesaggio tropicale, di montagna o<br />

orizzonti a perdita d’occhio. Qualche<br />

settimana fa un’esperienza unica mi ha<br />

portata a veleggiare con uno scenario<br />

completamente diverso, uno scenario<br />

urbano, niente di meglio della "City" per<br />

eccellenza, New York.<br />

In visita per poco meno di una settimana<br />

da un amico italiano, anche lui kiter,<br />

il mattino dopo il mio arrivo avevamo<br />

già caricato l’attrezzatura sulla sua<br />

"suzukisidekick" e ci muovevamo in<br />

direzione Sud diretti alla penisola di<br />

Rockaway. Luca vive a Brooklyn già da<br />

diversi anni e visto che le previsioni<br />

davano venti da Nord, Nord-Est mi ha<br />

portata subito a Breezy Point. Localizzata<br />

su una lingua di sabbia nella punta più a<br />

Ovest della penisola, questa spiaggia si<br />

apre verso la parte interna della laguna e<br />

lavora principalmente con venti da Nord<br />

e Nord-Est.


Testo: Giorgia Notaro<br />

Photo: Mark Andrew Culp


142<br />

ESPERIENZE<br />

Kite and the City<br />

Al nostro arrivo stava già soffiando un<br />

vento da Nord a raffiche di 18- 25 nodi,<br />

nonostante il clima perturbato e il<br />

mare choppato sono uscita con la mia<br />

10 mt PURE Gaastra per una session di<br />

Freestyle dallo scenario mozzafiato.<br />

Oltre al mio, una trentina di aquiloni,<br />

in primo piano i palazzi e le giostre<br />

della famosa Coney Island e sullo<br />

sfondo le nuvole scure ad incorniciare<br />

l’inconfondibile skyline dei grattacieli<br />

di Manhattan. Ecco che si crea<br />

quell’adrenalina di una esperienza<br />

completamente nuova.<br />

Il giorno successivo ci svegliamo col<br />

sole. Nelle giornate di fine settembre<br />

con temperature che si aggirano attorno<br />

ai 23-24 gradi non si escludono le<br />

possibilità di venti termici da Sud-Ovest.<br />

Ci dirigiamo così al lato opposto della<br />

penisola di Rockaway che si affaccia<br />

sull’oceano. Questa, oltre ad essere<br />

l’unica spiaggia accessibile con la<br />

metropolitana dal centro di New York,<br />

ospita una fervente comunità surfista.<br />

In seguito alla devastazione avvenuta<br />

dal passaggio dell’uragano Sandy nel<br />

2012, le operazioni di ricostruzione<br />

delle abitazioni e del boardwalk hanno<br />

contribuito alla rinascita di questa<br />

comunità.<br />

"l’inc<br />

skyli<br />

gratt<br />

Manh


onfondibile<br />

ne dei<br />

acieli di<br />

attan"<br />

Attorno all’una, in perfetto orario, si alza<br />

una brezza da Sud che presto raggiunge<br />

i 15-16 nodi perfetta per un’uscita nelle<br />

onde con la tavola da surf ArribaArriba<br />

e la 13 metri PURE Gaastra. In estate la<br />

spiaggia può essere abbastanza affollata<br />

ma fortunatamente è stata disposta una<br />

zona di lancio da dove è possibile uscire<br />

anche nei mesi più caldi.<br />

L’ultimo giorno, proseguendo verso Est<br />

lungo la penisola dopo circa 3 ore di<br />

macchina abbiamo attraversato Long<br />

Island fino a raggiungere la sua punta<br />

orientale, Montauk, la parte più giovane e<br />

surfista degli Hamptons.<br />

Il paesaggio cambia e si fa più<br />

selvaggio con promontori rocciosi che<br />

si intervallano a lunghe spiagge su cui<br />

affacciano ville lussuose.


trovare appassionati m<br />

144<br />

ESPERIENZE<br />

Kite and the City<br />

Essendo molto esposta, tutti gli swell e i<br />

venti risultano raddoppiati di intensità;<br />

quando il vento non si alza lo spot è<br />

perfetto per un’uscita in surf da onda.<br />

Ci troviamo in mezzo ad un vero e proprio<br />

set cinematografico, stavano infatti<br />

girando proprio quel giorno alcune<br />

scene della serie Tv The affair.Dopo aver<br />

montato l’aquilone ed esserci spostati<br />

un paio di volte per non intralciare le<br />

riprese, visto che il vento era restio ad<br />

alzarsi siamo usciti per una session<br />

nelle onde con il longboard. No wind no<br />

problem!<br />

"non è raro nei giorni v<br />

zaino con kite, barra e<br />

sulla metropolitana in<br />

Rockaway"


entosi<br />

uniti di<br />

tavola<br />

direzione<br />

Spostandosi in base alle condizioni,<br />

verso la laguna o il mare aperto, più<br />

verso Est o verso Ovest, è possibile<br />

navigare al largo della penisola con<br />

tutte le direzioni di vento e in quasi ogni<br />

stagione dell’anno, offrendo sia onde che<br />

acqua piatta.<br />

Considerando il numero di abitanti<br />

di una metropoli come New York e<br />

l’esistenza di numerose spiagge in cui<br />

effettivamente è possibile praticare<br />

questo sport, è sorprendente quanto<br />

poco ancora la cultura del kitesurf si<br />

sia sviluppata. Sicuramente il trend<br />

dei praticanti negli ultimi 3-4 anni è<br />

stato in aumento, non è raro nei giorni<br />

ventosi trovare appassionati muniti<br />

di zaino con kite, barra e tavola sulla<br />

metropolitana in direzione Rockaway.<br />

In base all’esperienza che ho avuto è<br />

stimolante pensare ad uno sviluppo del<br />

kitesurf fino a considerarlo anche come<br />

una vera e propria possibilità di evasione<br />

dagli stress della grande città.


HARDBACK<br />

The hardback molded part is made from PURE ® material. This innovative and patented material is a 100% polypropylene composite<br />

material, that is fully recyclable. The heat fused matrix offers excellent strength and stiffness, and is environment friendly, containing<br />

no carbon. The flex and smooth fibres preserve stitching throughout the product. It is solvent resistant and stable. PURE ® material has<br />

a high stiffness and low density, making it buoyant.<br />

MK 5 PLATE<br />

The Pure composite hardback gives the perfect stiffness for huge power management with comfort and no slip. It works with<br />

our anatomically correct MK 5 plate, evolved over 20 years, for the correct flex to avoid hard edge pressure and to move with the<br />

riders body, while absorbing and spreading huge kite loads.<br />

PIN RELEASE SYSTEM<br />

The Vapor uses the super strong FATBAR spreader bar with patented Prolimit pin-release that is quick, easy and safe.<br />

The system allows for quick engagement and release without the need to loosen and then re-adjust the webbing straps.


148<br />

STRAPLESS<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

01<br />

JIBE<br />

STRAPLESS<br />

COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E<br />

RALLENTATE UN PO'.<br />

PORTATE IL PIEDE POSTERIORE AL CENTRO DELLA TAVOLA<br />

E POI AVVICINATELO AL PIEDE POSTERIORE. DA QUESTO<br />

MOMENTO NAVIGATE CON I PIEDI VICINI IL CHE È UN<br />

ASSETTO PIUTTOSTO INSTABILE.<br />

TRASFERITE IL PESO DEL CORPO SUL PIEDE CHE AVETE<br />

PORTATO IN AVANTI E PORTATE L'ALTRO PIEDE INDIETRO.


TUTORIAL<br />

PRENDETE LA GIUSTA POSIZIONE CON ENTRAMBI I PIEDI. ORA<br />

STATE NAVIGANDO IN TOE SIDE.<br />

PER CAMBIARE DIREZIONE PARTITE DAL KITE. GIRATE IL<br />

KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI CARVATE<br />

CON LA TAVOLA IN MODO DA CHIUDERE LA MANOVRA NAVIGANDO<br />

DI NUOVO IN HEEL-SIDE. PRIMA GIRATE IL KITE, POI LA<br />

TAVOLA.<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

TROVATE UNA BUONA POSIZIONE SULLA TAVOLA E RIMANDATE<br />

IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />

KARI SCHIBEVAAG


150<br />

STRAPLESS<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

02 WINDSURFIN<br />

STRAPLESS


TUTORIAL<br />

G JIBE<br />

GIRATE IL KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI<br />

CARVATE LA TAVOLA, CAMBIANDO IL VOSTRO ASSETTO DA HEEL-SIDE A<br />

TOE-SIDE. RICORDATE PRIMA GIRATE IL KITE POI LA TAVOLA.<br />

MENTRE NAVIGATE IN TOE-SIDE, PORTATE IL VOSTRO PIEDE<br />

POSTERIORE VICINO A QUELLO ANTERIORE. IN QUESTO MOMENTO<br />

NAVIGATE CON I PIEDI VICINE IL CHE PORTA A UN ASSETTO<br />

PIUTTOSTO INSTABILE.<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

TRASFERITE IL PESO DEL CORPO SUL PIEDE CHE AVETE SPOSTATO IN<br />

AVANTI, QUINDI PORTATE L'ALTRO PIEDE INDIETRO PIAZZANDOLO DOVE<br />

VI SENTITE PIÙ STABILI.<br />

OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI PORTATE IL<br />

KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />

KARI SCHIBEVAAG


152<br />

STRAPLESS<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

03 VIRATA<br />

STRAPLESS<br />

COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E RALLENTATE UN<br />

PO'.<br />

CARVATE CON LA TAVOLA IN DIREZIONE DEL VENTO.<br />

QUANDO AVETE IL KITE ALLE 12 E SENTITE UN PICCOLO LIFT<br />

FATE GIRARE LA TAVOLA SCALCIANDOLA CON IL PIEDE ANTERIORE.<br />

CONTINUATE A RICHIAMARE IL KITE NELLA DIREZIONE OPPOSTA<br />

LENTAMENTE E QUESTO VI RENDE PER UN BREVE TEMPO PIÙ LEGGERI<br />

SULLA TAVOLA, ECCO IL MOMENTO PER CAMBIARE DIREZIONE.


TUTORIAL<br />

QUANDO LA PRUA DELLA TAVOLA HA GIRATO NELL'ALTRA DIREZIONE<br />

PROVATE A POSIZIONARE IL PIEDE ANTERIORE SULLA TAVOLA.<br />

TRASFERITE IL PESO SUL PIEDE ANTERIORE E ALLO STESSO<br />

TEMPO METTETE SULLA TAVOLA ANCHE IL PIEDE POSTERIORE.<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI<br />

PORTATE IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />

RICORDATE CHE QUESTA STRAMBATA DEVE ESSERE FATTA QUANDO<br />

IL KITE È MOLTO IN ALTO E SI MUOVE NELL'ALTRA DIREZIONE.<br />

QUESTO FA SI CHE LA TRAZIONE DELL'ALA VERSO L'ALTO VI<br />

RENDE PIÙ LEGGERI SULLA TAVOLA E VI PERMETTE DI PORTARLA<br />

NELL'ALTRA DIREZIONE. TUTTO DEVE ESSERE FATTO IN FRETTA,<br />

MA SENZA VELOCITÀ.<br />

KARI SCHIBEVAAG


154<br />

STRAPLESS<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

04 FUN JIBE<br />

STRAPLESS<br />

COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E RALLENTATE<br />

UN PO'.<br />

PORTATE IL PIEDE POSTERIORE AL CENTRO DELLA TAVOLA E<br />

POI AVVICINATELO AL PIEDE POSTERIORE. DA QUESTO MOMENTO<br />

NAVIGATE CON I PIEDI VICINI IL CHE È UN ASSETTO PIUTTOSTO<br />

INSTABILE.


TUTORIAL<br />

ABBASSATEVI E SEDETEVI SULLA TAVOLA.<br />

GIRATE IL KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI<br />

CARVATE LA TAVOLA.<br />

PORTATE IL KITE IN ALTO E TIRATE LA BARRA PER RIMETTERVI IN<br />

PIEDI.<br />

COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />

OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI PORTATE<br />

IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />

QUESTO CAMBIO DI DIREZIONE È MOLTO DIVERTENTE.<br />

KARI SCHIBEVAAG


156<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

Text & Foto: Laci Kobulsky<br />

Step per<br />

iniziare il<br />

Freestyle<br />

Una delle ragioni per cui amiamo così tanto il kiteboarding è per la sua incredibile facilità<br />

nell'avvicinarsi al Freestyle! Mentre negli altri sport il Freestyle è una disciplina che solo pochi<br />

rider professionisti possono padroneggiare, nel kitesurf anche un rider di medio livello ci si<br />

può dedicare con grande soddisfazione inoltre è sicuro e regala tanto divertimento! Nonostante<br />

questo, qui in Sicilia al Pro Kite Alby Rondina vediamo un sacco di kiter che non provano nessun<br />

salto, anche se molti di loro vorrebbero farlo, solo che non sanno da dove iniziare.


Beh, vorremmo vederti tutti saltare e compiere manovre aeree ragazzi quindi abbiamo preparato<br />

questa semplice guida per introdurvi al Freestyle attraverso 7 facili step. Questi consigli<br />

sono destinati sia ai principianti che ai rider freestyle intermedi che vogliono migliorare il loro<br />

stile e imparare nuove manovre. Speriamo che possano motivarvi e ci vediamo in acqua qui al<br />

ProKite Alby Rondina!


158<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

100% ANDATURA DI BOLINA<br />

Non ha assolutamente senso propare qualsiasi trick di Freestyle a meno che non<br />

padroneggiate al 100% la vostra abilità a risalire il vento. Ci sono due ragioni: la<br />

prima è intrinseca al processo progressivo di apprendimento: bisogna avere consolidato<br />

le manovre base prima di dedicarsi a quelle avanzate; la seconda ragione<br />

è diciamo statistica, nel senso che se a stento risalite il vento, ogni volta che<br />

proverete un trick vi ci vorrano almeno 15 minuti per riguadagnare l'acqua persa<br />

che in un'ora vuol dire eseguire solo 4 tentativi. Al contrario se bolinate bene, vi<br />

ci vorranno solo 5 minuti per risalire il vento moltiplicando così i vostri tentativi<br />

e le probabilità di successo nel chidere le manovre. È scienza fratello.<br />

Quindi uscite e dedicatevi il più possibile a risalire il vento in ogni condizione.<br />

Questo vi darà la possibilità di uscire in tutti gli spot e regalarvi abilità per surfare<br />

negli spot migliori.


UPWIND TURN COME UN BOSS<br />

Non solo cambiare direzione sopravento vi aiuterà appunto a risalire il vento come<br />

abbiamo detto sopra, ma ancora più importante è che mentre eseguite questa manovra<br />

in realtà state facendo lo stesso movimento che richiede il Po di base (ma molto<br />

più velocemente). Dovete tenere il bordo della tavola al vento finché non vi fermate,<br />

nel Pop si fa lo stesso eccetto che si tiene la vela in potenza o la si richiama velocemente<br />

in direzione opposta. Quando facciamo le prime lezioni di salto quello<br />

che insegniamo è sempre eseguire una perfetta Upwind Turn il più veloce e potente<br />

possibile e allora sì che vi vediamo volare!


160<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

ESSERE IL RE DEL POP<br />

Molti rider credono che il modo più semplice per eseguire un salto è quello di richiamare<br />

il kite nella direzione opposta velocemente. Ciò è vero ma non è certo la<br />

maniera più efficace per saltare davvero alto. Vi darà la possibilità solo di eseguire<br />

una frazione del salto che potenzialmente potete fare con il kite. Date un'occhiata a<br />

questi tre elementi che influenzano l'altezza di un salto:<br />

1. Quanto velocemente si manda il kite in alto<br />

2. Quanto veloci navigate<br />

3. Quanto forte tenete il bordo della tavola al vento durante il decollo<br />

Quindi per prima cosa allenatevi a eseguire un bel Loaded PoP solo con la tavola senza<br />

movimento del kite (simile alla Upwind Turn, ma più potente e veloce) ed eseguire<br />

atterraggi sottovento. Dopodiché eseguite il tutto a velocità e infie aggiungete il<br />

richiamo del kite e non crederete fino a che altezza arriverete.


162<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle


INDIVIDUATE LO SPOT MIGLIORE!<br />

È di fondamentale importanza scegliere il posto migliore per eseguire i vostri<br />

trick per tre ragioni: sicurezza, qualità delle condizioni e approccio psicologico.<br />

Quindi per prima cosa scegliete uno spot sicuro, non troppo affollato, con<br />

nessuno ostacolo sottovento, con acqua non troppo bassa e preferibilmente non<br />

troppo lontano da una spiaggia sicura in caso di emergenza. Secondo, l'acqua<br />

piatta può rendervi tutto più semplice perché andrete più veloci e potrete eseguire<br />

Pop più potenti, mentre il chop vi rallenterà o potrà farvi perdere equilibrio.<br />

Naturalmente avrete bisogno di condizioni di vento stabile e sufficiente.<br />

Tali condizioni sono facili da trovare qui in Sicilia nel ProKite Alby Rondina, dove<br />

abbiamo circa 2.000 di acqua bassa e piatta della laguna.<br />

Riguardo all'approccio psicologico... Quando navigate e ogni tanto fate trick non<br />

siete concentrati al massimo. È sempre meglio individuare esattamente il punto<br />

in cui volete decollare e atterrare, quindi allenatevi sempre in quel punto. Le<br />

condizioni saranno sempre le stesse e potrete concentrarvi al emglio sui movimenti<br />

da eseguire!


164<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

STUDIATE I VOSTRI TRICK<br />

Per quanto i pro rider possono sembrare rilassati e libere nell'eseguire le<br />

manovre quasi senza pensarci, la realtà è un po' di diversa. Tutti i movimenti<br />

delle manovre sono sempre attentamente studiati prima passo passo.<br />

Prima di eseguire un trick con movimenti a caso per prima cosa dovete<br />

conoscerli e visualizzarli. Chiedete consigli a rider più avanzati oppure<br />

cercate qualche tutorial on line oppure ancora off line come per esempio<br />

in libri come il KITEBOARDING TRICKTIONARY. Dovete conoscere esattamente<br />

la manovra prima di provarla.


ANDATE AVANTI STEP BY STEP<br />

Nel kitesurf esiste una chiara progressione nell'apprendimento dei trick ed è<br />

piuttosto ridicolo provare manovre oltre il vostro livello. Dovrete sempre padroneggiare<br />

manovre propedeutiche rispetto a quelle che volete chiudere. Per<br />

esempio se volete chiudere il JESUS WALK, dovreste provare prima l'andatura<br />

Toeside, un downloop, un salto di transizione, una transizione con Backroll e un<br />

Darkslide. Assicuratevi di avere un riding facile e sicuro e imparate i trick un po'<br />

alla volta.


166<br />

FREESTYLE<br />

7 step per iniziare il Freestyle<br />

NON PROVATE, CHIUDETELI!!!<br />

Naturalmente non ha senso provare un trick a caso solo perchè vi piace. Dovrete<br />

prima di tutto assicurarvi di avere le abilità sufficienti per quella particolare<br />

manovra e studiare come eseguirla al meglio. Non appena però avete capito<br />

come eseguirla e andate in acqua, basta con le incertezze: se le condizioni<br />

sono buone chiudetela e basta! Non è molto sicuro semplicemente provare, una<br />

volta che la testa è pronta è tutta una questione di corpo, quindi concentratevi<br />

e vincete!<br />

Spot: ProKite Alby Rondina


170<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

ABC SURFI<br />

Guida ragionata alla scelta<br />

dell'oggetto di desideri<br />

Negli ultimi anni uno dei settori che è cresciuto<br />

maggiormente è quello delle tavole direzionali,<br />

i cosiddetti "surfini". Sarà perché il fascino<br />

delle onde è unico, sarà perché a guardare<br />

Airton, Matchu, Mitu e tutti i "pro" che volano<br />

strapless o che rompono i lip delle onde giganti,<br />

viene davvero voglia di provarci.<br />

Ormai anche i laghi pullulano di improvvisati<br />

waver incalliti, stanchi del "solito" freestyle:<br />

tutti a caccia agguerrita del "choppino" da<br />

"spakkare col surfino" sotto i piedi, saltando<br />

strapless e con la tavola in mano. Senza dimenticare<br />

che l'inverno è alle porte e le prime<br />

perturbazioni porteranno onde, quelle vere,<br />

quelle da cavalcare ininterrottamente in lunghe<br />

surfate down the line fra bottom turn e cut<br />

back aggressivi. La fatidica domanda assale<br />

prima o poi tutti, dal più esperto al novizio assoluto:<br />

quale surfino mi compro?<br />

Tutti i produttori hanno ormai in catalogo più<br />

modelli di tavole da onda, in diverse lunghezze,<br />

shape, costruzioni e a volte non è facile orientarsi<br />

fra le molteplici proposte.


NO<br />

RRD per esempio, da sempre attento a cogliere<br />

al meglio le richieste e le aspettative del mercato,<br />

ha proposto ben 6 modelli diversi che abbinati<br />

ai diversi tipi di materiale costruttivo,<br />

portano a effettuare una scelta teorica fra ben<br />

15 (!) diverse combinazioni, ogniuna delle quali<br />

in almeno 4 o 5 misure diverse! Come orientarsi<br />

quindi con un minimo di conoscenza<br />

teorica per non sbagliare l'acquisto?<br />

Il nostro Tech Director Renato Casati, ha provato<br />

personalmente tutti i modelli di casa<br />

RRD in una settimana di puro wave in terra<br />

sarda, testandoli a fondo nelle più disparate<br />

condizioni di onda e vento. Questi sono i suoi<br />

personali consigli.<br />

DIREZIONALE O TWIN TIP?<br />

Le onde si possono surfare tranquillamente<br />

anche con il vostro twin tip, ma non riuscirete<br />

mai a capire come si "surfa" davvero se non<br />

acquistando una tavola direzionale. Un surfino<br />

ha miglior galleggiabilità, supera meglio i buchi<br />

di vento, plana prima, bolina di più, scende<br />

Renato Casati<br />

Photo: RRD Courtesy


172<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

l'onda meglio e quando lo saprete usare bene<br />

vi regalerà bottom e cut back non paragonabili<br />

a quelli di un twin tip. In poche parole regala<br />

la vera sensazione della surfata "pura".<br />

Il "senso" di surfare è infatti quello di avvicinarsi<br />

il più possibile al tipo di linea che fanno<br />

i surfisti da onda puri, quindi l'aquilone serve<br />

solo a portarci sull'onda, ma una volta che<br />

agganciate l'onda dovreste "tagliare i cavi" e<br />

cercare il più possibile una surfata che sfrutti<br />

appieno le caratteristiche dell'onda e della<br />

tavola e non la trazione dell'ala, cosa che con<br />

una bidirezionale dovreste obbligatoriamente<br />

fare. La differenza pratica è che con una tavola<br />

direzionale si surfa l'onda, con un twin tip si<br />

scappa dall'onda! Le linee sono molto diverse.


TAVOLA DIREZIONALE: MANOVRE E<br />

DISTRIBUZIONE DEL PESO<br />

La tavola wave o surfino è un direzionale puro,<br />

vuol dire che può andare solo in una direzione,<br />

tradotto in fini pratici significa che, in fase<br />

di cambio di mure, dovrete imparare a strambare<br />

sottovento (più facile) o virare sopravento<br />

(più difficile) cambiando la posizione dei<br />

piedi (a meno che vogliate sempre surfare in<br />

switch sul bordo opposto), e all'inizio è sicuramente<br />

uno scoglio rispetto alla bidirezionale.<br />

Tuttavia s'impara rapidamente e col tempo<br />

diventa semplice e immediato.<br />

Inoltre rispetto alla bidirezionale cambia il<br />

modo con cui distribuirete il peso sulla tavola


174<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

quindi inizialmente servirà un periodo iniziale<br />

di "adattamento" per capirne a fondo le differenze.<br />

All'inizio la tavola sembrerà "ballare"<br />

molto sotto il piede, ma con poca pratica pian<br />

piano si capirà come spostare il peso maggiormente<br />

sulla gamba davanti e pian piano<br />

tutto diventerà immediato e semplice. Per chi<br />

invece inizia da zero per molti versi è molto<br />

più semplice iniziare con un direzionale...<br />

PREMESSA: IL WAVE È COMPLESSO<br />

La tavola da wave non è una scienza. Per quanto<br />

si tenti di "standardizzare" l'argomento<br />

da sempre, le variabili in gioco sono davvero<br />

molte e non basterebbe tutta la rivista per<br />

rendere un quadro completo con tutte le sfumature<br />

che la complessità intrinseca dell'argomento<br />

incorpora. Giocoforza, per sintesi,


LE MISURE:<br />

Facciamo un esempio pratico: la tavola wave<br />

RRD modello BARRACUDA LTD V2 ha 5 misure<br />

fra cui scegliere. Prendiamone una a caso, ad<br />

esempio:<br />

5'8” x 18 1/2” x 2 1/4” che tradotto significa "<br />

5,8 piedi x 18 pollici e mezzo x 2 pollici e un<br />

quarto".<br />

Le tavole da onda si misurano in PIEDI (Ft) 1'<br />

piede = 30,48 Cm, il quale piede è diviso in 12<br />

POLLICI " (1" Pollice= 2,54 Cm), il quale pollice<br />

a sua volta è diviso in 8 ottavi (1 ottavo = 0,32<br />

cm). Quindi le misure precedenti, tradotte in<br />

Cm equivalgono a circa Cm. 176 lunghezza x 47<br />

larghezza x 5,5 spessore.<br />

Esistono dversi "tipi" di lunghezze, ma nel kite<br />

le attenzioni degli shaper si sono focalizzate<br />

su un range di lunghezze comprese fra 5'4" e<br />

6',2" poiché la trazione garantita dall'aquilone<br />

semplifica tanti aspetti critici del surf<br />

da onda puro, fra i quali il riuscire a partire<br />

al momento giusto e il mantenere la velocità<br />

durante la surfata grazie alla trazione dell'aquilone.<br />

Le misure più grosse quindi (Malibù,<br />

Longboard, Gun...) non hanno senso di esistere<br />

nel kite, anche se quando il vento è poco o l'onda<br />

non spinge avere una tavola con qualche<br />

litro in più aiuta sicuramente.<br />

Tuttavia le misure in sè non dicono niente se<br />

non vengono abbinate alle varie parti che compongono<br />

la tavola. L'insieme di tutte le parti<br />

determina il tipo di "SHAPE" della tavola.<br />

COME SCEGLIERE LA TAVOLA


176<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

TIPO DI COSTRUZIONE<br />

Esistono 3 tipi di costruzione base.<br />

- CLASSICO (come i surf da onda)<br />

L'anima è di schiuma di poliuretano (CLARK<br />

FOAM), resinato in polyestere. Ci possono essere<br />

diversi tipi di densità che ne determinano<br />

il peso e la robustezza.<br />

PREGI: Precisione di shape, limitato assorbimento<br />

di acqua in caso di rotture, facilità di<br />

riparazione, maggiore flex.<br />

DIFETTI: Fragilità ai colpi (il clark è resinato in<br />

resina poliestere, molto più fragile dell'epossidica<br />

con la quale si resina il polistirolo),<br />

peso specifico elevato (meno galleggiabilità<br />

globale).<br />

USO CONSIGLIATO: Per chi predilige la morbidezza<br />

di surfata, il feeling puro con l'onda.<br />

-LTD - RESINA (come i windsurf)<br />

L'anima è di polistirolo, resinato in epoxy. La<br />

lavorazione di costruzione è più complicata<br />

e lunga, perché viene ineittato in stampi non<br />

preformati e quindi lo shaper dovrà ritargliarsi<br />

le forme direttamente dai blocchi. I costi<br />

globali di produzione sono superiori.<br />

PREGI: Miglior robustezza rispetto al Classic,<br />

maggior leggerezza (300-400 gr rispetto ai<br />

Classic), performance globalmente migliori<br />

alle alte velocità.<br />

DIFETTI: Maggior assorbimento d'acqua in caso<br />

di rottura, difficoltà di riparazione, shape<br />

meno precisi.<br />

USO CONSIGLIATO: Per chi ama il maggior controllo<br />

alle alta velocità.


- WOOD LEGNO / BAMBOO (le più resistenti)<br />

Le tavole vengono prodotte in un colpo solo,<br />

quindi tutte le strutture e fibre sono nello<br />

stampo contemporaneamente e rifinite<br />

tramite processo di infusione in cui la resina<br />

viene portata da prua a poppa in un colpo solo,<br />

riducendo quindi la quantità necessaria e alleggerendo<br />

il pannello, ma conferendo massima<br />

robustezza<br />

PREGI: Maggior robustezza e resistenza agli<br />

urti rispetto al Classic e all'LTD.<br />

DIFETTI: Maggior peso,<br />

USO CONSIGLIATO: Un ottimo compromesso fra<br />

Classic e LTD e praticamente indistruttibili.


178<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

TIPO DI FORMA: CLASSICO<br />

O "SQUADRATO"<br />

Lo shape per eccellenza è quello "CLASSICO",<br />

quello che abbiamo visto per anni in tutte le<br />

tavole da surf, con punta più o meno arrotondata<br />

e bordi più o meno morbidi. Questo<br />

tipo di shape conferisce maggiore comfort<br />

durante la surfata, una migliore facilità di<br />

manovra grazie a un migliore passaggio rail<br />

to rail, un puro feeling surf style impareggiabile.<br />

Ultimamente tuttavia sono comparsi sempre<br />

più modelli di surfini in cui la punta è più<br />

corta, con meno rocker, più larga, in sostanza<br />

quasi squadrata. In casa RRD i modelli<br />

COTAN e SPARK rendono perfettamente l'idea.


Questi tipi di shape possono essere amati o<br />

odiati, ma garantiscono un controllo superiore<br />

alle alte velocità, un bottom turn molto<br />

preciso e aggressivo, a scapito di un cut back<br />

leggermente più impegnativo fisicamente. Avendo<br />

anche una dimensione inferiore al corripondente<br />

modello classico, si prestano perfettamente<br />

anche a un uso freestyle strapless.


180<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

LE PARTI DELLA TAVOLA<br />

OUTLINE - La forma perimetrale della tavola.<br />

L'outline è la curva che unisce la prua alla poppa,<br />

passando per il punto di larghezza massima,<br />

solitamente (ma non obbligatoriamente)<br />

situato nella parte centrale. La larghezza,<br />

come è intuitivo osservando una tavola, non<br />

è uguale durante tutto l'outline. Si identificano<br />

3 zone di larghezza standard: a 30 cm da<br />

prua, in mezzo alla tavola, a 30 cm da poppa.<br />

In fase di costruzione si usa "spostare il volume"<br />

(ovvero allargare un pò la larghezza) dal<br />

centro (in cui si ha una migliore conduzione<br />

d'insieme) verso gli estremi (poppa o prua)<br />

per cercare un certo tipo di effetto: verso prua<br />

quando si desidera che la tavola galleggi di<br />

più e abbia migliore stabilità alle basse velocità.<br />

Verso poppa quando si desidera più portanza<br />

e maggiore stabilità alle alte velocità.<br />

A parità di larghezza la differenza la fà poi la<br />

lunghezza. Tavole più lunghe saranno più stabili,<br />

ma meno manovrabili. Quindi saranno tavole<br />

più tecniche, non per tutti, più difficili da<br />

condurre, con minor volume, molto aggressive,<br />

nervose sotto il piede.<br />

SCOOPLINE O ROCKER - La curvatura della tavola<br />

da prua a poppa<br />

Due tavole di 6'0", a parità di larghezza, con<br />

rocker molto diversi fra loro, sono due tavole<br />

totalmente differenti fra loro.<br />

Rocker piatto = più carena a contatto con l'acqua<br />

= tavola veloce, stabile, planata immediata,<br />

partenza immediata sull'onda, più bolina.<br />

- manovrabilità e facilmente propensa "all'ingavonata".


Rocker accentuato = tavola lenta, instabile,<br />

planata ritardata, grande manovrabilità, supera<br />

meglio i frangenti in uscita, meno propensa<br />

"all'ingavonatura".<br />

Lo scoopline è in relazione (solitamente ma<br />

non sempre) alla lunghezza della tavola, difatti<br />

tavole corte possono avere scoop più piatti<br />

perché la loro lunghezza ridotta le aiuta già in<br />

manovra.<br />

LA VELOCITA' È TUTTO<br />

Un concetto fondamentale per capire appieno<br />

il funzionamento globale di una tavola wave<br />

è LA VELOCITA' con cui si surfa che può dipendere<br />

da quanta vela ho in confronto all'intensità<br />

del vento, ma più spesso da quanto l'onda<br />

è ripida e da quanto spinge: è il principio che<br />

differenzia maggiormente i vari tipi di modelli<br />

di tavole e viene percepito realmente e praticamente<br />

solo correlandolo con l'aumentare effettivo<br />

della velocità. Tavole "generose" a livello<br />

di shape o dimensioni tendono a diventare<br />

meno controllabili tanto più sale la velocità.<br />

Viceversa tavole più aggressive, con più rocker,<br />

sembrano ingestibili e inusabili a basse velocità<br />

mentre a partire da una certa velocità in<br />

sù sono realmente insostituibili.<br />

Se la tavola sarà usata su onde potenti non<br />

avrà bisogno di incorporare doti intrinseche<br />

di velocità, visto che già le stesse onde gliela<br />

forniranno, anzi dovrà quasi rallentare, per cui<br />

lo shaper lavorerà maggiormente sulla tenu-


182<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

ta e la manovrabilità; se invece dovrà surfare<br />

onde piccole e poco potenti, sarà inutile avere<br />

una tavola molto manovrabile, se poi non si<br />

avrà la possibilità di sfruttarla per mancanza<br />

di velocità, quindi lo shaper penserà a fare<br />

una tavola veloce, che accelleri, che scorra via<br />

bene anche se l'onda non "tira"...<br />

Il Rocker è FONDAMENTALE in tutte queste<br />

scelte.<br />

Il rockerline viene diviso in tre zone che vanno<br />

raccordate sapientemente fra di loro per<br />

ottenere l'effetto voluto sulla tavola. Lo scoop


è la carvatura della prua: più è curvato più<br />

la tavola "rallenta" quindi tiene meglio le alte<br />

velocità perchè tende a frenare. più è curvato<br />

e meno la tavola si ingavona. Il rocker è la<br />

curvatura da circa la metà della tavola fino<br />

a 15 cm da poppa. più rocker = più manovrabilità,<br />

ma entro certi limiti perchè l'acqua,<br />

quando scorre, tende a prediligere le superfici<br />

curve, per cui troppa curvatura ritarderebbe<br />

lo staccarsi dell'acqua dalla poppa, creando<br />

turbolenze in uscita, che rallenterebbero esageratamente<br />

la vostra tavola. Per rimediare<br />

a questo fenomeno è stato studiato il cosiddetto<br />

"kicktail", cioè un'accentuato scoopline<br />

dalla parte finale della tavola, terza zona del


184<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

rockerline, che dà la possibilità di mantenere<br />

un rocker minore fino agli ultimi 15 centimetri<br />

(= meno turbolenza e più velocità) ma in fase<br />

di manovra, quando cioè la tavola verrà inclinata,<br />

avere, con il kick accentuato negli ultimi<br />

15 centimetri, un'ottima manovrabilità.<br />

A parità di rocker emergono differenze sul tipo<br />

di carena.<br />

CARENA (BOTTOM) - La parte della tavola a contatto<br />

con l'acqua<br />

La carena ha implicazioni ovvie sulla lunghezza<br />

(a parità di rocker,una tavola da 5'2" ha +<br />

carena a contatto dell'acqua di una 6'2"), ma<br />

più importante è capire che esistono vari tipi<br />

di carene:<br />

PIATTE: sono le più versatili, adatte alla maggior<br />

parte delle onde e situazioni, veloci anche<br />

in condizioni di onda piccola, non danno problemi<br />

di manovrabilità, è quella che si adatta<br />

meglio ai mari italiani nella loro globalità e<br />

non richiede un rider di livello eccelso.<br />

"V": fatte come la lettera "V", facilitano il passaggio<br />

"rail to rail ",permettendo di aumentare<br />

la manovrabilità anche di tavole più larghe,<br />

facendogli perdere tuttavia un pò di velocità.<br />

IBRIDE: PIATTE + V . A volte si usa abbinare i 2<br />

tipi di carene, preferendo quella piatta sulla<br />

maggior parte della lunghezza, escluso la zona<br />

di poppa dove si usa quella a V, proprio tra le<br />

pinne.


CONCAVE-BICONCAVE-CHANNELS: hanno bisogno<br />

di raggiungere una buona velocità affinchè<br />

risultino davvero efficaci... regalano maggiore<br />

accelerazione in uscita , ma se il rider non è<br />

di buon livello il biconcavo non riesce a "sollevarsi"<br />

dall'acqua creando maggior attrito e<br />

frenando... nel concavo possono venire inseriti<br />

"canali – channels", da 2 a "n", per aumentare a<br />

dsimisura le doti di tenuta. Adatti a onde realmente<br />

estreme e rider di ottimo livello.<br />

DECK- Coperta, il sopra della tavola<br />

Valgono le considerazioni fatte per l'Outline.<br />

NOSE –Punta o Forma della prua<br />

Il nose è la parte della tavola che sta meno a<br />

contatto dell'acqua ed è giocoforza correlato<br />

al tipo di rocker.Solitamente tavole con rocker<br />

accentuato hanno nose molto aguzzi e vivi,<br />

favorendo il passaggio delle schiume frontali<br />

(quelle in uscita) e migliorando la maneggevolezza<br />

della tavola a scapito della stabilità.<br />

Tavole con rocker minore (più dritte) hanno<br />

nose più generosi con effetti opposti.<br />

TAILS - Coda o Forma della poppa<br />

A differenza del nose, il TAIL è la parte della<br />

tavola che sta SEMPRE a contatto con l'acqua.<br />

Quindi è una parte molto importante dell'attrezzo.<br />

Influisce principalmente sulla manovrabilità<br />

(come curva la tavola), e sulla velocità.<br />

Semplificando... poppe strette e aggressive<br />

garantisco un passaggio più rapido fra i 2 bordi<br />

opposti, facendo perdere un pò di portan-


186<br />

TECNICA<br />

Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />

za che deve essere equilibrata dall'abilità del<br />

kiter lascando maggiormente o usando l'aquilone<br />

per non perdere velocità. Al contrario<br />

poppe più larghe danno minor manovrabilità<br />

teorica ma spesso, ai fini pratici, per la maggior<br />

parte dei kiter di basso.medio livello, la<br />

manovrabilità effettiva aumenta perchè danno<br />

miglior galleggiamento, facendo superare<br />

meglio la fase di perdita di velocità del rail<br />

to rail.<br />

Ci sono diversi tipi di "chiudere" lo shape di<br />

una tavola e ogniuno garantisce risultati diversi.<br />

A - SQUARE-TAIL - Ha 2 spigoli vivi, permette<br />

un'uscita molto pulita del flusso d'acqua, x<br />

manovre molto precise. Da alla tavola ottima<br />

stabilità e velocità, per onde ripide e potenti<br />

di media grandezza.<br />

B - Round-pintail - Versatile ed ottima in<br />

manovra indicata per tavole non impegnative.<br />

C - Diamond-tail - Precisione e stabilità durante<br />

il rail to rail.<br />

D - Pin-tail-Ha la minor superficie fra tutte di<br />

contatto con l'acqua... quindi grande velocità<br />

pur mantenendo un ottima stabilità, tutte<br />

doti indispensabili quando bisogna surfare<br />

onde grosse.<br />

E - Squash-tail - Combina le doti della square<br />

e della round-tail, ed è la poppa più usata<br />

nei nostri mari, consente infatti di affrontare<br />

qualsiasi tipo di onda senza grossi limiti.<br />

F - Round-squash-tail - Simile alla squash ma<br />

ancora più dolce in manovra.<br />

G - Round-tail – È simile alla round pintail ma<br />

con più superficie quindi più adatta su onde<br />

piccole.<br />

H - Swallow-tail (coda di rondine /fish) - Viene<br />

utilizzata per ridurre la superficie delle poppe<br />

molto larghe, evitando i problemi di controllo<br />

che darebbero a forti velocità .Tipica delle tavole<br />

fish.<br />

CONTINUA<br />

NEL PROSSIMO NUMERO...


188<br />

PRODUCT FOCUS<br />

RRD<br />

Product focus<br />

SALEROSA V4 LTD+CLASSIC<br />

www.robertoriccidesigns.com<br />

Testo & foto: RRD Courtesy<br />

L'ambita Salerosa è tornata con<br />

uno spruzzo di nuovi bellissimi<br />

colori. La Salerosa è stata sviluppata<br />

negli anni per condizioni<br />

onshore ma a partire dal modello<br />

V2 in poi, abbiamo fatto<br />

un passo avanti trasformandola<br />

in un puro all-round ripper per<br />

onde alte dalle ginocchia fino a<br />

oltre 3 metri.<br />

Questa tavola ha un set standard<br />

di quattro pinne ed è stata<br />

sviluppata da Abel Lago. Le 4<br />

pinne rendono il nuovo modello<br />

V4 più veloce, con molto più grip<br />

sulle onde e dalla manovrabilità<br />

estrema. Presenta un rocker<br />

simile alla Maquina, ma con un<br />

tail leggermente più marcato e<br />

dalla forma squadrata; il risultato<br />

è di una tavola fantastica che<br />

può penetrare l'acqua, eseguire<br />

eccellenti rotazioni e sfruttare<br />

le pinne in manovre off the lip<br />

per grandi session di kitesurf!<br />

Caratteristiche STANDARD<br />

• Rails sottili dal nose al tail<br />

• Generale profilo super sottile<br />

• Profondo concave su tutta la<br />

tavola con un tail piatto e un<br />

rocker progressivo


• Quad fin set up per un massimo<br />

grip<br />

• Squared/swallow tail per ottenere<br />

grande velocità e supporto<br />

• Fornita di 11 micro deck pads<br />

adesivi per personalizzare il grip<br />

sul deck tra i pad anteriore e<br />

posteriore<br />

La Salerosa esce con due tecnologie<br />

differenti tra cui scegliere<br />

CLASSIC PU – Il vero surf feeling<br />

La costruzione PU è stata è stata<br />

sviluppata per creare ottime<br />

tavole per il pure wave riding e<br />

consentirne il massimo controllo<br />

nel chop. Abbiamo ottimizzato<br />

sia il peso che la resistenza<br />

quest'anno. Attualmente utilizziamo<br />

pigmenti leggeri di volume<br />

H1 nella resina. Questo<br />

tipo di resina riempie i buchi nel<br />

foam e riduce il contenuto di<br />

resina nella fibra di vetro rendendo<br />

la tavola più leggera. Le<br />

tavole Classic hanno una bassa<br />

memoria di fibra e una contenuta<br />

memoria nel foam allo stesso<br />

tempo. Questo assicura alle<br />

tavole un bel feeling nel surf.<br />

Raccomandiamo la tecnologia<br />

Classic PU ai rider che amano<br />

un riding confortevole assicurato<br />

dalla flessibilità che si ottiene<br />

con tale costruzione.<br />

LTD – leggera come una piuma<br />

La costruzione LTD è stata introdotta<br />

due anni fa nel nostro<br />

range di tavole da surf e da<br />

SUP. Costruite con una tecnologia<br />

che assicura massima leggerezza,<br />

flessibilità, controllo e<br />

accuratezza nello scoop-rocker.<br />

La tavola è costruita con un<br />

core in CNC EPS con densità di<br />

20 kgs/m3, quindi laminata con<br />

fibra di vetro biassale da 200<br />

grammi e rifinita con una rete in<br />

carbonio da 55 grammi avvolta<br />

su un deck in bamboo impressa<br />

sottovuoto a 90 gradi per evita-


190<br />

PRODUCT FOCUS<br />

RRD<br />

re eccessiva rigidità nel flex.<br />

Quindi tale costruzione è leggermente<br />

più leggera della<br />

Classic PU di circa 300-400<br />

grammi, in realtà la differenza<br />

non sta molto nel peso quanto<br />

nella resistenza e nel core<br />

di schiuma EPS. Il core in EPS<br />

rende la tavola più galleggiante<br />

poiché la schiuma trattiene<br />

al suo interno più aria. Le tavole<br />

con costruzione LTD sembrano<br />

vive! Non solo per il peso leggero<br />

ma soprattutto per la capacità<br />

di galleggiamento. Queste<br />

tavole sono state concepite in<br />

maniera specifica per la navigazione<br />

strapless e sono ideali<br />

per il Freestyle strapless. Sono<br />

concepite per rider che vogliono<br />

una tavola leggera ma che può<br />

essere in totale controllo anche<br />

alle alte velocità.<br />

ABEL LAGO: COME SCEGLIERE<br />

LE PINNE ADATTE<br />

Le pinne della vostra tavola<br />

sono come le ruote di una vettura<br />

da Formula! In base alle<br />

condizioni dovete scegliere differenti<br />

tipi di durezza, misura e<br />

flex. Le pinne che utilizzerete dipendono<br />

anche dal vostro peso,<br />

lo stile di riding e le condizioni<br />

naturalmente.<br />

Le pinnette RRD Edge sono un<br />

ottimo compromesso tra buon<br />

flex e rigidità. Io sono solito<br />

cambiare pinnette in base alla<br />

grandezza delle onde, utilizzando<br />

pinne grandi nelle onde<br />

grandi e viceversa ma cercando<br />

di ottenere lo stesso stile per<br />

quanto riguarda il flex assicurandomi<br />

di avere il pieno controllo<br />

della tavola anche alle<br />

alte velocità down the line e<br />

rotazioni veloci quando le onde<br />

sono piccole.<br />

Quale misura scegliere?<br />

La misura delle pinnette dipende<br />

dal vostro peso, abilità<br />

e altezza delle onde. Solo nelle<br />

onde grandi uso le pinnette<br />

XL per avere maggior controllo<br />

e rallentare la tavola. Quando<br />

surfate le grandi onde la tavola<br />

va molto veloce perché le onde


sono veloci quindi quello che<br />

davvero vi serve è il controllo e<br />

la capacità di rallentare; le pinnette<br />

grandi sono più difficili da<br />

far girare, ma nelle onde grandi<br />

in ogni caso le vostre rotazioni<br />

saranno comunque più ampi e<br />

grandi, quindi consiglio assolutamente<br />

queste.<br />

Nelle onde piccole è sempre<br />

meglio utilizzare pinnette piccole<br />

che rendono il riding più scorrevole,<br />

facile e dalle rotazioni<br />

più veloci.<br />

Thruster o Quad?<br />

Bene questa sarà una scelta<br />

personale. Io sono fortunato:<br />

ho quasi tutta la collezione di<br />

tavole RRD nella mia macchina<br />

e scelgo 3 o 4 pinnette in base<br />

alle condizioni. Sono un rider<br />

goofy e sono abituato a surfare<br />

molto in condizioni backside<br />

o backhand (vento da destra) e<br />

in base alla direzione onshore o<br />

sideshore, scelgo 3 o 4 pinnette.<br />

Per esempio: se ho condizioni<br />

onshore con chop normalmente<br />

uso la 5’8 quad con pinnette<br />

Edge M o la COTAN 5’2 con<br />

le stesse pinnette perché il setup<br />

quad permette di avere più<br />

controllo e velocità. Ma se le<br />

condizioni sono più forti e più<br />

sideshore prendo il Maquina 5’7<br />

e 3 pinnette, perché surferò più<br />

in backside e ciò che voglio è<br />

una tavola facile che giri velocemente.<br />

Quando vado frontside con vento<br />

da sinistra uso molto di più il<br />

setup a tre pinnette con condizioni<br />

side o onshore. E utilizzerò<br />

il Quad solo con onde piccole<br />

oppure per il Freestyle strapless<br />

perché in questo modo sono più<br />

veloce, fondamentale in queste<br />

condizioni.


192<br />

PRODUCT FOCUS<br />

Core<br />

Product focus<br />

CORE 720 | GREEN ROOM |<br />

RIPPER 3 PRO WAVE<br />

PERFORMANCE<br />

www.corekites.com<br />

Testo & Foto: Core Courtesy<br />

Tre nuove tavole.<br />

Un fantastico<br />

range di<br />

surfboards.<br />

CORE completa il suo range di<br />

surfboard con un modello da<br />

manovre aeree e un cacciatore<br />

di onde grosse.<br />

Ogni persona che ha incontrato<br />

il fondatore di CORE Bernie ha<br />

apprezato la sua grande passione<br />

per le onde. Avendo affidato<br />

il focus del brand ad ali<br />

e twintip, si potrebbe pensare<br />

che il suo interesse per le onde<br />

con il tempo sia scemato. Niente<br />

di più sbagliato. Al contrario<br />

famoso per le sue attrezzature<br />

marchiate giallo e nero ha investito<br />

molto in questo segmento<br />

e non solo ha aggiornato il celebre<br />

Ripper 2 ma ha realizzato<br />

due nuove tavole. Lo Skate/<br />

Freestyle 720 e il Green Room<br />

dedicato al big surf completano<br />

ora il range dedicato alle surfboard<br />

di CORE.<br />

720<br />

Il 720 rappresenta la nuova<br />

scuola di CORE, lo strapless<br />

Freestyle. Il 720 porta il suo stile<br />

esplosivo con il suo shape compatto<br />

e dal nose ridotto. Ma non<br />

pensate male. Il pedigree votato<br />

alle onde di questa tavola<br />

è rimasto intatto grazie al suo<br />

rocker, un tail Round Winger Tail<br />

disegnato per potenti aerials<br />

off-the-lip aerials e al morbido<br />

riding che uno si aspetta da una<br />

tavola in vetroresina. Non solo<br />

ma è anche confortevole in acqua<br />

piatta.<br />

Quanto si tratta di versatilità la<br />

tavola più piccola del range di<br />

CORE gioca nel campionato migliore.<br />

Il 720 è la star che ama<br />

le grandi onde, lo stile potente<br />

e le grandi velocità. Potreste<br />

pensare che una tavola di spessore<br />

così ridotta abbia bisogno<br />

di vento forte ma il suo rocker


piatto e lo shape gli permettono<br />

di planare ancora prima del<br />

Ripper 3 rendendolo la scelta<br />

migliore per le session in venti<br />

leggeri. La planata immediata<br />

e facile permetterà ai guru del<br />

Freestyle non solo di dirigere il<br />

gioco ma anche di portarlo in<br />

una nuova dimensione.<br />

GREEN ROOM<br />

La nuova tavola con pin tail arrotondato<br />

per le grandi onde è<br />

concepita non solo per i wave<br />

rider più esperti alla ricerca<br />

di controllo sui muri d'acqua.<br />

Permette di eseguire magnifiche<br />

curve frontside sul bottom<br />

dell'onda laddove altre tavole<br />

mostrano la corda.La costruzione<br />

in vetroresina e schiuma di<br />

poliuretano permettono CORE<br />

di rifinire i rails, i foil e il rocker<br />

offrendo una velocità eccezionale<br />

e agilità sul'onda. Inoltre il<br />

concave singolo che si apre in<br />

una V offre più grip e il doppio<br />

stringer supporta meglio l'aumento<br />

di peso per coloro che<br />

utilizzano le strap.<br />

La sua larghezza affusolata,<br />

il volume contenuto (il 15% in<br />

meno rispetto al Ripper 3) e il<br />

ridotto lift del pin tail offrono ai<br />

rider grip e controllo.<br />

"Ma non è una tavola per tutti",<br />

avverte lo stesso fondatore di<br />

CORE Bernie Hiss. “Ho disegnato<br />

questa tavola per i cacciatori<br />

di grandi onde come me".<br />

RIPPER 3<br />

La versione aggiornata del Ripper<br />

3 è invece un allrounder che<br />

offre un riding morbido, sia con


194<br />

PRODUCT FOCUS<br />

Core<br />

che senza strap, e che si distingue<br />

al centro del range di surfboard<br />

di CORE. La terza generazione<br />

dell'apprezzato Ripper<br />

3 si presenta con un nuovo tail<br />

e una larghezza leggermente<br />

ridotta. Un tail arrotondato rimpiazza<br />

il precedente squash tail<br />

per avere un po' più di contatto<br />

negli angoli. I nuovi rail più<br />

affusolati migliorano il rilascio<br />

d'acqua per avere più velocità e<br />

trazione. Il suo scafo con il doppio<br />

concave e il doppio stringer<br />

vi assicurano il massimo controllo<br />

anche nel chop più vigoroso.<br />

Questo allrounder si sente<br />

a casa sulle onde grosse, incasi-<br />

nate come sui morbidi di reef di<br />

Mauritius e Maui. Potete surfare<br />

questa tavola anche senza kite<br />

se non c'è vento e la mareggiata<br />

è potente.<br />

Misure:<br />

720: 4’11’’ | 5’1’’ | 5’3’’<br />

Green Room: 5’10’’ | 6’0’’<br />

Ripper 3: 5’8’’ | 5’10’’ | 6’1’’<br />

Fornitura:<br />

Tutte le CORE Surfboards sono<br />

disponibili con Traction Pad prosteriore,<br />

Leash<br />

Plug, e FCS II scasse per pinnette.<br />

Caratteristiche principali:<br />

• DISEGNATO IN GERMANIA.<br />

COSTRUITO IN PORTOGALLO.<br />

• ACTIVE FOAM CORE – Memoria<br />

del flex superiore.<br />

• CLASSIC GLASS COAT – I pros<br />

lo preferiscono. Così dovreste<br />

fare voi.<br />

• SHORTBOARD OUTLINE – Per<br />

prestazioni ottimali sulle onde<br />

di ogni spot.<br />

• TUCKED UNDER RAILS – Grip<br />

estremo e massimo controllo<br />

nelle curve.<br />

• STRAP READY – A voi la scelta.<br />

Andate strapless o aggiungete<br />

le strap sul<br />

Ripper 3 e sul Green Room.


• DOUBLE STRINGER – Gestione<br />

della torsione sul Ripper 3 e il<br />

Green Room.<br />

• BLUNT NOSE – Un brevetto<br />

CORE sul Ripper 3 e il Green<br />

Room.<br />

• THRUSTER FIN SETUP – Ottimizza<br />

l'equilibrio tra il pieno<br />

controllo e un feeling più morbido.<br />

• ORIGINAL FCS II SYSTEM – Il<br />

sistema standard mondiale.<br />

• FCS II Fins "FCS II Accelerator<br />

Neo Glass Tri Set"<br />

• FCS II Fins "FCS II Accelerator<br />

PC Carbon Tri Set"<br />

• CORE Straps<br />

Per maggiori informazioni sul<br />

range di surfboard di CORE visitate<br />

il sito:<br />

corekites.com/us<br />

Accessori<br />

• CORE Center Traction Pad<br />

• CORE Front Traction Pad<br />

• FCS II Fins "FCS II Carver GF Tri<br />

Set"


KITESOUL È ANCHE SU APP STORE!<br />

SCARICA LA NOSTRA APP E<br />

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