Kitesoul Magazine #21 Edizione Italiana
In questo numero: Sardinia Grand Slam, Lighthouse to Leighton, Endurance Capo Verde Islands, F-one Dealer Meeting in Dakhla, Oahu strike mission, Cipro, Eleveight Kites, Jeremy Burlando, Joshua Emanuel, Emanuele Martinez, Kite and the City, How to Jibe in 4 ways, 7 passi per iniziare a fare freestyle, La guida definitiva per scegliere il tuo surfino e molto altro.
In questo numero: Sardinia Grand Slam, Lighthouse to Leighton, Endurance Capo Verde Islands, F-one Dealer Meeting in Dakhla, Oahu strike mission, Cipro, Eleveight Kites, Jeremy Burlando, Joshua Emanuel, Emanuele Martinez, Kite and the City, How to Jibe in 4 ways, 7 passi per iniziare a fare freestyle, La guida definitiva per scegliere il tuo surfino e molto altro.
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Direttore Responsabile<br />
David Ingiosi<br />
david.ingiosi@kitesoul.com<br />
Redattore tecnico wave<br />
Mitu Monteiro<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
Alberto Rondina<br />
Tecnica<br />
Renato Casati<br />
Photo & Video<br />
Maurizio Cinti<br />
Grafica<br />
Giuseppe Esposito<br />
Traduzioni italiano-inglese<br />
Daniela Meloni<br />
DICEMBRE 2017 - GENNAIO 2018<br />
BIMESTRALE<br />
Testi<br />
David Ingiosi, James Boulding, Keahi de<br />
Aboitiz, Moona White, Ulrich Frank,<br />
Chris Bobryk, Gianluca Cavaiola, Alessio<br />
Alfieroni, Giorgia Notaro, Renato<br />
Casati, Kari Schibevaag, Laci Kobulsky,<br />
Alby Rondina.<br />
Immagini<br />
Reemedia, Svetlana Romantsova, Mario<br />
Saragò, Mark Andrew Culp, Laci<br />
Kobulsky, Eleveight Kites, Red Bull,<br />
RRD, F-One, RRD, F-One, Toby<br />
Bromwich, Cabrinha, Naish, Core.<br />
Cover:<br />
Rider: Set Teixeira<br />
Photo: F-One Courtesy<br />
Editore e pubblicità<br />
VISU Media<br />
Via Cavour, 20<br />
24030 Ambivere (BG)<br />
Amministratore Unico<br />
Federico Sugoni<br />
fs@kitesoul.com<br />
Registrazione Tribunale<br />
di Bergamo n°10/2014<br />
del 15/04/2014.<br />
Copyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong><br />
La VISU Media è titolare esclusiva della<br />
testata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i diritti di<br />
pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo<br />
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legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa<br />
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Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,<br />
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gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla<br />
pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto<br />
cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione<br />
(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale<br />
di vendita e Paese del mondo.<br />
FEDERICO SUGONI<br />
Editore<br />
Manager d’Azienda<br />
ed Imprenditore, si appassiona al<br />
surf da giovanissimo, ma scopre<br />
l’amore per il Kitesurf da grande<br />
durante un viaggio alle Hawaii.<br />
Il kite è la sua più grande<br />
passione dopo sua figlia. Nel 2014<br />
fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />
GIUSEPPE ESPOSITO<br />
Direttore creativo<br />
Kiter sin da piccolo, rider per RRD<br />
Italia, laureato in Design della<br />
Comunciazione al Politecnico di<br />
Milano. Con questo incarico ha<br />
potuto finalmente unire le sue due<br />
passioni: il kite ed il design.<br />
DAVID INGIOSI<br />
Direttore Responsabile<br />
Giornalista professionista e<br />
video maker specializzato in<br />
vela, avventure di mare, viaggi e<br />
sport acquatici, da oltre 15 anni<br />
racconta da dentro il "pianeta<br />
blu". Si è innamorato del kitesurf<br />
diversi anni fa in Sardegna poi ha<br />
viaggiato in tutto il mondo come<br />
istruttore Iko.<br />
MAURIZIO CINTI<br />
Videomaker<br />
Appassionato di cinema<br />
e fotografia. Skater, Snowboarder<br />
e Wakeboarder, appena ha<br />
conosciuto il kitesurf, tutto il resto<br />
è diventato un ricordo, inizia con<br />
il freestyle,ma ora ama le onde<br />
grandi e potenti. La ricerca dello<br />
swell perfetto è la sua passione.
KITESOUL MAGAZINE<br />
Feel The Flow<br />
RENATO “DR. KITE” CASATI<br />
Direttore tecnico<br />
Wave team rider RRD. Kitesurfer<br />
dal 2000, è stato giudice ed<br />
atleta PKRA e KPWT. Ha scritto<br />
continuativamente per diverse<br />
riviste di settore<br />
negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di<br />
Como e Sardegna, ma sverna fra<br />
le onde Capoverdiane.<br />
MITU MONTEIRO<br />
Redattore tecnico wave<br />
Capoverdiano di Sal, Rider<br />
Ufficiale F-One, Manera. Campione<br />
Mondiale wave KPWT nel 2008 e<br />
tre volte Vice Campione Mondiale.<br />
Inizia giovanissimo con il Surf<br />
e con il Windsurf, dopo<br />
poco scopre il Kitesurf<br />
e diventa amore puro.<br />
ALBERTO RONDINA<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
È il miglior esponente del<br />
Kite Italiano nel mondo delle<br />
competizioni, Rider Ufficiale<br />
per Cabrinha Kites, Neil Pryde e<br />
GoPro. Quattro volte Campione<br />
Italiano, Campione Europeo 2010 e<br />
terzo classificato nel Campionato<br />
Mondiale PKRA 2012.<br />
DANIELA MELONI<br />
Traduttrice professionista<br />
Daniela ha vissuto principalmente<br />
all’estero, dove ha conseguito<br />
la laurea in Giurisprudenza e<br />
iniziato la sua carriera. Capisce di<br />
avere una passione per gli sport<br />
acquatici nel 2007 quando si<br />
ritrasferisce nella costa ovest della<br />
Sardegna e incontra suo marito,<br />
il kitesurfer Enrico Giordano.<br />
Dal 2009 è una traduttrice<br />
professionista. Amante del SUP e<br />
fotografa amatoriale non manca<br />
mai di fotografare o riprendere<br />
una sessione wave di kite o SUP.
TENDENZE<br />
Imparare<br />
il kitefoil?<br />
Oggi<br />
possono<br />
tutti...<br />
Come prende velocità, la tavola si stacca dall'acqua e inizia il silenzio. Attorno a noi<br />
solo il rumore del vento che soffia e spinge il nostro kite. Questa è la sensazione<br />
che prova chi plana a bordo di un kitefoil. Chi di voi non ha ancora sentito parlare di<br />
questa spettacolare disciplina del kitesurf, probabilmente vive in una caverna. Negli<br />
ultimi due anni infatti il kitefoil è stato protagonista di una diffusione che è arrivata<br />
come una valanga a spazzare la tribù dei rider, allargando di fatto i confini di questo<br />
sport verso orizzonti ad oggi ancora in piena evoluzione e tutt'altro che definiti.
PINNE FUTURISTICHE PER GESTIRE IL LIFT<br />
In pratica nel kitefoil il rider utilizza una tavola dotata di speciali appendici idrodinamiche,<br />
dette hydrofoil, a forma di "T" rovesciata che consentono alla tavola in planata<br />
di sollevarsi completamente dall'acqua in modo da ridurre notevolmente l'attrito<br />
e navigare a velocità incredibili. Quanto alle ali, si possono usare normali kite<br />
gonfiabili oppure i kite a cassoni. I vantaggi del kitefoil, oltre alla stupenda sensazione<br />
di planare a mezzo metro dall'acqua, sono che si può navigare già con 5-6 nodi di<br />
vento, inoltre permette di uscire anche in condizioni di mare con chop formato, visto<br />
che la tavola plana al d sopra dei frangenti e infine consente andature di bolina con<br />
angoli fino a 40 gradi.<br />
In realtà i rider esperti con il kitefoil ci fanno davvero di tutto: carvate mozzafiato,<br />
salti giganteschi e manovre freestyle. Quello che è certo è che questo sport continuerà<br />
a diffondersi a macchia d'olio, soprattutto ora che la Federazione Mondiale della<br />
Vela guarda al kitefoil come possibile candidato alle Olimpiadi di Tokyo 2020.<br />
KITEFOIL: COL PIANTONE CORTO IMPARANO TUTTI<br />
Nel frattempo cresce il numero di praticanti in tutto il mondo, si collaudano nuovi<br />
materiali, aumentano le competizioni dedicate e naturalmente, come avviene quando<br />
uno sport diventa tendenza, nuovi appassionati si avvicinano a questa disciplina. Un<br />
apprendistato però tutt'altro che semplice quello del kitefoil in realtà, anche per chi<br />
già è un kiter esperto. Serve tempo, dedizione e pazienza. Ma anche istruttori qualificati<br />
e magari lezioni mirate.<br />
Proprio con l'obiettivo di rendere il più semplice possibile la scoperta di questa nuova<br />
disciplina, ridurre i tempi di apprendimento e fare pratica in sicurezza, recentemente<br />
tutti i grandi brand del mercato, da North Kiteboarding a Cabrinha, da RRd a Slingshot<br />
a F-One, hanno sviluppato piantoni di lunghezza progressiva che partono dai<br />
45 centimetri, inoltre alcuni di loro hanno realizzato dei video tutorial appositi che<br />
insegnano i primi rudimenti e rendono tutto più facile.<br />
TUTORIAL ON LINE: DA ZERO A HERO<br />
Le lezioni on line oltre a spiegare cos'è e cosa permette di fare il kitefoil, sono concepite<br />
come un vero e proprio corso base che comprende l'equipaggiamento, l'assemblaggio<br />
delle appendici, le procedure di sicurezza, il body drag, la partenza dall'acqua,<br />
il riding, i cambi di direzione e i salti. Un'attenzione particolare è quindi dedicata al<br />
controllo del lift della tavola sull'acqua, sull'assetto del corpo e sul corretto bilanciamento<br />
del peso.<br />
Piaccia o meno, il kitefoil è qui per rimanere ed è fantastico perché è una delle nuove<br />
tendenza più divertenti e innovative del kitesurf. Insomma siamo alla foiling mania.<br />
David Ingiosi
SOMMARIO<br />
PORTFOLIO<br />
SARDINIA GRAND SLAM<br />
COMPETIZIONI<br />
18 30 38<br />
Nico Parlier, asso mondiale<br />
del Kite Foil<br />
Lighthouse to Leighton,<br />
voglia di endurance<br />
d'amore<br />
WAVE RIDING<br />
CIPRO<br />
NUOVI BRAND<br />
80<br />
Oahu strike mission<br />
98<br />
2 Ragazze kiter e un<br />
bebé<br />
108<br />
Eleveight Kites, il nuovo<br />
brand internazionale che<br />
farà volare i kiters!<br />
VELERIE<br />
134<br />
Emanuele Martinez, Mr.<br />
Zenitramsails: riparare<br />
le vele è un atto<br />
ESPERIENZE<br />
STRAPLESS<br />
140 148<br />
Kite and the City COME CAMBIARE<br />
DIREZIONE IN 4 MODI
ENDURANCE F-ONE ESPERIENZE<br />
46 52 72<br />
Una grande avventura<br />
tra le isole di Capoverde<br />
Dakhla Global Meeting<br />
2018: una festa del kite<br />
Prima di essere lo<br />
SledgeHammer<br />
RIDER<br />
KITE WORLD RECORD<br />
RIDERS<br />
122<br />
Jeremy Burlando, pochi<br />
anni e un talento da<br />
campione<br />
126<br />
Portfolio Joshua Emanuel made<br />
the biggest jump on<br />
WOO, 28.9 mt<br />
130<br />
Portfolio La ragazza del kite con<br />
una gamba sola<br />
FREESTYLE<br />
TECNICA<br />
FOCUS<br />
156<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
170<br />
Abc surfino: guida<br />
ragionata alla scelta<br />
dell'oggetto di desideri<br />
188<br />
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18<br />
PORTFOLIO<br />
Alberto Rondina<br />
RIDER: ALBERTO RONDINA<br />
FOTO: LACI KOBULSKY
20 PORTFOLIO<br />
JULIAN MEISTER<br />
RIDER: JULIAN MEISTER<br />
FOTO: LUKAS PITSCH
22 PORTFOLIO<br />
JULIEN LELEU<br />
RIDER: JULIEN LELEU<br />
FOTO: SVETLANA ROMANTSOVA
24 PORTFOLIO<br />
MITU MONTEIRO<br />
RIDER: MITU MONTEIRO<br />
FOTO: WILLY HADORN
26 PORTFOLIO<br />
CARL FERREIRA<br />
RIDER: CARL FERREIRA<br />
FOTO: HIGH LIGHT PROD
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30<br />
SARDINA GRAND SLAM<br />
Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />
Nico Parlier è il nuovo Campione del Mondo di Kite Foil! Il<br />
Sardinia Grand Slam, la finalissima della Kite Foil Gold Cup,<br />
ha emesso il suo verdetto ed ha incoronato nel magnifico<br />
scenario del Poetto di Cagliari il nuovo Campione di questa<br />
discipline. Dodici le prove complessive realizzate nel corso<br />
delle 4 giornate di gara!<br />
Nico Parlier<br />
ASSO MONDIALE DEL KITE FOIL
David Ingiosi
32<br />
SARDINA GRAND SLAM<br />
Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />
Dal 4 all’8 ottobre 2017 nella suggestiva<br />
location del Poetto (Sesta Fermata,<br />
stabilimento EI) di Cagliari, si è disputato<br />
il Sardinia Grand Slam, tappa finale<br />
della Kite Foil Gold Cup organizzata<br />
dalla GLEsport asd e dallo Yachting Club<br />
Cagliari e sotto l’egida della IKA (International<br />
Kiteboarding Association).<br />
Il Sardinia Grand Slam costituiva l’atto<br />
conclusivo del Kite Foil Gold World<br />
Championship che quest'anno aveva già<br />
ha portato i più forti kiters del mondo<br />
in Korea e per ben 2 volte in Cina, prima<br />
a Weifang e poi a Pingtan. A dominare<br />
la gara è stato il francese Nico<br />
Parlier.<br />
Un risultato annunciato visto l’andamento<br />
delle regate dei giorni scorsi. Al<br />
francese è bastata la prima giornata di<br />
gara per prendere le misure sull’altro<br />
pretendente al trono, il connazionale<br />
Axel Mazella, ed inanellare ben sette<br />
primi piazzamenti sui 12 a disposizione<br />
e portare a casa il titolo iridato.<br />
Come annunciato la vera battaglia è<br />
stata per il secondo e terzo posto. Medaglia<br />
d’argento per il francese Axel Mazelle<br />
che riesce a strappare il secondo<br />
posto per soli 3 punti all’ormai ex Campione<br />
del Mondo Maxime Nocher.
34<br />
SARDINA GRAND SLAM<br />
Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil
Ottima prova per l'italiano Mario<br />
Calbucci<br />
Nessuna novità nei posti immediatamente<br />
sotto al podio con il quarto posto del britannico<br />
Guy Bridge e il quinto posto di Theo<br />
De Ramecourt. Primo tra gli azzurri il neo<br />
campione italiano Mario Calbucci, sesto in<br />
classifica, autore di un’ottima prova qui al<br />
Poetto. Una prestazione costante la sua nel<br />
corso giorni, che gli ha permesso di rimanere<br />
sempre a ridosso della parte alta della<br />
classifica.<br />
Per quanto riguarda le donne, si laurea<br />
campionessa del Mondo la britannica Steph<br />
Bridge seguita dalla francese Anaïs Mai Desjardins<br />
e dalla tedesca Sabrina Schlossnikel.
36<br />
SARDINA GRAND SLAM<br />
Nico Parlier, asso mondiale del Kite Foil<br />
Mirco Babini:<br />
"Spiaggia del Poetto, spot d'eccellenza"<br />
“E’ stata davvero una gran Finale – è il commento<br />
di Mirco Babini, presidente dell’IKA<br />
– International Kiteboarding Association<br />
– abbiamo avuto in gara i 39 top rider internazionali<br />
che si sono dati battaglia per<br />
portare a casa il titolo di Campione del Mondo.<br />
Cagliari e la spiaggia del Poetto si sono<br />
confermate ancora una volta più che all’altezza<br />
di ospitare eventi di livello internazionale.<br />
Per quanto riguarda il Kiteboarding,<br />
ed in generale gli sport con la vela, il Poetto<br />
è ormai riconosciuto in tutto il mondo come
uno dei migliori spot internazionali per le<br />
competizioni e per il training. Mi auguro<br />
che questo patrimonio venga ulteriormente<br />
valorizzato in maniera costante nei prossimi<br />
anni con l’organizzazione di eventi e, perché<br />
no, con la realizzazione di un’accademia<br />
per il coaching ad alto livello riservata al<br />
perfezionamento e alla pratica dei campioni<br />
nazionali e mondiali di queste discipline”.
38<br />
COMPETIZIONI<br />
Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />
Lighthouse<br />
to Leighton,<br />
voglia di<br />
endurance<br />
Il prossimo 9 dicembre si disputa sulla costa Ovest della terra dei canguri l'8°<br />
edizione della Red Bull Lighthouse to Leighton, prova long distance di 19<br />
chilometri dall'isola di Rottnest alla spiaggia di Leighton. In gara quest'anno<br />
anche l'italiano Gianluca Cavaiola che ci racconta la sua voglia di endurance.<br />
Testo David Ingiosi
40<br />
COMPETIZIONI<br />
Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />
Il mondo dei kiter si divide in due categorie:<br />
quelli che vogliono saltare più<br />
in alto possibile e coloro che invece<br />
vogliono planare a tutta velocità,<br />
correre sul filo dei 40 nodi. E sbaragliare<br />
gli avversari. La Red Bull Lighthouse<br />
to Leighton, competizione di<br />
endurance che quest'anno parte il 9<br />
dicembre.<br />
Dove c'è il marchio della bevanda<br />
energetica austriaca, si sa si respira<br />
spettacolo, adrenalina e avventura<br />
e la Lighthouse to Leighton è un<br />
evento che riunisce al meglio tutti<br />
questi ingredienti. La gara, alla sua<br />
8° edizione, è una prova di 19 chilometri<br />
che si svolge sulla costa Ovest<br />
dell'Australia, dall'isola di Rottnest,<br />
un ex prigione aborigena oggi esclusiva<br />
stazione turistica, verso il continente,<br />
fino alla spiaggia di Leighton,<br />
situata poco a Nord di Fremantle.<br />
APPASSIONATI E CAMPIONI<br />
SI DANNO BATTAGLIA<br />
Il punto di forza di questa maratona<br />
del kite è che vi possono partecipare<br />
grandi campioni e semplici appassionati<br />
e ciascuno può competere<br />
con qualsiasi mezzo: hydrofoil,<br />
surfino, tavola race e twintip. Nell'<br />
edizione 2016 hanno preso parte 135<br />
concorrenti che hanno dato il meglio<br />
approfittando dei venti costanti tra i<br />
22 e i 24 nodi che hanno soffiato su<br />
tutto il percorso. A vincere la gara lo<br />
scorso anno è stato il francese Nico<br />
Parlier che si è schierato al via della<br />
Red Bull Lighthouse to Leighton<br />
con due obiettivi: vincere la regata e<br />
battere il record di percorrenza dei<br />
19 chilometri registrato nel 2014 da<br />
Olly Bridge con il tempo di 22 minuti<br />
e 7 secondi. Il buon Parlier era in ottima<br />
forma e ha centrato entrambi gli<br />
obiettivi conquistando il primo posto<br />
assoluto e battendo il nuovo record<br />
della regata con il tempo di 19 minuti<br />
e 3 secondi.
QUEST'ANNO SELEZIONATO<br />
ANCHE<br />
UN ITALIANO<br />
In gara quest'anno alla Red Bull<br />
Lighthouse to Leighton è stato selezionato<br />
anche l'italiano Gianluca<br />
Cavaiola che ci racconta un po' di sé<br />
e della sua voglia di endurance.<br />
Gianluca puoi raccontare un po' di te<br />
a chi non ti conosce e soprattutto la<br />
tua esperienza nel kitesurf?<br />
Ciao a tutti, innanzitutto grazie a<br />
tutta la redazione di <strong>Kitesoul</strong> per<br />
questa intervista e l’opportunità. Il<br />
mio nome è Gianluca Cavaiola, sono<br />
nato a Fondi in provincia di Latina,<br />
ho vent’anni e sono un rider italiano<br />
di kiteboarding freestyle. Ho iniziato<br />
a praticare questa disciplina nel mio<br />
home spot a Salto di Fondi verso la<br />
fine dell’estate 2012 e grazie ad alcuni<br />
miei amici mi sono subito avvicinato<br />
alla disciplina del freestyle.<br />
Nell’estate successiva, nel 2013,<br />
ho partecipato per la prima volta al<br />
Campionato Italiano di Freestyle anche<br />
se il mio livello tecnico era ancora<br />
molto basso rispetto agli altri rider<br />
in competizione e per questo motivo<br />
ho perso entrambe le mie heat.<br />
Ciò però ha segnato il mio punto di<br />
partenza, ho imparato molto durante<br />
l’evento e ho cominciato a prendere<br />
spunto dagli altri rider per imparare<br />
nuove manovre. L’anno successivo<br />
sono andato decisamente meglio e<br />
con un po’ di impegno, determinazione<br />
e anche un pizzico di fortuna ho<br />
concluso in terza posizione il Campionato<br />
Italiano Juniores. Il 2015 ha<br />
segnato il mio passaggio dalla categoria<br />
Juniores a quella Open e ho<br />
partecipato a entrambe le discipline<br />
Freestyle e Big Air. Il livello è stato<br />
molto più alto e non sono riuscito ad<br />
ottenere una buona posizione. Nel<br />
2016, dopo essermi trasferito oltre<br />
oceano, ho preso parte all’Australian<br />
National Kiteboarding League, a<br />
Perth, nel famoso spot di Safety Bay<br />
e ho concluso l’evento in quarta posizione,<br />
anche se sfortunatamente<br />
mi mi sono infortunato rompendomi<br />
un dito e ho abbandonare l’evento<br />
prima del dovuto.<br />
Come mai ti trovi in Australia?<br />
Lo scorso anno mi sono trasferito a<br />
Perth, in Western Australia, perché<br />
durante l’ultima competizione ho<br />
sentito la necessità di allenarmi di
42<br />
COMPETIZIONI<br />
Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />
più e l’Australia era il posto che più<br />
soddisfava questa esigenza sia per<br />
gli allenamenti e quindi le condizioni<br />
climatiche, sia in termini di nuove<br />
esperienze in competizioni di varie<br />
discipline e sia per continuare i miei<br />
studi in sport e fitness.<br />
Conoscevi già la Red Bull Lighthouse<br />
to Leighton e come è nata l'idea di<br />
prendervi parte?<br />
Per essere onesto devo ammettere<br />
che non conoscevo la Red Bull<br />
Lighthouse to Leighton. Durante il<br />
periodo del mio infortunio al dito, nel<br />
quale non potevo allenarmi, ho sentito<br />
parlare di questa famosa regata e<br />
sono andato a vederla da spettatore<br />
rimanendo stupito dall’organizzazione<br />
dell’evento, dal numero di atleti<br />
che vi prendono parte e da nomi importanti<br />
dello scenario mondiale del<br />
kiteboarding come Aaron Hadlow e<br />
Sam Light, i quali si contendevano<br />
il titolo. Per tutti questi motivi è nata<br />
l’idea di provare a partecipare per<br />
l’anno successivo anche non avendo<br />
alcuna esperienza in questa disciplina.<br />
Ho fatto così l’iscrizione diversi<br />
mesi fa nell’attesa che l’organizzazione<br />
della Red Bull annunciasse i rider<br />
selezionati per partecipare alla<br />
regata.<br />
Come è andata la selezione?<br />
A causa delle numerose richieste<br />
di iscrizione all’evento e con solo<br />
140 posti disponibili, l’organizzazione<br />
dell’evento Red Bull si è riservata<br />
il diritto di selezione degli atleti<br />
che parteciperanno alla regata il 9<br />
dicembre prossimo. Purtroppo però<br />
non sono stati specificati i criteri seguiti<br />
per la selezione. Tutti gli atleti<br />
sono però stati invitati a partecipare<br />
a un meeting pre-gara durante il<br />
quale sono stati annunciati tutti gli<br />
atleti selezionati e per mia fortuna il<br />
mio nome era tra questi.<br />
Quali sono secondo te le difficoltá di<br />
questa gara?<br />
La Red Bull Lighthouse to Leighton<br />
è una regata che parte dall’isola<br />
di Rottnest e arriva sulla spiaggia<br />
di Leighton, sulla costa di Perth. La<br />
distanza totale è di circa 20 km. Essendo<br />
improntata come una Race,<br />
la difficoltà della gara consiste nel<br />
mantenere ritmi alti dalla partenza<br />
fino all’arrivo e velocità elevata, poi<br />
trattandosi di una traversata in pieno<br />
oceano ciò non sarà poi così scontato.<br />
Per non perdere tempo e quindi<br />
posizioni bisognerà, inoltre, mantenere<br />
sempre lo stesso bordo durante
44<br />
COMPETIZIONI<br />
Lighthouse to Leighton, voglia di endurance d'amore<br />
tutta la regata che normalmente<br />
dura dai 25 ai 40 minuti. Sfidare infine<br />
i campioni in questa disciplina<br />
non sarà altrettanto facile.<br />
Come ti stai preparando e quali attrezzature<br />
userai?<br />
Per quanto riguarda la preparazione,<br />
posso dirvi che il fattore che può fare<br />
la differenza in questa competizione<br />
sarà la resistenza fisica, soprattutto<br />
nelle gambe. Per questo motivo gli<br />
allenamenti che sto seguendo non<br />
sono solamente tecnici ma anche<br />
fisici in palestra. Sto cercando di<br />
lavorare molto sulla resistenza muscolare<br />
e sul Core System. Per quanto<br />
riguarda, invece, le attrezzature,<br />
utilizzerò il nuovo Obsession MK10<br />
di casa Roberto Ricci Design con il<br />
settaggio a quattro linee e una tavola<br />
Poison V4 140x42 cm.<br />
Quali sono le tue aspettative?<br />
La Red Bull Lighthouse to Leighton<br />
sarà un’esperienza completamente<br />
nuova per me e per questo motivo<br />
non riesco ad avere aspettative<br />
specifiche. Anche la disciplina<br />
Race mi è completamente nuova e<br />
per questo motivo l’unica aspettativa<br />
che ho è quella di prepararmi al<br />
massimo e dare il massimo durante<br />
la competizione sperando di concludere<br />
tra le prime posizioni.
46<br />
ENDURANCE<br />
Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />
UNA GRANDE AVVENTURA T<br />
Immaginate di essere sulla<br />
spiaggia di Boa Vista e volgere<br />
lo sguardo all'oceano. Nella<br />
vostra mente Sal è lì da qualche<br />
parte davanti a voi. Scene<br />
del pro rider local Mitu Monteiro<br />
che da spettacolo sulle<br />
onde capoverdiane che si<br />
scolpiscono nella vostra memoria.<br />
I piedi affondati nella<br />
soffice sabbia, l'odeore del<br />
sale, l'acqua che vi accarezza<br />
le gambe e la sensazione di<br />
essere a casa, la fantasia che<br />
vola alto, la voglia di partire<br />
che brucia in gola come nel<br />
petto. Preparate il vostro kite<br />
pronti a surfare onde e stamparvi<br />
un sorriso sulla faccia<br />
da un orecchio all'altro.<br />
Questa specie di ronzio, la<br />
mia assoluta voglia di avventura<br />
e superare i miei limiti<br />
sono state la molla che mi<br />
ha permesso di trasformare il<br />
progetto Kite4Change in una<br />
realtà concreta.<br />
Insomma, chi sono? Mi chiamo<br />
Ulrich, ma tutti mi conoscono<br />
semplicemente come<br />
Uli. Sono nato nel settembre<br />
del 1988 nella parte tedesca<br />
del Mar Baltico e l'oceano mi<br />
a sempre dato una grande energia,<br />
una spinta magica, un<br />
richiamo verso casa.<br />
A 9 anni ho cominciato la mia<br />
avventura acquatica veleg-<br />
Ulrich Frank
RA LE ISOLE DI CAPOVERDE<br />
giando a bordo degli Optimist<br />
utilizzando una vela di plastica<br />
che avevo cucito io stesso.<br />
Non appena le mie abilità veliche<br />
si sono evoluto a iniziato<br />
ad andare anche su catamarani<br />
e sul windsurf. Mi è piaciuto<br />
così tanto che a 14 anni mi<br />
sono messo a insegnare agli<br />
altri ragazzi.<br />
L'oceano a quel punto mi stava<br />
offrendo la possibilità di<br />
prendere in mano la mia vita.<br />
Sono stato cacciato da scuola<br />
all'età di 15 anni e questo<br />
evento ha generato in me sufficiente<br />
energia per rivoluzionare<br />
il mio status quo. A 17<br />
anni ho lasciato la Germania e<br />
inseguito il mio sogno legato<br />
agli sport acquatici andando<br />
in Sardegna, un'isola meravigliosa<br />
che si trova lungo le<br />
coste italiane.<br />
Lavorando come istruttore ho<br />
perfezionato le mie capacità<br />
veliche e di insegnamento<br />
condividendo la gioia di<br />
queste attività con molte persone.<br />
Dopo l'estate del 2007<br />
ho risposto a un'offerta di lavoro<br />
come istruttore alle Maldive<br />
per la stagione invernale.<br />
Il destino ha voluto che il titolare<br />
mi ha assegnato il ruolo<br />
di manager del centro sportivo,<br />
un segnale positivo che mi
48<br />
ENDURANCE<br />
Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />
indicava di aver fatto la scelta<br />
giusta? Avevo solo 18 anni.<br />
Nel frattempo stavo aggiungendo<br />
una nuova disciplina<br />
al mio arsenale, insegnare il<br />
kitesurf, uno sport ideale per<br />
i venti forti di spot come Sotavento<br />
a Fuerteventura, nelle<br />
isole Canarie.<br />
Dopo Fuerteventura, sono tornato<br />
in Sardegna nel 2009 e<br />
mi sono completamente immerso<br />
nell'attività di gestore<br />
del centro. La mia determinazione,<br />
la capacità di adattarmi<br />
e improvvisare, il mio<br />
spirito pratico si sono rivelate<br />
doti preziose. Sono rimasto lì<br />
per numerosi anni lavorando<br />
con migliaia di clienti, fissando<br />
regole nello spot, crescendo<br />
come general manager<br />
e imparando anche l'italiano,<br />
l'olandese e l'inglese.<br />
Negli ultimi 5 anni, a partire<br />
dal 2012, faccio base in uno<br />
dei migliori spot del lago di<br />
Garda, Malcesine, sempre<br />
in Italia. Avendo contribuito<br />
alla nascita del club WwwindSquare<br />
come istruttore,<br />
attualmente svolgo anche<br />
l'attività di general manager.<br />
La stagione invernale del lago<br />
di Garda, troppo rigida, è perfetta<br />
per dedicarsi ai viaggi,<br />
anche perché praticamente la<br />
location si svuota a livello turistico.<br />
Così nel 2015 ho deciso<br />
di partire per Capo Verde.<br />
Il risultato è stato di innamorarmi<br />
non solo dell'isola ma<br />
anche della popolazione locale.<br />
Dalla mia passione per<br />
l'oceano e le onde e la mia<br />
voglia di avventura nel mio<br />
radar è entrata molto presto<br />
la traversata di 75 km da a Sal<br />
a Boa Vista.<br />
Pronto a portare a termine<br />
la missione da solo anche se<br />
con assistenza in acqua mi<br />
sono scontrato con la richiesta<br />
di 1.000 euro per il costo<br />
delle barche di appoggio. Era<br />
decisamente troppo per il mio<br />
budget. Così ho iniziato a pensare<br />
ad altre opportunità di<br />
realizzare il mio sogno.<br />
A dicembre del 2016 ho cominciato<br />
a cercare altre persone<br />
disposte a condividere con me<br />
l'esperienza. Divertimento e
avventura con un gruppo privilegiato<br />
di kiter. Bello, no?<br />
Vicino alla met, ma non troppo.<br />
Sentivo di perdere qualcosa,<br />
qualcosa di più grande. Girando<br />
per l'isola ho incontrato<br />
una ragazza italiana di nome<br />
Sonia. Aveva costruito un asilo<br />
per 80 bambini, in prevalenza<br />
poveri. Facendo 1 più 1, la<br />
connessione che cercavo era<br />
lì davanti a me, ora era solo<br />
questione di curare i dettagli.<br />
Con l'attenzione e il supporto<br />
al progetto di aiutare questi<br />
ragazzi, oraticamente l'idea<br />
dell'evento era nata.<br />
E così è accaduto. I soldi sono<br />
stati raccolti e donati lo scorso<br />
anno per la prima edizione<br />
del Downwind da Sal a Boa<br />
Vista. E quest'anno l'obiettivo<br />
è di raccogliere fondi per aiutare<br />
gli 80 ragazzi a studiare<br />
per un anno intero. Già 12.000<br />
euro sono stati accumulati<br />
attraverso il progetto di fundrising<br />
on line. Ho creato un<br />
periodo di tempo a partire dal<br />
1 di febbraio per scegliere il<br />
giorno migliore per compiere<br />
la traversata<br />
Il periodo di attesa è di circa<br />
una settimana che passerete<br />
con noi a Boa Vista. Qui potete<br />
godere dell'atmosfera rilassata<br />
dei locals, fare downwind<br />
lungo costa e visitare i<br />
migliori spot wave della zona.<br />
Una volta deciso il giorno della<br />
traversata, il giorno prima<br />
con un piccolo volo di 10
50<br />
ENDURANCE<br />
Una grande avventura tra le isole di Capoverde<br />
minuti raggiungeremo Sal e<br />
nella serata ci sarà un briefing<br />
sulla sicurezza e una cena<br />
insieme.<br />
Il giorno successivo intorno<br />
alle 7,30 ci incontreremo<br />
al Mitu&Djo KiteCenter dove<br />
prepareremo l'attrezzatura e<br />
dopo aver stivato i nostri bagagli<br />
sulle barche lasceremo<br />
Sal ed entreremo in oceano. Lo<br />
stesso Mitu ha confermato la<br />
sua partecipazione all'evento.<br />
Un vero onore averlo con noi!<br />
Non appena saremo in vista<br />
di Boa Vista le barche si fermeranno<br />
per creare la linea di<br />
arrivo. La regata si chiude sulla<br />
spiaggia di Morabeza dove<br />
Marco Stevanato e sua moglie<br />
Leila (di Brescia) ci daranno il<br />
benvenuto.<br />
La distanza effettiva tra le due<br />
isole è di 75 km e ci vogliono<br />
circa 3 ore per coprirle con il<br />
kite. Partecipare è molto semplice.<br />
Dovete solo registrarvi<br />
on line e selezioneremo i migliori<br />
25 rider. Abbiamo ancora<br />
posti liberi.
Perché solo 25 rider?<br />
Dal primo giorno Kite Downwind<br />
è stato concepito come<br />
un'opportunità di vivere un'avventura,<br />
incontrare gente con<br />
le stesse passioni e fare del<br />
bene agli altri. Credo che un<br />
gruppo di partecipanti sia la<br />
soluzione migliore per archiviare<br />
un'esperienza così bella,<br />
connettersi con la natura, il<br />
Paese e la gente. E per questo<br />
abbiamo limitato il numero a<br />
25 partecipanti.<br />
Boa Vista è facile da raggiungere<br />
con un volo di 6 ore da<br />
molti aeroporti italiani con<br />
Neos. L'iscrizione alla gara<br />
costa 330 euro molti dei quali<br />
andranno direttamente<br />
all'asilo di Sonia. Se non avete<br />
la possibilità di raggiungerci<br />
e fare il Downwind visitate il<br />
progetto di Fundraising e supportate<br />
la nostra causa.
52<br />
F-ONE<br />
Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />
DAKHLA GLOBAL<br />
MEETING 2018<br />
UNA FESTA DEL KITE<br />
Il successo di un evento è decretato soprattutto dal<br />
fatto che nessuno degli invitati se ne vorrebbe andare.<br />
Per il Dakhla Global Meeting 2018 organizzato dal 23 al<br />
29 ottobre da F-One è stato proprio così. Una festa del<br />
kitesurf (e non solo) organizzata di tutto punto dalla<br />
crew del brand francese con dentro tanti ingredienti<br />
che hanno fatto sentire tutti a casa: una calorosa<br />
accoglienza, un'atmosfera informale, professionisti<br />
e tecnici competenti super disponibili e poi loro, i<br />
nuovi giocattoli del catalogo 2018, kite, tavole, barre<br />
e accessori pronti per essere presentati, spiegati in<br />
ogni minimo dettaglio e finalmente testati in acqua<br />
uno a uno. Se poi tutto questo avviene in una location<br />
davvero magica come Dakhla in mezzo al deserto marocchino,<br />
capite come le lancette dell'orologio in certi<br />
frangenti possono fermarsi e non si vuole tornare più.<br />
L'occasione per noi della redazione di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>,<br />
come al solito in questi appuntamenti internazionali,<br />
si è rivelata quanto di più efficace per conoscere<br />
da vicino quest'azienda francese fondata nel 1989<br />
da Raphael Salles, incontrare il suo team, respirare la<br />
sua filosofia e toccare con mano ogni singola attrezzatura.<br />
Ecco a voi allora il nostro resoconto di questo<br />
Dakhla Global Meeting 2018 targato F-One.<br />
Dakhla: paesaggi lunari e una laguna di acqua piatta<br />
(e profonda)<br />
Partiamo proprio dalla location. I kiter di tutto il mondo<br />
conoscono Dakhla che negli ultimi anni sta riscuotendo<br />
una grande popolarità non solo per le condizioni<br />
straordinarie di vento e mare che offre, ma anche per<br />
la magia del suo territorio circondato dal deserto, i<br />
colori abbaglianti dalle incredibili sfumature e le mille<br />
suggestioni di una cultura antica. Ad ospitare il meeting<br />
di F-One è il Dakhla Club, una struttura di nuova<br />
costruzione situata sul lato Est della laguna. È proprio<br />
quest'ultima a fare da splendida cornice all'evento.
Testo: David Ingiosi<br />
Foto: Willy Hadorn
54<br />
F-ONE<br />
Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />
Formata da una grande penisola che da un lato si affaccia<br />
direttamente sull’oceano Atlantico e nell'entroterra<br />
crea questo fantastico specchio d'acqua sempre<br />
battuto dal vento, viene anche chiamata laguna<br />
del "Rio de Oro" perché, secondo un’antica leggenda,<br />
al tramonto i pesci dorati venivano in superficie, colorando<br />
l’intera distesa d’acqua. Anche nel mese di ottobre<br />
grazie alla sua posizione prossima al Tropico del<br />
Cancro, lo spot offre un clima secco e le temperature<br />
durante il giorno oscillano dai 25 ai 35 gradi. Condizioni<br />
ideali che non a caso da qualche hanno spinto gli
organizzatori del PKRA World Tour a organizzare ogni<br />
anno proprio qui a Dakhla una tappa del circuito mondiale<br />
Freestyle.<br />
RAPHAEL SALLES, MANAGER GENTILUOMO<br />
E SURFISTA DI RAZZA<br />
Ad accogliere il gruppo di ospiti del meeting, tutti distributori<br />
mondiali del brand francese, più noi dello<br />
staff di <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e i redattori di altre prestigiose<br />
riviste internazionali di kitesurf, è lo stesso<br />
patron di F-One, Raphael Salles, un vero gentelman,
56<br />
F-ONE<br />
Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />
elegante e alla mano al tempo stesso, oltre che un imprenditore<br />
affermato e soprattutto un ottimo waterman<br />
a 360 gradi, capace di muoversi con disinvoltura<br />
tra le onde con un Sup come con un Hydrofoil. Con<br />
lui lo staff tecnico di F-One a partire dai progettisti, il<br />
kite designer Robert Graham, il giovane architetto navale<br />
Charles Bertrand, l'ingegnere degli accessori Paco<br />
Isoardi, il brand manager Belar Diaz e infine il brand<br />
manager di Manera Julien Salles, figlio di Bernard. Poi<br />
tanti atleti del team internazionale, tutti giovani, allegri<br />
e motivati: il campione strapless Mitu Monteiro,<br />
Camille Delannoy, lo spagnolo David TonyJuan, il brasiliano<br />
Set Teixeira, il francese Paul Serin, il marocchino<br />
Ismail Adarzane e Tituan Galea. Con loro anche la<br />
responsabile comunicazione Chloè Champs, sorta di<br />
factotum efficiente, sempre sorridente e disponibile<br />
che per noi del magazine è un vero piacere incontrare<br />
dopo mesi di messaggi, mail, telefonate per condividere<br />
i contenuti del brand sulle nostre pagine. Insomma<br />
un bel team affiatato, solido e molto amichevole.<br />
SPIEGAZIONI TECNICHE E TEST IN ACQUA PRESSO IL<br />
CENTRO KBC<br />
Confluito il folto gruppo di ospiti praticamente da ogni<br />
parte del globo (per l'Italia l'amico Luca Marcis), e dopo<br />
una giornata di ambientamento nell'atmosfera marocchina<br />
e i paesaggi lunari della laguna antistante il residence,<br />
siamo pronti per il fitto calendario di giornate<br />
che prevedevano in mattinata le presentazioni ufficiali<br />
di tutta la collezione tecnica 2018, sup, kitesurf, surf<br />
e hydrofoil, compresi gli accessori del brand Manera<br />
con mute, trapezi, bag e shorts, il tutto arricchito da<br />
spiegazioni e commenti tecnici su ogni modello. Quindi<br />
nel pomeriggio si passava all'azione con il test dei<br />
materiali allestiti nel bel centro sportivo KBC gestito<br />
da quel fenomeno tedesco di Thomas Beckmann che<br />
con la sua crew di istruttori ci ha offerto un'ottima<br />
assistenza tecnica e supporto in acqua con i gommoni.<br />
Non sono mancate anche delle fantastiche uscite<br />
sul famoso wave spot di Westpoint in oceano Atlantico<br />
che ha regalato giornate di onde mozzafiato (fino a<br />
3 metri) e divertimento per tutti a bordo di ogni tipo
58<br />
F-ONE<br />
Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />
di tavola. Senza contare le cene insieme, le serate di<br />
chiacchiere a fiume, il forte thè marocchino e le stellate<br />
clamorose che hanno accompagnato tutto il nostro<br />
soggiorno.<br />
KITE F-ONE: SOLO TRE MODELLI, MA ECCELLENTI<br />
Dopo la presentazione ufficiale di Raphael (con un piccolo<br />
aggiornamento sulla querelle giudiziale vinta contro<br />
Bruno Lagagnoux per difendere il Bandit dall'accusa<br />
di essere una copia del Bow kite) e una breve ricognizione<br />
sulla recente attività dell'azienda e la sua posizione<br />
nel mercato, si è partiti con la gamma di Sup<br />
presentata da Belar Diaz. Poi si entrati nel vivo della<br />
collezione kitesurf. Prima tutte le ali con il famoso Bandit,<br />
vera icona del popolo dei kiter, al suo undicesimo<br />
anno di produzione che quest'anno si presenta rinnovato,<br />
più stabile, leggero, controllabile, con un set di<br />
briglie nuove e una nuova valvola centrale. Il lime è il
colore che lo contraddistinguerà nel 2018. Curiosità: sapevate<br />
che da quando è stata sviluppata quest'ala fino<br />
ad oggi il team del brand ha realizzato 80 prototipi? I<br />
capolavori non nascono dal nulla! Poi ancora il Furtive,<br />
una vela tecnica, aggressiva, ad alte prestazioni, sviluppata<br />
con l'aiuto del campione mondiale di velocità<br />
Alex Caizergues, dall'aspect ratio più stretta e con doti<br />
boliniere e di hang time assolutamente fantastiche.<br />
Quindi il Breeze, un'ala da light wind, intuitiva, potente<br />
e maneggevole. Altra novità di quest'anno la nuova ala<br />
Freestyle, il Wtf!?, un gioiellino che attesta l'interesse<br />
di F-One per il Freestyle spiegato accuratamente dai<br />
ragazzi del team Paul, David e Set. Interessante anche<br />
la nuova barra Linx a doppia configurazione: Low e High<br />
V di cui troverete ampio spazio nei prossimi numeri del<br />
magazine.
60<br />
F-ONE<br />
Dakhla Global Meeting 2018: una festa del kite<br />
Per raccontare e spiegare il mondo delle tavole F-One,<br />
oltre allo stesso Raphael in persona, c'è Charles, che<br />
formato alla prestigiosa Università di Architettura Navale<br />
di Southampton, in Inghilterra, snocciola come se<br />
niente fosse, dati, numeri, concetti di fluidodinamica e<br />
nozioni aeronautiche, oltre a materiali e soluzioni tec-
RIVOLUZIONE<br />
HYDROFOI<br />
niche adottati dall'azienda. Quindi loro, le tavole naturalmente<br />
in grande spolvero: Trax (Freeride/Freestyle),<br />
WTF!? (New School), Spicy (Wakestyle), Next e Unik<br />
(Freeride)<br />
F-ONE TERZO BRAND MONDIALE PER NUMERO<br />
DI ALI VENDUTE<br />
Ne viene fuori che tutti questi prodotti sono un concentrato<br />
di studio, tecnologia e passione. Tanta ricerca<br />
sui materiali, tante ore spese in studio e sui principali<br />
laboratori per i test e i collaudi delle attrezzature: Capoverde<br />
per il Wave e Tarifa per il Freestyle. Una fatica<br />
e investimenti ripagati però dalla comunità dei kiter<br />
di tutto il mondo che dal 1996 continuano a scegliere<br />
le attrezzature del brand francese che lo ricordiamo, a<br />
livello di ali, con oltre 13.000 pezzi venduti ogni anno<br />
si attesta come terzo Brand al mondo. Con una piccola<br />
differenza: provate a guardare quanti modelli hanno<br />
in catalogo gli altri marchi in testa alla classifica! Del<br />
resto questa è la filosofia vincente di questa azienda:<br />
concentrarsi sul prodotto, anzi su pochi prodotti di assoluta<br />
eccellenza, invece che su tanti accessori inutili.<br />
RIVOLUZIONE HYDROFOIL: F-ONE TRACCIA LA ROTTA<br />
Ma dove F-One è veramente avanti è il mondo degli hydrofoil.<br />
Accessibilità, tecnologia, prestazioni, ricerca<br />
continua, sono le loro parole d'ordine. Basta vedere le<br />
tavole in catalogo: pure "macchine da vento leggero"<br />
declinate in forme e soluzioni tecniche che rappresentano<br />
lo stato dell'arte di questa disciplina; una dimensione<br />
nuova che sta rivoluzionando il nostro sport<br />
e contaminando a macchia d'olio ogni parte del mondo.<br />
Per il Dakhla Global Meeting 2018 è stata scelta questa<br />
laguna marocchina proprio per esaltare il riding e<br />
le condizioni ideali di Dakhla dove esprimere al meglio<br />
le prestazioni delle pinne immerse del foil. Tutti i<br />
partecipanti al meeting hanno volato a pelo d'acqua,<br />
alcuni anche partendo da zero e con poche ore di session.<br />
Emozioni e sensazioni davvero impagabili quelle<br />
del foil che tutti dovrebbero provare. E un segno importante<br />
che il lavoro del Brand francese sta segnando non<br />
solo il presente, ma anche il futuro del Foil. Se non è un<br />
successo questo! Salam ‘alayk!
62<br />
INTERVISTA<br />
Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />
CHARLES<br />
BERTRAND:<br />
NESSUN GIORNO<br />
DI NOIA IN<br />
F-ONE!<br />
CHARLES, PUOI RACCONTARCI UN PO' DI TE, LE TUE<br />
PASSIONI E IL TUO BACKGROUND PROFESSIONALE?<br />
Sono un tipo tranquillo che ama il mare e ogni genere<br />
di mezzo a vela. Sono cresciuto nel Nord della Francia<br />
prima di spostarmi a studiare architettura navale<br />
e design in Inghilterra. Da allora in poi ho seguito<br />
studi di Fluido Dinamica per poi iniziare a lavorare a<br />
progetti professionali con yacht designer freelance.<br />
Dopo alcuni anni la mia strada ha incrociato quella<br />
di F-One e ho incontrato Raphael. Quasi subito sono<br />
entrato nel team a lavorare nel settore R&D e prima<br />
che lo realizzassi veramente sono passati 5 anni!<br />
COME È SUCCESSO CHE UN GIOVANE ARCHITET-<br />
TO NAVALE SIA ORMAI COMPLETAMENTE IMMERSO<br />
NELL'INDUSTRIA DEL KITESURF? COSA TI PIACE DI<br />
QUESTO SETTORE E IN CHE MODO LO TROVI DIVERSO<br />
DAL MONDO DELLE BARCHE A VELA?<br />
Stavo cominciando a muovere i primi passi come<br />
yacht designer quando nel 2008 la crisi economica<br />
mondiale ha intaccato anche il settore nautico e ho<br />
dovuto cambiare i miei piani. Stavo mandando cur-
iculum alle aziende nautiche quando ho incontrato<br />
F-One e ho subito apprezzato l'atmosfera del brand<br />
ed ero motivato a lavorare con Raphael e Robert Graham.<br />
Da ragazzo praticavo windsurf quindi ero pronto<br />
a gettarmi nel mondo degli sport acquatici. È stato<br />
un cambiamento piuttosto importante rispetto<br />
all'industria delle barche a vela. Credo che la differenza<br />
maggiore è che qui si realizzano dispositivi più<br />
piccoli ma in grande numero. Ogni settore naturalmente<br />
presenta un certo tradizionalismo ma apprezzo<br />
il modo dinamico di affrontare il lavoro da parte di<br />
F-One. La cosa che mi piace di più è che posso lavorare<br />
alle tavole da kite, ai SUP e ai foil in una stessa<br />
giornata. Produciamo migliaia di pezzi eppure siamo<br />
sempre pronti a reagire alle novità e ad adattarci velocemente.<br />
Non ci si annoia mai.<br />
CINQUE ANNI FA SEI ENTRATO IN F-ONE. CHE TIPO DI<br />
AZIENDA TI SEI TROVATO DAVANTI ALL'EPOCA?<br />
Quando ho incontrato il team, F-ONE si era appena<br />
trasferita in una nuova sede e stava affrontando una<br />
nuova fase. Quindi nonostante fosse un'azienda solida<br />
c'era ancora molto da sviluppare al suo interno.<br />
Gli uffici che all'epoca sembravano così grandi e vuoti<br />
ora sono affollati ma quello spirito non è cambiato!<br />
IL TUO RUOLO COME DESIGNER È COINVOLTO<br />
NELL'EVOLUZIONE DEL FOIL, ANZI UNA RIVOLUZIONE,<br />
DAL RACING AL FREERIDING, IN TUTTO IL MONDO.<br />
COME CI SI SENTE A ESSERE PARTE DI TUTTO QUES-<br />
TO?<br />
Credo che Raphael sapesse benissimo a un certo<br />
punto di puntare sul foil quando sono entrato<br />
nell'azienda e sicuramente ha rappresentato per me<br />
un progetto che dalle motivazioni forti per il mio ruolo.<br />
I foil hanno dentro tante discipline e questa è la<br />
cosa più interessante. Può essere difficile per certi<br />
versi perché lavoriamo al limite in termine di design<br />
e produzione. Nulla arriva facilmente. Ma sono estremamente<br />
felice e grato di lavorare in prima linea<br />
su questo fenomeno mondiale.
64<br />
INTERVISTA<br />
Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />
PUOI SPIEGARCI LA FILOSOFIA DI F-ONE NEL FOIL DE-<br />
SIGN E QUALI SONO LE VOSTRE PRIORITÀ NELLO SVI-<br />
LUPPO DELLE ATTREZZATURE?<br />
La filosofia di F-ONE parte sempre dalla volontà di<br />
realizzare il miglior prodotto possibile e ciò vuol dire<br />
scegliere i materiali più adatti e sviluppare le migliori<br />
soluzioni tecniche anche se può essere faticoso<br />
e costoso. Questa è l'unica maniera che abbiamo per<br />
implementare le nostre conoscenze e soddisfare le<br />
esigenze dei nostri clienti. Ecco perché nel 2015 abbiamo<br />
iniziato al progetto di foil in carbonio dalle<br />
alte prestazioni. da quel momento in poi abbiamo<br />
lavorato per rendere le attrezzature più accessibili<br />
a tutti senza alterare la loro qualità e le prestazioni.<br />
L'altro aspetto prevalente nel design di F-One è la<br />
versatilità. Il Bandit rappresenta un po' l'epitome di<br />
questo, ma vale anche per la nostra gamma di hydrofoil.<br />
Se per esempio sviluppiamo un foil per il surf,<br />
vogliamo che sia buono anche per il kite. Il risultato<br />
è che i nostri 1.200 foil da surf sono fantastiche an-
che per il kite tra le onde piccole e possono essere<br />
utilizzate anche per imparare l'hydrofoil con grandi<br />
risultati.<br />
C'È QUALCHE PRODOTTO DEL VOSTRO CATALOGO DI<br />
CUI SIETE PARTICOLARMENTE ORGOGLIOSI?<br />
Cerco sempre di dare il meglio e lavorare duro quindi<br />
la verità è che sono orgoglioso di ogni singolo<br />
prodotto. Naturalmente su alcuni prodotti si sente<br />
maggiormente la mia firma e ho sempre grande soddisfazione<br />
e motivazione ad avere buoni feedback e<br />
statistiche di vendita a riguardo.<br />
TI VEDI DI PIÙ COME UN CREATIVO OPPURE UNO CHE<br />
RISOLVE PROBLEMI?<br />
Per risolvere problemi devi essere creativo! Le restrizioni<br />
sviluppano la creatività. Sicuramente mi<br />
piace non avere vincoli quando sviluppo il design ma<br />
non mi vedo come un artista o un inventore. Mi sento
66<br />
INTERVISTA<br />
Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />
più come un architetto il cui lavoro è individuare e<br />
mettere insieme pezzi di un sistema più complesso<br />
che deve essere funzionale e bello esteticamente.<br />
PUOI DESCRIVERE L'INTERO PROCESSO DI REALIZ-<br />
ZAZIONE DI UN NUOVO MODELLO DI HYDROFOIL?<br />
Raramente partiamo da un foglio bianco e quando lo<br />
facciamo richiede un sacco di interazione. Spesso invece<br />
rispondiamo ad una precisa richiesta lavorando
su un prodotto già esistente nel nostro catalogo. In<br />
questo caso cerchiamo di mantenere tutte le caratteristiche<br />
buone che già offre mentre sviluppiamo<br />
quelle nuove. Quando dobbiamo partire da zero invece<br />
ci guardiamo intorno, apriamo gli occhi e la nostra<br />
mente per cercare l'ispirazione dal nostro sport ma<br />
anche in altri, altri settori o anche semplicemente<br />
nella natura. Per essere più specifici, quando lavoro<br />
a una nuova ala per il piantone so che ho un range di<br />
parametri con cui posso giocare per ottenere le caratteristiche<br />
volute: area, aspect ratio, profilo della<br />
sezione e spessore, torsioni, etc... Posso modificare<br />
ciascuno di questi per ottenere un certo numero di<br />
combinazioni e il mio lavoro è trovare quella giusta<br />
per raggiungere l'obbiettivo e soddisfare la richiesta.<br />
Devo anche settare il tutto affinché il dispositivo<br />
funzioni al meglio con il nostro ampio range di attrezzature<br />
e fare in modo che sia pronto all'uso.<br />
NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO VISTO UNA PROGRES-<br />
SIVA DIFFUSIONE DEL FOILING IN TUTTO IL PIANETA,<br />
UN PROCESSO CHE HA COINVOLTO PRO RIDER E SEM-<br />
PLICI APPASSIONATI. LA PAROLA CHIAVE SEMBRA ES-<br />
SERE "ACCESSIBILITÀ". COME LAVORATE IN QUESTO<br />
SENSO?<br />
Il Foiling è rinato 4 o 5 volte attraverso il suo sviluppo<br />
soprattutto nella scena del Racing dove i primi<br />
foil erano concepiti per ottenere il massimo delle<br />
prestazioni ed erano difficili da domare per i principianti.<br />
Ecco perché chiunque abbia provato con il foil<br />
in questi anni ha sempre parlato di una esperienza<br />
molto difficile. Ma abbiamo fatto i compiti a casa e<br />
abbiamo imparato come disegnare foil che avessero<br />
sempre ottime prestazioni ma fossero anche più<br />
semplici da gestire. La misura dell'ala anteriore è<br />
un parametro chiave insieme al piantone. Un piantone<br />
corte aiuta molto nella fase di apprendimento<br />
e un'ala anteriore larga permette di decollare anche<br />
a bassa velocità senza spaventare il rider. Quindi oc-
68<br />
INTERVISTA<br />
Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />
corre sempre passare attraverso questa fase di apprendimento<br />
ma ora è tutto più semplice anche solo<br />
di un paio di anni fa. Detto questo per noi è cruciale<br />
avere un sistema modulare che può adattarsi alle<br />
varie esigenze, che permette di cambiare e passare<br />
ad ali più piccole o più grandi e rendere la navigazione<br />
sempre più commisurata alle esigenze dei rider.<br />
ANCHE LE TAVOLE DA HYDROFOIL SONO ALTRETTAN-<br />
TO IMPORTANTI RISPETTO ALLE APPENDICI. QUALI<br />
SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE TAV-<br />
OLE F-ONE IN TERMINI DI FORME, MATERIALI, SOLUZ-<br />
IONI TECNICHE, SISTEMI DI CONNESSIONE?<br />
Abbiamo un range di tavole disponibili con tre differenti<br />
costruzioni: bambù, carbonio e costruzione<br />
stampata. Abbiamo lavorato all'evoluzione delle<br />
misure delle tavole partendo da una tavola 51 fino<br />
alle tavole da racing puro usate nel World Tour. Riteniamo<br />
che non bisogna esagerare con le dimensioni<br />
corte perché la lunghezza porta stabilità maggiore<br />
e galleggiamento quando serve. Cambiamo molto di<br />
più la larghezza che influisce tanto sulle doti boliniere,<br />
la velocità massima e l'efficienza. È importanti<br />
avere anche bordi sottili così come un outline specifico<br />
che è determinante per la stabilità quando si tocca<br />
l'acqua di nuovo. Abbiamo lavorato molto al box KF<br />
standard e più profonda KF box in modo da ottenere<br />
un sistema facile da assemblare ma stiamo concentrati<br />
anche sul top plate per offrire opzioni diverse<br />
nel futuro.<br />
IL LAVORO DI F-ONE SUL FOIL COMPRENDE ANCHE IL<br />
SURF, IL WINDSURF E IL SUP: COME SI SFRUTTA TUT-<br />
TA QUESTA CONOSCENZA ANCHE NEL KITE?<br />
Essere capaci di lavorare a differenti foil è molto utile<br />
e arricchisce la conoscenza di tutto questo settore.<br />
Ogni soluzione è un'opportunità di apprendere qualcosa<br />
di nuovo e applicarlo anche ad altri scenari. Lo
sviluppo fatto sui foil da surf e SUP ci ha permesso<br />
per esempio di lavorare sulla larghezza dell'ala anteriore<br />
per il kite. Il windfoiling a sua volta è stata una<br />
fantastica sfida in termini di resistenza strutturale<br />
e anche qui ci ha aiutato a migliorare tutto il resto.<br />
L'ATTREZZATURA PER IL FOIL ANCORA COSTA PAREC-<br />
CHIO. È POSSIBILE AD OGGI RIDURRE ULTERIOR-<br />
MENTE I COSTI SENZA INTACCARE LE PRESTAZIONI?<br />
VOI DI F_ONE AVETE SVILUPPATO UN SISTEMA DI<br />
COSTRUZIONE STAMPATA CHE FORSE PUÒ ESSERE LA<br />
SOLUZIONE. VUOI DIRCI QUALCOSA IN PIÙ A RIGUAR-<br />
DO?<br />
Sì assolutamente, abbiamo visto crescere l'interesse<br />
verso il foil ma affinché diventi una disciplina veramente<br />
popolare è necessario che i prodotti siano facili<br />
ed economici. È qualcosa a cui abbiamo lavorato<br />
e siamo molto entusiasti delle prime reazioni. Il nostro<br />
nuovo foil sarà disponibile a partire dalla prossima<br />
primavera e comporterà grande accessibilità,<br />
ottime prestazioni e prezzi davvero concorrenziali.<br />
Tutto questo è stato possibile attraverso un nuovo<br />
processo di iniezione di carbonio. Sentirete parlarne<br />
di più molto presto!
70<br />
INTERVISTA<br />
Charles Bertrand: "Nessun giorno di noia in F-One!"<br />
CHARLES TU SEI ANCHE UN OTTIMO RIDER. PUOI<br />
DARE QUALCHE SUGGERIMENTO AI PRINCIPIANTI CHE<br />
VOGLIONO AVVICINARSI A QUESTA DISCIPLINA?<br />
Il primo consiglio è di cominciare con l'attrezzatura giusta:<br />
un piantone corto (55 o 65 cm) e un'ala anteriore<br />
grande (1000/1200cm²). Quando poi volete comprarvi la<br />
vostra attrezzatura sceglierete a un piantone più lungo<br />
(90cm) e un'ala media (800/1000) quindi si può magari<br />
iniziare con l'attrezzatura di una scuola o i un noleggio<br />
e poi andare in un negozio. Quando avete preso l'attrezzatura<br />
preparate a cambiare le vostre abitudini. Il<br />
foil richiede una pressione del piede anteriore diversa<br />
dall'assetto del kite e non sempre viene naturale ai rider<br />
tradizionali. Se però accettate questa sfida, allora<br />
sarete gratificati. Cominciate in un giorno con vento<br />
sufficiente a rilanciare l'ala e prima di decollare cercate<br />
di navigare un po' solo con la tavola tenendola in<br />
acqua. Quando siete confidenti con questo assetto e<br />
l'equilibrio delle gambe, lasciate venire fuori gentilmente<br />
la tavola dall'acqua e sarà magia.
72<br />
ESPERIENZE<br />
Prima di essere lo SledgeHammer<br />
Prima di essere lo SledgeHammer<br />
Uno degli ultimi avamposti per veri bohemien e<br />
sognatori, le Florida Keys sono la patria di artisti,<br />
musicisti, scrittori e kiteboarder. Sono<br />
anche la casa di eroi locali come Paul Menta e<br />
Blake Olsen. Paul è un kiteboarder di lunga data<br />
che ha aiutato questo sport a diffondersi fin dai<br />
primi anni. Blake invece è un giovane pieno di<br />
energia positiva con una passione profonda per<br />
miei compagni di viaggio. La prossima settimana<br />
sarebbe stata spesa tra giorni di vento e foto<br />
e video di kitesurf. Non era certo la mia prima<br />
avventura con questi ragazzi e non sarebbe stata<br />
l'ultima. Avendo la possibilità di vivere in<br />
questo modo, ho cominciato a riflettere sulla mia<br />
vita: è stupefacente come il kiteboarding possa<br />
trasformare completamente le nostre vite.<br />
il riding e per aiutare gli altri. Non è raro<br />
vederlo chiudere un back roll su un molo pieno<br />
di gente. Mi sono ritrovato in una macchina con<br />
due dei miei, Chris Bobryk e Steve Lee. Volevamo<br />
fare una visita a Blake. Avevamo due obiettivi.<br />
Primo dare un'occhiata alla scena del kitesurf<br />
di Key West e poi fare qualche foto e video<br />
shooting.<br />
Sei anni fa ero un postino. Lavoravo almeno 50<br />
ore a settimana e raramente avevo tempo libero.<br />
Dopodichè la mia vita ha cambiato corso. Ho fatto<br />
lezioni di kiteurf presso il centro MACkite<br />
in Michigan. È lì che ho conosciuto per la prima<br />
volta Chris. Prima di essere conosciuto come The<br />
American Sledgehammer, era un giovane istruttore<br />
che sognava di fare carriera nel mondo del<br />
Lo scenario attorno all'autostrada ci dava la<br />
possibilità di allontanarci dal fragore di quella<br />
metropoli che è Miami per inoltrarci tra le<br />
acque cristalline e le palme piene di vento delle<br />
Florida Keys. Ho dato un'occhiata nello specchietto<br />
retrovisore per vedere una macchina piena<br />
di kite e attrezzature fotografiche accanto ai<br />
kite. Dopo il corso mi sono innamorato di questo<br />
sport. Andavo in spiaggia ogni giorno dopo il<br />
lavoro aspettando il vento. Non ero solo. C'era<br />
sempre anche Chris e nel tempo abbiamo stretto<br />
una forte amicizia. Ricordo di essermi divertito<br />
così tanto quell'estate come mai era capitato<br />
nei prevedenti sette anni. Con nuovi obiettivi
74<br />
ESPERIENZE<br />
Prima di essere lo SledgeHammer<br />
ho cominciato a pianificare di lasciare il lavoro<br />
che non era più adatto alla nuova persona che ero<br />
diventato. Ho comprato un computer, software di<br />
editing e una macchina fotografica. Nel frattempo<br />
Chris si era trasferito Hatteras dove aveva preso<br />
il suo primo sponsor.
Durante il periodo successivo mi sono dato da<br />
fare girando video senza sosta e scrivendo<br />
email. Finché un giorno nell'autunno del 2012<br />
ho ricevuto una telefonata. Era Chris e cercava<br />
un cameraman per un nuovo progetto. Inutile dire<br />
che ho lasciato il mio lavoro, fatto i bagagli<br />
e mi sono messo sulla strada. Abbiamo passato<br />
team e ho cominciato a produrre video per la<br />
scuola. Non potevo essere più felice. In qualche<br />
modo avevo trasformato la mia passione nel mio<br />
lavoro. Il nostro ultimo progetto si chiama Ride<br />
With Black ed è una serie di "How-To Vlog" per il<br />
canale YouTube. Questo ci porta al mio viaggio<br />
alle Key West con Chris and Steve.<br />
il mese successivo esplorando la costa Est degli<br />
Stati Uniti con Best Kiteboarding RV, girando<br />
video e demo. Dopo il tour siamo saltati su un<br />
aereo e siamo andati due mesi in Brasile. Chris<br />
stava crescendo come kiter, mentre io accrescevo<br />
la mia esperienza e le mie abilità come filmaker.<br />
Erano in nostri anni formativi per la nostra<br />
successiva carriera. È vero quello che si dice:<br />
se puoi sognarlo, allora puoi farlo diventare<br />
realtà.<br />
Siamo arrivati la sera presto e abbiamo cenato<br />
al Salute on the beach con Blake. La mattina<br />
successiva ci siamo diretti verso il primo spot<br />
Smathers Beach, una piccola spiaggia lì vicino.<br />
Il vento ha cominciato a soffiare nel pomeriggio<br />
spingendo tutti i ragazzi in acqua. Io stesso<br />
dopo avere settato un timer sulla mia fotocamera,<br />
ho preso un kite e sono uscito per una<br />
session con gli amici. Acqua piatta e venti stabili<br />
hanno trasformato tutto in una fantastica<br />
Chris è andato avanti diventando The American<br />
Sledgehammer, mentre io ho trovato lavoro nel<br />
settore delle produzioni video girando documentari<br />
per la televisione. Per quanto amassi quel<br />
lavoro tuttavia la mia passione per il kitesurf<br />
uscita. Verdetto: Smathers è un ottimo spot per<br />
i nuovi rider. L'unico requisito è che si deve<br />
saper lanciare il kite in una spiaggia molto<br />
piccola. Dopo la session abbiamo avuto modo di<br />
parlare con alcuni local.<br />
era ancora più forte. La mia esperienza e i miei<br />
viaggi mi fecero tornare dove tutto era iniziato<br />
presso il centro MACkite. Sono entrato nel loro
76<br />
ESPERIENZE<br />
Prima di essere lo SledgeHammer<br />
Come kiteboarder, ci troviamo con un senso della<br />
comunità che non è comune agli altri sport. Sono<br />
sicuro che sapete di cosa sto parlando. Una semplice<br />
conversazione sulle condizioni è una fantastica<br />
porta aperta per conoscere nuovi amici.<br />
La crew di Key west è una delle più socievole che<br />
abbia mai incontrato.<br />
Quando stavamo per chiudere tutte le attrezzature<br />
è arrivato di corsa un kiter chiamato Jay<br />
che cercava attrezzatura da noleggiare. Chris e<br />
Blake sono stati i primi a offrirgli l'attrezzatura.<br />
Dopo aver preparato tutto Jay ha detto di<br />
essere un pilota di F-16 e lui stesso aveva un<br />
aereo monomotore pronto a partire in aeroporto.<br />
Era così entusiasta dell'uscita in kite che gli<br />
avevamo permesso di fare che si è offerto di<br />
farci fare un giro sul suo aeroplano.<br />
Il giorno successivo i ragazzi sono andati ad<br />
esplorare le isole in aereo. Poi per restituire<br />
il favore a Jay abbiamo portato lui e i suoi<br />
amici in una crociera in barca. Abbiamo raggiunto<br />
un posto a circa un miglio dalla costa che<br />
i locali chiamano "backcountry”. Acqua fino alle<br />
ginocchia, mangrovie e piccole isole di sabbia<br />
circondate dall'oceano blu e verde. Abbiamo passato<br />
il pomeriggio surfando attorno alla barca,<br />
bevendo birra e conoscendo meglio i nostri nuovi<br />
amici.
78<br />
ESPERIENZE<br />
Prima di essere lo SledgeHammer<br />
Backcountry è senza dubbio uno dei migliori spot<br />
delle Keys. Stando al largo in oceano i venti<br />
sono garantiti. Inoltre si ha tanto spazio per<br />
provare nuove manovre. Surfare in queste acque<br />
regala un grande senso di libertà perché non ci<br />
sono spiagge e ostacoli nelle vicinanze.<br />
Il giorno dopo dovevamo visitare lo spot preferito<br />
di Blake: il White Street Pier. Se non avete<br />
una barca allora questo è senza dubbio la location<br />
migliore per rider esperti. Il molo crea<br />
una piccola finestra di vento perfetta per fare<br />
Freestyle e dare spettacolo. Per Chris e Blake è<br />
stato un fantastico parco giochi. Abbiamo passato<br />
il pomeriggio a filmare i ragazzi che grindavano<br />
il molo.
Al tramonto io e Chris abbiamo continuato a surfare<br />
sui molti rails che affioravano nell'acqua.<br />
Non c'è nulla di meglio che le avventure e le<br />
amicizie che porta con sé il kite.<br />
Questo viaggio mi ha fatto riflettere su una delle<br />
lezioni più importanti che mi hanno insegnato il<br />
kiteboarding e i viaggi. In un certo senso le<br />
nostre vite sono come libri. Ogni singola esperienza,<br />
ogni chilometro percorso, diventano un<br />
pezzo della tua storia e in fondo un pezzo di<br />
te. Messi tutti insieme i giorni diventano vita.<br />
Guardando indietro trovo che ci siano due cose<br />
che risaltano: il cambiamento e le avversità.<br />
Entrambi permettono di crescere. In un certo<br />
senso sono dei catalizzatori del nostro amore<br />
per questo sport. Il kitesurf porta amici, novità<br />
e nuove sfide.<br />
Essenzialmente c'è solo da scrivere più pagine<br />
possibile del vostro libro. Ognuno di noi ha<br />
storie da raccontare. Assicuratevi di continuare<br />
a scrivere le vostre.
80<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
Oahu<br />
strike<br />
mission
82<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission
James Boulding<br />
Entrando nel quartier generale di Cabrinha kites in<br />
Maui questo inverno si aveva l'impressione che c'era<br />
un ronzio nell'aria attorno al nuovo Drifter kite, con i<br />
ragazzi del team R&D impegnati nel lavoro di collaudo<br />
delle briglie che tornavano in ufficio con sabbia in ogni<br />
orifizio possibile e con il tipico sorriso da un'orecchio<br />
all'altro di chi pratica sport acquatici. La cosa fantastica<br />
di essere alle isole Hawaii è l'abbondanza di swell<br />
per tutti i mesi invernali, cosa che rende il loro lavoro<br />
molto invidiabile.<br />
Con il product shoot appena dietro l'angolo c'eravamo<br />
imbarcati in un periodo di attesa di una bella swell<br />
per caricare tutta l'attrezzatura e chiudere il lavoro. Ai<br />
primi segnali di onde solide abbiamo chiamato Keahi<br />
de Aboitiz e Moona Whyte per farli avvicinare a Oahu<br />
per vedere se potevamo ottenere il miglior risultato.<br />
Nonostante siano vicine le isole dell'arcipelago delle<br />
Hawaii offrono condizioni differenti. I venti stagionali<br />
a Maui soffiano cross shore lungo la costa nord ma<br />
in particolare Oahu questi venti hanno una direzione<br />
più offshore. Questa è la ragione per cui Maui è la più<br />
famosa location per gli sport acquatici.<br />
Oahu viene battuta dalle swell invernali è può essere<br />
uno spot feroce anche per i surfisti più esperti.<br />
Con una buona previsione meteo in arrivo io e Anders<br />
Krüger, il videomaker di Cabrinha, abbiamo impacchettato<br />
tutta l'attrezzatura, riempito i kitebag<br />
con tutti i nuovi kite e tavole e ci siamo imbarcati su<br />
un volo verso Oahu per raggiungere gli altri. Addormentandomi<br />
la prima notte tutto quello che potevo<br />
sentire era il rumore dell'acqua che si infrangeva<br />
leggera sulla costa. È sempre un'incognita seguire le<br />
swell: nonostante le previsioni sempre più attendibili<br />
conoscere l'esatta potenza e la tipologia delle onde<br />
in arrivo non è così ovvio. Speravo davvero che tutto<br />
fosse andato liscio.<br />
Al risveglio l'indomani era chiaro che non era ancora<br />
arrivata, così siamo andati a Mokes per cominciare il<br />
lavoro. Non appena sono cominciate ad arrivare onde<br />
di una certa misura abbiamo capito che la swell stava<br />
arrivando così abbiamo smontato e rimesso tutto<br />
in macchina per raggiungere Backyards. Entrambi gli<br />
spot sono molto diversi. Prima di girare verso backyards<br />
si segue un tratto di circa 200 metri del famoso
84<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
‘Sunset’ break che arriva a Backyards con una sezione<br />
spettacolare e paurosa in cui di certo non ci si<br />
vuole trovare nei giorni più grandi. È certamente uno<br />
dei luoghi più affascinanti della costa e io stesso ci ho<br />
passato giorni interi in acqua.<br />
Guardando al largo Keahi e Moona sfruttavano il vento<br />
offshore rafficato mentre scendevano da onde<br />
grandi come case. Era chiaro come la parte dell'onda<br />
migliore era sempre l'ultima esattamente nel punto<br />
dove si fermava il vento con l'effetto di creare il<br />
gioco rischio vs premio. Neri buchi di vento non c'è<br />
molto altro da fare a parte il body drag e sperare di<br />
uscirne. Guardare questi scenari attraverso l'obiettivo<br />
di una macchina fotografica non sempre rende giustizia<br />
alle situazioni reali ed è curioso come questo sia<br />
ancora più vero in fatto di onde. Un'immagine congela<br />
l'istante in cui il romanticismo sparisce e sembra<br />
ci siano infinite prospettive per decidere cosa fare,<br />
come surfare e godere dell'onda, ma poi tornando<br />
nella realtà può accadere esattamente il contrario di<br />
ciò che si pensava. I tempi di reazione sono minimi e<br />
quelle decisioni prese in pochi secondo fanno la differenza<br />
tra il trovarsi in situazioni estremamente pericolose<br />
oppure rimpiangere di non averci provato.
86<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
Attraverso il mio obiettivo da 500 mm possono intercettare<br />
le espressioni del viso dei ragazzi che fanno<br />
su e giù durante la session e mi sembra di condividere<br />
le loro emozioni in acqua anche in effetti io rimango<br />
perfettamente asciutto in spiaggia. Come è arrivato<br />
un set di bombe sulla line up di Sunset ero contento<br />
che i ragazzi potessero sfruttare la forza propulsiva<br />
del kite per tirarsi via il più presto possibile da quelle<br />
masse d'acqua. La guardia costiera aveva cominciato<br />
a tirare fuori dall'acqua surfisti, mentre alcuni di loro<br />
venivano sputati lungo la costa e si sdraiavano a terra<br />
in debito di ossigeno.
88<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
Keahi de Aboitiz<br />
C'è voluto un po' per convincermi all'inizio, ma poi<br />
sono stato entusiasta quando i ragazzi hanno premuto<br />
il grilletto e abbiamo deciso di volare fino a Oahu<br />
per fare lo shooting dei nuovi prodotti in catalogo per<br />
il 2018. L'attrezzatura era appena arrivata a Maui e con<br />
una delle migliori swell dell'anno in arrivo, ho fatto la<br />
valigia e convinto i ragazzi a venire per documentare<br />
il tutto prima che lo shooting ufficiale iniziasse a Maui<br />
qualche giorno dopo. Quando fai le tue chiamate può<br />
essere stressante il non sapere se ne varrà davvero<br />
la pena, ma sentivo di dover correre il rischio. Come<br />
sanno tutti coloro che hanno surfato a Backyards,<br />
cosa importa non è tanto il meteo previsto, è sempre<br />
una bella incognita e non sai nulla di certo su quello<br />
che troverai. Sembra un posto con una sua anima e<br />
un cervello e ti serve solo di essere lì e sperare, ma<br />
quando tutto fila liscio allora è uno degli spot più belli<br />
al mondo.<br />
Le grandi swell da Ovest a Oahu possono essere molto<br />
interessanti. Alcune onde amano questa direzione<br />
altre no, ma per i due principali spot qui a Oahu,<br />
questo è esattamente quello che tutti vorrebbero. Lo<br />
spot migliore è Kauai. Una volta che la direzione della<br />
swell va oltre un certo punto finisce con una differenza<br />
enorme nella taglia delle onde dalla fine della<br />
north shore fino all'altra. Con il vento che ha iniziato<br />
a soffiare presto, il programma era di girare qualcosa<br />
giù lungo la costa prima di andare a Backyards non<br />
appena le condizioni fossero migliori.<br />
Con alcuni buoni shoot nella sacca e con alcuni set<br />
decenti che cominciavano ad avvicinarsi, ci siamo resi<br />
conto che era giunto il momento per cambiare location<br />
e prepararci al secondo round. Quando siamo arrivati<br />
a Backyards, la swell è già lì pronta ad aspettarci.<br />
Scendendo in spiaggia la prima cosa che ho notato<br />
è una'onda di 8 piedi che troneggiava sulla line up.<br />
Ho deciso di lasciare questo primo set a Moona che si<br />
divertiva e dava spettacolo in acqua tra quelle bombe<br />
finché la swell non iniziato davvero a pompare.<br />
In effetti era quasi troppo grande. Quella che pensavamo<br />
essere la session perfetta si stava trasformando<br />
in una difficile uscita. In un'ora la swell era arrivata a<br />
10-12 piedi e stava diventando come il gioco del gatto<br />
e del topo. Una volta raggiunta quella misura ha<br />
cominciato a rompere tra il secondo e il terzo reef e<br />
anche se laggiù c'erano delle gemme pazzesche pren-
90<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
derle non era affatto facile. Il vento con un eufemismo<br />
poteva dirsi rafficato con 25-30 nodi e 12 nodi nei<br />
buchi di vento. La cosa divertente è che una volta che<br />
sei sull'onda buona davver non importa nulla. Mi ci è<br />
voluto qualche minuto di caccia dopodiché ne ho trovata<br />
una perfetta. Una barra lunga uno yard su cui ho<br />
eseguito delle belle manovre tanto che mi sentivo di<br />
tornare a casa felice. Siamo riusciti a portare a casa<br />
delle belle foto.<br />
Come è cambiata la direzione del vento dal mare<br />
quello che pensavamo si trasformasse in un disastro<br />
lungo la costa era invece assolutamente controllabile<br />
quindi siamo rimasti a surfare sfruttando ancora la<br />
luce rimasta per un paio d'ore. Con il vento da Ovest<br />
la swell era solida ma le onde migliori erano lunghe la<br />
metà, ma dopo la nostra ultima session le cose erano
cambiate in modo molto più favorevole. Vento pulito,<br />
onde perfette e un modo fantastico di produrre otimi<br />
contenuti per lo shooting. Ci siamo meritati qualche<br />
birra e ci sentivamo tutti molto contenti.<br />
Dopo il secondo giorno era chiaro che la swell stava<br />
incrementando ancora rendendo molti degli spot lungo<br />
la costa fuori controllo. Nonostante questo quando<br />
abbiamo raggiunto la spiaggia ho visto una delle onde<br />
più belle che rompeva sul reef. Era seguita da un set di<br />
onde sui 12 piedi che rompevano irregolari lasciando<br />
la line up spumeggiante di schiuma ma quella prima<br />
era così perfetta da motivarmi ad entrare in acqua.<br />
Il vento era girato un po' e nonostante fosse molto<br />
più offshore vedevo delle spume bianche la fuori che<br />
mi facevano sentire di provarci. Una cosa ho imparato<br />
su me stesso negli anni è che preferisco uscire
92<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
e provare piuttosto che andare a casa chiedendomi<br />
come sarebbe stato. È stata una sessione solitaria ma<br />
la mia decisione era giusta anche se ho dovuto pagare<br />
il prezzo di due solide onde che mi hanno messo a<br />
dura prova, ma per il resto ho trovato delle gemme<br />
per cui valeva la pena essere lì.<br />
Non c'era modo di testare meglio il nuovo drifter e<br />
sono davvero soddisfatto di avere constatato che ha<br />
superato brillantemente la prova. Avevamo avuto i<br />
nostri doni ed era tempo di impacchettare l'attrezzatura<br />
e tornare a Maui per il resto dello shooting. Non<br />
è stato facile ma certe volte sono proprio queste sfide<br />
che rendono le sessioni più interessanti e memorabili!
Moona White<br />
Il nostro weekend a Oahu per lo shooting del nuovo<br />
materiale 2018 è stato pieno di azione. Siamo arrivati<br />
nel mio home spot presto nel primo giorno per prendere<br />
la prima luce del mattino. Il vento non era molto<br />
forte, ma ero eccitata all'idea di provare il Drifter per<br />
la prima volta. È stato fantastico vedere il mio nuovo<br />
bianco e blu Drifter volare nel cielo con alle spalle<br />
le bellissime montagne di Waianae. Abbiamo preso<br />
all'inizio le piccole onde giusto per scaldarci per poi<br />
approfittare della swell in arrivo.<br />
Avevamo de macchine stracariche di ali, tavole e attrezzature<br />
per le riprese mentre guidavamo per 30<br />
minuti lungo la costa da una parte all'altra della North<br />
Shore to the other. Potevamo vedere piccoli picchi<br />
d'onda ogni volta che passavamo un surf break. Ero<br />
eccitata e ansiosa allo stesso tempo come succede<br />
sempre quando vado a Backyards. Le onde sono pulite<br />
e potenti e il reef è basso. Il vento è leggermente<br />
offshore e molto rafficato. Quale modo migliore per<br />
testare il nuovo materiale in queste difficili condizioni?<br />
Naturalmente l'attrezzatura Cabrinha ha rispettato<br />
il suo nome ed è uscita vittoriosa dalla potenza della<br />
North Shore. Abbiamo prese delle divertenti onde<br />
nel pomeriggio, contenti per quel vento che ci aveva<br />
benedetto e il materiale girato da Anders e James. Ma<br />
potevo vedere Mokes dalla spiaggia di Backyards e<br />
quel cielo pulito sopra le montagne era un invito. Vedevo<br />
il gran potenziale di quel bel vento e la direzione<br />
Ovest della swell che garantiva solide onde.<br />
I ragazzi hanno acconsentito a chiudere le attrezzature<br />
e dirigersi lì per un'ultima session serale. Come<br />
siamo arrivatoi alla spiaggia gli altri kiter stavano andando<br />
via dopo una bella giornata di vento e onde.<br />
Io e Keahi abbiamo gonfiato i kite più velocemente<br />
possibile e come siamo entrati in acqua ci siamo resi<br />
conto che la swell ancora pompava bene e scuoteva<br />
il reef. L'oceano era un'enorme massa di acqua bianca<br />
di schiuma ma niente che i nostri Drifters e le S-quads<br />
non potessero affrontare. Siamo stati gli ultimi a uscire<br />
dall'acqua solo quando è arrivato il tramonto.<br />
Il giorno successivo la sweel era ancora più forte. Le<br />
previsioni confermavano come fosse troppo grosso<br />
e disordinato. Ho deciso di non fare kite durante<br />
la giornata ma Keahi stava pensando di affrontare<br />
quelle onde di taglia Xl. Abbiamo esplorato la costa
94<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission<br />
a caccia di qualche spot, ma alla fine abbiamo deciso<br />
che Backyards sarebbe stato anche quel giorno la<br />
spiaggia migliore. Keahi ha preparato nervosamente<br />
l'attrezzatura mentre i fotografi assemblavano fotocamere<br />
e obiettivi. Il vento era difficile ma interpretare,<br />
ma se c'è qualcuno che può farlo al meglio quello<br />
è proprio Keahi.<br />
Con un bacio di saluto l'ho lasciato sulla spiaggia<br />
mentre riprendevo la macchina per salire su un punto<br />
dove avrei avuto una visuale dall'alto della line up. Anders<br />
mi guidava con dei messaggi sul cellulare indicandomi<br />
dove aveva filmato Keahi un paio di anni prima.<br />
Ho tirato fuori la mia fotocamera e sono salita sul<br />
tetto della macchina cercando la posizione migliore
per riprendere il tutto al meglio.<br />
Ogni tanto vedevo un kite giallo tra gli alberi e Keahi<br />
surfare onde giganti. Mi sono ricordata che non<br />
indossava il suo giubbotto di salvataggio che aveva<br />
dimenticato a casa, ma contava sul suo puro istinto<br />
di waterman per sopravvivere a quella session. Finalmente<br />
l'ho visto rientrare in spiaggia e ho tirato un<br />
sospiro di sollievo. Ancora una volta Keahi ha spinto<br />
i suoi limiti un po' più in là e dato occasione ai nuovi<br />
kite di essere testati con le condizioni estreme che<br />
solo uno spot come Oahu può offrire.
96<br />
WAVE RIDING<br />
Oahu strike mission
98<br />
CIPRO<br />
2 Ragazze kiter e un bebé<br />
KARI SCHIBEVAAG<br />
2 RAGAZZE KITER E UN BEBÉ
COSA SUCCEDE PRIMA DI PARTIRE:<br />
KARI: TINE DOVE ANDIAMO?<br />
TINE: NON NE HO IDEA.<br />
KARI: VOGLIO DIRE IN QUALE PAESE?<br />
TINE: NON LO SO, STAVO PENSANDO ALLA GRECIA, MA NON SONO SICURA.<br />
KARI: OK DUE RAGAZZE BIONDE IN VIAGGIO QUINDI...<br />
TINE: È CALDO, SOLEGGIATO E VENTOSO, DEVE ESSERE BELLO.<br />
KARI: SÌ. SONO PRONTA. HAI I BIGLIETTI PER L'AEREO?<br />
TINE: SÌ, È TUTTO PRONTO!
100<br />
CIPRO<br />
2 Ragazze kiter e un bebé<br />
CIPRO<br />
È giovedì e l'aereo ha appena lasciato Oslo, Gardermoen,<br />
in Norvegia. Elias dorme come un bimbo, quale è. Tine<br />
e io proviamo anche noi a riposare ma non è facile in un<br />
areo pieno di gente. Siamo entrambi gelose di Elias, lui<br />
sembra lontano da qualche parte nei suoi sogni, forse sta<br />
surfando grandi onde o mangiando un bel gelato. Tine nel<br />
frattempo sta studiando la mappa e dice che forse andiamo<br />
in Grecia o in Turchia, si vedrà.<br />
Elias se ne è stato tranquillo per il tutto il viaggio finché<br />
non abbiamo raggiunto Cipro (in circa 4 ore). Riguardo a<br />
coloro che dicono che è difficile viaggiare con un bimbo,<br />
beh non ne sono sicura, pensavo fosse abbastanza semplice.<br />
Elias ha due anni e ama tutti i tipi di grandi macchine;<br />
quando si sveglia è su di giri: era all'interno di un<br />
aereo e ora è seduto in un autobus. Per lui è eccitante.<br />
Cipro è un'isola divisa in due parti: quella greca e quella<br />
turca. Quale è l'una e l'altra? Abbiamo organizzato un<br />
transfert dall'aeroporto all'hotel. Tal, il kite manager, è<br />
venuto a prenderci e dopo appena un minuto di guida già<br />
lo tempestiamo di domande su dove siamo e dove stiamo<br />
andando, insomma siamo completamante perse. Tal ci<br />
guarda e sorride (secondo me chiedendosi, ma queste<br />
due sono solo bionde o cosa?). "Voi e il vostro bimbo<br />
starete nella parte turca e l'amerete! Promesso", ci dice.<br />
APHRODITE BEACHFRONT VILLAGE<br />
Tal lavora al Kite Resort e conosce l'isola molto bene.<br />
Mentre guida ci racconta dei posti e delle differenze<br />
tra i vari spot. Realizziamo che non conosciamo nulla<br />
di quest'isola e dove ci sta portando. Conosciamo solo<br />
quello che abbiamo visto su internet e sembrava carino.<br />
Ci vogliono circa 40 minuti dall'aeroporto all'Aphrodite<br />
Beachfront Village. Si trova lungo la costa nord di Cipro.<br />
È un grande resort con molti servizi per tutti. Tine e io<br />
abbiamo fatto tanti viaggi insieme prima e dopo che Elias<br />
è venuto al mondo. L'unica cosa diversa è che ora cerchiamo<br />
sempre i posti dove anche lui può divertirsi. Il resort<br />
sembrava molto bello dalle fotografie e ora non abbiamo<br />
che da testarlo.<br />
Alloggiamo in piccolo appartamento molto carino con<br />
una vista sul mare. Al momento la struttura non è piena<br />
quindi è facile farsi un giro e prendere confidenza con<br />
tutti i servizi. Siamo curiose di vedere la spiaggia, così<br />
non aspettiamo neanche un minuto. Sembra bella e sorridiamo<br />
a vicenda. Pranziamo nel giardino del Beachfront<br />
Village e poi facciamo kite camminando per appena 10<br />
metri fino all'oceano: non potrebbe essere più facile di<br />
così.<br />
I GIORNI VOLANO...<br />
Cipro ci sta trattando bene eccetto che per la sveglia<br />
che non sta lavorando come dovrebbe. È settata alle 9,<br />
quando comincia la colazione, ma continua a svegliarci<br />
alle 5. Abbiamo provato a spostarla ma non è cambiato<br />
nulla. Ogni giorno un bel sorriso e un buon giorno alle 5!
102<br />
CIPRO<br />
2 Ragazze kiter e un bebé<br />
Prima della colazione ci tuffiamo in piscina, facciamo<br />
qualche sessione di sup, un giro in bici oppure giochiamo<br />
a footboall o andiamo in palestra. È difficile stare dietro<br />
a un bambino di due anni ma ci aiuta a rimanere in forma.<br />
Penso che questo alla fine è l'obiettivo del nostro viaggio.<br />
Dopo 5 ore di giochi arriva il momento della colazione.<br />
Dopo esserci svegliate alle 5 è bello fare una deliziosa<br />
colazione a bordo piscina. Ogni mattina prendiamo toast<br />
con uova, frutta e yogurt, succo di frutta e caffè. Elias è<br />
più propenso per i più sani pancakes con la Nutella. Siamo<br />
in paradiso!<br />
Dopo la colazione il tempo della veglia è finito per Elias.<br />
Durante il suo sonnellino la mamma e io entriamo in acqua.<br />
Gonfiamo i kite nel giardino e quando arriva il vento<br />
è facile entrare in acqua. Un occhio per Elias intento a<br />
fare il suo riposino e uno per noi. La prima a rientrare a<br />
terra è sua mamma, ma poi quando anche io ho bisogno<br />
di una pausa le do il cambio. In acqua oltre a noi ci sono
soltanto un altro paio di kite, quindi come potete capire,<br />
bisogna assolutamente rispettare le precedenze per non<br />
farsi nemici qui...<br />
L'Aphrodite Beachfront Village è una struttura perfetta<br />
per famiglie e kiter che vogliono godersi la vita. Si alloggia<br />
in appartamenti bellissimi, si mangia bene e si possono<br />
praticare molte attività.<br />
KITE, SUP, GITE IN BICI O IN FATTORIA E SEDUTE IN SPA<br />
Se trovate giornate senza vento non è un problema qui a<br />
Cipro. Potete fare delle bellissime escursioni con il Sup<br />
in acque cristalline oppure tra le onde. Potete fare giri in<br />
bici in spiaggia oppure in montagna, nuotare, andare in<br />
palestra o alla SPA, giocare a pallavollo o a football oppure<br />
semplicemente rilassarvi e leggere un libro a bordo<br />
piscina o in spiaggia.
104<br />
CIPRO<br />
2 Ragazze kiter e un bebé<br />
Siamo andate anche a fare qualche giro sull'isola e abbiamo<br />
trovato alcuni spot molto belli sia per il kite che<br />
per il Sup. L'isola offre un sacco di opportunità. Mentre<br />
girate in macchina potete vedere le coltivazioni di olive<br />
che la gente del posto utilizza non solo per fare l'olio. Ci<br />
sono tantissime piante di ulivi sull'isola e altri vegetali.<br />
La cosa buona di Cipro è che gli agricoltori non usano<br />
pesticidi e le fattorie sono ecologiche. Si può passare in<br />
queste fattorie e assaggiare o acquistare i loro prodotti.<br />
Abbiamo fatto colazione in una di queste e la cosa che mi<br />
è piaciuta di più è che i pomodori sapevano di pomodoro.<br />
Se fate un viaggio a Cipro dovete assolutamente visitare<br />
una di queste fattorie!<br />
Abbiamo fatto una bellissima vacanza a Cipro e tutti e<br />
tre ci siamo divertiti a fare quello che adoriamo. Elias è<br />
stato molto felice di usare tutte le piscine, la spiaggia e<br />
ogni cosa che il resort offriva, mentre io e Tine abbiamo<br />
sorriso tutto il tempo per aver passato una vera vacanza.
Il tempo vola e dopo 10 giorni è tempo di riprendere la<br />
macchina e fare rotta sulla Norvegia per nuove avventure.<br />
Grazie per il giorni che ci hai regalato Aphrodite Beachfront<br />
Village! Spero di tornare una altra volta!
106<br />
CIPRO<br />
2 Ragazze kiter e un bebé<br />
CIPRO:<br />
Voli da: Lamaca o Ercam<br />
Moneta: Turkish Lira e Euro/Dollari.<br />
Alloggio: Aphrodite Beachfront Village<br />
Web page: www.aphrodiebeachfront.com<br />
Da portare: vestiti est ivi e giacche epantaloni lunghi<br />
per la sera e la mattina quando rinfresca. Visi sorridenti<br />
pronti a rilassarsi o a passare all'azione...
Hotels da Sogno<br />
e Vento Costante<br />
Lasciati<br />
sorpendere<br />
da questo<br />
Brasile<br />
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108<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />
Eleveight<br />
Kites<br />
IL NUOVO BRAND<br />
INTERNAZIONALE CHE FARÀ<br />
VOLARE I KITERS!<br />
Fondato solo da qualche mese, il nuovo Brand<br />
Eleveight Kites è arrivato come una bomba nel<br />
mercato del kiteboarding mondiale andando subito a<br />
posizionarsi nella fascia medio alta del<br />
mercato.
TESTO: DAVID INGIOSI<br />
PHOTO: ELEVEIGHT KITES COURTESY
110<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />
Da agosto 2017 infatti, i prodotti sono già disponibili<br />
negli shop e nelle scuole. Una<br />
distribuzione globale con centri operativi in Europa,<br />
Stati Uniti e Australia.<br />
Interessante la scelta di puntare su una rete di<br />
Ambassadors pronti a divulgare il Brand, far<br />
testare i prodotti e dargli visibilità a 360 gradi. Tra<br />
questi, in Italia abbiamo incontrato Alessio<br />
Alferoni, rider nonché istruttore da più di 10 anni, che<br />
fa base stabile allo Stagnone di Marsala<br />
dove lo si vede ogni giorno entrare in acqua e dare<br />
lezioni, o semplicemente dedicarsi al riding<br />
con qualsiasi condizione. Lui, ex Ambassador di Best<br />
Kiteboarding, ci racconta come e perché ha<br />
sposato questo nuovo progetto, nonché la filosofia di<br />
Eleveight Kites e del suo team, con una<br />
panoramica dettagliata dei prodotti in catalogo.
112<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />
Alessio, tu sei un personaggio abbastanza noto<br />
nell'ambiente del kitesurf che frequenti ormai<br />
da diversi anni, vuoi spiegare brevemente chi<br />
sei e qual’è la tua esperienza in questo mondo<br />
per chi ancora non ti conosce?<br />
Innanzi tutto un saluto a tutti i lettori di KITE-<br />
SOUL MAGAZINE! Sono Alessio Alferoni, romano<br />
classe ’79 e per la prima volta mi sono avvicinato<br />
al mondo del kiteboarding nell’estate<br />
del 2005, frequentando un corso base presso<br />
la scuola di mio fratello Giampiero, il centro<br />
F.S.K.I. di Focene, in provincia di Roma, quasi<br />
più per una sfida con gli amici che per vero interesse.<br />
Questo pensiero mutò in pochi giorni,<br />
quando realizzai che questo sport poteva rappresentare<br />
per me non solo un'occasione di svago,<br />
di piacere e di aggregazione, ma una vera<br />
opportunità di carriera professionale. Dopo due<br />
anni di pratica presi la prima licenza di Istruttore<br />
ed iniziai a lavorare nella stessa scuola di<br />
mio fratello. In seguito, ebbi la fortuna di essere<br />
chiamato da Stefano Viscuso, patron dello<br />
shop Sport&Company a Roma, che mi invitò a<br />
collaborare nella sua scuola presso la Rambla<br />
di Maccarese, sempre sul litorale romano, che<br />
diressi poi per i successivi tre anni. Un'esperienza<br />
più che gratificante, di cui porto ancora<br />
oggi un bellissimo ricordo, un periodo breve ma<br />
intenso che si concluse con l’organizzazione<br />
di un grande evento, il REO, Roma Event One,<br />
in cui collaborai come co-organizzatore proprio<br />
insieme al Viscuso e a Tommaso Caldani,<br />
quest’ultimo ora nel team Ozone Italia. Durante<br />
questo periodo ricevetti molte richieste di collaborazione,<br />
ma una su tutte sembrava essere<br />
più interessante ed ambiziosa delle altre, quindi<br />
lasciata la “mia” Roma, mi trasferii in Sicilia<br />
a Marsala, esattamente allo Stagnone, ed iniziai<br />
a lavorare come istruttore presso il Sicily<br />
Kite Lounge, ora SICILY STAGNONE KITE PARK.<br />
Questo spot e questa scuola sono stati per me<br />
la vera rampa di lancio in questo mondo, dandomi<br />
la possibilità di andare in acqua quasi<br />
tutti i giorni, per 10 mesi l'anno, acquisendo<br />
competenze sia sotto l'aspetto didattico che in<br />
quello commerciale, e dopo 12 anni eccoci qui,<br />
un pò invecchiati ma sempre pronti a veleggiare!<br />
NB: Se qualcuno nel frattempo si chiedesse<br />
che fine abbia fatto mio fratello, potete andarlo<br />
a trovare a Los Angeles dove potrete fare kitesurf<br />
e surf in una delle città piu affascinanti<br />
e divertenti al mondo! Chissà se anche il mio<br />
futuro sarà oltreoceano?!
Quando per te questa passione si è trasformata<br />
in una vera e propria carriera professionale?<br />
Dopo quanto raccontato prima, il secondo passo<br />
molto importante per me è stato quello di<br />
rappresentare il brand Best Kiteboarding in<br />
Italia insieme a Filippo Costanzo, allora storico<br />
rappresentante di Best, quest’incarico mi ha<br />
rigenerato con stimoli nuovi ma soprattutto<br />
completamente diversi da ciò che facevo prima,<br />
questo mi ha permesso di conoscere tantissime<br />
nuove persone nel settore, girare l'Italia<br />
visitando nuove scuole e shop ancora a me<br />
sconosciuti, accrescere quindi ancor di più la<br />
mia esperienza professionale in questo ambiente.<br />
Nel 2017 sei entrato a far parte del progetto<br />
di Eleveight Kites, il nuovo brand. Con quale<br />
spirito e con quali ambizioni ti sei avvicinato a<br />
questa avventura?<br />
C’è da dire che il mio primo incarico come rappresentante<br />
fu una bella gavetta, mi trovai subito<br />
a mio agio, grazie anche allo staff international<br />
con cui collaboravo che mi aiutò non<br />
poco all’inizio, ma purtroppo l’azienda Best<br />
Kiteboarding alla fine del 2016 era in una situazione<br />
di stallo, e quindi ci iniziammo a guardare<br />
intorno chiedendoci quale sarebbe stato<br />
il nostro futuro. Nell'estate del 2017 Filippo ed<br />
io venimmo invitati a conoscere un nuovo progetto,<br />
cosi volammo in Portogallo. Difficile spiegare<br />
l’entusiasmo di quell’incontro, 4 giorni<br />
fantastici con persone meravigliose arrivate<br />
da tutto il mondo, il progetto era ambizioso ed<br />
i vertici aziendali ci davano grande sicurezza,<br />
cosi abbiamo accettato questa sfida non facile:<br />
lanciare questo nuovo brand, Eleveight kites,<br />
in un mercato piccolo e alquanto saturo come<br />
quello del kitesurf.
114<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />
Che ruolo hai in Eleveight?<br />
I dirigenti del brand mi hanno affidato lo stesso<br />
incarico che ricoprivo prima, quindi rappresentare<br />
il marchio in tutta Italia, sempre<br />
insieme al mio socio Filippo Costanzo. La mia<br />
figura è quella di Ambassador del brand, inoltre<br />
mi occupo delle vendite, dei contatti con<br />
scuole e negozi, dell’organizzazione di testday,<br />
del tour italiano che ci vede impegnati una<br />
volta l’anno in giro per tutti gli spot del paese e<br />
di tutte le altre attività legate al brand.<br />
Qual'è la filosofia di Eleveight Kites e perché ti<br />
è piaciuta subito?<br />
Quello che ci ha spronato ad abbracciare questo<br />
progetto è stata l'ambizione di immettere<br />
nel mercato dei prodotti nuovi, performanti, innovativi,<br />
ma soprattutto la stima nei confronti<br />
del team, in particolare di un fuoriclasse come<br />
Peter Stiewe che è il principale fondatore di<br />
Eleveight nonché il progettista di tutta la linea<br />
di produzione del marchio, ma anche dei suoi<br />
soci, Eleveight è sì un brand neonato ma i suoi<br />
vertici possono vantare ognuno più di 15 anni di<br />
esperienza nel settore. attualmente il marchio<br />
Eleveight Kites è presente in Russia, Australia,<br />
Sud Africa, Europa, Sud America, Stati Uniti<br />
e Canada. Contiamo già oltre 350 operatori<br />
tra shop e scuole sparsi nel mondo, insomma<br />
è stata una vera bomba che a livello di risultati,<br />
almeno fino ad ora, ha sorpreso anche noi!<br />
Quindi siamo soddisfatti e motivati ad andare<br />
avanti, migliorandoci e sviluppando ciò che al<br />
cliente finale serve: innovazione, performance,<br />
sicurezza, facilità di utilizzo ed un prezzo vantaggioso<br />
rispetto agli altri top brand.
Il nome del Brand è curioso, rimanda al termine<br />
inglese Elevator, ascensore, a sottolineare<br />
la dimensione verticale e più spettacolare<br />
del kite, giusto?<br />
Esatto, il nome del brand è nato dalla parola<br />
ELEVATOR, a rappresentare il kite nella sua<br />
dimensione verticale, un kite che ti manda in<br />
alto e ti regala sensazioni incredibili di libertà;<br />
combinato alla parola "eight" ossia il numero<br />
8, il famoso otto che si esegue con il kite all'interno<br />
della finestra di volo e che è il biglietto<br />
d'ingresso per tutti coloro che approcciano<br />
questa disciplina. Ovviamente l’otto è anche<br />
il segno dell’infinito, il nostro logo, ossia l’infinita<br />
passione che ognuno di noi ha per questo<br />
sport, ma anche la nostra visione e spirito<br />
per l’infinito, l’armonia e la sostenibilità. È un<br />
nome bellissimo non trovate!?!<br />
Come è strutturata l'azienda nel mondo e qual'è<br />
il suo quartier generale?<br />
La sede principale e operativa di Eleveight per<br />
l'Europa è in Germania, mentre altre due sedi<br />
sono in Australia e negli Stati Uniti. Per la produzione<br />
dei kites invece l'azienda opera in Sri<br />
Lanka nella factory di Aqua Dynamics, mentre<br />
per i test delle attrezzature e dei prototipi, tra<br />
gli spot principali ci sono lo Stagnone in Sicilia,<br />
Paracuru in Brasile e lo stesso Sri Lanka,<br />
che tra oceano e lagune offre un laboratorio eccellente<br />
per migliorare il prodotto.<br />
Su quali prodotti punta il vostro catalogo?<br />
La linea di prodotti Eleveight prevede tre modelli<br />
di kite per il mercato globale e uno esclusivo<br />
concepito per le scuole. Quest'ultimo si chiama<br />
PS (Progression Series), si tratta di un'ala a
116<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!
tre strut con profilo delta, mono ripstop, fornita<br />
solo alle scuole ad un prezzo molto conveniente,<br />
questo per farci conoscere ed entrare con<br />
piu impatto nel mercato. Presenta un’esclusiva<br />
innovazione sulla parte iniziale delle briglie, un<br />
sistema elastico, una soluzione che massimizza<br />
il comfort del rider in navigazione e soprattutto<br />
permette di gestire molto bene le raffiche.<br />
Misure disponibili 4, 6, 8, 10 e 12 mt, in quattro<br />
colorazioni. Tra le innumerevoli caratteristiche<br />
di questo kite ci sono l’immediato rilancio<br />
dall'acqua, un ottimo depower, una velocità di<br />
rotazione moderata, rinforzi sulla leading edge<br />
nei punti critici e un’altissima stabilità in volo.<br />
Un kite molto intuitivo e facile che può tranquillamente<br />
essere guidato da un principiante<br />
alle prime armi, ma che farà divertire anche i<br />
piu bravi. Poi abbiamo l'RS (Freeride Series) un<br />
kite con profilo delta ibrido a 3 strut, doppio<br />
ripstop, disponibile nelle misure 5, 6, 7, 8, 9,<br />
10, 12, 14 e 17 e prodotto in quattro colorazioni.<br />
Tra le caratteristiche dell’RS troviamo la buona<br />
velocità di rotazione ed ottime doti di bolina,<br />
un aspect ratio medio alto lo rende il kite da<br />
grandi salti e hang time. Le misure 14 e 17 da<br />
light wind montano delle prolunghe da 3 mt. Di<br />
seguito nel catalogo Elev8 troviamo l'FS (Freestyle<br />
Series), il nostro modello di punta, è il<br />
kite che utilizzo di più personalmente, un Open<br />
C a 5 strut sempre realizzato con tessuto D2,<br />
prodotto nelle misure 6, 7, 8, 9, 10, 12, 14 e 16, in<br />
tre colorazioni. E’ il kite dedicato al Freestyle e<br />
wakestyle, con ottime prestazioni anche per chi<br />
ama i kiteloop, grazie alla sua rapida e potente<br />
rotazione, una buona dote di bolina ed anche la<br />
grande stabilità, non per ultimo uno slack abbondante,<br />
rendono l’FS il mio kite preferito tra<br />
tutti i modelli. L'ultimo ma non ultimo modello<br />
è il WS (Wave Series), un open C a 3 strut, tessuto<br />
D2, prodotto nelle misure 5, 7, 9, 11, anche<br />
se per il prossimo anno è previsto un incremento<br />
di misure a fronte delle tante richieste per<br />
questo modello che è stato il più venduto della<br />
serie. Tre le colorazioni in catalogo. Rapido e<br />
diretto nella rotazione, stabile grazie all’ottimo<br />
drift in downwind, leggera la pressione sulla<br />
barra per facilitare il controllo ad una mano,<br />
un ottimo hang time per agevolare il freestyle<br />
strapless. Queste le molteplici caratteristiche<br />
che rendono il WS IL kite da wave. Questa è la<br />
“Elev8 production” per quanto riguarda i kites,<br />
mentre la barra di controllo è un modello unico<br />
in 2 misure per tutte le ali, con linee di 22 metri<br />
e una vera novità sul chicken loop: il sistema<br />
esclusivo “Quick-Matic” che permette di riagganciare<br />
il quick release senza dover alzare la<br />
cuffia, ma semplicemente spingendolo dentro<br />
il blocco del cicken loop. Un clam cleat mobile<br />
permette di regolare la lunghezza del depower<br />
mentre sia sulle front che sulle back è possibile<br />
trimmare le linee senza dover arrivare al<br />
kite. Ottimo il grip.
118<br />
NUOVI BRAND<br />
Eleveight Kites, il nuovo brand internazionale che farà volare i kiters!<br />
Cosa mi dici invece delle tavole?<br />
Le tavole bidirezionali in produzione per ora<br />
sono due: la PROCESS, tavola da freeride in tre<br />
misure (135, 139 e 144) e la IGNITION, tavola da<br />
vento leggero adatta anche ai primi passi nelle<br />
partenze grazie alla sua generosità in centimetri<br />
(150). Per entrambe la costruzione wood<br />
core è segno di leggerezza e di un estetica molto<br />
gradevole, ma sono anche resistenti grazie<br />
agli inserti in carbonio. Due anche i modelli da<br />
wave, l’ ESCAPE e la CURL. La prima con il nuovo<br />
shape no-nose, nelle misure 4´11 x 17 ½ x 2 - 20<br />
Ltr / 5´4 x 18 ½ x 2 3/16 - 25.5Ltr La seconda è un<br />
moderno short board shape nelle misure 5´7 x<br />
17 5/8 x 2 - 23 Ltr / 5´10 x 19 x 2 ¼ - 26.5Ltr. Entrambi<br />
I modelli sono thruster con future box,<br />
tantissimi altri dettagli su questi due gioielli<br />
fatti a mano -e sul resto (Eleveight fornisce<br />
anche pompe per il kite, pads, straps, pinnette<br />
e altri accessori oltre a tutte le parti di ricambio)<br />
li trovate sul sito www.eleveightkites.com.<br />
Per quanto riguarda gli atleti chi avete nel<br />
team?<br />
La filosofia del marchio è stata quella di non<br />
lanciarsi subito tra gli atleti wave o freestyle,<br />
ma di avere diversi ambassadors in giro per il<br />
mondo. Attualmente la nostra icona agonistica<br />
è Nuno "Stru" Figueiredo, wave rider eccezionale<br />
e una persona splendida che ho avuto la<br />
fortuna di conoscere in Portogallo. Qualche settimana<br />
fa Nuno ha portato il nostro WS tra le<br />
onde giganti di Nazaré in Portogallo, da brividi!<br />
A breve si costruirà anche la rete di atleti nazionali<br />
ed internazionali.<br />
Qui allo Stagnone ti vediamo sempre in acqua,<br />
è una palestra eccezionale ma anche una vetrina<br />
efficace per i vostri kites, giusto?<br />
Lo Stagnone è uno spot di riferimento per tutta<br />
l'Europa e non solo, di conseguenza è una vetrina<br />
commerciale unica. Qui riusciamo, come<br />
detto prima, a testare i nostri prodotti ed averli<br />
in volo per molte ore al giorno, questo comporta<br />
un continuo scambio di informazioni con la<br />
factory e con il nostro progettista, inoltre anche<br />
utilizzarli per le lezioni o per i noleggi, ci<br />
fa ricevere una quantità di informazioni importantissime<br />
per lo sviluppo dei nostri prodotti,<br />
i feedback dell’utente finale sono ORO per noi!
Tu Alessio come istruttore hai formato centinaia<br />
di kiters, frequenti il kite da anni, perché<br />
secondo te un rider oggi dovrebbe acquistare le<br />
attrezzature Eleveight?<br />
Direi per avere prodotti innovativi, di qualità,<br />
frutto di ricerca sui materiali, sui dispositivi di<br />
sicurezza in primis ma anche frutto di un lavoro<br />
accurato da parte di professionisti di rango<br />
come Peter insieme a tutti quelli che non ho<br />
nominato, non per questo meno importanti.
GLOBAL BAR V8<br />
SIMPLE / FUNCTIONAL / SAFE / DURABLE<br />
Simplicity is our mission.<br />
We remove any unnecessary items, instead of adding them,<br />
to make every component more functional.<br />
Simply said : ”you cannot break what does not exist”.<br />
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We obviously still deliver you the bar with the exclusive RRD Rigid thread lines. These lines are made with using the most recent<br />
fibers and an innovative production process. Not only are the lines easier to untwist, but most importantly, they don’t stretch!<br />
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No need to ‘change any game’ with the release of our 8th version of the RRD Global Bar.<br />
Because of the great history of performance, we have kept our new version simple, reliable,<br />
and packed with the same great features of the previous versions. But with the V8,<br />
we now take another step forward with new components and redesigned parts.<br />
RIDERS: ABEL LAGO -KITE: RELIGION MK8 - PHOTO: SVETLANA ROMANTSOVA<br />
“OUR LINES DON’T STRETCH”<br />
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122<br />
RIDER<br />
Jeremy Burlando, pochi anni e un talento da campione<br />
Jeremy<br />
Burlando<br />
POCHI ANNI E UN TALENTO DA CAMPIONE<br />
Italiano, 12 anni, campione del mondo<br />
Junior, atleta internazionale Core, parla<br />
5 lingue e ha la fortuna e la voglia di potersi<br />
allenare praticamente tutti i giorni...<br />
Volete saperne di più?<br />
Jeremy Burlando nasce a Venezia il 18<br />
luglio 2005. Lo incontro in uno dei rari<br />
pomeriggi in cui non c'è vento a El Medano<br />
(Tenerife, isole Canarie). Jeremy<br />
vive qui da un anno, dopo aver trascorso<br />
un paio d'anni in Egitto.<br />
L'ho visto diversi giorni in acqua e non<br />
passa certo inosservato, sia per l'altissimo<br />
livello, sia per il look da atleta... Lo<br />
potresti guardare in qualunque posto al<br />
mondo, ristorante o cinema, ma capiresti<br />
subito da lontano che è un rider, di quell<br />
veri.<br />
Alla sua età ha già girato il mondo, parla<br />
5 lingue, si allena tutti i giorni che c'è<br />
vento, e a scuola non manca un colpo;<br />
insomma, oltre che in acqua, è un fenomeno<br />
anche nella vita.<br />
Merito anche di papà Michele, mentore e<br />
allenatore, con cui ha iniziato a far wake<br />
a 7 anni e kite in Egitto a 9 anni e mezzo.<br />
Merito di un papà che fin da piccolo<br />
se lo portava in spalla o nelle gambe sul<br />
kite per trasmettergli la passione, quella<br />
vera. Merito di un ragazzino che l'ha recepita<br />
e fatta propria impostando la propria<br />
vita sui valori genuini dello sport e<br />
Renato Casati
124<br />
RIDER<br />
Jeremy Burlando, pochi anni e un talento da campione<br />
non sulla Playstation o i cartoni davanti<br />
alla tv.<br />
Nel 2017 arrivano le prime partecipazioni<br />
alle gare che contano. Alla prima gara<br />
a cui partecipa, la Coupe du Monde in<br />
Francia a St. Pierre la Mer, Ika circuit, si<br />
piazza al 2° posto. Poi subito dopo si laurea<br />
Campione del mondo in World Kiteboarding<br />
League.<br />
Non passa certo inosservato il campioncino,<br />
tanto che subito arriva un contratto<br />
Core dapprima come Canary rider, ma in<br />
pochi mesi si trasforma in International<br />
Core rider. Un sogno per molti, ma già<br />
una realtà per lui.<br />
Jeremy mi guarda dolcemente mentre<br />
risponde alle domande, ma in lui s'intravede<br />
subito il piglio, lo sguardo, la determinazione<br />
di chi ha le idee chiare nella<br />
vita e sui propri obiettivi. Quando gli
chiedi le manovre preferite o quelle da<br />
chiudere in futuro ti snocciola in mezzo<br />
secondo tutto lo scibile tecnico a suon<br />
di "Heart Attack, Back Mobe, Front Blind<br />
Mobe, 313, 315, 317, 319... Le apprende su<br />
internet, studiandole frame by frame con<br />
il papà. Ma le fa subito sue in un modo<br />
non comune per un ragazzo di quell'età.<br />
Ha le idee chiare Jeremy: diventare campione<br />
del mondo e vivere di kite emulando<br />
i suoi idoli, Hadlow, Pasteur, Whaley,<br />
etc. Sono certo ce la farà, ringraziando i<br />
sacrifici di papà Michele, con il supporto<br />
di Core, e la propria determinazione<br />
nel raggiungere i propri obiettivi. Forza<br />
Jeremy!
126<br />
KITE WORLD RECORD<br />
Joshua Emanuel made the biggest jump on WOO, 28.9 mt<br />
Joshua Emanuel<br />
MADE THE BIGGEST JUMP ON WOO<br />
Continua la lunga battaglia per il primo posto assoluto del salto più alto misurato con il sensore<br />
brevettato da WooSport. Martedì 7 novembre nello spot di Kite Beach spot in Sud Africa in<br />
una giornata con vento di circa 40 nodi il pro rider Joshua Emanuel del team Core Kites è riuscito<br />
a compiere un salto di 28.9 metri stabilendo il nuovo record mondiale. Il primato precedente<br />
di 28.6 metri era stato stabilito da Nick Jacobsen.<br />
Durante la sessione Joshua ha utilizzato un'ala di 9 metri CORE XR5.<br />
ECCO TUTTI I DATI REGISTRATI DEL RECORD REGISTRATI DA WOOSPORT:<br />
> ALTEZZA 28.9 metri<br />
> AIR TIME: 11.5 secondi<br />
> G LANDING: 7.3<br />
Vi ricordiamo che pochi mesi fa Joshua Emanuel si è aggiudicato il Red Bull Megaloop Challenge<br />
2017. Congratulazioni Joshua!
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12.0<br />
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CORE Kiteboarding / +49 (0) 4371 / 88934-0 / info@acorekites.com / Fehmarn, Germany
High Performance Freeride+<br />
Freestyle<br />
Wave
130<br />
RIDERS<br />
La ragazza del kite con una gamba sola<br />
La ragazza<br />
del kite con<br />
una gamba<br />
sola<br />
Frances Osorio Rivera è il suo nome ed è una kiter con una<br />
sola gamba, ma non è solo questo. Quando la incontrate<br />
notate una profondità nei suoi occhi che suggerisce che<br />
potrebbe fare veramente qualsiasi cosa. È forte nel vero<br />
senso della parola. Probabilmente perché è una veterana<br />
dell'esercito degli Stati Uniti. Il suo retaggio portoricano<br />
anche ha molto ha a che fare con quello che Frances:<br />
appassionata e fiera, anche se sensibile e con una grande<br />
umanità.
Nata in Puerto Rico Frances<br />
ha sviluppato un amore per<br />
l'acqua quando era molto<br />
piccola. Praticava nuoto agonistico<br />
e all'età di 12 anni tra<br />
le sue isole aveva il miglior<br />
tempo nei 50 metri Freestyle<br />
riuscendo ad arrivare nelle<br />
finali del campionato del Centro<br />
America. Dopo il nuoto ha<br />
cominciato ad essere attratta<br />
da altri sport estremi come<br />
il bodyboarding, il surf e lo<br />
skateboard. Frances amava<br />
l'adrenalina che gli davano<br />
queste discipline. Dopo essersi<br />
rotta una gamba proprio<br />
praticando skate, ha scoperto<br />
il kitesurf guardando chi lo<br />
praticava a Ocean Park Beach<br />
(Puerto Rico). Grazie alla sua<br />
curiosità, il suo coraggio e determinazione<br />
è riuscita a stare<br />
in piedi sulla tavola e navigare<br />
dopo appena 4 ore con l'aiuto<br />
di ragazzi locali che gli hanno<br />
dato lezione e gli hanno venduto<br />
un kite.<br />
“Il mio primo kite è stato un<br />
11 metri Yarga, un vero C- kite<br />
e onestamente sembrava un<br />
14 metri di oggi. Ero scatenata<br />
quando ho iniziato e al<br />
tempo i rider non erano molti.<br />
Sapevo come lanciare il kite e<br />
salire sulla tavola, ma a parte<br />
questo ho dovuto imparare da<br />
sola con tutte le conseguenze<br />
del caso tutte quelle regole<br />
che rendono un rider sicuro".<br />
Frances si è innamorata di<br />
questo sport e la sua progressione<br />
è stata veloce grazie<br />
alla sua forte attitudine. A<br />
20 anni ha deciso di entrare<br />
nell'esercito degli Stati Uniti<br />
come medico e si è presto<br />
adattata alla vita militare. Per<br />
molto tempo ha accettato di<br />
non poter praticare il kitesurf<br />
ma era contenta di servire il<br />
suo Paese.<br />
In seguito Frances ha perso<br />
la sua gamba in un incidente<br />
stradale e no ha più potuto<br />
continuare la carriera mili-
132<br />
RIDERS<br />
La ragazza del kite con una gamba sola<br />
tare. È tornata in Puerto Rico.<br />
“È stato un momento difficile<br />
della mia vita, avevo perso<br />
una gamba e non potevo<br />
tornare indietro. Ero shoccata<br />
e frustrata. Ho dovuto superare<br />
una serie di sentimenti, ma<br />
più di tutto ero arrabbiata".<br />
A breve distanza dall'incidente<br />
Frances è partita per un lungo<br />
viaggio e dedicandosi al<br />
trekking, al nuoto, cercando<br />
di schiarirsi la mente e aprirla<br />
a differenti culture e mentalità:<br />
San Diego, Tijuana Mexico,<br />
Rosarito Mexico, Cozumel<br />
Mexico, Jamaica, St Thomas,<br />
Haiti, Idaho,The Grand Canyon<br />
Arizona, Seattle e Vancouver,<br />
British Colombia, Alberta e<br />
Okinawa Valley in Canada.<br />
Tornata a Puerto Rico con soli<br />
20 dollari ha cominciato a<br />
dare lezioni di kite. with $20<br />
bucks to her name and started<br />
instructing kiteboarding.<br />
“È stato strano all'inizio fare<br />
kite con una protesi, ma dopo<br />
un po' mi ci sono abituata,<br />
ho deciso che non mi avrebbe<br />
fermato". Frances ha fatto<br />
l'istruttrice per 4 anni presso<br />
il centro 15 knots kiteboarding<br />
school diventando un ottimo<br />
istruttore.<br />
Volendo crescere nel mondo<br />
del kite Frances ha ottenuto<br />
un lavoro di responsabile delle<br />
vendite all'Adventure Sports in<br />
Miami e ancora oggi insegna<br />
di tanto in tanto.<br />
“Stare a Miami mi ha veramente<br />
fatto progredire come<br />
kiter. Il livello qui è alto e ciò<br />
ti spinge a fare sempre meglio".<br />
Oggi Fances è atleta per Vetscape.org.<br />
È anche coinvolta<br />
con challengedathletes.org<br />
dove presta lavoro come volontaria<br />
insegnando agli altri<br />
il kitesurf. “Aiutare gli altri mi<br />
da gioia, soprattutto coloro<br />
che vivono situazioni simili<br />
alla mia. Questo sport mi ha<br />
aiutato ad affrontare gli ostacoli<br />
più grandi, è come una<br />
terapia".<br />
Essere una persona amputata<br />
è un lungo viaggio, un viaggio<br />
che non termina e che va<br />
affrontato ogni giorno. Vedere<br />
gli altri in situazioni simili ti<br />
aiuta a superare tutto, ti mette<br />
il sorriso ed è fonte di ispirazione.
134<br />
VELERIE<br />
Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />
EMANUELE MARTINEZ<br />
MR. ZENITRAMSAILS: RIPARARE LE VELE È UN ATTO D'AMORE<br />
Sullo spot dello Stagnone a Marsala (Sicilia) opera da diversi anni<br />
la veleria Zeintramsails che si occupa di riparazioni di vele e barre<br />
da kitesurf, ma anche di vele da windsurf e di barche. Ce ne parla<br />
il titolare, Emanuele Martinez, originario di Marsala che a soli 26<br />
anni è ormai un velaio affermato, appassionato di water sport a<br />
360 gradi e assolutamente innamorato del suo lavoro.<br />
Emanuele, certi lavori nascono dalla passione.<br />
Puoi raccontare il tuo rapporto con il mare e<br />
quando hai cominciato a praticare gli sport<br />
acquatici?<br />
Essendo nato a Marsala, città del vento, ho<br />
sempre praticato sport velici. Sin da quando<br />
ero piccolo, a circa 6 anni, ho cominciato<br />
a navigare sugli Optimist e lì è nata la mia<br />
passione per il mare e la vela. Qualche anno<br />
dopo ho cominciato a praticare il windsurf e<br />
successivamente, quando è esplosa la moda<br />
del kitesurf, mi sono dedicato anche a questa<br />
disciplina. Oggi a 26 anni mi ritengo infatti<br />
un velista completo perché pratico tutte le<br />
discipline e anche piuttosto bene. Anche mio<br />
fratello più grande naviga da sempre in barca<br />
a vela.<br />
Quando questa passione si è trasformata in<br />
attività professionale?<br />
Circa dieci anni fa acquistai una macchina da<br />
cucire industriale classica da pelletteria per<br />
ripararmi le vele della barca, un po' per gioco<br />
un po' per necessità, visto che all'epoca non<br />
esistevano velerie sul nostro territorio. Facendo<br />
pratica con vele vecchie e all'inizio passando<br />
anche per molti errori alla fine ho imparato<br />
a cucire. Oltre alle mie di vele ho cominciato a<br />
riparare anche quelle dei miei amici sia velisti<br />
che windsurfisti che non sapevano a chi rivolgersi<br />
e a poco a poco da una semplice passione<br />
mi sono ritrovato con in mano un lavoro<br />
vero e proprio. All'inizio eseguivo le riparazioni<br />
all'interno di un magazzino a casa mia<br />
in contrada Spagnola, vicino allo Stagnone.<br />
Dopodichè con l'acquisto di altre macchine da<br />
cucire più tecniche e con l'aumento del lavoro<br />
cinque anni fa ho aperto un vero e proprio<br />
laboratorio più grande, sempre in zona. Inoltre<br />
da due anni ho un'altra sede direttamente<br />
sullo spot dello Stagnone a Santa Maria.<br />
Il lavoro artigianale è stato negli anni snobbato<br />
a favore di studi universitari e impieghi<br />
da ufficio non sempre gratificanti. Ora con la<br />
crisi sta tornando in voga anche tra i giovani<br />
imparare un mestiere. Tu invece ci hai sempre<br />
creduto. Perché?<br />
Il mio lavoro per me è una passione. Io amo<br />
fare il velaio e lo faccio con il cuore. A volte<br />
nelle giornate di vento torno a casa dopo aver<br />
lavorato anche 10-12 ore e quasi non sento la<br />
fatica. Insomma sono contento. Ho sempre<br />
avuto una buona manualità. Ricordo che da<br />
ragazzo tornavo da scuola e cominciavo a<br />
lavorare alle riparazioni, oppure andavo in giro<br />
sulle barche a prendere misure per le vele.<br />
Raccontaci il tuo lavoro. Che tipo di riparazioni<br />
offre la tua veleria?<br />
La veleria Zenitramsails offre servizi di<br />
riparazione di kite in tutte le loro parti, dalla<br />
saldatura delle valvole, all'incollaggio dei<br />
bladder, alla cucitura del canopy. Ci occupiamo<br />
anche del trimmaggio e riparazione delle<br />
barre, così come delle briglie. Ripariamo anche<br />
vele da windsurf e delle barche. Insomma<br />
siamo un laboratorio a 360 gradi.
David Ingiosi | Photo: Mario Saragò<br />
Il lavoro manuale di una veleria non può<br />
prescindere dalle macchine. Tu di che tipo di<br />
attrezzature disponi?<br />
Oggi abbiamo cinque macchine da cucire<br />
professionali da veleria che eseguono la cucitura<br />
triple stich tipica di queste riparazioni.<br />
Hanno il braccio lungo per arrivare a cucire<br />
anche vele di grandi dimensioni. Mi rifornisco<br />
di queste macchine da Mario Ferrari, un<br />
professionista del settore unico in Italia. Con<br />
me lavorano diversi collaboratori, nella sede<br />
di Santa Maria c'è una ragazza che si occupa<br />
principalmente della segreteria ma esegue<br />
anche piccole riparazioni e poi c'è un ragazzo<br />
tedesco che invece è un velaio come me.<br />
Il tuo laboratorio è una postazione privilegiata<br />
per testare con mano la qualità e la resistenza<br />
dei materiali dei vari brand. Quante ne vedi<br />
e che idea hai dei prodotti? Come fai con gli<br />
approvvigionamenti di materiali?<br />
Le vele da kite negli anni hanno conosciuto<br />
un'evoluzione importante a livello di prestazioni<br />
e materiali e di conseguenza la riparazione<br />
è più complicata. Oggi oltre alle prestazioni<br />
i rider nelle riparazioni guardano anche la<br />
grafica. Oggi in questo lavoro la differenza la<br />
fa chi è capace di riparare una vela mantenen-
136<br />
VELERIE<br />
Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />
La differenza sostanziale sta nelle macchine<br />
da cucire. Noi abbiamo macchine professionali<br />
che garantiscono cuciture di qualità, per esempio<br />
il corretto tiraggio del filo. Poi essendo<br />
una veleria qualificata abbiamo materiali originali<br />
che garantiscono prestazioni (portanza e<br />
shape) e aspetto estetico. Spesso non è detto<br />
che a un servizio professionale corrisponde un<br />
prezzo più alto. Mi capita molte volte di dover<br />
rifare riparazioni eseguite da persone improvvisate,<br />
quindi alla fine chi vuole risparmiare in<br />
realtà spende il doppio.<br />
do le prestazioni dell'ala ma anche la sua<br />
parte grafica, chi insomma esegue riparazioni<br />
diciamo "invisibili". Oggi collaboro con molti<br />
brand e per avere i colori originali delle ali di<br />
qualunque anno chiedo direttamente a loro<br />
e poi mi rivolgo a un grande fornitore italiano<br />
di questi materiali che ha sede in Liguria. Per<br />
quanto riguarda invece valvole e cavi ordino<br />
tutto in Francia.<br />
Quali sono le rotture più frequenti e a cosa<br />
sono dovute?<br />
Le rotture più comuni sono per quanto riguarda<br />
i kite un po' datati il rincollaggio delle<br />
valvole, si tratta di una riparazione banale ma<br />
che se non è fatta bene, dopo una settimana<br />
si scolla nuovamente. Poi il taglio nel canopy<br />
quando il kite crasha sull'acqua o a terra e poi<br />
i buchi nei bladder.<br />
Che differenza c'è tra una riparazione occasionale<br />
e una in un centro specializzato come<br />
il tuo?<br />
Puoi dare dei consigli sulla manutenzione<br />
dell'attrezzatura?<br />
Per allungare la vita di ali e barre c'è un'unica<br />
strada che è quella di sciacquare tutto con acqua<br />
dolce e farlo asciugare bene per togliere<br />
il salino, sabbia, terra. Importante è anche<br />
passare l'acqua su cicken loop, cavi e all'interno<br />
della barra dove ci sono le regolazioni. Non<br />
ultimo occorre evitare di lasciare per troppo<br />
tempo l'attrezzatura sotto l'esposizione dei<br />
raggi solari e del vento. Spesso mi capita di<br />
dover rinforzare il bordo della leading edge<br />
usurato perché l'ala è stata lasciata al lungo al<br />
vento a flappare.<br />
Quali sono le vele più indistruttibili sul mercato<br />
secondo la tua esperienza?<br />
Sorride...<br />
La veleria Zenitramsails gestisce anche<br />
spedizioni giusto?<br />
La veleria ha una clientela locale naturalmente<br />
ma essendo lo Stagnone uno spot internazionale<br />
abbiamo anche clienti da tutta italia e<br />
dall'estero. Siamo organizzati con un servizio<br />
di ritiro merce e spedizioni, per cui in massimo<br />
tre giorni riceviamo l'attrezzatura, la<br />
ripariamo e la rispediamo al mittente.
BEFORE/AFTER<br />
A un rider che parte per un viaggio esotico in<br />
luoghi desolati che kit di riparazione consigli<br />
di portare?<br />
Oltre ai kit di riparazione standard in dotazione<br />
nelle vele, consiglio di portarsi dietro<br />
un tubo di colla e del canopy adesivo per far<br />
fronte ad eventuali strappi.<br />
Chi vuole effettuare una riparazione come ti<br />
trova? Hai un sito web?<br />
Il sito della veleria è www.zenitramsails.com<br />
dove è possibile trovare anche l'indirizzo email<br />
per eventuali informazioni, richieste e invio di<br />
foto delle eventuali rotture da riparare.
138<br />
VELERIE<br />
Emanuele Martinez, Mr. Zenitramsails: riparare le vele è un atto d'amore<br />
LA DIFFERENZA<br />
SOSTANZIALE STA<br />
NELLE MACCHINE DA<br />
CUCIRE.<br />
WWW.ZENITRAMSAILS.COM
140<br />
ESPERIENZE<br />
Kite and the City<br />
Q uando penso a uno spot dove uscire<br />
in kite immagino spesso lunghe spiagge,<br />
un paesaggio tropicale, di montagna o<br />
orizzonti a perdita d’occhio. Qualche<br />
settimana fa un’esperienza unica mi ha<br />
portata a veleggiare con uno scenario<br />
completamente diverso, uno scenario<br />
urbano, niente di meglio della "City" per<br />
eccellenza, New York.<br />
In visita per poco meno di una settimana<br />
da un amico italiano, anche lui kiter,<br />
il mattino dopo il mio arrivo avevamo<br />
già caricato l’attrezzatura sulla sua<br />
"suzukisidekick" e ci muovevamo in<br />
direzione Sud diretti alla penisola di<br />
Rockaway. Luca vive a Brooklyn già da<br />
diversi anni e visto che le previsioni<br />
davano venti da Nord, Nord-Est mi ha<br />
portata subito a Breezy Point. Localizzata<br />
su una lingua di sabbia nella punta più a<br />
Ovest della penisola, questa spiaggia si<br />
apre verso la parte interna della laguna e<br />
lavora principalmente con venti da Nord<br />
e Nord-Est.
Testo: Giorgia Notaro<br />
Photo: Mark Andrew Culp
142<br />
ESPERIENZE<br />
Kite and the City<br />
Al nostro arrivo stava già soffiando un<br />
vento da Nord a raffiche di 18- 25 nodi,<br />
nonostante il clima perturbato e il<br />
mare choppato sono uscita con la mia<br />
10 mt PURE Gaastra per una session di<br />
Freestyle dallo scenario mozzafiato.<br />
Oltre al mio, una trentina di aquiloni,<br />
in primo piano i palazzi e le giostre<br />
della famosa Coney Island e sullo<br />
sfondo le nuvole scure ad incorniciare<br />
l’inconfondibile skyline dei grattacieli<br />
di Manhattan. Ecco che si crea<br />
quell’adrenalina di una esperienza<br />
completamente nuova.<br />
Il giorno successivo ci svegliamo col<br />
sole. Nelle giornate di fine settembre<br />
con temperature che si aggirano attorno<br />
ai 23-24 gradi non si escludono le<br />
possibilità di venti termici da Sud-Ovest.<br />
Ci dirigiamo così al lato opposto della<br />
penisola di Rockaway che si affaccia<br />
sull’oceano. Questa, oltre ad essere<br />
l’unica spiaggia accessibile con la<br />
metropolitana dal centro di New York,<br />
ospita una fervente comunità surfista.<br />
In seguito alla devastazione avvenuta<br />
dal passaggio dell’uragano Sandy nel<br />
2012, le operazioni di ricostruzione<br />
delle abitazioni e del boardwalk hanno<br />
contribuito alla rinascita di questa<br />
comunità.<br />
"l’inc<br />
skyli<br />
gratt<br />
Manh
onfondibile<br />
ne dei<br />
acieli di<br />
attan"<br />
Attorno all’una, in perfetto orario, si alza<br />
una brezza da Sud che presto raggiunge<br />
i 15-16 nodi perfetta per un’uscita nelle<br />
onde con la tavola da surf ArribaArriba<br />
e la 13 metri PURE Gaastra. In estate la<br />
spiaggia può essere abbastanza affollata<br />
ma fortunatamente è stata disposta una<br />
zona di lancio da dove è possibile uscire<br />
anche nei mesi più caldi.<br />
L’ultimo giorno, proseguendo verso Est<br />
lungo la penisola dopo circa 3 ore di<br />
macchina abbiamo attraversato Long<br />
Island fino a raggiungere la sua punta<br />
orientale, Montauk, la parte più giovane e<br />
surfista degli Hamptons.<br />
Il paesaggio cambia e si fa più<br />
selvaggio con promontori rocciosi che<br />
si intervallano a lunghe spiagge su cui<br />
affacciano ville lussuose.
trovare appassionati m<br />
144<br />
ESPERIENZE<br />
Kite and the City<br />
Essendo molto esposta, tutti gli swell e i<br />
venti risultano raddoppiati di intensità;<br />
quando il vento non si alza lo spot è<br />
perfetto per un’uscita in surf da onda.<br />
Ci troviamo in mezzo ad un vero e proprio<br />
set cinematografico, stavano infatti<br />
girando proprio quel giorno alcune<br />
scene della serie Tv The affair.Dopo aver<br />
montato l’aquilone ed esserci spostati<br />
un paio di volte per non intralciare le<br />
riprese, visto che il vento era restio ad<br />
alzarsi siamo usciti per una session<br />
nelle onde con il longboard. No wind no<br />
problem!<br />
"non è raro nei giorni v<br />
zaino con kite, barra e<br />
sulla metropolitana in<br />
Rockaway"
entosi<br />
uniti di<br />
tavola<br />
direzione<br />
Spostandosi in base alle condizioni,<br />
verso la laguna o il mare aperto, più<br />
verso Est o verso Ovest, è possibile<br />
navigare al largo della penisola con<br />
tutte le direzioni di vento e in quasi ogni<br />
stagione dell’anno, offrendo sia onde che<br />
acqua piatta.<br />
Considerando il numero di abitanti<br />
di una metropoli come New York e<br />
l’esistenza di numerose spiagge in cui<br />
effettivamente è possibile praticare<br />
questo sport, è sorprendente quanto<br />
poco ancora la cultura del kitesurf si<br />
sia sviluppata. Sicuramente il trend<br />
dei praticanti negli ultimi 3-4 anni è<br />
stato in aumento, non è raro nei giorni<br />
ventosi trovare appassionati muniti<br />
di zaino con kite, barra e tavola sulla<br />
metropolitana in direzione Rockaway.<br />
In base all’esperienza che ho avuto è<br />
stimolante pensare ad uno sviluppo del<br />
kitesurf fino a considerarlo anche come<br />
una vera e propria possibilità di evasione<br />
dagli stress della grande città.
HARDBACK<br />
The hardback molded part is made from PURE ® material. This innovative and patented material is a 100% polypropylene composite<br />
material, that is fully recyclable. The heat fused matrix offers excellent strength and stiffness, and is environment friendly, containing<br />
no carbon. The flex and smooth fibres preserve stitching throughout the product. It is solvent resistant and stable. PURE ® material has<br />
a high stiffness and low density, making it buoyant.<br />
MK 5 PLATE<br />
The Pure composite hardback gives the perfect stiffness for huge power management with comfort and no slip. It works with<br />
our anatomically correct MK 5 plate, evolved over 20 years, for the correct flex to avoid hard edge pressure and to move with the<br />
riders body, while absorbing and spreading huge kite loads.<br />
PIN RELEASE SYSTEM<br />
The Vapor uses the super strong FATBAR spreader bar with patented Prolimit pin-release that is quick, easy and safe.<br />
The system allows for quick engagement and release without the need to loosen and then re-adjust the webbing straps.
148<br />
STRAPLESS<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
01<br />
JIBE<br />
STRAPLESS<br />
COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E<br />
RALLENTATE UN PO'.<br />
PORTATE IL PIEDE POSTERIORE AL CENTRO DELLA TAVOLA<br />
E POI AVVICINATELO AL PIEDE POSTERIORE. DA QUESTO<br />
MOMENTO NAVIGATE CON I PIEDI VICINI IL CHE È UN<br />
ASSETTO PIUTTOSTO INSTABILE.<br />
TRASFERITE IL PESO DEL CORPO SUL PIEDE CHE AVETE<br />
PORTATO IN AVANTI E PORTATE L'ALTRO PIEDE INDIETRO.
TUTORIAL<br />
PRENDETE LA GIUSTA POSIZIONE CON ENTRAMBI I PIEDI. ORA<br />
STATE NAVIGANDO IN TOE SIDE.<br />
PER CAMBIARE DIREZIONE PARTITE DAL KITE. GIRATE IL<br />
KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI CARVATE<br />
CON LA TAVOLA IN MODO DA CHIUDERE LA MANOVRA NAVIGANDO<br />
DI NUOVO IN HEEL-SIDE. PRIMA GIRATE IL KITE, POI LA<br />
TAVOLA.<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
TROVATE UNA BUONA POSIZIONE SULLA TAVOLA E RIMANDATE<br />
IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />
KARI SCHIBEVAAG
150<br />
STRAPLESS<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
02 WINDSURFIN<br />
STRAPLESS
TUTORIAL<br />
G JIBE<br />
GIRATE IL KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI<br />
CARVATE LA TAVOLA, CAMBIANDO IL VOSTRO ASSETTO DA HEEL-SIDE A<br />
TOE-SIDE. RICORDATE PRIMA GIRATE IL KITE POI LA TAVOLA.<br />
MENTRE NAVIGATE IN TOE-SIDE, PORTATE IL VOSTRO PIEDE<br />
POSTERIORE VICINO A QUELLO ANTERIORE. IN QUESTO MOMENTO<br />
NAVIGATE CON I PIEDI VICINE IL CHE PORTA A UN ASSETTO<br />
PIUTTOSTO INSTABILE.<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
TRASFERITE IL PESO DEL CORPO SUL PIEDE CHE AVETE SPOSTATO IN<br />
AVANTI, QUINDI PORTATE L'ALTRO PIEDE INDIETRO PIAZZANDOLO DOVE<br />
VI SENTITE PIÙ STABILI.<br />
OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI PORTATE IL<br />
KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />
KARI SCHIBEVAAG
152<br />
STRAPLESS<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
03 VIRATA<br />
STRAPLESS<br />
COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E RALLENTATE UN<br />
PO'.<br />
CARVATE CON LA TAVOLA IN DIREZIONE DEL VENTO.<br />
QUANDO AVETE IL KITE ALLE 12 E SENTITE UN PICCOLO LIFT<br />
FATE GIRARE LA TAVOLA SCALCIANDOLA CON IL PIEDE ANTERIORE.<br />
CONTINUATE A RICHIAMARE IL KITE NELLA DIREZIONE OPPOSTA<br />
LENTAMENTE E QUESTO VI RENDE PER UN BREVE TEMPO PIÙ LEGGERI<br />
SULLA TAVOLA, ECCO IL MOMENTO PER CAMBIARE DIREZIONE.
TUTORIAL<br />
QUANDO LA PRUA DELLA TAVOLA HA GIRATO NELL'ALTRA DIREZIONE<br />
PROVATE A POSIZIONARE IL PIEDE ANTERIORE SULLA TAVOLA.<br />
TRASFERITE IL PESO SUL PIEDE ANTERIORE E ALLO STESSO<br />
TEMPO METTETE SULLA TAVOLA ANCHE IL PIEDE POSTERIORE.<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI<br />
PORTATE IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />
RICORDATE CHE QUESTA STRAMBATA DEVE ESSERE FATTA QUANDO<br />
IL KITE È MOLTO IN ALTO E SI MUOVE NELL'ALTRA DIREZIONE.<br />
QUESTO FA SI CHE LA TRAZIONE DELL'ALA VERSO L'ALTO VI<br />
RENDE PIÙ LEGGERI SULLA TAVOLA E VI PERMETTE DI PORTARLA<br />
NELL'ALTRA DIREZIONE. TUTTO DEVE ESSERE FATTO IN FRETTA,<br />
MA SENZA VELOCITÀ.<br />
KARI SCHIBEVAAG
154<br />
STRAPLESS<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
04 FUN JIBE<br />
STRAPLESS<br />
COMINCIATE A FAR VOLARE IL KITE PIÙ IN ALTO E RALLENTATE<br />
UN PO'.<br />
PORTATE IL PIEDE POSTERIORE AL CENTRO DELLA TAVOLA E<br />
POI AVVICINATELO AL PIEDE POSTERIORE. DA QUESTO MOMENTO<br />
NAVIGATE CON I PIEDI VICINI IL CHE È UN ASSETTO PIUTTOSTO<br />
INSTABILE.
TUTORIAL<br />
ABBASSATEVI E SEDETEVI SULLA TAVOLA.<br />
GIRATE IL KITE NELLA DIREZIONE DELLA TRANSAZIONE, QUINDI<br />
CARVATE LA TAVOLA.<br />
PORTATE IL KITE IN ALTO E TIRATE LA BARRA PER RIMETTERVI IN<br />
PIEDI.<br />
COME CAMBIARE DIREZIONE IN 4 MODI<br />
OTTIMIZZATE LA VOSTRA POSIZIONE SULLA TAVOLA QUINDI PORTATE<br />
IL KITE IN POWER PER ACQUISTARE VELOCITÀ.<br />
QUESTO CAMBIO DI DIREZIONE È MOLTO DIVERTENTE.<br />
KARI SCHIBEVAAG
156<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
Text & Foto: Laci Kobulsky<br />
Step per<br />
iniziare il<br />
Freestyle<br />
Una delle ragioni per cui amiamo così tanto il kiteboarding è per la sua incredibile facilità<br />
nell'avvicinarsi al Freestyle! Mentre negli altri sport il Freestyle è una disciplina che solo pochi<br />
rider professionisti possono padroneggiare, nel kitesurf anche un rider di medio livello ci si<br />
può dedicare con grande soddisfazione inoltre è sicuro e regala tanto divertimento! Nonostante<br />
questo, qui in Sicilia al Pro Kite Alby Rondina vediamo un sacco di kiter che non provano nessun<br />
salto, anche se molti di loro vorrebbero farlo, solo che non sanno da dove iniziare.
Beh, vorremmo vederti tutti saltare e compiere manovre aeree ragazzi quindi abbiamo preparato<br />
questa semplice guida per introdurvi al Freestyle attraverso 7 facili step. Questi consigli<br />
sono destinati sia ai principianti che ai rider freestyle intermedi che vogliono migliorare il loro<br />
stile e imparare nuove manovre. Speriamo che possano motivarvi e ci vediamo in acqua qui al<br />
ProKite Alby Rondina!
158<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
100% ANDATURA DI BOLINA<br />
Non ha assolutamente senso propare qualsiasi trick di Freestyle a meno che non<br />
padroneggiate al 100% la vostra abilità a risalire il vento. Ci sono due ragioni: la<br />
prima è intrinseca al processo progressivo di apprendimento: bisogna avere consolidato<br />
le manovre base prima di dedicarsi a quelle avanzate; la seconda ragione<br />
è diciamo statistica, nel senso che se a stento risalite il vento, ogni volta che<br />
proverete un trick vi ci vorrano almeno 15 minuti per riguadagnare l'acqua persa<br />
che in un'ora vuol dire eseguire solo 4 tentativi. Al contrario se bolinate bene, vi<br />
ci vorranno solo 5 minuti per risalire il vento moltiplicando così i vostri tentativi<br />
e le probabilità di successo nel chidere le manovre. È scienza fratello.<br />
Quindi uscite e dedicatevi il più possibile a risalire il vento in ogni condizione.<br />
Questo vi darà la possibilità di uscire in tutti gli spot e regalarvi abilità per surfare<br />
negli spot migliori.
UPWIND TURN COME UN BOSS<br />
Non solo cambiare direzione sopravento vi aiuterà appunto a risalire il vento come<br />
abbiamo detto sopra, ma ancora più importante è che mentre eseguite questa manovra<br />
in realtà state facendo lo stesso movimento che richiede il Po di base (ma molto<br />
più velocemente). Dovete tenere il bordo della tavola al vento finché non vi fermate,<br />
nel Pop si fa lo stesso eccetto che si tiene la vela in potenza o la si richiama velocemente<br />
in direzione opposta. Quando facciamo le prime lezioni di salto quello<br />
che insegniamo è sempre eseguire una perfetta Upwind Turn il più veloce e potente<br />
possibile e allora sì che vi vediamo volare!
160<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
ESSERE IL RE DEL POP<br />
Molti rider credono che il modo più semplice per eseguire un salto è quello di richiamare<br />
il kite nella direzione opposta velocemente. Ciò è vero ma non è certo la<br />
maniera più efficace per saltare davvero alto. Vi darà la possibilità solo di eseguire<br />
una frazione del salto che potenzialmente potete fare con il kite. Date un'occhiata a<br />
questi tre elementi che influenzano l'altezza di un salto:<br />
1. Quanto velocemente si manda il kite in alto<br />
2. Quanto veloci navigate<br />
3. Quanto forte tenete il bordo della tavola al vento durante il decollo<br />
Quindi per prima cosa allenatevi a eseguire un bel Loaded PoP solo con la tavola senza<br />
movimento del kite (simile alla Upwind Turn, ma più potente e veloce) ed eseguire<br />
atterraggi sottovento. Dopodiché eseguite il tutto a velocità e infie aggiungete il<br />
richiamo del kite e non crederete fino a che altezza arriverete.
162<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle
INDIVIDUATE LO SPOT MIGLIORE!<br />
È di fondamentale importanza scegliere il posto migliore per eseguire i vostri<br />
trick per tre ragioni: sicurezza, qualità delle condizioni e approccio psicologico.<br />
Quindi per prima cosa scegliete uno spot sicuro, non troppo affollato, con<br />
nessuno ostacolo sottovento, con acqua non troppo bassa e preferibilmente non<br />
troppo lontano da una spiaggia sicura in caso di emergenza. Secondo, l'acqua<br />
piatta può rendervi tutto più semplice perché andrete più veloci e potrete eseguire<br />
Pop più potenti, mentre il chop vi rallenterà o potrà farvi perdere equilibrio.<br />
Naturalmente avrete bisogno di condizioni di vento stabile e sufficiente.<br />
Tali condizioni sono facili da trovare qui in Sicilia nel ProKite Alby Rondina, dove<br />
abbiamo circa 2.000 di acqua bassa e piatta della laguna.<br />
Riguardo all'approccio psicologico... Quando navigate e ogni tanto fate trick non<br />
siete concentrati al massimo. È sempre meglio individuare esattamente il punto<br />
in cui volete decollare e atterrare, quindi allenatevi sempre in quel punto. Le<br />
condizioni saranno sempre le stesse e potrete concentrarvi al emglio sui movimenti<br />
da eseguire!
164<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
STUDIATE I VOSTRI TRICK<br />
Per quanto i pro rider possono sembrare rilassati e libere nell'eseguire le<br />
manovre quasi senza pensarci, la realtà è un po' di diversa. Tutti i movimenti<br />
delle manovre sono sempre attentamente studiati prima passo passo.<br />
Prima di eseguire un trick con movimenti a caso per prima cosa dovete<br />
conoscerli e visualizzarli. Chiedete consigli a rider più avanzati oppure<br />
cercate qualche tutorial on line oppure ancora off line come per esempio<br />
in libri come il KITEBOARDING TRICKTIONARY. Dovete conoscere esattamente<br />
la manovra prima di provarla.
ANDATE AVANTI STEP BY STEP<br />
Nel kitesurf esiste una chiara progressione nell'apprendimento dei trick ed è<br />
piuttosto ridicolo provare manovre oltre il vostro livello. Dovrete sempre padroneggiare<br />
manovre propedeutiche rispetto a quelle che volete chiudere. Per<br />
esempio se volete chiudere il JESUS WALK, dovreste provare prima l'andatura<br />
Toeside, un downloop, un salto di transizione, una transizione con Backroll e un<br />
Darkslide. Assicuratevi di avere un riding facile e sicuro e imparate i trick un po'<br />
alla volta.
166<br />
FREESTYLE<br />
7 step per iniziare il Freestyle<br />
NON PROVATE, CHIUDETELI!!!<br />
Naturalmente non ha senso provare un trick a caso solo perchè vi piace. Dovrete<br />
prima di tutto assicurarvi di avere le abilità sufficienti per quella particolare<br />
manovra e studiare come eseguirla al meglio. Non appena però avete capito<br />
come eseguirla e andate in acqua, basta con le incertezze: se le condizioni<br />
sono buone chiudetela e basta! Non è molto sicuro semplicemente provare, una<br />
volta che la testa è pronta è tutta una questione di corpo, quindi concentratevi<br />
e vincete!<br />
Spot: ProKite Alby Rondina
170<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
ABC SURFI<br />
Guida ragionata alla scelta<br />
dell'oggetto di desideri<br />
Negli ultimi anni uno dei settori che è cresciuto<br />
maggiormente è quello delle tavole direzionali,<br />
i cosiddetti "surfini". Sarà perché il fascino<br />
delle onde è unico, sarà perché a guardare<br />
Airton, Matchu, Mitu e tutti i "pro" che volano<br />
strapless o che rompono i lip delle onde giganti,<br />
viene davvero voglia di provarci.<br />
Ormai anche i laghi pullulano di improvvisati<br />
waver incalliti, stanchi del "solito" freestyle:<br />
tutti a caccia agguerrita del "choppino" da<br />
"spakkare col surfino" sotto i piedi, saltando<br />
strapless e con la tavola in mano. Senza dimenticare<br />
che l'inverno è alle porte e le prime<br />
perturbazioni porteranno onde, quelle vere,<br />
quelle da cavalcare ininterrottamente in lunghe<br />
surfate down the line fra bottom turn e cut<br />
back aggressivi. La fatidica domanda assale<br />
prima o poi tutti, dal più esperto al novizio assoluto:<br />
quale surfino mi compro?<br />
Tutti i produttori hanno ormai in catalogo più<br />
modelli di tavole da onda, in diverse lunghezze,<br />
shape, costruzioni e a volte non è facile orientarsi<br />
fra le molteplici proposte.
NO<br />
RRD per esempio, da sempre attento a cogliere<br />
al meglio le richieste e le aspettative del mercato,<br />
ha proposto ben 6 modelli diversi che abbinati<br />
ai diversi tipi di materiale costruttivo,<br />
portano a effettuare una scelta teorica fra ben<br />
15 (!) diverse combinazioni, ogniuna delle quali<br />
in almeno 4 o 5 misure diverse! Come orientarsi<br />
quindi con un minimo di conoscenza<br />
teorica per non sbagliare l'acquisto?<br />
Il nostro Tech Director Renato Casati, ha provato<br />
personalmente tutti i modelli di casa<br />
RRD in una settimana di puro wave in terra<br />
sarda, testandoli a fondo nelle più disparate<br />
condizioni di onda e vento. Questi sono i suoi<br />
personali consigli.<br />
DIREZIONALE O TWIN TIP?<br />
Le onde si possono surfare tranquillamente<br />
anche con il vostro twin tip, ma non riuscirete<br />
mai a capire come si "surfa" davvero se non<br />
acquistando una tavola direzionale. Un surfino<br />
ha miglior galleggiabilità, supera meglio i buchi<br />
di vento, plana prima, bolina di più, scende<br />
Renato Casati<br />
Photo: RRD Courtesy
172<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
l'onda meglio e quando lo saprete usare bene<br />
vi regalerà bottom e cut back non paragonabili<br />
a quelli di un twin tip. In poche parole regala<br />
la vera sensazione della surfata "pura".<br />
Il "senso" di surfare è infatti quello di avvicinarsi<br />
il più possibile al tipo di linea che fanno<br />
i surfisti da onda puri, quindi l'aquilone serve<br />
solo a portarci sull'onda, ma una volta che<br />
agganciate l'onda dovreste "tagliare i cavi" e<br />
cercare il più possibile una surfata che sfrutti<br />
appieno le caratteristiche dell'onda e della<br />
tavola e non la trazione dell'ala, cosa che con<br />
una bidirezionale dovreste obbligatoriamente<br />
fare. La differenza pratica è che con una tavola<br />
direzionale si surfa l'onda, con un twin tip si<br />
scappa dall'onda! Le linee sono molto diverse.
TAVOLA DIREZIONALE: MANOVRE E<br />
DISTRIBUZIONE DEL PESO<br />
La tavola wave o surfino è un direzionale puro,<br />
vuol dire che può andare solo in una direzione,<br />
tradotto in fini pratici significa che, in fase<br />
di cambio di mure, dovrete imparare a strambare<br />
sottovento (più facile) o virare sopravento<br />
(più difficile) cambiando la posizione dei<br />
piedi (a meno che vogliate sempre surfare in<br />
switch sul bordo opposto), e all'inizio è sicuramente<br />
uno scoglio rispetto alla bidirezionale.<br />
Tuttavia s'impara rapidamente e col tempo<br />
diventa semplice e immediato.<br />
Inoltre rispetto alla bidirezionale cambia il<br />
modo con cui distribuirete il peso sulla tavola
174<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
quindi inizialmente servirà un periodo iniziale<br />
di "adattamento" per capirne a fondo le differenze.<br />
All'inizio la tavola sembrerà "ballare"<br />
molto sotto il piede, ma con poca pratica pian<br />
piano si capirà come spostare il peso maggiormente<br />
sulla gamba davanti e pian piano<br />
tutto diventerà immediato e semplice. Per chi<br />
invece inizia da zero per molti versi è molto<br />
più semplice iniziare con un direzionale...<br />
PREMESSA: IL WAVE È COMPLESSO<br />
La tavola da wave non è una scienza. Per quanto<br />
si tenti di "standardizzare" l'argomento<br />
da sempre, le variabili in gioco sono davvero<br />
molte e non basterebbe tutta la rivista per<br />
rendere un quadro completo con tutte le sfumature<br />
che la complessità intrinseca dell'argomento<br />
incorpora. Giocoforza, per sintesi,
LE MISURE:<br />
Facciamo un esempio pratico: la tavola wave<br />
RRD modello BARRACUDA LTD V2 ha 5 misure<br />
fra cui scegliere. Prendiamone una a caso, ad<br />
esempio:<br />
5'8” x 18 1/2” x 2 1/4” che tradotto significa "<br />
5,8 piedi x 18 pollici e mezzo x 2 pollici e un<br />
quarto".<br />
Le tavole da onda si misurano in PIEDI (Ft) 1'<br />
piede = 30,48 Cm, il quale piede è diviso in 12<br />
POLLICI " (1" Pollice= 2,54 Cm), il quale pollice<br />
a sua volta è diviso in 8 ottavi (1 ottavo = 0,32<br />
cm). Quindi le misure precedenti, tradotte in<br />
Cm equivalgono a circa Cm. 176 lunghezza x 47<br />
larghezza x 5,5 spessore.<br />
Esistono dversi "tipi" di lunghezze, ma nel kite<br />
le attenzioni degli shaper si sono focalizzate<br />
su un range di lunghezze comprese fra 5'4" e<br />
6',2" poiché la trazione garantita dall'aquilone<br />
semplifica tanti aspetti critici del surf<br />
da onda puro, fra i quali il riuscire a partire<br />
al momento giusto e il mantenere la velocità<br />
durante la surfata grazie alla trazione dell'aquilone.<br />
Le misure più grosse quindi (Malibù,<br />
Longboard, Gun...) non hanno senso di esistere<br />
nel kite, anche se quando il vento è poco o l'onda<br />
non spinge avere una tavola con qualche<br />
litro in più aiuta sicuramente.<br />
Tuttavia le misure in sè non dicono niente se<br />
non vengono abbinate alle varie parti che compongono<br />
la tavola. L'insieme di tutte le parti<br />
determina il tipo di "SHAPE" della tavola.<br />
COME SCEGLIERE LA TAVOLA
176<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
TIPO DI COSTRUZIONE<br />
Esistono 3 tipi di costruzione base.<br />
- CLASSICO (come i surf da onda)<br />
L'anima è di schiuma di poliuretano (CLARK<br />
FOAM), resinato in polyestere. Ci possono essere<br />
diversi tipi di densità che ne determinano<br />
il peso e la robustezza.<br />
PREGI: Precisione di shape, limitato assorbimento<br />
di acqua in caso di rotture, facilità di<br />
riparazione, maggiore flex.<br />
DIFETTI: Fragilità ai colpi (il clark è resinato in<br />
resina poliestere, molto più fragile dell'epossidica<br />
con la quale si resina il polistirolo),<br />
peso specifico elevato (meno galleggiabilità<br />
globale).<br />
USO CONSIGLIATO: Per chi predilige la morbidezza<br />
di surfata, il feeling puro con l'onda.<br />
-LTD - RESINA (come i windsurf)<br />
L'anima è di polistirolo, resinato in epoxy. La<br />
lavorazione di costruzione è più complicata<br />
e lunga, perché viene ineittato in stampi non<br />
preformati e quindi lo shaper dovrà ritargliarsi<br />
le forme direttamente dai blocchi. I costi<br />
globali di produzione sono superiori.<br />
PREGI: Miglior robustezza rispetto al Classic,<br />
maggior leggerezza (300-400 gr rispetto ai<br />
Classic), performance globalmente migliori<br />
alle alte velocità.<br />
DIFETTI: Maggior assorbimento d'acqua in caso<br />
di rottura, difficoltà di riparazione, shape<br />
meno precisi.<br />
USO CONSIGLIATO: Per chi ama il maggior controllo<br />
alle alta velocità.
- WOOD LEGNO / BAMBOO (le più resistenti)<br />
Le tavole vengono prodotte in un colpo solo,<br />
quindi tutte le strutture e fibre sono nello<br />
stampo contemporaneamente e rifinite<br />
tramite processo di infusione in cui la resina<br />
viene portata da prua a poppa in un colpo solo,<br />
riducendo quindi la quantità necessaria e alleggerendo<br />
il pannello, ma conferendo massima<br />
robustezza<br />
PREGI: Maggior robustezza e resistenza agli<br />
urti rispetto al Classic e all'LTD.<br />
DIFETTI: Maggior peso,<br />
USO CONSIGLIATO: Un ottimo compromesso fra<br />
Classic e LTD e praticamente indistruttibili.
178<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
TIPO DI FORMA: CLASSICO<br />
O "SQUADRATO"<br />
Lo shape per eccellenza è quello "CLASSICO",<br />
quello che abbiamo visto per anni in tutte le<br />
tavole da surf, con punta più o meno arrotondata<br />
e bordi più o meno morbidi. Questo<br />
tipo di shape conferisce maggiore comfort<br />
durante la surfata, una migliore facilità di<br />
manovra grazie a un migliore passaggio rail<br />
to rail, un puro feeling surf style impareggiabile.<br />
Ultimamente tuttavia sono comparsi sempre<br />
più modelli di surfini in cui la punta è più<br />
corta, con meno rocker, più larga, in sostanza<br />
quasi squadrata. In casa RRD i modelli<br />
COTAN e SPARK rendono perfettamente l'idea.
Questi tipi di shape possono essere amati o<br />
odiati, ma garantiscono un controllo superiore<br />
alle alte velocità, un bottom turn molto<br />
preciso e aggressivo, a scapito di un cut back<br />
leggermente più impegnativo fisicamente. Avendo<br />
anche una dimensione inferiore al corripondente<br />
modello classico, si prestano perfettamente<br />
anche a un uso freestyle strapless.
180<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
LE PARTI DELLA TAVOLA<br />
OUTLINE - La forma perimetrale della tavola.<br />
L'outline è la curva che unisce la prua alla poppa,<br />
passando per il punto di larghezza massima,<br />
solitamente (ma non obbligatoriamente)<br />
situato nella parte centrale. La larghezza,<br />
come è intuitivo osservando una tavola, non<br />
è uguale durante tutto l'outline. Si identificano<br />
3 zone di larghezza standard: a 30 cm da<br />
prua, in mezzo alla tavola, a 30 cm da poppa.<br />
In fase di costruzione si usa "spostare il volume"<br />
(ovvero allargare un pò la larghezza) dal<br />
centro (in cui si ha una migliore conduzione<br />
d'insieme) verso gli estremi (poppa o prua)<br />
per cercare un certo tipo di effetto: verso prua<br />
quando si desidera che la tavola galleggi di<br />
più e abbia migliore stabilità alle basse velocità.<br />
Verso poppa quando si desidera più portanza<br />
e maggiore stabilità alle alte velocità.<br />
A parità di larghezza la differenza la fà poi la<br />
lunghezza. Tavole più lunghe saranno più stabili,<br />
ma meno manovrabili. Quindi saranno tavole<br />
più tecniche, non per tutti, più difficili da<br />
condurre, con minor volume, molto aggressive,<br />
nervose sotto il piede.<br />
SCOOPLINE O ROCKER - La curvatura della tavola<br />
da prua a poppa<br />
Due tavole di 6'0", a parità di larghezza, con<br />
rocker molto diversi fra loro, sono due tavole<br />
totalmente differenti fra loro.<br />
Rocker piatto = più carena a contatto con l'acqua<br />
= tavola veloce, stabile, planata immediata,<br />
partenza immediata sull'onda, più bolina.<br />
- manovrabilità e facilmente propensa "all'ingavonata".
Rocker accentuato = tavola lenta, instabile,<br />
planata ritardata, grande manovrabilità, supera<br />
meglio i frangenti in uscita, meno propensa<br />
"all'ingavonatura".<br />
Lo scoopline è in relazione (solitamente ma<br />
non sempre) alla lunghezza della tavola, difatti<br />
tavole corte possono avere scoop più piatti<br />
perché la loro lunghezza ridotta le aiuta già in<br />
manovra.<br />
LA VELOCITA' È TUTTO<br />
Un concetto fondamentale per capire appieno<br />
il funzionamento globale di una tavola wave<br />
è LA VELOCITA' con cui si surfa che può dipendere<br />
da quanta vela ho in confronto all'intensità<br />
del vento, ma più spesso da quanto l'onda<br />
è ripida e da quanto spinge: è il principio che<br />
differenzia maggiormente i vari tipi di modelli<br />
di tavole e viene percepito realmente e praticamente<br />
solo correlandolo con l'aumentare effettivo<br />
della velocità. Tavole "generose" a livello<br />
di shape o dimensioni tendono a diventare<br />
meno controllabili tanto più sale la velocità.<br />
Viceversa tavole più aggressive, con più rocker,<br />
sembrano ingestibili e inusabili a basse velocità<br />
mentre a partire da una certa velocità in<br />
sù sono realmente insostituibili.<br />
Se la tavola sarà usata su onde potenti non<br />
avrà bisogno di incorporare doti intrinseche<br />
di velocità, visto che già le stesse onde gliela<br />
forniranno, anzi dovrà quasi rallentare, per cui<br />
lo shaper lavorerà maggiormente sulla tenu-
182<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
ta e la manovrabilità; se invece dovrà surfare<br />
onde piccole e poco potenti, sarà inutile avere<br />
una tavola molto manovrabile, se poi non si<br />
avrà la possibilità di sfruttarla per mancanza<br />
di velocità, quindi lo shaper penserà a fare<br />
una tavola veloce, che accelleri, che scorra via<br />
bene anche se l'onda non "tira"...<br />
Il Rocker è FONDAMENTALE in tutte queste<br />
scelte.<br />
Il rockerline viene diviso in tre zone che vanno<br />
raccordate sapientemente fra di loro per<br />
ottenere l'effetto voluto sulla tavola. Lo scoop
è la carvatura della prua: più è curvato più<br />
la tavola "rallenta" quindi tiene meglio le alte<br />
velocità perchè tende a frenare. più è curvato<br />
e meno la tavola si ingavona. Il rocker è la<br />
curvatura da circa la metà della tavola fino<br />
a 15 cm da poppa. più rocker = più manovrabilità,<br />
ma entro certi limiti perchè l'acqua,<br />
quando scorre, tende a prediligere le superfici<br />
curve, per cui troppa curvatura ritarderebbe<br />
lo staccarsi dell'acqua dalla poppa, creando<br />
turbolenze in uscita, che rallenterebbero esageratamente<br />
la vostra tavola. Per rimediare<br />
a questo fenomeno è stato studiato il cosiddetto<br />
"kicktail", cioè un'accentuato scoopline<br />
dalla parte finale della tavola, terza zona del
184<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
rockerline, che dà la possibilità di mantenere<br />
un rocker minore fino agli ultimi 15 centimetri<br />
(= meno turbolenza e più velocità) ma in fase<br />
di manovra, quando cioè la tavola verrà inclinata,<br />
avere, con il kick accentuato negli ultimi<br />
15 centimetri, un'ottima manovrabilità.<br />
A parità di rocker emergono differenze sul tipo<br />
di carena.<br />
CARENA (BOTTOM) - La parte della tavola a contatto<br />
con l'acqua<br />
La carena ha implicazioni ovvie sulla lunghezza<br />
(a parità di rocker,una tavola da 5'2" ha +<br />
carena a contatto dell'acqua di una 6'2"), ma<br />
più importante è capire che esistono vari tipi<br />
di carene:<br />
PIATTE: sono le più versatili, adatte alla maggior<br />
parte delle onde e situazioni, veloci anche<br />
in condizioni di onda piccola, non danno problemi<br />
di manovrabilità, è quella che si adatta<br />
meglio ai mari italiani nella loro globalità e<br />
non richiede un rider di livello eccelso.<br />
"V": fatte come la lettera "V", facilitano il passaggio<br />
"rail to rail ",permettendo di aumentare<br />
la manovrabilità anche di tavole più larghe,<br />
facendogli perdere tuttavia un pò di velocità.<br />
IBRIDE: PIATTE + V . A volte si usa abbinare i 2<br />
tipi di carene, preferendo quella piatta sulla<br />
maggior parte della lunghezza, escluso la zona<br />
di poppa dove si usa quella a V, proprio tra le<br />
pinne.
CONCAVE-BICONCAVE-CHANNELS: hanno bisogno<br />
di raggiungere una buona velocità affinchè<br />
risultino davvero efficaci... regalano maggiore<br />
accelerazione in uscita , ma se il rider non è<br />
di buon livello il biconcavo non riesce a "sollevarsi"<br />
dall'acqua creando maggior attrito e<br />
frenando... nel concavo possono venire inseriti<br />
"canali – channels", da 2 a "n", per aumentare a<br />
dsimisura le doti di tenuta. Adatti a onde realmente<br />
estreme e rider di ottimo livello.<br />
DECK- Coperta, il sopra della tavola<br />
Valgono le considerazioni fatte per l'Outline.<br />
NOSE –Punta o Forma della prua<br />
Il nose è la parte della tavola che sta meno a<br />
contatto dell'acqua ed è giocoforza correlato<br />
al tipo di rocker.Solitamente tavole con rocker<br />
accentuato hanno nose molto aguzzi e vivi,<br />
favorendo il passaggio delle schiume frontali<br />
(quelle in uscita) e migliorando la maneggevolezza<br />
della tavola a scapito della stabilità.<br />
Tavole con rocker minore (più dritte) hanno<br />
nose più generosi con effetti opposti.<br />
TAILS - Coda o Forma della poppa<br />
A differenza del nose, il TAIL è la parte della<br />
tavola che sta SEMPRE a contatto con l'acqua.<br />
Quindi è una parte molto importante dell'attrezzo.<br />
Influisce principalmente sulla manovrabilità<br />
(come curva la tavola), e sulla velocità.<br />
Semplificando... poppe strette e aggressive<br />
garantisco un passaggio più rapido fra i 2 bordi<br />
opposti, facendo perdere un pò di portan-
186<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
za che deve essere equilibrata dall'abilità del<br />
kiter lascando maggiormente o usando l'aquilone<br />
per non perdere velocità. Al contrario<br />
poppe più larghe danno minor manovrabilità<br />
teorica ma spesso, ai fini pratici, per la maggior<br />
parte dei kiter di basso.medio livello, la<br />
manovrabilità effettiva aumenta perchè danno<br />
miglior galleggiamento, facendo superare<br />
meglio la fase di perdita di velocità del rail<br />
to rail.<br />
Ci sono diversi tipi di "chiudere" lo shape di<br />
una tavola e ogniuno garantisce risultati diversi.<br />
A - SQUARE-TAIL - Ha 2 spigoli vivi, permette<br />
un'uscita molto pulita del flusso d'acqua, x<br />
manovre molto precise. Da alla tavola ottima<br />
stabilità e velocità, per onde ripide e potenti<br />
di media grandezza.<br />
B - Round-pintail - Versatile ed ottima in<br />
manovra indicata per tavole non impegnative.<br />
C - Diamond-tail - Precisione e stabilità durante<br />
il rail to rail.<br />
D - Pin-tail-Ha la minor superficie fra tutte di<br />
contatto con l'acqua... quindi grande velocità<br />
pur mantenendo un ottima stabilità, tutte<br />
doti indispensabili quando bisogna surfare<br />
onde grosse.<br />
E - Squash-tail - Combina le doti della square<br />
e della round-tail, ed è la poppa più usata<br />
nei nostri mari, consente infatti di affrontare<br />
qualsiasi tipo di onda senza grossi limiti.<br />
F - Round-squash-tail - Simile alla squash ma<br />
ancora più dolce in manovra.<br />
G - Round-tail – È simile alla round pintail ma<br />
con più superficie quindi più adatta su onde<br />
piccole.<br />
H - Swallow-tail (coda di rondine /fish) - Viene<br />
utilizzata per ridurre la superficie delle poppe<br />
molto larghe, evitando i problemi di controllo<br />
che darebbero a forti velocità .Tipica delle tavole<br />
fish.<br />
CONTINUA<br />
NEL PROSSIMO NUMERO...
188<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
Product focus<br />
SALEROSA V4 LTD+CLASSIC<br />
www.robertoriccidesigns.com<br />
Testo & foto: RRD Courtesy<br />
L'ambita Salerosa è tornata con<br />
uno spruzzo di nuovi bellissimi<br />
colori. La Salerosa è stata sviluppata<br />
negli anni per condizioni<br />
onshore ma a partire dal modello<br />
V2 in poi, abbiamo fatto<br />
un passo avanti trasformandola<br />
in un puro all-round ripper per<br />
onde alte dalle ginocchia fino a<br />
oltre 3 metri.<br />
Questa tavola ha un set standard<br />
di quattro pinne ed è stata<br />
sviluppata da Abel Lago. Le 4<br />
pinne rendono il nuovo modello<br />
V4 più veloce, con molto più grip<br />
sulle onde e dalla manovrabilità<br />
estrema. Presenta un rocker<br />
simile alla Maquina, ma con un<br />
tail leggermente più marcato e<br />
dalla forma squadrata; il risultato<br />
è di una tavola fantastica che<br />
può penetrare l'acqua, eseguire<br />
eccellenti rotazioni e sfruttare<br />
le pinne in manovre off the lip<br />
per grandi session di kitesurf!<br />
Caratteristiche STANDARD<br />
• Rails sottili dal nose al tail<br />
• Generale profilo super sottile<br />
• Profondo concave su tutta la<br />
tavola con un tail piatto e un<br />
rocker progressivo
• Quad fin set up per un massimo<br />
grip<br />
• Squared/swallow tail per ottenere<br />
grande velocità e supporto<br />
• Fornita di 11 micro deck pads<br />
adesivi per personalizzare il grip<br />
sul deck tra i pad anteriore e<br />
posteriore<br />
La Salerosa esce con due tecnologie<br />
differenti tra cui scegliere<br />
CLASSIC PU – Il vero surf feeling<br />
La costruzione PU è stata è stata<br />
sviluppata per creare ottime<br />
tavole per il pure wave riding e<br />
consentirne il massimo controllo<br />
nel chop. Abbiamo ottimizzato<br />
sia il peso che la resistenza<br />
quest'anno. Attualmente utilizziamo<br />
pigmenti leggeri di volume<br />
H1 nella resina. Questo<br />
tipo di resina riempie i buchi nel<br />
foam e riduce il contenuto di<br />
resina nella fibra di vetro rendendo<br />
la tavola più leggera. Le<br />
tavole Classic hanno una bassa<br />
memoria di fibra e una contenuta<br />
memoria nel foam allo stesso<br />
tempo. Questo assicura alle<br />
tavole un bel feeling nel surf.<br />
Raccomandiamo la tecnologia<br />
Classic PU ai rider che amano<br />
un riding confortevole assicurato<br />
dalla flessibilità che si ottiene<br />
con tale costruzione.<br />
LTD – leggera come una piuma<br />
La costruzione LTD è stata introdotta<br />
due anni fa nel nostro<br />
range di tavole da surf e da<br />
SUP. Costruite con una tecnologia<br />
che assicura massima leggerezza,<br />
flessibilità, controllo e<br />
accuratezza nello scoop-rocker.<br />
La tavola è costruita con un<br />
core in CNC EPS con densità di<br />
20 kgs/m3, quindi laminata con<br />
fibra di vetro biassale da 200<br />
grammi e rifinita con una rete in<br />
carbonio da 55 grammi avvolta<br />
su un deck in bamboo impressa<br />
sottovuoto a 90 gradi per evita-
190<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
re eccessiva rigidità nel flex.<br />
Quindi tale costruzione è leggermente<br />
più leggera della<br />
Classic PU di circa 300-400<br />
grammi, in realtà la differenza<br />
non sta molto nel peso quanto<br />
nella resistenza e nel core<br />
di schiuma EPS. Il core in EPS<br />
rende la tavola più galleggiante<br />
poiché la schiuma trattiene<br />
al suo interno più aria. Le tavole<br />
con costruzione LTD sembrano<br />
vive! Non solo per il peso leggero<br />
ma soprattutto per la capacità<br />
di galleggiamento. Queste<br />
tavole sono state concepite in<br />
maniera specifica per la navigazione<br />
strapless e sono ideali<br />
per il Freestyle strapless. Sono<br />
concepite per rider che vogliono<br />
una tavola leggera ma che può<br />
essere in totale controllo anche<br />
alle alte velocità.<br />
ABEL LAGO: COME SCEGLIERE<br />
LE PINNE ADATTE<br />
Le pinne della vostra tavola<br />
sono come le ruote di una vettura<br />
da Formula! In base alle<br />
condizioni dovete scegliere differenti<br />
tipi di durezza, misura e<br />
flex. Le pinne che utilizzerete dipendono<br />
anche dal vostro peso,<br />
lo stile di riding e le condizioni<br />
naturalmente.<br />
Le pinnette RRD Edge sono un<br />
ottimo compromesso tra buon<br />
flex e rigidità. Io sono solito<br />
cambiare pinnette in base alla<br />
grandezza delle onde, utilizzando<br />
pinne grandi nelle onde<br />
grandi e viceversa ma cercando<br />
di ottenere lo stesso stile per<br />
quanto riguarda il flex assicurandomi<br />
di avere il pieno controllo<br />
della tavola anche alle<br />
alte velocità down the line e<br />
rotazioni veloci quando le onde<br />
sono piccole.<br />
Quale misura scegliere?<br />
La misura delle pinnette dipende<br />
dal vostro peso, abilità<br />
e altezza delle onde. Solo nelle<br />
onde grandi uso le pinnette<br />
XL per avere maggior controllo<br />
e rallentare la tavola. Quando<br />
surfate le grandi onde la tavola<br />
va molto veloce perché le onde
sono veloci quindi quello che<br />
davvero vi serve è il controllo e<br />
la capacità di rallentare; le pinnette<br />
grandi sono più difficili da<br />
far girare, ma nelle onde grandi<br />
in ogni caso le vostre rotazioni<br />
saranno comunque più ampi e<br />
grandi, quindi consiglio assolutamente<br />
queste.<br />
Nelle onde piccole è sempre<br />
meglio utilizzare pinnette piccole<br />
che rendono il riding più scorrevole,<br />
facile e dalle rotazioni<br />
più veloci.<br />
Thruster o Quad?<br />
Bene questa sarà una scelta<br />
personale. Io sono fortunato:<br />
ho quasi tutta la collezione di<br />
tavole RRD nella mia macchina<br />
e scelgo 3 o 4 pinnette in base<br />
alle condizioni. Sono un rider<br />
goofy e sono abituato a surfare<br />
molto in condizioni backside<br />
o backhand (vento da destra) e<br />
in base alla direzione onshore o<br />
sideshore, scelgo 3 o 4 pinnette.<br />
Per esempio: se ho condizioni<br />
onshore con chop normalmente<br />
uso la 5’8 quad con pinnette<br />
Edge M o la COTAN 5’2 con<br />
le stesse pinnette perché il setup<br />
quad permette di avere più<br />
controllo e velocità. Ma se le<br />
condizioni sono più forti e più<br />
sideshore prendo il Maquina 5’7<br />
e 3 pinnette, perché surferò più<br />
in backside e ciò che voglio è<br />
una tavola facile che giri velocemente.<br />
Quando vado frontside con vento<br />
da sinistra uso molto di più il<br />
setup a tre pinnette con condizioni<br />
side o onshore. E utilizzerò<br />
il Quad solo con onde piccole<br />
oppure per il Freestyle strapless<br />
perché in questo modo sono più<br />
veloce, fondamentale in queste<br />
condizioni.
192<br />
PRODUCT FOCUS<br />
Core<br />
Product focus<br />
CORE 720 | GREEN ROOM |<br />
RIPPER 3 PRO WAVE<br />
PERFORMANCE<br />
www.corekites.com<br />
Testo & Foto: Core Courtesy<br />
Tre nuove tavole.<br />
Un fantastico<br />
range di<br />
surfboards.<br />
CORE completa il suo range di<br />
surfboard con un modello da<br />
manovre aeree e un cacciatore<br />
di onde grosse.<br />
Ogni persona che ha incontrato<br />
il fondatore di CORE Bernie ha<br />
apprezato la sua grande passione<br />
per le onde. Avendo affidato<br />
il focus del brand ad ali<br />
e twintip, si potrebbe pensare<br />
che il suo interesse per le onde<br />
con il tempo sia scemato. Niente<br />
di più sbagliato. Al contrario<br />
famoso per le sue attrezzature<br />
marchiate giallo e nero ha investito<br />
molto in questo segmento<br />
e non solo ha aggiornato il celebre<br />
Ripper 2 ma ha realizzato<br />
due nuove tavole. Lo Skate/<br />
Freestyle 720 e il Green Room<br />
dedicato al big surf completano<br />
ora il range dedicato alle surfboard<br />
di CORE.<br />
720<br />
Il 720 rappresenta la nuova<br />
scuola di CORE, lo strapless<br />
Freestyle. Il 720 porta il suo stile<br />
esplosivo con il suo shape compatto<br />
e dal nose ridotto. Ma non<br />
pensate male. Il pedigree votato<br />
alle onde di questa tavola<br />
è rimasto intatto grazie al suo<br />
rocker, un tail Round Winger Tail<br />
disegnato per potenti aerials<br />
off-the-lip aerials e al morbido<br />
riding che uno si aspetta da una<br />
tavola in vetroresina. Non solo<br />
ma è anche confortevole in acqua<br />
piatta.<br />
Quanto si tratta di versatilità la<br />
tavola più piccola del range di<br />
CORE gioca nel campionato migliore.<br />
Il 720 è la star che ama<br />
le grandi onde, lo stile potente<br />
e le grandi velocità. Potreste<br />
pensare che una tavola di spessore<br />
così ridotta abbia bisogno<br />
di vento forte ma il suo rocker
piatto e lo shape gli permettono<br />
di planare ancora prima del<br />
Ripper 3 rendendolo la scelta<br />
migliore per le session in venti<br />
leggeri. La planata immediata<br />
e facile permetterà ai guru del<br />
Freestyle non solo di dirigere il<br />
gioco ma anche di portarlo in<br />
una nuova dimensione.<br />
GREEN ROOM<br />
La nuova tavola con pin tail arrotondato<br />
per le grandi onde è<br />
concepita non solo per i wave<br />
rider più esperti alla ricerca<br />
di controllo sui muri d'acqua.<br />
Permette di eseguire magnifiche<br />
curve frontside sul bottom<br />
dell'onda laddove altre tavole<br />
mostrano la corda.La costruzione<br />
in vetroresina e schiuma di<br />
poliuretano permettono CORE<br />
di rifinire i rails, i foil e il rocker<br />
offrendo una velocità eccezionale<br />
e agilità sul'onda. Inoltre il<br />
concave singolo che si apre in<br />
una V offre più grip e il doppio<br />
stringer supporta meglio l'aumento<br />
di peso per coloro che<br />
utilizzano le strap.<br />
La sua larghezza affusolata,<br />
il volume contenuto (il 15% in<br />
meno rispetto al Ripper 3) e il<br />
ridotto lift del pin tail offrono ai<br />
rider grip e controllo.<br />
"Ma non è una tavola per tutti",<br />
avverte lo stesso fondatore di<br />
CORE Bernie Hiss. “Ho disegnato<br />
questa tavola per i cacciatori<br />
di grandi onde come me".<br />
RIPPER 3<br />
La versione aggiornata del Ripper<br />
3 è invece un allrounder che<br />
offre un riding morbido, sia con
194<br />
PRODUCT FOCUS<br />
Core<br />
che senza strap, e che si distingue<br />
al centro del range di surfboard<br />
di CORE. La terza generazione<br />
dell'apprezzato Ripper<br />
3 si presenta con un nuovo tail<br />
e una larghezza leggermente<br />
ridotta. Un tail arrotondato rimpiazza<br />
il precedente squash tail<br />
per avere un po' più di contatto<br />
negli angoli. I nuovi rail più<br />
affusolati migliorano il rilascio<br />
d'acqua per avere più velocità e<br />
trazione. Il suo scafo con il doppio<br />
concave e il doppio stringer<br />
vi assicurano il massimo controllo<br />
anche nel chop più vigoroso.<br />
Questo allrounder si sente<br />
a casa sulle onde grosse, incasi-<br />
nate come sui morbidi di reef di<br />
Mauritius e Maui. Potete surfare<br />
questa tavola anche senza kite<br />
se non c'è vento e la mareggiata<br />
è potente.<br />
Misure:<br />
720: 4’11’’ | 5’1’’ | 5’3’’<br />
Green Room: 5’10’’ | 6’0’’<br />
Ripper 3: 5’8’’ | 5’10’’ | 6’1’’<br />
Fornitura:<br />
Tutte le CORE Surfboards sono<br />
disponibili con Traction Pad prosteriore,<br />
Leash<br />
Plug, e FCS II scasse per pinnette.<br />
Caratteristiche principali:<br />
• DISEGNATO IN GERMANIA.<br />
COSTRUITO IN PORTOGALLO.<br />
• ACTIVE FOAM CORE – Memoria<br />
del flex superiore.<br />
• CLASSIC GLASS COAT – I pros<br />
lo preferiscono. Così dovreste<br />
fare voi.<br />
• SHORTBOARD OUTLINE – Per<br />
prestazioni ottimali sulle onde<br />
di ogni spot.<br />
• TUCKED UNDER RAILS – Grip<br />
estremo e massimo controllo<br />
nelle curve.<br />
• STRAP READY – A voi la scelta.<br />
Andate strapless o aggiungete<br />
le strap sul<br />
Ripper 3 e sul Green Room.
• DOUBLE STRINGER – Gestione<br />
della torsione sul Ripper 3 e il<br />
Green Room.<br />
• BLUNT NOSE – Un brevetto<br />
CORE sul Ripper 3 e il Green<br />
Room.<br />
• THRUSTER FIN SETUP – Ottimizza<br />
l'equilibrio tra il pieno<br />
controllo e un feeling più morbido.<br />
• ORIGINAL FCS II SYSTEM – Il<br />
sistema standard mondiale.<br />
• FCS II Fins "FCS II Accelerator<br />
Neo Glass Tri Set"<br />
• FCS II Fins "FCS II Accelerator<br />
PC Carbon Tri Set"<br />
• CORE Straps<br />
Per maggiori informazioni sul<br />
range di surfboard di CORE visitate<br />
il sito:<br />
corekites.com/us<br />
Accessori<br />
• CORE Center Traction Pad<br />
• CORE Front Traction Pad<br />
• FCS II Fins "FCS II Carver GF Tri<br />
Set"
KITESOUL È ANCHE SU APP STORE!<br />
SCARICA LA NOSTRA APP E<br />
FEEL THE FLOW<br />
NON non PeRDete PERDETE perdete IL IL il PROSSIMO proSSimo NuMeRO NUMERO numero DICeMBRe FEBBRAIO GiuGno - - GeNNAIO luGlio MARZO in IN IN uSCita USCITA uSCItA il IL IL 2 GiuGno FEBBRAIO DICeMBRe 2016 2018 2015<br />
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