Kitesoul Magazine #23 Edizione Italiana
In questo numero: Airton Airs Victory at home, Jerrie VDK in Zanzibar, Landkite speed WR, Catamaran kite experience, Spot Guide Embuaca, Demo Tour RRD, The magic of Dakhla, Philippines trip, ITW David Tonijuan, BIG Air world tour, Red Bull Megaloop Challenge e molto altro!
In questo numero: Airton Airs Victory at home, Jerrie VDK in Zanzibar, Landkite speed WR, Catamaran kite experience, Spot Guide Embuaca, Demo Tour RRD, The magic of Dakhla, Philippines trip, ITW David Tonijuan, BIG Air world tour, Red Bull Megaloop Challenge e molto altro!
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PRODUCT FOCUS
RRD: Ten Knots; Poison | Core: Section 2 | F-One: Lynx Bar
AVVENTURE
Jerrie Van de Kop in Africa
EVENTI
Giochi Olimpici Junior 2018
VIAGGI
Filippine | Brasile
SPOT
Caraibi
SHAPING YOUR
EXPERIENCE
2018/19 KITES
DASH
SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14
FREESTYLE/FREERIDE
RIDE
SIZES: 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14
ALL-AROUND
FREERIDE
BOXER
SIZES: 3.5 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14 | 16
FREERIDE/FOILING
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Dalla semplicità e intuitività del Ride, la vivacità e velocità del Boxer o la potenza dinamica del Dash, i nostri kite sono molto di più
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Ci approcciamo ad ogni nuovo progetto con questa idea in mente. Curando la lavorazione in ogni dettaglio per darvi la miglior prestazione
in acqua. Indipendentemente dalla vostra abilità o livello di esperienza, c’è un aquilone nella nostra linea che è progettato per funzionare
perfettamente con il vostro stile. Ottimizza il tuo tempo in acqua con Naish!
2018 KITES
SLASH
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PURE WAVE/STRAPLESS
PIVOT
SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14
FREERIDE/WAVE
TORCH
SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14
PRO PERFORMANCE/FREESTYLE
Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue • info@oceanavenue.it • +39 328 6442519
NaishKiteboarding
naish_kiteboarding
naishkites.com
Photo: frankiebees.com, Riders: Paula Rosales, Jesse Richman, Featured: 2018/19 Ride Kite, 2018 Hero & Motion Twin Tips
Alby Rondina
James Boulding
FX
Freestyle / Crossover
XCAL WOOD
All Around
Performance Freestyle
FREESTYLE
Liam Whaley
XCAL CARBON
Competition Freestyle
CHAOS
Advanced Freestyle /
Wakestyle
See all the new gear at cabrinhakites.com
5 STRUT FRAME
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CORE INTELLIGENT
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SPEED PUMP SYSTEM
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ITERATIVE INNOVATION.
5.0
6.0
7.0
8.0
9.0
10.0
11.0
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13.5
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17.0
19.0
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High Performance Freeride+
Freestyle
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Direttore Responsabile
David Ingiosi
david.ingiosi@kitesoul.com
Redattore tecnico wave
Mitu Monteiro
Redattore tecnico freestyle
Alberto Rondina
Tecnica
Renato Casati
Photo & Video
Maurizio Cinti
Grafica
Giuseppe Esposito
Traduzioni italiano-inglese
Daniela Meloni
APRILE - MAGGIO
BIMESTRALE
Testi
David Ingiosi, Renato Casati, Matt
Pearce, Ulrich Frank, Jerrie Van De Kop,
Stefania Conte, Ewan Jaspan, Reemedia,
Red Bull, Naish, Core, RRD, F-One.
Immagini
David Ingiosi, Axel Reese, Svetlana
Romantsova, Frankie Bees, HighLight
Prod, Gerard Smith, Ydwer van der
Heide, Reemedia, Mariano Arias, Andrè
Magaro, RRD,
F-One, Cabrinha, Naish, Core.
Cover RRD:
Rider Jerrie van de Kop
Photo: RRD Courtesy
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del 15/04/2014.
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di vendita e Paese del mondo.
FEDERICO SUGONI
Editore
Manager d’Azienda
ed Imprenditore, si appassiona al
surf da giovanissimo, ma scopre
l’amore per il Kitesurf da grande
durante un viaggio alle Hawaii.
Il kite è la sua più grande
passione dopo sua figlia. Nel 2014
fonda Kitesoul Magazine.
GIUSEPPE ESPOSITO
Direttore creativo
Kiter sin da piccolo, rider per RRD
Italia, laureato in Design della
Comunciazione al Politecnico di
Milano. Con questo incarico ha
potuto finalmente unire le sue due
passioni: il kite ed il design.
DAVID INGIOSI
Direttore Responsabile
Giornalista professionista e
video maker specializzato in
vela, avventure di mare, viaggi e
sport acquatici, da oltre 15 anni
racconta da dentro il "pianeta
blu". Si è innamorato del kitesurf
diversi anni fa in Sardegna poi ha
viaggiato in tutto il mondo come
istruttore Iko.
MAURIZIO CINTI
Videomaker
Appassionato di cinema
e fotografia. Skater, Snowboarder
e Wakeboarder, appena ha
conosciuto il kitesurf, tutto il resto
è diventato un ricordo, inizia con
il freestyle,ma ora ama le onde
grandi e potenti. La ricerca dello
swell perfetto è la sua passione.
KITESOUL MAGAZINE
Feel The Flow
RENATO “DR. KITE” CASATI
Direttore tecnico
Wave team rider RRD. Kitesurfer
dal 2000, è stato giudice ed
atleta PKRA e KPWT. Ha scritto
continuativamente per diverse
riviste di settore
negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di
Como e Sardegna, ma sverna fra
le onde Capoverdiane.
MITU MONTEIRO
Redattore tecnico wave
Capoverdiano di Sal, Rider
Ufficiale F-One, Manera. Campione
Mondiale wave KPWT nel 2008 e
tre volte Vice Campione Mondiale.
Inizia giovanissimo con il Surf
e con il Windsurf, dopo
poco scopre il Kitesurf
e diventa amore puro.
ALBERTO RONDINA
Redattore tecnico freestyle
È il miglior esponente del
Kite Italiano nel mondo delle
competizioni, Rider Ufficiale
per Cabrinha Kites, Neil Pryde e
GoPro. Quattro volte Campione
Italiano, Campione Europeo 2010 e
terzo classificato nel Campionato
Mondiale PKRA 2012.
DANIELA MELONI
Traduttrice professionista
Daniela ha vissuto principalmente
all’estero, dove ha conseguito
la laurea in Giurisprudenza e
iniziato la sua carriera. Capisce di
avere una passione per gli sport
acquatici nel 2007 quando si
ritrasferisce nella costa ovest della
Sardegna e incontra suo marito,
il kitesurfer Enrico Giordano.
Dal 2009 è una traduttrice
professionista. Amante del SUP e
fotografa amatoriale non manca
mai di fotografare o riprendere
una sessione wave di kite o SUP.
David Ingiosi
I 4 SEGRETI PER PROGREDIRE NEL KITESURF
A chi di noi rider non piace entrare in acqua e chiudere un nuovo trick? Non importa che sia il nostro
primo salto oppure la rifinitura di quel micidiale Front Mobe. La soddisfazione è sempre enorme. Una
volta chiusa una manovra per la prima volta non solo il nostro cervello ma anche i muscoli cominciano
a ricordarsi le posizioni e così dopo viene tutto più facile. Per progredire nel riding e nei trick bisogna
trascorrere quanto più tempo possibile in acqua, non c'è altra strada. Anche la costanza è un fattore
decisivo. Se durante una stagione accumuliamo solo una ventina di uscite la nostra progressione sarà
inevitabilmente lenta e poco soddisfacente, per non dire frustrante perché ogni volta sarà un po' come
ricominciare daccapo.
01. PER PRIMA COSA: FOCALIZZARE L'OBIETTIVO
Uno dei modi migliori per migliorare come rider è darsi nuovi obiettivi e concentrarsi su quelli. Volete
chiudere una manovra? Cercate di visualizzarla, pensate ai vari passaggi, figuratevi la progressione e
scandite il timing. Aiuta molto anche un atteggiamento positivo: immaginate la felicità di chiuderla.
Così una volta entrati in acqua il corpo e la mente saranno già preparati alla sfida. I nuovi trick dovrebbero
essere provati all'inizio della session dopo un breve riscaldamento, approfittando di essere freschi
e pieni di energia. Sono sufficienti 8-10 volte. Poi fermarsi e analizzare cosa va bene e cosa non funziona
e soprattutto cercare di capire perché. Poi ripetere, magari distraendosi e motivandosi ogni tanto con
qualcosa che già si padroneggia. Per centrare l'obiettivo serve l'approccio giusto che è quello di divertirsi
mentre si prova. La gioia di sperimentare, di sfidare i propri limiti inizia durante le prove e non necessariamente
quando si è raggiunto il traguardo.
02. SBAGLIARE FA PARTE DELL'APPRENDIMENTO
I kite sono concepiti per volare al meglio ma anche per resistere agli schianti. Non bisogna aver paura di
far cadere l'ala in acqua. L'errore è necessario e dà la misura di ciò che l'ala può e non può fare, di quello
che noi possiamo e non possiamo fare. Se la navigazione di bolina e il bodydrag sono abilità consolidate,
semplicemente fregatevene di sbagliare. Un aiuto consistente può venire dai video tutorial della manovra
che si vuole chiudere. Anche lì tuttavia bisogna saper individuare quello giusto, quello che si adatta
di più a noi e che spiega in maniera più chiara e comprensibile. La cosa migliore sarebbe avere qualcuno
che ci guarda e che ci dice dall'esterno cosa facciamo bene e cosa sbagliamo, perché spesso nella velocità
della manovra non riusciamo a identificarne i punti critici e i movimenti corretti.
03. NON DATE LA COLPA ALL'ATTREZZATURA
Alcuni rider si perdono dietro l'attrezzatura addossando a questa la maggior parte dei propri successi
o insuccessi nel chiudere le nuove manovre. In realtà per progredire l'80 per cento dei fattori in gioco
passa esclusivamente attraverso le proprie abilità e le motivazioni. Basta andare in qualche spot di Paesi
africani, sudamericani oppure orientali per vedere in acqua ragazzi che fanno dei veri numeri con
materiale scadente o datato. Le attrezzature moderne sono ormai estremamente performanti, sicure e
versatili. Basta scegliere quelle più adatte al nostro stile di riding, quelle con cui ci sentiamo a nostro
agio e il gioco è fatto. Poi tutto dipende da noi.
04. ESSERE IN FORMA CONTA, ECCOME
Molto più importante è tenersi in forma. Il kiteboarding è un sport che sollecita i muscoli, le articolazioni,
i tendini, le giunture. Senza contare lo stress di un paio d'ore passate a provare nuovi movimenti con
inevitabili errori, cadute, recuperi che sollecitano oltremodo il fisico. Correre, andare in bicicletta, fare
stretching non solo aumentano le possibilità di stare più tempo in acqua e sopportare sforzi ripetuti ma
prevengono anche incidenti come stiramenti, contratture, distorsioni, etc.
SOMMARIO
PORTFOLIO
EVENTI
GIOVANI ATLETI
18 30 40
GKA - Airton conquista la
vittoria in casa
Chiuse a Dakhla le qualifiche
per i Giochi Olimpici
Giovanili di Buenos
Aires
ESPERIENZE
KITE EXPERIENCES
SPOTGUIDE
62
Jerrie Van De Kop da
Zanzibar al Kilimanjiaro
in Kite
76
Un catamarano per i kiter
a spasso nei Caraibi
82
Embuaca (Region Ceara,
Brazil)
ITW
LANDKITE
TUTORIAL
114
David Tonijuan: come
atleta credo nel lavoro
duro
124
99.62 km/h: Thierry
Collado batte il nuovo
record mondiale di land
kiting
126
Salto: come andare più
in alto
DOWNWIND KITE EXTREME BIG AIR
48 56 58
Una grande avventura
TORNA IL RED BULL
MEGALOOP
IL GKA KITEBOARD-
ING WORLD TOUR - AIR
GAMES 2018
MERCATO
VIAGGI
KITE TRIP
90
DEMO TOUR RRD 2018
94
Portfolio La magia di Dakhla e il
bello dei kitecamp
102
Portfolio Filippine, una
destinazione fuori dal
normale
PRODUCT FOCUS
146
RRD: Ten Knots &
Poison | Core: Section 2 |
F-One: Lynx Bar
18
PORTFOLIO
Alberto Rondina
RIDER: ALBERTO RONDINA
FOTO: CABRINHA COURTESY
20 PORTFOLIO
DAVID TONIJUAN
RIDER: DAVID TONIJUAN
FOTO: F-One Courtesy
22 PORTFOLIO
JULIEN LELEU
RIDER: JULIEN LELEU
FOTO: RRD COURTESY
24 PORTFOLIO
EWAN JASPAN
RIDER: EWAN JASPAN
FOTO: TIM WALSH
26 PORTFOLIO
ROMARIO MAICON DA SILVA
RIDER: ROMARIO MAICON DA SILVA
FOTO: AXEL REESE
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30
EVENTI
GKA - Airton conquista la vittoria in casa
Airton
conquista la vittoria in casa
Text: Matt Pearce
Photo: Ydwer van der Heide
G K A K I T E S U R F
W O R L D T O U R
32
EVENTI
GKA - Airton conquista la vittoria in casa
Per tutto il mese di gennaio, gli organizzatori della
competizione, gli ufficiali di gara e gli atleti hanno
avuto l'acquolina in bocca guardando le immagini
che circolavano sui social media di Ponta Preta con il
suo spettacolo di onde massicce che facevano sperare
in un grande inizio di stagione.
E invece come si avvicinava l'evento il vento è cominciato
a calare e anche la swell si è ridotta. Ad appena
una settimana dall'inizio delle competizioni gli atleti
giunti qui da ogni parte del mondo si sono ritrovati
a osservare Ponta Preta completamente piatta, una
condizione tutt'altro che comune in questo periodo
dell'anno.
Poi magicamente durante il giorno della registrazione
dei partecipanti il vento ha ricominciato a soffiare.
Mitu e Djo Silva, i due local leggendari di Capo Verde
che hanno una profonda conoscenza di questi luoghi
hanno dato l'annuncio che tutti volevano: la swell stava
tornando velocemente! Dal quel momento in poi ci
sono stati cinque giornate epiche di gare che hanno
visto in acqua 38 uomini e 11 donne darsi battaglia in
questo spot che è un'icona del kitesurf mondiale.
Airton in acqua ha dato spettacolo con le sue
strepitose manovre aeree che hanno mandato in visibilio
il pubblico. Per lui un inizio di stagione formidabile
con una vittoria conquistata battendo in finale
Keahi de Aboitiz, la prima volta in assoluto che batteva
Keahi!
"Dal quel momento in poi ci sono stati cinque giornate
epiche di gare che hanno visto in acqua 38 uomini e 11
donne darsi battaglia"
34
EVENTI
GKA - Airton conquista la vittoria in casa
Nel dopo gara lo stesso Airton ha ammesso di non
potere avere un inizio migliore di questo. Non aveva
vinto il titolo nel 2017 nella maniera che avrebbe
voluto e cercava assolutamente un riscatto in questa
edizione. Si è aggiudicato anche il primo posto
della classifica Expression, un chiaro segnale che
quest'anno Airton non vuole lasciare nulla al caso e
dimostrare tutto il suo talento. E possiamo stare certi
che i suoi concorrenti, Keahi incluso, saranno lì ad attendere
e approfittare di ogni sua distrazione o errore
durante il GKA KiteSurf World Tour.
Sul fronte femminile, la campionessa uscente Moona
Whyte ha avuto un inizio di stagione altrettanto esilarante
in questo evento battendo in finale una grande
Jalou Langeree.
36
EVENTI
GKA - Airton conquista la vittoria in casa
Ci sono molte ragazze di talento nella divisione
femminile di questo circuito mondiale ma è evidente
che Moona e Jalou hanno un passo decisamente migliore
e danno l'idea che in ogni tappa del tour la gara
la faranno loro due sole.
Jalou Langeree si è adattata molto bene alla nuova
sfida di gareggiare con la schiena all'onda. Le prossime
due tappe del tour, Dakhla in Marocco e Viana
do Castelo in Portogallo dovrebbero favorire Moona
che dovrebbe gareggiare con la faccia rivolta verso
l'onda. Ma sicuramente la luce si è accesa per Jalou
che si allenerà a dovere per perfezionare il suo riding
in vista delle prossime gare.
Abbiamo visto anche altri rider in realtà non completamente
sconosciuti al tour dare in acqua prova di
uno straordinario talento e siamo certi che anche nelle
prossime tappe ci sarà da divertirsi. A partire proprio
da Dakhla dove la carovana di atleti si sposterà
dal 24 al 29 aprile.
38
EVENTI
GKA - Airton conquista la vittoria in casa
ECCO GLI ATLETI SUL PODIO DI QUESTA
TAPPA CAPOVERDIANA:
UOMINI
1: Airton Cozzolino (CV / ITA)
2: Keahi de Aboitiz (AUS)
3: Sebastian Ribeiro (BRA)
DONNE
1: Moona Whyte (USA)
2: Jalou Langeree (NED)
3: Ines Correia (POR)
EXPRESSION
SESSION
1: Airton Cozzolino (CV / ITA)
2: Matchu Lopes (CV)
3: Camille Delannoy (FRA)
CHIUSE A
DAKHLA LE
QUALIFICHE
PER I GIOCHI
OLIMPICI
GIOVANILI
DI BUENOS
AIRES
40
GIOVANI ATLETI
Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires
Si è concluso il 25 febbraio il Campionato Continentale a Dakhla, in
Marocco, per la qualifica dei giovani kiter di Europa e Africa agli Youth
Olympic Games in scena a Buenos Aires nel 2018: con la vittoria di
Sofia Tomasoni l’Italia conquista la prima qualifica per le ragazze del
TT:Racing. Bene anche Slovenia, Sud Africa e Marocco.
TEXT: DAVID INGIOSI
42
GIOVANI ATLETI
Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires
Dopo avere vinto il Mondiale Giovanile
in Brasile nel 2017, Sofia Tomasoni
prosegue la sua brillante
ascesa nell'Olimpo del kitesurf.
Intanto si è messa in tasca un bel
biglietto per le Olimpiadi Giovanili
che si disputeranno in Argentina
nel 2018. Nel corso delle qualificazioni
per il prestigioso evento olimpico
che si sono svolte dal 20 al
25 gennaio a Dakhla, sul Mar Rosso,
in Egitto, Sofia ha messo in fila
una serie di risultati incredibili, con
ben quattro primi posti negli otto
tabelloni disputati in questa settimana
di gare. Selezionate anche
Slovenia per il maschile europeo
con Toni Vodisek, il Sud Africa nel
femminile africano con Rut Gouws
e il Marocco nel maschile africano
con Jonas Ouahmid. "Sono felicissima
- ha detto la Tomasoni - aspettavo
questo momento da quasi
un anno. Ora non penso alle Olimpiadi,
ma a continuare a vincere.
Perché è una sensazione fantastica".Una
competizione martoriata
da condizioni meteorologiche
avverse che hanno costretto gli
atleti a disputare tutte le prove
soltanto negli ultimi tre giorni con
condizioni di vento molto forte, anche
oltre i 30 nodi, ma con acqua
comunque piatta grazie al campo
di gara allestito nella laguna protetta
nella Baia di Dakhla. I giovani
atleti hanno comunque dato prova
di un ottimo livello tecnico soprattutto
nei cambi delle vele e nelle
scelte strategiche.
44
GIOVANI ATLETI
Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires
SIAMO UNA
DISCIPLINA
VELICA CHE HA
UN POTENZIALE
ENORME
ORA NON
PENSO ALLE
OLIMPIADI, MA
A CONTINUARE
A VINCERE.
46
GIOVANI ATLETI
Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires
ECCO LE
CLASSIFICHE
FINALI:
Ragazzi Divisione Europea
1 Toni Vodisek (SLO) 9pts
2 Benoit Gomez (FRA) 9.9pts
3 Maxime Chabloz (SUI) 15pts
Ragazze Divisione Europea
1 Sofia Tomasoni (ITA) 6pts
2 Alina Kornelli (GER) 12pts
3 Nina Font Castells (ESP) 12pts
Ragazzi Divisione Africana
1 Jonas Ouahmid (MAR) 12pts
2 Pieter Botha (RSA) 15pts
3 Terje Magnus Groenewoud (RSA) 24pts
Ragazze Divisione Africana
1 Rut Gouws (RSA) 8pts
2 Johane Botha (RSA) 15pts
3 Assia Roussafi (MAR) 22pts
Mirco Babini:
"Portare il kitesurf a livelli sempre più alti"
"L’Italia ancora una volta ha dimostrato di avere una struttura forte,
coesa e professionale. Il lavoro congiunto di Federazione Italiana Vela
e Classe Kiteboarding è una base importante e sarà ancora la linea
da seguire in futuro. Ho una grande responsabilità, cercherò di
perseguire con impegno e professionalità questa strada per portare
lo sport del kiteboard sempre più ad alti livelli. Siamo una disciplina
velica che ha un potenziale enorme". Lo ha detto Mirco Babini, presidente
dell’international Kiteboarding Association (IKA). "L’organizzazione
supportata dal Comitato Olimpico marocchino, dalla Federazione
Vela e dalle Autorità locali è stata impeccabile - ha aggiunto il
presidente Babini - così come la logistica presso il villaggio Dakhla
Attitude".
48
DOWNWIND
Una grande avventura
Una grande avventura
Non uno slogan ma una definizione pura di ciò che è stato il kite
downwind da Sal a Boavista a Capoverde. Con la traversata di oltre 75
chilometri dell'oceano Atlantico questo sport è diventata un'esperienza di
mare che ogni kiter dovrebbe fare.
Boa Vista è facile da raggiungere da molti aeroporti europei con un volo
di di circa 6 ore e offre un vero paradiso per i kiter che vogliono compiere
downwind attorno all'isola, trovare onde perfette e una vita senza stress.
Un tesoro nascosto al turismo di massa e una vacanza kite che permette
di immergersi nella cultura locale.
Ulrich Frank, fondatore del Kite Downwind, è arrivato a Boa Vista nel 2015
per la prima volta e si è subito innamorato del posto. "Durante i periodi
invernali quando mi prendevo una pausa dal lavoro di manager di un
centro di sport acquatici situato a Malcesine, sul lago di Garda, avevo
voglia di girare il mondo e visitare Cape Verde, il Sud Africa e tutti quei
posti che un kiter ha in mente.
Sono finito a Boa Vista e da quella volta mi chiedevo dove avrei passato
l'inverno successivo. Dopo la prima edizione del Kite Downwind nel 2017
era chiaro per me che quell'evento doveva ripetersi. All'epoca tuttavia
avevamo solo 14 rider iscritti, un piccolo sito web e una manciata di foto
per promuoverlo, ma era tempo di mettersi al lavoro.
50
DOWNWIND
Una grande avventura
Ho deciso così di dedicarmi a tempo pieno a questo progetto, considerandolo
non solo una manifestazione sportiva ma un'occasione per raccogliere
fondi per un asilo locale gestito da Sonia Stacchezzini e dal team
dell'associazione Un click per un sorriso.
Dopo il successo della prima edizione del 2017 abbiamo creato un nuovo
sito: www.kite4change.com che non ospita solo il Kite Downwind da Sal
a BoaVista ma anche la prima edizione del Foil around BoaVista che si
correrà nel dicembre 2018. Entrambi gli eventi hanno l'obiettivo di raccogliere
fondi per i ragazzi dell'isola. E dopo un'attenta organizzazione
la seconda edizione del downwind nel febbraio del 2018 è stata un successo.
C'erano 30 rider da ogni parte del mondo e hanno lasciato l'isola di Sal
alle 9 del mattino del 4 febbraio. I punti di forza della competizione sono
stati la partecipazione di Mitu Monteiro e Matchu Lopes. I due eroi locali
della comunità di kiter hanno dedicato la loro partecipazione all'evento
non solo alla causa di kite4change ma anche a Francoise Guy che è stato
il primo a compiere la traversata con il windsurf nel 1994 e che ha avuto
un forte impatto sulla comunità capoverdiana.
Vedere Mitu, Matchu e Sean il figlio di Francoise Guy lì fuori in oceano
giocare con gli stessi elementi mi ha reso orgoglioso e pieno di gioia.
Questo e le condizioni della giornata con 24-27 nodi di vento, onde di 4
metri e un sacco di ali nel cielo saranno difficili da dimenticare.
52
DOWNWIND
Una grande avventura
L'ultima parte del downwind ha segnato la regata per il podio. All'incirca
a 10 chilometri dalla fine i rider si sono radunati e la barca di appoggio ha
segnato la linea di partenza. Dopo tre ore di kite in oceano questa corsa
non era affatto facile. Per il primo chilometro i rider stavano quasi tutti in
fila ma poi i pro hanno raggiunto un altro passo superando facilmente il
chop fino a Praia Cabral.
Matchu Lopes ha vinto la gara, seguito da Sean Guy. Quando siamo arrivati
sulla spiaggia di Boa Vista di fronte a Morabeza era come se tutta
l'isola fosse venuta a dare il benvenuto ai protagonisti di questo evento.
Centinaia di persone salutavano gli atleti e sventolavano le bandiere per
celebrare Matchu e Mitu".
54
DOWNWIND
Una grande avventura
Davvero un caldo benvenuto! Abbiamo quindi continuato con una cerimonia
di premiazione e un concerto di musica dal vivo. Abbiamo raccolto
1.000 euro per l'asilo locale e comprato tavoli, sedie e materiale
scolastico".
Guardate il video dell'evento e se vi piace raggiungeteci il prossimo anno!
www.kite4change.com.
56
KITE EXTREME
TORNA IL RED BULL MEGALOOP
TORNA IL RED BULL
MEGALOOP Challenge
1 APRILE – 1 NOVEMBRE 2018, SPOT ZANDVOORT
La Red Bull ha annunciato le date
ufficiali del Megaloop Challenge
2018, uno degli eventi più attesi
del calendario internazionale. Sedici
rider tra i più forti del mondo si
sfideranno per mostrare i loro più
potenti megaloop nelle condizioni
più estreme che le coste dell'Olanda
potranno presentare, quando
il vento soffierà a più di 30 nodi!
I partecipanti hanno tempo per
presentare la propria candidatura
a prendere parte a questo mitico
evento fino al 20 marzo 2018.
Il Red Bull Megaloop sarà organizzato
quando le condizioni meteorologiche
saranno perfette. Ciò
vuol dire: quando le autorità locali
inviteranno la popolazione a rimanere
al riparo e invece i migliori
rider hanno un solo obiettivo, surfare
duro e volare alto!
Quando Madre Natura mostrerà
quello di cui è capace tra il 1° aprile
e il 1° novembre vi chiederemo di
mostrarci le vostre!
I primi tre rider selezionati per il
più estremo degli eventi al mondo
sono già stati annunciati:
Joshua Emanuel (Sud Africa) –
Campione uscente
Lasse Walker (Olanda)
Nick Jacobsen (Danimarca)
RED BULL MEGALOOP RECAP VIDEO
SITO WEB
WWW.REDBULL.COM
58
BIG AIR
IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR - AIR GAMES 2018
IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR
AIR GAMES 201
Nel 2018 il GKA Kiteboarding World
Tour organizzerà una serie di tappe
della World Cup che metteranno il
fattore "Wow" e l'intrattenimento
del pubblico al centro dell'azione.
Le prestazioni più selvagge e spettacolari
verranno premiate come
massima espressione del twintip
Freestyle e alla fine della stagione
verranno eletti i campioni del
mondo: che l'AIR Games cominci!
L'obiettivo del tour è quello di trovare
il rider twintip più completo
del panorama anche se alla base
del giudizio in gara ci saranno i salti
più alti possibile. Dopo di questo
verranno valutati l'interpretazione
personale delle manovre da parte
di ciascuno e la spettacolarità nelle
condizioni di svolgimento delle
gare.
IL PUNTEGGIO PER CATEGORIA:
I tricks verrano giudicati dai giudici
per 4 categorie e alla fine della
heat (4 rider per heat) conteranno i
migliori tre trick per ogni rider.
8
LE CATEGORIE:
Salti regolari (rotazioni, grabs, conta
tutto, basta che sia "aereo")
Board-offs
Kite loops
Handle-passes
Sviluppando un formato con quattro
categorie in gara lo spettacolo
sarà dinamico, esplosivo e garantito.
Permettendo ai rider di omettere
una categoria di trick, c'è
per ognuno di loro la possibilità di
esprimere il meglio del loro stile,
quindi ci aspettiamo che le migliori
star dello sport vengano a mettere
la loro firma alla gara.
Immaginate i doppi handle-passes
di Carlos Mario a Cabarete mischiati
con i kiteloop esplosivi di
Jesse Richman. E ancora pensate
agli impressionanti hang time di
Tom Hebert alle prese con i suoi
board off aerei contro i massicci
back roll con kite loop invertiti di
Kevin Langeree. Potrà un campi-
60
BIG AIR
IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR - AIR GAMES 2018
one raffinato come Aaron Hadlow
ottenere un altro titolo mondiale
in condizioni estreme?
Un rider maschio e una femmina
prevaleranno su tutti gli altri e
faranno aprire gli occhi a tutto il
mondo sulle possibilità espresse
dagli amanti del twintip quando
concentrate in un unico grande
vento.
CONDIZIONI
La competizione si disputerà con
condizioni di vento a partire dai
15 nodi, quindi i rider devono tenersi
pronti ad adattarsi a queste
condizioni. Nel caso il vento aumenti
naturalmente il sistema di
punteggi dei giudici si adatterà
alle condizioni, in particolare all'altezza
dei salti, mentre in caso di
venti leggeri i giudici valuteranno
maggiormente gli aspetti tecnici
di ogni manovra anche se l'altezza
dovrà essere sempre tenuta in
considerazione.
Le gare si disputeranno in alcune
delle più prestigiose località
del mondo che ispireranno ogni
partecipante e il pubblico di appassionati:
Durante tutto il 2018 il team del
GKA lavorerà insieme ai rider per
creare un tour forte per gli atleti
in gara, per il pubblico e per tutto
lo sport. Ogni cosa può succedere!
Seguiteci e tenetevi pronti al decollo...
Round 01
Mondial du Vent, Leucate, Francia: 17 – 22 aprile
Round 02
Tarifa (combinato con l'evento di strapless freestyle): 27 giugno – 1° luglio
Round 03
Susi Mai Invitational, Cabarete: 9 – 15 luglio
WITHOUT
A DIAMOND
—THERE’S NO
HAPPILY EVER
AFTER
Alan Van Gysen Rider: Nick Jacobsen Contact: Pryde Group GmbH Bergstraße 7, 82024 Taufkirchen, Germany Tel: +49 89 6650490
WITHOUT YAMAMOTO LIMESTONE
NEOPRENE THERE’S NO HAPPILY
EVER AFTER EITHER
Yamamoto Limestone Neoprene is the diamond of wetsuit innovation and performance.
Made from limestone extracted from Mount Fuji in Japan, it is a non-petroleum based
material that is the industry standard for premium neoprene and superior watersport
performance.
No sad faces here though... because ALL our wetsuits use Yamamoto so you can
always experience the Happily Ever After with any of our wetsuits.
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[2]
Premium Japanese limestone-based neoprene is 95%
water impermeable compared to 70% for standard
petroleum neoprene. It absorbs less water, dries faster
and provides more wind chill protection.
Yamamoto neoprene has a unique cell structure and has
a 23% higher closed cell ratio for added buoyancy and
flexibility [1]. The cells are evenly spaced and filled with
nitrogen gas that increases heat retention [2].
62
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
- Jerrie Van De Kop -
DA ZANZIBAR AL KILIMANJIARO IN KITE
64
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
Zanzibar, ecco da dove è partito
tutto. In queste fotografie del dietro
le quinte potete vedermi mostrare
l'hydrofoil ai bambini. È con questo
mezzo infatti che raggiungerò il
continente africano. Navigando
con l'hydrofoil. Ma perché? Per
spiegare ai ragazzi il problema del
riscaldamento globale con l'aiuto di
Lutman che può tradurre la storia.
Secondo me è il modo migliore per
sensibilizzare le nuove generazioni
su questo problema. Un modo facile
ed efficace.
66
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
La prima session per me in Zanzibar. Finalmente! Una session davvero
speciale per me. Questa infatti è la prima volta in kite per Lutman. Lutman
è un acrobata molto dotato che vive a Zanzibar. È incredibile osservare
il talento atletico di questo bambino. Una volta che siamo partiti
potevo sentire solo il suo respiro forte e le sue risate. Gli piaceva tantissimo.
È stato fantastico navigare con lui e sono certo che Lutman diventerà
un nome come acrobata o forse anche come kiter!
Per l'inizio della mia missione cercavamo spiagge libere dove di solito
non vanno i kiters. Incontrarsi con i ragazzi è stato bellissimo. Non
avevano idea di cosa stava accadendo. È piuttosto difficile comunicare
con loro per via delle lingue differenti. Loro parlano solo Swahili.
Cambiare i kite è una bella sfida una volta che sei in mare aperto. Durante
il mio primo viaggio in Tanzania ho dovuto cambiare il mio kite
con uno più piccolo. Più tardi ancora ho cambiato passando a un 7 metri
Passion. Cambiare il kite a bordo di una piccola barca non è facile ma
era l'unica soluzione. Dopo sei ore di navigazione sono arrivato sul continente.
Durante il viaggio da Zanzibar alla Tanzania ho messo il piede in un riccio
di mare. Ce ne sono tantissimi attorno il reef di Zanzibar. È molto
difficile rimuovere le loro spine, quindi ho deciso di lasciarle lì nel piede.
Pessima decisione. Il dito del piede si è infettato e dovevo metterlo a posto
prima di scalare il Kilimangiaro!
Allora ho chiesto a un ragazzo del posto sulla spiaggia. In realtà non potevo
comunicare con lui ma mi è bastato fargli vedere l'infezione. Si è allontanato
per tornare poco dopo con un frutto e dell'olio. Mi ha guardato
e mi ha detto semplicemente "scusa". Quindi si è messo il mio dito del
piede sporco in bocca. Non so perché, forse per aprire bene la ferita. Il
dito mi faceva un male cane! Lui ha preso quindi il succo dal frutto e me
lo ha spalmato sulla ferita. Poi la stessa cosa ha fatto con l'olio. fatto! Il
giorno dopo quando mi sono svegliato l'infezione era sparita!
Cercare un posto per dormire in una località che non conosci non è semplice.
Alla fine ho seguito due uomini che mi hanno offerto del cibo e una
tazza di thé. Questo posto era speciale per me perché di solito non si
entra in queste case fatte di fango. Non c'era una porta e solo una piccola
finestra nella cucina. Dopo qualche minuto la casa era piena di fumo
per via del fuoco acceso. C'erano più di 35 gradi e uno dei due era ancora
con la sua giacca a vento davanti al camino. Nel nostro viaggio abbiamo
conosciuto tanta gente amichevole e divertente!
68
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
Un posto perfetto, vento, sole e i Masai! Siamo stati molto fortunati con
le condizioni meteo. È pazzesco come la terra sia così asciutta sotto la
mia tavola quando facevo landboard. Non lo avevo mai fatto prima ma è
piuttosto facile. Era bello vedere quanto i Masai erano incuriositi. Sicuramente
non avevano mai visto prima una cosa simile. Si avvicinavano per
vedere l'attrezzatura. Il landboarding non era il solo mezzo che utilizzavo
per raggiungere il Kilimangiaro. Ho usato anche un carro a vela e un
kitewing.
Più tardi quella sera mi sono accampato in tenda all'interno di un parco
nazionale con tutti gli animali intorno. Abbiamo acceso un fuoco per tenerli
lontani. È stata un'esperienza forte perché eravamo lontani da ogni
forma di civiltà. Senza il fuoco o lampade gli animali si sarebbero avvicinati
a noi. Ci siamo svegliati alle 4 di notte con i ruggiti dei leoni che
erano vicini. Dovevamo preparare la mongolfiera. Non ero mai salito su
uno di questi affari ed è stata un'esperienza fantastica! Abbiamo volato
sopra il parco con tutti gli animali che scappavano per avvicinarci al
Kilimangiaro, la mia ultima tappa della missione.
Sulla strada abbiamo incontrato dei bambini sulla strada vestiti in
maniera colorata che per loro vuol dire diventare adulti. Erano bellissimi.
Una volta che ci siamo organizzati l'attrezzatura abbiamo cominciato
il trekking. È molto importante prepararsi bene ed essere in forma prima
di cominciare questo viaggio. Ma il nostro team era stato impegnato
parecchio per le riprese in Tanzania e a Zanzibar ed eravamo stanchi ancora
prima di cominciare. Vivendo in Olanda senza nessuna montagna
70
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
da scalare, per me il Kilimangiaro era una bella novità. La natura durante
l'ascesa è stupefacente. Si passa dalla giungla ai paesaggi desolati dei
versanti alti. Dormire in tenda con una temperatura di -10 gradi non è
facile. Non eravamo preparati. La montagna diventa sempre più difficile
da scalare mano mano che si sale. Con il risultato che ci si affatica tanto
e si dorme poco. Per fortuna avevamo un team preparato che ci ha
aiutato parecchio. Sono orgoglioso di ognuno di loro che ci ha aiutato a
raggiungere la vetta. È stato come andare sulla Luna!
Scalare la montagna è stata una sfida enorme per me. Ma sono venuto
qui per raggiungere la sua vetta ad circa 5.700 metri per sensibilizzare
il mondo allo scioglimento repentino dei ghiacciai. Siamo stati fortunati
ad avere anche un po' di neve quel giorno. Un vero miracolo. Quando mi
sono svegliato non stavo bene. Anzi non mi ero mai sentito così male in
vita mia. Erano gli effetti dell'altitudine. Qualcuno del team mi ha aiutato
ad alzarmi a mettermi le scarpe e a mangiare qualcosa. Jerome mi ha
letteralmente portato lui in spalla perché non potevo quasi camminare.
Non avevo senso dell'equilibrio e avevo difficoltà a respirare. Ho preso
qualche aspirina e mi sono sentito leggermente meglio tanto da provarci.
Il team ha gonfiato il kite, ci sono voluti 5 o 6 uomini perché per via
dell'aria sottile l'ala non si gonfiava a causa dell'altitudine.
Senza nessun equilibrio sono caduto diverse volte ma ero felice e l'adrenalina
mi ha fatto sentire meglio. Alla fine ci sono riuscito. Ero contento
di essere stato il primo al mondo a fare kite su questa montagna. Siamo
quindi tornati al campo e ci siamo preparati per scendere. Ci abbiamo
messo 8 giorni per salire e uno per scendere. Quando sono sceso mi
sono sentito subito molto meglio.
72
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
Seguendo il vento, il viaggio di una vita per
sensibilizzare il mondo al problema del
riscaldamento globale
Il riscaldamento globale e i cambi climatici sono alla base di una serie di
problemi nel mondo. Ad aver catturato la mia attenzione è stata la vetta
del Kilimangiaro interessata dallo scioglimento dei ghiacci. È rimasto
solo un quarto del suo ghiacciaio che fornisce acqua alla popolazione
locale. Oltre a questo, gli stessi venti stabili di Zanzibar sono destinati a
scomparire. Sono stato attratto dal sistema Just Digg it che ha inventato
l'Hydrological Corridor. Questo sistema può aiutare a cambiare il modo
di pensare delle società in termini più ecologisti e aiutare a salvare il
pianeta.
Just Digg it crea un modo di pensare positivo attraverso una serie di
campagne di sensibilizzazione per ispirare, mettere insieme e rendere
attive intere generazioni in modo da fermare il riscaldamento globale.
74
ESPERIENZE
Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite
Se me lo chiedete, posso dire che come possiamo riscaldare la terra nello
stesso modo possiamo raffreddarla. Per questa ragione ho creato la
campagna "Follow the wind", che sensibilizza al problema in un modo
positivo. Una spedizione di 23 giorni muovendosi solo grazie al vento
attraverso il mare ma anche nelle terre africane dell'interno aride e desolate.
Un viaggio che mi è servito a me per primo per guardare e toccare
con mano il fenomeno. Il mio viaggio è cominciato a Zanzibar ed è arrivato
fino al Kilimangiaro passando per la Tanzania e il Kenya. Il vento mi
ha guidato su tre differenti terreni: il mare, il deserto e la neve.
76
KITE EXPERIENCE
Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi
Testo: Stefania Conte | Foto: Gerard Smith
Un catamarano per i kiter
a spasso nei Caraibi
I Caraibi sono considerati da sempre la meta d'eccellenza
per la fuga invernale, compresa quelli dei kiter.
L'inversione delle stagioni rispetto all'Europa infatti
rende queste isole il luogo ideale per sfuggire ai grigi
e freddi mesi europei. L'area caraibica comprende
tutte le isole che si trovano tra il Golfo del Messico
e l'oceano Atlantico, bagnate dal Mar dei Caraibi.
Una miriade di isole dalle forme più disparate, raggruppate
in vari arcipelaghi, dalle origini sia coralline
che vulcaniche e una più bella dell'altra: Grenada, St.
Vincent e le Grenadine, St. Lucia, Martinica, Antigua,
Guadalupe, St. Martin.
I cercatori di vento come i kiter trovano pane per i
loro denti in questo paradiso. Da novembre a giugno
dall'Atlantico soffiano infatti gli Alisei, venti generati
dalla Corrente del Golfo, con una media che oscilla
tra i 18 e i 24 nodi. A inizio e a fine stagione sono più
potenti, a dicembre il cosiddetto "Christmas Wind"
proveniente da Nord-Est raggiunge i 30 nodi, mentre
a metà stagione si stabilizza e gira verso Est, per
riprendere più forte verso maggio/giugno, soffiando
da Sud-Est. Quale destinazione migliore dunque per
godere di questa esemplare situazione meteorologica?
Tralasciando i classici resort che rendono la vacanza
piuttosto statica, la nuova tendenza di viaggi kite in
queste zone è il noleggio di catamarani attrezzati appositamente
per i kite safari. In questo modo si ha la
possibilità di muoversi giornalmente da un’isola all’altra
per provare gli innumerevoli spot e nel contempo
godere appieno di tutte le meraviglie che caratterizzano
queste isole.
Le crociere durano dai 7 ai 10 giorni e quelle che
riscuotono più successo si svolgono tra le piccole
isole incantate e semi deserte dell’arcipelago delle
Grenadine: Union Island, Mayreau, Tobago Cays, Palm
Island. Tra queste isole ce ne sono alcune lunghe
solamente 100 metri e larghe 30: da un lato la sabbia
dorata finissima, dall’altro piccoli pezzetti di corallo
che ricoprono la battigia battuta dalle onde; nel
mezzo le alte palme ad ago creano una zona d’ombra
ideale per una meritata siesta tra una session e l'altra.
Soggiornando sul catamarano, oltre ad ammirare
paesaggi idilliaci, si ha tutto a portata di mano e in
meno di un'ora di navigazione ci si sposta da uno spot
all’altro. La varie tipologie di location accontentano
sia i pro che i beginner poiché si passa dalle baie protette,
alla barriera corallina, dalle lagune tra le mangrovie,
alle onde in mare aperto.
Le temperature oscillano tra i 26 e i 31 gradi centigradi
e anche l'acqua è calda, in media intorno ai 27 gradi,
cristallina e di un turchese che toglie il fiato. Immancabili
sono anche le nuotate per fare snorkeling sulla
barriera corallina che è uno dei tanti piacevoli modi
per intrattenere gli eventuali accompagnatori che
non praticano il kite.
Un elemento da non sottovalutare e che rende i
Caraibi una destinazione ideale soprattutto di questi
tempi è la sicurezza del territorio sotto qualsiasi aspetto.
Tra queste isole infatti i turisti si spostano in
78
KITE EXPERIENCE
Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi
totale sicurezza, inoltre non è necessaria alcun tipo di
vaccinazione e non esiste la malaria. La religione è in
maggioranza cattolica.
Le località di partenza dei kite trip in catamarano sono
in genere le marine di St. George a Grenada, Rodney
Bay a St. Lucia, oppure St. Vincent, ovvero isole che
dispongono di aeroporti internazionali, con collegamenti
diretti dagli Stati Uniti (New York e Miami)
e dall'Europa (Londra e Francoforte). Svegliarsi ogni
mattina in una baia diversa, vedere posti accessibili
solo via mare, nuotare tra le tartarughe, fare varie session
di kite in qualsiasi ora del giorno, partendo anche
dalla barca, rendono la vacanza in catamarano un'esperienza
esclusiva e diversa da qualsiasi altra tipologia
di tipo di viaggio.
Tra i primi operatori a organizzare kite trip in catamarano
ai Caraibi c'è Zenith Ocean Voyages che nel corso
degli anni ha messo a punto una formula di vacanza
molto apprezzata e che offre cibo di alta qualità,
bevande sia analcoliche che alcoliche illimitate, spese
doganali, portuali e il carburante incluse nel prezzo.
Mette inoltre gratuitamente a disposizione degli ospiti
diversi modelli di kite e tavole del Brand Crazy Fly:
Kites: 1x7 m, 1x9 m,1x11 m, 4x12 m,1x13 m,1x14 m,1x15 m,
3×17,1x19 m. Tavole: 2x surfboard, 7x TTs 136-138).
La barca, un Fountaine Pajot del 2010, si chiama
Meercat ed è il più moderno catamarano di lusso specializzato
in crociere per kiter ai Caraibi. È allestito e
ottimizzato per consentire uno stivaggio sicuro e pulito
delle attrezzature da kite (kite, tavole, barre, trapezio,
pompe) senza invadere le zone comfort della
barca. Le tre cabine doppie destinate agli ospiti dispongono
di bagno spazioso con doccia calda e wc. Il
design minimalista degli interni massimizza lo spazio.
Sul ponte i lettini e il trampolino rimangono disponibili
per il relax anche durante la navigazione. L’amplificatore
Wi-Fi in cima all'albero si connette agli hotspot
a terra che trasmettono via Internet a più dispositivi a
bordo per permettervi di rimanere connessi durante
il viaggio. Dispone di un potente generatore da 9kw
che fornisce energia a 220v e attiva il dissalatore che
produce 180 litri d’acqua all’ora, essenziale per la navigazione
in alto mare e nelle isole remote. I dispositivi
di sicurezza sono tutti certificati e controllati periodicamente.
METE E SPOT
Ecco alcune delle destinazioni in cui fa scalo il catamarano
di Zenith Ocean Voyages con la descrizione
degli spot in cui fare kite.
Grenadine
In assoluto le preferite dal capitano del Meercat, che
naviga in queste acque da più di dieci anni, le Grenadine
offrono una miscela di sette diversi spot distanti
l’uno dall’altro al massimo 45 minuti e la sicurezza di
trovare sempre il vento perfetto. Non c’è da stupirsi
se questa è la meta più popolare.
Fregate Bay: spot di acqua piatta con venti da terra,
fondale di sabbia di circa 2 metri, libero da rocce e al-
tri ostacoli. Un posto ideale per saltare alto e imparare
nuovi trick.
Mayreau: con la barca ancorata giusto a 10 metri da
una spiaggia di sabbia, questo spot lavora al meglio
con la swell da Nord Est che offre onde fino a 2 metri
sul reef, mentre le normali mareggiate permettono di
approfittare di kicker e piccole onde. Se le onde non
sono il vostro forte c'è sempre la laguna di acqua piatta
dentro il reef.
Clifton: lo spot della cosiddetta Happy Island offre acqua
piatta e bassi fondali. Ideale per sfoderare le proprie
abilità anche nelle sunset session.
Palm Island: con una piccola navigazione di bolina a
meno di un chilometro da Clifton si raggiunge questo
spot che offre acqua piatta e onde nel canale.
Tobago Cays: un parco marino protetto di 170 chilometri
quadrati circondato da un mare turchese e
protetto dal reef che permette di navigare tra coralli
e fauna marina. In genere qui si lancia il kite direttamente
dalla barca aggiungendo una nuova sfida alla
propria vacanza kite.
L'atmosfera delle Grenadine è ancora quella di una
volta, i Caraibi vecchio stile non toccati dallo sviluppo
di massa. I chioschi in cui si griglia il pesce sulla spiaggia
e si beve rum sono ancora gli stessi di 50 anni fa.
ANTIGUA E BARBUDA
Completamente diversa dalle Grenadine, Antigua offre
la possibilità di fare kite in spiagge estremamente
selvagge e remote rispetto alle località mondane invase
dai super yacth di lusso. La partenza e la fine del
viaggio di Antigua avviene a Falmouth Harbour, dove
non mancano ottimi bar, ristoranti e locali notturni.
Green Island: a circa 4 ore di navigazione da Falmouth
Harbour questo kite spot si trova tra due penisole
connesse da un reef. Si lancia il kite dal Green Island
a soli 40 metri dalla barca ormeggiata alla fonda.
80
KITE EXPERIENCE
Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi
L'acqua piatta e profonda è ideale per principianti e
appassionati di Freestyle. In genere c'è spazio sufficiente
per tutti, visto che in acqua ci sono 15 rider al
massimo.
Devils Bridge: questo spot offre acqua super piatta a
solo un chilometro dalla barca. Un'escursione facile in
un paradiso del Freestyle.
Barbuda: dista un giorno di navigazione da Green Island
seguita da un'immersione a caccia di tonni freschi.
Si arriva a Low Bay e ci si ancora a 12 Mile Beach.
Acque profonde e venti da terra con mareggiate
creano condizioni quasi da snowboard. Strambate
e carving in queste acque sono un'emozione unica.
Probabilmente è il solo spot dove si naviga completamente
soli.
ALTRE DESTINAZIONI
Questi sono solo due dei viaggi kite proposti da Zenith.
Altre mete sono per esempio le isole di St. Martin
e la Guadalupa. Per un'esperienza estrema, Zenith
propone invece il Mega Trip, un viaggio di 500 miglia
nautiche attraverso i kite spot incontaminati lungo il
Venezuela, come Bonaire e Curacao. Questo viaggio
ha un vero e proprio spirito di spedizione a differenza
dei classici viaggi da 7 o 10 giorni descritti sopra.
Immaginate ora di aver trascorso una giornata di puro
kite e divertimento, al sole, in un mare cristallino e
ora siete lì in pozzetto a sorseggiare il vostro drink
preferito ammirando i giochi di colore delle nuvole
al tramonto... L'inverno ai Caraibi sarà solo un ricordo
lontano.
WWW.ZENITHOCEANVOYAGES.NET
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e Vento Costante
Lasciati
sorpendere
da questo
Brasile
members of egroup.net.br
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JERICOACOARA • CEARÁ • BRASIL PREÁ • CEARÁ • BRASIL vilakalango.com.br • ranchodopeixe.com.br
82
SPOTGUIDE
Embuaca (Region Ceara, Brazil)
Embuaca
REGION CEARA, BRAZIL
Un partecipante alla Kiteboarding Clinic ritorna a bordo di un
pickup 4x4 dal suo viaggio di un giorno al punto di partenza,
ossia Guajiru. Il gruppo è stato nello spot più a Nord, un posto
splendido. Quando gli chiedimao quale era questa località i
ragazzi si guardano tra loro perplessi. "In ogni caso è lo spot
migliore della zona", dicono. Dopo alcune richieste finalmente ci
danno una risposta: Embuaca! Ma... Embuaca?!
Reemedia
84
SPOTGUIDE
Embuaca (Region Ceara, Brazil)
Embuaca? Mai sentito? Dove si
trova? Normalmente facciamo
queste domande quando si parla
di kitespot tra Flecheiras e Mundau.
Embuaca è ancora per la maggior
parte sconosciuta, cosa che
potrebbe cambiare nei prossimi
anni. Le brochure dei tour operator
dedicati al kite ogni anno sfonano
località nuove nella regione del
Ceara, in Brasile. Si parte da Cumbuco
e si va su fino a Macapar, a
Nord di Jericoacoara. Flecheiras e
Guajiru sono abbastanza conosciute
da molti kitesurfers. Cinque
chilometri a Nord di Flecheiras c'è
questo piccolo villaggio di pescatori
chiamato Embuaca.
Embuaca offre condizioni
strepitose per un bel numero di
kiters. Principianti ed esperti, wakestylers,
fino agli ambiziosi waver,
tutti qui si trovano in buone mani.
Lo spot principale è situato in una
piccola baia.
Come in Flecheiras e Mundau, le
onde a Embuaca sono relativamente
pulite. Una chiara indicazione
di questo è la presenza di
surfisti che regolarmente si vedono
surfare con l'alta marea. La
maggior parte di loro esce al centro
della baia esibendosi in stilosi
bottom turns sulle onde. "Le onde
rompono sempre puilite qui", ci
dice Bernie Hiss, CORE CEO e profondo
conoscitore del Brasile. Le
onde non sono certo le più grandi
su queste coste ma arrivano
ordinate e perfette. Puoi arrivare
tranquillamente a fare 4-5 bottom
turn su ogni onda in una giornata
buona". "Embuaca ha un onda
facile con cui divertirsi!", aggiunge
Enthuses, un appassionato
olandese. E ancora: "Embuaca è
probabilmente lo spot migliore di
questa regione", afferma un kiter
francese che ha esplorato in lungo
e in largo queste coste per anni.
Se ti metti un po' sottovento trovi
già delle piccole onde. Ma soprattutto
c'è sempre vento in questa
baia e appena più a Nord. Anche la
mattina presto e la sera, quando
negli spot qui attorno il vento gira
"side-off". A Flecheiras di solito non
ci sono condizioni così ottimali.
In Embuaca al contrario non c'è
questo problema. "Anche la mattina,
abbiamo un vento costante e
perfetto, senza ostacoli", sintetizza
Bernie. Giusto un po' sopravento
c'è un piccolo reef dove le onde
rompono sempre.
"Quando c'è bassa marea l'acqua
è sempre piatta, mentre con l'alta
marea si possono surfare bellissime
onde. Ideali anche per chi vuole
cominciare", continua Bernie.
Effettivamente troviamo Bernie e
Kai Enseleit, titolare di un grande
windsurf shop in Germania, già
di primo mattino in acqua. Bernie
prende qualche onda con il suo
Sup da Wave e Kai ha una tavola
da surf.
Anche lanciare il kite dalla spiaggia
sia di mattina che nel tardo
pomeriggio non crea nessun problema.
Un importante elemento di
sicurezza anche per i principianti
che devono fare attenzione solo
alle barche da pesca tradizionali,
le cosiddette "Djangardas". Bello
anche che non ci sono rocce e altri
ostacoli.
Per arrivare a Embuaca normalmente
si usa la macchina. La strada
costiera a un certo punto incrocia
il villaggio visibile proprio
per la flotta di barche da pesca
ormeggiate di fronte. Sulla spiaggia
è possibile vedere i pescatori
che aggiustano le reti e i ragazzi
del villaggio che giocano a pallone.
86
SPOTGUIDE
Embuaca (Region Ceara, Brazil)
Sulla spiaggia ci sono due piccole
"baracas" dove si può mangiare
dell'ottimo pesce. "Mangiare nella
tranquillità di questo spot è assolutamente
delizioso", dice Bernie.
Ogni cosa qui sembra sonnacchiosa
e genuina. "L'atmosfera è super
rilassata qui", aggiunge Bernie.
"Non troverete pousadas in questa
zona. You will not find a pousada
here. "Ma è un territorio dove
starete a vostro agio a prescindere
dalle vostre preferenze", conclude
Bernie.
88
SPOTGUIDE
Embuaca (Region Ceara, Brazil)
Informazioni generali
Clima
Con i suoi oltre 600 chilometri di costa, la regione del Cereà è una delle
più belle e più grandi di tutto il Brasile con grandi dune, palme di cocco
e lagune di acqua dolce. Il clima è umido e caldo, con una media di
temperature che vanno da 26 a 30 grai. Lycra e bikini sono più che sufficienti.
Il sole splende da giugno fino a gennaio, mentre la stagione delle
piogge va da marzo a maggio. A volte piove anche per 4 ore, ma non per
tutta la giornata.
Voli
TAP Air Portugal vi porta da Lisbon/Portogallo a Fortaleza/Brasile in circa
7 ore. Tip: Scali di più ore a Lisbona sono un'ottima opportunità per
visitare questa bellissima città. Anche la compagnia olandese offre voli
da Amsterdam.
Macchina
Noi di base avevamo un pickup 4x4 per il nostro viaggio in Brasile che
risulta molto versatile per raggiungere anche le spiagge.
Hilux, Volkswagen Amaroks e così via... possono essere un'alternativa
valida. Le 4x4 costano dagli 85 ai 120 euro al giorno, mentre i buggies e
altri tipi di macchina costano 40-600 euro al giorno.
Vento e onde
Da giugno a gennaio il vento è costante da destra e soffia anche fino a
oltre 35 nodi. Le onde dipendono dalle swell ovviamente oltre che dal
vento. La marea è di 1-2 metri.
90
MERCATO
DEMO TOUR RRD 2018
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Ci siamo ragazzi, è tempo di ripartire! Ecco finalmente svelate tutte le
tappe italiane del Demo Tour RRD International 2018, una preziosa opportunità
da uno dei primi brand al mondo per la produzione di attrezzature
di kitesurf per far provare tutti i materiali in catalogo alla folta platea
di appassionati del marchio italiano e a tutti quelli che stanno pianificando
un nuovo acquisto! Tanti spot e tantissimi nuovi materiali da testare
insieme agli atleti del team international, tra cui gli specialisti del wave
e freestyle Tony Cili WaterMan, Greta Menardo, Gabriele Garofalo Kiteboarding
e tutti gli ospiti internazionali che sveleremo tappa dopo tappa.
Si comincia il primo aprile con la Puglia, dove verremo a trovare i ragazzi
di Impact-Shop Bari. Ci vediamo in spiaggia!
Il Demo Tour RRD International 2018 sarà organizzato
dal 1° aprile al 7 luglio. Ecco tutte le tappe: Bari,
Gizzeria, Anzio, Calabrone, Vada, Maccarese, Puzziteddu,
Stagnone, Senigallia, Igea Marina, Lago di santa
Croce, Torbole, Campione, Gera Lario, Talamone,
Salto di Fondi, Marina di Grosseto.
GLOBAL BAR V8
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Simplicity is our mission.
We remove any unnecessary items, instead of adding them,
to make every component more functional.
Simply said : ”you cannot break what does not exist”.
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we now take another step forward with new components and redesigned parts.
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94
VIAGGI
La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp
La magia
di Dakhla e
il bello dei
kitecamp
Testo: David Ingiosi | Foto: Mariano Arias
Mentre scendiamo dalla scaletta
dell'aereo un vento fresco e furioso
ci colpisce il petto. I sorrisi si
allargano e ci guardiamo compiaciuti
nel buio della sera. Siamo
venuti a Dakhla proprio a caccia
di vento e la nostra avventura
non poteva iniziare meglio. Siamo
un bel gruppo di 20 persone, età
medio alta, diversi professionisti
in carriera, qualche ragazza, molti
toscani, diversi romani, gli immancabili
nordici e un calabrese
emigrato in Svizzera. Tutti felici di
essere in vacanza e con in testa un
solo pensiero: fare kite il più possibile
in quel paradiso che è Dakhla.
Alcuni di noi sono principianti, altri
più esperti e con alle spalle più
di un viaggio esotico in giro per il
mondo. Ad accompagnarci in Marocco
c'è Lorenzo Leoni, maremmano
doc dalla faccia scolpita, la
battuta pronta e gli occhi di ghiaccio.
Lorenzo è titolare della scuola
di kite e centro Iko Kite's Angels
Beach di Castiglione della Pescaia
e sono ormai quattro anni che organizza
kitecamp a Dakhla. "Ho
viaggiato tanto e fatto kite in posti
bellissimi, ma come il Marocco per
la qualità di condizioni non ce n'è
davvero", ci spiega convinto nel
suo forte accento toscano.
DAKHLA ATTITUDE TRA RIDER AP-
PASSIONATI E ATLETI INTERNAZI-
ONALI
Difficile dargli torto e questo vento
forte che ci da il benvenuto in aeroporto
è una piacevolissima conferma
delle sue parole. Il tempo
di sistemare i bagagli e le nostre
attrezzature sui furgoni e andiamo
spediti verso quello che sarà il nostro
alloggio per i prossimi 9 giorni:
il resort Dakhla Attitude. Negli ultimi
anni la laguna di Dakhla ha visto
nascere molte strutture alberghiere
lungo le sue coste, tutte naturalmente
asservite alle esigenze
dei kiter che qui arrivano da tutto il
mondo. L'Attitude, a gestione rigorosamente
marocchina, in ogni
caso è stato uno dei primi hotel e
ad oggi è ancora uno dei più grandi
in termini di capienza e sicuramente
il più prestigioso: basti pensare
che ospita ogni anno gli atleti
del Pro Tour e le relative competizioni
internazionali. Con le sue
casette blu cobalto riverniciate da
poco che spiccano tra le dune di
sabbia e le bandiere Cabrinha dappertutto
non passa certo inosservato.
Check in, thè di benvenuto e
noi del gruppo ci ritiriamo in stanza.
È passata la mezzanotte e la
stanchezza del viaggio dall'Italia si
fa sentire.
USCIRE CON 30 NODI: NIENTE
PAURA
L'indomani sveglia alle 8, facciamo
colazione e ci mettiamo subito
all'opera per organizzare le attrezzature.
Ciascuno di noi riceve in
consegna le chiavi dell'armadietto
dello storage e, come è normale,
si scambiano pareri sui rispettivi
quiver di vele scelti e tavole.
Quello che però cattura la nostra
attenzione è proprio lei, la laguna
di Dakhla in tutto il suo splendore.
96
VIAGGI
La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp
I marocchini la chiamano “Rio de
Oro” perché, secondo un’antica
leggenda, al tramonto i pesci dorati
venivano in superficie, colorando
l’intera distesa d’acqua. In questo
specchio di acqua salata circondato
dal deserto il vento non smette
mai di soffiare dalla mattina alla
sera e le medie non vanno mai al di
sotto dei 20 nodi nel periodo che
va da marzo a settembre, mentre,
grazie alla sua posizione prossima
al Tropico del Cancro, il clima è
secco e le temperature durante il
giorno oscillano dai 25 ai 30° C. Di
notte al contrario le medie calano
bruscamente anche di 5-8 gradi.
Serve il piumino.
Il vento è fotonico: oltre 30 nodi che
riempiono l'acqua di spuma bianca
e creano un chop piuttosto vigoroso.
Molti di noi non sono abituati
a uscire con queste condizioni e
l'impatto all'inizio incute un certo
timore. Le vele piccole tipo la
7 o la 6 sono veloci e super reattive
sulla barra e serve qualche ora
per prenderci confidenza. Nel pomeriggio
partono le prime lezioni:
caschetto, salvagente, cavi corti,
gli allievi entrano in acqua seguiti
da Lorenzo e gli altri istruttori, tutti
con brevetto Iko. L'adrenalina per
tutti è a mille. Il bello dei kitecamp
è che si condivide tutto, felicità e
tensioni. Del resto lo stare insieme
è il vero motore del kitesurf che
non a caso è artefice di amicizie
intense, durature e sempre molto
speciali che proseguono oltre i
viaggi. Si esce insieme, ci si supporta,
si progredisce, ci si scambia
l'attrezzatura, si ragiona sui trick,
l'assetto, lo stile.
Mano mano che passano i giorni si
prendono le misure con la laguna,
il vento forte e gli altri centinaia
di rider che solcano le sue acque
cristalline. A prendersi cura dei rider
in spiaggia c'è la squadra di assistenti
della scuola di kite dell'hotel:
Rashid, Mustafà, Kamal, Nabil,
tutti ragazzi marocchini dal sorriso
generoso, instancabili e super efficienti.
La spiaggia è molto larga
ed è fantastico vederli tornare alla
scuola trainati dall'ala mentre scavano
a piedi nudi dei lunghi sol-
chi nella sabbia con eccezionale
maestria.
SESSION ADRENALINICHE NELLO
SPEED SPOT E TRA LE ONDE
Accanto al Dakhla Attitude c'è uno
spot di acqua super piatta: si chiama
Speed Spot e si può raggiungere
con un trasfert di 10 minuti
organizzato dall'hotel. Il vento è
off e nel servizio è compresa anche
un'imbarcazione addetta al
rescue dei rider. È facile incontrarci
atleti internazionali, per lo più
freestyler, che vengono qui ad allenarsi
in vista delle prossime gare.
Noi salutiamo Paul Serin di F-One
e Mikaili Sol, giovane atleta brasiliana
del team North Kiteboarding
che sta scalando le classifiche del
mondiale.
Quando la marea è alta alcuni di
noi si lanciano in un bel downwind
fino a Dragon Island, un isolotto
dalla forma aguzza che regala
nei suoi paraggi acqua dai colori
verde smeraldo e scenari mozzafiato.
Per chi preferisce le onde, ci
sono diversi wave spot sulla costa
atlantica: West Point dove sorge
l'omonimo hotel per surfisti, Point
de l'Or sicuro anche per imparare,
Foum Labouir che è una delle
spiagge più famose di Dakhla con
onde destre profonde e veloci su
sabbia, infine per gli esperti c'è La
Sarga, inaccessibile e selvaggia,
all'estremità della penisola di Dakhla.
98
VIAGGI
La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp
Al termine delle session ci rilassiamo
nel beach bar dell'Attitude,
prendiamo il sole, scherziamo, c'è
chi fa yoga e chi si concede un meritato
massaggio nella Spa dell'albergo.
Ci sono altri gruppi di kiter
con cui inevitabilmente si stringe
amicizia: spagnoli, tedeschi, francesi
che qui vanno per la maggiore,
visto il retaggio culturale marocchino
di ex colonia francese. Un
altro passatempo piuttosto gettonato
è guardarsi le foto scattate in
acqua da Mariano Arias, fotografo
professionista argentino che passa
le sue giornate a immortalare i
rider con scatti meravigliosi. Ed è
proprio in quelle foto che forse si
esprime la vera essenza di questi
viaggi: i sorrisi, le emozioni, la gioia
di praticare lo sport più bello del
mondo, di vivere a contatto con
natura, girare il mondo e respirare
il profumo di libertà.
Grazie
Dakhla,
Bsslama!
102
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
Filippine
UNA DESTINAZIONE FUORI DAL NORMALE
Testo: Ewan Jaspan | Foto: Frankie Bees
104
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
È sempre eccitante visitare nuove destinazioni
per il kite, soprattutto certe località che non sono
ancora ufficialmente dei kite spot. Questo è stato il
caso di quando ci siamo spinti nella zona più a Nord
Est delle Filippine, Cagayan, per esplorare le sue coste
selvagge e trovare un paradiso di vento.
Il nostro viaggio è iniziato nella vivace metropoli di
Manila, casa di oltre 22 milioni di persone e una delle
città più popolate al mondo. È stato certamente uno
shock arrivare nel mezzo di questa città circondata
da inquinamento, traffico come mai avevo visto nella
mia vita e un caldo che ci costringeva a diversi cambi
di abbigliamento al giorno. Girando per la città siamo
stati accompagnati dalle nostre guide locali Paula e
Dane che la conoscono meglio di chiunque altro.
È stata davvero un'esperienza impegnativa osservare
le centinaia di persone senza tetto e i bambini vivere
in mezzo al traffico e il fatto di portare con noi attrezzature
da kite ed macchine fotografiche costose ci
faceva sentire fuori posto e sicuramente dei privilegiati
rispetto alle condizioni di vita di questo popolo.
Alla fine della giornata tornando nel nostro ostello
l'aria condizionata era quanto di più desiderabile e
dopo un paio di giorni era tempo per noi di lasciare
questa città e dirigerci verso il vento e le acque tropicali
di Cagayan. Manila è stata un'esperienza forte che
ci ha messo di fronte una realtà completamente diversa
dalla nostra e ci ha dato una prospettiva diversa
su come va il mondo.
Una volta fatti i bagagli e pronti a partire nella notte, il
nostro autobus è arrivato a prenderci nel centro della
città e quello che doveva essere un viaggio di circa
8 ore per coprire i 600 chilometri fino alla costa si è
trasformato in una vera e propria missione piena di
sorprese.
106
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
Saliti sul pullman, ci siamo addormentati e una volta
svegli pensavamo di essere a Santa Ana (la città di
Cagayan) invece osservando le mappe ci siamo resi
conto che in quelle 8 ore avevamo a malapena lasciato
la città ed eravamo ancora a metà strada. Le strade
sono piccole e affollate per tutto il paese e dentro c'è
di tutto, bus, macchine, tuk-tuk, scooter e animali che
procedono quasi a passo d'uomo. Finalmente dopo
oltre 15 ore di viaggio siamo arrivati nel nostro hotel,
un grande resort completo di casinò, ma completamente
vuoto a parte lo staff.
Abbiamo passato il primo giorno a esplorare le location
per i nostri shooting. I locali ci hanno messo a
disposizione macchine e jetski per aiutarci a trovare
i migliori spot attorno alle isole e sul reef. Dopo avere
preso le misure della costa e degli spot ideali per il
ciclo di venti stagionali abbiamo fatto una session di
foil surf in uno dei reef break più strani che io abbia
mai surfato. Era la prima volta che provavo il surf foil
ed è stato davvero emozionante. Abbiamo proseguito
fino al tramonto e tutti abbiamo avuto una serie di
lunghe surfate che univano diversi picchi di onde per
poi tornare alla nostra base con un cielo viola, birre
fresche e la sensazione di essere rinati dopo la nostra
sosta a Manila e quel viaggio senza fine in pulman.
Il giorno successivo siamo stati accolti da condizioni
selvagge, con 30 nodi di vento e pioggia che non
era esattamente quello che ci aspettavamo, ma che ci
hanno fatto comunque divertire e messo a dura prova
il lavoro dei nostri cameraman Oliver e Frankie. Abbiamo
girato nel marina di fronte alla città in mezzo a
un vai e vieni di barche di pescatori locali. Io e Jesse ci
siamo dedicati a una session di big air lasciando senza
parole la gente del posto che probabilmente non aveva
mai visto fare kite in quelle condizioni. Una volta
lasciato solo il campione di King of the Air Jesse Richman
si è lanciato in salti mozzafiato che superavano
le barche e tirando kiteloop sopra il molo. Ci siamo
divertiti parecchio con lo sfondo della giungla dietro
di noi mentre provavamo il nuovo Naish Dash e cerca-
108
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
vamo il feeling giusto con la sua potenza e reattività.
Dopo diverse ore di riding ci siamo spostati in un altro
spot dall'altra parte della costa e anche se eravamo
stanchi, l'altro fotografo Damien ci ha motivato a dare
il massimo in acqua.
Nei nostri quattro giorni di kite in Cagayan abbiamo
esplorato ogni kite spot possibile e surfato alcuni dei
più affascinanti angoli di paradiso. Ci siamo avventurati
tra le onde che andavano da quelle piccole e
larghe a quelle altre oltre 3 metri, abbiamo trovato
reef maestosi e lagune di acqua piatta. L'ultimo giorno
ci siamo imbarcati su un peschereccio per raggiungere
Palaui, un'isola con alcune spiagge che sono
state definite tra le 10 più belle al mondo e Paula ha
organizzato una pulizia della spiaggia dalla kite beach
fino al villaggio dove c'è una scuola primaria. L'obiettivo
era di sensibilizzare la popolazione locale agli
effetti dell'inquinamento ed educarli a proteggere il
loro ambiente. Abbiamo coinvolto tutti i pescatori locali
e riempito circa 20 sacchi grandi di spazzatura,
comprese reti da pesca, bottiglie di plastica e vecchie
110
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
scarpe. Ad aiutarci sono stati gli stessi ragazzi della
scuola che hanno pulito i loro ambienti ed erano super
motivati a difendere il loro territorio e preservarlo
come quello che è: un paradiso. È stato bello vedere
una comunità felice come questa che si accontenta
di una vita semplice e non materiale e cerca di dare il
meglio con i pochi mezzi a disposizione, occupandosi
l'uno dell'altro, famiglie e amici.
Dopodiché abbiamo portato i ragazzi nella kite beach
e ognuno di loro ha provato le nostre attrezzature
e siamo sicuri di avere lasciato quel posto meglio
di come l'abbiamo trovato. È importante restituire
all'ambiente quello che ci offre e mantenerlo integro
per le prossime generazioni.
Nell'ultimo giorno di vento Frankie e Olivier hanno
completato lo shooting e io e Jesse completamente
sfiniti dalle session in acqua abbiamo celebrato la
riuscita del lavoro con una grandiosa cena accompagnata
da drink e una visita al casinò. Quest'ultima è
stata un'esperienza davvero surreale.
Una volta superati tutti i controlli di sicurezza siamo
entrati in un grande salone pieno di tavoli da gioco,
centinaia di addetti ai lavori, ma nemmeno l'ombra
di un cliente. Non avevamo mai visto una situazione
come questa. In realtà è un grande casinò cinese
on line dove ricchi scommettitori affidano a terzi il
compito di giocare per conto loro. Quasi la metà delle
persone nella città ci lavorano, ma in realtà giocano
d'azzardo per conto di qualcun altro, qualcosa che io
per primo non sapevo nemmeno esistesse.
Cagayan è stata un'esperienza piena di sorprese e
tutto il viaggio è stato memorabile grazie anche all'af-
112
KITETRIP
Filippine, una destinazione fuori dal normale
fiatamento del nostro gruppo. Abbiamo cercato di
prendere il meglio da tutto e vivere una vera avventura.
Dopo avere per molti anni organizzato i nostri
shooting a Maui, questo viaggio ci ha proposto qualcosa
di assolutamente diverso e in qualche modo ha
spinto i nostri limiti un po' più in là. Dalla follia delle
sue grandi città alle sue coste selvagge abbiamo preso
dalle Filippine tutto quello che potevano offrirci:
paradiso, giungla, povertà, felicità, vento, onde e
naturalmente questo popolo meraviglioso. Abbiamo
avuto momenti indimenticabili e consigliamo un
viaggio come questo a tutti coloro che cercano esperienze
fuori dal normale.
114
INTERVISTA
David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro
come atleta credo nel lavoro duro
A 23 anni David Tonijuan è un'atleta completo che
adora il Freestyle, ma vive il kiteboarding a 360 gradi,
compreso il lifestyle e l'amore per i viaggi che si porta
dietro questo sport. Da un paio d'anni fa parte del team
internazionale di F-One dove ha alternato stagioni
ottime e altre meno in gara, ma è cresciuto soprattutto
come professionista e a livello umano. Pensare che è
nato a Barcellona, una città senza vento...
116
INTERVISTA
David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro
David, hai praticato diversi sport estremi. Puoi descrivere
perché trovi il kitesurf così attraente per te?
Da quando ero piccolo ho sempre avuto bisogno di
avere una tavola sotto i piedi e credo di essere nato
con questa sorta di fascinazione per il kite. Il kitesurf
per me è magico e non solo per la sua purezza ma
anche per il lifestyle che si porta dietro. Mi piacciono
molti sport, ma nessun altro ti porta a viaggiare, conoscere
altre culture, imparare nuove lingue e sfruttare
gli elementi naturali come il mare e il vento. Vedo il
kitesurf come un insieme di più discipline e credo sia
questa la ragione per cui mi attrae così tanto. Puoi
surfare tutte le onde che vuoi, puoi fare trick in stile
wakeboarding, puoi usare il kite come un paracadute
e il vento per praticare lo snowboard in montagna...
Perché i tuoi amici ti chiamano "Handel"?
Sono soprattutto i miei amici più stretti a chiamarmi
così ed è un soprannome che viene dal kiteboarding.
Sappiamo tutti che i trick avanzati nel kitesurf free-
style vengono chiamati handle pass perché sono l'unico
modo per compiere una serie di rotazioni orizzontali
senza rimanere intrecciati con le linee e la barra.
Un mio caro amico quando eravamo ancora ragazzini
cominciò a chiamarmi così senza nemmeno sapere il
significato e mi è rimasto questo soprannome.
Cosa pensano i tuoi genitori del livello che hai raggiunto
in questo sport? Si aspettavano che diventassi
un atleta professionista?
Credo che nessuno di noi se lo aspettasse all'inizio.
Mio padre ha cominciato a praticare il kitesurf fin dagli
inizi e ho sempre voluto seguire i suoi passi. Devo dire
che il livello è progredito con la motivazione per come
mi divertivo insieme ai miei amici. Sono un tipo piuttosto
ambizioso e ogni volta vedevo qualcuno fare
un nuovo trick avevo subito voglia di provarlo anche
io. I miei genitori mi hanno sempre supportato anche
se ho apprezzato il fatto che mi hanno sempre spinto
anche a studiare. Il kitesurf è uno sport bellissimo
118
INTERVISTA
David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro
ma rimane ancora una disciplina minore ed è difficile
viverci.
Come è cambiata la tua vita dopo essere entrato nel
team di F-One?
F-One mi ha aperto un nuovo mondo. La mia vita per
fortuna è sempre la stessa, ma due anni di esperienza
in più. Da quando sono entrato in questo team sono
cambiate molte cose e ho imparato tantissimo. Ho
ottenuto i miei migliori risultati in carriera, ma anche
i peggiori. Mi hanno permesso di imparare moltissimo
partecipando al design del WTF, ho conosciuto da
vicino come lavorano i vari dipartimenti di un'azienda
di kitesurf, ho avuto modo di incontrare persone fantastiche
e visitare luoghi bellissimi.
In che modo i tuoi sponsor, F-One incluso, ti hanno
aiutato a ottenere i tuoi obiettivi?
Il termine sponsor è uno di quelli più spaventosi per
un rider in ogni sport estremo e minore. Probabilmente
sai già come vuoi, ma sai anche che è molto
difficile ottenerlo senza un minimo di supporto. Gli
sponsor sono stati essenziali per raggiungere i miei
obiettivi nella misura in cui non li considero così eccezionali.
I miei obiettivi sono cambiati nel corso degli
anni e in qualche modo ho cominciato ad apprezzare
il fatto che quando ne raggiungi uno, improvvisamente
ti senti attratto da un altro. Quando ho deciso
di intraprendere la strada delle gare questa cosa mi
spaventava: "Come può un ragazzo di Barcellona, una
città senza vento e dove il kite è vietato d'estate può
entrare nella elite di questo sport senza avere uno
sponsor?", mi chiedevo. Sapevo che senza sponsor
non avrei potuto viaggiare per allenarmi e migliorare.
Un mio caro amico mi ha sempre detto: "Lavora duro,
dimostra cosa sai fare e gli sponsor arriveranno". Sono
quel che sono anche grazie alla mia famiglia che devo
ringraziare.
120
INTERVISTA
David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro
Parlaci del tuo quiver favorito e perché ti piace...
Utilizzo il ¡¿WTF !? kite e una tavola di 138 cm. Sono
stato più di due anni a testare le varie versioni con
decine di prototipi e ho seguito tutta l'evoluzione. Le
ottime prestazioni e il fatto che sento un buon feeling
sono le ragioni per cui l'apprezzo così tanto.
Quali nuovi trick stai imparando al momento e quali
sono i tuoi più forti?
Sto cercando di concentrarmi a eseguire al meglio i
trick del mio repertorio. Siamo in un momento in cui
nelle gare ogni rider si allena per chiudere il 5 trick che
fa tendenza e ottiene il punteggio più alto. Io cerco
di allenarmi su manovre che sono altrettanto difficili,
ma più tipiche cercando di chiuderle in modo più
cool, cosa che non si vede spesso. I nuovi trick sono
una combinazione di doppi Handle Pass con un mix di
Switch e rotazioni al contrario. Mi sto anche concentrando
sul singolo Handle Pass ma in piena potenza,
solido e ricco di stile.
122
INTERVISTA
David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro
Quali sono i tuoi spot preferiti nel mondo?
Ho una risposta facile a questa domanda: il Brasile
è arà sempre il migliore spot al mondo! Per sei mesi
l'anno hai un vento no stop a 20 nodi, lagune di acqua
piatta, 30 fradi e un lifestyle pazzesco. Cosa chiedere
di più?
Il kitesurf professionistico sta diventando sempre più
estremo, potente e spettacolare. Come lo vivi a livello
personale e qual'è oggi la tua motivazione?
Sembra che il Big Air stia tornando in voga in maniera
energica. È divertente vedere come è cambiato lo
sport dalle origini con boots e Handle Pass, passando
per le strap e poi il Freestyle strapless e ora di nuovo
con i grandi salti. Per essere onesto amo tutte queste
discipline. È stato triste vedere il Frestyle perdere
colpi negli anni passati ma ora sta tornando. In ogni
modo siamo kiter professionisti e dobbiamo adattarci
a quello che viene, è l'unica strada per andare avanti.
Quali sono i tuoi progetti per questa stagione?
Sto aspettando la conferma del calendario del “World
Kiteboarding Championships”, vedremo come andrà
a finire. Ma voglio annunciare che sarò impegnato
soprattutto in progetti video che non ho mai avuto
il tempo di seguire allenandomi per le gare. Vista la
situazione della gare oggi penso che avrò più tempo
per fare quello che ho sempre voluto fare.
Come ti tieni in forma e come affronti i rischi di questa
disciplina?
Il nostro corpo soffre al di là di ogni immaginazione.
La gente pensa che sia solo acqua ma questo sport
richiede sempre più potenza per crescere e le nostre
ginocchia, la schiena e le spalle ne pagano le sofferenze.
Per evitare di farsi male o comunque contenere
gli incidenti il lavoro in palestra è fondamentale.
124
LAND KITE
99.62 km/h: Thierry Collado batte il nuovo record mondiale di land kiting
THIERRY COLLADO BATTE IL NUOVO RECORD
MONDIALE DI LAND KITING
Il Land kiting, conosciuto anche come kite
landboarding o land kiteboarding, è una delle
discipline più sottovalutate del kiteboarding.
Tuttavia, a dispetto del fatto che viene praticato
sulla terra ferma, i rider possono toccare velocità
estreme. Sorprendentemente, o forse no, i land
kiteboarders sono veloci quasi quanto i loro colleghi
acquatici.
Lo scorso 18 febbraio 2018 Thierry
Collado ha stabilito il nuovo record
mondiale di velocità nel land kiting.
Il rider che vive a Ventura, in
California (USA), ha viaggiato con
la sua attrezzatura alla velocità di
61.9 miglia l'ora (99.62 chilometri
l'ora, o meglio 53.78 nodi) nello
spot di La Franqui, in Francia. "Non
me lo aspettavo davvero - ha raccontato
Thierry, meglio noto con
il nickname di Akkrew - perché
c'erano pozze d'acqua e molte
aree scivolose. Poi ho trovato il
posto giusto per fare quello che
dovevo fare. Il vento non era molto
forte ma estremamente rafficato.
Poi all'improvviso una raffica
più forte delle altre mi ha portato
là dove non avrei mai sperato. I
cuscinetti delle mie ruote hanno
cominciato a fischiare e ho realizzato
che stavo andando più veloce
del normale".
Collado ha controllato il suo GPS
e a quel punto si è reso conto
di avere il record del mondo in
pugno. Ha continuato a far volare il
suo kite, ma poi il vento è scemato
e Thierri ha cominciato a sentire la
stanchezza.
"Sono vicino a raggiungere il mio
obiettivo che sono i 100 km/h - ha
continuato Thierry subito dopo il
suo strepitoso exploit - sono molto
entusiasta e tornerò subito a
provare. Per il momento mi godo
questo successo.
Al momento il più veloce kiteboarder
al mondo è il rider francese
Alex Caizergues che deteniene il
primato di 57.97 nodi (66.71 mph o
107.36 km/h).
126
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
SALTO
Come andare più in alto
Uno degli aspetti che mi ha sempre
affascinato nell'approcciarmi
al kite è stata la possibilità di poter
saltare, volare alto, quasi come un
gabbiano, seppur per pochi meravigliosi
e indimenticabili istanti.
Nel corso degli anni varie volte mi
sono chiesto quali fossero gli aspetti
chiave per migliorare questa
capacità basilare del mio sport
preferito e pian piano son riuscito
ad arrivare a 23 metri di altezza.
Ho quindi raccolto qui di seguito
alcuni consigli che non hanno l'ambizione
di essere una guida definitiva,
ma una prima introduzione
per portarvi al livello successivo,
poiché "the next step" è sempre
dietro l'angolo quando imparate a
volare; vi accorgerete che il salto
è fortemente adrenalinico e crea
una dipendenza dalla quale non è
facile smettere, in perenne ricerca
della misura maggiore.
CARICAMENTO TAVOLA & POP (EDGING)
PARTE
TECNICA
Uno dei problemi maggiori per saltare alto è la perdita del "grip" della
tavola durante la fase di caricamento del salto che porta a effettuare un
salto in lungo invece che in alto, con possibile caduta del kite in atterraggio
poiché si va "sotto" ai cavi durante la fase di volo. Questo succede
perché ovviamente il kite tende continuamente a spingervi in avanti e
dovrete contrastarlo col corpo all'indietro il più possibile.
Questo è il tipico errore che deriva da un'incapacità tecnica di tenere il
bordo e di "poppare" la tavola correttamente in andatura mentre date
l'inversione con la barra. Spesso succede che la sovrainvelatura che state
tenendo vi costringe, al fine di depowerizzare maggiormente per caricare,
a portare in avanti il peso delle spalle e conseguentemente del
corpo. Per migliorare questo aspetto si può fare un esercizio semplice,
cercando di aumentare l'angolo di bolina in modo molto deciso, quasi a
voler saltare, ma senza effettuare alcun salto. Poi si rilascia il bordo, poi lo
si riprende rapidamente e cosi via. Una volta che avrete ottenuto familiarità
con questo esercizio potrete arrivare a fare dei salti piccoli, anche di
solo 1 metro, ma usando la poppata della gamba posteriore come strumento
di sollevamento e non il kite. Cercate di focalizzare l'attenzione
sulla gamba dietro e sulla punta della tavola ben rivolta verso la bolina
stretta. Pian piano abbinate questi movimenti all'inversione della barra,
facendo ben attenzione a tenere la tavola fino allo stacco il più possibile
verso la bolina, quasi a voler fare un back roll quando si inizia a salire.
Insomma la base per un buon salto è avere un fantastico pop con la tavola
che è conseguenza di un corretto EDGING, ovvero la tenuta del rail
all'alta velocità in bolina o traverso. Senza questa capacità basilare è inutile
avere aquiloni più grandi o altri trucchi... questo è davvero il PRIMO
basilare aspetto da sistemare per bene.
128
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
POSIZIONE DELLE MANI SULLA BARRA PRIMA
DEL SALTO
Tenere le mani al centro della barra crea minore velocità di inversione e
maggiore sforzo fisico. È quindi utile tenere le mani il più distante possibile
sulla barra al fine di massimizzare la leva al momento di inversione
e con il minore sforzo fisico. Questa regola è tanto più valida quanto più
siete piccoli o giusti con l'invelatura. In condizione di forte sovrainvelatura
la reattività del kite è maggiore quindi le mani possono restare anche
più a centro barra.
PARTE
TECNICA
VELOCITA' & POSIZIONE DEL CORPO DURANTE
IL CARICAMENTO
Per saltare alti e lunghi bisogna avere velocità di avanzamento che crea
proporzionalmente tensione sempre crescente sui cavi. Quindi la VE-
LOCITA' è essenziale, non si può saltare alti andando piano.
Qui bisogna fare un distinguo sulle andature e sulla tensione delle linee.
Una super bolina crea una tensione sulle linee massima, ma si perde
qualcosa in velocità e il pop è semplice. Una bolina normale tendente al
traverso fa acquisire molta più velocità ma rende le linee più lasche e il
pop più complicato. Quindi l'andatura migliore in cui effettuare il caricamento
è una via di mezzo fra queste due, ed è "la massima velocità in cui
si riesce a fare un pop corretto ed efficace senza perdere velocità e senza
far perdere tensione alle linee".
La posizione che terrete con il corpo durante la fase di caricamento del
salto è di fondamentale importanza, poiché nel momento del pop-straorzata
in cui si caricano le gambe a molla per esplodere non bisogna perdere
la tensione dei cavi lasciando andare in avanti il corpo.
Quindi il corpo deve andare all'indietro, quasi a far toccare il sedere in acqua,
per controbilanciare la risalita del kite verso l'alto, pur mantenendo
ancora la medesima tensione sulle linee.
INVERSIONE DEL KITE & AZIONE DELLE MANI
Per andare alti il kite và invertito il più rapidamente possibile, usando in
modo appropriato le mani sulla barra. La maggior parte delle persone
inverte troppo lentamente e tenendo pressione prolungata sulla barra e
questo porta il kite ad andare in avanti anziché in alto facendo perdere il
bordo troppo rapidamente per incapacità fisica di tenere la forte accelerazione
del kite.
La velocità di inversione è invece importantissima e bisogna focalizzare
l'attenzione sull'AZIONE delle mani che deve essere diametricalmente in
opposizione, quindi una mano tira forte ma l'altra non è passiva, ma deve
spingere! Attenzione perché spesso nel kite l'errore più comune è tirare
con entrambe le mani, annullando di fatto la rapidità dell'inversione
e maggiore velocità di inversione significa maggiore verticalità e quindi
più altezza.
Un errore comune in questa fase, anche se si è fatta l'azione di inversione
correttamente, è quello di caricare con entrambe le mani troppo presto,
ovvero quando il kite sta ancora andando in avanti. Se osservate il movimento
del kite in inversione c'è un piccolo momento in cui parte in avanti
e in questa fase dovrete lasciare la trazione affinché il kite possa verticalizzare
il più rapidamente possibile sopra la vostra testa invece che partire
in avanti. Se cazzate, favorite il movimento in avanti. Se rilasciate, quello
verso l'alto. Quindi riassumendo: l'azione dell' inversione deve essere
fatta il più rapidamente possibile con le mani che diametralmente fanno
due azioni contrapposte. Terminata l'inversione, il kite parte in avanti. A
questo punto voi rilasciate leggermente la pressione delle mani per far
respirare il kite e farlo verticalizzare per pochi decimi di secondo e appena
sentite il kite che sta verticalizzando è arrivato il momento di ritirare
con entrambe le mani in modo simmetrico il più forte possibile per farvi
salire ad altezze stellari.
130
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
PARTE
TECNICA
STACCO E SALTO
Se avete controllato tutti gli aspetti precedenti, siete pronti al miglior
stacco possibile. Il caricamento delle gambe a molla e l'inversione del
kite vi porteranno a un punto nel quale sarete catapultati verso l'alto
(Momentum) e dovrete finalmente assecondare il più possibile questa
fase con il vostro corpo che passerà da una posizione di contrasto pieno
a una di assecondamento assoluto della potenza del kite.
In questa fase l'attenzione và posta sulla posizione della tavola che deve
restare sullo spigolo il più a lungo possibile, senza appiattirla prima di
staccare, a costo di perdere un pò di velocità. Inoltre dopo lo stacco la
tavola non deve andare troppo indietro al corpo, in Railey style per intenderci,
ma neanche restare troppo orizzontale sull'acqua.
Questo equilibrio sullo stacco, focalizzato sulla posizione della tavola,
garantisce una posizione di volo del corpo ottimale con un ottimo bilanciamento
dei vari segmenti articolari.
Si discute da sempre se sia meglio privilegiare la velocità di stacco, sacrificando
il pop cattivo che fa perdere la velocità o se tenere una minore
velocità con un pop super potente. Ovviamente il top si ottiene mixando
le due caratteristiche, ma per farlo ci vogliono anni di pratica in cui si
affina il timing che è essenziale per l'abbinamento dei due fattori, oltre
ad avere un'atleticità di rilievo nelle gambe che consenta di tenere certe
sollecitazioni alle alte velocità.
Se avete un'onda come rampa, tutta l'attenzione visiva deve essere posta
sul "kicker" mentre sta gonfiando in modo da impattarlo nel punto più
verticale possibile.
POSIZIONE DEL KITE ALLO STACCO E MENTRE
SI VOLA
Erroneamente molti pensano che per saltare più alto il kite và inviato a
posizioni estreme tipo 13.30 o 14.00. Ma in questo modo si avranno salti
rovinosamente scomposti in aria e mal atterrati con hang time ridicoli.
Il segreto per volare alto è essere il più possibile un tutt'uno con il proprio
kite, il che significa essere in asse con lui durante la fase di volo. Ecco
perché la posizione finale migliore a cui il kite deve essere stoppato in
ascesa, resta quella delle ore 12 – 12.30, con una base di partenza a ore
10.30 circa, ma se riuscite a tenere con la tavola in inversione pop anche
posizioni più basse tipo ore 10 ad esempio è meglio ancora.
Dipende anche dal tipo di kite che utilizzerete: un C Kite avrà un lavoro
migliore dalle 11.00 alle 13.00, mentre un Bow kite dalle 10.00 alle 12.00
circa. Il fatto è che molte persone hanno un timing sbagliato con la mano
che tira, che resta a tirare per troppo tempo, senza che la mano opposta
inizi a spingere per controrichiamare e qui passiamo al punto successivo.
POSIZIONE DELLA BARRA IN VOLO
Dopo avere invertito rapidamente il kite l'attenzione sulla barra deve essere
quella di controbilanciare con le mani l'inversione per stoppare la
corsa del kite a ore 12 / 12.30.
Quando il kite si è stabilizzato a ore 12.30 circa allora possiamo passare
a una fase di "carico" in cui allora sì che entrambe le mani cazzano sulla
barra per avvicinarla al punto di massima potenza e caricare ulteriormente
la fase di volo. Il tutto avviene in pochissimi istanti, quindi sono
"automatismi" che si creano solo col tempo, facendo moltissimi salti.
Questa fase di carico con ambo le mani andrà poi terminata quando
sentiamo che il kite tende a sorpassarci "all'indietro". A questo punto le
mani allontanano la barra dal corpo per "dar fiato" al kite, in modo da
rimandarlo in avanti a noi e anticipare la fase di atterraggio, magari con
un downloop. Le mani qui poi ripassano quindi all'azione di tiro / spinta
lasciando la fase precedente in cui entrambe tiravano.
POSIZIONE CORPO IN VOLO
Dopo essere stati proiettati in volo, il corpo deve trovare una posizione di
equilibrio che dipenderà dalla fase di caricamento e da quella di stacco.
Raggrupparsi in volo, piegando le gambe al petto e facendosi più piccoli
aiuta a mantenere un centro di gravità ottimale durante la fase aerea in
cui il corpo deve muoversi il meno possibile per non creare fasi di perdita
di equilibrio. È anche intuitivo pensare che facendosi più piccoli il vento
avrà molta meno superficie su cui agire per destabilizzarci e frenarci.
Spesso ci si trova in over rotazione per non aver effettuato correttamente
alcune fasi degli step precedenti. Tuttavia usando le spalle / testa in direzione
opposta a quella dell'extra rotazione di stacco si riesce in fase di
volo, quasi sempre, a riportare l'equilibrio perso, anche dopo lo stacco.
RICHIAMO KITE
Quando la fase di salita e di stallo termina è ora di pensare all'atterraggio
e quindi di modificare la posizione del kite che ci sosteneva a ore 12 /
12.30.
Per avere un atterraggio morbido è essenziale il Timing, ovvero non anticipare
troppo nè ritardare la fase in cui si manda in avanti il kite per
farlo tornare a ore 11 circa. Se anticiperete troppo il kite vi troverete con
atterraggi pesanti in avanti, tipo pelle di leone con facciata in acqua, per
troppa trazione. Se li ritarderete troppo appoggerete sempre il sedere in
acqua perché quando toccherete la superficie l'aquilone non avrà ancora
trazione essendo rimasto troppo indietro.
132
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
Quando poi comincerete a saltare sopra i 10 metri e ancor più sopra i
15 vi accorgerete che dovrete assolutamente imparare l'atterraggio in
downloop, anche e soprattutto con misure di kite inferiori ai 9 mt circa,
poiché un kite piccolo ha una velocità di discesa molto rapida e non crea
abbastanza sostentamento da una certa altezza per atterrare bene con
la semplice procedura del pendolo.
Se usate C Kite il downloop è parte del gioco anche su altezze modeste,
se usate kite ad alto allungamento AR la portanza in atterraggio è maggiore
e il downloop non sempre è necessario.
PARTE
TECNICA
ATTERRAGGIO
L'atterraggio và "favorito", non ostacolato, quindi dobbiamo adottare atteggiamenti
che vadano ad assecondare la trazione del kite invece di
contrastarla.
Durante la fase di atterraggio l'attenzione và posta sulla punta della tavola
che deve essere sempre indirizzata al lasco, downwind per intenderci,
stando attenti a non caricare esclusivamente la gamba posteriore, il
che farebbe appoppare la tavola spiattellando e cadendo. Questo lascare
serve a togliere rapidamente tensione alle linee, in modo da diminuire la
velocità e poter poi riprendere gli angoli di bolina.
Bisogna anche ricordare di non mettere subito la tavola sul rail, ma di
appiattirla il più possibile il che contribuisce a dare più stabilità alle alte
velocità di atterraggio sui salti più elevati.
134
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
I MATE-
RIALI
Solo dopo essere certi di averE acquisito tutti gli step in modo corretto,
potrete concentrare la vostra attenzione sui migliori materiali per saltare,
quelli che vi daranno quella spinta maggiore per progedire ulteriormente.
Fino a una certa altezza, da me stimata empiricamente in circa 10-13
metri, quasi tutti i kite fanno egregiamente il loro lavoro, quindi non date
la colpa al kite che non salta, ma guardate i vostri limiti tecnici, magari
facendovi filmare e analizzando poi con calma dove sono gli errori.
È inutile avere per le mani una Ferrari quando ancora si fatica a guidare
una 500, quindi non abbiate fretta di comprare l'ultimo kite di grido o
la migliore tavola perchéi materiali fanno la differenza a parità di buon
livello tecnico, non a priori.
Quando invece il vostro livello sarà buono scoprirete che il kite giusto
può effettivamente farvi guadagnare qualcosa, in abbinamento a tanti
altri piccoli dettagli.
KITE
È intuitivo che se un kite viene sviluppato ad esempio per il Wave non
potrà eccellere in ascensione, poiché sarebbe un controsenso progettuale
sviluppare un kite che deve stare il più possibile attaccato all'acqua e
poi salta altissimo quando lo si inverte. Quindi, sebbene qualunque kite
può portarvi ad altezze discrete se siete tecnicamente a posto, è indubbio
che un kite a 5 struts, concepito per hang time, possa performare
meglio nei salti rispetto a uno a 3 concepito per il wave ad esempio.
La parola magica qui spesso è "A.R." ovvero Apect Ratio, ovvero il rapporto
fra la lunghezza e la larghezza del kite. Senza addentrarci troppo in
tecnicismi c'è un principio logico che può permettervi di capire che tipo
di reazione avrà in aria il kite: se avrete fra le mani un kite dall'AR basso,
ad esempio 3,5, la forma sarà una sorta di palloncino, quindi molto rotondeggiante.
Al contrario con un AR alto, ad esempio 6,3, si avrà il kite
di una forma molto "allungata" , tipo F-One Furtive o i Foil tipo F-One
Diablo per intenderci.
La differenza fra questi due mondi di A.R. è davvero abissale, poiché se
è vero che un AR basso consente al kite una reattività fenomenale in
inversione, proiettandovi in un nanosecondo in alto, è altrettanto vero
che terminerà la fase di salita abbastanza presto poiché il vento ha minor
superficie orizzontale sulla quale proiettare la propulsione e sopratutto
avrà una discesa decisamente troppo rapida, poiché manca di "galleggiamento",
proprio a causa di una forma orizzontale troppo piccola.
Tutti i produttori ormai hanno a catalogo dei modelli per Big Air o Hang
Time e il mio consiglio è di comprarvene almeno una paio di misure se
volete darvi seriamente al Big Air.
Una caratteristica poi che dovrebbe avere un buon kite da salto è un
ottimo Top End, ovvero la capacità di performare bene anche nel limite
alto di vento per il quale è stato progettato, poiché spesso chi salta alto
esce in sovrainvelatura e se il kite non "scarica" bene la troppa potenza,
la barra resta sempre in battuta alta durante l'andatura e non riuscirete a
caricare il pop correttamente.
I C kite sono ottimi per saltare alto, ma a parità di vento necessitano una
o due taglie maggiori per avere la stessa altezza dei bow o ibridi e sopratutto
hanno un hang time decisamente inferiore. Quindi raggiungono
altezze stellari ma ricadono velocissimamente e dovrete assolutamente
padroneggiare il downloop in discesa per non traumatizzare troppo le
ginocchia in atterraggio.
TAVOLA
Ogni tavola può andare bene per saltare e ci sono fondamentalmente
due scuole di pensiero al riguardo, entrambe valide ma che dipendono
dai gusti personali:
1-TAVOLA VELOCE E KITE PIU' PICCOLO
C'è chi preferisce avere una tavola molto "loose", che grippa meno ma
che dà accelerazioni importanti, il che significa più velocità e avere un
kite di una taglia più piccola che è più rapido e verticalizza prima.
2-TAVOLA PIU' LENTA E KITE PIU' GROSSO
C'è invece chi preferisce una tavola più lenta, con una fortissimo edging,
poiché ottiene l'accelerazione che serve dalla vela e il forte grip garantisce
un controllo impeccabile della poppata al momento dello stacco.
Ovviamente in entrambi i casi, il pop deve comunque essere di buon livello
come caratteristica intrinseca della tavola.
La misura della tavola, lunga o corta, è a mio avviso molto soggettiva,
giacché ci sono ovviamente pro e contro. Una tavola corta e stretta, ad
esempio 127x36 , dà un controllo fenomenale della velocità, quindi consente
di caricare il salto in modo molto preciso durante la poppata, ma
supera meno brillantemente i chop, penalizza gli atterraggi e tende a
"piantarsi" più spesso nei buchi di vento rispetto a una tavola più lunga
136
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
I MATE-
RIALI
mentre state accellerando per acquisire velocità. Tuttavia consente di
gestire meglio la sovrainvelatura.
Una tavola più lunga, ad esempio 139x42 facilita la velocità e il passaggio
dei chop e agevola gli atterraggi, ma è più dura sulle gambe e può
portare ad eccessiva accelerazione che sfocia in una incapacità di tenere
correttamente il bordo in andatura e il pop in caricamento.
Chi è davvero bravo salta bene con ogni misura, quindi non fatevi troppe
paranoie sui 5 cm in più o meno. Cercate invece di capire, provando
quelle dei vostri amici, la sensazione "grippy" o "loosy" che la tavola vi
trasmette e che è più importante della misura in sé.
Personalmente preferisco tavole molto corte, in cui sacrifico un pò l'atterraggio
ma ho un controllo del pop fantastico, ma ripeto, è molto soggettivo
e c'è gente che salta altissimo con tavole più generose semplicemente
allungando un pò la pinna per avere più edging, sempre che la
forza delle vostre gambe ve lo consenta.
TRAPEZIO
Un trapezio a seggiolino consente di gestire sovrainvelature maggiori
giacché il baricentro più basso crea più contrapposizione con minore
sforzo. In sostanza ci si può sbilanciare all'indietro meglio e le braccia /
spalle restano più indietro in allungamento, favorendo maggiore contrapposizione.
Dopo, se guardate i pro, saltano tutti coi trapezi a fascia,
ma li' parliamo di gente che ha strutture muscolari diverse dal 90% di noi
comuni kiter mortali. E val la pena notare che anche i pro sottolineano
l'importanza di non far salire troppo il trapezio waist altrimenti le capacità
di tenere il bordo diminuiscono proporzionalmente al salire dell'altezza
del gancio.
Il consiglio comunque è di fare alcuni salti, lo stesso giorno con lo stesso
vento, con le due tipologie di trapezi e vederne poi i risultati col Woo o
il Piq: vi accorgerete di quanto possano essere diversi fra i due trapezi,
tanto più se non avete gli addominali di Hulk...
PADS & STRAP
Gli atterraggi si sà a volte sono duri, sopratutto da altezze considerevoli.
Ormai tutti i biding negli ultimi anni sono stati equipaggiati di serie con
Pads morbidi, alcuni dei quali addirittura con cuscinetti intercambiabili
che consentono di regolare la "morbidezza" del pads, semplicemente
cambiandone il cuscinetto. Quindi avere un pads morbido aiuta a prevenire
traumi infiammatori alle ginocchia e ai tendini.
Quello che a volte si sottovaluta invece è la larghezza della strap. Quando
si atterra pesante il rischio di ritrovarsi il collo piede a fine corsa strap
è molto concreto, il che può portare a traumi alle caviglie indesiderabili.
Il consiglio è di stringere molto la strap, in modo da bloccare il collo del
piede a metà corsa impedendogli di far avanzare troppo in avanti il collo
del piede, di modo che la caviglia possa uscire facilmente all'indietro se
necessario.
I binding sono ottimali per avere il miglior grip possibile e consento certamente
un feeling completamente diverso, ma sono in pochi quelli che
possono permettersi di usarli in tranquillità per saltare alto, perché sono
notevoli le possibilità di traumi alle ginocchia durante le rovinose possibili
fasi di caduta.
PINNE
Il grip di una tavola bidirezionale è dato dai rails e da eventuali scanalature
"channels" inserite nello shape, ma anche dalle pinne. A volte per
rendere una tavola più grippante basta allungare leggermente le 2 pinne
del bordo di conduzione. Non trascurate questo aspetto, facile, immediato,
economico, efficace!
138
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
CONDI-
ZIONI
METEO
VENTO E SOVRAINVELATURA
È intuitivo pensare che 40 nodi possono proiettare più in alto di 20. Non
dipende solo dalla maggiore forza di propulsione, poiché usando vele
di misura maggiore con poco vento si potrebbe ottenere la medesima
forza. Venti più forti consentono di usare vele più piccole, quindi più rapide
nella fase di inversione ad andare in verticale e quindi mettere altezza
invece di lunghezza.
Tuttavia se guardiamo i pro, raramente usano vele sotto gli 8 metri, anche
con 50 nodi: ho visto gente stare in acqua con la 10 mt e 40 nodi che
è folle solo a pensarci! Quindi non fatelo ovviamente, a meno che pesiate
100 kg o ne abbiate il livello tecnico!
Ma ciò che li fa uscire fortemente sovrainvelati è il principio secondo il
quale con quella forza di vento l'eccessiva sovrainvelatura rende fortemente
reattivo anche un kite più grosso che ha dalla sua il grosso vantaggio
di farvi scendere da altezze stellari con molta più portanza di un
kite più piccolo e di avere maggiore superficie in fase di ascesa. Dopo
bisogna avere l'abilità tecnica e la fisicità per tenerlo ovviamente, che fa
tutta la differenza del mondo.
Quindi il saper gestire la sovrainvelatura e uscire con vento molto forte
è prerogativa basilare per poter salire ad altezze importanti, ma almeno
fino a 10-15 metri ci si può tranquillamente arrivare con invelature standard,
quelle delle uscite di tutti i giorni.
Non serve saltare sovrainvelati se non riuscite a caricare il bordo e quando
poppate, ammesso che riusciate a farlo, venite poi proiettati in avanti
invece che in alto.
Si sente spesso dire "usa la misura più grossa che puoi" ed è vero, ma la
differenza sta tutta nelle ultime due parole, "che puoi", il che significa che
puoi gestire, che puoi tenere, che puoi poppare, che puoi verticalizzare.
Ovviamente dovete essere poi perfettamente consci che la sovrainveltura
è pericolosa per voi e per gli altri, quindi solo con gli anni, tante uscite
e tanta esperienza, potrete, molto lentamente, aumentare le invelature
base, mettendo bene in conto i rischi a cui andrete incontro.
ACQUA PIATTA, CHOP, ONDA, DIREZIONE VEN-
TO
Ci sarà un motivo per cui tutti i Pro saltano alto in Sud Africa? La condizione
dell'acqua è importantissima. Avere acqua con poco chop consente di
acquisire velocità superiori che si tramutano in altezza quando invertite.
Se a questo ci aggiungete un "kicker" (ovvero l'onda) durante la fase di
poppata, questo crea maggiore contrapposizione perché vi piantate letteralmente
dentro l'onda mentre invertite. E come se aveste qualcuno
che vi tiene da dietro mentre invertite. Ovviamente un'onda di 1 metro
vi farà salire meno di una di 5 metri, quindi l'altezza della rampa è basilare.
E 40 nodi vi saranno salire più di 20. Dulcis in fundo aggiungiamo la
direzione del vento side / side off che crea una trazione maggiore nelle
linee e consente di piantarsi dentro l'onda con ancora maggiore tenuta.
Tutti questi fattori messi assieme creano la condizione teorica migliore
per volare il più alto possibile. E il Sud Africa è al top per proporre spiagge
con queste condizioni meravigliose.
Mi son chiesto spesso in quanti metri si concretizza questa condizione
paradisiaca ideale rispetto a quella standard che spesso abbiamo noi
che è vento side on se non on shore , chop bastardo incasinatissimo, e
2 metri di onda, quando ci sono... In Sud Africa non ci sono ancora stato
purtroppo per poterlo sperimentare direttamente, ma vedendo amici
che saltavano "n" metri in Italia, ho visto che andando laggiù hanno migliorato
le loro altezze da 2,5 a 5 metri circa, quindi è un guadagno non
indifferente dato dal quel micidale mix di fattori appena citati.
140
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
PUMP
O FOIL?
REAL
TEST
F-ONE FURTIVE 10 VS DIABLO 9
Tutti i test che abbiamo condotto sui Piq e Woo sono stati effettuati in
un centinaio di prove in oltre 30 giorni che abbiamo svolto a El Medano
(Tenerife) negli spot di Pigsbay, Muelle, Cabezo, Flashpoint, alternando
quindi le condizioni di onda e di angolo di vento. Per i test sono stati utilizzati
due kite della F-ONE, essendo scopo dei test anche vedere le differenze
fra il mondo pump e quello foil, riguardo alle altezze raggiunte.
Negli ultimi anni ho saltato diverse volte alternando i due mondi poiché il
cassone per saltare è indubbiamente una macchina da guerra e se non lo
avete mai provato vi invito caldamente a considerarlo perché è una sensazione
che non dimenticherete facilmente, tanto che per un certo periodo
di tempo sarete tentati da voler lasciare i pump per usare solo i foil.
Tuttavia i foil hanno diversi limiti strutturali, non indifferenti, coi quali
dovrete giocoforza convivere se vorrete usarli per saltare. In fase di
partenza sono più complicati da gestire, non solo perché necessitano di
spazi maggiori, ma sopratutto perchè con vento forte o in condizione di
forte sovrainvelatura la partenza può diventare molto pericolosa, poiché
se non siete tenuti dietro da 1 o 2 persone verrete proiettati in avanti e
verso l'alto, anche partendo da bordo finestra, che comunque con molto
vento non è assolutamente semplice.
Inoltre la gestione delle raffiche di un foil è totalmente differente da
quella di un pump, quindi sconsiglio vivamente di usarli con vento molto
rafficato o vi troverete spesso con il cassone che si apre a bandiera e si
richiude violentemente di colpo dandovi strattoni disumani oppure che
cade a caramella con conseguente nuotata .
Oltretutto scordatevi kiteloop o downloop perché gli AR sono talmente
estremi che è davvero troppo lungo l'arco di rotazione per poterlo fare
efficacemente, salvo che usiate foil piccolissimi di misura. E allora perchè
per alcuni sono cosi' attrativi?
Perché saltano eccome sui range di vento basso e medio basso, di più
dei pump, e hanno hang time significativamente migliori, tanto che se
provate a fare old school e board off coi cassoni vi renderete conto di
quanto sarete inaspettatamente più bravi del solito.
Questo Air Time superiore dipende dalla maggiore portanza in fase di
discesa, a causa della forma più allungata con AR superiore.
Tuttavia, affinché queste sensazioni non restino tali, ci siamo fatti dare
da F-ONE, che ringraziamo per la preziosa collaborazione, un FURTIVE 10
metri, ala pump che nasce al Top per Big Air nel mondo gonfiabile e un
DIABLO 9 metri, ala foil che nasce al Top Race nel mondo Foil, ma che si
presta sulla carta a spiccate doti di hang time. Poi li abbiamo confrontati,
con lo stesso rider, con la stessa condizione di onda e di chop, nel medesimo
spot, coi diversi livelli di vento crescenti, e misurandoli sia con il
Woo che con il Piq.
Questi sono i risultati medi ottenuti con un rider di ottimo livello di 75 kg.
Non provate a imitarlo! Vi fareste male. Si tratta di test in sovrainvelatura
con rider allenato e tecnicamente avanzato.
NODI: 15-20
DIABLO 9 FURTIVE 10
Altezza Max Mt.
Media 5 salti Mt.
Best Hangtime Sec.
11,8
9,8
6,4
8,9
7,6
5,2
NODI: 20-25
Altezza Max Mt.
Media 5 salti Mt.
Best Hangtime Sec.
13,2
11,9
7,8
10,3
9,1
5,9
NODI: 25-30
Altezza Max Mt.
Media 5 salti Mt.
Best Hangtime Sec.
15,8
14,4
8,5
15,3
13,8
6,8
NODI: 30-35
Altezza Max Mt.
Media 5 salti Mt.
Best Hangtime Sec.
ND
ND
ND
17,2
14,9
7,4
142
TUTORIAL
Salto: come andare più in alto
PUMP
O FOIL?
REAL
TEST
Dai risultati sembra emergere chiaramente che il mondo Foil è più performante
ai bassi e medio bassi range di vento, mentre il pump su range
di vento medio alto e alto tende a convergere e poi a superare i foil.
Questo sull'altezza. Sull'Hang Time invece il gap resta a favore del mondo
Foil.
Il Diablo non è stato usato sul test 30-35 nodi giacché già in condizione
25-30 si era sovrainvelati (F-One consiglia di non superare i 25 nodi col
Diablo) e la gestione di un Foil in sovrainvelatura e con raffiche è davvero
pericolosa per chiunque. Tuttavia il valore di quasi convergenza 15,3 mt
Vs. 15,8 mt già sui 25 nodi suggerisce che il mondo pump tende a superare
quello foil con venti più sostenuti, rendendo peraltro la gestione
dell'ala enormemente più semplice e meno pericolosa alle forti raffiche
che i venti forti hanno solitamente per natura.
Ovviamente l'obiezione giusta che in tanti faranno è "perché i pro non
li usano allora?" I perché sono molteplici e sono spiegabili con le controindicazioni
che presentano i foil per saltare, prima descritte. Poi non
dimentichiamoci che la KOTA ad esempio non è un gara di Big Air dove
vince chi salta più alto ma chi si spara manovre in potenza ad altezze
elevate e fare kiteloop coi cassoni è un'esperienza quantomeno sconsigliabile.
Ma in condizioni di vento non eccessivamente forte e rafficato e con
l'unico obiettivo di andare il più alto possibile o avere più hang time per
manovre old school, i foil sono indiscutibilmente la scelta migliore, a patto
di accettarne gli svantaggi intrinsechi.
WOO &
PIQ?
Per misurare l'altezza dei salti avrete bisogno di uno strumento di
misurazione che vi farà progredire davvero rapidamente. Al momento
sul mercato eccellono il Woo, di cui in questi giorni sta uscendo la versione
3.0, e il Piq North. Se non sapete quale dei due comprare o volete
semplicemente conoscerne a fondo pregi e difetti, stay tuned, sul prossimo
numero di Kitesoul vi chiariremo tutto!
Ora, dopo tutte queste chiacchiere, forza, non vi resta che andare in acqua
e dare il meglio , giorno per giorno e con pazienza e i risultati non
potranno che migliorare. Have fun !
146
PRODUCT FOCUS
RRD
Product focus
POISON LTD V5 WOOD
www.robertoriccidesigns.com
Testo & Foto: RRD Courtesy
La Poison LTD V5 è una delle
più ambite tavole da Freestyle
del nostro catalogo fin dalla
sua prima creazione. La costruzione
in LTD consiste in strati di
carbonio biassale sul top e sul
fondo della tavola associati a
uno speciale mix di Paulownia
e legno leggero per il core realizzato
in CNC. Grazie a questo
tipo di costruzione è più leggera
del 20 per cento, più sottile,
maggiormente reattiva e naturalmente
garantisce un po fantastico.
Non appena la userete
la prima volta, vi innamorerete
immediatamente della Poison.
C'è qualcosa in lei che la rende
semplicemente speciale.
Il nuovo shape con il suo esclusivo
outline porterà i rider a
nuove altezze. La tavola presenta
anche una curva continua
nell'outline che garantisce
massimo controllo e comfort
in un'ampia gamma di condizioni.
La nuova tecnologia di
laminazione combinata con le
fibre unidirezionali di carbonio,
assicura meno flex negativo e
maggiore rigidità. Il nuovo layup
unito a un flex leggermente
incrementato fornisce un pop
esplosivo, aumenta il controllo
della velocità e riduce le vibrazioni.
I tip leggermente più squadrati
forniscono maggiore superficie
bagnata per un maggior grip e
pop. La forma dei tip crea un
angolo maggiore di attacco sulla
superficie dell'acqua e maggior
controllo del pop. La Poison
è una tavola da Freestyle
incredibile. Questa versione ha
un sistema di track rinforzati in
carbonio che uniti ai Rad Pads
o ai boots permettono ai rider
di effettuare delle micro regolazioni
per ottimizzare l'assetto e
migliorare le prestazioni.
Utilizzare la Poison è oggi ancora
più semplice che mai e questa
tavola definisce realmente
lo status quo delle tavole da
Freestyle.
CARATTERISTICHE STANDARD
• Deck E bottom in carbonio biassale da 450 grammi
• Anti-torsion box tip design
• Profondo concave nel centro della tavola
• 5mm sidewalls
NUOVE CARATTERISTICHE
• CNC shaped mix of Paulownia wood core
• Nuovo profilo dei tip più squadrato
• Più sottile
• Fibre di carbonio unidirezionale
• Rinforzi in carbonio dei track in ABS
Adam Super sulla Poison
Ltd V5:
“La Poison può essere descritta
con una sola parola: incredible.
Il flex è semplicemente perfetto,
comfort e prestazioni impareggiabili
per questa macchina
da Freestyle aggressivo che
può essere apprezzata da rider
di tutti i livelli.
Adoroil pop e la reattività data
dal carbonio e unita alla sensazione
di un riding dolce e
confortevole grazie alle linee
dell'outline. La rigidità della ta-
vola, la sua velocità, il comfort
e il controllo mi permettono di
esprimere tutto il mio stile anche
nelle condizioni più estreme.
È facile avere stile ed essere
a proprio agio quando si ha la
Poison LTD sotto ai propri piedi.
148
PRODUCT FOCUS
RRD
Product focus
10 KNOTS V4 LTD
www.robertoriccidesigns.com
Testo & Foto: RRD Courtesy
Vuoi essere il primo a
entrare in acqua con
una tavola twintip non
appena il vento comincia
a soffiare?
La 10 KNOTS V4 LTD è la prima
vera tavola twintip concepita
per venti leggeri e rappresenta
lo spirito del free riding.
Lo scoop-rocker piatto della tavola
e il nuovo design dei tips
garantisce un comfort totale in
navigazione e un fantastico grip
nelle andature di bolina nelle
brezze leggere. La 10 KNOTS
LTD V4 è proprio un mondo a
parte.
TECNOLOGIA
La 10 KNOTS V4 LTD è completamete
costruita e assemblata
in Europa con una nuova esclusiva
tecnologia più leggera e
viene laminata con carbonio
preimpregnato biassale da 220
grammi sia sul deck che sul fondo.
A questo si aggiungono i rail
in ABS e il core in CNC PVC il che
rende davvero speciale e inedita
questa tavola.
CORE
CNC PVC Core + rail in ABS che
contengono il peso.
LAMINAZIONE
Tavola laminata con carbonio
preimpregnato biassale da 220
grammi sia sul deck che sul fondo.
Caratteristiche speciali
• Carbonio preimpregnato
biassale
• Core in Pvc super leggero
”As soon as a breeze comes up I want to be
the first one on a twin-tip out there!”.
150
PRODUCT FOCUS
F-one
Product focus
LA LINX BAR DI F-ONE
www.f-onekites.com
Testo e Foto: F-One Courtesy
La LINX bar è la nuova versione
del nostro sistema di controllo
per il 2018! Abbiamo messo
insieme tutti i vantaggi della
Monolith Bar con una serie di
caratteristiche aggiuntive per
creare una connessione formidabile
con il vostro kite.
La LINX bar è disponibile in due
misure, 52-45 e 45-38cm; questo
vi permette di scegliere la
barra perfetta per il vostro quiver
di vele. I nostro nuovi galleggianti
integrati sulla rear line
non solo offrono un look migliore
ma vi permetteranno anche
di adattare la misura della barra.
Una nuova linea di sicurezza allestita
per quest'anno diventa
lo standard di tutti gli F-ONE. È
stato inserito un'anello di acciaio
inox anticorrosione e ad alta
resistenza che permette alla linea
di scorrere. I primi 6 metri
delle front line sono più larghi
nel diametro per una maggiore
durata ed è qui che è inserito
uno stopper per evitare alla
barra di scorrere via troppo lontano
dal rider quando si attiva la
linea di sicurezza.
Quest'anno abbiamo aggiunto
anche uno swivel manuale sul
top del chicken loop; si tratta di
una pallina di alta qualità facile
da ruotare anche con i cavi in
tensione. Questo vi aiuta a liberare
le vostre front line dopo
una manovra che prevede rotazioni
dell'ala ed è un dispositivo
che ogni rider potrà apprezzare!
La connessione della linea di sicurezza
ha un ulteriore swivel,
in modo che gli intrecci della
stessa non incidono sull'efficienza
del kite e lo stesso è
previsto sul leash. Il sistema di
sicurezza può essere settato in
suicide mood dagli appassionati
di Freestyle e mantiene gli
stessi standard di sicurezza nel
momento in cui si attiva il quick
release del chicken loop.
C'è anche un nuovo anello di
acciaio sulle front line. I rider
possono scegliere di far passare
le front line nell'anello per avere
una forma a V corta delle stesse.
Oppure farle passare fuori e
avere una V più allungata delle
front. Kite come il Furtive hanno
migliori prestazioni con la V
lunga, mentre il Bandit lavora
meglio con la V corta. Tale dispositivo
vi permette di avere
una barra unica a prescindere
dal vostro quiver di vele.
Abbiamo anche migliorato la
possibilità di settare la lunghezza
delle back line in modo da
averle tutte uguali sulla barra
per permettere all'ala di avere
le massime prestazioni.
La LINX bar adotta un diametro
ergonomico e ridotto in modo
da non stancare le mani e naturalmente
sfoggia una serie di
nuovi colori per il 2018.
152
PRODUCT FOCUS
Core
Product focus
CORE Section 2
Un miglior drifting, più leggerezza e un vero wave kite
www.corekites.com
Testo & Foto: Core Courtesy
Il Section di seconda generazione
è concepito sia per gli appassionati
del wave tradizionale
che del Freestyle con un magnifico
depower e un incredibile
controllo.“La gestione del peso
è un elemento critico nelle prestazioni
di un wave kite - spiega
il Capo Designer Frank Ilfrich - e
abbiamo cercato di lavorare sui
nostri tessuti di cui abbiamo il
brevetto proprio per guadagnare
peso.”
Il Dacron ExoTex no-stretch di
Core incorpora delle sezioni di
rinforzo radiale che permettono
di avere strutture gonfiabili
a maggior pressione e diametro
minore. Ciò aumenta la capacità
di volo, la stabilità e le sensazioni
del rider in termini di reattività
e rigidità dell'ala.
“ExoTex crea un tessuto più leggero
e più robusto ideale per il
wave riding", conclude Frank. Il
Section 2 grazie all'ExoTex presenta
anche un miglior shape
nei buchi di vento che agevola il
rilancio dall'acqua tra le grandi
onde.
Il Section 2 offre strutture gonfiabili
interne dal diametro ridotto
ExoTex più leggere e mol-
to più reattive. Il team design ha
lavorato anche per ridurre i pesi
e migliorarne la rigidità. Inoltre
hanno migliorato il sistema di
trim che permette di personalizzare
la barra e la velocità direzionale
dell'ala.
Il Section 2 è disegnato per
migliorare ogni esperienza di
wave riding con facile controllo
direzionale e potenza per assicurare
ai rider strapless migliori
andature di bolina. I Freestyler
ameranno il grande feeling di
quest'ala per chiudere le manovre.
Quando si tratta di onde, il
Section 2 è il kite "
Perfetto anche per il foilboarding!
Questo asso del drifting con
enormi range di vento si sposa
perfettamente con qualsiasi
foilboard. La sua costruzione
salva peso e le forze laterali ridotte
lo rendono un fantastico
foiling kite. Non vi strapperà
dalla tavola e attraverserà i buchi
di vento con agilità. Inoltre il
il Section 2 vi stupirà con il suo
foiling pedigree.
Section 2 LW: un fenomeno per
le onde piccole
Il nuovo Section 2 LW parte dal
tradizionale concetto che un
kite grande non è funzionale
tra le onde. Il nuovo Section LW
dal grandissimo range di vento
lascia ai rider la possibilità di
sfruttare il vento e concentrarsi
nel surfing. La grande agilità del
LW e la sua superficie dall'ottima
efficienza e pesi contenuti offre
il feeling di un kite più piccolo
mantenendo tutta la potenza
per tirarvi fuori da situazioni
critiche e cali di vento. Anche le
raffiche possono essere gestite
al meglio grazie al suo incredibile
depower. È facile farsi domande
sulla efficacia di un kite
di 12 o 14 metri se non ne avete
mai provato uno. Se chiedete a
Rob Kidnie, rider del team Core
in Indonesia, quale Section 2 è il
suo preferito, vi dirà il 14m LW.
“Il vecchio concetto che un kite
più piccolo sarà sempre meglio
non si applica al LW,” suggerisce
Bernie Hiss, CEO di Core e avido
wave rider.
154
PRODUCT FOCUS
Core
SECTION 2 MISURE:
4.0 | 5.0 | 6.0 | 7.0 | 8.0 | 9.0 | 10.0 | 11.0 | LW 12.0 | LW 14.0
SECTION 2 FEATURES:
1. Struttura Ultra Light: super leggera, rigida e resistente.
2. Profilo Surf: aspect ratio e stecche settate per il surf.
3. ExoTex® Ultra Rigid Dacron: strutture gonfiabili con Zero stretch.
4. CoreTex® Triple Ripstop Canopy: estrema robustezza e protezione dai raggi UV.
5. Future-C Shape: un vero feeling da C-kite. Per cambi veloci di direzione e potenza
consistente e controllata.
6. Radical Reaction Tips: wingtip disegnati con C-style per una reattività migliore.
7. Sistema di brigliaggio corto: migliore feedback del kite.
8. CORE Intelligent Trim (CIT): controllo della potenza e rotazioni veloci.
10. Speed Valve 2: Gonfiaggio facile e veloce.
11. Speed Pump System: gonfiaggio veloce di tutti i strut.
12. Sensor Bar Ready: massimo controllo e reattività sulla barra.
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