21.04.2018 Views

Kitesoul Magazine #23 Edizione Italiana

In questo numero: Airton Airs Victory at home, Jerrie VDK in Zanzibar, Landkite speed WR, Catamaran kite experience, Spot Guide Embuaca, Demo Tour RRD, The magic of Dakhla, Philippines trip, ITW David Tonijuan, BIG Air world tour, Red Bull Megaloop Challenge e molto altro!

In questo numero: Airton Airs Victory at home, Jerrie VDK in Zanzibar, Landkite speed WR, Catamaran kite experience, Spot Guide Embuaca, Demo Tour RRD, The magic of Dakhla, Philippines trip, ITW David Tonijuan, BIG Air world tour, Red Bull Megaloop Challenge e molto altro!

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

PRODUCT FOCUS

RRD: Ten Knots; Poison | Core: Section 2 | F-One: Lynx Bar

AVVENTURE

Jerrie Van de Kop in Africa

EVENTI

Giochi Olimpici Junior 2018

VIAGGI

Filippine | Brasile

SPOT

Caraibi


SHAPING YOUR

EXPERIENCE


2018/19 KITES

DASH

SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14

FREESTYLE/FREERIDE

RIDE

SIZES: 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14

ALL-AROUND

FREERIDE

BOXER

SIZES: 3.5 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14 | 16

FREERIDE/FOILING

Ci sono un mondo di scelte per te, quale scegliere dipende da te!

Dalla semplicità e intuitività del Ride, la vivacità e velocità del Boxer o la potenza dinamica del Dash, i nostri kite sono molto di più

di costruzioni equilibrate di filo e poliestere. Sono strumenti per trasformare la vostra esperienza in nuovi obbiettivi da raggiungere.

Ci approcciamo ad ogni nuovo progetto con questa idea in mente. Curando la lavorazione in ogni dettaglio per darvi la miglior prestazione

in acqua. Indipendentemente dalla vostra abilità o livello di esperienza, c’è un aquilone nella nostra linea che è progettato per funzionare

perfettamente con il vostro stile. Ottimizza il tuo tempo in acqua con Naish!

2018 KITES

SLASH

SIZES: 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12

PURE WAVE/STRAPLESS

PIVOT

SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14

FREERIDE/WAVE

TORCH

SIZES: 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 14

PRO PERFORMANCE/FREESTYLE

Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue • info@oceanavenue.it • +39 328 6442519

NaishKiteboarding

naish_kiteboarding

naishkites.com

Photo: frankiebees.com, Riders: Paula Rosales, Jesse Richman, Featured: 2018/19 Ride Kite, 2018 Hero & Motion Twin Tips


Alby Rondina

James Boulding

FX

Freestyle / Crossover

XCAL WOOD

All Around

Performance Freestyle


FREESTYLE

Liam Whaley

XCAL CARBON

Competition Freestyle

CHAOS

Advanced Freestyle /

Wakestyle

See all the new gear at cabrinhakites.com


5 STRUT FRAME

INTELLIGENT ARC

SHORT BRIDLE SYSTEM

CORE INTELLIGENT

TRIM SYSTEM (CIT)

FASTER TURNING SPEED

SPEED PUMP SYSTEM

SPEED VALVE 2

BUCKLE UP!

THE NEW XR5 WILL TAKE YOU TO PLACES

YOU'VE NEVER BEEN BEFORE.

POWERED BY 10 YEARS OF

ITERATIVE INNOVATION.

5.0

6.0

7.0

8.0

9.0

10.0

11.0

12.0

13.5

15.0

17.0

19.0

FOLLOW US ON

corekites.com / facebook.com/corekites / instagram.com/corekites / twitter.com/corekites

CORE Kiteboarding / +49 (0) 4371 / 88934-0 / info@acorekites.com / Fehmarn, Germany


High Performance Freeride+

Freestyle

Wave


Direttore Responsabile

David Ingiosi

david.ingiosi@kitesoul.com

Redattore tecnico wave

Mitu Monteiro

Redattore tecnico freestyle

Alberto Rondina

Tecnica

Renato Casati

Photo & Video

Maurizio Cinti

Grafica

Giuseppe Esposito

Traduzioni italiano-inglese

Daniela Meloni

APRILE - MAGGIO

BIMESTRALE

Testi

David Ingiosi, Renato Casati, Matt

Pearce, Ulrich Frank, Jerrie Van De Kop,

Stefania Conte, Ewan Jaspan, Reemedia,

Red Bull, Naish, Core, RRD, F-One.

Immagini

David Ingiosi, Axel Reese, Svetlana

Romantsova, Frankie Bees, HighLight

Prod, Gerard Smith, Ydwer van der

Heide, Reemedia, Mariano Arias, Andrè

Magaro, RRD,

F-One, Cabrinha, Naish, Core.

Cover RRD:

Rider Jerrie van de Kop

Photo: RRD Courtesy

Editore e pubblicità

VISU Media

Via Cavour, 20

24030 Ambivere (BG)

Amministratore Unico

Federico Sugoni

fs@kitesoul.com

Registrazione Tribunale

di Bergamo n°10/2014

del 15/04/2014.

Copyright Kitesoul Magazine

La VISU Media è titolare esclusiva della

testata Kitesoul Magazine e di tutti i diritti di

pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo

da parte di terzi di testi, fotografie e disegni,

anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara

pienamente disponibile a valutare - e se del

caso regolare le eventuali spettanze di terzi

per la pubblicazione di immagini di cui non

sia stato eventualmente possibile reperire la

fonte. Informativa e Consenso in materia di

trattamento dei dati personali (Codice Privacy

d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il

Titolare del trattamento dei dati personali, ex

art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sede

legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa

La informa che i Suoi dati, eventualmente da

Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,

trattati e conservati nel rispetto del decreto

legislativo ora enunciato anche per attività

connesse all’azienda.

La lettura della presente informativa deve

intendersi quale presa visione dell’Informativa

ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati

personali alla VISU Media varrà quale consenso

espresso al trattamento dei dati personali

secondo quanto sopra specificato. L’invio di

materiale (testi, fotografie, disegni, etc.) alla

VISU Media deve intendersi quale espressa

autorizzazione alla loro libera utilizzazione da

parte di VISU Media per qualsiasi fine e a titolo

gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla

pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto

cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione

(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale

di vendita e Paese del mondo.

FEDERICO SUGONI

Editore

Manager d’Azienda

ed Imprenditore, si appassiona al

surf da giovanissimo, ma scopre

l’amore per il Kitesurf da grande

durante un viaggio alle Hawaii.

Il kite è la sua più grande

passione dopo sua figlia. Nel 2014

fonda Kitesoul Magazine.

GIUSEPPE ESPOSITO

Direttore creativo

Kiter sin da piccolo, rider per RRD

Italia, laureato in Design della

Comunciazione al Politecnico di

Milano. Con questo incarico ha

potuto finalmente unire le sue due

passioni: il kite ed il design.

DAVID INGIOSI

Direttore Responsabile

Giornalista professionista e

video maker specializzato in

vela, avventure di mare, viaggi e

sport acquatici, da oltre 15 anni

racconta da dentro il "pianeta

blu". Si è innamorato del kitesurf

diversi anni fa in Sardegna poi ha

viaggiato in tutto il mondo come

istruttore Iko.

MAURIZIO CINTI

Videomaker

Appassionato di cinema

e fotografia. Skater, Snowboarder

e Wakeboarder, appena ha

conosciuto il kitesurf, tutto il resto

è diventato un ricordo, inizia con

il freestyle,ma ora ama le onde

grandi e potenti. La ricerca dello

swell perfetto è la sua passione.


KITESOUL MAGAZINE

Feel The Flow

RENATO “DR. KITE” CASATI

Direttore tecnico

Wave team rider RRD. Kitesurfer

dal 2000, è stato giudice ed

atleta PKRA e KPWT. Ha scritto

continuativamente per diverse

riviste di settore

negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di

Como e Sardegna, ma sverna fra

le onde Capoverdiane.

MITU MONTEIRO

Redattore tecnico wave

Capoverdiano di Sal, Rider

Ufficiale F-One, Manera. Campione

Mondiale wave KPWT nel 2008 e

tre volte Vice Campione Mondiale.

Inizia giovanissimo con il Surf

e con il Windsurf, dopo

poco scopre il Kitesurf

e diventa amore puro.

ALBERTO RONDINA

Redattore tecnico freestyle

È il miglior esponente del

Kite Italiano nel mondo delle

competizioni, Rider Ufficiale

per Cabrinha Kites, Neil Pryde e

GoPro. Quattro volte Campione

Italiano, Campione Europeo 2010 e

terzo classificato nel Campionato

Mondiale PKRA 2012.

DANIELA MELONI

Traduttrice professionista

Daniela ha vissuto principalmente

all’estero, dove ha conseguito

la laurea in Giurisprudenza e

iniziato la sua carriera. Capisce di

avere una passione per gli sport

acquatici nel 2007 quando si

ritrasferisce nella costa ovest della

Sardegna e incontra suo marito,

il kitesurfer Enrico Giordano.

Dal 2009 è una traduttrice

professionista. Amante del SUP e

fotografa amatoriale non manca

mai di fotografare o riprendere

una sessione wave di kite o SUP.


David Ingiosi

I 4 SEGRETI PER PROGREDIRE NEL KITESURF


A chi di noi rider non piace entrare in acqua e chiudere un nuovo trick? Non importa che sia il nostro

primo salto oppure la rifinitura di quel micidiale Front Mobe. La soddisfazione è sempre enorme. Una

volta chiusa una manovra per la prima volta non solo il nostro cervello ma anche i muscoli cominciano

a ricordarsi le posizioni e così dopo viene tutto più facile. Per progredire nel riding e nei trick bisogna

trascorrere quanto più tempo possibile in acqua, non c'è altra strada. Anche la costanza è un fattore

decisivo. Se durante una stagione accumuliamo solo una ventina di uscite la nostra progressione sarà

inevitabilmente lenta e poco soddisfacente, per non dire frustrante perché ogni volta sarà un po' come

ricominciare daccapo.

01. PER PRIMA COSA: FOCALIZZARE L'OBIETTIVO

Uno dei modi migliori per migliorare come rider è darsi nuovi obiettivi e concentrarsi su quelli. Volete

chiudere una manovra? Cercate di visualizzarla, pensate ai vari passaggi, figuratevi la progressione e

scandite il timing. Aiuta molto anche un atteggiamento positivo: immaginate la felicità di chiuderla.

Così una volta entrati in acqua il corpo e la mente saranno già preparati alla sfida. I nuovi trick dovrebbero

essere provati all'inizio della session dopo un breve riscaldamento, approfittando di essere freschi

e pieni di energia. Sono sufficienti 8-10 volte. Poi fermarsi e analizzare cosa va bene e cosa non funziona

e soprattutto cercare di capire perché. Poi ripetere, magari distraendosi e motivandosi ogni tanto con

qualcosa che già si padroneggia. Per centrare l'obiettivo serve l'approccio giusto che è quello di divertirsi

mentre si prova. La gioia di sperimentare, di sfidare i propri limiti inizia durante le prove e non necessariamente

quando si è raggiunto il traguardo.

02. SBAGLIARE FA PARTE DELL'APPRENDIMENTO

I kite sono concepiti per volare al meglio ma anche per resistere agli schianti. Non bisogna aver paura di

far cadere l'ala in acqua. L'errore è necessario e dà la misura di ciò che l'ala può e non può fare, di quello

che noi possiamo e non possiamo fare. Se la navigazione di bolina e il bodydrag sono abilità consolidate,

semplicemente fregatevene di sbagliare. Un aiuto consistente può venire dai video tutorial della manovra

che si vuole chiudere. Anche lì tuttavia bisogna saper individuare quello giusto, quello che si adatta

di più a noi e che spiega in maniera più chiara e comprensibile. La cosa migliore sarebbe avere qualcuno

che ci guarda e che ci dice dall'esterno cosa facciamo bene e cosa sbagliamo, perché spesso nella velocità

della manovra non riusciamo a identificarne i punti critici e i movimenti corretti.

03. NON DATE LA COLPA ALL'ATTREZZATURA

Alcuni rider si perdono dietro l'attrezzatura addossando a questa la maggior parte dei propri successi

o insuccessi nel chiudere le nuove manovre. In realtà per progredire l'80 per cento dei fattori in gioco

passa esclusivamente attraverso le proprie abilità e le motivazioni. Basta andare in qualche spot di Paesi

africani, sudamericani oppure orientali per vedere in acqua ragazzi che fanno dei veri numeri con

materiale scadente o datato. Le attrezzature moderne sono ormai estremamente performanti, sicure e

versatili. Basta scegliere quelle più adatte al nostro stile di riding, quelle con cui ci sentiamo a nostro

agio e il gioco è fatto. Poi tutto dipende da noi.

04. ESSERE IN FORMA CONTA, ECCOME

Molto più importante è tenersi in forma. Il kiteboarding è un sport che sollecita i muscoli, le articolazioni,

i tendini, le giunture. Senza contare lo stress di un paio d'ore passate a provare nuovi movimenti con

inevitabili errori, cadute, recuperi che sollecitano oltremodo il fisico. Correre, andare in bicicletta, fare

stretching non solo aumentano le possibilità di stare più tempo in acqua e sopportare sforzi ripetuti ma

prevengono anche incidenti come stiramenti, contratture, distorsioni, etc.


SOMMARIO

PORTFOLIO

EVENTI

GIOVANI ATLETI

18 30 40

GKA - Airton conquista la

vittoria in casa

Chiuse a Dakhla le qualifiche

per i Giochi Olimpici

Giovanili di Buenos

Aires

ESPERIENZE

KITE EXPERIENCES

SPOTGUIDE

62

Jerrie Van De Kop da

Zanzibar al Kilimanjiaro

in Kite

76

Un catamarano per i kiter

a spasso nei Caraibi

82

Embuaca (Region Ceara,

Brazil)

ITW

LANDKITE

TUTORIAL

114

David Tonijuan: come

atleta credo nel lavoro

duro

124

99.62 km/h: Thierry

Collado batte il nuovo

record mondiale di land

kiting

126

Salto: come andare più

in alto


DOWNWIND KITE EXTREME BIG AIR

48 56 58

Una grande avventura

TORNA IL RED BULL

MEGALOOP

IL GKA KITEBOARD-

ING WORLD TOUR - AIR

GAMES 2018

MERCATO

VIAGGI

KITE TRIP

90

DEMO TOUR RRD 2018

94

Portfolio La magia di Dakhla e il

bello dei kitecamp

102

Portfolio Filippine, una

destinazione fuori dal

normale

PRODUCT FOCUS

146

RRD: Ten Knots &

Poison | Core: Section 2 |

F-One: Lynx Bar


18

PORTFOLIO

Alberto Rondina

RIDER: ALBERTO RONDINA

FOTO: CABRINHA COURTESY


20 PORTFOLIO

DAVID TONIJUAN

RIDER: DAVID TONIJUAN

FOTO: F-One Courtesy


22 PORTFOLIO

JULIEN LELEU

RIDER: JULIEN LELEU

FOTO: RRD COURTESY


24 PORTFOLIO

EWAN JASPAN

RIDER: EWAN JASPAN

FOTO: TIM WALSH


26 PORTFOLIO

ROMARIO MAICON DA SILVA

RIDER: ROMARIO MAICON DA SILVA

FOTO: AXEL REESE


WWW.KITEWORLDSHOP.COM

IL GRANDE

KITESURF SHOP

EUROPEO

KITEWORLDSHOP.COM è lo store on-line definitivo per

gli appassionati degli sport della tavola che vogliono il

meglio per la propria passione.

Un catalogo in continua crescita che comprende:

Kitesurf, Kiteboards, Surfboards, SUP, Mute,

Abbigliamento e Accessori originali delle migliori

marche al miglior prezzo, sempre disponibili 24/7 365

giorni all’anno.

Grande offerta, facilità di acquisto, sicurezza nelle

transazioni, garanzia del miglior prezzo, diritto di reso

esteso a 30 giorni, spedizioni veloci ed un Servizio

Clienti sempre pronto ad accontentarti e ad aiutarti

nella scelta, fanno di KITEWORLDSHOP.COM il tuo

compagno ideale per acquistare in assoluta tranquillità.


Photo: Alanvan Gysen – Courtesy Cabrinha

HOT LINE: +39 02 400 30 467

RIVENDITORE UFFICIALE


30

EVENTI

GKA - Airton conquista la vittoria in casa

Airton

conquista la vittoria in casa

Text: Matt Pearce

Photo: Ydwer van der Heide


G K A K I T E S U R F

W O R L D T O U R


32

EVENTI

GKA - Airton conquista la vittoria in casa

Per tutto il mese di gennaio, gli organizzatori della

competizione, gli ufficiali di gara e gli atleti hanno

avuto l'acquolina in bocca guardando le immagini

che circolavano sui social media di Ponta Preta con il

suo spettacolo di onde massicce che facevano sperare

in un grande inizio di stagione.

E invece come si avvicinava l'evento il vento è cominciato

a calare e anche la swell si è ridotta. Ad appena

una settimana dall'inizio delle competizioni gli atleti

giunti qui da ogni parte del mondo si sono ritrovati

a osservare Ponta Preta completamente piatta, una

condizione tutt'altro che comune in questo periodo

dell'anno.

Poi magicamente durante il giorno della registrazione

dei partecipanti il vento ha ricominciato a soffiare.

Mitu e Djo Silva, i due local leggendari di Capo Verde

che hanno una profonda conoscenza di questi luoghi

hanno dato l'annuncio che tutti volevano: la swell stava

tornando velocemente! Dal quel momento in poi ci

sono stati cinque giornate epiche di gare che hanno

visto in acqua 38 uomini e 11 donne darsi battaglia in

questo spot che è un'icona del kitesurf mondiale.

Airton in acqua ha dato spettacolo con le sue

strepitose manovre aeree che hanno mandato in visibilio

il pubblico. Per lui un inizio di stagione formidabile

con una vittoria conquistata battendo in finale

Keahi de Aboitiz, la prima volta in assoluto che batteva

Keahi!


"Dal quel momento in poi ci sono stati cinque giornate

epiche di gare che hanno visto in acqua 38 uomini e 11

donne darsi battaglia"


34

EVENTI

GKA - Airton conquista la vittoria in casa

Nel dopo gara lo stesso Airton ha ammesso di non

potere avere un inizio migliore di questo. Non aveva

vinto il titolo nel 2017 nella maniera che avrebbe

voluto e cercava assolutamente un riscatto in questa

edizione. Si è aggiudicato anche il primo posto

della classifica Expression, un chiaro segnale che

quest'anno Airton non vuole lasciare nulla al caso e

dimostrare tutto il suo talento. E possiamo stare certi

che i suoi concorrenti, Keahi incluso, saranno lì ad attendere

e approfittare di ogni sua distrazione o errore

durante il GKA KiteSurf World Tour.

Sul fronte femminile, la campionessa uscente Moona

Whyte ha avuto un inizio di stagione altrettanto esilarante

in questo evento battendo in finale una grande

Jalou Langeree.


36

EVENTI

GKA - Airton conquista la vittoria in casa

Ci sono molte ragazze di talento nella divisione

femminile di questo circuito mondiale ma è evidente

che Moona e Jalou hanno un passo decisamente migliore

e danno l'idea che in ogni tappa del tour la gara

la faranno loro due sole.

Jalou Langeree si è adattata molto bene alla nuova

sfida di gareggiare con la schiena all'onda. Le prossime

due tappe del tour, Dakhla in Marocco e Viana

do Castelo in Portogallo dovrebbero favorire Moona

che dovrebbe gareggiare con la faccia rivolta verso

l'onda. Ma sicuramente la luce si è accesa per Jalou

che si allenerà a dovere per perfezionare il suo riding

in vista delle prossime gare.

Abbiamo visto anche altri rider in realtà non completamente

sconosciuti al tour dare in acqua prova di

uno straordinario talento e siamo certi che anche nelle

prossime tappe ci sarà da divertirsi. A partire proprio

da Dakhla dove la carovana di atleti si sposterà

dal 24 al 29 aprile.


38

EVENTI

GKA - Airton conquista la vittoria in casa

ECCO GLI ATLETI SUL PODIO DI QUESTA

TAPPA CAPOVERDIANA:

UOMINI

1: Airton Cozzolino (CV / ITA)

2: Keahi de Aboitiz (AUS)

3: Sebastian Ribeiro (BRA)

DONNE

1: Moona Whyte (USA)

2: Jalou Langeree (NED)

3: Ines Correia (POR)

EXPRESSION

SESSION

1: Airton Cozzolino (CV / ITA)

2: Matchu Lopes (CV)

3: Camille Delannoy (FRA)


CHIUSE A

DAKHLA LE

QUALIFICHE

PER I GIOCHI

OLIMPICI

GIOVANILI

DI BUENOS

AIRES

40

GIOVANI ATLETI

Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires


Si è concluso il 25 febbraio il Campionato Continentale a Dakhla, in

Marocco, per la qualifica dei giovani kiter di Europa e Africa agli Youth

Olympic Games in scena a Buenos Aires nel 2018: con la vittoria di

Sofia Tomasoni l’Italia conquista la prima qualifica per le ragazze del

TT:Racing. Bene anche Slovenia, Sud Africa e Marocco.

TEXT: DAVID INGIOSI


42

GIOVANI ATLETI

Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires

Dopo avere vinto il Mondiale Giovanile

in Brasile nel 2017, Sofia Tomasoni

prosegue la sua brillante

ascesa nell'Olimpo del kitesurf.

Intanto si è messa in tasca un bel

biglietto per le Olimpiadi Giovanili

che si disputeranno in Argentina

nel 2018. Nel corso delle qualificazioni

per il prestigioso evento olimpico

che si sono svolte dal 20 al

25 gennaio a Dakhla, sul Mar Rosso,

in Egitto, Sofia ha messo in fila

una serie di risultati incredibili, con

ben quattro primi posti negli otto

tabelloni disputati in questa settimana

di gare. Selezionate anche

Slovenia per il maschile europeo

con Toni Vodisek, il Sud Africa nel

femminile africano con Rut Gouws

e il Marocco nel maschile africano

con Jonas Ouahmid. "Sono felicissima

- ha detto la Tomasoni - aspettavo

questo momento da quasi

un anno. Ora non penso alle Olimpiadi,

ma a continuare a vincere.

Perché è una sensazione fantastica".Una

competizione martoriata

da condizioni meteorologiche

avverse che hanno costretto gli

atleti a disputare tutte le prove

soltanto negli ultimi tre giorni con

condizioni di vento molto forte, anche

oltre i 30 nodi, ma con acqua

comunque piatta grazie al campo

di gara allestito nella laguna protetta

nella Baia di Dakhla. I giovani

atleti hanno comunque dato prova

di un ottimo livello tecnico soprattutto

nei cambi delle vele e nelle

scelte strategiche.


44

GIOVANI ATLETI

Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires

SIAMO UNA

DISCIPLINA

VELICA CHE HA

UN POTENZIALE

ENORME


ORA NON

PENSO ALLE

OLIMPIADI, MA

A CONTINUARE

A VINCERE.


46

GIOVANI ATLETI

Chiuse a Dakhla le qualifiche per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires

ECCO LE

CLASSIFICHE

FINALI:

Ragazzi Divisione Europea

1 Toni Vodisek (SLO) 9pts

2 Benoit Gomez (FRA) 9.9pts

3 Maxime Chabloz (SUI) 15pts

Ragazze Divisione Europea

1 Sofia Tomasoni (ITA) 6pts

2 Alina Kornelli (GER) 12pts

3 Nina Font Castells (ESP) 12pts

Ragazzi Divisione Africana

1 Jonas Ouahmid (MAR) 12pts

2 Pieter Botha (RSA) 15pts

3 Terje Magnus Groenewoud (RSA) 24pts

Ragazze Divisione Africana

1 Rut Gouws (RSA) 8pts

2 Johane Botha (RSA) 15pts

3 Assia Roussafi (MAR) 22pts


Mirco Babini:

"Portare il kitesurf a livelli sempre più alti"

"L’Italia ancora una volta ha dimostrato di avere una struttura forte,

coesa e professionale. Il lavoro congiunto di Federazione Italiana Vela

e Classe Kiteboarding è una base importante e sarà ancora la linea

da seguire in futuro. Ho una grande responsabilità, cercherò di

perseguire con impegno e professionalità questa strada per portare

lo sport del kiteboard sempre più ad alti livelli. Siamo una disciplina

velica che ha un potenziale enorme". Lo ha detto Mirco Babini, presidente

dell’international Kiteboarding Association (IKA). "L’organizzazione

supportata dal Comitato Olimpico marocchino, dalla Federazione

Vela e dalle Autorità locali è stata impeccabile - ha aggiunto il

presidente Babini - così come la logistica presso il villaggio Dakhla

Attitude".


48

DOWNWIND

Una grande avventura

Una grande avventura

Non uno slogan ma una definizione pura di ciò che è stato il kite

downwind da Sal a Boavista a Capoverde. Con la traversata di oltre 75

chilometri dell'oceano Atlantico questo sport è diventata un'esperienza di

mare che ogni kiter dovrebbe fare.


Boa Vista è facile da raggiungere da molti aeroporti europei con un volo

di di circa 6 ore e offre un vero paradiso per i kiter che vogliono compiere

downwind attorno all'isola, trovare onde perfette e una vita senza stress.

Un tesoro nascosto al turismo di massa e una vacanza kite che permette

di immergersi nella cultura locale.

Ulrich Frank, fondatore del Kite Downwind, è arrivato a Boa Vista nel 2015

per la prima volta e si è subito innamorato del posto. "Durante i periodi

invernali quando mi prendevo una pausa dal lavoro di manager di un

centro di sport acquatici situato a Malcesine, sul lago di Garda, avevo

voglia di girare il mondo e visitare Cape Verde, il Sud Africa e tutti quei

posti che un kiter ha in mente.

Sono finito a Boa Vista e da quella volta mi chiedevo dove avrei passato

l'inverno successivo. Dopo la prima edizione del Kite Downwind nel 2017

era chiaro per me che quell'evento doveva ripetersi. All'epoca tuttavia

avevamo solo 14 rider iscritti, un piccolo sito web e una manciata di foto

per promuoverlo, ma era tempo di mettersi al lavoro.


50

DOWNWIND

Una grande avventura

Ho deciso così di dedicarmi a tempo pieno a questo progetto, considerandolo

non solo una manifestazione sportiva ma un'occasione per raccogliere

fondi per un asilo locale gestito da Sonia Stacchezzini e dal team

dell'associazione Un click per un sorriso.


Dopo il successo della prima edizione del 2017 abbiamo creato un nuovo

sito: www.kite4change.com che non ospita solo il Kite Downwind da Sal

a BoaVista ma anche la prima edizione del Foil around BoaVista che si

correrà nel dicembre 2018. Entrambi gli eventi hanno l'obiettivo di raccogliere

fondi per i ragazzi dell'isola. E dopo un'attenta organizzazione

la seconda edizione del downwind nel febbraio del 2018 è stata un successo.

C'erano 30 rider da ogni parte del mondo e hanno lasciato l'isola di Sal

alle 9 del mattino del 4 febbraio. I punti di forza della competizione sono

stati la partecipazione di Mitu Monteiro e Matchu Lopes. I due eroi locali

della comunità di kiter hanno dedicato la loro partecipazione all'evento

non solo alla causa di kite4change ma anche a Francoise Guy che è stato

il primo a compiere la traversata con il windsurf nel 1994 e che ha avuto

un forte impatto sulla comunità capoverdiana.

Vedere Mitu, Matchu e Sean il figlio di Francoise Guy lì fuori in oceano

giocare con gli stessi elementi mi ha reso orgoglioso e pieno di gioia.

Questo e le condizioni della giornata con 24-27 nodi di vento, onde di 4

metri e un sacco di ali nel cielo saranno difficili da dimenticare.


52

DOWNWIND

Una grande avventura

L'ultima parte del downwind ha segnato la regata per il podio. All'incirca

a 10 chilometri dalla fine i rider si sono radunati e la barca di appoggio ha

segnato la linea di partenza. Dopo tre ore di kite in oceano questa corsa

non era affatto facile. Per il primo chilometro i rider stavano quasi tutti in

fila ma poi i pro hanno raggiunto un altro passo superando facilmente il

chop fino a Praia Cabral.


Matchu Lopes ha vinto la gara, seguito da Sean Guy. Quando siamo arrivati

sulla spiaggia di Boa Vista di fronte a Morabeza era come se tutta

l'isola fosse venuta a dare il benvenuto ai protagonisti di questo evento.

Centinaia di persone salutavano gli atleti e sventolavano le bandiere per

celebrare Matchu e Mitu".


54

DOWNWIND

Una grande avventura


Davvero un caldo benvenuto! Abbiamo quindi continuato con una cerimonia

di premiazione e un concerto di musica dal vivo. Abbiamo raccolto

1.000 euro per l'asilo locale e comprato tavoli, sedie e materiale

scolastico".

Guardate il video dell'evento e se vi piace raggiungeteci il prossimo anno!

www.kite4change.com.


56

KITE EXTREME

TORNA IL RED BULL MEGALOOP

TORNA IL RED BULL

MEGALOOP Challenge

1 APRILE – 1 NOVEMBRE 2018, SPOT ZANDVOORT

La Red Bull ha annunciato le date

ufficiali del Megaloop Challenge

2018, uno degli eventi più attesi

del calendario internazionale. Sedici

rider tra i più forti del mondo si

sfideranno per mostrare i loro più

potenti megaloop nelle condizioni

più estreme che le coste dell'Olanda

potranno presentare, quando

il vento soffierà a più di 30 nodi!

I partecipanti hanno tempo per

presentare la propria candidatura

a prendere parte a questo mitico

evento fino al 20 marzo 2018.

Il Red Bull Megaloop sarà organizzato

quando le condizioni meteorologiche

saranno perfette. Ciò

vuol dire: quando le autorità locali

inviteranno la popolazione a rimanere

al riparo e invece i migliori

rider hanno un solo obiettivo, surfare

duro e volare alto!

Quando Madre Natura mostrerà

quello di cui è capace tra il 1° aprile

e il 1° novembre vi chiederemo di

mostrarci le vostre!

I primi tre rider selezionati per il

più estremo degli eventi al mondo

sono già stati annunciati:

Joshua Emanuel (Sud Africa) –

Campione uscente

Lasse Walker (Olanda)

Nick Jacobsen (Danimarca)

RED BULL MEGALOOP RECAP VIDEO

SITO WEB

WWW.REDBULL.COM


58

BIG AIR

IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR - AIR GAMES 2018

IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR

AIR GAMES 201

Nel 2018 il GKA Kiteboarding World

Tour organizzerà una serie di tappe

della World Cup che metteranno il

fattore "Wow" e l'intrattenimento

del pubblico al centro dell'azione.

Le prestazioni più selvagge e spettacolari

verranno premiate come

massima espressione del twintip

Freestyle e alla fine della stagione

verranno eletti i campioni del

mondo: che l'AIR Games cominci!

L'obiettivo del tour è quello di trovare

il rider twintip più completo

del panorama anche se alla base

del giudizio in gara ci saranno i salti

più alti possibile. Dopo di questo

verranno valutati l'interpretazione

personale delle manovre da parte

di ciascuno e la spettacolarità nelle

condizioni di svolgimento delle

gare.

IL PUNTEGGIO PER CATEGORIA:

I tricks verrano giudicati dai giudici

per 4 categorie e alla fine della

heat (4 rider per heat) conteranno i

migliori tre trick per ogni rider.


8

LE CATEGORIE:

Salti regolari (rotazioni, grabs, conta

tutto, basta che sia "aereo")

Board-offs

Kite loops

Handle-passes

Sviluppando un formato con quattro

categorie in gara lo spettacolo

sarà dinamico, esplosivo e garantito.

Permettendo ai rider di omettere

una categoria di trick, c'è

per ognuno di loro la possibilità di

esprimere il meglio del loro stile,

quindi ci aspettiamo che le migliori

star dello sport vengano a mettere

la loro firma alla gara.

Immaginate i doppi handle-passes

di Carlos Mario a Cabarete mischiati

con i kiteloop esplosivi di

Jesse Richman. E ancora pensate

agli impressionanti hang time di

Tom Hebert alle prese con i suoi

board off aerei contro i massicci

back roll con kite loop invertiti di

Kevin Langeree. Potrà un campi-


60

BIG AIR

IL GKA KITEBOARDING WORLD TOUR - AIR GAMES 2018

one raffinato come Aaron Hadlow

ottenere un altro titolo mondiale

in condizioni estreme?

Un rider maschio e una femmina

prevaleranno su tutti gli altri e

faranno aprire gli occhi a tutto il

mondo sulle possibilità espresse

dagli amanti del twintip quando

concentrate in un unico grande

vento.

CONDIZIONI

La competizione si disputerà con

condizioni di vento a partire dai

15 nodi, quindi i rider devono tenersi

pronti ad adattarsi a queste

condizioni. Nel caso il vento aumenti

naturalmente il sistema di

punteggi dei giudici si adatterà

alle condizioni, in particolare all'altezza

dei salti, mentre in caso di

venti leggeri i giudici valuteranno

maggiormente gli aspetti tecnici

di ogni manovra anche se l'altezza

dovrà essere sempre tenuta in

considerazione.

Le gare si disputeranno in alcune

delle più prestigiose località

del mondo che ispireranno ogni

partecipante e il pubblico di appassionati:

Durante tutto il 2018 il team del

GKA lavorerà insieme ai rider per

creare un tour forte per gli atleti

in gara, per il pubblico e per tutto

lo sport. Ogni cosa può succedere!

Seguiteci e tenetevi pronti al decollo...

Round 01

Mondial du Vent, Leucate, Francia: 17 – 22 aprile

Round 02

Tarifa (combinato con l'evento di strapless freestyle): 27 giugno – 1° luglio

Round 03

Susi Mai Invitational, Cabarete: 9 – 15 luglio


WITHOUT

A DIAMOND

—THERE’S NO

HAPPILY EVER

AFTER

Alan Van Gysen Rider: Nick Jacobsen Contact: Pryde Group GmbH Bergstraße 7, 82024 Taufkirchen, Germany Tel: +49 89 6650490

WITHOUT YAMAMOTO LIMESTONE

NEOPRENE THERE’S NO HAPPILY

EVER AFTER EITHER

Yamamoto Limestone Neoprene is the diamond of wetsuit innovation and performance.

Made from limestone extracted from Mount Fuji in Japan, it is a non-petroleum based

material that is the industry standard for premium neoprene and superior watersport

performance.

No sad faces here though... because ALL our wetsuits use Yamamoto so you can

always experience the Happily Ever After with any of our wetsuits.

[1]

[2]

Premium Japanese limestone-based neoprene is 95%

water impermeable compared to 70% for standard

petroleum neoprene. It absorbs less water, dries faster

and provides more wind chill protection.

Yamamoto neoprene has a unique cell structure and has

a 23% higher closed cell ratio for added buoyancy and

flexibility [1]. The cells are evenly spaced and filled with

nitrogen gas that increases heat retention [2].


62

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

- Jerrie Van De Kop -

DA ZANZIBAR AL KILIMANJIARO IN KITE


64

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

Zanzibar, ecco da dove è partito

tutto. In queste fotografie del dietro

le quinte potete vedermi mostrare

l'hydrofoil ai bambini. È con questo

mezzo infatti che raggiungerò il

continente africano. Navigando

con l'hydrofoil. Ma perché? Per

spiegare ai ragazzi il problema del

riscaldamento globale con l'aiuto di

Lutman che può tradurre la storia.

Secondo me è il modo migliore per

sensibilizzare le nuove generazioni

su questo problema. Un modo facile

ed efficace.


66

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

La prima session per me in Zanzibar. Finalmente! Una session davvero

speciale per me. Questa infatti è la prima volta in kite per Lutman. Lutman

è un acrobata molto dotato che vive a Zanzibar. È incredibile osservare

il talento atletico di questo bambino. Una volta che siamo partiti

potevo sentire solo il suo respiro forte e le sue risate. Gli piaceva tantissimo.

È stato fantastico navigare con lui e sono certo che Lutman diventerà

un nome come acrobata o forse anche come kiter!

Per l'inizio della mia missione cercavamo spiagge libere dove di solito

non vanno i kiters. Incontrarsi con i ragazzi è stato bellissimo. Non

avevano idea di cosa stava accadendo. È piuttosto difficile comunicare

con loro per via delle lingue differenti. Loro parlano solo Swahili.

Cambiare i kite è una bella sfida una volta che sei in mare aperto. Durante

il mio primo viaggio in Tanzania ho dovuto cambiare il mio kite

con uno più piccolo. Più tardi ancora ho cambiato passando a un 7 metri

Passion. Cambiare il kite a bordo di una piccola barca non è facile ma


era l'unica soluzione. Dopo sei ore di navigazione sono arrivato sul continente.

Durante il viaggio da Zanzibar alla Tanzania ho messo il piede in un riccio

di mare. Ce ne sono tantissimi attorno il reef di Zanzibar. È molto

difficile rimuovere le loro spine, quindi ho deciso di lasciarle lì nel piede.

Pessima decisione. Il dito del piede si è infettato e dovevo metterlo a posto

prima di scalare il Kilimangiaro!

Allora ho chiesto a un ragazzo del posto sulla spiaggia. In realtà non potevo

comunicare con lui ma mi è bastato fargli vedere l'infezione. Si è allontanato

per tornare poco dopo con un frutto e dell'olio. Mi ha guardato

e mi ha detto semplicemente "scusa". Quindi si è messo il mio dito del

piede sporco in bocca. Non so perché, forse per aprire bene la ferita. Il

dito mi faceva un male cane! Lui ha preso quindi il succo dal frutto e me

lo ha spalmato sulla ferita. Poi la stessa cosa ha fatto con l'olio. fatto! Il

giorno dopo quando mi sono svegliato l'infezione era sparita!

Cercare un posto per dormire in una località che non conosci non è semplice.

Alla fine ho seguito due uomini che mi hanno offerto del cibo e una

tazza di thé. Questo posto era speciale per me perché di solito non si

entra in queste case fatte di fango. Non c'era una porta e solo una piccola

finestra nella cucina. Dopo qualche minuto la casa era piena di fumo

per via del fuoco acceso. C'erano più di 35 gradi e uno dei due era ancora

con la sua giacca a vento davanti al camino. Nel nostro viaggio abbiamo

conosciuto tanta gente amichevole e divertente!


68

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

Un posto perfetto, vento, sole e i Masai! Siamo stati molto fortunati con

le condizioni meteo. È pazzesco come la terra sia così asciutta sotto la

mia tavola quando facevo landboard. Non lo avevo mai fatto prima ma è

piuttosto facile. Era bello vedere quanto i Masai erano incuriositi. Sicuramente

non avevano mai visto prima una cosa simile. Si avvicinavano per

vedere l'attrezzatura. Il landboarding non era il solo mezzo che utilizzavo

per raggiungere il Kilimangiaro. Ho usato anche un carro a vela e un

kitewing.


Più tardi quella sera mi sono accampato in tenda all'interno di un parco

nazionale con tutti gli animali intorno. Abbiamo acceso un fuoco per tenerli

lontani. È stata un'esperienza forte perché eravamo lontani da ogni

forma di civiltà. Senza il fuoco o lampade gli animali si sarebbero avvicinati

a noi. Ci siamo svegliati alle 4 di notte con i ruggiti dei leoni che

erano vicini. Dovevamo preparare la mongolfiera. Non ero mai salito su

uno di questi affari ed è stata un'esperienza fantastica! Abbiamo volato

sopra il parco con tutti gli animali che scappavano per avvicinarci al

Kilimangiaro, la mia ultima tappa della missione.

Sulla strada abbiamo incontrato dei bambini sulla strada vestiti in

maniera colorata che per loro vuol dire diventare adulti. Erano bellissimi.

Una volta che ci siamo organizzati l'attrezzatura abbiamo cominciato

il trekking. È molto importante prepararsi bene ed essere in forma prima

di cominciare questo viaggio. Ma il nostro team era stato impegnato

parecchio per le riprese in Tanzania e a Zanzibar ed eravamo stanchi ancora

prima di cominciare. Vivendo in Olanda senza nessuna montagna


70

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

da scalare, per me il Kilimangiaro era una bella novità. La natura durante

l'ascesa è stupefacente. Si passa dalla giungla ai paesaggi desolati dei

versanti alti. Dormire in tenda con una temperatura di -10 gradi non è

facile. Non eravamo preparati. La montagna diventa sempre più difficile

da scalare mano mano che si sale. Con il risultato che ci si affatica tanto

e si dorme poco. Per fortuna avevamo un team preparato che ci ha

aiutato parecchio. Sono orgoglioso di ognuno di loro che ci ha aiutato a

raggiungere la vetta. È stato come andare sulla Luna!

Scalare la montagna è stata una sfida enorme per me. Ma sono venuto

qui per raggiungere la sua vetta ad circa 5.700 metri per sensibilizzare

il mondo allo scioglimento repentino dei ghiacciai. Siamo stati fortunati

ad avere anche un po' di neve quel giorno. Un vero miracolo. Quando mi

sono svegliato non stavo bene. Anzi non mi ero mai sentito così male in

vita mia. Erano gli effetti dell'altitudine. Qualcuno del team mi ha aiutato

ad alzarmi a mettermi le scarpe e a mangiare qualcosa. Jerome mi ha

letteralmente portato lui in spalla perché non potevo quasi camminare.

Non avevo senso dell'equilibrio e avevo difficoltà a respirare. Ho preso


qualche aspirina e mi sono sentito leggermente meglio tanto da provarci.

Il team ha gonfiato il kite, ci sono voluti 5 o 6 uomini perché per via

dell'aria sottile l'ala non si gonfiava a causa dell'altitudine.

Senza nessun equilibrio sono caduto diverse volte ma ero felice e l'adrenalina

mi ha fatto sentire meglio. Alla fine ci sono riuscito. Ero contento

di essere stato il primo al mondo a fare kite su questa montagna. Siamo

quindi tornati al campo e ci siamo preparati per scendere. Ci abbiamo

messo 8 giorni per salire e uno per scendere. Quando sono sceso mi

sono sentito subito molto meglio.


72

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite

Seguendo il vento, il viaggio di una vita per

sensibilizzare il mondo al problema del

riscaldamento globale


Il riscaldamento globale e i cambi climatici sono alla base di una serie di

problemi nel mondo. Ad aver catturato la mia attenzione è stata la vetta

del Kilimangiaro interessata dallo scioglimento dei ghiacci. È rimasto

solo un quarto del suo ghiacciaio che fornisce acqua alla popolazione

locale. Oltre a questo, gli stessi venti stabili di Zanzibar sono destinati a

scomparire. Sono stato attratto dal sistema Just Digg it che ha inventato

l'Hydrological Corridor. Questo sistema può aiutare a cambiare il modo

di pensare delle società in termini più ecologisti e aiutare a salvare il

pianeta.

Just Digg it crea un modo di pensare positivo attraverso una serie di

campagne di sensibilizzazione per ispirare, mettere insieme e rendere

attive intere generazioni in modo da fermare il riscaldamento globale.


74

ESPERIENZE

Jerrie Van De Kop da Zanzibar al Kilimanjiaro in Kite


Se me lo chiedete, posso dire che come possiamo riscaldare la terra nello

stesso modo possiamo raffreddarla. Per questa ragione ho creato la

campagna "Follow the wind", che sensibilizza al problema in un modo

positivo. Una spedizione di 23 giorni muovendosi solo grazie al vento

attraverso il mare ma anche nelle terre africane dell'interno aride e desolate.

Un viaggio che mi è servito a me per primo per guardare e toccare

con mano il fenomeno. Il mio viaggio è cominciato a Zanzibar ed è arrivato

fino al Kilimangiaro passando per la Tanzania e il Kenya. Il vento mi

ha guidato su tre differenti terreni: il mare, il deserto e la neve.


76

KITE EXPERIENCE

Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi

Testo: Stefania Conte | Foto: Gerard Smith

Un catamarano per i kiter

a spasso nei Caraibi

I Caraibi sono considerati da sempre la meta d'eccellenza

per la fuga invernale, compresa quelli dei kiter.

L'inversione delle stagioni rispetto all'Europa infatti

rende queste isole il luogo ideale per sfuggire ai grigi

e freddi mesi europei. L'area caraibica comprende

tutte le isole che si trovano tra il Golfo del Messico

e l'oceano Atlantico, bagnate dal Mar dei Caraibi.

Una miriade di isole dalle forme più disparate, raggruppate

in vari arcipelaghi, dalle origini sia coralline

che vulcaniche e una più bella dell'altra: Grenada, St.

Vincent e le Grenadine, St. Lucia, Martinica, Antigua,

Guadalupe, St. Martin.

I cercatori di vento come i kiter trovano pane per i

loro denti in questo paradiso. Da novembre a giugno

dall'Atlantico soffiano infatti gli Alisei, venti generati

dalla Corrente del Golfo, con una media che oscilla

tra i 18 e i 24 nodi. A inizio e a fine stagione sono più

potenti, a dicembre il cosiddetto "Christmas Wind"

proveniente da Nord-Est raggiunge i 30 nodi, mentre

a metà stagione si stabilizza e gira verso Est, per

riprendere più forte verso maggio/giugno, soffiando

da Sud-Est. Quale destinazione migliore dunque per

godere di questa esemplare situazione meteorologica?

Tralasciando i classici resort che rendono la vacanza

piuttosto statica, la nuova tendenza di viaggi kite in

queste zone è il noleggio di catamarani attrezzati appositamente

per i kite safari. In questo modo si ha la

possibilità di muoversi giornalmente da un’isola all’altra

per provare gli innumerevoli spot e nel contempo

godere appieno di tutte le meraviglie che caratterizzano

queste isole.

Le crociere durano dai 7 ai 10 giorni e quelle che

riscuotono più successo si svolgono tra le piccole

isole incantate e semi deserte dell’arcipelago delle

Grenadine: Union Island, Mayreau, Tobago Cays, Palm

Island. Tra queste isole ce ne sono alcune lunghe

solamente 100 metri e larghe 30: da un lato la sabbia

dorata finissima, dall’altro piccoli pezzetti di corallo

che ricoprono la battigia battuta dalle onde; nel


mezzo le alte palme ad ago creano una zona d’ombra

ideale per una meritata siesta tra una session e l'altra.

Soggiornando sul catamarano, oltre ad ammirare

paesaggi idilliaci, si ha tutto a portata di mano e in

meno di un'ora di navigazione ci si sposta da uno spot

all’altro. La varie tipologie di location accontentano

sia i pro che i beginner poiché si passa dalle baie protette,

alla barriera corallina, dalle lagune tra le mangrovie,

alle onde in mare aperto.

Le temperature oscillano tra i 26 e i 31 gradi centigradi

e anche l'acqua è calda, in media intorno ai 27 gradi,

cristallina e di un turchese che toglie il fiato. Immancabili

sono anche le nuotate per fare snorkeling sulla

barriera corallina che è uno dei tanti piacevoli modi

per intrattenere gli eventuali accompagnatori che

non praticano il kite.

Un elemento da non sottovalutare e che rende i

Caraibi una destinazione ideale soprattutto di questi

tempi è la sicurezza del territorio sotto qualsiasi aspetto.

Tra queste isole infatti i turisti si spostano in


78

KITE EXPERIENCE

Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi

totale sicurezza, inoltre non è necessaria alcun tipo di

vaccinazione e non esiste la malaria. La religione è in

maggioranza cattolica.

Le località di partenza dei kite trip in catamarano sono

in genere le marine di St. George a Grenada, Rodney

Bay a St. Lucia, oppure St. Vincent, ovvero isole che

dispongono di aeroporti internazionali, con collegamenti

diretti dagli Stati Uniti (New York e Miami)

e dall'Europa (Londra e Francoforte). Svegliarsi ogni

mattina in una baia diversa, vedere posti accessibili

solo via mare, nuotare tra le tartarughe, fare varie session

di kite in qualsiasi ora del giorno, partendo anche

dalla barca, rendono la vacanza in catamarano un'esperienza

esclusiva e diversa da qualsiasi altra tipologia

di tipo di viaggio.

Tra i primi operatori a organizzare kite trip in catamarano

ai Caraibi c'è Zenith Ocean Voyages che nel corso

degli anni ha messo a punto una formula di vacanza

molto apprezzata e che offre cibo di alta qualità,

bevande sia analcoliche che alcoliche illimitate, spese

doganali, portuali e il carburante incluse nel prezzo.

Mette inoltre gratuitamente a disposizione degli ospiti

diversi modelli di kite e tavole del Brand Crazy Fly:

Kites: 1x7 m, 1x9 m,1x11 m, 4x12 m,1x13 m,1x14 m,1x15 m,

3×17,1x19 m. Tavole: 2x surfboard, 7x TTs 136-138).

La barca, un Fountaine Pajot del 2010, si chiama

Meercat ed è il più moderno catamarano di lusso specializzato

in crociere per kiter ai Caraibi. È allestito e

ottimizzato per consentire uno stivaggio sicuro e pulito

delle attrezzature da kite (kite, tavole, barre, trapezio,

pompe) senza invadere le zone comfort della

barca. Le tre cabine doppie destinate agli ospiti dispongono

di bagno spazioso con doccia calda e wc. Il

design minimalista degli interni massimizza lo spazio.

Sul ponte i lettini e il trampolino rimangono disponibili

per il relax anche durante la navigazione. L’amplificatore

Wi-Fi in cima all'albero si connette agli hotspot

a terra che trasmettono via Internet a più dispositivi a

bordo per permettervi di rimanere connessi durante

il viaggio. Dispone di un potente generatore da 9kw

che fornisce energia a 220v e attiva il dissalatore che

produce 180 litri d’acqua all’ora, essenziale per la navigazione

in alto mare e nelle isole remote. I dispositivi

di sicurezza sono tutti certificati e controllati periodicamente.

METE E SPOT

Ecco alcune delle destinazioni in cui fa scalo il catamarano

di Zenith Ocean Voyages con la descrizione

degli spot in cui fare kite.

Grenadine

In assoluto le preferite dal capitano del Meercat, che

naviga in queste acque da più di dieci anni, le Grenadine

offrono una miscela di sette diversi spot distanti

l’uno dall’altro al massimo 45 minuti e la sicurezza di

trovare sempre il vento perfetto. Non c’è da stupirsi

se questa è la meta più popolare.

Fregate Bay: spot di acqua piatta con venti da terra,

fondale di sabbia di circa 2 metri, libero da rocce e al-


tri ostacoli. Un posto ideale per saltare alto e imparare

nuovi trick.

Mayreau: con la barca ancorata giusto a 10 metri da

una spiaggia di sabbia, questo spot lavora al meglio

con la swell da Nord Est che offre onde fino a 2 metri

sul reef, mentre le normali mareggiate permettono di

approfittare di kicker e piccole onde. Se le onde non

sono il vostro forte c'è sempre la laguna di acqua piatta

dentro il reef.

Clifton: lo spot della cosiddetta Happy Island offre acqua

piatta e bassi fondali. Ideale per sfoderare le proprie

abilità anche nelle sunset session.

Palm Island: con una piccola navigazione di bolina a

meno di un chilometro da Clifton si raggiunge questo

spot che offre acqua piatta e onde nel canale.

Tobago Cays: un parco marino protetto di 170 chilometri

quadrati circondato da un mare turchese e

protetto dal reef che permette di navigare tra coralli

e fauna marina. In genere qui si lancia il kite direttamente

dalla barca aggiungendo una nuova sfida alla

propria vacanza kite.

L'atmosfera delle Grenadine è ancora quella di una

volta, i Caraibi vecchio stile non toccati dallo sviluppo

di massa. I chioschi in cui si griglia il pesce sulla spiaggia

e si beve rum sono ancora gli stessi di 50 anni fa.

ANTIGUA E BARBUDA

Completamente diversa dalle Grenadine, Antigua offre

la possibilità di fare kite in spiagge estremamente

selvagge e remote rispetto alle località mondane invase

dai super yacth di lusso. La partenza e la fine del

viaggio di Antigua avviene a Falmouth Harbour, dove

non mancano ottimi bar, ristoranti e locali notturni.

Green Island: a circa 4 ore di navigazione da Falmouth

Harbour questo kite spot si trova tra due penisole

connesse da un reef. Si lancia il kite dal Green Island

a soli 40 metri dalla barca ormeggiata alla fonda.


80

KITE EXPERIENCE

Un catamarano per i kiter a spasso nei Caraibi

L'acqua piatta e profonda è ideale per principianti e

appassionati di Freestyle. In genere c'è spazio sufficiente

per tutti, visto che in acqua ci sono 15 rider al

massimo.

Devils Bridge: questo spot offre acqua super piatta a

solo un chilometro dalla barca. Un'escursione facile in

un paradiso del Freestyle.

Barbuda: dista un giorno di navigazione da Green Island

seguita da un'immersione a caccia di tonni freschi.

Si arriva a Low Bay e ci si ancora a 12 Mile Beach.

Acque profonde e venti da terra con mareggiate

creano condizioni quasi da snowboard. Strambate

e carving in queste acque sono un'emozione unica.

Probabilmente è il solo spot dove si naviga completamente

soli.

ALTRE DESTINAZIONI

Questi sono solo due dei viaggi kite proposti da Zenith.

Altre mete sono per esempio le isole di St. Martin

e la Guadalupa. Per un'esperienza estrema, Zenith

propone invece il Mega Trip, un viaggio di 500 miglia

nautiche attraverso i kite spot incontaminati lungo il

Venezuela, come Bonaire e Curacao. Questo viaggio

ha un vero e proprio spirito di spedizione a differenza

dei classici viaggi da 7 o 10 giorni descritti sopra.

Immaginate ora di aver trascorso una giornata di puro

kite e divertimento, al sole, in un mare cristallino e

ora siete lì in pozzetto a sorseggiare il vostro drink

preferito ammirando i giochi di colore delle nuvole

al tramonto... L'inverno ai Caraibi sarà solo un ricordo

lontano.

WWW.ZENITHOCEANVOYAGES.NET


Hotels da Sogno

e Vento Costante

Lasciati

sorpendere

da questo

Brasile

members of egroup.net.br

Visita i nostri site e prenota il tuo prossimo kite trip

JERICOACOARA • CEARÁ • BRASIL PREÁ • CEARÁ • BRASIL vilakalango.com.br • ranchodopeixe.com.br


82

SPOTGUIDE

Embuaca (Region Ceara, Brazil)

Embuaca

REGION CEARA, BRAZIL

Un partecipante alla Kiteboarding Clinic ritorna a bordo di un

pickup 4x4 dal suo viaggio di un giorno al punto di partenza,

ossia Guajiru. Il gruppo è stato nello spot più a Nord, un posto

splendido. Quando gli chiedimao quale era questa località i

ragazzi si guardano tra loro perplessi. "In ogni caso è lo spot

migliore della zona", dicono. Dopo alcune richieste finalmente ci

danno una risposta: Embuaca! Ma... Embuaca?!

Reemedia


84

SPOTGUIDE

Embuaca (Region Ceara, Brazil)

Embuaca? Mai sentito? Dove si

trova? Normalmente facciamo

queste domande quando si parla

di kitespot tra Flecheiras e Mundau.

Embuaca è ancora per la maggior

parte sconosciuta, cosa che

potrebbe cambiare nei prossimi

anni. Le brochure dei tour operator

dedicati al kite ogni anno sfonano

località nuove nella regione del

Ceara, in Brasile. Si parte da Cumbuco

e si va su fino a Macapar, a

Nord di Jericoacoara. Flecheiras e

Guajiru sono abbastanza conosciute

da molti kitesurfers. Cinque

chilometri a Nord di Flecheiras c'è

questo piccolo villaggio di pescatori

chiamato Embuaca.

Embuaca offre condizioni

strepitose per un bel numero di

kiters. Principianti ed esperti, wakestylers,

fino agli ambiziosi waver,

tutti qui si trovano in buone mani.

Lo spot principale è situato in una

piccola baia.

Come in Flecheiras e Mundau, le

onde a Embuaca sono relativamente

pulite. Una chiara indicazione

di questo è la presenza di

surfisti che regolarmente si vedono

surfare con l'alta marea. La

maggior parte di loro esce al centro

della baia esibendosi in stilosi

bottom turns sulle onde. "Le onde

rompono sempre puilite qui", ci

dice Bernie Hiss, CORE CEO e profondo

conoscitore del Brasile. Le

onde non sono certo le più grandi

su queste coste ma arrivano

ordinate e perfette. Puoi arrivare

tranquillamente a fare 4-5 bottom

turn su ogni onda in una giornata

buona". "Embuaca ha un onda

facile con cui divertirsi!", aggiunge

Enthuses, un appassionato

olandese. E ancora: "Embuaca è

probabilmente lo spot migliore di

questa regione", afferma un kiter

francese che ha esplorato in lungo

e in largo queste coste per anni.

Se ti metti un po' sottovento trovi

già delle piccole onde. Ma soprattutto

c'è sempre vento in questa

baia e appena più a Nord. Anche la

mattina presto e la sera, quando

negli spot qui attorno il vento gira


"side-off". A Flecheiras di solito non

ci sono condizioni così ottimali.

In Embuaca al contrario non c'è

questo problema. "Anche la mattina,

abbiamo un vento costante e

perfetto, senza ostacoli", sintetizza

Bernie. Giusto un po' sopravento

c'è un piccolo reef dove le onde

rompono sempre.

"Quando c'è bassa marea l'acqua

è sempre piatta, mentre con l'alta

marea si possono surfare bellissime

onde. Ideali anche per chi vuole

cominciare", continua Bernie.

Effettivamente troviamo Bernie e

Kai Enseleit, titolare di un grande

windsurf shop in Germania, già

di primo mattino in acqua. Bernie

prende qualche onda con il suo

Sup da Wave e Kai ha una tavola

da surf.

Anche lanciare il kite dalla spiaggia

sia di mattina che nel tardo

pomeriggio non crea nessun problema.

Un importante elemento di

sicurezza anche per i principianti

che devono fare attenzione solo

alle barche da pesca tradizionali,

le cosiddette "Djangardas". Bello

anche che non ci sono rocce e altri

ostacoli.

Per arrivare a Embuaca normalmente

si usa la macchina. La strada

costiera a un certo punto incrocia

il villaggio visibile proprio

per la flotta di barche da pesca

ormeggiate di fronte. Sulla spiaggia

è possibile vedere i pescatori

che aggiustano le reti e i ragazzi

del villaggio che giocano a pallone.


86

SPOTGUIDE

Embuaca (Region Ceara, Brazil)


Sulla spiaggia ci sono due piccole

"baracas" dove si può mangiare

dell'ottimo pesce. "Mangiare nella

tranquillità di questo spot è assolutamente

delizioso", dice Bernie.

Ogni cosa qui sembra sonnacchiosa

e genuina. "L'atmosfera è super

rilassata qui", aggiunge Bernie.

"Non troverete pousadas in questa

zona. You will not find a pousada

here. "Ma è un territorio dove

starete a vostro agio a prescindere

dalle vostre preferenze", conclude

Bernie.


88

SPOTGUIDE

Embuaca (Region Ceara, Brazil)

Informazioni generali

Clima

Con i suoi oltre 600 chilometri di costa, la regione del Cereà è una delle

più belle e più grandi di tutto il Brasile con grandi dune, palme di cocco

e lagune di acqua dolce. Il clima è umido e caldo, con una media di

temperature che vanno da 26 a 30 grai. Lycra e bikini sono più che sufficienti.

Il sole splende da giugno fino a gennaio, mentre la stagione delle

piogge va da marzo a maggio. A volte piove anche per 4 ore, ma non per

tutta la giornata.

Voli

TAP Air Portugal vi porta da Lisbon/Portogallo a Fortaleza/Brasile in circa

7 ore. Tip: Scali di più ore a Lisbona sono un'ottima opportunità per

visitare questa bellissima città. Anche la compagnia olandese offre voli

da Amsterdam.

Macchina

Noi di base avevamo un pickup 4x4 per il nostro viaggio in Brasile che

risulta molto versatile per raggiungere anche le spiagge.

Hilux, Volkswagen Amaroks e così via... possono essere un'alternativa

valida. Le 4x4 costano dagli 85 ai 120 euro al giorno, mentre i buggies e

altri tipi di macchina costano 40-600 euro al giorno.

Vento e onde

Da giugno a gennaio il vento è costante da destra e soffia anche fino a

oltre 35 nodi. Le onde dipendono dalle swell ovviamente oltre che dal

vento. La marea è di 1-2 metri.


90

MERCATO

DEMO TOUR RRD 2018

WWW.ROBERTORICCIDESIGNS.COM


Ci siamo ragazzi, è tempo di ripartire! Ecco finalmente svelate tutte le

tappe italiane del Demo Tour RRD International 2018, una preziosa opportunità

da uno dei primi brand al mondo per la produzione di attrezzature

di kitesurf per far provare tutti i materiali in catalogo alla folta platea

di appassionati del marchio italiano e a tutti quelli che stanno pianificando

un nuovo acquisto! Tanti spot e tantissimi nuovi materiali da testare

insieme agli atleti del team international, tra cui gli specialisti del wave

e freestyle Tony Cili WaterMan, Greta Menardo, Gabriele Garofalo Kiteboarding

e tutti gli ospiti internazionali che sveleremo tappa dopo tappa.

Si comincia il primo aprile con la Puglia, dove verremo a trovare i ragazzi

di Impact-Shop Bari. Ci vediamo in spiaggia!

Il Demo Tour RRD International 2018 sarà organizzato

dal 1° aprile al 7 luglio. Ecco tutte le tappe: Bari,

Gizzeria, Anzio, Calabrone, Vada, Maccarese, Puzziteddu,

Stagnone, Senigallia, Igea Marina, Lago di santa

Croce, Torbole, Campione, Gera Lario, Talamone,

Salto di Fondi, Marina di Grosseto.


GLOBAL BAR V8

SIMPLE / FUNCTIONAL / SAFE / DURABLE

Simplicity is our mission.

We remove any unnecessary items, instead of adding them,

to make every component more functional.

Simply said : ”you cannot break what does not exist”.

-THE RRD EXCLUSIVE RIGID THREAD LINES-

We obviously still deliver you the bar with the exclusive RRD Rigid thread lines. These lines are made with using the most recent

fibers and an innovative production process. Not only are the lines easier to untwist, but most importantly, they don’t stretch!

EXTREMELY COMPACTED

DYNEEMA BRAIDED SOCK

DYNEEMA UNI-DIRECTIONAL

FIBERS


ONE BAR FOR ALL KITES

No need to ‘change any game’ with the release of our 8th version of the RRD Global Bar.

Because of the great history of performance, we have kept our new version simple, reliable,

and packed with the same great features of the previous versions. But with the V8,

we now take another step forward with new components and redesigned parts.

RIDERS: ABEL LAGO -KITE: RELIGION MK8 - PHOTO: SVETLANA ROMANTSOVA

“OUR LINES DON’T STRETCH”

-NEVER LOSE YOUR TRIM-

INDUSTRY STANDARD BRAIDED LINES

CAN STRETCH UP TO 25.0 cm

RRD RIGID THREAD LINES

CAN STRETCH UP TO 2.5 cm

MAXIMUM STRETCH ON A 25 m LINE

www.robertoriccidesigns.com


94

VIAGGI

La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp

La magia

di Dakhla e

il bello dei

kitecamp

Testo: David Ingiosi | Foto: Mariano Arias


Mentre scendiamo dalla scaletta

dell'aereo un vento fresco e furioso

ci colpisce il petto. I sorrisi si

allargano e ci guardiamo compiaciuti

nel buio della sera. Siamo

venuti a Dakhla proprio a caccia

di vento e la nostra avventura

non poteva iniziare meglio. Siamo

un bel gruppo di 20 persone, età

medio alta, diversi professionisti

in carriera, qualche ragazza, molti

toscani, diversi romani, gli immancabili

nordici e un calabrese

emigrato in Svizzera. Tutti felici di

essere in vacanza e con in testa un

solo pensiero: fare kite il più possibile

in quel paradiso che è Dakhla.

Alcuni di noi sono principianti, altri

più esperti e con alle spalle più

di un viaggio esotico in giro per il

mondo. Ad accompagnarci in Marocco

c'è Lorenzo Leoni, maremmano

doc dalla faccia scolpita, la

battuta pronta e gli occhi di ghiaccio.

Lorenzo è titolare della scuola

di kite e centro Iko Kite's Angels

Beach di Castiglione della Pescaia

e sono ormai quattro anni che organizza

kitecamp a Dakhla. "Ho

viaggiato tanto e fatto kite in posti

bellissimi, ma come il Marocco per

la qualità di condizioni non ce n'è

davvero", ci spiega convinto nel

suo forte accento toscano.

DAKHLA ATTITUDE TRA RIDER AP-

PASSIONATI E ATLETI INTERNAZI-

ONALI

Difficile dargli torto e questo vento

forte che ci da il benvenuto in aeroporto

è una piacevolissima conferma

delle sue parole. Il tempo

di sistemare i bagagli e le nostre

attrezzature sui furgoni e andiamo

spediti verso quello che sarà il nostro

alloggio per i prossimi 9 giorni:

il resort Dakhla Attitude. Negli ultimi

anni la laguna di Dakhla ha visto

nascere molte strutture alberghiere

lungo le sue coste, tutte naturalmente

asservite alle esigenze

dei kiter che qui arrivano da tutto il

mondo. L'Attitude, a gestione rigorosamente

marocchina, in ogni

caso è stato uno dei primi hotel e

ad oggi è ancora uno dei più grandi

in termini di capienza e sicuramente

il più prestigioso: basti pensare

che ospita ogni anno gli atleti

del Pro Tour e le relative competizioni

internazionali. Con le sue

casette blu cobalto riverniciate da

poco che spiccano tra le dune di

sabbia e le bandiere Cabrinha dappertutto

non passa certo inosservato.

Check in, thè di benvenuto e

noi del gruppo ci ritiriamo in stanza.

È passata la mezzanotte e la

stanchezza del viaggio dall'Italia si

fa sentire.

USCIRE CON 30 NODI: NIENTE

PAURA

L'indomani sveglia alle 8, facciamo

colazione e ci mettiamo subito

all'opera per organizzare le attrezzature.

Ciascuno di noi riceve in

consegna le chiavi dell'armadietto

dello storage e, come è normale,

si scambiano pareri sui rispettivi

quiver di vele scelti e tavole.

Quello che però cattura la nostra

attenzione è proprio lei, la laguna

di Dakhla in tutto il suo splendore.


96

VIAGGI

La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp

I marocchini la chiamano “Rio de

Oro” perché, secondo un’antica

leggenda, al tramonto i pesci dorati

venivano in superficie, colorando

l’intera distesa d’acqua. In questo

specchio di acqua salata circondato

dal deserto il vento non smette

mai di soffiare dalla mattina alla

sera e le medie non vanno mai al di

sotto dei 20 nodi nel periodo che

va da marzo a settembre, mentre,

grazie alla sua posizione prossima

al Tropico del Cancro, il clima è

secco e le temperature durante il

giorno oscillano dai 25 ai 30° C. Di

notte al contrario le medie calano

bruscamente anche di 5-8 gradi.

Serve il piumino.

Il vento è fotonico: oltre 30 nodi che

riempiono l'acqua di spuma bianca

e creano un chop piuttosto vigoroso.

Molti di noi non sono abituati

a uscire con queste condizioni e

l'impatto all'inizio incute un certo

timore. Le vele piccole tipo la

7 o la 6 sono veloci e super reattive

sulla barra e serve qualche ora

per prenderci confidenza. Nel pomeriggio

partono le prime lezioni:

caschetto, salvagente, cavi corti,

gli allievi entrano in acqua seguiti

da Lorenzo e gli altri istruttori, tutti

con brevetto Iko. L'adrenalina per

tutti è a mille. Il bello dei kitecamp

è che si condivide tutto, felicità e

tensioni. Del resto lo stare insieme

è il vero motore del kitesurf che

non a caso è artefice di amicizie

intense, durature e sempre molto

speciali che proseguono oltre i

viaggi. Si esce insieme, ci si supporta,

si progredisce, ci si scambia

l'attrezzatura, si ragiona sui trick,

l'assetto, lo stile.

Mano mano che passano i giorni si

prendono le misure con la laguna,

il vento forte e gli altri centinaia

di rider che solcano le sue acque

cristalline. A prendersi cura dei rider

in spiaggia c'è la squadra di assistenti

della scuola di kite dell'hotel:

Rashid, Mustafà, Kamal, Nabil,

tutti ragazzi marocchini dal sorriso

generoso, instancabili e super efficienti.

La spiaggia è molto larga

ed è fantastico vederli tornare alla

scuola trainati dall'ala mentre scavano

a piedi nudi dei lunghi sol-


chi nella sabbia con eccezionale

maestria.

SESSION ADRENALINICHE NELLO

SPEED SPOT E TRA LE ONDE

Accanto al Dakhla Attitude c'è uno

spot di acqua super piatta: si chiama

Speed Spot e si può raggiungere

con un trasfert di 10 minuti

organizzato dall'hotel. Il vento è

off e nel servizio è compresa anche

un'imbarcazione addetta al

rescue dei rider. È facile incontrarci

atleti internazionali, per lo più

freestyler, che vengono qui ad allenarsi

in vista delle prossime gare.

Noi salutiamo Paul Serin di F-One

e Mikaili Sol, giovane atleta brasiliana

del team North Kiteboarding

che sta scalando le classifiche del

mondiale.

Quando la marea è alta alcuni di

noi si lanciano in un bel downwind

fino a Dragon Island, un isolotto

dalla forma aguzza che regala

nei suoi paraggi acqua dai colori

verde smeraldo e scenari mozzafiato.

Per chi preferisce le onde, ci

sono diversi wave spot sulla costa

atlantica: West Point dove sorge

l'omonimo hotel per surfisti, Point

de l'Or sicuro anche per imparare,

Foum Labouir che è una delle

spiagge più famose di Dakhla con

onde destre profonde e veloci su

sabbia, infine per gli esperti c'è La

Sarga, inaccessibile e selvaggia,

all'estremità della penisola di Dakhla.


98

VIAGGI

La magia di Dakhla e il bello dei kitecamp

Al termine delle session ci rilassiamo

nel beach bar dell'Attitude,

prendiamo il sole, scherziamo, c'è

chi fa yoga e chi si concede un meritato

massaggio nella Spa dell'albergo.

Ci sono altri gruppi di kiter

con cui inevitabilmente si stringe

amicizia: spagnoli, tedeschi, francesi

che qui vanno per la maggiore,

visto il retaggio culturale marocchino

di ex colonia francese. Un

altro passatempo piuttosto gettonato

è guardarsi le foto scattate in

acqua da Mariano Arias, fotografo

professionista argentino che passa

le sue giornate a immortalare i

rider con scatti meravigliosi. Ed è

proprio in quelle foto che forse si

esprime la vera essenza di questi

viaggi: i sorrisi, le emozioni, la gioia

di praticare lo sport più bello del

mondo, di vivere a contatto con

natura, girare il mondo e respirare

il profumo di libertà.


Grazie

Dakhla,

Bsslama!


102

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale

Filippine

UNA DESTINAZIONE FUORI DAL NORMALE

Testo: Ewan Jaspan | Foto: Frankie Bees


104

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale

È sempre eccitante visitare nuove destinazioni

per il kite, soprattutto certe località che non sono

ancora ufficialmente dei kite spot. Questo è stato il

caso di quando ci siamo spinti nella zona più a Nord

Est delle Filippine, Cagayan, per esplorare le sue coste

selvagge e trovare un paradiso di vento.

Il nostro viaggio è iniziato nella vivace metropoli di

Manila, casa di oltre 22 milioni di persone e una delle

città più popolate al mondo. È stato certamente uno

shock arrivare nel mezzo di questa città circondata

da inquinamento, traffico come mai avevo visto nella

mia vita e un caldo che ci costringeva a diversi cambi

di abbigliamento al giorno. Girando per la città siamo

stati accompagnati dalle nostre guide locali Paula e

Dane che la conoscono meglio di chiunque altro.

È stata davvero un'esperienza impegnativa osservare

le centinaia di persone senza tetto e i bambini vivere

in mezzo al traffico e il fatto di portare con noi attrezzature

da kite ed macchine fotografiche costose ci

faceva sentire fuori posto e sicuramente dei privilegiati

rispetto alle condizioni di vita di questo popolo.

Alla fine della giornata tornando nel nostro ostello

l'aria condizionata era quanto di più desiderabile e

dopo un paio di giorni era tempo per noi di lasciare

questa città e dirigerci verso il vento e le acque tropicali

di Cagayan. Manila è stata un'esperienza forte che

ci ha messo di fronte una realtà completamente diversa

dalla nostra e ci ha dato una prospettiva diversa

su come va il mondo.

Una volta fatti i bagagli e pronti a partire nella notte, il

nostro autobus è arrivato a prenderci nel centro della

città e quello che doveva essere un viaggio di circa

8 ore per coprire i 600 chilometri fino alla costa si è

trasformato in una vera e propria missione piena di

sorprese.


106

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale


Saliti sul pullman, ci siamo addormentati e una volta

svegli pensavamo di essere a Santa Ana (la città di

Cagayan) invece osservando le mappe ci siamo resi

conto che in quelle 8 ore avevamo a malapena lasciato

la città ed eravamo ancora a metà strada. Le strade

sono piccole e affollate per tutto il paese e dentro c'è

di tutto, bus, macchine, tuk-tuk, scooter e animali che

procedono quasi a passo d'uomo. Finalmente dopo

oltre 15 ore di viaggio siamo arrivati nel nostro hotel,

un grande resort completo di casinò, ma completamente

vuoto a parte lo staff.

Abbiamo passato il primo giorno a esplorare le location

per i nostri shooting. I locali ci hanno messo a

disposizione macchine e jetski per aiutarci a trovare

i migliori spot attorno alle isole e sul reef. Dopo avere

preso le misure della costa e degli spot ideali per il

ciclo di venti stagionali abbiamo fatto una session di

foil surf in uno dei reef break più strani che io abbia

mai surfato. Era la prima volta che provavo il surf foil

ed è stato davvero emozionante. Abbiamo proseguito

fino al tramonto e tutti abbiamo avuto una serie di

lunghe surfate che univano diversi picchi di onde per

poi tornare alla nostra base con un cielo viola, birre

fresche e la sensazione di essere rinati dopo la nostra

sosta a Manila e quel viaggio senza fine in pulman.

Il giorno successivo siamo stati accolti da condizioni

selvagge, con 30 nodi di vento e pioggia che non

era esattamente quello che ci aspettavamo, ma che ci

hanno fatto comunque divertire e messo a dura prova

il lavoro dei nostri cameraman Oliver e Frankie. Abbiamo

girato nel marina di fronte alla città in mezzo a

un vai e vieni di barche di pescatori locali. Io e Jesse ci

siamo dedicati a una session di big air lasciando senza

parole la gente del posto che probabilmente non aveva

mai visto fare kite in quelle condizioni. Una volta

lasciato solo il campione di King of the Air Jesse Richman

si è lanciato in salti mozzafiato che superavano

le barche e tirando kiteloop sopra il molo. Ci siamo

divertiti parecchio con lo sfondo della giungla dietro

di noi mentre provavamo il nuovo Naish Dash e cerca-


108

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale

vamo il feeling giusto con la sua potenza e reattività.

Dopo diverse ore di riding ci siamo spostati in un altro

spot dall'altra parte della costa e anche se eravamo

stanchi, l'altro fotografo Damien ci ha motivato a dare

il massimo in acqua.

Nei nostri quattro giorni di kite in Cagayan abbiamo

esplorato ogni kite spot possibile e surfato alcuni dei

più affascinanti angoli di paradiso. Ci siamo avventurati

tra le onde che andavano da quelle piccole e

larghe a quelle altre oltre 3 metri, abbiamo trovato

reef maestosi e lagune di acqua piatta. L'ultimo giorno

ci siamo imbarcati su un peschereccio per raggiungere

Palaui, un'isola con alcune spiagge che sono

state definite tra le 10 più belle al mondo e Paula ha

organizzato una pulizia della spiaggia dalla kite beach

fino al villaggio dove c'è una scuola primaria. L'obiettivo

era di sensibilizzare la popolazione locale agli

effetti dell'inquinamento ed educarli a proteggere il

loro ambiente. Abbiamo coinvolto tutti i pescatori locali

e riempito circa 20 sacchi grandi di spazzatura,

comprese reti da pesca, bottiglie di plastica e vecchie


110

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale

scarpe. Ad aiutarci sono stati gli stessi ragazzi della

scuola che hanno pulito i loro ambienti ed erano super

motivati a difendere il loro territorio e preservarlo

come quello che è: un paradiso. È stato bello vedere

una comunità felice come questa che si accontenta

di una vita semplice e non materiale e cerca di dare il

meglio con i pochi mezzi a disposizione, occupandosi

l'uno dell'altro, famiglie e amici.

Dopodiché abbiamo portato i ragazzi nella kite beach

e ognuno di loro ha provato le nostre attrezzature

e siamo sicuri di avere lasciato quel posto meglio

di come l'abbiamo trovato. È importante restituire

all'ambiente quello che ci offre e mantenerlo integro

per le prossime generazioni.

Nell'ultimo giorno di vento Frankie e Olivier hanno

completato lo shooting e io e Jesse completamente


sfiniti dalle session in acqua abbiamo celebrato la

riuscita del lavoro con una grandiosa cena accompagnata

da drink e una visita al casinò. Quest'ultima è

stata un'esperienza davvero surreale.

Una volta superati tutti i controlli di sicurezza siamo

entrati in un grande salone pieno di tavoli da gioco,

centinaia di addetti ai lavori, ma nemmeno l'ombra

di un cliente. Non avevamo mai visto una situazione

come questa. In realtà è un grande casinò cinese

on line dove ricchi scommettitori affidano a terzi il

compito di giocare per conto loro. Quasi la metà delle

persone nella città ci lavorano, ma in realtà giocano

d'azzardo per conto di qualcun altro, qualcosa che io

per primo non sapevo nemmeno esistesse.

Cagayan è stata un'esperienza piena di sorprese e

tutto il viaggio è stato memorabile grazie anche all'af-


112

KITETRIP

Filippine, una destinazione fuori dal normale

fiatamento del nostro gruppo. Abbiamo cercato di

prendere il meglio da tutto e vivere una vera avventura.

Dopo avere per molti anni organizzato i nostri

shooting a Maui, questo viaggio ci ha proposto qualcosa

di assolutamente diverso e in qualche modo ha

spinto i nostri limiti un po' più in là. Dalla follia delle

sue grandi città alle sue coste selvagge abbiamo preso

dalle Filippine tutto quello che potevano offrirci:

paradiso, giungla, povertà, felicità, vento, onde e

naturalmente questo popolo meraviglioso. Abbiamo

avuto momenti indimenticabili e consigliamo un

viaggio come questo a tutti coloro che cercano esperienze

fuori dal normale.


114

INTERVISTA

David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro

come atleta credo nel lavoro duro

A 23 anni David Tonijuan è un'atleta completo che

adora il Freestyle, ma vive il kiteboarding a 360 gradi,

compreso il lifestyle e l'amore per i viaggi che si porta

dietro questo sport. Da un paio d'anni fa parte del team

internazionale di F-One dove ha alternato stagioni

ottime e altre meno in gara, ma è cresciuto soprattutto

come professionista e a livello umano. Pensare che è

nato a Barcellona, una città senza vento...


116

INTERVISTA

David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro

David, hai praticato diversi sport estremi. Puoi descrivere

perché trovi il kitesurf così attraente per te?

Da quando ero piccolo ho sempre avuto bisogno di

avere una tavola sotto i piedi e credo di essere nato

con questa sorta di fascinazione per il kite. Il kitesurf

per me è magico e non solo per la sua purezza ma

anche per il lifestyle che si porta dietro. Mi piacciono

molti sport, ma nessun altro ti porta a viaggiare, conoscere

altre culture, imparare nuove lingue e sfruttare

gli elementi naturali come il mare e il vento. Vedo il

kitesurf come un insieme di più discipline e credo sia

questa la ragione per cui mi attrae così tanto. Puoi

surfare tutte le onde che vuoi, puoi fare trick in stile

wakeboarding, puoi usare il kite come un paracadute

e il vento per praticare lo snowboard in montagna...

Perché i tuoi amici ti chiamano "Handel"?

Sono soprattutto i miei amici più stretti a chiamarmi

così ed è un soprannome che viene dal kiteboarding.

Sappiamo tutti che i trick avanzati nel kitesurf free-


style vengono chiamati handle pass perché sono l'unico

modo per compiere una serie di rotazioni orizzontali

senza rimanere intrecciati con le linee e la barra.

Un mio caro amico quando eravamo ancora ragazzini

cominciò a chiamarmi così senza nemmeno sapere il

significato e mi è rimasto questo soprannome.

Cosa pensano i tuoi genitori del livello che hai raggiunto

in questo sport? Si aspettavano che diventassi

un atleta professionista?

Credo che nessuno di noi se lo aspettasse all'inizio.

Mio padre ha cominciato a praticare il kitesurf fin dagli

inizi e ho sempre voluto seguire i suoi passi. Devo dire

che il livello è progredito con la motivazione per come

mi divertivo insieme ai miei amici. Sono un tipo piuttosto

ambizioso e ogni volta vedevo qualcuno fare

un nuovo trick avevo subito voglia di provarlo anche

io. I miei genitori mi hanno sempre supportato anche

se ho apprezzato il fatto che mi hanno sempre spinto

anche a studiare. Il kitesurf è uno sport bellissimo


118

INTERVISTA

David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro

ma rimane ancora una disciplina minore ed è difficile

viverci.

Come è cambiata la tua vita dopo essere entrato nel

team di F-One?

F-One mi ha aperto un nuovo mondo. La mia vita per

fortuna è sempre la stessa, ma due anni di esperienza

in più. Da quando sono entrato in questo team sono

cambiate molte cose e ho imparato tantissimo. Ho

ottenuto i miei migliori risultati in carriera, ma anche

i peggiori. Mi hanno permesso di imparare moltissimo

partecipando al design del WTF, ho conosciuto da

vicino come lavorano i vari dipartimenti di un'azienda

di kitesurf, ho avuto modo di incontrare persone fantastiche

e visitare luoghi bellissimi.

In che modo i tuoi sponsor, F-One incluso, ti hanno

aiutato a ottenere i tuoi obiettivi?

Il termine sponsor è uno di quelli più spaventosi per

un rider in ogni sport estremo e minore. Probabilmente

sai già come vuoi, ma sai anche che è molto

difficile ottenerlo senza un minimo di supporto. Gli

sponsor sono stati essenziali per raggiungere i miei

obiettivi nella misura in cui non li considero così eccezionali.

I miei obiettivi sono cambiati nel corso degli

anni e in qualche modo ho cominciato ad apprezzare

il fatto che quando ne raggiungi uno, improvvisamente

ti senti attratto da un altro. Quando ho deciso

di intraprendere la strada delle gare questa cosa mi

spaventava: "Come può un ragazzo di Barcellona, una

città senza vento e dove il kite è vietato d'estate può

entrare nella elite di questo sport senza avere uno

sponsor?", mi chiedevo. Sapevo che senza sponsor

non avrei potuto viaggiare per allenarmi e migliorare.

Un mio caro amico mi ha sempre detto: "Lavora duro,

dimostra cosa sai fare e gli sponsor arriveranno". Sono

quel che sono anche grazie alla mia famiglia che devo

ringraziare.


120

INTERVISTA

David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro


Parlaci del tuo quiver favorito e perché ti piace...

Utilizzo il ¡¿WTF !? kite e una tavola di 138 cm. Sono

stato più di due anni a testare le varie versioni con

decine di prototipi e ho seguito tutta l'evoluzione. Le

ottime prestazioni e il fatto che sento un buon feeling

sono le ragioni per cui l'apprezzo così tanto.

Quali nuovi trick stai imparando al momento e quali

sono i tuoi più forti?

Sto cercando di concentrarmi a eseguire al meglio i

trick del mio repertorio. Siamo in un momento in cui

nelle gare ogni rider si allena per chiudere il 5 trick che

fa tendenza e ottiene il punteggio più alto. Io cerco

di allenarmi su manovre che sono altrettanto difficili,

ma più tipiche cercando di chiuderle in modo più

cool, cosa che non si vede spesso. I nuovi trick sono

una combinazione di doppi Handle Pass con un mix di

Switch e rotazioni al contrario. Mi sto anche concentrando

sul singolo Handle Pass ma in piena potenza,

solido e ricco di stile.


122

INTERVISTA

David Tonijuan: come atleta credo nel lavoro duro

Quali sono i tuoi spot preferiti nel mondo?

Ho una risposta facile a questa domanda: il Brasile

è arà sempre il migliore spot al mondo! Per sei mesi

l'anno hai un vento no stop a 20 nodi, lagune di acqua

piatta, 30 fradi e un lifestyle pazzesco. Cosa chiedere

di più?

Il kitesurf professionistico sta diventando sempre più

estremo, potente e spettacolare. Come lo vivi a livello

personale e qual'è oggi la tua motivazione?

Sembra che il Big Air stia tornando in voga in maniera

energica. È divertente vedere come è cambiato lo

sport dalle origini con boots e Handle Pass, passando

per le strap e poi il Freestyle strapless e ora di nuovo

con i grandi salti. Per essere onesto amo tutte queste

discipline. È stato triste vedere il Frestyle perdere

colpi negli anni passati ma ora sta tornando. In ogni

modo siamo kiter professionisti e dobbiamo adattarci

a quello che viene, è l'unica strada per andare avanti.

Quali sono i tuoi progetti per questa stagione?

Sto aspettando la conferma del calendario del “World

Kiteboarding Championships”, vedremo come andrà

a finire. Ma voglio annunciare che sarò impegnato

soprattutto in progetti video che non ho mai avuto

il tempo di seguire allenandomi per le gare. Vista la

situazione della gare oggi penso che avrò più tempo

per fare quello che ho sempre voluto fare.

Come ti tieni in forma e come affronti i rischi di questa

disciplina?

Il nostro corpo soffre al di là di ogni immaginazione.

La gente pensa che sia solo acqua ma questo sport

richiede sempre più potenza per crescere e le nostre

ginocchia, la schiena e le spalle ne pagano le sofferenze.

Per evitare di farsi male o comunque contenere

gli incidenti il lavoro in palestra è fondamentale.


124

LAND KITE

99.62 km/h: Thierry Collado batte il nuovo record mondiale di land kiting

THIERRY COLLADO BATTE IL NUOVO RECORD

MONDIALE DI LAND KITING


Il Land kiting, conosciuto anche come kite

landboarding o land kiteboarding, è una delle

discipline più sottovalutate del kiteboarding.

Tuttavia, a dispetto del fatto che viene praticato

sulla terra ferma, i rider possono toccare velocità

estreme. Sorprendentemente, o forse no, i land

kiteboarders sono veloci quasi quanto i loro colleghi

acquatici.

Lo scorso 18 febbraio 2018 Thierry

Collado ha stabilito il nuovo record

mondiale di velocità nel land kiting.

Il rider che vive a Ventura, in

California (USA), ha viaggiato con

la sua attrezzatura alla velocità di

61.9 miglia l'ora (99.62 chilometri

l'ora, o meglio 53.78 nodi) nello

spot di La Franqui, in Francia. "Non

me lo aspettavo davvero - ha raccontato

Thierry, meglio noto con

il nickname di Akkrew - perché

c'erano pozze d'acqua e molte

aree scivolose. Poi ho trovato il

posto giusto per fare quello che

dovevo fare. Il vento non era molto

forte ma estremamente rafficato.

Poi all'improvviso una raffica

più forte delle altre mi ha portato

là dove non avrei mai sperato. I

cuscinetti delle mie ruote hanno

cominciato a fischiare e ho realizzato

che stavo andando più veloce

del normale".

Collado ha controllato il suo GPS

e a quel punto si è reso conto

di avere il record del mondo in

pugno. Ha continuato a far volare il

suo kite, ma poi il vento è scemato

e Thierri ha cominciato a sentire la

stanchezza.

"Sono vicino a raggiungere il mio

obiettivo che sono i 100 km/h - ha

continuato Thierry subito dopo il

suo strepitoso exploit - sono molto

entusiasta e tornerò subito a

provare. Per il momento mi godo

questo successo.

Al momento il più veloce kiteboarder

al mondo è il rider francese

Alex Caizergues che deteniene il

primato di 57.97 nodi (66.71 mph o

107.36 km/h).


126

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

SALTO

Come andare più in alto

Uno degli aspetti che mi ha sempre

affascinato nell'approcciarmi

al kite è stata la possibilità di poter

saltare, volare alto, quasi come un

gabbiano, seppur per pochi meravigliosi

e indimenticabili istanti.

Nel corso degli anni varie volte mi

sono chiesto quali fossero gli aspetti

chiave per migliorare questa

capacità basilare del mio sport

preferito e pian piano son riuscito

ad arrivare a 23 metri di altezza.

Ho quindi raccolto qui di seguito

alcuni consigli che non hanno l'ambizione

di essere una guida definitiva,

ma una prima introduzione

per portarvi al livello successivo,

poiché "the next step" è sempre

dietro l'angolo quando imparate a

volare; vi accorgerete che il salto

è fortemente adrenalinico e crea

una dipendenza dalla quale non è

facile smettere, in perenne ricerca

della misura maggiore.


CARICAMENTO TAVOLA & POP (EDGING)

PARTE

TECNICA

Uno dei problemi maggiori per saltare alto è la perdita del "grip" della

tavola durante la fase di caricamento del salto che porta a effettuare un

salto in lungo invece che in alto, con possibile caduta del kite in atterraggio

poiché si va "sotto" ai cavi durante la fase di volo. Questo succede

perché ovviamente il kite tende continuamente a spingervi in avanti e

dovrete contrastarlo col corpo all'indietro il più possibile.

Questo è il tipico errore che deriva da un'incapacità tecnica di tenere il

bordo e di "poppare" la tavola correttamente in andatura mentre date

l'inversione con la barra. Spesso succede che la sovrainvelatura che state

tenendo vi costringe, al fine di depowerizzare maggiormente per caricare,

a portare in avanti il peso delle spalle e conseguentemente del

corpo. Per migliorare questo aspetto si può fare un esercizio semplice,

cercando di aumentare l'angolo di bolina in modo molto deciso, quasi a

voler saltare, ma senza effettuare alcun salto. Poi si rilascia il bordo, poi lo

si riprende rapidamente e cosi via. Una volta che avrete ottenuto familiarità

con questo esercizio potrete arrivare a fare dei salti piccoli, anche di

solo 1 metro, ma usando la poppata della gamba posteriore come strumento

di sollevamento e non il kite. Cercate di focalizzare l'attenzione

sulla gamba dietro e sulla punta della tavola ben rivolta verso la bolina

stretta. Pian piano abbinate questi movimenti all'inversione della barra,

facendo ben attenzione a tenere la tavola fino allo stacco il più possibile

verso la bolina, quasi a voler fare un back roll quando si inizia a salire.

Insomma la base per un buon salto è avere un fantastico pop con la tavola

che è conseguenza di un corretto EDGING, ovvero la tenuta del rail

all'alta velocità in bolina o traverso. Senza questa capacità basilare è inutile

avere aquiloni più grandi o altri trucchi... questo è davvero il PRIMO

basilare aspetto da sistemare per bene.


128

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

POSIZIONE DELLE MANI SULLA BARRA PRIMA

DEL SALTO

Tenere le mani al centro della barra crea minore velocità di inversione e

maggiore sforzo fisico. È quindi utile tenere le mani il più distante possibile

sulla barra al fine di massimizzare la leva al momento di inversione

e con il minore sforzo fisico. Questa regola è tanto più valida quanto più

siete piccoli o giusti con l'invelatura. In condizione di forte sovrainvelatura

la reattività del kite è maggiore quindi le mani possono restare anche

più a centro barra.

PARTE

TECNICA

VELOCITA' & POSIZIONE DEL CORPO DURANTE

IL CARICAMENTO

Per saltare alti e lunghi bisogna avere velocità di avanzamento che crea

proporzionalmente tensione sempre crescente sui cavi. Quindi la VE-

LOCITA' è essenziale, non si può saltare alti andando piano.

Qui bisogna fare un distinguo sulle andature e sulla tensione delle linee.

Una super bolina crea una tensione sulle linee massima, ma si perde

qualcosa in velocità e il pop è semplice. Una bolina normale tendente al

traverso fa acquisire molta più velocità ma rende le linee più lasche e il

pop più complicato. Quindi l'andatura migliore in cui effettuare il caricamento

è una via di mezzo fra queste due, ed è "la massima velocità in cui

si riesce a fare un pop corretto ed efficace senza perdere velocità e senza

far perdere tensione alle linee".

La posizione che terrete con il corpo durante la fase di caricamento del

salto è di fondamentale importanza, poiché nel momento del pop-straorzata

in cui si caricano le gambe a molla per esplodere non bisogna perdere

la tensione dei cavi lasciando andare in avanti il corpo.

Quindi il corpo deve andare all'indietro, quasi a far toccare il sedere in acqua,

per controbilanciare la risalita del kite verso l'alto, pur mantenendo

ancora la medesima tensione sulle linee.

INVERSIONE DEL KITE & AZIONE DELLE MANI

Per andare alti il kite và invertito il più rapidamente possibile, usando in

modo appropriato le mani sulla barra. La maggior parte delle persone

inverte troppo lentamente e tenendo pressione prolungata sulla barra e

questo porta il kite ad andare in avanti anziché in alto facendo perdere il

bordo troppo rapidamente per incapacità fisica di tenere la forte accelerazione

del kite.

La velocità di inversione è invece importantissima e bisogna focalizzare

l'attenzione sull'AZIONE delle mani che deve essere diametricalmente in


opposizione, quindi una mano tira forte ma l'altra non è passiva, ma deve

spingere! Attenzione perché spesso nel kite l'errore più comune è tirare

con entrambe le mani, annullando di fatto la rapidità dell'inversione

e maggiore velocità di inversione significa maggiore verticalità e quindi

più altezza.

Un errore comune in questa fase, anche se si è fatta l'azione di inversione

correttamente, è quello di caricare con entrambe le mani troppo presto,

ovvero quando il kite sta ancora andando in avanti. Se osservate il movimento

del kite in inversione c'è un piccolo momento in cui parte in avanti

e in questa fase dovrete lasciare la trazione affinché il kite possa verticalizzare

il più rapidamente possibile sopra la vostra testa invece che partire

in avanti. Se cazzate, favorite il movimento in avanti. Se rilasciate, quello

verso l'alto. Quindi riassumendo: l'azione dell' inversione deve essere

fatta il più rapidamente possibile con le mani che diametralmente fanno

due azioni contrapposte. Terminata l'inversione, il kite parte in avanti. A

questo punto voi rilasciate leggermente la pressione delle mani per far

respirare il kite e farlo verticalizzare per pochi decimi di secondo e appena

sentite il kite che sta verticalizzando è arrivato il momento di ritirare

con entrambe le mani in modo simmetrico il più forte possibile per farvi

salire ad altezze stellari.


130

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

PARTE

TECNICA

STACCO E SALTO

Se avete controllato tutti gli aspetti precedenti, siete pronti al miglior

stacco possibile. Il caricamento delle gambe a molla e l'inversione del

kite vi porteranno a un punto nel quale sarete catapultati verso l'alto

(Momentum) e dovrete finalmente assecondare il più possibile questa

fase con il vostro corpo che passerà da una posizione di contrasto pieno

a una di assecondamento assoluto della potenza del kite.

In questa fase l'attenzione và posta sulla posizione della tavola che deve

restare sullo spigolo il più a lungo possibile, senza appiattirla prima di

staccare, a costo di perdere un pò di velocità. Inoltre dopo lo stacco la

tavola non deve andare troppo indietro al corpo, in Railey style per intenderci,

ma neanche restare troppo orizzontale sull'acqua.

Questo equilibrio sullo stacco, focalizzato sulla posizione della tavola,

garantisce una posizione di volo del corpo ottimale con un ottimo bilanciamento

dei vari segmenti articolari.

Si discute da sempre se sia meglio privilegiare la velocità di stacco, sacrificando

il pop cattivo che fa perdere la velocità o se tenere una minore

velocità con un pop super potente. Ovviamente il top si ottiene mixando

le due caratteristiche, ma per farlo ci vogliono anni di pratica in cui si

affina il timing che è essenziale per l'abbinamento dei due fattori, oltre

ad avere un'atleticità di rilievo nelle gambe che consenta di tenere certe

sollecitazioni alle alte velocità.

Se avete un'onda come rampa, tutta l'attenzione visiva deve essere posta

sul "kicker" mentre sta gonfiando in modo da impattarlo nel punto più

verticale possibile.

POSIZIONE DEL KITE ALLO STACCO E MENTRE

SI VOLA

Erroneamente molti pensano che per saltare più alto il kite và inviato a

posizioni estreme tipo 13.30 o 14.00. Ma in questo modo si avranno salti

rovinosamente scomposti in aria e mal atterrati con hang time ridicoli.

Il segreto per volare alto è essere il più possibile un tutt'uno con il proprio

kite, il che significa essere in asse con lui durante la fase di volo. Ecco

perché la posizione finale migliore a cui il kite deve essere stoppato in

ascesa, resta quella delle ore 12 – 12.30, con una base di partenza a ore

10.30 circa, ma se riuscite a tenere con la tavola in inversione pop anche

posizioni più basse tipo ore 10 ad esempio è meglio ancora.

Dipende anche dal tipo di kite che utilizzerete: un C Kite avrà un lavoro

migliore dalle 11.00 alle 13.00, mentre un Bow kite dalle 10.00 alle 12.00

circa. Il fatto è che molte persone hanno un timing sbagliato con la mano

che tira, che resta a tirare per troppo tempo, senza che la mano opposta

inizi a spingere per controrichiamare e qui passiamo al punto successivo.


POSIZIONE DELLA BARRA IN VOLO

Dopo avere invertito rapidamente il kite l'attenzione sulla barra deve essere

quella di controbilanciare con le mani l'inversione per stoppare la

corsa del kite a ore 12 / 12.30.

Quando il kite si è stabilizzato a ore 12.30 circa allora possiamo passare

a una fase di "carico" in cui allora sì che entrambe le mani cazzano sulla

barra per avvicinarla al punto di massima potenza e caricare ulteriormente

la fase di volo. Il tutto avviene in pochissimi istanti, quindi sono

"automatismi" che si creano solo col tempo, facendo moltissimi salti.

Questa fase di carico con ambo le mani andrà poi terminata quando

sentiamo che il kite tende a sorpassarci "all'indietro". A questo punto le

mani allontanano la barra dal corpo per "dar fiato" al kite, in modo da

rimandarlo in avanti a noi e anticipare la fase di atterraggio, magari con

un downloop. Le mani qui poi ripassano quindi all'azione di tiro / spinta

lasciando la fase precedente in cui entrambe tiravano.

POSIZIONE CORPO IN VOLO

Dopo essere stati proiettati in volo, il corpo deve trovare una posizione di

equilibrio che dipenderà dalla fase di caricamento e da quella di stacco.

Raggrupparsi in volo, piegando le gambe al petto e facendosi più piccoli

aiuta a mantenere un centro di gravità ottimale durante la fase aerea in

cui il corpo deve muoversi il meno possibile per non creare fasi di perdita

di equilibrio. È anche intuitivo pensare che facendosi più piccoli il vento

avrà molta meno superficie su cui agire per destabilizzarci e frenarci.

Spesso ci si trova in over rotazione per non aver effettuato correttamente

alcune fasi degli step precedenti. Tuttavia usando le spalle / testa in direzione

opposta a quella dell'extra rotazione di stacco si riesce in fase di

volo, quasi sempre, a riportare l'equilibrio perso, anche dopo lo stacco.

RICHIAMO KITE

Quando la fase di salita e di stallo termina è ora di pensare all'atterraggio

e quindi di modificare la posizione del kite che ci sosteneva a ore 12 /

12.30.

Per avere un atterraggio morbido è essenziale il Timing, ovvero non anticipare

troppo nè ritardare la fase in cui si manda in avanti il kite per

farlo tornare a ore 11 circa. Se anticiperete troppo il kite vi troverete con

atterraggi pesanti in avanti, tipo pelle di leone con facciata in acqua, per

troppa trazione. Se li ritarderete troppo appoggerete sempre il sedere in

acqua perché quando toccherete la superficie l'aquilone non avrà ancora

trazione essendo rimasto troppo indietro.


132

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

Quando poi comincerete a saltare sopra i 10 metri e ancor più sopra i

15 vi accorgerete che dovrete assolutamente imparare l'atterraggio in

downloop, anche e soprattutto con misure di kite inferiori ai 9 mt circa,

poiché un kite piccolo ha una velocità di discesa molto rapida e non crea

abbastanza sostentamento da una certa altezza per atterrare bene con

la semplice procedura del pendolo.

Se usate C Kite il downloop è parte del gioco anche su altezze modeste,

se usate kite ad alto allungamento AR la portanza in atterraggio è maggiore

e il downloop non sempre è necessario.

PARTE

TECNICA


ATTERRAGGIO

L'atterraggio và "favorito", non ostacolato, quindi dobbiamo adottare atteggiamenti

che vadano ad assecondare la trazione del kite invece di

contrastarla.

Durante la fase di atterraggio l'attenzione và posta sulla punta della tavola

che deve essere sempre indirizzata al lasco, downwind per intenderci,

stando attenti a non caricare esclusivamente la gamba posteriore, il

che farebbe appoppare la tavola spiattellando e cadendo. Questo lascare

serve a togliere rapidamente tensione alle linee, in modo da diminuire la

velocità e poter poi riprendere gli angoli di bolina.

Bisogna anche ricordare di non mettere subito la tavola sul rail, ma di

appiattirla il più possibile il che contribuisce a dare più stabilità alle alte

velocità di atterraggio sui salti più elevati.


134

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

I MATE-

RIALI

Solo dopo essere certi di averE acquisito tutti gli step in modo corretto,

potrete concentrare la vostra attenzione sui migliori materiali per saltare,

quelli che vi daranno quella spinta maggiore per progedire ulteriormente.

Fino a una certa altezza, da me stimata empiricamente in circa 10-13

metri, quasi tutti i kite fanno egregiamente il loro lavoro, quindi non date

la colpa al kite che non salta, ma guardate i vostri limiti tecnici, magari

facendovi filmare e analizzando poi con calma dove sono gli errori.

È inutile avere per le mani una Ferrari quando ancora si fatica a guidare

una 500, quindi non abbiate fretta di comprare l'ultimo kite di grido o

la migliore tavola perchéi materiali fanno la differenza a parità di buon

livello tecnico, non a priori.

Quando invece il vostro livello sarà buono scoprirete che il kite giusto

può effettivamente farvi guadagnare qualcosa, in abbinamento a tanti

altri piccoli dettagli.

KITE

È intuitivo che se un kite viene sviluppato ad esempio per il Wave non

potrà eccellere in ascensione, poiché sarebbe un controsenso progettuale

sviluppare un kite che deve stare il più possibile attaccato all'acqua e

poi salta altissimo quando lo si inverte. Quindi, sebbene qualunque kite

può portarvi ad altezze discrete se siete tecnicamente a posto, è indubbio

che un kite a 5 struts, concepito per hang time, possa performare

meglio nei salti rispetto a uno a 3 concepito per il wave ad esempio.

La parola magica qui spesso è "A.R." ovvero Apect Ratio, ovvero il rapporto

fra la lunghezza e la larghezza del kite. Senza addentrarci troppo in

tecnicismi c'è un principio logico che può permettervi di capire che tipo

di reazione avrà in aria il kite: se avrete fra le mani un kite dall'AR basso,

ad esempio 3,5, la forma sarà una sorta di palloncino, quindi molto rotondeggiante.

Al contrario con un AR alto, ad esempio 6,3, si avrà il kite

di una forma molto "allungata" , tipo F-One Furtive o i Foil tipo F-One

Diablo per intenderci.

La differenza fra questi due mondi di A.R. è davvero abissale, poiché se

è vero che un AR basso consente al kite una reattività fenomenale in

inversione, proiettandovi in un nanosecondo in alto, è altrettanto vero

che terminerà la fase di salita abbastanza presto poiché il vento ha minor

superficie orizzontale sulla quale proiettare la propulsione e sopratutto

avrà una discesa decisamente troppo rapida, poiché manca di "galleggiamento",

proprio a causa di una forma orizzontale troppo piccola.

Tutti i produttori ormai hanno a catalogo dei modelli per Big Air o Hang


Time e il mio consiglio è di comprarvene almeno una paio di misure se

volete darvi seriamente al Big Air.

Una caratteristica poi che dovrebbe avere un buon kite da salto è un

ottimo Top End, ovvero la capacità di performare bene anche nel limite

alto di vento per il quale è stato progettato, poiché spesso chi salta alto

esce in sovrainvelatura e se il kite non "scarica" bene la troppa potenza,

la barra resta sempre in battuta alta durante l'andatura e non riuscirete a

caricare il pop correttamente.

I C kite sono ottimi per saltare alto, ma a parità di vento necessitano una

o due taglie maggiori per avere la stessa altezza dei bow o ibridi e sopratutto

hanno un hang time decisamente inferiore. Quindi raggiungono

altezze stellari ma ricadono velocissimamente e dovrete assolutamente

padroneggiare il downloop in discesa per non traumatizzare troppo le

ginocchia in atterraggio.

TAVOLA

Ogni tavola può andare bene per saltare e ci sono fondamentalmente

due scuole di pensiero al riguardo, entrambe valide ma che dipendono

dai gusti personali:

1-TAVOLA VELOCE E KITE PIU' PICCOLO

C'è chi preferisce avere una tavola molto "loose", che grippa meno ma

che dà accelerazioni importanti, il che significa più velocità e avere un

kite di una taglia più piccola che è più rapido e verticalizza prima.

2-TAVOLA PIU' LENTA E KITE PIU' GROSSO

C'è invece chi preferisce una tavola più lenta, con una fortissimo edging,

poiché ottiene l'accelerazione che serve dalla vela e il forte grip garantisce

un controllo impeccabile della poppata al momento dello stacco.

Ovviamente in entrambi i casi, il pop deve comunque essere di buon livello

come caratteristica intrinseca della tavola.

La misura della tavola, lunga o corta, è a mio avviso molto soggettiva,

giacché ci sono ovviamente pro e contro. Una tavola corta e stretta, ad

esempio 127x36 , dà un controllo fenomenale della velocità, quindi consente

di caricare il salto in modo molto preciso durante la poppata, ma

supera meno brillantemente i chop, penalizza gli atterraggi e tende a

"piantarsi" più spesso nei buchi di vento rispetto a una tavola più lunga


136

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

I MATE-

RIALI

mentre state accellerando per acquisire velocità. Tuttavia consente di

gestire meglio la sovrainvelatura.

Una tavola più lunga, ad esempio 139x42 facilita la velocità e il passaggio

dei chop e agevola gli atterraggi, ma è più dura sulle gambe e può

portare ad eccessiva accelerazione che sfocia in una incapacità di tenere

correttamente il bordo in andatura e il pop in caricamento.

Chi è davvero bravo salta bene con ogni misura, quindi non fatevi troppe

paranoie sui 5 cm in più o meno. Cercate invece di capire, provando

quelle dei vostri amici, la sensazione "grippy" o "loosy" che la tavola vi

trasmette e che è più importante della misura in sé.

Personalmente preferisco tavole molto corte, in cui sacrifico un pò l'atterraggio

ma ho un controllo del pop fantastico, ma ripeto, è molto soggettivo

e c'è gente che salta altissimo con tavole più generose semplicemente

allungando un pò la pinna per avere più edging, sempre che la

forza delle vostre gambe ve lo consenta.

TRAPEZIO

Un trapezio a seggiolino consente di gestire sovrainvelature maggiori

giacché il baricentro più basso crea più contrapposizione con minore

sforzo. In sostanza ci si può sbilanciare all'indietro meglio e le braccia /

spalle restano più indietro in allungamento, favorendo maggiore contrapposizione.

Dopo, se guardate i pro, saltano tutti coi trapezi a fascia,

ma li' parliamo di gente che ha strutture muscolari diverse dal 90% di noi

comuni kiter mortali. E val la pena notare che anche i pro sottolineano

l'importanza di non far salire troppo il trapezio waist altrimenti le capacità

di tenere il bordo diminuiscono proporzionalmente al salire dell'altezza

del gancio.

Il consiglio comunque è di fare alcuni salti, lo stesso giorno con lo stesso

vento, con le due tipologie di trapezi e vederne poi i risultati col Woo o

il Piq: vi accorgerete di quanto possano essere diversi fra i due trapezi,

tanto più se non avete gli addominali di Hulk...

PADS & STRAP

Gli atterraggi si sà a volte sono duri, sopratutto da altezze considerevoli.

Ormai tutti i biding negli ultimi anni sono stati equipaggiati di serie con

Pads morbidi, alcuni dei quali addirittura con cuscinetti intercambiabili

che consentono di regolare la "morbidezza" del pads, semplicemente

cambiandone il cuscinetto. Quindi avere un pads morbido aiuta a prevenire

traumi infiammatori alle ginocchia e ai tendini.

Quello che a volte si sottovaluta invece è la larghezza della strap. Quando

si atterra pesante il rischio di ritrovarsi il collo piede a fine corsa strap


è molto concreto, il che può portare a traumi alle caviglie indesiderabili.

Il consiglio è di stringere molto la strap, in modo da bloccare il collo del

piede a metà corsa impedendogli di far avanzare troppo in avanti il collo

del piede, di modo che la caviglia possa uscire facilmente all'indietro se

necessario.

I binding sono ottimali per avere il miglior grip possibile e consento certamente

un feeling completamente diverso, ma sono in pochi quelli che

possono permettersi di usarli in tranquillità per saltare alto, perché sono

notevoli le possibilità di traumi alle ginocchia durante le rovinose possibili

fasi di caduta.

PINNE

Il grip di una tavola bidirezionale è dato dai rails e da eventuali scanalature

"channels" inserite nello shape, ma anche dalle pinne. A volte per

rendere una tavola più grippante basta allungare leggermente le 2 pinne

del bordo di conduzione. Non trascurate questo aspetto, facile, immediato,

economico, efficace!


138

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

CONDI-

ZIONI

METEO

VENTO E SOVRAINVELATURA

È intuitivo pensare che 40 nodi possono proiettare più in alto di 20. Non

dipende solo dalla maggiore forza di propulsione, poiché usando vele

di misura maggiore con poco vento si potrebbe ottenere la medesima

forza. Venti più forti consentono di usare vele più piccole, quindi più rapide

nella fase di inversione ad andare in verticale e quindi mettere altezza

invece di lunghezza.

Tuttavia se guardiamo i pro, raramente usano vele sotto gli 8 metri, anche

con 50 nodi: ho visto gente stare in acqua con la 10 mt e 40 nodi che

è folle solo a pensarci! Quindi non fatelo ovviamente, a meno che pesiate

100 kg o ne abbiate il livello tecnico!

Ma ciò che li fa uscire fortemente sovrainvelati è il principio secondo il

quale con quella forza di vento l'eccessiva sovrainvelatura rende fortemente

reattivo anche un kite più grosso che ha dalla sua il grosso vantaggio

di farvi scendere da altezze stellari con molta più portanza di un

kite più piccolo e di avere maggiore superficie in fase di ascesa. Dopo

bisogna avere l'abilità tecnica e la fisicità per tenerlo ovviamente, che fa

tutta la differenza del mondo.

Quindi il saper gestire la sovrainvelatura e uscire con vento molto forte

è prerogativa basilare per poter salire ad altezze importanti, ma almeno

fino a 10-15 metri ci si può tranquillamente arrivare con invelature standard,

quelle delle uscite di tutti i giorni.

Non serve saltare sovrainvelati se non riuscite a caricare il bordo e quando

poppate, ammesso che riusciate a farlo, venite poi proiettati in avanti

invece che in alto.

Si sente spesso dire "usa la misura più grossa che puoi" ed è vero, ma la

differenza sta tutta nelle ultime due parole, "che puoi", il che significa che

puoi gestire, che puoi tenere, che puoi poppare, che puoi verticalizzare.

Ovviamente dovete essere poi perfettamente consci che la sovrainveltura

è pericolosa per voi e per gli altri, quindi solo con gli anni, tante uscite

e tanta esperienza, potrete, molto lentamente, aumentare le invelature

base, mettendo bene in conto i rischi a cui andrete incontro.

ACQUA PIATTA, CHOP, ONDA, DIREZIONE VEN-

TO

Ci sarà un motivo per cui tutti i Pro saltano alto in Sud Africa? La condizione

dell'acqua è importantissima. Avere acqua con poco chop consente di

acquisire velocità superiori che si tramutano in altezza quando invertite.

Se a questo ci aggiungete un "kicker" (ovvero l'onda) durante la fase di

poppata, questo crea maggiore contrapposizione perché vi piantate letteralmente

dentro l'onda mentre invertite. E come se aveste qualcuno


che vi tiene da dietro mentre invertite. Ovviamente un'onda di 1 metro

vi farà salire meno di una di 5 metri, quindi l'altezza della rampa è basilare.

E 40 nodi vi saranno salire più di 20. Dulcis in fundo aggiungiamo la

direzione del vento side / side off che crea una trazione maggiore nelle

linee e consente di piantarsi dentro l'onda con ancora maggiore tenuta.

Tutti questi fattori messi assieme creano la condizione teorica migliore

per volare il più alto possibile. E il Sud Africa è al top per proporre spiagge

con queste condizioni meravigliose.

Mi son chiesto spesso in quanti metri si concretizza questa condizione

paradisiaca ideale rispetto a quella standard che spesso abbiamo noi

che è vento side on se non on shore , chop bastardo incasinatissimo, e

2 metri di onda, quando ci sono... In Sud Africa non ci sono ancora stato

purtroppo per poterlo sperimentare direttamente, ma vedendo amici

che saltavano "n" metri in Italia, ho visto che andando laggiù hanno migliorato

le loro altezze da 2,5 a 5 metri circa, quindi è un guadagno non

indifferente dato dal quel micidale mix di fattori appena citati.


140

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

PUMP

O FOIL?

REAL

TEST

F-ONE FURTIVE 10 VS DIABLO 9

Tutti i test che abbiamo condotto sui Piq e Woo sono stati effettuati in

un centinaio di prove in oltre 30 giorni che abbiamo svolto a El Medano

(Tenerife) negli spot di Pigsbay, Muelle, Cabezo, Flashpoint, alternando

quindi le condizioni di onda e di angolo di vento. Per i test sono stati utilizzati

due kite della F-ONE, essendo scopo dei test anche vedere le differenze

fra il mondo pump e quello foil, riguardo alle altezze raggiunte.

Negli ultimi anni ho saltato diverse volte alternando i due mondi poiché il

cassone per saltare è indubbiamente una macchina da guerra e se non lo

avete mai provato vi invito caldamente a considerarlo perché è una sensazione

che non dimenticherete facilmente, tanto che per un certo periodo

di tempo sarete tentati da voler lasciare i pump per usare solo i foil.

Tuttavia i foil hanno diversi limiti strutturali, non indifferenti, coi quali

dovrete giocoforza convivere se vorrete usarli per saltare. In fase di

partenza sono più complicati da gestire, non solo perché necessitano di

spazi maggiori, ma sopratutto perchè con vento forte o in condizione di

forte sovrainvelatura la partenza può diventare molto pericolosa, poiché

se non siete tenuti dietro da 1 o 2 persone verrete proiettati in avanti e

verso l'alto, anche partendo da bordo finestra, che comunque con molto

vento non è assolutamente semplice.

Inoltre la gestione delle raffiche di un foil è totalmente differente da

quella di un pump, quindi sconsiglio vivamente di usarli con vento molto

rafficato o vi troverete spesso con il cassone che si apre a bandiera e si

richiude violentemente di colpo dandovi strattoni disumani oppure che

cade a caramella con conseguente nuotata .

Oltretutto scordatevi kiteloop o downloop perché gli AR sono talmente

estremi che è davvero troppo lungo l'arco di rotazione per poterlo fare

efficacemente, salvo che usiate foil piccolissimi di misura. E allora perchè

per alcuni sono cosi' attrativi?

Perché saltano eccome sui range di vento basso e medio basso, di più

dei pump, e hanno hang time significativamente migliori, tanto che se

provate a fare old school e board off coi cassoni vi renderete conto di

quanto sarete inaspettatamente più bravi del solito.

Questo Air Time superiore dipende dalla maggiore portanza in fase di

discesa, a causa della forma più allungata con AR superiore.

Tuttavia, affinché queste sensazioni non restino tali, ci siamo fatti dare

da F-ONE, che ringraziamo per la preziosa collaborazione, un FURTIVE 10

metri, ala pump che nasce al Top per Big Air nel mondo gonfiabile e un

DIABLO 9 metri, ala foil che nasce al Top Race nel mondo Foil, ma che si

presta sulla carta a spiccate doti di hang time. Poi li abbiamo confrontati,


con lo stesso rider, con la stessa condizione di onda e di chop, nel medesimo

spot, coi diversi livelli di vento crescenti, e misurandoli sia con il

Woo che con il Piq.

Questi sono i risultati medi ottenuti con un rider di ottimo livello di 75 kg.

Non provate a imitarlo! Vi fareste male. Si tratta di test in sovrainvelatura

con rider allenato e tecnicamente avanzato.

NODI: 15-20

DIABLO 9 FURTIVE 10

Altezza Max Mt.

Media 5 salti Mt.

Best Hangtime Sec.

11,8

9,8

6,4

8,9

7,6

5,2

NODI: 20-25

Altezza Max Mt.

Media 5 salti Mt.

Best Hangtime Sec.

13,2

11,9

7,8

10,3

9,1

5,9

NODI: 25-30

Altezza Max Mt.

Media 5 salti Mt.

Best Hangtime Sec.

15,8

14,4

8,5

15,3

13,8

6,8

NODI: 30-35

Altezza Max Mt.

Media 5 salti Mt.

Best Hangtime Sec.

ND

ND

ND

17,2

14,9

7,4


142

TUTORIAL

Salto: come andare più in alto

PUMP

O FOIL?

REAL

TEST

Dai risultati sembra emergere chiaramente che il mondo Foil è più performante

ai bassi e medio bassi range di vento, mentre il pump su range

di vento medio alto e alto tende a convergere e poi a superare i foil.

Questo sull'altezza. Sull'Hang Time invece il gap resta a favore del mondo

Foil.

Il Diablo non è stato usato sul test 30-35 nodi giacché già in condizione

25-30 si era sovrainvelati (F-One consiglia di non superare i 25 nodi col

Diablo) e la gestione di un Foil in sovrainvelatura e con raffiche è davvero

pericolosa per chiunque. Tuttavia il valore di quasi convergenza 15,3 mt

Vs. 15,8 mt già sui 25 nodi suggerisce che il mondo pump tende a superare

quello foil con venti più sostenuti, rendendo peraltro la gestione

dell'ala enormemente più semplice e meno pericolosa alle forti raffiche

che i venti forti hanno solitamente per natura.

Ovviamente l'obiezione giusta che in tanti faranno è "perché i pro non

li usano allora?" I perché sono molteplici e sono spiegabili con le controindicazioni

che presentano i foil per saltare, prima descritte. Poi non

dimentichiamoci che la KOTA ad esempio non è un gara di Big Air dove

vince chi salta più alto ma chi si spara manovre in potenza ad altezze

elevate e fare kiteloop coi cassoni è un'esperienza quantomeno sconsigliabile.

Ma in condizioni di vento non eccessivamente forte e rafficato e con

l'unico obiettivo di andare il più alto possibile o avere più hang time per

manovre old school, i foil sono indiscutibilmente la scelta migliore, a patto

di accettarne gli svantaggi intrinsechi.


WOO &

PIQ?

Per misurare l'altezza dei salti avrete bisogno di uno strumento di

misurazione che vi farà progredire davvero rapidamente. Al momento

sul mercato eccellono il Woo, di cui in questi giorni sta uscendo la versione

3.0, e il Piq North. Se non sapete quale dei due comprare o volete

semplicemente conoscerne a fondo pregi e difetti, stay tuned, sul prossimo

numero di Kitesoul vi chiariremo tutto!

Ora, dopo tutte queste chiacchiere, forza, non vi resta che andare in acqua

e dare il meglio , giorno per giorno e con pazienza e i risultati non

potranno che migliorare. Have fun !


146

PRODUCT FOCUS

RRD

Product focus

POISON LTD V5 WOOD

www.robertoriccidesigns.com

Testo & Foto: RRD Courtesy

La Poison LTD V5 è una delle

più ambite tavole da Freestyle

del nostro catalogo fin dalla

sua prima creazione. La costruzione

in LTD consiste in strati di

carbonio biassale sul top e sul

fondo della tavola associati a

uno speciale mix di Paulownia

e legno leggero per il core realizzato

in CNC. Grazie a questo

tipo di costruzione è più leggera

del 20 per cento, più sottile,

maggiormente reattiva e naturalmente

garantisce un po fantastico.

Non appena la userete

la prima volta, vi innamorerete

immediatamente della Poison.

C'è qualcosa in lei che la rende

semplicemente speciale.

Il nuovo shape con il suo esclusivo

outline porterà i rider a

nuove altezze. La tavola presenta

anche una curva continua

nell'outline che garantisce

massimo controllo e comfort

in un'ampia gamma di condizioni.

La nuova tecnologia di

laminazione combinata con le

fibre unidirezionali di carbonio,

assicura meno flex negativo e

maggiore rigidità. Il nuovo layup

unito a un flex leggermente

incrementato fornisce un pop

esplosivo, aumenta il controllo

della velocità e riduce le vibrazioni.

I tip leggermente più squadrati

forniscono maggiore superficie

bagnata per un maggior grip e

pop. La forma dei tip crea un

angolo maggiore di attacco sulla

superficie dell'acqua e maggior

controllo del pop. La Poison

è una tavola da Freestyle

incredibile. Questa versione ha

un sistema di track rinforzati in

carbonio che uniti ai Rad Pads

o ai boots permettono ai rider

di effettuare delle micro regolazioni

per ottimizzare l'assetto e

migliorare le prestazioni.

Utilizzare la Poison è oggi ancora

più semplice che mai e questa

tavola definisce realmente

lo status quo delle tavole da

Freestyle.


CARATTERISTICHE STANDARD

• Deck E bottom in carbonio biassale da 450 grammi

• Anti-torsion box tip design

• Profondo concave nel centro della tavola

• 5mm sidewalls

NUOVE CARATTERISTICHE

• CNC shaped mix of Paulownia wood core

• Nuovo profilo dei tip più squadrato

• Più sottile

• Fibre di carbonio unidirezionale

• Rinforzi in carbonio dei track in ABS

Adam Super sulla Poison

Ltd V5:

“La Poison può essere descritta

con una sola parola: incredible.

Il flex è semplicemente perfetto,

comfort e prestazioni impareggiabili

per questa macchina

da Freestyle aggressivo che

può essere apprezzata da rider

di tutti i livelli.

Adoroil pop e la reattività data

dal carbonio e unita alla sensazione

di un riding dolce e

confortevole grazie alle linee

dell'outline. La rigidità della ta-

vola, la sua velocità, il comfort

e il controllo mi permettono di

esprimere tutto il mio stile anche

nelle condizioni più estreme.

È facile avere stile ed essere

a proprio agio quando si ha la

Poison LTD sotto ai propri piedi.


148

PRODUCT FOCUS

RRD

Product focus

10 KNOTS V4 LTD

www.robertoriccidesigns.com

Testo & Foto: RRD Courtesy

Vuoi essere il primo a

entrare in acqua con

una tavola twintip non

appena il vento comincia

a soffiare?

La 10 KNOTS V4 LTD è la prima

vera tavola twintip concepita

per venti leggeri e rappresenta

lo spirito del free riding.

Lo scoop-rocker piatto della tavola

e il nuovo design dei tips

garantisce un comfort totale in

navigazione e un fantastico grip

nelle andature di bolina nelle

brezze leggere. La 10 KNOTS

LTD V4 è proprio un mondo a

parte.

TECNOLOGIA

La 10 KNOTS V4 LTD è completamete

costruita e assemblata

in Europa con una nuova esclusiva

tecnologia più leggera e

viene laminata con carbonio

preimpregnato biassale da 220

grammi sia sul deck che sul fondo.

A questo si aggiungono i rail

in ABS e il core in CNC PVC il che

rende davvero speciale e inedita

questa tavola.

CORE

CNC PVC Core + rail in ABS che

contengono il peso.

LAMINAZIONE

Tavola laminata con carbonio

preimpregnato biassale da 220

grammi sia sul deck che sul fondo.

Caratteristiche speciali

• Carbonio preimpregnato

biassale

• Core in Pvc super leggero

”As soon as a breeze comes up I want to be

the first one on a twin-tip out there!”.


150

PRODUCT FOCUS

F-one

Product focus

LA LINX BAR DI F-ONE

www.f-onekites.com

Testo e Foto: F-One Courtesy

La LINX bar è la nuova versione

del nostro sistema di controllo

per il 2018! Abbiamo messo

insieme tutti i vantaggi della

Monolith Bar con una serie di

caratteristiche aggiuntive per

creare una connessione formidabile

con il vostro kite.

La LINX bar è disponibile in due

misure, 52-45 e 45-38cm; questo

vi permette di scegliere la

barra perfetta per il vostro quiver

di vele. I nostro nuovi galleggianti

integrati sulla rear line

non solo offrono un look migliore

ma vi permetteranno anche

di adattare la misura della barra.

Una nuova linea di sicurezza allestita

per quest'anno diventa

lo standard di tutti gli F-ONE. È

stato inserito un'anello di acciaio

inox anticorrosione e ad alta

resistenza che permette alla linea

di scorrere. I primi 6 metri

delle front line sono più larghi

nel diametro per una maggiore

durata ed è qui che è inserito

uno stopper per evitare alla

barra di scorrere via troppo lontano

dal rider quando si attiva la

linea di sicurezza.

Quest'anno abbiamo aggiunto

anche uno swivel manuale sul

top del chicken loop; si tratta di

una pallina di alta qualità facile


da ruotare anche con i cavi in

tensione. Questo vi aiuta a liberare

le vostre front line dopo

una manovra che prevede rotazioni

dell'ala ed è un dispositivo

che ogni rider potrà apprezzare!

La connessione della linea di sicurezza

ha un ulteriore swivel,

in modo che gli intrecci della

stessa non incidono sull'efficienza

del kite e lo stesso è

previsto sul leash. Il sistema di

sicurezza può essere settato in

suicide mood dagli appassionati

di Freestyle e mantiene gli

stessi standard di sicurezza nel

momento in cui si attiva il quick

release del chicken loop.

C'è anche un nuovo anello di

acciaio sulle front line. I rider

possono scegliere di far passare

le front line nell'anello per avere

una forma a V corta delle stesse.

Oppure farle passare fuori e

avere una V più allungata delle

front. Kite come il Furtive hanno

migliori prestazioni con la V

lunga, mentre il Bandit lavora

meglio con la V corta. Tale dispositivo

vi permette di avere

una barra unica a prescindere

dal vostro quiver di vele.

Abbiamo anche migliorato la

possibilità di settare la lunghezza

delle back line in modo da

averle tutte uguali sulla barra

per permettere all'ala di avere

le massime prestazioni.

La LINX bar adotta un diametro

ergonomico e ridotto in modo

da non stancare le mani e naturalmente

sfoggia una serie di

nuovi colori per il 2018.


152

PRODUCT FOCUS

Core

Product focus

CORE Section 2

Un miglior drifting, più leggerezza e un vero wave kite

www.corekites.com

Testo & Foto: Core Courtesy

Il Section di seconda generazione

è concepito sia per gli appassionati

del wave tradizionale

che del Freestyle con un magnifico

depower e un incredibile

controllo.“La gestione del peso

è un elemento critico nelle prestazioni

di un wave kite - spiega

il Capo Designer Frank Ilfrich - e

abbiamo cercato di lavorare sui

nostri tessuti di cui abbiamo il

brevetto proprio per guadagnare

peso.”

Il Dacron ExoTex no-stretch di

Core incorpora delle sezioni di

rinforzo radiale che permettono

di avere strutture gonfiabili

a maggior pressione e diametro

minore. Ciò aumenta la capacità

di volo, la stabilità e le sensazioni

del rider in termini di reattività

e rigidità dell'ala.

“ExoTex crea un tessuto più leggero

e più robusto ideale per il

wave riding", conclude Frank. Il

Section 2 grazie all'ExoTex presenta

anche un miglior shape

nei buchi di vento che agevola il

rilancio dall'acqua tra le grandi

onde.

Il Section 2 offre strutture gonfiabili

interne dal diametro ridotto

ExoTex più leggere e mol-

to più reattive. Il team design ha

lavorato anche per ridurre i pesi

e migliorarne la rigidità. Inoltre

hanno migliorato il sistema di

trim che permette di personalizzare

la barra e la velocità direzionale

dell'ala.


Il Section 2 è disegnato per

migliorare ogni esperienza di

wave riding con facile controllo

direzionale e potenza per assicurare

ai rider strapless migliori

andature di bolina. I Freestyler

ameranno il grande feeling di

quest'ala per chiudere le manovre.

Quando si tratta di onde, il

Section 2 è il kite "

Perfetto anche per il foilboarding!

Questo asso del drifting con

enormi range di vento si sposa

perfettamente con qualsiasi

foilboard. La sua costruzione

salva peso e le forze laterali ridotte

lo rendono un fantastico

foiling kite. Non vi strapperà

dalla tavola e attraverserà i buchi

di vento con agilità. Inoltre il

il Section 2 vi stupirà con il suo

foiling pedigree.

Section 2 LW: un fenomeno per

le onde piccole

Il nuovo Section 2 LW parte dal

tradizionale concetto che un

kite grande non è funzionale

tra le onde. Il nuovo Section LW

dal grandissimo range di vento

lascia ai rider la possibilità di

sfruttare il vento e concentrarsi

nel surfing. La grande agilità del

LW e la sua superficie dall'ottima

efficienza e pesi contenuti offre

il feeling di un kite più piccolo

mantenendo tutta la potenza

per tirarvi fuori da situazioni

critiche e cali di vento. Anche le

raffiche possono essere gestite

al meglio grazie al suo incredibile

depower. È facile farsi domande

sulla efficacia di un kite

di 12 o 14 metri se non ne avete

mai provato uno. Se chiedete a

Rob Kidnie, rider del team Core

in Indonesia, quale Section 2 è il

suo preferito, vi dirà il 14m LW.

“Il vecchio concetto che un kite

più piccolo sarà sempre meglio

non si applica al LW,” suggerisce

Bernie Hiss, CEO di Core e avido

wave rider.


154

PRODUCT FOCUS

Core

SECTION 2 MISURE:

4.0 | 5.0 | 6.0 | 7.0 | 8.0 | 9.0 | 10.0 | 11.0 | LW 12.0 | LW 14.0


SECTION 2 FEATURES:

1. Struttura Ultra Light: super leggera, rigida e resistente.

2. Profilo Surf: aspect ratio e stecche settate per il surf.

3. ExoTex® Ultra Rigid Dacron: strutture gonfiabili con Zero stretch.

4. CoreTex® Triple Ripstop Canopy: estrema robustezza e protezione dai raggi UV.

5. Future-C Shape: un vero feeling da C-kite. Per cambi veloci di direzione e potenza

consistente e controllata.

6. Radical Reaction Tips: wingtip disegnati con C-style per una reattività migliore.

7. Sistema di brigliaggio corto: migliore feedback del kite.

8. CORE Intelligent Trim (CIT): controllo della potenza e rotazioni veloci.

10. Speed Valve 2: Gonfiaggio facile e veloce.

11. Speed Pump System: gonfiaggio veloce di tutti i strut.

12. Sensor Bar Ready: massimo controllo e reattività sulla barra.


KITESOUL È ANCHE SU APP STORE!

SCARICA LA NOSTRA APP E

FEEL THE FLOW

NON non NON PeRDete perdete PERDETE IL il IL proSSimo PROSSIMO NuMeRO numero NUMERO DICeMBRe GiuGno GIUGNO - - GeNNAIO luGlio LUGLIO in IN IN uSCita USCITA uSCItA il IL IL 22 GiuGno GIUGNO DICeMBRe 2016 2018 2015

Per informazioni o suggerimenti contattateci all’indirizzo info@kitesoul.com

Per la pubblicità sul magazine o sul nostro sito adv@kitesoul.com

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!