Magazine Avventista - Nº 14 - Marzo / Aprile 2018
3 Intervista Agata Melo "Venire a vivere in Svizzera, una decisione ordinata dal Dio" 4 Gioventù 111 anni della gioventù avventista 5 Dossier La donna e le sue molteplici sfumature 9 Bambini I bambini ci insegnano 1O Libretto rosa 11 Testimonianza Cécile Béal, quando la vita è appesa a un lo... che af diamo a Dio! 13 Salute Il diktat della felicità
3 Intervista Agata Melo "Venire a vivere in Svizzera, una decisione ordinata dal Dio"
4 Gioventù 111 anni della gioventù avventista
5 Dossier La donna e le sue molteplici sfumature
9 Bambini I bambini ci insegnano 1O Libretto rosa
11 Testimonianza Cécile Béal, quando la vita è appesa a un lo... che af diamo a Dio!
13 Salute Il diktat della felicità
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MAGAZINE AVVENTISTA GIORNALE BIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE AVVENTISTA DELLA SVIZZERA ROMANDA E DEL TICINO - N°<strong>14</strong> - MARZO / APRILE <strong>2018</strong><br />
DOSSIER<br />
LA DONNE E LE SUE<br />
MOLTEPLICI SFUMATURE<br />
Fabiana Bertotti<br />
TESTIMONIANZA<br />
CÉCILE BÉAL<br />
Quando la vita è appesa a un filo...<br />
che affidiamo a Dio!<br />
INTERVISTA<br />
AGATA MELO<br />
"Venire a vivere in Svizzera, una decisione<br />
ordinata dal Dio"<br />
N° ISSN 2571-6859
Preferite le copie o gli originali? Immaginate un bell'orologio dal<br />
design elegante, ricercato, che funziona in maniera ottimale e che<br />
si sposa alla perfezione con il vostro polso e la vostra carnagione.<br />
Immaginatevi che questo magnifico orologio segni sempre l'ora esatta.<br />
Sarebbe davvero splendido... ma tutto questo ha un costo.<br />
Oppure potete acquistare un altro orologio, una copia quasi identica<br />
del primo; questo però lo trovate al mercato nero. Non è della<br />
stessa qualità e non ha la stessa precisione ma riporta, seppur in<br />
maniera illegale, il nome del marchio originale. A prima vista, alcuni<br />
potrebbero anche cascarci e credere che abbiate comprato il famoso<br />
orologio. Ma in realtà questa copia costa molto di meno e non<br />
durerà a lungo. E voi lo sapete... forse.<br />
La sessualità ideata da Dio per l'uomo, quella originale, è fonte<br />
di piacere; appaga, porta felicità e unisce due persone nella più<br />
grande intimità che l'essere umano possa mai vivere. Offre un senso<br />
di completezza davvero speciale. Ma anche questa sessualità ha un<br />
costo. Si vive nel contesto che Dio chiama matrimonio, una relazione<br />
iniziata con un periodo di conoscenza reciproca, rispettosa e<br />
ben riflettuta che precede il percorrere il sentiero dell'amore, del<br />
rispetto, della fedeltà e del desiderio di rendere l'altro felice, prima<br />
di ricercare il proprio piacere.<br />
3<br />
4<br />
5<br />
9<br />
1O<br />
11<br />
13<br />
<strong>14</strong><br />
Intervista Agata Melo "Venire a vivere in<br />
Svizzera, una decisione ordinata dal Dio"<br />
Gioventù 111 anni della gioventù avventista<br />
Dossier La donna e le sue molteplici sfumature<br />
Bambini I bambini ci insegnano<br />
Libretto rosa<br />
Testimonianza Cécile Béal, quando la vita è<br />
appesa a un filo... che affidiamo a Dio!<br />
Salute Il diktat della felicità<br />
Versione francese<br />
L'altra sessualità, quella venduta di contrabbando al mercato nero,<br />
quella presentata anche nel film menzionato nel dossier della rivista<br />
di questo numero, non solo non rientra in questo contesto, ma non<br />
rientra nemmeno nell'ottica del rispetto, dell'altruismo e dell'amore.<br />
È solamente un desiderio egoista dove il partner è un semplice<br />
giocattolo attraverso il quale ottenere piacere, con un retrogusto<br />
di incompletezza. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un falso<br />
spacciato per l'originale.<br />
La sessualità originale fa parte di quell'insieme che il Creatore della<br />
vita ha creato per il bene dei suoi consumatori: una relazione equilibrata<br />
tra uomo e donna, che comprende anche la soddisfazione, la<br />
valorizzazione personale, l'amore che permette la creazione di una<br />
nuova famiglia, di bambini e tutto quello che ciò comporta...<br />
L'altro venditore è il grande falsario della sessualità. La sua copia<br />
si compra in fretta, a poco prezzo ma si rompe facilmente e, purtroppo,<br />
trascina nella disgrazia quello che ha portato a termine<br />
l'acquisto. La strategia è la stessa da secoli ma continua ad attirare<br />
le persone verso il falso, non soltanto<br />
nell'ambito della sessualità ma anche in<br />
altri settori della vita.<br />
Giornale bimestrale della Federazione avventista della Svizzera<br />
Romanda e del Ticino (FSRT)<br />
© FSRT - Tutti i diritti sono riservati in tutti i paesi. N° ISSN 2571-6859<br />
N°<strong>14</strong> /<strong>Marzo</strong>-<strong>Aprile</strong> <strong>2018</strong><br />
Rivista gratuita - Stampato in Germania<br />
Caporedattore: Rickson Nobre - Editore: Dipartimento delle Comunicazioni<br />
FSRT - Redazione a cura di: David Jennah, Rickson Nobre,<br />
Eunice Goi, Pierrick Avelin, Yolande Grezet - Impaginazione e grafica:<br />
Eunice Goi - Redattori: Fabiana Bertotti, Jessica Merckx, Elena<br />
Zagara, Rickson Nobre, Agatha Lemos - Collaboratori: Cécile Béal,<br />
Agata Melo - Traduttore: Serena Zagara, Tiziana Cala - Correzione a<br />
cura di: Geneviève Montégut, Yolande Grezet.<br />
Photo credit<br />
Copertina, pagine 5, 6, 7, 9: Adobe PhotoStock - pagina 2: Jessica<br />
Merckx - pagina 3 : Agata Melo - pagina 4 : Département JA FSRT<br />
- pagina 10 : Les familles - pagine 11, 12 : Cécile Béal - pagina 13 :<br />
pexels.com.<br />
La responsabilità degli articoli firmati pubblicati su ADVENTISTE MAGAZINE<br />
è dei singoli autori.<br />
Cosa volete avere, l'originale o la copia?<br />
Rickson Nobre<br />
Pastore e segretario<br />
FSRT<br />
RICETTA<br />
Stai cercando una ricetta per far<br />
mangiare l'indivia ai tuoi figli ?<br />
CALZONE ALL’INDIVIA<br />
Ingredienti per il ripieno Ingredienti per l’impasto<br />
3 piccole indivie<br />
200g di farina<br />
1C di zucchero di canna 70g di olio d'oliva<br />
1C di burro<br />
1C di sale<br />
1c di olio d'oliva<br />
1/2 bicchiere d'acqua<br />
100g di formaggio di capra<br />
Paprika in polvere<br />
Sale, pepe<br />
Una ricetta di Jessica Merckx<br />
disponibile su www.pinkcappuccino.ch<br />
1. Lavare le indivie e tagliare gli ultimi 2cm dal<br />
fondo. Sminuzzarle.<br />
2. Versare in padella l'olio, il burro, lo zucchero<br />
e le indivie. Cuocere a fuoco vivo mescolando<br />
di tanto in tanto.<br />
3. Aggiungere il formaggio e le spezie. Mescolare<br />
bene.<br />
4. Per l'impasto, versare in una zuppiera la farina,<br />
il sale, l'olio. Mescolare bene, aggiungere<br />
l’acqua e impastare.<br />
5. Separare l'impasto in 6 parti e a renderla.<br />
Versare il ripieno in ogni parte e chiudere con<br />
una forchetta.<br />
6. Cuocere 30min a 180°.<br />
7. Da degustare con un’insalata.
INTERVISTA<br />
> AGATA MELO: "VENIRE A VIVERE IN SVIZZERA, UNA DECISIONE ORDINATA DAL DIO"<br />
Intervista a cura di <strong>Magazine</strong> <strong>Avventista</strong><br />
Agata, ti puoi presentare?<br />
Mi chiamo Agata Melo. Sono sposata, ho<br />
due figli. Sono portoghese e sono cresciuta<br />
a Lauria, al centro del paese.<br />
Come sei arrivata in Svizzera?<br />
Ho visitati la Svizzera in vacanza con mio padre<br />
e mi è piaciuta tanto. Con il mio spirito<br />
avventuriero, non fossi che un giorno sarei<br />
tornata. Per ragioni familiari e professionali<br />
mi sono trasferita alle Açores, nell'isola del<br />
Pico, dove conobbi mio marito. Una volta<br />
sposata, l'idea di andare in Svizzera era messa<br />
da parte, perché mio marito non aveva<br />
alcuna intenzione di lasciare la sua isola, e<br />
poi abbiamo messo su famiglia, che era la<br />
nostra priorità.<br />
Quando aspettavo il secondo figlio, ci siamo<br />
trasferiti in Portogallo. Sentiamo che Dio ci<br />
stava chiamando a tornare a Leiria per aprire<br />
una clinica di fisioterapia e cure naturali,<br />
fondate sui consigli della Chiesa avventista.<br />
Una volta arrivati, affrontando diversi problemi<br />
con la struttura che avevamo a disposizione<br />
perché non rispettava le norme<br />
di sicurezza attuali. Ci siamo resi conto che<br />
il nostro progetto sarebbe stato più caro<br />
del previsto. Dopo vari tentativi per trovare<br />
una soluzione, nostro malgrado, siamo stati<br />
costretti ad abbandonare questo sogno.<br />
Andammo a rifugiarci in casa dei miei nel<br />
nord del paese. In un paese in piena crisi,<br />
le opportunità di lavoro erano molto limitate.<br />
Non sapevamo ciò che Dio voleva per<br />
noi. Parlando con famiglia e amici, l'idea di<br />
andare in Svizzera ritornò e proposi a mio<br />
marito di tentare l'avventura.<br />
Come ha reagito a questa proposta?<br />
Sia io che mio marito eravamo d'accordo<br />
sul fatto che era Dio che doveva guidare la<br />
nostra vita. Abbiamo cominciato a farne un<br />
soggetto di preghiera. A quel punto, pensavamo<br />
anche di tornare all’Isola di Pico.<br />
Abbiamo messo tutto nelle mani di Dio<br />
affinché lui decidesse. Avevo anche fatto il<br />
patto di digiunare due volte a settimana per<br />
essere sicura di ascoltare la voce di Dio. Ma,<br />
allo stesso tempo, sapevamo che avremmo<br />
dovuto fare la nostra parte. Ero decisa a cercare<br />
lavoro in Svizzera, ma non sapevo da<br />
dove cominciare. L'unica certezza era che<br />
non volevamo vivere in una grande città<br />
come Ginevra. Cercavo su internet delle<br />
città sulle montagne della Svizzera. Ovviamente<br />
la lista era lunga (risate). Come scegliere?<br />
Tra le opzioni, trovai la città di Sion. Il<br />
nome mi ricordava la Bibbia e Dio. E questo<br />
è stato il criterio per scegliere il nostro luogo<br />
di residenza... se Dio avesse aperto una<br />
porta per un lavoro là!<br />
Dio ha risposto?<br />
Meno di una settimana dopo, ricevetti una<br />
telefonata dalla Svizzera. Un’agenzia di<br />
interim era interessata al mio curriculum.<br />
Convinti dal mio livello di francese, mi comunicarono<br />
che avrebbero condiviso il mio<br />
CV con i loro clienti. Ma i giorni passarono<br />
e nessuno mi chiamò, e quindi decidemmo<br />
di tornare a Leiria. La nostra situazione professionale<br />
nella città dei miei genitori non<br />
cambiò, e dovevamo fare qualcosa.<br />
Cosa avete fatto in questa situazione<br />
delicata?<br />
Abbiamo fatto i bagagli e ci mettemmo in<br />
viaggio per il centro del Portogallo. Per strada,<br />
in macchina, ricevetti una telefonata dalla<br />
Svizzera. Un imprenditore voleva fare un<br />
colloquio telefonico per un'eventuale sostituzione<br />
in una clinica. Ma alla fine non sembrava<br />
essere tanto convinto. Dissi a mio marito<br />
che non ci sarebbe stato un seguito. Ciò<br />
confermava la nostra decisione di tornare a<br />
Leiria. Ciononostante, sempre per strada, il<br />
telefono suonò di nuovo: il responsabile di<br />
fisioterapia della stessa agenzia mi chiamava<br />
per chiedermi a partire da quando avrei potuto<br />
cominciare a lavorare alla Clinica Romanza<br />
di Riadattamento della SUVA, a Sion.<br />
Sia io che mio marito eravamo senza lavori<br />
e vicino chiaramente una risposta di Dio. Fu<br />
così che i nostri progetti cambiarono. Due<br />
settimane dopo cominciai a lavorare a Sion.<br />
Dio ha risposto!<br />
Sì e dopo i primi istanti di gioia e sollievo,<br />
mi resi conto della grandezza di questa decisione.<br />
Pensai che stavo per lasciare tutto per<br />
andare in una terra sconosciuta. Per la prima<br />
volta nella vita sarei stata straniera in un<br />
paese in cui non dominavo completamente<br />
la lingua, né il resto della mia famiglia e non<br />
avevo nemmeno un amico. Volevo fare dietro<br />
front e rinunciare all’offerta di lavoro. Ma<br />
ancora una volta non volevo prendere la decisione<br />
senza la direzione di Dio e gli lanciai<br />
una sfida per essere sicura che volesse che<br />
andassi in Svizzera. Se era veramente così,<br />
doveva farmi leggere durante la giornata<br />
un versetto che contenesse il nome Sion,<br />
visto che lo si trova diverse volte nella Bibbia.<br />
Quando la sera stavo andando a letto,<br />
presi il libro delle meditazioni quotidiane ma<br />
avevo deciso di leggere il punto in cui l'avevo<br />
lasciato due giorni prima. Che sorpresa<br />
quando scoprii il versetto di introduzione del<br />
testo: “ecco io ho posto come fondamento<br />
in Sion una pietra, una pietra provata, una<br />
pietra angolare preziosa, un fondamento solido;<br />
chi confiderà in essa non avrà fretta di<br />
fuggire” (Isaia 28.16). Gridai. Mio marito si<br />
spaventò e gli ripetevo “Marco, Dio mi sta<br />
Parlando, mi sta Parlando!”. Infatti, non era<br />
il libro, ma Dio che mi parlava direttamente.<br />
Ed era impossibile essere più chiari di così.<br />
La pietra angolare è Gesù e appoggiandomi<br />
a Lui non c'era bisogno di fuggire.<br />
Quindi, com'è stato l'arrivo in Svizzera?<br />
Convinti che era la volontà di Dio!<br />
Quando eravamo ancora in Portogallo, cercando<br />
su internet una Chiesa avventista a<br />
Sion. Contattammo il pastore della Chiesa<br />
(Gilbert Grezet) per chiedere ai fratelli di<br />
Chiesa se qualcuno sapesse di un alloggio in<br />
affitto in città o in prossimità. Ci hanno davvero<br />
aiutato. Non avevamo però trovato un<br />
posto per tutta la famiglia e al primo giorno<br />
di lavoro andai da sola in Svizzera. Senza<br />
nemmeno conoscermi, il pastore mi venne<br />
a prendere alla stazione e mi fece conoscere<br />
un po' la città. Mi fece vedere dice si trovava<br />
la sede del mio lavoro e le cose basiche della<br />
città. Non trovai un alloggio attraverso la<br />
Chiesa, ma Dio mise sul mio cammino un'amica<br />
che aveva una zia che abitava non lontano.<br />
Quante persone ha inviato Dio per aiutarmi e<br />
sostenermi! Quando arrivi in un paese straniero,<br />
è davvero una benedizione essere circondata<br />
da persone che sono disposte ad aiutarti per<br />
integrarsi e facilita l’adattamento.<br />
Quanto tempo sei rimasta lontana dalla tua<br />
famiglia?<br />
Era previsto che mio marito e i miei figli arrivassero<br />
una settimana dopo. È il limite massimo<br />
che potrei sopportare senza di loro. Solo<br />
un giorno prima del loro arrivo riuscii ad affittare<br />
uno studio per poter vivere tutti insieme.<br />
Quindi sette giorni dopo aver messo piede a<br />
Sion, la mia famiglia e i miei genitori arrivarono<br />
in Svizzera con una grande macchina pieni di<br />
bagagli.<br />
Il tuo contratto era a tempo determinato, e<br />
dopo?<br />
Avevo firmato un contratto di 6 mesi. Dopo<br />
qualche tempo, pensando al futuro, chiesi a<br />
mio marito se gli piaceva la Svizzera e se era<br />
il caso di cercare qualcosa alla fine del contratto.<br />
Mi disse che stava bene. Infatti siamo stati<br />
ben accolti in Chiesa e siamo diventati subito<br />
patte della famiglia. Evidentemente Dio voleva<br />
che restassimo lì perché circa 3 mesi dopo l'inizio<br />
del mio contratto la clinica mi propose un<br />
contratto a tempo indeterminato.<br />
È un bel modo di vivere!<br />
Non c'è niente di razionale nel modo in cui<br />
prendiamo delle decisioni. Proviamo a vivere<br />
secondo la volontà di Dio ma questo va contro<br />
la ragione umana o la nostra volontà. Per esempio,<br />
io lavoravo al 100% e mio marito si occupava<br />
dei bambini. Ciò può sembrare opposto<br />
alla normalità ma io sono tranquilla perché<br />
sono convinta che è ciò che Dio vuole. Non corrisponde<br />
sempre al mio desiderio più profondo<br />
ma la nostra famiglia vive con la convinzione di<br />
fare ciò che Dio chiede. Non so esattamente<br />
perché o per quanto tempo Dio ci vuole in<br />
Svizzera o in questa situazione ma resteremo<br />
fino a quando ce lo dirà. Quindi continuo a digiunare<br />
regolarmente per ascoltare sempre la<br />
sua voce e lasciarmi guidare da Lui. C'è sicurezza<br />
e tranquillità quando è Lui che dirige tutto!<br />
GIOVENTÙ<br />
> 111 ANNI DELLA GIOVENTÙ AVVENTISTA<br />
Quest'anno si festeggiano i 111 anni della gioventù avventista<br />
mondiale ! Dopo tanti anni possiamo dire che la nostra gioventù<br />
è attiva e che è stata al fianco di molti adulti e anziani delle<br />
nostre chiese.<br />
Per ricordare il passato e festeggiare il presente e guardare al<br />
futuro, l’unione svizzera vi propone una festa intergenerazionale<br />
! Bambini, giovani, adulti, anziani, se siete attualmente o siete<br />
stati in un gruppo GA, siete invitati a festeggiare i 111 anni il<br />
1 SETTEMBRE <strong>2018</strong> al centro congressi di Bienne.<br />
È l'occasione di ritrovarsi e condividere insieme cosa ha fatto<br />
e cosa fa attualmente la nostra gioventù ; e l'occasione per sognare<br />
il futuro !<br />
Allora segnate già da ora questo evento indimenticabile sulla<br />
vostra agenda.<br />
TUTTE LE INFORMAZIONI SU QUESTA GIORNATA<br />
SARANNO COMUNICATE NELLE CHIESE E SU SITO<br />
WWW.JEUNESSE.ADVENTISTE.CH<br />
PER RISPONDERE ALL'ARTICOLO<br />
contact@adventistemagazine.com<br />
3<br />
4
DOSSIER<br />
LA DONNA E LE SUE MOLTEPLICI<br />
SFUMATURE<br />
Il fenomeno letterario e cinematografico<br />
intitolato "50 sfumature di grigio" ha<br />
creato grande scalpore, come previsto.<br />
La trilogia scritta da Erika Leonard James<br />
è diventata un fenomeno mondiale, con<br />
oltre 100 milioni di copie vendute. È il<br />
libro più venduto al mondo, superando<br />
anche la saga di Harry Potter dell'autrice<br />
J.K. Rowling, anch'essa inglese. Il film<br />
invece, ampiamente pubblicizzato dalla<br />
stampa e dai media, ha incassato oltre<br />
500 milioni di dollari, di cui 350 milioni<br />
al di fuori degli Stati Uniti. Un bel guadagno<br />
se consideriamo che la produzione è<br />
costata "solamente" 40 milioni di dollari.<br />
Le opere come quella di E.L. James sono<br />
un'esaltazione al liberalismo sessuale<br />
e alla pornografia.<br />
Sandra Gomide, editrice<br />
di libri erotici, spiega<br />
che la tipologia è ben<br />
conosciuta e perfino<br />
discutibile dal punto di<br />
vista letterario:<br />
"Se consideriamo la messa<br />
in scena pornografica,<br />
esistono dei libri decisamente<br />
migliori; e dopo aver analizzato la<br />
trama non possiamo certo chiamare "50<br />
sfumature di grigio" un'opera letterale. I<br />
personaggi risultano vuoti ed evidentemente<br />
artefatti. Tuttavia, E.L. James unisce<br />
gli elementi che appassionano i fan",<br />
sostiene Sandra Gomide che spiega<br />
come il libro sia una copia esatta e ben<br />
adattata di "Twilight", opera sulla quale<br />
l'autrice si è basata. Le similitudini sono<br />
ben visibili: un giovane importante che<br />
nasconde un segreto (o una debolezza)<br />
domina su una ragazza fragile e poco<br />
sicura di sé. La passione è grande: nonostante<br />
gli ostacoli e i nemici, l'amore<br />
ne esce vincitore. Riassumendo, la trama<br />
è la stessa, se non fosse che in "Twilight"<br />
il protagonista è un vampiro mentre in<br />
"50 sfumature di grigio" è un milionario<br />
sadico.<br />
"Molti hanno criticato la violenza delle<br />
scene sadiche, ma questo non ha molto<br />
senso visto che Anastasia accetta deliberatamente<br />
di farsi picchiare. Quindi non<br />
si tratta di un caso di violenza domestica<br />
in cui la vittima non ha il controllo della<br />
sua sofferenza", afferma Céline Martin,<br />
appassionata lettrice cristiana, che vede<br />
in quest'opera un'ode al potere riparatore<br />
dell'amore. "È un romanzo come<br />
un altro, con un piccolo dettaglio sul sadomaso.<br />
Anastasia dimostra che cos'è il<br />
vero amore, sentimento che il protagonista<br />
maschile non aveva mai conosciuto,<br />
convincendolo che il dolore non deve<br />
necessariamente far parte della sessualità",<br />
continua questa professoressa di<br />
46 anni, madre di due adolescenti. D'altronde,<br />
Céline rappresenta appieno il<br />
target della saga, definita come "porno<br />
per mamme".<br />
Per evidenti ragioni, i responsabili religiosi<br />
di tutto il mondo si sono<br />
schierati contro questo libro.<br />
Hanno consigliato ai loro<br />
membri di non leggere<br />
il libro né di guardare il<br />
film, avvertendoli del<br />
contenuto inadatto ai<br />
valori cristiani e familiari.<br />
In effetti il protagonista<br />
Christian Grey,<br />
proprietario di un enorme<br />
patrimonio, tra cui spiccano<br />
le macchine di grande cilindrata<br />
e un elicottero, è stato vittima di<br />
violenze sessuali durante la sua adolescenza.<br />
In seguito a questa esperienza,<br />
è entrato nel mondo del sadomaso per<br />
non uscirne più, fino al momento in cui<br />
incontra una giovane donna che firma un<br />
contratto, accettando di soddisfare tutte<br />
le sue volontà. La ragazza accetta alcune<br />
cose ma ne rifiuta altre; ma perché le accetta,<br />
nonostante fosse ancora vergine?<br />
Lo fa perché è perdutamente innamorata<br />
di quest'uomo che la tiene sempre sotto<br />
controllo e la ricopre di regali costosi, di<br />
parole "dolci" che non possono essere<br />
ripetute in questo contesto cristiano.<br />
Il sesso prima del matrimonio, la violenza<br />
contro il tempio dello Spirito Santo, la<br />
lussuria... la lista è lunga ma resta comunque<br />
poco convincente per i sostenitori<br />
delle pratiche BDSM (Bondage, Dominazione,<br />
Sadismo e Masochismo).<br />
Lo psichiatra Daniel Barros afferma che il<br />
sadismo sessuale è stato descritto per la<br />
prima volta nel XIX secolo quando i casi<br />
erano gravi e si trasformavano spesso in<br />
crimini.<br />
PARLIAMO<br />
DI SESSO!<br />
- Julie Guirgis<br />
Secondo la nostra società contemporanea,<br />
che tu sia sposato oppure no,<br />
qualcosa non torna se non hai una<br />
vita sessuale. Il sesso è spesso presentato<br />
come una cosa attraente, eccitante,<br />
con la giusta dose di adrenalina.<br />
Lo si associa spesso all'immagine<br />
di una bionda prosperosa, con gambe<br />
lunghe e pelle abbronzata.<br />
Con una tale pubblicità su quello che<br />
è sessualmente attraente, non ci sorprende<br />
che l'industria cosmetica, la<br />
moda, le diete alimentari e la chirurgia<br />
plastica guadagnino milioni di<br />
euro a causa della nostra mancanza<br />
di fiducia e di autostima.<br />
Il problema è che sentiamo sempre<br />
parlare dei benefici di condurre una<br />
vita sessualmente attiva ma molto<br />
raramente sentiamo anche i pericoli<br />
che ne potrebbero derivare.<br />
Un'immagine malsana del corpo<br />
Il numero di immagini a carattere<br />
sessuale è aumentato a dismisura in<br />
questi ultimi anni, sfruttando l'immagine<br />
delle donne, anche quelle più<br />
normali, e attribuendo loro una certa<br />
sensualità. Per fare un confronto, uno<br />
studio ha dimostrato che le copertine<br />
della rivista Rolling Stone erano più<br />
a connotazione sessuale negli anni<br />
2000 che negli anni '60.<br />
Erin Hatton, assistente alla cattedra<br />
all'università di Buffalo, negli Stati<br />
Uniti, ha dichiarato che questo<br />
è "problematico perché indica una<br />
svolta decisiva nella rappresentazione<br />
della donna da parte dei media.<br />
I ritratti sensuali della donna hanno<br />
rappresentato la scusa per legittimare<br />
o addirittura intensificare la violenza<br />
contro le donne e le ragazze, insieme<br />
all'abuso sessuale e ai comportamenti<br />
maschilisti portati avanti da<br />
uomini e ragazzi. Queste immagini<br />
hanno anche provocato un aumento<br />
del numero delle donne insoddisfatte<br />
del proprio corpo e del tasso di disordini<br />
alimentari, sia negli uomini che<br />
nelle donne. Per finire, tutto questo<br />
ha anche provocato una diminuzione<br />
della soddisfazione sessuale nelle<br />
persone di ambo i sessi".<br />
Continua p.8 >>><br />
6
"Ancora oggi il sadismo è considerato<br />
una malattia dove la persona si eccita<br />
sessualmente quasi esclusivamente con<br />
la violenza, finta o reale che sia", spiega.<br />
"Un altro segno di sadismo patologico<br />
è quando la persona si vergogna<br />
del suo comportamento o quando, non<br />
controllandosi, forza la propria partner<br />
a queste pratiche, rendendo così l'amplesso<br />
non consensuale".<br />
Ma allora perché questo tema attira<br />
così tanto le donne? Una delle spiegazioni<br />
potrebbe essere la libertà sessuale<br />
che le donne vivono dalla rivoluzione<br />
femminista e dall'invenzione<br />
della pillola contraccettiva, intorno agli<br />
anni '50 e '60. Uscita dalla sua precedente<br />
condizione in cui era confinata<br />
a casa e costretta ai lavori domestici,<br />
sotto l'autorità del padre o del marito,<br />
la donna ha cominciato a poter scegliere<br />
quando e con chi avere dei figli.<br />
Approfittando della propria sessualità e<br />
rimandando la maternità, sfrutta il tempo<br />
guadagnato per proseguire i suoi<br />
studi e per migliorare le proprie condizioni<br />
lavorative. Questa stessa tipologia<br />
di donne, amanti delle serie TV e delle<br />
riviste femminili, si sente continuamente<br />
dire che ha bisogno di reinventarsi, di<br />
scoprirsi, di permettersi tutta una serie di<br />
cose nuove. Nel descrivere l'evoluzione<br />
femminile, non è raro parlare di rapporti<br />
omosessuali come culmine del processo,<br />
come se fosse quasi un passaggio obbligatorio<br />
per la generazione presente. Per<br />
questa filosofia in crescita, è quindi fondamentale<br />
uscire dai presupposti imposti<br />
dal sesso matrimoniale e pudico.<br />
Nel giugno 2013, alcuni psichiatri si sono<br />
riuniti per affrontare questo argomento.<br />
Sì, degli scienziati hanno affrontato il<br />
tema del comportamento sessuale presentato<br />
nell'opera di E.L. James per<br />
cercare di comprendere gli effetti sugli<br />
spettatori, in particolar modo sulle<br />
spettatrici. In casi come questi non si<br />
arriva mai a conclusioni definitive, ma<br />
è stato comunque messo in risalto il<br />
cambiamento avvenuto nella donna. Prima<br />
dolce, docile e più romantica, finisce<br />
per scontrarsi con gli uomini per ottenere<br />
il primo posto nella sua relazione.<br />
Pratiche considerate nel passato come<br />
morbose sono attualmente minimizzate<br />
dagli specialisti.<br />
Un esempio si trova nel DSM (Manuale<br />
diagnostico e statistico dei disturbi<br />
mentali) che prima classificava il sadomaso<br />
come una malattia da curare,<br />
mentre oggi, nella sua versione rivisitata,<br />
minimizza i fatti, suggerendo una<br />
cura solamente per i casi più gravi, in<br />
cui il fautore della pratica o il proprio<br />
partner subiscono dei danni. Ebbene<br />
sì, la scienza e la medicina si lasciano<br />
condizionare dalle attuali tendenze e<br />
dai comportamenti moderni. Alla fine,<br />
potrebbe sembrare piuttosto antiquato<br />
opporsi a quello che il pubblico trova<br />
normale e apprezza.<br />
La psicologa evangelica Tatiana Coimbra<br />
ricorda che "anche se i giusti valori<br />
vengono calpestati e nonostante nascano<br />
nuovi comportamenti che trovano<br />
il sostegno dei media, tutto questo non<br />
cambia il fatto che le persone siano influenzate<br />
da quello che vedono. Ciò che<br />
viene presentato come glamour nelle<br />
pagine delle riviste e sugli schermi televisivi<br />
fa paura ed è addirittura crudele".<br />
La dottoressa fa qui riferimento alle sue<br />
pazienti, vittime di maltrattamenti fisici o<br />
emotivi, che, proprio come la protagonista<br />
del film, accettano tutto per amore,<br />
in attesa del loro lieto fine. In realtà, secondo<br />
gli specialisti, osservando un po'<br />
più attentamente ci accorgeremo che<br />
storie come quella di Christian Grey e<br />
Anastasia rappresentano la finzione e<br />
non la realtà.<br />
"Le donne finiscono per suicidarsi, per<br />
essere assassinate o continuano a vivere<br />
nella paura e nella costante vergogna",<br />
afferma.<br />
Le autorità locali confermano quanto<br />
detto da Tatiana Coimbra; si cerca di<br />
attirare l'attenzione sui limiti di questo<br />
genere di romanzo. Assistiamo a un aumento<br />
delle denunce per molestie, denunce<br />
fatte da donne cadute preda di<br />
uomini sadici. Inizialmente sedotte, le<br />
donne realizzano con il tempo che questi<br />
uomini soffrono di veri e propri disturbi<br />
della personalità; molti di questi casi si<br />
trasformano in omicidi.<br />
Un'altra libertà<br />
È chiaro che, una volta diventato un fenomeno<br />
mondiale, una tale opera provoca<br />
la pubblicazione di altri film e libri<br />
dello stesso genere, che sperano di approfittare<br />
dello stesso successo copiando<br />
i temi affrontati, le copertine e a volte<br />
perfino il titolo. Vecchie opere vengono<br />
rispolverate e i sexy shop sono più popolati<br />
che mai.<br />
Da notare che è proprio il pubblico<br />
femminile ad aver permesso la crescita<br />
delle vendite e il consumo di materiale<br />
pornografico, almeno secondo i dati raccolti.<br />
L'entusiasmo sessuale, chiamiamolo<br />
così, ha portato i pompieri londinesi<br />
a lanciare un appello di ritegno rivolto<br />
alle donne, che l'anno scorso sono state<br />
coinvolte in un gran numero di infortuni<br />
sessuali che implicavano l'uso di un "sex<br />
toy".<br />
7 8<br />
Amelie Pyinton, professoressa inglese di<br />
filosofia, ha attirato l'attenzione sul fatto<br />
che la donna si perde sempre nella sua<br />
ricerca per ritrovarsi. "Il femminismo ha<br />
apportato delle vittorie incontestabili<br />
ma allo stesso tempo ha creato una<br />
pressione senza precedenti per provare<br />
il sesso in tutte le sue varianti. Dopo<br />
così tanti anni, la donna sembra sentire<br />
sempre di più il bisogno di definire il suo<br />
ruolo e i suoi valori", argomenta la specialista,<br />
difendendo la tesi che afferma<br />
che, cercando di assomigliare agli uomini,<br />
in particolare nella ricerca accanita<br />
della pornografia, la donna vuole uscire<br />
dal suo ruolo di oggetto, per diventare a<br />
sua volta consumatrice ed esploratrice di<br />
questa nuova sessualità, senza limiti né<br />
pudore. Tuttavia, è bene ricordare che<br />
nonostante questo importante "progresso"<br />
di libertà sessuale, ci sono ancora<br />
tantissime denunce negli studi medici e<br />
nei centri specializzati sulla sessualità.<br />
Se nonostante le proporzioni dell'emancipazione<br />
femminile e dell'esaltazione di<br />
nuove pratiche, le donne si sentono ancora<br />
sessualmente insoddisfatte, sarebbe<br />
prudente pensare che non è la libertà<br />
o il permissivismo a creare la felicità<br />
all'interno della sfera sessuale.<br />
La Bibbia, considerata da alcuni<br />
maschilista e retrograda, presenta al<br />
contrario il sesso come un regalo divino,<br />
destinato al matrimonio monogamo, privo<br />
di tradimenti e deformazioni, in tutta<br />
sicurezza e protezione.<br />
E, alla fine, non è proprio la protezione e<br />
la sicurezza che le donne, perfino le più<br />
moderne e liberali, credono di trovare in<br />
un uomo come Christian Grey? Questo<br />
personaggio non esiste, è solo la fantasia<br />
di una donna di 50 anni, mentre la<br />
Parola del Signore è applicata con successo<br />
da secoli, sia nella sfera familiare<br />
che in quella sessuale; la Bibbia sì che<br />
può apportare degli inestimabili benefici<br />
fisici ed emotivi alla nuova generazione<br />
di donne che si dichiarano libere. Ma libere<br />
da cosa, se la società dice che va<br />
bene avere dei rapporti con le manette,<br />
essere frustate con una cintura e urlare<br />
di dolore? Deve esistere un altro tipo di<br />
libertà e questa la troviamo nelle sfumature<br />
ben più colorate del grigio.<br />
Fabiana Bertotti<br />
Giornalista e autrice<br />
avventista - Chiesa di<br />
Bellinzona (FSRT)<br />
PER RISPONDERE ALL'ARTICOLO<br />
contact@adventistemagazine.com<br />
Danni emotivi e psicologici<br />
Il sesso è ben più di un atto fisico.<br />
Tutto il nostro essere (spirito, corpo<br />
e sentimenti) è coinvolto nel processo<br />
sessuale. Ecco perché l'intimità<br />
sessuale ha un potente effetto sui<br />
sentimenti. Naturalmente i media<br />
non ne parlano, anzi, ci presentano<br />
un'immagine illusoria del sesso senza<br />
conseguenze. Il dr. Armand Nicholi<br />
Jr, professore clinico in psichiatria<br />
della facoltà di medicina di Harvard<br />
(USA), descrive uno studio degli anni<br />
'60: "Poco tempo dopo la nascita della<br />
rivoluzione sessuale, alcuni medici<br />
hanno osservato che questa nuova<br />
libertà sessuale stava creando una catastrofe<br />
psicologica. Abbiamo cominciato<br />
a studiare il caso di studenti che<br />
si lamentavano di un sentimento di<br />
vuoto e di tristezza. C'era un divario<br />
enorme tra la loro coscienza sociale e<br />
la moralità che praticavano durante<br />
la loro vita personale. Questa nuova<br />
permissività sessuale aveva come risultato<br />
delle relazioni insignificanti<br />
e un sentimento di disprezzo nei<br />
confronti della propria persona. Molti<br />
di questi studenti erano stressati dal<br />
tempo che passa e dalla morte. Aspiravano<br />
a trovare una direzione nella<br />
loro vita, anche in ambito morale".<br />
Falsi sentimenti di completezza<br />
Le donne e gli uomini attirati dalle<br />
pratiche distruttive della così detta rivoluzione<br />
sessuale hanno reso i rapporti<br />
sessuali rischiosi e superficiali.<br />
È una pratica basata sulla speranza di<br />
una promessa di completezza. Questo<br />
nuovo standard ci ha messo addosso<br />
una pressione per farci vivere una falsa<br />
immagine della sessualità, riempiendoci<br />
di paura e di esitazione per<br />
quanto riguarda l'impegno sessuale.<br />
Dawn Eden, autrice di "The Thrill of<br />
the Chaste: Finding Fulfilment While<br />
Keeping Your Clothes On", racconta<br />
di aver sperimentato molto il sesso,<br />
"nella speranza di ottenere un impegno"<br />
da parte dei propri compagni.<br />
Questo stile di vita l'ha lasciata svuotata;<br />
è allora che ha deciso di restare<br />
da sola.<br />
Secondo Dawn Eden, l'astinenza è<br />
una pratica che implica " considerare<br />
il sesso come un elemento di una relazione<br />
ripartita tra se stessi, il proprio<br />
sposo o, se non si è sposati, il futuro<br />
sposo, e Dio". Con una relazione<br />
sessuale di questo tipo, se un angolo<br />
di questo triangolo non è al posto<br />
giusto, "l'atto diventa sconnesso dal<br />
suo vero obiettivo".<br />
Continua p.10 >>>
BAMBINI<br />
I BAMBINI CI INSEGNANO<br />
Si, è vero, in realtà siamo noi adulti che insegniamo<br />
molte cose ai bambini: dai primi<br />
passi incerti fino alla conquista dell’autonomia,<br />
dalle prime parole fino alla grammatica<br />
più complessa.<br />
In realtà le ore di istruzione sono così tante<br />
da poter dire che i bambini frequentano il<br />
corso di formazione più lungo e dettagliato,<br />
specifico e determinante della loro vita.<br />
Hanno così tanto da imparare!<br />
E’ necessario ed indispensabile che sappiano,<br />
che conoscano, che sperimentino,<br />
che si sviluppino nel modo più armonioso<br />
e completo possibile!<br />
E’ la sfida di ogni genitore, di ogni insegnante,<br />
di ogni educatore.<br />
Insegnare, e allo stesso tempo valorizzare.<br />
Far scoprire “cose nuove” senza dimenticare<br />
quelle vecchie e andare sempre avanti,<br />
con costanza e regolarità, con precisi<br />
obiettivi, e possibilmente programmi ben<br />
strutturati, avendo cura delle caratteristiche<br />
personali di ciascuno e rendendo il<br />
“sapere” alla portata di tutti.<br />
E poi i bambini devono anche imparare a<br />
socializzare in modo conveniente, forgiare<br />
il proprio carattere secondo le “regole”<br />
della società.<br />
Naturalmente ciò è valido e si ripropone<br />
anche per la vita spirituale del bambino:<br />
dai primi albori e dalle prime sensibilizzazioni<br />
e scoperte, dalle prime conoscenze<br />
del Dio creatore e potente, fino alla comprensione<br />
del Dio amorevole e attento; dal<br />
Gesù amico e fratello, al Gesù salvatore e<br />
vincitore, fino ad una consapevolezza più<br />
certa, fino ad un impegno personale, costruito<br />
poco a poco durante la formazione<br />
che la vita ci offre.<br />
I bambini vanno accompagnati gradualmente<br />
a conoscere la differenza tra bene<br />
e male, e istruiti affinché scelgano il bene<br />
(Isaia 7.15,16).<br />
Per questo nelle nostre comunità, come<br />
nelle nostre famiglie, i bambini sono degni<br />
di tante attenzioni, fin dalla loro più tenera<br />
età, per poterli portare gradualmente a<br />
vivere una fede matura, vera, coinvolta e<br />
che coinvolge, forte e certa, autentica e<br />
personale.<br />
Del resto, anche Gesù, “cresceva in saggezza,<br />
statura, e grazia davanti a Dio e davanti<br />
agli uomini” (Luca 2:52).<br />
L’apprendimento: una fase della vita comune<br />
a tutti i bambini del mondo.<br />
E se fossero i bambini ad insegnare a<br />
noi, qualcosa?<br />
Se fossimo noi a dover imparare? Ma cosa?<br />
La pazienza! Direbbero alcuni di voi… La<br />
negoziazione! Direbbero altri…<br />
Mamma! È la parola che sento dire di più<br />
durante la mia giornata.<br />
Per un motivo o per un altro, malgrado<br />
l’autonomia acquisita, vengo sollecitata<br />
continuamente dai miei figli ad intervenire<br />
in determinate situazioni e bisogni.<br />
Ed è allora che penso che sto facendo la<br />
mia “formazione”!<br />
No, non è formazione alla pazienza o alla<br />
9<br />
negoziazione… si tratta della formazione<br />
alla “chiamata”.<br />
Quella chiamata che viene fatta regolarmente<br />
e incessantemente per ottenere<br />
l’aiuto indispensabile ed essenziale.<br />
Quella chiamata che a volte viene fatta<br />
anche soltanto per ricevere uno sguardo<br />
amorevole, un sorriso o un cenno di<br />
assenso.<br />
Quella chiamata che io, adulto istruito e<br />
dalla solida fede, credente sincero e affermato<br />
lavoratore della società, attivo nella<br />
comunità tra mille progetti e studioso attento<br />
delle Sacre Scritture -che conosco già<br />
abbastanza bene- dovrei fare al mio Dio<br />
almeno tante volte quante quelle dei miei<br />
figli verso di me.<br />
Si, i bambini possono insegnare.<br />
Possono insegnare a rivolgerci a Dio, a<br />
chiamarLo, come loro fanno con noi; possono<br />
insegnarci a non desistere, ma piuttosto<br />
insistere.<br />
Quella chiamata che, siccome sono adulto,<br />
penso che non sia opportuna, che potrebbe<br />
dimostrare scarsa autonomia, o poca<br />
autostima.<br />
Quella chiamata che lascerebbe a Dio risolvere<br />
il mio problema; lascerebbe a Lui<br />
di trovare le soluzioni.<br />
Quella chiamata che, una volta effettuata,<br />
mi vedrebbe tornare serenamente al mio<br />
quotidiano, al mio vivere: leggero, tranquillo,<br />
per aver affidato tutto nelle Mani di<br />
Chi sa come fare, come fanno i bambini,<br />
dopo aver chiamato.<br />
E i bambini non stanno certo a contare<br />
quante volte hanno già chiamato, non<br />
fanno considerazioni legate all’importanza<br />
della motivazione e non si preoccupano di<br />
disturbare.<br />
Loro chiamano!<br />
Sarà per questo che Gesù prese un bambino<br />
e lo mise al centro dell’attenzione di<br />
tutti, dicendo che si dovrebbe essere come<br />
lui. (Matteo 18.2-5)<br />
Come un bambino che necessita l’aiuto, il<br />
sostegno, il consiglio, l’incoraggiamento,<br />
la guida, la cura, le indicazioni e, perché<br />
no, un sorriso o uno sguardo amorevole!<br />
Come un bambino che chiama!<br />
Elena Zagara<br />
Ministeri a favore<br />
dei Bambini, FSRT<br />
PER RISPONDERE ALL'ARTICOLO<br />
enfants@adventiste.ch<br />
LIBRETTO ROSA<br />
Clarisse Vésy<br />
Figlia di Tatiana e Bernard,<br />
membri della chiesa ispanica di<br />
Losanna, Clarisse è arrivata tra<br />
noi il 5 gennaio <strong>2018</strong>: 3,610 kg<br />
per 52 cm di bellezza. Benvenuta<br />
Clarisse, e auguri ai genitori!<br />
Ecco i figli<br />
sono un dono che viene<br />
dal Signore<br />
salmi 127.3<br />
Clémentine<br />
Duroux-Marti<br />
Figlia di Carine Marti, membro<br />
della chiesa francofona di Ginevra,<br />
e di Emmanuel Duroux, la<br />
piccola Clémentine è nata il 25<br />
gennaio <strong>2018</strong>. Le auguriamo il<br />
benvenuto e tanta felicità, così<br />
come a tutta la famiglia!<br />
Fate parte delle chiese della FSRT e<br />
la vostra famiglia si è appena ingrandita?<br />
Per annunciare il lieto evento<br />
nella nostra rivista, inviate le informazioni<br />
(nome del bebè, quello dei<br />
genitori, data di nascita e una foto) a<br />
contact@adventistemagazine.com<br />
Camp 111<br />
Compagnons / Jeunes adultes<br />
20-25<br />
JUILLET<br />
<strong>2018</strong><br />
Formule<br />
spéciale<br />
pour les<br />
animateurs<br />
L'alternativa<br />
Dawn Eden non è stata la sola a trovare<br />
il celibato e l'astinenza come una buona<br />
alternativa dai numerosi benefici.<br />
In un sondaggio, la rivista Penthouse,<br />
di solito piuttosto volgare e sconcia,<br />
ha scoperto che il celibato otteneva<br />
un nuovo grado di rispettabilità, e non<br />
solo con l'obiettivo di evitare l'aids o altre<br />
malattie sessualmente trasmissibili.<br />
Meno del 40% degli uomini e delle<br />
donne intervistati hanno scelto l'astinenza<br />
per paura di contrarre delle malattie.<br />
Lo fanno invece per proteggere<br />
la propria salute emotiva e spirituale.<br />
Più della metà delle persone che scelgono<br />
l'astinenza, considerano la loro<br />
come un'esperienza sana e il 74% delle<br />
donne e il 68% degli uomini pensa che<br />
questo abbia dato loro una visione più<br />
ampia sulle persone di sesso opposto.<br />
Questo permette di avere il controllo<br />
sulla propria sessualità e di decidere<br />
di astenersi dal sesso. Avere delle relazioni<br />
sessuali non è una soluzione, ma<br />
farlo con responsabilità lo è. È importante<br />
saper controllare quello che ha<br />
un'enorme influenza sulla nostra vita.<br />
Il celibato e l'astinenza possono essere<br />
efficaci in una cultura di ossessione<br />
sessuale, di una società che valuta le<br />
persone secondo la propria disponibilità<br />
sessuale, la propria performance e<br />
il proprio passato in ambito emotivo.<br />
Il messaggio della soddisfazione sessuale<br />
immediata porta all'egocentrismo.<br />
D'altra parte, l'astinenza è l'espressione<br />
della libertà, dell'autonomia<br />
e del controllo del proprio corpo. Offre<br />
un percorso verso lo l'abbandono di<br />
svariate false credenze e attese.<br />
Sesso tardivo, miglior matrimonio<br />
Uno studio del 2010 pubblicato nel<br />
Journal of Family Psychology (letteralmente,<br />
Giornale della psicologia<br />
familiare) ha dimostrato che più una<br />
coppia aspetta prima di avere delle<br />
relazioni sessuali, migliore sarà la relazione<br />
di coppia dopo il matrimonio.<br />
In effetti, le coppie che aspettano fino<br />
al matrimonio affermano di avere<br />
un più alto livello di soddisfazione<br />
nella loro relazione (il 20% in più) e<br />
una migliore sessualità (il 15% in più)<br />
rispetto a coloro che hanno iniziato<br />
ad avere dei rapporti sessuali fin<br />
dalle prime fasi della loro storia. Per<br />
le coppie intermedie, quelle che hanno<br />
avuto dei rapporti sessuali prima<br />
del matrimonio ma comunque non<br />
all'inizio della loro frequentazione, i<br />
benefici sono circa della metà.<br />
Articolo gentilmente fornito da Signs of<br />
the Times magazine - Australia
TESTIMONIANZA<br />
CÉCILE BÉAL, QUANDO LA VITA È APPESA A UN FILO... CHE AFFIDIAMO A DIO!<br />
Ci sono delle persone che avrebbero<br />
tutte le ragioni per gettare la spugna ma<br />
che invece riescono ancora a dare forza<br />
agli altri; delle persone che meritano tutto<br />
il sostegno possibile ma che invece<br />
sono loro a dare il massimo a coloro che<br />
li circondano; delle persone che potrebbero<br />
farci pena ma che invece ispirano<br />
rispetto. Cécile Béal, membro della chiesa<br />
avventista di Neuchâtel, fa parte di<br />
questa categoria di persone. La sua testimonianza<br />
è di grande ispirazione.<br />
La mia vita è cominciata oltre il<br />
confine, in Francia. È lì che sono<br />
nata due volte, sia fisicamente che<br />
spiritualmente. Mia madre, cattolica,<br />
ha piantato in me dei piccoli semi di fede;<br />
poi, da adolescente, un amico mi ha invitata<br />
in una chiesa avventista. Questa chiesa<br />
mi ha dato l'opportunità di costruire la<br />
mia fede con studi più approfonditi della<br />
Bibbia e della natura di Dio. Ho deciso di<br />
farmi battezzare a 13 anni. Arrabbiata con<br />
mio padre e in cerca di un'identità paterna,<br />
in quella comunità ho trovato tutto quello<br />
di cui avevo davvero bisogno: una famiglia<br />
unita da uno stesso papà, un Padre celeste.<br />
Ho scoperto che questo padre era sempre<br />
presente per me e questo, fin da piccola,<br />
mi ha riempito il cuore di gioia. Ero ben<br />
lontana da immaginare fino a che punto<br />
avrei sperimentato questa grande verità<br />
nella mia vita.<br />
Gli anni sono passati e il Signore ha<br />
continuato a benedirmi concedendomi<br />
tanto amore nella persona di Alain, uno<br />
svizzero di passaggio nel dipartimento<br />
dell'Ardèche per il fine settimana, che ho<br />
incontrato all'età di 18 anni tramite il mio<br />
pastore dell'epoca. È così nata una relazione<br />
solida tra di noi. Io, che non volevo<br />
impegnarmi, non ho saputo resistere al suo<br />
accento svizzero; e così, nel 1993, ci siamo<br />
sposati. Ecco perché mi sono trasferita in<br />
Svizzera. Dopo due anni di attesa, nel 2000<br />
abbiamo avuto la gioia di accogliere il nostro<br />
primogenito, William. Fu una vera benedizione,<br />
come l'arrivo di Robin nel 2003<br />
e di Lucie nel 2005.<br />
Le benedizioni hanno continuato a riversarsi<br />
su di noi, in particolare con l'acquisto<br />
della nostra casa. Tutta quella felicità mi<br />
dava una grandissima energia. Lavoravo<br />
notte e giorno, sia al lavoro che in casa e<br />
inoltre mi occupavo dei figli. Mi sentivo<br />
wonder woman.<br />
Con tutta quella felicità non potevo proprio<br />
immaginare quello che stava per succedermi.<br />
Letteralmente da un giorno all'altro,<br />
sono diventata un'altra donna. Le forze mi<br />
hanno abbandonato e sono entrata in uno<br />
stato di sfinimento estremo. Non riuscivo<br />
più a fare niente, perfino parlare era diventato<br />
complicato! Il burn out. I giorni passavano<br />
ma la situazione non migliorava, anzi,<br />
mi sentivo sempre peggio. Avevo l'impressione<br />
che il Signore mi avesse abbandonata;<br />
avevo voglia di morire. Quando ho<br />
toccato il fondo, hanno deciso di ricoverarmi.<br />
Si trattava di una prova? Sì. Ma era<br />
anche un'occasione per Dio di dimostrarmi<br />
che vegliava su di me. Proprio prima del<br />
mio ingresso in ospedale, una mia amica e<br />
sorella in Cristo mi ha chiamato per dedicarmi<br />
un versetto che Dio le aveva ispirato<br />
proprio per me: "Io non morirò, anzi vivrò,<br />
e racconterò le opere del Signore. Certo,<br />
il Signore mi ha castigato, ma non mi ha<br />
dato in balìa della morte" (Salmo 118:17-<br />
18). Questa parola di Dio annunciava la<br />
mia rinascita. Personalmente non riuscivo<br />
ad avere un rapporto col Signore ma so<br />
per certo che ero nelle preghiere di molti<br />
altri. Ed è attraverso un canto di lode che<br />
ripetevo di continuo e grazie alle attenzioni<br />
speciali di un infermiere che il Signore<br />
mi ha dato la forza di gridare a Lui. Dopo<br />
circa 6 mesi di depressione, ero guarita e<br />
ricominciai una vita normale, fino ad aprire<br />
un centro massaggi, una grande svolta per<br />
me.<br />
Ma i problemi non erano finiti. L'anno<br />
seguente, nel 2012, scopro di avere un<br />
tumore al seno e di dover fare la chemioterapia,<br />
una parola che nessuno vorrebbe<br />
sentirsi dire. Questo nuovo "colpo" è stato<br />
più duro da incassare per mio marito, che<br />
aveva paura di perdermi. Armato di coraggio,<br />
è andato avanti occupandosi della<br />
famiglia, della casa, dei problemi quotidiani<br />
e anche di me. Sono susseguiti alcuni<br />
mesi di alti e bassi, come sulle montagne<br />
russe, momenti più angoscianti e altri più<br />
speranzosi. La fine di questa storia arriva<br />
nel 20<strong>14</strong>; i medici non trovano più nessuna<br />
traccia del tumore, sono ufficialmente in via<br />
di guarigione. Ancora una volta, in mezzo<br />
alla tempesta, il Signore è intervenuto per<br />
aiutarci. Che felicità per la nostra famiglia!<br />
Purtroppo questa gioia non è durata a lungo<br />
perché dopo tre settimane tutto crolla<br />
di nuovo. Comincio ad avere male alla testa<br />
e, in seguito ad alcuni esami, i medici<br />
mi dicono di aver trovato delle metastasi<br />
nelle vertebre cervicali posizionate in punti<br />
delicati, così tanto che rischio di diventare<br />
tetraplegica. Peggio ancora, durante il mio<br />
trasporto di urgenza all'ospedale, lo stato<br />
delle mie vertebre potrebbe peggiorare e<br />
provocare un arresto cardiaco. In cinque<br />
minuti scopro che il tumore è tornato e<br />
che questa volta devo proprio dire addio<br />
alla mia famiglia, visto che rischio di morire<br />
semplicemente durante il trasporto. Questa<br />
situazione è orribile; il mondo sembra<br />
fermarsi. Dopo la grande felicità per aver<br />
sconfitto il cancro, la mia famiglia ricade<br />
nella disperazione. Mi ricordo ancora della<br />
scena in cui io, mio marito e i miei figli ci abbracciamo<br />
tutti stretti, piangendo. Non si è<br />
mai pronti per una cosa così. Dopo esserci<br />
sciolti dall'abbraccio, ho chiesto ad Alain<br />
di pensare ai bambini mentre l'ambulanza<br />
mi portava in ospedale; nell'ambulanza,<br />
con un turbinio di pensieri in testa, riesco<br />
comunque a spiegare a Dio che preferisco<br />
morire piuttosto di continuare a vivere ma<br />
non riuscire più a occuparmi dei miei figli.<br />
Per la terza volta nel giro di qualche mese,<br />
la mia vita è appesa a un filo...<br />
Se sono qui a raccontare quell'episodio<br />
è perché il Signore, ancora una volta, si<br />
è preso cura di me. La sua presenza ha<br />
fatto la differenza, ancora. In quell'occasione,<br />
ha usato la mia oncologa che<br />
ha fatto di tutto per farmi avere i medici<br />
migliori. A furia di insistere, hanno accettato<br />
di operarmi, nonostante l'estrema delicatezza<br />
dell'intervento. In quel momento<br />
preciso, il mio futuro sembrava essere nelle<br />
mani di un chirurgo ma io mi sentivo tra le<br />
braccia del Signore, a cui chiedevo di dirigere<br />
il tutto. È sempre stato presente per<br />
me, fin da piccola, e anche in quel momento<br />
avevo bisogno di Lui, davvero tanto bisogno.<br />
La Sua risposta è stata forte e chiara:<br />
sono stata operata e non ho perso l'uso<br />
di nessun arto. Dopo l'intervento, i medici<br />
mi hanno indotto il risveglio per assicurarsi<br />
che sentivo le mani, le braccia, le gambe;<br />
non ci potevano credere. La mia completa<br />
riabilitazione ha comunque richiesto numerosi<br />
sforzi e delle sedute di rieducazione.<br />
Ancora oggi, ogni volta che faccio una<br />
passeggiata, specie nei campi, ringrazio e<br />
lodo il signore per questo miracolo. Anche<br />
i medici hanno ammesso che si è trattato di<br />
un vero e proprio miracolo; uno di loro me<br />
l'ha confidato non senza emozionarsi.<br />
Cécile e i suoi tre figli : William, Robin e Lucie.<br />
Ascoltando la mia storia, si potrebbe pensare<br />
che abbia avuto una vita molto difficile.<br />
Ma io quando mi guardo indietro, vedo sì<br />
le difficoltà ma vedo anche, e soprattutto,<br />
l'azione miracolosa di Dio nella mia vita.<br />
Sono sopravvissuta alla depressione, al<br />
tumore al seno e, nonostante il tumore sia<br />
poi tornato, sono ancora in vita, con tutto<br />
funzionante, al contrario di come sarebbero<br />
dovute andare le cose. Vedo una serie<br />
di difficoltà ma anche una serie di miracoli.<br />
Purtroppo, nonostante tutto quello che<br />
avevo già vissuto fosse già estremamente<br />
doloroso, il momento peggiore della mia<br />
vita doveva ancora arrivare.<br />
Mio marito, allo stremo delle forze, ci ha<br />
lasciato all'improvviso. È morto nel giugno<br />
del 2016. Senza capire quello che stava<br />
succedendo, completamente presa alla<br />
sprovvista, perdo dall'oggi al domani il mio<br />
compagno di strada, l'amore della mia vita.<br />
In quel momento posso dire di aver perso il<br />
senso della mia esistenza. Non vedevo più<br />
nessuna ragione per continuare a vivere.<br />
Come era potuto succedere? Perché? Una<br />
specie di risposta mi è arrivata da parte di<br />
un'amica che mi ha detto che possiamo<br />
trovare il Signore nella lode. La notte successiva<br />
alla morte di mio marito, mi misi ad<br />
ascoltare di continuo il canto "Mon secours<br />
est en toi" (letteralmente, Il mio soccorso<br />
è in Te), del gruppo cristiano Impact. Ho<br />
ascoltato questo canto per giorni interi;<br />
non appena mi sentivo angosciata, riprendevo<br />
ad ascoltare quel canto; era diventato<br />
il mio unico nutrimento, funzionava come<br />
una medicina, la mia sola medicina. Contro<br />
ogni aspettativa, nonostante la rabbia, sentivo<br />
la presenza di Dio. Ancora una volta,<br />
anche quando finivo per non crederci più,<br />
Lui è là; anche il sostegno degli amici, della<br />
chiesa e non, continuava a esserci. Facevano<br />
i turni per stare con me giorno e notte,<br />
preparare da mangiare, occupasi della<br />
casa, giocare con i bambini, pregare.<br />
In questa nuova fase della mia vita, la Bibbia<br />
è di nuovo un balsamo per me. Il salmo<br />
27 caratterizzerà questo periodo, l'ho fatto<br />
diventare mio. Un versetto in particolare mi<br />
riecheggia dentro: "Qualora mio padre e<br />
mia madre m'abbandonino, il Signore mi<br />
accoglierà". Era il Signore che parlandomi<br />
mi diceva "Sono qui". Dio mi chiamava<br />
perché sapeva che avevo bisogno di Lui.<br />
Non posso dire che era sempre semplice<br />
sentire la Sua presenza. Avevo molte domande<br />
che mi tormentavano, molte volte<br />
mi sono ritrovata a chiederGli il perché di<br />
tutto questo. Tutte quelle domande che<br />
avrei voluto fare ad Alain, le ho fatte a Dio,<br />
senza però ottenere risposta; tutto questo<br />
mi sembrava così ingiusto. Ho dovuto imparare<br />
a vivere con le mie domande, a fidarmi<br />
anche se non riuscivo a capire, con<br />
la sola convinzione che ha l'universo nelle<br />
Sue mani.<br />
So che a volte la vita è troppo dura e che<br />
siamo tentati di ascoltare la voce del nemico<br />
che ci dice che non ne usciremo più,<br />
che non ci riusciremo. Ma vorrei dirvi che,<br />
anche grazie alla mia esperienza, il Signore<br />
si prende sempre cura di noi, in tutte le<br />
circostanze. Ed è quella la voce che voglio<br />
ascoltare. Non voglio che il nemico mi porti<br />
via qualcos'altro; ecco perché parlo di lui.<br />
Cerco di farlo in particolar mondo con i<br />
bambini del mio quartiere. Con i miei figli,<br />
abbiamo creato una scuola biblica a casa<br />
nostra. Con Alain avevamo sentito questo<br />
appello, eravamo sicuri di voler fare questo<br />
passo. Non aveva senso non portare avanti<br />
il progetto, non volevo dargliela vinta,<br />
e quindi ho continuato. Voglio sempre<br />
rispondere di sì quando Dio mi chiama e<br />
sono convinta che mi abbia chiamata ad<br />
aprire questa scuola biblica con le forze<br />
che ho; e di forza, Lui me ne dà anche più<br />
di quella di cui ho bisogno.<br />
Ho quindi voglia di dire a tutti quelli che<br />
stanno vivendo dei momenti difficili, che<br />
sono provati dalle tragedie e che pensano<br />
che tutto sia finito, che attraverso la Sua<br />
parola, Dio ha creato tutto e che oggi, con<br />
la Bibbia, può ricrearci, in ogni momento<br />
della nostra vita. Proclamando i versetti<br />
della Bibbia, rinasciamo. Non dico che<br />
tutto si cancelli in un istante; non si tratta<br />
di eliminare tutto quello che si prova o di<br />
fare finta che tutto vada bene. I momenti<br />
difficili, o addirittura tragici, caratterizzano<br />
le nostre esistenze; possiamo essere<br />
sinceri con Dio e parlarGli esprimendo la<br />
nostra rabbia e il nostro scontento. È qui<br />
per ascoltarci; è sempre qui per noi e ci<br />
vuole anche parlare. E verrà il momento in<br />
cui bisogna decidere quale voce ascoltare,<br />
quella che distrugge o quella che ridona<br />
la vita. Rivendicare per sé i versetti biblici<br />
è un'operazione estremamente potente,<br />
perché la Parola di Dio é viva. Quando il<br />
Salmo 139:5 dice: "Tu mi circondi, mi stai<br />
di fronte e alle spalle e poni la tua mano su<br />
di me", quale difficoltà della vita non riuscirò<br />
a superare con una tale presenza che<br />
mi circonda?<br />
In questo momento preciso non posso<br />
concludere la mia esperienza con un lieto<br />
fine. Il tumore è ancora qui, anzi, continua<br />
a espandersi. Ma sono ancora in vita e di<br />
questo ringrazio il Signore. Non sono un<br />
tumore, sono sempre Cécile; non bisogna<br />
confondere le due cose. Ho sempre la speranza<br />
che il Signore mi guarisca in maniera<br />
miracolosa. So che è onnipotente e mi sottometto<br />
a Lui. Quindi continuo semplicemente<br />
a vivere con tanti progetti in testa e<br />
il Signore farà il resto, secondo quella che<br />
è la Sua volontà.<br />
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SALUTE<br />
IL DIKTAT DELLA FELICITÀ<br />
"Anche la sofferenza fa parte della crescita personale"<br />
A volte ho l'impressione che la società, con i<br />
suoi continui cambiamenti e l'incertezza con<br />
cui vengono introdotti i valori, che possono<br />
anche essere destituiti, è così sproporzionata<br />
che in alcuni momenti sfiora l'incoerenza.<br />
Parlando di salute, questo aspetto è ancora<br />
più evidente. Viviamo in un'epoca in<br />
cui l'interesse per vivere in buona salute è<br />
sempre in crescita, diventando un argomento<br />
di grande notorietà. Se da una parte tutto<br />
questo è positivo, visto che la circolazione<br />
di informazioni e di contenuti riguardanti<br />
la salute può aiutare le persone a gestire<br />
meglio il proprio benessere, dall'altra parte<br />
troviamo gli eccessi. Sforzandosi troppo di<br />
mantenere la salute, si può anche arrivare a<br />
perderla.<br />
Per esempio assistiamo sempre di più a una<br />
confusione tra salute e bellezza. Utilizzando<br />
queste due parole come sinonimi, entrambe<br />
perdono parte del proprio significato in favore<br />
dell'altra. Questo aspetto si vede in<br />
coloro che valutano la propria salute in funzione<br />
dei muscoli e che, a causa del proprio<br />
patrimonio genetico, si trovano a dover ricorrere<br />
a sostanze di cui si conoscono i risultati<br />
promessi ma non tanto le conseguenze.<br />
Il grande aumento degli interventi di chirurgia<br />
estetica è la prova di quelle situazioni<br />
in cui, sempre nel tentativo di migliorare la<br />
propria vita, se ne sacrifica un po'.<br />
Questi esempi non sono validi unicamente<br />
nell'ambito dell'estetica. Si punta sempre di<br />
più sulla salute come fonte di felicità; questo<br />
significa che le persone felici della nostra<br />
epoca, oltre a essere belle, sono in buona<br />
salute e viceversa.<br />
Se la felicità è l'obiettivo della vita, allora<br />
poco importa come o con chi, quello che<br />
conta è essere felici. Si arriva a dimenticare<br />
che la sofferenza e le difficoltà sono delle<br />
componenti dell'esistenza umana. Eppure<br />
siamo pronti a tutto pur di non soffrire.<br />
Spesso rimesso in questione, il DSM 5 (Manuale<br />
diagnostico e statistico dei disturbi<br />
mentali) ha ricevuto numerose critiche<br />
per aver affermato che il lutto, oltre le due<br />
settimane di tempo, può indicare sintomi<br />
di depressione e dovrebbe quindi essere<br />
curato. Ma chi non piange più di due settimane<br />
dopo aver perso una persona cara?<br />
Se esiste una data di scadenza per il lutto, il<br />
numero delle malattie aumenta in maniera<br />
esponenziale.<br />
Mi ricordo che da piccola erano rari i bambini<br />
che avevano bisogno di un accompagnamento<br />
psicologico o di una cura medica.<br />
Oggi, invece, solo un piccolo numero di<br />
bambini non rientra nel profilo DDAI (Disturbi<br />
di deficit di attenzione e iperattività)<br />
Non è un caso che, secondo le agenzie farmaceutiche<br />
di alcuni paesi, la vendita del<br />
metilfenidato cloridrato per bambini e adolescenti<br />
tra i 6 e i 16 anni, prescritto per la<br />
cura contro i DDAI, è aumentata del 75% tra<br />
il 2009 e il 2011.<br />
Non pretendo di rimettere in discussione<br />
queste diagnosi, anche semplicemente perché<br />
non sono un medico; ma vorrei invitarvi<br />
a riflettere insieme. Penso che le persone<br />
che soffrono di depressione, così come i<br />
bambini che hanno un deficit di concentrazione,<br />
abbiano realmente bisogno di una<br />
cura. Quello che mi chiedo è se la nostra<br />
società sta davvero affrontando un boom di<br />
malattie o se il diktat della felicità ci presenta<br />
dei modelli irreali di normalità. Mi chiedo<br />
se stiamo affrontando "un'epidemia" di<br />
narcisisti o se facciamo esercizio fisico per<br />
raggiungere uno stile di vita più sano; e così<br />
via...<br />
Quando imponiamo la felicità, non rubiamo<br />
al tempo stesso una parte della vita? Le esperienze<br />
che ci fanno soffrire non ci rendono<br />
più umani? Gli eccessi in nome della vita,<br />
spesso di una vita finta e artefatta, non mettono<br />
a tacere la vera felicità? Come dire alle<br />
generazioni future che anche la sofferenza fa<br />
parte della crescita personale?<br />
Un estratto del libro "Heureux ceux qui" (letteralmente<br />
Felici coloro che) mi ha colpito;<br />
e dice così: "Le prove della vita sono i mezzi<br />
di cui Dio si serve per formare e trasformare<br />
il nostro carattere. È doloroso essere tagliati,<br />
affinati, scolpiti, modellati, levigati e formati<br />
da queste esperienze; ma è solo così<br />
che possiamo diventare una pietra vivente<br />
e autentica nella Chiesa del Signore. I materiali<br />
comuni non sono oggetto di attenzioni<br />
e cure minuziose, solo le pietre scelte sono<br />
degne di essere utilizzate per la costruzione<br />
di un palazzo".<br />
Agatha Lemos<br />
Editor<br />
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