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Lui mi chiese perché e io: “Andrea questa risposta non te la so dare però posso dirti per<br />
esperienza personale che è cosi.<br />
Sono passati i giorni e ogni volta che lontanamente provavo a toccare l'argomento lui<br />
rimaneva infastidito e dimostrava un disagio cambiando subito argomento. Riesco però a<br />
tornare sulla questione usando una strategia. Ogni volta che mio cugino si comporta in<br />
maniera sbagliata io gli dico : guarda che se non fai il bravo ti mando dallo psicologo. E lui<br />
risponde. “No per carità è stato orribile.”<br />
Io facendo finta di non ricordarmi gli chiedo: “come mai è stato orribile che non me lo<br />
ricordo” e ogni volta Andrea mi aggiunge qualche piccolo particolare in più.<br />
Io amo molto Andrea e quello che gli consiglio sempre è di parlare direttamente con i suoi<br />
fratelli e scavalcare gli psicologi del caso perché il dialogo diretto è quello che alla fine<br />
vince su <strong>tu</strong>tto.<br />
Ho anche spiegato ad Andrea che le persone si possono aiutare anche solo con uno sguardo,<br />
con un sorriso, con un ti voglio bene ma sopra<strong>tu</strong>tto con una dimostrazione di presenza.<br />
(relazione scritta per il Prof Premoli)<br />
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