I Carabinieri dei NAS - Ministero della Salute
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con l’obiettivo di identificare best-practice, di effettuare<br />
analisi di gap e fornire raccomandazioni alla Commissione<br />
stessa.<br />
Il titolo proposto veniva dalla fusione <strong>dei</strong> termini sicurezza e<br />
cibo, cioè “SECUFOOD: Security of European Food Supply<br />
Chain” (SECUFOOD: Sicurezza <strong>della</strong> catena alimentare<br />
Europea) ed era dettato dalla necessità di migliorare il livello<br />
di protezione e sicurezza delle infrastrutture critiche Europee<br />
attraverso la produzione di alcuni studi miranti all’analisi<br />
delle loro vulnerabilità nei confronti di azioni sia dolose - ed<br />
in primo luogo terroristiche - sia accidentali. L’idea di<br />
fornire un metodo per individuare attraverso quali sostanze,<br />
in quali fasi produttive e per quali motivi la filiera alimentare<br />
poteva mostrarsi particolarmente fragile, ci entusiasmò. Da<br />
quei giorni di sola speranza ad oggi, grazie al<br />
riconoscimento, da parte <strong>della</strong> Commissione Europea, <strong>della</strong><br />
validità del progetto proposto ed al lavoro sinergico svolto<br />
dai Partner, di passi ne sono stati fatti molti.<br />
In SECUFOOD, studiando approfonditamente con spirito<br />
scientifico, critico ed investigativo la “supply chain”<br />
muovendoci “from the farm to the fork” (dalla fattoria alla<br />
forchetta), siamo stati capaci di proporre alla Commissione<br />
Europea una metodologia di analisi che, oltre alla raccolta<br />
delle informazioni circa le strategie adottate da un insieme di<br />
Paesi Europei per prevenire il rischio terroristico nell’ambito<br />
<strong>della</strong> catena alimentare, ci ha permesso di identificare, per<br />
ciascuna categoria di alimento e con riferimento alle diverse<br />
fasi di produzione, lavorazione, logistica, distribuzione e<br />
vendita, le possibili minacce legate ad azioni terroristiche.<br />
Nell’epoca del terrorismo globale, mentre sempre più spesso<br />
ci si interroga sulla sicurezza contro attentati chimici,<br />
biologici e nucleari, dobbiamo prendere atto che un altro<br />
genere di attacchi criminali potrebbe minacciare la tranquillità<br />
<strong>dei</strong> cittadini e delle imprese: quelli contro la catena<br />
di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti, infatti<br />
«il pericolo terrorismo può celarsi nel piatto».