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I Carabinieri dei NAS - Ministero della Salute

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L’altra faccia di questo racconto è<br />

la certezza del grande lavoro di<br />

controllo svolto dai <strong>Carabinieri</strong><br />

per la salute, a garanzia <strong>dei</strong><br />

consumatori ma anche a tutela<br />

delle imprese produttive e commerciali<br />

che operano correttamente.<br />

L’agroalimentare nel Belpaese<br />

raggiunge livelli di qualità unici al<br />

mondo e costituisce una parte<br />

essenziale del made in Italy; è<br />

fonte di cospicue entrate valutarie<br />

e contribuisce in modo eccellente<br />

all’immagine positiva del nostro<br />

Paese, perché contiene la nostra<br />

storia millenaria, la nostra gioia di<br />

vivere, la fantasia e l’intensità<br />

<strong>della</strong> nostra apprezzatissima arte<br />

culinaria.<br />

Oggi offrire cibo sicuro è un<br />

requisito essenziale dell’offerta<br />

alimentare, ma non basta più. I<br />

consumatori chiedono sempre più<br />

garanzie di qualità ed eccellenza<br />

<strong>dei</strong> prodotti. Se questo è vero in<br />

tutti i Paesi sviluppati, il<br />

consumatore italiano è particolarmente<br />

attento alle proprie scelte di<br />

acquisto, è sempre più informato,<br />

reagisce subito alle notizie che<br />

riguardano il cibo. Temi come la<br />

sicurezza alimentare, l’educazione<br />

al gusto, la sostenibilità <strong>dei</strong> sistemi<br />

di produzione agricola, la genuinità<br />

<strong>dei</strong> prodotti, sono sempre più<br />

al centro <strong>dei</strong> mass media e<br />

cominciano ad entrare significativamente<br />

anche nell’educazione<br />

scolastica.<br />

Da due anni abbiamo voluto<br />

raccontare le storie delle buone<br />

pratiche che caratterizzano l’agroalimentare<br />

nel Belpaese: storie<br />

dove ai principi di sicurezza<br />

alimentare si coniugano quelli di<br />

qualità, di ecosostenibilità e azioni<br />

di educazione e formazione. Non a<br />

caso abbiamo cambiato il titolo del<br />

rapporto da “Truffe a tavola” ad<br />

“Italia a tavola”! Questo perché<br />

l’Italia non è solo il paese delle<br />

mozzarelle di bufala alla diossina o<br />

delle etichette dal falso “100%<br />

italiano”. E’ anche il paese <strong>dei</strong><br />

controlli puntuali e capillari, <strong>dei</strong><br />

prodotti biologici, di qualità e<br />

rispettosi dell’ambiente e <strong>dei</strong> diritti<br />

<strong>dei</strong> lavoratori. Perché oggi offrire<br />

cibo sicuro è un requisito essenziale<br />

dell’offerta alimentare, ma<br />

non basta più. Sono gli stessi<br />

consumatori a chiederlo. Basti osservare<br />

l’andamento degli acquisti<br />

domestici nel settore biologico.<br />

Secondo l’Ismea, nonostante la<br />

crisi, nel 2009 gli acquisti di<br />

prodotti bio confezionati hanno<br />

registrato un incremento in valore<br />

del 6,9%, superiore a quello già<br />

segnato nel 2008 (+5,2%).

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