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Il Quartiere - Anno V - Numero II

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ALLE ORIGINI DEL QUARTIERE<br />

IL “SAN MARTINO” FRA URBANIZZAZIONE E TOMBINATURE:<br />

LA SPECULAZIONE EDILIZIA DEGLI ANNI SESSANTA HA CEMENTIFICATO LE SPONDE DEL CORSO D’ACQUA DA VALLE VERSO MONTE;<br />

Stefàna Rossi<br />

<strong>Il</strong> torrente San Martino,<br />

con i suoi circa 10<br />

kmq, è il secondo per superficie<br />

nel nostro territorio<br />

comunale (il più<br />

grande è il San Romolo)<br />

e la sua asta principale è<br />

lunga oltre 8 km; il punto<br />

più alto del crinale,<br />

che ne costituisce il perimetro,<br />

si trova a 1.205<br />

metri. A monte della<br />

confluenza con il rio<br />

Spassante, il San Martino<br />

è noto anche come<br />

rio Morga. <strong>Il</strong> suo sbocco<br />

a mare avviene nell’area<br />

retrostante Portosole in<br />

prossimità di Punta San<br />

Martino.<br />

Come spesso accade<br />

intorno ai bacini, i primi<br />

agglomerati si sono<br />

sviluppati nelle sue vicinanze<br />

proprio per la<br />

preziosa presenza di acqua<br />

che, attraverso una<br />

serie di canali, veniva<br />

portata nelle campagne<br />

coltivate. Altre edificazioni<br />

di rilievo (soprattutto<br />

ville) si trovavano<br />

in prossimità di corso<br />

Cavallotti (l’Aurelia)<br />

che rappresentava<br />

Una cartolina dal quartiere... Un secolo fa<br />

la viabilità principale di<br />

attraversamento della<br />

città.<br />

Un altro significativo<br />

sviluppo della città<br />

si è avuto dopo l’introduzione<br />

della legge del<br />

1927 sul gioco d’azzardo<br />

che ha portato nelle<br />

casse del comune ingenti<br />

somme destinate<br />

alla realizzazione di infrastrutture<br />

e servizi<br />

necessari per lo sviluppo<br />

della città e che hanno<br />

permesso, nel nostro<br />

quartiere, la costruzione<br />

del campo sportivo e di<br />

diversi giardini pubblici<br />

tra cui il parco di Villa<br />

Ormond.<br />

Lo sviluppo, ma forse<br />

è più corretto dire la nascita<br />

del quartiere San<br />

Martino così come lo<br />

conosciamo noi, si può<br />

far risalire agli anni ’60<br />

quando si è registrato<br />

uno sviluppo urbanistico<br />

indiscriminato finalizzato<br />

all’utilizzo turistico<br />

della città. Ciò<br />

Estratto dalla carta delle fasce fluviali nel vigente Piano di bacino<br />

STORIA DI UN TORRENTE “NASCOSTO” E... IMPREVEDIBILE<br />

OGGI SCORRE PER NOVECENTO METRI SOTTO L’AURELIA BIS E VIA DELLA REPUBBLICA ED È ATTENZIONATO IN CASO DI ALLERTA<br />

ha comportato un’espansione<br />

da valle verso<br />

monte che si è sviluppata<br />

principalmente lungo<br />

i diversi corsi d’acqua,<br />

conferendo all’assetto<br />

planimetrico cittadino<br />

una particolare configurazione<br />

a raggiera. La<br />

pressione antropica che<br />

si è generata è culminata<br />

nella costruzione<br />

delle tombinature delle<br />

loro aste principali che<br />

non ha escluso il torrente<br />

San Martino.<br />

Ad oggi il torrente San<br />

Martino risulta tombinato<br />

per circa 900 metri<br />

(scorre infatti sotto via<br />

della Repubblica) e l’ultimo<br />

tratto, l’imboccatura<br />

di monte, è quello<br />

più recente essendo stato<br />

costruito con la realizzazione<br />

dello svincolo<br />

dell’Aurelia bis.<br />

Come tutti i corsi<br />

d’acqua anche il torrente<br />

San Martino è – sicu-<br />

Particolare della copertura in cemento armato del torrente Valdolivi sul lato ponente<br />

del costruendo stadio Littorio, 1932<br />

(tratta da ‘<strong>Il</strong> tempio del calcio sanremese’ di Gerson Maceri)<br />

ramente è stato – una risorsa<br />

importante per lo<br />

sviluppo agricolo e floricolo<br />

del territorio nel<br />

suo intorno, ma, come<br />

tutti i bacini del nostro<br />

comune, soprattutto per<br />

i tratti tombinati, può<br />

rappresentare un pericolo<br />

durante gli eventi<br />

meteorici più estremi.<br />

Si riporta la descrizione<br />

riportata nel vigente<br />

piano di bacino - strumento<br />

conoscitivo e<br />

normativo del nostro<br />

territorio derivato anche<br />

dallo studio idraulico<br />

dei corsi d’acqua - di<br />

quanto avvenuto nel San<br />

Martino durante l’alluvione<br />

del 30 settembre<br />

del 1998, evento che, lo<br />

ricordiamo, ha provocato<br />

una vittima e oltre<br />

200 miliardi di lire di<br />

danni solo a Sanremo.<br />

“Si è verificato lo sfondamento<br />

degli argini sia<br />

di sponda destra che sinistra<br />

a valle della tombinatura<br />

con conseguente<br />

allagamento dei<br />

terreni limitrofi; è stata<br />

completamente danneggiata<br />

una casa di civile<br />

abitazione in sponda<br />

sinistra e allagate le<br />

case retrostanti; il livello<br />

dell’acqua è arrivato<br />

al livello dei binari del<br />

ponte ferroviario.<br />

<strong>Il</strong> tombino non è andato<br />

in pressione e gli allagamenti<br />

sono stati causati<br />

dall’incapacità degli<br />

affluenti a raccogliere<br />

le acque all’interno delle<br />

rispettive canalizzazioni;<br />

tale insufficienza<br />

ha fatto si che le acque<br />

meteoriche si riversassero<br />

sui sedimi stradali di<br />

Via Duca degli Abruzzi e<br />

conseguentemente in via<br />

della Repubblica e via<br />

Lamarmora.<br />

Si è registrata inoltre<br />

l’esondazione di un torrente<br />

in sponda sinistra<br />

in località Verezzo che<br />

ha allagato la scuola del<br />

borgo”.<br />

A seguito di quell’evento<br />

diversi interventi<br />

migliorativi sono stati<br />

fatti, ma gli studi idraulici<br />

effettuati sul San<br />

Martino evidenziano<br />

come le caratteristiche<br />

di forma e dimensione<br />

dell’attuale tombinatura<br />

non offrano ancora<br />

sufficienti garanzie di<br />

sicurezza e l’area che si<br />

sviluppa a ridosso della<br />

tombinatura più vecchia<br />

(quella di corso Cavallotti)<br />

e del tratto a cielo<br />

aperto di valle risulti<br />

esondabile già con tempo<br />

di ritorno di 50 anni<br />

(fascia rossa).<br />

Le aree perimetrate<br />

in colore giallo hanno<br />

pericolosità inferiore<br />

(esondabili con tempo<br />

di ritorno di 200 anni)<br />

e quelle verdi un rischio<br />

idraulico considerato<br />

‘basso’ (tempo di ritorno<br />

di 500 anni).<br />

La pericolosità idraulica,<br />

che caratterizza un<br />

po’ tutto il territorio comunale<br />

nei tratti a valle<br />

delle tombinature, si<br />

trasforma in un vero e<br />

proprio rischio laddove<br />

coinvolge infrastrutture<br />

e edifici, soprattutto se<br />

caratterizzati rispettivamente<br />

da forti pendenze<br />

(l’acqua su una strada<br />

può acquisire forte velocità)<br />

o da locali interrati<br />

(che rischiano di essere<br />

completamente allagati).<br />

Pertanto, soprattutto<br />

in caso di allerta meteo<br />

(arancione o rossa) è opportuno<br />

seguire le indicazioni<br />

della protezione<br />

civile e non frequentare<br />

le zone rosse!<br />

Una recente, spaventosa piena del torrente San Martino<br />

Dott.sa Barbara Ramorino<br />

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