PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - giugno 2019

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GRAZIE, SAN LEOPOLDO «Grazie per avermi accolta tra le tue braccia» Carissimo padre Leopoldo, il giorno 15 giugno 2016 mi era stato diagnosticato un carcinoma alla mammella sinistra. Ero disperata. Il mondo si stava sgretolando sotto i miei piedi. La mia prima preoccupazione era di non riuscire a veder crescere la mia amata figlia, che è stata sempre protetta da te dal momento in cui ho avuto la certezza di aspettarla, tenendomi sul pancione il tuo santino. Prima della visita chirurgica e oncologica, ho sentito il bisogno di venire da te, per affidarti le mie pene. Ho pregato sulla tua tomba affinché mi aiutassi a superare questa durissima prova. Ricordo che mi sono fermata davanti alla tua statua e ho pregato ancora, piangendo disperata ma sottovoce. A fianco a me si è materializzata una donna, che non conoscevo. Lei mi ha guardata dolcemente e, sorridendomi, mi ha detto: «Vedrai: andrà tutto bene. Sei nel luogo giusto». E mi ha abbracciata. Ho sentito un calore dentro mai provato prima! Il 27 dicembre 2016 ho finito la chemioterapia. In totale ne ho fatte 16. Il successivo 2 febbraio 2017 mi hanno operata e il 14 aprile ho fatto la mia 30ma e ultima radioterapia. Ho trascorso questi nove mesi in serenità, dentro avevo una forza che nemmeno io sapevo e tutt’ora so spiegarmi. È trascorso un anno e per ora tutti gli esami sono perfetti. Sono tornata a ringraziarti e a dirti che hai ragione tu: «Dio è medico e medicina». Ho avuto fede e continuerò a tenerla viva. In questi quasi due anni ho sentito la necessità di aiutare le altre persone che stanno affrontando la mia stessa battaglia e, a modo mio e con il tuo aiuto, le sto aiutando. Grazie per avermi accolta tra le tue braccia e per avermi dato la forza di combattere per me, per mia figlia, per mio marito, per la mia famiglia, e per tutti coloro che mi sono cari e che hanno pregato tanto affinché riuscissi a vincere la mia battaglia. Daniela Rubin, Padova, 6.6.2018 La mia mano sul reliquiario e poi… Rendo grazie a Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo per l’intercessione di san Leopoldo. Il 30 agosto 2015 mi sono recata a pregare al santuario dei Cappuccini di Padova, dove è esposta la reliquia della mano di san Leopoldo. Dovendo subire il secondo intervento al seno sinistro il 3 settembre 2015, avevo pensato di rivolgermi all’intercessione di san Leopoldo. Mi è accaduto un fatto che ritengo soprannaturale e voglio raccontare. Quel giorno, ho recitato la preghiera appoggiando prima la mano destra, in seguito ho appoggiato la mano sinistra sul reliquiario in vetro nella cappella di san Leopoldo, dove è esposta la sua mano. Ho sentito un’attrazione verso la sua mano come se ci fosse una calamita che mi teneva la mano sul vetro del reliquiario, senza poterla staccare. Così ho prolungato la mia preghiera recitando sette Pater, Ave e Gloria, poi ho sentito come un battito di cuore pulsante tra la mia mano e il reliquiario con la mano del santo. Era come avere un cuore in mano! Solo in quel momento ho potuto staccare la mano dal vetro del reliquiario. Il 3 settembre 2015 ho poi subito il secondo intervento al seno. Il giorno in cui ho ritirato l’esito dell’esame istologico, il professore – il chirurgo oncologo che mi aveva operato – ha detto che è successa una cosa che non ha capito, infatti ha voluto fare due volte l’esame istologico perché non era convinto del primo esito. Rendo grazie all’intercessione di san Leopoldo per la grazia ricevuta! Beatrice Belletti, Cesenatico (FC), 26.8.2018 Un sogno che mi tranquillizzò Dopo alcuni accertamenti, nel mese di luglio 2016 mi fu diagnosticato un tumore maligno alla prostata. Fui 30 | PORTAVOCE | GIUGNO 2019
operato a Castelfranco Veneto (TV) il 4 ottobre 2016. In attesa dell’intervento, mi recavo spesso a pregare presso la tomba di san Leopoldo affidandomi a lui. Qualche giorno prima dell’intervento, sognai che stavo pregando san Leopoldo poggiando la mano sul vetro dell’urna, quando il santo alzò la mano e la pose pari alla mia. Questo sogno mi tranquillizzò molto e affrontai l’intervento con fiducia. Dopo l’operazione chirurgica, i medici dissero che era un tumore che poteva diramarsi, per questo motivo dovevo sottopormi alla radioterapia. Tuttavia io volli aspettare prima di farla. Ebbene, dopo quasi due anni gli esami dicono che la mia salute va bene. Grazie, san Leopoldo! A. M., Padova, 19.9.2018 Un giorno una signora mi portò il libro di padre Leopoldo. Leggevo e piangevo: «Padre Leopoldo, perché non guarisci anche me?». Poi, una notte, me lo sognai a fianco del letto che mi diceva: «Ai piedi del letto, c’è una nuvoletta, là in mezzo c’è la Madonna! Tu non la vedi ma io la vedo: pregala e mangia, vedrai che guarisci». Mi svegliai e dissi a mia mamma: «Mamma, ho visto padre Leopoldo qui a fianco. Mi ha detto di mangiare e che sarei guarita». Ho mangiato subito qualcosa e non ho più vomitato. Ero guarita! Di ciò sono riconoscente a padre Leopoldo e lo prego dicendo: «O glorioso padre Leopoldo, in ogni luogo e per ogni via facci sempre compagnia con Gesù e con Maria». Bruna Dugo, Agna (PD), 6.11.2018 Malgrado la macchina a fuoco In occasione del 51mo anniversario del nostro matrimonio, lo scorso 8 ottobre 2018, abbiamo voluto coronare finalmente il sogno di visitare il santuario di san Leopoldo a Padova. Dopo esserci fermati per qualche tempo, nel viaggio di ritorno verso casa abbiamo sentito un odore di bruciato, ma non pensavamo al peggio. Arrivati in prossimità di casa, appena scesi dalla macchina, una grande fiammata ci ha colti all’improvviso, invadendo il motore e rendendo in poco tempo l’automobile inutilizzabile. Abbiamo provato uno spavento tale da rimanere senza parole. E se fosse accaduto prima? Non vogliamo nemmeno pensarci. Non finiremo mai di ringraziare padre Leopoldo, questo grande santo, per averci graziati e sostenuti in questa situazione. Renzo Sartori e Rosetta Rossi, Aldeno (TN), 19.10.2018 «Vedrai che guarisci» Sono una mamma, nonna e bisnonna di 90 anni. In occasione del mio 90° compleanno, mio figlio Paolo ha voluto portarmi al santuario di san Leopoldo. Colgo l’occasione per raccontare il “miracolo” che ho avuto da san Leopoldo. Dall’età di 6 anni ho molto sofferto a causa di un forte vomito. Quando ero colpita dagli attacchi di vomito, non trattenevo né cibo né acqua, mi dovevano tenere la testa dagli sforzi che facevo. A causa degli acidi intestinali, poi, mi si screpolava la gola e la lingua. A 17 anni si è aggiunta la pleure con una ghiandola polmonare. Un dottore mi disse: «Con i conati di vomito, le cose si complicano». In breve Vorrei ringraziare san Leopoldo per avere interceduto per me presso Dio e per essere stata esaudita. L’ho conosciuto nel 2016 a Loreto (durante l’ostensione del corpo di san Leopoldo, ndr) mentre ero di passaggio. Da allora l’ho sempre sentito vicino. È il mio piccolo, grande santo! Maria Luigia Donnola, Grottole (MT), 16.7.2018 Lo scorso 25 aprile 2018 sono venuta a Padova in pellegrinaggio per ringraziare padre Leopoldo, di cui sono devota. Cinque anni fa ho avuto un tumore detto melanoma. Da questo sono stata guarita e oggi sono fuori pericolo. Con tanta emozione e gioia ringrazio padre Leopoldo. Anna Pattaro, Rovigo, 17.8.2018 Sono una giovane di 38 anni. Nel 2014 ho subito un intervento che però è riuscito male, causandomi una peritonite. I medici si sono esposti dicendo che era difficile affrontare la vita. Ma io in sala rianimazione sentivo la presenza di padre Leopoldo e grazie a lui io sono qui a pregarlo e a ringraziarlo di avermi ridonato la vita e di essermi stato vicino nella malattia. Grazie! Emili Perini, Chioggia (VE), 15.9.2018 a cura della Redazione Scriveteci e inviateci testimonianze e racconti su grazie ricevute, esperienze umane e spirituali che riguardano il vostro rapporto con p. Leopoldo. Redazione Portavoce di san Leopoldo Mandić Piazzale Santa Croce, 44 – 35123 Padova email: direttore@leopoldomandic.it GIUGNO 2019 | PORTAVOCE | 31
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