PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - giugno 2019
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)
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ATTUALITÀ ECCLESIALE<br />
Tra le corsie del reparto di Oncologia<br />
Pediatrica del Policlinico<br />
Gemelli di Roma abbiamo<br />
incontrato Carla Capuano<br />
e Carmela Di Lauro, due brave<br />
infermiere. La loro esperienza<br />
e sensibilità emerge anche dalle risposte<br />
alle domande che abbiamo<br />
loro posto.<br />
La prima che incontriamo è Carla<br />
Capuano, laureatasi in Scienze<br />
infermieristiche presso l’Università<br />
Cattolica del Sacro Cuore, sempre<br />
a Roma. Dopo il mese di tirocinio<br />
presso l’Oncologia Pediatrica, si rese<br />
disponibile per lo stesso reparto,<br />
nel quale venne inserita per la sostituzione<br />
di una maternità. Lavora in<br />
questo reparto dal 2007<br />
Empatia, positività e affidarsi<br />
a qualcuno di più grande<br />
Intervista a due infermiere che operano tra i piccoli ricoverati nel reparto<br />
di Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma<br />
d i G i a n f r a n c o Ti n e l l o<br />
Carla, hai maturato tanti anni<br />
di esperienza. Come reagisce<br />
il paziente alla malattia?<br />
«Dipende dall’età. Il bambino è più<br />
o meno consapevole di ciò che sta<br />
vivendo. Quando si tratta di adolescenti,<br />
cerchiamo di comunicare loro<br />
lo stato di salute, salvaguardando<br />
la fiducia verso di noi e verso i genitori.<br />
Il problema è che spesso vanno<br />
a informarsi su Internet e là trovano<br />
di tutto: notizie e ricerche vere, ma<br />
pure altre, false e tendenziose. Ho<br />
notato in tutti un meccanismo di<br />
protezione che nasce nei confronti<br />
dei genitori: non vogliono farli preoccupare».<br />
Quale importanza hanno le<br />
persone che stanno attorno ai<br />
malati? Cosa consiglieresti loro?<br />
«Sono di vitale importanza, contribuiscono<br />
in massima parte a come<br />
il ragazzo reagisce alla malattia. Di<br />
fronte a un genitore che si fa vedere<br />
sofferente e non reagisce, il bam-<br />
bino ammalato è sempre nervoso,<br />
insicuro, depresso. Mentre un genitore<br />
positivo fa tanto. Per questo,<br />
consiglierei positività, senza esagerare<br />
o sminuire le cose. Intendo<br />
“positività” verso la vita e nei confronti<br />
della terapia».<br />
Quanto incide l’esperienza di fede<br />
nei pazienti e nei genitori?<br />
«La comunicazione della malattia è<br />
sempre un momento di crisi. Ci sono<br />
due reazioni opposte: chi si aggrap-<br />
14 | <strong>PORTAVOCE</strong> | GIUGNO <strong>2019</strong>