Tecnologia alimentari 8 novembre-dicembre 2018
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
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Brevetti, tendenze e tecnologie<br />
nel settore gelato<br />
Nuovi standard tecnologici<br />
per l’industria della carne<br />
Alimenti funzionali:<br />
un mercato in salute<br />
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sommario<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2018</strong><br />
2<br />
4 In copertina<br />
Aromatagroup: un’aggregazione rafforzata nel segno della<br />
sostenibilità<br />
Con l’ingresso del fondo di private equity Ambienta SGR aumentano le risorse<br />
per rappresentare, anche a livello internazionale, un riferimento nel mercato<br />
degli aromi e dei coloranti.<br />
12 Tendenze e ricerche nella produzione del gelato<br />
La sostenibilità della filiera e la domanda di prodotti salutistici caratterizzano<br />
il settore. Così la ricerca punta a ottimizzare gli effetti sulla struttura del gelato<br />
causati dall’introduzione di ingredienti vegetali.<br />
34 Alimenti funzionali: un mercato in salute<br />
Non sono né integratori né farmaci ma hanno effetti benefici su alcune funzioni<br />
dell’organismo. Gli alimenti funzionali fanno quindi parte di una dieta normale,<br />
pur essendo arricchiti di alcune componenti con proprietà salutari. Giappone<br />
e Usa rappresentano i mercati principali.<br />
46 Produzione di calore ed elettricità con concetti energetici<br />
innovativi<br />
2G sta costantemente sviluppando la sua presenza sul mercato italiano,<br />
dove è presente con i suoi impianti di cogenerazione, in grado di soddisfare<br />
le necessità di aziende di diversa taglia e appartenenti ai settori più eterogenei.<br />
56 Scorte sotto controllo<br />
Per la misura del livello di farina nel granaio di Swissmill vengono utilizzate<br />
tecnologie di Vega, fra cui il Vegapuls 69 e le sonde capacitive Vegapuls 63.<br />
Per il monitoraggio delle scorte nei serbatoi di stoccaggio è stato invece<br />
sviluppato il Vega Inventory System.<br />
IN COPERTINA<br />
Aromatagroup: un’aggregazione rafforzata nel segno<br />
della sostenibilità (F. Goi) 4<br />
EDITORIALI<br />
L‘export si conferma strategico (F. Goi) 9<br />
Alimento o integratore? (F. Bray) 11<br />
ATTUALITÀ E APPUNTAMENTI<br />
Tendenze e ricerche nella produzione del gelato (Explorer) 12<br />
Crescono i consumi di pesce surgelato 16<br />
Notizie attualità 18<br />
APPUNTAMENTI<br />
Sigep compie 40 anni indicando i trend futuri 24<br />
Notizie appuntamenti 26<br />
I nuovi standard tecnologici per l’industria della carne 28<br />
GLOBAL WATCH<br />
Gelati: il gusto della varietà 30<br />
INGREDIENTI<br />
Notizie ingredienti 32<br />
Alimenti funzionali: un mercato in salute (G. Tamburini) 34<br />
pag. 12<br />
pag. 46<br />
pag. 4<br />
pag. 34<br />
pag. 56<br />
SCIENZA E TECNOLOGIA<br />
Nuovi metodi produttivi per l’industria del gelato (F. Bray) 40<br />
Notizie scienza e tecnologia 42<br />
ENERGIA<br />
Produzione di calore ed elettricità con concetti energetici innovativi (F. Goi) 46<br />
Notizie energia 50<br />
COMPONENTI, SICUREZZA E MACCHINE<br />
Notizie componenti 51<br />
Notizie sicurezza 52<br />
Notizie macchine 54<br />
AUTOMAZIONE E STRUMENTAZIONE<br />
Scorte sotto controllo 56<br />
Notizie automazione/strumentazione 58<br />
PACKAGING<br />
Un nuovo protagonista nel packaging dei gelati 60<br />
Notizie packaging 62<br />
RUBRICHE<br />
Colophon 64
AromataGroup<br />
in copertina<br />
Con l’ingresso<br />
del fondo di private<br />
equity Ambienta SGR<br />
aumentano le risorse<br />
del Gruppo per essere<br />
un riferimento<br />
nel mercato degli aromi<br />
e dei coloranti anche<br />
a livello internazionale.<br />
| di<br />
Francesco Goi<br />
AROMATAGROUP:<br />
UN’AGGREGAZIONE RAFFORZATA<br />
NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
4<br />
AromataGroup prosegue nel suo processo di crescita che<br />
si concretizzerà con l’ingresso di altre società europee, in<br />
base alle strategie in corso di attuazione. Ne parliamo con<br />
l’Amministratore Delegato Tonio Grassmann.<br />
Dott. Grassmann, i risultati conseguiti da AromataGroup<br />
nel corso dell’anno che si sta concludendo hanno soddisfatto<br />
le vostre aspettative?<br />
Il <strong>2018</strong> lo definirei un anno avvincente. A due anni dalla sua<br />
acquisizione, prosegue positivamente l’integrazione di Fiorio<br />
Colori in AromataGroup, che si concluderà alla fine del 2019<br />
con la fusione formale delle due società e quindi con l’integrazione<br />
completa delle Business Unit Aromi e Colori.<br />
A livello organizzativo e di funzioni di Gruppo sono già<br />
state fatte varie implementazioni e, nei prossimi mesi, tutti<br />
i progetti di sinergia e complementarietà su cui è basato<br />
il piano di aggregazione del Gruppo verranno ottimizzati<br />
e completati.<br />
AromataGroup, nata dall’unione di Select Alimenta, Emans<br />
Derivati Aromatici e la successiva integrazione di Variati<br />
Aromi, oggi ha raggiunto un’affermazione tale da potersi<br />
proporre al mercato con il proprio brand; il marchio storico<br />
Fiorio Colori, che rappresenta un riferimento nella produzione<br />
di coloranti sintetici e naturali, continuerà ad avere<br />
visibilità nel mercato come Business Unit Colori.<br />
L’anno è stato avvincente anche per il cambiamento del<br />
socio finanziario; infatti nel <strong>novembre</strong> scorso è entrato a<br />
far parte del Gruppo come socio di maggioranza il fondo<br />
di Private Equity Ambienta, che pone una forte attenzione<br />
negli investimenti in società che hanno ampie potenzialità<br />
di crescita con progetti ecosostenibili.<br />
Ambienta ha scelto di avere come mission la sostenibilità,<br />
un obiettivo strategico di importanza fondamentale,<br />
condiviso da AromataGroup e Fiorio Colori: abbiamo già<br />
iniziato a lavorare sui principali parametri della sostenibilità,<br />
ossia ambiente, acqua ed emissioni.<br />
Quali maggiori opportunità saranno offerte dalla presenza<br />
di Ambienta?<br />
Ambienta sicuramente ci assicurerà la forza finanziaria
AromataGroup<br />
Chi è AromataGroup<br />
Web site: www.aromatagroup.com<br />
Sede legale<br />
e sito di produzione Bresso<br />
Via Carolina Romani, 35<br />
20091 Bresso (MI)<br />
tel. 02 66501860<br />
Sito di Concorezzo<br />
Via Guido Rossa, 10<br />
20863 Concorezzo (MB)<br />
Tel. 039 611581<br />
Fiorio Colori<br />
Via Italia, 28<br />
20060 Gessate (MI)<br />
Tel. 02 9592901<br />
per sostenere ulteriori investimenti;<br />
infatti è interessata a portare avanti<br />
la stessa strategia di aggregazione di<br />
società medio-piccole continuando<br />
ciò che AromataGroup ha intrapreso<br />
fino ad oggi per costituire la sua attuale<br />
struttura.<br />
I prossimi progetti, sui quali si sta già<br />
lavorando, saranno rappresentati<br />
da ulteriori aggregazioni di realtà<br />
italiane, ma soprattutto di aziende<br />
operanti in mercati esteri: sono già<br />
Tonio Grassmann,<br />
Amministratore<br />
Delegato di<br />
AromataGroup<br />
in atto contatti con società europee<br />
produttrici di aromi e coloranti.<br />
Non escludiamo che la partnership<br />
possa estendersi anche ad alcuni produttori<br />
di ingredienti funzionali, prodotti<br />
interessanti anche per la complementarietà<br />
di numerosi nostri clienti.<br />
AromataGroup ha raggiunto, alla<br />
fine del <strong>2018</strong>, un fatturato di circa<br />
30 milioni di Euro, derivante per oltre<br />
il 95% da attività produttive proprie.<br />
L’obiettivo per la fine del 2021 prevede<br />
la costituzione di un Gruppo in<br />
grado di raggiungere un fatturato di<br />
almeno 100 milioni di Euro. L’ingresso<br />
di Ambienta dovrebbe rappresentare<br />
il fattore determinante per raggiungere<br />
questo programma di crescita.<br />
Quali vantaggi deriveranno dalla<br />
presenza di società produttrici di altri<br />
paesi europei?<br />
Ogni azienda che entrerà a far parte<br />
di AromataGroup dovrà avere specifiche<br />
esperienze e competenze,<br />
in modo che tutte le società partner<br />
possano beneficiarne.<br />
Attualmente realizziamo il 75% del<br />
fatturato in Italia: ci proponiamo di<br />
trasferire le competenze di ogni nuo-<br />
vo partner straniero anche sul mercato<br />
italiano, evitando sovrapposizioni<br />
e puntando soprattutto sulle sinergie<br />
e le complementarietà a livello commerciale<br />
e produttivo. Prevediamo<br />
che entro la metà del 2019 un’altra<br />
società entri a far parte del Gruppo.<br />
Rispetto a 4-5 anni fa possiamo contare<br />
sul vantaggio competitivo determinato<br />
dalla massa critica raggiunta:<br />
si tratta di un fattore importante in<br />
riferimento all’acquisto di materie prime<br />
e di servizi, che oggi riusciamo a<br />
‘spalmare’ anche a livello di Gruppo.<br />
Tuttavia, acquistando diverse materie<br />
prime anche direttamente da paesi<br />
del sud-est asiatico, nello specifico<br />
dal mercato cinese e indiano, le difficoltà<br />
sono sempre maggiori a causa<br />
della scarsa disponibilità delle stesse<br />
e dell’aumento dei costi.<br />
Le risorse umane acquistano un peso<br />
rilevante per la riuscita dei vostri<br />
obiettivi strategici. I dipendenti come<br />
hanno vissuto il passaggio da società<br />
padronale a Gruppo integrato?<br />
Attualmente AromataGroup conta<br />
124 collaboratori che operano su<br />
tre siti produttivi dislocati nell’hinterland<br />
milanese. Con la costituzione<br />
del Gruppo è stata applicata una<br />
gestione manageriale, differente da<br />
quella che caratterizzava le singole<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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5
AromataGroup<br />
in copertina<br />
aziende. Solo nel <strong>2018</strong> sono entrati<br />
in AromataGroup otto nuovi dipendenti,<br />
mentre per il prossimo anno è<br />
prevista l’assunzione di altri sei collaboratori.<br />
La crescita del fatturato viene supportata<br />
dal rafforzamento dello staff,<br />
soprattutto per quanto concerne i<br />
reparti della Ricerca & Sviluppo, ma<br />
anche del Controllo Qualità e le altre<br />
funzioni aziendali importanti per la<br />
crescita del Gruppo.<br />
Un altro requisito che non vogliamo<br />
perdere è quello di riuscire a conservare<br />
e valorizzare le eccellenze presenti<br />
nelle singole società, il tutto<br />
però con una gestione più adatta<br />
all’attuale evoluzione del mercato.<br />
Ogni cambio di gestione può essere<br />
fonte di preoccupazione, ma da parte<br />
nostra facciamo il possibile perché il<br />
cambiamento possa essere vissuto dai<br />
nostri collaboratori in modo positivo<br />
mediante programmi di crescita professionale<br />
ed eventuali spostamenti a<br />
livello di Gruppo che possano valorizzare<br />
le competenze dei singoli.<br />
L’andamento attuale dei mercati italiano<br />
ed europeo vi incoraggiano ad<br />
accelerare le operazioni per il rafforzamento<br />
del Gruppo?<br />
Il mercato italiano continua ad<br />
essere quello di riferimento per<br />
AromataGroup: abbiamo acquisito<br />
una crescente competitività e possiamo<br />
essere considerati leader di<br />
mercato nella proposta di aromi e di<br />
colori. In vari mercati esteri sono disponibili<br />
interessanti opportunità che<br />
stiamo iniziando a cogliere: l’anno<br />
prossimo, con l’aggregazione di almeno<br />
una società estera, dovremmo<br />
compiere un ulteriore salto di qualità.<br />
Per lo sviluppo delle nostre attività<br />
di Export sarà importante disporre<br />
di un appoggio nei mercati chiave,<br />
che possano favorire ulteriormente<br />
la crescita a livello internazionale del<br />
Gruppo.<br />
La collaborazione tra società di diversi<br />
paesi rappresenta un modello<br />
che dovrebbe favorire l’affermazione<br />
delle aziende di piccola e media<br />
dimensione…<br />
È un modello che ho già vissuto in<br />
una mia precedente esperienza lavorativa<br />
presso un grande gruppo di<br />
distribuzione, partito dalla seconda<br />
metà degli anni Novanta con una<br />
piccola società e che attualmente<br />
occupa una posizione di primo piano<br />
a livello mondiale. Il modello è ben<br />
conosciuto e ha dimostrato la sua<br />
validità: è importante che una società,<br />
decidendo di entrare a far parte<br />
di un gruppo, abbia la possibilità di<br />
assumere automaticamente una posizione<br />
di primo piano, grazie alle sue<br />
competenze e alle sue esperienze.<br />
Con la crescita internazionale si<br />
costituiranno, nei diversi mercati,<br />
diversi Centri di Competenza:<br />
AromataGroup sul mercato italiano<br />
sarà garante dell’italianità soprattutto<br />
Esterno della sede<br />
di Concorezzo (MB)<br />
di AromataGroup<br />
per quanto concerne le bevande alcoliche<br />
ed i prodotti del settore dolciario.<br />
Abbiamo sviluppato anche un progetto<br />
per il mercato del Salato: anche in<br />
questo caso ci sarà una società che potrà<br />
diffondere le proprie competenze<br />
per questo segmento di mercato.<br />
Nel corso degli anni in cui si è dedicato<br />
alla costituzione e alla crescita<br />
di AromataGroup, quali risultati raggiunti<br />
Le hanno dato maggiore soddisfazione?<br />
Sicuramente è stato molto gratificante<br />
lavorare per formare una visual identity<br />
a livello di Gruppo. Disponiamo di<br />
moltissime competenze ed esperienze<br />
dei singoli collaboratori, ma è stato<br />
importante lavorare sul cambio della<br />
cultura aziendale, un processo che<br />
non è e non può essere immediato.<br />
Stiamo continuando a lavorare su<br />
alcune implementazione e cambiamenti<br />
di struttura che ci aiuteranno<br />
a migliorare alcuni aspetti organizzativi.<br />
Già nel <strong>2018</strong> si sono visti i primi<br />
risultati e per il 2019 sono previsti ulteriori<br />
sviluppi finalizzati a raggiungere<br />
una maggior efficienza aziendale.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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editoriale<br />
Eeditoriale<br />
|di Francesco Goi<br />
Dal gennaio 2019 entrerà in carica il nuovo presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, presidente di<br />
Molini Industriali.<br />
In occasione della sua elezione ha ricordato come l’industria alimentare goda di “una reputazione di assoluta eccellenza<br />
e rappresenti un patrimonio che si ha il dovere di valorizzare”.<br />
Il comparto alimentare rappresenta, infatti, il secondo settore manifatturiero del Paese, con circa 56mila imprese,<br />
per un fatturato che raggiunge i 140 miliardi di euro e copre l’8% del Pil nazionale.<br />
Commentando i recenti brillanti risultati, Vacondio ha sottolineato come l‘export abbia conseguito un incremento<br />
superiore al 75% nel corso degli ultimi dieci anni, triplo rispetto a quello medio del Paese; i prodotti DOP e IGP<br />
nello stesso periodo hanno fatto registrare addirittura una crescita del 140%.<br />
Mentre sul mercato interno sembra perdurare una situazione di stagnazione, l’importanza dell’export dovrebbe<br />
trovare conferma per il medio termine. In questa ottica, il sostegno dell’esportazione e la tutela del made in Italy<br />
continueranno a rappresentare un elemento base della strategia del settore.<br />
L‘EXPORT<br />
SI CONFERMA STRATEGICO<br />
Anche nel settore alimentare si è progressivamente affermata una deriva anti-industriale e il comparto non è stato<br />
sufficientemente presentato come una risorsa e un patrimonio del Paese e della sua economia.<br />
Questo dato di fatto spingerà Federalimentare a veicolare un’informazione scientifica autorevole, tesa a sottolineare<br />
come il successo del made in Italy sia frutto delle materie prime italiane ed estere, ma soprattutto di un costante<br />
impegno per l’alta tecnologia e l’innovazione. In questo modo la Federazione intende dare risposta concreta a<br />
una richiesta internazionale sempre più orientata ad apprezzare i prodotti ad alto valore aggiunto.<br />
Dunque, la presidenza Vacondio inizia con l’ottimismo che deriva dalla consapevolezza di un’eccellenza riconosciuta<br />
in tutto il mondo ma anche con la preoccupazione che vengano adottati provvedimenti, a partire dall’aumento<br />
dell’IVA, che possano ulteriormente diminuire i consumi interni e innescare una spirale di recessione.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
9
Tecnologie per l’industria Food & Bev<br />
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& Bev (strumentazione e processo, efficienza impianti/MES,<br />
sicurezza alimentare, energy management, direttiva macchine,<br />
packaging ecc.) fa tappa a Milano, capoluogo dell’importante<br />
distretto agroalimentare.<br />
Le opportunità per aziende e operatori si moltiplicano, grazie<br />
alla concomitanza con mcT Visione e Tracciabilità (logistica<br />
e identificazione automatica) e SAVE Milano, a coinvolgere il<br />
mondo delle tecnologie per l’automazione, la strumentazione e<br />
la sensoristica.<br />
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|di Franco Bray<br />
editoriale tecnico<br />
L’acqua alcalina è l’ultimo alimento funzionale la cui presenza sui mercati cresce al ritmo del 10% annuo<br />
giungendo nel 2017 al valore di 1 miliardo di euro.<br />
Rispetto all‘acqua naturale con ph 7, quella alcalina ha valori che possono essere anche superiori a 8. La<br />
sua funzionalità come antiossidante richiede evidenti valori di ORP (Oxidation Reduction Potential) che è<br />
appunto la capacità dell’acqua di agire come riduttore dell’ossidazione e dell’acidità dello stomaco.<br />
Nel mercato, il prodotto è presente nella forma originale proveniente da sorgenti naturali, come quella<br />
proveniente da alta quota che esprime un ph 8,4, ritenuto fra i più alcalini esistenti. Oppure, recentemente<br />
appunto, in quella “sintetica” ottenuta con la tecnologia di ionizzazione.<br />
In termini di marketing, il prodotto viene posizionato come particolarmente funzionale per stili di vita<br />
attivi e salutistici. O per neutralizzare l’acidità del corpo o il reflusso acido e, indirettamente, ridurre la<br />
pressione sanguigna, in quanto l’alcalinità ridurrebbe la viscosità del sangue.<br />
Anche se queste evidenze scientifiche non sono del tutto sostanziate, il mercato sembra essere convinto<br />
dei conclamati benefici.<br />
ALIMENTO<br />
O INTEGRATORE?<br />
Stiamo usando sempre più le conoscenze scientifiche e le relative tecnologie per migliorare molteplici<br />
aspetti della nostra vita. Perché dunque non intervenire anche sull’acqua visto che non riusciamo ad intervenire<br />
in modo sufficientemente energico sul drammatico problema dell’alterazione del clima?<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
11
trend<br />
La sostenibilità<br />
della filiera e la domanda<br />
di prodotti salutistici<br />
caratterizzano il settore.<br />
Così la ricerca punta a<br />
ottimizzare gli effetti<br />
sulla struttura del gelato<br />
causati dall’introduzione<br />
di ingredienti vegetali.<br />
di<br />
Explorer<br />
TENDENZE E RICERCHE<br />
NELLA PRODUZIONE DEL GELATO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Per l’alto livello<br />
di sicurezza<br />
e sostenibilità<br />
(grazie a una<br />
riciclabilità<br />
pressoché infinita)<br />
gli imballaggi<br />
in metallo<br />
rappresentano una<br />
scelta vantaggiosa<br />
per il produttore<br />
di gelato<br />
La sostenibilità è l’approccio più diffuso nei mercati e abbraccia<br />
tutte le diverse categorie di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />
Essa richiama i ruoli diversi, come il produttore, il fornitore<br />
e il consumatore ad una collaborazione ininterrotta del<br />
ciclo industriale. In particolare nel gelato, la fase particolarmente<br />
importante è quella del confezionamento. È<br />
evidente che in questa fase, la plastica gioca un ruolo<br />
importante. Materiali alternativi per vaschette, coppe e<br />
altri contenitori, vengono proposti par contribuire alla<br />
sostenibilità.<br />
Importanti vantaggi derivano ad esempio da un maggior<br />
utilizzo di imballaggi in metallo, Primi destinatari di questa<br />
campagna sono gli imprenditori, che possono beneficiare<br />
dei livelli di sicurezza, affidabilità e sostenibilità di questa<br />
tipologia di imballaggio, capace di una riciclabilità<br />
pressoché infinita.<br />
Altra tendenza che influenza l’industria del gelato è quella<br />
che spinge i consumatori verso la ricerca e consumo di<br />
alimenti olistici che contengono ingredienti salutistici<br />
come ginger, green tea extract, funghi selezionati. La tradizionale<br />
medicina cinese, l’Ayurveda, sostiene ad esem-<br />
12<br />
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trend<br />
pio che il gelato apporta un beneficio<br />
energetico, in quanto influenza le<br />
temperatura corporea e in particolare<br />
l’effetto post-digestivo. Ma esempi di<br />
gelato funzionale si susseguono nel<br />
mercato, anche in concetti più semplicistici,<br />
come ad esempio<br />
Nightfood, un prodotto che, in virtù<br />
della presenza di micro componenti<br />
come glicina, calcio e magnesio, aiuterebbe<br />
il sonno.<br />
In tutta la categoria, infine, si conferma<br />
il trend generale che premia le proteine,<br />
una componente sempre più presente<br />
nel gelato, insieme alle fibre. Il tutto nodairy<br />
e di origine vegetale.<br />
LE RICERCHE<br />
Riportiamo due estratti da ricerche<br />
relative alla struttura del gelato.<br />
fluenza la stabilità del gelato. Nella<br />
ricerca è stata studiata la fattibilità di<br />
trasformazione a fase solida dell’olio<br />
di cocco, per mezzo del trattamento<br />
con etilcellulosa (EC). Nel processo,<br />
l’incorporazione dell’EC avviene nella<br />
fase di omogeneizzazione che, come<br />
risaputo, risulta essere del tipo ad elevata<br />
pressione e quindi ne favorisce<br />
l’assorbimento.<br />
L’analisi della dimensione e distribuzione<br />
dei cristalli di ghiaccio presenti<br />
nel prodotto finito ha presentato caratteristiche<br />
molto omogenee, in assenza<br />
di punti di agglomerazione e<br />
con consistenza del tutto simile al<br />
prodotto originale a base latte.<br />
(B. Monk, Journal of Food Science,<br />
9-18)<br />
Il gelato è un prodotto multifase che<br />
contiene, in effetti, cristalli di ghiaccio,<br />
cellule di aria, globuli di<br />
grasso e parziali agglomerazioni<br />
di fase grassa coalescente<br />
disperse nella fase non<br />
congelata costituita da zuccheri,<br />
proteine e stabilizzanti.<br />
Questa microstruttura è responsabile<br />
delle caratteristiche<br />
di fusione del prodotto e, quindi,<br />
della omogenea sofficità del<br />
prodotto nella fase di consumo.<br />
Variando l’incorporazione di aria<br />
La microstruttura<br />
è responsabile delle<br />
caratteristiche<br />
di fusione del gelato<br />
e, quindi, della<br />
omogenea sofficità<br />
del prodotto nella<br />
fase di consumo<br />
In virtù della<br />
presenza di glicina,<br />
calcio e magnesio,<br />
Nightfood<br />
favorirebbe<br />
il sonno<br />
La sostituzione di ingredienti lattei<br />
con vegetali nel settore avviene non<br />
solo per le proteine ma anche per la<br />
fase grassa. La panna o il burro vengono<br />
sostituiti con grassi di origine<br />
vegetale, in particolare cocco e palma.<br />
Mentre, da un punto di vista gustativo<br />
non ci sono problemi, in termini<br />
strutturali il grasso sotto forma<br />
di olio produce una modifica nell’intima<br />
struttura del prodotto. La presenza<br />
di olii liquidi non saturi riduce<br />
infatti la formazione di cristalli e ine,<br />
in particolare, alcune condizioni di<br />
processo come la velocità del dasher,<br />
si modificano le caratteristiche strutturali<br />
finali come diffusione delle cellule<br />
d’aria, cluster di grasso, e quindi<br />
le caratteristiche di fusione del gelato<br />
all’atto del consumo. Riassumendo,<br />
la ricerca conferma che fattori che<br />
causano un aumento di stress, come<br />
appunto la velocità del congelamento<br />
finale, possono causare una diminuzione<br />
delle dimensioni delle cellule<br />
d’aria e un aumento di destabilizzazione<br />
della fase grassa e sostanzialmente<br />
determinare una maggiore<br />
velocità di fusione (DP), parametro<br />
che risulta molto importante al momento<br />
del consumo.<br />
Questi risultati quindi forniscono una<br />
conoscenza dell’effetto dei microcomponenti<br />
sulla stabilità del gelato,<br />
confermata dai valori del dropping<br />
point. Cioè la velocità di fusione.<br />
Al di là delle modifiche di formulazione,<br />
la velocità della fase<br />
finale del congelamento influenza<br />
sostanzialmente la microstruttura:<br />
cellule d’aria, cristalli<br />
di ghiaccio e globuli di grasso. E<br />
quindi, sostanzialmente, la velocità<br />
di fusione del prodotto finito.<br />
(R. Hartel, Journal of Food Science,<br />
6-18)<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
13
news [fatti, persone, aziende]<br />
FEDERVINI E LIQUIGAS PROMUOVONO LA SOSTENIBILITÀ DELLE CANTINE<br />
Federvini, Federazione italiana<br />
industriali produttori, esportatori<br />
e importatori di vini, acquaviti,<br />
liquori, sciroppi, aceti ed affini,<br />
Università Cattolica del Sacro Cuore<br />
e Liquigas, leader in Italia nella distribuzione<br />
di GPL e GNL per uso<br />
domestico, commerciale e industriale<br />
annunciano un nuovo progetto<br />
di collaborazione dedicato a<br />
promuovere la sostenibilità ambientale<br />
delle cantine nel nostro Paese.<br />
Il progetto si inserisce nel percorso<br />
avviato dall’Università Cattolica del<br />
Sacro Cuore attraverso il Progetto<br />
VIVA, programma iniziato nel 2011<br />
con il Ministero delle Politiche<br />
Agricole e Federvini per migliorare<br />
le prestazioni di sostenibilità<br />
dell’intera filiera vitivinicola, e prevede<br />
un approfondimento degli<br />
impatti energetici sulla sostenibilità<br />
delle aziende coinvolte dallo<br />
stesso VIVA, attraverso programmi<br />
di monitoraggio e mappatura delle<br />
esigenze energetiche del settore.<br />
La partnership nello specifico ha<br />
lo scopo di indagare le necessità<br />
in materia di energia delle imprese<br />
vinicole e allo stesso tempo promuovere<br />
soluzioni a basso impatto<br />
ambientale, quali GPL e GNL, in<br />
tutta la filiera di produzione, con<br />
particolare riferimento alle realtà<br />
non servite dalla rete del metano.<br />
Molte cantine infatti si trovano in<br />
zone di campagna e collina incluse<br />
nei 1400 Comuni italiani non allacciati<br />
alla rete del metano.<br />
Il progetto prevede la costruzione di<br />
un gruppo di lavoro congiunto finalizzato<br />
all’elaborazione di un documento<br />
che funga da “Linee Guida”<br />
di supporto al Protocollo VIVA.<br />
“Migliorare la gestione delle risorse<br />
energetiche è una priorità<br />
irrinunciabile”, dichiara Sandro<br />
Boscaini presidente di Federvini.<br />
“Nel confermare il sostegno della<br />
Federazione a questa collaborazione,<br />
siamo certi di offrire ai soci<br />
un servizio importante che possa<br />
incentivare la sostenibilità ed implementare<br />
l’accesso alle fonti<br />
energetiche anche nelle aree meno<br />
facilmente raggiungibili da altre<br />
reti”.<br />
“Oggi ancora troppe realtà del settore<br />
vitivinicolo si affidano a fonti<br />
energetiche altamente inquinanti<br />
come gasolio e BTZ, che oltre a<br />
comportare rischi per l’ambiente e<br />
la salute costituiscono un elemento<br />
che penalizza fortemente la sostenibilità<br />
dell’intero comparto”, sottolinea<br />
Andrea Arzà, amministratore<br />
delegato di Liquigas. “Con<br />
questa collaborazione ci proponiamo<br />
di offrire alle cantine italiane<br />
un modello di sviluppo energetico<br />
in grado, attraverso l’adozione di<br />
fonti pulite come GPL e GNL, di tutelare<br />
il territorio e offrire a tutte<br />
le imprese un driver di crescita e<br />
differenziazione”.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
14<br />
NASCE UNIONE ITALIANA FOOD<br />
Nasce Unione Italiana Food, la più grande associazione dl settore<br />
in Europa, che raggruppa 450 imprese produttrici di beni<br />
<strong>alimentari</strong> di oltre 20 settori merceologici, per un fatturato<br />
complessivo di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di export.<br />
A unirsi sono Aidepi (Associazione delle industrie del dolce<br />
e della pasta italiane) e Aiipa (Associazione italiana industrie<br />
prodotti <strong>alimentari</strong>) che, da gennaio 2019, confluiranno nella<br />
nuova realtà che interessa 800 prodotti: dal caffè al chewing<br />
gum, passando da surgelati, integratori <strong>alimentari</strong>, ortofrutta<br />
fresca confezionata ecc.<br />
L’obiettivo è valorizzare e tutelare gli alimenti tipici italiani alle<br />
prese con le nuove sfide del mercato globale, aumentando<br />
l’efficacia della rappresentanza delle rispettive categorie, con<br />
il vantaggio di garantire servizi migliori per le aziende associate.<br />
A presiedere l’Unione è Marco Lavazza (Luigi Lavazza<br />
Spa) con il vice-presidente Paolo Barilla (Barilla Spa), due nomi<br />
che descrivono la rilevanza del progetto e che rappresentano<br />
la tradizione dell’imprenditoria italiana del settore alimentare.<br />
“I punti di forza dei prodotti italiani rappresentano un valore<br />
prezioso per un mercato internazionale che vuole alimenti sempre<br />
più gustosi, sicuri, innovativi e sostenibili” - afferma Marco<br />
Lavazza – “e una delle prerogative di Unione Italiana Food<br />
sarà il supporto alle aziende italiane nelle strategie di export,<br />
perché siano sempre più incisive all’estero”. “Uniamo le nostre<br />
forze nel pieno rispetto delle nostre diverse identità aziendali<br />
e merceologiche e sulla base di un comune sistema di valori”,<br />
aggiunge Barilla, che definisce la creazione dell’Unione Italiana<br />
Food “un traguardo storico”.<br />
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attualità<br />
Con un ulteriore aumento<br />
dei consumi di prodotti<br />
ittici, oggi oltre i 28 kg<br />
a testa, l’Italia si pone<br />
sopra la media mondiale.<br />
Positiva anche la<br />
performance del pesce<br />
surgelato (+5%),<br />
apprezzato per la<br />
capacità di mantenere<br />
a lungo le caratteristiche<br />
organolettiche, per la<br />
sicurezza e la comodità<br />
di preparazione.<br />
CRESCONO I CONSUMI<br />
DI PESCE SURGELATO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
16<br />
Sulle tavole del Belpaese si mangia sempre più pesce: nel 2017,<br />
ne abbiamo consumato complessivamente oltre 28 kg a testa,<br />
ponendo l’Italia al di sopra della media nella classifica europea e<br />
mondiale del consumo di prodotti ittici. Secondo i dati Ismea, lo<br />
mangiamo soprattutto fresco e decongelato, ma 1 volta su 5 lo<br />
scegliamo surgelato (17% dei consumi). Un trend, questo, che<br />
si attesta in continua crescita. L’IIAS – Istituto Italiano Alimenti<br />
Surgelati – ricorda che nel 2017 ne sono state consumate<br />
113.400 tonnellate, con un aumento del 5% rispetto all’anno<br />
precedente. Insomma, gli italiani amano il pesce, sempre<br />
più anche surgelato, e iniziano a mangiarlo già in tenera età.<br />
Il consumo di pesce nel mondo è in crescita: per il 2017 se ne<br />
stimano oltre 20 kg annui a testa, più del doppio dei 9 che si<br />
registravano nel 1991; in Europa la media è di circa 22,7 chili.<br />
In Italia il consumo è di 28,4 kg pro capite (+2% sull’anno<br />
precedente). In linea con questi trend generali sul prodotto, si<br />
registrano performance interessanti nell’ittico surgelato. Nel<br />
solo canale retail, il “pesce naturale” ha registrato un incremento<br />
del +7% negli acquisti, seguito a breve distanza da<br />
mollane e crostacei (+6,7%); ma anche le versioni panate e<br />
pastellate hanno chiuso l’anno con risultati lusinghieri (+3%).<br />
I consumatori premiano la qualità e soprattutto il “servizio” di<br />
questi prodotti – già puliti e pronti al consumo – consapevoli<br />
anche delle tecniche di lavorazione ottimali messe in atto dalle<br />
aziende produttrici e della sostenibilità della produzione ga-
attualità<br />
rantita dalla certificazione MSC (Marine<br />
Stewardship Council), di cui molte aziende<br />
del settore si sono dotate.<br />
E i consumatori sembrano apprezzare il<br />
pesce, soprattutto quello surgelato, già<br />
da bambini. Numerose ricerche internazionali,<br />
infatti, hanno dimostrato come il<br />
consumo abituale di pesce (1 o 2 volte a<br />
settimana) da parte dei più piccoli, li aiuti<br />
a sviluppare un quoziente intellettivo più<br />
alto, a dormire meglio, a migliorare le capacità<br />
cognitive e verbali.<br />
Il pesce è un alimento fondamentale per<br />
la dieta alimentare e che sia esso fresco<br />
o surgelato poco importa: “Il pesce<br />
surgelato” – spiega Vittorio Gagliardi,<br />
presidente di IIAS – “ha le stesse proprietà<br />
nutrizionali di quello fresco. È una<br />
fonte naturale di macronutrienti, tra cui<br />
proteine nobili e acidi grassi omega-3,<br />
ma è anche ricco di micronutrienti come<br />
vitamine (in particolare A e D) e sali minerali<br />
(iodio e selenio). Le sue proprietà<br />
restano intatte anche se surgelato, perché<br />
viene scrupolosamente rispettata la<br />
catena del freddo, mantenendo sempre<br />
il prodotto a una temperatura di -18 °C<br />
durante tutto il suo iter, dal confezionamento<br />
alla tavola”.<br />
LE 5 RAGIONI DELLA PERFORMANCE<br />
POSITIVA, SECONDO L’IIAS<br />
Ma perché il pesce surgelato riscuote<br />
così tanti consensi sulle tavole degli italiani?<br />
L’IIAS lo illustra in 5 punti:<br />
1) il pesce surgelato mantiene inalterate<br />
le sue caratteristiche organolettiche più<br />
a lungo. Mentre i prodotti ittici “freschi”<br />
possono essere venduti anche dopo<br />
diversi giorni dall’effettivo approvvigionamento<br />
(ovvero quando è iniziato<br />
il naturale processo di degradazione),<br />
quelli surgelati sono portati a bassissime<br />
temperature subito dopo la cattura,<br />
bloccando così ogni eventuale processo<br />
di alterazione;<br />
2) i prodotti ittici surgelati sono pratici e<br />
fanno risparmiare tempo: i consumatori<br />
sono liberi di preparare i propri piatti<br />
preferiti quando vogliono, senza limiti<br />
dovuti alla stagionalità o alla lontananza<br />
dal mare. Inoltre, poiché non si devono<br />
pulire, eviscerare, squamare, spinare e<br />
sfilettare, i tempi di preparazione si riducono<br />
drasticamente;<br />
3) il pesce surgelato è sicuro: la surgelazione<br />
a bassissime temperature frena<br />
la proliferazione batterica insita naturalmente<br />
in ogni alimento, garantendo l’integrità<br />
del cibo. Inoltre, prima di essere<br />
messo in commercio, il pesce surgelato<br />
è controllato in ogni fase di lavorazione e<br />
trasformazione, nonché dotato di un’etichettatura<br />
chiara, che specifica il luogo<br />
in cui è stato pescato, la specie ittica, la<br />
data di scadenza e le indicazioni per una<br />
corretta conservazione;<br />
4) i prodotti ittici surgelati sono versatili:<br />
oltre ad essere un ingrediente fondamentale<br />
per tantissime ricette diverse,<br />
il pesce surgelato si presta a molteplici<br />
modalità di cottura: rosolato in padella<br />
o gratinato al forno, fritto o al cartoccio,<br />
le preparazioni possibili sono le stesse del<br />
pesce fresco;<br />
5) il pesce surgelato, infine, è sempre<br />
disponibile e consente di rispettare una<br />
dieta bilanciata e salutare e di ridurre gli<br />
sprechi in cucina: anche quando non si<br />
ha il tempo per andare in pescheria, rappresenta<br />
una valida alternativa al pesce<br />
fresco ed è sempre “a portata di mano”,<br />
nel freezer delle nostre case. Inoltre, non<br />
dovendo essere pulito e spinato, con il<br />
pesce surgelato si mangia il 100% di<br />
quello che si compra, senza ulteriori<br />
sprechi <strong>alimentari</strong>.<br />
BASTONCINI DI PESCE: AL TOP<br />
DEL GRADIMENTO PER I BAMBINI<br />
Quando si pensa al pesce surgelato, uno<br />
dei primi prodotti che viene in mente ad<br />
L’anno scorso<br />
il consumo di pesce<br />
in Italia è stato<br />
di oltre 28 kg<br />
a testa, di cui una<br />
quota del 17%<br />
è costituita<br />
da prodotti<br />
surgelati<br />
ogni consumatore è senza dubbio il bastoncino<br />
di pesce: e non potrebbe essere<br />
altrimenti, visto che si trova sulle tavole<br />
degli italiani da più di mezzo secolo, ottenendo<br />
il gradimento di adulti e bambini.<br />
Correva il 1967 quando questo prodotto<br />
venne realizzato per la prima volta in<br />
Italia, riscuotendo subito successo; 12<br />
anni prima, con il nome di “fish finger”,<br />
aveva fatto ingresso nel mercato UK,<br />
primo Paese del vecchio continente ad<br />
accogliere l’innovazione proveniente<br />
dagli Usa: solo nel primo anno se ne<br />
consumarono 600 tonnellate, al prezzo<br />
di una sterlina e 80 cent.<br />
Le ragioni del successo dei bastoncini di<br />
pesce sono tutte contenute nello slogan<br />
pubblicitario che ne accompagnò il lancio<br />
in Italia: “Senza spine, senza sprechi,<br />
senza sforzo”. Ancora oggi, la versione<br />
più venduta dei bastoncini è quella<br />
“classica”, all’interno della quale il pesce<br />
presente è filetto di merluzzo avvolto in<br />
pangrattato.<br />
Nel corso degli anni, sono approdate<br />
sul mercato anche nuove varianti a base<br />
di altri pesci e con l’aggiunta di ulteriori<br />
ingredienti, ma tutte senza la minima<br />
traccia di conservanti aggiunti ai fini della<br />
surgelazione, come prescrive la legge.<br />
Il merluzzo presente nei bastoncini viene<br />
sfilettato ancora fresco e surgelato<br />
a bordo delle navi in cui viene pescato,<br />
per garantire la qualità. Il processo di<br />
surgelazione porta l’alimento in pochi<br />
minuti a bassissime temperature (mai<br />
superiori ai -18 °C), cosa che consente<br />
di mantenere intatte le caratteristiche<br />
nutrizionali e organolettiche del pesce<br />
fresco, che unite alla praticità e alla velocità<br />
di preparazione del surgelato, fanno<br />
dei bastoncini uno dei prodotti più apprezzati<br />
nel mondo.<br />
Qualità che sono alla base del successo<br />
del bastoncino di pesce anche nel nostro<br />
Paese: 10 milioni di famiglie italiane lo<br />
consumano oggi abitualmente, riuscendo,<br />
fra l’altro, a far apprezzare anche ai<br />
più piccoli un alimento – il pesce – che<br />
non è sempre stato in cima ai loro gusti,<br />
ma che è senza dubbio essenziale per<br />
una dieta equilibrata, soprattutto nella<br />
fase della crescita.<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
AD ANDREA RIGONI IL PREMIO SOSTENIBILITÀ<br />
Alla 21a edizione del premio EY “L’Imprenditore dell’anno”,<br />
il premio speciale “Sostenibilità” ha visto sul podio l’amministratore<br />
delegato di Rigoni di Asiago, un’azienda che da<br />
anni parla di ambiente, di natura e, soprattutto, di biologico.<br />
Un premio dunque che non parla solo di business ma che<br />
vuole rilevare quanto sia più che importante la salvaguardia<br />
del territorio e della salute, come si legge nella motivazione<br />
ufficiale: “Per aver innovato, nel corso degli anni, le tecniche<br />
di produzione e l’offerta dei propri prodotti, senza mai<br />
rinunciare alla qualità e alla propria identità etica aziendale,<br />
valorizzando sempre la sana alimentazione, fino a diventare<br />
leader di mercato del proprio settore”.<br />
Andrea Rigoni, amministratore delegato e presidente di Rigoni<br />
di Asiago, nel corso degli ultimi decenni ha dato all’azienda un<br />
nuovo assetto manageriale e, scegliendo di produrre unicamente<br />
secondo il metodo biologico, ha puntato sullo sviluppo<br />
sostenibile.<br />
Il gruppo veneto, oggi fattura oltre 130 milioni di euro e i suoi<br />
prodotti (Mielbio, Fiordifrutta, Nocciolata, Dolcedì, Tantifrutti e<br />
Dolceherbe) vantano posizioni di leadership non solo nel mercato<br />
italiano ma anche in Francia e in molti altri Paesi del mondo.<br />
Oltre all’aspetto biologico, l’azienda Rigoni di Asiago ha fatto<br />
numerosi interventi nel ciclo<br />
produttivo con l’obiettivo di favorire<br />
la green economy. Nello<br />
stabilimento di Foza, ad esempio,<br />
sono stati installati impianti<br />
a basso consumo energetico che,<br />
attraverso una “tecnologia dolce”<br />
migliorano il contenuto delle<br />
sostanze nutritive presenti naturalmente<br />
nelle materie prime. Nel<br />
polo logistico di Albaredo c’è addirittura<br />
un risparmio energetico<br />
e ad di Rigoni di Asiago<br />
Andrea Rigoni, presidente<br />
del 25%.<br />
Punti di forza che vanno ad aggiungersi ad altri temi “verdi”<br />
quali il consumo dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti. Infatti,<br />
durante la trasformazione, la maggior parte dell’acqua utilizzata<br />
per la lavorazione del miele e delle confetture viene riciclata.<br />
In quanto ai rifiuti, poi, questi sono limitati al cartone (riciclato)<br />
e a fogli di plastica da imballo (rifiuti speciali).<br />
Grazie al laboratorio interno alla R&S, l’azienda Rigoni di Asiago<br />
ha ottenuto importanti certificazioni sul sistema di gestione<br />
della qualità e sulla sicurezza alimentare Ifs Food e Brc Food.<br />
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19
news [fatti, persone, aziende]<br />
MEGADYNE ACQUISISCE BANDAS INDUSTRIALES<br />
Azienda torinese protagonista nelle trasmissioni<br />
di potenza, Megadyne annuncia<br />
l’acquisizione dell’argentina Bandas<br />
Industriales SA, attiva nella vendita di cinghie<br />
e nastri trasportatori e da tempo distributore<br />
ufficiale di Ammeraal Beltech in<br />
Argentina. Megadyne ha una forte presenza<br />
globale con 16 stabilimenti produttivi<br />
e oltre 50 uffici commerciali e 2.300<br />
dipendenti in tutto il mondo. Ammeraal<br />
ha una presenza altrettanto ampia e diretta<br />
in 30 diversi paesi, con 2.700 dipendenti<br />
che servono oltre 30.000 clienti.<br />
Ora insieme sotto la guida di Partner Group<br />
e della famiglia Tadolini, Megadyne e<br />
Ammeraal sono un riferimento nel settore<br />
dei sistemi di trasmissione di potenza e nastri<br />
trasportatori, offrendo alle aziende di<br />
tutto il mondo una vasta gamma di prodotti<br />
e soluzioni.<br />
Questo ulteriore rafforzamento della piattaforma<br />
di distribuzione rappresenta un<br />
vantaggio competitivo per Megadyne al<br />
fine di consolidare la propria posizione nel<br />
mercato latino-americano, insieme alla recente<br />
acquisizione in Colombia e all’espansione<br />
in Perù con un ufficio commerciale<br />
diretto.<br />
“Sotto la guida di Megadyne e grazie all’esperienza<br />
e alla vasta gamma di prodotti<br />
di Megadyne e Ammeraal, Bandas<br />
Industriales potrà ulteriormente espandere<br />
il suo portafoglio prodotti ed entrare in<br />
nuovi segmenti di business o applicazioni”,<br />
dichiara Nicolàs Pennisi, General<br />
Manager di Bandas Industriales SA.<br />
“Attraverso l’acquisizione di Bandas<br />
Industriales, Megadyne compie un ulteriore<br />
passo avanti nel suo piano di sviluppo<br />
volto a rafforzare la sua presenza nei mercati<br />
strategici locali con lo scopo di offrire<br />
ai suoi partner il miglior supporto e servizio<br />
possibile. Non vediamo l’ora di integrare il<br />
prezioso team di professionisti di Bandas<br />
Fabio Vitali (a sinistra), Head of Business<br />
Development di Megadyne, con Nicolàs Pennisi,<br />
General Manager di Bandas Industriales<br />
Industriales all’interno della nostra organizzazione<br />
internazionale, in continua<br />
espansione”, afferma Stijn Vriends, Ceo<br />
del nuovo gruppo Megadyne/Ammeraal.<br />
IMPRESE FAMILIARI: CAVANNA PREMIATA PER L’INNOVAZIONE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
20<br />
Si è tenuta sabato 1 <strong>dicembre</strong> la cerimonia<br />
di premiazione dell’ottava edizione del<br />
Premio “Di padre in figlio - Il gusto di fare<br />
impresa” evento promosso da Cerif – Centro<br />
di ricerca sulle imprese di famiglia in seno<br />
all’Università Cattolica del Sacro Cuore – con<br />
il contributo di Credit Suisse, LCA Studio<br />
Legale, KPMG, Mandarin Capital Partners,<br />
Lombard International Assurance e la collaborazione<br />
della Camera di Commercio di<br />
Milano, Monza Brianza e Lodi e del<br />
Sole24Ore. Dopo uno scrupoloso lavoro di<br />
analisi di tutte le candidature ricevute, la<br />
Giuria ha proclamato Cavanna<br />
Spa come vincitore nella categoria<br />
Innovazione. La motivazione, fa<br />
sapere il Cerif, è “per aver sviluppato<br />
numerosi brevetti tecnologici<br />
su macchinari estremamente all’avanguardia<br />
per il confezionamento,<br />
in particolare, di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />
Tali macchinari vengono<br />
realizzati per soddisfare in modo<br />
unico le esigenze dei clienti italiani<br />
e stranieri. In particolare, l’innovazione<br />
si manifesta in una spasmodica attenzione<br />
alla creazione di valore lungo la supply<br />
chain del cliente. Tale know how viene condiviso<br />
attraverso la creazione di un’Academy<br />
aziendale aperta anche all’esterno”.<br />
Hanno ritirato il premio Alessandra e<br />
Riccardo Cavanna, amministratori delegati<br />
di Cavanna. La Giuria ha proclamato<br />
Donnafugata Spa come vincitore assoluto.<br />
Menzione speciale anche per: Mantero Spa<br />
(Internazionalizzazione), Idea Spa (Giovane<br />
Imprenditore), Molino Rossetto (Storia e tradizione),<br />
Diemme Industria Caffè Torrefatti<br />
Riccardo e Alessandra Cavanna<br />
Spa (Piccole imprese), Fratelli Polli Spa<br />
(Apertura del capitale), M.E. Marittima<br />
Emiliana Spa (Donne al comando),<br />
Globalpesca Spa (Fratelli al comando).<br />
“Il mondo imprenditoriale italiano è costituito<br />
per l’82% da aziende a conduzione familiare,<br />
di cui il 97% hanno meno di 20 dipendenti,<br />
e ogni anno sono oltre sessanta<br />
mila gli imprenditori coinvolti nel passaggio<br />
generazionale”, dichiara il professor Claudio<br />
Devecchi, amministratore unico e direttore<br />
scientifico di Cerif. “Durante l’ottava edizione<br />
del Premio di Padre in figlio, il Cerif ha<br />
avuto ancora una volta l’onore di<br />
premiare le aziende che si sono dimostrate<br />
più virtuose proprio nel<br />
delicato momento del passaggio<br />
generazionale, tanto che molte di<br />
esse sono già alla quinta generazione,<br />
qualcuna addirittura alla settima.<br />
La continuità della successione<br />
appare come uno dei problemi più<br />
difficili e cruciali dell’azienda familiare,<br />
non sottovalutarlo è il primo passo<br />
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VIA MEDARDO ROSSO, 8 - 20159 MILANO - WWW.FARAVELLI.IT - FARA@FARAVELLI.IT
news [fatti, persone, aziende]<br />
UN NUOVO APPROCCIO AL TRASPORTO DI VINO E OLIO<br />
Nel corso dell’edizione <strong>2018</strong> del Festival della<br />
Gastronomia di Roma, una delle maggiori<br />
manifestazioni del settore, la presidente<br />
di Oita, Clara Ricozzi, è intervenuta per richiamare<br />
l’attenzione sull’urgenza di stabilire<br />
un manuale di buone pratiche per il<br />
trasporto di vino ed olio extravergine di oliva<br />
(EVO), attualmente privo di una normativa<br />
specifica.<br />
Olio e vino sono liquidi <strong>alimentari</strong> sensibili<br />
alle condizioni ambientali (temperatura, vibrazioni),<br />
che influiscono sulla loro conservazione<br />
e sul mantenimento delle caratteristiche<br />
organolettiche e nutrizionali<br />
originarie. Queste condizioni alteranti possono<br />
verificarsi nella fase del trasporto. Non<br />
esistono però normative specifiche che regolino<br />
questa fase, ha ricordato Clara<br />
Ricozzi nel corso dell’incontro intitolato “Il<br />
trasporto di vino e olio, tra eccellenza, tracciabilità<br />
e sostenibilità”, e ha proseguito<br />
notando che anche la denominazione in<br />
etichetta, per esempio per l’olio, “conservare<br />
al riparo della luce e lontano da fonti di<br />
calore”, è facoltativa.<br />
Nonostante diversi spedizionieri e trasportatori<br />
forniscano indicazioni e offerte specifiche<br />
per il trasporto di vino, l’attenzione<br />
viene posta sulle modalità di imballo e si<br />
concentra sull’integrità del contenitore, comunque<br />
importante per il valore economico<br />
e per la commerciabilità del prodotto, piuttosto<br />
che su quella del contenuto.<br />
La poca attenzione alla regolazione del settore<br />
da parte degli enti normatori, a livello<br />
italiano e internazionale, deriva dal fatto che<br />
l’alterazione di olio EVO e vino provoca<br />
un’alterazione qualitativa, non un degrado<br />
che porta conseguenze sanitarie, almeno<br />
apparentemente. In questo i due generi<br />
merceologici differiscono da molti prodotti<br />
<strong>alimentari</strong> per i quali il trasporto è normato<br />
in modo stringente.<br />
Vista l’importanza che olio EVO e vino hanno<br />
per l’economica italiana, ha proseguito<br />
la presidente dell’Osservatorio, è necessario<br />
intervenire con la definizione di linee guida<br />
minime, che siano inizialmente raccomandate<br />
e alla fine obbligatorie per chi imballa<br />
e trasporta. Per quanto riguarda i parametri<br />
da utilizzare, sono disponibili studi scientifici<br />
dai cui risultati si possono trarre indicazioni<br />
precise di condizioni, soprattutto in termini<br />
di temperature, livello di vibrazioni e<br />
modalità di maneggio delle confezioni, al<br />
verificarsi delle quali esiste il rischio elevato<br />
e concreto di alterazione del prodotto.<br />
Secondo Oita, una strada potrebbe essere<br />
l’estensione dell’applicabilità delle norme<br />
internazionali ATP (temperatura controllata),<br />
oppure raccomandazioni come quelle<br />
esistenti a livello europeo in ambito farmaceutico.<br />
Un primo passo potrebbe essere<br />
uno standard ad adesione volontaria per poi<br />
passare a una normativa cogente, da rendere<br />
valida in ambito interno e nel contesto<br />
europeo/internazionale.<br />
FARMO SPINGE L’INNOVAZIONE NEL GLUTEN FREE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Remo Giai, presidente<br />
di Farmo<br />
Investire in asset immateriali rende necessariamente le<br />
imprese più competitive? Le imprese che hanno maggiori<br />
investimenti intangibili presentano migliori performance?<br />
A detta di Farmo, produttore di riferimento nel settore<br />
del senza glutine, parrebbe di sì. “Investiamo ogni anno<br />
il 6% dei nostri ricavi in Ricerca & Sviluppo per innovare<br />
il settore del gluten free. Sono soldi ben spesi se pensiamo<br />
che il 50% dei prodotti oggi esistenti, solo 3 anni<br />
fa non c’erano”. A dichiararlo è stato Remo Giai, presidente<br />
di Farmo Spa, intervenuto alla tavola rotonda<br />
promossa da Intesa San Paolo sul tema investimenti<br />
immateriali e competitività delle imprese.<br />
“Il nostro è un settore specifico dove non bastano materie<br />
prime eccellenti, ma servono macchine e tecnologie<br />
all’avanguardia nonché competenze elevate”, ha<br />
proseguito Giai; si consideri che noi dobbiamo tecnicamente<br />
sostituire il glutine, che ha una funzione di<br />
legante, non con additivi, bensì attraverso trattamenti<br />
fisici (quali ad esempio utilizzo del vapore o trattamenti<br />
sotto vuoto spinto) che richiedono una grande expertise<br />
dei processi di trasformazione”.<br />
Un business in espansione che ha vissuto un’evoluzione<br />
considerevole: si pensi che l’azienda si è inizialmente<br />
proposta al mercato con l’obiettivo di offrire prodotti<br />
adatti alle persone intolleranti al glutine; seguendo e<br />
a volte anticipando il cambiamento delle abitudini <strong>alimentari</strong><br />
e degli stili di vita, l’offerta si è trasformata in<br />
offerta salutistica buona per tutti: in una gamma che<br />
comprende non più prodotti solo senza glutine, bensì<br />
prodotti di alti valori nutrizionali (ricchi di proteine, fibre<br />
e a basso indice glicemico).<br />
A conclusione dell’intervento, Giai ha annunciato che<br />
“presto sarà operativa la Gluten Free Academy, un’istituzione<br />
unica al mondo, nel suo genere, con l’obiettivo<br />
di proporsi come centro di sviluppo, formazione e comunicazione,<br />
rivolto a università, ai partners industriali<br />
e commerciali, le istituzioni finanziarie che ci accompagnano<br />
nello sviluppo, le associazioni dei consumatori ed<br />
i consumatori stessi”.<br />
22<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
ENDRESS+HAUSER INAUGURA UN IMPIANTO PRODUTTIVO<br />
Endress+Hauser ha investito oltre 10,4 milioni<br />
di euro per l’installazione di un impianto<br />
produttivo all’avanguardia presso la sua<br />
sede a Nesselwang, in Germania. L’edificio<br />
di 4.800 metri quadrati comprende un nuovo<br />
spazio per la produzione e gli uffici, oltre<br />
ad aree tecnologiche e spazi comuni. Con<br />
questo ampliamento, il Gruppo protagonista<br />
nel settore della strumentazione industriale<br />
punta ulteriormente sulla crescita<br />
sostenibile.<br />
A richiedere tale ampliamento è stata la crescente<br />
domanda di prodotti innovativi di<br />
sistema e tecnologia termica nonché l’introduzione<br />
di nuove linee di prodotti.<br />
“Investiamo costantemente nei nostri centri<br />
di competenza, con l’obiettivo di sviluppare<br />
soluzioni convincenti per i nostri clienti e<br />
aumentare l’efficienza di produzione”, dichiara<br />
Matthias Altendorf, Ceo del Gruppo<br />
Endress+Hauser, nel corso della cerimonia<br />
di inaugurazione, nell’ottobre scorso.<br />
In molti processi, la temperatura è un parametro<br />
di misura che influisce in modo sostanziale<br />
sulla qualità del prodotto.<br />
“Continueremo ad espandere e completare<br />
il nostro portfolio prodotti di sistema e temperatura,<br />
in modo da riuscire ad assistere in<br />
modo ottimale i nostri clienti anche in futuro”,<br />
dichiara Harald Hertweck, direttore<br />
generale del centro di competenza per la<br />
tecnologia legata alla misura della temperatura<br />
di Endress+Hauser. “A tal fine, abbiamo<br />
bisogno di spazio per ricerca e sviluppo,<br />
produzione, logistica e controllo qualità”.<br />
Il nuovo edificio attira l’attenzione con<br />
un’imponente architettura intelligente, formata<br />
da una facciata inclinata che offre<br />
protezione contro il sole e vetrate che consentono<br />
una grande luminosità. Lo caratterizza<br />
inoltre un progetto energetico sostenibile<br />
che comprende un impianto<br />
fotovoltaico installato sul tetto per la fornitura<br />
di una quantità di elettricità sufficiente<br />
a soddisfare integralmente il fabbisogno<br />
energetico della produzione di base. A dare<br />
un’ulteriore enfasi alla sostenibilità vi sono<br />
le stazioni di ricarica per biciclette elettriche.<br />
Durante il processo di costruzione dell’edificio,<br />
inoltre, si è provveduto a ottimizzare e<br />
strutturare i processi di produzione e logistici<br />
in conformità a principi “lean” (snelli) e<br />
all’approccio “one piece flow”.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
23
appuntamenti<br />
Lo storico Salone<br />
festeggerà<br />
la quarantesima edizione<br />
continuando ad anticipare<br />
le tendenze e le<br />
innovazioni delle cinque<br />
filiere in esposizione:<br />
gelateria, pasticceria,<br />
panificazione artigianali,<br />
cioccolato e caffè.<br />
SIGEP COMPIE 40 ANNI<br />
INDICANDO I TREND FUTURI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Raggiunge la 40esima edizione il Sigep – Salone internazionale<br />
della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e<br />
caffè – una rassegna che, dal 19 al 23 gennaio 2019 al quartiere<br />
fieristico di Rimini, anticiperà le tendenze e le innovazioni<br />
delle 5 filiere in esposizione. Una superficie di 129.000<br />
metri quadrati è dedicata alla miglior offerta internazionale<br />
di materie prime, ingredienti, tecnologie e attrezzature, arredamento<br />
e servizi.<br />
Lo show premia le eccellenze mondiali, presenta nuovi format,<br />
sviluppa il networking globale e fa crescere il business<br />
di imprese e professionisti.<br />
A Sigep prendono vita tendenze, format di locali, eventi e<br />
competizioni, vengono presentati nuovi prodotti e innovazioni<br />
tecnologiche. È un’opportunità di incontro per i diversi<br />
componenti delle filiere: esercenti, catena distributiva, aziende<br />
produttrici, associazioni di categoria e media.<br />
Sigep ruota attorno a un palinsesto formato da una serie di<br />
eventi e iniziative: International Business, sui mercati esteri; Next<br />
per la valorizzazione delle innovazioni; Academy, dedicata alla<br />
formazione professionale; Associations, incontri associativi di<br />
industria ed artigiani; Corporate Social Responsability, a riguardo<br />
della responsabilità sociale d‘impresa; Awards, che comprende<br />
competizioni nazionali e internazionali.<br />
UN SALONE STORICO E ORIENTATO A SCENARI GLOBALI<br />
40 anni all’insegna del dolciario artigianale, 40 anni di fiere<br />
che hanno accompagnato lo sviluppo del business di tutta la<br />
filiera. Il compleanno del Sigep di Italian Exhibition Group<br />
(IEG) conferma la traiettoria del Salone verso scenari globali,<br />
con un ruolo da protagonista assoluto nella filiera del food<br />
service dolce.<br />
Così, fra passato e futuro, IEG, polo fieristico italiano leader per<br />
manifestazioni organizzate e di proprietà, oltre che per redditività,<br />
sta preparando una grande reunion per uno dei suoi salo-<br />
24<br />
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appuntamenti<br />
ni di punta. A cominciare da un logo<br />
creato appositamente.<br />
“40°RTY for the future” è il pay off scelto<br />
per celebrare quarant’anni di successi,<br />
in un’edizione densa di contenuti. Un<br />
logo in grado di trasferire non solo l’omaggio<br />
a una storia straordinaria, quella<br />
di un successo del made in Italy costruito<br />
passo dopo passo da artigiani e imprenditori<br />
coraggiosi, ma anche la tensione<br />
al futuro, all’innovazione che hanno da<br />
sempre caratterizzato il Sigep.<br />
A dettare il tono del 40° Sigep sarà l’evento<br />
inaugurale, all’insegna dell’innovazione<br />
e dell’internazionalità, proprio<br />
allo scopo di offrire uno sguardo sui<br />
trend futuri del foodservice a livello globale,<br />
dando voce a case history italiane<br />
ed internazionali di eccellenza.<br />
L’Area Gelato Arena ospiterà l’evento di<br />
apertura “Future is now! Lo scenario del<br />
foodservice dolce nel mondo: innovazione<br />
e internazionalizzazione. Tendenze,<br />
nuovi format, case history di success”,<br />
con la presentazione dei dati di mercato<br />
e dei trend del comparto.<br />
Reduce dai numeri record della passata<br />
edizione (con 135.746 buyers italiani e<br />
32.202 buyers esteri da 180 Paesi),<br />
Sigep è quindi pronto ad accelerare ulteriormente<br />
e consolidarsi quale principale<br />
hub internazionale per il canale<br />
foodservice dolce. Conosciuti e apprezzati<br />
gli ingredienti che rappresentano il<br />
successo della fiera: presenza dei leader<br />
in una logica di integrazione fra filiere,<br />
concorsi internazionali, reunion dei<br />
Maestri mondiali dell’arte dolciaria, alta<br />
formazione.<br />
A Rimini si svolgerà la 5a edizione del<br />
Campionato Mondiale di Pasticceria<br />
Juniores, con la partecipazione di 11 tra<br />
i migliori pasticcieri under 23, provenienti<br />
dai cinque continenti.<br />
Grande attesa nel mondo del caffè per il<br />
World Coffee Roasting Championship,<br />
competizione mondiale itinerante con<br />
oltre 20 Paesi in gara alla ricerca della<br />
migliore torrefazione di caffè.<br />
Per la gelateria, Sigep Gelato d’Oro, dove<br />
si sfideranno i finalisti dei nove appuntamenti<br />
svoltisi durante l’anno in Italia e<br />
che selezionerà il team che rappresente-<br />
rà il Belpaese alla IX Coppa del Mondo<br />
della Gelateria 2020.<br />
LA GELATERIA ANCORA PROTAGONISTA<br />
Sigep esalta la professionalità e la creatività<br />
dei grandi maestri gelatieri, che<br />
per cinque giornate animano concorsi<br />
e dimostrazioni a beneficio di un proficuo<br />
scambio di saperi. Per il mondo<br />
della gelateria, la 40esima edizione del<br />
salone mondiale del dolciario artigianale<br />
firmato da Italian Exhibition Group<br />
proporrà un fitto calendario di eventi in<br />
aggiunta all’evento di punta, Sigep<br />
Gelato d’Oro, che selezionerà la squadra<br />
italiana che gareggerà alla Coppa<br />
del Mondo della Gelateria nel 2020.<br />
L’associazione Italiana Gelatieri proporrà<br />
i suoi appuntamenti nell’Area AIG<br />
(Pad. C7). Si parte domenica 20 gennaio<br />
con il concorso dedicato ai sorbetti<br />
dal mondo; lunedì 21 gennaio toccherà<br />
al concorso “L’eccellenza delle torte<br />
gelato”, che premierà le migliori torte<br />
con base cioccolato.<br />
Il Memorial Alberto Pica, intitolato al<br />
suo storico presidente e straordinario<br />
animatore della promozione del gelato<br />
artigianale in Italia e nel mondo, si svolgerà<br />
martedì 22 gennaio e sarà dedicato<br />
al gusto zabaione. Sempre martedì,<br />
gran finale con “Mille idee per un nuovo<br />
gusto. Il gelato dell’anno”, con i gelatieri<br />
in gara che si contenderanno<br />
l’ambito riconoscimento. I vincitori concorreranno<br />
al titolo di “Miglior gelatiere<br />
dell’anno”, con premiazioni alle 17 di<br />
martedì 22 gennaio al padiglione C7.<br />
Lunedì 21 gennaio andrà in scena il<br />
“Concorso internazionale Gelato al<br />
In occasione<br />
del Sigep, a Rimini<br />
si incontreranno i<br />
diversi componenti<br />
delle filiere<br />
rappresentate:<br />
esercenti, catena<br />
distributiva,<br />
aziende produttrici,<br />
associazioni<br />
di categoria<br />
e media<br />
Pistacchio Premio Carrettino d’Oro”,<br />
organizzato dalla Federazione Italiana<br />
Gelatieri, dalle 9.30 all’open space<br />
Orion (Pad. C6). Il Campionato mondiale<br />
granita alla siciliana - Premio Polvere<br />
di Stelle, gusto granita melograno sarà<br />
l’evento in programma martedì 22.<br />
A Sigep saranno inoltre puntati i fari sul<br />
Gelato Day, la Giornata europea del gelato<br />
artigianale in programma il 24 marzo<br />
2019, l’unica giornata ufficiale che il<br />
Parlamento europeo ha finora dedicato<br />
a un alimento. Protagonista di questa<br />
settima edizione sarà il gusto Tiramisù,<br />
in degustazione nella speciale area allestita<br />
in Hall Sud. Dopo aver omaggiato<br />
la tradizione tedesca con la German<br />
Black Forest, ovvero il cioccolato variegato<br />
all’amarena, gusto dell’anno <strong>2018</strong>,<br />
per l’edizione 2019 è stata l’Italia ad<br />
avanzare la sua proposta. Si è stabilito<br />
quindi che il protagonista dell’edizione<br />
2019 sarà il Tiramisù. Gli “assaggiatori<br />
golosi” potranno ritrovare questo gusto<br />
speciale in tutte le gelaterie d’Europa<br />
aderenti al Gelato Day.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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25
appuntamenti<br />
A BOLOGNA LE NUOVE TENDENZE DELLA DISTRIBUZIONE<br />
In uno scenario caratterizzato<br />
da una crescita zero dei consumi<br />
di beni <strong>alimentari</strong> e non<br />
<strong>alimentari</strong>, in Italia i prodotti a<br />
marca del distributore segnano<br />
invece un trend positivo<br />
con una crescita delle vendite<br />
del 2% ed una quota che, aumentando<br />
di 0,5 punti rispetto<br />
all’anno precedente, registra il<br />
nuovo massimo rispetto agli ultimi<br />
cinque anni.<br />
Il crescente interesse da parte<br />
dei consumatori verso i prodotti<br />
MDD è da attribuirsi a molteplici<br />
fattori tra i quali meritano di<br />
essere segnalati, in particolare,<br />
l’affidabilità legata alla tracciabilità<br />
e la forte propensione<br />
all’innovazione, strettamente<br />
connessa con l’attenzione<br />
all’ambiente.<br />
Queste alcune anticipazioni<br />
sull’evoluzione dei consumi nella<br />
DMO presentate lo scorso 25<br />
ottobre nell’ambito del Marca<br />
Training Programme – presso<br />
BolognaFiere – che saranno<br />
ampiamente sviluppate nel<br />
Rapporto Marca in presentazione<br />
il 17 gennaio 2019, a cui lavorano<br />
Nomisma e IRI e che metterà a diretto<br />
confronto studiosi e analisti,<br />
retailer e copacker.<br />
Il workshop è stato un importante<br />
momento di confronto<br />
in avvicinamento<br />
alla prossima edizione di<br />
MARCAbyBolognaFiere, Salone<br />
internazionale sui prodotti a<br />
Marca del Distributore, organizzato<br />
da BolognaFiere in collaborazione<br />
con ADM l’Associazione<br />
della Distribuzione Moderna, la<br />
cui edizione numero 15 si svolgerà<br />
a BolognaFiere il 16 e 17<br />
gennaio 2019.<br />
Le indicazioni fornite dai ricercatori<br />
– Silvia Zucconi, responsabile<br />
Marketing Intelligence<br />
di Nomisma, che ha illustrato<br />
i nuovi trend e driver di scelta<br />
dei consumatore, e Gianmaria<br />
Marzoli, Commercial director<br />
retail di IRI, che ha mostrato l’evoluzione<br />
dello scenario distributivo<br />
e le tendenze della MDD<br />
– pongono in primo piano una<br />
Distribuzione Moderna matura,<br />
all’avanguardia, consapevole<br />
del proprio ruolo e delle potenzialità<br />
di crescita in un mercato<br />
in cui gli spazi si conquistano<br />
proponendo innovazione e<br />
qualità. La leva prezzo arretra<br />
nelle priorità del confronto fra<br />
insegne e fornitori, sopravanzata<br />
da quelli che Nomisma<br />
definisce i “cinque pilastri” sui<br />
quali oggi il consumatore fonda<br />
le sue scelte, coma ha spiegato<br />
Silvia Zucconi: l’attenzione<br />
agli sprechi (con riferimento a<br />
diversi aspetti, dall’impatto ambientale,<br />
al formato, al numero<br />
di atti di acquisto), la qualità del<br />
prodotto, il benessere (inteso<br />
come salubrità del prodotto e<br />
attenzione ai riflessi benefici dei<br />
suoi ingredienti sulla salute), le<br />
garanzie di sicurezza (tracciabilità,<br />
appartenenza a una filiera<br />
controllata), e infine il rispetto<br />
per l’ambiente (nei metodi di<br />
produzione, nell’ecocompatibilità<br />
del packaging).<br />
UN EVENTO DEDICATO AL PACKAGING PER L’E-COMMERCE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Dopo le recenti acquisizioni di due manifestazioni fieristiche<br />
in Cina e una in Brasile, che hanno contribuito<br />
a rafforzare il portafoglio espositivo del Gruppo, Fiera<br />
Milano continua a implementare la propria strategia<br />
di internazionalizzazione attraverso l’esportazione di<br />
modelli fieristici di successo fuori dai confini nazionali.<br />
E lo fa con la creazione di E-Pack Tech, la nuova manifestazione<br />
dedicata alle tecnologie e ai materiali di<br />
imballaggio per l’e-commerce, in partnership con Ipack<br />
Ima Srl.<br />
L’evento è organizzato da Fiera Milano attraverso<br />
Hannover Milano Fairs Shanghai, società cinese in<br />
joint venture con Deutsche Messe AG, e si svolgerà a<br />
Shanghai nell’ottobre 2019 all’interno di CeMAT Asia,<br />
manifestazione di riferimento per la Cina dedicata alla<br />
movimentazione interna, all’automazione tecnologica,<br />
ai sistemi di trasporto e logistica.<br />
Con questa operazione, Fiera Milano, supportata da<br />
Ipack Ima, intende consolidare la leadership italiana in<br />
uno dei comparti strategici per l’industria del nostro<br />
Paese. La realizzazione di E-Pack Tech infatti, si colloca<br />
in un’ottica di rafforzamento dei settori produttivi<br />
presidiati dal Gruppo, quali la meccanica strumentale<br />
per il mondo del packaging. Grazie a questa nuova<br />
manifestazione, le eccellenze italiane ed europee potranno<br />
avere fin da subito un contatto diretto con il<br />
mercato cinese, dando avvio ad incontri di business<br />
nel mercato locale.<br />
Con un fatturato di 7,2 miliardi di euro nel 2017 (fonte<br />
Ucima), il settore dei costruttori italiani di macchine<br />
automatiche per il confezionamento e l’imballaggio è<br />
uno dei comparti industriali italiani in continua crescita<br />
e la Cina rappresenta il 5° mercato di destinazione per<br />
l’export di aziende italiane che producono tecnologie<br />
di packaging. Nell’industria del packaging – in particolare<br />
– l’impatto dell’e-commerce è stato sensibile:<br />
quattro aziende su dieci che producono questo tipo<br />
di macchinari hanno ricevuto richieste specifiche per il<br />
canale del commercio on-line (fonte Osservatorio <strong>2018</strong><br />
Netcomm - Ipack-Ima).<br />
26<br />
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appuntamenti<br />
L’agenda<br />
Fancy Food<br />
13-15 gennaio 2019<br />
San Francisco, Usa<br />
www.specialtyfood.com<br />
Sigep<br />
19-23 gennaio 2019<br />
Rimini<br />
www.sigep.it<br />
ISM - Prosweets<br />
27-30 gennaio 2019<br />
Colonia, Germania<br />
www.koelnmesse.it/ism<br />
Aquafarm<br />
13-14 febbraio 2019<br />
Pordenone<br />
www.aquafarm.show<br />
Gulfood<br />
17-21 febbraio 2019<br />
Dubai, EAU<br />
www.gulfood.com<br />
Foodex Japan<br />
5-8 marzo 2019<br />
Tokyo, Giappone<br />
www.jma.or.jp/foodex/en/<br />
Profood Tech<br />
26-28 marzo 2019<br />
Chicago, Usa<br />
www.profoodtech.com<br />
mcT Alimentare Milano<br />
19 aprile 2019<br />
Milano<br />
www.mctalimentare.com/<br />
milano<br />
Tuttofood<br />
6-9 maggio 2019<br />
Milano<br />
www.tuttofood.it<br />
Glasspack<br />
6-9 maggio 2019<br />
Milano<br />
glasspack.show/2019<br />
www.interprogettied.com<br />
SPS Italia<br />
28-30 maggio 2019<br />
Parma<br />
www.spsitalia.it<br />
Food Ingredients Asia<br />
11-13 settembre 2019<br />
Bangkok, Thailandia<br />
www.figlobal.com/asiathailand<br />
Cibus Tec<br />
22-25 ottobre 2019<br />
Parma<br />
www.cibustec.it<br />
Gulfood Manufacturing<br />
6-8 <strong>novembre</strong> <strong>2018</strong><br />
Dubai, EAU<br />
www.gulfoodmanufacturing.com<br />
Brau Beviale<br />
12-14 <strong>novembre</strong> 2019<br />
Norimberga, Germania<br />
www.braubeviale.de<br />
Food Ingredients Europe<br />
3-5 <strong>dicembre</strong> 2019<br />
Parigi<br />
www.figlobal.com/fieurope/<br />
AB Tech Expo<br />
18-22 gennaio 2020<br />
Rimini<br />
www.sigep.it<br />
Fieragricola<br />
29 gennaio - 1 febbraio 2020<br />
Verona<br />
www.fieragricola.it<br />
Interpack<br />
7-13 maggio 2020<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.interpack.de<br />
Anuga FoodTec<br />
23-26 marzo 2021<br />
Colonia, Germania<br />
www.anugafoodtec.com<br />
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IFFA 2019 accoglierà in<br />
Germania i protagonisti<br />
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i costruttori di tecnologie<br />
dedicate al settore: attesi<br />
60 mila visitatori da 140<br />
paesi.<br />
Foto Messe<br />
Frankfurt<br />
Exhibition GmbH<br />
- Petra Welzel<br />
I NUOVI STANDARD TECNOLOGICI<br />
PER L’INDUSTRIA DELLA CARNE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Un nuovo padiglione, l’aumento dello spazio espositivo e<br />
l’iscrizione di tutte le aziende leader già ad ottobre scorso:<br />
una serie di segnali positivi che fanno crescere l’attesa per<br />
IFFA 2019.<br />
L’industria della carne fornisce un chiaro segno di fiducia<br />
verso la propria fiera di riferimento internazionale, presentandosi<br />
su uno spazio espositivo notevolmente ampliato.<br />
All’insegna del nuovo motto “Meet the Best”, IFFA stabilirà<br />
nuovamente gli standard tecnologici per il futuro e presenterà<br />
l’intera filiera della carne, dalle produzioni manifatturiere<br />
alle soluzioni high-tech.<br />
Non è un caso che IFFA sia definita la fiera numero 1 dell’industria<br />
della carne: tutte le aziende leader del settore provenienti<br />
dalla Germania e dal resto del mondo hanno già confermato<br />
la loro partecipazione e presenteranno le loro<br />
novità su uno spazio espositivo di 119.000 metri quadrati<br />
lordi. Dal 4 al 9 maggio 2019 IFFA aprirà i cancelli d’ingresso<br />
e trasformerà nuovamente Francoforte sul Meno nella capitale<br />
del settore.<br />
“Insieme al settore non vediamo l’ora di dare inizio a una<br />
fantastica IFFA 2019: tutti i segnali indicano una crescita”,<br />
afferma Wolfgang Marzin, presidente del comitato direttivo<br />
di Messe Frankfurt. “IFFA continua così a scrivere la sua lunga<br />
storia di successi. La prima edizione si è svolta nel 1949<br />
nell’ambito dei convegni della Deutscher Fleischerverband<br />
(Associazione dei macellai tedeschi) sul nostro quartiere fieristico.<br />
Siamo molto orgogliosi, insieme ai nostri partner del<br />
settore, di aver trasformato IFFA nel corso dei decenni in un<br />
appuntamento irrinunciabile per l’industria della carne.”<br />
Messe Frankfurt prevede la partecipazione di oltre 1.000<br />
espositori da circa 50 Paesi. Su una superficie espositiva di<br />
circa 119.000 metri quadrati lordi, pari a un incremento<br />
dell’8% rispetto alla passata edizione, i produttori presenteranno<br />
tecnologie innovative, nuove tendenze e soluzioni<br />
28<br />
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appuntamenti<br />
all’avanguardia per tutte le fasi del processo<br />
di lavorazione della carne: dalla<br />
macellazione e trinciatura alla lavorazione<br />
e trasformazione fino al confezionamento<br />
e alla vendita. Sono attesi<br />
60.000 visitatori da 140 Paesi.<br />
“Per i produttori di macchinari IFFA è in<br />
assoluto la principale piattaforma internazionale”,<br />
dice Richard Clemens, presidente<br />
della VDMA Fachverband<br />
Nahrungsmittelmaschinen und<br />
Verpackungsmaschinen (Associazione<br />
di macchinari e confezionatrici per prodotti<br />
<strong>alimentari</strong>), una delle associazioni<br />
sostenitrici di IFFA. “Il chiaro orientamento<br />
della manifestazione consente<br />
agli espositori e ai visitatori provenienti<br />
da tutto il mondo di prepararsi in maniera<br />
mirata, acquisire una panoramica<br />
completa del mercato e vivere un’esperienza<br />
fieristica orientata al futuro.In<br />
nessun’altra manifestazione fieristica è<br />
possibile trovare una maggiore concentrazione<br />
di esperti e un’offerta così vasta<br />
di innovazioni, idee e modelli di<br />
business relativamente all’alimento più<br />
pregiato: la carne”.<br />
OTTIMIZZATO IL QUARTIERE FIERISTICO<br />
Nel 2019 IFFA occuperà per la prima<br />
volta il nuovo e ultramoderno padiglione<br />
12 e ciò consentirà la realizzazione<br />
di un circuito di visita in grado di collegare<br />
tutti i padiglioni riservati a IFFA. I<br />
visitatori beneficeranno così di percorsi<br />
Foto Messe Frankfurt<br />
Exhibition GmbH -<br />
Jochen Gunther<br />
di visita brevi e avranno la possibilità di<br />
acquisire rapidamente una panoramica<br />
completa dell’offerta merceologica. Gli<br />
espositori e i prodotti saranno ordinati<br />
in base alle fasi principali del processo<br />
di produzione della carne.<br />
I TEMI CHIAVE<br />
IFFA è il luogo dove si presentano gli<br />
attuali trend del settore e dove si affrontano<br />
i temi che guardano al futuro<br />
del comparto. I temi centrali<br />
dell’offerta merceologica e del confronto<br />
professionale saranno i seguenti:<br />
“Ottimizzazione della produzione”,<br />
“Efficienza delle risorse”,<br />
“Food safety”, “Soluzioni digitali” e<br />
“Food trends”.<br />
L’ottimizzazione della produzione è un<br />
tema da sempre al centro dell’attenzione.<br />
Le aziende dell’industria alimentare<br />
e della lavorazione della carne possono<br />
ridurre tempi e costi grazie a processi<br />
produttivi ben coordinati tra loro.<br />
Sempre più attenzione viene rivolta<br />
all’efficienza complessiva dell’impianto<br />
nell’atto di un nuovo acquisto, ma anche<br />
gli impianti esistenti nascondono<br />
spesso dei potenziali che dovrebbero<br />
essere valorizzati.<br />
Il dibattito sull’efficienza delle risorse<br />
offre numerose possibilità per ridurre i<br />
costi. La tecnologia dispone già oggi di<br />
molte soluzioni che contribuiscono a<br />
utilizzare l’energia, l’acqua e le materie<br />
I temi centrali<br />
dell’evento saranno:<br />
ottimizzazione<br />
della produzione,<br />
efficienza delle<br />
risorse, food safety,<br />
soluzioni digitali<br />
e food trends (Foto<br />
Messe Frankfurt<br />
Exhibition GmbH -<br />
Pietro Sutera)<br />
prime nel modo più efficiente possibile.<br />
Nel settore del confezionamento la riduzione<br />
del consumo di materiali viene<br />
posta in primo piano.<br />
La food safety è un tema della massima<br />
priorità nel settore della lavorazione della<br />
carne. La tutela del consumatore e la<br />
sua legittima richiesta di qualità e conservabilità<br />
devono essere garantite attraverso<br />
la massima protezione del prodotto.<br />
Anche soluzioni innovative per il<br />
confezionamento offrono un contributo<br />
decisivo alla protezione di una materia<br />
prima pregiata come la carne.<br />
L’impiego di soluzioni digitali nella produzione<br />
è già realtà. I macchinari sono<br />
dotati di sensori, moduli radio e strumenti<br />
di misurazione che rilevano dati<br />
utili a monitorare la produzione e a<br />
migliorare i processi.<br />
L’obiettivo della “smart factory” consiste<br />
nel gestire processi complessi a regola<br />
d’arte, resistere ai periodi di inattività<br />
e poter reagire ai cambiamenti del processo<br />
produttivo in qualsiasi momento.<br />
Quando si parla di food trends al centro<br />
dell’attenzione vi è il consumatore.<br />
Nuovi prodotti, idee e ricette, “functional<br />
food” e “clean labelling” nel<br />
settore degli ingredienti, ma anche il<br />
persistente aumento dei prodotti convenience<br />
caratterizzano il settore della<br />
carne. Al centro dell’interesse troviamo<br />
anche nuovi concetti di vendita al<br />
dettaglio, i servizi online e le attuali<br />
tendenze nel “point of sale”.<br />
CONFERENZE SPECIALIZZATE<br />
E BEST PRACTICE<br />
Oltre alle novità presentate dagli espositori,<br />
IFFA offre un ricco programma di<br />
eventi collaterali che riflette gli attuali<br />
sviluppi del settore. Conferenze specializzate<br />
con esempi di best practice, mostre<br />
speciali, concorsi e visite guidate<br />
consentiranno ai visitatori di informarsi,<br />
confrontarsi e allacciare nuovi contatti.<br />
Novità dell’edizione 2019 saranno delle<br />
visite guidate attraverso la fiera, dove gli<br />
esperti del settore condurranno i partecipanti<br />
presso gli stand di selezionati<br />
espositori per offrire loro una panoramica<br />
delle innovazioni più interessanti.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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29
global watch<br />
GELATI: IL GUSTO DELLA VARIETÀ<br />
Il mercato mondiale del gelato, tra artigianale e industriale, ammonta a circa 15 miliardi di euro e negli<br />
ultimi anni è cresciuto mediamente del 4%. L’Italia si conferma regina europea con una produzione da<br />
2 miliardi di euro.<br />
(Con il contributo di helpdesk@innovami.com)<br />
A livello mondiale, il mercato del gelato, tra industriale e artigianale,<br />
vale 15 miliardi di euro e cresce del 4% annuo. In Europa il settore<br />
ammonta a nove miliardi con 150 mila addetti. In Italia, primo produttore<br />
europeo, la produzione vale 2 miliardi di euro ed è per un<br />
terzo industriale, per due terzi artigianale. I trend principali premiano<br />
i prodotti vegani, probiotici, aromatizzati con frutta,arricchiti con<br />
granelle a loro volta rivestite di cioccolato, infusi con liquore.<br />
La classifica del consumo procapite nel mondo, diffusa da Business<br />
IBENSE, SPAGNA<br />
Mix di cioccolato e sorbetto<br />
TIPTOP, NUOVA ZELANDA<br />
Gelato alla vaniglia con gelatina di cola<br />
BREYERS, USA<br />
Crema di cioccolato<br />
TU FOOD, LETTONIA<br />
Con panna e purea di mango<br />
LOTTE, GIAPPONE<br />
Gelato al cioccolato con sciroppo di albicocca<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
30<br />
JOESEPH’S, REGNO UNITO<br />
Con caffè espresso, liquore di caffè e vodka<br />
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global watch<br />
Insider, vede primeggiare la Nuova Zelanda, con 28 litri/anno, davanti<br />
ad Usa (21 litri/anno) e Australia (18). Seguono Finlandia (14), Svezia<br />
(12), Canada (11), Danimarca (10), Irlanda (9), Italia (8), Regno Unito<br />
(7), Cina (1), India (0,1).<br />
Nella selezione internazionale che presentiamo, si possono segnalare<br />
alcune caratteristiche innovative:<br />
• Spagna: miscela di gelato al cioccolato, arricchita con sorbetto<br />
• Usa: interessante esaltazione del contenuto calorico, generalmente<br />
ridotto<br />
• Nuova Zelanda: gelato arricchito con un gel di cola<br />
• Lettonia: ricco in panna e purea di mango<br />
• Regno Unito: arricchito con 5% di espresso e liquore di caffè<br />
• Giappone: gelato al cioccolato arricchito con sciroppo di albicocca<br />
• Usa: gelato e mix di estratto di malto in polvere da aggiungere<br />
• Svezia: arricchito con liquirizia e mirtilli<br />
• Francia: gelato con pecan e salsa di caramello<br />
• Nigeria: gelato con fragole semicandite<br />
• Oman: gelato al pistacchio<br />
PALAZZOLO’S, USA<br />
Gelato alla vaniglia con estratto di malto<br />
EXTREME, FRANCIA<br />
Con pecan e salsa di caramello<br />
LOHILO, SVEZIA<br />
Gelato altamente proteico al mirtillo<br />
LULU, OMAN<br />
Gelato al pistacchio<br />
NESTLÈ, CANADA<br />
Gelato al mango<br />
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BLUEBUNNY, NIGERIA<br />
Gelato con fragole semicandite<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
31
ingredienti<br />
SOLUZIONE VEGANA PER SALSE TIPO MAIONESE<br />
La R&D di Chimab amplia la gamma<br />
delle soluzioni vegane con<br />
un’innovativa soluzione funzionale<br />
per la produzione di salse tipo maionese,<br />
senza l’utilizzo di prodotti o<br />
ingredienti di origine animale.<br />
Delistab Mayo Vegan Clean è una<br />
soluzione strutturante a base di<br />
amidi nativi non modificati e proteine<br />
vegetali, che permette di ottenere<br />
un prodotto finito senza conservanti,<br />
allergeni o numeri E, anche<br />
pastorizzabile. La salsa ottenuta<br />
presenta texture stabile, cremosa e<br />
compatta, con struttura e sapore<br />
similari alla maionese tradizionale e<br />
senza retrogusti.<br />
Delistab Mayo Vegan Clean è utilizzabile<br />
in diversi impianti produttivi ed<br />
è di facile e veloce impiego: è sufficiente<br />
disperdere la miscela in olio,<br />
aggiungere gli altri ingredienti e riporre<br />
in frigo per 10 ore alla temperatura<br />
di +4° C.<br />
Questa innovativa soluzione funzionale<br />
è utile a standardizzare i<br />
processi produttivi e la qualità del<br />
prodotto finito e può essere personalizzata<br />
secondo specifiche esigenze<br />
produttive.<br />
Ecco la serie di plus offerti da<br />
Delistab Mayo Vegan Clean: vegan,<br />
allergenfree (no soia e glutine),<br />
etichetta “corta” e pulita,<br />
senza numeri E, possibilità di aromatizzazioni<br />
personalizzate, facilità<br />
di impiego (in qualsiasi sistema),<br />
a ridotto contenuto di grassi,<br />
mouthfeel pieno e denso, struttura<br />
stabile nel tempo.<br />
MIRTILLI ROSSI PER UN CIOCCOLATO DAL SUCCESSO INTERNAZIONALE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
32<br />
Storica azienda di import con sede ad Amburgo, Bösch Boden<br />
Spies è oggi uno dei principali fornitori di ingredienti a base di<br />
frutta e vanta collaborazioni con i più svariati produttori <strong>alimentari</strong><br />
a livello internazionale per il concepimento e la realizzazione<br />
di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />
Claudia Steimle, Key Account Manager Sales & Supply presso<br />
Bösch Boden Spies, ripercorre gli step dei progetti di collaborazione<br />
con i loro clienti, e racconta la collaborazione con un<br />
produttore svizzero di cioccolato attivo a livello internazionale.<br />
Obiettivo: sviluppare una tavoletta di cioccolato con un ingrediente<br />
di tendenza per il mercato internazionale, dando vita a<br />
un cioccolato dall’appeal mondiale.<br />
“Il nuovo cioccolato avrebbe dovuto attrarre i consumatori di<br />
tutto il mondo” – spiega Claudia Steimle – “e per questo siamo<br />
partiti suggerendo i nostri mirtilli secchi come ingrediente di<br />
tendenza. Hanno molti vantaggi per il processo di produzione e<br />
sono molto popolari”. “Ho iniziato provando una serie di applicazioni<br />
di mirtilli che fossero adatte per una barretta di cioccolato<br />
– continua la Manager – e ho presentato diversi campioni di<br />
cioccolato finiti. Sono poi seguiti dei test di prodotto”.<br />
“Ci siamo poi confrontati con il nostro team Product Application<br />
and Development, che produce concetti di prodotto compatibili<br />
con il settore presso il nostro Ingredient Technology Center<br />
(ITC) e analizza le caratteristiche tecnologiche dei nostri ingredienti<br />
a base di frutta. Con noi in Svizzera era presente anche<br />
il nostro fornitore di mirtilli, Ocean Spray che ha dato un ulteriore<br />
fondamentale contributo”. Infine, ricorda Claudia Steimle,<br />
“il nostro reparto qualità partecipa rigorosamente ad ogni<br />
processo per garantire che tutte le specifiche siano sempre<br />
soddisfatte”.<br />
Da Bösch Boden Spies, l’Ingredient Technology Center gioca<br />
sempre un ruolo fondamentale, sviluppando e producendo i<br />
campioni da presentare al cliente. Le creazioni si basano sempre<br />
sulle analisi più recenti degli esperti di business development,<br />
che osservano i mercati di tutto il mondo. “Il lavoro del nostro<br />
ITC rende molto più facile per il cliente continuare a sviluppare<br />
il prodotto in seguito, in questo caso specifico, ad esempio, per<br />
trovare il rapporto ideale cioccolato-mirtillo”.<br />
Oggi Claudia Steimle può dirsi veramente soddisfatta, il prodotto<br />
è venduto in tutto il mondo. E Bösch Boden Spies si<br />
conferma inoltre un vero pioniere dei mirtilli in Europa: “I mirtilli<br />
stanno andando davvero bene. All’inizio, 15-20 anni fa,<br />
mancava un po’ di consapevolezza. Ora sono completamente<br />
entrati nei mercati. E giustamente, perché i mirtilli rossi secchi<br />
sono molto facili da usare, non sono appiccicosi, non si seccano<br />
rapidamente, mantengono il loro colore molto bene ed<br />
hanno un colore rosso brillante. E per di più hanno un prezzo<br />
interessante”.<br />
Mirtilli rossi che hanno trovato una veste totalmente nuova nel<br />
recentissimo lancio dei Crunchy Cranberries da parte di<br />
Ocean Spray, fornitore di Bösch Boden Spies. La tecnica unica<br />
e innovativa di Ocean Spray fa sì che i mirtilli rossi siano sottoposti<br />
a un processo particolare che li rende croccanti particolarmente<br />
a lungo. “Quando li mordi per la prima volta i mirtilli<br />
sono meravigliosamente croccanti”, racconta la Key Account<br />
Manager.<br />
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Coloranti naturali<br />
Estratti vegetali Antiossidanti naturali<br />
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20080 Casarile (MI)<br />
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ingredienti<br />
Non sono né integratori<br />
né farmaci ma hanno effetti<br />
benefici su alcune funzioni<br />
dell’organismo.<br />
Gli alimenti funzionali<br />
fanno quindi parte<br />
di una dieta normale,<br />
pur essendo arricchiti<br />
di alcune componenti<br />
con proprietà salutari.<br />
Giappone e Usa rappresentano<br />
i mercati principali.<br />
a cura di<br />
??<br />
di Giuseppe<br />
Tamburini<br />
TITOLO TITOLO<br />
ITITOLO ALIMENTI TITOLO FUNZIONALI:<br />
UN MERCATO IN SALUTE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
34<br />
Il termine “alimento funzionale” si presta a diverse interpretazioni:<br />
è un termine molto di moda, ma non sempre vi<br />
si attribuisce un significato chiaro e univoco. Attualmente<br />
non esiste una definizione comunemente accettata di alimento<br />
funzionale: c’è chi intende per “alimenti funzionali”<br />
praticamente tutti i cibi, per il semplice fatto che qualsiasi<br />
cibo, una volta ingerito e assimilato, abbia effetti nutritivi<br />
e fisiologici. Restringendo il campo si possono dare diverse<br />
interpretazioni e definizioni: quella più completa e corretta, e<br />
alla quale si fa riferimento nella definizione del mercato (che<br />
varia notevolmente in base alla definizione accettata), viene<br />
fornita dalla Commissione sulla scienza degli alimenti funzionali<br />
in Europa (FUFOSE), secondo la quale “è funzionale<br />
un alimento che ha un effetto benefico su una o più funzioni<br />
dell’organismo, al di là degli effetti nutritivi, in misura rilevante<br />
per il miglioramento dello stato di salute e benessere e/o<br />
per ridurre il rischio malattia. È consumato come parte di un<br />
regime alimentare normale. Non è una pillola, una capsula<br />
o qualsiasi forma di integratore alimentare”.<br />
È importante quindi non confondere i concetti di alimento<br />
funzionale, integratore alimentare e farmaco:<br />
• gli alimenti funzionali sono alimenti ai quali è attribuita la<br />
capacità di esercitare effetti benefici sulla salute grazie a<br />
proprietà nutrizionali degli stessi;<br />
• gli integratori <strong>alimentari</strong> invece sono destinati a integrare<br />
o completare la dieta, e vengono usati a scopo preventivo<br />
o salutistico: non possono comunque essere usati come<br />
farmaci, in quanto non sono farmaci: sono sostanze che<br />
favoriscono lo stato di salute, ma sono indirizzati a persone<br />
che godono di un buono stato di salute;<br />
• i farmaci infine sono rivolti a persone ammalate, e sono<br />
pertanto dei veri e propri strumenti di cura della persona.<br />
L’effetto benefico che può essere svolto dagli alimenti funzionali<br />
è stato messo in chiara evidenza dal documento redatto<br />
dall’American Dietetic Association, che ha sottolineato<br />
come tali alimenti devono essere parte integrante di una<br />
normale dieta, distinguendoli pertanto in maniera netta<br />
dalla categoria degli integratori <strong>alimentari</strong>.<br />
I dati di mercato di seguito riportati sono riferiti esclusivamente<br />
agli alimenti funzionali secondo la definizione FUFOSE.<br />
Questi ultimi sono comunque una categoria molto vasta di<br />
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ingredienti<br />
Figura 1 - Il mercato mondiale degli alimenti funzionale: 2007 - 2017<br />
IMA% (incremento medio annuo percentuale):<br />
2007 – 2017: + 8,0<br />
2007 – 2012: + 8,9<br />
2012 – 2017: + 7,0<br />
Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />
alimenti. Alcuni esempi:<br />
• yogurt arricchito di fermenti lattici;<br />
• latte scremato con aggiunta di vitamina<br />
D in parte andata persa durante<br />
il processo di scrematura;<br />
• pomodori con licopene potenziato;<br />
• riso arricchito di vitamina A;<br />
• olio vegetale arricchito di vitamina E;<br />
• fiocchi di cereali arricchiti con vitamine<br />
o minerali, farina arricchita di<br />
vitamina E che era andata perduta<br />
durante il processo di raffinazione;<br />
• succhi di frutta con antiossidanti potenziati;<br />
• cibi a cui è stato ridotto o addirittura<br />
eliminato un componente per<br />
migliorarne le proprietà benefiche<br />
sulla salute: per esempio formaggi<br />
a basso contenuto di grassi;<br />
• fiocchi di cereali + vitamine e minerali;<br />
• ecc.<br />
La funzionalità specifica di un alimento<br />
può essere ottenuta in diversi modi:<br />
• aumentando il tenore di un componente;<br />
• aggiungendo un componente che<br />
è assente nell’alimento al naturale;<br />
• riducendo il contenuto di un componente<br />
che può avere un effetto<br />
negativo su una certa categoria di<br />
consumatori, o addirittura eliminandolo,<br />
e magari sostituendolo con un<br />
altro componente.<br />
Gli alimenti funzionali sono stati introdotti<br />
in Giappone per la prima volta<br />
verso la metà degli anni ’80 del secolo<br />
scorso e successivamente si sono diffusi<br />
anche negli altri paesi, soprattutto<br />
negli Usa; in Europa lo sviluppo è<br />
avvenuto con un certo ritardo rispetto<br />
agli Usa.<br />
Nel 2017 il mercato mondiale degli<br />
alimenti funzionali ha raggiunto il valore<br />
di 36,4 miliardi di dollari, con un<br />
tasso di crescita dell’8% medio annuo<br />
nell’arco dell’ultimo decennio: il tasso<br />
di crescita è stato più sostenuto nel<br />
quinquennio 2007-2012, per poi attenuarsi<br />
leggermente (figura 1), dopo<br />
il vero e proprio boom registrato nelle<br />
aree industrializzate (Nord America,<br />
Giappone, Europa Occidentale).<br />
Attualmente il Giappone (in prima<br />
posizione) e gli Usa fanno la parte del<br />
leone nel mercato mondiale (tabella<br />
1). Segue in terza posizione l’Europa<br />
Occidentale, parzialmente penalizzata,<br />
rispetto a Giappone e Usa, da una<br />
distribuzione meno capillare di tali alimenti.<br />
Nelle aree geografiche “emer-<br />
Nel 2017<br />
il mercato<br />
mondiale degli<br />
alimenti funzionali<br />
ha raggiunto<br />
il valore di<br />
36,4 miliardi<br />
di dollari, con una<br />
crescita media<br />
dell’8% all’anno<br />
nell’ultimo<br />
decennio<br />
genti” infine il mercato è ancora in uno<br />
stadio poco sviluppato, se non “nascente”,<br />
ma sono questi paesi destinati<br />
a fare da traino nei prossimi anni.<br />
In Europa Occidentale la stragrande<br />
maggioranza del mercato è concentrata<br />
in quattro paesi: Regno Unito (maggiore<br />
mercato), Germania, Francia e Italia.<br />
Gli ingredienti funzionali sono molteplici,<br />
ma si possono dividere in alcune<br />
macroclassi:<br />
• prebiotici / probiotici: frutto-oligosaccaridi<br />
(derivati da cicoria, carciofo,<br />
porro, aglio, cipolla), lactobacilli<br />
e bifido batteri presenti nei prodotti<br />
lattiero - caseari, in particolare lo yogurt;<br />
• carotenoidi: alfa-carotene (da carota),<br />
beta-carotene (da funghi e legumi),<br />
licopene (derivato da pomodoro,<br />
papaya, melone);<br />
• fibre <strong>alimentari</strong>: possono essere solubili<br />
(per esempio betaglucani e arabinoxilani),<br />
oppure insolubili (lignine,<br />
cellulose, emicellulose);<br />
• acidi grassi: omega 3 e 6 da pesce<br />
azzurro e alghe, acido linoleico coniugato<br />
(noto anche con la sigla<br />
CLA, un’altra forma di acido omega<br />
6; è presente in tanti prodotti caseari<br />
e nelle carni bovine);<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
35
ingredienti<br />
Tab. 1 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />
suddiviso per aree geografiche: anno 2017<br />
Figura 2 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali suddiviso<br />
per aree geografiche: anno 2017 (in %)<br />
Area geografica Milioni $<br />
Nord America, di cui: 10.900<br />
. USA 9.920<br />
. Canada 980<br />
America Latina 580<br />
Europa Occidentale 8.600<br />
Europa dell’ Est 165<br />
CSI 300<br />
Asia - Pacifico, di cui: 15.300<br />
. Giappone 11.660<br />
. Australia 540<br />
. altri paesi 3.100<br />
Africa 150<br />
Medio Oriente 405<br />
Totale mondo 36.400<br />
Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />
Tab. 2 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />
per categoria di ingrediente presente nell’alimento:<br />
anno 2017<br />
Figura 3 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali per categoria<br />
di ingrediente presente nell’alimento: anno 2017 (in %)<br />
Categoria alimentare Milioni $<br />
Alimenti a base di vitamine 7.890<br />
Alimenti a base di minerali 7.410<br />
Alimenti a base di fibre 7.190<br />
Alimenti a base di carotenoidi 4.170<br />
Alimenti prebiotici - probiotici 2.550<br />
Alimenti a base di acidi grassi 4.640<br />
Altri 2.550<br />
Totale 36.400<br />
Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
• minerali: selenio (da carni, pesci, cereali),<br />
zinco (da uova, pesci, cereali,<br />
latte), calcio (da prodotti del latte e<br />
legumi), acido folico (da fagioli, pomodori,<br />
alghe, arance), magnesio<br />
(da mandorle, noci, nocciole, datteri,<br />
fichi, germogli di soia, cacao amaro),<br />
composti organici dello zolfo (da<br />
aglio, cipolla, porro);<br />
• vitamine: vitamina B1, B2, C, D, E, ecc;<br />
• altri vari: fitosteroli (da mais, soia, grano),<br />
proteine della soia, tannini (da<br />
cacao, cioccolato, prodotti a base di<br />
ossicocchi o mirtilli rossi), polifenoli<br />
(rosveratrolo ottenuto da vino rosso),<br />
isocianati (da broccoli e altre conifere),<br />
flavonoidi (protoantocianidine,<br />
quercetina, epicatechine), ecc.<br />
I diversi ingredienti possono dar luogo<br />
a effetti sinergici di interazione dell’uno<br />
con l’altro: pertanto è molto importante<br />
che, in caso di aggiunta, i dosaggi<br />
dei vari ingredienti siano attentamente<br />
calibrati, onde evitare effetti nocivi.<br />
In base alla tipologia di alimenti contenuti,<br />
il mercato maggiore è quello degli<br />
alimenti contenenti vitamine e minerali<br />
(tabella 2).<br />
Per quanto riguarda invece le categorie<br />
di prodotti <strong>alimentari</strong> considerati funzionali,<br />
il mercato maggiore è quello<br />
dei prodotti lattiero - caseari, seguito<br />
da quello dei prodotti da forno (tabella<br />
3). Si tratta di prodotti <strong>alimentari</strong> che<br />
sono trasformati in cibi funzionali: per<br />
esempio:<br />
• carne e derivati della carne con ridotto<br />
contenuto in grassi e riformulazione<br />
del prodotto con proteine, acqua,<br />
grassi mono- e poli-insaturi: oppure<br />
addizionati con componenti bioattivi,<br />
quali fibre, proteine vegetali,<br />
36<br />
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ingredienti<br />
vitamine, o con minerali, acidi grassi<br />
omega 3;<br />
• derivati del latte, fortificati con vitamine,<br />
calcio, probiotici, ecc;<br />
• prodotti da forno, nei quali le farine<br />
sono state fortificate con vitamine,<br />
minerali, acidi grassi omega 3, fibre,<br />
fitosteroli, derivati della soia, ecc;<br />
• oli e grassi, ottenuti mediante modificazione<br />
della frazione lipidica e<br />
addizione di componenti funzionali,<br />
quali fitosteroli, acidi grassi omega 3,<br />
vitamine, ecc.<br />
Gli alimenti funzionali hanno molteplici<br />
effetti salutistici: procurano benefici<br />
all’apparato digerente e intestinale<br />
(migliorando la qualità della microflora<br />
intestinale), hanno effetti benefici<br />
sul cuore (per esempio inibendo l’assorbimento<br />
di colesterolo), aumentano<br />
le difese immunitarie, possono<br />
esercitare una parziale difesa contro<br />
il cancro e l’invecchiamento in genere<br />
(neutralizzando i radicali liberi ed<br />
esercitando un’azione antiossidante),<br />
hanno benefici effetti sull’apparato urinario,<br />
contribuiscono alla formazione<br />
di globuli rossi, favoriscono lo sviluppo<br />
e il mantenimento di ossa e denti, aumentano<br />
il livello di energia del corpo<br />
umano, contribuiscono a prevenire<br />
malformazioni fetali.<br />
In base alla pubblicità fatta ai vari alimenti<br />
funzionali, quelli reclamizzati<br />
come aventi benefici effetti sul cuore<br />
sono quelli più diffusi sul mercato,<br />
A primeggiare<br />
nel settore degli<br />
alimenti funzionali<br />
sono i prodotti<br />
che contengono<br />
vitamine e minerali<br />
seguiti da quelli con benefici effetti<br />
sull’apparato digerente, e da quelli<br />
orientati al controllo del peso e della<br />
glicemia.<br />
LE NORMATIVE<br />
Nonostante il rapido sviluppo del mercato<br />
degli alimenti funzionali, non si è<br />
parallelamente sviluppato l’iter della<br />
relativa legislazione. Per molti anni è<br />
completamente mancata una chiara<br />
direttiva specificamente studiata per<br />
questi prodotti <strong>alimentari</strong>, nonostante<br />
varie iniziative intraprese da organismi<br />
internazionali, mentre è stata sviluppata<br />
una normativa molto chiara e<br />
dettagliata sugli alimenti in genere (si<br />
veda, per esempio, la normativa US<br />
FDA - Food and Drug Administration).<br />
Il Giappone è stato il primo paese<br />
che ha stabilito nel 1991 la<br />
Regolamentazione inerente l’etichettatura<br />
di tali prodotti, che vengono<br />
riconosciuti e commercializzati con la<br />
sigla FOSHU (Food for Specified Health<br />
Use), sulla base delle loro proprietà funzionali<br />
scientificamente comprovate<br />
da indagini sulla popolazione (in vivo).<br />
Questi cibi sono inclusi in una delle<br />
quattro categorie descritte nel Japan’s<br />
Nutrition Improvement Law come “cibi<br />
per uso in diete speciali”, cioè cibi impiegati<br />
per sviluppare e migliorare la<br />
salute dei consumatori e per i quali tali<br />
benefici effetti sono stati dimostrati e<br />
approvati.<br />
Attualmente nell’Unione europea<br />
manca una legislazione specifica su<br />
questa categoria di alimenti e sulla sua<br />
etichettatura. La Direttiva 2000/13/<br />
EC fornisce indicazioni generali circa<br />
l’etichettatura, la presentazione e la<br />
pubblicità che non deve essere ingannevole.<br />
È proibita inoltre l’attribuzione<br />
di proprietà preventive, curative di malattie<br />
e stati di disagio.<br />
È uscito poi il Documento Europeo<br />
di consenso sui “Functional Food”<br />
(COM 424 16/07/2003), secondo cui<br />
l’alimento funzionale deve mostrare<br />
benefici effetti su una o più funzioni<br />
dell’organismo; tramite le proprietà<br />
funzionali l’alimento funzionale deve<br />
promuovere lo stato di salute e benessere.<br />
Un alimento funzionale deve<br />
essere tale per tutta la popolazione o<br />
per gruppi particolari di popolazione.<br />
L’informazione contenuta nei messaggi<br />
relativi agli alimenti funzionali deve<br />
essere chiara circa le proprietà dell’alimento.<br />
Infine, si richiedono necessariamente<br />
certificazioni ufficiali di controllo<br />
finalizzate a stabilire la sicurezza di un<br />
alimento funzionale.<br />
Un concetto fondamentale a cui si fa<br />
riferimento nella normativa sugli alimenti<br />
funzionali è quello di “claim” e<br />
di “health claim”.<br />
Secondo il Codex Alimentarius è definito:<br />
claim qualsiasi messaggio o rappresentazione,<br />
incluse quelle grafiche<br />
e simboliche, che stabiliscano, suggeriscano<br />
o implichino che un prodotto<br />
possiede particolari caratteristiche che<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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37
ingredienti<br />
Tab. 3 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />
per categoria: anno 2017<br />
Figura 4 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali suddiviso<br />
per categoria: anno 2017 (in%)<br />
Categoria alimentare Milioni $<br />
Prodotti lattiero caseari 12.960<br />
Prodotti da forno e cereali 8.300<br />
Bevande 4.550<br />
Oli e grassi 2.800<br />
Prodotti di soia, di cui: 2.700<br />
. latte di soia 2.100<br />
. altri 600<br />
Carni 935<br />
Pesce 935<br />
Uova 820<br />
Altri 2.400<br />
Totale 36.400<br />
Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
sono in relazione con la sua natura,<br />
origine, proprietà nutrizionali, produzione,<br />
modo di lavorazione, composizione<br />
ed ogni altra qualità.<br />
Molto più controversa invece è la definizione<br />
di “health claim”: a seconda<br />
dei vari paesi cambia infatti la definizione<br />
di questo termine. Per esempio<br />
negli USA vale la seguente definizione:<br />
health claim è qualsiasi espressione,<br />
messaggio o rappresentazione, incluse<br />
quelle grafiche e simboliche, che stabiliscano,<br />
suggeriscano o implichino l’esistenza<br />
di una relazione tra un prodotto<br />
alimentare e la capacità del medesimo<br />
di ridurre il rischio di malattia.<br />
L’Unione Europea ha individuato due<br />
categorie di alimenti funzionali:<br />
• tipo A: alimenti che migliorano una<br />
specifica funzione fisiologica al di là<br />
del loro specifico ruolo nella crescita<br />
corporea e nello sviluppo. Questo<br />
tipo di alimenti non hanno funzioni<br />
in relazione a malattie o stati patologici;<br />
• tipo B: alimenti che riducono il rischio<br />
di una malattia. Un esempio può essere<br />
il tè verde, per il suo contenuto<br />
in catechine che potenzia le difese<br />
antiossidanti.<br />
Solo alcune nazioni possiedono una<br />
precisa legislazione riguardante la de-<br />
In Europa<br />
Occidentale gran<br />
parte del mercato<br />
è concentrato<br />
in quattro paesi:<br />
Regno Unito,<br />
Germania, Francia<br />
e Italia<br />
finizione, l’etichettatura e la commercializzazione<br />
degli alimenti funzionali.<br />
Nel 2006 la Ue ha emanato il<br />
Provvedimento Normativo Reg. 1924<br />
/ 2006 che prevede fra l’altro la redazione<br />
di un Registro Comunitario contenente<br />
le informazioni relative ai messaggi<br />
nutrizionali e salutistici consentiti<br />
dalla legge. Sono inoltre inclusi i claim<br />
approvati, quelli respinti e quelli in corso<br />
di valutazione. Solo poco meno del<br />
10% degli health claim presentati alla<br />
Commissione Europea sono stati trasmessi<br />
all’EFSA (European Food Safety<br />
Authority) per la relativa valutazione,<br />
con una previsione di approvazione di<br />
1 su 3. Una disciplina di valutazione<br />
così stringente ha ovviamente incontrato<br />
critiche da parte dell’industria.<br />
Esistono delle differenze tra le normative<br />
in vigore nei vari paesi. In Cina,<br />
per esempio, già verso la metà degli<br />
anni ’90 del secolo scorso è stata introdotta<br />
una normativa specifica per<br />
gli “alimenti salutistici”, includendo in<br />
essi anche gli alimenti funzionali, oltre<br />
agli integratori <strong>alimentari</strong> ed altri prodotti.<br />
Nel 2005 poi la normativa è stata<br />
modificata e integrata, con introduzione<br />
dell’obbligo di registrazione dei<br />
prodotti. Anche tra i vari paesi asiatici<br />
esistono differenze normative; pertanto<br />
l’ILSI (International Life Science<br />
Institute) South - East Asia già da una<br />
decina d’anni ha promosso una serie<br />
di workshop finalizzati a promuovere<br />
una omogeneizzazione tra le varie<br />
normative.<br />
In ogni caso quello che importa di mettere<br />
in evidenza è che in quasi tutti i<br />
paesi gli alimenti funzionali sono generalmente<br />
disciplinati secondo i principi<br />
che regolano gli alimenti convenzionali;<br />
particolarmente regolamentato<br />
comunque è l’uso dei claim.<br />
UN MERCATO DESTINATO<br />
A CRESCERE ANCORA<br />
Il mercato degli alimenti funzionali è<br />
previsto in sostenuta crescita anche nei<br />
prossimi anni in base ad alcune considerazioni<br />
elementari che fungono da<br />
38<br />
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ingredienti<br />
driver del mercato stesso:<br />
• la crescente attenzione dei consumatori<br />
agli aspetti nutrizionali abbinati<br />
agli aspetti salutistici degli alimenti:<br />
in molti paesi delle aree industrializzate<br />
non manca certo il cibo, anzi<br />
semmai esiste il problema opposto<br />
di un’alimentazione eccessiva o,<br />
comunque, poco salutistica, anche<br />
in considerazione del progressivo<br />
invecchiamento della popolazione:<br />
si impone pertanto la necessità di<br />
ricorrere a diete più attente alla salute<br />
(anticolesterolo, antiglicemiche,<br />
anti-obesità, anti-invecchianti). È per<br />
tale motivo che già negli ultimi anni<br />
diversi paesi ad economia avanzata<br />
hanno registrato consistenti incrementi<br />
di questo mercato: per esempio<br />
Giappone +9-10% medio annuo,<br />
Australia +8,5% medio annuo;<br />
• diverse industrie <strong>alimentari</strong> investono<br />
negli alimenti funzionali, mercato<br />
in continua evoluzione, oltre che lucrativo.<br />
Le stesse industrie <strong>alimentari</strong>,<br />
tramite intense campagne pubblicitarie,<br />
stimolano l’interesse dei consumatori<br />
stessi;<br />
• si va riscoprendo l’importanza di<br />
alcune sostanze che, se pur prive di<br />
contenuto nutrizionale, hanno però<br />
un impatto positivo sul benessere<br />
generale di chi le consuma. Si vanno<br />
così sempre più affermando delle<br />
sostanze cosiddette “di terza generazione”<br />
quali i probiotici, i flavonoidi<br />
e gli iso-flavonoidi, i frutto-oligosaccaridi,<br />
nuove categorie di agenti<br />
antiossidanti, gli isotiocianati ecc; in<br />
realtà sono composti già presenti da<br />
alcuni anni sul mercato, ma di datazione<br />
più recente rispetto a sostanze<br />
più tradizionali quali le vitamine;<br />
• la continua ricerca scientifica infine<br />
porta ad ampliare sempre più la<br />
gamma di prodotti offerti sul mercato<br />
e la finalizzazione dei medesimi<br />
in termini di aspetti salutistici / nutrizionali;<br />
• l’evoluzione e affinazione delle stesse<br />
tecnologie non può che favorire<br />
il mercato: si citano, a puro titolo di<br />
esempio:<br />
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Tab. 4 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale<br />
degli alimenti funzionali per area geografica: 2017 - 2021 (1)<br />
Area geografica / paese Milioni $ IMA% (2)<br />
2017 2021<br />
Nord America 10.900 14.235 + 6,9<br />
America latina 580 800 + 8,4<br />
Europa Occidentale 8.600 10.775 + 5,8<br />
Europa dell’ Est 165 215 + 6,8<br />
CSI 300 365 + 5,0<br />
Asia - Pacifico, di cui: 15.300 20.875 + 8,1<br />
. Giappone 11.660 13.175 + 3,1<br />
. Australia 540 610 + 3,1<br />
. altri paesi (3) 3.100 7.090 + 23,0<br />
Africa 150 200 + 7,5<br />
Medio Oriente 405 535 + 7,2<br />
Totale mondo 36.400 48.000 + 7,2<br />
(1)<br />
Tutti i dati sono a $ costante 2017<br />
(2)<br />
IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2017 - 2021<br />
(3)<br />
Tra gli altri paesi asiatici quelli a maggior tasso di sviluppo sono destinati<br />
ad essere India, Cina e Malaysia<br />
Fonte: consensus industrie <strong>alimentari</strong><br />
> la microincapsulazione, un processo<br />
tecnologico volto ad intrappolare<br />
un ingrediente funzionale<br />
detto “core” all’interno di un’altra<br />
sostanza detta “shell” oppure<br />
“carrier material”. Tale tecnologia<br />
consente diversi vantaggi, quali:<br />
preservare ingredienti funzionali<br />
termolabili o suscettibili all’ossidazione<br />
(tipicamente phyochemicals)<br />
durante i processi di trasformazione<br />
e/o conservazione; preservare ingredienti<br />
funzionali (esempio tipo: probiotici)<br />
dalle sfavorevoli condizioni<br />
gastriche; mascherare sapori non<br />
desiderati; prevenire reazioni indesiderate<br />
tra l’ingrediente e la matrice<br />
alimentare che lo circonda;<br />
> la nanoincapsulazione, che consente<br />
di immobilizzare alcuni nutrienti<br />
in diverse matrici e quindi<br />
di renderli resistenti alle proteasi e<br />
agli altri composti di denaturazione,<br />
rendendoli complessivamente<br />
più stabili alle variazioni di pH e di<br />
temperatura.<br />
Unico fattore che può fungere da<br />
parziale freno al mercato degli alimenti<br />
funzionali è quello del costo di<br />
A spingere<br />
ulteriormente<br />
il settore saranno<br />
alcune tecnologie<br />
innovative, come<br />
la micro- e la<br />
nanoincapsulazione,<br />
che consentono<br />
di immobilizzare<br />
alcuni ingredienti<br />
funzionali dentro<br />
altre sostanze<br />
o matrici<br />
tali alimenti, mediamente più elevato<br />
rispetto a quello degli alimenti convenzionali,<br />
che ne può limitare l’uso<br />
ad una fascia più ristretta di consumatori,<br />
anche se la crescente diffusione<br />
di tali prodotti abbinata all’evolvere<br />
delle tecnologie stesse crea progressivamente<br />
un effetto di “economia di<br />
scala” che tende a ridurre progressivamente<br />
i costi.<br />
A livello globale il mercato degli alimenti<br />
funzionali è previsto crescere<br />
a un tasso del 7,2% medio annuo<br />
nei prossimi anni, sostanzialmente in<br />
linea con il tasso di crescita registrato<br />
negli ultimi cinque anni, per arrivare<br />
ad attestarsi a 48 miliardi di dollari<br />
nel 2021. A differenza del passato il<br />
maggior traino al mercato mondiale<br />
verrà dai paesi emergenti, in particolare<br />
i paesi asiatici, escluso Giappone<br />
e Australia (tabella 4).<br />
Particolare sviluppo avranno alimenti<br />
arricchiti, ad aumentata concentrazione<br />
di un nutriente già normalmente<br />
presente nell’alimento (per<br />
esempio fiocchi di cereali arricchiti di<br />
vitamine e minerali).<br />
La ricerca inoltre si focalizza su composti<br />
<strong>alimentari</strong> biologicamente attivi.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
39
scienza&tecnologia<br />
Dagli stabilizzanti nano-strutturati<br />
all’uso dell’azoto gassoso<br />
per accrescere le proprietà<br />
antiossidanti, fino allo sviluppo<br />
delle colture probiotiche:<br />
ecco alcune fra le ultime novità<br />
nella produzione industriale<br />
di gelato.<br />
di Franco<br />
Bray<br />
NUOVI METODI PRODUTTIVI<br />
PER L’INDUSTRIA DEL GELATO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
40<br />
Presentiamo alcuni brevetti e innovazioni<br />
che hanno caratterizzato<br />
la recente evoluzione dell’industria<br />
del gelato.<br />
RIUTILIZZO ENERGETICO DEGLI<br />
SCARTI<br />
Utilizzo degli scarti dell’acqua di<br />
lavaggio nell’impianto contenenti<br />
residui di grasso, con un<br />
trattamento di acidificazione<br />
specifica che trasforma le molecole<br />
organiche del grasso, attraverso la reazione anaerobica,<br />
in acidi grassi volatili ottenendo così biogas utilizzabili<br />
come tali. La tecnica costituisce quindi un<br />
Interessante riutilizzo degli scarti in un contesto di economia<br />
circolare (Cina).<br />
NANO STABILIZZANTI<br />
Una miscela particolarmente attiva<br />
composta da Ginseng e comuni<br />
stabilizzanti, come alginato, guar<br />
ecc., sotto forma nano-strutturata,<br />
consente di ottenere identica<br />
funzione addensante, ma con una<br />
quantità di utilizzo che è drasticamente<br />
ridotta rispetto allo standard<br />
generalmente usato, in<br />
quanto, appunto, ottenuta in forma<br />
nano. (Romania)<br />
PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI<br />
Metodo per produrre un gelato stabile di fronte al pericolo<br />
di ossidazione. Il processo prevede di inserire nella<br />
miscela, in fase di overrun, azoto gassoso in nano forma.<br />
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scienza&tecnologia<br />
Il prodotto finito esposto in vetrina,<br />
oppure nel contenitore aperto, risulta<br />
più inossidabile, in superficie, in<br />
confronto al prodotto standard.<br />
(Corea).<br />
GELATO IPERPROBIOTICO<br />
Metodo per ottenere una cultura<br />
probiotica di 3 miliardi di concentrazione.<br />
Essa, incorporata nel gelato<br />
risulta del tutto stabile in termini di<br />
benefici nutrizionali per tutto il periodo<br />
di stoccaggio circa 12 mesi.<br />
(Unilever, Usa)<br />
Il gelato è un veicolo ideale per culture<br />
probiotiche sia per la presenza<br />
di proteine e lattosio sia per la sua<br />
composizione vicina al neutro (pH<br />
6.5), ma la sopravvivenza dei batteri<br />
può essere disturbata nel processi di<br />
freezing.<br />
Questa può essere aumentata in diversi<br />
modi: uso di materiali di confezionamento<br />
antiossidanti; microincapsulazione<br />
dei batteri; formazione<br />
di nano strutture; recentemente,<br />
l’uso della N 2<br />
in sostituzione dell’O 2<br />
durante il processo di overrun (Bray<br />
2016); per garantire il beneficio nutrizionale,<br />
i valori minimi dei batteri<br />
sono suggeriti in 107 cfu (colony<br />
forming unit)/g di gelato.<br />
Evidentemente quelli conclamati nel<br />
prodotto Unilever sono molto più<br />
alti. Il prodotto brevettato è probabilmente<br />
ulteriormente “stabilizzato”<br />
per garantire la sopravvivenza<br />
dei batteri.<br />
STUDIO DELLA STRUTTURA 3D<br />
Il primo studio con utilizzo della tomografia<br />
(XRT) visualizza l’effetto<br />
della fluttuazione della temperatura<br />
sulla struttura 3D del gelato. La tecnica<br />
usuale di controllo consente di<br />
vedere il gelato in sezione 2D per<br />
non alterare la struttura originale<br />
durante l’analisi. I ricercatori studiano<br />
in XRT il gelato ma devono usare<br />
un agente di contrasto al di sotto di<br />
10 µm. La nuova tecnica ha due vantaggi<br />
rispetto alla usuale precedente:<br />
mantiene il campione gelato,<br />
eliminando fluttuazioni di temperatura,<br />
fornisce miglior contrasto fra<br />
fase solida, liquida e gassosa senza<br />
uso di agente di contrasto e consente<br />
un immagine di alta risoluzione.<br />
I ricercatori hanno riscaldato e raffreddato<br />
lentamente il campione fra<br />
-15° e -5°C per circa 7 giorni.<br />
Usando questa nuova procedura viene<br />
osservato che la dimensione dei<br />
cristalli di ghiaccio aumentano irregolarmente,<br />
ma soprattutto che una<br />
maggiore presenza di globuli di aria<br />
impedisce la crescita dei cristalli stessi.<br />
Questo risultato significa che l’aria<br />
immessa nel prodotto rappresenta<br />
un mezzo per contrastare e<br />
ridurre alterazioni della struttura e<br />
quindi prolungare la conservazione<br />
del gelato.<br />
(Università di Manchester, 10-2017)<br />
Bray Consulting: franco_bray@<br />
fastwebnet.it<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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41
scienza&tecnologia<br />
PASTORIZZAZIONE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE<br />
totale verificato di oltre 3 kWh<br />
per ciclo.<br />
“Il valore aggiunto dell’innovazione<br />
sta nel fatto che una<br />
parte dell’energia trasferita<br />
proviene da fonte rinnovabile,<br />
essendo estratta dalla<br />
sorgente termica, aria o acqua.<br />
L’impiego poi di un refrigerante<br />
a basso impatto<br />
ambientale come la CO 2<br />
non<br />
è soggetto alle restrizioni imposte<br />
dalla recente normative<br />
sulla commercializzazione<br />
degli equivalenti sintetici”,<br />
commenta Luca Saraceno,<br />
ricercatore dello stesso laboratorio<br />
Enea. “Inoltre, il fluido<br />
di lavoro può raggiungere<br />
temperature notevolmente<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Un prototipo a basso impatto<br />
ambientale per la pastorizzazione<br />
degli alimenti negli<br />
impianti di piccola taglia, in<br />
grado di ridurre i consumi<br />
energetici del 70% nella fase<br />
di riscaldamento del processo<br />
e del 42% sull’intero ciclo,<br />
rispetto ai sistemi convenzionali.<br />
Si tratta del sistema innovativo<br />
PA.CO 2<br />
(PAsteurization with<br />
CO 2<br />
), realizzato da Enea, che<br />
impiega la CO 2<br />
come refrigerante<br />
e sfrutta l’energia dell’aria<br />
o dall’acqua, grazie a una<br />
pompa di calore reversibile, in<br />
grado cioè sia di scaldare che<br />
di raffreddare il fluido trattato.<br />
Il processo di pastorizzazione,<br />
il principale trattamento termico<br />
che serve a distruggere<br />
gli organismi patogeni presenti<br />
in alimenti come latte,<br />
birra, vino, succhi di frutta,<br />
uova e conserve, è costituito<br />
da tre fasi: riscaldamento<br />
– che richiede di mantenere<br />
l’alimento per 15-30 minuti a<br />
temperature fino a 85°C – raffreddamento<br />
e conservazione<br />
della miscela alimentare.<br />
“I pastorizzatori di piccola e<br />
media taglia effettuano le fasi<br />
di raffreddamento e conservazione<br />
post-pastorizzazione<br />
con un ciclo frigorifero standard<br />
mentre la fase di riscaldamento,<br />
ossia la pastorizzazione<br />
vera e propria, viene svolta<br />
con apposite resistenze elettriche,<br />
che incidono fortemente<br />
sui consumi energetici complessivi”,<br />
sottolinea Raniero<br />
Trinchieri del Laboratorio<br />
Sviluppo Processi Chimici e<br />
Termofluidodinamici per l’Energia<br />
dell’Enea.<br />
“In questo contesto le pompe<br />
di calore reversibili possono<br />
essere impiegate nella pastorizzazione,<br />
con benefici sia in<br />
termini di efficienza e risparmio<br />
energetico, sia di compatibilità<br />
ambientale in quanto il<br />
principio di funzionamento è<br />
in grado di garantire nel riscaldamento<br />
un effetto utile superiore<br />
alla potenza elettrica assorbita”,<br />
conclude Trinchieri.<br />
PA.CO 2<br />
è stato inoltre dotato<br />
di un sistema di controllo innovativo,<br />
che ottimizza il ciclo<br />
termodinamico in ogni condizione<br />
d’esercizio e consente<br />
di rendere l’intero processo di<br />
pastorizzazione più efficiente,<br />
con un risparmio energetico<br />
superiori a quelle ottenibili<br />
con tecnologie tradizionali,<br />
consentendo quindi di effettuare<br />
la pastorizzazione con<br />
tempi e consumi molto minori”,<br />
conclude Saraceno.<br />
Per confermare le stime di performance<br />
e analizzare nuovi<br />
modelli di calcolo che dimostrano<br />
ulteriori riduzioni del<br />
fabbisogno energetico fino al<br />
15%, ma anche ampliare gli<br />
ambiti applicativi dell’innovazione,<br />
nei prossimi mesi i<br />
ricercatori eseguiranno nuovi<br />
test nell’ambito di una nuova<br />
fase sperimentale i cui risultati<br />
sono attesi per il 2019.<br />
42<br />
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scienza&tecnologia<br />
SE IL CIBO DEL FUTURO VERRÀ DAGLI ECOSISTEMI BATTERICI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Il cibo del futuro? Il segreto sta nei batteri. È<br />
la promessa di Circles, un nuovo, imponente<br />
progetto di ricerca europeo che punta a<br />
rivoluzionare la produzione alimentare migliorandone<br />
sicurezza, produttività, qualità<br />
e sostenibilità. Come? Sfruttando le enormi<br />
potenzialità di attori molto, molto piccoli: le<br />
comunità di microrganismi – note come microbiomi<br />
– che colonizzano ogni nicchia ecologica<br />
sul pianeta, inclusi tutti gli esseri viventi.<br />
Premiato dalla Commissione Europa con un<br />
ampio finanziamento – circa 10 milioni di<br />
euro – nell’ambito del programma Horizon<br />
2020, Circles è coordinato dall’Università di<br />
Bologna. L’Ateneo bolognese – che proprio<br />
in questi giorni ospita il kick-off meeting di<br />
avvio del progetto – sarà alla guida di un<br />
vasto consorzio di 30 partner provenienti da<br />
14 paesi europei. Parteciperanno sia istituti<br />
di ricerca leader nel campo della microbiologia,<br />
della genetica e delle scienze ambientali<br />
che aziende di punta nel settore della<br />
produzione alimentare come Aia, Orogel,<br />
Eurovix, DSM Nutritional Products e Bolton<br />
Alimentari, oltre ad esperti di business planning<br />
e di comunicazione.<br />
Uno sforzo collettivo che ha come obiettivo<br />
la creazione di Smart Microbiome Food<br />
Products: nuovi alimenti a base di ortaggi,<br />
carne e pesce nati da sistemi <strong>alimentari</strong> in<br />
cui i microbiomi di animali e piante saranno<br />
ottimizzati per realizzare in modo sostenibile<br />
prodotti di qualità superiore.<br />
IL SEGRETO NEL MICROBIOMA<br />
La produzione alimentare a livello globale<br />
sta mettendo a dura prova la conservazione<br />
e la disponibilità di risorse naturali. E i problemi<br />
sono destinati a crescere. Si stima che<br />
nel 2050 la popolazione mondiale arriverà<br />
a contare circa 9,7 miliardi di persone: produrre<br />
cibo sufficiente per tutti sarà una delle<br />
sfide più difficili per il genere umano. Per<br />
superarla, i sistemi di produzione alimentare<br />
dovranno diventare estremamente efficienti:<br />
filiere in grado di produrre cibo sicuro<br />
e nutriente, riducendo al tempo stesso in<br />
modo deciso l’impatto ambientale.<br />
Una delle strade più promettenti per arrivare<br />
a questo risultato sta nel potenziale<br />
metabolico dei microbiomi, le vastissime<br />
comunità di microorganismi – batteri, virus,<br />
funghi – che colonizzano ambienti, piante<br />
e animali. “Viviamo in un mondo popolato,<br />
in termini numerici, principalmente da<br />
batteri”, spiega Marco Candela, docente<br />
dell’Università di Bologna che coordina il<br />
progetto. “Per questo è importante imparare<br />
a conoscerli e a convivere con loro, in<br />
modo da poter anche usare le loro abilità<br />
per migliorare la salute globale e promuovere<br />
un’economia sostenibile”.<br />
Studi approfonditi su questi microorganismi<br />
hanno mostrato che la loro presenza<br />
è fondamentale per garantire lo sviluppo e<br />
la salute di tutti gli esseri viventi. “Oggi si<br />
guarda in modo integrato alla relazione tra<br />
un ambiente o un organismo e il microbioma<br />
che lo abita”, continua Marco Candela.<br />
“Per questo, i microbiomi rappresentano<br />
un potenziale probiotico per tutti gli attori<br />
principali nella filiera di produzione dell’alimento,<br />
from farm to fork: suolo, acqua,<br />
mangimi, piante e animali, prodotto finale,<br />
ambiente, prodotti di scarto, lavoratori e,<br />
infine, consumatori”.<br />
Circles (Controlling mIcRobiomes<br />
CircuLations for bEtter food Systems) parte<br />
proprio da qui: esplorare, traslare e diffondere<br />
applicazioni innovative basate sui microbiomi<br />
per migliorare la performance e la<br />
sostenibilità dei sistemi <strong>alimentari</strong>.<br />
IL VIAGGIO DI CIRCLES<br />
Nel corso del progetto, che durerà cinque<br />
anni, saranno studiate e migliorate filiere <strong>alimentari</strong><br />
già esistenti, grazie alla collaborazione<br />
delle aziende partecipanti. Ci saranno<br />
dei veri e propri “laboratori sul campo” che<br />
permetteranno di sperimentare soluzioni innovative<br />
su sei sistemi <strong>alimentari</strong> strategici<br />
per il mercato europeo: gli ortaggi (pomodori<br />
e spinaci), l’allevamento intensivo (polli<br />
e suini), l’acquacoltura e la pesca (l’orata nel<br />
Mediterraneo e il salmone nell’Atlantico).<br />
I ricercatori prepareranno strumenti specifici<br />
in grado di modulare e ottimizzare<br />
la composizione dei microbiomi (Smart<br />
Microbiome Modulators) da utilizzare in<br />
modo integrato e circolare. In questo modo<br />
sarà possibile ottimizzare tutta la filiera produttiva,<br />
migliorando qualità, produttività, sicurezza<br />
e sostenibilità dell’intero processo<br />
produttivo.<br />
Circles, insomma, arriverà a definire un<br />
nuovo paradigma di produzione sostenibile,<br />
basato sullo sfruttamento dei microbiomi:<br />
un vero e proprio Smart Microbiome Food<br />
System che permetterà di produrre alimenti<br />
di qualità superiore (Smart Microbiome<br />
Food Products) a base di ortaggi, carne e<br />
pesce. “Tutti i cibi saranno certificati, grazie<br />
anche ad un innovativo metodo di etichettatura<br />
che garantirà la trasparenza sulla<br />
qualità del processo produttivo”, dice il professor<br />
Candela. “Questi Smart Microbiome<br />
Food Systems saranno il risultato finale che<br />
Circles offrirà all’Europa di domani. Una<br />
sfida importante che permetterà di fare un<br />
passo in avanti verso un’economia alimentare<br />
più sicura e sostenibile”.<br />
44<br />
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aromatico desiderato, senza alterare il sapore del<br />
prodotto ed eliminando i composti volatili indesiderati.
energia<br />
2G sta costantemente<br />
sviluppando la sua<br />
presenza sul mercato<br />
italiano, dove è presente<br />
con i suoi impianti di<br />
cogenerazione, in grado<br />
di soddisfare le necessità<br />
di aziende di diversa<br />
taglia e appartenenti<br />
ai settori più eterogenei.<br />
| di<br />
Francesco Goi<br />
PRODUZIONE DI CALORE<br />
ED ELETTRICITÀ CON CONCETTI<br />
ENERGETICI INNOVATIVI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Nelle foto in alto:<br />
magazzino di 2G<br />
Energy<br />
Nel 1995 Christian Grotholt e Ludger Gausling fondano<br />
la 2G Energietechnik GmbH ad Heek (Germania). Il nome<br />
“2G” deriva appunto dalla prima lettera dei cognomi dei<br />
due fondatori.<br />
A distanza di 23 anni, la società è diventata un riferimento<br />
nel settore della cogenerazione, con una ricca<br />
gamma di prodotti, con potenza elettrica tra i 20 kW e i<br />
2.000 kW, e un’importante presenza sul mercato internazionale.<br />
Per fare il punto sull’attività del Gruppo e, soprattutto, sui<br />
recenti sviluppi nel mercato italiano abbiamo incontrato<br />
Christian Manca, CEO di 2G Italia Srl.<br />
Ci avviciniamo alla fine del <strong>2018</strong> ed è possibile tracciare un<br />
primo bilancio sull’andamento dell’attività di 2G. I risultati<br />
ottenuti hanno soddisfatto le vostre aspettative?<br />
A livello di gruppo, stiamo ottenendo risultati sempre più<br />
brillanti, avendo installato più di 5000 impianti in 43 Paesi.<br />
Oltre che alle forniture la società ha dedicato una crescente<br />
attenzione al Service, costituendo una struttura<br />
dedicata alle revisioni delle macchine.<br />
In Italia, dove siamo presenti dal 2010, siamo partiti con<br />
i cogeneratori a biogas, già con l’obiettivo di affrontare<br />
il mercato del gas naturale, il più grande, che consente<br />
applicazioni in diversi settori.<br />
La crescita è stata continua e particolarmente significativa<br />
nel biennio 2017-<strong>2018</strong>, quando abbiamo realizzato la<br />
maggior parte degli impianti a gas naturale nelle taglie<br />
da 20 kW a 1 MW. Abbiamo operato in diversi settori,<br />
dall’alberghiero alla grande industria.<br />
La struttura attuale è stata concepita per effettuare non<br />
solo la progettazione e la vendita, ma anche per attuare<br />
un rapporto di partnership di lungo termine con il cliente<br />
finale.<br />
46<br />
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energia<br />
In quali ambiti ritiene vi siano le possibilità<br />
per incrementare ulteriormente<br />
la presenza?<br />
Il nostro prodotto si adatta a tutti i settori,<br />
ma riteniamo di poter migliorare<br />
l’affermazione soprattutto nelle piccole<br />
e medie imprese che, per come è<br />
costituito il tessuto industriale italiano,<br />
offrono molte potenzialità.<br />
La mentalità sta cambiando e anche<br />
questa tipologia di società apprezza<br />
sempre di più i vantaggi legati all’utilizzo<br />
degli impianti di cogenerazione.<br />
In questa ottica abbiamo costituito una<br />
struttura in grado di supportare il cliente<br />
nelle sue esigenze, anche attraverso<br />
la fornitura di soluzioni tailor-made.<br />
Lo staff italiano, in crescita costante,<br />
ha raggiunto le 17 unità e, entro la<br />
fine dell’anno, saremo in una ventina<br />
di persone. Il Gruppo 2G, nella sua<br />
globalità, può contare su oltre 600 dipendenti.<br />
Come avete affrontato il settore alimentare,<br />
uno dei tradizionali punti di<br />
forza del made in Italy?<br />
Anche in questo campo stiamo crescendo<br />
gradualmente e già disponiamo<br />
referenze nei comparti dei caseifici<br />
e dei prosciuttifici; recentemente abbiamo<br />
chiuso una commessa “chiavi<br />
in mano” con un birrificio molto conosciuto.<br />
Nel mondo alimentare non ci<br />
fermiamo alla classica cogenerazione;<br />
nel food c’è da produrre il freddo, il vapore,<br />
implementare le nostre macchine<br />
nelle diverse linee di produzione.<br />
vello mondiale , dispone di un prodotto<br />
molto efficiente, che garantisce risultati<br />
facilmente misurabili.<br />
In altri paesi avete già operato con successo<br />
nel food o l’Italia, tradizionalmente<br />
leader in questo ambito, è destinata<br />
a rappresentare un riferimento per la<br />
vostra attività?<br />
Abbiamo sviluppato numerose esperienze<br />
su mercati primari (Germania,<br />
Stati Uniti e altri), ma il settore alimentare<br />
italiano offre certamente molte<br />
opportunità.<br />
L’attività delle altre società del Gruppo<br />
fornisce un bagaglio di esperienze im-<br />
Christian Manca,<br />
CEO di 2G Italia Srl<br />
Particolari dei<br />
motori 2G<br />
Oltre che sulla qualità della tecnologia,<br />
su quali fattori puntate per prevalere<br />
sulla concorrenza impegnata nei vostri<br />
stessi settori applicativi?<br />
Oltre al lavoro svolto dalla rete vendita,<br />
il passaparola acquista un’importanza<br />
rilevante: cerchiamo di fare in modo<br />
che i clienti potenziali dialoghino con<br />
chi utilizza le nostre tecnologie. La<br />
maggior parte delle aziende dispone<br />
già di impianti per il risparmio energetico<br />
e ha la possibilità di confrontare i<br />
vantaggi delle diverse tecnologie.<br />
2G è uno dei maggiori costruttori a liportante<br />
anche per lo sviluppo dell’attività<br />
in Italia?<br />
Oggi il Gruppo comprende 10 filiali<br />
in Europa e negli USA, oltre agli uffici<br />
commerciali. Siamo in contatto con<br />
tutti i colleghi con i quali realizziamo<br />
incontri con cadenza annuale; una comunicazione<br />
efficiente fa parte della<br />
filosofia di 2G, è particolarmente importante<br />
e rappresenta un supporto<br />
per la rete vendita.<br />
La cogenerazione sta rapidamente<br />
consolidando la sua affermazione.<br />
Nel frattempo continua lo sviluppo<br />
tecnologico o le soluzioni disponibili<br />
sono sufficienti per soddisfare l’attuale<br />
domanda?<br />
Sulla tecnologia non ci fermiamo<br />
mai: presso il dipartimento Ricerca &<br />
Sviluppo, situato presso la Casa Madre<br />
in Germania, operano 40 ingegneri che<br />
sviluppano sia la parte motoristica, sia<br />
i componenti (candele, teste, pistoni,<br />
ecc.). Una recente novità è rappresentata<br />
dalle serie aura, di taglia da 100-<br />
150 kW, sviluppata appositamente per<br />
le metropoli (Tokio, Francoforte, Milano)<br />
che, nel rispetto delle normative finalizzate<br />
alla salvaguardia del nostro pianeta,<br />
riduce i livelli di emissione. La nostra tecnologia,<br />
senza essere integrata con un<br />
SCR (riduzione selettiva catalitica) o un<br />
altro sistema di elaborazione dei gas di<br />
scarico, riesce già a garantire le emissioni<br />
richieste.<br />
Il mercato italiano, di fronte all’evidenza<br />
di un sensibile risparmio energetico,<br />
è più disponibile a dotarsi di tecnologie<br />
innovative o ancora attende l’imposizione<br />
delle normative?<br />
Dal mio punto di vista, non ci sono alternative<br />
a queste tecnologie di risparmio<br />
energetico. Se vogliamo uscire dal<br />
nucleare e dal carbone, essendo noti<br />
i limiti dell’energia eolica e solare, in<br />
qualche modo occorre ottimizzare le<br />
nostre reti, non ancora in grado di assicurare<br />
un’alimentazione sufficiente per<br />
tutte le abitazioni. A livello emissioni,<br />
Germania o Inghilterra sono un passo<br />
avanti e stanno inducendo anche gli<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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47
energia<br />
Impianto 2G installato presso<br />
Azienda Agricola Nolli<br />
Nel settore materie plastiche, inoltre,<br />
abbiamo alle spalle la Casa Madre che<br />
vanta una notevole esperienza nel<br />
mercato più importante del mondo. In<br />
Germania disponiamo anche di molte<br />
importanti referenze e di contatti<br />
disponibili a mostrare l’efficacia delle<br />
nostre tecnologie.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
altri Paesi a perseguire questi miglioramenti<br />
per salvaguardare la salute del<br />
pianeta.<br />
Anche l’Italia tende ad adottare le normative<br />
più avanzate, nella convinzione<br />
che il futuro vada in questa direzione.<br />
Da parte nostra, siamo già preparati a<br />
fornire un prodotto rispondente alla<br />
legislazione più rigorosa.<br />
Sulla base dei vostri contatti in numerosi<br />
settori industriali, ritiene che la ripresa<br />
italiana di questi ultimi anni possa ulteriormente<br />
consolidarsi?<br />
Siamo molto fiduciosi sulla possibilità<br />
di crescere ulteriormente sul mercato<br />
italiano, uno dei più importanti per il<br />
nostro gruppo in Europa. Le potenzialità<br />
ci sono e, dal nostro punto di vista,<br />
siamo solo all’inizio.<br />
Facciamo molto affidamento sulle<br />
partnership che rappresentano una<br />
chiave in più per ottenere nuove affermazioni:<br />
in Germania questo approccio<br />
sta funzionando molto bene e<br />
pensiamo di poterlo affermare anche<br />
in Italia.<br />
Per quanto riguarda il Service, la struttura<br />
attuale è in grado di soddisfare<br />
tutte le esigenze nel Nord e Centro<br />
Italia; più recentemente, con i primi<br />
successi commerciali, abbiamo sviluppato<br />
anche la presenza nel Sud.<br />
Con l’efficacia del Service si concretizza<br />
la nostra vocazione al tailor-made;<br />
i potenziali clienti sono soddisfatti<br />
nell’apprendere di poter contare, in<br />
tempi molto brevi, sull’intervento di<br />
tecnici operanti non lontano dalla<br />
loro sede.<br />
Oltre alla sede principale di Vago di<br />
Lavagno (VR) disponiamo di magazzini<br />
in Piemonte e a Perugia.<br />
Dovendo affrontare settori così diversificati,<br />
disponete di personale<br />
con esperienze specifiche nei diversi<br />
ambiti?<br />
Il rapporto di partnership lo sviluppiamo<br />
anche con i nostri fornitori,<br />
in modo da mettere a disposizione<br />
del mercato personale esperto per<br />
sviluppare un progetto: è importante<br />
soprattutto realizzare il corretto<br />
dimensionamento dell’impianto per<br />
ottenere l’ottimizzazione della resa.<br />
Altri impianti 2G<br />
In quale misura le esigenze del mercato<br />
italiano sono considerate dalla Casa<br />
Madre per lo sviluppo delle strategie di<br />
crescita?<br />
Siamo una delle prime filiali di 2G, operante<br />
in un mercato molto qualificato,<br />
per cui le esigenze manifestate dai<br />
nostri clienti sono molto considerate.<br />
Le nostre esperienze positive, ma anche<br />
quelle eventualmente meno riuscite,<br />
sono considerate molto istruttive<br />
per l’evoluzione tecnologica del<br />
Gruppo.<br />
In Italia avete previsto, per i prossimi<br />
mesi, la partecipazioni a fiere o convegni?<br />
Siamo reduci dalla partecipazione a<br />
mcTER, Mostra Convegno per le applicazioni<br />
di Cogenerazione, che si è<br />
tenuta nel mese di ottobre a Verona:<br />
si tratta di una manifestazione mirata<br />
che non richiede un impegno troppo<br />
oneroso da parte dei partecipanti.<br />
Peraltro, con gli strumenti di comunicazione<br />
attualmente disponibili, la funzione<br />
di questi eventi in molti settori è<br />
cambiata: le novità tecnologiche sono<br />
già note e la fiera rappresenta soprattutto<br />
un’occasione per incontrare clienti<br />
e potenziali partner.<br />
Per concludere, quali sono le priorità su<br />
cui puntate maggiormente per consolidare<br />
e proseguire la crescita in atto?<br />
Oggi siamo presenti in numerosi settori,<br />
dall’alberghiero ai diversi comparti<br />
del manifatturiero: l’obiettivo è quello<br />
di rimanere in questi settori di riferimento<br />
e di sfruttare tutte le potenzialità<br />
che offrono.<br />
Sia la meccanica sia la parte software<br />
dei nostri impianti rispondono a tutte le<br />
esigenze più sentite dei diversi mercati.<br />
48<br />
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energia<br />
IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE IN MODELLO ESCO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Attiva nel mercato italiano delle bevande, Acqua Minerale San<br />
Benedetto si è affermata grazie al know-how tecnologico di cui<br />
dispone, che le ha consentito di apportare rilevanti innovazioni di<br />
prodotto e di processo, insieme all’adozione di strategie e visioni<br />
di mercato che si sono dimostrate vincenti. Recentemente lo<br />
stabilimento di Scorzè (VE) è stato equipaggiato con un impianto<br />
di trigenerazione all’avanguardia dal punto di vista tecnologico,<br />
per la cui realizzazione e gestione è stato scelto il modello ESCo.<br />
In base ad esso l’azienda non ha acquistato l’impianto e non si<br />
deve fare carico della sua gestione e manutenzione, né assumere<br />
i rischi normativi legati all’adozione di sistemi di autoproduzione<br />
di energia. San Benedetto ha infatti siglato un contratto di servizio<br />
energetico della durata di 10 anni con E.ON, impegnandosi<br />
a consumare energia elettrica e termica come definito in fase di<br />
diagnosi energetica.<br />
I fattori che contraddistinguono questo impianto sono le soluzioni<br />
tecniche e logistiche adottate, per poter garantire al tempo stesso<br />
un’adeguata flessibilità del flusso energetico e un contenimento<br />
dell’area dedicata allo stabilimento. A questo si aggiunge la compatibilità<br />
con l’evoluzione del mercato elettrico: coerentemente<br />
con la nuova normativa (delibera AEEGSI 300/2017) anche gli<br />
impianti di produzione possono infatti partecipare al Mercato dei<br />
Servizi di Dispacciamento, fornendo elettricità alla rete elettrica<br />
nei momenti di richiesta di picco. Per poterlo fare è necessario<br />
ottimizzare la produzione energetica per soddisfare il fabbisogno<br />
energetico del processo produttivo, e al tempo stesso offrire i<br />
servizi di cui la rete elettrica ha necessità in misura crescente. Il<br />
modello ESCo proposto da E.ON prevede anche questo: l’impianto<br />
viene gestito in base alle esigenze della produzione, ma<br />
senza perdere le opportunità che nascono dall’evoluzione del<br />
sistema elettrico.<br />
Soluzioni tecniche e logistiche dell’impianto<br />
La produzione di acque minerale è un processo produttivo continuo<br />
con un grande fabbisogno di energia elettrica, termica e<br />
frigorifera. Le utenze principali sono le macchine per la produzione<br />
delle bottiglie in PET e le linee di imbottigliamento. La scelta<br />
dell’adozione di un impianto di trigenerazione è nata dalla necessità<br />
di ridurre i costi energetici e le emissioni. L’impianto, basato<br />
su tre motori a gas metano da 4,4 MWe ciascuno, è in grado di<br />
produrre 13,2 MWe, 6 MWt di acqua calda, 6 tonnellate/ora di<br />
vapore con 3 caldaie a recupero, 6,6 MWf con tre assorbitori<br />
al bromuro di litio. Complessivamente ha un’efficienza elettrica<br />
superiore al 43% e un’efficienza complessiva dell’86-88%.<br />
Attualmente l’impianto è in grado di coprire la quasi totalità del<br />
fabbisogno energetico dello stabilimento, consentendo un risparmio<br />
molto significativo sul costo dell’energia. Da un punto<br />
di vista ambientale riduce le emissioni di circa 17.300 tonnellate/<br />
anno di CO 2<br />
equivalente.<br />
L’utilizzo di tre motori distinti permette di disporre della flessibilità<br />
di produzione energetica adeguata a seguire le richieste<br />
energetiche dello stabilimento. Di fatto si tratta di tre impianti<br />
che operano in parallelo, in grado di gestire una variazione estesa<br />
del flusso energetico, da un minimo di 2 MWe fino a un massimo<br />
13MWe. A questo si aggiunge che, durante i fermi macchina per<br />
attività di manutenzione, l’impianto resta comunque operativo,<br />
garantendo sempre la disponibilità di almeno 2 motori su 3.<br />
Il progetto ha anche interessanti caratteristiche architetturali: nonostante<br />
l’area dello stabilimento sia molto ampia, la disponibilità<br />
di spazio libero era comunque estremamente limitata e l’area che<br />
avrebbe impegnato un impianto da 13,2MWe, se sviluppato su<br />
un unico piano, sarebbe stata certamente invasiva. Per questo<br />
è stata progettata una struttura verticale su tre livelli, nei quali il<br />
piano terra ospita i motori e gli assorbitori, il primo piano l’elettronica<br />
di controllo e le interconnessioni principali, il terzo le caldaie<br />
a recupero e le torri evaporative. L’edificio in cemento armato,<br />
costruito appositamente, ha un’altezza di 20 metri e una pianta<br />
di 40 metri per 20 metri. In considerazione del terreno cedevole<br />
sul quale appoggia l’edificio, è stata realizzata una fondazione<br />
palificata, in appoggio a su circa 160 pali del diametro variabile<br />
tra 30 cm e 60 cm, ciascuno di un’altezza di 18 metri circa.<br />
50<br />
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componenti<br />
CUSCINETTI CHE ABBATTONO<br />
I COSTI DI MANUTENZIONE<br />
Un’azienda britannica produttrice<br />
di tortilla si è rivolta a NSK<br />
per risolvere i problemi causati<br />
dal cedimento dei supporti ritti<br />
sulla sezione multinastro di<br />
una linea di lavorazione della<br />
pasta, che si guastavano ogni<br />
sei settimane. L’indagine degli<br />
esperti di NSK ha ricondotto i<br />
cedimenti all’ingresso di particelle<br />
di farina e all’allentamento<br />
dei grani di fissaggio (scorrimento<br />
dell’albero) indotto<br />
dalle vibrazioni. È stato quindi<br />
consigliato al produttore di<br />
tortilla di sostituire i normali<br />
supporti ritti con unità schermate<br />
a triplo labbro<br />
Self-Lube e collari di bloccaggio<br />
eccentrici di NSK. I nuovi<br />
cuscinetti hanno prolungato la<br />
durata operativa da sei settimane<br />
a oltre un anno, assicurando<br />
un notevole risparmio di<br />
costi.<br />
La sezione di lievitazione<br />
dell’impianto per la produzione<br />
di tortillas contiene in totale<br />
42 rulli che, prima dell’intervento<br />
di NSK, erano sostenuti<br />
ciascuno da due supporti ritti<br />
con inserti a tenuta con singolo<br />
labbro e I grani di fissaggio.<br />
La velocità di rotazione è di<br />
circa 120 giri/min. I rulli azionano<br />
un nastro che trasporta<br />
le tortillas per il tempo necessario<br />
alla lievitazione. I dischi<br />
di pasta viaggiano da un’estremità<br />
all’altra della linea, si rovesciano<br />
sul nastro sottostante<br />
e ripercorrono il tragitto nella<br />
direzione opposta. Questa sequenza<br />
viene ripetuta fino a<br />
quando le tortillas non entrano<br />
nel forno per la cottura.<br />
I trasportatori operano in condizioni<br />
gravose, esposti all’azione<br />
di particelle di farina e<br />
altre sostanze. Questa situazione<br />
costringeva il produttore<br />
di tortillas a sostituire gli inserti<br />
dei supporti e i rulli stessi<br />
all’incirca ogni sei settimane. I<br />
cuscinetti risultavano danneggiati<br />
a causa della pesante<br />
contaminazione e dei danni<br />
provocati dallo scorrimento al<br />
foro del cuscinetto, mentre il<br />
rullo doveva essere sostituito<br />
perché il diametro dell’albero<br />
in corrispondenza della superficie<br />
di montaggio del cuscinetto<br />
era sottodimensionato<br />
(a causa dell’usura provocata<br />
dallo scorrimento tra albero e<br />
cuscinetto).<br />
Ogni cedimento richiedeva un<br />
numero rilevante di ore/uomo<br />
per effettuare la sostituzione,<br />
oltre a generare lunghi fermi e<br />
perdite di produzione costose.<br />
L’adozione delle unità schermate<br />
a triplo labbro Self-Lube<br />
di NSK ha invece azzerato i cedimenti<br />
nell’arco di 12 mesi.<br />
Complessivamente i risparmi<br />
annuali ottenuti dal produttore<br />
di tortilla sono stati stimati<br />
in 54.665 euro.<br />
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Sternchemie GmbH & Co. KG<br />
Phone: +49 / (0) 40 / 284 039-0<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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www.sternchemie.de<br />
51
sicurezza<br />
UN UNICO INDUMENTO PROTETTIVO CON PIÙ FUNZIONI<br />
Gli indumenti protettivi vengono<br />
a volte mal tollerati dagli operatori,<br />
che li ritengono non particolarmente<br />
confortevoli e pesanti,<br />
soprattutto perché ostacolano<br />
i movimenti. Un problema che<br />
il fornitore di servizi tessili Mewa<br />
affronta con una costante attività<br />
di ricerca, sviluppando linee di abbigliamento<br />
realizzate con tessuti<br />
leggeri e comodi da indossare. La<br />
linea Mewa Dynamic, nelle due<br />
versioni Construct e Industrie,<br />
rappresenta un risultato ottimale<br />
in termini di ergonomia e flessibilità,<br />
perché arricchita da dettagli<br />
finalizzati a garantire la massima<br />
libertà di movimento.<br />
La ricerca Mewa è però andata oltre:<br />
con Mewa Dynamic Allround<br />
è stata infatti sviluppata una variante<br />
protettiva multifunzione,<br />
studiata per proteggere dal calore,<br />
dagli agenti chimici, dalle<br />
cariche statiche e che è inoltre<br />
certificata contro i rischi termici<br />
da arco elettrico. È quindi ideale<br />
per specifici settori industriali e<br />
per gli operatori che svolgono attività<br />
diversificate. Nonostante la<br />
funzione protettiva e la resistenza<br />
dei tessuti, la linea si distingue<br />
per i tagli comodi ed ergonomici,<br />
la leggerezza e la praticità dei<br />
modelli. L’abbigliamento di protezione<br />
contro il calore, le fiamme<br />
e i lavori di saldatura Mewa<br />
Dynamic Allround è certificato<br />
EN ISO 11611 A1, Classe 1 &<br />
EN ISO 11612 A1, B1, C1, D1,<br />
E3, F1 – Protezione da fiamme,<br />
calore e lavori di saldatura; EN<br />
1149-5 Proprietà elettrostatiche<br />
Antistatica e EN 61482-1-2,<br />
Classe 1 – Abbigliamento protettivo<br />
contro i rischi termici di un<br />
arco elettrico. L’abbigliamento è<br />
disponibile anche nelle seguenti<br />
varianti: con protezione dagli<br />
agenti chimici; con protezione<br />
dagli archi elettrici (Classe 2); con<br />
protezione dagli archi elettrici<br />
(Classe 2) e dagli agenti chimici.<br />
Mewa Dynamic Allround non si<br />
acquista ma si noleggia grazie<br />
al sistema di servizi che l’azienda<br />
tedesca ha accuratamente<br />
studiato per sollevare il cliente<br />
dalle incombenze relative alla<br />
gestione dell’abbigliamento da<br />
lavoro dei dipendenti. La consulenza,<br />
soprattutto nei casi in cui<br />
in azienda vengano effettuate<br />
più tipologie di lavoro concomitanti,<br />
viene inserita in un contesto<br />
generale di valutazione dei<br />
rischi. È il primo step, peraltro<br />
fondamentale, di cui si occupa<br />
Mewa, prima di stabilire quale<br />
sia la linea più adatta, le quantità<br />
e le taglie necessarie. Una<br />
volta consegnati gli indumenti,<br />
questi vengono periodicamente<br />
ritirati, lavati e riconsegnati puliti,<br />
ma solo dopo aver superato il<br />
controllo di qualità e dopo aver<br />
verificato che sono ancora conformi<br />
alle norme per cui sono<br />
stati certificati. In caso contrario,<br />
vengono riparati o sostituiti.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
52<br />
PLC RIDONDATO CON LIVELLO DI SICUREZZA SIL2<br />
La serie di PLC modulari MELSEC iQ-R di<br />
Mitsubishi Electric è ora disponibile anche<br />
come soluzione di controllo ridondato, per<br />
prestazioni elevate e una maggiore affidabilità.<br />
Il sistema integra nel PLC una serie di<br />
funzioni di monitoraggio e di gestione della<br />
sicurezza che consentono di proteggere<br />
persone e ambiente nei processi produttivi.<br />
Negli ultimi anni, la conformità agli standard di<br />
sicurezza internazionali è diventata un requisito<br />
fondamentale per i mercati globali. Ma non<br />
solo: anche la riduzione dei fermi impianto a<br />
seguito di eventuali guasti dei sistemi di controllo<br />
ha assunto un ruolo sempre più importante.<br />
Molte applicazioni critiche richiedono<br />
una ridondanza totale, con livello di sicurezza<br />
SIL 2 come definito dalla norma IEC 61508,<br />
in modo da consentire il funzionamento dei<br />
sistemi di controllo anche in caso di guasto o<br />
danno accidentale alla CPU primaria.<br />
La coppia di PLC ridondanti della serie<br />
MELSEC iQ-R rispetta i requisiti di funzionalità<br />
previsti dalla norma, come confermato<br />
dalla certificazione rilasciata da TUV<br />
Rheinland ® . Le specifiche relative alla ridondanza<br />
prevedono un doppio rack PLC contenente<br />
tutti i moduli, che l’unità principale<br />
commuterà in istantaneo.<br />
La piattaforma di ingegneria, il software GX<br />
Works3, integra in un unico ambiente sia la<br />
programmazione del controllo di processo<br />
che quella della sicurezza in un unico ambiente.<br />
Questo permette di eseguire programmi<br />
integrati di<br />
processo e sicurezza<br />
utilizzando un unico<br />
modulo CPU ed eliminando<br />
così i costi<br />
e i tempi associati<br />
all’acquisto e all’installazione di un controllore<br />
di sicurezza separato.<br />
L’integrità e l’affidabilità dei processi sono le<br />
ragioni principali che spingono gli operatori<br />
a installare controllori automatici ridondanti<br />
nei propri sistemi, ed è per lo stesso motivo<br />
che è stato aggiunto un ulteriore livello di<br />
protezione all’architettura di ridondanza di<br />
base della serie iQ-R. Questa versione dispone<br />
di un modulo CPU per processi SIL2 e un<br />
modulo con funzione SIL2 separato collocati<br />
accanto al modulo di alimentazione, nell’unità<br />
base, insieme al modulo di sincronizzazione<br />
dati. Questo garantisce un funzionamento<br />
continuo, con passaggio in standby in<br />
caso di errore nel sistema di controllo attivo.
sicurezza<br />
TECNOLOGIA TRACK & TRACE<br />
CONTRO LE FRODI ALIMENTARI<br />
Il boom dell’acquisto di prodotti <strong>alimentari</strong><br />
online potrebbe aprire le porte a una maggiore<br />
quantità di prodotti contraffatti non<br />
sicuri. A lanciare l’allarme è uno dei principali<br />
esperti nell’ispezione prodotti di Mettler<br />
Toledo. “La contraffazione alimentare è un<br />
problema sempre più diffuso nel mondo,<br />
dovuto in parte all’enorme sviluppo del mercato<br />
digitale. Chiunque può aprire un negozio<br />
online e proporsi come venditore di<br />
prodotti <strong>alimentari</strong> ‘in regola’ senza troppi<br />
obblighi normativi”, ha dichiarato Roberto<br />
Scanu di Mettler Toledo. “Il paradosso è che<br />
la richiesta di alimenti più sani e la crescente<br />
popolarità degli chef stanno creando nuove<br />
opportunitá per i truffatori. I consumatori<br />
vogliono reperire gli ingredienti usati nei<br />
programmi TV, ma non sanno dove acquistarli<br />
localmente e così usano Internet. Un<br />
esempio è la carne consegnata a domicilio<br />
che sta diventando un prodotto di fascia<br />
alta, venduta da aziende che<br />
puntano sulla sostenibilità e<br />
sulla provenienza. Se si considera<br />
che i fornitori in regola<br />
hanno un margine di guadagno<br />
del 40%, si capisce come la<br />
contraffazione stia diventando un<br />
obiettivo economico sempre più appetibile<br />
per i criminali.”Le dimensioni del problema<br />
sono emerse chiaramente nel 2017,<br />
quando un’operazione congiunta dell’Europol<br />
e dell’Interpol ha portato al sequestro<br />
di 9.800 tonnellate di alimenti contraffatti,<br />
26,4 milioni di litri di bevande contraffatte<br />
e 13 milioni di altri prodotti <strong>alimentari</strong>. Per<br />
Mettler Toledo, la lotta contro le frodi <strong>alimentari</strong><br />
deve iniziare molto prima nella filiera,<br />
ossia nelle fasi di trasformazione e<br />
imballaggio. Secondo Scanu, “la serializzazione<br />
e le tecniche Track & Trace si sono<br />
dimostrate molto efficaci per contrastare le<br />
frodi in altri settori, come quello farmaceutico.<br />
Nel settore alimentare gli investimenti<br />
sono stati limitati ai prodotti di alto valore,<br />
come il caviale; in questo caso i<br />
produttori utilizzano un sistema di etichettatura<br />
universale che dimostra l’autenticità<br />
e l’origine legale del prodotto. Questa impostazione<br />
presenta notevoli vantaggi,<br />
perché garantisce la sostenibilità e protegge<br />
i consumatori dalle conseguenze della<br />
contraffazione”.<br />
La misura del colore non è mai stata così semplice<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
53
macchine<br />
CRESCONO ANCORA LE MACCHINE PER IL PACKAGING<br />
Il presidente<br />
di Ucima<br />
Enrico Aureli<br />
Continua la crescita dei costruttori italiani<br />
di macchine per il packaging.<br />
Secondo i dati pre-consuntivi del Centro<br />
Studi di Ucima (Unione Costruttori<br />
Italiani Macchine Automatiche per il<br />
confezionamento e l’imballaggio), anche<br />
nel <strong>2018</strong> il fatturato di settore lievita<br />
di altri 6,8 punti percentuali arrivando<br />
a sfiorare i 7,7 miliardi di Euro.<br />
A contribuire al raggiungimento di<br />
questo ulteriore traguardo, sia il mercato<br />
italiano sia quelli internazionali.<br />
Nei dodici mesi del <strong>2018</strong> le vendite oltre<br />
confine hanno superato in valore i<br />
6 miliardi di euro con un incremento<br />
del 6,6% sull’anno precedente.<br />
Secondo gli ultimi dati disaggregati<br />
disponibili e relativi ai primi otto mesi<br />
dell’anno, l’area dove si registrano le<br />
performance migliori è il Nord America<br />
che cresce del +27,2% con gli Stati<br />
Uniti che si confermano il primo mercato<br />
di sbocco delle tecnologie made<br />
in Italy e fanno registrare una crescita<br />
record del +35,4%.<br />
Al secondo posto troviamo l’Africa e<br />
Australia (+15,3%), seguite da Unione<br />
Europea (+9,6%) e Sud America<br />
(+2,5%). Risultano in calo invece le<br />
esportazioni nei Paesi dell’Europa<br />
Extra-Ue (-5,8%) e in Asia (-2,4%).<br />
È proseguito anche nel <strong>2018</strong> il buon<br />
andamento dell’Italia, che ha generato<br />
ricavi per 1,6 miliardi di euro (+7,5%).<br />
“È in parte merito del piano Industry.<br />
4.0 che ha favorito l’adozione delle più<br />
innovative tecnologie proposte dalle<br />
nostre aziende da parte della clientela<br />
italiana” – dichiara il presidente di<br />
Ucima Enrico Aureli – “ma anche della<br />
ripresa del mercato”.<br />
“Destano però preoccupazione le politiche<br />
economiche e sociali del Governo<br />
che ad oggi mostrano scarsa attenzione<br />
verso il mondo produttivo e che rischiano<br />
di marginalizzare l’Italia sullo<br />
scacchiere europeo”, prosegue Aureli.<br />
“Per quanto riguarda il 2019 prevediamo<br />
un lieve rallentamento della crescita”,<br />
prosegue il presidente degli industriali<br />
di Villa Marchetti. “Secondo i dati<br />
elaborati dal nostro Centro Studi gli<br />
ordinativi dovrebbero crescere ad un<br />
ritmo compreso tra l’1 e l’1,5%”.<br />
RISCALDATORE AD ALTA PRECISIONE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Le Mini, il riscaldatore ad alta precisione per l’industria di processo<br />
creato da Leister, permette di indirizzare con accuratezza millimetrica<br />
un getto di aria calda a una temperatura che può arrivare a<br />
750°C. Il tutto con un peso intorno ai 150 grammi. Come si può<br />
facilmente immaginare, le applicazioni di questo piccolo portento<br />
sono numerose e riguardano una grande varietà di settori.<br />
Da Leister, multinazionale svizzera leader nella produzione di soluzioni<br />
per la lavorazione delle materie plastiche e per l’industria di<br />
processo, arriva Le Mini, il più piccolo riscaldatore industriale disponibile<br />
sul mercato con sonda di temperatura integrata.<br />
Le Mini si alimenta esclusivamente con aria compressa fino ad un<br />
massimo di 2 bar di pressione; il getto di aria calda erogato può<br />
arrivare a una temperatura di 750°C.<br />
Il diametro della bocca di uscita dell’apparecchio è di 15 mm; una<br />
vasta gamma di ugelli consente di ridurre il diametro a solamente<br />
5 mm o di concentrare il getto in lame d’aria calda molto ridotte.<br />
Il notevole rapporto fra dimensioni e potenza e la precisione nell’erogazione<br />
dell’aria calda rendono Le Mini ideale per una vasta gamma<br />
di applicazioni in cui è fondamentale circoscrivere il raggio d’azione<br />
del riscaldatore, evitando variazioni termiche a parti<br />
circostanti sensibili al calore che potrebbero subire danni.<br />
Le Mini trova utile impiego anche in situazioni dove l’inserimento<br />
di un riscaldatore tradizionale sarebbe impossibile per via dell’ingombro<br />
troppo elevato: le dimensioni ridotte di questo apparecchio<br />
lo rendono facile da inserire nel processo produttivo.<br />
La sonda di temperatura integrata permette una termoregolazione<br />
estremamente precisa da parte dell’apparecchio; la temperatura<br />
può essere controllata con sistemi quali termoregolatori o PLC, il<br />
che ne rende molto semplice l’integrazione all’interno di impianti<br />
industriali.<br />
Le caratteristiche di Le Mini descritte finora lasciano facilmente<br />
immaginare la vastità della gamma di settori industriali in cui può<br />
trovare applicazione. Gli esempi che seguono non pretendono certo<br />
di essere esaustivi: i progettisti industriali dei più svariati segmenti<br />
potranno sicuramente trovare situazioni dove sfruttare le potenzialità<br />
di un riscaldatore così piccolo, preciso e potente.<br />
Nel settore del packaging alimentare Le Mini può essere impiegato<br />
per rimuovere sbavature da contenitori o<br />
bottiglie in uscita dagli stampi.<br />
Le Mini ha necessità di manutenzione<br />
praticamente nulle e un’affidabilità<br />
elevata anche in caso di<br />
utilizzo in industrie con<br />
processi in continuo.<br />
54<br />
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macchine<br />
DEUMIDIFICATORI D’ARIA IN AGRICOLTURA E NELL’ALLEVAMENTO<br />
Molti prodotti derivati dall’agricoltura<br />
sono conservati in luoghi non refrigerati,<br />
ma che, tuttavia, richiedono un<br />
preciso controllo dell’umidità per evitare<br />
la perdita di peso e di qualità.<br />
Durante la produzione o nella conservazione,<br />
alcuni prodotti temono l’ambiente<br />
troppo umido, altri quello<br />
troppo secco, di conseguenza necessitano<br />
di un rigoroso controllo dell’umidità,<br />
come: il caffè, le noci, le bevande<br />
in botti di legno igroscopico,<br />
ecc.<br />
Per fornire valore aggiunto alle aziende<br />
agricole, è necessario applicare<br />
sistemi in grado di controllare rigorosamente<br />
temperatura e umidità<br />
dell’aria a seconda delle mutevoli<br />
condizioni ambientali e dei prodotti,<br />
migliorando così, sia i consumi energetici,<br />
sia l’igiene.<br />
Fisair air humidity control, azienda<br />
rappresentata in esclusiva per l’Italia<br />
da gruppo ATR di Castelfranco<br />
Veneto (TV), progetta e realizza allo<br />
scopo apparecchiature e complementi<br />
specifici per l’umidificazione e la<br />
deumidificazione degli ambienti, l’essiccazione<br />
e la refrigerazione dei prodotti,<br />
consentendone la crescita, la<br />
lavorazione, lo stoccaggio e la movimentazione<br />
sempre in condizioni<br />
termo-igrometriche ottimali.<br />
Coltivazioni in ambienti a umidità<br />
controllata - Lo sviluppo di molte colture<br />
richiede ambienti con umidità<br />
rigorosamente controllata come, ad<br />
esempio: i fiori, i funghi, alcuni tipi di<br />
frutta e le verdure coltivate in serra.<br />
Allevamenti di pollame - Negli allevamenti<br />
avicoli, l’umidità è controllata<br />
per raffrescare l’aria e conservare le<br />
migliori condizioni igienico-sanitarie,<br />
aumentando la produttività di polli da<br />
carne. Nelle giuste condizioni, le galline<br />
ovaiole depongono più uova e<br />
disperdono un minor numero di embrioni.<br />
Cantine - Durante il processo di produzione,<br />
il vino è conservato in botti<br />
di legno. Il legno è un materiale igroscopico<br />
che emette umidità se l’aria<br />
nell’ambiente circostante è troppo<br />
secca. Il contenitore preleva questa<br />
umidità dal suo stesso contenuto,<br />
cioè dal vino.<br />
Così, il gruppo ATR mette a disposizione<br />
una completa gamma di apparecchiature<br />
industriali idonee a migliorare<br />
la produzione e<br />
conservazione dei prodotti: deumidificatori<br />
d’aria diphusair igienici in grado<br />
di controllare l’umidità relativa<br />
negli ambienti ad alta precisione;<br />
deumidificatori / essiccatori d’aria DF,<br />
adatti alla conservazione di un gran<br />
numero di prodotti agricoli e nei processi<br />
di lavorazione che richiedono<br />
aria secca; raffreddatori evaporativi<br />
HEF, in grado di rinfrescare l’aria naturalmente<br />
mediante lo scambio termico<br />
con l’acqua.<br />
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55<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong>
strumentazione<br />
Per la misura del livello<br />
di farina nel granaio<br />
di Swissmill vengono<br />
utilizzate tecnologie<br />
di Vega, fra cui il<br />
Vegapuls 69 e le sonde<br />
capacitive Vegapuls 63.<br />
Per il monitoraggio<br />
delle scorte nei serbatoi<br />
di stoccaggio è stato<br />
invece sviluppato<br />
il Vega Inventory System.<br />
SCORTE SOTTO CONTROLLO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
56<br />
Con i suoi 118 metri, il granaio che sorge in riva alla Limmat<br />
a Zurigo è il più alto al mondo nel suo genere. La vicinanza<br />
alla città di Swissmill rappresenta una sfida non indifferente<br />
per la produzione. “Da un lato dobbiamo prestare<br />
particolare attenzione alle emissioni acustiche e dall’altro<br />
lo spazio è limitato, e di conseguenza anche le possibilità<br />
di ampliamento degli impianti”, spiega Karl Dahlke,<br />
responsabile dei sili di farina e della logistica dei trasporti<br />
delle merci sfuse presso Swissmill. A suo parere, gli spazi<br />
ristretti hanno comunque anche un effetto positivo: “Lo<br />
sforzo per cercare di trarre il meglio dalla situazione stimola<br />
senz’altro la fantasia”.<br />
L’80-90% dei cereali per panificazione è prodotto in Svizzera,<br />
il mais viene dall’Italia, il grano duro dalla Francia o addirittura<br />
dal Canada, mentre l’avena è prodotta per lo più nel Nord<br />
della Germania e in Svezia. Il 20% dei cereali proviene da<br />
agricoltura biologica e viene stoccato in celle dei sili separate.<br />
IL PROBLEMA DELLA CRUSCA<br />
La misura di livello dei diversi tipi di farina è tutt’altro che semplice.<br />
Da un lato, nel corso del riempimento si ha una forte<br />
formazione di polvere che si deposita solo lentamente nel<br />
silo. Dall’altro, i circa 120 diversi tipi di farina hanno costanti<br />
dielettriche leggermente diverse. Durante l’estate la misura<br />
è ancora più difficile, poiché la costante diminuisce ulteriormente<br />
per effetto dell’essicazione dei cereali. La crusca è il<br />
prodotto che crea più problemi, concordano Dahlke e il suo<br />
vice Simon Rochat: ”In estate ha una costante dielettrica di<br />
appena 1,4”.<br />
L’esatta misura di livello è resa ancora più difficoltosa dallo<br />
stoccaggio in un silo di cemento armato alto 20 metri e<br />
molto stretto. Nel frattempo il Vegapuls 69 rileva il livello in<br />
maniera affidabile. Il sensore radar lavora con una frequenza<br />
di 80 GHz, effettua la misura senza contatto e non è influenzato<br />
dalla forte formazione di polvere. Anche nel resto dello<br />
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strumentazione<br />
Con i suoi 118 metri,<br />
il granaio di Swissmill<br />
che sorge in riva alla<br />
Limmat a Zurigo<br />
è il più alto al mondo<br />
nel suo genere<br />
propri sili, ma anche in altri 150 sili dei<br />
clienti. “Grazie alla tecnologia di Vega,<br />
teniamo costantemente sotto controllo<br />
i sili dei clienti e all’occorrenza predisponiamo<br />
una fornitura. I clienti ci affidano<br />
quindi la responsabilità della propria<br />
gestione delle materie prime”, spiega<br />
Dahlke. Tutto è cominciato in seguito a<br />
una richiesta di un cliente che desiderava<br />
pianificare con maggiore esattezza<br />
le quantità e i viaggi e soprattutto automatizzare<br />
le ordinazioni. “Innanzitutto<br />
abbiamo equipaggiato una delle nostre<br />
panetterie con il Vega Inventory System<br />
e lo abbiamo testato. Visti gli ottimi risultati,<br />
abbiamo installato il sistema<br />
anche presso il committente”.<br />
Il sistema di approvvigionamento,<br />
Vega Inventory System, è stato sviluppato<br />
appositamente per il moni-<br />
stabilimento sono installati diversi tipi<br />
di strumento: 137 sonde capacitive di<br />
tipo Vegacap 63 effettuano la misura<br />
del frumento, mentre per la regolazione<br />
del processo, per esempio per la<br />
produzione di mangimi, si impiegano<br />
sensori di livello.<br />
RISPARMIO DI TEMPO E COSTI<br />
Il team di Swissmill è consapevole dei<br />
vantaggi offerti da una tecnica di misura<br />
di livello affidabile. “Prima di un<br />
giorno festivo per esempio, le panetterie<br />
necessitano di maggiori quantità<br />
di farina. Grazie al rilevamento sicuro<br />
delle scorte, possiamo iniziare a produrre<br />
una settimana prima, mentre<br />
in passato erano necessari turni straordinari<br />
per compensare carenza di<br />
scorte”. I panifici stessi talvolta non<br />
conoscevano esattamente l’entità delle<br />
scorte disponibili nei propri sili, per<br />
cui capitava che gli autisti di Swissmill<br />
dovessero tornare indietro con l’autocarro<br />
pieno.<br />
Dahlke si ricorda bene anche di un’altra<br />
situazione: alcuni anni fa, a causa di<br />
un’inondazione, si sono verificati guasti<br />
dei compressori che hanno bloccato la<br />
produzione per tre giorni. “Siccome<br />
conoscevamo esattamente le quantità<br />
contenute in ogni singolo silo, abbiamo<br />
potuto distribuire le scorte in modo da<br />
riuscire a soddisfare tutte le richieste.<br />
I clienti non si sono accorti di nulla.<br />
Senza i dati di livello esatti questo non<br />
sarebbe stato assolutamente possibile”,<br />
precisa Dahlke.<br />
GESTIONE DELLE SCORTE DEI CLIENTI<br />
Swissmill impiega la tecnica di misura<br />
di livello per il rilevamento delle scorte<br />
disponibili, non solo nelle 200 celle dei<br />
Il sensore radar<br />
del Vegapuls<br />
69 lavora con<br />
una frequenza<br />
di 80 GHz, effettua<br />
la misura senza<br />
contatto e non<br />
è influenzato<br />
dalla forte<br />
formazione<br />
di polvere<br />
toraggio delle scorte nei serbatoi di<br />
stoccaggio di liquidi e solidi. Il software<br />
lavora insieme agli strumenti di misura<br />
che rilevano costantemente il livello. La<br />
piattaforma è basata sul web e consente<br />
all’utente di tenere costantemente<br />
sotto controllo le scorte attuali,<br />
in loco e in ogni parte del mondo. Non<br />
vengono considerati solo gli attuali dati<br />
di misura delle scorte, ma anche dati<br />
empirici relativi ai consumi passati.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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57
automazione/strumentazione<br />
LA CURA DEI DETTAGLI NELLA MISURA DI LIVELLO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Misuratore di livello radar Micropilot FMR62<br />
applicato su serbatoio<br />
Curva di inviluppo con agitazione in funzione, senza spray-ball<br />
Endress+Hauser cura ogni<br />
singolo dettaglio durante le<br />
fasi di ricerca, sviluppo e di<br />
progettazione per assicurare<br />
all’utilizzatore finale uno strumento<br />
di misura affidabile,<br />
preciso e conforme a tutti gli<br />
standard igienici necessari.<br />
Dal punto di vista tecnico, la<br />
misura del livello nell’industria<br />
alimentare non è affatto semplice.<br />
Le difficoltà che si riscontrano<br />
abitualmente sono rappresentate<br />
da piccoli serbatoi,<br />
agitatori a più stadi, superficie<br />
turbolenta, lavaggio e carico<br />
tramite spray-ball…<br />
Tutte queste sfide si sono presentate<br />
in un’applicazione<br />
sulla misura di una crema,<br />
dove il radar è stato messo<br />
alla prova per dimostrare sul<br />
campo le proprie abilità. Lo<br />
strumento scelto per questa<br />
applicazione è stato il<br />
Micropilot FMR62 con attacco<br />
Tri-Clamp ISO2852 da 2”.<br />
FMR62 è un sensore radar a<br />
spazio aperto con una frequenza<br />
operativa di 80 GHz<br />
in modulazione di frequenza,<br />
grazie a un angolo di apertura<br />
ridotto (fino a 3°) e un range<br />
di misura massimo di 81 metri<br />
permette di coprire senza problemi<br />
gran parte delle applicazioni<br />
nell’industria alimentare<br />
ma anche in tutte le<br />
altre industrie di processo.<br />
Ulteriori vantaggi sono presenti<br />
nella diagnostica<br />
(Heartbeat Tecnology), negli<br />
algoritmi di valutazione del<br />
segnale (Multi-Echo Tracking)<br />
e nella memoria interna<br />
(HistoRom) che permettono<br />
una rapida messa in servizio<br />
e una manutenzione predittiva<br />
nel tempo.<br />
Lo strumento è stato montato<br />
su un tronchetto il più basso<br />
possibile per assicurare la totale<br />
pulizia. Il cliente non disponeva<br />
delle interfacce necessarie<br />
per configurare con<br />
facilità il sensore e solitamente<br />
utilizzava il display integrato<br />
per effettuare le configurazioni<br />
di base che nella<br />
maggior parte dei casi sono<br />
sufficienti per garantire il corretto<br />
funzionamento del sensore.<br />
Per aiutarlo nella configurazione<br />
iniziale del sensore<br />
e per eventuali operazioni<br />
diagnostiche gli abbiamo presentato<br />
il nuovo modulo<br />
bluetooth per la configurazione<br />
a distanza utilizzando un<br />
comune smartphone o tablet<br />
con l’applicazione gratuita<br />
SmartBlue. Nome in codice<br />
“BT10”, è un semplice modulo<br />
“plug in” che permette<br />
la connessione punto a punto<br />
con il sensore e, terminata la<br />
configurazione su uno strumento,<br />
può essere spostato<br />
sul successivo senza causare<br />
errori di connessione. Inoltre<br />
la comunicazione bluetooth<br />
di Endress+Hauser non si limita<br />
agli standard di sicurezza<br />
garantiti dal protocollo in sé,<br />
ma utilizza una comunicazione<br />
criptata punto a punto<br />
testata ed approvata dal<br />
Interno del serbatoio<br />
Fraunhofer Institue.<br />
Grazie a questo modulo e<br />
all’applicazione su Tablet la<br />
configurazione è guidata passo<br />
dopo passo, con immagini<br />
illustrative che spiegano con<br />
facilità i parametri che si stanno<br />
modificando.<br />
Dopo la configurazione, abbiamo<br />
iniziato il lavaggio tramite<br />
spray-ball e, registrando<br />
in continuo la curva di inviluppo<br />
del sensore, abbiamo potuto<br />
valutare le prestazioni e<br />
l’affidabilità del misuratore.<br />
Nonostante la superficie turbolenta,<br />
un leggero vortice<br />
con onde, all’interno del serbatoio<br />
e il getto della sprayball<br />
che colpiva direttamente<br />
il sensore, non si è mai verificata<br />
la perdita del segnale,<br />
ma solo una diminuzione<br />
dell’intensità di circa 10 db<br />
dalla situazione senza carico<br />
visualizzata nella foto sottostante,<br />
quindi un funzionamento<br />
ottimale anche nelle<br />
condizioni più critiche.<br />
In conclusione, il radar<br />
Micropilot FMR62 è lo strumento<br />
igienico ideale per<br />
una misura di livello non a<br />
contatto nei processi <strong>alimentari</strong>,<br />
gli accessori e le funzionalità<br />
integrate semplificano<br />
le operazioni di messa in servizio<br />
e di diagnostica.<br />
(di Andrea Spadacini, Product<br />
Manager Level Measurement<br />
Endress+Hauser)<br />
58<br />
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automazione/strumentazione<br />
INTERFACCIA OPERATORE PER GRANDI APPLICAZIONI<br />
Gli end user e gli OEM sono alla ricerca<br />
di soluzioni di interfaccia uomo-macchina<br />
(HMI) che semplifichino e ottimizzino<br />
la visualizzazione, soprattutto<br />
nelle applicazioni di grandi dimensioni.<br />
La nuova famiglia di terminali grafici<br />
Allen-Bradley PanelView 5510 mette a<br />
disposizione delle aziende una soluzione<br />
HMI che è stata pensata per rispondere<br />
alle esigenze di applicazioni su<br />
larga scala, migliorare l’esperienza<br />
dell’utente e aumentare le prestazioni.<br />
“Il terminale PanelView 5510 è stato<br />
progettato per gli utenti che necessitano<br />
di un alto grado di integrazione tra<br />
interfaccia operatore e controller”, dichiara<br />
Mike Moriarty, product manager<br />
di Rockwell Automation. “Questo nuovo<br />
terminale è un’opzione ottimale per<br />
end user e OEM con applicazioni di<br />
considerevoli dimensioni”.<br />
Le dimensioni del display di questo<br />
nuovo terminale grafico vanno da 7 a<br />
19 pollici e offrono opzioni widescreen,<br />
touch e tastiera. Un’infrastruttura di<br />
rete EtherNet /IP con device-level ring e<br />
tecnologia switch incorporata aiutano<br />
a supportare la tolleranza ai guasti di<br />
rete e a ridurre i tempi di fermo. I pulsanti<br />
sullo schermo e la navigazione<br />
avanzata favoriscono una maggiore<br />
efficienza dell’operatore.<br />
Grazie all’applicazione software<br />
Rockwell Software Studio 5000 View<br />
Designer, il pannello operatore<br />
PanelView 5510 dispone di funzionalità<br />
di allarme basate su tag Logix, di un<br />
visualizzatore di PDF, di un emulatore<br />
di terminale, di accesso remoto VNC<br />
oltre a capacità di trend storico e in<br />
tempo reale. La versione di Studio 5000<br />
View Designer prossimamente in arrivo<br />
apporterà miglioramenti in termini di<br />
limiti applicativi, supporto multi-controller<br />
e un visualizzatore di registri di<br />
allarmi.<br />
Il terminale grafico PanelView 5510 è<br />
l’ultima aggiunta al portafoglio interfaccia<br />
operatore PanelView 5000 HMI<br />
di Rockwell Automation. Il portafoglio<br />
PanelView 5000 HMI include anche la<br />
serie PanelView 5310 e un’ integrazione<br />
avanzata con il software Logix.<br />
VISIONE TRIDIMENSIONALE<br />
Uno dei trend attuali dell’automazione industriale riguarda la visione<br />
artificiale. Tendenzialmente utilizzata con funzioni di controllo qualità<br />
e tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera produttiva, in realtà<br />
le sue applicazioni sono potenzialmente infinite e possono spaziare<br />
dalla verifica delle saldature delle schede elettroniche alla scansione<br />
dei treni ad alta velocità, fino alla movimentazione sicura e precisa di<br />
bracci robotici. Per lavorare con affidabilità e flessibilità in tutte queste<br />
situazioni, le classiche camere di visione non sono più sufficienti. Ecco<br />
perché Sick ha da poco lanciato TriSpectorP1000, la camera 3D programmabile<br />
di ultima generazione che permette di effettuare ispezioni<br />
direttamente a bordo, unendo la<br />
semplicità di installazione di un sistema<br />
calibrato in fabbrica con la massima flessibilità<br />
garantita dalla possibilità di creare<br />
applicazioni ad hoc per ogni esigenza.<br />
L’acquisizione di immagini tridimensionali<br />
degli oggetti in movimento sulla linea di<br />
produzione avviene sfruttando il principio<br />
di triangolazione laser. In questo modo si<br />
ottiene il rilevamento dell’altezza degli<br />
oggetti indipendentemente dal contrasto<br />
e dal colore, per risultati molto precisi anche<br />
ad alte velocità.<br />
Non solo il metodo di acquisizione delle<br />
immagini ma anche il sensore stesso risulta<br />
robusto: possedendo una certificazione<br />
IP67, la sua custodia rende possibile la messa in funzione anche in<br />
ambienti difficili.<br />
TriSpectorP1000 trova naturale applicazione sia nel controllo qualità<br />
e nella verifica dei profili che nella robot guidance. La parametrizzazione<br />
della camera via web consente di individuare la posizione esatta<br />
degli oggetti per poi guidare in modo impeccabile il braccio robotico<br />
dedicato alla presa, mentre le informazioni relative all’altezza<br />
degli oggetti permettono di evitare collisioni che potrebbero causare<br />
il deterioramento degli oggetti stessi.<br />
Il segreto dell’adattamento di TriSpectorP1000 agli ambienti e alle<br />
situazioni più disparate sta nella sua intelligenza. In un’ottica sempre<br />
più Industry 4.0 oriented, infatti, i sistemi devono aprirsi ai supervisor<br />
di rete, a cui devono riportare un grande<br />
flusso di informazioni, sapientemente<br />
strutturate, e al contempo verso lo sviluppatore,<br />
che deve poter modificare le applicazioni<br />
a seconda delle proprie necessità,<br />
in modo del tutto autonomo.<br />
Ecco perché TriSpectorP1000 è interamente<br />
programmabile tramite l’ambiente<br />
di sviluppo Sick AppStudio. Arricchito<br />
da librerie di analisi delle immagini 2D e<br />
dei profili 3D messe a disposizione da<br />
Sick, e dalla vasta libreria Halcon di<br />
MVTec, questa possibilità rende lo sviluppatore<br />
libero di creare soluzioni uniche e<br />
costruite per soddisfare le specifiche richieste<br />
del cliente.<br />
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59<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong>
packaging<br />
Dopo l’acquisizione<br />
del produttore<br />
di imballaggi<br />
flessibili Kalenobel,<br />
Mondi è entrata<br />
nel mercato<br />
del packaging<br />
dei gelati<br />
conquistando<br />
posizioni primarie<br />
nella produzione<br />
di confezioni per<br />
coni, coppette<br />
e tubetti a spinta.<br />
UN NUOVO PROTAGONISTA<br />
NEL PACKAGING DEI GELATI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Mondi, società internazionale che opera nel settore degli<br />
imballaggi, in particolare con soluzioni di carta e sostenibili,<br />
si è tuffata nel business dei gelati. All’origine della scelta<br />
strategica è stata, nel luglio 2016, l’acquisizione del produttore<br />
turco di imballaggi flessibili Kalenobel, che ha sede a<br />
Istanbul e impianti produttivi nella città di Kirklareli, nel nord<br />
della Turchia.<br />
UN MERCATO SPECIALE<br />
I fattori critici sono la stagionalità, la variabilità<br />
del comportamento dei consumatori e<br />
le nuove tecnologie, che rendono il settore<br />
degli imballaggi di gelati qualcosa di molto<br />
diverso dagli altri settori del packaging di<br />
beni di consumo, e occorre quindi un po’ di<br />
tempo per assorbire pienamente tutte le<br />
complicazioni di questo settore, secondo<br />
Christian Hoeglund, business development manager di<br />
Mondi per gli imballaggi di gelati. “In un certo modo, egli<br />
osserva, è stato necessario che il gruppo Imballaggi beni di<br />
consumo di Mondi facesse un corso accelerato sul gelato,<br />
dalla A alla Z”.<br />
Le peculiarità del settore sono sottolineate da alcune recenti<br />
scoperte della società di ricerche di mercato indipendente<br />
Euromonitor International, che ha pubblicato in luglio un<br />
rapporto intitolato “Sconvolgimento dei marchi nel settore<br />
gelati”. Esso ha citato la crescita di alternative<br />
più sane al gelato comune e la crescita<br />
di nuovi prodotti di nicchia come il gelato<br />
inzuppato di liquore e persino il gelato vegano.<br />
Inoltre tendono ad esistere trend specifici<br />
in determinati paesi. In Italia, per esempio,<br />
il consumo di gelati è tra i più alti d’Euro-<br />
60<br />
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packaging<br />
pa, ma i consumatori preferiscono<br />
acquistare il prodotto da gelaterie<br />
locali, e questo significa che Mondi<br />
vende più coppette di carta che coni.<br />
I mercati dell’Est Europa, dall’altra<br />
parte, vogliono gamme più diversificate<br />
da paese a paese. Inoltre, ha<br />
osservato Euromonitor, nuovi player<br />
si stanno presentando in mercati<br />
emergenti, come la Georgia, l’Ucraina<br />
e la Tailandia, ed essi potrebbero<br />
crescere rapidamente e conquistare<br />
quote di mercato.<br />
Mondi Kalenobel, il nuovo nome di<br />
questo business che impiega 550 persone,<br />
è stata molto attenta e prudente<br />
nell’affrontare la nuova sfida, imparando<br />
a conoscere il mercato e creando<br />
una struttura manageriale e commerciale<br />
per gestire opportunamente questo<br />
settore. Allo stesso tempo, Mondi<br />
Kalenobel ha continuato a procedere<br />
con l’obiettivo di affermarsi come innovatore<br />
del packaging di gelati.<br />
LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA<br />
Euromonitor nel 2017 ha stimato che<br />
le vendite al dettaglio nel mercato globale<br />
dei gelati siano valutabili a 74 miliardi<br />
di dollari, e in crescita. L’Europa<br />
rappresenta attorno al 30% del mercato<br />
globale, e la crescita dei consumi in<br />
quest’area è spinta in particolare dagli<br />
acquisti di impulso in quanto prodotto<br />
dolciario.<br />
Mondi controlla attualmente una fetta<br />
significativa del mercato totale europeo,<br />
ed è in grado di valutare le opportunità<br />
di crescita esistenti per aziende<br />
di packaging lungimiranti, innovative e<br />
ben gestite. Mondi intende porsi alla<br />
guida di questo settore, raccogliendo i<br />
vantaggi geografici strategici che<br />
Kalenobel può offrire. Parallelamente,<br />
il gruppo sosterrà Kalenobel con la sua<br />
rete di impianti finanziariamente solidi<br />
e multinazionali, in grado di subentrare<br />
con potenziali produttivi provenienti da<br />
altre aree geografiche.<br />
Mondi Kalenobel è già oggi il primo<br />
fornitore europeo di coni per gelati e il<br />
principale produttore di coperchi di<br />
coni, coppette e tubetti a spinta, che<br />
Stagionalità,<br />
variabilità del<br />
comportamento<br />
dei consumatori e<br />
nuove tecnologie<br />
sono alcune<br />
caratteristiche<br />
peculiari del settore<br />
del packaging dei<br />
gelati<br />
rappresentano un segmento più piccolo<br />
e specialistico. Tuttavia, essa individua<br />
ulteriori possibilità di crescita in<br />
tutte queste aree di prodotto, oltre che<br />
nei tubetti spremibili e nelle chiusure a<br />
spinta.<br />
Hoeglund dichiara che Mondi ha attualmente<br />
10 commerciali dedicati per<br />
il settore gelati soltanto per l’Europa e<br />
la Russia, e sta organizzando la sua<br />
struttura operativa per il Nord America.<br />
“In questo momento stiamo mappando<br />
il mercato” – aggiunge – “e prevediamo<br />
di nominare un responsabile per<br />
quell’area entro l’inizio del 2019”.<br />
Per la stagionalità del settore, circa 50<br />
macchine per la produzione di involucri<br />
di coni funzionano in continuo per un<br />
paio di mesi all’anno. L’obiettivo di<br />
Mondi per il 2019 è di sfruttare la propria<br />
rete globale per distribuire la produzione,<br />
riducendo l’effetto di limiti<br />
geografici.<br />
Gli involucri dei coni sono a base di cartoncino<br />
kraft e di alluminio, e Mondi<br />
può fare leva sui vantaggi logistici di<br />
una filiera interna integrata verticalmente<br />
con impianti per cartoncino<br />
kraft dentro lo stesso gruppo.<br />
Nel contempo, la società continua a<br />
esplorare opzioni più sostenibili per i<br />
materiali.<br />
Mondi Kalenobel è impegnata a sperimentare<br />
imballaggi per gelati senza<br />
plastiche, che possano fare a meno del<br />
coating polimerico.<br />
Essa sta provando a utilizzare materiali<br />
diversi per realizzare tubetti a spinta e<br />
tubi spremibili. Le prove tecniche dovrebbero<br />
iniziare prossimamente,<br />
Hoeglund afferma, e, se avranno successo,<br />
permetteranno di realizzare prodotti<br />
ambientalmente più compatibili.<br />
UNA FINESTRA SULL’INNOVAZIONE<br />
Un’ulteriore testimonianza della continua<br />
spinta innovativa e dell’attenzione globale<br />
per i clienti di Mondi Kalenobel è data<br />
dall’involucro per gelati recentemente<br />
commercializzato e realizzato su richiesta,<br />
che racchiude una finestra trasparente<br />
per permettere al consumatore di vedere<br />
la cialda zuccherata sottostante. Il<br />
produttore di coni per gelati, Oexmann<br />
GmbH & Co. KG di Gelsenkirchen, un’azienda<br />
tedesca di proprietà familiare, ha<br />
avvicinato Mondi nel 2016 per verificare<br />
la fattibilità di questa idea. “Mondi è stato<br />
l’unico fornitore ad accogliere questa<br />
sfida”, afferma Sedat Igbar, direttore<br />
commerciale per l’Europa di Mondi<br />
Kalenobel. “E ce l’abbiamo fatta. Il primo<br />
prodotto commerciale è arrivato sugli<br />
scaffali lo scorso maggio”.<br />
La finestrella trasparente ovale misura<br />
2,3 cm di altezza per 1,8 cm di larghezza<br />
ed è realizzata in film biodegradabile,<br />
secondo le richieste di Oexmann.<br />
Mondi Kalenobel ha inoltre creato una<br />
piccola finestrella trasparente, tagliata al<br />
laser, nella forma del profilo dell’isola<br />
Kapiti in Nuova Zelanda sul coperchio<br />
del cono, per permettere ai consumatori<br />
di vedere il gelato sottostante. L’idea è<br />
piaciuta a Fonterra, e Mondi oggi sta<br />
fornendo anche coperchi su misura, in<br />
aggiunta agli involucri per coni.<br />
“Siamo focalizzati nel trovare soluzioni,<br />
anche se la ricerca può richiedere sei<br />
mesi o un anno”, sottolinea Igbar.<br />
“Mondi ha anche dimostrato di essere<br />
capace di creare imballaggi pratici, facili<br />
da aprire, per generare acquisti di<br />
impulso, oltre a diverse soluzioni sostenibili.<br />
Siamo un vero e proprio fornitore<br />
totale e uno dei principali player nel<br />
mercato del packaging per gelati”.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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61
packaging<br />
ALL4PACK: COINVOLTI 79 MILA OPERATORI<br />
I mutamenti del mercato dettati dalle esigenze normative e<br />
ambientali, i nuovi bisogni del commercio omnicanale BtoC e<br />
BtoB, le opportunità offerte dall’industria 4.0 sono stati argomenti<br />
di attualità che sono stati abbordati durante il salone dal<br />
26 al 29 <strong>novembre</strong> <strong>2018</strong>.<br />
Per l’edizione <strong>2018</strong>, All4Pack Paris ha proposto numerosi momenti<br />
forti e un programma ricco che ha contribuito al buon<br />
dinamismo degli incontri tra espositori e visitatori. Un’edizione<br />
estremamente qualitativa nella sua globalità e soprattutto in<br />
termini d’interlocutori portatori di progetti d’investimento. I<br />
1100 Business Meeting organizzati dal salone tra committenti<br />
ed espositori (500 appuntamenti nel 2016) hanno favorito<br />
scambi commerciali concreti.<br />
All4Pack Paris <strong>2018</strong> ha riunito un totale di 79.000 operatori del<br />
settore, rispettando le previsioni, tra cui 1350 espositori con le<br />
loro équipe.<br />
Ragguardevole la presenza internazionale durante le prime due<br />
giornate: circa il 35% dei visitatori di cui il 21% dall’Africa. Un<br />
totale di più di 60 paesi rappresentati e alcune delegazioni<br />
estere, tra cui: Cuba, Germania, Giappone, Israele, Taiwan,<br />
Turchia…<br />
I visitatori francesi provenivano per il 35% dall’Ile de France e<br />
il 65% dalle altre regioni.<br />
Il programma delle conferenze – volutamente più selettivo con<br />
25 conferenze e più di 80 speaker – ha trattato le grandi sfide<br />
attuali e future durante alcune sessioni che hanno riunito<br />
un’audience importante. Da segnalare: la conferenza sul doppio<br />
sondaggio europeo condotto da All4Pack e il suo libro<br />
bianco “L’imballaggio all’alba della sua rivoluzione”; la consegna<br />
dei premi “Pack The Future”, Sustainable Plastic Packaging<br />
Award <strong>2018</strong>, coordinato da Elipso, l’associazione francese<br />
delle imprese dell’imballaggio plastico e flessibile, e dal suo<br />
omologo tedesco Industrievereinigung Kunststoffverpackungen<br />
e.V. (IK); le ultime innovazioni dell’imballaggio plastico e flessibile<br />
(concorso europeo Pack The Future), l’imballaggio del futuro:<br />
l’odissea del pack, il riciclo degli imballaggi di domani, le<br />
sfide specifiche delle plastiche; il “sustainable” packaging risponde<br />
alle attese dei consumatori.<br />
La visione allargata dell’innovazione proposta nell’ambito della<br />
Creative lounge ha aiutato a decodificare le tendenze e a<br />
trarre ispirazione grazie alle diverse selezioni proposte –<br />
All4Pack Innovation Awards, la Selezione SIAL Innovation,<br />
quella di De Gouden Noot, i premiati di Pack the Future – e ai<br />
video proposti da Creapills, partner creativo del salone. Uno<br />
spazio inedito che ha dato senso allo slogan di All4Pack Paris<br />
<strong>2018</strong>: “Share your creativity!”<br />
Al nuovo Startups Lab hanno pertecipato 16 start up e ognuna<br />
ha potuto presentarsi in occasione dei pitch e soprattutto approfittare<br />
di incontri con i decision maker dell’ecosistema<br />
dell’imballaggio e dell’intralogistica. I ritorni a caldo sono molto<br />
promettenti.<br />
Altra prima assoluta per All4Pack Paris <strong>2018</strong> è stato il summit<br />
internazionale del polietilene tereftalato (PET) la cui 22 a edizione<br />
si è svolta per la prima volta a Parigi. Il summit si è concentrato<br />
sull’economia circolare e solidale, l’ecodesign e gli sviluppi<br />
tecnici relativi alla termoformatura e prestiro.<br />
Un altro indicatore della qualità del salone: più di 200 espositori<br />
hanno già prenotato il loro stand per la prossima edizione.<br />
CONFEZIONE PER FORMAGGIO PREMIATA DA PRO CARTON<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
Zoe & Zazu è il packaging innovativo<br />
prodotto da Metsa Board<br />
che ha vinto la categoria<br />
“Frozen & Chilled Foods” del<br />
Pro Carton / ECMA Carton<br />
Excellence Award <strong>2018</strong>, che<br />
premia le migliori confezioni in<br />
cartoncino a livello europeo,<br />
suddivise quest’anno in 9 categorie.<br />
Il pack Zoe & Zazu cattura<br />
l’attenzione raccontando la storia<br />
delle due caprette, Zoe &<br />
Zazu, che promuovono il formaggio<br />
contenuto all’interno.<br />
La storia continua una volta<br />
aperta la confezione. Il consumatore<br />
è attratto da questo<br />
nuovo design che seduce coniugando<br />
estetica e praticità d’uso.<br />
La confezione è montata senza<br />
colla e richiusa da una falda. La<br />
superficie esterna, stampata in<br />
offset con otto inchiostri a bassa<br />
migrazione, è ulteriormente<br />
impreziosita da rilievi e vernici<br />
UV lucide e opache. La forma<br />
triangolare impilabile viene riempita<br />
a mano. Per proteggere<br />
il formaggio, l’interno della<br />
confezione è laminato con una<br />
pellicola in PET. La confezione<br />
è riciclabile grazie al sistema di<br />
evoluzione della fibra realizzato<br />
dalla cartiera Model AG,<br />
che permette il riciclaggio delle<br />
confezioni per bevande e<br />
del packaging con rivestimento<br />
in PET.<br />
“La giuria ha particolarmente<br />
apprezzato la semplicità di<br />
questa confezione per formaggio”,<br />
si legge nelle motivazioni<br />
del riconoscimento. “Il<br />
design è ben concepito ed eseguito<br />
nell’apertura e chiusura<br />
della confezione e nella presentazione<br />
del prodotto. Ad<br />
aumentare l’attrattiva concorrono<br />
i pannelli esterni usati per<br />
veicolare il messaggio al consumatore<br />
e il testo stampato<br />
all’interno della confezione,<br />
che sviluppa ulteriormente la<br />
storia del prodotto. Un esempio<br />
di utilizzo ottimale della<br />
comunicazione, alla base della<br />
motivazione all’acquisto e<br />
dell’interesse generato nel<br />
consumatore”.<br />
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Pag. 12<br />
Pag. 22<br />
Pag. 34<br />
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una presentazione completa dell'innovazione<br />
tecnologica ad essi dedicata.<br />
Tecnologie Alimentari, la rivista<br />
tecnico-scientifica di riferimento per<br />
i tecnologi <strong>alimentari</strong>, illustra le reali<br />
innovazioni, con i contributi dei massimi<br />
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o contrassegno 43,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 58,50 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />
o contrassegno 65,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
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Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />
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La Subfornitura, la rivista che presenta<br />
l'attuale realtà della lavorazione<br />
per conto terzi, i cui protagonisti<br />
hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />
e collaborano con il<br />
committente per la messa a punto<br />
del prodotto finito.<br />
Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />
Nome ..............................................................................................<br />
Cognome........................................................................................<br />
Ditta/ente ........................................................................................<br />
Via...................................................................................................<br />
Città ...............................................................................................<br />
Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />
Tel. ..................................................................................................<br />
e-mail .............................................................................................<br />
Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />
ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />
ed alla comunicazione degli stessi.<br />
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o<br />
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o Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />
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La Plastica Oggi e Domani rivista<br />
dedicata al settore materie plastiche<br />
che fornisce, un’informazione esaustiva<br />
sulle nuove tecnologie, i materiali<br />
e le applicazioni.<br />
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Scadenza ..................................................................................<br />
Italia: o spedizione ordinaria 45,00 €<br />
o contrassegno 48,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 60,00 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />
o spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />
n. carta<br />
Titolare carta .............................................................................<br />
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N.8 - NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2018</strong><br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />
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ANNOXXIX N.8 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2018</strong><br />
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RIVISTA DELLE<br />
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MUOVIAMO<br />
L’ECCELLENZA<br />
L’ECCELLENZA<br />
DELL’INDUSTRIA<br />
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AROMATA GROUP 1A COP., 4<br />
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BIOCHIM 33<br />
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GIUSTO FARAVELLI 21<br />
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4A COP.<br />
IFFA 28<br />
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INNOVA MARKET INSIGHTS 8<br />
INTERPROGETTI EDITORI 63<br />
ISTITUTO ITALIANO ALIMENTI SURGELATI 16<br />
KONICA MINOLTA 53<br />
LEISTER 54<br />
LR INDUSTRIES 19<br />
MEGADYNE 20<br />
METTLER TOLEDO 53<br />
MEWA 52<br />
MITSUBISHI ELECTRIC 52<br />
MONDI 60<br />
MONTENEGRO 55<br />
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OITA 22<br />
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ROCKWELL AUTOMATION 59<br />
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SWISSMILL 56<br />
UCIMA 54<br />
UNIONE ITALIANA FOOD 14<br />
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 14<br />
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VEGA 56<br />
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SISTEMI PER PRODURRE<br />
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