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Tecnologia alimentari 8 novembre-dicembre 2018

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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Brevetti, tendenze e tecnologie<br />

nel settore gelato<br />

Nuovi standard tecnologici<br />

per l’industria della carne<br />

Alimenti funzionali:<br />

un mercato in salute<br />

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RIVISTA DELLE<br />

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ANNOXXIX N.8 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2018</strong>


MUOVIAMO<br />

L’ECCELLENZA<br />

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grazie a proteine testurizzate estratte<br />

da soia, semi oleosi, legumi, cereali e<br />

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sapore dei suoi prodotti in base alle<br />

richieste del suo mercato target e realizzi<br />

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estrusione.<br />

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sommario<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 NOVEMBRE/DICEMBRE <strong>2018</strong><br />

2<br />

4 In copertina<br />

Aromatagroup: un’aggregazione rafforzata nel segno della<br />

sostenibilità<br />

Con l’ingresso del fondo di private equity Ambienta SGR aumentano le risorse<br />

per rappresentare, anche a livello internazionale, un riferimento nel mercato<br />

degli aromi e dei coloranti.<br />

12 Tendenze e ricerche nella produzione del gelato<br />

La sostenibilità della filiera e la domanda di prodotti salutistici caratterizzano<br />

il settore. Così la ricerca punta a ottimizzare gli effetti sulla struttura del gelato<br />

causati dall’introduzione di ingredienti vegetali.<br />

34 Alimenti funzionali: un mercato in salute<br />

Non sono né integratori né farmaci ma hanno effetti benefici su alcune funzioni<br />

dell’organismo. Gli alimenti funzionali fanno quindi parte di una dieta normale,<br />

pur essendo arricchiti di alcune componenti con proprietà salutari. Giappone<br />

e Usa rappresentano i mercati principali.<br />

46 Produzione di calore ed elettricità con concetti energetici<br />

innovativi<br />

2G sta costantemente sviluppando la sua presenza sul mercato italiano,<br />

dove è presente con i suoi impianti di cogenerazione, in grado di soddisfare<br />

le necessità di aziende di diversa taglia e appartenenti ai settori più eterogenei.<br />

56 Scorte sotto controllo<br />

Per la misura del livello di farina nel granaio di Swissmill vengono utilizzate<br />

tecnologie di Vega, fra cui il Vegapuls 69 e le sonde capacitive Vegapuls 63.<br />

Per il monitoraggio delle scorte nei serbatoi di stoccaggio è stato invece<br />

sviluppato il Vega Inventory System.<br />

IN COPERTINA<br />

Aromatagroup: un’aggregazione rafforzata nel segno<br />

della sostenibilità (F. Goi) 4<br />

EDITORIALI<br />

L‘export si conferma strategico (F. Goi) 9<br />

Alimento o integratore? (F. Bray) 11<br />

ATTUALITÀ E APPUNTAMENTI<br />

Tendenze e ricerche nella produzione del gelato (Explorer) 12<br />

Crescono i consumi di pesce surgelato 16<br />

Notizie attualità 18<br />

APPUNTAMENTI<br />

Sigep compie 40 anni indicando i trend futuri 24<br />

Notizie appuntamenti 26<br />

I nuovi standard tecnologici per l’industria della carne 28<br />

GLOBAL WATCH<br />

Gelati: il gusto della varietà 30<br />

INGREDIENTI<br />

Notizie ingredienti 32<br />

Alimenti funzionali: un mercato in salute (G. Tamburini) 34<br />

pag. 12<br />

pag. 46<br />

pag. 4<br />

pag. 34<br />

pag. 56<br />

SCIENZA E TECNOLOGIA<br />

Nuovi metodi produttivi per l’industria del gelato (F. Bray) 40<br />

Notizie scienza e tecnologia 42<br />

ENERGIA<br />

Produzione di calore ed elettricità con concetti energetici innovativi (F. Goi) 46<br />

Notizie energia 50<br />

COMPONENTI, SICUREZZA E MACCHINE<br />

Notizie componenti 51<br />

Notizie sicurezza 52<br />

Notizie macchine 54<br />

AUTOMAZIONE E STRUMENTAZIONE<br />

Scorte sotto controllo 56<br />

Notizie automazione/strumentazione 58<br />

PACKAGING<br />

Un nuovo protagonista nel packaging dei gelati 60<br />

Notizie packaging 62<br />

RUBRICHE<br />

Colophon 64


AromataGroup<br />

in copertina<br />

Con l’ingresso<br />

del fondo di private<br />

equity Ambienta SGR<br />

aumentano le risorse<br />

del Gruppo per essere<br />

un riferimento<br />

nel mercato degli aromi<br />

e dei coloranti anche<br />

a livello internazionale.<br />

| di<br />

Francesco Goi<br />

AROMATAGROUP:<br />

UN’AGGREGAZIONE RAFFORZATA<br />

NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

4<br />

AromataGroup prosegue nel suo processo di crescita che<br />

si concretizzerà con l’ingresso di altre società europee, in<br />

base alle strategie in corso di attuazione. Ne parliamo con<br />

l’Amministratore Delegato Tonio Grassmann.<br />

Dott. Grassmann, i risultati conseguiti da AromataGroup<br />

nel corso dell’anno che si sta concludendo hanno soddisfatto<br />

le vostre aspettative?<br />

Il <strong>2018</strong> lo definirei un anno avvincente. A due anni dalla sua<br />

acquisizione, prosegue positivamente l’integrazione di Fiorio<br />

Colori in AromataGroup, che si concluderà alla fine del 2019<br />

con la fusione formale delle due società e quindi con l’integrazione<br />

completa delle Business Unit Aromi e Colori.<br />

A livello organizzativo e di funzioni di Gruppo sono già<br />

state fatte varie implementazioni e, nei prossimi mesi, tutti<br />

i progetti di sinergia e complementarietà su cui è basato<br />

il piano di aggregazione del Gruppo verranno ottimizzati<br />

e completati.<br />

AromataGroup, nata dall’unione di Select Alimenta, Emans<br />

Derivati Aromatici e la successiva integrazione di Variati<br />

Aromi, oggi ha raggiunto un’affermazione tale da potersi<br />

proporre al mercato con il proprio brand; il marchio storico<br />

Fiorio Colori, che rappresenta un riferimento nella produzione<br />

di coloranti sintetici e naturali, continuerà ad avere<br />

visibilità nel mercato come Business Unit Colori.<br />

L’anno è stato avvincente anche per il cambiamento del<br />

socio finanziario; infatti nel <strong>novembre</strong> scorso è entrato a<br />

far parte del Gruppo come socio di maggioranza il fondo<br />

di Private Equity Ambienta, che pone una forte attenzione<br />

negli investimenti in società che hanno ampie potenzialità<br />

di crescita con progetti ecosostenibili.<br />

Ambienta ha scelto di avere come mission la sostenibilità,<br />

un obiettivo strategico di importanza fondamentale,<br />

condiviso da AromataGroup e Fiorio Colori: abbiamo già<br />

iniziato a lavorare sui principali parametri della sostenibilità,<br />

ossia ambiente, acqua ed emissioni.<br />

Quali maggiori opportunità saranno offerte dalla presenza<br />

di Ambienta?<br />

Ambienta sicuramente ci assicurerà la forza finanziaria


AromataGroup<br />

Chi è AromataGroup<br />

Web site: www.aromatagroup.com<br />

Sede legale<br />

e sito di produzione Bresso<br />

Via Carolina Romani, 35<br />

20091 Bresso (MI)<br />

tel. 02 66501860<br />

Sito di Concorezzo<br />

Via Guido Rossa, 10<br />

20863 Concorezzo (MB)<br />

Tel. 039 611581<br />

Fiorio Colori<br />

Via Italia, 28<br />

20060 Gessate (MI)<br />

Tel. 02 9592901<br />

per sostenere ulteriori investimenti;<br />

infatti è interessata a portare avanti<br />

la stessa strategia di aggregazione di<br />

società medio-piccole continuando<br />

ciò che AromataGroup ha intrapreso<br />

fino ad oggi per costituire la sua attuale<br />

struttura.<br />

I prossimi progetti, sui quali si sta già<br />

lavorando, saranno rappresentati<br />

da ulteriori aggregazioni di realtà<br />

italiane, ma soprattutto di aziende<br />

operanti in mercati esteri: sono già<br />

Tonio Grassmann,<br />

Amministratore<br />

Delegato di<br />

AromataGroup<br />

in atto contatti con società europee<br />

produttrici di aromi e coloranti.<br />

Non escludiamo che la partnership<br />

possa estendersi anche ad alcuni produttori<br />

di ingredienti funzionali, prodotti<br />

interessanti anche per la complementarietà<br />

di numerosi nostri clienti.<br />

AromataGroup ha raggiunto, alla<br />

fine del <strong>2018</strong>, un fatturato di circa<br />

30 milioni di Euro, derivante per oltre<br />

il 95% da attività produttive proprie.<br />

L’obiettivo per la fine del 2021 prevede<br />

la costituzione di un Gruppo in<br />

grado di raggiungere un fatturato di<br />

almeno 100 milioni di Euro. L’ingresso<br />

di Ambienta dovrebbe rappresentare<br />

il fattore determinante per raggiungere<br />

questo programma di crescita.<br />

Quali vantaggi deriveranno dalla<br />

presenza di società produttrici di altri<br />

paesi europei?<br />

Ogni azienda che entrerà a far parte<br />

di AromataGroup dovrà avere specifiche<br />

esperienze e competenze,<br />

in modo che tutte le società partner<br />

possano beneficiarne.<br />

Attualmente realizziamo il 75% del<br />

fatturato in Italia: ci proponiamo di<br />

trasferire le competenze di ogni nuo-<br />

vo partner straniero anche sul mercato<br />

italiano, evitando sovrapposizioni<br />

e puntando soprattutto sulle sinergie<br />

e le complementarietà a livello commerciale<br />

e produttivo. Prevediamo<br />

che entro la metà del 2019 un’altra<br />

società entri a far parte del Gruppo.<br />

Rispetto a 4-5 anni fa possiamo contare<br />

sul vantaggio competitivo determinato<br />

dalla massa critica raggiunta:<br />

si tratta di un fattore importante in<br />

riferimento all’acquisto di materie prime<br />

e di servizi, che oggi riusciamo a<br />

‘spalmare’ anche a livello di Gruppo.<br />

Tuttavia, acquistando diverse materie<br />

prime anche direttamente da paesi<br />

del sud-est asiatico, nello specifico<br />

dal mercato cinese e indiano, le difficoltà<br />

sono sempre maggiori a causa<br />

della scarsa disponibilità delle stesse<br />

e dell’aumento dei costi.<br />

Le risorse umane acquistano un peso<br />

rilevante per la riuscita dei vostri<br />

obiettivi strategici. I dipendenti come<br />

hanno vissuto il passaggio da società<br />

padronale a Gruppo integrato?<br />

Attualmente AromataGroup conta<br />

124 collaboratori che operano su<br />

tre siti produttivi dislocati nell’hinterland<br />

milanese. Con la costituzione<br />

del Gruppo è stata applicata una<br />

gestione manageriale, differente da<br />

quella che caratterizzava le singole<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

5


AromataGroup<br />

in copertina<br />

aziende. Solo nel <strong>2018</strong> sono entrati<br />

in AromataGroup otto nuovi dipendenti,<br />

mentre per il prossimo anno è<br />

prevista l’assunzione di altri sei collaboratori.<br />

La crescita del fatturato viene supportata<br />

dal rafforzamento dello staff,<br />

soprattutto per quanto concerne i<br />

reparti della Ricerca & Sviluppo, ma<br />

anche del Controllo Qualità e le altre<br />

funzioni aziendali importanti per la<br />

crescita del Gruppo.<br />

Un altro requisito che non vogliamo<br />

perdere è quello di riuscire a conservare<br />

e valorizzare le eccellenze presenti<br />

nelle singole società, il tutto<br />

però con una gestione più adatta<br />

all’attuale evoluzione del mercato.<br />

Ogni cambio di gestione può essere<br />

fonte di preoccupazione, ma da parte<br />

nostra facciamo il possibile perché il<br />

cambiamento possa essere vissuto dai<br />

nostri collaboratori in modo positivo<br />

mediante programmi di crescita professionale<br />

ed eventuali spostamenti a<br />

livello di Gruppo che possano valorizzare<br />

le competenze dei singoli.<br />

L’andamento attuale dei mercati italiano<br />

ed europeo vi incoraggiano ad<br />

accelerare le operazioni per il rafforzamento<br />

del Gruppo?<br />

Il mercato italiano continua ad<br />

essere quello di riferimento per<br />

AromataGroup: abbiamo acquisito<br />

una crescente competitività e possiamo<br />

essere considerati leader di<br />

mercato nella proposta di aromi e di<br />

colori. In vari mercati esteri sono disponibili<br />

interessanti opportunità che<br />

stiamo iniziando a cogliere: l’anno<br />

prossimo, con l’aggregazione di almeno<br />

una società estera, dovremmo<br />

compiere un ulteriore salto di qualità.<br />

Per lo sviluppo delle nostre attività<br />

di Export sarà importante disporre<br />

di un appoggio nei mercati chiave,<br />

che possano favorire ulteriormente<br />

la crescita a livello internazionale del<br />

Gruppo.<br />

La collaborazione tra società di diversi<br />

paesi rappresenta un modello<br />

che dovrebbe favorire l’affermazione<br />

delle aziende di piccola e media<br />

dimensione…<br />

È un modello che ho già vissuto in<br />

una mia precedente esperienza lavorativa<br />

presso un grande gruppo di<br />

distribuzione, partito dalla seconda<br />

metà degli anni Novanta con una<br />

piccola società e che attualmente<br />

occupa una posizione di primo piano<br />

a livello mondiale. Il modello è ben<br />

conosciuto e ha dimostrato la sua<br />

validità: è importante che una società,<br />

decidendo di entrare a far parte<br />

di un gruppo, abbia la possibilità di<br />

assumere automaticamente una posizione<br />

di primo piano, grazie alle sue<br />

competenze e alle sue esperienze.<br />

Con la crescita internazionale si<br />

costituiranno, nei diversi mercati,<br />

diversi Centri di Competenza:<br />

AromataGroup sul mercato italiano<br />

sarà garante dell’italianità soprattutto<br />

Esterno della sede<br />

di Concorezzo (MB)<br />

di AromataGroup<br />

per quanto concerne le bevande alcoliche<br />

ed i prodotti del settore dolciario.<br />

Abbiamo sviluppato anche un progetto<br />

per il mercato del Salato: anche in<br />

questo caso ci sarà una società che potrà<br />

diffondere le proprie competenze<br />

per questo segmento di mercato.<br />

Nel corso degli anni in cui si è dedicato<br />

alla costituzione e alla crescita<br />

di AromataGroup, quali risultati raggiunti<br />

Le hanno dato maggiore soddisfazione?<br />

Sicuramente è stato molto gratificante<br />

lavorare per formare una visual identity<br />

a livello di Gruppo. Disponiamo di<br />

moltissime competenze ed esperienze<br />

dei singoli collaboratori, ma è stato<br />

importante lavorare sul cambio della<br />

cultura aziendale, un processo che<br />

non è e non può essere immediato.<br />

Stiamo continuando a lavorare su<br />

alcune implementazione e cambiamenti<br />

di struttura che ci aiuteranno<br />

a migliorare alcuni aspetti organizzativi.<br />

Già nel <strong>2018</strong> si sono visti i primi<br />

risultati e per il 2019 sono previsti ulteriori<br />

sviluppi finalizzati a raggiungere<br />

una maggior efficienza aziendale.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Laboratorio<br />

6


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editoriale<br />

Eeditoriale<br />

|di Francesco Goi<br />

Dal gennaio 2019 entrerà in carica il nuovo presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, presidente di<br />

Molini Industriali.<br />

In occasione della sua elezione ha ricordato come l’industria alimentare goda di “una reputazione di assoluta eccellenza<br />

e rappresenti un patrimonio che si ha il dovere di valorizzare”.<br />

Il comparto alimentare rappresenta, infatti, il secondo settore manifatturiero del Paese, con circa 56mila imprese,<br />

per un fatturato che raggiunge i 140 miliardi di euro e copre l’8% del Pil nazionale.<br />

Commentando i recenti brillanti risultati, Vacondio ha sottolineato come l‘export abbia conseguito un incremento<br />

superiore al 75% nel corso degli ultimi dieci anni, triplo rispetto a quello medio del Paese; i prodotti DOP e IGP<br />

nello stesso periodo hanno fatto registrare addirittura una crescita del 140%.<br />

Mentre sul mercato interno sembra perdurare una situazione di stagnazione, l’importanza dell’export dovrebbe<br />

trovare conferma per il medio termine. In questa ottica, il sostegno dell’esportazione e la tutela del made in Italy<br />

continueranno a rappresentare un elemento base della strategia del settore.<br />

L‘EXPORT<br />

SI CONFERMA STRATEGICO<br />

Anche nel settore alimentare si è progressivamente affermata una deriva anti-industriale e il comparto non è stato<br />

sufficientemente presentato come una risorsa e un patrimonio del Paese e della sua economia.<br />

Questo dato di fatto spingerà Federalimentare a veicolare un’informazione scientifica autorevole, tesa a sottolineare<br />

come il successo del made in Italy sia frutto delle materie prime italiane ed estere, ma soprattutto di un costante<br />

impegno per l’alta tecnologia e l’innovazione. In questo modo la Federazione intende dare risposta concreta a<br />

una richiesta internazionale sempre più orientata ad apprezzare i prodotti ad alto valore aggiunto.<br />

Dunque, la presidenza Vacondio inizia con l’ottimismo che deriva dalla consapevolezza di un’eccellenza riconosciuta<br />

in tutto il mondo ma anche con la preoccupazione che vengano adottati provvedimenti, a partire dall’aumento<br />

dell’IVA, che possano ulteriormente diminuire i consumi interni e innescare una spirale di recessione.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

9


Tecnologie per l’industria Food & Bev<br />

In concomitanza con<br />

Milano<br />

Petrolchimico<br />

Alimentare<br />

Visione Petrolchimico<br />

Alimentare<br />

e Tracciabilità<br />

Milano<br />

Nel 2019 l’evento verticale di riferimento per le tecnologie Food<br />

& Bev (strumentazione e processo, efficienza impianti/MES,<br />

sicurezza alimentare, energy management, direttiva macchine,<br />

packaging ecc.) fa tappa a Milano, capoluogo dell’importante<br />

distretto agroalimentare.<br />

Le opportunità per aziende e operatori si moltiplicano, grazie<br />

alla concomitanza con mcT Visione e Tracciabilità (logistica<br />

e identificazione automatica) e SAVE Milano, a coinvolgere il<br />

mondo delle tecnologie per l’automazione, la strumentazione e<br />

la sensoristica.<br />

Il programma prevede:<br />

✔ quattro sessioni plenarie in contemporanea<br />

✔ una parte espositiva con più di cento aziende partecipanti<br />

✔ workshop, seminari, corsi di formazione<br />

✔ coffee-break e buffet offerti dagli sponsor<br />

✔ in esclusiva gratuitamente tutti i contenuti in PDF<br />

18 aprile 2019<br />

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edizioni di successo<br />

600<br />

operatori previsti<br />

+100<br />

aziende rappresentate<br />

4<br />

convegni plenari<br />

+15<br />

workshop<br />

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e<br />

Ttecnico<br />

|di Franco Bray<br />

editoriale tecnico<br />

L’acqua alcalina è l’ultimo alimento funzionale la cui presenza sui mercati cresce al ritmo del 10% annuo<br />

giungendo nel 2017 al valore di 1 miliardo di euro.<br />

Rispetto all‘acqua naturale con ph 7, quella alcalina ha valori che possono essere anche superiori a 8. La<br />

sua funzionalità come antiossidante richiede evidenti valori di ORP (Oxidation Reduction Potential) che è<br />

appunto la capacità dell’acqua di agire come riduttore dell’ossidazione e dell’acidità dello stomaco.<br />

Nel mercato, il prodotto è presente nella forma originale proveniente da sorgenti naturali, come quella<br />

proveniente da alta quota che esprime un ph 8,4, ritenuto fra i più alcalini esistenti. Oppure, recentemente<br />

appunto, in quella “sintetica” ottenuta con la tecnologia di ionizzazione.<br />

In termini di marketing, il prodotto viene posizionato come particolarmente funzionale per stili di vita<br />

attivi e salutistici. O per neutralizzare l’acidità del corpo o il reflusso acido e, indirettamente, ridurre la<br />

pressione sanguigna, in quanto l’alcalinità ridurrebbe la viscosità del sangue.<br />

Anche se queste evidenze scientifiche non sono del tutto sostanziate, il mercato sembra essere convinto<br />

dei conclamati benefici.<br />

ALIMENTO<br />

O INTEGRATORE?<br />

Stiamo usando sempre più le conoscenze scientifiche e le relative tecnologie per migliorare molteplici<br />

aspetti della nostra vita. Perché dunque non intervenire anche sull’acqua visto che non riusciamo ad intervenire<br />

in modo sufficientemente energico sul drammatico problema dell’alterazione del clima?<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

11


trend<br />

La sostenibilità<br />

della filiera e la domanda<br />

di prodotti salutistici<br />

caratterizzano il settore.<br />

Così la ricerca punta a<br />

ottimizzare gli effetti<br />

sulla struttura del gelato<br />

causati dall’introduzione<br />

di ingredienti vegetali.<br />

di<br />

Explorer<br />

TENDENZE E RICERCHE<br />

NELLA PRODUZIONE DEL GELATO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Per l’alto livello<br />

di sicurezza<br />

e sostenibilità<br />

(grazie a una<br />

riciclabilità<br />

pressoché infinita)<br />

gli imballaggi<br />

in metallo<br />

rappresentano una<br />

scelta vantaggiosa<br />

per il produttore<br />

di gelato<br />

La sostenibilità è l’approccio più diffuso nei mercati e abbraccia<br />

tutte le diverse categorie di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />

Essa richiama i ruoli diversi, come il produttore, il fornitore<br />

e il consumatore ad una collaborazione ininterrotta del<br />

ciclo industriale. In particolare nel gelato, la fase particolarmente<br />

importante è quella del confezionamento. È<br />

evidente che in questa fase, la plastica gioca un ruolo<br />

importante. Materiali alternativi per vaschette, coppe e<br />

altri contenitori, vengono proposti par contribuire alla<br />

sostenibilità.<br />

Importanti vantaggi derivano ad esempio da un maggior<br />

utilizzo di imballaggi in metallo, Primi destinatari di questa<br />

campagna sono gli imprenditori, che possono beneficiare<br />

dei livelli di sicurezza, affidabilità e sostenibilità di questa<br />

tipologia di imballaggio, capace di una riciclabilità<br />

pressoché infinita.<br />

Altra tendenza che influenza l’industria del gelato è quella<br />

che spinge i consumatori verso la ricerca e consumo di<br />

alimenti olistici che contengono ingredienti salutistici<br />

come ginger, green tea extract, funghi selezionati. La tradizionale<br />

medicina cinese, l’Ayurveda, sostiene ad esem-<br />

12<br />

www.interprogettied.com


trend<br />

pio che il gelato apporta un beneficio<br />

energetico, in quanto influenza le<br />

temperatura corporea e in particolare<br />

l’effetto post-digestivo. Ma esempi di<br />

gelato funzionale si susseguono nel<br />

mercato, anche in concetti più semplicistici,<br />

come ad esempio<br />

Nightfood, un prodotto che, in virtù<br />

della presenza di micro componenti<br />

come glicina, calcio e magnesio, aiuterebbe<br />

il sonno.<br />

In tutta la categoria, infine, si conferma<br />

il trend generale che premia le proteine,<br />

una componente sempre più presente<br />

nel gelato, insieme alle fibre. Il tutto nodairy<br />

e di origine vegetale.<br />

LE RICERCHE<br />

Riportiamo due estratti da ricerche<br />

relative alla struttura del gelato.<br />

fluenza la stabilità del gelato. Nella<br />

ricerca è stata studiata la fattibilità di<br />

trasformazione a fase solida dell’olio<br />

di cocco, per mezzo del trattamento<br />

con etilcellulosa (EC). Nel processo,<br />

l’incorporazione dell’EC avviene nella<br />

fase di omogeneizzazione che, come<br />

risaputo, risulta essere del tipo ad elevata<br />

pressione e quindi ne favorisce<br />

l’assorbimento.<br />

L’analisi della dimensione e distribuzione<br />

dei cristalli di ghiaccio presenti<br />

nel prodotto finito ha presentato caratteristiche<br />

molto omogenee, in assenza<br />

di punti di agglomerazione e<br />

con consistenza del tutto simile al<br />

prodotto originale a base latte.<br />

(B. Monk, Journal of Food Science,<br />

9-18)<br />

Il gelato è un prodotto multifase che<br />

contiene, in effetti, cristalli di ghiaccio,<br />

cellule di aria, globuli di<br />

grasso e parziali agglomerazioni<br />

di fase grassa coalescente<br />

disperse nella fase non<br />

congelata costituita da zuccheri,<br />

proteine e stabilizzanti.<br />

Questa microstruttura è responsabile<br />

delle caratteristiche<br />

di fusione del prodotto e, quindi,<br />

della omogenea sofficità del<br />

prodotto nella fase di consumo.<br />

Variando l’incorporazione di aria<br />

La microstruttura<br />

è responsabile delle<br />

caratteristiche<br />

di fusione del gelato<br />

e, quindi, della<br />

omogenea sofficità<br />

del prodotto nella<br />

fase di consumo<br />

In virtù della<br />

presenza di glicina,<br />

calcio e magnesio,<br />

Nightfood<br />

favorirebbe<br />

il sonno<br />

La sostituzione di ingredienti lattei<br />

con vegetali nel settore avviene non<br />

solo per le proteine ma anche per la<br />

fase grassa. La panna o il burro vengono<br />

sostituiti con grassi di origine<br />

vegetale, in particolare cocco e palma.<br />

Mentre, da un punto di vista gustativo<br />

non ci sono problemi, in termini<br />

strutturali il grasso sotto forma<br />

di olio produce una modifica nell’intima<br />

struttura del prodotto. La presenza<br />

di olii liquidi non saturi riduce<br />

infatti la formazione di cristalli e ine,<br />

in particolare, alcune condizioni di<br />

processo come la velocità del dasher,<br />

si modificano le caratteristiche strutturali<br />

finali come diffusione delle cellule<br />

d’aria, cluster di grasso, e quindi<br />

le caratteristiche di fusione del gelato<br />

all’atto del consumo. Riassumendo,<br />

la ricerca conferma che fattori che<br />

causano un aumento di stress, come<br />

appunto la velocità del congelamento<br />

finale, possono causare una diminuzione<br />

delle dimensioni delle cellule<br />

d’aria e un aumento di destabilizzazione<br />

della fase grassa e sostanzialmente<br />

determinare una maggiore<br />

velocità di fusione (DP), parametro<br />

che risulta molto importante al momento<br />

del consumo.<br />

Questi risultati quindi forniscono una<br />

conoscenza dell’effetto dei microcomponenti<br />

sulla stabilità del gelato,<br />

confermata dai valori del dropping<br />

point. Cioè la velocità di fusione.<br />

Al di là delle modifiche di formulazione,<br />

la velocità della fase<br />

finale del congelamento influenza<br />

sostanzialmente la microstruttura:<br />

cellule d’aria, cristalli<br />

di ghiaccio e globuli di grasso. E<br />

quindi, sostanzialmente, la velocità<br />

di fusione del prodotto finito.<br />

(R. Hartel, Journal of Food Science,<br />

6-18)<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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13


news [fatti, persone, aziende]<br />

FEDERVINI E LIQUIGAS PROMUOVONO LA SOSTENIBILITÀ DELLE CANTINE<br />

Federvini, Federazione italiana<br />

industriali produttori, esportatori<br />

e importatori di vini, acquaviti,<br />

liquori, sciroppi, aceti ed affini,<br />

Università Cattolica del Sacro Cuore<br />

e Liquigas, leader in Italia nella distribuzione<br />

di GPL e GNL per uso<br />

domestico, commerciale e industriale<br />

annunciano un nuovo progetto<br />

di collaborazione dedicato a<br />

promuovere la sostenibilità ambientale<br />

delle cantine nel nostro Paese.<br />

Il progetto si inserisce nel percorso<br />

avviato dall’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore attraverso il Progetto<br />

VIVA, programma iniziato nel 2011<br />

con il Ministero delle Politiche<br />

Agricole e Federvini per migliorare<br />

le prestazioni di sostenibilità<br />

dell’intera filiera vitivinicola, e prevede<br />

un approfondimento degli<br />

impatti energetici sulla sostenibilità<br />

delle aziende coinvolte dallo<br />

stesso VIVA, attraverso programmi<br />

di monitoraggio e mappatura delle<br />

esigenze energetiche del settore.<br />

La partnership nello specifico ha<br />

lo scopo di indagare le necessità<br />

in materia di energia delle imprese<br />

vinicole e allo stesso tempo promuovere<br />

soluzioni a basso impatto<br />

ambientale, quali GPL e GNL, in<br />

tutta la filiera di produzione, con<br />

particolare riferimento alle realtà<br />

non servite dalla rete del metano.<br />

Molte cantine infatti si trovano in<br />

zone di campagna e collina incluse<br />

nei 1400 Comuni italiani non allacciati<br />

alla rete del metano.<br />

Il progetto prevede la costruzione di<br />

un gruppo di lavoro congiunto finalizzato<br />

all’elaborazione di un documento<br />

che funga da “Linee Guida”<br />

di supporto al Protocollo VIVA.<br />

“Migliorare la gestione delle risorse<br />

energetiche è una priorità<br />

irrinunciabile”, dichiara Sandro<br />

Boscaini presidente di Federvini.<br />

“Nel confermare il sostegno della<br />

Federazione a questa collaborazione,<br />

siamo certi di offrire ai soci<br />

un servizio importante che possa<br />

incentivare la sostenibilità ed implementare<br />

l’accesso alle fonti<br />

energetiche anche nelle aree meno<br />

facilmente raggiungibili da altre<br />

reti”.<br />

“Oggi ancora troppe realtà del settore<br />

vitivinicolo si affidano a fonti<br />

energetiche altamente inquinanti<br />

come gasolio e BTZ, che oltre a<br />

comportare rischi per l’ambiente e<br />

la salute costituiscono un elemento<br />

che penalizza fortemente la sostenibilità<br />

dell’intero comparto”, sottolinea<br />

Andrea Arzà, amministratore<br />

delegato di Liquigas. “Con<br />

questa collaborazione ci proponiamo<br />

di offrire alle cantine italiane<br />

un modello di sviluppo energetico<br />

in grado, attraverso l’adozione di<br />

fonti pulite come GPL e GNL, di tutelare<br />

il territorio e offrire a tutte<br />

le imprese un driver di crescita e<br />

differenziazione”.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

14<br />

NASCE UNIONE ITALIANA FOOD<br />

Nasce Unione Italiana Food, la più grande associazione dl settore<br />

in Europa, che raggruppa 450 imprese produttrici di beni<br />

<strong>alimentari</strong> di oltre 20 settori merceologici, per un fatturato<br />

complessivo di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di export.<br />

A unirsi sono Aidepi (Associazione delle industrie del dolce<br />

e della pasta italiane) e Aiipa (Associazione italiana industrie<br />

prodotti <strong>alimentari</strong>) che, da gennaio 2019, confluiranno nella<br />

nuova realtà che interessa 800 prodotti: dal caffè al chewing<br />

gum, passando da surgelati, integratori <strong>alimentari</strong>, ortofrutta<br />

fresca confezionata ecc.<br />

L’obiettivo è valorizzare e tutelare gli alimenti tipici italiani alle<br />

prese con le nuove sfide del mercato globale, aumentando<br />

l’efficacia della rappresentanza delle rispettive categorie, con<br />

il vantaggio di garantire servizi migliori per le aziende associate.<br />

A presiedere l’Unione è Marco Lavazza (Luigi Lavazza<br />

Spa) con il vice-presidente Paolo Barilla (Barilla Spa), due nomi<br />

che descrivono la rilevanza del progetto e che rappresentano<br />

la tradizione dell’imprenditoria italiana del settore alimentare.<br />

“I punti di forza dei prodotti italiani rappresentano un valore<br />

prezioso per un mercato internazionale che vuole alimenti sempre<br />

più gustosi, sicuri, innovativi e sostenibili” - afferma Marco<br />

Lavazza – “e una delle prerogative di Unione Italiana Food<br />

sarà il supporto alle aziende italiane nelle strategie di export,<br />

perché siano sempre più incisive all’estero”. “Uniamo le nostre<br />

forze nel pieno rispetto delle nostre diverse identità aziendali<br />

e merceologiche e sulla base di un comune sistema di valori”,<br />

aggiunge Barilla, che definisce la creazione dell’Unione Italiana<br />

Food “un traguardo storico”.<br />

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attualità<br />

Con un ulteriore aumento<br />

dei consumi di prodotti<br />

ittici, oggi oltre i 28 kg<br />

a testa, l’Italia si pone<br />

sopra la media mondiale.<br />

Positiva anche la<br />

performance del pesce<br />

surgelato (+5%),<br />

apprezzato per la<br />

capacità di mantenere<br />

a lungo le caratteristiche<br />

organolettiche, per la<br />

sicurezza e la comodità<br />

di preparazione.<br />

CRESCONO I CONSUMI<br />

DI PESCE SURGELATO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

16<br />

Sulle tavole del Belpaese si mangia sempre più pesce: nel 2017,<br />

ne abbiamo consumato complessivamente oltre 28 kg a testa,<br />

ponendo l’Italia al di sopra della media nella classifica europea e<br />

mondiale del consumo di prodotti ittici. Secondo i dati Ismea, lo<br />

mangiamo soprattutto fresco e decongelato, ma 1 volta su 5 lo<br />

scegliamo surgelato (17% dei consumi). Un trend, questo, che<br />

si attesta in continua crescita. L’IIAS – Istituto Italiano Alimenti<br />

Surgelati – ricorda che nel 2017 ne sono state consumate<br />

113.400 tonnellate, con un aumento del 5% rispetto all’anno<br />

precedente. Insomma, gli italiani amano il pesce, sempre<br />

più anche surgelato, e iniziano a mangiarlo già in tenera età.<br />

Il consumo di pesce nel mondo è in crescita: per il 2017 se ne<br />

stimano oltre 20 kg annui a testa, più del doppio dei 9 che si<br />

registravano nel 1991; in Europa la media è di circa 22,7 chili.<br />

In Italia il consumo è di 28,4 kg pro capite (+2% sull’anno<br />

precedente). In linea con questi trend generali sul prodotto, si<br />

registrano performance interessanti nell’ittico surgelato. Nel<br />

solo canale retail, il “pesce naturale” ha registrato un incremento<br />

del +7% negli acquisti, seguito a breve distanza da<br />

mollane e crostacei (+6,7%); ma anche le versioni panate e<br />

pastellate hanno chiuso l’anno con risultati lusinghieri (+3%).<br />

I consumatori premiano la qualità e soprattutto il “servizio” di<br />

questi prodotti – già puliti e pronti al consumo – consapevoli<br />

anche delle tecniche di lavorazione ottimali messe in atto dalle<br />

aziende produttrici e della sostenibilità della produzione ga-


attualità<br />

rantita dalla certificazione MSC (Marine<br />

Stewardship Council), di cui molte aziende<br />

del settore si sono dotate.<br />

E i consumatori sembrano apprezzare il<br />

pesce, soprattutto quello surgelato, già<br />

da bambini. Numerose ricerche internazionali,<br />

infatti, hanno dimostrato come il<br />

consumo abituale di pesce (1 o 2 volte a<br />

settimana) da parte dei più piccoli, li aiuti<br />

a sviluppare un quoziente intellettivo più<br />

alto, a dormire meglio, a migliorare le capacità<br />

cognitive e verbali.<br />

Il pesce è un alimento fondamentale per<br />

la dieta alimentare e che sia esso fresco<br />

o surgelato poco importa: “Il pesce<br />

surgelato” – spiega Vittorio Gagliardi,<br />

presidente di IIAS – “ha le stesse proprietà<br />

nutrizionali di quello fresco. È una<br />

fonte naturale di macronutrienti, tra cui<br />

proteine nobili e acidi grassi omega-3,<br />

ma è anche ricco di micronutrienti come<br />

vitamine (in particolare A e D) e sali minerali<br />

(iodio e selenio). Le sue proprietà<br />

restano intatte anche se surgelato, perché<br />

viene scrupolosamente rispettata la<br />

catena del freddo, mantenendo sempre<br />

il prodotto a una temperatura di -18 °C<br />

durante tutto il suo iter, dal confezionamento<br />

alla tavola”.<br />

LE 5 RAGIONI DELLA PERFORMANCE<br />

POSITIVA, SECONDO L’IIAS<br />

Ma perché il pesce surgelato riscuote<br />

così tanti consensi sulle tavole degli italiani?<br />

L’IIAS lo illustra in 5 punti:<br />

1) il pesce surgelato mantiene inalterate<br />

le sue caratteristiche organolettiche più<br />

a lungo. Mentre i prodotti ittici “freschi”<br />

possono essere venduti anche dopo<br />

diversi giorni dall’effettivo approvvigionamento<br />

(ovvero quando è iniziato<br />

il naturale processo di degradazione),<br />

quelli surgelati sono portati a bassissime<br />

temperature subito dopo la cattura,<br />

bloccando così ogni eventuale processo<br />

di alterazione;<br />

2) i prodotti ittici surgelati sono pratici e<br />

fanno risparmiare tempo: i consumatori<br />

sono liberi di preparare i propri piatti<br />

preferiti quando vogliono, senza limiti<br />

dovuti alla stagionalità o alla lontananza<br />

dal mare. Inoltre, poiché non si devono<br />

pulire, eviscerare, squamare, spinare e<br />

sfilettare, i tempi di preparazione si riducono<br />

drasticamente;<br />

3) il pesce surgelato è sicuro: la surgelazione<br />

a bassissime temperature frena<br />

la proliferazione batterica insita naturalmente<br />

in ogni alimento, garantendo l’integrità<br />

del cibo. Inoltre, prima di essere<br />

messo in commercio, il pesce surgelato<br />

è controllato in ogni fase di lavorazione e<br />

trasformazione, nonché dotato di un’etichettatura<br />

chiara, che specifica il luogo<br />

in cui è stato pescato, la specie ittica, la<br />

data di scadenza e le indicazioni per una<br />

corretta conservazione;<br />

4) i prodotti ittici surgelati sono versatili:<br />

oltre ad essere un ingrediente fondamentale<br />

per tantissime ricette diverse,<br />

il pesce surgelato si presta a molteplici<br />

modalità di cottura: rosolato in padella<br />

o gratinato al forno, fritto o al cartoccio,<br />

le preparazioni possibili sono le stesse del<br />

pesce fresco;<br />

5) il pesce surgelato, infine, è sempre<br />

disponibile e consente di rispettare una<br />

dieta bilanciata e salutare e di ridurre gli<br />

sprechi in cucina: anche quando non si<br />

ha il tempo per andare in pescheria, rappresenta<br />

una valida alternativa al pesce<br />

fresco ed è sempre “a portata di mano”,<br />

nel freezer delle nostre case. Inoltre, non<br />

dovendo essere pulito e spinato, con il<br />

pesce surgelato si mangia il 100% di<br />

quello che si compra, senza ulteriori<br />

sprechi <strong>alimentari</strong>.<br />

BASTONCINI DI PESCE: AL TOP<br />

DEL GRADIMENTO PER I BAMBINI<br />

Quando si pensa al pesce surgelato, uno<br />

dei primi prodotti che viene in mente ad<br />

L’anno scorso<br />

il consumo di pesce<br />

in Italia è stato<br />

di oltre 28 kg<br />

a testa, di cui una<br />

quota del 17%<br />

è costituita<br />

da prodotti<br />

surgelati<br />

ogni consumatore è senza dubbio il bastoncino<br />

di pesce: e non potrebbe essere<br />

altrimenti, visto che si trova sulle tavole<br />

degli italiani da più di mezzo secolo, ottenendo<br />

il gradimento di adulti e bambini.<br />

Correva il 1967 quando questo prodotto<br />

venne realizzato per la prima volta in<br />

Italia, riscuotendo subito successo; 12<br />

anni prima, con il nome di “fish finger”,<br />

aveva fatto ingresso nel mercato UK,<br />

primo Paese del vecchio continente ad<br />

accogliere l’innovazione proveniente<br />

dagli Usa: solo nel primo anno se ne<br />

consumarono 600 tonnellate, al prezzo<br />

di una sterlina e 80 cent.<br />

Le ragioni del successo dei bastoncini di<br />

pesce sono tutte contenute nello slogan<br />

pubblicitario che ne accompagnò il lancio<br />

in Italia: “Senza spine, senza sprechi,<br />

senza sforzo”. Ancora oggi, la versione<br />

più venduta dei bastoncini è quella<br />

“classica”, all’interno della quale il pesce<br />

presente è filetto di merluzzo avvolto in<br />

pangrattato.<br />

Nel corso degli anni, sono approdate<br />

sul mercato anche nuove varianti a base<br />

di altri pesci e con l’aggiunta di ulteriori<br />

ingredienti, ma tutte senza la minima<br />

traccia di conservanti aggiunti ai fini della<br />

surgelazione, come prescrive la legge.<br />

Il merluzzo presente nei bastoncini viene<br />

sfilettato ancora fresco e surgelato<br />

a bordo delle navi in cui viene pescato,<br />

per garantire la qualità. Il processo di<br />

surgelazione porta l’alimento in pochi<br />

minuti a bassissime temperature (mai<br />

superiori ai -18 °C), cosa che consente<br />

di mantenere intatte le caratteristiche<br />

nutrizionali e organolettiche del pesce<br />

fresco, che unite alla praticità e alla velocità<br />

di preparazione del surgelato, fanno<br />

dei bastoncini uno dei prodotti più apprezzati<br />

nel mondo.<br />

Qualità che sono alla base del successo<br />

del bastoncino di pesce anche nel nostro<br />

Paese: 10 milioni di famiglie italiane lo<br />

consumano oggi abitualmente, riuscendo,<br />

fra l’altro, a far apprezzare anche ai<br />

più piccoli un alimento – il pesce – che<br />

non è sempre stato in cima ai loro gusti,<br />

ma che è senza dubbio essenziale per<br />

una dieta equilibrata, soprattutto nella<br />

fase della crescita.<br />

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17


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news [fatti, persone, aziende]<br />

AD ANDREA RIGONI IL PREMIO SOSTENIBILITÀ<br />

Alla 21a edizione del premio EY “L’Imprenditore dell’anno”,<br />

il premio speciale “Sostenibilità” ha visto sul podio l’amministratore<br />

delegato di Rigoni di Asiago, un’azienda che da<br />

anni parla di ambiente, di natura e, soprattutto, di biologico.<br />

Un premio dunque che non parla solo di business ma che<br />

vuole rilevare quanto sia più che importante la salvaguardia<br />

del territorio e della salute, come si legge nella motivazione<br />

ufficiale: “Per aver innovato, nel corso degli anni, le tecniche<br />

di produzione e l’offerta dei propri prodotti, senza mai<br />

rinunciare alla qualità e alla propria identità etica aziendale,<br />

valorizzando sempre la sana alimentazione, fino a diventare<br />

leader di mercato del proprio settore”.<br />

Andrea Rigoni, amministratore delegato e presidente di Rigoni<br />

di Asiago, nel corso degli ultimi decenni ha dato all’azienda un<br />

nuovo assetto manageriale e, scegliendo di produrre unicamente<br />

secondo il metodo biologico, ha puntato sullo sviluppo<br />

sostenibile.<br />

Il gruppo veneto, oggi fattura oltre 130 milioni di euro e i suoi<br />

prodotti (Mielbio, Fiordifrutta, Nocciolata, Dolcedì, Tantifrutti e<br />

Dolceherbe) vantano posizioni di leadership non solo nel mercato<br />

italiano ma anche in Francia e in molti altri Paesi del mondo.<br />

Oltre all’aspetto biologico, l’azienda Rigoni di Asiago ha fatto<br />

numerosi interventi nel ciclo<br />

produttivo con l’obiettivo di favorire<br />

la green economy. Nello<br />

stabilimento di Foza, ad esempio,<br />

sono stati installati impianti<br />

a basso consumo energetico che,<br />

attraverso una “tecnologia dolce”<br />

migliorano il contenuto delle<br />

sostanze nutritive presenti naturalmente<br />

nelle materie prime. Nel<br />

polo logistico di Albaredo c’è addirittura<br />

un risparmio energetico<br />

e ad di Rigoni di Asiago<br />

Andrea Rigoni, presidente<br />

del 25%.<br />

Punti di forza che vanno ad aggiungersi ad altri temi “verdi”<br />

quali il consumo dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti. Infatti,<br />

durante la trasformazione, la maggior parte dell’acqua utilizzata<br />

per la lavorazione del miele e delle confetture viene riciclata.<br />

In quanto ai rifiuti, poi, questi sono limitati al cartone (riciclato)<br />

e a fogli di plastica da imballo (rifiuti speciali).<br />

Grazie al laboratorio interno alla R&S, l’azienda Rigoni di Asiago<br />

ha ottenuto importanti certificazioni sul sistema di gestione<br />

della qualità e sulla sicurezza alimentare Ifs Food e Brc Food.<br />

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dedicata, più di 950 materie prime utilizzate e una selezione di oltre 7.000 Aromi creati.<br />

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giocando un ruolo determinante in più di 35 differenti paesi di tutto il mondo.<br />

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19


news [fatti, persone, aziende]<br />

MEGADYNE ACQUISISCE BANDAS INDUSTRIALES<br />

Azienda torinese protagonista nelle trasmissioni<br />

di potenza, Megadyne annuncia<br />

l’acquisizione dell’argentina Bandas<br />

Industriales SA, attiva nella vendita di cinghie<br />

e nastri trasportatori e da tempo distributore<br />

ufficiale di Ammeraal Beltech in<br />

Argentina. Megadyne ha una forte presenza<br />

globale con 16 stabilimenti produttivi<br />

e oltre 50 uffici commerciali e 2.300<br />

dipendenti in tutto il mondo. Ammeraal<br />

ha una presenza altrettanto ampia e diretta<br />

in 30 diversi paesi, con 2.700 dipendenti<br />

che servono oltre 30.000 clienti.<br />

Ora insieme sotto la guida di Partner Group<br />

e della famiglia Tadolini, Megadyne e<br />

Ammeraal sono un riferimento nel settore<br />

dei sistemi di trasmissione di potenza e nastri<br />

trasportatori, offrendo alle aziende di<br />

tutto il mondo una vasta gamma di prodotti<br />

e soluzioni.<br />

Questo ulteriore rafforzamento della piattaforma<br />

di distribuzione rappresenta un<br />

vantaggio competitivo per Megadyne al<br />

fine di consolidare la propria posizione nel<br />

mercato latino-americano, insieme alla recente<br />

acquisizione in Colombia e all’espansione<br />

in Perù con un ufficio commerciale<br />

diretto.<br />

“Sotto la guida di Megadyne e grazie all’esperienza<br />

e alla vasta gamma di prodotti<br />

di Megadyne e Ammeraal, Bandas<br />

Industriales potrà ulteriormente espandere<br />

il suo portafoglio prodotti ed entrare in<br />

nuovi segmenti di business o applicazioni”,<br />

dichiara Nicolàs Pennisi, General<br />

Manager di Bandas Industriales SA.<br />

“Attraverso l’acquisizione di Bandas<br />

Industriales, Megadyne compie un ulteriore<br />

passo avanti nel suo piano di sviluppo<br />

volto a rafforzare la sua presenza nei mercati<br />

strategici locali con lo scopo di offrire<br />

ai suoi partner il miglior supporto e servizio<br />

possibile. Non vediamo l’ora di integrare il<br />

prezioso team di professionisti di Bandas<br />

Fabio Vitali (a sinistra), Head of Business<br />

Development di Megadyne, con Nicolàs Pennisi,<br />

General Manager di Bandas Industriales<br />

Industriales all’interno della nostra organizzazione<br />

internazionale, in continua<br />

espansione”, afferma Stijn Vriends, Ceo<br />

del nuovo gruppo Megadyne/Ammeraal.<br />

IMPRESE FAMILIARI: CAVANNA PREMIATA PER L’INNOVAZIONE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

20<br />

Si è tenuta sabato 1 <strong>dicembre</strong> la cerimonia<br />

di premiazione dell’ottava edizione del<br />

Premio “Di padre in figlio - Il gusto di fare<br />

impresa” evento promosso da Cerif – Centro<br />

di ricerca sulle imprese di famiglia in seno<br />

all’Università Cattolica del Sacro Cuore – con<br />

il contributo di Credit Suisse, LCA Studio<br />

Legale, KPMG, Mandarin Capital Partners,<br />

Lombard International Assurance e la collaborazione<br />

della Camera di Commercio di<br />

Milano, Monza Brianza e Lodi e del<br />

Sole24Ore. Dopo uno scrupoloso lavoro di<br />

analisi di tutte le candidature ricevute, la<br />

Giuria ha proclamato Cavanna<br />

Spa come vincitore nella categoria<br />

Innovazione. La motivazione, fa<br />

sapere il Cerif, è “per aver sviluppato<br />

numerosi brevetti tecnologici<br />

su macchinari estremamente all’avanguardia<br />

per il confezionamento,<br />

in particolare, di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />

Tali macchinari vengono<br />

realizzati per soddisfare in modo<br />

unico le esigenze dei clienti italiani<br />

e stranieri. In particolare, l’innovazione<br />

si manifesta in una spasmodica attenzione<br />

alla creazione di valore lungo la supply<br />

chain del cliente. Tale know how viene condiviso<br />

attraverso la creazione di un’Academy<br />

aziendale aperta anche all’esterno”.<br />

Hanno ritirato il premio Alessandra e<br />

Riccardo Cavanna, amministratori delegati<br />

di Cavanna. La Giuria ha proclamato<br />

Donnafugata Spa come vincitore assoluto.<br />

Menzione speciale anche per: Mantero Spa<br />

(Internazionalizzazione), Idea Spa (Giovane<br />

Imprenditore), Molino Rossetto (Storia e tradizione),<br />

Diemme Industria Caffè Torrefatti<br />

Riccardo e Alessandra Cavanna<br />

Spa (Piccole imprese), Fratelli Polli Spa<br />

(Apertura del capitale), M.E. Marittima<br />

Emiliana Spa (Donne al comando),<br />

Globalpesca Spa (Fratelli al comando).<br />

“Il mondo imprenditoriale italiano è costituito<br />

per l’82% da aziende a conduzione familiare,<br />

di cui il 97% hanno meno di 20 dipendenti,<br />

e ogni anno sono oltre sessanta<br />

mila gli imprenditori coinvolti nel passaggio<br />

generazionale”, dichiara il professor Claudio<br />

Devecchi, amministratore unico e direttore<br />

scientifico di Cerif. “Durante l’ottava edizione<br />

del Premio di Padre in figlio, il Cerif ha<br />

avuto ancora una volta l’onore di<br />

premiare le aziende che si sono dimostrate<br />

più virtuose proprio nel<br />

delicato momento del passaggio<br />

generazionale, tanto che molte di<br />

esse sono già alla quinta generazione,<br />

qualcuna addirittura alla settima.<br />

La continuità della successione<br />

appare come uno dei problemi più<br />

difficili e cruciali dell’azienda familiare,<br />

non sottovalutarlo è il primo passo<br />

per affrontarlo al meglio”.<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

UN NUOVO APPROCCIO AL TRASPORTO DI VINO E OLIO<br />

Nel corso dell’edizione <strong>2018</strong> del Festival della<br />

Gastronomia di Roma, una delle maggiori<br />

manifestazioni del settore, la presidente<br />

di Oita, Clara Ricozzi, è intervenuta per richiamare<br />

l’attenzione sull’urgenza di stabilire<br />

un manuale di buone pratiche per il<br />

trasporto di vino ed olio extravergine di oliva<br />

(EVO), attualmente privo di una normativa<br />

specifica.<br />

Olio e vino sono liquidi <strong>alimentari</strong> sensibili<br />

alle condizioni ambientali (temperatura, vibrazioni),<br />

che influiscono sulla loro conservazione<br />

e sul mantenimento delle caratteristiche<br />

organolettiche e nutrizionali<br />

originarie. Queste condizioni alteranti possono<br />

verificarsi nella fase del trasporto. Non<br />

esistono però normative specifiche che regolino<br />

questa fase, ha ricordato Clara<br />

Ricozzi nel corso dell’incontro intitolato “Il<br />

trasporto di vino e olio, tra eccellenza, tracciabilità<br />

e sostenibilità”, e ha proseguito<br />

notando che anche la denominazione in<br />

etichetta, per esempio per l’olio, “conservare<br />

al riparo della luce e lontano da fonti di<br />

calore”, è facoltativa.<br />

Nonostante diversi spedizionieri e trasportatori<br />

forniscano indicazioni e offerte specifiche<br />

per il trasporto di vino, l’attenzione<br />

viene posta sulle modalità di imballo e si<br />

concentra sull’integrità del contenitore, comunque<br />

importante per il valore economico<br />

e per la commerciabilità del prodotto, piuttosto<br />

che su quella del contenuto.<br />

La poca attenzione alla regolazione del settore<br />

da parte degli enti normatori, a livello<br />

italiano e internazionale, deriva dal fatto che<br />

l’alterazione di olio EVO e vino provoca<br />

un’alterazione qualitativa, non un degrado<br />

che porta conseguenze sanitarie, almeno<br />

apparentemente. In questo i due generi<br />

merceologici differiscono da molti prodotti<br />

<strong>alimentari</strong> per i quali il trasporto è normato<br />

in modo stringente.<br />

Vista l’importanza che olio EVO e vino hanno<br />

per l’economica italiana, ha proseguito<br />

la presidente dell’Osservatorio, è necessario<br />

intervenire con la definizione di linee guida<br />

minime, che siano inizialmente raccomandate<br />

e alla fine obbligatorie per chi imballa<br />

e trasporta. Per quanto riguarda i parametri<br />

da utilizzare, sono disponibili studi scientifici<br />

dai cui risultati si possono trarre indicazioni<br />

precise di condizioni, soprattutto in termini<br />

di temperature, livello di vibrazioni e<br />

modalità di maneggio delle confezioni, al<br />

verificarsi delle quali esiste il rischio elevato<br />

e concreto di alterazione del prodotto.<br />

Secondo Oita, una strada potrebbe essere<br />

l’estensione dell’applicabilità delle norme<br />

internazionali ATP (temperatura controllata),<br />

oppure raccomandazioni come quelle<br />

esistenti a livello europeo in ambito farmaceutico.<br />

Un primo passo potrebbe essere<br />

uno standard ad adesione volontaria per poi<br />

passare a una normativa cogente, da rendere<br />

valida in ambito interno e nel contesto<br />

europeo/internazionale.<br />

FARMO SPINGE L’INNOVAZIONE NEL GLUTEN FREE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Remo Giai, presidente<br />

di Farmo<br />

Investire in asset immateriali rende necessariamente le<br />

imprese più competitive? Le imprese che hanno maggiori<br />

investimenti intangibili presentano migliori performance?<br />

A detta di Farmo, produttore di riferimento nel settore<br />

del senza glutine, parrebbe di sì. “Investiamo ogni anno<br />

il 6% dei nostri ricavi in Ricerca & Sviluppo per innovare<br />

il settore del gluten free. Sono soldi ben spesi se pensiamo<br />

che il 50% dei prodotti oggi esistenti, solo 3 anni<br />

fa non c’erano”. A dichiararlo è stato Remo Giai, presidente<br />

di Farmo Spa, intervenuto alla tavola rotonda<br />

promossa da Intesa San Paolo sul tema investimenti<br />

immateriali e competitività delle imprese.<br />

“Il nostro è un settore specifico dove non bastano materie<br />

prime eccellenti, ma servono macchine e tecnologie<br />

all’avanguardia nonché competenze elevate”, ha<br />

proseguito Giai; si consideri che noi dobbiamo tecnicamente<br />

sostituire il glutine, che ha una funzione di<br />

legante, non con additivi, bensì attraverso trattamenti<br />

fisici (quali ad esempio utilizzo del vapore o trattamenti<br />

sotto vuoto spinto) che richiedono una grande expertise<br />

dei processi di trasformazione”.<br />

Un business in espansione che ha vissuto un’evoluzione<br />

considerevole: si pensi che l’azienda si è inizialmente<br />

proposta al mercato con l’obiettivo di offrire prodotti<br />

adatti alle persone intolleranti al glutine; seguendo e<br />

a volte anticipando il cambiamento delle abitudini <strong>alimentari</strong><br />

e degli stili di vita, l’offerta si è trasformata in<br />

offerta salutistica buona per tutti: in una gamma che<br />

comprende non più prodotti solo senza glutine, bensì<br />

prodotti di alti valori nutrizionali (ricchi di proteine, fibre<br />

e a basso indice glicemico).<br />

A conclusione dell’intervento, Giai ha annunciato che<br />

“presto sarà operativa la Gluten Free Academy, un’istituzione<br />

unica al mondo, nel suo genere, con l’obiettivo<br />

di proporsi come centro di sviluppo, formazione e comunicazione,<br />

rivolto a università, ai partners industriali<br />

e commerciali, le istituzioni finanziarie che ci accompagnano<br />

nello sviluppo, le associazioni dei consumatori ed<br />

i consumatori stessi”.<br />

22<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

ENDRESS+HAUSER INAUGURA UN IMPIANTO PRODUTTIVO<br />

Endress+Hauser ha investito oltre 10,4 milioni<br />

di euro per l’installazione di un impianto<br />

produttivo all’avanguardia presso la sua<br />

sede a Nesselwang, in Germania. L’edificio<br />

di 4.800 metri quadrati comprende un nuovo<br />

spazio per la produzione e gli uffici, oltre<br />

ad aree tecnologiche e spazi comuni. Con<br />

questo ampliamento, il Gruppo protagonista<br />

nel settore della strumentazione industriale<br />

punta ulteriormente sulla crescita<br />

sostenibile.<br />

A richiedere tale ampliamento è stata la crescente<br />

domanda di prodotti innovativi di<br />

sistema e tecnologia termica nonché l’introduzione<br />

di nuove linee di prodotti.<br />

“Investiamo costantemente nei nostri centri<br />

di competenza, con l’obiettivo di sviluppare<br />

soluzioni convincenti per i nostri clienti e<br />

aumentare l’efficienza di produzione”, dichiara<br />

Matthias Altendorf, Ceo del Gruppo<br />

Endress+Hauser, nel corso della cerimonia<br />

di inaugurazione, nell’ottobre scorso.<br />

In molti processi, la temperatura è un parametro<br />

di misura che influisce in modo sostanziale<br />

sulla qualità del prodotto.<br />

“Continueremo ad espandere e completare<br />

il nostro portfolio prodotti di sistema e temperatura,<br />

in modo da riuscire ad assistere in<br />

modo ottimale i nostri clienti anche in futuro”,<br />

dichiara Harald Hertweck, direttore<br />

generale del centro di competenza per la<br />

tecnologia legata alla misura della temperatura<br />

di Endress+Hauser. “A tal fine, abbiamo<br />

bisogno di spazio per ricerca e sviluppo,<br />

produzione, logistica e controllo qualità”.<br />

Il nuovo edificio attira l’attenzione con<br />

un’imponente architettura intelligente, formata<br />

da una facciata inclinata che offre<br />

protezione contro il sole e vetrate che consentono<br />

una grande luminosità. Lo caratterizza<br />

inoltre un progetto energetico sostenibile<br />

che comprende un impianto<br />

fotovoltaico installato sul tetto per la fornitura<br />

di una quantità di elettricità sufficiente<br />

a soddisfare integralmente il fabbisogno<br />

energetico della produzione di base. A dare<br />

un’ulteriore enfasi alla sostenibilità vi sono<br />

le stazioni di ricarica per biciclette elettriche.<br />

Durante il processo di costruzione dell’edificio,<br />

inoltre, si è provveduto a ottimizzare e<br />

strutturare i processi di produzione e logistici<br />

in conformità a principi “lean” (snelli) e<br />

all’approccio “one piece flow”.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

23


appuntamenti<br />

Lo storico Salone<br />

festeggerà<br />

la quarantesima edizione<br />

continuando ad anticipare<br />

le tendenze e le<br />

innovazioni delle cinque<br />

filiere in esposizione:<br />

gelateria, pasticceria,<br />

panificazione artigianali,<br />

cioccolato e caffè.<br />

SIGEP COMPIE 40 ANNI<br />

INDICANDO I TREND FUTURI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Raggiunge la 40esima edizione il Sigep – Salone internazionale<br />

della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e<br />

caffè – una rassegna che, dal 19 al 23 gennaio 2019 al quartiere<br />

fieristico di Rimini, anticiperà le tendenze e le innovazioni<br />

delle 5 filiere in esposizione. Una superficie di 129.000<br />

metri quadrati è dedicata alla miglior offerta internazionale<br />

di materie prime, ingredienti, tecnologie e attrezzature, arredamento<br />

e servizi.<br />

Lo show premia le eccellenze mondiali, presenta nuovi format,<br />

sviluppa il networking globale e fa crescere il business<br />

di imprese e professionisti.<br />

A Sigep prendono vita tendenze, format di locali, eventi e<br />

competizioni, vengono presentati nuovi prodotti e innovazioni<br />

tecnologiche. È un’opportunità di incontro per i diversi<br />

componenti delle filiere: esercenti, catena distributiva, aziende<br />

produttrici, associazioni di categoria e media.<br />

Sigep ruota attorno a un palinsesto formato da una serie di<br />

eventi e iniziative: International Business, sui mercati esteri; Next<br />

per la valorizzazione delle innovazioni; Academy, dedicata alla<br />

formazione professionale; Associations, incontri associativi di<br />

industria ed artigiani; Corporate Social Responsability, a riguardo<br />

della responsabilità sociale d‘impresa; Awards, che comprende<br />

competizioni nazionali e internazionali.<br />

UN SALONE STORICO E ORIENTATO A SCENARI GLOBALI<br />

40 anni all’insegna del dolciario artigianale, 40 anni di fiere<br />

che hanno accompagnato lo sviluppo del business di tutta la<br />

filiera. Il compleanno del Sigep di Italian Exhibition Group<br />

(IEG) conferma la traiettoria del Salone verso scenari globali,<br />

con un ruolo da protagonista assoluto nella filiera del food<br />

service dolce.<br />

Così, fra passato e futuro, IEG, polo fieristico italiano leader per<br />

manifestazioni organizzate e di proprietà, oltre che per redditività,<br />

sta preparando una grande reunion per uno dei suoi salo-<br />

24<br />

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appuntamenti<br />

ni di punta. A cominciare da un logo<br />

creato appositamente.<br />

“40°RTY for the future” è il pay off scelto<br />

per celebrare quarant’anni di successi,<br />

in un’edizione densa di contenuti. Un<br />

logo in grado di trasferire non solo l’omaggio<br />

a una storia straordinaria, quella<br />

di un successo del made in Italy costruito<br />

passo dopo passo da artigiani e imprenditori<br />

coraggiosi, ma anche la tensione<br />

al futuro, all’innovazione che hanno da<br />

sempre caratterizzato il Sigep.<br />

A dettare il tono del 40° Sigep sarà l’evento<br />

inaugurale, all’insegna dell’innovazione<br />

e dell’internazionalità, proprio<br />

allo scopo di offrire uno sguardo sui<br />

trend futuri del foodservice a livello globale,<br />

dando voce a case history italiane<br />

ed internazionali di eccellenza.<br />

L’Area Gelato Arena ospiterà l’evento di<br />

apertura “Future is now! Lo scenario del<br />

foodservice dolce nel mondo: innovazione<br />

e internazionalizzazione. Tendenze,<br />

nuovi format, case history di success”,<br />

con la presentazione dei dati di mercato<br />

e dei trend del comparto.<br />

Reduce dai numeri record della passata<br />

edizione (con 135.746 buyers italiani e<br />

32.202 buyers esteri da 180 Paesi),<br />

Sigep è quindi pronto ad accelerare ulteriormente<br />

e consolidarsi quale principale<br />

hub internazionale per il canale<br />

foodservice dolce. Conosciuti e apprezzati<br />

gli ingredienti che rappresentano il<br />

successo della fiera: presenza dei leader<br />

in una logica di integrazione fra filiere,<br />

concorsi internazionali, reunion dei<br />

Maestri mondiali dell’arte dolciaria, alta<br />

formazione.<br />

A Rimini si svolgerà la 5a edizione del<br />

Campionato Mondiale di Pasticceria<br />

Juniores, con la partecipazione di 11 tra<br />

i migliori pasticcieri under 23, provenienti<br />

dai cinque continenti.<br />

Grande attesa nel mondo del caffè per il<br />

World Coffee Roasting Championship,<br />

competizione mondiale itinerante con<br />

oltre 20 Paesi in gara alla ricerca della<br />

migliore torrefazione di caffè.<br />

Per la gelateria, Sigep Gelato d’Oro, dove<br />

si sfideranno i finalisti dei nove appuntamenti<br />

svoltisi durante l’anno in Italia e<br />

che selezionerà il team che rappresente-<br />

rà il Belpaese alla IX Coppa del Mondo<br />

della Gelateria 2020.<br />

LA GELATERIA ANCORA PROTAGONISTA<br />

Sigep esalta la professionalità e la creatività<br />

dei grandi maestri gelatieri, che<br />

per cinque giornate animano concorsi<br />

e dimostrazioni a beneficio di un proficuo<br />

scambio di saperi. Per il mondo<br />

della gelateria, la 40esima edizione del<br />

salone mondiale del dolciario artigianale<br />

firmato da Italian Exhibition Group<br />

proporrà un fitto calendario di eventi in<br />

aggiunta all’evento di punta, Sigep<br />

Gelato d’Oro, che selezionerà la squadra<br />

italiana che gareggerà alla Coppa<br />

del Mondo della Gelateria nel 2020.<br />

L’associazione Italiana Gelatieri proporrà<br />

i suoi appuntamenti nell’Area AIG<br />

(Pad. C7). Si parte domenica 20 gennaio<br />

con il concorso dedicato ai sorbetti<br />

dal mondo; lunedì 21 gennaio toccherà<br />

al concorso “L’eccellenza delle torte<br />

gelato”, che premierà le migliori torte<br />

con base cioccolato.<br />

Il Memorial Alberto Pica, intitolato al<br />

suo storico presidente e straordinario<br />

animatore della promozione del gelato<br />

artigianale in Italia e nel mondo, si svolgerà<br />

martedì 22 gennaio e sarà dedicato<br />

al gusto zabaione. Sempre martedì,<br />

gran finale con “Mille idee per un nuovo<br />

gusto. Il gelato dell’anno”, con i gelatieri<br />

in gara che si contenderanno<br />

l’ambito riconoscimento. I vincitori concorreranno<br />

al titolo di “Miglior gelatiere<br />

dell’anno”, con premiazioni alle 17 di<br />

martedì 22 gennaio al padiglione C7.<br />

Lunedì 21 gennaio andrà in scena il<br />

“Concorso internazionale Gelato al<br />

In occasione<br />

del Sigep, a Rimini<br />

si incontreranno i<br />

diversi componenti<br />

delle filiere<br />

rappresentate:<br />

esercenti, catena<br />

distributiva,<br />

aziende produttrici,<br />

associazioni<br />

di categoria<br />

e media<br />

Pistacchio Premio Carrettino d’Oro”,<br />

organizzato dalla Federazione Italiana<br />

Gelatieri, dalle 9.30 all’open space<br />

Orion (Pad. C6). Il Campionato mondiale<br />

granita alla siciliana - Premio Polvere<br />

di Stelle, gusto granita melograno sarà<br />

l’evento in programma martedì 22.<br />

A Sigep saranno inoltre puntati i fari sul<br />

Gelato Day, la Giornata europea del gelato<br />

artigianale in programma il 24 marzo<br />

2019, l’unica giornata ufficiale che il<br />

Parlamento europeo ha finora dedicato<br />

a un alimento. Protagonista di questa<br />

settima edizione sarà il gusto Tiramisù,<br />

in degustazione nella speciale area allestita<br />

in Hall Sud. Dopo aver omaggiato<br />

la tradizione tedesca con la German<br />

Black Forest, ovvero il cioccolato variegato<br />

all’amarena, gusto dell’anno <strong>2018</strong>,<br />

per l’edizione 2019 è stata l’Italia ad<br />

avanzare la sua proposta. Si è stabilito<br />

quindi che il protagonista dell’edizione<br />

2019 sarà il Tiramisù. Gli “assaggiatori<br />

golosi” potranno ritrovare questo gusto<br />

speciale in tutte le gelaterie d’Europa<br />

aderenti al Gelato Day.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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25


appuntamenti<br />

A BOLOGNA LE NUOVE TENDENZE DELLA DISTRIBUZIONE<br />

In uno scenario caratterizzato<br />

da una crescita zero dei consumi<br />

di beni <strong>alimentari</strong> e non<br />

<strong>alimentari</strong>, in Italia i prodotti a<br />

marca del distributore segnano<br />

invece un trend positivo<br />

con una crescita delle vendite<br />

del 2% ed una quota che, aumentando<br />

di 0,5 punti rispetto<br />

all’anno precedente, registra il<br />

nuovo massimo rispetto agli ultimi<br />

cinque anni.<br />

Il crescente interesse da parte<br />

dei consumatori verso i prodotti<br />

MDD è da attribuirsi a molteplici<br />

fattori tra i quali meritano di<br />

essere segnalati, in particolare,<br />

l’affidabilità legata alla tracciabilità<br />

e la forte propensione<br />

all’innovazione, strettamente<br />

connessa con l’attenzione<br />

all’ambiente.<br />

Queste alcune anticipazioni<br />

sull’evoluzione dei consumi nella<br />

DMO presentate lo scorso 25<br />

ottobre nell’ambito del Marca<br />

Training Programme – presso<br />

BolognaFiere – che saranno<br />

ampiamente sviluppate nel<br />

Rapporto Marca in presentazione<br />

il 17 gennaio 2019, a cui lavorano<br />

Nomisma e IRI e che metterà a diretto<br />

confronto studiosi e analisti,<br />

retailer e copacker.<br />

Il workshop è stato un importante<br />

momento di confronto<br />

in avvicinamento<br />

alla prossima edizione di<br />

MARCAbyBolognaFiere, Salone<br />

internazionale sui prodotti a<br />

Marca del Distributore, organizzato<br />

da BolognaFiere in collaborazione<br />

con ADM l’Associazione<br />

della Distribuzione Moderna, la<br />

cui edizione numero 15 si svolgerà<br />

a BolognaFiere il 16 e 17<br />

gennaio 2019.<br />

Le indicazioni fornite dai ricercatori<br />

– Silvia Zucconi, responsabile<br />

Marketing Intelligence<br />

di Nomisma, che ha illustrato<br />

i nuovi trend e driver di scelta<br />

dei consumatore, e Gianmaria<br />

Marzoli, Commercial director<br />

retail di IRI, che ha mostrato l’evoluzione<br />

dello scenario distributivo<br />

e le tendenze della MDD<br />

– pongono in primo piano una<br />

Distribuzione Moderna matura,<br />

all’avanguardia, consapevole<br />

del proprio ruolo e delle potenzialità<br />

di crescita in un mercato<br />

in cui gli spazi si conquistano<br />

proponendo innovazione e<br />

qualità. La leva prezzo arretra<br />

nelle priorità del confronto fra<br />

insegne e fornitori, sopravanzata<br />

da quelli che Nomisma<br />

definisce i “cinque pilastri” sui<br />

quali oggi il consumatore fonda<br />

le sue scelte, coma ha spiegato<br />

Silvia Zucconi: l’attenzione<br />

agli sprechi (con riferimento a<br />

diversi aspetti, dall’impatto ambientale,<br />

al formato, al numero<br />

di atti di acquisto), la qualità del<br />

prodotto, il benessere (inteso<br />

come salubrità del prodotto e<br />

attenzione ai riflessi benefici dei<br />

suoi ingredienti sulla salute), le<br />

garanzie di sicurezza (tracciabilità,<br />

appartenenza a una filiera<br />

controllata), e infine il rispetto<br />

per l’ambiente (nei metodi di<br />

produzione, nell’ecocompatibilità<br />

del packaging).<br />

UN EVENTO DEDICATO AL PACKAGING PER L’E-COMMERCE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Dopo le recenti acquisizioni di due manifestazioni fieristiche<br />

in Cina e una in Brasile, che hanno contribuito<br />

a rafforzare il portafoglio espositivo del Gruppo, Fiera<br />

Milano continua a implementare la propria strategia<br />

di internazionalizzazione attraverso l’esportazione di<br />

modelli fieristici di successo fuori dai confini nazionali.<br />

E lo fa con la creazione di E-Pack Tech, la nuova manifestazione<br />

dedicata alle tecnologie e ai materiali di<br />

imballaggio per l’e-commerce, in partnership con Ipack<br />

Ima Srl.<br />

L’evento è organizzato da Fiera Milano attraverso<br />

Hannover Milano Fairs Shanghai, società cinese in<br />

joint venture con Deutsche Messe AG, e si svolgerà a<br />

Shanghai nell’ottobre 2019 all’interno di CeMAT Asia,<br />

manifestazione di riferimento per la Cina dedicata alla<br />

movimentazione interna, all’automazione tecnologica,<br />

ai sistemi di trasporto e logistica.<br />

Con questa operazione, Fiera Milano, supportata da<br />

Ipack Ima, intende consolidare la leadership italiana in<br />

uno dei comparti strategici per l’industria del nostro<br />

Paese. La realizzazione di E-Pack Tech infatti, si colloca<br />

in un’ottica di rafforzamento dei settori produttivi<br />

presidiati dal Gruppo, quali la meccanica strumentale<br />

per il mondo del packaging. Grazie a questa nuova<br />

manifestazione, le eccellenze italiane ed europee potranno<br />

avere fin da subito un contatto diretto con il<br />

mercato cinese, dando avvio ad incontri di business<br />

nel mercato locale.<br />

Con un fatturato di 7,2 miliardi di euro nel 2017 (fonte<br />

Ucima), il settore dei costruttori italiani di macchine<br />

automatiche per il confezionamento e l’imballaggio è<br />

uno dei comparti industriali italiani in continua crescita<br />

e la Cina rappresenta il 5° mercato di destinazione per<br />

l’export di aziende italiane che producono tecnologie<br />

di packaging. Nell’industria del packaging – in particolare<br />

– l’impatto dell’e-commerce è stato sensibile:<br />

quattro aziende su dieci che producono questo tipo<br />

di macchinari hanno ricevuto richieste specifiche per il<br />

canale del commercio on-line (fonte Osservatorio <strong>2018</strong><br />

Netcomm - Ipack-Ima).<br />

26<br />

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appuntamenti<br />

L’agenda<br />

Fancy Food<br />

13-15 gennaio 2019<br />

San Francisco, Usa<br />

www.specialtyfood.com<br />

Sigep<br />

19-23 gennaio 2019<br />

Rimini<br />

www.sigep.it<br />

ISM - Prosweets<br />

27-30 gennaio 2019<br />

Colonia, Germania<br />

www.koelnmesse.it/ism<br />

Aquafarm<br />

13-14 febbraio 2019<br />

Pordenone<br />

www.aquafarm.show<br />

Gulfood<br />

17-21 febbraio 2019<br />

Dubai, EAU<br />

www.gulfood.com<br />

Foodex Japan<br />

5-8 marzo 2019<br />

Tokyo, Giappone<br />

www.jma.or.jp/foodex/en/<br />

Profood Tech<br />

26-28 marzo 2019<br />

Chicago, Usa<br />

www.profoodtech.com<br />

mcT Alimentare Milano<br />

19 aprile 2019<br />

Milano<br />

www.mctalimentare.com/<br />

milano<br />

Tuttofood<br />

6-9 maggio 2019<br />

Milano<br />

www.tuttofood.it<br />

Glasspack<br />

6-9 maggio 2019<br />

Milano<br />

glasspack.show/2019<br />

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SPS Italia<br />

28-30 maggio 2019<br />

Parma<br />

www.spsitalia.it<br />

Food Ingredients Asia<br />

11-13 settembre 2019<br />

Bangkok, Thailandia<br />

www.figlobal.com/asiathailand<br />

Cibus Tec<br />

22-25 ottobre 2019<br />

Parma<br />

www.cibustec.it<br />

Gulfood Manufacturing<br />

6-8 <strong>novembre</strong> <strong>2018</strong><br />

Dubai, EAU<br />

www.gulfoodmanufacturing.com<br />

Brau Beviale<br />

12-14 <strong>novembre</strong> 2019<br />

Norimberga, Germania<br />

www.braubeviale.de<br />

Food Ingredients Europe<br />

3-5 <strong>dicembre</strong> 2019<br />

Parigi<br />

www.figlobal.com/fieurope/<br />

AB Tech Expo<br />

18-22 gennaio 2020<br />

Rimini<br />

www.sigep.it<br />

Fieragricola<br />

29 gennaio - 1 febbraio 2020<br />

Verona<br />

www.fieragricola.it<br />

Interpack<br />

7-13 maggio 2020<br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.interpack.de<br />

Anuga FoodTec<br />

23-26 marzo 2021<br />

Colonia, Germania<br />

www.anugafoodtec.com<br />

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appuntamenti<br />

IFFA 2019 accoglierà in<br />

Germania i protagonisti<br />

della filiera della carne,<br />

offrendo un maggiore<br />

spazio espositivo e<br />

confermandosi il primo<br />

evento internazionale per<br />

i costruttori di tecnologie<br />

dedicate al settore: attesi<br />

60 mila visitatori da 140<br />

paesi.<br />

Foto Messe<br />

Frankfurt<br />

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I NUOVI STANDARD TECNOLOGICI<br />

PER L’INDUSTRIA DELLA CARNE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Un nuovo padiglione, l’aumento dello spazio espositivo e<br />

l’iscrizione di tutte le aziende leader già ad ottobre scorso:<br />

una serie di segnali positivi che fanno crescere l’attesa per<br />

IFFA 2019.<br />

L’industria della carne fornisce un chiaro segno di fiducia<br />

verso la propria fiera di riferimento internazionale, presentandosi<br />

su uno spazio espositivo notevolmente ampliato.<br />

All’insegna del nuovo motto “Meet the Best”, IFFA stabilirà<br />

nuovamente gli standard tecnologici per il futuro e presenterà<br />

l’intera filiera della carne, dalle produzioni manifatturiere<br />

alle soluzioni high-tech.<br />

Non è un caso che IFFA sia definita la fiera numero 1 dell’industria<br />

della carne: tutte le aziende leader del settore provenienti<br />

dalla Germania e dal resto del mondo hanno già confermato<br />

la loro partecipazione e presenteranno le loro<br />

novità su uno spazio espositivo di 119.000 metri quadrati<br />

lordi. Dal 4 al 9 maggio 2019 IFFA aprirà i cancelli d’ingresso<br />

e trasformerà nuovamente Francoforte sul Meno nella capitale<br />

del settore.<br />

“Insieme al settore non vediamo l’ora di dare inizio a una<br />

fantastica IFFA 2019: tutti i segnali indicano una crescita”,<br />

afferma Wolfgang Marzin, presidente del comitato direttivo<br />

di Messe Frankfurt. “IFFA continua così a scrivere la sua lunga<br />

storia di successi. La prima edizione si è svolta nel 1949<br />

nell’ambito dei convegni della Deutscher Fleischerverband<br />

(Associazione dei macellai tedeschi) sul nostro quartiere fieristico.<br />

Siamo molto orgogliosi, insieme ai nostri partner del<br />

settore, di aver trasformato IFFA nel corso dei decenni in un<br />

appuntamento irrinunciabile per l’industria della carne.”<br />

Messe Frankfurt prevede la partecipazione di oltre 1.000<br />

espositori da circa 50 Paesi. Su una superficie espositiva di<br />

circa 119.000 metri quadrati lordi, pari a un incremento<br />

dell’8% rispetto alla passata edizione, i produttori presenteranno<br />

tecnologie innovative, nuove tendenze e soluzioni<br />

28<br />

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appuntamenti<br />

all’avanguardia per tutte le fasi del processo<br />

di lavorazione della carne: dalla<br />

macellazione e trinciatura alla lavorazione<br />

e trasformazione fino al confezionamento<br />

e alla vendita. Sono attesi<br />

60.000 visitatori da 140 Paesi.<br />

“Per i produttori di macchinari IFFA è in<br />

assoluto la principale piattaforma internazionale”,<br />

dice Richard Clemens, presidente<br />

della VDMA Fachverband<br />

Nahrungsmittelmaschinen und<br />

Verpackungsmaschinen (Associazione<br />

di macchinari e confezionatrici per prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>), una delle associazioni<br />

sostenitrici di IFFA. “Il chiaro orientamento<br />

della manifestazione consente<br />

agli espositori e ai visitatori provenienti<br />

da tutto il mondo di prepararsi in maniera<br />

mirata, acquisire una panoramica<br />

completa del mercato e vivere un’esperienza<br />

fieristica orientata al futuro.In<br />

nessun’altra manifestazione fieristica è<br />

possibile trovare una maggiore concentrazione<br />

di esperti e un’offerta così vasta<br />

di innovazioni, idee e modelli di<br />

business relativamente all’alimento più<br />

pregiato: la carne”.<br />

OTTIMIZZATO IL QUARTIERE FIERISTICO<br />

Nel 2019 IFFA occuperà per la prima<br />

volta il nuovo e ultramoderno padiglione<br />

12 e ciò consentirà la realizzazione<br />

di un circuito di visita in grado di collegare<br />

tutti i padiglioni riservati a IFFA. I<br />

visitatori beneficeranno così di percorsi<br />

Foto Messe Frankfurt<br />

Exhibition GmbH -<br />

Jochen Gunther<br />

di visita brevi e avranno la possibilità di<br />

acquisire rapidamente una panoramica<br />

completa dell’offerta merceologica. Gli<br />

espositori e i prodotti saranno ordinati<br />

in base alle fasi principali del processo<br />

di produzione della carne.<br />

I TEMI CHIAVE<br />

IFFA è il luogo dove si presentano gli<br />

attuali trend del settore e dove si affrontano<br />

i temi che guardano al futuro<br />

del comparto. I temi centrali<br />

dell’offerta merceologica e del confronto<br />

professionale saranno i seguenti:<br />

“Ottimizzazione della produzione”,<br />

“Efficienza delle risorse”,<br />

“Food safety”, “Soluzioni digitali” e<br />

“Food trends”.<br />

L’ottimizzazione della produzione è un<br />

tema da sempre al centro dell’attenzione.<br />

Le aziende dell’industria alimentare<br />

e della lavorazione della carne possono<br />

ridurre tempi e costi grazie a processi<br />

produttivi ben coordinati tra loro.<br />

Sempre più attenzione viene rivolta<br />

all’efficienza complessiva dell’impianto<br />

nell’atto di un nuovo acquisto, ma anche<br />

gli impianti esistenti nascondono<br />

spesso dei potenziali che dovrebbero<br />

essere valorizzati.<br />

Il dibattito sull’efficienza delle risorse<br />

offre numerose possibilità per ridurre i<br />

costi. La tecnologia dispone già oggi di<br />

molte soluzioni che contribuiscono a<br />

utilizzare l’energia, l’acqua e le materie<br />

I temi centrali<br />

dell’evento saranno:<br />

ottimizzazione<br />

della produzione,<br />

efficienza delle<br />

risorse, food safety,<br />

soluzioni digitali<br />

e food trends (Foto<br />

Messe Frankfurt<br />

Exhibition GmbH -<br />

Pietro Sutera)<br />

prime nel modo più efficiente possibile.<br />

Nel settore del confezionamento la riduzione<br />

del consumo di materiali viene<br />

posta in primo piano.<br />

La food safety è un tema della massima<br />

priorità nel settore della lavorazione della<br />

carne. La tutela del consumatore e la<br />

sua legittima richiesta di qualità e conservabilità<br />

devono essere garantite attraverso<br />

la massima protezione del prodotto.<br />

Anche soluzioni innovative per il<br />

confezionamento offrono un contributo<br />

decisivo alla protezione di una materia<br />

prima pregiata come la carne.<br />

L’impiego di soluzioni digitali nella produzione<br />

è già realtà. I macchinari sono<br />

dotati di sensori, moduli radio e strumenti<br />

di misurazione che rilevano dati<br />

utili a monitorare la produzione e a<br />

migliorare i processi.<br />

L’obiettivo della “smart factory” consiste<br />

nel gestire processi complessi a regola<br />

d’arte, resistere ai periodi di inattività<br />

e poter reagire ai cambiamenti del processo<br />

produttivo in qualsiasi momento.<br />

Quando si parla di food trends al centro<br />

dell’attenzione vi è il consumatore.<br />

Nuovi prodotti, idee e ricette, “functional<br />

food” e “clean labelling” nel<br />

settore degli ingredienti, ma anche il<br />

persistente aumento dei prodotti convenience<br />

caratterizzano il settore della<br />

carne. Al centro dell’interesse troviamo<br />

anche nuovi concetti di vendita al<br />

dettaglio, i servizi online e le attuali<br />

tendenze nel “point of sale”.<br />

CONFERENZE SPECIALIZZATE<br />

E BEST PRACTICE<br />

Oltre alle novità presentate dagli espositori,<br />

IFFA offre un ricco programma di<br />

eventi collaterali che riflette gli attuali<br />

sviluppi del settore. Conferenze specializzate<br />

con esempi di best practice, mostre<br />

speciali, concorsi e visite guidate<br />

consentiranno ai visitatori di informarsi,<br />

confrontarsi e allacciare nuovi contatti.<br />

Novità dell’edizione 2019 saranno delle<br />

visite guidate attraverso la fiera, dove gli<br />

esperti del settore condurranno i partecipanti<br />

presso gli stand di selezionati<br />

espositori per offrire loro una panoramica<br />

delle innovazioni più interessanti.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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29


global watch<br />

GELATI: IL GUSTO DELLA VARIETÀ<br />

Il mercato mondiale del gelato, tra artigianale e industriale, ammonta a circa 15 miliardi di euro e negli<br />

ultimi anni è cresciuto mediamente del 4%. L’Italia si conferma regina europea con una produzione da<br />

2 miliardi di euro.<br />

(Con il contributo di helpdesk@innovami.com)<br />

A livello mondiale, il mercato del gelato, tra industriale e artigianale,<br />

vale 15 miliardi di euro e cresce del 4% annuo. In Europa il settore<br />

ammonta a nove miliardi con 150 mila addetti. In Italia, primo produttore<br />

europeo, la produzione vale 2 miliardi di euro ed è per un<br />

terzo industriale, per due terzi artigianale. I trend principali premiano<br />

i prodotti vegani, probiotici, aromatizzati con frutta,arricchiti con<br />

granelle a loro volta rivestite di cioccolato, infusi con liquore.<br />

La classifica del consumo procapite nel mondo, diffusa da Business<br />

IBENSE, SPAGNA<br />

Mix di cioccolato e sorbetto<br />

TIPTOP, NUOVA ZELANDA<br />

Gelato alla vaniglia con gelatina di cola<br />

BREYERS, USA<br />

Crema di cioccolato<br />

TU FOOD, LETTONIA<br />

Con panna e purea di mango<br />

LOTTE, GIAPPONE<br />

Gelato al cioccolato con sciroppo di albicocca<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

30<br />

JOESEPH’S, REGNO UNITO<br />

Con caffè espresso, liquore di caffè e vodka<br />

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global watch<br />

Insider, vede primeggiare la Nuova Zelanda, con 28 litri/anno, davanti<br />

ad Usa (21 litri/anno) e Australia (18). Seguono Finlandia (14), Svezia<br />

(12), Canada (11), Danimarca (10), Irlanda (9), Italia (8), Regno Unito<br />

(7), Cina (1), India (0,1).<br />

Nella selezione internazionale che presentiamo, si possono segnalare<br />

alcune caratteristiche innovative:<br />

• Spagna: miscela di gelato al cioccolato, arricchita con sorbetto<br />

• Usa: interessante esaltazione del contenuto calorico, generalmente<br />

ridotto<br />

• Nuova Zelanda: gelato arricchito con un gel di cola<br />

• Lettonia: ricco in panna e purea di mango<br />

• Regno Unito: arricchito con 5% di espresso e liquore di caffè<br />

• Giappone: gelato al cioccolato arricchito con sciroppo di albicocca<br />

• Usa: gelato e mix di estratto di malto in polvere da aggiungere<br />

• Svezia: arricchito con liquirizia e mirtilli<br />

• Francia: gelato con pecan e salsa di caramello<br />

• Nigeria: gelato con fragole semicandite<br />

• Oman: gelato al pistacchio<br />

PALAZZOLO’S, USA<br />

Gelato alla vaniglia con estratto di malto<br />

EXTREME, FRANCIA<br />

Con pecan e salsa di caramello<br />

LOHILO, SVEZIA<br />

Gelato altamente proteico al mirtillo<br />

LULU, OMAN<br />

Gelato al pistacchio<br />

NESTLÈ, CANADA<br />

Gelato al mango<br />

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BLUEBUNNY, NIGERIA<br />

Gelato con fragole semicandite<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

31


ingredienti<br />

SOLUZIONE VEGANA PER SALSE TIPO MAIONESE<br />

La R&D di Chimab amplia la gamma<br />

delle soluzioni vegane con<br />

un’innovativa soluzione funzionale<br />

per la produzione di salse tipo maionese,<br />

senza l’utilizzo di prodotti o<br />

ingredienti di origine animale.<br />

Delistab Mayo Vegan Clean è una<br />

soluzione strutturante a base di<br />

amidi nativi non modificati e proteine<br />

vegetali, che permette di ottenere<br />

un prodotto finito senza conservanti,<br />

allergeni o numeri E, anche<br />

pastorizzabile. La salsa ottenuta<br />

presenta texture stabile, cremosa e<br />

compatta, con struttura e sapore<br />

similari alla maionese tradizionale e<br />

senza retrogusti.<br />

Delistab Mayo Vegan Clean è utilizzabile<br />

in diversi impianti produttivi ed<br />

è di facile e veloce impiego: è sufficiente<br />

disperdere la miscela in olio,<br />

aggiungere gli altri ingredienti e riporre<br />

in frigo per 10 ore alla temperatura<br />

di +4° C.<br />

Questa innovativa soluzione funzionale<br />

è utile a standardizzare i<br />

processi produttivi e la qualità del<br />

prodotto finito e può essere personalizzata<br />

secondo specifiche esigenze<br />

produttive.<br />

Ecco la serie di plus offerti da<br />

Delistab Mayo Vegan Clean: vegan,<br />

allergenfree (no soia e glutine),<br />

etichetta “corta” e pulita,<br />

senza numeri E, possibilità di aromatizzazioni<br />

personalizzate, facilità<br />

di impiego (in qualsiasi sistema),<br />

a ridotto contenuto di grassi,<br />

mouthfeel pieno e denso, struttura<br />

stabile nel tempo.<br />

MIRTILLI ROSSI PER UN CIOCCOLATO DAL SUCCESSO INTERNAZIONALE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

32<br />

Storica azienda di import con sede ad Amburgo, Bösch Boden<br />

Spies è oggi uno dei principali fornitori di ingredienti a base di<br />

frutta e vanta collaborazioni con i più svariati produttori <strong>alimentari</strong><br />

a livello internazionale per il concepimento e la realizzazione<br />

di prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />

Claudia Steimle, Key Account Manager Sales & Supply presso<br />

Bösch Boden Spies, ripercorre gli step dei progetti di collaborazione<br />

con i loro clienti, e racconta la collaborazione con un<br />

produttore svizzero di cioccolato attivo a livello internazionale.<br />

Obiettivo: sviluppare una tavoletta di cioccolato con un ingrediente<br />

di tendenza per il mercato internazionale, dando vita a<br />

un cioccolato dall’appeal mondiale.<br />

“Il nuovo cioccolato avrebbe dovuto attrarre i consumatori di<br />

tutto il mondo” – spiega Claudia Steimle – “e per questo siamo<br />

partiti suggerendo i nostri mirtilli secchi come ingrediente di<br />

tendenza. Hanno molti vantaggi per il processo di produzione e<br />

sono molto popolari”. “Ho iniziato provando una serie di applicazioni<br />

di mirtilli che fossero adatte per una barretta di cioccolato<br />

– continua la Manager – e ho presentato diversi campioni di<br />

cioccolato finiti. Sono poi seguiti dei test di prodotto”.<br />

“Ci siamo poi confrontati con il nostro team Product Application<br />

and Development, che produce concetti di prodotto compatibili<br />

con il settore presso il nostro Ingredient Technology Center<br />

(ITC) e analizza le caratteristiche tecnologiche dei nostri ingredienti<br />

a base di frutta. Con noi in Svizzera era presente anche<br />

il nostro fornitore di mirtilli, Ocean Spray che ha dato un ulteriore<br />

fondamentale contributo”. Infine, ricorda Claudia Steimle,<br />

“il nostro reparto qualità partecipa rigorosamente ad ogni<br />

processo per garantire che tutte le specifiche siano sempre<br />

soddisfatte”.<br />

Da Bösch Boden Spies, l’Ingredient Technology Center gioca<br />

sempre un ruolo fondamentale, sviluppando e producendo i<br />

campioni da presentare al cliente. Le creazioni si basano sempre<br />

sulle analisi più recenti degli esperti di business development,<br />

che osservano i mercati di tutto il mondo. “Il lavoro del nostro<br />

ITC rende molto più facile per il cliente continuare a sviluppare<br />

il prodotto in seguito, in questo caso specifico, ad esempio, per<br />

trovare il rapporto ideale cioccolato-mirtillo”.<br />

Oggi Claudia Steimle può dirsi veramente soddisfatta, il prodotto<br />

è venduto in tutto il mondo. E Bösch Boden Spies si<br />

conferma inoltre un vero pioniere dei mirtilli in Europa: “I mirtilli<br />

stanno andando davvero bene. All’inizio, 15-20 anni fa,<br />

mancava un po’ di consapevolezza. Ora sono completamente<br />

entrati nei mercati. E giustamente, perché i mirtilli rossi secchi<br />

sono molto facili da usare, non sono appiccicosi, non si seccano<br />

rapidamente, mantengono il loro colore molto bene ed<br />

hanno un colore rosso brillante. E per di più hanno un prezzo<br />

interessante”.<br />

Mirtilli rossi che hanno trovato una veste totalmente nuova nel<br />

recentissimo lancio dei Crunchy Cranberries da parte di<br />

Ocean Spray, fornitore di Bösch Boden Spies. La tecnica unica<br />

e innovativa di Ocean Spray fa sì che i mirtilli rossi siano sottoposti<br />

a un processo particolare che li rende croccanti particolarmente<br />

a lungo. “Quando li mordi per la prima volta i mirtilli<br />

sono meravigliosamente croccanti”, racconta la Key Account<br />

Manager.<br />

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Coloranti naturali<br />

Estratti vegetali Antiossidanti naturali<br />

BIOCHIM<br />

Via Puccini, 81<br />

20080 Casarile (MI)<br />

Tel. 02 90096205<br />

Fax 02 9052754<br />

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ingredienti<br />

Non sono né integratori<br />

né farmaci ma hanno effetti<br />

benefici su alcune funzioni<br />

dell’organismo.<br />

Gli alimenti funzionali<br />

fanno quindi parte<br />

di una dieta normale,<br />

pur essendo arricchiti<br />

di alcune componenti<br />

con proprietà salutari.<br />

Giappone e Usa rappresentano<br />

i mercati principali.<br />

a cura di<br />

??<br />

di Giuseppe<br />

Tamburini<br />

TITOLO TITOLO<br />

ITITOLO ALIMENTI TITOLO FUNZIONALI:<br />

UN MERCATO IN SALUTE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

34<br />

Il termine “alimento funzionale” si presta a diverse interpretazioni:<br />

è un termine molto di moda, ma non sempre vi<br />

si attribuisce un significato chiaro e univoco. Attualmente<br />

non esiste una definizione comunemente accettata di alimento<br />

funzionale: c’è chi intende per “alimenti funzionali”<br />

praticamente tutti i cibi, per il semplice fatto che qualsiasi<br />

cibo, una volta ingerito e assimilato, abbia effetti nutritivi<br />

e fisiologici. Restringendo il campo si possono dare diverse<br />

interpretazioni e definizioni: quella più completa e corretta, e<br />

alla quale si fa riferimento nella definizione del mercato (che<br />

varia notevolmente in base alla definizione accettata), viene<br />

fornita dalla Commissione sulla scienza degli alimenti funzionali<br />

in Europa (FUFOSE), secondo la quale “è funzionale<br />

un alimento che ha un effetto benefico su una o più funzioni<br />

dell’organismo, al di là degli effetti nutritivi, in misura rilevante<br />

per il miglioramento dello stato di salute e benessere e/o<br />

per ridurre il rischio malattia. È consumato come parte di un<br />

regime alimentare normale. Non è una pillola, una capsula<br />

o qualsiasi forma di integratore alimentare”.<br />

È importante quindi non confondere i concetti di alimento<br />

funzionale, integratore alimentare e farmaco:<br />

• gli alimenti funzionali sono alimenti ai quali è attribuita la<br />

capacità di esercitare effetti benefici sulla salute grazie a<br />

proprietà nutrizionali degli stessi;<br />

• gli integratori <strong>alimentari</strong> invece sono destinati a integrare<br />

o completare la dieta, e vengono usati a scopo preventivo<br />

o salutistico: non possono comunque essere usati come<br />

farmaci, in quanto non sono farmaci: sono sostanze che<br />

favoriscono lo stato di salute, ma sono indirizzati a persone<br />

che godono di un buono stato di salute;<br />

• i farmaci infine sono rivolti a persone ammalate, e sono<br />

pertanto dei veri e propri strumenti di cura della persona.<br />

L’effetto benefico che può essere svolto dagli alimenti funzionali<br />

è stato messo in chiara evidenza dal documento redatto<br />

dall’American Dietetic Association, che ha sottolineato<br />

come tali alimenti devono essere parte integrante di una<br />

normale dieta, distinguendoli pertanto in maniera netta<br />

dalla categoria degli integratori <strong>alimentari</strong>.<br />

I dati di mercato di seguito riportati sono riferiti esclusivamente<br />

agli alimenti funzionali secondo la definizione FUFOSE.<br />

Questi ultimi sono comunque una categoria molto vasta di<br />

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ingredienti<br />

Figura 1 - Il mercato mondiale degli alimenti funzionale: 2007 - 2017<br />

IMA% (incremento medio annuo percentuale):<br />

2007 – 2017: + 8,0<br />

2007 – 2012: + 8,9<br />

2012 – 2017: + 7,0<br />

Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />

alimenti. Alcuni esempi:<br />

• yogurt arricchito di fermenti lattici;<br />

• latte scremato con aggiunta di vitamina<br />

D in parte andata persa durante<br />

il processo di scrematura;<br />

• pomodori con licopene potenziato;<br />

• riso arricchito di vitamina A;<br />

• olio vegetale arricchito di vitamina E;<br />

• fiocchi di cereali arricchiti con vitamine<br />

o minerali, farina arricchita di<br />

vitamina E che era andata perduta<br />

durante il processo di raffinazione;<br />

• succhi di frutta con antiossidanti potenziati;<br />

• cibi a cui è stato ridotto o addirittura<br />

eliminato un componente per<br />

migliorarne le proprietà benefiche<br />

sulla salute: per esempio formaggi<br />

a basso contenuto di grassi;<br />

• fiocchi di cereali + vitamine e minerali;<br />

• ecc.<br />

La funzionalità specifica di un alimento<br />

può essere ottenuta in diversi modi:<br />

• aumentando il tenore di un componente;<br />

• aggiungendo un componente che<br />

è assente nell’alimento al naturale;<br />

• riducendo il contenuto di un componente<br />

che può avere un effetto<br />

negativo su una certa categoria di<br />

consumatori, o addirittura eliminandolo,<br />

e magari sostituendolo con un<br />

altro componente.<br />

Gli alimenti funzionali sono stati introdotti<br />

in Giappone per la prima volta<br />

verso la metà degli anni ’80 del secolo<br />

scorso e successivamente si sono diffusi<br />

anche negli altri paesi, soprattutto<br />

negli Usa; in Europa lo sviluppo è<br />

avvenuto con un certo ritardo rispetto<br />

agli Usa.<br />

Nel 2017 il mercato mondiale degli<br />

alimenti funzionali ha raggiunto il valore<br />

di 36,4 miliardi di dollari, con un<br />

tasso di crescita dell’8% medio annuo<br />

nell’arco dell’ultimo decennio: il tasso<br />

di crescita è stato più sostenuto nel<br />

quinquennio 2007-2012, per poi attenuarsi<br />

leggermente (figura 1), dopo<br />

il vero e proprio boom registrato nelle<br />

aree industrializzate (Nord America,<br />

Giappone, Europa Occidentale).<br />

Attualmente il Giappone (in prima<br />

posizione) e gli Usa fanno la parte del<br />

leone nel mercato mondiale (tabella<br />

1). Segue in terza posizione l’Europa<br />

Occidentale, parzialmente penalizzata,<br />

rispetto a Giappone e Usa, da una<br />

distribuzione meno capillare di tali alimenti.<br />

Nelle aree geografiche “emer-<br />

Nel 2017<br />

il mercato<br />

mondiale degli<br />

alimenti funzionali<br />

ha raggiunto<br />

il valore di<br />

36,4 miliardi<br />

di dollari, con una<br />

crescita media<br />

dell’8% all’anno<br />

nell’ultimo<br />

decennio<br />

genti” infine il mercato è ancora in uno<br />

stadio poco sviluppato, se non “nascente”,<br />

ma sono questi paesi destinati<br />

a fare da traino nei prossimi anni.<br />

In Europa Occidentale la stragrande<br />

maggioranza del mercato è concentrata<br />

in quattro paesi: Regno Unito (maggiore<br />

mercato), Germania, Francia e Italia.<br />

Gli ingredienti funzionali sono molteplici,<br />

ma si possono dividere in alcune<br />

macroclassi:<br />

• prebiotici / probiotici: frutto-oligosaccaridi<br />

(derivati da cicoria, carciofo,<br />

porro, aglio, cipolla), lactobacilli<br />

e bifido batteri presenti nei prodotti<br />

lattiero - caseari, in particolare lo yogurt;<br />

• carotenoidi: alfa-carotene (da carota),<br />

beta-carotene (da funghi e legumi),<br />

licopene (derivato da pomodoro,<br />

papaya, melone);<br />

• fibre <strong>alimentari</strong>: possono essere solubili<br />

(per esempio betaglucani e arabinoxilani),<br />

oppure insolubili (lignine,<br />

cellulose, emicellulose);<br />

• acidi grassi: omega 3 e 6 da pesce<br />

azzurro e alghe, acido linoleico coniugato<br />

(noto anche con la sigla<br />

CLA, un’altra forma di acido omega<br />

6; è presente in tanti prodotti caseari<br />

e nelle carni bovine);<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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35


ingredienti<br />

Tab. 1 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />

suddiviso per aree geografiche: anno 2017<br />

Figura 2 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali suddiviso<br />

per aree geografiche: anno 2017 (in %)<br />

Area geografica Milioni $<br />

Nord America, di cui: 10.900<br />

. USA 9.920<br />

. Canada 980<br />

America Latina 580<br />

Europa Occidentale 8.600<br />

Europa dell’ Est 165<br />

CSI 300<br />

Asia - Pacifico, di cui: 15.300<br />

. Giappone 11.660<br />

. Australia 540<br />

. altri paesi 3.100<br />

Africa 150<br />

Medio Oriente 405<br />

Totale mondo 36.400<br />

Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />

Tab. 2 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />

per categoria di ingrediente presente nell’alimento:<br />

anno 2017<br />

Figura 3 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali per categoria<br />

di ingrediente presente nell’alimento: anno 2017 (in %)<br />

Categoria alimentare Milioni $<br />

Alimenti a base di vitamine 7.890<br />

Alimenti a base di minerali 7.410<br />

Alimenti a base di fibre 7.190<br />

Alimenti a base di carotenoidi 4.170<br />

Alimenti prebiotici - probiotici 2.550<br />

Alimenti a base di acidi grassi 4.640<br />

Altri 2.550<br />

Totale 36.400<br />

Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

• minerali: selenio (da carni, pesci, cereali),<br />

zinco (da uova, pesci, cereali,<br />

latte), calcio (da prodotti del latte e<br />

legumi), acido folico (da fagioli, pomodori,<br />

alghe, arance), magnesio<br />

(da mandorle, noci, nocciole, datteri,<br />

fichi, germogli di soia, cacao amaro),<br />

composti organici dello zolfo (da<br />

aglio, cipolla, porro);<br />

• vitamine: vitamina B1, B2, C, D, E, ecc;<br />

• altri vari: fitosteroli (da mais, soia, grano),<br />

proteine della soia, tannini (da<br />

cacao, cioccolato, prodotti a base di<br />

ossicocchi o mirtilli rossi), polifenoli<br />

(rosveratrolo ottenuto da vino rosso),<br />

isocianati (da broccoli e altre conifere),<br />

flavonoidi (protoantocianidine,<br />

quercetina, epicatechine), ecc.<br />

I diversi ingredienti possono dar luogo<br />

a effetti sinergici di interazione dell’uno<br />

con l’altro: pertanto è molto importante<br />

che, in caso di aggiunta, i dosaggi<br />

dei vari ingredienti siano attentamente<br />

calibrati, onde evitare effetti nocivi.<br />

In base alla tipologia di alimenti contenuti,<br />

il mercato maggiore è quello degli<br />

alimenti contenenti vitamine e minerali<br />

(tabella 2).<br />

Per quanto riguarda invece le categorie<br />

di prodotti <strong>alimentari</strong> considerati funzionali,<br />

il mercato maggiore è quello<br />

dei prodotti lattiero - caseari, seguito<br />

da quello dei prodotti da forno (tabella<br />

3). Si tratta di prodotti <strong>alimentari</strong> che<br />

sono trasformati in cibi funzionali: per<br />

esempio:<br />

• carne e derivati della carne con ridotto<br />

contenuto in grassi e riformulazione<br />

del prodotto con proteine, acqua,<br />

grassi mono- e poli-insaturi: oppure<br />

addizionati con componenti bioattivi,<br />

quali fibre, proteine vegetali,<br />

36<br />

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ingredienti<br />

vitamine, o con minerali, acidi grassi<br />

omega 3;<br />

• derivati del latte, fortificati con vitamine,<br />

calcio, probiotici, ecc;<br />

• prodotti da forno, nei quali le farine<br />

sono state fortificate con vitamine,<br />

minerali, acidi grassi omega 3, fibre,<br />

fitosteroli, derivati della soia, ecc;<br />

• oli e grassi, ottenuti mediante modificazione<br />

della frazione lipidica e<br />

addizione di componenti funzionali,<br />

quali fitosteroli, acidi grassi omega 3,<br />

vitamine, ecc.<br />

Gli alimenti funzionali hanno molteplici<br />

effetti salutistici: procurano benefici<br />

all’apparato digerente e intestinale<br />

(migliorando la qualità della microflora<br />

intestinale), hanno effetti benefici<br />

sul cuore (per esempio inibendo l’assorbimento<br />

di colesterolo), aumentano<br />

le difese immunitarie, possono<br />

esercitare una parziale difesa contro<br />

il cancro e l’invecchiamento in genere<br />

(neutralizzando i radicali liberi ed<br />

esercitando un’azione antiossidante),<br />

hanno benefici effetti sull’apparato urinario,<br />

contribuiscono alla formazione<br />

di globuli rossi, favoriscono lo sviluppo<br />

e il mantenimento di ossa e denti, aumentano<br />

il livello di energia del corpo<br />

umano, contribuiscono a prevenire<br />

malformazioni fetali.<br />

In base alla pubblicità fatta ai vari alimenti<br />

funzionali, quelli reclamizzati<br />

come aventi benefici effetti sul cuore<br />

sono quelli più diffusi sul mercato,<br />

A primeggiare<br />

nel settore degli<br />

alimenti funzionali<br />

sono i prodotti<br />

che contengono<br />

vitamine e minerali<br />

seguiti da quelli con benefici effetti<br />

sull’apparato digerente, e da quelli<br />

orientati al controllo del peso e della<br />

glicemia.<br />

LE NORMATIVE<br />

Nonostante il rapido sviluppo del mercato<br />

degli alimenti funzionali, non si è<br />

parallelamente sviluppato l’iter della<br />

relativa legislazione. Per molti anni è<br />

completamente mancata una chiara<br />

direttiva specificamente studiata per<br />

questi prodotti <strong>alimentari</strong>, nonostante<br />

varie iniziative intraprese da organismi<br />

internazionali, mentre è stata sviluppata<br />

una normativa molto chiara e<br />

dettagliata sugli alimenti in genere (si<br />

veda, per esempio, la normativa US<br />

FDA - Food and Drug Administration).<br />

Il Giappone è stato il primo paese<br />

che ha stabilito nel 1991 la<br />

Regolamentazione inerente l’etichettatura<br />

di tali prodotti, che vengono<br />

riconosciuti e commercializzati con la<br />

sigla FOSHU (Food for Specified Health<br />

Use), sulla base delle loro proprietà funzionali<br />

scientificamente comprovate<br />

da indagini sulla popolazione (in vivo).<br />

Questi cibi sono inclusi in una delle<br />

quattro categorie descritte nel Japan’s<br />

Nutrition Improvement Law come “cibi<br />

per uso in diete speciali”, cioè cibi impiegati<br />

per sviluppare e migliorare la<br />

salute dei consumatori e per i quali tali<br />

benefici effetti sono stati dimostrati e<br />

approvati.<br />

Attualmente nell’Unione europea<br />

manca una legislazione specifica su<br />

questa categoria di alimenti e sulla sua<br />

etichettatura. La Direttiva 2000/13/<br />

EC fornisce indicazioni generali circa<br />

l’etichettatura, la presentazione e la<br />

pubblicità che non deve essere ingannevole.<br />

È proibita inoltre l’attribuzione<br />

di proprietà preventive, curative di malattie<br />

e stati di disagio.<br />

È uscito poi il Documento Europeo<br />

di consenso sui “Functional Food”<br />

(COM 424 16/07/2003), secondo cui<br />

l’alimento funzionale deve mostrare<br />

benefici effetti su una o più funzioni<br />

dell’organismo; tramite le proprietà<br />

funzionali l’alimento funzionale deve<br />

promuovere lo stato di salute e benessere.<br />

Un alimento funzionale deve<br />

essere tale per tutta la popolazione o<br />

per gruppi particolari di popolazione.<br />

L’informazione contenuta nei messaggi<br />

relativi agli alimenti funzionali deve<br />

essere chiara circa le proprietà dell’alimento.<br />

Infine, si richiedono necessariamente<br />

certificazioni ufficiali di controllo<br />

finalizzate a stabilire la sicurezza di un<br />

alimento funzionale.<br />

Un concetto fondamentale a cui si fa<br />

riferimento nella normativa sugli alimenti<br />

funzionali è quello di “claim” e<br />

di “health claim”.<br />

Secondo il Codex Alimentarius è definito:<br />

claim qualsiasi messaggio o rappresentazione,<br />

incluse quelle grafiche<br />

e simboliche, che stabiliscano, suggeriscano<br />

o implichino che un prodotto<br />

possiede particolari caratteristiche che<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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37


ingredienti<br />

Tab. 3 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali<br />

per categoria: anno 2017<br />

Figura 4 - Mercato mondiale degli alimenti funzionali suddiviso<br />

per categoria: anno 2017 (in%)<br />

Categoria alimentare Milioni $<br />

Prodotti lattiero caseari 12.960<br />

Prodotti da forno e cereali 8.300<br />

Bevande 4.550<br />

Oli e grassi 2.800<br />

Prodotti di soia, di cui: 2.700<br />

. latte di soia 2.100<br />

. altri 600<br />

Carni 935<br />

Pesce 935<br />

Uova 820<br />

Altri 2.400<br />

Totale 36.400<br />

Fonte: Industrie <strong>alimentari</strong><br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

sono in relazione con la sua natura,<br />

origine, proprietà nutrizionali, produzione,<br />

modo di lavorazione, composizione<br />

ed ogni altra qualità.<br />

Molto più controversa invece è la definizione<br />

di “health claim”: a seconda<br />

dei vari paesi cambia infatti la definizione<br />

di questo termine. Per esempio<br />

negli USA vale la seguente definizione:<br />

health claim è qualsiasi espressione,<br />

messaggio o rappresentazione, incluse<br />

quelle grafiche e simboliche, che stabiliscano,<br />

suggeriscano o implichino l’esistenza<br />

di una relazione tra un prodotto<br />

alimentare e la capacità del medesimo<br />

di ridurre il rischio di malattia.<br />

L’Unione Europea ha individuato due<br />

categorie di alimenti funzionali:<br />

• tipo A: alimenti che migliorano una<br />

specifica funzione fisiologica al di là<br />

del loro specifico ruolo nella crescita<br />

corporea e nello sviluppo. Questo<br />

tipo di alimenti non hanno funzioni<br />

in relazione a malattie o stati patologici;<br />

• tipo B: alimenti che riducono il rischio<br />

di una malattia. Un esempio può essere<br />

il tè verde, per il suo contenuto<br />

in catechine che potenzia le difese<br />

antiossidanti.<br />

Solo alcune nazioni possiedono una<br />

precisa legislazione riguardante la de-<br />

In Europa<br />

Occidentale gran<br />

parte del mercato<br />

è concentrato<br />

in quattro paesi:<br />

Regno Unito,<br />

Germania, Francia<br />

e Italia<br />

finizione, l’etichettatura e la commercializzazione<br />

degli alimenti funzionali.<br />

Nel 2006 la Ue ha emanato il<br />

Provvedimento Normativo Reg. 1924<br />

/ 2006 che prevede fra l’altro la redazione<br />

di un Registro Comunitario contenente<br />

le informazioni relative ai messaggi<br />

nutrizionali e salutistici consentiti<br />

dalla legge. Sono inoltre inclusi i claim<br />

approvati, quelli respinti e quelli in corso<br />

di valutazione. Solo poco meno del<br />

10% degli health claim presentati alla<br />

Commissione Europea sono stati trasmessi<br />

all’EFSA (European Food Safety<br />

Authority) per la relativa valutazione,<br />

con una previsione di approvazione di<br />

1 su 3. Una disciplina di valutazione<br />

così stringente ha ovviamente incontrato<br />

critiche da parte dell’industria.<br />

Esistono delle differenze tra le normative<br />

in vigore nei vari paesi. In Cina,<br />

per esempio, già verso la metà degli<br />

anni ’90 del secolo scorso è stata introdotta<br />

una normativa specifica per<br />

gli “alimenti salutistici”, includendo in<br />

essi anche gli alimenti funzionali, oltre<br />

agli integratori <strong>alimentari</strong> ed altri prodotti.<br />

Nel 2005 poi la normativa è stata<br />

modificata e integrata, con introduzione<br />

dell’obbligo di registrazione dei<br />

prodotti. Anche tra i vari paesi asiatici<br />

esistono differenze normative; pertanto<br />

l’ILSI (International Life Science<br />

Institute) South - East Asia già da una<br />

decina d’anni ha promosso una serie<br />

di workshop finalizzati a promuovere<br />

una omogeneizzazione tra le varie<br />

normative.<br />

In ogni caso quello che importa di mettere<br />

in evidenza è che in quasi tutti i<br />

paesi gli alimenti funzionali sono generalmente<br />

disciplinati secondo i principi<br />

che regolano gli alimenti convenzionali;<br />

particolarmente regolamentato<br />

comunque è l’uso dei claim.<br />

UN MERCATO DESTINATO<br />

A CRESCERE ANCORA<br />

Il mercato degli alimenti funzionali è<br />

previsto in sostenuta crescita anche nei<br />

prossimi anni in base ad alcune considerazioni<br />

elementari che fungono da<br />

38<br />

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ingredienti<br />

driver del mercato stesso:<br />

• la crescente attenzione dei consumatori<br />

agli aspetti nutrizionali abbinati<br />

agli aspetti salutistici degli alimenti:<br />

in molti paesi delle aree industrializzate<br />

non manca certo il cibo, anzi<br />

semmai esiste il problema opposto<br />

di un’alimentazione eccessiva o,<br />

comunque, poco salutistica, anche<br />

in considerazione del progressivo<br />

invecchiamento della popolazione:<br />

si impone pertanto la necessità di<br />

ricorrere a diete più attente alla salute<br />

(anticolesterolo, antiglicemiche,<br />

anti-obesità, anti-invecchianti). È per<br />

tale motivo che già negli ultimi anni<br />

diversi paesi ad economia avanzata<br />

hanno registrato consistenti incrementi<br />

di questo mercato: per esempio<br />

Giappone +9-10% medio annuo,<br />

Australia +8,5% medio annuo;<br />

• diverse industrie <strong>alimentari</strong> investono<br />

negli alimenti funzionali, mercato<br />

in continua evoluzione, oltre che lucrativo.<br />

Le stesse industrie <strong>alimentari</strong>,<br />

tramite intense campagne pubblicitarie,<br />

stimolano l’interesse dei consumatori<br />

stessi;<br />

• si va riscoprendo l’importanza di<br />

alcune sostanze che, se pur prive di<br />

contenuto nutrizionale, hanno però<br />

un impatto positivo sul benessere<br />

generale di chi le consuma. Si vanno<br />

così sempre più affermando delle<br />

sostanze cosiddette “di terza generazione”<br />

quali i probiotici, i flavonoidi<br />

e gli iso-flavonoidi, i frutto-oligosaccaridi,<br />

nuove categorie di agenti<br />

antiossidanti, gli isotiocianati ecc; in<br />

realtà sono composti già presenti da<br />

alcuni anni sul mercato, ma di datazione<br />

più recente rispetto a sostanze<br />

più tradizionali quali le vitamine;<br />

• la continua ricerca scientifica infine<br />

porta ad ampliare sempre più la<br />

gamma di prodotti offerti sul mercato<br />

e la finalizzazione dei medesimi<br />

in termini di aspetti salutistici / nutrizionali;<br />

• l’evoluzione e affinazione delle stesse<br />

tecnologie non può che favorire<br />

il mercato: si citano, a puro titolo di<br />

esempio:<br />

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Tab. 4 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale<br />

degli alimenti funzionali per area geografica: 2017 - 2021 (1)<br />

Area geografica / paese Milioni $ IMA% (2)<br />

2017 2021<br />

Nord America 10.900 14.235 + 6,9<br />

America latina 580 800 + 8,4<br />

Europa Occidentale 8.600 10.775 + 5,8<br />

Europa dell’ Est 165 215 + 6,8<br />

CSI 300 365 + 5,0<br />

Asia - Pacifico, di cui: 15.300 20.875 + 8,1<br />

. Giappone 11.660 13.175 + 3,1<br />

. Australia 540 610 + 3,1<br />

. altri paesi (3) 3.100 7.090 + 23,0<br />

Africa 150 200 + 7,5<br />

Medio Oriente 405 535 + 7,2<br />

Totale mondo 36.400 48.000 + 7,2<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2017<br />

(2)<br />

IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2017 - 2021<br />

(3)<br />

Tra gli altri paesi asiatici quelli a maggior tasso di sviluppo sono destinati<br />

ad essere India, Cina e Malaysia<br />

Fonte: consensus industrie <strong>alimentari</strong><br />

> la microincapsulazione, un processo<br />

tecnologico volto ad intrappolare<br />

un ingrediente funzionale<br />

detto “core” all’interno di un’altra<br />

sostanza detta “shell” oppure<br />

“carrier material”. Tale tecnologia<br />

consente diversi vantaggi, quali:<br />

preservare ingredienti funzionali<br />

termolabili o suscettibili all’ossidazione<br />

(tipicamente phyochemicals)<br />

durante i processi di trasformazione<br />

e/o conservazione; preservare ingredienti<br />

funzionali (esempio tipo: probiotici)<br />

dalle sfavorevoli condizioni<br />

gastriche; mascherare sapori non<br />

desiderati; prevenire reazioni indesiderate<br />

tra l’ingrediente e la matrice<br />

alimentare che lo circonda;<br />

> la nanoincapsulazione, che consente<br />

di immobilizzare alcuni nutrienti<br />

in diverse matrici e quindi<br />

di renderli resistenti alle proteasi e<br />

agli altri composti di denaturazione,<br />

rendendoli complessivamente<br />

più stabili alle variazioni di pH e di<br />

temperatura.<br />

Unico fattore che può fungere da<br />

parziale freno al mercato degli alimenti<br />

funzionali è quello del costo di<br />

A spingere<br />

ulteriormente<br />

il settore saranno<br />

alcune tecnologie<br />

innovative, come<br />

la micro- e la<br />

nanoincapsulazione,<br />

che consentono<br />

di immobilizzare<br />

alcuni ingredienti<br />

funzionali dentro<br />

altre sostanze<br />

o matrici<br />

tali alimenti, mediamente più elevato<br />

rispetto a quello degli alimenti convenzionali,<br />

che ne può limitare l’uso<br />

ad una fascia più ristretta di consumatori,<br />

anche se la crescente diffusione<br />

di tali prodotti abbinata all’evolvere<br />

delle tecnologie stesse crea progressivamente<br />

un effetto di “economia di<br />

scala” che tende a ridurre progressivamente<br />

i costi.<br />

A livello globale il mercato degli alimenti<br />

funzionali è previsto crescere<br />

a un tasso del 7,2% medio annuo<br />

nei prossimi anni, sostanzialmente in<br />

linea con il tasso di crescita registrato<br />

negli ultimi cinque anni, per arrivare<br />

ad attestarsi a 48 miliardi di dollari<br />

nel 2021. A differenza del passato il<br />

maggior traino al mercato mondiale<br />

verrà dai paesi emergenti, in particolare<br />

i paesi asiatici, escluso Giappone<br />

e Australia (tabella 4).<br />

Particolare sviluppo avranno alimenti<br />

arricchiti, ad aumentata concentrazione<br />

di un nutriente già normalmente<br />

presente nell’alimento (per<br />

esempio fiocchi di cereali arricchiti di<br />

vitamine e minerali).<br />

La ricerca inoltre si focalizza su composti<br />

<strong>alimentari</strong> biologicamente attivi.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

39


scienza&tecnologia<br />

Dagli stabilizzanti nano-strutturati<br />

all’uso dell’azoto gassoso<br />

per accrescere le proprietà<br />

antiossidanti, fino allo sviluppo<br />

delle colture probiotiche:<br />

ecco alcune fra le ultime novità<br />

nella produzione industriale<br />

di gelato.<br />

di Franco<br />

Bray<br />

NUOVI METODI PRODUTTIVI<br />

PER L’INDUSTRIA DEL GELATO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

40<br />

Presentiamo alcuni brevetti e innovazioni<br />

che hanno caratterizzato<br />

la recente evoluzione dell’industria<br />

del gelato.<br />

RIUTILIZZO ENERGETICO DEGLI<br />

SCARTI<br />

Utilizzo degli scarti dell’acqua di<br />

lavaggio nell’impianto contenenti<br />

residui di grasso, con un<br />

trattamento di acidificazione<br />

specifica che trasforma le molecole<br />

organiche del grasso, attraverso la reazione anaerobica,<br />

in acidi grassi volatili ottenendo così biogas utilizzabili<br />

come tali. La tecnica costituisce quindi un<br />

Interessante riutilizzo degli scarti in un contesto di economia<br />

circolare (Cina).<br />

NANO STABILIZZANTI<br />

Una miscela particolarmente attiva<br />

composta da Ginseng e comuni<br />

stabilizzanti, come alginato, guar<br />

ecc., sotto forma nano-strutturata,<br />

consente di ottenere identica<br />

funzione addensante, ma con una<br />

quantità di utilizzo che è drasticamente<br />

ridotta rispetto allo standard<br />

generalmente usato, in<br />

quanto, appunto, ottenuta in forma<br />

nano. (Romania)<br />

PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI<br />

Metodo per produrre un gelato stabile di fronte al pericolo<br />

di ossidazione. Il processo prevede di inserire nella<br />

miscela, in fase di overrun, azoto gassoso in nano forma.<br />

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scienza&tecnologia<br />

Il prodotto finito esposto in vetrina,<br />

oppure nel contenitore aperto, risulta<br />

più inossidabile, in superficie, in<br />

confronto al prodotto standard.<br />

(Corea).<br />

GELATO IPERPROBIOTICO<br />

Metodo per ottenere una cultura<br />

probiotica di 3 miliardi di concentrazione.<br />

Essa, incorporata nel gelato<br />

risulta del tutto stabile in termini di<br />

benefici nutrizionali per tutto il periodo<br />

di stoccaggio circa 12 mesi.<br />

(Unilever, Usa)<br />

Il gelato è un veicolo ideale per culture<br />

probiotiche sia per la presenza<br />

di proteine e lattosio sia per la sua<br />

composizione vicina al neutro (pH<br />

6.5), ma la sopravvivenza dei batteri<br />

può essere disturbata nel processi di<br />

freezing.<br />

Questa può essere aumentata in diversi<br />

modi: uso di materiali di confezionamento<br />

antiossidanti; microincapsulazione<br />

dei batteri; formazione<br />

di nano strutture; recentemente,<br />

l’uso della N 2<br />

in sostituzione dell’O 2<br />

durante il processo di overrun (Bray<br />

2016); per garantire il beneficio nutrizionale,<br />

i valori minimi dei batteri<br />

sono suggeriti in 107 cfu (colony<br />

forming unit)/g di gelato.<br />

Evidentemente quelli conclamati nel<br />

prodotto Unilever sono molto più<br />

alti. Il prodotto brevettato è probabilmente<br />

ulteriormente “stabilizzato”<br />

per garantire la sopravvivenza<br />

dei batteri.<br />

STUDIO DELLA STRUTTURA 3D<br />

Il primo studio con utilizzo della tomografia<br />

(XRT) visualizza l’effetto<br />

della fluttuazione della temperatura<br />

sulla struttura 3D del gelato. La tecnica<br />

usuale di controllo consente di<br />

vedere il gelato in sezione 2D per<br />

non alterare la struttura originale<br />

durante l’analisi. I ricercatori studiano<br />

in XRT il gelato ma devono usare<br />

un agente di contrasto al di sotto di<br />

10 µm. La nuova tecnica ha due vantaggi<br />

rispetto alla usuale precedente:<br />

mantiene il campione gelato,<br />

eliminando fluttuazioni di temperatura,<br />

fornisce miglior contrasto fra<br />

fase solida, liquida e gassosa senza<br />

uso di agente di contrasto e consente<br />

un immagine di alta risoluzione.<br />

I ricercatori hanno riscaldato e raffreddato<br />

lentamente il campione fra<br />

-15° e -5°C per circa 7 giorni.<br />

Usando questa nuova procedura viene<br />

osservato che la dimensione dei<br />

cristalli di ghiaccio aumentano irregolarmente,<br />

ma soprattutto che una<br />

maggiore presenza di globuli di aria<br />

impedisce la crescita dei cristalli stessi.<br />

Questo risultato significa che l’aria<br />

immessa nel prodotto rappresenta<br />

un mezzo per contrastare e<br />

ridurre alterazioni della struttura e<br />

quindi prolungare la conservazione<br />

del gelato.<br />

(Università di Manchester, 10-2017)<br />

Bray Consulting: franco_bray@<br />

fastwebnet.it<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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41


scienza&tecnologia<br />

PASTORIZZAZIONE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE<br />

totale verificato di oltre 3 kWh<br />

per ciclo.<br />

“Il valore aggiunto dell’innovazione<br />

sta nel fatto che una<br />

parte dell’energia trasferita<br />

proviene da fonte rinnovabile,<br />

essendo estratta dalla<br />

sorgente termica, aria o acqua.<br />

L’impiego poi di un refrigerante<br />

a basso impatto<br />

ambientale come la CO 2<br />

non<br />

è soggetto alle restrizioni imposte<br />

dalla recente normative<br />

sulla commercializzazione<br />

degli equivalenti sintetici”,<br />

commenta Luca Saraceno,<br />

ricercatore dello stesso laboratorio<br />

Enea. “Inoltre, il fluido<br />

di lavoro può raggiungere<br />

temperature notevolmente<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Un prototipo a basso impatto<br />

ambientale per la pastorizzazione<br />

degli alimenti negli<br />

impianti di piccola taglia, in<br />

grado di ridurre i consumi<br />

energetici del 70% nella fase<br />

di riscaldamento del processo<br />

e del 42% sull’intero ciclo,<br />

rispetto ai sistemi convenzionali.<br />

Si tratta del sistema innovativo<br />

PA.CO 2<br />

(PAsteurization with<br />

CO 2<br />

), realizzato da Enea, che<br />

impiega la CO 2<br />

come refrigerante<br />

e sfrutta l’energia dell’aria<br />

o dall’acqua, grazie a una<br />

pompa di calore reversibile, in<br />

grado cioè sia di scaldare che<br />

di raffreddare il fluido trattato.<br />

Il processo di pastorizzazione,<br />

il principale trattamento termico<br />

che serve a distruggere<br />

gli organismi patogeni presenti<br />

in alimenti come latte,<br />

birra, vino, succhi di frutta,<br />

uova e conserve, è costituito<br />

da tre fasi: riscaldamento<br />

– che richiede di mantenere<br />

l’alimento per 15-30 minuti a<br />

temperature fino a 85°C – raffreddamento<br />

e conservazione<br />

della miscela alimentare.<br />

“I pastorizzatori di piccola e<br />

media taglia effettuano le fasi<br />

di raffreddamento e conservazione<br />

post-pastorizzazione<br />

con un ciclo frigorifero standard<br />

mentre la fase di riscaldamento,<br />

ossia la pastorizzazione<br />

vera e propria, viene svolta<br />

con apposite resistenze elettriche,<br />

che incidono fortemente<br />

sui consumi energetici complessivi”,<br />

sottolinea Raniero<br />

Trinchieri del Laboratorio<br />

Sviluppo Processi Chimici e<br />

Termofluidodinamici per l’Energia<br />

dell’Enea.<br />

“In questo contesto le pompe<br />

di calore reversibili possono<br />

essere impiegate nella pastorizzazione,<br />

con benefici sia in<br />

termini di efficienza e risparmio<br />

energetico, sia di compatibilità<br />

ambientale in quanto il<br />

principio di funzionamento è<br />

in grado di garantire nel riscaldamento<br />

un effetto utile superiore<br />

alla potenza elettrica assorbita”,<br />

conclude Trinchieri.<br />

PA.CO 2<br />

è stato inoltre dotato<br />

di un sistema di controllo innovativo,<br />

che ottimizza il ciclo<br />

termodinamico in ogni condizione<br />

d’esercizio e consente<br />

di rendere l’intero processo di<br />

pastorizzazione più efficiente,<br />

con un risparmio energetico<br />

superiori a quelle ottenibili<br />

con tecnologie tradizionali,<br />

consentendo quindi di effettuare<br />

la pastorizzazione con<br />

tempi e consumi molto minori”,<br />

conclude Saraceno.<br />

Per confermare le stime di performance<br />

e analizzare nuovi<br />

modelli di calcolo che dimostrano<br />

ulteriori riduzioni del<br />

fabbisogno energetico fino al<br />

15%, ma anche ampliare gli<br />

ambiti applicativi dell’innovazione,<br />

nei prossimi mesi i<br />

ricercatori eseguiranno nuovi<br />

test nell’ambito di una nuova<br />

fase sperimentale i cui risultati<br />

sono attesi per il 2019.<br />

42<br />

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scienza&tecnologia<br />

SE IL CIBO DEL FUTURO VERRÀ DAGLI ECOSISTEMI BATTERICI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Il cibo del futuro? Il segreto sta nei batteri. È<br />

la promessa di Circles, un nuovo, imponente<br />

progetto di ricerca europeo che punta a<br />

rivoluzionare la produzione alimentare migliorandone<br />

sicurezza, produttività, qualità<br />

e sostenibilità. Come? Sfruttando le enormi<br />

potenzialità di attori molto, molto piccoli: le<br />

comunità di microrganismi – note come microbiomi<br />

– che colonizzano ogni nicchia ecologica<br />

sul pianeta, inclusi tutti gli esseri viventi.<br />

Premiato dalla Commissione Europa con un<br />

ampio finanziamento – circa 10 milioni di<br />

euro – nell’ambito del programma Horizon<br />

2020, Circles è coordinato dall’Università di<br />

Bologna. L’Ateneo bolognese – che proprio<br />

in questi giorni ospita il kick-off meeting di<br />

avvio del progetto – sarà alla guida di un<br />

vasto consorzio di 30 partner provenienti da<br />

14 paesi europei. Parteciperanno sia istituti<br />

di ricerca leader nel campo della microbiologia,<br />

della genetica e delle scienze ambientali<br />

che aziende di punta nel settore della<br />

produzione alimentare come Aia, Orogel,<br />

Eurovix, DSM Nutritional Products e Bolton<br />

Alimentari, oltre ad esperti di business planning<br />

e di comunicazione.<br />

Uno sforzo collettivo che ha come obiettivo<br />

la creazione di Smart Microbiome Food<br />

Products: nuovi alimenti a base di ortaggi,<br />

carne e pesce nati da sistemi <strong>alimentari</strong> in<br />

cui i microbiomi di animali e piante saranno<br />

ottimizzati per realizzare in modo sostenibile<br />

prodotti di qualità superiore.<br />

IL SEGRETO NEL MICROBIOMA<br />

La produzione alimentare a livello globale<br />

sta mettendo a dura prova la conservazione<br />

e la disponibilità di risorse naturali. E i problemi<br />

sono destinati a crescere. Si stima che<br />

nel 2050 la popolazione mondiale arriverà<br />

a contare circa 9,7 miliardi di persone: produrre<br />

cibo sufficiente per tutti sarà una delle<br />

sfide più difficili per il genere umano. Per<br />

superarla, i sistemi di produzione alimentare<br />

dovranno diventare estremamente efficienti:<br />

filiere in grado di produrre cibo sicuro<br />

e nutriente, riducendo al tempo stesso in<br />

modo deciso l’impatto ambientale.<br />

Una delle strade più promettenti per arrivare<br />

a questo risultato sta nel potenziale<br />

metabolico dei microbiomi, le vastissime<br />

comunità di microorganismi – batteri, virus,<br />

funghi – che colonizzano ambienti, piante<br />

e animali. “Viviamo in un mondo popolato,<br />

in termini numerici, principalmente da<br />

batteri”, spiega Marco Candela, docente<br />

dell’Università di Bologna che coordina il<br />

progetto. “Per questo è importante imparare<br />

a conoscerli e a convivere con loro, in<br />

modo da poter anche usare le loro abilità<br />

per migliorare la salute globale e promuovere<br />

un’economia sostenibile”.<br />

Studi approfonditi su questi microorganismi<br />

hanno mostrato che la loro presenza<br />

è fondamentale per garantire lo sviluppo e<br />

la salute di tutti gli esseri viventi. “Oggi si<br />

guarda in modo integrato alla relazione tra<br />

un ambiente o un organismo e il microbioma<br />

che lo abita”, continua Marco Candela.<br />

“Per questo, i microbiomi rappresentano<br />

un potenziale probiotico per tutti gli attori<br />

principali nella filiera di produzione dell’alimento,<br />

from farm to fork: suolo, acqua,<br />

mangimi, piante e animali, prodotto finale,<br />

ambiente, prodotti di scarto, lavoratori e,<br />

infine, consumatori”.<br />

Circles (Controlling mIcRobiomes<br />

CircuLations for bEtter food Systems) parte<br />

proprio da qui: esplorare, traslare e diffondere<br />

applicazioni innovative basate sui microbiomi<br />

per migliorare la performance e la<br />

sostenibilità dei sistemi <strong>alimentari</strong>.<br />

IL VIAGGIO DI CIRCLES<br />

Nel corso del progetto, che durerà cinque<br />

anni, saranno studiate e migliorate filiere <strong>alimentari</strong><br />

già esistenti, grazie alla collaborazione<br />

delle aziende partecipanti. Ci saranno<br />

dei veri e propri “laboratori sul campo” che<br />

permetteranno di sperimentare soluzioni innovative<br />

su sei sistemi <strong>alimentari</strong> strategici<br />

per il mercato europeo: gli ortaggi (pomodori<br />

e spinaci), l’allevamento intensivo (polli<br />

e suini), l’acquacoltura e la pesca (l’orata nel<br />

Mediterraneo e il salmone nell’Atlantico).<br />

I ricercatori prepareranno strumenti specifici<br />

in grado di modulare e ottimizzare<br />

la composizione dei microbiomi (Smart<br />

Microbiome Modulators) da utilizzare in<br />

modo integrato e circolare. In questo modo<br />

sarà possibile ottimizzare tutta la filiera produttiva,<br />

migliorando qualità, produttività, sicurezza<br />

e sostenibilità dell’intero processo<br />

produttivo.<br />

Circles, insomma, arriverà a definire un<br />

nuovo paradigma di produzione sostenibile,<br />

basato sullo sfruttamento dei microbiomi:<br />

un vero e proprio Smart Microbiome Food<br />

System che permetterà di produrre alimenti<br />

di qualità superiore (Smart Microbiome<br />

Food Products) a base di ortaggi, carne e<br />

pesce. “Tutti i cibi saranno certificati, grazie<br />

anche ad un innovativo metodo di etichettatura<br />

che garantirà la trasparenza sulla<br />

qualità del processo produttivo”, dice il professor<br />

Candela. “Questi Smart Microbiome<br />

Food Systems saranno il risultato finale che<br />

Circles offrirà all’Europa di domani. Una<br />

sfida importante che permetterà di fare un<br />

passo in avanti verso un’economia alimentare<br />

più sicura e sostenibile”.<br />

44<br />

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La nuova linea di gas<br />

per il confezionamento<br />

alimentare<br />

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in atmosfera protettiva in grado di conferire il profilo<br />

aromatico desiderato, senza alterare il sapore del<br />

prodotto ed eliminando i composti volatili indesiderati.


energia<br />

2G sta costantemente<br />

sviluppando la sua<br />

presenza sul mercato<br />

italiano, dove è presente<br />

con i suoi impianti di<br />

cogenerazione, in grado<br />

di soddisfare le necessità<br />

di aziende di diversa<br />

taglia e appartenenti<br />

ai settori più eterogenei.<br />

| di<br />

Francesco Goi<br />

PRODUZIONE DI CALORE<br />

ED ELETTRICITÀ CON CONCETTI<br />

ENERGETICI INNOVATIVI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Nelle foto in alto:<br />

magazzino di 2G<br />

Energy<br />

Nel 1995 Christian Grotholt e Ludger Gausling fondano<br />

la 2G Energietechnik GmbH ad Heek (Germania). Il nome<br />

“2G” deriva appunto dalla prima lettera dei cognomi dei<br />

due fondatori.<br />

A distanza di 23 anni, la società è diventata un riferimento<br />

nel settore della cogenerazione, con una ricca<br />

gamma di prodotti, con potenza elettrica tra i 20 kW e i<br />

2.000 kW, e un’importante presenza sul mercato internazionale.<br />

Per fare il punto sull’attività del Gruppo e, soprattutto, sui<br />

recenti sviluppi nel mercato italiano abbiamo incontrato<br />

Christian Manca, CEO di 2G Italia Srl.<br />

Ci avviciniamo alla fine del <strong>2018</strong> ed è possibile tracciare un<br />

primo bilancio sull’andamento dell’attività di 2G. I risultati<br />

ottenuti hanno soddisfatto le vostre aspettative?<br />

A livello di gruppo, stiamo ottenendo risultati sempre più<br />

brillanti, avendo installato più di 5000 impianti in 43 Paesi.<br />

Oltre che alle forniture la società ha dedicato una crescente<br />

attenzione al Service, costituendo una struttura<br />

dedicata alle revisioni delle macchine.<br />

In Italia, dove siamo presenti dal 2010, siamo partiti con<br />

i cogeneratori a biogas, già con l’obiettivo di affrontare<br />

il mercato del gas naturale, il più grande, che consente<br />

applicazioni in diversi settori.<br />

La crescita è stata continua e particolarmente significativa<br />

nel biennio 2017-<strong>2018</strong>, quando abbiamo realizzato la<br />

maggior parte degli impianti a gas naturale nelle taglie<br />

da 20 kW a 1 MW. Abbiamo operato in diversi settori,<br />

dall’alberghiero alla grande industria.<br />

La struttura attuale è stata concepita per effettuare non<br />

solo la progettazione e la vendita, ma anche per attuare<br />

un rapporto di partnership di lungo termine con il cliente<br />

finale.<br />

46<br />

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energia<br />

In quali ambiti ritiene vi siano le possibilità<br />

per incrementare ulteriormente<br />

la presenza?<br />

Il nostro prodotto si adatta a tutti i settori,<br />

ma riteniamo di poter migliorare<br />

l’affermazione soprattutto nelle piccole<br />

e medie imprese che, per come è<br />

costituito il tessuto industriale italiano,<br />

offrono molte potenzialità.<br />

La mentalità sta cambiando e anche<br />

questa tipologia di società apprezza<br />

sempre di più i vantaggi legati all’utilizzo<br />

degli impianti di cogenerazione.<br />

In questa ottica abbiamo costituito una<br />

struttura in grado di supportare il cliente<br />

nelle sue esigenze, anche attraverso<br />

la fornitura di soluzioni tailor-made.<br />

Lo staff italiano, in crescita costante,<br />

ha raggiunto le 17 unità e, entro la<br />

fine dell’anno, saremo in una ventina<br />

di persone. Il Gruppo 2G, nella sua<br />

globalità, può contare su oltre 600 dipendenti.<br />

Come avete affrontato il settore alimentare,<br />

uno dei tradizionali punti di<br />

forza del made in Italy?<br />

Anche in questo campo stiamo crescendo<br />

gradualmente e già disponiamo<br />

referenze nei comparti dei caseifici<br />

e dei prosciuttifici; recentemente abbiamo<br />

chiuso una commessa “chiavi<br />

in mano” con un birrificio molto conosciuto.<br />

Nel mondo alimentare non ci<br />

fermiamo alla classica cogenerazione;<br />

nel food c’è da produrre il freddo, il vapore,<br />

implementare le nostre macchine<br />

nelle diverse linee di produzione.<br />

vello mondiale , dispone di un prodotto<br />

molto efficiente, che garantisce risultati<br />

facilmente misurabili.<br />

In altri paesi avete già operato con successo<br />

nel food o l’Italia, tradizionalmente<br />

leader in questo ambito, è destinata<br />

a rappresentare un riferimento per la<br />

vostra attività?<br />

Abbiamo sviluppato numerose esperienze<br />

su mercati primari (Germania,<br />

Stati Uniti e altri), ma il settore alimentare<br />

italiano offre certamente molte<br />

opportunità.<br />

L’attività delle altre società del Gruppo<br />

fornisce un bagaglio di esperienze im-<br />

Christian Manca,<br />

CEO di 2G Italia Srl<br />

Particolari dei<br />

motori 2G<br />

Oltre che sulla qualità della tecnologia,<br />

su quali fattori puntate per prevalere<br />

sulla concorrenza impegnata nei vostri<br />

stessi settori applicativi?<br />

Oltre al lavoro svolto dalla rete vendita,<br />

il passaparola acquista un’importanza<br />

rilevante: cerchiamo di fare in modo<br />

che i clienti potenziali dialoghino con<br />

chi utilizza le nostre tecnologie. La<br />

maggior parte delle aziende dispone<br />

già di impianti per il risparmio energetico<br />

e ha la possibilità di confrontare i<br />

vantaggi delle diverse tecnologie.<br />

2G è uno dei maggiori costruttori a liportante<br />

anche per lo sviluppo dell’attività<br />

in Italia?<br />

Oggi il Gruppo comprende 10 filiali<br />

in Europa e negli USA, oltre agli uffici<br />

commerciali. Siamo in contatto con<br />

tutti i colleghi con i quali realizziamo<br />

incontri con cadenza annuale; una comunicazione<br />

efficiente fa parte della<br />

filosofia di 2G, è particolarmente importante<br />

e rappresenta un supporto<br />

per la rete vendita.<br />

La cogenerazione sta rapidamente<br />

consolidando la sua affermazione.<br />

Nel frattempo continua lo sviluppo<br />

tecnologico o le soluzioni disponibili<br />

sono sufficienti per soddisfare l’attuale<br />

domanda?<br />

Sulla tecnologia non ci fermiamo<br />

mai: presso il dipartimento Ricerca &<br />

Sviluppo, situato presso la Casa Madre<br />

in Germania, operano 40 ingegneri che<br />

sviluppano sia la parte motoristica, sia<br />

i componenti (candele, teste, pistoni,<br />

ecc.). Una recente novità è rappresentata<br />

dalle serie aura, di taglia da 100-<br />

150 kW, sviluppata appositamente per<br />

le metropoli (Tokio, Francoforte, Milano)<br />

che, nel rispetto delle normative finalizzate<br />

alla salvaguardia del nostro pianeta,<br />

riduce i livelli di emissione. La nostra tecnologia,<br />

senza essere integrata con un<br />

SCR (riduzione selettiva catalitica) o un<br />

altro sistema di elaborazione dei gas di<br />

scarico, riesce già a garantire le emissioni<br />

richieste.<br />

Il mercato italiano, di fronte all’evidenza<br />

di un sensibile risparmio energetico,<br />

è più disponibile a dotarsi di tecnologie<br />

innovative o ancora attende l’imposizione<br />

delle normative?<br />

Dal mio punto di vista, non ci sono alternative<br />

a queste tecnologie di risparmio<br />

energetico. Se vogliamo uscire dal<br />

nucleare e dal carbone, essendo noti<br />

i limiti dell’energia eolica e solare, in<br />

qualche modo occorre ottimizzare le<br />

nostre reti, non ancora in grado di assicurare<br />

un’alimentazione sufficiente per<br />

tutte le abitazioni. A livello emissioni,<br />

Germania o Inghilterra sono un passo<br />

avanti e stanno inducendo anche gli<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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47


energia<br />

Impianto 2G installato presso<br />

Azienda Agricola Nolli<br />

Nel settore materie plastiche, inoltre,<br />

abbiamo alle spalle la Casa Madre che<br />

vanta una notevole esperienza nel<br />

mercato più importante del mondo. In<br />

Germania disponiamo anche di molte<br />

importanti referenze e di contatti<br />

disponibili a mostrare l’efficacia delle<br />

nostre tecnologie.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

altri Paesi a perseguire questi miglioramenti<br />

per salvaguardare la salute del<br />

pianeta.<br />

Anche l’Italia tende ad adottare le normative<br />

più avanzate, nella convinzione<br />

che il futuro vada in questa direzione.<br />

Da parte nostra, siamo già preparati a<br />

fornire un prodotto rispondente alla<br />

legislazione più rigorosa.<br />

Sulla base dei vostri contatti in numerosi<br />

settori industriali, ritiene che la ripresa<br />

italiana di questi ultimi anni possa ulteriormente<br />

consolidarsi?<br />

Siamo molto fiduciosi sulla possibilità<br />

di crescere ulteriormente sul mercato<br />

italiano, uno dei più importanti per il<br />

nostro gruppo in Europa. Le potenzialità<br />

ci sono e, dal nostro punto di vista,<br />

siamo solo all’inizio.<br />

Facciamo molto affidamento sulle<br />

partnership che rappresentano una<br />

chiave in più per ottenere nuove affermazioni:<br />

in Germania questo approccio<br />

sta funzionando molto bene e<br />

pensiamo di poterlo affermare anche<br />

in Italia.<br />

Per quanto riguarda il Service, la struttura<br />

attuale è in grado di soddisfare<br />

tutte le esigenze nel Nord e Centro<br />

Italia; più recentemente, con i primi<br />

successi commerciali, abbiamo sviluppato<br />

anche la presenza nel Sud.<br />

Con l’efficacia del Service si concretizza<br />

la nostra vocazione al tailor-made;<br />

i potenziali clienti sono soddisfatti<br />

nell’apprendere di poter contare, in<br />

tempi molto brevi, sull’intervento di<br />

tecnici operanti non lontano dalla<br />

loro sede.<br />

Oltre alla sede principale di Vago di<br />

Lavagno (VR) disponiamo di magazzini<br />

in Piemonte e a Perugia.<br />

Dovendo affrontare settori così diversificati,<br />

disponete di personale<br />

con esperienze specifiche nei diversi<br />

ambiti?<br />

Il rapporto di partnership lo sviluppiamo<br />

anche con i nostri fornitori,<br />

in modo da mettere a disposizione<br />

del mercato personale esperto per<br />

sviluppare un progetto: è importante<br />

soprattutto realizzare il corretto<br />

dimensionamento dell’impianto per<br />

ottenere l’ottimizzazione della resa.<br />

Altri impianti 2G<br />

In quale misura le esigenze del mercato<br />

italiano sono considerate dalla Casa<br />

Madre per lo sviluppo delle strategie di<br />

crescita?<br />

Siamo una delle prime filiali di 2G, operante<br />

in un mercato molto qualificato,<br />

per cui le esigenze manifestate dai<br />

nostri clienti sono molto considerate.<br />

Le nostre esperienze positive, ma anche<br />

quelle eventualmente meno riuscite,<br />

sono considerate molto istruttive<br />

per l’evoluzione tecnologica del<br />

Gruppo.<br />

In Italia avete previsto, per i prossimi<br />

mesi, la partecipazioni a fiere o convegni?<br />

Siamo reduci dalla partecipazione a<br />

mcTER, Mostra Convegno per le applicazioni<br />

di Cogenerazione, che si è<br />

tenuta nel mese di ottobre a Verona:<br />

si tratta di una manifestazione mirata<br />

che non richiede un impegno troppo<br />

oneroso da parte dei partecipanti.<br />

Peraltro, con gli strumenti di comunicazione<br />

attualmente disponibili, la funzione<br />

di questi eventi in molti settori è<br />

cambiata: le novità tecnologiche sono<br />

già note e la fiera rappresenta soprattutto<br />

un’occasione per incontrare clienti<br />

e potenziali partner.<br />

Per concludere, quali sono le priorità su<br />

cui puntate maggiormente per consolidare<br />

e proseguire la crescita in atto?<br />

Oggi siamo presenti in numerosi settori,<br />

dall’alberghiero ai diversi comparti<br />

del manifatturiero: l’obiettivo è quello<br />

di rimanere in questi settori di riferimento<br />

e di sfruttare tutte le potenzialità<br />

che offrono.<br />

Sia la meccanica sia la parte software<br />

dei nostri impianti rispondono a tutte le<br />

esigenze più sentite dei diversi mercati.<br />

48<br />

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energia<br />

IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE IN MODELLO ESCO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Attiva nel mercato italiano delle bevande, Acqua Minerale San<br />

Benedetto si è affermata grazie al know-how tecnologico di cui<br />

dispone, che le ha consentito di apportare rilevanti innovazioni di<br />

prodotto e di processo, insieme all’adozione di strategie e visioni<br />

di mercato che si sono dimostrate vincenti. Recentemente lo<br />

stabilimento di Scorzè (VE) è stato equipaggiato con un impianto<br />

di trigenerazione all’avanguardia dal punto di vista tecnologico,<br />

per la cui realizzazione e gestione è stato scelto il modello ESCo.<br />

In base ad esso l’azienda non ha acquistato l’impianto e non si<br />

deve fare carico della sua gestione e manutenzione, né assumere<br />

i rischi normativi legati all’adozione di sistemi di autoproduzione<br />

di energia. San Benedetto ha infatti siglato un contratto di servizio<br />

energetico della durata di 10 anni con E.ON, impegnandosi<br />

a consumare energia elettrica e termica come definito in fase di<br />

diagnosi energetica.<br />

I fattori che contraddistinguono questo impianto sono le soluzioni<br />

tecniche e logistiche adottate, per poter garantire al tempo stesso<br />

un’adeguata flessibilità del flusso energetico e un contenimento<br />

dell’area dedicata allo stabilimento. A questo si aggiunge la compatibilità<br />

con l’evoluzione del mercato elettrico: coerentemente<br />

con la nuova normativa (delibera AEEGSI 300/2017) anche gli<br />

impianti di produzione possono infatti partecipare al Mercato dei<br />

Servizi di Dispacciamento, fornendo elettricità alla rete elettrica<br />

nei momenti di richiesta di picco. Per poterlo fare è necessario<br />

ottimizzare la produzione energetica per soddisfare il fabbisogno<br />

energetico del processo produttivo, e al tempo stesso offrire i<br />

servizi di cui la rete elettrica ha necessità in misura crescente. Il<br />

modello ESCo proposto da E.ON prevede anche questo: l’impianto<br />

viene gestito in base alle esigenze della produzione, ma<br />

senza perdere le opportunità che nascono dall’evoluzione del<br />

sistema elettrico.<br />

Soluzioni tecniche e logistiche dell’impianto<br />

La produzione di acque minerale è un processo produttivo continuo<br />

con un grande fabbisogno di energia elettrica, termica e<br />

frigorifera. Le utenze principali sono le macchine per la produzione<br />

delle bottiglie in PET e le linee di imbottigliamento. La scelta<br />

dell’adozione di un impianto di trigenerazione è nata dalla necessità<br />

di ridurre i costi energetici e le emissioni. L’impianto, basato<br />

su tre motori a gas metano da 4,4 MWe ciascuno, è in grado di<br />

produrre 13,2 MWe, 6 MWt di acqua calda, 6 tonnellate/ora di<br />

vapore con 3 caldaie a recupero, 6,6 MWf con tre assorbitori<br />

al bromuro di litio. Complessivamente ha un’efficienza elettrica<br />

superiore al 43% e un’efficienza complessiva dell’86-88%.<br />

Attualmente l’impianto è in grado di coprire la quasi totalità del<br />

fabbisogno energetico dello stabilimento, consentendo un risparmio<br />

molto significativo sul costo dell’energia. Da un punto<br />

di vista ambientale riduce le emissioni di circa 17.300 tonnellate/<br />

anno di CO 2<br />

equivalente.<br />

L’utilizzo di tre motori distinti permette di disporre della flessibilità<br />

di produzione energetica adeguata a seguire le richieste<br />

energetiche dello stabilimento. Di fatto si tratta di tre impianti<br />

che operano in parallelo, in grado di gestire una variazione estesa<br />

del flusso energetico, da un minimo di 2 MWe fino a un massimo<br />

13MWe. A questo si aggiunge che, durante i fermi macchina per<br />

attività di manutenzione, l’impianto resta comunque operativo,<br />

garantendo sempre la disponibilità di almeno 2 motori su 3.<br />

Il progetto ha anche interessanti caratteristiche architetturali: nonostante<br />

l’area dello stabilimento sia molto ampia, la disponibilità<br />

di spazio libero era comunque estremamente limitata e l’area che<br />

avrebbe impegnato un impianto da 13,2MWe, se sviluppato su<br />

un unico piano, sarebbe stata certamente invasiva. Per questo<br />

è stata progettata una struttura verticale su tre livelli, nei quali il<br />

piano terra ospita i motori e gli assorbitori, il primo piano l’elettronica<br />

di controllo e le interconnessioni principali, il terzo le caldaie<br />

a recupero e le torri evaporative. L’edificio in cemento armato,<br />

costruito appositamente, ha un’altezza di 20 metri e una pianta<br />

di 40 metri per 20 metri. In considerazione del terreno cedevole<br />

sul quale appoggia l’edificio, è stata realizzata una fondazione<br />

palificata, in appoggio a su circa 160 pali del diametro variabile<br />

tra 30 cm e 60 cm, ciascuno di un’altezza di 18 metri circa.<br />

50<br />

www.interprogettied.com


componenti<br />

CUSCINETTI CHE ABBATTONO<br />

I COSTI DI MANUTENZIONE<br />

Un’azienda britannica produttrice<br />

di tortilla si è rivolta a NSK<br />

per risolvere i problemi causati<br />

dal cedimento dei supporti ritti<br />

sulla sezione multinastro di<br />

una linea di lavorazione della<br />

pasta, che si guastavano ogni<br />

sei settimane. L’indagine degli<br />

esperti di NSK ha ricondotto i<br />

cedimenti all’ingresso di particelle<br />

di farina e all’allentamento<br />

dei grani di fissaggio (scorrimento<br />

dell’albero) indotto<br />

dalle vibrazioni. È stato quindi<br />

consigliato al produttore di<br />

tortilla di sostituire i normali<br />

supporti ritti con unità schermate<br />

a triplo labbro<br />

Self-Lube e collari di bloccaggio<br />

eccentrici di NSK. I nuovi<br />

cuscinetti hanno prolungato la<br />

durata operativa da sei settimane<br />

a oltre un anno, assicurando<br />

un notevole risparmio di<br />

costi.<br />

La sezione di lievitazione<br />

dell’impianto per la produzione<br />

di tortillas contiene in totale<br />

42 rulli che, prima dell’intervento<br />

di NSK, erano sostenuti<br />

ciascuno da due supporti ritti<br />

con inserti a tenuta con singolo<br />

labbro e I grani di fissaggio.<br />

La velocità di rotazione è di<br />

circa 120 giri/min. I rulli azionano<br />

un nastro che trasporta<br />

le tortillas per il tempo necessario<br />

alla lievitazione. I dischi<br />

di pasta viaggiano da un’estremità<br />

all’altra della linea, si rovesciano<br />

sul nastro sottostante<br />

e ripercorrono il tragitto nella<br />

direzione opposta. Questa sequenza<br />

viene ripetuta fino a<br />

quando le tortillas non entrano<br />

nel forno per la cottura.<br />

I trasportatori operano in condizioni<br />

gravose, esposti all’azione<br />

di particelle di farina e<br />

altre sostanze. Questa situazione<br />

costringeva il produttore<br />

di tortillas a sostituire gli inserti<br />

dei supporti e i rulli stessi<br />

all’incirca ogni sei settimane. I<br />

cuscinetti risultavano danneggiati<br />

a causa della pesante<br />

contaminazione e dei danni<br />

provocati dallo scorrimento al<br />

foro del cuscinetto, mentre il<br />

rullo doveva essere sostituito<br />

perché il diametro dell’albero<br />

in corrispondenza della superficie<br />

di montaggio del cuscinetto<br />

era sottodimensionato<br />

(a causa dell’usura provocata<br />

dallo scorrimento tra albero e<br />

cuscinetto).<br />

Ogni cedimento richiedeva un<br />

numero rilevante di ore/uomo<br />

per effettuare la sostituzione,<br />

oltre a generare lunghi fermi e<br />

perdite di produzione costose.<br />

L’adozione delle unità schermate<br />

a triplo labbro Self-Lube<br />

di NSK ha invece azzerato i cedimenti<br />

nell’arco di 12 mesi.<br />

Complessivamente i risparmi<br />

annuali ottenuti dal produttore<br />

di tortilla sono stati stimati<br />

in 54.665 euro.<br />

Scopriamo la lecitina<br />

disoleata da girasole<br />

SternPur SP!<br />

SternPur SP, lecitina pura in polvere disoleata da girasole,<br />

è una delle proposte più interessanti di Sternchemie.<br />

E’ un prodotto molto versatile e adatto a varie applicazioni,<br />

nei settori della pasticceria e panificazione, delle creme<br />

e desserts a base di latte o vegetali, degli integratori<br />

<strong>alimentari</strong> e molto altro.<br />

Ecco le caratteristiche e le funzionalità più interessanti<br />

della lecitina SternPur SP:<br />

• Ottimo emulsionante/omogeneizzante<br />

• Migliora la macchinabilità di impasti ed emulsioni<br />

• Consente una riduzione degli intervalli di pulizia<br />

di stampi e forni di cottura<br />

• Migliora l’uniformità di colore nei prodotti da forno<br />

• Contribuisce all’effetto anti-raffermante<br />

• Adatta ad applicazioni vegane/vegetariane<br />

• Priva di allergeni<br />

• Assenza di OGM<br />

• Certificata Halal, Kosher e FSSC22000<br />

• Facile da dosare<br />

• Lunga conservazione: 24 mesi di shelf life<br />

Su richiesta, sono disponibili anche le versioni da soia IP<br />

e da colza.<br />

Agente Sternchemie per l‘ltalia:<br />

VICTA Food SRL<br />

Phone: +39 / o 41 / 5936375<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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51


sicurezza<br />

UN UNICO INDUMENTO PROTETTIVO CON PIÙ FUNZIONI<br />

Gli indumenti protettivi vengono<br />

a volte mal tollerati dagli operatori,<br />

che li ritengono non particolarmente<br />

confortevoli e pesanti,<br />

soprattutto perché ostacolano<br />

i movimenti. Un problema che<br />

il fornitore di servizi tessili Mewa<br />

affronta con una costante attività<br />

di ricerca, sviluppando linee di abbigliamento<br />

realizzate con tessuti<br />

leggeri e comodi da indossare. La<br />

linea Mewa Dynamic, nelle due<br />

versioni Construct e Industrie,<br />

rappresenta un risultato ottimale<br />

in termini di ergonomia e flessibilità,<br />

perché arricchita da dettagli<br />

finalizzati a garantire la massima<br />

libertà di movimento.<br />

La ricerca Mewa è però andata oltre:<br />

con Mewa Dynamic Allround<br />

è stata infatti sviluppata una variante<br />

protettiva multifunzione,<br />

studiata per proteggere dal calore,<br />

dagli agenti chimici, dalle<br />

cariche statiche e che è inoltre<br />

certificata contro i rischi termici<br />

da arco elettrico. È quindi ideale<br />

per specifici settori industriali e<br />

per gli operatori che svolgono attività<br />

diversificate. Nonostante la<br />

funzione protettiva e la resistenza<br />

dei tessuti, la linea si distingue<br />

per i tagli comodi ed ergonomici,<br />

la leggerezza e la praticità dei<br />

modelli. L’abbigliamento di protezione<br />

contro il calore, le fiamme<br />

e i lavori di saldatura Mewa<br />

Dynamic Allround è certificato<br />

EN ISO 11611 A1, Classe 1 &<br />

EN ISO 11612 A1, B1, C1, D1,<br />

E3, F1 – Protezione da fiamme,<br />

calore e lavori di saldatura; EN<br />

1149-5 Proprietà elettrostatiche<br />

Antistatica e EN 61482-1-2,<br />

Classe 1 – Abbigliamento protettivo<br />

contro i rischi termici di un<br />

arco elettrico. L’abbigliamento è<br />

disponibile anche nelle seguenti<br />

varianti: con protezione dagli<br />

agenti chimici; con protezione<br />

dagli archi elettrici (Classe 2); con<br />

protezione dagli archi elettrici<br />

(Classe 2) e dagli agenti chimici.<br />

Mewa Dynamic Allround non si<br />

acquista ma si noleggia grazie<br />

al sistema di servizi che l’azienda<br />

tedesca ha accuratamente<br />

studiato per sollevare il cliente<br />

dalle incombenze relative alla<br />

gestione dell’abbigliamento da<br />

lavoro dei dipendenti. La consulenza,<br />

soprattutto nei casi in cui<br />

in azienda vengano effettuate<br />

più tipologie di lavoro concomitanti,<br />

viene inserita in un contesto<br />

generale di valutazione dei<br />

rischi. È il primo step, peraltro<br />

fondamentale, di cui si occupa<br />

Mewa, prima di stabilire quale<br />

sia la linea più adatta, le quantità<br />

e le taglie necessarie. Una<br />

volta consegnati gli indumenti,<br />

questi vengono periodicamente<br />

ritirati, lavati e riconsegnati puliti,<br />

ma solo dopo aver superato il<br />

controllo di qualità e dopo aver<br />

verificato che sono ancora conformi<br />

alle norme per cui sono<br />

stati certificati. In caso contrario,<br />

vengono riparati o sostituiti.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

52<br />

PLC RIDONDATO CON LIVELLO DI SICUREZZA SIL2<br />

La serie di PLC modulari MELSEC iQ-R di<br />

Mitsubishi Electric è ora disponibile anche<br />

come soluzione di controllo ridondato, per<br />

prestazioni elevate e una maggiore affidabilità.<br />

Il sistema integra nel PLC una serie di<br />

funzioni di monitoraggio e di gestione della<br />

sicurezza che consentono di proteggere<br />

persone e ambiente nei processi produttivi.<br />

Negli ultimi anni, la conformità agli standard di<br />

sicurezza internazionali è diventata un requisito<br />

fondamentale per i mercati globali. Ma non<br />

solo: anche la riduzione dei fermi impianto a<br />

seguito di eventuali guasti dei sistemi di controllo<br />

ha assunto un ruolo sempre più importante.<br />

Molte applicazioni critiche richiedono<br />

una ridondanza totale, con livello di sicurezza<br />

SIL 2 come definito dalla norma IEC 61508,<br />

in modo da consentire il funzionamento dei<br />

sistemi di controllo anche in caso di guasto o<br />

danno accidentale alla CPU primaria.<br />

La coppia di PLC ridondanti della serie<br />

MELSEC iQ-R rispetta i requisiti di funzionalità<br />

previsti dalla norma, come confermato<br />

dalla certificazione rilasciata da TUV<br />

Rheinland ® . Le specifiche relative alla ridondanza<br />

prevedono un doppio rack PLC contenente<br />

tutti i moduli, che l’unità principale<br />

commuterà in istantaneo.<br />

La piattaforma di ingegneria, il software GX<br />

Works3, integra in un unico ambiente sia la<br />

programmazione del controllo di processo<br />

che quella della sicurezza in un unico ambiente.<br />

Questo permette di eseguire programmi<br />

integrati di<br />

processo e sicurezza<br />

utilizzando un unico<br />

modulo CPU ed eliminando<br />

così i costi<br />

e i tempi associati<br />

all’acquisto e all’installazione di un controllore<br />

di sicurezza separato.<br />

L’integrità e l’affidabilità dei processi sono le<br />

ragioni principali che spingono gli operatori<br />

a installare controllori automatici ridondanti<br />

nei propri sistemi, ed è per lo stesso motivo<br />

che è stato aggiunto un ulteriore livello di<br />

protezione all’architettura di ridondanza di<br />

base della serie iQ-R. Questa versione dispone<br />

di un modulo CPU per processi SIL2 e un<br />

modulo con funzione SIL2 separato collocati<br />

accanto al modulo di alimentazione, nell’unità<br />

base, insieme al modulo di sincronizzazione<br />

dati. Questo garantisce un funzionamento<br />

continuo, con passaggio in standby in<br />

caso di errore nel sistema di controllo attivo.


sicurezza<br />

TECNOLOGIA TRACK & TRACE<br />

CONTRO LE FRODI ALIMENTARI<br />

Il boom dell’acquisto di prodotti <strong>alimentari</strong><br />

online potrebbe aprire le porte a una maggiore<br />

quantità di prodotti contraffatti non<br />

sicuri. A lanciare l’allarme è uno dei principali<br />

esperti nell’ispezione prodotti di Mettler<br />

Toledo. “La contraffazione alimentare è un<br />

problema sempre più diffuso nel mondo,<br />

dovuto in parte all’enorme sviluppo del mercato<br />

digitale. Chiunque può aprire un negozio<br />

online e proporsi come venditore di<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> ‘in regola’ senza troppi<br />

obblighi normativi”, ha dichiarato Roberto<br />

Scanu di Mettler Toledo. “Il paradosso è che<br />

la richiesta di alimenti più sani e la crescente<br />

popolarità degli chef stanno creando nuove<br />

opportunitá per i truffatori. I consumatori<br />

vogliono reperire gli ingredienti usati nei<br />

programmi TV, ma non sanno dove acquistarli<br />

localmente e così usano Internet. Un<br />

esempio è la carne consegnata a domicilio<br />

che sta diventando un prodotto di fascia<br />

alta, venduta da aziende che<br />

puntano sulla sostenibilità e<br />

sulla provenienza. Se si considera<br />

che i fornitori in regola<br />

hanno un margine di guadagno<br />

del 40%, si capisce come la<br />

contraffazione stia diventando un<br />

obiettivo economico sempre più appetibile<br />

per i criminali.”Le dimensioni del problema<br />

sono emerse chiaramente nel 2017,<br />

quando un’operazione congiunta dell’Europol<br />

e dell’Interpol ha portato al sequestro<br />

di 9.800 tonnellate di alimenti contraffatti,<br />

26,4 milioni di litri di bevande contraffatte<br />

e 13 milioni di altri prodotti <strong>alimentari</strong>. Per<br />

Mettler Toledo, la lotta contro le frodi <strong>alimentari</strong><br />

deve iniziare molto prima nella filiera,<br />

ossia nelle fasi di trasformazione e<br />

imballaggio. Secondo Scanu, “la serializzazione<br />

e le tecniche Track & Trace si sono<br />

dimostrate molto efficaci per contrastare le<br />

frodi in altri settori, come quello farmaceutico.<br />

Nel settore alimentare gli investimenti<br />

sono stati limitati ai prodotti di alto valore,<br />

come il caviale; in questo caso i<br />

produttori utilizzano un sistema di etichettatura<br />

universale che dimostra l’autenticità<br />

e l’origine legale del prodotto. Questa impostazione<br />

presenta notevoli vantaggi,<br />

perché garantisce la sostenibilità e protegge<br />

i consumatori dalle conseguenze della<br />

contraffazione”.<br />

La misura del colore non è mai stata così semplice<br />

Excellence in<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

53


macchine<br />

CRESCONO ANCORA LE MACCHINE PER IL PACKAGING<br />

Il presidente<br />

di Ucima<br />

Enrico Aureli<br />

Continua la crescita dei costruttori italiani<br />

di macchine per il packaging.<br />

Secondo i dati pre-consuntivi del Centro<br />

Studi di Ucima (Unione Costruttori<br />

Italiani Macchine Automatiche per il<br />

confezionamento e l’imballaggio), anche<br />

nel <strong>2018</strong> il fatturato di settore lievita<br />

di altri 6,8 punti percentuali arrivando<br />

a sfiorare i 7,7 miliardi di Euro.<br />

A contribuire al raggiungimento di<br />

questo ulteriore traguardo, sia il mercato<br />

italiano sia quelli internazionali.<br />

Nei dodici mesi del <strong>2018</strong> le vendite oltre<br />

confine hanno superato in valore i<br />

6 miliardi di euro con un incremento<br />

del 6,6% sull’anno precedente.<br />

Secondo gli ultimi dati disaggregati<br />

disponibili e relativi ai primi otto mesi<br />

dell’anno, l’area dove si registrano le<br />

performance migliori è il Nord America<br />

che cresce del +27,2% con gli Stati<br />

Uniti che si confermano il primo mercato<br />

di sbocco delle tecnologie made<br />

in Italy e fanno registrare una crescita<br />

record del +35,4%.<br />

Al secondo posto troviamo l’Africa e<br />

Australia (+15,3%), seguite da Unione<br />

Europea (+9,6%) e Sud America<br />

(+2,5%). Risultano in calo invece le<br />

esportazioni nei Paesi dell’Europa<br />

Extra-Ue (-5,8%) e in Asia (-2,4%).<br />

È proseguito anche nel <strong>2018</strong> il buon<br />

andamento dell’Italia, che ha generato<br />

ricavi per 1,6 miliardi di euro (+7,5%).<br />

“È in parte merito del piano Industry.<br />

4.0 che ha favorito l’adozione delle più<br />

innovative tecnologie proposte dalle<br />

nostre aziende da parte della clientela<br />

italiana” – dichiara il presidente di<br />

Ucima Enrico Aureli – “ma anche della<br />

ripresa del mercato”.<br />

“Destano però preoccupazione le politiche<br />

economiche e sociali del Governo<br />

che ad oggi mostrano scarsa attenzione<br />

verso il mondo produttivo e che rischiano<br />

di marginalizzare l’Italia sullo<br />

scacchiere europeo”, prosegue Aureli.<br />

“Per quanto riguarda il 2019 prevediamo<br />

un lieve rallentamento della crescita”,<br />

prosegue il presidente degli industriali<br />

di Villa Marchetti. “Secondo i dati<br />

elaborati dal nostro Centro Studi gli<br />

ordinativi dovrebbero crescere ad un<br />

ritmo compreso tra l’1 e l’1,5%”.<br />

RISCALDATORE AD ALTA PRECISIONE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Le Mini, il riscaldatore ad alta precisione per l’industria di processo<br />

creato da Leister, permette di indirizzare con accuratezza millimetrica<br />

un getto di aria calda a una temperatura che può arrivare a<br />

750°C. Il tutto con un peso intorno ai 150 grammi. Come si può<br />

facilmente immaginare, le applicazioni di questo piccolo portento<br />

sono numerose e riguardano una grande varietà di settori.<br />

Da Leister, multinazionale svizzera leader nella produzione di soluzioni<br />

per la lavorazione delle materie plastiche e per l’industria di<br />

processo, arriva Le Mini, il più piccolo riscaldatore industriale disponibile<br />

sul mercato con sonda di temperatura integrata.<br />

Le Mini si alimenta esclusivamente con aria compressa fino ad un<br />

massimo di 2 bar di pressione; il getto di aria calda erogato può<br />

arrivare a una temperatura di 750°C.<br />

Il diametro della bocca di uscita dell’apparecchio è di 15 mm; una<br />

vasta gamma di ugelli consente di ridurre il diametro a solamente<br />

5 mm o di concentrare il getto in lame d’aria calda molto ridotte.<br />

Il notevole rapporto fra dimensioni e potenza e la precisione nell’erogazione<br />

dell’aria calda rendono Le Mini ideale per una vasta gamma<br />

di applicazioni in cui è fondamentale circoscrivere il raggio d’azione<br />

del riscaldatore, evitando variazioni termiche a parti<br />

circostanti sensibili al calore che potrebbero subire danni.<br />

Le Mini trova utile impiego anche in situazioni dove l’inserimento<br />

di un riscaldatore tradizionale sarebbe impossibile per via dell’ingombro<br />

troppo elevato: le dimensioni ridotte di questo apparecchio<br />

lo rendono facile da inserire nel processo produttivo.<br />

La sonda di temperatura integrata permette una termoregolazione<br />

estremamente precisa da parte dell’apparecchio; la temperatura<br />

può essere controllata con sistemi quali termoregolatori o PLC, il<br />

che ne rende molto semplice l’integrazione all’interno di impianti<br />

industriali.<br />

Le caratteristiche di Le Mini descritte finora lasciano facilmente<br />

immaginare la vastità della gamma di settori industriali in cui può<br />

trovare applicazione. Gli esempi che seguono non pretendono certo<br />

di essere esaustivi: i progettisti industriali dei più svariati segmenti<br />

potranno sicuramente trovare situazioni dove sfruttare le potenzialità<br />

di un riscaldatore così piccolo, preciso e potente.<br />

Nel settore del packaging alimentare Le Mini può essere impiegato<br />

per rimuovere sbavature da contenitori o<br />

bottiglie in uscita dagli stampi.<br />

Le Mini ha necessità di manutenzione<br />

praticamente nulle e un’affidabilità<br />

elevata anche in caso di<br />

utilizzo in industrie con<br />

processi in continuo.<br />

54<br />

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macchine<br />

DEUMIDIFICATORI D’ARIA IN AGRICOLTURA E NELL’ALLEVAMENTO<br />

Molti prodotti derivati dall’agricoltura<br />

sono conservati in luoghi non refrigerati,<br />

ma che, tuttavia, richiedono un<br />

preciso controllo dell’umidità per evitare<br />

la perdita di peso e di qualità.<br />

Durante la produzione o nella conservazione,<br />

alcuni prodotti temono l’ambiente<br />

troppo umido, altri quello<br />

troppo secco, di conseguenza necessitano<br />

di un rigoroso controllo dell’umidità,<br />

come: il caffè, le noci, le bevande<br />

in botti di legno igroscopico,<br />

ecc.<br />

Per fornire valore aggiunto alle aziende<br />

agricole, è necessario applicare<br />

sistemi in grado di controllare rigorosamente<br />

temperatura e umidità<br />

dell’aria a seconda delle mutevoli<br />

condizioni ambientali e dei prodotti,<br />

migliorando così, sia i consumi energetici,<br />

sia l’igiene.<br />

Fisair air humidity control, azienda<br />

rappresentata in esclusiva per l’Italia<br />

da gruppo ATR di Castelfranco<br />

Veneto (TV), progetta e realizza allo<br />

scopo apparecchiature e complementi<br />

specifici per l’umidificazione e la<br />

deumidificazione degli ambienti, l’essiccazione<br />

e la refrigerazione dei prodotti,<br />

consentendone la crescita, la<br />

lavorazione, lo stoccaggio e la movimentazione<br />

sempre in condizioni<br />

termo-igrometriche ottimali.<br />

Coltivazioni in ambienti a umidità<br />

controllata - Lo sviluppo di molte colture<br />

richiede ambienti con umidità<br />

rigorosamente controllata come, ad<br />

esempio: i fiori, i funghi, alcuni tipi di<br />

frutta e le verdure coltivate in serra.<br />

Allevamenti di pollame - Negli allevamenti<br />

avicoli, l’umidità è controllata<br />

per raffrescare l’aria e conservare le<br />

migliori condizioni igienico-sanitarie,<br />

aumentando la produttività di polli da<br />

carne. Nelle giuste condizioni, le galline<br />

ovaiole depongono più uova e<br />

disperdono un minor numero di embrioni.<br />

Cantine - Durante il processo di produzione,<br />

il vino è conservato in botti<br />

di legno. Il legno è un materiale igroscopico<br />

che emette umidità se l’aria<br />

nell’ambiente circostante è troppo<br />

secca. Il contenitore preleva questa<br />

umidità dal suo stesso contenuto,<br />

cioè dal vino.<br />

Così, il gruppo ATR mette a disposizione<br />

una completa gamma di apparecchiature<br />

industriali idonee a migliorare<br />

la produzione e<br />

conservazione dei prodotti: deumidificatori<br />

d’aria diphusair igienici in grado<br />

di controllare l’umidità relativa<br />

negli ambienti ad alta precisione;<br />

deumidificatori / essiccatori d’aria DF,<br />

adatti alla conservazione di un gran<br />

numero di prodotti agricoli e nei processi<br />

di lavorazione che richiedono<br />

aria secca; raffreddatori evaporativi<br />

HEF, in grado di rinfrescare l’aria naturalmente<br />

mediante lo scambio termico<br />

con l’acqua.<br />

> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistemi completi<br />

>> L’estrusore Coperion ZSK Mv PLUS: il cuore del vostro sistema di estrusione. Questo<br />

estrusore bivite è un prodotto di altissima qualità al più alto livello tecnico. È conosciuto<br />

per la sua capacità di trattare delicatamente i prodotti alle massime prestazioni produttive.<br />

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55<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong>


strumentazione<br />

Per la misura del livello<br />

di farina nel granaio<br />

di Swissmill vengono<br />

utilizzate tecnologie<br />

di Vega, fra cui il<br />

Vegapuls 69 e le sonde<br />

capacitive Vegapuls 63.<br />

Per il monitoraggio<br />

delle scorte nei serbatoi<br />

di stoccaggio è stato<br />

invece sviluppato<br />

il Vega Inventory System.<br />

SCORTE SOTTO CONTROLLO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

56<br />

Con i suoi 118 metri, il granaio che sorge in riva alla Limmat<br />

a Zurigo è il più alto al mondo nel suo genere. La vicinanza<br />

alla città di Swissmill rappresenta una sfida non indifferente<br />

per la produzione. “Da un lato dobbiamo prestare<br />

particolare attenzione alle emissioni acustiche e dall’altro<br />

lo spazio è limitato, e di conseguenza anche le possibilità<br />

di ampliamento degli impianti”, spiega Karl Dahlke,<br />

responsabile dei sili di farina e della logistica dei trasporti<br />

delle merci sfuse presso Swissmill. A suo parere, gli spazi<br />

ristretti hanno comunque anche un effetto positivo: “Lo<br />

sforzo per cercare di trarre il meglio dalla situazione stimola<br />

senz’altro la fantasia”.<br />

L’80-90% dei cereali per panificazione è prodotto in Svizzera,<br />

il mais viene dall’Italia, il grano duro dalla Francia o addirittura<br />

dal Canada, mentre l’avena è prodotta per lo più nel Nord<br />

della Germania e in Svezia. Il 20% dei cereali proviene da<br />

agricoltura biologica e viene stoccato in celle dei sili separate.<br />

IL PROBLEMA DELLA CRUSCA<br />

La misura di livello dei diversi tipi di farina è tutt’altro che semplice.<br />

Da un lato, nel corso del riempimento si ha una forte<br />

formazione di polvere che si deposita solo lentamente nel<br />

silo. Dall’altro, i circa 120 diversi tipi di farina hanno costanti<br />

dielettriche leggermente diverse. Durante l’estate la misura<br />

è ancora più difficile, poiché la costante diminuisce ulteriormente<br />

per effetto dell’essicazione dei cereali. La crusca è il<br />

prodotto che crea più problemi, concordano Dahlke e il suo<br />

vice Simon Rochat: ”In estate ha una costante dielettrica di<br />

appena 1,4”.<br />

L’esatta misura di livello è resa ancora più difficoltosa dallo<br />

stoccaggio in un silo di cemento armato alto 20 metri e<br />

molto stretto. Nel frattempo il Vegapuls 69 rileva il livello in<br />

maniera affidabile. Il sensore radar lavora con una frequenza<br />

di 80 GHz, effettua la misura senza contatto e non è influenzato<br />

dalla forte formazione di polvere. Anche nel resto dello<br />

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strumentazione<br />

Con i suoi 118 metri,<br />

il granaio di Swissmill<br />

che sorge in riva alla<br />

Limmat a Zurigo<br />

è il più alto al mondo<br />

nel suo genere<br />

propri sili, ma anche in altri 150 sili dei<br />

clienti. “Grazie alla tecnologia di Vega,<br />

teniamo costantemente sotto controllo<br />

i sili dei clienti e all’occorrenza predisponiamo<br />

una fornitura. I clienti ci affidano<br />

quindi la responsabilità della propria<br />

gestione delle materie prime”, spiega<br />

Dahlke. Tutto è cominciato in seguito a<br />

una richiesta di un cliente che desiderava<br />

pianificare con maggiore esattezza<br />

le quantità e i viaggi e soprattutto automatizzare<br />

le ordinazioni. “Innanzitutto<br />

abbiamo equipaggiato una delle nostre<br />

panetterie con il Vega Inventory System<br />

e lo abbiamo testato. Visti gli ottimi risultati,<br />

abbiamo installato il sistema<br />

anche presso il committente”.<br />

Il sistema di approvvigionamento,<br />

Vega Inventory System, è stato sviluppato<br />

appositamente per il moni-<br />

stabilimento sono installati diversi tipi<br />

di strumento: 137 sonde capacitive di<br />

tipo Vegacap 63 effettuano la misura<br />

del frumento, mentre per la regolazione<br />

del processo, per esempio per la<br />

produzione di mangimi, si impiegano<br />

sensori di livello.<br />

RISPARMIO DI TEMPO E COSTI<br />

Il team di Swissmill è consapevole dei<br />

vantaggi offerti da una tecnica di misura<br />

di livello affidabile. “Prima di un<br />

giorno festivo per esempio, le panetterie<br />

necessitano di maggiori quantità<br />

di farina. Grazie al rilevamento sicuro<br />

delle scorte, possiamo iniziare a produrre<br />

una settimana prima, mentre<br />

in passato erano necessari turni straordinari<br />

per compensare carenza di<br />

scorte”. I panifici stessi talvolta non<br />

conoscevano esattamente l’entità delle<br />

scorte disponibili nei propri sili, per<br />

cui capitava che gli autisti di Swissmill<br />

dovessero tornare indietro con l’autocarro<br />

pieno.<br />

Dahlke si ricorda bene anche di un’altra<br />

situazione: alcuni anni fa, a causa di<br />

un’inondazione, si sono verificati guasti<br />

dei compressori che hanno bloccato la<br />

produzione per tre giorni. “Siccome<br />

conoscevamo esattamente le quantità<br />

contenute in ogni singolo silo, abbiamo<br />

potuto distribuire le scorte in modo da<br />

riuscire a soddisfare tutte le richieste.<br />

I clienti non si sono accorti di nulla.<br />

Senza i dati di livello esatti questo non<br />

sarebbe stato assolutamente possibile”,<br />

precisa Dahlke.<br />

GESTIONE DELLE SCORTE DEI CLIENTI<br />

Swissmill impiega la tecnica di misura<br />

di livello per il rilevamento delle scorte<br />

disponibili, non solo nelle 200 celle dei<br />

Il sensore radar<br />

del Vegapuls<br />

69 lavora con<br />

una frequenza<br />

di 80 GHz, effettua<br />

la misura senza<br />

contatto e non<br />

è influenzato<br />

dalla forte<br />

formazione<br />

di polvere<br />

toraggio delle scorte nei serbatoi di<br />

stoccaggio di liquidi e solidi. Il software<br />

lavora insieme agli strumenti di misura<br />

che rilevano costantemente il livello. La<br />

piattaforma è basata sul web e consente<br />

all’utente di tenere costantemente<br />

sotto controllo le scorte attuali,<br />

in loco e in ogni parte del mondo. Non<br />

vengono considerati solo gli attuali dati<br />

di misura delle scorte, ma anche dati<br />

empirici relativi ai consumi passati.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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57


automazione/strumentazione<br />

LA CURA DEI DETTAGLI NELLA MISURA DI LIVELLO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Misuratore di livello radar Micropilot FMR62<br />

applicato su serbatoio<br />

Curva di inviluppo con agitazione in funzione, senza spray-ball<br />

Endress+Hauser cura ogni<br />

singolo dettaglio durante le<br />

fasi di ricerca, sviluppo e di<br />

progettazione per assicurare<br />

all’utilizzatore finale uno strumento<br />

di misura affidabile,<br />

preciso e conforme a tutti gli<br />

standard igienici necessari.<br />

Dal punto di vista tecnico, la<br />

misura del livello nell’industria<br />

alimentare non è affatto semplice.<br />

Le difficoltà che si riscontrano<br />

abitualmente sono rappresentate<br />

da piccoli serbatoi,<br />

agitatori a più stadi, superficie<br />

turbolenta, lavaggio e carico<br />

tramite spray-ball…<br />

Tutte queste sfide si sono presentate<br />

in un’applicazione<br />

sulla misura di una crema,<br />

dove il radar è stato messo<br />

alla prova per dimostrare sul<br />

campo le proprie abilità. Lo<br />

strumento scelto per questa<br />

applicazione è stato il<br />

Micropilot FMR62 con attacco<br />

Tri-Clamp ISO2852 da 2”.<br />

FMR62 è un sensore radar a<br />

spazio aperto con una frequenza<br />

operativa di 80 GHz<br />

in modulazione di frequenza,<br />

grazie a un angolo di apertura<br />

ridotto (fino a 3°) e un range<br />

di misura massimo di 81 metri<br />

permette di coprire senza problemi<br />

gran parte delle applicazioni<br />

nell’industria alimentare<br />

ma anche in tutte le<br />

altre industrie di processo.<br />

Ulteriori vantaggi sono presenti<br />

nella diagnostica<br />

(Heartbeat Tecnology), negli<br />

algoritmi di valutazione del<br />

segnale (Multi-Echo Tracking)<br />

e nella memoria interna<br />

(HistoRom) che permettono<br />

una rapida messa in servizio<br />

e una manutenzione predittiva<br />

nel tempo.<br />

Lo strumento è stato montato<br />

su un tronchetto il più basso<br />

possibile per assicurare la totale<br />

pulizia. Il cliente non disponeva<br />

delle interfacce necessarie<br />

per configurare con<br />

facilità il sensore e solitamente<br />

utilizzava il display integrato<br />

per effettuare le configurazioni<br />

di base che nella<br />

maggior parte dei casi sono<br />

sufficienti per garantire il corretto<br />

funzionamento del sensore.<br />

Per aiutarlo nella configurazione<br />

iniziale del sensore<br />

e per eventuali operazioni<br />

diagnostiche gli abbiamo presentato<br />

il nuovo modulo<br />

bluetooth per la configurazione<br />

a distanza utilizzando un<br />

comune smartphone o tablet<br />

con l’applicazione gratuita<br />

SmartBlue. Nome in codice<br />

“BT10”, è un semplice modulo<br />

“plug in” che permette<br />

la connessione punto a punto<br />

con il sensore e, terminata la<br />

configurazione su uno strumento,<br />

può essere spostato<br />

sul successivo senza causare<br />

errori di connessione. Inoltre<br />

la comunicazione bluetooth<br />

di Endress+Hauser non si limita<br />

agli standard di sicurezza<br />

garantiti dal protocollo in sé,<br />

ma utilizza una comunicazione<br />

criptata punto a punto<br />

testata ed approvata dal<br />

Interno del serbatoio<br />

Fraunhofer Institue.<br />

Grazie a questo modulo e<br />

all’applicazione su Tablet la<br />

configurazione è guidata passo<br />

dopo passo, con immagini<br />

illustrative che spiegano con<br />

facilità i parametri che si stanno<br />

modificando.<br />

Dopo la configurazione, abbiamo<br />

iniziato il lavaggio tramite<br />

spray-ball e, registrando<br />

in continuo la curva di inviluppo<br />

del sensore, abbiamo potuto<br />

valutare le prestazioni e<br />

l’affidabilità del misuratore.<br />

Nonostante la superficie turbolenta,<br />

un leggero vortice<br />

con onde, all’interno del serbatoio<br />

e il getto della sprayball<br />

che colpiva direttamente<br />

il sensore, non si è mai verificata<br />

la perdita del segnale,<br />

ma solo una diminuzione<br />

dell’intensità di circa 10 db<br />

dalla situazione senza carico<br />

visualizzata nella foto sottostante,<br />

quindi un funzionamento<br />

ottimale anche nelle<br />

condizioni più critiche.<br />

In conclusione, il radar<br />

Micropilot FMR62 è lo strumento<br />

igienico ideale per<br />

una misura di livello non a<br />

contatto nei processi <strong>alimentari</strong>,<br />

gli accessori e le funzionalità<br />

integrate semplificano<br />

le operazioni di messa in servizio<br />

e di diagnostica.<br />

(di Andrea Spadacini, Product<br />

Manager Level Measurement<br />

Endress+Hauser)<br />

58<br />

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automazione/strumentazione<br />

INTERFACCIA OPERATORE PER GRANDI APPLICAZIONI<br />

Gli end user e gli OEM sono alla ricerca<br />

di soluzioni di interfaccia uomo-macchina<br />

(HMI) che semplifichino e ottimizzino<br />

la visualizzazione, soprattutto<br />

nelle applicazioni di grandi dimensioni.<br />

La nuova famiglia di terminali grafici<br />

Allen-Bradley PanelView 5510 mette a<br />

disposizione delle aziende una soluzione<br />

HMI che è stata pensata per rispondere<br />

alle esigenze di applicazioni su<br />

larga scala, migliorare l’esperienza<br />

dell’utente e aumentare le prestazioni.<br />

“Il terminale PanelView 5510 è stato<br />

progettato per gli utenti che necessitano<br />

di un alto grado di integrazione tra<br />

interfaccia operatore e controller”, dichiara<br />

Mike Moriarty, product manager<br />

di Rockwell Automation. “Questo nuovo<br />

terminale è un’opzione ottimale per<br />

end user e OEM con applicazioni di<br />

considerevoli dimensioni”.<br />

Le dimensioni del display di questo<br />

nuovo terminale grafico vanno da 7 a<br />

19 pollici e offrono opzioni widescreen,<br />

touch e tastiera. Un’infrastruttura di<br />

rete EtherNet /IP con device-level ring e<br />

tecnologia switch incorporata aiutano<br />

a supportare la tolleranza ai guasti di<br />

rete e a ridurre i tempi di fermo. I pulsanti<br />

sullo schermo e la navigazione<br />

avanzata favoriscono una maggiore<br />

efficienza dell’operatore.<br />

Grazie all’applicazione software<br />

Rockwell Software Studio 5000 View<br />

Designer, il pannello operatore<br />

PanelView 5510 dispone di funzionalità<br />

di allarme basate su tag Logix, di un<br />

visualizzatore di PDF, di un emulatore<br />

di terminale, di accesso remoto VNC<br />

oltre a capacità di trend storico e in<br />

tempo reale. La versione di Studio 5000<br />

View Designer prossimamente in arrivo<br />

apporterà miglioramenti in termini di<br />

limiti applicativi, supporto multi-controller<br />

e un visualizzatore di registri di<br />

allarmi.<br />

Il terminale grafico PanelView 5510 è<br />

l’ultima aggiunta al portafoglio interfaccia<br />

operatore PanelView 5000 HMI<br />

di Rockwell Automation. Il portafoglio<br />

PanelView 5000 HMI include anche la<br />

serie PanelView 5310 e un’ integrazione<br />

avanzata con il software Logix.<br />

VISIONE TRIDIMENSIONALE<br />

Uno dei trend attuali dell’automazione industriale riguarda la visione<br />

artificiale. Tendenzialmente utilizzata con funzioni di controllo qualità<br />

e tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera produttiva, in realtà<br />

le sue applicazioni sono potenzialmente infinite e possono spaziare<br />

dalla verifica delle saldature delle schede elettroniche alla scansione<br />

dei treni ad alta velocità, fino alla movimentazione sicura e precisa di<br />

bracci robotici. Per lavorare con affidabilità e flessibilità in tutte queste<br />

situazioni, le classiche camere di visione non sono più sufficienti. Ecco<br />

perché Sick ha da poco lanciato TriSpectorP1000, la camera 3D programmabile<br />

di ultima generazione che permette di effettuare ispezioni<br />

direttamente a bordo, unendo la<br />

semplicità di installazione di un sistema<br />

calibrato in fabbrica con la massima flessibilità<br />

garantita dalla possibilità di creare<br />

applicazioni ad hoc per ogni esigenza.<br />

L’acquisizione di immagini tridimensionali<br />

degli oggetti in movimento sulla linea di<br />

produzione avviene sfruttando il principio<br />

di triangolazione laser. In questo modo si<br />

ottiene il rilevamento dell’altezza degli<br />

oggetti indipendentemente dal contrasto<br />

e dal colore, per risultati molto precisi anche<br />

ad alte velocità.<br />

Non solo il metodo di acquisizione delle<br />

immagini ma anche il sensore stesso risulta<br />

robusto: possedendo una certificazione<br />

IP67, la sua custodia rende possibile la messa in funzione anche in<br />

ambienti difficili.<br />

TriSpectorP1000 trova naturale applicazione sia nel controllo qualità<br />

e nella verifica dei profili che nella robot guidance. La parametrizzazione<br />

della camera via web consente di individuare la posizione esatta<br />

degli oggetti per poi guidare in modo impeccabile il braccio robotico<br />

dedicato alla presa, mentre le informazioni relative all’altezza<br />

degli oggetti permettono di evitare collisioni che potrebbero causare<br />

il deterioramento degli oggetti stessi.<br />

Il segreto dell’adattamento di TriSpectorP1000 agli ambienti e alle<br />

situazioni più disparate sta nella sua intelligenza. In un’ottica sempre<br />

più Industry 4.0 oriented, infatti, i sistemi devono aprirsi ai supervisor<br />

di rete, a cui devono riportare un grande<br />

flusso di informazioni, sapientemente<br />

strutturate, e al contempo verso lo sviluppatore,<br />

che deve poter modificare le applicazioni<br />

a seconda delle proprie necessità,<br />

in modo del tutto autonomo.<br />

Ecco perché TriSpectorP1000 è interamente<br />

programmabile tramite l’ambiente<br />

di sviluppo Sick AppStudio. Arricchito<br />

da librerie di analisi delle immagini 2D e<br />

dei profili 3D messe a disposizione da<br />

Sick, e dalla vasta libreria Halcon di<br />

MVTec, questa possibilità rende lo sviluppatore<br />

libero di creare soluzioni uniche e<br />

costruite per soddisfare le specifiche richieste<br />

del cliente.<br />

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59<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong>


packaging<br />

Dopo l’acquisizione<br />

del produttore<br />

di imballaggi<br />

flessibili Kalenobel,<br />

Mondi è entrata<br />

nel mercato<br />

del packaging<br />

dei gelati<br />

conquistando<br />

posizioni primarie<br />

nella produzione<br />

di confezioni per<br />

coni, coppette<br />

e tubetti a spinta.<br />

UN NUOVO PROTAGONISTA<br />

NEL PACKAGING DEI GELATI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Mondi, società internazionale che opera nel settore degli<br />

imballaggi, in particolare con soluzioni di carta e sostenibili,<br />

si è tuffata nel business dei gelati. All’origine della scelta<br />

strategica è stata, nel luglio 2016, l’acquisizione del produttore<br />

turco di imballaggi flessibili Kalenobel, che ha sede a<br />

Istanbul e impianti produttivi nella città di Kirklareli, nel nord<br />

della Turchia.<br />

UN MERCATO SPECIALE<br />

I fattori critici sono la stagionalità, la variabilità<br />

del comportamento dei consumatori e<br />

le nuove tecnologie, che rendono il settore<br />

degli imballaggi di gelati qualcosa di molto<br />

diverso dagli altri settori del packaging di<br />

beni di consumo, e occorre quindi un po’ di<br />

tempo per assorbire pienamente tutte le<br />

complicazioni di questo settore, secondo<br />

Christian Hoeglund, business development manager di<br />

Mondi per gli imballaggi di gelati. “In un certo modo, egli<br />

osserva, è stato necessario che il gruppo Imballaggi beni di<br />

consumo di Mondi facesse un corso accelerato sul gelato,<br />

dalla A alla Z”.<br />

Le peculiarità del settore sono sottolineate da alcune recenti<br />

scoperte della società di ricerche di mercato indipendente<br />

Euromonitor International, che ha pubblicato in luglio un<br />

rapporto intitolato “Sconvolgimento dei marchi nel settore<br />

gelati”. Esso ha citato la crescita di alternative<br />

più sane al gelato comune e la crescita<br />

di nuovi prodotti di nicchia come il gelato<br />

inzuppato di liquore e persino il gelato vegano.<br />

Inoltre tendono ad esistere trend specifici<br />

in determinati paesi. In Italia, per esempio,<br />

il consumo di gelati è tra i più alti d’Euro-<br />

60<br />

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packaging<br />

pa, ma i consumatori preferiscono<br />

acquistare il prodotto da gelaterie<br />

locali, e questo significa che Mondi<br />

vende più coppette di carta che coni.<br />

I mercati dell’Est Europa, dall’altra<br />

parte, vogliono gamme più diversificate<br />

da paese a paese. Inoltre, ha<br />

osservato Euromonitor, nuovi player<br />

si stanno presentando in mercati<br />

emergenti, come la Georgia, l’Ucraina<br />

e la Tailandia, ed essi potrebbero<br />

crescere rapidamente e conquistare<br />

quote di mercato.<br />

Mondi Kalenobel, il nuovo nome di<br />

questo business che impiega 550 persone,<br />

è stata molto attenta e prudente<br />

nell’affrontare la nuova sfida, imparando<br />

a conoscere il mercato e creando<br />

una struttura manageriale e commerciale<br />

per gestire opportunamente questo<br />

settore. Allo stesso tempo, Mondi<br />

Kalenobel ha continuato a procedere<br />

con l’obiettivo di affermarsi come innovatore<br />

del packaging di gelati.<br />

LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA<br />

Euromonitor nel 2017 ha stimato che<br />

le vendite al dettaglio nel mercato globale<br />

dei gelati siano valutabili a 74 miliardi<br />

di dollari, e in crescita. L’Europa<br />

rappresenta attorno al 30% del mercato<br />

globale, e la crescita dei consumi in<br />

quest’area è spinta in particolare dagli<br />

acquisti di impulso in quanto prodotto<br />

dolciario.<br />

Mondi controlla attualmente una fetta<br />

significativa del mercato totale europeo,<br />

ed è in grado di valutare le opportunità<br />

di crescita esistenti per aziende<br />

di packaging lungimiranti, innovative e<br />

ben gestite. Mondi intende porsi alla<br />

guida di questo settore, raccogliendo i<br />

vantaggi geografici strategici che<br />

Kalenobel può offrire. Parallelamente,<br />

il gruppo sosterrà Kalenobel con la sua<br />

rete di impianti finanziariamente solidi<br />

e multinazionali, in grado di subentrare<br />

con potenziali produttivi provenienti da<br />

altre aree geografiche.<br />

Mondi Kalenobel è già oggi il primo<br />

fornitore europeo di coni per gelati e il<br />

principale produttore di coperchi di<br />

coni, coppette e tubetti a spinta, che<br />

Stagionalità,<br />

variabilità del<br />

comportamento<br />

dei consumatori e<br />

nuove tecnologie<br />

sono alcune<br />

caratteristiche<br />

peculiari del settore<br />

del packaging dei<br />

gelati<br />

rappresentano un segmento più piccolo<br />

e specialistico. Tuttavia, essa individua<br />

ulteriori possibilità di crescita in<br />

tutte queste aree di prodotto, oltre che<br />

nei tubetti spremibili e nelle chiusure a<br />

spinta.<br />

Hoeglund dichiara che Mondi ha attualmente<br />

10 commerciali dedicati per<br />

il settore gelati soltanto per l’Europa e<br />

la Russia, e sta organizzando la sua<br />

struttura operativa per il Nord America.<br />

“In questo momento stiamo mappando<br />

il mercato” – aggiunge – “e prevediamo<br />

di nominare un responsabile per<br />

quell’area entro l’inizio del 2019”.<br />

Per la stagionalità del settore, circa 50<br />

macchine per la produzione di involucri<br />

di coni funzionano in continuo per un<br />

paio di mesi all’anno. L’obiettivo di<br />

Mondi per il 2019 è di sfruttare la propria<br />

rete globale per distribuire la produzione,<br />

riducendo l’effetto di limiti<br />

geografici.<br />

Gli involucri dei coni sono a base di cartoncino<br />

kraft e di alluminio, e Mondi<br />

può fare leva sui vantaggi logistici di<br />

una filiera interna integrata verticalmente<br />

con impianti per cartoncino<br />

kraft dentro lo stesso gruppo.<br />

Nel contempo, la società continua a<br />

esplorare opzioni più sostenibili per i<br />

materiali.<br />

Mondi Kalenobel è impegnata a sperimentare<br />

imballaggi per gelati senza<br />

plastiche, che possano fare a meno del<br />

coating polimerico.<br />

Essa sta provando a utilizzare materiali<br />

diversi per realizzare tubetti a spinta e<br />

tubi spremibili. Le prove tecniche dovrebbero<br />

iniziare prossimamente,<br />

Hoeglund afferma, e, se avranno successo,<br />

permetteranno di realizzare prodotti<br />

ambientalmente più compatibili.<br />

UNA FINESTRA SULL’INNOVAZIONE<br />

Un’ulteriore testimonianza della continua<br />

spinta innovativa e dell’attenzione globale<br />

per i clienti di Mondi Kalenobel è data<br />

dall’involucro per gelati recentemente<br />

commercializzato e realizzato su richiesta,<br />

che racchiude una finestra trasparente<br />

per permettere al consumatore di vedere<br />

la cialda zuccherata sottostante. Il<br />

produttore di coni per gelati, Oexmann<br />

GmbH & Co. KG di Gelsenkirchen, un’azienda<br />

tedesca di proprietà familiare, ha<br />

avvicinato Mondi nel 2016 per verificare<br />

la fattibilità di questa idea. “Mondi è stato<br />

l’unico fornitore ad accogliere questa<br />

sfida”, afferma Sedat Igbar, direttore<br />

commerciale per l’Europa di Mondi<br />

Kalenobel. “E ce l’abbiamo fatta. Il primo<br />

prodotto commerciale è arrivato sugli<br />

scaffali lo scorso maggio”.<br />

La finestrella trasparente ovale misura<br />

2,3 cm di altezza per 1,8 cm di larghezza<br />

ed è realizzata in film biodegradabile,<br />

secondo le richieste di Oexmann.<br />

Mondi Kalenobel ha inoltre creato una<br />

piccola finestrella trasparente, tagliata al<br />

laser, nella forma del profilo dell’isola<br />

Kapiti in Nuova Zelanda sul coperchio<br />

del cono, per permettere ai consumatori<br />

di vedere il gelato sottostante. L’idea è<br />

piaciuta a Fonterra, e Mondi oggi sta<br />

fornendo anche coperchi su misura, in<br />

aggiunta agli involucri per coni.<br />

“Siamo focalizzati nel trovare soluzioni,<br />

anche se la ricerca può richiedere sei<br />

mesi o un anno”, sottolinea Igbar.<br />

“Mondi ha anche dimostrato di essere<br />

capace di creare imballaggi pratici, facili<br />

da aprire, per generare acquisti di<br />

impulso, oltre a diverse soluzioni sostenibili.<br />

Siamo un vero e proprio fornitore<br />

totale e uno dei principali player nel<br />

mercato del packaging per gelati”.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

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61


packaging<br />

ALL4PACK: COINVOLTI 79 MILA OPERATORI<br />

I mutamenti del mercato dettati dalle esigenze normative e<br />

ambientali, i nuovi bisogni del commercio omnicanale BtoC e<br />

BtoB, le opportunità offerte dall’industria 4.0 sono stati argomenti<br />

di attualità che sono stati abbordati durante il salone dal<br />

26 al 29 <strong>novembre</strong> <strong>2018</strong>.<br />

Per l’edizione <strong>2018</strong>, All4Pack Paris ha proposto numerosi momenti<br />

forti e un programma ricco che ha contribuito al buon<br />

dinamismo degli incontri tra espositori e visitatori. Un’edizione<br />

estremamente qualitativa nella sua globalità e soprattutto in<br />

termini d’interlocutori portatori di progetti d’investimento. I<br />

1100 Business Meeting organizzati dal salone tra committenti<br />

ed espositori (500 appuntamenti nel 2016) hanno favorito<br />

scambi commerciali concreti.<br />

All4Pack Paris <strong>2018</strong> ha riunito un totale di 79.000 operatori del<br />

settore, rispettando le previsioni, tra cui 1350 espositori con le<br />

loro équipe.<br />

Ragguardevole la presenza internazionale durante le prime due<br />

giornate: circa il 35% dei visitatori di cui il 21% dall’Africa. Un<br />

totale di più di 60 paesi rappresentati e alcune delegazioni<br />

estere, tra cui: Cuba, Germania, Giappone, Israele, Taiwan,<br />

Turchia…<br />

I visitatori francesi provenivano per il 35% dall’Ile de France e<br />

il 65% dalle altre regioni.<br />

Il programma delle conferenze – volutamente più selettivo con<br />

25 conferenze e più di 80 speaker – ha trattato le grandi sfide<br />

attuali e future durante alcune sessioni che hanno riunito<br />

un’audience importante. Da segnalare: la conferenza sul doppio<br />

sondaggio europeo condotto da All4Pack e il suo libro<br />

bianco “L’imballaggio all’alba della sua rivoluzione”; la consegna<br />

dei premi “Pack The Future”, Sustainable Plastic Packaging<br />

Award <strong>2018</strong>, coordinato da Elipso, l’associazione francese<br />

delle imprese dell’imballaggio plastico e flessibile, e dal suo<br />

omologo tedesco Industrievereinigung Kunststoffverpackungen<br />

e.V. (IK); le ultime innovazioni dell’imballaggio plastico e flessibile<br />

(concorso europeo Pack The Future), l’imballaggio del futuro:<br />

l’odissea del pack, il riciclo degli imballaggi di domani, le<br />

sfide specifiche delle plastiche; il “sustainable” packaging risponde<br />

alle attese dei consumatori.<br />

La visione allargata dell’innovazione proposta nell’ambito della<br />

Creative lounge ha aiutato a decodificare le tendenze e a<br />

trarre ispirazione grazie alle diverse selezioni proposte –<br />

All4Pack Innovation Awards, la Selezione SIAL Innovation,<br />

quella di De Gouden Noot, i premiati di Pack the Future – e ai<br />

video proposti da Creapills, partner creativo del salone. Uno<br />

spazio inedito che ha dato senso allo slogan di All4Pack Paris<br />

<strong>2018</strong>: “Share your creativity!”<br />

Al nuovo Startups Lab hanno pertecipato 16 start up e ognuna<br />

ha potuto presentarsi in occasione dei pitch e soprattutto approfittare<br />

di incontri con i decision maker dell’ecosistema<br />

dell’imballaggio e dell’intralogistica. I ritorni a caldo sono molto<br />

promettenti.<br />

Altra prima assoluta per All4Pack Paris <strong>2018</strong> è stato il summit<br />

internazionale del polietilene tereftalato (PET) la cui 22 a edizione<br />

si è svolta per la prima volta a Parigi. Il summit si è concentrato<br />

sull’economia circolare e solidale, l’ecodesign e gli sviluppi<br />

tecnici relativi alla termoformatura e prestiro.<br />

Un altro indicatore della qualità del salone: più di 200 espositori<br />

hanno già prenotato il loro stand per la prossima edizione.<br />

CONFEZIONE PER FORMAGGIO PREMIATA DA PRO CARTON<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.8 <strong>2018</strong><br />

Zoe & Zazu è il packaging innovativo<br />

prodotto da Metsa Board<br />

che ha vinto la categoria<br />

“Frozen & Chilled Foods” del<br />

Pro Carton / ECMA Carton<br />

Excellence Award <strong>2018</strong>, che<br />

premia le migliori confezioni in<br />

cartoncino a livello europeo,<br />

suddivise quest’anno in 9 categorie.<br />

Il pack Zoe & Zazu cattura<br />

l’attenzione raccontando la storia<br />

delle due caprette, Zoe &<br />

Zazu, che promuovono il formaggio<br />

contenuto all’interno.<br />

La storia continua una volta<br />

aperta la confezione. Il consumatore<br />

è attratto da questo<br />

nuovo design che seduce coniugando<br />

estetica e praticità d’uso.<br />

La confezione è montata senza<br />

colla e richiusa da una falda. La<br />

superficie esterna, stampata in<br />

offset con otto inchiostri a bassa<br />

migrazione, è ulteriormente<br />

impreziosita da rilievi e vernici<br />

UV lucide e opache. La forma<br />

triangolare impilabile viene riempita<br />

a mano. Per proteggere<br />

il formaggio, l’interno della<br />

confezione è laminato con una<br />

pellicola in PET. La confezione<br />

è riciclabile grazie al sistema di<br />

evoluzione della fibra realizzato<br />

dalla cartiera Model AG,<br />

che permette il riciclaggio delle<br />

confezioni per bevande e<br />

del packaging con rivestimento<br />

in PET.<br />

“La giuria ha particolarmente<br />

apprezzato la semplicità di<br />

questa confezione per formaggio”,<br />

si legge nelle motivazioni<br />

del riconoscimento. “Il<br />

design è ben concepito ed eseguito<br />

nell’apertura e chiusura<br />

della confezione e nella presentazione<br />

del prodotto. Ad<br />

aumentare l’attrattiva concorrono<br />

i pannelli esterni usati per<br />

veicolare il messaggio al consumatore<br />

e il testo stampato<br />

all’interno della confezione,<br />

che sviluppa ulteriormente la<br />

storia del prodotto. Un esempio<br />

di utilizzo ottimale della<br />

comunicazione, alla base della<br />

motivazione all’acquisto e<br />

dell’interesse generato nel<br />

consumatore”.<br />

62<br />

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Pag. 12<br />

Pag. 22<br />

Pag. 34<br />

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o spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />

o contrassegno 65,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

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Cognome........................................................................................<br />

Ditta/ente ........................................................................................<br />

Via...................................................................................................<br />

Città ...............................................................................................<br />

Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />

Tel. ..................................................................................................<br />

e-mail .............................................................................................<br />

Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Modalità di pagamento:<br />

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Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

o Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

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o spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />

COMITATO DI REDAZIONE: Franco Bray, Francesca Mostardini<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Explorer, Andrea Spadacini, Giuseppe Tamburini<br />

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INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

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Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987<br />

Direttore responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 28/12/<strong>2018</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

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39, vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri<br />

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