Notiziario Rotary Club Cropani Anno III n° 1 luglio-agosto 2019
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Tra asterischi, batteri e merce scadente<br />
Il mondo dei surgelati non è tuttavia privo di ombre. Famoso è il caso dei<br />
surgelati richiamati, anche in Italia, dopo un’allerta europea perché contaminati<br />
dal Listeria monocytogenes, batterio responsabile della listeriosi, salvo scoprire<br />
che il batterio s’era annidato nella galleria di surgelazione di uno stabilimento<br />
dell’Est Europa. Così come continuano i sequestri di surgelati, non solo scaduti,<br />
ma di prodotti non tracciabili, come quelli importati - 148.000 kg fra polpi, gamberi, seppie e mazzancolle - da<br />
Spagna, Marocco e Argentina da un’azienda italiana senza la necessaria autorizzazione; o come il carico, privo<br />
di documentazione, di pesce e pollame o quello di pizze, pesce, verdure, funghi, gelati e pasta, alterati<br />
dall’interruzione della catena del freddo, intercettati e bloccati dalla Polstrada. O ancora il sequestro in un<br />
ristorante cinese di Ciampino di 60 kg fra carne e pesce surgelati venduti come freschi e anche mal conservati.<br />
Nel mirino sono finiti tempo fa anche locali stellati per aver servito cibo surgelato senza che nel menu<br />
comparisse, come da prassi ormai consolidata, un asterisco, che serve a segnalare che la tal pietanza può o<br />
potrebbe essere preparata con ingredienti surgelati o congelati. L’assenza di asterisco è, infatti, punibile come<br />
frode in commercio ai sensi dell’art. 515 del Codice Penale, che recita: “Chiunque, nell’esercizio di un’attività<br />
commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra,<br />
ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è<br />
punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a<br />
euro 2.065,00. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre<br />
anni o della multa non inferiore a euro 103”.<br />
Surgelati in Cassazione<br />
In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione con sue sentenze, ad esempio:<br />
“la detenzione di alimenti congelati/surgelati nelle celle freezer o congelatori di<br />
un ristorante integra un tentativo di frode in commercio quando sul menù non è indicato lo stato fisico (congelato<br />
o surgelato) di quegli alimenti (Cassazione Penale, sentenza n. 44643 del 5 novembre 2013); “la detenzione di<br />
alimenti congelati/surgelati all’interno di un locale di somministrazione, senza che nella lista delle vivande sia<br />
indicata tale caratteristica, integra il reato di tentativo di frode in commercio, trattandosi di condotta<br />
univocamente idonea a consegnare ai clienti un prodotto diverso, per qualità, da quello dichiarato (Cassazione<br />
Penale, sentenza n. 899 del 13 gennaio 2016); “l’omessa indicazione nel menù del carattere surgelato degli alimenti<br />
è da sola sufficiente ad integrare il tentativo di frode in commercio, poiché si tratta di una mancanza di adeguata<br />
informazione ai consumatori, i quali potrebbero legittimamente presumere che gli alimenti siano freschi”<br />
(Cassazione Penale, sentenza n. 30173 del 16 giugno 2017).<br />
Sull’uso dell’asterisco si è pronunciato a più riprese anche l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, secondo cui<br />
l’asterisco è solo garanzia di qualità: “L’asterisco” si legge, ad esempio, nel rapporto 2018 “che troviamo sul menù<br />
accanto a un determinato piatto indica che, per preparare quel piatto, il ristoratore ha utilizzato prodotti surgelati.<br />
In realtà, come abbiamo visto, ciò che davvero conta quando ordiniamo al ristorante è che quel piatto sia<br />
buono e realizzato con ingredienti di qualità, sicuri e controllati. Il mondo della ristorazione ne è sempre più<br />
consapevole, ad ogni livello, e sta aumentando costantemente l’utilizzo di prodotti surgelati. Per questa ragione,<br />
anche per il consumatore l’asterisco è garanzia di alta qualità e sicurezza alimentare”. Anche se in una nota<br />
dedicata all’asterisco nella ristorazione ha giudicato come un anacronismo le decisioni della Corte di Cassazione in<br />
quanto “non più rispondenti alle esigenze di una moderna ristorazione”, con la giurisprudenza italiana che non