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Notiziario Rotary Club Cropani Anno III n° 1 luglio-agosto 2019

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Vita del <strong>Club</strong> …………<br />

BOTRICELLO (CZ) - Fenomeno randagismo. Analizziamo la questione con le Istituzioni Locali<br />

sul più fedele Amico dell’Uomo.<br />

“RandagiAMO”<br />

Nel quadro delle iniziative dedicate dal <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> <strong>Cropani</strong> sui<br />

territori di competenza (ben 19 Comuni), emerge con chiarezza un<br />

disagio (il randagismo) avvertito dalla popolazione (ca 45.000 abitanti)<br />

che necessita di approfondita riflessione da parte di tutte le Istituzioni<br />

Locali e Regionali.<br />

Alcuni Amministratori locali hanno avviato una serie di indagini esplorative, individuando tra la<br />

popolazione un fabbisogno che si traduce in: "La presenza di cani e gatti randagi sul territorio effettivamente crea<br />

non pochi problemi: in primis, le persone che camminano per strada spesso hanno paura degli stessi, inoltre, molte<br />

persone lasciano il cibo per gli animali ovunque e ciò causa problemi igienici, inoltre, i cani continuano ad essere<br />

abbandonati". Il randagismo è un fenomeno, che comporta una serie di problemi che vanno dalla sicurezza<br />

all'igiene urbana, in svariati paesi è regolato da specifiche leggi e controllato da specifiche normative e istituzioni.<br />

Nel nostro Paese la tutela degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti dal<br />

punto di vista normativo sin dal 1991, anno in cui è stata emanata la legge quadro 14 <strong>agosto</strong> 1991, n. 281.<br />

Il principio generale afferma che "lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d'affezione,<br />

condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta<br />

convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente". E poi ancora: dall’art. 120 della<br />

Costituzione alla Legge 4 novembre 2010, n. 201, che prevede la “Ratifica ed esecuzione della Convenzione<br />

europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di<br />

adeguamento dell’ordinamento interno”;<br />

• la L.R. 5 maggio 1990, n. 41 “Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli<br />

animali”;<br />

• la Legge Regione Calabria 3 marzo 2000, n. 4, “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 maggio<br />

1990, n. 41” , in particolare l’art. 3, punto 2 Accordo 6 febbraio 2003;<br />

• l’Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia<br />

di “Benessere degli animali da compagnia e pet-therapy” recepito con D.P.C.M. 28 febbraio 2003.<br />

Attraverso tali provvedimenti legislativi è stato compiuto un importante passo in avanti dal punto di vista<br />

etico-culturale, riconoscendo agli animali d'affezione il diritto alla vita e vietando la soppressione (no-kill) di<br />

quelli senza proprietario rinvenuti vaganti sul territorio.<br />

Tuttavia, la scarsità delle richieste di adozione di questi cani fa allungare il loro tempo di permanenza in<br />

canile, a volte anche per tutta la durata della loro vita.<br />

I cani sono animali sociali, dotati di elevata comunicatività interspecifica, una forte motivazione<br />

all'esplorazione e, quindi, di movimento, necessità che, anche nel migliore dei canili, difficilmente possono<br />

essere soddisfatte. Il confinamento prolungato in canile determina un impoverimento del benessere dei cani,<br />

inducendo uno stato di stress cronico caratterizzato da modificazioni fisiologiche e comportamentali che<br />

possono rendere ancora più improbabile la loro adozione. Lo sviluppo e implementazione di un modello di<br />

valutazione dello stato di benessere è un intervento indispensabile se si vuole assicurare una qualità di vita<br />

degli animali nell'ambito delle strutture di accoglienza (struttura zoofila “senza finalità di lucro” e canile sanitario<br />

“ricovero di cani morsicatori, vaganti, ecc.”). Mediante un progetto pilota da proporre nelle scuole<br />

(attraverso le associazioni, volontari, movimenti e <strong>Club</strong> service), si potrebbero sensibilizzare i<br />

futuri cittadini ad adottare e soprattutto a non abbandonare gli amici a quattro zampe.<br />

Roberto Boris C.

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