La mafia uccide solo d'estate - Pixartprinting

24 - DECOSTRUZIONE FORMALE
I GENITORI DI ARTURO
Maria Pia e Lorenzo
I genitori di Arturo incarnano invece
l’ideale di omertà tipico della popolazione
palermitana del tempo.
Alla prima parola pronunciata dal
figlio “Mafia” la loro reazione tende
quasi a tralasciare l’accaduto con
un’alzata di spalle da parte della
mamma. Sempre presenti per Arturo,
in realtà sono incapaci di soddisfare
le curiosità del figlio sia che
si tratti di questioni di cuore che di
questioni di mafia. È dalla risposta
del padre di Arturo alla domanda
del figlio in merito alla pericolosità
della mafia che è tratto il titolo
del film: “No, è come coi cani, basta
che non gli dai fastidio... adesso siamo
in inverno? La mafia uccide solo
d’estate.”
L’AMICO
Francesco
“Arturo, un giornalista deve sempre
stare attento alle proprie fonti.
Diciamo che in questo caso Andreotti
non è stato una buona fonte.”
Francesco è probabilmente il vero
mentore di Arturo. All’interno delle
relazioni personali del protagonista
è colui che gli fa aprire gli occhi
in merito alla figura di Andreotti
e non solo. La loro amicizia nasce
dall’incursione nell’appartamento
del nonno, in cui Arturo era convinto
vi abitasse un boss mafioso.
Il presunto latitante si rivela invece
essere un semplice giornalista che
vive in affitto lì e che per motivi di
mafia è costretto a scrivere articoli
inerenti lo sport. È fondamentale
nella formazione del personaggio
di Arturo perché è il primo a cogliere
le sue doti giornalistiche, ed è
colui che lo sprona a coltivare questa
passione fino a farla sfociare da
adulto in carriera.