Tecnologia alimentari n°7 Ottobre 2019
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
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sommario<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 OTTOBRE <strong>2019</strong><br />
2<br />
4 In copertina<br />
Innovare per continuare a crescere<br />
Un nuovo ampliamento da 3 mila metri quadrati e la riorganizzazione<br />
di operazioni e metodologia di lavoro consentiranno a Salvatore Robuschi<br />
di supportare e proseguire l’intensa crescita registrata in questi anni.<br />
22 “L’industria agisca ora per un futuro sostenibile”<br />
Ai Networking Days, Bühler ha mostrato di essere pronta a raccogliere la sfida<br />
della sostenibilità alimentare e ha spronato in questa direzione il mondo delle<br />
imprese. L’azienda ha già messo a punto la prima piattaforma cloud dedicata<br />
all’industria del cibo e dei mangimi, che aiuta ad aumentare i raccolti, abbattere<br />
gli scarti e migliorare la sicurezza degli alimenti.<br />
26 Cibus Tec: la piattaforma made in italy delle tecnologie<br />
per la filiera alimentare<br />
Si apre con la presenza di più di 3.000 Top Buyer e un aumento del 25%<br />
dell’area espositiva, la 52esima edizione della fiera internazionale di Parma<br />
dedicata al packaging alimentare e al food processing. Tra le novità <strong>2019</strong> ci<br />
saranno le tecnologie dedicate al beverage e quelle per l’industria dolciaria.<br />
40 Un’insalata 4.0<br />
Un punto fondamentale sul quale il mercato delle verdure pone le basi per<br />
sviluppare un prodotto appetibile dal punto di vista commerciale è dato dalla<br />
particolare attenzione in termini di sicurezza alimentare.<br />
52 Qualità d’acciaio per prodotti delicati e viscosi<br />
A Cibus Tec Wolhfarth mostrerà un’elettropompa con inverter a bordo impegnata<br />
nel trattamento di un fluido molto denso e viscoso. Mentre l’azienda continua ad<br />
alzare i livelli di igienicità delle sue soluzioni.<br />
IN COPERTINA<br />
Innovare per continuare a crescere (A. Bignami, E. De Vecchis) 4<br />
EDITORIALE<br />
Parma torna capitale della food technology (A. Bignami) 8<br />
ATTUALITÀ E APPUNTAMENTI<br />
Meno zucchero per contrastare l’obesità (Explorer) 10<br />
Notizie attualità 14<br />
“L’industria agisca ora per un futuro sostenibile” 22<br />
APPUNTAMENTI<br />
Cibus Tec: la piattaforma made in italy delle tecnologie<br />
per la filiera alimentare 26<br />
Notizie appuntamenti 28<br />
INGREDIENTI<br />
Notizie ingredienti 31<br />
ENERGIA<br />
Notizie energia 32<br />
GLOBAL WATCH<br />
Chewing gum: tanti ingredienti in una gomma 34<br />
pag. 22<br />
pag. 40<br />
pag. 4<br />
pag. 26<br />
pag. 52<br />
SCIENZA & TECNOLOGIA, MACCHINE<br />
Fra proprietà nutrizionali e funzionalità (F. Bray) 36<br />
Notizie macchine 38<br />
SICUREZZA<br />
Un’insalata 4.0 (D. Duregon) 40<br />
Notizie sicurezza 42<br />
IMPIANTI<br />
Impianti per conserve di pomodoro: un settore in crescita altalenante<br />
(G. Tamburini) 44<br />
COMPONENTI<br />
Qualità d’acciaio per prodotti delicati e viscosi (A. Bignami) 52<br />
Notizie componenti 54<br />
Sistema di cablaggio per una linea di produzione biscotti 56<br />
PACKAGING E MATERIALI<br />
Notizie packaging 58<br />
Semilavorati plastici per la trasformazione alimentare 60<br />
Meno spreco di cibo con le pellicole in PVC 62<br />
RUBRICHE<br />
Elenco inserzionisti 64
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Salvatore Robuschi<br />
in copertina<br />
Un nuovo ampliamento<br />
da 3 mila metri quadrati<br />
e la riorganizzazione<br />
di operazioni e metodologia<br />
di lavoro consentiranno<br />
a Salvatore Robuschi di supportare<br />
e proseguire l’intensa crescita<br />
registrata in questi anni.<br />
Pompe<br />
serie RBB con<br />
girante a canali su<br />
un impianto di<br />
concentrazione<br />
pomodoro<br />
di Alessandro<br />
| Bignami<br />
ed Eva De Vecchis<br />
INNOVARE PER CONTINUARE<br />
A CRESCERE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
4<br />
L’ampliamento della struttura, gli investimenti tecnologici<br />
e il miglioramento dell’organizzazione produttiva sono<br />
alcuni dei punti con cui Salvatore Robuschi, affermato<br />
brand italiano nella produzione di pompe centrifughe,<br />
intende supportare la fase di crescita che sta vivendo da<br />
diversi anni. In questa logica di innovazione si colloca la<br />
figura di Gabriele Violi, in forza all’azienda da un anno e<br />
mezzo con il ruolo di Operations Manager.<br />
Michele Battistelli, responsabile commerciale Italia, ci presenta<br />
il nuovo manager e ci introduce nel clima di positivo<br />
fermento che sta attraversando l’azienda: “Salvatore<br />
Robuschi ha una lunga e grande storia, essendo stata<br />
fondata nel 1935”, spiega Battistelli. “Una buona parte<br />
degli operatori lavora con noi da molti anni. Abbiamo<br />
pensato fosse il momento giusto per rinnovare l’organizzazione<br />
produttiva, in modo da tenere il passo della costante<br />
crescita che registriamo da tempo e adeguarci dal<br />
punto di vista strutturale. In Gabriele Violi, che ha un<br />
background fortemente tecnico, la società ha individuato<br />
la figura trasversale di cui aveva bisogno, in grado di rafforzare<br />
il dialogo fra ufficio tecnico e area commerciale e<br />
di aprire così il mondo della produzione alle nuove esigenze<br />
e ai cambiamenti del mercato”.<br />
INVESTIMENTI IN PERSONE E STRUTTURA<br />
L’incremento di produzione ha evidenziato la necessità<br />
di ampliare il personale specializzato e di avviare un ricambio<br />
generazionale per affiancare o sostituire le figure<br />
esperte, che dopo decenni di lavoro in azienda stanno<br />
via via raggiungendo l’età della pensione. Gli investimenti<br />
di Salvatore Robuschi, in realtà, stanno interessando<br />
non solo lo staff, ma lo stesso stabilimento che è in<br />
fase di ampliamento e verrà esteso aumentando la superficie<br />
di circa 3 mila metri quadrati. Una parte del<br />
nuovo capannone sarà dedicata alla riorganizzazione di<br />
spedizioni, imballi e ricambi; un’altra area ospiterà invece<br />
il centro test, ricerche e sviluppo con una nuova vasca<br />
di collaudo di 200 metri cubi, un impianto per portate<br />
fino a 2000 m 3 /h e la possibilità di provare pompe verticali<br />
fino a 6 metri di lunghezza. Nel centro sarà a dispo-<br />
www.interprogettied.com
Salvatore Robuschi<br />
sizione un locale per seguire i test e<br />
per le attività didattiche. “Il potenziamento<br />
dell’area collaudo è la risposta<br />
a una precisa esigenza del<br />
mercato, che richiede in modo sempre<br />
più frequente test specifici sulle<br />
macchine prima della consegna”,<br />
interviene il responsabile delle operazioni<br />
Gabriele Violi. Infine, il capannone<br />
destinerà una superficie di<br />
1000 metri quadrati all’installazione<br />
di un nuovo impianto di verniciatura<br />
robotizzata gestito secondo i<br />
criteri di Industria 4.0, che consentirà<br />
di dimezzare i tempi di questa<br />
fase produttiva e garantirà una qualità<br />
di finitura ancora maggiore. “Si<br />
tratta di un investimento che servirà<br />
a supportare lo sviluppo dell’azienda<br />
nei prossimi 5-10 anni”, commenta<br />
Violi.<br />
L’obiettivo del management è quello<br />
di concludere i lavori, inclusa l’installazione<br />
dell’impianto di verniciatura,<br />
entro la fine del 2020. “Una volta a<br />
regime, la nuova struttura aumenterà<br />
l’efficienza e potrà incrementare del<br />
20% i volumi produttivi a parità di<br />
operatori diretti impiegati”, rivela l’Operations<br />
Manager.<br />
Questa maggiore efficienza servirà<br />
a mantenere il trend degli ultimi<br />
anni e a rafforzare la presenza sul<br />
mercato sia italiano che estero, che<br />
oggi genera mediamente il 40% del<br />
fatturato.<br />
IL RINNOVAMENTO DELLA<br />
METODOLOGIA DI LAVORO<br />
L’attenzione di Salvatore Robuschi<br />
alle persone si modula su diversi<br />
fronti: la formazione per gli operatori<br />
di ogni area, alcune iniziative di<br />
welfare aziendale e di coinvolgimento<br />
delle famiglie dei dipendenti<br />
(come il Family Day di fine settembre),<br />
ma anche il rinnovamento della<br />
metodologia di lavoro. Un aspetto,<br />
quest’ultimo, su cui Gabriele Violi<br />
punta molto. “I principi a cui faccio<br />
riferimento sono sostanzialmente<br />
quelli della lean production. È evidente<br />
che, in un’azienda con una<br />
storia così lunga e importante, i<br />
cambiamenti devono essere introdotti<br />
gradualmente. Stiamo favorendo<br />
la piena collaborazione tra gli<br />
operatori, che invitiamo al confronto,<br />
in modo che possano arrivare<br />
sempre più spesso a partecipare alla<br />
risoluzione dei problemi. Siamo convinti<br />
che ogni miglioramento va<br />
calibrato rispettando le<br />
identità delle persone<br />
e le dinamiche della<br />
realtà in cui viene<br />
apportato.<br />
Nell’ottica della flessibilità<br />
e del miglioramento<br />
rientra l’utilizzo<br />
di monitor di<br />
linea che consentono<br />
agli operatori l’accesso, in<br />
tempo reale, alla documentazione<br />
aggiornata del singolo ordine e agli<br />
schemi di montaggio delle macchine<br />
customizzate. Anche la dematerializzazione<br />
e la progressiva eliminazione<br />
della carta in azienda fanno<br />
parte di questo rinnovamento.<br />
DALLA PARTE DEL CLIENTE<br />
Negli ultimi anni, l’azienda ha investito<br />
molto in strumenti che consento-<br />
Pompe serie RBB<br />
con girante a<br />
canali su impianto<br />
trattamento acque<br />
reflue<br />
Pompe serie<br />
RSM con girante<br />
arretrata<br />
su impianto<br />
di evaporazione/<br />
concentrazione<br />
sottovuoto<br />
no al cliente di avere informazioni<br />
rapide, precise e dettagliate. In questo<br />
progetto rientrano il sistema di<br />
selezione e configurazione abbinato<br />
alla gestione dei disegni che sono<br />
scaricabili autonomamente in 5 formati<br />
e automaticamente aggiornati<br />
ad ogni variazione fatta dall’ufficio<br />
tecnico. I formati scaricabili dal sito<br />
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5<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>
Salvatore Robuschi<br />
POMPE INNOVATIVE E AD ALTO<br />
RENDIMENTO ENERGETICO<br />
Sin dall’inizio della sua attività, 84<br />
anni fa, Salvatore Robuschi si è dedicata<br />
alla realizzazione di prodotti<br />
di alta qualità, in particolare di pompe<br />
innovative per tecnologie di costruzione,<br />
campi d’applicazione e<br />
modularità dei componenti.<br />
L’utilizzo della microfusione nella<br />
costruzione di molti particolari (tra<br />
cui le giranti), unitamente al ruolo<br />
centrale della loro progettazione, ha<br />
consentito la realizzazione di macchine<br />
con elevati rendimenti energetici<br />
e bassi valori di NPSH. Prerogative<br />
dell’azienda sono una pronta assistenza<br />
tecnico-commerciale, la rapiinternet<br />
sono: DWG, DXF, IDW, PDF,<br />
STEP. Inoltre, nell’ottica di un progetto<br />
ambizioso che rientra nell’obiettivo<br />
di miglioramento continuo delle performance<br />
aziendali, Salvatore<br />
Robuschi sta sviluppando un programma<br />
integrato tra il gestionale<br />
SAP e il selettore (lo strumento che<br />
attualmente genera le curve prestazionali<br />
di ogni singola macchina) che<br />
sarà in grado di effettuare le selezioni<br />
delle pompe sia a livello prestazionale<br />
che dimensionale e che diventerà<br />
uno strumento altamente evoluto in<br />
grado di dare un valore aggiunto a<br />
tutta la rete vendita e commerciale.<br />
Pompa serie RGL<br />
con girante aperta<br />
su impianto<br />
di flottazione<br />
LA CONSULENZA<br />
E L’AFFIANCAMENTO NELLA SCELTA<br />
È inutile parlare di pompe ad alta efficienza<br />
se a causa di errato dimensionamento,<br />
scelta dei materiali o dei<br />
componenti queste generano inefficienze<br />
o costi non previsti. Un gruppo<br />
Pompe serie RBB<br />
con girante<br />
a canali su<br />
impianto di<br />
concentrazione<br />
pomodoro<br />
Pompa serie RDL con girante chiusa<br />
su impianto di sterilizzazione/pastorizzazione<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
6<br />
di tecnici-commerciali di grande<br />
esperienza e costantemente formati<br />
sulle pompe e le varie tipologie di impianti<br />
sono a disposizione dei clienti<br />
per collaborare alla miglior scelta. Dal<br />
lato dei prodotti, la gamma di idrauliche,<br />
materiali ed esecuzioni è tale da<br />
poter individuare la soluzione ottimale<br />
per ogni applicazione.<br />
Per guidare il cliente nella scelta della<br />
macchina più adatta, oltre al lavoro<br />
dei tecnici commerciali è disponibile<br />
il sito www.salvatorerobuschi.com,<br />
che si presenta come utile strumento<br />
di lavoro per l’utente finale, e dal<br />
quale è possibile, previa registrazione,<br />
scaricare i disegni dimensionali in<br />
3d delle varie esecuzioni.<br />
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Salvatore Robuschi<br />
Rendering che<br />
mostrano l’entità<br />
dell’imminente<br />
ampliamento<br />
dello stabilimento<br />
di Salvatore<br />
Robuschi a Parma<br />
Pompa verticale<br />
lunga 7,5 m<br />
e una parte del<br />
team tecnico<br />
commerciale<br />
e degli operatori<br />
di produzione<br />
dità nelle consegne e una grande<br />
flessibilità nell’affrontare esigenze<br />
immediate.<br />
La produzione comprende pompe<br />
centrifughe con girante chiusa o<br />
aperta secondo DIN 24255-ISO<br />
2858-5199-PN16, pompe a girante<br />
arretrata con passaggio integrale,<br />
pompe a canali, pompe multistadio.<br />
Tutte, ad esclusione di quest’ultime<br />
realizzate solo in ghisa, sono costruite<br />
in acciaio inossidabile e in leghe<br />
speciali. Nella produzione è contemplata<br />
una serie leggera e più economica<br />
costruita in AISI 316 con portate<br />
fino a 150 m 3 /h.<br />
Le pompe centrifughe dell’azienda<br />
coprono molti settori industriali, tra<br />
cui l’alimentare negli impianti di lavaggio<br />
e trasporto idraulico, evaporazione/concentrazione,<br />
distillerie,<br />
enologia, trattamento acque e reflui<br />
speciali, macellazione e allevamenti,<br />
produzione biogas, impianti<br />
dissalazione.<br />
CANTILEVER PER FLUIDI ABRASIVI<br />
E AGGRESSIVI<br />
La vocazione dell’azienda all’innovazione<br />
si manifesta anche nella linea<br />
di pompe centrifughe di tipo verticale<br />
cantilever, in grado di lavorare<br />
nelle condizioni più gravose. Si tratta<br />
di una pompa senza cuscinetti o<br />
bronzine immersi nel liquido e senza<br />
tenute meccaniche o bussole di guida,<br />
destinata ad applicazioni in pozzetti,<br />
serbatoi e vasche contenenti<br />
liquidi contaminati o carichi.<br />
Caratteristica importante di questa<br />
pompa è la possibilità di funzionare<br />
a secco senza alcun danneggiamento.<br />
Poiché si adesca automaticamente<br />
quando il liquido ritorna nel pozzetto<br />
e copre la girante, questa<br />
pompa è in grado di lavorare anche<br />
senza controlli di livello.<br />
Le Cantilever di Salvatore Robuschi<br />
possono lavorare per oltre 40.000 ore<br />
senza interventi meccanici di manutenzione.<br />
La versione ATEX, priva di<br />
parti di strisciamento e a rischio di<br />
attrito rende semplice l’installazione<br />
nelle aree classificate Ex.<br />
POMPE CENTRIFUGHE<br />
AD ASSE VERTICALE<br />
A fianco delle pompe cantilever e a<br />
completamento della gamma, occupano<br />
un posto molto importante le<br />
pompe ad asse verticale disponibili<br />
per tutti i tipi di idrauliche (chiusa,<br />
aperta, canali e arretrata) e per lunghezze<br />
fino ad oltre 6 m.<br />
Ampia personalizzazione dei vari sistemi<br />
di supporto e lubrificazione<br />
delle bronzine nonché della scelta<br />
dei materiali permettono di utilizzarle<br />
in un’ampia gamma di applicazioni<br />
impiegandole per il pompaggio di<br />
acque di drenaggio da pozzetti di<br />
raccolta, recupero condense, trasferimento<br />
liquidi aggressivi, acque cariche,<br />
fanghi ecc.<br />
Sono ideali per tutte le applicazioni<br />
dove è necessario installare le pompe<br />
direttamente su serbatoi o vasche sia<br />
in aree sicure che ATEX.<br />
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7<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>
editoriale<br />
Eeditoriale<br />
|di Alessandro Bignami<br />
PARMA TORNA CAPITALE<br />
DELLA FOOD TECHNOLOGY<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
8<br />
Parma torna al centro dell’attenzione del mondo agroalimentare con una manifestazione che sembra aver finalmente<br />
riguadagnato l’autorevolezza di un tempo. Apre i battenti un Cibus Tec che ha l’ambizione di offrire una<br />
piattaforma davvero completa delle soluzioni per l’industria alimentare e delle bevande: dagli ingredienti alle tecnologie<br />
di trasformazione, dal confezionamento alla logistica. Le aziende, già dalla scorsa edizione ma questa volta<br />
in modo ancora più evidente, stanno rispondendo all’appello con la loro massiccia partecipazione, mostrando fiducia<br />
in questo progetto. Risposte che non si esprimono solo nei numeri, comunque rilevanti, ma anche nel livello<br />
degli espositori e soprattutto nel ritorno di nomi importanti che si erano provvisoriamente allontanati da una fiera<br />
di cui non riconoscevano più la capacità attrattiva. Era necessario d’altronde che Parma, per ciò che rappresenta<br />
nella storia culturale e produttiva del cibo italiano, tornasse a essere la vetrina d’eccellenza per le tecnologie destinate<br />
alla filiera. Anche alla luce dei dati dell’ultima edizione, sono attesi oltre 35 mila visitatori (di cui il 67% esponenti<br />
di industrie <strong>alimentari</strong> e il 17% di distributori internazionali) da oltre 100 paesi, che avranno l’opportunità di<br />
conoscere le innovazioni e le idee di più di mille espositori.<br />
L’impegno di rinnovamento profuso negli ultimi anni, dopo il periodo più difficile della crisi, e la collaborazione<br />
strategica intrapresa con Koelnmesse – organizzatore tedesco di diversi eventi dell’alimentare come Anuga, Anuga<br />
FoodTec, ISM e Prosweets – hanno riportato Cibus Tec nel novero dei grandi appuntamenti internazionali legati al<br />
food, e in particolare all’innovazione tecnologica per il settore.<br />
I temi chiave dell’edizione <strong>2019</strong> sono inevitabilmente legati alla sfida della sostenibilità e al contributo che la tecnologia<br />
può dare alla costruzione di una filiera alimentare rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali, ma al contempo<br />
in grado di essere accessibile da una popolazione mondiale che nei prossimi decenni vivrà un drastico incremento.<br />
Ecco perché sotto i riflettori figurano l’applicazione della rivoluzione digitale nella trasformazione, nella sicurezza<br />
e nella logistica dei prodotti <strong>alimentari</strong>, così come lo studio di soluzioni per un packaging più sostenibile.<br />
Chi insomma vuole capire cosa sta succedendo, dal punto di vista tecnologico, in uno dei comparti industriali<br />
più importanti del nostro paese e non solo, può trovare a Parma gli spunti e le informazioni di cui ha concretamente<br />
bisogno per costruire il futuro della propria azienda e del settore.<br />
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ChoCoat.<br />
Prodotti perfettamente<br />
ricoperti con qualunque<br />
tipo di cioccolato.<br />
L’innovativa soluzione ChoCoat di Bühler è<br />
caratterizzata da ingombro ridotto ed elevata<br />
flessibilità. Garantisce prodotti perfettamente<br />
ricoperti per applicazioni nel settore dolciario, oltre<br />
a rapidi cambi di ricetta, minimizzando i tempi di<br />
fermata e le perdite di prodotto.<br />
Domande? Parliamone.<br />
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Innovations for a better world.
trend<br />
Dopo le bibite, è il turno<br />
degli snack dolci di essere<br />
al centro del dibattito<br />
sulla promozione<br />
di un’alimentazione<br />
equilibrata e meno ricca<br />
di zuccheri tanto che<br />
in alcuni paesi europei<br />
inclusa l’Italia si stanno<br />
studiando forme di<br />
tassazione sul loro<br />
consumo.<br />
Foto Pixabay<br />
di<br />
Explorer<br />
MENO ZUCCHERO<br />
PER CONTRASTARE L’OBESITÀ<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
10<br />
Da ormai decenni lo zucchero dei prodotti <strong>alimentari</strong> è<br />
oggetto di studi e ricerche, data la particolare correlazione,<br />
in particolare, con i problemi di sovrappeso e obesità.<br />
Oggi, sono sempre più interessati a questo ingrediente<br />
non solo i medici, ma anche chi ha la<br />
responsabilità di gestire le aziende <strong>alimentari</strong> e, di riflesso,<br />
ciò che consumiamo.<br />
Fino ad oggi, erano le bibite ad essere sotto controllo per<br />
la riduzione di contenuti di saccarosio. I principali produttori<br />
mondiali si sono mossi infatti sostituendo lo zucchero<br />
con i dolcificanti intensivi. Recentemente è aumentata la<br />
pressione anche sui prodotti solidi, a partire dagli snack<br />
dolci. Questo perché ci si è resi conto che, tra i prodotti<br />
ad alta diffusione, sono quelli che mostrano la maggiore<br />
concentrazione di zucchero. Ecco perché anche in Italia si<br />
sta valutando l’introduzione di una tassa sugli snack, che<br />
potrebbe avere un forte impatto sui consumi, con l’obiettivo<br />
di un più deciso contrasto alla obesità.<br />
LO STUDIO SVOLTO NEL REGNO UNITO<br />
Un recente studio nel Regno Unito rileva che una tassa<br />
sugli snack come i biscotti, le merendine e i prodotti a base<br />
di cioccolato, costituirebbe una misura più efficiente per<br />
ridurre l’obesità e aumentare le entrate dello Stato, rispet-<br />
www.interprogettied.com
trend<br />
bibite produrrebbe, rispetto ai cibi<br />
solidi, una riduzione di circa un terzo<br />
all’anno. Interessante rilevare che<br />
questi dati sarebbero più evidenti per<br />
le persone appartenenti a ceti sociali<br />
a basso reddito, che risultano più affetti<br />
da obesità, anche perché è la<br />
categoria in cui c’è la più forte tendenza<br />
a ricorrere allo snack come alternativa<br />
al pasto.<br />
Composizioni medie, in termini<br />
di percentuale di zucchero<br />
Bibite 10%<br />
Biscotti 20%<br />
Caramelle 40%<br />
Cioccolato 35%<br />
Merendine 25%<br />
Gelati 15%<br />
to alla tassazione dei soli prodotti liquidi.<br />
In particolare lo studio dimostra<br />
che una tassa del 20% sui<br />
prodotti solidi sarebbe due volte più<br />
efficace che la stessa applicata sulle<br />
bibite e che determinerebbe una riduzione<br />
dei consumi, nel Regno<br />
Unito, di 8900 calorie/anno per persona,<br />
corrispondente a circa una riduzione<br />
di peso corporeo di 1,3 kg.<br />
La stessa imposizione fiscale per le<br />
Foto Ulrike Leone -<br />
Pixabay<br />
GLI ITALIANI CONSUMANO<br />
27 KG DI ZUCCHERO ALL’ANNO<br />
Gli zuccheri di derivazione industriale<br />
sono prodotti finalizzati alla dolcificazione<br />
alimentare. Tra questi, le molecole<br />
più utilizzate sono: saccarosio<br />
(zucchero da tavola), maltosio, fruttosio<br />
e glucosio.<br />
Secondo Crea in Italia si consumano<br />
27 kg di zucchero all’anno, impegnando<br />
così non solo la linea ma il<br />
fegato e il cuore.<br />
Per smascherare la presenza e quan-<br />
tità di zucchero, talvolta non dichiarato,<br />
recentemente due giovani ricercatori<br />
francesi hanno creato un<br />
account Instagram “sucrez vos fraises”<br />
dal quale, fornendo la descrizione<br />
e composizione del prodotto industriale,<br />
è possibile conoscere<br />
l’esatta presenza di zucchero.<br />
Le tecnologie avanzate del web imperversano,<br />
ma una saggia, elementare<br />
attenzione alla propria salute manca<br />
ancora e purtroppo le statistiche non<br />
accennano a miglioramenti.<br />
www.interprogettied.com<br />
www.aspecindustry.it<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
11
news [fatti, persone, aziende]<br />
La sede centrale di Antares<br />
Vision a Travagliato (BS)<br />
ANTARES VISION ACQUISISCE FT SYSTEM E SI ESPANDE NEL BEVERAGE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
Una nuova tappa nel percorso di Antares<br />
Vision in direzione della diversificazione<br />
strategica del business è stata quella di aver<br />
perfezionato un accordo per l’acquisizione<br />
del 100% di FT System Srl, società italiana<br />
con sede ad Alseno (Piacenza), che si occupa<br />
del controllo e dell’ispezione nell’industria del<br />
beverage. L’accordo è stato sottoscritto tra<br />
Antares Vision e i soci di FT System, Arol Spa,<br />
Fabio Forestelli e Ferdinando Tuberti, titolari<br />
di una quota pari, rispettivamente, all’80%,<br />
al 10% e al 10% del capitale sociale di FT<br />
System. Il prezzo per l’acquisizione delle quote<br />
rappresentative del 100% del capitale di<br />
FT System (Equity Value) è di 67,7 milioni di<br />
euro.<br />
Con questo procedimento, Antares Vision<br />
ha assunto il controllo di FT System e, indirettamente,<br />
delle società da quest’ultima<br />
controllate in Francia e Stati Uniti e del relativo<br />
business svolto dalle divisioni operanti in<br />
Messico, Brasile, UK, Spagna, Cina e India.<br />
Il portafoglio clienti FT System conta oltre<br />
duemila imprese in 60 Paesi con circa 5.200<br />
macchine installate; include grandi multinazionali<br />
produttrici di acqua, soft drink, liquori,<br />
birra e vini e OEM (produttori ed integratori<br />
di linee di imbottigliamento).<br />
FT System ha fondato la propria crescita investendo<br />
nello sviluppo di tecnologie innovative<br />
e brevettate come, per esempio, il Robo<br />
QCS, una stazione di controllo di qualità non<br />
distruttiva e completamente automatizzata,<br />
integrata nella linea di produzione.<br />
Per il periodo 1 gennaio - 31 dicembre <strong>2019</strong> si<br />
prevedeva che FT System registrasse ricavi per<br />
oltre 26 milioni di euro (di cui circa 18 originati<br />
all’estero), un Ebitda di 6 milioni di euro e un<br />
EBIT di 5,7 milioni di euro. Alla data del closing<br />
la FT System ha registrato una posizione finanziaria<br />
netta di circa 8 milioni di euro.<br />
I fondatori di Antares Vision Massimo Bonardi<br />
(a sinistra) ed Emidio Zorzella<br />
FT System permetterà ad Antares Vision di<br />
ampliare l’offerta di prodotto nell’industria<br />
del beverage, grazie al patrimonio di knowhow<br />
ed expertise detenuto dalla società; di<br />
estendere ulteriormente la presenza geografica,<br />
acquisendo attività in nuovi paesi<br />
(Messico, Cina, UK e Spagna, oltre che Usa,<br />
Francia, Brasile e India in cui Antares Vision è<br />
già presente); di aumentare la penetrazione<br />
di mercato, beneficiando della consolidata<br />
base clienti e forza commerciale della società;<br />
di sviluppare il cross selling, integrando<br />
soluzioni di tracciatura e gestione intelligente<br />
dei dati.<br />
Nel contesto dell’operazione di acquisizione<br />
Antares Vision, FT System e Arol hanno inoltre<br />
sottoscritto un accordo volto all’istituzione di<br />
una partnership industriale, con il precipuo<br />
obiettivo di costruire un vantaggio competitivo<br />
sul mercato grazie a un’offerta completa:<br />
controllo e ispezione per soddisfare gli standard<br />
di qualità; tracciabilità del prodotto lungo<br />
la filiera per garantire la trasparenza; gestione<br />
intelligente dei dati di produzione per massimizzare<br />
l’efficienza.<br />
Fabio Forestelli e Ferdinando Tuberti continueranno<br />
a operare in FT System come amministratori,<br />
assicurando la continuità della gestione<br />
aziendale e accompagnando il progetto<br />
di sviluppo alla base dell’accordo con Antares<br />
Vision.<br />
“L’accordo con FT System ci permetterà di<br />
dare il via a un progetto di sviluppo nell’industria<br />
del beverage unico per ampiezza e qualità<br />
dell’offerta e per estensione geografica”,<br />
ha dichiarato Emidio Zorzella, CEO di Antares<br />
Vision. “La nostra strategia di diversificazione<br />
delle industrie di riferimento si basa anche<br />
sull’individuazione di partner come FT System<br />
che uniscano solido know-how, esperienza e<br />
capacità d’innovazione tecnologica”.<br />
“Abbiamo trovato in Antares Vision le qualità<br />
ideali per poter dare impulso alla nostra crescita”,<br />
ha dichiarato Fabio Forestelli, amministratore<br />
delegato di FT System. “Sono certo<br />
che insieme potremo valorizzare il nostro potenziale<br />
e costruire un vantaggio competitivo<br />
solido nell’industria del beverage in Italia e<br />
all’estero”.<br />
12<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
ENEA PREMIATA PER GLI STUDI SULL’AGRICOLTURA VERTICALE<br />
Per gli studi innovativi nel campo delle<br />
Vertical Farm, le serre verticali basate sulla<br />
coltivazione idroponica di specie vegetali<br />
senza consumo di suolo e ricorso a pesticidi,<br />
Enea ha ricevuto il premio ALBA. Assegnato ogni due anni<br />
dall’Associazione per il Lifestyle, il Benessere e l’Alimentazione<br />
(ALBA), il riconoscimento è stato ritirato dalla ricercatrice Enea<br />
Gabriella Funaro.<br />
“La Vertical Farm rappresenta una delle soluzioni dell’agricoltura<br />
del terzo millennio per la produzione di ortaggi fuori<br />
suolo, multistrato, a ciclo chiuso integrale, cioè con riciclo<br />
totale dell’acqua e dei fertilizzanti, in ambiente protetto e<br />
climatizzato, senza utilizzo di pesticidi e insetticidi”, dichiara<br />
Gabriella Funaro. “Trattandosi di una vera e propria fattoria<br />
La ricercatrice di Enea<br />
Gabriella Funaro<br />
che si sviluppa in verticale e che nasce dall’idea<br />
di concepire la coltivazione come un’attività indipendente<br />
dal terreno, ci permette di promuovere<br />
l’agricoltura del futuro tendenzialmente a<br />
impatto zero sulle risorse”.<br />
Oltre a richiedere meno spazio rispetto a una<br />
coltivazione tradizionale, le coltivazioni all’interno<br />
della Vertical Farm non necessitano di<br />
suolo, ma solo di acqua e di elementi nutritivi.<br />
“Questo sistema chiamato idroponico consente<br />
alle piante di crescere in substrati alternativi<br />
alla terra – come ad esempio la torba pressata,<br />
l’argilla espansa o la lana di roccia – con minimi<br />
quantitativi di acqua a riciclo continuo nella<br />
quale sono disciolte soluzioni nutritive”.<br />
“La crescita delle piante è assicurata dall’illuminazione<br />
a LED che replica le condizioni naturali e accelera<br />
la fotosintesi clorofilliana. Attraverso Ri-Genera si vuole promuovere<br />
la riconversione di edifici dismessi nelle città in serre<br />
verticali a km 0”. L’iniziativa Ri-Genera verrà presentata ufficialmente<br />
al convegno “Città a misura di futuro – Rigenerazione<br />
e sviluppo” che si terrà a Padova il 16 ottobre <strong>2019</strong>. In questa<br />
occasione Enea metterà a disposizione due sistemi di vertical<br />
farming denominati BoxXLand e Arkeofarm, entrambi adatti<br />
all’installazione in edifici esistenti e messi a punto insieme a<br />
Idromeccanica Lucchini.<br />
LATTIERO CASEARIO: UN GRANDE SETTORE, MA IN LIEVE FLESSIONE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
È uno dei settori più importanti del sistema<br />
agroalimentare nazionale di cui, con<br />
un fatturato pari a 16,3 miliardi di euro,<br />
detiene il primato nell’ambito industriale<br />
(il 12%).<br />
Eppure, i dati sui consumi delle famiglie<br />
italiane elaborati dall’Ismea indicano un<br />
trend in flessione negli ultimi anni, come<br />
ha confermato la lettura diffusa in occasione<br />
di Cheese, a Bra, la manifestazione<br />
internazionale dedicata ai formaggi<br />
a latte crudo di qualità organizzata da<br />
Slow Food e Città di Bra con il contributo<br />
della Regione Piemonte.<br />
Infatti, secondo l’Istituto di studi e servizi<br />
per il mercato agricolo e alimentare, la<br />
spesa sostenuta dalle famiglie italiane<br />
per i consumi domestici di latte e derivati<br />
è progressivamente diminuita nell’ultimo<br />
quinquennio (-4% tra il 2014 e il<br />
2018). La flessione dei consumi domestici<br />
è proseguita anche nel 2018 (-1,3%<br />
rispetto al 2017 in termini di spesa), confermando<br />
il lattiero caseario come uno<br />
dei settori più critici dell’agroalimentare.<br />
In particolare, continua a essere penalizzante<br />
per la filiera la contrazione dei<br />
consumi di formaggi (-1,9% in volume<br />
e -1,2% in valore tra il 2017 e il 2018),<br />
troppo spesso oggetto di attacchi.<br />
A fronte di un generalizzato calo dei<br />
consumi domestici, i dati Ismea rilevano<br />
inoltre segmenti molto dinamici, in virtù<br />
delle caratteristiche qualitative in termini<br />
di tipicità e tradizione come nel caso<br />
dei formaggi Dop-Igp. Al contrario dei<br />
prodotti più “indifferenziati”, come formaggi<br />
spalmabili, mozzarella vaccina,<br />
latte uht standard, che non incontrano<br />
le preferenze di consumo delle famiglie<br />
italiane, mostrando una forte contrazione.<br />
Giocano un ruolo importante<br />
nell’indirizzare la scelta dei consumatori<br />
la maggiore attenzione agli aspetti<br />
salutistici e al benessere, la maggiore<br />
responsabilità verso le sorti del pianeta,<br />
il legame con il territorio di origine dei<br />
prodotti e la consapevolezza del fatto<br />
che ciò che è buono per gli animali lo<br />
è anche per la salute di chi si nutre del<br />
cibo che da essi deriva.<br />
Foto Alessandro Vargiu / Archivio Slow Food<br />
14<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
AIR LIQUIDE TRIPLICHERÀ LA FORNITURA DI AZOTO A LA MARCA<br />
È stato siglato un contratto a lungo termine<br />
tra Air Liquide Italia e La Marca,<br />
marchio riconosciuto come ambasciatore<br />
del Prosecco, per la fornitura di azoto.<br />
Per supportare tale accordo, Air Liquide<br />
Italia ha costruito il primo impianto europeo<br />
per l’autoproduzione di azoto nonché<br />
le relative infrastrutture, installato in<br />
una tenuta vinicola, a Oderzo (Treviso).<br />
L’accresciuta capacità produttiva consentirà<br />
a La Marca di ottimizzare la produzione<br />
del suo Prosecco Doc e del Conegliano<br />
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e<br />
soddisfare la crescente domanda internazionale<br />
per i suoi vini.<br />
Air Liquide triplicherà così la sua fornitura<br />
a La Marca per un volume pari a 600 m 3 di<br />
azoto l’ora che verrà utilizzato per applicazioni<br />
di inertizzazione, un processo volto a<br />
evitare il contatto del vino con l’ossigeno<br />
presente nell’aria al fine di preservarne le<br />
qualità originali. Air Liquide propone, infatti,<br />
per le aziende del settore, Aligal, una<br />
gamma completa di gas puri e miscele di<br />
gas che preservano il colore naturale e il<br />
sapore di cibi e bevande freschi, inibendo<br />
al contempo il deterioramento dovuto<br />
a ossidazione, batteri e muffe. Aligal<br />
è conforme alla norma ISO 9001: 2015<br />
(trasporto, stoccaggio e consegna) e alle<br />
normative HACCP per la sicurezza igienica<br />
degli alimenti.<br />
Il nuovo impianto on-site garantirà a La<br />
Marca una fornitura di azoto sicura, flessibile<br />
e affidabile, oltre a benefici per la<br />
popolazione locale e l’ambiente. La produzione<br />
di azoto direttamente sul posto<br />
consentirà infatti l’eliminazione di circa<br />
100 camion che precedentemente trasportavano<br />
il gas su strada.<br />
“Air Liquide è orgogliosa di far parte di<br />
questo progetto e di collaborare con<br />
un esperto del settore vinicolo come La<br />
Marca”, ha dichiarato Francesco Agostino,<br />
direttore generale di Air Liquide Italia.<br />
“Questo accordo a lungo termine e gli investimenti<br />
nel Veneto dimostrano ulteriormente<br />
la forte posizione di Air Liquide nel<br />
mercato Food & Beverage e il suo impegno<br />
nel fornire ai clienti soluzioni sostenibili e di<br />
alta qualità per soddisfare le loro crescenti<br />
esigenze”.<br />
> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistemi completi<br />
ZSK Mv PLUS di CoPerion.<br />
La MigLiore teCnoLogia Per<br />
L’eStrUSione aLiMentare.<br />
+ Trattamento molto delicato dei prodotti per la massima qualità<br />
+ Design igienico: telaio di sostegno aperto<br />
+ Tempi di fermo macchina ridotti dovuti alla<br />
pulizia rapida ed efficiente<br />
+ Accessibilità ottimale<br />
+ Velocità viti fino a 1800 giri al minuto<br />
L’estrusore ZSK per alimenti di Coperion è un prodotto di altissima qualità al più alto livello tecnico. È conosciuto<br />
per la sua capacità di trattare delicatamente i prodotti alle massime prestazioni produttive. Ulteriori<br />
informazioni sull’estrusore ZSK Mv PLUS: www.coperion.com/food-extruders<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
15
news [fatti, persone, aziende]<br />
LA SOSTENIBILITÀ IN CIMA AL MANIFESTO DELL’IVSI<br />
L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI)<br />
ha partecipato al Salone della CSR e dell’innovazione<br />
sociale, durante il quale si è parlato<br />
molto della sostenibilità del settore dei<br />
salumi, attraverso il Manifesto dei Valori<br />
IVSI, una carta che enuncia 7 principi (storia<br />
e tradizione, Informazione e cultura, qualità<br />
e sostenibilità, legame con il territorio, stile<br />
di vita italiano, gioco di squadra e orientamento<br />
al futuro), valori e caratteristiche<br />
che fungono da linea guida per le aziende<br />
che decidono di aderirvi e sottoscriverlo. Il<br />
Manifesto, ideato e presentato nel 2018 al<br />
Salone della CSR, ha già raccolto 17 aziende<br />
e ha in cantiere diversi progetti tutti atti a<br />
promuovere un modello etico di una nuova<br />
cultura di impresa.<br />
IVSI ha coinvolto circa 700 consumatori<br />
(69% donne, 31% uomini) con un questionario<br />
centrato sui valori che esprime il<br />
Manifesto, da cui emerge che la sostenibilità<br />
è un tema chiave, fondamentale per orientarsi<br />
negli acquisti per l’86% degli intervistati;<br />
che l’attenzione posta nel conoscere<br />
il più possibile di un prodotto, così come<br />
sulle aziende che si scelgono è un fattore<br />
importante per il 64%, quasi 2 persone su<br />
3. Netta è anche la convinzione che sia importante<br />
conoscere l’impatto di un’azienda<br />
sulla comunità del suo territorio, in termini di<br />
occupazione, impegno sociale, servizi resi (il<br />
73% ha risposto “molto importante”), una<br />
dimensione spesso esclusa dalle tabelle che<br />
prendono in considerazione solo l’impatto<br />
ambientale, ecologico ed energetico.<br />
Inoltre, è stato confermato dai consumatori<br />
l’elemento di novità assoluta che rappresenta<br />
il Manifesto IVSI: oltre il 69% non ha mai<br />
sentito parlare di un documento simile, il primo<br />
a coinvolgere un intero settore in maniera<br />
volontaria, con l’obiettivo di stimolare un<br />
cambiamento culturale all’interno del tessuto<br />
produttivo, per arrivare ad una maggiore<br />
consapevolezza e ad azioni concrete che migliorino<br />
l’etica e l’impatto di un settore merceologico.<br />
L’IVSI da più di trent’anni diffonde<br />
la conoscenza degli aspetti produttivi, economici,<br />
nutrizionali e culturali dei salumi, sia<br />
in Italia che all’estero. Oggi il consumatore è<br />
sicuramente cambiato, è più attento ai temi<br />
della nutrizione e del benessere; sente la<br />
necessità di informarsi riguardo alle materie<br />
prime ed anche sull’intera filiera produttiva.<br />
La sottoscrizione al Manifesto da parte delle<br />
aziende appartenenti a IVSI è volontaria e<br />
autonoma, ma non priva di meccanismi di<br />
controllo.<br />
LA FILIERA 4.0 DI OLEIFICIO ZUCCHI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
16<br />
Il primo esempio innovativo nell’agroalimentare è<br />
stato quello di Oleificio Zucchi che, grazie al progetto<br />
di filiera 4.0, è stato in grado di valorizzare sia la<br />
tracciabilità dell’origine e la sostenibilità (ambientale,<br />
sociale, economica), sia gli aspetti di prodotto relativi<br />
alle caratteristiche nutrizionali e salutistiche dell’olio<br />
extravergine da olive, rendendo la trasparenza della<br />
filiera già possibile ed accessibile per il consumatore.<br />
Questo il cuore dell’intervento di Diego Ghisoni, direttore<br />
Trade di Oleificio Zucchi, che ha raccontato<br />
tutti gli aspetti del complesso progetto in occasione<br />
di FestivalFuturo, dal titolo “Nuove tecnologie e innovazione<br />
nell’alimentazione (trasparenza della filiera)”.<br />
Grazie allo sviluppo di un portale dedicato, infatti, si è<br />
potuto raccogliere un enorme quantitativo di dati relativi<br />
a tutte le fasi della filiera, notoriamente complessa<br />
e frammentata: ciò ha permesso una comunicazione<br />
più trasparente verso il consumatore finale, che attraverso<br />
il QR code posto sull’etichetta può conoscere<br />
ora tutte le informazioni sull’olio acquistato e il suo<br />
percorso produttivo. Un preciso impegno all’insegna<br />
della sostenibilità, che l’azienda ha intrapreso in un<br />
momento in cui altri erano i trend del comparto, e<br />
l’ha portata alla creazione della prima Certificazione<br />
di Sostenibilità per l’intera filiera dell’Olio Extravergine<br />
d’Oliva, fondata su un capitolato di oltre 150 requisiti.<br />
“Il consumatore sceglie in maniera consapevole i<br />
prodotti da acquistare, e riteniamo che sia fondamentale<br />
dargli la possibilità di conoscere in dettaglio<br />
ciò che compra”, commenta Alessia Zucchi, AD di<br />
Oleificio Zucchi. “Per questo abbiamo deciso di investire<br />
nell’innovazione tecnologica e proporre un<br />
nuovo modo di fare filiera, che superi le divisioni del<br />
comparto per garantire la massima trasparenza sulle<br />
origini del prodotto, dal campo alla tavola. È per noi<br />
un piacere poter presentare il nostro lavoro in una<br />
cornice come quella di FestivalFuturo, in cui poter<br />
confrontare le nostre idee con quelle di chi, come<br />
noi, investe le proprie energie per promuovere una<br />
vita sana e sostenibile”.<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
Aria 100% oil-free<br />
certificata ISO 22000<br />
Ideali per il settore food & beverage, i nuovi<br />
compressori oil-free di Atlas Copco garantiscono aria<br />
compressa priva di qualunque contaminante, proteggendo<br />
qualità, purezza e sicurezza del prodotto finale.<br />
La possibilità di trattare l’aria compressa (essiccazione<br />
fino a -70°C PDP) e la generazione di azoto attraverso<br />
la tecnologia PSA, completano lo scopo di fornitura.<br />
Sistemi di piping in AISI, parte del portafoglio Atlas Copco,<br />
consentono installazioni anche di impianti chiavi in<br />
mano con certificazione PED di insieme.<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
ASSICA: “SIAMO PREOCCUPATI PER IL SETTORE SUINICOLO”<br />
“La situazione del settore suinicolo è molto<br />
preoccupante: senza adeguamenti dei<br />
prezzi finali è a rischio la nostra filiera”, afferma,<br />
Nicola Levoni, presidente di Assica,<br />
Associazione Industriali delle Carni e dei<br />
Salumi, aderente a Confindustria.<br />
Questo grido di allarme arriva dopo un lungo<br />
periodo in cui si è assistito ad un rincaro della<br />
carne suina dovuta principalmente al forte aumento<br />
della domanda in Cina a seguito della<br />
rapida diffusione della peste suina africana<br />
(PSA), malattia che colpisce esclusivamente i<br />
suini e non ha alcuna implicazione per l’uomo<br />
ma la cui diffusione può essere fermata unicamente<br />
con l’abbattimento dei capi infetti. Per<br />
capire la proporzione del danno, basti pensare<br />
che in Cina sono presenti 440 milioni di maiali<br />
e che questa epidemia ne ha decimato oltre il<br />
20%. Un danno quindi ingente e non paragonabile<br />
a nessuna altra situazione verificatasi<br />
precedentemente.<br />
In un mercato come quello europeo, caratterizzato<br />
da consumi deboli (le prime stime<br />
della Commissione parlano di un -1,4% nel<br />
<strong>2019</strong>) e da una produzione di carne suina<br />
stabile è difficile immaginare dinamiche dei<br />
prezzi più favorevoli almeno fino al 2020,<br />
Il presidente di Assica, Nicola Levoni<br />
quando la produzione di carni suine dovrebbe<br />
tornare a crescere, compensando almeno<br />
in parte la maggiore domanda estera.<br />
In un quadro come quello che si va delineando,<br />
caratterizzato da prezzi della materia<br />
prima persistentemente elevati e da consumi<br />
interni deboli è indubbio che a soffrire<br />
saranno soprattutto Paesi caratterizzati da<br />
una più spiccata vocazione per la trasformazione.<br />
È questo il caso dell’Italia.<br />
“Per l’industria di trasformazione, infatti, il costo<br />
della materia prima rappresenta in genere<br />
circa il 50% e in alcuni casi il 75% del costo<br />
totale di produzione”, dichiara il presidente<br />
Levoni. “Incrementi come quelli che si stanno<br />
registrando, +40% da marzo a oggi, rischiano,<br />
se non riconosciuti, di mandare in tilt il<br />
sistema. L’industria manifatturiera appare in<br />
questo momento compressa fra i prezzi alti<br />
della materia prima e le richieste di contenimento<br />
dei prezzi di vendita per sostenere i<br />
consumi. Queste condizioni mettono seriamente<br />
a rischio non solo l’eccellenza qualitativa<br />
delle nostre produzioni di salumeria, ma<br />
la continuità stessa delle produzioni e la stabilità<br />
produttiva dei salumifici e in ultima istanza<br />
dell’intera filiera di produzione.”<br />
“Le dinamiche in corso suggeriscono la<br />
necessità di procedere urgentemente ad<br />
un confronto con tutte le componenti della<br />
filiera, dall’allevatore al consumatore,<br />
affinché venga preservata la qualità di un<br />
patrimonio ricco di cultura, tradizioni e storia<br />
come quello rappresentato dalla grande<br />
varietà dei salumi italiani”.<br />
L’ACQUACHIARA CERTIFICATA DA FRIEND OF THE SEA<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
L’azienda produttrice italiana di<br />
molluschi e altri prodotti ittici,<br />
L’Acquachiara Srl, ha ottenuto<br />
la certificazione per la produzione<br />
di frutti di mare sostenibili da<br />
Friend of the Sea: lo standard di<br />
certificazione globale per prodotti<br />
e servizi che rispettano e<br />
proteggono l’ambiente marino.<br />
“L’Acquachiara è felice di vedere<br />
il suo impegno nella difesa<br />
dell’ambiente marino”, ha dichiarato<br />
Paolo Bray, direttore di Friend<br />
of the Sea. “Con questa certificazione,<br />
stanno dimostrando come<br />
funziona la sostenibilità nella catena<br />
di approvvigionamento dei<br />
pescatori indipendenti”.<br />
L’Acquachiara si trova a Chioggia,<br />
nella regione di Venezia, che è tra<br />
i centri di pesca più attivi e produttivi<br />
d’Italia. La società è cresciuta<br />
fino a diventare uno dei principali<br />
fornitori di pesce fresco e frutti di<br />
mare in Italia e in Europa grazie<br />
alla sua vasta gamma di prodotti<br />
e alla cura che mette nei suoi prodotti<br />
e clienti.<br />
“Abbiamo sempre mirato alla<br />
ricerca di prodotti di qualità<br />
provenienti da fornitori italiani<br />
ed esteri al fine di soddisfare le<br />
esigenze dei nostri clienti, che<br />
sono pescherie, grossisti e supermercati”,<br />
ha detto un portavoce<br />
di L’Acquachiara. “Per questo<br />
motivo, la nostra posizione nel<br />
mercato nazionale ed europeo<br />
si è rafforzata, grazie al nostro<br />
modo di lavorare, che deve essere<br />
scrupoloso e seguire i più alti<br />
standard di qualità”. L’azienda è<br />
specializzata in crostacei, in particolare<br />
cozze. Comprano solo da<br />
pescatori di fiducia direttamente<br />
o dai principali fornitori europei.<br />
L’Acquachiara gestisce anche un<br />
moderno impianto di depurazione,<br />
che garantisce alta qualità per<br />
il consumatore.<br />
18<br />
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news [fatti, persone, aziende]<br />
CAMBI AI VERTICI DI BASF<br />
AGRICULTURAL SOLUTIONS<br />
All’interno della nuova organizzazione<br />
Emea della divisione<br />
Basf Agricultural Solutions cresce<br />
il ruolo di Alberto Ancora.<br />
Dopo 7 anni alla guida della<br />
struttura italiana e dell’area<br />
Sud Europa, assume l’incarico<br />
di vice presidente della nuova<br />
subregione che comprende<br />
in aggiunta ai Paesi dell’area<br />
mediterranea – Italia, Spagna,<br />
Aires. Da 15 anni in Basf, di<br />
cui gli ultimi 10 nella divisione<br />
Agricultural Solutions, Bas ha<br />
ricoperto ruoli di crescente responsabilità:<br />
è stato Senior Key<br />
Account Manager per i prodotti<br />
agrofarmaci e sementi<br />
per i paesi Paraguay, Uruguay<br />
e Bolivia e Global Marketing<br />
Manager per il segmento degli<br />
insetticidi. È in Italia dal 2018,<br />
100% Antiossidanti<br />
Naturali<br />
Da sinistra:<br />
Alberto Ancora,<br />
Vice President APE<br />
South, ed Eric Bas,<br />
Country Manager<br />
Italia della divisione<br />
Basf Agricultural<br />
Solutions<br />
C<br />
Portogallo, Grecia e Israele – anche<br />
Turchia, Iran, Africa e Medio<br />
Oriente.<br />
Contestualmente, Eric Bas succede<br />
ad Alberto Ancora quale<br />
nuovo Country Manager della<br />
Divisione Agricultural Solutions<br />
per l’Italia. 40 anni, argentino,<br />
ha maturato una solida esperienza<br />
nel settore ricoprendo<br />
incarichi internazionali sia in<br />
ambito marketing che vendite.<br />
Nel nuovo ruolo Basf, forte<br />
del solido approccio segnato<br />
dal suo predecessore, guiderà<br />
il team verso le nuove sfide ed<br />
opportunità del mercato, con<br />
l’obiettivo di rispondere sempre<br />
meglio alle esigenze di distributori<br />
e agricoltori italiani.<br />
Eric Bas è laureato in ingegneria<br />
industriale presso<br />
la Universidad Nacional de<br />
Rosario (Santa Fe) con un MBA<br />
alla IAE Business School dell’Universidad<br />
Austral di Buenos<br />
dove prima dell’attuale incari-Cco<br />
ha ricoperto il ruolo di Head<br />
of Marketing Italy.<br />
K<br />
Con una popolazione in rapida<br />
crescita, il mondo dipende<br />
sempre più dalla nostra capacità<br />
di sviluppare e mantenere<br />
un’agricoltura sostenibile e<br />
ambienti sani. In collaborazione<br />
con gli agricoltori, i professionisti<br />
del settore agroindustriale,<br />
gli esperti nella gestione degli<br />
infestanti e molti altri, il ruolo<br />
dell’azienda è quello di contribuire<br />
a rendere ciò possibile.<br />
Questo è il motivo per cui vuole<br />
investire nei settori di ricerca<br />
e sviluppo e in un portafoglio<br />
molto ampio, che comprende<br />
sementi e tratti genetici, difesa<br />
delle colture chimica e biologica,<br />
gestione dei terreni, salute<br />
delle colture, antiparassitari e<br />
agricoltura digitale. Nel 2018<br />
la divisione ha generato un fatturato<br />
di 6,2 miliardi di euro.<br />
M<br />
Y<br />
CM<br />
MY<br />
CMY<br />
Miscele antiossidanti a base di<br />
tocoferoli in sinergia con<br />
estratti vegetali<br />
TOCOBIOL ®<br />
BLENDS<br />
TOCOBIOL ® ER<br />
Antiossidante naturale da tocoferoli con<br />
Estratto di Rosmarino.<br />
TOCOBIOL ® XT<br />
Antiossidante naturale da tocoferoli con<br />
estratto di Tè Verde.<br />
NON Genetically Modified Organism<br />
GMO<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
19
news [fatti, persone, aziende]<br />
AL SANA L’ITALIA SI CONFERMA LEADER DEL BIOLOGICO<br />
Sana è il salone internazionale del biologico<br />
e del naturale organizzato da BolognaFiere<br />
in collaborazione con AssoBio e FederBio,<br />
con i patrocini del Ministero dell’ambiente<br />
e della tutela del territorio e del mare e del<br />
Ministero delle politiche agricole <strong>alimentari</strong>,<br />
forestali e del turismo e con il supporto di<br />
ITA, Italian trade agency e il contributo di<br />
Cosmetica Italia.<br />
Nel corso dell’edizione <strong>2019</strong>, l’evento ha<br />
rafforzato il proprio ruolo di capitale del biologico<br />
e del naturale. A confermarlo sono<br />
stati la presenza di 1.000 aziende espositrici,<br />
950 novità di prodotto, 60.000 m 2 di<br />
area espositiva e un’incisiva partecipazione<br />
di buyer internazionali che hanno dato vita<br />
ad una agenda di oltre 2.500 incontri.<br />
alimentare, alle agromafie, al falso Made in<br />
Italy, al lavoro irregolare in tutte le sue forme.<br />
L’incremento dei terreni destinati alle<br />
coltivazioni biologiche è un buon segno ma<br />
non è l’unico”.<br />
I numeri del biologico italiano sono la testimonianza<br />
della dinamicità del settore: in<br />
Italia sono quasi 2 milioni gli ettari di superfici<br />
agricole a coltura bio (+3% rispetto al<br />
2017, 15,5% della SAU nazionale), il Paese<br />
è primo esportatore dell’Unione europea (2<br />
miliardi di fatturato annuo) ed è ai vertici<br />
mondiali per il numero di aziende che trasformano<br />
prodotti biologici.<br />
“La ricerca di ulteriori canali distributivi per<br />
i prodotti biologici è alla base di una nuova<br />
iniziativa di BolognaFiere, in grado di facilita-<br />
BolognaFiere, propongono per impostare<br />
una strategia all’altezza delle sfide che<br />
abbiamo di fronte”, ha dichiarato Maria<br />
Grazia Mammuccini, presidente FederBio.<br />
“L’incremento costante sia in termini di<br />
mercato, sia come numero di operatori e<br />
superfici dedicate”.<br />
Gli “Stati Generali del Bio”, l’iniziativa, promossa<br />
da BolognaFiere in collaborazione<br />
con FederBio e AssoBio e con il sostegno<br />
di ITA, che si è conclusa con il Convegno di<br />
apertura di Sana, hanno portato alla presentazione<br />
“Manifesto del Bio 2030”, frutto<br />
del confronto delle istituzioni e associazioni<br />
coinvolte e articolato in 10 punti programmatici.<br />
“Come AssoBio, siamo particolarmen-<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
“Il nostro obiettivo è di rimettere l’agricoltura<br />
e l’alimentare al centro dell’Agenda<br />
del Paese, sostenere qualità, eccellenza,<br />
tracciabilità, sicurezza, posizionamento<br />
delle nostre imprese e dei nostri prodotti<br />
in Italia e nel mondo, e questo anche alla<br />
luce dei dati diffusi, nel corso di quest’occasione,<br />
che certificano il nostro Paese come<br />
leader in Europa per imprese e 2 milioni di<br />
ettari di superfici biologiche certificate”,<br />
ha dichiarato il neo ministro delle Politiche<br />
agricole, <strong>alimentari</strong>, forestali e del turismo,<br />
Teresa Bellanova. “La buona agricoltura e<br />
il buon mangiare sono irrinunciabili, il che<br />
significa da parte nostra un sostegno alle<br />
imprese di qualità e contemporaneamente<br />
contrasto alle contraffazioni, alla pirateria<br />
re il contatto fra i produttori (bio food e non<br />
food) e le grandi insegne della distribuzione<br />
moderna che ogni anno, nel mese di gennaio,<br />
si ritrovano a MarcabyBolognaFiere,<br />
private label conference and exhibition”,<br />
spiega Gianpiero Calzolari, presidente di<br />
BolognaFiere. “L’iniziativa, che abbiamo<br />
chiamato Sana Up, presenterà le novità<br />
esposte a Sana agli operatori di Marca<br />
2020. Nel novembre <strong>2019</strong> daremo inoltre<br />
vita a un percorso formativo per illustrare,<br />
agli operatori del bio, le migliori strategie<br />
per entrare e crescere nella grande distribuzione<br />
sempre più sensibile alle filiere bio”.<br />
“Il Manifesto del bio 2030 rappresenta<br />
un contributo concreto e importante<br />
che FederBio, insieme ad AssoBio e a<br />
te contenti di aver contribuito insieme a<br />
BolognaFiere, all’organizzazione dell’evento”,<br />
ha dichiarato Roberto Zanoni, presidente<br />
di AssoBio. “L’incontro è servito per<br />
fare il punto sul mercato del biologico e più<br />
che mai a creare il manifesto da attuarsi entro<br />
il 2030. I numeri sono particolarmente<br />
soddisfacenti sia per quanto riguarda l’Italia<br />
(cresce in tutti i settori) e sia per l’estero<br />
(cresce del 10%), quest’ultimo consente al<br />
biologico italiano di essere il primo esportatore<br />
in Europa e il secondo nel mondo dopo<br />
gli Stati Uniti d’America. Ancora una volta le<br />
imprese associate hanno avuto la possibilità<br />
di confrontarsi con gli operatori internazionali<br />
del settore bio presenti a Sana attivando<br />
importanti opportunità di business”.<br />
20<br />
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attualità<br />
Ai Networking Days,<br />
Bühler ha mostrato di essere<br />
pronta a raccogliere<br />
la sfida della sostenibilità<br />
alimentare e ha spronato<br />
in questa direzione il mondo<br />
delle imprese. L’azienda<br />
ha già messo a punto la<br />
prima piattaforma cloud<br />
dedicata all’industria del cibo<br />
e dei mangimi, che aiuta<br />
ad aumentare i raccolti,<br />
abbattere gli scarti<br />
e migliorare la sicurezza<br />
degli alimenti.<br />
“L’INDUSTRIA AGISCA ORA<br />
PER UN FUTURO SOSTENIBILE”<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
22<br />
Nel corso dei prossimi decenni, il mondo sarà chiamato<br />
ad affrontare una serie di sfide pressanti, come conseguenza<br />
del mutamento climatico e dell’incremento demografico,<br />
che renderanno molti dei sistemi di produzione<br />
attualmente in uso non più sostenibili. Durante i<br />
tre giorni dela manifestazione Networking Days, organizzata<br />
da Bühler, Gro Harlem Brundtland, ex primo<br />
ministro norvegese ed ex direttore generale dell’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità, si è rivolta a 800 tra<br />
esperti, responsabili, ricercatori e professionisti provenienti<br />
da 500 aziende e da oltre 80 paesi del globo presenti<br />
all’evento. “Siamo ormai a un punto di non ritorno”,<br />
ha sottolineato Bruntland. “La necessità di un<br />
impegno da parte del settore privato è più pressante che<br />
mai. Non possiamo vincere tutte le sfide senza le risorse,<br />
le competenze, le tecnologie e l’intelligenza delle imprese”.<br />
Dal canto suo Stefan Scheiber, CEO del gruppo<br />
Bühler, ha dichiarato: “Siamo pronti a raccogliere questa<br />
sfida e, di fatto, siamo convinti che sia proprio questo il<br />
sentiero da percorrere per costruire realtà sostenibili in<br />
grado di fornire soluzioni sostenibili. Tuttavia, il tempo<br />
stringe. Ecco perché abbiamo innalzato i nostri obiettivi<br />
in termini di sostenibilità: ora puntiamo a ridurre del<br />
50% il fabbisogno energetico, il consumo di acqua, e il<br />
volume di scarti nelle catene del valore dei nostri clienti.<br />
Nessuna azienda, però, può riuscirci da sola. Serve una<br />
collaborazione su larga scala da parte di ogni settore e<br />
di ogni paese del mondo”.<br />
La seconda edizione dei Networking Days, organizzata da<br />
Bühler a Uzwil, in Svizzera, si è svolta all’insegna dello<br />
slogan “Creating tomorrow together” (Creare insieme il<br />
domani), e ha consentito a un’assemblea di produttori,<br />
partner industriali, ricercatori e startup di condividere le<br />
proprie idee e trarre reciproca ispirazione, concentrando<br />
www.interprogettied.com
attualità<br />
matori. Queste aziende sviluppano<br />
nuove tecnologie partendo dai metodi<br />
di produzione biologica e dai<br />
progressi digitali con l’intento di rivoluzionare<br />
l’agricoltura e incrementare<br />
i raccolti, al fine di soddisfare il fabbisogno<br />
alimentare mondiale nel rispetto<br />
dei vincoli imposti dalla salvaguardia<br />
dell’ambiente.<br />
Le azioni dei partecipanti ai<br />
Networking Days di Bühler possono<br />
produrre un impatto significativo. “In<br />
questa sala sono riunite persone in<br />
grado di azionare le tre principali leve<br />
che determinano le emissioni di carl’attenzione<br />
sulle questioni fondamentali:<br />
come riusciremo, nel 2050,<br />
a nutrire una popolazione mondiale<br />
di quasi 10 miliardi di unità e ad aiutare<br />
queste persone a soddisfare le<br />
loro esigenze di mobilità, rispettando<br />
i limiti del nostro pianeta?<br />
L’INDUSTRIA DEVE DIVENTARE<br />
PARTE DELLA SOLUZIONE<br />
“Il tempo a nostra disposizione per<br />
affrontare queste sfide è ormai agli<br />
sgoccioli. Il mondo di oggi offre, sotto<br />
molti aspetti, le condizioni migliori<br />
di sempre. Il prezzo per i progressi<br />
compiuti, però, si sta rivelando troppo<br />
alto da pagare. Stiamo sfruttando<br />
le risorse naturali a un ritmo più rapido<br />
di quello con cui gli ecosistemi del<br />
nostro pianeta riescono a rigenerarsi.<br />
Ora, abbiamo soltanto 10 anni per<br />
impedire che il cambiamento climatico<br />
provochi danni irreversibili”, ha<br />
commentato Scheiber. “Oggi, tuttavia,<br />
abbiamo l’opportunità di fare<br />
davvero la differenza e invertire la<br />
rotta. Le imprese devono diventare<br />
parte della soluzione”.<br />
Secondo le previsioni, entro il 2050,<br />
la popolazione mondiale raggiungerà<br />
i 9,8 miliardi di individui, il 70%<br />
dei quali concentrati nelle aree urbane.<br />
Questa evoluzione è destinata<br />
a gravare sui sistemi <strong>alimentari</strong> e<br />
di trasporto, se non verranno adottati<br />
provvedimenti sostanziali. Nel<br />
suo intervento durante la manifestazione,<br />
Sunny Verghese, CEO di<br />
Olam International Limited e presidente<br />
del Consiglio Mondiale delle<br />
Imprese per lo Sviluppo Sostenibile,<br />
ha sottolineato l’importanza di affrontare<br />
queste sfide: “È impossibile<br />
produrre il cibo, i mangimi e le<br />
fibre necessarie per tutti se distruggiamo<br />
il pianeta”, ha dichiarato.<br />
“Deve esistere un modo alternativo<br />
per agire in maniera più<br />
sostenibile. Il mondo industriale,<br />
così come lo conosciamo, non ci<br />
aiuterà a raggiungere il traguardo:<br />
non possiamo accettare di mantenere<br />
lo status quo”.<br />
1<br />
2<br />
ALL’EVENTO C’ERANO AZIENDE CHE<br />
“NUTRONO” 4 MILIARDI DI PERSONE<br />
Le potenzialità di cambiamento combinate<br />
incarnate dalle aziende presenti<br />
ai Networking Days di Bühler<br />
sono enormi. Insieme, esse nutrono<br />
4 miliardi di persone e garantiscono<br />
ogni giorno la mobilità di 1 miliardo<br />
di esse: una posizione privilegiata per<br />
innescare un cambiamento. Il cibo del<br />
futuro potrebbe provenire da una<br />
vasca di fermentazione, invece che<br />
da campi e oceani. Nuovi operatori<br />
rivoluzionari e marchi già noti investono<br />
il loro denaro per soddisfare le<br />
esigenze attuali e future dei consu-<br />
1- Stefan Scheiber,<br />
CEO del gruppo<br />
Bühler: “Il tempo<br />
stringe. Ecco perché<br />
abbiamo innalzato<br />
i nostri obiettivi in<br />
termini di sostenibilità”<br />
2- Jan Roberto, CTO di<br />
Bühler: “La tecnologia<br />
è importante, ma<br />
da sola non basta.<br />
La collaborazione<br />
deve diventare<br />
una competenza<br />
fondamentale di ogni<br />
azienda”<br />
bonio”, ha dichiarato Ian Roberts,<br />
direttore tecnico di Bühler. Le emissioni<br />
di CO 2<br />
, infatti, vengono generate<br />
per un terzo dall’edilizia, per un<br />
terzo dalla mobilità, e per un terzo<br />
dall’agricoltura: all’edizione <strong>2019</strong> dei<br />
Networking Days di Bühler erano presenti<br />
i maggiori esponenti di ciascuno<br />
di questi tre settori.<br />
DECISIVI SARANNO TECNOLOGIA<br />
DIGITALE E COLLABORAZIONE<br />
L’evento ha incluso tra i suoi leit motiv<br />
il potere della digitalizzazione e i<br />
modi in cui essa può essere sfruttata<br />
per affrontare le attuali sfide. “La di-<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
23
attualità<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
gitalizzazione ha cambiato il mondo.<br />
Essa apre le porte a soluzioni tecnologiche<br />
completamente inedite, modifica<br />
il nostro modo di collaborare,<br />
comunicare e innovare, cambia e rivoluziona<br />
le nostre vite e, pertanto,<br />
può rappresentare un alleato determinante<br />
per raggiungere gli obiettivi<br />
di sostenibilità che ci siamo posti”, ha<br />
affermato Ian Roberts. Bühler sfrutta<br />
già le opportunità offerte da IoT, intelligenza<br />
artificiale e big data per<br />
garantire decisioni più mirate, più<br />
rapide e più intelligenti. Bühler<br />
Insights, la prima piattaforma cloud<br />
dedicata all’industria alimentare e dei<br />
mangimi, aiuta ad aumentare i raccolti,<br />
abbattere gli scarti, e migliorare<br />
la sicurezza degli alimenti.<br />
“La tecnologia è destinata a svolgere<br />
un ruolo importante”, ha dichiarato<br />
Ian Roberts, “ma non è sufficiente,<br />
da sola, per vincere queste sfide.<br />
Dobbiamo anche pensare e lavorare<br />
insieme lungo tutte la catene del valore<br />
e i sistemi di produzione. Non<br />
possiamo raggiungere i nostri obiettivi<br />
ciascuno per proprio conto. La<br />
collaborazione non è più un’opzione,<br />
ma deve diventare una competenza<br />
fondamentale di ogni azienda”.<br />
Bühler sta già creando reti con partner<br />
industriali, istituti di ricerca, università,<br />
startup e organizzazioni senza<br />
fini di lucro, al fine di ampliare e<br />
approfondire le conoscenze e le competenze<br />
necessarie ad affrontare<br />
Ai Bühler<br />
Networking Days<br />
<strong>2019</strong> hanno<br />
partecipato<br />
800 tra esperti,<br />
responsabili,<br />
ricercatori e<br />
professionisti<br />
provenienti da 500<br />
aziende e da oltre<br />
80 paesi<br />
Stefan Palzer,<br />
vicepresidente<br />
esecutivo<br />
e direttore tecnico<br />
di Nestlé Global.<br />
La multinazionale<br />
ha lanciato<br />
quest’anno<br />
un acceleratore<br />
di innovazione<br />
per start up<br />
queste sfide. Attraverso i suoi 29<br />
centri di applicazione e formazione,<br />
l’azienda ha già creato una rete per<br />
l’innovazione su scala globale.<br />
Dello stesso avviso è anche Stefan<br />
Palzer, vicepresidente esecutivo e direttore<br />
tecnico di Nestlé Global, secondo<br />
il quale la sua azienda, leader<br />
mondiale nel settore alimentare, ha<br />
lanciato quest’anno un acceleratore<br />
di innovazione: e ha aperto le porte<br />
dei propri laboratori e messo le proprie<br />
competenze a disposizione delle<br />
startup per aiutarle a sviluppare più<br />
rapidamente prototipi validi.<br />
NASCE LA PRIMA ALLEANZA<br />
ANTI CAMBIAMENTO CLIMATICO<br />
I Bühler Networking Days <strong>2019</strong> hanno<br />
fornito l’occasione per stabilire<br />
nuovi contatti, sia all’interno dei singoli<br />
comparti industriali, sia tra settori<br />
diversi, e hanno visto nascere<br />
nuove collaborazioni. La manifestazione<br />
ha iniziato a dare i suoi frutti<br />
già il giorno successivo all’inaugurazione:<br />
MassChallenge, il principale<br />
acceleratore di startup a livello mondiale,<br />
e il Consiglio Mondiale delle<br />
Imprese per lo Sviluppo Sostenibile<br />
hanno annunciato, durante l’evento,<br />
di aver deciso di collaborare<br />
all’individuazione di nuove soluzioni<br />
per contrastare il mutamento climatico.<br />
Pochi minuti dopo, One Young<br />
World, organizzazione senza scopo<br />
di lucro che promuove giovani imprenditori,<br />
ha offerto il proprio sostegno.<br />
“Questa collaborazione<br />
consentirà a tutti noi di ottenere<br />
maggior valore e maggior impatto<br />
rispetto a quanto potremmo aspettarci<br />
agendo in maniera individuale”,<br />
ha dichiarato John Harthorne,<br />
fondatore di MassChallenge<br />
“L’aspetto che preferisco dei<br />
Networking Days è che non riguardano<br />
soltanto Bühler, ma puntano a<br />
riunirci tutti insieme”, ha poi<br />
commentato:Sunny Verghese, presidente<br />
del Consiglio Mondiale delle<br />
Imprese per lo Sviluppo Sostenibile.<br />
OBIETTIVO: -50% DI CONSUMI<br />
ENERGETICI E IDRICI<br />
Bühler riconosce le potenzialità insite<br />
nei propri dipendenti, e già oggi offre<br />
loro una piattaforma mediante la<br />
quale proporre le proprie idee sulla<br />
futura evoluzione dell’azienda, con<br />
l’avvento della nuova generazione.<br />
“Vedere un’azienda efficiente, innovativa<br />
e motivata come Bühler prendere<br />
in così grande considerazione i<br />
giovani talenti al suo interno, dà un’idea<br />
di cosa potrebbe fare davvero il<br />
mondo delle imprese”, ha affermato<br />
Kate Robertson, cofondatrice di One<br />
Young World.<br />
A chiusura dell’evento, Stefan<br />
Scheiber ha sottolineato la necessità<br />
di lasciare in eredità alle generazioni<br />
future un mondo migliore. “Siamo<br />
consci di quanto sia urgente affrontare<br />
queste sfide, e abbiamo innalzato<br />
sensibilmente i nostri obiettivi di<br />
sostenibilità. Ora, il prossimo traguardo<br />
da raggiungere consiste nel ridurre<br />
consumi energetici, consumi idrici<br />
e volumi degli scarti del 50% in tutte<br />
le future soluzioni, e produrre un impatto<br />
significativo sulle catene del<br />
valore dei nostri clienti”, ha dichiarato.<br />
“Settori industriali, aziende, individui:<br />
tutti dobbiamo chiederci, oggi,<br />
come possiamo diventare parte della<br />
soluzione. Speriamo che i Bühler<br />
Networking Days <strong>2019</strong> possano rappresentare<br />
un punto di svolta. Le sfide<br />
di prospettano ardue, ma ce la<br />
possiamo fare”.<br />
24<br />
www.interprogettied.com
appuntamenti<br />
Si apre con la presenza<br />
di più di 3.000 Top Buyer<br />
e un aumento del 25%<br />
dell’area espositiva, la<br />
52esima edizione della<br />
fiera internazionale<br />
di Parma dedicata al<br />
packaging alimentare e<br />
al food processing. Tra le<br />
novità <strong>2019</strong> ci saranno<br />
le tecnologie dedicate<br />
al beverage e quelle per<br />
l’industria dolciaria.<br />
CIBUS TEC: LA PIATTAFORMA<br />
MADE IN ITALY DELLE TECNOLOGIE<br />
PER LA FILIERA ALIMENTARE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
26<br />
Cibus Tec, fiera ad alta specializzazione di KPE (Koeln<br />
Parma Exhibitions), braccio operativo di Fiere di Parma e<br />
Koelnmesse dedicata al food processing & packaging, è<br />
in programma dal 22 al 25 ottobre <strong>2019</strong> a Parma: una<br />
città scelta non a caso e che gode, nel raggio di 200 km<br />
dal centro, di una concentrazione di circa il 70% delle<br />
aziende del meccano-alimentare italiano e il 60% delle<br />
industrie <strong>alimentari</strong>.<br />
L’offerta espositiva della fiera raccoglie il meglio della filiera<br />
meccano-alimentare dalla selezione alla trasformazione,<br />
dal confezionamento alla logistica, in un mix virtuoso<br />
tra tradizione e innovazione.<br />
Molte le novità di questa edizione. Le filiere rappresentate<br />
non saranno più dieci ma undici; i padiglioni espositivi<br />
passeranno da quattro a cinque, per rispondere alle richieste<br />
di partecipazione dei fornitori di tecnologie per il<br />
packaging, le carni, le bevande e i prodotti da forno; mentre<br />
il programma di incoming punta a ben 3.500 top<br />
buyer provenienti da 70 paesi. Inoltre, grazie al supporto<br />
di Prosweets Cologne e ISM (manifestazioni leader a livello<br />
internazionale organizzate da Koelnmesse GmbH),<br />
Cibus Tec apre le porte al settore delle tecnologie per i<br />
prodotti dolciari e snack, divenendo in questo modo l’u-<br />
www.interprogettied.com
appuntamenti<br />
nica piattaforma italiana dedicata a<br />
tutti i comparti strategici del meccano-alimentare<br />
Made in Italy.<br />
Il successo della fiera, poi, è anche il<br />
sintomo dell’eccellenza italiana nel<br />
settore food, il quale a sua volta, rispecchia<br />
la buona salute del comparto<br />
meccano-alimentare, con quote di<br />
mercato sempre crescenti.<br />
Nel 2016 il settore delle tecnologie<br />
<strong>alimentari</strong> italiane ha registrato un<br />
valore di produzione pari a 4,9 miliardi<br />
di euro. Di questi, il 66%, che equivale<br />
a 3,2 miliardi di euro, è richiesto<br />
dall’estero. Le previsioni 2017 sembrano<br />
promettere bene, con un incremento<br />
stimato sia a livello produttivo<br />
(+0,7%) che nell’export (+0,8%),<br />
secondo i dati di Assofoodtec.<br />
L’edizione <strong>2019</strong> di Cibus Tec ha registrato<br />
una crescita anche dal punto<br />
di vista degli espositori, saliti del<br />
30%, e dell’area espositiva che ha<br />
registrato un incremento del 25%.<br />
Saranno presenti alla fiera di Parma<br />
400 brand esteri della tecnologia<br />
Food & Beverage provenienti da 25<br />
nazioni per un totale di 1.300 aziende.<br />
Tra i Paesi più rappresentati la<br />
Germania, seguita da Paesi Bassi,<br />
Danimarca, Svizzera e Francia, oltre<br />
alle aziende extraeuropee provenienti<br />
da Cina, Usa e Turchia.<br />
L’altra novità arriva dal settore beverage.<br />
Per la prima volta, negli 80 anni<br />
di storia del salone, un intero padiglione<br />
sarà dedicato alle soluzioni<br />
tecnologiche per succhi, latte, acque,<br />
soft drinks, birra, liquori e vino, po-<br />
I padiglioni<br />
espositivi di Cibus<br />
Tec passeranno<br />
da 4 a 5, per<br />
rispondere alle<br />
richieste di<br />
partecipazione<br />
dei fornitori di<br />
tecnologie per il<br />
packaging, per le<br />
carni, le bevande e<br />
i prodotti da forno<br />
tendo contare sulla presenza di oltre<br />
150 tra i principali fornitori italiani ed<br />
internazionali tra cui Adue, CFT, Della<br />
Toffola, Krones, Sacmi e Sidel.<br />
Infine, grande attenzione sarà rivolta<br />
al comparto del packaging che registra<br />
una crescita del 40% rispetto alle<br />
precedenti edizioni: dal confezionamento<br />
primario all’imballaggio, dal<br />
fine line alla logistica.<br />
Le innovazioni proposte assecondano<br />
le attuali necessità di mercato e si rivolgono<br />
a soluzioni sempre più sostenibili.<br />
In tale ottica, sarà ospitata l’IBS,<br />
International Biofilm Summit, la più<br />
importante conferenza mondiale dedicata<br />
alle problematiche da biofilm<br />
nell’industria alimentare.<br />
Va invece nella direzione dell’innovazione<br />
tecnologica Cibus Tec Industry, il<br />
progetto che riprodurrà in fiera quattro<br />
linee altamente automatizzate dedicate<br />
al settore caseario, delle carni, dei<br />
piatti pronti e dei prodotti da forno.<br />
www.interprogettied.com<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
27
appuntamenti<br />
LOTTA AI FORMAGGI FALSI<br />
15 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di esportazioni.<br />
È questo il valore complessivo della<br />
filiera del latte in Italia. Secondo le elaborazioni<br />
Ismea su dati Istat, la prima metà<br />
dell’anno ha visto crescere le spedizioni<br />
all’estero di oltre il 12%, in decisa accelerazione<br />
rispetto all’andamento contenuto<br />
del 2018 (+3%). A trainare il comparto in<br />
questo primo semestre si segnalano i formaggi<br />
stagionati (+14,5%, per 772 milioni<br />
di euro pari al 45% del totale comparto)<br />
e i formaggi freschi (+6,3% per un valore<br />
di 424 milioni di euro). Da rilevare per gli<br />
stagionati una ripresa delle richieste oltreoceano,<br />
con l’export verso gli Usa balzato a<br />
147 milioni di euro (+25% sui primi sei mesi<br />
del 2018) grazie all’ottima performance del<br />
Grana Padano, del Parmigiano Reggiano e<br />
dei Pecorini.<br />
“Siamo soddisfatti dei risultati relativi all’export<br />
di questi primi sei mesi dell’anno”, ha<br />
commentato Cesare Baldrighi, presidente<br />
del Consorzio tutela Grana Padano. “Le<br />
esportazioni stanno andando molto bene<br />
soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e<br />
Giappone, con la Germania che si conferma<br />
il primo paese per esportazioni”.<br />
Per combattere l’italian sounding, secondo<br />
Cesare Baldrighi “bisogna stringere accordi<br />
bilaterali tra Unione europea e i singoli<br />
paesi”. Anche se le politiche legate ai dazi<br />
promesse dal presidente americano rischiano<br />
di avere gravi conseguenze proprio sulle<br />
esportazioni di prodotti più rappresentativi<br />
del Made in Italy. “I corposi incrementi dei<br />
dazi annunciati dal presidente Trump” – ha<br />
dichiarato Stefano Berni, direttore generale<br />
del Consorzio Grana Padano – “genererebbero<br />
nei confronti del Grana Padano e<br />
del Parmigiano Reggiano due pesantissimi<br />
risultati: azzerare o quasi il nostro export<br />
negli Stati Uniti, che oggi sfiora le 400 mila<br />
forme all’anno”.<br />
Cremona è la città al centro del sistema<br />
agro-zootecnico europeo, in grado di<br />
produrre il 23% dei bovini da latte italiani<br />
e il 44% del latte italiano e la cui<br />
produttività in ambito<br />
agroindustriale ha raggiunto<br />
il valore di 12,3<br />
miliardi di euro (13%<br />
del totale italiano).<br />
Qui, da 72 anni, si svolge<br />
la Fiera Zootecnica<br />
del bovino da latte.<br />
Inserita all’interno delle<br />
Fiere Zootecniche<br />
Internazionali di<br />
Cremona, che si svolgeranno<br />
dal 23 al 27<br />
ottobre a CremonaFiere, uno spazio fondamentale<br />
sarà assegnato proprio alla filiera<br />
del latte. E sempre all’interno di questo<br />
importante evento si colloca la nona<br />
edizione di Expocasearia, tecnologia per<br />
la produzione e distribuzione del latte e<br />
derivati. Durante i tre giorni delle Fiere i<br />
maggiori esperti della comunità scientifica<br />
e industriale, assieme ai produttori, si<br />
incontreranno per approfondire le problematiche<br />
legate alla lotta alla concorrenza<br />
sleale che viene dall’estero e alla sfida della<br />
qualità del prodotto, che rappresenta sicuramente<br />
un costo per le aziende, ma è<br />
anche l’elemento che fa la differenza tra<br />
un vero formaggio italiano e uno che, di<br />
italiano, ha solo il nome.<br />
IPACK-IMA RIDISEGNA LE BUSINESS COMMUNITY<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
28<br />
Per l’edizione 2021 Ipack-Ima, la fiera specializzata del<br />
processing e packaging food e non food che si terrà a<br />
Fiera Milano Rho il 4-7 maggio 2021, ridisegna le sue business<br />
community: elementi distintivi che rappresentano i<br />
mercati di destinazione cui la mostra si rivolge, per offrire<br />
al visitatore un layout espositivo ancora più completo.<br />
Saranno 8 le business community collegate tra loro per<br />
valorizzare sinergie e competenze. Un’esperienza di visita<br />
rivolta a operatori specializzati che trovano a Ipack-Ima<br />
eccellenza produttiva e opportunità di trasferimento<br />
tecnologico. Le business community sono disegnate per<br />
rappresentare al meglio i mercati di destinazione cui l’offerta<br />
espositiva si rivolge, e offrire una customer journey<br />
facilmente accessibile, smart e in linea con le esigenze<br />
dei visitatori.<br />
Saranno presentate tecnologie di ultima generazione e<br />
materiali innovativi in grado di coniugare design, sostenibilità<br />
ed efficienza produttiva.<br />
Milano, motore trainante della Lombardia, regione<br />
manifatturiera ai primi posti nel contesto europeo con<br />
oltre 100.000 aziende e un volume d’affari annuo di<br />
250 miliardi di euro, contribuisce allo sviluppo della manifestazione<br />
che ha già raggiunto numeri di successo<br />
come: 3.501 espositori, 140.000 m 2 netti, 17 padiglioni<br />
e 150.110 visitatori.<br />
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appuntamenti<br />
SETTORE MDD: IN CRESCITA<br />
MERCATO E FIERA<br />
Manca poco alla 16esima edizione<br />
di MarcabyBolognaFiere,<br />
che si terrà il 15 e 16 gennaio<br />
2020 a Bologna, e il trend delle<br />
adesioni è in crescita tanto da<br />
determinare l’apertura di un<br />
ulteriore padiglione espositivo.<br />
Incremento nel numero degli<br />
espositori e della superficie<br />
espositiva, dunque, per<br />
MarcabyBolognaFiere 2020,<br />
che annuncia un lay-out esteso<br />
anche al padiglione 36, comprendendo<br />
(come nel <strong>2019</strong>) i<br />
Distribuzione Moderna).<br />
Un evento che focalizza l’attenzione<br />
dell’intera business<br />
community della Marca del<br />
distributore, un segmento di<br />
mercato in forte crescita che<br />
rappresenta 1 acquisto su 5<br />
nella distribuzione moderna, fidelizza<br />
i consumatori e cresce in<br />
assortimento, linee e referenze.<br />
MarcabyBolognaFiere si caratterizza<br />
come piattaforma espositiva<br />
per le aziende, fra le quali<br />
compaiono anche 20 Insegne<br />
L’agenda<br />
Cibus Tec<br />
22-25 ottobre <strong>2019</strong><br />
Parma<br />
www.cibustec.it<br />
SAVE Verona<br />
23-24 ottobre <strong>2019</strong><br />
Verona<br />
www.exposave.com<br />
E-Pack Tech<br />
23-26 ottobre <strong>2019</strong><br />
Shanghai, Cina<br />
www.epacktech.com<br />
Fiere zootechiche<br />
internazionali di Cremona<br />
23-27 ottobre <strong>2019</strong><br />
Cremona<br />
www.cremonafiere.it<br />
MortadellaDay<br />
24 ottobre 2020<br />
Bologna<br />
mortadellabologna.com<br />
IO-Link User Workshop<br />
30 ottobre <strong>2019</strong><br />
Bologna<br />
www.primaklasse.biz<br />
AB Tech Expo<br />
18-22 gennaio 2020<br />
Rimini<br />
www.sigep.it<br />
Sigep<br />
18-22 gennaio 2020<br />
Rimini<br />
www.sigep.it<br />
MarcabyBolognaFiere<br />
20-22 gennaio 2020<br />
Bologna<br />
www.bolognafiere.it<br />
Fieragricola<br />
29 gennaio - 1 febbraio 2020<br />
Verona<br />
www.fieragricola.it<br />
Prosweets/ISM<br />
2-5 febbraio 2020<br />
Colonia, Germania<br />
prosweets.com<br />
Ingredients Russia<br />
18-20 febbraio 2020<br />
Mosca<br />
ingred.ru/en-GB<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
padiglioni 25, 26 e i nuovi 29<br />
e 30 (ultimi realizzati del piano<br />
di riqualificazione/ampliamento<br />
del Quartiere Fieristico di<br />
Bologna che, con un investimento<br />
di 138 milioni di euro<br />
vedrà, a completamento dei<br />
lavori nel 2024, un incremento<br />
di oltre il 30% della superficie<br />
espositiva a disposizione<br />
e il 90% di strutture nuove o<br />
riqualificate).<br />
Più che positivo, dunque,<br />
l’andamento della campagna<br />
espositori che parteciperanno<br />
all’appuntamento di riferimento<br />
in Italia per il settore della<br />
Marca del Distributore, secondo<br />
in Europa, organizzato da<br />
BolognaFiere in collaborazione<br />
con ADM (Associazione<br />
della Distribuzione Moderna<br />
Organizzata che costituiscono<br />
il Comitato tecnico-scientifico<br />
della manifestazione, coinvolto<br />
nella definizione dello sviluppo<br />
strategico dell’evento.<br />
Lo sviluppo dei prodotti a<br />
Marca del Distributore ha registrato,<br />
negli ultimi anni, un<br />
trend positivo costante, riconfermato<br />
anche dalle rilevazioni<br />
e analisi del “XV Rapporto<br />
MarcabyBolognaFiere <strong>2019</strong>”<br />
(promosso da BolognaFiere, a<br />
cura di IRI e Nomisma, con la<br />
collaborazione delle principali<br />
Insegne associate ad ADM<br />
presenti nel Comitato Tecnico-<br />
Scientifico della manifestazione),<br />
presentato a gennaio<br />
<strong>2019</strong>.<br />
Gulfood Manufacturing<br />
6-8 novembre <strong>2019</strong><br />
Dubai, EAU<br />
www.gulfoodmanufacturing.com<br />
Brau Beviale<br />
12-14 novembre <strong>2019</strong><br />
Norimberga, Germania<br />
www.braubeviale.de<br />
SPS IPC Drives<br />
26-28 novembre <strong>2019</strong><br />
Norimberga, Germania<br />
www.messefrankfurt.com<br />
Food Ingredients Europe<br />
3-5 dicembre <strong>2019</strong><br />
Parigi, Francia<br />
www.figlobal.com/fieurope/<br />
Europain<br />
11-14 gennaio 2020<br />
Parigi, Francia<br />
www.europain.com<br />
Aquafarm<br />
19-20 febbraio 2020<br />
Pordenone<br />
www.aquafarmexpo.com<br />
NovelFarm<br />
19-20 febbraio 2020<br />
Pordenone<br />
www.novelfarmexpo.it<br />
B/Open<br />
1-3 aprile 2020<br />
Verona<br />
www.veronafiere.it<br />
Alimentaria<br />
20-23 aprile 2020<br />
Barcellona. Spagna<br />
<strong>alimentari</strong>a.com<br />
Macfrut<br />
5-7 maggio 2020<br />
Rimini<br />
www.macfrut.com<br />
30<br />
www.interprogettied.com
ingredienti<br />
“CROWD TESTING” IN FIERA<br />
Ad Anuga, fiera dedicata al settore del Food & Beverage,<br />
l’azienda produttrice di ingredienti <strong>alimentari</strong> Bösch Boden<br />
Spies ha utilizzato per la prima volta nella sua storia, il “crowd<br />
testing” in modo che i visitatori potessero esprimersi su due<br />
nuovi potenziali prodotti da aggiungere alla sua gamma.<br />
I prodotti su cui si concentra il “crowd testing” hanno particolari<br />
caratteristiche: l’haskap e l’olivello spinoso. La bacca giapponese<br />
di haskap è particolarmente ricca di antiossidanti ed è commercializzata<br />
come un nuovo super-cibo. L’olivello spinoso invece,<br />
chiamato anche “limone del nord”, non contiene solo vitamina<br />
C, ma anche vitamina B12, particolarmente importante per vegetariani<br />
e vegani. Bösch Boden Spies ha presentato i due ingredienti<br />
nelle due “zone di prodotti futuri” appositamente create presso<br />
lo stand fieristico all’interno della Hall 8.1 (haskap come bacche<br />
surgelate e in cocktail) e della Hall 10.2 (olivello spinoso come<br />
bacche secche, pure e ricoperte di cioccolato). I visitatori della<br />
fiera interessati a tale proposta sono stati invitati a provare i prodotti<br />
e a valutare il gusto degli ingredienti e le loro proprietà funzionali,<br />
così come la loro importanza sul mercato in base a una<br />
serie di domande orientative. In base al feedback di coloro che<br />
avranno testato il prodotto, Bösch Boden Spies deciderà poi se<br />
aggiungere queste referenze al proprio portafoglio.<br />
L’azienda ha inoltre presentato delle nuove varianti di ingredienti<br />
comprovati e familiari. Il lancio di grande successo di Crunchy<br />
Cranberries TM di Ocean Spray, avvenuto lo scorso autunno, è<br />
stato seguito da una nuova variante del prodotto: Crunchy<br />
Cranberries a dadini. Grazie alla loro elevata tolleranza di elaborazione,<br />
i Crunchy Cranberries a dadini possono essere utilizzati<br />
in un’ampia gamma di applicazioni produttive, ad esempio<br />
barrette di cioccolato semplici o gelato.<br />
In collaborazione con il proprio partner brasiliano, Niagro, Bösch<br />
Boden Spies ha inoltre presentato cinque concetti di prodotto<br />
innovativi a base di Acerola, ingrediente che fornisce una dose<br />
in più di vitamina C e antiossidanti.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
31
energia<br />
RISPARMIO ENERGETICO NELLA FORMATURA DI VETRO CAVO<br />
L’uso del vuoto nella fabbricazione di vetro<br />
cavo riduce i consumi energetici, aumenta<br />
la produttività e migliora il processo nella<br />
fase di formatura.<br />
Circa il 50% del costo del vetro è legato alla<br />
spesa dell’energia necessaria a produrlo: a<br />
parità di effetti sulla formatura di “vetro<br />
cavo”, il vuoto richiede il 25% di energia in<br />
meno rispetto a quella che sarebbe necessaria<br />
utilizzando solo aria compressa, generando<br />
risparmi economici nel processo produttivo.<br />
Per vetro cavo si intendono oggetti quali<br />
bicchieri, bottiglie, vasetti e vasellame in<br />
genere. Questa tipologia di vetro viene ottenuta<br />
tramite un processo di riscaldamento<br />
che rende la massa di vetro viscosa e<br />
malleabile. Grazie a questo processo, è possibile<br />
dare alla massa in lavorazione la forma<br />
desiderata tramite insufflaggio, vuoto pneumatico<br />
o stampi. I produttori artigianali di<br />
vetro cavo, per esempio, utilizzano la tecnica<br />
dell’insufflaggio, con cui l’artigiano dà<br />
forma al vetro tramite il suo soffio, è una<br />
lavorazione complessa ma dà vita ad oggetti<br />
di estrema bellezza.<br />
I contenitori in vetro cavo prodotti industrialmente<br />
si ottengono da un procedimento<br />
di soffiatura e vuoto del materiale fuso in<br />
stampi. Il liquido fuso (vetro fuso) in uscita<br />
dal forno, raggiunta l’opportuna viscosità,<br />
viene “tagliato” in gocce di dimensione e<br />
peso proporzionale all’oggetto che si vuole<br />
realizzare. La goccia di vetro incandescente<br />
giunge, per caduta verticale guidata, allo<br />
stampo della macchina formatrice. Il vuoto<br />
creato all’interno dello stampo sarà dunque<br />
utilizzato in aggiunta al metodo tradizionale<br />
di soffiatura della goccia nello stampo con<br />
aria compressa priva di olio. Il principio è<br />
quello di “tirare” la goccia con il vuoto e di<br />
“spingerla” con la compressione. L’uso del<br />
vuoto offre molti vantaggi ai fabbricanti di<br />
vetro cavo: aumenta la produttività grazie a<br />
velocità di formatura più elevate, con percentuali<br />
di scarto inferiori e una maggiore<br />
produzione di bottiglie al giorno. Inoltre,<br />
migliora il processo, grazie ad una maggiore<br />
precisione nella fase di formatura ed una<br />
migliore incisione in 3D.<br />
Le pompe per vuoto a vite lubrificate GHS<br />
VSD+ di Atlas Copco garantiscono i seguenti<br />
vantaggi: risparmio energetico fino al<br />
50% se comparato alle altre tecnologie tuttora<br />
utilizzate (pompe ad anello liquido e<br />
pompe a palette lubrificate), pulizia dell’area<br />
di lavoro, ridotta manutenzione ed efficienza<br />
produttiva. Sono pompe per vuoto<br />
monostadio a vite lubrificata raffreddate ad<br />
aria e caratterizzate da una vite ottimizzata<br />
per il vuoto, con portate da 350 m 3 /h fino a<br />
5.400 m 3 /h e prestazioni garantite fino a 0,3<br />
mbar (a). Sono complete di PLC di controllo,<br />
di un inverter prodotto appositamente, e di<br />
tutti gli ausili necessari per un funzionamento<br />
sicuro e non presenziato.<br />
L’azionamento a velocità variabile (VSD+)<br />
aiuta ad ottenere un risparmio energetico<br />
significativo. Il controllo dei valori di riferimento<br />
consente di ottimizzare l’energia<br />
utilizzata al fine di mantenere costante il livello<br />
di vuoto di processo, ottimizzando<br />
l’efficienza e le prestazioni dell’impianto.<br />
Grazie a un livello di rumore medio di soli<br />
73 dB e con livelli di vibrazione pressoché<br />
assenti è possibile l’installazione anche vicino<br />
al punto di utilizzo senza richiedere ancoraggi<br />
speciali. Il lay-out compatto consente<br />
di ridurre i costi di installazione. La pompa<br />
può essere lasciata a scarico libero poiché<br />
dispone di un efficiente sistema di abbattimento<br />
e recupero dell’olio di tenuta.<br />
“Offrendo i massimi rendimenti per ogni<br />
kW assorbito, la pompa GHS VSD+ supera<br />
le prestazioni fornite da tutte le altre tecnologie<br />
per vuoto nella rispettiva gamma di<br />
pressioni”, afferma Giorgio Guerri, Sales<br />
Manager Vacuum Solutions Atlas Copco<br />
Italia. “Una valvola di controllo in aspirazione<br />
modula la portata della pompa in base<br />
alla domanda riducendo ulteriormente il<br />
consumo di energia. Per questi motivi molti<br />
produttori di vetro si affidano ad Atlas<br />
Copco per la fornitura di pompe per vuoto,<br />
ottenendo maggiore efficienza e risparmio<br />
energetico”.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
32<br />
www.interprogettied.com
IDROGENO PER UNA<br />
COGENERAZIONE EFFICIENTE<br />
L’azienda 2G produttrice di sistemi di cogenerazione, è riuscita ad adattare<br />
uno standard di cogenerazione a gas naturale in modo che l’idrogeno (H2)<br />
sia sfruttato non solo per generare elettricità e calore su una base economica<br />
comparabile, ma anche per operare in modo efficiente generando una<br />
quantità minima di emissioni di CO 2<br />
.<br />
I rendimenti di questa tipologia di motore sono superiori a quelli degli impianti<br />
di cogenerazione alimentati a gas naturale, grazie alla rapida combustione<br />
dell’idrogeno.<br />
La tecnologia a idrogeno di 2G pensata per l’industria, il commercio e i fornitori<br />
di energia può essere utilizzata unitamente ad altri gas ad alto contenuto<br />
di idrogeno, come quelli nei prodotti di scarto dell’industria chimica, o<br />
con miscele di gas variabili come i gas provenienti da impianti di depurazione,<br />
gas di discarica e gas naturali. A differenza delle celle a combustibile, il<br />
motore a combustione è insensibile alle sostanze inquinanti presenti nei gas.<br />
I costi di esercizio globali sono paragonabili agli impianti a gas naturale anche<br />
grazie all’utilizzo di motori a gas standard. Questo significa che gli intervalli<br />
di manutenzione abituali per le unità di cogenerazione e un ciclo di vita di<br />
60.000 ore di funzionamento si applicano anche alle unità di cogenerazione<br />
a idrogeno. Inoltre, gli impianti di cogenerazione sono integrati nell’infrastruttura<br />
di servizio esistente e nelle capacità digitali di monitoraggio e controllo<br />
di 2G, il che aumenta la disponibilità e l’economicità per gli operatori.<br />
I sistemi sono completamente utilizzabili in centrali elettriche virtuali.<br />
Questo rende la tecnologia di cogenerazione a idrogeno che 2G ha sviluppato<br />
un’alternativa collaudata alla tecnologia delle celle a combustibile.<br />
“I bassi costi di acquisto e manutenzione, la mancanza di emissioni di CO 2<br />
o<br />
altri gas a effetto serra, di ossidi di azoto, il fatto che sia già disponibile e i<br />
bassi costi di acquisto e manutenzione, fanno sì che questa tecnologia troverà<br />
sempre più spazio nelle aziende nel prossimo futuro”, ha dichiarato<br />
Christian Manca, CEO di 2G Italia. “Per permettere a chi abbia interesse a<br />
investire in questa tecnologia, il personale di assistenza dell’azienda è già<br />
addestrato ad operare con questa tecnologia ed è a disposizione in tutte le<br />
filiali dell’azienda situate nel mondo”.<br />
ABSolutely<br />
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Global Watch<br />
CHEWING GUM: TANTI INGREDIENTI IN UNA GOMMA<br />
Ogni anno vengono consumate all’anno più di 100.000 tonnellate di chewing gum,<br />
corrispondenti a 375 miliardi di pezzi. Da alcuni anni sta emergendo il segmento dei prodotti<br />
con funzioni di igiene orale.<br />
(Con il contributo di helpdesk@innovami.com)<br />
Gli ingredienti sono non solo zuccheri ma “gomme”, che sono costituite<br />
da butadiene, polivinilacetato, plastiche derivate dal petrolio,<br />
aspartame, il più comune edulcorante dei prodotti “senza zucchero”<br />
derivante dal metanolo. Questi sono solo alcuni degli ingredienti che<br />
troviamo nelle più comuni gomme da masticare. Inoltre, queste stesse<br />
gomme fatte con ingredienti industriali nell’ambiente degradano in un<br />
tempo non inferiore ai cinque anni. E, secondo uno studio condotto dal<br />
Green Management Institute, ogni anno nel mondo, per rimuovere le<br />
TRIDENT, USA<br />
Senza zucchero e aspartame<br />
MAOMAM, BELGIO<br />
Senza coloranti artificiali<br />
HARIBO, UK<br />
Mix per bambini<br />
EUROPE, BANGLADESH<br />
Al sapore di banana<br />
WRIGLEY’S, USA<br />
Senza zucchero, con funzione di igiene orale<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
34<br />
WRIGLEY’S, GERMANIA<br />
Al gusto di menta piperita, senza zucchero<br />
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Global Watch<br />
gomme da masticare da marciapiedi, strade e monumenti, si spenderebbero<br />
circa 16,4 miliardi di euro di soldi pubblici.<br />
Più di 100,000 tonnellate di chewing gum sono consumate all’anno,<br />
corrispondenti a 375 miliardi di pezzi.<br />
Preso nel suo complesso, il mercato delle caramelle e dei chewing gum<br />
è in leggero calo (fonte: massmarket.it). Ma presenta andamenti opposti<br />
nei due fondamentali segmenti del consumo d’impulso (acquisti<br />
nei bar e altre rivendite) e del consumo familiare (acquisti nel dettaglio<br />
alimentare). Mentre il primo flette pesantemente sia in volume che in<br />
valore, il secondo cresce moderatamente.<br />
Il risultato di queste due opposte tendenze è quello di diminuire comunque<br />
il valore del business, poiché il prezzo medio delle caramelle<br />
acquistate per il consumo familiare è inferiore di oltre un terzo rispetto<br />
al consumo d’impulso.<br />
L’offerta industriale si è caratterizzata negli ultimi anni per una progressiva<br />
sofisticazione della segmentazione. Ai tradizionali chewing<br />
gum e alle caramelle ha affiancato inoltre potentemente i prodotti<br />
per l’oral care.<br />
La vitalità del comparto dei chewing con funzioni di igiene orale ha<br />
chiamato competitor tradizionalmente operanti nell’oral care verso le<br />
sirene di un consumo blandamente paramedicale che rappresenta il<br />
fenomeno più importante del settore negli ultimi anni.<br />
LOTTE, GIAPPONE<br />
Con dolcificante Xilitolo<br />
LOTTE, GIAPPONE.<br />
Contiene concentrato naturale di uva verde.<br />
(0,05%)<br />
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Senza zucchero, al gusto di fragola<br />
TIC TAC KAUGUMMI, GERMANIA<br />
Al gusto tropicale<br />
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Vegano e 100% biodegradabile<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
35
scienza&tecnologia<br />
Oggi l’industria<br />
alimentare deve<br />
proporre non solo<br />
prodotti gustosi,<br />
ma anche equilibrati<br />
sotto il profilo<br />
nutrizionale. Crescente<br />
importanza stanno<br />
assumendo in questo<br />
senso gli alimenti<br />
funzionali.<br />
di Franco<br />
Bray<br />
FRA PROPRIETÀ NUTRIZIONALI<br />
E FUNZIONALITÀ<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
36<br />
Una delle principali funzioni dell’industria alimentare è quella<br />
di fornire a un consumatore sempre più informato una<br />
scelta di prodotti non solo buoni, ma equilibrati da un punto<br />
di vista nutrizionale. Al centro dell’attenzione è infatti la connessione<br />
fra qualità nutrizionale del prodotto e funzionalità.<br />
Nati in Giappone all’inizio del secolo, i prodotti funzionali<br />
sono oggi diffusi in tutti i maggiori mercati. Nel frattempo<br />
sono state acquisite nuove conoscenze nella scienza<br />
della nutrizione.<br />
L’obesità, oltre al diabete e alle malattie cardiovascolari,<br />
sono le maggiori e più diffuse malattie. In particolare, l’obesità<br />
rappresenta il “target” maggiormente diffuso fra gli<br />
alimenti funzionali. In questo senso, il controllo degli effetti<br />
funzionali risulta essere essenziale.<br />
È stato dimostrato che il microbiota gastrointestinale gioca<br />
un ruolo critico rispetto alla diffusione attuale dell’obesità a<br />
livello globale, attraverso la regolazione del metabolismo<br />
dell’energia fornita dall’alimentazione,<br />
che può alterare la dieta. Recentemente,<br />
in diverse ricerche, molte piante <strong>alimentari</strong><br />
si sono dimostrate capaci di agire<br />
effetti anti-obesità proprio attraverso<br />
componenti bioattivi che modulano i<br />
biota del fegato.<br />
Questi microbiota sono classificati come<br />
categorie obesogenic e anti-obesità e, conseguentemente,<br />
gli studi si concentrano su piante <strong>alimentari</strong> anti-obesità con<br />
buone capacità di modulare. I microbiota e il loro meccanismo<br />
di azione vengono attivamente approfonditi.<br />
Gli effetti dei microbiota sull’obesità sono stati identificati nei<br />
Lactobacillus e alcuni Bacteroidetes, che sono associati con<br />
la crescita dell’obesità e, contemporaneamente, nei<br />
Bifidobacterium e alcuni Bacteroidetes che mostrano attività<br />
di anti-obesità. Questi studi possono stimolare ancor più<br />
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scienza&tecnologia<br />
lo sviluppo di prodotti funzionali per<br />
trattare l’obesità, attraverso specifici<br />
microbiota. Gli studi, così come i relativi<br />
test clinici, si intensificano nell’esplorazione<br />
di piante <strong>alimentari</strong> e loro componenti<br />
anti-obesità selezionati, con<br />
effetti microbiota-modulating.<br />
Il passaggio successivo è stato quello di<br />
accertare le fonti specifiche potenziali,<br />
ad esempio erbe medicinali e prodotti<br />
funzionali contenenti fibre, polifenoli e<br />
polisaccaridi, che esercitano attività<br />
prebiotiche nella prevenzione e trattamento<br />
di CMDS. I risultati confermano,<br />
appunto, che la somministrazione di<br />
prodotti funzionali, a base delle erbe<br />
originali, conducono ad una abbondanza<br />
di phylum Bacteroidetes,<br />
Bifidobacteria, Lactobacillus,<br />
Bacteroides e Prevotella.<br />
Evidentemente, quindi, i prodotti funzionali<br />
offrono benefici che vanno al di<br />
là della nutrizione di base, e possono<br />
aiutare quando la nutrizione di base sia<br />
adottata come dieta regolare. In particolare<br />
la medicina delle erbe produce<br />
una larga diversità di metaboliti secondari<br />
che concorrono positivamente attraverso<br />
una gamma di proprietà biologiche<br />
e farmacologiche (Wink, 2015) e<br />
sono riconosciute come diete medicinali<br />
ad alta efficienza e bassa tossicità.<br />
Un alimento può essere riconosciuto<br />
come funzionale se risponde a uno dei<br />
seguenti criteri: 1) contiene un componente,<br />
nutriente o no, che influisce<br />
su una o più funzione nel corpo, in<br />
modo da produrre effetti positivi<br />
(Bellisle et al., 1998); 2) ha effetti psicologici<br />
al di là di quelli nutrizionali<br />
tradizionali (Clydesdale, 1997).<br />
Riepilogando, un prodotto funzionale<br />
dovrebbe avere un rilevante effetto sul<br />
benessere e la salute, contribuendo a<br />
ridurre i rischi di malattie.<br />
Un prodotto naturale – come lo sono<br />
le fibre, le proteine, la vitamina B e gli<br />
omega-3 – può considerarsi funzionale<br />
se corrisponde ai seguenti criteri:<br />
1) aumento della concentrazione dei<br />
suddetti componenti naturali fino al<br />
punto da indurre gli effetti desiderati.<br />
Ad esempio fortificazione con un micronutriente<br />
per aggiungere la prevista<br />
assunzione giornaliera più alta raccomandata,<br />
ma compatibile con le linee<br />
guida dietologiche per la prevenzione<br />
della malattia specifica (Block, 2003);<br />
2) aggiunta di un componente che non<br />
è presente , ma i cui benefici sono stati<br />
dimostrati (esempio antiossidanti non<br />
vitaminici o fruttani prebiotici);<br />
3) riduzione di un componente naturale<br />
che peggiorerebbe la relazione<br />
con il peso corporeo (grassi, olii, sale);<br />
Scelte di consumo di prodotti<br />
funzionali in Usa<br />
Prodotto % di consumo<br />
Fibre 63%<br />
Proteine 60%<br />
Vitamina D 59%<br />
Whole grains 58%<br />
Nuts&Seeds 57%<br />
Calcium 54%<br />
Olio oliva 51%<br />
Antiossidanti 43%<br />
Tè verde 42%<br />
Omega-3 42%<br />
Olio di pesce 40%<br />
Nati in Giappone all’inizio<br />
del secolo, i prodotti<br />
funzionali sono oggi diffusi<br />
in tutti i maggiori mercati<br />
4) miglioramento della biodisponibilità<br />
di un componente per il quale i benefici<br />
nutrizionali sono dimostrati.<br />
In ogni caso, la dimostrazione dei benefici<br />
effetti richiede un rigoroso approccio<br />
scientifico. Essa si riferirà alla scienza<br />
degli alimenti basata su prodotti funzionali<br />
secondo un approccio “functiondriven”,<br />
considerato più universale che<br />
quello semplicistico di prodotto.<br />
Negli Usa – dove i prodotti funzionali, sia<br />
naturali sia “creati”, sono maggiormente<br />
utilizzati – sono stati recentemente<br />
diffusi i risultati di una ricerca (vedi tabella)<br />
tesa a classificare la diffusione nelle<br />
scelte dei consumatori dei diversi componenti<br />
funzionali disponibili sul mercato<br />
(Food Technology, 5-2018).<br />
La prevalenza delle fibre si conferma<br />
con la loro diffusione in molteplici<br />
alimenti, come arricchimento funzionale:<br />
pasta, bibite, snack, yogurt,<br />
gelato. Interessante la precisione<br />
della loro funzione nei differenti prodotti.<br />
Fibersol, ad esempio, ha quella<br />
di ritardare la fame e saziare: ottiene<br />
benefici per la salute<br />
metabolica e digestiva senza compromettere<br />
sapore e struttura del<br />
prodotto. In sostanza, un’ottima<br />
qualità organolettica, con’un equilibrata<br />
spinta nutrizionale.<br />
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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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37
macchine<br />
APPLICAZIONI AD ARIA CALDA NELL’INDUSTRIA DEI DOLCI<br />
Conosciute nel segmento del food and beverage,<br />
le soluzioni ad aria calda Leister per<br />
l’industria di processo danno prova della loro<br />
versatilità in un’innovativa applicazione per<br />
la produzione dolciaria. L’aria calda ha, infatti,<br />
molte caratteristiche che la rendono ideale<br />
per l’utilizzo in questa industria: regolabile,<br />
indirizzabile solo dove serve, non crea polveri<br />
e rende gli elementi e le superfici trattate<br />
asciutte e pulite.<br />
Le applicazioni sono molteplici, grazie alla<br />
varietà delle funzioni che possono essere<br />
svolte – dalla tostatura dei chicchi di caffè al<br />
“tocco di calore” che rende più goloso l’aspetto<br />
di prodotti dolciari, dall’asciugatura<br />
dei contenitori all’accelerazione dei tempi per<br />
l’essicazione degli inchiostri da stampa sulle<br />
confezioni – e all’ampiezza della gamma<br />
Leister, che comprende soluzioni integrabili<br />
in ogni tipo di processo industriale.<br />
Un esempio delle soluzioni Leister è dato da<br />
una recente applicazione nel settore della<br />
produzione dolciaria: in particolare, un impianto<br />
utilizzato da una nota azienda di questo<br />
segmento per la decorazione di merendine<br />
con motivi di cioccolato fuso.<br />
Il cioccolato viene estruso attraverso ugelli di<br />
silicone; se per qualunque motivo la linea di<br />
produzione si ferma, il cioccolato solidifica<br />
rapidamente all’interno dell’ugello, rendendolo<br />
inutilizzabile. A causa del basso costo<br />
industriale dell’ugello, in questi casi ripristinarne<br />
la funzionalità mediante lavaggio sarebbe<br />
antieconomico; normalmente la parte<br />
viene quindi eliminata e sostituita.<br />
Il costo del componente è effettivamente basso,<br />
ma non nullo, e l’eliminazione di un gran<br />
numero di questi componenti potenzialmente<br />
ancora in buono stato non coincideva con<br />
la filosofia aziendale, orientata per quanto<br />
possibile a minimizzare gli sprechi e la produzione<br />
di rifiuti nel rispetto dell’ambiente.<br />
Interpellata in tal senso, Leister ha ideato una<br />
soluzione che mantiene l’ugello a una temperatura<br />
superiore a quella di fusione del<br />
cioccolato, in modo che questo rimanga fluido<br />
all’interno dell’ugello. Questo rende possibile<br />
utilizzarlo per tutta la sua vita utile,<br />
senza eliminarlo prima del tempo.<br />
Per questa applicazione è stato scelto il riscaldatore<br />
LE 10 000 DF-C a doppia flangia.<br />
Il riscaldatore LE 10 000 DF-C “Clean Air” è<br />
adatto per le industrie <strong>alimentari</strong>, l’industria<br />
farmaceutica, cosmetica ed elettronica.<br />
Questa soluzione<br />
Leister è stata<br />
progettata in<br />
conformità agli<br />
standard igienici per<br />
la produzione definiti dall’EHEDG (European<br />
Hygienic Engineering & Design Group). La<br />
particolare conformazione di LE 10 000 DF-C<br />
minimizza l’emissione di particelle e tutti i<br />
materiali che lo compongono sono atossici.<br />
La presenza della doppia flangia nel riscaldatore<br />
LE 10 000 DF-C facilita la sua integrazione<br />
all’interno di sistemi produttivi, e rende<br />
inoltre possibile riciclare l’aria calda, con un<br />
considerevole risparmio di energia.<br />
La soluzione Leister ha permesso di ridurre il<br />
consumo di componenti, portando a un risparmio<br />
complessivo che ha permesso un<br />
rapido recupero dell’investimento, oltre a<br />
rendere il processo produttivo più sostenibile<br />
da un punto di vista ambientale.<br />
La novità ha confermato la validità delle<br />
proposte aziendali e il contributo dello<br />
staff tecnico, che ha potuto soddisfare i<br />
requisiti di un’importante realtà del settore<br />
in conformità con gli stringenti standard<br />
qualitativi.<br />
Da oltre 60 anni Leister produce e commercializza<br />
riscaldatori industriali, pistole ad aria<br />
calda e macchinari per la saldatura della plastica.<br />
Tecnologie all’avanguardia, una gamma<br />
completa e personale commerciale qualificato<br />
permettono di trovare la soluzione<br />
ideale per le esigenze di aziende operanti nei<br />
più diversi settori.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
38<br />
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sicurezza<br />
SISTEMA DI TRASPORTO MODULARE<br />
L’azienda Mettler-Toledo esporrà a Cibus<br />
Tec un innovativo sistema di trasporto modulare,<br />
con rivelatore di metallo e software<br />
di gestione dei dati integrati, che consente<br />
una drastica riduzione dei fermi macchina.<br />
I visitatori potranno testare i propri prodotti<br />
direttamente su questa e altre macchine<br />
funzionanti.<br />
La nuova serie di trasportatori rappresenta<br />
una soluzione versatile e scalabile che, grazie<br />
al proprio design modulare, è in grado<br />
di adattarsi alle mutevoli esigenze dei<br />
produttori <strong>alimentari</strong>. Consente inoltre una<br />
manutenzione piú semplice e veloce riducendo<br />
al minimo i tempi di inattività. Unito<br />
all’ultima tecnologia di rivelazione metalli<br />
e al software per una gestione in chiave<br />
industria 4.0 dei dati critici, questo sistema<br />
offre una soluzione completa per l’ottimizzazione<br />
dell’ispezione dei prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />
I visitatori potranno vedere il trasportatore<br />
in azione presso Il Demo Truck di Mettler-<br />
Toledo, parcheggiato presso l’Area Esterna<br />
2, a pochi passi dallo stand<br />
dell’azienda (M<br />
028-Padiglione 02). Ci sarà<br />
anche la possibilità di<br />
esplorare da vicino la tecnologia<br />
di Mettler-Toledo<br />
tramite vari touch screen<br />
situati presso lo stand.<br />
“Molte aziende del settore<br />
alimentare vogliono raggiungere<br />
una produzione<br />
più ‘lean’ e l’ispezione dei<br />
prodotti è sicuramente una<br />
delle aree in cui il miglioramento dell’efficienza<br />
operativa può fare la differenza in<br />
tal senso”, ha commentato Roberto Scanu,<br />
Business Area Manager Product Inspection<br />
Division presso Mettler-Toledo. “Le soluzioni<br />
che presenteremo a Cibus Tec permettono<br />
alle aziende <strong>alimentari</strong> di ridurre al<br />
minimo i fermi macchina e i costi che ne<br />
derivano senza dover rinunciare alla sicurezza<br />
dei propri prodotti”.<br />
Tra le altre macchine funzionanti presenti<br />
sul Truck ci sarà il sistema di ispezione a<br />
raggi-X X34 in grado di identificare contaminanti<br />
di dimensioni particolarmente piccole<br />
grazie ad un software avanzato che<br />
consente una configurazione del prodotto<br />
automatica.<br />
Inoltre, sarà dato spazio anche ai sistema<br />
di controllo peso in linea di Mettler-Toledo,<br />
tra cui il C31: un sistema studiato per semplificarne<br />
la pulizia e ridurre al minimo i<br />
tempi di fermo.<br />
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sicurezza<br />
Un punto fondamentale<br />
sul quale il mercato<br />
delle verdure pone le basi<br />
per sviluppare un<br />
prodotto appetibile<br />
dal punto di vista<br />
commerciale è dato dalla<br />
particolare attenzione<br />
in termini di sicurezza<br />
alimentare.<br />
di Davide<br />
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UN’INSALATA 4.0<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
*Product Manager<br />
Analysis in<br />
Endress+Hauser Italia<br />
Accanto al concetto di freschezza – dato da tempi di lavorazione<br />
sempre più ridotti, della valorizzazione del gusto,<br />
la verifica dell’aspetto e la conservazione degli elementi<br />
nutritivi – oggi assume crescente importanza il controllo di<br />
qualità e igienicità in ciascuna fase della filiera produttiva.<br />
Generalmente il processo produttivo si compone delle<br />
seguenti fasi: raccolta, stoccaggio, monda, lavaggio,<br />
asciugatura, confezionamento, metal detector e controllo<br />
peso, pallettizzazione e trasporto.<br />
In più negli ultimi anni ha avuto molto successo la “IV<br />
gamma”, ovvero un moderno processo di lavorazione.<br />
IN CHE COSA CONSISTE LA IV GAMMA?<br />
Con il termine “IV gamma” vengono indicate preparazioni<br />
di prodotti ortofrutticoli freschi, mondati delle parti<br />
non utilizzabili, tagliati, lavati, asciugati, imballati in buste<br />
o vaschette di plastica e venduti in banco refrigerato. La<br />
denominazione indica indirettamente il tipo di trasformazione,<br />
in termini di comparsa commerciale rispetto ad<br />
altre categorie di prodotti agro<strong>alimentari</strong>: I gamma: grezzi;<br />
II gamma: conserve pastorizzate; III gamma: surgelati.<br />
Con riferimento ai processi di lavaggio, particolare attenzione<br />
viene data alla degerminazione di tutti gli elementi<br />
patogeni presenti nelle acque. Per effettuare tale operazione<br />
si ricorre solitamente a dei sanificanti che vengono<br />
aggiunti all’acqua in opportuni dosaggi e che devono<br />
comunque rimanere al di sotto dei limiti di legge. Per<br />
garantire questo equilibrio è necessario controllare in continuo<br />
la concentrazione di queste sostanze. In commercio<br />
ne esistono di diversi tipi, dall’ipoclorito di sodio, al bios-<br />
40
sicurezza<br />
Installazione della<br />
catena di misura<br />
del cloro libero<br />
attivo per controllo<br />
iperclorazione<br />
Cella a deflusso<br />
CCA250<br />
sido di cloro, acido peracetico, ozono<br />
ecc. L’ipoclorito di sodio, nello specifico,<br />
è il disinfettante ad oggi ancora<br />
più usato. Le caratteristiche che lo<br />
hanno reso nel tempo il più utilizzato<br />
sono la facilità nel reperirlo sul mercato<br />
e nell’utilizzarlo, il basso impatto<br />
ambientale e il costo ridotto confrontato<br />
agli altri prodotti di categoria.<br />
UN SENSORE INNOVATIVO PER<br />
LA MISURA DEL CLORO LIBERO<br />
La misura del contenuto di cloro libero<br />
può essere effettuata attraverso l’utilizzo<br />
della strumentazione<br />
Endress+Hauser: sfruttando il metodo<br />
amperometrico, si rileva il flusso di corrente<br />
fra l’anodo e il catodo del sensore.<br />
La densità elettronica è direttamente<br />
proporzionale al contenuto di cloro<br />
libero attivo presente nella soluzione.<br />
Ovviamente, affinché vi sia un passaggio<br />
di corrente tra anodo e catodo,<br />
deve essere presente un elettrolita. In<br />
questo senso, il nuovo sensore CCS51D<br />
rappresenta un’evoluzione rispetto ai<br />
precedenti elettrodi. Questo tipo di<br />
sensore ha al suo interno, infatti, un<br />
particolare tipo di elettrolita che impe-<br />
disce a quest’ultimo di passivarsi. Fatto<br />
molto importante perché nei “vecchi”<br />
sensori, se non circolava corrente per<br />
un determinato lasso di tempo, cioè se<br />
non veniva rilevata la presenza di cloro,<br />
il sensore impiegava parecchio tempo<br />
a riconoscere una successiva immissione<br />
di agente sanificante. La prontezza<br />
di riflessi è solo uno dei plus del<br />
CCS51D: interamente basato sulla tecnologia<br />
Memosens, esso consente una<br />
storicizzazione degli eventi all’interno<br />
della testa plug in, dove è contenuto un<br />
cip elettronico, come le ore di funzionamento<br />
a una data temperatura e<br />
concentrazione, il numero di tarature<br />
effettuate, il range di misura e i dati<br />
operativi. Inoltre, consente una manutenzione<br />
preventiva e una misura libera<br />
da interferenze dovute a umidità e contatti<br />
elettrici bagnati, trasferendo dati<br />
ed energia secondo la tecnologia induttiva.<br />
Alloggiato in una cella a deflusso<br />
CCA250, tale sensore viene abbinato<br />
ad un elettrodo di pH, grazie al<br />
quale è possibile effettuare la compensazione<br />
in maniera automatica. La curva<br />
di dissociazione dell’ipoclorito di<br />
sodio in acido ipocloroso o ione ipoclorito<br />
dipende infatti dal valore di pH (e<br />
dalla temperatura). Per un pH inferiore<br />
a 5, esisterà solo HOCl, mentre a pH<br />
Sensore CCS51D<br />
9,5 sarà presente solo OCl-. L’effetto<br />
disinfettante del cloro in acqua si basa<br />
sulla percentuale di acido ipocloroso<br />
laddove il potere disinfettante degli ioni<br />
ipoclorito è molto tenue se non nullo.<br />
La cella di misura del cloro rileva solo<br />
l’acido ipocloroso e la misura cambia al<br />
variare del pH anche se le misure eseguite<br />
con il metodo DPD non segnalano<br />
variazioni del contenuto di cloro (il<br />
metodo comprende il tamponamento<br />
dell’acqua a pH 6,3). L’aumento del<br />
valore di pH determina, di conseguenza,<br />
la diminuzione del valore misurato<br />
e viceversa. Per questo motivo, il valore<br />
di pH deve essere mantenuto costante<br />
dopo che è stata eseguita la taratura<br />
dell’unità di misura del cloro. La taratura<br />
dovrà essere ripetuta, se si modifica<br />
il valore di pH. Con la compensazione<br />
automatica il valore del cloro misurato<br />
corrisponde al valore misurato con il<br />
metodo DPD anche se il valore del pH<br />
è soggetto a fluttuazioni.<br />
Infine, il CCS51D abbinato ad una<br />
centralina CM442 trova il suo impiego<br />
in vari campi di applicazione, potendo<br />
soddisfare diversi range di<br />
misura: versione per bassissimi campi:<br />
0,01 - 5 mg/l; versione standard:<br />
0,05 - 20 mg/l; versione alti campi:<br />
fino a 200 mg/l.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
41
sicurezza<br />
MODULI I/O DI SICUREZZA<br />
I costruttori di macchine, oggi, devono affrontare, come mai hanno<br />
dovuto fare in passato, il tema della progettazione della sicurezza<br />
in vari sistemi industriali. Rockwell Automation, per aiutare i progettisti<br />
a raggiungere più facilmente tale obiettivo e soddisfare anche<br />
gli altri requisiti applicativi, mette a disposizione sette nuovi<br />
moduli di sicurezza tramite tre piattaforme I/O.<br />
“L’estensione del nostro portafoglio di I/O di sicurezza offre ai progettisti<br />
una scelta maggiore finalizzata a soddisfare le loro esigenze<br />
di sicurezza”, ha dichiarato Steven Goh, vice president and general<br />
manager, Asia Pacific Business Center, Rockwell Automation. “Ogni<br />
modulo I/O Allen-Bradley offre la possibilità di selezionare qualsiasi<br />
opzione di sicurezza”.<br />
Questi nuovi moduli di sicurezza introducono anche tempi di reazione<br />
più rapidi e contribuiscono a semplificare il processo di design<br />
mettendo a disposizione una struttura dati e un’interfaccia grafica<br />
estremamente comuni. I nuovi moduli I / O di sicurezza includono:<br />
• moduli I / O di sicurezza Compact 5000 Allen-Bradley che forniscono<br />
I/O di sicurezza locali e distribuiti al controllore di sicurezza<br />
Compact GuardLogix 5380 e I/O di sicurezza distribuiti al controllore<br />
di sicurezza GuardLogix 5580. Funzionalità aggiuntive di diagnostica<br />
aiutano gli utenti a identificare più facilmente i guasti;<br />
• moduli I/O Allen-Bradley ControlLogix CIP Safety che forniscono I/O di<br />
sicurezza locali per i controllori GuardLogix 5580 in applicazioni più estese<br />
che richiedono una soluzione I/O ad alta densità. L’uso di questi moduli<br />
nello chassis semplifica la configurazione e, poiché non è richiesto<br />
un adattatore, permette di ridurre l’ingombro del pannello. Questi moduli<br />
possono essere utilizzati anche per I/ O di sicurezza distribuiti;<br />
• moduli I/O di sicurezza Allen-Bradley FLEX 5000, ideali per applicazioni<br />
che richiedono terminazioni di cablaggio di campo fisse e<br />
montaggio verticale o orizzontale. I moduli I/O distribuiti possono<br />
funzionare in ambienti estremi ed essere utilizzati con collegamento<br />
diretto a reti in rame e fibra. Supportano anche una gamma di<br />
topologie di rete, incluso la rete a stella ridondante tramite Parallel<br />
Redundancy Protocol, e migliorano le comunicazioni grazie alla<br />
connettività EtherNet /IP da 1 gigabit. La piattaforma FLEX 5000<br />
fornisce I/O di sicurezza distribuito per i controllori Compact<br />
GuardLogix 5380 e GuardLogix 5580.<br />
Ognuno di questi sette nuovi moduli I/O di sicurezza è certificato<br />
TÜV per l’uso in applicazioni fino a SIL 3 e PLe, Cat. 4 e sono disponibili<br />
tutti con opzioni di rivestimento conformi all’uso in ambienti<br />
estremi.<br />
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Nell’aula consiliare di Palazzo<br />
San Domenico, a Modica, il<br />
Consorzio di tutela Cioccolato<br />
di Modica IGP e la Fondazione<br />
Qualivita con il patrocinio del<br />
Comune di Modica, hanno presentato<br />
il passaporto digitale<br />
per la tracciabilità e la lotta alla<br />
contraffazione.<br />
Il recente convegno è stato organizzato<br />
per raccontare il progetto,<br />
realizzato dal Poligrafico<br />
dello Stato con la supervisione<br />
di CSQA certificazioni e la fondazione<br />
Qualivita, che è già attivo<br />
a tutela del Cioccolato di<br />
Modica IGP, grazie a una tecnologia<br />
evoluta fatta di un contrassegno<br />
e un’app a garanzia<br />
di origine, autenticità e informazioni<br />
di prodotto. Obiettivo<br />
principale è permettere ad<br />
aziende e consumatori una verifica<br />
immediata delle informazioni<br />
di filiera e dell’autenticità<br />
del prodotto, grazie anche a<br />
nuove funzioni di comunicazione.<br />
Strumenti centrali del sistema<br />
sono un contrassegno e un’app<br />
– Trust Your Food – con una soluzione<br />
tecnologica basata sulla<br />
combinazione di due elementi<br />
fondamentali: la stampa di sicurezza<br />
e le caratteristiche digitali.<br />
La soluzione rappresenta un<br />
supporto ai sistemi di tracciabilità<br />
convenzionali e assicura un<br />
controllo puntuale della produzione<br />
e una comunicazione immediata<br />
ed efficace al consumatore.<br />
Inoltre, il sistema può<br />
essere integrato con soluzioni<br />
blockchain, anche di CSQA, garantendo<br />
il controllo dell’intera<br />
filiera, la qualità e la provenienza<br />
dei prodotti agro<strong>alimentari</strong>,<br />
una ottimizzazione nel sistema<br />
di gestione dei dati e assicurando<br />
la massima tutela per consumatori<br />
e produzioni agro<strong>alimentari</strong><br />
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Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />
o contrassegno 65,00 €<br />
Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />
o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
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impianti<br />
Il settore ha raggiunto<br />
nel 2018 il valore<br />
di 745 milioni di dollari,<br />
con un incremento medio<br />
annuo del 3,1%<br />
nell’ultimo decennio,<br />
anche se con andamento<br />
discontinuo. Usa e Cina<br />
i mercati più grandi.<br />
In Europa la maggiore<br />
domanda di impiantistica<br />
proviene dall’Italia.<br />
di Giuseppe<br />
Tamburini<br />
TITOLO TITOLO<br />
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ITITOLO TITOLO<br />
DI POMODORO:<br />
UN SETTORE IN CRESCITA ALTALENANTE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
44<br />
L’industria delle conserve di pomodoro è una voce all’interno<br />
del più vasto settore dell’industria di trasformazione del<br />
pomodoro (filiera del pomodoro) che, oltre alle conserve,<br />
comprende altre voci: produzione di pelati, produzione di<br />
polpa di pomodoro, processi per la produzione di ketchup,<br />
produzione di succhi a base di pomodoro, produzione di<br />
datterini o pomodorini confezionati, produzione di cubetti<br />
di pomodoro ecc.<br />
Il presente articolo si focalizza sullo specifico settore dell’impiantistica<br />
utilizzata all’interno degli stabilimenti per la produzione<br />
di conserve di pomodoro, intendendo per tali succo,<br />
passata e concentrati confezionati in scatola, vetro,<br />
contenitori asettici destinati al consumo finale.<br />
Sono pertanto escluse le apparecchiature usate per la produzione<br />
delle altre tipologie di trasformati del pomodoro,<br />
così come le attrezzature utilizzate in fase agricola di coltivazione<br />
del pomodoro (sempre più orientate all’adozione<br />
di processi di coltivazione bio).<br />
Si tratta delle classiche conserve di pomodoro da cui si possono<br />
ottenere diverse tipologie di succhi, il cui impiego più<br />
comune e classico è quello del condimento di spaghetti e<br />
pasta in genere; ma possono essere anche usate per la<br />
farcitura della pizza, oppure come succhi da associare a<br />
carni cotte, verdure cotte ecc.<br />
Il mercato mondiale degli impianti per la produzione di conserve<br />
di pomodoro ha raggiunto nel 2018 il valore di 745<br />
milioni di dollari, con un tasso di crescita del 3,1% medio<br />
annuo nell’arco dell’ultimo decennio (figura 1), anche se<br />
con andamento altalenante.<br />
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Figura 1 - Mercato mondiale degli impianti e tecnologie per la<br />
produzione di conserve di pomodoro: 2008 - 2018<br />
Tab. 1 - Mercato mondiale degli impianti per conserve<br />
di pomodoro suddiviso per area geografica: anno 2018<br />
Figura 2 - Mercato mondiale degli impianti per conserve<br />
di pomodoro suddiviso per area geografica (in %): anno 2018<br />
Area geografica Milioni $<br />
Nord America, di cui: 140<br />
. USA 130<br />
. Canada 10<br />
America Latina 80<br />
Europa Occidentale 240<br />
Europa dell’ Est (1) 15<br />
CSI 20<br />
Asia - Pacifico, di cui: 150<br />
. Cina 128<br />
. altri paesi 22<br />
Africa - Medio Oriente, di cui: 100<br />
. Turchia (2) 30<br />
. Iran 53<br />
. altri paesi 17<br />
Totale mondo 1.900<br />
(1)<br />
Dato mediato sugli ultimi 3 anni<br />
(2)<br />
Dato riferito al periodo pre-crisi, e comunque ancora potenzialmente<br />
realizzabile<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di impianti - aziende di<br />
trasformazione del pomodoro<br />
A livello di singoli paesi, Usa e Cina<br />
sono di gran lunga i due mercati di<br />
maggiori dimensioni; insieme rappresentano<br />
circa il 35% dell’intera domanda<br />
mondiale di impiantistica per<br />
conserve di pomodoro.<br />
Va però rilevato che mentre negli Usa<br />
circa il 50% del pomodoro consumato<br />
viene sottoposto a processi di trasformazione<br />
industriale in derivati, tale<br />
percentuale scende al 14% in Cina.<br />
Negli Usa oltre il 95% dell’industria di<br />
produzione di conserve di pomodoro<br />
è concentrata nello Stato della<br />
California.<br />
In America Latina il mercato di mag-<br />
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45
impianti<br />
Tab. 2 - Mercato degli impianti per conserve<br />
di pomodoro in America Latina: anno 2018<br />
Figura 3 - Mercato degli impianti per conserve di pomodoro in America<br />
Latina suddiviso per principali paesi (in %): anno 2018<br />
Paese Milioni $<br />
Brasile 30<br />
Cile 27<br />
Argentina 10<br />
Altri paesi 13<br />
Totale America Latina 80<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di impianti - aziende<br />
di trasformazione del pomodoro<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
nel 2018 ha subito un calo di circa<br />
l’8% rispetto al 2017 e le prospettive<br />
future per gli investimenti in impianti<br />
e tecnologie restano al momento decisamente<br />
negative, dato il default finanziario<br />
in cui è caduto il paese.<br />
Negli altri paesi dell’America Latina<br />
l’industria delle conserve di pomodoro<br />
è ancora limitata: per esempio in Perù<br />
l’unico utilizzatore di impianti di produzione<br />
di conserve di pomodoro è<br />
praticamente la società Icatom, con<br />
stabilimento ubicato a sud di Lima.<br />
In Messico meno del 2% del pomodoro<br />
consumato viene trasformato in<br />
derivati.<br />
In Europa Occidentale circa il 60% del<br />
pomodoro consumato viene trasforgiori<br />
dimensioni è quello brasiliano<br />
(tabella 2): circa un terzo del pomodoro<br />
prodotto e consumato nel paese è<br />
sottoposto a processo di trasformazione<br />
industriale in derivati e conserve. La<br />
domanda di impiantistica si concentra<br />
nelle tre zone dove sono ubicate la<br />
maggior parte delle industrie trasformatrici:<br />
Goias e Minas Cerais nel<br />
Cerrado Centrale, negli stati di<br />
Pernambuco e Bahia nel Nord Est del<br />
paese, e nello Stato a sud di Sao Paulo.<br />
Altro mercato latino americano di rilievo<br />
è quello cileno, con un’industria di<br />
trasformazione concentrata in prevalenza<br />
nella zona centrale del paese a<br />
circa 300 km a sud di Santiago.<br />
Attualmente il Cile è il maggior esportatore<br />
di passate di pomodoro dell’emisfero<br />
sud del pianeta e in ottava<br />
posizione a livello mondiale. Per poter<br />
aumentare però la produzione di derivati<br />
il Cile necessita di migliorare le tecnologie<br />
di micro-irrigazione nelle aree<br />
agricole di coltivazione del pomodoro.<br />
Terzo mercato latinoamericano è stato,<br />
fino a poco tempo fa, quello argentino,<br />
con circa 8 società di grosse dimensioni,<br />
sia locali sia multinazionali,<br />
impegnate nel settore della trasformazione<br />
del pomodoro. Circa il 79% del<br />
pomodoro destinato ad essere sottoposto<br />
a processi di trasformazione industriale<br />
è coltivato nella regione di<br />
Cuyo, tra Mendoza e l’area San Juan.<br />
In ogni caso la produzione di derivati<br />
46<br />
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impianti<br />
mato industrialmente; solo il 40%<br />
viene consumato fresco. Nel contesto<br />
europeo l’Italia è il primo mercato per<br />
impiantistica di produzione di conserve<br />
di pomodoro, essendo terzo trasformatore<br />
mondiale, e comunque a<br />
brevissima distanza, dopo Usa e Cina.<br />
All’interno della UE l’Italia rappresenta<br />
ben il 46-47% del totale pomodoro<br />
trasformato industrialmente. Altri<br />
mercati di rilievo in Europa sono quelli<br />
di Spagna e Portogallo che, insieme<br />
all’Italia, forniscono circa il 93% di pomodoro<br />
destinato a essere trasformato<br />
all’intera UE; buona parte viene<br />
trasformata all’interno di questi stessi<br />
paesi, alimentando quindi una consistente<br />
domanda di impianti e tecnologie<br />
di produzione, e una parte viene<br />
esportata.<br />
Nell’Europa dell’Est in generale prevale<br />
il consumo di pomodori freschi;<br />
sono comunque in atto in atto progetti<br />
per ampliare le capacità produttive<br />
di derivati e conserve di pomodoro. Per<br />
esempio, in Ungheria la società Univer<br />
Product Plc nell’agosto 2017 ha annunciato<br />
di voler circa raddoppiare la<br />
capacità produttiva per arrivare ad una<br />
capacità totale di trasformazione di<br />
140.000 tonnellate/anno con un investimento<br />
di circa 16,5 milioni di dollari;<br />
l’impianto, a detta della società, sarebbe<br />
tra i maggiori e più moderni impianti<br />
di trasformazione del pomodoro<br />
dell’Europa Centrale.<br />
In Romania in generale tutto il settore<br />
del pomodoro è in crisi: i consumi locali<br />
sono in progressiva sensibile diminuzione,<br />
fenomeno da porre in relazione<br />
essenzialmente alla progressiva<br />
riduzione di aree coltivate, per motivi<br />
legati soprattutto alla scarsa qualità del<br />
pomodoro locale.<br />
Nella CSI la domanda di impiantistica<br />
è concentrata per la quasi totalità in<br />
Ucraina (maggior mercato) e Russia. Il<br />
mercato ucraino, pur essendo ancora<br />
di dimensioni molto limitate, negli ultimi<br />
dieci anni ha comunque registrato<br />
una forte crescita della domanda di<br />
impiantistica per conserve di pomodoro;<br />
nonostante le incertezze politiche<br />
Negli Usa<br />
circa il 50%<br />
del pomodoro<br />
consumato<br />
viene sottoposto<br />
a processi<br />
di trasformazione<br />
industriale in<br />
derivati, tale<br />
percentuale scende<br />
al 14% in Cina<br />
che sta vivendo il paese, sono aumentate<br />
notevolmente sia le aree coltivate<br />
a pomodoro, sia il numero di piccolemedie<br />
industrie trasformatrici. Tra le<br />
società che maggiormente hanno<br />
ampliato la loro capacità produttiva di<br />
conserve e derivati figura la società<br />
Inagro; altre società operanti nel settore<br />
della trasformazione del pomodoro<br />
figurano Chumak e Sandora, particolarmente<br />
attive nella regione di<br />
Kherson e, in minor misura, di Odessa.<br />
Anche il mercato russo attualmente di<br />
dimensioni molto limitate, sta conoscendo<br />
considerevoli tassi di crescita;<br />
allo stato attuale solo poco meno del<br />
3% del pomodoro consumato nel paese<br />
è sottoposto a processo industriale<br />
di trasformazione in derivati e conserve.<br />
In Asia il mercato di maggiori dimensioni<br />
è quello della Cina, dove si concentra<br />
circa l’85% della domanda di<br />
impiantistica per la produzione di conserve<br />
di pomodoro di quest’area geografica.<br />
Sono attive nel paese circa 170<br />
società trasformatrici di pomodoro in<br />
prevalenza ubicate nelle Provincie di<br />
Xinjiang e Inner Mongolia. Comunque<br />
va rilevato che la produzione di conserve<br />
di pomodoro ha registrato forti<br />
oscillazioni da un anno all’altro, con un<br />
trend in calo; nell’arco dell’ultimo decennio<br />
la produzione di conserve è<br />
diminuito dell’11%, con un picco di<br />
massimo nel 2009. Problemi legati alla<br />
mancanza di tecniche anti-inquinamento<br />
hanno indotto diverse società<br />
piccole e non solo a sospendere la produzione<br />
nel 2018.<br />
L’India è ancora un mercato di dimensioni<br />
molto limitate: i pochi impianti di<br />
produzione di conserve sono concentrati<br />
in prevalenza negli Stati di Andhra<br />
Pradesh, Telangana, Karmataka,<br />
Madhya Pradesh, e Maharadhtra.<br />
Attualmente solo l’1% del pomodoro<br />
prodotto nel paese è sottoposto a processi<br />
di trasformazione industriale in<br />
derivati e conserve: si tratta però di un<br />
mercato molto promettente, con una<br />
domanda di impiantistica a tassi di crescita<br />
dell’ordine del 30% medio annuo,<br />
grazie alla presenza di industrie<br />
trasformatrici quali Hindustan Unilever<br />
e Nestlè.<br />
In Australia circa l’80% del pomodoro<br />
prodotto è sottoposto a processi di<br />
trasformazione in conserve e derivati;<br />
gli stabilimenti di produzione sono ubicati<br />
per circa il 70% nello Stato di<br />
Victoria, e per il restante 30% nel New<br />
South West.<br />
Limitato il mercato giapponese, dove<br />
solo il 5% circa del pomodoro coltivato<br />
e consumato viene sottoposto a<br />
processi di trasformazione industriale<br />
in conserve e derivati.<br />
Le Filippine sono autosufficienti per<br />
quanto concerne il pomodoro fresco,<br />
ma sono deficitarie per quanto concerne<br />
i derivati, che vengono importati<br />
per circa il 93% dalla Cina.<br />
In Vietnam le caratteristiche dei pomodori<br />
coltivati risultano poco idonei alla<br />
produzione di conserve e derivati, in<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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47
impianti<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
termini di colore e, soprattutto, di resistenza<br />
ai virus. In Thailandia l’industria<br />
della trasformazione è ancora poco<br />
sviluppata, ma il Gruppo East - West<br />
Seed International Ltd con 15 centri di<br />
Ricerca e Sviluppo in 7 paesi, sta promuovendo<br />
iniziative per la coltivazione<br />
di pomodori resistenti ai virus, tra cui<br />
un recente progetto in Vietnam.<br />
In generale la domanda di impiantistica<br />
per la produzione di conserve di<br />
pomodoro in tutti i paesi asiatici –<br />
esclusa la Cina – è attualmente di dimensioni<br />
limitate, ma ad elevato potenziale<br />
di crescita futura grazie ad un<br />
progressivo allineamento agli stili di<br />
vita occidentali.<br />
Nell’area afro-mediorientale il mercato<br />
di maggiori dimensioni è quello turco.<br />
L’industria di trasformazione del pomodoro<br />
è concentrata in prevalenza in<br />
tre regioni: nella regione di Karacabey,<br />
a circa 60 km da Bursa sul mar di<br />
Marmara; nella regione di Balikesir a<br />
circa 100 km più a sud, e nella regione<br />
ubicata tra Manisa e Izmir sulla costa<br />
nord del Mar Egeo. Va comunque rilevato<br />
che le produzioni subiscono oscillazioni<br />
anche di notevole entità da un<br />
anno all’altro, in considerazione di<br />
fattori climatici e, soprattutto, geopolitici:<br />
ad esempio la produzione effettiva<br />
di conserve e derivati di pomodoro<br />
nel 2018 è stata di circa il 14% inferiore<br />
a quella preventivata a inizio anno,<br />
e meno della metà rispetto al 2015,<br />
con un calo progressivo e sensibile nel<br />
triennio 2015-2018.<br />
L’Iran possiede una capacità di trasformazione<br />
di pomodori di circa 2,4 milioni<br />
di tonnellate; in relazione però alle<br />
difficoltà di ordine politico e finanziario,<br />
non ultime le sanzioni imposte<br />
dall’Amministrazione Usa, bisogna risalire<br />
al 2009 per vedere realizzato il<br />
pieno sfruttamento delle capacità installate;<br />
da quell’anno si è registrato<br />
un progressivo sensibile calo delle produzioni.<br />
Ovviamente il mercato a<br />
monte dell’impiantistica ne ha pesantemente<br />
risentito.<br />
Potenzialmente interessante può essere<br />
il mercato egiziano: l’Egitto è uno dei<br />
All’interno<br />
dell’UE l’Italia<br />
rappresenta ben<br />
il 46-47% del<br />
totale pomodoro<br />
trasformato<br />
industrialmente<br />
principali produttori al mondo di pomodori<br />
freschi, ma purtroppo le cattive<br />
tecniche di coltivazione fanno sì che<br />
circa il 50% del raccolto vada perduto.<br />
A questo proposito è stata realizzata<br />
una unità SDT (Sun-Dried Tomatoes) di<br />
lavorazione del pomodoro per ridurre<br />
le perdite e creare valore aggiunto nella<br />
intera filiera per la società Marketing<br />
Cooperative for Fruits and Vegetables<br />
ubicata a Bangar El Sokar - Nubaria;<br />
l’unità SDT, promossa dalla FAO e finanziata<br />
dall’Italian Agency for<br />
Development Cooperation, rientra nel<br />
più ampio progetto “Food Loss and<br />
Waste Reduction and Value Chain<br />
Development for Food Security in<br />
Egypt and Tunisia”.<br />
Il Sud Africa è attualmente net importer<br />
di trasformati di pomodoro, e i<br />
consumi sono ancora limitati. Si segnalano<br />
comunque sporadici investimenti<br />
in impianti produttivi di conserve,<br />
quale ad esempio un investimento<br />
di circa 27 milioni di dollari del 2011<br />
nella zona di Sviluppo Industriale<br />
Coega presso Port Elisabeth, o un investimento<br />
di circa 13 milioni di dollari<br />
nel 2016 da parte della Durst Food<br />
Corporation per un impianto a<br />
Modjadjiskloof.<br />
TRA I FATTORI DI TRAINO<br />
E LE INSIDIE DEL MERCATO<br />
Il trend del mercato mondiale degli<br />
impianti per la produzione di conserve<br />
di pomodoro nei prossimi anni dipenderà<br />
da una serie di fattori. Tra i fattori<br />
che fungono da traino si citano:<br />
• il rapido evolvere delle abitudini <strong>alimentari</strong><br />
(sempre meno piatti fatti in<br />
casa) e il rapido processo di urbanizzazione,<br />
particolarmente evidente nelle<br />
aree geografiche “emergenti”, ma in<br />
ogni caso in atto un po’ in tutti i paesi<br />
del mondo. Ciò comporta:<br />
- una crescente richiesta, soprattutto a<br />
parte delle giovani generazioni, di piatti<br />
pronti o consumati fuori casa che<br />
richiedono l’uso di passate di pomodoro<br />
(pizza, salse di condimento ecc).<br />
Attualmente solo il 32% circa dei pomodori<br />
coltivati e raccolti a livello mondiale<br />
viene trasformato (di cui la maggior<br />
parte è per conserve di pomodoro,<br />
passate e concentrati). La percentuale<br />
di trasformato varia comunque notevolmente<br />
da un’area geografica all’altra:<br />
le percentuali più elevate si riscontrano<br />
in Europa (circa 60%) e negli Usa<br />
(circa 50%); negli altri paesi è mediamente<br />
molto più bassa;<br />
- il crescente reddito medio dei pae-<br />
48<br />
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impianti<br />
Tab. 3 - Previsioni di sviluppo della domanda<br />
mondiale di impianti per la produzione di conserve<br />
di pomodoro: 2018 - 2022 (1)<br />
Area geografica Milioni $ IMA% (2)<br />
2018 2022<br />
Nord America 140 150 + 1,7<br />
Europa Occidentale 240 250 + 1,0<br />
CSI (3) 20 35 + 15,0<br />
Asia - Pacifico (4) 150 190 + 6,1<br />
Africa - Medio Oriente (5) 100 130 + 6,8<br />
Resto mondo 95 105 + 2,5<br />
Totale mondo 745 860 + 3,7<br />
(1)<br />
Tutti i dati sono a $ costante 2018<br />
(2)<br />
IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2018 - 2022<br />
(3)<br />
Essenzialmente Russia + Ucraina<br />
(4)<br />
Con i maggiori tassi di crescita nei mercati minori<br />
(5)<br />
Con enormi potenzialità di crescita in Turchia e Iran in caso<br />
di soluzione dell’attuale crisi finanziaria e geopolitica<br />
Fonte: Consensus aziende agro<strong>alimentari</strong> - aziende produttrici<br />
di impianti<br />
si in via di sviluppo è un ulteriore<br />
fattore di traino a salse prodotte industrialmente;<br />
• le moderne tecniche di confezionamento<br />
adottate dai produttori di<br />
conserve favoriscono una distribuzione<br />
di prodotto più sicuro sotto il<br />
profilo salutistico e della conservazione<br />
del prodotto finito;<br />
• infine un ruolo importante avranno<br />
anche le tecniche di coltivazione,<br />
miranti a migliorare la resa per ettaro<br />
sia in termini quantitativi e, soprattutto,<br />
qualitativi (meno pomodori<br />
da scartare).<br />
Per contro tra i fattori che possono rallentare<br />
il mercato c’è il fatto che il pomodoro,<br />
pur essendo tra i vegetali più<br />
consumati al mondo, contiene licopene,<br />
che può esercitare effetti sull’acidità<br />
dello stomaco, se assunto in notevole<br />
quantità. Si tratta comunque di<br />
un fattore di rilevanza relativa.<br />
Ben più importante è però la recessione<br />
economica in atto più o meno a livello<br />
mondiale, che potrebbe in parte<br />
limitare la crescita dei consumi di conserve<br />
per lo meno nel futuro più immediato,<br />
e, di riflesso, anche la domanda<br />
di impiantistica a monte. A<br />
parte la situazione di vero e proprio<br />
default finanziario in cui si ritrovano<br />
diversi paesi (vedi Argentina, Turchia,<br />
Iran ecc), in generale anche nei mercati<br />
tradizionalmente meno soggetti a<br />
crisi il tasso di crescita dell’economia<br />
generale, di cui il Pil è il principale indicatore,<br />
è in forte rallentamento (caso<br />
classico: la Germania).<br />
Anche in Cina, negli ultimi anni uno<br />
dei paesi a crescita più dinamica nel<br />
mondo, il tasso di evoluzione dell’economia<br />
sta segnando un progressivo,<br />
sostanziale rallentamento e, addirittura,<br />
si sta facendo strada la<br />
sensazione che la performance dell’economia<br />
cinese possa risultare inferiore<br />
alle attese anche nel prossimo<br />
futuro, magari anche inferiore a<br />
quanto ufficialmente dichiarato, al di<br />
là dei fattori strettamente legati ai<br />
dazi Usa. Alcuni tra i principali indicatori<br />
sull’economia cinese di recente<br />
rilevati hanno evidenziato un ritmo di<br />
crescita della produzione industriale<br />
globale del paese il più basso rilevato<br />
nell’arco degli ultimi 17 anni, anche<br />
se meno marcato nell’industria agroalimentare,<br />
tipicamente meno ciclica,<br />
rispetto ad altri settori (in particolare<br />
industria meccanica e dell’automotive).<br />
In linea col rallentamento economico<br />
gli investimenti in capitale danno<br />
evidenti segnali di debolezza. Per<br />
tentare di ovviare a tale pesante situazione,<br />
la National Development and<br />
Reform Commission ha dichiarato<br />
che sta predisponendo un piano per<br />
incrementare il reddito disponibile<br />
medio e alimentare i consumi, in un<br />
contesto economico che, in ogni<br />
caso, continua a registrare tassi di crescita<br />
che sono di circa 3-4 volte superiori<br />
a quelli della media europea.<br />
A livello mondiale Il mercato degli impianti<br />
per la produzione di conserve di<br />
pomodoro è previsto crescere ad un<br />
tasso medio annuo del 3,7%, sostanzialmente<br />
in linea col mercato a valle<br />
delle conserve, per arrivare ad attestarsi<br />
a 860 milioni di dollari nel 2022.<br />
I mercati a maggior potenzialità di crescita<br />
restano quelli “emergenti” (tabella<br />
3), dove ancora i consumi di conserve,<br />
e, soprattutto, la percentuale di<br />
pomodoro trasformato industrialmente<br />
in derivati sul totale di pomodoro<br />
coltivato/consumato è ben lontana<br />
dalle percentuali di Europa e Usa. Tra i<br />
mercati con prospettive di crescita più<br />
realisticamente ipotizzabili nel brevemedio<br />
periodo figurano i piccoli mercati<br />
di India, Russia e Ucraina; mercati<br />
di dimensioni maggiori che potrebbero<br />
letteralmente “esplodere” in caso<br />
di cambiamento delle generali condizioni<br />
economico-finanziarie dei rispettivi<br />
paesi, sono quelli della Turchia e<br />
dell’Iran.<br />
Nelle aree occidentali (Usa, Europa) la<br />
domanda sarà sostenuta soprattutto<br />
da una richiesta di una sempre maggior<br />
efficienza degli impianti produttivi.<br />
LE PRINCIPALI APPARECCHIATURE E<br />
TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE DI<br />
CONSERVE DI POMODORO<br />
Le principali fasi del processo di produzione<br />
di conserve e passate di pomodoro<br />
si possono sinteticamente riassumere<br />
come di seguito:<br />
• cernita e selezione dei pomodori una<br />
volta scaricati in stabilimento, per eliminare<br />
i frutti eventualmente marci e<br />
le sostanze estranee indesiderate (inerti<br />
derivanti dalle operazioni di raccolta,<br />
quali parti verdi, rametti ecc). Accanto<br />
alla selezione manuale si va ormai affermando<br />
quella con selezionatrici<br />
elettroniche e ottiche. In tal modo solo<br />
i pomodori di qualità migliore, dopo<br />
vari cicli di lavaggio e diverse fasi di<br />
controllo, entrano nel processo di lavorazione;<br />
• triturazione dei pomodori: per tale<br />
operazione si possono usare diversi<br />
sistemi. Uno di quelli che ultimamente<br />
ha preso piede è l’azione meccanica di<br />
mulini a martelli, che consentono di<br />
ottenere un grado di triturazione molto<br />
fine, che, a sua volta, permette una<br />
più rapida fase successiva di cottura e<br />
riscaldamento; un altro sistema può<br />
essere quello di una pompa dotata di<br />
una pre-alimentazione a coclea;<br />
• trattamento termico per agevolare il<br />
distacco della buccia: il calore infatti<br />
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49<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>
impianti<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
attiva l’azione degli enzimi pectolitici,<br />
provocando una rapida rottura fra<br />
buccia e mesocarpo del pomodoro. Le<br />
tecnologie usate nel trattamento termico<br />
sono essenzialmente due:<br />
- tecnologia hot-break, con temperatura<br />
variabile tra i 90° e i 100°C: gli<br />
enzimi pectolitici vengono disattivati e<br />
il prodotto finale risulta più denso;<br />
- tecnologia cold-break: opera a temperature<br />
comprese tra i 60° e i 75°C,<br />
quindi in un range di temperature in<br />
cui si esplica al massimo l’attività degli<br />
enzimi pectolitici. Con la tecnologia<br />
cold-break si ottiene un prodotto più<br />
fluido, meno denso, ma vengono salvaguardate<br />
al massimo le caratteristiche<br />
organolettiche e il colore rosso<br />
vivo del pomodoro fresco. La tecnologia<br />
cold-break è quella tipicamente<br />
usata per la produzione di triplo concentrato<br />
di pomodoro a 36°-38° Brix,<br />
imballato per uso domestico in confezioni<br />
da 500 gr a 1 kg (il Brix è un’unità<br />
di misura della quantità di sostanze<br />
allo stato solido dissolte in un liquido);<br />
• raffinazione: il pomodoro triturato e<br />
riscaldato passa nel gruppo raffinatrice/passatrice,<br />
che separa bucce e semi<br />
dal succo sotto forzatura di azione<br />
centrifuga. Per ottenere un grado di<br />
triturazione e finezza elevato la tendenza<br />
è quella di utilizzare una serie di<br />
successivi setacci con fori di diametro<br />
sempre più piccolo, consentendo in tal<br />
modo di eliminare frammenti di semi,<br />
bucce e altre particelle sfuggite al precedente<br />
passaggio;<br />
• concentrazione: il succo ottenuto<br />
attraverso i precedenti passaggi contiene<br />
inizialmente circa il 95% di acqua,<br />
e può essere concentrato in opportuni<br />
evaporatori fino ad ottenere la<br />
concentrazione voluta. Il processo di<br />
concentrazione può essere spinto secondo<br />
le esigenze: può essere a doppio<br />
oppure a multiplo effetto (fino a 4<br />
effetti successivi con temperature che<br />
vanno da 40° a 90°C). Per danneggiare<br />
il meno possibile le caratteristiche<br />
qualitative ed organolettiche del pomodoro<br />
si tende ad operare praticamente<br />
in condizioni sottovuoto. Nei<br />
moderni impianti di concentrazione la<br />
circolazione del prodotto all’interno<br />
degli scambiatori di calore è realizzata<br />
tramite l’azione di speciali pompe, appositamente<br />
progettate in modo tale<br />
da garantire che il prodotto circoli ad<br />
una velocità tale da evitare il cosiddetto<br />
fenomeno della “evaporazioneflash”,<br />
evitare cioè che il prodotto si<br />
bruci; ciò permette di poter lavorare<br />
per tempi più lunghi senza dover fermare<br />
la macchina per manutenzione<br />
e pulizia;<br />
• confezionamento: il concentrato,<br />
eventualmente addizionato in piccola<br />
percentuale di cloruro sodico, viene<br />
sottoposto ad un trattamento termico<br />
di pastorizzazione per permetterne la<br />
conservazione, e quindi confezionato.<br />
Il confezionamento può avvenire in<br />
tubetti metallici deformati o in scatole<br />
di banda stagnata. La maggior parte<br />
del concentrato di pomodoro viene<br />
confezionata in linee di confezionamento<br />
asettico, destinata alla rilavorazione<br />
o vendita tra industrie. I quadri<br />
di comando degli impianti di sterilizzazione<br />
sono dotati di automatismi di<br />
ultima generazione che garantiscono<br />
l’assoluta asetticità del prodotto finale,<br />
ottenendo inoltre un deciso aumento<br />
della produttività, anche grazie al fatto<br />
che sono semplificati i processi di controllo<br />
da parte degli operatori addetti<br />
al controllo qualità. La fase di riempimento<br />
deve essere realizzata in un’apposita<br />
camera, rigorosamente isolata,<br />
onde evitare qualsiasi tipo di contaminazione<br />
da agenti esterni. In alcuni casi<br />
si introduce azoto inerte sterile che<br />
conferisce una leggera sovrapressione.<br />
Le moderne tecnologie sono sempre<br />
più rivolte a valorizzare:<br />
• efficientamento e sostenibilità dei<br />
processi produttivi tramite adozione di<br />
sistemi sempre più automatizzati;<br />
• costante miglioramento della qualità<br />
del prodotto;<br />
• risparmio di energie ed altre risorse,<br />
compresi minori consumi di acqua durante<br />
le fasi del processo produttivo;<br />
• tracciabilità del prodotto su tutta la<br />
Le moderne<br />
tecniche di<br />
confezionamento<br />
adottate dai<br />
produttori<br />
di conserve<br />
favoriscono una<br />
distribuzione di<br />
prodotto più sicuro<br />
sotto il profilo<br />
salutistico<br />
e della<br />
conservazione<br />
del prodotto finito<br />
filiera produttiva: sono in continuo<br />
aumento sistemi di controllo dall’arrivo<br />
del prodotto fresco, alla lavorazione,<br />
all’etichettatura, fino alla qualità<br />
finale del prodotto finito. È in atto<br />
l’adozione di tecnologie digitali basate<br />
sulla cosiddetta tecnologia<br />
Blockchain applicata ad un prodotto<br />
trasformato industrialmente, che letteralmente<br />
significa catena di blocchi;<br />
si tratta in sintesi di un grande registro<br />
digitale in cui le voci sono raggruppate<br />
in blocchi concatenati in ordine<br />
cronologico (si veda per esempio il<br />
recente accordo tra PIA – Princes<br />
Industrie Alimentari – e Coldiretti).<br />
Innovative tecnologie di concentrazione<br />
consentono minimi tempi di permanenza<br />
del prodotto nel concentratore<br />
con ridotte differenze di<br />
temperatura tra vapori esterni e semilavorato<br />
all’interno del fascio tubiero;<br />
ciò consente un aumento della produttività<br />
(elevate quantità di concentrato)<br />
abbinato ad un’elevata qualità<br />
del prodotto finito dal punto di vista<br />
organolettico e del colore.<br />
Le aziende si vanno adeguando ai più<br />
recenti standard internazionali di certificazione,<br />
quali: BRC (British Retail<br />
Consortium), standard globale specifico<br />
per la sicurezza dei prodotti agro<strong>alimentari</strong>;<br />
ISO 22005 2008, versione<br />
ufficiale della norma europea EN ISO<br />
22005 (edizione luglio 2007). La norma<br />
fornisce i principi e specifica i requisiti<br />
di base per progettare ed attuare<br />
un sistema di rintracciabilità<br />
agroalimentare.<br />
50<br />
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The International Food Processing & Packaging<br />
Exhibition from the heart of the Italian Food Valley<br />
Padiglione 4<br />
stand C 038<br />
22|25 OCT.<strong>2019</strong> | PARMA | ITALY
componenti<br />
A Cibus Tec Wolhfarth mostrerà<br />
un’elettropompa con inverter a bordo<br />
impegnata nel trattamento di un fluido<br />
molto denso e viscoso.<br />
Mentre l’azienda<br />
continua ad alzare<br />
i livelli di igienicità<br />
delle sue soluzioni.<br />
Da sinistra: l’elettropompa serie<br />
Rapid VER con inverter a bordo<br />
e il filtro serie Farminox<br />
di<br />
Alessandro<br />
Bignami<br />
QUALITÀ D’ACCIAIO PER PRODOTTI<br />
DELICATI E VISCOSI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
52<br />
La ricerca della qualità in Bruno Wolhfarth viene perseguita<br />
da oltre 50 anni attraverso anzitutto la scelta dei materiali e<br />
la sapiente lavorazione. Ciò ha consentito all’azienda di affermarsi<br />
nelle applicazioni per prodotti complessi e delicati<br />
da trattare. Le elettropompe e i filtri sono lavorati in acciaio<br />
inox dalla barra piena, non da fusione e senza saldature, per<br />
ottenere superfici completamente lisce e compatte, prive di<br />
porosità. Le pompe Wolhfarth vengono impiegate nei processi<br />
di produzione e confezionamento di prodotti liquidi,<br />
oltre che densi, come creme o sughi. I filtri a piastre sono<br />
esclusivi per la forma rotonda delle piastre e sono completamente<br />
in acciaio inox senza guarnizioni. Lavorano con cartoni<br />
filtranti per differenti gradi di filtrazione.<br />
L’azienda parteciperà a Cibus Tec (Padiglione 3 - stand<br />
C049), dove presenterà un’elettropompa con inverter a<br />
bordo in funzione, che trasferirà gel ad alta viscosità sotto<br />
gli occhi dei visitatori.<br />
A pochi giorni dall’apertura della fiera abbiamo conversato<br />
con Rossella Wolhfarth, che guida l’azienda di Sordio (Lodi)<br />
insieme al figlio Marco Parapetti.<br />
Dottoressa Wolhfarth, dopo diversi anni, siete tornati a<br />
frequentare Cibus Tec da espositori: come avete preparato<br />
l’edizione <strong>2019</strong>?<br />
Sarà la nostra seconda partecipazione da quando la fiera<br />
ha cambiato il comitato organizzativo, risollevandosi dopo<br />
alcune edizioni vistosamente segnate dagli anni della crisi.<br />
Quella che ci apprestiamo a vivere sarà una manifestazione<br />
molto ricca di espositori, alcuni dei quali alla loro<br />
prima esperienza nei padiglioni di Parma.<br />
Cosa mostreremo allo stand? Anzitutto i nostri cavalli di<br />
battaglia: le pompe e i filtri ad alte prestazioni e in acciaio<br />
inossidabile, prodotti che continuano a darci grandi soddisfazioni.<br />
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componenti<br />
Svelerete qualche novità tecnologica?<br />
Rispetto alla scorsa edizione, la pompa<br />
in funzione allo stand sarà dotata di<br />
inverter a bordo, al posto del variatore<br />
meccanico. Rappresenta un avanzamento<br />
nella parte elettrica del macchinario:<br />
molti clienti, acquisiti e potenziali,<br />
ci hanno già avvisato di voler venire a<br />
vedere di persona la pompa in funzione<br />
allo stand. Verrà movimentato un gel<br />
molto denso, con una viscosità equivalente<br />
a quella di una marmellata e che<br />
dovrebbe richiamare l’attenzione di<br />
molte industrie <strong>alimentari</strong>. In realtà abbiamo<br />
in serbo anche una soluzione<br />
drasticamente innovativa, che punta<br />
tutto su igienicità e sicurezza, ma che<br />
per motivi di riservatezza – è in attesa<br />
di brevetto – preferiamo non illustrare<br />
ancora nei dettagli.<br />
Tornando all’inverter a bordo, finora è<br />
stato ben accolto dai vostri mercati tradizionali?<br />
Sì, anche perché sta dando prove importanti<br />
di resistenza, che era l’unico<br />
vero test che temevamo, considerando<br />
la quasi indistruttibilità del variatore<br />
meccanico. Ormai molte pompe escono<br />
dalla nostra officina dotate di inverter<br />
a bordo oppure con la predisposizione<br />
alla gestione digitale in remoto<br />
dal quadro di controllo dell’impianto.<br />
Si tratta di evoluzioni necessarie.<br />
Anche se il cuore della vostra tecnologia<br />
resta la meccanica.<br />
Assolutamente sì. Al di là della digitalizzazione<br />
dei comandi, la nostra forza<br />
è il corpo pompa in acciaio con alte<br />
prestazioni di resistenza e affidabilità.<br />
L’elevata qualità, di stampo quasi artigianale,<br />
della lavorazione dell’acciaio è<br />
il valore aggiunto che storicamente il<br />
mercato ci riconosce. Al contempo abbiamo<br />
rinnovato il nostro parco macchine,<br />
con centri di lavoro e macchine<br />
a controllo numerico avanzate. Tengo<br />
a dire che ogni fase della lavorazione<br />
della pompa, a partire dalla barra d’acciaio<br />
che arriva in azienda, si svolge<br />
dentro la nostra officina. All’esterno<br />
ricorriamo solo per ordinare la parte<br />
elettrica, dal motore all’inverter, e per<br />
stampare la girante in gomma, che viene<br />
comunque realizzata su nostro disegno<br />
brevettato.<br />
Su quale aspetto del prodotto riponete<br />
una speciale attenzione?<br />
Per noi è essenziale la scelta dei materiali,<br />
da cui deriva la qualità delle prestazioni<br />
finali. Un punto fermo è sicuramente<br />
l’acciaio inossidabile AISI 316L.<br />
Per le nostre lavorazioni da barra piena<br />
abbiamo bisogno d’altronde di un acciaio<br />
di grande qualità. Ma anche per<br />
la girante abbiamo raggiunto delle soluzioni<br />
ottimali con la mescola di<br />
Neoprene, resistente all’alcol, e con il<br />
silicone bianco, entrambi certificati FDA<br />
per l’uso a contatto di alimenti.<br />
In quali settori del food state ottenendo<br />
i maggiori riscontri?<br />
Ottime referenze le abbiamo nel mondo<br />
dei liquori e soprattutto nel settore<br />
delle essenze e degli ingredienti per<br />
l’industria alimentare. Un altro comparto<br />
in cui stiamo crescendo è quello de-<br />
Rossella Wolhfarth<br />
insieme al figlio<br />
Marco Parapetti:<br />
oggi guidano<br />
l’azienda di<br />
famiglia fondata<br />
da Bruno Wolhfarth<br />
negli anni Sessanta<br />
gli integratori, che si pongono a metà<br />
fra produzione alimentare e farmaceutica.<br />
Le nostre pompe trovano la loro<br />
applicazione ideale negli impianti in cui<br />
vengono trattati prodotti di alta qualità,<br />
complessi, particolarmente densi e viscosi,<br />
oppure delicati. Sappiamo che<br />
proprio integratori e nutraceutici godranno<br />
di una speciale attenzione al<br />
Cibus Tec e questo ci fa sperare di guadagnare<br />
ulteriore visibilità in questi settori.<br />
Nonostante un’attività di oltre 50<br />
anni, siamo ancora costruttori di nicchia<br />
e abbiamo spazi di crescita in cui<br />
farci conoscere.<br />
L’alta qualità vi consente di restare competitivi<br />
anche sui prezzi?<br />
Nel settore alimentare Il nostro target<br />
ideale è l’azienda che vuole fare un<br />
prodotto di alto livello e che quindi<br />
tende a investire qualcosa in più della<br />
media. I materiali, le prestazioni e la<br />
potenza offerti dalla nostra gamma ci<br />
collocano in una fascia di prezzi medio-alta.<br />
Eppure in fase di applicazione<br />
è facile comprendere che siamo del<br />
tutto competitivi, quantomeno laddove<br />
si trattano prodotti esigenti. Per<br />
eguagliare la potenza della nostra<br />
pompa con inverter, per esempio, è<br />
necessario ricorrere a un macchinario<br />
più grande e complesso sia in fase di<br />
esecuzione sia di manutenzione. E a<br />
parità di costo, spesso la scelta cade su<br />
una pompa semplice da gestire e affidabile<br />
come la nostra.<br />
Ci può accennare qualcosa, infine,<br />
sulla nuova pompa che state brevettando?<br />
Si tratta di una Rapid Sanitaria con standard<br />
molto alti nella sicurezza e nel<br />
design igienico. L’abbiamo progettata,<br />
infatti, ispirandoci alle linee guida<br />
EHEDG, di cui intendiamo ottenere la<br />
certificazione. In pratica alzerà ulteriormente<br />
il livello di igienizzazione dei<br />
modelli precedenti, grazie allo svuotamento<br />
automatico a fine lavorazione<br />
che garantirà la totale rimozione di residui,<br />
senza bisogno di alcuna operazione<br />
di smontaggio manuale.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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53
componenti<br />
ADATTATORI MODULARI PER PASSACAVO<br />
L’innovativo sistema di adattatori Imas-Connect di Icotek è un<br />
sistema di gommini modulari progettato per il montaggio di connettori<br />
metrici, connettori Keystone, raccordi per tubi flessibili, elementi<br />
di compensazione della pressione e molto altro.<br />
Utilizzando il sistema di adattatori modulari, il passacavo diventa<br />
un sistema ibrido. È possibile instradare cavi o tubi pre-cablati e<br />
standard e, con l’uso dei gommini modulari Imas-Connect, è ora<br />
possibile integrare anche vari tipi di connettori nel medesimo sistema.<br />
Non sono più necessarie aperture aggiuntive.<br />
I gommini modulari, realizzati in elastomero con un corpo in poliammide<br />
o ottone nichelato, si adattano in modo ottimale ai listelli<br />
passacavi Icotek esistenti, come KEL-U, KEL-ER, KEL-FG e soddisfano<br />
i livelli di protezione IP54 o IP65. Le filettature metriche<br />
disponibili della serie AT-KM sono M5 x 0,5, M8 x 1,0, M12 x 1,0,<br />
M12 x 1,5. L’AT-M è M12 x 1,0, M16 x 1,5, M20 x 1,5 o M25 x 1,5.<br />
Il gommino AT-KS è adatto a tutti i moduli Keystone più diffusi,<br />
come USB, RJ45, HDMI e ad altri 70 moduli Keystone circa.<br />
C<br />
M<br />
Y<br />
POLIMERI ADATTI AL CONTATTO CON GLI ALIMENTI<br />
CM<br />
MY<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
Nella produzione di imballaggi<br />
<strong>alimentari</strong> è importante poter<br />
rilevare la presenza di eventuali<br />
frammenti da rottura per<br />
garantire la qualità del prodotto<br />
e impedire contaminazioni.<br />
Così, Igus ha sviluppato<br />
un materiale per i suoi cuscinetti<br />
del settore alimentare:<br />
l’iglidur FC 180, progettato<br />
appositamente per il contatto<br />
con gli alimenti (FC sta per<br />
“Food Contact”). Grazie al<br />
suo colore blu, questo materiale<br />
sarà facilmente identificabile<br />
da una semplice ispezione<br />
visiva e – grazie<br />
all’aggiunta di speciali additivi<br />
idonei e conformi per l’impiego<br />
nel settore alimentare –<br />
potranno anche essere rilevati<br />
al metaldetector. Sarà così<br />
possibile – in caso di fermo<br />
macchina – trovare e rimuovere<br />
dalla linea di produzione<br />
eventuali residui o frammenti<br />
da rottura, garantire la purezza<br />
del prodotto finale ed evitare<br />
gli ingenti costi che comportano<br />
generalmente i ritiri<br />
dal commercio. Il materiale è<br />
conforme FDA e UE 10/2011<br />
e, quindi, può essere utilizzato<br />
a diretto contatto con gli alimenti.<br />
“I valori ridotti di assorbimento<br />
di umidità e l’assenza<br />
di lubrificazione”, spiega Lars<br />
Braun, responsabile Food &<br />
Beverage in Igus GmbH,<br />
“sono ulteriori criteri che fanno<br />
di questo materiale una<br />
soluzione idonea per applicazioni<br />
nel settore dell’imballaggio,<br />
nell’industria alimentare<br />
e delle bevande”.<br />
Anche per i suoi supporti autoallineanti<br />
igubal, lo specialista<br />
in motion plastics utilizza<br />
un nuovo materiale rilevabile.<br />
Con una speciale combinazione<br />
di alloggiamenti in igumid<br />
FC e di calotte in iglidur<br />
FC180, anche i supporti<br />
autoallineanti igubal sono idonei<br />
per il contatto diretto con<br />
gli alimenti. Sesotec GmbH,<br />
azienda specializzata nella<br />
produzione di sistemi per il rilevamento<br />
tramite metaldetector<br />
per il settore alimentare,<br />
conferma le caratteristiche e la<br />
funzionalità di questi materiali.<br />
Passando il rilevatore di metalli<br />
Intuity su un nastro trasportatore<br />
è possibile<br />
identificare frammenti anche<br />
piccolissimi (0,0139 g per iglidur<br />
FC180 e 0,0157 g per igumid<br />
FC). Grazie all’impiego di<br />
questi materiali tribo-ottimizzati,<br />
i nuovi cuscinetti – oltre<br />
ad avere capacità ammortizzanti<br />
– sono anche resistenti<br />
alla corrosione e agli agenti<br />
chimici e possono quindi sopportare<br />
il lavaggio con acqua e<br />
detergenti. I produttori (e gli<br />
utilizzatori) di impianti per il settore<br />
alimentare possono dotare<br />
le loro macchine di cuscinetti<br />
Igus andando a scegliere da<br />
un’ampia selezione di possibili<br />
soluzioni; e risparmieranno.<br />
Perché i cuscinetti in plastica –<br />
essendo esenti da lubrificazione<br />
e da manutenzione – risultano<br />
più economici rispetto ai cuscinetti<br />
in acciaio inossidabile che<br />
richiedono l’aggiunta di lubrificanti<br />
speciali, conformi per il<br />
settore alimentare.<br />
Igus GmbH è produttore di sistemi<br />
per catene portacavi e di cuscinetti<br />
in polimero. Impresa a<br />
conduzione familiare con sede a<br />
Colonia (Germania), ha filiali in<br />
35 paesi e conta circa 4.150 dipendenti<br />
in tutto il mondo. Igus<br />
produce “motion plastics”, ovvero<br />
componenti plastici per<br />
l’automazione e gestisce ampi<br />
laboratori di test del settore per<br />
poter offrire soluzioni e prodotti<br />
innovativi, sviluppati in base alle<br />
esigenze del cliente.<br />
CY<br />
CMY<br />
K<br />
54<br />
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con Automation<br />
System, Lapp ha realizzato<br />
per Ing. Polin E C.,<br />
il cablaggio e le connessioni<br />
di una linea a ciclo continuo<br />
che produce 4.000 kg<br />
di biscotti all’ora.<br />
SISTEMA DI CABLAGGIO PER UNA<br />
LINEA DI PRODUZIONE BISCOTTI<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
56<br />
Forti delle precedenti collaborazioni e di una visione condivisa<br />
basata sulla qualità, Lapp e Ing. Polin E C. Spa mettono<br />
a fattor comune l’innovazione tecnologica, quale<br />
asset per ridurre il time to market di impianti connotati da<br />
standard superiori. delle prestazioni.<br />
Ing. Polin E C. Spa – tra le più grandi realtà industriali<br />
nell’ambito di forni e di macchine per la produzione di<br />
biscotti, pane e prodotti di pasticceria – si distingue sul<br />
mercato per la sua capacità di progettare e realizzare soluzioni<br />
su misura, a vantaggio di un’elevata produttività,<br />
continuità d’esercizio e ottimizzazione di tempi e costi.<br />
“Realizzare una linea per la produzione a ciclo continuo<br />
di biscotti, attiva 24h/7, in grado di garantire una produzione<br />
pari a 4.000 kg/h è la sfida accolta da Polin”, commenta<br />
l’ingegner Nicola Zenari, Direttore Acquisti di Ing.<br />
Polin E C. “Per questo nuovo impianto, destinato al mondo<br />
asiatico, la consulenza di Automation System ci ha<br />
condotto ad affidarci a Lapp in virtù delle prestazioni garantite<br />
in termini di qualità, riduzione dei fermi macchina<br />
e massima durata nel tempo dei sistemi di connessione e<br />
cablaggio”.<br />
In dettaglio, Automation System – realtà che dal 1999<br />
progetta e realizza soluzioni integrate di software e hardware<br />
per l’automazione industriale – ha progettato insieme<br />
a Lapp il sistema di cablaggio e le connessioni della<br />
linea composta da tre sezioni: 60 m di formatura, 104<br />
m di forno di cottura e 150 m di sistema di raffreddamento.<br />
Lapp ha risposto ad ogni esigenza della committenza<br />
fornendo, oltre ai cavi di controllo e comando ÖLFLEX ® e<br />
sistemi precablati per servo motori Ölflex Connect, un<br />
pacchetto completo di soluzioni Industrial Data<br />
Communication. Quest’ultimo comprende: cavi per trasmissione<br />
dati per il Networking industriale ETHERLINE ®<br />
Cat.5 per applicazioni Profinet, i relativi connettori indu-<br />
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componenti<br />
striali EPIC ® Data RJ45 e M12, patch<br />
Etherline e switch industriali Etherline<br />
Access. Infine, i prodotti Lapp sono<br />
una scelta ottimale ideale sia per la<br />
loro resistenza in ambienti aggressivi,<br />
come il Food&Beverage, sia per le<br />
loro certificazioni (IEC/EN, UL/UR,<br />
CSA, EAC), garanzia di un utilizzo in<br />
diversi ambiti applicativi.<br />
“Abbiamo proposto Lapp come fornitore,<br />
certi che la qualità e l’ampia<br />
gamma di prodotti avrebbero soddisfatto<br />
le specifiche esigenze di<br />
Polin per questo progetto,” afferma<br />
Massimo Urbani, titolare di<br />
Automation System Srl.“Lapp è per<br />
noi un partner ideale sia per la consulenza<br />
a elevato valore aggiunto<br />
nella selezione delle soluzioni più<br />
idonee, sia per la possibilità di acquistare<br />
online, con tempi brevi di<br />
consegna”.<br />
“La collaborazione sinergica dei nostri<br />
esperti con la committenza e i<br />
nostri partner – dichiara Marco<br />
Artoli, Product Manager di Lapp – è<br />
alla base del nostro modello organizzativo<br />
che trova il suo fondamento<br />
nella soddisfazione del cliente, quale<br />
parametro per misurare risultati e<br />
prestazioni. La ricerca di una qualità<br />
Esempi<br />
di linee industriali<br />
di Ing. Polin E C.<br />
Switch industriali<br />
Etherline<br />
Access, cavi<br />
per trasmissione<br />
dati per il<br />
Networking<br />
industriale<br />
Etherline e Patch<br />
Etherline di Lapp<br />
superiore è quello che ha unito Polin,<br />
Automation System e Lapp all’interno<br />
di questo sfidante progetto”.<br />
TECNOLOGIA DI CONNESSIONE<br />
Lapp fornisce prodotti per la tecnologia<br />
di connessione e distribuisce<br />
cavi elettrici, pressacavi, connettori<br />
e accessori per un ampio campo di<br />
applicazioni industriali,<br />
anche in ambito<br />
Industry 4.0. Integratore<br />
di sistemi e soluzioni su<br />
misura, vanta, inoltre,<br />
un servizio qualificato<br />
che costituisce il valore<br />
aggiunto.<br />
Azienda a conduzione<br />
familiare sin dalla sua<br />
fondazione nel 1959,<br />
conta a livello mondiale<br />
oltre 4.200 dipendenti,<br />
18 siti produttivi e oltre<br />
40 filiali commerciali, per un fatturato<br />
di 1.153 milioni di euro nel<br />
2017/18.<br />
La sede di Desio ospita un magazzino<br />
automatizzato collegato alle<br />
sedi logistiche europee del gruppo,<br />
per un totale di 40.000 referenze<br />
sempre disponibili, per consegne<br />
rapide e puntuali ovunque. Lapp<br />
opera in Italia nei seguenti settori:<br />
macchine e impianti, ingegneria<br />
industriale, industria alimentare,<br />
energia e mobilità.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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57
packaging<br />
IL PACKAGING MADE IN ITALY BRILLA A LAS VEGAS<br />
Dopo il successo ottenuto a Chicago nel<br />
2018, Ucima ha di nuovo varcato i confini<br />
statunitensi per approdare a Pack Expo, la<br />
fiera internazionale dedicata al processing<br />
e al packaging.<br />
La destinazione quest’anno è stata il<br />
Convention Center di Las Vegas, consueta<br />
location che accoglie la manifestazione negli<br />
anni dispari. Settima tappa prevista dal programma<br />
di promozione internazionale <strong>2019</strong><br />
dell’Associazione, la rassegna ha rappresentato<br />
un’ottima occasione di networking e<br />
una vetrina privilegiata per la tecnologia<br />
made in Italy, storicamente molto richiesta e<br />
apprezzata dal mercato a stelle e strisce.<br />
All’evento hanno partecipato oltre 50<br />
imprese italiane del settore, di cui 11<br />
all’interno della collettiva coordinata da<br />
ICE-Agenzia e Ucima. La piazza Italia,<br />
posta nella Upper South Hall del quartiere<br />
fieristico, ha ospitato le aziende Apsol,<br />
C&C Group, Emmeti, GFT Automazioni,<br />
Ghezzi & Annoni, NO.EL., Pasta<br />
Technologies Group, Senzani Brevetti,<br />
SIAD Macchine Impianti, Tiberpack e<br />
Torq Packaging.<br />
Presso la lounge istituzionale dell’associazione<br />
è stato distribuito l’ultimo numero<br />
della rivista Packmedia Selection in lingua<br />
inglese, con sezioni dedicate al design e alla<br />
progettazione, ai dati di mercato e all’innovazione<br />
tecnologica.<br />
Secondo i dati del Centro Studi Ucima, gli<br />
Usa risultano tra i principali importatori di<br />
macchine per l’imballaggio a livello globale,<br />
con un valore complessivo che nel 2018 ha<br />
toccato i 3,1 miliardi di euro (+11% rispetto<br />
al 2017). L’Italia si classifica il secondo maggior<br />
esportatore dietro la Germania con<br />
676,6 milioni di euro (+30,9% sul 2017) e<br />
una quota del 21,9% sul totale importato.<br />
Subito prima di Pack Expo il tour promozionale<br />
di Ucima ha fatto scalo anche in Nigeria dove<br />
si è svolta la fiera Propak West Africa che ha<br />
poi proseguito verso E-Pack Tech a Shanghai.<br />
BARATTOLI DI VERDURE FACILI DA APRIRE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
Il produttore spagnolo di verdure confezionate<br />
Cidacos ha collaborato con Crown Food Europe per<br />
migliorare l’esperienza dei consumatori con i suoi<br />
prodotti, adottando l’innovativa chiusura Orbit ® sulle<br />
sue linee di asparagi, pomodori e funghi, disponibili<br />
sul mercato portoghese e su quello spagnolo. Il<br />
processo di riempimento delle verdure in barattolo<br />
crea un vuoto che può rendere più difficile l’apertura,<br />
a causa delle pressioni necessarie per sollevare il<br />
coperchio, specialmente quando si maneggiano<br />
contenitori più grandi. Il design esclusivo della chiusura<br />
Orbit supera questa sfida, rendendola doppiamente<br />
facile da aprire rispetto alle chiusure convenzionali.<br />
Sviluppata in due parti, la chiusura è caratterizzata<br />
da un pannello centrale galleggiante sottovuoto,<br />
sigillato al barattolo, e da un anello esterno che protegge<br />
ulteriormente il prodotto e funge da dispositivo<br />
di apertura e richiusura. Una semplice rotazione<br />
allenta l’anello e rompe la guarnizione dalla mescola<br />
del rivestimento senza alcuna resistenza. Di conseguenza,<br />
la torsione o la pressione<br />
richiesta per aprire un barattolo è<br />
notevolmente ridotta.<br />
In Europa, i consumatori della fascia<br />
di età superiore ai 60 anni rappresentano<br />
il 25% della popolazione<br />
totale, una cifra che dovrebbe raggiungere<br />
il 34,1% entro il 2060. In<br />
Spagna, questa fascia rappresenta il<br />
26,5% della popolazione e dovrebbe<br />
raggiungere il 40% entro il 2060.<br />
Crown ha identificato la necessità di servire questa<br />
popolazione con un imballaggio funzionale e di facile<br />
utilizzo: lo sviluppo della chiusura Orbit è una<br />
delle innovazioni che ha introdotto sul mercato.<br />
“Siamo entusiasti della risposta del mercato da<br />
quando abbiamo adottato la chiusura Orbit per le<br />
nostre linee di verdure”, ha dichiarato Fernando<br />
Baroja, amministratore delegato di Cidacos.<br />
“I commenti dei nostri clienti sono la prova di un<br />
passaggio positivo per estendere questo tipo di chiusura<br />
ad altre gamme. Oltre a essere più pratica, la<br />
chiusura aggiunge un ulteriore livello di protezione<br />
in tutta la catena di fornitura, assicurando che i nostri<br />
prodotti arrivino nelle migliori condizioni possibili”.<br />
Dal punto di vista produttivo, la chiusura Orbit consente<br />
l’utilizzo di tappatrici simili e le stesse finiture<br />
del vetro: un vantaggio che ha consentito a Cidacos<br />
di continuare a usare i barattoli per l’imballaggio<br />
originale. Il marchio ha scelto chiusure da 63 mm e<br />
82 mm di diametro e, nel 2020, prevede di adottare<br />
la pluripremiata chiusura per il suo brand Seprolesa.<br />
58<br />
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packaging<br />
ROBOTICA PER L’IMBALLAGGIO DEL FUTURO<br />
Cama Group dimostra come le<br />
sue macchine e robot per il settore<br />
del packaging stanno cambiando<br />
il volto della tecnologia<br />
di packaging industry 4.0<br />
Con la sua gamma di macchine<br />
per l’imballaggio secondario e<br />
robot, il Gruppo è in rapida crescita,<br />
ogni anno, tra i fornitori di<br />
sistemi di packaging di fine linea<br />
a tecnologia avanzata, grazie a<br />
ai continui investimenti in soluzioni<br />
innovative.<br />
Sfruttando il suo know-how<br />
specializzato nel mercato del<br />
bakery e confectionery, unito<br />
alla sua gamma di linee di<br />
packaging, Cama ha prodotto<br />
soluzioni e impianti tecnologicamente<br />
avanzati per soddisfare<br />
le esigenze dei clienti più esigenti.<br />
Le macchine di Cama<br />
stanno ricevendo una reazione<br />
positiva da molti mercati diversi,<br />
grazie alla loro flessibilità e agli<br />
alti livelli di efficienza. Ad esempio,<br />
la serie delle macchine monoblocco<br />
IF hanno una robotica<br />
altamente spinta e soluzioni di<br />
automazione avanzate, che le<br />
consentono di essere classificate<br />
Smart Machines.<br />
La progettazione delle macchine<br />
della serie IF è stato un ottimo<br />
esempio di progettazione<br />
ingegneristica e utilizzo della<br />
tecnologia che ha funzionato in<br />
sinergia, risultando cosi una soluzione<br />
che avrà un grande successo<br />
di mercato.<br />
Con concetti di macchine all’avanguardia,<br />
Cama sta già determinando<br />
il ritmo in molti settori.<br />
L’azienda è nella posizione ideale<br />
per aiutare i clienti a far fronte<br />
alla creatività del marketing e<br />
ai crescenti obiettivi di sostenibilità.<br />
Cama sta facendo passi da gigante<br />
per imporsi anche nel<br />
settore lattiero-caseario, portando<br />
con sé tutta l’esperienza<br />
che ha acquisito da altri mercati<br />
ugualmente competitivi e orientati<br />
alla qualità. L’innovazione e<br />
la ricerca continua di soluzioni<br />
innovative fanno parte del DNA<br />
dell’azienda, supportato dal fatto<br />
che il 5% del fatturato annuo<br />
è investito in ricerca e sviluppo.<br />
In molti mercati è una strategia<br />
determinante, ed è così anche<br />
nel dairy che, attualmente costituisce<br />
l’11% del fatturato<br />
Cama.<br />
Il Gruppo, che offre linee complete<br />
di packaging con particolare<br />
enfasi sull’automazione, è<br />
in una buona posizione per capire<br />
come l’Industry 4.0 sta facendo<br />
avanzare il settore. In effetti,<br />
la gamma dell’azienda di<br />
macchine della serie “Break-<br />
Through Generation” (BTG)<br />
sono state progettate per essere<br />
“a prova di futuro”; le sue macchine<br />
intelligenti e interattive<br />
hanno funzioni di manutenzione<br />
predittiva e monitoraggio<br />
continuo per consentire agli<br />
operatori di migliorare costantemente<br />
l’efficienza.<br />
Ciò che Cama sta vedendo è<br />
una domanda crescente di implementazione<br />
di tecnologie<br />
relative alla simulazione (ingegneria<br />
virtuale / digital twin),<br />
integrazione di sistema (realtà<br />
aumentata virtuale) e monitoraggio<br />
delle condizioni.<br />
Per avere una linea di packaging<br />
perfetta devi avere anche intorno<br />
alla macchine condizioni<br />
perfette, quindi Cama è continuamente<br />
alla ricerca di strumenti<br />
e modi per ottimizzare le<br />
condizioni per l’operatore. Ad<br />
esempio, la società ha recentemente<br />
concluso un progetto in<br />
stretta collaborazione con uno<br />
dei suoi principali clienti nel settore<br />
alimentare per ridimensionare<br />
i componenti delle macchine<br />
al fine di ridurre il consumo<br />
energetico.<br />
Quale è il prossimo step per<br />
Cama? Sicuramente la risposta<br />
è Industry 4.0. Continuare a investire<br />
per rimanere all’avanguardia<br />
nell’innovazione in termini<br />
di ricerca e sviluppo.<br />
L’azienda apporta miglioramenti<br />
costanti alle macchine esistenti.<br />
Attualmente sta sviluppando<br />
una soluzione innovativa<br />
per prodotti stickpack che prevede<br />
macchine a caricamento<br />
verticale invece che orizzontale.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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59
materiali<br />
Ensinger torna a Cibus<br />
Tec, confermando<br />
la priorità strategica<br />
rivolta all’industria<br />
del food & beverage.<br />
La sua gamma<br />
di materiali risponde<br />
alle principali<br />
normative relative<br />
al contatto diretto<br />
con gli alimenti,<br />
nel segno della<br />
sicurezza e delle alte<br />
prestazioni.<br />
SEMILAVORATI PLASTICI PER<br />
LA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
Paolo Senatore,<br />
Country Manager<br />
di Ensinger Italia<br />
La lunga esperienza e la storica priorità strategica rivolta<br />
al comparto della lavorazione alimentare e dell’imbottigliamento<br />
hanno portato Ensinger Italia a decidere<br />
di tornare dopo una lunga assenza a Cibus Tec<br />
<strong>2019</strong> (22-25 ottobre - padiglione 2, stand J022), la<br />
manifestazione parmense dedicata alle tecnologie<br />
del food and beverage.<br />
“Grazie a una gamma ampia e varia, in grado di ottemperare<br />
a diverse esigenze, consentiamo ogni<br />
giorno ai nostri clienti di migliorare le proprie<br />
applicazioni. Da quasi 30 anni Ensinger è promotrice<br />
in Italia dell’uso di materiali plastici in<br />
grado di rispondere a normative e situazioni<br />
applicative supportando ogni cliente con il<br />
proprio specifico know-how”, ha affermato<br />
Paolo Senatore, Country Manager di<br />
Ensinger Italia.<br />
SICUREZZA E TRACCIABILITÀ<br />
La gamma di semilavorati plastici ideati da Ensinger per il<br />
settore alimentare risponde alle principali normative<br />
relative al contatto diretto con gli alimenti, come<br />
FDA, i Regolamenti CE 1935/2004, CE 2023/2006<br />
e UE 10/2011 (con test di migrazione eseguiti sui<br />
semilavorati) e anche le normative per il mercato<br />
cinese GB 4806.1-2016, GB 4806.6-2016 e GB<br />
9685-2016.<br />
Ensinger offre altresì un ulteriore strumento<br />
ai fini della tracciabilità completa<br />
dei componenti, grazie all’implementazione<br />
di un prodotto in<br />
POM-C naturale ora marcabile con<br />
laser UV. Difficile da stampare con i<br />
normali inchiostri e fino ad ora anche<br />
da marcare con laser, il POM-C<br />
60<br />
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materiali<br />
naturale è uno dei materiali plastici<br />
più utilizzati in questo settore.<br />
“Abbiamo quindi sviluppato il nuovo<br />
TECAFORM ® AH LM, una resina acetalica<br />
modificata che consente una<br />
marcatura laser con ottimo contrasto<br />
sui componenti tecnici, rispondendo<br />
anche ai severi requisiti normativi del<br />
settore alimentare”, ha spiegato<br />
Senatore.<br />
La marcatura laser è uno dei sistemi<br />
più affidabili in quanto permanente,<br />
a prova di contraffazione e chiaramente<br />
leggibile, oltre che rispondente<br />
a tutte le normative del settore.<br />
Inoltre, i componenti marcati laser<br />
sono facili da pulire e non presentano<br />
rischi di contaminazione, mentre le<br />
marcature a inchiostro sono spesso<br />
soggette a consunzione e dispersione<br />
durante il ciclo di vita del prodotto.<br />
Infine, oltre alla certificazione DIN EN<br />
ISO 9001, Ensinger GmbH produce i<br />
semilavorati plastici destinati al contatto<br />
con alimenti in conformità ai<br />
requisiti del regolamento CE<br />
2023/2006 sulle buone pratiche di<br />
fabbricazione (GMP) per materiali e<br />
oggetti del settore alimentare.<br />
UN’OFFERTA AMPIA<br />
E DI ALTO PROFILO<br />
Come conseguenza della sua notevole<br />
complessità e dell’alto contenuto<br />
tecnologico, l’industria della trasformazione<br />
alimentare presenta<br />
esigenze anche molto diverse: oltre<br />
al rigoroso controllo della migrazione<br />
di sostanze dal materiale plastico al<br />
cibo, requisito di legge, ai materiali<br />
plastici possono essere richieste caratteristiche<br />
come resistenza meccanica,<br />
chimica, leggerezza, facilità di<br />
trasformazione e, in molti casi, caratteristiche<br />
termiche elevate.<br />
Da questo punto di vista la gamma<br />
Ensinger dei materiali semilavorati<br />
TECA ® per l’alimentare si qualifica per<br />
un profilo di alto livello, con possibilità<br />
di impiego in applicazioni che richiedano<br />
temperature da -270°C a oltre<br />
+300°C.<br />
I materiali possono essere classificati<br />
nei seguenti sottoinsiemi:<br />
• materiali ad elevate prestazioni, con<br />
temperature di utilizzo permanente<br />
superiori ai 150°C e massima resistenza<br />
chimica;<br />
• materiali per ingegneria, per applicazioni<br />
con temperatura di esercizio in<br />
continuo da 100 a 150°C, con ottimo<br />
rapporto prestazioni-costo e un’ampia<br />
varietà di polimeri naturali e modificati;<br />
• materiali standard, che includono i<br />
polimeri con resistenza a temperature<br />
sino a 100°C.<br />
Lo stand Ensinger a Cibus Tec <strong>2019</strong><br />
sarà articolato in tre focus tematici<br />
con l’obiettivo di offrire uno sguardo<br />
immediato sulla propria offerta in risposta<br />
ai maggiori quesiti che l’industria<br />
della trasformazione alimentare<br />
deve affrontare.<br />
MATERIALI RILEVABILI CON METAL<br />
DETECTOR O DISPOSITIVI OTTICI<br />
Per rispondere all’esigenza di rilevamento<br />
di corpi estranei durante la lavorazione<br />
e il confezionamento degli alimenti,<br />
Ensinger propone semilavorati<br />
della serie ID, tutti conformi ai rigidi<br />
requisiti dell’industria alimentare e sottoposti<br />
ai test di migrazione previsti dal<br />
Reg. UE 10/2011 e approvati FDA.<br />
“In particolare, all’interno di questa<br />
famiglia di prodotti il Tecaform AH ID<br />
blue, si qualifica come il prodotto più<br />
affermato e diffuso sul mercato, garantendo<br />
elevata stabilità dimensionale<br />
e lavorabilità, elementi indispensabili<br />
per i componenti di precisione.<br />
L’elevata resistenza ai sanificanti e il<br />
basso assorbimento di umidità lo rendono<br />
quindi ideale per applicazioni<br />
Blocco ad aghi<br />
in Tecaform<br />
AH Blue<br />
per la lavorazione<br />
della carne<br />
ad ampio raggio nel settore alimentare”,<br />
chiarisce Senatore. Come gli<br />
altri materiali della linea “ID”, questa<br />
resina acetalica viene prodotta aggiungendo<br />
additivi detectabili in<br />
modo che, qualora avvenga la rottura<br />
di un componente durante la lavorazione<br />
degli alimenti, sia possibile<br />
identificare rapidamente ogni singolo<br />
frammento tramite un metal detector<br />
standard, spesso già presente<br />
in linea. La colorazione blu del materiale,<br />
inoltre, facilita il rilevamento<br />
ottico del frammento da parte dell’operatore<br />
o di una telecamera.<br />
I materiali speciali auto-lubrificanti<br />
sono modificati per migliorare le proprietà<br />
di scorrimento ed usura. È il<br />
caso, ad esempio, del Tecapet TF grey,<br />
il materiale plastico per ingegneria<br />
con il coefficiente di attrito più basso<br />
e il minimo assorbimento di umidità.<br />
Grazie ad una elevatissima stabilità<br />
dimensionale e alla bassa dilatazione<br />
termica, con temperature di utilizzo<br />
fino a 110 °C in continuo, si qualifica<br />
come il materiale più adatto per componenti<br />
di precisione, anche a contatto<br />
diretto con alimenti, vantando<br />
altresì prezzi altamente competitivi.<br />
I materiali speciali rinforzati con fibre<br />
di vetro, fibre di carbonio o microsfere<br />
di vetro sono caratterizzati da ottima<br />
rigidità e stabilità alle alte temperature.<br />
Uno dei prodotti principe di questa<br />
categoria è il Tecapeek GF30 natural<br />
in quanto è adatto ad applicazioni di<br />
isolamento termico ed elettrico fino a<br />
260°C, o a componenti che richiedono<br />
altissima resistenza meccanica con<br />
eccezionale stabilità dimensionale e<br />
tolleranze centesimali.<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
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61
materiali<br />
I film estensibili in PVC<br />
rappresentano una scelta<br />
sostenibile per l’imballaggio<br />
di alimenti freschi,<br />
non solo per le loro prestazioni<br />
tecniche, funzionali<br />
e ambientali, ma perché<br />
contribuiscono a ridurre<br />
l’impatto ambientale del cibo<br />
stesso, prolungandone<br />
la vita utile e riducendone<br />
al minimo lo spreco.<br />
a cura di<br />
Vinyl Films<br />
Sheets Europe<br />
MENO SPRECO DI CIBO<br />
CON LE PELLICOLE IN PVC<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />
62<br />
Un nuovo studio LCA conferma che le pellicole <strong>alimentari</strong><br />
in PVC preservano il cibo e contribuiscono a evitare<br />
sprechi <strong>alimentari</strong>, in linea con le priorità e gli obiettivi<br />
fissati dagli SDGs (Sustainable Development Goals,<br />
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) delle Nazioni Unite.<br />
Questo grazie ai loro vantaggi ambientali, fisici e meccanici<br />
che garantiscono un imballaggio sicuro e sostenibile.<br />
IL RUOLO DELL’IMBALLAGGIO<br />
Secondo stime recenti, i rifiuti <strong>alimentari</strong> nell’Europa dei<br />
28 ammontano a circa 88 milioni di tonnellate/anno, il<br />
20% del cibo totale prodotto. L’imballaggio svolge un<br />
ruolo cruciale nel contenere e proteggere il cibo lungo<br />
la catena di approvvigionamento fino al consumatore<br />
finale, riducendo gli sprechi <strong>alimentari</strong> nelle fasi di trasporto<br />
e stoccaggio.<br />
I film estensibili in PVC, in particolare, rappresentano una<br />
scelta sostenibile per l’imballaggio di alimenti freschi, non<br />
solo per le loro prestazioni tecniche, funzionali e ambientali,<br />
ma in generale perché contribuiscono a ridurre l’impatto<br />
ambientale del cibo stesso, prolungandone la vita<br />
utile e riducendone al minimo lo spreco, soprattutto a livello<br />
di consumatori e di rivendita dove si verificano le<br />
principali perdite nei Paesi più avanzati.<br />
Un’analisi del ciclo di vita delle pellicole in PVC prodotte<br />
dalle aziende associate a Vinyl Films & Sheets Europe<br />
(VFSE), realizzata nel 2018 dalla società di consulenza<br />
indipendente Life Cycle Engineering (LCE - www.lcengineering.eu),<br />
evidenzia i benefici forniti dai film estensibili<br />
in PVC in termini di spreco alimentare evitato e ridotto<br />
impatto ambientale.<br />
Lo studio LCA dimostra, ad esempio, che l’impatto ambientale<br />
relativo al GWP (Potenziale di Riscaldamento<br />
Globale) associato alla produzione di imballaggi (film in<br />
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materiali<br />
PVC e vaschetta in EPS) e al loro smaltimento<br />
a fine vita è minimo rispetto<br />
all’impatto del cibo confezionato.<br />
Considerazioni simili possono essere<br />
fatte anche per il consumo di energia<br />
e acqua. In altre parole, la pellicola<br />
alimentare in PVC consente di risparmiare<br />
molte più risorse di quante ne<br />
consumi.<br />
Confrontando i film estensibili in PVC<br />
con le alternative esistenti, lo studio<br />
LCA conferma che:<br />
• nonostante proprietà fisiche leggermente<br />
diverse, sia i film plastici alternativi<br />
che quelli in PVC sono in grado<br />
di fornire una protezione efficace e<br />
affidabile;<br />
• mentre il GWP (Potenziale di<br />
Riscaldamento Globale, cioè il potenziale<br />
contributo al cambiamento climatico<br />
dovuto alla quantità di gas<br />
serra rilasciata dai processi della catena<br />
produttiva) è sostanzialmente allineato<br />
per entrambi i tipi di film, i<br />
consumi di risorse fossili e CED<br />
(Fabbisogno Energetico Complessivo,<br />
ovvero l’energia diretta e indiretta<br />
consumata lungo la catena produttiva)<br />
sono inferiori per il PVC.<br />
Inoltre, uno dei principali vantaggi dei<br />
film in PVC è l’elevata permeabilità al<br />
vapore acqueo rispetto alle alternative<br />
esistenti. Questa caratteristica è<br />
particolarmente importante nell’imballaggio<br />
di prodotti freschi come<br />
verdure o carne. Una ridotta permeabilità<br />
al vapore, infatti, può portare<br />
alla formazione di condensa che favorisce<br />
la proliferazione di batteri e<br />
microrganismi, oltre ad alterare il<br />
prodotto da un punto di vista qualitativo<br />
e sensoriale.<br />
Infine, la riconosciuta eccellente lavorabilità<br />
dei film trasparenti in PVC<br />
utilizzati nell’industria alimentare o<br />
dalla grande distribuzione genera ulteriori<br />
benefici in termini di minore<br />
manutenzione dei macchinari, minor<br />
consumo e spreco di materiali, e uso<br />
efficiente di risorse naturali.<br />
Attraverso la loro partecipazione a<br />
VinylPlus ® – il programma decennale<br />
di sostenibilità dell’industria euro-<br />
pea del PVC – i membri di VFSE stanno<br />
contribuendo attivamente a<br />
migliorare la sostenibilità della filiera<br />
del PVC.<br />
In termini di riduzione dell’impatto<br />
ambientale delle materie prime – che<br />
secondo lo studio LCA rappresenta<br />
oltre l’80% dell’impatto totale dei<br />
film estensibili in PVC – gli obiettivi<br />
dell’Impegno Volontario VinylPlus<br />
includono:<br />
• la riduzione del 20% nel consumo<br />
di energia per la produzione di PVC<br />
resina entro il 2020;<br />
• lo sviluppo della metodologia ASF<br />
(Impronta di Sostenibilità degli<br />
Additivi) per valutare l’uso sostenibile<br />
degli additivi.<br />
Inoltre, i membri di VFSE non utilizzano<br />
sostanze ad alto rischio<br />
(SVHC) della “candidate list” del<br />
Reach e sono impegnati a migliorare<br />
costantemente l’impatto ambientale<br />
delle formulazioni.<br />
Le pellicole <strong>alimentari</strong> in PVC sono<br />
completamente riciclabili: oltre il<br />
90% dei rifiuti generati nel processo<br />
produttivo viene riciclato internamente<br />
o esternamente. Poiché il<br />
riciclo di film estensibili post-uso è<br />
attualmente più difficile a causa<br />
delle carenze nei sistemi di raccolta<br />
Le pellicole<br />
<strong>alimentari</strong><br />
in PVC sono<br />
completamente<br />
riciclabili<br />
Contributo funzionale delle pellicole<br />
<strong>alimentari</strong> in PVC<br />
Riduzione dello spreco alimentare<br />
Preservazione degli alimenti<br />
Sicurezza alimentare (bassa proliferazione<br />
batterica)<br />
Vita più lunga sullo scaffale<br />
Minor rischio di contaminazione<br />
Materie prime, formulazioni e produzione<br />
Consumo energetico ridotto<br />
Uso sostenibile degli additivi<br />
No SVHC<br />
Ridotto utilizzo di risorse fossili<br />
Riciclo<br />
Riciclo di 800.000 t/a entro il 2020<br />
Risparmio di CO 2<br />
da riciclo di PVC<br />
e della possibile contaminazione da<br />
residui di alimenti, i membri di VFSE<br />
contribuiscono agli schemi di raccolta<br />
e riciclo di VinylPlus con l’obiettivo<br />
di riciclare 800.000 tonnellate/anno<br />
di PVC entro il 2020,<br />
nonché a studi e ricerche per flussi<br />
di rifiuti in PVC difficili da raccogliere<br />
e/o riciclare.<br />
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DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />
Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Franco Bray, Explorer, Davide Duregon, Giuseppe Tamburini<br />
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In questo numero abbiamo parlato di...<br />
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2G 33<br />
ABS FOOD 33<br />
AIR LIQUIDE 15<br />
ALBASYSTEM 11<br />
ANTARES VISION 1, 12<br />
AROMATA GROUP 29<br />
ASSICA 18<br />
ATLAS COPCO 17, 32<br />
AUTOMATION SYSTEM 56<br />
BASF AGRICULTURAL SOLUTIONS 19<br />
BÖSCH BODEN SPIES 31<br />
BRUNO WOLHFARTH BATTENTE DI 1A COP., 52<br />
BÜHLER 9, 22<br />
CAMA GROUP 59<br />
CIBUS TEC 8, 26<br />
CIDACOS 58<br />
CONSORZIO DI TUTELA CIOCCOLATO DI MODICA IGP 42<br />
CROWN FOOD EUROPE 58<br />
EGO 31<br />
EIOM<br />
3A COP.<br />
ENDRESS+HAUSER 40<br />
ENEA 14<br />
ENSINGER 60<br />
FRIEND OF THE SEA 18<br />
FT SYSTEM 12<br />
GIUSTO FARAVELLI 3<br />
GMI FLUORTECNO<br />
INSERTO<br />
ICOTEK 54<br />
IGUS 54<br />
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ING. POLIN E C. 56<br />
INNOVA MARKET INSIGHTS 55<br />
INTERPROGETTI EDITORI 43, 51<br />
IPACK-IMA 28<br />
IVSI 16<br />
L’ACQUACHIARA 18<br />
LA MARCA 15<br />
LAPP 56<br />
LEISTER 38<br />
LR INDUSTRIES 27<br />
METTLER-TOLEDO 39<br />
MONTENEGRO 15<br />
OLEIFICIO ZUCCHI 16<br />
POMPE CUCCHI 25<br />
PRUFTECHNIK 39<br />
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Direttore responsabile: Simone Ghioldi<br />
Finito di stampare il 16/10/<strong>2019</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />
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