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Tecnologia alimentari n°7 Ottobre 2019

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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sommario<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 OTTOBRE <strong>2019</strong><br />

2<br />

4 In copertina<br />

Innovare per continuare a crescere<br />

Un nuovo ampliamento da 3 mila metri quadrati e la riorganizzazione<br />

di operazioni e metodologia di lavoro consentiranno a Salvatore Robuschi<br />

di supportare e proseguire l’intensa crescita registrata in questi anni.<br />

22 “L’industria agisca ora per un futuro sostenibile”<br />

Ai Networking Days, Bühler ha mostrato di essere pronta a raccogliere la sfida<br />

della sostenibilità alimentare e ha spronato in questa direzione il mondo delle<br />

imprese. L’azienda ha già messo a punto la prima piattaforma cloud dedicata<br />

all’industria del cibo e dei mangimi, che aiuta ad aumentare i raccolti, abbattere<br />

gli scarti e migliorare la sicurezza degli alimenti.<br />

26 Cibus Tec: la piattaforma made in italy delle tecnologie<br />

per la filiera alimentare<br />

Si apre con la presenza di più di 3.000 Top Buyer e un aumento del 25%<br />

dell’area espositiva, la 52esima edizione della fiera internazionale di Parma<br />

dedicata al packaging alimentare e al food processing. Tra le novità <strong>2019</strong> ci<br />

saranno le tecnologie dedicate al beverage e quelle per l’industria dolciaria.<br />

40 Un’insalata 4.0<br />

Un punto fondamentale sul quale il mercato delle verdure pone le basi per<br />

sviluppare un prodotto appetibile dal punto di vista commerciale è dato dalla<br />

particolare attenzione in termini di sicurezza alimentare.<br />

52 Qualità d’acciaio per prodotti delicati e viscosi<br />

A Cibus Tec Wolhfarth mostrerà un’elettropompa con inverter a bordo impegnata<br />

nel trattamento di un fluido molto denso e viscoso. Mentre l’azienda continua ad<br />

alzare i livelli di igienicità delle sue soluzioni.<br />

IN COPERTINA<br />

Innovare per continuare a crescere (A. Bignami, E. De Vecchis) 4<br />

EDITORIALE<br />

Parma torna capitale della food technology (A. Bignami) 8<br />

ATTUALITÀ E APPUNTAMENTI<br />

Meno zucchero per contrastare l’obesità (Explorer) 10<br />

Notizie attualità 14<br />

“L’industria agisca ora per un futuro sostenibile” 22<br />

APPUNTAMENTI<br />

Cibus Tec: la piattaforma made in italy delle tecnologie<br />

per la filiera alimentare 26<br />

Notizie appuntamenti 28<br />

INGREDIENTI<br />

Notizie ingredienti 31<br />

ENERGIA<br />

Notizie energia 32<br />

GLOBAL WATCH<br />

Chewing gum: tanti ingredienti in una gomma 34<br />

pag. 22<br />

pag. 40<br />

pag. 4<br />

pag. 26<br />

pag. 52<br />

SCIENZA & TECNOLOGIA, MACCHINE<br />

Fra proprietà nutrizionali e funzionalità (F. Bray) 36<br />

Notizie macchine 38<br />

SICUREZZA<br />

Un’insalata 4.0 (D. Duregon) 40<br />

Notizie sicurezza 42<br />

IMPIANTI<br />

Impianti per conserve di pomodoro: un settore in crescita altalenante<br />

(G. Tamburini) 44<br />

COMPONENTI<br />

Qualità d’acciaio per prodotti delicati e viscosi (A. Bignami) 52<br />

Notizie componenti 54<br />

Sistema di cablaggio per una linea di produzione biscotti 56<br />

PACKAGING E MATERIALI<br />

Notizie packaging 58<br />

Semilavorati plastici per la trasformazione alimentare 60<br />

Meno spreco di cibo con le pellicole in PVC 62<br />

RUBRICHE<br />

Elenco inserzionisti 64


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Salvatore Robuschi<br />

in copertina<br />

Un nuovo ampliamento<br />

da 3 mila metri quadrati<br />

e la riorganizzazione<br />

di operazioni e metodologia<br />

di lavoro consentiranno<br />

a Salvatore Robuschi di supportare<br />

e proseguire l’intensa crescita<br />

registrata in questi anni.<br />

Pompe<br />

serie RBB con<br />

girante a canali su<br />

un impianto di<br />

concentrazione<br />

pomodoro<br />

di Alessandro<br />

| Bignami<br />

ed Eva De Vecchis<br />

INNOVARE PER CONTINUARE<br />

A CRESCERE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

4<br />

L’ampliamento della struttura, gli investimenti tecnologici<br />

e il miglioramento dell’organizzazione produttiva sono<br />

alcuni dei punti con cui Salvatore Robuschi, affermato<br />

brand italiano nella produzione di pompe centrifughe,<br />

intende supportare la fase di crescita che sta vivendo da<br />

diversi anni. In questa logica di innovazione si colloca la<br />

figura di Gabriele Violi, in forza all’azienda da un anno e<br />

mezzo con il ruolo di Operations Manager.<br />

Michele Battistelli, responsabile commerciale Italia, ci presenta<br />

il nuovo manager e ci introduce nel clima di positivo<br />

fermento che sta attraversando l’azienda: “Salvatore<br />

Robuschi ha una lunga e grande storia, essendo stata<br />

fondata nel 1935”, spiega Battistelli. “Una buona parte<br />

degli operatori lavora con noi da molti anni. Abbiamo<br />

pensato fosse il momento giusto per rinnovare l’organizzazione<br />

produttiva, in modo da tenere il passo della costante<br />

crescita che registriamo da tempo e adeguarci dal<br />

punto di vista strutturale. In Gabriele Violi, che ha un<br />

background fortemente tecnico, la società ha individuato<br />

la figura trasversale di cui aveva bisogno, in grado di rafforzare<br />

il dialogo fra ufficio tecnico e area commerciale e<br />

di aprire così il mondo della produzione alle nuove esigenze<br />

e ai cambiamenti del mercato”.<br />

INVESTIMENTI IN PERSONE E STRUTTURA<br />

L’incremento di produzione ha evidenziato la necessità<br />

di ampliare il personale specializzato e di avviare un ricambio<br />

generazionale per affiancare o sostituire le figure<br />

esperte, che dopo decenni di lavoro in azienda stanno<br />

via via raggiungendo l’età della pensione. Gli investimenti<br />

di Salvatore Robuschi, in realtà, stanno interessando<br />

non solo lo staff, ma lo stesso stabilimento che è in<br />

fase di ampliamento e verrà esteso aumentando la superficie<br />

di circa 3 mila metri quadrati. Una parte del<br />

nuovo capannone sarà dedicata alla riorganizzazione di<br />

spedizioni, imballi e ricambi; un’altra area ospiterà invece<br />

il centro test, ricerche e sviluppo con una nuova vasca<br />

di collaudo di 200 metri cubi, un impianto per portate<br />

fino a 2000 m 3 /h e la possibilità di provare pompe verticali<br />

fino a 6 metri di lunghezza. Nel centro sarà a dispo-<br />

www.interprogettied.com


Salvatore Robuschi<br />

sizione un locale per seguire i test e<br />

per le attività didattiche. “Il potenziamento<br />

dell’area collaudo è la risposta<br />

a una precisa esigenza del<br />

mercato, che richiede in modo sempre<br />

più frequente test specifici sulle<br />

macchine prima della consegna”,<br />

interviene il responsabile delle operazioni<br />

Gabriele Violi. Infine, il capannone<br />

destinerà una superficie di<br />

1000 metri quadrati all’installazione<br />

di un nuovo impianto di verniciatura<br />

robotizzata gestito secondo i<br />

criteri di Industria 4.0, che consentirà<br />

di dimezzare i tempi di questa<br />

fase produttiva e garantirà una qualità<br />

di finitura ancora maggiore. “Si<br />

tratta di un investimento che servirà<br />

a supportare lo sviluppo dell’azienda<br />

nei prossimi 5-10 anni”, commenta<br />

Violi.<br />

L’obiettivo del management è quello<br />

di concludere i lavori, inclusa l’installazione<br />

dell’impianto di verniciatura,<br />

entro la fine del 2020. “Una volta a<br />

regime, la nuova struttura aumenterà<br />

l’efficienza e potrà incrementare del<br />

20% i volumi produttivi a parità di<br />

operatori diretti impiegati”, rivela l’Operations<br />

Manager.<br />

Questa maggiore efficienza servirà<br />

a mantenere il trend degli ultimi<br />

anni e a rafforzare la presenza sul<br />

mercato sia italiano che estero, che<br />

oggi genera mediamente il 40% del<br />

fatturato.<br />

IL RINNOVAMENTO DELLA<br />

METODOLOGIA DI LAVORO<br />

L’attenzione di Salvatore Robuschi<br />

alle persone si modula su diversi<br />

fronti: la formazione per gli operatori<br />

di ogni area, alcune iniziative di<br />

welfare aziendale e di coinvolgimento<br />

delle famiglie dei dipendenti<br />

(come il Family Day di fine settembre),<br />

ma anche il rinnovamento della<br />

metodologia di lavoro. Un aspetto,<br />

quest’ultimo, su cui Gabriele Violi<br />

punta molto. “I principi a cui faccio<br />

riferimento sono sostanzialmente<br />

quelli della lean production. È evidente<br />

che, in un’azienda con una<br />

storia così lunga e importante, i<br />

cambiamenti devono essere introdotti<br />

gradualmente. Stiamo favorendo<br />

la piena collaborazione tra gli<br />

operatori, che invitiamo al confronto,<br />

in modo che possano arrivare<br />

sempre più spesso a partecipare alla<br />

risoluzione dei problemi. Siamo convinti<br />

che ogni miglioramento va<br />

calibrato rispettando le<br />

identità delle persone<br />

e le dinamiche della<br />

realtà in cui viene<br />

apportato.<br />

Nell’ottica della flessibilità<br />

e del miglioramento<br />

rientra l’utilizzo<br />

di monitor di<br />

linea che consentono<br />

agli operatori l’accesso, in<br />

tempo reale, alla documentazione<br />

aggiornata del singolo ordine e agli<br />

schemi di montaggio delle macchine<br />

customizzate. Anche la dematerializzazione<br />

e la progressiva eliminazione<br />

della carta in azienda fanno<br />

parte di questo rinnovamento.<br />

DALLA PARTE DEL CLIENTE<br />

Negli ultimi anni, l’azienda ha investito<br />

molto in strumenti che consento-<br />

Pompe serie RBB<br />

con girante a<br />

canali su impianto<br />

trattamento acque<br />

reflue<br />

Pompe serie<br />

RSM con girante<br />

arretrata<br />

su impianto<br />

di evaporazione/<br />

concentrazione<br />

sottovuoto<br />

no al cliente di avere informazioni<br />

rapide, precise e dettagliate. In questo<br />

progetto rientrano il sistema di<br />

selezione e configurazione abbinato<br />

alla gestione dei disegni che sono<br />

scaricabili autonomamente in 5 formati<br />

e automaticamente aggiornati<br />

ad ogni variazione fatta dall’ufficio<br />

tecnico. I formati scaricabili dal sito<br />

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5<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>


Salvatore Robuschi<br />

POMPE INNOVATIVE E AD ALTO<br />

RENDIMENTO ENERGETICO<br />

Sin dall’inizio della sua attività, 84<br />

anni fa, Salvatore Robuschi si è dedicata<br />

alla realizzazione di prodotti<br />

di alta qualità, in particolare di pompe<br />

innovative per tecnologie di costruzione,<br />

campi d’applicazione e<br />

modularità dei componenti.<br />

L’utilizzo della microfusione nella<br />

costruzione di molti particolari (tra<br />

cui le giranti), unitamente al ruolo<br />

centrale della loro progettazione, ha<br />

consentito la realizzazione di macchine<br />

con elevati rendimenti energetici<br />

e bassi valori di NPSH. Prerogative<br />

dell’azienda sono una pronta assistenza<br />

tecnico-commerciale, la rapiinternet<br />

sono: DWG, DXF, IDW, PDF,<br />

STEP. Inoltre, nell’ottica di un progetto<br />

ambizioso che rientra nell’obiettivo<br />

di miglioramento continuo delle performance<br />

aziendali, Salvatore<br />

Robuschi sta sviluppando un programma<br />

integrato tra il gestionale<br />

SAP e il selettore (lo strumento che<br />

attualmente genera le curve prestazionali<br />

di ogni singola macchina) che<br />

sarà in grado di effettuare le selezioni<br />

delle pompe sia a livello prestazionale<br />

che dimensionale e che diventerà<br />

uno strumento altamente evoluto in<br />

grado di dare un valore aggiunto a<br />

tutta la rete vendita e commerciale.<br />

Pompa serie RGL<br />

con girante aperta<br />

su impianto<br />

di flottazione<br />

LA CONSULENZA<br />

E L’AFFIANCAMENTO NELLA SCELTA<br />

È inutile parlare di pompe ad alta efficienza<br />

se a causa di errato dimensionamento,<br />

scelta dei materiali o dei<br />

componenti queste generano inefficienze<br />

o costi non previsti. Un gruppo<br />

Pompe serie RBB<br />

con girante<br />

a canali su<br />

impianto di<br />

concentrazione<br />

pomodoro<br />

Pompa serie RDL con girante chiusa<br />

su impianto di sterilizzazione/pastorizzazione<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

6<br />

di tecnici-commerciali di grande<br />

esperienza e costantemente formati<br />

sulle pompe e le varie tipologie di impianti<br />

sono a disposizione dei clienti<br />

per collaborare alla miglior scelta. Dal<br />

lato dei prodotti, la gamma di idrauliche,<br />

materiali ed esecuzioni è tale da<br />

poter individuare la soluzione ottimale<br />

per ogni applicazione.<br />

Per guidare il cliente nella scelta della<br />

macchina più adatta, oltre al lavoro<br />

dei tecnici commerciali è disponibile<br />

il sito www.salvatorerobuschi.com,<br />

che si presenta come utile strumento<br />

di lavoro per l’utente finale, e dal<br />

quale è possibile, previa registrazione,<br />

scaricare i disegni dimensionali in<br />

3d delle varie esecuzioni.<br />

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Salvatore Robuschi<br />

Rendering che<br />

mostrano l’entità<br />

dell’imminente<br />

ampliamento<br />

dello stabilimento<br />

di Salvatore<br />

Robuschi a Parma<br />

Pompa verticale<br />

lunga 7,5 m<br />

e una parte del<br />

team tecnico<br />

commerciale<br />

e degli operatori<br />

di produzione<br />

dità nelle consegne e una grande<br />

flessibilità nell’affrontare esigenze<br />

immediate.<br />

La produzione comprende pompe<br />

centrifughe con girante chiusa o<br />

aperta secondo DIN 24255-ISO<br />

2858-5199-PN16, pompe a girante<br />

arretrata con passaggio integrale,<br />

pompe a canali, pompe multistadio.<br />

Tutte, ad esclusione di quest’ultime<br />

realizzate solo in ghisa, sono costruite<br />

in acciaio inossidabile e in leghe<br />

speciali. Nella produzione è contemplata<br />

una serie leggera e più economica<br />

costruita in AISI 316 con portate<br />

fino a 150 m 3 /h.<br />

Le pompe centrifughe dell’azienda<br />

coprono molti settori industriali, tra<br />

cui l’alimentare negli impianti di lavaggio<br />

e trasporto idraulico, evaporazione/concentrazione,<br />

distillerie,<br />

enologia, trattamento acque e reflui<br />

speciali, macellazione e allevamenti,<br />

produzione biogas, impianti<br />

dissalazione.<br />

CANTILEVER PER FLUIDI ABRASIVI<br />

E AGGRESSIVI<br />

La vocazione dell’azienda all’innovazione<br />

si manifesta anche nella linea<br />

di pompe centrifughe di tipo verticale<br />

cantilever, in grado di lavorare<br />

nelle condizioni più gravose. Si tratta<br />

di una pompa senza cuscinetti o<br />

bronzine immersi nel liquido e senza<br />

tenute meccaniche o bussole di guida,<br />

destinata ad applicazioni in pozzetti,<br />

serbatoi e vasche contenenti<br />

liquidi contaminati o carichi.<br />

Caratteristica importante di questa<br />

pompa è la possibilità di funzionare<br />

a secco senza alcun danneggiamento.<br />

Poiché si adesca automaticamente<br />

quando il liquido ritorna nel pozzetto<br />

e copre la girante, questa<br />

pompa è in grado di lavorare anche<br />

senza controlli di livello.<br />

Le Cantilever di Salvatore Robuschi<br />

possono lavorare per oltre 40.000 ore<br />

senza interventi meccanici di manutenzione.<br />

La versione ATEX, priva di<br />

parti di strisciamento e a rischio di<br />

attrito rende semplice l’installazione<br />

nelle aree classificate Ex.<br />

POMPE CENTRIFUGHE<br />

AD ASSE VERTICALE<br />

A fianco delle pompe cantilever e a<br />

completamento della gamma, occupano<br />

un posto molto importante le<br />

pompe ad asse verticale disponibili<br />

per tutti i tipi di idrauliche (chiusa,<br />

aperta, canali e arretrata) e per lunghezze<br />

fino ad oltre 6 m.<br />

Ampia personalizzazione dei vari sistemi<br />

di supporto e lubrificazione<br />

delle bronzine nonché della scelta<br />

dei materiali permettono di utilizzarle<br />

in un’ampia gamma di applicazioni<br />

impiegandole per il pompaggio di<br />

acque di drenaggio da pozzetti di<br />

raccolta, recupero condense, trasferimento<br />

liquidi aggressivi, acque cariche,<br />

fanghi ecc.<br />

Sono ideali per tutte le applicazioni<br />

dove è necessario installare le pompe<br />

direttamente su serbatoi o vasche sia<br />

in aree sicure che ATEX.<br />

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7<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>


editoriale<br />

Eeditoriale<br />

|di Alessandro Bignami<br />

PARMA TORNA CAPITALE<br />

DELLA FOOD TECHNOLOGY<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

8<br />

Parma torna al centro dell’attenzione del mondo agroalimentare con una manifestazione che sembra aver finalmente<br />

riguadagnato l’autorevolezza di un tempo. Apre i battenti un Cibus Tec che ha l’ambizione di offrire una<br />

piattaforma davvero completa delle soluzioni per l’industria alimentare e delle bevande: dagli ingredienti alle tecnologie<br />

di trasformazione, dal confezionamento alla logistica. Le aziende, già dalla scorsa edizione ma questa volta<br />

in modo ancora più evidente, stanno rispondendo all’appello con la loro massiccia partecipazione, mostrando fiducia<br />

in questo progetto. Risposte che non si esprimono solo nei numeri, comunque rilevanti, ma anche nel livello<br />

degli espositori e soprattutto nel ritorno di nomi importanti che si erano provvisoriamente allontanati da una fiera<br />

di cui non riconoscevano più la capacità attrattiva. Era necessario d’altronde che Parma, per ciò che rappresenta<br />

nella storia culturale e produttiva del cibo italiano, tornasse a essere la vetrina d’eccellenza per le tecnologie destinate<br />

alla filiera. Anche alla luce dei dati dell’ultima edizione, sono attesi oltre 35 mila visitatori (di cui il 67% esponenti<br />

di industrie <strong>alimentari</strong> e il 17% di distributori internazionali) da oltre 100 paesi, che avranno l’opportunità di<br />

conoscere le innovazioni e le idee di più di mille espositori.<br />

L’impegno di rinnovamento profuso negli ultimi anni, dopo il periodo più difficile della crisi, e la collaborazione<br />

strategica intrapresa con Koelnmesse – organizzatore tedesco di diversi eventi dell’alimentare come Anuga, Anuga<br />

FoodTec, ISM e Prosweets – hanno riportato Cibus Tec nel novero dei grandi appuntamenti internazionali legati al<br />

food, e in particolare all’innovazione tecnologica per il settore.<br />

I temi chiave dell’edizione <strong>2019</strong> sono inevitabilmente legati alla sfida della sostenibilità e al contributo che la tecnologia<br />

può dare alla costruzione di una filiera alimentare rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali, ma al contempo<br />

in grado di essere accessibile da una popolazione mondiale che nei prossimi decenni vivrà un drastico incremento.<br />

Ecco perché sotto i riflettori figurano l’applicazione della rivoluzione digitale nella trasformazione, nella sicurezza<br />

e nella logistica dei prodotti <strong>alimentari</strong>, così come lo studio di soluzioni per un packaging più sostenibile.<br />

Chi insomma vuole capire cosa sta succedendo, dal punto di vista tecnologico, in uno dei comparti industriali<br />

più importanti del nostro paese e non solo, può trovare a Parma gli spunti e le informazioni di cui ha concretamente<br />

bisogno per costruire il futuro della propria azienda e del settore.<br />

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ChoCoat.<br />

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ricoperti con qualunque<br />

tipo di cioccolato.<br />

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flessibilità. Garantisce prodotti perfettamente<br />

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a rapidi cambi di ricetta, minimizzando i tempi di<br />

fermata e le perdite di prodotto.<br />

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trend<br />

Dopo le bibite, è il turno<br />

degli snack dolci di essere<br />

al centro del dibattito<br />

sulla promozione<br />

di un’alimentazione<br />

equilibrata e meno ricca<br />

di zuccheri tanto che<br />

in alcuni paesi europei<br />

inclusa l’Italia si stanno<br />

studiando forme di<br />

tassazione sul loro<br />

consumo.<br />

Foto Pixabay<br />

di<br />

Explorer<br />

MENO ZUCCHERO<br />

PER CONTRASTARE L’OBESITÀ<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

10<br />

Da ormai decenni lo zucchero dei prodotti <strong>alimentari</strong> è<br />

oggetto di studi e ricerche, data la particolare correlazione,<br />

in particolare, con i problemi di sovrappeso e obesità.<br />

Oggi, sono sempre più interessati a questo ingrediente<br />

non solo i medici, ma anche chi ha la<br />

responsabilità di gestire le aziende <strong>alimentari</strong> e, di riflesso,<br />

ciò che consumiamo.<br />

Fino ad oggi, erano le bibite ad essere sotto controllo per<br />

la riduzione di contenuti di saccarosio. I principali produttori<br />

mondiali si sono mossi infatti sostituendo lo zucchero<br />

con i dolcificanti intensivi. Recentemente è aumentata la<br />

pressione anche sui prodotti solidi, a partire dagli snack<br />

dolci. Questo perché ci si è resi conto che, tra i prodotti<br />

ad alta diffusione, sono quelli che mostrano la maggiore<br />

concentrazione di zucchero. Ecco perché anche in Italia si<br />

sta valutando l’introduzione di una tassa sugli snack, che<br />

potrebbe avere un forte impatto sui consumi, con l’obiettivo<br />

di un più deciso contrasto alla obesità.<br />

LO STUDIO SVOLTO NEL REGNO UNITO<br />

Un recente studio nel Regno Unito rileva che una tassa<br />

sugli snack come i biscotti, le merendine e i prodotti a base<br />

di cioccolato, costituirebbe una misura più efficiente per<br />

ridurre l’obesità e aumentare le entrate dello Stato, rispet-<br />

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trend<br />

bibite produrrebbe, rispetto ai cibi<br />

solidi, una riduzione di circa un terzo<br />

all’anno. Interessante rilevare che<br />

questi dati sarebbero più evidenti per<br />

le persone appartenenti a ceti sociali<br />

a basso reddito, che risultano più affetti<br />

da obesità, anche perché è la<br />

categoria in cui c’è la più forte tendenza<br />

a ricorrere allo snack come alternativa<br />

al pasto.<br />

Composizioni medie, in termini<br />

di percentuale di zucchero<br />

Bibite 10%<br />

Biscotti 20%<br />

Caramelle 40%<br />

Cioccolato 35%<br />

Merendine 25%<br />

Gelati 15%<br />

to alla tassazione dei soli prodotti liquidi.<br />

In particolare lo studio dimostra<br />

che una tassa del 20% sui<br />

prodotti solidi sarebbe due volte più<br />

efficace che la stessa applicata sulle<br />

bibite e che determinerebbe una riduzione<br />

dei consumi, nel Regno<br />

Unito, di 8900 calorie/anno per persona,<br />

corrispondente a circa una riduzione<br />

di peso corporeo di 1,3 kg.<br />

La stessa imposizione fiscale per le<br />

Foto Ulrike Leone -<br />

Pixabay<br />

GLI ITALIANI CONSUMANO<br />

27 KG DI ZUCCHERO ALL’ANNO<br />

Gli zuccheri di derivazione industriale<br />

sono prodotti finalizzati alla dolcificazione<br />

alimentare. Tra questi, le molecole<br />

più utilizzate sono: saccarosio<br />

(zucchero da tavola), maltosio, fruttosio<br />

e glucosio.<br />

Secondo Crea in Italia si consumano<br />

27 kg di zucchero all’anno, impegnando<br />

così non solo la linea ma il<br />

fegato e il cuore.<br />

Per smascherare la presenza e quan-<br />

tità di zucchero, talvolta non dichiarato,<br />

recentemente due giovani ricercatori<br />

francesi hanno creato un<br />

account Instagram “sucrez vos fraises”<br />

dal quale, fornendo la descrizione<br />

e composizione del prodotto industriale,<br />

è possibile conoscere<br />

l’esatta presenza di zucchero.<br />

Le tecnologie avanzate del web imperversano,<br />

ma una saggia, elementare<br />

attenzione alla propria salute manca<br />

ancora e purtroppo le statistiche non<br />

accennano a miglioramenti.<br />

www.interprogettied.com<br />

www.aspecindustry.it<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

11


news [fatti, persone, aziende]<br />

La sede centrale di Antares<br />

Vision a Travagliato (BS)<br />

ANTARES VISION ACQUISISCE FT SYSTEM E SI ESPANDE NEL BEVERAGE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

Una nuova tappa nel percorso di Antares<br />

Vision in direzione della diversificazione<br />

strategica del business è stata quella di aver<br />

perfezionato un accordo per l’acquisizione<br />

del 100% di FT System Srl, società italiana<br />

con sede ad Alseno (Piacenza), che si occupa<br />

del controllo e dell’ispezione nell’industria del<br />

beverage. L’accordo è stato sottoscritto tra<br />

Antares Vision e i soci di FT System, Arol Spa,<br />

Fabio Forestelli e Ferdinando Tuberti, titolari<br />

di una quota pari, rispettivamente, all’80%,<br />

al 10% e al 10% del capitale sociale di FT<br />

System. Il prezzo per l’acquisizione delle quote<br />

rappresentative del 100% del capitale di<br />

FT System (Equity Value) è di 67,7 milioni di<br />

euro.<br />

Con questo procedimento, Antares Vision<br />

ha assunto il controllo di FT System e, indirettamente,<br />

delle società da quest’ultima<br />

controllate in Francia e Stati Uniti e del relativo<br />

business svolto dalle divisioni operanti in<br />

Messico, Brasile, UK, Spagna, Cina e India.<br />

Il portafoglio clienti FT System conta oltre<br />

duemila imprese in 60 Paesi con circa 5.200<br />

macchine installate; include grandi multinazionali<br />

produttrici di acqua, soft drink, liquori,<br />

birra e vini e OEM (produttori ed integratori<br />

di linee di imbottigliamento).<br />

FT System ha fondato la propria crescita investendo<br />

nello sviluppo di tecnologie innovative<br />

e brevettate come, per esempio, il Robo<br />

QCS, una stazione di controllo di qualità non<br />

distruttiva e completamente automatizzata,<br />

integrata nella linea di produzione.<br />

Per il periodo 1 gennaio - 31 dicembre <strong>2019</strong> si<br />

prevedeva che FT System registrasse ricavi per<br />

oltre 26 milioni di euro (di cui circa 18 originati<br />

all’estero), un Ebitda di 6 milioni di euro e un<br />

EBIT di 5,7 milioni di euro. Alla data del closing<br />

la FT System ha registrato una posizione finanziaria<br />

netta di circa 8 milioni di euro.<br />

I fondatori di Antares Vision Massimo Bonardi<br />

(a sinistra) ed Emidio Zorzella<br />

FT System permetterà ad Antares Vision di<br />

ampliare l’offerta di prodotto nell’industria<br />

del beverage, grazie al patrimonio di knowhow<br />

ed expertise detenuto dalla società; di<br />

estendere ulteriormente la presenza geografica,<br />

acquisendo attività in nuovi paesi<br />

(Messico, Cina, UK e Spagna, oltre che Usa,<br />

Francia, Brasile e India in cui Antares Vision è<br />

già presente); di aumentare la penetrazione<br />

di mercato, beneficiando della consolidata<br />

base clienti e forza commerciale della società;<br />

di sviluppare il cross selling, integrando<br />

soluzioni di tracciatura e gestione intelligente<br />

dei dati.<br />

Nel contesto dell’operazione di acquisizione<br />

Antares Vision, FT System e Arol hanno inoltre<br />

sottoscritto un accordo volto all’istituzione di<br />

una partnership industriale, con il precipuo<br />

obiettivo di costruire un vantaggio competitivo<br />

sul mercato grazie a un’offerta completa:<br />

controllo e ispezione per soddisfare gli standard<br />

di qualità; tracciabilità del prodotto lungo<br />

la filiera per garantire la trasparenza; gestione<br />

intelligente dei dati di produzione per massimizzare<br />

l’efficienza.<br />

Fabio Forestelli e Ferdinando Tuberti continueranno<br />

a operare in FT System come amministratori,<br />

assicurando la continuità della gestione<br />

aziendale e accompagnando il progetto<br />

di sviluppo alla base dell’accordo con Antares<br />

Vision.<br />

“L’accordo con FT System ci permetterà di<br />

dare il via a un progetto di sviluppo nell’industria<br />

del beverage unico per ampiezza e qualità<br />

dell’offerta e per estensione geografica”,<br />

ha dichiarato Emidio Zorzella, CEO di Antares<br />

Vision. “La nostra strategia di diversificazione<br />

delle industrie di riferimento si basa anche<br />

sull’individuazione di partner come FT System<br />

che uniscano solido know-how, esperienza e<br />

capacità d’innovazione tecnologica”.<br />

“Abbiamo trovato in Antares Vision le qualità<br />

ideali per poter dare impulso alla nostra crescita”,<br />

ha dichiarato Fabio Forestelli, amministratore<br />

delegato di FT System. “Sono certo<br />

che insieme potremo valorizzare il nostro potenziale<br />

e costruire un vantaggio competitivo<br />

solido nell’industria del beverage in Italia e<br />

all’estero”.<br />

12<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

ENEA PREMIATA PER GLI STUDI SULL’AGRICOLTURA VERTICALE<br />

Per gli studi innovativi nel campo delle<br />

Vertical Farm, le serre verticali basate sulla<br />

coltivazione idroponica di specie vegetali<br />

senza consumo di suolo e ricorso a pesticidi,<br />

Enea ha ricevuto il premio ALBA. Assegnato ogni due anni<br />

dall’Associazione per il Lifestyle, il Benessere e l’Alimentazione<br />

(ALBA), il riconoscimento è stato ritirato dalla ricercatrice Enea<br />

Gabriella Funaro.<br />

“La Vertical Farm rappresenta una delle soluzioni dell’agricoltura<br />

del terzo millennio per la produzione di ortaggi fuori<br />

suolo, multistrato, a ciclo chiuso integrale, cioè con riciclo<br />

totale dell’acqua e dei fertilizzanti, in ambiente protetto e<br />

climatizzato, senza utilizzo di pesticidi e insetticidi”, dichiara<br />

Gabriella Funaro. “Trattandosi di una vera e propria fattoria<br />

La ricercatrice di Enea<br />

Gabriella Funaro<br />

che si sviluppa in verticale e che nasce dall’idea<br />

di concepire la coltivazione come un’attività indipendente<br />

dal terreno, ci permette di promuovere<br />

l’agricoltura del futuro tendenzialmente a<br />

impatto zero sulle risorse”.<br />

Oltre a richiedere meno spazio rispetto a una<br />

coltivazione tradizionale, le coltivazioni all’interno<br />

della Vertical Farm non necessitano di<br />

suolo, ma solo di acqua e di elementi nutritivi.<br />

“Questo sistema chiamato idroponico consente<br />

alle piante di crescere in substrati alternativi<br />

alla terra – come ad esempio la torba pressata,<br />

l’argilla espansa o la lana di roccia – con minimi<br />

quantitativi di acqua a riciclo continuo nella<br />

quale sono disciolte soluzioni nutritive”.<br />

“La crescita delle piante è assicurata dall’illuminazione<br />

a LED che replica le condizioni naturali e accelera<br />

la fotosintesi clorofilliana. Attraverso Ri-Genera si vuole promuovere<br />

la riconversione di edifici dismessi nelle città in serre<br />

verticali a km 0”. L’iniziativa Ri-Genera verrà presentata ufficialmente<br />

al convegno “Città a misura di futuro – Rigenerazione<br />

e sviluppo” che si terrà a Padova il 16 ottobre <strong>2019</strong>. In questa<br />

occasione Enea metterà a disposizione due sistemi di vertical<br />

farming denominati BoxXLand e Arkeofarm, entrambi adatti<br />

all’installazione in edifici esistenti e messi a punto insieme a<br />

Idromeccanica Lucchini.<br />

LATTIERO CASEARIO: UN GRANDE SETTORE, MA IN LIEVE FLESSIONE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

È uno dei settori più importanti del sistema<br />

agroalimentare nazionale di cui, con<br />

un fatturato pari a 16,3 miliardi di euro,<br />

detiene il primato nell’ambito industriale<br />

(il 12%).<br />

Eppure, i dati sui consumi delle famiglie<br />

italiane elaborati dall’Ismea indicano un<br />

trend in flessione negli ultimi anni, come<br />

ha confermato la lettura diffusa in occasione<br />

di Cheese, a Bra, la manifestazione<br />

internazionale dedicata ai formaggi<br />

a latte crudo di qualità organizzata da<br />

Slow Food e Città di Bra con il contributo<br />

della Regione Piemonte.<br />

Infatti, secondo l’Istituto di studi e servizi<br />

per il mercato agricolo e alimentare, la<br />

spesa sostenuta dalle famiglie italiane<br />

per i consumi domestici di latte e derivati<br />

è progressivamente diminuita nell’ultimo<br />

quinquennio (-4% tra il 2014 e il<br />

2018). La flessione dei consumi domestici<br />

è proseguita anche nel 2018 (-1,3%<br />

rispetto al 2017 in termini di spesa), confermando<br />

il lattiero caseario come uno<br />

dei settori più critici dell’agroalimentare.<br />

In particolare, continua a essere penalizzante<br />

per la filiera la contrazione dei<br />

consumi di formaggi (-1,9% in volume<br />

e -1,2% in valore tra il 2017 e il 2018),<br />

troppo spesso oggetto di attacchi.<br />

A fronte di un generalizzato calo dei<br />

consumi domestici, i dati Ismea rilevano<br />

inoltre segmenti molto dinamici, in virtù<br />

delle caratteristiche qualitative in termini<br />

di tipicità e tradizione come nel caso<br />

dei formaggi Dop-Igp. Al contrario dei<br />

prodotti più “indifferenziati”, come formaggi<br />

spalmabili, mozzarella vaccina,<br />

latte uht standard, che non incontrano<br />

le preferenze di consumo delle famiglie<br />

italiane, mostrando una forte contrazione.<br />

Giocano un ruolo importante<br />

nell’indirizzare la scelta dei consumatori<br />

la maggiore attenzione agli aspetti<br />

salutistici e al benessere, la maggiore<br />

responsabilità verso le sorti del pianeta,<br />

il legame con il territorio di origine dei<br />

prodotti e la consapevolezza del fatto<br />

che ciò che è buono per gli animali lo<br />

è anche per la salute di chi si nutre del<br />

cibo che da essi deriva.<br />

Foto Alessandro Vargiu / Archivio Slow Food<br />

14<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

AIR LIQUIDE TRIPLICHERÀ LA FORNITURA DI AZOTO A LA MARCA<br />

È stato siglato un contratto a lungo termine<br />

tra Air Liquide Italia e La Marca,<br />

marchio riconosciuto come ambasciatore<br />

del Prosecco, per la fornitura di azoto.<br />

Per supportare tale accordo, Air Liquide<br />

Italia ha costruito il primo impianto europeo<br />

per l’autoproduzione di azoto nonché<br />

le relative infrastrutture, installato in<br />

una tenuta vinicola, a Oderzo (Treviso).<br />

L’accresciuta capacità produttiva consentirà<br />

a La Marca di ottimizzare la produzione<br />

del suo Prosecco Doc e del Conegliano<br />

Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e<br />

soddisfare la crescente domanda internazionale<br />

per i suoi vini.<br />

Air Liquide triplicherà così la sua fornitura<br />

a La Marca per un volume pari a 600 m 3 di<br />

azoto l’ora che verrà utilizzato per applicazioni<br />

di inertizzazione, un processo volto a<br />

evitare il contatto del vino con l’ossigeno<br />

presente nell’aria al fine di preservarne le<br />

qualità originali. Air Liquide propone, infatti,<br />

per le aziende del settore, Aligal, una<br />

gamma completa di gas puri e miscele di<br />

gas che preservano il colore naturale e il<br />

sapore di cibi e bevande freschi, inibendo<br />

al contempo il deterioramento dovuto<br />

a ossidazione, batteri e muffe. Aligal<br />

è conforme alla norma ISO 9001: 2015<br />

(trasporto, stoccaggio e consegna) e alle<br />

normative HACCP per la sicurezza igienica<br />

degli alimenti.<br />

Il nuovo impianto on-site garantirà a La<br />

Marca una fornitura di azoto sicura, flessibile<br />

e affidabile, oltre a benefici per la<br />

popolazione locale e l’ambiente. La produzione<br />

di azoto direttamente sul posto<br />

consentirà infatti l’eliminazione di circa<br />

100 camion che precedentemente trasportavano<br />

il gas su strada.<br />

“Air Liquide è orgogliosa di far parte di<br />

questo progetto e di collaborare con<br />

un esperto del settore vinicolo come La<br />

Marca”, ha dichiarato Francesco Agostino,<br />

direttore generale di Air Liquide Italia.<br />

“Questo accordo a lungo termine e gli investimenti<br />

nel Veneto dimostrano ulteriormente<br />

la forte posizione di Air Liquide nel<br />

mercato Food & Beverage e il suo impegno<br />

nel fornire ai clienti soluzioni sostenibili e di<br />

alta qualità per soddisfare le loro crescenti<br />

esigenze”.<br />

> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistemi completi<br />

ZSK Mv PLUS di CoPerion.<br />

La MigLiore teCnoLogia Per<br />

L’eStrUSione aLiMentare.<br />

+ Trattamento molto delicato dei prodotti per la massima qualità<br />

+ Design igienico: telaio di sostegno aperto<br />

+ Tempi di fermo macchina ridotti dovuti alla<br />

pulizia rapida ed efficiente<br />

+ Accessibilità ottimale<br />

+ Velocità viti fino a 1800 giri al minuto<br />

L’estrusore ZSK per alimenti di Coperion è un prodotto di altissima qualità al più alto livello tecnico. È conosciuto<br />

per la sua capacità di trattare delicatamente i prodotti alle massime prestazioni produttive. Ulteriori<br />

informazioni sull’estrusore ZSK Mv PLUS: www.coperion.com/food-extruders<br />

Montenegro S.r.l.<br />

Via Volturno, 37<br />

20861 Brugherio (MB)<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

15


news [fatti, persone, aziende]<br />

LA SOSTENIBILITÀ IN CIMA AL MANIFESTO DELL’IVSI<br />

L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI)<br />

ha partecipato al Salone della CSR e dell’innovazione<br />

sociale, durante il quale si è parlato<br />

molto della sostenibilità del settore dei<br />

salumi, attraverso il Manifesto dei Valori<br />

IVSI, una carta che enuncia 7 principi (storia<br />

e tradizione, Informazione e cultura, qualità<br />

e sostenibilità, legame con il territorio, stile<br />

di vita italiano, gioco di squadra e orientamento<br />

al futuro), valori e caratteristiche<br />

che fungono da linea guida per le aziende<br />

che decidono di aderirvi e sottoscriverlo. Il<br />

Manifesto, ideato e presentato nel 2018 al<br />

Salone della CSR, ha già raccolto 17 aziende<br />

e ha in cantiere diversi progetti tutti atti a<br />

promuovere un modello etico di una nuova<br />

cultura di impresa.<br />

IVSI ha coinvolto circa 700 consumatori<br />

(69% donne, 31% uomini) con un questionario<br />

centrato sui valori che esprime il<br />

Manifesto, da cui emerge che la sostenibilità<br />

è un tema chiave, fondamentale per orientarsi<br />

negli acquisti per l’86% degli intervistati;<br />

che l’attenzione posta nel conoscere<br />

il più possibile di un prodotto, così come<br />

sulle aziende che si scelgono è un fattore<br />

importante per il 64%, quasi 2 persone su<br />

3. Netta è anche la convinzione che sia importante<br />

conoscere l’impatto di un’azienda<br />

sulla comunità del suo territorio, in termini di<br />

occupazione, impegno sociale, servizi resi (il<br />

73% ha risposto “molto importante”), una<br />

dimensione spesso esclusa dalle tabelle che<br />

prendono in considerazione solo l’impatto<br />

ambientale, ecologico ed energetico.<br />

Inoltre, è stato confermato dai consumatori<br />

l’elemento di novità assoluta che rappresenta<br />

il Manifesto IVSI: oltre il 69% non ha mai<br />

sentito parlare di un documento simile, il primo<br />

a coinvolgere un intero settore in maniera<br />

volontaria, con l’obiettivo di stimolare un<br />

cambiamento culturale all’interno del tessuto<br />

produttivo, per arrivare ad una maggiore<br />

consapevolezza e ad azioni concrete che migliorino<br />

l’etica e l’impatto di un settore merceologico.<br />

L’IVSI da più di trent’anni diffonde<br />

la conoscenza degli aspetti produttivi, economici,<br />

nutrizionali e culturali dei salumi, sia<br />

in Italia che all’estero. Oggi il consumatore è<br />

sicuramente cambiato, è più attento ai temi<br />

della nutrizione e del benessere; sente la<br />

necessità di informarsi riguardo alle materie<br />

prime ed anche sull’intera filiera produttiva.<br />

La sottoscrizione al Manifesto da parte delle<br />

aziende appartenenti a IVSI è volontaria e<br />

autonoma, ma non priva di meccanismi di<br />

controllo.<br />

LA FILIERA 4.0 DI OLEIFICIO ZUCCHI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

16<br />

Il primo esempio innovativo nell’agroalimentare è<br />

stato quello di Oleificio Zucchi che, grazie al progetto<br />

di filiera 4.0, è stato in grado di valorizzare sia la<br />

tracciabilità dell’origine e la sostenibilità (ambientale,<br />

sociale, economica), sia gli aspetti di prodotto relativi<br />

alle caratteristiche nutrizionali e salutistiche dell’olio<br />

extravergine da olive, rendendo la trasparenza della<br />

filiera già possibile ed accessibile per il consumatore.<br />

Questo il cuore dell’intervento di Diego Ghisoni, direttore<br />

Trade di Oleificio Zucchi, che ha raccontato<br />

tutti gli aspetti del complesso progetto in occasione<br />

di FestivalFuturo, dal titolo “Nuove tecnologie e innovazione<br />

nell’alimentazione (trasparenza della filiera)”.<br />

Grazie allo sviluppo di un portale dedicato, infatti, si è<br />

potuto raccogliere un enorme quantitativo di dati relativi<br />

a tutte le fasi della filiera, notoriamente complessa<br />

e frammentata: ciò ha permesso una comunicazione<br />

più trasparente verso il consumatore finale, che attraverso<br />

il QR code posto sull’etichetta può conoscere<br />

ora tutte le informazioni sull’olio acquistato e il suo<br />

percorso produttivo. Un preciso impegno all’insegna<br />

della sostenibilità, che l’azienda ha intrapreso in un<br />

momento in cui altri erano i trend del comparto, e<br />

l’ha portata alla creazione della prima Certificazione<br />

di Sostenibilità per l’intera filiera dell’Olio Extravergine<br />

d’Oliva, fondata su un capitolato di oltre 150 requisiti.<br />

“Il consumatore sceglie in maniera consapevole i<br />

prodotti da acquistare, e riteniamo che sia fondamentale<br />

dargli la possibilità di conoscere in dettaglio<br />

ciò che compra”, commenta Alessia Zucchi, AD di<br />

Oleificio Zucchi. “Per questo abbiamo deciso di investire<br />

nell’innovazione tecnologica e proporre un<br />

nuovo modo di fare filiera, che superi le divisioni del<br />

comparto per garantire la massima trasparenza sulle<br />

origini del prodotto, dal campo alla tavola. È per noi<br />

un piacere poter presentare il nostro lavoro in una<br />

cornice come quella di FestivalFuturo, in cui poter<br />

confrontare le nostre idee con quelle di chi, come<br />

noi, investe le proprie energie per promuovere una<br />

vita sana e sostenibile”.<br />

www.interprogettied.com


news [fatti, persone, aziende]<br />

Aria 100% oil-free<br />

certificata ISO 22000<br />

Ideali per il settore food & beverage, i nuovi<br />

compressori oil-free di Atlas Copco garantiscono aria<br />

compressa priva di qualunque contaminante, proteggendo<br />

qualità, purezza e sicurezza del prodotto finale.<br />

La possibilità di trattare l’aria compressa (essiccazione<br />

fino a -70°C PDP) e la generazione di azoto attraverso<br />

la tecnologia PSA, completano lo scopo di fornitura.<br />

Sistemi di piping in AISI, parte del portafoglio Atlas Copco,<br />

consentono installazioni anche di impianti chiavi in<br />

mano con certificazione PED di insieme.<br />

atlascopco.it - contactcenter.ct@it.atlascopco.com


news [fatti, persone, aziende]<br />

ASSICA: “SIAMO PREOCCUPATI PER IL SETTORE SUINICOLO”<br />

“La situazione del settore suinicolo è molto<br />

preoccupante: senza adeguamenti dei<br />

prezzi finali è a rischio la nostra filiera”, afferma,<br />

Nicola Levoni, presidente di Assica,<br />

Associazione Industriali delle Carni e dei<br />

Salumi, aderente a Confindustria.<br />

Questo grido di allarme arriva dopo un lungo<br />

periodo in cui si è assistito ad un rincaro della<br />

carne suina dovuta principalmente al forte aumento<br />

della domanda in Cina a seguito della<br />

rapida diffusione della peste suina africana<br />

(PSA), malattia che colpisce esclusivamente i<br />

suini e non ha alcuna implicazione per l’uomo<br />

ma la cui diffusione può essere fermata unicamente<br />

con l’abbattimento dei capi infetti. Per<br />

capire la proporzione del danno, basti pensare<br />

che in Cina sono presenti 440 milioni di maiali<br />

e che questa epidemia ne ha decimato oltre il<br />

20%. Un danno quindi ingente e non paragonabile<br />

a nessuna altra situazione verificatasi<br />

precedentemente.<br />

In un mercato come quello europeo, caratterizzato<br />

da consumi deboli (le prime stime<br />

della Commissione parlano di un -1,4% nel<br />

<strong>2019</strong>) e da una produzione di carne suina<br />

stabile è difficile immaginare dinamiche dei<br />

prezzi più favorevoli almeno fino al 2020,<br />

Il presidente di Assica, Nicola Levoni<br />

quando la produzione di carni suine dovrebbe<br />

tornare a crescere, compensando almeno<br />

in parte la maggiore domanda estera.<br />

In un quadro come quello che si va delineando,<br />

caratterizzato da prezzi della materia<br />

prima persistentemente elevati e da consumi<br />

interni deboli è indubbio che a soffrire<br />

saranno soprattutto Paesi caratterizzati da<br />

una più spiccata vocazione per la trasformazione.<br />

È questo il caso dell’Italia.<br />

“Per l’industria di trasformazione, infatti, il costo<br />

della materia prima rappresenta in genere<br />

circa il 50% e in alcuni casi il 75% del costo<br />

totale di produzione”, dichiara il presidente<br />

Levoni. “Incrementi come quelli che si stanno<br />

registrando, +40% da marzo a oggi, rischiano,<br />

se non riconosciuti, di mandare in tilt il<br />

sistema. L’industria manifatturiera appare in<br />

questo momento compressa fra i prezzi alti<br />

della materia prima e le richieste di contenimento<br />

dei prezzi di vendita per sostenere i<br />

consumi. Queste condizioni mettono seriamente<br />

a rischio non solo l’eccellenza qualitativa<br />

delle nostre produzioni di salumeria, ma<br />

la continuità stessa delle produzioni e la stabilità<br />

produttiva dei salumifici e in ultima istanza<br />

dell’intera filiera di produzione.”<br />

“Le dinamiche in corso suggeriscono la<br />

necessità di procedere urgentemente ad<br />

un confronto con tutte le componenti della<br />

filiera, dall’allevatore al consumatore,<br />

affinché venga preservata la qualità di un<br />

patrimonio ricco di cultura, tradizioni e storia<br />

come quello rappresentato dalla grande<br />

varietà dei salumi italiani”.<br />

L’ACQUACHIARA CERTIFICATA DA FRIEND OF THE SEA<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

L’azienda produttrice italiana di<br />

molluschi e altri prodotti ittici,<br />

L’Acquachiara Srl, ha ottenuto<br />

la certificazione per la produzione<br />

di frutti di mare sostenibili da<br />

Friend of the Sea: lo standard di<br />

certificazione globale per prodotti<br />

e servizi che rispettano e<br />

proteggono l’ambiente marino.<br />

“L’Acquachiara è felice di vedere<br />

il suo impegno nella difesa<br />

dell’ambiente marino”, ha dichiarato<br />

Paolo Bray, direttore di Friend<br />

of the Sea. “Con questa certificazione,<br />

stanno dimostrando come<br />

funziona la sostenibilità nella catena<br />

di approvvigionamento dei<br />

pescatori indipendenti”.<br />

L’Acquachiara si trova a Chioggia,<br />

nella regione di Venezia, che è tra<br />

i centri di pesca più attivi e produttivi<br />

d’Italia. La società è cresciuta<br />

fino a diventare uno dei principali<br />

fornitori di pesce fresco e frutti di<br />

mare in Italia e in Europa grazie<br />

alla sua vasta gamma di prodotti<br />

e alla cura che mette nei suoi prodotti<br />

e clienti.<br />

“Abbiamo sempre mirato alla<br />

ricerca di prodotti di qualità<br />

provenienti da fornitori italiani<br />

ed esteri al fine di soddisfare le<br />

esigenze dei nostri clienti, che<br />

sono pescherie, grossisti e supermercati”,<br />

ha detto un portavoce<br />

di L’Acquachiara. “Per questo<br />

motivo, la nostra posizione nel<br />

mercato nazionale ed europeo<br />

si è rafforzata, grazie al nostro<br />

modo di lavorare, che deve essere<br />

scrupoloso e seguire i più alti<br />

standard di qualità”. L’azienda è<br />

specializzata in crostacei, in particolare<br />

cozze. Comprano solo da<br />

pescatori di fiducia direttamente<br />

o dai principali fornitori europei.<br />

L’Acquachiara gestisce anche un<br />

moderno impianto di depurazione,<br />

che garantisce alta qualità per<br />

il consumatore.<br />

18<br />

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news [fatti, persone, aziende]<br />

CAMBI AI VERTICI DI BASF<br />

AGRICULTURAL SOLUTIONS<br />

All’interno della nuova organizzazione<br />

Emea della divisione<br />

Basf Agricultural Solutions cresce<br />

il ruolo di Alberto Ancora.<br />

Dopo 7 anni alla guida della<br />

struttura italiana e dell’area<br />

Sud Europa, assume l’incarico<br />

di vice presidente della nuova<br />

subregione che comprende<br />

in aggiunta ai Paesi dell’area<br />

mediterranea – Italia, Spagna,<br />

Aires. Da 15 anni in Basf, di<br />

cui gli ultimi 10 nella divisione<br />

Agricultural Solutions, Bas ha<br />

ricoperto ruoli di crescente responsabilità:<br />

è stato Senior Key<br />

Account Manager per i prodotti<br />

agrofarmaci e sementi<br />

per i paesi Paraguay, Uruguay<br />

e Bolivia e Global Marketing<br />

Manager per il segmento degli<br />

insetticidi. È in Italia dal 2018,<br />

100% Antiossidanti<br />

Naturali<br />

Da sinistra:<br />

Alberto Ancora,<br />

Vice President APE<br />

South, ed Eric Bas,<br />

Country Manager<br />

Italia della divisione<br />

Basf Agricultural<br />

Solutions<br />

C<br />

Portogallo, Grecia e Israele – anche<br />

Turchia, Iran, Africa e Medio<br />

Oriente.<br />

Contestualmente, Eric Bas succede<br />

ad Alberto Ancora quale<br />

nuovo Country Manager della<br />

Divisione Agricultural Solutions<br />

per l’Italia. 40 anni, argentino,<br />

ha maturato una solida esperienza<br />

nel settore ricoprendo<br />

incarichi internazionali sia in<br />

ambito marketing che vendite.<br />

Nel nuovo ruolo Basf, forte<br />

del solido approccio segnato<br />

dal suo predecessore, guiderà<br />

il team verso le nuove sfide ed<br />

opportunità del mercato, con<br />

l’obiettivo di rispondere sempre<br />

meglio alle esigenze di distributori<br />

e agricoltori italiani.<br />

Eric Bas è laureato in ingegneria<br />

industriale presso<br />

la Universidad Nacional de<br />

Rosario (Santa Fe) con un MBA<br />

alla IAE Business School dell’Universidad<br />

Austral di Buenos<br />

dove prima dell’attuale incari-Cco<br />

ha ricoperto il ruolo di Head<br />

of Marketing Italy.<br />

K<br />

Con una popolazione in rapida<br />

crescita, il mondo dipende<br />

sempre più dalla nostra capacità<br />

di sviluppare e mantenere<br />

un’agricoltura sostenibile e<br />

ambienti sani. In collaborazione<br />

con gli agricoltori, i professionisti<br />

del settore agroindustriale,<br />

gli esperti nella gestione degli<br />

infestanti e molti altri, il ruolo<br />

dell’azienda è quello di contribuire<br />

a rendere ciò possibile.<br />

Questo è il motivo per cui vuole<br />

investire nei settori di ricerca<br />

e sviluppo e in un portafoglio<br />

molto ampio, che comprende<br />

sementi e tratti genetici, difesa<br />

delle colture chimica e biologica,<br />

gestione dei terreni, salute<br />

delle colture, antiparassitari e<br />

agricoltura digitale. Nel 2018<br />

la divisione ha generato un fatturato<br />

di 6,2 miliardi di euro.<br />

M<br />

Y<br />

CM<br />

MY<br />

CMY<br />

Miscele antiossidanti a base di<br />

tocoferoli in sinergia con<br />

estratti vegetali<br />

TOCOBIOL ®<br />

BLENDS<br />

TOCOBIOL ® ER<br />

Antiossidante naturale da tocoferoli con<br />

Estratto di Rosmarino.<br />

TOCOBIOL ® XT<br />

Antiossidante naturale da tocoferoli con<br />

estratto di Tè Verde.<br />

NON Genetically Modified Organism<br />

GMO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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19


news [fatti, persone, aziende]<br />

AL SANA L’ITALIA SI CONFERMA LEADER DEL BIOLOGICO<br />

Sana è il salone internazionale del biologico<br />

e del naturale organizzato da BolognaFiere<br />

in collaborazione con AssoBio e FederBio,<br />

con i patrocini del Ministero dell’ambiente<br />

e della tutela del territorio e del mare e del<br />

Ministero delle politiche agricole <strong>alimentari</strong>,<br />

forestali e del turismo e con il supporto di<br />

ITA, Italian trade agency e il contributo di<br />

Cosmetica Italia.<br />

Nel corso dell’edizione <strong>2019</strong>, l’evento ha<br />

rafforzato il proprio ruolo di capitale del biologico<br />

e del naturale. A confermarlo sono<br />

stati la presenza di 1.000 aziende espositrici,<br />

950 novità di prodotto, 60.000 m 2 di<br />

area espositiva e un’incisiva partecipazione<br />

di buyer internazionali che hanno dato vita<br />

ad una agenda di oltre 2.500 incontri.<br />

alimentare, alle agromafie, al falso Made in<br />

Italy, al lavoro irregolare in tutte le sue forme.<br />

L’incremento dei terreni destinati alle<br />

coltivazioni biologiche è un buon segno ma<br />

non è l’unico”.<br />

I numeri del biologico italiano sono la testimonianza<br />

della dinamicità del settore: in<br />

Italia sono quasi 2 milioni gli ettari di superfici<br />

agricole a coltura bio (+3% rispetto al<br />

2017, 15,5% della SAU nazionale), il Paese<br />

è primo esportatore dell’Unione europea (2<br />

miliardi di fatturato annuo) ed è ai vertici<br />

mondiali per il numero di aziende che trasformano<br />

prodotti biologici.<br />

“La ricerca di ulteriori canali distributivi per<br />

i prodotti biologici è alla base di una nuova<br />

iniziativa di BolognaFiere, in grado di facilita-<br />

BolognaFiere, propongono per impostare<br />

una strategia all’altezza delle sfide che<br />

abbiamo di fronte”, ha dichiarato Maria<br />

Grazia Mammuccini, presidente FederBio.<br />

“L’incremento costante sia in termini di<br />

mercato, sia come numero di operatori e<br />

superfici dedicate”.<br />

Gli “Stati Generali del Bio”, l’iniziativa, promossa<br />

da BolognaFiere in collaborazione<br />

con FederBio e AssoBio e con il sostegno<br />

di ITA, che si è conclusa con il Convegno di<br />

apertura di Sana, hanno portato alla presentazione<br />

“Manifesto del Bio 2030”, frutto<br />

del confronto delle istituzioni e associazioni<br />

coinvolte e articolato in 10 punti programmatici.<br />

“Come AssoBio, siamo particolarmen-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

“Il nostro obiettivo è di rimettere l’agricoltura<br />

e l’alimentare al centro dell’Agenda<br />

del Paese, sostenere qualità, eccellenza,<br />

tracciabilità, sicurezza, posizionamento<br />

delle nostre imprese e dei nostri prodotti<br />

in Italia e nel mondo, e questo anche alla<br />

luce dei dati diffusi, nel corso di quest’occasione,<br />

che certificano il nostro Paese come<br />

leader in Europa per imprese e 2 milioni di<br />

ettari di superfici biologiche certificate”,<br />

ha dichiarato il neo ministro delle Politiche<br />

agricole, <strong>alimentari</strong>, forestali e del turismo,<br />

Teresa Bellanova. “La buona agricoltura e<br />

il buon mangiare sono irrinunciabili, il che<br />

significa da parte nostra un sostegno alle<br />

imprese di qualità e contemporaneamente<br />

contrasto alle contraffazioni, alla pirateria<br />

re il contatto fra i produttori (bio food e non<br />

food) e le grandi insegne della distribuzione<br />

moderna che ogni anno, nel mese di gennaio,<br />

si ritrovano a MarcabyBolognaFiere,<br />

private label conference and exhibition”,<br />

spiega Gianpiero Calzolari, presidente di<br />

BolognaFiere. “L’iniziativa, che abbiamo<br />

chiamato Sana Up, presenterà le novità<br />

esposte a Sana agli operatori di Marca<br />

2020. Nel novembre <strong>2019</strong> daremo inoltre<br />

vita a un percorso formativo per illustrare,<br />

agli operatori del bio, le migliori strategie<br />

per entrare e crescere nella grande distribuzione<br />

sempre più sensibile alle filiere bio”.<br />

“Il Manifesto del bio 2030 rappresenta<br />

un contributo concreto e importante<br />

che FederBio, insieme ad AssoBio e a<br />

te contenti di aver contribuito insieme a<br />

BolognaFiere, all’organizzazione dell’evento”,<br />

ha dichiarato Roberto Zanoni, presidente<br />

di AssoBio. “L’incontro è servito per<br />

fare il punto sul mercato del biologico e più<br />

che mai a creare il manifesto da attuarsi entro<br />

il 2030. I numeri sono particolarmente<br />

soddisfacenti sia per quanto riguarda l’Italia<br />

(cresce in tutti i settori) e sia per l’estero<br />

(cresce del 10%), quest’ultimo consente al<br />

biologico italiano di essere il primo esportatore<br />

in Europa e il secondo nel mondo dopo<br />

gli Stati Uniti d’America. Ancora una volta le<br />

imprese associate hanno avuto la possibilità<br />

di confrontarsi con gli operatori internazionali<br />

del settore bio presenti a Sana attivando<br />

importanti opportunità di business”.<br />

20<br />

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attualità<br />

Ai Networking Days,<br />

Bühler ha mostrato di essere<br />

pronta a raccogliere<br />

la sfida della sostenibilità<br />

alimentare e ha spronato<br />

in questa direzione il mondo<br />

delle imprese. L’azienda<br />

ha già messo a punto la<br />

prima piattaforma cloud<br />

dedicata all’industria del cibo<br />

e dei mangimi, che aiuta<br />

ad aumentare i raccolti,<br />

abbattere gli scarti<br />

e migliorare la sicurezza<br />

degli alimenti.<br />

“L’INDUSTRIA AGISCA ORA<br />

PER UN FUTURO SOSTENIBILE”<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

22<br />

Nel corso dei prossimi decenni, il mondo sarà chiamato<br />

ad affrontare una serie di sfide pressanti, come conseguenza<br />

del mutamento climatico e dell’incremento demografico,<br />

che renderanno molti dei sistemi di produzione<br />

attualmente in uso non più sostenibili. Durante i<br />

tre giorni dela manifestazione Networking Days, organizzata<br />

da Bühler, Gro Harlem Brundtland, ex primo<br />

ministro norvegese ed ex direttore generale dell’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità, si è rivolta a 800 tra<br />

esperti, responsabili, ricercatori e professionisti provenienti<br />

da 500 aziende e da oltre 80 paesi del globo presenti<br />

all’evento. “Siamo ormai a un punto di non ritorno”,<br />

ha sottolineato Bruntland. “La necessità di un<br />

impegno da parte del settore privato è più pressante che<br />

mai. Non possiamo vincere tutte le sfide senza le risorse,<br />

le competenze, le tecnologie e l’intelligenza delle imprese”.<br />

Dal canto suo Stefan Scheiber, CEO del gruppo<br />

Bühler, ha dichiarato: “Siamo pronti a raccogliere questa<br />

sfida e, di fatto, siamo convinti che sia proprio questo il<br />

sentiero da percorrere per costruire realtà sostenibili in<br />

grado di fornire soluzioni sostenibili. Tuttavia, il tempo<br />

stringe. Ecco perché abbiamo innalzato i nostri obiettivi<br />

in termini di sostenibilità: ora puntiamo a ridurre del<br />

50% il fabbisogno energetico, il consumo di acqua, e il<br />

volume di scarti nelle catene del valore dei nostri clienti.<br />

Nessuna azienda, però, può riuscirci da sola. Serve una<br />

collaborazione su larga scala da parte di ogni settore e<br />

di ogni paese del mondo”.<br />

La seconda edizione dei Networking Days, organizzata da<br />

Bühler a Uzwil, in Svizzera, si è svolta all’insegna dello<br />

slogan “Creating tomorrow together” (Creare insieme il<br />

domani), e ha consentito a un’assemblea di produttori,<br />

partner industriali, ricercatori e startup di condividere le<br />

proprie idee e trarre reciproca ispirazione, concentrando<br />

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attualità<br />

matori. Queste aziende sviluppano<br />

nuove tecnologie partendo dai metodi<br />

di produzione biologica e dai<br />

progressi digitali con l’intento di rivoluzionare<br />

l’agricoltura e incrementare<br />

i raccolti, al fine di soddisfare il fabbisogno<br />

alimentare mondiale nel rispetto<br />

dei vincoli imposti dalla salvaguardia<br />

dell’ambiente.<br />

Le azioni dei partecipanti ai<br />

Networking Days di Bühler possono<br />

produrre un impatto significativo. “In<br />

questa sala sono riunite persone in<br />

grado di azionare le tre principali leve<br />

che determinano le emissioni di carl’attenzione<br />

sulle questioni fondamentali:<br />

come riusciremo, nel 2050,<br />

a nutrire una popolazione mondiale<br />

di quasi 10 miliardi di unità e ad aiutare<br />

queste persone a soddisfare le<br />

loro esigenze di mobilità, rispettando<br />

i limiti del nostro pianeta?<br />

L’INDUSTRIA DEVE DIVENTARE<br />

PARTE DELLA SOLUZIONE<br />

“Il tempo a nostra disposizione per<br />

affrontare queste sfide è ormai agli<br />

sgoccioli. Il mondo di oggi offre, sotto<br />

molti aspetti, le condizioni migliori<br />

di sempre. Il prezzo per i progressi<br />

compiuti, però, si sta rivelando troppo<br />

alto da pagare. Stiamo sfruttando<br />

le risorse naturali a un ritmo più rapido<br />

di quello con cui gli ecosistemi del<br />

nostro pianeta riescono a rigenerarsi.<br />

Ora, abbiamo soltanto 10 anni per<br />

impedire che il cambiamento climatico<br />

provochi danni irreversibili”, ha<br />

commentato Scheiber. “Oggi, tuttavia,<br />

abbiamo l’opportunità di fare<br />

davvero la differenza e invertire la<br />

rotta. Le imprese devono diventare<br />

parte della soluzione”.<br />

Secondo le previsioni, entro il 2050,<br />

la popolazione mondiale raggiungerà<br />

i 9,8 miliardi di individui, il 70%<br />

dei quali concentrati nelle aree urbane.<br />

Questa evoluzione è destinata<br />

a gravare sui sistemi <strong>alimentari</strong> e<br />

di trasporto, se non verranno adottati<br />

provvedimenti sostanziali. Nel<br />

suo intervento durante la manifestazione,<br />

Sunny Verghese, CEO di<br />

Olam International Limited e presidente<br />

del Consiglio Mondiale delle<br />

Imprese per lo Sviluppo Sostenibile,<br />

ha sottolineato l’importanza di affrontare<br />

queste sfide: “È impossibile<br />

produrre il cibo, i mangimi e le<br />

fibre necessarie per tutti se distruggiamo<br />

il pianeta”, ha dichiarato.<br />

“Deve esistere un modo alternativo<br />

per agire in maniera più<br />

sostenibile. Il mondo industriale,<br />

così come lo conosciamo, non ci<br />

aiuterà a raggiungere il traguardo:<br />

non possiamo accettare di mantenere<br />

lo status quo”.<br />

1<br />

2<br />

ALL’EVENTO C’ERANO AZIENDE CHE<br />

“NUTRONO” 4 MILIARDI DI PERSONE<br />

Le potenzialità di cambiamento combinate<br />

incarnate dalle aziende presenti<br />

ai Networking Days di Bühler<br />

sono enormi. Insieme, esse nutrono<br />

4 miliardi di persone e garantiscono<br />

ogni giorno la mobilità di 1 miliardo<br />

di esse: una posizione privilegiata per<br />

innescare un cambiamento. Il cibo del<br />

futuro potrebbe provenire da una<br />

vasca di fermentazione, invece che<br />

da campi e oceani. Nuovi operatori<br />

rivoluzionari e marchi già noti investono<br />

il loro denaro per soddisfare le<br />

esigenze attuali e future dei consu-<br />

1- Stefan Scheiber,<br />

CEO del gruppo<br />

Bühler: “Il tempo<br />

stringe. Ecco perché<br />

abbiamo innalzato<br />

i nostri obiettivi in<br />

termini di sostenibilità”<br />

2- Jan Roberto, CTO di<br />

Bühler: “La tecnologia<br />

è importante, ma<br />

da sola non basta.<br />

La collaborazione<br />

deve diventare<br />

una competenza<br />

fondamentale di ogni<br />

azienda”<br />

bonio”, ha dichiarato Ian Roberts,<br />

direttore tecnico di Bühler. Le emissioni<br />

di CO 2<br />

, infatti, vengono generate<br />

per un terzo dall’edilizia, per un<br />

terzo dalla mobilità, e per un terzo<br />

dall’agricoltura: all’edizione <strong>2019</strong> dei<br />

Networking Days di Bühler erano presenti<br />

i maggiori esponenti di ciascuno<br />

di questi tre settori.<br />

DECISIVI SARANNO TECNOLOGIA<br />

DIGITALE E COLLABORAZIONE<br />

L’evento ha incluso tra i suoi leit motiv<br />

il potere della digitalizzazione e i<br />

modi in cui essa può essere sfruttata<br />

per affrontare le attuali sfide. “La di-<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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23


attualità<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

gitalizzazione ha cambiato il mondo.<br />

Essa apre le porte a soluzioni tecnologiche<br />

completamente inedite, modifica<br />

il nostro modo di collaborare,<br />

comunicare e innovare, cambia e rivoluziona<br />

le nostre vite e, pertanto,<br />

può rappresentare un alleato determinante<br />

per raggiungere gli obiettivi<br />

di sostenibilità che ci siamo posti”, ha<br />

affermato Ian Roberts. Bühler sfrutta<br />

già le opportunità offerte da IoT, intelligenza<br />

artificiale e big data per<br />

garantire decisioni più mirate, più<br />

rapide e più intelligenti. Bühler<br />

Insights, la prima piattaforma cloud<br />

dedicata all’industria alimentare e dei<br />

mangimi, aiuta ad aumentare i raccolti,<br />

abbattere gli scarti, e migliorare<br />

la sicurezza degli alimenti.<br />

“La tecnologia è destinata a svolgere<br />

un ruolo importante”, ha dichiarato<br />

Ian Roberts, “ma non è sufficiente,<br />

da sola, per vincere queste sfide.<br />

Dobbiamo anche pensare e lavorare<br />

insieme lungo tutte la catene del valore<br />

e i sistemi di produzione. Non<br />

possiamo raggiungere i nostri obiettivi<br />

ciascuno per proprio conto. La<br />

collaborazione non è più un’opzione,<br />

ma deve diventare una competenza<br />

fondamentale di ogni azienda”.<br />

Bühler sta già creando reti con partner<br />

industriali, istituti di ricerca, università,<br />

startup e organizzazioni senza<br />

fini di lucro, al fine di ampliare e<br />

approfondire le conoscenze e le competenze<br />

necessarie ad affrontare<br />

Ai Bühler<br />

Networking Days<br />

<strong>2019</strong> hanno<br />

partecipato<br />

800 tra esperti,<br />

responsabili,<br />

ricercatori e<br />

professionisti<br />

provenienti da 500<br />

aziende e da oltre<br />

80 paesi<br />

Stefan Palzer,<br />

vicepresidente<br />

esecutivo<br />

e direttore tecnico<br />

di Nestlé Global.<br />

La multinazionale<br />

ha lanciato<br />

quest’anno<br />

un acceleratore<br />

di innovazione<br />

per start up<br />

queste sfide. Attraverso i suoi 29<br />

centri di applicazione e formazione,<br />

l’azienda ha già creato una rete per<br />

l’innovazione su scala globale.<br />

Dello stesso avviso è anche Stefan<br />

Palzer, vicepresidente esecutivo e direttore<br />

tecnico di Nestlé Global, secondo<br />

il quale la sua azienda, leader<br />

mondiale nel settore alimentare, ha<br />

lanciato quest’anno un acceleratore<br />

di innovazione: e ha aperto le porte<br />

dei propri laboratori e messo le proprie<br />

competenze a disposizione delle<br />

startup per aiutarle a sviluppare più<br />

rapidamente prototipi validi.<br />

NASCE LA PRIMA ALLEANZA<br />

ANTI CAMBIAMENTO CLIMATICO<br />

I Bühler Networking Days <strong>2019</strong> hanno<br />

fornito l’occasione per stabilire<br />

nuovi contatti, sia all’interno dei singoli<br />

comparti industriali, sia tra settori<br />

diversi, e hanno visto nascere<br />

nuove collaborazioni. La manifestazione<br />

ha iniziato a dare i suoi frutti<br />

già il giorno successivo all’inaugurazione:<br />

MassChallenge, il principale<br />

acceleratore di startup a livello mondiale,<br />

e il Consiglio Mondiale delle<br />

Imprese per lo Sviluppo Sostenibile<br />

hanno annunciato, durante l’evento,<br />

di aver deciso di collaborare<br />

all’individuazione di nuove soluzioni<br />

per contrastare il mutamento climatico.<br />

Pochi minuti dopo, One Young<br />

World, organizzazione senza scopo<br />

di lucro che promuove giovani imprenditori,<br />

ha offerto il proprio sostegno.<br />

“Questa collaborazione<br />

consentirà a tutti noi di ottenere<br />

maggior valore e maggior impatto<br />

rispetto a quanto potremmo aspettarci<br />

agendo in maniera individuale”,<br />

ha dichiarato John Harthorne,<br />

fondatore di MassChallenge<br />

“L’aspetto che preferisco dei<br />

Networking Days è che non riguardano<br />

soltanto Bühler, ma puntano a<br />

riunirci tutti insieme”, ha poi<br />

commentato:Sunny Verghese, presidente<br />

del Consiglio Mondiale delle<br />

Imprese per lo Sviluppo Sostenibile.<br />

OBIETTIVO: -50% DI CONSUMI<br />

ENERGETICI E IDRICI<br />

Bühler riconosce le potenzialità insite<br />

nei propri dipendenti, e già oggi offre<br />

loro una piattaforma mediante la<br />

quale proporre le proprie idee sulla<br />

futura evoluzione dell’azienda, con<br />

l’avvento della nuova generazione.<br />

“Vedere un’azienda efficiente, innovativa<br />

e motivata come Bühler prendere<br />

in così grande considerazione i<br />

giovani talenti al suo interno, dà un’idea<br />

di cosa potrebbe fare davvero il<br />

mondo delle imprese”, ha affermato<br />

Kate Robertson, cofondatrice di One<br />

Young World.<br />

A chiusura dell’evento, Stefan<br />

Scheiber ha sottolineato la necessità<br />

di lasciare in eredità alle generazioni<br />

future un mondo migliore. “Siamo<br />

consci di quanto sia urgente affrontare<br />

queste sfide, e abbiamo innalzato<br />

sensibilmente i nostri obiettivi di<br />

sostenibilità. Ora, il prossimo traguardo<br />

da raggiungere consiste nel ridurre<br />

consumi energetici, consumi idrici<br />

e volumi degli scarti del 50% in tutte<br />

le future soluzioni, e produrre un impatto<br />

significativo sulle catene del<br />

valore dei nostri clienti”, ha dichiarato.<br />

“Settori industriali, aziende, individui:<br />

tutti dobbiamo chiederci, oggi,<br />

come possiamo diventare parte della<br />

soluzione. Speriamo che i Bühler<br />

Networking Days <strong>2019</strong> possano rappresentare<br />

un punto di svolta. Le sfide<br />

di prospettano ardue, ma ce la<br />

possiamo fare”.<br />

24<br />

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appuntamenti<br />

Si apre con la presenza<br />

di più di 3.000 Top Buyer<br />

e un aumento del 25%<br />

dell’area espositiva, la<br />

52esima edizione della<br />

fiera internazionale<br />

di Parma dedicata al<br />

packaging alimentare e<br />

al food processing. Tra le<br />

novità <strong>2019</strong> ci saranno<br />

le tecnologie dedicate<br />

al beverage e quelle per<br />

l’industria dolciaria.<br />

CIBUS TEC: LA PIATTAFORMA<br />

MADE IN ITALY DELLE TECNOLOGIE<br />

PER LA FILIERA ALIMENTARE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

26<br />

Cibus Tec, fiera ad alta specializzazione di KPE (Koeln<br />

Parma Exhibitions), braccio operativo di Fiere di Parma e<br />

Koelnmesse dedicata al food processing & packaging, è<br />

in programma dal 22 al 25 ottobre <strong>2019</strong> a Parma: una<br />

città scelta non a caso e che gode, nel raggio di 200 km<br />

dal centro, di una concentrazione di circa il 70% delle<br />

aziende del meccano-alimentare italiano e il 60% delle<br />

industrie <strong>alimentari</strong>.<br />

L’offerta espositiva della fiera raccoglie il meglio della filiera<br />

meccano-alimentare dalla selezione alla trasformazione,<br />

dal confezionamento alla logistica, in un mix virtuoso<br />

tra tradizione e innovazione.<br />

Molte le novità di questa edizione. Le filiere rappresentate<br />

non saranno più dieci ma undici; i padiglioni espositivi<br />

passeranno da quattro a cinque, per rispondere alle richieste<br />

di partecipazione dei fornitori di tecnologie per il<br />

packaging, le carni, le bevande e i prodotti da forno; mentre<br />

il programma di incoming punta a ben 3.500 top<br />

buyer provenienti da 70 paesi. Inoltre, grazie al supporto<br />

di Prosweets Cologne e ISM (manifestazioni leader a livello<br />

internazionale organizzate da Koelnmesse GmbH),<br />

Cibus Tec apre le porte al settore delle tecnologie per i<br />

prodotti dolciari e snack, divenendo in questo modo l’u-<br />

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appuntamenti<br />

nica piattaforma italiana dedicata a<br />

tutti i comparti strategici del meccano-alimentare<br />

Made in Italy.<br />

Il successo della fiera, poi, è anche il<br />

sintomo dell’eccellenza italiana nel<br />

settore food, il quale a sua volta, rispecchia<br />

la buona salute del comparto<br />

meccano-alimentare, con quote di<br />

mercato sempre crescenti.<br />

Nel 2016 il settore delle tecnologie<br />

<strong>alimentari</strong> italiane ha registrato un<br />

valore di produzione pari a 4,9 miliardi<br />

di euro. Di questi, il 66%, che equivale<br />

a 3,2 miliardi di euro, è richiesto<br />

dall’estero. Le previsioni 2017 sembrano<br />

promettere bene, con un incremento<br />

stimato sia a livello produttivo<br />

(+0,7%) che nell’export (+0,8%),<br />

secondo i dati di Assofoodtec.<br />

L’edizione <strong>2019</strong> di Cibus Tec ha registrato<br />

una crescita anche dal punto<br />

di vista degli espositori, saliti del<br />

30%, e dell’area espositiva che ha<br />

registrato un incremento del 25%.<br />

Saranno presenti alla fiera di Parma<br />

400 brand esteri della tecnologia<br />

Food & Beverage provenienti da 25<br />

nazioni per un totale di 1.300 aziende.<br />

Tra i Paesi più rappresentati la<br />

Germania, seguita da Paesi Bassi,<br />

Danimarca, Svizzera e Francia, oltre<br />

alle aziende extraeuropee provenienti<br />

da Cina, Usa e Turchia.<br />

L’altra novità arriva dal settore beverage.<br />

Per la prima volta, negli 80 anni<br />

di storia del salone, un intero padiglione<br />

sarà dedicato alle soluzioni<br />

tecnologiche per succhi, latte, acque,<br />

soft drinks, birra, liquori e vino, po-<br />

I padiglioni<br />

espositivi di Cibus<br />

Tec passeranno<br />

da 4 a 5, per<br />

rispondere alle<br />

richieste di<br />

partecipazione<br />

dei fornitori di<br />

tecnologie per il<br />

packaging, per le<br />

carni, le bevande e<br />

i prodotti da forno<br />

tendo contare sulla presenza di oltre<br />

150 tra i principali fornitori italiani ed<br />

internazionali tra cui Adue, CFT, Della<br />

Toffola, Krones, Sacmi e Sidel.<br />

Infine, grande attenzione sarà rivolta<br />

al comparto del packaging che registra<br />

una crescita del 40% rispetto alle<br />

precedenti edizioni: dal confezionamento<br />

primario all’imballaggio, dal<br />

fine line alla logistica.<br />

Le innovazioni proposte assecondano<br />

le attuali necessità di mercato e si rivolgono<br />

a soluzioni sempre più sostenibili.<br />

In tale ottica, sarà ospitata l’IBS,<br />

International Biofilm Summit, la più<br />

importante conferenza mondiale dedicata<br />

alle problematiche da biofilm<br />

nell’industria alimentare.<br />

Va invece nella direzione dell’innovazione<br />

tecnologica Cibus Tec Industry, il<br />

progetto che riprodurrà in fiera quattro<br />

linee altamente automatizzate dedicate<br />

al settore caseario, delle carni, dei<br />

piatti pronti e dei prodotti da forno.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

27


appuntamenti<br />

LOTTA AI FORMAGGI FALSI<br />

15 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di esportazioni.<br />

È questo il valore complessivo della<br />

filiera del latte in Italia. Secondo le elaborazioni<br />

Ismea su dati Istat, la prima metà<br />

dell’anno ha visto crescere le spedizioni<br />

all’estero di oltre il 12%, in decisa accelerazione<br />

rispetto all’andamento contenuto<br />

del 2018 (+3%). A trainare il comparto in<br />

questo primo semestre si segnalano i formaggi<br />

stagionati (+14,5%, per 772 milioni<br />

di euro pari al 45% del totale comparto)<br />

e i formaggi freschi (+6,3% per un valore<br />

di 424 milioni di euro). Da rilevare per gli<br />

stagionati una ripresa delle richieste oltreoceano,<br />

con l’export verso gli Usa balzato a<br />

147 milioni di euro (+25% sui primi sei mesi<br />

del 2018) grazie all’ottima performance del<br />

Grana Padano, del Parmigiano Reggiano e<br />

dei Pecorini.<br />

“Siamo soddisfatti dei risultati relativi all’export<br />

di questi primi sei mesi dell’anno”, ha<br />

commentato Cesare Baldrighi, presidente<br />

del Consorzio tutela Grana Padano. “Le<br />

esportazioni stanno andando molto bene<br />

soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e<br />

Giappone, con la Germania che si conferma<br />

il primo paese per esportazioni”.<br />

Per combattere l’italian sounding, secondo<br />

Cesare Baldrighi “bisogna stringere accordi<br />

bilaterali tra Unione europea e i singoli<br />

paesi”. Anche se le politiche legate ai dazi<br />

promesse dal presidente americano rischiano<br />

di avere gravi conseguenze proprio sulle<br />

esportazioni di prodotti più rappresentativi<br />

del Made in Italy. “I corposi incrementi dei<br />

dazi annunciati dal presidente Trump” – ha<br />

dichiarato Stefano Berni, direttore generale<br />

del Consorzio Grana Padano – “genererebbero<br />

nei confronti del Grana Padano e<br />

del Parmigiano Reggiano due pesantissimi<br />

risultati: azzerare o quasi il nostro export<br />

negli Stati Uniti, che oggi sfiora le 400 mila<br />

forme all’anno”.<br />

Cremona è la città al centro del sistema<br />

agro-zootecnico europeo, in grado di<br />

produrre il 23% dei bovini da latte italiani<br />

e il 44% del latte italiano e la cui<br />

produttività in ambito<br />

agroindustriale ha raggiunto<br />

il valore di 12,3<br />

miliardi di euro (13%<br />

del totale italiano).<br />

Qui, da 72 anni, si svolge<br />

la Fiera Zootecnica<br />

del bovino da latte.<br />

Inserita all’interno delle<br />

Fiere Zootecniche<br />

Internazionali di<br />

Cremona, che si svolgeranno<br />

dal 23 al 27<br />

ottobre a CremonaFiere, uno spazio fondamentale<br />

sarà assegnato proprio alla filiera<br />

del latte. E sempre all’interno di questo<br />

importante evento si colloca la nona<br />

edizione di Expocasearia, tecnologia per<br />

la produzione e distribuzione del latte e<br />

derivati. Durante i tre giorni delle Fiere i<br />

maggiori esperti della comunità scientifica<br />

e industriale, assieme ai produttori, si<br />

incontreranno per approfondire le problematiche<br />

legate alla lotta alla concorrenza<br />

sleale che viene dall’estero e alla sfida della<br />

qualità del prodotto, che rappresenta sicuramente<br />

un costo per le aziende, ma è<br />

anche l’elemento che fa la differenza tra<br />

un vero formaggio italiano e uno che, di<br />

italiano, ha solo il nome.<br />

IPACK-IMA RIDISEGNA LE BUSINESS COMMUNITY<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

28<br />

Per l’edizione 2021 Ipack-Ima, la fiera specializzata del<br />

processing e packaging food e non food che si terrà a<br />

Fiera Milano Rho il 4-7 maggio 2021, ridisegna le sue business<br />

community: elementi distintivi che rappresentano i<br />

mercati di destinazione cui la mostra si rivolge, per offrire<br />

al visitatore un layout espositivo ancora più completo.<br />

Saranno 8 le business community collegate tra loro per<br />

valorizzare sinergie e competenze. Un’esperienza di visita<br />

rivolta a operatori specializzati che trovano a Ipack-Ima<br />

eccellenza produttiva e opportunità di trasferimento<br />

tecnologico. Le business community sono disegnate per<br />

rappresentare al meglio i mercati di destinazione cui l’offerta<br />

espositiva si rivolge, e offrire una customer journey<br />

facilmente accessibile, smart e in linea con le esigenze<br />

dei visitatori.<br />

Saranno presentate tecnologie di ultima generazione e<br />

materiali innovativi in grado di coniugare design, sostenibilità<br />

ed efficienza produttiva.<br />

Milano, motore trainante della Lombardia, regione<br />

manifatturiera ai primi posti nel contesto europeo con<br />

oltre 100.000 aziende e un volume d’affari annuo di<br />

250 miliardi di euro, contribuisce allo sviluppo della manifestazione<br />

che ha già raggiunto numeri di successo<br />

come: 3.501 espositori, 140.000 m 2 netti, 17 padiglioni<br />

e 150.110 visitatori.<br />

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appuntamenti<br />

SETTORE MDD: IN CRESCITA<br />

MERCATO E FIERA<br />

Manca poco alla 16esima edizione<br />

di MarcabyBolognaFiere,<br />

che si terrà il 15 e 16 gennaio<br />

2020 a Bologna, e il trend delle<br />

adesioni è in crescita tanto da<br />

determinare l’apertura di un<br />

ulteriore padiglione espositivo.<br />

Incremento nel numero degli<br />

espositori e della superficie<br />

espositiva, dunque, per<br />

MarcabyBolognaFiere 2020,<br />

che annuncia un lay-out esteso<br />

anche al padiglione 36, comprendendo<br />

(come nel <strong>2019</strong>) i<br />

Distribuzione Moderna).<br />

Un evento che focalizza l’attenzione<br />

dell’intera business<br />

community della Marca del<br />

distributore, un segmento di<br />

mercato in forte crescita che<br />

rappresenta 1 acquisto su 5<br />

nella distribuzione moderna, fidelizza<br />

i consumatori e cresce in<br />

assortimento, linee e referenze.<br />

MarcabyBolognaFiere si caratterizza<br />

come piattaforma espositiva<br />

per le aziende, fra le quali<br />

compaiono anche 20 Insegne<br />

L’agenda<br />

Cibus Tec<br />

22-25 ottobre <strong>2019</strong><br />

Parma<br />

www.cibustec.it<br />

SAVE Verona<br />

23-24 ottobre <strong>2019</strong><br />

Verona<br />

www.exposave.com<br />

E-Pack Tech<br />

23-26 ottobre <strong>2019</strong><br />

Shanghai, Cina<br />

www.epacktech.com<br />

Fiere zootechiche<br />

internazionali di Cremona<br />

23-27 ottobre <strong>2019</strong><br />

Cremona<br />

www.cremonafiere.it<br />

MortadellaDay<br />

24 ottobre 2020<br />

Bologna<br />

mortadellabologna.com<br />

IO-Link User Workshop<br />

30 ottobre <strong>2019</strong><br />

Bologna<br />

www.primaklasse.biz<br />

AB Tech Expo<br />

18-22 gennaio 2020<br />

Rimini<br />

www.sigep.it<br />

Sigep<br />

18-22 gennaio 2020<br />

Rimini<br />

www.sigep.it<br />

MarcabyBolognaFiere<br />

20-22 gennaio 2020<br />

Bologna<br />

www.bolognafiere.it<br />

Fieragricola<br />

29 gennaio - 1 febbraio 2020<br />

Verona<br />

www.fieragricola.it<br />

Prosweets/ISM<br />

2-5 febbraio 2020<br />

Colonia, Germania<br />

prosweets.com<br />

Ingredients Russia<br />

18-20 febbraio 2020<br />

Mosca<br />

ingred.ru/en-GB<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

padiglioni 25, 26 e i nuovi 29<br />

e 30 (ultimi realizzati del piano<br />

di riqualificazione/ampliamento<br />

del Quartiere Fieristico di<br />

Bologna che, con un investimento<br />

di 138 milioni di euro<br />

vedrà, a completamento dei<br />

lavori nel 2024, un incremento<br />

di oltre il 30% della superficie<br />

espositiva a disposizione<br />

e il 90% di strutture nuove o<br />

riqualificate).<br />

Più che positivo, dunque,<br />

l’andamento della campagna<br />

espositori che parteciperanno<br />

all’appuntamento di riferimento<br />

in Italia per il settore della<br />

Marca del Distributore, secondo<br />

in Europa, organizzato da<br />

BolognaFiere in collaborazione<br />

con ADM (Associazione<br />

della Distribuzione Moderna<br />

Organizzata che costituiscono<br />

il Comitato tecnico-scientifico<br />

della manifestazione, coinvolto<br />

nella definizione dello sviluppo<br />

strategico dell’evento.<br />

Lo sviluppo dei prodotti a<br />

Marca del Distributore ha registrato,<br />

negli ultimi anni, un<br />

trend positivo costante, riconfermato<br />

anche dalle rilevazioni<br />

e analisi del “XV Rapporto<br />

MarcabyBolognaFiere <strong>2019</strong>”<br />

(promosso da BolognaFiere, a<br />

cura di IRI e Nomisma, con la<br />

collaborazione delle principali<br />

Insegne associate ad ADM<br />

presenti nel Comitato Tecnico-<br />

Scientifico della manifestazione),<br />

presentato a gennaio<br />

<strong>2019</strong>.<br />

Gulfood Manufacturing<br />

6-8 novembre <strong>2019</strong><br />

Dubai, EAU<br />

www.gulfoodmanufacturing.com<br />

Brau Beviale<br />

12-14 novembre <strong>2019</strong><br />

Norimberga, Germania<br />

www.braubeviale.de<br />

SPS IPC Drives<br />

26-28 novembre <strong>2019</strong><br />

Norimberga, Germania<br />

www.messefrankfurt.com<br />

Food Ingredients Europe<br />

3-5 dicembre <strong>2019</strong><br />

Parigi, Francia<br />

www.figlobal.com/fieurope/<br />

Europain<br />

11-14 gennaio 2020<br />

Parigi, Francia<br />

www.europain.com<br />

Aquafarm<br />

19-20 febbraio 2020<br />

Pordenone<br />

www.aquafarmexpo.com<br />

NovelFarm<br />

19-20 febbraio 2020<br />

Pordenone<br />

www.novelfarmexpo.it<br />

B/Open<br />

1-3 aprile 2020<br />

Verona<br />

www.veronafiere.it<br />

Alimentaria<br />

20-23 aprile 2020<br />

Barcellona. Spagna<br />

<strong>alimentari</strong>a.com<br />

Macfrut<br />

5-7 maggio 2020<br />

Rimini<br />

www.macfrut.com<br />

30<br />

www.interprogettied.com


ingredienti<br />

“CROWD TESTING” IN FIERA<br />

Ad Anuga, fiera dedicata al settore del Food & Beverage,<br />

l’azienda produttrice di ingredienti <strong>alimentari</strong> Bösch Boden<br />

Spies ha utilizzato per la prima volta nella sua storia, il “crowd<br />

testing” in modo che i visitatori potessero esprimersi su due<br />

nuovi potenziali prodotti da aggiungere alla sua gamma.<br />

I prodotti su cui si concentra il “crowd testing” hanno particolari<br />

caratteristiche: l’haskap e l’olivello spinoso. La bacca giapponese<br />

di haskap è particolarmente ricca di antiossidanti ed è commercializzata<br />

come un nuovo super-cibo. L’olivello spinoso invece,<br />

chiamato anche “limone del nord”, non contiene solo vitamina<br />

C, ma anche vitamina B12, particolarmente importante per vegetariani<br />

e vegani. Bösch Boden Spies ha presentato i due ingredienti<br />

nelle due “zone di prodotti futuri” appositamente create presso<br />

lo stand fieristico all’interno della Hall 8.1 (haskap come bacche<br />

surgelate e in cocktail) e della Hall 10.2 (olivello spinoso come<br />

bacche secche, pure e ricoperte di cioccolato). I visitatori della<br />

fiera interessati a tale proposta sono stati invitati a provare i prodotti<br />

e a valutare il gusto degli ingredienti e le loro proprietà funzionali,<br />

così come la loro importanza sul mercato in base a una<br />

serie di domande orientative. In base al feedback di coloro che<br />

avranno testato il prodotto, Bösch Boden Spies deciderà poi se<br />

aggiungere queste referenze al proprio portafoglio.<br />

L’azienda ha inoltre presentato delle nuove varianti di ingredienti<br />

comprovati e familiari. Il lancio di grande successo di Crunchy<br />

Cranberries TM di Ocean Spray, avvenuto lo scorso autunno, è<br />

stato seguito da una nuova variante del prodotto: Crunchy<br />

Cranberries a dadini. Grazie alla loro elevata tolleranza di elaborazione,<br />

i Crunchy Cranberries a dadini possono essere utilizzati<br />

in un’ampia gamma di applicazioni produttive, ad esempio<br />

barrette di cioccolato semplici o gelato.<br />

In collaborazione con il proprio partner brasiliano, Niagro, Bösch<br />

Boden Spies ha inoltre presentato cinque concetti di prodotto<br />

innovativi a base di Acerola, ingrediente che fornisce una dose<br />

in più di vitamina C e antiossidanti.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

31


energia<br />

RISPARMIO ENERGETICO NELLA FORMATURA DI VETRO CAVO<br />

L’uso del vuoto nella fabbricazione di vetro<br />

cavo riduce i consumi energetici, aumenta<br />

la produttività e migliora il processo nella<br />

fase di formatura.<br />

Circa il 50% del costo del vetro è legato alla<br />

spesa dell’energia necessaria a produrlo: a<br />

parità di effetti sulla formatura di “vetro<br />

cavo”, il vuoto richiede il 25% di energia in<br />

meno rispetto a quella che sarebbe necessaria<br />

utilizzando solo aria compressa, generando<br />

risparmi economici nel processo produttivo.<br />

Per vetro cavo si intendono oggetti quali<br />

bicchieri, bottiglie, vasetti e vasellame in<br />

genere. Questa tipologia di vetro viene ottenuta<br />

tramite un processo di riscaldamento<br />

che rende la massa di vetro viscosa e<br />

malleabile. Grazie a questo processo, è possibile<br />

dare alla massa in lavorazione la forma<br />

desiderata tramite insufflaggio, vuoto pneumatico<br />

o stampi. I produttori artigianali di<br />

vetro cavo, per esempio, utilizzano la tecnica<br />

dell’insufflaggio, con cui l’artigiano dà<br />

forma al vetro tramite il suo soffio, è una<br />

lavorazione complessa ma dà vita ad oggetti<br />

di estrema bellezza.<br />

I contenitori in vetro cavo prodotti industrialmente<br />

si ottengono da un procedimento<br />

di soffiatura e vuoto del materiale fuso in<br />

stampi. Il liquido fuso (vetro fuso) in uscita<br />

dal forno, raggiunta l’opportuna viscosità,<br />

viene “tagliato” in gocce di dimensione e<br />

peso proporzionale all’oggetto che si vuole<br />

realizzare. La goccia di vetro incandescente<br />

giunge, per caduta verticale guidata, allo<br />

stampo della macchina formatrice. Il vuoto<br />

creato all’interno dello stampo sarà dunque<br />

utilizzato in aggiunta al metodo tradizionale<br />

di soffiatura della goccia nello stampo con<br />

aria compressa priva di olio. Il principio è<br />

quello di “tirare” la goccia con il vuoto e di<br />

“spingerla” con la compressione. L’uso del<br />

vuoto offre molti vantaggi ai fabbricanti di<br />

vetro cavo: aumenta la produttività grazie a<br />

velocità di formatura più elevate, con percentuali<br />

di scarto inferiori e una maggiore<br />

produzione di bottiglie al giorno. Inoltre,<br />

migliora il processo, grazie ad una maggiore<br />

precisione nella fase di formatura ed una<br />

migliore incisione in 3D.<br />

Le pompe per vuoto a vite lubrificate GHS<br />

VSD+ di Atlas Copco garantiscono i seguenti<br />

vantaggi: risparmio energetico fino al<br />

50% se comparato alle altre tecnologie tuttora<br />

utilizzate (pompe ad anello liquido e<br />

pompe a palette lubrificate), pulizia dell’area<br />

di lavoro, ridotta manutenzione ed efficienza<br />

produttiva. Sono pompe per vuoto<br />

monostadio a vite lubrificata raffreddate ad<br />

aria e caratterizzate da una vite ottimizzata<br />

per il vuoto, con portate da 350 m 3 /h fino a<br />

5.400 m 3 /h e prestazioni garantite fino a 0,3<br />

mbar (a). Sono complete di PLC di controllo,<br />

di un inverter prodotto appositamente, e di<br />

tutti gli ausili necessari per un funzionamento<br />

sicuro e non presenziato.<br />

L’azionamento a velocità variabile (VSD+)<br />

aiuta ad ottenere un risparmio energetico<br />

significativo. Il controllo dei valori di riferimento<br />

consente di ottimizzare l’energia<br />

utilizzata al fine di mantenere costante il livello<br />

di vuoto di processo, ottimizzando<br />

l’efficienza e le prestazioni dell’impianto.<br />

Grazie a un livello di rumore medio di soli<br />

73 dB e con livelli di vibrazione pressoché<br />

assenti è possibile l’installazione anche vicino<br />

al punto di utilizzo senza richiedere ancoraggi<br />

speciali. Il lay-out compatto consente<br />

di ridurre i costi di installazione. La pompa<br />

può essere lasciata a scarico libero poiché<br />

dispone di un efficiente sistema di abbattimento<br />

e recupero dell’olio di tenuta.<br />

“Offrendo i massimi rendimenti per ogni<br />

kW assorbito, la pompa GHS VSD+ supera<br />

le prestazioni fornite da tutte le altre tecnologie<br />

per vuoto nella rispettiva gamma di<br />

pressioni”, afferma Giorgio Guerri, Sales<br />

Manager Vacuum Solutions Atlas Copco<br />

Italia. “Una valvola di controllo in aspirazione<br />

modula la portata della pompa in base<br />

alla domanda riducendo ulteriormente il<br />

consumo di energia. Per questi motivi molti<br />

produttori di vetro si affidano ad Atlas<br />

Copco per la fornitura di pompe per vuoto,<br />

ottenendo maggiore efficienza e risparmio<br />

energetico”.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

32<br />

www.interprogettied.com


IDROGENO PER UNA<br />

COGENERAZIONE EFFICIENTE<br />

L’azienda 2G produttrice di sistemi di cogenerazione, è riuscita ad adattare<br />

uno standard di cogenerazione a gas naturale in modo che l’idrogeno (H2)<br />

sia sfruttato non solo per generare elettricità e calore su una base economica<br />

comparabile, ma anche per operare in modo efficiente generando una<br />

quantità minima di emissioni di CO 2<br />

.<br />

I rendimenti di questa tipologia di motore sono superiori a quelli degli impianti<br />

di cogenerazione alimentati a gas naturale, grazie alla rapida combustione<br />

dell’idrogeno.<br />

La tecnologia a idrogeno di 2G pensata per l’industria, il commercio e i fornitori<br />

di energia può essere utilizzata unitamente ad altri gas ad alto contenuto<br />

di idrogeno, come quelli nei prodotti di scarto dell’industria chimica, o<br />

con miscele di gas variabili come i gas provenienti da impianti di depurazione,<br />

gas di discarica e gas naturali. A differenza delle celle a combustibile, il<br />

motore a combustione è insensibile alle sostanze inquinanti presenti nei gas.<br />

I costi di esercizio globali sono paragonabili agli impianti a gas naturale anche<br />

grazie all’utilizzo di motori a gas standard. Questo significa che gli intervalli<br />

di manutenzione abituali per le unità di cogenerazione e un ciclo di vita di<br />

60.000 ore di funzionamento si applicano anche alle unità di cogenerazione<br />

a idrogeno. Inoltre, gli impianti di cogenerazione sono integrati nell’infrastruttura<br />

di servizio esistente e nelle capacità digitali di monitoraggio e controllo<br />

di 2G, il che aumenta la disponibilità e l’economicità per gli operatori.<br />

I sistemi sono completamente utilizzabili in centrali elettriche virtuali.<br />

Questo rende la tecnologia di cogenerazione a idrogeno che 2G ha sviluppato<br />

un’alternativa collaudata alla tecnologia delle celle a combustibile.<br />

“I bassi costi di acquisto e manutenzione, la mancanza di emissioni di CO 2<br />

o<br />

altri gas a effetto serra, di ossidi di azoto, il fatto che sia già disponibile e i<br />

bassi costi di acquisto e manutenzione, fanno sì che questa tecnologia troverà<br />

sempre più spazio nelle aziende nel prossimo futuro”, ha dichiarato<br />

Christian Manca, CEO di 2G Italia. “Per permettere a chi abbia interesse a<br />

investire in questa tecnologia, il personale di assistenza dell’azienda è già<br />

addestrato ad operare con questa tecnologia ed è a disposizione in tutte le<br />

filiali dell’azienda situate nel mondo”.<br />

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Global Watch<br />

CHEWING GUM: TANTI INGREDIENTI IN UNA GOMMA<br />

Ogni anno vengono consumate all’anno più di 100.000 tonnellate di chewing gum,<br />

corrispondenti a 375 miliardi di pezzi. Da alcuni anni sta emergendo il segmento dei prodotti<br />

con funzioni di igiene orale.<br />

(Con il contributo di helpdesk@innovami.com)<br />

Gli ingredienti sono non solo zuccheri ma “gomme”, che sono costituite<br />

da butadiene, polivinilacetato, plastiche derivate dal petrolio,<br />

aspartame, il più comune edulcorante dei prodotti “senza zucchero”<br />

derivante dal metanolo. Questi sono solo alcuni degli ingredienti che<br />

troviamo nelle più comuni gomme da masticare. Inoltre, queste stesse<br />

gomme fatte con ingredienti industriali nell’ambiente degradano in un<br />

tempo non inferiore ai cinque anni. E, secondo uno studio condotto dal<br />

Green Management Institute, ogni anno nel mondo, per rimuovere le<br />

TRIDENT, USA<br />

Senza zucchero e aspartame<br />

MAOMAM, BELGIO<br />

Senza coloranti artificiali<br />

HARIBO, UK<br />

Mix per bambini<br />

EUROPE, BANGLADESH<br />

Al sapore di banana<br />

WRIGLEY’S, USA<br />

Senza zucchero, con funzione di igiene orale<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

34<br />

WRIGLEY’S, GERMANIA<br />

Al gusto di menta piperita, senza zucchero<br />

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Global Watch<br />

gomme da masticare da marciapiedi, strade e monumenti, si spenderebbero<br />

circa 16,4 miliardi di euro di soldi pubblici.<br />

Più di 100,000 tonnellate di chewing gum sono consumate all’anno,<br />

corrispondenti a 375 miliardi di pezzi.<br />

Preso nel suo complesso, il mercato delle caramelle e dei chewing gum<br />

è in leggero calo (fonte: massmarket.it). Ma presenta andamenti opposti<br />

nei due fondamentali segmenti del consumo d’impulso (acquisti<br />

nei bar e altre rivendite) e del consumo familiare (acquisti nel dettaglio<br />

alimentare). Mentre il primo flette pesantemente sia in volume che in<br />

valore, il secondo cresce moderatamente.<br />

Il risultato di queste due opposte tendenze è quello di diminuire comunque<br />

il valore del business, poiché il prezzo medio delle caramelle<br />

acquistate per il consumo familiare è inferiore di oltre un terzo rispetto<br />

al consumo d’impulso.<br />

L’offerta industriale si è caratterizzata negli ultimi anni per una progressiva<br />

sofisticazione della segmentazione. Ai tradizionali chewing<br />

gum e alle caramelle ha affiancato inoltre potentemente i prodotti<br />

per l’oral care.<br />

La vitalità del comparto dei chewing con funzioni di igiene orale ha<br />

chiamato competitor tradizionalmente operanti nell’oral care verso le<br />

sirene di un consumo blandamente paramedicale che rappresenta il<br />

fenomeno più importante del settore negli ultimi anni.<br />

LOTTE, GIAPPONE<br />

Con dolcificante Xilitolo<br />

LOTTE, GIAPPONE.<br />

Contiene concentrato naturale di uva verde.<br />

(0,05%)<br />

WHITE, IRAN<br />

Senza zucchero, al gusto di fragola<br />

TIC TAC KAUGUMMI, GERMANIA<br />

Al gusto tropicale<br />

TRIDENT, BRASILE<br />

Adeguato per diete con controllo degli zuccheri<br />

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TRUE GUM, DANIMARCA<br />

Vegano e 100% biodegradabile<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

35


scienza&tecnologia<br />

Oggi l’industria<br />

alimentare deve<br />

proporre non solo<br />

prodotti gustosi,<br />

ma anche equilibrati<br />

sotto il profilo<br />

nutrizionale. Crescente<br />

importanza stanno<br />

assumendo in questo<br />

senso gli alimenti<br />

funzionali.<br />

di Franco<br />

Bray<br />

FRA PROPRIETÀ NUTRIZIONALI<br />

E FUNZIONALITÀ<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

36<br />

Una delle principali funzioni dell’industria alimentare è quella<br />

di fornire a un consumatore sempre più informato una<br />

scelta di prodotti non solo buoni, ma equilibrati da un punto<br />

di vista nutrizionale. Al centro dell’attenzione è infatti la connessione<br />

fra qualità nutrizionale del prodotto e funzionalità.<br />

Nati in Giappone all’inizio del secolo, i prodotti funzionali<br />

sono oggi diffusi in tutti i maggiori mercati. Nel frattempo<br />

sono state acquisite nuove conoscenze nella scienza<br />

della nutrizione.<br />

L’obesità, oltre al diabete e alle malattie cardiovascolari,<br />

sono le maggiori e più diffuse malattie. In particolare, l’obesità<br />

rappresenta il “target” maggiormente diffuso fra gli<br />

alimenti funzionali. In questo senso, il controllo degli effetti<br />

funzionali risulta essere essenziale.<br />

È stato dimostrato che il microbiota gastrointestinale gioca<br />

un ruolo critico rispetto alla diffusione attuale dell’obesità a<br />

livello globale, attraverso la regolazione del metabolismo<br />

dell’energia fornita dall’alimentazione,<br />

che può alterare la dieta. Recentemente,<br />

in diverse ricerche, molte piante <strong>alimentari</strong><br />

si sono dimostrate capaci di agire<br />

effetti anti-obesità proprio attraverso<br />

componenti bioattivi che modulano i<br />

biota del fegato.<br />

Questi microbiota sono classificati come<br />

categorie obesogenic e anti-obesità e, conseguentemente,<br />

gli studi si concentrano su piante <strong>alimentari</strong> anti-obesità con<br />

buone capacità di modulare. I microbiota e il loro meccanismo<br />

di azione vengono attivamente approfonditi.<br />

Gli effetti dei microbiota sull’obesità sono stati identificati nei<br />

Lactobacillus e alcuni Bacteroidetes, che sono associati con<br />

la crescita dell’obesità e, contemporaneamente, nei<br />

Bifidobacterium e alcuni Bacteroidetes che mostrano attività<br />

di anti-obesità. Questi studi possono stimolare ancor più<br />

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scienza&tecnologia<br />

lo sviluppo di prodotti funzionali per<br />

trattare l’obesità, attraverso specifici<br />

microbiota. Gli studi, così come i relativi<br />

test clinici, si intensificano nell’esplorazione<br />

di piante <strong>alimentari</strong> e loro componenti<br />

anti-obesità selezionati, con<br />

effetti microbiota-modulating.<br />

Il passaggio successivo è stato quello di<br />

accertare le fonti specifiche potenziali,<br />

ad esempio erbe medicinali e prodotti<br />

funzionali contenenti fibre, polifenoli e<br />

polisaccaridi, che esercitano attività<br />

prebiotiche nella prevenzione e trattamento<br />

di CMDS. I risultati confermano,<br />

appunto, che la somministrazione di<br />

prodotti funzionali, a base delle erbe<br />

originali, conducono ad una abbondanza<br />

di phylum Bacteroidetes,<br />

Bifidobacteria, Lactobacillus,<br />

Bacteroides e Prevotella.<br />

Evidentemente, quindi, i prodotti funzionali<br />

offrono benefici che vanno al di<br />

là della nutrizione di base, e possono<br />

aiutare quando la nutrizione di base sia<br />

adottata come dieta regolare. In particolare<br />

la medicina delle erbe produce<br />

una larga diversità di metaboliti secondari<br />

che concorrono positivamente attraverso<br />

una gamma di proprietà biologiche<br />

e farmacologiche (Wink, 2015) e<br />

sono riconosciute come diete medicinali<br />

ad alta efficienza e bassa tossicità.<br />

Un alimento può essere riconosciuto<br />

come funzionale se risponde a uno dei<br />

seguenti criteri: 1) contiene un componente,<br />

nutriente o no, che influisce<br />

su una o più funzione nel corpo, in<br />

modo da produrre effetti positivi<br />

(Bellisle et al., 1998); 2) ha effetti psicologici<br />

al di là di quelli nutrizionali<br />

tradizionali (Clydesdale, 1997).<br />

Riepilogando, un prodotto funzionale<br />

dovrebbe avere un rilevante effetto sul<br />

benessere e la salute, contribuendo a<br />

ridurre i rischi di malattie.<br />

Un prodotto naturale – come lo sono<br />

le fibre, le proteine, la vitamina B e gli<br />

omega-3 – può considerarsi funzionale<br />

se corrisponde ai seguenti criteri:<br />

1) aumento della concentrazione dei<br />

suddetti componenti naturali fino al<br />

punto da indurre gli effetti desiderati.<br />

Ad esempio fortificazione con un micronutriente<br />

per aggiungere la prevista<br />

assunzione giornaliera più alta raccomandata,<br />

ma compatibile con le linee<br />

guida dietologiche per la prevenzione<br />

della malattia specifica (Block, 2003);<br />

2) aggiunta di un componente che non<br />

è presente , ma i cui benefici sono stati<br />

dimostrati (esempio antiossidanti non<br />

vitaminici o fruttani prebiotici);<br />

3) riduzione di un componente naturale<br />

che peggiorerebbe la relazione<br />

con il peso corporeo (grassi, olii, sale);<br />

Scelte di consumo di prodotti<br />

funzionali in Usa<br />

Prodotto % di consumo<br />

Fibre 63%<br />

Proteine 60%<br />

Vitamina D 59%<br />

Whole grains 58%<br />

Nuts&Seeds 57%<br />

Calcium 54%<br />

Olio oliva 51%<br />

Antiossidanti 43%<br />

Tè verde 42%<br />

Omega-3 42%<br />

Olio di pesce 40%<br />

Nati in Giappone all’inizio<br />

del secolo, i prodotti<br />

funzionali sono oggi diffusi<br />

in tutti i maggiori mercati<br />

4) miglioramento della biodisponibilità<br />

di un componente per il quale i benefici<br />

nutrizionali sono dimostrati.<br />

In ogni caso, la dimostrazione dei benefici<br />

effetti richiede un rigoroso approccio<br />

scientifico. Essa si riferirà alla scienza<br />

degli alimenti basata su prodotti funzionali<br />

secondo un approccio “functiondriven”,<br />

considerato più universale che<br />

quello semplicistico di prodotto.<br />

Negli Usa – dove i prodotti funzionali, sia<br />

naturali sia “creati”, sono maggiormente<br />

utilizzati – sono stati recentemente<br />

diffusi i risultati di una ricerca (vedi tabella)<br />

tesa a classificare la diffusione nelle<br />

scelte dei consumatori dei diversi componenti<br />

funzionali disponibili sul mercato<br />

(Food Technology, 5-2018).<br />

La prevalenza delle fibre si conferma<br />

con la loro diffusione in molteplici<br />

alimenti, come arricchimento funzionale:<br />

pasta, bibite, snack, yogurt,<br />

gelato. Interessante la precisione<br />

della loro funzione nei differenti prodotti.<br />

Fibersol, ad esempio, ha quella<br />

di ritardare la fame e saziare: ottiene<br />

benefici per la salute<br />

metabolica e digestiva senza compromettere<br />

sapore e struttura del<br />

prodotto. In sostanza, un’ottima<br />

qualità organolettica, con’un equilibrata<br />

spinta nutrizionale.<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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37


macchine<br />

APPLICAZIONI AD ARIA CALDA NELL’INDUSTRIA DEI DOLCI<br />

Conosciute nel segmento del food and beverage,<br />

le soluzioni ad aria calda Leister per<br />

l’industria di processo danno prova della loro<br />

versatilità in un’innovativa applicazione per<br />

la produzione dolciaria. L’aria calda ha, infatti,<br />

molte caratteristiche che la rendono ideale<br />

per l’utilizzo in questa industria: regolabile,<br />

indirizzabile solo dove serve, non crea polveri<br />

e rende gli elementi e le superfici trattate<br />

asciutte e pulite.<br />

Le applicazioni sono molteplici, grazie alla<br />

varietà delle funzioni che possono essere<br />

svolte – dalla tostatura dei chicchi di caffè al<br />

“tocco di calore” che rende più goloso l’aspetto<br />

di prodotti dolciari, dall’asciugatura<br />

dei contenitori all’accelerazione dei tempi per<br />

l’essicazione degli inchiostri da stampa sulle<br />

confezioni – e all’ampiezza della gamma<br />

Leister, che comprende soluzioni integrabili<br />

in ogni tipo di processo industriale.<br />

Un esempio delle soluzioni Leister è dato da<br />

una recente applicazione nel settore della<br />

produzione dolciaria: in particolare, un impianto<br />

utilizzato da una nota azienda di questo<br />

segmento per la decorazione di merendine<br />

con motivi di cioccolato fuso.<br />

Il cioccolato viene estruso attraverso ugelli di<br />

silicone; se per qualunque motivo la linea di<br />

produzione si ferma, il cioccolato solidifica<br />

rapidamente all’interno dell’ugello, rendendolo<br />

inutilizzabile. A causa del basso costo<br />

industriale dell’ugello, in questi casi ripristinarne<br />

la funzionalità mediante lavaggio sarebbe<br />

antieconomico; normalmente la parte<br />

viene quindi eliminata e sostituita.<br />

Il costo del componente è effettivamente basso,<br />

ma non nullo, e l’eliminazione di un gran<br />

numero di questi componenti potenzialmente<br />

ancora in buono stato non coincideva con<br />

la filosofia aziendale, orientata per quanto<br />

possibile a minimizzare gli sprechi e la produzione<br />

di rifiuti nel rispetto dell’ambiente.<br />

Interpellata in tal senso, Leister ha ideato una<br />

soluzione che mantiene l’ugello a una temperatura<br />

superiore a quella di fusione del<br />

cioccolato, in modo che questo rimanga fluido<br />

all’interno dell’ugello. Questo rende possibile<br />

utilizzarlo per tutta la sua vita utile,<br />

senza eliminarlo prima del tempo.<br />

Per questa applicazione è stato scelto il riscaldatore<br />

LE 10 000 DF-C a doppia flangia.<br />

Il riscaldatore LE 10 000 DF-C “Clean Air” è<br />

adatto per le industrie <strong>alimentari</strong>, l’industria<br />

farmaceutica, cosmetica ed elettronica.<br />

Questa soluzione<br />

Leister è stata<br />

progettata in<br />

conformità agli<br />

standard igienici per<br />

la produzione definiti dall’EHEDG (European<br />

Hygienic Engineering & Design Group). La<br />

particolare conformazione di LE 10 000 DF-C<br />

minimizza l’emissione di particelle e tutti i<br />

materiali che lo compongono sono atossici.<br />

La presenza della doppia flangia nel riscaldatore<br />

LE 10 000 DF-C facilita la sua integrazione<br />

all’interno di sistemi produttivi, e rende<br />

inoltre possibile riciclare l’aria calda, con un<br />

considerevole risparmio di energia.<br />

La soluzione Leister ha permesso di ridurre il<br />

consumo di componenti, portando a un risparmio<br />

complessivo che ha permesso un<br />

rapido recupero dell’investimento, oltre a<br />

rendere il processo produttivo più sostenibile<br />

da un punto di vista ambientale.<br />

La novità ha confermato la validità delle<br />

proposte aziendali e il contributo dello<br />

staff tecnico, che ha potuto soddisfare i<br />

requisiti di un’importante realtà del settore<br />

in conformità con gli stringenti standard<br />

qualitativi.<br />

Da oltre 60 anni Leister produce e commercializza<br />

riscaldatori industriali, pistole ad aria<br />

calda e macchinari per la saldatura della plastica.<br />

Tecnologie all’avanguardia, una gamma<br />

completa e personale commerciale qualificato<br />

permettono di trovare la soluzione<br />

ideale per le esigenze di aziende operanti nei<br />

più diversi settori.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

38<br />

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sicurezza<br />

SISTEMA DI TRASPORTO MODULARE<br />

L’azienda Mettler-Toledo esporrà a Cibus<br />

Tec un innovativo sistema di trasporto modulare,<br />

con rivelatore di metallo e software<br />

di gestione dei dati integrati, che consente<br />

una drastica riduzione dei fermi macchina.<br />

I visitatori potranno testare i propri prodotti<br />

direttamente su questa e altre macchine<br />

funzionanti.<br />

La nuova serie di trasportatori rappresenta<br />

una soluzione versatile e scalabile che, grazie<br />

al proprio design modulare, è in grado<br />

di adattarsi alle mutevoli esigenze dei<br />

produttori <strong>alimentari</strong>. Consente inoltre una<br />

manutenzione piú semplice e veloce riducendo<br />

al minimo i tempi di inattività. Unito<br />

all’ultima tecnologia di rivelazione metalli<br />

e al software per una gestione in chiave<br />

industria 4.0 dei dati critici, questo sistema<br />

offre una soluzione completa per l’ottimizzazione<br />

dell’ispezione dei prodotti <strong>alimentari</strong>.<br />

I visitatori potranno vedere il trasportatore<br />

in azione presso Il Demo Truck di Mettler-<br />

Toledo, parcheggiato presso l’Area Esterna<br />

2, a pochi passi dallo stand<br />

dell’azienda (M<br />

028-Padiglione 02). Ci sarà<br />

anche la possibilità di<br />

esplorare da vicino la tecnologia<br />

di Mettler-Toledo<br />

tramite vari touch screen<br />

situati presso lo stand.<br />

“Molte aziende del settore<br />

alimentare vogliono raggiungere<br />

una produzione<br />

più ‘lean’ e l’ispezione dei<br />

prodotti è sicuramente una<br />

delle aree in cui il miglioramento dell’efficienza<br />

operativa può fare la differenza in<br />

tal senso”, ha commentato Roberto Scanu,<br />

Business Area Manager Product Inspection<br />

Division presso Mettler-Toledo. “Le soluzioni<br />

che presenteremo a Cibus Tec permettono<br />

alle aziende <strong>alimentari</strong> di ridurre al<br />

minimo i fermi macchina e i costi che ne<br />

derivano senza dover rinunciare alla sicurezza<br />

dei propri prodotti”.<br />

Tra le altre macchine funzionanti presenti<br />

sul Truck ci sarà il sistema di ispezione a<br />

raggi-X X34 in grado di identificare contaminanti<br />

di dimensioni particolarmente piccole<br />

grazie ad un software avanzato che<br />

consente una configurazione del prodotto<br />

automatica.<br />

Inoltre, sarà dato spazio anche ai sistema<br />

di controllo peso in linea di Mettler-Toledo,<br />

tra cui il C31: un sistema studiato per semplificarne<br />

la pulizia e ridurre al minimo i<br />

tempi di fermo.<br />

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sicurezza<br />

Un punto fondamentale<br />

sul quale il mercato<br />

delle verdure pone le basi<br />

per sviluppare un<br />

prodotto appetibile<br />

dal punto di vista<br />

commerciale è dato dalla<br />

particolare attenzione<br />

in termini di sicurezza<br />

alimentare.<br />

di Davide<br />

Duregon*<br />

UN’INSALATA 4.0<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

*Product Manager<br />

Analysis in<br />

Endress+Hauser Italia<br />

Accanto al concetto di freschezza – dato da tempi di lavorazione<br />

sempre più ridotti, della valorizzazione del gusto,<br />

la verifica dell’aspetto e la conservazione degli elementi<br />

nutritivi – oggi assume crescente importanza il controllo di<br />

qualità e igienicità in ciascuna fase della filiera produttiva.<br />

Generalmente il processo produttivo si compone delle<br />

seguenti fasi: raccolta, stoccaggio, monda, lavaggio,<br />

asciugatura, confezionamento, metal detector e controllo<br />

peso, pallettizzazione e trasporto.<br />

In più negli ultimi anni ha avuto molto successo la “IV<br />

gamma”, ovvero un moderno processo di lavorazione.<br />

IN CHE COSA CONSISTE LA IV GAMMA?<br />

Con il termine “IV gamma” vengono indicate preparazioni<br />

di prodotti ortofrutticoli freschi, mondati delle parti<br />

non utilizzabili, tagliati, lavati, asciugati, imballati in buste<br />

o vaschette di plastica e venduti in banco refrigerato. La<br />

denominazione indica indirettamente il tipo di trasformazione,<br />

in termini di comparsa commerciale rispetto ad<br />

altre categorie di prodotti agro<strong>alimentari</strong>: I gamma: grezzi;<br />

II gamma: conserve pastorizzate; III gamma: surgelati.<br />

Con riferimento ai processi di lavaggio, particolare attenzione<br />

viene data alla degerminazione di tutti gli elementi<br />

patogeni presenti nelle acque. Per effettuare tale operazione<br />

si ricorre solitamente a dei sanificanti che vengono<br />

aggiunti all’acqua in opportuni dosaggi e che devono<br />

comunque rimanere al di sotto dei limiti di legge. Per<br />

garantire questo equilibrio è necessario controllare in continuo<br />

la concentrazione di queste sostanze. In commercio<br />

ne esistono di diversi tipi, dall’ipoclorito di sodio, al bios-<br />

40


sicurezza<br />

Installazione della<br />

catena di misura<br />

del cloro libero<br />

attivo per controllo<br />

iperclorazione<br />

Cella a deflusso<br />

CCA250<br />

sido di cloro, acido peracetico, ozono<br />

ecc. L’ipoclorito di sodio, nello specifico,<br />

è il disinfettante ad oggi ancora<br />

più usato. Le caratteristiche che lo<br />

hanno reso nel tempo il più utilizzato<br />

sono la facilità nel reperirlo sul mercato<br />

e nell’utilizzarlo, il basso impatto<br />

ambientale e il costo ridotto confrontato<br />

agli altri prodotti di categoria.<br />

UN SENSORE INNOVATIVO PER<br />

LA MISURA DEL CLORO LIBERO<br />

La misura del contenuto di cloro libero<br />

può essere effettuata attraverso l’utilizzo<br />

della strumentazione<br />

Endress+Hauser: sfruttando il metodo<br />

amperometrico, si rileva il flusso di corrente<br />

fra l’anodo e il catodo del sensore.<br />

La densità elettronica è direttamente<br />

proporzionale al contenuto di cloro<br />

libero attivo presente nella soluzione.<br />

Ovviamente, affinché vi sia un passaggio<br />

di corrente tra anodo e catodo,<br />

deve essere presente un elettrolita. In<br />

questo senso, il nuovo sensore CCS51D<br />

rappresenta un’evoluzione rispetto ai<br />

precedenti elettrodi. Questo tipo di<br />

sensore ha al suo interno, infatti, un<br />

particolare tipo di elettrolita che impe-<br />

disce a quest’ultimo di passivarsi. Fatto<br />

molto importante perché nei “vecchi”<br />

sensori, se non circolava corrente per<br />

un determinato lasso di tempo, cioè se<br />

non veniva rilevata la presenza di cloro,<br />

il sensore impiegava parecchio tempo<br />

a riconoscere una successiva immissione<br />

di agente sanificante. La prontezza<br />

di riflessi è solo uno dei plus del<br />

CCS51D: interamente basato sulla tecnologia<br />

Memosens, esso consente una<br />

storicizzazione degli eventi all’interno<br />

della testa plug in, dove è contenuto un<br />

cip elettronico, come le ore di funzionamento<br />

a una data temperatura e<br />

concentrazione, il numero di tarature<br />

effettuate, il range di misura e i dati<br />

operativi. Inoltre, consente una manutenzione<br />

preventiva e una misura libera<br />

da interferenze dovute a umidità e contatti<br />

elettrici bagnati, trasferendo dati<br />

ed energia secondo la tecnologia induttiva.<br />

Alloggiato in una cella a deflusso<br />

CCA250, tale sensore viene abbinato<br />

ad un elettrodo di pH, grazie al<br />

quale è possibile effettuare la compensazione<br />

in maniera automatica. La curva<br />

di dissociazione dell’ipoclorito di<br />

sodio in acido ipocloroso o ione ipoclorito<br />

dipende infatti dal valore di pH (e<br />

dalla temperatura). Per un pH inferiore<br />

a 5, esisterà solo HOCl, mentre a pH<br />

Sensore CCS51D<br />

9,5 sarà presente solo OCl-. L’effetto<br />

disinfettante del cloro in acqua si basa<br />

sulla percentuale di acido ipocloroso<br />

laddove il potere disinfettante degli ioni<br />

ipoclorito è molto tenue se non nullo.<br />

La cella di misura del cloro rileva solo<br />

l’acido ipocloroso e la misura cambia al<br />

variare del pH anche se le misure eseguite<br />

con il metodo DPD non segnalano<br />

variazioni del contenuto di cloro (il<br />

metodo comprende il tamponamento<br />

dell’acqua a pH 6,3). L’aumento del<br />

valore di pH determina, di conseguenza,<br />

la diminuzione del valore misurato<br />

e viceversa. Per questo motivo, il valore<br />

di pH deve essere mantenuto costante<br />

dopo che è stata eseguita la taratura<br />

dell’unità di misura del cloro. La taratura<br />

dovrà essere ripetuta, se si modifica<br />

il valore di pH. Con la compensazione<br />

automatica il valore del cloro misurato<br />

corrisponde al valore misurato con il<br />

metodo DPD anche se il valore del pH<br />

è soggetto a fluttuazioni.<br />

Infine, il CCS51D abbinato ad una<br />

centralina CM442 trova il suo impiego<br />

in vari campi di applicazione, potendo<br />

soddisfare diversi range di<br />

misura: versione per bassissimi campi:<br />

0,01 - 5 mg/l; versione standard:<br />

0,05 - 20 mg/l; versione alti campi:<br />

fino a 200 mg/l.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

41


sicurezza<br />

MODULI I/O DI SICUREZZA<br />

I costruttori di macchine, oggi, devono affrontare, come mai hanno<br />

dovuto fare in passato, il tema della progettazione della sicurezza<br />

in vari sistemi industriali. Rockwell Automation, per aiutare i progettisti<br />

a raggiungere più facilmente tale obiettivo e soddisfare anche<br />

gli altri requisiti applicativi, mette a disposizione sette nuovi<br />

moduli di sicurezza tramite tre piattaforme I/O.<br />

“L’estensione del nostro portafoglio di I/O di sicurezza offre ai progettisti<br />

una scelta maggiore finalizzata a soddisfare le loro esigenze<br />

di sicurezza”, ha dichiarato Steven Goh, vice president and general<br />

manager, Asia Pacific Business Center, Rockwell Automation. “Ogni<br />

modulo I/O Allen-Bradley offre la possibilità di selezionare qualsiasi<br />

opzione di sicurezza”.<br />

Questi nuovi moduli di sicurezza introducono anche tempi di reazione<br />

più rapidi e contribuiscono a semplificare il processo di design<br />

mettendo a disposizione una struttura dati e un’interfaccia grafica<br />

estremamente comuni. I nuovi moduli I / O di sicurezza includono:<br />

• moduli I / O di sicurezza Compact 5000 Allen-Bradley che forniscono<br />

I/O di sicurezza locali e distribuiti al controllore di sicurezza<br />

Compact GuardLogix 5380 e I/O di sicurezza distribuiti al controllore<br />

di sicurezza GuardLogix 5580. Funzionalità aggiuntive di diagnostica<br />

aiutano gli utenti a identificare più facilmente i guasti;<br />

• moduli I/O Allen-Bradley ControlLogix CIP Safety che forniscono I/O di<br />

sicurezza locali per i controllori GuardLogix 5580 in applicazioni più estese<br />

che richiedono una soluzione I/O ad alta densità. L’uso di questi moduli<br />

nello chassis semplifica la configurazione e, poiché non è richiesto<br />

un adattatore, permette di ridurre l’ingombro del pannello. Questi moduli<br />

possono essere utilizzati anche per I/ O di sicurezza distribuiti;<br />

• moduli I/O di sicurezza Allen-Bradley FLEX 5000, ideali per applicazioni<br />

che richiedono terminazioni di cablaggio di campo fisse e<br />

montaggio verticale o orizzontale. I moduli I/O distribuiti possono<br />

funzionare in ambienti estremi ed essere utilizzati con collegamento<br />

diretto a reti in rame e fibra. Supportano anche una gamma di<br />

topologie di rete, incluso la rete a stella ridondante tramite Parallel<br />

Redundancy Protocol, e migliorano le comunicazioni grazie alla<br />

connettività EtherNet /IP da 1 gigabit. La piattaforma FLEX 5000<br />

fornisce I/O di sicurezza distribuito per i controllori Compact<br />

GuardLogix 5380 e GuardLogix 5580.<br />

Ognuno di questi sette nuovi moduli I/O di sicurezza è certificato<br />

TÜV per l’uso in applicazioni fino a SIL 3 e PLe, Cat. 4 e sono disponibili<br />

tutti con opzioni di rivestimento conformi all’uso in ambienti<br />

estremi.<br />

UN PASSAPORTO DIGITALE PER IL CIOCCOLATO<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

Nell’aula consiliare di Palazzo<br />

San Domenico, a Modica, il<br />

Consorzio di tutela Cioccolato<br />

di Modica IGP e la Fondazione<br />

Qualivita con il patrocinio del<br />

Comune di Modica, hanno presentato<br />

il passaporto digitale<br />

per la tracciabilità e la lotta alla<br />

contraffazione.<br />

Il recente convegno è stato organizzato<br />

per raccontare il progetto,<br />

realizzato dal Poligrafico<br />

dello Stato con la supervisione<br />

di CSQA certificazioni e la fondazione<br />

Qualivita, che è già attivo<br />

a tutela del Cioccolato di<br />

Modica IGP, grazie a una tecnologia<br />

evoluta fatta di un contrassegno<br />

e un’app a garanzia<br />

di origine, autenticità e informazioni<br />

di prodotto. Obiettivo<br />

principale è permettere ad<br />

aziende e consumatori una verifica<br />

immediata delle informazioni<br />

di filiera e dell’autenticità<br />

del prodotto, grazie anche a<br />

nuove funzioni di comunicazione.<br />

Strumenti centrali del sistema<br />

sono un contrassegno e un’app<br />

– Trust Your Food – con una soluzione<br />

tecnologica basata sulla<br />

combinazione di due elementi<br />

fondamentali: la stampa di sicurezza<br />

e le caratteristiche digitali.<br />

La soluzione rappresenta un<br />

supporto ai sistemi di tracciabilità<br />

convenzionali e assicura un<br />

controllo puntuale della produzione<br />

e una comunicazione immediata<br />

ed efficace al consumatore.<br />

Inoltre, il sistema può<br />

essere integrato con soluzioni<br />

blockchain, anche di CSQA, garantendo<br />

il controllo dell’intera<br />

filiera, la qualità e la provenienza<br />

dei prodotti agro<strong>alimentari</strong>,<br />

una ottimizzazione nel sistema<br />

di gestione dei dati e assicurando<br />

la massima tutela per consumatori<br />

e produzioni agro<strong>alimentari</strong><br />

di qualità.<br />

42<br />

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o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

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Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />

o contrassegno 65,00 €<br />

Estero: o spedizione ordinaria 89,50 €<br />

o spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

o spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

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Italia: o spedizione ordinaria 61,00 €<br />

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Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

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Modalità di pagamento:<br />

o Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

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impianti<br />

Il settore ha raggiunto<br />

nel 2018 il valore<br />

di 745 milioni di dollari,<br />

con un incremento medio<br />

annuo del 3,1%<br />

nell’ultimo decennio,<br />

anche se con andamento<br />

discontinuo. Usa e Cina<br />

i mercati più grandi.<br />

In Europa la maggiore<br />

domanda di impiantistica<br />

proviene dall’Italia.<br />

di Giuseppe<br />

Tamburini<br />

TITOLO TITOLO<br />

IMPIANTI PER CONSERVE<br />

ITITOLO TITOLO<br />

DI POMODORO:<br />

UN SETTORE IN CRESCITA ALTALENANTE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

44<br />

L’industria delle conserve di pomodoro è una voce all’interno<br />

del più vasto settore dell’industria di trasformazione del<br />

pomodoro (filiera del pomodoro) che, oltre alle conserve,<br />

comprende altre voci: produzione di pelati, produzione di<br />

polpa di pomodoro, processi per la produzione di ketchup,<br />

produzione di succhi a base di pomodoro, produzione di<br />

datterini o pomodorini confezionati, produzione di cubetti<br />

di pomodoro ecc.<br />

Il presente articolo si focalizza sullo specifico settore dell’impiantistica<br />

utilizzata all’interno degli stabilimenti per la produzione<br />

di conserve di pomodoro, intendendo per tali succo,<br />

passata e concentrati confezionati in scatola, vetro,<br />

contenitori asettici destinati al consumo finale.<br />

Sono pertanto escluse le apparecchiature usate per la produzione<br />

delle altre tipologie di trasformati del pomodoro,<br />

così come le attrezzature utilizzate in fase agricola di coltivazione<br />

del pomodoro (sempre più orientate all’adozione<br />

di processi di coltivazione bio).<br />

Si tratta delle classiche conserve di pomodoro da cui si possono<br />

ottenere diverse tipologie di succhi, il cui impiego più<br />

comune e classico è quello del condimento di spaghetti e<br />

pasta in genere; ma possono essere anche usate per la<br />

farcitura della pizza, oppure come succhi da associare a<br />

carni cotte, verdure cotte ecc.<br />

Il mercato mondiale degli impianti per la produzione di conserve<br />

di pomodoro ha raggiunto nel 2018 il valore di 745<br />

milioni di dollari, con un tasso di crescita del 3,1% medio<br />

annuo nell’arco dell’ultimo decennio (figura 1), anche se<br />

con andamento altalenante.<br />

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Figura 1 - Mercato mondiale degli impianti e tecnologie per la<br />

produzione di conserve di pomodoro: 2008 - 2018<br />

Tab. 1 - Mercato mondiale degli impianti per conserve<br />

di pomodoro suddiviso per area geografica: anno 2018<br />

Figura 2 - Mercato mondiale degli impianti per conserve<br />

di pomodoro suddiviso per area geografica (in %): anno 2018<br />

Area geografica Milioni $<br />

Nord America, di cui: 140<br />

. USA 130<br />

. Canada 10<br />

America Latina 80<br />

Europa Occidentale 240<br />

Europa dell’ Est (1) 15<br />

CSI 20<br />

Asia - Pacifico, di cui: 150<br />

. Cina 128<br />

. altri paesi 22<br />

Africa - Medio Oriente, di cui: 100<br />

. Turchia (2) 30<br />

. Iran 53<br />

. altri paesi 17<br />

Totale mondo 1.900<br />

(1)<br />

Dato mediato sugli ultimi 3 anni<br />

(2)<br />

Dato riferito al periodo pre-crisi, e comunque ancora potenzialmente<br />

realizzabile<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di impianti - aziende di<br />

trasformazione del pomodoro<br />

A livello di singoli paesi, Usa e Cina<br />

sono di gran lunga i due mercati di<br />

maggiori dimensioni; insieme rappresentano<br />

circa il 35% dell’intera domanda<br />

mondiale di impiantistica per<br />

conserve di pomodoro.<br />

Va però rilevato che mentre negli Usa<br />

circa il 50% del pomodoro consumato<br />

viene sottoposto a processi di trasformazione<br />

industriale in derivati, tale<br />

percentuale scende al 14% in Cina.<br />

Negli Usa oltre il 95% dell’industria di<br />

produzione di conserve di pomodoro<br />

è concentrata nello Stato della<br />

California.<br />

In America Latina il mercato di mag-<br />

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45


impianti<br />

Tab. 2 - Mercato degli impianti per conserve<br />

di pomodoro in America Latina: anno 2018<br />

Figura 3 - Mercato degli impianti per conserve di pomodoro in America<br />

Latina suddiviso per principali paesi (in %): anno 2018<br />

Paese Milioni $<br />

Brasile 30<br />

Cile 27<br />

Argentina 10<br />

Altri paesi 13<br />

Totale America Latina 80<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di impianti - aziende<br />

di trasformazione del pomodoro<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

nel 2018 ha subito un calo di circa<br />

l’8% rispetto al 2017 e le prospettive<br />

future per gli investimenti in impianti<br />

e tecnologie restano al momento decisamente<br />

negative, dato il default finanziario<br />

in cui è caduto il paese.<br />

Negli altri paesi dell’America Latina<br />

l’industria delle conserve di pomodoro<br />

è ancora limitata: per esempio in Perù<br />

l’unico utilizzatore di impianti di produzione<br />

di conserve di pomodoro è<br />

praticamente la società Icatom, con<br />

stabilimento ubicato a sud di Lima.<br />

In Messico meno del 2% del pomodoro<br />

consumato viene trasformato in<br />

derivati.<br />

In Europa Occidentale circa il 60% del<br />

pomodoro consumato viene trasforgiori<br />

dimensioni è quello brasiliano<br />

(tabella 2): circa un terzo del pomodoro<br />

prodotto e consumato nel paese è<br />

sottoposto a processo di trasformazione<br />

industriale in derivati e conserve. La<br />

domanda di impiantistica si concentra<br />

nelle tre zone dove sono ubicate la<br />

maggior parte delle industrie trasformatrici:<br />

Goias e Minas Cerais nel<br />

Cerrado Centrale, negli stati di<br />

Pernambuco e Bahia nel Nord Est del<br />

paese, e nello Stato a sud di Sao Paulo.<br />

Altro mercato latino americano di rilievo<br />

è quello cileno, con un’industria di<br />

trasformazione concentrata in prevalenza<br />

nella zona centrale del paese a<br />

circa 300 km a sud di Santiago.<br />

Attualmente il Cile è il maggior esportatore<br />

di passate di pomodoro dell’emisfero<br />

sud del pianeta e in ottava<br />

posizione a livello mondiale. Per poter<br />

aumentare però la produzione di derivati<br />

il Cile necessita di migliorare le tecnologie<br />

di micro-irrigazione nelle aree<br />

agricole di coltivazione del pomodoro.<br />

Terzo mercato latinoamericano è stato,<br />

fino a poco tempo fa, quello argentino,<br />

con circa 8 società di grosse dimensioni,<br />

sia locali sia multinazionali,<br />

impegnate nel settore della trasformazione<br />

del pomodoro. Circa il 79% del<br />

pomodoro destinato ad essere sottoposto<br />

a processi di trasformazione industriale<br />

è coltivato nella regione di<br />

Cuyo, tra Mendoza e l’area San Juan.<br />

In ogni caso la produzione di derivati<br />

46<br />

www.interprogettied.com


impianti<br />

mato industrialmente; solo il 40%<br />

viene consumato fresco. Nel contesto<br />

europeo l’Italia è il primo mercato per<br />

impiantistica di produzione di conserve<br />

di pomodoro, essendo terzo trasformatore<br />

mondiale, e comunque a<br />

brevissima distanza, dopo Usa e Cina.<br />

All’interno della UE l’Italia rappresenta<br />

ben il 46-47% del totale pomodoro<br />

trasformato industrialmente. Altri<br />

mercati di rilievo in Europa sono quelli<br />

di Spagna e Portogallo che, insieme<br />

all’Italia, forniscono circa il 93% di pomodoro<br />

destinato a essere trasformato<br />

all’intera UE; buona parte viene<br />

trasformata all’interno di questi stessi<br />

paesi, alimentando quindi una consistente<br />

domanda di impianti e tecnologie<br />

di produzione, e una parte viene<br />

esportata.<br />

Nell’Europa dell’Est in generale prevale<br />

il consumo di pomodori freschi;<br />

sono comunque in atto in atto progetti<br />

per ampliare le capacità produttive<br />

di derivati e conserve di pomodoro. Per<br />

esempio, in Ungheria la società Univer<br />

Product Plc nell’agosto 2017 ha annunciato<br />

di voler circa raddoppiare la<br />

capacità produttiva per arrivare ad una<br />

capacità totale di trasformazione di<br />

140.000 tonnellate/anno con un investimento<br />

di circa 16,5 milioni di dollari;<br />

l’impianto, a detta della società, sarebbe<br />

tra i maggiori e più moderni impianti<br />

di trasformazione del pomodoro<br />

dell’Europa Centrale.<br />

In Romania in generale tutto il settore<br />

del pomodoro è in crisi: i consumi locali<br />

sono in progressiva sensibile diminuzione,<br />

fenomeno da porre in relazione<br />

essenzialmente alla progressiva<br />

riduzione di aree coltivate, per motivi<br />

legati soprattutto alla scarsa qualità del<br />

pomodoro locale.<br />

Nella CSI la domanda di impiantistica<br />

è concentrata per la quasi totalità in<br />

Ucraina (maggior mercato) e Russia. Il<br />

mercato ucraino, pur essendo ancora<br />

di dimensioni molto limitate, negli ultimi<br />

dieci anni ha comunque registrato<br />

una forte crescita della domanda di<br />

impiantistica per conserve di pomodoro;<br />

nonostante le incertezze politiche<br />

Negli Usa<br />

circa il 50%<br />

del pomodoro<br />

consumato<br />

viene sottoposto<br />

a processi<br />

di trasformazione<br />

industriale in<br />

derivati, tale<br />

percentuale scende<br />

al 14% in Cina<br />

che sta vivendo il paese, sono aumentate<br />

notevolmente sia le aree coltivate<br />

a pomodoro, sia il numero di piccolemedie<br />

industrie trasformatrici. Tra le<br />

società che maggiormente hanno<br />

ampliato la loro capacità produttiva di<br />

conserve e derivati figura la società<br />

Inagro; altre società operanti nel settore<br />

della trasformazione del pomodoro<br />

figurano Chumak e Sandora, particolarmente<br />

attive nella regione di<br />

Kherson e, in minor misura, di Odessa.<br />

Anche il mercato russo attualmente di<br />

dimensioni molto limitate, sta conoscendo<br />

considerevoli tassi di crescita;<br />

allo stato attuale solo poco meno del<br />

3% del pomodoro consumato nel paese<br />

è sottoposto a processo industriale<br />

di trasformazione in derivati e conserve.<br />

In Asia il mercato di maggiori dimensioni<br />

è quello della Cina, dove si concentra<br />

circa l’85% della domanda di<br />

impiantistica per la produzione di conserve<br />

di pomodoro di quest’area geografica.<br />

Sono attive nel paese circa 170<br />

società trasformatrici di pomodoro in<br />

prevalenza ubicate nelle Provincie di<br />

Xinjiang e Inner Mongolia. Comunque<br />

va rilevato che la produzione di conserve<br />

di pomodoro ha registrato forti<br />

oscillazioni da un anno all’altro, con un<br />

trend in calo; nell’arco dell’ultimo decennio<br />

la produzione di conserve è<br />

diminuito dell’11%, con un picco di<br />

massimo nel 2009. Problemi legati alla<br />

mancanza di tecniche anti-inquinamento<br />

hanno indotto diverse società<br />

piccole e non solo a sospendere la produzione<br />

nel 2018.<br />

L’India è ancora un mercato di dimensioni<br />

molto limitate: i pochi impianti di<br />

produzione di conserve sono concentrati<br />

in prevalenza negli Stati di Andhra<br />

Pradesh, Telangana, Karmataka,<br />

Madhya Pradesh, e Maharadhtra.<br />

Attualmente solo l’1% del pomodoro<br />

prodotto nel paese è sottoposto a processi<br />

di trasformazione industriale in<br />

derivati e conserve: si tratta però di un<br />

mercato molto promettente, con una<br />

domanda di impiantistica a tassi di crescita<br />

dell’ordine del 30% medio annuo,<br />

grazie alla presenza di industrie<br />

trasformatrici quali Hindustan Unilever<br />

e Nestlè.<br />

In Australia circa l’80% del pomodoro<br />

prodotto è sottoposto a processi di<br />

trasformazione in conserve e derivati;<br />

gli stabilimenti di produzione sono ubicati<br />

per circa il 70% nello Stato di<br />

Victoria, e per il restante 30% nel New<br />

South West.<br />

Limitato il mercato giapponese, dove<br />

solo il 5% circa del pomodoro coltivato<br />

e consumato viene sottoposto a<br />

processi di trasformazione industriale<br />

in conserve e derivati.<br />

Le Filippine sono autosufficienti per<br />

quanto concerne il pomodoro fresco,<br />

ma sono deficitarie per quanto concerne<br />

i derivati, che vengono importati<br />

per circa il 93% dalla Cina.<br />

In Vietnam le caratteristiche dei pomodori<br />

coltivati risultano poco idonei alla<br />

produzione di conserve e derivati, in<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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47


impianti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

termini di colore e, soprattutto, di resistenza<br />

ai virus. In Thailandia l’industria<br />

della trasformazione è ancora poco<br />

sviluppata, ma il Gruppo East - West<br />

Seed International Ltd con 15 centri di<br />

Ricerca e Sviluppo in 7 paesi, sta promuovendo<br />

iniziative per la coltivazione<br />

di pomodori resistenti ai virus, tra cui<br />

un recente progetto in Vietnam.<br />

In generale la domanda di impiantistica<br />

per la produzione di conserve di<br />

pomodoro in tutti i paesi asiatici –<br />

esclusa la Cina – è attualmente di dimensioni<br />

limitate, ma ad elevato potenziale<br />

di crescita futura grazie ad un<br />

progressivo allineamento agli stili di<br />

vita occidentali.<br />

Nell’area afro-mediorientale il mercato<br />

di maggiori dimensioni è quello turco.<br />

L’industria di trasformazione del pomodoro<br />

è concentrata in prevalenza in<br />

tre regioni: nella regione di Karacabey,<br />

a circa 60 km da Bursa sul mar di<br />

Marmara; nella regione di Balikesir a<br />

circa 100 km più a sud, e nella regione<br />

ubicata tra Manisa e Izmir sulla costa<br />

nord del Mar Egeo. Va comunque rilevato<br />

che le produzioni subiscono oscillazioni<br />

anche di notevole entità da un<br />

anno all’altro, in considerazione di<br />

fattori climatici e, soprattutto, geopolitici:<br />

ad esempio la produzione effettiva<br />

di conserve e derivati di pomodoro<br />

nel 2018 è stata di circa il 14% inferiore<br />

a quella preventivata a inizio anno,<br />

e meno della metà rispetto al 2015,<br />

con un calo progressivo e sensibile nel<br />

triennio 2015-2018.<br />

L’Iran possiede una capacità di trasformazione<br />

di pomodori di circa 2,4 milioni<br />

di tonnellate; in relazione però alle<br />

difficoltà di ordine politico e finanziario,<br />

non ultime le sanzioni imposte<br />

dall’Amministrazione Usa, bisogna risalire<br />

al 2009 per vedere realizzato il<br />

pieno sfruttamento delle capacità installate;<br />

da quell’anno si è registrato<br />

un progressivo sensibile calo delle produzioni.<br />

Ovviamente il mercato a<br />

monte dell’impiantistica ne ha pesantemente<br />

risentito.<br />

Potenzialmente interessante può essere<br />

il mercato egiziano: l’Egitto è uno dei<br />

All’interno<br />

dell’UE l’Italia<br />

rappresenta ben<br />

il 46-47% del<br />

totale pomodoro<br />

trasformato<br />

industrialmente<br />

principali produttori al mondo di pomodori<br />

freschi, ma purtroppo le cattive<br />

tecniche di coltivazione fanno sì che<br />

circa il 50% del raccolto vada perduto.<br />

A questo proposito è stata realizzata<br />

una unità SDT (Sun-Dried Tomatoes) di<br />

lavorazione del pomodoro per ridurre<br />

le perdite e creare valore aggiunto nella<br />

intera filiera per la società Marketing<br />

Cooperative for Fruits and Vegetables<br />

ubicata a Bangar El Sokar - Nubaria;<br />

l’unità SDT, promossa dalla FAO e finanziata<br />

dall’Italian Agency for<br />

Development Cooperation, rientra nel<br />

più ampio progetto “Food Loss and<br />

Waste Reduction and Value Chain<br />

Development for Food Security in<br />

Egypt and Tunisia”.<br />

Il Sud Africa è attualmente net importer<br />

di trasformati di pomodoro, e i<br />

consumi sono ancora limitati. Si segnalano<br />

comunque sporadici investimenti<br />

in impianti produttivi di conserve,<br />

quale ad esempio un investimento<br />

di circa 27 milioni di dollari del 2011<br />

nella zona di Sviluppo Industriale<br />

Coega presso Port Elisabeth, o un investimento<br />

di circa 13 milioni di dollari<br />

nel 2016 da parte della Durst Food<br />

Corporation per un impianto a<br />

Modjadjiskloof.<br />

TRA I FATTORI DI TRAINO<br />

E LE INSIDIE DEL MERCATO<br />

Il trend del mercato mondiale degli<br />

impianti per la produzione di conserve<br />

di pomodoro nei prossimi anni dipenderà<br />

da una serie di fattori. Tra i fattori<br />

che fungono da traino si citano:<br />

• il rapido evolvere delle abitudini <strong>alimentari</strong><br />

(sempre meno piatti fatti in<br />

casa) e il rapido processo di urbanizzazione,<br />

particolarmente evidente nelle<br />

aree geografiche “emergenti”, ma in<br />

ogni caso in atto un po’ in tutti i paesi<br />

del mondo. Ciò comporta:<br />

- una crescente richiesta, soprattutto a<br />

parte delle giovani generazioni, di piatti<br />

pronti o consumati fuori casa che<br />

richiedono l’uso di passate di pomodoro<br />

(pizza, salse di condimento ecc).<br />

Attualmente solo il 32% circa dei pomodori<br />

coltivati e raccolti a livello mondiale<br />

viene trasformato (di cui la maggior<br />

parte è per conserve di pomodoro,<br />

passate e concentrati). La percentuale<br />

di trasformato varia comunque notevolmente<br />

da un’area geografica all’altra:<br />

le percentuali più elevate si riscontrano<br />

in Europa (circa 60%) e negli Usa<br />

(circa 50%); negli altri paesi è mediamente<br />

molto più bassa;<br />

- il crescente reddito medio dei pae-<br />

48<br />

www.interprogettied.com


impianti<br />

Tab. 3 - Previsioni di sviluppo della domanda<br />

mondiale di impianti per la produzione di conserve<br />

di pomodoro: 2018 - 2022 (1)<br />

Area geografica Milioni $ IMA% (2)<br />

2018 2022<br />

Nord America 140 150 + 1,7<br />

Europa Occidentale 240 250 + 1,0<br />

CSI (3) 20 35 + 15,0<br />

Asia - Pacifico (4) 150 190 + 6,1<br />

Africa - Medio Oriente (5) 100 130 + 6,8<br />

Resto mondo 95 105 + 2,5<br />

Totale mondo 745 860 + 3,7<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2018<br />

(2)<br />

IMA% = Incremento medio annuo percentuale 2018 - 2022<br />

(3)<br />

Essenzialmente Russia + Ucraina<br />

(4)<br />

Con i maggiori tassi di crescita nei mercati minori<br />

(5)<br />

Con enormi potenzialità di crescita in Turchia e Iran in caso<br />

di soluzione dell’attuale crisi finanziaria e geopolitica<br />

Fonte: Consensus aziende agro<strong>alimentari</strong> - aziende produttrici<br />

di impianti<br />

si in via di sviluppo è un ulteriore<br />

fattore di traino a salse prodotte industrialmente;<br />

• le moderne tecniche di confezionamento<br />

adottate dai produttori di<br />

conserve favoriscono una distribuzione<br />

di prodotto più sicuro sotto il<br />

profilo salutistico e della conservazione<br />

del prodotto finito;<br />

• infine un ruolo importante avranno<br />

anche le tecniche di coltivazione,<br />

miranti a migliorare la resa per ettaro<br />

sia in termini quantitativi e, soprattutto,<br />

qualitativi (meno pomodori<br />

da scartare).<br />

Per contro tra i fattori che possono rallentare<br />

il mercato c’è il fatto che il pomodoro,<br />

pur essendo tra i vegetali più<br />

consumati al mondo, contiene licopene,<br />

che può esercitare effetti sull’acidità<br />

dello stomaco, se assunto in notevole<br />

quantità. Si tratta comunque di<br />

un fattore di rilevanza relativa.<br />

Ben più importante è però la recessione<br />

economica in atto più o meno a livello<br />

mondiale, che potrebbe in parte<br />

limitare la crescita dei consumi di conserve<br />

per lo meno nel futuro più immediato,<br />

e, di riflesso, anche la domanda<br />

di impiantistica a monte. A<br />

parte la situazione di vero e proprio<br />

default finanziario in cui si ritrovano<br />

diversi paesi (vedi Argentina, Turchia,<br />

Iran ecc), in generale anche nei mercati<br />

tradizionalmente meno soggetti a<br />

crisi il tasso di crescita dell’economia<br />

generale, di cui il Pil è il principale indicatore,<br />

è in forte rallentamento (caso<br />

classico: la Germania).<br />

Anche in Cina, negli ultimi anni uno<br />

dei paesi a crescita più dinamica nel<br />

mondo, il tasso di evoluzione dell’economia<br />

sta segnando un progressivo,<br />

sostanziale rallentamento e, addirittura,<br />

si sta facendo strada la<br />

sensazione che la performance dell’economia<br />

cinese possa risultare inferiore<br />

alle attese anche nel prossimo<br />

futuro, magari anche inferiore a<br />

quanto ufficialmente dichiarato, al di<br />

là dei fattori strettamente legati ai<br />

dazi Usa. Alcuni tra i principali indicatori<br />

sull’economia cinese di recente<br />

rilevati hanno evidenziato un ritmo di<br />

crescita della produzione industriale<br />

globale del paese il più basso rilevato<br />

nell’arco degli ultimi 17 anni, anche<br />

se meno marcato nell’industria agroalimentare,<br />

tipicamente meno ciclica,<br />

rispetto ad altri settori (in particolare<br />

industria meccanica e dell’automotive).<br />

In linea col rallentamento economico<br />

gli investimenti in capitale danno<br />

evidenti segnali di debolezza. Per<br />

tentare di ovviare a tale pesante situazione,<br />

la National Development and<br />

Reform Commission ha dichiarato<br />

che sta predisponendo un piano per<br />

incrementare il reddito disponibile<br />

medio e alimentare i consumi, in un<br />

contesto economico che, in ogni<br />

caso, continua a registrare tassi di crescita<br />

che sono di circa 3-4 volte superiori<br />

a quelli della media europea.<br />

A livello mondiale Il mercato degli impianti<br />

per la produzione di conserve di<br />

pomodoro è previsto crescere ad un<br />

tasso medio annuo del 3,7%, sostanzialmente<br />

in linea col mercato a valle<br />

delle conserve, per arrivare ad attestarsi<br />

a 860 milioni di dollari nel 2022.<br />

I mercati a maggior potenzialità di crescita<br />

restano quelli “emergenti” (tabella<br />

3), dove ancora i consumi di conserve,<br />

e, soprattutto, la percentuale di<br />

pomodoro trasformato industrialmente<br />

in derivati sul totale di pomodoro<br />

coltivato/consumato è ben lontana<br />

dalle percentuali di Europa e Usa. Tra i<br />

mercati con prospettive di crescita più<br />

realisticamente ipotizzabili nel brevemedio<br />

periodo figurano i piccoli mercati<br />

di India, Russia e Ucraina; mercati<br />

di dimensioni maggiori che potrebbero<br />

letteralmente “esplodere” in caso<br />

di cambiamento delle generali condizioni<br />

economico-finanziarie dei rispettivi<br />

paesi, sono quelli della Turchia e<br />

dell’Iran.<br />

Nelle aree occidentali (Usa, Europa) la<br />

domanda sarà sostenuta soprattutto<br />

da una richiesta di una sempre maggior<br />

efficienza degli impianti produttivi.<br />

LE PRINCIPALI APPARECCHIATURE E<br />

TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE DI<br />

CONSERVE DI POMODORO<br />

Le principali fasi del processo di produzione<br />

di conserve e passate di pomodoro<br />

si possono sinteticamente riassumere<br />

come di seguito:<br />

• cernita e selezione dei pomodori una<br />

volta scaricati in stabilimento, per eliminare<br />

i frutti eventualmente marci e<br />

le sostanze estranee indesiderate (inerti<br />

derivanti dalle operazioni di raccolta,<br />

quali parti verdi, rametti ecc). Accanto<br />

alla selezione manuale si va ormai affermando<br />

quella con selezionatrici<br />

elettroniche e ottiche. In tal modo solo<br />

i pomodori di qualità migliore, dopo<br />

vari cicli di lavaggio e diverse fasi di<br />

controllo, entrano nel processo di lavorazione;<br />

• triturazione dei pomodori: per tale<br />

operazione si possono usare diversi<br />

sistemi. Uno di quelli che ultimamente<br />

ha preso piede è l’azione meccanica di<br />

mulini a martelli, che consentono di<br />

ottenere un grado di triturazione molto<br />

fine, che, a sua volta, permette una<br />

più rapida fase successiva di cottura e<br />

riscaldamento; un altro sistema può<br />

essere quello di una pompa dotata di<br />

una pre-alimentazione a coclea;<br />

• trattamento termico per agevolare il<br />

distacco della buccia: il calore infatti<br />

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49<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong>


impianti<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

attiva l’azione degli enzimi pectolitici,<br />

provocando una rapida rottura fra<br />

buccia e mesocarpo del pomodoro. Le<br />

tecnologie usate nel trattamento termico<br />

sono essenzialmente due:<br />

- tecnologia hot-break, con temperatura<br />

variabile tra i 90° e i 100°C: gli<br />

enzimi pectolitici vengono disattivati e<br />

il prodotto finale risulta più denso;<br />

- tecnologia cold-break: opera a temperature<br />

comprese tra i 60° e i 75°C,<br />

quindi in un range di temperature in<br />

cui si esplica al massimo l’attività degli<br />

enzimi pectolitici. Con la tecnologia<br />

cold-break si ottiene un prodotto più<br />

fluido, meno denso, ma vengono salvaguardate<br />

al massimo le caratteristiche<br />

organolettiche e il colore rosso<br />

vivo del pomodoro fresco. La tecnologia<br />

cold-break è quella tipicamente<br />

usata per la produzione di triplo concentrato<br />

di pomodoro a 36°-38° Brix,<br />

imballato per uso domestico in confezioni<br />

da 500 gr a 1 kg (il Brix è un’unità<br />

di misura della quantità di sostanze<br />

allo stato solido dissolte in un liquido);<br />

• raffinazione: il pomodoro triturato e<br />

riscaldato passa nel gruppo raffinatrice/passatrice,<br />

che separa bucce e semi<br />

dal succo sotto forzatura di azione<br />

centrifuga. Per ottenere un grado di<br />

triturazione e finezza elevato la tendenza<br />

è quella di utilizzare una serie di<br />

successivi setacci con fori di diametro<br />

sempre più piccolo, consentendo in tal<br />

modo di eliminare frammenti di semi,<br />

bucce e altre particelle sfuggite al precedente<br />

passaggio;<br />

• concentrazione: il succo ottenuto<br />

attraverso i precedenti passaggi contiene<br />

inizialmente circa il 95% di acqua,<br />

e può essere concentrato in opportuni<br />

evaporatori fino ad ottenere la<br />

concentrazione voluta. Il processo di<br />

concentrazione può essere spinto secondo<br />

le esigenze: può essere a doppio<br />

oppure a multiplo effetto (fino a 4<br />

effetti successivi con temperature che<br />

vanno da 40° a 90°C). Per danneggiare<br />

il meno possibile le caratteristiche<br />

qualitative ed organolettiche del pomodoro<br />

si tende ad operare praticamente<br />

in condizioni sottovuoto. Nei<br />

moderni impianti di concentrazione la<br />

circolazione del prodotto all’interno<br />

degli scambiatori di calore è realizzata<br />

tramite l’azione di speciali pompe, appositamente<br />

progettate in modo tale<br />

da garantire che il prodotto circoli ad<br />

una velocità tale da evitare il cosiddetto<br />

fenomeno della “evaporazioneflash”,<br />

evitare cioè che il prodotto si<br />

bruci; ciò permette di poter lavorare<br />

per tempi più lunghi senza dover fermare<br />

la macchina per manutenzione<br />

e pulizia;<br />

• confezionamento: il concentrato,<br />

eventualmente addizionato in piccola<br />

percentuale di cloruro sodico, viene<br />

sottoposto ad un trattamento termico<br />

di pastorizzazione per permetterne la<br />

conservazione, e quindi confezionato.<br />

Il confezionamento può avvenire in<br />

tubetti metallici deformati o in scatole<br />

di banda stagnata. La maggior parte<br />

del concentrato di pomodoro viene<br />

confezionata in linee di confezionamento<br />

asettico, destinata alla rilavorazione<br />

o vendita tra industrie. I quadri<br />

di comando degli impianti di sterilizzazione<br />

sono dotati di automatismi di<br />

ultima generazione che garantiscono<br />

l’assoluta asetticità del prodotto finale,<br />

ottenendo inoltre un deciso aumento<br />

della produttività, anche grazie al fatto<br />

che sono semplificati i processi di controllo<br />

da parte degli operatori addetti<br />

al controllo qualità. La fase di riempimento<br />

deve essere realizzata in un’apposita<br />

camera, rigorosamente isolata,<br />

onde evitare qualsiasi tipo di contaminazione<br />

da agenti esterni. In alcuni casi<br />

si introduce azoto inerte sterile che<br />

conferisce una leggera sovrapressione.<br />

Le moderne tecnologie sono sempre<br />

più rivolte a valorizzare:<br />

• efficientamento e sostenibilità dei<br />

processi produttivi tramite adozione di<br />

sistemi sempre più automatizzati;<br />

• costante miglioramento della qualità<br />

del prodotto;<br />

• risparmio di energie ed altre risorse,<br />

compresi minori consumi di acqua durante<br />

le fasi del processo produttivo;<br />

• tracciabilità del prodotto su tutta la<br />

Le moderne<br />

tecniche di<br />

confezionamento<br />

adottate dai<br />

produttori<br />

di conserve<br />

favoriscono una<br />

distribuzione di<br />

prodotto più sicuro<br />

sotto il profilo<br />

salutistico<br />

e della<br />

conservazione<br />

del prodotto finito<br />

filiera produttiva: sono in continuo<br />

aumento sistemi di controllo dall’arrivo<br />

del prodotto fresco, alla lavorazione,<br />

all’etichettatura, fino alla qualità<br />

finale del prodotto finito. È in atto<br />

l’adozione di tecnologie digitali basate<br />

sulla cosiddetta tecnologia<br />

Blockchain applicata ad un prodotto<br />

trasformato industrialmente, che letteralmente<br />

significa catena di blocchi;<br />

si tratta in sintesi di un grande registro<br />

digitale in cui le voci sono raggruppate<br />

in blocchi concatenati in ordine<br />

cronologico (si veda per esempio il<br />

recente accordo tra PIA – Princes<br />

Industrie Alimentari – e Coldiretti).<br />

Innovative tecnologie di concentrazione<br />

consentono minimi tempi di permanenza<br />

del prodotto nel concentratore<br />

con ridotte differenze di<br />

temperatura tra vapori esterni e semilavorato<br />

all’interno del fascio tubiero;<br />

ciò consente un aumento della produttività<br />

(elevate quantità di concentrato)<br />

abbinato ad un’elevata qualità<br />

del prodotto finito dal punto di vista<br />

organolettico e del colore.<br />

Le aziende si vanno adeguando ai più<br />

recenti standard internazionali di certificazione,<br />

quali: BRC (British Retail<br />

Consortium), standard globale specifico<br />

per la sicurezza dei prodotti agro<strong>alimentari</strong>;<br />

ISO 22005 2008, versione<br />

ufficiale della norma europea EN ISO<br />

22005 (edizione luglio 2007). La norma<br />

fornisce i principi e specifica i requisiti<br />

di base per progettare ed attuare<br />

un sistema di rintracciabilità<br />

agroalimentare.<br />

50<br />

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The International Food Processing & Packaging<br />

Exhibition from the heart of the Italian Food Valley<br />

Padiglione 4<br />

stand C 038<br />

22|25 OCT.<strong>2019</strong> | PARMA | ITALY


componenti<br />

A Cibus Tec Wolhfarth mostrerà<br />

un’elettropompa con inverter a bordo<br />

impegnata nel trattamento di un fluido<br />

molto denso e viscoso.<br />

Mentre l’azienda<br />

continua ad alzare<br />

i livelli di igienicità<br />

delle sue soluzioni.<br />

Da sinistra: l’elettropompa serie<br />

Rapid VER con inverter a bordo<br />

e il filtro serie Farminox<br />

di<br />

Alessandro<br />

Bignami<br />

QUALITÀ D’ACCIAIO PER PRODOTTI<br />

DELICATI E VISCOSI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

52<br />

La ricerca della qualità in Bruno Wolhfarth viene perseguita<br />

da oltre 50 anni attraverso anzitutto la scelta dei materiali e<br />

la sapiente lavorazione. Ciò ha consentito all’azienda di affermarsi<br />

nelle applicazioni per prodotti complessi e delicati<br />

da trattare. Le elettropompe e i filtri sono lavorati in acciaio<br />

inox dalla barra piena, non da fusione e senza saldature, per<br />

ottenere superfici completamente lisce e compatte, prive di<br />

porosità. Le pompe Wolhfarth vengono impiegate nei processi<br />

di produzione e confezionamento di prodotti liquidi,<br />

oltre che densi, come creme o sughi. I filtri a piastre sono<br />

esclusivi per la forma rotonda delle piastre e sono completamente<br />

in acciaio inox senza guarnizioni. Lavorano con cartoni<br />

filtranti per differenti gradi di filtrazione.<br />

L’azienda parteciperà a Cibus Tec (Padiglione 3 - stand<br />

C049), dove presenterà un’elettropompa con inverter a<br />

bordo in funzione, che trasferirà gel ad alta viscosità sotto<br />

gli occhi dei visitatori.<br />

A pochi giorni dall’apertura della fiera abbiamo conversato<br />

con Rossella Wolhfarth, che guida l’azienda di Sordio (Lodi)<br />

insieme al figlio Marco Parapetti.<br />

Dottoressa Wolhfarth, dopo diversi anni, siete tornati a<br />

frequentare Cibus Tec da espositori: come avete preparato<br />

l’edizione <strong>2019</strong>?<br />

Sarà la nostra seconda partecipazione da quando la fiera<br />

ha cambiato il comitato organizzativo, risollevandosi dopo<br />

alcune edizioni vistosamente segnate dagli anni della crisi.<br />

Quella che ci apprestiamo a vivere sarà una manifestazione<br />

molto ricca di espositori, alcuni dei quali alla loro<br />

prima esperienza nei padiglioni di Parma.<br />

Cosa mostreremo allo stand? Anzitutto i nostri cavalli di<br />

battaglia: le pompe e i filtri ad alte prestazioni e in acciaio<br />

inossidabile, prodotti che continuano a darci grandi soddisfazioni.<br />

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componenti<br />

Svelerete qualche novità tecnologica?<br />

Rispetto alla scorsa edizione, la pompa<br />

in funzione allo stand sarà dotata di<br />

inverter a bordo, al posto del variatore<br />

meccanico. Rappresenta un avanzamento<br />

nella parte elettrica del macchinario:<br />

molti clienti, acquisiti e potenziali,<br />

ci hanno già avvisato di voler venire a<br />

vedere di persona la pompa in funzione<br />

allo stand. Verrà movimentato un gel<br />

molto denso, con una viscosità equivalente<br />

a quella di una marmellata e che<br />

dovrebbe richiamare l’attenzione di<br />

molte industrie <strong>alimentari</strong>. In realtà abbiamo<br />

in serbo anche una soluzione<br />

drasticamente innovativa, che punta<br />

tutto su igienicità e sicurezza, ma che<br />

per motivi di riservatezza – è in attesa<br />

di brevetto – preferiamo non illustrare<br />

ancora nei dettagli.<br />

Tornando all’inverter a bordo, finora è<br />

stato ben accolto dai vostri mercati tradizionali?<br />

Sì, anche perché sta dando prove importanti<br />

di resistenza, che era l’unico<br />

vero test che temevamo, considerando<br />

la quasi indistruttibilità del variatore<br />

meccanico. Ormai molte pompe escono<br />

dalla nostra officina dotate di inverter<br />

a bordo oppure con la predisposizione<br />

alla gestione digitale in remoto<br />

dal quadro di controllo dell’impianto.<br />

Si tratta di evoluzioni necessarie.<br />

Anche se il cuore della vostra tecnologia<br />

resta la meccanica.<br />

Assolutamente sì. Al di là della digitalizzazione<br />

dei comandi, la nostra forza<br />

è il corpo pompa in acciaio con alte<br />

prestazioni di resistenza e affidabilità.<br />

L’elevata qualità, di stampo quasi artigianale,<br />

della lavorazione dell’acciaio è<br />

il valore aggiunto che storicamente il<br />

mercato ci riconosce. Al contempo abbiamo<br />

rinnovato il nostro parco macchine,<br />

con centri di lavoro e macchine<br />

a controllo numerico avanzate. Tengo<br />

a dire che ogni fase della lavorazione<br />

della pompa, a partire dalla barra d’acciaio<br />

che arriva in azienda, si svolge<br />

dentro la nostra officina. All’esterno<br />

ricorriamo solo per ordinare la parte<br />

elettrica, dal motore all’inverter, e per<br />

stampare la girante in gomma, che viene<br />

comunque realizzata su nostro disegno<br />

brevettato.<br />

Su quale aspetto del prodotto riponete<br />

una speciale attenzione?<br />

Per noi è essenziale la scelta dei materiali,<br />

da cui deriva la qualità delle prestazioni<br />

finali. Un punto fermo è sicuramente<br />

l’acciaio inossidabile AISI 316L.<br />

Per le nostre lavorazioni da barra piena<br />

abbiamo bisogno d’altronde di un acciaio<br />

di grande qualità. Ma anche per<br />

la girante abbiamo raggiunto delle soluzioni<br />

ottimali con la mescola di<br />

Neoprene, resistente all’alcol, e con il<br />

silicone bianco, entrambi certificati FDA<br />

per l’uso a contatto di alimenti.<br />

In quali settori del food state ottenendo<br />

i maggiori riscontri?<br />

Ottime referenze le abbiamo nel mondo<br />

dei liquori e soprattutto nel settore<br />

delle essenze e degli ingredienti per<br />

l’industria alimentare. Un altro comparto<br />

in cui stiamo crescendo è quello de-<br />

Rossella Wolhfarth<br />

insieme al figlio<br />

Marco Parapetti:<br />

oggi guidano<br />

l’azienda di<br />

famiglia fondata<br />

da Bruno Wolhfarth<br />

negli anni Sessanta<br />

gli integratori, che si pongono a metà<br />

fra produzione alimentare e farmaceutica.<br />

Le nostre pompe trovano la loro<br />

applicazione ideale negli impianti in cui<br />

vengono trattati prodotti di alta qualità,<br />

complessi, particolarmente densi e viscosi,<br />

oppure delicati. Sappiamo che<br />

proprio integratori e nutraceutici godranno<br />

di una speciale attenzione al<br />

Cibus Tec e questo ci fa sperare di guadagnare<br />

ulteriore visibilità in questi settori.<br />

Nonostante un’attività di oltre 50<br />

anni, siamo ancora costruttori di nicchia<br />

e abbiamo spazi di crescita in cui<br />

farci conoscere.<br />

L’alta qualità vi consente di restare competitivi<br />

anche sui prezzi?<br />

Nel settore alimentare Il nostro target<br />

ideale è l’azienda che vuole fare un<br />

prodotto di alto livello e che quindi<br />

tende a investire qualcosa in più della<br />

media. I materiali, le prestazioni e la<br />

potenza offerti dalla nostra gamma ci<br />

collocano in una fascia di prezzi medio-alta.<br />

Eppure in fase di applicazione<br />

è facile comprendere che siamo del<br />

tutto competitivi, quantomeno laddove<br />

si trattano prodotti esigenti. Per<br />

eguagliare la potenza della nostra<br />

pompa con inverter, per esempio, è<br />

necessario ricorrere a un macchinario<br />

più grande e complesso sia in fase di<br />

esecuzione sia di manutenzione. E a<br />

parità di costo, spesso la scelta cade su<br />

una pompa semplice da gestire e affidabile<br />

come la nostra.<br />

Ci può accennare qualcosa, infine,<br />

sulla nuova pompa che state brevettando?<br />

Si tratta di una Rapid Sanitaria con standard<br />

molto alti nella sicurezza e nel<br />

design igienico. L’abbiamo progettata,<br />

infatti, ispirandoci alle linee guida<br />

EHEDG, di cui intendiamo ottenere la<br />

certificazione. In pratica alzerà ulteriormente<br />

il livello di igienizzazione dei<br />

modelli precedenti, grazie allo svuotamento<br />

automatico a fine lavorazione<br />

che garantirà la totale rimozione di residui,<br />

senza bisogno di alcuna operazione<br />

di smontaggio manuale.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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53


componenti<br />

ADATTATORI MODULARI PER PASSACAVO<br />

L’innovativo sistema di adattatori Imas-Connect di Icotek è un<br />

sistema di gommini modulari progettato per il montaggio di connettori<br />

metrici, connettori Keystone, raccordi per tubi flessibili, elementi<br />

di compensazione della pressione e molto altro.<br />

Utilizzando il sistema di adattatori modulari, il passacavo diventa<br />

un sistema ibrido. È possibile instradare cavi o tubi pre-cablati e<br />

standard e, con l’uso dei gommini modulari Imas-Connect, è ora<br />

possibile integrare anche vari tipi di connettori nel medesimo sistema.<br />

Non sono più necessarie aperture aggiuntive.<br />

I gommini modulari, realizzati in elastomero con un corpo in poliammide<br />

o ottone nichelato, si adattano in modo ottimale ai listelli<br />

passacavi Icotek esistenti, come KEL-U, KEL-ER, KEL-FG e soddisfano<br />

i livelli di protezione IP54 o IP65. Le filettature metriche<br />

disponibili della serie AT-KM sono M5 x 0,5, M8 x 1,0, M12 x 1,0,<br />

M12 x 1,5. L’AT-M è M12 x 1,0, M16 x 1,5, M20 x 1,5 o M25 x 1,5.<br />

Il gommino AT-KS è adatto a tutti i moduli Keystone più diffusi,<br />

come USB, RJ45, HDMI e ad altri 70 moduli Keystone circa.<br />

C<br />

M<br />

Y<br />

POLIMERI ADATTI AL CONTATTO CON GLI ALIMENTI<br />

CM<br />

MY<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

Nella produzione di imballaggi<br />

<strong>alimentari</strong> è importante poter<br />

rilevare la presenza di eventuali<br />

frammenti da rottura per<br />

garantire la qualità del prodotto<br />

e impedire contaminazioni.<br />

Così, Igus ha sviluppato<br />

un materiale per i suoi cuscinetti<br />

del settore alimentare:<br />

l’iglidur FC 180, progettato<br />

appositamente per il contatto<br />

con gli alimenti (FC sta per<br />

“Food Contact”). Grazie al<br />

suo colore blu, questo materiale<br />

sarà facilmente identificabile<br />

da una semplice ispezione<br />

visiva e – grazie<br />

all’aggiunta di speciali additivi<br />

idonei e conformi per l’impiego<br />

nel settore alimentare –<br />

potranno anche essere rilevati<br />

al metaldetector. Sarà così<br />

possibile – in caso di fermo<br />

macchina – trovare e rimuovere<br />

dalla linea di produzione<br />

eventuali residui o frammenti<br />

da rottura, garantire la purezza<br />

del prodotto finale ed evitare<br />

gli ingenti costi che comportano<br />

generalmente i ritiri<br />

dal commercio. Il materiale è<br />

conforme FDA e UE 10/2011<br />

e, quindi, può essere utilizzato<br />

a diretto contatto con gli alimenti.<br />

“I valori ridotti di assorbimento<br />

di umidità e l’assenza<br />

di lubrificazione”, spiega Lars<br />

Braun, responsabile Food &<br />

Beverage in Igus GmbH,<br />

“sono ulteriori criteri che fanno<br />

di questo materiale una<br />

soluzione idonea per applicazioni<br />

nel settore dell’imballaggio,<br />

nell’industria alimentare<br />

e delle bevande”.<br />

Anche per i suoi supporti autoallineanti<br />

igubal, lo specialista<br />

in motion plastics utilizza<br />

un nuovo materiale rilevabile.<br />

Con una speciale combinazione<br />

di alloggiamenti in igumid<br />

FC e di calotte in iglidur<br />

FC180, anche i supporti<br />

autoallineanti igubal sono idonei<br />

per il contatto diretto con<br />

gli alimenti. Sesotec GmbH,<br />

azienda specializzata nella<br />

produzione di sistemi per il rilevamento<br />

tramite metaldetector<br />

per il settore alimentare,<br />

conferma le caratteristiche e la<br />

funzionalità di questi materiali.<br />

Passando il rilevatore di metalli<br />

Intuity su un nastro trasportatore<br />

è possibile<br />

identificare frammenti anche<br />

piccolissimi (0,0139 g per iglidur<br />

FC180 e 0,0157 g per igumid<br />

FC). Grazie all’impiego di<br />

questi materiali tribo-ottimizzati,<br />

i nuovi cuscinetti – oltre<br />

ad avere capacità ammortizzanti<br />

– sono anche resistenti<br />

alla corrosione e agli agenti<br />

chimici e possono quindi sopportare<br />

il lavaggio con acqua e<br />

detergenti. I produttori (e gli<br />

utilizzatori) di impianti per il settore<br />

alimentare possono dotare<br />

le loro macchine di cuscinetti<br />

Igus andando a scegliere da<br />

un’ampia selezione di possibili<br />

soluzioni; e risparmieranno.<br />

Perché i cuscinetti in plastica –<br />

essendo esenti da lubrificazione<br />

e da manutenzione – risultano<br />

più economici rispetto ai cuscinetti<br />

in acciaio inossidabile che<br />

richiedono l’aggiunta di lubrificanti<br />

speciali, conformi per il<br />

settore alimentare.<br />

Igus GmbH è produttore di sistemi<br />

per catene portacavi e di cuscinetti<br />

in polimero. Impresa a<br />

conduzione familiare con sede a<br />

Colonia (Germania), ha filiali in<br />

35 paesi e conta circa 4.150 dipendenti<br />

in tutto il mondo. Igus<br />

produce “motion plastics”, ovvero<br />

componenti plastici per<br />

l’automazione e gestisce ampi<br />

laboratori di test del settore per<br />

poter offrire soluzioni e prodotti<br />

innovativi, sviluppati in base alle<br />

esigenze del cliente.<br />

CY<br />

CMY<br />

K<br />

54<br />

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In collaborazione<br />

con Automation<br />

System, Lapp ha realizzato<br />

per Ing. Polin E C.,<br />

il cablaggio e le connessioni<br />

di una linea a ciclo continuo<br />

che produce 4.000 kg<br />

di biscotti all’ora.<br />

SISTEMA DI CABLAGGIO PER UNA<br />

LINEA DI PRODUZIONE BISCOTTI<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

56<br />

Forti delle precedenti collaborazioni e di una visione condivisa<br />

basata sulla qualità, Lapp e Ing. Polin E C. Spa mettono<br />

a fattor comune l’innovazione tecnologica, quale<br />

asset per ridurre il time to market di impianti connotati da<br />

standard superiori. delle prestazioni.<br />

Ing. Polin E C. Spa – tra le più grandi realtà industriali<br />

nell’ambito di forni e di macchine per la produzione di<br />

biscotti, pane e prodotti di pasticceria – si distingue sul<br />

mercato per la sua capacità di progettare e realizzare soluzioni<br />

su misura, a vantaggio di un’elevata produttività,<br />

continuità d’esercizio e ottimizzazione di tempi e costi.<br />

“Realizzare una linea per la produzione a ciclo continuo<br />

di biscotti, attiva 24h/7, in grado di garantire una produzione<br />

pari a 4.000 kg/h è la sfida accolta da Polin”, commenta<br />

l’ingegner Nicola Zenari, Direttore Acquisti di Ing.<br />

Polin E C. “Per questo nuovo impianto, destinato al mondo<br />

asiatico, la consulenza di Automation System ci ha<br />

condotto ad affidarci a Lapp in virtù delle prestazioni garantite<br />

in termini di qualità, riduzione dei fermi macchina<br />

e massima durata nel tempo dei sistemi di connessione e<br />

cablaggio”.<br />

In dettaglio, Automation System – realtà che dal 1999<br />

progetta e realizza soluzioni integrate di software e hardware<br />

per l’automazione industriale – ha progettato insieme<br />

a Lapp il sistema di cablaggio e le connessioni della<br />

linea composta da tre sezioni: 60 m di formatura, 104<br />

m di forno di cottura e 150 m di sistema di raffreddamento.<br />

Lapp ha risposto ad ogni esigenza della committenza<br />

fornendo, oltre ai cavi di controllo e comando ÖLFLEX ® e<br />

sistemi precablati per servo motori Ölflex Connect, un<br />

pacchetto completo di soluzioni Industrial Data<br />

Communication. Quest’ultimo comprende: cavi per trasmissione<br />

dati per il Networking industriale ETHERLINE ®<br />

Cat.5 per applicazioni Profinet, i relativi connettori indu-<br />

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componenti<br />

striali EPIC ® Data RJ45 e M12, patch<br />

Etherline e switch industriali Etherline<br />

Access. Infine, i prodotti Lapp sono<br />

una scelta ottimale ideale sia per la<br />

loro resistenza in ambienti aggressivi,<br />

come il Food&Beverage, sia per le<br />

loro certificazioni (IEC/EN, UL/UR,<br />

CSA, EAC), garanzia di un utilizzo in<br />

diversi ambiti applicativi.<br />

“Abbiamo proposto Lapp come fornitore,<br />

certi che la qualità e l’ampia<br />

gamma di prodotti avrebbero soddisfatto<br />

le specifiche esigenze di<br />

Polin per questo progetto,” afferma<br />

Massimo Urbani, titolare di<br />

Automation System Srl.“Lapp è per<br />

noi un partner ideale sia per la consulenza<br />

a elevato valore aggiunto<br />

nella selezione delle soluzioni più<br />

idonee, sia per la possibilità di acquistare<br />

online, con tempi brevi di<br />

consegna”.<br />

“La collaborazione sinergica dei nostri<br />

esperti con la committenza e i<br />

nostri partner – dichiara Marco<br />

Artoli, Product Manager di Lapp – è<br />

alla base del nostro modello organizzativo<br />

che trova il suo fondamento<br />

nella soddisfazione del cliente, quale<br />

parametro per misurare risultati e<br />

prestazioni. La ricerca di una qualità<br />

Esempi<br />

di linee industriali<br />

di Ing. Polin E C.<br />

Switch industriali<br />

Etherline<br />

Access, cavi<br />

per trasmissione<br />

dati per il<br />

Networking<br />

industriale<br />

Etherline e Patch<br />

Etherline di Lapp<br />

superiore è quello che ha unito Polin,<br />

Automation System e Lapp all’interno<br />

di questo sfidante progetto”.<br />

TECNOLOGIA DI CONNESSIONE<br />

Lapp fornisce prodotti per la tecnologia<br />

di connessione e distribuisce<br />

cavi elettrici, pressacavi, connettori<br />

e accessori per un ampio campo di<br />

applicazioni industriali,<br />

anche in ambito<br />

Industry 4.0. Integratore<br />

di sistemi e soluzioni su<br />

misura, vanta, inoltre,<br />

un servizio qualificato<br />

che costituisce il valore<br />

aggiunto.<br />

Azienda a conduzione<br />

familiare sin dalla sua<br />

fondazione nel 1959,<br />

conta a livello mondiale<br />

oltre 4.200 dipendenti,<br />

18 siti produttivi e oltre<br />

40 filiali commerciali, per un fatturato<br />

di 1.153 milioni di euro nel<br />

2017/18.<br />

La sede di Desio ospita un magazzino<br />

automatizzato collegato alle<br />

sedi logistiche europee del gruppo,<br />

per un totale di 40.000 referenze<br />

sempre disponibili, per consegne<br />

rapide e puntuali ovunque. Lapp<br />

opera in Italia nei seguenti settori:<br />

macchine e impianti, ingegneria<br />

industriale, industria alimentare,<br />

energia e mobilità.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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57


packaging<br />

IL PACKAGING MADE IN ITALY BRILLA A LAS VEGAS<br />

Dopo il successo ottenuto a Chicago nel<br />

2018, Ucima ha di nuovo varcato i confini<br />

statunitensi per approdare a Pack Expo, la<br />

fiera internazionale dedicata al processing<br />

e al packaging.<br />

La destinazione quest’anno è stata il<br />

Convention Center di Las Vegas, consueta<br />

location che accoglie la manifestazione negli<br />

anni dispari. Settima tappa prevista dal programma<br />

di promozione internazionale <strong>2019</strong><br />

dell’Associazione, la rassegna ha rappresentato<br />

un’ottima occasione di networking e<br />

una vetrina privilegiata per la tecnologia<br />

made in Italy, storicamente molto richiesta e<br />

apprezzata dal mercato a stelle e strisce.<br />

All’evento hanno partecipato oltre 50<br />

imprese italiane del settore, di cui 11<br />

all’interno della collettiva coordinata da<br />

ICE-Agenzia e Ucima. La piazza Italia,<br />

posta nella Upper South Hall del quartiere<br />

fieristico, ha ospitato le aziende Apsol,<br />

C&C Group, Emmeti, GFT Automazioni,<br />

Ghezzi & Annoni, NO.EL., Pasta<br />

Technologies Group, Senzani Brevetti,<br />

SIAD Macchine Impianti, Tiberpack e<br />

Torq Packaging.<br />

Presso la lounge istituzionale dell’associazione<br />

è stato distribuito l’ultimo numero<br />

della rivista Packmedia Selection in lingua<br />

inglese, con sezioni dedicate al design e alla<br />

progettazione, ai dati di mercato e all’innovazione<br />

tecnologica.<br />

Secondo i dati del Centro Studi Ucima, gli<br />

Usa risultano tra i principali importatori di<br />

macchine per l’imballaggio a livello globale,<br />

con un valore complessivo che nel 2018 ha<br />

toccato i 3,1 miliardi di euro (+11% rispetto<br />

al 2017). L’Italia si classifica il secondo maggior<br />

esportatore dietro la Germania con<br />

676,6 milioni di euro (+30,9% sul 2017) e<br />

una quota del 21,9% sul totale importato.<br />

Subito prima di Pack Expo il tour promozionale<br />

di Ucima ha fatto scalo anche in Nigeria dove<br />

si è svolta la fiera Propak West Africa che ha<br />

poi proseguito verso E-Pack Tech a Shanghai.<br />

BARATTOLI DI VERDURE FACILI DA APRIRE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

Il produttore spagnolo di verdure confezionate<br />

Cidacos ha collaborato con Crown Food Europe per<br />

migliorare l’esperienza dei consumatori con i suoi<br />

prodotti, adottando l’innovativa chiusura Orbit ® sulle<br />

sue linee di asparagi, pomodori e funghi, disponibili<br />

sul mercato portoghese e su quello spagnolo. Il<br />

processo di riempimento delle verdure in barattolo<br />

crea un vuoto che può rendere più difficile l’apertura,<br />

a causa delle pressioni necessarie per sollevare il<br />

coperchio, specialmente quando si maneggiano<br />

contenitori più grandi. Il design esclusivo della chiusura<br />

Orbit supera questa sfida, rendendola doppiamente<br />

facile da aprire rispetto alle chiusure convenzionali.<br />

Sviluppata in due parti, la chiusura è caratterizzata<br />

da un pannello centrale galleggiante sottovuoto,<br />

sigillato al barattolo, e da un anello esterno che protegge<br />

ulteriormente il prodotto e funge da dispositivo<br />

di apertura e richiusura. Una semplice rotazione<br />

allenta l’anello e rompe la guarnizione dalla mescola<br />

del rivestimento senza alcuna resistenza. Di conseguenza,<br />

la torsione o la pressione<br />

richiesta per aprire un barattolo è<br />

notevolmente ridotta.<br />

In Europa, i consumatori della fascia<br />

di età superiore ai 60 anni rappresentano<br />

il 25% della popolazione<br />

totale, una cifra che dovrebbe raggiungere<br />

il 34,1% entro il 2060. In<br />

Spagna, questa fascia rappresenta il<br />

26,5% della popolazione e dovrebbe<br />

raggiungere il 40% entro il 2060.<br />

Crown ha identificato la necessità di servire questa<br />

popolazione con un imballaggio funzionale e di facile<br />

utilizzo: lo sviluppo della chiusura Orbit è una<br />

delle innovazioni che ha introdotto sul mercato.<br />

“Siamo entusiasti della risposta del mercato da<br />

quando abbiamo adottato la chiusura Orbit per le<br />

nostre linee di verdure”, ha dichiarato Fernando<br />

Baroja, amministratore delegato di Cidacos.<br />

“I commenti dei nostri clienti sono la prova di un<br />

passaggio positivo per estendere questo tipo di chiusura<br />

ad altre gamme. Oltre a essere più pratica, la<br />

chiusura aggiunge un ulteriore livello di protezione<br />

in tutta la catena di fornitura, assicurando che i nostri<br />

prodotti arrivino nelle migliori condizioni possibili”.<br />

Dal punto di vista produttivo, la chiusura Orbit consente<br />

l’utilizzo di tappatrici simili e le stesse finiture<br />

del vetro: un vantaggio che ha consentito a Cidacos<br />

di continuare a usare i barattoli per l’imballaggio<br />

originale. Il marchio ha scelto chiusure da 63 mm e<br />

82 mm di diametro e, nel 2020, prevede di adottare<br />

la pluripremiata chiusura per il suo brand Seprolesa.<br />

58<br />

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packaging<br />

ROBOTICA PER L’IMBALLAGGIO DEL FUTURO<br />

Cama Group dimostra come le<br />

sue macchine e robot per il settore<br />

del packaging stanno cambiando<br />

il volto della tecnologia<br />

di packaging industry 4.0<br />

Con la sua gamma di macchine<br />

per l’imballaggio secondario e<br />

robot, il Gruppo è in rapida crescita,<br />

ogni anno, tra i fornitori di<br />

sistemi di packaging di fine linea<br />

a tecnologia avanzata, grazie a<br />

ai continui investimenti in soluzioni<br />

innovative.<br />

Sfruttando il suo know-how<br />

specializzato nel mercato del<br />

bakery e confectionery, unito<br />

alla sua gamma di linee di<br />

packaging, Cama ha prodotto<br />

soluzioni e impianti tecnologicamente<br />

avanzati per soddisfare<br />

le esigenze dei clienti più esigenti.<br />

Le macchine di Cama<br />

stanno ricevendo una reazione<br />

positiva da molti mercati diversi,<br />

grazie alla loro flessibilità e agli<br />

alti livelli di efficienza. Ad esempio,<br />

la serie delle macchine monoblocco<br />

IF hanno una robotica<br />

altamente spinta e soluzioni di<br />

automazione avanzate, che le<br />

consentono di essere classificate<br />

Smart Machines.<br />

La progettazione delle macchine<br />

della serie IF è stato un ottimo<br />

esempio di progettazione<br />

ingegneristica e utilizzo della<br />

tecnologia che ha funzionato in<br />

sinergia, risultando cosi una soluzione<br />

che avrà un grande successo<br />

di mercato.<br />

Con concetti di macchine all’avanguardia,<br />

Cama sta già determinando<br />

il ritmo in molti settori.<br />

L’azienda è nella posizione ideale<br />

per aiutare i clienti a far fronte<br />

alla creatività del marketing e<br />

ai crescenti obiettivi di sostenibilità.<br />

Cama sta facendo passi da gigante<br />

per imporsi anche nel<br />

settore lattiero-caseario, portando<br />

con sé tutta l’esperienza<br />

che ha acquisito da altri mercati<br />

ugualmente competitivi e orientati<br />

alla qualità. L’innovazione e<br />

la ricerca continua di soluzioni<br />

innovative fanno parte del DNA<br />

dell’azienda, supportato dal fatto<br />

che il 5% del fatturato annuo<br />

è investito in ricerca e sviluppo.<br />

In molti mercati è una strategia<br />

determinante, ed è così anche<br />

nel dairy che, attualmente costituisce<br />

l’11% del fatturato<br />

Cama.<br />

Il Gruppo, che offre linee complete<br />

di packaging con particolare<br />

enfasi sull’automazione, è<br />

in una buona posizione per capire<br />

come l’Industry 4.0 sta facendo<br />

avanzare il settore. In effetti,<br />

la gamma dell’azienda di<br />

macchine della serie “Break-<br />

Through Generation” (BTG)<br />

sono state progettate per essere<br />

“a prova di futuro”; le sue macchine<br />

intelligenti e interattive<br />

hanno funzioni di manutenzione<br />

predittiva e monitoraggio<br />

continuo per consentire agli<br />

operatori di migliorare costantemente<br />

l’efficienza.<br />

Ciò che Cama sta vedendo è<br />

una domanda crescente di implementazione<br />

di tecnologie<br />

relative alla simulazione (ingegneria<br />

virtuale / digital twin),<br />

integrazione di sistema (realtà<br />

aumentata virtuale) e monitoraggio<br />

delle condizioni.<br />

Per avere una linea di packaging<br />

perfetta devi avere anche intorno<br />

alla macchine condizioni<br />

perfette, quindi Cama è continuamente<br />

alla ricerca di strumenti<br />

e modi per ottimizzare le<br />

condizioni per l’operatore. Ad<br />

esempio, la società ha recentemente<br />

concluso un progetto in<br />

stretta collaborazione con uno<br />

dei suoi principali clienti nel settore<br />

alimentare per ridimensionare<br />

i componenti delle macchine<br />

al fine di ridurre il consumo<br />

energetico.<br />

Quale è il prossimo step per<br />

Cama? Sicuramente la risposta<br />

è Industry 4.0. Continuare a investire<br />

per rimanere all’avanguardia<br />

nell’innovazione in termini<br />

di ricerca e sviluppo.<br />

L’azienda apporta miglioramenti<br />

costanti alle macchine esistenti.<br />

Attualmente sta sviluppando<br />

una soluzione innovativa<br />

per prodotti stickpack che prevede<br />

macchine a caricamento<br />

verticale invece che orizzontale.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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59


materiali<br />

Ensinger torna a Cibus<br />

Tec, confermando<br />

la priorità strategica<br />

rivolta all’industria<br />

del food & beverage.<br />

La sua gamma<br />

di materiali risponde<br />

alle principali<br />

normative relative<br />

al contatto diretto<br />

con gli alimenti,<br />

nel segno della<br />

sicurezza e delle alte<br />

prestazioni.<br />

SEMILAVORATI PLASTICI PER<br />

LA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

Paolo Senatore,<br />

Country Manager<br />

di Ensinger Italia<br />

La lunga esperienza e la storica priorità strategica rivolta<br />

al comparto della lavorazione alimentare e dell’imbottigliamento<br />

hanno portato Ensinger Italia a decidere<br />

di tornare dopo una lunga assenza a Cibus Tec<br />

<strong>2019</strong> (22-25 ottobre - padiglione 2, stand J022), la<br />

manifestazione parmense dedicata alle tecnologie<br />

del food and beverage.<br />

“Grazie a una gamma ampia e varia, in grado di ottemperare<br />

a diverse esigenze, consentiamo ogni<br />

giorno ai nostri clienti di migliorare le proprie<br />

applicazioni. Da quasi 30 anni Ensinger è promotrice<br />

in Italia dell’uso di materiali plastici in<br />

grado di rispondere a normative e situazioni<br />

applicative supportando ogni cliente con il<br />

proprio specifico know-how”, ha affermato<br />

Paolo Senatore, Country Manager di<br />

Ensinger Italia.<br />

SICUREZZA E TRACCIABILITÀ<br />

La gamma di semilavorati plastici ideati da Ensinger per il<br />

settore alimentare risponde alle principali normative<br />

relative al contatto diretto con gli alimenti, come<br />

FDA, i Regolamenti CE 1935/2004, CE 2023/2006<br />

e UE 10/2011 (con test di migrazione eseguiti sui<br />

semilavorati) e anche le normative per il mercato<br />

cinese GB 4806.1-2016, GB 4806.6-2016 e GB<br />

9685-2016.<br />

Ensinger offre altresì un ulteriore strumento<br />

ai fini della tracciabilità completa<br />

dei componenti, grazie all’implementazione<br />

di un prodotto in<br />

POM-C naturale ora marcabile con<br />

laser UV. Difficile da stampare con i<br />

normali inchiostri e fino ad ora anche<br />

da marcare con laser, il POM-C<br />

60<br />

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materiali<br />

naturale è uno dei materiali plastici<br />

più utilizzati in questo settore.<br />

“Abbiamo quindi sviluppato il nuovo<br />

TECAFORM ® AH LM, una resina acetalica<br />

modificata che consente una<br />

marcatura laser con ottimo contrasto<br />

sui componenti tecnici, rispondendo<br />

anche ai severi requisiti normativi del<br />

settore alimentare”, ha spiegato<br />

Senatore.<br />

La marcatura laser è uno dei sistemi<br />

più affidabili in quanto permanente,<br />

a prova di contraffazione e chiaramente<br />

leggibile, oltre che rispondente<br />

a tutte le normative del settore.<br />

Inoltre, i componenti marcati laser<br />

sono facili da pulire e non presentano<br />

rischi di contaminazione, mentre le<br />

marcature a inchiostro sono spesso<br />

soggette a consunzione e dispersione<br />

durante il ciclo di vita del prodotto.<br />

Infine, oltre alla certificazione DIN EN<br />

ISO 9001, Ensinger GmbH produce i<br />

semilavorati plastici destinati al contatto<br />

con alimenti in conformità ai<br />

requisiti del regolamento CE<br />

2023/2006 sulle buone pratiche di<br />

fabbricazione (GMP) per materiali e<br />

oggetti del settore alimentare.<br />

UN’OFFERTA AMPIA<br />

E DI ALTO PROFILO<br />

Come conseguenza della sua notevole<br />

complessità e dell’alto contenuto<br />

tecnologico, l’industria della trasformazione<br />

alimentare presenta<br />

esigenze anche molto diverse: oltre<br />

al rigoroso controllo della migrazione<br />

di sostanze dal materiale plastico al<br />

cibo, requisito di legge, ai materiali<br />

plastici possono essere richieste caratteristiche<br />

come resistenza meccanica,<br />

chimica, leggerezza, facilità di<br />

trasformazione e, in molti casi, caratteristiche<br />

termiche elevate.<br />

Da questo punto di vista la gamma<br />

Ensinger dei materiali semilavorati<br />

TECA ® per l’alimentare si qualifica per<br />

un profilo di alto livello, con possibilità<br />

di impiego in applicazioni che richiedano<br />

temperature da -270°C a oltre<br />

+300°C.<br />

I materiali possono essere classificati<br />

nei seguenti sottoinsiemi:<br />

• materiali ad elevate prestazioni, con<br />

temperature di utilizzo permanente<br />

superiori ai 150°C e massima resistenza<br />

chimica;<br />

• materiali per ingegneria, per applicazioni<br />

con temperatura di esercizio in<br />

continuo da 100 a 150°C, con ottimo<br />

rapporto prestazioni-costo e un’ampia<br />

varietà di polimeri naturali e modificati;<br />

• materiali standard, che includono i<br />

polimeri con resistenza a temperature<br />

sino a 100°C.<br />

Lo stand Ensinger a Cibus Tec <strong>2019</strong><br />

sarà articolato in tre focus tematici<br />

con l’obiettivo di offrire uno sguardo<br />

immediato sulla propria offerta in risposta<br />

ai maggiori quesiti che l’industria<br />

della trasformazione alimentare<br />

deve affrontare.<br />

MATERIALI RILEVABILI CON METAL<br />

DETECTOR O DISPOSITIVI OTTICI<br />

Per rispondere all’esigenza di rilevamento<br />

di corpi estranei durante la lavorazione<br />

e il confezionamento degli alimenti,<br />

Ensinger propone semilavorati<br />

della serie ID, tutti conformi ai rigidi<br />

requisiti dell’industria alimentare e sottoposti<br />

ai test di migrazione previsti dal<br />

Reg. UE 10/2011 e approvati FDA.<br />

“In particolare, all’interno di questa<br />

famiglia di prodotti il Tecaform AH ID<br />

blue, si qualifica come il prodotto più<br />

affermato e diffuso sul mercato, garantendo<br />

elevata stabilità dimensionale<br />

e lavorabilità, elementi indispensabili<br />

per i componenti di precisione.<br />

L’elevata resistenza ai sanificanti e il<br />

basso assorbimento di umidità lo rendono<br />

quindi ideale per applicazioni<br />

Blocco ad aghi<br />

in Tecaform<br />

AH Blue<br />

per la lavorazione<br />

della carne<br />

ad ampio raggio nel settore alimentare”,<br />

chiarisce Senatore. Come gli<br />

altri materiali della linea “ID”, questa<br />

resina acetalica viene prodotta aggiungendo<br />

additivi detectabili in<br />

modo che, qualora avvenga la rottura<br />

di un componente durante la lavorazione<br />

degli alimenti, sia possibile<br />

identificare rapidamente ogni singolo<br />

frammento tramite un metal detector<br />

standard, spesso già presente<br />

in linea. La colorazione blu del materiale,<br />

inoltre, facilita il rilevamento<br />

ottico del frammento da parte dell’operatore<br />

o di una telecamera.<br />

I materiali speciali auto-lubrificanti<br />

sono modificati per migliorare le proprietà<br />

di scorrimento ed usura. È il<br />

caso, ad esempio, del Tecapet TF grey,<br />

il materiale plastico per ingegneria<br />

con il coefficiente di attrito più basso<br />

e il minimo assorbimento di umidità.<br />

Grazie ad una elevatissima stabilità<br />

dimensionale e alla bassa dilatazione<br />

termica, con temperature di utilizzo<br />

fino a 110 °C in continuo, si qualifica<br />

come il materiale più adatto per componenti<br />

di precisione, anche a contatto<br />

diretto con alimenti, vantando<br />

altresì prezzi altamente competitivi.<br />

I materiali speciali rinforzati con fibre<br />

di vetro, fibre di carbonio o microsfere<br />

di vetro sono caratterizzati da ottima<br />

rigidità e stabilità alle alte temperature.<br />

Uno dei prodotti principe di questa<br />

categoria è il Tecapeek GF30 natural<br />

in quanto è adatto ad applicazioni di<br />

isolamento termico ed elettrico fino a<br />

260°C, o a componenti che richiedono<br />

altissima resistenza meccanica con<br />

eccezionale stabilità dimensionale e<br />

tolleranze centesimali.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

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61


materiali<br />

I film estensibili in PVC<br />

rappresentano una scelta<br />

sostenibile per l’imballaggio<br />

di alimenti freschi,<br />

non solo per le loro prestazioni<br />

tecniche, funzionali<br />

e ambientali, ma perché<br />

contribuiscono a ridurre<br />

l’impatto ambientale del cibo<br />

stesso, prolungandone<br />

la vita utile e riducendone<br />

al minimo lo spreco.<br />

a cura di<br />

Vinyl Films<br />

Sheets Europe<br />

MENO SPRECO DI CIBO<br />

CON LE PELLICOLE IN PVC<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.7 <strong>2019</strong><br />

62<br />

Un nuovo studio LCA conferma che le pellicole <strong>alimentari</strong><br />

in PVC preservano il cibo e contribuiscono a evitare<br />

sprechi <strong>alimentari</strong>, in linea con le priorità e gli obiettivi<br />

fissati dagli SDGs (Sustainable Development Goals,<br />

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) delle Nazioni Unite.<br />

Questo grazie ai loro vantaggi ambientali, fisici e meccanici<br />

che garantiscono un imballaggio sicuro e sostenibile.<br />

IL RUOLO DELL’IMBALLAGGIO<br />

Secondo stime recenti, i rifiuti <strong>alimentari</strong> nell’Europa dei<br />

28 ammontano a circa 88 milioni di tonnellate/anno, il<br />

20% del cibo totale prodotto. L’imballaggio svolge un<br />

ruolo cruciale nel contenere e proteggere il cibo lungo<br />

la catena di approvvigionamento fino al consumatore<br />

finale, riducendo gli sprechi <strong>alimentari</strong> nelle fasi di trasporto<br />

e stoccaggio.<br />

I film estensibili in PVC, in particolare, rappresentano una<br />

scelta sostenibile per l’imballaggio di alimenti freschi, non<br />

solo per le loro prestazioni tecniche, funzionali e ambientali,<br />

ma in generale perché contribuiscono a ridurre l’impatto<br />

ambientale del cibo stesso, prolungandone la vita<br />

utile e riducendone al minimo lo spreco, soprattutto a livello<br />

di consumatori e di rivendita dove si verificano le<br />

principali perdite nei Paesi più avanzati.<br />

Un’analisi del ciclo di vita delle pellicole in PVC prodotte<br />

dalle aziende associate a Vinyl Films & Sheets Europe<br />

(VFSE), realizzata nel 2018 dalla società di consulenza<br />

indipendente Life Cycle Engineering (LCE - www.lcengineering.eu),<br />

evidenzia i benefici forniti dai film estensibili<br />

in PVC in termini di spreco alimentare evitato e ridotto<br />

impatto ambientale.<br />

Lo studio LCA dimostra, ad esempio, che l’impatto ambientale<br />

relativo al GWP (Potenziale di Riscaldamento<br />

Globale) associato alla produzione di imballaggi (film in<br />

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materiali<br />

PVC e vaschetta in EPS) e al loro smaltimento<br />

a fine vita è minimo rispetto<br />

all’impatto del cibo confezionato.<br />

Considerazioni simili possono essere<br />

fatte anche per il consumo di energia<br />

e acqua. In altre parole, la pellicola<br />

alimentare in PVC consente di risparmiare<br />

molte più risorse di quante ne<br />

consumi.<br />

Confrontando i film estensibili in PVC<br />

con le alternative esistenti, lo studio<br />

LCA conferma che:<br />

• nonostante proprietà fisiche leggermente<br />

diverse, sia i film plastici alternativi<br />

che quelli in PVC sono in grado<br />

di fornire una protezione efficace e<br />

affidabile;<br />

• mentre il GWP (Potenziale di<br />

Riscaldamento Globale, cioè il potenziale<br />

contributo al cambiamento climatico<br />

dovuto alla quantità di gas<br />

serra rilasciata dai processi della catena<br />

produttiva) è sostanzialmente allineato<br />

per entrambi i tipi di film, i<br />

consumi di risorse fossili e CED<br />

(Fabbisogno Energetico Complessivo,<br />

ovvero l’energia diretta e indiretta<br />

consumata lungo la catena produttiva)<br />

sono inferiori per il PVC.<br />

Inoltre, uno dei principali vantaggi dei<br />

film in PVC è l’elevata permeabilità al<br />

vapore acqueo rispetto alle alternative<br />

esistenti. Questa caratteristica è<br />

particolarmente importante nell’imballaggio<br />

di prodotti freschi come<br />

verdure o carne. Una ridotta permeabilità<br />

al vapore, infatti, può portare<br />

alla formazione di condensa che favorisce<br />

la proliferazione di batteri e<br />

microrganismi, oltre ad alterare il<br />

prodotto da un punto di vista qualitativo<br />

e sensoriale.<br />

Infine, la riconosciuta eccellente lavorabilità<br />

dei film trasparenti in PVC<br />

utilizzati nell’industria alimentare o<br />

dalla grande distribuzione genera ulteriori<br />

benefici in termini di minore<br />

manutenzione dei macchinari, minor<br />

consumo e spreco di materiali, e uso<br />

efficiente di risorse naturali.<br />

Attraverso la loro partecipazione a<br />

VinylPlus ® – il programma decennale<br />

di sostenibilità dell’industria euro-<br />

pea del PVC – i membri di VFSE stanno<br />

contribuendo attivamente a<br />

migliorare la sostenibilità della filiera<br />

del PVC.<br />

In termini di riduzione dell’impatto<br />

ambientale delle materie prime – che<br />

secondo lo studio LCA rappresenta<br />

oltre l’80% dell’impatto totale dei<br />

film estensibili in PVC – gli obiettivi<br />

dell’Impegno Volontario VinylPlus<br />

includono:<br />

• la riduzione del 20% nel consumo<br />

di energia per la produzione di PVC<br />

resina entro il 2020;<br />

• lo sviluppo della metodologia ASF<br />

(Impronta di Sostenibilità degli<br />

Additivi) per valutare l’uso sostenibile<br />

degli additivi.<br />

Inoltre, i membri di VFSE non utilizzano<br />

sostanze ad alto rischio<br />

(SVHC) della “candidate list” del<br />

Reach e sono impegnati a migliorare<br />

costantemente l’impatto ambientale<br />

delle formulazioni.<br />

Le pellicole <strong>alimentari</strong> in PVC sono<br />

completamente riciclabili: oltre il<br />

90% dei rifiuti generati nel processo<br />

produttivo viene riciclato internamente<br />

o esternamente. Poiché il<br />

riciclo di film estensibili post-uso è<br />

attualmente più difficile a causa<br />

delle carenze nei sistemi di raccolta<br />

Le pellicole<br />

<strong>alimentari</strong><br />

in PVC sono<br />

completamente<br />

riciclabili<br />

Contributo funzionale delle pellicole<br />

<strong>alimentari</strong> in PVC<br />

Riduzione dello spreco alimentare<br />

Preservazione degli alimenti<br />

Sicurezza alimentare (bassa proliferazione<br />

batterica)<br />

Vita più lunga sullo scaffale<br />

Minor rischio di contaminazione<br />

Materie prime, formulazioni e produzione<br />

Consumo energetico ridotto<br />

Uso sostenibile degli additivi<br />

No SVHC<br />

Ridotto utilizzo di risorse fossili<br />

Riciclo<br />

Riciclo di 800.000 t/a entro il 2020<br />

Risparmio di CO 2<br />

da riciclo di PVC<br />

e della possibile contaminazione da<br />

residui di alimenti, i membri di VFSE<br />

contribuiscono agli schemi di raccolta<br />

e riciclo di VinylPlus con l’obiettivo<br />

di riciclare 800.000 tonnellate/anno<br />

di PVC entro il 2020,<br />

nonché a studi e ricerche per flussi<br />

di rifiuti in PVC difficili da raccogliere<br />

e/o riciclare.<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Franco Bray, Explorer, Davide Duregon, Giuseppe Tamburini<br />

IMPAGINAZIONE: Studio Grafico Page - Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana (www.studiograficopage.it)<br />

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di produzione e confezionamento di prodotti liquidi,<br />

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ALBASYSTEM 11<br />

ANTARES VISION 1, 12<br />

AROMATA GROUP 29<br />

ASSICA 18<br />

ATLAS COPCO 17, 32<br />

AUTOMATION SYSTEM 56<br />

BASF AGRICULTURAL SOLUTIONS 19<br />

BÖSCH BODEN SPIES 31<br />

BRUNO WOLHFARTH BATTENTE DI 1A COP., 52<br />

BÜHLER 9, 22<br />

CAMA GROUP 59<br />

CIBUS TEC 8, 26<br />

CIDACOS 58<br />

CONSORZIO DI TUTELA CIOCCOLATO DI MODICA IGP 42<br />

CROWN FOOD EUROPE 58<br />

EGO 31<br />

EIOM<br />

3A COP.<br />

ENDRESS+HAUSER 40<br />

ENEA 14<br />

ENSINGER 60<br />

FRIEND OF THE SEA 18<br />

FT SYSTEM 12<br />

GIUSTO FARAVELLI 3<br />

GMI FLUORTECNO<br />

INSERTO<br />

ICOTEK 54<br />

IGUS 54<br />

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ING. POLIN E C. 56<br />

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INTERPROGETTI EDITORI 43, 51<br />

IPACK-IMA 28<br />

IVSI 16<br />

L’ACQUACHIARA 18<br />

LA MARCA 15<br />

LAPP 56<br />

LEISTER 38<br />

LR INDUSTRIES 27<br />

METTLER-TOLEDO 39<br />

MONTENEGRO 15<br />

OLEIFICIO ZUCCHI 16<br />

POMPE CUCCHI 25<br />

PRUFTECHNIK 39<br />

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Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel/fax +39 039 5153705<br />

www.interprogettied.com<br />

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Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987<br />

Direttore responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 16/10/<strong>2019</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

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39, vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri<br />

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