Pistoia Novecento 1900-1945
a cura di / curated by Annamaria Iacuzzi Philip Ryland
a cura di / curated by
Annamaria Iacuzzi
Philip Ryland
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monumentali e dei cartoni preparatori per
l’affresco L’adorazione dei pastori, realizzato
nel 1932 per il Convento di San Domenico.
Per quanto riguarda le acquisizioni di materiali
archivistici si evidenziano i Fondi dei
pittori Luigi Mazzei e Alberto Caligiani contenuti
nell’Archivio Valiani di Pistoia (2005),
al quale afferiscono anche un nucleo di disegni
di Arturo Stanghellini e la Madonna del
Grano di Luigi Mazzei.
Dal 2002 s’intensificano acquisizioni volte
a documentare l’attività di altri artisti pistoiesi
come per esempio, Silvio Pucci, Alberto
Caligiani o Alberto Giuntoli, mentre al 2015
si colloca l’acquisizione di una bella collezione
di xilografie di Achille Lega. Tra gli acquisti
più importanti inerenti l’arte pistoiese
del Novecento, ricordiamo le opere futuriste
di Mario Nannini (2009) e un cospicuo nucleo
di dipinti e disegni di Giulio Innocenti
(2004; 2005). Una particolare attenzione è
stata rivolta anche ad acquisti mirati a documentare
gli artisti attivi nella seconda metà
del secolo come Fernando Melani, Gianfranco
Chiavacci, Roberto Barni, Gianni Ruffi,
Umberto Buscioni, Massimo Biagi, Andrea
Dami, Sergio Beragnoli, Zoè Gruni, Federico
Gori, oltre ad altri.
A partire dal 2004 l’opera di valorizzazione
artistica si è indirizza anche verso il finanziamento
di grandi complessi architettonici in
cui le opere d’arte, non necessariamente di
artisti pistoiesi, divengono elemento strutturale
della fruizione specifica degli spazi
come per esempio accade nel Padiglione
di emodialisi (2005) o al Giardino Volante
(2015): iniziative nate grazie all’attenzione
verso l’arte contemporanea dell’allora Vice
Presidente Giuliano Gori. Da ricordare anche
il finanziamento degli interventi degli
artisti pistoiesi Umberto Buscioni per le vetrate
della chiesa di Sanpaolo e di Sigfrido
Bartolini per la chiesa dell’Immacolata.
Among the donations of archival materials,
the acquisition of the archives of the painters
Luigi Mazzei and Alberto Caligiani,
preserved in the Archivio Valiani in Pistoia,
is conspicuous. This came with a group of
drawings by Arturi Stanghellini and Luigi
Mazzei’s Madonna of the Wheat.
Since 2002 the campaign of acquisitions,
focussed on Pistoian artists, has intensified;
Silvio Pucci, Alberto Caligiani and Alberto
Giuntoli, for example, while in 2015 a fine
collection of the woodcuts of Achille Lega
came to the Foundation. Among the major
purchases of twentieth-century art there
were the Futurist works of Mario Nannini
(2009) and a major groupì of paintings
and drawings by Giulio Innocenti (2004;
2005). Special attention has been given
to purchases that document artists active
in the second half of the twentieth century,
such as Fernando Melani, Gianfranco Chiavacci,
Roberto Barni, Gianni Ruffi, Umberto
Buscioni, Massimo Biagi, Andrea Dami,
Sergio Beragnoli, Zoè Gruni, Federico Gori,
and others.
Beginning in 2004 the effort to promote the
appreciation of art took a new turn, with the
financing of major architectural projects in
which works of art (not necessarily of Pistoian
origin) were considered integral to
the new buildings, such as for example the
Hemodyalisis Pavilion (2005) or the Flying
Garden (2015): these initiatives were
the manifestation of a special sensitivity to
contemporary art on the part of the then
vice president Giuliano Gori. Another worthy
enterprise was the financing of stained
glass windows by Pistoian artists, Umberto
Busconi for the Church of Sanpaolo and
Sigfrido Bartolini for the Church of the Immacolata.
In 2010, at the time of the exhibition Venezia
e il secolo della Biennale. Dipinti,
Nel 2010 in occasione della mostra Venezia
e il secolo della Biennale. Dipinti, vetri e
fotografie dalla Collezione della Fondazione
di Venezia (presso Palazzo Fabroni), la Fondazione
Caript incaricava Lara-Vinca Masini
della curatela della mostra 1910-2010:
un secolo di arte a Pistoia, opera in cui la
studiosa affrontava una lettura dell’intero
panorama dell’arte del Novecento cittadino
attraverso le opere conservate dalle due
collezioni (Cassa di Risparmio di Pistoia e
Pescia e Fondazione Caript). Nel 2012 vennero
inaugurate le sale espositive del palazzo
De’ Rossi con una selezione di opere di
arte antica, moderna e contemporanea: Arte
pistoiese attraverso i secoli, a cura di Roberto
Cadonici. Una parte delle collezioni è adesso
esposta sia negli uffici della Fondazione
Pistoia Musei a Palazzo de’ Rossi, sia nella
Sala Gimignani di Palazzo Buontalenti. Presso
l’Aula Magna e la Presidenza di UNISER
(Polo Universitario di Pistoia), inoltre, dal
2011 è visibile una esposizione permanente
di una piccola selezione delle opere dalla
Fondazione Caript, con l’intento di rafforzare
il legame tra il Polo Universitario e il
territorio, rendendo così visibile una parte
della collezione dedicata alle arti figurative
pistoiesi del Novecento proprio in virtù del
loro “particolare e riconosciuto rilievo, anche
nazionale” XII .
vetri e fotografie dalla Collezione della
Fondazione di Venezia (in Palazzo Fabroni),
the Fondazione Caript commissioned
Lara-Vinca Masini to curate the exhibition
1910-2010: un secolo di arte a Pistoia,
being a survey of the whole spectrum of
Pistoia’s ‘Novecento’ through works held
by the same two collections (Cassa di Risparmio
di Pistoia e Pescia and Fondazione
Caript). In 2012 the exhibition rooms of
Palazzo de’ Rossi were inaugurated with
a number of old master paintings, as well
as modern and contemporary, curated by
Roberto Cadonici with the title Arte pistoiese
attraverso i secoli. Parts of the collections
are now exhibited in the offices and
meeting rooms of the Fondazione Pistoia
Musei, both in Palazzo de’ Rossi and in the
Sala Gimignani of Palazzo Buontalenti. In
addition, a limited selection of twentiethcentury
works belonging to the Fondazione
Caript have been permanently on display
since 2011 in the Polo Universitario (UNIS-
ER) of Pistoia, both in the main lecture hall
and in the chambers of the presidency, with
the purpose of strengthening ties with the
university system and with the Pistoian
community at large, making manifest how
Pistoia’s art of the period is of “special and
acknowledged importance, even at a national
level.” XII
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