RIFLESSIONI E VISSUTI IN TEMPO DI CORONAVIRUS
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Vi ricordate quando due mesi fa andavamo a scuola? Vi ricordate quando facevamo feste con gli
amici? Vi ricordate quando potevamo andare a trovare i nostri cari e non lo facevamo perché non
avevamo tempo? Soprattutto ve la ricordate una vita normale? Oggi dopo due mesi passati in casa
ho deciso di riflettere su tutto ciò che prima di questo piccolo nemico potevamo fare e non facevamo
perché non avevamo “tempo” e ora che questo “tempo” ce lo abbiamo non possiamo fare…
Piango tutti i giorni perché mi manca mio papà, mia sorella e i miei nonni che sono soli e distanti da
me; sono triste soprattutto perché non posso fare niente per loro, se non chiamarli e dirgli quanto
mi mancano.
Chi poteva pensare due mesi fa che ci saremmo ritrovati a stare rinchiusi dentro casa per tutto
questo tempo, come dei prigionieri fragili e indifesi. Chi poteva pensare che un familiare all’interno
di una casa di riposo, considerata un luogo sicuro e felice, potesse morire senza nemmeno avere un
abbraccio, un bacio, una carezza e qualcuno accanto a stringergli la mano. Di certo nessuno, e dico
nessuno, pensava che ci sarebbe stata una pandemia nel 2020, perché siamo nel nuovo millennio e
queste cose non succedono più. Invece succedono, e succedono proprio perché siamo diventati una
società in cui i valori della vita, dell’amore e della solidarietà quasi non esistevano più. Ci voleva
tutto questo per capire e apprezzare questi valori? Penso proprio di sì, perché solo quando si tocca
il fondo si capiscono certe cose…