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RIFLESSIONI E VISSUTI IN TEMPO DI CORONAVIRUS

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La primavera si è fatta strada nella nostra quotidianità: l'aria calda, il sole, i pioppi solitamente così

fastidiosi che oggi sembrano quasi una rinascita, il profumo della natura ormai pura e non più

contaminata da macchine e industrie, gli animali che scorrazzano felici non solo nei boschi ma anche

nelle grandi città ci regalano uno spettacolo così bello, ma che possiamo ammirare solamente da

dietro le finestre di casa nostra e non in prima persona.

Vicino a noi non ci sono i nostri amici, i/le nostri/e fidanzati/e, ma solamente i nostri genitori. I nostri

genitori, che diamo per scontati, con i quali non vogliamo stare per più di poche ore altrimenti

“scocciano”, con i quali quasi non condividiamo neanche un piatto di pasta a pranzo, con i quali non

andiamo d'accordo perché magari non ci fanno uscire, sono i soli con i quali condividere questo

tempo ed è una cosa bellissima nonostante le nostre convinzioni. Questa quarantena sicuramente

è un’occasione per capire molte cose, un’occasione per fare cose che rimandavamo da tanto, per

sperimentare cose nuove, per assaporare in modo diverso la libertà; sì la libertà, una cosa ormai

molto lontana dalla nostra quotidianità, una cosa che ci è stata tolta da un insignificante virus, che

però è così potente da aver portato lontano da noi parenti, amici, infermieri e medici che hanno

sempre e solo cercato di proteggerci. Libertà, amicizia, amore: parole così belle, piene di significato,

che però comprendiamo a pieno solo ora che siamo obbligati a stare lontano da tutti e da tutto,

trovandoci a vivere una realtà strana, incomprensibile…

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