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I Quaderni della Rinascita. Racconti - Versione lunedì 8/06/2020

Da un'idea di ItaliaPoetica.it

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Italia Poetica

«No. Mai avuta.»

«Dalle undici e trenta in poi ho finito con gli appuntamenti, vieni all'ambulatorio, ti visito.»

Sono sulla panca dello studio con mascherina e guanti. Guardo la segretaria e gli altri medici

che girano da un ambulatorio all'altro, con sguardo colpevole, cerco di rendermi invisibile e mi

sforzo di non tossire.

La paziente esce e il dottore mi chiama. Ormai sono rassegnata al verdetto e mi sento più leggera.

Sul lettino mi osculta i polmoni con lo stetoscopio. Una bella visita, accurata.

«I tuoi polmoni sono così aperti che ci passerebbe un tir» è la diagnosi.

«Ma scusi: il mal di gola? La tosse? Il raffreddore? Le fitte alle orecchie?»

«Hai la gola leggermente rossa. Sei allergica e in questo periodo il raffreddore lo hai sempre

avuto e lo porterai fino a maggio. Nel canale uditivo non hai niente. Con tutta probabilità hai

un problema di masticazione che ti infiamma gola e orecchi. Però ora non è il momento di fare

accertamenti.» Porca miseria,! Accidenti al mio vizio di mangiare in continuazione chewingum!

Devo smettere! Scendo dal lettino e mi rivesto.

«Quindi cosa prendo?»

«Che sciroppo vuoi?» chiede lui. Resto a bocca aperta.

«Solo uno sciroppo?»

«Certo! Hai la tosse e te la tieni finché non avrà fatto il suo corso. Non ti prescriverò certo l'antibiotico

per una blanda irritazione!» Ci resto quasi male.

«Uno sciroppo che calmi la tosse allora. Almeno la notte dormirò.»

«Bene.» In pochi minuti ho la mia ricetta bianca e sono in coda in farmacia.

Giorni 7-8-9-10

Lo sciroppo funziona, la tosse sta passando. Al lavoro si corre come al solito e nella zona industriale

i rumori sono sempre gli stessi. Non sembra nemmeno di essere in emergenza sanitaria

nazionale. Solo la mattina e la sera c'è meno traffico.

Giorno 11

È strano. Non me ne ero ancora accorta, sempre tutta indaffarata, ma non possiamo più progettare

niente: una cena con gli amici, una gita, una visita al museo, un giro in moto al mare,

una vacanza.

Mio marito mi fa tenerezza, è sul sito della Moby a spulciare le tariffe estive. Me le mostra,

sono davvero allettanti.

«Se prenoto entro il trenta marzo e poi non si potrà partire, ci rimborseranno il biglietto intero!»

esclama sognante e contento.

«Lascia stare, non mi sembra il caso.» Ci rimane male. Ci pensa un po', poi spegne il PC e torna

a stravaccarsi sul divano con il telecomando in mano.

In TV pochi film o programmi di qualità e molti talk incentrati sul coronavirus, in cui si dice tutto

e il contrario di tutto. Ormai l'argomento non si sofferma più in testa, entra da un orecchio ed

esce dall'altro. Accendo il portatile e inizio a cercare qualche film da scaricate sulla chiavetta

USB e caricare sullo schermo.

Giorno 12

«Stasera aperitivo con gli amici!» esclama Mario con il cellulare in mano. Lo guardo in tralice

come fosse un marziano. Lo vedo affaccendarsi in frigo e richiuderlo sollevato: due birre ci

I Quaderni della Rinascita. Racconti. 32

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