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I Quaderni della Rinascita. Racconti - Versione lunedì 8/06/2020

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Italia Poetica

Lui guardò le sue mani, il quaderno, poi di nuovo le sue mani, e solo allora notò il dorso squamoso

della mano sinistra. Lei non disse niente, continuò a fissarlo con occhi da cerbiatta, ma

senza timore. Il giovane ebbe per un attimo l’impulso di allontanarsi, stringeva ancora i guanti

con i disegnini sulle dita, moriva dalla voglia di saperne di più su quella ragazza, ma il timore

del contagio gli stava annebbiando la mente. Lei riprese a scrivere, canticchiando un’allegra

melodia nella mascherina, quando lui finalmente prese coraggio. Di tempo ne aveva già sprecato

troppo, se anche fosse diventato una Serpe poco male, già non è che fosse una gran bellezza,

ma era la prima volta che una ragazza non si alzava infastidita dal suo approccio, sarebbe

stato un peccato sprecare un’occasione del genere.

Spostò la sedia e si sedette, stringendo ancora i guanti di lei in una mano, poi disse una di quelle

cose che non andrebbero dette se non al secondo o terzo appuntamento, almeno per non

risultare subito completamente pazzi.

“Posso vedere il polpo sotto il tuo cappello?”

Lei alzò lo sguardo, serio, sul giovane, ma senza indugio si tolse il cappello liberando i tentacoli

dorati, lui rimase un momento abbagliato poi si mise a ridere di gusto.

La giovane, probabilmente rassicurata da quel riso spontaneo, sorprendentemente levò anche

la mascherina, rivelando un paio di labbra morbide che lui, impulsivamente, desiderò assaggiare,

nonostante la pelle del viso e del collo mostrasse chiaramente i segni del contagio.

“Vuoi che disegni qualcosa anche sui tuoi guanti?” chiese, protendendosi per la prima volta

verso di lui. Il giovane, ancora incantato dalla serenità con cui lei mostrava la sua pelle violacea,

porse la mano guantata alla ragazza per lasciarle fare i suoi ghirigori sul lattice azzurrino.

Nell’istante esatto in cui le loro mani si toccarono, lui sentì in brivido lungo la schiena, e uno

strano movimento a livello dello stomaco, come fosse pieno di rane salterine. Tornò a concentrarsi

su di lei all’opera, e si ritrovò a pensare che gli sarebbe tanto piaciuto farsi coccolare da

quelle mani delicate, ora completamente lisce e olivastre.

Col cuore più leggero, si tolse la mascherina. Era un nuovo inizio.

I Quaderni della Rinascita. Racconti. 81

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